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Kong – Skull Island: trama, cast e sequel del film

Kong – Skull Island: trama, cast e sequel del film

Nel corso della storia del cinema sono tante le creature fantastiche susseguitesi sul grande schermo, ma nessuna è più maestosa ed iconica di King Kong. Dopo il film del 1933, e quello del 1976, il colossale scimmione ha ripreso vita nel 2005 con King Kong, scritto e diretto dal premio Oscar Peter Jackson. Era però solo questione di tempo prima che Kong tornasse nuovamente al cinema, e nel 2017 ciò è avvenuto con Kong: Skull Island, reboot del franchise e secondo capitolo della serie MonsterVerse, iniziata nel 2014 con Godzilla e proseguita nel 2019 con Godzilla II – King of Monsters. Diretto da Jordan Vogt-Roberts, il nuovo film su Kong porta ora ad esplorare ulteriormente la sua temuta isola.

Da sempre oggetto di mistero, la Skull Island si mostra ora con inedite località e nuove orripilanti creature, su cui spicca naturalmente il magnifico King Kong. Nel concepire il film, dunque, il regista ha dichiarato di essersi ispirato in modo particolare a Jurassic Park. La struttura dei due film è infatti a suo modo simile e presenta quella componente di avventura esotica e misteriosa che conferisce fascino all’intero progetto. In Kong: Skull Island grandi protagonisti sono però anche gli esseri umani, ed ecco dunque che il film si avvale di alcuni tra i più noti e apprezzati interpreti dell’attuale panorama cinematografico.

Con un incasso mondiale di circa 566 milioni di dollari, Kong: Skull Island ha dimostrato il grande fascino che tale gigantesco gorilla ancora suscita negli spettatori. Con grandi effetti speciali, candidati agli Oscar, il film lo introduce dunque nuovamente nel migliore dei modi. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al suo sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Kong – Skull Island: la trama del film

Ambientato nel 1973, il film ha per protagonista James Conrad, ex capitano d’aviazione britannico, viene incaricato dall’agente governativo Bill Randa di formare una squadra e dirigersi sull’isola per esplorarla e creare una mappa accurata. Giunto sul luogo insieme ad un’equipe, tra cui figura lo squadrone capitanato dal colonnello Preston Packard e la antimilitarista fotoreporter Mason Weaver, Conrad conduce abilmente la missione. Dopo aver scoperto che l’isola si estende in profondità nel sottosuolo, presentando una grande cavità, la squadra viene improvvisamente attaccata da un enorme gorilla alto 32 metri.

Insospettito dai recenti avvenimenti, Packard costringe Randa a rivela il vero motivo dell’esplorazione e l’uomo confessa di lavorare per conto dell’organizzazione segreta Monarch, che ha il compito di studiare i mostri, detti M.U.T.O, al fine di prevenire il loro risveglio e la loro espansione nel mondo. Nel tentativo di sopravvivere ai numerosi pericoli, Conrad e la sua squadra capirà ben presto che Kong non è la vera minaccia. Osannato come un Dio dalle popolazioni locali, il gorilla è infatti il guardiano dell’isola, portatore di pace e unico in grado di combattere contro una serie di creature ben più spaventose e pericolose di lui.

Kong - Skull Island cast

Kong – Skull Island: il cast del film

Come accennato, a dar vita ai personaggi del film vi sono alcuni celebri attori di Hollywood. Il primo di questi è Tom Hiddleston, noto per il personaggio di Loki nei film Marvel, questi interpreta qui il capitano James Conrad. Accanto a lui, nel ruolo della fotoreporter Mason Weaver vi è invece la premio Oscar Brie Larson. Questa accettò il ruolo principalmente per la possibilità di interpretare una donna forte caratterialmente e non la solita ragazza in pericolo. Altro nome noto è quello di Samuel L. Jackson, nei panni del tenente colonnello Preston Packard. L’attore accettò subito la parte, entusiasta di poter recitare in un film di King Kong e trascorrere il periodo delle riprese alle Hawaii. John Goodman, invece, è Bill Randa, agente dell’organizzazione Monarch.

Nei panni dei soldati coinvolti nella spedizione sono poi presenti noti attori come Shea Whigham, nei panni di Glenn Mills, Jing Tian, in quelli di San Lin, e Toby Kebbell, come maggiore Jack Chapman. John Ortiz compare invece nei panni del supervisore Victor Nieves. Infine, nei panni del soldato disperso Hank Marlow vi è l’attore candidato all’Oscar John C. Reilly. Per prepararsi alle riprese, l’intero cast ha affrontato una lunga e accurata preparazione fisica e militare, oltre ad aver trascorso del tempo con degli ex soldati. Ciò ha permesso non solo di farli risultare realistici in tali vesti, ma anche di farli essere pronti per le prove fisiche che le riprese del film richiedevano.

Kong – Skull Island: il sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

L’introduzione di King Kong nel MonsterVerse ha naturalmente significato che il possente gorilla sarebbe comparso nuovamente sul grande schermo. Parallelamente all’uscita di questo film, infatti, è stato annunciato che Kong avrebbe nuovamente calcato la scena per un film dove si scontra corpo a corpo contro il gigantesco Godzilla. Godzilla vs. Kong diventa così da subito uno dei progetti più attesi della Legendary Pictures, che porterà i due colossi a sfidarsi in uno scontro mastodontico. Attualmente in sala in alcune zone del mondo, il film è attualmente ancora inedito in Italia. Oltre ad essere visivamente spettacolare, il titolo è stato ben accolto dalla critica, facendo dunque crescere l’attesa nei suoi confronti.

In attesa di vedere tale sequel, è possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Kong – Skull Island è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Infinity, Apple iTunes e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 7 aprile alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Fonte: IMDb

Addicted – desiderio irresistibile, recensione del film di Billy Woodruff

Diretto dal regista di Beauty Shop e The Perfect Match, Addicted-desiderio irresistibile è disponibile su Netflix dal 14 Marzo. Si basa sull’omonimo romanzo del 2001 di Zane, scrittrice di letteratura erotica piuttosto popolare oltreoceano.  La protagonista di Addicted è Zoe Reynard (Sharon Leal), un’agente di artisti emergenti, donna in carriera con una bella famiglia alle spalle e una vita apparentemente perfetta.

Il film si apre con una seduta di psicoterapia, nella quale veniamo a conoscenza dei tormenti di Zoe, legati alla sfera sessuale. L’intesa sessuale tra Zoe e il marito Jason (Boris Kodjoe) è, in realtà, inizialmente molto forte, nonostante egli sia l’unico uomo con cui Zoe abbia condiviso la sfera intima. Questa armonia familiare inizierà però a corrodersi quando Zoe farà la conoscenza di Quinton Canosa (William Levy), un prestante artista di origini spagnole. Fra i due nasce una passione irrefrenabile, che condurranno però Zoe ad avvertire sensi di colpa e di smarrimento nei confronti di un equilibrio familiare e matrimoniale che sta perdendo. 

Addicted non riesce a sondare profondamente il tormento della protagonista

L’intento registico e narrativo della pellicola sarebbe quello di indagare le cause e conseguenze della dipendenza sessuale della protagonista, ad oggi una delle dipendenze più diffuse, classificata come disturbo patologico o comportamentale. Tematiche, queste, affrontate nel mirabolante e intensissimo “Shame”, film del 2011 di Steve McQueen, che indaga visceralmente l’abisso di depravazione e caduta morale che affliggono il protagonista, interpretato da un impareggiabile Fassbender. Al contrario, Addicted non riesce a stabilizzarsi su questa linea di trasposizione autentica ed intensa di un disturbo, risultando poco più che un harmony semi-soft porno banale e privo di un ritmo ben definito. 

La condizione mentale ed emotiva di Zoe è uno debole pretesto per l’inserimento di sequenze che vorrebbero essere piene di eros, passionali, ma il cui unico focus è indugiare sui corpi aitanti, sulla fisicità degli attori in modo tale da solleticare la curiosità dello spettatore. È il lato estetico a risultare preponderante, superficiale e privo di introspezione, non quello etico, di sofferenza autentica, che va a sondare la componente di assuefazione e inerzia al piacere sessuale. La dipendenza è indagata unicamente come esagerazione, ostentazione di un desiderio irrefrenabile, non come un qualcosa che priva della propria soggettività. Il problema di Zoe e del film si riduce all’incapacità della protagonista di soddisfare i suoi bisogni e non al vero conflitto interiore e a ciò che ha causato il trauma.  

Il film di Woodruff avrebbe potuto indagare tramite un nuovo sguardo registico un tipo di dipendenza poco indagata dal punto di vista femminile nel panorama degli addiction-drama. Il focus sarebbe potuto essere sulle donne che soffrono di una patologia stigmatizzata e non ancora ben compresa. Il film evita invece consapevolmente di sondare il lato più oscuro e degradante della dipendenza, adottando un tono patinato e a favore di camera, privo di qualsiasi autenticità o di uno sguardo autoriale deciso. 

Un film privo di un reale erotismo, mascherato dietro una patina glamour

Il tono del film si rifà sicuramente ai romanzi rosa, mentre alcune scelte registiche rimandano alla fortunata serie erotica di Cinquanta Sfumature, con Dakota Johnson e Jamie Dornan protagonisti. Woodruff vorrebbe raccontare una storia di dipendenza sessuale, di ossessione e caduta in una spirale distruttiva, ma il focus è su tutt’altro e il risultato non è altro che un melò con sfumature erotiche privo di qualsiasi spessore. 

L’origine patologica del desiderio sessuale di Zoe è a malapena affrontata, perciò emergono solo tratti caratteriali di Zoe con cui lo spettatore non riesce ad empatizzare. Solo sul finale si introduce la dimensione della dipendenza, in maniera forzata e accessoria, banalizzando le cause che si celano davvero dietro al disturbo di Zoe. Il trauma infantile di Zoe viene inserito all’ultimo per cercare di risollevare un andamento narrativo piatto e che fatica a coinvolgere. 

Il film punta sulla componente erotica, ma di erotismo vero non ce n’è quasi traccia, tantomeno di realismo. Il film dovrebbe appunto essere sulla dipendenza sessuale, invece le scene più sessuali ed esplicite sono un tripudio di inquadrature estetizzanti, corpi modellati su pose studiate e caricaturali.

Gli attori restituiscono performance macchiettistiche e poco convincenti. Sono in primo piano i loro corpi, non conferiscono spessore alle battute pronunciate, che vorrebbero risultare passionali, ma finiscono per apparire ridicole. Ne è un esempio il personaggio di Quinton, presentatoci sempre a torso nudo e privo di un qualsiasi arco di trasformazione del personaggio. Persino il percorso terapeutico che Zoe affronta, e quindi, la figura della terapista, risultano banalizzati, privati della loro reale funzione benefica e messi al servizio di una narrazione che si vuole porre come mero sfoggio della libidine sessuale della protagonista. 

The Tomorrow War con Chris Pratt passa ad Amazon Studios

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The Tomorrow War con Chris Pratt passa ad Amazon Studios

Gli Amazon Studios hanno acquisito i diritti mondiali del film The Tomorrow War di Skydance Media, diretto da Chris McKay e interpretato da Chris Pratt, qui anche executive producer. L’action movie fantascientifico debutterà in esclusiva su Prime Video in più di 240 paesi e territori nel mondo il 2 luglio 2021.

In The Tomorrow War, il mondo rimane sotto shock quando un gruppo di viaggiatori nel tempo arriva dal 2051 per portare un messaggio urgente: di lì a trent’anni la razza umana sarà sul punto di perdere una guerra globale contro una letale specie aliena. L’unica speranza per sopravvivere è che soldati e civili del presente vengano trasportati nel futuro e si uniscano alla battaglia. Tra le reclute c’è l’insegnate di liceo e padre di famiglia Dan Forester (Pratt). Determinato a salvare il mondo per la sua giovane figlia, Dan si unisce a una brillante scienziata (Yvonne Strahovski) e al padre da cui si era allontanato (J.K. Simmons) nella disperata impresa di riscrivere il destino del pianeta.

The Tomorrow War sarà un evento globale che sorprenderà e intratterrà i nostri clienti in tutto il mondo,” ha dichiarato Jennifer Salke, Head of Amazon Studios. “Il regista Chris McKay ha realizzato magistralmente questo film di fantascienza unico e ricco di azione che terrà gli spettatori con il fiato sospeso e toccherà i loro cuori con una commovente storia padre-figlia. Non potremmo essere più felici di continuare la nostra collaborazione con Chris Pratt, che porta un incredibile contributo al film, oltre che di lavorare con David Ellison e il team di Skydance per consegnare questo film ai fan”.

Sono molto orgoglioso di questo incredibile cast e della crew, hanno lavorato tutti in circostanze difficili per dar vita a un action fantascientifico unico e originale… cosa sempre più rara. Vedere questo gruppo di attori e tecnici mescolare senza sforzo i generi action, horror, comedy e drama è stato per me un sogno divenuto realtà… e spero che la prossima estate entusiasmerà anche il pubblico”, ha aggiunto il regista Chris McKay. “È fantastico lavorare nuovamente con Amazon per lanciare un film di Skydance”, ha affermato il CEO di Skydance David Ellison.  “Jen e il team del marketing hanno ottenuto grandi successi quando hanno lanciato film sulla piattaforma di Amazon facendone degli eventi imperdibili, e con Chris Pratt come protagonista si alza ancora di più l’asticella”.

Nel cast di The Tomorrow War troviamo anche Yvonne Strahovski, Betty Gilpin, Sam Richardson, Edwin Hodge e il Premio Oscar J.K. Simmons. Diretto da Chris McKay e scritto da Zach Dean, il film è prodotto da Ellison, Dana Goldberg, Don Granger, Jules Daly, David Goyer e Adam Kolbrenner. Gli executive producer sono Rob Cowan, Chris Pratt, Brian Oliver e Bradley J. Fischer con Samantha Nisenboim nel ruolo di co-producer. Un film di Amazon Studios, Skydance, e Paramount Pictures in collaborazione con New Republic Pictures.

Pratt è recentemente apparso nel film di grandissimo successo che ha incassato più di 2,7 miliardi di dollari in tutto il mondo Avengers: End Game, seguito di Avengers: Infinity War, che era stato un successo al botteghino in tutto il mondo con più di 2 miliardi di dollari di incassi. Pratt ha anche preso parte alla saga Marvel Guardiani della Galassia, il cui primo film ha incassato più di 770 milioni di dollari nel 2014, Guardiani della Galassia 2 ha spazzato via ogni film uscito nell’estate del 2017 incassando più di 860 milioni di dollari in tutto il mondo. Pratt è stato inoltre il protagonista nel 2015 di Jurassic World – il settimo film che ha incassato di più nella storia – e ha nuovamente rivestito i panni di Owen in Jurassic World: Fallen Kingdom nel giugno 2018. Pratt ha appena finito le riprese del terzo film della saga, Jurassic World: Dominion, la cui uscita è prevista per giugno 2022.

