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Venom: le 10 migliori storyline dai fumetti

Venom: le 10 migliori storyline dai fumetti

Mentre sale l’attesa per l’arrivo nelle sale italiane di Venom: La furia di Carnage, scopriamo insieme, grazie a Screen Rant, quali sono i 10 migliori archi narrativi presenti nei fumetti che hanno visto protagonista il celebre simbionte.

Le origni di Venom

Le origini di Venom, per certi aspetti, risalgono all’evento crossover “Secret Wars” del 1985, anche se la vera introduzione del personaggio è avvenuta in “The Amazing Spider-Man #298-300”. Questo arco narrativo è fondamentale, in quanto stabilisce Venom come l’imponente cattivo e la grave minaccia per Spider-Man che tutti conosciamo.

Immune al senso di ragno di Peter Parker, permeato di molti dei suoi poteri da ragno ed esperto di molti aspetti della sua vita, Venom ha rappresentato un nuovo grande cattivo per Spider-Man in questa storyline che ha dato il via alla sua storia.

Ultimate Venom

L’origine di Venom è stata reinterpretata nell’universo “Ultimate” di Terra-1610 ed è altrettanto fondamentale, poiché alcuni dei fumetti della serie hanno avuto un’influenza sui film. L’adattamento del 2019 con Tom Hardy, ad esempio, ha presentato Venom come il prodotto di un esperimento scientifico avvenuto in laboratorio, e non come un simbionte strettamente alieno.

Nell’universo Ultimate, il legame tra Eddie Brock e Peter Parker è ancora più marcato, cosa che ha reso la loro relazione e la loro eventuale rivalità ancora più complesse rispetto a quanto visto in Terra-616.

La sposa di Venom

I fan dei fumetti ricorderanno probabilmente Anne Weying come uno degli ospiti più celebri del simbionte Venom. L’archivio narrativo “The Bride of Venom” tratto da “The Amazing Spider-Man #374-375” è fantastico perché mette Eddie Brock al centro di una storia molto più complessa, in riferimento soprattutto all’introduzione della sua ex moglie Anne.

Fino a quel momento, Eddie sembrava un personaggio assai monotono. Al contrario, Anne ha mostrato che Eddie non solo ha un cuore, ma che ha persino avuto un passato difficile. Inoltre, anche se per un breve momento, Anne crea una delle varianti più interessanti di Venom, She-Venom, quando il simbionte si lega a lei per salvare la vita.

Spider-Island

Il passaggio di Venom da uro cattivo ad eroe è stato molto lungo. In tal senso, uno dei passaggi cruciali è rappresentato da “Spider-Island”. Al momento di questo enorme arco narrativo, Venom era legato a Flash Thompson. È in piena modalità eroe, mentre guida la resistenza contro le orde di persone mutate in ragni dalla Spider Queen. 

Questa storia è importante anche in quanto è l’arco in cui Flash, antagonista di lunga data di Peter Parker, scopre di essere in realtà Spider-Man. Sacrifica perfino la sua vita per fermare Spider Queen e salvare il mondo dal suo piano malvagio. 

Il pianeta dei simbionti

Il mondo è stato quasi invaso in un altro grande arco narrativo di Venom, “Il pianeta dei simbionti”. Questa storia a fumetti, risalente alla metà degli anni ’90, ha visto la Terra invasa da altri simbionti, dopo che Eddie Brock ha cercato di allontanare Venom per dare una svolta alla sua vita.

Lo sviluppo dettagliato della mitologia del simbionte alieno rende questo uno degli archi narrativi migliori di Venom. Inoltre, deline la minaccia cosmica dei simbionti, che ha anticipato il recente mega evento “King in Black” dei fumetti.

Agent Venom

Il simbionte Venom ha cambiato ospite diverse volte nei fumetti. Uno dei migliori archi narrativi mostra il legame con Flash Thompson, dal quale emerge Agent Venom. I primi numeri della serie su Agent Venom mostrano come Flash Thompson, ferito in combattimento, si leghi al simbionte Venom per riguadagnare l’uso delle gambe.

Le conseguenze sono moralmente oscure per Venom, come sempre. Mentre Thompson è un soldato e un eroe, il simbionte lo spinge a fare cose estreme e violente, incluso arrivare quasi ad uccidere il cattivo Jack O’Lantern.

Protettore Letale

“Protettore Letale” è la prima miniserie di Venom e per molti versi l’inizio della transizione da cattivo a antieroe. Questa serie della metà degli anni ’90, scritta da David Michelinie e disegnata da Mark Bagley, segue Eddie Brock mentre si trasferisce a San Francisco e cerca di ricominciare con la sua vita.

Diventa il difensore dei senzatetto in città, ma anche di tutti quelli che non hanno protezione. Questa storia è fondamentale anche per l’introduzione di diverse “emanazioni” del simbionte Venom, tra cui Phage, Lasher, Riot, Scream e Agony.

Re in Nero

Il recente arco narrativo “Re in Nero” mostra Venom forse nel suo aspetto più potente ed eroico. La complessa mitologia dei simbionti culmina nell’invasione della Terra da parte di Knull, il dio simbionte, e delle sue apparentemente infinite orde aliene.

Venom guida la lotta contro di loro. Nel corso della storia, diventa il nuovo Re in Nero e uno degli esseri cosmici più potenti dell’Universo Marvel. Sconfigge Knull e raggiunge l’apice del suo essere un supereroe.

Ansia da separazione

Un arco narrativo a fumetti a cui Venom: La furia di Carange potrebbe potenzialmente fare riferimento è “Ansia da separazione”. In questa serie limitata del 1994, Eddie Brock viene catturato dalle autorità, per essere poi separato con la forza dal simbionte.

Questo potrebbe essere l’innesco per l’origine di Carnage nei film, ma in caso contrario, la storia rimane avvincente per come l’altra progenie di Venom si allea per cercare di salvarlo. Phage, Scream e gli altri giocano tutti un ruolo chiave nel rimettere insieme Eddie e Venom, costruendo l’universo dei simbionti e le loro complesse dinamiche.

Venomverse

L’universo dei simbionti esplose nel Multiverso con “Venomverse”, un arco narrativo a fumetti del 2017 che riunisce un numero infinito di varianti di Venom. La storia vede Venom reclutato in una guerra interdimensionale con i Poison, una razza di esseri che si nutre dei simbionti e dei loro ospiti.

La trama è fantastica per i fan del fiorente Multiverso del MCU, poiché introduce una serie di nuove versioni di Venom che sono legate ai classici personaggi Marvel come Captain America, Ghost Rider e tanti altri.

Watermark – L’acqua e bene più prezioso al cinema dal 14 ottobre

Watermark – L’acqua e bene più prezioso al cinema dal 14 ottobre

Dopo aver ricevuto il plauso della critica e ottenuto oltre 50.000 spettatori nei cinema italiani con ANTROPOCENE – L’EPOCA UMANA, che indagava l’impatto dell’uomo sul pianeta attraverso straordinarie immagini, Fondazione Stensen e Valmyn sono lieti di portare nei cinema anche il secondo capitolo della colossale opera sull’ambiente realizzata da Jennifer Baichwal ed Edward Burtynsky: Watermark – L’acqua e bene più prezioso, uno straordinario documentario fotografico sul fondamentale ruolo che l’acqua ricopre nella formazione e nello sviluppo dei Popoli.

Questi sono solo alcuni degli straordinari luoghi filmati e raccontati nel documentario Watermark – L’acqua e bene più prezioso, in arrivo nei cinema italiani a partire dal 14 ottobre in occasione della Giornata Mondiale dell’Educazione Ambientale.

Watermark – L’acqua e bene più prezioso, il film

L’acqua costituisce oltre il 70% del pianeta e del nostro corpo, attorno a lei sono nate la società e la tecnologia e si sono sviluppate le grandi civiltà. Probabilmente per il suo controllo combatteremo le guerre del futuro. Watermark – L’acqua e bene più prezioso è un ritratto di grande attualità, che restituisce un quadro visivamente affascinante della complessità della situazione attuale, che spazia dalle gigantesche infrastrutture costruite dall’uomo ai sempre più numerosi disastri ambientali (esondazioni, allagamenti, erosione delle coste…), dagli sprechi del mondo ricco fino all’ingegno storico di conservazione e mantenimento di un bene così prezioso per la vita.

Il percorso dei registi porta lo spettatore tra le enormi fattorie galleggianti al largo della costa cinese del Fujian, al cantiere di Xiluodu, la più grande diga ad arco al mondo, nel delta del deserto dove si arena il possente fiume Colorado, tra le concerie di cuoio di Dhaka. Ma anche agli Open di Surf di Huntington Beach negli Stati Uniti e al Kumbh Mela ad Allahabad, dove si radunano 30 milioni di persone per immergersi tutte insieme nel sacro Gange. Ulteriori immagini accompagnano gli scienziati che estraggono carote di ghiaccio dalle profondità del sottosuolo della Groenlandia e tra coloro che esplorano l’incontaminato spartiacque della Columbia Britannica settentrionale.

Shotgun: al via le riprese del film scritto e diretto da Marta Savina

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Sono iniziate sui monti Nebrodi, nel suggestivo paesaggio della Sicilia settentrionale, le riprese del film Shotgun (titolo provvisorio), primo lungometraggio scritto e diretto da Marta Savina.

SHOTGUN è la storia di Lia una giovane ragazza che reagisce alla più terribile delle violenze con un atto di ribellione che scardinerà le consuetudini sociali della sua epoca. In un mondo in cui regna la legge del più forte, la mafia è radicata e accettata come parte naturale della vita, i potenti decidono e i più deboli eseguono, il suo coraggio spalancherà la strada alla lotta per i diritti delle donne.

Il film è prodotto da Virginia Valsecchi per Capri Entertainment in coproduzione con Medset Film (società francese) e con Tenderstories, in collaborazione con Vision Distribution e Rai Cinema. Con il contributo del MIC. Sarà distribuito in Italia e nel mondo da Vision Distribution.

Nel cast Claudia Gusmano, Fabrizio Ferracane, Francesco Colella, Manuela Ventura, Dario Aita, con la partecipazione di Thony, Maziar Firouzi, con il piccolo Francesco Giulio Cerilli e con Paolo Pierobon.

Foundation: Apple TV+ rinnova per una seconda stagione

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Foundation: Apple TV+ rinnova per una seconda stagione

Apple TV+ ha annunciato oggi che la serie di successo globale Fondazione (Foundation), prodotta da Skydance Television e dall’innovativo narratore David S. Goyer, e interpretata dai candidati all’Emmy Award Jared Harris e Lee Pace, è stata rinnovata per una seconda stagione. Dopo il lancio su Apple TV+ avvenuto il 24 settembre, Foundation si è dimostrato di forte impatto con il pubblico di tutto il mondo. Il rinnovo di oggi arriva prima della premiere del quarto episodio della serie, con i restanti sei episodi della prima stagione che debutteranno in anteprima settimanale, ogni venerdì su Apple TV+.

