La prima volta che abbiamo
incontrato il personaggio di Cletus Kasady è stato nella scena
post-credit di Venom. Ora, il
personaggio interpretato da Woody
Harrelson si prepara a fare il suo ingresso
trionfale nell’attesissimo Venom: La furia di
Carnage, dopo finalmente vedremo in azione il suo
alter ego.
Come lo stesso titolo del sequel
preannuncia, nel nuovo film Kasady avrà un ruolo decisamente
chiave. Grazie ai vari trailer, abbiamo visto che all’inizio il
serial killer si troverà nel braccio della morte. Quando verrà poi
intervistato da Eddie, tramite un processo che per ovvie ragioni
non è ancora stato svelato, si legherà ad un simbionte rosso noto
come Carange. I due fuggiranno dalla prigione e inizieranno a
scatenare il caos, con Eddie e Venom che saranno costretti a farsi
avanti per cercare di fermarli.
I fan di Carnage sono entusiasti di
vedere finalmente l’iconico personaggio sul grande schermo, e di
certo Woody Harrelson è consapevole della
responsabilità che un ruolo così amato comporta. Parlando con
Collider, il celebre attore ha parlato di come si è preparato
per calarsi al meglio nei panni del serial killer/simbionte,
cercando di mettere da parte il pensiero dell’enorme fanbase e di
concentrarsi esclusivamente sul ruolo.
“Se avessi pensato alla grande
fanbase della Marvel, di certo sarebbe stato
molto difficile per me”, ha spiegato Harrelson. “Quindi mi
sono approcciato al personaggio come, in generale, farei con
qualsiasi altro ruolo, anche se sono consapevole che avere a che
fare con una proprietà Marvel alza inevitabilmente la posta in
gioco. È stato bello leggere tutti quei vecchi fumetti e cercare di
capire cose gli fosse capitato di così orribile durante la sua
infanzia al punto da spingerlo a diventare uno squilibrato, un
serial killer. È stato molto utile.”
Quello che sappiamo su Venom: La
furia di Carnage
Tom Hardy ritorna sul grande schermo nel
ruolo del “protettore letale” Venom, uno dei personaggi Marvel più
enigmatici e complessi. In Venom: La
furia di Carnage assisteremo allo scontro tra il
simbionte e Cletus Kasady, aka Carnage, uno degli antagonisti più
celebri dei fumetti su Spider-Man, interpretato da Woody
Harrelson.
Nel cast del sequel
anche Michelle
Williams(Fosse/Verdon) nei panni
di Anne Weying, Naomie
Harris(No Time to Die) nei panni
di Shriek e l’attore inglese Stephen
Graham (Boardwalk Empire, Taboo). Il film
uscirà in autunno al cinema.
Il prossimo 16 ottobre si terrà la
seconda edizione del DC FanDome, il grande evento targato DC e
dedicato a tutti i progetti della Warner Bros. in arrivo. È stato
già confermato che in occasione dell’evento – che si terrà online –
verranno presentate le prime immagini ufficiali di Black
Adam e The
Flash, ma anche uno sguardo al dietro le quinte dei
sequel di Aquaman
e Shazam!.
Ovviamente, uno dei grandi
protagonisti dell’evento sarà anche The
Batman, l’attesissimo film di Matt
Reeves che vedrà Robert Pattinson nei panni dell’iconico
uomo pipistrello, posticipato di quasi un anno a causa della
pandemia di Covid-19. Durante l’evento dovrebbe essere mostrato ai
fan il nuovo trailer ufficiale del film, ma a quanto pare ci
saranno tantissime altre sorprese.
Parlando con
Variety, infatti, è stato proprio Pattinson a dichiarare:
“Io e Zoë Kravitz abbiamo fatto delle cose. Sarà qualcosa di
piccolo, ma estremamente divertente. Ci sono un sacco di piccole
sorprese in arrivo. Ho da poco visto un po’ del film ed è
veramente. Davvero molto fico.”
“The
Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono
le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi
strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per
trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa
alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la
Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a
quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più
villain, poiché sono tutti sospettati“.
L’attesa è finita. Dopo
tanti rinvii, arriva finalmente nelle sale, No Time to
Die, nuovo capitolo della saga di James Bond, l’ultimo che vede Daniel Craig nei panni dell’agente
segreto più famoso al mondo. A quindici anni dal suo esordio nel
ruolo con Casino Royale, l’attore lascia il
personaggio che lo ha reso famoso presso il grande pubblico, e lo
fa in grande stile.
No Time to
Die: la trama
In No Time to
Die Bond, Daniel Craig, vorrebbe solo godersi la
pensione da ex agente segreto, in compagnia di Madeleine, Léa
Seydoux, ma non è così facile. Il rivale di sempre,
Blofeld, Christoph Waltz, non ha rinunciato all’idea di
ucciderlo e gli tende una trappola. Scampato, Bond sospetta che
Madeleine l’abbia tradito, la lascia e decide di rientrare in
gioco. Anche perchè l’MI6 e Mallory, Ralph Fiennes, avranno ancora bisogno di lui.
Cinque anni dopo, infatti, da un laboratorio segreto inglese viene
rubata una nuova arma potentissima, che in mani sbagliate può
distruggere milioni di vite. Nel dare la caccia allo scienziato
russo corrotto che può portarlo a chi ha commissionato il furto,
Bond ritroverà il suo vecchio amico Felix Leiter,
Jeffrey Wright, agente della CIA. Passerà per Cuba,
dove si farà aiutare dalla bella e capace Paloma, Ana De Armas, ma conoscerà anche lo 007 Nomi,
Lashana Lynch, la donna che ha ormai preso il suo posto e
con cui dovrà collaborare. C’è però anche un altro nemico da
sconfiggere, Lyutsifer Safin, Rami Malek, desideroso di vendicarsi con
Blofeld e con la Spectre e ideatore di un diabolico piano criminale
che minaccia tutti. Bond si ritroverà faccia a faccia con Blofeld,
avrà a che fare ancora con Madeleine e con una novità inaspettata.
Riuscirà a portare a termine la sua missione con successo anche
stavolta?
“E’ stato un lungo
viaggio”, dice Daniel Craig, nella breve clip che precede
l’inizio della pellicola, riferendosi evidentemente non solo ai
ritardi che hanno posticipato l’uscita del film, ma anche alla sua
lunga militanza nel ruolo di Bond, che qui si conclude. E
sottolinea l’importanza dell’arrivo del film sul grande schermo,
“il luogo a cui appartiene”.
Non si può dargli torto.
No Time to Die è indubbiamente bello scenicamente,
dai panorami mozzafiato di Matera e Gravina di Puglia, alla
spettacolarità delle scene in cui dominano ghiaccio, fuoco e acqua.
Chi poi ama la spettacolarità dell’azione, non resterà deluso:
inseguimenti, sparatorie, scontri, fughe rocambolesche, assieme
alle armi mirabolanti da sempre in dotazione a Bond, non mancano.
Aspetti questi, che avrebbero risentito molto di una fruizione in
un luogo diverso dalla sala, togliendo al film gran parte del suo
fascino.
Tra gli elementi
d’indubbio impatto va poi citata la colonna sonora, con il tema
principale del film interpretato ottimamente da Billie
Eilish.
Una sceneggiatura
ipertrofica e un villain che non convince per un (troppo) lungo
addio
Il problema di questo
No Time to Die, 25esimo episodio della saga di
James Bond è l’ipertrofia. Dentro, c’è troppo. Più la
narrazione procede, più si ha l’impressione che il regista – anche
sceneggiatore con Neal Purvis, Robert Wade e Phoebe Waller-Bridge – per l’ultima interpretazione di
Craig nei panni di Bond abbia voluto strafare e accompagnare gli
spettatori in un lunghissimo addio. No time to die
conta almeno quattro location e quattro intrecci, con risvolti non
sempre chiari. Poi c’è la sfera personale, che acquisisce
un’importanza mai avuta prima, alla quale si dà spazio con un Bond
a tratti perfino romantico. Ciò comporta una durata fuori dal
comune, che sfiora le tre ore e finisce per risultare
eccessiva.
Altra nota stonata,
Rami Malek, scialbo e inespressivo, che non
riesce a far suo il ruolo del villain ed è l’unico, grosso neo in
un cast con nomi eccellenti. Al fianco di Craig troviamo Ralph Fiennes e Christoph Waltz, assieme a tre figure femminili cui
viene dato ampio spazio e che affiancano il protagonista con grinta
e carattere: Léa
Seydoux, Lashana Lynch e Ana De Armas, senza dimenticare Naomie Harris, che veste di nuovo i panni
di Miss Moneypenny.
Gli elementi sopra
citati forse non disturberanno più di tanto chi voleva godersi fino
all’ultima goccia il Bond di Daniel Craig, tra i più amati dal pubblico, ma
obiettivamente non rendono un buon servigio al film. Il 25esimo
episodio della saga di Bond, No time to
die, è in sala da giovedì 30 settembre,
distribuito da Universal Pictures.
È da tempo ormai che si parla di un
possibile sequel
de Il
Gladiatore, celebre film di Ridley Scott che vedeva contrapporsi il
gladiatore Russell
Crowe contro l’imperatore Joaquin
Phoenix. Essendo il personaggio di Massimo Decimo
Meridio morto alla fine della pellicola originale, in molti hanno
cominciato a chiedere in che modo l’ipotetico sequel avrebbe fatto
i conti con il destino dell’iconico personaggio.
Le ultime news in merito al sequel
risalgono al 2018, quando Scott aveva dichiarato che sarebbe
tornato dietro la macchina da presa e che stava lavorando alla
sceneggiatura con Peter Craig (ad oggi, però, non
sappiamo se sarà ancora lui ad occuparsi dello script). La storia
dovrebbe raccontare di Lucio, il figlio di Lucilla che fu
interpretata da Connie Nielsen nel film del 2000: sarà
ambientata 25 anni dopo, quando Lucio sarà ormai adulto ma avrà
ancora come punto di riferimento il sacrificio di Massimo.
Ora, in una recente intervista con
Empire in occasione della promozione di The Last
Duel, Ridley Scott è tornato sulla questione,
rivelando di essere intenzionato a girare il sequel de Il Gladiatore subito dopo Kitbag, il biopic su Napoleone Bonaparte che
avrà come protagonista il premio Oscar Joaquin Phoenix. “Sto già facendo scrivere
la sceneggiatura del sequel del Gladiatore, proprio ora”, ha
confermato il regista. “Quando avrò concluso i lavori sul film
dedicato a Napoleone, il Gladiatore sarà pronto a
partire.”
