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Sonic: la recensione del film con Jim Carrey

Sonic: la recensione del film con Jim Carrey

Al centro di feroci proteste, scatenate dai fan del personaggio, il film Sonic si prepara ad arrivare in sala dopo il costoso processo di post-produzione che ha ridefinito il design del riccio più veloce del mondo, giudicato insoddisfacente. Un’operazione che ha portato il budget del film a lievitare da 90 a 125 milioni di dollari, e che appariva come una prima macchia in quello che sembrava un film destinato a deludere su più fronti. Sorprendentemente, invece, la pellicola diretta da Jeff Fowler, e con Jim Carrey tra i protagonisti, trova il giusto compromesso tra narrazione leggera e comicità brillante, e nella sua semplicità riesce a regalare diversi momenti particolarmente attraenti.

Il film è incentrato sull’omonimo personaggio dei videogames, che vanta un incredibile velocità come proprio superpotere. Arrivato sulla terra in fuga da forza malvagie che vorrebbero sfruttarne le capacità, l’alieno blu dalle sembianze di un riccio, si imbatterà tuttavia in nuovi ostacoli, che prenderanno forma nello scienziato Ivo Robotnik (Jim Carrey), il quale userà la propria super intelligenza per tentare di catturare e studiare Sonic.

Sonic: il potere della CGI

Il personaggio prodotto dalla celebre società videoludica SEGA è da sempre uno dei più popolari, capace di attrarre grandi e piccoli, e di dar vita ad un vero e proprio franchise. È dunque comprensibile il disappunto generatosi in seguito al rilascio della prima versione realizzata di Sonic, che umanizzato perdeva totalmente il suo fascino. Il nuovo design realizzato è invece perfettamente aderente al modo in cui da sempre lo si conosce. Il riccio blu appare così credibile nella sua realizzazione in CGI, portando su di sé come un’ombra la spesa in più resasi necessaria dalla produzione.

Ed è ovviamente attraverso il personaggio di Sonic che si riapre un vecchio dibattito su cosa possa essere o meno credibile in CGI, in anni in cui sullo schermo è possibile davvero imbattersi in creature e oggetti ben lontani da ogni più fervida immaginazione. Da un punto di vista visivo, dunque, il film riesce a sfoggiare una serie di affascinanti effetti speciali, che diventano inevitabilmente i protagonisti tanto delle sequenze più memorabili quanto della narrazione in sé.

Questo perché ovviamente Sonic si inserisce in un filone di film che puntano prevalentemente sull’intrattenimento visivo, e in particolare su un intrattenimento per ragazzi, permettendosi dunque di tralasciare alcune leggerezze di sceneggiatura che fanno apparire, a posteriori, la povertà inventiva della storia narrata. Povertà da non pensare come un errore, semplicemente come la consapevolezza che chi guarda film rientranti in questo canone si aspetta probabilmente di essere sorpreso maggiormente per gli effetti speciali e la comicità, elemento quest’ultimo conseguito con successo.

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Sonic: la recensione del film

Per quanto il personaggio di Sonic sia il centro degli interessi per via dei dibattiti generatisi, il vero motore del film è il dr. Robotnik di Jim Carrey. C’era preoccupazione quando fu annunciato il celebre attore per un ruolo del genere, e si prevedeva un ennesima e non necessaria macchietta nella sua carriera. Robotnik è certamente sopra le righe, ma l’attore è capace di rendere le sue stramberie in modo talmente convincente da desiderarne ancora.

A lui sono dedicate le battute migliori, a lui le sequenze di maggior inventiva, e con la sua classica faccia di gomma Carrey riesce a dar vita al vero personaggio in grado di mantenere l’attenzione dello spettatore dall’inizio alla fine. Ciò che avviene, infine, è che si inizia quasi inevitabilmente a prendere le parti del villain, e questo potrebbe in certi casi rivelarsi controproducente.

Se dunque Sonic sceglie, in modo anche comprensibile, di non uscire dalle tappe tipiche di una storia di questo genere, quanto meno offre dei validi motivi per farsi apprezzare, dal mantenere un buon ritmo al far avvertire l’impegno profuso nel regalare allo spettatore un prodotto d’intrattenimento che possa soddisfare i fan del personaggio, offrendo loro anche numerosi motivi per provare della sana nostalgia verso un’icona con cui sono cresciute intere generazioni.

Luke Perry: ecco perché non era nel “In Memoriam” degli Oscar 2020

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L’Academy ha cercato di fornire una spiegazione all’assenza di Luke Perry nel segmento “In Memoriam” in occasione della cerimonia di premiazione degli Oscar 2020. Ogni anno l’Academy celebra le personalità dell’industria scomparse nei 12 mesi precedenti alla “notte delle stelle”. Molto spesso, però, capita che alcune di queste vengano inspiegabilmente omesse, generando malcontento e – nei casi più estremi – addirittura controversie.

Nel segmento “In Memoriam” di quest’anno, è stato “dimenticato” – con enorme dispiacere degli spettatori e, soprattutto, dei fan – Luke Perry, l’indimenticabile Dylan della serie cult Bevery Hills 90210, che tra l’altro aveva anche un ruolo in C’era una volta a Hollywood di Quentin Tarantino, tra i titoli che quest’anno avevano ricevuto il maggior numero di candidature.

Attraverso un comunicato ufficiale, l’Academy ha spiegato il motivo dell’assenza di Perry – scomparso a marzo dello scorso anno all’età di 52 anni – nel commovente filmato trasmesso durante la cerimonia:

“L’Academy riceve centinaia di richieste per includere persone amate e colleghi dell’industria nel segmento ‘In Memoriam’ degli Oscar. Un comitato esecutivo che rappresenta ogni settore della nostra industria analizza la lista e attua una selezione per il video destinato alla diretta, basandosi su un tempo a disposizione che è comunque limitato. La lista completa delle richieste è presente sul sito Oscar.com e resterà sul sito per tutto l’anno. Luke Perry e Cameron Boyce vengono ricordati in quella galleria presente su Oscar.com.”

Cameron Boye è un altro attore che non è stato “incluso” nel segmento “In Memoriam”. Boyce, noto per la serie Jessie e per i film della saga Descendants (tutti prodotti Disney Channel), è morto all’età di 20 anni a luglio dello scorso anno, a causa di un attacco epilettico.

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Fonte: ComicBook

Justice League: il poster fan-made a sostegno della #SnyderCut

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Justice League: il poster fan-made a sostegno della #SnyderCut

La campagna a favore della release della #SnyderCut di Justice League ha appena ricevuto una nuova ondata di supporto grazie ad un meraviglioso poster fan-made emerso online nelle ultime ore. Il celebre artista BossLogic, infatti, ha rivelato via Twitter che lui e il tuo team ai Lineage Studios hanno deciso di sostenere l’opera originale di Zack Snyder realizzando un bellissimo poster ispirato a quella che sarebbe dovuta essere la prima versione del cinecomic DC.

Il sorprendente risultato finale è in grado di esaltare ogni singolo membro della Justice League cinematografica. Da notare, soprattutto, che Superman, posto al centro del manifesto, circondato da tutti gli altri eroi, sfoggia il “chiacchieratissimo” costume nero. Nel poster sono presenti anche diverse aggiunte al team visto sul grande schermo, tra cui Lanterna Verde e Martian Manhunter. A troneggiare sulle loro sagome, il temibile Darkseid.

A corredo del manifesto, Boss Logic ha scritto: “Non so se la #SnyderCut vedrà mai la luce, ma io ed il mio team alla @LineageNYC voglio supportarla in modo serio, così abbiamo creato ciò che volevamo vedere. Spero che vi piaccia.”

Potete ammirare il poster di seguito:

https://twitter.com/Bosslogic/status/1225538677104836615?fbclid=IwAR3plzlPnij-FS1hwZsZ9XeV8HKvPEvpYn9bZa23Rx28uk7JnFz5WZGAmJA

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Nelle ultime settimane sono emersi ulteriori dettagli circa la lavorazione “travagliata” di Justice League, con Snyder che ha spiegato che i cambiamenti apportati in itinere sono stati causati da varie interferenze con lo studio:

“Partivamo con l’idea che una minoranza di persone non aveva amato Batman v Superman, e questo ha avuto un effetto anche sul film successivo. La mia versione originale del film, che avevo scritto insieme a Chris Terrio, non è mai stata girata. L’idea reale, difficile, e spaventosa, non è mai stata realizzata per le paure dello studio, e io e miei collaboratori eravamo insicuri proprio a causa della reazione scatenata da Batman v Superman […]

Sarebbe stata una lunga storia da raccontaresaremmo finiti in un futuro a distanza dove Darkseid conquistava la Terra e dove Superman cedeva all’equazione dell’anti vita. Alcuni membri della Justice League sopravvivevano in quel mondo combattendo, Batman rompeva il suo patto con Cyborg e Flash tornava indietro nel tempo per dire qualcosa a Bruce…

Fonte: ScreenRant

PS I Love You: il film con Hilary Swank avrà un sequel

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PS I Love You: il film con Hilary Swank avrà un sequel

PS I Love You è riconosciuta universalmente come una delle commedie romantiche più commoventi e strappalacrime della storia del cinema recente. Adesso, la storia e i personaggi che hanno fatto innamorare, sognare e piangere un’intera generazione si prepara a tornare sul grande schermo grazie ad un sequel.

Il film originale, uscito nel 2017 e diretto da Richard LaGravenese, era tratto tratto dall’omonimo romanzo di Cecelia Ahern e aveva come protagonisti il premio Oscar Hilary Swank e Gerard Butler. La storia era incentrata su Holly, una vedova che scopre che il suo defunto marito le ha lasciato 10 messaggi contenenti altrettanti consigli con l’obiettivo di aiutarla a superare il dolore ed iniziare così una nuova vita.

Adesso, come riportato da Variety, apprendiamo che la Alcon Entertainment ha ufficialmente acquistato i diritti di sfruttamento di “Postscript“, sequel del romanzo originale della Ahern. Il seguito è ambientato sette anni dopo gli eventi narrati nel primo libro e vede la sorella di Holly chiedere alla protagonista di raccontare la sua storia – quella narrata in PS I Love You – all’interno del suo podcast.

Il romanzo sequel è uscito lo scorso anno. In Italia è edito col titolo “Il club di PS I Love You”. Di seguito potete leggere la sinossi ufficiale:

“Sono passati sette anni dalla morte di suo marito Gerry, e Holly Kennedy ha finalmente ritrovato un po’ di serenità. Ora che ha un nuovo lavoro e una persona speciale è entrata nella sua vita, è ben decisa a lasciarsi il passato alle spalle e a guardare avanti, sempre e soltanto avanti. Ma quando scopre che la storia sua e di Gerry ha ispirato la nascita di uno strano fan club, il ricordo dei momenti più disperati minaccia di tornare a inghiottirla. Solo accettando di aiutare i membri del club “P.S. I love you” a dire addio a coloro che amano, Holly potrà capire che cosa desidera veramente. E scoprire il vero significato delle parole ricordo, passato, amore. E, soprattutto, futuro.”

Wonder Woman 1984: dettagli sulla Golden Eagle nelle nuove foto

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Wonder Woman 1984: dettagli sulla Golden Eagle nelle nuove foto

Entertainment Weekly ha dedicato la sua nuova cover a Wonder Woman 1984. Sulla copertina della famosa rivista di cinema e spettacolo possiamo ammirare Gal Gadot con la Golden Eagle, l’armatura dorata di Wonder Woman che conosciamo bene dai fumetti. Ma non solo, le altre immagini ci mostrano anche Steve Trevor e uno sguardo ravvicinato proprio alla stessa armatura di Diana.

Ecco le immagini a seguire:

Vi ricordiamo che Wonder Woman 1984 uscirà il 6 giugno 2020. Il film è stato definito dal produttore Charles Roven un sequel “inusuale“, che poterà in scena lo stesso personaggio grazie al lavoro dello stesso team creativo e che seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma che i fan non dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale definendolo “la prossima iterazione della supereroina”.

