Home Blog Pagina 427

Beetlejuice 2: terminate le riprese del film di Tim Burton

0

Tim Burton ha annunciato su Instagram che le riprese di Beetlejuice 2 sono appena terminate. La produzione del tanto atteso sequel è stata interrotta durante l’estate a poco più di due giorni dalla conclusione delle riprese, a causa dello sciopero del SAG-AFTRA. Le riprese sono iniziate a maggio durante lo sciopero della WGA, poiché la sceneggiatura di  Alfred Gough e Miles Millar era già stata ultimata. È stato solo quando anche gli attori si sono uniti allo sciopero che le riprese sono state sospese.

Beetlejuice 2 è diretto ancora una volta da Tim Burton. Questo segna il ritorno alla regia di Tim Burton, quattro anni dopo aver diretto il live-action Dumbo della Disney. Dopo aver lavorato insieme nella serie Netflix Mercoledì la star di Scream VI Jenna Ortega si riunisce a Tim Burton. Alla Ortega si uniscono le star originali del film Michael Keaton, Winona Ryder e Catherine O’Hara. Il sequel introdurrà anche nuovi personaggi che avranno il volto di Justin Theroux, Monica Bellucci e Willem Dafoe .

Beetlejuice era interpretato da Michael Keaton, Winona Ryder, Catherine O’Hara, Jeffrey Jones, Alec Baldwin e Geena Davis. Il film è incentrato su una coppia di coniugi deceduti che ricorre ai servizi dell’antipatico e dispettoso poltergeist dell’aldilà per spaventare i nuovi residenti della loro vecchia casa. Fin dal suo debutto, il film ha ottenuto un successo sia di critica che commerciale, con un incasso di oltre 73 milioni di dollari.

Griselda: il trailer della miniserie con Sofía Vergara

0

Netflix rilascia il trailer, il poster e delle nuove immagini di Griselda, che debutterà su Netflix il 25 gennaio 2024 in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo. Sofía Vergara è la protagonista della nuova miniserie dai creatori e produttori di NARCOS e NARCOS: MESSICO, Eric Newman e Andrés Baiz (anche regista di tutti gli episodi).

La selezione di immagini inedite mostra la cantante colombiana Carolina Giraldo, meglio nota come Karol G, nel ruolo di Carla, un’amica intima di Griselda di Medellín (Colombia) che arriva a Miami insieme ad altre prostitute per aiutare a contrabbandare prodotti. Presto Carla diventa una delle confidenti più fidate di Griselda.

Il trailer presenta Sofía Vergara nei panni della scaltra e ambiziosa Griselda Blanco come non si è mai vista prima. La serie, composta da 6 episodi, mostra infatti l’attrice nel suo primo ruolo drammatico. Oltre a interpretare la protagonista, Vergara è anche produttrice esecutiva dello show.

Nel cast, insieme a lei e Karol G, al suo debutto sullo schermo, anche Alberto Guerra (Dario Sepúlveda), Christian Tappan (Arturo Mesa), Martín Rodríguez (Rivi Ayala), Juliana Aidén Martinez (June Hawkins), Vanessa Ferlito (Carmen Gutiérrez).

La serie è co-creata da Doug Miro, Ingrid Escajeda e Carlo Bernard e i produttori esecutivi sono Newman, Miro, Escajeda, Bernard, insieme a Vergara e Luis Balaguer con Latin World Entertainment.

La trama di Griselda

GRISELDA è ispirata alla vita della scaltra e ambiziosa imprenditrice colombiana Griselda Blanco, una madre affettuosa che ha creato uno dei cartelli della droga più redditizi della storia. Nella Miami degli anni ‘70-’80, con un mix letale di insospettabile ferocia e fascino, Blanco è riuscita a tenere in pugno business e famiglia, guadagnandosi il soprannome di “Madrina”.

Casa del Cinema: il programma di dicembre 2023

0

La Fondazione Cinema per Roma presenta il programma di dicembre della Casa del Cinema. Nel corso del mese si svolgeranno tre rassegne: dal 2 all’8 dicembre, cinque film in retrospettiva celebreranno l’opera di Elio Petri, in un viaggio fra reale e grottesco, anticonformismo e denuncia sociale; dal 15 al 17 dicembre, nell’ambito di “Città in scena – Festival della rigenerazione urbana”, un ciclo di sette proiezioni in collaborazione con Fondazione Musica per Roma andrà alla scoperta dell’immaginario urbano sul grande schermo; dal 24 dicembre al 7 gennaio, il pubblico potrà assistere a “Winter Tales”, una serie di undici capolavori “invernali” per trascorrere le festività in compagnia della Casa del Cinema.

