Tornare di Cristina Comencini in uscita sulle piattaforme
Ant-Man: uno dei villain potrebbe tornare in futuro
Attraverso il suo account Twitter, il regista Peyton Reed ha risposto ad alcune domande dei fan relative ad Ant-Man e al futuro del personaggio all’interno dell’Universo Cinematografico Marvel, in riferimento ovviamente all’annunciato Ant-Man 3. Tra i dettagli che sono stati rivelati, figura anche la possibilità di un ritorno dell’attore Walton Goggins.
Quest’ultimo, infatti, ha interpretato il ruolo di Sonny Burch, un “criminale di basso livello”, in Ant-Man and the Wasp; in effetti, ci sono diverse cose a proposito del personaggio – ossessionato dal profitto che può generare la ricerca di Hank Pym – che non sono state chiarite nel sequel: ad oggi, i fan non conoscono l’identità del misterioso “acquirente” per conto del quale agiva il commerciante del mercato nero.
Adesso, il regista Peyton Reed sembra aver anticipato che, prima o poi, rivedremo Burch nel MCU: Reed, infatti, non ha confermato che lo rivedremo ufficialmente in Ant-Man 3, ma alla domanda di un fan: “Spero che Walton Goggins faccia ritorno nel MCU. C’è una qualche possibilità?”, il regista ha risposto: “C’è sempre una possibilità.”
Interrogato invece sul primo film, Peyton Reed ha rivelato un dettaglio decisamente curioso che riguarda una delle scene più divertenti: Falcon che combatte contro Ant-Man quando questi prova ad entrare nel quartier generale dei Vendicatori. Dopo essere stato battuto da Scott Lang, Sam Wilson parla con qualcuno attraverso la sua ricetrasmittente, ironizzando sul fatto che Captain America non debba mai venire a sapere quanto accaduto. Ebbene, Reed ha rivelato che il vendicatore a cui si rivolge Falcon è in realtà Vedova Nera!
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Per quanto riguarda Ant-Man 3, il film non ha ancora una data di uscita ufficiale. La sceneggiatura porterà la firma di Jeff Loveness, lo sceneggiatore della serie del blocco Adult Swim, Rick e Morty, che affiancherà Paul Rudd nella stesura del copione.
Il solista di Joe Wright e la musica come liberazione
Joe Wright non è solo il regista di Orgoglio e pregiudizio, Espiazione, o L’ora più buia. Non è solo maestro dell’estetica, ammaliato lui stesso dalla fascinazione dei film in costume e della ricostruzione d’epoca, come riesce ad ammaliare lo spettatore. Anche se questa sembra essere la sua cifra, ed è certo quella che gli ha dato fama internazionale, portando la sua musa Keira Knightley alla consacrazione e Gary Oldman al meritato Oscar proprio con il magistrale L’ora più buia, Wright sa anche tuffarsi nella contemporaneità e sa farlo con la stessa grazia. È ciò che accade quando, nel 2009, traspone sullo schermo il libro del giornalista americano Steve Lopez, che racconta il suo incontro e l’amicizia con Nathaniel Ayers, senzatetto e suonatore di violoncello nei bassifondi di Los Angeles. Non un romanzo ottocentesco, dunque, ma neppure un testo di finzione contemporaneo, bensì una storia vera, che lo porta a lasciare la sua Inghilterra per l’America e ad esplorare anche artisticamente territori nuovi. Così nasce Il solista.
Ne Il solista (The Soloist) Steve Lopez (Robert Downey Jr.) scrive per il Los Angeles Times, ma da tempo non ha una buona storia da raccontare. È separato dalla moglie Mary (Catherine Keener), che è anche il suo editore, e gli rimprovera di non essere capace di assumersi le proprie responsabilità. In più, un incidente in bicicletta gli ha temporaneamente sfigurato la faccia. L’incontro con Nathaniel Ayers (Jamie Foxx), un senzatetto affetto da schizofrenia che suona il violino con due sole corde ed ha un talento unico, adora Beethoven e da ragazzo ha frequentato la Juiliard, cambierà la vita di entrambi. Lopez scoprirà di aver trovato molto di più di una buona storia, entrerà in contatto con un mondo per lui nuovo e cercherà di aiutare Ayers. Sperimenterà quanto sia difficile farlo nel modo giusto, senza cedere alla tentazione di sentirsi un salvatore. Nathaniel tornerà a suonare con uno strumento integro e potrà dedicarsi pienamente alla sua passione per la musica, scoprendo anche una nuova vita che, in cambio di qualche limitazione alla libertà, offre alcuni innegabili vantaggi. Entrambi conosceranno il valore dell’amicizia e della condivisione.
La regia di Joe Wright
Il regista riesce con un sapiente uso delle inquadrature e dei colori a rendere il concetto della musica come qualcosa che unisce ed è profondamente liberatorio. In una delle sequenze più coinvolgenti del film, le note della musica di Beethoven sono viste da Nathaniel come un insieme di colori, le immagini esemplificano perfettamente come la musica dia colore al suo mondo. Nel cinema di Wright l’aspetto visivo è sorprendentemente evocativo. Qui rende bene quest’idea di superamento dei confini, di libertà e anche di pace data dalla musica. In ciò è coadiuvato dalla fotografia di Seamus McGarvey, dalle musiche di Dario Marianelli, Oscar nel 2007 per Espiazione e dal montaggio di Paul Tothill. Grazie al lavoro del regista britannico, la musica diventa l’emblema dell’anelito alla libertà che percorre tutto il film, assieme al riferimento ricorrente al volo degli uccelli. A Nathaniel non si può negare né l’esperienza della musica, né quella vita povera, ma libera da costrizioni che ha scelto di vivere.
Le note, però, fanno uscire anche Steve dai limiti angusti della propria realtà, mostrandogli che c’è molto altro al di fuori di essa e creando una reale comunione tra i due protagonisti – si veda la scena del sottopasso, in cui Ayers torna dopo molti anni a suonare il violoncello.
Il solista non è solo musica come liberazione e riconciliazione con il mondo. Il regista allarga lo sguardo a un discorso sul disagio mentale, col quale Ayers è in continua lotta e che lo ha relegato ai margini della società. Il tema diventa così anche sociale e politico, un discorso sugli ultimi, i senzatetto delle grandi metropoli occidentali. Ed è questo un focus importante del film: la condizione degli ultimi. La musica è il grimaldello per entrare in contatto emotivo profondo con questo mondo, per aprire una finestra su di esso. È quello che succede a Steve Lopez e per suo tramite, agli spettatori. I senzatetto sono l’altra faccia di Los Angeles, città del cinema. Wright cerca e trova l’autenticità soffermandosi sui volti e sui racconti di vita di veri senzatetto scelti per interpretare sé stessi nel film. Coloro che non sono mai sotto i riflettori nella città delle stelle.
L’abilità del regista sta anche nel saper rinunciare ad ogni forma di falso buonismo in favore di uno sguardo disincantato. Lopez si avvicina ad Ayers con uno scopo puramente utilitaristico e per buona parte del film è anche infastidito dai suoi modi e dalle sue eccentricità, dai risvolti difficilmente gestibili della sua malattia. È un giornalista che punta al successo sul lavoro, non un filantropo che vuole fare del bene. Solo in un secondo momento la relazione si trasforma in una vera amicizia.

