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Star Wars: George Lucas sulla decisione di vendere il franchise alla Disney

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Il nuovo libro “Star Wars Archives: Eps I-III: 1999-2005” contiene tantissimi dettagli inediti sulla realizzazione della divisiva trilogia prequel di George Lucas, anche se forse è giusto dire che quei film non hanno ricevuto neanche lontanamente l’accoglienza negativa riservata ai recenti episodi.

La trilogia sequel è stata realizzata dalla Disney dopo che il creatore del franchise vendette la Lucasfilm allo studio nel lontano 2012. L’autore Paul Duncan ha di recente condiviso via Twitter un nuovo estratto dal suo libro, in cui Lucas parla di ciò che lo ha spinto a vendere il franchise di Star Wars alla Casa di Topolino.

“A quel tempo stavo iniziando la nuova trilogia. Avevo parlato con gli attori e stavo iniziando a prepararmi. Stavo anche per avere una figlia con mia moglie. Ci vogliono 10 anni per fare una trilogia: quella prequel è durata dal 1995 al 2005 “, spiega Lucas. “Nel 2012 avevo 69 anni. Quindi la domanda era: continuerò a lavorare a questa casa per il resto della mia vita? Voglio farlo ancora? Alla fine ho deciso di crescere mia figlia e godermi la vita per un po’.”

George Lucas e i piani per la trilogia sequel di Star Wars

George Lucas ha ammesso che avrebbe potuto decidere di non vendere la Lucasfilm e magari provare a convincere qualcun altro a farsi carico della trilogia. Tuttavia, ha ammesso che sarebbe stato impossibile per lui non mettere bocca su ciò che sarebbe accaduto nei vari film, qualcosa con cui lo stesso aveva già lottato ai tempi de L’Impero Colpisce Ancora e Il Ritorno dello Jedi (che vennero diretti da altri due registi).

Lucas ha poi negato le voci secondo cui si sarebbe stufato del franchise e ha ammesso di essere rimasto particolarmente deluso dalla decisione della Disney di non seguire i piani che aveva consegnato loro in merito alla direzione che avrebbe dovuto prendere la trilogia sequel.

“Ho passato la mia vita a creare Star Wars – 40 anni – e rinunciarvi è stato molto, molto doloroso”, riflette il regista. “Ma era la cosa giusta da fare. Ho pensato che avrei avuto maggior voce in capitolo sugli ultimi tre perché li avevo già avviati, ma hanno deciso che volevano fare qualcos’altro. Le cose non sempre vanno come vuoi. La vita è anche questo.”

Shang-Chi: Awkwafina parla del suo misterioso personaggio

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Shang-Chi: Awkwafina parla del suo misterioso personaggio

Non si sa ancora quale personaggio interpreterà Awkwafina in Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings, ma la talentuosa attrice (vista nel bellissimo The Farewell) sembra destinata a diventare una figura chiave dell’Universo Cinematografico Marvel. Allo stato attuale (anche a causa della pandemia di Covid-19), il progetto rimane avvolto nel più fitto mistero, ma la speranza è quella di vedere a breve un primo sguardo al film e, soprattutto, che la data di uscita nelle sale resti confermata per il 9 luglio 2021.

Parlando con Style Caster, Awkwafina ha anticipato qualcosa in merito al suo ruolo nel prossimo attesissimo film dei Marvel Studios. “C’è un po ‘di me in ogni personaggio che interpreto, il che è un bene e un male”, ha spiegato la star di Jumanji: The Next Level quando le è stato chiesto cosa poteva rivelare in merito al suo ruolo. “Mi sento come se potessi relazionarmi con lei. Non posso dire molto sul personaggio, ma posso dire che è stata scaraventata in un mondo in cui non sa davvero cosa fare. Allo stesso tempo, sta scoprendo molte cose su se stessa.”

Alla domanda su come la Marvel abbia evitato i tropi narrativi in Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings, Awkwafina ha risposto: “Quando pensi alle cose che hanno caratterizzato sia gli asiatici che gli asiatici americani nei media americani, pensi a cose come il kung fu e le arti marziali. Anche se il film parla di questo, siamo stati in grado di lavorare con squadre di stuntman di livello mondiale, fatte di persone che vivono di questo. Quindi, l’autenticità con cui lo studio e il regista Destin Daniel Cretton si sono approcciati a questi tropi è davvero molto speciale.” 

Con un po’ di fortuna, Shang-Chi rappresenterà un grande passo avanti per il MCU in termini di diversità, andando ad aggiungere alcuni importanti volti nuovi alla Fase 4, che dovrebbero giocare un ruolo chiave anche in futuro. Lo stesso Shang-Chi, ad esempio, dovrebbe diventare un personaggio fondamentale nella narrativa dell’universo condiviso. Tuttavia, considerato il cast di supporto, è un discorso che potrebbe tranquillamente estendersi a tutti i personaggi coinvolti nella storia.

L’uscita nelle sale di Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings è fissata al 7 maggio 2021. Destin Daniel Cretton, acclamato regista di Short Term 12 e The Glass Castle (di recente è uscito il suo ultimo lavoro Il Diritto di Opporsi, con Michael B. Jordan, Jamie Foxx e Brie Larson) è stato scelto per dirigere il film che vanta la sceneggiatura di Dave Callaham (The Expendables, Godzilla, Wonder Woman 1984).

Vi ricordiamo che nei panni del protagonista ci sarà l’attore canadese Simu Liu, visto di recente nella commedia di Netflix Kim’s Convenience. Insieme a lui, nel cast, figureranno anche Tony Leung Chiu-wai nei panni del Mandarino, e Awkwafina, che dovrebbe interpretare un “leale soldato” del Mandarino, e se è vero che il villain qui sarà il padre di Shang-Chi, in tal caso ci sono ottime possibilità che si tratti di Fah Lo Suee. Chi ha letto i fumetti saprà che è la sorella dell’eroe del titolo e che il suo superpotere è l’ipnosi.

Ryan Dorsey, chi è? Curiosità sull’attore di Justified

Ryan Dorsey, chi è? Curiosità sull’attore di Justified

Quello di Hollywood è un universo complesso in cui attori e attrici, interagendo tra loro, determinano il destino gli uni degli altri. Ci sono attori infatti, magari non eccessivamente famosi, che acquistano un po’ di notorietà in più grazie ai loro rispettivi compagni. Tra questi c’è anche Ryan Dorsey, attore principalmente di serie tv, diventato famoso grazie alla sua storia con una delle maggiori interpreti di Glee, Naya Rivera.

Scopriamo quindi tutto quello che c’è da sapere su Ryan Dorsey, sulla sua carriera in tv e sulla sua turbolenta vita privata e sentimentale.

Ryan Dorsey film e serie tv: gli inizi della sua carriera

Nato il 19 luglio del 1983 a Chesapeake, in West Virginia, Stati Uniti, Ryan Keith Dorsey comincia a interessarsi alla recitazione soltanto al liceo. Da sempre appassionato di sport, dopo le scuole medie, Ryan si trasferisce dalla piccola Chesapeake a Charlotte, in North Carolina. Il trasferimento in una città più grande, infatti, avrebbe dato al giovane Dorsey maggiori opportunità di successo. Purtroppo, a causa di un trauma cerebrale subito a causa di un incidente, Ryan è costretto a ritornare in West Virginia e a frequentare la Riverside High School.

Non potendo più praticare il suo tanto amato football a causa del trauma subito, il ragazzo decide di dedicarsi ad attività alternative. E’ in questo periodo infatti che comincia a interessarsi alla recitazione, aderendo al programma teatrale della scuola, gestito da un attore professionista di Hollywood ‘in licenza’.

Dopo il liceo, Ryan decide di iscriversi alla Western Carolina Univerisity con l’intenzione di unirsi poi alla squadra di football della scuola. Tuttavia, soltanto dopo il primo anno, Ryan abbandona la WCU per trasferirsi a New York e iscriversi al NY Conservatoryfor Dramatic Arts. Qui il ragazzo studia recitazione e arti drammatiche e comincia a gettare le basi della sua carriera nel mondo dello spettacolo.

In quegli anni Ryan comincia a partecipare ai primi progetti cinematografici e televisivi. Dopo aver girato alcuni cortometraggi, dal 2013 per Dorsey arrivano i primi ruoli importanti. L’attore ottiene piccoli ruoli in serie tv di successo come Southland (2013), Parks and Recreation (2013), Mob City (2013), You’re The Worst (2014), The Mentalist (2014) e Shameless (2015).

Ryan Dorsey in Justified – L’uomo della legge

Nel 2015, tuttavia, per Ryan Dorsey arriva la prima grande occasione. Quell’anno viene infatti scelto per entrare a far parte del cast della serie Justified – L’umo della Legge, creata da  Graham Yost per il canale della FX. La serie è basata sul personaggio immaginario di Marshal Raylan Givens, protagonista dei romanzi Pronto, A Caro Prezzo (Riding The Rap), Raylan e Fuoco in Buca (Fire in the Hole) di Elmore Leonard.

Il protagonista della serie è Raylan Givens (Timothy Olyphant), un ufficiale degli Stati Uniti dalla condotta decisamente anticonvenzionale. Nonostante faccia parte delle forze armate statunitensi e debba rispettare un certo codice di comportamento, con i suoi modi, Raylan è molto più simile a uno sceriffo del vecchio west.

La sua personalità abrasiva e la sua condotta ai limiti della legalità, lo mettono continuamente nei guai, rendendolo un target per le organizzazioni criminali e non solo. E’ proprio a causa di un diverbio con il suo superiore che Raylan viene riassegnato a Lexington, in Kentucky. Tra i vari distretti sotto la sua giurisdizione c’è anche Harlan County, sua piccola cittadina natale da cui Raylan era ‘fuggito’ quando era ancora molto giovane.

Ryan Dorsey in Justified interpreta il personaggio di Earl Lennon, fratello minore di Carl, nonché nuovo membro dell’impero criminale di Boyd Crowder. Introdotto nella sesta stagione della serie, inizialmente Dorsey avrebbe dovuto girare solo tre episodi che sono poi diventati cinque e infine dieci. La serie, in onda dal 2010 al 2015, conta ben 6 stagioni e 73 episodi e Ryan Dorsey compare in un arco di 10 episodi della sesta stagioni, composta da sole 13 puntate. [fonte: Fandom]

Ryan Dorsey in Blood Father

Dopo l’esaltante esperienza sul set di Justified, la carriera di Ryan prosegue a gonfie vele. Negli anni successivi lo vediamo, sempre in tv, nel cast di serie come Crowded (2016), The Vampire Diaries (2016), Animal Kingdom (2016), The Night Shift (2016) e Pitch 2016). Nel 2016 però si trasferisce brevemente dal piccolo al grande schermo, partecipando alla realizzazione del film Blood Father, diretto da Jean-François Richet e con Mel Gibson.

Il film – presentato al Cannes Film Festival – è tratto dall’omonimo romando di Peter Craig e raccona la storia dell’ex detenuto John Link (Mel Gibson). Ex biker di professione, dopo aver scontato nove anni di carcere per traffico d’armi John adesso è in libertà vigilata. Grazie alla riabilitazione e alle riunioni degli alcolisti anonimi, l’uomo ormai sembra essersi lasciato il suo passato criminale alle spalle. Adesso infatti riga dritto, vive in una roulotte nel deserto dell’Arizona e passa le sue giornate facendo tatuaggi e con Kirby Curtis (William H. Macy), il suo migliore amico. Nonostante adesso viva una vita onesta e tranquilla, John ha un grande rimpianto, ovvero aver abbandonato sua moglie e la sua bambina.

Un giorno però, John riceve una strana telefonata proprio da sua figlia Lydia (Erin Moriarty), ormai diciassettenne, che sembra essere in pericolo. Correndo in suo soccorso, John trova sua figlia visibilmente alterata; la ragazza è ubriaca e molto stanca e finisce con l’addormentarsi in macchina. Frugando tra i suoi effetti personali, John trova una pistola e capisce che Lydia è in guai seri. La ragazza è infatti in fuga, dopo aver sparato il suo ragazzo Jonah (Diego Luna), nipote del padrino del cartello messicano.

Lydia ha pestato i piedi alla persona sbaglia e adesso, per sfuggire agli scagnozzi di Jonah, a padre e figlia non resta che darsi alla fuga.

Ryan Dorsey 2020: i nuovi progetti

Nonostante il successo del film Blood Father, Ryan continua la sua carriera dedicandosi principalmente alla televisione. Negli anni successivi lo vediamo infatti in diverse serie tv di successo come Major Crime (2017), Colony (2017), Nashville (2017), Ray Donovan (2017), Runaways (2018), Bosh (2019), Yellowstone (2019), The I-Land (2019), SWAT (2019) e All Rise (2019).

Anche il 2020 per Ryan Dorsey, nonostante la pandemia da Coronavirus ancora in corso, è stato un anno abbastanza impegnativo dal punto di vista lavorativo. L’attore ha infatti interpretato diversi ruoli in progetti televisivi come Stumptown, The Rookie e Station 19. Inoltre, pare che l’attore sia impegnato anche con le riprese di un nuovo film, stavolta per il grande schermo.

Si tratta da Heavy Doom, un thriller scritto e diretto da Chad Edmund Smith con Ryan Dorsey, Rebecca Forsythe, Dustin Kerns. Del film, fermo ancora in fase di pre-produzione causa pandemia, purtroppo non si conoscono ancora molti dettagli. Il film racconta la storia di due fratelli che, nella notte di Halloween, scoprono un terribile segreto nella loro piccola città, un segreto che li porterà faccia a faccia con qualcosa di mostruoso…

Ryan Dorsey e Naya Rivera: una storia tormentata

Molto conosciuto negli States ma un po’ meno qui da noi in Italia, Ryan Dorsey ha acquisito negli ultimi cinque anni una certa popolarità grazie anche alla sua relazione con Naya Rivera, star della serie Glee.

I due si incontrano presumibilmente tra il 2013 e il 2014. All’epoca Naya era appena uscita da una relazione con il rapper Big Sean e sembra stesse affrontando le conseguenze fisiche e psicologiche di un aborto. Ryan è di grande conforto per Naya e cerca di starle vicino in questo momento assai doloroso. Complici gli amici e le circostanze, i due cominciano a frequentarsi tenendo la loro relazione il più privata possibile.

Dopo qualche tempo, tuttavia, a sorpresa Ryan e Naya decidono di sposarsi. Il loro matrimonio viene celebrato da Cabo San Lucas, in Messino, il 19 luglio del 2014, nel giorno del compleanno di Ryan. Nonostante l’estremo riserbo sulla loro vita privata, i due sembrano andare d’amore e d’accordo. Solo un anno più tardi, infatti, a febbraio del 2015 la coppia annuncia di aspettare un figlio. Il piccolo Josey Hollis nasce il 17 settembre di quell’anno, riempiendo d’amore la vita di entrambi.

Purtroppo però qualcosa sembra rompersi nel loro rapporto e nel novembre del 2016, a sorpresa, Naya chiede il divorzio, senza fornire troppe spiegazioni. I due si separano ufficialmente però quasi un anno più tardi, nell’ottobre del 2017. Ma i veri problemi cominciano qualche settimana dopo. Durante le feste del ringraziamento, Naya Rivera viene arrestata alla polizia per violenza domestica ai danni proprio di Ryan Dorsey, lasciando tutti senza parole.

Secondo quanto riportato da WCHS sembra che a causa di una discussione, Naya abbia attaccato Dorsey, colpendolo alla testa e al labbro. L’attrice, ammanettata e portata in centrale, viene rilasciata poche ore più tardi dietro pagamento di una cauzione da mille dollari. [fonte: WCHSTV]

Leggi anche: Naya Rivera: ritrovato il corpo dell’attrice di Glee

A seguito di quell’episodio, Ryan decide di ritirare le accuse contro Naya e i due, il 14 giugno del 2018, decidono di ufficializzare il loro divorzio e di optare per l’affidamento congiunto di Josey. Tuttavia, due anni più tardi, nel marzo del 2020, gli accordi sull’affidamento vengono modificati. Naya ottiene infatti la custodia esclusiva di Josey senza ovviamente interrompere i rapporto tra padre e figlio.

