I trailer non sono
altro che brevi filmati promozionali di film che saranno a breve
nelle nostre sale o che saranno presenti su una delle tante e
diverse piattaforme di streaming digitale.
Il loro compito è quello di creare
e far sviluppare nel pubblico delle aspettative circa il film
promosso, affinché si corra subito a vederlo già nei primi giorni
d’uscita.
Ma quali sono i trailer
usciti questa settimana da non perdere? Scopriamoli
insieme!
1Spider-Man: Far From Home
Tom Holland is Spider-Man in Columbia Pictures’ SPIDER-MAN:
FAR FROM HOME.
Ormai la data di uscita, il prossimo 2
luglio, si avvicina e intanto è stato diffuso un nuovo
video promozionale di Spider-Man: Far From Home destinato al mercato cinese
che contiene diverse scene inedite, tra cui uno sguardo ravvicinato
alle acrobazie del Peter Parker (Tom
Holland) e a Mysterio (Jake
Gyllenhaal).
In
questo film si ritroverà il giovane Parker cinque anni dopo la
Decimazione e a poche settimana dalla battaglia contro
Thanos di Avengers: Endgame. Ma in questa nuova avventura,
l’eroe non sarà da solo: infatti, oltre ai compagni di scuola,
saranno presenti Fury e il suo braccio destro Maria Hill, non
l’alleato Mysterio.
Ci sono momenti che rimangono
congelati nello sguardo degli spettatori per la loro potenza
emotiva e il fascino senza tempo, e Avengers:
Endgame, capitolo conclusivo della saga delle gemme
dell’infinito, ne è pieno e a distanza di due mesi certe sequenze
riecheggiano ancora nella nostra testa e vorremmo rivederle
all’infinito.
Ma di quali scene parliamo?
1Passaggio di consegne
Ci
siamo chiesti a lungo che cosa sarebbe successo dopo l’eventuale
morte di Steve Rogers e se lo scudo di Cap sarebbe passato a
Sam Wilson o a Bucky Burnes, come
aveva fatto nei fumetti.
Ora
che Endgame è finalmente
uscito, sappiamo che Steve ha scelto Falcon come suo erede nel MCU,
e questa scena è stata mostrata con grande tenerezza, oltre che
nostalgia nei confronti di un personaggio che non ci sarà più
(almeno non nel modo in cui l’abbiamo conosciuto).
Arrivano ancora aggiornamenti su
Vedova Nera, il film attualmente in produzione che
vedrà Scarlett Johansson protagonista nei panni di
Natasha Romanoff, il personaggio introdotto nel MCU da Iron Man 2, e stavolta
l’indiscrezione riguarda una possibile direzione di trama e il
misterioso ruolo di Florence Pugh (Fighting
with My Family, Midsommar), che secondo l’Independent
interpreterà Yelena Belova.
Chi conosce i fumetti originali
saprà che Yelena è la seconda donna nell’universo Marvel ad
assumere l’identità di Vedova Nera, addestrata nella stessa scuola
di Natasha Romanoff (la Stanza Rossa che abbiamo intravisto in
Age of Ultron). Le due non hanno mai avuto un buon
rapporto nel corso degli anni, e dopo un temporaneo ritiro dalle
scene la Belova torna come supereroina dei Thunderbolts, la squadra formata da
Norman Osborn.
Teoricamente questo sarebbe il
debutto sul grande schermo di Yelena, anche se il MCU ha già reso
omaggio al personaggio in modo indiretto grazie ai capelli biondi
sfoggiati dalla “rivale” in Avengers: Infinity
War. Resta da capire se la notizia, per ora non ufficiale,
si tradurrà in qualcosa di concreto o se rimarrà soltanto una voce
di corridoio; di certo la prospettiva è interessante e la dinamica
tra le due potrebbe dare vita ad uno scenario inedito al cinema ma
fedele ai fumetti.
Vi ricordiamo che il titolo di
lavorazione del film è “Blue Bayou” e che in regia c’è Cate
Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain
Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico
Marvel.
La sceneggiatura è stata riscritta
nei mesi scorsi da Ned Benson (The
Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme alla Johansson ci
saranno anche David Harbour, Florence
Pugh, e Rachel Weisz, ma i loro ruoli non
sono stati ancora rivelati.
Al momento non ci sono ulteriori
aggiornamenti sul film, né sui personaggi o le direzioni della
trama. Lo studio è invece determinato a mantenere la massima
segretezza intorno al progetto che, come saprete, rivedrà la
Johansson nei panni della spia sovietica Natasha Romanoff
presumibilmente prima degli eventi che l’hanno portata a diventare
un membro del team dei Vendicatori.
X-Men: Dark
Phoenix porterà alla conclusione ideale del franchise
cinematografico dei Mutanti Marvel. Questo perché il marchio,
insieme a tutti gli altri titoli del listino 20th Century
Fox, sono adesso nelle mani della Disney, che ha acquisito
i titoli e l’intero studio.
Gli amatissimi personaggi della Casa
delle Idee non sempre hanno ricevuto un giusto e adeguato
trattamento al cinema, soprattutto per quello che riguarda la
continuity tra un film e l’altro, probabilmente per la mancanza di
un’idea che comprendesse una progettualità che andasse oltre il
singolo film per volta.
Nel 2011, X-Men:
L’inizio ha tentato di rilanciare il franchise,
riscrivendo la timeline del franchise, con nuovi personaggi e un
cast più giovane per i quelli che avevamo già visto in azione nei
primi film. Ma visto che la gestione della continuity era diventata
troppo complicata, la Fox ha realizzato nel 2014 X-Men:
Giorni di un Futuro Passato, che ha creato una linea
temporale alternativa con i fatti che si sono sviluppati su due
livelli temporali, in maniera leggermente diversa da come le cose
sono state raccontate nei fumetti.
Ciò significa che ci sono due
importanti timeline del franchise,
timeline che divergono l’una dall’altra a partire dal 1973. Eppure,
gli spin-off di Deadpool e Logan non si adattano a
nessuna delle due, il che significa a sua volta che potrebbero
essere ambientati entrambi in due futuri alternativi.
Prima di entrare nel dettaglio delle
singole timeline, ecco l’elenco dei film del franchise in “ordine
temporale”:
La dinamica delle coppie e le
storyline sentimentali hanno occupato uno spazio importante
all’interno del MCU in tutte prime tra
fasi dell’universo cinematografico, ma chi saranno gli eredi di
Tony Stark e Pepper Potts o Steve Rogers e Peggy Carter?
In vista dell’arrivo della Fase 4,
ecco qualche valida alternativa:
1Peter Parker e Gwen Stacy
I
puristi di Spider-Man concorderanno nel dire che
la miglior storia d’amore dei fumetti sia quella tra
PeterParker e Gwen
Stacy. La ragazza è stata la prima cotta, il primo
innamoramento, la prima crisi dopo la morte, e i film di Amazing
Spider-Man hanno dato ampio spazio a questa dinamica costruendoci
attorno il cuore pulsante della narrazione.
È
tempo che il MCU riunisca Gwen e Peter in un nuovo franchise, a
partire dai sequel di Far From Home, con la trama
che potrebbe svolgersi quando i ragazzi frequentano il
college.
Questo periodo di silenzio assoluto
si è interrotto ieri, grazie al video pubblicato dall’attore su
Instagram che testimonia il dietro le quinte di uno dei momenti più
emozionanti del film, ovvero la scena del funerale di Tony Stark
alla quale hanno partecipato tutti i membri del cast. Nella clip
compaiono Chris Evans, Chris
Hemsworth, Mark Ruffalo,
BenedictCumberbatch e
Don Cheadle, impegnati a riprendersi con i
rispettivi telefoni tra un ciak e l’altro.
“Non so perché sono così
stressato nel postare questo video. Il film è già uscito 😂 […] Il
giorno più memorabile della mia carriera e, ancora oggi, il
matrimonio più strano che abbia mai visto.“
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli
sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti
in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora
una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare
l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
Leggende narrano che a Hollywood,
pur di ottenere una parte nel prossimo film di un noto e acclamato
autore, un attore farebbe di tutto. Ma in quanti hanno pensato di
scrivere semplicemente una lettera, dichiarare la propria stima e
chiedere di poter avere un’occasione? È ciò che ha fatto Margot
Robbie prima di essere scelta da Quentin
Tarantino per interpretare Sharon Tate in C’era una volta a
Hollywood, pellicola presentata poche settimane fa a
Cannes che racconta l’industria cinematografica alla fine degli
anni Sessanta in contemporanea con la strage di Cielo Drive.
Tentar non nuoce? “Sono sempre
stata un grande fan di Tarantino“, ha raccontato l’attrice in
un’intervista con Vogue, “Adoro i suoi film, anzi, li amo.
All’epoca avevo appena visto il primo montaggio di I, Tonya e
decisi che era finalmente arrivato il momento: così gli ho scritto
scritto dicendo proprio questo, e che mi sarebbe piaciuto lavorare
con lui in qualche modo.“
A quanto pare il nome della Robbie
era già stato proposto al regista da diversi colleghi dopo aver
letto la sceneggiatura, e quella lettera sembrava un segno del
destino. Pochi giorni dopo la star australiana sedeva al tavolo
della cucina di Tarantino leggendo il copione. “Margot non
assomiglia solo a Sharon Tate, ma riesce a trasmettere l’innocenza
e la purezza di Sharon, cioè quelle qualità che sono parte
integrante della storia“, racconterà in seguito.
