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Ambika Mod di One Day rivela perché inizialmente ha rifiutato il ruolo di Emma

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One Day ha debuttato su Netflix settimana scorsa e sta facendo ridere e piangere migliaia di spettatori della piattaforma streaming. La serie romantica nuovo adattamento dell’omonimo romanzo vede protagonista Ambika Mod nei panni della protagonista, ma forse non sapevi che Ambika Mod inizialmente aveva detto di no all’interpretazione di Emma Morley?

La serie segue gli amici Dexter ed Emma da quando si incontrano per la prima volta all’università nei successivi 20 anni e vediamo gioie, dolori e altro ancora nel corso dei 14 episodi. Ora che l’abbiamo vista non potremmo immaginare nessun altro oltre a Leo Woodall e Ambika Mod nel ruolo di Dex ed Em, ma ora Ambika Mod ha rivelato perché non si vedeva nel ruolo.

In un’intervista con BBC Women’s Hour , ha detto che era stanca dopo aver recitato nel dramma medico This Is Going To Hurt , dove interpretava Shruti. “È stata un’esperienza davvero travolgente per me”, ha detto Ambika. “Nessuno ti prepara mai veramente per quel momento, specialmente quando le persone sono davvero interessate a uno spettacolo. La mia tazza [traboccava].”

Ambika Mod - One Day set
© 2022 Netflix, Inc.

Poi, quando è arrivata l’audizione per Emma, ​​ha condiviso che non si vedeva interpretare un personaggio del genere. “Onestamente non mi vedevo interpretare un ruolo romantico“, ha continuato.

“Non si vedono molte donne di colore sullo schermo come protagoniste romantiche. Non si vedono mai donne così in quella posizione. Ci è voluto molto durante il processo e le riprese per farmi dire, ‘Oh sì, sono io questo personaggio‘. Beh, pensiamo che Ambika sia assolutamente brillante nel ruolo di Emma in One Day. One Day è ora in streaming su Netflix.

One Day narra la storia di Emma Morley e Dexter Mayhew, che si parlano per la prima volta il 15 luglio 1988, la sera della loro laurea. La mattina seguente prendono strade diverse, ma dove saranno in questo giorno ordinario il prossimo anno, l’anno dopo e ogni anno successivo?

In ogni episodio ritroviamo Dex ed Em in questo giorno particolare, un anno più vecchi, mentre crescono e cambiano, si ritrovano e si separano, vivono gioie e delusioni. One Day è una storia d’amore che copre un periodo di decenni tratta dal bestseller internazionale di David Nicholls.

One Day: le maggiori differenze tra la serie TV di Netflix e il libro

La nuova serie Netflix One Day (qui la recensione) segue Dex (Leo Woodall) ed Emma (Ambika Mod) nel loro rapporto in continua evoluzione nell’arco di 20 anni. I fan del libro di David Nicholls non rimarranno delusi da quanto adattamento, particolarmente fedele al testo originario. Naturalmente, non mancano alcune cose riproposte in modo diverso, ma questi cambiamenti non distraggono dal godimento generale della serie e spesso si tratta di cambiamenti che migliorano il racconto. Scopriamo allora le maggiori differenze tra la serie e il libro.

Le differenze tra One Day di Netflix e il libro di David Nicholls

La scena iniziale

Nella serie: La serie si apre prima che Emma e Dex si incontrino ufficialmente, con entrambi che festeggiano la laurea e vediamo che il loro incontro avviene nel momento in cui Dex si avvicina a Em sulle scale della festa per parlarle.

Nel libro: Il libro, invece, si apre con Emma e Dex che già si conoscono e hanno una relazione, mostrandoceli a letto mentre parlano del futuro.

Il viaggio ad Arthur’s Seat

Nella serie: Durante il primo episodio della serie vediamo Dex ed Em recarsi ad Arthur’s Seat e trascorrere lì la giornata prima di tornare al suo appartamento, dove vengono accolti dai suoi genitori.

Nel libro: Questa scena accade più in là nel libro, tuttavia scopriamo cosa hanno fatto la coppia nel loro primo giorno insieme solo alla fine del romanzo, dopo la morte di Emma.

One Day 1990

1990

Nella serie: Il terzo episodio ci porta nel 1990, dove Dex è già un presentatore televisivo ed Emma si è trasferita da Tilly e lavora in un ristorante messicano.

Nel libro: Nel libro, invece, nel 1990 Dex è ancora in viaggio, questa volta in India dove incontra un produttore televisivo che gli dice che sarebbe bravo in TV, mentre Emma è al suo primo anno di lavoro al ristorante. Da questo momento in poi lo show televisivo è sempre circa un anno avanti rispetto alla cronologia del libro, poiché ciò che accade nell’episodio tre in realtà dovrebbe essere nel 1991 e non nel 1990.

Viaggio in Grecia

Nella serie: Nella serie, il viaggio in Grecia si svolge nel 1991 e presenta differenze riguardo gli eventi che accadono durante questo viaggio, come i vestiti che vengono rubati a Dexter.

Nel libro: Nel libro il viaggio è ambientato nel 1992 e dopo il tuffo in mare di Emma e Dexter, i suoi vestiti vengono rubati da una persona del posto e deve tornare in hotel a piedi in un sacco pesante avvolto intorno la sua vita.

Tilly e Dexter

Nella serie: Per tutta la serie Tilly è un’amica molto più affidabile per Emma e sembra essere qualcuno da cui dipende veramente. È anche molto favorevole a Dexter e i due sembrano essere semplicemente amici.

Nel libro: Tuttavia, nel libro, Tilly non è descritta come la più affidabile delle amiche e, cosa più importante, lei e Dexter dormono insieme una volta nel 1992, cosa che non compare nella serie.

L’incontro con la pubblicazione del libro di Emma

Nella serie: l’incontro tra Emma e la casa editrice non viene mai mostrato nella serie e l’abbandono di Dex dal suo programma televisivo è combinato con l’episodio dell’incontro con la famiglia di Sylvie.

Nel libro: Nel capitolo del 1997 Emma va a una riunione editoriale molto imbarazzante che si rivela essere un colloquio per il lavoro della tata dell’editore e quel capitolo vede anche Dex escluso dal suo programma televisivo.

Il matrimonio di Tilly

Nella serie: Nella serie TV il marito di Tilly si chiama Graham e diventa un personaggio comico negli episodi successivi.

Nel libro: Nel libro, invece, il personaggio ha semplicemente un nome diverso: Malcolm. Al matrimonio di lui e Tilly, Emma fa anche un discorso, a differenza della serie.

Il nome dei libri di Emma

Nella serie: I libri per bambini di successo di Emma parlano di un personaggio chiamato Nisha Halliday.

Nel libro: Nel romanzo parlano invce di un personaggio chiamato Julie Criscoll.

One day episodio finale

L’episodio 13 di One Day

Nella serie: L’episodio 13 comprende il tempo trascorso da Dex ed Em a vivere insieme. Il primo anno vede Dexter acquistare il negozio con Emma, ​​Jasmine venire in visita e la coppia decide di volere un bambino nel secondo anno, fino al terzo e ultimo anno, il 2002, in cui Emma muore tristemente.

Nel libro: La sequenza temporale è leggermente diversa. Nel 2002 Dexter ha già acquistato il negozio e proprio quel giorno avviene la visita di Jasmine. Nel 2003 la coppia si reca in una casa per le vacanze nel North Yorkshire, dove parlano del loro matrimonio e giocano a Scrabble. E poi alla fine Emma muore nel 2004.

La chiacchierata di Ian con Dexter

Nella serie: Nel secondo anniversario della morte di Emma, Ian e il resto dei cari e vicini di Dexter e vengono a tenere compagnia a quest’ultimo. Prima di partire per tornare nel Devon, Ian parla con Dexter in giardino di Emma e di quanto Dexter abbia reso Emma felice.

Nel libro: Ian dice ancora queste gentili parole nel libro, tuttavia le scrive in una lettera nel primo anniversario della morte di Emma nel 2005.

Il finale di One Day

Nella serie: L’episodio finale della serie si apre con Emma e Dex a casa di Dex a Natale, prima di mostrare Dexter che si ubriaca ad una festa di compleanno per bambini, per poi ubriacarsi ancora di più man mano che la notte prosegue da solo. Finisce a casa di Sylvie e lei chiama suo padre, che viene a prenderlo e riportarlo a casa.

Poi si salta avanti di un anno, fino al secondo anniversario della morte di Emma, ​​dove tutti si riuniscono per celebrare l’anniversario della morte di Emma. E nel terzo anniversario Dexter, suo padre e Jasmine si recano a Edimburgo per riflettere sulla vita di Emma.

Nel libro: gli ultimi tre anni del romanzo cambiano in modo molto diverso rispetto alla serie televisiva. Nel primo anniversario Dexter porta i dipendenti del suo bar a bere qualcosa prima di proseguire da solo e per fortuna non è coinvolta alcuna festa per bambini. La storia segue la stessa della serie con Sylvie e suo padre che lo aiutano.

Il secondo anno vede Dexter nel suo nuovo appartamento e che ora esce con Maddy, la direttrice del suo bar. E invece di avere tutti intorno a parlare di Emma, ​​chiama semplicemente ogni persona per parlare di lei. E il terzo anniversario della sua morte vede Dexter, Maddy e Jasmine recarsi a Edimburgo.

Dakota Johnson ha spiegato perché odiava girare The Office

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Dakota Johnson ha spiegato perché odiava girare The Office

La breve esperienza di Dakota Johnson nella versione americana di The Office è stata apparentemente il “periodo peggiore” della sua vitaLa 34enne è apparsa in un recente episodio di Late Night with Seth Myers, dove ha fatto un viaggio nel suo passato con il conduttore.

Durante la chiacchierata, Dakota ha ammesso che il suo piccolo ruolo nel finale del 2013 quasi non valeva la pena e che la sua esperienza non era quella che si aspettava. Per disfare le valigie, la star di Madame Web ha rivelato per la prima volta che amava lo spettacolo “così tanto” e quando le è stato chiesto di partecipare, è stato un ovvio “sì”.

Tuttavia, secondo Dakota Johnson, è stato “il periodo peggiore della mia vita” per una serie di ragioni. Uno, nonostante il suo ruolo fosse solo minore, è stata richiesta sul set molto più a lungo del necessario.

Anche se inizialmente pensava che avrebbe dovuto “presentarsi, per circa mezza giornata“, The Office si è rivelato un impegno molto più grande di quanto si aspettasse. “Sono stata lì per due settimane, e sono a malapena presente nel fottuto spettacolo“, ha ricordato.

Nel frattempo, Dakota ha anche fatto luce sull’ambiente scomodo sul set, a causa del fatto che alcuni dei membri del cast di lunga data non andavano d’accordo in quel momento. Erano tristi“, ha confessato, prima di aggiungere: “E inoltre, c’erano strane dinamiche che erano andate avanti negli ultimi 10 anni.”

Dakota ha poi spiegato che “alcune persone non si parlavano“, il che la rendeva imbarazzante come nuova arrivata. Ha detto: “Sono arrivata come, ‘Hahaha, sono così entusiasta di essere qui‘, e nessuno voleva parlare con me, a nessuno fregava un ca**o. Ed ero come sullo sfondo di tutte queste scene, faxando cose“, ha concluso.

One Day: recensione della serie su Netflix

One Day: recensione della serie su Netflix

“Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano”, cantava Antonello Venditti in Amici mai, uno dei suoi brani più famosi. Una frase che rispecchia a pieno il rapporto di Emma e Dexter, protagonisti già conosciuti nel 2011 con il film One Day diretto da Lone Scherfig, che Netflix ripropone in formato seriale con l’omonimo titolo. Sempre loro al centro di una storia in cui amore e dolore si intrecciano, e il tempo e la lontananza invece di separare avvicinano sempre più, perché ci sono alcuni legami destinati a esistere (e resistere) nonostante la vita prenda pieghe diverse. One Day, la serie, doveva essere il momento, o meglio l’occasione, per focalizzarsi su concetti e incastri su cui, per questioni di lunghezza, il lungometraggio precedente non si era potuto soffermare, scavando nelle profondità d’animo dei personaggi e cogliendone le sfumature più nascoste.

Un’operazione però non del tutto riuscita, e lo diciamo a malincuore, considerato che le carte in regola per essere un prodotto di assoluto valore narrativo le aveva, ma non ha saputo sfruttare al meglio le sue potenzialità e distaccarsi da quelle narrazioni romantiche in cui si è detto già tutto e allo stesso identico modo. Neanche i protagonisti, astri nascenti del panorama cinematografico britannico, sono riusciti a sollevare le sorti di One Day, che come spiegheremo in questa recensione fatica a brillare, soffocato in primis da uno script che non esalta né gli attori – Leo Woodal (Dexter) e Amika Mod (Emma) – né il contenuto trasposto dal romanzo di David Nicholls.

One Day, la trama

15 luglio 1988, Edimburgo. Emma e Dexter hanno raggiunto una delle prime tappe più importanti della vita: la laurea. Ballano, bevono, si divertono nel cortile dell’università dopo aver tagliato il traguardo, prima di pensare a ciò che sarà il domani, fatto di responsabilità e lavoro. Soprattutto perché il domani, almeno per Emma, segna l’ingresso nell’età adulta, un passaggio che la porterà a raggiungere, magari, uno dei suoi sogni più grandi: vivere di scrittura. Sono giovani, Emma e Dexter, sono pieni di speranze, idee, desideri e proprio in quella calda notte di divertimento puro si incontrano e hanno un momento di intimità insieme, che però non sfocia nell’atto sessuale.

Si baciano sì, ma parlano anche del futuro, su ciò che diventeranno. Dopo quella sera, i due si ripromettono di vedersi, ma per una strana coincidenza del destino si incontreranno nuovamente solo ogni 15 luglio successivo, che andrà a scandire non solo il tempo che passa e la loro crescita personale, ma anche il loro rapporto, diventato un’amicizia indissolubile nonostante le loro differenti personalità, ambizioni e ceti sociali. Fino a quando, ad un certo punto, l’amore non bussa alla porta…

One Day serie tv Netflix
Credit-Netflix

Una narrazione che non va da nessuna parte

Sin dal primo episodio di One Day ci si rende conto che nei confronti del materiale cartaceo di partenza non ci si è voluti quasi per nulla discostare, preferendo al contrario – e purtroppo – seguirne pedissequamente gli eventi in maniera fin troppo didascalica e noiosa. Nessuna licenza poetica, e quanto pare nemmeno la voglia di esprimere una propria visione artistica riguardo l’opera da cui la serie saccheggia ogni minimo particolare senza però da una parte elaborarlo per il medium televisivo, e dall’altra lasciare spazio a una fresca o quanto meno studiata messa in scena, trasformandosi invece nel solito racconto dall’estetica patinata – e facilmente scartabile – già visto in piattaforma.

Non aggiunge niente di nuovo, One Day, neppure rispetto al “fratello gemello” del 2011, seppur il formato seriale dia modo – per tempi e linguaggi – di poter approfondire certi aspetti tematici, come poteva essere in questo specifico caso la storia di crescita di due giovani che maturano insieme nonostante la distanza, i rapporti di amicizia, l’amore che va oltre l’estrazione sociale, l’alcolismo di Dexter o la determinazione di Emma nel trovare il proprio posto nel mondo e far avverare i suoi sogni, andandoli tuttavia a sacrificare tutti.

