Dopo il photocall ecco le foto del
red carpet di Suspiria, con Tilda Swinton, Dakota
Johnson, Luca Guadagnino, Thom Yorke, Jessica Harper, Chloe Grace
Moretz, Mia Goth, David Kajganich.
VIDEO CORRELATO _ LE INTERVISTE DA
VENEZIA 75
Il regista in merito al film ha
commentato “Ogni film che realizzo è come un esordio per me: un
nuovo inizio che parte dalle memorie che hanno costruito il mio
immaginario. A dieci anni, a Cesenatico, ebbi l’epifania
di Suspiria: un poster in un cinema chiuso.
Trentasette anni dopo debutto al cinema (dell’orrore) grazie al
potere evocativo di Dario Argento, capace di scatenare gli
immaginari. Suspiria nasce nel 1976 ed esce nel
1977. Il nostro Suspiria è ambientato nel 1977,
un anno fecondo per le rivoluzioni femminili-femministe.
In un’accademia di danza di fama
mondiale si muove una presenza oscura, che inghiottirà il
direttore artistico della troupe, una ballerina ambiziosa e uno
psicoterapeuta in lutto. Qualcuno soccomberà all’incubo. Altri,
alla fine, si sveglieranno.
Guarda la nostra intervista a
Gipi, fumettista pisano regista del
film Il ragazzo più felice del mondo,
presentato a Venezia 75, nella sezione
Sconfini.
[brid video=”383708″ player=”15690″ title=”Gipi intervista al
regista di Il ragazzo pi felice del mondo”]
È una storia vera. C’è una persona
che da più di vent’anni manda lettere a tutti gli autori di fumetti
italiani spacciandosi per un ragazzino di quindici anni. Nelle
lettere chiede sempre “uno schizzetto” in regalo. C’è un fumettista
italiano, Gipi, che inizia a indagare su questa persona. Vuole
girare un documentario, trovare questa persona, intervistare gli
altri autori che hanno ricevuto la lettera. Per realizzarlo,
recluta degli amici. Sono solo degli amici.
Venezia 75: Il ragazzo più felice del mondo, recensione del film di
Gipi
Completamente incompetenti. Ma c’è
una storia da raccontare e, per Gipi, raccontare storie è la cosa
più importante che c’è. Ma questa è anche una storia non scritta,
che si adatta alle scoperte del momento. Ma le cose non vanno mai
come vorremmo. E durante la lavorazione del documentario tutto si
trasforma, sfugge, scappa di mano. Ed è così che Gipi si troverà a
dover riflettere sul senso stesso del “raccontare storie” e sulle
scelte morali che stanno a monte di questo desiderio. Cercando “il
ragazzo più felice del mondo”, in una ricerca maldestra e dai
contorni comici e deliranti, Gipi troverà tutt’altro, e lo stesso
documentario, alla fine, si trasformerà in un film.
Il remake, specie di un grande
classico del cinema, è sempre una procedura rischiosa; bisogna
stare attenti a non commettere l’errore di violare la sacralità di
alcune pellicole cercando allo stesso tempo di produrre qualcosa di
originale e non troppo scontato. Citazione ma non imitazione,
originalità senza stravolgimento: un compito non facile per il
regista di turno. Eppure il coraggio e la dedizione di Bradley Cooper, per la prima volta dietro la
macchina da presa, sono stati premiati. Il neo regista ha
presentato, infatti, a Venezia 75 la sua prima
opera, un remake contemporaneo del classico A Star Is
Born con una protagonista d’eccellenza.
Il famoso musicista country rock
Jackson Maine (Bradley
Cooper) sta vivendo un momento di crisi artistica ed
esistenziale quando conosce la vulcanica Ally (Lady
Gaga). Lui è una star e lei una semplice cameriera che
sogna un giorno di sfondare nel mondo della musica. Il loro
incontro del tutto casuale segnerà l’inizio di una nuova e forse
migliore vita per entrambi, una vita fatta di opportunità, musica e
amore.
Dopo averlo visto ricoprire i ruoli
più svariati come quello del cecchino in American Sniper o
del festaiolo impazzito in Una Notte Da Leoni, finalmente Bradley Cooper si gode il suo vero momento di
gloria con A Star Is Born. Interprete,
co-sceneggiatore e regista, Cooper rende omaggio a uno dei classici
del cinema più amati di sempre, realizzando un film che non ha
nulla da invidiare alle sue tre versioni precedenti. Pur dovendo,
infatti, fare i conti con coppie di attori del calibro di
Janet Gaynor e Fredric March per
la versione originale del 1937, di
Judy Garland e James Mason per quella
del 1954 e di Barbra Streisand e Kris
Kristofferson per quella più amata del 1976, il duo
Cooper/Gaga funziona alla perfezione.
Con barba lunga e incolta, capelli
al vento, chitarra elettrica e voce graffiante, Bradley Cooper trasforma il suo Jack Maine in
una vera e propria star, un artista maledetto dal fascino
irresistibile che trova in Lady Gaga la sua
perfetta metà. Già conosciuta e amata dal grande pubblico, Gaga
stavolta dà il meglio di se stessa abbandonando la teatralità dei
suoi estrosi costumi di scena in favore di un look acqua e sapone,
rendendo la sua protagonista un mix quasi perfetto di talento
esplosivo e vulnerabilità. Le canzoni struggenti e prepotenti di
lui si fondono con la potenza vocale ed emotiva di lei dando vita a
performance da brividi.
In A Star Is Born
si parla indubbiamente di amore e musica e di come questi due
elementi siano l’uno il combustibile dell’altro ma il film di
Cooper si spinge molto più in là. Prendendo spunto
dalle travagliate vite dei protagonisti, il regista affronta lo
scottante ma sempre attuale tema della dipendenza da alcol e droghe
e della forza a volte distruttiva della popolarità. Grazie
all’incredibile alchimia tra
Bradley e Gaga lo spettatore si trova non solo quindi
ad assistere a questo melodramma musicale ma a esserne parte
integrante.
Tutti gli elementi di questa
incredibile opera prima sono in perfetto equilibrio, dalla
travolgente colonna sonora, alla sceneggiatura così onesta e
diretta, rafforzata dall’interpretazione emotivamente sfacciata dei
due protagonisti. Si tratta di un remake contemporaneo un po’ fuori
dalle righe, di un piccolo capolavoro di genere che, nella sua
forse scontata semplicità, riuscirà a commuovere ed emozionare
anche lo spettatore più scettico.
Oltre alla protagonista, abbiamo
avuto il piacere di intervistare anche il
regista Damien Chazelle, acclamato per il suo
La La Land e che torna a Venezia con Il
primo Uomo. Ecco cosa ci ha detto del suo ultimo film:
[brid video=”383712″ player=”15690″ title=”Damien Chazelle
intervista al regista de Il primo Uomo”]
First
Mannarra l’avvincente storia della missione
della NASA per portare un uomo sulla Luna. Il film si concentra
sulla figura di Neil Armstrong e gli anni tra il 1961 e il 1969.
Resoconto viscerale e in prima persona, basato sul libro di James
R. Hansen, il film esplora i sacrifici e il costo, per Armstrong e
per l’intera nazione, di una delle missioni più pericolose della
storia.
