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The Others: il film con Nicole Kidman avrà un remake

the others

Sono trascorsi circa 20 anni dall’uscita nelle sale di The Others, l’acclamatissimo horror psicologico diretto dal cileno Alejandro Amenábar e con protagonista una splendida Nicole Kidman in uno dei ruoli più belli della sua carriera. Adesso, come apprendiamo da Deadline, la Sentient Entertainment ha acquistato i diritti per riportare la storia sul grande schermo.

Il remake, di produzione americana (l’originale The Others era una co-produzione che ha coinvolto gli Stati Uniti, la Spagna, la Francia e anche l’Italia), sarà prodotto da Renee Tab e Christopher Tuffin della Sentient insieme a Lucas Aksoskin della Aliwen Entertainment. Secondo le prime indiscrezioni, il remake tenterà un approccio contemporaneo alla storia raccontata da Amenábar nel suo film, ambientato nel 1945, subito dopo la fine della Seconda guerra mondiale.

Secondo la fonte, l’obiettivo della Sentient sarebbe quello di coinvolgere un cast composti da volti più o meno noti di Hollywood. Il film originale incassò circa 200 milioni di dollari a livello mondiale ed è ancora oggi considerato uno dei migliori horror prodotti nello scorso decennio. Grazie al ruolo di Grace Stewart, Nicole Kidman ottene una nomination ai Golden Globes, ai BAFTA, ai Saturn Awards e ai Goya come migliore attrice.

In arrivo il remake di The Others, il cult di Alejandro Amenábar con Nicole Kidman

The Others racconta la storia di Grace e dei suoi due figli che vivono in una grande casa isolata. Una strana malattia costringe i bambini a fuggire la luce. Nell’oscurità che avvolge la loro vita sta per accadere qualcosa di terribile e presto Grace dovrà affrontare la più profonda e angosciante delle paure.

 
 

Star Wars IX: il co-sceneggiatore ammette le difficoltà con il finale

star wars: l'ascesa di skywalker

Sappiamo che la produzione di Star Wars: L’Ascesa di Skywalker è stata abbastanza travagliata e che, in origine, la conclusione della trilogia sequel era stata affidata a Colin Trevorrow. Adesso, il co-sceneggiatore Chris Terrio ha rivelato di aver avuto numerosi problemi con il finale del film che ha chiuso ufficialmente la saga degli Skywalker iniziata nel lontano 1977.

L’edizione home video del film diretto da J.J. Abrams, infatti, conterrà una featurette dedicata al making of di Episodio IX in cui è proprio Terrio a discutere di come sia stato difficile concepire il finale e di come quel particolare processo abbia rappresentato una vera sfida per lui e per Abrams.

“Ad un certo punto della lavorazione, io e J.J. stavamo avendo tantissimi problemi con il finale del film. Poi lo scenografo Rick Carter ci disse: ‘Penso sia perché voi due non volete che Star Wars finisca. Non volete che la saga degli Skywalker finisca. Quindi, non volete davvero scriverlo quel finale’. Non c’era che verità nelle sue parole.” 

Naturalmente, è molto difficile intuire con precisione a quale “finale” si riferisca Terrio. Come sottolinea Screen Rant, è molto probabile che si tratti della scena di Rey Skywalker, il momento esatto che chiude Episodio IX, ma potrebbe anche trattarsi – più in generale – del terzo atto del film e dello scontro finale contro l’Imperatore Palpatine.

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Lucasfilm e il regista J.J. Abrams uniscono ancora una volta le forze per condurre gli spettatori in un epico viaggio verso una galassia lontana lontana con Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente conclusione dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno nuove leggende e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.

Il cast del film comprende Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam DriverDaisy RidleyJohn Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi Ackie, Domhnall Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri Russell, Joonas Suotamo, Kelly Marie Tran, con Ian McDiarmid Billy Dee Williams.

Diretto da J.J. Abrams e prodotto da Kathleen Kennedy, Abrams e Michelle Rejwan, Star Wars: L’Ascesa di Skywalker è scritto da J.J. Abrams e Chris Terrio, mentre Callum Greene, Tommy Gormley e Jason McGatlin sono i produttori esecutivi.

 
 

Guardiani della Galassia: la scena iniziale ispirata dal Mago di Oz

Guardiani della Galassia Vol 3

Probabilmente nessuno assocerebbe mai  Guardiani della Galassia a Il mago di Oz, eppure, di recente, il regista e sceneggiatore James Gunn  ha rivelato che la sequenza d’apertura del primo film su Star Lord & co., uscito nel 2014, è stata ispirata dal classico del 1939 con Judy Garland.

Durante il #QuarantineWatchParty dedicato al film, Gunn ha rivelato alcuni dettagli sulla sua prima incursione nell’Universo Cinematografico Marvel, spiegando su Twitter che la sequenza d’apertura del film, quella ambientata nel 1988, subito dopo la morte della madre, quando il piccolo Peter Quill viene rapito da un gruppo di pirati spaziali chiamati “Ravagers”, guidati da Yondu Udonta, è stata ispirata dai titoli di testa de Il mago di Oz.

Gunn ha spiegato l’utilizzo di particolari lenti per la sequenza d’apertura del suo film, in modo da ottenere un certo tipo di effetto visivo: Abbiamo girato la sequenza d’apertura con il giovane Peter e la sua famiglia su obiettivi anamorfici, ma non per tutto il resto del film. Ho pensato molto all’inizio de Il mago di Oz.”

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Per quanto riguarda Guardiani della Galassia Vol. 3, il film – scritto e diretto da James Gunn – non ha ancora una data di uscita ufficiale. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente a Febbraio 2021.

Torneranno nel cast Chris PrattZoe SaldanaDave BautistaPom Klementieff e Karen Gillan, con Vin Diesel e Bradley Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel film è atteso anche Chris Hemsworth nei panni di Thor.

 
 

The Batman: Matt Reeves teme l’eredità di Burton e Nolan

The Batman film 2021

Batman è sempre stato uno dei più grandi eroi dei fumetti di sempre. Nel corso degli anni, sono stati numerosi i registi che si sono impegnati per cercare di portare al cinema la versione migliore delle avventure del Crociato di Gotham. L’ultimo in ordine di tempo al quale è stato affidato l’arduo compito è Matt Reeves, regista dell’attesissimo The Batman che vedrà Robert Pattinson raccogliere l’eredità di Ben Affleck (ultimo Uomo Pipistrello cinematografico).

In una recente intervista con Nerdist in occasione della promozione di Tales From the Loop (la nuova serie Amazon Prime Video in cui figura tra i produttori esecutivi), Reeves ha rivelato qual è la sua più grande paura proprio in merito a The Batman: il regista ha spiegato di “temere” l’eredità di Tim Burton e Christopher Nolan, vista la sua grande ammirazione per i film Batman – Il ritorno e Il cavaliere oscuro.

Reeves ha elogiato in egual misura i due titoli e ha parlato di come entrambi abbiano avuto un forte impatto sul suo approccio a The Batman: “Pensavo a quanti brutti film su Batman ci fossero stati e non volevo che il mio entrasse a far parte di quella categoria, che venisse considerato soltanto come un altro film sull’Uomo Pipistrello. Sentivo che c’era bisogno di fare la differenza. I migliori sono stati a dir poco incredibili. Ciò che Nolan ha fatto col personaggio è incredibile. Ciò che Burton ha fatto col personaggio è stato unico.” 

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Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Andy Serkis (Alfred), Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon) e Paul Dano (Enigmista). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard, ma c’è ancora mistero sul suo ruolo.

HN Entertainment ha suggerito che le riprese del cinecomic si svolgeranno presso i Leavesden Studios di Londra (gli stessi della saga di Harry Potter ma anche di Batman v Superman: Dawn of JusticeJustice LeagueWonder Woman e del sequel Wonder Woman 1984) mentre l’uscita nelle sale è stata già fissata al 25 giugno 2021.

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The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti, “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

 
 

Karl Urban: 10 cose che non sai sull’attore

Karl Urban film

L’attore Karl Urban è probabilmente più noto per il suo volto che per il suo nome, essendo apparso in numerosi film e serie di grande successo. Ha infatti avuto modo di affermarsi all’interno dell’industria statunitense, conquistando la simpatia del pubblico e le attenzioni della critica, che ne ha in diverse occasioni esaltato le doti recitative. Ecco 10 cose che non sai di Karl Urban.

2Parte delle cose che non sai sull’attore

Karl Urban Star Trek

Karl Urban in Star Trek

5. È un grande fan della serie. Urban si è descritto come un grandissimo fan di Star Trek, avendo seguito la serie televisiva sin da piccolo insieme al padre. Venuto a conoscenza di un nuovo film in preparazione, ha fatto di tutto pur di ottenere un provino per un ruolo, ottenendo infine la parte di Bones. Si è in seguito dichiarato felice di aver potuto ricoprire un ruolo che prevedeva elementi di comicità, cosa con cui desiderava confrontarsi.

