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Maixabel: la recensione del film basato sulla storia di Maixabel Lasa

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Maixabel della regista Icíar Bollaín racconta la storia di dolore e trauma che l’ETA, il gruppo terroristico basco, ha disseminato negli anni. Uno dei pochi film – se non l’unico – che parla di questo argomento che prende vita da fatti di cronaca reali. La vera Maixabel ha partecipato all’intero processo del film insieme alla figlia Maria. In una scena finale, appare proprio la vedova di Juan Mari Jauregui, assassinato dall’ETA. Il gruppo separatista ETA ha compiuto omicidi e attentati che hanno causato la morte di oltre 800 persone in nome dell’indipendenza basca. Un racconto crudo che mette in scena le debolezze dell’animo umano ma anche una volontà quella di non dimenticare le atrocità compiute oltre 10 anni fa.

Maixabel, la trama

Nel 2000 l’ETA ha assassinato Juan Maria Jauregui. Undici anni dopo, la sua vedova Maixabel Lasa riceve una richiesta che la mette in crisi: uno degli assassini, dopo aver lasciato la lotta armata e la banda di terroristi di cui faceva parte, ha chiesto di parlare con lei. Nonostante i dubbi e l’immenso dolore, Maixabel accetta di incontrare faccia a faccia una delle persone che hanno posto spietatamente fine alla vita di colui che era il suo compagno sin dall’adolescenza. Maixabel Lasa è interpretata da una sorprendente Blanca Portillo che si è immersa nel personaggio con tutta sé stessa. La regista stessa racconta che per completare la sua trasformazione ha avuto dei colloqui con Maixabel in persona.

Finzione e realtà camminano su un filo sottilissimo nel film di Icíar Bollaín. Maixabel è rappresentata come una donna di cuore e di coraggio, una vera immagine di dialogo e di riconciliazione. Per far vivere sullo schermo questa storia dobbiamo tornare indietro nel tempo agli anni 2000. Jauregui era un esponente politico del partito socialista spagnolo ed è stato assassinato in un bar. Il film però non parla degli avvenimenti che hanno portato alla sua morte ma della storia della moglie Maixabel.

Maixabel recensione film

L’importanza del dialogo

La forte componente femminile di questo film è composta da Maixabel, la figlia Maria. Maixabel, a contrario della figlia Maria, vuole incontrare gli assassini del marito. La vita di entrambe le donne, come più volte diranno nel corso del film, non è più la stessa. Non conosceranno più la felicità dopo la morte del compianto marito e padre. Allora Maixabel decide di partecipare alla richiesta della polizia: incontrare gli assassini del marito. La sua voce si fa portatrice del dialogo dopo dieci anni dal tragico incidente ma non lo fa per vendetta ma come lei stessa racconta “sono legata a quelle persone per tutta la vita“. Bollaín con l’aiuto della sua co-sceneggiatrice, Isa Campo, costruisce un film sulle emozioni e non sul racconto dei fatti di cronaca in quanto tali. Lo scopo principale è quello di indagare i personaggi dall’interno a prescindere dal pregiudizio politico.

Nella pellicola della regista non si fanno sconti, non si vuole empatizzare con nessun personaggio. Ma vengono comunque sviscerati i tratti problematici di quelli che secondo le linee narrative canoniche chiameremo antagonisti. Il film però non crea fazioni né tanto meno bisogna guardando con lo scopo di entrare in empatia con i personaggi. L’unico messaggio di speranza che manda il personaggio di Maixabel è che tutti meritano una seconda possibilità. Così la donna incontra i due assassini. Prima Luis (interpretato da Urko Olazabal) e poi Ibon (interpretato da Luis Tosar). Entrambe queste scene di dialogo portano alla luce importanti rivelazioni. I membri dell’ETA dicono a Maixabel che non nutrivano alcun odio personale nei confronti del marito. Stavano semplicemente eseguendo degli ordini come dei mercenari assunti per un obiettivo specifico.

Le seconde occasioni

La pellicola entra ancora di più nel vivo dei temi di responsabilità quando Luis e Ibon le rivelano che la scelta di premere il grilletto è stata affidata al caso. Con questa rivelazione finale la scelta di Maixabel si rivela chiarificatrice. Nonostante le lunghe scene di dialogo ricche di intensità, la linea narrativa che segue tutto il film è abbastanza neutra. Per la popolazione spagnola rivivere questi momenti non deve essere facile, tanto che la stessa regista ricorda ancora il periodo in cui da bambina l’ETA faceva decine e decine di vittime. Tutto cambia per gli spettatori oltre il confine spagnolo. Le poche informazioni di base narrate nella storia potrebbero mandare in confusione anche lo spettatore più attento. Nonostante questo, il film si presenta come un progetto molto forte e sicuramente curato nei miei dettagli storici per questa ragione la stampa spagnola lo ha largamente premiato ed elogiato.

War – La guerra desiderata, recensione del film di Gianni Zanasi

War – La guerra desiderata, recensione del film di Gianni Zanasi

War – La guerra desiderata è il nuovo film che Gianni Zanasi porta alla Festa del Cinema di Roma, nella sezione Grand Public, dedicata ai lavori per il grade pubblico.  Una tragicommedia nata nel 2019, in uscita il 10 novembre, con un ricco cast catapultato in uno scenario estremo. Niente meno che l’Italia in guerra contro la Spagna. É attraverso quest’iperbole che l’autore conduce una riflessione sugli umori ben poco rassicuranti che covano realmente nell’attuale società.

La storia di War – La guerra desiderata 

Tom, Edoardo Leo, è laureato in lingue romanze, ma alleva vongole. Tra i suoi migliori amici c’è il barista Mauro, Giuseppe Battiston. Lea, Miriam Leone, fa la psicoterapeuta alla Asl ed è la figlia dell’ex generale Benedetti, Massimo Popolizio, sottosegretario alla Difesa, mentre suo fratello, Marco Tè, fa il pilota militare. Le vite di Tom e Lea si intrecciano per caso a Roma, mentre una rissa tra ragazzi sfociata in violenti scontri si è trasformata in un incidente diplomatico tra Italia e Spagna e sta trascinando il paese in qualcosa di impensabile: una guerra contro un altro Stato europeo. Tom e Lea riusciranno a fermarla?

Una distopia pericolosamente vicina alla realtà

La prima considerazione che sorge spontanea a proposito di War – La guerra desiderata è che esso fosse una distopia nel 2019, quando è stato pensato, ovvero prospettasse il peggiore degli scenari possibili, percepito come impensabile a realizzarsi. Mentre oggi, nel 2022, a poco meno di un mese dalla sua uscita nelle sale, il film appare, suo malgrado, pericolosamente vicino alla realtà, visto che c’è davvero a una guerra nel cuore dell’Europa, tra Russia e Ucraina. Una guerra che, in qualche misura, ci coinvolge tutti. Questa contingenza non trascurabile rende il film ancora più scioccante, perché viene meno, almeno in parte, la rassicurante distanza che solitamente separa lo spettatore da scenari distopici. Da rilevare poi che, dopo Siccità di Paolo Virzì, questo è il secondo film italiano dell’anno a dare conto, prendendo a pretesto un’estremizzazione, della deriva umana ed esistenziale cui il paese sembra giunto. Forse non è neppure un caso che entrambi i lavori siano ambientati a Roma, luogo di mille emergenze trascurate e sulle cui criticità ormai croniche si potrebbe lungamente dibattere. 

L’immedesimazione coi personaggi e quell’inquietante desiderio di guerra

L’altro elemento che si evidenzia subito è l’alto grado di immedesimazione che si può creare tra lo spettatore e molti dei personaggi del film, grazie alla capacità del regista e di chi lo affianca alla sceneggiatura Lucio PellegriniFigli delle stelle, La vita facile e Michele Pellegrini – di dare loro spessore. Zanasi, Pellegrini e Pellegrini sanno raccontare, riuscendo a bilanciare, cosa non facile, la componente più immaginifica del film con il realismo. Delineano bene le molte figure di questo film corale. Un cast di attori di ottimo livello fa il resto. A partire dai due protagonisti, credibili anche nel surreale, Miriam Leone, Edoardo Leo, a un grande Giuseppe Battiston, cui spetta forse il ruolo più complesso, da Stefano Fresi e Carlotta Natoli a Massimo Popolizio e Antonella Attili, ma anche Paolo Briguglia e Teco Celio.

Tale meccanismo di immedesimazione fa riflettere ancor di più su ciò che siamo e su cosa ci muove. Così ci si ritrova a pensare che, sì, la situazione immaginata da Gianni Zanasi sarà pure estrema, surreale, ma quanto sono autentiche le spinte, sia emotive che razionali – più nuerose le prime che le seconde – che muovono i protagonisti? Quante volte si è provata la rabbia, la frustrazione per un torto subito, per un malcostume, per quell’abitudine alla prevaricazione del prossimo che è ormai diventata quasi normalità? Ecco allora che qualcosa di impensabile in un paese civile, come la guerra, può diventare paradossalmente desiderato.

C’è chi desidera la guerra per dare un senso alla propria vita, come il Mauro di Giuseppe Battiston. Chi per vendicarsi di essere stato bullizzato da piccolo, come Lucio, il fratello di Lea. Chi, come il protagonista interpretato da Edoardo Leo, lo fa per ottenere finalmente qualcosa che merita, ma che nessuno gli ha mai riconosciuto. Non ci sono insomma, solo i guerrafondai o i violenti ad alimentare l’interventismo, ma anche i miti, che tali si sono stancati di essere e cercano la loro rivincita. In questo, War – La guerra desiderata non è molto distante da Figli delle Stelle – il cui regista era, non a caso, Lucio Pellegrini – o dalla saga di Smetto quando voglio. 

La società di oggi tra alienazione, rabbia e speranza

Dunque, quanta alienazione e frustrazione ci sono nella società attuale e quanta rabbia cieca, latente? Le si ha spesso di fronte, ma c’è una sorta di assuefazione ad esse. Ecco perchè serve un evento catastrofico come la guerra che qui si immagina, per portarle in superficie. I segnali, però, ci sono già tutti e sono evidenti, vuol sottolineare Zanasi. Basterebbe una miccia per scatenare un disastro, proprio come accade nella finzione scenica del film. War – La guerra desiderata mette tutto questo sotto una lente di ingrandimento, vi accende un faro. Zanasi si domanda e domanda allo spettatore come si sia arrivati a tutto ciò e se si possa ancora fare qualcosa.

Una speranza sembra ancora esserci. Non solo perchè, nonostante il fosco scenario, Zanasi riesce ancora a farci ridere e sorridere,  perfino a farci intenerire, raccontandoci anche di un amore che nasce nel bel mezzo di un’”allerta guerra” nel cuore di Roma, con gli F35 pronti al decollo. Oltre a ciò, infatti, il regista non dimentica chi cerca, sempre e comunque, di fermare la violenza e il conflitto, chi non vuole stare a questo gioco disumano e così facendo, ricorda a tutti che esistono ancora il rispetto, anche per chi sbaglia, l’empatia, la solidarietà, l’umanità. 

War – La guerra desiderata è indubbiamente lungo, 130 minuti, ma non difficile da seguire. Il ritmo è vivace e tiene desta l’attenzione dello spettatore.  Il risultato è un lavoro maturo e complesso, con più livelli di lettura, al tempo stesso godibilissimo e disturbante, da vedere, anche per farsi sorprendere da un enigmatico finale e da un’interessante colonna sonora. 

Dove e quando vedere War – La guerra desiderata

Il film è una coproduzione Italia – Francia,  opera di Pumpkin Production, Vision Distribution, Éloïse Film, in collaborazione con Sky e Amazon Prime Video. War – La guerra desiderata arriva nelle sale dal 10 novembre.

Zatanna cancellato da HBO Max, JJ Abrams alla ricerca di una nuova casa

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La fusione tra Warner Bros e Discovery ha cambiato tutta la strategia di prodotto dell’intera filiera di contenuti che fanno capo a Warner Bros e DC ed è diventato evidente che la nuova leadership ha apportato alcuni grandi cambiamenti che hanno prodotto diverse buone e brutte notizie per il DC Extended Universe. Mentre l’entusiasmo per l’universo al cinema è alle stelle dopo il ritorno di Henry Cavill nei panni di Superman, ad esempio, ci sono una serie di progetti che avevano generato entusiasmo che sembrano destinati a non vedere mai la luce. Tra questi tutti i progetti in sviluppo alla Bad Robot di J.J. Abrams.

Oggi è il noto sito americano The Hollywood Reporter  ad affrontare la questione e a rivelare che anche il film di Zatanna di Emerald Fennell è trai progetti accantonati. Il film era in lavorazione per HBO Max, e dopo la cancellazione di Batgirl era evidente che la strategia del colosso stava mutando dato che voleva allontanarsi dai film prodotti per lo streaming. J.J. Abrams stava producendo sia Zatanna che il progetto Constantine con protagonista Ṣọpẹ Dìrísù con l’obiettivo di costruire un crossover di Justice League Dark. Apparentemente, il prolifico regista e produttore sta cercando di farli acquistarli ad altri streamer, e sembra che HBO Max non abbia nessuna intenzione di proseguire con la produzione.

Resta da vedere se un’altra piattaforma di streaming vorrà accollarsi il rischio di prodotti, ma questi sono due adattamenti DC Comics di alto profilo che possono probabilmente essere aggiunti all’elenco di quelli che non accadranno mai. Lo scambio rileva che la caccia ad un BOSS del  DC Extended Universe in stile Kevin Feige è stata un “fallimento totale”, con l’attuale dirigente Michael De Luca ora il candidato più probabile a farsi carico di ideare e attuare la strategia decennale annunciata. Secondo il noto sito lui e Pamela Adby siano desiderosi di sviluppare una serie di film e programmi TV, adottando quello che sembra un approccio un po’ meno strutturato di quello dei Marvel Studios

Dunque è improbabile che vedremo mai un film su Zatanna. Il personaggio è stato interpretato sullo schermo in precedenza, ma non nel suo stesso film. Tuttavia, ora che Constantine 2 è in lavorazione con Keanu Reeves che riprende il ruolo, forse una nuova versione dell’eroe potrebbe essere introdotta lì. Dunque le speranze non sono del tutto svanite!

Creed 3: trailer del terzo film con Michael B. Jordan e Jonathan Majors

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La MGM e WB hanno diffuso il primo trailer di CREED 3 che ci mostrerà Adonis Creed in azione contro Jonathan Majors nei panni del misterioso nuovo antagonista del film, Damian Anderson Il trailer vede Adonis (Michael B. Jordan) alle prese con il suo successo, ma il suo passato lo raggiunge in grande stile quando un vecchio amico (supponiamo che Adonis avesse qualcosa a che fare con il suo arresto) esce di prigione dopo un periodo di 18 anni dietro le sbarre e si posiziona come il prossimo sfidante di Creed.

I film di Creed non hanno mai deciso di reinventare la storia di Rocky Balboa, ma i primi due sono stati molto efficaci nella posta in gioco di azione/dramma, e quest’ultima puntata sembra essere altrettanto incisiva. CREED 3 è diretto da Michael B. Jordan con Michael B. Jordan, Tessa Thompson, Jonathan Majors e Phylicia Rashad.

Dopo aver dominato il mondo della boxe, Adonis Creed (Michael B. Jordan) ha prosperato sia nella sua carriera che nella vita familiare. Quando un amico d’infanzia ed ex prodigio della boxe, Damian (Jonathan Majors), riemerge dopo aver scontato una lunga pena in prigione, è ansioso di dimostrare di meritare il suo posto sul ring. Il confronto tra ex amici è più di una semplice rissa. Per regolare i conti, Adonis deve mettere in gioco il suo futuro per combattere Damian, un combattente che non ha nulla da perdere.

Michael B. Jordan si siede per la prima volta dietro la macchina da presa per dirigere questo terzo capitolo del franchise drammatico di boxe. Tessa Thompson e Phylicia Rashad riprenderanno i rispettivi ruoli, ma Sylvester Stallone non tornerà come Rocky Balboa. Zach Baylin e Keenan Coogler hanno scritto la sceneggiatura. Prodotto da Irwin Winkler, pga, Charles Winkler, William Chartoff, David Winkler, Ryan Coogler, Michael B. Jordan, Elizabeth Raposo, Jonathan Glickman e Sylvester Stallone, Creed 3 uscirà nei cinema 2 marzo 2023. Distribuito da Warner Bros. Pictures.

MIPCOM 2022: pioggia di star al party di Fremantle

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MIPCOM 2022: pioggia di star al party di Fremantle

Una sfilza delle più grandi star internazionali dei drammi, documentari e spettacoli di intrattenimento più importanti di Fremantle è arrivata sul tappeto rosso al party esclusivo di Fremantle al MIPCOM 2022 questa sera. L’icona della moda globale Cara Delevingne – produttrice e conduttrice della prossima serie di documentari Planet Sex – si è unita a Brian Cox, Melissa George, Edurne Garcia Almago, Raoul Bova, Antonella Clerici, Marianne James, Eric Antoine, Jarry e Cyril Chauquet.

Il 2022 è stato un anno incredibilmente positivo per il produttore e distributore globale e per celebrare Fremantle ha ospitato un evento esclusivo con A-listers, creativi, acquirenti e dirigenti senior di tutta l’azienda. La 38a edizione del MIPCOM si svolgerà a Cannes fino a giovedì 20 maggio.

Fremantle è una delle società leader a livello mondiale nell’ideazione, produzione e distribuzione di programmi di intrattenimento, serie tv, film e documentari che opera in 26 territori. Con una offerta che spazia dai più famosi format di intrattenimento (Too Hot To Handle, Family Feud, Game of Talents, Got Talent, X Factor) alle serie tv più amate a livello internazionale (L’Amica Geniale, The Young Pope, Mosquito Coast, The Investigation), fino agli imperdibili film e documentari pluripremiati e acclamati dalla critica (il film del regista candidato agli Oscar ® E’ stata la mano di Dio, Arctic Drift, Veleno), Fremantle trasforma contenuti locali in successi globali.  Fremantle è anche leader a livello internazionale nel digital e branded entertainment, con più di 480 milioni di follower distribuiti su 1.600 canali social e oltre 40 miliardi di visualizzazioni all’anno sulle varie piattaforme. Fremantle fa parte del gruppo internazionale RTL Group, a sua volta divisione del colosso editoriale Bertelsmann.