Il regista ha così commentato il film First
Man
Prima di iniziare a lavorare
a First Man, conoscevo la storia della missione sulla
Luna, la storia di successo di una conquista leggendaria… ma nulla
di più. Dopo avere iniziato a esplorare il tema in profondità, sono
rimasto sbalordito di fronte alla follia e al pericolo
dell’impresa: il numero di volte in cui è stata sull’orlo del
fallimento così come il pesante tributo costato a tutte le persone
coinvolte. Volevo capire cosa potesse avere spinto quegli uomini a
intraprendere un viaggio nella vastità infinita dello spazio, e
quale sia stata l’esperienza vissuta, momento dopo momento, passo
dopo passo. E per poter capire dovevo necessariamente addentrarmi
nella vita privata di Neil. Questa è una storia che doveva essere
articolata tra la Luna e il lavello della cucina, tra l’immensità
dello spazio e il tessuto della vita quotidiana. Ho deciso di
girare il film come un reportage, e di catturare sia la missione
nello spazio che i momenti più intimi e privati della famiglia
Armstrong come un testimone invisibile. Speravo che questo
approccio potesse mettere in luce il tormento, la gioia, i momenti
di vita vissuta e perduta in nome di uno dei traguardi più celebri
della storia: lo sbarco sulla Luna.
Ecco le foto del cast di
Suspiria a Venezia 75, in attesa di vederle
sfilare questa sera sul red carpet. Presenti Tilda
Swinton, Dakota Johnson, Luca Guadagnino, Thom Yorke, Jessica
Harper, Chloe Grace Moretz, Mia Goth, David Kajganich.
VIDEO CORRELATO _ LE INTERVISTE DA
VENEZIA 75
Il regista in merito al film ha
commentato “Ogni film che realizzo è come un esordio per me: un
nuovo inizio che parte dalle memorie che hanno costruito il mio
immaginario. A dieci anni, a Cesenatico, ebbi l’epifania
di Suspiria: un poster in un cinema chiuso.
Trentasette anni dopo debutto al cinema (dell’orrore) grazie al
potere evocativo di Dario Argento, capace di scatenare gli
immaginari. Suspiria nasce nel 1976 ed esce nel
1977. Il nostro Suspiria è ambientato nel 1977,
un anno fecondo per le rivoluzioni femminili-femministe.
In un’accademia di danza di fama
mondiale si muove una presenza oscura, che inghiottirà il
direttore artistico della troupe, una ballerina ambiziosa e uno
psicoterapeuta in lutto. Qualcuno soccomberà all’incubo. Altri,
alla fine, si sveglieranno.
Incompiuto per oltre 50 anni, trova
la sua strada verso la sala cinematografica grazie ad un’operazione
certosina, che sintetizza 96 ore di girato in due ore film film,
presentato a Venezia 75, come evento speciale: The Other
Side of the Wind, di Orson Welles è stato
completato.
Per lungo tempo il film è rimasto
“nel cassetto” salvo poi essere preso e portato a compimento per
volontà di Peter Bogdanovich, con l’aiuto del
montatore Bob Murawski e scelto da Barbera come
gioiello all’interno del programma della Mostra del 2018. Il film è
dunque prima di tutto un omaggio di un allievo al maestro, che
porge omaggio e si presta al gioco di specchi e rimandi che mescola
la vita del protagonista del film, Jake Hannaford (John
Huston), con quella di Welles stesso.
The Other Side of The
Wind può essere letto come una riflessione sul doppio,
sulla presenza di vecchio e nuovo che si fronteggiano, nell’arte e
nella vita. Le due parti prendono le sembianze di Hannaford /
Huston da una parte, e di Otterlake / Bogdanovich, dall’altra, il
giovane. La stratificazione dell’opera si arricchisce, oltre alla
riflessione sugli opposti, anche del tema del doppio, di echi
shakespeariani, di riflessioni derivanti anche dal periodo storico
in cui Welles girò. Un miscuglio anarchico che trova la sua forma
grazie a un’opera di riorganizzazione monumentale.
Nonostante l’egregio lavoro svolto
da Bogdanovich e la compiutezza dell’arco narrativo, il film
denuncia la sua produzione travagliata, che ne rende difficile la
visione e che gli conferisce prevalentemente un valore simbolico,
in quanto riporta al cinema il nome di un dei più grandi della
storia della settima arte.
Si sa ancora poco su
Avengers 4, quarto capitolo del franchise
attualmente ancora senza titolo. Il film in questo momento si
dovrebbe trovare in post-produzione ma, come spesso succede nelle
grandi produzione hollywoodiane, c’è stato il bisogno di tornare
sul set e girare alcune scene aggiuntive. Proprio dalle location e
dagli attori richiesti dal casting, Atlanta Filming tramite Twitter
ha dedotto che in questo nuovo episodio ci sarà più spazio per
Wakanda, il regno di Pantera Nera. Molto
probabilmente il voler mettere in primo piano questa location vorrà
dire dare maggiore spazio ad alcuni personaggi, come quello di
Shuri, la sorella minore di T’Challa in Wakanda, considerata
l’essere più intelligente dell’intero universo Marvel.
Proprio qualche giorno fa i fratelli
Russo avevano annunciato che il loro lavoro sul montaggio era
partito già nei mesi estivi e speravano di poter completare la
post-produzione già a Marzo, potendo quindi rispettare l’uscita
fissata per il 3 Maggio 2019. “È stato davvero gratificante
vedere che un film di questa portata e dimensioni e con un pubblico
così vasto sia riuscito a chiudere la storia con un pugno allo
stomaco. Nonostante questo abbiamo constatato come l’audience sia
rimasta con noi, dando valore a quello che abbiamo fatto e
continuando a tornare in sala.” hanno poi dichiarato.
C’è una grande attesa per la nuova
serie TV originale Netflix Le terrificanti avventure di
Sabrina che ripercorrerà le vicende della celebre strega
adolescente resa famosa dall’omonima serie televisiva. In
un’intervista l’ideatore Aguirre-Sacasa si è
sbilanciato su cosa gli spettatori si dovranno aspettare da questo
revival e rivela anche un esplicito omaggio: “Amo
L’Esorcista di William Friedkin. Stiamo scrivendo un intero
episodio omaggio al film in questo momento!”. I fan
del classico horror del 1973 potranno dunque finalmente gioire dopo
che, solo qualche mese fa, il film TV ispirato al cult è stato
cancellato.
Le terrificanti avventure di
Sabrina prenderà ispirazione dalla serie di fumetti
firmata dallo stesso Aguirre-Sacasa ed illustrata
da Robert Hack. Verrà prodotta da Warner Bros.
Television in accordo con Archie Comics e Netflix che la
distribuirà. Inizialmente sarebbe dovuto essere uno spin-off della
serie Riverdale, grande successo di quest’anno, ma
attualmente non si hanno avuto conferme di un’eventuale
collegamento tra le due. Ad interpretare la giovane strega sarà
Kiernan Shipka, che gli appassionati del piccolo
schermo hanno imparato a conoscere per il suo ruolo in Mad Man, che
sarà affiancata da Ross Lynch, Lucy
Davis, Miranda Otto, Jaz
Sinclair, Tati Gabrielle, Sorte
Perdomo, Michelle Gomez, Ricard
Coyle e Bronson Pinchot. La serie
esordirà sulla piattaforma il prossimo 26 Ottobre.
