Amazon Prime Video ha diffuso il trailer ufficiale di One Night in Miami, il film che segna l’esordio alla regia dell’attrice Premio Oscar Regina King, presentato lo scorso settembre alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Il film arriverà il 15 genaio su Prime Video.
One Night in Miami è diretto da Regina King e scritto da Kemp Powers, basato sul suo spettacolo teatrale “One Night In Miami …”, è prodotto da Jess Wu Calder, Keith Calder, Jody Klein e vede protagonisti Kingsley Ben-Adir, Eli Goree, Aldis Hodge, Leslie Odom Jr., Joaquina Kalukango, Nicolette Robinson con Beau Bridges e Lance Reddick.
La trama di One Night in Miami
In un’incredibile notte del 1964, quattro icone di sport, musica e attivismo si sono riunite per celebrare uno dei più grandi sconvolgimenti nella storia della boxe. Quando lo sfidante Cassius Clay, che presto si chiamerà Muhammad Ali (Eli Goree), sconfisse il campione dei pesi massimi Sonny Liston alla Miami Convention Hall, Clay commemorò l’evento con tre dei suoi amici: Malcolm X (Kingsley Ben-Adir), Sam Cooke (Leslie Odom Jr.) e Jim Brown (Aldis Hodge).
Basato sull’omonima opera teatrale pluripremiata e diretto da Regina King, One Night In Miami è un racconto di fantasia ispirato alla notte storica trascorsa insieme da queste quattro formidabili figure. Esamina le lotte che questi uomini hanno affrontato e il ruolo vitale che ciascuno di loro ha svolto nel movimento per i diritti civili e nello sconvolgimento culturale degli anni ’60. Più di 40 anni dopo, le loro conversazioni sull’ingiustizia razziale, la religione e la responsabilità personale risuonano ancora.
Secondo John Cena, Fast and Furious 9 rappresenterà una valida ragione per tornare al cinema. Il celebre franchise di corse automobilistiche in grado di sfidare le leggi della fisica è diventato più grande nel corso degli anni, raggiungendo nuove vette ad ogni nuovo episodio.
Dalla fine di Fast and Furious 8 del 2017, i fan hanno atteso con impazienza l’arrivo di Fast and Furious 9 (noto anche comeF9). Il film sarebbe dovuto arrivare a maggio 2020, ma quando la pandemia di Coronavirus ha bloccato completamente l’industria cinematografica, la Universal ha deciso di posticipare l’uscita di un anno. Allo stato attuale, F9 arriverà nelle sale il 28 maggio di quest’anno, con altre due episodi che arriveranno in futuro (e che chiuderanno definitivamente la saga).
Oltre a presentare i soliti membri della grande famiglia Fast and Furious, come il Dominic Toretto di Vin Diesel, F9 presenterà anche una nuova aggiunta all’equipaggio: John Cena, che interpreterà il fratello Jakob, mai visto prima. Ad ogni modo, la cosa più eccitante riguardo al nuovo capitolo sembra essere il fatto che in F9 tornerà Han Lue (Sung Kang), uno dei personaggi più amati dai fan. Per anni si credeva che Han fosse morto, ma il primo trailer di F9 ha svelato il suo inaspettato ma trionfante ritorno. Tra la resurrezione di Han, il malvagio fratello di Dom e le solite acrobazie sbalorditive, Fast and Furious 9 sarà sicuramente adrenalinico e divertente, ma anche ricco di colpi di scena.
Al film è interamente dedicato l’ultimo numero della celebre rivista Total Film. Cena ha svelato attraverso il suo account Twitter le due cover del magazine dedicate al film, condividendo il seguente messaggio: “Sono pronto a vedere questo progetto arrivare finalmente al pubblico da quando ho messo piede per la prima volta sul set”. Tuttavia, la dichiarazione più allettante arriva dalla cover stessa. Nella storia di copertina, infatti, Cena dichiara: “Fast 9 è sicuramente un motivo per andare al cinema”. Se i fan avessero mai dubitato una cosa del genere, Cena sembra essere pronto a mettere le cose in chiaro…
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Tutto quello che c’è da sapere su Fast and Furious 9
La regia sarà firmata da Justin Lin, già regista di numerosi capitoli del franchise, mentre la release del film è stata spostata all’aprile 2021(inizialmente il film sarebbe dovuto arrivare al cinema nel 2020).
Ricordiamo che il decimo capitolo della saga è già in pre-produzione. Secondo quanto riferito, il capitolo numero 10 della saga concluderà definitivamente la serie principale Fast and Furious, a seguito degli eventi che vedremo nel nono capitolo. Questa informazione ci fa pensare che alla fine del franchise si sia pensato più a un dittico di chiusura che a due film separati.
Il Batman di Ben Affleck avrebbe reso i fan orgogliosi, secondo l’artista di storyboard Jay Oliva. La creazione del DCEU ha aperto le porte a un nuovissimo Bruce Wayne e Affleck è presto entrato nel ruolo grazie a Batman v Superman: Dawn of Justice di Zack Snyder. Nonostante il contraccolpo iniziale al casting, la performance di Affleck nei panni di Batman è stata successivamente elogiata da molti, con l’attore che ha guadagnato sempre più consensi nel corso degli anni. Operando all’interno della versione di Snyder del DCEU, Affleck avrebbe dovuto scrivere, dirigere e recitare nel suo film da solista dedicato all’Uomo Pipistrello.
Tuttavia, quei piani alla fine andarono in pezzi. Dopo la risposta deludente a Justice League del 2017 e all’uscita di Snyder dal franchise, la Warner Bros. cominciò a spingere le cose verso una nuova direzione. Affleck ha lasciato sia The Batman che il personaggio stesso, e Matt Reeves è intervenuto per rivitalizzare totalmente il progetto. Robert Pattinson sarà ora il protagonista di The Batman, film che non sarà collegato al DCEU. Sembrava così giunta la fine di Affleck all’interno del franchise, ma negli ultimi mesi è stato rivelato che interpreterà ancora una volta il Crociato di Gotham in The Flash e nella Snyder Cut di Justice League, il che ha portato ad un rinnovato interesse nei confronti del suo standalone mai realizzato.
Le storie sul Batman di Affleck si sono susseguite sin da quando l’attore/regista ha lasciato il progetto e, recentemente, diverse fonti che erano a conoscenza di alcuni dettagli sul film si sono fatte avanti per condividere il loro sapere. L’ultimo in ordine di tempo è Jay Oliva, un artista di storyboard che ha lavorato a diversi film DC. Oliva ha risposto a un tweet scritto dal giornalista del Forbes Scott Mendelson, in cui veniva insinuato che Affleck avesse abbandonato il progetto per una perdita di interesse nei confronti del personaggio. Oliva ha contestato questa affermazione e ha anche insistito sul fatto che il film di Affleck su Batman “avrebbe reso i fan orgogliosi”.
I dettagli sulla storia del Batman di Affleck sono emersi nel tempo, rivelando un film molto oscuro che avrebbe anche messo sotto i riflettori il Deathstroke di Joe Manganiello. È stato anche detto che The Batman avrebbe riportato al centro dell’attenzione l’Arkham Asylum e che Deathstroke mirasse a smantellare completamente la vita di Bruce. Questa storia di Batman si sarebbe adattata bene alla visione di Snyder del suo DCEU e, se vogliamo credere alle parole di Oliva, è certo che i fan l’avrebbero adorata.
James Gunn ha condiviso un aneddoto divertente avvenuto con Chris Pratt durante le riprese dei film dedicati ai Guardiani della Galassia. Il franchise è diventato una parte importante del MCU negli ultimi anni. Sia il primo che il secondo film sono stati elogiati sia dal pubblico che dalla critica. Molti hanno apprezzato l’approccio insolito di Gunn, che ha saputo catturare alla perfezione la follia dei personaggi spaziali della Marvel. Lo Star-Lord di Pratt e altri membri del team sono apparsi l’ultima volta in Avengers: Endgame del 2019. Tuttavia, alcuni di loro torneranno in Thor: Love and Thunder, con Pratt che ha recentemente confermato che a breve arriverà in Australia per iniziare le riprese.
Successivamente, il team si riunirà ancora una volta per l’attesissimo Guardiani della Galassia Vol. 3, in uscita nel 2023. Il ritardo del terzo capitolo è stato una conseguenza del breve licenziamento di Gunn dal progetto, dopo che alcuni suoi vecchi tweet considerati razzisti erano riemersi online. Nel frattempo, Gunn ha accettato di dirigere The Suicide Squad per conto della Warner Bros., che è stato completato prima che il regista e sceneggiatore tornasse a lavorare ai suoi progetti Marvel. Guardiani della Galassia Vol. 3 sarà caratterizzato dalla presenza della Gamora del 2014, che non è molto legata a Star-Lord e agli altri membri della squadra. Il film probabilmente esplorerà la storia di questa versione di Gamora che cerca di ricostruire le sue relazioni con gli altri Guardiani, insieme a nuove avventure spaziali che il pubblico ovviamente si aspetta.
Considerando quanto sono divertenti i film sui Guardiani della Galassia, non c’è da meravigliarsi che il cast e la troupe si divertano molto a realizzarli. Recentemente, James Gunn ha condiviso una storia assai bizzarra sull’esperienza con Chris Prattsul set, rivelando via Twitter che l’attore imita il suono delle pistole spaziali quando le usa.
“Quando @prattprattpratt usa le pistole spaziali, spara letteralmente. Non è uno scherzo”, ha spiegato Gunn. “Emette accidentalmente dei suoni tipo “Pew Pew” finché non gli faccio notare che lo sta facendo. Non sono sicuro se si stia semplicemente immedesimando nella parte o se sia soltanto folle, ma è di certo una delle mie cose preferite.”
Zack Snyder ha spiegato di non essere intenzionato a portare avanti il suo DCEU (o Snyder-Verse) in futuro. Snyder è stato uno dei principali architetti dell’universo condiviso. Ha diretto i primi due episodi (L’uomo d’acciaio e Batman v Superman: Dawn of Justice) e aveva dei piani ancora più grandi per il futuro: all’inizio, infatti, era stato confermato che Snyder aveva un piano di cinque film per il DCEU. Sfortunatamente, una tragedia familiare ha costretto Snyder ad abbandonare Justice League nel bel mezzo della produzione e, in seguito alla tiepida risposta ai cambiamenti apportati dal regista Joss Whedon, il DCEU ha iniziato a muoversi in una nuova direzione.
La nuova strategia del DCEU – che pone meno attenzione alla narrazione interconnessa – ha messo da parte i piani di Snyder. Grazie alla passione dei fan, il suo taglio originale di Justice League uscirà su HBO Max tra circa due mesi, dando così una degna chiusura al trittico del regista sui personaggi DC. Tuttavia, la release della tanto agognata Snyder Cut ha spinto i fan a credere che i piani originali di Snyder – quelli che prevedevano ben cinque film – potessero essere in qualche modo ripristinati. Proprio di recente, i fan hanno dato vita ad una campagna sui social media per spingere la Warner Bros. a dare il via libera al resto dei progetti DC pianificati inizialmente dal regista.
Tuttavia, anche se i suoi fan si aspettano di più, sembra che Zack Snyder non si aspetti molto dalla sua collaborazione con WB e DC Films dopo l’uscita della sua versione di Justice League. Parlando con ComicBook Debate (via Screen Rant), Snyder ha spiegato quale sarà il futuro che immagina per il suo DCEU. Riconoscendo che non si sarebbe mai aspettato di far uscire il suo taglio di Justice League, Snyder ha spiegato che, dal momento che si trova in una fase diversa della sua vita in questo momento, non ha intenzione di andare oltre il film dedicato all’iconico team DC. Naturalmente, apprezza l’entusiasmo dei fan.
“Non avrei mai pensato di trovarmi a questo punto. Non pensavo che avrei finito Justice League. La verità è che questo è un vecchio film. È un film vecchio di anni su cui sto nuovamente lavorando. L’universo DC è andato avanti. Si è ramificato e ha fatto le sue cose. Per quanto riguarda quello che ho fatto io, la mia visione di quello che volevo fare con questi personaggi, il viaggio che volevo che facessero… è risaputo che avevo in programma più film, cinque film o qualcosa del genere. La verità è che al momento sono occupato. Ho molto da fare. È bello che i fan abbiano così tanta fiducia in men. È fantastico e non potrei essere più felice. Sono entusiasta che potranno finalmente gustarsi l’intero elisir di Justice League. Ma non ho alcuna intenzione di continuare. Almeno per ora. Come ho già detto, non ho mai pensato che mi sarei ritrovato a finire il film. Quindi, chi può dire cosa accadrà in futuro?”
Vi ricordiamo che la Snyder Cut di Justice League uscirà nel 2021 sulla piattaforma streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori notizie.
UPDATE del 07/01/2021. Dopo che internet è letteralmente esploso in seguito alla diffusione della notizia, Brooks Barnes (il giornalista del New York Times che in origine aveva intervistato il presidente della DC Films Walter Hamada) ha chiarito le sue dichiarazioni sul coinvolgimento di Michael Keaton nei futuri film della DC. In un recente tweet, Barnes ha spiegato che Keaton è stato scelto esclusivamente per The Flash e che l’attore non è stato confermato per ulteriori film nei panni di Batman.
Di seguito la notizia originale…
Il Batman di Michael Keaton è destinato a essere il futuro Uomo Pipistrello del DCEU, non Ben Affleck. Inizialmente, il DCEU è apparso come la risposta della DC al MCU. Tuttavia, l’universo condiviso è cambiato drasticamente nel corso degli anni.
In origine, il franchise si concentrava su trame interconnesse, proprio come il MCU; una mossa che, andando avanti, non si è rivelata propriamente strategica. Ad oggi, il DCEU è decisamente più centrato su solide funzionalità autonome. Tale cambiamento è in atto già da alcuni anni, poiché i pilastri del franchise originale, come Ben Affleck nei panni di Batman, sono già usciti di scena. Tuttavia, i recenti sviluppi hanno portato a molta confusione su come sarà il DCEU in futuro.
Con il ritiro di Affleck, Robert Pattinson è stato scelto per interpretare Bruce Wayne in The Batman di Matt Reeves, che non sarà collegato al resto del DCEU. Per quanto riguarda l’universo condiviso, il futuro di Batman è rimasto aperto per un po’ di tempo fino a quando, la scorsa estate, è arrivata la notizia che Michael Keaton tornerà per la prima volta nei panni dell’eroe da Batman – Il ritorno nell’atteso The Flash, in arrivo nel 2022. Ben presto, è diventato chiaro che Keaton non sarà l’unico Batman nel film di Andy Muschietti: anche Affleck tornerà, notizia che ha dato ai fan la speranza di un ritorno permanente dell’attore nelle vesti dell’iconico personaggio.