Lucca Comics & Games 2022: presentato il programma Lucca Junior dedicato ai bambini

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Una conferenza stampa unica nel suo genere ha trasformato oggi la splendida location di San Micheletto a Lucca in una sala stampa d’eccezione: un evento “vietato ai maggiori” in cui oltre 100 bambini delle scuole elementari di Lucca e provincia hanno vestito i panni di reporter per un giorno, per scoprire insieme a un gruppo di straordinari ospiti il programma di Lucca Junior, la sezione dedicata ai bambini e ragazzi di Lucca Comics & Games 2022.

Carolina Benvenga, Andrea Lucchetta, Dodò, la Pimpa e molti altri amici hanno raccontato ai curiosi “giornalisti del futuro” le novità che li aspetteranno nei cinque giorni di festival, a partire dal ritorno di Lucca Junior nella sua sede storica, il Real Collegio, denominata Family Palace, un luogo a misura dei visitatori più giovani, la location d’eccellenza per le famiglie, i piccoli lettori, gli esploratori di mondi fantastici, le scuole. E naturalmente saranno molte altre le attività diffuse in tutta la città.

Anche quest’anno Lucca Comics & Games sarà totalmente gratuito per i bambini sotto i 10 anni: l’ingresso è libero per i nati dal 01/01/2013 (che devono essere sempre accompagnati) e non è richiesto per loro il ritiro di un biglietto né di un braccialetto dedicato. Ma non finisce qui: come da tradizione, il Family Palace sarà accessibile a tutti, nella massima inclusione, senza necessità di avere alcun titolo di ingresso al festival. Un’occasione quindi per iniziare ad esplorare gli universi di Lucca Comics & Games, scoprendoli per la prima volta o rivedendoli con la meraviglia degli occhi dei bambini.

Ed ecco alcune delle novità svelate oggi…

IL PICCOLO SCHERMO IN ANTEPRIMA

Sabato 29/10, alle 10:30 al Teatro del Giglio, Sergio Bonelli Editore e Rai portano a Lucca Comics & Games, in anteprima mondiale, i primi quattro episodi della serie animata Dragonero. I Paladini, tratta dal fumetto creato da Luca Enoch e Stefano Vietti, una coproduzione internazionale Sergio Bonelli Editore insieme a Rai Kids, PowerKids e NexusTV. Un’iniziativa che darà il via ad una straordinaria Dragonero Experience fino al 1° novembre. E, grazie a una partnership con Unicef, sarà possibile acquistare per beneficenza le pigotte dei personaggi Ian e Gmor presso lo stand dell’organizzazione non governativa.

Tra le novità di questa edizione, anche l’arrivo di Super Benny, la prima produzione animata completamente dedicata alla food star Benedetta Rossi, protagonista della serie accanto alla sua famiglia. Tra realtà e fantasia, la serie offre anche spunti di riflessione su tematiche importanti come l’inclusione e la diversità. Super Benny, prodotta da KidsMe, la Children content Factory di De Agostini Editore, per Warner Bros. Discovery e realizzata con la collaborazione strategica di Talks Media, l’agenzia partner di Benedetta Rossi, sarà presentata sabato 29/10 alle 12:00 al Cinema Centrale. Dalle 16:00, Benedetta Rossi aspetterà i suoi fan di ogni età al Family Palace per autografare il suo nuovo libro edito da Mondadori.

NAVIGANDO TRA I CANALI DI RAI KIDS
Rai Kids porta il meglio della sua programmazione a Lucca Junior, regalando al pubblico momenti emozionanti dal vivo insieme con i conduttori, i personaggi e i programmi più amati.
Al Family Palace tutti i giorni, alle 18:30, Rai Gulp trasmetterà in diretta da Lucca (e sarà possibile far parte del pubblico, vivendo l’emozione dello show, previa registrazione mandando un’email a [email protected]). E ancora con l’Albero Azzurro, non mancherà l’occasione di farsi uno scatto insieme a Dodò o provare il Laboratorio Puffoso o vedere tutti insieme i cartoni animati di Rai Yoyo (Bing, Pinocchio, Bluey, Spikeball, Peppa Pig, Acchiappagiochi, Milo, Masha&Orso, Il mondo di Leo) e dei Peanuts, in una vera e propria maratona per festeggiare insieme i 100 anni dalla nascita dell’autore Charles Schulz (26 novembre 1922). Spazio anche allo sport con Spykeball: Andrea Lucchetta, il celebre ex pallavolista della nazionale, conduttore e commentatore sportivo d’eccezione, guiderà una serie di attività dedicate al volley nel terzo chiostro del Real Collegio e presenterà il suo videogioco nella sala laboratori del secondo chiostro (dal 28 al 30/10). Non mancheranno eccezionali momenti di show: Nina & Olga, lo spettacolo con Laura Carusino e i personaggi di Nicoletta Costa aspettano il pubblico sabato 29/10 alle 16:30, Nicoletta Costa terrà due laboratori speciali (lunedì 31/10, 11:00 e insieme a FABA martedì 1/11 11.15) e Mario Acampa incontrerà i suoi fan grandi e piccoli (martedì 01/11, alle 11:00). E ancora, all’Auditorium del Suffragio, spazio alla Live Kids Parade con i Puffi, Masha&Orso, Topo Tip, Bluey, Lampadino e Caramella, Pinocchio&Freeda, Nina&Olga (domenica 30/10, alle 15:00).

ALLEGRIA… A POIS
Domenica 30/10, alle 11:00 e 15:30, Pimpa e Olivia Paperina saranno al centro di uno spettacolo con pupazzi ispirato alle storie scritte da Francesco Tullio-Altan, realizzato grazie alla maestria dell’attrice e voce narrante Caterina Paolinelli.

L’EMOZIONE DEGLI INCONTRI DAL VIVO
I cinque giorni di festival saranno l’occasione per incontrare dal vivo alcuni tra i più grandi nomi della letteratura per bambini e ragazzi, grazie alla collaborazione con i principali marchi editoriali ed editori indipendenti per ragazzi: Salani, Giunti, Mondadori, Piemme Il Battello a Vapore, Rizzoli, Edizioni EL – Einaudi Ragazzi – Emme Edizioni, Carthusia, Kite edizioni, Terre di mezzo, Logos, Artebambini, Minibombo, Lavieri e molti altri che porteranno le novità e i migliori classici del loro catalogo.

Tra gli autori ospiti: David Almond (28 e 29/10), Francesco D’Adamo (28/10), Pierdomenico Baccalario ( 29/10), Davide Calì (dal 28 al 30/10), Angelo Mozzillo (28 e 29/10), Federico Taddia (28/10), Francesca Vecchioni (28/10). Non mancheranno anche illustratori e disegnatori quali Nicoletta Costa (31/10 e 01/11), Gary Frank (28/10), Otto Gabos (30/10), Marco Gervasio (28/10), Gud (29/10), Enrico Machiavello (31/10), Serena Riglietti (29/10), Laura Scarpa (30/10).

Chi vuole far volare la fantasia tra le tavole a fumetti, non deve assolutamente perdere lo Spazio Uack!, la libreria del fumetto per bambini e ragazzi a cura della Libreria PensieriBelli: un’area in cui bambini e ragazzi potranno scoprire tutte le novità degli editori (che saranno poi presenti anche negli altri padiglioni dedicati alla Nona Arte del festival). Tra questi Tunué, Editrice Il Castoro, Sinnos Editrice, Edizioni NPE, Bao Publishing, Sbam!, BeccoGiallo, Canicola, Allagalla, Shockdom.

Il Castoro partecipa a Lucca Junior con tanti nomi importanti del fumetto italiano, presenti al festival con i loro nuovi graphic novel: Brian Freschi e AlbHey Longo con Gioco Maledetto; Andrea Fontana e Ste Tirasso autori del fumetto Tempo Da Lupi, dal romanzo del grande autore per ragazzi Francesco D’Adamo – presente per la prima volta a Lucca – , Ilaria Ferramosca e Chiara Abastanotti con il graphic novel Lucille Degli Acholi e Sara Piazza, per l’albo illustrato Cinque minuti e Agnese Innocente. Saranno tutte e tutti coinvolti in sessioni continuative di firmacopie allo stand Castoro e in incontri con scuole e laboratori di illustrazione e fumetto per bambini e ragazzi, in area Lucca Junior.

DA YOUTUBE AI LIVE
Quest’anno al Family Palace arrivano anche gli Youtuber, che – grazie alla collaborazione con Rizzoli – presenteranno e firmeranno i loro nuovi libri: da non perdere gli appuntamenti con Willy Guasti (28/10 alle 11:00), Roby (30/10 e 31/10 alle 16.30), Arex e Vastatore (31/10 e 01/11 alle 10:00)

IMPARANDO ED ESPLORANDO CON I LABORATORI
Una serie di laboratori porteranno i bambini e ragazzi a sperimentare il mondo dell’illustrazione, del fumetto, dei videogames: la casa editrice Panini realizzerà laboratori sul mondo Disney, Barbie e molti altri personaggi dedicati al disegno e alla creatività (tutti i giorni); Empisa accompagnerà i più giovani alla scoperta del mondo di Star Wars con parate e laboratori per costruire maschere e spade laser e imparare a diventare un vero padawan (tutti i giorni); Tridimensional dedicherà molti appuntamenti ad alcuni dei suoi titoli più amati come 44 Gatti, Sumer&Todd, Winx Club, Hello Kitty (dal 29/10 al 31/10).
E ancora l’associazione Autori per Immagini (AI) insegnerà a disegnare un fumetto, creare un’illustrazione e scrivere una sceneggiatura insieme ai professionisti del fumetto e dell’illustrazione (tutti i giorni); ACSI proporrà laboratori di danza e attività ispirate ai personaggi del mondo Comics (dal 29/10 al 1° novembre); Ubisoft insegnerà a disegnare i personaggi di Mario + Rabbids Sparks of Hope insieme ai disegnatori del videogioco (30/10, ore 12:00); Artebambini realizzerà laboratori artistici per i più piccoli (tutti i giorni); Manidoro trasformerà il tema HOPE in un soggetto per laboratori manuali (30/10 e 01/11, al mattino) e Kartè darà spazio alla creatività.
Non mancherà anche la possibilità di testare piccoli esperimenti per scoprire il lato più curioso e giocoso della scienza: con INFN Kids, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare proporrà divertenti laboratori sull’elettricità e le particelle (tutti i giorni).

TUTTO PER I GIOCATORI
L’area espositiva del Family Palace accoglierà anche le migliori novità editoriali e i giochi più attesi e divertenti, tutti da provare.

Da Games 4 Kids – lo spazio gioco da tavolo a cura de Lo Stregatto – sarà possibile mettersi alla prova con i giochi in scatola per ogni età: una squadra di dimostratori ed esperti aiuterà grandi e piccini a sperimentare e scegliere tante nuove opportunità di gioco. Lo spazio è realizzato in collaborazione con Asmodee, DV Games / Ghenos, Haba, Mancalamaro e Oliphante!

Per i fan del mondo Lego, da non perdere la speciale esposizione e i laboratori di mattoncini curati dall’Associazione Orange TeamLug.

E per gli amanti della magia, largo ai giochi di prestigio.

Al Family Palace sarà presente anche il gruppo iSearch, laboratorio di ricerca sullo sviluppo cognitivo guidato da Azzurra Ruggeri (www.isearchlab.org), che lavora con bambini a partire da un anno di età, adolescenti, adulti e anziani, usando una varietà di strumenti che spazia dall’Eye-tracking, all’EEG, al disegno, ai giochi con la sabbia, labirinti, giochi su tablets, su computers e su piattaforme di realtà virtuale e aumentata. Il lavoro del gruppo si concentra sullo studio sperimentale del potenziale di apprendimento attivo: la competenza e capacità di apprendimento di bambini e adulti in contesti sociali, individuali, e digitali attraverso osservazione, esplorazione, ricerca di informazioni, e domande agli altri. Un potenziale che rappresenta una delle radici della sensitività e prontezza nell’adattarsi a cambiamenti e agli imprevisti, e la base necessaria di una cittadinanza consapevole ed attiva. Lo scopo in particolare è individuare i vari fattori culturali, educativi, e individuali – come la curiosità, l’immaginazione e la creatività – che influiscono sullo sviluppo del potenziale di apprendimento attivo, per poter in futuro riuscire a coltivarli in ambito scolastico ed extracurricolare. A Lucca Comics iSearch porterà alcuni dei suoi giochi digitali su tablets, rivolti a bambini e adulti dai 4 ai 99+ anni, e alcuni giochi analogici – come labirinti e tiro a segno – rivolti ai più piccoli, con ricchi premi per tutti i partecipanti, Il team, identificabile grazie al grembiule bianco e al logo in versione Lucca Comics, sarà presente allo stand al Real Collegio e in vari luoghi del festival per coinvolgere i partecipanti.

UN FAMILY PALACE SOLIDALE
Anche in questa edizione di Lucca Comics & Games, il Family Palace è lieto di aprire le sue porte alla solidarietà, grazie alla presenza di realtà associative e non profit internazionali.
Tra queste, Unicef con le sue esclusive pigotte, disponibili al suo stand, dedicate ai personaggi di Dragonero Ian e Gmor. Dopo le iniziative legate a Dylan Dog, Zagor e Nathan Never, Sergio Bonelli Editore e Unicef Italia tornano infatti di nuovo insieme per la Pigotta. Lo stand ospiterà anche il fumettista della Bonelli Giamauro Cozzi, presente per il firmacopie.

A Lucca Junior, gli attivisti di Amnesty International organizzeranno invece laboratori esperienziali e ludici sui diritti umani con particolare attenzione ai temi dell’accoglienza e della solidarietà. Lo faranno attraverso il gioco, la partecipazione attiva e l’empatia, elementi fondamentali per imparare a conoscere e difendere i diritti umani. Tra gli appuntamenti: una caccia al tesoro sui diritti umani (28/10 ore 14:00), in cui le squadre partecipanti potranno riflettere su questo importante tema in maniera partecipata e divertente; il laboratorio sull’albo illustrato Gli intrusi (31/10, ore 12:00), in cui i bambini e le bambine legheranno le loro creazioni artistiche all’importanza dell’empatia e dell’accoglienza; il laboratorio sull’albo illustrato Il nuovo nido dei piccoli Marsù (01/11, ore 14:00) per una riflessione sulla solidarietà, l’accoglienza e il rispetto dei diritti umani.

E ancora, Anffas realizzerà una serie di attività e laboratori creativi per tutti, totalmente senza barriere.

ILLUSTRAZIONE E NONA ARTE IN MOSTRA
Il Family Palace ospiterà alcuni splendidi percorsi espositivi tra i quali far viaggiare l’immaginazione.
I visitatori potranno ammirare i migliori progetti selezionati con il Premio di illustrazione editoriale Livio Sossi, il concorso di Lucca Comics & Games che dà l’opportunità a giovani illustratori di pubblicare le loro opere con un editore specializzato in albi illustrati ed essere distribuito a livello nazionale. In questa occasione i partecipanti si sono cimentati nella creazione di tavole che potessero accompagnare il testo inedito Non mi aspettavo di Angelo Mozzillo, già Premio Andersen. Sono stati 394 i progetti in gara e tra questi la Giuria – composta dal Presidente, Paolo d’Altan (illustratore) e dai giurati, Davide Calì (autore, illustratore e fumettista), AnnaLaura Cantone (illustratrice), Antonella Carnicelli (art director Terre di mezzo Editore) e Simone Sbarbati (direttore di Frizzifrizzi) – ha individuato il progetto vincitore e selezionato le tavole e lo storyboard più interessanti, raccolti in questa mostra, dedicata appunto al Premio Livio Sossi. Visitando la mostra, sarà così possibile scoprire come ciascun artista ha interpretato in modo personale lo stesso testo, con l’uso di soluzioni grafiche, compositive, personaggi, colori e tecniche spesso molto differenti. Il progetto vincitore di Francesco Faccia è diventato un albo illustrato pubblicato da Terre di mezzo Editore e sarà presentato in occasione di questa edizione di Lucca Comics & Games 2022.

Assolutamente da non perdere l’esposizione Fumetti dal mondo! promossa da Bologna Children’s Book Fair: la fiera internazionale di riferimento per l’editoria per giovani lettori presenta in questa mostra i libri premiati al BolognaRagazzi Award (BRAW) nella categoria Comics. Inaugurato nel 2020, il BRAW Comics mette in evidenza i fumetti per bambini e ragazzi più interessanti pubblicati nell’ultimo anno nelle categorie Early Reader (6-9), Middle Grade (9-12) e Young Adult (dai 13 anni in su). Sono centinaia i fumetti candidati in ogni edizione da tutto il mondo; tra questi una giuria internazionale di esperti della materia seleziona un vincitore e alcune menzioni speciali per ogni categoria. Per la prima volta in mostra a Lucca Comics & Games, la collezione completa delle tre edizioni del BolognaRagazzi Comics Award, con i 25 libri premiati provenienti da 12 paesi del mondo.

E ancora la Mostra dei Premiati degli Annual AI 2022, a cura di AI – Associazione Autori di Immagini nella quale sarà possibile ammirare le opere dei 27 vincitori degli Annual Awards, a cui si aggiungono il Premio Toppi (Il Mare Verticale di Ilaria Urbinati), vincitore assoluto del concorso, e i due premi offerti dagli sponsor, il Premio Belle Arti Lyra (Mercato di Marco Leoni), assegnato alla migliore opera realizzata con tecniche tradizionali e il Premio Wacom (Luna Chiama Terra da Fantascienza di Franco Brambilla), assegnato alla migliore opera digitale.

Autore di oltre un centinaio di libri, nominato Waterstones Children’s Laureate e Ufficiale dell’Ordine dell’Impero Britannico in riconoscimento del suo lavoro di illustrazione e beneficenza, vincitore di numerosi premi tra cui, unico al mondo, la Kate Greenaway Medal per ben tre volte, Chris Riddell è ospite a Lucca Comics & Games 2022 con una mostra che celebra la sua straordinaria carriera come illustratore e come autore. Personaggio colto e arguto, sempre in prima linea per difendere l’importanza delle biblioteche nel tessuto cittadino, è anche illustratore dal tratto raffinato e dettagliato, con il quale riesce a creare mondi e personaggi originali capaci di far viaggiare i lettori di tutte l’età. Esposti nelle sale di Palazzo Ducale oltre un centinaio di opere e alcuni sketchbook: dai lavori iconici come Ottoline e Agata De Gotici, fino ai grandi classici come Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie. Dagli inediti lavori di prossima uscita per l’edizione illustrata de Il Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupéry, fino alle copertine per l’Observer. Avremo inoltre la possibilità di vedere studi mai visti prima e alcuni dei suoi sketchbook.
(Palazzo Ducale – Lucca / dal 15 al 27 ottobre ingresso gratuito, feriali ore 15.00 – 19.00, sabato e festivi ore 10.00 – 13.00 e 15.00 – 19.00. Chiuso il lunedì. Dal 28 ottobre al 1° novembre ingresso con biglietto del festival, ore 9.00 – 19.00).

