Il 26 ottobre 2020 è la data che ha
segnato la chiusura di tutti i cinema italiani. Questa nuova
interruzione, dettata dall’ultimo Dpcm, segna anche l’inizio di un
nuovo assetto per il mondo dell’esercizio cinematografico.
Se gli investimenti fatti per
trasformare le sale in luoghi sicuri; il rigoroso rispetto dei
nuovi protocolli imposti dall’emergenza sanitaria; gli sforzi
intrapresi per rimettersi in gioco e scommettere su un futuro
(sempre incerto) appaiano oggi più che mai sensati e necessari, il
presente impone un ulteriore sforzo di consapevolezza e un
ulteriore imperativo di resistenza.
Ecco perché il cinema di
qualità non si ferma e riparte immediatamente dalla
rete. Ed ecco perché torna in
scena #iorestoinSALA, il circuito
nazionale di sale cinematografiche di qualità, che raggruppa
ora più di 40 cinema del territorio
italiano.
Il progetto, lanciato lo scorso
maggio grazie alla collaborazione tra un gruppo di
esercenti e un gruppo di distributori, è ora
nuovamente ai blocchi di partenza: sabato 31
ottobresarà operativo
online,conun ricco
calendario di prime visioni, anteprime, eventi, live streaming e
incontri digitali con i filmmaker, per non privare il
nostro Paese del proprio immaginario collettivo e della possibilità
di varcare i confini del quotidiano.
Il compito di aprire le danze su
www.iorestoinsala.it, il 31 ottobre,
spetta a Cosa sarà di Francesco
Bruni, seguito da Nomad: in cammino con Bruce
Chatwin di Werner Herzog. Il 2
novembre, a 45 anni esatti dalla morte del poeta, sarà
quindi la volta di In un futuro aprile – Il
giovane Pasolini di Francesco Costabile e
Federico Savonitto. Sarà invece disponibile dal 5
novembreMi chiamo Francesco
Totti di Alex Infascelli.
Protagonisti collegati in diretta
streaming dalle stanze virtuali di Zoom saranno sabato 31
ottobre alle 20.30 Francesco Bruni moderato da Gian
Luca Farinelli, per introdurre Cosa
sarà, e lunedì 2 novembre alle
20.30 Francesco Costabile e Federico Savonitto per
presentare In un futuro aprile.
Se in marzo i cinema
di #iorestoinSALA avevano immaginato e
tracciato insieme il nuovo orizzonte web per
le sale italiane di qualità, ora gli stessi cinema sono certi di
intraprendere quella che non sarà più solo una avventura
estemporanea ma una autentica rivoluzione, uno scenario possibile e
proseguibile oggi e nell’immediato futuro.
La proposta si rinnova, dunque, mantenendo saldo l’obiettivo
primario: difendere la cultura del cinema in
sala anche attraverso il web. E rinsaldare così il
rapporto con la comunità di spettatori anche – e soprattutto – in
un periodo in cui viene negata la possibilità dell’esperienza di
arricchimento culturale e sociale “sul grande schermo”.
Alla luce di questo, il
carattere interattivo di #iorestoinSALA sarà potenziato rispetto al
progetto iniziale: in occasione degli incontri in
streaming con gli autori, gli spettatori potranno infatti
interagire, ponendo domande e commentando in diretta. Si andrà così
a creare non solo un network tra spettatori accomunati dalla
passione per il cinema e dalla stessa esperienza di fruizione –
come accade all’interno di una sala cinematografica – ma anche un
canale diretto di comunicazione con i protagonisti.
Dal 31 ottobre in poi
#iorestoinSALA permetterà, quindi, ai cinema, anche
in una prossima e tanto desiderata situazione di normalità, di
proporre percorsi tematici, rassegne e live
stream e di completare sul web la proposta del grande
schermo. Una coesistenza pacifica e complementare.
DOVE?
Per lo spettatore abituato a frequentare il cinema della propria
città o del proprio quartiere, non cambierà nulla! Lo
spettatore acquisterà il biglietto dal sito internet della sua sala
cinematografica di riferimento e riceverà quindi un codice e un
link per accedere alla sala virtuale. Dal primo click sono 48
le ore a disposizione per completare la
visione.
QUANTO?
I prezzi dei biglietti sono calibrati in base alle tariffe
esistenti sulla rete e vanno, cioè, da un minimo di
€ 3,00 ad un massimo di € 7,90. La prevendita avrà inizio sabato 31 ottobre
In attesa della premiere di questo
venerdì della seconda stagione di The
Mandalorian, oggi Disney+
ha offerto ai fan uno special look alla prima stagione con un nuovo
video riassuntivo.
Nella seconda stagione
The
Mandalorian, il Mandaloriano e il Bambino
continuano il loro viaggio, affrontando nemici e radunando alleati
mentre si fanno strada attraverso una galassia pericolosa nell’era
tumultuosa dopo il crollo dell’Impero Galattico.
The Mandalorian è interpretata
da Pedro Pascal, insieme alle guest star
Gina Carano, Carl Weathers e Giancarlo
Esposito. I registi della nuova stagione sono Jon Favreau,
Dave Filoni, Bryce Dallas Howard, Rick Famuyiwa, Carl Weathers,
Peyton Reed e Robert Rodriguez. Lo showrunner Jon Favreau è il
produttore esecutivo insieme a Dave Filoni, Kathleen Kennedy e
Colin Wilson, con Karen Gilchrist e Carrie Beck nel ruolo di
co-produttrici esecutive. La nuova stagione parte venerdì 30
ottobre in streaming solo su Disney+.
The Mandalorian 2
è la seconda stagione della serie tv live action
The
Mandalorian basata sull’universo di
Star
Wars prodotta dalla LucasFilm per la piattaforma
streaming Disney+.
Ambientata nell’universo di Guerre
stellari dopo le vicende de Il
ritorno dello Jedi e prima di Star
Wars: Il risveglio della Forza, racconta le avventure
di un pistolero mandaloriano oltre i confini della Nuova
Repubblica. Dopo la caduta dell’Impero, nella galassia si è diffusa
l’illegalità. Un guerriero solitario vaga per i lontani confini
dello spazio, guadagnandosi da vivere come cacciatore di taglie.
Ambientata dopo la caduta dell’Impero e prima della comparsa del
Primo Ordine, The
Mandalorian racconta le difficoltà di un
pistolero solitario che opera nell’orlo esterno della galassia,
lontano dall’autorità della Nuova Repubblica. La serie ha come
protagonista Pedro Pascal nei panni del Mandaloriano.
La
serie è prodotta e scritta da Jon
Favreau (già produttore de Il Re
Leone e delle saghe
di Avengers e Iron Man). Nel cast
anche Gina
Carano (Deadpool, Fast
and Furious); Carl Weathers (Apollo
Creed nella saga di Rocky), Nick
Nolte (Cape Fear, Il Principe delle
maree), Emily
Swallow (Supernatural, Le regole
del delitto perfetto), Taika
Waititi (premio Oscar 2019 per JoJo
Rabbit), Giancarlo
Esposito (Fa’ la cosa
giusta, Breaking Bad) e Omid
Abtahi (24, Homeland, Star
Wars: The Clone Wars).
The
Mandalorian, prodotta in esclusiva per Disney+ da Lucasfilm, è
la prima serie live-action di Star Wars e, nei suoi 8 episodi,
racconta vicende ambientate dopo la caduta dell’Impero, quando
nella galassia si è diffusa l’illegalità. Protagonista è un
guerriero solitario che vaga per i lontani confini dello spazio,
guadagnandosi da vivere come cacciatore di taglie. A
interpretarlo Pedro
Pascal (Game of
Thrones, Narcos).
Manca poco all’inizio del mese di
novembre 2020, questo anno che si sta rivelando particolarmente
dure, ed ecco tutte le novità di Prime
Video, per superare queste ore difficili. Tra le
novità il docufilm su Tiziano Ferro, The Courier e Il talento del
calabrone. Di seguito tutte le uscite.
FERRO
FERROè
un intenso e potente viaggio nella vita privata e
professionale di Tiziano Ferro, uno dei
più famosi cantanti italiani contemporanei. Il film
offrirà ai clienti Prime uno sguardo unico
sulla storia e le passioni, la vita quotidiana
e il lavoro di un artista amato in Italia e in tutto
il mondo.
Ambientato tra Italia e Stati
Uniti, FERRO accompagnerà il pubblico in un percorso
che permetterà a tutti di conoscere la persona dietro i riflettori,
mostrando gli alti e bassi e le sfide dal punto di vista
dell’artista dopo vent’anni di carriera. Gli spettatori avranno la
possibilità di sperimentare il mondo di Tiziano Ferro, da sempre
entusiasta di riuscire ad emozionare i fan con la sua straordinaria
capacità di comunicare, in un viaggio commovente e delicato,
guardando ai suoi successi, alle cadute, alle lacrime e ai sorrisi.
Il documentario sarà anche raccontato dalle persone a lui più care,
da coloro che lavorano con lui, rivelando aspetti sconosciuti della
sua vita, tra cui filmati inediti mai visti prima. Da un’idea di
Tiziano Ferro, FERRO è prodotto
da Banijay Italia, diretto
da Beppe Tufarulo e scritto da Federico Giunta
e Beppe Tufarulo. Produttori esecutivi
Marcello Mereu e Nicole Plaidit; direttore della
fotografia Johan Florez.
The Courier –Dal 1 novembre
in esclusiva su Prime Video –Versione originale,
sottotitolata e doppiata
The Courier
è un action-thriller che si dipana in tempo reale in cui i due
protagonisti sono sotto attacco e devono lottare senza sosta per
riuscire a sopravvivere. Il premio Oscar Gary
Oldman (The Dark Knight franchise) è un
violento boss criminale che vuole uccidere Nick, l’unica persona
che possa testimoniare contro di lui e porre fine alla sua carriera
di malavitoso. Assume quindi una misteriosa
motociclista (Olga
Kurylenko, Quantum of Solace) come corriere
per consegnare una bomba-gas che uccida Nick. Dopo aver
salvato Nick da morte certa, lui e “il corriere” dovranno vedersela
con i killer spietati ingaggiati dal boss.
IL TALENTO DEL CALABRONE: dal 18 novembre in esclusiva
su Prime Video
Milano. Steph (Lorenzo
Richelmy) è un giovane DJ radiofonico sulla cresta
dell’onda, molto popolare sui social media. Ogni sera conduce un
programma radiofonico con un forte seguito durante il quale riceve
chiamate dai fan. Una sera, una telefonata, però, lo raggela: uno
sconosciuto (Sergio
Castellitto) dal sangue freddo annuncia in diretta di
volersi togliere la vita, facendosi esplodere nel centro della
città. Steph cerca di gestire la situazione: l’attentatore minaccia
di farsi esplodere se il DJ non lo intratterrà in diretta. L’uomo,
che si fa chiamare Carlo, sfida Steph in un duello di resistenza
mentale. Nel frattempo, il nucleo investigativo dei Carabinieri
guidato dalla risoluta Tenente Colonnello Rosa Amedei (Anna
Foglietta) si mette sulle tracce del terrorista e
scopre che il piano dell’uomo è molto più complesso di quanto lui
stesso voglia mostrare: è l’atto di un uomo dotato di
un’intelligenza superiore, capace di mettere in scacco un’intera
città con una sola, semplice telefonata.
FORCE OF NATURE: Dal 23 novembre in esclusiva su Prime
Video –Versione originale, sottotitolata e
doppiata
Mel Gibson (Bravehart, Mad Max, Apocalypto) è
protagonista di questo action-thriller che si sviluppa nel corso di
un uragano di categoria 5. Mentre il poliziotto Cardillo
(Emile
Hirsch, Into The Wild) si affretta ad evacuare un
palazzo, incontra la dottoressa Troy (Kate Bosworth, Superman
Returns) e suo padre Ray (Gibson), un poliziotto in pensione. Nello
stesso momento una gang di ladri si intrufola per derubare un
appartamento. I tre dovranno unire le forze per combattere i
criminali e mettersi in salvo prima che la città sia sommersa
dall’acqua.
UNCLE FRANK – Dal 25 novembre in esclusiva su Prime Video
Versione originale, sottotitolata e doppiata
1973, la giovane Beth Bledsoe
(Sophia Lillis) lascia la sua cittadina di campagna nel sud degli
Stati Uniti per studiare alla New York University dove l’amato zio
Frank (Paul
Bettany) è un riverito professore universitario. Presto scopre
che Frank è gay e vive con il compagno Walid “Wally” Nadeem (Peter
Macdissi), con il quale ha una relazione tenuta segreta da anni.
Dopo la morte improvvisa del padre, Frank è obbligato a tornare con
Beth dalla famiglia per il funerale, sebbene riluttante, e si
ritrova ad affrontare un trauma che ha cercato di tenere lontano
per tutta la sua vita adulta. L’autore e regista Alan Ball dirige
questo road movie sincero e divertente che va dagli ambienti
bohemien della New York post-Stonewall alla ruralità del South
Carolina seguendo il doloroso viaggio di Frank attraverso
l’accettazione e il perdono. Nel cast anche Stephen Root, Margo
Martindale, Steve Zahn, Judy Greer e Lois Smith.
