L’uscita di Wonder
Woman 1984 è stata
di recente posticipata da giugno ad agosto 2020 a causa della
pandemia di Covid-19. In attesa di poter finalmente vedere sul
grande schermo il sequel diretto ancora una volta da Patty
Jenkins, arrivano delle interessanti dichiarazioni su un
possibile spin-off dedicato alle Amazzoni da parte
dell’attrice Connie Nielsen, che nel primo
Wonder
Woman aveva interpretato la regina Ippolita.
Intervista da
ComingSoon.net, infatti, la Nielsen ha parlato di un potenziale
spin-off del franchise dedicato alle Amazzoni, rivelando che non
solo lei amerebbe l’idea, ma anche il resto del cast. Alla fine del
2019, in occasione del Comic Con Experience di San Paolo, in
Brasile,
la regista Patty Jenkins aveva rivelato che lei e la Warner
Bros. stavano già pensando ad un possibile film interamente
dedicato alle guerriere e alla mitologia di Themyscira. All’epoca
la Jenkins disse che il progetto era “ancora tutto da
sviluppare.”
Cosa ne pensate? A voi piacerebbe uno spin-off sulle
Amazzoni?
Vi ricordiamo che Wonder
Woman 1984 uscirà il 14 agosto 2020. Il film
è stato definito dal produttore Charles Roven un sequel “inusuale“,
che poterà in scena lo stesso personaggio grazie al lavoro dello
stesso team creativo e che seguirà gli eventi del precedente
capitolo, ma che i fan non dovrebbero aspettarsi un seguito
tradizionale definendolo “la prossima iterazione della
supereroina”.
“Il film racconterà un lasso di
tempo completamente diverso e lo spettatore avrà solo un assaggio
di ciò che che Diana ha fatto o affrontato negli anni intermedi.
Abbiamo cercato di mettere insieme una storia del tutto diversa che
potesse rispettare le stesse emozioni del passato, portare un sacco
di umorismo e molta azione coraggiosa. E soprattutto, toccare le
corde del cuore.“
L’ordine cronologico del personaggio
è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era
contemporanea di Batman v
Superman: Dawn of Justice per poi tornare al
vecchio secolo con Wonder
Woman. Il sequel vedrà ancora Gal
Gadot nei panni di Diana Prince opposta
a Kristen
Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel
cast figureranno anche Chris
Pine (volto del redidivo Steve Trevor)
e Pedro
Pascal.
Arriva da
The Hollywood Reporter la notizia che Edgar Wright dirigerà l’adattamento
cinematografico del romanzo Set My Heart to Five
di Simon Stephenson. Al momento, però, non è
chiaro come si collocherà il progetto all’interno della schedule
del regista, già piena di diversi altri titoli in cantiere.
Il romanzo di Stephenson mescola
satira, fantascienza, narrativa di formazione e distopia, un mix di
generi che si rivelerà sicuramente congeniale allo stile di Wright,
come già dimostrato grazie alla Trilogia del Cornetto e a
Baby Driver. La storia è ambientata nel 2054 e segue le
vicende di un androide di nome Jared, che lavora come dentista. Un
giorno Jared scopre i film degli anni ’80 e ’90 e decide di
intraprendere una missione speciale: convincere gli umani che a lui
e agli altri androidi dovrebbe essere concessa la possibilità di
provare dei sentimenti. La missione lo condurrà attraverso un
viaggio lungo la costa occidentale degli Stati Uniti con
l’obiettivo di incontrare il suo programmatore e scrivere la
sceneggiatura di un film che sia in grado di cambiare il mondo.
Lo stesso Simon
Stephenson sarà coinvolto nell’adattamento cinematografico
in qualità di sceneggiatore. La Working Title si occuperà della
produzione, mentre la distribuzione è stata affidata alla Focus
Features, divisione della Universal Pictures.
Per quanto riguarda
Last Night in Soho, il nuovo film di Edgar Wright al quale il regista sta
attualmente lavorando, la pellicola dovrebbe arrivare nelle sale
americane il prossimo 8 ottobre (ma al momento l’attuale situazione
relativa alla pandemia di Covid-19 potrebbe far slittare
l’uscita).
Nel cast del film
figurano Anya
Taylor-Joy, Terence
Stamp, Diana Rigg, Matt
Smith e Thomasin McKenzie. Il regista
britannico ha definito il film come un thriller che si ispira alle
atmosfere di A Venezia… un dicembre rosso shocking (Don’t
Look Now) di Nicolas
Roeg e Repulsione di Roman
Polanski.
Tra i prossimi progetti di Wright
figura anche un documentario sulla rock
band Sparks, di cui il regista ha già
raccolto del materiale e filmato il concerto al O2 Forum Kentish
Town di Londra a Maggio 2018.
Scarlett Johansson tornerà a vestire i panni
di Natasha Romanoff nel prossimo film dei Marvel Studios, l’attesissimo
Black Widow che
purtroppo
è stato posticipato a data da destinarsi a causa della pandemia
di Covid-19 (sarebbe dovuto arrivare nelle sale americane il 1
maggio).
Come sappiamo, l’attrice candidata
all’Oscar per Storia di un matrimonio e JoJo Rabbit ha fatto il suo debutto nei panni
dell’eroina in
Iron Man 2 del 2010. Adesso, grazie a
Christopher Marc di HNE, abbiamo la possibilità di
dare uno sguardo al primissimo costume test della Johansson nei
panni di Vedova Nera per il film di Jon
Favreau.
Nell’immagine, il costume sembra
essere praticamente identico a quello che abbiamo visto nel film,
anche se forse è un tantino più aderente sulle spalle. La
differenza più grande è rappresentata ovviamente dai capelli di
Scarlett, poiché l’attrice nel film ha sfoggiato una parrucca
riccia.
La regia
di Black
Widow è stata affidata a Cate
Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain
Marvel) a dirigere un titolo dell’universo
cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è
stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of
Eleanor Rigby). Insieme alla Johansson ci saranno
anche David
Harbour, Florence
Pugh, e Rachel
Weisz.
L’attrice Carey
Mulligan vanta una filmografia composta ancora da pochi
titoli, ma questi sono tutti grandi successi di critica e di
pubblico. Grazie alla sua collaborazione con autori e attori
rinomati, la Mulligan ha così avuto modo di maturare e affermarsi,
ottenendo numerosi riconoscimenti di prestigio e venendo indicata
come una delle interpreti più promettenti della sua generazione.
Ecco 10 cose che non sai di Carey Mulligan.
9. Ha recitato in alcune
serie TV. Nel corso della sua carriera l’attrice non ha
mancato di comparire sul piccolo schermo, all’inizio della sua
carriera per Bleak House (2005) e The Amazing Mrs
Pritchard (2006), dove ricopre il ruolo di Emily Pritchard.
Compare in seguito in alcuni episodi delle serie Waking the
Dead (2007), Trial & Retribution (2006-2007) e
Doctor Who (2007). Dopo un periodo in cui si
è concentrata prevalentemente sul cinema, l’attrice torna in
televisione per The Walker (2015) e Collateral
(2018).
8. È stata nominata
all’Oscar. Nel 2010 la Mulligan riceve la sua prima
nomination all’Oscar come miglior attrice protagonista per il film
An Education. In questo interpreta una giovane ragazza dei
sobborghi di Londra, nel 1960. La sua esistenza verrà sconvolta nel
momento in cui nella sua vita entra un uomo con il doppio della sua
età. Si è trattato per il primo ruolo da protagonista per
l’attrice, che ha così avuto modo di sfoggiare il proprio talento
ottenendo importanti riconoscimenti.
Carey Mulligan: chi è suo
marito
7. È sposata. Dopo
aver avuto una frequentazione di circa un anno con l’attore
Shia
LaBeouf, conosciuto sul set di Wall Street – Il
denaro non dorme mai, l’attrice intraprende una relazione con
MarcusMumford, noto per essere
il cantante e leader del gruppo indie folk Mumford & Sons. I due si
sono in seguito sposati nell’aprile del 2012.
6. Hanno avuto due
figli. Particolarmente riservata, la coppia ha raramente
rilasciato informazioni riguardante la loro vita sentimentale. Tra
i pochi annunci fatti vi sono tuttavia quelli relativi alla nascita
dei loro due figli, rispettivamente nel 2015 e nel 2018. In seguito
alla loro nascita hanno ulteriormente evitato un’esposizione
mediatica delle loro vite.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Carey Mulligan in Il Grande
Gatsby
5. Ha saputo di aver vinto
il ruolo mentre era ad un party. Nel 2013 l’attrice aveva
già ottenuto una grande visibilità, ma fu probabilmente il ruolo di
Daisy nel film Il grande
Gatsby a farla conoscere ad un pubblico più vasto.
L’attrice fu informata dal regista Baz Luhrmann di
aver ottenuto la parte mentre era ad un importante evento di gala.
Per la gioia iniziò a piangere, facendo preoccupare le celebrità
che le stavano intorno.
4. Non è soddisfatta della
sua interpretazione. L’attrice ha ammesso di non essere
una fan della propria recitazione per questo film. Affermò infatti
di essersi sentita sopraffatta dall’imponenza del progetto, e per
questo per gli anni successivi decise di dedicarsi solo a progetti
di più piccola natura, dove fosse possibile concentrarsi
maggiormente su quanto si svolgeva.
Carey Mulligan in Suffragette
3. Non si è lavata i capelli
per settimane. Nel film Suffragette, la Mulligan
interpreta una delle donne che nella Londra del 1912 diedero vita
al movimento che richiedeva il diritto di voto per le donne. Per
calarsi meglio nel personaggio, e rappresentare la malsana
condizione delle donne dell’epoca, l’attrice decise di non lavarsi
i capelli per diverse settimane, così come di non ricorrere ad
alcun tipo di trucco, per rendere il suo personaggio più
realistico.
2. Ha apprezzato la presenza
di una sua co-protagonista. Nel film l’attrice recita
accanto ad Helena Bonham
Carter. Quest’ultima era solita dar vita a numerose
situazioni comiche, molte delle quali spesso comportarono
l’interruzione delle riprese. La Mulligan affermò che la presenza
della Carter si rivelò fondamentale per spezzare il velo di serietà
che si era instaurato durante il set.
Carey Mulligan: età e altezza
1. Carey Mulligan è nata a
Londra, Inghilterra, il 28 maggio 1985. L’attrice è alta
complessivamente 170 centimetri.
Tra gli attori della sua generazione
più interessanti a livello artistico, Garrett
Hedlund ha negli anni accresciuto la propria fama
partecipando a film mainstream e ad importanti opere d’autore. Si è
così affermato come attore completo, capace di ricoprire ruoli ben
diversi l’uno dall’altro. Negli ultimi anni ha poi consolidato il
proprio talento costruendo una filmografia di tutto rispetto.
Ecco 10 cose che non sai di Garrett Hedlund.
9. Ha recitato in una nota
serie TV. Nel 2018 l’attore partecipa alla serie
Mosaic, ideata e diretta da Steven
Soderbergh. Qui ricopre il ruolo di Joel Hurley,
aspirante artista che vive nella proprietà di Olivia, la
protagonista della storia. La particolarità della serie è quella di
essere costruita per essere interattiva. Essa può infatti essere
seguita come una normale serie TV, oppure lo spettatore può
interagire scegliendo, attraverso un’apposita app, da quale
prospettiva guardare la stessa trama.
Garrett Hedlund e Emma Roberts
8. Ha una relazione con
l’attrice. Dopo aver avuto una relazione di diversi anni
con l’attrice Kirsten
Dunst, l’attore ha reso noto di stare attualmente
frequentando l’attrice Emma
Roberts, nota per i suoi ruoli nella serie
American Horror Story. I due sono stati fotografati per la
prima volta insieme nell’aprile del 2019, e da allora hanno
mantenuto riservata la propria relazione.
Garrett Hedlund in Eragon
7. Aveva un ruolo nel film
fantasy. Tra i primi ruoli che hanno contribuito alla
popolarità dell’attore vi è quello di Murthag nel film fantasy
Eragon. Il suo personaggio è infatti tra i principali
all’interno della storia, impegnato a seguire il protagonista in
tutte le sue pericolose avventure, rivelandosi una spalla
fondamentale.
6. Ha anche doppiato il
personaggio. Parallelamente all’uscita del film in sala è
stato rilasciato un videogioco che ricalcava le avventure del
giovane Eragon. Qui Hedlund ha avuto modo di doppiare il
personaggio interpretato anche nel film. Questa rappresenta la
prima, e per ora unica, incursione dell’attore nel mondo del
doppiaggio.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Garrett Hedlund in Unbroken
5. Ha letto un prezioso
diario per prepararsi al ruolo. Per interpretare il ruolo
di John Fitzgerald, uno dei protagonisti del film
Unbroken, tratto ad una storia vera, l’attore si è
preparato leggendo articoli e libri a riguardo. In particolare, ha
avuto modo di consultare il diario personale del vero Fitzgerald,
dove egli annotava le proprie imprese e i propri pensieri. Per
Hedlund questo è stato fonte di grande aiuto per l’immedesimazione
nel personaggio.
4. Ha apprezzato molto il
lavoro svolto dalla regista.Unbroken segna il
ritorno alla regia per Angelina Jolie, con la
quale l’attore ha dichiarato di aver lavorato bene come poche altre
volte nella sua carriera. In particolare, è rimasto affascinato
dalla grande disponibilità della Jolie ad accogliere suggerimenti e
idee da parte degli attori, rendendo il set un posto decisamente
accogliente.
Garrett Hedlund è Patroclo in
Troy
3. È stato il suo primo
ruolo da attore. Esattamente un mese dopo essersi
trasferito a Los Angeles per inseguire il proprio desiderio di
diventare un attore, Hedlund viene scelto per il ruolo di Patroclo
nel film Troy. Per l’attore si è trattato di una grande
occasione, poiché pur ricoprendo un personaggio secondario ha avuto
modo di sfoggiare buone doti da interprete.
2. Ha messo su massa
muscolare. Per ricoprire il ruolo del guerriero Patroclo,
l’attore si è dovuto sottoporre ad un duro allenamento che lo ha
portato a guadagnare ben 13 chili di muscoli. Ciò era strettamente
necessario in un film che faceva della prestanza fisica uno dei
suoi punti chiave.