Alicia Vikander: 10 cose che non sai sull’attrice

Alicia Vikander: 10 cose che non sai sull’attrice

Alicia Vikander, famosamente, tiene la propria vita privata per sé, lontano dai riflettori. Ma, grazie al numero infinito di interviste rilasciate per il lancio del nuovo film di Tom Rider, l’attrice ha avuto modo di parlare di sé. Ha recitato in alcuni dei migliori film degli ultimi anni, sia indipendenti che blockbuster, ha già vinto un Oscar ed è sposata con Michael Fassbender.

Cosa non sapete su Alicia Vikander? Ecco dieci curiosità sull’attrice premio Oscar:

Alicia Amanda Vikander: film

alicia vikander

1. Alicia Amanda Vikander è nata in Svezia il 3 ottobre 1988. Dopo aver recitato in alcune serie e corti svedesi, ha fatto il proprio debutto al cinema nel 2009, con Pure. L’attenzione è arrivata però con Anna Karenina di Joe Writght (2012), e con il film danese Royal Affair (2012). La fama a livello mondiale cominciò ad arrivare nel 2014, con Generazione perduta e con Ex Machina (per il quale fu nominata per il Golden Globe e ai BAFTA). La svolta fu però quella di The Danish Girl (2015), per il quale ricevette l’Oscar come Miglior attrice non protagonista. In seguito, ha recitato ne Il sapore del successo (2015), Jason Bourne (2016), La luce sugli oceani (2016), La ragazza dei tulipani (2017), Euphoria (2017), Submergence (2017).

Nel 2018 è tornata al cinema nel reboot di Tomb Rider, sostituendo Angelina Jolie nel ruolo di Lara Croft. Nel 2019 ha interpretato Woman nel corto I Am Easy to Find, ha prestato la voce a Mira nell’episodio “End. Begin. All the Same” della serie Dark Crystal: la resistenza. E’ inoltre stata Lucy Fly in Dove la terra trema. Nel 2020 è stata Gloria nel film The Glorias. Nel 2021 Alicia Vikander sarà Kathy nel film Blue Bayou, Lady/Essel in The Green Knight, entrambi i film hanno subito dei ritardi nell’uscita in seguito all’emergenza COVID-19 che ha colpito il mondo. Nel 2021 è in post anche Beckett nel quale interpreta April. E’ stato inoltre già annunciato che riprenderà il ruolo di Lara Croft nel sequel di Tomb Raider.

2. Alicia Vikander ha studiato danza. È sempre stato il sogno di Alicia, quello di stare sul palcoscenico. Aveva cominciato a prendere lezioni di danza da piccola, e all’età di 15 anni si trasferì da sola a Stoccolma per frequentare la Royal Swedish Ballet School. Durante un’intervista per Vogue del 2015, l’attrice ha raccontato che, nella prestigiosa scuola, le lezioni cominciavano alle sei del mattino e finivano alle 10 di sera. A quanto pare, lei e i suoi compagni di corso avevano l’abitudine di dormire su un materasso negli spogliatoi, per assicurarsi una dormitina tra una lezione e l’altra. Presto, però, si rese conto che alla carriera di ballerina preferiva quella di attrice, e decise di cambiare carriera.

Alicia Vikander: l’Oscar

3. Alicia Vikander ha vinto l’Oscar molto presto. Il successo di Alicia Vikander è arrivato con una serie di film famosissimi. Prima della grande svolta, era relativamente sconosciuta, ma Hollywood decise di riconoscere presto il suo grande talento. Fu il ruolo di Gerda in The Danish Girl che vinse ad Alicia Vikander l’Oscar nel 2016, solamente un anno dopo l’arrivo del successo. A quanto pare, Alicia Vikander l’Oscar non lo vede da quella notte: “Non lo vedo da quella notte” ha raccontato, “Mi sono trasferita da poco e, dato che lavoro così tanto, l’ho dato ad un amico a Los Angeles”.

Alicia Vikander: altezza e fisico

Alicia Vikander fisico tomb raider4. Alicia Vikander, l’altezza e il fisico. Alicia ha un fisico tonico e invidiabile (da ballerina). Ha quasi trent’anni, e fa anche la modella. L’altezza di Alicia è 166 cm, mentre il peso è di 53 chili.

5. Alicia Vikander vorrebbe lavorare con più donne. La sua carriera sta andando alla grande, ma c’è una cosa che lei vorrebbe aggiungere: più collaborazioni femminili. Se ne è resa conto durante le riprese de La ragazza dei tulipani: ci sono voluti cinque film prima che recitasse al fianco di un’altra donna. Ha raccontato al Guardian: “ho avuto tantissime opportunità e personaggi da raccontare, ma fu quando stavo girando questa scene con Holliday Grainger che ho sentito qualcosa di nuovo. Era così facile, e ci siamo divertite così tanto. E dopo ho realizzato perché: avevo appena girato cinque film, uno dopo l’altro, e questo era il primo nel quale avevo una scena con un’altra donna”.

Alicia Vikander: il fidanzato prima di Fassbender

6. Alicia Vikander e il fidanzato prima di Fassbender. Quando la carriera di Alicia cominciava a decollare, l’attrice era fidanzata con un altro attore svedese, Alexander Skarsgård, conosciuto per True Blood. E la loro relazione la condusse quasi al matrimonio: a quanto pare, lui si sentiva come se “avesse incontrato la sua migliore amica” e riuscisse “davvero ad immaginarsi il matrimonio con Alicia”. Sembrò che le cose tra i due si stessero facendo molto serie e molto in fretta, ma finirono per lasciarsi.

Alicia Vikander e Michael Fassbender sono sposati

7. Alicia Vikander e Michael Fassbender si sono conosciuti sulla pista da ballo. Le loro carriere hanno avuto tempi molto diversi, e Alicia Vikander era una fan di Fassbender già prima del loro incontro. Le loro carriere sono confluite nel film La luce sugli oceani, ma si erano in realtà incontrati prima di allora. Nel 2013, infatti, il Toronto Film Festival li fece incontrare per la prima volta: Fassbender partecipava grazie a 12 anni schiavo, e la Vikander partecipava con Il quinto potere. Sulla pista da ballo, avvenne l’incontro fatidico, che Fassbender racconta così: “Pensavo di essere un bravo ballerino, finché lei non ha cominciato a ballare, e io mi sono sentito come se avessi due piedi sinistri”. La loro storia non è cominciata allora, ma l’episodio li ha fatti incontrare.

8. Il matrimonio tra Alicia Vikander e Michael Fassbender. Entrambi si tengono stretti la vita privata e la loro relazione, determinati a tenerla lontana dai riflettori. Nonostante questo, sono una delle coppie più amate e seguite di Hollywood. I due si sono sposati l’anno scorso, e hanno parlato un po’ della loro relazione solo di recente. Durante un’intervista con Entertainment Tonight, Fassbender ha parlato della sua relazione con Alicia, dicendo che la scintilla tra di loro è scoccata immediatamente: “Ci siamo incontrati sulla pista da ballo ai BAFTA e al Toronto Film Festival. È un’artista dal carattere impetuoso, e supera i limiti di quanto in là uno si possa spingere. (…) E io pensavo, l’amore… cos’è questa cosa dell’amore?”

Alicia Vikander in The Danish Girl

alicia vikander

9. I genitori hanno convinto Alicia Vikander a fare The Danish Girl. Alicia tiene molto in considerazione l’opinione del genitori, e ha l’abitudine di mandare loro le sceneggiature che riceve grazie al proprio agente, per sapere cosa ne pensano. Quando Alicia diede ai genitori una copia di The Danish Girl, il padre fu quello che la incoraggiò ad accettare la parte. “Mio padre lesse The Danish Girl e se ne innamorò” ha raccontato l’attrice al Telegraph, “Mi disse: devi fare questo film”.

10. Alicia Vikander sarà una Lara Croft un po’ diversa. Alicia Vikander è stata scelta per Tomb Rider proprio perché diversa da Angelina Jolie. E nel reboot, Lara non deve essere la stessa: la produzione ha deciso di trasformarla e Alicia Vikander è la persona ideale per farlo. Inoltre, Alicia, dotata di grande spinta e di grande disciplina (che viene dal suo passato di balelrina), sembra nata per interpretare il personaggio: metalmente e fisicamente, è l’incarnazione degli aspetti fondamentali della protagonista di Tom Rider.

Fonti: People, IMDb, Screen Rant, Heavy, The Things

Crudelia: nuovi trailer e poster con Emma Stone

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Crudelia: nuovi trailer e poster con Emma Stone

Ecco il nuovo trailer e il nuovo poster di Crudelia, il nuovo adattamento live action targato Disney, con protagonista Emma StoneIl film arriva il 28 maggio su Disney+ con accesso VIP e nei cinema.

Il trailer di Crudelia in italiano

La sinossi ufficiale di Crudelia

Ambientato durante la rivoluzione punk rock nella Londra degli anni Settanta, Crudelia segue le vicende di una giovane truffatrice di nome Estella (Emma Stone), una ragazza intelligente e creativa determinata a farsi un nome con le sue creazioni. Fa amicizia con una coppia di giovani ladri che apprezzano la sua inclinazione alla cattiveria e insieme riescono a costruirsi una vita per le strade di Londra.

Un giorno, il talento di Estella per la moda cattura l’attenzione della Baronessa von Hellman, una leggenda della moda incredibilmente chic e terribilmente raffinata (Emma Thompson). Ma la loro relazione mette in moto una serie di eventi e rivelazioni che portano Estella ad abbracciare il suo lato malvagio e a diventare la prorompente, alla moda e vendicativa Cruella.

Daniel Brühl commenta la scena del ballo di Zemo in The Falcon and the Winter Soldier

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Il terzo episodio di The Falcon and The Winter Soldier della Marvel, dal titolo “Power Broker“, ha visto Sam e Bucky fare una visita a Zemo per scoprire cosa sapeva dei Flag Smashers. È probabile che le cose non siano andate del tutto come si aspettavano i fan.

Alla fine, Zemo si è unito agli eroi nella loro missione dopo che Bucky lo ha fatto evadere di prigione. Abbiamo quindi visto un lato diverso del freddo e calcolatore villain di Captain America: Civil War. Nello specifico, in una particolare scena (che sarebbe poi diventata oggetto di numerosi meme) abbiamo visto il Barone scatenarsi e sferrare un po’ di pugni in una discoteca di Madripoor.

Durante un’intervista con EW, Daniel Brühl ha rivelato di aver effettivamente improvvisato quella scena e che, in realtà, hanno girato molto di più rispetto a quanto abbiamo visto nell’episodio: “Quel momento è stato improvvisato quando ho visto la folla ballare, impazzire”, ha detto l’attore. “Ho sentito il ritmo e ho pensato: ‘Zemo è stato rinchiuso in una prigione tedesca per anni. Ha bisogno di sfogarsi e mostrare le sue mosse. Andiamo!’. Mi è piaciuta davvero tanto la reazione di Anthony e Sebastian mentre mi guardavano. Tuttavia, ero sicuro al 100% che l’avrebbero tagliata dalla serie. Alla fine sono rimasto davvero sorpreso e felice che l’abbiano tenuta. È stato un lungo ballo. Avevamo girato di più, ma hanno comunque tenuto questo piccolo momento.”

A Brühl è stato anche chiesto di anticipare qualcosa sul futuro di Zemo nella serie, ma ha specificato che preferirebbe non rovinare la sorpresa ai fan. Tuttavia, ha comunque parlato del cameo, alla fine dell’episodio, di Florence Kasumba e di ciò che il coinvolgimento di Ayo nella serie potrebbe significare per il suo personaggio.

“Si tratta di guerrieri molto intimidatori che mi stanno inseguendo”, ha spiegato l’attore. “Per quanto mi abbia fatto piacere rivedere Florence e parlare con lei – l’unico altro attore tedesco presente sul set -, per Zemo invece la sua presenza significa guai. Dovrebbe stare attento.”

Spider-Man: No Way Home, un collegamento a Captain America direttamente dal set

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Una nuova immagine dal set di Spider-Man: No Way Home rivela la Statua della Libertà di New York con lo scudo di Captain America. L’iconica arma è attualmente un punto focale narrativo nella serie The Falcon and the Winter Soldier, ma potrebbe anche svolgere un ruolo importante nel threequel che vedrà il regista Jon Watts e Tom Holland tornare a lavorare di nuovo insieme.

La produzione di No Way Home è iniziata alla fine del 2020 dopo una serie di ritardi dovuti alla pandemia di Coronavirus. Da poche settimane, le riprese sono ufficialmente terminate. Naturalmente, i Marvel Studios restano molto riservati in merito al progetto; anche se il titolo ufficiale e alcune foto promozionali del film sono già stati svelati, non si conoscono ancora molti dettagli sulla trama. È chiaro che il film affronterà la conseguenze di Spider-Man: Far From Home, ma secondo i più dovrebbe anche rappresentare il tentativo di realizzare una versione live action dello Spider-Verse. 

In base a ciò che sappiamo fino ad ora, infatti, nel film Jamie Foxx tornerà nei panni dell’Electro di The Amazing Spider-Man 2, mentre Alfred Molina sarà ancora una volta il Doctor Octopus di Spider-Man 2Nel film dovrebbero apparire anche le precedenti iterazioni cinematografiche dell’Uomo Ragno, ossia Tobey Maguire e Andrew Garfield, anche se al momento non esistono ancora conferme ufficiali in merito. L’unica cosa certa è che il threequel si collegherà direttamente a Doctor Strange in the Multivers of Madness.

Anche se le riprese principali di No Way Home sono ormai terminate, diversi oggetti di scena del film devono ancora essere rimossi da New York City, inclusa una finta insegna alla fermata dell’autobus che mostra la Statua della Libertà che brandisce lo scudo di Captain America. La foto è stata condivida dall’account Twitter @blockbustedpod (via Spider-Man: No Way Home News) e grazie ad essa scopriamo che l’iconica scultura è anche soprannominata “Il nuovo Avenger di New York”. Potete vederla cliccando qui.

Sulla base della nota cronologia del MCU, è una certezza affermare che gli eventi di No Way Home si svolgeranno dopo ciò che accade in The Falcon and the Winter Soldier, che presenta in modo prominente lo scudo mentre esplora l’eredità del mantello di Cap. Dopo che Sam lo ha dato al governo presumibilmente per l’esposizione allo Smithsonian, alla fine è stato consegnato a John Walker che è stato scelto come nuovo Vendicatore a stelle e strisce.

Molto probabilmente, entro la fine della serie, Sam rivendicherà il suo legittimo posto come successore di Steve; supponendo che sia così, è curioso come ciò potrebbe collegarsi all’immagine dal set di No Way Home. In ogni caso, questa è un’indicazione che mesi dopo gli eventi di Avengers: Endgame, il pubblico del MCU continua a celebrare gli eroi più potenti della Terra.

Cosa sappiamo di Spider-Man: No Way Home?

Le riprese di Spider-Man: No Way Home sono in corso ad Atlanta. Nel film vedremo Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei tornare nei loro personaggi del francise. Inoltre, il film vedrà, trai suoi interpreti, anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che tornerà a vestire i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, e infine Alfred Molina, che sarà di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2.