Mentre l’attrice e cantante
Lady Gaga si gode in questi giorni il successo
ottenuto alla Mostra di Venezia per il suo ruolo in
A Star is Born, c’è chi non si arrende ad un suo rifiuto. La
Warner, infatti, continua a farle pressioni per una sua
partecipazione a Birds of Prey, il cinecomic tutto
al femminile di prossima lavorazione. A lei sarebbero stati
riservati i ruoli o della Cacciatrice o di Black Canary, sebbene
qualche mese fa l’attrice si era dichiarata estranea al progetto.
Secondo il sito
Superbromovies, sempre attento ai rumors del settore, la posta
in gioca si sarebbe alzata e la Warner avrebbe messo sul piatto
molti più soldi rispetto a quelli proposti solo tre mesi fa.
Birds of
Prey è un progetto DC ancora in lavorazione e
fortemente voluto da Margot Robbie che ha già
interpretato Harley Quinn in
Suicide Squad e che in questo film apparirebbe nel doppio ruolo
di interprete e produttrice. Tutte le eroine al femminile
dell’universo DC verranno coinvolte per combattere una minaccia
comune che dovrebbe essere quella di Maschera Nera, un personaggio
nato come villani di Batman e che ancora deve fare il suo debutto
cinematografico. La Warner avrebbe già stilato una lista delle
attrice da coinvolgere che, oltre a quello di Lady Gaga, vede i
nomi di Vanessa Kirby, Alexandra
Daddario e Blake Lively. Vedremo come le
trattative si svolgeranno nei prossimi mesi.
Black
Panther è stata la sorpresa al botteghino USA della
scorsa stagione cinematografica. In poche settimane si è guadagnato
un posto di rilievo tra film del 2018 ed è diventato uno dei
maggiori successi di pubblico e di critica nella storia dei
cinecomic. Questo ha portato il protagonista Chadwick
Boseman a pensare in grande e puntare dritto ai più grandi
premi di Hollywood: gli Oscar. E non si sta parlando della
statuetta riservata al Miglior Film Popolare, assoluta novità
introdotta da quest’anno, ma proprio delle nomination tecniche che
l’attore pensa che il film dovrebbe guadagnare.
“Un buon film è un buon
film e chiaramente non importa quanti soldi ci siano voluti per
realizzarlo. I film che vengono nominati e vincono di
solito non sono blockbuster, ma quello che conta dovrebbe essere
solo il livello di difficoltà” ha dichiarato Boseman che ha
poi aggiunto: “Quello che abbiamo fatto è stato molto
difficile, abbiamo creato un mondo, abbiamo creato una cultura, una
religione, una spiritualità, una politica, abbiamo dovuto creare un
accento, abbiamo dovuto prendere da diverse etnie diverse per
creare stili di abbigliamento e acconciature. Quindi per quanto mi
riguarda sfido qualsiasi film a confrontarsi con il livello di
difficoltà di questo film che è piaciuto al pubblico e che non è
popolare, è elitario.”.
Per quanto riguarda il premio come
Miglior Film Popolare al momento non si conoscono ancora le regole
con cui verrà assegnato, ma se contasse il gradimento del pubblico
espresso al box office Black Panther dovrebbe essere sicuramente
uno dei candidati. Per le speranze di Boseman, invece, forse è
troppo presto per Hollywood per accettare un blockbuster nelle
maggiori categorie dei premi.
In queste ore si stanno facendo
sempre più insistenti i rumors che vorrebbero più di un antagonista
nel prossimo capitolo dedicato all’uomo ragno, Spider-Man:
Far From Home. Quello che si sa sulla trama al momento è
che il giovane eroe interpretato da Tom Holland se
la dovrà vedere con il Mysterio di Jake
Gyllenhaal, ma potrebbe non finire qui. Si ipotizza,
infatti, la presenza anche di Mark Raxton, chiamato poi
Molten, che nei fumetti è il fratellastro di Liz
Allen, un personaggio visto già alla fine di Homecoming. I suoi
poteri sono quelli di emettere radiazioni e scoppi di calore,
mostrando una forza ed una resistenza fuori dal normale. Questa
identità è però nascosta da un quotidiano lavoro come importante
uomo d’affari.
Al momento non si ha nessuna
conferma tranne l’avvistamento di un giocattolo di prossima
distribuzione proprio dedicato a Molten. Questo è l’ennesimo
mistero che si lega al film in quanto, al contrario di quanto
accaduto per altri prodotti Marvel, si sta adoperando molta
riservatezza attorno alla sua lavorazione. La storia al momento
nota di Spider-Man: Far From Home ruota attorno ad un viaggio in
Europa che il giovane Peter Parker conduce insieme a Nick Fury e
Maria Hill durante il quale incontrerà Mysterio e Hydro-Man.
La lavorazione di Guardiani
della Galassia 3 sta diventando sempre più dura. Dopo il
noto licenziamento di James Gunn da parte della
Disney, il film era stato dapprima confermato, poi successivamente
messo in pausa. A dare questa notizia sullo stop delle riprese fu
proprio Dave Bautista qualche mese fa, aggiungendo
il suo sdegno per quanto successo al regista. Ora l’attore torna a
parlare del film, confermando le voci sulla sospensione del
progetto. Durante un’apparizione a The Jonathan Ross Show ha
inoltre ribadito la sua solidarietà a James Gunn: “Non sono per
niente contento per quello che hanno fatto a Gunn. Non voglio
entrare troppo nel merito e non voglio iniziare una conversazione
politica, ma posso dire che in questo modo stanno spegnendo il
film. Ho un problema, ho un problema morale e politico per
quello che hanno fatto”.
L’attore ha poi continuato: “Io
voglio bene a James. Mi ha cambiato davvero la vita, quindi ammetto
che sia anche una cosa personale. Ho faticato, ho sofferto la fame
per tre anni, riuscivo a malapena a trovare un lavoro. Ho
incontrato poche persone che mi hanno sostenuto lungo la strada e
James è riuscito veramente a cambiare il corso delle
cose.”.
Dave Bautista non è
stato il solo a sostenere Gunn nel momento del licenziamento:
l’intero cast di Guardiani della Galassia ha espresso apertamente
la propria solidarietà tramite una lettera congiunta online che
però non è riuscita a smuovere la Disney che ora si trova in grave
difficoltà con l’intero progetto. Difficilmente il film potrà
uscire nel 2020, come inizialmente previsto.
In concorso oggi a Venezia
75 sarà presentato anche Frères Ennemis
di David Oelhoffen con protagonista l’attore Matthias
Schoenaerts. Al suo fianco Reda Kateb, Adel
Bencherif, Sofiane Zermani, Nicolas Giraud, Marc Barbe, Sabrina
Ouazani, Gwendolyn Gourvenec e Astrid Whettnall.
Nel film, nati e cresciuti in una
periferia in cui domina la legge del narcotraffico, Manuel e Driss
erano come fratelli. Da adulti però finiscono per prendere strade
opposte: Manuel ha scelto di abbracciare la vita del criminale,
Driss l’ha rinnegata ed è diventato un poliziotto.
Quando il più grande affare di Manuel va storto, i due uomini si
incontrano di nuovo e si rendono conto che entrambi hanno bisogno
l’uno dell’altro per sopravvivere nei loro mondi. Nonostante
l’odio, fra tradimenti e rancori, riscoprono l’unica cosa rimasta a
unirli nel profondo: l’attaccamento viscerale al luogo della loro
infanzia.
COMMENTO DEL REGISTA
Thriller
mozzafiato in cui tradimento, vendetta e sopravvivenza spingeranno
i due travolgenti protagonisti a mettere in dubbio la lealtà e la
fiducia verso i loro due mondi. Il film è interpretato da due tra i
più iconici e brillanti attori della loro generazione, Matthias
Schoenaerts e Reda Kateb, per la prima volta insieme sullo schermo.