La storia si
svolge a Los Angeles nel 1969, al culmine di quella che viene
chiamata “hippy” Hollywood. I due protagonisti sono Rick Dalton
(Leonardo DiCaprio), ex star di una serie televisiva western, e lo
stunt di lunga data Cliff Booth (Brad Pitt). Entrambi stanno
lottando per farcela in una Hollywood che non riconoscono più. Ma
Rick ha un vicino di casa molto famoso…Sharon Tate.
Nel cast anche Damian
Lewis, Dakota
Fanning, Nicholas
Hammond,Emile
Hirsch, Luke
Perry, Clifton Collins
Jr., Keith
Jefferson, Timothy Olyphant, Tim Roth, Kurt
Russell e Michael
Madsen. Rumer Willis, Dreama
Walker, Costa Ronin, Margaret Qualley,
Madisen Beaty e Victoria
Pedretti. Infine Damon
Herriman sarà Charles Manson.
Il film segnerà anche l’ultima
apparizione cinematografica di Luke
Perry, morto lo scorso 4 marzo. L’uscita nelle sale
di C’era
una volta a Hollywood è fissata
al settembre 2019.
“Ho lavorato alla sceneggiatura
per cinque anni, e vissuto nella contea di Los Angeles per gran
parte della mia vita, anche nel 1969, e all’epoca avevo sette
anni“, ha dichiarato Tarantino. “Sono davvero felice di
poter raccontare la storia di una città e di una Hollywood che non
esistono più, e non potrei essere più entusiasta dei miei due
attori protagonisti.“
Mentre proseguono, tra incidenti e
infortuni sul set, le riprese di Bond 25, online sembrano
essere trapelati nuovi dettagli sulla trama ancora avvolta nel
mistero e in particolare sulla missione e le motivazioni del
villain principale del film, che come sappiamo sarà interpretato
dal fresco vincitore dell’oscar Rami Malek.
A quanto pare infatti la
sceneggiatura, recentemente “rivista” da Phoebe
Waller-Bridge (che la produzione ha chiamato in extremis
per dare una svolta ai personaggi femminili del prossimo capitolo),
ruoterà intorno ad una guerra genetica. Questo perché Malek, che
raggiungerà a breve la produzione, è stato visto confrontarsi con
esperti in materia per prepararsi al ruolo, e secondo il Daily Mail
il contributo della Waller-Bridge è stato cruciale per rendere più
comprensibile l’intricata sinossi.
Dunque l’ipotesi più plausibile è
che l’antagonista di James Bond stia tessendo le fila di un
conflitto a livello genetico, e che sarà l’agente 007 ad
intervenire per evitare una catastrofe di proporzioni mondiali.
Vi ricordiamo che insieme a Craig e
Malek figureranno anche Ralph Fiennes (M),
NaomieHarris (Eve Moneypenny),
Ben Whishaw (Q), Lea Seydoux (Dr.
Madeleine Swann), Rory Kinnear (Bill Tanner) e
Jeffrey Wright (Felix Leiter). Le new entry del
cast sono invece Billy Magnussen, Lashana
Lynch e Ana de Armas.
Bond 25 sarà
diretto da Cary Fukunaga (il primo regista
non britannico che siede dietro la macchina da presa di un film di
007), mentre la sceneggiatura è stata riscritta da Scott Z.
Burns (The Bourne Ultimatum, Contagion).
Come annunciato lo scorso aprile,
la MGM ha assunto Phoebe Waller-Bridge per
“ravvivare” lo script di Bond 25 sotto speciale
richiesta di Daniel Craig, grande fan di Fleabag e
Killing Eve, le due serie prodotte e scritte
dall’attrice. Era dal 1963 (l’ultima fu Johanna Hardwood con
Dr. No e From Russia With Love) che la casa
di produzione non assumeva una donna per dare voce ai personaggi
del franchise, una scelta oggi più che mai “rilevante”.
Una parte importante delle riprese
si terrà nella città di Matera, capitale europea della cultura per
2019, fornendo l’ambientazione perfetta per quella che dovrebbe
diventare la sequenza d’azione del prologo, simile al segmento
di apertura di Spectre a Città del
Messico durante le celebrazioni del Giorno dei Morti.
Gli ultimi due film
di James Bond sono stati diretti
da Sam Mendes che ha incassato con i
suoi film rispettivamente 1,1 miliardo di dollari
per Skyfall (il Bond di maggior successo
di sempre, con un Oscar all’attivo) e 880 milioni
con Spectre. Dato il successo che Mendes ha
raggiunto con i film, quando ha annunciato che non avrebbe più
diretto un Bond Movie, la EON e la MGM si
sono date da fare per cercare un rimpiazzo all’altezza.
Come rivelato dal nuovo trailer di
Spider-Man: Far
From Home gli eventi di Avengers: Endgame
hanno “squarciato” la dimensione spazio tempo creando una realtà
alternativa, la stessa da cui proviene Quentin Beck aka
Mysterio. A quanto pare quindi esiste un altro
pianeta speculare al nostro che conferma l’esistenza di un
Multiverso, concetto fin troppo familiare ai fan
dei fumetti, ma ora, grazie alle parole di Tom
Holland, possiamo aggiungere un altro tassello al puzzle
dell’intricata trama del sequel di Homecoming.
L’attore si è lasciato scappare un
importante spoiler durante un evento promozionale, spiegando la
natura del rapporto tra Peter e Beck e la provenienza del
personaggio e degli Elementali, entità
misteriose che prenderanno d’assalto le capitali europee:
“In questo film Mysterio è in
realtà il mio nuovo migliore amico. Lavoreremo insieme per
combattere queste creature Elementali che sono arrivate passando da
una spaccatura dimensionale creata dallo schiocco delle dita di
Thanos“.
Dunque abbiamo la conferma di una
nota teoria? È a causa del gesto del Titano Pazzo (il primo dei tre
schiocchi finora avvenuti, se contiamo quello di Hulk e di Iron Man
in Endgame) che sulla Terra si sono aperti dei
portali attraverso cui hanno viaggiato gli abitanti del Multiverso?
Oppure è questa la versione dei fatti che Mysterio ha raccontato ai
personaggi, mentendo sulla realtà per ingannarli?
“Abbiamo dovuto esaminare
questo sequel in base alla portata di quello che è successo alla
fine di Endgame, vedendo tutte le cose folli e le domande che pone.
Quindi stiamo cercando di rispondere a una delle più importanti: la
timeline alternativa.” aveva raccontato il regista Jon Watts
in una recente intervista. “Alla fine di Endgame si sono aperte
così tante possibilità e Peter Parker è una delle poche persone sul
campo a occuparsi di questo argomento…“
Nel frattempo i Marvel Studios
hanno diffuso una manciata di nuove immagini ufficiali del film in
cui possiamo dare uno sguardo ravvicinato a tutti i protagonisti,
Nick Fury, Maria Hill, Mysterio, MJ, Ned, Happy Hogan e,
ovviamente, Peter Parker.
1 di 13
Spider-Man in Columbia
Pictures' SPIDER-MAN: FAR FROM HOME
Spider-Man in Columbia
Pictures' SPIDER-MAN: FAR FROM HOME.
Spider-Man in Columbia
Pictures' SPIDER-MAN: FAR FROM HOME
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Samuel L. Jackson and Jon
Favreau in Columbia Pictures' SPIDER-MAN: FAR FROM HOME.
Angourie Rice, Jacob
Batalon and Zendaya in Columbia Pictures' SPIDER-MAN: FAR FROM
HOME.
Samuel L. Jackson and Cobie
Smulders in Columbia Pictures' SPIDER-MAN: FAR FROM HOME.
Samuel L. Jackson and Cobie
Smulders in Columbia Pictures' SPIDER-MAN: FAR FROM HOME.
Diretto ancora una volta da
Jon Watts,
Spider-Man: Far From Homeè
arrivato nelle nostre sale il 10 luglio. Confermati nel cast del
film il protagonista Tom
Holland nei panni di Peter Parker, Marisa
Tomeiin quelli di zia May e Zendayain
quelli di Michelle,Samuel
L. Jacksonin quelli di Nick Fury
e Cobie
Smuldersin quelli di Maria Hill.
Jake
Gyllenhaal interpreterà invece Quentin
Beck, aka Mysterio, uno degli antagonisti
più noti dei fumetti su Spidey.
Di seguito la sinossi ufficiale:
In seguito agli eventi di
Avengers: Endgame, Spider-Man deve rafforzarsi per affrontare
nuove minacce in un mondo che non è più quello di prima. ‘Il nostro
amichevole Spider-Man di quartiere’ decide di partire per una
vacanza in Europa con i suoi migliori amici Ned, MJ e con il resto
del gruppo. I propositi di Peter di non indossare i panni del
supereroe per alcune settimane vengono meno quando decide, a
malincuore, di aiutare Nick Fury a svelare il mistero degli
attacchi di creature elementali che stanno creando scompiglio in
tutto il continente.
Per quanto riguarda le novità del
sequel, la tuta di metallo di Peter dovrebbe essere una
versione rimodellata di quella di Iron
Spider vista in Avengers: Infinity
War. Questa nuova tuta, prevede anche una nuova maschera,
con degli occhiali al posto delle orbite bianche, come da
tradizione, questo perché è ovvio che il personaggio abbia bisogno
di una nuova maschera dopo che la sua precedente è andata distrutta
su Titano, durante il confronto con Thanos e prima della sua
disintegrazione.
