La Universal
Pictures ha diffuso il video clip ufficiale di “No
Time To Die” di Billie Eilish, la canzone originale che
accompagnerà l’uscita del nuovo capitolo di James
Bond, No Time To Die.
In No Time
To Die, Bond si gode una vita tranquilla in Giamaica
dopo essersi ritirato dal servizio attivo. Il suo quieto vivere
viene però bruscamente interrotto quando Felix Leiter, un vecchio
amico ed agente della CIA, ricompare chiedendogli aiuto. La
missione per liberare uno scienziato dai suoi sequestratori si
rivela essere più insidiosa del previsto, portando Bond sulle
tracce di un misterioso villain armato di una nuova e pericolosa
tecnologia.
“Ho riconosciuto nella storia
di Fei Fei, nella sua caparbietà e nel profondo legame che la
unisce alla famiglia, una parte di me”, spiega Elodie. “La
sua avventura mi ha emozionato e ricordato quanto sia importante
credere nei sogni”. Il brano, che nel film accompagnerà i
titoli di coda, è la versione italiana di “Rocket to the Moon”, la
prima canzone che i compositori Christopher Curtis e Marjorie
Duffield hanno scritto per il lungometraggio.
Diretto dal leggendario animatore e regista premio Oscar Glen
Keane, Over the Moon – Il fantastico mondo di Lunaria è una
co-produzione Pearl Studio e Netflix e vede come produttrici le
celebri Gennie Tim e Peilin Chou.
Regista: il premio Oscar Glen Keane (Dear
Basketball)
Produttori: Gennie Rim (Gli Incredibili – Una ‘normale’
famiglia di supereroi, Cars, Ratatouille e
Up), Peilin Chou (Mulan, Romy &
Michelle, Il piccolo yeti)
Autore: Audrey Wells (The Hate U Give)
Co-regista: il premio Oscar John Kahrs (Paperman)
Produttori esecutivi: Janet Yang (The Joy Luck Club),
Glen Keane, Ruigang Li, Frank Zhu, Thomas Hui
Musiche di: Christopher Curtis (Chaplin), Marjorie
Duffield, Helen Park (KPOP)
Compositore: il premio Oscar Steven Price
(Gravity)
Scenografa: Céline Desrumaux
Over the Moon, la trama
Una brillante ragazzina, spinta
dalla determinazione e dalla passione per la scienza, costruisce
una navicella spaziale per andare sulla Luna e dimostrare
l’esistenza della leggendaria dea che vi abita. Una volta
atterrata, rimane coinvolta in una ricerca inaspettata e scopre un
luogo bizzarro popolato da creature fantastiche. Diretto dal
leggendario animatore Glen Keane e prodotto da Gennie Rim e Peilin
Chou, “Over the Moon – Il fantastico mondo di Lunaria” è
un’emozionante avventura musicale che racconta la capacità di
andare avanti, l’accettazione di novità inattese e il potere
dell’immaginazione.
Dal 5 novembre al cinema: The
Shift, debutto alla regia di Alessandro
Tonda, che firma la sua opera prima dopo diverse
collaborazioni come aiuto regista in film e serie TV di successo
(Romanzo Criminale 2 – La
serie,Gomorra – La serie,
Suburra, Sicilian Ghost Story). The
Shift è prodotto da Notorious
Pictures – insieme alla belga Tarantula di Miss
Marx – e lo distribuirà nelle nostre sale a partire dal
5 novembre.
Un drama thriller claustrofobico ma
al tempo stesso adrenalinico e dal ritmo incalzante, che ha come
protagonisti Adamo Dionisi (Pasolini, Suburra, Dogman, Rocco
Schiavone, Suburra – La serie) e la star francese della serie
Les Revenants e di film come Regular Lovers e
Love Songs, Clotilde Hesme. Il film,
ambientato a Bruxelles, trae ispirazione dai recenti attentati di
matrice islamica che hanno trascinato nella psicosi le più
importanti capitali europee e racconta una situazione fuori dal
comune, messa in atto dall’incoscienza di un adolescente.
The Shift, la trama
La storia di due giovani
terroristi. Eden e Abdel irrompono in una scuola di Bruxelles per
compiere una strage di coetanei, ma Abdel si fa saltare in aria
prima del previsto coinvolgendo Eden nell’esplosione. Poco dopo i
paramedici Isabel e Adamo, accorsi sul posto, caricano sulla loro
ambulanza un ragazzo ferito e privo di sensi senza immaginare che
si tratta proprio di Eden. Quando Isabel si accorge della cintura
esplosiva è ormai troppo tardi: Eden si è svegliato e prende il
controllo dell’ambulanza, minacciando i paramedici di premere il
bottone se non eseguiranno i suoi ordini…
The Shift nasce
dall’urgenza di raccontare l’Europa contemporanea in uno dei suoi
aspetti socialmente e culturalmente più drammatici, ovvero lo
scontro in seno all’Europa stessa tra Islam radicale e civiltà
occidentale, partendo dall’emergenza del terrorismo jihadista per
arrivare all’esigenza di governare un processo di integrazione che
sappia evitare il condizionamento di ogni tipo di estremismo.
In una fase storica in cui la paura
del terrorismo contribuisce ad alimentare il rischio che l’Europa
si abbandoni alle crescenti spinte nazionaliste, The Shift parte
proprio da quella paura per costruire un percorso di senso che –
opponendosi a ogni generalizzazione e alla strumentalizzazione
dell’odio a fini anche politici – riporti in primo piano la
necessità irrinunciabile di costruire ponti tra culture o, meglio
ancora, tra esseri umani.
Se la rilevanza del tema non ha
bisogno di sottolineature, è peculiare e ambiziosa la strategia
narrativa attraverso cui The Shift si propone di affrontarlo,
partendo sì dalla ferita ancora aperta degli attacchi terroristici
su larga scala, del panico allo stato puro che questi hanno
prodotto in tutta l’Europa e che percorre anche l’intero arco
narrativo del film, ma compiendo un ulteriore passaggio di
approfondimento drammaturgico e quindi tematico, attraverso cui il
terrore non viene più solo combattuto ma anche guardato negli
occhi.
Mentre impazza ai box office
statunitensi, diventando un piccolo grande orgoglio della giovane
produzione made in Italy, Shortcut si conferma un
ottimo biglietto da visita per la Mad Rocket
Entertainment, casa di produzione che promette di fare
molto bene nei prossimi anni. Il film, da noi, è disponibile su
The Film Club, la piattaforma di Minerva
Pictures e sulle principali piattaforme VOD. È stato
presentato in anteprima a #GIFFONI50 nella sezione Generator +16 e
+18 e, come detto, sta riscuotendo un grande successo ai box office
USA.
Shortcut è la
storia di Nolan, Bess, Reggie, Queenie e Karl, cinque adolescenti
che salgono su un malandato pulmino rosso per rientrare a casa, da
scuola. Jo, il vecchio conducente, sceglie di prendere una
scorciatoia (da cui il titolo) che porterà il gruppo prima ad
imbattersi in un evaso che vuole far perdere le sue tracce, poi in
una tremenda creatura che spingerà i cinque ragazzi a vivere
un’avventura che li trasformerà per sempre, e che li legherà l’uno
all’altro come solo delle esperienze tremendamente forti sono
capaci di fare.
Shortcut, scorciatoie verso l’età adulta
Scritto da Daniele
Cosci e diretto da Alessio Liguori,
Shortcut è un esperimento che giocando su un
terreno sicuro e collaudato vince la sua scommessa. I temi
dell’amicizia e dell’adolescenza, il viaggio iniziatico e la lotta
contro un mostro sono archetipali nella narrativa di genere e in
questo contesto vengono sfruttati tutti benissimo. A partire dalla
messa in scena accattivante, alla regia fluida passando per le
interpretazioni tutte sfaccettate e credibili, nonostante forse
avrebbero avuto bisogno di maggiore approfondimento.
Il film si è avvalso anche della
collaborazione con Makinarium, una vera eccellenza nel campo del
make up e della prostetica, non solo per quanto riguarda il cinema
italiano, ma per il panorama mondiale della settima arte e questo
prezioso contributo sottolinea il valore del film, che resta
comunque un primo passo, ma non ha niente del timore e della paura
che caratterizzano le prime volte.
Shortcut è un
temerario grido di esistenza, la rivendicazione di uno spazio che
deve crearsi per nuove realtà produttive, nonostante portino in
scena storie derivative e già viste, perché è la dimostrazione
della conoscenza di un mezzo, tecnico e narrativo, e la conferma
che questo mezzo si sa utilizzare, sfruttare e modellare a seconda
delle proprie forze, con ottimi risultati.
“Non c’è cura per un malato
seriale. Ormai lo sappiamo bene. E allora siamo qui a
somministrarvi una nuova dose dedicata ad altre 100 serie tv che
hanno fatto la storia del piccolo schermo. Vi avevamo lasciato sul
più bello, come durante il finale del vostro show preferito, perché
c’era ancora tanta altra serialità da celebrare. Lo faremo con una
seconda stagione di serie tv imperdibili, da riscoprire o da
recuperare. 100 nuovi show per un’intensa e imperdibile sessione di
binge-reading.”
