Dopo il suo grande successo per il
doppiaggio di Bowser in The Super Mario Bros della
Universal e Illumination, Jack Black è pronto per
imbarcarsi in un’altra avventura dal potenziale molto alto,
Minecraft.
Secondo quanto riferito da Deadline, Black sarebbe stato
scelto per il prossimo adattamento live-action dal videogioco,
prodotto da Warner Bros.
Black ha anche confermato il
casting sui social media con una foto che anticipa il suo
coinvolgimento nel film. I dettagli sul personaggio di Black, come
quasi tutto il resto che riguarda il film in uscita, rimangono
sotto silenzio, per ora.
È stato precedentemente riferito
che le riprese del film sarebbero iniziate nell’agosto 2023, ma
soltanto adesso sembra che la macchina sia pronta a partire. Anche
se i dettagli sono scarsi, Minecraft seguirà
l’Ender Dragon mentre “si avvia su un percorso di distruzione,
spingendo una ragazza e il suo gruppo di improbabili avventurieri a
partire per salvare l’Overworld”, secondo la logline di Warner
Bros. Il film sarà basato sulla popolare serie di videogiochi dello
studio svedese Mojang, che consente ai giocatori di costruire un
mondo tridimensionale combattendo nemici e creando oggetti.
I dettagli della trama del film
live-action su Minecraft non
sono ancora stati resi noti. Oltre a Jack Black,
il film è interpretato anche da Jason Momoa, Emma Myers
(Mercoledì),
Danielle Brooks e Sebastian Eugene Hansen. La regia è
affidata a Jared Hess, regista di Nacho Libre e
Napoleon Dynamite.
Un film su Minecraft è
in fase di sviluppo da diversi anni presso la Warner Bros. Shawn
Levy di Free Guy e Deadpool
3 era stato incaricato di dirigere una sceneggiatura
scritta da Kieran Mulroney e Michele Mulroney, ma i tre hanno
abbandonato il progetto nel dicembre 2014.
Rob McElhenney di
It’s Always Sunny in Philadelphia è stato chiamato a
sostituire Levy nel 2015, ma anche lui ha lasciato
il film qualche anno dopo. Peter Sollett ha poi
lasciato il progetto prima che Hess venisse ufficialmente assunto
nell’aprile del 2022.
Sebbene l’inizio delle riprese
fosse previsto per quest’estate, la produzione del film di Minecraft è
stata ritardata a causa dello sciopero della Screen Actors
Guild-American Federation of Television and Radio Artists
(SAG-AFTRA). Con la fine dello sciopero la lavorazione del film
dovrebbe iniziare in Nuova Zelanda entro la fine del mese.
Hayao
Miyazaki non è solo l’esponente dell’animazione
giapponese più conosciuto all’estero, ma è anche considerato uno
dei più influenti animatori della storia del cinema e secondo molti
il più grande regista d’animazione vivente. Riconoscimenti che si è
guadagnato grazie ad una carriera cinquantennale, durante la quale
ha realizzato lungometraggi e opere di vario tipo oggi ritenute tra
le massime espressioni delle potenzialità dell’animazione.
Mescolando temi come l’infanzia, l’amore, la politica, il volo e
l’ambientalismo agli elementi propri del folclore giapponese, ha
infatti dato vita ad opere universali in grado di emozionare intere
generazioni di spettatori. Miyazaki è dunque considerato un vero e
proprio genio di tale arte.
Ecco dieci cose che non sai
su Hayao Miyazaki.
Hayao Miyazaki: i film anime e i
manga da lui realizzati
2. Ha realizzato anche
diversi manga. Oltre ad aver diretto questi film, Miyazaki
si è cimentato anche nella realizzazione di diversi manga, buona
parte dei quali pubblicati ben prima di diventare un regista
cinematografico. Questi sono Nagagutsu o haita neko
(1969), Sabaku no tami (1969-1970), Dōbutsu
takarajima (1971) e Nausicaä della Valle del vento
(1982-1994), da cui ha poi tratto l’omonimo film. In seguito ha
realizzato Il viaggio di Shuna (1983),
pubblicato per la prima volta in Italia nell’ottobre 2023
da Bao Publishing. Ha poi partecipato alla
raccolta antologica dal titolo Miyazaki Hayao no Zassō
nōto (1984-1994). Gli ultimi manga da lui realizzati sono
Hikōtei jidai (1989), da cui ha poi
tratto Porco
rosso,Hansu no Kikan (1994), Otto Carius:
Doromamire no Tora (1998-99) e Kaze tachinu (2009),
da cui ha poi tratto Si alza il vento.
Hayao Miyazaki e gli aeroplani
3. Hayao Miyazaki è
ossessionato dagli aereoplani sin da quando era bambino.
Gli appassionati dello Studio Ghibli sapranno bene di cosa stiamo
parlando. I fan occasionali, invece, avranno notato la presenza
ricorrente di aereoplani, motori, treni, voli, che costituiscono
parte del fascino incredibile dei suoi film. Alcuni dei film di
Miyazaki hanno a che fare direttamente con l’aviazione e la
tecnologia, come Porco
Rossoe Si
alza il vento. Alcuni, invece, hanno a che fare con magici
animali volanti, oggetti volanti, o con il volo, come Kiki
– Consegne a domicilio, La
città incantata, Il
mio vicino Totoro. Tutto ciò ha a che fare con una
passione di Miyazaki lunga una vita, e con il fatto che il padre
fosse il direttore della Miyazaki Airplane, che, durante la Seconda
Guerra Mondiale, costruiva timoni per gli aerei da
combattimento.
Una scena di La città incantata
Hayao Miyazaki e lo Studio Ghibli
4. È tra i fondatori del
noto studio di animazione. Nel 1985, a Tokyo,
Hayao Miyazaki, insieme a Isao
Takahata, Toshio Suzuki e
Yasuyoshi Tokuma, fonda lo Studio
Ghibli, grazie al quale sono stati realizzati e prodotti
tutti i film di Miyazaki ma anche quelli di altri registi. Fu Hayao
Miyazaki, appassionato di aviazione, a scegliere il nome dello
studio: infatti “Ghibli” era il soprannome del Caproni Ca.309,
aereo della Regia Aeronautica concepito per operare in Nordafrica
con l’aviazione coloniale. Miyazaki voleva così indicare
l’entusiasmo e la determinazione nel creare qualcosa di nuovo e
sensazionale nel mondo dell’animazione giapponese. Per quanto
riguarda il logo, esso raffigura Ō-Totoro di profilo con
Chibi-Totoro poggiato sulla testa, tracciato con una sottile linea
bianca su uno sfondo blu.
5. Miyazaki è un capo
rispettato e temuto. Dopo decenni allo Studio Ghibli, il
regista sa bene di essere un leader e di doversi comportare come
tale. Quando c’è bisogno di prendere decisioni, è lui che ha
potere. A quanto pare, lo staff dello Studio Ghibli porta molto
rispetto nei suoi confronti. Nelle interviste, gli animatori hanno
raccontato di avere la possibiltà di parlare direttamente con lui
nel caso abbiano delle domande, e che sia lui, normalmente, ad
aiutarli nel trovare la soluzione. Ma, anche qui, ci sono dei
limiti. A quanto pare, può essere molto brusco: sembra che, durante
una conversazione con lo staff sul doppiatore del personaggio
principale di Si alza il vento, abbia scartato
l’intera lista del direttore del casting, per poi decidere per la
propria, inaspettata alternativa.
Hayao Miyazaki ha vinto un
Oscar
6. Ha ricevuto il premio
Oscar. A consacrare a livello mondiale Hayao Miyazaki e lo
Studio Ghibli ci ha pensato il film La città incantata. Indicato come uno dei migliori
film di sempre, non solo del genere d’animazione, questo ha infatti
portato il regista giapponese a vincere numerosi premi in ogni
parte del globo. Vinse infatti l’Orso d’oro al Festival di Berlino
e il premio Oscar al miglior film d’animazione ed è ancora oggi
l’unico anime ad essere riuscito in ciò. In seguito, nel 2014,
l’Academy Awards decise di assegnargli un Oscar onorario per la sua
carriera. Ciò ha fatto di Miyazaki il primo regista di anime a
ricevere tale riconoscimento e il quarto regista nell’ambito
dell’animazione.
Una scena di Il ragazzo e l’airone
Hayao Miyazaki e La città
incantata
7. Il film non è stato
realizzato a partire da una sceneggiatura. Pur avendo una
trama ricca di personaggi ben sviluppati, La città incantata non è stato realizzato con una
sceneggiatura. I film di Hayao Miyazaki, in generale, non hanno mai
avuto una sceneggiatura durante la loro produzione. “Non ho la
storia finita e pronta quando iniziamo a lavorare su un film“,
ha detto il regista a Midnight Eye. “Di solito non ne ho il
tempo. Quindi, la storia si sviluppa quando inizio a disegnare gli
storyboard. La produzione inizia presto, mentre gli storyboard sono
ancora in fase di sviluppo“. Miyazaki non sa dove andrà a
parare la trama e lascia che accada in modo organico. “Non sono
io a fare il film. Il film si fa da solo e io non ho altra scelta
che seguirlo“.
Hayao Miyazaki e il suo nuovo film: Il ragazzo e
l’airone
8. Ha richiesto una lunga
lavorazione. Dopo Si
alza il vento, Miyazaki disse di ritenere conclusa la
propria esperienza come regista. Nel 2016, tuttavia, decise di
realizzare un nuovo e forse ultimo progetto, da lasciare come
regalo al proprio nipotino. Iniziò così a lavorare su Il ragazzo e l’airone, pur non avendo ottenuto il
completo via libera dello Studio Ghibli. La lavorazione ha però
richiesto più tempo del previsto. Nel dicembre 2019 è infatti stato
annunciato che il film era completo al 15% dopo tre anni e mezzo di
lavoro. Il produttore Toshio Suzuki ha spiegato che Miyazaki, in
passato, era in grado di dirigere dai sette ai dieci minuti di
animazione al mese, mentre ora avevano programmato cinque minuti di
animazione al mese o circa un’ora all’anno per il film. Tuttavia,
Miyazaki stava dirigendo solo un minuto di animazione al mese. Nel
2023 il film è infine stato completato e distribuito in tutto il
mondo.
Hayao Miyazaki e il figlio Goro
Miyazaki
9. Goro Miyazaki è il
figlio di Hayao Miyazaki. Hayao ha un figlio di
nome Goro Miyazaki, che non solo fa a sua
volta l’animatore, ma anche il progettista di giardini e di sedi di
istituzioni pubbliche. Inizialmente, Goro non voleva serguire le
orme del padre, e si laureò in Agricoltura e Scienze Forestali,
dirigendo la progettazione del monumentale parco a tema dello
Studio Ghibli. Alla fine, però, è stato convinto a lavorare prima
per il Museo Ghibli e poi per lo Studio Ghibli. A quel punto ha
cominciato a fare il regista a tutti gli effetti, dirigendo i film
I racconti di Terramare e La
collina dei papaveri, i quali lo hanno reso un valido
erede della tradizione del padre.
Hayao Miyazaki: ecco quanti anni ha il regista
10. Hayao Miyazaki è nato
il 5 gennaio del 1941, a Tokyo. Egli ha dunque oggi 83
anni anni. Un età che gli ha fatto temere di non riuscire a portare
a termine il suo nuovo film, Il ragazzo e l’airone, ma fortunatamente Miyazaki ha
smentito sé stesso riuscendo a completare e dirigere per intero il
lungometraggio.
Nel corso del 2023 ha tenuto banco
la questione della fusione Blumhouse-Atomic
Monster e ora, all’inizio del 2024, si hanno finalmente
aggiornamenti in merito alla notizia che interesserà moltissimo
agli appassionati di horror. Le case di produzione di successo
rispettivamente di Jason Blum e James
Wan hanno adesso completato la loro tanto attesa fusione,
stando a quello che si apprende dall’account X di Blum. Le prime voci riguardo a una
unione tra le due realtà erano cominciate a circolare nel novembre
2022.
“Il nostro accordo è…. Fatto.
@blumhouse e #AtomicMonster hanno ufficialmente unito le
forze”, ha scritto il produttore su X, in un messaggio
accompagnato da un reel che mostra le librerie di entrambe le
società. “Le principali case di produzione dell’orrore sono ora
sotto lo stesso tetto.”
La notizia della fusione arriva poco
prima dell’uscita di Night Swim, il film horror soprannaturale che
segna il debutto alla regia di Bryce McGuire e
prodotto da entrambe le società. Con Wyatt Russell e Kerry
Condon, il film uscirà nei cinema USA con Universal
Pictures il 5 gennaio. Precedentemente i due colossi avevano
collaborato al film horror di successo M3GAN dello
scorso anno.
Grazie alla fusione, le società
continueranno a operare come etichette separate, mantenendo
ciascuna la propria autonomia creativa e identità di marchio. Si
prevede che l’alleanza aumenterà la loro produzione combinata, con
Atomic Monster che utilizzerà l’infrastruttura
esistente di Blumhouse per ampliare le sue
attività in film, TV e nuove aree di contenuti, come quelle legate
al gaming. In futuro, Atomic Monster beneficerà
anche dell’accordo first-look con Universal Pictures che
Blumhouse ha attualmente, dal momento che il suo
accordo equivalente con Warner Bros è scaduto.
Blumhouse è
conosciuta dal punto di vista cinematografico per franchise horror
come Paranormal Activity, The Purge, Halloween, The
Exorcist e Black Phone, tra molti
altri. Atomic Monster, nel frattempo, è famosa per
aver lavorato su serie di film come The Conjuring,
Insidious e Saw, mentre ha in cantiere la
realizzazione della serie su Dylan Dog con Bonelli
Entertainment.
Steven Yeun non è
più coinvolto nel prossimo film della MarvelThunderbolts,
come riporta Variety. La
Marvel non ha mai ufficialmente dato conferma il casting di
Yeun, riportato per la prima volta a febbraio e che avrebbe visto
l’attore nei panni di Sentry, ma non è chiaro se il cambiamento
della notizia mai confermata sia dettato da un ripensamento in
merito al personaggio.
Steven Yeun è stato
nominato ai Golden Globe per la serie limitata Netflix Beef, in cui recita accanto a Ali Wong.
All’orizzonte, per lui, un ruolo nel nuovo film di Bong Joon Ho, il
thriller sci-fi Mickey 17, al fianco di Robert Pattinson.
Se la Disney non sposta
ulteriormente le date di uscita, Thunderbolts sarà
presentato in anteprima nelle sale il 25 luglio 2025, tra
Fantastic Four (2 maggio 2025) e
Blade (7 novembre 2025). Avengers 5 (1 maggio 2026) e
Avengers: Secret Wars (7
maggio 2027) segnano la conclusione della Fase 6 della Saga del
Multiverso.
Il roster di Thunderbolts è
attualmente composto da Red Guardian (David
Harbour), Ghost (Hannah
John-Kamen), Yelena Belova (Florence
Pugh), Bucky Barnes/The Winter Soldier
(Sebastian
Stan), John Walker/ US Agent (Wyatt
Russell), Sentry (Steven
Yeun) e Taskmaster (Olga
Kurylenko). Secondo quanto abbiamo appreso la contessa
Valentina Allegra de Fontaine (Julia
Louis-Dreyfus) metterà insieme la squadra e potrebbe anche
essere parzialmente responsabile della creazione di
Sentry. Inoltre, Ayo Edebiri ha
un ruolo nel film non ancora rivelato e dovrebbe apparire anche
Thunderbolt Ross di
Harrison Ford.
Le dolci e tenere pulcinelle di mare
Oona e Baba e i loro amici Rudy e Vera debuttano al cinema
con una nuova commovente avventura raccontata in
Puffin Rock – Il Film (Titolo originale
Puffin Rock and the New Friends). La pellicola
d’animazione per famiglie diretta da Jeremy
Purcell – e tratta dalla pluripremiata serie Netflix per
bambini creata da Tomm Moore, Lily Bernard e Paul Young – uscirà
nelle sale cinematografiche italiane il 4 gennaio
2024, distribuito da Adler Entertainment.
Puffin Rock – Il Film Trama
“È un’altra splendida mattina
sull’isola delle pulcinelle di mare…” dice l’iconica voce
dell’attore Chris O’Dowd, narratore anche dell’originaria celebre
serie TV Netflix. Sulla graziosa e pittoresca isola irlandese
di Puffin Rock, Oona vive felicemente insieme alla sua
famiglia di pulcinelle, trascorrendo i suoi giorni a
giocare con l’adorabile e irresistibile fratellino Baba e i suoi
simpatici amici Rudy e Vera.
Un giorno Oona e Baba accolgono con
entusiasmo tre nuovi abitanti dell’isola: le due giovani pulcinelle
di mare Isabelle e Phoenix, fuggite da una
pericolosa tempesta che ha spazzato via la loro casa, e la timida
lontra Marvin, arenata sulle coste di Puffin Rock dopo essersi
persa in mare. Ma l’equilibrio dell’isola viene improvvisamente
compromesso: l’ultimo prezioso uovo di pulcinella
è stato rapito e, come se non bastasse, ora la minacciosa
tempesta sta avanzando verso la loro isola. Mentre cercano
dunque di prepararsi all’imminente maltempo, presto tutta la
comunità si ritrova a dover indagare sull’ovetto scomparso e a
salvarlo prima che sia troppo tardi. È così che con
solidarietà, affetto e determinazione, gli isolani
di Puffin Rock si uniscono per scoprire il colpevole e mettere al
sicuro il piccolo, affrontando i pericoli della natura e
proteggendosi l’un l’altro, proprio come farebbe una
grande famiglia.
“Riusciranno i coraggiosi
abitanti di Puffin Rock a salvare il piccolo uovo?”
Puffin Rock – Il Film. In foto Oona, Baba, Isabelle,
Phoenix.