“Siamo stati così entusiasti di vedere il pubblico globale abbracciare l’affascinante, suspense e vortice di brividi che è Foundation, ha commentato Matt Cherniss, responsabile della programmazione di Apple TV+. “Sappiamo da quanto tempo i fan di queste amate storie di Asimov hanno aspettato di vedere il suo iconico lavor  prendere vita come una serie di eventi visivamente spettacolare e ora non vediamo l’ora di mostrare ancora di più del questo mondo ricco di narrazione avvincente e del mondo straordinario – costruito da David S. Goyer anche per la seconda stagione”.

“Fin dalla mia infanzia ho sognato come sarebbero apparsi Hari Seldon ed Eto Demerzel, come si sarebbero sentiti Terminus e Trantor”, ha commentato lo showrunner e produttore esecutivo David S. Goyer. “Ora, con la seconda stagione, il nostro pubblico potrà visitare altri personaggi e mondi indelebili che Asimov ha creato, tra cui Hober Mallow, il generale Bel Riose e tutti gli Outer Suns. Sono entusiasta che un’intera nuova generazione di fan stia leggendo il brillante racconto di Asimov.Un capolavoro. Stiamo lavorando a lungo con ‘Foundation’ e sono grato ai miei partner di Apple e Skydance per avermi affidato questa epopea. Allacciate le cinture. Stiamo per chiudere un nuovo cerchio. “

Fondazione (Foundation) di David Goyer ha superato tutte le mie aspettative portando la filosofia e le idee di mio padre sullo schermo in modi che mio padre non avrebbe mai potuto fare rimanendo fedele al suo lavoro”, ha detto Robyn Asimov, che è produttore esecutivo della serie. “So che mio padre sarebbe stato orgoglioso di vedere la sua storia iconica prendere vita attraverso la bellezza visiva dello show e i personaggi stratificati, capire bene che le sue parole avrebbero avuto bisogno di questa traduzione cinematografica. Mio padre era profondamente in debito con i suoi fan, con la loro lealtà e ha sempre sperato che il suo lavoro sarebbe passato alle generazioni successive. La serie TV “Fondazione” sta esaudendo il suo desiderio (e il mio) presentando il suo lavoro a una vasta gamma di nuovi lettori. Data la natura cerebrale dei libri della Fondazione, questa serie è un tour de force”.

Caratterizzato da un cast internazionale guidato da Harris e Pace, insieme alle stelle nascenti Lou Llobell e Leah Harvey, il monumentale adattamento racconta le storie di quattro individui cruciali che trascendono lo spazio e il tempo mentre superano crisi mortali, lealtà mutevoli e relazioni complicate che alla fine determineranno il destino dell’umanità. Il dramma Apple Original è interpretato anche da Laura Birn, Terrence Mann, Cassian Bilton e Alfred Enoch.

Quando il rivoluzionario Dr. Hari Seldon predice l’imminente caduta dell’Impero, lui e una banda di fedeli seguaci si avventurano ai confini della galassia per stabilire la Fondazione nel tentativo di ricostruire e preservare il futuro della civiltà. Infuriati per le affermazioni di Hari, i Cleons al potere, una lunga stirpe di cloni imperatori, temono che il loro regno senza rivali possa indebolirsi poiché sono costretti a fare i conti con la potenziale realtà di perdere per sempre la loro potente eredità.

Nel nuovo episodio di questa settimana, “Barbarians at the Gate”, Salvor affronta un nemico dell’Impero. Brothers Day e Dusk sono in disaccordo, mentre il fratello Dawn ha lottato con la sua verità.

“Foundation” è guidato dallo showrunner e produttore esecutivo David S. Goyer e prodotto per Apple da Skydance Television con Robyn Asimov, Josh Friedman, Cameron Welsh, David Ellison, Dana Goldberg e Bill Bost che sono anche produttori esecutivi.

Watermark – L’acqua è il bene più prezioso, il trailer

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Watermark – L’acqua è il bene più prezioso, il trailer

Dopo aver ricevuto il plauso della critica e ottenuto oltre 50.000 spettatori nei cinema italiani con ANTROPOCENE – L’EPOCA UMANA, che indagava l’impatto dell’uomo sul pianeta attraverso straordinarie immagini, Fondazione Stensen e Valmyn sono lieti di portare nei cinema anche il secondo capitolo della colossale opera sull’ambiente realizzata da Jennifer Baichwal ed Edward Burtynsky: Watermark – L’acqua è il bene più prezioso, uno straordinario documentario fotografico sul fondamentale ruolo che l’acqua ricopre nella formazione e nello sviluppo dei Popoli.

L’acqua costituisce oltre il 70% del pianeta e del nostro corpo, attorno a lei sono nate la società e la tecnologia e si sono sviluppate le grandi civiltà. Probabilmente per il suo controllo combatteremo le guerre del futuro. Watermark – L’acqua è il bene più prezioso è un ritratto di grande attualità, che restituisce un quadro visivamente affascinante della complessità della situazione attuale, che spazia dalle gigantesche infrastrutture costruite dall’uomo ai sempre più numerosi disastri ambientali (esondazioni, allagamenti, erosione delle coste…), dagli sprechi del mondo ricco fino all’ingegno storico di conservazione e mantenimento di un bene così prezioso per la vita.

Il percorso dei registi porta lo spettatore tra le enormi fattorie galleggianti al largo della costa cinese del Fujian, al cantiere di Xiluodu, la più grande diga ad arco al mondo, nel delta del deserto dove si arena il possente fiume Colorado, tra le concerie di cuoio di Dhaka. Ma anche agli Open di Surf di Huntington Beach negli Stati Uniti e al Kumbh Mela ad Allahabad, dove si radunano 30 milioni di persone per immergersi tutte insieme nel sacro Gange. Ulteriori immagini accompagnano gli scienziati che estraggono carote di ghiaccio dalle profondità del sottosuolo della Groenlandia e tra coloro che esplorano l’incontaminato spartiacque della Columbia Britannica settentrionale.

Questi sono solo alcuni degli straordinari luoghi filmati e raccontati nel documentario WATERMARK – L’acqua è il bene più prezioso, in arrivo nei cinema italiani a partire dal 14 ottobre in occasione della Giornata Mondiale dell’Educazione Ambientale.

My Son, recensione del film con James McAvoy

My Son, recensione del film con James McAvoy

Dopo aver realizzato quattro anni fa Mon garçon con protagonisti Guillaume Canet e Mélanie Laurent, il regista francese Christian Carion ha ripetuto la stessa, stuzzicante formula in questa versione aggiornata in lingua inglese: al protagonista maschile James McAvoy è stata consegnata soltanto l’idea alla base di My Son, ovvero quella di un uomo che viene avvisato dalla moglie della misteriosa scomparsa del figlio quando il bambino si trovava in campeggio. Senza l’apporto di alcuna sceneggiatura l’attore ha quindi dovuto sviluppare l’arco narrativo e le reazioni emotive del proprio personaggio basandosi soltanto sull’improvvisazione e l’apporto sul set dei colleghi, a cui erano stati invece forniti i dialoghi da recitare perché la storia progredisse nella direzione voluta. 

My son, la trama del film

Partendo da tale premessa era impossibile o quasi pensare che questo thriller non si basasse principalmente sulla prova di attore di James McAvoy. Di fronte alla sfida professionale l’interprete fin dalla prima scena abbraccia il personaggio conferendogli la giusta dose di forza emotiva: trattenuto quando ancora non ha ben chiaro sia successo al suo bambino, il personaggio di Edmond Murray viene scandito all’inizio con la necessaria lucidità di un uomo abituato a prendere decisioni sotto pressione. Più di una trama di genere che deve essere necessariamente sviluppata con semplicità, il film trova la sua forza primaria proprio nella rappresentazione psicologica dell’uomo, i cui conflitti interiori insieme ai rimorsi vengono progressivamente in superficie creando una backstory che ben si interseca con il crescendo drammatico. Le azioni che Murray compie per tentare di ritrovare suo figlio sono dettate in larga parte anche dal rimpianto fino a quel momento sopito per essere stato un padre troppo distante, allontanato da un lavoro di grande responsabilità e potenzialmente pericoloso per lui e le persone che gli erano vicine.

McAvoy lavora sulla vita interiore di Murray lasciandola eruttare in superficie senza andare mai sopra le righe, anche nelle scene più drammatiche. Accanto a lui co-protagonista molto efficace troviamo una Claire Foy come sempre credibile e raffinata nell’esplicitare le sfumature della ex-moglie Joan. Christian Carion sviluppa con accuratezza la prima parte del film, la quale intende seminare idee e indizi su chi possa aver rapito il giovane Ethan. Anche il lavoro sulla messa in scena dell’ambientazione principale risulta efficace: la brumosa e malinconica campagna britannica si dimostra una cornice precisa e capace di esprimere con potenza visiva il senso di desolazione che avvolge la vicenda. 

Un film recitato senza copione

Paradossalmente proprio alcuni dei punti di forza di My Son possono però essere visti anche come i suoi limiti intrinseci: se l’idea di un attore che recita senza copione è intrigante, allo stesso modo ci si chiede spesso durante lo svolgimento della storia se il film avrebbe lo stesso spessore drammatico per uno spettatore ignaro dell’esperimento. La risposta è incerta, il che non è propriamente un buon segno. Volendo quindi analizzare l’aspetto strettamente narrativo, My Son si sviluppa con una linearità che certamente non apporta nulla di nuovo la genere. Le evidenti pause nello sviluppo della trama per consentire a McAvoy di costruire il personaggio e orientarsi nella vicenda non contribuiscono al ritmo interno del lungometraggio, il quale in almeno un paio di momenti si insabbia perdendo di forza emotiva. Il film procede in questo modo a strattoni, fino ad arrivare a un finale prevedibile nell’epilogo ma interessante nell’assunto che chiude la storia: nessuno è la di sopra della legge, qualunque sia il motivo che spinge a determinate azioni. 

Sorretto con sicurezza da un James McAvoy a tratti vibrante, My Son ha tra i suoi punti a favore anche il fascino enigmatico dell’ambientazione e un paio di momenti di forte presa emotiva. Con una trama maggiormente articolata ne sarebbe potuto venir fuori un film di genere memorabile, mentre alla fine l’esperimento di far recitare il protagonista senza un copione limita le possibilità narrative dell’operazione stessa. Ed è un peccato, viste le potenzialità soprattutto drammatiche di setting e cast.