Dopo l’acclamato successo di Loin des hommes,
Oelhoffen va alla ricerca di una fratellanza che superi i legami di
sangue.
Presentato nella sezione
Fuori Concorso di
Venezia 75, Aquarela è il nuovo film
del regista russo Victor Kossakovsky, che porta
stavolta sul grande schermo un viaggio cinematografico sulla
bellezza e brutalità dell’acqua. Una vera e propria ode, a tutte le
forme da essa assumibili, specialmente quella più selvaggia che sin
da subito nel film pone a contrasto l’elemento con l’essere
umano.
Essere umano che è destinato ben
presto a svanire dalla pellicola, significativamente costretto a
soccombere data la disparità dello scontro. L’acqua diventa così
prima e unica protagonista del film, invadendo ogni inquadratura
della sua mutevolezza. Differenti colori, movimenti, energie si
susseguono sullo schermo, e il connubio tra musica heavy metal e le
ricche immagini non fa che esaltare il senso di minaccia di cui si
vuole investire l’elemento. Grossi blocchi di ghiaccio sembrano
muoversi nell’acqua come immensi mostri marini a ritmo di
musica.
Girato a 96 fotogrammi al
secondo, il film acquista così una fluidità che appunto ricorda
quella sinuosa dell’acqua, del suo ondeggiare, e questa scelta di
ripresa si sposa perfettamente con ciò che il regista vuole
trattare ed esaltare. Il risultato sono delle immagini e sequenze
di estrema bellezza, che ritraggono paesaggi ora pacifici ora
violenti.
A metà tra il documentario e il
film anti narrativo, Aquarela fonda la propria
forza sulla messa in scena, su ciò che lo spettatore è chiamato ad
ammirare. Dinanzi al film quest’ultimo dovrebbe infatti lasciarsi
pervadere dalle sensazioni che esso comunica senza ricercare un
filo narrativo, elemento presente anche se in maniera allusiva, ma
certamente distraente dall’intenzione del regista di scorrere su
chi guarda come, appunto, acqua, in grado di lasciare tuttavia
traccia del proprio passaggio.
Nonostante la bellezza di quanto è
possibile osservare però, troppo spesso il film si abbandona a
digressioni di eccessiva durata, che rallentano il ritmo e la
visione, già non favoriti dalla natura del film. Risulta difficile
infatti riuscire a non stancarsi presto della pellicola, facendo
così arrendere, in più di qualche momento, lo spettatore alla noia
piuttosto che al sublime delle immagini. Il limite del film risulta
così essere insito nella sua stessa natura, perdendo alla lunga
l’attrattiva che aveva inizialmente generato.
I due instancabili Ethan e
Joel Coen sbarcano al lido con The Ballad of
Buster Scruggs, un western atipico e sorprendente,
avvincente, canterino, colorato, divertente e schietto. È come un
libro per ragazzi, colmo di vivaci illustrazioni, da sfogliare
avidamente, pagina dopo pagina.
The Ballad of Buster
Scruggs è la raccolta di sei storie di frontiera del
vecchio west, apparentemente slegate una dall’altra, ma che tutte
insieme contribuiscono a raccontare un mondo selvaggio e ostile,
popolato di personaggi bislacchi. Un universo fiabesco, che se non
fosse storicamente conosciuto, potrebbe certamente sembrare il
frutto della fantasia di una mente alterata. Certo, di loro, i
Coen, aggiungono invenzioni e felici tocchi espressivi, che
conferiscono alla storia una riconoscibilità inconfutabile, ma in
fondo raccontano qualcosa che parte dalla vita reale dei loro
antenati e che conoscono molto bene.
Si inizia con le prodezze di un
istrionico pistolero canterino, incallito giocatore di poker e
assassino per vocazione, passando alla disastrosa rapina di un
povero ladro sprovveduto, che si trova a fronteggiare un banchiere
bellicoso con un’armatura fatta di pentole. È poi la volta di
un povero torso umano, esibito di villaggio in villaggio, in un
piccolo freak-show itinerante, accudito in tutto dal suo
impresario, un uomo triste e rassegnato, per approdare alla vicenda
di un codardo e instancabile cercatore d’oro, che non si arrende di
fronte a nulla, pur di difendere il suo filone. Ci si sposta nelle
sconfinate praterie per seguire la movimentata storia di una
ragazza rimasta sola, per l’improvvisa morte del fratello, durante
un lungo viaggio in carovana. E infine, si assiste ad una
paradossale e surreale conversazione di un gruppo di passeggeri a
bordo di una diligenza, diretta verso una meta oscura e
misteriosa.
Venezia 75: Joel e Ethan Coen
raccontano The Ballad of Buster Scruggs
The Ballad of Buster
Scruggs è un film antologico, simile a una miniserie per
la televisione, ma strutturato in forma cinematografica per uscire
completamente dagli schemi della serialità, senza rimanere
ingabbiato, andando oltre e cavalcando libero nelle praterie
sconfinate del vecchio west, seguendo le divertite pulsioni
espressive di Joel ed Ethan Coen. Sapere che si
tratta di una produzione Netflix conferma la validità delle nuove
forme di diffusione e finanziamento digitali, lasciando sperare
tanta nuova libertà per gli autori. Anche Roma di Alfonso Cuaròn è
una produzione Netflix, e anche in quel film si avverte enorme
positiva libertà di raccontare e sperimentare.
The Ballad of Buster
Scruggs è scritto magnificamente, è una vera gioia seguire
i dialoghi astrusi e assistere alle divertenti gag, alternate a
scene di pura azione e improvvise esplosioni di violenza. Il cast è
perfetto in ogni ruolo, dai protagonisti alle figure più piccole e
tra questi spiccano Tom Waits, James Franco, Brendan
Gleeson e Liam Neeson.
The Ballad of Buster
Scruggs è un’incantevole libro illustrato d’altri tempi,
che si anima davanti agli occhi dello spettatore, facendolo tornare
improvvisamente ragazzo e scaraventandolo a capofitto tra la
polvere e le frecce dei pellirossa, tra le pallottole e i capestri,
tra cavalli, vacche, galline e altri animali. Come per magia le
pagine scritte e le illustrazioni prendono vita, presentando una ad
una le nuove creature del mirabolante bestiario dei fratelli
Coen.
Bradley Cooper e
Lady Gaga sono i protagonisti di questa serata
uggiosa al lido per Venezia 75, dove hanno presentato in anteprima
mondiale, E’ nata una stella (A Star is
Born) remake dell’omonimo cult diretto da Bradley
Cooper, che lo vede protagonista insieme alla regina
del pop, questa volta attrice. Insieme a loro anche volti molto
noti dello star system e del cinema come Cate Blanchett,
Donatella Versace, Spike Lee, Irina Shayk, Anne Hathaway e
Valentino (che però non hanno sfilato).
Le nostre interviste esclusive a Venezia 75
A
Star is Born presenta canzoni originali eseguite
dal vivo nel film da Cooper e Lady Gaga, da loro scritte in
collaborazione con altri artisti come Lukas Nelson, Jason Isbell e
Mark Ronson. Il cast include anche Andrew Dice Clay, assieme a Dave
Chappelle e Sam Elliott.
