Home Blog Pagina 517

E.T. l’extraterrestre: tutto quello che c’è da sapere sul film

E.T. l'extraterrestre film

Uno dei più grandi capolavori del cinema, in cui si può sempre ritrovare quella magia unica associata con la settima arte, è E.T. l’extraterrestre, diretto nel 1982 da Steven Spielberg. Un titolo che ha segnato generazioni e generazioni di spettatori, imponendosi nell’immaginario collettivo tanto per alcune scene ormai iconiche quanto per la potenza dei sentimenti racchiusi in questo racconto. Per Spielberg, infatti, vi è un prima e un dopo E.T., con il quale diede vita ad un film popolare d’autore capace di conquistare il cuore di ogni spettatore, piccolo o grande che sia.

Per riuscire in ciò, come noto, Spielberg partì innanzittutto da sé stesso, dal proprio mondo emotivo. In seguito al divorzio dei genitori, infatti, egli colmò quel vuoto con l’ideazione di un alieno come amico immaginario. Anni dopo, egli riprese quelle sue esperienze di bambino desideroso di farne un film capace di coniugare elementi biografici ad altri più universali sulla crescita, il tutto in una cornice fantascientifica. Il risultato, quello che ancora oggi possiamo ammirare, fu accolto in modo estremamente positivo. E.T. incassò quasi 800 milioni di dollari a fronte di un budget di 10 ed ottenne nove nomination agli Oscar e 4 premi tecnici.

Ancora oggi è un film estremamente amato, considerato tra i migliori mai realizzati nella storia del cinema proprio per il suo saper combinare elementi differenti in un unico epico racconto. Prima di intraprendere una nuova visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e agli effetti speciali. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di E.T. l’extraterrestre

Tutto ha inizio quando una notte, in una foresta californiana, giunge una grande astronave, dalla quale scendono degli alieni indaffarati a prelevare dei campioni di piante e fiori. Gli agenti dell’FBI si accorgono del loro arrivo e si apprestano a raggiungerli immediatamente. È allora che il gruppo di extraterrestri tenta una fuga improvvisa durante la quale, però, resta a terra uno di loro, E.T. Scappando dai poliziotti, l’alieno raggiunge una casa dove abita Elliott, un ragazzino di nove anni, che vive con il fratello più grande Michael, la sorella Gertie e sua madre Mary. Inizialmente spaventato dall’alieno, Elliott e i suoi fratelli finiscono per affezionarsi sempre di più a lui, dando vita ad un profondo legame d’amicizia. E.T. ha però bisogno di tornare a casa e i tre ragazzini dovranno aiutarlo in ciò prima che gli agenti dell’FBI lo catturino per studiarlo.

E.T. l’extraterrestre: il cast del film e gli effetti speciali per l’alieno

L’intenzione di Spielberg era quella di girare un film ad altezza di bambino, escludendo quasi del tutto la presenza degli adulti. Egli iniziò dunque a condurre dei lunghi provini per selezionare dei bambini in grado di dar vita ai protagonisti umani. Per interpretare Elliott, fu scelto Henry Thomas, il quale, nonostante non convinse il regista durante la lettura del copione, ottenne la parte quando improvvisando una scena, in cui l’alieno viene portato via dal governo, riuscì a piangere, pensando al suo cane morto tre anni prima. Il ruolo della piccola Gertie fu affidato a Drew Barrymore, che Spielberg conobbe durante i provini per Poltergeist – Demoniache presenze. La bambina si guadagnò poi il ruolo raccontando al regista di essere alla guida di una band punk rock.

Robert MacNaughton ottenne il ruolo del fratello maggiore Michael dopo aver sostenuto ben otto provini, mentre l’attrice Dee Wallace ricopre la parte della madre dei tre, Mary. Originariamente nel film doveva comparire anche Harrison Ford nel ruolo di un insegnante, ma la sua scena fu tagliata poiché Spielberg temeva che la presenza del noto attore avrebbe distratto troppo dal film. Durante il film, inoltre, tutti i bambini protagonisti furono lasciati liberi di improvvisare e molte delle battute più note nacquero proprio così. Per la creazione dell’alieno protagonista, invece, Spielberg diede diverse istruzioni agli artisti concettuali: E.T. avrebbe dovuto essere alto soltanto un metro, con un collo telescopico e piccoli piedi grassocci.

Per la costruzione pratica della creatura, si rivolse a Carlo Rambaldi, noto anche per gli effetti speciali di Alien e King Kong. Una delle sfide nella creazione del pupazzo fu quella di rendere realistico il movimento della bocca e della lingua. Il tecnico Steven Townsend riuscì a risolvere il problema, costruendo un meccanismo costituito da sei cavi separati. Vennero infine costruiti tre modelli dell’alieno: uno meccanico, un elettronico e uno a tutta per degli interpreti nani. Sul seto furono lo stesso Spielberg e l’attrice Debra Winger a fornire i suoni per l’alieno, il quale venne in seguito doppiato da Pat Welsh, una signora della Contea di Marin in California. Welsh fumava due pacchetti di sigarette al giorno, che le fornirono una voce roca e adatta al personaggio.

E.T. l'extraterrestre cast

La colonna sonora di E.T. l’extraterrestre

Le musiche del film sono state composte da John Whilliams, che proprio per questo suo lavoro si aggiudicò il suo quarto Oscar.  La traccia n°20, in particolare, è una rarità tra le colonne sonore. Essa accompagna l’ultimo quarto d’ora di film e Williams scrisse questo pezzo minuziosamente, quasi con una precisione matematica, per descrivere con la musica tutto il susseguirsi di inquadrature. La fuga, la polizia, i ragazzi in bicicletta, ancora la polizia, la celeberrima scena delle biciclette che si alzano in volo, la fine dell’inseguimento ed il commovente addio. Il risultato però mostrava qualche imprecisione e alcune parti della musica mal si adattavano alla scena. Ma Spielberg rimase talmente estasiato dalla bellezza della musica che decise di rifare le scene, lasciando immutata la partitura, quando invece generalmente avviene il contrario.

E.T. l’extraterrestre: il sequel mai realizzato

Nel luglio del 1982, poco dopo l’uscita del film nei cinema, Spielberg e la sceneggiatrice Melissa Mathison scrissero una relazione per un possibile seguito, intitolato E.T. II: Nocturnal Fears. La storia vedeva Elliott e i suoi amici, catturati da malvagi alieni, tentare di contattare E.T. per chiedergli aiuto. Spielberg cambiò però rapidamente idea e soppresse il sequel, dicendo che avrebbe strappato al film la sua innocenza. In ogni caso un libro che fa da sequel è stato scritto da William Kotzwinkle, intitolato E.T.: The Book of the Green Planet. Il romanzo, pubblicato in Italia da Sperling & Kupfer come E.T. Il libro del pianeta verde, narra il ritorno di E.T. sul suo pianeta. Una volta a casa l’alieno scopre però che la sua dimora è stata demolita e tenterà di tornare sulla Terra.

E.T. l’extraterrestre: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di E.T. l’extraterrestre grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV+, Prime Video e Now. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 3 gennaio alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Fonte: IMDb

 
 

The Pale Blue Eye – I delitti di West Point: recensione del film con Christian Bale

The Pale Blue Eye - I delitti di West Point recensione
Cr. Scott Garfield/Netflix © 2022

The Pale Blue Eye – I delitti di West Point è il nuovo film di Scott Cooper disponibile dal 6 gennaio su Netflix. Dopo ben sei film diretti in tredici anni, Cooper rimane ancora oggi per noi uno dei grandi enigmi del cinema americano contemporaneo. E lo scriviamo in senso assolutamente positivo, in quanto c’è qualcosa nelle sue opere, per quanto evidentemente imperfette, che continua ad attrarci verso di esse per rivederle, o meglio “riviverle”. Un filo conduttore sottile, ancora non palese ma vibrante, attraversa i generi e collega Crazy Heart con Antlers, Il fuoco della vendettaOut of the Furnace con Hostiles: forse è la malinconia di fondo di storie e ambientazioni, oppure potrebbe trattarsi del senso di predestinazione con cui i suoi personaggi devono confrontarsi. Qualunque sia il motivo, il cinema di Cooper possiede un fascino profondo e potente, si tratta di lungometraggi che è difficile scrollarsi di dosso. 

The Pale Blue Eye – I delitti di West Point, la trama

Il suo The Pale Blue Eye – I delitti di West Point, liberamente ispirato dal romanzo omonimo di Louis Bayard, conferma parola per parola quanto scritto in precedenza. Ambientato nel 1930, il film vede il detective Augustus Landor (Christian Bale) costretto a precipitarsi all’Accademia Militare di West Point in seguito a un apparente suicidio, il quale scopre immediatamente non essere tale. Nel cercare di scoprire l’assassino l’investigatore trova l’inaspettato aiuto di un giovane e “peculiare” cadetto di nome Edgar Allan Poe (Harry Melling). 

Il punto debole di The Pale Blue Eye – I delitti di West Point è la trama, e trattandosi di un whodunit a tinte horror non si tratta di certo di un problema da poco: gli eventi che portano alla soluzione del caso non sono narrati con il ritmo necessario e in più di un’occasione danno l’impressione di essere accatastati per rispetto delle regole del genere più che possedere una vera progressione logica. Il film di Cooper non irretisce mai lo spettatore con una trama serrata o colpi di scena ben orchestrati, e questo paradossalmente oltre ad essere il suo difetto è anche la forza del progetto. Perché con i suoi tempi dilatati e la sua attenzione alla caratterizzazione dei personaggi – di cui la bellissima messa in scena e ambientazione innevata diventano metafore precise e pugnanti – riescono invece a sviluppare con profondità i due protagonisti e il loro rapporto traslato di padre e figlio. Landor e il giovane Poe – ancora non il grande scrittore del mistero ma una personalità brillante che lascia comunque già intravedere tracce del suo straordinario lato oscuro – sono due figure in chiaroscuro che trovano l’una nell’altra una ragione per sperare ancora, credere che nel mondo ci sia ancora qualcosa di buono oltre il buio che circonda la loro anima.

The Pale Blue Eye - I delitti di West Point
Cr. Scott Garfield/Netflix © 2022

Un melodramma potente

Sotto questo punto di vista The Pale Blue Eye – I delitti di West Point si rivela un melodramma potente, scandito con cura e capace di portare il pubblico verso un confronto finale realmente drammatico, che porta a compimento una storia dolorosa. E nella magnifica sequenza finale ci troviamo di fronte a un duetto tra attori di razza, non c’è alcun dubbio a riguardo. Ma se di Christian Bale conoscevamo già le notevoli dote drammatiche, la conferma potente arriva da un Harry Melling che ha compreso a fondo e fatto proprio il ruolo di Edgar Allan Poe, conferendogli in filigrana quel dolore esistenziale che lo renderà uno dei maestri indiscussi della letteratura d’ogni tempo, non soltanto quella di genere.  

Come succede molto spesso – forse anche troppo spesso – al cinema di Scott Cooper, anche a The Pale Blue Eye – I delitti di West Point bisogna concedere tempo: lasciate che la cornice del genere scivoli via e avvicinatevi alla storia e alla psicologia di Landor e Poe: vi troverete allora di fronte a un dramma rarefatto e coinvolgente, incastonato in un film autunnale e malinconico, il quale possiede una sua coerenza interna che poco o nulla concede al mainstream superficiale. E questo non può che essere un enorme pregio. Ancora una volta, Scott Cooper è riuscito a catturare il nostro cuore ancor prima che l’attenzione…

 
 

Minions 2 – Come Gru diventa cattivissimo arriva su SKY e NOW

Minions 2 - Come Gru Diventa Cattivissimo

Arriva in prima tv il nuovo capitolo dal franchise d’animazione targato Illumination, Minions 2 – Come Gru diventa cattivissimo, venerdì 6 gennaio alle 21.15 su Sky Cinema Uno e Sky Cinema 4K (e alle 21.45 anche su Sky Cinema Family), in streaming su NOW e disponibile on demand, anche in qualità 4K.

Questa volta si parte dalle origini, con la storia di come il più grande super cattivo del mondo, Gru, ha incontrato per la prima volta i suoi iconici Minions. Diretto da Kyle Balda e co-diretto da Brad Ableson e Jonathan del Val, nella versione italiana vede la partecipazione di Max Giusti, che presta la voce al cattivissimo Gru.