Per quanto riguarda Kitbag,
il film si
concentrerà sulle origini di Napoleone e sul suo rapporto
instabile con sua moglie Giuseppina. Nel cast ci sarà anche
Jodie Comer, che ha già lavorato con Scott nel
sopracitato The Last
Duel, in arrivo nelle sale italiane dal 14 ottobre dopo
essere stato presentato, Fuori Concorso, alla 78esima edizione
della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
Meglio noto come il Luì dei
Me contro Te, Luigi Calagna è oggi
una vera e propria celebrità, diviso tra il mondo di YouTube, il
cinema, la televisione e numerose altre attività nel mondo dello
spettacolo. Sempre di più il duo di cui fa parte è una solida
certezza nel mondo dell’intrattenimento, capace come pochi di far
presa sulle fasce più giovani degli spettatori.
Ecco 10 cose che non sai di
Luigi Calagna.
Luigi Calagna: i suoi film e
l’attività su YouTube
10. È diventato celebre
grazie al canale YouTube. La fonte principale della fama
dei Me contro Te è il loro canale YouTube, aperto nel
2014. Caricando qui i loro video, il duo ha formato un proprio
riconoscibilissimo stile, guadagnando nel giro di pochi anni un
numero di iscritti attualmente pari a 5,12 milioni. Nei loro video,
pubblicati con grande frequenza, i due sono soliti dar vita ai
contenuti più disparati, pensati, anche nel linguaggio, per
intrattenere un pubblico di bambini.
2. Hanno recitato in alcuni
film per il cinema. Il 17 gennaio del 2020 è uscito in
sala il lungometraggio Me contro Te – Il film: La
vendetta del Signor S. Scritto dagli stessi
Calagna e Scalia, il film è stato prodotto dalla Warner Bros., in
collaborazione con la Me Contro Te Production. La trama ruota
intorno alla celebre coppia, che si trova a dover fronteggiare il
malvagio e misterioso Signor S., il quale aspira a diventare il
padrone del Mondo. Nel 2021 è invece uscito un nuovo film del duo,
intitolato Me contro Te – Il film: Il
mistero della scuola incantata. Il 1° settembre 2021 hanno
poi annunciato il terzo ed ultimo capitolo della trilogia, Me contro Te – Il film: Persi
nel tempo, il quale uscirà in sala il 1° gennaio del
2022.
3. La TV ha contribuito al
successo. Dopo aver ottenuto un buon successo su YouTube,
i Me contro Te sono stati assunti come protagonisti della
serie Like Me, distribuita su Disney Channel, e pressocché
adattata ai personaggi di Luì e
Sofì. I due hanno in seguito svolto il ruolo di
conduttori per il game show Disney Challenge Show – Me contro
Te, dove diversi bambini venivano sfidati attraverso diverse
prove da superare. Queste significative incursioni televisive hanno
contribuito all’ulteriore popolarità della coppia.
Luigi Calagna e i Me contro
Te
4. È noto per le canzoni
del duo. Uno degli ambiti in cui i Me contro Te
hanno ottenuto molto consenso è quello legato alla musica. Con i
loro video hanno infatti diffuso diverse canzoni da loro composte
ed eseguite, arrivando, nel febbraio del 2020, a pubblicare il loro
primo album, intitolato Il Fantadisco dei Me controTe, posizionatosi per due settimane al primo posto in
classifica, vincendo poi un disco d’oro e uno di platino.
Dall’album è stato estratto il singolo Me con te, divenuto
una vera e propria hit.
5. Possiede un sito di
merchandising. Una delle maggiori fonti di guadagno per il
duo è il sito “mecontroteshop.it“. Qui sono infatti
disponibili per l’acquisto una vasta gamma di prodotti legati al
marchio dei Me contro Te. È infatti possibile trovare dai libri ai
dischi, dalle magliette alle felpe e fino agli zaini. Sul sito si
possono poi ritrovare tutte le informazioni per quanto riguarda
l’acquisto e la consegna.
Luigi Calagna e Sofia Scalia
6. Sono fidanzati nella
realtà. Come noto, Luigi Calagna e
Sofia Scalia sono una coppia anche al di fuori delle loro
attività nel mondo dello spettacolo. A quanto pare, i due si sono
conosciuti nel 2012 grazie al cugino di lei, amico di Lugi. Hanno
poi frequentato insieme la facoltà di Scienze della Comunicazione.
In seguito, i due hanno poi tramutato la loro comune passione nel
loro lavoro, dando vita alla Me contro Te Srl.
7. La Chimica li ha
avvicinati. Dopo essersi conosciuti, ad unire ancor di più
i due ci ha pensato la materia scolastica “chimica”. Luigi, che
all’epoca frequentava la facoltà di Farmacia, ha infatti aiutato
Sofia a migliorare i propri voti in questa. In seguito, lui ha
lasciato la facoltà iscrivendosi nella medesima di
Sofia. A quel punto, però, la chimica di coppia tra i due era
diventata così forte da renderli inseparabili.
Luigi Calagna è su Instagram
8. Ha un account
personale. Luigi Calagna è presente su Instagram con un
proprio account verificato il cui nome è semplicemente
@luigi.calagna. All’interno di questo vanta attualmente e556 mila
follower, ed è solito pubblicare post di vario genere. Questi ad
oggi sono più di 100 e spaziano da momenti di svago in compagna di
amici o della sua famiglia sino alla promozione dei suoi progetti
cinematografici e televisivi. Seguendo il suo profilo, dunque, si
potrà essere sempre aggiornati sulle sue attività.
9. È presente anche sul
profilo dei Me contro Te. Oltre al profilo
personale di Luigi, è possibile trovare su Instagram anche
l’account ufficiale dei Me contro Te, seguito ad oggi da
1,5 milioni di persone. In questo, con oltre 1.600 post, il duo è
solito condividere fotografie inerenti alle loro attività, dai
viaggi ai progetti realizzati e in via di realizzazione. Tutti i
loro fan non possono dunque non seguire tale account, rimanendo
informati su tutto ciò che riguarda i Me contro Te.
Luigi Calagna: età e luogo di
nascita
10. Luigi Calagna è nato a
Palermo, in Sicilia, il 6 dicembre del 1992 ed ha oggi 28
anni.
La decisione di WarnerMedia di
distribuire l’intero catalogo dei film della Warner
Bros. attesi per il 2021 in contemporanea nelle sale e in
streaming su HBO Max, è qualcosa che ha fatto molto discutere e
subito numerosi contraccolpi anche da parte di numerosi registi,
che pubblicamente hanno criticato la strategia della major.
Basti pensare a Christopher
Nolan (Tenet) e
Denis Villeneuve (Dune),
mentre di recente la regista Patty Jenkins ha definito l’uscita congiunta
di Wonder
Woman 1984“un’esperienza straziante”. Ora,
anche Jason Kilar, CEO di WarnerMedia, ha ammesso i suoi dubbi in
merito alla decisione presa, riconoscendo che probabilmente ci
sarebbe dovuto essere un maggiore dialogo tra lo studio e i registi
coinvolti.
“Sarò il primo a dirlo, e me ne
assumo la piena responsabilità. Col senno di poi, avremmo dovuto
prenderci più tempo per avere quelle 170 conversazioni necessarie –
è questo è il numero di partecipanti alle pellicole del nostro
listino del 2021”, ha ammesso Kilar durante la Code Conference
di Vox Media (via
The Hollywood Reporter). Abbiamo cercato di fare tutto in
un lasso di tempo estremamente compresso, meno di una settimana,
perché eravamo consapevoli che ci sarebbe stata una fuga di notizie
e tutti avrebbero inevitabilmente detto la loro circa quello che
avremmo o non avremmo dovuto fare.”
“Abbiamo detto dall’inizio che
avremmo trattato ogni singolo film come un blockbuster, dal punto
di vista economico, per i partecipanti, che saremmo stati onesti e
generosi, che avremmo fatto la cosa giusta”, ha aggiunto.
“La buona notizia è che l’abbiamo fatto, abbiamo lavorato
veramente sodo per farlo. Ora siamo in un momento
favorevole”.
Ecco un estratto di una nostra
chiacchierata con lo sceneggiatore Nicola
Guaglianone, che ha firmato lo script dell’attesissimo
Freaks Out, di Gabriele
Mainetti, e che aveva messo la sua firma anche sulla
sceneggiatura di Lo chiamavano Jeeg Robot, primo film del
regista romano. Tra ispirazioni e futuro, ecco cosa ci ha
raccontato Guaglianone.
Get Lost: perdersi
nell’esperienza di un film al cinema e ritrovarsi migliorati nello
spirito e nel corpo. Viaggiare lontano con la mente e con la
fantasia comodamente seduti sulla propria poltrona, circondati dal
suono, a luci spente e di fronte al grande schermo. Una sfida e una
missione contro il multitasking, la vita always on fatta di
continue distrazioni davanti a display e monitor, tra notifiche,
squilli e chat. L’invito a disconnettersi dal mondo e tuffarsi
nella magia della sala arriva da The Space
Cinema, circuito presente in Italia con 36 multiplex, che
lancia oggi il suo film manifesto, creato da Joint Agency London,
in collaborazione con Ridley Scott, che appare anche nel
film, diretto da suo figlio Jake.
“Get Lost mostra
quanto sia prezioso sapersi perdere in una grande storia –
commenta Francesco Grandinetti, General Manager di
The Space Cinema – È una fuga dalla routine che
arricchisce la quotidianità. Alcune storie sono pensate per essere
viste in un solo modo: al cinema, per permettere davvero a chi le
guarda di immergersi completamente nei suoni e nelle immagini. Ogni
energia, ogni attenzione e ogni investimento di The Space va in
questa direzione: arricchire e rendere uniche quelle poche ore
fuori dal mondo, lontani dalla realtà. Un messaggio che oggi è
ancora più importante che in passato.”
E oltre la magia, c’è
anche la scienza a confermare i benefici fisici, mentali
ed emotivi dell’esperienza cinematografica in sala. A dirlo è
l’University College of London, che ha pubblicato i
risultati della ricerca commissionata da Vue International
(gruppo proprietario del circuito The Space Cinema) per esplorare
cosa succede al corpo e alla mente durante la visione di un film
al cinema.
La ricerca suggerisce tre
elementi specifici e particolarmente distintivi dell’esperienza
cinematografica: l’attività focalizzata, la socialità
condivisa e l’elemento culturale.