“Se è vero che la dipendenza da
serie TV può essere considerata da alcuni una vera e propria
patologia, noi, battute a parte, l’abbiamo sempre vista come una
delle migliori cure possibili alla noia e alla tristezza. E di
questo abbiamo avuto conferma in uno dei periodi più bui e noiosi
che le nostre generazioni possano ricordare, il recente lockdown,
durante il quale abbiamo tutti rivolto lo sguardo verso il
televisore.” commenta Luca Liguori, autore del libro e
Direttore Editoriale di Movieplayer.it“Abbiamo
anche capito che le 100 serie che avevamo scelto due anni fa non
erano sembrate “poche” solo a noi, e che di “malati seriali”
insaziabili e incontentabili ne esistono tantissimi.”
Il manuale raccoglie, rigorosamente
in ordine alfabetico, altre 100 serie tv in un ventaglio molto
ampio di generi seriali: dai crime più avvincenti alle migliori
serie drammatiche, dalle sitcom più amate agli show di
fantascienza. Senza dimenticare una contenuta ma accurata selezione
di anime come Neon Genesis Evangelion, Death Note e L’attacco dei
giganti.
Che siano tra i fenomeni televisivi
più rilevanti del momento come The
Boys, The Mandalorian e
Ozark, prodotti meno mainstream ma assolutamente
ottimi come Broadchurch o cult intramontabili come Willy,
il Principe di Bel-Air, Dawson’s Creek o Xena –
Principessa guerriera, ogni serie tv viene approfondita in
maniera davvero esaustiva. Il volume, infatti, oltre a fornire un
assaggio di trama (il giusto per stuzzicare l’appetito) e una breve
critica dell’opera, specifica il numero di stagioni, la durata
degli episodi e le ore totali necessarie per un binge watching fino
all’ultima puntata.
Come nel volume precedente, gli
autori non mancano poi di segnalare, per ogni serie, l’episodio
memorabile, il target (consigliata a chi), la compagnia più adatta
per la visione e gli effetti collaterali nei quali anche i malati
seriali più recidivi rischiano di incappare.
In fondo al volume, come in tutti i
manuali che si rispettino, è posizionato un comodo glossario che
viene in aiuto di chi, nonostante l’amore incondizionato per le
serie televisive, non ne mastica (ancora) lo slang.
Arriva la conferma che la Showtime
ha rinnovato Billions
per la sesta stagione che debutterà nel 2021. La quinta
stagione di BILLIONS
interrotta a causa dell’emergenza COVID.19 tornerà con cinque nuovi
episodi nel 2021, con la sesta a seguire. Il candidato al Golden
Globe Corey Stoll (House of Cards), che si è unito
alla guest star nei panni di Mike Prince nella quinta stagione, ha
firmato per tornare come regular per la sesta
stagione. L’annuncio è stato dato oggi da Gary
Levine, President of Entertainment, Showtime Networks
Inc.
Nella quinta
stagione di BILLIONS,
Bobby Axelrod (Damian
Lewis) e Chuck Rhoades (Paul
Giamatti) vedono riaccendersi la loro feroce rivalità,
mentre nuovi nemici si alzano e prendono la mira. Il pioniere
dell’impatto sociale Mike Prince (Corey
Stoll) rappresenta una vera minaccia per il dominio di
Axe, e Chuck litiga con un formidabile procuratore distrettuale
(Roma Maffia). Taylor Mason (Asia
Kate Dillon) è costretta a tornare ad Axe Capital,
dove Taylor deve combattere per proteggere i propri dipendenti e le
loro risorse. Wendy Rhoades (Maggie
Siff) rivaluta la sua lealtà e crea nuove alleanze
sorprendenti che la mettono in contrasto sia con Chuck che con
Axe. La guest star della quinta stagione
Julianna Margulies (The Good Wife) interpreta
Catherine Brant, una professoressa di sociologia della Ivy League e
autrice di bestseller. La serie è interpretata anche da David
Costabile, Condola Rashad, Kelly AuCoin e Jeffrey DeMunn.
BILLIONS
è creata e prodotta dagli showrunner Brian Koppelman e David
Levien. La serie è stata creata anche da Andrew Ross
Sorkin. Per ulteriori informazioni su BILLIONS, visitate SHO.com, seguite su Twitter,
Instagram e Facebook e unitevi alla conversazione utilizzando
#Billions.
Poche ore fa è arrivata come un
fulmine la
notizia – totalmente inaspettata – che Jamie Foxx è ufficialmente in trattative per
tornare a vestire i panni di Electro in Spider-Man
3, il film con Tom Holland che arriverà al cinema il prossimo
anno. L’attore premio Oscar aveva già interpretato il ruolo in
The Amazing Spider-Man – Il potere di Electro di Marc
Webb, film uscito nelle sale nel 2014 e in cui era
Andrew Garfield ad interpretare l’Uomo Ragno.
Naturalmente, i fan sono subito
andati in visibilio, anche perché la presenza di Electro nel film
potrebbe effettivamente aprire le porte all’esplorazione del
Multiverso (cosa che dovrebbe avvenire in maniera ancora più
approfondita in
Doctor Strange in the Multiverse of Madness). In attesa di
scoprire maggiori dettagli sul coinvolgimento del personaggio di
Electro nella storia della terza avventura cinematografica dello
Spider-Man di Holland, arriva da
ComicBook una curiosa indiscrezioni che potrebbe fare maggiore
luce sul perché del “ritorno” sul grande schermo del celebre
antagonista.
Un nuovo report del noto sito,
infatti, rivela parti di un’email inviata nel 2013 da Kevin Feige all’allora presidente della Sony
Amy Pascal, in cui il boss dei Marvel Studios esprimeva lodi per la
performance di Jamie Foxx nei panni di Electro in The Amazing Spider-Man 2. “Adoro davvero
Electro… sembra che la storia potrebbe anche fare a meno della
scena nel suo appartamento, il che lo farebbe sembrare
completamente pazzo… un personaggio con cui sarebbe ancora più
difficile relazionarsi.”, avrebbe scritto Feige alla
Pascal.
Questa approvazione nei confronti di
Electro da parte di Feige non dovrebbe far altro che contribuire ad
aumentare il notevole clamore suscitato dall’entusiasmante
annuncio, e forse a contestualizzare maggiormente il
perché del suo inserimento nel film (ricordiamo che Feige figurerà
come produttore di Spider-Man 3), anche se al momento
mancano ancora troppi dettagli sulla storia per riuscire a capirne
le reali motivazioni…
Cosa sappiamo di Spider-Man 3?
Di Spider-Man
3 – che arriverà al cinema il 17 Dicembre 2021 – si sa
ancora molto poco, sebbene la teoria più accredita è quella secondo
cui il simpatico arrampicamuri sarà costretto alla fuga dopo essere
stato incastrato per l’omicidio di Mysterio (e con il personaggio
di Kraven il Cacciatore che sarebbe sulle sue tracce).
Naturalmente, soltanto il tempo sarà in grado di fornirci maggiori
dettagli sulla trama, ma a quanto pare il terzo film dovrebbe
catapultare il nostro Spidey in un’avventura molto diversa dalle
precedenti…
Tom
Holland si è unito al MCU nei panni di Peter Parker nel
2016: da allora, è diventato un supereroe chiave all’interno del
franchise. Non solo è apparso in ben tre film dedicati ai
Vendicatori della Marvel, ma anche in due standalone:
Spider-Man: Homecoming e Spider-Man: Far
From Home. La scorsa estate, un nuovo accordo siglato
tra Marvel e Sony ha permesso al
personaggio dell’Uomo Ragno di restare nel MCU per
ancora un altro film a lui dedicato –
l’annunciato Spider-Man 3 – e per un
altro film in cui lo ritroveremo al fianco degli altri eroi
del MCU.
Arriva da
Deadline la notizia di un nuovo attore promosso a regular
di All
American 3, l’attesa terza stagione di All
American. Infatti Chelsea Tavares è stata promossa a serie
regolare per la terza stagione del dramma della CW.
Tavares è una studentessa a South Crenshaw e cavalca o muori
fidanzata da Coop (Bre-z). Un’aspirante musicista la cui star è in
ascesa, deve lottare per fare la sua musica, a modo
suo. Tavares è apparso in 19 episodi nelle prime due
stagioni.
All American
2×13
All American 3 è la
terza stagione della serie tv All
American ideata da April Blair per il
network americano The CW ed è ispirata dalla vita dell’ex giocatore
di football americano Spencer Paysinger.
In All
American 3 protagonisti sono Spencer James,
interpretato da Daniel Ezra, Billy Baker, interpretato da Taye
Diggs, Olivia Baker, interpretata da Samantha Logan, Tiana “Coop”
Cooper, interpretata da Bre-Z, Leila Faisal, interpretata da Greta
Onieogou, Laura Fine-Baker, interpretata da Monet
Mazur, Jordan Baker, interpretato da Michael Evans Behling,
Asher, interpretato da Cody Christian, Grace James, interpretata da
Karimah Westbrook e Dillon James, interpretato da Jalyn Hall.