Ad ogni modo, non sembra essere questo il caso. La scorsa settimana, il presidente della DC Films Walter Hamada ha rilasciato un’intervista al NYT in cui ha delineato – in linea generale – il futuro del franchise. Ad un certo punto, si è parlato del fatto che ci sarebbero state due saghe cinematografiche diverse – ma contemporanee – che avrebbero coinvolto Batman, interpretato da due attori diversi. Chiaramente, Pattinson è uno di questi due Batman, ma è chiaro che ci sia ancora un po’ di confusione su chi sia l’altro.
Su Twitter, il critico cinematografico Nestor Cine ha contattato il collega Brooks Barnes – autore dell’articolo dell’Hollywood Reporter che confermò in esclusiva il coinvolgimento di Keaton in The Flash – per un chiarimento in merito, e Barnes ha confermato che il secondo Batman – quello del DCEU – sarà proprio l’attore candidato all’Oscar per Birdman.
Quale futuro per il Batman di Ben Affleck?
Quando si è diffusa la notizia dell’apparizione di Michael Keaton in The Flash, è stato riferito che il suo ruolo all’interno del DCEU sarebbe stato simile a quello di Nick Fury all’interno del MCU: una figura di mentore in vari film, senza mai assumere un ruolo da protagonista assoluto. Sembra che quei piani siano ancora in atto, dato che la DC mira a tenere ancora Keaton in futuro per la seconda delle loro cosiddette “saghe cinematografiche”. Quanto a ciò che tutto questo significa per il Batman di Ben Affleck, la situazione è decisamente meno chiaro.
I fan devoti al Batman di Affleck hanno sperato che il suo ritorno in The Flash, così come l’uscita della Snyder Cut di Justice League, si sarebbe tradotto in più ruoli per l’attore. Il sogno di molti è che Affleck abbia la possibilità di realizzare il suo film da solista su Batman. Tuttavia, se DC seguirà ciò che ha attualmente pianificato, il Batman di Affleck non resterà in giro per molto tempo.
In più occasioni anche il cinema ci ha ricordato di come il cane sia il migliore amico dell’uomo. Numerosi sono infatti i film dedicati a questi fedeli animali a quattro zampe, e tra i più celebri vi è senza alcun dubbio Io & Marley. Diretto da David Frankel nel 2008, si tratta di una struggente storia cha commosso numerosi spettatori in tutto il mondo per la forza del legame che può instaurarsi tra un cane e il suo padrone. Di carattere estremamente vivace e incontrollabile, il Marley del titolo è una vera e propria forza della natura, a cui è impossibile non affezionarsi.
Il film è tratto dall’omonimo romanzo scritto dal giornalista John Grogan e pubblicato nel 2005. Si tratta di un’autobiografia dedicata al suo cucciolo di Labrador, dal loro primo incontro sino agli ultimi momenti di vita dell’animale. Un racconto quanto mai sincero e toccante, che ha raggiunto in breve tempo un successo straordinario. Con un numero elevato di copie vendute, questo si è infatti imposto all’attenzione degli studios cinematografici. Acquistato dalla Fox, questo è infine stato adattato per il grande schermo, dove ha ottenuto un altrettanto grande successo.
Apprezzato dalla critica e dal pubblico, Io & Marley è infatti arrivato a guadagnare ben 247 milioni di dollari a fronte di un budget di soli 60. Prima di intraprendere una visione del film però, sarà certamente utile approfondire ulteriormente alcuni aspetti legati ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare la trama come anche alcuni retroscena legati al cast di attori. Non mancheranno inoltre anche le frasi più belle del film, attraverso cui si può entrare ulteriormente in contatto con la sua storia. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming dove poter ritrovare il film per una comoda visione casalinga.
Io & Marley: la trama del film
Protagonisti del film sono i neo sposi John e Jenny, i quali decidono di cambiare vita e spostarsi dal freddo Michigan alla solare Florida. Qui hanno infatti entrambi trovato un impiego come giornalisti presso quotidiani concorrenti tra loro. Per i due ha così inizio un’avventura che li porterà a dover gestire le difficoltà del matrimonio, delle rispettive carriere e del desiderio di avere dei bambini. Quando Jenny inizia a parlare di questi ultimi, infatti, John spaventato dall’idea di diventare padre decide di regalarle un cucciolo di Labrador Retriever. La coppia decide di chiamarlo Marley, e questo si rivela da subito una personalità estremamente vivace e incontrollabile.
John e Jenny cercheranno senza successo di far addestrare il cane affinché diventi più gestibile e non causi le tante disavventure che invece provoca. Nel momento in cui l’editore Arnie Klein propone a John di scrivere una rubrica dove raccontare le disavventure della vita quotidiana, questi si convincerà che raccontare di Marley e dei suoi pasticci sarebbe la cosa più attraente per i lettori. Egli si ritrova così con una grande quantità di materiale da rielaborare, e mentre gli anni passano e tre figli arrivano nella loro casa, Marley continua ad essere un irrimediabile pasticcione. Il legame che i due coniugi hanno però sviluppato con lui li segnerà in positivo per tutta la loro vita.
Io & Marley: il cast del film
Ad interpretare la coppia di protagonisti, John e Jenny, vi sono i noti attori Owen Wilson e Jennifer Aniston. I due, che non si conoscevo se non di sfuggita, hanno raccontato di essere rimasti emotivamente molto coinvolti dalla lettura della sceneggiatura, a tal punto da fare di tutto per poter recitare nel film. Si sono così ritrovati a dar vita ad una coppia di coniugi, per interpretare i quali hanno trascorso diverso tempo insieme, sviluppando una certa disinvoltura e chimica di coppia. Accanto a loro, nel film, si ritrovano poi gli attori Alan Arkin nei panni dell’editore Arnei Klein, mentre Eric Dane è Sebastian Tunney, amico di John. La candidata all’Oscar Kathleen Turner è invece mrs. Kornblut, l’addestratrice di cani.
Ma il grande protagonista è lui, il Labrador Marley. Questo, tuttavia, non è stato interpretato da un solo cane, bensì da 22 differenti esemplari di diverse età. Poiché il film copre un arco di 14 anni, era infatti indispensabile mostrare Marley da quando è cucciolo sino all’età avanzata. Diversi noti addestratori per il cinema sono stati assunti per gestire questo esercito di cani, con i quali però non si sono avute difficoltà a girare. Per la scena finale, ad esempio, l’operazione su Marley è stata totalmente simulata, con il cane perfettamente addestrato per rimanere calmo come fosse morente. Un momento riuscito particolarmente toccante proprio per via della bravura del peloso interprete.
Io & Marley: le frasi, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di Io & Marley grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Il film è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Infinity, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale, e si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà a disposizione soltanto un determinato limite temporale entro cui guardare il film. Il tuttofare sarà inoltre trasmesso in televisione in prima visione il giorno lunedì 4 gennaio alle ore 21:20 sul canale Rai 2.
Qui di seguito si riportano invece alcune delle frasi più belle e significative pronunciate dai personaggi del film. Attraverso queste si potrà certamente comprendere meglio il tono del film, i suoi temi e le variegate personalità dei protagonisti. Ecco dunque le frasi più belle del film:
“Un cane non se ne fa niente di macchine costose, case grandi o vestiti firmati. Un bastone marcio per lui è sufficiente. A un cane non importa se sei ricco o povero, brillante o imbranato, intelligente o stupido, se gli dai il tuo cuore lui ti darà il suo. Di quante persone si può dire lo stesso? Quante persone ti fanno sentire unico, puro, speciale? Quante persone possono farti sentire… straordinario?” (John Grogan)
“Bhe, che si prova ad aver passato gli anni migliori? Hai fatto tutto quello che volevi fare? … No, nemmeno io!” (John Grogan)
“All’inizio con John desideravo avere una famiglia, ma non mi ero ancora resa conto che, da quando ci sei stato tu, noi eravamo già una famiglia” (Jennifer Grogan)
“Ti ricordi che ti dicevamo sempre che eri un cane terribile. Che eri il cane peggiore del mondo. Non devi crederci, non crederci neanche per un attimo, perché non avremmo potuto trovare un cane migliore. Sei stato proprio un grande cane, perché ci hai amato ogni giorno, qualunque cosa accadesse, e questo è fantastico, sai. Non so esattamente cosa ci sia dopo, ma voglio che tu ti ricordi che sei un grande cane Marley, sei un grande cane.” (John Grogan)
Robin Tunney è una di quelle attrici che ha sempre lavorato sodo per costruirsi una carriera solida e concreta, in grado di conquistare il pubblico grazie alla sua bellezza fuori dal comune e al suo talento. Una combo perfetta che l’ha resa una delle attrici più apprezzate e ben viste nel panorama della recitazione. L’attrice americana ha lavorato sia per il grande che per il piccolo schermo, facendosi conoscere soprattutto grazie ai suoi ruoli in Prison Break e The Mentalist, due serie molto amate e apprezzate in tutto il mondo, in grado di far affezionare il pubblico.
Ecco, allora, dieci cose da sapere su Robin Tunney.
Robin Tunney: i suoi film
1. Ha recitato in celebri film. L’attrice debutta al cinema con il film Il mio amico scongelato (1992). Successivamente recita in titoli come Empire Records (1995), Giovani streghe (1996), Niagara, Niagara (1997), Giorni contati – End of Days (1999), Vertical Limit (2000) e Matrimonio impossibile (2003), con Michael Douglas. La sua carriera sul grande schermo continua con Scatto mortale – Paparazzi (2004), The Zodiac (2005), Hollywoodland (2006), conAdrien Brody, e The Burning Plain – Il confine della solitudine (2008). Tra i suoi ultimi film, vi sono See Girl Run (2012), My All American (2015), Looking Glass (2018) e Horse Girl (2020), con Alison Brie.
2. Non ha mai abbandonato il mondo della serie televisive. Robin Tunney non ha mai abbandonato il mondo delle serie, tanto da prendere negli anni parte a titoli come la serie Una famiglia come le altre (1991), il film TV Perry Mason: Morte di un dongiovanni (1992) e poi nelle serie Dream On (1993), Law & Order – I due volti della giustizia (1994), The Twilight Zone (2003), Dr. House – Medical Division (2004) e Prison Break (2005-2006), grazie a cui diventa particolarmente celebre. In seguito assume il ruolo di Teresa Lisbon in The Mentalist (2008-2015). Negli ultimi anni ha recitato in Insatiable (2018) e The Fix (2019).
Robin Tunney, il marito e i figli Oscar Holly Marmet e Colette Kathleen
3. Robin Tunney è fidanzata con un interior designer. Dopo una breve frequentazione durata un anno, dal 2009 al 2010, con il regista e sceneggiatore australiano Andrew Dominik, Robin Tunney ha trovato il compagno ideale in Nicky Marmet, un arredatore d’interni, con cui si è fidanzata il 25 dicembre del 2012 durante una vacanza a Rio de Janeiro. Dalla loro unione è nato il loro primo figlio, Oscar Holly Marmet, nato il 23 giugno del 2016. In seguito, hanno avuto una figlia di nome Colette Kathleen.
4. Ha già vissuto l’esperienza del matrimonio. Anche se Robin Tunney non è attualmente sposata, lei ha già vissuto l’esperienza con il regista e produttore Bob Gosse. I due sono stati sposati dal 4 ottobre del 1995 fino al 2006, anno del divorzio. Grazie al marito, che l’ha diretta nel film Niagara, Niagara, l’attrice ha vinto la Coppa Volpi alla Miglior Interpretazione Femminile al Festival di Venezia.
Robin Tunney è su Instagram
5. Ha un profilo sul social network. Robin Tunney è presente sul social network Instagram con un profilo verificato seguito da 408 mila persone. All’interno di questo, con 456 post, l’attrice è solita condividere momenti relativi alla propria quotidianità. Molte sono infatti le foto dedicate ai due figli e al tempo trascorso con loro e con il proprio compagno. Non mancano però anche immagini relative al suo lavoro di attrice, con curiosità, retroscena o post promozionali. Seguendola sul social, dunque, si potrà sempre rimanere aggiornati sulla sua attività.
Robin Tunney in Prison Break
6. L’attrice si è sentita in colpa per aver mentito sul suo personaggio. Stando alle rivelazioni della stessa Robin Tunney, sembra che dopo la fine della prima stagione sia amici che fan le abbiano sempre chiesto cosa sarebbe successo al suo personaggio nella stagione successiva di Prison Break e lei non poteva dirlo. Questo ha generato in lei dei sensi di colpa perché sapeva che il suo personaggio aveva già dato quello che poteva dare.
7. Ha abbandonato la serie dopo la prima stagione. Non sempre tutti i personaggi riescono a far parte di tutte le stagioni di una serie e per diversi motivi capita che prima o poi questi scompaiano. Sebbene tendenzialmente questo accada per personaggi minori, ciò è successo anche al personaggio di Veronica Donovan. Robin Tunney, infatti, ha abbandonato il suo personaggio, comparendo per l’ultima volta nella prima puntata della seconda stagione.
Robin Tunney in The Mentalist
8. È contenta di come si sia conclusa la serie. In attivo dal 2008, nel 2015 The Mentalist ha chiuso i battenti e quando si è parte di una serie tv dalla sua nascita, diventa molto difficile dire addio al proprio personaggio ed essere soddisfatti di come la storia vada a finire. La stessa Robin Tunney, però, si è definita soddisfatta e contenta di come si sia concluso lo show, di come si sia data una conclusione definitiva ai personaggi della serie, dando una chiara idea di cosa faranno da quel momento in poi nelle loro vite.
9. Ha avuto un aumento di salario equo. Nel 2011, durante la metà delle stagioni di The Mentalist, è arrivata la notizia che dopo un aumento dello stipendio di Simon Baker, protagonista assoluto della serie, anche gli altri co-protagonisti avrebbero ricevuto lo stesso trattamento. E ciò è diventato un fatto, non solo parole: Robin Tunney, infatti, ha visto salire il suo salario da 75 mila dollari per episodio a più di 100 mila, con un incremento esponenziale che l’ha fatta arrivare a qualcosa come 200 mila dollari a puntata.
Robin Tunney in Dr. House
10. Ha recitato nel primo episodio della serie. In pochi sapranno o ricorderanno che l’attrice è comparsa nel primo episodio della celebre serie Dr. House, con HughLaurie nei panni del geniale ma controverso medico. Il ruolo ricoperto dall’attrice era quello di Rebecca Adler, la principale paziente dell’episodio. Come noto, il concept di base della serie è quello di dar vita ad un medico che risolve casi nello stile di Sherlock Holmes. Per questo motivo, il nome di Rebecca Adler è un chiaro riferimento ad Irene Adler, un personaggio femminile del canone sherlockiano.