“Esperienze culturali
come andare al cinema offrono al nostro cervello l’opportunità di
dedicare la nostra completa attenzione per periodi di tempo
prolungati – ha commentato il Dr Joseph Devlin,
Professore di Neuroscienze Cognitive all’UCL– Al cinema
nello specifico, non c’è altro da fare se non immergersi. La nostra
capacità di mantenere la concentrazione e l’attenzione gioca un
ruolo fondamentale nella costruzione della nostra resilienza
mentale, perché la risoluzione dei problemi richiede in genere uno
sforzo concentrato per superare gli ostacoli, e questo ci rende più
produttivi. Le attività con un focus sociale condiviso, d’altra
parte, aumentano la nostra creatività, le prestazioni di squadra e
il legame con gli altri, ed è stato anche dimostrato che riducono i
sentimenti di solitudine e depressione.”
Allo studio, condotto
dalla Facoltà di Psicologia Sperimentale dell’Università
londinese, ha partecipato un gruppo di volontari che ha preso parte
alla proiezione di un film della durata di due ore indossando dei
sensori biometrici, con i quali i ricercatori sono stati in grado
di misurare un notevole aumento della frequenza cardiaca dei
partecipanti durante la visione: un ritmo
equivalente a
un’attività cardio leggera. Il monitoraggio ha rilevato
anche un progressivo allineamento dei battiti degli
spettatori, quasi fino a sovrapporsi per andare all’unisono. I
test sulla cute hanno mostrato inoltre che in alcuni momenti più
coinvolgenti nella trama si è innescato un aumento dei livelli
di eccitazione emotiva.
“Uno dei sintomi della
nostra cultura, fissata con lo smartphone, è che ci stiamo sempre
più ritirando in esperienze solitarie sui nostri dispositivi. Non
sorprende quindi che la solitudine sia una sensazione sempre più
frequente in tutte le fasce d’età, specialmente in questi ultimi
tempi – aggiunge Tanya Goodin, fondatrice di Time to
Log Off e autrice del libro Off– Siamo diventati più
connessi che mai e il multitasking è diventato la norma. Anche se
spesso pensiamo che sia produttivo, tutte le prove dimostrano che
in realtà questa attitudine rallenta le prestazioni del cervello e
abbassa il QI. Per anni gli psicologi hanno conosciuto gli effetti
positivi dell’essere completamente immersi in un’esperienza o in
uno ‘stato di flusso’. È riposante e rigenerante per il nostro
cervello iperstimolato, esattamente come perdersi in un film sul
grande schermo.”
“Tra il destreggiarsi
tra più dispositivi e il vivere in un mondo in cui non siamo quasi
mai offline, spegnere tutto non è mai stato così importante –
ha concluso Tim Richards, CEO di Vue
International– Il cinema è uno degli ultimi posti in cui ci
si può davvero perdere, e questa ricerca conferma che non è solo un
modo di dire, ma che gli effetti benefici sono persino misurabili
scientificamente.”
Get Lost è stato
proiettato ufficialmente per la prima volta martedì 28 settembre in
occasione dell’anteprima italiana di No Time To Die, al
The Space Cinema Moderno di Roma, da poco
ristrutturato e rinnovato e, sempre dal 28 Settembre, è on air
anche su tutti i canali social di The Space Cinema, che lo
proietterà in tutte le sale a partire da Giovedì 30
settembre.
Dopo aver ricevuto il plauso della
critica e ottenuto oltre 50.000 spettatori nei cinema italiani con
ANTROPOCENE – L’EPOCA UMANA, che indagava l’impatto
dell’uomo sul pianeta attraverso straordinarie immagini,
Fondazione Stensen e Valmyn sono
lieti di portare nei cinema anche il secondo capitolo della
colossale opera sull’ambiente realizzata da Jennifer
Baichwal ed Edward Burtynsky: Watermark –
L’acqua è il bene più prezioso, uno straordinario
documentario fotografico sul fondamentale ruolo che l’acqua ricopre
nella formazione e nello sviluppo dei Popoli.
L’acqua costituisce oltre il 70% del
pianeta e del nostro corpo, attorno a lei sono nate la società e la
tecnologia e si sono sviluppate le grandi civiltà. Probabilmente
per il suo controllo combatteremo le guerre del futuro.
Watermark – L’acqua è il bene più
prezioso è un ritratto di grande attualità, che
restituisce un quadro visivamente affascinante della complessità
della situazione attuale, che spazia dalle gigantesche
infrastrutture costruite dall’uomo ai sempre più numerosi disastri
ambientali (esondazioni, allagamenti, erosione delle coste…), dagli
sprechi del mondo ricco fino all’ingegno storico di conservazione e
mantenimento di un bene così prezioso per la vita.
Il percorso dei registi porta lo
spettatore tra le enormi fattorie galleggianti al largo della costa
cinese del Fujian, al cantiere di Xiluodu, la più grande diga ad
arco al mondo, nel delta del deserto dove si arena il possente
fiume Colorado, tra le concerie di cuoio di Dhaka. Ma anche agli
Open di Surf di Huntington Beach negli Stati Uniti e al Kumbh Mela
ad Allahabad, dove si radunano 30 milioni di persone per immergersi
tutte insieme nel sacro Gange. Ulteriori immagini accompagnano gli
scienziati che estraggono carote di ghiaccio dalle profondità del
sottosuolo della Groenlandia e tra coloro che esplorano
l’incontaminato spartiacque della Columbia Britannica
settentrionale.
Questi sono solo alcuni degli
straordinari luoghi filmati e raccontati nel documentario
WATERMARK – L’acqua è il bene più
prezioso, in arrivo nei cinema italiani a partire dal
14 ottobre in occasione della Giornata
Mondiale dell’Educazione Ambientale.
Le premesse sono state gettate nel
2020, quando Eike Schmidt, direttore delle
Gallerie degli Uffizi, ha partecipato a Lucca ChanGes, l’edizione
segnata dalla pandemia di Lucca Comics & Games. Oggi il Ministero della
Cultura, le Gallerie degli Uffizi e Lucca Comics & Games si alleano in
nome del fumetto, partendo dall’iniziativa ministeriale Fumetti nei
Musei, che proprio il festival lucchese, nel 2018, premiò come
migliore iniziativa editoriale.
52 autoritratti di alcuni tra i più brillanti fumettisti della
scena italiana entrano nella collezione delle Gallerie degli
Uffizi. Le opere – realizzate con tecniche, formati e stili diversi
– saranno presentate a Lucca Comics & Games 2021 dall’8 ottobre al
1 novembre nell’ambito della mostra “Fumetti nei musei |
Gli autoritratti degli Uffizi” a cura di Mattia Morandi e
Chiara Palmieri. La mostra – dedicata a Tuono
Pettinato, fumettista recentemente scomparso e autore per Fumetti
nei Musei dell’albo ambientato alla Galleria dell’Accademia di
Firenze – è una delle iniziative previste dal protocollo d’intesa
siglato dalle Gallerie degli Uffizi e da Lucca Crea per favorire lo
sviluppo e la promozione del fumetto in Italia e all’estero.
L’intesa prevede, inoltre, la partecipazione degli Uffizi e del
Ministero della Cultura alla designazione del Maestro del Fumetto
di Lucca Comics & Games nell’ambito dei Lucca Comics Awards e
l’ingresso, ogni anno, dell’autoritratto del vincitore nella
collezione degli autoritratti del museo fiorentino. L’accordo avrà
durata biennale e sarà rinnovabile: nel suo ambito potranno essere
intraprese iniziative condivise di svariate tipologie: oltre alle
esposizioni anche eventi, produzioni culturali, partnership
creative, didattiche, di natura scientifica e molto altro
ancora.
Le opere che andranno in mostra a Lucca sono state generosamente
donate dagli artisti che hanno partecipato a Fumetti nei Musei, il
progetto ideato dal Ministero della Cultura e realizzato in
collaborazione con la casa editrice Coconino Press – Fandango.
Dalla ‘A’ di ALTAN alla ‘Z’ di ZUZU, il nuovo nucleo di
autoritratti, che spazia tra numerosi linguaggi e diverse
generazioni, sarà un vero e proprio atlante del fumetto italiano
contemporaneo che arricchirà la collezione di autoritratti delle
Gallerie degli Uffizi, notoriamente la più ricca e prestigiosa al
mondo: queste opere verranno esposte nelle nuove sale dedicate agli
autoritratti che apriranno nei prossimi mesi al primo piano del
museo vasariano.
“Grazie alle artiste e agli artisti per questa importante
donazione che rappresenta un’ulteriore evoluzione di un percorso di
valorizzazione del fumetto contemporaneo che nasce attorno
all’ambizioso progetto Fumetti nei Musei. Questo nuovo fondo è una
novità importante per il panorama artistico contemporaneo italiano:
gli Uffizi divengono così uno dei primi musei di arte classica a
scommettere sulla vitalità e la forza creativa della nona
arte”, dichiara il Ministro della Cultura, Dario
Franceschini.
“Con questa inedita, innovativa alleanza tra gli Uffizi e
Lucca Comics, una delle manifestazioni del fumetto più importanti
al mondo, l’obiettivo è ribadire un concetto chiave: la cultura è
pop e deve raggiungere con efficacia quante più persone possibili.
L’accordo che presentiamo oggi è il primo del suo genere al mondo:
sono convinto che darà vita a grandi risultati e farà da apripista
a tanti altri ‘crossover’ fruttiferi di idee, creatività e spunti
per il futuro”, commenta il direttore degli Uffizi Eike
Schmidt.
Grande soddisfazione per la collaborazione è espressa anche
dalla Presidente di Lucca Crea, Francesca Fazzi, a cui fanno eco le
parole del Direttore Generale Emanuele Vietina: “Anche l’edizione più difficile di Lucca Comics & Games ha
generato frutti entusiasmanti. La presenza di Eike Schmidt sul
palco del Teatro del Giglio ha segnato l’avvio di una
collaborazione, che oggi si concretizza in un’iniziativa che
porterà, ogni anno, il Maestro del Fumetto incoronato a Lucca
all’interno delle Gallerie degli Uffizi. È un grande riconoscimento
per il Festival e per tutto il fumetto italiano”
Fumetti nei Musei è
un progetto ideato dall’Ufficio Stampa e Comunicazione del
Ministero della Cultura, realizzato in collaborazione con la casa
editrice Coconino Press – Fandango e con il supporto di Ales S.p.A.
La collana editoriale, nata per avvicinare i ragazzi al mondo
museale, è composta da 51 storie a fumetti che raccontano la
contemporaneità di 51 musei italiani. Gli albi sono anche
distribuiti in omaggio ai ragazzi che partecipano ai laboratori e
alle attività educative dei musei coinvolti. Nel 2018 Fumetti nei
Musei ha vinto il premio ‘Gran Guinigi’ nell’ambito dei Lucca
Comics Awards come migliore iniziativa editoriale dell’anno con
queste motivazioni: “Un’operazione che raccoglie i migliori
nuovi talenti della scena italiana con un’impeccabile veste
editoriale. Un prodotto di altissimo livello che sposa le
intenzioni educative all’amore per la narrativa sequenziale”.