A mettere un punto alla storia travagliata di Ryan e Naya è purtroppo un tragico avvenimento. A luglio del 2020, Naya Rivera resta uccisa in un terribile incidente. Uscita in barca con il piccolo Josey, l’attrice annega trascinata dalle correnti del lago Piru, in California. Il suo corpo, scomparso tra i flutti, viene ritrovato senza vita solo una settimana più tardi. A seguito quindi di questa tragedia, la custodia di Josey viene assegnata al padre.

La morte di Naya Rivera è stata uno shock per la sua famiglia, per i suoi amici e anche per i suoi fan. Anche per Ryan, nonostante il divorzio, è stato difficile accettare la scomparsa della madre di suo figlio. Eppure, c’è chi ha accusato l’attore di essere già passato oltre la morte di Naya. Negli ultimi mesi, infatti, sono girate voci su di una possibile relazione tra Ryan Dorsey e Nickayla Rivera, sorella della defunta Naya.

Le voci sono state ovviamente smentite a gran voce da Dorsey che ha escluso ogni tipo di coinvolgimento sentimentale con l’ex cognata. Ryan ha infatti spiegato che Nickayla si è trasferita a casa sua per aiutarlo a prendersi cura di Josey, ancora piccolo e traumatizzato dalla morte della madre. Josey ha solo cinque anni ed è stato l’ultimo a vedere Naya prima che la corrente del lago la portasse via. [fonte: Tio]

Ryan Dorsey su Instagram

Per saperne di più sulla vita privata e professionale di Ryan Dorsey, vi consigliamo di seguire il suo account Instagram ufficiale.

Fonte: Wiki, IMDB, Fandom, WCHSTV, Tio

Joe Manganiello svela nuovi dettagli sul Batman di Ben Affleck mai realizzato

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Il flop di Justice League al botteghino ha spinto la Warner Bros. ad apportare tutta una serie di modifiche sostanziali al DCEU, con personaggi che sono stati completamente eliminati e con storie che sono state totalmente rinnovate. Una delle principali “vittime” di questa revisione dell’universo condiviso da parte della major è stato sicuramente il Deathstroke di Joe Manganiello.

L’ex star di True Blood è apparsa brevemente nei panni di Slade Wilson in una delle due scene post-credits della versione cinematografica di Justice League. Manganiello era pronto a toranre nei panni del mercenario nell’annunciato film dedicato a Batman che sarebbe stato scritto, diretto, prodotto e interpretato da Ben Affleck. Sfortunatamente, quel progetto è naufragato ed è passato nelle mani di Matt Reeves, diventando l’attesissimo The Batman che arriverà nelle sale nel 2022.

Durante una recente intervista con Yahoo, Joe Manganiello ha condiviso alcuni nuovi dettagli sulla sceneggiatura ormai accantonata di Affleck, facendo paragoni con il thriller del 1997 di David Fincher, The Game – Nessuna regola. “Era una storia veramente dark in cui Deathstroke era come uno squalo o un cattivo di un film dell’orrore che stava smantellando la vita di Bruce dall’interno. Era una cosa sistemica: aveva ucciso tutti quelli vicini a Bruce e aveva distrutto la sua vita per cercare di farlo soffrire, perché sentiva che Bruce era responsabile di qualcosa che gli era successo.”

Joe Manganiello rivela i piani originali della scena post-credits di Justice League

Sembra anche che Ben Affleck sia stato ispirato in qualche modo dall’arco narrativo di Daredevil: Born Again ad opera di Frank Miller. “Era davvero bello, veramente dark e davvero tosto”, ha aggiunto Manganiello. “Ero veramente molto eccitato all’idea.”

L’attore ha anche confermato che, in origijne, la sua scena post-credits in Justice League sulla barca insieme al Lex Luthor di Jesse Eisenberg, avrebbe dovuto spianare la strada proprio al film di Affleck su Batman; alla fine, la sequenza è stata rielaborata per collegarsi direttamente agli eventi di Justice League – Parte 2, anche questo poi abbandonato.

“Hanno rigirato tutti i dialoghi di Jesse per anticipare la Justice League – Parte 2, che si sarebbe focalizzato sulla Injustice League”, ha spiegato Manganiello. “In origine, tutto quel dialogo riguardava Batman, ed è stato cambiato con battute tipo: ‘Non dovremmo avere una lega tutta nostra?’.”

Ricordiamo che Joe Manganiello tornerà nei panni del letale mercenario Deathstroke nella Snyder Cut di Justice League che arriverà su HBO Max il prossimo anno. La speranza è che la versione del cinecomic ad opera di Zack Snyder possa finalmente rendere giustizia al personaggio e all’interpretazione di Manganiello.

Vi ricordiamo che la Snyder Cut di Justice League uscirà nel 2021 sulla piattaforma streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori notizie.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Spider-Man 3: in trattative anche Maguire, Garfield, Stone e Dunst?

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Sembra proprio che Spider-Man 3 stia prendendo la forma dei sogni dei fan di tutto il mondo. Dopo l’annuncio ufficiale di poche ore fa che Alfred Molina tornerà ad interpretare Doctor Octopus nel film con Tom Holland, arriva da Collider una informazione che, sebbene non ancora ufficiale, sembra lasciare grande spazio alla possibilità di vedere nel film tutti e tre gli Spider-Man cinematografici della storia recente.

Tobey Maguire, Andrew Garfield, Emma Stone e Kirsten Dunst sarebbero infatti in trattative, ognuno con un grado di plausibilità differente, per partecipare al film in diverse forme e con un diverso impegno. Sembra che gli accordi più complicati siano quelli da mettere a punto con Maguire, mentre Emma Stone, che al momento è incinta, dovrebbe fare i conti con questa circostanza per tornare ad essere Gwen Stacy.

Staremo a vedere in che misura questa notizia, riportata in primo luogo da Collider, sarà considerata attendibile, mentre ricordiamo che nel film ci sarà anche spazio per Benedict Cumberbatch e il suo Doctor Strange.

Spider-Man 3 segna il ritorno di Jon Watts come regista, dopo aver diretto i primi due nel franchise di riavvio prodotto dai Marvel Studios. A partire da ora, la data di rilascio prevista è il 21 dicembre 2021.

Tom Holland si è unito al MCU nei panni di Peter Parker nel 2016: da allora, è diventato un supereroe chiave all’interno del franchise. Non solo è apparso in ben tre film dedicati ai Vendicatori della Marvel, ma anche in due standalone: Spider-Man: Homecoming  e Spider-Man: Far From Home. La scorsa estate, un nuovo accordo siglato tra Marvel e Sony ha permesso al personaggio dell’Uomo Ragno di restare nel MCU per ancora un altro film a lui dedicato – l’annunciato Spider-Man 3 – e per un altro film in cui lo ritroveremo al fianco degli altri eroi del MCU.

Doctor Octopus di Alfred Molina nello Spider-Man 3 con Tom Holland

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Alfred Molina e le sue quattro appendici metalliche riprenderanno il ruolo di Doctor Octopus nel prossimo film di Spider-Man, con Tom Holland. Il malvagio scienziato interpretato da Molina è stato il grande cattivo nel film Spider-Man 2 di Sam Raimi del 2004, e ora tornerà per affrontare l’olandese Peter Parker nel seguito ancora senza titolo di Spider-Man: Far From Home del 2019.

Molina non è il primo veterano di Spider-Man ad apparire al fianco dello Spidey di Holland: J. K. Simmons ha ripreso il suo ruolo di J. Jonah Jameson dai film di Sam Raimi , come abbiamo scoperto nella sequenza dei titoli di coda di Far From Home. E secondo quanto riferito, Jamie Foxx tornerà nei panni del cattivo Electro, dopo essere apparso in The Amazing Spider-Man 2 del 2014, il che significa che il nuovo film sarà caratterizzato da cattivi di tutte le epoche di Tobey Maguire e Andrew Garfield.

Di Spider-Man 3 – che arriverà al cinema il 17 Dicembre 2021 – si sa ancora molto poco, sebbene la teoria più accredita è quella secondo cui il simpatico arrampicamuri sarà costretto alla fuga dopo essere stato incastrato per l’omicidio di Mysterio (e con il personaggio di Kraven il Cacciatore che sarebbe sulle sue tracce). Naturalmente, soltanto il tempo sarà in grado di fornirci maggiori dettagli sulla trama, ma a quanto pare il terzo film dovrebbe catapultare il nostro Spidey in un’avventura molto diversa dalle precedenti…

Tom Holland si è unito al MCU nei panni di Peter Parker nel 2016: da allora, è diventato un supereroe chiave all’interno del franchise. Non solo è apparso in ben tre film dedicati ai Vendicatori della Marvel, ma anche in due standalone: Spider-Man: Homecoming e Spider-Man: Far From Home. La scorsa estate, un nuovo accordo siglato tra Marvel e Sony ha permesso al personaggio dell’Uomo Ragno di restare nel MCU per ancora un altro film a lui dedicato – l’annunciato Spider-Man 3 – e per un altro film in cui lo ritroveremo al fianco degli altri eroi del MCU.

Fonte

MCU: i 10 gesti più romantici dell’universo condiviso

MCU: i 10 gesti più romantici dell’universo condiviso

Sebbene i film del MCU siano generalmente incentrati sull’azione e sull’avventura, c’è tuttavia una notevole quantità di romanticismo che pervade tutto il franchise, grazie alle varie relazioni che sussistono tra i diversi personaggi, che siano esse romantiche o soltanto platoniche. Al di là delle battute e dei combattimenti, esistono incredibile e toccanti momenti di sacrificio, o adorabili momenti romantici. Screen Rant ha raccolto i 10 migliori momenti romantici (o più teneri) dell’Universo Cinematografico Marvel:

Il ballo di Peter e Gamora

Anche se Peter e Gamora potrebbero non essere la migliore coppia del MCU, hanno avuto alcuni momenti adorabili durante i film in cui sono apparsi. Questa scena tra Star Lord e Gamora è un momento divertente e intimo che allude all’inizio di una possibile storia d’amore tra i due nel primo Guardiani della Galassia.

Anche se la scena finisce con Gamora che quasi lo attacca quando non capisce bene cosa sta facendo con i suoi fianchi, è comunque un momento divertente e carino tra i due.

T’Challa ascolta Nakia

La maggior parte di Black Panther si concentra su T’Challa che piange la morte di suo padre e si sta adattando al suo nuovo status di leader di Wakanda, quindi non c’è molto tempo per la storia d’amore tra lui e Nakia. I due avevano una relazione che sembrava stesse andando in pezzi quando Nakia non era d’accordo con le politiche isolazioniste di Wakanda.

T’Challa avrebbe ascoltato sia lei che Erik entro la fine del film e avrebbe deciso di rendere Wakanda riconosciuta a livello globale e disposta ad aiutare chi ne aveva bisogno. Sebbene non sia un gesto particolarmente romantico, mostra comunque quanto T’Challa si preoccupi per Nakia e ascolti e rispetti veramente le sue opinioni e idee.

La proposta di Tony a Pepper

È un piccolo momento in Spider-Man: Homecoming alla fine del film: Peter decide per il momento di non unirsi agli Avengers come nuovo supereroe e di crescere ancora un po’ prima di impegnarsi nella squadra. Peter si comporta come se questo fosse un test da parte di Tony; tuttavia, quest’ultimo era atteso da un’intera stanza piena di giornalisti pronti a ricevere grandi notizie, quindi decide che forse era giunto il momento di fare la proposta a Pepper.

Chiede al suo fidato amico e collaboratore Happy se ha l’anello, con Happy che gli risponde di averlo dal 2008 (quando è uscito il primo Iron Man): lancia così l’anello a Tony, che presumibilmente chiederà a Pepper di sposarlo di fronte alla stampa.

Janet nel Regno Quantico

Ant-Man and The WaspCome mostrato in un flashback in Ant-Man and the Wasp, Janet sceglie di sacrificarsi per salvare tutti, incluso il suo partner Hank Pym, che aveva danneggiato la sua tuta e non poteva sacrificarsi per un destino forse peggiore della morte.

Non esita, anche se è un grande sacrificio. Hank lo trova ammirevole, anche se gli manca molto: così, lavora ogni giorno per cercare di trovarla nel Regno Quantistico e salvarla.

Maria ricorda a Carol chi è

La maggior parte di Captain Marvel vede Carol Danvers che ricorda lentamente il suo passato e tutto torna al suo posto quando ritrova la sua vecchia migliore amica e collega pilota Maria e sua figlia, Monica.

Carol ha avuto difficoltà durante l’intero film a capire chi era e, soprattutto, a chiedersi se fosse buona o cattiva, ma tutto cambia quando si riconnette con Maria. Che sia romantico o platonico, Maria e Carol hanno un legame che non può essere spezzato.

Visione che si sacrifica per Wanda

In Avengers: Infinity War, i Vendicatori combattono Thanos e cercano di trovare le Gemme dell’Infinito prima che il Titano Pazzo possa raccoglierle tutte e far sparire metà della popolazione. La Gemma della Mente è collegata a Visione e il team sapeva che dovevano rimuoverla da lui per distruggerla, cose che molto probabilmente lo avrebbe condotto alla morte.

Wanda ha combattuto contro ciò e Shuri ha tentato di rimuoverlo in modo sicuro con la tecnologia di Wakanda, ma non ci è riuscita. In una scena emozionante, Visione implora Wanda di distruggere la Gemma per salvare tutti.

MJ mantiene il segreto di Peter

MJ ha scoperto che Peter era Spider-Man verso la fine di Spider-Man: Far From Home, proprio quando i due iniziano una relazione. Peter non ha nemmeno bisogno di chiederle di mantenere il segreto poiché, ovviamente, MJ manterrà e rispetterà il suo segreto.

Almeno fino a quando, sfortunatamente, il segreto di Peter non verrà rivelato al mondo come l’ultimo trucco di Mysterio. L’inizio della relazione tra MJ e Peter è adorabile e goffamente affascinante.

Il ballo di Peggy e Steve

Dopo aver viaggiato nel tempo alla fine di Avengers: Endgame, Steve ha deciso di rimanere nel passato in modo da poter vivere la sua vita con Peggy, scegliendo di trascorrere il resto della sua esistenza al fianco del suo grande amore piuttosto che insieme a tutti gli altri Vendicatori.

Prima che Steve si sacrificasse in Captain America: Il primo vendicatore, promise a Peggy un ballo. È un momento adorabile quando si ripresenta inaspettatamente: Peggy e Steve ballano insieme e Steve appare alla fine del film come un uomo anziano, ormai felice, che consegna il suo scudo a Sam.

Steve che salva Bucky

Steve Rogers e Bucky Barnes hanno uno stretto rapporto che è spesso venato dalla tragedia, poiché la loro storia è iniziata intorno alla Seconda Guerra Mondiale, quando Bucky si unì alle forze statunitensi e Steve divenne Captain America.

Steve è stato costretto a fare apparizioni in pubblico e non è stato in grado di combattere al fianco delle forze statunitensi come avrebbe voluto all’inizio di Captain America: Il primo vendicatore. Bucky e il suo reggimento vennero dati per dispersi, ma quando Steve seppe che il reggimento era detenuto dall’HYDRA lasciò tutto, disobbedì agli ordini e andò in missione per salvare il suo amico.

Il sacrificio di Valchiria

In Thor: Ragnarok, Valchiria è protagonista di un flashback in cui ricorda di aver combattuto Hela insieme alle altre Valchirie. È una scena meravigliosamente girata che trasmette il dolore che Valchiaria prova quando tutti i suoi compagni guerrieri vengono uccisi da Hela.

C’è un momento nel flashback in cui Valchiaria ha una connessione con una delle altri combattenti: Tessa Thompson ha detto che vede questo personaggio come LA partner di Valchiaria, che in realtà si sacrifica per nasconderla da Hela, rendendola così l’unica sopravvissuta di la battaglia.