In All
American quando un giocatore di football delle scuole
superiori della South L.A. viene reclutato per giocare alla Beverly
Hills High, le vittorie, le perdite e le lotte di due famiglie di
mondi molto diversi, iniziano a scontrarsi.
Nella giornata di ieri
abbiamo appreso che la giovane esordiente Iman
Vellani è stata scelta dai Marvel Studios per interpretare Kamala Khan
nell’annunciata serie Ms. Marvel, lo show in arrivo
prossimamente su Disney+ dedicato al personaggio dei
fumetti creato da Gerry Conway e John Buscema.
Proprio grazie ai fumetti sappiamo
che Ms. Marvel è stata inizialmente
concepita come controparte femminile di Captain Marvel e alter ego di Carol Danvers, e
che nel corso della sua storia editoriale ha assunto numerose
identità, tra cui – appunto – quella di Kamala Khan, personaggio
creato Sana Amanat, G. Willow Wilson e Adrian Alphona.
Secondo una serie di rumor non
ancora confermati ufficialmente, il personaggio di Ms. Marvel farà il suo debutto in
Captain Marvel 2 prima dell’arrivo della
serie a lei interamente dedicata. In attesa di scoprire se sarà
davvero così,
Screen Rant ha portato alla luce un fatto decisamente curioso
che riguarda proprio Vellani e il primo cinecomic dedicato alla
supereroina interpretata da Brie
Larson.
La fonte ha infatti spulciato il
profilo Letterbox della giovane attrice e ha scoperto che,
all’epoca dell’uscita in sala del film di Anna
Boden e Ryan Fleck, lo stesso non è stato
particolarmente apprezzato dalla futura interprete di Kamala Khan:
Vellani, infatti, ha assegnato al cinecomic soltanto due stelle su
cinque, specificando però nei commenti alla sua valutazione di aver
invece molto apprezzato la performance di Larson.
Tutto quello che sappiamo su Captain Marvel 2
Captain
Marvel 2, il sequel del cinecomic con
protagonista il premio Oscar Brie
Larson che ha incassato 1 miliardo di dollari al
box office mondiale, sarà sceneggiato da Megan McDonnell,
sceneggiatrice dell’attesa serie WandaVision.
Sfortunatamente, Anna
Boden e Ryan Fleck, registi del
primo film, non torneranno dietro la macchina da presa. Al loro
posto ci sarà Nia DaCosta, regista
dell’attesissimo reboot/sequel di Candyman
prodotto da Jordan Peele.
Nessun dettaglio sulla trama del
sequel è stato rivelato, ma l’ambientazione del film dovrebbe
spostarsi dagli anni ’90 ai giorni nostri. Naturalmente, Brie
Larson tornerà nei panni di Carol Danvers. Il
sequel di Captain
Marvel dovrebbe arrivare già nel 2022.
Il network americano ABC ha diffuso
il teaser promo e la trama di The Good Doctor 4,
l’attesissima quarta stagione di The Good
Doctor.
The Good Doctor 4
The Good Doctor 4
è la quarta stagione della serie tv The Good
Doctor creata da David Shore per il network americano
della ABC. In
The Good Doctor 4 Il dottor Shaun Murphy, un
giovane chirurgo con autismo e sindrome del savant, continua a
usare i suoi straordinari doni medici presso l’unità chirurgica del
St. Bonaventure Hospital. Man mano che le sue amicizie si
approfondiscono, Shaun continua ad affrontare il mondo degli
appuntamenti e delle relazioni romantiche e lavora più duramente di
quanto abbia mai fatto prima, navigando nel suo ambiente per
dimostrare ai suoi colleghi che il suo talento di chirurgo salverà
vite. La serie vede nel cast Freddie Highmore nei panni del dottor
Shaun Murphy, Antonia Thomas nei panni della dottoressa Claire
Browne, Hill Harper nei panni del dottor Marcus Andrews, Richard
Schiff nei panni del dottor Aaron Glassman, Christina Chang nei
pann
In The Good
Doctor protagonisti Freddie Highmore come Dr. Shaun Murphy,
Antonia Thomas come Dr. Claire Browne,
Nicholas Gonzalez come Dr. Neil Melendez,
Hill Harper come Dr. Marcus Andrews,
Richard Schiff come Dr. Aaron Glassman,
Christina Chang come Dr. Audrey Lim, Fiona
Gubelmann nel ruolo del Dr. Morgan Reznick, Will
Yun Lee nel ruolo del Dr. Alex Park, Paige
Spara nel ruolo di Lea Dilallo e Jasika
Nicole nel ruolo del Dr. Carly Lever.
Arriva da
Deadline la notizia che la Warner Bros., in collaborazione con
Studio 8, è al lavoro sullo sviluppo di un adattamento
cinematografico di Black, serie a fumetti creata
da Kwanza Osajyefo e Tim Smith
III. Il fumetto è ambientato in un mondo in cui soltanto
alle persone di colore è concesso avere dei superpoteri.
Dopo aver lavorato
sia per la
Marvel che per
DC, Osajyefo desiderava disperatamente creare qualcosa che
parlasse ai lettori di colore, una fascia demografica troppo spesso
minimizzata o completamente ignorata. L’idea di un mondo in cui
solo i neri avessero dei superpoteri iniziò così a serpeggiare
nella sua mente.
Alla fine, Osajyefo
organizzò una campagna Kickstarter per cercare di dare
ufficialmente vita al progetto. Nel 2017 venne rilasciato il primo
numero di Black. Da allora, sono stati pubblicati
altri cinque numeri del fumetto che, negli anni, ha riscosso un
grande successo. La storia originale racconta di un giovane ragazzo
di colore di nome Kareem che, dopo essere sopravvissuto ad uno
scontro con la polizia, scopre che i neri hanno dei super poteri
nascosti che altri non possiedono.
Affrontando i
problemi del mondo reale che continuano ad affliggere la comunità
afroamericana, Black è riuscito a lasciare un
solco profondo nel mondo dell’editoria e dei fumetti. Al
momento la Warner Bros. è ancora alla ricerca di un regista, mentre
pare che Bryan Edward Hill(Titans, Ash vs.
Evil Dead) abbia già completato la sceneggiatura. La storia
del film sarà fedele al primo numero della serie: racconterà,
quindi, di un giovane uomo di colore che, dopo essere stato
braccato dalla polizia, scopre di avere dei superpoteri e che un
consorzio segreto desidera sfruttare e controllare queste sue
abilità.
Parlando del fumetto e
dell’adattamento cinematografico, Kwanza Osajyefo
ha dichiarato: “Parte dell’ispirazione per Black è venuta dalla
mia esperienza circa la mancanza di rappresentazione nell’editoria
e nei fumetti, e di come ciò sia direttamente correlato alla
scarsità di personaggi neri. Per la maggior parte della storia dei
fumetti, gli emarginati bianchi sono stati usati come allegorie per
gruppi emarginati, mentre affermavano di riflettere il mondo che ci
circondava. Black toglie questa patina per giustapporre i
superpoteri con la razza, consentendo ai neri di rispecchiarsi
autenticamente nei media e invitando un pubblico più ampio a essere
parte della nostra esperienza. Siamo entusiasti di portare questa
storia a tutti attraverso il film e siamo grati a Studio 8 per
averci creduto.”
Armando Iannucci –
regista di Morto Stalin se ne fa un altro e
candidato all’Oscar per In the loop – è qui alle prese con
l’adattamento di uno dei romanzi piùfamosi di Charles Dickens, nonché l’opera più
autobiografica e tra le più amate dallo stesso scrittore, del quale
ricorre l’anniversario dei 150 anni dalla
morte.
La vita straordinaria di David
Copperfield offre una rilettura inedita del
celebre romanzo dickensiano, attraverso lo stile ironico e
irresistibile tipico del regista, che infonde nuova linfa
a un grande classico della letteratura anche grazie a un
cast coraledi attori teatrali e
cinematografici provenienti da tutto il mondo: nei panni di David
Copperfield troviamo l’attore candidato all’Oscar Dev
Patel, acclamato protagonista di The Millionaire
e Lion – La strada verso casa, affiancato dalla
pluripremiata star Tilda Swinton, da Hugh
Laurie, indimenticabile protagonista della serie tv
Dr. House e da Ben Whishaw (Profumo –
Storia di un assassino e volto noto della saga 007 in
Spectre e Skyfall).
In questo film
straordinariamente divertente, il regista Iannucci
attraversa l’Inghilterra del XIX secolo seguendo il destino a
zig-zag del suo eroe, il giovane David Copperfield, un ragazzo
baciato inizialmente dalla sfortuna che si ritroverà alle prese con
numerose (dis)avventure. In questa brulicante Inghilterra
ottocentesca, presa dai fermenti della Rivoluzione Industriale e
non priva di divisioni sociali, quella di Copperfield è una vicenda
sul grande fiume della vita, che scorre impetuosa tra gli
slums londinesi e la campagna britannica, raccontata in un
romanzo appassionante e fluviale che il regista Iannucci porta sul
grande schermo con rinnovata vitalità.