ALEX RIDER
Quando Alex Rider scopre che suo
zio Ian non è morto in un incidente d’auto, come gli era stato
raccontato, ma è stato ucciso in servizio come spia per il governo
britannico, tutta la sua vita da normale adolescente cambia. Alex
viene avvicinato da Alan Blunt, capo di una misteriosa branca
dell’MI6 conosciuta con il nome di “The Department”, che gli rivela
che è stato inconsapevolmente allenato sin dall’infanzia a
destreggiarsi nel pericoloso mondo dello spionaggio. Spinto ad
aiutare l’indagine sulla morte dello zio, per capire come questa
sia connessa all’omicidio di due miliardari di alto profilo, Alex,
riluttante, assume una nuova identità e sotto copertura inizia a
frequentare un lontano collegio chiamato Point Blanc. Isolato sopra
il limite delle nevi perenni delle Alpi francesi, il Point Blanc
promette di riportare gli irrequieti figli delle famiglie più
ricche sulla retta via. Ma, scavando più a fondo, Alex scopre che
gli studenti sono in realtà pedine dell’inquietante piano ideato
dal misterioso Doctor Greif. Per impedirgli di portarlo a termine,
Alex sarà disposto anche a rischiare la propria vita. Alex Rider è
basata su “Point Blanc”, secondo volume della serie di libri Alex
Rider scritta da Anthony Horowitz, e annovera nel cast Otto Farrant
nel ruolo di Alex Rider, Brenock O’Connor, nei panni del suo amico
Tom e Stephen Dillane nel ruolo di Alan Blunt.
THE PACK: Dal 20 novembre in
esclusiva su Prime Video Versione originale, sottotitolata
The
Packè la nuova serie non-fiction
internazionale che celebra il profondo legame tra i cani e i loro
amici umani. Condotta dalla sciatrice medaglia d’oro
Lindsey Vonn,
la sportiva statunitense che ha vinto più premi nella
storia dello sci, con la co-conduttrice canina
Lucy, The Pack vede 12 squadre composte da cani
e rispettivi padroni in un’epica avventura intorno al mondo.
In palio per la coppia vincente c’è la cospicua somma di 750.000
dollari, di cui $500.000 andranno ai vincitori e $250.000
ad una charity per animali a loro scelta. Inoltre, durante le
riprese The Pack ha donato $250.000 dollari
a diverse charity e rifugi per animali in ogni paese visitato, per
ricompensare i cani e chi li ama in tutto il mondo. Per vincere il
montepremi, le squadre dovranno contare sulla comprensione
reciproca, capendo la forza e la debolezza del compagno di
avventure per dimostrare chi ha il legame più forte all’interno del
branco. In ogni tappa, ogni cane con il suo umano dovranno
affrontare prove divertenti ed emozionanti, ideate con l’aiuto
di un team di validi veterinari ed esperti di cani
certificati che accompagneranno il gruppo nel loro viaggio
coinvolgente, per assicurarsi che l’esperienza proceda in maniera
positiva per tutti.
Motherland: Fort Salem, Dal 20 novembre in esclusiva su Prime
Video Versione originale, sottotitolata e doppiata
Motherland: Fort Salem, la nuova
serie in 10 episodi di un’ora dagli executive producer Will
Ferrell, Adam McKay e Kevin Messick, creata da Eliot Laurence
(Claws), è ambientata in America in un presente alternativo. Da tre
secoli le streghe hanno ottenuto la fine della loro persecuzione
grazie a un accordo con il governo degli Stati Uniti che prevede il
loro impegno a combattere per difendere il paese in caso di
attacchi. Motherland: Fort Salem segue tre ragazze
dall’addestramento di base in “combattimento magico” fino al
dislocamento sul campo, invertendo i tradizionali ruoli di genere e
potere e mettendo le donne in prima linea: Raelle (Taylor Hickson,
Deadly Class) è una recluta riluttante con problemi a riconoscere
l’autorità e la cui madre è deceduta in servizio; Tally (Jessica
Sutton, The Kissing Booth) è una ragazza gentile, determinata e
curiosa che si è arruolata nonostante la disapprovazione della
madre; Abigail (Ashley Nicole Williams) è una strega intelligente
dedicata e coraggiosa discendente di una stirpe di alto rango della
società militare delle streghe.
Era già stato annunciato che avrebbe
saltato la sala per finire in piattaforma, e il Dpcm del 25 ottobre
ha sancito la lungimiranza, in tempi in certi, della decisione
della Warner Bros, che ha distribuito, a partire da oggi, 28
ottobre, direttamente on demand, Le Streghe, il nuovo film di Robert
Zemeckis che si cimenta con l’adattamento della fiaba di
Roald Dahl.
Naturalmente chi ha la memoria lunga
sa che questa non è la prima volta che il testo di Dahl arriva al
cinema. Era il 1990 e Nicolas Roeg dirigeva
Chi ha paura delle streghe? che è diventato poi un
piccolo cult soprattutto grazie ad Angelica
Huston, a cui venne affidato il ruolo di Strega Suprema.
Se il film di trenta anni fa ruotava tutto intorno
all’interpretazione della Huston e al tocco visionario e barocco di
Roeg, che si prese diverse licenze poetiche rispetto al testo
originale, Zemeckis gioca in sicurezza, aderendo perfettamente alla
fiaba e affidandosi ad una protagonista accentratrice come Anne Hathaway.
La sua Strega Suprema è bizzarra,
eccentrica, ma anche spaventosa e a tratti caricaturale. Hathaway è
continuamente in over-acting, adottando un accento nord europeo e
facendo un lavoro di dizione che contribuisce a fare del suo
personaggio un oggetto davvero insolito. Sicuramente carismatica,
questa strega è anche bizzarra e allo stesso tempo spaventosa.
Robert
Zemeckis invece si limita a servire la storia, che fila
dritta verso un finale già scritto (ovviamente) senza guizzi
particolari e allo stesso tempo senza arenarsi mai. Soprattutto
l’utilizzo della computer grafica che è sempre funzionale al
racconto e non diventa mai protagonista per puro sfoggio
spettacolare di pixel e immagini mirabolanti.
Le Streghe esistono!
Al fianco della Strega Suprema,
Zemeckis dirige Stanley Tucci, che torna a fare da spalla ad
Hathaway dopo Il Diavolo Veste Prada, e il premio
Oscar Octavia Spencer,entrambi solidissimi e a
differenza dell’antagonista molto equilibrati nella loro
interpretazione. Il regista sposta la storia dall’Inghilterra
all’Alabama, nella fine degli anni Sessanta, e trasforma la nonna e
il nipote protagonisti in afroamericani, senza che però questo
abbia un vero e proprio significato nella storia.
Quello che però Zemeckis riesce a
restituire con grande vigore è l’essenza stessa della fiaba, i suoi
colori e le atmosfere spaventose ma sempre a misura di bambino,
consegnando allo spettatore tutta la magia del racconto originale e
ricordando a tutti, grandi e piccoli, una semplice verità che in
molti sottovalutano: le Streghe esistono!
Il documentario Amazon Original di
produzione italiana FERRO è un intenso e
potente viaggio nella vita privata e professionale di Tiziano
Ferro, uno dei più famosi cantanti italiani
contemporanei. FERRO offrirà uno sguardo unico
sulla storia e le passioni, la vita quotidiana e il lavoro di un
artista amato in Italia e in tutto il mondo, e sarà disponibile in
esclusiva su Prime Video dal 6 novembre
2020.
Ambientato tra Italia e Stati
Uniti, FERRO accompagnerà il pubblico in un
percorso che permetterà a tutti di conoscere la persona dietro i
riflettori, mostrando gli alti e bassi e le sfide dal punto di
vista dell’artista dopo vent’anni di carriera. Gli spettatori
avranno la possibilità di sperimentare il mondo di Tiziano Ferro,
da sempre entusiasta di riuscire ad emozionare i fan con la sua
straordinaria capacità di comunicare, in un viaggio commovente
e delicato, guardando ai suoi successi, alle cadute, alle lacrime e
ai sorrisi. Il documentario sarà anche raccontato dalle persone a
lui più care, da coloro che lavorano con lui, rivelando aspetti
sconosciuti della sua vita, tra cui filmati inediti mai visti
prima.
Da un’idea di Tiziano Ferro, FERRO è prodotto da
Banijay Italia, diretto da Beppe Tufarulo e scritto da Federico
Giunta e Beppe Tufarulo. Produttori esecutivi Marcello
Mereu e Nicole Plaidit; direttore della fotografia Johan
Florez.
Deadpool 3 dovrebbe essere in lavorazione ai
Marvel Studios (anche se ancora non esiste
alcuna conferma in merito!), ma quali personaggi dovrebbero essere
presi in considerazione per il threequel atteso ormai da tempo?
ComicBookMovie na ha scelti 10 che potrebbero rubare la scena
insieme al Mercenario Chiacchierone di Ryan Reynolds.
T-Ray
T-Ray è un cattivo che
molti fan si aspettavano di vedere già nel primo film in solitaria
di Deadpool,
soprattutto perché la storia che questi due personaggi condividono,
oltre ad essere davvero affascinante, si lega alle origini del
mercenario. T-Ray afferma di essere il “vero” Wade Wilson, e che
“Jack” (che tutti conosciamo come Wade Wilson/Deadpool) ha in
realtà rubato la sua identità e ucciso sua moglie mentre era in
fuga dal progetto Arma X.
Deadpool, d’altra parte, crede che
T-Ray sia “Jack” e il fatto che entrambi siano completamente pazzi
significa che nessuno dei due ha mai avuto una risposta definitiva
alle sue presunte teorie. Questo sarebbe un modo divertente per i
Marvel Studios di reinventare la
storia delle origini di Deadpool. Ci sono un sacco di cose che il
threequel potrebbe fare con un cattivo formidabile come T-Ray,
dotato di una super forza e della capacità di fare di tutto: dal
teletrasporto all’emissione di esplosioni di energia.
Siryn
Deadpool ha avuto diversi
interessi amorosi nel corso degli anni, anche se Siryn rimane uno
dei preferiti dai fan per molteplici ragioni. La figlia di Banshee
(che potreste ricordare grazie a
X-Men: L’inizio), è un mutante incredibilmente potente,
dotato di un urlo sonico. Siryn ha incontrato Wade Wilson durante
una battaglia con Black Tom Cassidy e Fenomeno, e si è rapidamente
infatuato di lei, arrivando a dormire sotto la finestra della sua
camera nella X-Mansion.
Questo perché gli ha mostrato
gentilezza quando gli altri lo hanno rifiutato, e mentre la loro
relazione si è sviluppata, Siryn è riuscita a calmare un po’
Deadpool e a convincerlo a fare del bene. Un cambiamento nel team
creativo del fumetto ha purtroppo significato che la loro storia
d’amore appena sbocciata non è mai stata completamente esplorata,
quindi sarebbe estremamente soddisfacente vedere il threequel di
Deadpool
che approfondisce la loro storia d’amore.
Evil Deadpool
Nonostante abbiano
abbracciato i fumetti in molti modi, i film di Deadpool della
Fox erano decisamente radicati nella realtà. Nel MCU, è facile immaginare che i fan
vogliano che si rappresentino gli elementi più stravaganti del
personaggio, e quindi non c’è motivo per cui Evil Deadpool non
potrebbe fare la sua apparizione nell’universo condiviso. Wade
Wilson può guarire praticamente da qualsiasi cosa e nel corso degli
anni ha perso tutto, dalla testa ad ognuno dei suoi arti, quindi un
cattivo psicotico che raccoglie tutti quei pezzi e li tiene nel suo
frigorifero non ha esattamente scioccato il Mercenario
Chiacchierone.
Dopo che Deadpool ha gettato parti
del suo corpo in un cassonetto, è stato creato Evil Deadpool, uno
psicopatico affamato di sangue il cui obiettivo era uccidere tutti
coloro con cui era entrato in contatto. Vedere il personaggio sul
grande schermo sarebbe molto divertente; inoltre, si adatterebbe
alla perfezione al tono bizzarro di questo franchise.
Bob, Agente dell’HYDRA
I Marvel Studios detengono i diritti
della malvagia organizzazione HYDRA, e questo significa che Bob era
off-limits per Fox. I Marvel Studios possono cambiare le
cose e la dinamica tra lui e Deadpool è qualcosa che dovrebbe
essere assolutamente raccontato sul grande schermo ad un certo
punto. Bob era solo un ragazzo normale senza un lavoro che si è
unito all’Hydra per il generoso pacchetto di salari e benefici, e
quando Deadpool ha invaso la struttura in cui lavorava, ha deciso
di catturarlo.
La loro relazione è certamente
bizzarra: Wade in realtà vede Bob come una sorta di “animale
domestico”, anche se provano a coltivare un’amicizia al di là delle
apparenze. Non porterebbe molto a
Deadpool 3, in tutta onestà, ma il fatto che Bob abbia
anche un ruolo minore potrebbe garantire la giusta dose di
divertimento al film.