Inoltre, dal 17 al 27 dicembre, avrà luogo l’ultima parte di “Carta Bianca” a Martin Scorsese, con una nuova selezione di opere scelte direttamente dal grande regista.

Due gli omaggi in programma: il primo (2 dicembre) sarà dedicato alla produttrice Marina Cicogna, scomparsa lo scorso 4 novembre, mentre con il secondo (9 dicembre) vedrà protagonista lo scrittore Italo Calvino, a cent’anni dalla nascita.

In occasione della Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità, domenica 3 dicembre sarà proiettato Quattro quinti di Stefano Urbanetti, mentre lunedì 4 si terrà un nuovo appuntamento in collaborazione con la Galleria Borghese con la proiezione di Artemisia Gentileschi, Pittrice Guerriera di Jordan River.

OMAGGIO A MARINA CICOGNA

2 dicembre | Sala Cinecittà | Ingresso: 5 euro

La programmazione di dicembre della Casa del Cinema si aprirà con un omaggio a Marina Cicogna, scomparsa lo scorso 4 novembre, produttrice tra le più geniali e illuminate della nostra storia, icona indiscussa di stile e creatività. Sabato 2 dicembre alle ore 18, il pubblico potrà assistere a Marina Cicogna – La vita e tutto il resto di Andrea Bettinetti, documentario che racconta da una parte i ricordi professionali e il rapporto con registi come Pier Paolo Pasolini, Francesco Rosi e Elio Petri, dall’altra la storia di “una donna libera a 360 gradi”, refrattaria a ogni definizione.

Sabato 2 dicembre | Sala Cinecittà ore 18

– MARINA CICOGNA – LA VITA E TUTTO IL RESTO di Andrea Bettinetti, Italia, Francia, 2021, 80’

IL CINEMA DI ELIO PETRI

2-8 dicembre | Sala Cinecittà | Ingresso: 5 euro

Da sabato 2 a venerdì 8 dicembre, la Casa del Cinema dedicherà una retrospettiva di cinque film all’opera di Elio Petri, uno dei più importanti autori del cinema italiano. In programma Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, Premio Oscar® per il Miglior film straniero nel 1971, La decima vittima, opera unica nella sua epoca, uno dei pochi film italiani di fantascienza, e La classe operaia va in paradiso, Palma d’oro al Festival di Cannes; saranno infine proiettati A ciascuno il suo e Todo modo che segnano l’inizio e la fine del fortunato sodalizio artistico ed ideologico fra il regista e l’attore Gian Maria Volonté.

Sabato 2 dicembre | Sala Cinecittà ore 20:30

– INDAGINE SU UN CITTADINO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTO di Elio Petri, Italia, 1970, 112’

Domenica 3 dicembre | Sala Cinecittà ore 18

– LA DECIMA VITTIMA di Elio Petri, Italia, Francia, 1965, 90’

Lunedì 4 dicembre | Sala Cinecittà ore 20:30

– A CIASCUNO IL SUO di Elio Petri, Italia, 1967, 99’

Martedì 5 dicembre | Sala Cinecittà ore 20:30

– LA CLASSE OPERAIA VA IN PARADISO di Elio Petri, Italia, 1971, 125’

Venerdì 8 dicembre | Sala Cinecittà ore 20:30

– TODO MODO di Elio Petri, Italia, 1976, 130’

GIORNATA INTERNAZIONALE DEI DIRITTI DELLE PERSONE CON DISABILITÀ

3 dicembre | Sala Cinecittà | Ingresso: 5 euro

In occasione della Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità, domenica 3 dicembre la Casa del Cinema ospiterà la proiezione di Quattro quinti di Stefano Urbanetti, applaudito alla Festa del Cinema di Roma 2023. Il regista firma un docu-film sul calcio giocato dai non vedenti, con protagonisti i giocatori della Asdd Roma 2000 nella fase finale della stagione: ognuno racconta il suo mondo interiore e come ha trasformato il deficit visivo in una risorsa.