Come precedentemente annunciato, il 23 febbraio Star diventerà il sesto brand a essere incluso all’interno di Disney+, andando ad aggiungersi ai già presenti Marvel, Pixar, Star Wars, National Geographic e Disney. Star promette ancora di +: + serie Tv, + film e + originals.
Star diventerà la casa dell’intrattenimento generale, raddoppierà la quantità di contenuti da guardare su Disney+ e offrirà migliaia di ore di contenuti televisivi e cinematografici dagli studi creativi Disney, tra cui Disney Television Studios, FX, 20th Century Studios e 20th Television. Di seguito un primo sguardo ad alcuni dei titoli Star, tra le centinaia ancora da annunciare, che saranno disponibili dal 23 febbraio.
Big SkyDal visionario narratore David E. Kelley (Big Little Lies – Piccole grandi bugie) arriva Big Sky, una serie thriller che segue i detective privati Cassie Dewell e Cody Hoyt che uniscono le loro forze con l’ex poliziotta, Jenny Hoyt, moglie di Cody da cui si è separato, per cercare due sorelle rapite da un camionista su una remota autostrada del Montana. Ma quando scoprono che non si tratta delle uniche ragazze scomparse nella zona, devono correre contro il tempo per trovare queste donne prima che sia troppo tardi. Big Sky vede nel cast la presenza di Katheryn Winnick (Jenny Hoyt); Kylie Bunbury (Cassie Dewell); Brian Geraghty (Ronald Pergman); Dedee Pfeiffer (Denise Brisbane); Natalie Alyn Lind (Danielle Sullivan); Jade Pettyjohn (Grace Sullivan); Jesse James Keitel (Jerrie); con John Carroll Lynch nel ruolo di Rick Legarski e Ryan Phillippe in quello di Cody Hoyt.
Love, Victor – Ambientata nel mondo del film rivoluzionario del 2018 Tuo, Simon, la serie segue Victor, un nuovo studente della Creekwood High School, nel suo viaggio alla scoperta di se stesso, mentre affronta delle difficoltà in famiglia, si adatta a una nuova città ed esplora il proprio orientamento sessuale. Quando tutto sembra troppo, si mette in contatto con Simon perché lo aiuti ad affrontare gli alti e bassi del liceo.
24 – Kiefer Sutherland è il protagonista di questa innovativa serie Tv: un’intera stagione si svolge in un giorno, con ognuno dei 24 episodi che ricoprono un’ora, raccontati in tempo reale.
Lost – I misteri si infittiscono quando i 48 sopravvissuti del volo Oceanic Air 815 si trovano bloccati su un’isola non identificata con poche speranze di essere salvati.
Desperate Housewives – I segreti di Wisteria Lane – Dopo essersi tolta la vita nella sua casa perfetta, Mary Alice continua a guardare dall’alto i suoi amici e la sua famiglia. Ora, dall’oltretomba, ci porta nelle loro vite e in quelle dei suoi vicini: Susan è una donna divorziata e una madre single che farebbe di tutto per amore; Lynette è un’ex donna in carriera che è passata dalla sala riunioni all’essere una madre annoiata e maniacale di quattro figli ingestibili; Bree Van De Kamp è come Martha Stewart sotto steroidi, con una famiglia sull’orlo dell’ammutinamento; Gabrielle Solis è un’ex modella che ha un marito ricco e una grande casa, quindi che cosa ci fa con il giardiniere diciassettenne? E le conquiste della pluridivorziata Edie Britt hanno fatto spettegolare tutti. Mary Alice vede più ora di quanto non abbia mai visto da viva e ha intenzione di condividere i segreti che si nascondono dietro ogni porta di questo sobborgo americano apparentemente perfetto.
I Griffin – Appuntamento con I Griffin – Peter, il padre sovrappeso e goffo che dice sempre quello che gli passa per la testa. Lois, la madre amorevole che non riesce a capire perché il figlio continui a cercare di ucciderla. La loro figlia Meg, la regina dei drammi adolescenziali che è costantemente messa in imbarazzo dalla sua famiglia. Chris, il tredicenne muscoloso che non farebbe male a una mosca, a meno che non atterri sul suo hot dog. Stewie, il bebè pericoloso incline al dominio del mondo. E Brian, il cane sarcastico con un’arguzia secca come i martini che beve. Le avventure animate di questa famiglia scandalosa vi faranno ridere a crepapelle. – I Griffin continua a intrattenere il suo pubblico di fan irriducibili con un umorismo pungente, parodie di grande effetto, animazioni spettacolari, con musiche originali eseguite da un’orchestra. Dal suo debutto nel 1999, la serie ha raggiunto lo status di cult tra i fan, e la sua stella emergente, un bambino parlante, è diventata uno dei più grandi personaggi televisivi di tutti i tempi. I Griffin ha ottenuto numerosi riconoscimenti, tra cui una nomination agli Emmy Award come Miglior Serie Comedy, la seconda serie animata nella storia della televisione ad aver ricevuto questo premio.
How I Met Your Mother – How I Met Your Mother è una serie comedy che racconta la storia di Ted (Josh Radnor) e di come si sia innamorato. Tutto è iniziato quando il migliore amico di Ted, Marshall (Jason Segel), ha sganciato la bomba che avrebbe fatto la proposta di matrimonio alla sua storica fidanzata e ora moglie, Lily (Alyson Hannigan), una maestra d’asilo. In quel momento, Ted ha capito che avrebbe fatto meglio a darsi una mossa se anche lui avesse voluto trovare il vero amore. Ad aiutarlo nella sua ricerca c’è Barney (Neil Patrick Harris), un amico con infinite, a volte scandalose opinioni, con un debole per i completi e un metodo infallibile per conquistare le donne. Quando Ted ha incontrato Robin (Cobie Smulders) è stato amore a prima vista, ma quando le cose non hanno funzionato, Ted ha capito che il destino avrebbe avuto qualcos’altro in serbo per lui. La serie è raccontata attraverso flashback dal futuro.
Prison Break – Michael Scofield (Wentworth Miller) è un uomo disperato in una situazione disperata. Suo fratello, Lincoln Burrows (Dominic Purcell), è nel braccio della morte per un assassinio che Michael è convinto che Lincoln non abbia commesso. Senza altre opzioni e con il tempo che scorre, Michael rapina una banca per farsi incarcerare insieme al fratello nel penitenziario di Stato di Fox River. Prison Break unisce la speranza di Le Ali della Libertà, il cameratismo di L’altra sporca ultima meta e la tensione e la messa in scena di La Grande Fuga. Questa intrigante serie rivela nuovi pezzi del puzzle ad ogni episodio, mentre Michael porta avanti il suo audace piano per ideare la grande evasione e risolvere l’ampia cospirazione su scala nazionale che ha portato lì suo fratello.
X-Files L’anticonformista agente dell’FBI, Fox Mulder (David Duchovny), si assume la responsabilità di indagare su un gruppo di casi irrisolti, noti come “X-Files”, che a suo avviso riguardano fenomeni paranormali. Per tenere sotto controllo il suo lavoro – e nella speranza di smentire le sue teorie – l’FBI decide di affiancargli Dana Scully (Gillian Anderson), una giovane agente scettica, laureata in medicina e con una forte propensione per la scienza. Mentre la coppia lavora per risolvere questi casi inspiegabili, la forte fede di Mulder nelle forze dell’ignoto continua a sfidare la mente razionale di Scully. Caso dopo caso, il loro rapporto si fa sempre più complesso, crescendo lentamente in un inebriante mix tra competitività professionale, battute argute e un’attrazione reciproca che viene alimentata dall’intensità delle loro missioni e dalla vicinanza a cui il lavoro li costringe.
Atlanta Atlanta ruota intorno a Earnest “Earn” Marks (Donald Glover), un giovane solitario che torna nella sua città natale di Atlanta, in Georgia, dopo aver lasciato Princeton. Al suo arrivo, scopre che suo cugino Alfred è diventato il nuovo rapper più sexy di Atlanta. La serie segue i cugini nel loro percorso attraverso la scena rap di Atlanta, dove i loro punti di vista opposti sull’arte, gli affari, il successo e la razza renderanno la loro avventura tutt’altro che facile. Seppur smarrito, Earn è estremamente intelligente e attento. Proprio come un millennial disilluso, lotta per trovare la sua vocazione e sente che il gioco della vita è impostato in modo che non possa mai vincere. Earn si rende conto che l’improvvisa popolarità di Alfred su YouTube ha il potenziale per diventare un’opportunità che può cambiare la vita di entrambi – se solo riuscisse ad avere la meglio sull’atteggiamento di suo cugino, “prima agisci, poi pensa”, e ad abituarsi a Darius, l’assistente probabilmente sensitivo (ma decisamente strano) e dipendente dalle droghe. Come manager di Alfred, Earn potrebbe finalmente trovare qualcosa per cui valga la pena impegnare le proprie energie.
Black-ish – Come tutti i genitori, Andre “Dre” (Anthony Anderson) e Rainbow (Tracee Ellis Ross) Johnson vogliono dare il meglio ai propri figli. Ma l’infanzia di questi bambini si sta rivelando molto diversa dalla loro. E ora si rendono conto di almeno due cose: c’è un prezzo da pagare per aver dato ai figli più di quanto loro abbiano mai avuto e questi genitori amorevoli sono totalmente impreparati alle conseguenze. “Pops” (Laurence Fishburne), il padre di Dre, coglie ogni occasione per dare la sua opinione vecchio stampo sulle questioni familiari.
Die Hard (franchise cinematografico) Una selezione di titoli appartenenti al franchise cinematografico Die Hard sarà disponibile dal giorno del lancio.
Dopo la conferma del ritorno di Jamie Foxx e Alfred Molina, i fan sono decisamente in fermento per Spider-Man 3. Abbracciando l’ipotesi di una versione live action dello Spider-Verse, i fan sono entusiasti all’idea di vedere Tom Holland, Tobey Maguire e Andrew Garfield insieme nello stesso film. Naturalmente, le speculazioni su quali altri personaggi potremmo vedere nel film si sprecano. Ecco 10 personaggi (e chi dovrebbe interpretarli) che, secondo Scree Rant, dovrebbero apparire nello Spider-Verse:
Spider-Woman (zia May) – Marisa Tomei
Finora Marisa Tomei non è stata sfruttata al meglio in qualità di nuova zia May. È stata fantastica nel ruolo, ma merita sicuramente di aver più tempo a disposizione sullo schermo. Tale problema può essere risolto proprio grazie al concetto di Spider-Verse, poiché esiste nei fumetti una versione di zia May che è stata morsa dal ragno radioattivo.
Questa versione ha diversi alias: Spider-Lady, Spider-Ma’am, ecc. Faceva anche parte della storia crossover Spider-Geddon. Tale escamotage consentirebbe finalmente a Tomei di unirsi all’azione tipica di un film di supereroi.
Spinneret – Bryce Dallas Howard
Bryce Dallas Howard è apparsa nei panni di Gwen Stacy in Spider-Man 3 di Sam Raimi. Il problema è che il talento della grande attrice è andato totalmente sprecato in un film decisamente povero. Molti fan convengono che Howard avrebbe interpretato una Mary Jane Watson decisamente migliore rispetto a Gwen Stacy. Un altro problema che potrebbe essere risolto grazie al Multiverso…
Spinneret è una versione di Mary Jane proveniente da un universo alternativo in cui è una donna-ragno. Interpretare Spinneret darebbe a Bryce un ruolo di supereroe decisamente migliore e potrebbe potenzialmente anche dare vita ad uno spin-off.
Agente Venom – Joe Manganiello
Quando si tratta di attori nerd, pochi possono competere con Joe Manganiello. È un grande giocatore di Dungeons & Dragons, ama Star Wars e ama i fumetti. Joe ha effettivamente interpretato due ruoli nei cinecomics: Deathstroke nel DC Extended Universe e l’originale Flash Thompson dei film di Sam Raimi dedicati a Spider-Man.
Sebbene non sia un uomo-ragno, l’agente Venom ha fatto scalpore in quanto antieroe oscuro per i canoni dell’universo Marvel. Manganiello potrebbe tornare come uno Flash Thompson alternativo indossando l’identità del simbionte Venom. Questo potrebbe consentirgli di ricongiungersi con Tobey Maguire.
Silk – Jamie Chung
Tempo fa si vociferava che Silk sarebbe stata la protagonista di una serie spin-off. All’epoca i fan erano alquanto confusi da questa scelta, ma ora, con la possibilità di una versione live action dello Spider-Verse che potrebbe servire da trampolino di lancio, la cosa ha decisamente più senso. Ma chi è Silk? È una donna che è stata morsa dallo stesso ragno che ha morso Peter Parker prima che morisse.
Cindy Moon impiega sei anni per padroneggiare i suoi poteri e diventare la vigilante conosciuta come Silk. Creata da Dan Slott, è diventata rapidamente una delle preferite dai fan dopo il suo ingresso ufficiale. Non solo era simpatica, ma forniva anche una maggiore rappresentanza asiatica in termini di personaggi. Jamie Chung ha già lavorato con la Marvel grazie a Big Hero 6 e con la Fox grazie a The Gifted, quindi merita decisamente un ruolo nel’MCU.
Superior Spider-Man – Tom Holland
Con la conferma del ritorno di Doc Ock, potrebbe entrare in gioco un potenziale arco narrativo tratto dai fumetti. Il combattimento finale del film potrebbe vedere lo Spider-Army che combatte un malvagio Spider-Man! Come? Ebbene, nei fumetti, Doc Ock imbroglia la morte scambiando il suo corpo con quello dell’Uomo Ragno.
All’inizio ha generato molte controversie, ma col tempo è diventata una storia sempre più celebre all’interno della narrativa di Spidey. Superior Spider-Man sarebbe il cattivo (o un alleato) perfetto per lo Spider-Verse. Film come il recente The Devil All the Time hanno mostrato la capacità di Tom Holland di interpretare personaggi più oscuri.
Mayday Parker – Anna Kendrick
Con il ritorno di Tobey Maguire, Sony potrebbe dare al personaggio un finale appropriato, facendolo andare in pensione. Ad unirsi a lui nell’avventura dello Spider-Verse potrebbe essere sua figlia: May “Mayday” Parker, aka Spider-Girl.