“La ragione è che ne percepivo
profondamente lo spirito contemporaneo, ma anche
che tutti gli adattamenti che avevo visto erano molto seriosi e
incentrati sull’aspetto drammatico della storia. Se
è vero che la trama è molto densa e i risvolti drammatici sono
numerosi, questi per me erano i tratti meno interessanti del
racconto, che è ricco di scene spassose e di
momenti che rasentano la slapstick comedy. È un testo molto
realistico e tuttavia surreale…” (Armando Iannucci)
La trama di La vita straordinaria
di David Copperfield
Dall’immaginazione del regista
candidato all’Oscar Armando Iannucci, l’adattamento di uno dei
romanzi più amati di Charles Dickens. Un racconto della vita del
personaggio letterario, dalla sua giovinezza fino all’età adulta,
narrato in uno stile ironico, tipico del regista. Un film
straordinariamente divertente che attraversa l’Inghilterra del XIX
secolo seguendo il destino a zig-zag del suo eroe.
A poche settimane dall’annuncio che
la numero
11 sarà l’ultima stagione di The Walking Dead, arriva su
Amazon Prime VideoThe Walking Dead:
World Beyond, lo spin off della serie nata dai fumetto di
Robert Kirkman che si presenta come primo arco narrativo ambientato
nel mondo post apocalisse. La serie sarà infatti formata da due
stagioni di 10 episodi da 60 minuti l’uno ed esordisce il 2 ottobre
sulla piattaforma streaming di Amazon Prime.
La storia sfocia in una nuova
mitologia e la storia che segue la prima generazione cresciuta in
una civiltà sopravvissuta del mondo post-apocalittico. Due sorelle
insieme a due amici lasciano un luogo sicuro e di conforto per
affrontare i pericoli, conosciuti e sconosciuti, viventi e non
morti per compiere una missione importante. Inseguiti da coloro che
desiderano proteggerli e da coloro che desiderano fermarli, la loro
avventura sarà una storia di crescita e trasformazione che si
svolge su un terreno pericoloso, mentre i protagonisti sfidando
tutto ciò che sanno sul mondo, su se stessi e sui rispettivi
compagni di viaggio. Alcuni diventeranno eroi. Alcuni diventeranno
cattivi. Ma tutti troveranno le verità che cercano.
Il
mondo oltreThe Walking Dead si preannuncia un mondo
ricco. Oltre la serie regolare e The Walking Dead: World
Beyond, infatti, c’è la già affermata Fear
The Walking Dead e
l’annunciato e attesissimo spin-off che vedrà protagonisti Daryl e
Carol, ovvero Norman Reedus e Melissa McBride, trai
protagonisti più amati della serie regolare. Un format che quindi,
ormai lontanissimo dalle sue premesse cartacee, continua a
svilupparsi e ingrandirsi, con un buon successo di pubblico e un
esito artistico sempre molto elevato.
The Walking Dead: World Beyond, teen drama e l’apocalisse
Infatti, al netto dell’inevitabile
ripetitività dello show, che ormai abbiamo capito, potrebbe andare
avanti per sempre, The Walking Dead: World Beyond
si conferma un prodotto ben scritto e curato, afflitto solo dalla
totale mancanza di novità. Certo, in questo caso si fa un balzo in
avanti nel tempo e si prova a mescolare il teen movie con il genere
apocalittico, tuttavia la curiosità scarseggia.
Totalmente casuale sembra invece
l’unico elemento di interesse dello show, ovvero il parallelo uno a
uno con la contemporaneità. Il storia racconta infatti di una
società civilizzata che ha imparato a convivere con il virus e con
le sue implicazioni. E tutto questo sembra terribilmente
attuale.
A produrre la serie, oltre alla AMC
artefice del grande successo dello show madre, ci sono
Scott M. Gimple e Matt Negrete, anche loro
proveniente da The Walking Dead, e una serie di
volti nuovi e carismatici, tra cui Alexa Mansour (The
Resident), Aliyah Royale, Hal Cumpston, Nicolas Cantu, Annet
Mahendru (The Americans), Nico Tortorella (Younger) e
Julia Ormond (Gold Digger, Temple Grandin, Mad
Men).
In attesa di nuovi dettagli sulle
riprese aggiuntive della
Snyder Cut di Justice
League che dovrebbero partire proprio questo mese,
Henry Cavill continua ad essere tempestato di
domande sulla versione del cinecomic ad opera di
Zack Snyder in occasione della promozione del
film Enola
Holmes.
Intervistato in occasione del
podcast Happy Sad Confused (via
Cinema Blend), l’interprete di Superman ha spiegato perché è
così importante che Snyder abbia la possibilità di far vedere al
mondo il suo taglio del film uscito nelle sale nel 2017. “Sono
davvero entusiasta di vedere la sua visione prendere forma. Penso
sia giusto che il treno arrivi alla destinazione a cui mirava, e
penso sia importante che quella visione si concretizzi”, ha
spiegato Henry Cavill. “Non importante se tu sia
d’accordo o no. Zack è uno storyteller, ed è un suo diritto vedere
la sua versione finalmente completa. Sono davvero entusiasta di
vederla. Sono entusiasta di vedere come sarà il risultato
finale.”
“Zack ha ora anche il vantaggio
del senno di poi… quindi sarà anche meglio”, ha aggiunto
l’attore. “Io voglio solo vedere un bel film… o una serie di
film (ride)”. Queste ultime parole fanno probabilmente
riferimento alla voce secondo cui la
Snyder Cut di Justice
League sarà divisa in quattro parti della durata di
un’ora ciascuna e che potrebbe essere rilasciata da HBO Max sotto
forma di miniserie.
Il budget per le riprese aggiuntive
della Snyder Cut di Justice League
Le riprese aggiuntive
della Snyder
Cut di Justice
League dovrebbero avere luogo ad Ottobre e durare
soltanto per una settimana. Nonostante la breve durata, il budget
sarà comunque elevato: pare infatti che saranno necessari 70
milioni di dollari per girare il nuovo materiale. Le riprese
aggiuntive coinvolgeranno Ben Affleck (Batman), Henry
Cavill (Superman), Gal
Gadot (Wonder Woman) e probabilmente
anche Ray
Fisher (Cyborg). Al momento non sappiamo se anche
Jason
Momoa (Aquaman) e/o Ezra
Miller (Flash) saranno coinvolti nei reshoot.
Vi ricordiamo che
la Snyder
Cut di Justice
League uscirà nel 2021 sulla piattaforma
streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA
dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la
versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO
MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in
Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere
una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere
programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima
è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori
notizie.
Arriva al cinema dopo il passaggio
in concorso a
Cannes 2019Roubaix, une lumière, il film
diretto da Arnaud Desplechin che ci porta nella
cittadina della sua infanzia e, mai come in questo caso, la
racconta attraverso parole e suggestioni, ma soprattutto con un
tono indulgente di chi conosce i luoghi e l’umanità, e la spiega,
la racconta e la perdona con le parole del suo protagonista, il
commissario commissario Daoud, interpretato da Roschdy
Zem.
Roubaix, une
lumière è la storia di questo uomo di legge, che durante
la notte di Natale vaga per Roubaix, piccola cittadina della
Francia settentrionale in cui è cresciuto e che oggi è considerata
uno dei luoghi più pericolosi di tutta la Francia. Daoud cerca di
risolvere un caso di omicidio insieme al nuovo arrivato, Louis
Coterelle (Antoine Reinartz). Un’anziana signora,
è stata rinvenuta brutalmente assassinata e le uniche interrogate
sono due giovani donne, vicine di casa della vittima, Claude e
Marie, povere e sole, che vivono di furti e, forse, anche di atti
violenti, per andare avanti.
Roubaix, une lumière, una città, mille
storie
Roubaix, une
lumière è una fotografia della comunità povera e disagiata
della città in cui lo stesso regista è cresciuto, ma parlando di un
pezzo della sua vita, Desplechin non si accanisce contro la
cattiveria dell’uomo, né contro il degrado e la povertà che
imperversano in città, ma anzi si immerge proprio in quelle
povertà, con uno sguardo attento indagatorio eppure benevolo verso
l’umanità protagonista del film.
La città è la protagonista assoluta
del film, lo è attraverso i volti, gli interrogatori, gli alterchi
trai due investigatori che rappresentano volti così differenti di
uno stesso lavoro, di una stessa realtà. E Desplechin racconta
tutto con un ritmo da inchiesta, prendendo il fatto di cronaca (o i
fatti di cronaca, visto che l’omicidio dell’anziana signora è solo
l’ultimo e il più grave delitto che viene compiuto) e analizzandolo
con una precisione di regia e dialoghi che caratterizzano un tipo
di cinema più analitico che poco ha in genere che spartire con un
abbraccio così sentito e umano ad una città difficile.