La trama del film Minions 2 – Come Gru diventa cattivissimo 

Negli anni ’70, molto prima di diventare il maestro del male, Gru è solo un ragazzino di undici anni e mezzo di periferia, che trama di conquistare il mondo dal suo seminterrato. Quando il famigerato gruppo di supercattivi, i Malefici 6, spodesta il proprio leader, Gru tenta di unirsi ai loro ranghi ma presto si ritrova ad essere il nemico mortale dei super cattivi. Con Gru in fuga, i Minions tentano di imparare le arti marziali per salvarlo e Gru scopre che anche i più cattivi hanno bisogno di un piccolo aiuto dai loro amici.

Ricco dell’umorismo sovversivo caratteristico del franchise, Minions 2 – Come Gru diventa cattivissimo presenta un’azione più elettrizzante di qualsiasi altro film di Cattivissimo me mai visto prima! Domenica 6 gennaio alle 21.15 su Sky Cinema Uno e Sky Cinema 4K (e alle 21.45 anche su Sky Cinema Family), in streaming su NOW e disponibile on demand anche in qualità 4K.

 
 

I Migliori Giorni: Massimiliano Bruno e Edoardo Leo il 6 gennaio al multisala di UCI Bicocca

I Migliori Giorni film 2023

Il 6 gennaio alle ore 21:00 presso la multisala di UCI Bicocca, Massimiliano Bruno ed Edoardo Leo, registi e interpreti di I Migliori Giorni, assieme all’attrice Valentina Lodovini, saluteranno il pubblico presente alla proiezione della nuova commedia distribuita da Vision Distribution che, fra ironia e amarezza, fa ridere ma anche riflettere sull’umanità e rivalutare le feste. Il film è una produzione Italian International Film e Vision Distribution.

A Natale tutti più buoni? A Capodanno tanti buoni propositi? A San Valentino amore amore amore e l’8 marzo viva le donne? I Migliori Giorni, diretto e interpreto da Massimiliano Bruno ed Edoardo Leo, Anna Foglietta, Max Tortora, Paolo Calabresi, Luca Argentero, Valentina Lodovini, Greta Scarano, Claudia Gerini e Stefano Fres porta sul grande schermo quattro episodi, ognuno incentrato su una festività, per un film corale che sonda l’animo umano nell’affrontare le feste. Una deputata invita alla cena della Vigilia di Natale il segretario del suo partito sperando in un futuro sostegno, ma la presenza dei suoi due fratelli, eterni rivali, mette a rischio serata e carriera. Un ricco imprenditore tenta di rifarsi l’immagine passando il Capodanno alla mensa dei poveri, ma lì incontra il suo ex autista, ingiustamente licenziato e deciso a vendicarsi. Un San Valentino fin troppo affollato fra lui, lei, l’altra e la lei dell’altra per una coppia che, dopo 25 anni, lo festeggia ancora. Infine, l’8 marzo, una famosa conduttrice tv è costretta a chiedere scusa per la messa in onda di un servizio sulla “donna ideale” contestato sui social. Se questi sono i migliori giorni, figuriamoci i peggiori…

È possibile acquistare i biglietti presso le casse di UCI Bicocca, tramite App gratuita di UCI Cinemas per dispositivi Apple e Android e sul sito www.ucicinemas.it. I biglietti paper-less acquistati tramite App e i biglietti elettronici acquistati tramite sito danno la possibilità di evitare la fila alle casse con –FILA+FILM. Il pubblico può comunque acquistare i biglietti anche tramite le biglietterie automatiche self-service presenti sul posto. Per maggiori informazioni visitare il sito www.ucicinemas.it.

 
 

La vita bugiarda degli adulti, la nuova serie italiana da domani su Netflix

La vita bugiarda degli adulti

La vita bugiarda degli adulti, la nuova serie in 6 episodi prodotta da Fandango e tratta dall’omonimo romanzo di Elena Ferrante, edito da Edizioni E/O, debutterà su Netflix il 4 gennaio 2023 in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo. La vita bugiarda degli adulti è scritta da Elena Ferrante, Laura Paolucci, Francesco Piccolo ed Edoardo De Angelis e diretta da Edoardo De Angelis.

La vita bugiarda degli adulti, la trama e il cast

La serie è un ritratto potente e singolare del passaggio di Giovanna dall’infanzia all’adolescenza negli anni Novanta. La ricerca di un nuovo volto, dopo quello felice dell’infanzia, oscilla tra due Napoli consanguinee che però si temono e si detestano: la Napoli di sopra, che s’è attribuita una maschera fine, e quella di sotto, che si finge smodata, triviale. Giovanna oscilla tra alto e basso, ora precipitando ora inerpicandosi, disorientata dal fatto che, su o giù, la città pare senza risposta e senza scampo.

PERSONAGGI di La vita bugiarda degli adulti

  • GIOVANNA (Giordana Marengo) Giovanna è un’adolescente degli anni ‘90 alla ricerca della propria identità. Capelli corti, occhi penetranti e un look aggressivo, grunge. “Sta facendo la faccia di Vittoria”, dice di lei la madre al padre all’inizio della storia. E forse è vero, se a quindici anni, cresciuta nel mondo di sopra della Napoli bene, sta diventando brutta e cattiva come l’innominabile zia con cui la famiglia Trada non parla da anni. Giovanna legge molto, adora i romanzi, è sveglia, intelligente, capace, ma a scuola va male; a casa, con i genitori prima tanto amati, dopo quello che li ha sentiti dire, è una battaglia quotidiana – e quale atto di ribellione migliore contro una famiglia di insegnanti se non quello di venire bocciata? Giovanna è una ragazzina che sta diventando donna, già però dentro il corpo prosperoso di una fimmina che attizza le indiscrete attenzioni maschili. Giovanna sta cambiando, lo sente. È quindi per ritrovarsi, per capire che faccia abbia veramente, che convince il padre a farle visitare la zia. L’incontro con Vittoria, che le somiglia tantissimo e nella quale non può fare a meno di rispecchiarsi, le apre gli occhi: scoprirà inconfessabili segreti sui suoi genitori e il loro passato, imparerà a mentire come gli adulti, a parlare come la zia, e come Vittoria ad aprirsi all’amore e al sesso.
  • VITTORIA (Valeria Golino) -La zia di Giovanna, sorella di Andrea. Vittoria è una tempesta, prosperosa e selvaggia, sboccata, sfacciata, insofferente e ironica, scostante ma a suo modo amorevole. È una fumatrice appassionata, si trucca molto, indossa vestiti fasciatissimi e sgargianti. Vittoria –  cattolica praticante, licenza media, donna di servizio – ha un amore tragico nel suo passato, il suo unico grande amore, Enzo. Nella famiglia di Giovanna, la zia è una figura sfocata, un rettangolino precisissimo a cancellare il volto su una vecchia fotografia, un essere misterioso e stregonesco che porta scompiglio, che in casa non può essere nominato e che per questo accende la fantasia della nipote. Vittoria ama Giovanna, ma le due hanno un rapporto conflittuale. Sarà grazie a lei che scoprirà la vera natura degli adulti: sono tutti bugiardi… anche lei.
  • ANDREA (Alessandro Preziosi) – Padre di Giovanna, marito di Nella e fratello di Vittoria. Andrea, capelli impomatati e sigaro in bocca, è un intellettuale coltissimo, comunista, insegnante rispettato del Vomero che scrive pezzi su L’Unità di Napoli. All’apparenza, potrebbe sembrare un uomo gentile, allegro, un marito innamorato, un amico fedele, un padre affettuoso, e forse lo è stato, ma da quando Vittoria ha consigliato a Giovanna di guardare attentamente i suoi genitori, “perché altrimenti non ti salvi”, si è accorta di chi è veramente: un bugiardo patentato, un traditore. Andrea è un uomo che non ti guarda mai negli occhi, capace di scatti d’ira improvvisi, che, a differenza di Roberto, si vergogna della miseria del Pascone in cui è cresciuto. È forse per questo che ha troncato ogni rapporto con Vittoria, perché gli ricorda da dove viene.
  • NELLA (Pina Turco) – Mamma di Giovanna e moglie di Andrea. Anche lei, come il marito, è una rispettata insegnante che arrotonda traducendo romanzi stranieri. Andrea è la sua luce, ama la sua intelligenza, la sua cultura, il coraggio che gli ha permesso di emanciparsi dalla miseria del quartiere in cui è cresciuto. Nella è una madre attenta e comprensiva, che però non riesce più a comprendere la figlia, la sua ossessione per Vittoria, che per lei è un mostro bugiardo e invidioso, che ha fatto di tutto per ostacolare l’ascesa del marito.

 

  • MARIANO (Biagio Forestieri) – Marito di Costanza, è il migliore amico di Andrea – i due si conoscono dai tempi dell’università – con cui è capace di discutere per ore di letteratura e politica. Colto e sboccato, è anche lui professore della Napoli bene. Laico, liberale, progressista, comunista: sono i valori con cui ha cresciuto le figlie. Occhialino tondo e baffo folto, è quello che nel gruppo di amici si concede più spesso l’uso del dialetto.
  • COSTANZA (Raffaella Rea) – Moglie di Mariano, madre di Angela e Ida, unica erede di una ricchissima famiglia napoletana che le ha lasciato la stupenda villa vista mare di Posillipo, in cui abita con la famiglia. Costanza è una donna raffinata, elegante, misurata, dal portamento signorile, sempre ben vestita, truccata, acconciata.
  • ANGELA (Rossella Gamba) – La figlia maggiore di Mariano e Costanza. Coetanea di Giovanna e sua migliore amica, si conoscono dall’infanzia. Angela è bella, femmina, elegante come la madre. Ammira moltissimo l’amica, tanto che fin da piccole se c’era una cosa che interessava Giovanna doveva averla subito anche lei. Perché, in realtà, quello che Angela prova veramente per l’amica è una forte attrazione…
  • IDA (Azzurra Mennella) – Sorella minore di Angela. Ida è la brava figlia di genitori borghesi; durante la serie, però, proprio come Giovanna, entrerà in contrasto con loro. Lettrice vorace, passa il tempo scrivendo sul suo diario, ogni cosa che le capita diventa storia da raccontare, o da mettere in versi, che, nonostante la giovane età, riscuotono già buoni consensi. Seppur a volte si senta esclusa dal legame che unisce la sorella e Giovanna, forse è l’unica che la capisce veramente.

  • MARGHERITA (Susy Del Giudice) – La madre di Corrado, Tonino e Giuliana, moglie di Enzo, maresciallo di pubblica sicurezza, l’amore tragico di Vittoria. Scoperto il tradimento del marito dopo la soffiata di Andrea, Margherita ha costretto Enzo a rompere la relazione adulterina. Quando però si è ammalato, poco dopo, compresa la natura sincera e travolgente del sentimento per Vittoria, le ha concesso di accudirlo assieme a lei nei suoi ultimi giorni di vita. Da allora, le due donne sono inseparabili, abitano accanto, Vittoria è diventata l’altra madre dei suoi figli. A osservarle bene, però, si nota subito come Margherita sia succube dell’amica.
  • CORRADO (Giuseppe Brunetti) – Corrado è il più espansivo dei tre fratelli, quello che fisicamente e caratterialmente assomiglia di più al padre Enzo. Corrado è un bambinone che gioca a fare il guappo, frequenta i brutti giri dell’amico Rosario che spadroneggia nel quartiere, ma in realtà è un PIB, un “pesce in brodo”. S’invaghisce fin dal primo incontro di Giovanna, che per lui diventa quasi un’ossessione. Roberto è la sua nemesi, forse perché in lui vede l’emancipazione da quella vita misera che non è riuscito e non riuscirà mai a ottenere.
  • TONINO (Gianluca Spagnoli) – Tonino è bello, emana forza, ma è timidissimo, anche se capace di scatti d’ira che lo trasfigurano. È il più sensibile dei tre fratelli: per Vittoria nutre una sorta di devozione intimorita. Amico intimo di Roberto. Per Tonino, Napoli è diventata un vicolo cieco, dove le persone serie come lui vengono guardate con sospetto, è per questo che vorrebbe andarsene, se restasse sprecherebbe la sua vita.
  • GIULIANA (Maria Vera Ratti) – Incantevole, con quei suoi occhi grandi e chiari, la figura magra e slanciata. Sorella di Tonino e Corrado, è la ragazza di Roberto, che ama perdutamente e che gli ha cambiato la vita, togliendola dalla miseria in cui era destinata stagnare. E se adesso la allontanasse, se cambiasse idea sulla loro relazione, lei si sentirebbe perduta. Per questo è gelosissima fino alla nevrosi di tutte le donne che gli ronzano intorno a Milano, come Michela, collega d’università del ragazzo, arguta e intelligente come Giuliana pensa non potrà mai essere.
  • ROBERTO (Giuseppe Buselli) – Giovane ideologo di area cattolica. Nato e cresciuto al Pascone, da anni si è trasferito a Milano, dove insegna all’università. Considerato tra i più promettenti teologi della sua generazione, ha fatto dello studio e della sua eloquenza un mezzo di riscatto sociale. Roberto ha l’intelligenza e la bellezza della fede, si infervora quando ne discute, con quei suoi occhi chiari e i riccioli biondi che lo fanno assomigliare a uno degli arcangeli dei Vangeli che studia.
  • ROSARIO (Adriano Pantaleo) – Figlio dell’avvocato Sergente, potente e temuto camorrista. Protetto dal nome che porta, si sente il boss del Pianto, pensa di poter fare e ottenere tutto ciò che vuole, anche Giovanna, di cui s’invaghisce. Rosario, i denti sporgenti assai, l’espressione fissa in un ghigno strafottente, sfreccia su una Ferrari gialla, sfoggia orologi costosissimi e con i suoi sgherri, di cui fa parte anche Corrado, fa il bello e il cattivo tempo nel rione.