Garibaldi vs Zombies: disponibile il graphic novel di Andrea Guglielmino

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E’ finalmente disponibile, sullo store online della Emmetre Edizioni, l’attesissimo GARIBALDI VS ZOMBIES, il graphic novel più fuori di testa del 2021, lanciato con una campagna di crowdfunding su Kickstarter, conclusasi con enorme successo i primi di luglio.

Garibaldi vs Zombies è un racconto a fumetti, un graphic novel di 60 pagine, ideato da Andrea Guglielmino e disegnato da Fabrizio De Fabritiis (copertina di Alberto Dal Lago e prefazione di Andrea Cavaletto),  un volume di 17×23 cm., per 80 pagine totali a colori. Oltre al fumetto, la pubblicazione comprende anche studi, approfondimenti, work in progress e illustrazioni esclusive di Sudario Brando. 

GARIBALDI VS ZOMBIES finalmente disponibile

L’idea, audace e al contempo innovativa nel panorama fumettistico del bel paese, è quella di collocare nella storia italiana, in particolare nell’epoca del Risorgimento che è piena di intrighi e figure eroiche, un racconto appassionante, dall’impianto action e fantasy, immaginando come “supereroi” i personaggi della nostra tradizione, a partire proprio da Garibaldi, e metterli a confronto con situazioni e personaggi di tradizioni letterarie e cinematografiche di solito tenute a distanza, come quella horror e quella fantascientifica. Il tutto condito con abbondanti dosi di umorismo e un tocco di steampunk all’italiana. In questo splendido graphic novel troveremo un incredibile susseguirsi di eventi, una storia bizzarra che prenderà vie completamente inaspettate e regalerà diversi colpi di scena! Oltre agli zombies, che in questo caso sono “elettrici”, ci sarà molto altro e, come tutti gli eroi che si rispettano, il nostro Garibaldi dovrà vedersela anche con un nemico molto ostinato… Garibaldi vs Zombies è un graphic novel avvincente, completamente fuori di testa, ricco di azione, avventura, horror e tantissimo umorismo, supportato da una narrazione vivace e originale e dai potentissimi disegni di Fabrizio e Fabritiis 

Potete acquistare il volume e l’artbook di GARIBALDI VS ZOMBIES a questo link. Per maggiori informazioni potete visitare la pagina dedicata sul sito Emmetre Edizioni.

Su YouTube potete vedere la versione doppiata da Ludo Thorn delle prime pagine:

What If…?: il mistero dell’episodio su Gamora che non abbiamo visto

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Nell’episodio finale della prima stagione di What If…? abbiamo visto l’Osservatore mettere insieme una squadra di eroi provenienti dagli universi esplorati negli episodi precedenti, al fine di contrastare la minaccia dell’Ultron potenziato dalla Gemme dell’Infinito, i cosiddetti Guardiani del Multiverso.

Tra i suoi membri figurano Captain Carter (apparsa nel primo episodio), T’Challa Star Lord (apparso nel secondo episodio), Killmonger (apparso nel sesto episodio), Party Thor (apparso nel settimo episodio) e persino una variante di Gamora che nel suo universo ha ucciso Thanos e fatto squadra con Tony Stark. Ma da dove spunta fuori questa versione alternativa della figlia adottiva del Titano Pazzo, considerato che non era apparsa in nessuno degli episodi precedenti?

Il mistero è stato presto svelato da Den of Geek: in realtà, la prima stagione di What If…? doveva essere composta da 10 episodi (e non da 9). L’episodio “fantasma” doveva essere dedicato proprio a Gamora: l’evento Nexus al centro della storia doveva essere il fatto che Iron Man, dopo la battaglia con i Chitauri vista in The Avengers, non sarebbe riuscito ad attraversare in tempo il portale, finendo alla deriva nello spazio, per approdare poi su Sakaar.

Purtroppo, per motivi legati al Covid-19 e per questioni di budget, l’episodio su Gamora è stato sacrificato, ma il regista dello show Bryan Andrews ha già confermato che verrà inserito nella seconda stagione.

Marvel: il Multiverso sta “rovinando” le morti del MCU?

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Marvel: il Multiverso sta “rovinando” le morti del MCU?

La prima stagione di What If…? si è ufficialmente conclusa lo scorso mercoledì. La prima serie animata dei Marvel Studios ha segnato un ulteriore passo avanti nell’esplorazione del Multiverso ormai in continua espansione, mostrando versioni alternative di mondi, storie e personaggi già apparsi nei film destinati negli anni al grande schermo.

Naturalmente, una delle più grande domande che ci ha lasciato il finale di stagione di What If…? è come quello che abbiamo visto si collegherà al più ampio MCU, soprattutto ora che il concetto di Multiverso si appresta a diventare sempre più importante nella narrativa della Fase 4.

Nonostante i Guardiani del Multiverso abbiano sconfitto Ultron, permettendo a quasi tutti i membri del team di tornare alla propria linea temporale, Natasha Romanoff è riuscita a ritornare nell’universo esplorato nel terzo episodio, che aveva perso la sua Vedova Nera a causa di Hank Pym. Ciò ha dato origine ad un’accesa discussione sui concetti di “conseguenza” e “morte” all’interno del MCU, tema affrontato anche dal regista di What If…?, Bryan Andrews, in una recente intervista.

Andrews ha parlato con Variety (via The Direct) della prima stagione dello show, soffermandosi sull’ipotesi che le morti del MCU stiano perdendo di significato ora che esiste il Multiverso. Secondo Andrews, la sfida più grande quando si tratta del Multiverso è quella di avere tante versioni dello stesso personaggio, anche se, alla fine, i fan si ritrovano comunque a “guardare una sola una storia alla volta”.

Secondo il regista, la strada intrapresa da lui e il suo team è quella giusta, al di là di quali varianti siano vive o morte in un altro universo. Per Andrews, l’obiettivo è garantire sempre e comunque una storia avvincente.

Il Multiverso nel MCU, l’azione nel presente e il problema delle versioni alternative

Il regista ha anche specificato che la parte più importante della storia è “cosa sta succedendo in quel momento, nel presente”, piuttosto che quante versioni di quel personaggio del MCU esistono altrove, nel Multiverso. Ciò che dal suo punto di vista ha contribuito al successo della serie è stata proprio l’imprevedibilità di ciò che effettivamente sarebbe apparso sullo schermo con ogni singola storia, aspetto che il regista ha apprezzato immensamente.

Sembra chiaro, quindi, che Andrews e il team di What If …? volevano assicurarsi che l’attenzione dei fan rimanesse su ciò che accadeva sullo schermo, e non su quante versioni alternative dei vari eroi esistessero altrove nel Multiverso.

What If…?: c’era uno spin-off su T’Challa Star Lord in cantiere

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What If…?: c’era uno spin-off su T’Challa Star Lord in cantiere

Secondo molti fan, il miglior episodio della prima stagione di What If…? è il secondo, ossia quello che ci ha portato in una realtà in cui T’Challa è stato strappato dalla Terra dai Ravagers ed è diventato Star-Lord.

Nonostante la tragica scomparsa di Chadwick Boseman, l’attore era comunque riuscito a completare il suo lavoro di doppiaggio per la serie, pochi mesi prima di morire. Ora, il regista dello show Bryan Andrews ha confermato a Variety che Boseman non aveva registrato alcun dialogo per la seconda stagione, quindi il personaggio di T’Challa non farà più ritorno.

Il regista ha anche confermato che, se le cose fossero andate diversamente, avremmo avuto uno spin-off incentrato proprio su T’Challa Star Lord: “Chadwick aveva registrato tutte le parti di T’Challa Star Lord in anticipo. Tuttavia, avevamo questi episodi più avanti in cui riappariva, ma sarebbe passato del tempo prima di rivederlo. Non molto tempo dopo l’ultima registrazione, è venuto a mancare. Penso si sia trattato di un paio di mesi, forse uno. Nessuno di noi lo sapeva. Ma eravamo riusciti a fargli registrazione tutte le sue parti della prima stagione.”

“Penso che abbia comunque fatto uno sforzo, perché T’Challa significava molto per lui. Anche la versione T’Challa Star Lord era importante. Ha lasciato di nuovo il segno”, ha aggiunto Andrews. “Non so se ne fosse al corrente, ma c’erano dei piani per una serie spin-off di T’Challa Star Lord, sempre con lo stesso cast e con lo stesso mondo. Eravamo entusiasti. Siamo certi che l’avrebbe amata. Poi è successo quello che tutti sappiamo, e il progetto è finito in un limbo. Chissà… Forse un giorno vedrà la luce.”

Ron – Un Amico Fuori Programma al cinema dal 21 ottobre

Ron – Un Amico Fuori Programma al cinema dal 21 ottobre

Ron – Un Amico Fuori Programma racconta la storia commovente ed esilarante sull’amicizia tra un ragazzo delle medie e il suo robot difettoso. La nuova avventura d’animazione, targata 20th Century Studios e Locksmith Animation, arriverà il 21 ottobre nelle sale italiane, distribuita da The Walt Disney Company Italia.

Il prossimo 15 ottobre, Ron – Un Amico Fuori Programma sarà presentato come evento speciale in anteprima ad Alice nella Città. Per l’occasione, sul red carpet sfilerà il cast di voci italiane: l’autore, attore, comico, musicista, cantante, conduttore televisivo, radiofonico e fumettista Lillo, che presta la propria voce a Ron; l’attore Miguel Gobbo Diazdoppiatore di Marc; e i creators DinsiemE (Erick e Dominick) che prestano la voce rispettivamente a B-Bot di Ava (Erick) e B-Bot Invincibile e B-Bot di Alice (Dominick).

Ron – Un Amico Fuori Programma è la storia di Barney, un impacciato studente delle medie, e di Ron, il suo nuovo dispositivo tecnologico che cammina, parla, si connette e che dovrebbe essere il suo “migliore amico pronto all’uso”. Nell’era dei social media, gli esilaranti malfunzionamenti di Ron lanciano i due in un viaggio ricco di azione in cui il ragazzo e il robot fanno i conti con la meravigliosa confusione della vera amicizia.

Il film Ron – Un Amico Fuori Programma è diretto da Sarah Smith e dal veterano di Pixar Jean-Philippe Vine, e co-diretto da Octavio E. Rodriguez; la sceneggiatura è firmata da Peter Baynham & Smith. Il film è prodotto da Julie Lockhart, anche co-fondatrice di Locksmith, e da Lara Breay, mentre la presidente di Locksmith Elisabeth Murdoch, Smith e Baynham sono i produttori esecutivi.