Delitto e castigo
L’indagine del regista non si limita
solo ai fatti che vengono raccontati, ai testimoni, ai sospetti, ma
anche ad un tracciamento della linea della colpa e del pentimento,
una sorta di indagine umana alla ricerca di quel terreno comune in
cui la colpevolezza non si può imputare perché tocca tutti, chi più
chi meno. Desplechin ha uno sguardo indulgente, paterno verso la
città che gli ha fatto da madre, e così Roubaix, une
lumière diventa quasi una lettera d’amore in cui si
tengono ben presenti i difetti e le macchie dell’amata, verso la
quale però non si può smettere di provare un sentimento forte e
puro.
Tra i nuovi personaggi più
intriganti di No Time to
Die, l’attesissimo venticinquesimo capitolo della saga
di James
Bond in arrivo nelle sale a Novembre, c’è sicuramente quello
della Bond Girl Paloma, interpretata da
Ana De Armas, la bellissima attrice e modella cubana
che abbiamo imparato a conoscere e ad apprezzare grazie a Blade
Runner 2049 e a Cena
con delitto – Knives Out.
In una recente intervista con
Vogue Mexico, l’attrice ha parlato del suo personaggio nel film
di Cary Fukunaga, ammettendo che quando ha
accettato la parte, la sua più grande preoccupazione è stata che il
suo personaggio non rappresentasse assolutamente uno stereotipo.
L’attrice voleva che la sua Paloma fosse “emanticipata” e
“realistica”, specialmente rispetto alle precedenti Bond
Girl del grande schermo, che storicamente sono state quasi sempre
relegate al ruolo di mero oggetto del desiderio.
“Ciò che conta di più per me è
rappresentare donne e personaggi femminili emanticipati, realistici
e al di fuori di qualsiasi stereotipo”, ha spiegato
Ana De Armas. “In questo nuovo film di 007 ho
avuto la consapevolezza di prestare la massima attenzione e di
essere attenta all’argomento. Questa è stata la cosa principale per
me, soprattutto quando ho parlato del ruolo con il
regista.”
No Time to Die e la “nuova”
rappresentazione delle figure femminili
Sempre di recente, a proposito della
caratterizzazione dei ruoli femminili, anche l’attrice Lashana Lynch aveva anticipato che il ritratto
delle figure femminili in No Time to Die è stato
gestito in maniera totalmente diversa, e soprattutto in un modo più
rappresentativo rispetto ai tempi moderni. “Il modo in cui le
donne vedono loro stesse e il modo in cui vengono rappresentate è
completamente autentico. Sono consapevoli di poter bastare a se
stesse”, aveva spiegato l’attrice. “È un qualcosa che si
potrà vedere in questo nuovo film, e non soltanto in relazione ai
personaggi femminili che esistono già nel franchise, ma anche in
quelli nuovi di zecca come il mio.”
In No Time to Die, Bond si
gode una vita tranquilla in Giamaica dopo essersi ritirato dal
servizio attivo. Il suo quieto vivere viene però bruscamente
interrotto quando Felix Leiter, un vecchio amico ed agente della
CIA, ricompare chiedendogli aiuto. La missione per liberare uno
scienziato dai suoi sequestratori si rivela essere più insidiosa
del previsto, portando Bond sulle tracce di un misterioso villain
armato di una nuova e pericolosa tecnologia.
L’intera Fase 4 del MCU è stata completamente
posticipata a causa della pandemia di Covid-19. Non solo i film che
erano programmati per quest’anno sono ufficialmente slittati al
2021 (come Black
Widow e Gli
Eterni), ma anche le produzioni dei futuri titoli
dell’universo condiviso sono state posticipate a data da definirsi,
come ad esempio quella dell’attesissimo sequel di Doctor
Strange.
Sappiamo che Sam Raimi, regista della trilogia di Spider-Man dei primi anni ’00, si occuperà di dirigere
il sequel, le cui riprese dovrebbero tenersi in Inghilterra.
Adesso, è stato
Benedict Cumberbatch (interprete dello Stregone
Supremo), a fornire un breve aggiornamento in merito alla
produzione del film, durante una recente intervista con
Watch Time India. “Attualmente sono impegnato con la
pre-produzione del secondo Doctor Strange”, ha spiegato l’attore.
“Ne sono veramente entusiasta. Inizieremo a girare verso la
fine di Ottobre o al massimo all’inizio di Novembre.”
Le dichiarazioni di Cumberbatch sono
in linea con i precedenti report in merito al sequel, i quali
sostenevano – appunto – che le riprese sarebbero partite entro il
mese di Ottobre. La speranza è che la produzione del film, una
volta iniziata, possa proseguire senza intoppi legati all’emergenza
Coronavirus.
Annunciato ufficialmente questa
estate al Comic-Con di San Diego, Doctor
Strange 2 vedrà Benedict
Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange.
Diretto da Sam
Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff alias
Scarlet Witch (Elizabeth
Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista
dopo WandaVision.
Secondo Collider, la
produzione ha fatto già un passo in avanti assumendo lo
sceneggiatore Jade Bartlett. Il suo ruolo non
è stato ancora chiarito, visto che lo script dovrebbe essere
firmato da Derrickson in persona e quindi Bartlett dovrebbe
intervenire solo a limare il testo o magari a scrivere a quattro
mani con il regista.
Jamie Foxx è in trattative finali per tornare
ad interpretare Electro nell Spider-Man 3 con
Tom Holland. The Hollywood
Reporter ha diffuso la notizia in merito all’attore premio
Oscar che nel 2014 aveva interpretato il villain dell’Uomo Ragno in
The Amazing Spider-Man 2 di
Mark Webb, quando l’eroe era interpretato da
Andrew Garfield.
Sebbene non ci sia ancora una
conferma ufficiale, la notizia ha fatto il giro del web che ora
invoca lo Spiderverse a piena voce, dopo che lo
stesso era stato presentato nel film d’animazione premio Oscar del
2018.
Dopo il colpo di scena di
Spider-Man: Far From Home, in cui abbiamo visto
J.K. Simmons riprendere il ruolo di J.
Jonah Jameson, che aveva interpretato nei film di
Sam Raimi, questa nuova aggiunta al film sembra
davvero spalancare le porte al multiverso per casa Marvel.
Tom
Holland si è unito al MCU nei panni
di Peter Parker nel 2016: da allora, è diventato un supereroe
chiave all’interno del franchise. Non solo è apparso in ben tre
film dedicati ai Vendicatori della Marvel, ma anche in due
standalone: Spider-Man:
Homecoming e Spider-Man: Far
From Home. La scorsa estate, un nuovo accordo siglato
tra Marvel e Sony ha permesso al
personaggio dell’Uomo Ragno di restare nel MCU per
ancora un altro film a lui dedicato –
l’annunciato Spider-Man 3 – e per un
altro film in cui lo ritroveremo al fianco degli altri eroi
del MCU.
Sono passati 10 anni dall’uscita di
Boris, serie tv culto che è stata celebrata la
Lucca Film Festival con una reunion del cast. Ecco le nostre
interviste a Alessandro Tiberi (lo stagista), Andrea
Sartoretti e Valerio Aprea (gli sceneggiatori) e Caterina Guzzanti
(Arianna).
Boris è una serie televisiva
italiana prodotta dal 2007 al 2010. Inizialmente sottotitolata La
fuori serie italiana, porta in scena, in maniera caricaturale e
ironica, il dietro le quinte di un set televisivo nel quale si sta
girando la fittizia fiction Gli occhi del cuore 2; l’intento è
quello di fare il verso a gran parte della produzione televisiva
generalista nell’Italia degli anni 2000. Prodotta da Wilder per Fox
International Channels Italy, la serie è stata trasmessa in prima
visione assoluta in Italia dai canali satellitari Fox e FX, e
successivamente in chiaro da Cielo. Nel 2011 la serie ha avuto una
trasposizione cinematografica, Boris – Il film.
Si intitolerà BORAT
SUBSEQUENT MOVIEFILM: DELIVERY OF PRODIGIOUS BRIBE TO AMERICAN
REGIME FOR MAKE BENEFITONCE GLORIOUS NATION OF
KAZAKHSTAN il
sequel di Borat, il folle mockumentary di
Sasha Baron Cohen uscito nel 2007.
Il film sarà distribuito su
Amazon Prime Video a partire dal 23
ottobre. Il film seguirà le assurde vicende del giornalista del
titolo, personaggio che incarna e smaschera le contraddizioni della
società americana con una satira spesso greve ma sempre efficace.
Sarà interessante capire in che modo il film si rivolgerà alla
situazione odierna in un’America sempre più messa alla prova da
rivolte, imminenti elezioni presidenziali e una pandemia ancora in
corso.
BORAT SUBSEQUENT MOVIEFILM:
DELIVERY OF PRODIGIOUS BRIBE TO AMERICAN REGIME FOR MAKE BENEFIT
ONCE GLORIOUS NATION OF KAZAKHSTAN è diretto da Jason
Woliner, scritto da Sacha Baron Cohen & Anthony Hines & Dan Swimer
& Peter Baynham & Erica Rivinoja & Dan Mazer & Jena Friedman & Lee
Kern, prodotto da Sacha Baron Cohen, Monica Levinson e Anthony
Hines, executive producer: Buddy Enright, Nicholas Hatton, Peter
Baynham, Dan Mazer e Stuart Miller, con Sacha Baron Cohen & Irina
Nowak.