Il film è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production. Dovrebbe arrivare al cinema a dicembre 2021.

Locked Down con Anne Hathaway in esclusiva digitale da venerdì 16 aprile

Locked Down, il film diretto da Doug Liman (The Bourne Identity, Mr. And Mrs. Smith) con protagonisti Anne Hathaway (Les Misérables, Il Diavolo veste Prada, Le Streghe) e Chiwetel Ejiofor, (12 anni Schiavo, Doctor Strange), arriva in Italia in esclusiva digitale da venerdì 16 aprile, disponibile per l’acquisto e il noleggio premium su Apple Tv app, Amazon Prime Video, Youtube, Google Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft Film & TV e per il noleggio premium su Sky Primafila e Infinity.

Proprio quando decidono di separarsi, Linda (Anne Hathaway) e Paxton ( Chiwetel Ejiofor) si ritrovano nel bel mezzo della pandemia Covid-19, costretti a vivere insieme nella loro casa londinese, a causa del lockdown obbligatorio. Sorprendentemente, anche se non riescono ad andare d’accordo su nulla, i due trovano una tregua quando Paxton viene assunto dall’azienda di Linda per consegnare delle pietre preziose. In isolamento domestico a causa del lockdown in tutto il Paese, dovendo quindi affrontare emozioni e interazioni che avrebbero preferito evitare, vivendo le proprie vite fuori casa, le cose raggiungono un crescendo che culminerà in una rapina epocale da Harrods.

Uno dei pochi film ad essere stato concepito, scritto, girato, finito e distribuito durante la pandemia, Locked Down è una commedia romantica con una “svolta”. La dualità del titolo stesso gioca con la situazione in cui molti di noi si trovano in questo momento: rinchiusi fisicamente in un’abitazione con partner, familiari, coinquilini, ma anche emotivamente e mentalmente bloccati in situazioni che ora siamo costretti ad affrontare in modi che non avremmo mai immaginato. C’è chi ha iniziato a cuocere il pane, chi si dedica al proprio lavoro, mentre altri fanno entrambe le cose – e pianificano una rapina di gioielli.

Scritto da Steven Knight e prodotto da P.J. van Sandwijk, p.g.a, Alison Winter, p.g.a, Michael Lesslie, il cast del film vede Anne Hathaway e  Chiwetel Ejiofor,, affiancati da Stephen Merchant, Mindy Kaling, Lucy Boynton, Dule Hill, Jazmyn Simon, con Ben Stiller e Ben Kingsley.

The Falcon and the Winter Soldier: 10 cose da sapere su Madripoor

Nel terzo episodio di The Falcon and the Winter Soldier è stata ufficialmente introdotta la nazione insulare di Madripoor. Questo paese immaginario ha una storia lunga e assai complessa nei fumetti Marvel, nonché una profonda connessione con un gruppo di personaggi che, fino ad ora, non potevano essere utilizzati nell’universo cinematografico condiviso: gli X-Men. Grazie all’accordo Disney/Fox, il MCU è finalmente libero di poter esplorare questa interessante località. Di seguito, 10 dettagli che forse dovreste conoscere sul Principato situato nel sud-est asiatico marittimo:

Il primo importante collegamento degli X-Men nel MCU

Il MCU prende spesso ispirazione dalla storia dei fumetti Marvel, come ha fatto WandaVision come storie quali “House Of M”. Con Madripoor, The Falcon and the Winter Soldier sta attingendo ad un luogo chiave profondamente connesso agli X-Men. Madripoor è apparso per la prima volta in “New Mutants #32” nel 1985. Ha poi svolto molto presto un ruolo importante nel passato e nel presente di Wolverine.

Sia in “Marvel Comics Presents” del 1988 che nella prima run da solista di Wolverine, Madripoor è stato un luogo chiave legato, con Logan che spesso frequentava il locale notturno Princess Bar sotto l’identità di Patch. Quel bar è visibile a Low Town, quando Sam, Bucky e Zemo sono sulle tracce di Power Broker

Patch

Wolverine ha avuto un discreto numero di alias nei fumetti, grazie alla sua lunga storia e al suo complicato background. Per un certo periodo, negli anni ’80, ha scelto l’identità di Patch. Questa era la sua copertura quando operava indipendentemente dagli X-Men in località straniere, in particolare a Madripoor, dove dava la caccia ad un criminale signore della guerra di nome Roche.

Il nome Patch proveniva dalla benda sull’occhio che indossava durante questo periodo. Wolverine indossava la benda perché, per il mondo in generale, gli X-Men avrebbero dovuto essere morti, sacrificati in diretta televisiva a Dallas durante il crossover “The Fall of The Mutants” alla fine degli anni ’80. Durante questo periodo a volte indossava anche un costume tutto nero senza maniche. 

Hightown

Madripoor è un’isola immaginaria nel sud-est asiatico, modellata in qualche modo sulla città di Singapore. Madripoor è divisa in due metà economicamente molto diverse: Hightown e Lowtown.

Hightown è il centro del commercio ed è una città moderna, con moltissimi grattacieli e ogni tipologia di equipaggiamento moderno immaginabile. Nei fumetti, è stato ritratto come uno dei centri per il commercio nella regione, il che è in linea con quello che appare nella serie. Il suo moderno skyline al neon ricorda quello di Hong Kong visto in Godzilla vs. Kong.

Lowtown

Low Town è radicalmente diversa. La parte povera dell’isola è indigente, con molte baracche e capanne accatastate l’una sull’altra all’ombra dei grattacieli. Qui si svolgono molte attività illegali e illecite, come è stato mostrato anche nel terzo episodio di The Falcon and the Winter Soldier. Un tempo era persino un rifugio per i pirati.

Tra i tanti locali di Lowtown  c’è il Bronze Monkey, dove Sam e Bucky sono andati a cercare Power Broker. Questo bar è apparso in “Captain America #363” quando Steve Rogers si reca sull’isola per salvare la sua amica e, a volte, interesse amoroso, Diamondback.

Sotto il controllo dell’HYDRA

Non ci sono quasi leggi a Madripoor, il che la rende una calamita per l’attività criminale. L’isola è in gran parte gestita da vari elementi criminali. Uno di loro è l’HYDRA. Sotto la guida di Viper, conosciuta anche come Madame Hydra, presero il controllo dell’isola e la usarono come base per le loro attività terroristiche.

Lo SWORD è intervenuto cercando di far cadere l’HYDRA, come illustrato nella serie del 2009 “Agents of SWORD”. L’organizzazione ha recentemente fatto il suo debutto nel MCU in WandaVision, con l’obiettivo di rimuovere Wanda dall’Hex, a Westview.

Madripoor è costruita su un drago

Un’altra importante organizzazione criminale al lavoro a Madripoor è La Mano. Questi mercenari e artisti marziali altamente addestrati sono stati i principali antagonisti dell’Universo Marvel sin dal loro debutto in “Daredevil #174” nel 1981. In “Avengers World” del 2014, risvegliano un drago gigante su cui Madripoor è effettivamente costruita.

Questo drago ha una connessione con un altro drago prominente collegato a La Mano. Manhattan è costruita sulle ossa fossilizzate di un drago, come si vede nello show Netflix The Defenders, in cui La Mano era l’antagonista principale.

Tarik Fayad

Madripoor è un focolaio di attività criminali, ma non è privo di eroi. Uno di loro è Tarik Fayad, il difensore di Madripoor, un essere umano che è diventato il supereroe Horus con il potere del bastone Copto. Il bastone è stato investito di energia magica.

Sfortunatamente, non ha aiutato molto Fayad, poiché è stato ucciso nello stesso numero in cui è stato presentato (“Agents Of S.H.I.E.L.D. #2” del 2016). Ci sono comunque altre forze significative per il bene a Madripoor, incluso Tyger Tyger, un ex rivoluzionario che è stato il leader dell’isola.

All-New X-Men

L’eredità degli X-Men a Madripoor ha avuto effetti anche nel presente. In particolare, c’è stato un vero e proprio un tuffo nel loro passato. I “Nuovi” X-Men degli ultimi dieci anni sono in realtà i cinque originali: Ciclope, Jean Grey, Iceman, Beast e Angel, che sono stati trasportati nel loro futuro.

Rimangono a Madripoor mentre Magneto cerca di aiutarli a tornare alla loro epoca. Mentre lo fanno, rimangono nella versione dell’X-Mansion ad opera di Magneto, a cui The Falcon and the Winter Soldier potrebbe aver fatto un lieve cenno nell’ultimo episodio della serie.

Il primo incontro tra Captain America e Wolverine

Madripoor è la chiave di uno dei momenti più monumentali nella storia dei fumetti Marvel: il primo incontro tra Wolverine e Captain America. Tale incontro è avvenuto a Madripoor durante la Seconda Guerra Mondiale ed è stato raccontato in “Ucanny X-Men #268”, scritto da Chris Claremont e disegnato da Jim Lee.

I due eroi si uniscono per combattere sia La Mano che i nazisti, in una storia che aveva legami con il presente. La storia mostra anche gli sforzi di Vedova Nera per scoprire i segreti dell’ultima iterazione della misteriosa organizzazione La Mano.

I Raksha

L’eredità di Wolverine a Madripoor continua con i Raksha, n gruppo di giovani mutanti vigilanti che operano sull’isola e che sono stati ispirati da Wolverine quando operava sotto l’identità di Patch.

I Raksha usano metodi estremi contro i loro nemici a Madripoor: una volta hanno anche chiesto aiuto al Club Infernale. Uno di loro, Nightshade, divenne lei stessa un X-Man dopo che le due squadre si incrociarono cercando di sconfiggere i criminali che si occupavano dell’Ormone della Crescita Mutante.

Il Signore degli Anelli: online l’adattamento tv in lingua russa del 1991

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Per la gioia dei fan della saga de Il Signori degli Anelli, è stato ritrovato un adattamento televisivo in lunga russa del celebre romanzo di J.R.R. Tolkien. Fin dalla sua prima pubblicazione nel lontano 1954, l’epico high fantasy è diventato una delle opere di narrativa più vendute di tutti i tempi, che ha poi dato origine all’altrettanto illustre trilogia cinematografica del regista premio Oscar Peter Jackson.

Ora, grazie a The Guardian, è stata resa pubblica la notizia dell’esistenza di un particolare adattamento de Il Signore degli Anelli. Si tratta di una versione in lingua russa della famosa epopea di Tolkien, prodotta nel 1991 per la tv sovietica. Intitolato “Khraniteli”, il film in due parti è stato recentemente caricato su YouTube dalla rete televisiva russa 5TV ed è già diventato molto popolare tra i fan, grazie soprattutto ai suoi effetti realizzati con un budget ridotto e ai costumi posticci.

In realtà, il film è un adattamento del primo volume della trilogia, ossia La compagnia dell’anello, ed è basato su una traduzione dell’opera realizzata da Vladimir Muravyov e Andrey Kistyakovsky. La versione russa include anche personaggi che sono stati tagliati dalla versione cinematografica di Jackson, come ad esempio A pochi giorni dalla pubblicazione da parte di 5TV, i video hanno ottenuto quasi mezzo milione di visualizzazioni.

Il Signore degli Anelli: in arrivo l’attesissima serie tv

Ricordiamo che a quasi vent’anni di distanza dall’uscita nelle sale de Il ritorno del Re, il capitolo conclusivo della trilogia cinematografica di Jackson, Il Signore degli Anelli verrà nuovamente riadattato, questa volta per il piccolo schermo, grazie ad Amazon Studios, che produrrà una serie ispirata all’universo creato da Tolkien e scritta da J.D. Payne e Patrick McKay. La prima stagione, composta da 8 episodi, dovrebbe debuttare quest’anno.

Mark Hamill svela un inaspettato legame tra Star Wars e Daffy Duck

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Mark Hamill ha rivelato un curioso legame che esiste tra il personaggio di Daffy Duck e la saga di Star Wars. Hamill è conosciuto per aver interpretato Luke Skywalker nella trilogia originale e nella trilogia sequel della celebre saga fantascientifica. L’attore è anche un prolifico doppiatore, noto per aver prestato la sua voce al personaggio del Joker in numerose serie e giochi animati della DC.

Negli ultimi anni, Mark Hamill è diventato noto anche per la sua presenza assidua sui social media e in particolare per l’interazione con i suoi fan su Twitter. Di recente, l’attore ha condiviso alcune inedite curiosità dal backstage di Star Wars (come le difficoltà durante le riprese a causa di un clima particolarmente ostile). Ora, l’interprete di Luke Skywalker ha confermato una voce secondo cui George Lucas voleva che un cartone animato con protagonista Daffy Duck, il celebre personaggio dei cartoni animati e dei fumetti della Warner Bros., venisse proiettato prima di Una Nuova Speranza nel 1977.

L’attore ha spiegato: “George voleva davvero che questo classico cartone animato di Daffy Duck fosse mostrato prima di ogni proiezione di Star Wars. Sarebbe stato un rompighiaccio far sapere al pubblico che quello che stava arrivando era meno che mortalmente serio. Sono rimasto deluso quando non siamo riusciti a ottenere i diritti e, alla fine, non è successo.”

Il cartone che Lucas avrebbe voluto mostrare prima di Una Nuova Speranza era Duck Dodgers nel XXIV secolo e mezzo, un cortometraggio della serie “Merrie Melodies”, uscito negli Stati Uniti il 25 luglio 1953. I protagonisti sono Daffy Duck nel ruolo dell’eroe spaziale Duck Dodgers, Porky Pig in quelli del suo assistente, il “giovane ardente cadetto spaziale”, e Marvin il Marziano nei panni del loro avversario.

Il grande successo della saga di Star Wars

La trilogia originale di Star Wars è ormai entrata nell’immaginario collettivo. I film hanno dominato e alimentato la cultura pop, grazie anche alla produzione di spin-off, prequel, fumetti, videogiochi e serie tv. Dopo la trilogia originale, tra il 1999 e il 2005 venne realizzata la trilogia prequel, passato alla storia per aver suscitato numerosi reazioni contrastanti, anche tra i membri dello stesso fandom della saga.

La recente trilogia sequel, conclusasi ufficialmente a dicembre 2019 con L’ascesa di Skywalker, ha riacceso quel fervore culturale che circonda questa storia multigenerazionale ormai da anni. Ad oggi, Star Wars è il secondo franchise con il maggiore incasso di tutti i tempi.

The Suicide Squad: confermata una teoria sul personaggio di Nathan Fillion

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Il nuovo trailer di The Suicide Squad ha confermato un vecchia teoria dei fan in merito ai superpoteri del personaggio di TDK interpretato da Nathan Fillion. Secondo le voci più accreditate, il significato dell’acronimo TDK sarebbe The Detachable Kid: i suoi poteri sarebbero legati all’eredità di uno dei personaggi più strani della DC Comics.