The Suicide Squad: la scena che ha fatto quasi vomitare John Cena

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John Cena ha mangiato 31 empanadas di fila per una scena di The Suicide Squad di James Gunn, l’atteso sequel/reboot che vedrà una nuova Task Force X imbarcarsi in una missione per cercare di recuperare qualcosa di misterioso da un laboratorio dell’era nazista. Poco altro si conosce in merito alla trama del film, ma è quasi certo che ci sarà un bel numero di morti, soprattutto perché – a quanto pare – i vari membri del team si uccideranno a vicenda.

Nel film torneranno personaggi già visti nella versione del 2016 di David Ayer, come Harley Quinn (Margot Robbie) e Amanda Waller (Viola Davis), ma ci saranno anche tantissimi personaggi mai apparsi prima sullo schermo. Tra questi figura anche il Peacemaker di John Cena, un uomo che brama così tanto la pace da essere disposto anche ad uccidere per ottenerla. Cena ha descritto Peacemaker come la “versione snob di Captain America”​, e i fan sono indubbiamente desiderosi di saperne di più su di lui.

John Cena si è unito a James Gunn e ad alcuni dei suoi compagni di set durante il panel di WarnerMedia in occasione del CCXP della scorsa domenica, e sebbene non abbia rivelato molto su Peacemaker, ha parlato di una scena piuttosto difficile per il personaggio. L’attore e wrestler ha ricordato di quando ha dovuto mangiare un’empanada per la realizzazione di una particolare scena. Il problema è che la scena è stata ripetuta diverse volte, quindi Cena ha dovuto ingurgitare ben 31 empanados di fila. 

“Un giorno abbiamo girato su un tetto una scena in cui mangiavamo”, ha spiegato Cena (via Screen Rant). “Io dovevo mangiare una empanada e così mi sono impegnato a mangiarne una intera senza alcuna interruzione, credendo che sarebbe stata un scena bellissima. Ma per James si trattava di una ripresa molto più complessa. 31 empandas dopo, alla fine ci siamo riusciti.” 

A quel punto James Gunn –  che durante il panel ha confermato che il montaggio del film è ufficialmente terminato – gli ha chiesto se avesse vomitato quella notte, e John Cena ha risposto: “Credo che la 32esima empanada mi avrebbe fatto esplodere, ma poi mi sono rilassato e mi sono sbottonato i pantaloni. Le persone andranno a vedere il film e a nessuno importerà di questa cosa. Quindi, per favore, ricordiamo le empanadas!”

Il cast ufficiale di The Suicide Squad comprende i veterani Margot Robbie (Harley Quinn), Viola Davis (Amanda Waller), Joel Kinnaman (Rick Flag) e Jai Courtney (Captain Boomerang), insieme alle new entry Idris ElbaMichael RookerNathan FillionTaika WaititiJohn CenaPeter Capaldi, Sean Gunn, David Dastmalchian Storm Reid. Nel film reciteranno anche Pete Davidson, Juan Diego Botto, Joaquin Cosio, Flula Borg, Tinashe Kajese, Jennifer Holland, Julio Ruiz, Alice Braga, Steve Agee e Daniela Melchior.

Morbius: Jared Leto conferma che il film è parte di un universo espanso

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Jared Leto ha rivelato che l’atteso cinecomic Morbius fa parte di un universo espanso. Il film arriverà nei cinema a marzo 2021, dopo essere stato posticipato a causa della pandemia di Covid-19 (in origine, sarebbe dovuto arrivare nelle sale a luglio di quest’anno). Interpretato anche da Matt Smith e Tyrese Gibson, Morbius racconterà le origini dello scienziato Michael Morbius (interpreteato da Leto), che cerca di sbarazzarsi di una rara malattia del sangue che lo ha trasformato in un vampiro superpotente.

I piani per un universo espanso di Spider-Man hanno iniziato a circolare fin da quando Andrew Garfield era ancora l’interprete in carica del simpatico arrampicamuri. Tuttavia, dopo il flop di The Amazing Spider-Man 2, Sony ha deciso di accantonare quei piani. Da allora, però, la casa di distribuzione ha rimesso in moto gli sforzi per costruire finalmente un universo espanso. Il successo di Venom e di Spider-Man: Un Nuovo Universo hanno contribuito proprio alla costante crescita dell’interesse, da parte dello studio, di sviluppare una rete di personaggi interconnessi e legati proprio all’universo dell’Uomo Ragno. Con l’Electro di Jamie Foxx che dovrebbe tornare in Spider-Man 3, è chiaro che le cose si stiano muovendo in quella direzione, anche se non tutto è ancora perfettamente chiaro.

Tuttavia, alcuni recenti commenti di Jared Leto non fanno altro che avvalorare la tesi secondo cui Sony si sta preparando per qualcosa di molto, molto grande. Come introduzione al trailer giapponese di Morbius, Leto si è lasciato sfuggire – forse involontariamente! – che il film fa parte di un universo espanso. Sony possiede ancora i diritti sullo Spider-Man di Tom Holland, oltre ai diritti su una sfilza di altri personaggi legati all’Uomo Ragno.

“Non vedo l’ora che possiate guardare il mio nuovo film, Morbius”, ha spiegato Leto (via Screen Rant). “Sono davvero eccitato. Il film arriverà molto presto. Penso che sarà divertente e non vedo l’ora che lo vediate. È un ruolo entusiasmante, che fa parte di un universo espanso. Ci sarà molto da aspettarsi, per tutti noi.”

https://www.youtube.com/watch?v=_ceGtjJCKAM&feature=emb_title

Tutto quello che sappiamo su Morbius

Jared Leto è il protagonista dello spin-off dedicato al personaggio dello Spider-Verse in produzione alla Sony, Morbius:. Il premio Oscar interpreta il Dr. Michael Morbius, un biochimico che tenta di curare una fatale malattia del sangue iniettandosi un siero derivato da pipistrelli. Diventando Morbius, ha tutte le qualità di un vampiro – incluso il gusto per il sangue umano.

Matt Smith, Tyrese Gibson, Adria ArjonaJared Harris completano il cast del film, che uscirà nelle sale il 31 luglio 2020. La Arjona interpreterà Martine Bancroft, l’interesse amoroso del protagonista Morbius: nei fumetti, Martine diventa una potenziale vittima della sua sete di sangue mentre è alle prese con la trasformazione che lo ha reso una strana versione da laboratorio dei vampiri soprannaturali della tradizione.

Mad Max: il prequel su Furiosa renderà omaggio a Immortan Joe

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Mad Max: il prequel su Furiosa renderà omaggio a Immortan Joe

Il creatore e regista di Mad Max, George Miller, ha dichiarato che onorerà la memoria dell’attore Hugh Keays-Byrne, interprete di Immortan Joe, nell’annunciato prequel incentrato sul personaggio di Furiosa. Keays-Byrne ha interpretato il villain in Mad Max: Fury Road del 2015. L’attore, scomparso all’inizio di questo mese all’età di 73 anni, ha anche interpretato il cattivo Toecutter, il leader della banda di motociclisti, nell’originale Mad Max del 1979 con Mel Gibson.

Il prequel di Mad Max: Fury Road sarà interpretato da Anya Taylor-Joy nei panni di una giovane Imperatrice, ruolo interpretato nel film del 2015 da Charlize Theron. Il film vedrà nel cast anche da Chris Hemsworth e Yahya Abdul-Mateen II, anche se i loro personaggi non sono ancora stati confermati. In passato Theron ha espresso la sua delusione per il fatto che non sarebbe tornata nei panni di Furiosa, che molti hanno sempre definito una delle più grandi eroine d’azione di questo secolo.

Secondo Indiewire, Miller sta iniziando a prepararsi per le riprese del prequel. Il regista sta attualmente lavorando al suo prossimo film, Three Thousand Years of Longing. Tuttavia, si sta preparando anche ad iniziare a girare il nuovo capitolo di Mad Max e, a quanto pare, ha già iniziato a pensare a come onorare la memoria di Hugh Keays-Byrne nel film. Miller ha anche citato il personaggio di Toecutter come il collante che ha tenuto insieme il primo film.

“All’inizio l’ho trovato formidabile, al punto da essere spaventoso, perché era veramente coinvolto in quello che faceva. La verità è che era una persona accogliente e dolce… abbraccia tutti. Ho imparato a recitare da lui, probabilmente più di chiunque altro con cui ho lavorato.”

Il ruolo chiave di Immortan Joe in Mad Max: Fury Road

Anche se in molti potrebbero non ricordare Toecutter, il ricordo di Immortan Joe è certamente più vivido. Il villain è stato un elemento significato nella storia di Furiosa in Mad Max: Fury Road, elevandola alla carica di Imperatrice nella società in cui governava. I dettagli sul prequel sono al momento ancora scarsi, ma un modo per onorarlo potrebbe essere quello di raccontare la storia dell’eventuale ascesa di Furiosa nei suoi ranghi. Furiosa è passata dal vivere con un gruppo di donne nel deserto, soprannominate Vuvalini, all’essere nelle grinfie di Immortan Joe: Fury Road è incentrato proprio sulla sua fuga e sulla sua redenzione.

Disney annuncerà nuovi progetti Marvel e Star Wars questa settimana

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Secondo quanto riferito, la Disney annuncerà nuovi importanti progetti questa settimana, progetti che includeranno serie tv e film targati Marvel, Star Wars e Pixar. Dal momento che la pandemia di Covid-19 continua ad imporre quarantene e restrizioni, le società di produzione hanno dovuto affrontare numerose sfide e confrontarsi con la possibilità di nuovi modelli di distribuzione (è il caso della Warner Bros., che ha optato per una distribuzione congiunta dei titoli in arrivo nel 2021 sia in sala che in streaming).

In occasione dell’Investor Day del prossimo 10 dicembre, è probabile che anche la Casa di Topolino dovrà fare i conti con l’attuale situazione legata all’emergenza sanitaria e con il futuro dei titoli previsti per il 2021. Sulla scia della chiusura dei cinema, delle scarse vendite di biglietti e delle battute d’arresto delle produzione, alcune società  hanno adottato misure drastiche in riferimento ai loro piani per il 2021. Sulla scia di quanto già messo in atto dalla Warner Bros., sono in molti ad aspettarsi che anche altre major adottino il medesimo modello distributivo, e la Disney potrebbe tranquillamente rientrare tra queste (basti pensare al caso Soul, il nuovo film d’animazione Disney e Pixar che salterà la sala e sarà disponibile direttamente in streaming).

Secondo Deadline, la Disney, proprio durante l’Investor Day del prossimo 10 dicembre, annuncerà che gli attesi live action Cruella, Peter Pan & Wendy e Pinocchio arriveranno direttamente in streaming (come vociferato già alcune settimane fa). Inoltre, la multinazionale dovrebbe annunciare anche nuovi progetti – legati sia al grande che al piccolo schermo – per quanto riguarda i franchise Marvel, Star Wars e Pixar.

A seconda dei contenuti che verranno annunciati, la speranza è che si faccia chiarezza non soltanto sulle uscite di alcuni attesissimi titoli della Fase 4 del MCU, ma anche sui progetti legati alla tanto attesa introduzione nell’universo condiviso dei personaggi degli X-Men e dei Fantastici Quattro, che potrebbe indicare il futuro andamento dell’arco narrativo principale dell’ormai longevo franchise. Ancora, i fan non vedono l’ora di saperne di più in merito all’universo di Star Wars, dal momento che la saga si trova attualmente – almeno dal punto di vista cinematografico – in una sorta di vero e proprio limbo.

Kingsman: Matthew Vaughn sta lavorando ad altri sette film

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Kingsman: Matthew Vaughn sta lavorando ad altri sette film

Secondo quanto riferito, un totale di ben sette film della saga di Kingsman sono in lavorazione da parte del regista Matthew Vaughn per conto di Marv Group. Nel 2015, il regista di Kick-Ass ha portato sul grande schermo i fumetti di Mark Millar e Dave Gibbons con il primo capitolo del franchise, Kingsman: Secret Service.

Incentrato su un’organizzazione d’élite di spie gentiluomini, Secret Service ha visto nel cast Taron Egerton nei panni dell’adolescente Eggsy e Colin Firth nel ruolo del suo mentore Harry Hart. Il film è stato accolto molto bene dalla critica ed è stato un successo al botteghino, portando alla realizzazione di un sequel. Sia Egerton che Firth sono tornati per Kingsman: Il cerchio d’oro, che tuttavia non ha ottenuto il medesimo successo del predecessore.

Tuttavia, l’universo di Kingsman continuerà a crescere. Un Kingsman 3 è attualmente in lavorazione, anche se prima di quel film si sarà lo spin-off/prequel. In uscita a febbraio 2021 (dopo una serie di rinvii a causa della pandemia di Covid-19), The King’s Man riporta il pubblico alla Prima Guerra Mondiale e alla creazione dei Kingsman. Nel cast figurano Ralph Fiennes, Gemma Arterton, Djimon Hounsou, Daniel Brühl, Matthew Goode, Charles Dance, Rhys Ifans, Tom Hollander e Harris Dickinson. Oltre a ciò, a lungo si è parlato di uno spin-off de Il cerchio d’oro incentrato sulla controparte americana dei Kingsman, ossia gli Statesman.

Ora sembra che i fan dovranno aspettarsi molto di più rispetto ai progetti appena citati. Parlando con Deadline, il CEO di Marv Group, Zygi Kamasa, ha rivelato che Matthew Vaughn sta sviluppando “qualcosa come altri sette film di Kingsman”, mentre la società sta iniziando lentamente ad espandersi. Kamasa non ha condiviso ulteriori dettagli sui film, limitandosi a dichiarare. “Vogliamo far crescere il nostro business e la nostra produzione. Abbiamo una serie tv basata su Kingsman in lavorazione e ci sono altri due-tre franchise in fase di sviluppo insieme all’universo di Kingsman.”

Le sorti del franchise di Kingsman

A prima vista, sembra che lo spin-off sugli Statesman potrebbe rientrare in uno di questi franchise secondari, e forse The King’s Man spianerà la strada, oltre che a Kingsman 3, anche ad un suo stesso sequel. Non sorprende che altri film della saga di Kingsman siano in fase di sviluppo, ma il loro numero è decisamente scioccante. Sebbene Secret Service sia stato un successo, Il cerchio d’oro è stato accolto con minore entusiasmo. Resta da vedere quale sarà il destino di The King’s Man: se il film dovesse rivelarsi un flop, nulla esclude che Vaughn potrebbe finire col rivedere i suoi piani.

Star Trek: il film di Tarantino avrebbe “giocato” con il Capitano Kirk

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Il film di Star Trek ad opera di Quentin Tarantino – che probabilmente non vedremo mai! – avrebbe caratterizzato in maniera preponderante il personaggio del Capitano Kirk. Nonostante l’annuncio del progetto circa tre anni fa, sembra che da allora siano stati fatti pochi passi in avanti sul potenziale film, nonostante fosse stata scritta una trattazione completa.

Come dimostrato dal suo ultimo film, C’era una volta a Hollywood, la conoscenza e la passione di Tarantino nel ricreare accuratamente la cultura pop degli anni ’60 è considerevolmente vasta. Quindi, quando è stato originariamente annunciato che avrebbe diretto un film di Star Trek, che ha avuto origine proprio negli anni ’60, i fan della serie si sono entusiasmati, con il progetto che ha ottenuto il sostegno anche dei membri del cast dell’attuale iterazione cinematografica.

Quando lo sceneggiatore Mark L. Smith è stato assunto per occuparsi della script a causa degli impegni di Tarantino con C’era una volta a Hollywood, è diventato chiaro che entrambi erano fan del personaggio del Capitano Kirk, interpretato da William Shatner nella serie originale degli anni ’60. Subito dopo l’annuncio del progetto, Shatner ha effettivamente espresso interesse ad apparire nel film. Sebbene Kirk sia apparso sullo schermo grazie ad un paio di diverse iterazioni, l’ultima è quella interpretata da Chris Pine nella nuova trilogia reboot inaugurata da J.J. Abrams, ma a quanto pare la rappresentazione di Smith e Tarantino avrebbe giocato con l’idea del personaggio in modi diversi. 