Star Wars: un romanzo prequel risolverà i buchi di trama di Episodio IX

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La Lucasfilm ha messo fine alla trilogia sequel di Star Wars con L’ascesa di Skywalker, ma sfortunatamente quella conclusione non è stata accolta come lo studio aveva inizialmente sperato. In realtà, l’intera trilogia sequel della celebre saga è stata più volte criticata per la mancanza di un vero piano generale, cosa che ha portato, alla fine, ad una narrazione spesso contraddittoria e con brusche correzioni di rotta.

La problematica forse più eclatante è stato il ritorno inaspettato dell’Imperatore Palpatine, dal momento che L’ascesa di Skywalker non fornisce alcuna risposta su come sia sopravvissuto alla sua apparente morte ne Il ritorno dello Jedi. È toccato ai vari media tie-in cercare di risolvere i buchi di trama del film di J.J. Abrams. La vera storia delle origini di Kylo Ren, ad esempio, è stata esplorata nella miniserie a fumetti “The Rise of Kylo Ren” di CHarles Soule, mentre i romanzi hanno confermato che lo spirito di Palpatine viveva all’interno di un corpo clone, fornendo anche molto più dettagli sulla Diade nella Forza.

Più di recente, la Marvel Comics ha tentanto di intrecciare elementi della trilogia sequel con l’era classica, rivelando che Darth Vader sapeva dell’esistenza di Exegol e introducendo Ochi di Bestoon, l’assassino Sith destinato a uccidere i genitori di Rey. Tuttavia, i tentativi della Marvel di risolvere i problemi legati a L’ascesa di Skywalker non hanno avuto pieno successo: se da un lato hanno gettato le base per ulteriori sviluppi, dall’altro non hanno fatto altro che introdurre ancora più incongruenze.

Ora, come riportato da Screen Rant, Lucasfilm ha annunciato ufficialmente un nuovo romanzo che servirà essenzialmente come prequel all’intera trilogia del sequel di Star Wars, incentrato sulla ricerca di Luke Skywalker e Lando Calrissian di Exegol e di Ochi di Bestoon. Scritto da Adam Christopher, “Shadow of the Sith” uscirà il 28 giugno 2022. Ecco la sinossi:

“Luke Skywalker e Lando Calrissian tornano in questo romanzo fondamentale, ambientato tra Il ritorno dello Jedi e Il risveglio della forza.

L’Impero è morto. A quasi due decenni dalla Battaglia di Endor, i resti sbrindellati delle forze di Palpatine sono fuggite negli angoli più remoti della galassia. Ma per gli eroi della Nuova Repubblica, il pericolo e la perdita sono compagni sempre presenti, anche in questa nuova era di pace.

Il Maestro Jedi Luke Skywalker è perseguitato dalle visioni del Lato Oscuro, che predice un inquietante segreto che cresce da qualche parte nelle profondità dello spazio, su un mondo morto chiamato Exegol. Il disturbo nella Forza è innegabile… e le peggiori paure di Luke vengono confermate quando il suo vecchio amico, Lando Calrissian, viene da lui con notizie di una nuova minaccia Sith.

Dopo che sua figlia gli è stata strappata dalle braccia, Lando ha cercato tra le stelle qualsiasi traccia della sua bambina perduta. Ma ogni nuova voce portava solo a vicoli ciechi e speranze sbiadite, fino a quando non ha incrociato la strada con Ochi di Bestoon, un assassino Sith incaricato di rapire una giovane ragazza.

Le vere motivazioni di Ochi rimangono oscure agli occhi di Luke e Lando. Perché su una luna discarica, un misterioso inviato dei Sith Eternal ha lasciato in eredità una lama sacra all’assassino, promettendo che gli darà risposte alle domande che lo hanno perseguitato dalla caduta dell’Impero. In cambio, deve completare un’ultima missione: tornare su Exegol con la chiave della gloriosa rinascita dei Sith: la nipote dello stesso Darth Sidious, Rey.

Mentre Ochi dà la caccia a Rey e ai suoi genitori ai confini della galassia, Luke e Lando affrontano il mistero dell’ombra persistente dei Sith e aiutano una giovane famiglia a salvarsi la vita”.

Tom Holland aiutò Jake Gyllenhaal a vincere l’ansia sul set di Far From Home

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In Spider-Man: No Way Home ritroveremo il Peter Parker di Tom Holland costretto ad affrontare non soltanto lo svelamento della sua identità segreta, ma anche il fatto di essere stato incastrato per l’omicidio di Mysterio, che nonostante all’inizio di Far From Home si fosse presentato come un eroe, alla fine ha rivelato la sua vera natura da cattivo.

Proprio per questo, anche se Jake Gyllenhaal non tornerà nei panni del personaggio nel threequel, la sua “presenza” avrà ancora un certo peso sulla vita del giovane Peter. È innegabile che il Mysterio di Gyllenhaal si stato memorabile sotto molti aspetti, soprattutto dal momento in cui viene rivelata la verità alla base delle sue motivazioni.

Eppure, sembra che il celebre attore abbia avuto non poche difficoltà ad ambientarsi nell’universo Marvel. Ospite dello show di Howard Stern (via THR), Gyllenhaal ha ammesso che durante il primo giorno di riprese di Spider-Man: Far From Home ero così ansioso che continuava a dimenticare le battute. Ad aiutarlo, è stato proprio il suo giovane collega Holland.

“Stavo letteralmente impazzendo”, ha spiegato Jake Gyllenhaal. “C’era questa scena con Samuel L. Jackson, Tom Holland… insomma, un certo numero di attori. E ricordo che non riuscivo a ricordare le mie battute. Avevo fatto tabula rasa. Così sono andato da Tom e gli ho detto: ‘Amico, aiutami!’. E lui mi ha detto: ‘Va tutto bene, amico. Rilassati’. Mi sembrava fosse me in tante situazioni del passato. Forse mi ero caricato di troppa pressione perché amo davvero il mondo Marvel.”

2 Fantasmi di Troppo di Nunzio & Paolo dal 21 ottobre al cinema

Tornano sul grande schermo il duo comico Nunzio & Paolo che debuttano anche alla regia col in loro terzo film. Nel cast di 2 Fantasmi di Troppo ad affiancare Nunzio e Paolo, l’attrice Entrica Guidi (Bar Lume) che aveva già lavorato con loro sul film Innamorati di me, Carlotta Rondana e due volti noti della commedia italiana Enzo Salvi e Maurizio Mattioli che rinnova la collaborazione dopo Non è vero ma ci credo.

La trama

In 2 Fantasmi di Troppo Nunzio e Paolo, uniti da una grande amicizia ma anche da un passato fatto di imprese fallimentari, nell’ennesimo tentativo di sbarcare il lunario si indebitano con uno strozzino e devono assolutamente trovare un modo per ripagarlo. Così, sfruttando le abilità tecnologiche di Nunzio, si imbarcano in un folle business nelle vesti medium improvvisati. Di casa in casa, consentono ai loro creduloni clienti di incontrare i propri cari estinti (che in realtà sono solo ologrammi), finché un giorno si ritrovano davanti due veri fantasmi, o meglio fantasmesse: Gilda e Cettina. Nunzio e Paolo sfiniscono per essere perseguitati dalle due, ma col tempo gli inziali (e inutili) tentativi di liberarsene lasceranno il posto a un’insolita storia d’amore.

The Batman: Jeffrey Wright sulla dinamica tra Jim Gordon e il vigilante

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Nell’attesissimo The Batman ci sarà anche James Gordon, il ben noto commissario del Dipartimento di polizia di Gotham City, che per la prima volta sarà interpretato da un attore di colore, ossia Jeffrey Wright.

La speranza è che il nuovo trailer dell’attesissimo film – che dovrebbe essere presentato alla prossima edizione del DC FanDome, fissata al 16 ottobre – ci mostri qualcosa in più dell’iconico personaggio rispetto a quanto visto nel teaser trailer pubblicato ormai più di un anno fa.

Parlando con Entertainment Tonight, Wright ha condiviso alcune informazioni su cosa possiamo aspettarci da Crociato di Gotham interpretato da Robert Pattinson. “Robert farà le sue cose. Abbiamo lavorato all’interno di una visione di Matt Reeves. Robert farà quello che fa Robert e sono convinto che sarà veramente tosto.”

“Mi è piaciuto tantissimo lavorare con lui. Ho adorato il suo approccio al personaggio, la sua energia sul set e il modo in cui ha portato livelli diversi in diverse parti della storia”, ha aggiunto Wright. “Abbiamo lavorato fianco a fianco. Io ho provato a dargli la mia versione di Gordon, e lui ha dato vita alla sua versione di Batman.”

Abbiamo visto tante volte la dinamica tra Batman e Jim Gordon esplorata sul grande schermo, quindi sarà interessante vedere cosa Reeves è riuscito a costruire di diverso. Il film è ambientato nel secondo anno di Batman come vigilante a Gotham City; poiché Gordon è solo un detective a questo punto, forse vedremo di più a proposito delle prime fasi del loro rapporto.

Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul Dano (Enigmista) e Andy Serkis (Alfred). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.

The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

Jake Gyllenhaal sarà Prophet nell’adattamento da Rob Liefeld

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Jake Gyllenhaal sarà Prophet nell’adattamento da Rob Liefeld

A circa un mese di distanza dall’annuncio del uso coinvolgimento in Oblivion Song, arriva ora la notizia che Jake Gyllenhaal sarà il protagonista di un altro adattamento tratto da un celebre fumetto.

Come riportato da The Hollywood Reporter, infatti, la star di Spider-Man: Far From Home sarà il protagonista di Prophet, film basato sull’omonimo personaggio dei fumetti creato da Rob Liefeld (il “papà” di Deadpool), apparso per la prima volta in “Youngblood #2″ del luglio 1992.

Il progetto, finanziato da Studio 8, sarà diretto da Sam Hargrave, noto per aver curato la regia di Tyler Rake con Chris Hemsworth, mentre Marc Guggenheim (Arrow, Legends of Tomorrow) si occuperà della sceneggiatura. Secondo la fonte, l’obiettivo è quello di dare vita ad un vero e proprio franchise.

La storia seguirà John Prophet (Gyllenhaal), un uomo che, verso la fine della Seconda Guerra Mondiale, si offre volontario per un esperimento tedesco al fine di sfamare la sua famiglia. Tuttavia, dopo che un bombardamento lo seppellisce vivo e lo intrappola sottoterra per 20 anni, si risveglia nel 1965: il mondo è andato avanti senza di lui, sua figlia cova del risentimento nei suoi confronti e gli agenti del KGB lo stanno cercando per creare super-soldati impiegando il suo sangue.

Ricordiamo che l’ultimo film da protagonista di Jake Gyllenhaal è il recente The Guilty di Antoine Fuqua, disponibile su Netflix dal 1 ottobre. Tra i prossimi progetti che lo vedranno coinvolto, oltre al sopracitato Oblivion Song tratto dalla serie di graphic novel di Robert Kirkman e Lorenzo De Felici, figura anche Ambulance, il nuovo film di Michael Bay.