Argomenti, in realtà veri e propri pilastri della narrazione, che avrebbero meritato un’attenzione in più e soprattutto un impegno maggiore da parte dei vari comparti tecnico-artistici, presentando invece dialoghi dalla bassa qualità, scarni di contenuto e per nulla incisivi, una regia poco ispirata ed episodi dal minutaggio breve – pur essendo 14 – che parlano di tutto non soffermandosi mai davvero su niente che possa innalzare la portata drammatica e amorosa della serie, o dare tridimensionalità ai protagonisti con i quali non si crea un ponte empatico a tal punto da restare coinvolti emotivamente a pieno nel finale.

Il risultato è un’occasione mancata su ogni fronte: da un lato la possibilità di raccontare una generazione che si evolve, le difficoltà che si incontrano lungo il cammino, la caducità dell’esistenza, dall’altro regalare un prodotto che pur parlando d’amore non si fermasse allo stereotipo – lui bello, ricco e biondo, lei umile e sfortunata, che pensa siano troppo diversi – ma guardasse oltre, superando un confine che ancora forse per questo genere di opere non si è pronti a scavalcare.

Oscar 2024: Jimmy Kimmel e Weird Barbie in viaggio verso Hollywood

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Jimmy Kimmel si avvia verso Hollywood e verso il Dolby Theatre nello spot degli Oscar 2024, ma lo fa in compagnia di Weird Barbie (Kate McKinnon). Lo show man che torna sul palco per presentare la serata dei 96ª Oscar si lascia trascinare in uno spot che omaggia chiaramente Barbie di Greta Gerwig, con tanto di cenno alla polemica per la mancata nomination a Gerwig alla regia e con la collaborazione non solo di McKinnon, ma anche di America Ferrera e Ryan Gosling, entrambi nominati per il film.

https://www.instagram.com/p/C3Ro5m_ulI9/

Oscar 2024: tutte le nomination

Piccoli Brividi: Disney+ rinnova la serie per una seconda stagione

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Disney Branded Television ha annunciato di aver dato il via libera alla seconda stagione della serie di successo Piccoli Brividi per Disney+. Prodotta da Sony Pictures Television, la nuova stagione sarà composta da otto episodi e presenterà un nuovo capitolo della saga di “Piccoli Brividi“ con un tocco antologico: una storia, un’ambientazione e un cast nuovi di zecca basati sulla serie di libri di R.L. Stine, bestseller mondiali di Scholastic. La notizia è stata annunciata durante il Television Critics Association Winter Press Tour 2024 che si è tenuto a Pasadena, in California.

Nella prossima stagione, due fratelli adolescenti scoprono una minaccia nella loro casa. Da quel momento si innescano una serie di eventi che li porterà a svelare un mistero oscuro. Esplorando l’ignoto, i due si ritroveranno invischiati nella storia di cinque adolescenti che scomparvero misteriosamente nel 1994.

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Il pubblico di tutto il mondo si è innamorato dei brividi, delle emozioni, del cuore e dell’umorismo della serie, che l’ha resa uno degli show più visti di Disney Branded Television dello scorso anno“, ha dichiarato Ayo Davis, president, Disney Branded Television. “Non vediamo l’ora di immergerci ancora di più nella brillante mente di R.L. Stine e di collaborare ancora una volta con Sony Pictures Television, Scholastic Entertainment e il nostro fantastico team creativo per portare un mistero completamente inedito su Disney+ per la seconda stagione“.

Siamo incredibilmente orgogliosi del lavoro dei nostri sceneggiatori, dei produttori, del cast e della troupe e della visione che hanno portato nella prima stagione, apprezzata da una nuova generazione di fan assieme a quelli che sono cresciuti nell’iconico mondo di R.L. Stine“, ha dichiarato Katherine Pope, president of Sony Pictures Television Studios. “Come quando si apre un nuovo libro della serie “Piccoli Brividi”, non vediamo l’ora di vedere come gli sceneggiatori ribalteranno le aspettative esplorando la serie con un taglio antologico. Grazie a Disney Branded Television, che rimane un partner costante in questo viaggio meravigliosamente spaventoso“.

Pubblicata da Scholastic negli Stati Uniti, “Piccoli Brividi” è una delle serie di libri più vendute di tutti i tempi, con oltre 400 milioni di libri stampati in 32 lingue. Nicholas Stoller (I Muppet) e Rob Letterman (Pokémon: Detective Pikachu) hanno sviluppato la serie e sono produttori esecutivi, insieme a Hilary Winston (Community), Neal H. Moritz (il franchise di Fast & Furious), Iole Lucchese (Clifford – Il grande cane rosso) di Scholastic Entertainment, Pavun Shetty (The Boys), Conor Welch (Platonic), Caitlin Friedman (Acquasilente) di Scholastic Entertainment ed Erin O’Malley (New Girl). La prima stagione di Piccoli Brividi è ora disponibile in streaming su Disney+.

A Killer Paradox: recensione del k-thriller Netflix

A Killer Paradox: recensione del k-thriller Netflix

Dopo il successo avuto a dicembre con My Demon e La Creatura di Gyeongseong, Netflix Corea è pronta a far parlare di nuovo di sé con un nuovo intenso thriller psicologico che, ispirandosi allo stile registico dei grandi maestri Bong Joon-ho (Parasite, Snowpiercer) e Park Chan-wook (Decision to Leave, Old Boy), esplora il sottile e controverso confine tra giusto e sbagliato, buono e cattivo, portando sul piccolo schermo una storia intrisa di drammi sociali e dilemmi morali.

Scritta da Kim Da-min e diretta da Lee Chang-hee, A Killer Paradox (titolo originale 살인자ㅇ난감) è composta da 8 episodi (di circa 50 minuti) ed è basata sull’omonimo Naver webtoon di Kkomabi. La serie è disponibile dal 9 febbraio su Netflix.

A Killer Paradox Trama

Lee Tang, interpretato da Choi Woo-shik (Parasite, Our Beloved Summer), è un giovane universitario che – dopo esser stato congedato dalla leva militare – si ritrova immerso in una profonda apatia e insoddisfazione a causa della mancanza di ambizioni e prospettive sul futuro.

Mentre sogna di partire per il Canada o l’Australia con la speranza di riscattarsi socialmente e non gravare più sulla sua famiglia, trascorre le giornate tra il suo squallido e minuscolo appartamento e il lavoro part-time in un (non sempre tranquillo) minimarket locale.

A Killer Paradox | In foto l’attore Choi Woo-shik (Lee Tang).

Il noioso mondo di Tang viene improvvisamente sconvolto una sera, quando si trova invischiato con due uomini ubriachi e molesti. Dopo una violenta lite, Tang, sopraffatto da uno scatto d’ira, uccide accidentalmente uno di loro colpendolo in testa. Spaventato e confuso, si rifugia in casa cercando di costruirsi un solido alibi per ingannare la polizia ed evitare la prigione. Tuttavia, poche ore dopo, accade l’impensabile: Tang scopre che l’uomo ucciso era in realtà un pericoloso serial killer e che, sorprendentemente, la polizia non trova prove che possano collegare lui.

Pur non essendoci sue tracce, però, il determinato detective Jang Nan-gam, interpretato dal magnetico attore Son Suk-ku (Sense8, The Roundup, My Liberation Notes), inizia ad avvicinarsi al giovane sempre più finché, a causa di un pericoloso e minaccioso testimone, Tang si macchia di un nuovo inaspettato omicidio da cui parte così un tragico e inquietante “effetto domino della morte”.

Un mondo senza giustizia né eroi

Bullismo, corruzione, abusi di potere, violenze sessuali, suicidi e tradimenti. A Killer Paradox raccoglie i temi più dolorosi, critici e problematici della società contemporanea – e soprattutto di quella sudcoreana – per mescolarli a una storia in cui la linea sottile che divide bene e male è così labile e confusa da non lasciar spazio né a santi né eroi.

Quando Tang incontra il solitario nerd Roh-Bin (Kim Yo-han), si convince di aver finalmente compreso il suo destino nel mondo: quello di giustiziere, un vigilante in grado di estirpare tutti quegli individui che seminano odio, sofferenza e terrore. Seguendo solamente i suoi impulsi, Tang elimina senza alcuna esitazione e con altrettanta crudeltà assassini e criminali, guadagnandosi agli occhi di Roh-Bin il titolo di un moderno Batman, un eroe con cui, idealmente, forma un’alleanza sotto il nome “Only for Heroes”, col fine di portare giustizia dove la polizia non è riuscita a farlo.

A Killer Paradox | In foto l’attore Son Seok-koo nei panni del detective Jang.

Ma per quanto Roh-bin si sforzi a voler credere negli eroi, nessuno dei protagonisti agisce spinto da un puro e sincero desiderio di giustizia. Tang, il detective Nan-gam, il ricercato Song Chon (altro protagonista chiave, interpretato da Lee Hee-Jun, già visto recentemente in Badland Hunters) e lo stesso Roh-bin non sono alla ricerca di giustizia, ma vendetta. Ognuno di loro, infatti, porta con sé i profondi e tormentati segni di un mondo che li ha calpestati, abbandonati, traditi e rinnegati.

Una orrorifica e grottesca festa visiva

Al di là del cast di talenti e della trama accattivante, che sotto alcuni aspetti ricorda il k-thriller poliziesco Vigilante di Disney Plus con Nam Joohyuk, la bellezza della serie di Lee Chang-hee risiede in particolar modo nella maestria della regia e del montaggio, elementi che giocano un ruolo fondamentale nel creare un’esperienza visiva unica e avvincente per il pubblico.

Attraverso l’uso sapiente delle tecniche cinematografiche, infatti, A Killer Paradox coinvolge lo spettatore in un “viaggio noir” che – tra realtà, intimismo e onirismo – riesce a trasmettere emozioni profonde e contrastanti. Inoltre, la narrazione incalzante e frenetica produce un climax di tensione e suspense che ammalia e rapisce lo spettatore, mantenendo viva l’attenzione e l’interesse fino all’ultima scena.

A Killer Paradox – In foto (da sinistra a destra) Choi Woo-shik e Son Seok-koo.

Nonostante la mancanza di un esaustivo approfondimento psicologico dei protagonisti, A Killer Paradox si rivela un cocktail allucinante di adrenalina e critica sociale che, insieme alla particolare tecnica cinematografica e alla narrazione frenetica, riesce a consacrarsi come la prima grande uscita Netflix sudcoreana del 2024.

Lilly Wachowski, ecco il prossimo progetto della regista

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Lilly Wachowski, ecco il prossimo progetto della regista

Collider ha appreso che Lilly Wachowski ha gli occhi puntati sul suo prossimo progetto. Il sito rivela che Wachowski dirigerà Trash Mountain, che avrà come protagonista Caleb Hearon, una stella nascente nel mondo della commedia. Il casting per il progetto è attualmente in corso sotto l’occhio vigile del produttore Colin Trevorrow, forse meglio conosciuto per il suo lavoro alla regia di Jurassic World e Safety Not Guaranteed, la cui società di produzione Metronome Film Co. sta attualmente sviluppando numerosi progetti, tra cui il film di fantascienza Atlantis per Skydance, e la commedia poliziesca ambientata a Londra Deep Cover, recentemente annunciata, entrambe destinate ad Amazon. Il film è prodotto insieme a Eddie Vaisman e Julia Lebedev alla Sight Unseen.

Hearon ha scritto la sceneggiatura insieme a Ruby Caster e guiderà il progetto. La storia segue un ventenne gay di Chicago che deve tornare nelle zone rurali del Missouri per affrontare la morte di suo padre, un accumulatore ossessivo che ha lasciato una casa piena di oggetti, alcuni di valore e altri meno, da riorganizzare. Si dice che sia una sceneggiatura divertente, calda ed emozionante a cui sia Lilly Wachowski che Trevorrow si sono immediatamente legati, impegnandosi a realizzarla.

Il progetto segnerà il debutto alla regia da solista di Lilly Wachowski per un lungometraggio e la sua prima volta dietro la macchina da presa da Jupiter Ascending del 2015. Il suo lavoro più recente è stato quello di showrunner, sceneggiatrice e regista di Work in Progress, andato in onda per due stagioni su Showtime e interpretato da Abby McEnany e Julia Sweeney. Lilly è, ovviamente, conosciuta soprattutto per il suo lavoro pionieristico nei film Matrix con sua sorella Lana. La coppia ha scritto e co-diretto i primi tre film dell’iconica trilogia, con Lana che si è assunta la responsabilità esclusiva di The Matrix Resurrections del 2021.

“Quando il mio amico Caleb Hearon mi ha inviato “Trash Mountain”, ho colto al volo l’opportunità di dirigerlo. Così bello, triste e divertente! La rappresentazione e le storie queer sono vitali in questo momento in cui veniamo spinti sempre più ai margini. I nostri fantastici scrittori, Caleb e Ruby, sono una luce splendente in tutta questa pericolosa oscurità”, ha detto Wachowski, in una dichiarazione a Collider. Trevorrow ha aggiunto: “Caleb Hearon e Ruby Caster sono veri originali e Lilly Wachowski è una leggenda vivente. Sono follemente fortunato a chiamarli collaboratori e amici.”

Caleb Hearon è una stella nascente nel mondo della commedia. Attualmente lavora come sceneggiatore per Risorse umane di Netflix, uno spin-off di Big Mouth. Nel 2020, è stato nominato uno dei migliori comici da tenere d’occhio da Variety e Just For Laughs lo ha nominato uno dei loro New Faces: Creators.

È anche apparso come guest star in Work in Progress di Wachowski, ed è apparso in Fargo di FX, oltre ad apparire accanto a Phoebe Waller Bridgers nel video musicale di MUNA per la canzone “Silk Chiffon”.

Il regno del pianeta delle scimmie e il legame segreto con Avatar

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Wes Ball ha deciso di intraprendere un compito davvero impegnativo raccontando Il Regno del Pianeta delle Scimmie. E per creare qualcosa di davvero epico, è meglio coinvolgere qualcuno che abbia già lavorato su poemi epici in precedenza. Beh, non c’è niente di più grande di Avatar nel cinema contempo. Ecco perché Ball ha reclutato Josh Friedman come sceneggiatore ideale per firmare la sceneggiatura della storia che voleva raccontare.

Recentemente, Ball ha parlato con un gruppo di giornalisti durante una visita nella sala di montaggio, alla quale ha partecipato Meredith Loftus di Collider. Ball ha raccontato delle conversazioni con i produttori Rick Jaffa e Amanda Silver, che avevano appena finito di lavorare su Avatar con Friedman e lo ha suggerito come sceneggiatore ideale per il prossimo film del franchise. Friedman ha affermato che il film che Ball voleva fare era simile a un film di Akira Kurosawa.

Uno dei giornalisti presenti ha poi chiesto se il film avesse utilizzato la tecnologia Volume, resa famosa dal lavoro svolto su The Mandalorian. Tuttavia, Ball ha rivelato che Avatar era più una linea guida per la produzione del film, poiché la tecnologia utilizzata era nettamente diversa.