Amici pulcinelle, amici per le penne!
È evidente quanto lo studio
cinematografico di film d’animazione Cartoon
Saloon (soprannominato lo “Studio Ghibli irlandese”),
affiancato dal pluripremiato studio creativo Dog Ears, si sia
impegnato molto per realizzare questo lungometraggio per grandi e
piccini. Infatti, con una buona dose di dolcezza, avventura
e ottimismo, Puffin Rock – Il Film rielabora la
bellezza della serie – già prodotto di punta nel vasto catalogo
Netflix dedicato ai bambini under 10 – per donare alle famiglie una
nuova arricchente esperienza, quella della sala
cinematografica.
Come afferma la Penguin
Books, che ha partecipato alla realizzazione della pellicola,
la vita a Puffin Rock è “un viaggio educativo
affettuoso e divertente, che mostra sia la meraviglia della natura
irlandese che la ricchezza della gentilezza e dell’aiuto
reciproco”. Attraverso una deliziosa e artistica
animazione che li differisce dai comuni prodotti animati per
bambini, le avventure di Oona e Baba celebrano l’amore per la
natura selvaggia, il valore dell’amicizia e della famiglia,
l’importanza dell’appartenenza e del coraggio.
Nel film di
Jeremy Purcell, sceneggiato da Sara Daddy,
Oona non è più la principale protagonista come accade nella serie
televisiva: a Oona si affianca e contrappone ora la tanto
diffidente quanto buona e dolce Isabelle, la giovane pulcinella di
mare che deve accettare a malincuore un nuovo inizio, una nuova
vita. Ma nonostante Isabelle abbia nostalgia di casa, la timida
pulcinella – con l’aiuto dei suoi nuovi e travolgenti amici – farà
riflettere il pubblico su cosa rende un luogo
“casa” e al suo profondo significato: un posto, cioè,
sicuro, talvolta caotico e affollato, dove affetto, amore, rispetto
e protezione sono alla base di tutto.
Con la sua disarmante
essenzialità, adatta a un pubblico di età prescolare, il
vivace e colorato Puffin Rock – Il Film è, in conclusione,
un’emozionante e commovente avventura per famiglie
che, proprio come l’originaria serie tv del 2016, tanto ha da
insegnare ai più piccoli e tanto ha da ricordare ai più grandi.
Il giovanissimo Jacob
Tremblay, già protagonista del film Room, interpreta il piccolo August “Auggie” Pullman
nel film Wonder
(qui la recensione), diretto nel
2017 da Stephen
Chbosky, già autore di Noi siamo
infinito, e tratto dall’omonimo romanzo di R. J.
Palacio. La pellicola affronta il delicato tema
dell’inserimento sociale di un bambino affetto da una deformazione
craniofacciale, e vede nel cast anche due noti attori come Julia
Roberts e Owen
Wilson, che ricoprono il ruolo dei due genitori di
Auggie.
L’idea per il romanzo nacque a
partire da un’esperienza personale della Palacio. Questa ha infatti
raccontato di essersi trovata al parco in compagnia dei suoi figli,
e di essersi imbattuta in una bambina affetta dalla
sindrome di Treacher Collins. La scrittrice
ricordò di essersi allontanata rapidamente da questa, temendo che i
suoi figli potessero fare dei commenti spiacevoli. Sentitasi
profondamente turbata per il suo comportamento, da lei stessa
giudicato insensibile, decise di scrivere un romanzo dedicandolo a
chi soffre di tale malattia.
Il libro, pubblicato nel 2012,
ottenne una buona accoglienza al momento della sua uscita, e la
critica lodò la leggerezza e la sincerità con cui la scrittrice
parla di valori tanto importanti. Divenuto in breve tempo un caso
editoriale, i diritti furono rapidamente acquistati dalla
Lionsgate, che decise di trarne un film. Costato appena 20 milioni
di dollari, Wonder si
rivelò un grandissimo successo, incassando oltre 132 milioni negli
Stati Uniti, ed un totale di 305 milioni di dollari a livello
globale.
Wonder: la trama e il cast
del film
Protagonista del film è
Auggie (Jacob
Tremblay), bambino affetto dalla Sindrome di Treacher
che si ritrova in procinto di frequentare la quinta elementare in
una scuola pubblica locale. Avendo sino a quel momento studiato in
casa, per lui è la prima volta in cui si trova a doversi
relazionare con dei coetanei. Nonostante le preoccupazioni di sua
madre Isabel (Julia
Roberts ) e di suo padre Nate
(Owen
Wilson), il giovane cerca con fierezza e dignità di
farsi strada in quel mondo apparentemente ostile. Il suo gran cuore
finirà così con l’unire tutte le persone intorno a lui, desiderose
di sostenerlo nelle tappe della sua vita. Affrontando anche momenti
difficili, il bambino finirà con l’insegnare a tutti cosa vuol dire
essere umani e speciali.
Come anticipato in apertura, a
ricoprire il ruolo del giovane Auggie è l’attore Jacob
Tremblay. Questi era diventato estremamente popolare
grazie alla sua interpretazione nel film del 2015 Room, dove
recitava a stretto contatto con l’attrice Brie
Larson. La studios lo ritenne perfetto per la parte,
che gli assegnò senza bisogno di grandi provini. Per comprendere e
interpretare al meglio il ruolo, il giovane attore decise di
recarsi insieme alla sua famiglia presso il Children’s Craniofacial
Association, dove ebbe modo di conoscere e passare diverso tempo
insieme ad alcuni bambini affetti dalla stessa sindrome del suo
personaggio, divenendo inoltre loro amico. Per assumere i panni di
Auggie fu inoltre fondamentale il trucco prostetico. Questo
richiedeva all’incirca un’ora e mezza per essere applicato sul
volto dell’attore.
Importanti sono inoltre i ruoli
svolti dagli attori Julia
Robertse Owen
Wilson. I due, che si ritrovano qui a lavorare insieme
per la prima volta, ricoprono il ruolo dei due genitori del bambino
protagonista. Wilson, dopo aver letto la sceneggiatura, dichiarò
infatti di essere rimasto colpito dalle tematiche e dai valori
narrati, ed essere stato definitivamente convinto di voler prendere
parte al progetto per via della presenza della Roberts, con cui
desiderava lavorare da tempo. L’attrice era invece già legata al
progetto, a cui aveva richiesto di poter partecipare essendo una
fan del romanzo, che aveva letto insieme alla sua famiglia.
Wonder: le differenze tra
il libro e il film
Nell’assegnare il compito di
adattare in sceneggiatura il romanzo della Palacio, lo studios fu
particolarmente attento affinché si rispettasse quanto narrato
nell’opera letteraria. La trasposizione cinematografica è infatti
particolarmente fedele al libro, e ripropone grossomodo tutti i
personaggi principali come anche gli eventi più significativi. Come
il racconto scritto, anche quello del film è narrato da
Auggie, che conduce così lo spettatore all’interno della
sua storia. La pellicola rispetta poi la presenza dei vari
punti di vista, come quello della famiglia del bambino e
dei suoi amici. Inoltre, rispetto al romanzo, il personaggio della
madre, Isabel, viene ulteriormente approfondito,
dando così modo di sviluppare un legame con il figlio
particolarmente coinvolgente.
Ovviamente, per poter condensare il
racconto nelle quasi due ore di film, si è reso necessario
tralasciare alcuni eventi, come anche determinati personaggi, tra
cui alcuni degli amici che il piccolo Auggie conosce
all’interno dell’ambiente scolastico. In modo più
evidente, però, viene ridotto il numero dei
narratori. Nel romanzo, sono infatti presenti delle
sezioni raccontate da personaggi terziari, che offrono ulteriori
punti di vista al racconto, ma che non hanno trovato posto
all’interno del film. Ciò però non ha influito sulla narrazione, la
quale segue il suo percorso in modo pressoché inalterato.
Ulteriore differenza è quella
relativa alla sindrome che affligge Auggie. Nel
romanzo, infatti, le descrizioni dell’autrice riguardo l’aspetto
del bambino sono più severe, lasciando intendere che la malattia
abbia conferito un aspetto sgradevole, dietro al quale però si
nasconde un grande animo. Nel film, sia per esigenze di trucco che
per ciò che è possibile o meno mostrare in un film per famiglie, i
tratti somatici sono invece stati addolciti. Ciò
ha portato Auggie ad assumere un aspetto certamente fuori dalla
norma, ma non particolarmente sgradito. Gli autori del film si sono
poi giustificati affermando che la sindrome può colpire in modi
diversi e con risultati altrettanto differenti, e che questa è la
versione del personaggio che avevano possibilità di ricreare.
Il 4 gennaio 2023
esce al cinema il film Wonder
– White Bird, spin-off di Wonder,
dove in seguito agli eventi del film del 2017, il bullo Julian è
stato espulso dalla scuola e cerca di ambientarsi nel nuovo
istituto. Avvertenendo le sue difficoltà e desiderando cambiare in
meglio il suo animo, la nonna lo sorprende facendogli visita da
Parigi e inizia a raccontargli la storia della sua infanzia, di
come lei, giovane ragazza ebrea nella Francia occupata dai nazisti,
fu nascosta e protetta da un compagno di classe. Gli racconta
dunque di come la sensibilità e il coraggio di questo ragazzo le
abbiano salvato la vita e di quanto può essere forte il potere
della gentilezza.
Wonder –
White Bird, adattamento cinematografico del romanzo a
fumetti di R. J. PalacioA Wonder Story
– Il libro di Julian, viene infatti definito “un
film edificante su come un atto di gentilezza possa vivere per
sempre“. Ad interpretare la nonna in questione vi è la premio
Oscar Helen Mirren, mentre Julian è interpetato da
Bryce Gheisar. Diretto da Marc
Forster (Neverland), Wonder –
White Bird vanta poi la presenza nel cast degli attori
Gillian Anderson (Sex Education) nel
ruolo di Vivienne, madre di Julian, Ariella Glaser
(Radioactive) nel ruolo della giovane Sara e
Orlando Schwerdt (True History of the Kelly
Gang) nel ruolo di Julien.
Wonder: il trailer e dove
vedere il film in streaming
Per gli appassionati del film, o per
chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne
grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali
piattaforme streaming oggi disponibili. Wonder
è infatti presente su Rakuten TV, Google Play, Apple TV,
Now, Prime Video e Netflix. In base alla piattaforma scelta,
sarà possibile noleggiare il singolo film o sottoscrivere un
abbonamento generale al catalogo. In questo modo sarà poi possibile
fruire del titolo in tutta comodità e al meglio della qualità
video.
Quando pensiamo a Zack Snyder, una delle prime parole
che affiorano alla mente è: director’s cut. Il
regista di L’uomo d’acciaio e Justice League è infatti piuttosto famoso per le
versioni estese dei propri film, dove esplora meglio determinati
aspetti invece ridotti nella versione cinematografica. Il suo nuovo
film Rebel
Moon – Parte 1: Figlia del fuoco (qui
la nostra recensione) è l’ennesima conferma di ciò. Snyder ha
fra l’altro detto a più riprese che la versione estesa del film è
stato un processo creativo e produttivo intenzionale, in accordo
con Netflix,
per poter restituire al suo pubblico due fantasie uniche ma diverse
dello stesso abito. L’extended version di Rebel
Moon – Parte 1: Figlia del fuoco conterrà così
più sequenze di violenza e sesso, oltre a fornirci qualche
dettaglio maggiore sull’universo immaginato da Snyder. Per cui,
cosa dobbiamo aspettarci esattamente?
Meno retroscena di quanto si pensi
In Rebel Moon – Parte 1: Figlia del
fuoco Zack Snyder ci introduce una serie di
personaggi all’apparenza accattivanti, ma in realtà solo Kora, il
main charachter, vanta realmente una backstory seria, che desta un
minimo di curiosità. Se ci si aspetta che la versione estesa
fornirà uno sguardo molto più approfondito anche sugli altri
personaggi come il Generale Titus o Nemesis, considerata l’ora in
più di durata, questo non avverrà con tutti, in quanto il regista
ha già rivelato che la maggior parte dei retroscena sarà svelata in
Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice, che arriverà su
Netflix
il 19 aprile 2024.
La versione estesa di Rebel
Moon – Parte 1: Figlia del fuoco avrà
indubbiamente anche una costruzione del mondo generato da Zack
Snyder molto più ampia. Questo deriva principalmente dal fatto che
essendo la durata del film più lunga, c’è ovviamente modo di
approfondire la storia e inserire dialoghi, oltre a condividere più
dettagli su questo universo debitore a Star
Wars. Ciò significa che, pur non dovendosi aspettare
utleriori rivelazioni importanti sulla narrazione, si avrà un
quadro più generale e completo su ciò che si trova in questa
galassia ideata dal regista.
Nella versione attualmente disponibile di
Rebel
Moon – Parte 1: Figlia del fuoco sono
notoriamente state tagliate molte scene di sesso, per poterlo far
essere un film PG-13. All’inizio, infatti, Sindri raduna il
villaggio in un capannone per spronarlo a fare l’amore, poiché
aiuta il raccolto a crescere. Nel romanzo, su cui il regista ha
lavorato per diverso tempo per fornire più dettagli sulla storia
destinata a essere una saga, questo momento è molto più esplicito.
Lo dovrebbe essere anche la sequenza in cui Atticus Noble si fa
avvolgere da alcuni strani tentacoli, i quali si stringono attorno
al suo busto e al suo collo. Se assomiglierà al romanzo, anche
questo inserto si preannuncia molto più esplicito di quel che è
stato ad oggi mostrato.
La sequenza d’apertura di Rebel
Moon sarà diversa
Secondo quanto affermato in precedenza da Zack
Snyder, la versione estesa avrà un’apertura diversa e incentrata
tutta su Ed Skrein,
ossia l’attore che interpreta Atticus Noble. Nella scena citata
dovremmo vedere, come è raccontato nella novellizzazione,
l’Ammiraglio Noble e l’Imperium atterrare sul pianeta Toa nella
loro caccia ai fratelli Bloodaxe. Quando incontrano l’opposizione
di Re Heron, Noble bombarda il pianeta dallo spazio, riducendolo in
gran parte in macerie, prima di lanciare una forza d’invasione e
affrontare personalmente la famiglia reale. Queste immagini sono
volte ad anticipare la brutalità di Noble e presentano i soldati
dell’Imperium e il loro modello di dominazione.
In Rebel
Moon – Parte 1: Figlia del fuoco la violenza è sì
presente in alcune sequenze, ma non ai livelli della versione
estesa, che essendo per l’appunto vietata ai minori mostrerà più
immagini brutali, e una parte di essa deriverà da alcune sequenze
aggiuntive inerenti a battaglie e combattimenti esclusi dal taglio
PG-13. In realtà anche la violenza già accennata nel taglio PG-13
si preannuncia più brutale, con ferite, sangue ed elementi gore
molto più espliciti.
Più informazioni su Jimmy
Nel primo atto di Rebel
Moon – Parte 1: Figlia del fuoco, quando Noble
approda su Veldt, facciamo la conoscenza di Jimmy,
un robot di cui ci viene accennato il passato come soldato al
fianco del re caduto. Dopo alcune brevi parentesi iniziali, Jimmy
scompare dalla storia quando Kora e Gunnar partono alla ricerca di
alleati ribelli, salvo poi tornare nel
finale nel quale lo si vede indossare un copricapo di corna, un
mantello e un bastone.
La versione estesa del film andrà ad
approfondire l’arco narrativo – ed evolutivo – del personaggio,
spiegandoci ciò che gli accade, e che è presente nella
novellizzazione. Dopo l’interazione con Sam, Jimmy è infatti spinto
a difenderla nella battaglia del granaio, rendendosi conto di poter
agire al di fuori della sua programmazione. Parte così per una
ricerca, finché non trova l’astronave precipitata di Kora. Dopo
averla riparata, il robot si veste con nuovi abiti e un copricapo
di corna, il quale simboleggia la natura organica del Veldt.
Molta più preparazione al sequel di Rebel
Moon – Parte 1
Rebel
Moon – Parte 1: Figlia del fuoco, come dichiara
lo stesso titolo, racconta solo la prima metà della storia pensata
da Zack Snyder, tanto che una seconda parte arriverà su Netflix
questo aprile. Ciò significa che gran parte del finale serve
principalmente per preparare il sequel, o se vogliamo il secondo
capitolo del racconto incentrato su Kora e la sua squadra di
ribelli. La durata aggiuntiva della versione estesa perciò ha il
compito di approfondire alcune sottotrame, per contribuire alla
creazione di alcuni personaggi secondari per
Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice.
L’importanza di alcuni personaggi
secondari
Come dicevamo all’inizio, Zack Snyder ci
introduce molti personaggi in Rebel
Moon – Parte 1: Figlia del fuoco, i quali sono a
supporto o dell’intera storia oppure della protagonista Kora. Nella
versione ora fruibile, alcuni di loro passano però in secondo
piano, mentre nella director’s cut capiamo essere più importanti di
quanto sembri dall’attuale montaggio, oltre ad avere un ruolo più
incisivo nel sequel, come da programma del regista. Fra questi
spicca Aris, il giovane soldato dell’Imperium che
si oppone a Markus per difendere Jimmy, e in seguito affronta gli
altri soldati nel granaio per difendere Sam. Lui è in realtà il
figlio di Re Heron, dettaglio che verrà chiarito con la sequenza di
apertura alternativa.
Nel filmconosciamo tanti
pianeti e località grazie alla missione intrapresa da Kora. Il
primo è quello dove lei vive, Veldt, ma nel
momento in cui la protagonista si sposta per cercare il Generale
Titus, l’universo pensato da Snyder si palesa ed espande. Se quindi
già la versione PG-13 è ricca di pianeti e luoghi da esplorare, la
versione estesa ne conterrà ancor di più, come ad esempio il
pianeta Toa, che fa parte dell’apertura
alternativa incentrata su Noble e Re Heron. C’è da considerare
anche il viaggio di Jimmy che include altri scorci del Veldt, tra
cui la foresta e la cascata, dove è nascosta la nave precipitata di
Kora.