Domenica 3 dicembre | Sala Cinecittà ore 20:30

 QUATTRO QUINTI di Stefano Urbanetti, Italia, 2023, 67’

AL CINEMA CON LA GALLERIA BORGHESE

4 dicembre | Sala Fellini | Ingresso gratuito previo ritiro coupon

Grazie alla collaborazione fra Fondazione Cinema per Roma e Galleria Borghese, una volta al mese, la Casa del Cinema ospita un film dal contenuto attinente alle mostre realizzate alla Galleria Borghese oppure legato alle opere della collezione permanente.

Lunedì 4 dicembre | Sala Fellini ore 18

– ARTEMISIA GENTILESCHI, PITTRICE GUERRIERA di Jordan River, Italia, 2020, 60’

OMAGGIO A ITALO CALVINO

Sabato 9 dicembre | Sala Cinecittà | Ingresso: 5 euro

Nel centenario della nascita di Italo Calvino, la Casa del Cinema ricorderà uno dei più grandi scrittori italiani del Novecento con la proiezione di Italo Calvino, lo scrittore sugli alberi di Duccio Chiarini. Il documentario, grazie anche ad archivi inediti, rilegge il percorso artistico di Calvino attraverso uno dei suoi più celebri romanzi, “Il barone rampante”, alla scoperta del rapporto tra l’opera dell’autore e i contesti storici che ha attraversato.

Sabato 9 dicembre | Sala Cinecittà ore 20:30

– ITALO CALVINO, LO SCRITTORE SUGLI ALBERI di Duccio Chiarini, Italia, Francia, 2023, 76’

CITTÀ IN SCENA – FESTIVAL DELLA RIGENERAZIONE URBANA

15 – 17 dicembre | Sala Fellini | Ingresso: 5 euro

Nell’ambito di “Città in Scena – Festival della rigenerazione urbana”, in programma dal 13 al 17 dicembre promosso da Fondazione Musica per Roma, ANCE – Associazione Nazionale Costruttori Edili, Associazione Mecenate 90 e CIDAC – Associazione delle Città d’Arte e Cultura, la Casa del Cinema ospiterà un ciclo di sette film per ripercorrere alcune tappe fondamentali dell’immaginario cinematografico urbano: un lungo viaggio, dal 15 al 17 dicembre, che partirà da New York (con 25th Hour di Spike Lee) per arrivare fino a Palermo (Tano da morire di Roberta Torre) coinvolgendo Venezia (Welcome Venice di Andrea Segre), Roma (Estate romana di Matteo Garrone), Barcellona (Vicky Cristina Barcelona di Woody Allen), Napoli (Nostalgia di Mario Martone) e Tokyo (Lost in Translation di Sofia Coppola).

Venerdì 15 dicembre | Sala Fellini ore 18

– 25TH HOUR (LA 25ª ORA) di Spike Lee, Stati Uniti, 2002, 135’

Venerdì 15 dicembre | Sala Fellini ore 20:30

– WELCOME VENICE di Andrea Segre, Italia, 2021, 100’

Sabato 16 dicembre | Sala Fellini ore 16

– ESTATE ROMANA di Matteo Garrone, Italia, 2000, 87’

Sabato 16 dicembre | Sala Fellini ore 18 | Ingresso gratuito

– VICKY CRISTINA BARCELONA di Woody Allen, Spagna, Stati Uniti, 2008, 96’

Sabato 16 dicembre | Sala Fellini ore 20:30

– NOSTALGIA di Mario Martone, Italia, 2022, 117’

Domenica 17 dicembre | Sala Fellini ore 16

– LOST IN TRANSLATION (LOST IN TRANSLATION – L’AMORE TRADOTTO) di Sofia Coppola, Stati Uniti, Giappone, 2003, 104’

Domenica 17 dicembre | Sala Fellini ore 18

– TANO DA MORIRE di Roberta Torre, Italia, 1997, 80’

CARTA BIANCA A MARTIN SCORSESE

17 – 27 dicembre | Sala Cinecittà, Sala Fellini | Ingresso: 5 euro

La Casa del Cinema e la Cineteca di Bologna presenteranno, dal 17 al 27 dicembre, con repliche fino al 30 dicembre, l’ultima parte di “Carta Bianca” a Martin Scorsese, un nuovo programma di pellicole scelte direttamente dal grande cineasta. La formula è quella già proposta, i film saranno presentati a coppie: a un titolo da lui scelto all’interno della sua straordinaria filmografia, Scorsese abbinerà un’opera che è stata fonte di ispirazione per il suo lavoro.