“Non abbiamo usato la tecnologia di The Mandalorian. Tutto quello che abbiamo fatto è stato il volume mocap, che è, questo è il punto, è diventato confuso. Una volta il volume era solo un livello mocap. E ora Volume è diventato Il palco sullo schermo 3D di Mandalorian quindi ora le tecniche si confondono. Ma non è quello. Non abbiamo fatto niente di tutto ciò. Fondamentalmente abbiamo girato sul posto come puoi vedere lì o completamente in CG, siamo più vicini ad ‘Avatar’ come tecnologia che a ‘The Mandalorian’.”

Tutto quello che sappiamo su Il Regno del Pianeta delle Scimmie

La sinossi ufficiale di Il Regno del Pianeta delle Scimmie (Kingdom of the Planet of the Apes) riporta: “Alcuni gruppi di scimmie non hanno mai sentito parlare di Cesare, mentre altri hanno distorto il suo insegnamento per costruire imperi fiorenti. In questo scenario, un leader delle scimmie inizia a schiavizzare altri gruppi per trovare la tecnologia umana, mentre un’altra scimmia, che ha visto il suo clan essere preso in ostaggio, intraprende un viaggio per trovare la libertà. Una giovane donna umana, intanto, diventa la chiave per la ricerca di quest’ultimo, anche se ha dei piani tutti suoi.”

Il regista Wes Ball dà nuova vita all’epico franchise ambientato diverse generazioni dopo il regno di Cesare, in cui le scimmie sono la specie dominante che vive in armonia e gli umani sono costretti a vivere nell’ombra. Mentre un nuovo tirannico leader delle scimmie costruisce il suo impero, una giovane scimmia intraprende uno straziante viaggio che la porterà a mettere in discussione tutto ciò che conosceva sul passato e a fare scelte che definiranno un futuro sia per le scimmie che per gli umani.

Il Regno del Pianeta delle Scimmie è diretto da Wes Ball (trilogia di Maze Runner) ed è interpretato da Owen Teague (It), Freya Allan (The Witcher), Kevin Durand (Locke & Key), Peter Macon (Shameless) e William H. Macy (Fargo). La sceneggiatura è di Josh Friedman (La guerra dei mondi), Rick Jaffa & Amanda Silver (Avatar: La Via dell’Acqua) e Patrick Aison (Prey), basata sui personaggi creati da Rick Jaffa & Amanda Silver. Il film è prodotto da Wes Ball, Joe Hartwick Jr. (Maze Runner), Rick Jaffa, Amanda Silver e Jason Reed (Mulan), mentre Peter Chernin (trilogia de Il Pianeta delle Scimmie) e Jenno Topping (Le Mans ’66 – La grande sfida) sono i produttori esecutivi.

Mr. Paradox: l’origine e i poteri del personaggio di Deadpool 3

Mr. Paradox: l’origine e i poteri del personaggio di Deadpool 3

L’esplosivo trailer di Deadpool 3, ufficialmente confermato come Deadpool & Wolverine, ha mostrato diversi personaggi ad oggi sconosciuti, tra cui l’agente della TVA Mr. Paradox, un nuovo personaggio del MCU con un’origine e un set di poteri molto specifici. Il primo trailer del film, ricco di riferimenti ad altri progetti Marvel, mostra Wade Wilson venire preso in custodia dalla TVA, apparentemente reclutato per una missione speciale. Tra i vari elementi di interesse vi è appunt Mr. Paradox, personaggio che sembra ricoprire un ruolo molto importante nel film. In attesa di poter sapere di più a riguardo, scopriamo qualcosa in più su di lui grazie a ciò che ci dicono i fumetti.

Chi interpreta Mr. Paradox in Deadpool 3

Deadpool Mr. Paradox

Mr. Paradox è interpretato dall’attore Matthew Macfadyen e sembra essere una sorta di guida per Deadpool all’interno della TVA, proprio come Mobius fu con Loki. Il pluripremiato Macfadyen – famoso soprattutto per il ruolo di Tom Wambsgans in Succession della HBO e di Mr. Darcy in Orgoglio e pregiudizio del 2005 – è un’interessante aggiunta al MCU. Sembra che per il suo ruolo di Mr. Paradox in Deadpool 3 Macfadyen si sia calato nei panni di un gentiluomo inglese, al contrario del suo collega Mobius che si presenta come un agente della TVA più integerrimo. Si tratta di un aspetto che rende tale personaggio fedele alla sua controparte dei fumetti Marvel Comics.

La storia e i poteri di Mr. Paradox nei fumetti Marvel

Mr. Paradox Marvel Comics

Mr. Paradox ha un piccolo ruolo nei fumetti Marvel come giudice che presiede il processo di She-Hulk in She-Hulk Vol 2 #3. Come agente della TVA, i suoi poteri sono limitati ma quasi onnipotenti come quelli dei suoi colleghi, e la sua sentenza quasi cancella Jennifer Walters dalla storia come punizione per aver tentato di alterare il flusso temporale della Marvel Comics avvertendo Occhio di Falco della sua imminente morte. Tuttavia, appare insieme ad altri due giudici familiari: Mobius e Ouroboros. Con queste premesse, era solo questione di tempo prima che Mr. Paradox entrasse a far parte del MCU e in Deadpool & Wolverine.

Il processo, nei fumetti, si conclude poi con la morte di Mr. Paradox e Ouroboros per mano del cattivo Clockwise. Tuttavia, sembra che la Marvel stia seguendo con la sua versione di Paradox un approccio simile a quello adottato con Ouroboros, rendendolo una figura molto più centrale rispetto alla sua controparte a fumetti. C’è comunque una persistente somiglianza tra le due versioni di Paradox, in quanto entrambe condividono i riflettori con due dei personaggi Marvel che rompono la quarta parete, il che dovrebbe essere una dinamica particolarmente interessante per l’organizzazione che esiste al di fuori del tempo.

Chi sono i TVA del MCU?

L’Autorità per le Variazioni Temporali è stata introdotta per la prima volta nella stagione 1 di Loki e da allora è diventata il punto focale della linea temporale al centro della Saga del Multiverso del MCU. Lo show spiega come l’organizzazione sia stata creata dalla variante di Kang, Colui che Rimane, per mantenere la Sacra Linea Temporale “potando” le linee temporali ramificate create dalle varianti che si discostano dalla sequenza di eventi ordinata da Colui che Rimane. I Cacciatori della TVA sono fortemente presenti nel trailer di Deadpool 3. Dagli eventi della seconda stagione di Loki, tuttavia, la TVA ha il compito di coltivare nuove linee temporali (e non distruggerle), il che solleva molti interrogativi sulle motivazioni della TVA in Deadpool & Wolverine e su ciò che Mr. Paradox potrà richiedere al protagonista.

Andor: Ben Mendelsohn cauto sul riprendere il ruolo di Orson Krennic

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Ben Mendelsohn ha avuto un ruolo fondamentale in Rogue One: A Star Wars Story nei panni del principale antagonista del film, Orson Krennic, il direttore della ricerca sulle armi avanzate per l’esercito imperiale. Il suo personaggio ha fatto una brutta fine sul pianeta Scarif, insieme al resto dei protagonisti del film. Ma solo perché personaggi del calibro di Cassian Andor di Diego Luna sono morte sulle spiagge sabbiose del pianeta, non significa che la loro storia sia finita. Luna è tornato nell’acclamata serie Andor, ambientata prima degli eventi di Rogue One. Quindi, se può tornare lui, perché non anche Krennic?

In un’intervista con Maggie Lovitt di Collider, per promuovere il suo ruolo in The New Look di Apple TV+, alla star australiana è stato chiesto della prospettiva di riprendere il suo ruolo in Andor, che si era concluso due giorni all’epoca dell’intervista in questione. Mendelsohn, chiaramente di umore allegro, si è mostrato molto cauto all’idea di partecipare alla serie, senza però escludere nulla. Alla luce di quello che ci si aspetta dalla seconda stagione, un cameo di un ufficiale imperiale di alto rango avrebbe sicuramente molto senso.

“Oh, Andor? Sì, voglio dire, forse? Non è finita? Pensavo che avessero circa cinque anni per andare avanti”, ha detto l’attore. “Ascolta, penso che Rogue One sia venuto fantastico. Quindi, aspetta. L’hanno già girato?”. Ha continuato scherzando: “Beh, voglio dire, chi lo sa in quel caso? Forse racconteranno semplicemente un retroscena di Krennic, ma dovranno girarlo velocemente o usare molta CGI, sai? Krennic il Giovane, o qualcosa del genere, e poi troveranno qualcuno più economico per interpretarlo, ne sono sicuro. Potrei essere lì come consigliere per aiutare l’attore più giovane, e dire semplicemente: “Amico… Amico. Amico!” Sai?”.

Un coinvolgimento di Ben Mendelsohn nel futuro di Andor potrebbe essere plausibile, ma chissà in che modo Tony Gilroy e Diego Luna decideranno di arrivare al finale della serie e quali percorsi far fare a Cassian.

Liam Neeson, Ian McDiarmid e altri riflettono sulla reazione della critica e sulla regia “selvaggia” di George Lucas

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Come vi avevamo accennato pochi giorni fa l’ultimo numero di Empire Magazine ha celebrato e riportato sotto i riflettori i prequel di Star Wars e, che li si ami o li si odi, i film sembrano aver sviluppato un nuovo apprezzamento tra i fan negli ultimi anni.

Il noto sito ha incontrato diversi membri del cast, tra cui Liam Neeson e Ewan McGregor, co-protagonisti de La minaccia fantasma nei panni del Maestro Jedi Qui-Gon Jinn e dell’allora padawan Obi-Wan Kenobi (quest’ultimo ha ovviamente avuto un ruolo importante ne L’attacco dei cloni e La vendetta dei Sith).

In un estratto condiviso dal numero, Liam Neeson  spiega come le feroci critiche a Jar Jar Binks e all’attore Ahmed Best abbiano influenzato sia lui che Ewan McGregor. “Ahmed era così divertente e inventivo“, dice l’attore. “Io ed Ewan siamo rimasti personalmente feriti e offesi dalla reazione critica al personaggio“.

Ewan McGregor, che ha parlato apertamente delle sfide che questi film hanno affrontato tra le dure recensioni dei fan e della critica, ha ancora molti ricordi positivi di questa esperienza. “Ci sono momenti in ogni sceneggiatura che diventano come piccoli pinnacoli, che c’è l’aspettativa di colpire emotivamente. E questo è stato uno di quelli“, dice a proposito della fine emotiva di Qui-Gon.

Ero così affezionato a Liam [Neeson]. È un uomo così generoso e meraviglioso – interpretarlo è stato facilissimo, perché lui era proprio nel momento con me, e io ero lì con lui“.

Naturalmente, ogni grande film di Star Wars ha bisogno di un formidabile cattivo contro cui contrapporre eroi come questi e, nei prequel, si trattava di una versione più giovane dell’Imperatore Palpatine.

Durante La vendetta dei Sith, un confronto con Mace Windu ha visto l’allora Cancelliere rivelare i suoi veri colori, trasformandosi nel mostruoso Sith che sappiamo nascondersi sotto la superficie.

La rivista ha chiesto a Ian McDiarmid di parlare di quella scena, spingendolo a ricordare la regia “unica e selvaggia” di George Lucas. “George [Lucas] continuava a incitarmi su quella scena. Io gridavo: “POTERE ASSOLUTO!”. Gli ho detto: ‘Vuoi che ne faccia qualcuna più tranquilla, perché questa è un po’ troppo?George ha detto: “No, vai oltre, vai oltre!”. Così l’ho fatto, e sembra che ne abbia mantenuto la maggior parte: non c’è niente da fare“.

Per quanto riguarda la battuta più iconica che ritiene di aver pronunciato nei prequel di Star Wars, McDiarmid ha aggiunto: “Quella che [i fan] amano di più è: “Fallo!”. La gente la adora“.

Hayden Christensen ha recentemente parlato del modo in cui questi film sono stati accolti dai fan e della sua grande scena con i giovani Jedi in Episodio III.

Highlander: Henry Cavill dice che il reboot si addentrarà di più nella storia

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Con Henry Cavill protagonista di un remake dell’amato film del 1986 con Christopher Lambert nei panni del leggendario spadaccino Connor MacLeod, Lionsgate ha grandi speranze per lanciare un nuovo franchise di Highlander.

Tre sequel, una popolare serie televisiva con Adrian Paul, un cartone animato per bambini e un film per la TV che ha fatto da ponte tra i film di Lambert e la serie televisiva di Paul sono tutti ispirati al film del 1986.

Parlando con cautela, Henry Cavill ha rivelato di essere un grande ammiratore del film e della serie televisiva originale e di essere entusiasta di approfondire la storia del franchise durante la sua apparizione al podcast Happy Sad Confused per promuovere il suo prossimo ruolo nella spy-comedy thriller Argylle.

Henry Cavill ha dichiarato: “Dovrò rispondere con molta attenzione. Ero, sono, un fan di Highlander. Erano film molto divertenti. Ovviamente li ho guardati quando ero molto più giovane e da allora li ho rivisti. Ma anche la serie televisiva. Mi è piaciuta molto la storia che c’è dietro. L’idea di un guerriero tragico, con una storia da raccontare più che un semplice ragazzo figo con una spada figa che fa cose fighe. E questo va ancora più a fondo“.

Henry Cavill ha esitato a divulgare qualsiasi materiale prima che la Lionsgate fosse pronta a farlo perché non si sa se interpreterà Connor, il personaggio principale della serie televisiva Duncan MacLeod, o un membro del clan MacLeod completamente nuovo.

All’inizio del 2023, Stahelski aveva detto: “Penso che ora abbiamo alcuni elementi molto buoni. Il trucco è che quando hai la tagline ‘ce ne può essere solo uno’, non puoi uccidere tutti al primo colpo“.

Ha poi dichiarato: “La nostra storia coinvolge molti degli stessi personaggi e cose del genere. Ma abbiamo anche inserito elementi di tutte le serie televisive e stiamo cercando di fare un po’ un prequel, un’ambientazione di The Gathering, in modo da avere spazio per far crescere la proprietà“.

Stiamo cercando di fare un po’ un prequel, una preparazione a The Gathering. Quindi, abbiamo spazio per far crescere la proprietà. Abbiamo idee per giorni su come creare i personaggi più belli e farne uno show televisivo epico. Penso solo che sia una mitologia ricca, ricca“.

Cosa sappiamo sull’atteso reboot di Highlander?

Highlander segue una storia fittizia che afferma l’esistenza di immortali, nascosti nella società normale. Essi devono cacciare e uccidere altri immortali decapitandoli in una gara nota come L’Adunata, che vedrà l’ultimo immortale rimasto conquistare il potere supremo.

Sebbene le origini della gara non siano mai state spiegate esplicitamente, il franchise in genere sostiene che gli immortali sono esistiti fin dall’alba dei tempi e che la gara tra loro deve rispettare solo tre regole ferree:

  • Il combattimento sul suolo sacro è vietato
  • Il combattimento deve essere uno contro uno
  • Alla fine, ce ne può essere solo uno.