It Follows è il
film horror che ha riscosso molto successo negli ultimi anni e che
è pronto a diventare un film cult del suo genere.
Scritto, diretto e prodotto da
David Robert Mitchell, e con
Maika Monroe, questo film cerca di essere diverso dai
classici horror, sia per quanto riguarda la narrazione, sia per le
modalità visive.
Ecco, allora, dieci cose da
sapere su It Follows.
It Follows film
1. L’idea del film è venuta
al regista. Il concetto del
film deriva da un incubo ricorrente che il regista aveva. In
questo sogno, lui era sempre inseguito da un predatore che
camminava continuamente e lentamente verso di lui. Da qui, David Robert Mitchell ha pensato di realizzare
questo lungometraggio.
2. Un film che sembra un
sogno. Il ritmo temporale del film è stato mantenuto
ambiguo, in maniera intenzionale, per far sì che assomigli ad un
sogno. Alcune delle auto mostrate provengono da tempi più recenti.
Molte sembrano appartenere al periodo tra gli anni ’60 e la fine
degli anni ’80. I primi televisori CRT sono mostrati mentre i
personaggi guardano i film. Il conflitto tecnologico include Yara
ad un dispositivo mobile che sembra una conchiglia ma che è un
e-reader e che, a un certo punto, viene usato come sorgente di
luce. Inoltre, la ragazza, all’inizio del film, usa un cellulare e
guida un’auto moderna, con molti veicoli moderni in vista.
3. It come metafora
sessuale. Il mostruoso It viene spesso definito come una
metafora delle malattie sessualmente trasmissibili e della
promiscuità sessuale. Alla domanda sul concetto del film, il
regista David Robert Mitchell ha affermato: “l’idea di base è
quella di essere seguiti da qualcosa che assomigliava a persone
diverse, era molto lenta, e veniva sempre da un incubo ricorrente
che avevo quando ero bambino. Da adulto ho aggiunto l’aspetto
sessuale.
It Follows streaming
4. Il film è disponibile in
streaming digitale. Chi volesse vedere o rivedere It
Follows, è possibile farlo grazie alla sua presenza sulle
diverse piattaforme di streaming digitale, come Rakuten Tv, Chili,
Google Play, iTunes, Tim Vision e Netflix.
It Follows trailer
5. Un trailer da
brividi. Prima di mettersi a guardare un film come It
Follows, sarebbe meglio dare un occhio al
trailer, giusto per capire se possa essere un film adatto alla
propria persona e per far aumentare la tensione.
It Follows trama
6. Dalla spensieratezza
all’incubo. Jay è una ragazza di soli diciannove anni con
una vita che dovrebbe dividersi tra l’andare a scuola, frequentare
ragazzi e andare al lago ogni fine settimana. Tuttavia, dopo un
rapporto sessuale all’apparenza innocente, si rende conto di essere
perseguitata da delle strane visioni e di essere seguita da
un’entità poco chiara.
7. Trovare un modo per
poter vivere. Con questa sensazione che si fa sempre più
palpabile, Jay si trova a raccontare tutto ai suoi amici che
arrivano a crederle ciecamente e si uniranno per cercare di trovare
un modo per sfuggire a questi orrori e per depistare
definitivamente questo essere.
It Follows cast
8. Diversi attori hanno
dato vita al mostro. Un totale di undici attori ha
interpretato It o L’entità sullo schermo. In ordine cronologico,
gli attori che appaiono, facendo da corpo ospitante al mostro, sono
Ruby Harris, Ingrid Mortimer, Alexyss Spradlin, Mike
Lanier,
Olivia Luccardi, Charles Gertner, Bailey Spry,
Daniel Zovatto, Leisa Pulido, Don Hails e Ele
Bardha.
9. I nomi dei personaggi
alludono a classici horror. In It Follows, la
prima ragazza ad essere uccisa è Annie, che condivide il nome con
Annie Brackett, la prima ragazza uccisa in Halloween di
John Carpenter. In più, Jay è il diminutivo di
Jamie, con un chiaro riferimento a Jamie Lee Curtis che, come Jay, ha una sorella
di nome Kelly.
10. Muoiono in
pochi. Durante i cento minuti di durata del film, è
possibile notare come siano solo due persone a morire, tra cui una
giovane donna la cui gamba è piegata in un modo che non dovrebbe
essere, concentrandosi sulla qualità piuttosto che sulla
quantità.ù
Proseguono in Inghilterra le
riprese di Vedova Nera, lo standalone che vede di
nuovo protagonista Scarlett Johansson nei panni
della supereroina Marvel, stavolta cambiando location
e spostandosi dalle coste rocciose della Norvegia ad una foresta
dove l’attrice è stata vista interagire con un’auto e una
misteriosa casa mobile.
Secondo il Daily Mail, che ha
pubblicato le foto che trovate qui sotto, anche O-T
Fagbenle è stato avvistato sul set, e come confermato
nelle scorse settimane la star della serie The Handmaid’s
Tale vestirà i panni del principale antagonista del
film.
Resta da capire in che momento
della timeline del MCU è inserito il cinecomic, anche se le recenti
teorie basate sulle immagini finora disponibili suggeriscono che si
tratterà di un prequel ambientato prima di Iron Man
2, oppure che possa svolgersi addirittura dopo gli eventi
di Captain America:
Civil War, e non alla fine degli anni Novanta.
Nel frattempo godiamoci questi scatti rubati alla Johansson
mentre gira una delle scene.
Vi ricordiamo che il titolo di
lavorazione del film è “Blue Bayou” e che in regia c’è Cate
Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain
Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico
Marvel.
La sceneggiatura è stata riscritta
nei mesi scorsi da Ned Benson (The
Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme alla Johansson ci
saranno anche David Harbour, Florence
Pugh, e Rachel Weisz, ma i loro ruoli non
sono stati ancora rivelati.
Al momento non ci sono ulteriori
aggiornamenti sul film, né sui personaggi o le direzioni della
trama. Lo studio è invece determinato a mantenere la massima
segretezza intorno al progetto che, come saprete, rivedrà la
Johansson nei panni della spia sovietica Natasha Romanoff
presumibilmente prima degli eventi che l’hanno portata a diventare
un membro del team dei Vendicatori.
American Beauty è
uno di quei film che rimarrà un cult per la grazia e la
raffinatezza degli argomenti trattati, oltre che per le incredibili
permormance attoriali. Un film come questo, uscito nel 1999, è
riuscito a conquistare pubblico e critica per le sue indubbie
qualità, designando Sam Mendes come uno dei
migliori registi in circolazione.
Ecco, allora, dieci cose da
sapere su American Beauty.
American Beauty film
1. Un titolo
floreale.American Beauty deve il suo titolo ad
una tipologia di rose che, pur essendo carina e attraente in
partenza, è spesso incline a marcire sotto le radici e i rami della
pianta. Così, lo slogan “Guarda più vicino”, dice allo spettatore
che quando guardano oltre “la perfetta vita suburbana” troveranno
qualcosa di rancido alla radice.
2. Il film è nato per
caso. Secondo il suo discorso agli Oscar, lo sceneggiatore
Alan Ball era seduto alla piazza del World Trade
Center quando ha visto un sacchetto di carta fluttuante nel vento e
ne è stato ispirato per scrivere il film, che in origine era stato
concepito come una piecè teatrale.
3. Tutto è a
contrasto. Per tutta la durata del film, è possibile
osservare che vi sono presenti dei contrasti di qualcosa di rosso
su uno sfondo bianco. Alcuni esempi sono i petali di rosa rossa in
una vasca da bagno bianca e un soffitto bianco, il sangue sulla
camicia bianca e il pavimento bianco, la porta rossa circondata da
cornice e pareti bianche.
American Beauty streaming
4. Il film è disponibile in
streaming digitale. Chi volesse vedere o rivedere
American Beauty, è possibile farlo grazie alla sua
presenza sulle diverse piattaforme di streaming digitale, come
Rakuten Tv, Chili, Google Play e Netflix.
American Beauty cast
5. Chris Cooper è stato
l’ultimo attore ad essere scelto. Quando l’attore ha letto
per la prima volta la sceneggiatura, ha trovato il suo personaggio
esasperante e ha pensato se davvero doveva passare così tanto tempo
nella testa del suo personaggio. Secondo la moglie, Cooper era spaventato dal copione.
6. Non ci sono stati cambi
di casting.Kevin Spacey e Annette Bening furono entrambe le prima scelte
di Sam Mendes per i ruoli di Lester e Carolyn. In
origine, però, il ruolo di Lester Burnham fu offerto a
Chevey Chase e Tom Hanks (che poi ha recitato nel fil
successivo di Mendes, Era mio padre).
7. Il ruolo di Angela è
stato offerto a molte attrici. Per trovare l’interprete
perfetta per questo personaggio, sono state contattate
Kirsten Dunst, Sarah Michelle Gellar, Brittany Murphy
e Katie Holmes, ma tutte hanno rifiutato. In
seguito, è stata contattata anche Tiffani
Thiessen, ma ha fallito l’audizione. Infine, il ruolo è
andato a Mena Suvari.
American Beauty frasi
8. Un film fatto di frasi
iconiche. Un film come American Beauty non poteva
non essere generatore di frasi memorabili e destinate a rimanere
nell’immaginario collettivo. Ecco qualche esempio:
Ricordate quei poster con la
scritta “Oggi è il primo giorno del resto della tua vita”? Beh,
questo è vero per tutti i giorni tranne uno: il giorno che muori!