Nel corso degli anni, Fumetti nei Musei è stato protagonista di
numerose esposizioni: le tavole originali sono attualmente in
mostra nel Santuario dell’Ercole Vincitore di Villa d’Este a
Tivoli. Fumetti nei Musei è stato presentato nei principali saloni
del libro italiani e nei festival del fumetto, ed è stato al
centro, nel 2020, della Settimana della Lingua Italiana nel mondo
organizzata dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione
internazionale. Tutte le informazioni sul sito www.fumettineimusei.it
I Lucca Comics Awards sono i premi
dedicati al fumetto di Lucca Comics & Games, i principali in
Italia. L’obiettivo dei Lucca Comics Awards è premiare le migliori
opere a fumetti e i loro autori, indipendentemente da nazionalità,
formato editoriale e modalità di distribuzione. Nell’ambito dei
Lucca Comics Awards il riconoscimento principale è quello dedicato
al Maestro del Fumetto, che avrà, ogni anno, l’opportunità di
realizzare un autoritratto per le Gallerie degli Uffizi.
Warner Bros. Pictures presenta una
produzione Warner Bros. Entertainment Italia, Colorado Film
Production e
Me Contro Te, Me Contro Te Il Film – Il Mistero
della Scuola Incantata.
Me Contro Te Il Film – Il
Mistero della Scuola Incantata, la trama
SINOSSI –Una
bellissima scuola sta per riaprire dopo molti anni e Luì e Sofì (Me
contro Te) sono gli ospiti d’eccezione della festa di
inaugurazione, ad attenderli lì il loro amico Pongo. La scuola
potrebbe però nascondere un mistero e, ancora una volta, i Me
contro Te dovranno affrontare con coraggio il malefico Signor S e
cercare di sabotare i suoi perfidi piani nel nome dell’amicizia.
Nella scuola, per la prima volta, Luì e Sofì potrebbero venire a
conoscenza di un importante segreto sul loro passato. Una nuova
“magica” avventura per Luì e Sofì, in un mondo tutto fatato, con
tante sorprese e divertimento per i loro piccoli fan e tutte le
famiglie.
Da un soggetto di Luigi Calagna e
Sofia Scalia, Me Contro Te Il Film – Il Mistero della
Scuola Incantata è scritto da Emanuela Canonico,
Andrea Boin, Luigi Calagna e Sofia Scalia. Il film è diretto da
Gianluca Leuzzi.
La fotografia del film è di Davide
Crippa, il montaggio di Davide Cerfeda, la scenografia di Mario
Torre e i costumi di Tecla Turiaco. Le musiche originali del film
sono di Stefano Della Casa. Me contro Te Il Film – Il
Mistero della Scuola Incantata è una produzione
Warner Bros. Entertainment Italia, Colorado Film Production e Me
Contro Te.
Il film sarà disponibile dal
5 Ottobre per l’acquisto e noleggio su Apple Tv app, Amazon Prime Video, Youtube, Google Play,
TIMVISION, Chili, Rakuten TV, Microsoft Film & TV e a noleggio su
Sky Primafila e Mediaset Infinity.
Dalla Warner Bros.
Pictures, è in arrivo il nuovo intenso film drammatico del
regista/produttore Clint Eastwood, Cry Macho – Ritorno a
casa.
Clint Eastwood è anche protagonista del film,
nel ruolo di Mike Milo, ex stella del rodeo e ora allevatore di
cavalli in declino, che nel 1979 accettò l’incarico di un ex boss
di riportare a casa il figlio dal Messico. Costretto a percorrere
strade secondarie nel loro viaggio verso il Texas, l’improbabile
coppia affronta un viaggio inaspettatamente arduo, durante il quale
l’allevatore di cavalli, ormai stanco di tutto, trova dei legami
imprevisti oltre che il suo senso di riscatto.
Del film fanno parte anche
Eduardo Minett nel ruolo del ragazzo, Rafo, al suo
debutto cinematografico, Natalia Traven
(“Collateral Damage”, “Soulmates” per la TV) in quello di Marta,
Dwight Yoakam (“Logan Lucky”, “Sling Blade”) interpreta l’ex
impiegato di Mike, Howard Polk. Il cast include inoltre
Fernanda Urrejola (“Blue Miracle”, “Narcos:
Mexico” per Netflix) nel ruolo di Leta e Horacio Garcia-Rojas
(“Narcos: Mexico” per Netflix, “La querida del Centauro” per la TV)
in quello di Aurelio.
Il premio Oscar Clint Eastwood, ha diretto il film da una
sceneggiatura di Nick Schenk e N. Richard Nash, ispirata al romanzo
di Nash. Eastwood, Albert S. Ruddy, Tim Moore e Jessica Meier sono
i produttori del film, con David M. Bernstein come produttore
esecutivo. Il team dietro la macchina da presa include il direttore
della fotografia nominato ai premi BAFTA, Ben Davis (“Three
Billboards Outside Ebbing, Missouri”, “Captain Marvel”), lo scenografo Ron Reiss
(arredatore in, “Richard Jewell” e “The Mule”), il montatore premio
Oscar Joel Cox (“Unforgiven”), che ha editato moltissimi film del
regista, il montatore David Cox (“Den of Thieves”, assistente al
montaggio in “Richard Jewell” e “The Mule”), e la costumista, sua
collaboratrice di lungo corso, Deborah Hopper. Le musiche sono di
Mark Mancina (“Oceania”). La Warner Bros. Pictures presenta una
produzione Malpaso/Albert S. Ruddy, “Cry Macho – Ritorno a casa”.
Il film sarà distribuito in tutto il mondo dalla Warner Bros.
Pictures. L’uscita nelle sale italiane è prevista per il 2 dicembre
2021.
Guarda il trailer
ufficiale diThe
Harder They Fall, l’attesto western originale Netflix in arrivo
quest’anno. In questo western, il fuorilegge Nat Love (Jonathan
Majors) viene a sapere che il suo nemico Rufus Buck (Idris
Elba) sta per essere rilasciato di prigione e riunisce la gang
per rintracciarlo e vendicarsi.
Diretto da Jeymes Samuel con la
sceneggiatura di Samuel e Boaz Yakin e prodotto da Shawn Carter,
James Lassiter, Lawrence Bender e Jeymes Samuel, The
Harder They Fall vanta una colonna sonora
irresistibile e un cast stellare mozzafiato, in cui brillano
Jonathan Majors, Zazie
Beetz, Delroy Lindo, LaKeith Stanfield, Danielle Deadwyler, Edi
Gathegi, R.J. Cyler, Damon Wayans Jr., Deon Cole, Regina
King e Idris
Elba. Mai come in questo caso, la vendetta è un piatto
da servire freddo!
Di recente, James McAvoy ha parlato della possibilità di
tornare ad interpretare Charles Xavier nel MCU, argomento che è stato
nuovamente toccato dall’attore in un’intervista con
ComicBook. È probabile che non lo rivedremo mai più nei panni
del Professor X, ma se dovesse mai accadere, per McAvoy tutto
dovrebbe sempre dipendere dalla sceneggiatura.
“Ogni volta che mi viene offerta
una buona sceneggiatura, sono sempre entusiasta, quindi sarebbe lo
stesso anche con Charles, nonostante senta di avergli regalato un
degno finale. Ho avuto la possibilità di esplorare alcuni aspetti
davvero validi della sua storia e della sua personalità,
soprattutto con i primi due film degli X-Men che ho fatto”, ha
dichiarato. “Se il mio tempo è davvero finito, posso ritenermi
comunque soddisfatto per quello che ho fatto. Se dovesse arrivare
una buona sceneggiatura e se mi vorranno di nuovo a bordo, io sarò
disponibile. Ma ribadisco: la storia dovrebbe essere davvero
valida.”
Parlando invece dell’introduzione
dei mutanti nel Marvel Cinematic Universe, McAvoy ha invece
dichiarato: “Alla Marvel sono persone intelligenti. Sono
davvero bravi a mettere insieme le loro cose. Sanno come incastrare
tutto, anche se questo vuol dire non coinvolgere più gli attori del
passato. In fin dei conti, potrebbe essere una completa
rivisitazione. Da fan, sarei entusiasta allo stesso modo,
soprattutto di scoprire cosa accadrà. Se dovessimo essere
coinvolti, sarebbe bello, ma non so cosa abbiano in mente. Da fan
sono entusiasta di vedere qualunque cosa faranno.”
Finora, non c’è stata ancora nessuna
conferma ufficiale su quando e come gli X-Men saranno incorporati nel celebre
franchise di successo, nonostante Kevin Feige abbia menzionato
brevemente il franchise quando ha annunciato la lista dei titoli
della Fase 4 al SDCC 2019. È probabile che i Marvel Studios
vogliano andarci con i piedi di piombo in merito ai loro piani sui
mutanti, il che ha senso considerando la sfilza di progetti già
confermati.
No Time
to Die sarà l’ultimo film di Daniel Craig nei panni di James Bond. Sebbene
all’inizio il casting dell’attore fosse stato accolto con
scetticismo, negli anni Craig si è dimostrato all’altezza
dell’iconico ruolo, tant’è che ad oggi è considerato da molti il
miglior 007. In attesa di vederlo per l’ultima volta nei panni
dell’agente segreto più amato del grande schermo, ripercorriamo
insieme i migliori momenti di Craig nei panni di Bond, da
Casino Royale del 2006 a Spectre del 2015.
1Lo status di 007 (Casino
Royale)
Casino Royale mostra Bond nella sua
prima missione come agente 00, ma la scena più memorabile del film
mostra proprio come ha raggiunto questo status. Bond rintraccia un
uomo che ha venduto segreti del governo al miglior
offerente.
La
scena si alterna con immagini di Bond che affronta con calma
quest’uomo e altre in cui uccide il suo contatto. È l’introduzione
perfetta alla versione di Bond di Craig, poiché lo vediamo come
l’assassino soave e freddo, nonché un uomo che non ha paura di
sporcarsi le mani.
Squid
Game è la nuova serie survival Originale Netflix
coreana scritta e diretta da Hwang Dong-hyuk.
La serie di nove episodi, con Lee Jung-jae , Park Hae-soo e Wi
Ha-joon , racconta la storia di un gruppo di 456 persone che sono
invitate a rischiare la vita in un misterioso gioco di
sopravvivenza con un patrimonio di 45,6 miliardi di ( US $ 38,7
milioni).