Jamie Foxx e Robert Downey Jr. protagonisti de Il solista
La bravura dei due protagonisti è innegabile e ben si accompagna all’ampio respiro visivo del film. Jamie Foxx, che aveva ottenuto l’Oscar e il Golden Globe nel 2004 per la sua interpretazione di Ray Charles in Ray di Taylor Hackford, interpreta Nathaniel Ayers con convincente trasporto, toccando vette di lirismo. L’attore è anche un buon pianista e per l’occasione ha preso lezioni di violoncello.
Robert Downey Jr mostra tutto il suo talento nell’interpretare personaggi in crisi che attingono a tutte le loro risorse per uscirne, vestendo ottimamente i panni del giornalista che riscopre il valore del proprio mestiere e torna in contatto con la parte migliore di sé grazie all’incontro con Ayers.
Il solista secondo Wright e i suoi protagonisti
Sono le stesse parole di Joe Wright a chiarire in un’intervista la sua idea del film e il suo sentirsi, da britannico, un outsider rispetto ad una storia così “americana”: “Mi sono sempre interessato di salute mentale e del potenziale che ha il cinema di esprimere realtà soggettive anche molto estreme, ma non ero sicuro di avere l’autorità per fare un film che riguardasse così intrinsecamente l’esperienza americana”. “Steve Lopez mi ha portato a conoscere i senzatetto e lì [al Lamp, un rifugio per persone affette da malattia mentale ndr. ] ho realizzato che questo era un film sugli outsider e che, essendo io stesso un outsider, potevo dare qualcosa al film”.
Sull’esperienza con gli homeless di Los Angeles e sul loro impiego come attori nel film il regista ha così commentato: “Ho trascorso molto tempo con la comunità dei senzatetto”.“Ho incontrato persone davvero fantastiche e mi sono innamorato di tutti loro. Ero affascinato da loro e ho potuto impiegarli come attori”. “E’ stato molto importante che venissero a fare il film con noi”.
Jamie Foxx ha definito una vera sfida quella di interpretare un personaggio complesso come Nathaniel Ayers: “E’ stata un vera sfida, mi ha messo a dura prova. Questo accade soprattutto quando hai a che fare con questioni che riguardano la mente”. “Quando riesco a catturare un personaggio […], se riesco a scomparire nel personaggio, allora sono bravo […]. Penso sia ciò per cui sono fatto: trovare questi personaggi ed essere completamente onesto nell’interpretarli”. “Questo film è un punto di svolta per me. È molto intenso”.
Ecco il punto di vista di Robert Downey Jr. sull’ambientazione americana del film: “Penso che l’America abbia a che fare con il meglio e il peggio di tutto. […] Ecco perché è il posto giusto per raccontare una storia”.
Frasi significative de Il solista
- Steve Lopez alle prese con la difficile relazione con Ayers: “E se quindici giorni di medicine, una finestra di quindici giorni su quella che potrebbe essere la sua vita, gli cambiasse la vita, la salvasse?”.
- David: “Se tradisci quell’amicizia, distruggi l’unica cosa che ha a questo mondo”.
- Steve Lopez:“Io non voglio essere la sua unica cosa”.
- Due momenti che chiariscono l’anelito costante alla libertà di Ayers.
- Nathaniel Ayers: “Questo posto è molto bello, perché suoni e i piccioni applaudono volando via. […] Mi basta alzare gli occhi e so dove sto: sono a Los Angeles, Los Angeles, California”.
- “Los Angeles significa: angeli. Non puoi negare le ali agli angeli”.
- Steve Lopez e l’insegnamento più importante di Nathaniel Ayers: “La sua fiducia nella forza della sua arte mi ha insegnato la dignità di essere fedeli a ciò in cui si crede, a non rinunciarvi mai. E soprattutto a credere, senza il minimo dubbio, che ci permetterà di sopravvivere”.
Spider-Man in quarantena, i video virali di Tom Jauncey
Un video divenuto virale immagina in modo creativo quale potrebbe essere la routine di Spider-Man nelle attuali condizioni di isolamento causate dalla pandemia di coronavirus. In risposta allo scoppio di COVID-19, i paesi di tutto il mondo hanno implementato diverse politiche di blocco, chiudendo la maggior parte delle imprese e incoraggiando i cittadini a lasciare le proprie case solo per cose essenziali.
Queste misure hanno effettivamente fermato tutto, compresa l’industria cinematografica, con i cinema chiusi e le produzioni sospese. Di conseguenza, praticamente tutti i film in arrivo hanno ritardato le loro date di uscita, tra cui anche i film legati allo Spider-Verse.
Morbius, ambientato nello Spider-Verse SONY, è stato spostato a marzo 2021. Anche Venom 2: Let There Be Carnage è stato spostato, da ottobre 2020 a giugno 2021. Entrambi gli altri due progetti su Spider-Man, entrambi senza titolo, sono stati sospesi, sia quello in live action con Tom Holland, che quello in animazione, sequel di Into the Spider-Verse.
Chiaramente, si dovrà aspettare un po’ di tempo prima che qualsiasi avventura di Spider-Man venga vista sul grande schermo. Nel qual caso, nel frattempo, potrebbe valere la pena dare un’occhiata a questi nuovi cortometraggi creati da un fan speciale che ricreano un giorno della vita di Spider-Man in quarantena.
La serie di video si chiama Quarantine Spider-Man ed è stata realizzata da Tom Jauncey, un fotografo e regista di viaggi che (secondo il suo profilo Instagram) è stato “morso da un ragno durante la quarantena” e ora “qualcosa gli sta accadendo qualcosa di strano”. È certamente qualcosa di strano ma è anche piuttosto bello.
I cortometraggi offrono uno scorcio di come potrebbe essere la vita di Spider-Man se fosse rimasto bloccato in casa per cinque settimane. Il primo video include anche alcuni omaggi a Into the Spider-Verse, con questo Spider-Man che condivide il metodo di coping di Peter B. Parker per piangere sotto la doccia e una colonna sonora di “Sunflower” di Post Malone. Jauncey ha incluso questi pochi video di Quarantine Spider-Man (sotto) sul suo Instagram, ma la maggior parte sarà resa disponibile sul suo TikTok.
https://www.instagram.com/tv/B_fRCQ2J15E/?utm_source=ig_embed
Fonte: Tom Jauncey
Transformers: la Paramount opziona giugno 2022 per un nuovo film
La Paramount ha fissato una data di uscita nel giugno 2022 per il suo nuovo film del franchise di Transformers. Attualmente, Paramount ha due diversi film del marchio in fase di sviluppo ed è poco chiaro quale dei due sia stato posizionato a giugno 2022.
Può darsi che la Paramount debba ancora decidere quale progetto passerà per primo alla produzione e, nel frattempo, vuole assicurarsi una data imminente per qualunque film scelga di sviluppare. Recentemente, le date di uscita sono cambiate in risposta alla pandemia di COVID-19, ed è probabilmente nel miglior interesse di Paramount rivendicare quella data ancora prima di decidere quale film dei due in sviluppo far uscire prima.
A seguito della disastrosa performance di Transformers: The Last Knight e il moderato successo di Bumblebee, Paramount ha rivalutato il futuro della serie. Ciò ha comportato lo sviluppo di due diversi modi di realizzare film sui Transformers. Secondo quanto riferito, uno dei due film sarà il seguito di Bumblebee del 2018, mentre l’altro è uno spin-off basato sulla serie Transformers, Beast Wars. James Vanderbilt (Zodiac, Murder Mystery) sta scrivendo il presunto film di Beast Wars, e Joby Harold (King Arthur: Legend of the Sword, Army of the Dead) sta lavorando alla sceneggiatura ambientata nell’universo di Bumblebee.
Secondo quanto riferisce Deadline (via Screenrant), la data scelta da Paramount è il 24 giugno 2022. Non è stato rivelato nient’altro oltre la data, quindi non si sa quale dei film di Transformers uscirà in quella data. Tuttavia, la notizia suggerisce una solida fiducia nel franchise e la volontà di continuare a lavorare per svilupparlo.
Iron Man: i Russo pronti a riportarlo in vita se necessario
L’anniversario dell’arrivo al cinema di Avengers: Endgame corrisponde anche con il primo anniversario del sacrificio di Iron Man per la salvezza dell’Universo intero. Il Vendicatore con l’Armatura, il più grande difensore della Terra (parola di Steve Rogers) ha dato la sua vita per salvare tutti e il film dei fratelli Russo rende anche omaggio all’incredibile arco narrativo di questo personaggio.
Alla luce del sacrificio, dunque, è plausibile un ritorno al cinema dell’Iron Man di Robert Downey Jr.? I fratelli Russo ne hanno parlato durante la visione di Endgame in video-party con il cast, in occasione dell’anniversario del film.
I registi non sono contrari ad un eventuale ritorno, ma sono senza dubbio consapevole che un ritorno deve essere costruito in modo tale da non rendere vano il sacrificio che Tony ha fatto e che è una conclusione perfetta per il suo arco narrativo.
Hanno dichiarato: “Voglio dire, certo, l’abbiamo sempre detto e crediamo che la posta in gioco (per un ritorno di Iron Man, ndr) debba essere reale, e ci deve essere un investimento emotivo da parte del pubblico, come accaduto con quei personaggi e quella narrazione.
(…)
Quindi, per rispondere alla domanda, penso che dipenda tutto dal contesto. Dipende da come il personaggio viene riportato. Dipende dalla narrazione, ma è certamente qualcosa che deve essere valido, deve essere guadagnato. È certamente qualcosa che sconvolgerebbe e sorprenderebbe il pubblico, quindi non puoi semplicemente riportarlo indietro. Un evento narrativo davvero avvincente, innovativo e imprevedibile deve guadagnarsi la sua esistenza per valerne la pena.”
Avengers: Endgame è arrivato nelle nostre sale il 24 aprile 2019.
Nel cast del film Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Mark Ruffalo, Chris Evans, Scarlett Johansson, Benedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom Holland, Chadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.
Dopo gli eventi devastanti di Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero esserci.
Pedro Pascal: “Vi racconto il mio Mandaloriano”
Il suo personaggio in The Mandalorian ha fatto impazzire tutti i fan di Guerre Stellari e non, questo cacciatore di taglie imperturbabile, algido, silenzioso, che non toglie mai l’elmo che gli copre il volto in tutti e gli otto episodi della serie, è già un cult. Pedro Pascal, conosciuto dal pubblico per i suoi iconici ruoli ne Il Trono di Spade (Oberyn Martell) e Narcos (Javer Pena), è il personaggio del momento.
La serie, creata da Jon Favreu e Dave Filoni, racconta di un mercenario rimasto orfano e cresciuto da quello che resta di un popolo sfuggito alle angherie dell’Impero, i mandaloriani, appunto. Le ambientazioni ricordano i film di Sergio Leone e Akira Kurosawa, (come dichiarato dallo stesso Pascal), e la tecnica usata sul set, la stagecraft, potrebbe essere l’inizio della rivoluzione cinematografica. Infatti quella che la Disney sta sperimentando da cinque anni, usandola a piccole dosi anche in Solo: A Star Wars Story, in The Mandalorian ha costituito il 90% della scenografia.
Si tratta di riprodurre in maniera virtuale le ambientazioni, in questo modo l’attore non avrà intorno il famoso telo verde, dove poi vengono ricreate le scene in Cgi, ma si ritroverà immerso in vero e proprio set, seppur virtuale. Anche grazie alla serie di Favreau e Filoni, punta di diamante della piattaforma, Disney+ ha già registrato più di 50 milioni di abbonati in tutto il mondo, un vero e proprio successo.
Abbiamo chiesto al diretto interessato, Pedro Pascal, come è stato lavorare a questa serie, durante una telefonata via Zoom, in pieno stile lockdown.

Intervista a Pedro Pascal, protagonista di The Mandalorian
Lei è il protagonista di quello che è stato definito il più bel Guerre Stellari da tempo, ma non mostra mai il suo volto. Le dispiace un po’?
“No, non mi dispiace, fare parte di questo progetto e essere entrato in questa grande famiglia è una sensazione bellissima. Io sono il piccolo pezzo di un puzzle enorme che costituisce il successo e la riuscita di questa serie, non avete idea di quanto lavoro ci sia dietro e quante persone di talento siano parte dell’ingranaggio”.
Ci racconta come è stato recitare costantemente con il volto coperto?
“È stato diverso, ma per chi come me viene dal teatro, è stato come un rendezvous con un vecchio amico. L’esperienza sul palco ti aiuta ad imparare a saper usare tutto il tuo corpo come veicolo di emozioni, è la disciplina della recitazione, per il mio Mandaloriano ho usato la voce e la fisicità per dare spessore al mio personaggio, con una fessura come visuale”.
L’esperienza con lo stagecraft invece è stata strana?
“È stata stranissima, ma anche lì, tutte le persone che sono dietro a questa innovazione tecnologica, mi hanno aiutato a farne parte. Ho messo insieme questi scenari che evocavano Sergio Leone, il senso di grande moralità dei samurai di Kurosawa come suggerito da Jon (Favreau) con le tecniche teatrali della mia esperienza e ho dato spessore al mio personaggio”.
Questo Mandaloriano ha un trascorso simile al suo per alcune cose, si è rivisto in lui?
“Siamo molto diversi ma comparandolo a Star Wars anche i miei genitori sono fuggiti da un “regime imperiale”- dice ridendo– “La mia storia l’ho capita con consapevolezza mentre crescevo, chi era la mia famiglia e come è stata la mia infanzia”
Guerre Stellari è un franchise enorme con milioni di fan in tutto il mondo, non ha avuto un po’ paura ad iniziare questa avventura?
“Ho avuto paura di deludere i fan all’inizio ma poi quando ho capito cosa stavamo realizzando non ci ho più pensato, si raccontano tante storie sui fan di Guerre Stellari, io posso solo dire che mi sento come se mi avessero invitato a far parte di un club, con tantissimi iscritti eppure dall’aria familiare e, in famiglia, si sa, ci si protegge e ci si vuole bene. È una sensazione meravigliosa davvero”.
La serie ha già pronta una seconda stagione che sono riusciti a girare prima dell’emergenza del Coronavirus e il 4 maggio in occasione dell’annuale Star Wars Day (May The Fourth), uscirà sulla piattaforma una sorpresa per i fan, Disney Gallery: The Mandalorian, un documentario che racconta il dietro le quinte della serie, la lavorazione e le tecniche usate, il tutto raccontato dai protagonisti. In attesa di rivederlo nei panni di questo polveroso mandaloriano, Pascal sarà al cinema (si spera presto) nel nuovo Wonder Woman 1984, in cui interpreterà il perfido Max Lord, questa volta a viso scoperto.
Star Trek: Discovery 3: promo ufficiale della nuova stagione
Il network americano della CBS ha diffuso il promo ufficiale di Star Trek: Discovery 3, l’attesa terza stagione della serie Star Trek: Discovery.
Star Trek: Discovery 3
Star Trek: Discovery 3 è la terza attesa stagione della serie tv Star Trek: Discovery creata da Bryan Fuller e Alex Kurtzman per il network americano della CBS, in Italia trasmessa da Netflix. La terza stagione della serie televisiva americana Star Trek: Discovery segue l’equipaggio della USS Discovery mentre viaggiano per il futuro, oltre 900 anni dopo gli eventi del originale di Star Trek serie . La stagione è prodotta da CBS Television Studios in associazione con Secret Hideout e Roddenberry Entertainment, con Alex Kurtzman e Michelle Paradise come showrunner .
In Star Trek: Discovery 3 protagonisti sono Sonequa Martin-Green come Michael Burnham, Doug Jones nel ruolo di Saru, Anthony Rapp come Paul Stamets, Mary Wiseman nel ruolo di Sylvia Tilly, Wilson Cruz nel ruolo di Hugh Culber, David Ajala nel ruolo di Cleveland “Book” Booker. Nei ruoli ricorrenti troviamo Adil Hussain, mentre tra le guest star confermata Michelle Yeoh come Philippa Georgiou.
Start Trek, uno degli show più iconici del mondo televisivo mondiale, torna 50 anni dopo la première di Star Trek: Discovery. Nella serie vedremo una nuova navicella, nuovi personaggi e missioni, ritrovando però gli stessi valori e la stessa speranza per il futuro che ha ispirato una generazione intera di sognatori.
Star Trek: Discovery è prodotta da CBS Television Studios in associazione con Secret Hideout di Alex Kurtzman, Living Dead Guy Production di Bryan Fuller e Roddenberry Entertainment. Alex Kurtzman, Bryan Fuller, Heather Kadin, Gretchen J. Berg & Aaron Harberts, Akiva Goldsman, Rod Roddenberry e Trever Roth sono i produttori esecutivi.
Shonda Rhimes: 10 cose che non sai sulla produttrice
Inserita nella lista delle cento persone più influenti del mondo Shonda Rhimes è una delle più acclamate produttrici e sceneggiatrici televisive. Grazie alle serie da lei ideate e realizzate ha significativamente contribuito all’accresciuta popolarità che oggi vantano i prodotti televisivi. Ancora oggi, la Rhimes non manca di emozionare i propri spettatori con alcune delle storie più seguite del piccolo schermo. Ecco 10 cose che non sai di Shonda Rhimes.
Parte delle cose che non sai sulla produttrice