NOTE SULLE LOCATION

Le riprese della serie si sono svolte a Napoli e a Milano. A Napoli le riprese hanno interessato diversi quartieri tra il centro e la periferia. In particolare, la casa di Giordana si trova al Vomero mentre quella di Zia Vittoria a Poggioreale, che la Ferrante nel romanzo chiama Pascone. A Milano la casa di Roberto si trova sui Navigli della città.

NOTE DI REGIA  A cura di Edoardo De Angelis

Questa serie parla dell’importanza di ciò che è irrilevante. Elena Ferrante gioca con il paradosso della realtà sistematicamente ribaltata o aberrata seguendo la sola regola del proprio interesse. Nel continuo rispecchiamento di un personaggio nell’altro, ognuno scopre che la verità è una parola che più la apri più rivela la sua natura bugiarda.

Nel vortice melmoso di adulti ossessionati dall’autorappresentazione di se stessi come giusti, onesti, sinceri, Giovanna scopre che la vita è sporca, puzza e certe volte è pure brutta. Scopre che la sola verità possibile sta nella bellezza di una bugia piena di desiderio, di un amore opaco, come le finestre dei cessi.

NOTE DI PRODUZIONE A cura di Fandango

È con grande piacere che siamo tornati a lavorare su un romanzo di Elena Ferrante, autrice straordinaria con cui collaboriamo da tempo.

La vita bugiarda degli adulti è stata l’occasione per collaborare per la prima volta con Edoardo De Angelis, regista sensibile e di grande talento. Edoardo racconta la “sua” Napoli aprendo smagliature profonde nella realtà che circonda la protagonista, Giordana Marengo, attrice esordiente che siamo certi avrà davanti a sé un futuro radioso. Edoardo è riuscito a mettere in scena con sorprendente forza visiva la storia di una ragazza che, disorientata, spaventata, arrabbiata, non vive soltanto una crisi di crescita ma una crisi dentro lo sfarinarsi di due grandi ideologie.

 
 

Aftersun al cinema dal 5 gennaio e su MUBI dal 6 gennaio

Aftersun

Aftersun, film d’esordio di Charlotte Wells interpretato da Paul Mescal (vincitore del BAFTA per Normal People) e da Frankie Corio (al suo primo ruolo), è stato presentato in anteprima mondiale al Festival di Cannes 2022, dove ha vinto il Premio della Giuria French Touch e in anteprima italiana ad Alice nella Città. Di recente Aftersun è stato candidato a 16 British Independent Film Awards, diventando così il secondo film con più nomination in assoluto, dove si è aggiudicato i premi per Miglior film indipendente britannico, Miglior regista, Miglior sceneggiatura, Miglior regista esordiente, Miglior fotografia, Miglior montaggio e Miglior supervisione musicale. Wells ha anche vinto il premio come miglior regista esordiente ai Gotham Awards del 2022.

L’undicenne Sophie e suo padre, Calum, sono in vacanza in una località balneare turca alla fine degli anni Novanta. Nuotano, giocano a biliardo e si godono la compagnia l’uno dell’altra. Calum è la versione migliore di se stesso quando è con Sophie. Sophie sente che tutto è possibile quando c’è Calum. Quando Sophie è da sola, affronta nuove amicizie ed esperienze. Mentre si godono il tempo trascorso insieme, Calum cerca di nasconderle un senso di malinconia che lo pervade. Vent’anni dopo, i teneri ricordi dell’ultima vacanza di padre e figlia diventano un ritratto potente e straziante del loro rapporto, mentre Sophie cerca di riconciliare il padre che conosceva con l’uomo che non ha mai conosciuto.

Il film è stato scritto e diretto dalla regista scozzese Charlotte Wells, che è stata inserita tra i “25 volti del cinema indipendente” di Filmmaker Magazine e ha partecipato al Sundance Institute Screenwriters and Directors Labs 2020. AFTERSUN è il suo primo lungometraggio.

 
 

1899 è stato cancellato da Netflix dopo una stagione

1899 Emily-Beechams-Mauram-falling-in-1899

Netflix si è guadagnato la reputazione di aver cancellato gli spettacoli prima ancora che avessero avuto la possibilità di fare il loro cammino, e lo streamer ha ora eliminato il popolare dramma di fantascienza, 1899. Lo spettacolo, dei creatori di Dark Jantje Friese e Baran bo Odar, è stato presentato in anteprima il 17 novembre e ha seguito un gruppo di emigranti europei in viaggio da Southampton, nel Regno Unito, su un piroscafo chiamato Kerberos per iniziare una nuova vita a New York City.

Sebbene non sia stato accolto così bene come Dark, lo spettacolo ha raccolto recensioni generalmente positive e gli spettatori non vedevano l’ora di scoprire come sarebbe continuata la storia dopo il finale di stagione sconvolgente. Non è stato fornito alcun motivo per la cancellazione, ma il co-creatore Baran bo Odar si è rivolto a Instagram per esprimere il suo disappunto.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da baranboodar (@baranboodar)

La serie tv 1899

1899. Un piroscafo pieno di migranti si dirige verso ovest lasciandosi alle spalle il Vecchio Continente. I passeggeri, provenienti da diverse nazioni europee, hanno in comune speranze e sogni per il nuovo secolo e per il loro futuro all’estero. La traversata però subisce una svolta imprevista con l’avvistamento in alto mare di un’altra nave di migranti alla deriva. Ciò che troveranno a bordo trasformerà il loro viaggio verso la terra promessa in un terrificante incubo.

 
 

Black Panther: Wakanda Forever, rivelata la data di uscita su Disney+

Black Panther: Wakanda Forever

Disney+ (tramite The Hollywood Handle) ha confermato che Black Panther: Wakanda Forever debutterà sul servizio di streaming venerdì 20 gennaio. Il sequel acclamato dalla critica di Ryan Coogler è ancora in programmazione nei cinema e ha recentemente superato la soglia degli 800 milioni di dollari al botteghino globale. Sebbene si tratti di un bottino di tutto rispetto, specialmente in epoca post-Covid, a meno di una riedizione, è altamente improbabile che il film si unisca al suo predecessore con un incasso da 1 miliardo di dollari.

Anche così, Wakanda Forever ha battuto un altro record. Con un incasso americano di oltre 429 milioni di dollari, il film ha superato altri titoli del calibro di Captain Marvel e il primo Wonder Woman diventando il film di supereroi diretto da donne con il maggior incasso nella storia del botteghino statunitense.

Il sequel del MCU onorerà il defunto Chadwick Boseman mentre continuerà l’eredità del suo personaggio, T’Challa. Black Panther: Wakanda Forever è arrivato nelle sale l’11 novembre 2022. Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha confermato che T’Challa, il personaggio interpretato al compianto Chadwick Boseman nel primo film, non verrà interpretato da un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI.

Nel film Marvel Studios Black Panther: Wakanda Forever, la Regina Ramonda (Angela Bassett), Shuri (Letitia Wright), M’Baku (Winston Duke), Okoye (Danai Gurira) e le Dora Milaje (tra cui Florence Kasumba) lottano per proteggere la loro nazione dalle invadenti potenze mondiali dopo la morte di Re T’Challa. Mentre gli abitanti del Wakanda cercano di comprendere il prossimo capitolo della loro storia, gli eroi devono riunirsi con l’aiuto di War Dog Nakia (Lupita Nyong’o) e di Everett Ross (Martin Freeman) e forgiare un nuovo percorso per il regno del Wakanda. Il film presenta Tenoch Huerta nel ruolo di Namor, re di Talokan, ed è interpretato anche da Dominique Thorne, Michaela Coel, Mabel Cadena e Alex Livinalli.

 
 

The Batman: il fumetto scritto da Paul Dano conferma che Metropolis esiste nel Bat-Verse di Matt Reeves

Paul-Dano-in-The-Batman-e-Prisoners

DC Comics ha recentemente pubblicato The Riddler: Year One, un fumetto scritto dalla star di The Batman Paul Dano che descrive in dettaglio la discesa del cattivo nella follia.  In questo volume, viene mostrata una donna con in mano un biglietto del treno che la porterà a Metropolis. Questa non è la prima volta che abbiamo avuto conferma dell’esistenza della città in Bat-Verse di Matt Reeves, poiché il libro per bambini, Batman: An Original Movie Novel, ha rivelato che un personaggio chiamato Dex proveniva anche dalla città di Superman ed era un membro della LexCorp Race Team.

Nessun dettaglio aggiuntivo sulla città viene rivelato in questo fumetto, ma poiché Reeves ha contribuito a questa storia, è giusto dire che Metropolis esiste sicuramente in questo specifico universo DC. Ora, ciò non significa necessariamente che Superman sia là fuori sappiamo dalle parole di James Gunn che questo franchise rimarrà autonomo. Dopotutto, i DC Studios di James Gunn e Peter Safran sono nel bel mezzo della creazione di un nuovissimo DCU che riunirà la Justice League, e il primo ha già confermato che il Cavaliere Oscuro di Robert Pattinson non farà parte di quei piani.

Piuttosto che far incrociare Batman con i suoi compagni eroi, Reeves sembra invece molto più interessato ad aggiungere nuovi cattivi alla sua Gotham City. Una serie TV Penguin è già in lavorazione per HBO Max, mentre abbiamo sentito voci sui piani per The Joker, Clayface e altro sulla piattaforma di streaming (anche se non è chiaro se ciò accadrà date le modifiche in corso apportate).

In definitiva, questo è poco più di un Easter Egg e probabilmente non è qualcosa di cui essere troppo entusiasti. Reeves ha davvero iniziato ad approfondire Gotham City solo in The Batman, e scommettiamo che il sequel rimarrà lì piuttosto che dirigersi verso qualsiasi altro luogo familiare del più ampio DC Comics Universe.

 
 

The Flash: nuova promo art con Batman, Supergirl e una variante di Flash dall’aspetto bizzarro

the-flash-dc

Un nuovo trailer di The Flash dovrebbe debuttare durante il Super Bowl il prossimo 12 febbraio e oggi avviamo scovato una nuova promo art del film. Quest’ultima immagine mette in luce The Fastest Man Alive (Ezra Miller), Supergirl (Sasha Calle), Batman (Michael Keaton) e quella che sembra essere una variante di Flash sorridente. Questo tizio dall’aspetto un po’ bizzarro è stato oggetto di un po’ commenti ridicolizzanti online, ma vale la pena tenere a mente che questo tipo di arte promozionale può essere molto fuorviante in termini di come i personaggi saranno rappresentati sullo schermo.