Squid
Game: quando esce e dove vederla in streaming
Squid Game in
streaming sarà disponibile dal 17 settembre 2021 su
Netflix.
Squid Game: trama e cast
Un misterioso invito a partecipare
alla gara è inviato a persone con un disperato bisogno di denaro. I
456 partecipanti di ogni ceto sociale sono intrappolati in un luogo
segreto dove competono per vincere 45,6 miliardi di won. Ad ogni
turno si cimentano in un popolare gioco coreano per l’infanzia come
“Un, due, tre, stella”, ma chi perde… muore. Chi vincerà e qual è
il vero motivo della gara?
In Squid
Game protagonisti sono Lee
Jung-jae come Seong Gi-hun (n. 456). Autista e dipendente
dal gioco d’azzardo, vive con sua madre e lotta per sostenere
finanziariamente sua figlia. Partecipa
al Gioco per saldare i suoi numerosi debiti.Park
Hae-soo come Cho Sang-woo (n. 218). Il capo del team di
investimento in una società di titoli, era un junior di Gi-hun, ed
era uno studente dotato che è entrato alla Seoul National
University
, ma ora è ricercato dalla polizia per aver rubato denaro ai suoi
clienti. Oh Yeong-su come Oh Il-nam
(n. 001). Un uomo anziano con un tumore al cervello che preferisce
giocare al Gioco piuttosto che aspettare di morire all’esterno.
HoYeon Jung come Kang Sae-byeok (n. 067).
Un disertore nordcoreano
che entra nel Gioco per pagare un intermediario in grado di trovare
e recuperare i suoi familiari sopravvissuti dal
paese. Heo Sung-tae come Jang Deok-su
(n. 101). Un gangster che entra nel Gioco per saldare i suoi enormi
debiti di gioco. Anupam Tripathi come Abdul Ali
(n. 199).Un lavoratore
straniero dal Pakistan
che entra nel Gioco per provvedere alla sua giovane famiglia dopo
che il suo datore di lavoro si è rifiutato di pagarlo per
mesi. Kim Joo-ryoung come Han Mi-nyeo
(n. 212). Una donna misteriosa e manipolatrice che afferma di
essere una povera madre single.
Gli episodi della prima stagione Squid Game
Stagione 1, episodio 1: Sperando di vincere soldi facili, un
Gi-hun al verde e disperato accetta di prendere parte a un gioco
enigmatico. Non molto tempo dopo il primo round, si verificano
orrori imprevisti.
Stagione 1, episodio 2: Diviso se continuare o uscire, il
gruppo tiene un voto. Ma le loro realtà nel mondo esterno
potrebbero rivelarsi spietate quanto il gioco.
Stagione 1, episodio 3: Alcuni giocatori entrano nel
turno successivo – che promette dosi uguali di dolce e mortale –
con vantaggi nascosti. Nel frattempo, Jun-ho si intrufola
dentro.
Stagione 1, episodio 4: Quando si formano alleanze tra i
giocatori, nessuno è al sicuro nel dormitorio dopo lo spegnimento
delle luci. Il terzo gioco sfida la squadra di Gi Hun a pensare in
modo strategico.
Stagione 1, episodio 5: Gi-hun e la sua squadra, a turno, fanno
la guardia per tutta la notte. Gli uomini mascherati incontrano
problemi con i loro co-cospiratori.
Stagione 1, episodio 6: I giocatori si accoppiano per la quarta
partita. Gi-hun è alle prese con un dilemma morale, Sang-woo
sceglie l’autoconservazione e Sae-byeok condivide la sua storia non
raccontata.
Stagione 1, episodio 7: Il leader mascherato accoglie gli
ospiti VIP nella struttura per una visione in prima fila dello
spettacolo. Nel quinto gioco, alcuni giocatori crollano sotto
pressione.
Stagione 1, episodio 8: In vista dell’ultimo turno, sfiducia e
disgusto sono profondi tra i finalisti. Jun-ho scappa, determinato
a svelare gli sporchi segreti del gioco.
Stagione 1, episodio 9: Il round finale presenta un’altra prova
crudele ma questa volta come andrà a finire dipende da un solo
giocatore. Il creatore del gioco esce dall’ombra.
Photo by Jeff Spicer/Getty
Images for EON Productions, Metro-Goldwyn-Mayer Studios, and
Universal Pictures)
Si è tenuta nella serata di ieri la
world premiere dell’atteso No Time
to Die, il nuovo capitolo del franchise di 007 che
vede protagonista Daniel Craig nei panni
dell’iconico agente speciale James Bond. Alla premiere tenutasi
alla Royal Albert Hall a Londra, presenti oltre al protagonista
tutto il cast: Léa
Seydoux, Naomie Harris , Ben Whishaw, Rory
Kinnear, Rami Malek e
Ana de Armase ovviamente immancabilmente la
famiglia reale. Di seguito alcune foto per gentile concessione di
Universal Pictures.
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In No Time
to Die, Bond si gode una vita tranquilla in Giamaica
dopo essersi ritirato dal servizio attivo. Il suo quieto vivere
viene però bruscamente interrotto quando Felix Leiter, un vecchio
amico ed agente della CIA, ricompare chiedendogli aiuto. La
missione per liberare uno scienziato dai suoi sequestratori si
rivela essere più insidiosa del previsto, portando Bond sulle
tracce di un misterioso villain armato di una nuova e pericolosa
tecnologia.
Le
prime reazioni a Venom: La
furia di Carnage sono state abbastanza positive
finora. Tuttavia, le cose sono andate in maniera leggermente
diversa quando il primo film con protagonista Tom Hardy venne distribuito nel 2018.
Il film detiene un punteggio su
Rotten Tomatoes pari al 30% e ora è stato proprio Hardy ad
affrontare la questione in una recente intervista con
CinemaBlend. Alla domanda sull’accoglienza negativa riservata
al primo film, l’interprete di Eddie Brock ha sottolineato che
Venom è stato un successo molto più grande in termini
di reazione dei fan, cosa difficile da contestare in quanto il film
è stato, effettivamente, un grande successo al botteghino.
“Penso che quando fai qualcosa
che ti sta a cuore, vuoi sempre cercare di portare a casa il
risultato”, ha spiegato Hardy. “Purtroppo i critici non
l’hanno apprezzato. Anzi, ci hanno letteralmente massacrato. Il
pubblico, invece, è andato a vederlo in massa. Tutto ciò è stato
bellissimo. È stato come vedere qualcuno considerato un perdente
che, piano piano, viene apprezzato e considerato per ciò che
realmente è.”
“Così abbiamo telefonato subito
a Tom Rothman della Sony e gli abbiamo detto: ‘Guarda, possiamo
provare a buttare giù una bozza per il secondo film, perché davvero
non vediamo l’ora di prendere ciò che abbiamo imparato grazie al
primo e metterlo nel secondo, provando a spingerci oltre'”, ha
concluso l’attore.
Quello che sappiamo su Venom: La
furia di Carnage
Tom Hardy ritorna sul grande schermo nel
ruolo del “protettore letale” Venom, uno dei personaggi Marvel più enigmatici e complessi.
In Venom: La
furia di Carnage assisteremo allo scontro tra il
simbionte e Cletus Kasady, aka Carnage, uno degli antagonisti più
celebri dei fumetti su Spider-Man, interpretato da Woody
Harrelson.
Nel cast del sequel
anche Michelle
Williams(Fosse/Verdon) nei panni
di Anne Weying, Naomie
Harris(No Time to Die) nei panni
di Shriek e l’attore inglese Stephen
Graham (Boardwalk Empire, Taboo). Il film
uscirà in autunno al cinema.
Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli è stato un
grande successo al botteghino e la dinamica tra l’eroe eponimo e
suo padre Wenwu si è rivelata uno dei elementi più interessanti,
nonché essenziali, della storia. Il leader dei Dieci Anelli ha
fatto sentire la sua presenza nel Marvel Cinematic Universe in grande
stile, nonostante alla fine sia morto per proteggere il figlio dal
Divoratore di Anime.
L’attore Tony Leung ha regalato una performance
incredibile nel film: è un vero peccato che la sua corsa nei panni
del “Mandarino” sia già giunta al termine. E se i piani dei Marvel
Studios fossero diversi? Se Leung avesse davvero la possibilità di
tornare nei panni del personaggio? Il giornalista Jeff Yang, che ha
lavorato come consulente culturale durante le riprese di
Shang-Chi, è stato ospite all’interno del podcast
They Call Us Bruce (via
Murphy’s Multiverse) e ha condiviso alcuni suoi pensieri sul
film della Fase 4.
È stato proprio durante quella parte
della conversazione che Yang ha lasciato intendere che potrebbe
ancora esserci un futuro per Wenwu nel MCU. “Dato che avevano a
disposizione un attore come Tony Leung, speravo che rendessero più
chiaro il fatto che ci saranno altri posti del MCU in cui lo
ritroveremo”, ha anticipato. “Meglio non dire altro e
lasciare le cose come stanno.”
Non ci aspettiamo che Wenwu
resusciti dopo gli eventi di
Shang-Chi, ma considerando il fatto che il
personaggio esiste da migliaia di anni, ci sono molti altri
progetti in cui potrebbe effettivamente tornare. Uno di questi è
sicuramente Eternals,
ma solo il tempo ci dirà se sarà davvero così.
Vi ricordiamo che nei panni del
protagonista ci sarà l’attore canadese Simu
Liu, visto di recente nella commedia di
Netflix Kim’s Convenience. Insieme a lui, nel cast,
figureranno anche Tony Leung nei panni
del Mandarino, e Awkwafina, che dovrebbe
interpretare un “leale soldato” del Mandarino, e se è vero che il
villain qui sarà il padre di Shang-Chi, in tal caso ci sono ottime
possibilità che si tratti di Fah Lo Suee. Chi ha letto i fumetti
saprà che è la sorella dell’eroe del titolo e che il suo
superpotere è l’ipnosi.
The Great 2 è la
seconda stagione della serie The
Great creata da Tony McNamara e liberamente
ispirato l’ascesa al potere di Caterina la Grande, imperatrice di
tutte le Russie.
The Great 2: quando esce e dove vederla in streaming
La seconda stagione di The
Great sarà presentata in anteprima il 19 novembre
2021 negli USA, su HULU. The Great 2 in streaming
sarà disponibile su Starzplay.
The Great 2: trama e cast
The Great è un dramma satirico e
comico sull’ascesa di Caterina la Grande da estranea alla sovrana
più longeva nella storia della Russia. La serie è romanzata e
ritrae Caterina nella sua giovinezza e il matrimonio con
l’imperatore Pietro III concentrandosi sulla trama per uccidere il
marito depravato e pericoloso.