Domenica 17 dicembre | Sala Fellini ore 20:30

 POPIÓŁ I DIAMENT (CENERE E DIAMANTI) di Andrzej Wajda, Polonia, 1958, 103’

Lunedì 18 dicembre | Sala Cinecittà ore 20:30 | Ingresso gratuito

– THE DEPARTED (THE DEPARTED – IL BENE E IL MALE) di Martin Scorsese Stati Uniti, Hong Kong, 2006, 151’

Martedì 19 dicembre | Sala Cinecittà ore 20:30

 GUNS DON’T ARGUE (L’IMPERO DEL CRIMINE) di Richard C. Kahn, Bill Karn Stati Uniti, 1957, 92’

Mercoledì 20 dicembre | Sala Cinecittà ore 20:30

– BOXCAR BERTHA (AMERICA 1929: STERMINATELI SENZA PIETÀ) di Martin Scorsese, Stati Uniti, 1972, 88’

Giovedì 21 dicembre | Sala Cinecittà ore 20:30

DAO MA ZEI (LADRO DI CAVALLI) di Tian Zhuangzhuang, Cina, 1986, 88’

Venerdì 22 dicembre | Sala Cinecittà ore 20:30

KUNDUN di Martin Scorsese, Stati Uniti, 1997, 135’

Sabato 23 dicembre | Sala Cinecittà ore 18

ON THE WATERFRONT (FRONTE DEL PORTO) di Elia Kazan, Stati Uniti, 1954, 108’

Sabato 23 dicembre | Sala Cinecittà ore 20:30

– RAGING BULL (TORO SCATENATO) di Martin Scorsese, Stati Uniti, 1980, 129’

Martedì 26 dicembre | Sala Cinecittà ore 20:30

– THE WILD BUNCH (IL MUCCHIO SELVAGGIO) di Sam Peckinpah, Stati Uniti, 1969, 145’

Mercoledì 27 dicembre | Sala Cinecittà ore 20:30

 CASINÒ di Martin Scorsese, Stati Uniti, 1995, 178’

WILD TALES

24 dicembre – 7 gennaio | Sala Cinecittà | Ingresso: 5 euro

Dal 24 dicembre al 7 gennaio, si svolgerà la rassegna “Winter Tales”, una serie di undici capolavori “invernali” firmati, tra gli altri, da autori come Frank Capra, Billy Wilder, Stanley Kubrick, Tim Burton, Paul Thomas Anderson e Quentin Tarantino, per trascorrere le festività in compagnia della Casa del Cinema.

Domenica 24 dicembre | Sala Cinecittà ore 16

– TIM BURTON’S THE NIGHTMARE BEFORE CHRISTMAS (NIGHTMARE BEFORE CHRISTMAS) di Tim Burton, Stati Uniti, 1993, 79’

Domenica 31 dicembre | Sala Cinecittà ore 16

– IT’S A WONDERFUL LIFE (LA VITA È MERAVIGLIOSA) di Frank Capra, Stati Uniti, 1946, 130’

Lunedì 1° gennaio | Sala Cinecittà ore 17

 THE HATEFUL EIGHT di Quentin Tarantino, Stati Uniti, 2015, 167’

Martedì 2 gennaio | Sala Cinecittà ore 20:30

– THE HOLIDAY (L’AMORE NON VA IN VACANZA) di Nancy Meyers, Stati Uniti, 2006, 138’

Mercoledì 3 gennaio | Sala Cinecittà ore 20:30

 PHANTOM THREAD (IL FILO NASCOSTO) di Paul Thomas Anderson, Stati Uniti, 2017, 130’

Giovedì 4 gennaio | Sala Cinecittà ore 20:30

 CAROL di Todd Haynes, Regno Unito, Stati Uniti, 2016, 118’

Venerdì 5 gennaio | Sala Cinecittà ore 20:30

– THE REVENANT (REVENANT – REDIVIVO) di Alejandro González Iñárritu, Stati Uniti, 2015, 156’

Sabato 6 gennaio | Sala Cinecittà ore 18

– TURIST (FORZA MAGGIORE) di Ruben Östlund, Francia, Danimarca, Germania, 2014, 118’

Sabato 6 gennaio | Sala Cinecittà ore 20:30

 THE APARTMENT (L’APPARTAMENTO) di Billy Wilder, Stati Uniti, 1960, 105’

Domenica 7 gennaio | Sala Cinecittà ore 18

– THE SHINING (SHINING) di Stanley Kubrick, Stati Uniti, Regno Unito, 1980, 119’

Domenica 7 gennaio | Sala Cinecittà ore 20:30

 FARGO di Joel Coen, Ethan Coen, Regno Unito, Stati Uniti, 1996, 98’

COME PARTECIPARE

I biglietti per le proiezioni a pagamento in programma alla Casa del Cinema si possono acquistare online attraverso i siti www.casadelcinema.it e www.boxol.it/casadelcinema e presso la biglietteria in Largo Marcello Mastroianni 1.