Nella versione estesa di Rebel
Moon Snyder decostruisce i tropi di genere
Che la versione estesa di Rebel
Moon – Parte 1: Figlia del fuoco sarebbe stata
molto più estrema e carica di violenza non è una novità. Snyder lo
ha ripetuto più volte nel corso del tempo, affermando addirittura
che la director’s cut del film sarebbe quasi un universo
differente. La versione PG-13 già gioca con i tropi di genere, ma
quella estesa sembra si spingerà ancora oltre per decostruire gli
elementi di genere di Rebel Moon in un modo che Snyder
stesso ha definito “verhoeveniano”, dal nome del regista di
RobocopPaul
Verhoeven, tanto da paragonare la sua director’s cut alla
natura satirica del film menzionato. Inoltre, se la versione PG-13
è un’avventura sci-fi/fantasy abbastanza “semplice”, quella vietata
ai minori potrebbe andare oltre i confini di ciò che il pubblico si
aspetta dalle numerose ispirazioni sci-fi/fantasy che sono alla
base del lungometraggio.
Il finale della prima stagione di
Berlino (qui la nostra recensione), disponibile
su Netflix, ha
proposto diversi grandi piani per rapine per la squadra di
rapinatori protagonista, ma anche necessarie conclusioni per le
molteplici storie d’amore. L’episodio 8 propone infine una sorta di
conclusione per questa serie, spin-off de La casa di carta, incentrata su Berlino, il
personaggio interpretato da
Pedro Alonso. Come sempre, non mancano scenari
volutamente inverosimili, momenti oltraggiosi e agganci per una
possibile seconda stagione. Si rende quindi necessaria una
spiegazione del finale della serie Netflix.
Il viaggio di Roi e Cameron verso
la fuga
Il finale di Berlino si
apre con Roi e Cameron circondati dalla polizia. I due fuggono
attraverso comodi tunnel sotterranei e lasciano alcuni oggetti
all’interno fingendo di essere ancora lì. Sierra (uno strano cameo)
si accorge però che non c’è nessuno all’interno e trova il tunnel.
Sfuggendo alla polizia, Roi e Cameron si nascondono furtivamente
sotto un telo di plastica sopra un camion. La polizia ispeziona il
camion, ma i due riescono a non destare sospetti. Roi e Cameron
riescono dunque a fuggire in Spagna, fuori dalla vista delle
autorità di polizia. Roi racconta poi a Cameron della sua infanzia
travagliata con il padre, mostrando quanto si sia innamorato di
lei.
Il padre gli ha infatti bruciato le
nocche per insegnargli l’autocontrollo, motivo per cui indossa dei
guanti per nasconderle. La sua vita travagliata lo ha portato a
Berlino. Dopo aver raccontato questa storia, Roi e Cameron
inizialmente prendono strade diverse anche se si guardano frustrati
mentre si allontanano l’uno dall’altra. Cameron finalmente si ferma
e si guarda indietro. Corre dietro a Roi e lo bacia, confermando la
forza del loro legame.
Lo sforzo eroico di Bruce per
salvare Keila e la successiva fuga
In modo sensazionale, Bruce usa
l’auto della polizia per attraversare l’ospedale e salvare Keila,
che era stata morsa da un serpente velenoso nell’episodio
precedente. Bruce e Keila nascondono poi i poliziotti in ostaggio
su una barca e li addormentano. Keila mette in acqua l’auto della
polizia per rimuovere le prove e poi fuggono su un motoscafo. Anche
Bruce e Keila scappano in Spagna. Keila ringrazia Bruce per averla
salvata e rivela di essersi innamorato di lei. Keila si abbandona
ai suoi sentimenti e i due si baciano.
La fuga di Damian e Berlino
Camile controlla la stanza d’albergo
di Berlino e si rende conto che il ladro è sempre
stato lui, non suo marito. Prima che la situazione peggiori, Damian
e Berlino ripuliscono però la stanza e distruggono tutte le prove
che li coinvolgono nel furto. Nel frattempo, Racquel (interpretata
da Itziar Ituño,
altro volto noto de La casa di carta)
scopre che il signor Polignac è stato spiato dall’altra parte della
strada come parte della rapina. Racquel e
Sierra controllano allora l’hotel, mentre Berlino
chiama Keila e le chiede di cancellare i filmati delle telecamere a
circuito chiuso delle ultime tre ore in hotel.
Camile si rende allora conto che
entrambi gli uomini della sua vita l’hanno ingannata: suo marito ha
avuto una relazione e un figlio con un’altra donna, e crede che
Berlino l’abbia usata per compiere il colpo. Berlino e Damian
attraversano il paese in bicicletta per fuggire. Sono gli ultimi ad
arrivare al nascondiglio concordato con gli altri. Il resto della
squadra è lì. È un momento di estasi per tutti loro, che sono
riusciti a mettere a segno un colpo ambizioso.
Camile tenta di ricattare
Berlino
Cinque mesi dopo, Berlino ha un
appuntamento con una donna a Madrid. Ammette che sta lottando per
superare una relazione fallita. Camile, che lo ha spiato, affronta
finalmente Berlino a casa sua. È evidente che Berlino ha condiviso
troppo della sua vita, perché lei sapeva dove si trovava. Camile
ammette di volerlo rivedere. Ha una cimice addosso e Susie è fuori
a registrare l’intera conversazione: intendono usare la
registrazione per minacciarlo. Camile dice a Berlino che sa che è
lui il ladro.
Berlino ammette apertamente di aver
compiuto il furto e rivela il suo vero nome,
Andres. Spiega che si è innamorato di lei mentre
incastrava il marito. Camile lo bacia ma poi si ferma, va in bagno
e si toglie il microfono. Più tardi, Camile torna a casa di Berlino
con Susie e chiede il 40% del suo bottino, altrimenti consegnerà le
prove alla polizia. Sconfitto Berlino, alla fine dell’episodio,
Berlino dice a Damian che devono pianificare un altro colpo. Una
conclusione che apre perfettamente alla realizzazione di una
seconda stagione con cui continuare a raccontare le avventure di
Berlino.
Dopo aver diretto per la televisione
i film Natale in casa Cupiello e
Sabato, domenica e lunedì, il regista
Edoardo De Angelis (recentemente tornato anche al
cinema con l’epico Comandante),
ha nel 2021 concluso la sua trilogia dedicata alle opere di
Eduardo De Filippo con Non ti
pago, sempre con Sergio Castellitto come protagonista. Anche
questo film fa dunque parte de La collection De
Filippo, un ambizioso progetto di trasposizione filmica
dei capolavori teatrali di De Filippo che impegna la Rai nel suo
ruolo centrale di Servizio Pubblico dedicato a custodire e
rinnovare la memoria culturale del nostro Paese.
Della collezione fanno parte al
momento i già citati Natale in Casa
Cupiello, Sabato, Domenica e
Lunedì, ma anche Filumena
Marturano e Napoli milionaria!. Da oggi, anche se
a distanza di tre anni dalla sua realizzazione, si unisce al gruppo
anche Non ti pago. Come già raccontato
nei primi due titoli di questa collezione, anche in Non ti
pago si propone lo sfaldarsi dei legami tradizionali e la loro
sempre più faticosa ricomposizione all’irrompere delle mutazioni
sociali ed economiche che attraversano la società italiana a
partire dal dopo guerra. Un tema presente però anche in Napoli milionaria!.
Non ti pago, opera scritta
da De Filippo nel 1940 e portata poi anche al cinema nel 1942,
mostra dunque con questo nuovo adattamento televisivo la sua eterna
attualità, riconfermando una volta di più il valore delle opere del
grande De Filippo. Prima di intraprendere una visione del film,
però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali
curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama e al cast di attori.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama di Non ti pago
Protagonista della vicenda è
Ferdinando Quagliuolo, che dal
padre Saverio ha ereditato un banco lotto,
che sogna ora di sbancare con una vincita straordinaria. Per questo
motivo passa intere nottate sui tetti, affiancato dal fido
Aglietiello, cercando di svelare gli arcani che si
celano nella composizione e nella combinazione fumogena delle
nuvole, nella speranza di ricevere i numeri giusti da giocare.
Finalmente il giorno dell’estrazione arriva, ma a beneficiarne è
Mario Bertolini, il suo giovane e già
fortunatissimo impiegato, segretamente fidanzato con sua figlia
Stella. A dargli i numeri vincenti è stato proprio
Don Saverio che gli è comparso in sogno chiamandolo “Piccerì”.
Ferdinando è roso dall’invidia e,
quando il giovane gli consegna il biglietto per fargli vedere che
non sta mentendo, se ne impossessa perchè quel biglietto è suo di
diritto: il padre, infatti, ha dato in sogno i numeri vincenti a
Bertolini, è vero, ma solo perché questi abita nella vecchia casa
di Quagliuolo. Il povero don Saverio, non sapendo del trasloco del
figlio, era convinto di trovare nella camera da letto proprio lui,
Ferdinando. Tant’è vero che lo ha chiamato: “Piccerì”. Ha da qui
inizio inizio uno scontro tra i due che li porterà ad appellarsi
tanto alle leggi terrene quanto a quelle divine pur di stabilire il
legittimo proprietario della somma vinta.
Il cast e i personaggi di Non ti pago
Ad interpretare Ferdinando
Quagliuolo vi è il già citato Sergio Castellitto, che torna dunque a
cimentarsi con un ruolo da protagonista in un’opera di De Filippo.
Accanto a lui, nel ruolo della moglie Concetta vi è l’attrice
Maria Pia Calzone, mentre Giovanni
Ludeno interpreta il figlio Aglietiello e Pina
Turco la figlia Stella. Ad interpretare l’amante di
quest’ultima, nonché il possessore del biglietto vincente, Mario
Bertolini, vi è l’attore Gianluca Di Gennaro,
visto anche in Lo
chiamavano Jeeg Robot, Gramigna e Cobra non è.Angela Fontana, protagonista di Indivisibili, interpreta Margherita, mentre
Maurizio Casagrande è don Raffaele Console.
Giovanni Esposito, invece, interpreta l’avvocato
Lorenzo Strumillo.
Non ti pago: dove vedere
il film in streaming e in TV
Non ti
pago verrà trasmesso in televisione martedì 2
gennaio alle ore 21:25 sul canale
Rai 1. Successivamente, per un breve periodo di
tempo sarà dunque disponibile anche sulla piattaforma
RaiPlay, consentendo a chi non ha potuto vederlo
durante la messa in onda televisiva di recuperarlo anche in
streaming.
Ogni anno in Italia vengono
realizzati film incentrati su personaggi diversi da quelli che si è
abiutati a vedere nelle opere più blasonate. Giovani smarriti,
adulti ancora in cerca della propria identità, stranieri impegnati
nel difficile processo di immigrazione. I film loro dedicati
raccontano una parte di popolazione italiana troppo spesso
dimenticata ma che esiste ed è parte integrante della colorata
varietà che caratterizza questo paese. Tra i titoli più recenti si
possono citare Una sterminata domenica,
Giulia e Princess. Tra questi rientra anche L’afide
e la formica, opera prima di Mario
Vitale.
Come spesso accade a questi titoli,
anche L’afide e la formica è passato grossomodo in sordina
nelle sale italiane, schiacciato da titoli più grossi e
pubblicizzati. Si tratta però di un toccante racconto incentrato su
due diversità che si incontrano per riconoscersi come simili nel
dolore e nella voglia di riscattarsi. L’afide e la formica
è dunque un esordio da non perdere, pluripremiato e da molti
indicato come la migliore opera prima del suo anno, per la capacità
di affrontare il tema dell’integrazione e della collaborazione tra
culture diverse con grande sensibilità.
Grazie ora al suo passaggio
televisivo, è dunque un film da non perdere, che oltre a raccontare
una bella storia offre uno sguardo su realta che, come già detto,
non sempre trovano spazio a sufficienza sul grande schermo. Prima
di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e al significato del
film. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il titolo nel
proprio catalogo.
La trama di L’afide e la formica
Protagonista del film è
Fatima, una ragazza di 16 anni nata in Calabria da
genitori mussulmani e dunque costretta ad indossare il velo
previsto dalla sua cultura. Ora che è in piena adolescenza, Fatima
vive però tutti i conflitti e le emozioni tipiche della sua età,
sentendosi tuttavia fuori posto rispetto ai suoi coetanei. Questo
finché un giorno l’insegnante di educazione fisica, Michele
Scimone, propone ai suoi studenti di iscriversi alla
maratona di Sant’Antonio. Agli occhi di Fatima è la prima vera
opportunità da cogliere, ma per l’insegnante, tormentato da un
passato irrisolto, il velo che Fatima indossa è motivo di
pregiudizio. Il loro sarà l’inizio di un rapporto che li cambierà,
con la corsa che riuscirà a renderli entrambi liberi.
Il cast di L’afide e la formica e le location del
film
Ad interpretare Fatima vi è
l’attrice Cristina Parku, qui al suo primo ruolo
in un film ma vista poi anche nelle serie Petra e Sei
donne: Il mistero di Leila. Accanto a lei, nel ruolo
dell’insegnante Michele Scimone vi è invece l’attore
Giuseppe Fiorello, volto noto del piccolo schermo
che nel 2023 ha debuttato anche come regista del film Stranizza d’amuri. Ad interpretare la sua ex moglie
Anna, nel film, vi è invece l’attrice Valentina Lodovini, vista nei film 10
giorni senza mamma e Cambio tutto!. L’attore Alessio
Praticò di Il
mio nome è Vendetta, interpreta Nicola, mentre
Anna Maria De Luca è Concetta.
Per quanto riguarda i luoghi dove è
stato girato il film, essi sono da ritrovarsi tutti nella città
calabrese Lamezia Terme, in provincia di
Catanzaro. Il regista, nato proprio in questo
comune, ha raccontato di averlo scelto per poter raccontare una
storia legata alla sua terra diversa rispetto alla narrazione
stereotipata a cui si è abituati, allargando inoltre il discorso ai
nuovi cittadini italiani, ovvero gli immigrati di seconda
generazione. Per L’afide e la formica, Lamezia Terme
è dunque stato il luogo giusto dove ambientare le vicende di Fatima
e dar voce al suo senso di smarrimento, come anche alla sua ricerca
del proprio posto nel mondo.
L’afide e laformica: il significato del
titolo e del film
L’afide e la formica può
sembrare un titolo piuttostro strano da dare ad un racconto di
formazione, di redenzione e in generale incentrato sui legami
umani. Si tratta però di un titolo estremamente appropriato a ciò
che vuole raccontare il film. Quello tra le formiche e gli afidi è
infatti un rapporto particolarmente importante, che permette alle
prime di ottenere grazie ai secondi il fabbisogno di zuccheri grazie alla
melata, mentre gli afidi traggono vantaggio dalle formiche perché
queste li difendono dai predatori e parassiti. È poi
il film stesso a fornire una spiegazione a questo titolo.
I due protagonisti, parlando proprio
dell’afide e la formica, prendono l’esempio di simbiosi in natura
di questi due insetti per descrivere il loro rapporto. Il film
racconta infatti di due personaggi che si scambiano emozioni, che
entrano in contatto l’uno con l’altro aiutandosi vicendevolmente.
Pur se inizialmente concentrati solo sulle rispettive differenze,
Fatima e Michele impareranno a superare insieme gli ostacoli che la
vita presenta loro, trovando forza l’uno nell’altro per difendersi
e reagire, raggiungendo così i rispettivi obiettivi di vita.
Il trailer di L’afide e la
formica e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
L’afide e la formica grazie alla sua
presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi
di Chili Cinema, Prime Video e Rai Play.
Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento,
basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento
generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al
meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel
palinsesto televisivo di martedì 2 gennaio alle
ore 21:20 sul canale Rai 3.
Il 2024 si preannuncia dal primo
giorno un anno ricco di grande cinema! Sono tante le novità
che attendo il pubblico nelle sale, in questi giorni come nei
prossimi mesi. Nello scorso fine settimana, tra un cenone e un
pranzo di Capodanno, molti italiani hanno scelto l’intrattenimento
cinematografico. Il film in testa al box office è
Succede anche nelle migliori famiglie: la commedia
italiana scritta, diretta e interpretata da
Alessandro Siani incassa nel suo primo week end €942.401.
Al secondo posto nella classifica si
trova
Il ragazzo e l’airone, nuovo attesissimo film dello
studio Ghibli, scritto e diretto
Hayao Miyazaki. La pellicola di animazione, approdata nelle
sale solo l’uno gennaio, ha già incassato €837.278: l’attesa per un
nuovo film del regista dopo Si alza il vento del 2013 ha riportato
tutti gli appassionati nei cinema!
Terzo classificato è
Wish, un altro film di animazione, ideato e prodotto
dalla Walt Disney per festeggiare il centenario degli studios. Wish
incassa nel fine settimana di Capodanno €596.321, a fronte di un
totale che supera i 5 milioni e mezzo dalla sua uscita il 21
dicembre.
Box office: il resto della
classifica
Quarto e quinto classificato sono
rispettivamente
Wonka, pellicola prequel sul noto personaggio di Willy
Wonka, e
Come può uno scoglio, commedia con il duo comico
Pio e
Amedeo. Wonka incassa €594.762 a fronte di un totale di 10
milioni e mezzo di euro dal suo arrivo nei cinema il 14 dicembre,
mentre Come può uno scoglio incassa €548. 962 nel week end e quasi
2 milioni di euro dall’uscita nelle sale il 28 dicembre. Al sesto
posto si stabilisce
Aquaman e il regno perduto, sequel di Aquaman, con
Jason Momoa: la pellicola incassa €349.097 a fronte di un
totale che sfiora i 4 milioni di euro dalla sua uscita il 20
dicembre.