Shonda Rhimes: le serie da lei prodotte
10. Si è formata come sceneggiatrice. La Rhimes ha compiuto i primi passi nel mondo della televisione scrivendo sceneggiature per quelle che sono poi diventate apprezzate serie. I suoi primi lavori a riguardo sono stati per i film Vi presento Dorothy Dandridge (1999), Crossroads – Le strade della vita (2002) e Principe azzurro cercasi (2004), con Anne Hathaway. La svolta nella sua carriera arriva però grazie alla serie Grey’s Anatomy, in onda ancora oggi e composta da un cast di attori come Ellen Pompeo, Patrick Dempsey, Sandra Oh e James Pickens Jr. Divenuta una vera e propria autorità televisiva, la Rhimes continua ad affermarsi per le sue sceneggiature di Private Practice (2007-2013), con Caterina Scorsone, Scandal (2012-2018) e Station 19 (2018-in corso), con Jaina Lee Ortiz.
9. È nota come produttrice. L’attività principale della Rhimes, e quella che più l’ha resa celebre, è quella legata alla produzione. Le prima serie per cui ha ricoperto tale ruolo sono state Grey’s Anatomy (2005-in corso) e Private Practice (2007-2013) da lei anche ideate. In seguito, ha prodotto acclamati titoli come Scandal, Le regole del delitto perfetto (2014-2020), con Viola Davis, The Catch (2016-2017), For the People (2018-2019), Station 19 (2018-in corso) e Bridgerton (2020). Nel 2020 produrrà anche la serie Netflix Inventing Anna.
8. Ha ottenuto importanti riconoscimenti. Estremamente popolare in ambito televisivo, la Rhimes ha ottenuto da subito l’attenzione dell’industria. Nel 2006 viene infatti nominata per la miglior serie drammatica per Grey’s Anatomy, ottenendo anche una candidatura come miglior sceneggiatrice. Il successo si replica nel 2007, con una nuova nomination per la serie. Pur non riportando vittorie, la visibilità ottenuta ha permesso alla Rhimes di diventare un’autorità del settore. Nel 2007 vince invece il Producers Guild Award per la miglior serie drammatica, e nel 2016 le viene conferito, sempre dai PGA, il Lifetime Achievement Award in Television.
Shonda Rhimes: la sua vita privata
7. È molto riservata. La vita privata della produttrice e sceneggiatrice è da sempre al centro di speculazioni e pettegolezzi. La Rhimes si è però dimostrata molto riservata a riguardo, evitando di condividere dettagli a tal proposito. È noto, tuttavia, che non è sposata, ma non vi sono notizie riguardo ad una possibile frequentazione.
Shonda Rhimes ha dei figli
6. È madre di tre figlie. Pur non essendosi mai sposata, la Rhimes è diventata madre per tre volte, e quelli riguardo i figli sono tra i pochi annunci pubblici da lei fatti. La produttrice diventa madre per la prima volta nel 2002, quando adotta una prima bambina, per poi adottarne una seconda nel 2012. Nel 2013 dà invece alla luce la terza figlia, nata tramite madre surrogata.
Parte delle cose che non sai sulla produttrice

Shonda Rhimes su Netflix
5. Produrrà delle nuove serie per la piattaforma. Nel 2018 viene rivelato che la produttrice è pronta a compiere il suo debutto sulla celebre piattaforma di streaming. Grazie ad un accordo stretto tra Netflix e la produttrice, infatti, sono previste per il 2020 le serie Bridgerton e Inventing Anna. Di quest’ultima la Rhimes è anche ideatrice e sceneggiatrice.
Shonda Rhimes e Grey’s Anatomy
4. Aveva un’idea diversa per i protagonisti. Al momento di sviluppare la serie, la Rhimes aveva intenzione di rendere i due protagonisti una coppia interraziale, affidando i ruoli agli attori Ellen Pompeo e Isaiah Washington. Tuttavia, fu proprio la Pompeo a suggerirle di cambiare idea. L’attrice, infatti, vive realmente una relazione interraziale, e temeva che riproporre una situazione del genere sul set l’avrebbe fatta sentire troppo vicina al suo vissuto.
3. Ha dovuto cambiare il finale della serie. Durante un’intervista, la Rhimes ha dichiarato di aver avuto da sempre in mente come si sarebbe dovuta concludere la serie. Tuttavia, il successo inaspettato ha con il tempo reso inutilizzabile quell’idea, per via delle nuove storie venutesi a generare nel tempo, ma è stata invece proposta nel corso della serie all’interno di una storyline. La Rhimes non ha però mai rivelato quale essa sia.
Shonda Rhimes: il suo patrimonio
2. È tra le più pagate della televisione. Ad oggi la Rhimes è tra le più acclamate e celebrate produttrici e celebrità del piccolo schermo. Grazie alle sue numerose serie di successo, divenute tra le più longeve della TV, la Rhimes ha potuto negli anni affermarsi e veder crescere il proprio patrimonio, il quale ammonta oggi a circa 140 milioni di dollari.
Shonda Rhimes: età e altezza
1. Shonda Rhimes è nata il 13 gennaio del 1970 a Chicago, Illinois, Stati Uniti. L’altezza complessiva della produttrice è di 163 centimetri.
Fonte: IMDb
Brandon Routh: 10 cose che non sai sull’attore
L’attore Brandon Routh è noto, sia al cinema che in televisione, per aver interpretato celebri supereroi tratti dai fumetti. Non priva di alti e bassi, la carriera dell’attore conosce oggi un nuovo periodo di popolarità grazie proprio al piccolo schermo, dove Routh ha potuto riaffermare le proprie doti da interprete, ottenendo l’apprezzamento del pubblico. Ecco 10 cose che non sai di Brandon Routh.
Parte delle cose che non sai sull’attore

Brandon Routh: i suoi film e le serie TV
10. Ha interpretato un supereroe al cinema. Nel 2006 l’attore diventa popolare in tutto il mondo grazie al ruolo di Clark Kent, alias Superman in Superman Returns, dove recita accanto all’attore Kevin Spacey. Successivamente, tuttavia, si dedica a film di minor rilievo, come Lie to Me (2008), Zack & Miri – Amore a… primo sesso (2008), con Seth Rogen, Life Is Hot in Cracktown (2009), Kambakkht Ishq (2009), e Unthinkable (2010). Nel 2010 interpreta il protagonista in Dylan Dog – Il film, per poi comparire in Scott Pilgrim vs. the World (2010). Le sue ultime apparizioni al cinema risalgono ai film 400 giorni (2015) e Lost in the Pacific (2016).
9. È noto per i suoi ruoli televisivi. L’attore intraprende la propria carriera recitando in alcuni episodi di serie come Undressed (2000), Una mamma per amica (2001) e Will e Grace (2004). Ottiene notorietà grazie al ruolo di Daniel Shaw nella serie Chuck (2010-2011), con Zachary Levy. Negli anni recita poi in serie come Partners (2012-2013) e Chosen (2013-2014), ma il ruolo più importante arriva grazie a Legends of Tomorrow, dove dal 2016 recita nel ruolo del supereroe Atomo, accanto all’attrice Caity Lotz. Ha recitato tale ruolo anche per le serie facenti parte dell’Arrowverse, ovvero Arrow (2014-2016), con Stephen Amell, The Flash (2015-2019), con Grant Gustin, Supergirl (2019), con Melissa Benoist, e Batwoman (2019), con Ruby Rose.
8. Ha ottenuto importanti riconoscimenti. Anche se il film Superman Returns non ha ottenuto il successo sperato, l’interpretazione dell’attore è stata particolarmente lodata. Routh è stato inoltre premiato con un Saturn Award al miglior attore, nonché con uno Scream Award per il miglio supereroe dell’anno. Ha poi ricevuto tre nomination ai Teen Choice Awards in tre differenti categorie, senza tuttavia riportare la vittoria.
Brandon Routh è su Instagram
7. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 1,2 milioni di persone. All’interno di questo Routh è solito condividere curiosità dai set in cui ha lavorato, come anche numerose immagini e video promozionali dei suoi progetti da interprete. Non mancano, infine, anche post dedicati a momenti di svago, in compagnia di amici o colleghi.
Brandon Routh e Courtney Ford
6. Ha sposato un’attrice. Nel 2006, dopo tre anni di frequentazione, Routh annuncia il fidanzamento con l’attrice Courtney Ford, nota per i suoi ruoli televisivi in serie come Dexter (2009) e Supernatural (2016-in corso). La coppia si sposa poi nel novembre del 2007 a Santa Barbara, e nel 2012 nasce il loro primo figlio.
Parte delle cose che non sai sull’attore
Brandon Routh è Superman

5. Ha firmato per il film senza aver letto la sceneggiatura. Quando gli fu proposto di interpretare Superman, Routh era ancora un attore alle prime esperienze, ed era ben consapevole che dar vita al celebre supereroe gli avrebbe permesso di ottenere una grandissima notorietà. Per questo motivo, firmo per accettare la parte senza neanche voler leggere la sceneggiatura.
4. Un piccolo incidente gli ha permesso di ottenere il ruolo. Il primo colloquio con il regista Bryan Singer avvenne in un bar, dove questi dimostrò il suo interesse nell’affidare la parte a Routh. Per l’agitazione, tuttavia, l’attore rovesciò tutto il caffè sul tavolo. Temette allora di aver rovinato e perso la sua possibilità di entrare a far parte del film, ma in realtà quell’incidente convinse Singer che Routh poteva benissimo interpretare il maldestro e timito Clark Kent.
3. Ha ripreso il ruolo molti anni dopo. Nel 2019 l’attore a vestire i panni di Superman per l’episodio Crisis on Infinite Earths: Part Two e Part Three, delle serie Batwoman e The Flash. Questi sono infatti ambientati sul pianeta Terra-96, dove Superman ha le sembianze dell’attore. Per Routh, che nell’Arrowverse, ricopre invece il ruolo di Atomo, è stata una gioia poter indossare quel costume ancora una volta.
Brandon Routh in Arrow
2. Era stato proposto per un ruolo diverso. Dal 2014 l’attore è noto in televisione grazie al ruolo di Ray Palmer, alias Atomo, all’interno dell’Arrowverse. La sua prima apparizione nei panni del personaggio risale all’episodio The Calm, il primo della terza stagione di Arrow. Inizialmente, tuttavia, i produttori volevano affidargli il ruolo di Ted Kord, alias Blue Beetle. Non possedendo però i diritti del personaggio, finirono con l’assumerlo per la parte di Palmer.
Brandon Routh: età e altezza
1. Brandon Routh è nato a Des Moines, Iowa, Stati Uniti, il 9 ottobre 1979. L’attore è alto complessivamente 189 centimetri.
Fonte: IMDb
Colin Morgan: 10 cose che non sai sull’attore
L’attore Colin Morgan è oggi famoso in particolare per il ruolo di Merlino nella serie dedicata al personaggio, ma negli anni ha dato prova di versatilità ricoprendo spesso ruoli diversi per genere e carattere. Di recente, Morgan ha intrapreso anche la scalata verso il successo cinematografico, partecipando ad alcuni film di grande incasso. Ecco 10 cose che non sai di Colin Morgan.
Parte delle cose che non sai sull’attore

Colin Morgan: i film e le serie TV
10. Ha recitato in noti lungometraggi. L’attore debutta al cinema con un ruolo di rilievo nel film Parked (2010), per poi ottenere successivi ruoli in Island (2011) e Testament of Youth (2014), dove recita accanto agli attori Alicia Vikander, Taron Edgerton e Dominic West. Un ruolo di prestigio arriva poi nel 2015, quando è Frankie Shea in Legend, film con protagonista l’attore Tom Hardy. Successivamente, recita in Il cacciatore e la regina di ghiaccio (2016), con Chris Hemsworth, Emily Blunt e Jessica Chastain. Nel 2018 è invece nel cast dei film Benjamin e The Happy Prince – L’ultimo ritratto di Oscar Wilde.
9. È noto per i ruoli televisivi. Tra i primi, e più fortunati, ruoli che l’attore ricopre vi è quello di Merlino per la serie Merlin, andata in onda dal 2008 al 2012. Sempre nel 2008 recita nel decimo episodio della quarta stagione di Doctor Who, con David Tennant, mentre negli ultimi anni ha fatto parte del cast di The Fall – Caccia al serial killer (2014-2016), Humans (2015-2018), dove recita nel ruolo di Leo, accanto alle attrici Gemma Chan e Carrie-Anne Moss, e The Living and the Dead (2016). Nel 2019 recita nel quarto episodio della terza stagione di The Crown, con protagonista Olivia Colman.
Colin Morgan non è su Instagram
8. Non è presente sul social network. L’attore ha affermato di non possedere alcun profilo su Instagram, non apprezzando il modo in cui la piattaforma porta ad un eccessiva esposizione mediatica. È tuttavia possibile trovare su questa alcune fan page a lui dedicate, la più seguita delle quali vanta 26,8 mila followers. All’interno di questa, è possibile ritrovare gli ultimi aggiornamenti legati all’attore, sia riguardanti i suoi progetti sia legati alla sua vita al di fuori dal set.
Colin Morgan: chi è la sua fidanzata
7. Ha una lunga relazione sentimentale. A partire dal 2010 Morgan vive una relazione con l’attrice Katie McGrath, celebre per il ruolo di Lena Luthor in Supergirl. I due si sono conosciuti sul set della serie Merlin, e da quel momento sono diventati una solida coppia del mondo dello spettacolo. Negli anni, hanno poi manifestato la volontà di non condividere dettagli della loro vita privata, dichiarandosi entrambi contrari al mondo dei social media.
Colin Morgan in Doctor Who
6. Ha avuto un ruolo nella celebre serie. Nel 2010 l’attore partecipa al decimo episodio della quarta stagione di Doctor Who, intitolato Midnight. Nella puntata in questione, il dottore organizza un viaggio verso il pianeta che dà il nome al titolo, e per raggiungerlo riempie un particolare autobus corazzato, all’interno del quale si può ritrovare anche Morgan, nei panni di Jethro Cane, figlio ribelle di una famiglia invadente.
Parte delle cose che non sai sull’attore