Passengers: trama, cast e curiosità sul film con Jennifer Lawrence

Dopo essersi distinto per i film Headhunters – Il cacciatore di teste e The Imitation Game, il regista norvegese Morten Tyldum è tornato al cinema nel 2016 con un film di fantascienza dal considerevole budget. Si tratta di Passengers (qui la recensione), pellicola che porta all’interno di un’astronave intenta a compiere un viaggio particolarmente lungo e complesso. Durante questo, qualcosa si complicherà fino a stringere tra loro i destini di due passeggeri, chiamati a compiere qualcosa di più grande. Scritta da Jon Spaihts, questa storia circolava da tempo in quel di Hollywood, rimasta per anni in attesa di trovare qualcuno disposto ad investirvi.

Numerosi sono i registi a cui era stato affidato il compito di darvi vita, tra cui l’italiano Gabriele Muccino. A spuntarla però fu infine Tyldum, il quale si è dichiarato un grande fan del genere, pur non apprezzando la freddezza e l’asetticità che spesso caratterizza i film appartenenti a questo. Il regista ha così deciso di concentrarsi principalmente sul rapporto tra i personaggi protagonisti, i quali hanno qui maggior importanza rispetto agli elementi futuristici. La storia, inoltre, è parzialmente basata sul racconto 50 Girls 50, pubblicato negli anni Cinquanta dalla Ec Comics.

Con un incasso di oltre 300 milioni di dollari, Passengers si è poi affermato come un buon successo, ottenendo anche le nomination all’Oscar per la miglior colonna sonora e la miglior scenografia. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Passengers: la trama del film

Quando l’astronave Avalon entra in collisione con alcuni meteoriti, l’ingegnere Jim Peterson si risveglia dal suo sonno criogenico. Ben presto, tuttavia, Jim si rende conto di essersi svegliato troppo presto e che, solo sull’astronave, andrà incontro alla morte prima di poter raggiungere la nuova colonia Homestead II. Jim trascorre un anno in completo isolamento, allietato solo dalle chiacchiere del robot barman Arthur. Mentre medita di compiere un gesto estremo, l’attenzione dell’uomo è attirata dalla bellissima giornalista Aurora Lane.  Jim decide di risvegliarla, facendole credere che fosse stata colpa di un difetto della sua capsula, così come era accaduto per lui.

In questo modo, l’uomo ha intenzionalmente scelto il destino della donna ma, essendosi innamorato di lei, chiede ad Arthur di mantenere il segreto. Un giorno, tuttavia, un fraintendimento compromette le menzogne di Jim e la reazione della donna è, a dir poco, violenta e furibonda. Ad un anno di distanza, si risveglia anche il capotecnico manutentore Gus. L’uomo intuisce che l’astronave sta registrando una serie di malfunzionamenti. La notizia metterà a dura prova Jim e Aurora, che dovranno prendere una decisione sul loro rapporto dal momento che, se riusciranno a salvare l’astronave, saranno condannati a rinamere in orbita per altri ottantotto anni.

Passengers cast

Passengers: il cast del film

Ad interpretare i due protagonisti Jim e Aurora vi sono gli attori Chris Pratt e Jennifer Lawrence. Per questo film l’attrice era preoccupata per come sarebbe stato girare una scena di sesso con Chris Pratt, il quale all’epoca era sposato. “Sarebbe stata la mia prima volta che baciavo un uomo sposato, e il senso di colpa è il peggior sentimento nello stomaco“, ha detto durante un’intervista. A peggiorare le cose, ha dovuto filmare ciò da nuda. Naturalmente non sarebbe stata mostrata nuda sullo schermo per via della clausola di nudità, ma sarebbe stata comunque nuda con il suo co-protagonista. Alla fine ha dovuto ubriacarsi molto in vista delle riprese.

Accanto a loro, nei panni del barista robot Arthur vi è l’attore Michael Sheen, il quale ha raccontato di essersi divertito molto in questo ruolo. Questa non è poi la prima volta che Sheen interpreta un proprietario di bar non umano, avendone anche interpretato uno come Castor in Tron: Legacy. Vi è poi Laurence Fishburne nei panni del capotecnico Gus Mancuso. Infine, con un cameo, compare l’attore Andy Garcia nel ruolo del capitano dell’astronave Norris. Nel film compare poi anche la voce di Emma Clarke come voce dell’astronave Avalon e quella dello sceneggiatori Spaihts come voce dell’Autodoc.

Passengers: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È comunque possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Passengers è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili, Google Play, Apple iTunes, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 7 ottobre alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb

Resident Evil: Welcome to Raccoon City, trailer del film con Kaya Scodelario

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Trailer dell’atteso reboot Resident Evil: Welcome to Raccoon City, che segna il ritorno alle origini del celebre franchise RESIDENT EVIL. Il regista e fan della saga Johannes Roberts riapre i giochi per un’intera e nuova generazione di appassionati. In RESIDENT EVIL: WELCOME TO RACCOON CITY, quella che un tempo era la sede del colosso farmaceutico Umbrella Corporation, Raccoon City, è ora una città morente del Midwest. L’esodo della compagnia ha trasformato la città in una landa desolata con un grande male che si annida sotto la superficie. Quando questo male viene liberato, un gruppo di sopravvissuti dovrà collaborare per scoprire la verità dietro la Umbrella Corporation e restare in vita.

Protagonisti di Resident Evil: Welcome to Raccoon City sono Kaya Scodelario, Robbie Amell, Hannah John-Kamen

Hotel Transylvania: Transformania in esclusiva su Prime Video

Hotel Transylvania: Transformania in esclusiva su Prime Video

Prime Video ha acquisito i diritti streaming in tutto il mondo (esclusa la Cina) di Hotel Transylvania: Transformania di Sony Pictures Animation. Il quarto capitolo della serie di family film da 1,3 miliardi di dollari sarà disponibile in oltre 240 paesi e territori nel mondo su Prime Video dal 14 gennaio 2022.

Dracula e la sua gang sono tornati come non li avete mai visti prima in Hotel Transylvania: Transformania. Ritrova i tuoi mostri preferiti per un’avventura tutta nuova che vede Dracula (Brian Hull) impegnato nella missione più terrificante di sempre. Quando la misteriosa invenzione di Van Helsing (Jim Gaffigan), il “Monsterification Ray”, va in tilt, Dracula e i suoi amici mostri vengono tutti trasformati in umani, mentre Jonathan (Andy Samberg) diventa un mostro! Nelle loro nuove sembianze, Dracula, spogliato dei suoi poteri, e un esuberante Jonathan, entusiasta della vita da mostro, devono fare squadra e girare tutto il mondo per trovare una cura prima che sia troppo tardi, e prima di farsi impazzire a vicenda. Con l’aiuto di Mavis (Selena Gomez) e dell’esilarante gang di umani di Dracula, la missione è riuscire a trovare un modo per tornare indietro prima che le loro trasformazioni diventino irreversibili. Nel voice cast del film sono presenti anche Kathryn Hahn (Ericka), Steve Buscemi (Wayne), Molly Shannon (Wanda), David Spade (Griffin, l’Uomo Invisibile), Keegan-Michael Key (Murray), Fran Drescher (Eunice), Brad Abrell (Frank) e Asher Blinkoff (Dennis).

“Il successo del franchise di Hotel Transylvania nel corso degli anni parla da solo”, ha dichiarato Jennifer Salke, head of Amazon Studios. “Il pubblico di tutto il mondo si è innamorato dei film creati dal geniale Genndy Tartakovsky e l’ultimo capitolo è la conclusione perfetta di un viaggio incredibile. Non potremmo essere più entusiasti di lavorare con Sony, Genndy, Jennifer Kluska, Derek Drymon, Selena Gomez e il talentuoso team di produzione per portare questo film divertente e commovente ai nostri clienti all’inizio del prossimo anno”.

“Il franchise di Hotel Transylvania è stato eccezionale per Sony Pictures Animation, coprendo quasi un decennio e presentando al mondo la visione straordinaria di Genndy Tartakovsky e siamo davvero orgogliosi di quello che i nostri straordinari registi Jennifer Kluska e Derek Drymon hanno portato a questa property così speciale” ha affermato Kristine Belson, presidente di Sony Pictures Animation. “Questi film hanno entusiasmato il pubblico e hanno spianato la strada a molti artisti che lavorano nella CG Animation. Ora la saga familiare di Dracula e di sua figlia Mavis, del genero Jonathan e degli amici mostri sta per concludersi. Siamo entusiasti di lavorare con Amazon per portare questo film alle famiglie di tutto il mondo”.

Per il capitolo conclusivo della serie di film Hotel Transylvania, il creatore del franchise Genndy Tartakovsky ritorna nel ruolo di sceneggiatore ed executive producer. Anche Selena Gomez sarà executive producer, oltre a tornare ad interpretare Mavis, la figlia di Dracula, al fianco di Andy Samberg, che torna a prestare la voce a Jonathan. Diretto da Derek Drymon e Jennifer Kluska, il film è prodotto da Alice Dewey Goldstone e gli executive producer sono Tartakovsky, Michelle Murdocca e Gomez. La storia è di Genndy Tartakovsky, mentre la sceneggiatura è scritta da Amos Vernon & Nunzio Randazzo e Genndy Tartakovsky.

Kit Harington: 10 cose non sai sull’attore

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Kit Harington: 10 cose non sai sull’attore

Kit Harington è un attore inglese, famoso per la sua interpretazione ne Il Trono di Spade. Di nobili origini, Kit Harington ha una lunga gavetta teatrale alle spalle e si è fatto conoscere mentre stava ancora studiando recitazione. Ha scoperto di adorare il mondo della recitazione in giovane età, mondo che non ha più lasciato. Il Trono di Spade gli ha sicuramente regalato molta popolarità, ma non solo: gli ha fatto conoscere anche quella che è diventata da poco sua moglie. Nell’attesa di scoprire le sue ultime interpretazione, tra cui quella in La mia vita con John F. Donovan, ci sono cose di lui che non si conoscono.

Ecco, dunque, dieci cose che non sapevate di Kit Harington.