4. È rimasto sorpreso dal livello di segretezza sul set. Per Urban era la prima volta che partecipava ad un film diretto da Abrams. Il regista è infatti noto per mantenere il massimo livello di mistero intorno ai suoi progetti, e Star Trek non è stato da meno. L’attore è così rimasto particolarmente colpito dalla sicurezza instaurata a tal livello, dove ogni attore veniva seguito durante le riprese affinché non si esponesse ad una fuga di notizie esterne.

Karl Urban è Dredd

3. Non è mai uscito dal personaggio. Per poter dar vita ad una miglior interpretazione del celebre personaggio dei fumetti, Urban ha affermato di non essere mai uscito dal personaggio, neanche nelle pause tra una ripresa e l’altra. Questa scelta lo ha pertanto portato a mantenere una grande serietà e nessuno lo ha mai visto sorridere sul set. Ha inoltre rifiutato di togliersi l’iconico casco del personaggio per potersi immedesimare maggiormente nel ruolo.

2. Non si è avvalso di controfigure. Nel suo desiderio di potersi immedesimare quanto più possibile nel personaggio, l’attore ha richiesto di poter guidare personalmente la Lawmaster, la caratteristica moto con cui il giustiziere è solito spostarsi. Urban ha così evitato di farsi sostituire da controfigure, allenandosi per poter girare da sé le scene più difficili o rischiose.

Karl Urban: età e altezza

1. Karl Urban è nato a Wellington, in Nuova Zelanda, il 7 giugno 1972. L’attore è alto complessivamente 185 centimetri.

Fonte: IMDb

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Ryan Coogler: 10 cose che non sai sul regista

Ryan Coogler Michael B. Jordan

Tra i più promettenti registi degli ultimi anni vi è Ryan Coogler, che in breve ha portato al cinema lungometraggi che hanno riscontrato ottimi apprezzamenti di critica e pubblico. Coogler ha però dimostrato di non volersi fermare alla regia, ricoprendo anche altri ruoli all’interno dell’industria e costruendosi così un solido status. Ecco 10 cose che non sai di Ryan Coogler.

2Parte delle cose che non sai sul regista

Ryan Coogler Black Panther

Ryan Coogler dirige Black Panther

5. Ha lavorato con esperti per costruire l’ambientazione del film. Per dar vita al Wakanda, la fittizia nazione africana dove si svolge gran parte del film, il regista si è avvalso della collaborazione di alcuni esperti di storia africana al fine di poter dar vita ad una mitologia e una cultura coerenti con quelle del vasto continente.

4. Ha insistito per avere determinati collaboratori. Nell’accettare di dirigere il film Marvel, Coogler ha richiesto di poter portare all’interno del progetto i suoi abituali collaboratori, dal direttore della fotografia allo scenografo e fino al compositore delle musiche. Ciò secondo lui gli avrebbe permesso di poter dare al film il proprio personale look, facendolo differenziare dagli altri prodotti Marvel.

3. Avrebbe voluto un villain diverso. Durante la fase di scrittura, Coogler espresse il desiderio di poter inserire nel film il personaggio di Kraven il cacciatore. Questi è un noto villain Marvel, celebre per essersi scontrato prevalentemente contro Spider-Man. Il suo desiderio non poté tuttavia essere esaudito, poiché i diritti del personaggio appartengono alla Sony, che non ne avrebbe concesso l’utilizzo.

Ryan Coogler: il suo patrimonio

2. Il suo patrimonio è notevolmente cresciuto. Con tre film diretti nell’arco di sette anni, e diverse produzioni all’attivo, Coogler vanta oggi un patrimonio stimato di circa 10 milioni di dollari. Tale cifra è destinata a crescere ancora nel corso degli anni, dati anche i grandi progetti in cantiere nel suo futuro di regista, tra cui l’atteso sequel di Black Panther.

Ryan Coogler: età e altezza

1. Ryan Coogler è nato a Oakland, California, Stati Uniti, il 23 maggio 1986. Il regista è alto complessivamente 178 centimetri.

Fonte: IMDb

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John C. Reilly: 10 cose che non sai sull’attore

John C Reilly film

Per anni considerato prevalentemente un comico, l’attore John C. Reilly ha invece nel tempo dimostrato di essere un interprete completo, potendo spaziare tra generi ben diversi e ponendosi sempre al centro dell’attenzione con i suoi iconici personaggi. Reilly non ha infatti mancato, nella sua lunga filmografia, di recitare all’interno di film affermatisi come alcuni tra i più celebri e premiati del loro tempo. Ecco 10 cose che non sai di John C. Reilly.

2Parte delle cose che non sai sull’attore

John C Reilly Will Ferrell

John C. Reilly è Ollio

5. Ha dovuto sottoporsi ad ore di trucco. Per poter assumere il ruolo del celebre attore comico Oliver Hardy, meglio noto come Ollio, l’attore ha dovuto sottoporsi ad un lungo processo di trasformazione fisica. Non potendo ingrassare quanto necessario, Reilly è stato dotato di numerose imbottiture che lo facevano sembrare sovrappeso. Inoltre del suo volto è possibile ammirare soltanto gli occhi e la bocca, il resto è interamente trucco atto a cambiare i tratti somatici dell’attore.

4. Era intimorito dal personaggio. Dar vita sullo schermo ad una persona realmente esistita è sempre un compito delicato per un attore. Nel suo caso, Reilly si trovava a confrontarsi con uno dei pionieri del cinema comico, e ha pertanto ammesso di essere stato intimorito all’idea di ricoprire tale parte. Ma occasioni come queste non ricapitano tutti i giorni, e per questo con grande devozione l’attore ha accettato di assumere tali panni, con il tentativo di dar vita al lato più umano di Hardy.

John C. Reilly in Guardiani della Galassia

3. Ha ricoperto un ruolo nel film Marvel. Reilly è un altro degli attori che nel corso della sua carriera ha avuto l’occasione di recitare per un film del Marvel Cinematic Universe. Ha infatti ricoperto il ruolo di Rhomann Dey, membro dei Nova Corps, la forza militare di Xandar, nel film Guardiani della Galassia, con protagonista Chris Pratt.

John C. Reilly e Will Ferrell

2. Vengono spesso confusi l’uno con l’altro. Pur non somigliandosi in modo particolare, i due attori condividono alcune caratteristiche comuni, a partire dai capelli ricci. Reilly e Ferrell vengono infatti spesso scambiati l’uno per l’altro, e in un’occasione hanno anche recitato nel ruolo di due fratellastri, per il film Fratellastri a 40 anni, facendo realmente credere a molti spettatori di condividere tale legame nella realtà.

John C. Reilly: età e altezza

1. John C. Reilly è nato a Chicago, Illinois, Stati Uniti, il 24 maggio 1965. L’attore è alto complessivamente 188 centimetri.

Fonte: IMDb

 

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Zachary Levi: 10 cose che non sai sull’attore

Zachary Levi film

Divenuto celebre grazie alla serie televisiva Chuck, l’attore Zachary Levi è ad oggi popolare per i suoi ruoli comici o scanzonati, ricoperti in film di particolare successo. Di recente è divenuto noto per essere il supereroe Shazam, in quelle che si preannunciano essere vesti che l’attore tornerà a ricoprire anche in futuro. Ecco 10 cose che non sai di Zachary Levi.

2Parte delle cose che non sai sull’attore

Zachary Levi Fandral

Zachary Levi è Fandral

5. Doveva interpretare il personaggio sin dal primo film. Levi è comparso nel ruolo di Fandral soltanto a partire dal secondo film dedicato a Thor. Egli era sin da subito la prima scelta, ma dovette rinunciare al ruolo poiché impegnato in altri progetti. Venne così scelto un altro attore al suo posto, il quale tuttavia lasciò il personaggio in seguito al primo film. Per sostituirlo fu allora chiamato Levi, che fu ben lieto di poter assumere tali panni.

4. È contento che il suo personaggio sia morto. Fandral viene ucciso nel corso del film Thor: Ragnarok, e per quanto Levi vi fosse affezionato ha dichiarato che tale fine è stata con il senno di poi un bene. Se il personaggio fosse sopravvissuto, secondo Levi, egli sarebbe ancora sotto contratto con la Marvel, e non avrebbe dunque potuto interpretare Shazam, cosa della quale invece è estremamente grato.

Zachary Levi in Shazam!

3. Si è tinto i capelli. Per ricoprire il ruolo del supereroe Shazam, l’attore ha dovuto dar vita ad alcuni drastici cambiamenti fisici ed estetici. Oltre ad essersi sottoposto ad un duro allenamento per guadagnare circa 15 chili di muscoli, Levi si è inoltre dovuto tingere di nero i capelli, poiché così previsto dalle sembianze del personaggio dei fumetti.