IN PARTNERSHIP CON BOLOGNA CHILDREN’S BOOK FAIR
Bologna Children’s Book Fair, principale fiera al mondo dedicata all’editoria e ai contenuti per ragazzi, dal 2020 ha dato forma alla propria attenzione verso il settore comics e graphic novel dedicandogli per la prima volta una categoria permanente del premio internazionale BolognaRagazzi Award – BRAW, con l’obiettivo di individuare e dare risalto ai fumetti per bambini e ragazzi più interessanti pubblicati negli ultimi anni. Sono centinaia i libri candidati in ogni edizione da tutto il mondo, tra i quali una giuria internazionale di esperti seleziona un vincitore e alcune menzioni speciali, suddivisi tra le categorie, Early Reader (6-9), Middle Grade (9-12) e Young Adult (dai 13 anni). A partire dall’edizione virtuale 2020, Bologna Children’s Book Fair ha dato inoltre il via al Comics Corner, un’area interamente dedicata agli editori internazionali di fumetto – specializzati e non ­– arricchita da un fitto programma di incontri a tema. Nato in versione digitale sulla piattaforma Global Rights Exchange, il Comics Corner ha preso vita in forma fisica nel 2022 ospitando oltre 30 espositori da tutto il mondo. Forte della sua internazionalità e della sua specializzazione in ambito kids, Bologna Children’s Book Fair, attraverso il proprio Comics Corner, ha stretto quindi un’importante partnership con Lucca Comics & Games: proprio a Lucca, la fiera del libro per ragazzi sarà presente con una mostra dedicata ai libri vincitori e menzionati del BRAW – Comics, esposti tutti insieme per la prima volta. 25 libri provenienti da 12 Paesi saranno così ospitati nelle sale dell’Ex collegio Reale di Lucca, sede delle iniziative del programma Lucca Junior. E ancora, Bologna Children’s Book Fair parteciperà con un incontro dedicato agli illustratori e alle opportunità loro dedicate: Call for Illustrators! Focus concorsi. I bandi più interessanti targati Lucca Junior, Autori di Immagini e Bologna Children’s Book Fair, si terrà sabato 29/10 alle 14:00 presso la Sala Incontri Family Palace del Real Collegio.

BUON COMPLEANNO SALANI!
Per i suoi 160 anni di gloriosa storia, l’editore Salani stupirà il pubblico con una mostra alla Chiesa di San Cristoforo, un viaggio visivo in oltre un secolo e mezzo di storia della letteratura per ragazzi. Sabato 29/10 alle ore 12:30, il Family Palace ospiterà anche un panel su questo importante anniversario, un’occasione per festeggiare insieme allo scrittore David Almond, all’autrice delle copertine Salani di Harry Potter Serena Riglietti e altri autori.

LORENA KAY e SAVE THE CHILDREN INSIEME PER I BAMBINI
Il romanzo Lorena Kay e la Scuola di Magia torna con una inedita edizione a tiratura limitata, realizzata da Lelli Kelly su licenza Mondadori e in collaborazione con Save the Children. L’iniziativa è mirata a uno speciale programma di assistenza ai bambini colpiti dalla guerra. L’opera scritta da Attilio Attilieni sarà acquistabile sull’e-commerce di Lelli Kelly dal 1° novembre 2022 e in occasione di Lucca Comics & Games 2022. Questa limited edition sarà acquistabile al prezzo di € 9.99, una cifra intesa a dare la possibilità a qualsiasi bambino di destinare una piccola somma del proprio budget per aiutare altri bambini in difficoltà, oltre a divertirsi con questa magica lettura. Il ricavato complessivo verrà interamente devoluto a Save the Children, una delle più rilevanti ONG a livello internazionale che opera per promuovere e tutelare i diritti dei bambini nel mondo.

A PASSEGGIO CON UN T-REX
In occasione di Lucca Comics & Games 2022, Bull Boys presenta la sua prima collezione di scarpe con i dinosauri in edizione limitata caratterizzata sia dallo sfondo della scarpa, su cui compare l’amatissimo T-Rex di Bull Boys, che rappresenta una foresta giurassica disegnata dal noto illustratore e artista italiano Andrea Mancini, sia per il set di strappi intercambiabili e rimovibili brandizzati con il logo “Lucca Comics & Games HOPE”, in aggiunta ai classici strappi Bull Boys. Questa special edition sarà acquistabile allo stand Bull Boys al Family Palace e sullo store online del brand. Andrea Mancini sarà anche presente per autografare le scarpe e realizzare esclusivi disegni a tema giurassico per bambini e appassionati di tutte le età.

M. Il figlio del secolo: Luca Marinelli sarà Benito Mussolini

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M. Il figlio del secolo: Luca Marinelli sarà Benito Mussolini

Nei panni di Benito Mussolini, sarà Luca Marinelli  il protagonista di M. Il figlio del secolo, la nuova serie Sky Original adattamento dell’omonimo romanzo di Antonio Scurati vincitore del Premio Strega e bestseller internazionale, che racconta la nascita del fascismo in Italia e l’ascesa al potere del Duce Benito Mussolini. Nominato ben 5 volte ai David di Donatello – fra cui la nomination che gli è valsa il premio per Lo chiamavano Jeeg Robot, film che gli ha fatto conquistare anche il Nastro d’Argento – Marinelli è fra i più apprezzati attori italiani, vincitore della Coppa Volpi come miglior attore a Venezia per Martin Eden e del prestigioso Shooting Stars Award al Festival di Berlino.

In otto episodi, come già annunciato la serie sarà diretta da Joe Wright, che batterà il primo ciak presso i Cinecittà Studios nelle prossime settimane e che nell’ambito della diciassettesima edizione della Festa del Cinema di Roma sarà oggi protagonista – insieme agli sceneggiatori Stefano Bises e Davide Serino – dell’incontro “M. La serie”.   Nils Hartmann, Executive Vice President Sky Studios per l’Italia e la Germania, ha commentato: «Per un grande progetto come ‘M.’ non potevamo che pensare a un talento autentico ed eclettico come Luca Marinelli, perfetto per un ruolo tanto complesso qual è quello di Mussolini. Un attore come pochi ce ne sono in Italia e nel mondo, che corteggiavamo da tempo e che siamo entusiasti di avere finalmente a bordo di questa nuova produzione Sky Studios, che si delinea ancora più, ora, nella sua unicità.  Con la regia di un maestro come Joe Wright e con la guida del testo di Scurati, adattato qui dalla scrittura di Stefano Bises e Davide Serino, siamo pronti a varare un progetto che segna nel nostro percorso creativo e produttivo un ulteriore passo in avanti».

Antonella d’Errico, Executive Vice President Programming Sky Italia, ha detto: «Talento, originalità e audacia contraddistinguono da sempre i nostri Sky Original, e ‘M.’, un progetto che abbiamo fortemente voluto, li esprime nella loro più intensa e raffinata accezione. Con questa nuovo titolo vogliamo offrire al nostro pubblico una storia unica, non solo importante ma necessaria, dal successo di Antonio Scurati, nella quale si incontrano il grande talento di un attore carismatico come Luca Marinelli, calato nel ruolo complesso di Mussolini, e la visione di un regista raffinato come Joe Wright».

Lorenzo Mieli, Amministratore Delegato di The Apartment Pictures, società del gruppo Fremantle, ha detto: «Sono estremamente felice del team artistico che abbiamo in ‘M’: Joe Wright è perfetto perché amo il modo in cui ha affrontato in passato la complessità dell’animo umano e i dilemmi etici del potere, e amo anche il modo in cui riesce a cambiare genere. Luca Marinelli è sicuramente uno dei più grandi attori della sua generazione e solo un grande attore come lui può interpretare un personaggio complesso come quello di Mussolini».

M. Il figlio del secolo è prodotta da Sky Studios e da Lorenzo Mieli per The Apartment Pictures, società del gruppo Fremantle, in collaborazione con Pathé.

La serie ripercorrerà la storia dalla fondazione dei Fasci Italiani nel 1919 fino al famigerato discorso di Mussolini in parlamento dopo l’omicidio del deputato socialista Giacomo Matteotti nel 1925. Offrirà inoltre uno spaccato del privato di Mussolini e delle sue relazioni personali, tra cui quelle con la moglie Rachele, l’amante Margherita Sarfatti e con altre figure iconiche dell’epoca. Come il romanzo, la serie racconterà la storia di un paese che si è arreso alla dittatura e la storia di un uomo che è stato capace di rinascere molte volte dalle sue ceneri.

Scritta da Stefano Bises (Gomorra – La Serie, The New Pope, ZeroZeroZero, Speravo de morì prima) e Davide Serino (1992, 1993, Il Re, Esterno Notte), la serie racconterà gli accadimenti con accuratezza storica, con ogni evento, personaggio, dialogo e discorso storicamente documentato o testimoniato da più fonti. IL FIGLIO DEL SECOLO arriverà in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW in tutti i territori Sky in Europa. La distribuzione internazionale è di Fremantle.

Pubblicato in Italia da Bompiani nel 2018, il romanzo di Antonio Scurati M. Il figlio del secolo è stato tradotto ad oggi in 46 paesi, ha venduto oltre 600.000 copie. Negli Stati Uniti è edito da HarperCollins. È il primo di una trilogia dedicata da Scurati al fascismo e a Benito Mussolini: il secondo romanzo è M. L’UOMO DELLA PROVVIDENZA, cui ha fatto seguito da qualche settimana il terzo romanzo della serie bestseller, M. GLI ULTIMI GIORNI DELL’EUROPA, che si concentra sul cruciale triennio tra il 1938 e il 1940.

LA BIOGRAFIA DI LUCA MARINELLI

Nato nel 1984, Luca Marinelli si è diplomato all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”, dove si è esibito in Sogno di una Notte d’Estate diretto da Carlo Cecchi. La sua performance fu notata da Saverio Costanzo, che lo scelse come coprotagonista del suo film La Solitudine dei Numeri Primi, dal romanzo di Paolo Giordano. Il film fu presentato in Concorso alla 67esima edizione della Mostra internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

Nel 2011 ha interpretato il ruolo di Roberta nel film L’ Ultimo Terrestre di GIPI, anche questo presentato, ancora in Concorso, al Festival di Venezia.Nello stesso anno, inoltre, ha preso parte ai film Waves, diretto da Corrado Maria Sassi, Nina (di Elisa Fuksas) e al film per la TV Maria di Nazaret diretto da Giacomo Campiotti. Nel 2012 era protagonista nel film Tutti i Santi Giorni di Paolo Virzì, per il quale è stato nominato come miglior attore protagonista ai David di Donatello.

Ha poi preso parte al film Premio Oscar La Grande Bellezza, diretto da Paolo Sorrentino.Nel 2013 ha ricevuto dalla European Film Promotion lo Shooting Star Award al Festival di Berlino, assegnato ai dieci migliori giovani talenti del cinema europeo.Quello stesso anno ha poi recitato nel film di debutto di Alessandro Lunardelli Il Mondo Fino in Fondo, presentato alla Festa del Cinema di Roma.

Nel 2014, la sua interpretazione nel film Lo chiamavano Jeeg Robot diretto da Gabriele Mainetti gli è valsa diversi importanti riconoscimenti, fra cui il Ciak d’Oro, il Nastro d’argento e il David di Donatello come miglior attore non protagonista.

La sua carriera in ruoli per la TV continua nel 2014 con A Dangerous Fortune, diretto per il mercato tedesco da Christian Schwochow.

Nel 2015 era il coprotagonista del film di Claudio Caligari Non Essere Cattivo, presentato Fuori Concorso alla 72nd Mostra del Cinema di Venezia. Grazie alla sua interpretazione nel film ha fatto sua la seconda candidatura ai David di Donatello.

Quello stesso anno era nel cast di Tutto per una Ragazza, diretto da Andrea Molaioli, e di Lasciati Andare di Francesco Amato, per cui ha vinto il Ciak d’Oro come miglior attore non protagonista.

Nel 2016 è stato coprotagonista nel film di Fabio Mollo Il Padre d’Italia, che gli è valso una nomination ai Globi d’Oro e ai Nastri d’Argento; ha recitato poi nel film dei Fratelli Taviani Una questione Privata, adattamento dell’omonimo romanzo di Beppe Fenoglio, ruolo per il quale ha vinto il Globo d’Oro come miglior attore. Nello stesso anno ha recitato nel film di Valerio Mastandrea Ricordi, presentato alle Giornate degli autori al Festival di Venezia, e ha interpretato Fabrizio de Andrè nella miniserie Fabrizio De Andrè – Principe libero, con cui ha fatto sua un’altra nomination ai David di Donatello.

Nel 2017 era nel cast della serie TV Trust, diretta dal Premio Oscar Danny Boyle, e due anni dopo (2019) ha diviso il set con Charlize Theron nell’action The Old Guard, diretto da Gina Prince-Bythewood. Nello stesso anno ha prestato la sua voce per l’audiobook del romanzo “Lamento di Portnoy” di Philip Roth, per Emons audiobooks.

Nel 2018 ha recitato nel film Martin Eden, tratto dal romanzo di Jack London e diretto da Pietro Marcello. Il film è stato presentato alla 76esima Mostra del Cinema di Venezia dove si è aggiudicato la prestigiosa Coppa Volpi per il miglior attore, e ha ricevuto una nomination al premio come miglior attore protagonista agli European Film Awards. Nel 2019 è stato il protagonista di Diabolik dei Manetti Bros. Nel 2020 ha fatto parte della giuria internazionale della 70esima Berlinale, presieduta da Jeremy Irons.

Nel 2022 è il coprotagonista di Le otto montagne, diretto da Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch, dal romanzo omonimo di Paolo Cognetti vincitore del Premio Strega 2018. Il film è stato presentato in concorso per la Palma d’Oro al 75esimo Festival di Cannes.

Luca Marinelli sarà il giovane Mussolini in M. Il figlio del Secolo

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Nei panni di Benito Mussolini, sarà Luca Marinelli il protagonista di M. IL FIGLIO DEL SECOLO, la nuova serie Sky Original adattamento dell’omonimo romanzo di Antonio Scurati vincitore del Premio Strega e bestseller internazionale, che racconta la nascita del fascismo in Italia e l’ascesa al potere del Duce Benito Mussolini.

Nominato ben 5 volte ai David di Donatello – fra cui la nomination che gli è valsa il premio per Lo chiamavano Jeeg Robot, film che gli ha fatto conquistare anche il Nastro d’Argento – Marinelli è fra i più apprezzati attori italiani, vincitore della Coppa Volpi come miglior attore a Venezia per Martin Eden e del prestigioso Shooting Stars Award al Festival di Berlino.

In otto episodi, come già annunciato la serie sarà diretta da Joe Wright, che batterà il primo ciak presso i Cinecittà Studios nelle prossime settimane e che nell’ambito della diciassettesima edizione della Festa del Cinema di Roma sarà oggi protagonista – insieme agli sceneggiatori Stefano Bises e Davide Serino – dell’incontro “M. La serie”.

Nils Hartmann, Executive Vice President Sky Studios per l’Italia e la Germania, ha commentato: «Per un grande progetto come ‘M.’ non potevamo che pensare a un talento autentico ed eclettico come Luca Marinelli, perfetto per un ruolo tanto complesso qual è quello di Mussolini. Un attore come pochi ce ne sono in Italia e nel mondo, che corteggiavamo da tempo e che siamo entusiasti di avere finalmente a bordo di questa nuova produzione Sky Studios, che si delinea ancora più, ora, nella sua unicità.  Con la regia di un maestro come Joe Wright e con la guida del testo di Scurati, adattato qui dalla scrittura di Stefano Bises e Davide Serino, siamo pronti a varare un progetto che segna nel nostro percorso creativo e produttivo un ulteriore passo in avanti».

Antonella d’Errico, Executive Vice President Programming Sky Italia, ha detto: «Talento, originalità e audacia contraddistinguono da sempre i nostri Sky Original, e ‘M.’, un progetto che abbiamo fortemente voluto, li esprime nella loro più intensa e raffinata accezione. Con questa nuovo titolo vogliamo offrire al nostro pubblico una storia unica, non solo importante ma necessaria, dal successo di Antonio Scurati, nella quale si incontrano il grande talento di un attore carismatico come Luca Marinelli, calato nel ruolo complesso di Mussolini, e la visione di un regista raffinato come Joe Wright».

Lorenzo Mieli, Amministratore Delegato di The Apartment Pictures, società del gruppo Fremantle, ha detto: «Sono estremamente felice del team artistico che abbiamo in ‘M’: Joe Wright è perfetto perché amo il modo in cui ha affrontato in passato la complessità dell’animo umano e i dilemmi etici del potere, e amo anche il modo in cui riesce a cambiare genere. Luca Marinelli è sicuramente uno dei più grandi attori della sua generazione e solo un grande attore come lui può interpretare un personaggio complesso come quello di Mussolini».

M – IL FIGLIO DEL SECOLO è prodotta da Sky Studios e da Lorenzo Mieli per The Apartment Pictures, società del gruppo Fremantle, in collaborazione con Pathé.

La serie ripercorrerà la storia dalla fondazione dei Fasci Italiani nel 1919 fino al famigerato discorso di Mussolini in parlamento dopo l’omicidio del deputato socialista Giacomo Matteotti nel 1925. Offrirà inoltre uno spaccato del privato di Mussolini e delle sue relazioni personali, tra cui quelle con la moglie Rachele, l’amante Margherita Sarfatti e con altre figure iconiche dell’epoca. Come il romanzo, la serie racconterà la storia di un paese che si è arreso alla dittatura e la storia di un uomo che è stato capace di rinascere molte volte dalle sue ceneri.

Scritta da Stefano Bises (Gomorra – La Serie, The New Pope, ZeroZeroZero, Speravo de morì prima) e Davide Serino (1992, 1993, Il Re, Esterno Notte), la serie racconterà gli accadimenti con accuratezza storica, con ogni evento, personaggio, dialogo e discorso storicamente documentato o testimoniato da più fonti.

  1. IL FIGLIO DEL SECOLO arriverà in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW in tutti i territori Sky in Europa. La distribuzione internazionale è di Fremantle.