Sia che Peter muoia o che si ritiri, sarebbe opportuno che l’eredità passasse a Mayday. May è un personaggio adorabile che indossa molto bene il mantello nei fumetti. I fan volevano che Anna Kendrick si unisse alla Marvel o alla DC; Mayday sembra quindi la parte perfetta per lei.
Spider-Gwen – Emma Stone
Dopo che Spider-Gwen ha rubato la scena nel film d’animazione Un Nuovo Universo, i fan hanno immediatamente chiesto a Emma Stone di tornare nei panni di Gwen Stacy. Con il ritorno di Andrew Garfield, sarebbe perfetto vedere un Peter in lutto incontrare una Gwen in lutto per finire l’arco narrativo della serie The Amazing Spider-Man.
Emma è una grande attrice e probabilmente si adatterebbe a Gwen Stacy come un guanto. I fan hanno potuto finalmente vedere Ghost-Spider, aka Spider-Gwen, in live-action e probabilmente dare vita ad uno spin-off. Ad ogni modo, sarebbe una vittoria per tutti.
Un quarto Peter Parker – Daniel Radcliffe
Sì, un’altra versione alternativa dell’universo di Peter Parker. Perché? Primo, potrebbe consentire un franchise spin-off non collegato necessariamente al MCU; secondo, questo Spider-Man potrebbe abbracciare qualcosa di più vicino al recente videogioco Marvel’s Spider-Man, in cui Spidey fa questo lavoro ormai da diversi anni.
Terzo, l’eventuale film potrebbe collegarsi a Venom, spiegando così perché gli alieni erano una cosa così nuova in quel film. Quarto e ultimo, Daniel Radcliffe ha espresso interesse a interpretare Spider-Man più volte in passato. Ogni film che ha fatto al di fuori di Harry Potter mostra che è un attore molto versatile. Non ha mai avuto un ruolo in un film tratto dai fumetti e lo Spider-Verse potrebbe offrirgli l’opportunità che aspetta da una vita…
Spider-Man 2099 – Oscar Isaac
Quella scena post-credito alla fine di Un Nuovo Universo aveva lo scopo di suggerire qualcosa. È vero, potrebbe essere un sequel animato; ma potrebbe anche essere un anticipo circa Spider-Man 2099 che va da un universo all’altro in cerca di aiuto. Se J.K. Simmons può interpretare due versioni di J.Jonah Jameson, allora anche Oscar Isaac può interpretare sia Spider-Man che Moon Knight.
Oscar Isaac potrebbe facilmente interpretare Miguel O’Hara sia in un live-action che in un film d’animazione. Ammettiamolo: se Oscar Isaac si presentasse come 2099 nel live-action Spider-Verse, non sarebbe fantastico? Siamo certi che riceverebbe tanti applausi quanto l’apparizione di Spider-Man in Captain America: Civil War.
Miles Morales – Caleb McLaughlin
Tra il film d’animazione e i due videogiochi di Spider-Man, tutti ora vogliono vedere Miles Morales. Avengers: Infinity War ed Endgame hanno creato un modo perfetto per presentarlo anche a lui. L’Aaron Davis di Donald Glover ha detto di avere un nipote: ovviamente un accenno a Miles, che potrebbe essere una delle persone che non è morta per via dello schiocco di Thanos e che ha vissuto a New York per cinque anni.
Potenzialmente, Miles potrebbe avere ora l’età giusta per diventare Spider-Man. Chi lo interpreterà? Caleb McLaughlin ha mostrato il suo talento in Stranger Things nei panni di Lucas Sinclair. Con una brillante carriera davanti a sé, la maggior parte dei fan concorda sul fatto che sia l’attore perfetto per Miles.
Dopo aver anticipato nelle scorse settimane i primi titoli del programma, il 32. Trieste Film Festival (diretto da Fabrizio Grosoli e Nicoletta Romeo, online su MYmovies dal 21 al 30 gennaio prossimi) annuncia la nascita di due nuove sezioni che integrano l’impianto tradizionale dei concorsi dedicati ai lungometraggi, ai documentari e ai corti: Fuori dagli sche(r)mi e Wild Roses: Registe in Europa.
«Con Fuori dagli sche(r)mi – spiegano i direttori artistici – abbiamo voluto creare una vetrina dedicata alle nuove prospettive e alle nuove forme cinematografiche. Film che manifestano un grado di “libertà” tanto nella durata quanto nella struttura narrativa, aperti a ibridazioni di generi e linguaggi». Una sezione aperta tanto ad autori affermati quanto a giovani talenti. Tra i primi, due tra i più importanti cineasti rumeni contemporanei: Cristi Puiu (anche protagonista di una masterclass online) con l’anteprima italiana di Malmkrog, già premiato alla scorsa Berlinale, che adattando “I tre dialoghi” di Vladimir Sergeevic Solov’ëv vince la sfida di un’indagine filosofica su cinema e memoria; e Radu Jude, che in Tipografic Majuscul parte da un testo teatrale per raccontare le vicende parallele di Ceaușescu e di Mugur Călinescu, un “Pasquino” adolescente nella Romania comunista che sfidò il regime scrivendo sui muri i propri messaggi di protesta. Gli stessi anni, ma in Polonia, tornano in An Ordinary Country di Tomasz Wolski, sorta di Le vite degli altri più vero del vero, un documentario di found footage fatto “solo” di film e nastri registrati da ufficiali dei servizi di sicurezza comunisti, tra gli anni ’60 e ’80. E ancora, l’ucraino Oleh Sencov con Numbers, fantascienza distopica girata a distanza, da un carcere di massima sicurezza in Siberia dove il regista stava scontando una pena di 20 anni, accusato di attività terroristica. Per finire, due registe: la serba Jelena Maksimović,che in Homelands riflette sulle patrie della famiglia scoprendo il villaggio da cui la nonna fuggì durante la guerra civile greca; e la russa Maria Ignatenko con In Deep Sleep, meditazione sul lutto e la perdita attraverso il sonno profondo in cui sembra sprofondare il mondo quando il protagonista Victor apprende la morte della moglie.
«Wild Roses: Registe in Europa – continuano Fabrizio Grosoli e Nicoletta Romeo – è invece uno spazio che intendiamo dedicare alle donne registe dell’Europa centro orientale (tra l’altro sempre, e da sempre, molto presenti al festival), individuando ogni anno un Paese diverso cui dedicare il nostro focus. I dati dell’audiovisivo sottolineano a livello globale le difficoltà dei progetti firmati da donne ad accedere ai finanziamenti, a prescindere dal valore artistico, e dunque ci è sembrato doveroso fare la nostra parte per valorizzare le registe europee attraverso una sezione ad hoc. Per cominciare, non potevamo che scegliere la Polonia, dove più che in ogni altro luogo, negli scorsi mesi, le donne hanno fatto sentire la propria voce contro nuove leggi che vogliono limitarne le libertà fondamentali». Cinque le registe “presenti”, seppure in streaming, al festival (e che parteciperanno a un panel coordinato da Marina Fabbri), attraverso le cui opere riscopriremo nuove forme di rappresentazione femminile e sguardi maturi e disincantati sul proprio Paese: Hanna Polak con Something Better To Come, ritratto di Jula, che vive la propria adolescenza nella più grande discarica d’Europa, la Svalka, alle porte di Mosca; Agnieszka Smoczyńska con The Lure, l’amore tra due sirene e un bassista nella Varsavia degli anni 80, tra horror e musical; Anna Zamecka con Communion, storia di bambini che devono crescere (troppo) in fretta; Anna Jadowska con Wild Roses, la vita di una città nella Slesia meridionale, tra la chiesa e le coltivazioni di rose, uomini che lavorano all’estero e giovani si ritrovano di sera alla fermata dell’autobus; Jagoda Szelc con Tower. A Bright Day, una prima comunione come tante mentre la tv riporta notizie inquietanti.
La stanza è un thriller psicologico che va a scandagliare l’animo e i segreti di tre personaggi: Giulio (Guido Caprino), Stella (Camilla Filippi) e Sandro (Edoardo Pesce).
Una storia tesa e affilata come una lama in cui la posta in gioco non potrebbe essere più alta. La mattina in cui Stella decide di togliersi la vita, alla sua porta bussa uno sconosciuto che sembra conoscerla fin troppo bene. Quando poi in casa arriva anche Sandro, l’uomo che ha spezzato il cuore di Stella, una situazione già complicata si trasforma rapidamente in caos: Giulio, lo sconosciuto, sembra intenzionato a portare alla luce tutti i segreti della casa. Chi è Giulio? Cosa nascondono Stella e Sandro?
Dall’8 gennaio sarà disponibile su Amazon Prime VideoSul più bello, film prodotto da Eagle Pictures che arriva in piattaforma dopo il successo nelle sale – oltre 300.000 mila euro nel primo weekend di programmazione – che lo ha visto debuttare, dal 21 ottobre, in testa al botteghino prima della chiusura causata della nota emergenza Covid.
La storia di Marta, moderna Amélie, è stata presentata nel corso dell’ultima edizione di Alice nella città (sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma), ed ha conquistato la vetta del box office godendo del favore di pubblico e critica che ha mostrato affetto e attenzione per la storia d’amore di due giovani tanto distanti tra loro quanto compatibili. La pellicola diretta da Alice Filippi è interpretata da Ludovica Francesconi (che ha ottenuto la Menzione Speciale del Premio RB Casting – Alice nella Città per la sua performance), Giuseppe Maggio, Jozef Gjura, Gaja Masciale, Eleonora Gaggero. La sceneggiatura è di Roberto Proia e Michela Straniero, mentre l’omonima title track è del cantautore genovese Alfa.
La trama di Sul più bello
Sul più bello è la storia della giovanissima Marta (Ludovica Francesconi), tanto simpatica quanto bruttina, che dalla nascita soffre di una rara malattia genetica. Nonostante tutto, Marta è la ragazza più solare che abbiate mai conosciuto. Carattere travolgente ha fretta di fare tutto e subito. A 19 anni come ogni ragazza della sua età sogna il grande amore ma lei non è una che si accontenta e prima che la sua malattia degeneri vuole sentirsi dire “ti amo” da un ragazzo bello… il più bello di tutti. I suoi amici e coinquilini Jacopo (Jozef Gjura) e Federica (Gaja Masciale) sono la sua famiglia e ogni volta fanno il possibile per dissuaderla dal puntare troppo in alto. Finché ad una festa Marta vede Arturo (Giuseppe Maggio) bello, sicuro di sé e per lei completamente inarrivabile. In altre parole: la preda perfetta. Ma mentre i fedeli amici si preparano a gestire l’ennesima delusione, stavolta le cose andranno in maniera diversa. Una volta sconfitta la rivale in amore Beatrice (Eleonora Gaggero) e ottenuto l’amore di Arturo, Marta dovrà affrontare la sfida più dura: raccontargli che il tempo non è a loro favore.
La casa da sempre è uno dei teatri principali dei racconti di genere. In particolare di quelli famigliari. Psycho, Shininge The Others, sono solo alcuni degli esempi più importanti del racconto in interno, del dramma da camera. Tale ambiente diventa il luogo naturale del confronto, e dello scontro, tra chi vi abita. E in uno spazio ben delimitato è ovviamente più difficile nascondersi e sfuggire al proprio destino. Su questa idea si fonda anche La stanza, il nuovo film di Stefano Ludovichi, già autore dell’acclamatoIn fondo al bosco. In uscita su Amazon Prime Videoa partire dal 4 gennaio, la pellicola fa così di quest’unica location il teatro per una vicenda che trascende lo spazio e il tempo, trovando il proprio cuore nei delicati rapporti tra gli umani protagonisti.
La vicenda è quella di Stella (Camilla Filippi) una giovane donna dai sentimenti feriti e pronta a lanciarsi dalla finestra. A interrompere il suo tentativo di suicidio arriva però il suono del campanello. Alla porta tuttavia non c’è chi lei desiderava, bensì uno straniero che dice di chiamarsi Giulio (Guido Caprino). In un’altra situazione o condizione Stella lo avrebbe mandato via, ma quando questi le dice che sta aspettando Sandro (Edoardo Pesce), il marito di Stella, di colpo una speranza si riaccende in lei. Lo straniero viene così fatto entrare e portato nella camera degli ospiti. Ma chi è Giulio? A chi Stella avrà spalancato le porte della propria casa? E quali segreti nasconde quel luogo? Giulio sembra intenzionato proprio a portare alla luce tutto ciò una volta per tutte.
Il non luogo della Stanza
Quello di Ludovichi è un altro film che può essere osservato anche in relazione all’attuale situazione mondiale, dove si intima di rimanere a casa per la propria e altrui salvaguardia. Non per tutti, però, rimanere in casa è sintomo di tranquillità. La convivenza forzata porta infatti a riesumare vecchi scheletri dagli armadi, che rischiano di minare la tranquillità e l’equilibrio stabilito. È ciò che avviene anche in La stanza, con una casa che assume sempre più la natura di un non luogo, lontano dal tempo e dallo spazio comunemente intesi. Una qualità che accosta tale ambiente alla casa protagonista del film Madre!. Se nel film di Aronofski questa diveniva metafora della Terra e della vita, nel film di Ludovichi è invece il cuore di un nucleo famigliare avvelenato da reciproci segreti.
Ci sono ambienti che volutamente non vengono mostrati, lasciando così che la casa mantenga fino all’ultimo un velo di mistero capace di generare un certo timore. Le stanze sono come i segreti, e non tutte sono facili da rivelare. Il regista gioca così con un ambiente che diventa protagonista, e segue attivamente i personaggi nel loro scontro. Uno scontro che è favorito dall’ingresso in scena dell’estraneo. Egli è l’elemento grazie al quale il film assume un tono di tensione che sembra richiamare Funny Games di Haneke. Diventa a questo punto evidente che La stanza vanta non solo evidenti omaggi ad un certo cinema d’autore, ma che soprattutto aspira ad utilizzare un genere che si muove tra il fantastico e il thriller per raccontare una tematica particolarmente umana e concreta.
Procedendo nella visione, infatti, ogni domanda sembra trovare risposta. Ognuno dei personaggi si colloca in un ruolo definito, attraverso cui emerge la necessità di parlare del rapporto tra genitori e figli. Un rapporto complesso, ricco di errori apparentemente banali ma che possono generare mostri. Nessuno è vittima, tutti sono carnefici involontari di un amore che spesso assume forme tali da non renderlo più quel sentimento positivo che dovrebbe essere. Mantenendo sempre viva la possibilità di una redenzione, Ludovichi conduce così verso una risoluzione dove, ammesse le rispettive colpe, si può infine trovare la forza di perdonarsi.