A
Star is Born è prodotto da Bill Gerber, Jon
Peters, Bradley Cooper, Todd Phillips e Lynette Howell Taylor. Ravi
Mehta, Basil Iwanyk, Niija Kuykendall, Sue Kroll, Michael Rapino e
Heather Parry sono i produttori esecutivi. La sceneggiatura è di
Eric Roth e Bradley Cooper & Will Fetters. A collaborare con Cooper
troviamo il direttore della fotografia candidato all’Oscar Matthew
Libatique (Il cigno nero), la scenografa Karen Murphy
(It Comes at Night), il montatore tre volte candidato
all’Oscar® Jay Cassidy (American Hustle, Il lato positivo, Into
the Wild), e la costumista Erin Benach (Drive). I
supervisori delle musiche del film sono Julia Michels (Pitch
Perfect) e Julianne Jordan (Edge of Tomorrow).
Warner Bros.
Pictures presenta, in associazione con Live Nation Productions, in
associazione con Metro Goldwyn Mayer Pictures, una produzione Jon
Peters/Bill Gerber/Joint Effort, A Star is
Born. Nelle sale dal 5 ottobre 2018, e in quelle
italiane dall’11 ottobre 2018, il film sarà distribuito nel mondo
dalla Warner Bros. Pictures.
E’ oggi il grande giorno della
premiere di Suspiria di
Luca Guadagnino, l’atteso remake del cult di
Dario Argento con
protagonisti Dakota
Johnson, Tilda Swinton, Mia Goth, Chloë Grace
Moretz.
Il regista in merito al film ha
commentato “Ogni film che realizzo è come un esordio per me: un
nuovo inizio che parte dalle memorie che hanno costruito il mio
immaginario. A dieci anni, a Cesenatico, ebbi l’epifania
di Suspiria: un poster in un cinema chiuso.
Trentasette anni dopo debutto al cinema (dell’orrore) grazie al
potere evocativo di Dario Argento, capace di scatenare gli
immaginari. Suspiria nasce nel 1976 ed esce nel
1977. Il nostro Suspiria è ambientato nel 1977,
un anno fecondo per le rivoluzioni femminili-femministe.
In un’accademia di danza di fama
mondiale si muove una presenza oscura, che inghiottirà il
direttore artistico della troupe, una ballerina ambiziosa e uno
psicoterapeuta in lutto. Qualcuno soccomberà all’incubo. Altri,
alla fine, si sveglieranno.
Suspiria
ha un cast internazionale di grandissimo livello, tra cui
Dakota Johnson,
Tilda Swinton, Mia Goth, Lutz Ebersdorf, Jessica Harper,
Chloë Grace Moretz, Angela Winkler, Sylvie Testud, Renee’
Soutendijk, Ingrid Caven, Malgorzata Bela
Joel e Ethan Coen
incontrano la stampa in una sala dell’hotel Excelsior, in compagnie
di alcuni attori del cast, Tim Blake Nelson, il
pistolero Buster Scrugs, Harry Melling il torso umano e
Bill Heck il colone in cerca di moglie. I due
fratelli raccontano di essere grandi appassionati di film di genere
e in particolare di western fin da quando erano bambini. Ricordano
di averne fatto grandi abbuffate al cinema e in televisione.
In particolare gli torna alla
memoria un giorno, in occasione di una festività ebraica, durante
il quale non entrarono a scuola, per intrufolarsi di nascosto in un
cinema a vedere un film western. Vennero scoperti e puniti dal
preside. Vedevano ogni film possibile su quel genere a loro così
caro, ma in particolare erano affascinati dalle opere di Sergio
Leone, che nella nuova loro fatica a quattro mani viene citato e
omaggiato più volte. Affermano con sicurezza che The Ballad
of Buster Scruggs non é mai stato un progetto di serie
televisiva, nonostante la produzione Netflix. Ci tengono a
sottolineare che si tratta di un equivoco e che la decisione di
fare un film a episodi é stata una ferma idea fin dall’inizio,
colpiti oltretutto da tante opere similari degli anni sessanta e
settanta, in cui diversi registi lavoravano attorno a un tema
comune L’idea di rendere la struttura come quella di un libro
illustrato è stata per loro funzionale all’organizzazione delle sei
differenti storie.
Ma non hanno utilizzato un libro
realmente esistente, bensì ne hanno inventato uno, appositamente
progettato per contenere i loro racconti, corredandolo poi di
bellissime e colorate illustrazioni in fase di post-produzione. Gli
viene domandato se credono e sono fiduciosi al ritorno del genere
western, soprattutto dopo il successo dei film di Quentin
Tarantino. Loro rispondono che non si sono mai visti tanti film
western come in questi ultimi anni, neanche negli anni d’oro. A
riprova di questo, dicono che mentre giravano, nelle stesse
location, erano impegnate diverse troupe di altri film.
Il terzo plumbeo giorno di
Venezia 75 si colora e prende vita grazie a due
ospiti d’eccezione. Oggi è stato presentato alla stampa, infatti,
uno dei film più attesi e chiacchierati del festival,
A Star Is
Born, opera prima da regista di Bradley
Cooper. Ad accompagnarlo c’era, ovviamente, anche la
protagonista, una radiosa Lady Gaga.
E’ Nata Una Stella
è senza dubbio uno dei classici di genere più amati dal pubblico,
film che negli anni ha visto svariati remake. Oggi, alle versioni
del 1937 con Janet Gaynor e Fredric
March, del 1954 con Judy
Garland e James Mason e del 1976 con
Barbra Streisand e Kris Kristofferson, se ne
aggiunge una quarta decisamente più contemporanea. Il film racconta
la storia di Ally (Lady Gaga), una ragazza che sogna di sfondare
nel mondo della musica, e del suo incontro con Jack Maine (Bradley
Cooper), incontro che le cambierà per sempre la vita.
Diretta da Bradley
Cooper – per la prima volta non solo davanti ma anche
dietro la macchina da presa – sveste gli estrosi panni di popstar e
entertainer e si trasforma in navigata attrice.
“E’ una storia che abbiamo già
visto e amato più volte. Questo film parla d’amore, di musica ma
anche una storia che affronta il tema della dipendenza da alcol e
droghe […] Quando ho iniziato a muovere i primi passi nel mondo
della musica avevo solo diciannove anni e ho lottato come un leone
per sfondare, ce l’ho messa tutta perché al contrario di Ally avevo
molta fiducia nelle mie capacità […] “
Proprio come Ally nel film anche
Lady Gaga nella realtà ha dovuto affrontare mille
difficoltà prima di sfondare. Il fatto stesso che tra interprete e
personaggio ci sia una tale connessione rende l’interpretazione di
Gaga molto più personale e incisiva. Conosciuta e amata dal
pubblico anche e forse soprattutto per la sua teatralità – che la
rende una perfetta performer -, stavolta Gaga sorprende per il suo
look quasi acqua e sapone.
“Cambiare look e giocare con la
moda, creando costumi e provando stili diversi è sempre stata una
mia passione […] Bradley invece mi voleva semplice, libera e senza
trucco, completamente vulnerabile, per lui era importante. Ricordo
uno dei primi provini, eravamo a casa mia e avevo sul viso un velo
leggerissimo di trucco. Scendo le scale e vedo Bradley venirmi in
contro con in mano una salvietta struccante dicendomi: ‘No, voglio
vederti completamente pulita’. Ecco, per me la sfida più grande è
stata questa, mettermi a nudo e rendermi completamente vulnerabile.