Colin Morgan in Merlin
5. Desiderava ardentemente di far parte dello show. Parlando della serie che lo ha reso celebre, l’attore ha raccontato di aver spinto molto per poter ottenere un colloquio per la parte del protagonista. Ad affascinarlo della serie, era infatti la possibilità di misurarsi con luoghi lontani e situazioni appartenenti al mondo del fantasy.
4. Voleva dar vita ad un Merlino diverso dal canone. Nel ricoprire il ruolo del mago Merlino, Morgan desiderava poter infrangere l’idea che si ha spesso del personaggio, di un uomo anziano e dalla lunga barba grigia. Il suo Merlino è invece un giovane goffo alle prime armi con la magia, e dar vita a questo percorso di crescita era l’aspetto che più lo affascinava del personaggio.
3. È entusiasta del finale. Conclusasi con la quinta stagione, la serie ha portato a termine il viaggio del personaggio. Nel ricordare il finale, l’attore racconta di essersi emozionato molto al momento delle riprese, e di considerarlo il miglior modo con cui la serie potesse terminare, tanto per il protagonista quanto per i personaggi intorno a lui.
Colin Morgan in Legend
2. Ha avuto un ruolo di rilievo. Nel film Legend, dove Tom Hardy interpreta entrambi i malavitosi gemelli Kray, Morgan ricopre il ruolo di Frankie Shea, personalità di bel aspetto, incaricato come autista dei Kray. Il suo personaggio, pur se non tra i principali, avrà particolare importanza all’interno del film.
Colin Morgan: età e altezza
1. Colin Morgan è nato a Armagh, Inghilterra, il 1° gennaio 1986. L’attore è alto complessivamente 183 centimetri.
Fonte: IMDb
Space Jam 2: ecco il logo e il titolo ufficiale
A sorpresa, è stato rivelato il logo del sequel di Space Jam, che riporta anche il titolo del film, che sarà Space Jam: A New Legacy. Il logo è stato diffuso insieme ad una foto di LeBron James che indossa un berretto con lo stesso stampato sulla parte frontale.
Ecco di seguito il logo:

Questi invece dovrebbero essere i personaggi del sequel:
- Dom, uno dei figli di LeBron, giovane promessa del basket, preferisce giocare per divertimento che per ambizione. Ha un talento speciale per i videogiochi e cerca disperatamente di trovare un legame con suo dare al di là della pallacanestro.
- Malik, il direttore commerciale di LeBron, il suo migliore amico e braccio destro. I due sono cresciuti insieme nello stesso quartiere e si conoscono da quando erano bambini.
- Darius, il figlio maggiore di LeBron e un giocatore di pallacanestro. Protettivo, nonostante i caratteri diversi, verso il fratellino Dom, molto vicino a suo padre mentre sogna di diventare un giorno un suo compagno di squadra.
- Xosha, la figlia più giovane di LeBron, oltre che il suo pupillo. Adora stare sul campo e studiare le statistiche di gioco di suo padre.
Vi ricordiamo che pellicola vanterà la produzione di Ryan Coogler, regista di Black Panther, Creed e Fruitvale Station, e uscirà nelle sale il il 16 Luglio 2021. Nell’originale del 1996, Bugs Bunny arruolava il campione di basket americano Michael Jordan e altre superstar dell’NBA per sfidare sul campo l’alieno Swackhammer e riconquistare la sua libertà e quella degli amici.
Cardinal: stagioni, episodi, trama, cast e dove vederlo
Cardinal è la serie tv canadese del 2017 adattamento del romanzo Quaranta modi per dire dolore di Giles Blunt, in cui degli investigatori indagano sull’omicidio di una giovane ragazza. La serie tv è ideata da Aubrey Nealon ed è diretta da Daniel Grou e Jeff Renfroe.
CTV canale che per primo ha trasmesso la serie, dopo la prima messa in onda ha deciso di rinnovarla per una seconda e una terza stagione di sei episodi ciascuno. Una quarta stagione è in arrivo.
Cardinal: quando è uscita e dove vederla in streaming
La serie tv è andata in onda nel 2017 per la prima volta sul canale CTV. In Italia, la serie va in onda dal 20 novembre 2018 su La EFFE.
Cardinal: la trama e il cast
Nella serie L’investigatore John Cardinal e la collega Lise Delorme indagando su una serie di crimini commessi nella città di Algonquin Bay, nel tentativo di salvare le prossime possibili vittime degli assassini.
Nella serie protagonisti sono Billy Campbell nei panni di Det. John Cardinal, Karine Vanasse nei panni di Det. Lise Delorme, Glen Gould nei panni di Det. Jerry Commanda, Eric Hicks nei panni di Connestabile Derek K. Fox, Kristen Thomson nei panni di Det. Serg. Noelle Dyson, Deborah Hay nel ruolo di Catherine Cardinal, Alanna Bale come Kelly Cardinal, David Richmond-Peck come Serg. Malcolm Musgrave, James Downing come il Det. Ian McLeod, James Thomas come il Det. Hannam e Zach Smadu come il Det. Ash Kular.
Cardinal, le stagioni
La prima stagione di Cardinal racconta di quando nella baia di Algonquin, in Ontario, viene ritrovato in una miniera abbandonata il corpo di una ragazza di 13 anni. Il detective John Cardinal, che stava indagando sulla vittima, Katie Pine, che è scomparsa da mesi, è sulle tracce del suo assassino. Per questa indagine, è sostenuto contro la sua volontà dalla poliziotta Lise Delorme, la sua nuova collega imposta dalla sua gerarchia. Per John Cardinal, i segni dell’omicidio corrispondono al modo di operare di un assassino seriale. Inizialmente scettica, la sua nuova compagna di squadra, convinta dalle nuove scoperte, aiuta a rintracciare l’assassino negli ampi spazi aperti di questa regione, in un’atmosfera pesante e gelata.
Nella seconda stagione di Cardinal la giovane donna, che soffre di amnesia dopo essere stata colpita alla testa, appare ad Algonquin Bay. Presto vengono scoperti corpi mutilati, secondo alcuni riti religiosi occulti. I corpi sono membri di un gruppo locale di motociclisti noti per il traffico di droga. John Cardinal e la squadra sospettano che qualcuno stia cercando di eliminarli. Nel frattempo, la salute mentale della moglie preoccupa Cardinal e Musgrave pensa di aver finalmente trovato le prove che sta cercando contro di lui. La terza stagione è attualmente inedita. La quarta stagione debutterà nel 2020.
Cardinal: trailer
https://www.youtube.com/watch?v=TNhoovuhLIU
https://www.youtube.com/watch?v=NAsu6J5E8Pk
La serie è prodotta da Jessica Daniel, mentre produttori esecutivi sono Jennifer Kawaja, Julia Sereny, Daniel Grou, Jocelyn Hamilton, Armand Leo, Aubrey Nealon, Sarah Dodd, Patrick Tarr.
D.N.A. (Decisamente Non Adatti), intervista a Lillo
Intervista a Lillo che, insieme a Greg, esordisce alla regia con D.N.A. (Decisamente Non Adatti), dal 30 aprile disponibile on demand su Sky Prima Fila Premiere, TimVision, Chili, Google Play, Infinity, CG Digital e Rakuten Tv., distribuito da Vision Distribution e Lucky Red.
D.N.A. (Decisamente Non Adatti) è la storia di due ex-compagni di scuola elementare, molto diversi tra loro, che si rincontrano da adulti e decidono di scambiarsi i codici genetici per migliorare le proprie vite. Tra esperimenti scientifici maldestri e hackeraggi del DNA dagli effetti nefasti, i due risulteranno Decisamente Non Adatti a queste nuove vite.
D.N.A. (Decisamente Non Adatti), il trailer dell’esordio alla regia di Lillo e Greg
Vision Distribution e Lucky Red sono lieti di annunciare che D.N.A. (Decisamente Non Adatti), la commedia che segna l’esordio alla macchina da presa di Lillo & Greg, con protagonisti Lillo, Greg e Anna Foglietta, sarà disponibile on demand dal 30 aprile.
Il film, inizialmente previsto per un’uscita in sala il 30 aprile, mantiene la data di lancio andando direttamente on demand sulle piattaforme SKYPRIMAFILA Premiere, TIMVISION, CHILI, GOOGLE PLAY, INFINITY, CG Digital e RAKUTEN TV nell’ambito della campagna #IORESTOACASA.
Interpretato da Lillo & Greg e Anna Foglietta, e scritto da Edoardo Falcone, Claudio Gregori (Greg), Lillo Petrolo (Lillo), D.N.A. (Decisamente Non Adatti) è una produzione Lucky Red e Vision Distribution con la collaborazione di Sky e Amazon Prime Video, distribuito da Vision Distribution.
MCU: 10 personaggi dell’Universo Cosmico che non abbiamo ancora visto
In passato, per un certo periodo, si è parlato piuttosto con insistenza del fatto che James Gunn avrebbe dovuto visionare l’Universo Cosmico della Marvel dal punto di vista cinematografico, in relazione al ben più ampio MCU. Il progetto è poi caduto nel dimenticatoio dopo il licenziamento del regista da parte della Disney, che nel frattempo venne assunto dalla Warner Bros. per occuparsi della regia di The Suicide Squad. Gunn è stato poi reintegrato dalla Casa di Topolino e il terzo capitolo dei Guardiani della Galassia è tornato ufficialmente sotto la sua egida.
Se Gunn tornerà prima o poi ad occuparsi dell’Universo Cosmico rimane ad oggi un mistero, ma con l’arrivo al cinea de Gli Eterni il prossimo anno, sembra che i Marvel Studios si stiano preparando ad introdurre sul grande schermo numerose Entità Cosmiche. Di seguito abbiamo raccolto i 10 personaggi dell’Universo Cosmico della Marvel che non sono ancora stati introdotti al cinema e che meriterebbero una possibilità:
Adam Warlock

In Guardiani della Galassia Vol. 2 di James Gunn è presente un easter egg che fa riferimento ad Adam Warlock. Si tratta della scena post-credits, in cui Ayesha crea un essere artificiale per sconfiggere i Guardiani e lo chiama proprio Adam.
Ciononostante, il vero Adam Warlock non ha ancora fatto il suo debutto nel MCU. L’occasione perfetta sarebbe stato Avengers: Infinity War, dal momento che nella serie a fumetti, il personaggio gioca un ruolo fondamentale nella storia. Purtroppo, ciò non è accaduto.
Nova

Come accaduto per Adam Warlock, anche per Nova il regista e sceneggiatore James Gunn ha spianato la strada per l’introduzione del supereroe nel MCU. La Nova Corps ha giocato un ruolo importante nel primo film sui Guardiani della Galassia: nonostante l’organizzazione sia composta da diversi membri, nel cinecomic di Gunn non abbiamo visto Richard Rider, la prima incarnazione del personaggio dei fumetti.
Ad ogni modo, il modo migliore per introdurre Nova nel MCU sarebbe attraverso l’incarnazione di Sam Alexander, il figlio di un ex-Centurione Nova, Jesse Alexander, che potrebbe tranquillamente unirsi agli Young Avengers.
Galactus