Nonostante la release del nuovo trailer, al momento i dettagli sulla trama di The Suicide Squad sono ancora scarsi. Si dice che il film sarà molto più fedele allo spirito originale della serie a fumetti creata da John Ostrander e Kim Yale rispetto al film del 2016 diretto da David Ayer. Il film includerà moltissimi supercriminali poco noti al grande pubblico, come Savatn, Polka-Dot Man e Javelin, insieme ad una serie di nuovi personaggi che sono stati creati da James Gunn sulla base di personaggi dei fumetti preesistenti, come la Ratcatcher di Daniele Melchior o il TDK di Nathan Fillion.

L’ultimo trailer di The Suicide Squad include una scena con TDK in azione, in piedi davanti ad un campo in fiamme mentre il fumo si alza dietro di lui. Nel bel mezzo della scena, TDK allarga le braccia: queste si staccano dal suo corpo, lasciandolo come una sorta di action figure smontata; i suoi arti continuano a rimanere sospesi a mezz’aria, apparentemente ancora funzionanti sotto il suo controllo. Ciò sembra aver confermato una teoria basata sull’emblema delle due braccia incrociate sotto un teschio che TDK indossa sul petto: secondo queste teoria, TDK è la versione malvagia del supereroe Arm-Fall-Off-Boy.

Apparso per la prima volta in “Secret Origins (Vol. 2) #46” nel dicembre 1989, Arm-Fall-Off-Boy è stato uno dei primi candidati alla Legione dei Super-eroi. Originario del mondo alieno di Lallor, Floyd Belkin possedeva l’improbabile capacità di strapparsi il braccio e di maneggiarlo come una mazza; un potere che, tuttavia, non è riuscito a garantirgli un posto tra i Legionari. In base al trailer di The Suicide Squad, TDK sarà molto diverso da Floyd Belkin, in quanto le sue braccia levitano una volta staccatesi dal suo corpo e, almeno all’apparenza, possono ancora funzionare in modo indipendente.

Il cast ufficiale di The Suicide Squad comprende i veterani Margot Robbie (Harley Quinn), Viola Davis (Amanda Waller), Joel Kinnaman (Rick Flag) e Jai Courtney (Captain Boomerang), insieme alle new entry Idris ElbaMichael RookerNathan FillionTaika WaititiJohn CenaPeter Capaldi, Sean Gunn, David Dastmalchian Storm Reid. Nel film reciteranno anche Pete Davidson, Juan Diego Botto, Joaquin Cosio, Flula Borg, Tinashe Kajese, Jennifer Holland, Julio Ruiz, Alice Braga, Steve Agee e Daniela Melchior.

“Benvenuti all’inferno, ossia a Belle Reve, la prigione con il più alto tasso di mortalità negli Stati Uniti d’America. Qui sono confinati i peggiori supercriminali, disposti a tutto pur di evadere, anche unirsi all’oscura e super segreta missione della Task Force X. L’incarico del giorno? Metti insieme una serie di truffatori (tra cui Bloodsport, Peacemaker, Captain Boomerang, Ratcatcher 2, Savant, King Shark, Blackguard, Javelin e la psicopatica preferita di tutti, Harley Quinn). Armali pesantemente e abbandonali sulla remota isola di Corto Maltese infusa dal nemico. Mettili alla prova grazie ad una giungla brulicante di avversari militanti e forze di guerriglia ad ogni angolo. La squadra è impegnata in una ‘search and destroy’ guidata dal colonnello Rick Flag, mentre i tecnici del governo di Amanda Waller seguono ogni loro movimento grazie a dei sistemi impiantati nelle loro orecchie. Come sempre… una sola mossa falsa e chiunque può morire (per mano degli avversari, di un compagno di squadra o della stessa Waller).”

Thor: Love and Thunder, vedremo un Dio del Tuono “più in forma e più forte che mai”

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Stando a quanto rivelato dallo stesso Chris Hemsworth, in Thor: Love and Thunder vedremo la versione più forte del Dio del Tuono. Dopo gli eventi di Avengers: Endgame, metà dei Vendicatori originali ha deciso di ritirarsi, lasciando Occhio di Falco, Smart Hulk e Thor come gli eroi del MCU ancora in azione. Tuttavia, il principe asgardiano è l’unico tra questi personaggi ad aver ottenuto un quarto film a lui interamente dedicato.

Dopo il successo di Thor: Ragnarok, il personaggio di Thor ha subito un netto cambio di personalità. Per anni, i Marvel Studios hanno lottato per cercare di capire quale potesse essere la migliore rappresentazione del Dio del Tuono sul grande schermo, ma con scarso successo. Essendo uno dei principali eroi del MCU, spesso è stato messo in ombra da Loki, che spesso è stato un personaggio molto più intrigante e divertente. Tutto è cambiato con l’uscita del film di Taika Waititi del 2017, con il regista che è riuscita a portare al cinema la migliore versione possibile di Thor. Proprio per questo, l’attesa nei confronti di Love and Thunder, che vedrà nuovamente Waititi dietro la macchina da presa, è a dir poco spasmodica.

In una recente intervista con The Telegraph, Chris Hemsworth ha parlato proprio di Thor: Love and Thunder. Senza rivelare alcun dettaglio sulla trama del film, l’attore australiano ha rivelato che nel quarto episodio della saga Marvel, le cui riprese sono attualmente in corso, vedremo un Thor “più in forma e più forte che mai”. “Avete un sacco di tempo a disposizione a causa del momento che stiamo vivendo mi ha permesso di esplorare diversi metodi di allenamento”, ha spiegato Hemsworth. “Ho sperimentato diversi modi per modellare il mio corpo con la giusta quantità di esercizi di powerlifting e bodybuilding.”

Poi ha aggiunto: “Il ruolo di Thor richiede una certa estetica. Il bodybuilding è spesso visto come un atto di vanità. Sono certo che se aumentassi o diminuissi di peso per un ruolo, probabilmente verrei considerato un attore serio. Allenarsi da circa 10 anni è un lavoro a tempo pieno. C’è quello e poi c’è la giornata di riprese, che in genere dura 12 ore: è una vera fatica, ma è anche incredibilmente gratificante. Devi pensare a quello che fai come se fossi un atleta professionista.”

Thor: Love and Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece al 6 maggio 2022.

Taika Waititi tornerà alla regia di un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarokcosì come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: Endgame. Nel cast anche Christian Bale nei panni del villain Gorr il Macellatore di Dei. L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.

Justice League: Joss Whedon avrebbe minacciato la carriera di Gal Gadot durante i reshoot

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Secondo un nuovo report di The Hollywood Reporter, Joss Whedon avrebbe minacciato di rovinare la carriera di Gal Gadot durante le riprese aggiuntive di Justice League. Quando Zack Snyder lasciò la produzione del cinecomic nel 2017 a causa di un lutto familiare, Whedon venne coinvolto per portare a termina i lavori sul film.

La Warner Bros. sperava di rendere Justice League un prodotto molto più simile a The Avengers, con Whedon che alla fine si ritrovò a cambiare circa il 75% del materiale originale di Snyder. Quando il film uscì nelle sale, venne stroncato dalla critica e generò un diffuso malcontento tra i fan, che alla fine si unirono attraverso i social per spingere la Warner Bros. a distribuire la versione originale di Snyder. Il resto è storia, con la Snyder Cut che è stata ufficialmente distribuita in America su HBO Max dallo scorso 18 marzo.

Durante gli ultimi mesi, prima della release ufficiale del taglio di Snyder, l’attore Ray Fisher, inteprrete di Cyborg nel cinecomic, ha pubblicamente condannato il comportamento di Whedon durante le riprese aggiuntive del film, definendolo “volgare, offensivo, poco professionale e completamente inaccettabile”. Sia Gal Gadot (interprete di Wonder Woman) che Jason Momoa (interprete di Aquaman) hanno palesato il loro sostegno nei confronti delle dichiarazioni di Fisher. In seguito, la Warner Bros. avviò una serie di indagini che portarono ad “un’azione correttiva” i cui dettagli, però, non sono mai stati resi noti.

Justice League e le presunte minacce di Joss Whedon alla carriera di Gal Gadot

Ora, grazie a THR, sono emersi nuovi dettagli sugli atteggiamenti che Whedon avrebbe assunto nei confronti di Gadot. Pare che l’interprete di Diana Prince non fosse soddisfatta della direzione del suo personaggio, tanto in termini di riprese quanto in termini di dialoghi. La cosa avrebbe spinto Whedon a minacciare di rovinare la sua carriera se non si fosse attenuta alle direttive. Inoltre, pare che durante i reshoot il regista abbia anche screditato il lavoro di Patty Jenkins, regista di Wonder Woman con cui Gadot ha un rapporto molto stretto. Una persona che era presente durante le riprese ha rivelato che Whedon si era addirittura vantato del suo atteggiamento nei confronti di Gadot e che avrebbe cominciato a darle battute che sapeva che l’attrice non avrebbe apprezzato in maniera intenzionale.

Ricordiamo che dopo le accuse di Fisher, anche altri attori estranei alla produzione di Justice League sono usciti allo scoperto e hanno pubblicamente denunciato gli atteggiamenti di Whedon, come ad esempio numerosi membri del cast della celebre serie tv Buffy l’ammazzavampiri. Questi ultimi dettagli rivelano che ciò che è accaduto davvero sul set di Justice League è ben lungi dall’aver trovato una risoluzione concreta, nonostante la conclusione delle indagini.

Zack Snyder’s Justice League è uscito in streaming il 18 marzo 2021 su HBO Max in America e, in contemporanea, su Sky e TV in Italia. Il film ha una durata 242 minuti (quattro ore circa) ed è diviso in sei capitoli e un epilogo.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film recitano Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast figurano anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Il cliente: trama, cast e curiosità sul film di Asghar Farhadi

Il cliente: trama, cast e curiosità sul film di Asghar Farhadi

Affermatosi come uno dei maggiori esponenti del cinema iraniano nel mondo, Asghar Farhadi ha realizzato dal 2003 ad oggi una serie di film che esplorano le tradizioni del suo paese, come anche i suoi lati meno apprezzabili. Fornendo così un ritratto brillante e mai banale della società del suo paese, egli ha saputo parlare anche a popoli culturalmente e geograficamente lontani. Celebre per il film Una separazione, con cui ha vinto il premio Oscar per il miglior film straniero, questi è poi tornato a far parlare di sé e dell’Iran con Il cliente, film del 2016 con cui ha vinto un secondo Oscar per il miglior film straniero.

Liberamente ispirato a Morte di un commesso viaggiatore, di Arthur Miller, Farhadi raccontò di aver scelto tale opera per via delle somiglianze tra questa e il film che intendeva realizzare. In particolare, il tema dell’umiliazione è il motore fondante del racconto, il quale va ad esplorare un complesso rapporto di coppia in seguito ad eventi spiacevoli. Al momento della sua uscita Il cliente venne accolto come un nuovo capolavoro del regista, qui alla prova con un’opera tanto ambiziosa quanto complessa da un punto di vista del messaggio intrinseco. Presentato in concorso al Festival di Cannes, il film vinse il Prix du scénario e il Prix d’interprétation masculine.

Il cliente è infatti un film che non lascia indifferenti, ma spinge a prendere in considerazione realtà complesse e particolarmente drammatiche. Ancora una volta l’Iran diventa il teatro per riflessioni umane applicabili a livello mondiale. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Il cliente: la trama del film

Protagonisti del film sono Emad e Raana, una coppia di attori di Teheran, i quali nonostante le difficoltà presenti nel paese si impegnano per avere una vita quanto più possibile serena. I due sono ora impegnati nell’allestimento teatrale di Morte di un Commesso Viaggiatore, opera verso la quale nutrono un certo trasporto. Se le prove di questa impiegano molto del loro tempo, la coppia deve anche affrontare una serie di problematiche scaturite dal rischio di crollo del palazzo dove vivono. Costretti a trasferirsi senza preavviso, il loro collega Babak gli trova ospitalità presso un nuovo appartamento. Qui Emad e Raana sembrano poter trovare una tranquillità temporanea, ma la loro convinzione verrà presto infranta.

I due vengono infatti a sapere che lì dove soggiornano ora loro, un tempo viveva una prostituta, la quale usava proprio quell’appartamento per ricevere i propri clienti. Proprio uno di questi si presenterà un giorno nuovamente alla porta. Non trovando la donna che era solito visitare decide allora di aggredire e forse violentare la povera Raana. Da quel momento il rapporto con Emad si incrina, con lui deciso a denunciare l’accaduto e lei desiderosa invece di dimenticare tutto, affranta dalla vergogna. La loro vicenda personale e artistica andrà così sempre più complicandosi, portando alla luce tutte le fragilità possibili in una coppia.

Il cliente cast

Il cliente: il cast del film

Per dar vita ai personaggi principali del film, Farhadi ha deciso di affidarsi ad alcuni attori già apparsi nei suoi precedenti film. A ricoprire il ruolo di Emad è così l’attore Shahab Hosseini, qui alla sua terza collaborazione con il regista dopo i film About Elly e Una separazione. Grazie al suo intenso ruolo in Il cliente, Hosseini ha poi vinto il prestigio premio per la miglior interpretazione maschile al Festival di Cannes. Il ruolo di Raana è invece affidato a Taraneh Alidoosti, qui alla sua quarta collaborazione con Farhadi dopo The Beautiful City, Chaharshanbe Suri e About Elly. Infine, l’attore e montatore iraniano Babak Karimi, residente però in Italia, interpreta qui Babak, dando vita alla sua terza collaborazione con Farhadi.

Il cliente: l’Oscar, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Candidato al premio Oscar come miglior film straniero per Il cliente, Farhadi ha annunciato la sua volontà di non partecipare alla cerimonia. Ciò per protestare contro le misure restrittive imposte dall’allora presidente Trump. Queste vietavano infatti l’ingresso negli Stati Uniti di persone provenienti da alcuni paesi del Medio Oriente. Al momento della vittoria dell’Oscar, una rappresentante del regista ha dunque letto una sua lettera di ringraziamento. In questa però si esprime anche il forte rammarico per una simile divisione razziale, la quale genera nulla se non paura e guerra. Il gesto, naturalmente apprezzato, ha così contribuito a portare ulteriormente all’attenzione tale problematica.

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Il cliente è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes e Now. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 6 aprile alle ore 21:00 sul canale Rai 5.

Fonte: IMDb

 

Senza Rimorso di Tom Clancy: il nuovo trailer del film

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Senza Rimorso di Tom Clancy: il nuovo trailer del film

Prime Video ha diffuso il nuovo trailer ufficiale di Senza Rimorso di Tom Clancy, l’atteso film con Michael B. Jordan. Prodotto da Akiva Goldsman, Josh Appelbaum, André Nemec, Michael B. Jordan. Nel cast anche Jamie Bell, Jodie Turner-Smith, Lauren London, Brett Gelman, Jacob Scipio, Jack Kesy, Colman Domingo, Todd Lassance, Cam Gigandet, Luke Mitchell e Guy Pearce. Il film è diretto da Stefano Sollima e scritto da Taylor Sheridan and Will Staples.