Pubblicato in Italia da Bompiani nel 2018, il romanzo di Antonio Scurati M. IL FIGLIO DEL SECOLO è stato tradotto ad oggi in 46 paesi, ha venduto oltre 600.000 copie. Negli Stati Uniti è edito da HarperCollins. È il primo di una trilogia dedicata da Scurati al fascismo e a Benito Mussolini: il secondo romanzo è M. L’UOMO DELLA PROVVIDENZA, cui ha fatto seguito da qualche settimana il terzo romanzo della serie bestseller, M. GLI ULTIMI GIORNI DELL’EUROPA, che si concentra sul cruciale triennio tra il 1938 e il 1940.

She-Hulk e altri supereroi che hanno rotto la quarta parete

She-Hulk e altri supereroi che hanno rotto la quarta parete

Il finale di She-Hulk: Attorney at Law non sarebbe stato così epico senza la rottura della quarta parete. Già nei fumetti, a partire dal 1989 questa tecnica narrativa viene usata dalla She-Hulk di John Byrne. Nella serie Disney+, vediamo la rottura della quarta parete in live-action. La potenza del dialogo diretto con il pubblico è innegabile. Prima di Jennifer altri supereroi hanno rotto la quarta parete in un film o in una serie. Scopriamo gli episodi più interessanti.

I supereroi Marvel: DeadpoolRyan Reynolds in Deadpool 2016

Tra i supereroi che amano dialogare con il pubblico c’è sicuramente Deadpool. I film Deadpool 1 e 2 forniscono ottimi esempi di rottura della quarta parete. Presto il personaggio tornerà in azione in Deadpool 3: è in arrivo un film insieme a Wolverine di Hugh Jackman per il 2024. Chissà se vedremo entrambi i personaggi confrontarsi con lo spettatore.

Gwenpool

Gwenpool-aka-Gwen-Poole-supereroi

Anche se la capacità di rompere la quarta parete è un aspetto importante per supereroi come She-Hulk e Deadpool, il dialogo con il pubblico è qualcosa di essenziale per Gwenpool. Se Deadpool e She-Hulk rompono la quarta parete, Gwenpool la elimina definitivamente. Da quando è stata introdotta nel 2015 in Howard the Duck vol. 6 #1, Gwen Poole è diventata un personaggio popolare.

Gwenpool nasce dall’unionne dei supereroi Gwen Stacy e Deadpool: con i suoi poteri e il suo arsenale di armi, Gwenpool è uno dei personaggi più potenti dei fumetti. Anche se alcuni fan pensano che potrebbe essere troppo strana o complicata per l’MCU, sarebbe avvincente vederla interpellare lo spettatore in live-action.

Ambush Bug tra i supereroi DC ComicsAmbush Bug

Anche nella DC Comics ci sono supereroi che sfondano la quarta parete come She-Hulk. Tra i più noti c’è Ambush Bug. Come Gwenpool, anche Ambush Bug è uno personaggio strano dalle origini complicate. Irwin Schwab arriva nella DC Comics nel 1982 e veste i panni di un nemico di Superman.

Quarant’anni dopo, oggi Ambush Bug è un celebre anti-eroe. I poteri di Irwin Schwab sono legati alla sua tuta che, come quella di Superman, proviene da un pianeta morente di nome Schwab. Ambusch è dotato di teletrasporto, invulnerabilità ma, cosa più importante, sa di essere un personaggio dei fumetti. Per questo motivo, spesso si comporta come se fosse un narratore e dialoga con i lettori.

SlapstickSlapstick supereroi

Se, dopo Deadpool e She-Hulk, l’MCU sta cercando un terzo personaggio per rompere la quarta parete, dovrebbero tenere in considerazione Slapstick. Nei fumetti, il clown-supereroe è un personaggio animato che può materializzare dal nulla armi e oggetti.

In The Awesome Slapstick, il protagonista parla direttamente con il pubblico, e potrebbe fare lo stesso nell’MCUCon il Multiverso in espansione e l’affermazione di serie animate come What If…? o Marvel Zombies, nelfranchise ci potrebbe essere spazio anche per un supereroe come Slapstick.

Bat-MitoThe Batman parodia supereroi

Oltre a supereroi come Deadpool e She-Hulk, c’è anche un fan che rompe la quarta parete. Si tratta di Bat-Mito, un personaggio dei fumetti ossessionato da Batman. Questo strano soggetto è stato introdotto per la prima volta nel 1959 in Detective Comics #267.

Bat-Mito ha rispettato la quarta parete per cinquant’anni, fino alla serie animata Batman: The Brave and the Bold dove ha fatto riferimento ai fumetti di Batman. Sarebbe interessante vedere un personaggio come BatMito apparire in live-action nel DCEU.

Animal Man

dc comics supereroi

Un altro dei supereroi della DC Comics capaci di rompere la quarta parete è Animal Man. Quando è stato introdotto nel1965, Berhard Baker non era il personaggio più interessante, ma ha assunto maggiore notorietà grazie a Grant Morrison a partire dal 1988.

Con Morrison, Animal Man non diventa soltanto il difensore degli animali e il promotore del veganismo, ma conversa spesso con lo stesso fumettista sulle tragiche disgrazie della sua famiglia. Con il fumetto, Morrison esplora il rapporto tra un creatore e la sua creazione. La collana di Animal Man è così rilevante da poter fornire il materiale necessario per una miniserie live-action.

I supereroi Marvel: Rick JonesRick Jones Avengers Forever

Rick Jones è un personaggio incredibilmente prolifico dei fumetti, che nel tempo ha agito come alleato di Hulk, di Capitan America e di Capitan Marvel. Nella Marvel Comics, Rick Jones ha anche rotto la quarta parete.

Visto il successo di She-Hulk: Attorney at Law, probabilmente Hulk e Jen torneranno in azione nell’MCU. Sarebbe quindi interessante vedere Rick Jones accanto ai supereroi: in tal caso, il personaggio potrebbe dialogare contemporaneamente con She-Hulk e con lo spettatore.

Squirrel Girlsquirrel girl

Tra i supereroi sottovalutati che sarebbero perfetti per l’MCU, c’è Squirrel Girl. Possiamo vederla in azione in fumetti come The Great Lake Avengers.

Come suggerisce il suo nome, l’eroina ha la coda da scoiattolo e può parlare con gli scoiattoli. Non solo: Squirrel Girl, come anche Tippy-Toe e Monkey-Joe, si rivolge direttamente al pubblico e agli autori. Sarebbe curioso vedere in live-action un intero team di supereroi MCU che dialoga con gli spettatori.

Ultra Comics

dc ultra comics supereroi

Alcuni supereroi sanno di essere personaggi dei fumetti e dialogano coi propri autori, ma nessuno è come Ultra Comics.

Creato da Grant Morrison per la serie The Multiversity: Ultra Comics del 2015, Ultra Comics viene da Terra-Prime, il mondo reale al di fuori dei fumetti dove i supereroi non sono reali. Come per Gwenpool, anche per Ultra Comics non esiste una quarta parete: il personaggio può, essenzialmente, raccontare da sé la propria storia.

I supereroi MCU: LokiLoki MCU

C’è nell’MCU un personaggio che sarebbe perfetto per rompere la quarta parete: si tratta di Loki. Nei fumetti, Loki sa di essere frutto della fantasia e, sicuramente, molti fan vorrebbero vedere Tom Hiddleston rompere la quarta parete per dialogare con loro.

Sarebbe qualcosa di molto divertente per il MCU e potrebbe rendere Loki ancora più popolare.

Rapiniamo il Duce, la recensione del film con Castellitto e De Angelis

È una bomba a orologeria il cui ticchettio si fa sempre più insistente, sempre più coinvolgente, sequenza dopo sequenza, dialogo dopo dialogo, Rapiniamo il Duce. Un ingranaggio pronto a esplodere; una detonazione improvvisa con la quale smuovere un cinema italiano fin troppo ancorato ai consueti stilemi, mescolando utopia e sogno, fantasia e una Storia (quella con la S maiuscola) adesso riscritta con il potere della macchina da presa. 

Rapiniamo il duce guarda al di là dell’oceano, verso quelle spiagge caotiche che si stagliano lungo i confini di universi immaginifici come quelli  di Quentin Tarantino e dei suoi Bastardi senza gloria; è uno sguardo lontano quello di Renato De Maria, lanciato non per copiare, ma per lasciarsi influenzare, nella compilazione personale di un heist-movie all’italiana, fratello e diretto discendente di classici come I soliti Ignoti, ma insignito di un gusto anarchico che lo lega per aspirazione e rivoluzione iconoclasta un altro titolo recente come Freaks Out di Gabriele Mainetti.

Proprio perché figlia di un gusto eroico, tipicamente americano, dove anche gli ultimi possono aspirare al ruolo di grandi eroi, l’opera di De Maria può rivelarsi al mondo nelle vesti di patchwork citazionistico composto da tanti, piccoli, deja-vu. Eppure, inserita nel contesto italiano, Rapiniamo il Duce vive di una sagacia innovativa e di  una spinta anarcoide attraverso le quali reinventare e rinnovare il nostro cinema, anche a costo di cadere e farsi male, proprio come Isola davanti alle forze fasciste. Ma è la corsa che conta ne Il Rapiniamo il duce, non l’ascesa, o la caduta finale.

È l’evoluzione di un discorso filmico che tenta di osare, parlare linguaggi conosciuti, e allo stesso tempo nuovi per un pubblico italiano ormai assuefatto alla riproposizione diretta di mille copie di universi cinematografici sempre uguali a se stessi. Un linguaggio che canta canzoni anni Sessanta in un contesto bellico di metà anni Quaranta; un linguaggio di fotografie ombrose e colori sgargianti; un linguaggio fatto di graphic novel che prendono vita, di heist-movie dal sapore hollywoodiano inseriti tra le strade nostrane. Un linguaggio in evoluzione, vernacolare nel parlato, e aulico nella resa visiva, che vede in Rapiniamo il duce, un nuovo, ambizioso, cantore.

Rapiniamo il duce, la trama

Milano. La Seconda Guerra Mondiale è ormai agli sgoccioli. Tra le vie bue del capoluogo lombardo si aggira Isola (Pietro Castellitto), ladro spiantato e romantico, innamorato di Yvonne (Matilda De Angelis), cantante da night e a sua volta amante di un gerarca fascista (Filippo Timi), che è sposato con Nora (Isabella Ferrari), attrice del muto che non ama più. Per puro caso Isola e la sua banda di anti-eroi improvvisati (Tommaso Ragno e Luigi Fedele) scopre che Mussolini e i suoi gerarchi fascisti stanno organizzando una via di fuga, così da mettere in salvo anche il proprio tesoro, fatto di gioielli e pezzi d’oro sottratti al popolo italiano. Co-adiuvato dalla propria banda – a cui si aggiungono anche Molotov e il pilota automobilistico Denis Fabbri (Maccio Captonda) Isola organizza un proprio contro-piano d’attacco per rapinare il Duce e impadronirsi dell’oro.

Rapiniamo il Duce castIn questo mondo di ladri

È un Robin Hood che ruba ai ricchi gerarchi per donare ai sopravvissuti dell’incubo fascista, Isola. Capobanda di un gruppo musicale che agli strumenti preferisce le bombe e l’artiglieria pesante, il personaggio di Castellitto si fa guida privilegiata di una Milano abbagliata dalla luce dei raid aerei, ricercando nella sottrazione dell’oro ai generali fascisti, un senso di rivalsa sociale da parte di una nazione in ginocchio. Memore della lezione impartita da Monicelli, e riscritta in termini anglosassoni da registi come Tarantino e non ultimo Edgar Wright (Baby Driver), Renato De Maria costruisce il proprio heist-movie tra azione e storicità, prendendo il testimone da un progetto altrettanto simile, e altrettanto ambizioso, come Freaks Out di Gabriele Mainetti.

In questo mondo di ladri improvvisati, dove ogni personaggio entra in campo con un ruolo prestabilito, nulla è paradossalmente lasciato al caso. Isola, Molotov, Amedeo, Yvonne, Denis e Marcello, si fanno portavoce di vizi e virtù (im)perfettamente umani, restituiscono in termini caratteriali quell’immagine che il loro nome di battaglia accende nella mente dello spettatore. Componenti di un meccanismo a orologeria, ogni personaggio viene tracciato in maniera individuale e distintivo, insignito di una singolarità che i propri interpreti non hanno paura di cogliere e tradurre in performance coinvolgenti e introspettivi.

Se è L’isola di Pietro Castellitto ad assumere il ruolo di leader, nonostante il suo fare di casinista buono, ma impacciato, la realizzazione totale della sua opera non avrebbe assunto la stessa carica impattante se a sostenerlo non ci fosse una galleria umana perfettamente incarnata da attori in piena parte. L’introspezione di Matilda De Angelis si fa fascino tangibile nel corpo e nello sguardo della femme fatale Yvonne; l’espressione luciferina, accompagnata da un tono di voce rauco, irresistibile – e per questo ancor più funesto – di Filippo Time è il corrispettivo perfetto per la realizzazione del generale Borsalino, mentre l’innocenza di Luigi Fedele si fa tessera imprescindibile di un puzzle di fattura antropologica composita, che va a riflettere i diversi aspetti di una società italiana pronta a ribellarsi. 

In questo vortice umano dai caratteri eterogenei, chi riesce a strapparsi un ruolo di prim’ordine tra eroi per caso, e cattivi sublimemente attraenti, è però un Maccio Capatonda dalla presenza irresistibile e tempi comici invidiabili; un ruolo, il suo, non cucitogli addosso, ma creato direttamente sulla forza del genio del comico abruzzese. Gemello omozigote di dieci e più personaggi generati dal grembo comico di Maccio ed entrati di diritto nell’immaginario collettivo, il pilota Denis Fabbri riesce nell’impresa di spingere una sceneggiatura alquanto fiacca, e dalla comicità forzata, là dove molti non riescono. Recidendo le fila che tengono i suoi colleghi legati alla forza dell’inchiostro delle pagine di sceneggiatura, Maccio si fa co-autore di un personaggio a se stante, che vive nel gruppo ma si anima con un’energia indipendente, alimentata dal fuoco della propria ironia e del proprio genio. 

Predomini visivi

Soffocata da una potenza visiva preponderante, la sceneggiatura a cura di Renato De Maria, Federico Gnesini e Valentina Strada, non riesce a trovare un varco abbastanza ampio per evolversi, e raggiungere lo stesso livello della sua controparte registica. Semplice e prevedibile, la sua forza risiede nella caratterizzazione dei personaggi, e nell’aver stilato una base di partenza abbastanza solida per costruirvi un impianto visivo ad alto tasso adrenalinico. Con Rapiniamo il Duce sono pertanto gli occhi a rivestirsi di bellezza e pura azione, mentre la mente giace in pausa tra i meandri di un limbo narrativo che non le richiede particolari sforzi di interpretazioni o elucubrazioni. 

Uno scarto netto, figlio degli insegnamenti di un gusto classico hollywoodiano dal sapore antico, dove a predominare è un mondo che deve far sognare, prendere lo spettatore e portarlo altrove, al di là della propria quotidianità, al di là di una storia ora ribaltata, modificata, rubata e insignita di nuovi eventi e di nuovi eroi.

Non è il film che sconvolgerà i cardini del cinema italiano, Rapiniamo il Duce, eppure, tra gli inframezzi di un montaggio dinamico e serratissimo, si intravede una voglia irrefrenabile di rivoluzionare un processo stantio di fare cinema, rapinando al di là dell’oceano per donare a nuovi sguardi ammaliati, sorpresi – proprio come quelli di Isola che guarda in camera – il piacere di sognare e vivere altre vite, sospesi tra le vie di una nuova avventura, mentre fuori brucia la città. 

Festa del Cinema di Roma 2022: proiezione straordinaria di Persepolis

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La Festa del Cinema di Roma ospiterà domani, mercoledì 19 ottobre, la proiezione straordinaria di Persepolis, capolavoro del cinema d’animazione, scritto e diretto da Marjane Satrapi e Vincent Paronnaud. La regista e fumettista iraniana, quest’anno alla Festa del Cinema come Presidente della giuria del Concorso Progressive Cinema, saluterà il pubblico al termine della proiezione che si terrà alle ore 16 presso la Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone, a ingresso gratuito.

Premio della giuria al Festival di Cannes 2007, candidato all’Oscar® come Miglior film d’animazione, Persepolis è tratto dai romanzi a fumetti originali di Marjane Satrapi, che firma una storia autobiografica, intensa e avvincente, sulla maturazione di una ragazzina in Iran durante la rivoluzione islamica. Attraverso gli occhi della precoce ed estroversa Marjane, il film mostra come la presa al potere dei fondamentalisti abbia distrutto le speranze di un popolo, imponendo il velo alle donne e imprigionando migliaia di oppositori.

Buddhismo: la legge del silenzio disponibile in Italia in esclusiva su ARTE.TV

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Si chiama Ricardo Mendes e, giovanissimo, ha vissuto l’inferno in una comunità buddista di Castellane, lontana dall’ideale di saggezza propugnato dal suo fondatore, Robert Spatz. Ora, in cerca di giustizia e dopo aver intentato una causa civile, Ricardo racconta come il Lama belga abbia incoraggiato i suoi discepoli ad affidargli i loro figli, lasciandolo così libero di fare ciò che voleva. Abusi fisici, privazione di cibo e della libertà o stupro delle ragazze erano la sorte quotidiana dei bambini non protetti.

Tuttavia, questi abusi non sono un’eccezione: da quando il buddismo tibetano è diventato un fenomeno di moda negli anni ’60, soprattutto in Europa, gli scandali sessuali e finanziari si sono moltiplicati, mentre i suoi maestri in esilio hanno prosperato. Icona internazionale, il Dalai Lama stesso ha a lungo coperto i rapporti segreti di coloro che contribuiscono all’espansione della sua religione: con un’economia basata sulla carità, questi ultimi devono evitare di essere sotto i riflettori. Il Lama Sogyal Rinpoche, divenuto capo di un impero dopo la pubblicazione del suo bestseller Il libro tibetano del vivere e del morire, è stato tuttavia denunciato da molte vittime per il suo gusto smodato per il lusso, il suo violento autoritarismo e i suoi eccessi sessuali. Egli simboleggia quindi ciò che il Dalai Lama chiama “problemi etici”.  Questo è quanto racconta Buddhismo: la legge del silenzio, il documentario di Élodie Emery e Wandrille Lanos, ora disponibile in Italia in esclusiva sul canale culturale europeo ARTE.tv.