Il personaggio di Galactus è già apparso sul grande schermo, ma è stato ne I Fantastici 4 e Silver Surfer, il film Fox del 2007 con Ioan Gruffudd, Jessica Alba, Chris Evans (futuro Captain America del MCU) e Michael Chiklis.
In quel film, però, nonostante il personaggio fosse l’antagonista principale, restava piuttosto nell’ombra, dal momento che la sua presenza non viene mai mostrata esplicitamente. Nel MCU, un personaggio come Galactus potrebbe finalmente risplendere di luce propria e avere la giustizia che merita.
Silver Surfer

Silver Surfer è stato uno dei personaggi principali del film I Fantastici 4 e Silver Surfer del 2007, diretto da Tim Story. Nel film è interpretato, grazie all’utilizzo della motion capture, da Doug Jones, mentre la voce, nella versione originale, era di Laurence Fishburne. Sicuramente, uno dei personaggi migliori che il MCU non ha ancora introdotto…
Amatsu-Mikaboshi

Amatsu-Mikaboshi, conosciuto anche come il Re del Caos, è il villain dell’Universo Cosmico che guida la Guerra del Caos nei fumetti. Il personaggio, che si ispira alla mitologia giapponese, è rappresentato, di solito, come un supercattivo e demoniaco dio del male, tra i nemici principali degli Dei, inclusi Ercole e Thor.
Morte

Per molto tempo si è parlato dell’ingresso del personaggio di Morte nel MCU. Secondo vecchi rumor, il personaggio dovrebbe fare il suo debutto ufficiale in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, ma ad oggi non esistono conferme in merito.
Conosciuta anche come Lady Morte, si tratta di un’entità astratta, l’incarnazione della fine della vita nell’Universo Marvel, controparte negativa di Eternità, l’incarnazione di ogni forma di vita nell’Universo. Il modo in cui il personaggio potrebbe essere introdotto nel MCU resta di grandissimo interessante per tutti i fan dell’universo condiviso…
Entità Cosmiche

Al di là di Morte, ci sono tanti altri personaggi dai poteri sconfinati che potrebbero essere introdotti nel MCU. Questi personaggi rispondono al nome di Entità Cosmiche, tra gli esseri più potenti dell’universo, in grado di gestire l’equilibrio dei mondi. Tra le più celebri Entità Cosmiche che potrebbe fare il loro ingresso nell’Universo Cinematografico Marvel figurano certamente Eternità, Tribunale Vivente e Infinità.
L’Osservatore

Gli Osservatori sono già stati introdotti in un divertente momento della scena post-credits di Guardiani della Galassia Vol. 2. Tuttavia, il più celebre degli Osservatori, ossia Uatu, potrebbe essere introdotto nel MCU grazie ad un nuovo film dedicato ai Fantastici 4: la prima apparizione nei fumetti dell’umanoide extraterrestre avanzato, infatti, è stata proprio nel numero 13 della prima serie dedicata ai personaggi creati da Stan Lee e Jack Kirby.
Zona Negativa

Quando i Fantastici 4 faranno finalmente il loro debutto nel MCU, ci sarà bisogno che il film introduca necessariamente anche la dimensione della Zona Negativa, il cui accesso è stato scoperto da Mister Fantastic, nel tentativo di fornire un’alternativa di conquista a Galactus.
Abitanti della Zona Negativa sono numerose forme di vita, tra le quali Annihilus, acerrimo nemico dei Fantastici 4. L’idea che un personaggio come Annihilus (conosciuto anche come “la Morte che cammina”) possa apparire nel MCU è sicuramente interessante, ma senza l’introduzione della Zona Negativa, ciò non potrà mai accadere.
L’Impero di Shi’ar

Quando la Marvel introdurrà finalmente gli X-Men sul grande schermo, la cosa più importante che dovrà fare sarà differenziarsi completamente dai film della Fox. Se infatti quei film si sono focalizzati principalmente sul concetto di diversità, sappiate che c’è ancora tanto da esplorare per quanto riguarda i celebri mutanti.
Al di là dei Fantastici 4, l’unico team della Marvel che ha esplorato lo spazio più di qualsiasi altro sono stati proprio gli X-Men: ecco perché prima o poi dovrà arrivare il momento di portare l’Impero di Shi’ar al cinema.
Fonte: Screen Rant
Me contro Te Il Film, dal 1° maggio disponibile l’acquisto digitale
Come annunciato dai Me contro Te nei giorni scorsi, il loro primo film, Me contro Te Il Film – La vendetta del Signor S, sarà finalmente disponibile da domani, 1 Maggio, per l’acquisto in digitale. Luì e Sofì (Me contro Te) inoltre domani, per l’occasione, presenteranno la Premiere dei primi 10 minuti del film sul loro canale YouTube.
SINOSSI – Il Signor S sta tramando vendetta e lavora ad un piano per diventare il padrone del mondo. Luì e Sofì (i Me contro Te) saranno chiamati ad impedirglielo in una nuova avventura, regalando ai loro piccoli fan e a tutte le famiglie divertimento e tante sorprese.
Me contro Te Il Film – La vendetta del Signor S è diretto da Gianluca Leuzzi, da un soggetto di Luigi Calagna e Sofia Scalia, e scritto da Emanuela Canonico, Andrea Boin, Luigi Calagna e Sofia Scalia.
La fotografia del film è di Davide Crippa, il montaggio di Davide Cerfeda, la scenografia di Mario Torre e i costumi di Cristina Audisio. Le musiche originali del film sono di Stefano Della Casa.
Me contro Te Il Film – La vendetta del Signor S è una produzione Warner Bros. Entertainment Italia, Colorado Film Production e Me Contro Te.
Me contro Te Il Film – La Vendetta del Signor S sarà disponibile da domani, 1 Maggio, per l’acquisto in digitale su Apple Tv, Youtube, Google Play, TIMvision, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft Film & TV, mentre dal 14 Maggio il film sarà disponibile anche per il noleggio su Sky Primafila, Infinity e VVVVID.
Inoltre il 5 maggio arriva in libreria il terzo Fantalibro dei Me contro te, Sfida il Signor S con Luì e Sofì, edito da Mondadori Electa.
Upload: recensione della serie Prime Video
Negli USA, Greg Daniels è una vera e propria divinità della comedy. Basterebbe citare The Office e Parks and Recreations per avere la dimensione del talento comico dell’autore che, con Upload, la sua prima collaborazione con Prime Video, mette a segno un altro colpo vincente.
La serie, disponibile sulla piattaforma dal 1° maggio, può essere definita una comedy sci-fi, con risvolti romantici e thriller. In questi termini, Upload sembra quindi un grande crogiolo di temi e trame, ma Daniels riesce a sviluppare in maniera coerente e lineare tutti questi aspetti.
Upload, la trama
Siamo nel 2033. Nathan è un programmatore, il suo bell’aspetto e le sue abitudini lasciano pensare che sia una persona superficiale. Ha una bella fidanzata di nome Ingrid, ricca e appariscente, un socio con cui sta progettando un’invenzione che cambierà il mondo, una vita piena di promesse. Tuttavia, una sera, mentre è in un’autobomobile “autopilotata”, di quei modelli che nel 2033 sono la norma, Nathan (Robbie Amell) ha un incidente. Con la vita del ragazzo appesa ad un filo, la bella Ingrid, innamorata ed intenzionata a passare tutta la sua vita accanto al ragazzo, decide di fargli fare un upload. Una nuova tecnologia, in questo futuro prossimo, permette infatti di scaricare da un corpo dcestinato a decadere la memoria, i ricordi, la personalità, tutte quelle qualità che rendono ogni essere umano unico e irripetibile, per conservarle e “caricarle” poi in un paradiso digitale.
Nathan si risveglia così a Lakeview, un vero e proprio paradiso digitale in cui il suo corpo è stato ricreato grazie alla tecnologia e che esiste solo in forma di codici e numeri. Si tratta, alla vista, di un albergo di super lusso su un lago, in mezzo alla natura, in cui si può soggiornare soltanto se esiste qualcuno dall’altra parte disposto a pagare per questo. Con la ricchezza apparentemente illimitata di Ingrid, Nathan ottiene un posto in prima fila in questo lussuoso albergo. Può rimanere in vacanza per sempre, può continuare a rimanere in contatto con i suoi cari, può addirittura fisicamente interagire con loro, grazia a speciali tecnologie. Insomma, sembra che la morte sia stata definitivamente ingannata.
Tuttavia esiste un prezzo per il paradiso che non si quantifica solo in banconote e cifre. Nathan scoprirà di “appartenere” a tutti gli effetti ad Ingrid, di essere un burattino nelle sue mani che lei vizia e addirittura vesta, proprio come una bambola. Inoltre, entrerà in contatto con Nora, un’impiegata di Horizon, la multinazionale che gestisce questi paradisi digitali, e pian piano si innamorerà di lei. Non solo. Proprio con l’aiuto di Nora, scoprirà che alcune delle sue memorie sono state alterate e cancellate durante l’Upload, e comincerà a pensare che il suo incidente con la macchina “autopilotante” potrebbe non essere stato tale.
Un episodio pilota travolgente
In un solo, folgorante episodio Greg Daniels condensa una storia complicata, con tanti risvolti e toni e cattura decisamente l’attenzione del pubblico.
Se il pilota è quindi confezionato perfettamente per far appassionare lo spettatore alla vicenda, promettendo commedia, romanticismo e mistero, la serie si sviluppa prevalentemente sul binario della comedy, affidandosi a situazioni sopra le righe ma nascondendo qua e la riflessioni relative al ruolo della tecnologia nel nostro mondo, parlando direttamente al pubblico del 2020.
In un mondo in cui le app per smartphone stanno diventando un surrogato della vita vera, non è troppo fantascientifico immaginare che prima o poi la morte fisica potrà essere ingannata salvando i nostri software (memoria, carattere, esperienza). Non è dopotutto un’idea nuova alla narrazione di fantascienza, tuttavia Daniels ne ha anche una riflessione consumistica, dal momento che l’aldilà di Update mantiene a tutti gli effetti le differenze di classe che esistono nel mondo reale. Il livello di lusso nel paradiso di Lakeview dipende da quanti soldi si possiedono, l’accesso a servizi o anche cibo dipende da quello che puoi o non puoi pagare. Allo stesso tempo, l’assenza di soldi, nella vita vera, ti consente una mera e grigia sopravvivenza in un mondo in cui la tua coscienza continua a vivere. No, non c’è grande differenza tra la vita come la consociamo e la morte come la immagina Daniels nel suo show.
Una riflessione sull’invasione tecnologica nella vita
Greg Daniels si cura di inserire nel suo mondo futuristico numerosi accorgimenti che mostrano l’avanzamento della tecnologia, piccoli dettagli, come i cellulari olografici che si attivano tra pollice e indice, oppure i dispositivi per registrare il video consenso prima di un rapporto sessuale, che mostrano in che modo la tecnologia può penetrare in maniera sempre più capillare, più di adesso, nella vita e nelle abitudini sociali.
Upload è quindi una continua riflessione su come la tecnologia, guidata dall’estremizzazione del Capitalismo (non troppo distante dal nostro quotidiano), può cambiare, dare o togliere valore alla vita di ognuno. E tutto viene raccontato attraverso un linguaggio leggere, un tono comico e una serie di sequenze da sit-com, costruite grazie ad un ventaglio di comprimari che arricchiscono e vivacizzano non solo la stramba comunità di Lakeview, ma anche il mondo reale, la New York in cui vive e si muove Nora.
La visione di Daniels non è affatto allegra o rosea, eppure con Upload ci racconta un mondo che potrebbe essere, ce ne mostra i possibili orrori, ma ci continua a regalare la possibilità di riderne con consapevolezza.
Deathstroke: svelati i piani per il film mai realizzato
Nel 2017 venne annunciato che Gareth Evans, regista di The Raid – Redenzione, avrebbe diretto uno standalone dedicato a Deathstroke, il villain DC interpretato da Joe Manganiello in una delle due scene post-credits di Justice Leauge. In seguito al flop del film di Zack Snyder e alla nuova linea intrapresa dalla Warner Bros. in merito al DCEU, il progetto è stato ufficialmente accantonato.
Adesso, in una recente intervista con Yahoo Movies UK, è stato lo stesso Gareth Evans a svelare i dettagli su quel film che non ha mai visto la luce. Il regista ha spiegato che quando venne incaricato di dirigere un film su Deathstroke, era “abbastanza entusiasta ed eccitato all’idea”, impegnandosi in quel periodo a fare diverse ricerche sul personaggio. Nei piani di Evans c’era l’intento di raccontare “una storia lineare ed asciutta, una sorta di racconto delle origini del personaggio. Un film della durata di 100 minuti, massimo 110, che non avrebbe comunque dovuto superare le due ore.”
Gareth Evans ha aggiunto di essere stato influenzato dal cinema noir dei registi sud-coreani, e che avrebbe voluto basarsi su quei toni e quello stile per il suo Deathstroke: “Questi film sono incredibili: la trama, le tonalità dei colori… la grinta e l’aggressività di questi film erano tutti elementi super interessanti per raccontare la storia di Deathstroke.”
In base alle dichiarazioni di Evans, è probabile che il film su Deathstroke, nella linea temporale del DCEU, si sarebbe collocato prima dei fatti narrati in Justice League, dal momento che Slade Joseph Wilson, nella scena post-credit del film, aveva già assunto l’identità del celebre mercenario dei fumetti.
Billions 5×01: anticipazioni e foto dall’episodio
Showtime dopo il trailer ufficiale ha diffuso le foto e le anticipazioni di Billions 5×01, la prima puntata della quinta stagione di Billions con protagonista Damian Lewis e Paul Giamatti.
In Billions 5×01 che si intitolerà dall’episodio “The New Decas” Bobby Axelrod raggiunge un traguardo importante. Chuck fa fatica a orientarsi, e lui e Wendy navigano in una nuova normalità. Le tensioni sono alte ad Ax Cap ora che Taylor Mason è tornato. Axe affronta il nuovo rivale Mike Prince. Taylor lotta con una decisione nella premiere della quinta stagione.
Billions 5×01
In Billions 5 protagonisti sono il premio Oscar, vincitore di Emmy e Golden Globe, Paul Giamatti e vincitore dell’Emmy e Golden Globe Damian Lewis, Billions è una delle serie drammatiche più importanti della rete, con una media di cinque milioni di spettatori settimanali su tutte le piattaforme. Le prime tre stagioni di BILLIONS sono andate in onda in Italia su Sky Atlantic e sono disponibili su Now Tv.
Quando tutti sono fuori per cercare vendetta, nessuno è al sicuro. Bobby Axelrod (Lewis) e Chuck Rhoades (Paul Giamatti), ex nemici, e Wendy Rhoades (Maggie Siff), moglie del primo e fidata consigliere del se condo, si sono uniti per formare un’alleanza difficile da pensare ma molto efficace, mirata allo sradicamento di tutti i loro rivali, tra cui Grigor Andolov (guest star John Malkovich), Taylor Mason (Asia Kate Dillon), Brian Connerty (Toby Leonard Moore) e Waylon “Jock” Jeffcoat (guest star Clancy Brown). L’ambizione e il tradimento sono da sempre al centro di BILLIONS, e in questa stagione tutti i personaggi scoprono esattamente quanto è alto il prezzo che dovranno pagare per soddisfare tali esigenze. La serie vede protagonisti nel cast anche David Costabile, Condola Rashad, Kelly AuCoin, Jeffrey DeMunn e Malin Akerman.
BILLIONS 5 è stato creato e prodotto esecutivamente dagli showrunner Brian Koppelman e David Levien. La serie è stata creata anche da Andrew Ross Sorkin.
Hercules: i fratelli Russo tra i potenziali registi del live action
Stando ad un nuovo report di Disinsider (che in passato si è rivelato alquanto affidabile in materia di rumor e notizie esclusive), i Walt Disney Studios sarebbero al lavoro sul live action di Hercules, il classico d’animazione del 1997, diretto da Ron Clements e John Musker.
Il film, a differenza del più recente Lilli e il Vagabondo, non sarà destinato a Disney+, ma arriverà sul grande schermo e sarà prodotto da Jeffery Silver (Il re leone, Tron: Legacy) e Karen Gilchrist (Il re leone, The Mandalorian). Come già accaduto per La Bella e la Bestia, Aladdin e per l’attesissimo La sirenetta, anche la colonna sonora del live action di Hercules sarà composta da brani già presenti nel classico originale e da nuove canzoni.
Per quanto riguarda la regia, la fonte sostiene che ci sarebbero già tre possibili candidati al ruolo: si tratterebbe di Jon Favreau (che ha già diretto i live action de Il libro della giungla e de Il re leone), di Gore Verbinski, regista della saga dei Pirati dei Caraibi e di The Lone Ranger, e nientemeno che dei fratelli Anthony e Joe Russo, registi di diversi film del MCU, tra cui Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame.
Al momento si tratta di semplici voci di corridoio. Restiamo in attesa di eventuali conferme o smentite. Ricordiamo tra i prossimi live action Disney in cantiere, figurano Cruella con Emma Stone, Pinocchio di Robert Zemeckis, ma anche Biancaneve e i sette nani, Bambi e La spada nella roccia.
Hercules è il primo film di animazione Disney basato sulla mitologia greca e racconta le avventure di Eracle, che viene però chiamato con il suo nome latino Hercules, concentrandosi principalmente non tanto sulle famose dodici fatiche quanto sulla meno nota Gigantomachia.
Transformers: il regista di Toy Story 4 per il prequel animato
La Paramount Pictures e la eOne di proprietà della Hasbro hanno annunciato lo sviluppo di un film animato sui Transformers che sarà diretto da Josh Cooley, regista di Toy Story 4. La notizia arriva in esclusiva da Deadline, che conferma che il film sarà a tutti gli effetti un prequel.
La storia del film animato sarà ambientata su Cybertron ed esplorerà la relazione tra Optminus Prime e Megatron. Al momento non sono stati rivelati ulteriori dettagli sulla trama. La sceneggiatura porterà la firma di Andrew Barrer e Gabriel Ferrari, noti per aver curato lo script del film Marvel Ant-Man and the Wasp.
Per quanto riguarda la saga cinematografica principale di Transformers, lo scorso gennaio abbiamo appreso che la Paramount aveva ingaggiato due diversi sceneggiatori per riavviare il franchise campione d’incassi, lanciato dal regista Michael Bay nel lontano 2007.
Joby Harold (King Arthur – Il potere della spada, Army of the Dead) e James Vanderbilt (Zodiac, Murder Mystery), infatti, sono stati incaricati di lavorare a due differenti sceneggiature per due differenti nuovi film. Al momento i dettagli sulle trame di entrambi i progetti non sono stati rivelati. In cantiere dovrebbe esserci anche un sequel di Bumblebee, lo spin-off di Travis Knight con Hailee Steinfeld, uscito nel 2018.
Sempre in merito alla saga principale, l’ultimo film ad essere arrivato nelle sale è stato Transformers – L’ultimo cavaliere del 2017, con protagonisti Mark Wahlberg, Josh Duhamel, John Turturro, Glenn Morshower e Anthony Hopkins.
Star Wars Day: tutte le novità in arrivo per i fan
Sono molte le novità dei prodotti legati al mondo di Star Wars che il prossimo 4 maggio festeggia lo Star Wars Day, l’evento mondiale nato spontaneamente dai fan per celebrare la saga galattica più amata di sempre. Dalle edizioni speciali per il quarantesimo anniversario dell’iconico film Star Wars: L’Impero Colpisce Ancora, fino alle proposte ispirate a The Mandalorian, la serie evento live action disponibile sulla piattaforma streaming Disney+.
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I fan di Star Wars possono unirsi all’Alleanza Ribelle nella lotta contro il lato oscuro, grazie all’iconico Starfighter A-wing del film Star Wars: Il Ritorno dello Jedi che arricchisce la LEGO® Star Wars™ Ultimate Collector Series. Il nuovo set è decorato con dettagli autentici e include un’esclusiva minifigure del pilota A-wing, che potrà essere facilmente rimosso grazie alla calotta removibile dell’astronave. Per la prima volta i costruttori potranno accedere alla cabina di pilotaggio molto dettagliata della nuova navicella spaziale.
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Citazione: Lego per Lucasfilm
Casco di Stormtrooper Star Wars di LEGO