Garrett Hedlund: età e altezza
1. Garrett Hedlund è nato a
Roseau, in Minnesota, Stati Uniti, il 3 settembre 1984.
L’attore è alto complessivamente 186 centimetri.
La produzione di Jurassic
World: Dominion era partita ufficialmente lo
scorso 25 febbraio, ma dopo poche settimane le riprese sono state
sospese a causa dell’emergenza Coronavirus. Al momento non sappiamo
quando il regista Colin Trevorrow e il cast
torneranno sul set; sappiamo però che i lavori sul film non si sono
interrotti.
Come mostrato proprio da Trevorrow
attraverso il suo account Instagram, i lavori
su Jurassic
World: Dominion continuano: il regista, infatti,
ha postato un’immagine che lo ritrae intento a lavorare sul
materiale girato fino ad ora direttamente dalla sua abitazione. La
pandemia di Covid-19 ha spinto anche l’industria cinematografica ad
adottare – laddove possibile – delle misure precauzionali per
cercare di arginare i contagi: proprio per questo, diversi registi
e e tecnici dell’industria sono attualmente al lavoro sui propri
progetti da remoto.
Potete vedere il post condiviso da Colin
Trevorrow di seguito:
Jurassic
World: Dominionvedrà
sia Chris
Pratt che Bryce
Dallas Howard tornare nei loro ruoli. Insieme a
loro, ritroveremo anche Justice
Smith, Daniella Pineda, Jake
Johnson e Omar
Sy. Laura
Dern e Sam
Neill riprenderanno rispettivamente i ruoli che
avevano in Jurassic Park, rispettivamente la Dr.
Ellie Sattler e il Dr. Alan Grant. I personaggi sono stati visti
per l’ultima volta nelJurassic Park
3 del 2001. Un altro eroe
originale, Ian Malcolm, interpretato
da Jeff Goldblum, ha firmato per tornare
in Jurassic
World 3. Goldblum è stato visto l’ultima volta
in Jurassic World: Il Regno
Distrutto.
Alla regia torna Colin
Trevorrow, che ha pubblicato il
cortometraggio Battle at Big
Rock, i cui eventi sono ambientati un anno
dopo Jurassic World:
Il Regno Distrutto mostrando i dinosauri che
vivono nel nostro mondo e lottano per la sopravvivenza. Vi
ricordiamo che Jurassic
World 3 uscirà nelle sale l’11 giugno 2021.
Star Wars: L’Ascesa di Skywalker ha chiuso
ufficialmente la Saga degli Skywalker iniziata nel lontano 1977 con
Una Nuova Speranza, ma è anche il film che ha chiuso una
trilogia tanto amata quanto discussa, che ha letteralmente diviso
in due il fandom del popolare franchise.
Sappiamo quanto il film di J.J. Abrams abbia lasciato parecchie domande
nello spettatore, domande che hanno trovato risposta grazie al
romanzo basato sul film e pubblicato negli Stati Uniti lo scorso
marzo. Di recente, grazie ad un articolo di
Business Insider, è stato reso noto un estratto dal libro “The
Art of Star Wars: The Rise of
Skywalker” in cui il co-sceneggiatore del film Chris
Terrio parla del processo di scrittura di Episodio
IX, a sostegno di quanto la lavorazione del film sia stata
travagliata.
Potete leggere la traduzione dell’estratto di seguito:
“Non ho mai riscritto un film
così tante volte come L’Ascesa di Skywalker. Era come una marea.
Ogni mattina avevamo una nuova sceneggiatura. Continuavamo ad
impegnarci e impegnarci ancora, pensando ogni volta che non andasse
abbastanza bene. Non andava mai abbastanza bene. Il team produttivo
era così bravo che riusciva sempre ad adattarsi. Modificavamo
sempre tutto in corso d’opera: provavamo nuove cose, alcune non
andavano bene e altre erano alquanto ambiziose. Alcune cose lo
erano davvero troppo. Altre cose erano troppo complicate e altre
troppo semplici. Altre cose troppo nostalgiche, altre troppo
innovative o troppo strane. Cercavamo di trovare il giusto
equilibrio.”
Lucasfilm e il
regista J.J. Abrams uniscono ancora una
volta le forze per condurre gli spettatori in un epico viaggio
verso una galassia lontana lontana con Star
Wars: L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente
conclusione dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno
nuove leggende e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.
Il cast del film
comprende Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam
Driver, Daisy
Ridley, John
Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi Ackie, Domhnall
Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri Russell, Joonas
Suotamo, Kelly Marie Tran, con Ian
McDiarmid e Billy Dee
Williams.
Diretto da J.J. Abrams e prodotto da
Kathleen Kennedy, Abrams e Michelle Rejwan, Star
Wars: L’Ascesa di Skywalker è scritto da J.J. Abrams e
Chris Terrio, mentre Callum Greene, Tommy Gormley e Jason McGatlin
sono i produttori esecutivi.
Nella giornata di ieri abbiamo
appreso che la Sony Pictures – a causa dell’emergenza Covid-19 – ha
deciso di apportare
una serie di modifiche al calendario delle sue uscite
cinematografiche. A slittare di un anno sono stati anche film come
Morbius
e
Ghostbusters: Legacy, entrambi attesi
nelle sale per il prossimo luglio.
Pare però che a non subire alcun
tipo di stillamento – almeno per il momento – sia stato
Venom
2, l’attesissimo sequel del film con Tom
Hardy: sembra infatti che il cinecomic sia ancora
legato alla sua release originale, fissata per il prossimo 2
ottobre. Ma non è tutto: come leggiamo su
Deadline, pare che il primo trailer ufficiale sia in dirittura
d’arrivo, e che potrebbe fare il suo debutto nei prossimi
giorni.
Come già annunciato dal
finale del precedente capitolo, in Venom
2assisteremo allo scontro tra il simbionte
e Cletus Kasady, aka Carnage, uno
degli antagonisti più celebri dei fumetti su Spider-Man. Nel cast
del sequel anche Michelle
Williams (Fosse/Verdon) nei panni di Anne
Weying, Woody
Harrelson (Zombieland: Doppio colpo) nei panni di
Cletus Kasady/Carnage, Naomie Harris (No
Time to Die) nei panni di Shriek e l’attore
inglese Stephen Graham.
Nel frattempo è stato
ufficializzato anche il nome di Robert
Richardson in qualità di direttore della fotografia.
“Ciò che era rimasto inesplorato nel primo film esploderà nel
secondo, soprattutto grazie al personaggio centrale” ha
dichiarato Richardson, “Ma ora abbiamo Woody Harrelson, che
ovviamente farà la sua grande entrata, vedremo cos’altro accadrà
con la collaborazione tra Sony e Marvel.”
Vi ricordiamo
che Tom
Hardy tornerà a interpretare Eddie Brock anche
nel sequel di Venom, progetto già in sviluppo
dopo l’inaspettato successo al box office dello scorso autunno, e a
confermarlo è stata la produttrice Amy Pascal.
Proseguono le iniziative Sky per
l’emergenza Covid-19. Per contrastare il diffondersi del
Coronavirus siamo chiamati a stare ancora a casa, e Sky vuole
continuare ad essere vicina ai suoi abbonati in questo momento di
difficoltà.
Per questo dal 4 al 30 aprile Sky
accenderà due nuovi canali Cinema per tutti gli abbonati satellite,
fibra e digitale terrestre, senza costi aggiuntivi. Il canale Sky
Cinema #IoRestoACasa 1 (numero 310 di Sky, numero 471 sul digitale
terrestre) sarà dedicato all’entertainment per tutta la famiglia
con i film più recenti, i grandi cult del passato e prime visioni
tra cui Il giorno più bello del mondo di e con Alessandro Siani e Mio fratello
rincorre i dinosauri con Alessandro Gassmann e Isabella
Ragonese. Sarà inoltre l’occasione per rivedere alcuni classici con
l’indimenticabile Alberto Sordi, nell’anno del centenario della
nascita, ma anche iconiche commedie come Se scappi, ti sposo con
Julia Roberts e Richard Gere.
Sky Cinema #IoRestoACasa 2 (numero 311 di Sky, numero 473 sul
digitale terrestre) è il canale dell’adrenalina e delle emozioni
forti, che propone prime TV come Rambo – Last Blood, ovvero il
ritorno di Sylvester Stallone con il suo indimenticabile
personaggio, classici intramontabili come la Trilogia del dollaro
di Sergio Leone e grandi film italiani come Il primo re di Matteo
Rovere, Il traditore di Marco Bellocchio e Lo chiamavano Jeeg Robot
di Gabriele Mainetti.
I due canali saranno disponibili anche sull’app Sky Go per
guardarli su smartphone, tablet e PC, e un’ampia selezione dei loro
contenuti sarà fruibile anche on demand.
Inoltre, per il mese di aprile,
agli abbonati che hanno già tutti i pacchetti Sky saranno offerti,
ogni settimana, alcuni film su Primafila. Dopo il grande successo
de L’Immortale questa settimana i film disponibili saranno tre:
Cena con delitto: Knives Out, Godzilla II King of The Monsters e, per i bambini,
Il piccolo Yeti.
Rimarrà infine aperta per tutto il
mese di aprile la visione senza costi aggiuntivi dei canali Sport e
di quelli del pacchetto Famiglia per gli abbonati satellite e fibra
che non hanno sottoscritto l’abbonamento ai due pacchetti.
Queste nuove iniziative si aggiungono a quelle già avviate da Sky
per l’emergenza Covid-19 nelle scorse settimane tra cui l’apertura
di una selezione delle produzioni di Sky Arte in streaming gratuito
per tutti sul sito, con il meglio dei programmi sul patrimonio
artistico e culturale italiano, e il lancio di una campagna di
sensibilizzazione e raccolta fondi SKY#IoRestoACasa a sostegno
della Protezione Civile per l’acquisto di dispositivi di protezione
individuale per il personale sanitario e strumenti di ventilazione.
La donazione può essere effettuata direttamente sul Conto Corrente
n. 66387 (IBAN IT84Z0306905020100000066387) aperto presso la
Tesoreria Centrale dello Stato, intestato alla Presidenza del
Consiglio dei Ministri, Dipartimento della Protezione Civile, con
la causale SKY IoRestoACasa Covid 19.
Harry Potter
e il Principe Mezzosangue è il sesto film della
serie e rappresenta anche l’ultimo anno che il protagonista passa a
scuola. Dalle dichiarazioni di J.K. Rowling, sappiamo che alla fine
della guerra, sia Harry che Ron non completeranno mai gli studi,
mentre Hermione è l’unica che torna a Hogwarts per il suo sesto
anno di scuola.
Durante il suo sesto anno a scuola,
Harry si confronta con il misterioso principe Mezzosangue, che dà
il titolo al film (e al libro). Ma in che modo la storia è stata
portata sullo schermo? Come è stato adattato il film a partire
dalle pagine della Rowling?
L’inizio del Principe
Mezzosangue vede i Mangiamorte portare il caos nelle strade di
Londra e a Diagon Alley, in particolare. E, mentre è molto
interessante vedere Fenrir Greyback che rapisce Olivander dal suo
negozio, cosa che preannuncia gli sviluppi futuri ne I Doni della
Morte, l’inizio del libro è completamente diverso.
In realtà, il sesto libro di Harry
Potter inizia con Cornelius Caramel che parla con il Primo Ministro
Babbano, dicendogli che Lord Voldemort è tornato e che la sua
comunità è in grave pericolo. Durante questo scambio viene anche
rivelato che c’è un nuovo Ministro della Magia, Rufus Scrimgeour,
che però non vediamo fino all’inizio di Harry Potter e i Doni della
Morte Parte 1.
Il salvataggio di Harry dal
treno
Harry, credendo che Draco
Malfoy avesse sostituito suo padre Lucius trai ranghi dei
Mangiamorte, decide di intercettare una conversazione sull’Espresso
per Hogwarts, introducendosi nella carrozza del Serpeverde, sotto
il mantello dell’invisibilità. Ciò si ritorce contro di lui in modo
drammatico, perché Malfoy lo scopre e gli lancia una fattura
pietrificante, rompendogli anche il naso.
Nel libro, Ninfadora Tonks trova
Harry sul treno. Ma, nel film, è Luna Lovegood a scoprire Harry
nascosto sotto al mantello. Immaginiamo che, data la massiccia
presenza di Luna nel quinto capitolo, il personaggio sia stato un
po’ ampliato in alcuni momenti di questo film, alle spese di Tonks,
che invece viene messa in disparte… e non è la sola!
Remus e Tonks
Se non siete fan dei libri,
non ne saprete molto sulla bella e tormentata storia d’amore tra
Tonks e Remus, visto che nei film la loro parabola narrativa è
totalmente tagliata via e anzi, lo spettatore si troverà abbastanza
disorientato a vedere Tonks e Remus insieme come una coppia!
Il sesto libro spende lunghe pagine
a porre le basi per questa storia, raccontando di Tonks innamorata
di Lupin e lui invece restio ad intrecciare una relazione con lei a
causa della sua natura di Lupo Mannaro. Nel film li vediamo già una
coppia a inizio film, e questo lascia un po’ perplessi i
lettori.
Nessun incendio della Tana
Uno dei momenti più ricchi
di azione de Il Principe Mezzosangue è quando i Mangiamorte
lanciano un attacco contro Harry Potter, i Weasley e la stessa
Tana. Fenrir Greyback e Bellatrix Lestrange si recano lì nella
speranza di rapire il ragazzo e, una volta usciti, danno fuoco
all’amata dimora dei Weasley.
Si tratta di un avvenimento che non
accade nei libri. E questa decisione, per quanto sia elettrizzante
da guardare e aggiunge azione al film, sembra non combaciare con il
fatto che all’inizio di Harry Potter e i Doni della Morte Parte 1,
la Tana è perfettamente in piedi e integra, è anzi location nuziale
per Billy e Fleur.
I flashback sono ridotti
Nel libro, Harry spende una
buona parte del suo tempo nell’ufficio di Albus Silente, rivivendo
con il Preside molti ricordi, dello stesso Silente ma anche di
terzi, relativi al passato di Lord Voldemort. Sullo schermo si
vedono invece soltanto due ricordi: Silente che visita Tom Riddle
in un oscuro orfanotrofio di Londra e poi Tom che chiede al
professor Horace Lumacorno cosa sono gli Horcruxes.