(Lester Burnham)
È difficile rimanere arrabbiati
quando c’è tanta bellezza nel mondo. (Lester
Burnham)
A volte c’è così tanta bellezza
nel mondo che non riesco ad accettarla. (Ricky
Fitts)
Mai sottovalutare il potere della
negazione. (Ricky Fitts)
Tutto quello che deve capitare,
capita, presto o tardi. (Angela Hayes)
American Beauty trama
9. Il racconto degli mesi
di vita. Il film si sviluppa attorno agli eventi che hanno
caratterizzato l’ultimo anno di vita di Lester. Sposato con
Carolyn, e sulla strada per il licenziamento, egli si infatua di
Angela, un’amica di sua figlia Jane. Sarà proprio la sua presenza a
far scatenare in lui delle pulsioni che non lo rendevano vivo da
così tanto tempo, tanto da prendere le redini della propria
vita.
10. Un film dal sapore
amaro. Quando il protagonista si accorge di aver svoltato,
di essere sicuro di sé e delle proprie scelte, si rende conto la
sua infatuazione per Angela è cambiata, si è affievolita. Tutto,
però, cambierà ancora quando il suo nuovo vicino di casa, l’ex
ufficiale dei Marines, padre di Ricky (il figlio è innamorato di
Jane) verrà a conoscenza della propria omosessualità.
Arriva in sala il 6 giugno
X-Men: Dark Phoenix, il nuovo capitolo della saga
dei Mutanti Marvel. A dirigere c’è
Simon Kinberg, che da produttore passa dietro alla
macchina da presa. Di seguito la nostra intervista a Sophie
Turner e Jessica Chastain, protagonista e
villain del film sui Mutanti Marvel.
[brid video=”419465″ player=”15690″ title=”XMen Dark Phoenix
intervista a Sophie Turner e Jessica Chastain”]
Scritto e diretto da Simon Kinberg,
il nuovo episodio è interpretato da Sophie Turner,
James McAvoy, Michael Fassbender, Jennifer Lawrence,
Nicholas Hoult, Tye Sheridan, Alexandra Shipp e Jessica
Chastain.
X-Men: Dark Phoenix, la trama
Dark Phoenix
tratterà la storia di uno dei personaggi più amati della saga degli
X-Men, Jean Grey, che si evolve nell’iconica DARK PHOENIX.
Nel corso di una pericolosa missione nello spazio, Jean viene
colpita da una potente forza cosmica che la trasforma in uno dei
più potenti mutanti di tutti i tempi. Lottando con questo potere
sempre più instabile e con i suoi demoni personali, Jean perde il
controllo e strappa qualsiasi legame con la famiglia degli X-Men,
minacciando di distruggere il pianeta. Il film è il più intenso ed
emozionante della saga, mai realizzato prima. È il culmine di
vent’anni di film dedicati agli X-Men, la famiglia di mutanti che
abbiamo amato e conosciuto deve affrontare il nemico più
devastante: uno di loro.
Lucky Red ha diffuso il trailer
ufficiale di La mia vita con John F. Donovan,
l’atteso e discusso film di Xavier Dolan. Nel cast
protagonisti Kit Harington,
Natalie Portman, Jacob Tremblay, Kathy Bates,
Susan Sarandon, Thandie Newton e Ben
Schnetzer.
Questa è una storia su come un
business ha avuto così paura di perdere un pubblico che riteneva
illetterato e limitato, che di fatto l’ha tenuto illetterato e
limitato per decenni! Qui si parla di noi come società. Di quello
che vogliamo, di quello che inseguiamo.
Ancora una volta un cast
d’eccezione per Xavier Dolan: in La mia vita con John F.
Donovan ad affiancare la star de Il trono di spade
Kit Harington, Jacob Tremblay e i premi Oscar
Natalie Portman, Kathy Bates e Susan Sarandon, un
film che segna il debutto hollywoodiano di Dolan e che vede
riportati sul grande schermo tutti i temi che lo hanno reso famoso
nel mondo: la relazione madre/figlio, l’omosessualità, l’infanzia.
Rupert Turner (Ben Schnetzer), giovane attore,
decide di raccontare la vera storia di John F. Donovan (Kit
Harington), star della televisione americana scomparsa
dieci anni prima, che in una corrispondenza epistolare gli aveva
aperto le porte del cuore, svelando i turbamenti di un segreto
celato agli occhi di tutti. Ne ripercorre così la vita e la
carriera, dall’ascesa al declino, causato da uno scandalo tutto da
dimostrare.
Arriva in sala il 6 giugno
X-Men: Dark Phoenix, il nuovo capitolo della saga
dei Mutanti Marvel. A dirigere c’è
Simon Kinberg, che da produttore passa dietro alla
macchina da presa. Di seguito la nostra intervista a
Michael Fassbender (Magneto) e James
McAvoy (Charles Xavier).
Dark Phoenix
tratterà la storia di uno dei personaggi più amati della saga degli
X-Men, Jean Grey, che si evolve nell’iconica DARK PHOENIX.
Nel corso di una pericolosa missione nello spazio, Jean viene
colpita da una potente forza cosmica che la trasforma in uno dei
più potenti mutanti di tutti i tempi. Lottando con questo potere
sempre più instabile e con i suoi demoni personali, Jean perde il
controllo e strappa qualsiasi legame con la famiglia degli X-Men,
minacciando di distruggere il pianeta. Il film è il più intenso ed
emozionante della saga, mai realizzato prima. È il culmine di
vent’anni di film dedicati agli X-Men, la famiglia di mutanti che
abbiamo amato e conosciuto deve affrontare il nemico più
devastante: uno di loro.
La fine di Game of
Thrones ha significato per tanti fan la conclusione di un
arco narrativo importante, un fenomeno mondiale che ha coinvolto
milioni e milioni di persone. Tuttavia, mentre i fan della serie
saranno impegnati a cercare una nuova serie a cui appassionarsi,
gli interpreti dello show HBO dovranno adesso farsi largo dopo aver
vissuto per quasi 10 anni in simbiosi con lo stesso ruolo.
Dato l’incredibile successo della
serie, non è stato difficile per gli attori (soprattutto per quelli
come Sophie
Turner o Maisie Williams che hanno
cominciato a lavorare proprio con Game of Thrones)
trovare altri ruoli appetibili per gli attori, per affrontare il
“passaggio” al grande schermo. Di seguito, ecco dove vedremo i
membri di quel cast, dopo Game of Thrones.
1ISAAC HEMPSTEAD WRIGHT (THE BLUE
MAURITIUS)
Dopo aver soffiato il trono di Westeros da
sotto al naso dei suoi pretendenti, Bran (Isaac) non è ancora
soddisfatto. Il suo interprete, Isaac, sarà protagonista di un film
di rapina, The Blue Mauritius. Segue la storia di
cinque ladri internazionali che stanno per rubare … un francobollo.
A quanto pare il francobollo più prezioso del mondo.
Ma
non è qui che finiscono i progetti cinematografici di Isaac.
L’attore ha anche in programma un altro film di fantascienza
intitolato Voyagers. Si tratta di una missione
spaziale che coinvolge dei bambini. I problemi sorgono quando il
loro capitano (apparentemente l’unico adulto a bordo) viene ucciso.
È fondamentalmente il Signore delle mosche nello spazio e,
fortunatamente.
La pellicola arriverà al cinema il 18 Luglio distribuito da
01 DISTRIBUTION.
Benedict Cumberbatch nei panni di
Thomas Edison e Michael Shannon in quelli di George Westinghouse
sono i protagonisti di EDISON – L’uomo che illuminò il
mondo. La storia della competizione epica e spietata tra i
due più grandi inventori dell’era industriale per stabilire quale
dei due sistemi elettrici avrebbe dominato il nuovo secolo.
Sostenuto da J.P. Morgan, Edison abbaglia il mondo illuminando
Manhattan, ma Westinghouse, aiutato da Nikola Tesla, riuscì ad
individuare alcuni pesanti difetti nel sistema a corrente continua
di Edison. Scatenando una vera “guerra della corrente”,
Westinghouse e Tesla puntano tutto sul sistema a corrente
alternata, una scelta rischiosa e pericolosa.
Diretto da Alfonso Gomez-Rejon
(Quel Fantastico Peggior Anno della Mia Vita) e scritto
dal drammaturgo Michael Mitnick (Sex Lives of our
Parents), EDISON – L’uomo che illuminò il
mondo annovera nel cast anche Katherine Waterston,
Nicholas Hoult, Tom Holland, Matthew Macfadyen e Tuppence
Middleton.
Dopo undici anni e ventidue film, ci
avviciniamo alla conclusione del primo grade atto del
MCU, inaugurato nel 2008
con Iron Man e culminato in Avengers:
Endgame. Ora è tempo di bilanci, ripercorrendo la
storia di questo fenomeno di successo che ha cambiato per sempre il
corso di Hollywood, e i volti degli attori che forse, abbiamo
dimenticato.
Ecco di seguito i più importanti:
1Ty Burrell
Chiunque interpreti sul piccolo e grande
schermo, nella testa degli spettatori Ty Burrell
sarà sempre e comunque il volto di Phil Dunphy, uno dei personaggi
della serie Modern Family.
Sarà per questo che la sua apparizione in
L’incredibile Hulk è stata del tutto dimenticata?