Casco di Boba Fett Star Wars di LEGO

Special Boxset Star Wars Saga Home Video (DVD, Blu-Ray, 4K UHD)

Peluche piccolo Il Bambino Star Wars: The Mandalorian Disney Store

Citazione: Disney Store
Set da gioco personaggi deluxe Star Wars: l’Impero Colpisce Ancora Disney Store

Citazione: Disney Store
Pin Star Wars: May the 4th Be with You 2020 Disney Store

Citazione: Disney Store
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Citazione: Disney Store
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Progettati per esplorare lo Spazio più profondo, i droidi Imperial Probe sono utilizzati sia per scopi militari che scientifici. Perfetta per catturare anche i cacciatori più tenaci, questa Action Figure darà un tocco classico alle collezioni dei fan di Star Wars.
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Citazione: Mattel per Lucasfilm
Casco elettronico di Boba Fett Star Wars: The Black Series di Hasbro

L’Impero colpisce ancora con questo casco elettronico di Boba Fett della linea Star Wars: The Black Series di Hasbro. Questo imperdibile oggetto da collezione è arricchito con decorazioni premium, dettagli realistici e design ispirato all’iconico film. Include un visore mobile corredato di flash a LED e un display HUD rangefinder illuminato, con cui riprodurre le avventure galattiche del cacciatore di taglie.
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Figure Star Wars: l’Impero Colpisce Ancora – 40° anniversario – Star Wars: The Black Series di Hasbro

Assortimento di Figure da 15cm Star Wars: The Black Series di Hasbro per celebrare il 40° anniversario di Star Wars: l’Impero Colpisce Ancora. Decorate con dettagli e design ispirati al film, le Figure sfoggiano tutta la qualità e il realismo ricercati dai veri fan di Star Wars. Queste Figure da esposizione sono ispirate al film Star Wars: l’Impero Colpisce Ancora e includono la Principessa Leia, Luke Skywalker Bespin, Han Solo, Yoda e un pilota di AT-AT. Skywalker, R2-D2, Lando Carlisian, il pilota dell’Imperial TIE Fighter e il Soldato Ribelle.
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Action Figure Droide Imperial Probe deluxe Black Series di Hasbro