Anche se probabilmente lo Star Trek di Quentin Tarantino non verrà mai realizzato, i fan sono ancora curiosi di sapere come sarebbe potuto essere il film. In un’intervista con SFX, lo sceneggiatore Mark L. Smith ha spiegato che lui e Tarantino si sono divertiti molto a lavorare su alcune idee per la storia che coinvolgevano proprio il Capitano Kirk.

“Amo Picard. E Kirk è sempre molto divertente. Tarantino e io ci siamo divertiti davvero tanto con lui. Sapete, Kirk è praticamente William Shatner. Non sei realmente sicuro di chi sia chi, quindi può fare affidamento su questa cosa! Perché anche se vedi Chris Pine che interpreta Kirk, è come se stesse interpretando anche un po’ William Shatner.”

Il futuro della saga di Star Trek

Al momento il futuro della saga cinematografica di Star Trek è incerto. Non è noto se il tanto chiacchierato Star Trek 4 con Chris Pine e Chris Hemsworth accadrà mai, progetto che avrebbe sicuramente portato avanti la linea temporale di Kelvin. Non è chiaro nemmeno se lo Star Trek di Tarantino sarebbe stato ambientato in questa timeline, nella timeline originale di Prime, o se sarebbe stato totalmente autonomo. Dato che sarebbe stato distribuito dalla Paramount, è possibile che lo studio avrebbe richiesto una qualche forma di continuity, soprattutto considerando il coinvolgimento di Abrams nel progetto.

Christopher Nolan contrario alla distribuzione in streaming da parte di WB

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A quanto pare, Christopher Nolan non è un sostenitore della scelta da parte della Warner Bros. di distribuire i film in arrivo nel 2021 sia in sala che su HBO Max. Lo scorso 3 dicembre, la major ha annunciato la sua decisione – sulla scia dell’attuale situazione legata alla pandemia di Covid-19 che ha messo letteralmente in ginocchio l’industria cinematografica (e non solo) – di riservare ai film in arrivo nel 2021 un’uscita congiunta, lo stesso giorno, sia sul grande schermo che in streaming, sulla piattaforma HBO Max di proprietà di WarnerMedia.

Alcuni fonti interne al settore hanno ipotizzato che questa decisione potrebbe essere il frutto di un’attenta analisi sul futuro del mercato cinematografico del 2021, che appare ancora incerto proprio a causa dell’emergenza sanitaria che tutto il mondo sta attualmente provando a contrastare. Una distribuzione in streaming, parallela a quella in sala, potrebbe evitare numeri disastrosi in termini di incasso, con la speranza che sempre più utenti sottoscrivano un abbonamento ad HBO Max proprio per godere delle numerose esclusive che verranno messe a disposizione.

In tutto questo, c’è chi teme che la Warner Bros. possa aver fatto da apripista, in qualche modo, e che sarà solo questione di tempo prima che anche altre major confermino di aver adottato il medesimo modello distributivo. Ecco perché molte personalità di Hollywood non hanno accolto bene la decisione della WB, preoccupate non soltanto per il concetto di fruizione (sappiamo bene – com’è giusto che sia – quanti registi tengano all’esperienza della sala!), ma anche per la sopravvivenza e per il futuro dei cinema.

Chi sembra essere particolarmente contrariato dalla scelta operata dalla Warner Bros. è Christopher Nolan, nonostante la longeva collaborazione con lo studio, che ha praticamente distribuito tutto i suoi film di maggior successo, dalla trilogia de Il Cavaliere Oscuro a Inception, passando per Interstellar e Dunkirk, fino all’ultimo Tenet, uscito proprio in piena pandemia. Il regista britannico ha sempre lottato affinché la sua ultima fatica arrivasse nelle sale nonostante la situazione difficile, e in una recente dichiarazione fatta a THR ha criticato apertamente la decisione della Warner Bros.:

“Alcuni dei più grandi registi del nostro settore e delle più importanti star del cinema sono andati a letto la sera prima di pensare di lavorare per il più grande studio cinematografico e si sono svegliati per scoprire che stavano lavorando per il peggior servizio di streaming.” 

Christopher Nolan contro la Warner Bros.: “Stanno demolendo l’industria.”

La decisione della Warner Bros. è significativa perché ha stabilito un precedente, con altri studi che potrebbero decidere di adottare la medesima strategia. Ciò solleva importanti interrogativi sul futuro del cinema, nonostante sia ancora oggi impossibile prevedere un ritorno alla normalità e quindi una riapertura delle sale a livello globale. Anche se l’accordo Warner Bros./HBO Max è relativo – almeno tecnicamente – ai soli film in uscita nel 2021, un anno è già di per sé abbastanza significativo per plasmare il futuro del settore.

Christopher Nolan ha poi aggiunto: “La Warner Bros. aveva un’incredibile macchina per far lavorare un regista ovunque, sia al cinema che a casa, e mentre parliamo stanno demolendo tutto ciò. Non capiscono neanche lontanamente cosa stanno perdendo. La loro decisione non ha senso dal punto di vista economico, e anche il più inesperto degli investitori di Wall Street può cogliere la differenza tra interruzione e disfunzione.”

Anche altri registi hanno espresso il loro disappunto. Secondo quanto riferito, il regista di Crazy & Rich, Jon M. Chu, ha detto di essere “scioccato” dopo aver scoperto la decisione della Warner, mentre il regista di Dune, Denis Villeneuve, non nasconde la sua delusione, perché crede che il grande schermo sia essenziale per l’universo a cui ha dato ha dato vita.

Lo Hobbit – La desolazione di Smaug: libro, trama e cast del film

Per tutti coloro rimasti incantati dalla Terra di Mezzo grazie alla trilogia de Il Signore degli Anelli, il regista premio Oscar Peter Jackson dà loro la possibilità di tornarvi grazie ad una nuova trilogia di film qui ambientati. Iniziata con Lo Hobbit – Un viaggio inaspettato, questa è poi proseguita poi con Lo Hobbit – La desolazione di Smaug, uscito in sala nel 2013, e seguito poi l’anno successivo da La battaglia delle cinque armate. Tornano così sul grande schermo numerosi personaggi già conosciuti e amati, a cui si aggiungono nuovi eroi tutti da scoprire, grandi o piccoli che siano. Ricomincia dunque l’eterna lotta tra il male e il bene, con quest’ultimo capace di nascondersi anche nei luoghi più inaspettati.

Come già avvenuto per i precedenti film, anche Lo Hobbit si basa sull’omonimo romanzo del celebre scrittore J. R. R. Tolkien. Pubblicato per la prima volta nel 1937, questo racconta le gesta dell’hobbit Bilbo Baggins, e del suo incredibile viaggio verso terre e luoghi mai visti prima. Nel film di Jackson, la missione di questi è quella di aiutare un gruppo di nani a sconfiggere il terribile drago Smaug, ma forze più grandi inizieranno ad agitarsi nell’ombra, riportando alla luce l’Unico Anello, ricercato con grande avidità dal malvagio Sauron. Originariamente, era proprio da questo racconto che Jackson desiderava partire, ma per problematiche legali finì invece con il concentrarsi sull’altra ben nota trilogia.

Arrivato in sala, il film raccolse grandi consensi, in particolare da tutti quegli spettatori che non vedevano l’ora di rivivere avventure simili a quelle già conosciute. Lo Hobbit – La desolazione di Smaug arrivò così ad un guadagno globale di circa 960 milioni di dollari a fronte di un budget stimato intorno ai 225. Con tale risultato, il film è diventato uno dei maggiori incassi del 2013, nonché della storia del cinema. Molte sono le curiosità da scoprire legate al titolo, specialmente in occasione di una nuova visione. Proseguendo nella lettura si potranno scoprire così dettagli sulla trama, il cast e molto altro.

Lo Hobbit – La desolazione di Smaug: la trama del film

Con il secondo capitolo della trilogia continuano le avventure di Bilbo Baggins, il quale ha intrapreso un lungo e avventuroso viaggio insieme allo stregone Gandalf e ad un gruppo di nani, capitanati da Thorin Scudodiquercia. Il loro obiettivo è quello di impadronirsi dell’Arkengemma, con la quale aspirano a sconfiggere il potente drago Smaug, ora impadronitosi della Montagna Solitaria, un tempo appartenuta al popolo dei nani. Nel corso del loro viaggio, il gruppo si imbatterà però in numerosi pericoli, da ragni giganti fino a spietati orchi. Ad accorrere in loro aiuto, però, vi saranno gli elfi Tauriel e Legolas, i quali sembrano sposare le intenzioni dei nani. Dello stesso avviso non è però il re Thranduil, che tenterà di ostacolare il loro cammino.

Nel frattempo, su suggerimento della dama elfica Galadriel, Gandalf e Radagast cercano di scoprire chi si cela dietro il Negromante. La ricerca sull’identità di questi, però, porterà alla luce sconvolgenti verità, che rischiano di minare la pace nell’intera Terra di Mezzo. Mentre Smaug si è ormai risvegliato, manifestandosi come una minaccia più grande del previsto, nuove maligne forze sembrano riprendere forza, gettando un’ombra sull’intero regno. Per la compagnia, rimanere uniti sarà l’unico modo per poter sperare di sopravvivere. L’aria di guerra, infatti, è sempre più incombente, ed evitarla sembra ormai cosa impossibile.

Lo Hobbit – La desolazione di Smaug: il cast del film

Per dar vita ai nuovi personaggi presenti nel film, il regista ha condotto lunghi casting al fine di individuare le personalità più adatte. Ad interpretare il giovane Bilbo Baggins è così stato scelto Martin Freeman, il quale aveva però inizialmente rifiutato la parte per via di impegni già presi con la serie Sherlock. Pur di avvalersi della sua partecipazione, però, Jackson decise di riorganizzare le riprese. Per assumere i panni di Bilbo, Freeman dovette inoltre sottoporsi a diversi tipi di allenamento, tra cui anche quelli di combattimento con la spada. Accanto a lui, nei ruoli dei nani si ritrovano attori quali Richard Armitage come Thorin Scudodiquercia, leader del gruppo.

Nel film è poi presente Gandalf il grigio, interpretato nuovamente da Ian McKellen, il quale però non nascose una certa insoddisfazione. L’attore si trovò infatti a dover recitare prevalentemente da solo circondato dal green screen, con il risultato di sentirsi emarginato e umiliato dalla situazione. McKellen considerò anche di lasciare il ruolo, salvo ripensarci perché troppo legato ad esso. Ritorno altrettanto gradito è quello del celebre Andy Serkis nei panni di Gollum. Pur non essendo presente nel libro, Jackson ha inserito nel film anche i personaggi di Galadriel, interpretata da Cate Blanchett, e Legolas, interpretato da Orlando Bloom, entrambi già apparsi nella trilogia originale.

L’attore Lee Pace dà invita invece al controverso re degli Elfi Silvani Thranduil, mentre Benedict Cumberbatch si è cimentato in una brillante interpretazione tramite motion capture per il personaggio del drago Smaug, al quale ha anche fornito la voce, come anche del misterioso Negromante. Evangeline Lilly interpreta l’elfa Tauriel, personaggio inventato appositamente per il film. Per ricoprire la parte, l’attrice si è dedicata ad un lungo allenamento con la spada e l’arco, come anche allo studio della lingua elfica. L’attore Luke Evans, invece, dà vita a Bard l’Arciere, abitante della Città del Lago nonché abile arciere.

Lo Hobbit - La desolazione di Smaug cast

Lo Hobbit – La desolazione di Smaug: le differenze tra il libro e il film

Nel dar vita alla trasposizione cinematografica di Lo Hobbit, Jackson si prese diverse libertà rispetto a quanto in esso narrato. Egli non si fa infatti problemi ad aggiungere personaggi non presenti nel romanzo, come Galadriel o Legolas. Se questi due sono comunque presenti nella narrativa di Tolkien, discorso diverso è invece quello relativo all’elfa Tauriel. Il personaggio, infatti, venne ideato da zero per essere introdotto nel film, garantendo così una maggior presenza femminile e la possibilità di dar vita a sottotrame di natura romantica. Un altro personaggio che subisce radicali trasformazioni è quello di Bard l’Arciere. Nel film questi è infatti un barcaiolo disilluso e restìo a sottomettersi al Governatore della città. Nel libro, invece, egli è esclusivamente un arciere, nonché capitano della Guardia della Città.

Tra le sequenze più spettacolari del film vi è quella della fuga del gruppo di nani dalla dimora degli Elfi Silvani. Questa avviene per mezzo di alcuni barili portati dalla corrente del fiume, che permette loro di arrivare direttamente a Città del Lago. Rispetto al romanzo, tuttavia, tale situazione si presenta particolarmente più complessa nella film, richiedendo addirittura un sacrificio da parte del nano Kili, che per permettere ai suoi compagni di fuggire viene ferito da una freccia avvelenata. Altra notevole differenza si ritrova nel finale, al momento dell’entrata in scena del drago Smaug. Nel romanzo, infatti, Bilbo entra nella montagna per due volte, riuscendo ad individuare un punto debole nella corazza del drago. Nel film, invece, l’hobbit intrattiene una lunga conversazione con Smaug, fino al momento in cui questi non esce dalla montagna per seminare il terrore.

Lo Hobbit – La desolazione di Smaug: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Per gli appassionati del film è possibile fruire di questo grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Lo Hobbit – La desolazione di Smaug è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Infinity, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si ha soltanto un determinato periodo di tempo entro cui vedere il titolo. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno lunedì 7 dicembre alle ore 21:30 sul canale TV8.

Fonte: IMDb

The Danish Girl: il cast e la storia vera dietro al film con Eddie Redmayne

Dopo aver diretto i film Il discorso del re e Les Misérables, il regista premio Oscar Tom Hooper si è cimentato nel 2015 con The Danish Girl, incentrato sulla vera storia di Einar Wegener, la prima persona nota ad identificarsi come transessuale e a sottoporsi ad un intervento chirurgico di riassegnazione sessuale, assumendo l’identità di Lili Elbe. Una storia avvenuta nella Copenaghen degli anni Venti, che ha rappresentato un caso esemplare che ancora oggi non manca di ispirare numerose persone nella ricerca della più completa autoaffermazione di sé. Scritto da Lucinda Coxon, il film è tratto dal romanzo La danese.

Questo è stato scritto nel 2000 da David Ebershoff, accademico statunitense, che ha ricostruito e liberamente riadattato le vite delle pittrici danesi Lili Elbe e Gerda Wegener. Da subito divenuto un caso editoriale, numerosi registi tentarono di dar vita ad una trasposizione cinematografica di questo, e numerose sono le celebri attrici accostatesi al progetto. Tra queste si citano in particolare Nicole Kidman, Charlize Theron, Marion Cotillard e Rachel Weisz. Il film prese tuttavia vita solo nel 2014, nel momento in cui Hooper subentra in qualità di regista. Con le riprese svoltesi interamente a Copenaghen, The Danish Girl si presentava da subito con un film polarizzatore di attenzioni.

Arrivato in sala, infatti, il film suscitò da subito grandi reazioni, sia a favore che contrarie. Pur con i dovuti divieti, per via di scene comprendenti nudità e tematiche sessuali esplicite, la pellicola riuscì ad affermarsi come un buon successo economico, guadagnando circa 65 milioni di dollari a fronte di un budget di 15. The Danish Girl, divenne poi uno dei grandi protagonisti della stagione dei premi, e dopo essere stato presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, è arrivato ad ottenere diverse candidature ai Critics’ Choice Movie Awards, ai Bafta Award, ai Golden Globe e ai premi Oscar.