Oscar Isaac vuole che Moon Knight si unisca ai Midnight Sons nel MCU

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Con la crescita e l’espansione del MCU, è sempre più frequente che i personaggi vengano messi da parte per un periodo di tempo significativo. Per esempio, la miniserie Moon Knight ha debuttato il 30 marzo 2022 e si è conclusa il 4 maggio dopo sei episodi. Da allora, non si è parlato molto della prossima apparizione del Marc Spector/Steven Grant interpretato da Oscar Isaac.

Parlando con The Geek House Show, Oscar Isaac ha detto che, sebbene i Marvel Studios possano avere i loro piani, lui ha sicuramente i suoi desideri per quanto riguarda la prossima apparizione del personaggio.

Isaac ha detto: “Ho pensato che ci fosse un’opportunità interessante con i Midnight Sons. Ci sono personaggi così interessanti e ora che abbiamo gettato le basi per scoprire chi sono Marc, Steven e Jake, potrebbe essere un’opportunità interessante vederlo come parte di una squadra e quale sarebbe la dinamica. Quindi penso che sarebbe eccitante, per me, spero proprio che ci sia spazio per esplorare questa possibilità“.

Nonostante ciò che il gioco di ruolo tattico del 2022 sviluppato da Firaxis Games vorrebbe far credere, la formazione tipica dei  Midnight Sons, letteralmente Figli della Mezzanotte è composta da Blade, Morbius, Ghost Rider e Hannibal King come membri chiave della squadra. Il Dottor Strange è sempre un membro della squadra e un consulente.

Con un indice di gradimento dell’86% su Rotten Tomatoes e un punteggio aggregato di 7,65/10 da oltre 200 recensioni, Moon Knight è in realtà una delle serie Marvel Disney+ recensite più favorevolmente fino ad oggi.

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È sorprendente che non sia stata annunciata una seconda stagione. Il dettaglio chiave sul futuro di Moon Knight potrebbe essere il fatto che, per assicurarsi Oscar Isaac, la Marvel si è rifiutata di fargli firmare un contratto che richiedeva più apparizioni.

Nell’ottobre del 2022, al New York Comic Con, Oscar Isaac ha confermato di aver iniziato a parlare con la Marvel di ulteriori apparizioni, ma non è mai stato annunciato un accordo ufficiale.

Naturalmente, con i recenti commenti dell’amministratore delegato della Disney Bob Iger sul suo desiderio di vedere la Marvel ridurre il numero di progetti e concentrarsi sui suoi franchise più forti, è lecito chiedersi cosa verrà abbandonato, in particolare per quanto riguarda la produzione Disney+ della Marvel.

Secondo voi, dove apparirà Moon Knight? Sarà un personaggio di supporto in un altro progetto dell’eroe principale del MCU o riceverà una seconda stagione? C’è anche la possibilità che non compaia di nuovo prima di Avengers 5 o di Avengers: Secret Wars.

Deadpool & Wolverine: il trailer contiene un intrigante easter egg su Secret Wars!

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I Marvel Studios hanno rilasciato il primo teaser trailer di Deadpool 3 che si chiamerà ufficialmente Deadpool & Wolverine, ieri sera durante il Super Bowl, e il nostro primo sguardo al debutto di Merc With a Mouth nel MCU è stato caratterizzato da numerosi camei (alcuni attesi, altri completamente a sorpresa) e Easter Egg, tra cui un interessante cenno a Secret Wars.

Proprio alla fine del trailer, mentre Wolverine (Hugh Jackman) sta per “aiutare” Wade (Ryan Reynolds) ad alzarsi, si vede per terra un fumetto di Secret Wars. Resta da vedere se questo avrà a che fare con la trama o se è semplicemente qualcosa che fa parlare i fan, ma il problema in questione potrebbe essere significativo.

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Il numero 5 della serie di Jonathan Hickman è incentrato su Beyonder e Molecule Man e sul loro ruolo nella creazione/cancellazione del Multiverso.

Questo potrebbe avvalorare le voci secondo cui Deadpool & Wolverine servirà come una sorta di reboot per il Marvel Cinematic Universe o, per lo meno, farà alcune importanti correzioni di rotta per gettare le basi per il film Avengers: Secret Wars. Date un’altra occhiata al trailer qui.

Tutto quello che sappiamo su Deadpool & Wolverine

Deadpool & Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso progetto. Hugh Jackman uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli ufficiali della storia di Deadpool & Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds, non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la serie di film di Deadpool – l’unica parte del franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso.

Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman, viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche altri X-Men possano fare la loro comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della Marvel comparsi sul grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben Affleck.

Una voce recente afferma che anche Liev Schreiber sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo, Morena Baccarin (Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in franchising Emma Corrin (The Crown) e Matthew Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora segreti. Un recente report afferma inoltre che la TVA di Loki, incluso l’agente Mobius (Owen Wilson) e Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool & Wolverine uscirà nei cinema il 26 luglio 2024.

Madame Web: le prime reazioni lo definiscono “imbarazzante” e un “[pasticcio] goffo e scritto male”

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La première mondiale di Madame Web ha avuto luogo ieri sera e, mentre Dakota Johnson e Sydney Sweeney hanno rallegrato il tappeto rosso con la loro abbagliante presenza, la reazione di coloro che hanno visto il film non è stata buona.

Sony Pictures ha diffuso un solo trailer per il suo nuovo film Marvel che, quasi immediatamente, è diventato una fonte di meme piuttosto che un’anteprima che avrebbe dovuto suscitare entusiasmo tra i fan dei fumetti.

Ci sono state speranze che Madame Web potesse superare le aspettative, soprattutto con un cast impressionante, costumi da supereroi e un regista con esperienza nei fumetti, ma le prime reazioni sembrano abbastanza lontane da quello che potrebbe essere un film soddisfacente. Le reazioni finora sono state incredibilmente negative.

“#MadameWeb è un pasticcio imbarazzante. Attrici di talento sprecate probabilmente nel peggior film di fumetti che abbia mai visto. Pieno di dialoghi atroci, editing imbarazzante e struttura complessivamente ridicola. Sono rimasto seduto lì sconcertato, scena dopo scena, pensando che qualcuno lo abbia approvato. I meme lo riscatteranno.

Anche se sono rimasto deluso, guarda il film con i tuoi occhi e fatti una tua opinione🙏🏻 per te alcuni aspetti positivi potrebbero superare quelli negativi🤷🏻‍♂️

Cose che mi piacciono:
-L’umorismo di Dakota Johnson
-l’estetica dei primi anni 2000 (le ragazze ragno cantano/ballano “Toxic” di Britney Spears e lo fanno bene)
-Adam Scott” – Chris Parker

“#MadameWeb è un film goffo, mal scritto, disordinato e sciatto, ricco di editing e performance mediocri. Anche se aveva una cinematografia solida e un concetto interessante, non è stato possibile salvarlo a causa della sua pessima esecuzione. La recensione completa uscirà alle 9:00. 🕸️” – The Hollywood Handle

“Ci sono alcuni enormi passi falsi in #MadameWeb dal punto di vista della storia/fumetto. Dal momento che qualcuno che ha tutte le varianti di copertina di THE OTHER e SPIDER-VERSE, Ezekiel su Morlun continua il problema che ho con gran parte dei film adiacenti di Spider-Man di Sony. Ma rispetto a Morbius…” – K.E.V.I.N. Fenix

“Purtroppo non sono stato intrattenuto con successo. #MadameWeb è un susseguirsi di occasioni mancate e sprecate e non solo per ovvi motivi…”Darth Ro

La trama e il cast di Madame Web

Madame Web è la storia delle origini di una delle eroine più enigmatiche dei fumetti Marvel. Dakota Johnson interpreta la protagonista, Cassandra Webb, un paramedico di Manhattan con poteri di chiaroveggenza. Costretta a confrontarsi con alcune rivelazioni del suo passato, stringe un legame con tre giovani donne destinate a un futuro straordinario ma che dovranno sopravvivere a un presente pieno di minacce.

Madame Web è basato su un personaggio del mondo dei fumetti Marvel creato da Dennis O’Neil e John Romita Jr. Il film è diretto da S. J. Clarkson (Orange Is the New Black, Jessica Jones, Anatomy of a Scandal) da una sceneggiatura di Claire Parker e S. J. Clarkson e interpretato da Dakota Johnson, nel ruolo di protagonista, insieme a Sydney Sweeney, Celeste O’Connor, Isabela Merced, Tahar Rahim, Mike Epps, Emma Roberts e Adam Scott. Madame Web sarà nelle sale italiane dal 14 febbraio 2024 prodotto da Sony Pictures e distribuito da Eagle Pictures.

Isabela Merced che sarà Hawkgirl rivela i dettagli sul provino per Superman: Legacy

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Preparatevi a vedere molto di Isabela Merced nei prossimi anni. Dopo aver recitato in Dora e la città d’oro perduta, la vedremo in Madame Web nel ruolo di Araña. Apparirà poi in Alien: Romulus in un ruolo non rivelato, prima di partecipare alla seconda stagione di The Last of Us nel ruolo di Dina, l’interesse romantico di Ellie.

Il tutto culminerà con l’apparizione di Isabela Merced in Superman: Legacy di James Gunn nel ruolo della feroce guerriera Thanagariana, Hawkgirl. Parlando con The Hollywood Reporter, Isabela Merced ha descritto brevemente come è stato il processo di screen test per Superman: Legacy.

Sono stata diretta da [Gunn] durante il provino di [Superman: Legacy], perché ho fatto il provino per questo. Ho avuto modo di fare [il provino] con gli altri compagni di cast, ed è stato davvero bello. È stato molto professionale; è stato quasi come un vero e proprio giorno di riprese“, ha raccontato Merced a THR.

Quindi ho già imparato molto sul suo processo, e quest’uomo… ha il meglio del meglio che lavora per lui e lavorano insieme da così tanto tempo che spetta solo a me rovinare tutto”. L’attrice ha poi aggiunto che si sta impegnando per dare ai fan la versione di Hawkgirl che meritano.

Spero di riuscire a capire e a prendere appunti, di continuare ad allenarmi e di essere in salute durante tutto questo. Allora sarò in grado di dare ai fan la performance che meritano“.

Superman: Legacy, tutto quello che sappiamo sul film

Superman: Legacy, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting, come già detto, ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

“Superman: Legacy è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e giochi”. Superman: Legacy uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.

 

Mark Ruffalo non sarà in Captain America: Brave New World

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Mark Ruffalo non sarà in Captain America: Brave New World

Durante una sessione di domande e risposte sulla sua carriera tenutasi domenica al Santa Barbara International Film Festival, Mark Ruffalo, candidato all’Oscar 2024 per Povere Creature, sembrava aver confermato il ritorno di Hulk in Captain America: Brave New World della Marvel. Alla domanda diretta della moderatrice Anne Thompson, Ruffalo ha annuito e ha detto: “Sì”. “Puoi parlarne?” chiese Thompson. “Sì”, ha detto Ruffalo. “Sarà fantastico!”

Purtroppo, secondo diverse fonti, Ruffalo in realtà non sarà in Brave New World. In occasione dell’intervista quindi, Mark Ruffalo ha pensando che la domanda fosse relativa al “prossimo film Marvel”, non alla sua presenza nel film.

Ciononostante, la risposta di Ruffalo è diventata virale sui social media, soprattutto perché ha contribuito ad alimentare le aspettative diffuse dei fan secondo cui Harrison Ford, che interpreta il presidente Thaddeus “Thunderbolt” Ross nel film accanto al supereroe titolare interpretato da Anthony Mackie, si trasformerà anche in Red Hulk.

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L’equivoco si aggiunge alla leggendaria reputazione di Ruffalo per le gaffe delle pubbliche relazioni legate alla Marvel. Ha accidentalmente spoilerato il finale di Avengers: Infinity War durante un’intervista con “Good Morning America” nel luglio 2017. Ha accidentalmente trasmesso in live streaming i primi 20 minuti di Thor: Ragnarok su Facebook dalla première mondiale del film nel Ottobre 2017. E ha accidentalmente spoilerato il finale di Avengers: Endgame nell’aprile 2019.

Durante la sessione di domande e risposte allo SBIFF, Ruffalo ha parlato a lungo di come ha portato i personaggi di Hulk e il suo mite alter ego Bruce Banner dall’essere in guerra tra loro alla ricerca di un modo per vivere insieme in armonia – un arco narrativo a cui aveva pensato. Dopo che Kevin Feige gli ha chiesto: “Cosa faresti se avessi un film indipendente su Hulk?”, Ruffalo ha spiegato: “Gli ho risposto: ‘Mi piacerebbe trasformarlo da maniaco furioso in personaggio integrato’. E lui ha detto: ‘OK, lo faremo nel corso di quattro film. Non vi daremo mai un “Hulk” autonomo.’” 

Quello che sappiamo sul film Captain America: Brave New World

Captain America: Brave New World riprenderà da dove si è conclusa la serie Disney+ The Falcon and the Winter Soldier, seguendo l’ex Falcon Sam Wilson (Anthony Mackie) dopo aver formalmente assunto il ruolo di Capitan America. Il regista Julius Onah (Luce, The Cloverfield Paradox) ha descritto il film come un “thriller paranoico” e ha confermato che vedrà il ritorno del Leader (Tim Blake Nelson), che ha iniziato la sua trasformazione radioattiva alla fine de L’incredibile Hulk del 2008.

Secondo quanto riferito, la star di Alita: Angelo della Battaglia Rosa Salazar interpreta la cattiva Diamondback. Nonostante dunque avrà degli elementi al di fuori della natura umana, il film riporterà il Marvel Cinematic Universe su una dimensione più terrestre e realista, come già fatto anche dai precedenti film dedicati a Captain America. Ad ora, Captain America: Brave New World è indicato come uno dei titoli più importanti della Fase 5.

Lisa, membro delle Blackpink, si unisce al cast di The White Lotus 3

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Lisa, membro delle Blackpink, si è unita al cast della terza stagione di The White Lotus, lo apprendiamo da Variety. La pop star verrà accreditata con il suo nome, Lalisa Manobal, nella terza stagione della serie di successo della HBO. Come per tutti i casting della terza stagione, il suo ruolo è stato tenuto nascosto. La produzione di The White Lotus inizierà a febbraio a Koh Samui, Phuket e dintorni, e Bangkok, Tailandia. I dettagli esatti della trama sono tenuti nascosti, a parte il fatto che questa stagione seguirà un nuovo gruppo di ospiti in una proprietà del resort White Lotus.

L’ampio cast comprende già: Leslie Bibb, Dom Hetrakul, Jason Isaacs, Michelle Monaghan, Parker Posey, Tayme Thapthimthong, Christian Friedel, Morgana O’Reilly, Lek Patravadi, Shalini Peiris, Carrie Coon, Francesca Corney, Nicholas Duvernay, Arnas Fedaravičius, Natasha Rothwell, Walton Goggins, Patrick Schwarzenegger, Aimee Lou Wood, Sarah Catherine Hook e Sam Nivola.

Il ruolo di Manobal in The White Lotus segnerà il suo debutto come attrice. Al momento è il secondo membro delle Blackpink ad apparire in una serie della HBO. Jennie (accreditata come Jennie Ruby Jane) ha fatto il suo debutto come attrice nel film drammatico The Idol, presentato in anteprima nel giugno 2023.