Domino
Zazie Beetz è stata
fantastica nei panni di Domino in Deadpool
2, ma Fox ha soltanto scalfito la superficie in merito al
suo personaggio. Ora, i Marvel Studios possono regalare uno
sguardo approfondito, rendendola un personaggio principale in
Deadpool 3 ed esplorando i suoi incredibili
poteri.
La cosa grandiosa di
Domino è che può continuare a far parte di un numero qualsiasi di
franchise, con la sua storia di mercenaria che apre le porte ad
eventuali apparizioni in tutto il Marvel Cinematic Universe. Sembra
che i Marvel Studios possano divertirsi
molto con l’eroina, che non è necessariamente qualcuno che deve
essere limitato ad un film che ruota attorno ai mutanti. Potrebbe
facilmente tenere testa in un film in solitaria!
Morte
Ci sono due personaggi che
hanno una relazione con Morte: Deadpool e Thanos. Quest’ultimo non
ha mai avuto modo di esplorarla negli ultimi due film degli
Avengers, e per quanto sarebbe pazzo vedere il Mercenario
Chiacchierone interagire con quel personaggio, non c’è dubbio che
dovrebbe essere utilizzata in qualche modo nel prossimo film.
Poiché Deadpool non può morire, la Morte è innamorata di lui e Wade
cerca di perdere il suo fattore di guarigione in modo che possa
finalmente stare con lei.
Ci sono state discussioni nel corso
degli anni sul fatto che Morte sia un frutto sia dell’immaginazione
di Deadpool che di Thanos, ma in ogni caso, un personaggio che
cerca di liberarsi del suo fattore di guarigione in modo da poter
finalmente morire e sfuggire alla sua esistenza sfregiata potrebbe
creare materiale sorprendentemente potente sullo schermo.
Spider-Man
Con un po ‘di fortuna, il
piano è che Marvel Studios e Sony Pictures
continuino a lavorare insieme per molti anni a venire, mantenendo
lo Spider-Man di Tom Holland nell’Universo Cinematografico Marvel. Un accoppiamento tra i due
personaggi sarebbe pazzesco in un ipotetico
Deadpool 3.
Quando threequel diventerà realtà,
sarà passato molto tempo dall’uscita di Deadpool
2, quindi inserire Spidey nel nuovo film potrebbe generare
un enorme interesse. Ci sono tonnellate di fumetti da cui Kevin
Feige e il tuo team possono trarre ispirazione, e Sony sarebbe
probabilmente felice della spinta che una collaborazione con
Deadpool darebbe al franchise in solitaria di Spider-Man.
Ajax
Si tratta di un cattivo che
ha già avuto un ruolo da protagonista nel film di Deadpool del
2016. Tuttavia, la versione del personaggio che abbiamo incontrato
era una versione molto precoce di Ajax, e non quella più nota a
molti fan dei fumetti. Dopo una prima battaglia con il Mercenario
Chiacchierone, Ajax ritorno diversi anni dopo con alcuni seri
miglioramenti per ottenere la sua vendetta.
Questo sarebbe un modo intelligente
per rivisitare la storia del franchise e il ritorno di Ajax
potrebbe fungere da cattivo secondario insieme magari ad un altro
dei cattivi elencati in precedenza. La passione di Ed Skrein per il
personaggio è emersa fortemente anche nelle interviste, quindi
sarebbe anche bello vedere l’attore avere un’altra possibilità per
esplorarlo ulteriormente, questa volta nel MCU.
Cable
Oltre alla Domino di Zazie Beetz,
anche la versione di Deadpool 2
di Cable dovrebbe tornare in
Deadpool 3. Ora che i Marvel Studios hanno introdotto
l’idea del viaggio nel tempo, ha perfettamente senso per questo
mutante che viaggia nel tempo faccia sentire la sua presenza nel
tentativo di impedire che il suo futuro post-apocalittico
accada.
Josh Brolin ha dichiarato che non
gli è piaciuto molto lavorare con la Fox, ma il ritorno al MCU sarebbe senza dubbio
interessante per l’attore, che sembrava inoltre andare molto
d’accordo con Ryan Reynolds. Come Domino, anche Cable è un
personaggio che può far sentire la sua presenza in più film del
franchise.
Wolverine
È stato
straziante che il Wolverine di Hugh Jackman non sia mai riuscito a
condividere lo schermo con il Deadpool di Ryan Reynolds, e con
l’addio dell’attore dopo Logan, probabilmente non lo
vedremo mai nel MCU. C’è una possibilità che Kevin
Feige possa convincerlo a tornare, ma è inutile metterci troppe
speranze!
Un nuovo Wolverine
arriverà nell’Universo Cinematografico Marvel prima o poi, e usare
Deadpool 3 per introdurlo non sarebbe una cattiva idea.
Volano sempre scintille quando Logan incontra Wade Wilson: questa
squadra renderebbe
Deadpool 3 un evento davvero imperdibile.
In seguito all’ultimo DPCM, che ha
decretato la chiusura delle sale cinematografiche,
Palomar, Vision Distribution
e il regista Francesco Bruni hanno preso la
decisione di rendere disponibile Cosa
Sarà sulle piattaforme on
demand a partire dal 31
ottobre. Il film, scritto e diretto da Francesco Bruni, è
stato appena presentato come evento di chiusura alla
Festa del Cinema di Roma ed è uscito nelle sale
solo per poche ore.
Il regista Francesco
Bruni dichiara a riguardo: “Quella di Cosa Sarà è una storia travagliata. La sua
uscita era inizialmente prevista a marzo, ma per cause di forza
maggiore è stata rimandata all’autunno. Dopo mesi di attesa,
durante i quali l’uscita in streaming non è stata presa in
considerazione per una volontà condivisa con Palomar e Vision,
Cosa Sarà è approdato alla Festa del Cinema di Roma, dove ha
ricevuto un’accoglienza così calda e affettuosa da emozionarmi
profondamente. Purtroppo ancora una volta questo mio film si
scontra con la pandemia e i cinema sono stati nuovamente
chiusi.
Sono comprensibilmente dispiaciuto ma anche orgoglioso di aver
mantenuto la parola data a molti amici esercenti, sia pur per poche
ore; tuttavia sono convinto che sia arrivato il momento che
Cosa Sarà veda la luce e vada incontro al suo
pubblico.
Resta in me forte il desiderio di accompagnarlo al cinema, appena
sarà possibile, perché solo quando potrò incontrare personalmente
gli spettatori delle sale sentirò che il film avrà raggiunto il suo
scopo.”
“Cosa Sarà di Francesco Bruni è
un film importante, sono orgoglioso di averlo
prodotto”, dichiara Carlo Degli
Esposti. “È un film importante per la leggerezza con
cui ci insegna a far tesoro delle complicanze della vita e a
trasformarle in forza. Dentro ai personaggi scritti e diretti da
Bruni ci si ritrova e si ritrova il mondo intorno a noi.Hanno chiuso i cinema ma non vogliamo chiudere il percorso con
il pubblico augurandoci di poter tornare molto presto in sala, vis
a vis! ” – conclude il produttore di
Palomar.
“Vision è orgogliosa di aver
prodotto insieme a Palomar questo bellissimo film di Francesco
Bruni”, commenta così Massimiliano
Orfei, COO di Vision Distribution.
“Proprio nel momento drammatico che stiamo tutti vivendo, Cosa
sarà ci ricorda, con un sorriso lieve, che le difficoltà
che incontriamo, anche quelle più dure da accettare, possono e
devono essere fonte di consapevolezza di quanto è preziosa la
vita.
Siamo ovviamente dispiaciuti di non poter proseguire il percorso
nelle sale che avevamo appena cominciato, ma faremo in modo che già
nei prossimi giorni il film possa raggiungere il pubblico a
casa e riscuotere il successo che merita, in attesa di poter
tornare ad essere visto nel suo luogo di elezione, il grande
schermo delle sale cinematografiche”.
Il film sarà disponibile sulle seguenti
piattaforme: SKY PRIMAFILA, APPLE TV, CHILI,
GOOGLE PLAY, INFINITY, TIMVISION, RAKUTEN TV, THE FILM
CLUB, CG DIGITAL, MIOCINEMA, IO RESTO IN SALA
Empire Magazine ha diffuso online due nuove immagini esclusive
di The Suicide
Squad che presentano due iterazioni separate
della Task Foxe X. Adesso, un nuovo report di Screen
Rant ha provato a fare luce sul perché dell’esistenza, nel
cinecomic di James Gunn, di due diversi team.
Il film di Gunn non sarà in alcun
modo collegato alla pellicola di David Ayer del 2016, fatta
eccezione per il ritorno di alcuni personaggi già apparsi in
precedenza, come Harley Quinn (Margot
Robbie), Captain Boomerang (Jai
Courtney), Deadshot (Joel
Kinnaman) e Amanda Waller (Viola
Davis). Il resto dell’eclettico cast include – tra gli
altri – John
Cena, Idris Elba,
Peter Capaldi e anche Nathan
Fillion.
La storia di The Suicide
Squad – com’era prevedibile – è ancora oggi
avvolta nel mistero. Traendo ispirazione dai grintosi film di
guerra degli anni ’70, il team – almeno all’apparenza – è stato
incaricato di aiutare i rivoluzionari sudamericani, guidati da Sol
Soria (Alice Braga). Questo sforzo li metterebbe
contro un dittatore spietato di nome Silvio Luna (Juan
Diego Botto). Tuttavia, alcune recenti voci hanno
suggerito che la minaccia principale del film sarà molto più
pericolosa e, soprattutto, ultraterrena. Se fosse davvero così,
ecco spiegato perché le immagini esclusive di Empire di mostrano un
gruppo letteralmente diviso in due.
La prima immagine include Harley
Quinn, Captain Boomerang e Rick Flag. Accanto a loro, si possono
vedere alcuni nuovi membri, come Javelin (Flula
Borg), Mongal (Mayling Ng), Savant
(Michael Rooker), TDK (Nathan
Fillion) e Blackguard (Pete Davidson). La
foto sembrava essere stata scattata sull’aereo da cui (come visto
anche nel video mostrato in esclusiva al DC FanDome) i
supercriminali si tufferanno successivamente.
Altri personaggi confermati per
The Suicide
Squad – Polka-Dot Man (David
Dastmalchian), Peacemaker (John Cena),
Bloodsport (Idris Elba) e Ratcatcher 2
(Daniela Melchior) – non sono in alcun modo
presenti nello scatto, ma appaiono invece nella seconda immagine.
La probabile ragione di tale separazione è che Harley e il resto
della banda formeranno una sorta di “team Alpha” che, non
rendendosi conto della reale entità del pericolo, viene rapidamente
eliminato (o forse catturato) dalla vera minaccia del film, ossia
Starro, che dovrebbe essere il cattivo principale di
The Suicide
Squad. Gli altri personaggi sarebbe così
il “piano B” di Amanda Waller (Viola
Davis), una squadra che verrà inviata per capire cosa
è andato storto.
Harley Quinn ancora una volta
centrale in The Suicide Squad?
Tale mossa si
adatterebbe al tono che James Gunn ha apparentemente scelto per
The
Suicide Squad, con un gruppo alla ricerca di
un’unità perduta, un punto fermo all’interno della narrazione dei
film di guerra e di fantascienza. Inoltre, la cosa spiegherebbe
anche perché è la Task Force X, piuttosto che la Justice League, a dover affrontare una
minaccia così potente: entrambi i gruppi sarebbero stati costretti
ad affrontare la situazione per il bene della propria
sopravvivenza. Inoltre, la mossa potrebbe anche giustificare
l’apparente cambio di costume di Harley Quinn a metà
missione.
Sull’aereo, infatti,
la Mattacchiona indossa un tipo di abbigliamento molto più tattico.
Nel frattempo, come visto anche grazie alle prime immagini
ufficiali, Harley è stata vista combattere in un altro vestito. Il
cambiamento potrebbe essere dovuto all’essere stata costretta ad
adottare un aspetto più tradizionalmente femminile dopo essere
stata catturata da Silvio Luna o essere stata sottoposta al
lavaggio del cervello da parte di Starro. Se dovesse essere davvero
così, non solo si eleverebbe il livello di malvagità
dell’antagonista (o degli antagonisti), ma si sottolineerebbe
ancora di più la forza del carattere di Harley, forse capace questa
volta di liberarsi – finalmente – dal controllo mentale degli
altri.
Preparatevi a festeggiare la notte
di Halloween con Le
streghe, il film fantasy diretto dal regista premio
Oscar Robert Zemeckis (“Forrest Gump”, “Ritorno al
futuro”) e tratto dall’amato racconto di Roald
Dahl, in arrivo in Italia in esclusiva digitale da
mercoledì 28 ottobre, disponibile per l’acquisto e il noleggio
premium su Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google
Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store,
Microsoft Film & TV e per il noleggio premium su
Sky Primafila e Infinity.
In occasione dell’arrivo in Italia della pellicola, che vede tra
i produttori anche Guillermo del Toro e Alfonso
Cuaron, sul canale Youtube ufficiale di Warner Bros.