Secondo quanto abbiamo sentito il film è andato molto bene nelle proiezioni di prova e un recente rapporto commerciale ha affermato che l’avventura del supereroe guidata da Andy Muschietti è stata “testata con voti a 5 stelle”, con una fonte che ha elogiato il film paragonandolo a “Spider-Man: No Way Home“.

Sebbene non sia stata rilasciata alcuna sinossi ufficiale, The Flash sarà (vagamente) basato sull’arco dei fumetti di Flashpoint e si dice che sarebbe dovuto servire come una sorta di “ripristino” per il DCU. Sia Ben Affleck che Michael Keaton torneranno nelle rispettive interpretazioni di Batman, e il film presenterà anche Sasha Calle nei panni di Supergirl.

Da quello che abbiamo capito, Henry Cavill e Gal Gadot hanno filmato cameo nei panni di Superman e Wonder Woman, ma ci sono rapporti contrastanti sul fatto che appariranno ancora nel film (in ogni caso sappiamo che Henry Cavill  non riprenderà il ruolo di Superman in futuro). The Flash ha recentemente spostato la sua data di uscita di una settimana ed è ora programmato per arrivare al cinema il 16 giugno 2023.

 
 

She-Hulk: Attorney at Law, lo sceneggiatore difende la serie definendola “La serie sui fumetti più accurata del MCU”

She-Hulk: Attorney at Law recensione serie tv

Mentre la maggior parte delle persone considera She-Hulk: Attorney at Law come una commedia di supereroi sciocca e divertente, alcuni ritengono che il tono più spensierato dello spettacolo, a volte “goffo”, sia in qualche modo in contrasto con altri progetti MCU, e per questa ragione la serie è stata oggetto di molte critiche. Soprattutto la tesi riguarderebbe una percepita mancanza di fedeltà rispetto al materiale originale.

Mentre si potrebbe sostenere che per alcuni aspetti dello spettacolo Disney+ – come per esempio la sua rappresentazione di Daredevil, – sia frutto alcune libertà prese rispetto ai fumetti, da un punto di vista del tono, era abbastanza simile all’interpretazione della maggior parte degli scrittori dei Marvel Studios. Ora, Dan Slott, che ha scritto più numeri di chiunque altro di She-Hulk , è intervenuto per difendere l’avvocato dalle accuse, definendolo “lo spettacolo più accurato dei fumetti nell’MCU”.

Alcuni commenti negativi erano arrivati anche in seguito alla ormai famigerata scena del “twerking”, che ha visto She-Hulk fare alcune rotazioni con Megan Thee Stallion.

She-Hulk: Attorney at Law segue Jennifer Walters mentre naviga nella complicata vita di un avvocato single di 30 anni che è anche un hulk superpotente di 6 piedi e 7 pollici. La serie di nove episodi dà il benvenuto a una serie di veterani del MCU, tra cui Mark Ruffalo nei panni di Smart Hulk, Tim Roth nei panni di Emil Blonsky/l’Abominio e Benedict Wong nei panni di Wong. Il cast include anche Ginger Gonzaga, Josh Segarra, Jameela Jamil, Jon Bass e Renée Elise Goldsberry. I produttori esecutivi sono Kevin Feige, Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Brad Winderbaum, Kat Coiro e Jessica Gao. I produttori co-esecutivi sono Wendy Jacobson e Jennifer Booth. Tutti gli episodi di She-Hulk: Attorney at Law sono ora disponibili per lo streaming su Disney+. Non si sa nulla su una seconda stagione.

 
 

Queen Charlotte: A Bridgerton Story, la prima foto dallo spin-off prequel di Bridgerton

Queen Charlotte: A Bridgerton Story

Netflix ha svelato una nuova foto dal suo attesissimo spin-off prequel di Bridgerton, intitolato Queen Charlotte: A Bridgerton Story. La foto ci offre il nostro primo sguardo al ritratto di Arsema Thomas della giovane Lady Agatha Danbury, interpretata da Adjoa Andoh nella serie originale. Il prequel dovrebbe fare il suo debutto quest’anno.”Con una profonda conoscenza della scena sociale un tempo divisa e delle complessità del matrimonio, Agatha diventa una luce guida per la nuova regina, il tutto trovando la propria voce e il proprio potere”, si legge nella descrizione ufficiale del suo personaggio.

La trama e il cast di Queen Charlotte: A Bridgerton Story

Queen Charlotte: A Bridgerton Story si basa sulle origini della figura storica Queen Charlotte. Sebbene la serie sia incentrata sull’ascesa e sulla vita amorosa di una giovane regina Charlotte, racconterà anche di Violet Bridgerton e Lady Danbury. “Incentrato sull’ascesa alla ribalta e al potere della regina Charlotte, questo prequel in versi di Bridgerton racconta la storia di come il matrimonio della giovane regina con re George abbia scatenato sia una grande storia d’amore che un cambiamento sociale, creando il mondo del Ton ereditato dai personaggi di Bridgerton”, si legge nel logline.

Nel cast anche India Amarteifio (Line of Duty) nei panni di una giovane regina Charlotte, Corey Mylchreest (Sandman) nei panni di un giovane re Giorgio e la  veterana di Game of Thrones,  Michelle Fairley nei panni della principessa Augusta. Il cast aggiuntivo include Sam Clemmett (Harry Potter e la maledizione dell’erede) nei panni di Young Brimsley, Richard Cunningham (The Witcher) nei panni di Lord Bute, Tunji Kasim (Nancy Drew) nei panni di Adolphus, Rob Maloney (Casulty) nei panni del dottore reale, Cyril Nri (Cucumber) come Lord Danbury e Hugh Sachs (Bridgerton  Stagioni 1 e Bridgerton  2) come Brimsley OLD).

Queen Charlotte: A Bridgerton Story è stato creato e scritto da Shonda Rhimes, che è anche la showrunner. I produttori esecutivi del prequel sono Rhimes, Betsy Beers e Tom Verica.

 
 

Yellowstone 5: trailer e il poster della seconda parte di stagione rivela l’uscita

Yellowstone 5

Dopo un altro intrigante finale di metà stagione, Paramount+ ha annunciato la finestra della data di uscita della seconda parte di Yellowstone 5, la quinta stagione dell’acclamata serie con Kevin Costner. I due asset rivelano che lo spettacolo dovrebbe fare il suo ritorno nell’estate del 2023. Questo annuncio è arrivato anche con un teaser trailer e un poster, anticipando i restanti sette episodi dell’ultima stagione del dramma familiare di successo.

Lo show di successo di Taylor Sheridan è in una pausa pianificata, con la quinta stagione che è divisa in due parti per un totale di 14 episodi rispetto alla tipica serie di 10 episodi dello show. Il programma offre al co-creatore Sheridan più spazio quando si tratta di gestire tutti gli altri suoi spettacoli, poiché è anche responsabile delle serie spin-off “1883” e “1923“, tra le altre serie della Paramount.

https://youtu.be/5b6ZIkcNslA

Secondo The Wrap , “Yellowstone” originariamente aveva pianificato la stagione di grandi dimensioni con una sequenza temporale leggermente diversa: secondo quanto riferito, la prima metà sarebbe andata in onda la scorsa estate, con la seconda metà in arrivo quest’anno. Ad ogni modo, la separazione offre agli altri spettacoli di Sheridan, come “Tulsa King” e “1923”, un po’ di tempo da solista sotto i riflettori durante la bassa stagione.

Yellowstone è stato creato da Taylor Sheridan e John Linson. Nel cast Kevin Costner, Luke Grimes, Kelly Reilly, Wes Bentley, Cole Hauser, Kelsey Asbille, Brecken Merrill, Jefferson White, Forrie Smith, Denim Richards, Ian Bohen, Finn Little, Ryan Bingham, Gil Birmingham, Jen Landon e Kathryn Kelly.

“La serie racconta la famiglia Dutton, guidata da John Dutton, che controlla il più grande ranch contiguo negli Stati Uniti”, si legge nella sinossi. “Tra alleanze mutevoli, omicidi irrisolti, ferite aperte e rispetto meritato – il ranch è in costante conflitto con quelli con cui confina – una città in espansione, una riserva indiana e il primo parco nazionale d’America”. Yellowstone è prodotto da John Linson, Art Linson, Taylor Sheridan, Kevin Costner, David C. Glasser, Bob Yari e Stephen Kay. Il dramma originale di Paramount Network è coprodotto e cofinanziato da 101 Studios.

 
 

A James Cameron è stato detto che gli alieni sarebbero stati una “carriera senza vittorie”

James Cameron filmografia
Credit © Disney

Mentre Avatar: La via dell’acqua continua a prosperare al botteghino, il regista James Cameron guarda indietro, alla sua carriere a alla sua filmografia. In un’intervista, a Cameron è stato chiesto se avesse avuto qualche esitazione quando gli è stato proposto di realizzare un sequel di Alien di Ridley Scott. Sebbene lo stesso Cameron non fosse preoccupato, ha rivelato che un famoso produttore gli aveva sconsigliato di accettare il progetto.

“Ho pranzato con un produttore di spicco quando stavo per iniziare Aliens che mi ha detto: ‘Questo è un fallimento per te. Se il tuo film è buono, Ridley avrà il merito. Se è brutto, sarà solo colpa tua. È sarà la fine della carriera’”, ha detto Cameron a Empire . “Ho detto, ‘Sì, maaaa… mi piace.’ Forse ero un fanboy stupido, ma potevo vederlo così chiaramente nella mia testa che dovevo solo andare a farlo.”

Il regista ha poi parlato di come ha realizzato il titolo per il sequel durante un incontro con il capo dello studio e vari produttori esecutivi. “E sì, è vero”, ha ricordato Cameron. “Ero in una riunione con il capo dello studio e i produttori esecutivi, e ho girato la mia sceneggiatura e sul lato bianco dell’ultima pagina ho scritto Alien. Poi ho disegnato una S alla fine. Poi ho tracciato due linee verticali attraverso la S e l’ho sollevata per mostrarle. Forse è stato solo un condizionamento pavloviano quando hanno visto il segno $ collegato strettamente alla parola Alien. O forse era la fiducia che proiettavo. Ma hanno detto di sì”.

Avatar 3  è provvisoriamente programmato per il 20 dicembre 2024. Ulteriori sequel hanno anche date di uscita con  Avatar 4  fissato per il 18 dicembre 2026 e  Avatar 5  il 22 dicembre 2028. Con Avatar: La Via Dell’Acqua, l’esperienza cinematografica raggiunge nuove vette: Cameron trasporta il pubblico nel magnifico mondo di Pandora in un’avventura spettacolare e ricca di azione. Ambientato più di dieci anni dopo gli eventi del primo film, Avatar: La Via Dell’Acqua inizia a raccontare la storia della famiglia Sully (Jake, Neytiri e i loro figli), del pericolo che li segue, di dove sono disposti ad arrivare per tenersi al sicuro a vicenda, delle battaglie che combattono per rimanere in vita e delle tragedie che affrontano.

Diretto da James Cameron e prodotto da Cameron e Jon Landau, la produzione Lightstorm Entertainment è interpretata da  Sam WorthingtonZoe SaldanaSigourney Weaver, Stephen Lang e Kate Winslet. La sceneggiatura è scritta da James Cameron & Rick Jaffa & Amanda Silver, e il soggetto è di James Cameron & Rick Jaffa & Amanda Silver & Josh Friedman & Shane Salerno. David Valdes e Richard Baneham sono i produttori esecutivi.

 
 

Star Wars: The Bad Batch 2, lo spot tv mostra la lotta per la libertà

Star Wars: The Bad Batch

Lucasfilm ha rilasciato un altro spot TV di Star Wars: The Bad Batch 2, la seconda stagione per l’imminente ritorno della serie animata di successo Disney+. La nuova stagione sarà presentata in anteprima il 4 gennaio 2023, con i primi due episodi.

Il video continua a stuzzicare le conseguenze degli eventi su Kamino della prima stagione, che vedranno il team protagonista affrontare nuove missioni che li porteranno in nuovi luoghi inaspettati e pericolosi. Dai un’occhiata allo spot TV di Star Wars: The Bad Batch Stagione 2 qui sotto:

Iscriviti a Disney+ per guardare The Bad Batch e molto altro. Dove vuoi, quando vuoi.