Al settimo e ottavo posto ritroviamo
C’è ancora domani, pellicola campione d’incassi in
Italia del 2023, e
Santocielo, commedia con il duo comico Ficarra
e Picone. C’è ancora domani incassa nel week end €324.904 e in
totale supera i 33 milioni di euro, mentre Santocielo raggiunge un
incasso di €247.630, sfiorando i 5 milioni dal suo arrivo nelle
sale il 14 dicembre.
Ultimi due classificati sono
One
life, nuovo dramma con
Anthony Hopkins, e
Ferrari, pellicola biografica con
Adam Driver. One life incassa €155.301 mentre Ferrari
raggiunge un guadagno di €130.278 a fronte di un totale di 3
milioni di euro dal suo arrivo nelle sale il 7 dicembre.
La serialità britannica
ha ormai consolidato una tradizione prestigiosa di show che
adoperano il thriller poliziesco per raccontare le contraddizioni e
i problemi dell’odierna società del Regno Unito. Criminal
Record, targata Apple TV+ si inserisce in
questa “famiglia” rispettando in pieno le regole che il pubblico
ormai conosce e apprezza: la serie
(qui
il trailer) sceglie infatti di confrontarsi col sistema
giudiziario, in particolare con lo stato della polizia londinese,
sfruttando in pieno le regole del genere.
Criminal Record, la
trama
Protagonisti sono infatti
due poliziotti schierati l’una contro l’altro. Nelle sue indagini
su un caso di violenza domestica finito in maniera tragica il
detective June Lenker (Cush Jumbo) si trova a
incrociare il proprio percorso con un vecchio caso di omicidio per
cui un uomo è stato condannato e si trova in carcere da ormai
svariati anni. Quando la donna inizia a ritenere il detenuto
innocente, ecco che deve fronteggiare il muro di omertà e
depistazion innalzato dall’anziano detective Daniel Hegarty
(Peter
Capaldi), uno dei poliziotti più potenti e stimati
della città che però nasconde anche più di qualche scheletro nel
proprio armadio…
Criminal
Record parte in maniera precisa, stringata: la narrazione
è senza fronzoli, i personaggi sono delineati prima di tutto
attraverso le loro azioni – e in maniera ancor più convincente
attraverso i loro silenzi – la messa in scena possiede quel verismo
scarno che tanto ben si sposa con determinati quartieri della
Londra meno conosciuta e maggiormente “urbana”. La sequenza finale
del pilot è poi un momento di televisione tesissimo, drammatico,
che cattura lo spettatore anche grazie alla prova nerboruta e
insieme vulnerabile di Jumbo.
Per almeno un paio di
episodi Criminal Record è un drama/thriller che
mantiene le proprie promesse con efficacia e senso dello spettacolo
volto alla funzionalità. Dal terzo episodio in poi però la serie
inizia a perdere evidentemente di efficacia dal momento che si
poggia in maniera fin troppo classica sui meccanismi della
detection, allungati in maniera a tratti addirittura esasperante.
Ecco allora che all’azione si sostituiscono dialoghi che in molte
scene sembrano interminabili, i quali portano a colpi di scena che
producono altre lunghissime scene di dialogo.
In questo modo
Criminal Record sperpera del tutto o quasi quanto
di buono era riuscita a creare nelle prime puntate quanto e
tensione e lavoro sul genere, condito con la giusta dose di azione.
Senza che negli episodi centrali nulla o quasi succeda veramente,
ecco che anche la faida tra i due personaggi principali si dilunga
inutilmente fino a perdere di credibilità. In particolar modo la
figura di Hagerty diventa sempre più monolitica e meno complessa,
quando invece il primo episodio di aveva regalato un anziano
investigatore malinconico e tormentato dal proprio passato.
I due protagonisti
Peter Capaldi in virtù delle sue enormi
capacità di attore drammatico riesce a conferire al personaggio
comunque un interesse accettabile, ma uno sviluppo meglio
concertato lo avrebbe potuto rendere davvero difficile da
dimenticare per chi ama questo tipo di serie TV. Un compito
decisamente più semplice spetta invece a Jumbo, in quanto la sua
June Lenker diventa una figura in chiaroscuro piuttosto complessa,
non scontata soprattutto nel modo in cui gestisce vita privata e
dimensione professionale non certo facilissima, sia a livello
fisico che in particolar modo psicologico.
Criminal
Record non può certamente essere considerata una serie TV
che fallisce il compito assegnato, ma allo stesso tempo non riesce
neppure a distinguersi a causa di una dilatazione narrativa che
sperpera quanto di efficace proposto nei primi, avvincenti episodi.
Un format con un numero minore di puntate sarebbe stato molto
probabilmente più consono a una storia che intende raccontare in
filigrana i problemi della polizia britannica nel fronteggiare la
criminalità urbana, rivelando la necessità di un cambiamento
sostanziale nell’approccio. Il risultato si fa troppo altalenante
per convincere pienamente, ma il messaggio dietro la confezione di
genere rimane importante e degno di considerazione.
I Marvel Studios hanno recentemente
posticipato l’uscita di
Captain America: Brave New World di un anno
intero, quasi certamente a causa delle riprese pianificate che
dovrebbero apportare cambiamenti radicali alla storia e alle scene
d’azione. Ormai da anni circolano voci secondo cui
“Thunderbolt” Ross finirà per diventare
Red Hulk. Anche se non sappiamo come o perché ciò
accada, il fatto che The Leader faccia parte di questo film offre
alcuni indizi. Per quanto riguarda come se la caverà Sam Wilson
contro un avversario così potente, invece una ipotesi vale
l’altra.
Fortunatamente, il nuovo Capitan
America avrà un po’ di aiuto e la descrizione di un prossimo set
LEGO non solo conferma la presenza di Red Hulk in
Brave New World, ma rivela che Sam sarà
affiancato sia dal nuovo Falcon che da Sabra quando combatterà
questo temibile nemico.
Durante la promozione di Indiana
Jones e il quadrante del destino la scorsa estate,
l’idea di interpretare Red Hulk è stata presentata a
Harrison Ford che ha risposto dicendo:
“Cos’è Red Hulk?” Fingendo apparentemente confusione,
l’iconico attore si è poi rivolto alla co-protagonista
Phoebe Waller-Bridge per rimproverarla per non
sapere di più sul personaggio e ha concluso dicendo che Red Hulk
“potrebbe o non potrebbe” fare la sua apparizione.
Da allora, sono state riportate voci
che vorrebbero la battaglia finale del film svolgersi davanti alla
Casa Bianca, ponendo una drammatica fine al periodo di Ross come
presidente. Si prevede, tuttavia, che sopravviva agli eventi di
questo film e probabilmente ritornerà nel progetto di World
War Hulk di cui si parla da tempo.
Captain America: Brave New World riprenderà da
dove si è conclusa la serie Disney+The Falcon and the
Winter Soldier, seguendo l’ex Falcon Sam Wilson
(Anthony Mackie)
dopo aver formalmente assunto il ruolo di Capitan America. Il
regista Julius Onah (Luce, The Cloverfield
Paradox) ha descritto il film come un “thriller
paranoico” e ha confermato che vedrà il ritorno del Leader
(Tim Blake Nelson), che ha iniziato la sua
trasformazione radioattiva alla fine de L’incredibile Hulk
del 2008.
Secondo quanto riferito, la star di
Alita: Angelo della BattagliaRosa
Salazar interpreta la cattiva
Diamondback. Nonostante dunque avrà degli elementi
al di fuori della natura umana, il film riporterà il Marvel Cinematic
Universe su una dimensione più terrestre e realista, come già
fatto anche dai precedenti film dedicati a Captain America. Ad ora,
Captain America: Brave New World è indicato come uno
dei titoli più importanti della Fase 5.
Lo scooper Daniel Richtman ha
riferito che presso i 20th Century Studios è in
sviluppo un nuovo film di Die Hard. Secondo il report, si tratterebbe di
un prequel che seguirà le vicende di un giovane John
McClane, il personaggio iconico che è passato alla storia
del cinema con il volto di Bruce
Willis. Si tratta di una voce non confermata che però
sembra sposarsi bene con le tendenze di Hollywood che attinge a PI
di grande successo e le re-immagina.
C’è stato un periodo in cui un
progetto legato a Die Hard prevedeva sia un prequel che un sequel,
con John McClane impegnato in una nuova missione nel presente,
mentre la sua storia si intrecciava con il suo passato.
Con il titolo provvisorio di
McClane, il progetto era ancora in fase di sviluppo quando la 20th
Century è stata acquisita dalla Disney nel 2019. Successivamente è
stato scartato, e anche il ritiro di Bruce
Willis in seguito alla
diagnosi di demenza frontotemporale ha sembrato mettere fine a
ogni possibilità di un altro sequel, e anche al film in stile Il
Padrino parte 2, ambientato in due linee temporali.
Un nuovo prequel molto probabilmente
eliminerebbe l’idea di presentare versioni attuali dei personaggi
di Die Hard, quindi se le voci sono vere e viene realizzato un
nuovo film, potrebbe essere più simile alla graphic novel
Die Hard: Year One. Pubblicata tra il 2009 e il
2010, la serie era ambientata nel 1976 e seguiva un giovane John
McClane nei panni di un poliziotto alle prime armi a New York.
La popolarità del film originale
continua a durare, tanto che il film è stato di recente
ridistribuito nelle sale. Uscito nel 1988, il celebre film d’azione
ha avuto quattro sequel: Die Hard 2 del 1990,
Die Hard – Duri a Morire del 1995, Live
Free or Die Hard del 2007 e A Good Day to Die
Hard del 2013.
Il regista Mario Martone ha
dedicato alla sua Napoli diversi film, dal suo esordio
Morte di un matematico napoletano fino al
recente Il sindaco del rione Sanità, tratto
dall’omonima opera di Eduardo De Filippo. Nel 2022
è poi tornato proprio nei luoghi di quel rione per girarvi Nostalgia (qui la recensione), un dramma
tratto dall’omonimo romanzo di Ermanno Rea dove la
città e le sue sfumature diventano protagonista imprescindibile,
che accompagna il personaggio interpretato da Pierfrancesco
Favino in una riscoperta nostalgica di quei luoghi,
della loro meraviglia ma anche della loro pericolosità.
In Nostalgia,
infatti, Napoli e il rione Sanità hanno un ruolo importantissimo,
con il regista che ha scelto le location anche in base
all’evoluzione che il protagonista ha nel corso del racconto. È
così che si portano sullo schermo ambienti talvolta ritratti con
pregiudizio o eccessiva severità, capaci di sfoggiare una serie di
colori, profumi e sapori unici, in cui lo spettatore ha modo di
imbattersi nel corso dell’intero film. Certo, non manca anche la
raffigurazione di quegli ambienti più oscuri, malavitosi, che fanno
del capoluogo campano un luogo tanto affascinante quanto
temibile.
Da poco divenuto disponibile anche
su Netflix,
Nostalgia è
un film che evoca dunque tutto ciò e che tra pregi e difetti porta
ad innamorarsi delle bellezze di Napoli, ma anche a riflettere sul
valore e la pericolosità di un sentimento quale la nostalgia. Prima
di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama e al
cast di attori, scoprendo poi i luoghi in
cui si sono svolte le riprese. Infine, si elencheranno
anche le principali piattaforme streaming
contenenti il film nel proprio catalogo.
Pierfrancesco Favino e Francesco Di Leva, foto di Mario
Spada
La trama e il cast di attori di Nostalgia
Protagonista del film è
Felice, il quale dopo quarant’anni di assenza
torna nella sua Napoli per rincontrare sua madre ma anche
riscoprire i luoghi e i codici del quartiere in cui è cresciuto,
il Rione Sanità. Qui però Felice deve fare
anche i conti con un passato doloroso, nel quale figura anche
Oreste, suo compagno di bravate ora divenuto
ricercato e temuto boss malavitoso. Felice vorrebbe rincontrarlo,
recuperare il tempo perso e forse anche far riemergere l’umanità
dell’amico, ma troppo tempo sembra essere passato e la nostalgia
potrebbe rivelarsi pericolosa.
Ad interpretare Felice vi è l’attore
Pierfrancesco Favino, cimentatosi in una prova
d’attore che gli ha richiesto di acquisire un accento egiziano,
luogo dove il protagonista è fuggito, per poi gradualmente
“sporcare” quel modo di parlare con un ritorno della cadenza
napoletana fino a quel momento dimenticata. Accanto a lui, nel
ruolo dell’ex amico Oreste vi è invece l’attore Tommaso Ragno, mentre Francesco Di Leva è don Luigi Rega, parroco
del rione che si batte contro la criminalità. L’attrice
Aurora Quattrocchi interpreta Teresa, madre
di Felice, mentre l’attrice marocchina Sofia
Essaïdi è la moglie del protagonista.
Le location di Nostalgia:
ecco dove è stato girato il film
Fedele all’omonimo romanzo da cui è
tratto, Nostalgia
è ambientato a Napoli, e più precisamente nel
rione Sanità. Innanzitutto, a Vascio
di Via Cristallini 133 si trova l’abitazione di
Teresa, la madre del protagonista dove egli si reca a inizio film.
Nel Centro Direzionale, invece, si trova
l’Holiday Inn dove Felice soggiorna non appena arrivato a Napoli.
Uno dei luoghi più belli e riconoscibili nel film è invece
la Porta di San Gennaro, la più antica porta
della città di Napoli, con il suo affresco di Mattia
Preti offerto alla città per la fine della peste. Questa
si può ammirare alle spalle di Felice mentre entra nel rione
Sanità.
Nel rione, Felice percorre
Via Vergini, nel cuore della Sanità, e attraversa
le bancarelle del famoso mercato del Borgo dei
Vergini per raggiungere la casa della madre. Il murales di
Totò e Peppino che si nota nel film si trova invece a
Piazza Sanità, dove il protagonista passa prima di
entrare nella Basilica di Santa Maria alla Sanità.
È in essa che il protagonista conosce don Luigi e sempre qui prende
parte al funerale della madre. Tra le numerose passeggiate che
Felice poi compie, alla ricerca di una nuova casa, c’è
Salita Capodimonte, dove si trova anche la
scalinata ellittica del settecentesco Palazzo De’
Liguoro-Santoro, dove abita Oreste.
Sempre a Capodimonte, Felice ricorda
di avere partecipato a una gara clandestina di motociclette
conclusasi con un giro intorno al Tondo di
Capodimonte. Altri affascinanti luoghi dove egli si reca,
grazie alla guida di una ragazza conosciuta, sono invece le
Catacombe di San Gennaro e San
Gaudioso. Viene mostrato poi anche il Cimitero
delle Fontanelle, luogo di culto e di macabro fascino allo
stesso tempo, in cui si concentrano leggende e racconti miracolosi.
Qui Felice apprende del famoso “culto delle anime pezzentelle” e
decide di adottare un teschio dell’ossario per ingraziarsi le anime
del Purgatorio ed avere la loro protezione.
Il trailer di Nostalgia e
dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di Nostalgia
grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei
cataloghi di Apple TV, Infinity+,
Prime Video e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la
piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o
sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video.
La Sony sembra determinata a portare
avanti il suo personale Marvel Universe, continuando a
portare sullo schermo i personaggi legati a
Spider-Man. Sebbene sia Venom
che Morbius avrebbero giovato di un confronto con
l’Uomo Ragno prima di un film da solisti, sembra chiaro perché la
Sony abbia voluto cominciare da loro con le suo storie di cattivi
Marvel. Nonostante i risultati infelici.
Sembra che anche Madame
Web e Kraven
il Cacciatore non arrivino con i migliori degli
auspici, soprattutto a giudicare da quello che il pubblico lascia
pensare. Tuttavia, la Sony non accenna a rallentare la sua marcia.
Nuovi rumors vorrebbero infatti in produzione due nuovi film con
protagonisti super villain di Spider-Man: Doctor Octopus e
Mysterio.
Secondo i report, i due film solo
per i personaggi Otto Octavius e Quentin Beck non solo sono in
sviluppo, ma prevederanno anche un recasting degli attori che, come
sappiamo, sono già comparsi al cinema nei ruoli. Rispettivamente
Alfred Molina e Jake Gyllenhaal. Addirittura per il ruolo di Doc
Ock ci sarebbe già un nome: Hugh Dancy.
Il buon senso vorrebbe che questi
progetti confluissero poi in I Sinistri Sei, come era stato
seminato in Morbius, dove Avvoltoio propone al
protagonista di unirsi a lui. Dopotutto dal momento che entrambi i
personaggi sono stati raccontati alle loro origini dai film
precedenti, che senso avrebbe riproporli scollegati da una più
ampia e ambiziosa pianificazione?
Mentre il futuro di Kang
nell’universo cinematografico Marvel rimane poco chiaro, è emerso
un favorito per sostituire Jonathan
Majors. In precedenza, Kang era interpretato da Majors
che avrebbe dovuto interpretare il personaggio almeno fino a
Avengers: The Kang
Dynasty.
Dopo che Jonathan
Majors è stato
dichiarato colpevole da una giuria di aggressione e molestie
nei confronti di un ex fidanzata, è stato licenziato dal suo ruolo
di Kang. Non è ancora noto se i Marvel Studios ricasteranno il
ruolo con un nuovo attore che interpreterà Kang, ma secondo lo
scooper del film Daniel Richtman, l’acclamato
attore Colman Domingo è stato considerato come
potenziale sostituto di Majors nei panni di Kang.
Colman Domingo is being eyed for the role of
Kang the Conqueror, should Marvel Studios decide to recast him.