Il film racconterà un lasso di tempo completamente diverso e lo spettatore avrà solo un assaggio di ciò che che Diana ha fatto o affrontato negli anni intermedi. Abbiamo cercato di mettere insieme una storia del tutto diversa che potesse rispettare le stesse emozioni del passato, portare un sacco di umorismo e molta azione coraggiosa. E soprattutto, toccare le corde del cuore.

Il sequel vedrà ancora Gal Gadot nei panni di Diana Prince opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel cast figureranno anche Chris Pine (volto del redidivo Steve Trevor) e Pedro Pascal.

The Suicide Squad: ecco il nuovo look di Harley Quinn

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The Suicide Squad: ecco il nuovo look di Harley Quinn

Nuove immagini dal set di The Suicide Squad di James Gunn ci mostrano finalmente il nuovo look di Harley Quinn, la Mattacchiona interpretata da Margot Robbie che proprio in questi giorni è al cinema, protagonista del film Birds of Prey.

In una delle due immagini è possibile vedere la Robbie indossare un lungo vestito rosso e degli stivali da combattimento neri. Tra le mani la vediamo brandire una sorta di lancia e – da quanto emerso online – sembra che il personaggio sia intento ad aspettare un taxi fuori da un edificio sul quale non si hanno informazioni.

Nell’altra, invece, vediamo Margot Robbie in una pausa con il tradizionale trucco di Harley Quinn (tatuaggi inclusi), al fianco del regista James Gunn. Dalle foto emerge che quasi sicuramente il look del personaggio nel film sarà ispirato – almeno in alcune scene – da quello sfoggiato dalla fidanzata del Joker nella serie New 52. Potete vedere gli scatti diffusi via Twitter di seguito:

https://twitter.com/DCMarvelUnited2/status/1227297399158210560?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1227297399158210560&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Fsuicide-squad-2-harley-quinn-set-video-photos-new-hair%2F&fbclid=IwAR0vPem7ZndU8CNOspmRPqIuBNHXdEMcNfGBpZUwVIOR5TMV0DElFiR3xrw

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Il cast ufficiale di The Suicide Squadcomprende i veterani Margot Robbie (Harley Quinn), Viola Davis (Amanda Waller), Joel Kinnaman (Rick Flag) e Jai Courtney (Captain Boomerang) insieme alle new entry Idris Elba, Michael Rooker, Peter Capaldi, Nathan Fillion, Sean Gunn, David Dastmalchian, Storm Reid, Taika Waititi e John Cena. Nel film reciteranno anche Pete Davidson, Juan Diego Botto, Joaquin Cosio, Flula Borg, Tinashe Kajese, Jennifer Holland, Julio Ruiz, Alice Braga, Steve Agee e Daniela Melchior.

Secondo le ultime indiscrezioni, Nathan Fillion dovrebbe interpretare Arm-Fall-Off-Boy, che i lettori dei fumetti ricorderanno come il criminale con la capacità di staccare i propri arti e usarli come armi, potere guadagnato grazie ad un elemento metallico antigravità. Altri nomi circolati nelle ultime settimane sono Ratcatcher e Peacemaker, ma i report segnalano che Sean Gunn potrebbe vestire i panni di Weasel e Flula Borg quelli di Javelin; Pete Davidson potrebbe interpretare Blackguard, mentre Michael Rooker Savant.

Fonte: ScreenRant

Sony: un nuovo titolo per il suo Spiderverse. Sarà Spider-Woman?

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Sony: un nuovo titolo per il suo Spiderverse. Sarà Spider-Woman?

Lo Spiderverse della Sony Pictures continua a crescere sempre più, con un altro misteriosissimo film che la casa di distribuzione ha appena aggiunto al suo calendario dei film in uscita. Morbius e Venom 2 arriveranno entrambi prima della fine del 2020, mentre il terzo capitolo dedicato alle avventure di Spider-Man è atteso nelle sale per il 16 luglio 2021.

Adesso, come riportato da ComicBookMovie, l’uscita di un nuovo misterioso film ancora senza titolo e appartenente allo Spiderverse è stata ufficialmente fissata per l’8 ottobre 2021. Naturalmente, la domanda sorge spontanea: di quale film si tratta?

Al momento è difficile dirlo, ma in seguito alla diffusione della notizia è sempre CBM a riportare che – secondo un nuovo rumor – la Sony avrebbe messo in cantiere un film interamente dedicato a Jessica Drew, primo peresonaggio dei fumetti ad adottare l’identità di Spider-Woman. La cosa più interessante è che, al momento, i diritti del personaggio sono ugualmente divisi tra la Sony e i Marvel Studios. Secondo gli accordi, Kevin Feige e la Casa delle Idee possono utilizzare Jessica Drew nel MCU, ma con una piccola modifica: il personaggio può essere utilizzato esclusivamente in qualità di agente segreto, e non come la supereroina Donna Ragno.

Ricordiamo che già in passato la Sony aveva rivelato di essere intenzionata a realizzare una serie di film dedicati alle villain dello Spiderverse, tra cui Madame Web, Black Cat, Silver Sable e Jackpot. Al momento, però, su nessuno di questi progetti ci sono aggiornamenti concreti.

Inoltre, non è da escludere che – al di là del film dedicato a Spider-Woman – la nuova data di uscita fissata dalla Sony possa invece riferirsi ad un film dedicato ad un’altra delle nemesi dell’Uomo Ragno, come il tanto chiacchierato stand-alone incentrato su Kraven il Cacciatore, personaggio che dovrebbe fare il suo debutto proprio in Spider-Man 3.

Non ci resta che attendere maggiori dettagli.

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Star Wars: L’Ascesa di Skywalker: Rian Johnson commenta il film

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Star Wars: L’Ascesa di Skywalker: Rian Johnson commenta il film

Rian Johnson, regista de Gli Ultimi Jedi, ha elogiato Star Wars: L’Ascesa di Skywalker in una recente intervista. A due mesi ormai dalla release del film di J.J. Abrams, una grossa fetta del fandom della saga continua a sostenere come i due film siano apparentemente in contrasto tra di loro riguardo la storia generale dell’intera trilogia sequel. Diversi elementi della trama de L’Ascesa di Skywalker, infatti, sono stati percepiti come una “correzione a posteriori” di quanto raccontato ne Gli Ultimi Jedi, e la sensazione generale è che Episodio IX non tenga per nulla in considerazione alcuni aspetti della storia raccontata da Johnson con Episodio VIII. 

Adesso però, in una recente intervista con MTV News in occasione degli Oscar 2020 (il regista era candidato per la migliore sceneggiatura originale grazie a Cena con Delitto – Knives Out), è stato proprio Rian Johnson a dire la sua sul capitolo finale della saga degli Skywalker. Questo il suo commento, chiaramente positivo:

“Ho avuto una folgorazione. Mi ha reso veramente orgoglioso vedere J.J. mettere la sua anima e il suo cuore nel film. E vedere i miei amici che erano nel mio film portare l’intera storia ad una conclusione. Sì, per me, da fan di Star Wars, è stata un’esperienza davvero speciale.”

Cosa ne pensate? È difficile immaginare che le parole del regista possano riuscire ad influenzare il pensiero dei fan, ma da professionista quale sicuramente Johnson è, probabilmente non ci si poteva aspettare una risposta più equilibrata e diplomatica di questa.

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Lucasfilm e il regista J.J. Abrams uniscono ancora una volta le forze per condurre gli spettatori in un epico viaggio verso una galassia lontana lontana con Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente conclusione dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno nuove leggende e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.

Il cast del film comprende Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam Driver, Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi Ackie, Domhnall Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri Russell, Joonas Suotamo, Kelly Marie Tran, con Ian McDiarmid Billy Dee Williams.

Diretto da J.J. Abrams e prodotto da Kathleen Kennedy, Abrams e Michelle Rejwan, Star Wars: L’Ascesa di Skywalker è scritto da J.J. Abrams e Chris Terrio, mentre Callum Greene, Tommy Gormley e Jason McGatlin sono i produttori esecutivi.

Fonte: ScreenRant

The Hunt: trailer del nuovo thriller scritto da Damon Lindelof

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The Hunt: trailer del nuovo thriller scritto da Damon Lindelof

La Universal Pictures ha diffuso il trailer ufficiale di The Hunt, l’atteso nuovo film prodotto da Jason Blum con la sua Blum House.

Nel film dodici sconosciuti si svegliano in una radura. Non sanno dove sono o come sono arrivati ​​lì. Non sanno di essere stati scelti … per uno scopo molto specifico … La caccia.
 All’ombra di una oscura teoria della cospirazione di Internet, un gruppo di élite si riunisce per la prima volta in una casa padronale remota per cacciare gli americani comuni per lo sport. Ma il piano generale delle élite sta per essere deragliato perché uno dei The Hunted, Crystal (Betty Gilpin, GLOW), conosce il gioco dei Cacciatori meglio di loro. Gira i tavoli sugli assassini, prendendoli uno per uno, mentre si fa strada verso la misteriosa donna (due volte vincitrice dell’Oscar Hilary Swank) al centro di tutto.

Prodotto da Jason Blum (Get Out e The Purge), e Damon Lindelof, creatore della serie HBO Watchmen e co-creatore della serie TV Lost, arriva un nuovo thriller satirico tempestivo e provocatorio che ha già innescato una conversazione nazionale. Ora è il momento di decidere da soli.

The Hunt è scritto da Lindelof e dal suo collega collaboratore di Watchmen Nick Cuse ed è diretto da Craig Zobel (Z for Zachariah, The Leftovers). Blum produce per la sua Blumhouse Productions insieme a Lindelof. Il film è prodotto da Zobel, Cuse e Steven R. Molen.

Michela Cescon: 10 cose che non sai sull’attrice

Michela Cescon: 10 cose che non sai sull’attrice

Tra le più interessanti interpreti italiane del momento, vi è Michela Cescon, che negli anni si è distinta per aver partecipato ad alcuni dei più celebri film d’autore, grazie a cui ha potuto dar prova delle proprie doti recitative, più volte premiate dalla critica.

Attiva anche in televisione, l’attrice può vantare una carriera di tutto rispetto, con scelte coraggiose che l’hanno portata a distinguersi e a crescere come interprete anno dopo anno.

Ecco 10 cose che non sai di Michela Cescon.

Michela Cescon: i suoi film

1. Ha recitato in celebri lungometraggi d’autore. L’attrice debutta al cinema con il film Primo amore (2004), di Matteo Garrone, che le vale subito una buona notorietà. Negli anni successivi recita poi in noti film come Cuore sacro (2005), Tutte le donne della mia vita (2007), Vincere (2009), Romanzo di una strage (2012), È nata una star? (2012), Viva la libertà (2013), Piuma (2016), La ragazza nella nebbia (2017), Nome di donna (2018), Loro (2018), Una vita spericolata (2018), L’uomo senza gravità (2019) e Villetta con ospiti (2020), dove recita accanto all’attore Marco Giallini. 

2. Ha preso parte a produzioni televisive. Nel corso degli anni l’attrice si è distinta per aver preso parte anche a film televisivi come Nel nome del male (2009) e C’era una volta la città dei matti (2010), ma diventa ulteriormente nota grazie al ruolo di Piera nella serie Braccialetti rossi (2014). In seguito recita accanto all’attore Kim Rossi Stuart nella serie Maltese – Il Romanzo del Commissario (2017).

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Michela Cescon: fidanzato e figli

3. È fidanzata da molti anni. L’attrice ha sempre garantito la massima riservatezza alla sua vita privata, tanto da non rivelare molto a riguardo. È tuttavia risaputa la sua storia d’amore con il giornalista Stefano Barigelli, intrapresa nel 2004.

4. La coppia ha dei figli. Dopo pochi mesi dal loro fidanzamento, la coppia dà alla luce la prima figlia, nata nel 2005. Successivamente la Cescon e Barigelli concepiscono il secondo figlio, nel 2008, mentre nel 2010 nasce il terzo bambino.

Michela Cescon è anche regista

5. Debutterà alla regia. Nel gennaio del 2020 iniziano le riprese del film d’esordio della Cescon, intitolato Occhi blu. Protagonista della pellicola è l’attrice Valeria Golino, che si ritroverà al centro di una storia noir, che con un’inedita figura femminile esplora Roma nei suoi angoli più violenti e cupi.