Grazie alle rivelazioni degli intervistati, il documentario aiuta a relativizzare l’edulcorata visione occidentale del buddhismo tibetano, rammentando che questa religione richiede una devozione totale da parte dei fedeli, chiamati a mantenere il segreto sui riti di iniziazione a cui devono sottoporsi. Simili presupposti rappresentano l’humus ideale per alimentare la coltre di silenzio su abusi di ogni genere. La ricerca condotta dalla giornalista Élodie Emery e dalla documentarista Wandrille Lanos passa al setaccio le tante virtù professate dai monaci, in primis la povertà; il buddhismo traspare infatti come una vera e propria multinazionale, con le sue filiali, le sue strategie di comunicazione e le sue agenzie di gestione delle crisi. Con buona pace (interiore) dei suoi valori.

Il documentario Buddhismo: la legge del silenzio è fruibile gratuitamente, con sottotitoli in italiano, sul sito arte.tv/it o sulle app ARTE per smart TV, Fire TV, Apple TV e dispositivi mobili.

Festa del Cinema di Roma: le foto dal red carpet de War – La guerra desiderata

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E’ stato presentato alla Festa del Cinema di Roma War – La guerra desiderata, il film di Gianni Zanasi con Edoardo LeoMiriam LeoneGiuseppe BattistonCarlotta NatoliStefano Fresi, Antonella AttiliMassimo PopolizioBruno Todeschini, Anna MouglalisMarco Tè, Paolo BrigugliaDaniele De Angelis, Sergio PierattiniTeco Celio, che arriverà al cinema dal 10 novembre.

War – La guerra desiderata è una coproduzione Italia FranciaPupkin ProductionVision DistributionÉloïse Film in collaborazione con Sky in collaborazione con Amazon Prime Video.

Tutte le foto dei protagonisti sul red carpet: 

War – La guerra desiderata racconta l’avvicinarsi di una folle guerra europea. Il film è stato scritto nella primavera del 2019. Nella primavera del 2022, mentre eravamo al montaggio, la Russia ha invaso l’Ucraina. Un mio amico mi ha scritto “Tu sei un veggente”. Io gli ho risposto “No, io non prevedo il futuro, è il futuro che sta andando all’indietro”. La penso davvero così. E mi auguro, nell’orrore di quello che sta succedendo, che il cinema possa ancora una volta rimettere il futuro dove è giusto che stia. Dopo il presente. Gianni Zanasi

La trama del film

Tom, laureato in lingue romanze, alleva vongole. Lea, la figlia maggiore del sottosegretario alla Difesa, fa la terapeuta all’Asl. Al primo incontro è subito scontro. Ma non è nulla in confronto a ciò che succede intorno a loro: un tragico incidente diplomatico tra Spagna e Italia sta scatenando l’impensabile, una guerra nel cuore dell’Europa. E, per quanto incredibile, soltanto Tom e Lea sembrano poterla fermare. Dal regista di Troppa grazia e Non pensarci, una war-comedy che il destino, reso folle dalla storia, ha voluto disperatamente attuale.

Houria: intervista alla regista Mounia Meddour

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Houria: intervista alla regista Mounia Meddour

Presentato alla Festa del Cinema di Roma 2022, Houria è il nuovo film di Mounia Meddour, regista algerina, nata in Russia ma naturalizzata francese, che il mondo del cinema conosce principalmente per Non conosci Papicha.

Presente all’evento romano, Meddour ha raccontato la storia della sua protagonista, che dà il titolo al film: Houria, una giovanissima donna che nella danza classica vede la sua ragione di vita, ma che si trova costretta a ri-immaginare la sua vita a seguito di un incidente.

Il film parla della danza come espressione di sé: “Houria parla del bisogno di esprimersi e di che cosa accade quando non hai più la possibilità di farlo con i mezzi che conosci. Cosa scegli come mezzo espressivo quando non hai più la parola; quando questo succede è normale che il corpo diventi espressione di sé, per comunicare con il mondo emozioni e sentimenti. La danza è un modo per esprimere il proprio vissuto e la propria emotività.” E questo è per Houria.

La scelta della protagonista assume più valore intanto che vive in Algeria, dove, come prosegue la regista “la tradizione è importante e la società è anche molto patriarcale. La danza è ancora un tabù e le donne che si esprimono danzando non sono ben viste. Per me è importante che la mentalità cambi e che le donne possano disporre del proprio corpo anche come mezzo espressivo.”

La storia di questa ballerina che impara un altro linguaggio è però una storia profondamente radicata nella società e nel tessuto civile. Per la regista era una scelta inevitabile: “La mia formazione è il documentario, sono profondamente radicata nella narrazione della realtà che parte dal singolo per arrivare a raccontare l’universale. in una storia come questa era fondamentale raccontare questo aspetto, perché si tratta di una storia imbevuta di relazioni trai consimili, radicata nella possibilità di creare un rapporto di sorellanza in un contesto come quello dell’Algeria, dove oltre all’impronta patriarcale, c’è una fortissima componente socio-culturale-economica che condiziona moltissimo le persone che la vivono, in particolare delle donne, appunto, che si trovano a doversi emancipare con difficoltà. Nessuna società può negare le proprie radici. La guerra civile ha lasciato dei segni con i quali le persone devono fare i conti. Non avrei mai potuto astrarre la storia di una donna algerina senza metterla in un contesto attuale. Non poteva essere un personaggio piatto in un ambiente asettico, era importante per me metterla dentro a una comunità.”

La solidarietà femminile e l’arte come espressione di sé sono due dei temi centrali di Houria, e la stessa Meddour conferma che non poteva fare a meno di nessuna delle due componenti per costruire la sua storia. È fondamentale la solidarietà femminile. Ci rende più forti e ci dà la possibilità di illuminarci guardando l’altro. Così sì ampliala nostra visione del mondo e ci permette di avanzare nel nostro percorso di emancipazione. Credo che gli avanzamenti sociali derivino da una collaborazione, sempre. Non solo per le donne.” E in merito all’arte, la regista afferma che ci aiuta a sentirci meglio perché ci dà la possibilità di esprimerci, per contestare, per affermarci, e può assumere delle forme diverse. Ma è lo strumento principale che abbiamo per uscire da noi, è lo strumento principale che abbiamo per affermare le nostre idee.”

Houria arriverà nelle sale italiane prossimamente con I WONDER PICTURES.

Argentina 1985, il trailer del film dal 21 ottobre su Prime Video

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Presentato in concorso alla 79ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, reduce dalla vittoria dell’ Audience Award al 70° Festival Internazionale del Cinema di San Sebastián, acclamato dalla critica e in corsa per rappresentare l’Argentina ai prossimi Academy Awards nella categoria Miglior Film Straniero, Argentina, 1985 è ispirato alla storia vera dei procuratori Julio Strassera, Luis Moreno Ocampo e del loro giovane team legale che in una battaglia alla Davide contro Golia, sotto costante minaccia, hanno avuto il coraggio di indagare e perseguire la più sanguinosa dittatura militare argentina di sempre contro ogni aspettativa e in una corsa contro il tempo per fare giustizia per le vittime della giunta militare.

Diretto da: Santiago Mitre
Sceneggiatura di: Santiago Mitre, Mariano Llinás
Prodotto da: Axel Kuschevatzky, p.g.a., Federico Posternak, Agustina Llambi-Campbell, Ricardo Darín, Santiago Mitre, Santiago Carabante, Chino Darín, Victoria Alonso, p.g.a.
Cast: Ricardo Darín (The Secret in Their Eyes, Wild Tales), Peter Lanzani
Durata: 140 minuti

Argentina 1985, recensione del film con Ricardo Darín

Rosaline: recensione del nuovo film Disney plus

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Rosaline: recensione del nuovo film Disney plus

Disponibile dal 14 ottobre sulle piattaforme Hulu negli Stati Uniti e Disney Plus nel resto del mondo, Rosaline è una commedia diretta da Karen Maine. La sceneggiatura, scritta da Scott Neustadter e Michael H. Weber, è ispirata al romanzo When you were mine di Rebecca Serle. Sia il film che il libro riprendono, in ogni caso, la tragedia Romeo e Giulietta, per riscriverla dal punto di vista di Rosalina. Nel cast ritroviamo prevalentemente figure nuove, emergenti, tra cui Kaitlyn Dever (Beautiful boy) nel ruolo di Rosalina, Kyle Allen come Romeo e Minnie Driver (Will Hunting- genio ribelle).

Rosaline: una tragedia imperfetta

Rosalina è una giovane dama della nobile casata dei Capuleti, che vive nella Verona del Cinquecento.  Ella rifiuta di sposarsi: con vari stratagemmi, spaventa tutti i pretendenti proposti da suo padre, in quanto è segretamente innamorata di un giovane. Si tratta di Romeo Montecchi, famiglia nemica dei Capuleti; i due sono costretti a mantenere la loro relazione segreta. Per via dell’arrivo in città di un nuovo pretendente, Dario Penza, un ex soldato giovane ed affascinante, Rosalina è costretta a saltare il ballo in maschera in cui si sarebbe dovuta incontrare con Romeo. Durante questa stessa serata, però, per lui scatta l’amore con un’altra dama: la bella Giulietta Capuleti.  Rosalina farà di tutto per riconquistare il suo amato, prima, e contrastare la sua storia d’amore con la cugina, dopo.  Finirà per pentirsi di aver interferito nella relazione dei due, e realizzerà che il suo vero amore non era Romeo.

Rosaline
Rosalina e Dario

Una comica di Romeo e Giulietta

Rosaline si presenta come una pellicola fortemente ironica e leggera: si tratta di un riarrangiamento della tragedia shakespeariana, dando il ruolo centrale a Rosalina, la dama amata da romeo prima di conoscere Giulietta. Ad ogni modo però, nel tentativo di comicizzare una tragedia, si tende a cadere quasi nel banale: quella che è generalmente nota come una delle più grandi storie d’amore di tutti i tempi viene parzialmente ridicolizzata. Per quanto la pellicola possa effettivamente rivelarsi piacevole da seguire, racconta queste vicende in chiave troppo semplicistica, andando anche a modificarne il finale.

In Rosaline si tende a dare maggiore spazio ad alcuni ruoli, come il conte Paride, presentato con lo stereotipo molto presente nel cinema comico contemporaneo dell’amico gay, supporto durante tutto il film di Rosalina. Altri personaggi secondari ma presenti nell’opera originale, come Tebaldo e Mercuzio, sembrano essere totalmente offuscati.

Inoltre, in Rosaline, tendono ad essere presenti anche elementi e modi di fare che ben poco rispecchiano l’epoca storica di riferimento: in particolare, si tratta dell’utilizzo di canzoni attuali (o quasi) come All by myself di Cèline Dion e This will be di Natalie Cole, e dello stesso comportamento di Rosaline e Giulietta, che, pur essendo rilevante per la rappresentazione di una figura di donna più indipendente, poco si addice al Cinquecento. In poche parole si creano delle incoerenze nel film: alcuni elementi come i costumi sono inerenti al periodo storico, mentre tutto il resto viene attualizzato. Il problema in se non sta nel voler trasporre le  vicende di Romeo e Giulietta nel presente: si è già visto con Romeo+ Giulietta come questo adattamento possa essere comunque armonioso. Qui la problematica  è che Rosaline è ambientato nel passato solo a metà.

Rosalina e Giulietta: due ideali di donna

Elementi interessanti di Rosaline sono proprio i due personaggi femminili: Rosalina, la protagonista, e Giulietta. Si tratta di due figure diametralmente opposte. Rosalina è il prototipo di dama intelligente, molto indipendente ed a tratti testarda: le proprie opinioni la portano nel film a mal giudicare la relazione tra Romeo e Giulietta e lo stesso Dario. Lei non ha paura di esporsi, di parlare apertamente, anche quando viene giudicato sconveniente dalle convenzioni sociali. Ha delle aspirazioni per il suo futuro che esulano dal semplice matrimonio: vuole diventare una cartografa e non vuole sposarsi. Infatti, mette in fuga tutti i pretendenti che il padre le propone e cerca di fare lo stesso con Dario.

A differenza di Rosalina, Giulietta viene presentata all’inizio come una sorta di donna angelo, caratterizzata da una particolare bellezza e purezza d’animo, tale da farsi ingannare dall’astuzia della cugina più grande. Questo personaggio racchiude in sé anche alcuni stereotipi, come la scena in cui Giulietta riesce a calmare il cavallo, come una sorta di Biancaneve che comunica con gli animali. Nonostante ciò, nel momento in cui la giovane si rende conto dello stratagemma di Rosalina, sembra schiudersi in lei una malizia poco visibile prima.

The Nun 2: al via le riprese, prima foto dal set!

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The Nun 2: al via le riprese, prima foto dal set!

New Line Cinema ha annunciato che la produzione del suo prossimo sequel horror The Nun 2 è ufficialmente iniziata in Francia. Come il film del 2018, la prossima puntata in sviluppo da tempo si svolgerà ancora una volta in Europa. Il film è attualmente previsto nelle sale cinematografiche l’8 settembre 2023.  The Nun 2 è diretto da Michael Chaves (The Curse of La Llorona,  The Conjuring: The Devil Made Me Do It ) da una sceneggiatura scritta da Richard Naing e Ian Goldberg, basata sull’ultima bozza di Akela Cooper. Il sequel in arrivo vedrà il ritorno di Taissa Farmiga nei panni di Sorella Irene e Bonnie Aarons nei panni del demone titolare/Valak. A loro si unirà la nuova attrice di Euphoria, Storm Reid.

Il film è prodotto da James Wan e Peter Safran, con Gary Dauberman e Michael Clear come produttori esecutivi. The Nun era interpretato Demian Bichir, Taissa Farmiga, Jonas Bloquet e Bonnie Aarons. Il film è stato un successo al botteghino con un incasso mondiale di oltre $ 360 milioni, rendendolo il film con il maggior incasso del franchise.

Brendan Fraser si è scusato con San Francisco per l’acrobazia di George re della giungla

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Durante una recente apparizione al Mill Valley Film Festival, mentre accettava un premio, Brendan Fraser si è scusato scherzosamente per un trauma non intenzionale che ha causato alla città di San Francisco molti anni fa. Fraser era presente durante il festival in California per accettare il Tribute Award che gli era stato assegnato. Durante un’intervista sul tappeto rosso e il suo discorso, Fraser si è preso il tempo di scusarsi con la città di San Francisco per un’acrobazia che aveva fatto la troupe del suo film del 1997 George of the Jungle.

Quando stavamo girando George of the Jungle , George va a salvare un paracadutista aggrovigliato nel Golden Gate Bridge“, ha detto Fraser in un’intervista sul tappeto rosso con SFGATE . “Ciò significa che la Disney ha messo un manichino appeso a un paracadute dai montanti”. Fraser ha continuato dicendo che non solo è riuscito a guardare dalla sua roulotte vicino al ponte, ma ha anche raccontato come l’acrobazia abbia bloccato il traffico sul ponte. Ha anche detto che la mossa ha persino ingannato le trasmissioni televisive, incluso il talk show di Oprah Winfrey, che ha interrotto i suoi segmenti per discutere della questione.

Ha bloccato il traffico su entrambi i lati del ponte“, ha detto. “La mia roulotte era dall’altra parte in un parcheggio. Ricordo solo di aver visto il Golden Gate Bridge. C’è questo finto paracadutista appeso ad esso. Avevo la TV accesa e Oprah  è stata interrotta perché c’era un notiziario speciale con elicotteri che dicevano che un paracadute era appeso al ponte. E io – aspetta un attimo, guardo gli elicotteri e la TV – qualcuno non ha ritirato un permesso, qualcuno si metterà nei guai con l’ufficio del sindaco. Quindi posso solo scusarmi per questo”.

Per fortuna, nessuno è rimasto ferito nell’acrobazia e Fraser ora può semplicemente riderci sopra. Il prossimo passo per l’attore è The Whale di Darren Aronofsky , che uscirà a dicembre e ha già fatto guadagnare a Fraser un sacco di elogi, incluso il brusio dei primi Oscar per la sua interpretazione. Il film è stato anche acclamato da critica e pubblico all’ultima Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia.

Harrison Ford ufficialmente in Captain America: New World Order nel ruolo del generale Thunderbolt Ross

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Finalmente è ufficiale. Deadline ha confermato che Harrison Ford si unirà al Marvel Cinematic Universe come il nuovo generale Thaddeus “Thunderbolt” Ross, ed è pronto per fare il suo debutto nel 2024 in Captain America: New World Order, dove reciterà al fianco del protagonista Anthony Mackie.

Jeff Sneider di The Ankler è  stato il primo a riportare la notizia il mese scorso, rivelando che i Marvel Studios avevano intenzione di fare l’annuncio al D23 Expo, ma sono stati bloccati da Lucasfilm, che voleva mantenere tutta l’attenzione su Harrison Ford e il suo ultimo ruolo come Indiana JonesLa leggenda di Star Wars e Blade Runner  assume il ruolo del compianto William Hurt, che ha interpretato la parte cinque volte (The Incredible Hulk,  Captain America: Civil War,  Avengers: Infinity War,  Avengers: Endgame e  Black Widow).

Dopo la sua prima apparizione in  Captain America: New World Order, assumerà un ruolo più importante in Thunderbolts  nello stesso anno, dove presumibilmente guiderà la squadra. È difficile dire se lo vedremo mai trasformarsi in Hulk Rosso, ma di certo non può essere escluso, soprattutto con altre avventure di Hulk (Mark Ruffalo) e She-Hulk (Tatiana Maslany) all’orizzonte. 

Julius Onah dirige  Captain America: New World Order, su una sceneggiatura di Malcolm Spellman e Dalan Musson. Il cast comprenderà Anthony Mackie nei panni di Sam Wilson/Captain America, Danny Ramirez nei panni di Joaquín Torres/Falcon, Tim Blake Nelson nei panni di Samuel Sterns/Leader, Carl Lumbly nei panni di Isaiah Bradley e Shira Haas nei panni di Ruth Bat-Seraph/Sabra. L’uscita al cinema è prevista per il 3 maggio 2024. 

Jake Schreier dirigerà Thunderbolts e si baserà su una una sceneggiatura di Eric Pearson. Il cast dell’ensemble è composto da Florence Pugh come Yelena Belova, Sebastian Stan come Bucky Barnes/Winter Soldier, Wyatt Russell come John Walker/US Agent, Olga Kurylenko come Antonia Dreykov/Taskmaster, David Harbour come Alexei Shostakov/Red Guardian, Hannah John-Kamen come Ava Starr/Ghost, e Julia Louis-Dreyfus come Contessa Valentina Allegra de Fontaine. Thunderbolts uscirà nei cinema il 26 luglio 2024.