La trama di Star Wars: The Bad Batch 2

Quando si apre la nuova stagione, sono passati mesi dagli eventi su Kamino e i Bad Batch continuano il loro viaggio navigando nell’Impero dopo la caduta della Repubblica. Incontreranno amici e nemici, sia nuovi che familiari, mentre intraprendono una serie di emozionanti missioni mercenarie che li porteranno in nuovi luoghi inaspettati e pericolosi.

 I produttori esecutivi di Star Wars: The Bad Batch sono Dave Filoni (“The Mandalorian”, “Star Wars: The Clone Wars”), Athena Portillo (“Star Wars: The Clone Wars”, “Star Wars Rebels”), Brad Rau (“Star Wars Rebels”, “Star Wars Resistance”), Jennifer Corbett (“Star Wars Resistance”, “NCIS”) e Carrie Beck (“The Mandalorian”, “Star Wars Rebels”) con Josh Rimes (“Star Wars Resistance,” “Star Wars: Visions”) e Alex Spotswood (“Star Wars: The Clone Wars,” “Star Wars Rebels”) come produttori. Rau è anche supervisore alla regia con Corbett come capo sceneggiatore e Matt Michnovetz come story editor. ) fa il suo debutto come guest star nella serie come Phee Genoa.

I produttori esecutivi di Star Wars: The Bad Batch sono Dave Filoni (“The Mandalorian”, “Star Wars: The Clone Wars”), Athena Portillo (“Star Wars: The Clone Wars”, “Star Wars Rebels”), Brad Rau (“Star Wars Rebels”, “Star Wars Resistance”), Jennifer Corbett (“Star Wars Resistance”, “NCIS”) e Carrie Beck (“The Mandalorian”, “Star Wars Rebels”) con Josh Rimes (“Star Wars Resistance,” “Star Wars: Visions”) e Alex Spotswood (“Star Wars: The Clone Wars,” “Star Wars Rebels”) come produttori. Rau è anche supervisore alla regia con Corbett come capo sceneggiatore e Matt Michnovetz come story editor.

The Clone Wars”, “Star Wars Rebels”), Brad Rau (“Star Wars Rebels”, “Star Wars Resistance”), Jennifer Corbett (“Star Wars Resistance”, “NCIS”) e Carrie Beck (“The Mandalorian”, “Star Wars Rebels”) con Josh Rimes (“Star Wars Resistance”, “Star Wars: Visions”) e Alex Spotswood (“Star Wars: The Clone Wars”, “Star Wars Rebels”) come produttori. Rau è anche supervisore alla regia con Corbett come capo sceneggiatore e Matt Michnovetz come story editor.

The Clone Wars”, “Star Wars Rebels”), Brad Rau (“Star Wars Rebels”, “Star Wars Resistance”), Jennifer Corbett (“Star Wars Resistance”, “NCIS”) e Carrie Beck (“The Mandalorian”, “Star Wars Rebels”) con Josh Rimes (“Star Wars Resistance”, “Star Wars: Visions”) e Alex Spotswood (“Star Wars: The Clone Wars”, “Star Wars Rebels”) come produttori. Rau è anche supervisore alla regia con Corbett come capo sceneggiatore e Matt Michnovetz come story editor.

 
 

Doctor Strange nel Multiverso della Follia, la foto dietro le quinte mostra Balder il Coraggioso

Doctor Strange nel Multiverso della Follia

Sebbene non sia apparso nel montaggio finale del film, è ora disponibile un breve assaggio di come sarebbe stato Balder il Coraggioso in Doctor Strange nel Multiverso della Follia.

L’immagine che a dire il vero lascia vedere ben poco è stata gentilmente offerto da CC Ice, la controfigura di Elizabeth Olsen nel film. Nell’immagine catturata dal segmento, si può vedere Elizabeth Olsen in piedi di lato, mentre dietro di lei si verifica una scena di distruzione. Al centro dello spettacolo, tuttavia, c’è agonizzante Balder, vestito con il suo iconico abbigliamento da fumetto e trafitto da quella che sembra essere una spada. Puoi controllare l’immagine qui sotto:

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: recensione del film con Benedict Cumberbatch

Doctor Strange nel Multiverso della Follia vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff/Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

La sceneggiatura del film porterà la firma di Jade Bartlett e Michael Waldron. Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno anche Benedict Wong (Wong), Rachel McAdams (Christine Palmer), Chiwetel Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez). Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier. Doctor Strange nel Multiverso della Follia è uscito al cinema il 4 maggio 2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in merito.

 
 

Jeremy Renner: rivelati maggiori dettagli sull’incidente capitato all’attore

Jeremy Renner

Stanno emergendo nuovi dettagli sull’incidente in cui è stato coinvolto l’attore Jeremy Renner il giorno di Capodanno. Ieri (2 gennaio), abbiamo appreso che la star di Hawkeye, 51 anni, è stata trasportata in aereo in un ospedale dopo un incidente  vicino a casa sua nel nord del Nevada. Nelle dichiarazioni ufficiali si leggeva “All’arrivo, i soccorsi si sono coordinati con il distretto antincendio di Truckee Meadows e la REMSA Health per organizzare il trasporto medico del signor Jeremy Renner tramite un volo di assistenza verso un ospedale della zona. Mrs Renner era l’unica parte coinvolta.”

L’agente di Jeremy Renner ha anche rilasciato una dichiarazione a THR: “Possiamo confermare che Jeremy Renner è in condizioni critiche ma stabili con le ferite subite dopo aver subito un incidente  durante la spalatura della neve oggi. La sua famiglia è con lui e sta ricevendo cure eccellenti”. Oggi sono stati rivelati nuovi dettagli sul suo “esteso” infortunio, incluso quello che è successo esattamente. Secondo un nuovo rapporto di TMZ , Jeremy Renner stava spalando la strada vicino a casa sua dopo che un’enorme tempesta di neve ha colpito l’area del Nevada settentrionale il 31 dicembre.

I dettagli dell’incidente stanno ora venendo alla luce e un vicino ha detto al sito che il veicolo per spalare di Jeremy – un cosiddetto “gatto delle nevi” – sarebbe finito per travolgere una delle gambe di Jeremy Renner e l’attore “stava perdendo molto sangue dopo aver subito l’infortunio». Secondo quanto riferito, il noto attore era impegnato a spazzare la neve dopo la tempesta per ripristinare la viabilità nella sua proprietà, così da consentire ai parenti di uscire dalla proprietà dopo il fine settimana di vacanza.

Come rivelato dal rapporto, un altro vicino, che per fortuna è un medico, ha visto la scena ed è stato in grado offrire i primi soccorsi all’attore. Secondo quanto riferito, il medico ha applicato un laccio emostatico alla gamba di Jeremy per limitare le perdite di sangue. Una fonte diversa ha poi detto a TMZ che l’infortunio di Jeremy è “esteso” e “insieme alla sua gamba, altre parti del suo corpo sono state ferite”.

TMZ riferisce anche che l’incidente è stato gestito dalla polizia come se fosse una scena del crimine e il gatto delle nevi sembra sia stato sequestrato. Questo tipo di macchine dovrebbero avere “estese caratteristiche di sicurezza” per evitare che si verifichino incidenti di questo tipo. Vi invitiamo a unirvi insieme a noi per raccogliere i nostri pensieri e le nostre preghiere per Jeremy Renner nella speranza che possa riprendersi presto.

 
 

Il re leone: tutto quello che c’è da sapere sul film Disney

il-re-leone-doppiatori

Con il successo di Alice in Wonderland, la Disney ha iniziato negli ultimi anni a realizzare una fortunata serie di live-action dei propri classici d’animazione. Hanno così preso vita film come Maleficent, Cenerentola e Aladdin. Tra i più apprezzati e acclamati si annovera anche Il re leone (qui la recensione), diretto nel 2019 da Jon Favreau, che per la Disney aveva già realizzato il live action di Il libro della giungla. Ciò che distingue questo remake dell’omonimo classico d’animazione del 1994 è però il suo essere uno shot-for-shot fotorealistico, ovvero identico all’originale in quasi tutte le inquadrature e realizzato per risultare il più realistico possibile da un punto di vista visivo.

A differenza degli altri live action, infatti, Il re leone non presenta alcuna figura umana ma unicamente personaggi animali realizzati in computer grafica. Ciò ha portato in molti a documentarsi sulla natura del film, se possa dunque essere considerato un vero e proprio live action oppure un atipico film d’animazione (ai Golden Globe fu candidato proprio in quest’ultima categoria). Che lo si voglia considerare in un modo o nell’altro, Il re leone è però indubbiamente un’ennesima sbalorditiva conferma del livello oggi raggiunto dagli effetti speciali, capaci di riproporre un intero mondo animale nel modo più realistico possibile.

Con un incasso di 1,6 miliardi di dollari, questo Il re leone è oggi l’ottavo film dal maggiore incasso nella storia del cinema. Un risultato che dimostra non solo l’interesse in questi remake ma anche nei confronti di quei film che offrano un’esperienza visiva unica. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e a molto altro. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Il re leone: la trama e il cast di doppiatori dei personaggi

Protagonista del film è il giovane leone Simba, futuro re della savana che guarda con grande ammirazione a suo padre Mufasa. Quando quest’ultimo viene però ucciso da una trappola escogitata dal suo perfido fratello Scar, che ambisce al trono, Simba si vede costretto ad andare in esilio, rinunciando per sempre alla vita che conosceva. Crescendo, Simba può però contare sull’amicizia di Timon e Pumbaa, che gli insegneranno a cavarsela nella savana. Ma Simba non può lasciarsi per sempre alle spalle il proprio passato e ben presto dovrà tornare a casa per combattere per ciò che è giusto e ciò che gli appartiene di diritto.

Per dar vita a questa nuova importante versione de Il re leone sono stati chiamati alcuni noti attori e cantanti, sia per la versione in lingua inglese che per quella italiana. A doppiare Simba si ritrova dunque Donald Glover, da sempre grandissimo fan dell’originale animato, mentre in Italia la voce del personaggio è quella di Marco Mengoni, qui alla sua seconda esperienza come doppiatore dopo Lorax – Il guardiano della foresta. Per i personaggi di Timon e Pumbaa si possono invece ascoltare le voci di Billy Eichner e Seth Rogen nella versione originale e quelle degli attori Edoardo Leo e Stefano Fresi in quella italiana.

La leonessa Nala ha invece la voce della celebre cantante Beyoncé in originale e quella di Elisa toffoli in italiano. John Kani e John Oliver doppiano invece i personaggi di Rafiki e Zazu, mentre di grande prestigio è la presenza di James Earl Jones come voce di Mufasa. L’attore aveva già doppiato il personaggio nel film animato del 1994 e fu fortemente voluto da Favreau in quanto nessuno poteva dar voce al re dei leoni con altrettanta efficacia. In italiano, la voce del personaggio è quella del noto doppiatore Luca Ward. Infine, Scar ha la voce di Chiwetel Ejiofor, mentre in italiano si può ascoltare quella di Massimo Popolizio.

il-re-leone-film

Il re leone: le canzoni del film

Naturalmente, in questo remake sono presenti alcune delle canzoni più celebri già presenti nell’originale animato. Il cerchio della vita è cantata in italiano da Cheryl Porter, cantante statunitense naturalizzata italiana, mentre si possono poi ascoltare anche Voglio diventare presto un re e Sarò re, quest’ultima cantata da Scar e dunque, in italiano, da Massimo Popolizio. Marco Mengoni, Stefano Fresi ed Edoardo Leo si esibiscono invece in Hakuna Matata, Il leone si è addormentato e L’amore è nell’aria stasera, quest’ultimo cantato anche da Elisa. Oltre ai brani già noti, nel film sono presenti anche due canzoni inedite interpretate da Beyoncé ed Elton John.

Queste sono Spirit, nella versione italiana chiamata Quando il destino chiamerà e interpretata da Elisa, e Never Too Late. Elton John, tuttavia, che aveva già curato le canzoni per l’originale animato e che nel 1995 vinse l’Oscar alla miglior canzone proprio per Can You Feel the Love Tonight?, ha in seguito espresso il suo rammarico sull’uso della musica in questo remake, affermando di trovarla meno incisiva rispetto all’originale. Al di là dei brani cantati, per quanto riguarda le musiche, il film può vantare la presenza di Hans Zimmer, tornato qui ad occuparsi della colonna sonora dopo che proprio con la versione animata del 1994 aveva vinto il suo primo Oscar.