Gli attori nella stanza
È un oggetto ambiguo La stanza, che attrae con delle premesse per poi condurre verso territori inaspettati. Si tratta di un notevole, e ulteriore, esperimento in direzione di un cinema di genere che sembra trovare sempre più spazio nella cinematografia nazionale. È per tanto avvincente il modo in cui il regista aspiri a parlare di tematiche complesse ma ricche di sentimento, attraverso una cornice particolarmente cupa e brutale. Ciò che convince meno sono una serie di risvolti narrativi che, seppur velatamente introdotti per tempo, conducono in modo brusco lì dove è necessario che lo spettatore venga portato. Che più di qualcosa non sia come sembri è evidente da subito, ma un gradino meno netto tra il prima e il dopo avrebbe probabilmente giovato tanto allo storia quanto alla visione.
Ma per un film di questo tipo, molta della sua forza è da ricercare negli interpreti protagonisti. Consapevole di ciò, Ludovichi si affida a tre splendidi attori, capitanati da un Guido Caprino particolarmente inquietante. Egli dà vita ad una nuova trasformazione fisica, dimostrandosi attore capace di scendere nella psicologia del personaggio per renderlo vivo e vero. Difficile non venire catturati dalla sua performance, capace tanto di sedurre con i suoi modi di fare quanto disturbare con la sua violenza. Egli diventa il corpo attraverso cui possono confluire i principali sentimenti del film. Giulio incarna così quel processo di catarsi grazie al quale ognuno ha la possibilità di confrontarsi con i propri errori, ponendovi rimedio.
The Suicide Squad è uno dei cinecomic di prossima uscita più attesi dal pubblico. Il film infatti promette di mettere insieme una galleria di personaggi tratti dai fumetti DC assolutamente folle, con l’aggiunta che è stato James Gunn a scrivere e dirigere il film. Insomma il divertimento sembra assicurato.
Dopo lo sneak peek della scorsa estate, abbiamo avuto davvero poche notizie riguardo al film, la cui uscita è stata ovviamente rimandata a causa della pandemia. Ora però è lo stesso James Gunn ad intervenire, confermando ufficialmente che il film sarà vietato ai minori di 17 anni non accompagnati da un adulto, con un rating R. Si tratta del secondo film del DCEU con quel rating, dopo Birds of Prey.
Patty Jenkins ha rivelato che il trattamento della storia per Rogue Squadron è quasi completo. Jenkins sarà la prima donna a dirigere un film di Star Wars e Rogue Squadron sarà il primo film franchise ad arrivare al cinema dopo il diffamato L’ascesa di Skywalker del 2019. I dettagli sulla trama del film sono scarsi, ma sappiamo che arriverà al cinema prima dell’annunciato Wonder Woman 3, che vedrà ancora una volta Jenkins alla regia.
Chris Pine – co-protagonista del franchise di Wonder Woman – ha rivelato che Jenkins gli ha raccontato la storia alla base del suo film. Sebbene non sia direttamente coinvolto nel progetto, Pine ha detto di essere molto entusiasta all’idea di vedere cosa porterà la regista nell’universo di Star Wars. Il film ha il potenziale per essere un sequel diretto di Rogue One e, se seguirà davvero quel film, potrebbe diventare una delle migliori voci di Star Wars nell’era dell’acquisizione post-Disney. Ad ogni modo, sulla trama del film non è stato ancora confermato nulla.
Adesso, in una recente intervista con Collider, Patty Jenkins ha rivelato che il trattamento per il film Rogue Squadron è quasi finito. La regista non ha rivelato esattamente chi si è occupato di scrivere la sceneggiatura (vuole un annuncio speciale per il diretto interessato), ma ha parlato di un processo alquanto interessante, che ha richiesto un bel po’ di lavoro. La fonte ha chiesto a Jenkins: “Sappiamo che devi dosare bene le parole, ma potresti rivelarci a che punto sei con il processo di scrittura e chi sta effettivamente scrivendo la sceneggiatura di Rogue Squadron?”. Questa la risposta della regista:
“Voglio che abbia il suo annuncio, quindi aspetterò fino a quando non verrà fuori il suo nome, ma siamo ancora molto lontani. Stiamo finendo il trattamento principale, che è già piuttosto grande. È un processo che terminerà quando saremo abbastanza vicini a ciò che poi arriverà sullo schermo. Ci stiamo lavorando da un po’. Sta procedendo tutto alla grande. Sono super entusiasta.”
Tutto quello che sappiamo su Rogue Squadron
Rogue Squadron, che arriverà nelle sale americane a dicembre 2023, sarà basato sul videogioco originale sviluppato da Factor 5 e LucasArts e pubblicato per Nintendo 64 e per PC il 7 dicembre 1998. Fu uno dei primi giochi per Nintendo a far uso dell’Expansion Pak, che permette la visualizzazione di grafica maggiormente dettagliata durante la sessione di gioco. Due seguiti sono stati in seguito sviluppati per il Nintendo Gamecube: Star Wars: Rogue Squadron II: Rogue Leader e Star Wars: Rogue Squadron III: Rebel Strike.
Spider-Man 3 è attualmente in fase di riprese ad Atlanta, in Georgia, e in base ai rumor che si stanno avvicendando in queste settimane, potrebbe diventare il più grande film dei Marvel Studios. La prospettiva che Tom Holland condivida lo schermo con le precedenti iterazioni dell’Uomo Ragno, ossia Tobey Maguire e Andrew Garfield, è innegabilmente eccitante, così come l’ipotesi di vederli combattere contro villain quali Doctor Octopus ed Electro (i due cattivi sono stati effettivamente confermati per il threequel, con Alfred Molina e Jamie Foxx che riprenderanno i rispettivi ruoli).
Di recente, Holland è stato ospite di una chiacchierata sull’account Instagram ufficiale della star di Guardiani della Galassia,Chris Pratt (con il quale ha lavorato anche in Onward – Oltre la magia), e ha spiegato perché girare Spider-Man 3 è stata un’esperienza decisamente speciale. “Abbiamo iniziato a girare Spider-Man 3 alcuni mesi fa. È stato pazzesco ma al tempo stesso molto strano, perché lo stiamo girando ad Atlanta”, ha spiegato l’attore britannico. “È lì che ho fatto la mia prima audizione per Spider-Man. Addirittura, stiamo girando Spider-Man 3 nello stesso periodo in cui ho fatto la mia audizione. È come un cerchio che si chiude. È come attraversare la stessa porta che ho attraversato quando avevo 18 anni, quando ero nervoso e pensavo: ‘Oh mio Dio, spero di ottenere la parte!’.”
“Attraversare di nuovo quella porta a 24 anni e realizzare il terzo film in un momento in cui amo la vita, sono fiducioso e mi sto godendo tutto quello che mi sta succedendo, è a dir poco fantastico”. Non sorprende che Holland non abbia rivelato nulla su ciò che bisogna aspettarsi da Spider-Man 3, ma è chiaramente un film speciale per l’attore. Un primo sguardo ufficiale al film era stato anticipato lo scorso anno, ma non è mai arrivato a dicembre dello scorso anno come promesso. Ora, non ci resta che sperare che arrivi il prima possibile, soprattutto se confermerà tutte le voci in merito alla costruzione di una versione live action dello Spider-Verse.
Cosa sappiamo di Spider-Man 3?
Di Spider-Man 3 – che arriverà al cinema il 17 Dicembre 2021 – si sa ancora molto poco, sebbene la teoria più accredita è quella secondo cui il simpatico arrampicamuri sarà costretto alla fuga dopo essere stato incastrato per l’omicidio di Mysterio (e con il personaggio di Kraven il Cacciatore che sarebbe sulle sue tracce). Naturalmente, soltanto il tempo sarà in grado di fornirci maggiori dettagli sulla trama, ma a quanto pare il terzo film dovrebbe catapultare il nostro Spidey in un’avventura molto diversa dalle precedenti…
Tom Holland si è unito al MCU nei panni di Peter Parker nel 2016: da allora, è diventato un supereroe chiave all’interno del franchise. Non solo è apparso in ben tre film dedicati ai Vendicatori della Marvel, ma anche in due standalone: Spider-Man: Homecoming e Spider-Man: Far From Home. La scorsa estate, un nuovo accordo siglato tra Marvel e Sony ha permesso al personaggio dell’Uomo Ragno di restare nel MCU per ancora un altro film a lui dedicato – l’annunciato Spider-Man 3 – e per un altro film in cui lo ritroveremo al fianco degli altri eroi del MCU.
Come precedentemente annunciato, il 23 febbraio Star diventerà il sesto brand a essere incluso all’interno di Disney+, andando ad aggiungersi ai già presenti Marvel, Pixar, Star Wars, National Geographic e Disney. Star promette ancora di +: + serie Tv, + film e + originals.
Star diventerà la casa dell’intrattenimento generale, raddoppierà la quantità di contenuti da guardare su Disney+ e offrirà migliaia di ore di contenuti televisivi e cinematografici dagli studi creativi Disney, tra cui Disney Television Studios, FX, 20th Century Studios e 20th Television.
Di seguito un primo sguardo ad alcuni dei titoli Star, tra le centinaia ancora da annunciare, che saranno disponibili dal 23 febbraio.
I clienti possono attualmente abbonarsi a Disney+ a €6,99 al mese o €69,99 all’anno. Tutti i dettagli su come abbonarsi sono disponibili su Disneyplus.com.
Disponibile dal 23 febbraio, il parental control di Disney+ permetterà ad adulti e bambini di separare i contenuti che possono vedere sulla piattaforma. L’app verrà aggiornata per includere un parental control facile da usare in modo da garantire che Disney+ sia adatto a un pubblico di tutte le età. Sarà possibile stabilire dei limiti di accesso specifici per determinati profili sulla base della classificazione dei titoli e inoltre aggiungere un PIN per bloccare i profili che hanno accesso a contenuti adatti a un pubblico adulto.
Big Sky
Dal visionario narratore David E. Kelley (Big Little Lies – Piccole grandi bugie) arriva Big Sky, una serie thriller che segue i detective privati Cassie Dewell e Cody Hoyt che uniscono le loro forze con l’ex poliziotta, Jenny Hoyt, moglie di Cody da cui si è separato, per cercare due sorelle rapite da un camionista su una remota autostrada del Montana. Ma quando scoprono che non si tratta delle uniche ragazze scomparse nella zona, devono correre contro il tempo per trovare queste donne prima che sia troppo tardi.
Big Sky vede nel cast la presenza di Katheryn Winnick (Jenny Hoyt); Kylie Bunbury (Cassie Dewell); Brian Geraghty (Ronald Pergman); Dedee Pfeiffer (Denise Brisbane); Natalie Alyn Lind (Danielle Sullivan); Jade Pettyjohn (Grace Sullivan); Jesse James Keitel (Jerrie); con John Carroll Lynch nel ruolo di Rick Legarski e Ryan Phillippe in quello di Cody Hoyt.
Love, Victor
Ambientata nel mondo del film rivoluzionario del 2018 Tuo, Simon, la serie segue Victor, un nuovo studente della Creekwood High School, nel suo viaggio alla scoperta di se stesso, mentre affronta delle difficoltà in famiglia, si adatta a una nuova città ed esplora il proprio orientamento sessuale. Quando tutto sembra troppo, si mette in contatto con Simon perché lo aiuti ad affrontare gli alti e bassi del liceo.
24
Kiefer Sutherland è il protagonista di questa innovativa serie Tv: un’intera stagione si svolge in un giorno, con ognuno dei 24 episodi che ricoprono un’ora, raccontati in tempo reale.
Lost
I misteri si infittiscono quando i 48 sopravvissuti del volo Oceanic Air 815 si trovano bloccati su un’isola non identificata con poche speranze di essere salvati.
Desperate Housewives – I segreti di Wisteria Lane
Dopo essersi tolta la vita nella sua casa perfetta, Mary Alice continua a guardare dall’alto i suoi amici e la sua famiglia. Ora, dall’oltretomba, ci porta nelle loro vite e in quelle dei suoi vicini: Susan è una donna divorziata e una madre single che farebbe di tutto per amore; Lynette è un’ex donna in carriera che è passata dalla sala riunioni all’essere una madre annoiata e maniacale di quattro figli ingestibili; Bree Van De Kamp è come Martha Stewart sotto steroidi, con una famiglia sull’orlo dell’ammutinamento; Gabrielle Solis è un’ex modella che ha un marito ricco e una grande casa, quindi che cosa ci fa con il giardiniere diciassettenne? E le conquiste della pluridivorziata Edie Britt hanno fatto spettegolare tutti. Mary Alice vede più ora di quanto non abbia mai visto da viva e ha intenzione di condividere i segreti che si nascondono dietro ogni porta di questo sobborgo americano apparentemente perfetto.
I Griffin
Appuntamento con I Griffin – Peter, il padre sovrappeso e goffo che dice sempre quello che gli passa per la testa. Lois, la madre amorevole che non riesce a capire perché il figlio continui a cercare di ucciderla. La loro figlia Meg, la regina dei drammi adolescenziali che è costantemente messa in imbarazzo dalla sua famiglia. Chris, il tredicenne muscoloso che non farebbe male a una mosca, a meno che non atterri sul suo hot dog. Stewie, il bebè pericoloso incline al dominio del mondo. E Brian, il cane sarcastico con un’arguzia secca come i martini che beve. Le avventure animate di questa famiglia scandalosa vi faranno ridere a crepapelle.
I Griffin continua a intrattenere il suo pubblico di fan irriducibili con un umorismo pungente, parodie di grande effetto, animazioni spettacolari, con musiche originali eseguite da un’orchestra. Dal suo debutto nel 1999, la serie ha raggiunto lo status di cult tra i fan, e la sua stella emergente, un bambino parlante, è diventata uno dei più grandi personaggi televisivi di tutti i tempi. I Griffin ha ottenuto numerosi riconoscimenti, tra cui una nomination agli Emmy® Award come Miglior Serie Comedy, la seconda serie animata nella storia della televisione ad aver ricevuto questo premio.
I Griffin è una produzione 20th Television. Seth MacFarlane è il creatore e produttore esecutivo. Rich Appel e Alec Sulkin sono produttori esecutivi e showrunner, mentre Steve Callaghan, Danny Smith e Kara Vallow sono i produttori esecutivi.