Kit Harington: film e carriera

1. Kit Harington è nato a Londra. Christopher Catesby Harington è nato il 26 dicembre del 1986 a Acton, Londra, da Debora Jane Catesby, una commediografa, e da David Richard Harington, un uomo d’affari. Non è chiaro se il suo soprannome Kit derivi dalla scelta della madre di chiamarlo così in onore di come veniva chiamato Christopher Marlowe. Lo zio di Kit è Sir Nicholas John Harington, il 14° Baronetto Harington, mentre il bisnonno era Sir Richard Harington, il 12° Baronetto Harington. Tramite la sua nonna paterna, Lavender Cecilia Denny, Kit è imparentato con Carlo II d’Inghilterra. Anche dal padre, Kit discende dal politico Henry Dundas. Dopo aver completato gli studi alla Southfield Primary School dal 1992 al 1998, a 11 anni la sua famiglia si trasferì nel Worcestershire e andò a studiare al Chantry High School fino al 2003. Cominciò ad interessarsi alla recitazione dopo aver visto una rappresentazione di Aspettando Godot quando aveva 14 anni e cominciò a partecipare a diverse produzioni scolastiche. Tra il 2003 e il 2005 ha studiato teatro al Worcester Sixth Form College.

2. Kit Harington deve la sua carriera a Ben Whishaw. Quando aveva 17 anni si convinse a studiare recitazione in una scuola professionale dopo aver visto la performance di Ben Whishaw in una rappresentazione di Amleto del 2004. A 18 anni si recò a Londra e un anno dopo fu preso alla Royal Central School of Speech and Drama, laureandosi nel 2008. Mentre sta ancora frequentando la Royal Central School of Speech and Drama riesce ad ottenere la parte del protagonista per le repliche di War Horse, che si sono svolte al Royal National Theater di Londra, ruolo che gli ha dato una notevole popolarità.

3. Il ruolo Jon Snow è arrivato subito. Subito dopo le repliche di War Horse, Kit Harington fece un provino per il ruolo di Jon Snow per la puntata pilota de Il Trono di Spade. Anche se Kit stesso ipotizza che il fatto di essersi presentato al provino con un occhio nero gli ha probabilmente dato visibilità e lo ha aiutato ad ottenere il ruolo, venne scritturato perchè lo ritenevano perfetto come era per il ruolo. Fatto sta che inizia le riprese de Il Trono di Spade nell’ottobre 2009. Harington viene confermato per il ruolo di Jon Snow quando la HBO annuncia la produzione della prima stagione della serie, subendo dei cambiamenti: per entrare nel ruolo di è fatto crescere barba e capelli. La serie ha iniziato le riprese nel 2010 e la prima stagione è stata trasmessa l’anno successivo. Il resto poi è storia.

4. Kit Harington ha debuttato al cinema nel 2012. In quell’anno Harington debutta al cinema con Silent Hill: Revelation 3D, nel 2014 recita in Pompei e ne Il settimo figlio e presta la voce per il film Dragon Trainer 2. Successivamente prende parte a film come Testament of Youth, in 7 days in Hell, nel thriller Spooks: the greater good, The vote e Brimstone. Nel 2017 fa parte del cast della miniseries Gunpowder per la BBC e nello stesso anno viene scelto come testimonial del profumo The One per Dolce & Gabbana, realizzato grazie alla regia di Matteo Garrone. Una delle sue ultime intepretazioni riguarda il film La mia vita con John F. Donovan di Xavier Dolan. Nel 2021 recita invece nel film Marvel Eternals.

Kit Harington è su Instagram

5. Kit Harington non ha nessun profilo social. Secondo le sue testimonianze, preferisce che le sue siano, appunto sue. Come trova stressante il fatto di stare dietro a un account e mantenerlo attivo costantemente e di continuare a ricevere commenti per qualsiasi cosa.

Kit Harington e il matrimonio con Rose Leslie

6. Kit Harington e Rose Leslie si sono sposati il 23 giugno 2018. Dal 2012 i due attori de Il trono di spade hanno iniziato a frequentarsi, senza mai esporsi troppo e mantenendo la loro relazione il più privata possibile. Nel settembre del 2017 hanno annunciato il loro fidanzamento ufficiale, per poi sposarsi 9 mesi dopo al Wardhill Castle ad Aberdeen, in Scozia, nella proprietà della famiglia Leslie da 900 anni.

Kit Harington: curiosità

7. Kit Harington si è rotto una caviglia nel 2012. Rimasto chiuso fuori dal suo appartamento, ha cercando di entrarvi arrampicandosi. Durante la terza stagione de Il Trono di Spade si è dovuto ricorrere ai dei trucchetti per nascondere la ferita. Kit si è sentito talmente in colpa con il manager di produzione tanto da regalargli una bottiglia di whiskey.

8. Kit Harington ha mai avuto barba e capelli lunghi. Harington ha dichiarato di non aver mai avuto i capelli così lunghi da quando ha iniziato a interpretare Jon Snow e che intende tagliarsi capelli e barba appena la serie si sarà conclusa. Capelli che, per il suo ruolo, ha dovuto tingere di nero.

Kit Harington in Eternals

9. È tra i protagonisti del nuovo film Marvel. Nell’atteso Eternals, diretto dalla premio Oscar Chloe Zhao, Harington interpreta Dane Whitman, un umano che si ritrova ad intrecciare una storia d’amore con la divina Sersi, interpretata qui da Gemma Chan.

Kit Harington: età e altezza

10. Kit Harington è nato a Londra, Inghilterra, il 26 dicembre del 1988. L’attore è alto complessivamente 173 centimetri.

Fonti: IMDb, VanityFair

Dc FanDome 2021, ecco cosa aspettarci dall’evento DC/WB

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Dc FanDome 2021, ecco cosa aspettarci dall’evento DC/WB

Prepariamoci al DC FanDome 2021, la massima l’esperienza globale dei fan della DC Comics che potranno assistere sabato 16 ottobre alle 10:00 PDT, al nuovissimo, epico evento in streaming. L’evento virtuale gratuito accoglierà ancora una volta i fan di tutto il mondo per immergersi nel DC Multiverse su DCFanDome.com e celebrare le star e i creatori dei lungometraggi, serie televisive dal vivo e animate, giochi, fumetti, home cinema e altro ancora.

DC FanDome 2021 sarà disponibile anche su Twitch, YouTube, Facebook e Twitter, offrendo ai fan più modi per guardare gli eventi che si svolgono in DC FanDome’s Sala degli eroi. Inoltre, DC Kids FanDome verrà lanciato lo stesso giorno con una speciale esperienza per bambini accessibile separatamente su DCKidsFanDome.com. Ma cosa vedremo davvero durante l’evento, ecco un dettaglio offerto a tutti voi.

DC FanDome presenterà un raduno senza precedenti come accaduto l’anno scorso di cast e creatori dietro i preferiti ai, fumetti, film, serie tv e videogiochi usciti. Inoltre svelerà le ultime notizie, trailer esclusivi e annunci, filmati inediti, conversazioni altre sorprese che stanno per arrivare nell’Universo DC.

Warner Bros. Pictures e Warner Bros. Television

the batmanLa Warner Bros. Pictures presenterà sei titoli attesissimi con novità esclusive come il trailer di The Batman, nuovi contenuti dalla DC League of Super-Pets, un primo sguardo a Black Adam, un’anteprima di The Flash e il dietro le quinte di Aquaman 2: and the Lost KingdomShazam! Furia degli dei.

La Warner Bros. Television offrirà uno sguardo alle nuove stagioni di Batwoman, The Flash, Superman & Lois e Sweet Tooth; un tributo d’addio a Supergirl mentre si avvicina alla sua epica conclusione dopo sei stagioni; una celebrazione di 100 episodi di DC’s Legends of tomorrow; un primo sguardo all’imminente nuovo dramma Naomi; e un’anteprima ad un atteso episodio di Stargirl della DC.

Warner Bros. Games e Dc Comics

Warner Bros. Games e Dc ComicsWarner Bros. Games presenterà nuove rivelazioni dall’attesissimo Gotham Knights, sviluppato da Warner Bros. Games Montréal, e Suicide Squad: Kill the Justice League, sviluppato da Rocksteady Studios.

DC Comics onorerà l’eredità di uno dei più grandi supereroi e icona del mondo di libertà e uguaglianza, ovvero, Wonder Woman, con una vetrina di tre libri in uscita. DC esplora la sua storia con la miniserie DC Black Label Wonder Woman Historia, che espande il mito amazzonico con Nubia e le Amazzoni e onora l’ispirazione che lei ha dato alle donne di tutto il mondo la graphic novel originale Wonderful Women of the World. Inoltre, DC condividerà i dettagli sulla prossima puntata dell’epico crossover comico Batman/Fortnite che attraversa l’universo, e anche i fan possono aspettarselo scopri di più sull’imminente Batman: Fear State, la nuova serie di sei numeri Black Manta, il ritorno dell’Universo Milestone e molto altro ancora.

HBO Max e Warner Bros. Animation, Warner Bros. Home Entertainment

 

HBO Max svelerà uno sguardo esclusivo alla prossima serie Peacemaker e limited serie evento DMZ. Lo streamer sta anche debuttando con altre sorprese e anticipazioni dal nuovo serie così come gli show in corso come Titans e Doom Patrol. Tutte e quattro le serie grandine dalla Warner Bros. Television.

Warner Bros. Animation offrirà uno sguardo alla prossima serie limitata Aquaman: Re di Atlantide; fornire un’anteprima della terza stagione della serie di commedie animate per adulti Harley Quinn e condividi cosa c’è in serbo per #HarIvy; dare un’occhiata molto presto al prossimo capitolo animato del Cavaliere Oscuro nella nuovissima serie in arrivo Batman: Caped Crociato; e dai ai fan un’anteprima di Young Justice: Phantoms (attenzione: ci sarà spoiler!).

Warner Bros. Home Entertainment presenterà in anteprima due DC Animated originali in arrivo Film: un’anteprima di Superman e del resto della Justice League in Injustice, una novità assoluta film d’animazione ispirato ai famosi giochi e fumetti, nonché alla premiere del trailer del nuovissimo film d’animazione Catwoman: Hunted. Entrambi i film sono prodotti in associazione con Warner Bros. Animation. DC FanDome in tutto il mondo

DC FanDome: secondo teaser Trailer

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DC FanDome: secondo teaser Trailer

La Warner Bros Pictures ha diffuso un nuovo trailer del DC FanDome, l’attesissimo evento della DC che svelerà i nuovi piani per il DC Universe. L’evento si terrà in streaming il 16 ottobre 2021.

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Black Widow: una scena tagliata chiarisce sul presunto “buco di trama”

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Black Widow è stato accolto in maniera positiva sia dalla critica che dal pubblico. Tuttavia, diversi fan non hanno risparmiato alcune lamentele nei confronti di un particolare momento nel finale.