Minari, recensione del film con Steven Yeun

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Minari, recensione del film con Steven Yeun

Accolto con grande entusiasmo di pubblico e critica dal Sundance Film Festival, Minari, di Lee Isaac Chung, è già arrivato a vincere il titolo di Miglior Film Internazionale ai Golden Globes 2021, e adesso gareggia agli Oscar di quest’anno con ben sei nomination. Il film, racconto semi autobiografico di un coreano trapiantato in America, lo stesso Chung, si posiziona ad un’altezza insolita nel panorama produttivo, ma anche narrativo, del cinema americano.

La trama di Minari

La storia di Minari è ambientata negli anni ’80 e si focalizza su Jacob (Steven Yeun), un giovane agricoltore che porta via la sua famiglia da Los Angeles perché determinato ad avviare una fattoria in Arkansas e iniziare una nuova vita. Il suo desiderio è quello di coltivare in loco una serie di ortaggi e verdure coreane che la comunità asiatica trapiantata negli USA non trova facilmente in commercio. Sua moglie Monica (Yeri Han) è stanca dell’ottimismo di suo marito dal momento che questa passa attraverso la poco rosea prospettiva di vivere isolati in una casa mobile in mezzo al nulla e con pochi soldi. Il piccolo David (Alan S. Kim) e sua sorella sembrano invece sospesi in una nuova condizione di vita che sembra non influenzarli minimamente.

L’adattamento della famiglia alla nuova situazione viene sconvolto dall’arrivo improvviso della madre di Monica, l’eccentrica nonna Soonja (Yuh-Jung Youn), una donna dal linguaggio colorito e un po’ bizzarra, ma incredibilmente forte. I modi della donna suscitano fin da subito la curiosità di David che stabilirà un forte legame con l’insolita nonna.

Un’elegia delle cose semplici

A partire dal titolo, il film di Lee Isaac Chung si pone come un’elegia della semplicità, un’ode a ciò che nella vita desta profonda emozione pur rimanendo nella visione ordinaria della realtà. “Minari” infatti è un tipo di prezzemolo selvatico che attecchisce con molta facilità ovunque e che costituisce un ingrediente molto frequente nella cucina coreana; vediamo infatti la nonna Soonja dire al piccolo David cos’è quell’erba che cresce lungo il ruscello, accanto alla loro casetta su ruote. Alla fine del film, si tornerà su quella sponda, a raccogliere quell’erba semplice eppure così potente nel significato emotivo che trasmette, ma nel frattempo, l’avventura di Jacob si sviluppa seguendo un percorso che lo mette a confronto con la cultura rurale americana, costellata di riti e credenze lontanissime dal suo vissuto, dalla sua esperienza alle quale finisce per affidarsi in quel percorso di immedesimazione nel nuovo mondo che ha scelto di abitare, insieme alla sua famiglia. E mentre Jacob rappresenta lo spirito di innovazione e avventura, Monica incarna uno stile di vita più conservatore, tanta è la sua ritrosia ad entrare in contatto con un nuovo mondo e persone che appartengono ad una cultura completamente differente dalla sua. 

Il contrasto tra etnie non ha un vero e proprio ruolo in Minari, nel senso che è accennato nei momenti in cui la famiglia Yi si interfaccia con chi vive intorno a lei, ma non assume mai il connotato di un problema, è semplicemente un fatto, di cui entrambe le parti prendono atto, passando oltre.

Minari film 2020Lo straniero in terra americana

L’occhio di Chung è senza dubbio debitore della sua cultura di nascita, è quello di un estraneo che guarda all’ambiente americano desiderando fortemente l’essere “intonato” a quello stesso contesto, eppure i tempi narrativi, lo stile di inquadrature, l’importanza che viene data alla banalità del quotidiano si sposa molto meglio con i tempi cinematografici orientali. Gli stessi sono però resi universali dalla specificità della storia, che comunque racconta di un sogno di integrazione e di riscatto personale. Il sogno americano contaminato con la poetica dell’essenziale e del banale diventa in Minari uno slancio poetico che si intona con i gesti sommessi dei protagonisti, i giochi docili dei bambini, la bizzarra nonna e le sue espressioni volgari ma allo stesso tempo intime.

Benedetto da un cast in stato di grazie e da una delicatezza rara, Minari è un affresco familiare che non ha difficoltà a trasformarsi in epica collettiva, senza mai perdere di vista l’individuo con le sue ambizioni, le sue debolezze e la voglia di realizzarsi, cercando sempre di muoversi in sintonia con le persone che ama.

Calls: recensione della serie tv di Fede Álvarez

Calls: recensione della serie tv di Fede Álvarez

Calls, nuova miniserie Apple TV+, rinominata come “thriller acustico”, traccia una nuova frontiera dell’audiovisivo, risultando un esperimento mirabolante e da non perdere. Calls, la nuova serie Apple TV+, ricalca le basi di una omonima produzione francese creata da Timothée Hochet. Reinventata quasi totalmente in questa versione americana, prodotta da Studiocanal e Bad Hombre, è diretta da Fede Álvarez, conosciuto per il remake de La casa e per Man in the Dark.

Calls – una nuova modalità di fruizione del racconto

La miniserie consta di 9 episodi della durata di 20 minuti ciascuno, che coinvolgono emotivamente e sensorialmente lo spettatore, trascinandolo in una dimensione altra, visionaria e allucinatoria, in cui si intrecciano storie di individui apparentemente svincolate tra di loro, ma che si riveleranno poi interconnesse. Calls oltrepassa i limiti dell’audiovisivo, proponendo una nuova modalità di fruizione del racconto, da gustare in una sola visione e munendosi di cuffie, per potersi isolare dalla realtà circostante e immergersi totalmente nel ritmo serrato e conciso del racconto, in un turbinio vorticoso di mistero, rivelazioni e suspense. 

Calls: linee di dialogo in cui nulla deve sfuggire

Calls scardina il metodo di visione canonica per lo spettatore, che deve mettere in moto la propria immaginazione per seguire una narrazione incalzante e in continuo mutamento, che tiene con il fiato sospeso fino all’ultimo secondo. Noi spettatori assistiamo come degli infiltrati a conversazioni telefoniche tra due o più persone mentre sullo schermo appaiono i dialoghi scritti, supportate da onde sonore psichedeliche e allucinatorie che cambiano di intensità, dimensione e colore a seconda del tipo di racconto a cui stiamo assistendo. Sono quindi i dialoghi e le onde sonore a pervadere lo schermo e irretire lo spettatore: non assistiamo a nessuna performance di attori in carne d’ossa, siamo guidati solo linee di dialogo da seguire attentamente. Particolarità delle onde è poi che spesso rendono graficamente la forma dell’ambiente in cui avviene la telefonata: una casa, una prigione, un aereo, per meglio poter visualizzare azioni e luoghi. 

Le ambientazioni e i volti dei protagonisti possono quindi fluttuare tra i nostri pensieri, cambiando a seconda del punto di vista che ci viene presentato e mettendo in moto la nostra immaginazione. I dialoghi vengono interrotti ripetutamente da delle interferenze che avranno ripercussioni sulle vite dei protagonisti, e lo spettatore diventa co-partecipe di questo dramma, presentato inizialmente come privato, ma che si rivela essere esistenziale, comunitario. La tensione cresce di episodio in episodio, in un crescendo di carica emotiva che ognuna delle voci prelevate dal cast corale della serie riesce a trasmettere. Rosario Dawson, Nick Jonas, Karen Gillian, Jaeden Martell, Stephen Lang, Aubrey Plaza, Aaron Taylor-Johnson, Lily Collins, Riley Keough, Mark Duplass, Paul Hauser e Pedro Pascal sono gli attori chiamati a prendere parte a questo progetto incredibile, dalla narrazione mirabolante e vorticosa, scandita da un montaggio concitato, che non conosce tregua, proprio come i protagonisti degli episodi, trascinanti nel vortice incessante e delirante in cui diventano vittime, carnefici o pedine di un disegno più grande, apocalittico. 

Un’esperienza immersiva e psichedelica

Ad ogni episodio, e quindi conversazione telefonica a cui assistiamo, si associa il terrore dell’ignoto, di una dimensione altra e sconosciuta che prende il sopravvento senza alcun avvertimento. La trama di “Calls” ha a che fare con viaggi astrali, sdoppiamenti di personalità, fenomeni fisici e naturali apparentemente incomprensibili, ma il cui intento narrativo è condurre in una precisa direzione, ben stabilita dalla scrittura efficace di ogni episodio. 

Nota di merito aggiuntiva della serie sono le tracce musicali, un comparto sonoro ottimale per poter intessere la narrazione in un futuro incerto, degenerativo e al di là di ogni limite esistenziale. Ogni traccia sonora amplifica la disperazione, l’impotenza e l’incredulità dei personaggi di fronte agli avvenimenti fantascientifici che testimoniano. Le sonorità e gli effetti grafici da cui è impossibile  staccare gli occhi consegnano allo spettatore piano piano dettagli impercettibili, che però si riveleranno fondamentali di fronte al quadro complessivo della nuova frontiera cinematografica tracciata dalla serie. Anche ciascun timbro vocale degli attori protagonisti, il lavoro di modulazione del tono di voce e dell’interazione con chi sta dall’altra parte del telefono, sono fattori chiave e vincenti per condurci in un’esperienza visiva mirabolante. I personaggi presentatici sono  figure che vanno sgretolandosi, auto-distruggendosi, arrivano a lasciarsi alle spalle qualsiasi forma di umanità, di fronte ad avvenimenti indefinibili. Esistenze distanti eppure incrociate, lutti, drammi e fenomeni inspiegabili che vanno ad intrecciarsi, convogliate in un disegno più grande, che va oltre la capacità umana di comprendere. 

Riusciamo a tracciare le fila del racconto soltanto una volta conclusa l’intera miniserie. Non a caso, il regista ha consigliato agli spettatori di guardare gli episodi nell’ordine in cui appaiono su Apple Tv+, per potere ripercorrere i propri passi e tracciare un quadro complessivo di ciò a cui hanno assistito, una volta terminata la visione.

Star Trek: Discovery 4 stagione, tutto quello che c’è da sapere

Star Trek: Discovery 4 stagione, tutto quello che c’è da sapere

Star Trek: Discovery 4 è l’attesissima quarta stagione della serie tv Star Trek Discovery creata da Bryan Fuller e Alex Kurtzman per il network americano della CBS.

Star Trek: Discovery 4, quando esce e dove vederla in streaming

Star Trek: Discovery 4 in streaming ha debuttato il 18 novembre 2021 su Paramout+ e i primi sette episodi sono stati rilasciati fino al 30 dicembre.  I restanti sei episodi sono stati rilasciati dal 10 febbraio al 17 marzo 2022.

La trama di Star Trek: Discovery 4

Il capitano Michael Burnham della USS Discovery e il suo partner, Cleveland “Book” Booker, invitano il popolo di Alshain IV a unirsi alla Federazione Unita dei Pianeti. Dimostrano le intenzioni della Federazione aiutando a riparare la tecnologia Alshain danneggiata da tempo. Book quindi parte per il suo pianeta natale, Kwejian, per partecipare alla cerimonia di maturità di suo nipote Leto. Burnham e l’equipaggio della Discovery partecipano alla riapertura ufficiale dell’Accademia della Flotta Stellare , dove incontrano il nuovo presidente della Federazione Laira Rillak.

La Flotta Stellare riceve una chiamata di soccorso da una stazione spaziale vicino a Kwejian e Rillak accompagna la Discovery per indagare. La stazione spaziale è stata fatta ruotare in modo incontrollabile a causa di una distorsione gravitazionale sconosciuta e Burnham decide di aiutare lei stessa a evacuare il suo personale; Rillak mette in dubbio le decisioni di Burnham e in seguito rivela che stava osservando Burnham come potenziale candidato per un nuovo incarico, ma è preoccupata per il suo approccio. Su Kwejian, Book è testimone di strane attività di uccelli e vola fuori dal mondo per indagare, proprio mentre la distorsione gravitazionale distrugge l’intero pianeta.

Il cast di Star Trek: Discovery 4

In Star Trek: Discovery 4 Sonequa Martin-Green interpreta Michael Burnham, primo ufficiale della Discovery, insieme al ritorno di Doug Jones, Anthony Rapp, Mary Wiseman, Wilson Cruz, Blu del Barrio, David Ajala e Tig Notaro.

Il covid

Lo sviluppo attivo della stagione è iniziato entro gennaio 2020. È stato dedicato più tempo alla scrittura rispetto alle stagioni precedenti a causa della pandemia COVID-19 , che ha ispirato l’anomalia spaziale che i personaggi affrontano nella stagione. Il nuovo ruolo di Burnham come capitano viene esplorato anche dopo la sua promozione alla fine della terza stagione . La quarta stagione è stata annunciata ufficialmente nell’ottobre 2020 e le riprese si sono svolte a Toronto, in Canada , da novembre 2020 ad agosto 2021. Sono stati implementati nuovi processi di ripresa per garantire la sicurezza durante la pandemia, che ha causato alcuni ritardi nella produzione. È stato costruito un videowall per consentire le riprese davanti a sfondi generati dal computer in tempo reale.

Star Trek: Discovery 4: trailer

Chasing Whiskey – The Untold Story of Jack Daniel’s, il trailer

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Chasing Whiskey – The Untold Story of Jack Daniel’s, il trailer

Il documentario Chasing Whiskey – The Untold Story of Jack Daniel’s debutta anche in Italia venerdì 9 aprile. Più di un semplice racconto sulle origini e l’impatto di Jack Daniel’s negli USA e nel mondo, Chasing Whiskey vede tra i protagonisti John Grisham, Tina Sinatra, Tim Matheson, Shooter Jennings e Eric Church in un viaggio lungo 57,000 miglia attraverso 5 paesi e 16 fusi orari che è allo stesso tempo coinvolgente, commovente e divertente. Diretto da Greg Oliver e prodotto da Movie City Films, in collaborazione con Evolve Studios, Chasing Whiskey sarà disponibile in vendita e a noleggio su Apple TV, iTunes, Google Play e Youtube.

Perché il whiskey è legato alla cultura pop e come ha fatto Jack Daniel’s a diventare il più iconico brand di whiskey del mondo? Alcune di queste domande vengono poste all’inizio del viaggio in Chasing Whiskey. Non importa dove fossimo – dal Tennessee al Giappone, a Cuba all’entroterra dell’Australia, persino in Scozia – abbiamo sempre trovato qualcuno che avesse una storia personale su Jack Daniel’s da raccontare” ha commentato il regista Greg Oliver. “Con una disponibilità senza precedenti che ci è stata dalla Jack Daniel’s, abbiamo scoperto storie sorprendenti nate ben prima che Jack cominciasse a produrre il suo whiskey. Siamo fieri di presentare questa toccante avventura al sapore di whiskey che racconta la storia di Jack, una storia che dura da oltre 150 anni”.