How I Met Your Mother How I Met Your Mother è una serie comedy che racconta la storia di Ted (Josh Radnor) e di come si sia innamorato. Tutto è iniziato quando il migliore amico di Ted, Marshall (Jason Segel), ha sganciato la bomba che avrebbe fatto la proposta di matrimonio alla sua storica fidanzata e ora moglie, Lily (Alyson Hannigan), una maestra d’asilo. In quel momento, Ted ha capito che avrebbe fatto meglio a darsi una mossa se anche lui avesse voluto trovare il vero amore. Ad aiutarlo nella sua ricerca c’è Barney (Neil Patrick Harris), un amico con infinite, a volte scandalose opinioni, con un debole per i completi e un metodo infallibile per conquistare le donne. Quando Ted ha incontrato Robin (Cobie Smulders) è stato amore a prima vista, ma quando le cose non hanno funzionato, Ted ha capito che il destino avrebbe avuto qualcos’altro in serbo per lui. La serie è raccontata attraverso flashback dal futuro.
Prison Break
Michael Scofield (Wentworth Miller) è un uomo disperato in una situazione disperata. Suo fratello, Lincoln Burrows (Dominic Purcell), è nel braccio della morte per un assassinio che Michael è convinto che Lincoln non abbia commesso. Senza altre opzioni e con il tempo che scorre, Michael rapina una banca per farsi incarcerare insieme al fratello nel penitenziario di Stato di Fox River. Prison Break unisce la speranza di Le Ali della Libertà, il cameratismo di L’altra sporca ultima meta e la tensione e la messa in scena di La Grande Fuga. Questa intrigante serie rivela nuovi pezzi del puzzle ad ogni episodio, mentre Michael porta avanti il suo audace piano per ideare la grande evasione e risolvere l’ampia cospirazione su scala nazionale che ha portato lì suo fratello.
X-Files
L’anticonformista agente dell’FBI, Fox Mulder (David Duchovny), si assume la responsabilità di indagare su un gruppo di casi irrisolti, noti come “X-Files”, che a suo avviso riguardano fenomeni paranormali. Per tenere sotto controllo il suo lavoro – e nella speranza di smentire le sue teorie – l’FBI decide di affiancargli Dana Scully (Gillian Anderson), una giovane agente scettica, laureata in medicina e con una forte propensione per la scienza. Mentre la coppia lavora per risolvere questi casi inspiegabili, la forte fede di Mulder nelle forze dell’ignoto continua a sfidare la mente razionale di Scully. Caso dopo caso, il loro rapporto si fa sempre più complesso, crescendo lentamente in un inebriante mix tra competitività professionale, battute argute e un’attrazione reciproca che viene alimentata dall’intensità delle loro missioni e dalla vicinanza a cui il lavoro li costringe.
Atlanta Atlanta ruota intorno a Earnest “Earn” Marks (Donald Glover), un giovane solitario che torna nella sua città natale di Atlanta, in Georgia, dopo aver lasciato Princeton. Al suo arrivo, scopre che suo cugino Alfred è diventato il nuovo rapper più sexy di Atlanta. La serie segue i cugini nel loro percorso attraverso la scena rap di Atlanta, dove i loro punti di vista opposti sull’arte, gli affari, il successo e la razza renderanno la loro avventura tutt’altro che facile. Seppur smarrito, Earn è estremamente intelligente e attento. Proprio come un millennial disilluso, lotta per trovare la sua vocazione e sente che il gioco della vita è impostato in modo che non possa mai vincere. Earn si rende conto che l’improvvisa popolarità di Alfred su YouTube ha il potenziale per diventare un’opportunità che può cambiare la vita di entrambi – se solo riuscisse ad avere la meglio sull’atteggiamento di suo cugino, “prima agisci, poi pensa”, e ad abituarsi a Darius, l’assistente probabilmente sensitivo (ma decisamente strano) e dipendente dalle droghe. Come manager di Alfred, Earn potrebbe finalmente trovare qualcosa per cui valga la pena impegnare le proprie energie.
Black-ish
Come tutti i genitori, Andre “Dre” (Anthony Anderson) e Rainbow (Tracee Ellis Ross) Johnson vogliono dare il meglio ai propri figli. Ma l’infanzia di questi bambini si sta rivelando molto diversa dalla loro. E ora si rendono conto di almeno due cose: c’è un prezzo da pagare per aver dato ai figli più di quanto loro abbiano mai avuto e questi genitori amorevoli sono totalmente impreparati alle conseguenze. “Pops” (Laurence Fishburne), il padre di Dre, coglie ogni occasione per dare la sua opinione vecchio stampo sulle questioni familiari.
Die Hard (franchise cinematografico)
Una selezione di titoli appartenenti al franchise cinematografico Die Hard sarà disponibile dal giorno del lancio.
La regista di Wonder Woman 1984,Patty Jenkins, crede che il coloratissimo Thor: Ragnarok di Taika Waititi sia uno dei migliori film Marvel di tutti i tempi. Jenkins è entrata a far parte del mondo dei supereroi quando ha firmato per dirigere Wonder Woman, il primo film del DCEU incentrato su Diana Prince. Wonder Woman si è rivelato un enorme successo di critica e di pubblico, quindi non è stata una sorpresa che a Jenkins sia stato chiesto di tornare per il sequel. Dopo numerosi ritardi, Wonder Woman 1984, ha finalmente debuttato il giorno di Natale nelle sale americane e su HBO Max, e Jenkins è stata già confermata alla regia di Wonder Woman 3.
Il Thor di Chris Hemsworth aveva già due film da solista al suo attivo quando è arrivato Ragnarok. Il primo è stato diretto da Kenneth Branagh, mentre Alan Taylor è subentrato alla regia di Thor: The Dark World. Nessuno dei deu episodi è stato accolto da elogi particolarmente entusiastici, specialmente nel caso di The Dark World, ancora oggi considerato uno dei peggiori capitoli del MCU. Waititi ha dato al franchise una scarica di adrenalina quando ha diretto Ragnarok, che ha “spogliato” Thor in quasi tutti i modi possibili, reinventando la proprietà con grande successo.
L’eccellente lavoro di Waititi su Ragnarok non è passato inosservato agli addetti ai lavori di Hollywood, e anche Jenkins ha ora contribuito con le sue lodi. Ospite del podcast WTF with Marc Maron, Jenkins ha avuto l’opportunità di condividere i suoi pensieri su Ragnarok e sul lavoro di Waititi. Non sorprende che siano molto, molto positivi. “Ragnarok è stato un davvero bel film. Sono grata che Thor abbia trovato Taika, perché è il genio più adatto per un personaggio del genere. È fantastico. Thor: Ragnarok è uno dei migliori film Marvel di tutti i tempi. È veramente bello. Quel film è pura gioia. È stato fatto un lavoro incredibile… Non importa se non ti piacciono i film di supereroi. Taika è un grande regista e ha fatto un grande film.”
Che a Jenkins piacesse così tanto Ragnarok è alquanto divertente, dal momento che la regista è stata a un passo dal dirigere The Dark World. In origine, infatti, il progetto era finito nelle sue mani, prima di essere affidato ufficialmente ad Alan Taylor. Jenkins ha spiegato di aver abbandonato il film perché temeva che potesse rivelarsi un fallimento. Tuttavia, sembra comunque essere grata per l’opportunità, come ha spiegato nel medesimo podcast: “E lode alla Marvel, che mi aveva assunta per un film che non richiedeva affatto una donna. Sarò sempre grata a loro, anche se le cose non hanno funzionato.”
Già da novembre abbiamo avuto la conferma che la Disney sta sviluppando Deadpool 3, con Ryan Reynolds che rimane il protagonista del film nei panni dell’antieroe del titolo. Si tratta solo di questione di tempo, quindi, prima che si abbiano notizie certe in merito al film. Intanto si fantastica sul fatto che questo sarà il primo film in cui il personaggio potrà interagine con i Vendicatori, o almeno agirà ufficialmente nello stesso mondo.
L’utente Instagram Erathrim ha diffuso sei fan poster per Deadpool 3 in cui il Mercenario Chiacchierone prende il posto proprio degli Original Six, i sei Vendicatori originali. Eccoli di seguito:
Gli Eterni è senza ombra di dubbio uno dei film più attesi del 2021, in parte anche perché i fan non sanno di preciso cosa aspettarsi dalla nuova avventura cinematografica dei Marvel Studios che introdurrà ufficialmente tutta una caterva di nuovi personaggi dei fumetti.
I vari concept art e le immagini del merchandising trapelate online negli ultimi mesi ci hanno regalato un’idea molto generale circa i personaggi e la trama, ma essendo il film diretto da Chloé Zhao, è davvero difficile riuscire a prevedere quale sarà il tono del cinecomic, che ad oggi rimane uno dei più grandi misteri legati al film.
Gli Eterni sarà senza dubbio caratterizzato dalla tipica azione frenetica che siamo abituati a vedere in un film del MCU, ma sembra che Zhao sia stata in grado di portare una sensibilità più “intima” al progetto. In occasione della promozione del suo ultimo acclamato film, Nomadland,Chloé Zhao ha rivelato che la Marvel è stata sempre d’accordo con le idee che aveva proposto loro all’inizio, supportandola a pieno nella realizzazione del film che aveva intenzione di realizzare. La regista ha inoltre confermato di essere stata lei a scrivere la sceneggiatura.
“Sono io l’autrice de Gli Eterni. I titoli di coda non sono ancora stati aggiornati”, ha spiegato durante un’intervista apparsa su YouTube (via CBM). “Non so come sarebbe se non scrivessi i film che dirigo. È nel processo di scrittura che introduco la mia sensibilità… è una parte enorme di tutto ciò. Sto creando situazioni che permettano di entrare in un certo linguaggio cinematografico che ho imparato nei miei ultimi tre film.”
Gli Eterni, diretto da Chloe Zhao, vedrà nel cast Angelina Jolie (Thena), Richard Madden (Ikaris), Kit Harington (Black Knight), Kumail Nanjiani (Kingo), Lauren Ridloff (Makkari), Brian Tyree Henry (Phastos), Salma Hayek (Ajak), Lia McHugh (Sprite), Gemma Chan (Sersi) e Don Lee (Gilgamesh). La sceneggiatura è stata scritta da Matthew e Ryan Firpo, mentre l’uscita nelle sale è stata fissata al 12 febbraio 2021.
Secondo gli ultimi aggiornamenti, il cinecomic includerà nel MCU gli esseri superpotenti e quasi immortali conosciuti dai lettori come Eterni e i mostruosi Devianti, creati da esseri cosmici conosciuti come Celestiali. Le fonti hanno inoltre rivelato a The Hollywood Reporter che un aspetto della storia riguarderà la storia d’amore tra Ikaris, un uomo alimentato dall’energia cosmica, e Sersi, eroina che ama muoversi tra gli umani.
Chrissy Teigen ha ancora una volta preso in giro il marito, John Legend, per il “mancato” Oscar a La la Land durante la notte degli Academy Awards del 2017. Legend ha partecipato al film sia come componente del cast, nei panni di Keith, chitarrista di successo che assume Sebastian (Ryan Gosling) nella sua band, sia come co-autore di Start a Fire, brano che fa parte della colonna sonora del film.
Nonostante La la Land sia stato premiato molto, durante quella notte, tutti ricordiamo che il film fu protagonista di un buffo scambio di buste. Infatti, Warren Beatty e Faye Dunaway, chiamati per annunciare l’Oscar al miglior film, annunciarono la pellicola di Damien Chazelle perché avevano la busta sbagliata, e invece il vincitore era Moonlight, di Barry Jenkins. L’equivoco è valso a quella edizione degli Oscar un posto nella storia del Premio, ma anche, per brevi minuti, la convinzione per John Legend, di aver recitato in un film premio Oscar.
Nonostante siano passati ormai 4 anni, Chrissy Teigen non ha ancora intenzione di lasciare in pace il marito, e così ha scritto su Twitter: “Sto ridendo, pensando a quando John pensava di aver vinto un Oscar al miglior film.” Non si è fatta attendere la risposta divertita di Barry Jenkins, colui che invece l’Oscar l’ha portato a casa davvero.
La figlia di Milla Jovovich ha fatto piangere tutti sul set di Black Widow durante le riprese del cinecomic. I Marvel Studios daranno ufficialmente il via alla Fase 4 del MCU con il film interpretato da Scarlett Johansson, che metterà finalmente il personaggio di Natasha Romanoff al centro della storia.
Ambientato tra gli eventi di Captain America: Civil War e Avengers: Infinity War, Black Widow non ruoterà attorno alla controversa morte di Nat in Avengers: Endgame, ma scaverà piuttosto nel passato dell’ex spia, introducendo alcune figure chiave della sua vita. Tra i nuovi personaggi che vedremo nel film figurano Guardiano Rosso interpretato da David Harbour, Yelena Belova interpretata da Florence Pugh e Melina Vostokoff interpretata da Rachel Weisz.
Black Widow sarà quindi una storia di origine: proprio per questo, ci saranno numerosi flashback in cui vedremo anche una Nat molto, molto giovane, che sarà interpretata da Ever, la figlia tredicenne di Jovovich e che, stando a quanto rivelato dalla madre in una recente intervista con ET, avrebbe impressionato tutta la troupe durante le riprese del film grazie ad una particolare scena che avrebbe commosso tutti.
“La chiamiamo Baby Widow. È una tale fan dei film Marvel. Inoltre, Ever è dotata di un talento davvero incredibile. Le viene davvero naturale ed è stato meraviglioso vederla sul set. Ha fatto piangere tutti durante una delle sue scene. È fantastica. Penso che le persone rimarranno davvero, davvero impressionate quando vedranno il film il prossimo anno.”
La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson(The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson ci saranno anche David Harbour, Florence Pugh e Rachel Weisz.
In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.
Richard Donner, il regista di Superman del 1978 con Christopher Reeve, ha risposto ai commenti di Martin Scorsese in merito ai film di supereroi. Donner si unisce all’accesso dibattito offrendo una prospettiva davvero unica. All’epoca in cui è stato realizzato, il suo adattamento di Superman era tutt’altro che un successo garantito. Il film più costoso realizzato fino a quel momento, con un budget di 55 milioni di dollari, era davvero considerato un rischio.
La controversia legata ai film di supereroi è iniziata quando Scorsese era impegnato con la promozione di The Irishman, alla fine del 2019. Pur riconoscendo che i singoli film del franchise Marvel sono ben realizzati, con attori che hanno sempre cercato di fare un ottimo lavoro, Scorsese li ha paragonati ai parchi a tema, ammettendo di non poter mai investire su di loro. Da allora, Scorsese ha avuto la possibilità di tornare sull’argomento diverse volte, spesso aggiustando anche il tiro rispetto a quanto dichiarato in precedenza, al fine di evitare di essere frainteso. Ciò ha portato ad una serie di contro-risposte da parte di numerosi registi impegnati nel mondo dei cineomics, da Joss Whedon a James Gunn. Adesso, con un po’ di ritardo rispetto all’effettiva esplosione della disputa, anche Donner ha voluto dire la sua.