Deadline ha pubblicato una lettera indirizzata al Congresso
degli Stati Uniti e firmata – tra gli altri – dalla Directors Guild
of America, dalla Nation Association of Theatre Owners e dalla
Motion Pictures Association, a sostegno dei cinema statunitensi e,
più in generale, dell’industria cinematografica.
La lettera è stata firmata da
registi quali
Christopher Nolan,
James Cameron,
Clint Eastwood e Martin Scorsese. Attraverso la lettera si
richiede che vengano reindirizzati i fondi non ancora assegnati dal
CARES Act, nato proprio per sostenere i cittadini americani dopo lo
scoppio della pandemia di Covid-19. Nella lettera viene
sottolineato che “l’esperienza cinematografica è fondamentale
per la vita americana e che i cinema sono uno strumento di
unificazione.”
Come sappiamo, l’emergenza
Coronavirus ha messo in ginocchio anche il cinema e le sale
cinematografiche. Se però in Europa e in altre aree del mondo ci
sono stati dei segnali di ripresa, in America la situazione è
ancora piuttosto preoccupante, con le sale di New York e della
contena di Los Angeles che risultano ancora chiuse. La cosa ha
quindi portato tutte le principali major a rimandare al 2021 le
uscite al cinema di quelli che fino a qualche mese fa era
considerati i titoli più attesi della stagione.
Stando a quanto si legge nella
lettera, il 93% dei cinema ha subito perdite pari al 75% nel
secondo quarto del 2020. Se la situazione non evolverà in qualche
modo, si stima che almeno il 69% delle sale di piccole e medie
dimensioni sarà costretto a dichiarare bancarotta e a chiudere
definitivamente. Il messaggio lanciato attraverso la lettera è
tanto chiaro quanto spaventoso: “In assenza di una soluzione
ragionata per far fronte alle circostanze, i cinema potrebbero non
sopravvivere all’impatto della pandemia”. Di seguito la lista
completa dei firmatari:
John Fithian, President & CEO, NATO Russ Hollander, National Executive Director, DGA Charles Rivkin, Chairman & CEO, MPA Thomas Schlamme, President, DGA Adewale Akinnuoye-Agbaje Agustin Almodovar Pedro Almodovar Wes Anderson Judd Apatow Jon Avnet Sean Baker Noah Baumbach Michael Bay Susanne Bier Barbara Broccoli James Cameron Antonio Campos Damien Chazelle Jon M. Chu Sofia Coppola Alfonso Cuarón Lee Daniels Dean Devlin Clint Eastwood Andrew Erwin Jon Erwin Paul Feig Shana Feste Scott Frank Cary Joji Fukunaga Greta Gerwig Evan Goldberg Paul Greengrass Leslie Greif Luca Guadagnino Catherine Hardwicke Alma Har’el Albert Hughes Allen Hughes Alejandro Gonzalez Iñárritu Barry Jenkins Patty Jenkins Rian Johnson Miranda July Nicole Kassell Jon Landau Francis Lawrence Mimi Leder Ang Lee Rob Letterman Shawn Levy Richard Linklater James Mangold Sam Mendes Adam McKay Steve McQueen Ted Melfi Reed Morano Christopher Nolan David O. Russell Todd Phillips Guy Ritchie Seth Rogen Joachim Rønning Michael R. Roskam Martin Scorsese M. Night Shyamalan Zack Snyder Steven Soderbergh Joey Soloway David E. Talbert Betty Thomas Emma Thomas Liesl Tommy Denis Villeneuve Taika Waititi James Wan Lulu Wang Chris Weitz Paul Weitz Michael G. Wilson Edgar Wright Joe Wright Cathy Yan David Yates
L’ultimo capitolo della saga di
Insidious ad essere arrivato nelle sale è
stato
Insidious – L’ultima chiave del 2018, che in realtà è un
prequel ai primi due film del franchise horror partorito dalla
mente di
James Wan. Da allora non ci sono stati più aggiornamenti sul
futuro della saga, ma adesso è stata l’iconica Lynn
Shaye a parlarne in una recente intervista con
ComingSoon.net.
L’attrice, che è apparsa in tutti e
quattro i film del franchise nei panni della medium Elise Rainier,
ha spiegato che ora come ora non conosce i piani della Blumhouse in merito alla saga, ma che ovviamente
amerebbe tornare per un eventuale nuovo film. “Penso che ora
come ora siamo tutti preoccupati in merito al film horror della
nostra società. Stiamo già vivendo una sorta di horror”, ha
ironizzato l’attrice in merito a quanto sta accadendo nel mondo.
“Ad un certo punto sembrava che James Wan avesse in mente un
altro Insidious, poi non ho avuto più aggiornamenti in merito.
Credo che al momento siano tutti abbastanza preoccupati. A me
andrebbe bene realizzarne un altro. D’altronde il mio personaggio è
già nell’Altrove, quindi sarebbe tutto molto differente.”
Insidious è il film che ha dato il via ad una
delle saghe horror più viste degli ultimi anni, capostipite di un
sequel e due prequel. Nella fattispecie, il primo film del 2010 è
il terzo andando nell’ordine cronologico degli eventi. L’ultima
capitolo del franchise,
Insidious – L’ultima chiave, è il capitolo della serie che
ha incassato di più al box office.
Ecco il trailer e il poster di
Il Cattivo Poeta, opera prima di
Gianluca Jodice con Sergio
Castellitto nei panni di Gabriele
d’Annunzio, nelle sale dal 5 di
novembre distribuito da 01
Distribution.
Il film racconta l’inverno della
vita del grande poeta e il tramonto di una nazione intera alle
porte della seconda guerra mondiale. Un biopic su una delle figure
chiave della storia moderna, ma poco raccontata dal nostro
cinema.
IL CATTIVO POETA è prodotto
da Matteo Rovere e Andrea Paris,
una coproduzione italo francese Ascent Film e
Bathysphere con Rai Cinema. Nel cast, tra gli
altri, Francesco Patanè, Tommaso
Ragno e Clotilde Courau.
La trama di Il Cattivo Poeta
1936, Giovanni Comini è stato
appena promosso federale, il più giovane che l’Italia possa
vantare. Ha voluto così il suo mentore, Achille Starace,
segretario del Partito Fascista e numero due del regime. Comini
viene subito convocato a Roma per una missione delicata: dovrà
sorvegliare Gabriele d’Annunzio e metterlo nella condizione di non
nuocere… Già, perché il Vate, il poeta nazionale, negli ultimi
tempi appare contrariato, e Mussolini teme possa danneggiare la sua
imminente alleanza con la Germania di Hitler. Ma al Vittoriale, il
disegno politico di cui Comini è solo un piccolo esecutore
inizierà a perdere i suoi solidi contorni e il giovane
federale, diviso tra la fedeltà al Partito
e la fascinazione per il poeta, finirà per mettere in
serio pericolo la sua lanciata carriera.
Lucca Changes(l’edizione 2020 di Lucca Comics & Games all’insegna del
cambiamento), presenta la lista definitiva dei115
Campfire sparsi su tutto il territorio nazionale.
Durante l’edizione di quest’anno, i negozi specializzati che
partecipano all’iniziativa diventano gli
avamposti della manifestazione consentendo a tutti
gli appassionati di partecipare al festival. Un festival diverso
dal solito e in linea con le norme di sicurezza anti Covid-19
previste dalla legge italiana.
Per l’occasione,
Lucca Changes ha affidato all’illustratore Andrea
Piparo il compito di realizzare la bellissima mappa
fantasy che svela in una versione grafica inedita la collocazione
di questi stargate in collegamento diretto con
la manifestazione. Inoltre, all’interno dei 115 negozi aderenti
all’iniziativa, Funko distribuirà due Funko Pop in una
speciale edizione limitata: Iron-Man e Zombie
Wolverine.
Durante tutta la durata del
festival, i 115 Campfire saranno aperti a
tutti e svolgeranno regolare attività. Ma non finisce
qui, per stimolare una partecipazione ancora più
immersiva nel mondo dei Campfire, sarà possibile
acquistare il Campfire Pass, dal costo di 8
euro, un vero e proprio programma di “membership” grazie al quale
sarà possibile accedere ad alcuni contenuti riservati. Di questi 8
euro, 2 euro saranno versati al negozio indicato in fase di
registrazione in forma di crowdfunding. Con l’acquisto del Campfire
Pass si otterrà accesso a una
webapp grazie alla quale l’utente riceverà un coupon
digitale per il ritiro della Bag of
Lucca, una scatola contenente
diversi gadget esclusivi: dai due mazzi del
gioco di carte KeyForge ad uno speciale quaderno dei
giochi con tre
giochi creati appositamente dai game
designer Pierluca Zizzi e Marta
Tuveri, Stefano Castelli e Alan
D’Amico e il team
di Acchiappasogni per Lucca Changes.