Dopo la battaglia culminante nella Stanza Rossa, Natasha rimane in piedi tra le macerie della fortezza un tempo galleggiante, mentre il Segretario Thaddeus Ross (William Hurt) irrompe sulla scena. Dato che Natasha è ancora in fuga a causa della questione legata agli Accordi di Sokovia in Captain America: Civil War, si presume che l’intento di Ross sia quello di arrestarla. Tuttavia, la scena si interrompe prima che Ross possa effettivamente fare qualcosa: ci ritroviamo così a circa due settimane dopo quel momento, quando una bionda Natasha è ormai pronta a partire per riunirsi con i suoi compagni Vendicatori.

In passato, la regista Cate Shortland aveva così motivato quell’apparente buco di trama: “È stato intenzionale, perché volevamo lasciare la domanda su come Nat se la sarebbe cavata, piuttosto che dare vita ad un altro combattimento e magari arrivare a sfinire il pubblico. Volevamo lasciare gli spettatori con una domanda, e cioè come aveva fatto Nat ad usare la sua ingegnosità, perché alla fine l’ha fatto. Probabilmente ha negoziato una via d’uscita da quella situazione. Ma non lo so…”

Ora, sappiamo finalmente cosa è successo grazie ad una scena eliminata dal film e spuntata online: Ross arriva, scopre che Natasha ha distrutto la Stanza Rossa da sola e la prende subito in custodia. Tuttavia, nella scena in questione, Guardiano Rosso, Yelena Belova e Melina Vostokoff non portano con loro Taskmaster, che invece viene preso dal Generale. Inutile dire che questo momento sembra anticipare un possibile arrivo dei Thunderbolts, dal momento che già in passato si era parlato della possibilità che fosse proprio Ross ad assemblare la squadra.

I Marvel Studios potrebbero aver cambiato rotta su questo fronte, ma alla fine apprendiamo come Vedova Nera sia riuscita a fuggire da Ross. Perché questa scena sia stata tagliata dal film è difficile da dire, ora come ora. Potete vedere la scena cliccando qui (via CBM).

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh e Rachel Weisz. Il film arriverà nelle sale il 7 luglio e su Disney+ con Accesso Vip il 9 luglio.

In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.

What If…? Episodio 9: la spiegazione della scena post-credit

What If…? Episodio 9: la spiegazione della scena post-credit

La prima stagione di What If…? si è ufficialmente conclusa con il nono episodio dal titolo “E se… l’Osservatore avesse infranto il proprio giuramento?”, che contiene anche una scena post-credit (l’unica dell’intera serie) che stravolge il finale di Captain America in Avengers: Endgame dal punto di vista di Captain Carter.  Ma cosa significa davvero quella scena? E soprattutto, come potrebbe cambiare le carte in tavola per il più ampio MCU? Scopriamolo insieme grazie a Screen Rant.

La storia di Captain Carter

La prima serie animata dei Marvel Studios è essenzialmente composta da storie isolate ambientate in diverse realtà del Multiverso. Tuttavia, nell’episodio finale abbiamo visto una squadra composta da diversi eroi unirsi per combattere Ultron, i cosiddetti Guardiani del Multiverso. Il team include la versione Star Lord di T’Challa, Killmonger, Gamora, Party Thor, Strange Supreme (la versione dark – o villain – di Doctor Strange) e, ovviamente, Captain Carter.

Il personaggio di Captain Carter è stato introdotto nel primo episodio dello show, che mostra un universo in cui è Peggy Carter, e non Steve Rogers, a ricevere il Siero del super soldato. In quella linea temporale, Steve indossa una tuta mech in stile Iron Man, chiamata Hydra Stomper, per aiutare Peggy a combattere i cattivi. Proprio come nel primo film di Captain America, Captain Carter finisce per essere strappata al suo tempo dopo aver sconfitto l’Hydra e trasferita ai giorni nostri, dove si unisce allo SHIELD per continuare con i suoi sforzi eroici in tutto il mondo.

Dopo aver preso parte ai Guardiani del Multiverso e aver aiutato l’Osservatore a sconfiggere Ultron, Captain Carter chiede se può tornare alla sua epoca originale e stare con Steve, ma l’Osservatore nega la sua richiesta. Invece, la riporta esattamente dove l’avevamo lasciata nel finale del primo episodio, sulla nave vista all’inizio di Captain America: The Winter Soldier. Dopo aver abbattuto i terroristi a bordo con Vedova Nera, Peggy scopre che Steve potrebbe essere vivo.

Perché l’Osservatore nega la richiesta di Captain Carter?

Chiaramente, l’Osservatore non disdegna di infrangere il suo giuramento di non interferenza se la situazione dovesse richiederlo. Interviene, infatti, per sconfiggere la versione di Ultron potenziata dalle Gemme dell’Infinito e per collocare Vedova Nera in una realtà diversa da quella da cui proviene, al solo scopo di renderla felice. Tuttavia, quando Peggy gli chiede di tornare indietro nel tempo, come fa Steve alla fine di Avengers: Endgame, l’Osservatore rifiuta.

La sua motivazione è chiara: l’universo odierno di Captain Carter ha ancora bisogno di lei, e probabilmente finirebbe in grossi guai se provasse ad andare via. Rimandarla negli anni ’40 sarebbe un cambiamento troppo grande. Al contrario, in Endgame, Captain America ha raggiunto la fine del suo ruolo da protagonista nella sua linea temporale. Ha dato tutto quello che poteva, e il suo tempo da eroe è finito, quindi il suo andare via non avrebbe comunque grandi conseguenze. Inoltre, il viaggio nel tempo dei Vendicatori era parte della loro realtà principale, non una divergenza di quella stessa realtà, mentre un cambiamento attuato dall’Osservatore sarebbe stato un importante evento Nexus.

Un finale diverso per Captain Carter

Sebbene l’Osservatore scelga di non rimandare Captain Carter all’epoca della Seconda Guerra Mondiale, sicuramente sapeva cosa l’aspettava nella sua attuale linea temporale: un implicito ricollegamento a Steve. Natasha mostra a Peggy che i terroristi sulla nave stavano cercando un pezzo di carico particolarmente robusto: una cassa di metallo che contiene la tuta originale Hydra Stomper, e che, secondo Vedova Nera, ha ancora qualcuno al suo interno.

La chiara implicazione è che Steve è in qualche modo vivo e vegeto, permettendo a Captain Carter di avere un finale diverso rispetto a quello di Avengers: Endgame, riunendosi con il suo amore ai giorni nostri. Tuttavia, il fianle della prima stagione di What If…? anticipa anche una svolta molto più oscura: nell’universo di Captain Carter, Steve è diventato il Soldato d’Inverno.

Steve Rogers è il nuovo Soldato d’Inverno dell’Hydra?

Anche se il finale dell’episodio 9 non conferma ufficialmente che Steve è il Soldato d’Inverno, la cosa è fortemente implicita. La situazione, infatti, rispecchia il secondo film di Captain America, incentrato sui decenni di tormento e controllo su Bucky Barnes quando era il Soldato d’Inverno. È improbabile che Steve e l’Hydra Stomper fossero ancora attivi senza che lo SHIELD lo sapesse, a meno che non sia stato manipolato da un’organizzazione più oscura che operava nell’ombra. E dal momento che l’Hydra è probabilmente ancora attiva nella linea temporale di Captain Carter, proprio come lo era nella Sacra linea temporale del MCU, potrebbero facilmente esserci proprio lei dietro il ritorno di Steve.

Come sarebbe Steve Rogers nelle vesti di Soldato d’Inverno, tuttavia, è un po’ meno chiaro. Dal momento che l’Hydra Stomper è ancora in uso, è improbabile che Steve sia stato modificato con il Siero del super soldato dell’Hydra, allo stesso modo di Bucky. Una trasformazione riuscita avrebbe reso l’Hydra Stomper irrilevante e più adatto ad un agente meno potente. Ma se Steve non è stato modificato con il Siero del super soldato, perché sarebbe stato tenuto in vita? In teoria, chiunque potrebbe imparare a pilotare l’Hydra Stomper, e se fosse caduto nelle mani sbagliate, sarebbe stato sicuramente più facile insegnare a qualcuno dalla parte dei cattivi a usarlo, piuttosto che cercare di costringere Steve. Ci sono molti inspiegabili misteri legati all’apparente ritorno di Steve in What If…?, che si spera verranno risolti nella seconda stagione.

Cosa vedremo nella seconda stagione?

what ifÈ stato già annunciato che buona parte della seconda stagione di What If..? esplorerà realtà completamente nuove, così come nuove varianti di personaggi già noti, inclusi alcuni della Fase 4 del MCU. Tuttavia, ci sono anche forti accenni nel finale della prima stagione che indicano che alcuni dei suoi personaggi potrebbero essere ulteriormente rivisitati. Il ritorno più ovvio è quello di Captain Carter, in particolare a causa dell’impostazione della scena post-credit. Ma la prossima stagione dello show rivelerà davvero la verità sulla trasformazione implicita di Steve Roger nel Soldato d’Inverno, o si è trattato soltanto di un’anticipazione per qualcosa di più grosso in programma?

Captain Carter è stato uno dei personaggi più popolari della prima stagione di What If…?, quindi avrebbe senso rivisitarla nella seconda stagione. Dal momento che ora sa che l’Hydra è sopravvissuta alla Seconda Guerra Mondiale grazie alla sua avventura nel Multiverso con Vedova Nera, potrebbe ipoteticamente impedire che tragici eventi di Captain America: The Winter Soldier accadano nel suo universo. Questo potrebbe essere un risvolto interessante, e sarebbe ancora più avvincente con una storyline del Soldato d’Inverno che coinvolgesse Steve Rogers. È davvero vivo? Ha preso il Siero del super soldato? O è qualcun altro che sta usando l’Hydra Stomper? Si spera che la seconda stagione di What If…? fornisca tutte le risposte necessarie.

Caro Evan Hansen: trailer del film sull’omonimo spettacolo di Broadway

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Guarda il trailer del film Caro Evan Hansen. Diretto dall’acclamato regista Stephen Chbosky (Noi Siamo Infinito – The Perks of Being A Wallflower, Wonder), Caro Evan Hansen è stato scritto per il grande schermo dall’autore dello spettacolo, già vincitore del Tony Award, Steven Levenson, con musiche e testi realizzati dal duo vincitore di premio Oscar, Grammy e Tony, Benj Pasek & Justin Paul (La La Land, The Greatest Showman).

Lo spettacolo di Broadway che ha emozionato una generazione diventa un’appassionante evento cinematografico: dopo aver vinto Tony, Grammy ed Emmy, Ben Platt torna a vestire i panni dell’ansioso e solitario studente liceale che vive le sfide di comprendere sé stesso e riuscire a integrarsi nella confusione e nella crudeltà di un’epoca travolta dai social media.