Ma c’è molto di più nel materiale di
partenza! Non ci ci viene raccontato niente di Bob Ogden, Morfin
Gaunt, Marvolo Gaunt, Tom Riddle Sr. o addirittura Merope Gaunt –
la madre del Signore Oscuro – così come Honky l’elfo domestico e
Hepzibah Smith. Tutti personaggi che hanno avuto un loro peso
all’interno della storia di Voldemort.
La lotta con Malfoy
Nel film, Harry decide di
seguire Draco Malfoy, cosa di cui lo studente Serpeverde è a
conoscenza. Il duo si fronteggia a colpi di incantesimi, prima che
Harry usi il Sectumsempra, incantesimo “contro i nemici”
trovato nel diario del Principe, che quasi uccide Malfoy.
Le cose sono leggermente diverse nel
libro, tuttavia, prima di tutto è presente Mirtilla Malcontenta, ma
il personaggio non appare in nessun film dal Calice di Fuoco in
poi. E Malfoy non sa che Harry lo sta seguendo, il che lo spinge ad
attaccare per primo il “nemico” Grifondoro. Anche Malfoy appare
molto meno arrogante e pieno di sé, in questa scena.
Prima di morire, Silente congela
Harry
Ancora una volta, questa è
solo una piccola modifica, ma che non sembra avere molto senso. Nel
libro Il Principe Mezzosangue, Harry è congelato sotto il suo
mantello dell’invisibilità di Albus Silente per impedirgli di
interferire nel suo piano per morire per mano di Severus Piton,
piuttosto che per mano di Draco Malfoy.
Nel film, questo non succede. Snape
invece assicura a Harry che tutto va bene prima di andare a
uccidere Silente, in cima alla torre. Comprendiamo che questo gesto
ha fatto apparire Piton molto più malvagio, ma pensiamo ancora che
la versione originale degli eventi fosse migliore.
La grande battaglia tagliata
Nel libro, Harry e Silente
tornano dalla loro missione alla caverna per recuperare lo Horcrux
quando Hogwarts è ormai già sotto l’attacco dei Mangiamorte. Nei
libri si tratta di una specie di prova generale per la Battaglia di
Hogwarts che si svolgerà un anno dopo, ed è un momento davvero
bello da leggere.
I film, tuttavia, scelgono di
concentrare la scena di battaglia finale nell’ultimo capitolo,
senza “bruciarsi” quello che sarebbe dovuto accadere al sesto film.
Pertanto, nel film, Malfoy è uno dei pochi Mangiamorte sul posto e,
mentre si dà alla fuga con Piton, incendiando la Capanna di Hagrid,
non incontrano nessuno sulla loro strada, né studente né
insegnante, a parte Harry, ovviamente…
Nessuna spiegazione da parte di
Piton
Proprio mentre i
Mangiamorte tentano di fuggire, Harry fa un ultimo tentativo di
fermarli. Infuriato con Piton per aver ucciso Silente, prova a
usare uno degli incantesimi del libro di testo del Principe
Mezzosangue, ma il professore lo respinge con facilità. Piton si
rivela, quindi, come il Principe Mezzosangue, il possessore del suo
libro e l’inventore di tutti quegli incantesimi che hanno aiutato
Harry nel corso dell’anno scolastico.
Ma tutto questo è quello che
scopriamo dal film. Il libro in realtà spiega molto di più e anche
come tutto quello che è accaduto fino a quel momento abbia senso.
Piton era un mezzosangue e il nome da nubile di sua madre, prima di
sposare Tobias Piton, era Prince. Ecco perché ha scelto di
assegnarsi quel nome: in inglese Half Blood Prince.
Il funerale di Silente
La Warner Bros ha deciso di non
includere il funerale di Albus Silente nel montaggio finale del
film Il Principe Mezzosangue, credendo che sarebbe andato contro il
tono del film. Ma ci sarebbe piaciuto vederlo.
Sarebbe stato un momento toccante e
un’opportunità per molti, tra spettatori, lettori e personaggi
stessi di dire addio al preside di Hogwarts. Sarebbe stato anche un
piccolo omaggio all’intera saga prima della fine, visto che nel
libro, il funerale è affollatissimo di persone incontrate nel corso
dell’intera saga e sarebbe stato un bel modo di fare una specie di
re-cap prima degli ultimi capitoli.
Tornare
a vincere, il film di Gavin O’Connor
con protagonista il premio Oscar
Ben Affleck, a partire dal 23 aprile sarà disponibile per
l’acquisto e il noleggio in digitale (anche in 4K UHD) su Apple Tv,
Youtube, Google Play, TIMvision, Chili, Rakuten TV, PlayStation
Store, Microsoft Film & TV, e per il noleggio su Sky
Primafila, Infinity e VVVVID.
Una volta Jack
Cunningham (Ben Affleck) aveva una vita piena di
promesse. Al liceo era un fenomeno della pallacanestro con in mano
una borsa di studio universitaria, quando improvvisamente, per
motivi sconosciuti, decise di allontanarsi dal mondo del basket,
riunciando al proprio brillante futuro. Anni più tardi, Jack si
trova ad un passo dalla rovina, scatenata da una perdita
inenarrabile, annegando nell’alcolismo che gli era già costato un
matrimonio e qualunque altra speranza di vita migliore.
Quando gli viene
offerta la possibilità di allenare la squadra di pallacanestro del
suo vecchio liceo, lontana dagli anni gloriosi di un tempo, accetta
con riluttanza, sorprendendo soltanto lui stesso. Quando i ragazzi
iniziano a comportarsi da squadra e conseguentemente a vincere,
Jack crede di aver finalmente trovato una ragione per cui
combattere i demoni che lo hanno portato vicino alla rovina. Ma
basterà questo a riempire i suoi vuoti, a curare le profonde ferite
del suo passato e a condurlo sulla strada della redenzione?
Dopo averci introdotti nella Banca
di Spagna, e averci lasciato con il fiato sospeso per mesi, Il
professore e la sua ormai mitica squadra sono pronti a ripartire lì
dove li avevamo lasciati. Arriva infatti dal 3 aprile su Netflix la quarta stagione de La casa di
carta, l’ormai popolarissima serie spagnola. Più che
di una quarta stagione è in realtà più corretto parlare di una
quarta parte del racconto, pensato in sé come flusso unico e
inseparabile. Si ritrovano infatti sin da subito tutte le
caratteristiche che hanno reso particolarmente accattivante la
storia dell’ingegnoso gruppo di criminali, dall’azione ai limiti
del realistico sino alla costruzione di personaggi complessi, i cui
rapporti l’uno con l’altro sono sempre in equilibrio precario. Ed è
proprio su questo secondo aspetto che gli sceneggiatori puntano per
i nuovi episodi.
La terza parte della serie si
concludeva con evoluzioni impreviste nella rapina alla Banca di
Spagna. Il gruppo sembra sfaldarsi dall’interno, mentre il
Professore, (Alvaro
Morte) ascolta impotente l’uccisione dell’amata
Lisbona (Itziar
Ituño). La situazione è critica come non mai, e più
scorre il tempo più sembrano aumentare i problemi per la squadra di
criminali vestiti di rosso. E quando tutto sembrava non poter
andare peggio, ecco che proprio dall’interno della Banca in cui
sono rinchiusi si genera il nemico più temibile che il gruppo abbia
mai dovuto affrontare. Un nemico che renderà sempre più concreta la
paura della morte.
La casa di carta 4: l’amore e la
morte
Su questi due elementi si basa ora
più che mai il racconto. Amore e morte, ed ogni personaggio ne farà
esperienza in modi inaspettati. Il ritmo della serie sembra
rallentare, come a sottolineare la situazione di tregua temporanea
generatasi tra il gruppo capitanato dal Professore e la polizia.
Una tregua che permette così di spostare l’attenzione sui
personaggi, che costretti ad una convivenza forzata iniziano
inevitabilmente a svelare le proprie personalità, compresi i
desideri e le paure. Si ha la sensazione che tutti i rapporti
costruiti sin dall’inizio della serie fossero pensati per arrivare
a questo preciso punto, dove alcune cose cambieranno per
sempre.
Le coppie composte da Tokyo
(Úrsula
Corberó) e Rio (Miguel
Herrán), e da Denver (Jaime
Lorente) e Stoccolma (Esther
Acebo), arriveranno ora al loro momento di maggior
crisi. Attraverso questo i personaggi si troveranno di fronte ad
un’evoluzione necessaria, tanto per sé stessi quanto per la persona
amata. Ma proprio perché colti nel pieno di questo processo
risulteranno particolarmente vulnerabili, inclini anche all’errore
più banale. Ciò che però i primi episodi della quarta parte mettono
subito in chiaro è che anche il minimo errore può essere
fatale.
Se dunque fino ad ora si era
puntato sull’azione e sull’esplosività degli eventi, è giunto ora
il momento di un maggior studio dell’introspezione dei personaggi.
Questa attenzione nei loro confronti porta ad emergere il carattere
da “telenovelas” che è sempre stato latente nella serie, e che
trova ora il proprio momento di protagonismo. Lo si ritrova nel
modo marcato in cui vengono trattate le relazioni dei personaggi,
nei loro dialoghi composti di assoluti, nell’esasperazione di
determinate emozioni e stati d’animo. Con un po’ di pazienza,
questo aspetto risulterà tuttavia meno indigesto anche per coloro
che difficilmente dialogano con tale genere.
La casa di carta 4: la
recensione
La strada intrapresa dagli
sceneggiatori e dall’ideatore Álex Pina
non esclude però la sana azione che è elemento imprescindibile
della serie e del suo genere di riferimento, l’heist
movie. Grazie all’introduzione di un nuovo personaggio, che
diventa ben presto il villain del momento, si genereranno infatti
sequenze altamente dinamiche ed esplosive, rese tali anche da un
montaggio alternato che tramite flashback riporta indietro nel
passato, mostrando tanto la costruzione del piano per la rapina
quanto le origini di quello che è ora il nemico mortale del
gruppo.
Si scatena così quella tensione che
ha da sempre spinto nel voler continuare la visione,
nell’impazienza di sapere cosa ancora succederà, come evolverà la
situazione, come si comporteranno i personaggi. Ogni episodio
termina infatti con un gancio molto forte al successivo, rendendo
difficile rinunciare all’ormai noto binge watching. Questa
formula, in realtà, potrebbe sul lungo periodo stancare o perdere
la forza iniziale. Ecco perché concentrarsi ancor di più sui
personaggi, portare il pubblico a nutrire ancor più empatia nei
loro confronti, è un buon modo per generare l’impazienza di
iniziare subito l’episodio seguente.
La casa di carta
4 tenta dunque di rinnovarsi rimanendo la stessa. Si
pone in equilibrio tra l’azione e i personaggi, tra l’amore e la
morte, riuscendo a regalare, almeno dagli episodi potuti vedere in
anteprima (i primi 5 di 8), una nuova stagione degna delle
precedenti. Diversa, certamente, dimostrando di saper aggiustare il
tiro su quanto non aveva funzionato nella terza. La natura
irrealistica di determinate situazioni può infatti talvolta
compromettere la visione, ecco perché spostare l’attenzione sui
personaggi è per ora una gradita soluzione.
Quando la Disney ha acquistato la
Lucasfilm per molti, molti miliardi di dollari nel 2012, era
praticamente scritto che avremmo visto alcuni nuovi ingressi nel
franchise di Star Wars. Una nuova trilogia era
praticamente tutto ciò che i fan avrebbero potuto sperare, anche se
alla fine non ha fatto altro che dividere il pensiero degli amanti
della saga ambientata nella Galassia lontana, lontana…
Il Risveglio della Forza, diretto da J.J. Abrams, era pieno zeppo di fan service, e
in molti lo hanno “accusato” di aver semplicemente “rimpastato” la
struttura narrativa di Una Nuova Speranza. Al di là dei
punti di vista di ognuno, ecco 10 easter egg presenti in Episodio
VII di cui forse non eri a conoscenza:
Daniel Craig
Per molti, il personaggio di Unkar
Plutt interpretato da Simon Pegg è considerato come un cameo, ma
non lo è, dal momento che si tratta di un attore che interpreta un
personaggio che ha una precisa identità nella storia. Il vero cameo
de Il
Risveglio della Forza è, in realtà, quello di
Daniel Craig. Travestito da stormtrooper – quindi impossibile
da riconoscere – e con pochissime battute a disposizione, la star
di James Bond rappresenta davvero ciò che significa
“prendere parte ad un breve cameo”.
Parsec
Uno dei
buchi di trama più celebri della trilogia originale di Star Wars è legato al malinteso di
Han Solo sul modo in cui i parsec funzionano effettivamente in
termini scientifici. Piuttosto che essere un’unità di tempo come,
in tutta onestà, sembrano, in realtà rappresentano un’unità di
distanza. Lo spin-off Solo ci ha fornito una soluzione al
problema della rotta di Kessel superata da Han Solo e della sua lunghezza,
cercando quindi di sistemare quel buco narrativo in
“retrospettiva”: prima che quel film uscisse, però, Il
Risveglio della Forza mostrava a Rey e Solo che
discutevano proprio dei parsec
senza riconoscere – ancora una volta – la loro
inesattezza.
Warwick Davis
Warwick Davis sembra uno degli
attori più felici di tutti i tempi. Sembra amare veramente il suo
lavoro e adora mettere il suo talento al servizio di molti
franchise di lunga durata. Ha ottenuto la sua prima parte da
bambino, interpretando un Ewok ne Il Ritorno dello Jedi (ruolo che avrebbe poi ripreso
ne
L’Ascesa di Skywalker), ma è anche apparso in vari altri
episodi di Star
Wars interpretando altri personaggi. La sua presenza ne
Il
Risveglio della Forza è quasi invisibile: nel film
interpreta un Blarina molto particolare chiamato Wollivan, che
appare di sfuggita nella Cantina di Maz Kanata.