Michela Cescon ha recitato in teatro

6. Si forma come attrice teatrale. Dopo essersi diplomata alla Scuola Teatro Stabile di Torino, l’attrice inizia a recitare in importanti spettacoli teatrali, il più delle volte diretta dal noto Luca Ronconi. Negli anni, a teatro la Cescon ha preso parte tanto ad opere di Shakespeare quanto di Pirandello, provando sin da queste prime esperienze la propria versatilità. Tra i suoi ruoli più premiati vi è quello di Enda Walsh nello spettacolo Bedbound, risalente al 2001.

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Michela Cescon in Braccialetti rossi

7. Ha iniziato ad essere riconosciuta per strada. L’attrice ha dichiarato più volte di come la serie Braccialetti rossi abbia segnato un vero e proprio prima e dopo nella sua carriera. Grazie al ruolo della mamma Piera, l’attrice ha infatti ottenuto un ampio consenso di pubblico, tanto da venire continuamente riconosciuta per strada, a tal punto da doversi tagliare i capelli per cercare di passare inosservata.

8. Considera la serie una vera e propria novità. In diverse interviste la Cescon ha dichiarato di non amare particolarmente la serialità televisiva, ma di aver accettato la sua parte in Braccialetti rossi perché diversa da qualunque altra fiction vista in TV. L’attrice ha infatti parlato di come nella narrazione di questa non si esasperino i sentimenti, mantenendo sempre un rigoroso pudore nei confronti del dolore.

Michela Cescon in Tutte le donne della mia vita

9. È stata tra le protagoniste del film. Nel 2007 l’attrice recita nel film Tutte le donne della mia vita, al fianco di Luca Zingaretti. Qui la Cescon interpreta il personaggio di Stefania, ex amante del protagonista. Il personaggio si è distinto rispetto agli altri, caratterizzato dalle manie e i tentativi attuati per cercare di dimenticare l’ex compagno.

Michela Cescon: età e altezza

10. Michela Cescon è nata a Treviso, Italia, il 13 aprile 1971. L’attrice è alta complessivamente 172 centimetri.

Fonte: IMDb

 

 

Lucas Hedges: 10 cose che non sai sull’attore

Lucas Hedges: 10 cose che non sai sull’attore

Da molti considerato il miglior interprete della sua generazione, Lucas Hedges è riuscito ad affermarsi come una delle più belle scoperte attoriali della decade appena conclusasi, e ciò grazie alla partecipazione ad alcuni apprezzati film che ne hanno posto sotto i riflettori il talento.

Versatile e in grado di dar vita a personaggi memorabili, Hedges è così ad oggi uno degli attori più richiesti, una delle promesse per il futuro della recitazione, capace tanto di sfoggiare sfumature drammatiche quanto comiche.

Ecco 10 cose che non sai di Lucas Hedges.

Lucas Hedges: i suoi film

1. Ha recitato in celebri lungometraggi. Il giovane attore esordisce al cinema nel 2007 con il film L’amore secondo Dan, per poi ottenere ulteriore notorietà recitando in Moonrise Kingdom (2012). Negli anni successivi prende parte a titoli come Il mondo di Arthur Newman (2012), Un giorno come tanti (2013), The Zero Theorem (2013), Grand Budapest Hotel (2014) e Anesthesia (2015). Nel 2016 si consacra grazie al ruolo da co-protagonista nel film Manchester by the Sea, e da quel momento recita in celebri film come Lady Bird (2017), Tre manifesti a Ebbing, Missouri (2017), Boy Erased (2018), Mid90s (2018), Ben is Back (2018), Honey Boy (2019) e Waves (2019).

2. Ha recitato in una serie TV. Nel 2015 l’attore prende parte al suo per ora unico progetto televisivo, la miniserie The Slap, composta da 8 episodi. Qui recita nel ruolo di Richie, accanto all’attore Peter Sarsgaard, in una trama che ruota intorno a rancori e segreti venuti a galla in seguito ad un inaspettato schiaffo, durante il quarantesimo compleanno del personaggio protagonista.

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Lucas Hedges non è su Instagram

3. Non ha un account sul social network. L’attore ha dichiarato di non possedere un account su Instagram, non apprezzando il ruolo che tali social hanno assunto nella vita quotidiana. Esiste tuttavia, su Instagram, una fan page dedicata all’attore seguita da oltre 4 mila persone. All’interno di questa è possibile trovare gli ultimi aggiornamenti circa i progetti di Hedges, così come anche le sue foto più recenti.

Lucas Hedges: chi è la sua fidanzata

4. Ha una relazione sentimentale. Nel dicembre del 2018 l’attore viene fotografato in compagnia dell’attrice Taylor Russell. I due in seguito rendono ufficiale il loro fidanzamento, apparendo insieme a diversi eventi di gala. La coppia si ritrova anche a recitare insieme per il film drammatico Waves.

Lucas Hedges e Timothée Chalamet

5. Viene spesso associato al collega. Hedges e Chalamet sono senza dubbio i due giovani attori più promettenti del momento. I due vengono inoltre spesso associati per via di alcuni ruoli particolarmente simili, come anche per l’aver recitato entrambi nel film Lady Bird. I due vantano inoltre una nomination all’Oscar a testa. Hedges ha dichiarato di essere contento di dividere la scena cinematografica con Chalamet, considerandolo un attore di puro talento.

6. Si sono scontrati per alcuni ruoli. Come prevedibile, in un paio di casi i due attori si sono soffiati a vicenda dei ruoli. La prima volta avviene per il film Interstellar (2014), dove Chalamet ottiene il ruolo di Tom Cooper battendo Hedges, il quale ha la sua rivincita nel momento in cui ottiene il ruolo di Patrick per Manchester by the sea, soffiandolo al giovane collega.

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Lucas Hedges agli Oscar

7. È stato nominato per l’ambito premio. Nel 2017, a soli 21 anni, Hedges ottiene la sua prima candidatura agli Oscar come miglior attore non protagonista per il suo ruolo nel film Manchester by the Sea, dove recita accanto all’attore Casey Affleck. Nel film ricopre il ruolo di Patrick, che rimasto orfano di padre instaura un difficile rapporto con lo zio, cercando di metabolizzare il lutto che l’ha colpito.

Lucas Hedges in Honey Boy

8. Ha interpretato una versione romanza di Shia LaBeouf. Nel film Honey Boy, l’attore ricopre il ruolo del ventiduenne Otis, personaggio ispirato in realtà alla vita dello stesso Shia LaBeouf, che nel film interpreta invece suo padre. Per Hedges si è trattato di un affascinante esperimento meta-cinematografico, e si è dichiarato entusiasta di aver potuto dar vita ad un personaggio nel quale ha potuto ritrovare anche molto di sé.

9. Ha vissuto per un periodo con LaBeouf. Per prepararsi al dover interpretare una versione romanzata di LaBeouf, Hedges ha speso molto tempo con lui, arrivando a vivere nella sua stessa casa per un periodo. Il giovane attore ricorda di aver dormito sul suo divano, di aver indossato i suoi vestiti e di aver avuto da LaBeouf stesso le chiavi di casa, così da potersi quasi sostituire in tutto e per tutti a lui.

Lucas Hedges: età e altezza

10. Lucas Hedges è nato a New York, Stati Uniti, il 12 dicembre 1996. L’attore è alto complessivamente 180 centimetri.

Fonte: IMDb

Ella Balinska: 10 cose che non sai sull’attrice

Ella Balinska: 10 cose che non sai sull’attrice

Attrice tutta da scoprire, Ella Balinska ha all’attivo ancora una breve filmografia, ma promette di essere uno dei nomi più richiesti in ambito interpretativo. La Balinska ha infatti recentemente preso parte ad un noto film hollywoodiano, collaborando con celebri attrici, ottenendo così una prima notorietà.

Attesa in nuovi ruoli che possano esaltarne le doti, l’attrice si è fatta conoscere anche in televisione grazie ad un ruolo di rilievo in una serie TV, che le ha permesso di raggiungere un più ampio pubblico.

Ecco 10 cose che non sai di Ella Balinska.

Ella Balinska: i suoi film

1. Ha recitato in un atteso sequel. Dopo aver preso parte a piccoli ruoli in film come Junction 9 (2015) e A Modern Tale (2017), l’attrice diventa celebre per il ruolo di Jane Kano, una delle protagoniste del film Charlie’s Angels, sequel dei precedenti film. Qui ha modo di collaborare con gli attori Kristen Stewart, Naomi Scott, Noah Centineo Patrick Stewart. Nel 2020 è invece protagonista dell’horror Run Sweetheart Run. 

2. È nota per una serie TV. L’attrice ha avuto modo di recitare anche per il piccolo schermo, da prima prendendo parte ad alcuni episodi delle serie Casualty (2018) e L’ispettore Barnaby (2018), per poi acquistare maggior popolarità con il ruolo di Nyela Malik, protagonista nella serie The Athena. La trama è incentrata intorno ad una modella che, in seguito ad una battuta d’arresto della sua carriera, si iscrive ad una scuola di moda.

3. Ha iniziato recitando in diversi cortometraggi. Tra i primi lavori in ambito recitativo della Balinska, si annoverano diversi cortometraggi, facilmente ritrovabili sul Web. Tra questi si annoverano Hunted (2016), Room (2017), Tiers of the Tropics (2017), Clover (2017), 10 Men & Gwen (2017). Grazie a questi, l’attrice ha potuto ottenere la visibilità che l’ha portata ad ottenere ruoli in progetti più grandi.

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Ella Balinska è su Instagram

4. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un proprio profilo, seguito da 300 mila persone. All’interno di questo la Balinska è solita condividere fotografie scattate per servizi di moda, o tratte da eventi di gala a cui ha preso parte. Non mancano anche foto ritraenti momenti di svago, come anche immagini promozionali dei suoi progetti da interprete.

Ella Balinska su Facebook

5. Non un proprio profilo. L’attrice non ha rilasciato dichiarazioni in merito ad un proprio profilo o ad una propria pagina su Facebook, dimostrandosi ben più attiva su Instagram. Non si riscontrano infatti profili verificati sul celebre social network, mentre è possibile imbattersi in diverse fan page dove poter trovare gli ultimi aggiornamenti circa i progetti dell’attrice.

Ella Balinska è fidanzata?

6. Non si hanno notizie sulla sua vita sentimentale. Pur dimostrandosi particolarmente aperta a condividere la propria quotidianità sui social network, l’attrice non ha rilasciato alcuna dichiarazione in merito ad una propria relazione sentimentale. Attualmente non è dunque possibile sapere se l’attrice abbia o meno una relazione, e bisognerà attendere notizie ufficiali dalla diretta interessata.

Ella Balinska in Charlie’s Angels

7. Ha eseguito personalmente le scene più complesse. Allenata al combattimento e alle arti marziali sin dall’accademia di recitazione, l’attrice ha dichiarato di non essersi avvalsa dell’utilizzo di stuntman, ma di aver personalmente interpretato ed eseguito le numerose scene di combattimento come anche le acrobazie più complesse.

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8. Non pensava sarebbe stata ricontattata per il ruolo. Quando l’attrice inviò un proprio video per partecipare al casting del film, non pensava minimamente che la produzione avrebbe preso sul serio la sua candidatura. Per questo motivo decise di non porsi troppe aspettative e di cercare di essere sé stessa. La sua naturalezza l’ha poi premiata, poiché non molto tempo dopo fu ricontattata per un ulteriore incontro.

9. Ha stretto un ottimo rapporto con le co-protagoniste. Uno degli elementi più apprezzati del film è la chimica che lega le tre protagoniste. La Balinska ha affermato di aver stretto un rapporto che va al di là di quello professionale, ed in particolare considera l’attrice Kristen Stewart una vera e propria amica, oltre che un modello da imitare.