I 115 avamposti che accoglieranno
gli appassionati nel 2020 sono solo il primo
tassello che porterà alla creazione, negli
anni, di un festival diffuso. Il progetto
Campfire, infatti, già allo studio dal 2017,
ha posto da subito l’accento sulla riflessione
specifica a proposito del ruolo dei
negozi all’interno della filiera. Negli anni,
infatti, si è venuta a creare un’ecologia felice che
ha congiunto il festival Lucca Comics & Games a editori,
pubblico e territorio. Con questo progetto, i negozianti trovano un
punto di appoggio per inserirsi a loro volta come attori
protagonisti di questo ecosistema.
Il 2020, quindi, vedrà l’avvio di
una prima fase di sperimentazione del progetto Campfire, accolto
con grande entusiasmo dai negozianti e che, nei prossimi anni,
punta a includere direttamente anche soggetti
territoriali diversi, dalle associazioni ai musei, coinvolti
quest’anno con modalità differenti. Appuntamento in tutta Italia
dal 29 ottobre al primo novembre!
John Cena è stato ospite dello show di
Jimmy Fallon e ha parlato (via
Comic Book) dell’attesissimo Fast and Furious 9,
il nono capitolo della celebre saga che sarebbe dovuto arrivare al
cinema quest’anno ma che a causa della pandemia di Covid-19 è stato
posticipato al 2021.
Nel corso dell’intervista, l’attore
ha avuto modo di spiegare che i fan non resteranno delusi dal nuovo
film: “I fan seguono i film di questa saga da 20 anni. Questo
nuovo capitolo proporrà un’azione pazzesca. La cosa che mi piace di
più è il fatto che il pubblico avrà modo di constatare che F9
legherà insieme tutte le fila di questa grande eredità. Non si basa
soltanto sul cercare di stupire ancora una volta attraverso le
scene action, che ovviamente ci saranno. Al centro c’è la storia.
Se sei un fan della saga troverai tutte le risposte che stavi
cercando. Inoltre, la narrativa verrà ulteriormente ampliata,
quindi inevitabilmente si svilupperanno dei nuovi
quesiti.”
Il wrestler ha poi parlato della sua
esperienza sul set, paragonando l’atmosfera a quella degli
spogliatoi della WWE: “Stare sul set del film è stato come
essere in uno spogliatoio della WWE, dove ti confronti con uomini e
donne che, di mestiere, rischiano costantemente la vita. Sono tutti
orgogliosi delle loro esperienze e ogni volta che arriva qualcuno
di nuovo pensi che sia all’altezza, perché sai quanto impegno e
sacrificio metti nella tua professione.”
Tutto quello che c’è da sapere su
Fast and Furious 9
La regia sarà firmata
da Justin Lin, già regista di numerosi
capitoli del franchise, mentre la release del film è stata spostata
all’aprile 2021(inizialmente il film sarebbe
dovuto arrivare al cinema nel 2020).
Ricordiamo che il decimo capitolo
della saga è già in pre-produzione. Secondo quanto riferito, il
capitolo numero 10 della saga concluderà definitivamente la serie
principale Fast
and Furious, a seguito degli eventi che vedremo nel
nono capitolo. Questa informazione ci fa pensare che alla fine del
franchise si sia pensato più a un dittico di chiusura che a due
film separati.
In una recente intervista con
ComicBook, Genndy Tartakovsky, regista e
animatore noto per aver diretto la saga di
Hotel Transylvania, ha ricordato il suo lavoro
sugli storyboard e sulla pre-visualizzazione di
Iron Man 2, il secondo capitolo della saga del
MCU dedicata al personaggio
interpretato da
Robert Downey Jr.
“Sono stato molto fortunato,
perché Jon Favreau amava il mio lavoro e la sensibilità che avevo
espresso con il cartone Samurai Jack”, ha spiegato
Tartakovsky. “Ne voleva un assaggio per Iron Man 2 e
praticamente mi affidò il terzo atto, lo scontro nel padiglione,
per vedere cosa potevo trarne.”
Tuttavia, il processo lavorativo non
è stato privo di ostacoli: “Stendemmo le scene d’azione.
Lavorammo agli storyboard e supervisionammo tutta la
pre-visualizzazione. Poi, venne tutto tagliato. Montai la sequenza
e gliela mostrai. A Jon piacque e così decise di girarla. Poi mi
invitò a vedere un montaggio preliminare del film e mi accorsi che
al momento del finale, di quella battaglia, era stato tutto
modificato.”
Come spiegato da Tartakovsky, la
versione finale di quella scena era molto diversa da come se l’era
immaginata: “Dissi che la scena andava bene, che funzionava, ma
che dal mio punto di vista aveva perso quelle caratteristiche che
credevo potessero renderla davvero forte. Alla fine accettai la
cosa e quando poi vidi la versione finale, mi accorsi che alcuni
pezzi erano tornati al loro posto. Molti elementi della storia
erano cambiante, ma altri erano tornati come erano all’inizio. Fu
una cosa bella da vedere.”
John Krasinski si trasforma in Reed Richards,
Mr. Fantastic, in questa fan art dei Fantastici
Quattro, in previsione dell’arrivo della prima Famiglia
Marvel nel MCU. Nonostante sia una delle
proprietà più famose della Marvel, i Fantastici Quattro ha
faticato per avere una degna rappresentazione sul grande
schermo.
I primi tentativi, del 2005 e del
2007 dirette da Tim Story, sono state accolte con
pareri decisamente contrastanti, ma il riavvio del 2015 di
Josh Trank si è rivelato un adattamento ancora più
scadente. Non sorprende che i fan siano stati sollevati quando, in
seguito alla fusione Disney-Fox, i diritti dei Fantastici
Quattro sono tornati ai Marvel Studios. La mente del MCU, Kevin Feige,
ha confermato al Comic-Con di San Diego nel 2019 che i Fantastici
Quattro si uniranno al franchise in futuro, alimentando così
l’entusiasmo dei fan.
John Krasinski,
attore e
regista di grande talento, si conferma uno dei candidati
preferiti dai fan per incarnare Reed, e questa fanart di seguito
suggerisce che potrebbe essere una scelta vincente. L’artista
digitale Yadvender Singh Rana ha raffigurato
Krasinski come Mr. Fantastic, con tanto di iconico
costume blu ed elasticità sovrumana. Un dettaglio divertente è il
simbolo “4” sulla sua spalla, che è nello stesso stile del logo
Avengers all’interno dell’MCU. Guarda il pezzo in basso.
L’account Twitter di The Film
Stage ha diffuso un nuovo poster per Il
Padrino: Parte III director’s cut che rivela il nuovo
titolo del film. Si tratta di The Godfather Coda: The Death
of Michael Corleone. La trilogia del
Padrino di Francis Ford Coppola è
considerata uno dei più straordinari risultati cinematografici di
sempre,
tanto che è in lavorazione un film sul suo making of, anche se
molti ritengono che il terzo capitolo della serie sia il suo punto
più basso.
Nonostante le recensioni negative e
un’accoglienza molto tiepida da parte dei fan della serie,
Il Padrino: Parte III ha ricevuto 7 nomination
agli Oscar (ma non è riuscita a vincerne nessuno). Ora, 30 anni
dopo il suo primo arrivo, Coppola e Paramount Pictures
pubblicheranno una versione del film tutta decisa dal regista.
Tramite l’account Twitter di The Film Stage, è stato rivelato un
primo sguardo al poster del film e al suo nuovo titolo. The
Godfather Coda: The Death of Michael Corleone presenterà
un inizio e una fine completamente nuovi, che secondo Coppola
rappresentano una conclusione più appropriata per la serie. Il film
uscirà nelle sale USA a dicembre, seguita da una versione VOD e
Blu-Ray.
La
Marvel ospita all’interno della sua storia alcuni degli esseri
più potenti di tutti i fumetti, non solo esseri con una forza
sconfinata, ma anche entità superiori legate all’antichità. Per
decenni i fan hanno visto i loro eroi preferiti affrontare minacce
dopo minacce e disastri che in alcuni casi sembrano davvero poter
mettere la parola fine al mondo. Tuttavia, alcuni
di questi eroi non avrebbero mai potuto agire da soli. Non
importa quanto forte o potente possa essere un eroe: avrà sempre
bisogno di una spalla o di un compagno che sia fedele alla sua
causa. ComicBook
ha raccolto i 10 migliori spalle mai apparse nei fumetti
Marvel:
Foggy Nelson
Foggy Nelson può anche non
avere alcun superpotere, o non essere significativamente più
giovane di Daredevil, ma è comunque un buon aiutante/alleato
dell’Uomo Senza Paura. Dopo essersi conosciuti alla alla facoltà di
giurisprudenza, i due costruiscono una forte legame di amicizia e
iniziano persino a collaborare per avviare un proprio studio legale
con l’obiettivo di aiutare i meno fortunati.
Anche se ci sono voluti anni prima
che Matt si fidasse di lui in relazione al suo alter ego, col tempo
Foggy è poi diventato uno dei suoi amici più fidati, agendo spesso
come supporto emotivo. Foggy ha davvero aiutato Matt in ogni modo
possibile, nonostante non avesse alcuna qualifica per essere
ritenuto un eroe canonico.