Con questa Action Figure deluxe Star Wars: The Black Series di Hasbro ispirata al droide Imperial Probe, i fan potranno celebrare il 40° anniversario di Star Wars: l’Impero Colpisce Ancora. Progettati per esplorare lo Spazio più profondo, i droidi Imperial Probe sono temibili esploratori e cacciatori. Questa Action Figure è corredata da uno stand che permette ai fan di esporlo nella propria collezione di Star Wars. Finemente decorato come il droide del film Star Wars: l’Impero Colpisce Ancora, l’Imperial Probe deluxe da 15cm presenta dettagli premium e diversi punti di articolazione.
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Matrix 4: i registi di John Wick torneranno ad occuparsi degli stunt
Anni prima di debuttare al cinema in qualità di registi, Chad Stahelski e David Leitch hanno lavorato come stuntman alla trilogia di Matrix. Addirittura, Stahelski ha lavorato in qualità di controfigura di Keanu Reeves in Matrix e Matrix: Reloaded, e anche in qualità di coordinatore degli stunt nel secondo capitolo della saga e in Matrix: Revolutions.
Adesso, in una recente intervista con Collider, i registi di John Wick hanno rivelato che saranno coinvolti anche nella produzione di Matrix 4, il quarto capitolo della celebre saga fantascientifica diretto da Lana Wachowski, le cui riprese sono state temporaneamente sospese a causa della pandemia di Covid-19.
Chad Setahelski e David Leitch hanno descritto il loro coinvolgimento nel nuovo capitolo in questi termini: “Ci occuperemo più che altro dei concept di alcune delle coreografie e ci confronteremo di volta in volta con il resto dello stuff”. Palando invece del lavoro della Wachowski in qualità di regista, il duo ha spiegato: “Lana dirige ogni scena da sola, anche quelle d’azione. Le riprese di seconda unità servono soltanto per altre inquadrature utili alla costruzione della scena o per altre inquadrature in location diverse. Ma è Lana ad occuparsi delle scene d’azione ed è lei che unisce il lavoro realizzato dall’unità principale. Ecco perché ciò che fa è sempre incredibile.”
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Matrix 4 vedrà nel cast il ritorno di Keanu Reeves, Carrie-Ann Moss e Jada Pinkett-Smith al fianco delle new entry Yahya Abdul-Mateen II, Neil Patrick Harris, Jonathan Groff, Jessica Henwick e Toby Onwumere.
Il nuovo capitolo del franchise sarà diretto da Lana Wachowski. La sceneggiatura del film è stata firmata a sei mani con Aleksandar Hemon e David Mitchell, mentre diverse fonti sostengono che le riprese dovrebbero iniziare nei primi mesi del 2020. “Molte delle idee che Lilly ed io abbiamo esplorato vent’anni fa a proposito della nostra realtà sono ancora più rilevanti ora. Sono molto felice di avere questi personaggi nella mia vita e sono grata per questa possibilità di lavorare ancora con i miei brillanti amici“, ha detto la Wachowski. “Non potremmo essere più entusiasti di rientrare in The Matrix con Lana“, ha dichiarato Toby Emmerich, presidente della Warner Bros, “Lana è una vera visionaria, una regista creativa e originale e siamo entusiasti che stia scrivendo, che dirigerà e produrrà questo nuovo capitolo dell’universo di Matrix“.
Daredevil in Spider-Man 3? Charlie Cox commenta i rumor
Lo scorso marzo, Kevin Smith aveva lanciato una vera e propria bomba a proposito di Spider-Man 3: il noto regista e sceneggiatore, infatti, aveva rivelato di aver sentito un rumor secondo il quale la Marvel vorrebbe portare il personaggio di Matt Murdock interpretato da Charlie Cox in Daredevil nell’attesissimo nuovo film con Tom Holland.
Adesso, a diverse settimane dalle dichiarazioni di Smith, è stato lo stesso Cox a commentare le voci in una recente intervista con ComicBook: “Non ho sentito nulla a proposito di questi rumor, ma se dovesse accadere, non sarà di certo con il mio Daredevil. Non sono coinvolto in Spider-Man 3. Se è vero che il personaggio apparirà nel film, non sarà la mia incarnazione. Ci sarà probabilmente un altro attore.”
Daredevil non apparirà quindi nel prossimo film dedicato a Spider-Man, ma ciò non significa che Charlie Coxx non abbia intenzione di tornare a vestire i panni dell’Uomo Senza Paura nel MCU. A tal proposito, l’attore ha dichiarato: “Da fan dei film Marvel, ho amato quelle piccole cose che sono apparse qua e là nei nostri show, ma dal momento che eravamo vincolati a Netflix, non abbiamo potuto fare di più per questioni legali. Onestamente, non so perché. Ma adoro l’idea che personaggi come quelli di Jessica e Matt possano apparire sul grande schermo… che Matt, ad esempio, sia l’avvocato che assiste Peter Parker. Sarebbe davvero fantastico.”
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Spider-Man 3 vedrà ancora una volta riuniti Tom Holland e il regista Jon Watts, che aveva già diretto Spider-Man: Homecoming del 2017 e Spider-Man: Far From Home dello scorso anno. Le riprese del film sarebbero dovute partire quest’estate, ma a causa della pandemia di Covid-19 sono state momentaneamente sospese.
Tom Holland si è unito al MCU nei panni di Peter Parker nel 2016: da allora, è diventato un supereroe chiave all’interno del franchise. Non solo è apparso in ben tre film dedicati ai Vendicatori della Marvel, ma anche in due standalone: Spider-Man: Homecoming e Spider-Man: Far From Home. La scorsa estate, un nuovo accordo siglato tra Marvel e Sony ha permesso al personaggio dell’Uomo Ragno di restare nel MCU per ancora un altro film a lui dedicato – l’annunciato Spider-Man 3 – e per un altro film in cui lo ritroveremo al fianco degli altri eroi del MCU.
Labyrinth: Fede Alvarez spiega perché non dirigerà il sequel
Numerosi sono i progetti che Fede Alvarez, regista di Evil Dead e Man in the Dark, ha in cantiere al momento: tra questi figurano il riavvio del franchise di Non aprite quella porta (in cui sarà coinvolto in qualità di produttore) e uno zombie movie per conto della Lionsgate e intitolato 16 States.
Circa tre anni fa, però, era stato annunciato che Alvarez avrebbe diretto il sequel di Labyrinth, il fantasy del 1986 con protagonisti il compianto David Bowie e il premio Oscar Jennifer Connelly.
All’epoca venne annunciato che il sequel sarebbe stato direttamente collegato al classico di Jim Henson, “una continuazione di quella storia ambientata soltanto diversi anni dopo”. Adesso, in un recente podcast di Bloody Disgusting, Fede Alvarez ha confermato di aver ufficialmente accantonato il progetto e che non sarà lui a dirigere il nuovo film.
“È veramente difficile quando devi decidere come impegnare il tuo tempo. Ed è altrettanto difficile capire cosa il pubblico vuole vedere. Labyrinth è stato un progetto che avrei dovuto realizzare, ma poi ho deciso di fare un passo indietro”, ha spiegato Alvarez. “Quando le persone hanno dei preconcetti e immaginano a priori come dovrebbe essere qualcosa, è davvero difficile riuscire a sorprenderle. Semplicemente, si aspettano di rivedere la stessa cosa. Da regista, ho capito che non mi interessa dedicarmi a progetti del genere, dove il pubblico si aspetta già determinate cose. E Labyrinth è uno di quei film a cui le persone si approccerebbero in quel modo. Così, ho deciso di non farlo.”
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Circa tre anni fa, quando Fede Alvarez venne annunciato come regista del sequel, lo stesso aveva dichiarato: “È uno dei film seminali della mia infanzia che mi ha fatto innamorare del cinema. Non potrei essere più eccitato all’idea di espandere l’universo di Jim Henson, e portare una nuova generazione di spettatori indietro nel labirinto.”
Al momento non sappiamo se la Sony Pictures e la TriStar Pictures decideranno di portare avanti il progetto su un sequel di Labyrinth. Chiaramente vi terremo aggiornati.
Avengers: Endgame avrebbe dovuto mostrare il funerale di Nat
Lo scorso weekend ComicBook ha organizzato un #QuarantineWatchParty dedicato ad Avengers: Endgame in occasione del quale Christopher Markus e Stephen McFeely, gli sceneggiatori del cinecomic campione d’incassi, si sono divertiti a rispondere ad alcune curiosità dei fan in merito alla realizzazione del film.
Tra le tante domande che sono state poste al duo di sceneggiatori, non sono mancante quelle relative a Vedova Nera, il personaggio di Scarlett Johansson che muore su Vormir nel tentativo di recuperare la Gemma dell’Anima, sicuramente uno dei momenti più scioccanti del film di Anthony e Joe Russo.
Grazie alla domanda di un fan, è emerso che Markus e McFeely avevano pensato di inserire nel film la scena del funerale di Natasha, ma che alla fine non hanno trovato un modo per farla funzionare all’interno del racconto: “Abbiamo fatto alcune prove. Ma non abbiamo trovato una soluzione che potesse funzionare bene e, soprattutto, che non ti distraese dall’azione e da ciò che sarebbe accaduto subito dopo.”
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Ricordiamo che Endgame è il film di maggiore incasso dell’anno, nonché il più grande successo dei Marvel Studios, che con l’avventura diretta da Anthony e Joe Russo hanno chiuso un arco narrativo lungo 22 film e 11 anni, portando a termine un esperimento produttivo senza pari.
Endgame ha ottenuto un grande successo di critica e pubblico, stabilendo numerosi record al botteghino, diventando il maggior incasso nella storia del cinema, e venendo candidato a svariati premi cinematografici, tra i quali l’Oscar ai migliori effetti speciali.
Drew Barrymore: 10 cose che non sai sull’attrice
Bambina prodigio, Drew Barrymore ha iniziato a recitare molto presto, affermandosi come astro nascente dell’industria. Nei primi anni della sua carriera partecipa infatti ad alcuni celebri film, e se anche conosce un fase d’arresto per via della sua turbolenta vita privata, la Barrymore ha dimostrato di poter risorgere dalle proprie ceneri, reinventandosi e divenendo una figura particolarmente autoriale a Hollywood. Ecco 10 cose che non sai su Drew Barrymore.
Parte delle cose che non sai sull’attrice

Drew Barrymore: i suoi film e le serie TV
10. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attrice debutta sul grande schermo all’età di 5 anni con il film Stati di allucinazione (1980), con William Hurt, per poi diventare estremamente popolare per il suo ruolo in E.T. – L’extraterrestre (1982). Negli anni successivi continua ad affermare la propria fama con titoli come L’occhio del gatto (1985), Lontano da casa (1989), La mia peggiore amica (1992), Bad Girls (1994), Batman Forever (1995), Tutti dicono I Love You (1996), Scream (1996), Prima o poi me lo sposo (1998), Mai stata baciata (1999), Charlie’s Angels (2000), con Cameron Diaz, Donnie Darko (2001), con Jake Gyllenhaal, Confessioni di una mente pericolosa (2002), Duplex (2003), di Danny DeVito, 50 volte il primo bacio (2004), La verità è che non gli piaci abbastanza (2009), Whip It (2009), Qualcosa di straordinario (2012), Insieme per forza (2014), con Adam Sandler, e Miss You Already (2015).
9. È stata protagonista anche per la televisione. Negli ultimi anni l’attrice è diventata nota grazie ad alcuni ruoli televisivi. Assente sul piccolo schermo dagli anni Novanta, la Barrymore vi torna a recitare per il film Grey Gardens – Dive per sempre (2009), con cui ottiene un Golden Globe. Successivamente ottiene popolarità con il personaggio di Sheila Hammond nella serie Santa Clarita Diet, dove recita dal 2017 al 2019.
8. È un’affermata produttrice. Tra le principali attività ricoperte dall’attrice vi è anche quella della produzione. La Barrymore ricopre per la prima volta tale ruolo nel 1999 con il film Mai stata baciata, per poi produrre anche i film Charlie’s Angels, Donnie Darko, Charlie’s Angels – Più che mai, Duplex, L’amore in gioco, La verità è che non gli piaci abbastanza, e Whip It, tutti film per i quali ha anche recitato. Ha poi prodotto anche le serie Charlie’s Angels, Tough Love e Santa Clarita Diet.
Drew Barrymore è su Instagram
7. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 13,2 milioni di persone. All’interno di questo l’attrice è solita condividere fotografie che la ritraggono durante sue attività quotidiane, ma anche immagini promozionali dei suoi progetti da interprete. Particolarmente presenti sono anche i post dedicati alla sua linea di prodotti di bellezza.
Drew Barrymore: i suoi figli
6. Ha avuto figli dall’ultimo matrimonio. Nel corso della sua vita l’attrice è stata sposata per tre volte, ma solo con l’ultimo marito, Will Kopelman, ha avuto dei figli. Nel 2012 e nel 2014 nascono infatti le sue due bambine, e anche se poi la Barrymore ha annunciato il divorzio nel 2016, è rimasta legata al marito da buoni rapporti per poter crescere insieme le due figlie.
Parte delle cose che non sai sull’attrice

Drew Barrymore in Scream
5. Le era stato offerto il ruolo della protagonista. Per il film horror Scream, alla Barrymore era stato proposto di ricoprire il ruolo di Sidney Prescott, personaggio protagonista del film. Tuttavia, in modo anche sorprendente, l’attrice rifiutò la parte preferendo quella di Casey Becker, personaggio che si vede a inizio film e che viene ucciso dopo pochi minuti. L’attrice era infatti convinta che se lei, con la sua notorietà, avesse ricoperto quel personaggio destinato ad uscire presto di scena, il pubblico avrebbe pensato che il film sarebbe stato ricco di imprevedibilità.
4. Ha spaventato un reale poliziotto. Nella sua scena a inizio film, l’attrice in preda al panico compone il numero della polizia in cerca di aiuto. Chi di dovere, tuttavia, dimenticò di staccare il collegamento del telefono, e ciò portò ad una reale chiamata alle forze dell’ordine. Un operatore della polizia all’altro capo del telefono, dunque, sentì le grida della Barrymore, credendo di ascoltare un vero omicidio in diretta.
Drew Barrymore in E.T.
3. Fu sgridata erroneamente dal regista. Durante una giornata di riprese del film, l’attrice, che all’epoca aveva sette anni, continuava a scordare le proprie battute. Annoiato dalla situazione, il regista Steven Spielberg la sgridò alzando la voce. Più tardi venne però a sapere che la bambina aveva la febbre e per quello non riusciva ad essere concentrata. Scusatosi più volte, le permise di andare a casa per riprendersi.
2. Aveva problemi con il pupazzo dell’alieno. L’attrice ha più volte ricordato di aver vissuto diversi piccoli disagi nel rapportarsi con il pupazzo che dava le sembianze al personaggio dell’alieno protagonista. La Barrymore era infatti turbata dai piedi del personaggio, da cui fuoriuscivano diversi cavi per l’elettricità, mentre data la distanza tra i due occhi dell’extraterrestre trovava faticoso guardarlo in entrambi, finendo con lo sceglierne uno solo.
Drew Barrymore: età e altezza
1. Drew Barrymore è nata a Culver City, in California, Stati Uniti il 22 febbraio 1975. L’attrice è alta complessivamente 163 centimetri.
Fonte: IMDb
Lucas Till: 10 cose che non sai sull’attore
Diventato celebre grazie ad alcuni popolari film per il cinema, l’attore Lucas Till si è distinto per il suo passare con naturalezza da grandi blockbuster a più piccoli film d’autore. Di recente, ha ottenuto grande notorietà anche sul piccolo schermo, per il quale è protagonista di un’apprezzata serie televisiva. Ecco 10 cose che non sai di Lucas Till.
Parte delle cose che non sai sull’attore