The Danish Girl: la trama del film

Il film si svolge nella Copenaghen degli anni Venti, dove la ritrattista Gerda Wegener è sposata con il pittore paesaggista Einar Wegener. La coppia, pur unita da un profondo amore, si trova a vivere alcune tensioni per via della notevole fama di lui e la scarsa notorietà di lei. Il rapporto tra di loro inizia a mutare ulteriormente nel momento in cui Gerda chiede al marito di posare per lei, indossando un abito femminile. È in quel momento che Einar comincia a manifestare il suo alter ego femminile, Lili Elbe. Con il passare del tempo, egli inizia a perdere gradualmente il contatto con la sua parte maschile, divenendo invece sempre più insofferente a questa. Egli decide così di ricorre ad una dolorosa operazione per cambiare la sua vera identità sessuale, mentre Gerda capirà che amare qualcuno, spesso, vuol dire lasciarlo libero.

The Danish Girl: il cast del film

Una volta che Hooper venne confermato come regista, questi decise di far leggere la sceneggiatura all’attore Eddie Redmayne, divenuto nel frattempo celebre grazie al film La teoria del tutto. Questi si disse particolarmente interessato alla parte di Einar, accettandola senza esitazione. Per prepararsi al ruolo, egli consultò diverse persone appartenenti alla comunità transessuale, al fine di poter fornire una interpretazione il più realistica possibile. Accanto a lui, nel ruolo della moglie Gerda vi è l’attrice Alicia Vikander, la quale vinse poi il premio Oscar come miglior attrice non protagonista. Pur essendo svedese, l’attrice presenta una carnagione olivastra, motivo per il quale è stata qui truccata al fine di farle assumere un colorito più conforme al canone della Danimarca.

Nel film sono poi presenti altri noti interpreti di provenienza statunitense ed europea a dar vita ai personaggi secondari. L’attore Matthias Schoenaerts veste infatti i panni di Hans Axgil, un impresario d’arte che finirà con l’innamorarsi di Gerda. Ben Whishaw, invece, è Henrik, un pittore omosessuale che intreccia una relazione con Einar. Amber Heard è invece la ballerina Ulla, la quale per via delle prove di uno spettacolo rinuncerà a fare da modella a Gerda, lasciando il posto ad Einar. L’attore Sebastian Koch, celebre per il film tedesco Le vite degli altri, interpreta il dottor Warnekros, colui che si dichiarò disponibile ad eseguire l’operazione per il cambio di sesso sul protagonista.

The Danish Girl cast

The Danish Girl: la vera storia dietro al film

Quella di Lili Elbe, nata uomo con il nome di Einar Wegener, è una storia tanto tormentata quanto troppo spesso dimenticata. Questa ha inizio nel momento in cui conosce l’aspirante pittrice Gerda Gottlieb alla scuola d’arte di Copenaghen. I due si sposano poi nel 1904, continuando poi la loro attività di pittori. All’incirca intorno al 1908 avviene poi l’evento che darà vita alla volontà di lui di riaffermarsi come donna. Proprio come viene mostrato nel film, infatti, una modella assunta da Gerda manca di presentarsi all’appuntamento, ed è proprio Einar a sostituirla, posando per la moglie in abiti femminili. Da qui l’uomo ha un’epifania, avvertendo un particolare piacere nel vivere quella situazione. Dopo aver posato per lei altre volte, egli iniziò a vestire abiti femminili anche in altri contesti, fingendo di essere la cugina di Gerda e assumendo il nome di Lili.

Einar tentò inizialmente di reprimere quell’inspiegabile desiderio, salvo poi riconoscere intorno al 1930 di non poter più rinunciare alla sua parte femminile, che considerava la più importante di sé. Per questo motivo si reca in Germania per sottoporsi all’allora sperimentale operazione di riassegnazione sessuale. Lili affronta così circa cinque complicate operazioni, ottenendo infine il riconoscimento legale del suo nuovo sesso. Tale cambiamento ha ovviamente fatto scontrare Lili con diversi attacchi, fisici o verbali, di quanti non comprendevano la sua volontà. Tre mesi dopo la sua ultima operazione, nel settembre del 1931, Lili Elbe morì per il rigetto dell’impianto dell’utero. Nel frattempo, Gerda si era risposata con un ufficiale italiano di nome Fernando Porta. Nel 1936 però divorziò anche da questi, per poi spegnersi nel 1940.

The Danish Girl: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Per gli appassionati del film è possibile fruire di questo grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. The Danish Girl è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, e Apple iTunes. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si ha soltanto un determinato periodo di tempo entro cui vedere il titolo. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno lunedì 7 dicembre alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb, HistoryvsHollywood

The Wilds: recensione della serie Amazon Prime Video

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The Wilds: recensione della serie Amazon Prime Video

Dall’11 dicembre su Prime Video arriva The Wilds, una serie originale che si presenta come un incrocio perfetto tra Lost e Pretty Little Liars. Scritta dalla stessa Sarah Streicher di Daredevil, la serie sarà disponibile in streaming sulla piattaforma dopo un’anteprima il 9 dicembre su tutti i canali ufficiali Amazon: YouTube, Instagram, Twitter e Facebook.

Non ci sentiamo in difficoltà a scomodare proprio Lost, visto che già dal trailer vediamo che l’ambientazione principale della storia è un’isola deserta, sulla quale sono naufragate un gruppo di adolescenti dopo un incidente aereo. In maniera molto meno intricata e sibillina rispetto alla serie di J.J. Abrams, in The Wilds scopriamo quasi da subito che le ragazze non sono finite per caso su quell’isola, ma su di essa sono costrette, litigando, stringendo amicizie, conoscendosi e imparando a sopravvivere fino a che una mente superiore vuole che sia così. Al presente sull’isola, si alternano vicende del passato, prima dell’incidente e dell’arrivo su questo territorio inospitale. O almeno così pare perché in realtà la stessa vita sull’isola è un racconto, nei ricordi delle sopravvissute. Più piani temporali si affollano in The Wilds, piani e storie che arriveranno a comporre un composito quadro, emozionante sì, ma che non risparmia derive thriller e una componente di mistero che dà spessore alla storia.

The Wilds è un incrocio tra Lost e Pretty Little Liars

Alla produzione dello show troviamo Amy B. Harris, la stessa di Sex and the City e The Carrie Diaries, che dà quindi la sua impronta girly al prodotto ma che ne sollecita l’aspetto più avventuroso. I volti della serie sono quasi tutti sconosciuti da Sophia Ali (Grey’s Anatomy) a Shannon Berry (Hunters), passando per le meno note Jenna ClauseReign Edwards (Snowfall), Mia HealeyHelena HowardErana James (Golden Boy), Sarah PidgeonDavid Sullivan (Sharp Objects) e Troy Winbush (The Goldbergs), fino alla veterana del gruppo, la talentuosa Rachel Griffiths, che nel 2002 venne premiata con il Golden Globe per la sua interpretazione di Brenda in Six Feet Under.

The Wilds rivisita il linguaggio del young adult, in un momento in cui il cinema sembra aver esaurito il filone e la tv sta trovando mille declinazioni alle storie dedicate ai giovani spettatori. Con un cast principalmente formato da giovani donne, la serie punta a mettere in scena dinamiche tutte al femminile che hanno degli aspetti inediti e che sono eredi di altri show, come Desperate Housewives o Pretty Little Liars, appunto, che però incontrano in questo caso il linguaggio più duro del survival.

In un felice incontro tra stili, generi con in più la diversificazione del pubblico a cui si rivolge, The Wilds, dall’11 dicembre su Amazon Prime Video, rappresenta sicuramente un prodotto che si prende i suoi rischi e che potrebbe essere premiato dal pubblico proprio per la sua peculiarità.

Tutti i film di natale su Disney+

Tutti i film di natale su Disney+

Questa è la stagione perfetta per lo streaming e quest’anno Disney+ addobba le case e diffonde l’allegria con una raccolta che scalda il cuore di alcuni dei titoli più popolari delle festività da guardare insieme in famiglia. Nella collezione “I titoli delle feste” ce n’è per tutti i gusti, dai classici più amati come Mamma, ho perso l’aereo e Santa Clause fino agli attesissimi Disney+ Originals LEGO Star Wars – Christmas Special, che ha debuttato lo scorso 17 novembre, High School Musical: The Musical: Lo Speciale di Natale, in arrivo l’11 dicembre, Fata Madrina Cercasi, disponibile da ieri, venerdì 4 dicembre, e On Pointe – Sogni in ballo in streaming dal 18 dicembre. La collezione include anche gli episodi di Natale delle 30 stagioni presenti su Disney+ de I Simpson, oltre ai classici di alcune delle serie più popolari di Disney Channel e Disney Junior.

Mentre fuori arriva l’inverno, i film in anteprima su Disney+ di questa stagione scaldano il cuore e riuniscono le famiglie con nuovi titoli come Black Beauty: Autobiografia di un cavallo, disponibile dallo scorso 27 novembre, Safety: Sempre al tuo fianco, che debutterà sulla piattaforma l’11 dicembre e Soul che arriverà nel giorno di Natale, il 25 dicembre.

E come regalo per l’Epifania, dal 6 gennaio sbarcherà sulla piattaforma di streaming anche Onward – Oltre la Magia, il film d’animazione targato Disney e Pixar che racconta la storia di due fratelli elfi adolescenti che si imbarcano in una straordinaria avventura per scoprire se nel mondo esista ancora un po’ di magia.  La collezione completa “I titoli delle feste” include:

Disney+ Originals

  • LEGO Star Wars – Christmas Special – Disponibile in streaming
  • La Storia di Olaf – Disponibile in streaming
  • Noelle – Disponibile in streaming
  • High School Musical: The Musical: Lo Speciale di Natale – Disponibile dall’11 dicembre
  • Ceppo di Natale del Castello di Arendelle – Disponibile in streaming

I film delle Feste

  • Lo Schiaccianoci e i Quattro Regni
  • Mamma, ho perso l’aereo
  • Mamma, ho riperso l’aereo: mi sono smarrito a New York
  • Mamma, ho preso il morbillo
  • Santa Clause
  • Che fine ha fatto Santa Clause?
  • Santa Clause è nei guai
  • Festa in casa Muppet
  • Le Cronache di Narnia – Il leone, la strega e l’armadio
  • While you were sleeping
  • Nightmare Before Christmas
  • Topolino e la Magia del Natale
  • A Christmas Carol (2009)
  • Topolino – Strepitoso Natale!
  • Zampa 2 – I cuccioli di Natale
  • Miracolo nella 34ª strada (1947)
  • Miracolo nella 34ª strada (1994)
  • Buon anno con Winnie the Pooh
  • Disney’s Fairytale Weddings: Holiday Magic
  • Decorating Disney: Holiday Magic
  • La Bella e la Bestia – Un magico Natale
  • Supercuccioli a Natale – Alla Ricerca di Zampa Natale
  • Il più bel regalo di Natale
  • Zampa e la magia del Natale
  • Un magico Natale
  • A casa per Natale
  • Babes in Toyland
  • Natale2.com
  • La stella di Natale
  • Miracolo a tutto campo
  • 12 volte Natale
  • Richie Rich’s Christmas Wish
  • Un Natale perfetto
  • Cantando sotto il vischio
  • Life-Size 2
  • Three Days
  • Una promessa è una promessa
  • Frozen – Le Avventure di Olaf
  • L’albero di Natale di Pluto
  • Lanny & Wayne: Missione Natale
  • Lanny & Wayne: Buoni Vs cattivi
  • Lanny & Wayne: Missione Natale
  • L’era Natale
  • Papà Natale
  • Marvel Super Hero Adventures: Combattimento Glaciale

Natale a casa Simpson

  • “Un Natale da cani” (S1E1)
  • “Marge non essere orgogliosa” (S7E11)
  • “Miracolo su Evergreen Terrace” (S9E10)
  • “A Natale ogni Spassolo vale” (S11E9)
  • “Tormenti di neve” (S12E8)
  • “Lei di poca fede” (S13E6)
  • “Pace, quiete e chili” (S14E18)
  • “Tutti più buoni a Natale” (S15E7)
  • “Natale riveduto e corretto” (S17E9)
  • “Kill Gil, Volumi 1 e 2” (S18E9)
  • “The Burns and the Bees” (S20E8)
  • “La battaglia prima del Natale” (S22E8)
  • “Vacanze di un passato futuro” (S23E9)
  • “Il blues del bianco Natal” (S25E8)
  • “Non sarò a casa per Natale” (S26E9)
  • “Merry Kustmas” (S28E10)
  • “Gone Boy” (S29E9)
  • “È la trentesima stagione” (S30E10)

Disney Channel a Natale

  • Raven – “Regali di Natale” (S1E19)
  • Zack e Cody al Grand Hotel – “Natale al Tipton” (S1E21)
  • Kim Possible – “Un Natale molto possibile” (S2E13)
  • Phineas e Ferb – “Un Natale anche per Danville!” (S2E22)
  • Phineas e Ferb – “Un Natale in famiglia di Phineas e Ferb!” (S3E17)
  • Phineas e Ferb – “Acrobazie sul ghiacchio / Felice anno nuovo!” (S4E2)
  • Buona Fortuna Charlie – “Buona Fortuna Jessie: Natale a New York” (S4E17)
  • Buona Fortuna Charlie – “Il talent show natalizio” (S3E21)
  • Jessie – “Natale in casa Ross” (S1E8)
  • Jessie – “Buona Fortuna Jessie: Natale a New York” (S3E7)
  • Girl Meets World – “Riley e la famiglia per la feste”  (S1E16)
  • Girl Meets World – “Riley e il Natale di Maya” (S3E18)
  • Zack e Cody sul ponte di comando – “Il Natale di London” (S3E15)
  • Bizaardvark – “L’elfo furente” (S1E17)
  • Bizaardvark – “Il malvagio robot di Natale” (S2E13)
  • Austin & Ally – “Sviste & Vischio” (S3E5)
  • Austin & Ally – “Tutti insieme e tanti auguri” (S2E6)
  • Big Hero 6 – La Serie – “Il regalo” (S2E18)
  • K.C. Agente Segreto – “Il regalo di Natale di K.C.” (S1E27)
  • Lilo e Stitch – “Puntale” (S1E21)
  • Liv e Maddie – “Capodanno con i Rooney!” (S2E7)
  • Ultimate Spider-Man – “Incubo di Natale” (S3E11)
  • Avengers Assemble – “Resa dei conti a capodanno” (S4E14)
  • I Guardiani della Galassia – “Canto di Natale” (S1E26)
  • Kickin’ it – A colpi di karate – “Lo spirito del Natale” (S2E24)

Disney Junior a Natale

  • Topolino e gli Amici del Rally – “Felici turbofeste da Hot Dog Hills / La festività delle
  • Aiutamiche” (S1E23)
  • Topolino e gli Amici del Rally – “Un Natale pazzerello” (S2E10)
  • Pj Masks – Superpigiamini – “I superpigiamini salvano il Natale” (parte 1 e 2) (S3E21)
  • Muppet Babies – “Un Natale molto molto Muppet / Super favolosa sorpresa natalizia per
  • Summer” (S1E17)
  • Bluey – “Babbo veranda” (S1E52)
  • La casa di Topolino – “Topolino salva il Natale” (S1E20)
  • La casa di Topolino – “Il fiocco show di Minni Prima Parte” (S5E5)
  • La casa di Topolino – “Il fiocco show di Minni Seconda Parte” (S5E6)
  • Jake e i pirati dell’isola che non c’è – “L’inverno che non c’è / Uncino su…ghiaccio” (S1E24)
  • Jake e i pirati dell’isola che non c’è – “Capitan Scrooge” (S3E26)
  • Elena di Avalor – “La bufera di neve” (S2E20)
  • Dott.ssa Peluche – “Un Natale speciale in casa Peluche” (S2E11)
  • Puppy Dog Pals – “Un Natale cucciolo / Il chiasso dei latke” (S1E20)
  • The Lion Guard – “Il Natale di Timon e Pumbaa” (S2E13)
  • Minnie Toons – “L’albero di Natale” (S3E5)
  • Henry Mostriciattoli – “Buon Mostronatale” (S1E22)

Prime Video: da oggi disponibile la funzionalità Video Party

Da oggi i clienti Prime Video possono utilizzare la nuova funzionalità Video Party, accessibile da desktop, per vivere una nuova esperienza di social viewing, disponibile per gli abbonati Prime senza costi aggiuntivi. 
 