Ella Balinska: età e altezza

10. Ella Balinska è nata a Londra, Inghilterra, il 4 ottobre 1996. L’attrice è alta complessivamente 178 centimetri.

Fonte: IMDb

Shazam 2: le riprese in contemporanea a quelle di Black Adam

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Shazam 2: le riprese in contemporanea a quelle di Black Adam

Sembra che le riprese di Shazam 2 partiranno ufficialmente quest’estate e che si svolgeranno nello stesso periodo in cui entrerà in produzione anche Black Adam, l’annunciato cinecomic DC che vedrà protagonista Dwayne Johnson nei panni dell’anti-eroe del titolo. Per diverso tempo si è parlato della possibilità che il Black Adam di Johnson potesse apparire in un cameo nel primo Shazam. Purtroppo, anche a causa della crescente popolarità di “The Rock” negli ultimi anni e dei suoi numerosissimi impegni di lavori, le cose sono andate diversamente e il debutto del personaggio sul grande schermo è stato direttamente “affidato” ad un film in solitaria.

È comunque soltanto una questione di tempo prima che i percorsi narrativi di Black Adam e Shazam si incontrino all’interno del DCEU, cosa che potrebbe accadere prima del previsto. Stando infatti a quanto riportato da GWW, le riprese di Shazam 2 dovrebbe partire il prossimo luglio, ossia lo stesso mese in cui inizierà la produzione di Black Adam (come rivelato da Johnson in persona lo scorso autunno).

Considerate le date di uscita dei rispettivi film – che arriveranno al cinema a tre mesi e mezzo di distanza l’uno dall’altro (22 dicembre 2012 Black Adam e 1 aprile 2022 Shazam 2) – c’è già chi sta speculando sul fatto che nel sequel con Zachary Levi possa fare la sua apparizione anche il guerriero egiziano potenziato, e preparare così il terreno ad un eventuale scontro diretto tra i due che dovrebbe avere luogo in Shazam 3 (ammesso che il film venga mai realizzato!). Sarà davvero così? Non ci resta che attendere eventuali aggiornamenti.

Lo scorso aprile abbiamo appreso che sarà Henry Gayden ad occuparsi ancora una volta della sceneggiatura del sequel di Shazam, con David F. Sandberg (Annabelle 2: Creation) pronto a tornare dietro la macchina da presa.

LEGGI ANCHE – Shazam!, recensione del film con Zachary Levi

Shazam! è uscito nelle sale lo scorso 3 aprile. Nel cast Zachary Levi, Asher Angel, Mark Strong, Jack Dylan Grazer, Grace Fulton, Faithe Herman, Ian Chen, Jovan Armand, Cooper Andrews, Marta Milans Djimon Hounsou.

Abbiamo tutti un supereroe dentro di noi, ci vuole solo un po’ di magia per tirarlo fuori. Nel caso di Billy Batson, basterà gridare una sola parola – SHAZAM! – affinché questo ragazzo adottato di 14 anni si trasformi nel Supereroe per gentile concessione di un antico mago. Ancora bambino all’interno di un corpo divino, Shazam si diverte nella versione adulta di se stesso facendo ciò che qualsiasi adolescente farebbe con i superpoteri: divertirsi! Volare? Vedere a raggi X? Saltare i compiti a scuola? Shazam vuole testare i limiti delle sue capacità con la gioiosa imprudenza di un bambino, ma dovrà padroneggiare rapidamente questi poteri per combattere le forze mortali del male controllate dal Dr. Thaddeus Sivana.

Loki: Gugu Mbatha-Raw nel cast

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Loki: Gugu Mbatha-Raw nel cast

Arriva da Deadline la notizia che l’attrice Gugu Mbatha-Raw è entrato a far parte del cast di LOKI, l’attesissima serie Marvel Studios in arrivo su Disney+.

Dopo essere apparsa in The Morning Show di AppleTV dunque  Gugu Mbatha-Raw si sta dirigendo verso un altro dramma in streaming. L’attrice britannica è stata scritturata  per apparire al fianco di Tom Hiddleston nei panni del semidio Dio e fratello di Thor. Come in ogni progetto Marvel, i dettagli sul ruolo di Mbatha-Raw sono nascosti, ma secondo le indiscrezioni interpreterà un personaggio di spicco, descritto come protagonista femminile.

La serie Loki seguirà la versione del personaggio di Hiddleston che è fuggito da New York City nel 2012 della MCU durante una scena in Avengers: Endgame. La versione originale del personaggio morì in Avengers: Infinity War per mano di Thanos di Josh Brolin.

LOKI

LOKIè l’annunciata spin off del franchise di Avengers e fa parte della fase 4 del Marvel Cinematic Universe che si estenderà nel racconto seriale per debuttare su Disney+. La trama si svolge dopo gli eventi di Avengers: Endgame e seguirà le vicende del Loki che è fuggito nel 2012 grazie al Tesseract.

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Come rivelato dall’attore stesso, il Loki della linea temporale principale è stato ucciso da Thanos in Avengers: Infinity War, ma quando Iron Man, Capitan America e Ant-Man si recano nel 2012 per recuperare il Tesseract, involontariamente fanno fuggire il Loki che era appena stato sconfitto dagli Avengers. In LOKI l’attore Tom Hiddleston riprenderà il ruolo di Loki. Nel cast protagonisti saranno anche Sophia Di Martino, Owen Wilson e Gugu Mbatha-Raw in dei ruoli non ancora annunciati.

Wonder Woman 1984: nuovi dettagli su Steve Trevor, Cheetah e Maxwell Lord

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Il nuovo numero di Entertainment Weekly è tutto dedicato a Wonder Woman 1984, l’atteso sequel con Gal Gadot ancora una volta nei panni dell’eroina amazzone, che arriverà nelle sale il prossimo giugno. Tanti sono i dettagli emersi grazie al coverage, dettagli che riguardano soprattutto il villain Cheetah, e i personaggi di Maxwell Lord e Steve Trevor.

Partendo proprio da quest’ultimo, Chris Pine – interprete del personaggio – ha rivelato che lo Steve che vedremo nel sequel sarà un tantino diverso rispetto alla versione che i fan hanno conosciuto attraverso il primo film, senza ovviamente rivelare come farà il suo personaggio a tornare in vita:

“Nel primo film, ho interpretato il soldato stanco del mondo che ha visto tutta la depravazione che l’umanità è in grado di mostrare. E nel sequel arrivo ad essere molto più generoso e gioioso. Il mio ruolo è proprio come quello di un amico, un amante, un fidanzato/guardia del corpo che sta facendo del suo meglio per aiutare Diana nella sua missione. Sono come Watson per la ‘sua’ Holmes.”

Per quanto riguarda invece Cheetah, alter ego di Barbara Ann Minerva, il magazine rivela come il personaggio interpretato da Kristen Wiig e quello di Diana si incontreranno nel film. Barbara sarà una delle collaboratrici di Diana al Natural History Museum. Barbara, però, non è un’archeologa, ma bensì una gemmologa, una donna estremamente timida e socialmente imbarazzante. Maxwell Lord (Pedro Pascal) userà i suoi amuleti per cercare di corrompere le due donne, ma mentre Diana ne sarà immune, al contrario Barbara no. Probabilmente, sarà proprio la sua influenza a spingere Barbara ad assumere lentamente l’identità di Cheetah.

A proposito di Maxwell Lord, il personaggio viene descritto come un guru che si è fatto da sé, una sorta di mix insidioso di alcune icone anni ’80, sia di finzione (Gordon Gekko) che reali (Tony Robbins). Come spiegato da Pedro Pascal, ciò che spinge Maxwell ad agire è la sua avidità, cosa che lo induce ad approfittarsi intenzionalmente anche dell’avidità degli altri per raggiungere i suoi obiettivi:

“Max è un venditore di sogni. È un personaggio in cui è molto radicata una mentalità tipica della nostra cultura, quella che pensa ad ottenere quello che vuole, usando qualsiasi mezzo, convinta che sia un suo diritto. In realtà, è solo avido. È quel lato della medaglia relativa al raggiungimento del successo che pensa a come fare per essere la versione migliore di sé stessi e per vincere ad ogni costo.”

LEGGI ANCHE – Wonder Woman 1984: i piani per sequel e spin-off sulle Amazzoni

Vi ricordiamo che Wonder Woman 1984 uscirà il 6 giugno 2020. Il film è stato definito dal produttore Charles Roven un sequel “inusuale“, che poterà in scena lo stesso personaggio grazie al lavoro dello stesso team creativo e che seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma che i fan non dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale definendolo “la prossima iterazione della supereroina”.

Il film racconterà un lasso di tempo completamente diverso e lo spettatore avrà solo un assaggio di ciò che che Diana ha fatto o affrontato negli anni intermedi. Abbiamo cercato di mettere insieme una storia del tutto diversa che potesse rispettare le stesse emozioni del passato, portare un sacco di umorismo e molta azione coraggiosa. E soprattutto, toccare le corde del cuore.

L’ordine cronologico del personaggio è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of Justice per poi tornare al vecchio secolo con Wonder Woman. Il sequel vedrà ancora Gal Gadot nei panni di Diana Prince opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel cast figureranno anche Chris Pine (volto del redidivo Steve Trevor) e Pedro Pascal.

The French Dispatch: le prime foto ufficiali del nuovo film di Wes Anderson

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Dopo l’annuncio della data d’uscita, Searchlight Pictures ha diffuso il primo poster e le prime immagini ufficiali di The French Dispatc, il nuovo attesissimo film di Wes Anderson. Eccole di seguito:

The French Dispatch, il film

The French Dispatch, è il decimo film di Wes Anderson. La pellicola arriverà nelle sale americane il prossimo 24 luglio 2020. Insieme alla release, è stato diffuso online anche il teaser poster ufficiale del film, che conferma il cast completo: Benicio del Toro, Adrien Brody, Tilda Swinton, Léa Seydoux, Frances McDormand, Timothée Chalamet, Lyna Khoudri, Jeffrey Wright, Mathieu Almaric, Stephen Park, Bill Murray e Owen Wilson.

Nel cast anche Saoirse Ronan, Kate Winslet, Elisabeth Moss, Jason Schwartzman, Christoph WaltzRupert Friend, precedentemente annunciati nel cast: al momento non sappiamo se gli attori in questione appariranno comunque nel film o se i loro personaggi sono stati tagliati dal montaggio finale.

Shang-Chi: il protagonista non ha amato Suicide Squad per una ragione particolare

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Simu Liu,che sarà il protagonista di Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings prossimo film Marvel Studios, ha confessato di aver amato Birds of Prey, ma di non aver gradito Suicide Squad, per una ragione molto particolare.

Su Twitter, Liu ha scritto che il film con Margot Robbie è stato molto divertente, pieno di action e di grandi sequenze, in più con bellissimi personaggi femminili. Suicide Squad invece… ha bloccato l’entrata del suo condominio per settimane, rendendo un incubo la sua vita da pendolare!

Ecco il tweet:

https://twitter.com/SimuLiu/status/1227165285687279617?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1227165285687279617&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Fsuicide-squad-simu-liu-review-criticism-joke%2F

LEGGI ANCHE – Shang-Chi: un’attrice già apparsa nel MCU entra nel cast

L’uscita nelle sale di Shang-Chi and The Legend Of The Ten Rings è fissata al 12 febbraio 2021.Il personaggio ha esordito sui fumetti Marvel nel 1973 in quella che è considerata l’età del bronzo della produzione editoriale. L’eroe è un noto esperto di arti marziali e numerosi stili di combattimento oltre che futuro membro dei Vendicatori. All’inizio della sua storia era considerato il figlio di Fu Manchu, e non è chiaro se questa connessione verrà riadattata nei film o se è qualcosa che lo studio eviterà del tutto.

Destin Daniel Cretton, acclamato regista di Short Term 12 e The Glass Castle (prossimamente uscirà il suo ultimo lavoro Just Mercy, con Michael B. Jordan, Jamie Foxx e Brie Larson) è stato scelto per dirigere il film che vanta la sceneggiatura di Dave Callaham (The Expendables, Godzilla, Doom e Wonder Woman 1984).