Intervistato da The Telegraph, Donner ha risposto alle passate osservazioni di Scorsese. Offrendo un commento relativamente breve, il regista di classici come I Goonies e Arma Letale ha dimostrato di aver compreso le argomentazioni generali di entrambe le parti. Se da un lato ha ammesso di comprendere perché Scorsese e altri registi sono inclini a ignorare le storie di supereroi, dall’altro Donner si è scagliato naturalmente in difesa del genere. “Il problema è che, molte volte, nel nostro settore vediamo che quando l’obiettivo tecnico diventa immediatamente disponibile, viene totalmente utilizzato in modo improprio. Ma allo stesso tempo, ogni tanto intravedi davvero una storia meravigliosa in uno di questi film.”
Nonostante le polemiche, Scorsese non ha mai avuto intenzione di dare un’attenta ed approfondita valutazione del genere supereroistico. Il regista voleva soltanto dire che i cinecomics non sono il suo genere di film. Ovviamente, a causa del suo status, l’argomento è letteralmente esploso, con Scorsese che alla fine ha offerto una visione più riflessiva sulla questione in una lunga lettera pubblicata sul New York Times. La controversia, tuttavia, è stata utile per sottolineare ancora una volta gli aspetti positivi e negativi di una tipologia di film che, almeno in epoche passate, erano ancora considerate degli enormi rischi. Oggi, invece, si tratta del genere per eccellenza che domina Hollywood. I tempi cambiano…
A quanto pare Jared Leto è un sostenitore dell’Ayer Cut di Suicide Squad, la versione originale del cinecomic di David Ayer, ribattezzata così dai fan e dai media sulla scia della Snyder Cutdi Justice League. Sappiamo tutti che la visione di Ayer è stata fortemente influenzata dall’interferenza della Warner Bros., al punto che la versione cinematografica del film è stata il risultato di pesanti modifiche alla trama e di drastici tagli in fase di montaggio, qualcosa di profondamente diverso dalla visione iniziale del regista.
Sulla scia del movimento #ReleaseTheSnyderCut, attraverso cui i fan di Zack Snyder hanno chiesto a gran voce la distribuzione della versione originale di Justice League, è nato anche un altro movimento, #ReleaseTheAyerCut, che chiedeva il medesimo trattamento per il cinecomic del 2016 dedicato alla Task Force X. Tuttavia, non sappiamo se la WB deciderà mai di regalare ai fan il taglio originale di Ayer: ad oggi, infatti, la release della Snyder Cut sembra rappresentare un caso decisamente isolato.
In una recente intervista con Variety, Jared Leto, che in Suicide Squad ha interpretato il Joker (che a quanto pare è stato il personaggio maggiormente penalizzato dalla post-produzione del film), ha espresso le sue speranze in merito ad un’eventuale distribuzione dell’Ayer Cut. “Mi piacerebbe se potesse lavorarci di nuovo e realizzare il film dei suoi sogni”, ha dichiarato Leto parlando di David Ayer. “È sempre difficile quando fai questo genere di film. È un processo paragonabile ad una pentola a pressione. Ci sono tantissime decisioni che devono essere prese in un lasso di tempo relativamente breve. Tanto di cappello ai registi, ai produttori e agli studi. Non è per niente facile. Non si inizia mai da qualcosa che è già perfetto. È una gara continua per cercare di rendere un film il miglior prodotto possibile nel minor tempo possibile.”
Jared Leto e Zack Snyder torneranno a lavorare insieme dopo Justice League?
Sappiamo che Jared Leto tornerà a vestire i panni di Joker nella Snyder Cut di Justice League, notizia che ha letteralmente mandato in visibilio tanto i fan di Snyder quanto quelli dell’iterazione dell’attore premio Oscar (che di fatto non ha avuto molte scene a disposizione in Suicide Squad). Ancora non sappiamo in che modo il Joker verrà integrato all’interno della storia della nuova versione di Justice League, e nel corso della medesima intervista è stato proprio Leto a mantenersi piuttosto vago in merito al suo effettivo coinvolgimento nel progetto, elogiando comunque Snyder come regista.
“Potrei o non potrei aver girato qualcosa con Zack, ma al di là di tutto, lo adoro! È un anticonformista e un regista incredibile. Andiamo molto d’accordo, c’è una grande chimica tra di noi e non vedo l’ora di lavorare di nuovo con lui in futuro. Abbiamo tante cose da fare insieme, Zack e io.”
Vi ricordiamo che la Snyder Cut di Justice League uscirà nel 2021 sulla piattaforma streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori notizie.
La versione di un mondo post-pandemico scritta da Stephen King esiste e si chiama The Stand. Nel 1978 il re del brivido pubblica infatti uno dei suoi romanzi più lunghi e amati, L’ombra dello scorpione, all’interno del quale si narra ancora una volta dello scontro tra Bene e Male in un contesto dove l’umanità è dilaniata da un letale virus. A distanza di circa quarant’anni, quel racconto è ora tristemente più attuale che mai. Mentre il mondo è ancora infestato dal Covid-19, la miniserie tratta da quel romanzo si appresta dunque ad essere uno dei prodotti che meglio potranno definire tale periodo storico. Ideata da Josh Boone, questa prende ora forma in 9 episodi disponibili su StarzPlay a partire dal 3 gennaio.
Sono fin troppe le somiglianze che legano la trama di questa alla situazione mondiale attuale. A partire dall’errore umano, dal quale si scatena una vera e propria fine del mondo. Un morbo, noto come Captain Trips, sfugge infatti ad un laboratorio segreto, seminando in breve morte e terrore. Il 99% della popolazione non sopravvive all’apocalittica epidemia, e per i pochi immuni si manifesta un’ulteriore guerra da combattere. Due fazioni saranno infatti presto destinate a scontrarsi tra loro, formate da chi ha deciso di seguire il Bene, rappresentato dall’anziana Mother Abagail, e da chi invece si è affidato al Male, incarnato dal signore delle tenebre Randall Flagg.
Raccontare la pandemia
L’uscita della serie in concomitanza con una reale emergenza pandemica può facilmente essere un’arma a doppio taglio. Sarà infatti inevitabile per il titolo CBS scontrarsi con quanti non hanno, comprensibilmente, più nessuna voglia di misurarsi con tale narrazione. Dall’altro lato, The Stand potrà invece trarre certamente “vantaggio” dall’inevitabile spinta mediatica. Per cercare di arginare gli svantaggi dati dalla drammatica situazione mondiale, gli autori sembrano inoltre puntare in particolare su uno degli aspetti effettivamente più affascinanti del romanzo di King: la speranza di una rinascita. Tutta la parte del libro relativa alla diffusione del virus, lunga oltre 300 pagine, è infatti qui sintetizzata al massimo, proprio per non riproporre situazioni già riscontrabili ogni giorno su qualsiasi telegiornale.
Adattare un romanzo di quasi mille pagine è certamente un’operazione quanto mai complessa, ed era anche ovvio aspettarsi una trasposizione che necessariamente sacrifica molti degli eventi di questo. Viene però spontaneo chiedersi se, per far fruttare al meglio il racconto, non sarebbe stato meglio affidarsi ad una serie di più stagioni. Pur avendo avuto la possibilità di vedere in anteprima solo due episodi, risulta infatti già evidente come il tutto venga ad essere compresso in un modo tale da rendere confusionario e dispersivo il racconto. Per cercare di dire quanto più possibile si ricorre infatti a numerosi salti avanti e indietro nel tempo. Una presenza, però, talmente eccessiva che rischia di disorientare quanti non hanno confidenza con il racconto di King.
Ciò è accentuato anche dal non avere un solo protagonista, bensì un ricco gruppo di personaggi. Uno degli aspetti più emozionanti del romanzo è infatti la coralità e il senso di comunità che lega questi. Un dettaglio che, almeno nei primi due episodi, non emerge come dovrebbe. È bene ribadire che sarebbe fin troppo facile fare inutili paragoni tra il libro e il film, specialmente da un punto di vista degli eventi. Era però lecito aspettarsi che il cuore di questo venisse preservato. Un tentativo che viene qui evidentemente accennato ma, almeno per i primi episodi, non portato a compimento.
L’importanza dei personaggi in The Stand
Nonostante le premesse non particolarmente entusiasmanti, The Stand potrebbe ugualmente riservare una serie di affascinati colpi di scena, specialmente con il progredire del racconto. I primi due episodi risultano infatti essere ancora una presentazione della storia, dei personaggi e del contesto. Una volta entrati nel vivo di tutto ciò, elementi fin qui solo accennati potrebbero facilmente diventare il vero punto di forza dell’intera serie. Non mancano infatti immagini e scene in grado di incutere vero terrore, caratteristica imprescindibile per la serie. Ecco perché per un giudizio più completo bisognerà attendere il suo finale. Fortunatamente, ad aiutare nel desiderio di voler proseguire la visione vi sono alcuni dei principali personaggi, qui resi in modo particolarmente affascinante.
Se è vero che manca, per ora, quel senso di coralità, è anche vero che presi individualmente questi sembrano poter raccontare qualcosa. In particolare, la scelta di attori come James Marsden, Alexander Skarsgård e Whoopi Goldberg (per citare i più noti), risulta vincente e convincente. A Skarsgård spetta poi il compito più difficile, quello di dar vita al malvagio Randall Flagg. Personaggio ricorrente nell’opera di King, questi incarna il Male assoluto. Un Male però non privo di fascino, e che l’attore svedese, per quel poco finora visto, sembra saper perfettamente rappresentare. Ai meno noti Odessa Young, Owen Teague e Jovan Adepo spetta invece il compito di dar vita ad alcuni dei personaggi più complessi. Una sfida a cui sembrano rispondere adeguatamente.
«Questa è una storia semplice, eppure non è facile raccontarla. Come in una favola c’è dolore, e come in una favola è piena di meraviglia e di felicità.» Su queste parole si apre uno dei film italiani più celebri di sempre nel mondo, La vita è bella, scritto, diretto e interpretato da Roberto Benigni nel 1997. Si tratta di una storia incentrata sull’Olocausto, sulla deportazione degli ebrei nei campi di concentramento, ma è anche una storia che infonde amore e speranza là dove sembrerebbe poterci essere solo orrore. Con quest’opera, Benigni ha consegnato agli spettatori di tutto il mondo la concreta prova che è possibile trattare tematiche difficili cercando allo stesso tempo di strappare un sorriso.
Reduce dai successi comici di Johnny Stecchino e Il mostro, il regista e attore toscano aveva intenzione di concentrarsi su un progetto particolarmente più ambizioso. Anche La vita è bella avrebbe originariamente dovuto essere una commedia pura, ma si è nel tempo arricchito di sentimenti e situazioni che lo hanno portato a sfoggiare uno spettro ben più ampio dell’umanità, delle sue gioie e dei suoi dolori. Nello scrivere tutto ciò, Benigni ha raccontato di essersi avvalso della collaborazione di personalità realmente coinvolte nell’Olocausto, come lo scrittore Rubino Salmoni, e il membro della Sonderkommando Shlomo Venezia. Il film fu poi girato tra Arezzo, Cortona, e Papigno, dove si trova la vecchia fabbrica riadattata come lager.
Alla sua uscita in sala, il film si affermò come un successo senza precedenti, arrivando ad incassare la cifra record di 92 miliardi di lire. Tale risultato ha portato La vita è bella a diventare il film italiano dal maggiore incasso di sempre, nonché quello con il maggior risultato economico nel mondo, per una cifra pari a 229 milioni di dollari. Prima di intraprendere una nuova visione di questo, sarà certamente utile approfondire ulteriormente alcune curiosità legate a tale titolo. Proseguendo qui nella scrittura sarà infatti possibile ritrovare dettagli relativi alla trama, al cast, ai premi vinti e, infine, alle piattaforme streaming contenenti il titolo nel loro catalogo. Si potranno qui ritrovare anche alcune delle frasi più belle del film.
La vita è bella: la trama del film
La vicenda si svolge in Italia, nel 1939. Protagonista è Guido, un giovane ebreo pieno di allegria e vitalità, il quale parte dalla campagna toscana per cercare fortuna in città. Qui si imbatterà nella sua “principessa”, Dora, una maestrina fidanzata con un burocrate arrogante e pomposo. Guido se ne innamora follemente e desidera farne la sua sposa. Prima di riuscirvi, però, dovrà dar vita ad un lungo corteggiamento, che si rivelerà però vincente. Dal loro amore nasce Giosuè. Ma la loro felicità viene spezzata dall’incombere delle leggi razziali: la famiglia viene deportata in un lager nazista e separata brutalmente. Per salvare il figlio dall’orrore che li circonda, Guido gli farà credere che tutto ciò che vedono è parte di un grande gioco in cui dovranno affrontare prove tremende per vincere un meraviglioso premio finale.
La vita è bella: il cast del film
Sceneggiatore, regista e interprete del protagonista Guido, Roberto Benigni si dedicò anima e corpo al suo personaggio. Pur non essendo di religione ebraica, questi raccontò di essere riuscito a calarsi senza problemi nei panni di Guido, in quanto umano e mosso da passioni umane. Accanto a lui, nei panni dell’amata Dora, si ritrova l’attrice Nicoletta Braschi. Realmente moglie di Benigni, questa aveva già recitato in numerosi dei precedenti film del marito. Il giovanissimo Giorgio Cantarini, che all’epoca delle riprese aveva appena 6 anni, dà invece vita al figlio Giosuè. Nel film si ritrovano poi anche l’attrice spagnola Marisa Paredes, nei panni della madre di Dora, e Horst Buchholz, in quelli del tedesco dottor Lessing. Giustino Durano è invece Eliseo Orefice, zio di Guido. Sergio Bustric interpreta invece l’amico Ferruccio Papini.
La vita è bella: i premi, le frasi, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Tra i film italiani più premiati nel mondo, La vita è bella arrivò ad ottenere alcuni dei massimi riconoscimenti possibili per un’opera cinematografica. Presentato con successo nel concorso del Festival di Cannes, questo vinse qui il Grand Prix Speciale della giuria. Fu solo l’inizio di un lungo e ricco percorso. Seguirono infatti ben 9 David di Donatello, 5 Nastri d’argento, il premio César per il miglior film straniero e 2 European Film Awards. Il film di Benigni venne poi anche designato come rappresentante italiano agli Oscar, dove ottenne un incredibile risultato. Qui vinse ben tre premi, rispettivamente per la miglior colonna sonora, il miglior film straniero e il miglior attore protagonista.
È possibile fruire di La vita è bella grazie alla sua presenza su una delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Il film è infatti disponibile nel catalogo di Disney+, l’ormai popolarissima piattaforma dedicata all’universo Disney e molto altro. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale, e si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno sabato 2 gennaio alle ore 21:20 su Canale 5.