I clienti potranno scegliere tra le migliaia di titoli disponibili nel catalogo di video streaming on-demand di Prime Video tra cui  Borat - seguito di film cinema,  The Boys, Ferro, Celebrity Hunted – Caccia all’uomo, Ferro, Tom Clancy’s Jack Ryan, Chemical Hearts, UploadTroop Zero, and My Spy, le serie premiate agli Emmy Fleabag e The Marvelous Mrs. Maisel e numerosi altri. 
 
I clienti Prime Video potranno sia ospitare i Video Party che parteciparvi. Chi ospita il Video Party ha la possibilità di dare il via alla proiezione nello stesso momento per tutti gli invitati, oltre che controllarla, e dispone di una chat per comunicare con i partecipanti. I Video Party potranno ospitare fino a 100 partecipanti per sessione. Importante: ogni partecipante dovrà essere abbonato a Prime. 
 
Qui sotto sono elencati gli step per provare questa nuova funzione: 
Fatemi sapere se avete domande! 
 

1 – Cerca un film o una serie TV. Per i film, fai clic sull’icona Video Party sul tuo schermo. Per le serie TV, la troverai nella lista degli episodi.

2 – Aggiungi il tuo nome. Scegli il nome che vorresti usare per commentare e inizia il tuo Video Party.

3 – Invita i tuoi amici. Scambia il tuo collegamento Video Party con un massimo di 100 persone. I tuoi amici possono partecipare facendo clic sul collegamento ricevuto.
 
4 – Inizia a guardare e a commentare! Una volta che siete tutti pronti, inizia il tuo Video Party. L’organizzatore può far partire, mettere in pausa e fare domande al gruppo. 

Tutti per 1 – 1 per tutti: trailer del film con Pierfrancesco Favino

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Sky ha diffuso il trailer del film Sky Original, Tutti per 1 – 1 per tutti, seguito del film “Moschettieri del re – La penultima missione”, sempre diretto da Giovanni Veronesi e prodotto da Vision Distribution e Indiana in associazione con BPER Banca S.p.A. ai sensi delle norme del tax credit, con la collaborazione di Toscana Film Commission e Toscana Promozione.

Tutti per 1 – 1 per tutti sarà trasmesso in prima assoluta su Sky la sera del 25 dicembre, alle 21.15, disponibile anche on demand e in streaming su NOW TV.

Sempre goliardici ma più arrugginiti, tornano i Moschettieri D’Artagnan (Pierfrancesco Favino), Porthos (Valerio Mastandrea) e Athos (Rocco Papaleo), richiamati dalla Regina Anna d’Austria (Margherita Buy) per un’ultimissima missione segreta. Guidati stavolta da una singolare veggente di nome Tomtom (Giulia Michelini), si lanceranno in una nuova, mirabolante, avventura che intreccerà i destini della piccola Principessa Ginevra (Sara Ciocca), figlia di Enrichetta d’Inghilterra (Anna Ferzetti), e Buffon(Federico Ielapi), un giovanissimo e riccioluto orfanello. In un viaggio costellato di sfide di ogni genere e incontri fantastici, tra cui quello con Cyrano (Guido Caprino), si troveranno ad affrontare la più dura delle prove: scegliere tra la fedeltà alla Corona e quella all’amicizia.

“Tutti per 1 – 1 per tutti” è un film Sky Original, prodotto da Vision Distribution e Indiana in associazione con BPER Banca S.p.A. ai sensi delle norme del tax credit, con la collaborazione di Toscana Film Commission e Toscana Promozione. Regia di Giovanni Veronesi, con Pierfrancesco Favino, Valerio Mastandrea, Rocco Papaleo, Giulia Michelini, Guido Caprino, Anna Ferzetti, Federico Ielapi, Sara Ciocca, Giulio Scarpati e con la partecipazione di Margherita Buy. Il film è scritto da Giovanni Veronesi, Ugo Chiti, Giulio Calvani e Nicola Baldoni. Il direttore della fotografia è Tani Canevari, la scenografia è affidata a Paki Meduri e i costumi sono di Alessandro Lai.

DCEU: i 10 migliori progetti che non hanno mai visto la luce

DCEU: i 10 migliori progetti che non hanno mai visto la luce

Il DC Extended Universe ha avuto una storia particolarmente travagliata, fin dall’uscita de L’uomo d’acciaio nel lontano 2013. Nonostante le sorti dell’universo condiviso, negli ultimi anni, siano state in qualche modo ribaltate grazie al successo di cinecomic con Wonder Woman e Aquaman, la Warner Bros. aveva messo in cantiere tantissimi progetti che avrebbero potuto dare realmente del filo da torcere alla ben più lungimirante Marvel. Screen Rant ha raccolto 10 grandi film targati WB e ambientati nel DCEU che non hanno mai visto le luce e che avrebbero potuto regalare alla major grandi soddisfazioni:

Plastic Man

Nel dicembre 2018, la sceneggiatrice Amanda Idoko – relativamente sconosciuta – venne  incaricata di scrivere una sceneggiatura basata sul celebre eroe della DC Comics, Plastic Man, oltre un decennio dopo che le sorelle Wachowski avevano accarezzato per la prima volta l’idea di portare l’alter ego estendibile di Patrick O’Brian sul grande schermo.

Di più su quel progetto non si è mai saputo, oltre al fatto che sarebbe stata un’avventura action piena di comicità. Eroe di culto tra gli appassionati di fumetti, il personaggio sarebbe stato perfetto per un vivace film di supereroi se fossero stati assemblati i talent giusti e se fosse stato applicato un tocco leggero al materiale di partenza.

Gotham City Sirens

Mesi prima dell’uscita di Suicide Squad, David Ayer sarebbe dovuto restare nel DCEU ancora per un po’ e dirigere Gotham City Sirens, uno spin-off femminile che avrebbe introdotto Poison Ivy e Catwoman al fianco dell’Harley Quinn di Margot Robbie. La co-sceneggiatrice di Tomb Raider e Captain Marvel, Geneva Robertson-Dworet, era stata incaricarta di scrivere lo script e Jared Leto sarebbe dovuto tornare nei panni del Joker.

Questo prima che Suicide Squad venisse rilasciato e stroncato tanto dai fan quanto dai critici. Così, il coinvolgimento di Ayer nel franchise è stato presto accantonato, e lo studio ha focalizzato la sua attenzione su Birds of Prey e sul reboot/sequel The Suicide Squad ad opera di James Gunn.

Lobo

Fin da quando ha fatto il suo debutto nei fumetti nel lontano 1983, Lobo è stata la definizione vivente di personaggio cult. La Warner Bros. ha cercato di mettere insieme un film live-action sin dal 2009, ma numerosi registi non sono riusciti a decifrare la storia. Dwayne Johnson è stato brevemente associato al progetto nel 2012, mentre Guy Ritchie e Brad Peyton erano entrambi pronti a dirigere il film, prima che le cose andassero in pezzi.

L’ultima volta che abbiamo sentito parlare di Lobo è stato all’inizio del 2018, quando lo sceneggiatore di Wonder Woman, Jason Fuchs, stava riscrivendo la sua bozza della sceneggiatura, riducendo drasticamente il budget. All’epoca, il regista Michael Bay era stato associato al film. 

Nightwing

Chris McKay del film The LEGO Movie era stato confermato alla regia di Nightwing nel febbraio 2017, con il creatore della serie Ozark, Bill Dubuque, che aveva scritto la sceneggiatura. Un anno dopo, McKay ha affermato che la bozza finale era vicina alla presentazione allo studio, ma nei successi due anni e mezzo non ci sono stati più aggiornamenti. 

Dick Grayson è attualmente uno dei personaggi della serie Titans, il che potrebbe essere il motivo per cui un film in solitaria è bloccato. Tuttavia, essendo l’iterazione più popolare di un personaggio molto amato, c’è sicuramente un posto per Nightwing nel DCEU… forse la WB sta solo aspettando di espandere ulteriormente il suo Multiverso. 

Deadshot

A settembre 2018 Will Smith aveva confermato che sarebbe tornato a vestire i panni di Deadshot in uno standalone dedicato al personaggio visto in Suicide Squad. Tuttavia, quel progetto non ha mai visto la luce e Smith sarebbe stato “sostituito” da Idris Elba nell’atteso The Suicide Squad.

Tuttavia, lo studio ha rivisto piuttosto velocemente la propria decisione e ad Elba, alla fine, è stato affidato un personaggio completamente diverso (ossia Bloodsport), lasciando così una porta aperta per un eventuale ritorno di Smith in futuro.

Green Lantern Corps

Tra i tanti film annunciati in quel fatidico giorno dell’ottobre 2014, Green Lantern Corps era destinato a essere la stravaganza fantascientifica dal mega budget che avrebbe finalmente cancellato il ricordo della famigerata bomba di Ryan Reynolds dalla coscienza pubblica, per sempre. Al riavvio era stata anche data una data di uscita ufficiale, ossia luglio 2020, con la WB che aveva descritto il film come una sorta di “Arma Letale nello spazio”.

L’idea di un film poliziesco intergalattico era molto eccitante, ma Green Lantern Corps si è presto ritrovato intrappolato nelle grinfie dell’inferno del processo di sviluppo. Il prossimo progetto dedicato a Lanterna Verde sarà una serie HBO Max ad opera di Greg Berlanti. 

Justice League Part 2

Si è parlato forse anche troppo della debacle sorta attorno a Justice League, ma l’epico team all-star del DCEU era originariamente destinato a recitare in due film crossover, con la seconda parte destinata ad uscire nell’estate del 2019. Ovviamente, ciò non è mai accaduto e tre anni dopo stiamo ancora aspettando di vedere la versione originale di Zack Snyder.

La speranza è che la Snyder Cut – in arrivo il prossimo anno su HBO Max – si rivelerà l’enorme successo che tutti alla Warner Bros. si aspettano che sia.

Deathstroke

Il Deathstroke di Joe Manganiello farà il suo ritorno nella Snyer Cut, ma fino a poco tempo fa il ritratto dell’attore di Slade Wilson era passato alla storia come il personaggio più inutile del DCEU, con il suo unico coinvolgimento in una scena post-credits di Justice League che non aveva portato assolutamente a nulla. Il personaggio sarebbe dovuto essere il villain principale del film su Batman di Ben Affleck e avrebbe dovuto avere anche uno standalone a lui dedicato. 

Il motivo principale per cui il film in solitaria di Deathstroke verrà comunque considerato un’enorme opportunità persa per il DCEU è che era destinato a segnare il debutto a Hollywood di Gareth Evans, regista dietro il classico action moderno The Raid, che stava progettando di trarre ispirazione dal noir coreano per il suo film. 

Il Batman di Ben Affleck

Quando The Batman è stato annunciato nell’ottobre 2014, Ben Affleck doveva recitare, dirigere, co-scrivere e produrre il film, con il livello più alto di controllo creativo che qualsiasi attore avesse ricevuto in un film del genere. Quasi otto anni dopo, quel film sta finalmente per arrivare, anche se con Matt Reeves alla regia e Robert Pattinson nei panni del Cavaliere Oscuro.

Affleck è rimasto deluso dalla qualità complessiva dei progetti in cui aveva recitato. Il due volte Premio Oscar è un regista acclamato a pieno titolo, e qualunque cosa avesse pianificato per il suo film su Batman, avrebbe potuto essere qualcosa di veramente speciale.

L’uomo d’acciaio 2

Nonostante sia il film che ha lanciato l’universo condiviso, un sequel de L’uomo d’acciaio non è mai stato una priorità per la Warner Bros. Come molti progetti del DCEU che non sono mai stati realizzati, era stato confermato che un sequel fosse in fase di sviluppo attivo nell’ottobre 2014, ma non si è mai andati oltre quella voce.

Matthew Vaughn, Christopher McQuarrie e J.J. Abrams hanno tutti presentato le loro idee allo studio, ma nessuna è stata ritenuta degna di ricevere il via libera. Per un periodo ha girato persino la voce che Henry Cavill potesse essere sostituito come Superman, ma nonostante l’estensione del suo contratto, non c’è ancora alcun segnale effettivo di un sequel.

Wonder Woman 1984: per Patty Jenkins lavorare su Cheetah è stato “straziante”

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La regista Patty Jenkins ha ricordato le difficoltà nel portare in vita il personaggio di Cheetah interpretato da Kristen Wiig in Wonder Woman 1984. Barbara Ann Minerva è uno dei due nuovi avversari di Diana Prince nel prossimo sequel della Warner Bros./DC Films: l’altro è l’uomo d’affari Maxwell Lord, interpretato di Pedro Pascal.

Originariamente previsto per novembre 2019, il sequel è stato posticipato numerose volte per diversi motivi, tra cui l’attuale pandemia di Coronavirus, purtroppo ancora in corso. Adesso, Wonder Woman 1984 uscirà contemporaneamente nei cinema aperti e su HBO Max il prossimo Natale. Certo, non tutti hanno accolto bene quest’uscita “congiunta”, ma per coloro che hanno atteso a lungo l’uscita del sequel, può considerarsi comunque una vittoria. Ciò riguarda ovviamente anche Jenkins e l’intero cast del film, che sono orgogliosi di ciò che sono stati in grado di ottenere grazie al nuovo film.

Con l’uscita in America di Wonder Woman 1984 ormai sempre più vicina, anche gli eventi stampa per il film sono in pieno svolgimento. Parlando con ComicBook, Patty Jenkins ha ricordato quanto sia stato difficile dare vita a Cheetah nel nuovo film, ammettendo di essere stata preoccupata dal momento in cui hanno iniziato la pre-produzione fino a quando l’hanno vista sullo schermo. Nonostante la pressione, la regista era convinta di usare Minerva nel sequel.

“Rendere giustizia a Cheetah è stato straziante. Sapevo dal primo momento che volevo che ci fosse Cheetah nel film, ma sapevo anche che le cose sarebbero dovute andare in un certo modo. Avevo tanta paura di non farla sembrare adeguata, ed è una cosa che è durata per tutta la lavorazione del film, dal momento in cui abbiamo iniziato a prepararlo fino al momento in cui l’abbiamo visto. Ogni momento è stato molto difficile da affrontare.”

Wonder Woman 1984 uscirà il 25 Dicembre 2020 in America e il 14 Gennaio 2021 in Italia. Il film è stato definito dal produttore Charles Roven un sequel “inusuale“, che poterà in scena lo stesso personaggio grazie al lavoro dello stesso team creativo e che seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma che i fan non dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale definendolo “la prossima iterazione della supereroina”.

L’ordine cronologico del personaggio di Diana Prince è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of Justice per poi tornare al vecchio secolo con Wonder Woman. Il sequel vedrà ancora Gal Gadot nei panni di Diana Prince opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel cast figureranno anche Chris Pine (volto del redivivo Steve Trevor) e Pedro Pascal (nei panni di Maxwell Lord).

Justice League: c’erano dei piani per “un’espansione” a fumetti

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Justice League: c’erano dei piani per “un’espansione” a fumetti

Prima che la campagna #ReleaseTheSnyderCut entrasse nel vivo, molti fan avevano suggerito che la versione di Justice League di Zack Snyder potesse essere adattata in un fumetto o in un film d’animazione. Questo avrebbe sicuramente fatto risparmiare alla Warner Bros. un sacco di soldi, dato che lo studio ha speso decine di milioni di dollari per finire la Snyder Cut destinata al servizio di streaming HBO Max.

Come riportato da Omelete (via CBM), durante l’evento CCXP di questo fine settimana, lo scrittore e fumettista Scott Snyder (meglio conosciuto per il suo lavoro su titoli come “Batman” e “Dark Nights: Metal”) ha rivelato che gli eraq stato chiesto di lavorare ad un adattamento a fumetti di Justice League, una sorta di “espansione” della storia di Zack Snyder.