Vi ricordiamo che nei panni del protagonista ci sarà l’attore canadese Simu Liu, visto di recente nella commedia di Netflix Kim’s Convenience. Insieme a lui, nel cast, figureranno anche Tony Leung Chiu-wai nei panni del Mandarino, e Awkwafina, che dovrebbe interpretare un “leale soldato” del Mandarino, e se è vero che il villain qui sarà il padre di Shang-Chi, in tal caso ci sono ottime possibilità che si tratti di Fah Lo Suee. Chi ha letto i fumetti saprà che è la sorella dell’eroe del titolo e che il suo superpotere è l’ipnosi.

Giovanna Mezzogiorno: 10 cose che non sai sull’attrice

Giovanna Mezzogiorno: 10 cose che non sai sull’attrice

Tra le più premiate e apprezzate interpreti italiane, Giovanna Mezzogiorno si è da sempre distinta per le sue scelte in ambito cinematografico, che l’hanno portata in più occasioni a ricoprire ruoli da protagonista, collaborando con importanti attori e registi, e ottenendo in più occasioni il plauso della critica.

Tra i meriti della Mezzogiorno vi è inoltre quello di aver portato sul grande schermo personaggi tragici, esseri umani piegati dalla vita ma con ancora barlumi di speranza a cui aggrapparsi.

Ecco 10 cose che non sai di Giovanna Mezzogiorno.

Giovanna Mezzogiorno: i suoi film

1. Ha recitato in noti film italiani. L’attrice debutta al cinema nel 1997 con il film Il viaggio della sposa, per poi recitare in Del perduto amore (1998), Un uomo perbene (1999) e Asini (1999). Nel 2001 ottiene grande popolarità grazie al film L’ultimo bacio, di Gabriele Muccino. Con la fama acquisita ottiene ruoli di rilievo in film come La finestra di fronte (2003), La bestia nel cuore (2005), Lezioni di volo (2007), L’amore ai tempi del colera (2007), Palermo Shooting (2008) e Vincere (2009), che le fa guadagnare nuove lodi da parte della critica. Negli ultimi anni recita in Basilicata coast to coast (2010), I nostri ragazzi (2014), Come diventare grandi nonostante i genitori (2016), La tenerezza (2017), Napoli velata (2017) e Tornare (2019).

2. Ha preso parte a produzioni televisive. Nel corso degli anni la Mezzogiorno è apparsa anche sul piccolo schermo, recitando sia in film come Più leggero non basta (1999) e Il segreto di Thomas (2003), sia in serie come I miserabili (2000), Virginia, la monaca di Monza (2004) e nella terza stagione di In Treatment (2017), dove ricopre il ruolo di Adele, recitando accanto all’attore Sergio Castellitto. Nel 2019 è invece protagonista in TV della serie La compagnia del cigno.

3. Ha partecipato al doppiaggio di un film. Nel 2016 l’attrice viene scelta per partecipare al doppiaggio del film Il libro della giungla, live-action del classico Disney diretto da Jon Favreau. Qui l’attrice presta la voce al celebre serpente Kaa, che in lingua inglese ha la voce di Scarlett Johansson.

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Giovanna Mezzogiorno non è su Instagram

4. Non ha un profilo su Instagram. L’attrice si è dichiarata profondamente critica nei confronti dei social network, affermando di ritenersi «sbalordita da questa voglia di essere continuamente guardati in ogni fase della propria vita». La Mezzogiorno ha per tanto confermato di non possedere alcun profilo sui vari social network.

Giovanna Mezzogiorno: marito e figli

5. È sposata. Sul set del film Vincere, l’attrice conosce il macchinista Alessio Fugolo, con cui intraprende una relazione. Dopo pochi mesi i due si sposano, nel 2009, con una cerimonia civile particolarmente riservata, a chi sono invitati solo i parenti e gli amici più stretti.

6. Hanno avuto due gemelli. Nell’agosto del 2011 la coppia dà alla luce due gemelli, e a comunicare la notizia è l’ufficio stampa dell’attrice. Nel corso degli anni, come è normale che sia, i due genitori si dimostrano particolarmente protettivi, evitando che i riflettori della loro vita professionale si riversino anche su quella privata.

Giovanna Mezzogiorno: chi sono i suoi genitori

7. È figlia d’arte. L’attrice è figlia del noto attore napoletano Vittorio Mezzogiorno, celebre tanto per i suoi ruoli cinematografici quanto per quelli teatrali. Sua madre è invece Cecilia Sacchi, anche lei nota attrice, e figlia a sua volta del celebre critico cinematografico Filippo Sacchi, nonno di Giovanna.

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Giovanna Mezzogiorno e Piazza Fontana

8. Ha recitato nella docufiction. Nel dicembre del 2019 l’attrice torna in televisione con la docufiction Piazza Fontana. Io ricordo, andata in onda proprio il 12 dicembre, nel cinquantesimo anniversario dalla nota strage. Qui l’attrice ricopre il ruolo di Francesca, attraverso cui si intreccia la narrazione storica con l’amore di una figlia per il padre.

Giovanna Mezzogiorno: il suo 2019

9. È tornata a recita al cinema. Il 2019 ha segnato il ritorno al cinema per l’attrice, che ha recitato nel film Tornare, presentato alla Festa del Cinema di Roma. Nello stesso anno ha poi preso parte alle riprese del film Gli indifferenti, basato sull’omonimo romanzo di Alberto Moravia, ed atteso al cinema nel corso del 2020.

Giovanna Mezzogiorno: età e altezza

10. Giovanna Mezzogiorno è nata a Roma, Italia, il 9 novembre 1974. L’attrice è alta complessivamente 168 centimetri.

Fonte: IMDb

 

Sam Claflin: 10 cose che non sai sull’attore

Sam Claflin: 10 cose che non sai sull’attore

Divenuto celebre per aver recitato in celebri pellicole blockbuster, Sam Claflin ha negli anni costruito una carriera degna di attenzioni, puntando spesso a dimostrare la propria versatilità. Così facendo ha potuto conquistare tanto un pubblico dedito a film d’azione, quanto quello più appassionato di commedie romantiche.

Nel corso del decennio appena conclusosi, Claflin ha inoltre avuto modo di collaborare con importanti attori e attrici, avendo così modo, al loro fianco, di maturare come interprete.

Ecco 10 cose che non sai di Sam Claflin.

Sam Claflin: i suoi film

1. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attore ha esordito al cinema recitando accanto a Johnny Depp nel film Pirati dei Caraibi – Oltre i confini del mare (2011), per poi prendere parte a celebri pellicole come Biancaneve e il cacciatore (2012), Hunger Games: La ragazza di fuoco (2013), Le origini del male (2014), #Scrivimiancora (2014), Hunger Games: Il canto della rivolta – Parte 1 (2014), Hunger Games – Il canto della rivolta – Parte 2 (2015), Il cacciatore e la regina di ghiaccio (2016) e Io prima di te (2016), dove ottiene maggior popolarità recitando insieme all’attrice Emilia Clarke. Negli ultimi anni recita poi in L’ora più bella (2016), Rachel (2017), Resta con me (2018), The Nightingale (2018) e Charlie’s Angels (2019).

2. Ha preso parte a produzioni televisive. L’attore intraprende la propria carriera recitando nella serie I pilastri della Terra (2010), per poi ottenere ruoli di rilievo anche in Any Human Heart (2010) e White Heat (2012). Nel 2019 ottiene il ruolo di Oswald Mosley nella celebre serie Peaky Blinders, mentre attualmente è al lavoro sulla serie Daisy Jones & The Six.

Sam Claflin è su Instagram

3. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram con un proprio profilo, seguito da 3,2 milioni di persone. All’interno di questo l’attore è solito condividere notizie circa i suoi progetti da interprete, ma non mancano anche foto scattate in momenti di svago, in compagnia di amici o colleghi.

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Sam Claflin: moglie e figli

4. È stato sposato. Durante il provino per un film, nel 2012, Claflin conosce l’attrice Laura Haddock, celebre per aver recitato nel film Guardiani della Galassia (2014). Dopo essere apparsi insieme a diversi eventi mondani, la coppia ha annunciato il fidanzamento, sposandosi poi nel luglio del 2013. Tuttavia, nell’agosto del 2019, i due annunciano con un post sui rispettivi account social di essersi ufficialmente separati.

5. Hanno avuto due figli. Un paio d’anni dopo il matrimonio, i due danno alla luce il primo figlio, nato nel dicembre del 2015. Successivamente, nel gennaio del 2018, nasce il secondo figlio della coppia, stavolta una bambina. In entrambi i casi, i due hanno mantenuto piuttosto riservata la gravidanza, evitando che la notizia venisse diffusa sui social media.

Sam Claflin in Io prima di te

6. Ha avuto difficoltà con il ruolo. Nel 2016 l’attore è tra i protagonisti del film Io prima di te, dove ricopre il ruolo di Will Traynor, ricco banchiere finito sulla sedia a rotelle in seguito ad un incidente. In un’intervista, l’attore ha parlato delle difficoltà riscontrate nell’interpretazione di tale personaggio. Claflin ha infatti affermato di essere una persona che gesticola molto, e doversi limitare al solo uso delle espressioni facciali è stata una sfida non indifferente per lui.

7. Ha dovuto perdere molto peso. Per ricoprire il ruolo del tetraplegico Will, l’attore si è dovuto sottoporre ad una rigida dieta che lo ha portato a perdere 18 chili. L’attore ha aggiornato i fan sui suoi progressi di dimagrimento attraverso il proprio profilo Instagram, dove ha postato diverse foto a riguardo.

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8. Ha rischiato un incidente con la co-protagonista. Durante una scena del film, l’attrice Emilia Clarke, il cui personaggio intraprende una complicata storia d’amore con quello interpretato da Claflin, si ritrova sulle gambe di Will a manovrare la sedia a rotelle. L’attore ha raccontato che per poco non si è verificato un brutto incidente, poiché la Clarke aveva perso il controllo del mezzo e stava per investire anche un cameraman.

Sam Claflin: il suo fisico

9. È pronto a trasformarsi per i suoi personaggi. Dopo aver perso diversi chili per il film Io prima di te, l’attore ha anche mostrato sui propri social il processo per riacquistare una forma più salutare. L’attore ha tuttavia dichiarato di essere pronto a cambiare il proprio fisico per necessità narrative, e che potrebbe farlo nuovamente qualcosa il personaggio lo richiedesse.

Sam Claflin: età e altezza

10. Sam Claflin è nato a Ipswich, Inghilterra, il 27 giugno 1986. L’attore è alto complessivamente 180 centimetri.

Fonte: IMDb

Maggie Siff: 10 cose che non sai sull’attrice

Maggie Siff: 10 cose che non sai sull’attrice

Nota attrice televisiva, Maggie Siff si è negli anni fatta notare grazie alla sua partecipazione ad importanti serie e film, distinguendosi sempre per la classe con cui si dedica ad ogni nuovo ruolo.

Negli anni la Siff ha inoltre avuto modo di recitare al fianco di celebri attori e per importanti registi, dimostrando di saper padroneggiare la scena e di poter dar vita a ruoli che le permettono di esaltare la propria versatilità.

Ecco 10 cose che non sai di Maggie Siff.

Maggie Siff: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’esordio al cinema dell’attrice risale al 2007, quando recita nel film Michael Clayton al fianco di George Clooney e Tilda Swinton. Successivamente prende parte ai film Quando tutto cambia (2007), Push (2009), Funny People (2009), Fratelli in erba (2010), Concussion (2013) e La quinta onda (2016).

2. È celebre per i ruoli televisivi. Dopo aver recitato in alcuni episodi di Squadra d’emergenza (2004), Rescue Me (2005), Law & Order – Unità vittime speciali (2006), 3 libbre (2006) e Grey’s Anatomy (2007), la Siff acquista popolarità grazie al ruolo di Rachel Menken nella serie Mad Men (2007-2015), dove recita accanto a Jon Hamm. Successivamente ricopre il ruolo di Tara Knowles nella serie Sons of Anarchy (2008-2013), mentre dal 2016 recita nel ruolo di Wendy Rhoades nella serie Billions, accanto all’attore Paul Giamatti.

Maggie Siff non è su Instagram

3. Non ha un profilo social. L’attrice ha dichiarato di non possedere alcun profilo ufficiale sul social network Instagram, preferendo tenere lontana la propria vita privata dall’esposizione mediatica dei social network. Esiste tuttavia una fan page a lei dedicata, seguita da 20,6 mila persone, dove vengono continuamente postate nuove foto dell’attrice così come gli ultimi aggiornamenti sui suoi progetti.