Zachary Levi in Chuck

2. È stato il protagonista della serie. Dal 2007 al 2012 l’attore ha recitato nei panni di Chuck Bartowski, protagonista della fortunata serie a metà tra commedia e azione. Il suo personaggio, un esperto di computer che lavora in un negozio di elettronica, si ritrova la vita sconvolta nel momento in cui un supercomputer con segreti di Stato si installa nel suo cervello, facendolo diventare l’obiettivo delle principali forze governative.

Zachary Levi: età e altezza

1. Zachary Levi è nato a Lake Charles, in Louisiana, Stati Uniti, il 29 settembre 1980. L’attore è alto complessivamente 191 centimetri.

Fonte: IMDb

 

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The Hunt, recensione del film con Betty Gilpin

betty gilpin the hunt recensione

La recensione di The Hunt fa parte di quel gruppo di testi, più o meno critici, che in queste settimane parlano di film che saltano l’uscita in sala. Ebbene, anche questa storia, che fa l’occhiolino al B-Movie e al thriller d’autore contemporaneamente, si inserisce a quella schiera di titoli che arriveranno direttamente a portata di click, sulle innumerevoli piattaforme in grande spolvero, data la chiusura delle sale a causa dell’emergenza sanitaria. In questo caso, il film con protagonista Betty Gilpin è disponibile su Chili.

The Hunt è il terzo film prodotto dalla Blumhouse distribuito, anche se con metodo alternativo, quest’anno. Dopo Fantasy Island e L’uomo invisibile, anche questo terzo progetto, diretto da Craig Zobel, rispecchia lo spirito produttivo della casa di Jason Blum: basso budget e storia accattivante, oltre ad un pacchetto di interpreti che riesce sempre a ricavare il massimo dalla storia, spesso ridotta all’osso.

The Hunt, la trama

In questo caso, al centro della scena c’è una inarrestabile Betty Gilpin. Abbiamo imparato ad amare l’attrice sui ring di GLOW, serie di Netflix, ed ora Gilpin porta le sue misure da pin-up in un campo del massacro. Nella storia è Crystal, vittima di una caccia (da cui il titolo). Un gruppo di persone si risveglia in un luogo ignoto, tutti hanno bavagli e mani legate. Impiegano molto poco tempo a capire cosa sta succedendo: sono vittime di una caccia mortale in cui sono loro stessi le prede. Tra loro, c’è Crystal una donna che sembra nata allo scopo di sopravvivere, ma lei vuole di più, vuole sapere anche chi l’ha messa in quel posto, e perché. La preda diventerà quindi cacciatrice dei propri carnefici.

Damon Lindelof e Nick Cuse firmano la sceneggiatura e mentre Cuse lo conosciamo per aver firmato un paio di episodi dell’acclamato Watchmen, l’attenzione ricade subito sul nome di Lindelof, che non può certo dire che la costanza appartenga alla sua carriera. Autore tra alcuni dei tonfi cinematografici più pesanti degli anni passati, tra cui Cowboys and Aliens e Tomorrowland, Damon Lindelof è anche autore di alcuni dei prodotti più affascinanti degli ultimi tempi, tra cui Leftovers e proprio il capolavoro Watchmen. Per questo approcciarsi al suo lavoro è sempre una scommessa.

Questa volta però lo sceneggiatore vince la partita, proprio perché gioca su un terreno facile, senza rinunciare al colpo di scena finale, ma portando avanti un racconto che si rifà al B-movie come strumento di critica sociale, un po’ come ha fatto già Jordan Peele in Get Out e in Us, ma senza la sua finezza registica, dal momento che in questo caso il compito è svolto con diligenza ma senza eccessivi guizzi da Zobel.

La recensione di The Hunt

The Hunt è una variazione sul tema della lotta di classe che sembra estremamente di moda in quest’ultimo periodo. Dopo il citato Us di Peele, e lo stesso Parasite, film premio Oscar di Bong Joon-ho, The Hunt si inserisce, da fratello minore ovviamente, nella stessa categoria di titoli che provano a fare una riflessione tra la divisione in classi di una società che sembra sempre meno attenta all’essere vivente e alla sua umanità.

Giustiziera con più di qualche macchia nel suo passato, la Crystal di Betty Gilpin sorprende per una fisicità che ha molto poco di moderno e che ricorda più gli eroi pieni di testosterone del cinema action anni ’80: vitino di vespa, seno abbondante, fianchi generosi e una forza e un grinta da fare invidia alle atletiche protagoniste dei cinecomic tanto in voga in questo momento. La sua protagonista è una antieroina che sembra non avere corrispettivi della storia del cinema eppure che riporta alla mente quegli archetipi narrativi saldi nella memoria collettiva e principalmente legati ai corpi maschili.

The Hunt è un film talmente semplice da risultare quasi banale, eppure molto efficace nel recapitare il suo messaggio. Non rinuncia al twist ma nemmeno, in maniera grottescamente comica, a confortare lo spettatore che segue la caccia di Crystal.

 
 

Lucca Comics & Games 2020 si prepara ad affrontare molteplici scenari

Lucca Comics & Games 2019

Con il prolungamento della sospensione delle attività deciso dal Governo per contenere la diffusione del coronavirus è nato un intenso dibattito che sta coinvolgendo anche le attività culturali e i più importanti festival nazionali; così anche Lucca Comics & Games è stata sollecitata su molti fronti ad esprimersi in questa delicata fase.

Il direttore Emanuele Vietina, dopo aver partecipato ai dibattiti organizzati da It.Comics e da Lega Nerd che hanno dato spazio all’approfondimento, e dando seguito alle interviste rilasciate alla stampa lucchese, spiega che “questo non è il momento degli annunci, e neppure il tempo per decidere in che modo potrà cambiare il festival. Il nostro impegno è quello di lavorare sui contenuti, coltivando le relazioni con le parti sociali, gli enti ele aziende della creatività che investono sulla manifestazione. È il momento dell’unità, dell’osservazione e della collaborazione così da costruire un trampolino per l’editoria e il futuro degli eventi culturali. Ma è anche il momento dell’attenta pianificazione economica e finanziaria e per questo stiamo parlando con le Istituzioni e le associazioni di categoria. Qualunque saranno le attività che potremo fare, la rinascita passerà attraverso investimenti che dovranno essere ben programmati e per farlo ci sarà bisogno dell’intervento di tutti: dei soggetti pubblici, privati e della città di Lucca, una città che ha ricevuto tanto dai settori del nostro amato Community Event, e che oggi è chiamata a fare la sua parte.

Guardando al panorama internazionale, e in costante dialogo con i partner esteri di LC&G, così come restano confermate le date delle grandi manifestazioni di riferimento, San Diego e Colonia (nelle cui comunicazioni di questi giorni LC&G si ritrova appieno), restano confermate quelle del Festival Lucchese. “Mancano più di sei mesi – sottolinea Vietina – proseguiamo quindi con il solito duro lavoro, tenendo aperti tutti gli scenari possibili: dalla digitalizzazione degli eventi a eventuali co-produzioni con i nostri partner. Sarà poi nel confronto con le autorità a giugno che potremo avere un quadro più preciso. Il gruppo di lavoro che rappresento è abituato a imprese titaniche e quando chiamato in causa risponderà come sempre”.

Così Lucca Comics & Games fa quello che sa fare meglio: agire per dare potere a quegli spettatori che chiama Eroi, agire per realizzare una manifestazione dove il farediventa esperienza e in cui i partecipanti sentono di poter cambiare le cose: becoming human. E al centro, in primis, la loro salute. Il 2020, sarà l’edizione più sentita innanzi a una prova così difficile. La pandemia è una grande sfida ma anche un acceleratore di processi, attività che sino a poche settimane fa erano in incubazione, adesso devono trovare compimento.

Nel frattempo si susseguono gli appuntamenti digitali di Lucca Comics & Games, i cosiddetti digital days: oltre all’asta online dell’Area Performance andata in diretta streaming martedì 31 marzo sui canali social del festival, tre sono le puntate dedicate al Live Drawing insieme a Frafrog, Roberto Recchioni e Giacomo Bevilacqua, e tre le sessioni di gioco di ruolo con gli speciali di RPG Night Live insieme a Licia Troisi, Roberto Recchioni e Leon Chiro accompagnati dagli immancabili Nicola De Gobbis, (nelle veci dell’istrionico master), Roberta Sorge (aka Ckibe), Fabio Bortolotti e Antonio Bellotta (aka Kenobisboch), e Lorenzo “Moro” Morelli (de i Termosifoni).  Tutto il programma è online sul sito del festival.

La Solidarietà– Infine prosegue l’impegno sul fronte della solidarietà e con i fondi destinati al Sistema Sanitario Toscano, raccolti attraverso l’asta delle opere originali donate degli artisti ospiti all’ultima edizione del festival, insieme all’associazione Area Performance Onlus e Catawiki, sono già stati allestiti e attrezzati 14 check point negli ospedali della Regione Toscana.