Italiasono già disponibili 10 minuti in anteprima del
film:
Le
streghe è interpretato dalle attrici premi Oscar
Anne Hathaway (“Les Misérables”, “Il Diavolo veste
Prada”, “Ocean’s 8”) e
Octavia Spencer (“The Help”, “La forma dell’acqua
– The Shape of Water”), dal candidato all’Oscar Stanley Tucci (i film di “Hunger Games”,
“Amabili resti”), con Kristin Chenoweth (le serie
TV “Glee” e “BoJack Horseman”) e il pluripremiato comico
leggendario Chris Rock. Fa parte del cast anche
l’esordiente Jahzir Kadeem Bruno (“Atlanta” in
TV), al fianco di Codie-Lei Eastick (“Holmes &
Watson”).
Rivisitando per un pubblico moderno
l’amato racconto di Roald Dahl, edito in Italia da Salani editore
nella prestigiosa collana Gl’Istrici, la visione innovativa de
“Le streghe” di
Zemeckis, narra la storia commovente e ricca di
humor nero di un giovane orfano (Bruno) che, alla fine del 1967, va
a vivere con la sua adorata nonna (Spencer) a Demopolis, una
cittadina rurale dell’Alabama. Il ragazzo e sua nonna si imbattono
in alcune streghe apparentemente glamour ma completamente
diaboliche, così la nonna saggiamente decide di portare il nostro
giovane eroe in una sfarzosa località balneare. Purtroppo arrivano
esattamente nello stesso momento in cui la Strega
Suprema (Hathaway) ha riunito la sua congrega di
fattucchiere di tutto il mondo -sotto copertura- per portare a
termine i suoi piani malefici.
Con un libro venduto ogni 2,5
secondi per un totale di oltre 300 milioni di copie vendute,
tradotto in 41 diverse lingue nel mondo, il racconto di Roald Dahl
rimane uno dei testi di riferimento per i ragazzi di tutte le
generazioni.
La sceneggiatura di Le
streghe, basata sul libro di Roald Dahl, è di
RobertZemeckis e Kenya
Barris (la serie TV “black-ish“, “Shaft”) e il
premio Oscar Guillermo del Toro (“La forma
dell’acqua – The Shape of Water”). Il film è prodotto dallo
stessoZemeckis, al fianco di Jack Rapke,
del Toro, Alfonso Cuaron e Luke Kelly;
mentre la produzione esecutiva è diJacqueline
Levine, Marianne Jenkins, Michael Siegel, Gideon
Simeloff e Cate Adams.
La squadra creativa di Zemeckis che
ha lavorato dietro le quinte, include un elenco di suoi frequenti
collaboratori, tra cui il direttore della fotografia nominato
all’Oscar Don Burgess (“Forrest Gump”), lo
scenografo Gary Freeman, i montatori
Jeremiah O’Driscoll e Ryan Chan,
la costumista candidata all’Oscar Joanna Johnston
(“Allied: Un’ombra nascosta”, “Lincoln”) e il compositore nominato
all’Oscar Alan Silvestri (“Polar Express”,
“Forrest Gump”). Warner Bros. Pictures presenta, una produzione
Image Movers / Necropia / Esperanto Filmoj, un film di Robert
Zemeckis, Le
streghe.
Era stata annunciata come
un’edizione ibrida, e invece anche il Torino Film
Festival 38 deve arrendersi all’emergenza sanitaria
mondiale e fare retro marcia. Questo non vuol dire che si rinuncerà
del tutto al cinema all’ombra della Mole, perché, come viene
comunicato dai canali ufficiali del
Festival, l’edizione numero 38 si farà completamente on
line.
La prossima edizione del Torino Film Festival #TFF38 doveva essere ibrida e
prevedeva, oltre all’online, anche di andare in sala come ogni
Festival di Cinema dovrebbe poter fare.
Purtroppo la situazione non ce lo permette e in questo
momento stiamo lavorando per una versione SOLO ONLINE ricca e
sperimentale.
La nostra idea non è semplicemente trasferire il TFF su
piattaforma ma stiamo lavorando per creare un vero palinsesto, un
programma articolato che per tutta la durata del Festival (20-28
novembre) possa dare al pubblico una possibilità innovativa di
fruizione e di partecipazione …. in attesa che le sale
cinematografiche riaprano.
Vi chiediamo ancora un po’ di pazienza! Al più presto
pubblicheremo tutte le info utili per poter seguire il programma
del #TFF38
Di recente,
Polygon ha incontrato il regista di
Rebecca,Ben Wheatley, per discutere del
suo nuovo film Netflix (che non ha purtroppo ricevuto le risposte
più calorose da parte della critica). Naturalmente, durante
l’intervista è stato anche affrontato l’argomento relativo al
sequel di Tomb
Raider, con Wheatley che ha spiegato che al momento la
situazione è più difficile del previsto a causa dell’emergenza
Covid.
Nonostante non abbiamo sviscerato
dettagli succulenti sul futuro di Lara Croft al cinema, Wheatley ha
comunque parlato di quanto sia diventato sempre più difficile
riuscire a realizzare un ottimo film tratto da un videogame. “I
videogiochi hanno difficoltà ad avere successo al cinema perché non
nascono per il cinema”, ha dichiarato. “L’ingrediente
segretoè l’interazione, qualcosa che si cerca di
catturare dai videogiochi e di inserire sempre più anche nei
film.Questo gioco di rimandi… è li che risiede il
problema, ed ecco perché oggi come oggi è davvero difficile fare un
adattamento tratto da un videogioco che abbia successo.”
Tuttavia, pare che Wheatley avrà un
bel po’ di tempo a disposizione per provare a realizzare un
adattamento che funzioni realmente, dal momento che, come riportato
da
The Wrap, il sequel di Tomb
Raider è stato ufficialmente rimosso dal calendario
delle uscite della MGM, nonostante solo qualche settimana fa la
protagonista Alicia
Vikander aveva rivelato che
le riprese del film sarebbero potute partire già l’anno
prossimo.
Il sequel è stato annunciato per la
prima volta nel 2019, anche se era chiaro ormai da un po’ che non
avrebbe rispettato la data di uscita inizialmente fissata per il 19
marzo 2021. Secondo alcune recenti voci, pare che la MGM stia
perdendo circa 1 milione di dollari al mese a causa del rinvio di
No Time to Die, quindi è probabile che il sequel di
Tomb
Raider non sia più una priorità per lo studio.
Cosa sappiamo del sequel di Tomb Raider
Il sequel di Tomb
Raider sarà diretto da Ben
Wheatley. La sceneggiatura del secondo capitolo è stata
affidata a Amy Jump, nota per la sua
collaborazione di lunga data con il regista e partner, con il quale
ha co-scritto la pellicola d’azione Free
Fire (che vedeva nel cast Brie
Larson, Cillian
Murphy e Armie Hammer), Kill
List, A Field In
England, SightseerseHigh-Rise.
In merito al sequel, ad oggi
sappiamo davvero poco riguardo la direzione della trama delle
prossime avventure di Lara Croft al cinema. Di certo lo sguardo
femminile della Jump e l’esperienza maturata nel campo del genere
action fanno sperare in un progetto entusiasmante, e quanto pare le
idee hanno già convinto la Vikander.
Vi ricordiamo che il film del 2018
si era chiuso con un cliffhanger, quindi aspettiamoci il ritorno
della protagonista contro l’oscura organizzazione Trinity che si è
infiltrata nella Croft Holdings, l’azienda di famiglia lasciatole
in eredità dal padre.
Il regista Bong
Joon-ho ha rivelato un’interessante connessione tra il suo
film premio Oscar Parasite
e l’acclamato Mad
Max: Fury Road. Parasite,
uscito alla fine dell’anno scorso, ha letteralmente fatto la storia
agli Oscar del 2020. Ha infatti vinto l’ambita statuetta sia come
miglior film straniero sia come miglior film, diventando così il
primo lungometraggio non in lingua inglese a trionfare nella
principale categoria. Joon-ho ha anche portato a casa il premio
come miglior regista.
Mad Max:
Fury Road, diretto da George Miller, è
uscito nel 2015. Interpretato da Tom Hardy e Charlize Theron, è stato nominato come miglior
film agli Oscar. Nonostante non sia riuscito a portare a casa
l’ambito premio, il film è diventato in breve tempo un instant
cult ed è considerato da molti uno dei più grandi film
d’azione di tutti i tempi. Lo stesso Joon-ho ha reso noto il suo
amore per il film, etichettandolo come uno dei suoi film preferiti
di tutti i tempi. I due film sono stati anche rilasciati in una
versione in bianco e nero dopo le rispettive (ed acclamate) uscite
in sala.
Stando a quanto riportato da
Indiewire, il legame tra i due film è ancora più profondo
dell’amore di Joon-ho per il capolavoro di Miller. Nel commento
audio all’edizione Criterion di Parasite,
infatti, Joon-ho ha rivelato che Mad
Max: Fury Road ha ispirato il suo lavoro su
Parasite
in alcuni modi davvero specifici. In particolare, il ritmo del film
è stata la principale fonte di ispirazione per Joon-ho: Fury
Road è stato costruito come un lungo inseguimento in auto
che sembra sfrecciare attraverso i fili della trama, mentre i
personaggi si combattono a vicenda in cima a veicoli che vagano per
il deserto. Anche se si tratta di qualcosa di notevolmente diverso
dai toni di Parasite,
Joon-ho è comunque riuscito a trovare ispirazione da quel tipo di
messa in scena.
“Quel film non si ferma mai.
Tutte le informazioni di base in Fury Road appaiono abbastanza
naturali. La telecamera è sempre in movimento, ma le informazioni
vengono spiegate attraverso l’azione. È stato piuttosto stimolante
per me.”
Cosa hanno davvero in comune
Parasite e Mad Max: Fury Road?
Sulla carta, i due film non hanno
quasi nulla in comune. Mad
Max: Fury Road è uno spettacolo veicolare carico
di effetti. Parasite,
d’altra parte, è un miscuglio di generi, che comprende dramma
familiare, umorismo nero e colpi di scena da thriller/horror.
Tuttavia, la connessione tra i due ha un senso. Il ritmo di
Parasite
è vivace come il film d’azione diretto da Miller. Il film cambia
genere in un attimo e con estremo aplomb. Mentre Fury
Road rimane confinato saldamente nel genere d’azione, allo
stesso modo la sua trama scorre ad un ritmo quasi forsennato,
svelando colpi di scena mentre le dinamiche e le situazioni
infuriano attorno ai personaggi.
I due film hanno più in comune di
quanto si possa pensare. Entrambi hanno cambiato il modo in cui
guardiamo al cinema. Molti usano Fury
Road come punto di riferimento per valutare la qualità dei
film d’azione in un mondo post-Furiosa. Anche Parasite
ha infranto le barriere, aprendo un nuovo tipo di pubblico al
cinema internazionale e vincendo come miglior film agli Oscar (la
prima volta per un film non in lingua inglese). Presto il film
verrà traslato in una miniserie da HBO, progetto in cui Joon-ho
sarà direttamente coinvolto in qualità di produttore.
Parallelamente, anche Fury
Road ha un prequel in lavorazione, incentrato sull’ormai
iconico personaggio di Furiosa. Questo curioso dettaglio appena
rivelato su Parasite
aggiunge un altro livello interessante ad un film già complesso,
che i fan del cinema adoreranno sicuramente.
Christian Bale è arrivato in Australia
per iniziare le riprese di Thor: Love and
Thunder. Inizialmente, la produzione dell’attesissimo
film dei Marvel Studios sarebbe dovuta partire
quest’estate, ma quei piani sono ovviamente cambiati in seguito
allo scoppio della pandemia di Coronavirus. Dopo un lungo ritardo,
il progetto sta finalmente tornando in pista,
e stando a quanto dichiarato di recente da Chris
Hemsworth, le riprese inizieranno ufficialmente a
gennaio 2021. In vista dell’inizio della produzione, anche
Natalie Portman è recentemente atterrata
in Australia.
Portman è uno dei
tanti veterani del Marvel Cinematic Universe che
torneranno per il film di
Taika Waititi, anche se il quarto capitolo dedicato al
Dio del Tuono annovera una new entry davvero notevole, ossia il
premio Oscar Christian Bale, che interpreterà il villain
principale del film,
anche se al momento non sappiamo ancora di quale personaggi si
tratti. I fan sono ansioni di saperne di più sul suo
coinvolgimento dell’attore nel progetto, e mentre si attendono
nuovi dettagli ufficiali, pare che Bale sia pronto a raggiungere ai
suoi colleghi del cast in Australia.
L’utente di YouTube
KobieThatcher (via
Screen Rant) ha infatti condiviso online un breve video che ci
mostra Christian Bale in
arrivo a Sydney, presumibilmente per le riprese di Thor: Love and
Thunder. Naturalmente, ci vorrà ancora un po’ di tempo
prima di poter dare uno sguardo alle prime immagini dal set del
film, dal momento che la produzione non inizierà prima di tre mesi.
Detto questo, vedere Bale arrivare in Australia probabilmente
susciterà nuove speculazioni e teorie sul suo ruolo nel film.