Qui di seguito si riportano invece alcune delle frasi più belle e significative pronunciate dai personaggi del film. Attraverso queste si potrà certamente comprendere meglio il tono del film, i suoi temi e le variegate personalità dei protagonisti. Ecco dunque le frasi più belle del film:
Buongiorno, principessa! Stanotte t’ho sognata tutta la notte, andavamo al cinema, e avevi quel tailleur rosa che ti piace tanto, non penso che a te principessa, penso sempre a te! (Guido)
Guarda i girasoli: s’inchinano al sole, ma se vedi uno che è inchinato un po’ troppo significa che è morto. Tu stai servendo, però non sei un servo. Servire è l’arte suprema. Dio è il primo servitore; Lui serve gli uomini, ma non è servo degli uomini. (Eliseo)
Questa è la mia storia, questo è il sacrificio che mio padre ha fatto, questo è stato il suo regalo per me. (Giosuè)
Il network americano The CW dopo le foto ha diffuso le anticipazioni di di Riverdale 5×01, il primo episodio dell’attesissima quinta stagione della serie Riverdale creata da Roberto Aguirre-Sacasa.
In Riverdale 5×01 che si intitolerà dalla season premiere “Climax” indagine di Betty (Lili Reinhart) e Jughead (Cole Sprouse) sull’autore li porta alla scoperta di un sottosuolo segreto per le proiezioni in banda rossa. Altrove, per impressionare il comandante dell’Accademia Navale in visita, Archie (KJ Apa) accetta di partecipare a una mostra di boxe contro un altro candidato: KO Kelly (guest star Zane Holtz). Nel frattempo, mentre Cheryl (Madelaine Petsch) si prepara per il ballo di fine anno, scopre un grande segreto che Toni (Vanessa Morgan) le ha tenuto nascosto.
Riverdale 5×01
Riverdale 5 è la quinta stagione della serie tv Riverdale sviluppata dal direttore creativo di Archie Comics, Roberto Aguirre-Sacasa per il network americana The CW.
In Riverdale 5 protagonisti sono i personaggi Archibald “Archie” Andrews (stagione 1-in corso), interpretato da K. J. Apa. Giovane studente di Riverdale che cerca di seguire la sua passione musicale senza deludere il padre allo stesso tempo. Elizabeth “Betty” Cooper (stagione 1-in corso), interpretata da Lili Reinhart. Veronica Lodge (stagione 1-in corso), interpretata da Camila Mendes. Sofisticata e audace ragazza appena trasferitasi da New York con la madre dopo che uno scandalo finanziario ha travolto la sua famiglia. Jughead Jones (stagione 1-in corso), interpretato da Cole Sprouse. Migliore amico di Archie, intelligente e che indossa sempre un cappello grigio. Hermione Lodge (stagione 1-in corso), interpretata da Marisol Nichols. Madre di Veronica, con la quale si è appena trasferita in città dopo l’arresto del marito Hiram Lodge, al centro di uno scandalo finanziario. Cheryl Blossom (stagione 1-in corso), interpretata da Madelaine Petsch. Sorella gemella di Jason, è una ragazza ricca e manipolatrice, tra le più popolari della città. Josie McCoy (stagione 1-in corso), interpretata da Ashleigh Murray. Una delle studenti della città, nonché cantante del gruppo Josie and the Pussycats. Figlia del sindaco. Alice Cooper (stagione 1-in corso), interpretata da Mädchen Amick. Madre di Betty ed editrice del giornale locale della città. Hiram Lodge (stagione 2-in corso), interpretato da Mark Consuelos.
Quarant’anni prima di recitare nuovamente insieme nel film NetflixLe nostre anime di notte, gli attori Robert Redford e Jane Fonda avevano già condiviso la scena nella popolare commedia dal titolo A piedi nudi nel parco. Qui interpretavano Paul e Corie, coppia di neosposi alle prese con le prime problematiche nel loro rapporto, tra i loro caratteri particolarmente diversi e l’invadenza dei famigliari e del vicinato. Il film, realizzato nel 1967, è l’opera prima di Gene Saks, apprezzato regista teatrale divenuto celebre in particolare per la sua collaborazione con il drammaturgo e sceneggiatore NeilSimon.
Il film è infatti l’adattamento cinematografico dell’omonima commedia teatrale scritta da Simon, qui presente come sceneggiatore. Portata in scena per la prima volta nel 1963, questa esplora in modo anche irriverente i rapporti di coppia, come anche il ruolo che una società conservativa ricopre nei drammi personali. Divenuta da subito un grande successo teatrale, l’opera si prestò benissimo al cinema, divenendo uno dei maggiori successi dell’epoca per la Paramount. A fronte di un budget di soli 2 milioni di dollari, infatti, il film arrivò ad incassarne circa 30 a livello globale.
Oggi A piedi nudi nel parco è ancora ricordata come una brillante commedia degli anni Sessanta, rappresentativa di un’epoca e del suo stile di vita. In particolare, ad essere sempre apprezzate sono le interpretazioni degli attori protagonisti, carismatici come non mai. Prima di intraprendere la visione del film, però, sarà certamente utile approfondire ulteriormente alcuni aspetti legati al film. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare dettagli relativi alla trama e al cast di attori presenti. In ultimo, si elencheranno le principali piattaforme streaming dove poter ritrovare il titolo per una comoda visione casalinga.
A piedi nudi nel parco: la trama del film
Protagonisti del film sono la coppia di neosposi Paul e Corie, i quali dopo aver trascorso un breve periodo in luna di miele, si trasferisce nella loro nuova casa. Questa è in realtà un piccolo e spoglio appartamento al quinto piano di un vecchio palazzo senza ascensore del Greenwich Village. I due manifestano da subito caratteri particolarmente contrastanti. Se lei è vitale, appassionata, romantica e imprevedibile, lui al contrario si dimostra serio, prudente, e ricco di contegno. Ben presto, Paul e Corie faranno amicizia con Victor Velasco, uno stravagante vicino di casa, invitandolo in diverse occasioni a cena da loro.
Per Corie, l’uomo sarebbe perfetto per sua madre Ethel, donna single e tendente alla solitudine. Una cena tra loro quattro servirà dunque per far conoscere i due, ma finirà con il portare a galla una serie di divergenze che rischieranno di minare il rapporto tra Corie e Paul. Per i due neosposi verrà dunque il momento di mettere sul piatto le loro differenze, valutando se queste possano o meno compromettere il loro matrimonio. Riscoprire i motivi per cui si sono innamorati la prima volta potrebbe dunque essere l’unica cosa in grado di salvarli dal divorzio.
A piedi nudi nel parco: il cast del film
Per dare vita al film tratto dall’omonima opera teatrale, gli autori decisero di affidare il ruolo dei quattro protagonisti agli attori che li avevano giù interpretati a Broadway nel 1963. L’attrice Elizabeth Ashley, che aveva dato volto a Corie, non poté però prendere parte al progetto, e la parte venne allora affidata a Natalie Wood, che aveva già recitato con Redford in Lo strano mondo di Daisy Clover e Questa ragazza è di tutti. Anche questa però si trovò a rifiutare l’offerta, desiderando prendersi un periodo di pausa. Venne allora scelta Jane Fonda, che si era fatta notare l’anno prima con un film simile, Tutti i mercoledì. L’attrice ha in seguito affermato di considerare A piedi nudi nel parco uno dei film preferiti della sua carriera, e di aver sempre desiderato dar vita ad un sequel.
L’attore Robert Redford, invece, riprende i panni di Paul dopo averlo già interpretato sul palcoscenico. Egli rimase particolarmente sorpreso dall’offerta di interpretare nuovamente il personaggio, convinto che per il cinema avrebbero preferito un altro attore. Egli, inoltre, veniva da un periodo di forte crisi a seguito di diversi insuccessi cinematografici. Redford aveva infatti deciso di abbandonare la carriera da attore, ma decise di concedersi un’ultima occasione con questo film. Rivelatosi poi un successo, A piedi nudi nel parco gli permise di ottenere nuovi ingaggi. Nei panni di Ethel, madre di Corie, vi è invece l’attrice Mildred Natwick. Anche questa aveva già recitato a teatro tale ruolo, e per la sua interpretazione venne nominata all’Oscar come attrice non protagonista. Charles Boyer è invece l’interprete dello stravagante Victor Velasco.
A piedi nudi nel parco: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di A piedi nudi nel parco grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Il film è infatti disponibile nel catalogo di Chili Cinema, Google Play e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si ha soltanto un determinato periodo di tempo entro cui vedere il titolo. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno mercoledì 30 dicembre alle ore 21:10 sul canale Paramount Channel.
Dopo aver inaugurato la propria stagione europea con Match Point, il regista premio Oscar Woody Allen ha continuato a girare film in varie località del vecchio continente come To Rome with Love a Roma, Vicky Cristina Barcelonaa Barcellona e Midnight in Parisa Parigi. Nel 2013 torna però negli Stati Uniti per dar vita ad uno dei suoi più apprezzati lungometraggi degli ultimi anni. Si tratta di Blue Jasmine, commedia non priva di elementi drammatici incentrati sulla problematica vita di una donna facoltosa che si ritrova improvvisamente a vivere una profonda crisi personale.
Nell’ideare tale storia, arricchita come sempre delle sue caratteristiche ricorrenti, Allen ha tratto grande ispirazione dall’opera Un tram che si chiama desiderio, del drammaturgo Tennessee Williams. Il crollo psichico della protagonista di Blue Jasmine ricorda infatti molto quello di Blanche DuBois. Il regista newyorkese torna così a dar vita ad un personaggio psicologicamente molto complesso, ricco di sfaccettature ed elementi che lo rendono particolarmente umano. Ciò permette al film di acquisire un tono certamente meno spensierato, ma non privo di immancabili dialoghi serrati, freddure taglienti e ironia graffiante.
Arricchito da un cast di grandi interpreti, il film si è poi rivelato un grande successo al momento della sua uscita in sala. Blue Jasmine è infatti arrivato ad incassare circa 99 milioni di dollari a livello globale, a fronte di un budget di soli 18. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire ulteriori dettagli legati alla trama e al cast di questo. Proseguendo qui nella lettura sarà possibile ritrovare ciò come anche alcune delle frasi più belle del film. Infine, si elencheranno le principali piattaforme streaming contenenti tale pellicola nel proprio catalogo.
Blue Jasmine: la trama del film
La vicenda del film ruota intorno a Jasmine, newyorkese elegante e mondana che vede la propria vita infrangersi in seguito alla scoperta del fallimento economico di suo marito Hal. Questi viene infatti arrestato per via di alcune truffe finanziarie, riducendo sul lastrico la moglie. Tale evento costringe Jasmine a confrontarsi con una serie di fallimenti, che non fanno altro che acuire la propria fragilità psichica ed emotiva. A causa di tale crisi di nervi, Jasmine decide di trasferirsi nel modesto appartamento della sorella Ginger, a San Francesco. Qui spera infatti di dare un nuovo senso alla propria vita, ma la sua mente è costantemente annebbiata dai numerosi antidepressivi che si trova a dover assumere.
Sebbene sia ancora in grado di mantenere il suo portamento prettamente aristocratico, Jasmine è sempre più preda di uno stato emotivo instabile. Nella sua nuova casa deve inoltre relazionarsi con il fidanzato di sua sorella, Chili, con il quale non riesce minimamente ad entrare in sintonia. Ad urtarla maggiormente, però, sarà il doversi piegare a svolgere un lavoro per potersi mantenere. Si trova infatti costretta ad accettare malvolentieri alcuni impieghi, finendo con il cacciarsi in numerose situazioni complicate. La scalata verso il successo un tempo detenuto sarà per lei la prova più difficile di tutta la sua vita.
Blue Jasmine: il cast del film
Ad interpretare la protagonista del film si ritrova l’attrice Cate Blanchett, la quale ha qui dato vita ad una performance che le ha permesso di vincere il suo secondo premio Oscar. Questa si è infatti preparata con grande zelo al ruolo, studiando una serie di interviste a donne simili a Jasmine, da cui poter prendere ispirazione. In particolare, ha raccontato di essersi basata molto sul modo di parlare e sul linguaggio del corpo di Ruth Madoff, moglie dell’ex banchiere e truffatore Bernard Madoff. La Blanchett ha inoltre collaborato attivamente alla costruzione del personaggio, fornendo il proprio parere sul look e gli abiti. Grazie alla sua amicizia con Louis Vuitton, ha inoltre avuto modo di indossare diversi capi d’abigliamento di questi, conferendo ulteriore prestigio al suo personaggio.
Accanto a lei, nel ruolo di sua sorella Ginger, si ritrova l’attrice Sally Hawkins. Anche lei candidata all’Oscar per il suo ruolo, questa ha raccontato di essere stata una dei pochi membri del cast a leggere la sceneggiatura per intero. Grazie a ciò ha avuto modo di costruire di suo pugno una biografia del personaggio, tornatale utile al momento di dar vita a questo. Alec Baldwinè invece Harold Francis, il marito di Jasmine nonché truffatore finanziario. Bobby Cannavale è invece presente nei panni di Chili, il fidanzato di Ginger, mentre Peter Sarsgaard è Dwight Westlake, ex fidanzato di Jasmine. Sono poi presenti anche gli attori Louis C.K. nei panni di Al Munsinger, amante di Ginger, e Alden Ehrenreich in quelli di Danny, nipote delle due protagoniste. Michael Stuhlbarg, infine, è il dottor Flicker, datore di lavoro di Jasmine.
Blue Jasmine: le frasi, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile vedere o rivedere tale film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Blue Jasmine è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Infinity, Apple iTunes, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà semplicemente iscriversi, in modo del tutto gratuito alla piattaforma. Si avrà così modo di guardare il titolo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà a disposizione un determinato limite temporale entro cui effettuare la visione. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giornomercoledì 30 dicembre alle ore 21:00 sul canale Iris.
Qui di seguito si riportano invece alcune delle frasi più belle e significative pronunciate dai personaggi del film. Attraverso queste si potrà certamente comprendere meglio il tono del film, i suoi temi e le variegate personalità dei protagonisti. Ecco dunque le frasi più belle del film:
C’è un limite ai traumi che una persona può sopportare prima di mettersi ad urlare in mezzo alla strada. (Jasmine)
I soldi non si contano, i soldi contano. (Jasmine)
Quando Jasmine non vuole sapere qualcosa ha l’abitudine di guardare dall’altra parte. (Ginger)
Se non ti innamori a San Francisco, non ti innamori da nessuna parte (Ginger)