 
 

MCU: chi sarà il prossimo Vendicatore a morire? Ecco 10 ipotesi

Avengers: Endgame

È innegabile quanto l’Universo Cinematografico Marvel, proprio a causa degli intricati collegamenti che sussistono tra un film e l’altro, sembra un grandissimo show televisivo a episodi destinato al grande schermo. Come spesso accade nella serialità contemporanea, anche nel MCU siamo stati testimoni delle morti di alcuni personaggi che ci hanno emotivamente sconvolto, da Groot a Natasha Romanoff, arrivando fino a Tony Stark.

Purtroppo per i deboli di cuore, le morti nell’Universo Cinematografico Marvel non sono finite, con altri “storici” personaggi che si appresteranno a morire con l’avvio della Fase 4. Cercando di fare una previsione, ecco 10 personaggi del MCU che potrebbe morire nell’immediato futuro:

1Spider-Man

L’estate scorsa, la notizia che gli accordi tra Disney e Sony erano momentaneamente saltati, e che Spider-Man non avrebbe più fatto parte del MCU, aveva gettato nel panico i fan. Fortunatamente, dopo che Tom Holland ha chiamato ubriaco il CEO della multinazionale, le negoziazioni sono ripartite e l’incarnazione di Spidey ad opera del giovane attore ha potuto continuare la sua corsa nel MCU. Holland apparirà in un altro film in solitaria che concluderà la sua trilogia autonoma, e avrà anche un ruolo in un altro film del MCU non ancora annunciato. Per far uscire Spidey dal MCU e permettere al personaggio di entrare nello Spider-verse della Sony a tempo pieno, l’arrampicamuri di Holland potrebbe essere ucciso proprio in quel misterioso secondo film…

Fonte: Screen Rant

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Jurassic Park: 10 curiosità sul film di Steven Spielberg

Jurassic World - Il dominio laura-dern-jurassic-park

Nonostante siano passati quasi 30 anni dalla sua uscita in sala, Jurassic Park di Steven Spielberg resta uno dei film che hanno definito la storia del cinema e hanno avuto un impatto importante nella cultura contemporanea.

Nonostante si sia sviluppato un intero e remunerativo franchise, si sia parlato moltissimo del film e si siano scritti fiumi d’inchiostro a riguardo, ci sono ancora alcune cose che non tutti sanno sul film di Spielberg. Ecco 10 curiosità su Jurassic Park.

110 curiosità su Jurassic Park

Jurassic Park

2. L’audizione “spaventata”

L’audizione di Ariana Richards consisteva nel mettersi di fronte a una telecamera e urlare selvaggiamente. Steven Spielberg “voleva vedere come l’attrice era capace di mostrare il puro terrore”. Richards ha ricordato: “In seguito ho saputo che Steven aveva visto alcuni provini di ragazze, quel giorno, e che il mio nastro fu l’unico che riuscì a svegliare sua moglie, che dormiva accanto a lui sul divano, tanto che si alzò di scatto e andò in corridoio, a controllare se i bambini stessero bene”.

1. Giurassico e Cretaceo

Quando a Michael Crichton è stato chiesto perché il romanzo presenta la parola “Jurassic” nel titolo e invece ha un dinosauro del periodo Cretaceo in copertina, lo scrittore ha candidamente risposto che non gli era mai venuto in mente e che in realtà non gli importava troppo, ammettendo che, semplicemente, “che era solo il design più bello” tra quelli proposti.

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Arriva Sky Primafila Premiere

Primafila Premiere

In questa fase d’emergenza nazionale dovuta al diffondersi del Covid-19 nel nostro Paese, siamo tutti chiamati a rimanere a casa. Per poter dare la possibilità di vedere nuovi film inediti, Sky lancia il servizio Sky Primafila Premiere che permetterà a tutti i clienti Sky satellite e fibra di noleggiare alcuni dei film più attesi della stagione, che sarebbero dovuti uscire in sala.

«Sky ha sempre collaborato con il mondo del cinema non facendo mai mancare il proprio sostegno. E in un momento particolare come questo vogliamo farlo ancora di più», commenta Nicola Maccanico, Executive Vice President Programming di Sky Italia. «Per questo motivo, ci mettiamo a disposizione dei nostri partner per proporre quei film già pronti che non possono purtroppo andare in sala come previsto. Lo facciamo nella convinzione che il passaggio in sala resti fondamentale per il mercato, ma in questo momento è ancora più importante tenere in contatto il pubblico appassionato con il cinema, anche a casa. Resta l’auspicio di tornare presto a vivere il cinema, innanzitutto, di nuovo sul grande schermo».

Si parte venerdì 10 aprile con Trolls World Tour, sequel del musical d’animazione di successo del 2016 della DreamWorks Animation e distribuito da Universal. In un’avventura che li porterà ben oltre ciò che hanno conosciuto in passato, Poppy e Branch scoprono di essere solo una delle sei tribù di Troll sparse su sei terre diverse, e che si esprimono attraverso sei differenti tipi di musica: Funk, Country, Techno, Classica, Pop e Rock. Il loro mondo sta quindi per diventare molto più grande e molto più rumoroso. Diretto da Walt Dohrn, il cast italiano del film include Francesca Michielin e Stash che prestano la voce ai protagonisti Poppy e Branch, insieme a Elodie (Regina Barb) e Sergio Sylvestre (Mini Diamante).

A Pasqua, da domenica 12 aprile, arriverà su Sky Primafila Premiere anche Un figlio di nome Erasmus, la commedia diretta da Alberto Ferrari, prodotta e distribuita da Eagle Pictures, con Luca Bizzarri, Paolo Kessisoglu, Ricky Memphis, Daniele Liotti, Carol Alt. Quattro amici quarantenni − Pietro, Enrico, Ascanio e Jacopo − vengono chiamati a Lisbona per il funerale di Amalia, la donna che tutti e quattro hanno amato da ragazzi quando facevano l’Erasmus in Portogallo. Amalia ha lasciato un’inaspettata eredità: un figlio concepito con uno di loro. Ma chi è il padre? Aspettando i risultati del test del DNA, i quattro amici decidono di andare alla ricerca di questo misterioso figlio ventenne e intraprendono un rocambolesco ed emozionante viaggio attraverso il Portogallo insieme ad una ragazza che si offre di aiutarli.

Nelle prossime settimane si aggiungeranno al catalogo di Sky Primafila Premiere numerosi nuovi titoli, italiani e internazionali. Ad oggi la lista include già due titoli inediti Universal: Emma, diretto da Autumn de Wilde, con Anya Taylor-Joy e Bill Nighy, il nuovo adattamento cinematografico dell’amatissimo romanzo di Jane Austen. Emma Woodhouse è una giovane donna intelligente, indipendente, che ha sviluppato una forte individualità e una precisa coscienza della propria posizione sociale. Con signorile misura, ella sa imporre la propria volontà a quanti la circondano. E tuttavia è straordinariamente cieca di fronte ai sentimenti: propri e altrui. E L’uomo invisibile, diretto da Leigh Whannell, con Elisabeth Moss e Oliver Jackson-Cohen. Intrappolata in una reazione violenta e manipolatrice con un ricco e brillante scienziato, Cecilia Kass decide di scappare nel cuore della notte facendo perdere le sue tracce, grazie all’aiuto di sua sorella. Ma quando il violento ex si suicida e le lascia una cospicua eredità, Cecilia comincia a sospettare che sia tutta una messa in scena. La situazione degenera quando Cecilia è perseguitata da una forza invisibile che la minaccia.

 
 

Chris Evans: sua madre lo ha convinto ad accettare il ruolo di Cap

chris evans

Dopo aver scoperto che il finale di Avengers: Endgame ha fatto piangere sua madre, adesso sappiamo che è stata quest’ultima a spingere suo figlio Chris Evans ad accettare il ruolo di Captain America nel MCU. Fan di Steve Rogers e dell’universo condiviso, sappiate che da oggi la sola persona da ringraziare per il casting dell’attore è Lisa Evans, sua madre.

In un recente speciale di Esquire dedicato proprio a Chris Evans, è stata la stessa madre a ricordare come suo figlio, inizialmente, non volesse accettare la parte, nonostante gli fosse stata offerta più e più volte. Lisa ha spiegato che Chris temeva che sarebbe diventato così famoso da essere costretto a rinunciare alla sua privacy. Queste le sue dichiarazioni:

“La sua più grande paura era quella di dover rinunciare all’anonimato. Ripeteva: ‘Adesso ho una carriera che mi permette di fare un lavoro che mi piace davvero. Posso portare a spasso il mio cane. Nessuno mi dà fastidio. Nessuno vuole parlarmi. Posso andare dove voglio. E l’idea di perdere tutto questo è terrificante’. Una volta mi ha chiamato e  ha chiesto il mio parere. Io gli ho detto: ‘Senti, vuoi davvero recitare per il resto della tua vita? Se accetti questa parte, ne avrai la possibilità. Non dovrai più preoccuparti di pagare l’affitto. Se accetti la parte, devi solo capire che non influenzerà negativamente la tua vita, ma soltanto in positivo.”