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Maggie Siff: Paul Ratliff e i figli

4. È sposata. Particolarmente riservata, l’attrice è sempre restìa a condividere dettagli riguardo la propria vita sentimentale. È tuttavia risaputo che nel 2012 ha sposato Paul Ratliff, noto giocatore di baseball, con il quale l’attrice ha ancora oggi una solida relazione.

5. Hanno una figlia. Nell’aprile del 2014 nasce la prima figlia della coppia, chiamata con il nome di Lucy. I due si sono da sempre dimostrati protettivi nei suoi confronti, evitando che circolassero sue foto sui social network o sul Web, continuando così a mantenersi lontani da riflettori.

Maggie Siff in Sons of Anarchy

6. Non si aspettava le sorti del suo personaggio. Nella sesta stagione della serie Sons of Anarchy, il personaggio interpretato dall’attrice va incontro ad una inaspettata fine. La Siff ha dichiarato di aver saputo soltanto all’ultimo della decisione presa dagli sceneggiatori, e di aver dovuto passare diverso tempo a metabolizzare la notizia.

7. È particolarmente grata al ruolo. Per sei anni l’attrice ha vissuto con il personaggio di Tara al suo fianco, e anche dopo aver appeso i panni al chiodo, l’attrice ha dichiarato di ricordare con affetto per quel ruolo, poiché è stato quello che più di altri le ha aperto numerose porte nell’industria, spingendola a convincersi che quella era la strada giusta da intraprendere.

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Maggie Siff in Billions

8. È felice dell’evoluzione intrapresa dalla serie. Nel ricoprire il ruolo di Wendy Rhoades per la serie Billions, l’attrice si è dichiarata particolarmente felice delle trasformazioni narrative proposte, dovute anche al cambiamento della società americana. Stando alle sue parole, la serie sarebbe infatti diventata maggiormente inclusiva da un punto di vista del gender.

Maggie Siff in Grey’s Anatomy

9. Ha recitato nella celebre serie. Prima di ottenere una buona popolarità, l’attrice era apparsa nel ruolo di Ruthie Sales nella celebre serie medical drama. Qui, il personaggio ricoperto dall’attrice soffriva di osteoporosi giovanile, un delicato caso che ha messo in difficoltà i protagonisti nell’episodio The Heart of the Matter.

Maggie Siff: età e altezza

10. Maggie Siff è nata a New York, Stati Uniti, il 21 giugno 1974. L’attrice è alta complessivamente 168 centimetri.

Fonte: IMDb

Birds of Prey cambia titolo e spera nel rilancio, dopo il flop al box office

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Birds of Prey e la Fantasmagorica rinascita di Harley Quinn è stato un gigante flop al botteghino, ma la Warner Bros non vuole mollare e tenta il rilancio del progetto cambiando addirittura il titolo del film.

Lo studio ha infatti deciso per una mossa di marketing che sembra assolutamente inutile ma può essere un tentativo di scuotere i fan e puntare l’attenzione su quello che è l’elemento di maggiore interesse del film: Harley Quinn.

Il film ha incassato fino a questo momento 33 milioni negli USA e 48 in tutto il mondo, con una previsione di incasso a fine programmazione di circa 300 milioni. Una cifra decisamente bassa rispetto alle aspettative.

Harley Quinn: Birds of Prey è il nuovo titolo del film

A seguito di questo tonfo, la Warner Bros ha pensato che possa essere una mossa intelligente e proficua quella di sostituire il titolo del film con Harley Quinn: Birds of Prey. In questo modo, il personaggio di Harley, vero e proprio centro del film e di nuovo interpretato da Margot Robbie, viene messo davvero al centro dell’attenzione.

Sarà una mossa adeguata? Riuscirà a risollevare il destino al box office del film?

Birds of Prey, recensione del film con Margot Robbie

Birds of Prey, diretto da Cathy Yan, arriverà nelle sale il 7 febbraio 2020. Nel cast anche Mary Elizabeth Winstead, Jurnee Smollett-Bell (rispettivamente Cacciatrice e Black Canary), Rosie Perez (Renee Montoya) e Ella Jay Basco (Cassandra Cain).

Ewan McGregor interpreta invece uno dei due principali villain del film, Maschera Nera, alter ego di Roman Sionis. Chi conosce i fumetti lo ricorderà come uno dei più grandi nemici di Batman (negli anni Ottanta esplose proprio come nemesi del Cavaliere Oscuro) nonché temibile boss mafioso di Gotham City.

Di seguito la nuova sinossi ufficiale:

Avete mai sentito la storia del poliziotto, dell’uccello canoro, dello psicopatico e della principessa mafiosa? Birds of Prey (e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn) è una storia contorta raccontata dalla stessa Harley, come solo Harley può farlo. Quando il malvagio narcisista di Gotham, Roman Sionis, e il suo zelante braccio destro, Zsasz, puntano gli occhi su una ragazza di nome Cass, la città si rivolta per cercarla. I percorsi di Harley, Cacciatrice, Black Canary e Renee Montoya si incontrano e l’improbabile quartetto non ha altra scelta che allearsi per abbattere Roman.

Birds of Prey: intervista a Margot Robbie e al cast del film

Inception e gli altri: i 10 finali più ambigui del cinema

Inception e gli altri: i 10 finali più ambigui del cinema

Un finale ambiguo è qualcosa di molto difficile da concepire per un regista e, forse, qualcosa di ancora più difficile da metabolizzare per lo spettatore. Quasi sempre, il pubblico si approccia alla visione di un film con la speranza che tutti i nodi della trama vengano sciolti prima del suo epilogo. Non sempre però accade, e molto spesso alla fine di un film ci troviamo con più domande che risposte.

Per costruire un finale aperto, bisogna essere estremamente abili, lasciare allo spettatore le giusti tasselli per arrivare ad una propria chiave di lettura, o altrimenti si correrà il rischio di deludere le sue aspettative.

Di seguito abbiamo raccolto i 10 film con i finali più ambigui della storia del cinema:

A Serious Man

A Serious Man dei Fratelli Coen, ambientato negli anni ’60, è la storia – ricca di riferimenti biblici – di un uomo ebreo la cui tranquilla vita suburbana si sgretola sotto ai suoi occhi nel giro di una settimana. Alla fine di quella settimana – che corrisponde al finale del film -, un gigantesco tornado si abbatte sulla città in cui vive.

Questo avviene subito dopo che Larry, il protagonista del film, riceve una telefonata dal suo medico, il quale gli spiega che deve urgentemente parlargli dei risultati di una sua recente radiografia al torace…

Shining

Shining di Stanley Kubrick si chiude in modo decisamente ambiguo. Jack Torrance è ormai preda della follia più bieca e tenta di uccidere sua moglie e suo figlio, che riescono a sfuggirli e a farlo perdere all’interno di un labirinto, cosa che gli provocherà una morte per congelamento. 

Prima dei titoli di coda, però, la macchina da presa si avvicina lentamente ad una fotografia scattata decenni prima dei fatti narrati nel film, in cui vediamo Jack festeggiare all’Overlook Hotel insieme ad altri ospiti. Nonostante le migliaia di analisi di appassionati cinefili e non, nessuno è mai riuscito a spiegare cosa Kubrick avesse davvero voluto dire con il finale del suo film. 

Il braccio violento della legge

Alla fine del thriller poliziesco Il braccio violento della legge di William Friedkin, termina la caccia di Jimmy Doyle nei confronti del misterioso trafficante Charnier. Quando Doyle scopre di aver sparato per errore a Mulderig, l’agente federale con cui era in servizio, lo stesso rivela a Cloudy che stava ancora dando la caccia a Charnier.

Il personaggio esce poi dall’inquadratura e lo spettatore sente un singolo colpo risuonare prima che lo schermo diventi nero. Una serie di didascalie ci informano che Charnier non venne mai catturato e che Doyle e Cloudy vennero trasferiti in un altro dipartimento. Non è mai stato chiarito cosa quello sparo abbia comportato.

Blade Runner

Rick Deckard è un replicante? Questa è la domanda che ha letteralmente torturato gli appassionati di fantascienza per circa 40 anni. Blade Runner di Ridley Scott sfrutta sapientemente tutti gli elementi tipici del noir in un film dall’ambientazione futuristica, con dove il personaggio di Rick Deckard interpretato da Harrison Ford ha il compito di scovare androidi che si sono mescolati alla società umana.

Il finale non chiarisce davvero se lo stesso Deckard sia o meno un androide. Il sequel di Denis Villeneuve, Blade Runner 2049, usciti a diversi anni di distanza dal film originale, avrebbe finalmente potuto fornire la risposta definitiva alla questione, ma ha nuovamente lasciato Deckard incerto a proposito delle sue vere origini, esattamente come lo spettatore.

Birdman

L’oscura satira messa in piedi da Alejandro G. Iñárritu in Birdman termina con Riggan Thomson che esce sul palco e si spara di fronte agli spettatori. Nell’epilogo, lo troviamo ricoverato in ospedale e perseguitato dalla stampa: la sua esibizione è stata elogiata e sua figlia Sam sembra volersi finalmente riavvicinare a lui. Si tratta di una conclusione molto simile a quelle di film come Taxi Driver e Re per una notte, dove il protagonista decide di andare incontro ad un destino nefasto per poi vedere tutti i suoi sogni diventare realtà in un finale a dir poco incredibile.

Negli ultimi minuti di Birdman, Riggan si getta dalla finestra e Sam si precipita a guardare fuori. I suoi occhi si spostano verso l’alto. Riggan ha davvero spiccato il volo? O l’intera sequenza finale è balenata davanti agli occhi di Riggan prima di morire? Quest’ultima è l’ipotesi più accreditata, anche se il film non lo chiarisce mai.

Il laureato

Il laureato è la storia di un giovane ragazzo di nome Benjamin Braddock, interpretato da Dustin Hoffman, che una volta terminato il college si trova a dover fare i conti con il suo futuro. Una fase della vita che abbiamo attraversato tutti. Il finale si collega direttamente a questo passaggio della vita del protagonista, con Benjamin che cerca di impedire alla sua ragazza, Elaine, di sposarsi e di convincerla invece a scappare con lui.

La maggior parte delle commedie sentimentali avrebbe chiuso così la storia, ma ne Il laureto le cose vanno in maniera un tantino diversa: prima che compaiano i titoli di coda, infatti, vediamo Benjamin ed Elaine salire su un autobus, diretti verso una destinazione ignota.

Inception

Probabilmente, il finale più ambiguo della storia del cinema recente. Inception di Christopher Nolan termina con Cobb (Leonardo DiCaprio) che torna a casa dai suoi figli, tutto ciò che l’uomo ha sempre desiderato dall’inizio della storia: assicurarsi di essere nel mondo reale e di non essere in preda ad un sogno prima di tornare da loro.

Sul finale, una volta a casa, Cobb fa girare il totem, ma viene distratto dai suoi due figli che può finalmente riabbracciare, prima che l’oggetto gli riveli se si tratti di un sogno oppure no. Lo spettatore vede che la parte superiore del totem sta iniziando a cedere, ma prima che l’oggetto concluda definitivamente il suo giro, lo schermo diventa nero.

Un colpo all’italiana

Dopo che una rapina pianificata al dettaglio riesce alla perfezione e la squadra si allontana con il bottino, Un colpo all’italiana termina con un enorme cliffhanger: il furgone della squadra resta bloccato sul bordo di una scogliera, barcollando dall’alto verso il basso. Il bottino pende sul retro e la squadra non è in grado di avanzare.

Prima che il film termini, il personaggio di Michael Caine afferma: “Aspettate un attimo, ragazzi, ho avuto una grande idea”. Sfortunatamente, non riusciamo a vedere quale sia quest’idea e se abbia avuto effettivamente successo.