Thor: Love and
Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo
sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir
stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo
daNatalie
Portman, come confermato sabato durante il
panel dei Marvel Studios al Comic-Con.
L’uscita nelle sale è fissata invece al 11 febbraio 2022.
Taika Waitititornerà alla regia di un film dei
Marvel Studios
dopo Thor:
Ragnarok, così come Chris
HemswortheTessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor
e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers:
Endgame. L’ispirazione del progetto arriva dal
fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la
perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
Il network americano
ABC dopo le
foto e le anticipazioni ha diffuso tre clip di
The Good Doctor 4×01, il primo episodio
dell’attesissima quarta stagione di The Good
Doctor.
Le guest star di The Good Doctor 4×01 sono Beau
Garrett nei panni di Jessica Preston, Ricky He nei panni di Kellan
Park, Sheila Kelley nei panni di Debbie Wexler, Karin Konoval nei
panni dell’infermiera Petringa, Jennifer Birmingham Lee nei panni
di Mia, Elfina Luk nei panni dell’infermiera Villanueva, Lochlyn
Munro nei panni di Martin Cross, Carly Pope nei panni di Lily Cross
e Arlen Aguayo-Stewart nel ruolo di Ambar Estrada. “Frontline Part
1” è stato scritto da David Shore e Liz Friedman e diretto da Mike
Listo.
The Good Doctor 4×01
The Good Doctor 4
è la quarta stagione della serie tv The Good
Doctor creata da David Shore per il network americano
della ABC. In
The Good Doctor 4 Il dottor Shaun Murphy, un
giovane chirurgo con autismo e sindrome del savant, continua a
usare i suoi straordinari doni medici presso l’unità chirurgica del
St. Bonaventure Hospital. Man mano che le sue amicizie si
approfondiscono, Shaun continua ad affrontare il mondo degli
appuntamenti e delle relazioni romantiche e lavora più duramente di
quanto abbia mai fatto prima, navigando nel suo ambiente per
dimostrare ai suoi colleghi che il suo talento di chirurgo salverà
vite. La serie vede nel cast Freddie Highmore nei panni del dottor
Shaun Murphy, Antonia Thomas nei panni della dottoressa Claire
Browne, Hill Harper nei panni del dottor Marcus Andrews, Richard
Schiff nei panni del dottor Aaron Glassman, Christina Chang nei
pann
In The Good
Doctor protagonisti Freddie Highmore come Dr. Shaun Murphy,
Antonia Thomas come Dr. Claire Browne,
Nicholas Gonzalez come Dr. Neil Melendez,
Hill Harper come Dr. Marcus Andrews,
Richard Schiff come Dr. Aaron Glassman,
Christina Chang come Dr. Audrey Lim, Fiona
Gubelmann nel ruolo del Dr. Morgan Reznick, Will
Yun Lee nel ruolo del Dr. Alex Park, Paige
Spara nel ruolo di Lea Dilallo e Jasika
Nicole nel ruolo del Dr. Carly Lever.
Il network americano della
ABC ha diffuso le anticipazioni di
Grey’s Anatomy 17×01, il primo atteso
episodio della diciassettesima stagione di Grey’s
Anatomy.
In Grey’s Anatomy
17×01 che si intitolerà “All Tomorrow’s Parties” nel bel
mezzo dei primi giorni della pandemia COVID-19, il Grey Sloan
Memorial e le vite dei suoi chirurghi sono state sconvolte. La
premiere della stagione 17 riprende un mese dopo l’inizio della
pandemia, ed è tutto a portata di mano quando Meredith, Bailey e il
resto dei medici di Grey Sloan si trovano in prima linea in una
nuova era. Nel frattempo, un incendio involontariamente
scoppiato ha costretto i primi soccorritori della Stazione 19 a
portare i pazienti in ospedale per il trattamento durante la season
premiere di Grey’s Anatomy 17 che debutterà giovedì 12 novembre
sulla ABC.
La diciassettesima stagione di
Grey’s
Anatomy debutterà giovedì 12 novembre 2020. In
Grey’s Anatomy 17ritorneranno i personaggi
Meredith Grey (stagioni 1-in corso), interpretata da Ellen
Pompeo, Alexander “Alex” Michael Karev (stagioni 1-in
corso), interpretato da Justin
Chambers, Miranda Bailey (stagioni 1-in corso),
interpretata da Chandra
Wilson, Richard Webber (stagioni 1-in corso),
interpretato da James
Pickens, Jr., Owen Hunt (stagioni 5-in corso),
interpretato da Kevin
McKidd, Teddy Altman (stagioni 6-8, 15-in corso,
ricorrente 14), interpretata da Kim
Raver, Jackson Avery (stagione 7-in corso,
ricorrente 6), interpretato da Jesse
Williams, Josephine “Jo” Alice Wilson (stagione 10-in
corso, ricorrente 9), interpretata da Camilla
Luddington, Margaret “Maggie” Pierce (stagione 11-in
corso, guest 10), interpretata da Kelly
McCreary, Greg
Germann come Tom Koracick, Benjamin Warren
(stagioni 12-14, ricorrente 6-in corso, guest 7), interpretato
da Jason George, Andrew DeLuca
(stagione 12-in corso, guest 11), interpretato da Giacomo
Gianniotti e Caterina
Scorsone nei panni di Amelia Shepherd.
Grey’s Anatomy 17 è stato creato ed è prodotto da
Shonda Rhimes (“Scandal”, “How to Get Away with Murder”, “Station
19”). Betsy Beers (“Scandal”, “How to Get Away with Murder”,
“Station 19”), Mark Gordon (“Saving Private Ryan”), Krista Vernoff
(“Shameless”), Debbie Allen, Zoanne Clack, Fred
Einesman, Andy Reaser e Meg Marinis sono i produttori esecutivi.
“Grey’s Anatomy” è prodotto da ABC Signature, che fa parte dei
Disney Television Studios, insieme a 20th Television e Touchstone
Television.
In una nuova intervista concessa a
GQ,
l’attore premio Oscar Rami Malek ha parlato di No Time to Die e
del ruolo del misterioso villain Safin che interpreterà nella
25esima avventura di James
Bond che purtroppo, a causa dell’emergenza sanitaria, è stata
posticipata ad aprile del prossimo anno.
Parlando con la celebre rivista, il
protagonista di Bohemian
Rhapsody ha fornito ulteriori dettagli sul criptico Safin,
che lui stesso ha definito un cattivo tanto inquietante quanto
snervante, sottolineando quanto sia stato psicologicamente
impegnativo interpretare un personaggio del genere. “Quando
penso a Safin penso a qualcuno che è meticoloso ma al tempo steso
misurato. C’è qualcosa in questo che è davvero snervante e
inquietante”, ha dichiarato. “È qualcuno che spesso ti dà
la sensazione di essere osservato… e anche questo è abbastanza
inquietante. Ti chiede di mettere in dubbio ciò che pensi sia
giusto, ciò che pensi sia sbagliato e la tua interpretazione di
entrambe le cose.”
“Penso che il pubblico inizierà
a farsi domande su cosa sia il male. Trovo che Safin sia
affascinante perché riesce a staccarsi dall’empatia per eseguire
meticolosamente la sua volontà. È così che ho iniziato a farmi
travolgere psicologicamente dalla sua persona. È spietato e questo
potrebbe essere – forse rischiando di rivelare troppo! – il
risultato di qualcosa che gli è successo, ma è anche qualcosa che
attinge al lato più analitico della sua personalità. Penso che il
fatto che possa ancora trovare un modo per giustificare la propria
malvagità sia qualcosa di pietrificante e, dal punto di vista
psicologico, qualcosa su cui non è stato facile lavorare.”
Stando a quanto emerso nel corso
dell’intervista, Safin è un ex assassino e terrorista della
SPECTRE. Questa è la prima volta che viene confermata la
connessione di Safin con l’organizzazione segreta. “Ecco cosa
sappiamo finora di Safin: è un ex assassino della SPECTRE e una
figura potente nel mondo del terrorismo.”
In No Time to Die, Bond si
gode una vita tranquilla in Giamaica dopo essersi ritirato dal
servizio attivo. Il suo quieto vivere viene però bruscamente
interrotto quando Felix Leiter, un vecchio amico ed agente della
CIA, ricompare chiedendogli aiuto. La missione per liberare uno
scienziato dai suoi sequestratori si rivela essere più insidiosa
del previsto, portando Bond sulle tracce di un misterioso villain
armato di una nuova e pericolosa tecnologia.
Il regista Zack Snyder ha confermato che sono
attualmente in corso le riprese aggiuntive della
Snyder Cut di Justice
League. A diversi mesi di distanza dall’annuncio
ufficiale della release della versione originale del cinecomic DC
uscito al cinema nel 2016, Snyder è tornato sul set per ultimare i
lavori sulla tanto clamorosa versione originale del progetto.
Gli ultimi report affermano che
Ben Affleck (Batman), Ray Fisher (Cyborg) e Amber Heard (Mera) torneranno sul set per
girare nuove scene, insieme a Jared Leto e Joe Manganiello, che riprenderanno
rispettivamente i ruoli di Joker e Deathstroke. La travagliata
produzione di Justice
League è stata oggetto di accese discussioni per
anni. Anche dopo che è stata confermata l’uscita su HBO Max della
Snyder Cut, si continua a parlare del film a causa delle
pesanti dichiarazioni di Ray Fisher circa l’ambiente tossico
creato dal regista Joss Whedon durante la post-produzione della
versione cinematografica.
Ad oggi non sappiamo da che parte
stia la verità, dal momento che la Warner Bros. è ancora impegnata
in un’indagine alquanto scrupolosa sulle accuse mosse dall’attore
ai danni del regista. Nel frattempo, mentre l’uscita della versione
di Justice
League ad opera di Zack Snyder si avvicina sempre più, il regista
e i membri necessari del cast stanno lavorando a delle nuove
riprese per arricchire ulteriormente la visione originale del
travagliatissimo cinecomic.
Attraverso il suo account
Twitter ufficiale, Snyder ha condiviso l’immagine di un ciak
che conferma che le riprese aggiuntive della
Snyder Cut di Justice
League sono attualmente in corso. Potete ammirare
l’immagine di seguito:
Il budget per le riprese aggiuntive
della Snyder Cut di Justice League
Le riprese aggiuntive
della Snyder
Cut di Justice
League dovrebbero avere luogo questo mese e
durare soltanto per una settimana. Nonostante la breve durata, il
budget sarà comunque elevato: pare infatti che saranno necessari 70
milioni di dollari per girare il nuovo materiale. Le riprese
aggiuntive coinvolgeranno Ben
Affleck (Batman), Henry
Cavill (Superman), Gal
Gadot (Wonder Woman) e probabilmente
anche Ray
Fisher (Cyborg). Al momento non sappiamo se
anche Jason
Momoa (Aquaman) e/o Ezra
Miller (Flash) saranno coinvolti nei reshoot.
Vi ricordiamo che
la Snyder
Cut di Justice
League uscirà nel 2021 sulla piattaforma
streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA
dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la
versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO
MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in
Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere
una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere
programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima
è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori
notizie.
Già disponibile in 4K, arriverà su
Infinity Premiere dal 30 ottobre al 5 novembre il film diretto da
Tim Story, Shaft, in cui
tre generazioni della famiglia Shaft uniscono le forze.
Samuel L. Jackson torna a interpretare lo sfrontato
detective nel quinto film della serie cinematografica in cui entra
in azione insieme a suo figlio, interpretato da Jessie T.
Usher, e a suo padre, interpretato da Richard
Roundtree, che ha vestito i panni del detective nei primi
tre film della saga negli anni Settanta.
Nel film, quando il suo migliore amico muore in circostanze
sospette, l’agente dell’FBI J.J.
Shaft chiede aiuto al padre che lo aveva abbandonato 25 anni prima:
lo sfrontato detective John Shaft, che scoprirà che suo figlio non
gli somiglia affatto.
Nel cast di Chicago
Fire 9 ritorneranno i personaggi Matthew Casey
(stagione 1-in corso), interpretato da Jesse
Spencer, Tenente del Camion 81. Quando non è di turno,
lavora nel suo business di costruzione. Nella prima stagione è
fidanzato con la tirocinante di medicina Hallie Thomas ma
successivamente la ragazza lo lascia. Torna alla fine della
stagione nel quale i due riprendono la relazione, fino a quando
Hallie non rimane uccisa nell’incendio della clinica in cui
lavorava. Nella seconda stagione si fidanza ufficialmente con
Gabriela Dawson. Diventerà consigliere del quartiere, sotto
incoraggiamento di Dawson.
Kelly Severide (stagione 1-in
corso), interpretato da Taylor
Kinney, tenente della Squadra di Soccorso 3. Ha
vissuto insieme a Leslie Shay, sua migliore amica. È un “don
Giovanni”. Nella prima stagione soffre di dolori alla spalla, che
terrà sotto controllo prendendo antidolorifici senza prescrizioni.