Forse, perché lo show americano è andato in onda l’anno successivo
all’uscita del cinecomic…
Predestination è
uno di quei film originali e brillanti che ha un gran potenziale
per diventare un cult e rimanere nell’immaginario collettivo per
diversi anni, a dispetto di come è stato accolto al momento della
sua uscita al cinema, avvenuta nel luglio del 2015.Anche se
ingiustamente sottovalutato dal pubblico, questo film ha un cast
stellare e decisamente talentuoso, in grado di sorreggere un film
complesso, quanto originale, come questo. Ecco, allora,
dieci cose da sapere su Predestination.
Predestination film
1. Nel film è stato
aggiunto un particolare. Il Fizzle Bomber non era incluso
nel lavoro originale. Presumibilmente, è stato incluso nel
film per fornire ulteriori conflitti e riempire il runtime. A
parte questa aggiunta e altri dettagli di sfondo modificati, il
lungometraggio rimane un adattamento cinematografico perfettamente
fedele al testo da cui è stato tratto.
2. C’è un riferimento a
Chernobyl. L’immagine delle scarpe Crosby, posta
all’inizio del film, è in realtà un ritratto del reattore numero
quattro esploso nella centrare elettrica di Chernobyl, scoppiato il
26 aprile del 1986.
3. Notare i
particolari. All’inizio del film, quando l’agente vede la
sua nuova faccia per la prima volta, dice “Sono cambiato così
tanto, dubito che mia madre mi riconoscerebbe…” e inizia a ridere.
Tutto ciò è piuttosto ironico, dato il fatto che lui/lei è la di
lui/lei madre.
Predestination streaming
4. Il film è disponibile
per lo streaming digitale. Chi volesse vedere o rivedere
Predestination, è possibile farlo grazie alla presenza del
lungometraggio sulle diverse piattaforme di streaming digitale,
come Chili, Google Play, Rakuten Tv e Tim Vision.
Predestination trailer
5. Un trailer
premonitore. Prima di mettersi a guardare l’intero
film, sarebbe opportuno dare un occhio al
trailer, per rendersi conto, in prima istanza, se il film possa
andare incontro ai propri gusti. Inoltre, vedere il trailer prima
del film potrebbe essere opportuno per creare una certa dose di
ansia e attesa adatte alla visione del lungometraggio.
Predestination cast
6. C’è voluto tempo per
trasformarsi in John. Sarah Snook è stata
molto paziente, poichè ha trascorso molto tempo per diventare John.
L’attrice, infatti, ha dovuto passare più di quattro ore, ogni
mattina delle riprese, nel reparto trucco, affinché si trasformasse
nel suo personaggio.
7. Viene mostrata la data
di un compleanno. In questo film il cast ha compreso anche
Ethan Hawke, che interpreta uno dei personaggi
principali. Ebbene, quando il suo personaggio guarda il proprio
orologio (8 minuti e 18 secondi), in realtà viene mostrato il suo
vero compleanno.
Predestination libro
8. Il film è un adattamento
cinematografico. Questo lungometraggio è stato tratto dal
racconto Tutti voi zombie di Robert A.
Heinlein, pubblicato nel 1959. Questo romanzo è stato
scritto in un solo giorno e racconta la storia di un intersessuale
che subisce un cambio di sesso mentre partorisce, diventando un
uomo. Dopo essere portato indietro nel tempo per incontrare la se
stessa passata, egli ha una relazione con questa ragazza, cioè se
stesso, scoprendosi essere frutto di quella relazione e rendendosi
di conto di essere madre, padre e anche figlio di se stesso.
9. C’è riferimento
all’autore del libro. Quando il barista si siede per la
prima volta alla macchina da scrivere, c’è una copia di
Stranger in a Strange Land di Robert A. Heinlein accanto
alla macchina da scrivere. Heinlein è l’autore del racconto
Tutti voi Zombie, romanzo su cui si basa il film.
Predestination trama
10. Una vita singolare per
un singolare agente. Un agente che viaggia nel tempo si
trova al suo ultimo incarico della carriera e dovrà catturare
l’unico criminale che gli è sfuggito nel corso del tempo. Così
facendo, il protagonista deve affrontare una serie di viaggi spazio
temporali, progettati per garantire l’applicazione della legge per
l’eternità.
Per mesi abbiamo seguito gli
aggiornamenti sulla gara tra Disney e Comcast per l’acquisto di
diritti cinematografici e televisivi in mano alla Fox, che per i
fan avrebbe significato il fatidico ritorno a casa di
X-Men e Fantastici Quattro.
Fortunatamente la vittoria è andata alla Disney, che in un
comunicato stampa ha dichiarato: “L’accordo offre a noi
l’opportunità di riunire sotto lo stesso tetto X-Men, Fantastici 4
e Deadpool, che con la famiglia Marvel potrebbero dare vita a mondi
più ricchi e complessi con storie interconnesse che il pubblico ha
dimostrato di amare.”
E secondo le ultime indiscrezioni
riportate dal sito Geeks WorldWide, il primo reboot ufficiale
arriverà nel 2022 ed avrà come protagonista la prima famiglia
Marvel creata da Stan Lee.
A quanto pare i Marvel Studios
starebbero pianificando il riavvio del franchise sui Fantastici
Quattro dopo i vari tentativi non sempre brillanti e apprezzati
dalla critica di Roger Corman, Tim
Story e Josh Trank, proprio per offrire
al grande pubblico una versione dei personaggi inedita con la
speranza di ottenere risultati migliori. Per farlo potrebbero
affidarsi al regista di Ant-Man e Ant-Man
and The Wasp Peyton Reed, che già l’anno scorso aveva
rivelato il suo interesse nel progetto.
“Ho sviluppato un’idea che ha
subito diversi cambiamenti con vari sceneggiatori”, ha
raccontato Reed, “E l’ambientazione si sarebbe ispirata ad
un’atmosfera da commedia musicale alla Beatles di A Hard Day’s
Night, con qualche licenza poetica rispetto ai fumetti
originali“.
Sarà davvero così o si tratta di un rumor senza fondamenta? Che
ne pensate?
Nei mesi che hanno
anticipato l’uscita di Avengers: Endgame e la fine della Fase 4,
Kevin Feige si era detto ancora incerto
sull’argomento, dichiarando che per il momento non c’erano sono
progetti concreti:
“Per ora ci siamo concentrati
sull’uscita di Ant-Man and The Wasp, poi finiremo la produzione di
Captain Marvel, il montaggio di Avengers 4 e le riprese di
Spider-Man: Far From Home, quindi sarà un anno piuttosto
impegnativo. […] Non potremo parlare di Fantastici 4 nel MCU finché
non ne avremo la certezza: ecco perché per adesso ho solo idee e
vaghi sogni sul loro arrivo“.
“La verità è che sono entusiasta
per tutti loro, e non sono solo per i nomi dei supereroi che
conosciamo già al cinema, ma per quel centinaia di personaggi che i
fumetti ci offrono. Ora che la Disney è così vicina dall’ottenere
l’ accesso a qualunque cosa, sento che il sogno di bambino si
realizzerà.”
Pets
2 – Vita da Animali (recensione),
il decimo film d’animazione della Illumination, è l’attesissimo
sequel della commedia campione d’incassi del 2016 che ha avuto il
miglior debutto di sempre per un film originale, arriva al cinema
distribuito da Universal Pictures.
Ricco della irriverenza e
dell’umorismo sovversivo tipico della Illumination, questo nuovo
capitolo esplora le vite e le emozioni dei nostri animali
domestici, il profondo legame che hanno con le famiglie che li
amano, e risponde alla domanda che incuriosisce da sempre chi ha un
animale domestico: cosa fanno veramente i loro cuccioli quando
rimangono soli in casa? Max il Terrier si trova di fronte ad
importanti cambiamenti di vita. La sua padrona ora è sposata e ha
un bambino, Liam. Max è talmente preoccupato di proteggere il
piccolo che sviluppa un tic nervoso. Nel frattempo, mentre il suo
padrone è assente, l’impavida Pomerania Gidget cerca di portare in
salvo il giochino preferito di Max da un appartamento pieno di
gatti, con l’aiuto dalla sua amica felina Chloe, che ha scoperto le
gioie dell’erba gatta. E l’adorabile quanto folle coniglio
Nevosetto ha dei deliri di onnipotenza pensando di essere un vero
supereroe da quando la sua proprietaria Molly inizia a vestirlo con
un costume da supereroe. Ma quando Daisy, un’ intrepida Shih Tzu,
chiede l’aiuto di Nevosetto per una missione pericolosa, dovrà
raccogliere il coraggio di diventare l’eroe che ha solo fatto finta
di essere.
Riusciranno Max, Nevosetto, Gidget
e il resto della banda a trovare il coraggio per affrontare le loro
più grandi paure?
Pets 2 – Vita Da
Animali(recensione)
vedrà il ritorno dello scrittore Brian Lynch
(Minions) ed è diretto nuovamente da Chris
Renaud (Cattivissimo Me series, Lorax).
Le voci italiane del film saranno di Alessandro
Cattelan (Max), Laura Chiatti (Gidget),
Francesco Mandelli (Nevosetto) e
Lillo (Duke).
Come riportato da The Wrap, il
candidato agli Emmy e star della serie Atlanta Brian Tyree
Henry si trova nelle fasi finali delle trattative per
ottenere un ruolo in A
Quiet Place 2, sequel scritto e diretto ancora una
volta da John Krasinski.