Blackpink, formato da Jisoo, Jennie, Rosé e Lisa, è uno dei gruppi musicali più famosi al mondo. Hanno debuttato nell’agosto 2016 con il singolo album “Square One” sotto la YG Entertainment. Il loro singolo “Boombayah” ha raggiunto il primo posto nella classifica Billboard World Digital Songs, stabilendo il record come video musicale di debutto più visto di un gruppo coreano. Sono diventate il gruppo K-pop femminile più alto in classifica nella Billboard Hot 100 con “Ddu-Du Ddu Du”, raggiungendo il numero 55, e sono state il primo gruppo femminile K-pop ad entrare e in cima alla classifica degli artisti emergenti di Billboard. Il gruppo ha successivamente collaborato con artisti come Dua Lipa, Lady Gaga, Cardi B e Selena Gomez.

Quando inizia la produzione della terza stagione di The White Lotus?

La produzione della terza stagione di The White Lotus inizierà il mese prossimo e le riprese si svolgeranno a Bangkok, Phuket e Ko Samui. Per quanto riguarda la storia, al momento non si sa molto della trama della terza stagione di The White Lotus.

The White Lotusè stato un successo per la HBO. La prima stagione, girata alle Hawaii, ha ricevuto 11 nomination ai 74° Primetime Emmy Awards, vincendone cinque, tra cui Outstanding Limited or Anthology Series. La seconda stagione, girata in Italia, ha ottenuto 12 nomination ai 75° Primetime Emmy Awards, con la vittoria di Jennifer Coolidge come miglior attrice non protagonista in una serie drammatica.

Road to Oscar 2024: il Miglior film d’animazione

Road to Oscar 2024: il Miglior film d’animazione

Il conto alla rovescia è finalmente partito. E dopo l’annuncio delle nomination avvenuto in data 23 gennaio, l’attesa per la notte degli Oscar 2024, prevista tra il 10 e l’11 marzo, cresce sempre di più. Molti sono i titoli che si contenderanno le numerose e ambite statuette, ma solo cinque si contenderanno il premio a Miglior Film d’Animazione di quest’anno: Il ragazzo e l’airone, Spider-Man: Across the Spider-Verse, Elemental, Nimona e Il mio amico robot.

Anche quest’anno la cinquina porta su schermo una grande varietà di temi, narrazioni e scelte estetiche. Una varietà che proviamo ora a ripercorrere, analizzando singolarmente ogni pellicola e provando a capire quale, tra le candidate, sia la grande favorita per il premio finale.

Il ragazzo e l’airone di Hayao Miyazaki

Inutile nascondersi. Il grande favorito per la vittoria come Migliore Film d’animazione alla prossima cerimonia Oscar è senza alcun dubbio Il ragazzo e l’airone, di Hayao Miyazaki. Il film dello storico regista giapponese, che nel 2013 aveva annunciato il ritiro dopo l’uscita di Si alza il vento, rappresenta dunque un inatteso ritorno dietro alla macchina da presa. Un ritorno con cui l’autore ha voluto raccontare parte della propria vita e della propria infanzia. La mirabolante avventura di Mahito Maki, rimasto orfano della madre e chiamato a immergersi in un mondo incantato alla ricerca del senso della vita, è infatti modellata sulle vicende del Miyazaki bambino e rappresenta una via simbolica attraverso cui il cineasta racconta i tentativi di comprendere il mondo per imparare a migliorarlo.

Prodotto da Toshio Suzuki e distribuito in Italia grazie a Lucky Red, il film ha entusiasmato la critica, ottenendo il 97% di gradimento su Rotten Tomatoes e il voto medio di 91 su 100 sul sito Metacritic. L’apprezzamento da parte del pubblico, specie nel nostro Paese, ha inoltre raggiunto livelli record, segnalando Il ragazzo e l’airone come il film di Miyazaki di maggior successo in Italia. E da non sottovalutare è anche la sua vera e propria incetta di premi, coronata – in particolare – dal titolo di Miglior Film d’animazione ottenuto al New York Film Critics Circle e nella cerimonia dei Golden Globe tenutasi in data 8 gennaio; e che di fatto designa un’ideale pole position in occasione del prossimo 10 marzo.

Spider-Man: Across the Spider-Verse di Joaquim Dos Santos, Kemp Powers e Justin K. Thompson

A dare battaglia a Il ragazzo e l’airone sarà Spider-Man: Across the Spider-Verse, film diretto da Joaquim Dos Santos, Kemp Powers e Justin K. Thompson e secondo capitolo di un’ideale trilogia dedicata a Miles Morales, iniziata nel 2018 con Spider-Man – Un nuovo universo e destinata a concludersi con Beyond the Spiderverse. Prodotto da Sony Pictures Animation e Marvel Entertainment il film prosegue dunque la narrazione delle avventure del giovane Miles, raccontandone il ricongiungimento con Gwen Stacy e il successivo viaggio multiversale, che segna una tappa fondamentale della sua crescita e presa di consapevolezza.

Elogiato per l’incredibile e già iconico stile grafico, il film può anche contare su una formidabile colonna sonora intitolata Metro Boomin Presents Spider-Man: Across the Spider-Verse, che comprende tracce di grandi nomi del panorama musicale quali Lil Wayne, Offset, Wizkid, A Boogie wit da Hoodie, JID, 21 Savage, 2 Chainz e Nav.

Altro grande successo di pubblico e critica, il film, da un budget di 100 milioni, ha guadagnato la bellezza di 690 milioni di dollari, ottenendo un punteggio di 96% sull’aggregatore di Rotten Tomatoes. Così come va sottolineato il grande risultato registrato in casa Sony, dove rappresenta il maggior guadagno della storia nella categoria dei Film d’animazione.

Inoltre, il recente trionfo ai  Critics’ Choice Movie Awards e ai National Board of Review Awards sono forse il miglior biglietto da visita in vista degli Oscar.

Elemental di Peter Sohn

Elemental Wade e EmberNon poteva certo mancare un rappresentante di una delle tre case d’animazione più importanti. Ed Elemental, film di Peter Sohn prodotto da Pixar Animation Studios è stato l’unico a meritare tale prestigio. Basato su alcuni elementi fondanti della biografia del regista – “I miei genitori sono immigrati negli Stati Uniti dalla Corea all’inizio degli anni Settanta, lì hanno aperto un negozio di alimentari nel Bronx. Eravamo una delle tante famiglie che si erano avventurate in una nuova terra con sogni e speranze, in un unico crocevia di culture, lingue e piccoli bellissimi quartieri” – il film è stato accolto in maniera abbastanza buona da parte della critica, come dimostra il 73% di gradimento espresso su Rotten Tomatoes.

Decisamente più netto invece l’apprezzamento del pubblico, con un CinemaScore livello A che, sebbene non sia stato supportato da un clamoroso successo al botteghino (nonostante un buon incasso di quasi 500 milioni) ha fatto però registrare un record su Disney+ – diventando il miglior esordio del 2023.

La storia di amicizia e amore tra Ember e Wade, appartenenti alle opposte “fazioni” di fuoco e acqua – nonché la riflessione su razzismo, inclusività e immigrazione ad essa strettamente connessa – è stata con ogni probabilità la ragione che ha convinto l’Academy della bontà dell’operazione.

Difficilmente Elemental potrà avere la meglio sui colleghi favoriti della categoria, ma la targa Pixar è comunque un elemento da tenere in debita considerazione e che non può essere sottovalutato.

Nimona di Nick Bruno e Troy Quane

NimonaAll’interno della lista dei 5 competitors per aggiudicarsi la prestigiosa statuetta troviamo anche il nome di Nimona, pellicola animata diretta da Nick Bruno e Troy Quane. Prodotto da Annapurna Pictures a seguito di diversi passaggi del testimone – iniziati nel 2015 con l’acquisizione dei diritti da parte di 20th Century Animation, il coinvolgimento di The Walt Diney Company e infine l’approdo ad Annapurna – il film è l’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo grafico di ND Stevenson e, dopo una distribuzione limitata in sala avvenuta il 23 giugno 2023, è stato distribuito da Netflix a partire dalla settimana successiva.

Nimona, che racconta la storia di una adolescente mutaforma che si trova coinvolta nelle avventure di un cavaliere, incastrato per un crimine mai commesso e costretto a chiedere aiuto a una delle sue potenziali vittime, è una storia che tratta i temi della diversità e dell’inclusività. Forse anche per questo il film, comunque già candidato a 9 Annie Award e ai Critics’ Choice Movie Awards, ha saputo conquistare il cuore dell’Academy.

Il film è stato accolto in modo particolarmente positivo anche dalla stampa oltreoceano, come l’indice di gradimento al 94% su Rotten Tomatoes (con un voto medio di 7,9) può facilmente dimostrare. Inoltre, il 7,5 registrato su IMDB rappresenta un segnale importante anche a livello di apprezzamento pubblico.

Il mio amico robot di Pablo Berger

La Manhattan degli anni Ottanta è invece la cornice all’interno della quale si svolgono gli eventi di Il mio amico robot (qui la recensione), ultimo componente della cinquina da Oscar di questa edizione 2024. Prodotto da Arcadia Motion Pictures e diretto da Pablo Berger – da un soggetto di Sara Varon e dalla sceneggiatura dello stesso Berger – il film racconta del sentimento di inseparabile amicizia che lega DOG, un cane solitario di New York, e il robot da lui costruito. 100 minuti di pura avventura che, tra cameratismo e necessarie separazioni, sono destinati a mettere alla prova i due compagni.

Favola spensierata, ma anche storia di evoluzione dell’amicizia, Il mio amico robot è una pellicola che dalla leggerezza di fondo che anima il materiale narrativo trae la forza per scandagliare anche emozioni più profonde, come il sentimento di sconforto che deriva dell’abbandono e dalla perdita. E pur essendo il candidato più debole al premio finale, insieme con Nimona, vanta la partecipazione al 76esimo Festival di Cannes e il premio per miglior film ottenuto al Festival Internazionale del Film d’Animazione di Annecy.

Oltre a ciò, ricordiamo i due Gaudì Award ricevuti – tra i quali il riconoscimento per la colonna sonora ad Alfonso Vilallonga – e l’ottimo responso di pubblico e critica riscontrabile da IMDB (dove ha una media voto di 7,6) e Rotten Tomatoes (con sole 15 recensioni, ma tutte estremamente positive).

Chi vincerà?

Il ragazzo e l'airone (The Boy and the Heron)L’appuntamento è dunque fissato per la nottata tra il 10 e l’11 marzo, al solito Dolby Theatre, per la 96esima edizione dei prestigiosi Academy Awards. E, come abbiamo già sottolineato, l’attesa per la scoperta del vincitore cresce di giorno in giorno. Ma quali sono le nostre previsioni? Quale film, tra i 5 candidati, ha maggiori possibilità di portare a casa l’ambita statuetta?

Come già abbiamo anticipato il favorito dell’edizione corrente sembra essere Il ragazzo e l’airone di Hayao Miyazaki. Un film che è una sorta di testamento artistico di uno dei registi più iconici del mondo animato giapponese e internazionale. E che dunque, oltre allo smisurato valore artistico, porta con sè l’idea di un intero percorso ormai alle battute finali. Spider-Man: Across the Spider-Verse sembra essere l’unico vero rivale del cartone nipponico. La sola pellicola che possa davvero rompere le uova nel paniere di Miyazaki. Tuttavia, sebbene vi sia più di una buona ragione per consegnare il premio nelle mani di Sony, la divisione a metà del film – che troverà per l’appunto una sua conclusione solo nel prossimo Beyond the Spider-Verse – potrebbe far propendere l’Academy a premiare Il ragazzo e l’airone, con la consapevolezza di poter “rimediare” in occasione del terzo capitolo dedicato a Miles Morales. Tutto però è ancora in gioco. Non resta che attendere e godersi una nottata da Oscar.

Fast & Furious 5: trama, cast e auto nel film con Vin Diesel

Fast & Furious 5: trama, cast e auto nel film con Vin Diesel

Da quando si sono accesi i motori di Fast & Furious, nel lontano 2001, la saga è cresciuta film dopo film, arrivando ad essere uno dei franchise più redditizi della storia del cinema. Inizialmente incentrata sulle corse d’auto, la serie ha progressivamente mutato le proprie caratteristiche. Film dopo film si sono infatti aggiunti elementi che l’accomunano sempre di più ai fortunati filoni di film action e di spionaggio. Ormai iconica, la saga ha negli anni visto crescere l’apprezzamento del pubblico. Questo attende infatti come un vero e proprio evento l’uscita di ogni nuovo capitolo. Tra i più apprezzati si annovera Fast & Furious 5 (qui la recensione), uscito al cinema nel 2011 per la regia di Justin Lin.

Ormai iconica, la saga ha negli anni visto crescere l’apprezzamento del pubblico, il quale attende come un vero e proprio evento l’uscita di ogni nuovo capitolo. Dal primo capitolo, che guadagnò poco più di 200 milioni, si è infatti passati con gli ultimi titoli ad incassi che superano il miliardo. Ad oggi, la saga vanta un incasso complessivo di quasi 6 miliardi di dollari. Come già accaduto, inoltre, anche questo quinto capitolo ha visto l’ingresso di personaggi inediti, interpretati da grandi attori hollywoodiani sempre più attratti dall’indiscutibile fascino che ormai la saga può vantare. Questo quinto capitolo diede così nuovo lustro alla saga, affermandosi come uno dei suoi maggiori successi.

Con un budget di 125 milioni di dollari, questo arrivò a guadagnarne circa 626 a livello globale. A partire da Fast & Furious 5, inoltre, si introduce la tanta adrenalina in più che caratterizzerà anche i successivi film. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Fast & Furious 5 cast

La trama di Fast & Furious 5

Il quinto film della saga si apre con Brian O’Connor intento a lasciare il ruolo di poliziotto per aiutare l’amico Dominic Toretto ad evadere di prigione. Insieme a Mia Toretto, i due si rifugiano poi a Rio de Janeiro, in casa di un amico di vecchia data. Questi, in cambio dell’ospitalità, propone loro un colpo facile e dal gran guadagno. Si tratta di rubare alcuni automobili di lusso insieme ad un gruppo di malviventi locali. Dominic, Brian e Mia, capiranno però ben presto di essere caduti in una trappola particolarmente pericolosa, che li porterà ad essere incolpati della morte di alcuni agenti DEA.

Tale evento porta l’infallibile agente Luke Hobbs a mettersi sulle tracce della banda di Toretto. Insieme alla collega Elena Neves intraprenderà dunque la propria caccia, con l’obiettivo di consegnare i criminali alla giustizia. Per potersi salvare da quella situazione, Dominic, Brian e Mia dovranno riuscire a dimostrare la colpevolezza del criminale Hernan Reyes, entrando in possesso prima di lui di un chip contenente una serie di dati relativi ai traffici illegali, i quali valgono milioni di dollari. Avranno però bisogno di ricomporre la squadra per poter portare a termine la loro missione. Per dimostrare la loro innocenza, però, dovranno riuscire anche a convincere di questa il temibile Hobbs.