La biglietteria/infopoint sarà aperta con i seguenti orari: dal lunedì al sabato ore 12 – 21 | domenica ore 10 – 21 (24 dicembre ore 11.30 – 16.30 | 25 dicembre ore 15 – 19 | 31 dicembre ore 11.30 – 16.30).

Prezzo dei biglietti: 5 euro.

Tutte le proiezioni sono in lingua originale con sottotitoli, le eccezioni saranno comunicate.

Attività gratuite Casa del Cinema

L’accesso alle proiezioni e alle attività gratuite previste presso la Casa del Cinema, aperte al pubblico, è consentito previo ritiro del coupon (a partire da 30 minuti prima dell’inizio dell’evento a cui si intende assistere) e fino a esaurimento posti disponibili.

The Sandman 2: la produzione è ripresa per la serie Netflix

0

Netflix ha ripreso la produzione di The Sandman 2 a Londra dopo che, a seguito degli scioperi a Hollywood, era stata sospesa. La notizia arriva in occasione del 35° anniversario della serie di fumetti DC su cui è basato lo spettacolo. Neil Gaiman, che ha scritto i fumetti e sviluppato la serie TV, ha celebrato l’occasione con una lettera ai fan promettendo che “sono in arrivo cose belle”. Netflix ha anche condiviso una nuova foto che mostra Tom Sturridge, che interpreta Sogno, e Mason Alexander Park, che interpreta Desiderio, sul set.

Ecco la lettera completa di Gaiman:

Non sappiamo mai dove ci porteranno i nostri sogni. 35 anni fa, oggi, veniva pubblicato il primo numero di The Sandman e portava molte persone e personaggi su percorsi che sembravano, anche all’epoca, così improbabili da essere impossibili. Allora la maggior parte dei fumetti aveva per protagonisti supereroi. Sandman non era quello. Non era come nient’altro, ma magicamente (la magia che consiste nel duro lavoro, nell’eccessiva sicurezza di sé dei giovani e in alcune persone chiave che hanno creduto nella visione) ci è stata data l’opportunità di raccontare la storia che avevo nella mia testa e di portare Morfeo e il resto degli Eterni in vita.

Poco più di 36 anni fa, nell’ottobre del 1987, la peggiore tempesta degli ultimi 500 anni lasciò la mia casa senza elettricità e la mia famiglia intrappolata nel nostro piccolo villaggio da alberi caduti, e io passai il tempo a scrivere una bozza dei primi otto numeri di L’uomo della sabbia. Tredici mesi dopo, nel novembre 1988, il primo numero di Sandman arrivò nelle fumetterie.

Come coloro che percorrono un sentiero nel giardino del Destino, mi guardo indietro e vedo un sentiero chiaro che si estende dietro di me. A volte in questo viaggio la strada da seguire sembrava impossibile, e non credo che avrei potuto immaginare l’impatto che questi personaggi avrebbero avuto sugli individui o sul mondo. Quando guardo il percorso da percorrere, però, non vedo l’oscurità. Vedo come il mondo di The Sandman continua a crescere, evolversi e assumere nuove forme.

Questa settimana riavviamo ufficialmente la produzione della prossima sequenza di storie di The Sandman per Netflix. Il geniale showrunner Allan Heinberg e le innumerevoli persone davanti e dietro la macchina da presa stanno costruendo qualcosa di infinitamente speciale e dando vita a queste storie in un modo che un tempo sarebbe stato inimmaginabile.

Sta iniziando un viaggio che ci porterà dal giardino del Destino all’Inferno, dal Cuore del Sogno all’Antica Grecia e alla Francia rivoluzionaria, e da lì verso luoghi che nemmeno riesco a immaginare sullo schermo. Sarò paziente. Stanno arrivando cose belle.