Dalla piccola città di Lynchburg, Tennessee, dove viene realizzata ogni goccia di Jack Daniel’s, fino all’entroterra australiano, da Beverly Hills alle strade di L’Avana, Chasing Whiskeydocumenta il viaggio culturale del perché tantissime persone si identifichino con un brand americano così importante. Nonostante tutto, Jack Daniel’s funge da bussola in un percorso che offre uno scorcio unico nell’umanità, nei valori condivisi e nei differenti punti di vista, sogni e delusioni.

The Falcon and the Winter Soldier: chi è Power Broker? Ecco 10 ipotesi

The Falcon and the Winter Soldier si occupa di gran parte delle conseguenze degli eventi narrati in Avengers: Endgame, con Sam Wilson che deciso di rinunciare (almeno per il momento) allo scudo di Captain America. Tale decisione, almeno in parte, è dipesa dall’ascesa di Power Broker, una figura appartenente al mondo criminale responsabile della proliferazione del Siero del supersoldato. Ma chi davvero Power Broker? Qualcuno che abbiamo già intravisto nel MCU? O forse un personaggio dei fumetti Marvel che deve ancora fare il suo debutto? Screen Rant ha raccolto 10 personaggi che potrebbero celarsi dietro l’identità del misterioso personaggio ad oggi solamente evocato:

Arnim Zola

Arnim Zola è uno dei cattivi apparsi nella Fase 1 del MCU con profondi legami con il personaggio di Captain America. Si tratta di ex scienziato dell’HYDRA che sembrava essere morto dopo che il computer in cui abitava venne distrutto in Captain America: The Winter Soldier. Tuttavia, è possibile che avesse un qualche sorta di backup.

Se fosse realmente sopravvissuto, potrebbe avere come obiettivo quello di portare avanti gli sforzi dell’HYDRA nello sviluppo di supersoldati. Zola ha l’abilità, le risorse e l’ambizione per essere il vero Power Broker, anche se forse è il meno probabile rispetto agli altri candidati…

Curtiss Jackson

Il candidato più ovvio al ruolo di Power Broker sarebbe uno dei tanti personaggi originali della Marvel Comics, ossia Curtiss Jackson, apparso per la prima volta in “Machine Man #6”, co-creato dall’autore Roger Stern e dall’artista Sal Buscema. Jackson ha debuttato come membro della Corporation, un gruppo di supercriminali intenzionati a fare soldi attraverso modi poco ortodossi. 

In seguito, avrebbe cercato di capitalizzare qualsiasi attività illecita possibile, cosa che alla fine lo ha portato ad un aumento illegale di superumani che potessero partecipare alla Unlimited Class Wrestling Federation. 

Power Broker II

Alla fine, Jackson è morto nei fumetti nei primi anni 2000 per mano di Punisher. È stato così soppiantato da Power Broker II, una figura misteriosa e senza nome che ha preso il comando della sua operazione. Questa iterazione del personaggio ha anche creato dei superumani per l’UCWF, ma ha anche cercato di monetizzare le attività illegali in altri modi.

Uno di questi era Hench, un’app che permetteva alle persone di assumere i servizi di un supercriminale. Questo schema molto moderno è stato interrotto con l’aiuto di Ant-Man. Questo Power Broker indossava una tuta potente che gli permetteva di sparare dardi energetici dalle mani. 

Moonstone

Moonstone potrebbe sembrare improbabile, ma ha diversi collegamenti con Power Broker e con un altro personaggio importante del MCU, ossia Captain Marvel. Entrambi i legami potrebbero giustificarla nel ruolo. Moonstone era un membro della Corporation insieme a Curtiss Jackson ed è stata anche un membro dei Signori del male, insieme ovviamente al suo leader, il Barone Zemo.

Tradizionalmente, Moonstone è statauna delle principali cattive di Carol Danvers, ed è possibile che sia la cattiva che Zawe Ashton interpreterà in Captain Marvel 2. The Falcon and the Winter Soldier potrebbero servire per introdurre ufficialmente il personaggio.

Thunderbolt Ross

Power Broker è una persona potente e piena di risorse che ha diverse connessione con i membri dell’esercito e della scienza dietro la produzione del Super-Soldato originale, ossia Captain America. Di quelle persone ne sono rimaste poche in giro, ma una figura chiave del governo con accesso a queste tutte queste cose è Thunderbolt Ross.

Il personaggio è passato dall’esercito ad essere Segretario di Stato nel MCU e il suo attrito con gli Avengers potrebbe potenzialmente vederlo assumere un ruolo tutt’altro che legale, specialmente dopo la calamità dello Snap. Nei fumetti, Ross è anche Red Hulk, un personaggio che il MCU potrebbe eventualmente introdurre.

Hayward

Un altro cattivo che conosce i segreti dei Vendicatori è Hayward, apparso in WandaVision. Hayward incarna perfettamente l’uomo apparentemente buono che è stato piegato dagli orrori dopo il Blip (ricordiamo che ha palesemente oltrepassato i limiti pur di creare Visione Bianco).

Potrebbe anche essere coinvolto nei segreti dietro la vendita del Siero del supersoldato? D’altronde, Hayward non ha mostrato alcun senso di moralità con il suo comportamento a Westview, dal momento che ha anche tentato di uccidere Visione e i figli di Wanda, Tommy e Billy Maximoff. 

John Walker

Nei fumetti, John Walker è un prodotto di Power Broker. È stato potenziato dal cattivo per essere un sovrumano, diventando Super-Patriot prima di vestire i panni di una delle tante versioni di Captain America. Tuttavia, le circostanze nel MCU potrebbero essere diverse.

Ciò che i fan sanno di Walker a questo punto della serie è che era un veterinario che prestava servizio all’estero. Ha mostrato alcune tendenze meno che nobili nei primi tre episodi, cosa che nei fumetti ha portato alla perdita del titolo di Capitan America e all’assunzione del ruolo di U.S. Agent.

Sharon Ventura

Sharon Ventura è un personaggio che, come Moonstone, ha vari collegamenti sia con Power Broker che con Carol Danvers. Sharon ha ottenuto le sue abilità sovrumane da Power Broker, quindi ha potuto partecipare all’UCWF. È poi diventata la seconda Ms. Marvel, quando Carol era fuori combattimento grazie a Rogue degli X-Men.

È possibile che il MCU possa utilizzare Power Broker come un modo per introdurre Sharon nel franchise e riconfigurare in qualche modo la sua origine. Non è un personaggio importante nei fumetti e a questo punto dovrebbe essersi ritirata.

Barone Zemo

In The Falcon and the Winter Soldier, Zemo potrebbe essere paragonato ad Hannibal Lecter: in quanto cattivo, lavora con gli eroi per rintracciare cattivi più pericolosi di lui. Tuttavia, potrebbe effettivamente usare Sam Wilson e Bucky Barnes soltanto per localizzare i Flag Smashers, che hanno rubato le fiale di siero da Power Broker.

Potrebbe volere il Siero per uno scopo più ampio, come la creazione dei Signori del Male, la sua squadra di supercriminali nei fumetti. In origine, Zemo non aveva superpoteri nei, ma in seguito li ha acquisiti, cosa che lo ha reso ancora più potente. 

Sharon Carter

Il candidato più probabile al ruolo di Power Broker è probabilmente anche il più scioccante: Sharon Carter, che non è la stessa persona che i fan hanno visto in Captain America: Civil War. Sharon ha trascorso anni in fuga, senza perdono e senza possibilità di tornare a casa.

È diventata una gallerista internazionale che lavora per il mercato nero e sembra aver fatto comunque delle scelte sagge per sé stessa. Le sue attività illegali includono la vendita del Siero del supersoldato? Nutre rancore contro Captain America e gli Avengers e questa è la sua vendetta?

Ellen Pompeo: 10 cose che non sai sull’attrice

Ellen Pompeo: 10 cose che non sai sull’attrice

Grey’s Anatomy è arrivato sugli schermi nel lontano 2005, più di dieci anni fa. E, da allora, Ellen Pompeo è una delle donne più ammirate, seguite e pagate del mondo. Ha plasmato uno dei personaggi televisivi più famosi di sempre, che ha interpretato alla perfezione per anni e con costanza. Ellen Pompeo si tiene stretta la vita privata, ma qualcosa su di lei sappiamo.

Cosa non sapete su Ellen Pompeo? Ecco dieci curiosità su di lei:

Ellen Pompeo: la carriera

ellen pompeo

1. È stata scoperta mentre faceva la barista a New York. A quanto pare, Ellen Pompeo è stata una di quelle attrici che sono state scoperte per caso. Lavorava in un bar di New York, il SoHo Bar&Grill, quando un direttore di casting entrò per un drink. Quando la vide, fu immediatamente colpito da lei: nel giro di poco tempo, Ellen comparve in una pubblicità della L’Oreal. Da lì, poi, cominciò prestissimo a recitare, dedicandosi con serietà alla carriera, e si trasferì da New York a Los Angeles.

2. Smetterà di recitare dopo Grey’s Anatomy? In tanti si chiedono come sia lasciare un ruolo che si è interpretato per anni, e cosa succederà dopo. Ma non Ellen: a quanto pare, non è molto preoccupata per la carriera futura. Anzi, potrebbe addirittura abbandonare la recitazione dopo la fine della serie. “Sicuramente, mi sento in transizione. Non trovo che la recitazione rafforzi particolarmente. Non trovo che la recitazione sia un modo particolarmente nobile di guadagnarsi da vivere. Non sto salvando nessuna vita, non son un’insegnante, non lavoro per l’UNICEF. Non credo di essere niente di che.

Nel 2021 è tornata nel ruolo di Dr. Meredith Grey nella diciassettesima stagione di Grey’s Anatomy.

3. Ellen Pompeo ha la propria casa di produzione. Se dovesse smettere di recitare, potrebbe continuare a lavorare solamente dietro le quinte. E ha già la propria casa di produzione, la Calamity Jane, che ha fondato nel 2011. E non sembra essere una cosa che gestisce a tempo perso: sembra che abbia venduto un progetto alla ABC, e che abbia lavorato sodo allo sviluppo di atri, tra cui l’adattamento di un romanzo.

Ellen Pompeo su Instagram

4. Ellen Pompeo su Instagram. Ellen Pompeo, su Instagram, si definisce “l’assistente personale di Stella Luna, Sienna May e Eli Christoper”. Ha più di cinque milioni di follower, e sul suo profilo c’è tutto quello che vi aspettereste da una persona qualunque: vacanze, palestra, le figlie e la vita di famiglia, selfie.

5. Ellen Pompeo fa meditazione tutti i giorni. Ellen Pompeo, su Instagram, posta foto e video della palestra: a quanto pare, è un’assidua frequentatrice, e ha un appuntamento giornaliero con il tapis roulant. Ma non è il solo modo in cui si prende cura di sé: a quanto pare, infatti, nonostante gli impegni, Ellen trova il tempo di meditare due volte al giorno, per venti minuti (spesso tra una scena e l’altra).

Ellen Pompeo: Sienna May Pompeo Ivery e gli altri figli

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6. Ellen Pompeo: Sienna May Pompeo Ivery e gli altri figli. Ellen si è sposata il 9 settembre 2007 con Chris Ivery (che aveva conosciuto al supermercato, pensate). Con il Marito ha tre figli, che portano i cognomi di entrambi i genitori. Ellen Pompeo ha due bambine, Stella Luna e Sienna May Pompeo Ivery, e un figlio più piccolo nato nel 2016, Eli Christopher Pompeo Ivery.

Ellen Pompeo e Patrick Dempsey

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7. Ellen Pompeo e Patrick Dempsey: il bello e il brutto del dividersi il set. C’è chi definisce la relazione tra i due “magica”, e chi sostiene che sia stata particolarmente complicata. Se c’è una certezza, è che le cose sono cambiate in termini economici e a livello di contratto, per Ellen Pompeo. Dopo che Patrick Dempsey ha lasciato lo show, infatti, è mancata la cosa che la produzione usava per fare leva su di lei. Più di una volta, infatti, sembra le sia stato detto “Non abbiamo bisogno di te, abbiamo Patrick”. Sembra che Patrick Dempsey e Ellen Pompeo, poi, non abbiano mai discusso delle proprie condizioni lavorative, e non sappiamo se anche lui fosse nella stessa situazione. Sicuramente, dopo l’uscita di Patrick Dempsey, Ellen Pompeo ha avuto ciò che chiedeva da anni: il successo e il rispetto di personaggio singolo e indipendente. E, in più, è diventata una delle attrici più pagate della tv: ha un contratto di 20 milioni di dollari l’anno, ovvero 575 mila dollari a episodio.

Ellen Pompeo a C’è posta per te

ellen pompeo

8. Ellen Pompeo a C’è posta per te. L’8 febbraio 2014, Ellen ha fatto a propria apparizione sulla tv italiana, e ha fatto molto contenta Maria De Filippi. È apparsa in una puntata di C’è posta per te, durante la quale la presentatrice ha detto: “Non è un mistero che Grey’s Anatomy sia la mia serie preferita (…) Spero che, almeno nella serie, tu e Patrick Dempsey non vi lascerete mai. So che nella vita siete molto amici”. Quando è stato chiesto a Ellen Pompeo, a C’è posta per te, se il marito sia geloso di Patrick Dempsey, lei ha risposto: “Mio marito non è geloso di Patrick. E se lo è, non lo dà a vedere. È molto bello”.

Ellen Pompeo hot

9. Ellen indossa il trucco quasi esclusivamente al lavoro. Se alcune celebrità non escono di casa senza trucco, Ellen Pompeo non è una di queste: “Non metto mai il trucco” ha raccontato. “Mi faccio truccare al lavoro, ma quando non sto lavorando non indosso mai make-up”. A meno che non sia un’occasione speciale, allora Ellen Pompeo opta per un trucco hot ma semplice: “Faccio solo uno smoky eye nero, e metto un po’ di Physicians Formula Mascara, perché è biologico. Se faccio le labbra, è sempre Tom Ford. Ma non uso mai blush o ombretto, o cose del genere”.

10. Ellen Pompeo e la scena hot con Leonardo DiCaprio. Durante il suo primo, primissimo giorno sul set di Prova a prendermi, l’attrice ha dovuto girare una scena di sesso con Leonardo di Caprio. La scena hot, a detta di Ellen Pompeo, non è stata difficile, ma “Un po’ imbarazzante, il sesso con Leonardo DiCaprio il primo giorno”.

Fonti: TheTalko, TVZap, Uselessdaily

Kaley Cuoco: 10 cose che non sai sull’attrice

Kaley Cuoco: 10 cose che non sai sull’attrice

Kaley Cuoco, la Penny di The Big Bang Theory, è diventata incredibilmente famosa. Attrice sin da bambina, è una delle regine della sitcom americana (chi si ricorda 8 semplici regole)? Ci sono cose, però, che anche i fan più affezionati non sanno: Ecco dieci fatti che forse non sapevate su Kaley Cuoco.