Protagonisti di The
Great 2 sono
Elle Fanning come Caterina la Grande,
Nicholas Houltcome Pietro
III di Russia, Phoebe Fox come Marial,
Sacha Dhawan come Conte Orlo,
Charity Wakefield come Georgina Dymova,
Gwilym Lee come Grigor Dymov, Adam
Godley come arcivescovo “Archie”, Douglas
Hodge come Generale Velementov, Belinda
Bromilow come zia Elizabeth, Bayo
Gbadamosi come Arkady, Florence
Keith-Roach come Tatyana, Danusia Samal
come Lady Antonia Svenska e Sebastian de Souza
come Leo Voronsky.
The
Great è creato e scritto da Tony McNamara che ne
è anche il produttore esecutivo, gli altri produttori esecutivi
sono Marian Macgowan, Josh Kesselman e Ron West della Thruline,
Brittany Kahan Ward della Echo Lake, Doug Mankoff e Andrew
Spaulding, Elle Fanning, Mark Winemaker e Matt Shakman. Il progetto
è prodotto dalla Civic Center Media in associazione con MRC
Television.
Nei ruoli ricorrenti troviamo anche
Louis Hynes come Vlad Freddie Fox come re Hugo di Svezia Jamie
Demetriou nel ruolo del dottor Chekov Christophe Tek come Tartar
Nick Charlie Price come Ivan Alistair Green come Conte Smolny
Abraham Popoola come Alexei Rostov James Smith come Conte Gorky
Stewart Scudamore come Tolsten Phill Webster come guardia di
palazzo Adam Darlington come capo cameriere Dustin Demri-Burns nel
ruolo di Voltaire Christianne Oliveira come contessa Belanova.
Gli episodi di The Great 2
Gli episodi della seconda stagione non sono stati resi noti
ancora.
Il reboot cinematografico
di Spawn ad opera di Todd
McFarlane è ormai in sviluppo da molto tempo. Nel
corso degli anni il fumettista canadese ha mostrato una certa
ostinata determinazione a voler far decollare a tutti i costi il
progetto, assicurandosi non soltanto il coinvolgimento della
Blumhouse di Jason Blum alla produzione,
ma anche quello del premio Oscar Jamie
Foxx in qualità di protagonista.
Era da un po’ che non avevamo
aggiornati sul film, e adesso è stato proprio McFarlane a parlare
del progetto in una recente intervista con
CBR. Stando a quanto rivelato dal fumettista, che sarà
coinvolto nel riavvio di Spawn in qualità di regista, il
film non sarà una storia di origini, dal momento che quel tipo di
approccio è stato già impiegato dall’adattamento del 1997 con
protagonista Michael Jai White. McFarlane, infatti, vuole
che il reboot sia molto diverso e, soprattutto, rivelando per il
pubblico di oggi.
“Per il mio film, non volevo
adattare la storia delle origini raccontata nei primi numeri del
fumetto”, ha spiegato. “Abbiamo cercato diversi
sceneggiatori che potessero dare vita a qualcosa di molto diverso,
senza però spiegare loro nulla di quello che volevamo.
Sfortunatamente, l’80-90% di questi sceneggiatori si è adagiato ed
è caduto nella trappola di raccontare una storia di origini. Ma la
verità è che abbiamo già visto quel film… È uscito più di 20 anni
fa. Questo reboot deve invece essere interessante e rivelante per
il mondo di oggi, sia in termini di cinema che di contenuti
social.”
Il nuovo film dedicato
a Spawn avrà come protagonista il premio
Oscar Jamie
Foxx nel ruolo dell’antieroe del titolo. Del cast
dovrebbe far parte anche Jeremy
Renner nei panni di Twitch
Williams. Greg Nicotero, truccatore
di The Walking
Dead, si occuperà del trucco e degli effetti
speciali. Il film sarà prodotto da Jason
Blum e dalla sua Blumhouse Productions.
Il network americano
NBC ha diffuso il promo e la trama di La
Brea 1×02, il secondo episodio della nuova serie tv
La
Brea.
In La Brea 1×02
che si intitolerà “Day Two” Con la vita di Josh in pericolo,
Eve attraversa il pericoloso deserto fino alla radura per salvarlo.
Nel disperato tentativo di avviare una missione di salvataggio,
Gavin e Izzy lavorano per dimostrare che ci sono sopravvissuti vivi
all’interno della dolina mentre gli agenti del governo seguono ogni
loro mossa.
La Brea 1×02
La Brea è
la nuova serie tv drammatica americana creata da David
Appelbaum per il network americano NBC. Nella serie Quando
un’enorme voragine si apre nel mezzo di Los Angeles e attira
centinaia di persone ed edifici nelle sue profondità, coloro che vi
cadono si ritrovano in una terra primordiale misteriosa e
pericolosa, dove non hanno altra scelta che unirsi per
sopravvivere. Lo spettacolo segue una famiglia, distrutta dagli
eventi, che cerca di tornare insieme.
Protagonisti di La
Brea sono Natalie Zea come Eve
Harris, Eoin Macken come Gavin Harris,
Chiké Okonkwo come Ty Coleman, Karina
Logue come Marybeth Hill, Zyra Gorecki
come Izzy Harris e Jack Martin come Josh
Harris. Nel cast anche Natalie Zea come Eve
Harris, Eoin Macken come Gavin Harris,
Chiké Okonkwo come Ty Coleman, Karina
Logue come Marybeth Hill, Zyra Gorecki
come Izzy Harris, Jack Martin come Josh Harris,
Veronica St. Clair come Riley Velez, Rohan
Mirchandaney come Scott, Lily Santiago
come Veronica, Chloe De Los Santos come Lily,
Jon Seda come Dr. Sam Velez e Angel
Parker.
Will Smith è stato uno dei membri del cast di
Suicide
Squad di
David Ayer a non fare ritorno in The Suicide
Squad di James Gunn. Purtroppo, all’epoca della
produzione, gli impegni dell’attore non gli hanno permesso di
tornare a vestire i panni di Deadshot.
QuandoIdris Elba
venne annunciato nel cast, in molti pensavano che l’attore avrebbe
interpretato proprio il ruolo di Deadshot, andando così a
sostituire Smith. Tuttavia, in seguito è stato confermato che la
star della serie Luther
avrebbe interpretato un personaggio totalmente diverso, ossia
Bloodsport.
Ora, in un recente video realizzato
per GQ,
Will Smith ha risposto al tweet di un fan che
gli chiedeva perché non fosse tornato nei panni di Deadshot per
The
Suicide Squad. A quel punto Smith ha chiesto al
produttore del film: “Hanno omesso Deadshot dalla storia,
giusto?”, cosa che il produttore ha confermato. Sollevato,
l’attore ha risposto: “Ottimo, così potrò tornare.”
Deadshot è stato uno degli aspetti
più apprezzati del primo Suicide
Squad, anche grazie al carismatico ritratto di Smith del
classico cattivo DC. Per via della lungimiranza dei produttori di
The
Suicide Squad, l’attore ha ora la possibilità di
riprendere il ruolo in futuro, anche se non è ancora stato
confermato per nessuno dei prossimi progetti targati Warner
Bros.
“Benvenuti all’inferno, ossia a
Belle Reve, la prigione con il più alto tasso di mortalità negli
Stati Uniti d’America. Qui sono confinati i peggiori
supercriminali, disposti a tutto pur di evadere, anche unirsi
all’oscura e super segreta missione della Task Force X. L’incarico
del giorno? Metti insieme una serie di truffatori (tra cui
Bloodsport, Peacemaker, Captain Boomerang, Ratcatcher 2, Savant,
King Shark, Blackguard, Javelin e la psicopatica preferita di
tutti, Harley Quinn). Armali pesantemente e abbandonali sulla
remota isola di Corto Maltese infusa dal nemico. Mettili alla prova
grazie ad una giungla brulicante di avversari militanti e forze di
guerriglia ad ogni angolo. La squadra è impegnata in una ‘search
and destroy’ guidata dal colonnello Rick Flag, mentre i tecnici del
governo di Amanda Waller seguono ogni loro movimento grazie a dei
sistemi impiantati nelle loro orecchie. Come sempre… una sola mossa
falsa e chiunque può morire (per mano degli avversari, di un
compagno di squadra o della stessa Waller).”
Si è tenuta ieri la premiere
mondiale di No Time
to Die, l’ultimo capitolo della saga di Bond in cui
Daniel Craig interpreterà l’iconico agente
007. Dopo quasi due anni di attesa – il film è stato posticipato
numerose volte a causa della pandemia di Covid-19 -, No Time to
Die è finalmente pronto a fare il suo debutto nelle
sale a partire dal 30 settembre.
In seguito alla premiere, sono
arrivate online anche le primissime recensioni del film, tutte
estremamente positive. In particolare, la stampa ha elogiato la
performance di Craig e la nuova direzione narrativa presa dal film.
Potete leggere alcuni estratti di seguito:
Peter Bradshaw, The Guardian: “No
Time To Die è sorprendente, esoticamente consapevole, divertente e
sicuro di sé. Soprattutto, è grande: grande azione, grandi risate,
grandi acrobazie. E nonostante tutto, sembra che si svolga nel
mondo reale, un enorme spazio aperto che tutti noi
desideriamo.”
Pete Hammond, Deadline:
“Fukunaga mette in scena tanti bei inseguimenti, esplosioni,
acrobazie, con un finale lungo un’ora sull’isolata fortezza di
Safin. Ma c’è anche tanta enfasi sui personaggi questa volta, sui
loro conflitti e sulle loro complessità.”
Ian Sandwell, Digital Spy:
“Probabilmente, soltanto ulteriori visioni decideranno il
destino di No Time to Die nella classifica dei film di Bond,
soprattutto perché ci sono alcuni momenti che potrebbero dividere
il fandom. Come esperienza, tuttavia, offre tutto lo spettacolo che
ti aspetteresti da un film di 007, getta alcune sorprese lungo la
strada e si chiude in modo divertente, toccante e audace per Daniel
Craig.”
Jason Solomons, TheWrap: “No Time
To Die è la migliore incarnazione da parte di Daniel Craig di un
ruolo così iconico, un’iterazione che vede Bond viaggiare in spazi
emotivi in cui il personaggio non è mai stato prima, almeno da Al
servizio segreto di Sua Maestà o in alcuni passaggi dei libri di
Ian Fleming. Percepisci tutte le ferite sul corpo e sul viso di
Craig, tutta la tensione su Bond di dover salvare il mondo
un’ultima volta (di nuovo), ma anche tutta l’allettante libertà di
qualcuno che si avvicina al fine di un lungo viaggio.”