Si tratta di un rumor non verificato
e per ora è meglio prendere la notizia con le pinze. Detto questo,
il rumor sta rapidamente attirando l’attenzione mentre i fan
discutono di Domingo nel ruolo. L’attore è meglio conosciuto dai
fan del franchise di The Walking Dead in cui
ricopre il ruolo di Victor Strand nella prima serie spin-off,
Fear the Walking Dead. Ha anche impressionato la
critica con il suo acclamato ruolo nel film Netflix
Rustin, che è valso a Domingo una candidatura ai Golden Globe. Domingo ha anche
vinto un Primetime Emmy Award per il suo ruolo da ospite nella
serie di successo della HBO Euphoria. Lo vedremo presto ne
Il colore viola, e ha anche recentemente doppiato
i film Transformers: Rise of the Beasts e
Ruby Gillman, Teenage Kraken.
Il potenziale casting di Domingo
potrà avvenire solo se i dirigenti dei Marvel Studios decideranno
di non eliminare il personaggio di Kang dal MCU. È possibile che il
personaggio venga scartato, come suggerito da alcuni report, in
favore della sua sostituzione con un altro supercriminale nei film
degli Avengers. Il problema è che molte domande rimarrebbero senza
risposta se la storia di Kang non venisse sviluppata ulteriormente,
specialmente dopo gli eventi della seconda stagione di Loki.
Comunque sia, è stato riferito che Avengers: The Kang
Dynasty viene
ora chiamato internamente alla Marvel semplicemente come
Avengers 5, quindi è possibile che il
personaggio possa tornare per concludere la sua storia pur
limitando la sua presenza rispetto ai piani originali.
A 91 anni, John
Williams, compositore delle decine iconiche di
Star
Wars, Indiana
Jones, Harry Potter e molto altro,
ritratta i suoi precedenti commenti sul suo pensionamento. La
carriera del leggendario compositore si estende per sette decenni,
che lo hanno portato a collaborare spesso con i grandi del settore
come Steven Spielberg per film quali
Lo Squalo, Jurassic Park, E.T. il
extra-terrestre, fino all’ultimo The
Fablemans. Dopo una carriera illustre, Williams ha
accennato al ritiro dalle colonne sonore cinematografiche nel 2022,
affermando che Indiana
Jones e il quadrante del destino sarebbero stato il
suo ultimo.
Tuttavia, all’inizio del 2023 aveva
già rettificato la sua dichiarazione, dicendo che aveva in
programma di “restare per un po’” e ora ha chiarito la sua
posizione rispetto al ritiro dalla composizione cinematografica.
Durante un’intervista con The Times via Deadline, John Williams ha
ritrattato i suoi precedenti commenti sul ritiro, affermando che
“tutto è possibile” e “non vorrebbe escludere
nulla”. Le discriminanti per farlo tornare a comporre
dovrebbero essere un forte interesse per il progetto e una
compatibilità di tempistiche:
“Se arrivasse un film a cui sono
molto interessato, con un programma a cui posso far fronte, allora
non vorrei escludere nulla. Tutto è possibile. Tutto è davanti a
noi. Solo i nostri limiti ci trattengono. Oppure, per dirla più
semplicemente: mi piace tenere una mente aperta.”
Con il franchise di Star
Wars ancora in sviluppo e la serie di Harry Potter
all’orizzonte, ci sarebbero molti progetti a cui
John Williams è già legato e che potrebbe
scegliere di portare avanti, ma resta da vedere cosa e come gli
verrà proposto.
Sharmeen
Obaid-Chinoy, regista di Star
Wars: New Jedi Order (titolo provvisorio), fornisce un
aggiornamento sul suo prossimo impegno, cosa che lascia intuire che
l’entrata in produzione del film è imminente. Dopo che immaginavamo
tutti che il personaggio di Daisy Ridley, Rey, avesse già detto tutto in
merito al franchise con Star Wars: l’Ascesa di Skywalker, è stato
confermato che sarebbe tornata in un nuovo film originale,
ambientato 15 anni dopo la fine di Episodio IX,
che vedrà Rey tentare di costruire, come suggerisce il titolo, un
nuovo ordine Jedi.
Ora, Sharmeen Obaid-Chinoy, regista
di Star
Wars: New Jedi Order, anticipa qualcosa sul progetto nel corso
di un’intervista alla CNN. Mentre
non rivela troppi dettagli sul film, il suo commento suggerisce che
la produzione potrebbe iniziare presto. “Sono molto entusiasta del
progetto perché sento che ciò che stiamo per creare è qualcosa di
molto speciale. E ora siamo nel 2024, ed è giunto il momento che
una donna si faccia avanti per modellare una storia in una galassia
lontana lontana.”
L’unico vero indizio nel commento di
Obaid-Chinoy che la produzione inizierà presto è il suo uso della
frase “stiamo per”. È interessante notare che il commento della
regista coincide con le recenti voci che affermano che la
produzione su
Star Wars: New Jedi Order inizierà nella primavera del
2024. Ovviamente, le osservazioni di Obaid-Chinoy danno credito a
queste affermazioni.
In un’intervista con IGN il mese scorso, il
presidente di Lucasfilm Kathleen Kennedy ha preso in giro che Star
Wars: New Jedi Order vedrà i Jedi in “scompiglio“, con Rey
che tenta di mantenere la promessa fatta a Luke mentre ricostruisce
l’ordine.
Mentre
Star Wars: New Jedi Order non ha una data di uscita,
gli slot aperti nel calendario di distribuzione della Disney
suggeriscono che potrebbe arrivare già dal 19 dicembre 2025. Se la
produzione iniziasse effettivamente nei prossimi mesi, è possibile
che il sequel potrebbe occupare questa data. Altri slot liberi
includono il 17 dicembre 2027 e il 21 dicembre 2029, ma, dato che
non c’è stato un film nel franchise dal divisivo Star Wars: l’Ascesa di Skywalker del
2019, la data del 2025 sembra quella più probabile per la
Disney.
Mentre le informazioni sul film
rimangono molto scarse, Daisy Ridley ha anticipato in un’intervista
con Collider che la storia pianificata non è “quello che mi
aspettavo“, anche se non aveva ancora letto una vera
sceneggiatura. Ora è passato più di un mese da questi commenti, ed
è possibile che da allora le sia stata inviata una
sceneggiatura.
Dopo 40 anni
Vacanze di Natale batte tutti al botteghino con la
media copia più alta d’Italia e quasi 500.000 euro
d’incasso in un solo giorno. Ieri, sabato 30 dicembre, in
tantissime sale si è registrato il sold out per la commedia cult di
Natale firmata da Carlo Vanzina, prodotta dalla
Filmauro di Luigi e Aurelio De Laurentiis e
distribuita nelle sale, in versione restaurata e rimasterizzata, da
Nexo Digital a 40 anni dall’uscita al cinema del
film. I cinema si sono riempiti di appassionati che hanno
accolto l’invito a scegliere un dress code rigorosamente ispirato
agli anni Ottanta e che hanno cantato, ballato e recitato a memoria
le battute più celebri del film.
Così, per
accontentare i tanti fan che non sono riusciti a rivederlo,
VACANZE DI NATALE in versione restaurata
e rimasterizzata tornerà nelle sale solo per un altro
giorno il prossimo 6 gennaio. L’elenco delle sale e i
biglietti in prevendita saranno a breve disponibili su nexodigital.it.
Uscito al cinema
nel dicembre del 1983, “Vacanze di
natale”riconquista il grande
schermoper una giornata unica: il
VACANZE DI NATALE DAY è infatti uno
speciale appuntamento nelle sale pensato per radunare tutti
i fan che ne conosconoa memoria le
battutee le scene più esilaranti e che
ne ricordano perfettamente la colonna sonora in
cui sono presenti alcuni dei brani più celebri di tutti gli
anni Ottanta.
Celebrando al
cinema i 40 anni di un film che ha fatto ridere e divertire intere
generazioni, l’appuntamento al cinema è anche il momento per
rivivere un rito che per molti anni ha accompagnato i tradizionali
festeggiamenti natalizi italiani: andare al cinema in compagnia di
amici e familiari per vedere un film tutti insieme.
“Vacanze di
Natale” diretto nel 1983 da Carlo Vanzina,
scritto insieme a suo fratelloEnrico, è una
commedia cult, patrimonio dell’immaginario del nostro Paese.
Ambientata a Cortina d’Ampezzo e ritmata da una
colonna sonora che ha fatto epoca, fotografa con umorismo e
leggerezza l’Italia di allora avvalendosi di un cast memorabile:
Jerry Calà, Christian De Sica,
Claudio Amendola, Stefania
Sandrelli, KarinaHuff,
GuidoNicheli,
RiccardoGarrone, Mario
Brega, Marilù Tolo, Antonellina
Interlenghi, Moana Pozzi e tantissimi
altri divertenti interpreti della commedia italiana. Gli arricchiti
e i periferici romani, gli sbruffoni milanesi, i pianobar, le cene
di Natale, le piste innevate, le gare di sci, le comitive
giovanili, le battute fulminanti, fanno di questo film un piccolo
romanzo generazionale su come eravamo. E forse su come vorremmo
ancora essere.
The Miracle Club, il film di
Thaddeus O’ Sullivancon un leggendario trio di attrici di diversa
generazione – i premi Oscar Maggie
Smith e Kathy
Bates, e la candidata all’OscarLaura
Linney – dopo l’anteprima al Tribeca Film
Festival, arriva in sala in Italia il 4
gennaio distribuito
da Europictures.
Un altro bellissimo ruolo per tre
attrici straordinarie, affiancate da un cast di prim’ordine di cui
fanno parte Agnes O’Casey, il candidato all’Oscar Stephen Rea e
Mark O’Halloran.
Ambientato nel 1967, The
Miracle Club segue la storia di tre amiche, Lily
(Maggie
Smith), Eileen (Kathy
Bates) e Dolly (Agnes O’Casey). Da
Ballygar, una comunità operaia della periferia di Dublino che
marcia al proprio ritmo, radicata in tradizioni di lealtà, fede e
unione, sognano di vincere un pellegrinaggio alla città sacra di
Lourdes per assaporare la libertà e sfuggire alla routine della
vita domestica. Poco prima del viaggio, la loro vecchia amica
Chrissie (Laura Linney) arriva a Ballygar per il funerale della
madre, dopo un lungo esilio negli Stati Uniti. Il suo ritorno
riapre vecchie ferite e le quattro devranno confrontarsi con il
loro passato, anche quando viaggiano alla ricerca di un
miracolo.
Ad appena un anno di distanza
dall’incidente che gli è quasi costato la vita, Jeremy Renner è
pronto a tornare a l lavoro su un set cinematografico. L’attore ha
infatti rivelato di essere già al lavoro sul set di Mayor
of Kingstown, per le riprese della terza stagione.
Renner fu coinvolto
in un incidente quasi fatale il 1 ° gennaio 2023, dopo aver
salvato suo nipote dall’essere travolto da uno spazzaneve. L’attore
e star della Marvel è stato investito dal suo
gatto delle nevi, che pesa oltre sei tonnellate, costringendolo in
ospedale con un trauma toracico e lesioni ortopediche.
Mentre Renner continua la
riabilitazione completa, ha commentato con Andy Cohen e Anderson
Cooper durante il loro speciale di Capodanno della CNN la sua
terapia fisica, parlando anche del suo lavoro e del suo prossimo
album.
“Abbiamo molto da festeggiare
quest’anno”, ha detto Renner. “Sono così benedetto e avevo
così tante cose per cui vivere. Ho una famiglia gigante, una figlia
di 10 anni. Avrei deluso e incasinato molte vite se fossi passato a
miglior vita. Ho molto per cui combattere. Il recupero è una strada
a senso unico nella mia mente. Lavoro ancora duramente ogni
giorno.” Quando gli è stato chiesto del suo coinvolgimento
nella terza stagione di Mayor of
Kingstown, Renner ha risposto: “È stato un anno
meravigliosamente impegnativo”, ha detto. “Penso di essere
pronto e penso di essere abbastanza forte. Torno esattamente tra
una settimana.”
L’universo di Star Wars
è immenso: in tanti hanno contribuito, ha preso forma in diversi
media, ed è quindi inevitabile che ci sia qualche
incoerenza. Ad esempio, per quanto riguarda l’amato
Chewbacca. Il wookiee è coraggioso, feroce, e
abbracciabile, e soprattutto uno dei personaggi fondamentali del
cast originale. Ma, a differenza di molti altri, non ha è mai
diventato davvero un personaggio compiuto, a 360°. È sempre un po’
lì, segue gli amici e li aiuta, provvede ai rinforzi, e
occasionalmente pilota il Falcon per una fuga dell’ultimo minuto.
Non tutto quello che riguarda Chewbacca è stato
pensato nei dettagli, e ci sono alcuni fatti riguardanti il
personaggio che non hanno molto senso. Tipo il fatto che ha una
moglie che guarda programmi di cucina. Cose così.
Chewbacca non ha
mai nulla da ridere sulle idee stupide di Han
Han Solo sopravvive sempre per
un pelo, sia per gran colpi di fortuna, sia per un’innata
abilità di tirarsi fuori dalle situazioni pericolose. Con un po’ di
furbizia e un po’ di fascino, e con la convinzione che tutto si
risolverà, in un modo o nell’altro, sembra che riesca sempre a
cavarsela. Ma succede che, a volte, le idee di Han non siano
proprio geniali. Ma cosa ne pensa il suo compagno d’avventure?
Perché Chewbacca non ha mai
nulla da ridire sul fatto che la maggior parte delle volte le idee
di Han sono stupide? Sembra che le opinioni di Chewbecca a
volte vengano un po’ messe da parte dal personaggio, forse perché,
dopotutto, gli deve la propria vita, dato che Han l’ha salvato
dall’Impero. Ma sicuramente, Chewbecca lo sapeva che scaricare il
carico di Jabba alla vista dello Star Destroyer, o che nascondersi
nella gola di un verme spaziale non erano esattamente idee
geniali.
Han e il compagno sopravvivono
sempre, spesso per un pelo, e sicuramente rischiano troppo molto
più dello stretto necessario. Dopotutto, Chewbe potrebbe avere
alcune alternative e consigli, dato che è, su Kashyyyk, un
guerreiro senza paura con una certa conoscenza di strategie e
tattiche di combattimento.
Non ha ricevuto una
medaglia alla fine di Una Nuova Speranza
Dopo
la fine della Battaglia di Yavin e la distruzione della Morte Nera,
l’Alleanza Ribelle si riunisce nella hall di ciò che era una volta
il Tempio Jedi e tiene una bellissima cerimonia.
La
Principessa Leila premia Luke Skywalker e Han
Solo,
di due uomini responsabili della riuscita della missione, con
medaglie al coraggio.
Il fatto è che Chewbe era lì con Han, Leila, a pilotare il Falcon e
altro.
I fan e gli spettatori attenti
hanno avuto molto da ridire su questa svista da parte della
pincipessa: George Lucas ha spiegato che, al
tempo, gli wookiee non davano particolarmente importanza alle
medaglie, ma, nel romanzo ispirato a Una
Nuova Speranza, Chewbacca felicemente riceve la
propria medaglia. Inoltre, nel fumetto del 1980 The Day
After the Death Star, Leila consegna la medaglia al Chewbecca.
Quindi, cosa è successo nel film? A quanto pare, la risposta è
semplice: la Principessa Leila è troppo bassa per mettere la
medaglia al collo del wookiee. Ma tutto è stato sistemato
nel 1997, agli MTV Movie Awards, quando Carrie
Fisher ha conferito il “Lifetime Achievement Award”
all’attore Peter Mayhew, con la stessa forma della medaglia che
Chewbe avrebbe dovuto ricevere alla fine di
Una Nuova Speranza. Meglio tardi che mai.
Sua moglie guarda programmi di
cucina
Uno dei momenti più bizzarri
dell’episodio speciale Star
Wars Holiday Special del 1978, è
quando vediamo la moglie di Chewbe, Malla, guardare un
programma di cucina con evidente frustrazione, cercando di
ricreare la ricetta mostrata. Sullo schermo, una signorina con
quattro braccia dall’abbigliamento curioso spiega come preparare
qualcosa che sembra, più o meno, carne schiacciata. George Lucas ha
spiegato più di una volta che gli wookiee sono creature per niente
materialiste, e per questo la rabbia di Malla per una cosa tanto
banale ci sembra un po’ assurda. È un normale piatto wookiee? O
Malla sta cercando di fare qualcosa di nuovo? Vuole fare una
sopresa a Chewbe, per quando torna a casa? Ma anche ciò non ha
senso, perché a quel punto, lei non ha avuto notizie di Chewbe per
settimane. Per quello che ne sa, potrebbe essere morto. Ma se ne
sta lì, sull’orlo del rompere la televisione a mazzate, perché la
sua cucina non è all’altezza di quella del programma. Possiamo solo
concludere che la funzione della scena è dare un pizzico di
accessibiltà ai wookiee, rendendolì più umani.
Sa rimettere insieme i pezzi di
C3PO come fosse Lego
Nell’Impero colpisce
ancora, mentre i grandi parlano, C-3PO si allontana e finisce
in una sorta di officina galattica, dove i droidi vengono fatti a
pezzetti per pezzi di ricambio, e C-3PO diventa la loro nuova
vittima. Quando ritorna a Han, Leia, e Chewbecca in una scatola, è
proprio Chewbe che lo rimette in sieme pezzo per pezzo, un
po’ come se stesse giocando con i Lego. È vero anche che
gli monta la testa al contrario, ma Chewbe sa perfettamente come
risistemare il droide protocollare come se fosse l’unca cosa che ha
fatto nei suoi 200 anni di vita. È senza dubbio un meccanico con
una certa abilità, dato che il Falcon è per lo più mantenuto in uno
stato semifunzionale, ma con una certa goffaggine. Inoltre, le zue
zampe giganti non hanno la destrezza per lavorare con le parti
delicate di un droide e il livello di concentrazione necessario per
rimetterlo insieme sembra andare oltre alle capacità
dell’impaziente wookiee.