The Sandman – la differenza tra la prima stagione e il fumetto

Il cast di The Sandman 2 includeTom Sturridge, Boyd Holbrook, Patton Oswalt, Vivienne Acheampong, Gwendoline Christie, Charles Dance, Jenna Coleman, David Thewlis, Stephen Fry, Kirby Howell-Baptiste, Mason Alexander Park, Donna Preston, Vanesu Samunyai (conosciuta in precedenza con il nome “Kyo Ra”), John Cameron Mitchell, Asim Chaudhry, Sanjeev Bhaskar, Joely Richardson, Niamh Walsh, Sandra James-Young e Razane Jammal.

Deadpool 3: Jennifer Garner dice di non essere a conoscenza della sua presenza nel film

0

Nel mese di luglio Variety ha riportato che l’attrice Jennifer Garner sarà ufficialmente presente nel film Deadpool 3 con il ruolo di Elektra, che riprende dunque a quasi vent’anni di distanza dal film a lei dedicato. Ad oggi si tratta di una delle uniche voci di casting relative al film riportate dagli addetti ai lavori, ma questo la diretta interessata ha ora dichiarato di non essere a conoscenza di questa sua partecipazione. Nel corso di un’intervista con Collider, all’attrice è infatti stato chiesto se avesse mai immaginato di vestire nuovamente i panni della letale assassina.

Non so di cosa stia parlando. Cosa vuoi dire?“. A quel punto le è stato fatto notare che si dice faccia parte del sequel di Deadpoolma Garner ha risposto semplicemente con “non che io sappia“. Il video dell’intervista, però, mostra l’attrice fare una serie di smorfie che hanno subito spinto i fan a pensare che stia spudoratamente mentendo. Un po’ come avvenuto con Andrew Garfield, il quale continuava a sostenere di non essere presente in Spider-Man: No Way Home solo per poi scoprire che aveva mentito. Il ritorno di Elektra in Deadpool 3, dunque, è da ritenersi ancora piuttosto certo.

Chi c’è in Deadpool 3?

Deadpool 3 riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso progetto. Hugh Jackman uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli ufficiali della storia di Deadpool 3, con protagonista Ryan Reynolds, non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la serie di film di Deadpool – l’unica parte del franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso.

Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman, viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche altri X-Men possano fare la loro comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della Marvel comparsi sul grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben Affleck.

Gli ultimi film di Novembre: il ritorno per la terza volta di Diabolik

0

Gli ultimi film di Novembre sono all’insegna del nostro cinema italiano. Da questo giovedì arrivano altri titoli presentati durante l’ultima edizione della Festa del Cinema di Roma come il terzo capitolo cinematografico di Diabolik ma anche Palazzina Laf e I limoni d’inverno.

Vediamo insieme gli ultimi film di novembre da oggi al cinema

Con la grazia di un Dio

Con la grazia di un Dio Tommaso Ragno

Il primo titolo che fa parte degli ultimi film di novembre è Con la grazie di Dio il debutto alla regia di Alessandro Roja che ha scritto la sceneggiatura con Ivano Fachin. La trama è quella di Luca, l’attore Tommaso Ragno, un uomo che è tornato a Genova dopo venticinque anni per partecipare ai funerali del suo migliore amico d’infanzia. Questa triste occasione riunisce l’uomo con i suoi vecchi compagni di una volta, che sembrano convinti che la morte del loro compagno sia il risultato inevitabile di una vita segnata dagli eccessi. Ma il protagonista è l’unico che non è convinto di questa spiegazione. Quest’opera prima esce al cinema dopo essere stata presentata in anteprima alle Giornate degli Autori – Notti Veneziane 2023.

Diabolik dove sei?

Diabolik chi sei film

Diabolik dove sei è il terzo film dedicato al personaggio reso celebre dall’omonimo fumetto grazie a un’idea dei Manetti Bros. Con questa pellicola si chiude la trilogia dedicata a Diabolik, anche stavolta è interpretato dall’attore Giacomo Gianniotti, la prima volta toccò a Luca Marinelli, affascinato da Eva Kant portata ancora sullo schermo da Miriam Leone. Nel cast tornano anche Valerio Mastandrea come ispettore Ginko e Monica Bellucci come duchessa Altea di Vallenberg.