Si, ero spaventata ma lui mi ha fatto sentire al sicuro grazie alla
sua incredibile professionalità”.
Durante la conferenza stampa di
questo pomeriggio Lady Gaga e Bradley
Cooper hanno parlato, oltre che della realizzazione del
film, anche del loro rapporto personale. In A Star is
Born è chiaro sin dalla prima scena insieme che tra i due
protagonisti c’è una alchimia particolare.
“Quando ci siamo incontrati la
prima volta – ha dichiarato Bradley Cooper – io nemmeno sapevo che
Stefani [il vero nome di Lady Gaga è Stefani Joanne Angelina
Germanotta] avesse origini italiane. Dopo aver parlato per un po’
ho scoperto che entrambi siamo per metà italiani e forse anche
questo ci ha aiutati a legare. Ricordo proprio che questa
conversazione è avvenuta davanti a un bel piatto di pasta, cucinato
da lei ovviamente […] Lavorare con lei è stato fantastico. Sul set
tutti avevano l’impressione di essere a un concerto e non al
lavoro. Quando iniziava a cantare tutti restavano incantati ad
ascoltare e la temperatura nella stanza cambiava
immediatamente”.
A percepire lo stesso tipo di
familiarità è la stessa Gaga che ha condiviso con la sala qualche
aneddoto dal set di A Star is Born.
“Lavorare con Bradley è stato
fantastico. C’è stato da subito molto feeling e rispetto reciproco.
Ho capito immediatamente che lui rispettava me come attrice e non
solo come cantante e, viceversa, anche lui ha percepito quanto
rispetto avessi per lui come regista, attore ma anche come cantante
[…] E’ davvero un cantante eccezionale; quando canta la sua voce è
profonda e viscerale, piena di intensità […] Quando Ally si trova
per la prima volta a cantare la sua musica, ecco, quel momento per
me è stato così vero e toccante! Quando abbiamo girato eravamo di
fronte a un vero pubblico ed eravamo davvero coinvolti. Dopo
aver girato la scena più volte, proprio sull’ultimo take Bradley mi
ha detto semplicemente ‘Rifacciamola ma stavolta divertiti’. E così
ho fatto. Mi sono esibita come se quella per me fosse davvero la
prima volta”.
Uno dei temi affrontati da entrambi
gli ospiti in conferenza stampa è quello della popolarità e di come
questa influenzi la quotidianità di ogni artista. Per raggiungere
una certa notorietà bisogna a volte scendere a patti con manager e
case discografiche.
“All’inizio mi è capitato molte
volte di dire no – ha confessato Lady Gaga
–, di rifiutare lavori e ingaggi. Quando ho cominciato non ero
di certo la ragazza più bella della stanza ma a differenza delle
altre ero io a scrivere le mie canzoni. Spesso mi hanno proposto di
scrivere e vendere le mie canzoni per farle cantare ad altri ma ho
sempre rifiutato; potevano portarmi via tutto ma non la mia musica!
All’inizio molti ti danno consigli su come apparire o cosa dire
imponendoti un certo stile ma io sono stata più forte”.
Tenacia e forza di volontà sono
state fondamentali per Lady Gaga e la sua carriera
ma per il neo regista Bradley Cooper c’è ancora un
altro fattore da considerare per scrivere la perfetta equazione del
successo.
“Ho dedicato quattro anni di
lavoro a questo film e posso dire con assoluta certezza che ogni
minuto è stato prezioso […] Potrei stare qui ore e ore a parlare di
quanto questa esperienza mi hanno cambiato e arricchito e
raccontarvi tutte le cose che ho imparato ma quello che davvero
conta sono le persone che credono in te e ti concedono questa
opportunità”.
Pensiero questo di Cooper,
condiviso anche da Gaga che, nonostante sia ormai diventata una
delle più grandi popstar al mondo, ha confessato di aver sempre
avuto il pallino della recitazione.
“Ho sempre voluto diventare
un’attrice sin da quando ero bambina […] Possono anche esserci
cento persone in una stanza e novantanove che non credono in te
perché in fondo ne serve solo una per cambiarti la vita. Sono
davvero molto fortunata a essere qui”.
Il film A Star is
Born, scritto, diretto e interpretato da Bradley
Cooper e Lady Gaga è stato presentato oggi, fuori
concorso, alla 75esima Mostra d’Arte Cinematografica di
Venezia e uscirà in tutte le maggiori sale italiane il
prossimo 11 ottobre.
Il film MarvelAvengers: Infinity
War ha fatto la storia del box office cinematografico
battendo ogni record di incasso al debutto e superando i 2 miliardi
di dollari al botteghino internazionale in soli 48 giorni: il film
rimane tuttora il quarto maggiore incasso di tutti i tempi. Questo
evento cinematografico arriva finalmente in Blu-ray 3D,
Blu-ray, DVD, su tutte le piattaforme digitali e nell’innovativo
formato in altissima definizione Blu-ray 4K Ultra HD, da domani 29
agosto in tutti i migliori negozi. Per
fan e appassionati saranno disponibili anche la versione da
collezione Steelbook e il cofanetto sia in
Blu-ray che in Dvd che raccolgono tutte le tre avventure
degli Avengers.
CLIP
Il film Marvel
Avengers: Infinity War, un pezzo
immancabile in ogni collezione home video, sarà disponibile in
diverse edizioni per permettere a tutti i fan di godersi il film
nel modo preferito. Chi sceglierà di vivere questo scontro finale
in formato digitale in esclusiva su iTunes, potrà assistere a
una tavola rotonda di 30 minuti in cui i registi
dell’Universo Cinematografico Marvel (MCU) Anthony e Joe Russo, Jon
Favreau, Joss Whedon, James Gunn, Ryan Coogler, Peyton Reed e Taika
Waititi riflettono sul contributo fornito dai loro film
all’avventura narrativa più ampia dell’Universo Cinematografico
Marvel.
I contenuti speciali delle versioni
Blu-ray forniscono un esclusivo sguardo dietro le quinte ai
supereroi dell’Universo Cinematografico Marvel, compreso il momento
in cui i personaggi si incontrano per la prima volta, le
motivazioni dietro alcune delle accoppiate più inaspettate del film
ed esilaranti papere tra supereroi sul set. I documentari esplorano
lo spaventoso e potentissimo Thanos e le due scene d’azione in cui
i personaggi tentano di non fargli ottenere tutte le sei Gemme
dell’Infinito: lo scontro su Titano e la gigantesca battaglia
nel Wakanda. Le scene eliminate e il commento dei filmmaker
rivelano altri segreti della monumentale impresa dei Marvel
Studios.
ormati in alta definizione:
Una Strana Alchimia – Per condividere
l’entusiasmo del primo incontro tra svariati personaggi
dell’Universo Cinematografico Marvel e scoprire i motivi che
hanno spinto i filmmaker a farli lavorare insieme.
Il Titano Pazzo – Esplorare
l’antagonista più grande e malvagio dell’Universo Cinematografico
Marvel, le sue influenze attraverso le varie storie e la minaccia
esistenziale che rappresenta.
Oltre la Battaglia: Titano – Scoprire
tutti i dettagli dell’emozionante scontro sul pianeta distrutto di
Thanos tra cui gli epici stunt e gli effetti visivi per
capire la fonte del suo potere.
Oltre la Battaglia:
Wakanda – Un viaggio dietro le quinte per
scoprire il modo in cui i filmmaker sono riusciti a realizzare la
battaglia più grande e complessa mai raffigurata nella storia dei
film Marvel.