Star Trek 4: rivelati i dettagli sulla storia del film con Chris Pine e Chris Hemsworth

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Patrick McKay e JD Payne sono passati da sceneggiatori senza crediti ufficiali al duo responsabile della serie di successo Il Signore degli Anelli: Gli anelli del potere di Prime Video, ma hanno anche scritto una versione di Star Trek 4 per il regista di The Defenders SJ Clarkson. Il destino di questo sequel come altre interazioni del franchise non è ancora diventata una realtà e la cosa fa ancora male ma in attesa di capirne il futuro, oggi il duo di scrittori ha affrontato il tema.

Il film avrebbe visto la star di Thor: Love and Thunder Chris Hemsworth tornare nei panni di George Kirk, il padre di James Kirk di Chris Pine. Il team-up è quello che ha lasciato i fan con l’acquolina in bocca sulle possibilità di narrazione, anche se si ritiene che la Paramount Pictures non abbia acconsentito ad assecondare i protagonisti rispetto agli ingaggi richiesti.

“Mi piacerebbe parlartene”, ha detto McKay a Esquire . “Abbiamo lavorato a un paio di film di ‘Star Trek’. Quello di cui mi stai chiedendo sarebbe stato il quarto del franchise, che riunisce Chris Hemsworth e Chris Pine“. “La presunzione era che, a causa di una stranezza cosmica nel mondo di ‘Star Trek’, avevano la stessa età. Sarebbe stata un’avventura spaziale padre-figlio – pensa ‘Indiana Jones e l’ultima crociata’ nello spazio. Eravamo davvero entusiasta”. McKay ha aggiunto di aver creato un “cattivo originale” per Star Trek 4 , dicendo che la sceneggiatura aveva “un’idea fantascientifica alla ‘2001: Odissea nello spazio’ davvero interessante al centro”. “Ci abbiamo lavorato per due anni e mezzo con Lindsey Weber, il nostro produttore esecutivo non sceneggiatore di Il Signore degli Anelli: Gli anelli del potere, e un regista straordinario, SJ Clarkson” , continua. “Il film alla fine è andato in pezzi ed è stato davvero un colpo al cuore per noi… ci sarebbe piaciuto girare quel film”.

Naturalmente, siamo sicuri che molti di voi siano curiosi di sapere come sia avvenuta questa collaborazione quando la morte di George in Star Trek è stata definitiva e una parte importante del viaggio di James. Beh, non avrebbe rotto il canone! Payne spiega: “C’è un episodio di ‘Star Trek: The Next Generation’ chiamato ‘Relics; dove trovano Scotty, che è stato intrappolato come teletrasporto per un paio di decenni, e sono in grado di vivere fantastiche avventure con lui. La nostra presunzione era: “E se proprio prima che la Kelvin colpisse quell’enorme nave mineraria, George Kirk avesse cercato di teletrasportarsi sulla navetta di sua moglie dove era appena nato suo figlio, Jim Kirk? E se la nave non fosse completamente esplosa – e se avesse lasciato un po’ di spazzatura spaziale?'”

“Pensa a quando invii un messaggio di testo e lo hai digitato, ma non hai ancora premuto invia. Dall’altra parte, vedono quei tre puntini che qualcuno ha digitato. È come se il teletrasporto avesse assorbito il suo schema nel pattern buffer, ma non l’aveva sputato fuori dall’altra parte. In realtà era una sua copia salvata che era nel computer.” “Quindi l’avventura è che Chris Pine e l’equipaggio dell’Enterprise devono cercare il relitto della nave su cui suo padre è morto a causa di un mistero e di un nuovo cattivo. Nella nave, si imbattono nello schema di suo padre”, Payne concluso. “Lo teletrasportano fuori e lui non ha idea che non sia passato del tempo e che stia guardando suo figlio. Poi l’avventura parte da lì”.

L’idea alla base del film sembra fantastica, ed è dura credere questo film non avrà mai la luce. Da allora, la Paramount ha preso in considerazione le versioni del film di Quentin Tarantino e Noah Hawley, mentre sembrava che il regista di WandaVision, Matt Shakman, sarebbe stato l’unico a dirigere un nuovo progetto almeno per un certo periodo. Tuttavia vista l’incertezza ha poi deciso di lasciare per tornare a lavorare ai Marvel Studios per dirigere I Fantastici Quattro. Di conseguenza, Star Trek 4 non ha ancora una data di uscita.

Fantastici Quattro: Emily Blunt spera che il marito torni nei panni di Reed Richards nel riavvio del MCU

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Per anni, la star di The Office e Jack Ryan, John Krasinski, è stata la scelta preferita dai fan per interpretare Reed Richards/Mister Fantastic nel Marvel Cinematic Universe. Quel sogno è diventato realtà quando si è presentato l’occasione di inserire il personaggio come una variante della Terra-838 in Doctor Strange nel multiverso della follia, anche se la speranza ora è che l’attore possa riprenderà il ruolo nel riavvio annunciato Fantastici Quattro del 2025.

Rapporti recenti hanno suggerito sarà molto difficile rivederlo in quel ruolo, ovviamente, con altri nomi collegati al ruolo: Penn Badgley, Glenn Howerton, Brandon Routh e Tom Ellis. Simile a quando Spider-Man è stato scelto per il MCU, tutti sembrano avere un’opinione su chi potrebbe interpretare Reed. Tuttavia, è improbabile che ad oggi sia stata presa una scelta, visto che i Fantastici Quattro  solo di recente hanno ottenuto un regista in Matt Shakman di WandaVision.

Emily Blunt, che è stata costretta a rinunciare al ruolo di Vedova Nera prima che Scarlett Johansson ottenesse la parte, è una persona che i fan vorrebbero vedere come Sue Storm/Invisible Woman. L’attrice ha chiarito che non è interessata, ma spera che suo marito, John, abbia la possibilità di tornare nei panni di Reed dopo il suo recente cameo. “Lo spero. Lo spero”, ha risposto la  Blunt quando gli è stato chiesto se potevamo vedere Kransinki in Fantastici Quattro“Non si sa mai. Ero davvero felice per lui perché penso che sia un grande fan. E capisco perché è una religione così ardente e appassionata per le persone. È una parte enorme della nostra storia cinematografica ora. Quindi era elettrizzato”.

Anche se ci sono molti attori là fuori che farebbero un ottimo lavoro nei panni di Reed, sembra che chiunque altro sia stato scelto per il ruolo dovrà affrontare un contraccolpo significativo. John Krasinski è difficilmente superabile, anche se con la Marvel’s First Family probabilmente una parte importante dei futuri piani del MCU, è possibile che qualcuno più giovane del 42enne voglia interpretare il team leader.

Fantastici Quattro, il film

Fantastici Quattro uscirà nei cinema 14 febbraio 2025 e darà il via alla Fase 6 del MCU. Un film dei Fantastici Quattro  è in lavorazione da tempo, con il regista di Spider-Man: No Way Home Jon Watts che avrebbe dovuto dirigere. Watts ha abbandonato il film e al suo posto è stato incaricato Matt Shakman. Jeff Kaplan e Ian Springer scriveranno la sceneggiatura. Il pubblico ha avuto il primo assaggio dei Fantastici Quattro in Doctor Strange nel Multiverso della Follia. John Krasinski interpreta il Reed Richards multiversale in quel film, ma è improbabile che continuerà a interpretare il ruolo e il casting per il film è ancora avvolto nel mistero.

DC Extended Universe: James Gunn e Matt Reeves sviluppano progetti segreti

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Oltre alla notizia del nuovo film di Superman con Henry Cavill, L’Hollywood Reporter ha svelato che la Warner Bros Discovery è impegnata attivamente a rilanciare il suo universo di supereroi (DC Extended Universe) così come l’abbiamo conosciuto, ampliandone la portata e la resa sia al cinema che nella serialità. Secondo questo report di una fonte super affidabile come il noto sito americano si dice che lo studios ha affidato a due registi (James Gunn e Matt Reeves) noti con cui ha già lavorato una serie di progetti “segreti”.

Matt Reeves è già al lavoro sul suo sequel di The Batman  e sta anche sviluppando una serie spin-off per Penguin di Colin Farrell... e sembra che in realtà stia lavorando a molto di più di questo. Secondo THR, Reeves sta già incontrando sceneggiatori e registi per realizzare altri film e spettacoli incentrati sull’enorme universo di cattivi di Batman, alcuni dei quali includerebbero Spaventapasseri, Clayface e il Professor Pyg, tra gli altri. Tuttavia, va notato che è ancora molto presto per poter prevedere con certezza di cosa si tratterà. 

Nell’altra anticipazione si dice che il regista di The Suicide Squad  e Peacemaker  James Gunn e il produttore Peter Safran sono impegnati in trattative con WB per un film DC misterioso che Gunn vorrebbe dirigere. Prima dirigerà una nuova stagione di  Peacemaker, ma poi sposterà la sua attenzione su quel progetto misterioso targato DC. 

Alcune curiosità finali: la sceneggiatura di un sequel di The Flash del prossimo anno è già stata scritta e consegnata dallo sceneggiatore di Aquaman, David Leslie Johnson-McGoldrick.  A breve dovrebbe essere presentati anche un copione per Wonder Woman 3 che sarà diretto da Patty Jenkins. C’è molto da apprendere per i fan della DC, ma una cosa è certa: la Warner Bros. Discovery vuole riportare Superman sul grande schermo il prima possibile e in un modo molto grande. Sembra anche che siano abbastanza aperti ad esplorare gli angoli più oscuri del DC Extended Universe per espandere questo universo in un modo che non abbiamo mai visto prima. Tuttavia, con le voci che già circolano sulla possibilità che WB Discovery venga venduta entro i prossimi tre anni, è lecito chiedersi se vedremo effettivamente concretizzarsi questi alti piani, anche se sembra che giorni eccitanti si prospettano per i fan dei film a fumetti.

Avengers: Secret Wars, Robert Downey Jr. ritorna nei panni di Tony Stark/Iron Man?

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Il Marvel Cinematic Universe è iniziato nel 2008 con Iron Man e la cosa pazzesca è che ci saranno alcuni di voi che leggeranno questo articolo e non saranno abbastanza grandi per averlo potuto ammirare al cinema. Il punto è che l’MCU è in attività da molto tempo ormai, ed è stato Tony Stark di Robert Downey Jr. a iniziare questo incredibile universo.  Quando Avengers: Endgame è uscito oltre un decennio dopo, era giunto il momento di dire addio al suo Vendicatore corazzato. Tony è diventato un eroe, usando l’Infinity Gauntlet per far sparire Thanos e il suo esercito. 

Ora, però, sembra che l’Iron Man di Downey possa rivivere per combattere un altro giorno in Avengers: Secret Wars. Secondo uno scooper affidabile (che ha avuto molto ragione negli ultimi anni), i Marvel Studios hanno in programma di riportare l’attore nei panni di questo iconico supereroe nel film dell’evento in arrivo. 

Se segue la storia multiversale del 2015 di Jonathan Hickman ed Esad Ribic, Avengers: Secret Wars si svolgerà in una nuova realtà diversa da qualsiasi cosa abbiamo visto prima. Di conseguenza, non è fuori di testa presumere che ci possa essere possibilità che il nuovo mondo abbia un Iron Man, anche se resta da vedere se Robert Downey Jr interpreterà una variante Tony simile all’eroe che tutti conosciamo. Anche se va segnalato che l’attore ad ogni domanda in merito ha sempre ribadito che non avrebbe più interpretato il ruolo per dedicarsi ad altro. 

È interessante notare che si dice anche che ci sono grandi progetti per Morgan Stark, anche se non si sa quando e dove la versione adulta di quel personaggio sarà in azione – che presumiamo sarà interpretata da Katherine Langford – apparirà prima o poi.  Con così tanta segretezza che circonda quello che ci ci riserverà Multiverse Saga, possiamo solo speculare su cosa potrebbe accadere con Iron Man…supponendo che Downey sia persino disposto a tornare. Sarà troppo presto per riportarlo indietro? Può sembrare così in questo momento, ma per allora saranno passati sette anni, per cui.

Avengers: Secret Wars, il film

Secret Wars è il sesto capitolo dei film di successo degli Avengers. Si prevede che concluderà la Fase 6 del Marvel Cinematic Universe e The Multiverse Saga. I fan aspettano da tempo notizie di un potenziale adattamento live-action dell’iconica serie di fumetti, che vede vari eroi e cattivi Marvel essere presi da un’entità cosmica nota come The Beyonder, dove poi combattono su un pianeta chiamato Battleworld.

A differenza di Avengers: The Kang DynastySecret Wars al momento non ha ancora un regista collegato. Dopo il debutto al cinema di The Kang Dynasty il 2 maggio 2025, sarà presto seguito da Avengers: Secret Wars il 7 novembre 2025. Avengers: The Kang Dynasty sarà diretto dal regista Shang-Chi Destin Daniel Cretton da una sceneggiatura scritta dallo scrittore di Ant-Man and the Wasp: Quantumania Jeff Loveness. Cretton sta anche lavorando con i Marvel Studios all’adattamento della serie live-action di Wonder Man.

Festa del Cinema di Roma, L’ombra di Caravaggio, La California e Joe Wright

L’ombra di Caravaggio sarà presentato domani, martedì 18 ottobre, alla diciassettesima edizione della Festa del Cinema di Roma: il pubblico potrà assistere all’anteprima del nuovo film di Michele Placido a partire dalle ore 21.30 presso la Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone. Per raccontare la vita di Michelangelo Merisi da una prospettiva inedita, il regista, alla sua quattordicesima opera, inventa un personaggio, quello dell’Ombra (Garrel): un investigatore che spia il pittore per conto di Paolo V e deve verificare la sua ortodossia. Il Caravaggio di Placido non è solo una rockstar ante litteram e un genio maledetto, ma anche un ribelle contro un potere che non può accettare la sua urgenza di verità.

Alle ore 18.30, nella stessa, la sezione Freestyle ospiterà la proiezione de La California di Cinzia Bomoll. La California è un pezzo di campagna tra la via Emilia e il West, fatto di tanti microcosmi che s’incastrano in una collettività vera e vissuta, viscerale, ironica, emiliana. Scritto dalla regista insieme a Piera degli Esposti (voce narrante, al suo ultimo film), il film mescola facce, tipi, atmosfere, gioca sulla surreale leggerezza di una comunità nella quale possono convivere personaggi eccentrici come Nina Zilli e Angela Baraldi, Vito, Lodo Guenzi, Andrea Roncato e persino il mito del cinema cileno Alfredo Castro.

Nella stessa sezione, alle ore 20.30 presso il MAXXI, sarà presentato Trained to See – Three Women and the War di Luzia Schmid. Durante la Seconda guerra mondiale, per la prima volta tre donne americane furono fotoreporter ufficiali sul fronte europeo: Martha Gellhorn, Margaret Bourke-White e Lee Miller. La regista ricostruisce tre vite parallele attingendo a materiale spesso inedito, di grandissima drammaticità e qualità visiva, che riguarda soprattutto la liberazione dei lager di Ravensbrück, Buchenwald e Dachau, e la sconfitta della Germania.

As bestas di Rodrigo Sorogoyen sarà presentato alle ore 19 presso la Sala Petrassi nella sezione Best of 2022. Nel film, una coppia di coniugi francesi si è trasferita nella campagna della Galizia per praticare agricoltura ecoresponsabile e aprire un agriturismo. I locali, soprattutto i nerboruti fratelli della fattoria confinante, non li amano, e quando i francesi votano contro l’installazione di pale eoliche, scoppiano le ostilità.

Due i titoli del Concorso Progressive Cinema. Alle ore 18 il Teatro Studio Gianni Borgna ospiterà la proiezione di Alam opera prima di Firas Khoury, che realizza un film su temi universali come l’amore, l’amicizia, la lotta contro le ingiustizie, la ricerca della propria identità e i conflitti generazionali in un contesto dove l’affermazione dei giovani palestinesi è negata da una tragedia che dura dal 1948. Alle ore 22, presso la Sala Petrassi sarà la volta di Ramona di Andrea Bagney che realizza, con la sua opera prima, una commedia romantica che si snoda tra chiacchiere, passeggiate e nevrosi, trascinata dalla protagonista Lourdes Hernandez.

Joe Wright, l’acclamato regista di Orgoglio e pregiudizio, Espiazione e L’ora più buia, sarà ospite della Festa domani, martedì 18 ottobre alle ore 16.30 presso la Sala Petrassi, assieme agli sceneggiatori Stefano Bises e Davide Serino per il Paso Doble “M. – La serie”. I tre presenteranno al pubblico il progetto di “M. Il figlio del secolo”, la nuova serie Sky Original, prodotta da Sky Studios e da Lorenzo Mieli per The Apartment Pictures, società del gruppo Fremantle, in collaborazione con Pathé. “M. Il figlio del secolo” è un adattamento dell’omonimo romanzo di Antonio Scurati, bestseller internazionale vincitore del Premio Strega. Le riprese della serie inizieranno nelle prossime settimane presso i Cinecittà Studios di Roma.

Alle ore 20.30 presso il Ferrero Cinema Adriano, il programma della sezione Storia del Cinema dedicherà un omaggio al maestro Bernardo Bertolucci con la proiezione di uno dei suoi capolavori, The Sheltering Sky (Il tè nel deserto), in collaborazione con la Fondazione Bernardo Bertolucci. La proiezione sarà introdotta dal cineasta Luca Guadagnino.