Non è un segreto che Chris Evans avesse una serie di riserve in merito al ruolo di Capitan America. Nel corso degli anni, il diretto interessato ha più volte parlato del suo scetticismo iniziale, legato soprattutto ad un accordo che l’avrebbe necessariamente legato a più film, al di là del risultato finale, degli incassi e di come sarebbero stati accolti dal pubblico.

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Ricordiamo che Endgame è il film di maggiore incasso dell’anno, nonché il più grande successo dei Marvel Studios, che con l’avventura diretta da Anthony e Joe Russo hanno chiuso un arco narrativo lungo 22 film e 11 anni, portando a termine un esperimento produttivo senza pari.

Endgame ha ottenuto un grande successo di critica e pubblico, stabilendo numerosi record al botteghino, diventando il maggior incasso nella storia del cinema, e venendo candidato a svariati premi cinematografici, tra i quali l’Oscar ai migliori effetti speciali.

 
 

Heath Ledger si rifiutò di presentare agli Oscar 2006, ecco perché

heath ledger

I segreti di Brokeback Mountain è uno dei titoli più amati dalla comunità LGBTQ+, nonché una delle interpretazioni più acclamate (insieme a quella del Joker ne Il cavaliere oscuro) del compianto Heath Ledger.

In una recente intervista, Jake Gyllenhaal, co-star di Ledger nel film diretto da Ang Lee, ha rivelato che l’amico e collega si rifiutò di salire sul palco in qualità di presentatore durante la cerimonia degli Oscar 2006 per via di una battuta che – all’epoca – sarebbe stata inclusa nel segmento introduttivo alla serata.

Parlando con Another Man, Gyllenhaal ha affermato che Heath si rifiutò di presentare un premio in occasione degli Oscar 2006, dove Brokeback Mountain aveva ricevuto ben otto nomination (portando a casa tre statuette: miglior regia, miglior sceneggiatura non originale e miglior colonna sonora).

Gyllenhaal ha spiegato che le battute sul film previste durante la cerimonia erano ritenute troppo offensive da parte di Ledger, che per questo scelse di non intervenire in qualità di presentatore: “Ricordo che quell’anno, nel numero di apertura, c’era in programma una sorta di battuta sul film”, ha detto Gyllenhaal. “E Heath si rifiutò di salire sul palco. Per me era tutto un tantino diverso… vedevo sempre il lato divertente della cosa. Ma per Heath non era così. Diceva sempre: ‘Non si tratta di uno scherzo per me. Non voglio fare battute al riguardo’.”

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La cerimonia degli Oscar 2006 venne condotta da Jon Stewart e, prima del tradizionale discorso d’apertura e dell’ingresso del padrone di casa sul palco, venne mostrato un video parodia in cui – tra i numerosi film “presi di mira” nel filmato – c’era anche Brokeback Mountain, con uno sketch che vide protagonisti Billy Crystal e Chris Rock. Potete vedere il filmato di seguito:

 
 

Superman & Lois: Emmanuelle Chriqui sarà Lana Lang

Superman & Lois serie tv 2020

Arriva da Deadline la notizia di un nuovo ingresso nel cast di Superman & Lois, l’annunciata nuova serie tv basata sul noto fumetto della DC Comics.

Si tratta dell’attrice Emmanuelle Chriqui che è stata ingaggiata per interpretare Lana Lang. Chriqui interpreterà Lana Lang-Cushing, l’agente di prestito della Smallville Bank che è rimasto a Smallville quando gli altri sono partiti per qualcosa di più grande e luminoso. Lana ristabilisce la sua amicizia con il suo vecchio amico, Clark Kent, durante uno dei periodi più difficili della sua vita. Il ruolo ha attraversato diverse iterazioni in vari adattamenti mediatici, è stato interpretato da Kristin Kreuk a Smallville.

Superman & Lois

Superman & Lois è la nuova serie tv che sarà prodotta e diretta da diretto Todd Helbing  produttore esecutivo di The Flash e architetto dell’universo DC al fianco di Greg Berlanti per la Warner Bros. TV.

Scritto da Helbing e basato sui personaggi DC creati da Jerry Siegel e Joe Shuster, Superman & Lois ruoterà attorno a due giornalisti (Tyler Hoechlin ed Elizabeth Tulloch) trai più noti al mondo e uno di essi è nientemeno che Superman  mentre affrontano tutto lo stress, le pressioni e complessità che derivano dall’essere genitori che lavorano nella società di oggi. Superman & Lois è prodotta da Berlanti, Sarah Schechter e Geoff Johns per la Berlanti Productions.

 
 

Alita: per Christoph Waltz un sequel è improbabile

alita

In una recente intervista con Collider, Christoph Waltz ha espresso il suo parere in merito alla possibilità di un sequel di Alita: Angelo della Battaglia, l’adattamento cinematografico dell’omonimo manga di Yukito Kishiro, diretto da Robert Rodriguez e uscito in sala lo scorso anno.

Nonostante non abbia fatto una grandissima figura al box office mondiale, il film è stato comunque ben accolto dalla critica e dal pubblico, tant’è che poco tempo fa Jon Landau, tra i produttori del film, si era rivolto proprio ai fan, invitandoli a far sentire la propria voce per promuovere la realizzazione del sequel. Nel frattempo, però, c’era già stata l’acquisizione della Fox da parte della Disney: per questo motivo, di un eventuale sequel di Alita dovrà necessariamente rispondere la Casa di Topolino.

Ed è proprio Waltz a credere che il sequel non verrà mai messo in cantiere dalla multinazionale, non ritenendolo una sua priorità. Queste le dichirazioni dell’attore premio Oscar: “Mi piacerebbe tornare per il sequel. So che alla gente è piaciuto il primo film e, al di là delle critiche, mi è piaciuto lavorare al film e mi è piaciuto il risultato finale. Ma forse non è un film che si adatta alle politiche della Disney, quindi non ne ho idea. Davvero, non lo so.”

In seguito all’acquisizione della Fox da parte della Disney, lo studio ha cancellato numerosi progetti che erano in cantiere prima dell’accordo. Al momento non sappiamo quale sarà il futuro di Alita: le avventure della ragazza cyborg sono destinate a proseguire oppure no? Solo il tempo ci fornirà una risposta…

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La protagonista di Alita: Angelo della Battaglia è stata interpretata da Rosa Salazar (The Divergent Series, Maze Runner). Nel cast figurano sono anche Lana Condor, Leonard Wu, Christoph WaltzJackie Earle HaleyMahershala AliEd Skrein, Jennifer Connelly e Jorge Lendeborg Jr.

Alita: Angelo della Battaglia distribuito dalla 20th Century Fox, è diretto da Robert Rodriguez (Sin City, Grindhouse Planet Terror, Machete) e prodotto da James Cameron.

 
 

No Time to Die, Léa Seydoux: “Scommetto che il pubblico piangerà”

no time to die

Il fatto che No Time To Die segnerà l’ultima apparizione cinematografica di Daniel Craig nei panni di James Bond, ha inevitabilmente fatto nascere una serie di speculazioni secondo cui l’incarnazione di 007 da parte dell’attore britannico potrebbe morire alla fine del film. Per saperlo con certezza, ovviamente, bisognerà aspettare soltanto l’uscita del venticinquesimo episodio della longeva saga al cinema.

Nell’attesa, in una recente intervista con C Magazine, l’attrice Léa Seydoux, che in Bond 25 tornerà a vestire i panni Madeleine Swann, ha parlato di cosa i fan dovranno aspettarsi dal nuovo film. Senza ovviamente rivelare dettagli sulla trama, l’attrice ha anticipato un episodio alquanto emozionante: “Ci saranno un sacco di sentimenti che verranno esplorati in questo nuovo Bond. È davvero emozionante. Se amate piangere al cinema, scommetto che piangerete guardandolo. Quando l’ho visto io, ho pianto. Il che è davvero strano, perché ci recito.”

Purtroppo, dovremmo ancora attendere prima di scoprire a quali aspetti della trama le parole della Seydoux facciano riferimento: a causa della pandemia di Coronavirus, infatti, l’uscita mondiale di No Time To Die è stata posticipata al prossimo novembre.

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Prodotto da Michael G. Wilson e Barbara Broccoli, il film vedrà protagonisti un cast d’eccezione composto da Daniel CraigLéa SeydouxRalph FiennesRami MalekNaomie HarrisBen WhishawRory Kinnear, Jeffrey Wright, Dali BenssalahBilly MagnussenAna De ArmasDavid Dencik e Lashana Lynch.