Il re leone: il prequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Dato il grandissimo successo del film, la Disney si è detta interessata a realizzare ulteriori film dedicati al mondo di Il re leone. Invece di realizzare un sequel, si è però deciso di dare vita ad un prequel diretto dal premio Oscar Barry Jenkins (Moonlight, Se la strada potesse parlare). Nel settembre del 2022 è infine stato svelato che il titolo del film è Mufasa: Il re leone, e che in esso si racconterà la storia delle origini dell’iconico padre di Simba, esplorando la sua infanzia trascorsa con il fratello cattivo Scar. Il film si avvarrà della voce di Aaron Pierre e di Kelvin Harrison Jr. che interpreteranno rispettivamente i due personaggi. Il film è ora atteso in sala il 5 luglio 2024.

In attesa di poter vedere tale prequel, è possibile fruire di Il re leone grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Disney+ e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 2 gennaio alle ore 21:25 sul canale Rai 1.

Fonte: IMDb

 
 

La figlia oscura (The Lost Daughter) di Maggie Gyllenhaal arriva su SKY e NOW

La figlia Oscura The Lost Daughter

Dall’omonimo romanzo di Elena Ferrante, arriva su Sky il film diretto e sceneggiato da Maggie Gyllenhaal, La figlia oscura (The Lost Daughter), in prima tv mercoledì 4 gennaio alle 21.15 su Sky Cinema Due, in streaming su NOW e disponibile on demand, anche in qualità 4K.

Interpretato da  Olivia ColmanDakota Johnson, Ed Harris e Peter Sarsgaard, il film è stato premiato al Festival di Venezia 2021 per la miglior sceneggiatura e candidato a tre premi Oscar (migliore sceneggiatura per Maggie Gyllenhaal, migliore attrice protagonista per Olivia Colman e migliore attrice non protagonista per Jessie Buckley).

La trama del film

Durante una vacanza al mare da sola, Leda (Olivia Colman) rimane incuriosita e affascinata da una giovane madre (Dakota Johnson) e dalla sua figlioletta mentre le osserva sulla spiaggia. Turbata dal loro irresistibile rapporto (e dalla loro chiassosa e minacciosa famiglia allargata), Leda è sopraffatta dai suoi stessi ricordi personali dei sentimenti di terrore, confusione e intensità provati nelle prime fasi della maternità. Un gesto impulsivo sconvolge Leda e la proietta nello strano e sinistro mondo della sua stessa mente, dove è costretta ad affrontare le scelte non convenzionali che ha compiuto quando era una giovane madre e le loro conseguenze.

 
 

La lineup del 2023 dei Marvel Studios include le serie tv Echo & Agatha: Coven of Chaos

Echo

In un video ora cancellato i Marvel Studios hanno mostrato ufficialmente la sua lineup per il 2023, confermando che Echo e Agatha: Coven of Chaos faranno davvero il loro debutto il prossimo anno. Non è chiaro il motivo per cui Marvel UK e Irlanda abbiano deciso di eliminare il video da Twitter, soprattutto quando conteneva solo una raccolta di clip di tutti gli spettacoli e film Disney+ dello studio usciti quest’anno, tra cui Moon Knight , Ms. Marvel e Black Panther: Wakanda Forever.

Oltre ai due spin-off, Loki – Stagione 2, Secret Invasion e Ironheart dovrebbero arrivare su Disney+ nel 2023. Proprio come quest’anno, ci sono anche solo tre film del Marvel Cinematic Universe che usciranno nel corso dell’anno: Ant Man and The Wasp: QuantumaniaGuardiani della Galassia Vol. 3 e The Marvels.

Echo presenterà il ritorno di Alaqua Cox mentre riprende il ruolo di Maya Lopez dopo aver debuttato in Hawkeye dello scorso anno, dove è stato rivelato che Maya aveva una lunga storia con il personaggio Kingpin interpretato da Vincent D’Onofrio, che tornerà anche in Echo. Insieme a D’Onofrio nella serie ci saranno anche Charlie Cox nei panni di Matt Murdock/Daredevil, Zahn McClarnon (Fargo), Devery Jacobs (Reservation Dogs), Cody Lightning, Chaske Spencer, Tantoo Cardinal e Graham Greene.

Nei fumetti originali Marvel Comics, Echo – la figlia adottiva di Kingpin – è una donna nativa americana sorda che possiede la capacità di copiare perfettamente i movimenti di altre persone pur essendo un’artista delle arti marziale e una formidabile acrobata.

 
 

James Wan e Jason Blum parlano della fusione delle società e del sequel de L’uomo invisibile

L'Uomo Invisibile film recensione

In un rapporto all’inizio di quest’anno, si diceva che le società di produzione di Jason Blum e James Wan si stessero fondendo. Ora, i due si sono aperti su ciò che riserva il futuro per le loro società. Parlando con The Hollywood Reporter , Blum – che è il fondatore e CEO di Blumhouse Productions – ha parlato di ciò che lo ha motivato a provare a fare un accordo con il regista, che gestisce la sua società di produzione, Atomic Monster. Secondo Blum, non perdersi il prossimo film di James Wan è stato un fattore importante. [Non perdere il prossimo film di James Wan] è sempre un fattore motivante per me. Divento molto nervoso ogni volta che James fa un film dell’orrore senza di me. Mi arrabbio molto”, ha detto Jason Blum.

Mentre Wan e Blum sono pronti a lavorare insieme sull’imminente quinto capitolo del franchise di Insidious, Insidious: Fear the Dark, la coppia può ora anche guardare a cosa potrebbe riservare il futuro se le loro società si unissero. Un film specifico che è stato citato nella discussione è un sequel di L’uomo invisibile, film del 2020 con Elizabeth Moss protagonista, molto apprezzato sia da pubblico che critica, per il quale Jason Blum spera che Wan possa aiutare a rilanciare i discorsi. Se tutto va bene, se i nostri sogni si avverassero e le nostre due società dovessero lavorare insieme, forse James mi aiuterà a risolvere il problema”, ha detto Blum, a cui Wan ha aggiunto “Sarei più che felice di farlo”.

Il prossimo film in uscita per James Wan sul fronte della regia è l’atteso e discusso Aquaman e il mondo perduto del 2023. Come produttore, Wan è coinvolto in un sacco di film, tra cui il quinto film di Insidious, un remake di Salem’s Lot e il sequel di The Nun del 2018, che usciranno tutti nel 2023.

 
 

MCU: la cronologia ufficiale sarà rivelata nel prossimo libro dei Marvel Studios

Marvel Cinematic universe

I Marvel Studios hanno stretto una partnership con Penguin Random House per l’imminente lancio del suo ultimo libro intitolato The Marvel Cinematic Universe: An Official Timeline dei Marvel Studios . Questo servirà da guida per i fan dell’MCU per tenere traccia della tradizione, delle tempistiche e dei personaggi del franchise in crescita. Il libro è attualmente disponibile per il preordine negli USA e dovrebbe arrivare sugli scaffali (sempre USA) il 5 settembre 2023.

The Marvel Cinematic Universe An Official Timeline dei Marvel Studios è scritto da Anthony Breznican, Amy Ratcliffe e Rebecca Theodore-Vachon. Oltre a navigare nella cronologia ufficiale dell’MCU, il libro includerà anche informazioni più dettagliate sulla storia dello scudo di Captain America, sulla formazione del Multiverso e altro ancora.

“Il Marvel Cinematic Universe (MCU) è vasto, incredibilmente vario e riccamente complesso. Mondi diversi, linee temporali diverse, innumerevoli personaggi. Questa è la guida a quell’universo. Creato in stretta collaborazione con i Marvel Studios, il libro risponderà alle più grandi domande: cosa è successo, quando, dove e perché”, si legge nella sinossi ufficiale del libro.

“Segui l’intera storia dell’MCU da prima del Big Bang al Blip e oltre. Lungo la strada, scopri di più sull’evoluzione delle armature di Iron Man, la caccia alle Gemme dell’Infinito e la formazione del Multiverso. Vuoi sapere quante volte gli alieni hanno invaso la Terra o la storia completa dello scudo di Cap? Non guardare oltre! Un prezioso ricordo per ogni appassionato di cinema, pieno di infografiche esclusive, timeline illuminanti e incredibili fotogrammi di film, questo libro avrà un posto d’onore sullo scaffale di qualsiasi fan del MCU.

 
 

The Flash: il merchandising del film Flash rivela il nuovo design Batwing

The Flash

Un nuovo sguardo all’attesissimo film The Flash offre ai fan un’anteprima di come sarà il Batwing di Michael Keaton nel nuovo film. L’ultima immagine arriva per gentile concessione di un nuovo giocattolo per il film e presenta sia The Flash che Batman in forma di action figure, insieme a un “Ultimate Batwing” su larga scala.

L’aereo ha la forma del tradizionale logo di Batman e offre ai fan un’ulteriore conferma che il Batman di Keaton apparirà nel film e probabilmente avrà un ruolo importante. Puoi dare un’occhiata al nuovo design Batwing qui sotto:

The Flash sarà interpretato da Ezra Miller, che riprenderà il ruolo di Barry Allen/The Flash dopo averlo interpretato in  Batman v Superman: Dawn of Justice Suicide Squad,  Justice League, Justice League di  Zack Snyder e  Peacemaker di CW. The Flash  uscirà nelle sale il 16 giugno 2023. Il film è diretto da  Andy Muschietti di IT dall’ultima sceneggiatura scritta da Christina Hodson (Birds of Prey). La produzione esecutiva è stat affidata a Marianne Jenkins con Michael Disco e Barbara Muschietti come produttori del film.

 
 

Avatar 3: la trama includerà “Il popolo della cenere” Na’vi

Avatar 3 film 2024

Con Avatar: La Via Dell’Acqua che attualmente domina le sale di tutto il mondo, James Cameron ha iniziato a rivelare i primi dettagli della trama di Avatar 3. Alla domanda su cosa possono aspettarsi i fan dal terzo film di Avatar, Cameron ha fornito i primi dettagli sul “popolo delle ceneri”, una nuova cultura Na’vi che non è necessariamente “dalla parte de giusto” come quelle che abbiamo visto finora.

Per mostrare culture diverse da quelle che ho già mostrato“, ha detto James Cameron all’outlet francese 20 Minutes. “Il cuore del film sarà rappresentato dal ‘Popolo della Cenere’. Voglio rivelare i Na’vi da un’altra angolazione perché, per il momento, ho mostrato solo i loro lati positivi. Nei primi film ci sono esempi umani molto negativi ed esempi Na’vi molto positivi. In  Avatar 3 avremo l’opposto.”

James Cameron ha anche parlato dei suoi obiettivi con il franchise e di come la storia continuerà a crescere. “Esploreremo anche nuovi universi continuando la storia dei personaggi principali. Posso dire che le ultime parti saranno le migliori. Gli altri erano un’introduzione, un modo per apparecchiare la tavola prima di servire il pasto. Ma, ovviamente, tutto dipenderà da come  Avatar 2  verrà accolto, se troverà il suo pubblico“.

Avatar 3  è provvisoriamente programmato per il 20 dicembre 2024. Ulteriori sequel hanno anche date di uscita con  Avatar 4  fissato per il 18 dicembre 2026 e  Avatar 5  il 22 dicembre 2028.

Con Avatar: La Via Dell’Acqua, l’esperienza cinematografica raggiunge nuove vette: Cameron trasporta il pubblico nel magnifico mondo di Pandora in un’avventura spettacolare e ricca di azione. Ambientato più di dieci anni dopo gli eventi del primo film, Avatar: La Via Dell’Acqua inizia a raccontare la storia della famiglia Sully (Jake, Neytiri e i loro figli), del pericolo che li segue, di dove sono disposti ad arrivare per tenersi al sicuro a vicenda, delle battaglie che combattono per rimanere in vita e delle tragedie che affrontano.