Già confermati nel cast
Emily Blunt, Millicent Simmonds e
Noah Jupe, che ritorneranno nei rispettivi ruoli
interpretati nel film del 2018, insieme a Cillian
Murphy, che secondo le ultime indiscrezioni dovrebbe
vestire i panni di un misterioso personaggio con cattive intenzioni
che si unirà al clan familiare sopravvissuto agli eventi del primo
film.
L’attore americano è noto al grande
pubblico per This Is Us, Vice
Principals, Hotel
Artemis, White Boy
Rick, Widows, If Beale
Street Could Talk e per aver doppiato Jefferson Davis in
Spider-Man: Un Nuovo Universo. Prossimamente lo
rivedremo in Child’s
Play, Superintelligence, The
Woman in the
Window, Joker, The
Outside Story, e Godzilla vs. Kong.
Vi ricordiamo che A Quiet
Place Part II (questo il titolo ufficiale) è atteso nelle
sale il 15 Maggio 2020, con le riprese che
partiranno già in estate nello stato di New York.
“Una piccola idea è diventata
più grande, e mentre la maggior parte dei sequel parla del ritorno
di un cattivo o del ritorno di un eroe, non volevo che il mio
andasse in questa direzione.” ha spiegato Krasinski in
un’intervista. “Di A
Quiet Place 2 abbiamo un mondo, e il resto
della popolazione che sta attraversando esattamente quella stessa
esperienza. Ci sono altri sopravvissuti? Cosa possiamo esplorare
ancora? Cosa accadrà dopo?“.
Vero e proprio caso cinematografico
della scorsa stagione, A
Quiet Place – Un Posto Tranquillo ha trasformato
l’esperienza cinematografica di milioni di spettatori proponendogli
uno spettacolo inedito.
La vicenda segue il viaggio di una
famiglia costretta a vivere nel silenzio per non cadere vittima di
misteriose creature che vengono attirate dai suoni. Consapevoli che
ogni minimo sussurro, ogni minimo passo, significa la morte, Evelyn
(Emily Blunt) e Lee (John Krasinski) sono determinati a trovare un
modo per proteggere i loro figli mentre tentano disperatamente di
contrattaccare.
È ufficialmente iniziato il conto
alla rovescia ad un anno esatto dall’uscita di Wonder Woman
1984, e per festeggiare la regista Patty
Jenkins ha condiviso su Twitter il nuovo poster del film
in cui debutta la “gold armor” di Diana Prince che i lettori dei
fumetti conosceranno grazie alle storie del 1997.
Sappiamo che il film si basa sulla
serie scritta da Brian Azzarello e Cliff Chiang, la coppia
responsabile del reboot della “New 52” per la DC nel 2011, ed è
probabile che il design del costume ricordi quello dell’artista
David Finch (forma simile, colore diverso) in cui l’eroina indossa
per la prima volta un’uniforme che copre sia braccia che gambe.
Altri paragoni del mondo del web
hanno accostato l’armatura di Diana a quelle degli X-Men o
Valchiria, la guerriera asgardiana vista di recente nel MCU interpretata da Tessa Thompson,
anche se l’intenzione della Warner Bros. suggerisce un adattamento
più o meno fedele alla gold armor di Kingdom Come;
in quella trama assistiamo al cambio generazionale dopo il ritiro
di Superman e Wonder Woman che provoca una calamità globale a causa
dello scontro tra nuovi supereroi e i loro antagonisti.
È qui che i vecchi membri della
Justice League abbandonano la “pensione” per mostrare ai giovani
eredi come affrontare i nemici, guidati da Lex Luthor e Captain
Marvel (Shazam), e per l’occasione Wonder Woman indossa un costume
d’oro a forma di aquila, lo stesso che compare nella locandina.
Il film è stato definito dal
produttore Charles Roven un sequel “inusuale”, che
poterà in scena lo stesso personaggio grazie al lavoro dello stesso
team creativo e che seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma
che i fan non dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale
definendo Wonder Woman 1984 “la prossima
iterazione della supereroina”.
“Il film racconterà un lasso di
tempo completamente diverso e lo spettatore avrà solo un assaggio
di ciò che che Diana ha fatto o affrontato negli anni intermedi.
Abbiamo cercato di mettere insieme una storia del tutto diversa che
potesse rispettare le stesse emozioni del passato, portare un sacco
di umorismo e molta azione coraggiosa. E soprattutto, toccare le
corde del cuore.“
Vi ricordiamo inoltre che l’ordine
cronologico del personaggio è stato già rimescolato, essendo stata
introdotta nell’era contemporanea di Batman v
Superman: Dawn of Justice per poi tornare al
vecchio secolo con Wonder Woman.
Il sequel vedrà
ancora Gal Gadot nei panni di Diana
Prince opposta a Kristen Wiig, scelta per
interpretare la villain Cheetah. Nel cast figureranno anche
Chris Pine (volto del redidivo Steve Trevor) e
Pedro Pascal, in un ruolo ancora misterioso.
By now you’ve heard: WB isn’t
going to Hall H this year. We’re so sad to miss you
there! And waiting until Dec. to start our official #WW84 campaign
in full– But the truth is… we can just… barely… wait…
pic.twitter.com/QllFzhYRA6
Ischia Film
Festival renderà un doveroso omaggio a Bernardo
Bertolucci, il grande Maestro scomparso lo scorso 26
novembre 2018. La manifestazione fondata da Michelangelo Messina, e
per il terzo anno consecutivo sotto la direzione artistica dello
stesso Messina con il critico e giornalista Boris Sollazzo, dedica
prima di tutto la mostra di quest’anno al regista premio Oscar per
L’ultimo imperatore. Sarà il cinquecentesco
Carcere Borbonico del Castello Aragonese di Ischia a ospitare
l’exhibition realizzata da Antonio Maraldi del Centro Cinema Città
di Cesena. Ventitre gigantografie che immergeranno i visitatori nei
più suggestivi set cinematografici di Bernardo Bertolucci, da
Il conformista a L’ultimo Imperatore, passando per
Novecento e Ultimo tango a Parigi. La mostra sarà
inaugurata venerdì 28 Giugno e sarà aperta al pubblico fino a
sabato 6 Luglio.
Non mancherà naturalmente anche il
modo più “naturale” per raccontare la straordinaria carriera di uno
dei più grandi autori di sempre. L’Ischia Film Festival lo farà
proiettando proprio Ultimo tango a Parigi, non a
caso proprio sullo schermo del Carcere Borbonico, un modo per
sottolineare il carattere rivoluzionario di un film che è una
pietra miliare nella storia del cinema. A raccontarne la storia e
l’importanza al pubblico sarà Augusto Sainati,
professore di Storia del cinema all’Università Suor Orsola
Benincasa e critico cinematografico. La proiezione si
inserisce nel quadro di un progetto di formazione per i docenti dei
licei che vede la collaborazione di diversi atenei in tutta
Italia.
L’Ischia Film Festival 2019 si terrà
29 giugno al 6 luglio 2019, realizzato con il contributo del
Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Generale
Cinema, della Regione Campania, del Comune d’Ischia, e con il
sostegno di Campari, BPER: Banca e Mini.
Storia
di una ladra di Libri è un film così delicato,
coinvolgente ed emozionante che ha conquistato il pubblico di mezzo
mondo.
Questo film, che rielabora una
serie di generi e cerca di rendere il pubblico protagonista della
storia, ha avuto un gran successo, grazie anche dall’omonimo libro
da cui è stato tratto. Ecco, allora, dieci cose da sapere
su Storia di una ladra di libri.
Storia di una ladra di libri
film
1. C’è un riferimento al
libro da cui il film è tratto. Uno dei libri che Liesel
legge a Max quando è malato, è in realtà il libro stesso da cui il
film è stato tratto e che contiene la frase “ciò che le è
venuto in mente era la polverosità del pavimento, la sensazione che
i suoi vestiti fossero più vicini a lei che indosso a lei, e
l’improvvisa consapevolezza che tutto ciò sarebbe stato
inutile”.
2. È stato realizzato un
poster d’epoca. Quando la protagonista arriva per la prima
volta a scuola, si può vedere un grande poster con molti volti.
Questa è una replica di un prodotto d’epoca, un poster raffigurante
i fenotipi ariani ideali secondo la regione. Dipinti da due artisti
con ossessione razziale, questi poster erano collocati in ogni
scuola e gli studenti erano costretti a memorizzarli.
Storia di una ladra di libri
streaming
3. Il film è disponibile in
streaming digitale. Chi volesse vedere o rivedere
Storia di una ladra di libri è possibile farlo grazie alla
sua presenza sulle varie piattaforme di streaming digitale legale
come Rakuten Tv, Chili, Google Play e Tim Vision.
Storia di una ladra di libri
libro
4. Il film è stato tratto
da un omonimo libro.Storia di una ladra di libri
è stato tratto da un omonimo libro del 2005, scritto da
Markus Zusak che ha avuto un grande successo. Il
film, infatti, ha avuto la sua trasposizione nel 2013, per mano di
Brian Percival.
5. Il libro è nato da una
serie di consultazioni. Markus Zusak, l’autore del romanzo
(inizialmente pubblicato con il titolo La bambina che salvava i
libri), ha consultato il Museo Ebraico di Sydney, il Museo
Ebraico di Monaco e l’Archivio della città di Monaco durante la
stesura del libro.