Le bandiere di Maz Kanata
Parlando di
Maz Kanata, un easter egg molto interessante arriva dalla scena che
ci conduce nella sua Cantina. Una volta superato il droide rosso
che fa la guardia fuori, ci imbattiamo in una selezione di
bandiere. Ognuna sembra essere collegata ad un diverso momento
della lunga tradizione di
Star Wars, che copre quasi tutta la mitologia, dai simboli
sull’armatura di Boba Fett a quei pochi mostrati nella folla
durante il pod race de
La Minaccia Fantasma.
I cameo perduti
J.J. Abrams è noto per aver diretto/creato molti franchise –
sia cinematografici che televisivi – di proporzioni immense, come
ad esempio la serie Lost e il reboot di Star
Trek. Alcuni membri del cast di Lost – serie che ha
cambiato la storia della serialità moderna (da molti considerata la
migliore di tutti i tempi) – compaiono in un breve cameo ne
Il
Risveglio della Forza: sono Greg Gunberg, Ken Leung e
Henry Ian Cusick.
“Questo è un salvataggio”
Al franchise di
Star Wars piace apertamente strizzare l’occhio ai film
del passato. Come tale, la frase “Ho una brutta sensazione al
riguardo” appare sempre (anche se in forme diverse) in ogni
singolo film.
J.J. Abrams è riuscito ad inserire ne Il
Risveglio della Forza anche un altro piccolo riferimento
alla saga, facendo dire a Finn “Questo è un salvataggio”
quando salva Poe. Si tratta di un riferimento a quando Luke salva
Leia e si presenta dicendo: “Sono qui per
salvarti”.
Il gioco Holochess
Nei film originali di
Star Wars, uno dei passatempi preferiti dei personaggi,
quando sono bloccati nel Millennium Falcon per giorni e giorni, è
il gioco Holochess. Si tratta di una partita a scacchi giocata con
strani mostri ologramma, in cui si dice che Chewie sia molto bravo
a barare… Ne Il
Risveglio della Forza, quando Finn sta vagando per il
Falcon, finisce per urtare la scacchiera ed accenderla
accidentalmente. La stessa scena viene ripresa anche ne
L’Ascesa di Skywalker.
Le voci di Yoda e Obi-Wan
Anche se non riusciamo a vedere Yoda
o Obi-Wan apparire come Fantasmi di Forza ne Il
Risveglio della Forza (e, ammettiamolo, lo desideravamo
disperatamente!), è possibile comunque ascoltare le loro voci.
Quando Rey tocca la spada laser di Luke e partono i ricordi circa
la sua famiglia e le sue origini, è possibile ascoltare sia le voci
di Alec Guinness che di Ewan McGregor nei panni di Obi-Wan, sia
quella del maestro Yoda.
I Gonks
Questo è un easter egg che
solo coloro che hanno più familiarità con la tradizione di Star Wars hanno potutot notare. Tecnicamente, si
tratta di droidi GNK, ma sono stati amorevolmente definiti Gonks
sin dalla loro introduzione nella trilogia originale. Non hanno mai
avuto un impatto sulla trama, ma
J.J. Abrams – ovviamente – voleva citarli in qualche modo…
Il Wilhelm Scream
Oltre alla presenza e all’influenza
dell’Imperatore Palpatine, c’è una cosa che collega tutti i film
della saga di
Star Wars: il Wilhelm Scream, un
effetto sonoro cinematografico costituito da un acuto
urlo di una persona che viene colpita o uccisa da qualcosa.
L’effetto è apparso per la prima volta al cinema nel 1953, quando
un personaggio chiamato Soldato Wilhelm ha urlato in L’indiana
bianca. Ne Il
Risveglio della Forza, può essere ascoltato all’inizio
quando un Soldato del Primo Ordine viene ucciso da un laser proprio
mentre Finn e Poe gli passano davanti. Sembra sempre un effetto
leggermente fuori posto, ma non sarebbe Star Wars senza di esso…
Michael Bay ha stretto un accordo con la
Sony Pictures. Il regista di
Armageddon, Pearl Harbor e della saga di Transformers ha accettato di produrre film e serie tv
originali attraverso la sua società di produzione.
Il regista e la Sony Pictures hanno
una lunga storia di collaborazione alle spalle, che risale al suo
debutto dietro la macchina da presa con Bad Boys,
trasformatosi in un franchise che ha dato vita a ben due sequel
(l’ultimo,
Bad Boys for Life,
è uscito lo scorso febbraio). Una collaborazione pluridecennale che
ha permesso a Bay di sottoscrivere un accordo pluriennale con la
Sony attraverso la sua società di produzione, la Bay Films.
Michael Bay firma un accordo
con Sony per film e serie tv originali
Michael Bay è reduce dal successo del film
targato Netflix
6 Underground, uno dei titoli più visti dello scorso anno
sulla popolare piattaforma di streaming. Il suo prossimo progetto
cinematografico – per Sony Pictures, appunto – sarà un dramma dal
titolo Black Five: Bay figurerà
come regista, mentre Ehren Kruger (Top Gun:
Maverick) è stato incaricato di firmare la sceneggiatura.
Benché per ora cast e trama non
siano stati rivelati, una prima descrizione del film riporta che
sarà ricco d’azione, il che è una costante nella filmografia di
Bay. Lo stesso regista americano avrà anche il ruolo di produttore
insieme al socio Erwin Stoff, con cui ha già collaborato per
13 Hours.
Durante una recente intervista con
Collider, Rebecca Hall è tornata a parlare di Iron Man 3, il terzo capitolo
dedicato all’avventure dell’eroe del MCU con protagonista Robert Downey Jr., in cui l’attrice ha
interpretato il ruolo di Maya Hansen, la
scienziata inventrice di Extremis, un siero sperimentale
rigenerante capace di guarire da lesioni invalidanti.
L’attrice ha rivelato che, in
origine, i piani relativi al suo personaggio erano molto diversi:
“Maya doveva essere una specie di… adesso non riesco a
ricordare con esattezza. Nella prima sceneggiatura che ho letto,
era nel film fino alla fine e, per farla breve, utilizzava quel
siero speciale – o qualunque cosa fosse – e salvava la situazione
compiendo questa sorta di atto di martirio. La visione che avevi di
lei cambiava perché sì, era cattiva, ma alla fine capivi che
cercava anche di diventare buona. Era una parte decisamente
migliore di ciò che avete visto nella versione finale del
film.”
Nel film Tony Stark deve combattere
contro un disturbo post traumatico da stress causato dall’invasione
dei Chitauri e al tempo stesso difendersi da un nuovo nemico, il
Mandarino, che minaccia di distruggere la sua vita e gli Stati
Uniti in generale.
Dwayne
Johnson pensa che Black
Adam potrebbe sconfiggere la
Justice League. Sappiamo quanto il
cinecomic DC sia
un progetto al quale “The Rock” tiene particolarmente, e in una
recente diretta su Instagram, l’attore
– oltre ad aver rivelato che
un sequel di Hobbs and Shaw è ufficialmente in
sviluppo – ha anche dichiarato che l’antieroe che interpreterà può
tranquillamente battere la Justice Leauge: “Che possibilità ha
la Justice League contro un tipo arrabbiato come Black Adam?
Nessuna!”, ha ammesso divertito l’attore.
Sempre nel corso della medesima
diretta, Dwayne
Johnson ha anche rivelato che le riprese del film
potrebbe non partire più a luglio, e che potrebbero subire gli
effetti dell’attuale pandemia di Covid-19, quindi essere rimandate.
Queste le sue dichiarazioni in merito:
“Tra le altre cose, sono molto
eccitato per Black Adam: mi sono allenato molto duramente per
questo ruolo, davvero tanto. Avremmo dovuto iniziare le riprese in
estate, a luglio, ma vedremo. Non sono del tutto sicuro che
succederà, cioè se inizieremo davvero a girare a luglio. Tutto
andrà nel modo in cui deve andare.”
Black
Adam, affidato alla regia di Jaume
Collet-Serra (Run all night, The Shallows),
arriverà nelle sale il 22 Dicembre 2021, con
le riprese che partiranno a Luglio 2020, come confermato nei mesi
scorsi dallo stesso Johnson. Il progetto originale della Warner
Bros. su Shazam! aveva previsto l’epico scontro tra
il supereroe e la sua nemesi, Black
Adam, una soluzione esclusa dalla sceneggiatura
per dedicarsi con più attenzione al protagonista e alla
sua origin story. E come annunciato nei mesi scorsi,
i piani per portare al cinema uno standalone con Dwayne
Johnson sono ancora vivi, e a quanto pare il film
dovrebbe ispirarsi ai lavori di Geoff Johns dei primi
anni Duemila.
“Questo progetto ha comportato
dei rischi, ed è stato una sfida. Anni fa volevamo introdurre due
origin story in un’unica sceneggiatura, e chi conosce i fumetti e
la mitologia dei fumetti saprà che Shazam è collegato a Black
Adam.” aveva raccontato l’attore in un
video. “Questo personaggio è un antieroe, o villain, e non
vedo l’ora di interpretarlo. Stiamo sviluppando il progetto che è
nel mio DNA da oltre dieci anni. Dovremmo iniziare a girare in un
anno e non potrei essere più eccitato all’idea“.
Il romanzo basato su Star Wars: L’Ascesa di
Skywalker continua a fornire ai fan dettagli
che sono stati omessi dal film di J.J. Abrams e
che hanno lasciato nello spettatore più domande che risposte. Di
recente, grazie ad un report di
ScreenRant, è stato spiegato come Rey era a conoscenza del
potere curativo della Forza quando nessun altro Jedi, in passato,
lo era mai stato.
Nel corso della trilogia sequel, i
fan hanno assistito ad una serie di nuovi poteri della Forza, tra
cui la possibilità di congelare un fulmine a mezz’aria, le famose
connessioni di Rey e Kylo Ren, e le proiezioni astrali di Luke
Skywalker attraverso la Galassia. Ne
L’Ascesa di Skywalker, è stato ancora di più evidenziato
come Rey e Kylo siano capaci di trasferire oggetti fisici tra loro
proprio grazie alla Forza e alla loro connessione.
Nel capitolo finale della Saga degli
Skywalker, però, abbiamo anche visto per la prima volta come la
Forza nasconda in sé anche un potere curativo (nonostante ciò fosse
stato mostrato in precedenza già in un episodio di The Mandalorian, prima che Episodio
IX arrivasse nelle sale). Rey lo usa in due momenti distinti
del film: per curare un serpente su Pasaana e, di nuovo, a seguito
del duello con le spada laser con Kylo su Kef Bir.
Mentre questo potere ha ampliato
ancora di più le sconfinate capacità della Forza, la sua
introduzione cinematografica ha lasciato gli spettatori con più di
una domanda: come ha imparato Rey a curare tramite la Forza? Perché
la Guarigione di Forza non era presente in nessuno dei film
precedenti? Per fortuna, il romanzo basato su L’Ascesa di Skywalker è in grado di fornirci una
risposta esaustiva.
Nel romanzo, durante
la scena in cui Rey cura il serpente, viene rivelato che ha letto
di quel potere della Forza negli antichi testi Jedi che ha preso
dal tempio di Ahch-To (sempre grazie a quei testi è anche riuscita
a riparare il cristallo Kyber nella spada laser di Luke
Skywalker).
Nel romanzo scritto
da Rae Carson si legger: “Ma ciò richiederebbe
una tecnica diversa, qualcosa che aveva imparato dai testi Jedi
quando stava riparando il cristallo kyber di Luke. Questa volta,
avrebbe dato.”
Lucasfilm e il
regista J.J. Abrams uniscono ancora una
volta le forze per condurre gli spettatori in un epico viaggio
verso una galassia lontana lontana con Star
Wars: L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente
conclusione dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno
nuove leggende e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.
Il cast del film
comprende Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam
Driver, Daisy
Ridley, John
Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi Ackie, Domhnall
Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri Russell, Joonas
Suotamo, Kelly Marie Tran, con Ian
McDiarmid e Billy Dee
Williams.
Diretto da J.J. Abrams e prodotto da
Kathleen Kennedy, Abrams e Michelle Rejwan, Star
Wars: L’Ascesa di Skywalker è scritto da J.J. Abrams
e Chris Terrio, mentre Callum Greene, Tommy Gormley e Jason
McGatlin sono i produttori esecutivi.
Volto popolare della televisione, ma
anche del cinema, statunitense, l’attore Jason
Sudeikis si è negli anni costruito una buona fama
affermandosi come personalità poliedrica. Sudeikis spazia infatti
dalla recitazione, al doppiaggio alla scrittura. Nella sua carriera
si annoverano titoli campioni d’incasso e celebri commedie.
Ecco 10 cose che non sai di Jason Sudeikis.
9. Ha preso parte a
produzioni televisive. L’attore ottiene una prima
notorietà sul piccolo schermo partecipando al celebre Saturday
Night Live. Recita poi nelle serie 30 Rock
(2007-2010), con Alec
Baldwin, C’è sempre il sole a Philadelphia
(2010-2011), Eastbound & Down (2012-2013),
Portlandia (2011-2014) e The Last Man on Earth
(2015-2018). Attualmente è impegnato nelle riprese della serie
Ted Lasso, dove ricopre il ruolo del protagonista.
8. È un apprezzato
doppiatore. Sudeikis si è negli anni distinto anche per la
sua attività di doppiatore. Debutta in tale ruolo nel 2013
partecipando al film Epic – Il mondo segreto, dove presta
la voce al personaggio di Bomba. È poi la voce di Holt Richter
nella serie animata The Cleveland Show (2009-2013),
ottenendo popolarità grazie al suo doppiaggio di Red, personaggio
protagonista di Angry Birds – Il film (2016) e Angry
Birds 2 – Nemici amici per sempre (2019).
Jason Sudeikis: chi è la sua
compagna
7. Ha una relazione con una
nota attrice. Nel tardo 2011 viene resa nota la sua
relazione con l’attrice Olivia Wilde, nota in
particolare per la serie Dr. House. Dopo due anni di
frequentazione, la coppia annuncia il fidanzamento nel gennaio del
2013. Danno in seguito vita a due figli, nati rispettivamente nel
2014 e nel 2016. Inoltre, al suo debutto come regista del film
La rivincita delle sfigate, la Wilde ha chiamato suo
marito a recitare nel ruolo di Jordan Brown.