Diretto da James Cameron e prodotto da Cameron e Jon Landau, la produzione Lightstorm Entertainment è interpretata da  Sam WorthingtonZoe SaldanaSigourney Weaver, Stephen Lang e Kate Winslet. La sceneggiatura è scritta da James Cameron & Rick Jaffa & Amanda Silver, e il soggetto è di James Cameron & Rick Jaffa & Amanda Silver & Josh Friedman & Shane Salerno. David Valdes e Richard Baneham sono i produttori esecutivi.

 
 

The Batman: se Ben Affleck avesse avuto la possibilità di fare in suo film – fan poster

Ben Affleck 2021
Foto di Luigi de Pompeis © Cinefilos.it

Come sarebbe apparso il The Batman di Ben Affleck così a lungo annunciato da Warner Bros e poi messo da parte? Non lo sapremo mai, probabilmente, ma intanto abbiamo avuto la possibilità di vedere come la pensava Matt Reeves con Robert Pattinson nel ruolo del Crociato di Gotham.

Tuttavia, immaginare non costa niente, e quindi il creator digitale Rahal Nejraoui ha pensato di utilizzare l’estetica del film di Matt Reeves con i volti dei personaggi che erano stati scelti per lo Snyder-Verse. Ecco dunque un Bruce Wayne / Batman con le fattezze di Ben Affleck, un Alfred/Jeremy Irons e un Joker/Jared Leto.

Nel fan-poster compaiono anche Amanda Waller/Viola Davis, che abbiamo visto in Black Adams, l’ultima volta, e Deathstroke, che sotto la maschera dovrebbe avere il volto di Joe Manganiello, altro personaggio tagliato dallo studio e che secondo molti fan poteva essere davvero interessante da esplorare.

 
 

Michele Morrone: 10 cose che non sai sull’attore

Michele-Morrone-film

Nonostante recitasse da quasi un decennio, è servito il film Netflix 365 giorni per rendere Michele Morrone una star internazionale. In breve, egli è diventato uno dei nomi più ricercati e chiacchierati da un anno a questa parte. Accostandosi alla sua vita, privata e lavorativa, ci si accorge poi di come Morrone si è sempre distinto negli anni per diverse attività, che spaziano dalla recitazione al musica, dalla moda alla danza. A renderlo un attore particolarmente richiesto vi è inoltre il suo lavorare anche al di fuori dei confini, italiani, distinguendo in prodotti provenienti da diverse parti del globo.

Ecco 10 cose che non sai di Michele Morrone.

Michele Morrone: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in noti film. Dopo essere stato esclusivamente un volto televisivo, nel 2018 Morrone debutta sul grande schermo con la commedia L’ultimo giorno del toro, dove recita come protagonista dando prova di buone capacità comiche. Successivamente ottiene ulteriore popolarità grazie alla parte di uno dei protagonisti, Luigi, nel film Bar Giuseppe (2019). La consacrazione arriva però grazie a 365 giorni (2020), film di produzione polacca dove recita nei panni di don Massimo Torricelli, protagonista accanto all’attrice Anna-Maria Sieklucka. Il film, che ha diviso tra sostenitori e detrattori, ha poi avuto due sequel 365 giorni – Adesso (2022) e Altri 365 giorni (2022). L’attore ha poi recitato anche nel film Duetto, dove divide la scena con Giancarlo Giannini.

2. Ha preso parte a diverse serie televisive. Morrone esordisce in televisione con la miniserie Come un delfino (2011), dove recita accanto a Raoul Bova. Da quel momento inizia a prendere parte, con alcuni piccoli ruoli, in fiction come Che Dio ci Aiuti 3 (2014), Squadra antimafia 6 (2014) e Provaci ancora prof! 6 (2015). Il suo primo ruolo di gran rilievo arriva poi nel 2017 con la miniserie Sirene, dove recita ei panni di Ares accanto a Valentina Bellè, Luca Argentero e Denise Tantucci. Torna poi in televisione nel 2019 per recitare nei panni di Claudio Cavalleri in Il processo, con Vittoria Puccini. Dopo aver recitato in due episodi de I Medici (2019), prende poi parte alla seconda stagione della serie spagnola Toy Boy (2021).

Michele Morrone in Sirene

3. Si è preparato a lungo per il suo personaggio. Morrone ha affermato di desiderare sempre somigliare quanto più possibile al persona che si appresta ad interpretare. Per dar vita al tritone Ares nella serie Sirene, di genere fantasy, l’attore si è sottoposto a diversi mesi di allenamento fisico, al fine di acquisire un fisico particolarmente possente e scolpito. Ciò gli ha permesso di assomigliare all’immagine classica del mitologico tritone. Per prepararsi ad interpretarlo, però, ha dovuto ricorrere anche a tanta fantasia, costruendo un personaggio virile ma con anche l’animo di un bambino.

4. Ha avuto difficoltà con le scene subacquee.  Interpretando una creatura di mare, Morrone si è trovato in più occasioni a dover prendere parte ad alcune scene subacquee. Inizialmente l’attore si è dovuto sforzare per non far vedere la difficoltà incontrata durante tali scene. Per questo motivo si è poi sottoposto a lezioni di apnea con subacquei professionisti. Alle fine, imparando le tecniche migliori per immagazzinare l’ossigeno nei polmoni, l’attore è riuscito a raggiungere grandi profondità senza particolari problemi.

365 Giorni
dal film 365 Giorni – Michele Morrone e Anna-Maria Sieklucka

Michele Morrone e Anna-Maria Sieklucka in 365 giorni

5. Ha ricercato grande naturalezza nella recitazione. Come noto, nel film 365 giorni vi sono numerose scene di sesso estremamente realistiche, che hanno suscitato non poco scalpore. Morrone ha dichiarato che tutte queste sono naturalmente state girate con il massimo della cura e che si tratta ovviamente di scene finte. Nonostante ciò, queste hanno richiesto una notevole preparazione coreografica. Morrone però non si è trovato a suo agio con tale costruzione e ha preferito dirigersi da solo, con la benedizione dei due registi. Così facendo è riuscito a risultare naturale e credibile nella sua interpretazione.

6. Ha ricevuto una sgradita nomination. Nonostante sia stato uno dei più grandi successi su Netflix nel 2020, 365 giorni è stato candidato a ben 6 Razzie Awards, i quali premiano i peggiori film dell’anno. Tra le nomination per peggior film e peggior sceneggiatura, si ritrova anche quella di Morrone come peggior attore. Per sua fortuna, il premio è poi andato ad un altro candidato. Tale candidatura nulla ha però tolto al successo ottenuto dal film e da Morrone.

Michele Morrone: la moglie Rouba Saadeh e i figli

7. È stato sposato con una stilista. Dopo quattro anni di fidanzamento, nel 2014 l’attore si è sposato con la stilista libanese Rouba Saadeh. Con lei Morrone ha poi avuto due figli, nati rispettivamente nel 2014 e nel 2017. La coppia, tuttavia, si è poi separata, arrivando al divorzio nel 2018. L’attore e la Saadeh non hanno naturalmente rivelato i motivi dietro tale rottura, ma ci hanno tenuto a precisare che il loro rapporto rimane buono e che rimangono legati per crescere quanto più possibile insieme i due figli.

Michele Morrone moglie

Michele Morrone è fidanzato?

8. Gli sono stati attribuiti diversi flirt. Da quando si è separato dalla moglie ed è diventato una star internazionale, a Morrone sono stati attribuiti diversi flirt sentimentali. Il primo di questi lo vorrebbe legato alla ballerina Elena D’Amario, mentre alcuni paparazzi lo avevano fotografato insieme a Belen Rodriguez. Con quest’ultima, però, Morrone ha poi spiegato esserci solo un’amicizia. Dopo essersi autotatuato le iniziale AMS, in molti hanno pensato che l’attore avesse intrapreso una relazione con la sua collega di 365 giorni. Tale notizia non è però stata confermata dai due e dunque ad oggi rimane ancora un mistero se Morrone abbia o meno una fidanzata.

Michele Morrone è su Instagram

9.  Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram, con un profilo verificato attualmente seguito da 15.7 milioni di persone. All’interno di questo, con 567 post, Morrone è solito condividere immagini relative ai suoi progetti cinematografici e all’attività di modello. Non manca inoltre di condividere con i fan anche momenti legati alla sua vita privata, come momenti di svago trascorsi in compagnia di amici o colleghi. Sul suo profilo si possono poi ritrovare numerose altre curiosità a lui legate.

Michele Morrone: età, altezza e fisico

10. Michele Morrone è nato a Vizzolo Predabissi, in provincia di Milano, il 3 ottobre del 1990. L’attore è alto complessivamente 189 centimetri. Per quanto riguarda il suo fisico, sia per il ruolo nella serie Sirene che per il film 365 giorni, Morrone si è costruito un corpo estremamente scolpito e muscoloso, con cui ha potuto dar meglio vita a tutta la possenza dei suoi personaggi. L’attore, inoltre, è noto per mantenere sempre allenato il proprio corpo, non mancando di condividere i suoi progressi tramite i propri profili social. Allo stesso tempo, l’attore ha raccontato di come il suo fisico sia spesso stato giudicato troppo bello e irrealistico, divenendo un ostacolo alla propria carriera.

Fonte: IMDb

 
 

Andrew Lincoln e Danai Gurira di nuovo insieme per la pre-produzione di Rick & Michonne

Rick & Michonne The Walking Dead

Andrew Lincoln e Danai Gurira sono di nuovo al lavoro insieme, stando a quello che mostrano delle foto dal dietro le quinte dello spin-off di The Walking Dead, Rick & Michonne. Il dramma post-apocalittico zombie della AMC non è più stato lo stesso dopo che Rick Grimes di Andrew Lincoln ha lasciato la serie nella stagione 9, episodio 5. E il fandom di TWD ha subito un altro terribile colpo nella stagione 10, episodio 13, quando anche Michonne, personaggio di Danai Gurira, è uscita dalla serie. Tuttavia, sappiamo che la coppia tornerà in uno spin-off della serie, intitolato proprio a loro due.

Mentre bisognerà aspettare ancora un po’ per vedere i due personaggi di nuovo insieme, Andrew Lincoln e Danai Gurira si sono riuniti per cominciare la produzione della serie, così come racconta il nuovo post di Gurira sul suo account Instagram. Nelle immagini possiamo vedere i due interpreti sorridenti, insieme a Scott M. Gimple, showrunner della serie in pre-produzione e che porterà il titolo di Rick & Michonne.

 
 

Jeremy Renner in condizioni “critiche ma stabili” a seguito di un incidente

Jeremy renner

Jeremy Renner è in condizioni critiche ma stabili a seguito di un incidente. L’attore è meglio conosciuto per aver interpretato Clint Barton, alias Occhio di Falco, nell’universo cinematografico Marvel. Più di recente, è apparso nella miniserie Disney+ del Hawkeye, e ha iniziato a recitare in Mayor of Kingstown, serie della Paramount+ ideata da Taylor Sheridan. La seconda stagione sarà presentata in anteprima alla fine di questo mese sul servizio di streaming.

Secondo Variety, Jeremy Renner è stato coinvolto in un “incidente meteorologico” mentre stava arando, domenica. Il luogo esatto dell’incidente non è stato ancora reso noto, ma si pensa che l’incidente si sia verificato vicino alla casa di proprietà di Renner in Nevada; l’area ha subito forti nevicate sabato notte (secondo il Reno Gazette Journal). Ulteriori dettagli sono scarsi al momento, ma il rappresentante dell’attore ha rilasciato una dichiarazione, dicendo:

“Possiamo confermare che Jeremy è in condizioni critiche ma stabili con le ferite riportate dopo aver subito un incidente meteorologico durante la spalatura della neve, oggi. La sua famiglia è con lui e sta ricevendo cure eccellenti”.

 
 

Rumore bianco (White Noise): recensione del film di Noah Baumbach

Rumore bianco (White Noise) recensione
Cr. Wilson Webb/Netflix © 2022

È con rumore che si apre la 79ª edizione della Mostra del Cinema di Venezia. Con il suo Rumore bianco (White Noise), Noah Baumbach torna al Lido assieme alla compagna – sulla scena e nella vita – Greta Gerwig e ad Adam Driver, che aveva fatto brillare nel precedente Storia di un Matrimonio. Il film, basato sull’omonimo romanzo di Don DeLillo, chiede agli spettatori di approcciarsi al concetto di rumore bianco: un particolare suono con potenza uguale a tutti i livelli, che favorisce il rilassamento, aiutando il cervello a ignorare i suoni che si manifestano naturalmente, ad alta intensità o spiacevoli. L’adattamento di Baumbach, che verrà distribuito da Netflix, gioca col concetto di sonorità mascherata: in ultima istanza, saranno le catastrofi naturali tanto decantate dai protagonisti a fare meno paura rispetto a un equilibrio familiare che va frantumandosi. Nel cast del film, anche Raffey Cassidy, Don Cheadle e Jodie Turner-Smith.