Soltanto alla fine della stagione si deciderà ad affrontare il
problema e a farsi operare. Nella terza stagione si sposa a Las
Vegas, ma dopo pochi mesi di relazione i due si lasciano;
nonostante questo, la donna, aiuta Kelly a superare il trauma pe la
morte di Shay. Nella quinta stagione, Kelly si metterà in testa di
aiutare una donna malata di leucemia, facendo di tutto per donare
il suo midollo osseo. Gabriela Dawson (stagione 1-in corso),
interpretata da Monica
Raymund, paramedico nell’Ambulanza 61 e amica di
Leslie Shay. Successivamente seguirà il corso per diventare vigile
del fuoco. Ha una relazione con Peter Mills nella prima stagione.
Nella seconda stagione si fidanza con Matthew Casey di cui
successivamente rimarrà incinta, ma nella quarta stagione perde il
bambino. Successivamente prenderà in affido un bambino salvato da
un incendio, Louie.
Comandante Wallace Boden (stagione
1-in corso), interpretato da Eamonn
Walker, è il Comandante della Caserma 51. È molto
autorevole e ha la mano ferma, ma è sempre in prima linea quando si
tratta di difendere i suoi uomini. È divorziato e ha un figliastro
che non vede da anni. Nella seconda stagione si sposa con Donna
Robins da cui poi avrà un figlio, Terrence. Ha avuto una relazione
con la madre di Peter Mills.Christopher Herrmann (stagione 1-in
corso), interpretato da David Eigenberg,
Vigile del fuoco del Camion 81. È sposato e ha 5 figli. Insieme a
Dawson e Otis ha un locale, il Molly’s. Brian “Otis” Zvonecek
(stagione 1-in corso), interpretato da Yuri
Sardarov Vigile del fuoco del Camion 81. Ha avuto una
relazione con la sorellastra di Kelly Severide. Ha abitato con
Leslie Shay e Kelly Severide. Joe Cruz (stagione 1-in corso),
interpretato da Joe Minoso, Vigile del fuoco
del Camion 81. Ha avuto una relazione con Zoya, la cugina di Otis,
arrivando anche a chiederle di sposarlo ma lei lo lascia tornando
in Russia. È coinquilino di Otis e ha avuto una relazione con
Sylvie Brett. Randy “Mouch” McHolland (stagione 1-in corso),
interpretato da Christian Stolte, Vigile
del fuoco del Camion 81. Si sposerà con il sergente Trudy Platt
di Chicago P.D..
Letitia Wright, interprete di Shuri nel
MCU, crede che prima o poi i
Marvel Studios realizzeranno un film dedicato
agli Avengers tutto al femminile. Durante i primi anni, una delle
critiche più comuni che venivano mosse all’universo condiviso era
proprio la mancanza di supereroi femminili. Nonostante l’importanza
del personaggio di Vedova Nera all’interno del franchise, il primo
film in solitaria con protagonista una donna è arrivato soltanto
nel 2019, con l’uscita di Captain
Marvel.
Diversi supereroi femminili sono
stati introdotti durante la Saga dell’Infinito, e alla fine tutte
si sono riunite nella memorabile battaglia finale di Avengers: Endgame. Proprio quel momento ha
riacceso le discussioni su un ipotetico film sugli Avengers al
femminile. Attrici come Scarlett Johansson e Brie Larson hanno già espresso la loro circa
tale possibilità, ma ad oggi i Marvel Studios non hanno ancora
annunciato nulla di ufficiale al riguardo. Con così tanto interesse
nei confronti del potenziale film, anche un’altra star del MCU è piuttosto fiduciosa che il
film verrà realizzato prima o poi.
Letitia Wright ha fatto il suo debutto nel
MCU nel 2018 nei panni di Shuri in
Black
Panther ed stata protagonista anche dell’ormai celebre
scena tutta al femminile vista nell’atto finale di
Avengers: Endgame. In una nuova intervista con
Yahoo, a Wright è stato chiesto della possibilità che la
Marvel realizzi in futuro il tanto
agognato film dedicato alla
A-Force. Stando alle parole della Wright, sembra che la Casa
delle Idee sia intenzionata a rendere il progetto una realtà; si
tratta solo di una questione di tempo…
“Non credo che sia qualcosa per
la quale dobbiamo più lottare”, ha spiegato Letitia Wright. “Victoria Alonso crede
fortemente nel progetto, così come Kevin Feige. È solo questione di
tempo prima che lo facciano.”
Il team A-Force “perfetto” secondo Letitia Wright
Sulla base della risposta di Wright,
sembra che Victoria Alonso, produttrice di
Avengers: Endgame ed vice-presidente esecutivo
della produzione dei Marvel Studios, sia particolarmente
concentrata nel realizzare un film sugli Avengers tutto al
femminile. Inoltre, il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige è sempre
stato un grande sostenitore delle eroine sul grande schermo e della
possibilità di dare loro un maggior spazio, che si tratti di film
in solitaria o di gruppo. Quando a Wright è stato chiesto chi
avrebbe voluto vedere al suo fianco nell’ipotetico film, l’attrice
ha menzionato personaggi del calibro di Valkyria, Captain Marvel, Okoye e Nakia.
Basato sul libro di Lily
Brooks-Dalton, adattato per il cinema da Mark L. Smith
The
Midnight Skydebutterà in
streaming su Netflix
nel dicembre del 2020. La pellicola racconta uno scegnario
post-apocalittico e segue Augustine (George Clooney), uno
scienziato solitario nell’Artide che cerca di impedire a Sully
(Felicity Jones) e ai suoi colleghi astronauti di rientrare sulla
Terra, colpita da una misteriosa catastrofe globale. Clooney dirige
l’adattamento dell’acclamato romanzo di Lily Brooks-Dalton La
distanza tra le stelle, e lo interpreta a fianco di David
Oyelowo, Kyle Chandler, Demián Bichir e Tiffany Boone.
La Mostra Internazionale del
Cinema di Venezia ha rinnovato il contratto dell’attuale
direttore artistico Alberto Barbera. La
Biennale di Venezia ha annunciato oggi che il Consiglio di
Amministrazione ha rinnovato Barbera, il cui titolo ufficiale è
Direttore della Sezione Cinema.
La Biennale ha annunciato oggi i
nuovi direttori di ogni sua sezione e, mentre sono stati sostituiti
i direttori di musica, danza e teatro, Barbera tornerà per un terzo
mandato consecutivo e un quarto mandato assoluto alla direzione del
festival. Il suo primo mandato risale al triennio 1999-2001,
tornando al Lido nel 2011.
Il festival del prossimo anno si
svolgerà dall’1 all’11 settembre.
Barbera ha fatto molto per
rafforzare la posizione del festival cinematografico più antico del
mondo negli ultimi anni, attirando al Lido i grandi studi
cinematografici e artisti di fama mondiale. Proprio quest’anno,
Barbera e la sua organizzazione hanno permesso lo svolgimento in
presenza del festival, l’unico di caratura internazionale che si è
svolto da febbraio ad oggi. La manifestazione si è svolta con
successo e senza intoppi.
Così si chiude la Festa del
Cinemadi Roma 2020, con la presentazione
del quarto lavoro da regista di Francesco Bruni,
Cosa sarà. Sceneggiatore tra gli altri di
Paolo Virzì, cui lo lega un lungo sodalizio
artistico e umano, Bruni firma in proprio commedie
francamente divertenti, ma anche acute e non prive di un certo
disincanto, in cui l’elemento fondante attorno a cui ruota tutto
sono i rapporti umani, in special modo quelli familiari, tra mariti
e mogli e ancor più tra genitori e figli. Non per niente, le sue
commedie realistiche, un po’ strampalate e fresche hanno spesso
lanciato giovani talenti. È stato così con il suo esordio Scialla!, che lanciò Filippo
Scicchitano, come con Tutto quello che
vuoi, che fece emergere
Andrea Carpenzano. Oggi è la volta di Fotinì
Peluso, che interpreta ottimamente Adele, la figlia del
protagonista. La sfida è difficile, poiché si tratta di far ridere
o sorridere del dramma di un uomo ancora giovane gravemente malato
e della sua paura di non farcela.
La trama di Cosa
sarà
Bruno Salvati, Kim Rossi Stuart, è un regista di commedie
quasi sconosciuto. Si è separato dalla moglie Anna, Lorenza
Indovina. Facendo dei controlli dopo un banale incidente,
scopre di avere la leucemia. L’unica speranza di guarigione è un
trapianto di cellule staminali. Inizia così il suo percorso da
paziente, guidato da una competente e pragmatica ematologa,
Raffaella Lebboroni, alla ricerca di un
donatore compatibile. Inizia però, anche un viaggio che lo porterà,
ancor prima che tra le corsie dell’ospedale, alla scoperta di un
segreto di famiglia e alla ricerca, assieme ai figli Adele,
Fotinì Peluso, e Tito, Tancredi
Galli e al padre Umberto, Giuseppe
Pambieri, di una persona che può essere la sua unica
speranza. Questo percorso lo porterà anche a ripensare sé stesso e
i suoi rapporti familiari.
Finché c’è vita c’è
speranza, e ironia
E’ lo stesso Francesco
Bruni a spiegare come in questo film – era già accaduto
nei precedenti – vi sia un contenuto autobiografico, opportunamente
arricchito e rivisitato. Soggetto e sceneggiatura sono del regista,
la seconda in collaborazione con Kim Rossi Stuart. Dunque si tratta di una
storia molto personale, dolorosa e delicata. Si percepiva che lo
fosse. Ecco forse perché Bruni ha sentito il
bisogno di tornare nella Livorno in cui è cresciuto per raccontarne
almeno una parte. Per molti versi, dunque, è lui il Bruno Salvati
della storia, che parla della malattia che lo ha colpito e dalla
quale è guarito – si è salvato, appunto, nomen omen – e di
come questa si possa rivelare un’opportunità per ricominciare, per
cambiare.
Il film rispetta in pieno lo stile
di Bruni riuscendo ad essere al tempo stesso
divertente e amaro, poetico e drammatico, doloroso, realistico, ma
anche movimentato e perfino buffo. Del tutto assente la retorica,
come da sana abitudine del regista. Non si scade mai nel
melodramma, ma si stempera, si alleggerisce con la situazione
comica. Kim Rossi Stuart è convincente nei diversi
registri richiesti dal film, bravissimo nel drammatico, ma non meno
efficace nella commedia.
Foto di Paolo Ciriello
Bruni fa di
Salvati un personaggio che, come altri nei suoi film, non è il
padre che vorrebbe essere, un uomo anche fragile, che non nasconde
la paura, ma che attraverso quest’esperienza trova il coraggio e il
modo di cambiare, di scrollarsi di dosso un’immagine di sé che
forse non gli corrisponde più e comincia a dare maggiore ascolto a
chi gli sta intorno. Il sottofinale è emblematico di questo
cambiamento. Il cast ha anche una presenza femminile importante:
brave Lorenza Indovina, Barbara
Ronchi nel ruolo di Fiorella, Raffaella
Lebboroni e la già citata FotinìPeluso. Scelte perfette sono due brani della
colonna sonora: Perfect day, che crea un ossimoro
emozionante in uno dei momenti forse più dolorosi del film, e I
will survive.
Cosa sarà è anche un sentito omaggio a
Mattia Torre, regista e autore di
Boris e La linea
verticale, prematuramente scomparso. In alcune scene
del film, come quella del dibattito mancato, si ritrova proprio un
po’ della sua impronta, quell’umorismo graffiante e dissacrante,
quel voler far ridere a tutti i costi anche della morte, quel
trattare con umorismo qualsiasi cosa succeda nella vita perché
comunque, finché si è vivi e lo si può raccontare, se ne può
sorridere. In Cosa sarà l’ironia, il riso amaro non
esita a trasformarsi in franca risata. Così come il regista non
rinuncia a punteggiare il film di una pungente ironia sul mondo del
cinema, complice anche un cameo di Ninni
Bruschetta (Boris e
La linea verticale), nel ruolo del
produttore cinematografico.
Il quarto lavoro da regista di
Francesco Bruni è dunque una sorta di lungo flirt
con la morte, al termine del quale non si esce incupiti o avviliti
o tristi, ma col sorriso sulle labbra di chi dice: è andata bene!
Il funambolo che cammina sulla ringhiera del balcone è Salvati, ma
è anche il regista, che pur non cadendo per fortuna, né in questa
vicenda umana, né registicamente, riuscendo a tenere il film in
equilibrio tra commedia e dramma, ha ben presente però che c’è chi
cade. Restituisce però anche la consapevolezza che il funambolo può
essere ciascuno di noi, in qualsiasi momento, e che non sempre va
tutto bene.
Cosa sarà avrebbe dovuto iniziare il suo
percorso in sala dal 24 ottobre. La nuova chiusura imposta
dall’ultimo Dpcm costringe ora a trovare altre strade di fruizione,
che si spera non penalizzino troppo un lavoro che merita la
visione.