Chewbecca indossa sempre una
bandoliera. Sempre.
Sappiamo che il
pelo di Chewbe lo copre decentemente. È coperto come si
deve esattamente nei punti in cui serve, e la sua specie non ama
particolarmente i capi d’abbigliamento. L’unico “capo” del
quale Chewbecca non sembra capace di fare a meno, però, è la
bandoliera. Questa contiene cartucce delle dimensioni di
pacchetti di sigarette per la propria arma preferita, che però
impugna solo per la metà del tempo e che sparisce man mano la saga
progredisce.
Sarà stato che avere Chewbecca
completamente spoglio era un po’ troppo per i censori del tempo, e
che un accessorio che più o meno si avvicina ad una forma di
abbigliamento fosse necessario. Il fatto è che non indossa nemmeno
niente che gli permetta di portare l’arma con sé, il che darebbe un
senso alla bandoler. Ma sta di fatto che l’ha sempre con sé. Ma
proprio sempre sempre.
Chewbecca non si veste mai
È stato descirtto, in modo
particolarmente azzeccato, come un “tappeto con le
gambe” dalla Principessa Leila. Il commento, in
particolare, si riferisce al fatto che i tappeti non indossano mai
dei vestiti, così come Chewbe. Il fatto è che, perché Chewbe
dovrebbe pensare di aver bisogno di vestiti, quando viene da una
società come quella wookiee che non considera la nudità come una
cosa moralmente discutibile? Inoltre, il pelo copre tutto ciò che è
necessario coprire. Su Kashyyyk, inoltre, tutti i wookies sono nudi
e non si interessano né ai vestiti né alla moda. Nel 1977,
all’uscita di
Una Nuova Speranza, i produttori si sono chiesti se la
nudità di Chewbe non fosse un po’ troppo per il pubblico del tempo
(ovvero, per i censori del tempo).
Sì, il costume era fatto di un
misto di pelo di capra e di yak, era lungo e morbido e copriva
tutto lo wookiee, ma era evidente che, insomma, Chewbe se ne andava
in giro nudo. Nelle prime bozze, in realtà, indossava una
sorta di armatura, ma si decise di liberarsene perché
George Lucas la reputò un look “troppo fantasy”.
Non gli dispiace avere Porg
dappertutto sul Falcon
Tutti hanno amato i momenti
dell’ultimo film dedicati alle esilaranti interazioni tra Chewbe e
i Porg, le piccole
pulcinelle di mare galattiche neurotiche che funzionano a
meraviglia in compagnia dello wookie dall’umore nero. Le creature,
inoltre, diedero modo ai creatori del film di avere a che fare con
le reali pulcinelle di mare che continuavano ad interferire con le
riprese di Star
Warssulle Isole Skellig. Comprensibilmente,
il primo istinto di Chewbe è di mangiarne uno, la gli
occhioni hanno la meglio su di lui e decide di risparmiarlo. Poco
più in là nel film, i Porg hanno letteralmente invaso il Falcon,
distruggono i sedili, fanno casino con i controlli e,
probabilmente, fanno la cacca dappertutto.
Quando Chewbe e Rey tornano
indietro per incontrare il resto della Resistenza, parecchi Porg
hanno oramai fatto il nido nei corridoi del Falcon. Uno di loro è
addirittura in prima linea durante la battaglia finale, lanciando
un urlo di guerra quando Chewe comincia una manovra d’attacco. Alla
fine della battaglia, c’è un porg seduto sulla testa di R2.
Tutto ciò vuol dire che il Falcon sta diventando la casa
dei piccoli animali, ma non ha senso che a Chewbe stia
bene, considerando la quantità di danni che le piccole
bestie infliggono alla nave, e considerando che ora passa la
maggior parte del suo tempo a cacciarli dalla console.
Rey lo capisce
Fino all’arrivo di
Rey, Han Solo è l’unica persona in Star
Wars(oltre a C-3PO che però non conta,
perché conosce olter 6 milioni di forme di comunicazione)
che sia in grado di capire cosa dice Chewbe.
Infatti, quando Solo era un ragazzino su Corellia, finisce con un
gruppo di pirati dello spazio. Tra questi, il cuoco gli insegna le
basi del linguaggio wookiee: nonostante sembri soltanto una serie
di grugni e ringhi, è in realtà un linguaggio molto complesso che è
difficile da capire per chiunque non sia uno wookie. Gli umanoidi
non sono in grado di replicare il linguaggio, e Han stesso può solo
rispondere in Galattico base.
Ma perché Rey lo capisce? Le
attività di Rey e la sua vita giustificherebbero, in realtà, il
fatto che sia venuta in contatto con una grande varietà di specie.
Ma da quello che vediamo ne Il risveglio della Forza,
Reynon ama fare
conversazione: prende quello che serve, e se ne va. Vive
in realtà una vita solitaria, senza particolare interesse nelle
conversazioni o nel farsi nuovi amici, come vediamo dalle sue prime
reazioni alla presenza di
BB-8 e Finn.
Chewbacca Ha
solamente un’espressione facciale
Non importa cosa gli stia
succedendo attorno: l’espressione di Chewbacca è per lo più
immobile, e al pubblico non resta che intuire dall sua
“voce” i suoi stati emotivi. Nella trilogia originale di
Star
Wars, il costume del wookiee
disegnato da Start Freeborn era fatto di peli di capra e yak, ed
era particolarmente caldo e pesante, e rendeva difficile muoversi,
oltre a nascondere le espressioni facciali dell’attore.
L’unica cosa visibile era,
chiaramente, gli occhi dell’attore, e Chewbe poteva aprire la
bocca. Con questo dilemma da affrontare, l’attore Peter Mayhew si recò allo zoo di Londra per
studiare i movimenti e le abitudini dei primati, e si mise
addirittura a studiare le “riprese” dell’Uomo delle nevi. Sapeva
che gli wookiee assomigliano abbastanza agli uomini, ma voleva che
il personaggio fosse una sorta di gigante buono della foresta.
Fu attraverso le movenze del personaggio che l’attore fu in
grado di dare vita a Chewbe.
Chewbacca Accetta
facilmente Rey come assistente sul Falcon
Joonas Suotamo is Chewbacca, Oscar Isaac is Poe Dameron, Daisy
Ridley is Rey and John Boyega is Finn in STAR WARS: THE RISE OF
SKYWALKER
Non ci vuole molto tempo perché Han
si metta a dare consigli a Rey, e addirittura le offra il
lavoro di assistente a bordo del
Millennium Falcon, suggerendo inoltre che Chewbacca
avrebbe apprezzato l’idea. Il fatto è che, durante tutta la saga di
Star
Wars, era Chewbe ad essere stato
descritto più volte come co-pilota/assistente sul
Millennium Falcon. La proposta di Han, quindi, non è
il massimo della gentilezza o della gratitudine nei confronti del
wookiee. Inoltre, dopo la morte di Han, è proprio Rey a prendere il
comando della nave, lasciando Chewbacca al ruolo di co-pilota.
Sembra improbabile che Chewbe permetta ad una tizia che conosce
appena di prendere il comando, a meno che sia a conoscenza di
qualcosa che noi non sappiamo ancora…
Uscito nelle sale nel 1980,
L’impero colpisce ancora è il secondo
capitolo della prima trilogia di Star Wars
e riprende la narrazione tre anni dopo gli eventi di Episodio IV – Una nuova speranza.
Solo riguardandolo però emergono alcuni dettagli che forse, dopo
una sola visione, potrebbero esserci sfuggiti… Ma di cosa parliamo?
Leggete qui sotto:
I titoli di testa de L’Impero
colpisce ancora
Ogni episodio della
saga di Star
Wars inizia con una sequenza di titoli di testa a
scorrimento che serve a introdurre eventi e personaggi coinvolti
nella storia, oltre a contestualizzare il film rispetto a quelli
che l’hanno preceduto. E se osservate bene i titoli in L’impero colpisce ancora, noterete un
piccolo dettaglio…
Episodio
V è infatti il primo del franchise ad avere anche il
titolo ufficiale nella schermata, perché all’epoca i dirigenti
dello studio chiesero a Lucas di inserire altri riferimenti per non
confondere troppo gli spettatori.
L’attacco alla base Echo
In una versione alternativa
della sceneggiatura del film, diversi wampas attaccavano la base di
Echo insieme agli snowtroopers imperiali, ma a
causa di vincoli di bilancio e di una produzione già difficile,
niente di ciò è avvenuto. In quella scena sarebbe stato coinvolto
anche Mark Hamill insieme ad uno stuntman.
Ciò non significa che nella
versione finale non ci siano stati dei riferimenti all’attacco dei
Wampa, perché se ci fate caso, sulle pareti del corridoio ci sono
dei segnali riguardanti proprio le creature.
Il Millennium Falcon a grandezza
naturale
La planimetria della base
Echo è enorme, e lo dimostra il fatto che il Millennium Falcon può essere parcheggiato
comodamente in tutta la sua maestosità. Nessuno sa che la versione
a grandezza naturale della nave di Han Solo non era mai stata costruita fino a
Episodio V, dove compare in una
scena.
Cliff Calven
I fan più attenti avranno
riconosciuto nella base di Echo i caratteristici baffi di John
Ratzenberger, aka Cliff Calven, uno dei più
celebri doppiatori della Pixar che nel film rimprovera verbalmente
un indignato Han Solo. Il personaggio avverte Han dei
rischi del pianeta quando le temperature scendono sotto lo zero:
“Allora ci vediamo all’inferno!“
Luke in stop-motion
Durante la Battaglia di
Hoth Luke Skywalker usa il suo cavo magnetico per
collegarsi alla parte inferiore di un AT-AT, ma ad effettuare
l’acrobazia non è l’attore ma una figura in stop-motion. Lo stesso
procedimento è stato adottato per i Tauntaun su Hoth e gli
Wampa.
Gli attori apparsi negli altri
film di George Lucas
Due attori comparsi in
Episodio V hanno recitato in un altro film di George
Lucas, Indiana Jones e l’ultima crociata: parliamo
di Julian Glover e Walter Donovan, interpreti dell’ammiraglio
Ozzel, Adolf Hitler, generale Veers e uno dei cattivi del Santo
Graal.
Asteroidi, scarpe e patate
Un campo di asteroidi
diventa la trappola perfetta per salvare il Millennium Falcon e distruggere la flotta
imperiale dopo la battaglia di Hoth: Han Solo pilota abilmente la
nave mentre i caccia stellari si frantumano andando incontro a
rocce, scarpe e…patate! Questi e altri oggetti sono stati filmati
per la scena dal team del film.
Le manette di Han Solo
Quando Han Solo viene condotto nella camera di
congelamento per essere immerso nella carbonite, le guardie legano
le sue mani con delle manette imperiali. Si tratta infatti di una
procedura standard per tutti i prigionieri, soprattutto criminali
pericolosi e imprevedibili come Han.
Molti discutono ancora sull’idea
che il personaggio sia fuggito o meno dalla presa dei polsini prima
di iniziare il processo, ma in realtà è stato rivelato che sono gli
Ugnaugh a legarlo con bracciali di carbonite nella parte superiore
delle braccia.
Boba Fett smascherato
L’identità di Boba Fett è rimasta avvolta nel mistero per
anni, rivelando che è solo uno dei più famosi cacciatori di taglie
della galassia. Il suo attore però – Jeremy Bulloch – compare in
carne e ossa nei panni della guardia incaricata di portare la
principessa
Leia e Chewbacca alla nave di Darth Vader.
Lando pupazzo in L’Impero colpisce
ancora
Quando
Leia sente il segnale di soccorso “telepatico” di Luke mentre fugge
da Cloud City con Chewie e Lando, ordina ai piloti di cambiare
rotta, ed è allora che Chewie apre un portello per raccogliere
l’eroe con Lando che esce per recuperarlo.
Ma invece dell’attore – Billy Dee Williams – dalla nave esce una
sua miniatura versione pupazzo fatta di cartapesta per ingannare il
pubblico!
Come già annunciato nei mesi
scorsi, in Thor: Love And
Thunder – quarto capitolo del franchise – non vedremo
semplicemente una versione al femminile di Thor ma
Jane Foster nelle vesti di Mighty Thor, nome della celebre run scritta da
Jason Aaron in cui l’eroina impugna il Mjolnir al
posto del Dio del Tuono. Ma cosa sappiamo del personaggio che sarà
interpretato da Natalie
Portman? Ecco qualche curiosità relativa ai fumetti
originali:
Un Mjolnir “diverso” per Jane
Foster
Quando Jane Foster impugna
il Mjolnir, la scritta
incisa sul martello cambia le parole originali che recitavano
“Chiunque detenga questo martello, se è degno, avrà il potere di
Thor”. Da lì si passò a “Chiunque detenga questo martello, se sarà
degna, avrà il potere di Thor.” e una volta conclusa la run di
Jane, la scritta cambiò un’ultima volta con la desinenza
neutra.
Non ha avuto tempo per
“allenarsi”
La
Jane dei fumetti che impugna ilMjolnir
anche per contrastare i Giganti di ghiaccio, entra in battaglia
senza avere il tempo di adattarsi al martello e viceversa, o
comunque priva di un allenamento che le consentisse di avere più
confidenza con l’arma. Fortunatamente gli eventi ci raccontano un
esito positivo e le due parti hanno funzionato al
meglio.
Jane Foster a rifiuto l’aiuto di
Thor
Come molti fan sapranno,
Jane Foster stava morendo di cancro prima dell’intervento di Thor e
soprattutto prima di appropriarsi del Mjolnir.
Sfortunatamente però, l’eroina ha peggiorato la sua condizione
cancellando gli effetti della chemioterapia ogni volta che
sollevava il martello. Thor aveva cercato
disperatamente di convincerla a guarire grazie alla magia
asgardiana, ma sapendo benissimo che tutta la magia ha un costo e
non voleva pagare quel prezzo, Jane rifiutò.
La madre di Jane Foster
Non tutti sanno che
Jane Foster ha perso sua madre quando era molto
giovane, e precisamente quando aveva nove anni. La donna morì al
termine di una malattia lenta e dolorosa, e per tutto il tempo Jane
si sentì impotente nel vederlo accadere; questo orribile momento
della sua vita, unito alla perdita perdita, divenne praticamente la
forza trainante del suo percorso privato come dottoressa e
supereorina.
Gli appuntamenti mancati di
Jane Foster
Ci sono un paio di ragioni
aggravanti nella malattia di Jane e del fatto che crebbe così
rapidamente: la prima è l’utilizzo del Mjolnir, che pur sradicando
la chemio dal suo sangue, non ha potuto fare nulla per le cellule
cancerose all’interno; l’altra è da attribuire al comportamento di
Jane, che continuava a saltare le sedute di chemioterapia.
Donna del congresso
Tra
le tante mansioni svolte da Jane Foster c’è anche quella di
deputata del congresso, non sulla Terra ma per la Terra nel
Congresso
dei Mondi in cui sostenne fortemente il pianeta d’origine e tutti i
suoi abitanti. Ha continuato a farlo mentre lottava con la sua
salute cercando di mantenere segreta la sua identità di
Thor.
I segreti di Jane
Foster
Jane Foster non è
esattamente la più brava a mantenere segreti, come quando ha
ingannato la maggior parte dei suoi amici e della sua famiglia
rivelando la verità quando lo riteneva opportuno, forse perché mai
avrebbe pensato che gli altri considerassero una supereroina una
malata terminale…
Ispirato da una recente proiezione
della serie animata di Netflix
“Blue Eye Samurai“, il creatore di “Game
of Thrones” George R. R. Martin ha
scritto un nuovo post sul suo blog elogiando il lavoro di
Amber Noizumi e Michael Green. E mentre era in
vena di condivisioni, Martin ha deciso di dare notizie sulle sue
stesse aspirazioni di animazione.
“Blue Eye Samurai è una cosa
tutta sua, ed è magnifica“, ha scritto Martin. “Anche se di
solito non guardate l’animazione, provatelo. È fantastico. Se vi
piace il mio materiale, credo che lo adorerete”.
Lo scrittore si è poi soffermato
sul suo lavoro attuale. “Si dà il caso che io e la HBO abbiamo
i nostri progetti di animazione, ambientati nel mondo di ‘Cronache
del ghiaccio e del fuoco (A Song Of Ice & Fire)’. Nessuno di essi
ha ancora ottenuto il via libera, ma credo che siamo vicini a fare
il passo successivo con un paio di essi“.
Su quali progetti lavora George
R.R. Martin ?
Il padre di
Westeros ha rivelato che in precedenza aveva
quattro progetti di serie animate in fase di sviluppo con la HBO.
Variety ha dato la notizia della serie animata di
“Game
of Thrones” già nel 2021, e Martin si è spinto oltre
rivelando che erano state create diverse writers room,
sceneggiature e bozze, ma purtroppo due dei quattro progetti sono
stati “accantonati“, come ha detto Martin.
Mentre continua a lavorare sui due
progetti animati rimanenti, Martin ha anche dato la notizia che
anche la serie Sea Snake, annunciata in precedenza,
passerà ad un prodotto di animazione.
“Abbiamo spostato ‘Nine
Voyages’, la nostra serie sui leggendari viaggi del Serpente di
Mare, dal live action all’animazione. Una mossa che appoggio
pienamente. I vincoli di budget avrebbero probabilmente reso
proibitiva una versione in live action, visto che metà della serie
si svolge in mare e che è necessario creare un porto diverso ogni
settimana, da Driftmark a Lys, alle Isole Basilisco, a Volantis, a
Qarth, a… e così via. C’è un mondo intero là fuori. E abbiamo molte
più possibilità di mostrarlo con l’animazione. Quindi ora abbiamo
tre progetti di animazione in corso“.