Jason Sudeikis in The
Mandalorian
6. Ha avuto un cameo nella
serie di Star
Wars. L’attore è comparso nell’ottavo episodio della
serie TheMandalorian, dove insieme all’attore
Adam Pally ricoprono il ruolo di due stormtrooper
posti a guardia del celebre Baby Yoda. Il cameo dei due ha
particolarmente divertito i fan per i loro tentativi di sparare ad
un obiettivo ma mancandolo ogni volta.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Jason Sudeikis e Baby Yoda
5. Il suo cameo ha anche
fatto infuriare il Web. Sempre all’interno della
comparsata che l’attore compie all’interno dell’ottavo episodio, il
suo personaggio finisce con il prendersela fisicamente con il
piccolo Baby Yoda, personaggio amatissimo dai fan. Proprio tale
violenza è stata al centro di ironici commenti di guerra nello
stormtrooper reo di aver aggredito il piccolo alieno verde.
4. L’evento è stato aggiunto
alla sua pagina Wikipedia. In seguito a tale aggressione,
un anonimo utente ha aggiunto alla pagina Wikipedia dell’attore la
seguente dicitura: “Nel 2019, Sudeikis ha ottenuto un ruolo di
breve durata in The Mandalorian della Disney, come soldato
Speeder Bike. Il suo personaggio ha rapidamente guadagnato
l’infamia sui social media per aver colpito ripetutamente un
personaggio preferito dai fan nell’ultimo episodio di la
serie.” Quest’ultima affermazione è poi stata rimossa.
Jason Sudeikis e il Saturday Night
Live
3. È celebre per le sue
imitazioni. A partire dal 2005 l’attore è membro del cast
del Saturday Night Live, popolarissimo show televisivo.
Qui ha potuto costruire la propria carriera d’interprete dando vita
ad apprezzate imitazioni di personaggi famosi, come Joe
Biden, George W. Bush, Jon Bon Jovi, Simon Cowell e
Ricky
Gervays. Ha inoltre portato in scena personaggio
come Il Diavolo, il giudice della Maine Justice e l’ufficiale
Sikorsky.
Jason Sudeikis in Come ammazzare il
capo 2
2. Aveva avuto un’idea per
un crossover. Nella realizzazione del film Come
ammazzare il capo 2, l’attore aveva ipotizzato di far
incontrare i tre protagonisti con il trio di Una notte da
leoni. Tale idea fu tuttavia scartata, temendo che questa
avrebbe potuto distrarre inutilmente gli spettatori dalla storia su
cui invece il film si concentrava.
Jason Sudeikis: età e altezza
1. Jason Sudeikis è nato a
Fairfax, in Virginia, Stati Uniti, il 18 settembre 1975.
L’attore è alto complessivamente 184 centimetri.
Una delle scene più sinistre (e
probabilmente anche iconiche) di Suicide
Squad con protagonista il Joker di
Jared Leto, in realtà, nasconde un significato molto
meno “dark” di quanto si possa credere. Questo è quello che ha
rivelato il regista David
Ayer, di recente, attraverso il suo account
Twitter.
In Suicide
Squad, c’è una scena in cui il Joker, steso sul
pavimento, appare circondato da coltelli, pistole e altre tipologie
di armi, che insieme formano una sorta di cerchio perfetto. I fan
più attenti hanno notato che nella scena sono presenti anche delle
tutine da neonato: così, hanno chiesto ad Ayer se la cosa possa in
qualche modo significare che il Clown Principe del Crimine abbia
ucciso dei bambini.
La risposta del regista è stata la
seguente: “No, si tratta di qualcosa di molto più ‘innocente’.
Harley voleva una famiglia normale con Joker, e vedeva anche dei
figli nei suoi sogni. Ho pensato che probabilmente avrebbe
assillato Mr. J in merito al fatto di avere dei bambini. Così è
andato da Mr. Frost a fare compere di tutine. Il cerchio
rappresenta il modo in cui lui vede Harley.”
A proposito di Suicide
Squad,David
Ayer ha rivelato di recente che avrebbe potuto
dirigere il sequel. Dopo aver espresso attraverso i social
tutto il suo supporto e la sua
ammirazione nei confronti di James
Gunn, il regista ha rivelato a proposito
di The Suicide
Squadche gli sarebbe stata offerta la
possibilità di dirigerlo: “Mi è stato offerto di farlo, ma
ho preferito intraprendere un’altra strada”, ha spiegato
Ayer.
Tra gli interpreti italiani,
Rocco Papaleo è uno di quelli che meglio di altri
sa unire la comicità con toccanti note di dramma. Particolarmente
prolifico, l’attore ha dato vita negli ultimi anni a memorabili
interpretazioni, affermandosi anche per la sua generosità nei
confronti dei personaggi che ricopre. Ecco 10 cose che non
sai di Rocco Papaleo.
8. Ha ricevuto importanti
riconoscimenti. Per il suo primo film da regista,
Basilicata coast to coast, Papaleo ha ricevuto ben quattro
nomination ai David di Donatello, rispettivamente nelle categorie
di miglior sceneggiatura, miglior film, miglior musicista e miglior
regista esordiente. Trionfò infine in queste ultime due categorie.
Quell’anno era inoltre nominato come miglior attore non
protagonista per il fil Nessuno mi puògiudicare.
Rocco Papaleo: la sua vita
privata
7. È molto
riservato. L’attore ha sempre evitato che la sua vita
privata diventasse oggetto di conversazione. Negli infatti ha
rilasciato pochissime dichiarazioni a riguardo, evitando di
intrecciare la sfera sentimentale con quella lavorativa. Ad oggi,
infatti, non si hanno notizie certe riguardo sue frequentazioni o
storie d’amore.
6. È stato sposato.
Tra le poche cose note della vita sentimentale dell’attore vi è il
suo matrimonio con la scenografa Sonia Peng, di origine svizzera.
Non si conoscono le date né del loro matrimonio né della loro
separazione, ma i due sono rimasti in ottimi rapporti e continuano
a lavorare insieme su progetti in comune.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Rocco Papaleo e Sanremo
5. Ha condotto il celebre
festival. Nel 2012 l’attore viene chiamato a condurre il
festival di Sanremo accanto al cantante Gianni
Morandi. I due svelano da subito una grande chimica di
coppia, dando vita ad alcuni siparietti divenuti particolarmente
celebri e apprezzati. Papaleo si è infatti affermato come la vera
star di quell’anno, conquistando con la sua simpatia ma anche con
il suo talento attoriale.
Rocco Papaleo in Pinocchio
4. Ha interpretato un noto
personaggio. Nel film Pinocchio del 2019 e
diretto da Matteo
Garrone, l’attore ricopre il ruolo del Gatto, che
insieme alla Volpe forma la celebre coppia che porta il burattino
protagonista sulla strada della perdizione. Per ricoprire tale
ruolo, Papaleo si è sottoposto a diverse ore di trucco, necessarie
a fargli acquisire le sembianze del personaggio.
3. Aveva partecipato al
doppiaggio del film d’animazione. Ben prima di dar vita al
Gatto nella versione live action del racconto di Collodi, Papaleo
aveva partecipato in qualità di doppiatore al film d’animazione
Pinocchio,
diretto nel 2012 dal regista EnzoD’Alo. Qui egli dava voce al
perfido Mangiafoco, personaggio ricco di sfaccettature, capace di
essere tanto indulgente quanto minaccioso.
Rocco Papaleo a teatro
2. Ha dato vita ad un tour
teatrale. Prima di girare l’omonimo film, Papaleo aveva
portato in scena un tour di spettacoli teatrali intitolati
Basilicata coast to coast. Con questo l’attore rende
omaggio alla sua esperienza nel teatro-canzone, esibendosi insieme
ad altri musicisti in uno show composto di pensieri sparsi, rime e
parole che diventano musica, il tutto con un occhio alla Basilicata
e alle sue tradizioni.
Rocco Papaleo: età e altezza
1. Rocco Papaleo è nato
Lauria, in Basilicata, il 16 agosto 1958. L’attore è alto
complessivamente 172 centimetri.
Tra i più popolari e apprezzati
comici statunitensi, Will Ferrell si è negli anni
distinto per la sua capacità di costruire personaggi divenuti
iconici, tanto per il loro look quanto per il carattere. Nei
numerosi film campioni d’incassi a cui ha partecipato ha infatti
sempre rubato la scena ai propri colleghi, dimostrando un carisma
decisamente raro. Ecco 10 cose che non sai di Will
Ferrell.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Will Ferrell: la sua
filmografia
10. Ha recitato in celebri
commedie. Ferrell debutta al cinema nel 1997 con il film
Austin Powers – Il controspione, diventando poi
estremamente popolare grazie al film Zoolander (2000), di
e con Ben
Stiller. Inizia a quel punto a ricoprire ruoli da
protagonista nei film Elf -Un elfo di nome Buddy
(2003), Starsky & Hutch (2004), diTodd
Phillips, Anchorman – La leggenda di Ron
Burgundy (2004), Vita da strega (2005), con Nicole
Kidman, 2 single a nozze (2005),
con Owen
Wilson e Vince Vaugh,Vero come la finzione (2006), Fratellastri a 40
anni (2008), Candidato a
sorpresa (2012), Anchorman 2 – Fotti la notizia
(2013), Daddy’s Home
(2015), Zoolander 2
(2016), Holmes & Watson – 2 de menti al servizio della
regina (2018) e Downhill (2020).
9. È un affermato
produttore. Negli anni Ferrell si è distinto anche per il
suo impegno nella produzione, sia di film in cui ha anche recitato
come Candidato a sorpresa, Daddy’s Home e Holmens &
Watson, sia di film altrui. Tra questi si annoverano The
Wedding Party (2012), Hansel & Gretel – Cacciatori di
streghe (2013), Tammy (2014), Vice – L’uomo
nell’ombra (2018), Ibiza (2018) e La
rivincita delle sfigate (2019). È inoltre il produttore delle
serie Drunk History (2013-2019), I’m sorry
(2017-2019), Succession (2018-in corso), e Amiche per
la morte (2019).
8. Si è distinto come
doppiatore. Nel 2010 l’attore diventa particolarmente
popolare come doppiatore dopo aver prestato la propria voce al
protagonista del film d’animazione Megamind.
Tornerà poi in cabina di doppiaggio per i film The LEGO
Movie (2014) e The LEGO Movie 2 – Una nuova
avventura (2019), dove interpreta il Presidente Business.
Will Ferrell: chi è sua moglie
7. È sposato. Sul
set del film A Night at the Roxbury, del 1998, l’attore
conosce l’attrice svedese Viveca Paulin. I due
intraprendono una relazione arrivando al matrimonio due anni. Nel
corso degli anni la coppia darà vita a tre figli, nati
rispettivamente nel 2004, nel 2006 e nel 2010. Nonostante l’estrema
presenza cinematografica e televisiva dell’attore, questi è
riuscito a tenere separa la propria vita lavorativa da quella
personale, mantenuta più riservata.
Will Ferrell in The Office
6. È stato guest star per la
nota serie. L’attore compare nell’episodio 19 della
settima stagione di The Office. Qui ricopre il ruolo di
Deangelo Vickers, chiamato a sostituire il precedente manager,
interpretato da Steve
Carell, nella direzione della Dunder Mifflin. Il suo
personaggio si rivelerà particolarmente incompetente e severo con i
dipendenti, ma per loro fortuna un incidente lo lascerà in stato
comatoso, portandolo così ad un’apparizione in scena di appena
quattro episodi.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Will Ferrell in Elf – Un elfo di
nome Buddy
5. Ha avuto problemi con i
dolciumi. Nel film è presente una scena che vede l’attore
protagonista di un’abbuffata di dolci e caramelle. Questa dovette
essere girata due volte, poiché la prima l’attore vomitò per la
gran quantità di dolciumi ingurgitata. Sempre per via di ciò, per
buona parte delle riprese l’attore soffrì di mal di testa come
reazione agli zuccheri acquisiti.
4. Non era la prima scelta
per il ruolo. Quando la sceneggiatura del film venne
scritta, l’attore designato per ricoprire il ruolo dell’elfo Buddy
era Jim Carrey. In seguito, tuttavia, questi
rifiutò la parte. La produzione iniziò dunque a cercare un
sostituto, scegliendo infine Ferrell, divenuto icona comica in
seguito al successo di Zoolander.
3. Si è rifiutato di
riprendere il ruolo. Nel 2013 iniziarono a circolare le
voci circa un sequel del film. L’intenzione dei produttori era
infatti di realizzare nuove avventure dell’elfo Buddy, dato il
successo del primo film. Tuttavia il progetto si fermò in seguito
al rifiuto di Ferrell. Nonostante gli fossero stati offerti 29
milioni di dollari, l’attore preferì non riprendere il ruolo,
sentendo che realizzare un sequel poteva essere troppo rischioso e
superfluo.
Will Ferrell e Chad Smith
2. Ha una forte somiglianza
con il noto batterista. Per anni in rete sono state
fornite prove della concreta somiglianza tra l’attore e il
batterista del gruppo Red Hot Chili Peppers. A metterli a confronto
una volta per tutte è stato il conduttore Jimmy Fallon, che nel suo
show ha fatto incontrare i due, vestiti esattamente nello stesso
modo. A quel punto si è resa evidente la reale somiglianza, ma
anche le rispettive peculiarità.
Will Ferrell: età e altezza
1. Will Ferrell è nato a
Irvine, California, Stati Uniti, il 16 luglio 1967.
L’attore è alto complessivamente 191 centimetri.
Stando a quanto rivelato da
Dwayne
Johnson, sarebbe ufficialmente in sviluppo uno sequel
di
Hobbs and Shaw, primo spin-off del franchise
di Fast and Furious con
protagonisti “The
Rock” e Jason
Statham, uscito nelle sale lo scorso anno. Lo spin-off
non ha ricevuto la stessa accoglienza riservata nel corso degli
anni ai film della saga principale, ma ha comunque ottenuto
discreti risultati al box office mondiale ed è stato apprezzato
tanto dalla critica quanto dal pubblico.