Da Romanzo
criminale a Suburra, dopo un particolare
fiorire di libri inchiesta e di cronache giudiziarie, sembrava che
il tema del sottobosco malavitoso della Capitale fosse stato
sufficientemente sviscerato. Purtroppo l’attualità degli ultimi
anni ha confermato ancora una volta – e nel modo peggiore – come la
fantasia sia in grado di superare la realtà. Che evidentemente
molti lati oscuri da svelare. Come tenta di fare il documentario
Ostia Criminale – La mafia a Roma di
Daniele Autieri e Stefano Pistolini, presentato
tra gli Eventi Speciali della Festa di Roma 2020 (dal 26 ottobre su
Dplay Plus e successivamente in tv nel ciclo Nove Racconta).
Il Romanzo criminale di
Ostia
La tesi di fondo è quella – come si
legge nelle note di regia – secondo la quale Mafia e il suo canone
hanno risalito la penisola fino a Ostia, il mare di Roma, e qui
hanno messo radici, servendosi di potenti famiglie criminali e dei
collaudati meccanismi di usura, spaccio e sottomissione della città
“normale”. Negli anni grandi operazioni delle forze dell’ordine si
sono impegnate per contrastare il fenomeno, ma la guerra ancora non
è vinta. Ammesso che questa guerra si possa vincere, tanto più in
un momento nel quale le difficoltà economiche promettono di
favorire ulteriormente gli affari della criminalità
organizzata.
Ma nello sviluppo del film non c’è
una vera e propria dialettica, visto che le testimonianze che
vediamo alternarsi sullo schermo non rivelano nulla di
particolarmente nuovo, puntando semplicemente a raccogliere il
materiale utile a confermare l’ipotesi di partenza. Non poco,
purtroppo, stando a quel che si sente raccontare dai tanti
intervistati, scelti tra forze dell’ordine, professionisti, mondo
giuridico, informazione e società civile, oltre ovviamente a
cittadini del Lido in questione, nel X Municipio di Roma, definito
“la più grande realtà territoriale mai sciolta per Mafia del nostro
paese”.
Dalla Banda della Magliana
ai clan
Abbiamo ancora tutti negli occhi la
testata di Roberto Spada al giornalista che gli chiedeva
dell’appoggio dei post fascisti di CasaPound alla famiglia che
controlla Ostia, a ogni livello, ma le radici del Male da quelle
parti sono ben più profonde. Risalgono agli anni della tristemente
nota Banda della Magliana e successivi, agli omicidi dei boss
locali del 2011 e all’arrivo degli Spada, ultimi eredi di quelli
che avevano deciso di “prendersi Roma”, come romanzato con successo
sul grande e piccolo schermo.
La narrazione procede per
capitoli tematici, portandoci avanti e indietro negli ultimi dieci
anni attraverso le parole del Capo della Squadra Mobile di Roma e
dei vertici dei Carabinieri di Ostia che ci descrivono i
sopralluoghi nella centrale dello spaccio di Piazza Gasparri, nelle
Case Popolari di Ostia Ponente dove vivono gli Spada, all’Idroscalo
e fino ai Garage di Ostia Nuova. La ‘Nuova Alba’ del 2013, la
‘Apogeo’, con il sequestro di beni per 19 milioni, e la ‘Eclissi’,
con gli arresti di personaggi chiave della famiglia, nel 2018 fino
alla ‘Ultima spiaggia’ del 2019 sono le operazioni chiave in questa
cronologia… speriamo non le ultime.
Il ricordo di quei momenti si
affianca alle analisi del giornalista Paolo Mondani e le voci
contrapposte del magistrato ed ex Delegato del Sindaco Alfonso
Sabella e di Mario Giraldi, legale delle famiglie Fasciani e Spada,
sostenitore della loro “autorevolezza” e della differenza tra
“Pentitismo” e “Infamità”… Ma soprattutto alle storie vere di
proprietari di bar, tabaccai, edicolanti vessati e costretti ad
abbandonare le attività, un necessario tuffo nella realtà,
faticosamente riconoscibile ai meno informati in tanta (e tanto)
fredda cronaca.
Mafia e corruzione, un male
antico
L’illegalità come regola, un sistema
mafioso a tutti gli effetti che coinvolge ogni livello della
comunità rendendo tutti pedine e insieme complici, anche solo per
paura. Un potere assoluto al quale non sembra possibile porre
rimedio, solo assistere al suo perpetrarsi con nuovi protagonisti.
Almeno a sentire le conclusioni del lavoro dei due registi e dei
rappresentanti delle istituzioni. L’impotenza di fronte alla
‘Malavita del Mare’ ha molti responsabili, ma – per usare le parole
di uno dei cittadini interpellati – “La Mafia di Ostia ci sarà
sempre”. Come dimostra la guerra ancora in corso, combattuta a
colpi di pistola nelle strade, e che loschi intermediari (come il
‘Diabolik’ Piscitelli ucciso nell’agosto del 2019 al Parco degli
Acquedotti, su una panchina dove ancora qualcuno porta fiori)
stanno cercando di risolvere a favore di ‘Ndrangheta e Camorra.
Eppure di questa “Università della
Mafia” non si fa che raccontare quanto già letto sui giornali, una
operazione utile alla memoria e interessante per chi avesse perso
le tappe più importanti, ma che non rende l’operazione né unica né
imprescindibile. In compenso – e forse per reazione – quasi ci si
sorprende a incantarsi nelle pause più cinematografiche per lo
scorrere delle immagini di palazzi e strade vuote alternate a
splendide spiagge deserte, panorami ripresi dall’alto che mostrano
il biancheggiare di un mare sommerso di luce, ma inesorabilmente e
simbolicamente muto.
Gli amanti di Forrest Gump di Robert Zemeckis potrebbero aver riconosciuto
ne
Il processo ai Chicago 7, l’ultimo film di Aaron Sorkin disponibile su Netflix, un volto noto, ossia quello di Abbie
Hoffman. Il personaggio in questione appare in entrambi i film, al
centro di proteste in entrambi i casi, dal momento che il film di
Zemeckis del 1994 offre a grandi linee un sguardo abbastanza esteso
sul gran parte della storia americana.
Interpretato nel film Netflix di
Sorkin da Sacha Baron Cohen, Hoffman è stato uno degli
imputati nel processo alla fine degli anni ’60 contro un gruppo di
leader protestanti verso la guerra del Vietnam, che furono
perseguiti dopo che una manifestazione avvenuta al di fuori della
Convenzione Nazionale Democratica del 1968 si trasformò in un
sommossa. Ne
Il processo ai Chicago 7, Baron Cohen riesce a
catturare quel difficile equilibrio tra sincerità ed umorismo
tipico della personalità di Hoffman. Dato il suo lavoro in film del
calibro di Borat, non sorprende che Baron Cohen riesca a
fare sue le buffonate comiche che Hoffman ha portato al processo, e
al tempo stesso di brillare durante i momenti più seri del film,
come quando Hoffman viene chiamato a testimoniare durante il
processo.
In Forrest Gump, Abbie Hoffman è interpretato da
Richard D’Alessandro e incontra il personaggio del titolo
interpretato da Tom Hanks durante una manifestazione per la
pace tenutasi davanti al Lincoln Memorial a Washington DC. Mentre
Hoffman incita la folla, invita Gump sul palco a fare un discorso,
ma proprio mentre cerca di parlare, il suo microfono viene staccato
da un sabotatore. Sulla base della cronologia del film e della vita
reale, si può stimare che questo incontro tra Forrest Gump e Abbie
Hoffman sia avvenuto alla fine del 1968, dopo le proteste alla
Convenzione Nazionale Democratica, ma prima che Hoffman venisse
incriminato e sottoposto al conseguente processo.
Jared Leto tornerà nel DCEU nei panni del
malvagio Joker in occasione della Snyder Cut di Justice
League. L’attore sarà coinvolto nelle riprese
aggiuntive, ma attorno al suo ruolo nel progetto vige ancora il più
fitto mistero. L’attore non compare nell’universo cinematografico
DC della Warner Bros. dal 2016, quando ha debuttato per la prima
volta con la sua versione dell’acerrimo nemico di Batman in
Suicide
Squad. Nel film diretto da David Ayer, i fan hanno seguito Joker e la sua
relazione con Harley Quinn. Dopo la sua prima apparizione, sembrava
che la versione di Leto del Clown Principe del Crimine sarebbe
continuata su larga scala. La Warner Bros. stava inizialmente
sviluppando non solo un film per lui e Harley, ma anche un film in
solitaria.
Mentre il DCEU ha cambiato rotta
dopo il flop di Justice
League del 2017, così hanno fatto i piani per il
Joker di Jared Leto. Nel frattempo, è stato realizzato
lo standalone con Joaquin Phoenix, che gli è valso perfino un
Oscar come miglior attore, mentre Margot Robbie ha ripreso il ruolo di Harley in
Birds of Prey, con la sua relazione con il
Joker che è stata interrotta dopo che lui ha rotto con lei
(qualcosa che nel film è stato soltanto accennato). Sembrava che
Leto avesse chiuso con il DCEU, soprattutto dopo il casting
nell’attore nei panni di Michael Morbius in Morbius
della Sony Pictures, ma a quanto pare Zack Snyder ha dei piani per la sua iterazione
dell’iconico villain nel suo montaggio di 4 ore che arriverà su HBO
Max il prossimo anno.
Secondo quanto riferito, Leto
prenderà parte alle riprese aggiuntive della Snyder Cut di Justice
League. Oltre a non sapere quanto grande o piccola
sarà la sua parte, quale sarà davvero il ruolo di Joker nel taglio
originale del cinecomic? La
Snyder Cut, che durerà ben 4 ore e che dovrebbe essere
rilasciata su HBO Max sotto forma di miniserie, arriverà ad un
certo punto nel 2021; una data precisa non è stata ancora
ufficializzata. Fino a quando il prossimo trailer non uscirà o fino
a quando Snyder non deciderà di stuzzicare i fan in merito al ruolo
di Joker attraverso i social media, ci vorrà un po’ prima che si
capisca cosa farà davvero Leto nel film. Tuttavia,
sulla base dell’easter egg del Joker presente nel trailer della
Snyder Cut, ci sono alcuni potenziali ruoli
che potrebbe assumere nel nuovo taglio, come evidenziato da un
nuovo report di
Screen Rant.
Joker sta lavorando con Batman
Batman
v Superman: Dawn of Justice ci ha permesso di dare uno
sguardo all’ormai celebre sequenza dell’incubo in cui, nel futuro,
Bruce Wayne guida una sorta di resistenza contro il regime di
Superman. Al momento non è noto cosa sia successo agli altri
personaggi DC che sono apparsi nel DCEU in questo futuro. Tuttavia,
un indizio importante viene suggerito dalla presenza, in quella
scena, di una delle carte del Joker. Data la loro lunga storia come
rivali storici, ci sarebbero davvero pochissimi casi in cui Batman,
consapevolmente, avrebbe sfoggiato un’arma che ha qualcosa a che
fare con il Joker. Ma in questo futuro apocalittico, non sarebbe
escluso per il Cavaliere Oscuro lavorare insieme al ridente
supercriminale.
È possibile che a un certo punto di
questa timeline, eroi e cattivi abbiano dovuto mettere da parte le
loro divergenze per unirsi contro una minaccia comune. Se qualcuno
come Superman si schiera contro il mondo, avrebbe senso per Batman
dover fare affidamento su personaggi come Joker. Anche se
considerato quanto imprevedibile un personaggio come il Clown
Principe del Crimine, non sarebbe scioccante se la loro relazione
fosse particolarmente complicata. Probabilmente, uo psicotico come
Joker si renderebbe conto che non può causare il caos nel mondo se
non c’è un mondo in cui vivere. Ecco perché è possibile che
Justice
League possa vedere Batman e Joker dalla stessa parte per
una volta.
Harley Quinn è morta nella timeline
dell’incubo
Al momento, la Harley Quinn
di Margot Robbie non è stata annunciata come parte della
Snyder Cut di Justice
League. Con l’ultima aggiunta del Joker di Leto, forse
verrà rivelato in seguito che ci sarà anche la Mattacchiona. E se
ci fosse una ragione specifica, e soprattutto emotiva, dietro la
presenza del Joker nel taglio di Snyder? Analogamente a come Clark
ha perso Lois (e ha come tale evento ha condizionato la sua
trasformazione futura), è del tutto plausibile che il Joker sia
rimasto gravemente colpito da una potenziale perdita di Harley.
Anche se al momento di Birds of Prey erano separati, Harley e Joker sono noti
per essere costantemente presenti nella mitologia.
Nonostante la storia d’amore tra
Joker e Harley sia tossica, in particolare nel modo in cui Joker
tratta la sua ex psicologa, non si può negare che il villain abbia
il suo modo contorto di amarla, o più precisamente di “possederla”.
Non importa quanto indipendente pensi di essere, Joker ha sempre
avuto bisogno di Harley nella sua vita e nella sua carriera da
criminal. Se la Terra dovesse essere conquistata da forze aliene e
lui dovesse perdere la donna che ama per colpa di altri, allora
Joker avrebbe sicuramente qualcosa per cui cercare vendetta.