I nomi e le trame delle misteriose
due serie animate rimangono ancora segreti. Da anni si parla di
numerosi progetti di spin.off di “Game
of Thrones“, da “Fondo delle pulci” alla serie “10.000
navi”. Lo scorso aprile, abbiamo
dato la notizia che un prequel sulla conquista di Westeros da
parte di Aegon I Targaryen era in fase di sviluppo
e che la serie “A
Knight of the Seven Kingdoms: The Hedge Knight“. Se
una di queste trame possa essere il suddetto show animato di cui
parla Martin, solo il tempo ce lo dirà.
Il 2023 è stato un anno che ha
consolidato ancora una volta il grande successo e la fidelizzazione
per la fiction Rai. I numeri ottenuti confermano il primato sia
nell’offerta generalista, con la top ten per ascolto medio occupata
solo da titoli Rai, sia nel consumo on line sulla piattaforma
Rai Play.
Risultati raggiunti grazie a
un’equazione virtuosa tra quantità e qualità del prodotto. È su
questa base, infatti, che i telespettatori hanno ribadito il patto
di fiducia con il grande racconto popolare del servizio pubblico,
capace di restituire la ricchezza e la complessità di un Paese e di
interpretarne i problemi, le attese, i valori profondi e le
contraddizioni sempre con il coraggio fiducioso e positivo verso il
domani.
Sul fronte degli ascolti lineari,
la seconda stagione di “Le indagini di Lolita
Lobosco” si conferma il titolo più visto con una media di
ascolto di oltre 5.292.000 telespettatori e 28.6% di share. Seguono
“Fiori sopra l’inferno” (4.767.000 di
telespettatori e 25% di share) e la terza stagione di “Imma
Tataranni – Sostituto procuratore” (4.483.000
telespettatori e 26,4% di share).
Ai brillanti dati del prime time si
aggiungono quelli della fascia pomeridiana, il cui presidio viene
mantenuto grazie alla serie daily “Il Paradiso delle
Signore“, che ha ottenuto un ascolto medio di oltre 1.7
milioni di telespettatori e il 19.7% di share. Anche
sulla piattaforma Rai Play, la fiction è il genere
più visto. “Mare
fuori 3” si colloca in prima posizione con oltre 72
milioni ore di Tempo Totale Speso. La serie, che ha ottenuto una
Total Audience di oltre 6 milioni di ascoltatori, si è
contraddistinta anche per lo straordinario primato sul VOD a 28
giorni con 4.099.000 ascoltatori medi.
In un mercato post-pandemico
tornato per il primo anno alla normalità i cinema
hanno registrato nel 2023 un incasso complessivo di circa 495
milioni di € per un numero di presenze pari a circa 70.5 milioni di
biglietti venduti.
Si tratta di un risultato superiore
al 2022 (+62% incassi e +59% presenze) e di un
decremento del 16% degli incassi e del 23% delle presenze circa
rispetto alla media del triennio 2017-2019. Un recupero importante
visto che al 31/12 del 2022 la differenza negativa con la media
pre-pandemica era del 48% in incassi e del 51% in biglietti
venduti.
Da sottolineare il fondamentale recupero nella stagione estiva,
tradizionalmente considerata quella più debole dal punto di vista
dei risultati: da maggio ad agosto, grazie all’importante offerta e
anche alle attività di comunicazione e promozione realizzate, il
periodo ha registrato ininterrottamente valori superiori al
triennio 2017-2019 permettendo al secondo quadrimestre di segnare
il miglior risultato di sempre al box office in termini di incasso.
Nel complesso l’anno ha registrato 5 mesi su 12 con valori
superiori ai dati pre-pandemici.
Di nuovo significativa, più in
generale, la produzione italiana grazie al film “C’è
ancora domani” di Paola Cortellesi e a diversi altri risultati
conseguiti, che torna ad avvicinarsi ai valori dello scorso
decennio. Le produzioni italiane, incluse le co-produzioni, hanno
registrato un incasso di oltre 120 milioni di € per un numero di
ingressi pari a circa 18 milioni di biglietti venduti ed una quota
sul totale delle presenze di circa il 26%. Si tratta di un valore
non solo superiore alla media del triennio 2017-2019 (21%) ma
vicino alla media dell’intero decennio 2010-2019 (26,9%). Nella
Top3 dei film di produzione italiana, oltre al film di Paola Cortellesi ci sono anche “Me
contro Te Il Film – Missione giungla” (4.8 milioni di
€ d’incasso) e “Tre di
troppo” (4.7 milioni di € d’incasso).
I tre film che in generale hanno
registrato il migliore risultato di incasso al box office sono
stati “C’è
ancora domani” (quasi 33 milioni di € d’incasso),
“Barbie”
(32.1 milioni di € d’incasso) e “Oppenheimer”
(27.9 milioni di € d’incasso). I dati e le analisi complete
verranno diffuse e commentate nel corso della conferenza stampa
“2023: che spettacolo di Cinema!” che si terrà il prossimo 10
GENNAIO 2024 alle ore 11.00 presso il Cinema Barberini (sala 5) –
Piazza Barberini 24/26, Roma.
Di seguito la TOP 10 degli incassi nella stagione
cinematografica
Da tutti considerata la Regina del
grande schermo, grazie alla sua magistrale interpretazione di
Elisabetta II in The Queen di Stephen
Frears che le valse il premio Oscar nel 2007, Helen Mirren è forse l’esempio più brillante e
vincente di come una carriera già di grande successo possa essere
in continuo rinnovamento e esplorazione di nuovi territori.
Vantando già collaborazioni con
alcuni dei più grandi registi contemporanei (Greenaway,
Altman, Sellers, Brass trai tanti), Mirren ha dimostrato
negli ultimi anni come questa si possa trasformare nel tempo,
adattandosi non solo al mercato corrente ma anche alle nuove forme
di comunicazione e spettacolo, tracimando nel mondo della moda e
della musica. In attesa di vederla Wonder:
White Bird, al cinema dal 4 gennaio grazie a
Notorious Pictures, ecco le evoluzioni e le
rivoluzioni nella carriera di Helen Mirren negli ultimi anni.
Wonder: White
Bird
A partire dal 4 gennaio, grazie a
Notorious Pictures, vedremo Halen Mirren in
Wonder: White Bird, uno spin off del film
del 2026 con Jacob Tremblay e Julia
Roberts, in cui seguiamo la storia di Julian
(Bryce Gheisar), il bullo di
Wonder che, dopo essere stato espulso dalla sua
vecchia scuola per come aveva trattato Auggie Pullman (Tremblay),
cerca con fatica di ambientarsi nel nuovo istituto. Vedendolo in
difficoltà, sua nonna Sara (Helen
Mirren) decide di raccontargli la dolorosa storia
della sua infanzia. Di come lei, giovane ragazza ebrea
(interpretata da Ariella Glaser) nella Francia
occupata dai nazisti, fu nascosta e protetta da un compagno di
classe, Julien (Orlando Schwerdt). Di come la
sensibilità e il coraggio di questo ragazzo le abbiano salvato la
vita. Ma, soprattutto, di quanto può essere forte il potere della
gentilezza, tale da cambiare il mondo.
Un confort movie, in cui ogni
divismo e virtuosismo vengono messi da parte in nome di una storia
che mostra la strada della gentilezza come potente mezzo per
cambiare il mondo. Helen Mirren conferma in questo piccolo
grande ruolo il suo sconfinato talento, mettendosi al servizio del
personaggio e facendo brillare la sua Sara.
Fast and Furious
Saga
È il 2017 quando Magdalene
“Queenie” Ellmanson-Shaw fa il suo ingresso trionfale nella saga di
Fast and Furious. La matriarca Shaw esordisce
nel franchise nell’ottavo episodio, chiedendo a Toretto di salvare
suo figlio Deckard da Cipher. Il finale del film la vede in
prigione, dalla quale però evade nello spin-off Hobbs &
Shaw, facendo saltare in aria la sua cella, grazie a un
amorevole regalo dei suoi figli. La ritroviamo poi brevemente nel
nono capitolo del franchise.
Dimostrando grande duttilità e
amore per l’action, Helen Mirren si immerge anima e corpo
in una saga chiassosa e divertente da guardare e, a detta sua, da
interpretare. Non è certo un territorio inesplorato per Mirren, che
già con
RED nel 2010, e con il suo sequel di tre anni dopo,
aveva dimostrato attitudine verso il genere. Ma il suo tuffarsi
completamente e con dedizione in una serie così riconosciuta e
amata è indice di volersi mettere in gioco, con la grande ironia e
sensualità, doti che da sempre ne caratterizzano la presenza e le
scelte.
Count on Me
Il cinema ha uno schermo troppo
grande per Dame Helen Mirren che non disdegna di
calpestare territori che non le sono consueti pur di esercitare il
suo talento nella recitazione. Deve essere stata questa sfida a
convincerla a sconfinare nel campo della musica, a supporto di
Kendrick Lamar, che, nel video di Count on
Me, la fa calare nei panni della psicologa alla quale
snocciola la sua confessione/seduta che costituisce appunto il
brano.
Sebbene il fuoco del video siano
ovviamente parole e note del rapper statunitense, la nostra Dama
compare continuamente a schermo, in un intenso piano d’ascolto in
cui dimostra che, nonostante il bianco e nero, il look discreto e
per nulla appariscente, il suo solo volto, incorniciato dai capelli
raccolti, riesce ad essere intenso e comunicativo, mettendo da
parte glamour e vanità.
Shazam! La furia degli
Dei
Mai far arrabbiare una
divinità. Quando questa creatura sovrumana ha anche il titolo di
Dame allora c’è da preoccuparsi. Lo sa bene Shazam l’eroe
(sfortunato!) della DC Comics che è arrivato al cinema con il volto
di Zachary Levi. Ma cosa c’entra un cinecomic con
una div(in)a del cinema? Ebbene, dopo l’esperienza nel blockbuster
con Fast and Furious, Helen
Mirren ha detto di sì anche agli adattamenti dai fumetti,
dimostrando ancora una volta non solo spirito di sfida,
principalmente con se stessa, e capacità di uscire dalla propria
zona di conforto, ma anche grande divertimento nel farlo.
Poco importa se il film non è stato
un grande successo per il pubblico, la sua Hespera è un personaggio
dal grande carisma, che ruba la scena alle sue co-star, con buona
pace delle sue “sorelle”, Lucy Liu e
Rachel Zegler. Una volta che anche il cinecomic è
stato conquistato dalla sua grazia e forza, a Helen
Mirren non resta che sconfinare di nuovo… verso la
passerella!
La sfilata per L’Oreal
Paris
Abbiamo già accennato
all’esuberanza, sensualità e intelligenza di Dame Helen
Mirren. Tutte doti che non sono per niente scontate in
un’attrice, e che risplendono fulgide in occasione della sfilata di
L’Oreal Paris. Il terzo show annuale del marchio,
durante la Fashion Week di Parigi, ha visto Mirren sfilare in
compagnia di illustri colleghe, volti noti del panorama
dell’intrattenimento.
Nel corso della sfilata notiamo
Eva Longoria, Andie McDowell, Amber Heard, Camila
Cabello, ma nessuna, per quanto avvenente e sicura di sé,
eguaglia lo spirito di Helen Mirren che, scalza e
spettinata, solca la passerella a grandi balzi, prendendosi la
scena. Un’immagine senza tempo, forte e leggiadra allo stesso
tempo, lontana dallo stereotipo della diva inarrivabile e allo
stesso tempo con un’aura sovrumana di bellezza.
Rivedremo Helen
Mirren in Wonder: White Bird, al cinema
dal 4 gennaio con Notoriuos Pictures.
Il 2023 è stato per il cinema un
anno che, tra alti e bassi, ha regalato agli spettatori di tutto il
mondo alcuni titoli e momenti che rimarranno indelebili anche negli
anni a venire. Dal fenomeno Barbenheimer che ha visto
protagonisti Barbie
e Oppenheimer,
fino al ritorno in sala di Martin Scorsese con Killers of the Flower Moon; dagli
scottanti flop al box office di cinecomic come
Ant-Man and the Wasp: Quantumania, Shazam! Furia degli Dei e The Marvels e fino al trionfo di film
italiani come Rapito, Il Sol
dell’Avvenire, Comandante,Io
Capitano e, soprattutto, C’è ancoradomani. Il 2023 è però stato anche l’anno
degli scioperi degli sceneggiatori e degli attori di Hollywood,
evento che ha fatto slittare di diversi mesi l’uscita di numerosi
film ma ha anche permesso alle categorie interessate di ottenere
maggiori sicurezze lavorative. Reduci da tutto ciò, scopriamo ora
quelli che sono i film più attesi del 2024, tra
grandi blockbuster fino a lungometraggi d’autore molto attesi.
Il ragazzo e l’airone – 1 gennaio
Il 2024 inizia con
Il ragazzo e l’airone (qui la recensione), il nuovo
film di Hayao Miyazaki,
prodotto dal leggendario Studio Ghibli e distribuito in
Italia da Lucky Red. Si racconta qui la storia di Mahito, un
ragazzo di 12 anni che, spinto dal desiderio di rivedere sua madre,
si avventura in un regno abitato dai vivi e dai morti. Un luogo
fantastico dove la morte finisce e la vita trova un nuovo inizio.
Una storia sul mistero della vita e la creazione, un omaggio
all’amicizia, direttamente dalla mente del maestro Miyazaki.
The Zone of Interest – 18 gennaio
The Zone of Interest (qui
la recensione) è il nuovo film diretto da Jonathan
Glazer con Sandra Hüller, Christian Friedel, Ralph
Herforth, Max Beck, Stephanie Petrowitz, Marie Rosa
Tietjen e Lilli Falk. La storia è quella
di un uomo, sua moglie e i figli che trascorrono le proprie
giornate in modo apparentemente normale, tra il lavoro d’ufficio di
lui, i tè con le amiche di lei e le scampagnate nella natura con i
figli. Ma l’uomo in questione è Rudolf Höss, comandante di
Auschwitz, e la curata villetta con giardino della famiglia si
trova esattamente di fianco al muro del campo, da cui provengono
grida di dolore e disperazione. Il film è dunque un’opera
imprescindibile sulla perdita dell’umanità e sulla banalità del
male, premiato con il Grand Prix a Cannes 2023.
The Holdovers – 18 gennaio
The Holdovers – Lezioni di
vita (qui
la recensione) è il film diretto da Alexander
Payne con
Paul Giamatti, Dominic Sessa e Da’Vine Joy
Randolph. La storia è quella di uno scontroso professore
di una scuola privata del New England, che rimane nel campus
durante le vacanze di Natale per sorvegliare gli studenti che non
possono tornare a casa. Alla fine stringe un improbabile
legame con uno di loro, un ragazzo strambo e problematico e con la
cuoca della scuola, il cui figlio risulta di recente disperso in
Vietnam.
Povere
Creature!(qui
la recensione) è il nuovo film di Yorgos
Lanthimos con
Emma Stone,
Willem Dafoe,Ramy Youssef,
Mark Ruffalo, Jerrod Carmichael, Christopher Abbott, Margaret
Qualley, Suzy bemba e Kathryn Hunter.
Protagonista del film è Bella Baxter, una bellissima giovane che
dopo essere deceduta viene riportata in vita con il cervello di un
neonato. Tratto da un romanzo ispirato al classico della
letteratura gotica di Mary Shelly,
Frankenstein o il moderno Prometeo, il film vedrà Bella
andare in giro per il mondo in cerca di avventure con cui esplorare
sé stessa e quanti intorno a sé. Il film, presentato in concorso
alla Mostra del Cinema di Venezia, ha vinto il prestigioso Leone
d’Oro.
The Iron Claw – 1 febbraio
The
Warrior – The Iron Claw è il film diretto da
Sean Durkin con
Zac Efron,
Jeremy Allen White,
Lily James, Maura Tierney, Harris Dickinson, Holt McCallany,
Aaron Dean Eisenberg e Michael Harney. In
esso si racconta la vera storia degli inseparabili fratelli
Von Erich, che hanno fatto la storia nel mondo del
wrestling professionistico nei primi anni ’80. Attraverso la
tragedia e il trionfo, all’ombra del loro prepotente padre e
allenatore, i fratelli cercano un’immortalità straordinaria sul più
grande palcoscenico dello sport.
Madame Web – 14 febbraio
Madame
Web è il film diretto da S.J.
Clarkson con
Dakota Johnson,
Emma Roberts, Sydney Sweeney, Isabela Merced,
Adam Scott e Celeste O’Connor. Si tratta
di uno spin-off dello Spider-Man Universe della Sony, incentrato su
un mutante chiaroveggente di nome Madame Web. Nel film, Dopo aver
acquisito poteri di chiaroveggenza in seguito ad un incidente quasi
mortale, la protagonista Cassandra Webb è dunque costretta a
confrontarsi con il suo passato mentre cerca di sopravvivere ad un
uomo misterioso insieme a tre giovani donne dalle potenti
capacità.
Past Lives – 14 febbraio
Past
Lives (qui
la recensione) è il film del 2023 diretto da Celine Song
con Greta Lee e Teo Yoo. I due attori interpretano
due amici d’infanzia raccontati nel corso di 24 anni, mentre
contemplano la natura del loro rapporto mentre si allontanano,
vivono vite diverse, si riavvicinano e di nuovo si allontanano, in
attesa di ritrovarsi ancora. La trama è semi-autobiografica e
ispirata a eventi reali della vita di Song.
Dune: Parte 2 – 28 febbraio
Photo Credit: Courtesy Warner Bros. Pictures
Dune: Parte
Due è il film diretto da Denis
Villeneuve con
Timothée Chalamet,
Rebecca Ferguson,
Dave Bautista, Zendaya,
Javier Bardem,
Austin Butler,
Florence Pugh, LéaSeydoux.