Kaley Cuoco: film e carriera

1. Kaley Cuoco ha ricevuto la propria istruzione a casa. Alcuni tendono a spiegare gli aspetti più controversi della vita di Kaley Cuoco con la sua particolare istruzione. Infatti, Kaley Cuoco non è andata a scuola, ma è stata istruita privatamente dalla madre. Dalla madre, però, l’attrice non ha assorbito solamente fatti e insegnamenti, ma sembra che questa abbia avuto un ruolo importante nella formazione del suo pensiero: Kaley è infatti cresciuta da cristiana conservativa e da repubblicana incrollabile.

2. Kaley Cuoco recita da tanto, tantissimo tempo. Molti dei fan di Kaley Cuoco la conoscono grazie a The Big Bang Theory. Alcuni, quelli con la memoria un po’ più lunga, se la ricorderanno come una delle sorelle della sitcom 8 semplici regole per uscire con mia figlia. E pochi, invece, si ricorderanno della sua apparizione nella stagione finale di Streghe. Ma non finisce qui: Kaley è cresciuta in California e, grazie alla libertà datale dall’istruzione privata, ha avuto modo di fare tantissimi provini. Nel 1994, ha recitato in My So-Called Life, oltre che, poi, in Un medico tra gli orsi e addirittura Settimo Cielo.

3. Kaley Cuoco ha interpretato una giovane Ellen DeGeneres. Repubblicana convinta, a quanto pare, ma che non si tiene alla larga da tematiche LGBT. Ad esempio, Kaley Cuoco è una figura vicinissima e di sostegno a Ellen DeGeneres, considerata colei che ha portato ad un pubblico ampio la discussione sull’omosessualità negli anni Novanta. Ellen, inoltre, è stata la prima donna ad aver fatto coming out in una sitcom, occasione nella quale Kaley ha interpretato la giovane Ellen in dei flashback. Inoltre, Kaley è stata ospite più di una volta nello show Ellen.

Kaley Cuoco oggi

Kaley Cuoco nel 2020 è stata protagonista nei panni di Cassie Bowden nella serie HBO MAX di successo The Flight Attendant. Nello stesso hanno ha prestato la voce a Harley Quinn nella serie Animata Harley Quinn. Nel 2021 sarà nel cast del film The Man from Toronto nel quale recita al fianco di Woody Harrelson, Kevin Hart  e Ellen Barking.. Mentre è in sviluppo una serie che la vedrà nei panni di Doris Day.

Kaley Cuoco oggi

Kaley Cuoco nuda nelle foto trapelate

4. Kaley Cuoco nuda nelle foto trapelate: gli hacker. Purtroppo, cose del genere sono successe più di una volta. Tra i telefoni di attrici hackerati con lo scopo di diffondere fotografie private, c’è stato quello di Kaley Cuoco, in foto nuda. Tra le fotografie, ci sono scatti di Kaley Cuoco nuda dalla vita in su, alcuni a figura intera, alcuni in atteggiamenti provocanti. Non tutte le fotografie erano reali, però: sono girate anche tantissime fotografie photoshoppate.

5. Kaley Cuoco seminuda sul palco, per una buona causa. Kaley ha una sorella nello spettacolo che sa ballare e cantare, ma anche lei non è da meno. Per un evento di beneficienza per l’Alzheimer, ad esempio, si è spogliata quasi del tutto durante un numero musicale. Per lo stesso evento, l’intero cast di Big Bang Theory ha fatto un numero a tema Grease, e lei ha poi indossando un top rosso con dei pantaloncini neri corti e calze a rete.

Kaley Cuoco hot

6. Kaley Cuoco ama il proprio seno rifatto. Kaley Cuoco si ama molto, e non disdegna apparire in servizi hot e senza veli. E ama molto il proprio seno rifatto dopo essere entrata a fare parte del cast di 8 semplici regole, che ha definito, in un’intervista del 2004, “la decisione migliore che abbia mai preso”.

Kaley Cuoco Instagram

https://www.instagram.com/p/Bll_bkjF87D/?taken-by=normancook

7. Kaley Cuoco su Instagram. Su Instagram, Kaley Cuoco si chiama @normancook, e ha 3.8 milioni di follower. Recentemente, è scoppiata una piccola bufera a causa di un video di Kaley Cuoco su Instagram, nella quale la si vede fare esercizio dopo un intervento chirurgico alla spalla. Il problema? Alcune persone hanno notato il fatto che si intravedano i capezzoli dell’attrice sotto la canotta, postando commenti inappropriati. Kaley, però ha risposto ai commenti negativi, dicendo che, a causa del braccio, può utilizzare solamente certi tipi di reggiseno. E che la cosa non riguarda nessuno.

8. Kaley Cuoco e il femminismo. Ora, Kaley tende a tenersi lontana dalla politica, finché non ci finisce coinvolta. Dopo una frase pubblicata su Redbook, è stata ampiamente criticata: “Non sono mai stata la ragazza femminista che chiede parità, ma magari è perché non ho mai avuto esperienza o affrontato della disuguaglianza. (…) Cucino per Ryan cinque sere a settimana. Mi fa sentire una casalinga, e lo adoro. So di suonare all’antica, ma mi piace l’idea che le donne si prendano cura del proprio uomo”. Inutile dirlo, in tanti la dichiarazione non l’hanno presa troppo bene, ma a riguardo, lei ha spiegato che la sua dichiarazione è stata messa fuori contesto: “Certo che sono una c***o di femminista. Guardami. Trasudo femminismo. Vengo pagata tanto quanto i miei colleghi maschi dello show, ho la mia casa, e sono il più indipendente possibile”.

Kaley Cuoco-Sweeting

kaley cuoco

9. Kaley Cuoco-Sweeting: il divorzio. Kaley è una persona molto attiva: è cresciuta facendo sport oltre che recitando. Ama giocare a tennis, ed ha parecchio talento. Ed è successo che abbia sposato un tennista professionista, Ryan Sweeting. Purtroppo, il matrimonio tra i due è durato solamente 21 mesi, e il motivo per il quale i due hanno divorziato è piuttosto brutto. A quanto pare, Sweeting soffriva di una dipendenza da antidolorifici, sviluppata in seguito ad un incidente alla schiena. E sembra che, anziché aiutarlo, l’allora Kaley Cuoco-Sweeting abbia cominciato ad uscire e ubriacarsi con gli amici (si dice che bevesse addirittura due bottiglie di vino a notte). Finché ha preso la decisione di lasciare il marito, dopo aver cancellato tutte le sue fotografie dai social media.

10. Non più Kaley Cuoco-Sweeting, ma Kaley Cuoco-Cook. Kaley Cuoco si è risposata poco più di un mese fa, con il cavallerizzo Karl Cook, con una cerimonia nel ranch di lui nella California del Sud. È stato un matrimonio particolarmente glam: lei ha indossato un sontuoso vestito di pizzo e a quanto pare, le loro iniziali erano dappertutto, e c’erano tantissimi fiori e decorazioni scenografiche (oltre che a cani e cavalli).

Fonti: TheRichest, ThisIsInsider, E!News

Martin Freeman: 10 cose che non sai sull’attore

Martin Freeman: 10 cose che non sai sull’attore

Martin Freeman è uno degli attori inglesi più famosi degli ultimi anni, soprattutto grazie a Sherlock  e Lo Hobbit, che l’hanno reso uno dei “principi nerd” degli ultimi anni (parole sue). Sapete tutto su John Watson, su Bilbo, su Fargo. Avete seguito la sua carriera degli ultimi anni, siete fan di lui e di Benedict Cumberbatch, attendete con ansia i suoi prossimi ruoli.

Ma c’è qualcosa che non sapete su Martin Freeman? Ecco dieci curiosità su di lui:

Martin Freeman: i film

1. Martin Freeman: gli inizi e la carriera. Martin è nato in Inghilterra l’8 settembre 1971, ed è cresciuto a Londra. Dopo aver frequentato la Central School of Speech and Drama, ha preso parte a diverse produzioni del National Theatre di Londra, e ha cominciato a lavorare in televisione sin dalla fine degli anni Novanta. È all’inizio degli anni Duemila che la sua carriera, però, subisce un’impennata, quando comincia a recitare in diversi episodi di parecchie serie TV, tra cui World of Pub, Helen West, Charles II: The power and the Passion e The Office, amatissima serie comica britannica che lo rende piuttosto famoso. Nel frattempo, comincia a recitare al cinema, in film come Ali G (2002), Love Actually – L’more davvero (2003).

2. Martin Freeman: i film e le serie TV. Martin Freeman lavora senza sosta: dopo The Office, recita ne L’alba dei morti dementi (2004), nella serie Hardware, in Guida galattica per autostoppisti (2005), nella serie Ti presento i Robinson (2005), in Complicità e sospetti (2006), Dedication (2007), Hot Fuzz (2007), Nightwatching (2007), nella miniserie Boys Meets Girl (2009), Nativity! (2009), (S)ex List (2011), e come doppiatore per Pirati! Briganti da strapazzo (2012). Nel 2010 comincia a recitare in Sherlock, il 2012 è l’anno de Lo Hobbit – Un viaggio inaspettato (seguito da La desolazione di Smaug e La battaglia delle cinque armate rispettivamente nel 2013 e nel 2014), e nel 2014 arriva Fargo. Oramai uno degli attori più famosi al mondo, recita in diversi film tra cui Animals (2012), Svengali (2013), La fine del mondo (2013), Whiskey Tango Foxtrot (2016), Captain America: Civil War (2016). Negli ultimi due anni, Martin Freeman recita in film come Carnage: Swallowing the Past (2017), Cargo (2017), e Black Panther (2018), Ghost Stories (2018). Nel 2019 ha interpretato Thomas in The Operative – Sotto copertura, Charlie in Ode to Joy. Nel 2019 è stato protagonista della miniserieA Confession nei panni del Det. Supt. Stephen Fulcher. Dal 2020 – in corso è il protagonista della serie tv Breeders nei panni di Paul. Nel 2022 riprenderà il ruolo di Everett K. Ross in Black Panther 2.

Martin Freeman in Fargo

martin freeman

3. Martin Freeman per Fargo non ha fatto nemmeno un provino. Martin Freeman, in Fargo, esibisce un perfetto accento del Minnesota. E, a quanto pare, i produttori della serie non hanno fatto fare un provino all’attore, nemmeno per verificare fosse in grado di fare un accento americano convincente. “Non ho fatto il provino per Fargo, mi è stata fatta direttamente un’offerta” ha raccontato, “Ma le cose sarebbero potute andare molto, molto male. (…) Fortunatamente, non sono male con gli accenti”.

4. Martin Freeman ha imparato a guidare per Fargo. Sarà stato scelto sulla fiducia, ma Martin Freeman per Fargo ha dovuto imparare qualcosa: a guidare. Avete presente, nella puntata I mastini di Baskerville di Sherlock, quando Sherlock e Watson guidano in campagna? Inizialmente, doveva essere John a guidare per l’amico, ma i piani furono cambiato perché Martin Freeman non sapeva guidare. Per Fargo, però, ha imparato.

Martin Freeman: Lo Hobbit

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5. Martin Freeman e Lo Hobbit: per poco non ha rinunciato al ruolo di Bilbo. Oltre al ruolo di John Watson in Sherlock, quello di Bilbo ne Lo Hobbit è sicuramente uno dei più importanti della sua carriera. E pensare che per poco non ci ha rinunciato a causa di una sovrapposizione con le riprese di Sherlock. Fortunatamente, Peter Jackson ci teneva così tanto ad averlo nel film che riuscì a spostare alcune date in modo tale da permettere la sua presenza sul set. Secondo il regista, infatti, Freeman è “nato per quel ruolo”.

Martin Freeman: Sherlock

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6. Martin Freeman e Sherlock: odia i baffi di Watson. Per la maggior parte della serie, il John Watson di Martin Freeman non ha i baffi. E per fortuna, perché Martin stesso non ne è esattamente un fan. Durante le riprese di La casa vuota, infatti, l’attore trovò i baffi finti che dovette indossare fastidiosi e poco lusinghieri. Quando gli fu chiesto di indossarli, Martin scherzò dicendo “Ma io sono un sex symbol!”

7. Martin Freeman e Sherlock: quanto durerà? Quando il Financial Times ha fatto domande a Martin Freeman su Sherlock, la sua risposta ha turbato non pochi. L’attore ha infatti dichiarato: “Tutto quello che posso dire… è che mi piace che le cose abbiano una fine… Sono sempre felice di fermarmi prima che le persone ti dicano di fermarti, o i Beatles starebbero ancora suonando. Sono molto, molto felice che abbiano detto ‘Ok, così è abbastanza’”.

Benedict Cumberbatch e Martin Freeman

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8. Benedict Cumberbatch e Martin Freeman: ostilità per colpa di Sherlock. Martin Freeman ha parlato di Sherlock più di una volta, dicendo che oramai, per lui “non è più divertente”. A rovinare la sua esperienza sembra siano state le aspettative dei fan, e ora sente la cosa più come un dovere verso di loro, che come un piacere. “Sono molto grato per il loro supporto, ma è tutto qui” ha detto. Benedict Cumberbatch ha commentato la cosa, dicendo: “È abbastanza patetico (…) Per colpa delle aspettative? Non sono d’accordo su questo.” A quanto pare, i due non sono mai stati particolarmente amici, ma sembra che le recenti ostilità tra i due siano tra i motivi per cui la quinta stagione non è ancora diventata realtà.

Martin Freeman e Amanda Abbington

9. Martin Freeman e Amanda Abbington si sono lasciati prima di recitare insieme in Sherlock. Nella serie, la coppia John/Mary comincia ad avere dei problemi dopo la nascita del figlio. Nello stesso periodo, i due, sposati da sedici anni, hanno annunciato la loro separazione. Riguardo alla rottura tra Martin Freeman e Amanda Abbington, avvenuta nel 2016, l’attrice ha raccontato: “Martin e io restiamo migliori amici e ci vogliamo bene, la cosa è stata completamente amichevole (…) È triste, perché pensi che starai con quella persona per sempre, ma o si fa così o ci si lascia, ed entrambi siamo giunti alla decisione che lasciarsi era la cosa migliore per noi. Siamo stati molto fortunati a rompere le cose in modo così netto, soprattutto per i bambini”. A quanto pare, tra le cause della rottura, ci sono il successo e gli impegni di John, che l’hanno tenuto lontano da casa: “Non puoi stare lontano dalle persone per troppo tempo, perché cominci a funzionare per conto tuo, e ti abitui ad essere separato dalla persona con la quale dovresti stare”, ha raccontato la Abbington.

10. Martin Freeman non va d’accordo con la tecnologia. “Odio il fatto che buona parte delle nostre vite sia computerizzata, piuttosto che meccanizzata. Da una parte, ci viene costantemente detto di riciclare e risparmiare, e dall’altra ci viene detto che dobbiamo comprare il gadget uscito tre settimane dopo l’ultimo gadget che hai comprato. È davvero assurdo”.