Fast & Furious 5: il cast e i personaggi del film

Ancora una volta il protagonista assoluto è Vin Diesel, nei panni dell’ormai iconico Dominic Toretto. Come sempre, l’attore ha sfoggiato anche in questo caso un’invidiabile forma fisica, che gli ha permesso di prendere personalmente parte a molte delle più spericolate sequenze del film. Paul Walker torna invece a vestire i panni di Brian O’Connor. Per l’occasione, egli si è allenato in particolare nell’attività del parkour, eseguendo molte delle acrobazie più spericolate senza l’uso di controfigure. Tyrese Gibson è Roman Pearce e Jordana Brewster interpreta Mia Toretto. Sung Kang ricopre il ruolo di Han Seoul-Oh, mentre Matt Schulze è Vince. Tego Calderon interpreta Tego Leo, e Don Omar è Rico Santos.

A partire da questo film viene introdotto il personaggio di Luke Hobbs. Su suggerimento di una fan che aveva affermato di voler vedere recitare insieme Diesel e Dwayne Johnson, quest’ultimo finì con l’ottenere la parte. L’attore, già noto per il suo possente fisico, si è sottoposto ad un allenamento ancor più massiccio e intensivo, così da raggiungere una forma fisica mai avuta prima. L’attrice Elsa Pataky interpreta invece l’agente Elena Neves, ruolo per cui si è a sua volta preparata seguendo un addestramento speciale e imparando a maneggiare le armi. L’attore Joaquim de Almeida era invece incerto sull’accettare il ruolo del villain Hernan Reyes, temendo di venire identificato solo con tale tipologia di ruolo. Dopo una conversazione con il regista decise però di accettare.

Fast & Furious 5 auto

Fast & Furious 5: le auto presenti nel film

Come al solito, in Fast & Furious 5 sono presenti numerose spettacolari auto, usate talvolta come semplice mezzo di lusso, talvolta come “strumento” per incredibili acrobazie. Insomma, anche in questo quinto capitolo della saga le macchine sono le grandi protagoniste e di seguito si riporta un elenco di alcuni dei modelli che presenti nel film e l’utilizzo che di esse si fa:

  • Blindato Gurkha LAPV su chassis Ford F550 (Mezzo corazzato di Luke Hobbs)
  • BMW Serie 5 E39 1995 (guidata da un uomo di Reyes durante la rapina al primo deposito)
  • Chevrolet Corvette Stingray Grand Sport del 1965 (Terza ed ultima auto scesa dal treno, al volante Dom, finirà in un fiume qualche secondo dopo.)
  • Opel Meriva (taxi che porta Roman alla “base operativa”)
  • De Tomaso Pantera GTS (Prima auto scesa dal treno, al volante Vince)
  • Dodge Challenger SRT8 2010 Widebody (Auto di Dom nella scena finale)
  • Dodge Charger 1970 (scena dell’evasione, guidata da Brian e poi da Dom all’arrivo a Rio, verrà distrutta dal blindato dell’agente Luke Hobbs)
  • Dodge Charger SRT8 (presenti a decine, la maggior parte sono della Polizia, due sono quelle che trainano la cassaforte e molte sono state distrutte)
  • Dodge Ram (degli uomini di Reyes. Una danneggiata durante l’imboscata a Hobbs, l’altra distrutta dalla cassaforte lanciata da Dom)
  • Ducati Streetfighter (Guidata da Gisele Yashar quando arriva alla “base operativa”)
  • Ford Econoline 1983 (guidato da Tego e Rico durante le operazioni di tallonamento degli uomini e dei soldi di Reyes e da Gisele Yashar durante il furto delle Dodge Charger SRT8 dalla centrale di polizia)
  • Ford Galaxie 1963 (guidata da Tej Parker quando arriva alla “base operativa”)
  • Ford Maverick 1973 (guidata da Han durante le operazioni di tallonamento degli uomini e dei soldi di Reyes)
  • Ford GT40 1964 (Seconda auto scesa dal treno, al volante Mia. Con un chip installato nell’impianto stereo, viene smontata da Dom e Brian e rimontata dalla squadra di Luke Hobbs)
  • GMC Yukon 2500 (Sono i due fuoristrada che accompagnano il blindato di Luke Hobbs, entrambi distrutti)
  • Honda NSX (scena dell’evasione, guidata da Mia Toretto)
  • Koenigsegg CCXR Edition (Sono due, di Roman Pearce e Tej Parker nelle scene finali del film)
  • Lexus LFA (Guidata da Han nelle scene finali)
  • Nissan 370Z (Una delle auto usate per i test contro le telecamere di sorveglianza)
  • Nissan GT-R (L’auto di Brian nella scena finale)

Il trailer di Fast & Furious 5 e dove vedere il film in streaming e in TV

Per gli appassionati della saga è possibile fruire di Fast & Furious 5 grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV, Now, Infinity+, Netflix e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 12 febbraio alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Fonte: IMDb

Jennifer Lopez racconta This is me… Now: “Abbiamo creato qualcosa di emozionante e insieme reale”

This Is Me… Now rappresenta per Jennifer Lopez qualcosa di diverso rispetto a quanto fatto in precedenza. Diretto da Dave Meyers, questo film-concerto si rivela un concentrato di musical e vicenda autobiografica che strizza l’occhio alla storia gloriosa di questo genere. In arrivo su Prime Video il prossimo 16 febbraio, il progetto ci è stato raccontato con grande sincerità dalla sua sceneggiatrice, produttrice e ovviamente carismatica protagonista.

Questo progetto è differente da qualsiasi cosa lei abbia fatto in precedenza. Come ha avuto l’idea di trasformare l’album in un film? E perché proprio ora?

Sono molto fiera di averlo fatto a questo punto della mia vita. Si tratta di un’idea ispirata da momenti molto personali. Questa storia possiede qualcosa che va oltre la musica, e volevo esprimerlo. Sentivo di non poterlo fare con la formula classica del video musicale, di un promo o delle solite altre forme. Sentivo che c’era un messaggio più grande. Così ho chiamato il regista Dave Meyers abbiamo iniziato a parlarne, gli ho fatto ascoltare alcune canzoni e gli ho detto che volevo farne qualcosa di diverso, ma non sapevo ancora cosa, e questo è il motivo per cui abbiamo creato qualcosa che non è mai stato fatto in precedenza, che non può essere inquadrato in una categoria specifica. Dopo alcuni giorni di incontri emotivamente stremanti Dave mi ha detto: “Questa è la storia che mi hai raccontato, questo è ciò che dovremmo farne.” Così abbiamo iniziato a metterlo su carta, e allo stesso tempo descriverlo ad alcune persone. Non l’hanno davvero capito, così abbiamo dovuto scrivere una sceneggiatura in modo che lo capissero.

I fan di Jennifer Lopez e gli spettatori in generale lo percepiranno come un film personale, una versione drammatizzata della sua storia. Come ha organizzato finzione e realtà in This Is Me… Now?

Non c’è un progetto in cui sia stata coinvolta in cui non ho messo qualcosa della mia vita, delle esperienze personali. Come artista devi fidarti della tua esperienza o di quelle di coloro che ti circondano. Questo film possiede questa qualità, arriva in un momento di svolta nella mia vita, come donna e come artista, ho potuto finalmente guardarmi indietro e vedere le cose in cui sono riuscita, mettere quello che sapevo di me stessa nella storia. Ci sono parti fortemente autobiografiche e altre che invece riflettono gli stati d’animo provocati da cose che sono successe. This Is Me… Now è un film vero e onesto, anche quando ci siamo presi alcune licenze per favorire la narrazione drammatica. È un mix di sincerità e voglia di fantasticare, di essere surreali. Abbiamo creato qualcosa di emozionante e insieme reale.

this is me now intervista Jennifer Lopez

Quali musical l’hanno ispirata nella preparazione di This Is Me… Now?

Ogni musical che abbia mai visto, sono una grande fan di questo genere. Mia madre lo era e praticamente ci sono cresciuta. Ma anche crescere negli anni ‘80 e ‘90 con MTV e tutti quegli incredibili video musicali realizzati all’epoca. Rifacendoci a tutto questo siamo stati capaci di creare qualcosa di unico. Funny Girl, West Side Story, The Music Man, tutti i film della Disney che abbia mai visto che contengono canzoni. Ma anche tutti i film drammatici con cui sono cresciuta. Al giorno d’oggi ci sono molti video fatti con un budget minimo e girati con un iPhone, è un tipo differente di produzione artistica. Crescendo però nella Golden Age dei video e del cinema, puoi vedere che c’era un diverso tipo di immaginazione, qualcosa che volevo riprodurre. Dave Meyers si è rivelato il partner ideale perché possiede un genio visivo epico: quello che ha creato con questo film, trasformando tutte le scene in green screen nello spettacolo che potete vedere, è qualcosa di miracoloso. Avevamo un budget adeguato ma non i 50, 60 milioni di dollari che invece sembrano essere stati spesi per gli effetti speciali di This Is Me… Now.

Jennifer Lopez racconta This is me… Now

Cosa può invece raccontare delle coreografie dei vari numeri musicali?

Sono tutte differenti tra loro, ognuna è stata tratta come un piccolo  film indipendente. Ogni canzone ha una personalità diversa, cosĩ mi sono affidata a diversi coreografi che ritenevamo adatti per i vari toni delle canzoni. C’è un tributo a Cantando sotto la pioggia che mi preoccupava davvero perché volevo farlo in maniera maggiormente contemporanea ma non avevo mai ballato in quello stile, più vicino alla ballata classica. Ero molto nervosa a riguardo. Ho lavorato con una coreografa fantastica, Tessa, che mi ha fatto capire come la cosa importante era sentire l’emozione del ballo e lasciare che il corpo reagisse ad essa. Ha fatto un lavoro magnifico sia con me che con la coreografia, è uno dei miei momenti preferiti del film.

Quale è stata la sfida maggiore nel mettere in piedi un progetto come This is Me…Now?

Tutto è stato una sfida. Prima di tutto far capire alla gente cosa intendevamo fare. I conigli al computer e tutti gli effetti speciali sono stati realizzati a tempo di record. Lo stesso vale per le prove. Abbiamo avuto un coreografo che ha dovuto lasciarci per preparare il Super Bowl, abbiamo dovuto trovare un sostituto in tempi brevissimi. Anche scrivere la sceneggiatura è stata una sfida. Ogni momento in cui siamo sentiti ad un punto morto l’abbiamo preso come una sfida ulteriore per elevare la qualità del progetto, anche quando non pensavamo di poterlo fare.

Senza fare spoiler, come Jennifer Lopez è riuscita ad avere così tanti attori famosi nei vari cameo contenuti nel film?

Anche quella è stata una sfida. Molti sono venuti nello stesso giorno, abbiamo dovuto girare la sequenza improvvisando e adoperando tutti i mezzi che avevamo a disposizione. Allo stesso tempo dovevamo riscrivere i dialoghi per adattarli alla loro personalità o al modo di recitare. Molti di loro sono amici intimi, non posso che ringraziarli per lo sforzo che hanno fatto. Devo ammettere che non tutti hanno capito perfettamente cosa stessero facendo, con quei costumi strani e il green screen. “Fidati di me, andrà tutto bene, non ti farei mai sembrare pazzo” dicevo loro, anche se alla fine un po’ pazzi lo sembrano… Ma alla fine tutto è andato bene, hanno visto il film e ne sono rimasti entusiasti.

Come vede This Is Me… Now inserirsi nel suo percorso? Rappresenta un momento di evoluzione di Jennifer Lopez come artista?

Di solito non scrivo sceneggiature, non è il mio lavoro. Invece Ben mi ha detto: “Guarda che invece lo fai. Inizia a prenderci confidenza”. Sento che in qualche modo questo film chiude un viaggio di vent’anni, un sacco di dubbi che avevo sull’amore e sul mio essere un’inguaribile romantica. Allo stesso tempo mostra cosa significhi entrare in una fase della tua vita più salutare, in cui ti accetti maggiormente. Il film mostra che ci sono stati momenti duri che non volevo condividere, tenere per me stessa. Poi ho sviluppato la fiducia nell’essere vulnerabile, di ammettere certe cose di fronte al mondo. Mi ha messo a mio agio con me stessa, mi ha reso più forte. Adesso posso iniziare una nuova fase della mia vita, come artista ed essere umano, un nuovo capitolo tutto per me. Oggi mi sento libera di esprimermi in maniere diverse. E ne sono eccitata.

Un altro Ferragosto: trailer del nuovo film di Paolo Virzì

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Un altro Ferragosto: trailer del nuovo film di Paolo Virzì

È disponibile il Trailer Ufficiale di Un altro Ferragosto, il nuovo film di Paolo Virzì, prodotto da Lotus Production, una società Leone Film Group con Rai Cinema, in associazione con Tenderstories, e distribuito da 01 Distribution, al cinema dal 7 marzo.

Seguito dell’acclamato Ferie d’Agosto del 1996, film cult che valse a Paolo Virzì il David di Donatello come Miglior Film, Un altro Ferragosto vede il ritorno a Ventotene delle due famiglie di villeggianti, i Molino e i Mazzalupi.

Paolo Virzì dirige un cast stellare composto da Silvio Orlando, Sabrina Ferilli, Christian De Sica, Laura Morante, Andrea Carpenzano, Vinicio Marchioni,, Anna Ferraioli Ravel, con la partecipazione di Emanuela Fanelli, Rocco Papaleo, Paola Tiziana Cruciani, Agnese Claisse.

E che vede tra gli altri interpreti: Gigio Alberti, Claudia Della Seta, Lorenzo Fantastichini, Liliana Fiorelli, Raffaella Lebboroni, Milena Mancini, Maria Laura Rondanini, Ema Stokholma, Lele Vannoli, Silvio Vannucci.

Gli attori di “Ferie d’Agosto” durante le riprese del nuovo film di Virzì, hanno fatto un tuffo nel passato, per raccontare quell’esperienza speciale, fatta di risate e serate in compagnia. I loro ricordi sono stati racchiusi in un video.

La trama di Un altro Ferragosto

In una sera d’agosto del 1996, nella casa di Ventotene dove il giornalista Sandro Molino trascorreva le vacanze, la sua compagna Cecilia gli rivelò di essere incinta. Oggi Altiero Molino è un ventiseienne imprenditore digitale e torna a Ventotene col marito fotomodello per radunare i vecchi amici intorno al padre malandato e regalargli un’ultima vacanza. Non si aspettava di trovare l’isola in fermento per il matrimonio di Sabry Mazzalupi col suo fidanzato Cesare: la ragazzina goffa figlia del bottegaio romano Ruggero, è diventata una celebrità del web e le sue nozze sono un evento mondano che attira i media e anche misteriosi emissari del nuovo potere politico. Due tribù di villeggianti, due Italie apparentemente inconciliabili, destinate ad incontrarsi di nuovo a Ferragosto, per una sfida stavolta definitiva.

Nell – Rinnegata: annunciata la data di uscita su Disney+

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Nell – Rinnegata: annunciata la data di uscita su Disney+

In occasione del Television Critics Association Winter Press Tour di Los Angeles, Disney+ ha annunciato che la serie originale Nell – Rinnegata debutterà con tutti gli episodi il 29 marzo in esclusiva su Disney+. La serie originale, composta da otto episodi, è scritta e creata dalla sceneggiatrice vincitrice del premio BAFTA Sally Wainwright (Happy Valley) e diretta dal regista Ben Taylor (Sex Education).