Sequel del film del 2021, Dune: Parte
Due esplora il mitico viaggio di Paul Atreides
che si unisce a Chani e ai Fremen sul sentiero della vendetta
contro i cospiratori che hanno distrutto la sua famiglia. Di fronte
alla scelta tra l’amore della sua vita e il destino dell’universo
conosciuto, Paul intraprende una missione per impedire un terribile
futuro che solo lui è in grado di prevedere.
Estranei – 29 febbraio
Estranei
(qui
la recensione) è il film del 2024 diretto da Andrew
Haigh con
Andrew Scott,
Paul Mescal,
Jamie Bell e
Claire Foy. La trama ha per protagonista Adam, che
quando ha un incontro casuale con un misterioso vicino di casa,
Harry, spezza il ritmo della sua vita quotidiana. Mentre si
sviluppa una relazione tra i due, Adam è ossessionato dai ricordi
del passato e si ritrova attratto nella città di periferia in cui è
cresciuto e nella casa d’infanzia in cui i suoi genitori sembrano
vivere, proprio come il giorno della loro morte, 30 anni prima.
Race for Glory – Audi vs Lancia – 29 febbraio
Race for Glory: Audi vs Lancia è il film
del 2024 diretto da Stefano Mordini con
Riccardo Scamarcio,
Daniel Brühl, Volker Bruch, Katie Clarkson-Hill, Axel Gallois,
Giulio Brizzi e Jacopo Rampini. Il film
ripercorrere i fatti realmente accaduti ai Mondiali di Rally del
1983, raccontando la storica rivalità tra l’imbattibile squadra
tedesca dell’Audi guidata da Roland Gumpert (Daniel Brühl) e quella
italiana della Lancia con a capo Cesare Fiorio (Riccardo
Scamarcio). Fiorio che parte in netto svantaggio di fronte alla
potenza e alla perfezione meccanica tedesca, non si lascerà
scoraggiare e tirerà fuori tutta l’astuzia e l’intuizione italiana
per escogitare un piano vincente.
Kung Fu Panda 4 – 21 marzo
Kung
Fu Panda 4 è il quarto film della saga, con le
voci in lingua originale di Jack Black, Viola Davis,Awkwafina,
Dustin Hoffman James Hong,
Bryan Cranston, Ian McShane, e
Ke Huy Quan. Dopo aver sfidato la morte in tre
incredibili avventure sconfiggendo nemici di fama mondiale con il
suo straordinario coraggio e le sue pazzesche abilità nelle arti
marziali, Po, il Guerriero Dragone, è ora chiamato a ricoprire il
compito di capo spirituale della Valle della Pace. Prima però, deve
cercare di addestrare al più presto un nuovo Guerriero Dragone,
confrontandosi anche con una nuova e terribile minaccia.
Ghostbusters: Minaccia glaciale – 28 marzo
Ghostbusters:
Minaccia Glaciale è il nuovo film del franchise,
diretto da Gil Kenan con Mckenna Grace,
Finn Wolfhard, Carrie Coon,
Bill Murray,
Paul Rudd,
Dan Aykroyde
Sigourney Weaver. Questo sequel di Ghostbusters:
Legacy seguirà di nuovo la famiglia Spengler che lascia
ora l’Oklahoma per recarsi all’originale sede operativa dei
Ghostbusters, a New York. Lì, incontrano gli Acchiappafantasmi
originali e si ritroveranno a dover “arrestare” una forza malvagia
chiamata Death Chill.
Mickey 17 – 29 marzo (USA)
Mickey
17 è il nuovo film di Bong
Joon-ho dopo Parasite, con protagonisti Robert Pattinson,Naomi
Ackie,
Toni Collette,
Steven Yeun e Mark Ruffalo. Si tratta dell’adattamento
cinematografico del romanzo Mickey7, scritto da Edward
Ashton. Mickey Barnes è un impiegato usa e getta, un
“sacrificabile” della sua azienda, mandato in avanscoperta sul
pianeta ghiacciato Niflheim per la futura colonizzazione. Ogni
volta che una replica di Mickey muore, viene rigenerato un nuovo
clone, attraverso una stampante 3D, che contiene i suoi ricordi
intatti.
Godzilla e Kong: Il nuovo impero – 12 aprile
Godzilla e Kong – Il nuovo Impero è il film
diretto da Adam Wingard con
Rebecca Hall, Brian Tyree Henry e Kaylee
Hottle. Questo nuovo capitolo dà seguito allo scontro
esplosivo di Godzilla vs. Kong con un’avventura dinamica
tutta nuova, mettendo il possente Kong e l’indomito Godzilla contro
una colossale minaccia nascosta nel nostro mondo, che sfida la loro
stessa esistenza… e la nostra. Il nuovo epico film approfondirà
ulteriormente le storie di questi Titani, la loro origine e i
misteri di Skull Island e oltre, svelando la mitica battaglia che
contribuì a forgiare questi esseri straordinari, legandoli per
sempre al destino dell’umanità.
Rebel Moon – Parte 2: La sfregiatrice – 19 aprile
Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice
è il sequel di Figlia
del fuoco, anch’esso diretto da Zack
Snydere con Sofia Boutella,Djimon
Hounsou,
Ed Skrein, Ray Fisher, Jena Malone,
Charlie Hunnam, Cary Elwes e
Anthony Hopkins. Questa seconda parte porterà avanti
quanto introdotto dal primo film, con la misteriosa straniera Kora
che diventa l’unica speranza di sopravvivenza contro un nascente
impero dittatoriale che minaccia la libertà in tutto l’universo.
Ora che ha riunito un gruppo di guerrieri, Kora può però puntare ad
ottenere una significativa vittoria nei confronti di questi agenti
del male.
Challengers – 25 aprile
Challengers
è il film diretto da Luca
Guadagninocon Zendaya, Mike Faist e Josh O’Connor. Protagonista del racconto è
Tashi Duncan, un’ex prodigio del tennis diventata allenatrice: una
forza della natura che non ammette errori, sia dentro che fuori dal
campo. Sposata con un fuoriclasse reduce da una serie di sconfitte,
la strategia di Tashi per la redenzione del marito prende una piega
sorprendente quando quest’ultimo deve affrontare sul campo l’oramai
rovinato Patrick, un tempo suo migliore amico ed ex fidanzato di
Tashi. Mentre il loro passato e il loro presente si scontrano e la
tensione sale, Tashi dovrà chiedersi quale è il prezzo della
vittoria.
Civil War – 26 aprile
Civil
War è il film diretto da Alex
Garland con
Kirsten Dunst, Wagner Moura, Stephen McKinley Henderson, Cailee
Spaeny, Karl Glusman, Sonoya Mizuno, Jonica T. Gibbs e
Jess Matney. I dettagli sulla trama sono ancora
sconosciuti, ma da alcune fonti Civil War è descritto come
“un road movie e un film di guerra con elementi satirici”
e “un gioco sparatutto elevato“. Garland ha dichiarato al
The Telegraph che Civil War è “ambientato in un punto
indeterminato del futuro, abbastanza avanti da permettermi di
aggiungere l’idea alla base del film al nostro
presente“.
IF – Gli amici immaginari – 16 maggio
IF – Gli amici
immaginari è il nuovo film diretto da John Krasinski con Ryan Reynolds,John Krasinski, Steve Carell,
Phoebe Waller-Bridge, Fiona Shaw, Alan Kim, Cailey Fleming,
Bobby Moynihan, Louis Gossett Jr.,
Matt Damon, Jon Stewart,
Emily Blunt,
Sam Rockwell, Richard Jenkins, Maya Rudolph, Awkwafina,
Christopher Meloni, Sebastian Maniscalco e
Vince Vaughn. Il film è l’incredibile e magica storia
di una bambina e della sua capacità di vedere gli IF, cioè gli
amici immaginari di tutte le persone. Grazie a questo suo insolito
superpotere, si imbarcherà in una magica avventura per
ricongiungere gli IF dimenticati con i loro bambini.
Il Regno del Pianeta delle Scimmie è
il film diretto da Wes Ball
con William H. Macy, Owen Teague,
Freya Allan, Dichen Lachman e Peter
Macon. Quarto capitolo della serie reboot, questo film è
ambientato diverse generazioni dopo il regno di Cesare, in cui le
scimmie sono la specie dominante che vive in armonia e gli umani
sono costretti a vivere nell’ombra. Mentre un nuovo tirannico
leader delle scimmie costruisce però il suo impero, una giovane
scimmia intraprende uno straziante viaggio che la porterà a mettere
in discussione tutto ciò che conosceva sul passato e a fare scelte
che definiranno un futuro sia per le scimmie che per gli umani.
Furiosa: A Mad Max Saga – 24 maggio
Furiosa: A
Mad Max Saga è il film diretto da George
Miller con
Anya Taylor-Joy,
Chris Hemsworth e Yahya Abdul-Mateen
II, spin-off/prequel di Mad Max: Fury Road. In
questo film, mentre il mondo va in rovina, la giovane Furiosa viene
strappata dal Luogo Verde delle Molte Madri, e cade nelle mani di
una grande Orda di Motociclisti guidata dal Signore della Guerra
Dementus. Attraversando le Terre Desolate, si imbattono nella
Cittadella presieduta da Immortan Joe. Mentre i due tiranni si
battono per il predominio, Furiosa deve sopravvivere a molte prove
e mettere insieme i mezzi per trovare la strada di casa.
Ballerina – 6 giugno
Ballerina
è il film diretto da Len Wiseman con
Ana De Armas,
Keanu Reeves, Anjelica Huston,
Norman Reedus, Ian McShane, Lance Reddick,
Gabriel Byrne e Catalina Sandino Moreno. Si tratta
dello spin-off della saga di John Wick e si concentra su
una giovane assassina che cerca vendetta contro le persone che
hanno ucciso la sua famiglia. Ad oggi, non vi sono ancora immagini
ufficiali né un trailer, ma sappiamo che il film arriverà in sala
nel giugno del 2024.
Inside Out 2 – 14 giugno
Inside
Out 2 è il film diretto da Kelsey
Mann con le voci originali di
Maya Hawke, Amy Poehler, Phyllis Smith, Lewis Black e
TonyHale. Il film Pixar ci
riporta nella mente dell’adolescente Riley proprio quando il
quartier generale viene improvvisamente demolito per far posto a
qualcosa di completamente inaspettato: nuove Emozioni! Gioia,
Tristezza, Rabbia, Paura e Disgusto, che a detta di tutti
gestiscono da tempo un’attività di successo, non sanno come
comportarsi quando arriva Ansia, la quale sembra però non essere la
sola nuova arrivata.
Deadpool 3 – 26 giugno
Deadpool 3 sarà l’unico
lungometraggio Marvel ad arrivare in sala nel
2024, diretto da Shawn Levy e con protagonisti
Ryan Reynolds e Hugh Jackman. Ad oggi non si hanno dettagli
riguardo la trama, anche se si dice che il film ruoterà intorno al
viaggio multiversale di Deadpool e Wolverine per cercare di
preservare l’integrità del loro universo. Il presidente dei
Marvel StudiosKevin Feige aveva precedentemente
assicurato ai fan che Deadpool 3 rimarrà un film con
classificazione R, proprio come i primi due film, il che lo
renderebbe il primo film dello studio con la suddetta valutazione
matura. Nel film, inoltre, ci si aspetta di ritrovare numerosi
personaggi già visti nell’universo cinematografico Marvel della
Fox.
Beetlejuice 2 – 6 settembre
Beetlejuice
2 è il film del 2024 diretto da Tim Burton con
Michael Keaton,
Winona Ryder,
Jenna Ortega,
Justin Theroux, Willem Dafoe e Monica
Bellucci. Sequel del film
Beetlejuice – Spiritello porcello, che ha rappresentato un
primo grande successo nella carriera di Burton, il film è ancora
avvolto nel mistero per quanto riguarda la trama. Il regista ha
però assicurato che per questo nuovo lavoro tornerà a cimentarsi
con effetti speciali pratici, con l’obiettivo di riscoprire il
gusto e l’amore per il cinema. Si tratta dunque di un titolo molto
atteso, che potrebbe dar vita ad un nuova fase nella carriera del
regista dopo una serie di film non da tutti apprezzati.
Joker: Folie à Deux – 4 ottobre
Sequel del pluripremiato Joker,
Joker: Folie à Deux è il nuovo film diretto da
Todd Phillips con
Joaquin Phoenix, Lady
Gaga, Brendan Gleeson, Catherine
Keener, Harry Lawtey e Mike Houston. Ad
oggi non si hanno dettagli sulla trama, anche se sappiamo che il
film introdurrà Herley Quinn, la quale
intraprenderà una qualche avventura con il già conosciuto Joker, in
un film che come noto presenterà anche diversi momenti
musicali.
Il gladiatore 2 – 22 novembre
Il
Gladiatore 2 è il film diretto da Ridley Scott con Paul Mescal, Connie
Nielsen, Joseph Quinn, Pedro Pascal, Fred Hechinger
e
Denzel Washington. Sequel del film Il Gladiatore, questo nuovo lungometraggio
vedrà Mescal interpretare Lucius, il figlio
dell’amante di Massimo, Lucilla, che cresce al
tempo di Gela, co-imperatore romano dal 209 al
211, prima col padre e poi col fratello. È possibile immaginare che
tra Lucius e Gela possa generarsi uno scontro al pari di quello tra
Massimo e Commodo visto nel primo film.
Il Signore degli Anelli: La
guerra dei Rohirrim – 13 dicembre
Via Variety, Per gentile concessione di Warner Bros.
Pictures
Il Signore degli Anelli: La guerra dei
Rohirrim è il film del 2024 di Kenji
Kamiyama scritto da Phoebe Gittins e
Arty Papageorgiou, dalla sceneggiatura di Jeffrey
Addiss e Will Matthews. Ambientato circa due secoli prima degli
eventi de Lo Hobbit e
de
Il Signore degli Anelli di JRR Tolkien,
il film La guerra dei Rohirrim esplorerà
le gesta di Helm Hammerhand, il re di Rohan, e la creazione de Il
fosso di Helm, la roccaforte già vista nel film
Il Signore degli Anelli: Le due torri di Peter
Jackson.
Nosferatu – 25 dicembre (USA)
Lily-Rose Depp as Ellen Hutter in ‘Nosferatu’. Credi foto: FOCUS
FEATURES
Nosferatu
è il film diretto da Robert Eggers con Willem Dafoe, Lily Rose-Depp, Bill Skarsgård,
Nicholas Hoult e Emma Corrin.
“Nella nuova rivisitazione, il film è una storia gotica di
ossessione tra una giovane donna perseguitata nella Germania del
19° secolo e l’antico vampiro della Transilvania che la perseguita,
portando con sé un orrore indicibile“, si legge nella sinossi
del film ad oggi rilasciata, verso il quale c’è grandissima
attesa.
Alien: Romulus – (ancora senza data di uscita)
Alien:
Romulus è il film diretto da Fede
Alvarez con Cailee Spaeny, David Jonsson,
Archie Renaux, Spike Fearn, Aileen Wu e Isabela Merced. Il
film, facente parte della serie di film immensamente popolare e
duratura, avrà per protagonisti un gruppo di giovani in un ambiente
spaziale che li costringerà a confrontarsi con la forma di vita più
terrificante dell’universo. Ancora senza data di uscita né
particolari indicazioni sulla sua collocazione all’interno della
saga, il film si ripropone in ogni caso di riportare in auge il
franchise e il suo temibile Xenomorfo.
The Shrouds – (ancora senza data di uscita)
The
Shrouds è il nuovo film diretto da David
Cronenberg con Sandrine Holt,
Diane Kruger,
Guy Pearcee
Vincent Cassel. Protagonista del film è Karsh, un uomo
d’affari innovativo e vedovo in lutto, costruisce un dispositivo
che consente a lui e ai suoi clienti di osservare la decomposizione
dei propri cari defunti in tempo reale. Quando però Karsh è pronto
a debuttare nel mercato internazionale, diverse tombe nel suo
cimitero, inclusa quella di sua moglie, vengono vandalizzate e
quasi distrutte. Mentre lotta per scoprire i motivi dietro
l’attacco e chi ha causato questo caos, la ricerca lo spinge a
rivalutare i suoi affari, il matrimonio e la fedeltà alla memoria
della sua defunta moglie, portandolo a nuovi inizi”.
Priscilla – (ancora senza data di uscita)
Priscilla
(qui
la recensione) è il film diretto da Sofia Coppola con
Jacob Elordi, Cailee Spaeny, Emily Mitchell, Jorja Cadence, Tim
Post, Ari Cohen e JosetteHalpert. Il film, basato sul libro di memorie
bestseller del 1985 di Priscilla Presley,
ripercorre la storia d’amore tra Priscilla e il celebre
Elvis Presley. Per la sua interpretazione della
protagonista, Spaeny ha vinto la Coppa Volpi come Miglior
attrice.
Parthenope – (ancora senza data di uscita)
Parthenope di Paolo Sorrentino – Foto Credit Hollywood Authentic/
Greg Williams
Parthenope
è il film diretto da Paolo Sorrentino con
Dario Aita,Celeste Dalla Porta, Silvia Degrandi,
Isabella Ferrari, Lorenzo Gleijeses, Biagio Izzo, Marlon
Joubert, Peppe Lanzetta, Nello Mascia,
Gary Oldman,
Silvio Orlando,
Luisa Ranieri, Daniele Rienzo, Stefania Sandrelli
eAlfonso Santagata. Il film racconta, con
le parole del regista “la vita di Partenope, che si chiama come
la sua città, ma non è né una sirena, né un mito. Dentro di lei,
tutto il lunghissimo repertorio dell’esistenza: la spensieratezza e
il suo svenimento, la bellezza classica e il suo cambiamento
inesorabile, gli amori inutili e quelli impossibili, i flirt
stantii e le vertigini dei colpi di fulmine, i baci nelle notti di
Capri, i lampi di felicità e i dolori persistenti“.