Alla Casa del Cinema (ore 17.45 Sala Cinecittà) sarà presentata la versione restaurata de L’anatra all’arancia di Luciano Salce, a cent’anni dalla nascita del grande regista. Sul palco a presentare il film ci sarà Ricky Tognazzi. Nella sezione Absolute Beginners, alle ore 21.30 presso la Sala Cinecittà, sarà presentato Morte di un matematico napoletano, l’esordio cinematografico di Mario Martone. Uscito in sala nel 1992, il film ha ricevuto numerosi riconoscimenti, fra i quali il David di Donatello e il Nastro d’argento come miglior regista esordiente e il Leone d’argento – Gran premio della giuria. Il regista sarà in sala a introdurre la proiezione. Fra i documentari della sezione Storia del Cinema, sarà presentato alle ore 20.15 Il sogno di una cosa di Leonardo Ferrari Carissimi che racconta la teoria del pittore Giuseppe Zigaina sulla morte del suo amico Pasolini come esito di un progetto artistico. Il mistero della morte di Pier Paolo Pasolini sarà approfondito da un secondo documentario, Pasolini, cronologia di un delitto politico, in programma venerdì 21 ottobre nella stessa sezione: il regista Paolo Fiore Angelini ricostruisce, attraverso testimonianze e materiale d’archivio visivo, la vera vicenda dell’assassinio del grande artista. Per la retrospettiva a cura di Mario Sesti dal titolo “Ms. Woodward & Mr. Newman”, si terranno The Hustler di Robert Rossen (ore 11) e Hud di Martin Ritt (ore 15.30), mentre alle ore 18.30 e alle ore 21 saranno proiettati in replica The Fugitive Kind di Sidney Lumet e, nuovamente, The Hustler di Robert Rossen (Sala Kodak). La stessa sala ospiterà altri titoli in replica: alle ore 15 L’estate di Joe, Liz e Richard di Sergio Naitza e alle ore 17 il terzo episodio di The Last Movie Stars di Ethan Hawke.

MediCinema incontra la diciassettesima edizione della Festa del Cinema con due anteprime nazionali presso il Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS. Per il sesto anno consecutivo, infatti, la sala MediCinema dell’ospedale romano – situata all’ottavo piano, ala A – è una delle sedi dislocate della Festa. Le proiezioni sono un’occasione, per i degenti e i loro accompagnatori, di partecipare a un evento speciale e incontrare i membri del cast che presenteranno i film e saluteranno il pubblico. Si inizia domani, martedì 18 ottobre alle ore 16, con l’anteprima di Astolfo di Gianni Di Gregorio.

Alle ore 11 al Teatro Studio Gianni Borgna si terrà il convegno a ingresso gratuito organizzato da Nuovo Imaie dal titolo “Direttiva Copyright: la remunerazione della creatività sul web. Artisti e autori insieme verso un accordo collettivo”. All’incontro parteciperanno Barbara Bettelli (legale di Apa), Benedetto Habib (Presidente Unione Produttori di Anica), Andrea Miccicchè (Presidente Nuovo Imaie), Stefano Sardo (Presidente associazione 100autori), Gian Marco Tognazzi (attore, portavoce Nuovo Imaie). L’incontro sarà moderato da Alvaro Moretti, vice direttore de Il Messaggero.

Alle ore 15 nella stessa sala si terrà un evento a ingresso gratuito organizzato dall’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli, in occasione della presentazione del cortometraggio “Metamorfosi: un canto del mare”, introdotto dal regista Giovanni Pellegrini. La narrazione del corto parte dall’attività di ADM di individuazione e recupero delle imbarcazioni abbandonate a Lampedusa dai migranti. Le imbarcazioni da cui è possibile recuperare il legname vengono successivamente devolute al laboratorio di liuteria della Casa di reclusione di Milano Opera, all’interno del quale i detenuti realizzano strumenti musicali. Il progetto “Metamorfosi” sarà spiegato in una tavola rotonda moderata da Fabio Tamburini (direttore de Il Sole 24 Ore) alla quale interverranno: Pietro Curzio (Primo Presidente della Corte Suprema di Cassazione), Carlo Renoldi (Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria), Marcello Minenna (Direttore Generale dell’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli), Arnoldo Mosca Mondadori (Presidente della Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti), Roberto Occhiuto (Presidente Regione Calabria), Filippo Mannino (Sindaco di Lampedusa e Linosa) e Nicola Piovani (Compositore e Direttore d’orchestra).

Al MAXXI alle ore 15.30 si terrà il convegno dedicato ai distributori cinematografici della serie “Dialoghi sul futuro del cinema italiano”: sul palco ci saranno Luigi Lonigro (01 Distribution), Antonio Medici (BIM Distribuzione), Andrea Occhipinti (Lucky Red), Massimiliano Orfei (Vision Distribution), Massimo Proietti (Universal Pictures International Italy). L’incontro sarà moderato da Piera Detassis.

Saranno incentrate sul tema della violenza maschile contro le donne le due proiezioni cinematografiche organizzate il 18 e il 23 ottobre al MAXXI dalla Festa del Cinema di Roma e da Alice nella Città in collaborazione con la Casa Internazionale delle Donne. Domani, martedì 18 ottobre, alle ore 17 sarà proiettato La ragazza ha volato di Wilma Labate. Il film racconta la storia di Nadia, un’adolescente scomoda che cresce in solitudine a Trieste, città di confine tra tante culture. Vittima di un abuso, la ragazza decide di non denunciare, ma fa comunque una scelta potente di autodeterminazione. A introdurre i temi della pellicola con la regista ci saranno la presidente della Casa Internazionale delle Donne, Maura Cossutta, e la ginecologa e presidente dell’associazione ‘Vita di Donna’, Elisabetta Canitano.

In collaborazione con Fondazione Cinema per Roma, la Festa torna presso il Nuovo Carcere di Rebibbia coinvolgendo nuovamente il pubblico dei cittadini liberi e la popolazione reclusa con la proiezione de Il principe di Roma, film della sezione Grand Pubblic che verrà proiettato alle ore 15.30.

Numerose le repliche presso il Cinema Giulio Cesare: in sala 1 sarà possibile vedere Il maledetto di Giulio Base (ore 16) e Alam di Firas Khoury (ore 18.30); in sala 3 saranno proiettati Il Principe di Roma di Edoardo Falcone (ore 16.30), La California di Cinzia Bomoll (ore 19) e L’ombra di Caravaggio di Michele Placido (ore 22); in sala 5 ci saranno Life Is (Not) A Game di Antonio Valerio Spera (ore 17), As bestas di Rodrigo Sorogoyen (ore 19.30) e Ramona di Andrea Bagney (ore 22.30); in sala 7, infine, si terrà il programma di proiezioni Enrico Cattaneo / Rumore Bianco di Francesco Clerici e Ruggero Gabbai e Nino Migliori. Viaggio intorno alla mia stanza di Elisabetta Sgarbi (ore 16) e il documentario 75 – Biennale Ronconi Venezia di Jacopo Quadri (ore 21).

La collaborazione tra la Festa del Cinema e le sale AGIS e ANEC si sposta presso il Lux, con le proiezione di Daniel Pennac: Ho visto Maradona! di Ximo Solano (ore 17.30), Astolfo di Gianni Di Gregorio (ore 19.30) presentato in sala dall’attore Alberto Testone, e Django, la serie di Francesca Comencini.

La selezione di film in programma al Cinema Nuovo Sacher prevede per il 18 ottobre i seguenti film: Houria (ore 16), Foudre (ore 18.15), Il Colibrì (ore 21).

Superman, rumors: nuovo film in sviluppo, forse tre

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Superman, rumors: nuovo film in sviluppo, forse tre

Arriva dal l’Hollywood Reporter un nuovo report che svela un’ampia storia sullo stato attuale stato delle cose alla DC sotto la nuova guida della Warner Bros. Discovery, e sembra che alcuni fan potrebbero essere molto, molto felici, poiché il report svela che lo studio si sta attivamente sviluppando un nuovo film di Superman  (fondamentalmente Man of Steel 2) e sono estremamente desiderosi di riportare Henry Cavill come supereroe titolare. 

Il progetto è attualmente alla ricerca di scrittori e ha una lista dei desideri dei migliori talenti con cui stanno già avendo incontrando. Si credeva che l’ex collaboratore di Cavill Christopher McQuarrie fosse in cima a quella lista, ma secondo quanto riferito lo studio non lo ha contattato perché è attualmente impegnato a scrivere e dirigere un paio di sequel di  Mission: Impossible con Tom Cruise, quindi non sarà disponibile per adattarsi ai piani accelerati dello studio.

Nel frattempo, c’è anche un altro potenziale progetto di Superman in lavorazione poiché la star di Black Adam  Dwayne Johnson si è concentrata sulla realizzazione di un film Superman contro Black Adam, e considerando che era impegnato in prima linea nel riportare Henry Cavill al ruolo, sembra abbastanza probabile che lo studio acconsentirà alle sue richieste ad alto budget. 

Secondo le loro fonti, Superman non è mai stato nelle carte per Black Adam, ma il piano si è concretizzato durante le recenti riprese. Tuttavia, quando il capo della DC Films Walter Hamada ha bocciato l’ambiziosa proposta di Johnson, l’attore ha aggirato l’esecutivo e ha ottenuto il via libera dai capi degli studi Warner Bros. Michael De Luca e Pam Abdy. C’è stato un lungo giro di trattative tra le due parti, con una scadenza per la festa del lavoro, e la scena è stata girata a metà settembre. Inoltre, c’è anche un terzo progetto incentrato su Superman nelle opere di Ta-Nehisi Coates, che introdurrà un Superman nero e sarà prodotto da JJ Abrams. Si dice che sia un film più autonomo nella stessa vena di Joker piuttosto che collegarsi alla continuità principale della DC. Il suo stato rimane in sospeso, a causa dei recenti sviluppi.

Il cast completo di Black Adam, oltre a Dwayne Johnson nei panni dell’anti-eroe del titolo, annovera anche Noah Centineo (Atom Smasher), Quintessa Swindell (Cyclone), Aldis Hodge (Hawkman) e Pierce Brosnan (Doctor Fate). Insieme a loro ci saranno anche Sarah Shahi, che interpreterà Isis, e Marwan Kenzari, che sarà invece l’antagonista principale (anche se il personaggio non è stato ancora svelato).

Black Adam, che sarà diretto da Jaume Collet-Serra (già dietro Jungle Cruise, sempre con Johnson), ha dovuto far fronte a non pochi problemi durante il suo travagliatissimo sviluppo. Inoltre, la pandemia di Coronavirus ha ulteriormente complicate le cose e costretto la produzione del film all’ennesimo rinvio. L’uscita del film nelle sale americane è fissata per il 29 luglio 2022. Black Adam uscirà al cinema in Italia giovedì 21 ottobre 2022.

Il progetto originale della Warner Bros. su Shazam! aveva previsto l’epico scontro tra il supereroe e la sua nemesi, Black Adam appunto, una soluzione esclusa dalla sceneggiatura per dedicarsi con più attenzione al protagonista e alla sua origin story. A quanto pare, il film su Black Adam dovrebbe ispirarsi ai lavori di Geoff Johns dei primi anni duemila.

Ezra Miller si dichiara non colpevole dell’accusa di furto, rischia 26 anni di carcere

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La star di The Flash, Ezra Miller si è dichiarato non colpevole delle accuse di furto con scasso questa mattina nel Vermont. Autorizzato a comparire da remoto all’inizio della sessione nella divisione penale della Corte Superiore dello Stato di Green Mountain, a Miller è stato detto di stare lontano dal vicino di cui è entrato a casa all’inizio di quest’anno. Insieme al vicino Isaac Winokur, a Miller è stato anche proibito di interagire con un altro residente nel Vermont, Aiden Early, come condizioni per il loro rilascio.

Miller rischia un massimo di 26 anni dietro le sbarre e oltre $ 2.000 di multa se ritenuto colpevole delle accuse derivanti dall’incidente primaverile che ha comportato il furto di tre bottiglie di liquore – gin, vodka e rum – dalla dispensa di Winokur.

“Ezra vorrebbe riconoscere l’amore e il sostegno che hanno ricevuto dalla loro famiglia e dai loro amici, che continuano a essere una presenza vitale nella loro salute mentale in corso”, ha affermato in parte una dichiarazione subito dopo l’udienza di oggi dall’avvocato Lisa B. Shelkrot.

L’udienza di oggi nel Vermont era originariamente fissata per il 26 settembre, ma è stata posticipata alla fine dell’estate. Ritardato in numerose occasioni da quando è stato annunciato per la prima volta nel 2014 per problemi di regia e la pandemia di Covid, tra gli altri, The Flash arriverà finalmente nelle sale il 23 giugno 2023.

The Flash: Ezra Miller torna sul set per girare alcune scene “pickup”

House of the Dragon: tutti i dettagli nascosti nell’episodio 9

House of the Dragon: tutti i dettagli nascosti nell’episodio 9

ATTENZIONE: Questo articolo contiene spoiler del nono episodio della serie House of the Dragon

L’episodio numero nove di House of the Dragon contiene un sacco di dettagli che ci svelano il senso dello show e alcuni collegamenti con Il Trono di Spade. Dopo la morte di Re Viserys nell’episodio 8, la serie subisce un cambiamento di ritmo. Mancano completamente personaggi come Rhaenyra e Daemon Targaryenma, nonostante la loro assenza, l’episodio si rivela ricco di avvenimenti epocali e termina con l’incoronazione di un nuovo re.

Anche se siamo giunti al penultimo capitolo della serie, l’episodio 9 sembra aprire nuove piste più che avvicinarsi ad un finale: le fazioni si stanno formando – i Verdi di Alicent e Aegon contro i Neri di Rhaenyra – e tutto è sembra pronto per la Danza dei Draghi. Scopriamo ora nel dettaglio tutte le caratteristiche del nono episodio di House of the Dragon.

Le candele alla finestra

Sansa GOTDopo che la notizia della morte di Re Viserys si diffonde nella Fortezza Rossa, la signora di Alicent, accende alcune candele poste su una finestra. Questo sembra essere un segnale prestabilito per Mysaria: la conferma della morte del Re. Sappiamo che la candela vicino alla finestra è un messaggio segreto da Game of Thrones. Nello show, Sansa la usa ad esempio per chiedere aiuto a Brienne ma, sfortunatamente, Brienne non fa in tempo a vedere il segnale.

Cosa succede a Drone?

DorneIncuriosito dall’improvvisa e segreta riunione del Piccolo Consiglio, Tyland Lannister chiede: “Dorne è stata invasa?“. Per ora, Dorne ha soltanto fatto parte dello sfondo della storia di House of the Dragon, ma la domanda funge da promemoria. Ci ricorda che i Sette Regni del Continente Occidentale non sono ancora giunti a compimento: Dorne ha resistito all’invasione di Aegon il Conquistatore e non diventerà ufficialmente parte dei Sette Regni fino al 187 AC.

La morte di Lyman Beesbury

Lyman Beesbury in House of the DragonAncora una volta, Ser Criston Cole uccide un personaggio in modo brutale, questa volta si tratta di Lyman Beesbury. Anche in Fuoco e Sangue Beesbury muore, ma vengono narrate più versioni di ciò che è successo: qualcuno afferma che è morto nelle celle nere, qualcun’altro dice che Criston Cole si è tagliato la gola; un terzo dice che Criston l’ha defenestrato. Anche in House of the Dragon Lyman affronta una fine brutale: viene schiacciato contro una delle palle usate dal Piccolo Consiglio.

Qual è ora il ruolo di Harrold Westerling?

Harrold Westerling in House of the DragonNell’episodio numero nove, Harrold Westerling si dimette dalla Guardia Reale, lasciando la posizione di Lord Comandante a Criston Cole. L’aspetto interessante è la differenza tra la storia di Harrold nel libro – dove muore nel 112 AC – e quella in House of the Dragon. La sua storia nello show è tutta da inventare e, apparentemente, il personaggio sarà un grande sostenitore alla fazione dei Neri di Rhaenyra.

Capo Tempesta è un luogo importante

game of thronesCon una lezione di geografia occidentale, Tyland sottolinea che Capo Tempesta diventerà un problema per i Verdi. Il luogo è un posto importante perché conserva la chiave per le Stormlands. Nel futuro di House of the Dragon, avere Capo Tempesta dalla propria parte sarà essenziale per entrambe le fazioni. Sia i Verdi che i Neri si recheranno a Capo Tempesta per cercare di ottenere il supporto di Borros, cosa che probabilmente porterà ad un incontro tra Aemond e Lucerys e ad una battaglia coi draghi, la prima della Danza.

Qualcuno deve inginocchiarsi

Emilia Clarke DaenerysNel nono episodio di House of the Dragon, Daenerys Targaryen fa riferimento più volte all’inginocchiarsi, gesto che, a suo dire, Rhaenyra non farà. Con queste parole, il personaggio crea un parallelismo tra questa battaglia di successione e quella di Game of Thrones. Sia Rhaenyra che Daenerys considerano il Trono di Spade come un proprio diritto, ma uno dei due viene costretto ad inginocchiarsi.

La profezia di Helaena, parte uno

Rhaenys Targaryen Meleys House Of The DragonHelaena Targaryen ripete la sua profezia anche nel nono episodio di House of the Dragon: c’è una “bestia tra le assi“. Questa volta la frase è un avvertimento diretto ad Alicent. Alla fine dell’episodio si scopre il senso della profezia di Helaena. La bestia sotto le tavole sembra essere il drago di Rhaenys: Meleys, nascosto sotto il pavimento di Fossa del Drago, viene alla luce con l’esplosione del finale dell’episodio.

La profezia di Helaena, parte dueHelaena Targaryen

In realtà, Helaena Targaryen fa un’altra profezia nell’episodio 9 di House of the Dragon quando dice “Se uno possiede una cosa, l’altro la porterà via“. Questa frase viene riferita ai figli che litigano per i giocattoli, ma potrebbe avere un senso più ampio e prevedere eventi futuri. Alla fine dell’episodio, il marito e il fratello di Aegon ottengono il Trono di Spade, ma sappiamo che, nella Danza dei Draghi, Rhaenyra cercherà di accaparrarselo.

Le campane in House of the Dragon

House of the Dragon episodio 9Dopo la morte di Re Viserys, nel nono episodio di House of the Dragon le campane vengono suonate ad Approdo del Re. Le campane hanno svolto diverse funzioni in Game of Thrones: sono state essenziali per Daenerys Targaryen durante la distruzione di Approdo del Re e si diceva che rappresentassero la resa. Inoltre, il loro suono è legato alla morte di un monarca. Varys infatti dice di odiare le campane perché “suonano per orrore … un re morto, una città sotto assedio.”

Casa Fell

Otto in House of the DragonTra le casate che Otto Hightower vuole convincere a rompere la fedeltà con Rhaenyra c’è Casa Fell. Questo fatto è tratto direttamente dal libro, dove Lady Fell rifiuta di sostenere Aegon II e viene decapitata. Dato che l’episodio mostra Lord Caswell, un altro sostenitore di Rhaenyra, impiccato, è probabile che anche Lady Fellabbia fatto la stessa fine. Inoltre, nel libro, Casa Fell è dalla parte di Aegon e uno dei suoi membri, Ser Willis, fa parte della Guardia Reale e diventa addirittura Lord Comandante.