Durante lo scorso weekend,
Dwayne
Johnson ha tenuto un Q&A su Instagram durante il quale ha confermato
lo sviluppo di un sequel di
Hobbs and Shaw:“Stiamo sviluppando il
prossimo film adesso, il prossimo Hobbs and Shaw, e sono veramente
eccitato all’idea”, ha dichiarato “The Rock”. L’attore ha poi
specificato che attualmente lui ed il team dietro il film sono
impegnati a capire quale direzione far prendere alla storia.
In passato, a proposito di un
possibile sequel di Hobbs
and Shaw,
il produttore Hiram Garcia aveva dichiarato: “Ne stiamo
parlando, perché siamo rimasti così contenti di come è andato al
botteghino. Lo studio era davvero felice e ci sono state tante
conversazioni riguardanti le future direzioni di trama per i
personaggi. Ovviamente ora la priorità è Fast & Furious 9, che sta
per uscire nelle sale, e sono sicuro che otterrà grandi
numeri.”
Diretto daDavid
Leitch (Deadpool 2) e
scritto da Chris Morgan, il film ha visto protagonisti insieme a
Johnson e Statham anche le new entry Vanessa
Kirby e Idris
Elba.
Per quanto riguarda la saga
principale di Fast and Furious, sappiamo
che il nono capitolo, F9,
che sarebbe dovuto arrivare nelle sale il prossimo mese,
è stato ufficialmente rimandato al prossimo anno (precisamente
ad aprile del 2021) a causa della pandemia di Covid-19.
In Fast and Furious
9 reciteranno i veterani del
franchise Vin
Diesel, Charlize
Theron, John
Cena, Michelle
Rodriguez, Jordana
Brewster, Ludacris, Tyrese
Gibson e Helen Mirren. Nel cast
anche Michael
Rooker e Cardi B.
La regia sarà firmata
da Justin Lin, già regista di numerosi
capitoli del franchise, mentre la release del film è stata spostata
all’aprile 2021(inizialmente il film sarebbe
dovuto arrivare al cinema nel 2020).
L’attore Matthew
Macfadyen si è negli anni guadagnato una buona notorietà
recitato in celebri film, spaziando nei generi ma dimostrando una
predilezione per i lungometraggi in costume. È stato infatti
interprete di alcune celebri trasposizioni di noti romanzi
dell’Ottocento, con cui ha potuto distinguersi e ottenere
riconoscimenti da parte di critica e pubblico.
Ecco 10 cose che non sai di
Matthew Macfadyen.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Matthew Macfadyen: i suoi film e i
programmi televisivi
9. Ha preso parte a
produzioni televisive. Parallelamente alla carriera
cinematografica, l’attore recita anche per il piccolo schermo. È
stato infatti uno dei protagonisti della serie I pilastri della
Terra (2010), e ottiene notorietà come Tom Quinn in
Spooks (2002-2011). Recita poi anche in Ripper
Street (2012-2016), Enfield – Oscure presenze (2015)
e Casa Howard (2017). Dal 2018 interpreta il personaggio
Tom nella serie Succession, recitando accanto all’attore
Brian
Cox.
Matthew Macfadyen: moglie e
figli
8. Ha sposato una sua
collega. Sul set della serie Spooks Macfadyen
conosce l’attrice Keeley Hawes, nota anche per la
serie I Durrell – La mia famiglia e altri animali. I due
si sposano nel 2004, dando poi alla luce due figli, rispettivamente
nel 2004 e nel 2006. Insieme a loro vive anche il figlio che
l’attrice aveva avuto da un precedente matrimonio.
7. Hanno recitato altre
volte insieme. Oltre ad aver condiviso il set della serie
Spooks, i due attori sono tornati a recitare insieme nel
film Funeral Party, rispettivamente nei ruoli dei coniugi
Daniel e Jane. I due si ritrovano al funerale del padre di lui,
dove alcuni segreti in grado di sconvolgere la famiglia
rischieranno di venire a galla.
Matthew Macfadyen è Mr. Darcy
6. Ha interpretato il
celebre peronaggio. Nel 2006 l’attore ottiene grande
popolarità recitando nel ruolo di Mr. Darcy nel film Orgoglio e
pregiudizio. Questi è il più noto personaggio maschile del
romanzo, e incarna l’archetipo dell’eroe romantico altero e
introverso.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
5. Ha avuto difficoltà con
la nebbia presente sul set. L’attore ha rivelato di non
essere dotato di un buona vista, ma che per le riprese dovette
necessariamente recitare senza occhiali. A creargli problemi furono
in particolare le riprese svoltesi la mattina presto, quando il set
era circondato da nebbia. Affinché sapesse in che direzione doveva
muoversi, l’attore seguiva il drappo rosso che il regista gli
sventolava da dietro la macchina da presa.
4. Un momento speciale è
nato durante i provini.Il quasi
bacio durante la scena sotto la pioggia è stato un momento
particolarmente intenso per Macfadyen. Questo èemerso per la prima volta durante il suo screentest con Keira
Knightley, per via della loro chimica di coppia, e il regista
decise di riproporlo all’interno del film.
3. Ci sono molti dettagli
delle sue mani. Nel film sono presenti diverse
inquadrature dedicate alle sole mani dell’attore. Si tratta di una
volontà del regista, il quale voleva sottolineare come le belle
mani di Macfadyen, e quindi di Mr. Darcy, fossero motivo di
attrazione da parte delle sorelle Bennet nei suoi confronti.0
Matthew Macfadyen: il suo 2019
2. Ha recitato per il cinema
e per la TV. Il 2019 è stato un anno impegnativo per
l’attore, presente tanto sul grande quanto sul piccolo schermo. Sul
primo è infatti apparso con il film The Assistant, dove
ricopre il ruolo di un imprenditore, il quale sembra nascondere
qualcosa di losco alla sua giovane assistente. Sul piccolo schermo
è invece apparso nel ruolo di Tom in Succession, serie
drammatica incentrata su una famiglia disfunzionale.
Matthew Macfadyen: età e
altezza
1. Matthew Macfadyen è nato
a Great Yarmouth, in Inghilterra, il 17 ottobre 1974.
L’attore è alto complessivamente 191 centimetri.
La Sony Pictures ha
ufficializzato di aver posticipato le date di uscita di alcuni dei
suoi titoli che sarebbero dovuti arrivare nelle sale quest’anno. La
decisione è stata presa a causa della pandemia di
Covid-19 che, allo stato attuale, impedisce di
prevedere quando la situazione a livello mondiale tornerà alla
normalità.
Tra i titoli posticipati ci sono
Morbius,
il film dello Spider-Verse con protagonista il premio Oscar
Jared
Leto, e
Ghostbusters: Legacy, il terzo capitolo
della saga dedicata agli Acchiappafantasmi che sarà diretto da
Jason Reitman. Come riportato da
Variety, Morbius,
inizialmente previsto per il prossimo 31 luglio, arriverà adesso
nelle sale il 19 marzo 2021; Ghostbusters:
Legacy, invece, inizialmente previsto per il
prossimo 10 luglio, arriverà adesso nelle sale il 5 marzo
2021.
Tra gli altri film che sono stati
posticipati figurano anche Peter Rabbit 2 – Un birbante in fuga
(dal 7 agosto al 15 gennaio 2021) e – ancora una volta –
Uncharted, il travagliatissimo
adattamento live action dell’omonimo videogioco che avrà come
protagonista Tom Holland (dal 5 marzo 2021 all’8
ottobre).
Jared
Leto è il protagonista dello spin-off dedicato al
personaggio dello Spider-Verse in produzione alla
Sony, Morbius: il
Vampiro Vivente. Il premio Oscar interpreta il Dr.
Michael Morbius, un biochimico che tenta di curare una fatale
malattia del sangue iniettandosi un siero derivato da pipistrelli.
Diventando Morbius, ha tutte le qualità di un vampiro – incluso il
gusto per il sangue umano.
Tyrese Gibbs, Adria
Arjona e Jared
Harris completano il cast del film, che uscirà
nelle sale il 31 luglio 2020. La Arjona interpreterà Martine
Bancroft, l’interesse amoroso del protagonista Morbius: nei
fumetti, Martine diventa una potenziale vittima della sua sete di
sangue mentre è alle prese con la trasformazione che lo ha reso una
strana versione da laboratorio dei vampiri soprannaturali della
tradizione.
A più di trent’anni dall’uscita
nelle sale dell’iconico Ghostbusters, il cast
originale, composto da Bill Murray, Dan Aykroyd, Ernie
Hudson, Sigourney
Weavere Annie
Potts di nuovo insieme per ridar vita a una delle
saghe cinematografiche più amate della storia. Diretto da Jason
Reitman, il film sarà nelle sale dall’estate 2020 prodotto da Sony
Pictures e distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia. Tra i
protagonisti anche Mckenna Grace, Finn Wolfhard,
Carrie Coon e Paul
Rudd.
Ghostbusters: Legacy, diretto da Jason
Reitman e prodotto da Ivan
Reitman, è il nuovo capitolo della saga
originale Ghostbusters. Arrivati in una piccola
città, una madre single e i suoi due figli iniziano a scoprire la
loro connessione con gli Acchiappafantasmi originali e la segreta
eredità lasciata dal nonno. Ghostbusters:
Legacy è scritto da Jason Reitman & Gil Kenan.
Due delle donne più potenti nella
storia della Marvel sono il Captain Marvel e
Fenice Nera. Sono entrambe donne con doti
incredibili che utilizzano la loro energia al meglio delle loro
capacità per sfruttare il potere sia offensivo che difensivo.
Mentre il Captain Marvel è un vero eroe e Fenice Nera
spesso si muove in una zona grigia, c’è la possibilità che un
giorno potremmo vederle, fianco a fianco o l’una contro l’altra,
nel prossimo futuro del MCU. Nel caso in cui si verificasse
reale la seconda ipotesi, chi potrebbe mai vincere uno scontro tra i due
personaggi?
Punti forti di Captain Marvel
Combattimento corpo a corpo
Sebbene Fenice Nera abbia
probabilmente il vantaggio in termini di abilità e poteri tecnici,
se le due donne si avvicinassero abbastanza per un combattimento
corpo a corpo, ci sarebbe un solo vincitore. Captain Marvel ha trascorso anni ad
allenarsi in questo stile, ed è un’area in cui è davvero
esperta.
Inoltre la sua superforza è
abbastanza utile in questa situazione. Ciò significa che se
riuscisse ad avvicinarsi abbastanza a Fenice Nera, sarebbe
probabilmente in grado di causarle seri danni.
Velocità
Questa caratteristica gioca a favore
di Captain Marvel. Anche se non è al livello
di qualcuno come Flash, Captain Marvel può muoversi molto
velocemente. Ciò è particolarmente vero nei film del MCU, dove ha mostrato una velocità
incredibile, specialmente nelle scene di combattimento.
Abbinata alla capacità di volare,
questa caratteristica le permette di accumulare una forza capace di
provocare seri danni. Nel MCU, quella velocità le ha permesso
di distruggere intere astronavi, quindi potrebbe sicuramente
causare alcuni problemi a Fenice Nera.
Pilota della Air Force
Sebbene questa non sia un
superpotere specifico, il fatto che Carol Danvers sia un pilota
straordinario è certamente una skill che potrebbe essere utile in
una lotta contro Fenice Nera.
Certo, può anche volare senza
‘aereo, ma questa dote ne attesta gli istinti e l’intuito, oltre ad
essere sempre un’arma in più, visto che sebbene possa schivarli con
facilità, i proiettili possono sempre ferire Fenice Nera.
Esplosioni di energia
Captain Marvel, proprio come Fenice Nera, è
in grado di utilizzare l’energia a suo vantaggio. E questa è una
dote che le permetterebbe davvero di avere un vantaggio nel corso
di una lotta, visto che è in grado di usare le sue esplosioni di
energia a distanza o mentre vola.
È un suo grande punto di forza e
potrebbe essere uno dei modi migliori di Captain Marvel per sconfiggere Fenice Nera.
Il fatto che sia in grado di attaccare Fenice da lontano le
permetterebbe di evitare qualsiasi attacco da parte
dell’avversaria.
L’aiuto degli Avengers
Ogni tanto, è bene ricevere un
piccolo aiuto dai tuoi amici. Quando si tratta del Captain Marvel, sappiamo che la donna ha
alcuni amici molto potenti, ovvero i Vendicatori. Non sono
esattamente un brutto gruppo di persone a cui poter fare appello
per avere un aiuto in una battaglia.
Come sappiamo, si tratta di un
gruppo molto forte e sicuramente aiuterebbe Captain Marvel. I Vendicatori lavorano
sempre bene insieme, e quindi renderebbero le cose molto difficili
per Fenice Nera.
Punti forti di Fenice Nera
Può distruggere pianeti
Quando si tratta di personaggi dei
fumetti, ce ne sono pochissimi che possono persino avvicinarsi al
potere della Fenice Nera. È nota per aver effettivamente distrutto
pianeti in passato, riuscendo a gestire abbastanza energia da farli
esplodere all’istante.
Se possiede un potere sufficiente a
fare una cosa del genere, allora c’è ben poco che Carol Danvers
possa fare. È un mutante di livello Omega, il che la rende un
mutante d’élite, e questo è uno scoglio molto difficile da
sormontare per l’avversaria.
Telepatia
Un altro degli incredibili poteri di
Fenice Nera è la sua capacità di attingere e deformare le menti di
coloro che la circondano. Essere una telepate incredibilmente forte
è qualcosa a cui pochissimi altri personaggi dei fumetti possono
avvicinarsi e le dà un grande vantaggio nel combattimento a
distanza.
Non ha bisogno di essere vicina alle
persone per utilizzare questa abilità. Non solo può leggere le
menti, ma può anche esprimere i propri pensieri dentro la mente di
qualcun altro, il che le permette sostanzialmente di manipolare
chiunque le sia vicino.
Telecinesi
Questo è uno dei più grandi poteri
di Fenice Nera ed è molto difficile combattere. In realtà questa
capacità la possiede proprio nell’identità di Jean Grey, ma diventa
potenziata e più potente quando esce la Fenice, avendo la capacità
di usare la sua mente per controllare gli oggetti.
Questo essenzialmente rende tutto
ciò che si trova intorno a lei un’arma potenziale, il che mette i
suoi avversari a un livello estremo di rischio. La telecinesi è un
potere straordinario e una come Fenice Nera che la utilizza
felicemente su base regolare, causerebbe molti problemi a Captain
Marvel.