Vi ricordiamo che la produzione ha assunto Phoebe Waller-Bridge per “ravvivare” lo script di Bond 25 sotto speciale richiesta di Craig, grande fan di FleabageKilling Eve, le due serie prodotte e scritte dall’attrice. Era dal 1963 (l’ultima fu Johanna Hardwood con Dr. No e From Russia With Love) che la casa di produzione non assumeva una donna per dare voce ai personaggi del franchise, una scelta oggi più che mai “rilevante”.

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In No Time To Die, Bond si gode una vita tranquilla in Giamaica dopo essersi ritirato dal servizio attivo. Il suo quieto vivere viene però bruscamente interrotto quando Felix Leiter, un vecchio amico ed agente della CIA, ricompare chiedendogli aiuto. La missione per liberare uno scienziato dai suoi sequestratori si rivela essere più insidiosa del previsto, portando Bond sulle tracce di un misterioso villain armato di una nuova e pericolosa tecnologia.

 
 

Guardiani della Galassia Vol. 3 esplorerà le origini di Rocket Raccoon?

James Gunn ha parlato del futuro del personaggio di Rocket Raccoon nel MCU e ha anticipato che le sue origini potrebbero essere parte della storia che verrà raccontata nell’attesissimo Guardiani della Galassia Vol. 3. Ci vorranno almeno tre anni prima che la nuova avventura di Star Lord & co. arrivi sul grande schermo, ma stando ad alcune recenti dichiarazioni di Gunn, sembra che il personaggio di Rocket sia sempre stato importantissimo per i piani del regista/sceneggiatore, usato per impostare determinati assetti narrativi film dal primo film.

In occasione del #QuarantineWatchParty dedicato a Guardiani della Galassia via Twitter, è stato chiesto al regista se le origini del procione giocheranno un ruolo fondamentale in Guardiani della Galassia Vol. 3: nonostante Gunn non abbia voluto rivelare i suoi piani nel dettaglio, lo stesso si è limitato a confermare che Rocket è stato e continuerà ad essere una parte importante della storia, suggerendo come sia un personaggio che si adatti ai temi e ai toni dell’intero franchise.

Finora, le origini di Rocket Raccoon nel MCU non sono state esplorate a fondo, è un film come GOTG 3 potrebbe tranquillamente prestarsi ad affrontare parte della storia inedita del procione antropomorfo. Sempre via Twitter, lo stesso Gunn ha definito i tre film dedicati ai Guardiani come una trilogia “su un gruppo di estranei che hanno subito dei traumi infantili, ad eccezione di Drax”. 

Se il primo film ha esplorato il rapporto tra Gamora e suo padre Thanos e il secondo quello tra Star Lord e suo padre Ego, è possibile a questo punto che il terzo film si concentri sui legami familiari di Rocket. Sarà davvero così? 

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Scritto e diretto da James GunnGuardiani della Galassia Vol. 3 non ha ancora una data di uscita ufficiale. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente a Febbraio 2021.

Torneranno nel cast Chris PrattZoe SaldanaDave BautistaPom Klementieff e Karen Gillan, con Vin Diesel e Bradley Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel film è atteso anche Chris Hemsworth nei panni di Thor.

 
 

Keanu Reeves è Ghost Rider nel trailer fan-made

keanu reeves

Un nuovo fan trailer immagina Keanu Reeves nel panni di Ghost Rider, il personaggio dei fumetti Marvel creato da Roy Thomas, Gary Friedrich e Mike Ploog. L’ultima volta che abbiamo visto l’alter ego di Johnny Blaze in azione è stato nella serie Agents of SHIELD, in cui l’antieroe aveva il volto di Gabriel Luna.

Nella serie l’attore ha interpretato la versione di Robbie Reyes, ricoprendo un ruolo particolarmente significato durante la quarta stagione dello show. In breve tempo, il personaggio è diventato molto amato dai fan, tanto da spingere la Marvel a mettere in cantiere uno spin-off per Hulu, che però venne cancellato prima ancora di entrare in pre-produzione. 

La versione di Johnny Blaze del personaggio è stata interpretata da Nicolas Cage nei film Ghost Rider del 2007 e Ghost Rider: Spirito di vendetta del 2011, entrambi accolti in maniera negativa da critica e pubblico. Nonostante il fallimento dei film, Cage ha più volte dichiarato che gli piacerebbe vedere un riavvio del personaggio sul grande schermo, magari vietato ai minori, ma con un nuovo attore. 

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Lo YouTuber Stryder HD – via Screen Rant – ha realizzato un fan trailer dedicato a tutti gli appassionati di Ghost Rider che immagina come sarebbe Keanu Reeves nei panni del personaggio. Il trailer utilizza estratti da alcuni celebri film dell’attore, come Constantine e John Wick, mescolati ad alcune scene di Luna nella serie Agents of SHIELD. Potete ammirare il trailer di seguito:

https://www.youtube.com/watch?v=0CWIg55__YE&feature=emb_title

 
 

Black Adam: un ruolo chiave per il personaggio di Isis?

black adam

Adrianna Tomaz, meglio conosciuta come Isis, sarà uno dei personaggi principali all’interno di Black Adam, l’annunciato cinecomic DC che avrà come protagonista Dwayne Johnson nei panni dell’antieroe del titolo. Da diverso tempo circolano numerose voci a proposito della presenza, nel film, di numerosi personaggi chiave dei fumetti DC: lo stesso Johnson, in passato, ha confermato che il cinecomic introdurrà ufficialmente la Justice Society of America (JSA) sul grande schermo.

Adesso, stando a quanto riportato da The Illuminerdi, sembra che anche Adrianna Tomaz farà il suo debutto nel DCEU proprio grazie al film con protagonista “The Rock”. Stando ad alcuni dettagli sulla sceneggiatura emersi online, nel film Adrianna/Isis giocherà un ruolo molto importante, con momenti che la vedranno dividere la scena con Adam e suo figlio Aziz (un nuovo personaggio).

Nelle scene in questione, Adam si sarebbe svegliato da un lungo sonno e starebbe provando ad infondere la sua visione arcaica di morte e distruzione nella mente del giovane Aziz. Questi momenti dovrebbero essere particolarmente ironici, e dovrebbero giocare con il passato di Adam in qualità di dittatore egiziano. Sembrerebbe, inoltre, che Adam soffrirà di amnesia, non essendo in grado di ricordare cosa lo ha spinto a risvegliarsi. Il ruolo di Adrianna dovrebbe essere in parte fedele ai fumetti, in parte una rivisitazione del personaggio.

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Black Adam, affidato alla regia di Jaume Collet-Serra (Run all night, The Shallows), arriverà nelle sale il 22 Dicembre 2021, con le riprese che partiranno a Luglio 2020, come confermato nei mesi scorsi dallo stesso Johnson.

Il progetto originale della Warner Bros. su Shazam! aveva previsto l’epico scontro tra il supereroe e la sua nemesi, Black Adam, una soluzione esclusa dalla sceneggiatura per dedicarsi con più attenzione al protagonista e alla sua origin story. E come annunciato nei mesi scorsi, i piani per portare al cinema uno standalone con Dwayne Johnson sono ancora vivi, e a quanto pare il film dovrebbe ispirarsi ai lavori di Geoff Johns dei primi anni Duemila.

“Questo progetto ha comportato dei rischi, ed è stato una sfida. Anni fa volevamo introdurre due origin story in un’unica sceneggiatura, e chi conosce i fumetti e la mitologia dei fumetti saprà che Shazam è collegato a Black Adam.” aveva raccontato l’attore in un video. “Questo personaggio è un antieroe, o villain, e non vedo l’ora di interpretarlo. Stiamo sviluppando il progetto che è nel mio DNA da oltre dieci anni. Dovremmo iniziare a girare in un anno e non potrei essere più eccitato all’idea“.

 
 

Il Signore degli Anelli: 20 anni fa il primo promo

signore degli anelli

Esattamente 20 anni fa, il 7 aprile del 2000, venne diffuso nell’ancora non troppo frequentato internet, il primo promo de Il Signore degli Anelli. Si trattava di un video in cui prendevano la parola alcuni dei protagonisti di questo viaggio, tra cui Peter Jackson, regista e mente dietro all’intero adattamento, e Elijah Wood, interprete di Frodo Baggins.

Il video diede la possibilità di dare una prima occhiata al lavoro che si stava facendo per portare a schermo un romanzo da sempre considerato intraducibile, un’opera tra le più importanti della letteratura del ‘900. Quell’adattamento, ora lo sappiamo, ha segnato un prima e un dopo, non solo per gli appassionati del romanzo, ma anche per tutti gli accoliti che sono seguiti e per tutti coloro che si sono approcciati al cinema da quel momento in poi.