Nell Jackson, una giovane donna scaltra e coraggiosa, si ritrova incastrata per un omicidio e diventa inaspettatamente la più famosa fuorilegge dell’Inghilterra del XVIII secolo. Ma quando appare uno spirito magico chiamato Billy Blind, Nell capisce che il suo destino è più grande di quanto avesse mai immaginato.

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Nell – Rinnegata è interpretato da Louisa Harland (Derry Girls) nel ruolo principale di “Nell Jackson” con Frank Dillane nei panni di “Charles Devereux”, Alice Kremelberg in quelli di “Sofia Wilmot”, Ényì Okoronkwo nel ruolo di “Rasselas”, Jake Dunn in quello di “Thomas Blancheford”, Bo Bragason nei panni di “Roxy Trotter”, Florence Keen nel ruolo di “George Trotter”; Nick Mohammed è “Billy Blind”, Joely Richardson interpreta “Lady Eularia Moggerhangar” e Adrian Lester “Robert Hennessey, Conte di Poynton”. Inoltre, Pip Torrens interpreta “Lord Blancheford” e Craig Parkinson è “Sam Trotter”.

Nell – Rinnegata è prodotta da Lookout Point. I produttori esecutivi sono Sally Wainwright, Ben Taylor, Faith Penhale, Will Johnston e Louise Mutter per Lookout Point e Johanna Devereaux per Disney+. Anche Amanda Brotchie (Gentleman Jack – Nessuna mi ha mai detto di no) e MJ Delaney (Ted Lasso) dirigono gli episodi. Jon Jennings è produttore della serie e Stella Merz è produttrice.

Nata per te: la vera storia dietro il film

Nata per te: la vera storia dietro il film

Uno dei tanti temi su cui in Italia ancora c’è molto da discutere è quello delle adozioni. Un tema difficile, delicato, in quanto coinvolge bambini spesso appena nati bisognosi di amore e protezioni. La questione si complica quando si parla di adozioni da parte di coppie o singoli di orientamento sessuale diverso dall’eterosessualità. Su questa questione si è spesso speso Luca Trapanese, molto attivo nel social e sensibilizzatore di tale dinamiche attraverso la propria vicenda personale. Una storia, la sua, ora trasformata in film grazie a Nata per te, diretto nel 2023 dal regista Fabio Mollo, che aveva già realizzato un film di simile argomento nel 2017, Il padre d’Italia.

Egli, a partire dall’autobiografia di Trapanese, dirige ora una commovente storia d’amore e di paternità, focalizzandosi in particolar modo sulla lotta forsennata di un uomo che a tutti i costi vuole essere padre e per riuscirci sfiderà una legge vecchia e non al passo con la varietà di espressioni e orientamenti che caratterizza l’attuale società. Il film non vuole però tanto essere un’opera politica quanto, appunto, espressione di quel senso di genitorialità proprio di certi individui e su come questa “vocazione” possa presentarsi nei momenti e nei modi più imprevisti.

Nata per te è dunque un film di grande sensibilità che mira a rendere ulteriormente nota una vicenda a lieto fine, con la consapevolezza che ce ne sono tante simili ancora in attesa di una conclusione. Motivo per cui è bene continuare a riflettere su tale importante tematica. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama e il cast di Nata per te

Protagonisti del film sono Luca e Alba, un uomo e una bambina che hanno disperatamente bisogno l’uno dell’altra, anche se il mondo intorno a loro non sembra ancora pronto a vederli insieme. Il tribunale di Napoli è infatti alla ricerca di una famiglia per Alba, che ha la sindrome di down e, appena nata, è stata abbandonata in ospedale. Luca, single, omosessuale, cattolico, da sempre mosso da un forte desiderio di paternità, lotta allora per ottenere l’affidamento di Alba, ma il suo non rientrare nel concetto di “famiglia tradizionale” renderà la cosa più difficile del previsto, mettendo in evidenza le perversioni di un sistema incapace di tutelare la vita.

Ad interpretare Luca vi è l’attore Pierluigi Gigante, già visto nella serie Gomorra e ora alla sua prima prova da protagonista. Accanto a lui, nel ruolo dell’avvocatessa Teresa Ranieri vi è l’attrice Teresa Saponangelo, nota per aver recentemente vinto il David di Donatello come Miglior attrice non protagonista per È stata la mano di Dio. L’attrice Barbora Bobulova interpreta invece la giudice Livia Gianfelici, incaricata di prendere una decisione sul caso di Luca. Completano il cast Alessandro Piavani nel ruolo di Lorenzo, compagno di Luca, e Antonia Truppo in quelli dell’infermiera Nunzia. Iaia Forte interpreta Antonia, madre di Luca, mentre Silvio Minichiello è Luca Trapanese giovane.

Nata per te cast

 

La storia vera dietro Nata per te

Come anticipato, il film è tratto dall’omonimo libro di Luca Trapanese e si ispira alla storia da lui narrata su come ha combattuto una lunga battaglia legale per ottenere l’affidamento di Alba, una neonata con sindrome di Down, abbandonata in ospedale subito dopo il parto. È il 2017 quando ciò accade, a Napoli. Luca, che da tempo collabora con un’associazione che aiuta persone con disabilità, desidera da tempo diventare padre e di fronte ad un tribunale che reputa prioritarie le adozioni per coppie eterosessuali, accetta di poter diventare il genitore adottivo di un bambino con “problematiche”. Venuto a conoscenza del caso di Alba, si fa avanti per poterla adottare.

Il suo orientamento omosessuale e il fatto che sia single sembra però porlo in fondo alla lista, mentre tutte le altre coppie “tradizionali” a cui Alba viene proposta continuano a rifiutarla. Aiutato da un’avvocatessa, Luca riesce poi ad ottenere prima l’affidamento temporaneo, poi confermato in adozione nel 2018. Alba può così acquisire il cognome Trapanese e Luca diventa il primo uomo gay single ad adottare una bambina in Italia. Il suo caso diventa subito oggetto di interessa da parte dei media nazionali e internazionali e Luca sceglie infine di farsi portavoce di chi vive quotidianamente difficoltà come quelle da lui vissute, cercando dunque di sensibilizzare verso una maggiore apertura sul tema delle adozioni.

Il trailer di Nata per te e dove vederlo in streaming e in TV

Il film è presente nel palinsesto televisivo di lunedì 12 febbraio alle ore 21:15 sul canale Sky Cinema 1. In alternativa, è possibile fruire di Nata per te grazie alla sua presenza sulla piattaforma Now, alla quale basta accedere (o sottoscrivere un abbonamento qualora non già fatto) e selezionare il film dall’ampio catalogo a disposizione.

Rivelata la data di uscita di Star Wars: The Acolyte

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Rivelata la data di uscita di Star Wars: The Acolyte

Secondo Collider, la Lucasfilm starebbe pensando a una data di uscita nell’estate del 2024 per la sua prossima serie Disney+ Star Wars: The Acolyte, che si svolge più di 100 anni prima della trilogia prequel di Star Wars.

La produzione del dramma epico-scientifico guidato da Amandla Stenberg si è conclusa ufficialmente lo scorso giugno prima dello sciopero della SAG-AFTRA.

Iscriviti a Disney+ per guardare le più belle storie di Star Wars, National Geographic e molto altro. Dove vuoi, quando vuoi.

Chi è il cast di Star Wars: The Acolyte?

Star Wars: The Acolyte è scritto e prodotto esecutivamente da Leslye Headland (Russian Doll), che sarà anche showrunner. Insieme alla Stenberg ci sono Lee Jung-jae (Squid Game), Dafne Keen (His Dark Materials), Rebecca Henderson (Inventing Anna), Dean-Charles Chapman (1917), Carrie-Anne Moss (The Matrix), Manny Jacinto (The Good Place), Jodie Turner-Smith (After Yang), Charlie Barnett (Russian Doll) e l’ex stao della trilogia sequel di Star Wars, Joonas Suotama, che interpreta un nuovo personaggio sotto forma di maestro Jedi Wookiee.

Tutto quello che sappiamo su Star Wars: The Acolyte

Star Wars: The Acolyte è l’annunciata serie tv parte del franchise di Star Wars creata da Leslye Headland. La serie tv è ambientato alla fine dell’era dell’Alta Repubblica prima degli eventi dei principali film di Star Wars.

Star Wars: The Acolyte è ambientato alla fine dell’era dell’Alta Repubblica in un mondo di “segreti oscuri e poteri emergenti del lato oscuro”, circa 100 anni prima di Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma (1999). Un’ex Padawan si riunisce con il suo Maestro Jedi per indagare su una serie di crimini, ma le forze che affrontano sono più sinistre di quanto avessero mai previsto.

Nel cast della serie tv protagonisti sono Amandla Stenberg come ex padawan, Lee Jung-jae come Maestro Jedi, Manny Giacinto, Dafne Keen come una giovane Jedi, Jodie Turner-Smith, Rebecca Henderson nei panni di Vernestra Rwoh, un cavaliere Jedi prodigio.  Charlie Barnett come un giovane Jedi, Dean-Charles Chapman, Carrie-Anne Moss come una Jedi, Margherita Levieva, Joonas Suotamo nei panni di Kelnacca, un maestro Jedi Wookiee.

Twisters: trailer italiano dell’atteso disaster movie

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Twisters: trailer italiano dell’atteso disaster movie

Dai produttori delle saghe di Jurassic Park, Bourne e Indiana Jones, è in arrivo Twisters, una nuova versione del blockbuster del 1996 ambientato ai nostri giorni. Diretto da Lee Isaac Chung, regista/sceneggiatore candidato all’Oscar per ‘Minari’, in Twisters sono protagonisti la candidata ai Golden Globe Daisy Edgar-Jones  (La ragazza della palude, Normal People) e Glen Powell (Tutti tranne te, Top Gun: Maverick), due forze opposte che si uniscono per cercare di prevedere, e possibilmente domare, l’immensa potenza dei tornado.

Daisy Edgar-Jones veste i panni di Kate Cooper, ex cacciatrice di uragani segnata dall’incontro devastante con un tornado durante i suoi anni al college. Kate, che ora studia i percorsi degli uragani al riparo nel suo ufficio di New York City, viene spinta a tornare in campo dal suo amico Javi per testare un innovativo sistema di tracciamento. Il suo percorso incrocia quello di Tyler Owens (Powell), un’affascinante e spericolata superstar dei social media che si diverte a postare le sue avventure a caccia di tempeste con il suo gruppo: più sono pericolose, meglio è!

Con l’intensificarsi della stagione delle tempeste, si scatenano fenomeni terrificanti mai visti prima e Kate, Tyler e le loro rispettive squadre si ritrovano sulla traiettoria di molteplici sistemi temporaleschi che convergono sull’Oklahoma centrale e che metteranno a dura prova la loro sporavvivenza.

In Twisters sono protagonisti anche il candidato ai Golden Globe, Anthony Ramos (Sognando a New York – In The Heights) nel ruolo di Javi, accanto a David Corenswet (l’imminente Superman: Legacy), assieme ad un nuovo ed entusiasmante cast che comprende Brandon Perea nei panni di  Nope, Sasha Lane (American Honey), Daryl McCormack (Peaky Blinders), Kiernan Shipka (Le terrificanti avventure di Sabrina), Nik Dodani (Atypical) e la vincitrice del Golden Globe, Maura Tierney (Beautiful Boy).

Dalla Amblin Entertainment, Twisters è prodotto dal candidato all’Oscar, Frank Marshall (le saghe di Jurassic Park e Indiana Jones) e da Patrick Crowley (le saghe di Jurassic Park e Bourne). Scritto da Mark L. Smith, sceneggiatore del film candidato all’Oscar® The Revenant, ‘Twisters’ sarà nelle sale italiane a partire dal 17 luglio, distribuito da Warner Bros. Pictures.

Deadpool & Wolverine: tutti i riferimenti ai film Marvel presenti nel trailer

Il primo trailer di Deadpool & Wolverine presenta una serie di interessanti riferimenti e Easter eggs a diversi film Marvel. Con numerose richiami all’attuale franchise di Deadpool, all’universo degli X-Men concluso dalla Fox e all’intero MCU, Deadpool & Wolverine promette di essere un’avventura multiversale di proporzioni epiche. Iniziando con il compleanno di Wade Wilson, questo primo trailer di conferma che quanto compiuto da Deadpool con i suoi viaggi nel tempo alla fine di Deadpool 2 erano permanenti e hanno portato a serie conseguenze. Wade si trova dunque a dover renderne conto alla TVA, con un confronto che sembra dunque integrare Deadpool nel MCU. A tal fine, ecco tutti i riferimenti e gli easter egg ad altri film Marvel presenti nel primo trailer di Deadpool & Wolverine.

La Task Force X di Deadpool e il salvataggio di Vanessa da Deadpool 2

Deadpool & Wolverine

Il trailer di Deadpool & Wolverine si apre con il compleanno di Wade Wilson, con ospiti provenienti dai precedenti film del franchise. Tra questi ci sono anche sua moglie Vanessa e la sua squadra della X-Force, personaggi che sono stati tutti uccisi in Deadpool 2. Questo conferma che il viaggio nel tempo di Wade alla fine del film, che li riporta tutti indietro, è effettivamente canonico ed è molto probabilmente ciò che ha messo Deadpool nei guai con la TVA.

Deadpool potrebbe riproporre la scena d’azione del primo film

Deadpool & Wolverine scena film

Verso la fine del trailer, Deadpool è circondato dagli agenti della TVA quando alza una mano e dice loro di aspettare. Questo rispecchia la scena dell’autostrada nel primo film, quando Deadpool pronuncia la sua classica battuta sul perché indossa una tuta rossa (così i cattivi non possono vederlo sanguinare). Per questo motivo, Wade potrebbe rifarsi a questa stessa scena con i Minute Men della TVA.

I monitor del TVA mostrano scene di Avengers: Age of Ultron e Thor: Ragnarok

Deadpool Avengers

Il Mr. Paradox interpretato da Matthew Macfadyen, mostra a Wade diverse immagini del MCU a noi noto. Queste includono immagini di Iron Man e dell’intero roster originale dei Vendicatori in Age of Ultron. Un’immagine di un Thor caricato elettricamente rimanda invece alla fine di Thor: Ragnarok. Mr. Paradox, dunque, sembra spiegare a Deadpool in questa scena dove egli sia finito e cosa lo aspetta in futuro.

Deadpool saluta Capitan America

Deadpool Mr. Paradox

 

 

 

Le immagini di Captain America: The Winter Soldier appaiono poi in maniera ironica sui monitor della TVA e davanti al più patriottico dei supereroi, Deadpool esegue il saluto militare nei suoi confronti, quasi riconoscendone l’autorità ancor prima di averlo effettivamente incontrato. Secondo alcuni, però, potrebbe trattarsi di un possibile riferimento all’amore di Wade Wilson per Steve Rogers nei fumetti originali.