È immortale
Certo, Captain Marvel potrebbe tecnicamente
uccidere Jean Gray, che è il personaggio che tutti conoscono come
la Fenice Nera, ma ciò non significa che riesca ad ottenere la
vittoria. Questo perché la forza cosmica da cui nasce la Fenice è
essenzialmente immortale.
Riuscirà sempre a trovare un modo
per tornare dalla tomba e crescerà di nuovo, più forte. Anche se
Captain Marvel riuscisse a sopraffarla,
alla fine, Fenice Nera avrà probabilmente sempre la meglio su di
lei.
Ha combattuto gli X-Men
Mentre Captain Marvel potrebbe facilmente invocare
l’aiuto degli Avengers nella sua ora di bisogno, Fenice Nera non
potrebbe mai avere bisogno di aiuto. È un personaggio così potente
che è improbabile che competere contro più di una persona alla
volta la metta in difficoltà.
In precedenza il personaggio ha
combattuto contro più membri degli X-Men allo stesso tempo, e si
tratta di personaggi incredibilmente potenti già da soli! Mentre
affrontare gli Avengers tutti insieme la metterebbe fortemente alla
prova, si tratta di qualcosa che può decisamente fronteggiare con
successo.
Fenice Nera vs Captain Marvel: ecco
chi vince lo scontro
Entrambe le eroine sono state
portate al cinema in momenti e con cura decisamente differente.
Captain
Marvel è arrivata in sala nel 2019, interpretata
da Brie
Larson, all’interno di un progetto cinematografico
estremamente strutturato, in cui lei ha costituito un tassello
fondamentale.
Fenice Nera è invece arrivata al
cinema molto prima, con esiti differenti. La prima apparizione
risale al 2003. Alla fine di X-Men 2,
dopo il sacrificio di Jean Grey (già vista in X-Men del 2001),
vediamo una sagoma di una fenice infuocata specchiarsi nelle acqua
di un lago. In X-Men: Conflitto Finale,
la Fenice Nera sorge e si schiera dalla parte dei cattivi. Tuttavia
il film non è un grande successo, e il personaggio torna in scena
sempre nel 2019, nel film X-Men: Dark Phoenix, che aveva lo
scopo di fare ammenda rispetto a come era stato trattato il
personaggio in precedenza, finendo per realizzare l’ennesimo
disastro. Il film ha pagato lo scotto dell’acquisizione Disney Fox,
ed è uscito pesantemente rimaneggiato.
Al netto delle loro apparizioni
cinematografiche, i due personaggi sono sicuramente formidabili,
tuttavia la vincitrice di un ipotetico scontro non può non essere
che Fenice Nera, la creatura cosmica che abita il corpo di Jean
Grey e che rappresenta pura furia distruttiva. Nonostante l’impegno
di Captain Marvel, siamo sicuri
che a scontro diretto, l’eroina si troverebbe a soccombere sotto
l’incredibile potere telepatico e telecinetico di Fenice Nera.
Arriverà il 24 aprile su
NetflixTyler
Rake, il nuovo film originale della piattaforma con
protagonista Chris Hemsworth, nei panni del mercenario del
titolo.
Di seguito potete vedere le prime
immagini del film:
1 di 8
Tyler Rake (Chris
Hemsworth), un impavido mercenario del mercato nero,
viene arruolato per salvare il figlio di un boss del crimine
internazionale.
Diretto da: Sam
Hargrave Sceneggiatura di: Joe Russo Prodotto da: Joe Russo, Anthony Russo, Mike
Larocca, Chris Hemsworth, Eric Gitter, Peter Schwerin Cast: Chris Hemsworth, Rudraksh Jaisawl, Randeep
Hooda, Golshifteh Farahani, Pankaj Tripathi, Priyanshu Painyuli,
e David Harbour Girato in: India, Thailandia
Sinossi:
Tyler Rake (Chris Hemsworth),
mercenario che opera nel mercato nero, non ha nulla da perdere
quando viene ingaggiato per salvare il figlio rapito di un boss del
crimine internazionale. Ma nel torbido mondo dei trafficanti di
armi e di droga, questa missione, che da pericolosissima diventa
pressoché impossibile, cambierà per sempre la vita di Rake e del
ragazzo. Thriller elettrizzante e pieno di azione diretto da
Sam Hargrave, TYLER RAKE è una produzione di AGBO Films e
TGIM Films, Inc., con Joe Russo, Anthony Russo, Mike Larocca, Chris
Hemsworth, Eric Gitter, e Peter Schwerin come produttori.
Di tutta la saga del maghetto
occhialuto al cinema, Harry Potter e l’Ordine della
Fenice è senza dubbio il titolo che più ha fatto
discutere i fan del libro. L’adattamento del quinto romanzo della
saga è stato senza dubbio complesso, principalmente per la natura
più complessa della storia che, per la maggior parte, si svolge
dentro la testa del protagonista.
L’Ordine della
Fenice è infatti un testo di passaggio, all’interno
della saga, che concentra molte delle sue pagine sui pensieri di
Harry e sulle sue turbe, sulla sua rabbia, sulla sua difficoltà di
vivere in un mondo magico che rifiuta ancora, ufficialmente, il
ritorno di Voldemort.
L’adattamento al cinema è stato
quindi complicato, e di seguito ecco le 10 più grandi differenze tra film e
libro in Harry Potter e l’Ordine della
Fenice:
La vita a Grimmauld Place
Grimmauld Place è il
quartier generale dell’Ordine della Fenice, il gruppo di maghi e
streghe che guidano la lotta contro
Lord Voldemort e i suoi fedeli Mangiamorte. Nel film,
non vediamo molto altro oltre ad una cena movimentata in cui
Sirius Black rivela a Harry Potter le sue
paure in merito al Signore Oscuro che cerca di ottenere un’arma che
non aveva avuto l’ultima volta che era al potere.
Ma, nei libri, in realtà i nostri
eroi trascorrono un sacco di tempo in quella casa, a pulirla e a
renderla vivibile per i membri dell’Ordine. Comprendiamo bene
perché questa parte è rimasta fuori dal film, ma sarebbe stato
bello vedere il vecchio Medaglione di Salazar Serpeverde prima che
compaia e assuma importanza nei Doni della Morte. Avrebbe
sicuramente aggiunto un senso di presagio per quello che sarebbe
venuto dopo…
Non c’è traccia di Percy
Weasley
Non è un personaggio
principale, ma Percy Weasley è presente nei primi tre film di Harry
Potter. Sappiamo che dopo essersi diplomato nel terzo libro, poi
entra al ministero e quindi esce dalla scuola, per cui è normale
che non si veda poi tanto nella storia.
Nei libri, sappiamo che Percy volta
le spalle alla sua famiglia, dal momento che dopo le vicende del
quarto episodio, si schiera con il ministero nel rifiutare il
ritorno di Voldemort. Ciò causa in particolare alla signora Weasley
molta angoscia. Il resto della famiglia è furioso con lui, perché
si comporta in modo così servile per il ministero. In realtà
sappiamo che il suo ritorno dalla parte dei buoni viene siglato da
una scena molto tragica nel settimo libro, ma anche quella è stata
tagliata dal film successivo.
Prefetti
Un altro piccolo
dettaglio lasciato fuori dal film de l’Ordine della Fenice è quando
Ron ed
Hermione Granger vengono nominati Prefetti. Harry ci
rimane un po’ male quando i suoi amici ottengono i nuovi distintivi
luccicanti e la signora Weasley li mette in mostra perché tutti
celebrino il loro successo.
Se questo dettaglio fosse stato
incluso nel film, ci avrebbe reso ancora più comprensivi verso
Harry, che per la maggior parte della storia è costantemente
arrabbiato. Sicuramente, ci avrebbe fatto capire meglio i suoi
sentimenti di rabbia verso
Albus Silente, che lo evita per tutto il film.
Niente Quidditch
Il Quidditch è una parte
centrale dei primi due film di Harry Potter. Il suo ruolo è
notevolmente ridotto nel Prigioniero di Azkaban, mentre ne
Il Calice di Fuoco viene accantonato, proprio perché
la scuola non ospita il torneo tra le Case durante il Torneo
Tremaghi.
Tuttavia, mentre il Quidditch torna
per il quinto anno di Harry a Hogwarts, lo sport magico non arriva
alla versione cinematografica. Ciò significa che non possiamo
godere dei cori dedicati a “Weasley è il nostro re”, non possiamo
vedere Harry, Fred e George banditi dallo sport a seguito di uno
scontro con Draco Malfoy, e inoltre non possiamo vedere Ginny
Weasley che guida Grifondoro alla gloria. Seppure il taglio è
comprensibile, è stata una grande occasione mancata.
La rottura di Harry e Cho
Nel film, Harry Potter e
Cho Chang condividono un bacio sotto il vischio nella Stanza della
Necessità. Tuttavia, poi si lasciano dopo che Cho, sotto
l’influenza del Veritaserum, confessa alla Umbride
dell’esistenza dell’Esercito di Silente.
Ma, nel materiale di partenza, le
cose sono diverse. L’amica di Cho, Marietta, è la spia, e Harry e
la studentessa di Corvonero si lasciano dopo un disastroso
appuntamento a Hogsmeade dove il ragazzo non è in grado di
nascondere le sue frustrazioni per il lutto per Cedric Diggory, né
il suo grande affetto per Hermione, che Cho fraintende.
Nessuna visita al St. Mungo
In sogno, Harry vede Arthur
Weasley venire attaccato al Ministero della Magia, osservando
l’attacco dal punto di vista personale di Nagini. Nel film, Arthur
viene rivisto in via di guarigione a Grimmauld Place il giorno di
Natale. Ma, nel libro, trascorre invece le festività di Natale
all’Ospedale St. Mungo.
Ci sono due scene principali che
avrebbero dovuto entrare nella versione cinematografica della
storia. In primo luogo, Gilderoy Allock si trova lì, ancora
cerebralmente danneggiato dal suo incantesimo di memoria che si è
ritorto contro di lui durante
le fasi finali de La Camera dei Segreti. In
secondo luogo, c’è una scena con Neville Paciock e i suoi genitori,
Frank e Alice, che sono stati torturati fino alla follia molti anni
prima. Questa seconda scena in particolare sarebbe stata molto
toccante, da vedere sullo schermo, e avrebbe reso giustizia al
personaggio di Neville.
I ricordi di Piton
Severus
Piton inizia a dare lezioni di Occlumanzia a Harry per
aiutare il ragazzo a chiudere la mente a
Lord Voldemort, visto che ha dimostrato una
connessione mentale con il villain. Le cose non vanno mai come
previsto e le lezioni si interrompono nel momento in cui Harry si
imbatte nel pensatoio di Piton, in cui fissa indebitamente il
naso.
La scena del film è molto breve, e
ci mostra Piton vittima di bullismo e appeso a testa in giù da
James Potter,
Sirius Black, Remus Lupin e Peter Minus. Nel libro, tuttavia,
ci sono molti più dettagli. È la prima volta che vediamo Piton e
Lily Potter interagire, con lo studente Serpeverde che addita la
sua amica con l’epiteto di “Mezzosangue”. Dato che l’amore di lui
per lei ha un ruolo chiave più avanti nel franchising, questo
sarebbe dovuto essere incluso.
Nessun trucco di Kreacher
Sia il libro che il film
mostrano Voldemort che induce Harry ad andare al Ministero della
Magia per salvare Sirius Black. Ciò che il film non ci mostra,
tuttavia, è il coinvolgimento di Kreacher, l’elfo domestico del
Black, nella vicenda.
Nel materiale originale, l’elfo
domestico dice che Sirius non si trova al numero 4 di Grimmauld
Place. La verità è, tuttavia, che Kreacher aveva ferito Fierobecco
in modo che il padrino di Harry sarebbe stato impegnato a curarlo
mentre lo stesso Harry chiedeva informazioni su di lui all’elfo.
Ciò significa che l’inganno di Kreacher ha permesso a Voldemort di
attirare sul serio Harry al Ministero.
I centauri
I centauri fanno solo
un’apparizione fugace nel film, aggredendo Dolores Umbridge dopo
che lei li ha insultati una volta di troppo.
Ma nel libro sono molto importanti.
In primo luogo, rendono le cose difficili a Fiorenzo quando diventa
l’insegnante della Divinazione, cosa che non viene affatto mostrata
nel film. Sono anche coinvolti in accesi dibattiti con Hagrid
mentre si scontra con loro per permettere al fratello Grop di
rimanere nella Foresta Proibita.
Dettagli di profezia
Verso
la fine del film, dopo che Harry e i suoi amici avevano
respinto i tentativi di
Lord Voldemort e dei suoi Mangiamorte di ottenere la
profezia dall’Ufficio
Misteri, il ragazzo viene informato da
Albus Silente che sì, né lui né l’Oscuro Il Signore possono
vivere se l’altro sopravvive.
Ma tanti dettagli vengono lasciati
fuori. Non c’è alcun riferimento a Sibilla Cooman che recita la
profezia, né alcuna menzione di Severus Piton che la ascolta. Ciò
avrebbe reso il personaggio di Cooman un po’ più interessante e
avrebbe ulteriormente aperto la strada alla grande svolta di Piton
alla fine del secondo film dei Doni della Morte. Ancora una volta,
una grande opportunità mancata.
Prima dell’arrivo di
Disney+, numerose sono state le edizioni speciali o addirittura
le riedizioni dei
Classici Disney destinatie all’home video, tant’è che
in passato venne addirittura coniato un termine apposito per
descrivere il fenomeno, “Disney Vault”. Se da un punto di vista di
marketing la strategia può essersi rivelata vincente, da un punto
di vista meramente fruitivo, lo spettatore è spesso incappato in
edizioni DVD o Blu-ray che – quasi sicuramente – non rispecchiavano
l’originale versione destinata alle sale.
È da un po’ di tempo che la
Disney ha cambiato leggermente la sua politica in materia di
riedizioni destinate al mercato home video. Di seguito, attraverso
10 punti, abbiamo provato ad analizzare questo bizzarro
fenomeno:
Animazione nitida
Per
cominciare, partiamo da uno dei cambiamenti più ovvi. Ciò riguarda
soprattutto alcuni vecchi classici, come
Biancaneve e i sette nani, Fantasia o anche qualcuno di
relativamente più recente come La bella e la bestia: a tutti questi titoli –
ma anche ad altri, ovviamente – sono state apportate delle
modifiche invisibile per rendere l’animazione più nitida e pulita.