Alistair Harkness, The Scotsman:
“Sin dall’inizio dei pre-crediti, questo 25esimo episodio, più
e più volte posticipato, ti offre tutto ciò che desideri da un film
di Bond, in un modo che non hai mai visto prima. L’azione è folle
ma sempre radicata, i richiami alla mitologia di Bond sono
divertenti ma risuonano qesta volta ad un livello più profondo, e
la posta in gioco emozionale è potentissima.”
In No Time
to Die, Bond si gode una vita tranquilla in Giamaica
dopo essersi ritirato dal servizio attivo. Il suo quieto vivere
viene però bruscamente interrotto quando Felix Leiter, un vecchio
amico ed agente della CIA, ricompare chiedendogli aiuto. La
missione per liberare uno scienziato dai suoi sequestratori si
rivela essere più insidiosa del previsto, portando Bond sulle
tracce di un misterioso villain armato di una nuova e pericolosa
tecnologia.
A breve rivedremo Tom Hardy nei panni di Eddie Brock
nell’attesissimo sequel Venom: La furia di
Carnage. Prima di entrare a far parte dell’universo di
Spider-Man targato Sony, però, l’attore aveva già fatto il suo
debutto nel mondo dei supereroi grazie al terzo film della trilogia
de Il cavaliere oscuro di Christopher Nolan, in cui aveva interpretato
il ruolo di Bane, uno dei più celebri nemici di Batman.
Una delle caratteristiche che hanno
sempre distinto il lavoro di Hardy è il modo in cui l’attore è
capace di usare la sua voce. In una recente intervista con Wired,
il diretto interessato ha parlato proprio del processo che lo ha
condotto a scegliere quale voce avrebbe dovuto avere il suo Bane,
discutendo anche del tentativo di aggirare eventuali obiezioni nei
confronti di un attore bianco che interpretava un personaggio che
nei fumetti ha origini latine.
“Credo che Nolan abbia fatto una
scelta fantastica”, ha spiegato Hardy. “Nei fumetti, Bane
è la quintessenza del Latinx. Io non lo sono. Così mi sono
documentato e sono incappato in quest’uomo di nome Bartley Gorman,
che si proclamò il re degli zingari. Era un pugile a mani nude.
Mostrai quello che avevo trovato su di lui a Chris. Potevamo
inseguire una sorta di percorso alla Darth Vader, quindi impiegare
una voce da cattivo con un tono riconoscibile, oppure potevamo
ispirarci a Gorman. Ed è quello che abbiamo fatto, perché volevamo
considerare le origini di Bane. Dissi a Chris che potevamo
pentircene e che alla fine doveva essere una sua scelta, ma lui era
d’accordo. E alla fine l’abbiamo fatto, rendendo il tutto molto più
fluido.”
Il Bane di Tom Hardy ha raggiunto un impatto a livello
culturale assai elevato, sebbene la natura di tale impatto sia
stata diversa da quella raggiunta, ad esempio, dal Joker di
Heat Ledger. Bane è diventato in poco tempo un’icona nel mondo
del web e la performance di Hardy – al di là del rispetto dovuto –
è stata spesso fonte di umorismo e di ispirazione per meme assai
divertenti. Proprio per questo, Christopher Nolan pensa che l’attore non abbia
ancora ottenuto
il giusto riconoscimento per la sua interpretazione.
Dopo aver vinto il premio Oscar con
il film Nuovo Cinema Paradiso
ed essersi confermato narratore dal fascino internazionale con
Una pura formalità,
Giuseppe Tornatore si è poi cimentato nel suo
primo lungometraggio in lingua inglese, l’acclamato La
leggenda del pianista sull’oceano. Uscito nel 1998,
il film è stato scritto dallo stesso Tornatore, il quale si basò
sul celebre monologo teatrale Novecento di
Alessandro Baricco. Il risultato è un film che
nelle sue due ore e quaranta di durata porta lo spettatore tanto ad
imbattersi in un personaggio memorabile quanto in un epoca ormai
scomparsa per sempre.
L’intero film, come noto, è
ambientato all’interno del transatlantico Virginian,
ispirato dai modelli simili RMS Lusitania e RMS
Mauretania. All’interno di questo ambiente si sussegue un via
vai di personaggi e storie che arricchiscono il film di quanto
accade nel corso del Novecento, fino a raccontare la finitezza
dell’essere umano in un mondo sempre più vasto e caotico, che di
limiti sembra non possederne più. La leggenda del pianista
sull’oceano si presenta dunque tanto come un racconto
distaccato di un epoca quanto come la riflessione sull’evoluzione e
le derive dell’animo.
Acclamato a livello internazionale,
La leggenda del pianista sull’oceano è ancora oggi uno dei
film più amati di Tornatore, ricco di sentimenti, passioni e
dolori, di musica e coraggio. Un racconto sempre attuale e capace
di emozionare. Prima di intraprendere una visione del film, però,
sarà certamente utile approfondire alcune delle principali
curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e alla
colonna sonora. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
La leggenda del pianista
sull’oceano: la trama del film
Protagonista del film è
Danny Boodman T. D. Lemon Novecento, il quale
viene ritrovato da neonato a bordo di un transatlantico dal
macchinista Danny Boodman. L’uomo decide di
prendere il bambino con sé, facendolo crescere sulla nave e
istruendolo come gli è possibile. Con il passare degli anni
Novecento cresce divenendo la mascotte dell’equipaggio, benvoluto
da tutti. Quando però il padre adottivo muore in seguito ad un
incidente, egli si trova a doversi completamente reinventare. È
così che, scoperto un pianoforte, si dimostra un vero talento per
quello strumento. Novecento diventa così il pianista ufficiale
della nave, la quale però è ormai prossima alla demolizione. Un
evento che costringerà Novecento a prendere sofferte decisioni.
La leggenda del pianista
sull’oceano: il cast del film
Ad interpretare il personaggio
protagonista, Novecento, vi è il noto attore americano Tim Roth,
ricordato per film come Le iene e Rob Roy. Egli
si disse entusiasta di poter dar assumere tale ruolo, benché non
sapesse assolutamente suonare il pianoforte. Roth si esercitò per
sei mesi solo per poter fingere di saperlo suonare, mentre le mani
che si vedono nel film non sono le sue. Nel ruolo del padre
adottivo Danny Boodman vi è l’attore Bill Nunn,
mentre Max Tooney, amico di Novecento, è interpretato da
Pruitt Taylor Vince. Altri personaggi di rilievo
sono quelli della ragazza amata dal protagonista, interpretata da
Mélanie Thierry e il dottor Klauserman,
interpretato da Heathcote Williams.
Clarence Williams III dà infine vita al pianista
Jelly Roll Morton.
La leggenda del pianista
sull’oceano: la colonna sonora e i premi vinti
Come per i precedenti film di
Tornatore, anche La leggenda del pianista sull’oceano
vanta una colonna sonora composta da Ennio
Morricone, il quale ha impiegato quasi un anno solo per la
stesura. Questa si compone di circa trenta brani, ma nella seconda
edizione CD pubblicata nel 1999 per il mercato internazionale se ne
contano appena 21. Vi si possono però ritrovare temi portanti del
film come The Legend of The Pianist on The Ocean, Playing
Love e Lost Boys Calling. Proprio per questa colonna
sonora Morricone si aggiudicò il Golden Globe, il secondo di tre
insieme a quello vinto per Mission e per The Hateful Eight.
Oltre a questo prestigioso
riconoscimento, il film di Tornatore ha poi vinto numerosi altri
prestigiosi premi a livello internazionale. Si annoverano in
particolare sei David di Donatello, tra cui quello per la miglior
regia, e sei Nastri d’argento. Il direttore della fotografia
Lajos Koltai è stato premiato agli European Film
Awards, mentre ai Ciak d’oro sono stati ottenuti i premi per il
miglior film, la miglior regia, la miglior scenografia e i migliori
costumi. La leggenda del pianista sull’oceano ha poi
ottenuto candidature anche ai Satellite Awards ed è stato
presentato al Toronto International Film Festival, dove ha concorso
per il Premio del Pubblico.
La leggenda del pianista
sull’oceano: il trailer e dove vedere il film in streaming e in
TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. La leggenda del
pianista sull’oceano è infatti disponibile nei
cataloghi di Rakuten TV, Infinity, Apple iTunes, Tim Visio,
Amazon Prime Video e Disney+. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un
dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è
inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 28
settembre alle ore 21:00 sul canale
Cine 34.
Affermatosi come sceneggiatore di
film d’azione quali Iron Man 3, Mission: Impossible – Rogue
Nation e Fast & Furious – Hobbs &
Shaw, Drew Pearce ha nel 2018 debuttato
dietro la macchina da presa con il film Hotel
Artemis, opera a metà tra il thriller distopico e il
puro genere action. Da Pearce anche scritto e prodotto,
questo lungometraggio è una caotica esplosione di violenza, sangue,
scontri e personaggi dalle storie profondamente diverse destinati a
incontrarsi e scontrarsi fino all’ultimo. Un’opera di genere,
dunque, che parte da un contesto problematico per concentrarsi poi
su un progressivo deterioramento dei rapporti tra i personaggi
coinvolti.
Quello di Pearce potrebbe dunque
essere visto anche come un B-Movie particolarmente ricco di
dettagli, specialmente per quanto riguarda la scenografia. Pur se
con diversi difetti, specialmente per quanto riguarda la
sceneggiatura, Hotel Artemis si è affermato come un titolo
da non perdere se si è amanti del caos e di situazioni al limite,
dove ogni evento ne provoca altri sempre più esplosivi e
pericolosi. Al momento della sua uscita in sala, tuttavia, il film
finì con l’essere un cocente flop, con un incasso di appena 13
milioni di dollari a fronte di un budget di 15.
Piano piano ha però guadagnato un
proprio pubblico di appassionati, attratti tanto dal ricco cast di
interpreti presenti quanto dalla costruzione delle imprevedibili
vicende. Pur con i suoi difetti, è certamente un film da
riscoprire. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà
certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità
relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama e al cast di attori.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Hotel Artemis: la trama del
film
Il film si svolge durante un
mercoledì notte del 2028. Le strade del centro di Los Angeles sono
tutte bloccate da tafferugli e manifestazioni. Le forze di polizia
della città stanno respingendo violentemente i manifestanti che si
sono tinti di blu per perorare la loro unica richiesta: acqua
pulita. Il governo degli Stati Uniti ha infatti approvato una legge
sulla privatizzazione dell’acqua, rendendo di fatto questa un bene
di lusso che in pochi possono permettersi. In tutto questo inferno,
si aggirano quattro uomini, con i volti coperti da maschere a
teschio, che hanno appena fallito un colpo in banca finendo in uno
scontro a fuoco con la polizia.