L’elivelivolo dello SHIELD in primo piano nelle Terre Desolate

Deadpool & Wolverine Eliveivolo

 

Uno degli elivelivoli dello SHIELD del MCU si vede poi anche nelle vaste lande desolate del trailer di Deadpool & Wolverine. Probabilmente si tratta del Vuoto alla Fine del Tempo, come si vede in Loki. Non è chiaro il ruolo che tale elivelivolo potrebbe avere nel film, ma è senz’altro un ulteriore richiamo al MCU e a ciò che attende Deadpool.

Il fumetto che anticipa Avengers: Secret Wars del 2027

Deadpool Secret Wars

Poco prima che Deadpool incontri Wolverine, proprio alla fine del trailer, un vecchio fumetto a brandelli viene mostrato a terra accanto a Wade. Sembra trattarsi di un numero del crossover Secret Wars del 2015, il che risulta dunque essere un’importante anticipazione del fatto che Deadpool & Wolverine fungerà da preludio per Avengers: Secret Wars, che uscirà nel 2027, possibilmente anticipandone gli eventi.

Ci sarà Dottor Destino in Deadpool & Wolverine?

Deadpool Dottor Destino

Il trailer mostra poi un uomo mascherato che inizialmente sembra essere una versione “base” del Dottor Destino, la classica arcinemesi dei Fantastici Quattro. Tuttavia, potrebbe anche essere un semplice e misterioso soldato. Ad oggi non ci sono certezze d’alcun tipo, ma data l’importanza che il trailer gli sta riservando, stanno già emergendo teorie per cui una versione iniziale di quello che diventerà il temuto Dottor Destino potrebbe comparire nel film.

Pyro ritorna da X-Men 2 e X-Men: Conflitto finale

Deadpool Pyro

Nelle stesse lande desolate si vede anche il ritorno dell’attore Aaron Stanford nel ruolo di Pyro, visto per la prima volta in X-Men 2 e X-Men: Conflitto finale. Si tratta di un’importante indicazione del fatto che Deadpool e Logan potrebbero dover unire le forze per combattere una versione della Confraternita dei Mutanti di Magneto nel Vuoto alla fine del Tempo.

Quale versione di Wolverine combatte Deadpool?

Deadpool 3

Il Wolverine di Hugh Jackman compare alla fine del trailer di Deadpool & Wolverine. Tuttavia, non è ancora chiaro quale variante di Wolverine si unirà al Deadpool di Ryan Reynolds. Potrebbe provenire dal franchise X-Men della Fox, dalla Terra-838 di Doctor Strange nel Multiverso della Follia, da una versione live-action di X-Men: The Animated Series o da una realtà completamente nuova. Verso la fine del trailer, inoltre, Deadpool viene anche scagliato contro il logo semisepolto della 20th Century Fox, una forte conferma metaforica che l’universo originale della Fox è stato probabilmente tagliato via dalla TVA, facendo dunque suppore che queste terre desolate siano effettivamente il Vuoto alla Fine dei Tempi.

San Valentino su Netflix: ecco cosa guardare

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San Valentino su Netflix: ecco cosa guardare

Sono tutte storie d’amore quelle proposte da Netflix per questo San Valentino. Dall’amore romantico a quello filiale, dall’amore fraterno all’amicizia, passando per l’affetto per il proprio pet e il dating virtuale. Se il 14 febbraio è la festa degli innamorati, ogni sfaccettatura del più universale dei sentimenti merita di essere raccontata.

AMORE ROMANTICO

One Day serie tv Netflix
Credit-Netflix
  • One Day – serie già disponibile – One Day narra la storia di Emma Morley e Dexter Mayhew, che si parlano per la prima volta il 15 luglio 1988, la sera della loro laurea. La mattina seguente prendono strade diverse, ma dove saranno in questo giorno ordinario il prossimo anno, l’anno dopo e ogni anno successivo? In ogni episodio ritroviamo Dex ed Em in questo giorno particolare, un anno più vecchi, mentre crescono e cambiano, si ritrovano e si separano, vivono gioie e delusioni. One Day è una storia d’amore che copre un periodo di decenni tratta dal bestseller internazionale di David Nicholls.

Virgin River 5

  • Virgin River S5 – serie già disponibile – La prima parte della quinta stagione di Virgin River include nuove sorprendenti relazioni, una scioccante separazione, un processo difficile, uno straziante addio e un incendio che minaccia la città, facendo avvicinare alcuni abitanti di Virgin River e allontanandone altri. I problemi della maternità spingono Mel a prendere una decisione importante sul suo futuro in clinica, mentre la sua gravidanza fa riemergere inaspettatamente un legame del passato. Per dimostrare ulteriormente il suo valore a Mel, Jack affronta finalmente i propri demoni e, naturalmente, Charmaine. Mentre i rispettivi problemi di Doc e Hope mettono in dubbio le loro identità, il medico e la sindaca devono trovare conforto nella comunità, nella loro nuova famiglia e l’uno nell’altra. Nella seconda parte della quinta stagione Mel e Jack prendono parte a una festosa caccia al tesoro mentre Virgin River si prepara alla gara annuale di decorazione degli alberi di Natale.

Nuovo Olimpo Damiano Gavino Andrea di Luigi

  • Nuovo Olimpo – film già disponibile – Fine anni ’70. Sono giovani, belli e hanno appena 25 anni. Si incontrano per caso e si innamorano perdutamente. Un avvenimento inaspettato però li separa. Per trent’anni inseguono comunque la speranza di ritrovarsi, perché si amano ancora.

La probabilità statistica dell'amore a prima vista film recensione

  • La probabilità statistica dell’amore a prima vista – film già disponibile – Hadley e Oliver cominciano a innamorarsi su un volo da New York a Londra, ma sono costretti a separarsi alla dogana. La prospettiva che si ritrovino è remota, ma il destino potrebbe riuscire a sconfiggere le probabilità.

AMORE FILIALE

  • Tutta la luce che non vediamo – serie già disponibile – Incrociando abilmente le vite di Marie-Laure e Werner nel corso di un decennio, Tutta  la luce che non vediamo racconta la storia dell’incredibile potere dei legami umani, un faro di luce che può guidarci attraverso i periodi più cupi. Questa miniserie in quattro parti diretta da Shawn Levy e sceneggiata da Steven Knight presenta le esordienti Aria Mia Loberti e Nell Sutton nel ruolo di Marie-Laure da giovane e più in avanti negli anni, oltre a Mark Ruffalo (Daniel LeBlanc), Hugh Laurie (zio Etienne), Louis Hofmann (Werner), Lars Eidinger (Von Rumpel) e Marion Bailey (Madame Manec).

  • Family Switch – film già disponibile – Jess e Bill Walker fanno del loro meglio per tenere unita la famiglia quando i figli crescono e diventano sempre più indipendenti e distanti. Dopo un incontro casuale con un’astrologa però, l’intera famiglia si risveglia nel corpo di un familiare diverso, la mattina del giorno più importante della propria vita. Riusciranno i Walker a ritrovare in tempo il legame che li unisce per ottenere una promozione, un colloquio per il college, un contratto discografico e un posto nella squadra di calcio? Jennifer Garner, Ed Helms, Emma Myers e Brady Noon sono i protagonisti di questa commedia per famiglie diretta da McG e tratta dal libro Bedtime For Mommy di Amy Krouse-Rosenthal.

Ginny & Georgia recensione
Ginny & Georgia. Brianne Howey as Georgia in episode 201 of Ginny & Georgia. Cr. Amanda Matlovich/Netflix © 2022
  • Ginny & Georgia S2 – serie già disponibile – Come convivi con la consapevolezza che tua madre è un’assassina? Spetterà a Ginny capirlo. Oppressa dalla scoperta che il suo patrigno Kenny non è morto per cause naturali, ora la ragazza deve fare i conti con il fatto che la madre non solo ha ucciso, ma l’ha fatto per proteggerla. Georgia invece preferirebbe di gran lunga lasciarsi il passato alle spalle, dopotutto ha un matrimonio da organizzare! Ma un aspetto curioso del passato della donna è che tende a riemergere…

AMORE FRATERNO

  • Uno splendido errore – serie già disponibile – Dopo aver perso la sua famiglia in un tragico incidente, la quindicenne di Manhattan Jackie Howard deve imparare ad adattarsi a una nuova vita nella campagna del Colorado con una tutrice… e otto ragazzi molto esuberanti.

  • The Kissing Booth 3 – film già disponibile – È l’estate che precede l’inizio del college ed Elle si trova ad affrontare la decisione più difficile della sua vita: trasferirsi dall’altra parte del paese con il ragazzo dei suoi sogni Noah o mantenere l’eterna promessa di andare all’università con il suo migliore amico Lee. Quale cuore spezzerà?

AMORE PER IL PROPRIO PET

Leo (2023, Netflix)

  • Leo – film di animazione già disponibile – Con il suo inconfondibile stile, l’attore e comico Adam Sandler assicura grandi risate in questa commedia musicale animata di formazione sull’ultimo anno di una scuola elementare visto attraverso gli occhi di un animaletto domestico. Ormai da decenni l’esausta lucertola settantaquattrenne Leo (Sandler) è intrappolata nella stessa classe di una scuola della Florida in compagnia di una tartaruga (Bill Burr). Quando scopre che gli resta solo un anno da vivere, Leo pianifica la fuga per provare l’ebbrezza della vita all’esterno, ma rimane coinvolto nei problemi che preoccupano gli studenti, inclusa una supplente incredibilmente perfida. La sua lista dei desideri si farà alquanto strana, ma completarla sarà un compito sorprendentemente gratificante…

AMORE AMICALE

  • L’estate in cui imparammo a volare S2 – serie già disponibile – Cosa potrebbe aver causato la fine del forte legame trentennale tra Tully e Kate, le “amiche del cuore per sempre”? Lo scopriremo in questa stagione, ma prima Kate deve affrontare le dolorose conseguenze della sfortunata missione di Johnny in Iraq. Tully invece resta coinvolta in una causa legale dopo aver abbandonato il suo talk show e deve ricominciare la carriera da zero. Tutto ciò la fa riflettere sulla propria natura e provenienza, spingendola anche a cercare il padre che non ha mai conosciuto nonostante le obiezioni di Nuvola, la riservata madre hippy. Negli anni ’80 vediamo Kate e Johnny che all’inizio della loro storia d’amore causano tensioni nella redazione in cui lavorano entrambi, mentre Tully fa carriera e si scontra (e flirta!) con lo spavaldo commentatore sportivo Danny Diaz. Lui potrebbe essere la sua anima gemella, se solo riuscissero a smettere di litigare per cinque minuti. Negli anni ’70 le adolescenti Kate e Tully faticano a mantenere intatta la loro amicizia quando Nuvola finisce in carcere per traffico di droga e Tully va a vivere con la nonna, lontana da Firefly Lane. Mentre le ragazze affrontano separatamente le difficoltà della scuola superiore, sanno bene di aver bisogno l’una dell’altra.

DI4RI Netflix
“Diari” Netflix
  • Di4ri S2 – serie già disponibile – Che cosa è successo ai ragazzi della 2°D dopo l’occupazione? Saranno rimasti in classe insieme nella scuola di Marina Piccola? E Livia avrà perdonato Pietro dopo aver scoperto della scommessa? La seconda stagione di DI4RI riparte dalle risposte a queste domande e dall’arrivo di un nuovo personaggio, quello di Bianca, la cugina di Giulio, una ragazza talentuosa e solare che saprà integrarsi nel gruppo con la sua vitalità e la capacità di capire gli altri. In questa seconda stagione i nostri protagonisti affronteranno il loro terzo e ultimo anno di medie. Un anno indimenticabile e carico di sfide, che si chiuderà con la prima prova importante della loro vita, l’esame di terza media, e con una scelta determinante: che cosa fare dopo? Se ognuno dovrà prendere la propria strada, l’amicizia sopravviverà alla separazione?

Heartstopper 2 Nick e Charlie

  • Heartstopper S2 – serie già disponibile – Nick e Charlie vivono la loro nuova relazione, Tara e Darcy incontrano difficoltà inattese, Tao ed Elle cercano di andare oltre l’amicizia. Tra esami all’orizzonte, una gita scolastica a Parigi e un ballo da organizzare, gli amici hanno molto a cui pensare mentre affrontano le nuove sfide della vita, dell’amore e dell’amicizia.

DATING VIRTUALE

  • Love Hard – film già disponibile – Sfortunata in amore, una ragazza di Los Angeles perde la testa per un ragazzo della East Coast su un’app di incontri e decide di fargli una sorpresa per le vacanze, ma scopre di essere stata ingannata. Questa commedia romantica e spensierata racconta il suo percorso alla ricerca dell’amore.

  • Sierra Burgess è una sfigata – film già disponibile – SIERRA BURGESS È UNA SFIGATA è una commedia romantica, una versione moderna delle vicende di Cyrano de Bergerac ambientata alle scuole superiori. La protagonista è Sierra (Shannon Purser), adolescente intelligente che non rientra nella categoria superficiale di bellezza da liceo. Uno scambio di identità, e l’inaspettata storia d’amore che ne consegue, la obbliga a collaborare con una compagna più popolare (Kristine Froseth) per conquistare il ragazzo di cui si è infatuata (Noah Centineo).

Hit Man: il trailer del film di Richard Linklater al cinema dal 30 maggio

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Esilarante, sexy, intelligente, romantico, con una regia e una sceneggiatura che la critica ha definito da applausi, Hit Man ha sorpreso e conquistato l’ultima Mostra del Cinema di Venezia e arriverà in Italia, in sala, dal 30 maggio con BiM Distribuzione.

Diretta dal candidato al Premio Oscar® e vincitore del Golden Globe Richard Linklater con protagonista Glen Powell (reduce dal successo al box office di Tutti tranne te) e, al suo fianco, Adria Arjona (True Detective, Pacific Rim: La rivolta), Hit Man è una commedia esplosiva che segna il ritorno sul grande schermo del regista cult della trilogia Prima dell’albaBefore Sunset – Prima del tramonto e Before Midnight; School of Rock e Boyhood.

Scritto a quattro mani da Linklater e Powell, qui anche co-produttori, il film è ispirato all’incredibile storia vera di Gary Johnson.

Hit Man, la trama del film

Gary Johnson (Glen Powell) è un professore di psicologia un po’ impacciato, che vive con i suoi gatti e collabora sotto copertura per il dipartimento di polizia di New Orleans. Quando gli viene chiesto di fingersi un killer per sventare possibili omicidi e incastrare i mandanti, si rivela incredibilmente abile, grazie anche ai camaleontici travestimenti di cui è capace. La sua doppia e solida identità viene messa in crisi dall’affascinante Madison (Adria Arjona), che gli commissiona l’uccisione del marito. Tra i due nasce una relazione che ribalterà ruoli e certezze in un travolgente e intenso mix di situazioni comiche, bollenti e pericolose…

Dopo la grande accoglienza al Festival di Venezia, dal regista cult Richard Linklater (Prima dell’alba, School of Rock, Boyhood), uno film dei più attesi del 2024, tratto da un’assurda storia vera, con protagonista la star Glen Powell (Tutti tranne te, Top Gun: Maverick) – qui anche sceneggiatore e co-produttore insieme a Linklater – e Adria Arjona (True Detective, Pacific Rim: La rivolta).

Hit Man: recensione del film di Richard Linklater #Venezia80

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