Certo, la cosa è certamente più evidente nei film in animazione
tradizionale, ma forse neanche così tanto come si potrebbe pensare:
in alcuni casi, infatti, è stato necessario rendere palese il tipo
di operazione, come fece Roy Disney quando realizzò una piccola
introduzione ad una riedizione di Biancaneve proprio in
merito al restauro del film.
Variazioni regionali
Adesso, qualcosa di più evidente nei
classici più moderni. Forse non tutti sanno che alcuni film Disney
sono stati montati per adattarsi a determinate norme e/o pratiche
culturali. In alcuni casi si tratta di qualcosa di molto semplice,
come cambiare un’ambientazione o una battuta, altre volta si è
trattato, invece, di aggiungere un personaggio completamente nuovo.
Gli esempi più importanti in tal senso provengono da Zootropolis e Inside Out. I fan della Pixar sapranno certamente che
i broccoli del capolavoro di Pete Docter sono stati cambiati in
peperoni verdi per il pubblico asiatico perché sono i primi sono i
vegetali che i bambini disprezzano di più in quell’area geografica.
Zootropolis, invece, si è spinto addirittura oltre,
cambiando la specie di uno dei conduttori del notiziario a seconda
dei paesi in cui il film sarebbe stato rilasciato.
Rimasterizzare vecchi capolavori
Alcune copie di classici più vecchi
sono state completamente rimasterizzate per le varie edizioni home
video. Film come il già citato
Biancaneve e i sette nani, Pinocchio e
Bambi sono stati sicuramente sottoposti, sin dalla loro prima
uscita in sala, ad un gran lavoro di pulizia e ridefinizione.
Questo viene fatto essenzialmente per garantire un’adeguata
“conservazione” del film stesso, in modo da poter essere apprezzato
sempre, da qualsiasi tipo di pubblico e in qualsiasi epoca, non
solo in riferimento all’anno di uscita dello stesso. Tuttavia,
grazie allo streaming online, si è compiuto un ulteriore passo
avanti nel processo volto a mantenere intatto, per sempre, il
patrimonio animato…
Realizzare di nuovo intere sequenze
Oltre alle immagini ritoccate e alla
copie rimasterizzate, esistono anche intere sequenze nello
sconfinato patrimonio artistico della Disney che sono state
realizzate di nuovo con l’impiego di tecniche animate avanzante.
Ciò è accaduto con diversi titoli, ma il caso più eclatante in tal
senso è rappresentato dall’edizione in DVD de Il
re leone. Alcuni sostengono che tali sequenze rendano il
film migliore, mentre altri sostengono che i difetti di un film
fanno parte di ciò che lo rende unico e speciale. Potrebbe essere
che la rimozione di questi piccoli errori e il cambio della tecnica
animata alterino l’esperienza visiva originale? A voi l’ardua
sentenza…
I testi delle canzoni
Questo aspetto potrebbe essere già
noto ai fan di lunga data della Disney, ma per tutti i neofiti,
sappiate che in passato la Disney ha modificato alcuni testi
di alcune canzoni delle più celebri colonne sonore perché ritenuti
offensivi. In particolare, è successo ben due volte: dalla canzone
d’apertura di Aladdin,“Arabian Nights”, è stato tagliato un verso perché
considerato troppo offensivo nei confronti del mondo arabo. Anche
una delle canzoni di Pocahontas,“Savages”, ha
ricevuto un trattamento simile a causa delle implicazioni
razziste.
Sostituire il materiale perduto
Gran parte di qualsiasi restauro o
conservazione di un film consiste nel sostituire materiale perduto
o intere sequenze al di là del loro fine ultimo, che possa essere
di reintegrazione all’interno del montaggio o di inclusione come
parte dei contenuti extra dell’edizione home video. In quest’ultimo
caso, viene concessa al pubblico la possibilità di dare uno sguardo
più intimo al processo di realizzazione di quel determinato titoli.
In tal senso, però, la Disney è sempre stata lungimirante, anche
quando non esistevano ancora i DVD e i Blu-ray: basti pensare al
film in tecnica mista Il drago recalcitrante del 1941, che
utilizza una storia fittizia come “scusa” per raccontare come
funzionava la creazione dei classici animati presso gli studios
della Casa di Topolino.
Ridoppiare i dialoghi
Forse non tutti sanno che non è
Deems Taylor il “vero” narratore di Fantasia. È ovviamente
il celebre compositore che vediamo sullo schermo, la voce non è la
sua. Le originali registrazioni vocali del film, infatti, sono
andate perse, quindi la Disney ha dovuto trovare un rimpiazzo
quando è il film è stato rilasciato in home video. Anche sulla
versione VHS negli anni ’90, la voce è quella di Corey Burton,
doppiatore e storico collaboratore della Disney. Questo non
sminuisce certamente il lavoro di Deems Taylor, né di qualsiasi
altro attore coinvolto nel processo di ridoppiaggio. È soltanto una
curiosità utile a conoscere maggiormente i retroscena dietro la
realizzazione di questo grande capolavoro.
Sequenze o canzoni aggiuntive
C’è stato un tempo in cui la Disney
rilasciava alcuni dei suoi film in VHS o DVD pubblicizzandoli come
“edizioni speciali”. Film come
Biancaneve e i sette nani,
La bella e la bestia e Il
re leone sono stati rilasciati con un brano o una
sequenza aggiuntivi. Queste canzoni non erano incluse nei
“contenuti speciali”, ma erano effettivamente parte nel film.
Ricordiamo “Human Again” ne La bella e la bestia o “Morning
Report” ne Il re leone, spesso al centro di
accesi dibattiti per la loro qualità.
Scene tagliate
Parlando di pratiche decisamente
bizzarre, sappiate che alcuni film Disney sono stati addirittura
rimontati per eliminare alcune scene o personaggi, dal Girasole in
Fantasia alla sigaretta di Pecos Bill da Lo scrigno
delle sette perle. Alcune modifiche possono essere
comprensibili, dal momento che ci sono certe cose che gli
spettatori più piccoli non dovrebbero vedere, senza considerare il
fatto che la cultura e la società cambiano nel tempo. Caricature
razziali e contenuti insensibili sono sicuramente validi motivi, ma
quando non ci si rende conto di essersi spinti un tantino oltre?
Analizziamo meglio la questione nel prossimo punto (nonché
l’ultimo)…
Scene controverse
Alcuni film sono stati modificati
semplicemente a causa di polemiche sulla scia di alcune leggende
metropolitane. Effettivamente, la Disney lo ha fatto più di una
volta. Anche se è vero che ne Le avventure di Bianca e
Bernie c’è stata una breve immagine di nudo, alcune cose sono
state completamente rimosse senza un reale fondamento, ma soltanto
perché alcuni vi avrebbero scovato all’interno dei “messaggi
subliminali”, come accaduto per classici quali La
sirenetta, Aladdin
e Il
re leone. È un fenomeno strano e molto peculiare, ma a cui
è impossibile non prestare attenzione. Siamo certi che, in futuro,
anche alcuni dei film più moderni non sono immuni da cospirazioni e
controversie…
Uno dei più importanti franchise
nella storia dei videogiochi prende vita in Mortal Kombat
Legends: Scorpion’s Revenge, il nuovo film d’animazione
prodotto da Warner Bros. Animation, insieme a NeatherRealm Studios
e Warner Bros. Interactive Entertainment. Il film, distribuito da
Warner Bros. Home Entertainment, a partire dal 16 aprile
sarà disponibile per l’acquisto in digitale su Apple Tv,
Youtube, Google Play, TIMvision, Chili, Rakuten TV, PlayStation
Store, Microsoft Film & TV. Dal 30 aprile sarà inoltre
disponibile anche per il noleggio su Sky Primafila, Vvvid
e Infinity.
Basato sul videogioco dal successo
globale creato da Ed Boon & John Tobias, Mortal Kombat
Legends: Scorpion’s Revenge racconta la storia di Hanzo
Hasashi, che dopo il terribile massacro della sua famiglia per mano
del freddo mercenario Sub-Zero, viene esiliato nel Netherrealm.
Qui, accetta di servire il sinistro Quan Chi, in cambio della
possibilità di poter vendicare la sua famiglia, tornando in vita
come Scorpion, un’anima perduta dedicata alla vendetta. Nel Regno
della Terra, Lord Raiden raduna una squadra di guerrieri d’élite –
il monaco Shaolin Liu Kang, l’ufficiale delle forze speciali Sonya
Blade e la stella del cinema Johnny Cage, un’improbabile compagnia
di eroi con il compito di salvare l’umanità. Per riuscire in questa
missione, dovranno sconfiggere orde di gladiatori del Regno Esterno
di Shang Tsung, fino a diventare campioni del torneo di Mortal
Kombat.
Mortal Kombat Legends: Scorpion’s Revenge: cast e
trama
Joel McHale
(Community, Stargirl) e Jennifer
Carpenter (Dexter,
Batman: Gotham by Gaslight) guidano un cast vocale stellare,
prestando la propria voce rispettivamente Johnny Cage e Sonya
Blade. Fanno parte del cast vocale originale anche Jordan
Rodrigues (Lady
Bird, The Fosters) come Liu Kang, Patrick
Seitz (Mortal Kombat X, Agrretsuko, Naruto:
Shippuden) presta la voce a Scorpion & Hanzo Hasashi,
Steve Blum (Cowboy Bebop, Star
Wars Rebels) è Sub-Zero, Artt Butler
(Her, Star Wars: The Clone Wars) è Shang Tsung,
Darin De Paul (Overwatch, Fortnite) è
Quan Chi, Robin Atkin Downes (The Strain,
Batman: The Killing Joke) è Kano, David B.
Mitchell (Mortal Kombat 11, World of
Warcraft franchise) è Raiden, Ike Amadi
(Mass Effect 3, Mortal Kombat 11) è Jax Briggs, Kevin
Michael Richardson (Family Guy, The
Simpsons) è Goro, Grey Griffin (The Loud
House, Young Justice, Scooby-Doo) è Kitana & Satoshi Hasashi,
mentre Fred Tatasciore (Robot Chicken, Family
Guy) è Demon Torturer.
Mortal Kombat Legends:
Scorpion’s Revenge è diretto da Ethan Spaulding
(Batman: Assault on Arkham, Justice League: Throne of Atlantis) da
una sceneggiatura di Jeremy Adams (Supernatural, Teen Titans
Go! Vs.Teen Titans) basata sul videogioco creato da
Ed Boon e John Tobias. Rick Morales (Batman: Return of the
Caped Crusaders, Batman vs. Two-Face) è il produttore, mentre
Jim Krieg (Batman: Gotham by Gaslight) è co-produttore.
Sam Register è produttore esecutivo. Ed Boon (NetherRealm Studios)
è inoltre Creative Consultant.
Mortal Kombat Legends:
Scorpion’s Revenge è un affascinante film animato
d’azione, senza esclusione di colpi, che regalerà tutta
l’autenticità di combattimenti, drama e humour che i fan si
aspettano, insieme ad un’animazione tagliente e ad un cast vocale
eccezionale”, dice Mary Ellen Thomas, Warner Bros. Home
Entertainment Senior Vice President, Originals, Animation and
Family Marketing. “Questo film è diverso da qualsiasi cosa sia
stata prodotta da Warner Bros. fino ad oggi, e tutti i fan
dovrebbro cominiciare a prepararsi per il viaggio sulle montagne
russe della loro vita.”
Contenuti Extra Mortal Kombat Legends: Scorpion’s
Revenge
MORTAL KOMBAT LEGENDS: Dall’epico gioco all’animazione
estrema– Il co-creatore di Mortal Kombat Ed Boon e i
filmmakers raccontano il processo creativo che ha portato
all’adattamento di uno dei videogiochi più venduti di sempre, in
questo nuovo film animato.
Le armi, i costumi e il mondo di MORTAL KOMBAT
LEGENDS– Gli artisti raccontano la sfida progettuale di
animare il mondo di Mortal Kombat, da armature autentiche ad armi
fantasiose e ambientazioni fantasy.
Il sound design selvaggio di MORTAL KOMBAT
LEGENDS– Questa esplorazione audiovisiva rivela l’arte di
progettare il linguaggio sonoro delle scene di combattimento.
Mortal Kombat-tenti– Un focus approfondito su
come raccontare i personaggi nelle loro uniche abilità, mosse e
backstories.
Commento audio dei produttori– Il producer
Rick Morales e lo sceneggiatore Jeremy Adams commentano la
creazione di questo film animato basato su uno dei videogiochi di
combattimento più popolari di oggi.
Durante lo scorso weekend, Zack Snyder ha tenuto una live su VERO in cui ha rivelato
molti dettagli a proposito della produzione di Batman v Superman: Dawn of Justice. In
occasione della live, però, il regista si è anche dichiarato
possibilista in merito ad un live action de Il Ritorno
del Cavaliere Oscuro, la miniserie a fumetti in
quattro numeri su Batman, scritta e disegnata da Frank
Miller, e pubblicata nel 1986.
La live è stata organizzata per
festeggiare i quattro anni dell’uscita di Batman v Superman che, nonostante la pessima
accoglienza ricevuta da parte dei pubblico e critica, è ancora oggi
un grande argomento di discussione all’interno della comunità nerd.
Nel corso della live, Snyder ha commentata la scena di Martha, la
scena del funerale di Superman e anche la scena dell’incubo di
Batman.
Sempre in occasione della diretta
streaming, Snyder ha anche parlato dell’idea di un potenziale live
action basato proprio su Il Ritorno del Cavaliere Oscuro.
Il regista crede ancora nel progetto e, soprattutto, non pensa che
Batman v Superman possa avergli negato in qualche modo
la possibilità di realizzare il film: ecco perché lo stesso si
ritene possibilista. L’argomento è stato affrontato proprio perché,
come dichiarato dallo stesso Snyder, la miniserie a fumetti di
Miller è stata fonte di grande ispirazione per la realizzazione del
cinecomic con Henry Cavill e Ben Affleck.