Tecnicamente, narrativamente, a livello emozionale, Il Signore degli Anelli rappresenta ad oggi un esempio di adattamento cinematografico vincente, che ha settato nuovi standard non solo per il cinema di genere, che dopo l’uscita dei film ha ricevuto nuova linfa con nuove visioni e linguaggi, ma anche per la tecnica e per l’evoluzione degli effetti speciali e visivi nel mondo del cinema.

GUARDA IL PRIMO VIDEO DAL SET DE IL SIGNORE DEGLI ANELLI

Ricordiamo che attualmente, Amazion Studios è al lavoro su una serie tv basata sulla mitologia tolkieniana.

 
 

Harry Potter: gli attori che sono quasi apparsi nel franchise

Harry Potter J.K. Rowling John Williams

I protagonisti di Harry Potter sono ormai indissolubilmente legati ai volti degli attori che li hanno interpretati sullo schermo. Che lo si voglia o no, per quanto molti di essi siano differenti dalle precisa descrizione che ne fa su carta J.K. Rowling, quei personaggi ormai sono consegnati alla memoria collettiva con il volto di chi li ha interpretati.

Tuttavia forse non tutti sanno che il processo di casting per alcuni di questi personaggi è stato lungo e difficile, e che le cose potevano andare diversamente. Ecco gli attori che hanno quasi fatto parte del franchise.

1Eddie Redmayne

Sembra strano trovare questo nome in questa lista, visto che Eddie Redmayne è il volto di Newt Scamander, protagonista del franchise di Animali Fantastici. L’attore ha però sostenuto il provino per interpretare il giovane Tom Riddle in Harry Potter e la Camera dei Segreti, ruolo andato invece a Christian Coulson.

In seguito ci ha riprovato, in Harry Potter e il Principe Mezzosangue, dove ha perso sempre lo stesso ruolo in favore di Frank Dillane. Sembra anche che abbia sostenuto un provino per interpretare un Weasley, ma la sua occasione con il franchise magico è arrivata poi successivamente, nel 2016.

Fonte: Screenrant

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Richard Jewell: il film diretto da Clint Eastwood in digital

Richard Jewell
The Ballad of Richard Jewell

Richard Jewell, il film diretto da Clint Eastwood e basato su fatti realmente accaduti, la storia di ciò che può accadere quando quel che viene riportato oscura la verità, a partire dal 30 aprile sarà disponibile per l’acquisto in digitale (anche in 4K UHD) su Apple Tv, Youtube, Google Play, TIMvision, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft Film & TV. Dal 14 maggio sarà inoltre disponibile anche per il noleggio su Sky Primafila, Infinity e VVVVID.

Tra i contenuti extra spiccano uno speciale dietro le quinte, con la ricostruzione del Centennial Park e di tutte le scene diventate nel tempo tristemente iconiche, interviste con il cast e il regista Clint Eastwood, un focus dedicato alla ricostruzione dei fatti del 1996 e al perché Richard Jewell sia un uomo che merita di essere onorato e ricordato.

“C’è una bomba al Centennial Park. Avete solo trenta minuti di tempo”. Il mondo viene così a conoscenza di Richard Jewell, una guardia di sicurezza che riferisce di aver trovato il dispositivo dell’attentato dinamitardo di Atlanta del 1996. Il suo tempestivo intervento salva numerose vite, rendendolo un eroe. Ma in pochi giorni, l’aspirante alle forze dell’ordine diventa il sospettato numero uno dell’FBI, diffamato sia dalla stampa che dalla popolazione, assistendo al crollo della sua vita. Rivoltosi all’avvocato indipendente e contro il sistema Watson Bryant, Jewell professa con fermezza la sua innocenza. Ma Bryant scopre di doversi scontrare con i poteri combinati dell’FBI, del GBI e dell’APD per scagionare il suo cliente, e tenta di impedire a Richard di fidarsi delle stesse persone che cercano di distruggerlo.

Il film è interpretato dai premi Oscar Sam Rockwell (“Tre manifesti a Ebbing, Missouri”) nei panni di Watson Bryant, e Kathy Bates (“Misery non deve morire”, “American Horror Story” in TV) in quelli di Bobi, la madre di Richard; mentre Jon Hamm (“Baby Driver – Il genio della fuga”) è l’investigatore capo dell’FBI; Olivia Wilde (“La vita in un attimo”) ritrae Kathy Scruggs la giornalista dell’ Atlanta Journal-Constitution, e Paul Walter Hauser (“Tonya”) interpreta Richard Jewell.

Il premio Oscar Eastwood ha diretto il film da una sceneggiatura del candidato all’Oscar Billy Ray (“Captain Phillips – Attacco in mare aperto”), basata sull’articolo di Vanity Fair “American Nightmare — The Ballad of Richard Jewell” di Marie Brenner. Eastwood ha anche prodotto il film con la sua Malpaso, insieme a Tim Moore, Jessica Meier, Kevin Misher, Leonardo DiCaprio, Jennifer Davisson e Jonah Hill.

Il team creativo di Eastwood comprende il direttore della fotografia Yves Bélanger e lo scenografo Kevin Ishioka, insieme alla sua consueta costumista Deborah Hopper e al montatore premio Oscar Joel Cox (“Gli spietati”), che nel corso degli anni ha collaborato con Eastwood su numerosi progetti. Musiche di Arturo Sandoval, lo stesso compositore di “Il corriere – The Mule” del 2018. Warner Bros. Pictures presenta una produzione Malpaso, Appian Way / Misher Films / 75 Year Plan Plan Production, “Richard Jewell”.

 
 

Chris Hemsworth nel trailer di Tyler Rake, nuovo film Netflix

Doveva solo salvare il figlio di un boss del crimine internazionale, intascare i soldi e tornare a casa. Non rimettere in discussione la sua vita di mercenario. Chris Hemsworth è Tyler Rake, in un nuovo film Netflix prodotto dai fratelli Russo. Dal 24 aprile. Ecco il trailer.

Tyler Rake (Chris Hemsworth), un impavido mercenario del mercato nero, viene arruolato per salvare il figlio di un boss del crimine internazionale.

Diretto da: Sam Hargrave
Sceneggiatura di: Joe Russo
Prodotto da: Joe Russo, Anthony Russo, Mike Larocca, Chris Hemsworth, Eric Gitter, Peter Schwerin
Cast: Chris Hemsworth, Rudraksh Jaisawl, Randeep Hooda, Golshifteh Farahani, Pankaj Tripathi, Priyanshu Painyuli, e David Harbour
Girato in: India, Thailandia

Sinossi:

Tyler Rake (Chris Hemsworth), mercenario che opera nel mercato nero, non ha nulla da perdere quando viene ingaggiato per salvare il figlio rapito di un boss del crimine internazionale. Ma nel torbido mondo dei trafficanti di armi e di droga, questa missione, che da pericolosissima diventa pressoché impossibile, cambierà per sempre la vita di Rake e del ragazzo. Thriller elettrizzante e pieno di azione diretto da  Sam Hargrave, TYLER RAKE è una produzione di AGBO Films e TGIM Films, Inc., con Joe Russo, Anthony Russo, Mike Larocca, Chris Hemsworth, Eric Gitter, e Peter Schwerin come produttori.

 

 
 

Harry Potter: i 10 grandi cambiamenti del personaggio nel corso della sua storia

Harry Potter, unico figlio di James e Lily Potter, “il sopravvissuto”, colui che è riuscito a salvare il Mondo Magico, era destinato a diventare un eroe da quando aveva meno di un anno. Nonostante le sfortunate circostanze in cui è stato cresciuto fino a quando non ha compiuto undici anni ed è stato ammesso alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, non ha mai perso la sua bontà d’animo e quel candido stupore nei confronti delle sue gesta eroiche.

Ciò, ovviamente, non significa che il maghetto occhialuto sia nato già formato e totalmente consapevole dei suoi poteri e del suo destino. Tutti cambiano mentre sono impegnati a crescere, e Harry Potter non fa certo eccezione. Se è stato sempre destinato ad essere “il prescelto”, sicuramente ha fatico per imparare ad accettare se stesso e la sua storia… 

1Dipendere da se stessi

Harry è sempre stato fortunato ma anche molto coraggioso fin da quando era bambino, ma quando affronta Voldemort ne I Doni della Morte comprende ciò che Hermione ha sempre saputo: Harry capisce finalmente di essere un grande mago. Diventa consapevole di quanto la Bacchetta di Sambuco possa essergli fedele, affronta Voldemort senza testimoni – se non Hagrid e i Mangiamorte – e, coscienziosamente, sa che sopravviverà sempre e comunque perché in grado di affrontare il suo destino.