Anche se non è entrato nei dettagli, Snyder ha ammesso di aver dovuto rifiutare il progetto, aggiungendo: “Avevo molti lavori davanti a me e non posso più affrontare le persone che ci confondono”. L’ultima parte della dichiarazione è, ovviamente, una battuta, dal momento che entrambi condividono lo stesso cognome. È un peccato che il suo coinvolgimento non sia andato a buon fine, ma sembra improbabile che i piani per questo tie-in fumettistico siano stati completamente abbandonati.

Ma cosa avrebbe potuto riguardare quest’eventuale “espansione” della storia di Zack Snyder nel DCEU? Probabilmente si sarebbe focalizzata sulla sequenza onirica denominata “Knightmare”, vista in Batman v Superman, o forse avrebbe colmato alcune lacune che il regista non era stato in grado di colmare (come la storia di Darkseid, ad esempio). Tuttavia, ciò che sarebbe davvero davvero interessante è un “sequel” a fumetti che avrebbe adattato la seconda parte di Justice League prima che i piani sul cinecomic cambiassero.

Vi ricordiamo che la Snyder Cut di Justice League uscirà nel 2021 sulla piattaforma streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori notizie.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Hawkeye, nuove foto e video dal set: ecco Jeremy Renner e Hailee Steinfeld

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Come molti di voi sapranno sono già iniziate le riprese di Hawkeye, l’attesissima nuova serie Marvel Studios che vedrà protagonisti Jeremy Renner e Hailee Steinfeld.

Nelle prime immagini possiamo vedere Clint Barton e Kate Bishop. Le riprese sono in corso a New York:

Iscriviti a Disney+ e inizia a guardare le più belle storie Marvel e molto altro!

Hawkeye fa parte della prima ondata di serie tv prodotte dai Marvel Studios che avrebbero dovuto uscire su Disney+ a partire dall’autunno 2020. Il primo spettacolo doveva essere stato The Falcon and The Winter Soldier, ma la serie è stata ritardata a causa della pandemia di coronavirus che ha colpito la produzione. Altre serie tv includono WandaVision (sempre nel 2020?)Loki (primavera 2021) oltre a HawkeyeTutti vedranno i thespian del grande schermo che completano la serie.

Hawkeye, la serie tv

Hawkeye è l’annunciata spin off del franchise di Avengers e fa parte della fase 4 del Marvel Cinematic Universe che si estenderà nel racconto seriale per debuttare su Disney+.

La trama si svolge dopo gli eventi di Avengers: Endgame e si baserà sulle avventure di Young AvengerKate Bishop, che ha assunto il ruolo dopo dopo che Clint Barton lascia in seguito agli eventi di Endgame. La serie vedrà Jeremy Renner tornare nei panni del personaggio, e l’attore stesso ha presentato il progetto alla gremita Hall H durante il Comic-Con di San Diego. Secondo le parole di Renner la serie racconta “la fibra di ciò che è Occhio di Falco, ovvero un supereroe senza super poteri, e questo vuol dire che tutti possono essere dei supereroi.” Secondo le prime indiscrezioni nella serie Kate Bishop utilizza le sue notevoli capacità di combattimento per combattere delle buone battaglia, sia come come Young Avenger, al fianco del mentore Clint Barton, sia da sola.

Tyler Rake: Joe Russo accenna alla possibilità di un universo condiviso

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Un universo condiviso di Tyler Rake è in lavorazione a Netflix, secondo quanto dichiarato dai produttori Anthony e Joe Russo. Basato sulla graphic novel “Ciudad” creata dagli stessi Russo insieme ad Ande Parks e Fernando León González, Tyler Rake vede protagonista Chris Hemsworth nei panni di un mercenario del mercato nero incaricato di proteggere il figlio di un boss del crimine internazionale.

Il film è stato distribuito sulla piattaforma di streaming ad aprile di quest’anno e, sulla scia delle recensioni essenzialmente positive, è diventato un grande successo targato Netflix. In effetti, i dati hanno rivelato che Tyler Rake è il film più visto di sempre del colosso dello streaming. Proprio per questo, non sorprende che Netflix abbia già messo in cantiere un sequel, con Hemsworth che potrebbe tornare a vestire un’altra volta i panni di Rake (nonostante l’attore abbia firmato un contratto per un solo film).

Al di là della conferma di un sequel di Tyler Rake, al momento i dettagli sul nuovo film sono piuttosto scarsi. Qualche settimana fa, Joe Russo aveva confermato di essere al lavoro sulla sceneggiatura e che i piani erano di iniziare a girare nel 2021. Molti si aspettano che Hemsworth torni per il sequel, anche se il finale del primo film ha lasciato il destino del suo personaggio sospeso: Rake è caduto in un fiume dopo essere stato colpito alla schiena, quindi nessuno sa se sia effettivamente sopravvissuto oppure no.

Di recente, Anthony e Joe Russo hanno parlato del futuro di Tyler Rake con Collider, in occasione del CCXP, rivelando che potrebbe esserci più di un sequel del film in futuro. L’idea, infatti, sarebbe quella di approfondire l’universo e i personaggi ad esso collegati, non soltanto quello di Rake. A tal proposito, Joe Russo ha spiegato: “Continuo a non impegnarmi perché penso che sia più eccitante sorprendere le persone, ma dirò questo: stiamo lavorando per costruire un universo di film che potrebbe potenzialmente esplorare alcuni degli altri personaggi del primo e alcuni nuovi personaggi… vedere più interazioni storiche tra i personaggi. Quindi, se sei interessato al personaggio di David Harbour, potresti vederlo in un futuro film di Tyler Rake.”

La storia di Tyler Rake

In attesa di nuovi dettagli, ricordiamo che Tyler Rake racconta la storia di un mercenario che opera nel mercato nero e che non ha nulla da perdere quando viene ingaggiato per salvare il figlio rapito di un boss del crimine internazionale. Ma nel torbido mondo dei trafficanti di armi e di droga, questa missione, che da pericolosissima diventa pressoché impossibile, cambierà per sempre la vita di Rake e del ragazzo.

Rocket Raccoon potrebbe essere il personaggio più tragico del MCU

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La backstory mai raccontata di Rocket Raccoon nel MCU potrebbe essere uno dei retroscena più tragici dell’intero universo condiviso. Rocket è stato un personaggio alquanto trascurato nell’Universo Cinematografico Marvel, in parte a causa dello status dei Guardiani della Galassia come seconda grande squadra del franchise, in parte a causa dello stesso team, in cui l’attenzione è sempre stata focalizzata maggiormente su Star-Lord e Gamora.

In generale, Rocket Raccoon è sempre stato considerato una figura di supporto e, a differenza di altri personaggi come Peter Quill, Gamora e Drax, le sue origini non sono mai stata realmente affrontate all’interno della saga. È un vero peccato, perché in realtà Rocket ha una backstory tanto insolita quanto affascinante, che è stata soltanto accennata nel MCU.

Nei fumetti, Rocket Raccoon inizia la sua storia come creatura geneticamente modificata resa senziente da robot che avevano il compito di prendersi cura di un pianeta abitato da malati di mente. Cercando di lasciare il pianeta, i robot custodi hanno ingegnerizzato gli animali fino a quando non hanno potuto soddisfare la loro direttiva, per dirigersi poi verso l’altra parte del pianeta, denudando questa metà mentre estraevano risorse.

Questo pianeta – chiamato “Halfworld” – è il luogo da cui viene mostrato Rocket in Guardiani della Galassia, per gentile concessione della sua fedina penale, suggerendo che questa parte della sua vita è la stessa sia nei fumetti che nel MCU. Se fosse così, i fan potrebbero essere pronti per la backstory più devastante del franchise…

La storia mai raccontata di Rocket Raccoon nel MCU

Al di là della tragedia legata all’origine di Rocket nei fumetti, in un panel del 2017 James Gunn aveva affermato che la backstory di Rocket nel MCU è “leggermente più devastante di quello che conosciamo grazie ai fumetti”, suggerendo che il fatto che sia stato abbandonato dai creatori di robot non è nulla se paragonato a ciò che ha invece subito nel MCU. È probabile che le parole di Gunn facciano riferimento al fatto che Rocket si sia spezzato a causa dei continui esperimenti scientifici fatti su di lui e che alla fine abbia fatto qualcosa di terribile; o che forse i suoi creatori gli hanno fatto qualcosa che gli ha provocato un danno permanente.

Ad ogni modo, sembra chiaro che il Rocket Raccoon mostrato nel primo film dei Guardiani vive ancora in balia delle cicatrici del suo passato. Sebbene sia facile considerare la sua natura aggressiva e la sua propensione alla violenza come tratti intrinseci, è più probabile che questi siano il risultato del suo brutale rifiuto del ruolo di custode e sugli esperimenti che sono stati condotti.

Questo spiegherebbe anche perché Rocket trova così difficile sia in Guardiani della Galassia che in Guardiani della Galassia Vol. 2 fidarsi dei suoi amici e mostrare loro affetto in maniera aperta, poiché la sua storia pregressa testimonia che non ha mai imparato del tutto come si faccia… almeno fino agli eventi dei film.

Monster Hunter rimosso in Cina a causa di una battuta considerata razzista

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Una scena ritenuta controversa è stata rimossa da Monster Hunter di Paul W.S. Anderson, in seguito alle forti critiche del pubblico cinese sui social media. Il film è l’adattamento della popolarissima serie di videogiochi Capcom. La storia racconta di una forza militare d’élite degli Stati Uniti che entra accidentalmente in un wormhole e viene inviata in un mondo abitato da tutte le creature con cui i fan della saga videoludica hanno familiarizzato nel corso degli anni. In Cina è uscito lo scorso 3 dicembre, mentre negli Stati Uniti uscirà il ​​giorno di Natale.

Subito dopo l’uscita, il film ha suscitato un vero polverone a causa di una battuta contenuta al suo interno e considerata razzista. Il punto focale della controversia è, appunto, una battuta pronunciata dal personaggio di Jin Au-Yeung, che si baserebbe su un gioco di parole tra “knees” (ginocchia) e “chinese/chi-knees (cinese)”: tale gioco di parole richiama ad una battuta che in Asia è ritenuta molto offensiva, con accezione razzista e sessista. Come risultato, il film è stato ritirato dalla sale cinesi ad un solo giorno dall’uscita. 

Adesso Deadline riporta che la battuta è stata ufficialmente rimossa dal film. Una delle società di produzione coinvolte nel film, la Constantin Film, si è scusata e ha annunciato di aver rimosso la battuta offensiva. Tuttavia, al momento non è chiaro se il film tornerà nei cinema cinesi. Tencent, un’altra società di produzione che ha lavorato a Monster Hunter e che si occupa della sua distribuzione in Cina, sta attualmente negoziando con il governo del paese per il ritorno del film nelle sale.

In una nota ufficiale, Constantin Film ha dichiarato: “Non c’era assolutamente alcuna intenzione di discriminare, insultare o offendere in altro modo nessuno di origini cinesi. Constantin Film ha ascoltato le preoccupazioni espresse dal pubblico cinese e ha rimosso la battuta che ha portato a questo malinteso involontario.” 

Tutto quello che sappiamo su Monster Hunter

Monster Hunter è l’adattamento dell’omonimo videogioco sviluppato da Capcom. Il film, scritto e diretto da Paul W.S. Anderson (regista della saga di Resident Evil), annovera nel cast Milla Jovovich, Tony Jaa, T.I., Ron Perlman, Meagan Good e Diego Boneta. L’uscita nelle sale americane è fissata per il 30 dicembre 2020.

Dietro il nostro mondo, ce n’è un altro: un mondo di mostri pericolosi e potenti che governano il loro dominio con ferocia mortale. Quando il tenente Artemis (Milla Jovovich) e i suoi fedeli soldati vengono trasportati dal nostro mondo al loro, il tenente imperturbabile subisce uno shock. Nella sua disperata battaglia per la sopravvivenza contro enormi nemici con poteri incredibili e attacchi inarrestabili, Artemis si unirà a un uomo misterioso che ha trovato il modo di reagire.

Dune: per il figlio di Frank Herbert sarà l’adattamento definitivo

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Brian Herbert, il figlio di Frank Herbert, ha dichiarato che Dune di Denis Villeneuve sarà l’adattamento definitivo del celebre romanzo di fantascienza. Herbert ha raccolto l’eredità di suo padre, portando avanti la saga attraverso fumetti e romanzi prequel.

Dune è stato adattato più volte, sia al cinema che in televisione. Alejandro Jodorowsky ha cercato di realizzare un primo adattamento negli anni ’70, ma purtroppo quel progetto non superò mai la fase di sviluppo. Nel 2000 c’è stato anche un adattamento per il piccolo schermo targato SyFy, ma è la versione del 1984 ad opera di David Lynch quella certamente più famosa.

L’imminente adattamento di Villeneuve, che è stato posticipato da dicembre di quest’anno al 1 ottobre 2021, è uno dei film in uscita più attesi. Interpretato da Timothée Chalamet, Zendaya, Oscar Isaac e Rebecca Ferguson, il film adatterà la prima metà del capolavoro di fantascienza di Herbert. Di recente è stato confermato che il film arriverà contemporaneamente nelle sale e su HBO Max.

In un’intervista con Inverse, Brian Herbert ha rivelato di aver visitato il set di Budapest e, dopo aver visto il trailer, è fiducioso che i fan saranno soddisfatti dell’adattamento. Herbert e sua moglie hanno visto il cast girare diverse scene durante la loro visita ed è rimasto particolarmente impressionato dalla grandezza della produzione.

“Sono rimasto molto colpito dal trailer ed ero entusiasta di essere effettivamente sul set del film a Budapest l’anno scorso, dove io e mia moglie abbiamo visto le riprese di diverse scene. Questo è un film davvero grande, un progetto importante che sarà per sempre considerato l’adattamento cinematografico definitivo del classico romanzo di Frank Herbert. I fan adoreranno questo film. Denis Villeneuve è il regista perfetto per Dune.”

In DuneTimothée Chalamet interpreterà il protagonista Paul Atreides, nato sul pianeta Caladan dal matrimonio fra il duca Leto Atreides I e la sua concubina Lady Jessica. Nel cast anche Javier BardemZendayaOscar IsaacRebecca FergusonStellan SkarsgardDave Bautista, Charlotte Rampling Jason Momoa. Ricordiamo che il film arriverà nelle sale americane e su HBO Max il 1 ottobre 2021.

Ida Engvoll chi è? Curiosità sull’attrice di Love and Anarchy

Ida Engvoll chi è? Curiosità sull’attrice di Love and Anarchy

Dopo avervi parlato delle famose attrici francesi Odile Vuillemin e Juliette Roudet, protagoniste della serie Profiling, oggi ci spostiamo nella bella Svezia per conoscere una delle sue artiste più promettenti. Stiamo parlando di Ida Engvoll, protagonista di film e serie tv di successo come Rebecka Martinsson e Love and Anarchy.

Se la vostra conoscenza della Svezia si ferma alla sua geografia o al catalogo Ikea venite con noi a scoprire tutto quello che c’è da sapere su Ida Engvoll, una delle attrici svedesi più famose degli ultimi anni.

Ida Engvoll film e serie tv: gli inizi della sua carriera

Nata a Söderhamn, in Svezia, il 6 ottobre 1985, Ida Engvoll comincia a studiare recitazione fin da bambina seguendo corsi di teatro e di musica. La sua istruzione continua e, dopo aver ottenuto il diploma, Ida si iscrive all’Accademia Teatro di Stoccolma che frequenta dal 2007 al 2010. Negli anni in cui frequenta l’accademia, è molto attiva e partecipa come co-editrice anche a un progetto antologico teatrale su scala nazionale.