Feriti e senza altre opzioni,
l’unica speranza per loro di sopravvivere è raggiungere prima
possibile uno stabile di 13 piani, in art déco, dalla logora
facciata, un tempo un prestigioso Hotel ma adesso un luogo sicuro
che nasconde nell’attico un ospedale all’avanguardia. Questo Pronto
Soccorso è molto esclusivo, riservato ai soli criminali,
l’iscrizione si paga in anticipo e tutte le regole della casa
devono essere seguite alla lettera. A gestire la struttura è una
donna di nome Jean Thomas, conosciuta da tutti
come l’Infermiera. Lei pensa sempre e solo ad una cosa, ovvero
all’Hotel Artemis. Con l’arrivo dei nuovi ospiti, questo inizia a
farsi particolarmente affollato e le tensioni non tarderanno ad
esplodere.
Hotel Artemis: il cast del
film
Ad interpretare l’autoritaria Jean
Thomas vi è la due volte premio Oscar Jodie Foster.
L’attrice è tornata con questo film alla recitazione dopo una pausa
di cinque anni, con la sua ultima interpretazione datata 2013 per
il film Elysium. Nel corso di questo periodo la Foster si
è infatti dedicata maggiormente alla regia con il film Money
Monster – L’altra faccia del denaro e con gli episodi 4×02
della serie Black Mirror e 1×08 della serie Loop.
Accanto a lei, in Hotel Artemis, vi sono gli attori
Sterling K. Brown e Brian Tyree
Henry nei panni dei rapinatori Waikiki e Honolulu, i cui
veri nomi sono in realtà Sherman e Lev.
L’ex wrestler e ora attore Dave Bautista,
visto in film come Guardiani della Galassia, Blade Runner
2049 e Dune, interpreta
Everest, il forzuto assistente di Jean Thomas. L’attrice Sofia Boutella,
vista anche in Kingsman – Secret Service, La mummia e
Atomica bionda, è invece la letale assassina Nice. A lei è
anche dedicata la scena presente a metà dei titoli di coda. Il
celebre attore Jeff Goldblum
interpreta il boss malavitoso Orian Franklin, detto Re Lupo, mentre
Charlie Day è il trafficante d’armi Acapulco.
L’attore Zachary Quinto,
celebre per aver interpretato Spock nei nuovi film di Star
Trek, è Crosby Franklin, figlio di Orian. In ultimo,
Jenny Slate è Morgan Daniels, agente di polizia
con legami inaspettati a Jean.
Hotel Artemis: il trailer e dove
vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Hotel
Artemis è infatti disponibile nei cataloghi di
Rakuten TV, Chili, Apple iTunes, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un
dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è
inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 28
settembre alle ore 21:20 sul canale
Rai 4.
Venom tornerà sul grande schermo in
Venom:
La furia di Carnage e i fan della Marvel sanno bene quanto ancora ci
sia da esplorare in merito all’iconico personaggio. Con la
prospettiva di più sequel e la possibilità che il personaggio
appaia nel MCU grazie al Multiverso, le storie a fumetti potrebbero
contenere la chiave del futuro sul grande schermo del
simbionte.
1Le origini Ultimate
I
fan dei fumetti probabilmente hanno trovato l’origine di Venom nel
film della Sony alquanto familiare. La linea “Ultimate Comics” dei
primi anni 2000 ha reinventato Venom come risultato di un
esperimento scientifico, un po’ come il film, tralasciando
l’origine aliena dei fumetti.
I
genitori di Peter Parker hanno avuto un ruolo chiave nella
creazione del simbionte, che intendevano creare per benefici
medici. Alla fine, l’esperimento fallì e il simbionte Venom si unì
a Eddie Brock, che in Terra-1610 era inizialmente un caro amico di
Peter Parker.
Prima che Daniel Craig venisse scelto per il ruolo di
James Bond a partire da Casino Royale
del 2006, tra i numerosi attori che vennero considerati per il
ruolo, pare ci fosse anche Hugh Jackman.
Ora che Craig si prepara a dire
addio all’iconico agente segreto con l’uscita dell’attesissimo
No Time
to Die, sembra che Jackman si stia divertendo molto a
sentire di nuovo il suo nome collegato al personaggio, soprattutto
se a parlarne è l’attuale 007 ancora in carica.
Nella giornata di ieri, infatti,
attraverso il suo account
Instagram ufficiale,
Hugh Jackman ha condiviso un estratto da una recente intervista
di Daniel Craig in occasione della promozione del
25esimo capitolo della saga di Bond. Quando la conduttrice Lorraine
Kelly ha parlato della ricerca del nuovo 007 e ha iniziato a tirare
in ballo proprio l’attore australiano, Craig l’ha interrotta e ha
ironizzato sul fatto che l’interprete di Wolverine non avrebbe mai
accettato la parte.
“Non interpreterà Bond”, ha
detto Craig, provocando la risata di Kelly. “Deve passare sul
mio cadavere”, ha aggiunto l’attore britannico con un sorriso.
Nel condividere la clip, Jackman ha scritto: “Beh… questo
ucciderà definitivamente quel rumor! Daniel, amico mio, sarai
sempre 007 per me.”
Nel corso degli anni, Hugh Jackman non ha mai nascosto il suo
interesse per il ruolo di James Bond, rivelando addirittura di essere
stato considerato per la parte dopo l’addio di
Pierce Brosnan, prima che
Daniel Craig venisse ingaggiato ufficialmente.
“Avevo ricevuto una telefonata
dal mio agente. Mi disse: ‘Stanno pensando a te per Bond, saresti
interessato?'”, dichiarò Jackman alla British Press
Association nel 2011. “All’epoca non lo ero. Stavo per girare
X-Men 2 e Wolverine era già diventato una parte fondamentale della
mia vita. Non volevo interpretare due personaggi così iconici
contemporaneamente.”
C’è aria di novità a
Italia’s Got Talent, con la nuova edizione che
approda suSky Uno e in streaming su
NOWda gennaio con una irresistibile new
entry in giuria: al tavolo dei giudici, con i confermatissimi
Federica Pellegrini, Mara
Maionchi e Frank Matano, ci sarà infatti
Elio. Nello show prodotto da Fremantle per Sky, la
ricerca dei migliori talenti del nostro Paese sarà guidata ancora
dalla travolgente Lodovica Comello, alla
conduzione per il sesto anno consecutivo.
Salda al timone nel viaggio della
nuova edizione, e sempre pronta a incitare i concorrenti nel
backstage, ci sarà Lodovica Comello, trascinante
padrona di casa a IGT.
In giuria quattro personalità tanto
diverse tra loro ma capaci di coniugare estro e ingegno, che nella
nuova edizione di Italia’s Got Talent torneranno a dare la caccia
ai migliori talenti a partire da ottobre, quando a Cinecittà
prenderanno il via le Audizioni.
La giuria
Elio, cantante,
musicista e scrittore, con gli Elio e Le Storie Tese ha pubblicato
dieci dischi in studio, ma nel corso degli anni è diventato anche
un amatissimo personaggio al quale il fiuto per il talento di
sicuro non manca. Al suo fianco il grande ritorno di
Federica Pellegrini, la “Divina”, plurimedagliata
e campionessa olimpica, reduce da Tokyo 2020 dove ha raggiunto il
record storico della quinta finale olimpica consecutiva nei 200
stile libero; l’amatissima, vera icona dell’industria discografica
e della TV italiana Mara Maionchi; e, per la
settima edizione consecutiva, Frank Matano, comico
e attore irresistibile, pronto a provocare ancora i colleghi al
tavolo e a far ridere il pubblico col suo umorismo nonsense.
Elio dichiara:
«Sono felicissimo di entrare nella famiglia di Italia’s Got
Talent. Non vedo l’ora di sedermi al tavolo dei giudici, il più
lontano possibile da Frank Matano, di usare il Golden Buzzer
totalmente a caso, di insegnare il dialetto milanese a Federica, di
tornare al fianco di Mara Maionchi per rubarle i segreti del
mestiere e tutti i soldi. Sarò apparentemente amichevole ma in
realtà sono qui per stracciare i miei avversari perché per me nella
vita contano solo il danaro e la vittoria».
Antonella
d’Errico, Executive Vice President Programming di
Sky Italia, afferma: «Nella valigia di Italia’s Got
Talent, quest’anno, mettiamo un po’ di novità: diamo il benvenuto
in squadra a Elio, un talento versatile e irresistibile, già nostro
compagno di viaggio in altre avventure, che sa mettere la sua
inconfondibile firma in tutto quello che fa. E ringraziamo Joe
Bastianich, straordinario giudice per due stagioni di Italia’s Got
Talent e che continuerà a far parte della famiglia Sky con nuovi
progetti. Con Elio, diamo il bentornato a Federica, Mara, Frank e
alla padrona di casa Lodovica, che hanno saputo fare di Italia’s
Got Talent uno show tra i più amati dal pubblico, capace di riunire
davanti alla tv tutta la famiglia in grandi serate di
intrattenimento puro.
Italia’s Got Talent è tra i
flagship show più distintivi e coerenti con la nostra offerta di
intrattenimento Sky e come tale affiancherà i nostri titoli più
identitari come X Factor, MasterChef Italia e il neo arrivato
Pechino Express, solo per citarne alcuni. Una ridefinizione della
nostra strategia editoriale che punterà alla soddisfazione degli
abbonati con i grandi show in pay tv, mentre nuovi format e
l’ingresso di nuovi volti accendono la programmazione free to air
di TV8. Il viaggio di Italia’s Got Talent può iniziare, mettiamoci
comodi: ci sarà da divertirsi»
Gabriele Immirzi,
Chief Executive Officer di Fremantle, dice: «Siamo felici di
dare il benvenuto a Elio nella grande famiglia di Italia’s Got
Talent, un format in cui la sua passione per i talenti più estrosi
e per i personaggi più bizzarri potranno certamente trovare terreno
fertile. Colgo l’occasione per ringraziare Joe Bastianich per la
passione e l’entusiasmo con cui ha partecipato al programma negli
ultimi due anni e a cui auguriamo un grande in bocca al lupo per i
progetti futuri.
Vedere Lodovica per il sesto
anno consecutivo guidare la grande macchina di IGT con sempre
maggiore confidenza e sicurezza ci rende orgogliosi di aver creato
una squadra coesa ed efficace. Saranno 9 puntate di sano e puro
divertimento».