Bob, Agente dell’Hydra
È difficile stare al passo
con
Deadpool, specialmente quando non hai dei superpoteri.
Bob, ex agente dell’Hydra, ha dimostrato di saper reggere il
confronto con intelligenza e di essere un compagno alquanto fedele.
Deadpool lo ha messo costantemente in pericolo, ma Bob
ha sempre trovato un modo per uscirne indenne e ottenere così il
rispetto del Mercenario Chiacchierone.
Inoltre, Bob è stato in grado di
infiltrarsi nell’HYDRA: pur senza avere delle grandi capacità nel
combattimento, ha dimostrato di poter agire anche da solo e di
essere un buon avversario per
Deadpool.
War Machine (James Rhodes)
Quando le persone pensano
ad una “spalla”, tendenzialmente pensano ad un adolescente che
ammira l’eroe e lo segue ciecamente nelle sue avventure. Ma non è
sempre così! Nel caso di Iron Man, il suo braccio destro è anche il
suo migliore amico e confidente più fidato, ossia James Rhodes.
James, ex marine, aveva tutte le
capacità di combattimento e l’esperienza di guerra per entrare
facilmente in azione al fianco di Iron Man. War Machine è diventato una delle migliori
spalle dell’Universo
Marvel, nonché un sostituto affidabile quando Tony è
impossibilitato a trasformarsi in Iron Man. Essendo un adulto,
James è meno incline a commettere errori imprudenti, riuscendo ad
essere molto lucido quando si trova sotto pressione.
Groot
Anche se alcuni potrebbero
non vederlo come un aiutante,
Groot non può non far parte di questa lista. È il più giovane o
il meno esperto della squadra dei Guardiani e non può fare molto
senza un membro più esperto che gli dica cosa fare.
Groot entra quasi sempre in azione con
Rocket Raccoon: insieme formano una coppia davvero
inarrestabile. Inoltre, la sua forza e la sua capacità rigenerativa
lo rendono un membro davvero molto prezioso dei Guardiani della Galassia.
Reso popolare anche grazie al
MCU, Groot
è leale, coraggioso, divertente e anche un po’ sbadato, ma è anche
uno dei migliori e più memorabili membri del team. Il pubblico ha
avuto modo di cogliere il suo altruismo sia grazie ai film che ai
fumetti, dimostrando di essere un grande eroe a tutti gli
effetti.
Rick Jones
Rick Jones ha agito da
spalla per molti degli eroi della Marvel, tra cui Hulk,
Captain America e
Captain Marvel. In origine era proprio lui il
responsabile della creazione di Hulk quando i suoi amici lo hanno
sfidato a testare le radiazioni del test gamma, evento che ha poi
spinto Bruce Banner a correre in suo aiuto, finendo per esserne
colpito.
I poteri e le abilità di Rick si
sono evoluti col tempo, ma la sua tenacia e lealtà nei confronti
dei suoi mentori non sono mai cambiate: proprio grazie alla sua
reputazione, infatti, è diventato una delle spalle più
iconiche.
Toro (Thomas Raymond)
Dopo che i suoi genitori
rimasero uccisi in un incidente ferroviario, il giovane Thomas
scoprì di essere immune al fuoco e venne trascinato in un circo a
causa delle sue straordinarie capacità. Successivamente attirò
l’attenzione della Torcia Umana, che lo prese sotto la sua ala
protettiva e lo aiutò a raggiungere il suo pieno potenziale.
Toro è stato uno dei nuovi
personaggi introdotti come risposta alla popolarità di Robin della
DC ed è apparso insieme alla Torcia Umana sin dai suoi esordi negli
anni ’40. È uno dei pochi aiutanti che si ritira ad una vita
normale fino a quando non viene richiamato in azione anni dopo,
dove incontra la sua fine, riuscendo però a salvare il mondo.
Falcon (Sam Wilson)
Un altro aiutante, non così
giovane, di Captain America è Sam Wilson, conosciuto anche come
Falcon. Dopo una vita criminale in seguito alla morte dei suoi
genitori, ha avuto un incontro con Teschio Rosso e ha aiutato Cap a
liberare le persone dell’isola che il villain aveva sotto il suo
controllo; poco dopo ha adottato il soprannome di Falcon.
A differenza degli altri suoi
compagni, Sam non era sempre bravo e ci è voluto del duro lavoro
per cambiare la sua vita, ma è diventato un eroe iconico e ha
persino preso il titolo di Capitan America per un breve periodo
dopo che Steve Rogers si era ritirato. È diventato così popolare
che il MCU ha adattato proprio quella
trama e adesso Sam Wilson si prepara a diventare il nuovo Cap
dell’universo cinematografico.
Spider-Man (Miles Morales)
Sebbene sia stato sotto l’ala di
Spider-Man solo per un breve periodo, Miles Morales ha dimostrato
di essere non solo uno dei migliori aiutanti, ma anche uno dei più
potenti. Non solo ha la maggior parte dei poteri di Spidey, ma ha
anche alcuni poteri fantastici e straordinari come l’elettrocinesi
e i poteri di occultamento.
Miles ha imparato molto da Peter
Parker. Simile a Wally West della DC che ha preso il posto del suo
eroe, Miles ha fatto la stessa cosa, diventando il nuovo Spider-man
dopo la morte di Peter Parker, e ha reso orgoglioso il suo
mentore.
Jubilee
Lavorare fianco a fianco
con Wolverine può essere una sfida, ma quest’adolescente alla moda
è decisamente all’altezza del suo mentore. Jubilee è diventata la
spalla non ufficiale di Wolverine dopo che avergli salvato la vita,
dimostrandosi una partner piuttosto potente e affidabile per Logan,
che ha persino imparato ad amarla come un padre farebbe con sua
figlia.
Wolverine avrebbe persino aiutato
Jubilee a vendicarsi degli uomini che avevano ucciso i suoi
genitori e lei lo avrebbe accompagnato in diverse missioni, dove
avrebbero consolidato la loro relazione eterna. È un peccato che
non ci sia stata molto di lei negli ultimi anni, ma è comunque una
delle migliori assistenti in questa lista. Ha anche avuto una
relazione con uno dei migliori compagni della DC, ossia Robin.
Bucky
Creato in risposta al Robin
della DC, Bucky è stato uno dei primi compagni ad apparire nella
Marvel, servendo come il protetto
adolescente di Capitan America nella seconda guerra mondiale. Come
Cap, Bucky ha combattuto per la verità e la giustizia ed è stato
per lui un partner davvero affidabile, diventando anche uno dei
suoi migliori amici prima che Steve Rogers venisse congelato.
Simile a Cap, Bucky è stato
congelato ma invece di essere trovato 70 anni dopo, è stato preso
dai russi e riprogrammato per essere il Soldato d’Inverno, la
versione vista nel MCU. Tuttavia, Bucky è il migliore
non solo perché è stato il primo, ma anche perché c’è sempre stato
per Cap, combattendo ogni volta al suo fianco.
«Io vengo dalle Banlieue e dal
documentario e mi interessava raccontare la periferia parigina nel
modo più fedele possibile, senza schierarmi». Con questo
assunto parte il lavoro di Ladj Ly per la sua
opera prima, I
Miserabili che, dopo essere uscito in
digitale durante i mesi dell’emergenza sanitaria, arriva in
prima tv su Sky Cinema, venerdì 2 ottobre alle
21.15 su Sky Cinema Due, disponibile anche on
demand su Sky e in streaming su NOW
TV.
Premio della Giuria al
Festival
di Cannes nel 2019, l’acclamata opera prima del
regista francese Ladj Ly, è stata candidato all’Oscar come
miglior film internazionale e ha trionfato ai
César ottenendo numerosi riconoscimenti tra cui Miglior
Film. Girato esattamente dove Victor Hugo aveva ambientato il suo
romanzo, a Montfermeil, nella periferia a un’ora dal cuore di
Parigi si consuma un thriller dal ritmo avvincente e adrenalinico.
Stéphane (interpretato da Damien
Bonnard), insieme a due colleghi veterani di una squadra
anticrimine, si trova a fronteggiare una guerra tra bande, membri
di un ordine religioso, ragazzini in rivolta. Un semplice episodio
di cronaca – il furto di un leone – diventerà il pretesto per una
deflagrante battaglia per il controllo del territorio, in un tutti
contro tutti senza pietà.
«Per cinque anni, ho filmato
con la mia videocamera tutto quello che avveniva nel quartiere e
soprattutto quello che facevano i poliziotti, non li perdevo
d’occhio – ha raccontato Ladj Ly –.
Appena arrivavano, prendevo la videocamera e li filmavo, fino
al giorno in cui ho immortalato un loro vero e proprio abuso. Anche
la storia del furto del leoncino che scatena la collera dei gitani
proprietari del circo che c’è nel film è reale… Ho voluto mostrare
tutta l’incredibile diversità che costituisce la vita nei quartieri
popolari. Abito ancora lì, sono la mia vita e mi piace filmarli.
Sono il mio set cinematografico!».