Lucas Till: i suoi film e le serie TV
10. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attore debutta al cinema nel 2003 con il film Le avventure della piccola Ociee Nash, ma ottiene particolare notorietà recitando in Quando l’amore brucia l’anima (2005), con Joaquin Phoenix. Il ruolo che lo rende famoso è quello di Havok nel cinecomic X-Men – L’inizio (2011), con James McAvoy. Successivamente recita nei film Stoker (2013), con Mia Wasikowska, Wolves (2014), X-Men – Giorni di un futuro passato (2014), con Hugh Jackman, Bravetown (2015), X-Men – Apocalisse (2016), con Oscar Isaac, The Disappointments Room (2016) e Monster Trucks (2016).
9. È protagonista in televisione. Dopo aver partecipato all’episodio numero undici della quinta stagione della serie Dr. House (2008), con Hugh Laurie, Till compare anche in alcune puntate delle serie Medium (2009) e Blue Mountain State (2010). Il vero successo sul piccolo schermo arriva però grazie alla serie MacGyver, dove dal 2016 è protagonista nel ruolo di Angus MacGyver, dove recita accanto a Tracy Spiridakos.
8. È anche produttore. Till si è distinto per aver ricoperto in diverse occasioni anche il ruolo del produttore. Ha iniziato producendo i film All Superheroes Must Die (2011), Wet and Reckless (2013) e My Eleventh (2014), di cui è stato anche interprete. Recentemente ha invece prodotto dieci episodi della serie di cui è protagonista, MacGyver.
Lucas Till è su Instagram
7. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 396 mila persone. All’interno di questo Till è solito condividere fotografie scattate in momenti di svago o durante i set dei film o serie in cui ha recitato. Particolarmente presenti sono anche le immagini promozionali dei suoi progetti da interprete.
Lucas Till e Taylor Swift
6. Ha recitato per la celebre cantante. Nel 2008 Till prende parte in qualità di interprete al videoclip del brano You Belong with Me, della cantante Taylor Swift. Per un breve periodo, subito dopo le riprese, i due si frequentano, generando la curiosità dei fan a riguardo. Tuttavia, la cosa dura molto poco, e Till ha in seguito ricordato che tra loro due semplicemente non funzionò.
Parte delle cose che non sai sull’attore

Lucas Till è Havok
5. Era stato scelto per un ruolo diverso. Originariamente la produzione del film X-Men – L’inizio scelse Till per il ruolo di Bestia. L’attore tuttavia decise di declinare, spaventato dal numero di ore richiesto per il trucco. Il ruolo venne allora affidato a Nicholas Hoult, mentre Till venne ricontattato per ricoprire la parte del mutante denominato Havok.
4. Ha avuto un ruolo ridotto nell’ultimo film. L’attore ha ripreso per la terza volta i panni di Havok per il film X-Men – Apocalisse. Tuttavia, il suo ruolo nel film è particolarmente breve, poiché in quello stesso periodo l’attore era impegnato nelle riprese della serie MacGyver, per la quale era stato scelto come protagonista.
Lucas Till in MacGyver
3. È l’opposto del suo personaggio. Parlando del personaggio ricoperto nella serie MacGyver, Till ha raccontato di sentirsi l’esatto opposto. Ha infatti rivelato di invidiare il coraggio di MacGyver, come anche la sua grande manualità. L’attore non si è mai sentito portato in tali attività, mentre al contrario suo padre veniva soprannominato proprio MacGyver per via delle sue abilità.
2. Non ha avuto bisogno di controfigure. Interpretando il ruolo, l’attore ha avuto modo di fare sempre più pratica con le scene che richiedevano particolari abilità fisiche, e arrivato alla terza stagione ha potuto fare a meno di controfigure, eseguendo da sé le spericolate manovre che vedono protagonista MacGyver.
Lucas Till: età e altezza
1. Lucas Till è nato a Fort Hood, Texas, Stati Uniti, il 10 agosto 1990. L’attore è alto complessivamente 177 centimetri.
Fonte: IMDb
Wonder Woman: Patty Jenkins non dirigerà lo spin-off sulle Amazzoni
In attesa dell’arrivo sul grande schermo di Wonder Woman 1984, in una recente intervista con Total Film, la regista Patty Jenkins ha confermato l’intenzione da parte della Warner Bros. di realizzare uno spin-off di Wonder Woman dedicato alle Amazzoni. Alla fine del 2019, in occasione del Comic Con Experience di San Paolo, in Brasile, la Jenkins aveva già anticipato che lei e la major stavano pensando ad un possibile film interamente dedicato alle guerriere e alla mitologia di Themyscira.
Nell’intervista rilasciata a Total Film, però, Patty Jenkins ha confermato anche che non sarà lei a dirigere lo spin-off: “Non ho intenzione di pensare a nessun altro progetto fino a quando Wonder Woman 1984 non uscirà nelle sale. Voglio sgombrare la mia mente ed avere le idee chiare. Però, ecco… sì, posso confermare di avere già un’idea per un film dedicato alle Amazzoni e per un terzo ipotetico film su Diana.”
Parlando nello specifico della regia dello spin-off sulle guerriere di Themyscira, la Jenkins ha aggiunto: “Spero davvero di non doverlo dirigere. Cercherò in tutti i modi di non farlo, anche se so che non sarà una scelta facile. Io e Geoff Johns abbiamo lavorato alla storia, abbiamo venduto il soggetto e ci impegneremo per realizzarlo. La cosa certa, al momento, è che lo produrrò.”
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Vi ricordiamo che Wonder Woman 1984 uscirà il 14 agosto 2020. Il film è stato definito dal produttore Charles Roven un sequel “inusuale“, che poterà in scena lo stesso personaggio grazie al lavoro dello stesso team creativo e che seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma che i fan non dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale definendolo “la prossima iterazione della supereroina”.
“Il film racconterà un lasso di tempo completamente diverso e lo spettatore avrà solo un assaggio di ciò che che Diana ha fatto o affrontato negli anni intermedi. Abbiamo cercato di mettere insieme una storia del tutto diversa che potesse rispettare le stesse emozioni del passato, portare un sacco di umorismo e molta azione coraggiosa. E soprattutto, toccare le corde del cuore.“
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L’ordine cronologico del personaggio è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of Justice per poi tornare al vecchio secolo con Wonder Woman. Il sequel vedrà ancora Gal Gadot nei panni di Diana Prince opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel cast figureranno anche Chris Pine (volto del redidivo Steve Trevor) e Pedro Pascal.
Sophie Rundle: 10 cose che non sai sull’attrice
Pur con ancora pochi titoli presenti nella propria filmografia, l’attrice Sophie Rundle ha saputo affermarsi come interprete di livello. Vanta infatti la partecipazione a celebri serie TV, che le hanno permesso di dar vita a ruoli di rilievo grazie ai quali ha provato in più occasioni le proprie doti. Apprezzata da critica e pubblico, l’attrice continua ad ottenere consensi, in attesa del ruolo da protagonista che possa consacrarla. Ecco 10 cose che non sai di Sophie Rundle.
Parte delle cose che non sai sull’attrice

Sophie Rundle: i suoi film e le serie TV
10. Ha recitato in alcuni film per il cinema. Nel 2007 l’attrice ottiene un primo piccolo ruolo nel film horror Small Town – La città della morte, per poi distinguersi nel ruolo di Clara in Grandi speranze (2012), con gli attori Helena Bonham Carter e Ralph Fiennes. Nel 2014 recita invece nel film Meredith – The Face of an Angel, con gli attori Daniel Brühl e Valerio Mastandrea. Prossimamente tornerà sul grande schermo con il film The Midnight Sky, con l’attrice Felicity Jones. Sarà poi protagonista dell’horror Rose, previsto per il 2020.
9. È nota per i suoi ruoli in televisione. La Rundle è particolarmente nota per i personaggi ricoperti per il piccolo schermo. Dopo aver inizialmente recitato in alcuni episodi di serie come Titanic (2012) e Merlin (2012), ottiene il ruolo di Lucy in The Bletchley Circle (2012-2014) e di Labia in Episodes (2012-2014). Nel 2013 viene scelta per dar vita al personaggio di Ada Shelby in Peaky Blinders, dove recita ancora oggi accanto all’attore Cillian Murphy. Contemporaneamente, l’attrice ottiene ruoli anche nelle serie Happy Valley (2014), Dickensian (2015-2016), Brief Encounters (2016), Jamestown (2017-2019), Gentleman Jack (2019) e The Nest (2020).
Sophie Rundle è su Instagram
8. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 294 mila persone. Qui è solita condividere immagini personali, scattate durante momenti di svago quotidiano. In particolare, sono molto presenti foto dove è ritratta insieme ai suoi cani. Non mancano però anche immagini promozionali dei suoi progetti da interprete.
Sophie Rundle e Emma Watson
7. In molti credevano fossero parenti. Numerosi fan dell’attrice hanno fatto notare come questa condivida alcune caratteristiche somatiche in comune con Emma Watson, e in diversi hanno ipotizzato che tra le due vi potesse essere un legame famigliare. Niente di tutto ciò, in realtà, e le due interpreti sembrano soltanto condividere alcuni tratti del viso.
Sophie Rundle in The Nest
6. È la protagonista della nuova serie. In The Nest, serie che ha debuttato nel marzo del 2020, l’attrice ricopre il ruolo di Emily, personaggio che incontra difficoltà nel rimanere incinta del proprio compagno. Tutto cambierà nel momento in cui nella loro vita entrerà una giovanissima ragazza, la quale si offre di fare per loro da madre surrogato. Ciò porterà ovviamente degli squilibri all’interno della coppia.
Parte delle cose che non sai sull’attrice

Sophie Rundle in Peaky Blinders
5. Ha un ruolo di rilievo nella serie. Il ruolo che ha reso celebre l’attrice è senza dubbio quello di Ada Shelby, l’unica sorella dei fratelli Shelby. La Rundle recita nella serie a partire dalla prima stagione, ed è ad oggi comparsa in tutti i 31 episodi che compongono le cinque stagioni della serie. Il suo ruolo ha inoltre acquisito importanza nel corso del tempo, diventando una delle vere e proprie figure chiave della storia.
4. È fiera del suo personaggio. Parlando del suo ruolo, la Rundle si è dichiarata particolarmente entusiasta di aver avuto l’occasione di dar vita a Ada Shelby. Questo perché non è facile imbattersi in personaggi femminili caratterialmente forti e autoritari, mentre il suo si trova perfettamente a suo agio nel crudele mondo raccontato. L’attrice si è inoltre divertita a poter dar vita ad un personaggio spesso più crudele di figure maschili.
3. Non le piace riguardarsi. Molti attori non amano riguardare le proprie interpretazioni per il grande o piccolo schermo. La Rundle è tra questi. L’attrice ha infatti raccontato di non essersi rivista nel ruolo di Ada Shelby, poiché vedere il proprio volto su di un personaggio che lei si era immaginata in un modo diverso, le farebbe troppo strano.
Sophie Rundle in Merlin
2. Ha avuto un ruolo da guest star. Nel 2012, ancora agli esordi come interprete, l’attrice ha recitato negli episodi Artur’s Bane: Parte Uno e Parte Due, rispettivamente primo e secondo episodio della quinta stagione della serie Merlin. Qui ha ricoperto il ruolo di Sefa, nuova cameriera di Gwen, che cerca di farsi strada in quel di Camelot. La sua goffaggine nasconde però un segreto, esplorato nel corso degli episodi.
Sophie Rundle: età e altezza
1. Sophie Rundle è nata a Bournemouth, Inghilterra, il 21 aprile 1988. L’attrice è alta complessivamente 165 centimetri.
Fonte: IMDb