Terminati i suoi studi a Stoccolma, Ida è pronta per lanciarsi nel mondo dello spettacolo. L’attrice comincia la sua gavetta e accetta alcune ‘comparsate’ e piccoli ruoli in serie tv scandinave come Levande Begravd (2009), Friedriks Nya Mamma (2011), De Dödas Röster (2011) e Arne Dahl: Europa Blues (2011). Il suo debutto sul grande schermo invece arriva nel 2013 quando partecipa al film, diretto da Birger Larsen, Mördaren Ljuger Inte Ensam.

La grande occasione cinematografica per Ida Engvoll, tuttavia, arriva nel 2015 quando viene scelta per un ruolo nel film Mr. Ove, diretto da Hannes Holm. Adattamento cinematografico del romanzo L’Uomo Che Metteva In Ordine Il Mondo di Fredrik Backman, riceve nel 2017 due candidature agli Oscar.

Ove Lindahl (Rolf Lassgård), è un sessantenne che vive in un quartiere residenziale di cui è presidente e che gestisce con il pugno di ferro. Dopo aver perso sua moglie Sonja (Ida Engvoll) a causa di un cancro sei mesi prima, Ove è caduto in una profonda depressione che ha influito inevitabilmente sulle sue relazioni interpersonali.

Vedovo e pensionato, per Ove la gestione del quartiere è diventata ormai la sua unica ragione di vita. Per questo motivo, quando l’incarico gli viene tolto e affidato a un suo ex amico, Rune (Börje Lundberg), l’uomo decide di farla finita. Tuttavia, i suoi tentatii di suicidio vengono continuamente interrotti…

Ida Engvoll in The Bridge

Nel 2015, oltre a partecipare al film Mr. Ove, Ida fa il suo debutto nella famosa serie The Bridge (in svedese, Bron), ideata da Hans Rosenfeldt per la SVT1, famoso network svedese. La serie crime thriller, in onda dal 2011 al 2018 per 4 stagioni e 38 episodi, fa strage di consensi tra pubblico e critica, spingendo i produttori a venderne i diritti in diversi paesi. Negli anni, infatti, spuntano ben cinque remake della serie, uno statunitense, uno franco-britannico (The Tunnel), uno russo-estone, uno malese e uno austro-tedesco (Pagan Peak).

La serie, ambientata tra Svezia e Danimarca, si apre con un misterioso duplice omicidio. Sul ponte di Øresund vengono ritrovati dei resti umani posizionati proprio sulla linea di confine tra i due paesi scandinavi. Non sapendo bene di chi sia la giurisdizione, le forze di polizia di entrambi i paesi cominciano a lavorare sul caso, collaborando per l’identificazione del cadavere.

Le analisi preliminari rivelano che i resti appartengono a due persone differenti, una politica svedese e una prostituta danese. Per questo motivo le autorità di entrambi i paesi sono ‘costrette’ a collaborare per giungere alla risoluzione del caso. Le indagini vengono quindi affidate alla detective svedese Saga Norén (Sofia Helin) e all’agente danese Martin Rohde (Kim Bodnia).

Durante le investigazioni, il duplice omicidio viene rivendicato da un presunto terrorista che, servendosi di un giornalista, denuncia la società contemporanea e giura vendetta. Sarà compito di Saga e Martin lavorare insieme per assicurare questo pericoloso assassino alla giustizia.

Nella serie The Bridge, Ida Engvoll interpreta Tina, una giornalista che viene licenziata dopo aver pubblicato una soffiata che causa la morte di un uomo. L’attrice compare solo in tre episodi della terza stagione.

Ida Engvoll in Rebecka Martinsson

Nel 2017 per Ida Engvoll arriva la grande occasione televisiva quando viene scelta per il ruolo della protagonista nell nuova serie poliziesca Rebecka Martinsson, basata sui romanzi di Åsa Larsson. Diretta da Fredrik Edfeldt e scritta da Mattias Grosin e Henrik Engström, la prima stagione della serie è basata su ben quattro dei romanzi della scrittrice, ovvero:

La serie debutta, con la sua prima stagione di 8 episodi, su TV4, il più grande canale svedese, nel marzo del 2017 ed ha come protagonista Ida Engvoll. Nella seconda stagione – ancora inedita in Italia – però molte cose cambiano, a partire proprio dal ruolo di Rebecka Martinsson che viene affidato a Sasha Zacharias. Inoltre, la seconda stagione sembra non sia basata su nessuno dei libri di Åsa Larsson che ha comunque deciso di partecipare alla stesura dello script.

La serie racconta la storia di Rebecka Martinsson (Ida EngvollSasha Zacharias), un brillante avvocato originaria di Kiruma ma trasferitasi a Stoccolma per lavoro. Nonostante nella capitale svedese Rebecka abbia ottenuto un grande successo, lavorando per un prestigioso studio legale, la donna decide di tornare a casa.

A spingerla a questa decisione è la scioccante notizia della morte improvvisa di una sua cara amica d’infanzia. Quando Rebecka torna a Kiruma, scopre però che quella morte misteriosa non è stata accidentale ma che si tratta di un omicidio. Una delle sue più care amiche è stata uccisa e ora è compito suo risolvere il caso…

Ida Engvoll in Love and Anarchy

Negli anni successivi Ida continua a lavorare quasi esclusivamente sul piccolo schermo e in serie tv svedesi come Vår tid är nu (2017-2019), Bonusfamiljen (2017-2018) e Andra Åket (2018). Nel 2020 tuttavia, la Engvoll fa un bel salto di qualità entrando a far parte del cast della serie ‘dramedy’ dal titolo Love and Anarchy (titolo originale, Kärlek & Anarki), prodotta dal gigante dello streaming, Netflix. Ideata da Lisa Langseth – regista e sceneggiatrice del film del 2017 Euphoria con Alicia Vikander ed Eva Green -, Love and Anarchy è la seconda serie svedese prodotta da Netflix, dopo Quicksand.

La serie è ambientata nel 2018 a Stoccolma e ha come protagonista Sofie Rydman (Ida Engvoll), una consulente aziendale molto ambiziosa, nonché madre di due figlie e moglie frustrata di un regista pubblicitario. A causa dei numerosi impegni lavorativi di entrambi, la passione tra Sofie e suo marito si è ormai spenta e la donna è costretta a trovare piacere altrove.

Quando Sofie viene assunta dalla casa editrice Lund & Lagerstedt, la sua monotona vita prende una svolta inaspettata. Sorpresa una sera in ufficio a masturbarsi dal giovane addetto informatico Max Järvi (Björn Mosten), la donna comincia con il suo collega un gioco assai audace fatto di flirt e scappatelle. Nonostante le regole prestabilite, il loro gioco si fa sempre più ‘pericoloso’ e ben presto sono i sentimenti a mettere a entrambi i bastoni tra le ruote…

Love and Anarchy è andata in onda per una sola stagione di 8 episodi e ad oggi non sappiamo se o quando la serie tornerà con una nuova stagione. Netflix, infatti, non ha ancora annunciato il rinnovo o la cancellazione di Love & Anarchy ma la notizia potrebbe arrivare entro la fine del 2020.

Ida Engvoll su Instagram

Se volete essere sempre aggiornati sulle ultime avventure professionali di Ida Engvoll e sulla sua vita privata, vi consigliamo di seguire il suo account Instagram ufficiale. Non dimenticate inoltre di seguire l’account ufficiale della serie Love and Anarchy e ovviamente quello di Netflix per tutti gli aggiornamenti.

Fonte: Wiki, IMDB

Noah Schnapp, chi è? Curiosità sull’attore di Stranger Things

Noah Schnapp, chi è? Curiosità sull’attore di Stranger Things

Grazie al fenomeno Stranger Things, serie originale targata Netflix, negli ultimi anni abbiamo imparato a conoscere nuovi, giovani e talentuosi attori. Tra questi, oltre all’ormai celebre Millie Bobby Brown – protagonista dell’acclamato film Enola Holmes -, c’è anche Noah Schnapp, l’amatissimo interprete di Will in Stranger Things.

Scopriamo quindi insieme tutto quello che c’è da sapere su Noah Schnapp, sulla sua carriera in ascesa e qualche curiosità sulla sua vita privata.

Noah Schnapp film e serie tv: gli inizi della sua carriera

Noah Schnapp, età 16 anni, è nato il 3 ottobre del 2004 a Scarsdale, New York, Stati Uniti, da Mitchell e Karine Schnapp entrambi di origini canadesi di religione ebraica, e ha una sorella gemella di nome Chloe. Sin da piccolo Noah sogna di fare l’attore; in particolare all’età d cinque anni esprime interesse per la recitazione dopo aver visto a Broadway il musical Annie. Da allora il piccolo di casa Schnapp continua il suo percorso di studio e crescita, avvicinandosi sempre di più al mondo dello spettacolo.

Comincia pian piano a prendere confidenza con il palcoscenico partecipando a diversi spettacoli scolastici e allo stesso tempo prendendo lezioni di recitazione. All’età di otto anni Noah ha già a stoffa del professionista e i genitori lo iscrivono a un programma intensivo di recitazione dello Star Kidz di Westchester. Qui Noah affina la sua tecnica e fa pratica con i vari coach, preparandosi al mondo del cinema, del teatro e della tv.

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La sua prima vera opportunità lavorativa arriva nel 2015, quando a soli 11 anni Noah Schnapp viene scelto dal regista Steven Spielberg per interpretare un ruolo minore nel film Il Ponte delle Spie.

Ambientato negli anni della guerra fredda, il film racconta dell’arresto e del relativo processo a Rudolf Abel (Mark Rylance), una pericolosa spia sovietica, poi condannato al carcere per spionaggio. Ma mentre Abel viene arrestato negli States, anche sul versante sovietico un cittadino americano viene catturato e condannato. Si tratta Francis Gary Powers (Austin Stowell) un pilota di un aereo-spia abbattuto dai sovietici.

USA e URSS sono bloccati in un impasse così James Donovan (Tom Hanks), avvocato di Abel, suggerisce una via di risoluzione alternativa. I prigionieri dei rispettivi paesi verranno liberati e ‘scambiati’ sul Ponte di Glienicke, oggi famoso come “ponte delle spie”.

Noah Schnapp in Stranger Things: il successo con Netflix

Dopo il suo debutto al cinema con Il Ponte delle Spie, il giovane e promettente Noah continua la sua carriera al cinema e in tv. La sua grande occasione, tuttavia, arriva solo un anno più tardi, nel 2016, quando l’attore viene scelto per entrare a far parte del cast della nuova serie targata Netflix, dal titolo Stranger Things.

Ideata da Matt e Ross Duffer, la serie è ambientata negli anni ottanta e racconta della misteriosa sparizione di un bambino nella città immaginaria di Hawkins, nell’Indiana.

Il 6 novembre del 1983, un ragazzino di dodici anni, Will Byers (Noah Schnapp), parte di un gruppo di quattro amici fraterni, scompare in circostanze assai misteriose. Contemporaneamente, subito dopo la scomparsa di Will, in città compare una misteriosa ragazzina dai capelli rasati e dotata di straordinari poteri psicocinetici. La ragazza, è scappata da un laboratorio segreto proprio nei pressi di Hawkins, grazie alla distrazione fornita dall’attacco di una inquietante creatura ai danni di un ricercatore.

Approfittando dell’incidente, la ragazza scappa dal laboratorio dove era rinchiusa e, durante la fuga, si imbatte nei migliori amici di Will, Mike Wheeler (Finn Wolfhard), Dustin Henderson (Gaten Matarazzo) e Lucas Sinclair (Caleb McLaughlin). I ragazzi, alla disperata ricerca del loro amico, decidono di aiutare la ragazza che, grazie al numero tatuato sul suo braccio, viene identificata con il nome di Undici (Millie Bobby Brown). Mike decide quindi di nasconderla a casa sua e la ragazza, per sdebitarsi, aiuta i tre amici nelle ricerche di Will. Ma presto i ragazzi scopriranno che il loro amico è in guai molto grossi…

Stranger Things, in onda dal 2016 e attualmente in corso d’opera, a oggi conta 3 stagioni e 25 episodi, disponibili in streaming su Netflix. La quarta stagione, già annunciata, arriverà su Netflix a marzo 2021.

Noah Schnapp e Millie Bobby Brown

La serie Stranger Things ha avuto e continua ad avere un successo incredibile, facendo strage di consensi sia tra i giovanissimi che tra gli adulti. Ma se questi ultimi sembrano apprezzarne principalmente lo stile un po’ retro, per i più piccoli sono i protagonisti la vera attrattiva. Giovani, talentuosi e con i piedi per terra, gli attori della serie sono riusciti fin da subito a far breccia nel cuore degli spettatori.

Uno dei punti di forza dello show, arrivato ormai alla sua quarta stagione, è anche l’incredibile chimica creatasi tra i protagonisti, amici sul set e nella vita reale. Accomunati dall’età, dalla stessa passione per la recitazione e dallo stesso stile di vita un po’ folle per degli adolescenti, gli interpreti di Stranger Things ormai sono visti quasi come un’indissolubile gang.

https://youtu.be/pRTZArctIZc

Una delle amicizie più chiacchierate e amate dal pubblico è senza dubbio quella tra Noah Schnapp e Millie Bobby Brown. I due attori, conosciutisi sul set di Stranger Things, sono ormai inseparabili. Prima della scoppio della pandemia da Coronavirus, infatti, li si vedeva spesso insieme, in giro a far danni o a intrattenere i fan con simpatici video pubblicati sui social.

In particolare, uno dei video più amati dai loro rispettivi fandom, risale a circa un anno fa ed è stato pubblicato dallo stesso Noah. L’attore infatti, gestisce un suo personalissimo canale Youtube dove pubblica video con la sua gemella Chloe, piccoli vlog, challenge, video collaborazioni con altri youtuber, contenuti inediti e molto altro ancora. In questo simpatico video di circa sette minuti, Noah e Billie si divertono a ‘testare’ la loro amicizia, rispondendo a delle domande, in una classica “best friends challenge”.

Noah Schnapp 2020: i nuovi progetti

La pandemia da Coronavirus, oltre ad aver causato la morte di centinaia di persone in tutto il mondo, è riuscita anche a bloccare tutte le produzioni cinematografiche e televisive. Un gran numero di film e serie tv sono infatti ferme in fase di pre o post produzione, aspettando che il virus rallenti per poter ripartire.

Tuttavia, ci sono molti dei contenuti girati tra la metà e la fine del 2019 che sono stati rilasciati proprio quest’anno. Tra questi ci sono anche due film che vedono la partecipazione del nostro giovanissimo attore. Il primo dei due titoli in questione è Wainting For Anya, diretto da Ben Cookson, e uscito nelle sale a febbraio del 2020.

Ambientato negli anni della Seconda Guerra Mondiale, il film racconta la storia di Jo (Noah Schnapp), un giovane pastore che, insieme all’aiuto della vedova Horcada (Anjelica Houston), aiuta i bambini ebrei a passare il confine francese e a raggiungere la Spagna.

Con il secondo film cambiamo completamente registro. Hubie Halloween è infatti una commedia, diretta da Steven Brill, che ha come protagonista Adam Sandler. Nel cast del film – in cui Noah interpreta un ruolo minore – spiccano anche i nomi di Steve Buscemi, Ray Liotta, Maya Rudolph, Ben Stiller e molti altri ancora.

Il film gira tutto attorno alla festività di Halloween e alla città di Salem. Il protagonista, Hubie Dubois (Adam Sandler) conosciuto per la sua ossessione per Halloween, è negli anni diventato lo zimbello della città. Quest’anno però qualcosa andrà storto durante le feste e sarà compito di Hubie salvare la situazione.

Hubie Halloween è disponibile in streaming su Netflix dal 7 ottobre 2020.

Noah Schnapp su Instagram

Per essere sempre aggiornati sulle ultime avventure professionali di Noah Schnapp e ficcanasare un po’ nella sua vita privata, vi consigliamo di seguire il suo account ufficiale Instagram. Inoltre, se volete una dose extra di contenuti, tenete sempre d’occhio il suo canale Youtube.

https://www.instagram.com/p/BvgP9_onYMV/?utm_source=ig_web_copy_link

Fonte: Wiki, IMDB, Fandom

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