Scene Eliminate ed Estese:
Happy Sa Cos’è Meglio – Tony e Pepper discutono sui
dettagli del loro imminente matrimonio fino all’arrivo di un
infastidito Happy Hogan con un’urgente richiesta.
Caccia alla Gemma della Mente – In una strada buia,
Wanda Maximoff e Visione, appena ferito, tentano di nascondersi dai
brutali alleati di Thanos.
I Guardiani Riacquistano il RitmoGiusto –
Mentre Peter Quill e Drax si scontrano riguardo al fallimento della
loro missione su Ovunque, Mantis li interrompe con alcune
notizie.
La Scelta di un Padre – Dopo aver scoperto che Gamora
ha mentito riguardo alla Gemma dell’Anima, Thanos la mette di
fronte a una visione del suo passato.
Papere sul Set – I supereroi
preferiti compiono super errori in questa spensierata collezione di
gag sul set.
Commento Audio di Anthony e Joe
Russo, Christopher Markus e Stephen McFeely.
Ormai è ufficiale: A Rainy
Day in New York, nuovo film di Woody
Allen, è stato cancellato. Amazon ha infatti confermato
che l’opera non verrà distribuita né in sala né in streaming,
sebbene sia pronta dallo scorso autunno. Il film, con un cast
clamoroso che va da Elle Fanning a Jude
Law, da Timothée Chalamet a
Selena Gomez, è stato ritenuto troppo rischioso
visti gli argomenti trattati. La trama, infatti, ruota attorno alla
relazione sessuale di un uomo di 44 anni con una ragazza di 15.
Troppo facile ricondurre la vicenda al movimento #metoo fondato da
Ronan Farrow e di cui Allen è stato il diretto
protagonista viste le accuse di violenza sulla figliastra Dylan di
circa 25 anni fa.
Solo pochi giorni fa c’erano stati
dei rumors che volevano un blocco immediato di tutte le
pre-produzioni dei numerosi progetti di Woody
Allen, ma pochi pensavano che questo stop avrebbe
coinvolto anche un film già pronto all’uscita. Alcuni ora
ipotizzano che Amazon abbia intercettato un flop finanziario nel
distribuire il film, considerando anche che le ultime opere di
Allen non hanno riscosso molto favore al botteghino. Il fatto certo
è che A Rainy Day in New York è un film oggi
concluso quindi c’è ancora la speranza che un distributore si
faccia avanti e corra il rischio di portalo in sala (o in rete),
magari tra qualche mese quando le polemiche si saranno
sgonfiate.
Il film Disney Ritorno
al Bosco dei 100 Acri porterà dal 30 agosto nelle
sale italiane il fascino senza tempo delle storie e dei personaggi
di A.A. Milne, in un’emozionante avventura in cui il pubblico vedrà
per la prima volta sul grande schermo Winnie the Pooh, Tigro,
Pimpi, Ih-Oh, Kanga, Ro, Tappo e Uffa in versione live
action.
Christopher Robin, il bambino che
ha vissuto tante avventure con i suoi amici, i vivaci
e adorabili animali di pezza del Bosco dei Cento Acri,
ora è cresciuto e vive a Londra, nella metà del ‘900,
alle prese con i problemi dell’età adulta. Lavora come
Responsabile del settore efficientamento presso la Valigeria
Winslow, cercando di trovare un equilibrio fra i lunghi
orari lavorativi e gli impegni familiari. Ha quasi del tutto
dimenticato lo stupore e la fantasia che hanno caratterizzato la
sua infanzia. Ma prima o poi il passato ritorna.
Raccontando i suoi ricordi,
Alfonso Cuaron torna al cinema (e su Netflix) con
Roma, il suo nuovo, maestoso film, presentato in
Concorso a Venezia 75. Definito dallo stesso regista “il più
autobiografico che potessi realizzare”, il film è basato sulla
ricostruzione dei suoi ricordi d’infanzia a Città del Messico, con
la famiglia, la domestica, e sullo sfondo il Paese in tumulto.
Tre storie in una che raccontano di
fratture: Cleo, la domestica, che resta incinta e abbandonata
dall’uomo al quale si è concessa; la padrona, donna dell’alta
borghesia apparentemente eccentrica che si trova a dover badare a
quattro figli dopo l’abbandono del marito; il Paese che affronta le
rivolte interne, in quegli anni ’70 che furono uno dei periodi più
bui della storia del Messico. Intorno a queste tre ferite, Cuaron
imbastisce la sua danza di immagini, in un bianco e nero troppo
pulito per il realismo della storia. Così facendo però il regista
premio Oscar fugge dal pericolo di scimiottare i grandi maestri
italiani, su tutti Rossellini e Fellini (che però cita
esplicitamente), e racconta un’epopea di rinascita, in cui, come in
un grande romanzo storico, il privato si fa specchio del pubblico,
in cui è immerso.
La costruzione maniacale della
scenografia, la scelta dei luoghi e delle esperienze che affrontano
i protagonisti ricalcano i ricordi di Alfonso, che riprende tutto
con devozione e attenzione. Allo stesso tempo il regista infonde
nel film il suo sguardo, con inquadrature studiate, lente,
movimenti elementari che raccontano l’estrema semplicità della vita
messa in scena, una vita che nasce dall’acqua e lì termina,
rinascendo ancora una volta, riportata a riva dal continuo fluire
liquido del tempo.
Sull’acqua si aprivano il teaser e
il trailer del film, sull’acqua si apre anche il film e attraverso
l’acqua la vita e la morte prendono possesso dell’esistenza di
Cleo, che solo nel finale trova davvero la sua dimensione e sceglie
la sua famiglia, il suo posto. In questo modo, come sunto tra il
dramma sociale e quello privato, la donna interpretata da Yalitza
Aparicio rimargina la sua ferita, prendendo coscienza di sé,
facendo pace con il suo dolore. Questa esplosione di emozione
arriva effettivamente come un’onda e travolge tutto ciò che
incontra, compreso il film stesso che da lì e fino alla fine
acquista una nuova luminosità.
Il futuro si presenta roseo, il
passato un ricordo, si ritorna alla quotidianità, alle faccende e
alla casa rimessa a nuovo dopo l’abbandono del capofamiglia. Tutti
riprendono il proprio posto nella routine, e sembra quasi di
vederlo, nel finale, con lo sguardo all’insù, l’azzurro splendente
del cielo oltre il bianco e nero, attraversato da scie di aerei che
portano chissà quali storie.
Continuano ad arrivare new entry
nel cast dell’attesissimo Doctor
Sleep, sequel del cult Shining. Ad
aggiungersi questa volta ai nomi già noti è Kyleigh
Curran che vestirà i panni di Abra Stone, una bambina
dotata di una luccicanza molto forte e per questo presa di mira dai
villain del Vero Nodo e Rose Cilindro. Sarà proprio la bambina a
risvegliare i demoni del celebre Danny Torrance, interpretato da
Ewan McGregor, che negli anni era riuscito a
superare la traumatica esperienza vissuta da ragazzo insieme a
tutta la famiglia.
Per la ragazza sarà la prima volta
in una grande produzione hollywoodiana: è infatti poco conosciuta
sul grande schermo e le sue esperienze in campo artistico si
limitano perlopiù al teatro, dove recentemente ha interpretato Nala
in una trasposizione a Broadway del classico Disney Il re
leone.