2001: Odissea nello spazio

Il finale di 2001: Odissea nello spazio di Stanley Kubrick è un autentico spettacolo visivo. Dave Bowman viene risucchiato attraverso un vuoto nelle profondità dello spazio esterno e lanciato “oltre l’infinito”. Si vedono luci lampeggianti, paesaggi surreali e colori brillanti; poi approda in una misteriosa camera da letto futuristica.

C’è un monolite in mezzo al pavimento, Dave vede una versione più vecchia di se stesso intento a cenare. Va a letto, invecchia rapidamente e poi muore, rinascendo sotto forma di feto cosmico. Un finale meraviglioso, sicuramente ambiguo, ma decisamente stimolante per lo spettatore.

Taxi Driver

Se facciamo riferimento agli eventi così come ci vengono raccontati sullo schermo, Taxi Driver sembra concludersi in maniera apparentemente felice. La sanguinosa furia di Travis Bickle nel bordello ha permesso ad Iris di tornare a casa dai suoi genitori. Una volta ripresosi dalle sue ferite, invece di essere condannato, Travis viene celebrato come un eroe metropolitano; persino Betsy sembra voler ritornare sui suoi passi.

In realtà, non è assolutamente ciò che è accaduto. Il finale è così assurdamente idealizzato – e anche ottimista, in contrasto con il tono del resto del film – che quasi sicuramente si tratta di un allucinazione partorita dalla mentre di un delirante Travis in punto di morte.

Fonte: ScreenRant

Oscar 2020 trend: chi ha indossato un abito riciclato?

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Abbiamo già parlato di abiti agli Oscar 2020, dei top e dei flop da red carpet, dei trend in fatto di colori e sfumature di paillettes, ma non avevamo ancora affrontato il trend più “hot” della notte delle stelle di Hollywood, che ha visto Parasite incoronato miglior film dell’anno.

Ebbene sì, perché in nome della sostenibilità e di una moda più “conscious”, come direbbero gli americani, ovvero una moda più attenta all’inquinamento e sostenibile, diverse star hanno deciso di “riciclare”, persino per una notte così glamour.

Sapevamo di Joaquin Phoenix, che lungo il suo percorso netto di vittorie, dai Golden Globes agli Oscar, aveva detto che avrebbe indossato sempre lo stesso completo. Una promessa che è stata mantenuta. Ma non è stato il solo. Ecco chi, insieme a Joaquin, ha riciclato l’abito!

Arianna Huffington al Vanity Fair Oscars After-Party (2020, 2013)

Arianna Huffington ricicla così come ha fatto la Duchessa di Cambridge ai BAFTA (ma anche in diverse altre occasioni). “Quando possiedi un abito che ami, indossalo più e più volte, risparmierai tempo, soldi, mindshare e soprattutto l’ambiente.” Ecco quanto ha dichiarato dalla giornalista greca, naturalizzata statunitense, fondatrice dell’Huffinton post.

Elizabeth Banks al Vanity Fair Oscars After-Party (2020, 2004)

Anche Elizabeth ha riciclato per questi Oscar all’insegna della sustainable fashion. L’attrice, regista e produttrice ha scelto un abito di ben 16 anni fa, dimostrando che l’alta moda non invecchia, e a quanto pare nemmeno lei.

“È magnifico e mi sta bene… quindi perché no?!” ha rivelato Banks su Instagram. Il Badgley Mischka rosso è stato effettivamente indossato per sottolineare “l’importanza della sostenibilità nella moda e nel consumismo in relazione ai cambiamenti climatici, produzione e consumo, inquinamento degli oceani, lavoro e donne”. Banks era partner di RAD, una associazione filantropica dei red carpet, e con la New Standard Institute, per aiutare i brand ad abbassare l’uso di inquinanti e raggiungere una maggiore sostenibilità.

Joaquin Phoenix durante la season awards 2020.

Joaquin Phoenix, il supereroe green della stagione dei premi 2020, ha indossato lo stesso Stella McCartney tuxedo per tutto il suo “tour della vittoria” per Joker. Uomo di parola, che ha profuso il suo impegno per la salvaguardia dell’ambiente anche in ogni singolo di discorso di ringraziamento che ha pronunciato in occasione delle sue vittorie.

Jane Fonda agli Oscar 2020 e al Festival di Cannes 2014

Il look da Oscar di Jane Fonda non solo è un abito riciclato, ma anche i suoi accessori sono stati acquistati eticamente. L’attrice ha scelto gioielli Pomellato, “perché utilizza solo oro responsabile, eticamente raccolto e diamanti sostenibili”. In più, con lei sul palco, durante la proclamazione del miglior film (Parasite), ha portato il suo cappotto rosso, divenuto il simbolo della sua lotta (e quella di molti) per la sensibilizzazione del Congresso degli Stati Uniti alla promulgazione di leggi in merito al cambiamento climatico.

Rita Moreno agli Academy Awards (2018, 1962)

Rita Moreno ha lanciato il trend etico before it was cool. L’attrice, presentatrice degli Oscar 2018, ha indossato lo stesso abito che aveva nel 1962, quando venne premiata come migliore attrice non protagonista in West Side Story. Dati gli anni passati, il vestito ha avuto bisogno di qualche adeguamento da look per giovane attrice a look per attrice non più tanto giovane, tuttavia il risultato è incredibile in entrambi i casi.

Fonte

Morbius: un nuovo collegamento con Spider-Man

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Morbius: un nuovo collegamento con Spider-Man

Nuove immagini dal set delle riprese aggiuntive di Morbius rivelano un nuovo collegamento con lo Spider-Man di Tom Holland. Il primo trailer del film con Jared Leto ci ha permesso di dare un primo sguardo all’atteso cinecomic Sony, confermando la presenza del personaggio di Avvoltoio interpretato da Michael Keaton (già apparso in Spider-Man: Homecoming).

Adesso, nuove immagini dal set ci forniscono ulteriori dettagli sul modo in cui Peter Parker verrà inserito all’interno della narrazione. Sono attualmente in corso, infatti, alcune riprese aggiuntive del film diretto da Daniel Espinosa e come mostrato da alcune foto apparse su Twitter, un autobus con un annuncio del Daily Bugle anticipa la sparizione dell’Uomo Ragno.

Le immagini sono state condivise dall’account Twitter MorbiusUpdates:

https://twitter.com/MorbiusUpdates/status/1226394642049953799?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1226394642049953799&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Fmorbius-movie-set-photos-more-spider-man-connections%2F&fbclid=IwAR2HwLaTN-U1on3SY3hPIj2k_IWc8otSsxhEPymAtPnOtu0oArK9g2S-4Lk

Al momento non sappiamo ancora in che modo i film dell’Universo Sony saranno connessi tra di loro, cosa che crea ancora più confusione in relazione al collegamento tra gli stessi ed il MCU. A lungo si è parlato di un cameo di Tom Holland in Venom di Ruben Fleischer, ma alla fine le cose sono andate diversamente.

Inoltre, tutti questi dettagli sulla presenza di Spider-Man in Morbius non confermano che Holland apparirà effettivamente nel film; piuttosto, l’annuncio apparso sull’autobus potrebbe essere collegato a ciò che vedremo invece nella terza avventura in solitaria dell’Uomo Ragno.

È una premessa interessante pensare che Spider-Man sia scomparso dopo essere stato incastrato per la morte di Mysterio (Jake Gyllenhaal) alla fine di Far From Home. Considerate le circostante, sembra l’occasione perfetta per il debutto di Kraven il Cacciatore nella narrazione.

LEGGI ANCHE – Morbius: nel film vedremo il personaggio di Doctor Octopus?

Jared Leto è il protagonista dello spin-off dedicato al personaggio dello Spider-Verse in produzione alla Sony, Morbius: il Vampiro Vivente. Il premio Oscar interpreta il Dr. Michael Morbius, un biochimico che tenta di curare una fatale malattia del sangue iniettandosi un siero derivato da pipistrelli. Diventando Morbius, ha tutte le qualità di un vampiro – incluso il gusto per il sangue umano.

Tyrese Gibbs, Adria Arjona Jared Harris completano il cast del film, che uscirà nelle sale il 31 luglio 2020. La Arjona interpreterà Martine Bancroft, l’interesse amoroso del protagonista Morbius: nei fumetti, Martine diventa una potenziale vittima della sua sete di sangue mentre è alle prese con la trasformazione che lo ha reso una strana versione da laboratorio dei vampiri soprannaturali della tradizione.

Con Morbius continua il piano della Sony per espandere un universo parallelo a quello dei Marvel Studios, inaugurato lo scorso anno da Venom di Ruben Fleischer. Il film sarà diretto da Daniel Espinosa (Safe House – Nessuno è al sicuro, Life – Non oltrepassare il limite), mentre la sceneggiatura è stata firmata da Matt Sazama e Burk Sharpless, che vantano nel proprio curriculum titoli come Power RangersDracula UntoldThe Last Witch Hunter – L’Ultimo Cacciatore di Streghe e Gods of Egypt.

Creato dallo scrittore Roy Thomas e dall’artista Gil Kane, il personaggio di Morbius è apparso per la prima volta nei panni di un criminale di Spider-Man nell’ottobre 1971 e si è evoluto in una specie di eroe dei fumetti nel corso dei decenni.

Avengers: Endgame, Thanos “vittima” di un errore di VFX

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Avengers: Endgame, Thanos “vittima” di un errore di VFX

È stato scovato un errore di VFX in Avengers: Endgame, il cinecomic Marvel campione d’incassi diretto da Anthony e Joe Russo. L’erroe in questione riguarda il personaggio del temibile Thanos interpretato da Josh Brolin.

Dopo aver decimato metà della popolazione mondiale alla fine di Infinity War, Thanos è tornato in Endgame in un modo che – almeno dal punto di vista narrativo – non ha avuto lo stesso impatto del precedente capitolo dedicato ai Vendicatori. In effetti, la presenza del personaggio in tutta la sua grandezza si è avvertita soltanto nel corso dell’epica battaglia finale, durante la quale lui e il suo esercito hanno praticamente affrontato ogni singolo supereroe del MCU. A causa però dell’elevato numero di inquadrature che sono state realizzate per la scena in questione, era quasi inevitabile che venisse commesso un errore in fase di post-produzione, durante il processo di perfezionamento del girato attraverso l’utilizzo degli effetti visivi.

In una nuova puntata di “VFX Artists React” del canale YouTube Corridor Crew, Matt Aiken, artista della WETA Digital che ha lavorato ad Avengers: Endgame, è stato messo dai presentatori dello show di fronte ad un errore di VFX scovato nel cinecomic Marvel. Ad un certo punto, nel video, Corridor Crew fa notare come Thanos abbia avuto un problema di taglio quando schiocca le dita con il Guanto dell’Infinito costruito con la nanotecnologia di Tony Stark (Robert Downey Jr.). Candidamente, Aiken ammette di non aver mai notato l’errore.

Potete vedere il momento a partire dal minuto 5:03 del video a seguire:

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Ricordiamo che Avengers: Endgame è il film di maggiore incasso dell’anno, nonché il più grande successo dei Marvel Studios, che con l’avventura diretta da Anthony e Joe Russo hanno chiuso un arco narrativo lungo 22 film e 11 anni, portando a termine un esperimento produttivo senza pari.

Fonte: ScreenRant

Thor: Love and Thunder, Lady Sif potrebbe tornare

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Thor: Love and Thunder, Lady Sif potrebbe tornare

Sembra che i Marvel Studios stiano pianificando il ritorno di Jaimie Alexander nei panni di Lady Sif. Il personaggio in questione, creato da Stan Lee e Jack Kirby, è apparso nei primi due capitoli di Thor e successivamente nella serie tv Agents of SHIELD. Da allora, è completamente sparito dal MCU.

E se le cose stessero per cambiare? In una recente intervista emersa inizialmente su Reddit, alla Alexander è stato chiesto di ricordare la sua esperienza nei panni della temibile guerriera asgardiana e se era davvero capace di brandire una spada mentre cavalcava: “Sì, una volta ero in grado di farlo e credo che potrei rifarlo in futuro. Non ho ancora perso quel dono… o almeno, si spera.”

Quando è stato poi chiesto all’attrice dei suoi piani per il futuro, la stessa ha dichiarato: “Probabilmente smetterebbero di esistere se vi dicessi davvero ciò che sta per succedere, ma grazie per avermelo chiesto.”