Storia di una ladra di libri
cast
6. Emily Watson è rimasta
nel suo personaggio. L’attrice ha deciso di rimanere nel
suo personaggio tutto il giorno, il che significava che tra una
ripresa e l’altra si comportava ancora come una donna tedesca
scontrosa. Questa condizione l’ha costretta a litigare
all’aeroporto quando ha reagito come avrebbe fatto il suo
personaggio al check-in, cosa che le causava alcuni problemi.
7. Per Geoffrey Rush questo
film è stata una sfida. Il suo più grande terrore, in
questa produzione, era lavorare con un bambino. Per poco, Rush non ha rifiutato la parte perché era
titubante dall’accettare il ruolo per il quale era stato
scritturato.
8. Sophie Nelisse ha vinto
il ruolo, superando migliaia di candidati. Quando i
produttori hanno iniziato a fare il casting del film, hanno deciso
di concentrarsi innanzitutto sulla ricerca della ragazza perfetta
per Liesel. I produttori hanno visto quasi un migliaio di candidati
per il ruolo, per poi scegliere Sophie Nelisse
grazie alla sua performance nel film canadese Monsieur
Lazhar.
Storia di una ladra di libri
trama
9. Una ragazzina come
protagonista. Questo
film è ambientato nella Germania della Seconda Guerra Mondiale
e la protagonista è Liesel, una ragazzina che è stata affidata ad
Hans Hubermann dalla madre, che è incapace di mantenerla. La
giovane protagonista fatica ad adattarsi a casa e a scuola, anche
perché non sa leggere.
10. Un rapporto tra padre e
figlia. La ragazzina trova un alleato nel papà adottivo,
che le insegna a leggere il suo primo libro e le fa nascere la
passione per la lettura. Piano piano, in lei aumenta l’amore per la
propria famiglia e scopre anche il valore dell’amicizia grazie a
Max.
Ancora distopia, generata come
sempre dallo scontro tra l’essere umano e la tecnologia da lui
inventata. Black Mirror torna dal 5
giugno su Netflix con tre nuovi episodi, dove
ripropone le tematiche che l’hanno resa celebre. Eppure qualcosa
sembra cambiato ulteriormente nella serie ideata da Charlie
Brooker, la quale ha lentamente intrapreso una strada che
sembra averle fatto perdere, volontariamente o meno, le
caratteristiche e i toni assunti inizialmente con le prime
due stagioni.
I tre nuovi episodi sono intitolati
Colpendo le vipere,
Pezzettini e Rachel, Jack e
Ashley Too e presentano come sempre personaggi e
storie sempre nuove. Nel primo di questi due ex compagni di studi,
Danny (Anthony
Mackie) e Karl, si ritrovano a giocare in una versione
VR del loro videogioco preferito, ma le lunghe partite notturne
porteranno ad una scoperta inaspettata. Nel secondo, invece, un
autista di car sharing londinese scatena una crisi internazionale
quando rapisce un dipendente di una società di social media.
Infine, nell’ultimo episodio, un’adolescente solitaria è
ossessionata dalla bambola robot con le sembianze della sua pop
star preferita, Ashley O (Miley
Cyrus), mentre la vita della vera Ashley inizia a
sgretolarsi.
Tre episodi che sembrano
sintetizzare le principali tematiche della serie, dalla riflessione
sulle nuove possibilità di realtà offerte dalla tecnologia, alle
conseguenze sociali di queste, per finire con un ragionamento sulla
celebrità nel mondo contemporaneo. A cambiare è però il punto di
vista con cui ci si approccia a queste tematiche, e a partire dalla
terza stagione si è adottata un’idea sempre più antropocentrica,
che tende a rimettere in discussione la dialettica tra tecnologia e
uomo, con quest’ultimo apparentemente sempre più in grado di
ottenere un maggior controllo.
C’è infatti poco o nulla di “black”
nelle nuove puntate della serie, che sembrano così perdere questa
componente ma non quella di un didascalismo e di un moralismo
piuttosto superflui. Niente più pugno nello stomaco dunque, benché
le basi di partenza da cui si generano gli episodi rivelino
comunque, in alcune occasioni, interessanti spunti di riflessione.
Il più affascinante di questi è probabilmente quello posto
dall’episodio Colpendo le vipere, dove si
portano in scena le sempre più attuali novità tecnologiche del
mondo dei videogiochi, novità che possono portare ad una perdita di
contatto con la realtà in favore di qualcosa che reale e realistico
lo è solo virtualmente. L’episodio, sulla scia di San
Junipero, ci consegna un ritratto dolce, intimo e
malinconico delle relazioni nel mondo di oggi, e di come siano
evolute di pari passo con l’evolvere della società.
Più discutibili invece i successivi
due episodi. In Pezzettini si affronta il
rapporto con i social network, in un modo attuale ma forse un po’
banale. A sorreggere la puntata ci pensa però una messa in scena
serrata attraverso cui si costruisce una buona tensione, e delle
convincenti interpretazioni da parte dei protagonisti.
In Rachel, Jack e
Ashley Too, certamente l’episodio più debole della
stagione, è la sceneggiatura a percorrere sentieri e costruire toni
inconsueti per la serie, arrivando ad una conclusione che già non
fornisce più particolari idee. Si riflette sullo status della
celebrità, con alcune intuizioni affascinanti ma trattate con
scarsa incisività.
L’intrattenimento è garantito,
certo, e con esso una serie di immagini ammalianti e personaggi
sfaccettati, ma l’impressione è che Black
Mirror stia iniziando a ripetersi, senza più la forza
espressiva che caratterizzava i primi episodi. La serie non ha
necessariamente bisogno di restare ancorata alle caratteristiche di
un tempo, ma anzi un’evoluzione sembra necessaria. Se questa non è
supportata da idee originali e forti però, l’interesse destato
nello spettatore non avrà modo di evolversi con essa, finendo con
l’affievolirsi. Brooker, ad ogni modo, mira a concentrarsi sempre
più sulla componente umana, ricercando probabilmente in essa la
base da cui partire per una redenzione a cui tutti sembrano
aspirare.
Il 6 giugno arriva in sala
X-Men: Dark Phoenix, il secondo tentativo, da
parte di Fox (dopo il disastro di X-Men: Conflitto
Finale), di portare al cinema la Saga di Fenice
Nera, la storia a fumetti della Marvel che vede protagonista Jean
Grey e l’entità cosmica, sceneggiata da Chris
Claremont con i disegni di Dave Cockrum e
John Byrne.
Ad oggi, l’arco narrativo pubblicato
nel corso degli anni ’80 dalla Marvel, rimane una delle storie più
affascinanti e riuscite dell’intera storia editoriale della
testata, motivo per cui i fan hanno atteso con ansia l’uscita del
film che vede Sophie Turner riprendere il ruolo di
Jean Grey.
Il film è l’esordio dietro alla
macchina da presa di Simon Kinberg, lo storico
produttore del franchise, che lavora con i mutanti dal 2000, quando
arrivò al cinema il primo film sugli X-Men.
Proprio a lui è stato affidato l’incarico di realizzare la
pellicola che dovrà segnare una chiusura ideale della serie, un
capitolo finale da tutti i punti di vista, che guarda al futuro
immaginando universi (condivisi) differenti.
La storia vede Jean Grey
protagonista di un incidente nello spazio, in cui il suo corpo
assorbe un’entità cosmica che si rifugia dentro di lei, amplifica i
suoi poteri e la rende allo stesso tempo molto instabile nel
controllo degli stessi.
X-Men: Dark
Phoenix, così come è stata raccontata da Kinberg, subisce
una netta semplificazione rispetto al testo originale e diventa una
sorta di coming of age, in cui l’adolescente combatte con i suoi
demoni per diventare donna, un rito di passaggio non troppo diverso
dai racconti di formazione di cui il cinema è pieno. Tutto questo
viene raccontato però all’interno del contesto fantasy
supereroistico, e non di eroi “comuni”, ma dei mutanti, che portano
una componente sociale e umana che non permette loro né di ergersi
a figure divine e cupe come si è tentato di fare con gli eroi della
DC, né li mette in condizione di unire eroismo e ironia, come
invece ha fatto così bene il Marvel Studios.
Il risultato, sia in fase di
sviluppo narrativo che di scrittura è un film un po’ incerto,
semplicissimo nella sua struttura eppure traballante, pieno di
troppi personaggi che non hanno il giusto spazio, una produzione
che sicuramente paga il prezzo del terremoto che ha travolto la Fox
durante la realizzazione stessa del film, ovvero l’acquisizione dello
studio da parte di Disney.
Il cast stellare di X-Men:
Dark Phoenix riesce benissimo a tenere testa al proprio
ruolo e alla propria fama, con un Michael
Fassbender che prova a dare dignità persino al Magneto
peggio scritto della storia del personaggio al cinema, e con
James McAvoy che, dopo lo shock di Apocalypse, ha adottato
finalmente il look calvo di Xavier e riesce comunque ad essere
convincente. Sprecata l’occasione di coinvolgere un’attrice del
calibro di Jessica Chastain nel film: la sua
aliena misteriosa sembra nient’altro che un mcguffin
piazzato in bella mostra per far procedere la storia.
Nonostante un paio di scelte davvero
suggestive e una cura notevole negli effetti visivi che,
soprattutto nelle scene con la Turner, costituiscono il principale
punto di interesse del film, X-Men: Dark Phoenix è
un’operazione che non convince per coerenza e non riesce a creare
un legame emotivo con i personaggi, aspetto su cui la produzione
sembra voler insistere.