Oltre a McGregor e Curran, nel cast
è stata da tempo confermata anche Rebecca Ferguson
per la regia di Mike Flanagan che adatterà
l’omonimo romanzo di Stephen King del 2012.
Doctor Sleep è atteso nelle sale il 24 Gennaio
2020.
La curiosità intorno a
Venom, nuovo cinecomic con protagonista
Tom Hardy, è sempre stata alta anche perché, come
più volte ribadito dai produttori, il film non vedrà coinvolta la
Marvel. Sebbene infatti il
personaggio di Venom sia inserito all’interno dell’universo Marvel,
la Sony si è occupata in solitaria della produzione. Sembravano
quindi escluse collaborazioni con altri personaggi dei cinecomic,
ma recenti dichiarazioni del regista Ruben
Fleischer hanno riacceso le speranze di vedere il nuovo
Spiderman di Tom Holland in un
cameo. Così ha dichiarato l’autore parlando al Los Angeles Times
sul possibile coinvolgimento di un altro supereroe:
“Onestamente non so cosa posso dire. Voglio dire, ovviamente
conosco la risposta, ma non voglio mettermi nei guai per aver detto
qualcosa che non dovrei dire.”.
Se non ci fosse stato nulla da
nascondere, probabilmente Fleischer avrebbe risposto un secco “no”,
invece questa risposta farebbe pensare che un accordo tra Sony e
Marvel ci sia stata negli ultimi mesi. Un eventuale cameo
legittimerebbe inoltre ancora di più la storyline di Venom che,
come gli appassionati dei fumetti Marvel hanno da subito
sottolineato, esiste in quanto uno degli antieroi più iconici del
mondo di Spiderman.
Questo mistero sarà svelato tra poco
più di un mese quando Venom arriverà nelle sale
italiane (4 Ottobre), probabilmente seguito da almeno due sequel
come sembra aver confermato il protagonista Tom
Hardy parlando del suo contratto con la Sony.
Con un arrivo in grande stile, Lady
Gaga è sbarcata al Lido e ha messo subito in chiaro che è lei la
star della Mostra. Non solo la protagonista del film diretto da
Bradley Cooper, ma il vero VIP da fermare, per una foto o un
autografo. E Gaga ha dimostrato subito di essere molto propensa
alle foto, tanto che non ha risparmiato niente, nemmeno durante il
trasbordo in lancia extra lusso sulle rive della lingua di terra
che ospita il festival.
Ecco gli scatti di ieri, che hanno
immortalato il suo arrivo:
Il film è l’anteprima mondiale più
attesa del Festival e ha già raccolto moltissimi fan fuori al
Palazzo del Cinema, che hanno passato la notte in strada nella
speranza di un autografo o di una foto con Lady Gaga. Ovviamente
con lei ci sarà anche Bradley Cooper, che con A Star is Born
esordisc e alla regia.
L’ultima volta che è stata a
Venezia, due anni fa, è andata via portandosi a casa la Coppa Volpi
per la migliore interpretazione femminile per La la
Land, e adesso Emma Stone ci riprova,
ospite della Mostra del cinema e protagonista di La
Favorita, film in concorso del greco Yorgos
Lanthimos.
Ecco le immagini dal red
carpet del film che la vede protagonista al fianco di
Rachel Weisz, assente al Lido, e Olivia
Colman.
A sorpresa nella serata di ieri sera
sui canali social del celebre rapper Eminem sono
apparsi 15 secondi di una nuova traccia, seguiti
dall’inconfondibile logo di Venom ridisegnato con
la “E” rovesciata caratteristica del cantante. In questa preview si
può ascoltare il verso “Knock knock, let the devil in”
prima di un urlo mostruoso. Il video è ovviamente già diventato
virale e subito condiviso dall’attore protagonista del nuovo
cinecomic Tom Hardy.
Qualche ora più tardi, senza alcun
preavviso pubblicitario, Eminem ha reso
disponibile anche un interno nuovo album, dal titolo
Kamikaze, dove è contenuta, come ultima traccia,
anche questa canzone che farà parte della colonna sonora di
Venom. Un regalo inaspettato che fa crescere la
curiosità per il film che arriverà nelle nostre sale il prossimo 4
Ottobre.
Ricordiamo che il film, interpretato
da Tom Hardy e diretto da Ruben
Fleischer, segue le vicende del giornalista Eddie Brock,
contaminato da un organismo alieno simbiontico in grado di
trasformarlo nello spietato Venom.
Dopo l’uscita qualche anno fa di
The Conjuring – L’evocazione di James
Wan è stato tutto in discesa per quello che adesso viene
definito come il The Conjuring Universe. Un vero e
proprio franchise horror che comprende due sequel del film
originario, gli spin-off dedicati a Annabelle e quelli di prossima
uscita sulla suora Valak immortalata in The Nun. A
questi da anni si dovrebbe aggiungere The Crooked
Man, personaggio introdotto in The Conjuring – Il
Caso Enfield: uno spirito che vive in un carosello,
vestito di rosso, denti aguzzi e espressione inquietante.
Sulla produzione di questo spin-off
non si hanno però mai avuti aggiornamenti concreti, tanto da far
pensare che l’idea fosse stata accantonata. A rivelare che invece
il progetto è ancora in piedi è stato Javier
Botet, interprete dello spaventoso demone, che in
un’intervista ha dichiarato: “L’ultimo aggiornamento c’è stato
qualche mese fa, quando i produttori stavano discutendo del futuro
dell’universo di Conjuring. Penso che si stessero concentrando
soprattutto sul terzo capitolo e di Annabelle, ma è dalle riprese
de Il Caso Enfield che i produttori mi hanno detto che lo
spin-off di The Crooked Man si farà. Ne abbiamo già
parlato lo scorso anno e hanno detto di avere una sceneggiatura che
in questo momento è sotto revisione, ma il progetto esiste anche se
non vengono rivelati aggiornamenti.“.
Nell’attesa di nuove rivelazioni
The Nun uscirà nelle nostre sale il prossimo 20
Settembre, mentre The Conjuring 3 è atteso per il
prossimo anno.
Da quando è stato ufficializzato
l’accordo tra la Disney e la Fox in molti si sono chiesti quale
sarebbe stato il destino di X Men: Dark Phoenix,
spin-off dedicato interamente alla Fenice Nera interpretata da
Sophie Turner. Sulla carta questo film dovrebbe
essere il più oscuro dell’intera saga degli X-Men, con venature
horror e thriller che lo allontanerebbero decisamente dalle
atmosfere della casa di Topolino. Si pensava ad un’imminente
annuncio della cancellazione del progetto, ma il prolifico account
Instagram di Jessica Chastain ha acquietato gli
animi.
L’attrice, che nel film
interpreterà una misteriosa antagonista, ha pubblicato un video con
il regista Simon Kinberg in cui dice di star per
iniziare le riprese. Il set è stato allestito a Montreal dove la
Chastain è arrivata dopo aver concluso le riprese di IT:
Capitolo 2. Nulla da temere dunque per la realizzazione
del film, la cui uscita è stata spostata da questo autunno al 14
Febbraio 2019, a causa, pare, dei troppi impegni della protagonista
Sophie Turner sul set di Il Trono di Spade.
Alla riuscita di questo progetto ha
contribuito anche il fatto che l’ufficializzazione dell’accordo
miliardario della Disney non avverrà prima della meta del 2019,
quando verranno finalizzati gli accordi e la nuova società avrà il
controllo sui progetti in atto.