Yi Ti

Game of Thrones artworkDurante la ricerca di Aegon, Aemond dice che l’uomo avrebbe potuto imbarcarsi su una nave diretta a Yi Ti. Yi Ti si trova a Essos, a est di Qarth, ed è un luogo ispirato all’impero cinese. Yi Ti è infatti un vasto impero governato da un dio-imperatore ed è una delle più grandi e più antiche nazioni del mondo conosciuto. Fun fact: tra i molti spin-off di Game of Thrones c’è anche una serie animata basata su Yi Ti.

Il bastardo di Aegon

House Of The DragonNel nono episodio di House of the Dragon viene introdotto un bambino che è, secondo quanto riferito, uno dei bastardi di Aegon. Probabilmente si tratta di Gaemon Palehair. Nel libro, Gaemon è descritto come il figlio bastardo di Aegon nato da una donna di nome Essie che lavorava in un bordello ad Approdo del Re. Dopo che Aegon lascia la città, Gaemon cresce nel bordello e accumula un sostanzioso seguito tra coloro che lo vedono come legittimo monarca. Quando re Aegon ritorna ad Approdo, risparmia Gaemon a causa della sua giovane età. Alla fine, il giovane diventa un amico del figlio di Rhaenyra e di Daemon, colui che sarà re Aegon III.

Aemond si crede il legittimo erede al tronoAemond Aegon in House of the Dragon

Aemond afferma che, se fosse accaduto qualcosa al fratello, sarebbe stato lui il prossimo nella linea di successione per l’Iron Throne. Questa affermazione non è del tutto corretta. House of the Dragon mostra i due figli di Aegon ed Helaena, uno dei quali è presumibilmente Jaehaerys. In base alla linea di successione, se Aegon diventasse il legittimo re, il suo erede sarebbe suo figlio maggiore, non suo fratello. Tuttavia, quando Aegon rimane costretto a letto a causa di un colpo subito durante la Danza dei Draghi, il fratello diventa Principe Reggente e indossa la corona di Aegon il Conquistatore.

Larys diventa Lord ConfessoreHouse Of The Dragon Episodio 9

Il nono episodio di House of the Dragon rivela che Larys Strong al momento sta servendo come Lord Confessore, una posizione che non esiste in Game of Thrones. Si tratta di un lavoro oscuro, che va di pari passo con la carica di Larys come Maestro dei sussurratori: grazie ai suoi ruoli, ll’uomo può torturare le persone per ottenere informazioni da essi.

Che fine fa la corona di Viserys?Alicent Viserys House of the Dragon episodio 9

Nella puntata, vediamo anche la corona di re Viserys che, posta sul suo corpo, è destinata a far parte della sua pira funebre. Tuttavia, il pubblico non vede l’accensione della pira: forse la corona non è stata realmente distrutta. In Fuoco e Sangue, la corona è portata da Approdo del Re a Dragonstone da Ser Steffon Darklyn, un membro della Guardia Reale. La corona viene inoltre usata per l’incoronazione di Rhaenyra, cosa che probabilmente vedremo anche in House of the Dragon.

Le parole di MysariaSonoya Mizuno - Mysaria

Nell’episodio 9 di House of the Dragon, Mysaria dice a Varys che il potere risiede dove il popolo permette ai sovrani di prenderlo. Il fatto che la donna si preoccupi per i giovani di Approdo del re riflette anche gli obiettivi di Varys che vuole il meglio per il regno.

Alicent Hightower e il parallelismo mancato con Cersei Lannister

Cersei LannisterAlicent Hightower è stata paragonata più volte a Cersei Lannister, tuttavia nel nono episodio di House of the Dragonprende le distanze dal personaggio di GOT quando dice “nulla di tutto questo è un gioco” Al contrario, nella stagione 1 di Game of Thrones, Cersei Lannister dice a Ned Stark: “Quando giochi al trono, o vinci o muori“.

La corona di Aegon il Conquistatore e la spada Blackfyre

Aegon diventa Re Aegon II Targaryen, in segno della sua legittimità sul Trono di Spade, indossa la corona e la spada di Aegon il Conquistatore. La corona è in acciaio valyriano e, nel libro, Aegon è il primo re ad indossare questa corona dopo Maegor I. Quest’ultimo è noto come Maegor il Crudele ed è tra i re più disprezzati della storia. Proprio per questo motivo, nessuno ha voluto indossare il copricapo dopo di lui. La corona di Aegon poggerà successivamente sul capo diAemond e da re Daeron I, il nipote di Rhaenyra e Daemon.

Anche spada Blackfyre segue un percorso simile: verrà tramandata attraverso diversi re e, alla fine, andrà a Daeron e a Ser Daemon Blackfyre (che la brandisce durante le Ribellioni Blackfyre).

Cosa vuole dire Larys?

Mysaria in House of the DragonLarys Strong usa diverse metafore animali: parla della rete di spie, dei ‘piccoli ragni’’ e dice ad Alicent che è necessario‘’eliminare la regina per distruggere l’alveare’’. Alicent sembra cogliere le parole di Larys: un’inquadratura mostra un edificio avvolto nelle fiamme, qualcosa di molto simile a quello dove si trovava Mysaria nell’episodio 8. La scena mostra quanto lontano Larys riuscirà ad arrivare e quanto Alicent ami appiccare incendi.

Il teschio di BalerionViserys Rhaenyra Balerion House of the Dragon

Mentre è in fuga, Rhaenys passa attraverso la Fortezza Rossa e si ferma perché vede il grande teschio di Balerion. La scena anticipa la comparsa del suo drago Meleys, che avviene nel finale dell’episodio, ma è anche un rimando al cugino morto: Viserys è stata ultima persona che ha cavalcato Balerion.

Il nuovo sigillo di casa TargaryenHouse of the Dragon logo

Durante l’incoronazione di Aegon, si vedono alcuni stendardi con un drago d’oro su sfondo nero. Questo non è il tipico rosso della casa Targaryen, ma è il sigillo personale di Aegon, con l’oro che fa onore al suo drago dorato Sunfyre. In realtà, c’è uno scopo ancora più profondo: avere diversi più sigilli permetterà alle fazioni di sapere esattamente chi attaccare durante la guerra.

Il nono episodio in House of the Dragon come in GOTBlackwater Bay Wildfire Game of Thrones

Il nono episodio di House of the Dragon si svolge ad Approdo del Re ed è privo di due personaggi chiave, Rhaenyra e Daemon. Questo dettaglio crea un parallelismo con l’episodio 9 di parecchie stagioni di Game of Thrones. Tendenzialmente, si tratta degli episodi più avvincenti della stagione, spesso autosufficienti e ambientati in un unico luogo.

Devrim Lingnau: 10 cose che non sai sull’attrice

Devrim Lingnau: 10 cose che non sai sull’attrice

Sino ad oggi attiva come attrice nella sua Germania, la giovane Devrim Lingnau è ora divenuta una celebrità di livello mondiale grazie alla serie L’imperatrice. Giovanissima e talentuosa, la Alcock è ora una nuova stella della recitazione tutta da scoprire, tra passioni e progetti futuri.

Ecco 10 cose che non sai sull’attrice Devrim Lingnau.

Devrim Lingnau: i suoi film e le serie TV

1. È nota per diversi ruoli televisivi. La carriera dell’attrice, ad oggi svoltasi interamente in patria, è caratterizzata da serie TV come Unter Verdacht (2017), Immortality (2018), Die Kanzlei (2018), Der Bozen Krimi (2019), Il commissario Schumann (2020) e Allmen (2021). Ad averle conferito popolarità internazionale è però stata la serie Netflix L’imperatrice (2022), dove interpreta Elisabeth von Wittelsbach, riproponendo dunque la storia di Elisabetta d’Austria.

2. Ha recitato anche per il cinema. Oltre alla televisione, la Lingnau ha però avuto modo di recitare in alcuni lungometraggi di produzione tedesca, come Carmilla (2019), una sorprendente storia d’amore sul raggiungimento della maggiore età intrisa di mistero, e la commedia Auerhaus (2019). Nel 2021 è invece stata Emma nel film drammatico Borga.

Devrim Lingnau è Sissi in L’imperatrice

3. È la protagonista della serie. Nella serie L’imperatrice, presente su Netflix, l’attrice è la protagonista nel ruolo di una giovane Elisabetta, detta Sissi, la quale si innamora del futuro imperatore d’Austria Franz Joseph. Per l’attrice si è trattato non del primo ruolo da protagonista, ma del primo a conferirle una popolarità internazionale, merito anche del fatto che la serie grazie a Netflix è disponibile grossomodo in tutto il mondo.

Devrim Lingnau L'imperatrice

4. Ha studiato molto per il ruolo. Per prepararsi alla serie e al personaggio da dover interpretare, l’attrice ha raccontato di aver letto molti libri dedicati alle vicende politiche e sociali dell’epoca, oltre ovviamente a biografie di Elisabetta d’Austria. L’attrice ha poi avuto modo di confrontarsi con diversi storici, così da poter essere certa di fornire un ritratto sincero e preciso della vera Elisabetta.

5. Si è posta molte domande. Nell’assumere il ruolo di Elisabetta d’Austria, però, l’attrice non ha solo studiato tutto su di lei, ma si è anche posta alcune domande su quali novità le interessava apportare al ruolo e quali aspetti erano secondo lei particolarmente importanti da raccontare dal punto di vista odierno. La Lingnau si è così concentrata sul mostrare la voglia di libertà di quella donna e della sua curiosità nei confronti del mondo.

Devrim Lingnau ha un fidanzato?

6. È molto riservata sulla propria vita sentimentale. Ad oggi non si sa nulla sulla vita sentimentale dell’attrice e non è dunque possibile stabilire se sia o meno impegnata in una relazione. La Lingnau sembra essere ora molto concentrata sulla propria carriera e non sembra esserci dunque spazio per una storia d’amore. Ora che è divenuta più celebre, però, sarà certamente più facile sapere di più anche a riguardo.

Devrim Lingnau e Philippe Froissant

7. Non sono una coppia. Nella serie L’imperatrice la Lingnau recita a stretto contatto con l’attore Philip Froissant, che interpreta Franz Joseph I d’Austria, ovvero il marito di Elisabetta nonché imperatore dal 1848 al 1916. Data la grande chimica di coppia sfoggiata dai due attori, in molti hanno iniziato a pensare che tra loro potesse esserci una storia anche al di fuori del set. La cosa è però stata poi smentita.

Devrim Lingnau è su Instagram

8. È presente sul social network. L’attrice è presente sul social network Instagram, con un proprio profilo verificato seguito da 35.5 mila persone e dove attualmente si possono ritrovare 60 post. Questi sono principalmente immagini relative a suoi lavori da attrice, ma non mancano anche curiosità, momenti di svago, eventi a cui ha preso parte e altre situazioni ancora. Seguendola, si può dunque rimanere aggiornati su tutte le sue novità.

Devrim Lingnau Instagram

Devrim Lingnau: età e altezza e origini dell’attrice

9. Devrim Lingnau è nata nel 1998 a Mannheim, in Germania. Si tratta di una città tedesca situata nel land del Baden-Wurttemberg. L’attrice è alta complessivamente 1,67 metri.

10. Ha origini tedesche e turche. L’attrice tedesca vanta origini variegate grazie ai suoi genitori. Se sua madre è come lei tedesca, il padre è invece proveniente dalla Turchia. I due genitori hanno poi cresciuto l’attrice insegnandole entrambe le loro lingue.

Fonte: IMDb, Instagram

Aftersun: la regista Charlotte Wells e l’attore Paul Mescal presentano il film

Nel Fuori Concorso di Alice nella Città, la sezione parallela e autonoma della Festa del Cinema di Roma è stato presentato Aftersun, film acclamato a livello internazionale che ha avuto la sua prima presentazione al 75° Festival di Cannes, nel programma della Semaine de la Critique. Protagonista del film è Sophie, una donna che a distanza di vent’anni si ritrova a ripensare ad una vacanza trascorsa in Turchia con suo padre Calum. Tra ricordi reali e immaginari, nostalgia e paure, Sophie cerca di riconciliare l’uomo della propria memoria con colui che non ha mai effettivamente conosciuto.

A presentare il film a Roma ci sono la regista e l’attore interprete di Calum. Lei è Charlotte Wells, filmmaker scozzese indicata come una delle grandi promesse del cinema indipendente e qui al suo film d’esordio. Lui, invece, è Paul Mescal, divenuto celebre a livello internazionale per aver interpretato Connell nella serie Normal People. Pur se non fisicamente insieme all’Auditorium Parco della Musica, in quanto Mescal per problemi personali si è potuto collegare solo virtualmente, i due hanno dunque raccontato qualcosa di più su Aftersun, svelandone retroscena e intenti.

“Aftersun è idealmente la prosecuzione di un mio cortometraggio intitolato Tuesday, – esordisce spiegando la regista – che analizzava gli stessi temi, ovvero la ricerca del senso del dolore. La struttura della storia di questo giovane e figlia in vacanza era inizialmente molto più tradizionale. Quando poi ho capito di voler raccontare il tutto dal punto di vista di Sophie è allora subentrato l’elemento della memoria e quindi più inserivo miei ricordi personali, più ottenevo uno sguardo retrospettivo, divenuto assolutamente imprescindibile dalla storia in sé. Il ricordo ci permette di soffermarci con più attenzione su alcuni dettagli del passato a cui magari sul momento non avevamo fatto caso”.

La ricerca dei giusti interpreti

La regista passa poi a parlare di come abbia scoperto la giovane Frankie Corio, l’attrice che interpreta Sophie da bambina. “Una cosa che abbiamo appreso la nostra protagonista, è che cercavamo di dar vita ad un personaggio che fosse in quel momento critico della transizione dall’infanzia all’adolescenza. Ci siamo resi che la stessa cosa doveva valere anche per l’interprete che avrebbe assunto il ruolo. Abbiamo incontrato Frankie dopo un processo di casting durato sei mesi. Abbiamo cercato quanti più attori bambini possibile attraverso alcuni gruppi appositi su Facebook e in uno di questi c’era lei”.

“Quando è stata selezionata per sostenere un audizione dal vivo, io cercavo semplicemente un’attrice che riuscisse ad essere il più naturale possibile, ma lei è stata molto di più. Ci ha stupiti tutti con il suo carisma, la sua curiosità e il suo essere così naturalmente spontanea e divertente. Sapeva entrare in vari stati emotivi senza che questi finissero per dominarla. Per preservare tutto ciò, non le abbiamo mai dato l’intera sceneggiatura del film, ma le dicevamo di volta in volta cosa sarebbe successo”.

“Per quanto riguarda Paul, egli è un po’ più giovane del suo personaggio, – spiega la regista – ma lo avevo visto recitare in Normal People e lo trovavo magnetico, ricco di un fascino e un calore che sarebbero stati perfetti per il personaggio e per raccontare in modo romantico i demoni che si porta dentro”. “Sono rimasto subito colpito dal personaggio di Calum, – aggiunge poi Paul Mescalin particolare mi ha interessato il suo conflitto tra l’essere un ottimo padre e quei momenti bui in cui invece si trova in difficoltà, a lottare con una forma di depressione che neanche lui comprende fino in fondo”.

Aftersun-film

Raccontare il complesso rapporto tra padre e figlia

“Questa è stata la prima volta che interpretavo un padre, – continua poi Mescal – ed è stato incredibilmente difficile ma allo stesso tempo ti dà una soddisfazione incredibile. Ha cambiato davvero il mio modo di lavorare come attore, perché ho sentito una forte responsabilità nei confronti di Frankie, si è sviluppato un senso di protezione nei suoi confronti e ciò che facevamo si rifletteva nell’altro. Abbiamo avuto molto tempo da poter passare insieme, conoscendoci meglio e facendo varie attività. Credo che se il rapporto tra i due personaggi nel film appaia così forte sia anche per l’amicizia che è spontaneamente nata tra di noi”.

“Il mio obiettivo era quello di raccontare il dolore che deriva dalla separazione e degli sforzi che si fanno per conservare un legame spezzato, – spiega la regista, concludendo l’incontro – che se nonostante ciò rimane intatto è grazie alla forza dei sentimenti che sopravvivono nel cuore dei due protagonisti. Girare questo film mi ha cambiata, mi ha insegnato molto, banalmente anche solo che adoro questo mestiere. Il cinema mi permette di raccontare i miei stessi sentimenti e non vedo l’ora di poter replicare tale esperienza”.

La Casa Internazionale delle Donne con la Festa del Cinema di Roma e Alice nella città

Saranno incentrate sul tema della violenza maschile contro le donne le due proiezioni cinematografiche, a ingresso gratuito, organizzate il 18 e il 23 ottobre al MAXXI dalla Festa del Cinema di Roma e da Alice nella Città in collaborazione con la Casa Internazionale delle Donne.

Si inizia domani, martedì 18 ottobre alle ore 17, con La ragazza ha volato di Wilma Labate. Il film racconta la storia di Nadia, un’adolescente scomoda che cresce in solitudine a Trieste, città di confine tra tante culture. Vittima di un abuso, la ragazza decide di non denunciare, ma fa comunque una scelta potente di autodeterminazione. Ad introdurre i temi della pellicola, assieme alla regista, ci saranno la presidente della Casa Internazionale delle Donne, Maura Cossutta, e la ginecologa e presidente dell’associazione ‘Vita di Donna’, Elisabetta Canitano. L’evento è organizzato dalla Festa del Cinema di Roma in collaborazione con la Casa Internazionale delle Donne.

Domenica 23 ottobre, sempre alle ore 17 al MAXXI, sarà la volta della proiezione in anteprima di Backlash-Misogyny in the Digitale Age di Léa Clermont-Dion e Guylaine Maroist, un’immersione nel vortice della misoginia online che racconta l’evidente odio verso le donne seguendone quattro in due continenti: l’ex presidente della Camera dei deputati italiana, Laura Boldrini, l’ex rappresentante democratica alla Camera statunitense Kiah Morris, l’attrice francese e youtuber Marion Séclin e Donna Zuckerberg, esperta di violenza online contro le donne. Il documentario rivela gli effetti devastanti che questo tipo di odio ha sulle vittime e porta alla luce l’obiettivo della cyber-misoginia: mettere a tacere le donne che brillano. Alla proiezione seguirà un incontro con Laura Boldrini e le giornaliste Silvia Garambois (GIULIA Giornaliste) e Luisa Betti Dakli (DonneXDiritti), con la moderazione di Giulia Minoli. L’evento è organizzato da Alice nella città in collaborazione con la Casa Internazionale delle Donne.

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