Apokolips ha il Joker sotto il suo controllo
È possibile
che il clown maniacale stia effettivamente lavorando per il regime
di Superman e/o per le forze di Apokolips. Comunque venga
raffigurato nella
Snyder Cut, sarà interessante vedere dove si
trovano tutti i giocatori DCEU in questa sequenza temporale e da
che parte stanno. Nel caso del Joker, non sarebbe assurdo se avesse
effettivamente servito Superman o Apokolips, in cambio di
continuare a provocare il caos nel mondo. Proprio a causa della sua
natura da psicotica, Joker potrebbe aver preso in considerazione
l’idea di lavorare per i governanti della Terra come piccolo prezzo
da pagare.
Ancora, potrebbe essere che in
realtà il Joker di Leto è sotto il loro controllo, e che quindi non
li stia servendo volontariamente. Con cattivi come DeSaad e
Darkseid coinvolti in Justice
League, il lavaggio del cervello e la corruzione
della mente di uno specifico personaggio diventano una reale
conseguenza poiché fa parte dei loro metodi su Apokolips. Sarebbe
interessante vedere il Joker lavorare per una delle forze più
potenti dell’intero universo DC, mentre lui e Batman cercano ancora
di farsi la guerra. Sarebbe anche una svolta scioccante se Joker
cadesse sotto il loro controllo mentre cerca di difendere la Terra
come parte della resistenza di Bruce.
Il Joker muore per salvare Batman
Al momento non è chiaro
quante nuove riprese Zack Snyder aggiungerà per l’iterazione in
uscita nel 2021 del suo Justice
League. Ma il ritorno del Joker di Leto per un
enorme progetto DC come questo significa che probabilmente l’attore
avrà più di un semplice cameo. Con il ritorno di altri cattivi DC
come il Deathstroke di Joe Manganiello, è possibile che altri
personaggi del DCEU si stiano imbarcando nel progetto. Dato che è
molto probabile che Joker e Batman esistano contemporaneamente
nella timeline dell’incubo, non è da escludere che il più grande
nemico di Bruce sia disposto a prendere una pallottola per lui.
Sarebbe già una svolta in sé il
fatto che lavorano insieme, ma sarebbe uno shock ancora più grande
se Joker morisse per il bene di Batman. Non solo sarebbe qualcosa
che non è mai stato visto nella dinamica tra Batman e Joker al
cinema, ma dimostrerebbe quanto siano diventate folli le cose. In
nessun modo questo redimerebbe Joker dopo le vite che ha preso ed
eliminato, ma sarebbe un’aggiunta inedita alla sua storia
cinematografica. Inoltre, questo potrebbe spiegare anche l’easter
egg visto nel primo trailer della
Snyder Cut. Solo il tempo ci dirà quanto del
Joker di Leto ci sarà nella
Snyder Cut di Justice
League, ma si spera che alcuni indizi verranno
prima o poi forniti nei prossimi mesi.
Un nuovo report di
Screen Rant spiega quando Tony Stark ha scoperto dell’esistenza
delle Gemme dell’Infinito nel MCU. I Marvel Studios avevano anticipato l’esistenza
dei cristalli elementali sin dalla Fase 1 con le Gemme della Mente
e dello Spazio in The Avengers. Ma è stato solo
più tardi, quando siamo entrati nel vivo della Saga dell’Infinito,
che gli eroi hanno realizzato il loro reale impatto collettivo.
Ci sono state diverse scene
espositive nel MCU che spiegavano cosa sono le
Gemma dell’Infinito e perché possono essere pericolose se finiscono
nelle mani sbagliate. Tuttavia, è stato soltanto in Avengers:
Infinity War e, ancora di più, in Avengers:
Endgame, che le Gemme sono diventate l’obiettivo
principale. Nonostante i cristalli elementali non esistano più
nell’universo principale della Saga dell’Infinito, continuano ad
essere rivelate nuove informazioni su di esse, come ad esempio
quando Iron Man ne è venuto a conoscenza per la prima volta.
Il libro di recente pubblicazione
The Wakanda Files contiene un estratto dal diario
personale di Tony che descrive nel dettaglio la sua reazione dopo
aver appreso delle Gemme dell’Infinito. In esso, ha menzionato
Thor che parlava delle Gemme, inclusa la Gemma della Mente sulla
fronte di Visione, molto probabilmente riferendosi alla loro ultima
conversazione alla fine di
Avengers: Age of Ultron.
“Aspetta. Sto davvero
seppellendo il comando qui. Thor ha menzionato sei Gemme
dell’Infinito al centro di un vortice che causò la distruzione
della Terra. E una di loro sta apparentemente abbagliando la fronte
di Visione. Possiamo parlarne per un secondo? Gemme
dell’Infinito?”
Iron Man e l’esperienza diretta
della potenza delle Gemme dell’Infinito
Sfortunatamente,
The Wakanda Files non rivela cosa ha fatto Tony con quelle
informazioni, anche se data la sua natura curiosa, è probabile che
abbia cercato di esaminare di più le gemme elementali. Il problema
è che, probabilmente, c’è una letteratura molto limitata su di
esse, considerando che sono essenzialmente oggetti mistici. In
Infinity
War, Wong ha avuto bisogno di spiegare le loro origini e
le loro funzioni sia a Tony che a Bruce Banner mentre si
preparavano per l’arrivo di Thanos. È lecito presumere, quindi, che
Tony non sia mai andato troppo lontano con i suoi possibili sforzi
per conoscere meglio le Gemme dell’Infinito. Vale anche la pena
sottolineare che negli anni precedenti l’arrivo del Titano Pazzo,
si era occupato anche di questioni personali e
professionali.
Dopo gli eventi di Infinity
War, tuttavia, in cui ha avuto un’esperienza diretta di
quanto siano potenti le gemme, Tony potrebbe aver continuato a
esplorare la composizione delle Gemme dell’Infinito che alla fine
lo hanno aiutato a creare il Guanto dell’Infinito secondario in
Endgame.
Detto questo, molto probabilmente sapeva di avere pochissime
possibilità di sopravvivere mettendo in atto lo schiocco. Sebbene
le sei Gemme dell’Infinito non esistano più nella realtà
principale, c’è sempre la possibilità per loro di giocare un ruolo
chiave nelle trame delle successive Fasi del MCU, mentre i Marvel Studios si preparano ad
affrontare il Multiverso.
Scritto da Sydney Sibilia,
Francesca Manieri L’incredibile storia dell’Isola Delle
Rose è prodotto da Matteo Rovere per la sua
Groenlandia il film debutterà su Netflix il 9
dicembre.
L’incredibile storia dell’Isola Delle Rose, la trama
La storia dello stato indipendente
denominato “L’Isola delle Rose”. Lo stato fu costituito
dall’ingegnere Giorgio Rosa nel 1968 al largo della costa riminese,
costruito su una piattaforma fuori dalle acque territoriali, con
l’esperanto come lingua ufficiale. Le autorità italiane non la
presero bene perché la micronazione fu vista come un espediente per
non pagare le tasse sui ricavi ottenuti grazie all’arrivo di
numerosi turisti e curiosi. Fu disposto una sorta di blocco navale
intorno all’Isola delle Rose e dopo varie controversie lo stato
italiano ordinò alle forze di polizia di far saltare in aria la
piattaforma nel febbraio del 1969. La Repubblica Esperantista
dell’Isola delle Rose non fu mai riconosciuta da alcuno stato del
mondo nel suo breve periodo di vita. La valuta scelta era il Mill
ma non vennero mai prodotte banconote e monete ma solamente alcune
emissioni di francobolli, uno di questi mostrava la cartina
dell’Italia con in evidenza la posizione in cui si trovava la
piattaforma.
Cresce l’attesa per il debutto di
Titans 3, l’annunciata
terza stagione della serie Titans,
ed oggi la DC ha diffuso le prime due foto ufficiali di Red
Hood:
Titans, ed oggi la DC ha diffuso le prime due
foto ufficiali di Red Hood:
Titans 3
Titans 3 sarà la
terza stagione della serie Titans
prodotta dalla DC Entertainmet
e creata da Akiva Goldsman, Geoff Johns, e Greg
Berlanti. Titans vede come produttori
esecutivi Akiva Goldsman, Geoff Johns, Greg Berlanti e
Sarah Schechter.
In Titans 3 protagonisti sonon Brenton Thwaites nei panni di Richard “Dick”
Grayson / Robin, Anna Diop come Koriand’r /
Starfire,
Teagan Croft nei panni di Rachel Roth / Raven e
Ryan Potter nei panni di Garfield “Gar” Logan /
Beast Boy. Nei ruoli ricorrenti ci sono Alan
Ritchson nei panni di Hank Hall / Hawk, Minka
Kelly come Dawn Granger / Dove, Lindsey
Gort nei panni di Amy Rohrbach e Bruno
Bichir come Niles Caulder / Chief, Joshua
Orpin nei panni di Superboy e Esai
Morales come Slade Wilson aka Deathstroke.
Nella serie tv Dick Grayson emerge
dall’ombra per diventare il leader di una band senza paura di nuovi
eroi, tra cui Starfire, Raven e molti altri. I fan possono
aspettarsi che Titans sia una serie d’avventura a tinte drammatiche
che esploreranno e celebreranno uno dei più famosi gruppi di
fumetti di sempre. La prima stagione Titans
ha debuttato nel 2018 sul nuovo servizio digitale per la DC
Universe, gestito da Warner Bros. Digital
Networks.
L’attore Clancy
Brown ha ammesso che sarebbe disposto a tornare nei panni
di Surtur, il nemico del Dio del Tuono visto in
Thor: Ragnarokdel 2017. Il film di Taika Waititi, che ha dato nuova linfa vitale
alla storia dell’eroe interpretato da Chris
Hemsworth, seguiva Thor mentre cercava di fuggirare
dal pianeta Sakaar per salvare Asgard dalla sorella maggiore, la
perfida e temibile Hela, interpretata dal premio Oscar Cate Blanchett.
Thor affronta molte minacce durante
il film, incluso il demone ardente Surtur, il sovrano di
Muspelheim, il regno del fuoco. Anche se Thor viene imprigionato da
Surtur all’inizio del film, l’eroe è in grado di liberarsi e
sconfiggere la creatura. Tuttavia, Surtur viene successivamente
resuscitato da Loki (Tom
Hiddleston) per sconfiggere Hela. Mentre Surtur
finisce per avviare Ragnarok e distruggere Asgard, gli alleati di
Thor riescono in anticipo ad evacuare in sicurezza la
popolazione.
In un’intervista con
ComicBook, Clancy Brown ha rivelato che
sarebbe interessato a tornare ad interpretare Surtur. Brown ha
spiegato che il suo ruolo era per lo più limitato ad una voce fuori
campo e che ha firmato soltanto per apparire in
Thor: Ragnarok. Proprio per questo, ha affermato che
sarebbe pronto a tornare se la Marvel lo contattasse, anche se non
considera la questione “un grosso problema”…
“Era praticamente un personaggio
che ho solo doppiato”, ha spiegato Brown. “Quindi, voglio
dire, lo rifarei volentieri, perché sarebbe stato un mo-cap, una
voce, e sarebbe stato divertente, ma non mi hanno fatto formare un
accordo per più film o cose del genere. Se mi chiamano e possiamo
raggiungere un accordo, lo farei. Se mi chiamano e non vogliono
pagarmi, non lo farò! Voglio dire, non è un grosso problema.
Comunque Surtur non è un vero personaggio per me.”
C’è la possibilità che Surtur possa
fare un’apparizione in Thor: Love and Thunder?
Sebbene non ci siano state conferme
ufficiali da parte della Marvel, c’è la possibilità che
Surtur possa fare un’apparizione in Thor: Love and
Thunder. Il prossimo film dedicato al Dio del Tuono
dovrebbe uscire a febbraio 2022 e vedrà il ritorno di molti volti
noti, tra cui la Jane Foster di
Natalie Portman. Sebbene non si sappia molto
sulla trama del film, è plausibile che possa esserci un’opportunità
per Surtur di tornare, soprattutto considerando l’importante ruolo
del demone nella mitologia asgardiana.
Se Surtur ha davvero un ruolo in
Thor: Love and
Thunder, sarà interessante vedere come il film
rappresenterà il personaggio basato sul gigante della mitologia
norrena, che è stato profetizzato per porre fine all’intero cosmo.
Considerato ciò, sarebbe bello vederlo assumere il ruolo di
antagonista centrale nel prossimo film di Taika Waititi. Tutto sommato,
Thor: Ragnarok è stato un clamoroso successo che ha
mostrato un lato diverso e molto più divertente di Thor. Forse,
anche le potenziali versioni future di Surtur mostreranno un
cattivo dalle infinite sfumature…
Thor: Love and
Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo
sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir
stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo
daNatalie
Portman, come confermato sabato durante il
panel dei Marvel Studios al Comic-Con. L’uscita nelle
sale è fissata invece al 11 febbraio 2022.
Taika Waitititornerà alla regia di un film dei
Marvel Studios
dopo Thor:
Ragnarok, così come Chris
HemswortheTessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor
e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers:
Endgame. L’ispirazione del progetto arriva dal
fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la
perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.