Naturalmente, sono subito partite le speculazioni a proposito di un possibile ritorno del personaggio di Sif in Thor: Love and Thunder o magari nella serie Loki, o magari in entrambi i progetti. Sarà davvero così? Non ci resta che attendere maggiori dettagli.

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Thor: Love and Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con.

Taika Waititi tornerà alla regia di un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarok, così come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: Endgame. L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto The Mighty Thor, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo”.

L’uscita nelle sale è fissata invece al 5 novembre 2021.

Fonte: ComicBookMovie

Harley Quinn e Groot insieme? James Gunn dice sì

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Harley Quinn e Groot insieme? James Gunn dice sì

James Gunn ha rivelato che lui e Margot Robbie adorano l’idea di un film che veda schierati insieme i personaggi di Harley Quinn e Groot. Il regista e l’attrice candidata all’Oscar torneranno a lavorare insieme per The Suicide Squad, nuovo adattamento cinematografico dedicato alla Task Force X dopo il film del 2016 diretto da David Ayer.

Nel film di Gunn ci saranno tantissimi nuovi personaggi interpretati da attori quali John Cena, Taika Waititi, Idris Elba, Alice Braga e Nathan Fillion. Fortunatamente, una delle poche cose che sono state apprezzate della versione di Ayer, ossia l’incarnazione della Mattacchiona ad opera della Robbie, sarà presente nel reboot.

Di recente Margot Robbie è tornata a vestire i panni di Harley Quinn in Birds of Prey, film che la stessa ha scelto di sviluppare al posto di Gotham City Sirens, e che a differenza di Suicide Squad è stato accolto positivamente dalla critica. Adesso, come rivelato da James Gunn, il regista incaricato di riportare nuovamente la Harley di Margot al cinema, sembra che lui e la diretta interessata abbiano discusso a proposito di un’idea davvero unica per una nuova potenziale storia della supercriminale sul grande schermo.

Su Twitter, Gunn ha risposto ad un fan che gli ha chiesto quale membro dei Guardiani della Galassia inserirebbe in The Suicide Squad se ne avesse la possibilità. La risposta del regista è stata: “Ho ampiamente parlato di questa cosa con Margot Robbie e penso che Harley e Groot potrebbe essere i protagonisti di avventure favolose insieme”. Poi ha aggiunto: “Ci sono altre grandi combinazioni a cui mi piacerebbe dare vita… se le cose con #TheSuicideSquad non fossero così segrete…”

Cosa avrà voluto “insinuare” James Gunn con quest’ultima affermazione? Nonostante il regista stia attualmente lavorando sia per la DC sia per la Marvel, è altamente improbabile che un giorno riuscirà davvero ad avere i personaggi di Harley Quinn e Groot all’interno dello stesso film.

Eppure, le parole di Gunn sembrano lasciare aperta la possibilità che in The Suicide Squad potremmo vedere insieme personaggi – chiaramente appartenenti all’Universo DC – che forse non avremmo mai immaginato di vedere fare squadra sul grande schermo…

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Il cast ufficiale di The Suicide Squad comprende i veterani Margot Robbie (Harley Quinn), Viola Davis (Amanda Waller), Joel Kinnaman (Rick Flag) e Jai Courtney (Captain Boomerang) insieme alle new entry Idris Elba, Michael Rooker, Peter Capaldi, Nathan Fillion, Sean Gunn, David Dastmalchian, Storm Reid, Taika Waititi e John Cena. Nel film reciteranno anche Pete Davidson, Juan Diego Botto, Joaquin Cosio, Flula Borg, Tinashe Kajese, Jennifer Holland, Julio Ruiz, Alice Braga, Steve Agee e Daniela Melchior.

Secondo le ultime indiscrezioni, Nathan Fillion dovrebbe interpretare Arm-Fall-Off-Boy, che i lettori dei fumetti ricorderanno come il criminale con la capacità di staccare i propri arti e usarli come armi, potere guadagnato grazie ad un elemento metallico antigravità.

Altri nomi circolati nelle ultime settimane sono Ratcatcher e Peacemaker, ma i report segnalano che Sean Gunn potrebbe vestire i panni di Weasel e Flula Borg quelli di Javelin; Pete Davidson potrebbe interpretare Blackguard, mentre Michael Rooker Savant.

Robert Downey Jr. voleva essere Occhio di Falco nel MCU

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Robert Downey Jr. voleva essere Occhio di Falco nel MCU

Robert Downey Jr. ha rivelato che, se non avesse interpretato Iron Man in 10 film del MCU, gli sarebbe piaciuto vestire i panni di Occhio di Falco in The Avengers. L’attore ha debutto nel franchise di successo nel lontano 2008 con il primo Iron Man, il cinecomic che ha stabilito il tono dei futuri film dell’Universo Cinematografico Marvel e influenzato profondamente quella che sarebbe stata la forma dell’interno MCU. Lo scorso anno, Downey è uscito ufficialmente dal franchise dopo la morte del personaggio di Tony Star in Avengers: Endgame, sacrificatosi per fermare il temibile Thanos una volta per tutte.

In una recente intervista con BBC Radio 1 in occasione della promozione di Dolittle, a Robert Downey Jr. è stato chiesto quale altro supereroe avrebbe voluto interpretare se non fosse stato ingaggiato dai Marvel Studios per il ruolo di Tony Stark. Questa la sua risposta:

“Non riesco a pensare a nessun gagliardo ragazzo americano che non abbia mai sognato di essere Spider-Man durante la sua infanzia”, ha spiegato Downey. “Ad ogni modo, guardando indietro dalla posizione in cui mi trovo adesso – e anche perché sono un grande fan di Jeremy Renner e del suo modo così cool di aver interpretato il personaggio, soprattutto quando si è trasformato in Ronin in Endgame – direi che mi sarebbe piaciuto interpretare Occhio di Falco.”

Potete vedere il video dell’intervista di seguito:

Anche se è difficile immagine un altro attore nei panni di Tony Stark, forse non tutti sanno che inizialmente il ruolo era stato proposto a Tom Cruise. Se all’epoca la star di Hollywood avesse accettato la parte, forse oggi avremmo davvero Robert Downey Jr. come incarnazione di Occhio di Falco nel MCU e non Jeremy Renner.

LEGGI ANCHE – Robert Downey Jr. sulla possibilità di interpretare ancora Iron Man

Fonte: ScreenRant

The Good Doctor: ABC rinnova per la quarta stagione

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The Good Doctor: ABC rinnova per la quarta stagione

La ABC ha rinnovato la serie drammatica di successo The Good Doctor per la quarta stagione che arriverà nel 2020-2021. La notizia è stata annunciata oggi da Karey Burke, presidente di ABC Entertainment. La serie The Good Doctor è prodotta da Sony Pictures Television e ABC Studios. ABC Studios fa parte di Disney Television Studios, una collezione di studi composta da 20th Century Fox Television, ABC Studios e Fox 21 Television Studios.

“‘The Good Doctor è stato una pietra miliare il lunedì sera ed è una di quelle serie sentite che affronta senza paura l’incisività”, ha detto Burke. “Lo storytelling ponderato di David Shore, combinato con un cast incredibile guidato dalla performance sfumata di Freddie Highmore nei panni del Dr. Shaun Murphy, è ciò che ha reso questa serie un successo eccezionale nelle ultime tre stagioni, e sono entusiasta di vedere dove ci porteranno dopo”

“Siamo incredibilmente grati alla ABC per tutto il suo continuo supporto e a David Shore per aver portato “‘The Good Doctor” in televisione nel momento giusto; il viaggio complicato, sorprendente ed emotivo dello spettacolo è la ricetta perfetta per ora”, ha dichiarato Jason Clodfelter, copresidente della Sony Pictures Television.

The Good Doctor è lo spettacolo più visto della ABC in questa stagione dopo 35 giorni di visione su tutte le piattaforme lineari e digitali, con una media di 15,6 milioni di visualizzatori totali con riproduzione multipiattaforma.

The Good Doctorè il miglior show televisivo della stagione nella riproduzione TV in Total Viewers, impennata di +6,41 milioni di spettatori dalla sua media Live + stesso giorno alla sua media Live + 35 giorni. Inoltre, il dramma della ABC quasi triplica la sua valutazione Live + Same Day Adult 18-49 dopo 35 giorni di riproduzione, aumentando del + 175% fino a diventare il miglior guadagno della trasmissione in questa stagione. Basato su trasmissioni originali, “The Good Doctor” è la serie numero 1 di lunedì in Total Viewers e si colloca tra le prime 10 serie della stagione in totale (n. 9).

The Good Doctor 4

The Good Doctor 4 è la quarta stagione della serie tv The Good Doctor creata da David Shore per il network americano della ABC. David Shore è il produttore esecutivo e showrunner. Daniel Dae Kim, Erin Gunn, David Kim e Sebastian Lee sono anche produttori esecutivi.

In The Good Doctor 4 Dr. Shaun Murphy (Freddie Highmore), un giovane chirurgo con autismo e sindrome dei savant, continua a usare la sua straordinaria regali medici presso l’unità chirurgica dell’ospedale San Bonaventura. Mentre le sue amicizie si approfondiscono, Shaun lavora più duramente di quanto abbia mai fatto prima di iniziare a uscire, mentre naviga nel suo ambiente e nelle sue relazioni per dimostrare ai suoi colleghi che il suo talento come chirurgo salverà delle vite. La serie è di David Shore (“House”), e “Lost” e “Hawaii Five-0” star Daniel Dae Kim.

In The Good Doctor protagonisti Freddie Highmore nei panni del Dr. Shaun Murphy, Antonia Thomas nel ruolo del Dr. Claire Browne, Nicholas Gonzalez nel ruolo del Dr. Neil Melendez, Hill Harper come Dr. Marcus Andrews, Richard Schiff come Dr. Aaron Glassman, Christina Chang come Dr. Audrey Lim, Fiona Gubelmann come Dr. Morgan Reznick, Will Yun Lee come Dr. Alex Park, Paige Spara come Lea Dilallo e Jasika Nicole come Dr. Carly Lever.

Star Wars: il film di Kevin Feige sarà “unico ed emozionante”

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Star Wars: il film di Kevin Feige sarà “unico ed emozionante”

Joe Russo, co-regista di Avengers: Endgame, ha rivelato che il film di Star Wars affidato a Kevin Feige, presidente dei Marvel Studios, sarà unico ed emozionante. L’Ascesa di Skywalker potrà anche aver messo la parola fine alla saga degli Skywalker, ma sappiamo che la Disney e la Lucasfilm non hanno alcuna intenzione di fermarsi con il franchise.

Tra i numerosi progetti in sviluppo, ci sarebbe anche un film ambientato nella Galassia lontana, lontana alla quale sta attualmente lavorando Kevin Feige. Il boss della Casa delle Idee aveva così commentato il suo coinvolgimento nella celebre saga: “Adoro quel mondo e adoro l’idea di esplorare nuovi personaggi e nuovi luoghi in quell’universo. Ma questo è tutto ciò che si può dire per ora.”

Adesso, in una recente intervista con THR, Joe Russo, co-regista di Avengers: Endgame, ha parlato brevemente del coinvolgimento di Feige nella saga di Star Wars, sottolineando quanto siano autentici l’amore e la passione del produttore cinematografico nei confronti del franchise:

“Star Wars è il primo vero amore di Feige”, ha spiegato Russo. “Ha un seminterrato veramente, veramente grande, pieno zeppo di memorabilia di Star Wars sufficienti a riempire un museo. Qualsiasi cosa farà con la saga, sarà appassionato, emozionante e unico.”

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In attesa di nuovi dettagli su quello che sarà il film attualmente in sviluppo per mano di Feige, ricordiamo che a Rian Johnson, regista de Gli Ultimi Jedi, è stata affidata la scrittura di una nuova trilogia basata su nuove storie e nuovi personaggi. In passato, anche ai creatori di Game of Thrones, David Benioff e D.B. Weiss, era stato affidato lo sviluppo di una trilogia parallela: sfortunatamente, il duo ha deciso poi di abbandonare il progetto.

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