Doppia Coppia

Doppia Coppia è la commedia romantica di Igor Biddau che cerca di svelare, ancora una volta, se esiste l’amicizia tra uomo e donna. La trama segue Fernanda, una donna realizzata che lavora come guida nelle escursioni trekking, attività che le permette di vivere in mezzo alla natura come lei ama fare. Non sente l’esigenza di avere al suo fianco un uomo, ma ha un amico speciale: Vincenzo, single convinto e appassionato rubacuori. Tutto, forse,cambierà durante un fine settimana di coppie nel bosco in cui i due amici invitano, altri due single come loro, Anna e Tonino. La pellicola è sceneggiata da Renato Cubo e Stefano Manca e vede nel suo cast interpreti come: Emanuela Mascherini, Maria Celeste Sellitto e i fratelli Stefano e Michele Manca, il duo comico Pino & gli anticorpi.

Gli Altri

Gli Altri è il film del regista Daniele Salvo tratto dall’omonimo libro Premio Strega di Michele Prisco. La trama racconta di Amelia una donna che vive sola nel cuore di una città del sud degli anni Cinquanta. Uno sconosciuto irrompe nella sua casa e le dice che un altro uomo, Felice, invoca il suo nome sul letto di morte. Pur non conoscendo nessuno dei due, nella donna scatta qualcosa di misterioso che la spinge a seguire, contro ogni ragione, lo sconosciuto. Il cast è composto da Ida Di Benedetto, Peppe Servillo, Gianfranco Gallo, Lorenzo Parrotto e Gioia Spaziani.

Home Education – Le regole dal male

Home Education Julia Ormond

Home Education – Le regole del male è un horror psicologico girato in Calabria, ma che possiede ambizioni internazionali e lo dimostra con il casting che accoglie Lydia PageJulia Ormond. La protagonista di questo folk horror è Rachel, una ragazza cresciuta isolata nei boschi secondo i principi di un culto esoterico che la sua famiglia segue da tempo. Quando il padre Philip muore sua madre Carol, una donna molto autoritaria e oppressiva, la convince che l’uomo risorgerà se le due gli dimostreranno di provare ancora un grande amore. La giovane si ritrova così a vivere insieme al cadavere del padre e senza contatti con il mondo esterno, al di fuori di qualche incursione a scopo esoterico nel bosco. Un giorno Rachel si imbatte in Daniele, l’attore Rocco Fasano, un giovane che stringe un’amicizia con lei ma che secondo Carol rappresenterebbe una minaccia per la figlia.

I limoni d’inverno

I limoni d'inverno film recensione

I limoni d’inverno è il nuovo film della regista Caterina Carone e che torna a lavorare con Christian De Sica. L’attore e figlio d’arte in questo lungometraggio è un intellettuale malinconico che, mentre cerca di scrivere un libro, forse l’ultimo, trova un’armonia imprevista con la vicina della terrazza di fronte, l’attrice Teresa Saponangelo. L’incontro tra i due è tenuta sul filo della leggerezza, del mélo e dell’imprevisto. Il cast è completato dagli attori Francesco Bruni, Luca Lionello, Max Malatesta, Agnese Nano, Sergio Basile, Annalisa D’Ambrosio e Filippo Pierangeli.

Il cielo brucia

Il cielo brucia, una scena del film

In questi ultimi film di novembre c’è anche spazio per Il cielo brucia, il decimo film di Christian Petzold, Orso d’Argento a Berlino nel febbraio scorso. Questa pellicola è ambientata sulla costa del Mar Baltico, dove il nord della Germania incontra la Polonia. I protagonisti sono Felix e Leon che si rifugiano per qualche giorno nella casa della famiglia del primo. L’idea è di dedicarsi al lavoro, un progetto fotografico per Felix e gli ultimi ritocchi a un romanzo per Leon, ma la quiete in casa è turbata da Nadja, presenza sfuggente percepita attraverso gli incontri amorosi e notturni interpretata dall’attrice Paula Beer.

La Guerra dei Nonni

La Guerra dei Nonni è la commedia italiana per tutta la famiglia diretta da Gianluca Ansanelli con per protagonisti i comici Vincenzo Salemme e Max Tortora. Gerri è un nonno premuroso e attento che vive in casa con sua figlia, il marito di lei e i suoi adorati nipotini. La famiglia ha un equilibrio particolare, con regole ben precise, a portare scompiglio nell’abitazione è nonno Tom, che dopo anni trascorsi all’estero fa la sua comparsa.