Fonti: Financial Times, The Sun, Telegraph, Biography, Sherlock’s Home, IMDb

Censura cinematografica: addio al controllo dello Stato sulla libertà degli artisti

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Il più famoso è il caso di Ultimo Tango a Parigi di Bernardo Bertolucci, il più recente del 1998, di Totò che visse due volte, di Maresco e Ciprì; la censura cinematografica, in Italia, ha il suo grande carico di vittime, cadute sotto la sua mannaia, ma da oggi basta.

Dopo aver ostacolato 274 film italiani, 130 americani e 321 da altri paesi su 34433 lungometraggi sottoposti al suo veto dal ’44 a oggi e 10092, ammessi dopo modifiche, la censura è ufficialmente archiviata. “Il ministro Dario Franceschini ha firmato il decreto che abolisce definitivamente la censura cinematografica, un provvedimento lungamente atteso, che accantona “quel sistema di controlli e interventi che consentiva ancora allo Stato di intervenire sulla libertà degli artisti”, come ha sottolineato.” scrive l’ANSA.

Al posto della commissione censura, è stata ora istituita una Commissione per la classificazione delle opere cinematografiche presso la Direzione Generale Cinema del Ministero della Cultura. Questa commissione avrà il compito di verificare che le opere siano correttamente classificate in base al pubblico di riferimento.

Secondo quanto dichiarato da Nicola Borrelli, direttore della Direzione generale Cinema e audiovisivo all’ANSA, “si mette in essere una sorta di autoregolamentazione, saranno i produttori o i distributori ad autoclassificare l’opera cinematografica, alla commissione il compito di validare la congruità”. Questo discorso è però legato alle uscite in sala, visto che per le piattaforme vale il sistema del parental control.

La censura cinematografica, in Italia, venne istituita nel maggio 1914, con il Regio Decreto n. 532, che attua la Legge Facta.

Dune uscirà solo al cinema grazie al successo di Godzilla vs. Kong?

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Un nuovo report di Deadline suggerisce che Dune, l’atteso nuovo adattamento del celebre romanzo sci-fi di Frank Herbert ad opera di Denis Villeneuve, potrebbe essere distribuito esclusivamente in sala, e non in contemporanea anche su HBO Max come ufficializzato in precedenza.

Lo scorso dicembre la Warner Bros. ha annunciato che, a partire da Wonder Woman 1984, tutti i film previsti per il 2021 sarebbe arrivati, a causa della pandemia di Covid-19, sia nelle sale che su HBO Max. Nello specifico, i film sarebbe stati distribuiti sulla piattaforma di streaming lo stesso giorno dell’uscita al cinema e sarebbero stati disponibili per un mese.

Sempre a dicembre si era parlato del fatto che Warner Bros. e Legendary Pictures – casa di produzione affiliata alla major che non aveva accolto bene la decisione di WarnerMedia in merito all’uscita “congiunta” – stavano per raggiungere un accordo per garantire a Dune un’uscita esclusiva in sala che avrebbe così escluso la distribuzione su HBO Max.

Ora, nel nuovo report di Deadline dedicato agli incassi di Godzilla vs. Kong, viene spiegato che il destino di Dune non è stato ancora deciso e che proprio il successo del monster movie di Adam Wingard avrebbe convinto la Legendary a spingere ancora di più verso la sola distribuzione in sala per quanto riguarda il film di Denis Villeneuve.

Nel report si legge: “Non è stato ancora deciso se l’altro titolo della Legendary distribuito dalla Warner, Dune, verrà distribuito sia al cinema sia in streaming su HBO Max, in contemporanea. Questo nonostante il servizio di streaming stia ancora continuando a promuovere la pellicola come parte del catalogo relativo al 2021. Il successo ottenuto di Godzilla vs. Kong lo scorso fine settimana costituisce un argomento più che valido a favore della Legendary in merito alle negoziazioni con la Warner finalizzate a ottenere l’esclusiva della distribuzione in sala.”

In DuneTimothée Chalamet interpreterà il protagonista Paul Atreides, nato sul pianeta Caladan dal matrimonio fra il duca Leto Atreides I e la sua concubina Lady Jessica. Nel cast anche Javier BardemZendayaOscar IsaacRebecca FergusonStellan SkarsgardDave Bautista, Charlotte Rampling Jason Momoa. Ricordiamo che il film arriverà nelle sale americane e su HBO Max il 1 ottobre 2021.

Guardiani della Galassia Vol. 3, James Gunn anticipa un film “enorme”

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James Gunn ha aggiornato sulla lavorazione di Guardiani della Galassia Vol. 3, lasciando intendere che quello che i fan dovranno aspettarsi è un film davvero “enorme”. I lavori sul terzo capitolo della saga targata Marvel sono stati più e più volte posticipati, soprattutto a causa del momentaneo allontanamento di Gunn dalla Disney.

Al momento non si conoscono i dettagli sulla storia del film, ma in base a quanto visto in Avengers: Endgame è facile presumere che una delle storyline del film riguarderà la ricerca della Gamora del 2014, la cui ubicazione rimane sconosciuta dopo la sconfitta di Thanos. Inoltre, in base a quanto anticipato da Gunn negli ultimi mesi, Rocket Raccoon dovrebbe diventare ancora più centrale ai fini della trama, con il tragico passato del personaggio che dovrebbe essere finalmente esplorato.

Sulla scia dell’uscita dei nuovi trailer di Black Widow e della serie Loki, un fan ha chiesto a Gunn su Twitter di aggiornare in merito ai lavoro su Guardiani della Galassia Vol. 3. Il regista non ha potuto rivelare alcun dettaglio sulla trama, ma ha spiegato che il team di artisti è attualmente al lavoro sulla realizzazione di nuovi mondi e di nuovi personaggi alieni. In più, Gunn ha lasciato intendere che i fan dovranno aspettare un film davvero “enorme”.

“I nostri geni del design e dello sviluppo visivo sono impegnati a creare nuove, fantastiche immagini di altri mondi e di altri esseri alieni”, ha spiegato James Gunn. “Non sono sicuro che la galassia sia abbastanza grande per tutta questa magia. Questo film sarà ENORME. Sono elettrizzato.”

Scritto e diretto da James GunnGuardiani della Galassia Vol. 3 arriverà nelle sale nel 2023, anche se una data di uscita ufficiale non è stata ancora comunicata. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente entro la fine del 2021. Torneranno nel cast Chris PrattZoe SaldanaDave BautistaPom Klementieff e Karen Gillan, insieme a Vin Diesel e Bradley Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel film è atteso anche Chris Hemsworth nei panni di Thor.

Creed 3: Sylvester Stallone conferma che non ci sarà

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Creed 3: Sylvester Stallone conferma che non ci sarà

Sylvester Stallone ha confermato che non tornerà nei panni di Rocky Balboa in Creed 3, il terzo capitolo della saga spin-off di Rocky che sarà diretto da Michael B. Jordan, interprete di Adonis “Donnie” Johnson che firmerà così il suo debutto dietro la macchina da presa.

Sebbene Creed sia ormai un franchise a sé stante che probabilmente non avrà più bisogno del personaggio di Rocky per poter andare avanti, ci sono state molte speculazioni negli ultimi mesi sul fatto che Stallone sarebbe tornato per affiancare nuovamente Jordan. Tuttavia, è stato proprio il celebre attore a mettere tacere una volta per tutte queste speculazioni. Via Joblo, su Instagram Stallone, in risposta ad un fan, ha confermato che non sarà presente in Creed 3: “Il film si farà, ma io non ci sarò”, ha commentato l’attore.

Creed 3, il terzo episodio di Creed è stato ufficializzato a febbraio del 2020. All’epoca venne soltanto confermato che ad occuparsi della sceneggiatura sarebbe stato Zach Baylin, noto per aver curato lo script di King Richard, un biopic incentrato sulla vita del padre delle campionesse di tennis Serena e Venus Williams, che avrà come protagonista Will Smith e che debutterà nelle sale e su HBO Max il prossimo 19 novembre. Alla sceneggiatura collaborerà anche Keenan Coogler.

Oltre a Michael B. Jordan (che vedremo prossimamente nell’attesissimo Senza rimorso di Stefano Sollima, basato sul romanzo di Tom Clancy), in Creed 3 torneranno anche Tessa Thompson (attualmente impegnata sul set di Thor: Love and Thunder) nei panni di Bianca Taylor e Phylicia Rashad, che in Creed II aveva interpretato Mary Anne Creed.

Il grande successo del franchise di Creed

Il primo Creeduscito nel 2015 (e noto in Italia col titolo Creed – Nato per combattere), è stato diretto da Ryan Coogler, regista di Black Panther, ed è stato un enorme successo sia di critica che di pubblico. Il sequel, Creed II, è uscito nelle sale nel 2018 ed è incassato 215 milioni di dollari a fronte di un budget di soli 50 milioni. Il sequel è stato diretto da Steven Caple Jr., mentre Coogler è tornato in qualità di produttore esecutivo.

Star Trek: Discovery 4: teaser promo

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Star Trek: Discovery 4: teaser promo

Paramount+ ha diffuso il teaser promo di Star Trek: Discovery 4, l’annunciata quarta stagione di Star Trek: Discovery.

Star Trek: Discovery 4

Star Trek: Discovery 4 è la quarta attesa stagione della serie tv Star Trek: Discovery creata da Bryan Fuller e Alex Kurtzman per il network americano della CBS, in Italia trasmessa da Netflix. La terza stagione della serie televisiva americana Star Trek: Discovery segue l’equipaggio della USS Discovery mentre viaggiano per il futuro, oltre 900 anni dopo gli eventi del originale di Star Trek serie . La stagione è prodotta da CBS Television Studios in associazione con Secret Hideout e Roddenberry Entertainment, con Alex Kurtzman e Michelle Paradise come showrunner .

In Star Trek: Discovery 4 protagonisti sono Sonequa Martin-Green come Michael Burnham, Doug Jones nel ruolo di Saru, Anthony Rapp come Paul Stamets, Mary Wiseman nel ruolo di Sylvia Tilly, Wilson Cruz nel ruolo di Hugh Culber, David Ajala nel ruolo di Cleveland “Book” Booker. Nei ruoli ricorrenti troviamo Adil Hussain, mentre tra le guest star confermata Michelle Yeoh come Philippa Georgiou.

Start Trek, uno degli show più iconici del mondo televisivo mondiale, torna 50 anni dopo la première di Star Trek: Discovery. Nella serie vedremo una nuova navicella, nuovi personaggi e missioni, ritrovando però gli stessi valori e la stessa speranza per il futuro che ha ispirato una generazione intera di sognatori.

Star Trek: Discovery è prodotta da CBS Television Studios in associazione con Secret Hideout di Alex Kurtzman, Living Dead Guy Production di Bryan Fuller e Roddenberry Entertainment. Alex Kurtzman, Bryan Fuller, Heather Kadin, Gretchen J. Berg & Aaron Harberts, Akiva Goldsman, Rod Roddenberry e Trever Roth sono i produttori esecutivi.

Ghostbusters: Legacy, per Bill Murray riporterà in vita il franchise

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Bill Murray ha confrontato l’atteso Ghostbusters: Legacy con l’originale del 1984, affermando che il nuovo film di Jason Reitman riporterà ufficialmente il vita in celebre franchise. Murray è apparso in tutti i film della celebre saga nei panni di Peter Venkman, anche nel reboot al femminile del 2016 diretto da Paul Feig.

Ghostbusters: Legacy era inizialmente previsto per lo scorso anno, ma a causa della pandemia di Covid-19 è stato più e più volte rinviato. Ad oggi, il debutto del film nelle sale è atteso per il prossimo 11 novembre. Nel film, al fianco delle new entry Paul Rudd, Finn Wolfhard, Carrie Coon e McKenna Grace, rivedremo l’intero cast dei due film originali usciti negli anni ’80 e diretti da Ivan Reitman, padre di Jason, ad eccezzione del compianto Harold Ramis e di Rick Moranis, che si è ritirato dalla recitazione sul finire degli anni ’90 (l’attore tornerà a recitare in occasione dell’annunciato sequel di una delle sue commedie più celebri, Tesoro, mi si sono ristretti i ragazzi).

La storia di Ghostbusters: Legacy sarà ambientata 30 anni dopo i film originali e seguirà le vicende di una famiglia che, dopo essersi trasferita in una piccola città, scoprirà di avere un legame con il team originale di Acchiappafantasmi. Durante una recente intervista con Collider, Bill Murray ha parlato del nuovo film, confrontandolo con l’originale del 1984 e dichiarando che riporterà in vita il franchise.

“Ricordo che Jason Reitman mi chiamò e mi disse che aveva da anni un’idea per un nuovo Ghostbusters, ma devo ammettere che ero piuttosto scettico all’inizio. Ma l’idea era davvero incredibile, e in più avrebbe curato la sceneggiatura con Gil Kenan, con cui avevo già lavorato per Ember – Il mistero della città di luce. Insieme hanno scritto un film sui Ghostbusters che riporterà davvero in vita il franchise. Assomiglia davvero al primo film, molto più del sequel del 1989 o del reboto al femminile.”

Bill Murray su Ghostbusters II: “Non era la storia che avevano scritto.”

A proposito di Ghostbusters II, Murray ha rivelato che all’epoca nessuno voleva realmente prendere parte ad un sequel, e che all’inizio la storia del sequel doveva essere molto diversa: “All’epoca non avevo alcuna fretta di realizzarne un altro. Ho pensato che l’unico motivo per cui volevano farne un altro erano i soldi. Ero decisamente il più riluttante di tutti. Ad ogni modo, sono stato ingannato. Non so se sia stato Ivan Reitman ad organizzare tutto, ma ci hanno riunito tutti in una stanza e ci hanno lanciato un’idea per una nuova storia che era veramente fantastica. Ricordo di aver pensato che poteva davvero funzionare. Alla fine, però, è stata usata un’altra storia. Ci hanno convinto a partecipare al sequel con fase pretese. Harold aveva avuto una grande idea, ma quando mi sono ritrovato sul set era tutta un’altra cosa. Ad ogni modo, stavamo già girando, quindi abbiamo dovuto capire come farla funzionare. Per fortuna siamo sempre andati d’accordo. Il solo fatto di stare insieme agli altri era fantastico.”

A più di trent’anni dall’uscita nelle sale dell’iconico Ghostbusters, il cast originale, composto da Bill Murray, Dan Aykroyd, Ernie Hudson, Sigourney Weaver e Annie Potts di nuovo insieme per ridar vita a una delle saghe cinematografiche più amate della storia. Diretto da Jason Reitman, il film sarà nelle sale dall’estate 2020 prodotto da Sony Pictures e distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia. Tra i protagonisti anche Mckenna Grace, Finn Wolfhard, Carrie Coon e Paul Rudd.

Ghostbusters: Legacy, diretto da Jason Reitman e prodotto da Ivan Reitman, è il nuovo capitolo della saga originale Ghostbusters. Arrivati in una piccola città, una madre single e i suoi due figli iniziano a scoprire la loro connessione con gli Acchiappafantasmi originali e la segreta eredità lasciata dal nonno. Ghostbusters: Legacy è scritto da Jason Reitman & Gil Kenan.