Il film riesce comunque a consegnare
una sensazione di chiusura soprattutto nella scena finale (non post
credits), un omaggio onesto e appassionato a tutto ciò che è stato
fatto prima, dall’inizio della storia degli X-Men al cinema, fino
ad oggi.
Il futuro dei Mutanti Marvel è
adesso proiettato verso nuovi universi, affidato a chi ha
dimostrato di saper raccontare benissimo le storie dei supereroi.
Probabilmente a partire dal 2021, il destino dei ragazzi di Xavier
sarà tutto da riscrivere, nelle mani di un topo guantate di
bianco.
Lo scorso gennaio una scena
particolare del primo teaser trailer di
Spider-Man: Far
From Home vedeva Peter Parker volare tra i grattacieli
di New York e scattarsi qualche selfie con il suo telefono, e in
secondo piano apparire quella che sembra la Avengers
Tower (ex Stark Tower). Da lì il mistero:
a chi appartiene ora l’edificio?
Tra le soluzioni più logiche, anche
se paradossalmente improbabile, c’era quella che suggeriva il
ritorno sul grande schermo della Oscorp Industries
dopo le apparizioni nei tre film di Spider-Man di
Sam Raimi e nei due del franchise di The
Amazing Spider-Man. Entrambe le serie avevano raccontato
in lungo e in largo la loro tragedia familiare, concentrandosi
sulle figure di Norman e Harry, quindi l’ipotesi di un nuovo
riavvio nel MCU suonava alquanto sinistra.
Tuttavia il rumor twittato da Grace
Randolph di Beyond The Trailer nelle ultime ore sembrerebbe
confermare la teoria secondo cui in Far From Home
rivedremo le industrie Oscorp ancora al lavoro nel grattacielo che
prima ospitava i Vendicatori e che forse, dopo gli eventi di
Endgame, è stato preso
in affitto dai nuovi proprietari.
Questo significa che il sequel
offrirà allo spettatore l’ennesima versione di Green
Goblin, nei fumetti leader dei Dark Avengers? Che ne
pensate?
Diretto ancora una volta da
Jon Watts,
Spider-Man: Far From Homeè
arrivato nelle nostre sale il 10 luglio. Confermati nel cast del
film il protagonista Tom
Holland nei panni di Peter Parker, Marisa
Tomeiin quelli di zia May e Zendayain
quelli di Michelle,Samuel
L. Jacksonin quelli di Nick Fury
e Cobie
Smuldersin quelli di Maria Hill.
Jake
Gyllenhaal interpreterà invece Quentin
Beck, aka Mysterio, uno degli antagonisti
più noti dei fumetti su Spidey.
Di seguito la sinossi ufficiale:
In seguito agli eventi di
Avengers: Endgame, Spider-Man deve rafforzarsi per affrontare
nuove minacce in un mondo che non è più quello di prima. ‘Il nostro
amichevole Spider-Man di quartiere’ decide di partire per una
vacanza in Europa con i suoi migliori amici Ned, MJ e con il resto
del gruppo. I propositi di Peter di non indossare i panni del
supereroe per alcune settimane vengono meno quando decide, a
malincuore, di aiutare Nick Fury a svelare il mistero degli
attacchi di creature elementali che stanno creando scompiglio in
tutto il continente.
Per quanto riguarda le novità del
sequel, la tuta di metallo di Peter dovrebbe essere una
versione rimodellata di quella di Iron
Spider vista in Avengers: Infinity
War. Questa nuova tuta, prevede anche una nuova maschera,
con degli occhiali al posto delle orbite bianche, come da
tradizione, questo perché è ovvio che il personaggio abbia bisogno
di una nuova maschera dopo che la sua precedente è andata distrutta
su Titano, durante il confronto con Thanos e prima della sua
disintegrazione.
Dopo i primi test screening sono
trapelati in rete nuovi dettagli sulla trama di Joker, il film diretto
da Todd Phillips che vede protagonista Joaquin
Phoenix nei panni dell’iconico antagonista di Batman e che
arriverà nelle sale ad ottobre.
Ovviamente non abbiamo la certezza
che queste informazioni possano rivelarsi fondate, tuttavia è
interessante capire in che modo si muoverà la pellicola e in quali
direzioni (anche inaspettate) andrà il racconto del clown principe
del crimine…
1Quanto Joker vedremo?
Altri dettagli rivelano che Joker, almeno per
come lo conosciamo, comparirà soltanto negli ultimi trenta minuti e
che la performance di Phoenix è incredibile, degna della nomination
all’Oscar.
Arancia meccanica
è il film cult, firmato Stanley Kubrick, in grado
di analizzare il decadimento del mondo moderno e della spirale di
violenza a cui è condannato.
Sebbene a molti non sia piaciuto,
soprattutto all’epoca, questo film rimane incredibilmente e
spaventosamente attuale, tanto che ormai il titolo dei film viene
utilizzato per identificare i crimini di efferata violenza.
Ecco, allora, dieci cose da
sapere su Arancia meccanica.
Arancia meccanica film
1. Il Korova Milk Bar ha
origine russa. Il nome di questo bar deriva dalla parola
russa che indica la mucca. Moloko (scritto sul muro) significa
late. Le sculture del bar erano basate sul lavoro dello scultore
Allen Jones. Per quanto riguarda il latte,
Stanley Kubrick faceva svuotare i distributori
di latte, li faceva lavare e riempire ogni ora, mentre il latte
cagliava sotto le luci dello studio.
2. La scena di Cantando
sotto la pioggia non era stata sceneggiata.
Kubrick ha trascorso quattro giorni a sperimentare questa
scena, trovandola troppo convenzionale. Alla fine di avvicinò a
Malcolm McDowell e gli chiese se poteva
ballare. Hanno provato di nuovo la scena, questa volta con l’attore
che balla e canta l’unica canzone che riusciva a ricordare. Il
regista era così divertito che ha rapidamente acquistato i diritti
per Cantando sotto la pioggia per 10 mila dollari.
3. Il film è tratto
dall’omonimo libro.Arancia meccanica è tratto
dal romanzo omonimo scritto da Anthony Burgess nel
1962. In questo racconto viene immaginata una società futura
dominata dalla violenza, soprattutto giovanile, e dai nuovi metodi
per cercare di contrastarla.
Arancia meccanica streaming
4. Il film è disponibile in
streaming digitale. Chi volesse vedere o rivedere
Arancia Meccanica, è possibile farlo grazie alla sua
presenza sulle varie piattaforme di streaming digitale legale come
Rakuten Tv, Chili, Google Play, Tim Vision e Netflix.
Arancia meccanica frasi
5. Frasi di pubblica
memorabilità. Un film come Arancia meccanica è
diventato un cult non solo per la componente visiva e narrativa, ma
anche per le sue frasi. Ecco qualche esempio:
Oh deliziosa delizia e incanto.
Era piacere impiacentito e divenuto carne. Come piume di un raro
metallo spumato, o come un vino d’argento versato in nave spaziale.
Addio forza di gravità, mentre slusciavo… quali visioni
incantevoli! (Alexander DeLarge)
Stai attento. Stai bene attendo,
oh Dim, se della vita la continuazione a cuor ti sta.
(Alexander DeLarge)
Beh, io me ne vado via! Non mi
rivedrete mai più qua! Me la cavo da solo! Vi ringrazio molto e che
vi pesi sempre sulla coscienza! (Alexander
DeLarge)
Tu hai una bella casa, genitori
che ti amano, un cervello da non buttare via. Quindi ti ripeto,
caro Alexino, tieni la tua giovane delicata proboscide lontano dal
fango. Mi sono spiegato chiaro? (Signor
Deltoid)
Arancia meccanica significato
6. L’analisi di una società
repressiva. Questo film ha avuto modo di diventare un cult
generazionale anche per la capacità di analizzare una società,
contemporanea a Kubrick, che vivesse nella violenza e
nell’atteggiamento repressivo delle istituzioni, individuando come
una soluzione agli efferati crimini la limitazione delle scelte
libere.
Arancia meccanica trama
7. Esperimenti per
riprogrammare la mentalità. Alex è un giovane delinquente
che occupa il suo tempo a compiere atti vandalici e criminali
insieme ai suoi fedeli drughi, fino a che non viene arrestato. Con
il fine di uscire dal carcere, il giovane protagonista si sottopone
ad un esperimento innovativo di riprogrammazione mentale, chiamato
trattamento Ludovico.
Arancia meccanica cast
8. Per la scena della
tortura si è usato dell’anestetico. Gli occhi di
Malcom McDowell sono stati anestetizzati per le scene della
tortura, in modo da filmare per periodi di tempo senza troppi
disagi. Tuttavia, le sue cornee sono state ripetutamente graffiate
dalle serrature metalliche dello strumento utilizzato.
9. Un’attrice ha lasciato
la produzione del film. Girare la scena dello stupro è
stato così difficile per l’attrice originariamente scelta per il
ruolo che ha lasciato il film. La parte è stata rigirata con
Adrienne Corri, che si dice si sia infuriata per
il gran numero di ciak che Kubrick ha richiesto, sentendo che la
scena si sarebbe dovuta svolgere rapidamente.
10. Malcolm McDowel ha
scelto l’accento da dare al protagonista. L’attore ha
scelto di interpretare Alex parlando nel suo normale accento
inglese settentrionale invece di un accento cockney. L’attore
sentiva che il suo accento più morbido avrebbe messo in risalto un
interessante contrasto con la personalità minacciosa di Alex e lo
avrebbe aiutato a distinguersi tra i suoi amici.