 Ad animare Caro Evan Hansen le canzoni vincitrici del Grammy, inclusi i brani simbolo “You Will Be Found,” “Waving Through a Window,” “For Forever” e “Words Fail,” e le interpretazioni della sei volte candidata all’Oscar Amy Adams e della vincitrice del Premio Oscar Julianne Moore, oltre a Kaitlyn Dever (La Rivincita delle Sfigate – Booksmart), Amandla Stenberg (Il Coraggio della Verità – The Hate U Give), Colton Ryan (su Apple TV+ con Little Voice), Nik Dodani (su Netflix con Atypical), DeMarius Copes (a Broadway con Mean Girls) e Danny Pino (su NBC per Law & Order: Unità Speciale). Dear Evan Hansen è prodotto da Marc Platt (La La Land, Into the Woods, Il Ritorno di Mary Poppins – Mary Poppins Returns) e Adam Siegel (Cani Sciolti – 2 Guns, Drive), ed ha visto la produzione esecutiva di Michael Bederman, Steven Levenson, Benj Pasek e Justin Paul. Il film sarà distribuito da Universal Pictures a livello internazionale.

Venom: La furia di Carnage, il “romantico” titolo che doveva avere in origine

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È difficile immaginare un titolo più appropriato di Venom: La furia di Carnage per l’attesissimo sequel del cinecomic uscito nel 2018. Tuttavia, pare che all’inizio il regista Andy Serkis avesse pensato ad un titolo assai diverso rispetto all’originale Let There Be Carnage.

Durante una recente intervista con Collider, infatti, è stato proprio lui a rivelare che uno dei titoli considerati per il sequel era ispirato ad una canzone dei Joy Division, ossia Love Will Tear Us Apart. “Abbiamo pensato per un momento che si sarebbe potuto chiamare Venom: Love Will Tear Us Apart, perché era un titolo che ci dava un’idea di continuità”, ha spiegato Serkis. “Ma alla fine Let There Be Carnage ci è sembrato più appropriato. Non ci sono stati molte discussione per gli altri titoli a cui stavamo pensando. Let There Be Carnage è sempre stato un contendente davvero forte.”

Come ha più volte ribadito Andy Serkis in passato, Venom: La furia di Carnage affronta due storie d’amore anticonvenzionali, decisamente contorte: da un lato la relazione tra Eddie Brock e il simbionte Venom; dall’altra quella tra Cletus Kasady/Carnage e la sua ex fiamma altrettanto squilibrata, Frances Barrison/Shriek. Proprio per questo, Love Will Tear Us Apart sarebbe stato un titolo alquanto interessante, anche se è abbastanza facile intuire perché l’idea, alla fine, sia stata abbandonata.

Quello che sappiamo su Venom: La furia di Carnage

Tom Hardy ritorna sul grande schermo nel ruolo del “protettore letale” Venom, uno dei personaggi Marvel più enigmatici e complessi. In Venom: La furia di Carnage assisteremo allo scontro tra il simbionte e Cletus Kasady, aka Carnage, uno degli antagonisti più celebri dei fumetti su Spider-Man, interpretato da Woody Harrelson.

Nel cast del sequel anche Michelle Williams (Fosse/Verdon) nei panni di Anne Weying, Naomie Harris (No Time to Die) nei panni di Shriek e l’attore inglese Stephen Graham (Boardwalk Empire, Taboo). Il film uscirà in autunno al cinema.

Batman è l’unico eroe dei fumetti che Denis Villeneuve porterebbe al cinema

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Lo scorso settembre avevano fatto molto discutere alcuni dichiarazioni del regista Denis Villenevue, il quale aveva espresso il suo punto di vista in merito a tutta la questione legata ai film di supereroi (dibattito partito molto tempo prima, a seguito di alcune dichiarazioni dell’illustre Martin Scorsese).

Nello specifico, Villeneuve aveva dichiarato: “Il problema oggi… beh, se parliamo della Marvel, il fatto è che tutti questi film sono realizzati con lo stesso stampo. Alcuni registi possono aggiungere un po’ di colore, ma alla fine vengono sempre tutti prodotti nella stessa fabbrica. Questo non toglie nulla ai film, ma è come se fossero già formattati.”

Tuttavia, pare che esista almeno un personaggio appartenente al mondo dei fumetti che potrebbe convincere il regista di Blade Runner 2049 e Dune a realizzare un film basato su quel genere di proprietà. In una clip diffusa dal giornalista Josh Horowitz su Twitter (via The Direct), Denis Villeneuve ha dichiarato: “Batman sarebbe probabilmente l’unico personaggio con cui potrei relazionarmi. Da quello che ho letto, come ad esempio ‘Arkham Asylum’ o altre storie con cui sono entrato in contatto da adulto, è l’unico personaggio con cui potrei stabilire un legame.”

Ricordiamo che prima che Matt Reeves venisse ufficialmente ingaggiato per The Batman, il nome di Denis Villeneuve era spuntato fuori tra i possibili candidati alla regia. Ora che il suo amore per il personaggio è uscito alla scoperto, nulla potrebbe vietare alla Warner Bros. (che di recente si è occupata proprio della distribuzione di Dune) di coinvolgerlo in un eventuale sequel o spin-off.

Boss Baby 2 – Affari di Famiglia da oggi al cinema

Boss Baby 2 – Affari di Famiglia da oggi al cinema

Debutta oggi al cinema distribuito da Universal Pictures Boss Baby 2 – Affari di Famiglia.  Ereditando il successo del primo film, che ha guadagnato più di 500 milioni di dollari nel Mondo, Boss Baby 2 – Affari di Famiglia è diretto nuovamente da Tom McGrath e prodotto da Jeff Hermann (Kung Fu Panda 3). Nel sequel della commedia campione d’incassi di DreamWorks Animation nominata agli Oscar, i fratelli Templeton – Tim (James Marsden, noto per il franchise di X-Men) e il suo fratello minore Baby Boss Ted (Alec Baldwin) – sono diventati adulti e si sono allontanati. Tim è un papà e marito pantofolaio a tempo pieno. Ted è un CEO di fondi speculativi. Ma un nuovo baby boss dall’approccio innovativo e dall’atteggiamento positivo li riunirà e sarà d’ispirazione per un nuovo affare di famiglia.

Tim e sua moglie, Carol (Eva Longoria), la vera capofamiglia, vivono nella periferia con la loro super-intelligente figlia Tabitha (Ariana Greenblatt, Avengers: Infinity War) e l’adorabile nuova bambina Tina (Amy Sedaris, BoJack Horseman – Netflix). Tabitha, che è la migliore della sua classe al Centro Acorn per Bambini Dotati, idolatra suo zio Ted e vorrebbe diventare come lui, ma Tim, ancora in contatto con la sua iperattiva immaginazione giovanile, è preoccupato che lei si stia impegnando troppo a discapito di un’infanzia normale.

Quando la piccola Tina rivela di essere (SORPRESA!) un agente segreto tra i migliori della BabyCorp in missione per scoprire gli oscuri segreti della scuola di Tabitha e del suo misterioso fondatore Dr. Edwin Armstrong (Jeff Goldblum), i fratelli Templeton si trovano riuniti nei modi più inaspettati e sono portati a rivalutare il significato di famiglia e a scoprire cosa conta veramente. Lisa Kudrow e Jimmy Kimmel riprenderanno i loro ruoli come genitori di Ted e Tim.

Andy Serkis riflette sul futuro del motion capture

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Andy Serkis riflette sul futuro del motion capture

La tecnica del motion capture, che implica la registrazione e la ricreazione in digitale dei movimenti di un attore, è sempre stata al centro di un acceso dibattito, tra chi sostiene che si tratti di un mero effettivo visivo e chi, invece, ritiene che sia recitazione al 100%.

Chiaramente, un attore come Andy Serkis, noto proprio per aver dato vita a numerosi personaggi attraverso il motion capture (tra cui Gollum de Il signore degli anelli e Cesare de Il pianeta delle scimmie), è particolarmente sensibile nei confronti della questione e proprio durante una recente intervista con Total Film in occasione della promozione di Venom: La furia di Carnage ha avuto modo di riflettere sul futuro impiego della tecnica e su eventuali risvolti.

Serkis crede che il motion capture sia in continua evoluzione, al fine di tradurre al meglio, in maniera ancora più dettagliata, la performance dell’attore, al punto che potrebbe eventualmente sostituire completamente il makeup. “Il metodo di acquisizione del volto di un attore si evolve continuamente. L’obiettivo è arrivare ad una riproduzione in grado di restituire i più piccoli dettagli e le diverse sfumature”, ha spiegato.

“Spesso le persone mi hanno criticato perché in precedenza avevo detto che era come il makeup digitale, ma la verità è che lo sta diventando”, ha aggiunto. “Penso che a breve saremo in grado di interpretare un personaggio storico grazie alla fotogrammetria e avere, ad esempio, il vero volto di Abramo Lincoln piuttosto che una maschera scolpita.”

Fantastici Quattro: Kevin Smith vuole un ruolo ben preciso nel reboot Marvel

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Per sua stessa ammissione, Kevin Smith ritiene di non essere la persona più adatta per occuparsi delle regia di un cinecomic Marvel, ma a quanto pare al celebre regista, sceneggiatore e attore piacerebbe comunque avere un ruolo in uno dei prossimi progetti dei Marvel Studios.

Stiamo parlando di Fantastici Quattro, l’atteso reboot dedicato alla prima grande famiglia Marvel che sarà diretto da Jon Watts, regista della trilogia di Spider-Man con protagonista Tom Holland. Durante una recente intervista con ET Canada, infatti, Smith ha rivelato che amerebbe interpretare un personaggio assai particolare nel nuovo riavvio cinematografico, ossia Willie Lumpkin, il postino che Stan Lee ha interpretato nell’adattamento del 2005 ad opera di Tim Story.

“Dal momento che stiamo per avere un nuovo film dei Fantastici Quattro, mi piacerebbe interpretare Willie Lumpkin, il postino che Stan Lee ha interpretato nel film del 2005”, ha spiegato Kevin Smith. “Mi piace perché non si mette nei guai. Entra in scena, consegna la posta ed esce. Forse è stato coinvolto in qualche avventura qua e là, non lo so. Questo è il tipo di personaggio che vorrei interpretare. Se Kevin Feige mi dicesse: ‘Abbiamo bisogno di te per il ruiolo di Lumpkin’, lo farei senza pensarci due volte. Ma non interpreterei mai un eroe.”

Le info sul reboot Marvel dei Fantastici Quattro

Il film dei Fantastici Quattro ambientato nel MCU è stato ufficialmente annunciato durante lo scorso Investor Day 2020 di Disney. Al momento i dettagli sul film sono scarsi: sappiamo soltanto che la pellicola sarà diretta da Jon Watts, regista di Spider-Man: HomecomingSpider-Man: Far From Home e di Spider-Man: No Way Home, attualmente in fase di post-produzione.

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