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Festival di Venezia 2020: esclusa una versione “digitale”

Joaquin Phoenix e Todd Phillips Venezia 76
Joaquin Phoenix, Todd Phillips a Venezia 76 - Foto di Luigi De Pompeis - © Cinefilos.it

Nonostante l’emergenza coronavirus, proseguono senza troppi cambiamenti i preparativi per il Festival di Venezia, che dovrebbe svolgersi nelle prime di settimane di settembre.

Tuttavia, a seguito dell’annuncio del Festival di Toronto, che si sta preparando per una versione digitale, la risposta di Venezia è che la Mostra non si può realizzare in remoto. A Variety, un portavoce del Fesitval più antico del mondo ha dichiarato che si può pensare di utilizzare la tecnologia per alcuni progetti e iniziative, ma non si tratta assolutamente di soluzioni che sostituirebbero il Festival del Lido.

Parlando con l’ANSA, il direttore del Festival di Venezia, Alberto Barbera, ha dichiarato: “Toronto è un tipo differente di festival, non comparabile con Cannes o Venezia, noi stiamo lavorando esattamente come negli anni scorsi. Mancano ancora due mesi e davanti ci sono tre scenari possibili: quello più pessimistico con la pandemia ancora attiva che ci costringe a prendere un bell’anno sabbatico e mettere questa edizione 2020 tra parentesi. C’è poi lo scenario più ottimista, la pandemia si arresta e tutto torna come prima e, infine, quello intermedio che prevede dei vincoli che ora non possiamo prevedere e con i quali ci dovremo confrontare. Insomma entrambe sono variabili non da poco che richiederanno decisioni condivise, ma di fronte a dati certi. E questo prima di fine maggio”. 

In merito alla programmazione in sala, Barbera aggiunge: “Non è detto che per le sale vada così male se si torna però a una cosiddetta normalità e si supera la diffidenza e la paura della gente sempre più abituata a vedere film in streaming. Ma potrebbe anche tornare la voglia della gente di condividere gli eventi in prima persona nonostante l’accelerazione del mercato sempre più diviso tra distribuzione in sala e streaming. La storia ci insegna che dopo periodi tragici, cataclismi mondiali, si sviluppano molte inaspettate energie”. 

Intanto, il Festival di Cannes rimane rimandato a fine giugno, inizio luglio, con la possibilità di slittare e addossare le sue date a quelle di Venezia e Toronto. Qualunque cosa accada, sembra ormai sicuro che i prossimi due mesi saranno decisivi per la sorte di queste grandi manifestazioni culturali.

 
 

Doctor Strange: il regista posticipò le riprese pur di avere Cumberbatch

Anni fa, la produzione di Doctor Strange, uscito nel 2016, venne rinviata di cinque mesi per permettere a Benedict Cumberbatch di poter prendere parte al cinecomic Marvel. Cumberbatch ha fatto il suo debutto nel MCU con il film diretto da Scott Derrickson: da allora, è apparso in altri quattro film del MCU (incluso il campione d’incassi Avengers: Endgame), e il prossimo anno tornerà nell’attesissimo sequel Doctor Strange in the Multiverse of Madness

Mentre commentava su Twitter (via Screen Rant) gli innumerevoli ritardi che si sono verificati di recente nelle produzioni cinematografiche a causa della pandemia di Covid-19, Derrickson ha rivelato di aver posticipato di ben cinque mesi l’inizio delle riprese del film in modo da permettere a Cumberbatch di poter interpretare il ruolo dello Stregone Supremo. Nel 2016, Derrickson ha dichiarato che Cumberbatch era l’unico attore che venne preso in seria considerazione per la parte, quindi erano tutti disposti ad aspettare che fosse disponibile. Il tweet originale del regista è visibile di seguito:

Mentre il MCU si appresta ad entrare nella Fase 4 (con l’uscita di Black Widow), lo Stephen Strange di Cumberbatch è pronto a giocare un ruolo chiave nel futuro dell’universo condiviso. Esplorando il Multiverso nel sequel, Strange potrà aprire il MCU a maggiori opportunità a livello narrativo. Purtroppo, ciò avverrà sotto l’egida di un altro regista e non di Derrickson, che ha deciso di abbandonare il progetto per alcune differenze creative con la Marvel. Il regista Sam Raimi dovrebbe prendere il suo posto.

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Annunciato ufficialmente questa estate al Comic-Con di San Diego, Doctor Strange 2 vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Scott Derrickson, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff alias Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

Secondo Collider, la produzione ha fatto già un passo in avanti assumendo lo sceneggiatore Jade Bartlett. Il suo ruolo non è stato ancora chiarito, visto che lo script dovrebbe essere firmato da Derrickson in persona e quindi Bartlett dovrebbe intervenire solo a limare il testo o magari a scrivere a quattro mani con il regista.

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Il primo film su Doctor Strange è uscito nel 2016 e ha raccontato la nascita dell’eroe, dall’incidente di Stepehn Strange fino al confronto con Dormammu. Nel film c’erano anche Benedict Wong, Tilda Swinton Chiwetel EjioforRachel McAdams non tornerà nei panni di Christine Palmer. Abbiamo rivisto Strange in Infinity War e in Endgame.

Doctor Strange in the Multiverse of Madness arriverà al cinema il 5 novembre 2021.

 
 

Ezra Miller aggredisce una fan, le scena ripresa in video

Ezra Miller nella bufera a causa di una sua reazione assolutamente fuori dalla grazia di Dio con una fan, in Islanda. L’attore ha affrontato e aggredito la ragazza, portandole le mani al collo e scuotendola violentemente. La scena è stata ripresa in video e sta facendo il giro della rete.

La scena sembra quasi parte di uno scherzo, tuttavia è Variety che conferma che si è trattato di una vera e proprio rissa in un bar di Reykjavik, conclusasi con l’allontanamento di Ezra Miller dal locale.

Nel brevissimo video, vediamo l’attore che dice ad una ragazza: “Cosa vuoi? Vuoi litigare? È quello che vuoi?”, e lei, credendo in uno scherzo, si prepara a “lottare” con lui. Peccato che Miller poi procede con una aggressione in piena regola, con le mani al collo dell’ignara ragazza. Ne segue una rissa.

https://www.youtube.com/watch?v=u1rRhPi18Vg

Ricordiamo che Ezra Miller è parte fondamentale del franchise di Animali Fantastici, in cui interpreta il misterioso ruolo di Aurelius Silente. L’attore è giunto alla notorietà con il film di Lynne Ramsay del 2011, E ora parliamo di Kevin, con una straordinaria Tilda Swinton.

Oltre al franchise magico, Miller è anche il Flash cinematografico in carica, nonostante il suo film da solista sia stato più volte rimandato per problemi di produzione.

 
 

Shazam!: Zachary Levi celebra l’anniversario del film

Shazam!

Zachary Levi, attraverso il suo account Instagram, ha deciso di celebrare l’anniversario dell’uscita nelle sale di Shazam!, il cinecomic DC diretto da David F. Sandberg che lo ha visto protagonista lo scorso anno nei panni del supereroe creato da C.C. Beck e Bill Parker.

Per celebrare un anno dall’uscita del film (uscito nelle sale americane il 5 aprile 2019), Levi ha condiviso uno scatto che lo vede con il costume del personaggio, spiegando – attraverso la didascalia che ha accompagnato l’immagine – di non vedere l’ora di iniziare a girare il sequel.

Al momento non sappiamo quando partiranno le riprese di Shazam 2. Di recente, il David F. Sandberg ha confermato che quasi sicuramente la produzione subirà un ritardo a causa della pandemia di coronavirus.

Anche Levi, nel suo post, ha fatto di nuovo riferimento all’emergenza, definendo la reclusione forzata un’occasione per poter recuperare il primo film. Potete vedere il post originale di seguito:

LEGGI ANCHE – Shazam 2: le riprese in contemporanea a quelle di Black Adam

Shazam! è uscito nelle sale ad aprile 2019. Nel cast Zachary Levi, Asher Angel, Mark Strong, Jack Dylan Grazer, Grace Fulton, Faithe Herman, Ian Chen, Jovan Armand, Cooper Andrews, Marta Milans Djimon Hounsou.

Abbiamo tutti un supereroe dentro di noi, ci vuole solo un po’ di magia per tirarlo fuori. Nel caso di Billy Batson, basterà gridare una sola parola – SHAZAM! – affinché questo ragazzo adottato di 14 anni si trasformi nel Supereroe per gentile concessione di un antico mago. Ancora bambino all’interno di un corpo divino, Shazam si diverte nella versione adulta di se stesso facendo ciò che qualsiasi adolescente farebbe con i superpoteri: divertirsi! Volare? Vedere a raggi X? Saltare i compiti a scuola? Shazam vuole testare i limiti delle sue capacità con la gioiosa imprudenza di un bambino, ma dovrà padroneggiare rapidamente questi poteri per combattere le forze mortali del male controllate dal Dr. Thaddeus Sivana.