Il rumore bianco (White Noise) delle icone (e di mamma e papà)

Rumore bianco (White Noise)La morte fa paura. O meglio, è il pensiero di questa a logorare costantemente i protagonisti di Baumbach. Jack e Babette Gladney si sono trovati dopo una serie di matrimoni sfortunati e conducono un’esistenza piuttosto stravagante: i quattro figli Denise, Arlo, Elliot e Heinrich sono fratelli, provenienti da matrimoni diversi ma uniti a livello caratteriale. La paranoia regna infatti sovrana nella famiglia Gladney, non lascia immuni neanche i più giovani, ma sortisce un effetto diverso rispetto all’età: nei fratelli, diventa ingegno e curiosità, negli adulti fomenta il terrore di non lasciare il segno, tanto dal punto di vista privato quanto da quello professionale.

C’è un unico modo per sopravvivere alla morte: diventare icona. Imperatori “musicali”, come Elvis, o politici – secondo il punto di vista di Jack, pioniere degli studi su Hitler – fiori imperituri del consenso, forzato e non, che sopravvivono ai processi di creazione e disintegrazione. Non c’é incidente, catastrofe naturale, o cospirazione, che possa minare gli studi sostanziosi dei due professori. Ma l’insegnamento si ferma all’università; a casa, sono i figli a domandare, a captare i segnali negativi di un male che si sta insinuando tanto all’interno di un nucleo familiare quanto nello spazio geografico. Jack sa tutto di Hitler, ma poco dei suoi figli.

Babette vive in un mondo completamente a sè stante: i due membri della coppia cercano in ogni modo di trovare un appiglio, una scorciatoia per rifuggire il pensiero intrusivo per eccellenza, quello di non avere abbastanza tempo. Ed è qui che Baumbach ci offre maggiore intensità dal punto di vista della scrittura, “sorella” del meraviglioso Storia di un Matrimonio: infilandosi nei meandri di un dramma emotivo, di una circoscrizione mentale che diventa però estremamente materica, tattile, assumendo perfino forma fisica: quella di una pillola bianca, dalla composizione incerta, che contiene il rumore assordante di psicologie in frantumi, quelle di uomini che si professano grandi comunicatori, ma in realtà perdono vigore proprio nella fatica di confessare che qualcosa non va.

La cospirazione come legge matrimoniale

Rumore bianco (White Noise)La cospirazione si insinua così in ogni frangente della comunicazione famigliare. A differenza delle icone, che ricevono risposte dalle folle, Babette non ha un riscontro: rimane sola, infreddolita tra le lenzuola che ne mangiano il volto, che fanno fare incubi a Jack, inducendolo a domandarsi cosa sia andato storto nell’alchimia della coppia (che ha lasciato spazio alla chimica). Jack e Babette erano abituati a procedere assieme, uniti da una vera e propria psicosi concettuale, che ha a che fare con le radici più profonde dell’ideologia Americana, purtroppo non trattate con la stessa enfasi claustrofobica del romanzo di De Lillo, in cui la paranoia politica diventa domestica, la comunicazione verbale lascia il passo a quella tecnologica, i giovanissimi iniziano ad essere più informati degli adulti.

Se il libro di De Lillo è assurto ad archetipo della letteratura postmoderna, con Rumore Bianco Baumbach si appropria di una narrazione estremamente stratificata, ma riadattata al suo marchio registico da dark comedy, alla The Squid and The Whale (2005), non riuscendo tuttavia a impostare al meglio i momenti che effettivamente avrebbero goduto di satira pungente. Il fantomatico evento tossico aereo non è nulla rispetto al vero dramma, è – appunto – un Rumore bianco (White Noise), che attutisce qualcosa di molto più profondo e potenzialmente pericoloso.

Rumore Bianco: un adattamento silenzioso

La catastrofe se ne va via con la stessa velocità con cui è piombata ad Iron City, è un frangente fulmineo, dinamico dal punto di vista registico, ma che non assume la stessa pregnanza visiva e simbolica che gli è associata nel romanzo. È la preparazione che porta al tragico evento spartiacque, perpetrato da un lasso di tempo indefinito in cui all’interno delle famiglie americane, a metà anni ‘80, hanno iniziato ad insediarsi le fatiche comunicative, la dissociazione dal ruolo a cui si dovrebbe tenere testa in nome del presagio negativo, caricato a dismisura dalla comunicazione mediale. Nel film vi è un ribaltamento dei ruoli: sono i professori a diventarsi giornalisti, di cronaca, politica, vere e proprie sibille che impiegano il loro tempo nel sensazionalizzare figure e ideali del passato e incapaci di reagire e prendere atto dei cambiamenti del presente.

Rumore bianco (White Noise) è un adattamento silenzioso, gentile nei confronti del genere di appartenenza di Baumbach, ma non altrettanto nei confronti di personaggi surclassati dai nomi delle star che li impersonano. La difficoltà di passaggio da un genere all’altro si concilia a fatica con la vastità di una base di partenza stratificata, aperta a plurivoche interpretazioni e, soprattutto, controversa. Una pillola che piace sicuramente a Babette e andrà bene anche su Netflix, un ritorno forse un po’ sottotono di Baumbach, fagocitato dalla sovraesposizione ai rumori bianchi.

 
 

Copenhagen Cowboy: recensione della serie di Nicholas Winding Refn

Copenhagen Cowboy recensione serie tv netflix
Magnus Jønk Nordenhof - Courtesy of Netflix

Ci sono registi che non hanno paura della serialità nè delle nuove modalità di fruizione offerte dai servizi streaming. Il potenziale di perenne accessibilità di queste piattaforme sembra aver donato nuova linfa all’estro creativo di Nicholas Winding Refn – mai spentosi veramente – che torna, dopo Too Old To Die Young, ad approcciarsi a una nuova idea di sodalizio audiovisivo: quello con Netflix, che distribuirà la sua nuova serie Copenhagen Cowboy e quello con una fetta di pubblico che continua a seguire il regista e aspettava con trepidazione il suo approdo alla Mostra del Cinema di Venezia 2022.

La Danimarca è il nuovo campo di battaglia

La trama di Copenhagen Cowboy segue la giovane ed enigmatica eroina Miu. Dopo una vita di servitù e sull’orlo di un nuovo inizio, Miu (Angela Bundalovic) attraversa l’inquietante paesaggio del mondo criminale di Copenhagen. Alla ricerca di giustizia e di vendetta, incontra la sua nemesi, Rakel (Lola Corfixen), e si imbarcano in un’odissea attraverso il naturale e il soprannaturale. Il passato finisce per trasformare e definire il loro futuro, mentre le due donne scoprono di non essere sole, di essere molte.

Con Coppenhagen Cowboy, Refn torna a casa, nella sua Danimarca, ma lo fa partendo dai bassifondi, o meglio, una loro rielaborazione paradossalmente mitizzata. Spacciatori, assassini e trafficanti d’armi innervano la capitale danese di una violenza spiazzante, che stride con l’eleganza e l’afflato sovrannaturale incardinato dalle giovani ragazze prigioniere di questo labirinto infernale. Quest’ambientazione in cui tutto ciò che è illecito trova concretezza è la base perfetta per una trama in cui ambizione, avidità e inganno si fondono per consegnarci un dramma shakesperiano ultramoderno. In fondo, se Shakespeare scrivesse oggi, non scriverebbe di famiglie reali, ma di crimini, ha dichiarato Refn in conferenza stampa.

Copenhagen Cowboy serie tv
Magnus Jønk Nordenhof – Courtesy of Netflix

Miu: il primo fiore di Refn

Refn mette a punto una narrazione seriale che ha come fondamento il viaggio dell’eroe e gli archetipi favolistici, ma è la contrapposizione tra reale e irreale a seguire la sua protagonista in divenire. Copenhagen Cowboy è un western, ma anche una favola noir: il risultato di una commistione di generi che scatenano una reazione spontanea non solo nello spettatore, ma anche nel regista e nella sua protagonista, tra cui si instaura un sodalizio dialogico basato sulla sinuosità della cinepresa e sull’estensione linguistica che ne diviene il corpo di Miu: non a caso, l’attrice Angela Bundalovic ha un passato da ballerina.

Il tipico protagonista silenzioso e solitario di Refn – a cui ci siamo affezionati soprattutto con Drive – in questo caso è Miu, una ragazza di 19 anni che si addentra nella malavita di Copenhagen e che, come tanti eroi del Western, sembra non avere una backstory. Miu non conosce passato, ma vive nel presente, è una figura esile e intoccabile che è passata di mano in mano, ritenuta un sarcofago di verità assolute, sfruttata per la sua presunta abilità di portare fortuna ed esaudire i desideri che non attecchiscono nella vita reale.

Miu è l’evoluzione in scala grande di tutti i protagonisti di Refn, che assume connotazioni femminili plurime, poi sviscerate tramite il confronto con molteplici variazioni del femminile che troverà lungo la via: villain, comprimarie, potenziali amiche, alla stregua di una narrazione da cinecomic. Miu non è tanto una personalità, non le si attribuiscono parole: si lascia che esista e la si segue, accompagnandone la ricerca dei molti significati che risiedono nella sua interiorità. Il suo linguaggio viene dal silenzio, dall’immobilità: Miu non usa le parole, ma la musica, i colori e le luci – abbracciando pienamente le inquadrature musicali di Refn – per parlarci. Non saremo noi a trovare Miu, sarà lei a venire da noi.

Copenhagen Cowboy serie tv
Magnus Jønk Nordenhof – Courtesy of Netflix

Copenhagen Cowboy: il potere del silenzio

Il potere metafisico della femminilità, sublimato dai virtuosismi tecnici e fotografici di Refn, trova in Copenhagen Cowboy una completezza inedita, forte di un’ambientazione che è specchio naturale del pericolo e dell’inganno, delle fantasie oscure che si celano dietro a ogni variazione della femminilità mostrataci da Refn.

Miu è come un angelo caduto brutalmente in terra, personalità enigmatica di una giovane donna approdata in questo mondo, ma non per scelta sua. Se nel corso della storia inizia a capire di più su ciò che è, parte del merito va alla meravigliosa Angela Bundalovic, che archivia nella sua fisicità tutti gli abusi subiti da Miu, un crescendo tensivo che non trova fine se non nell’esplosione enfatica di un corpo che balla, prima ancora di parlare.

Come ogni buona protagonista che si rispetti, Miu è particolarmente interessante perchè ha una nemesi: Rakel, interpretata dalla figlia di Refn, che – a differenza di Miu – proviene da una pseudofamiglia, ma è ugualmente apprezzata e sfruttuta nei limiti della sua utilità per gli altri. L’unico momento in cui Miu reagisce emotivamente a qualcosa è proprio quando Rakel fa sentire la sua presenza: intuiamo che c’è qualcosa di molto profondo tra di loro e che, nelle future stagioni, potrebbero percorrere strade parallele. L’energia di entrambi i personaggi è stata rinchiusa e confinata fino al loro incontro: un’inizio, più che una resa dei conti, un’unione rabbiosa che non fa che confermare quanto Refn lavori bene sui personaggi femminili, da dopo The Neon Demon.

L’avventura di Miu in Copenhagen Cowboy cerca di trovare una strada tra le luci al neon di Refn, per poi essere soffocata dall’angosciante synth di Cliff Martinez, tracce musicali così rimbombanti da rischiare di minare ulteriormente la bussola morale di Miu. Eppure, proprio quando tutto sta per esplodere, Refn ricorda agli spettatori che ci sono pochi registi così bravi a manipolare la tensione e ritorcerla in un istante: così si disvela il segreto di Miu, manifestando che la poesia del cinema sta nel silenzio e nell’immobilità, non nell’accelerazione sfrenata e nella ricerca continua di parole e significati.