Palazzina Laf

Palazzina Laf film 2023

Quest’anno il cinema italiano si è differenziato per i debutti alla regia di noti attori o attrici e Palazzina Laf è la prima volta dietro la macchina da presa di Michele Riondino. Il regista recita il ruolo dell’operaio Caterino Lamanna che vive in una masseria caduta in disgrazia a causa della vicinanza al siderurgico e sta per sposarsi con Anna con cui condivide il sogno di andare a vivere in città. Quando i dirigenti aziendali decidono di fare di lui una spia per individuare gli operai di cui sarebbe bene liberarsi, il protagonista comincia a pedinare i colleghi con lo scopo di denunciarli. Ben presto chiede di essere collocato anche lui alla Palazzina LAF (acronimo di laminatoio a freddo) il reparto-lager dell’Ilva riservato ai lavoratori “scomodi” e scoprirà la dura realtà. Nel cast anche Elio germano e Vanessa Scalera

Silent Night – Il silenzio della vendetta

Silent Night - Il silenzio della vendetta film 2023

Silent Night – Il silenzio della vendetta è il nuovo film di John Woo che torna con una produzione americana dopo anni dedicati solo al cinema asiatico. Questo lungometraggio è un revenge movie ad alta tensione con per protagonista Joel Kinnaman, già visto in serie come Altered Carbon e in The Suicide Squad. Kinnaman interpreta un padre tormentato che assiste impotente alla morte di suo figlio dopo essere stato coinvolto nel fuoco incrociato di una banda alla vigilia di Natale. Nel cast anche Scott Mescudi, conosciuto da tutti come Kid Cudi.

Un anno difficile

Un anno difficile film 2023

Il titolo che chiude gli ultimi film di Novembre è Un anno difficile dei francesi Olivier Nakache e Eric Toledano. I protagonisti sono Albert e Bruno, consumatori compulsivi, sovraindebitati, vivono tra schemi meschini per l’uno e una vita personale alla deriva per l’altro. È nel percorso associativo che entrambi intraprendono, per rimettersi a galla, che incontreranno giovani attivisti ribelli, allarmisti climatici, amanti della giustizia sociale e dell’eco-responsabilità. Più attratti dal cibo e dalla birra gratis che dalle buone azioni, Albert e Bruno integreranno gradualmente il movimento senza convinzione, se non quella di approfittare di ogni azione e di ogni ribellione al complotto e trarne profitto e conosceranno una giovane interpretata da Noémie Merlant.

The Apprentice: Sebastian Stan sarà un giovane Donald Trump nel film

0

Come riportato da Deadline, Sebastian Stan avrebbe appena firmato per il ruolo probabilmente più insolito della sua carriera. L’attore, infatti, interpreterà un giovane Donald Trump nel prossimo film del regista Ali Abbasi, intitolato The Apprentice. Deadline riporta inoltre che nel cast del film, oltre a lui, ci sono anche Jeremy Strong nel ruolo del famigerato avvocato Roy Cohn e Maria Bakalova nel ruolo della prima moglie di Trump, Ivana Trump. Il film è descritto come una “esplorazione del potere e dell’ambizione” e la produzione è già cominciata all’inizio di questa settimana.

Il film prende il titolo dal noto reality show andato in onda sulla NBC tra il 2004 e il 2017, che Trump ha condotto per quattordici stagioni, The Apprentice. Ambientato nella New York degli anni ’70 e ’80, il film vedrà dunque gli sforzi di Trump per costruire la sua attività immobiliare e approfondirà anche il suo rapporto con il famigerato avvocato Cohn, che avrà dunque un ruolo da mentore-protettore. La sceneggiatura è di Gabriel Sherman, già autore di The Loudest Voice in the Room e dei relativi articoli del New York Magazine che hanno ispirato la serie limitata The Loudest Voice, con Russell Crowe nel ruolo del fondatore di Fox News Roger Ailes.

Abbasi è invece reduce dalla regia di due episodi di The Last of Us della HBO, ma anche dal successo del suo recente lungometraggio, Holy Spider, un thriller con serial killer presentato in anteprima al Festival di Cannes 2022, che ha fatto vincere alla protagonista Zar Amir Ebrahimi il premio per la migliore interpretazione femminile. Tra gli altri suoi lavori figurano il film fantasy Border, candidato all’Oscar, e l’horror berlinese Shelley. The Apprentice sarà dunque per lui l’occasione di farsi notare ulteriormente nel contesto statunitense, come sarà anche per Stan l’opportunità di misurarsi con un ruolo diverso da quelli fino ad oggi interpretati.

Non ci resta che il crimine – La serie: recensione della prima puntata della serie su Sky

Con la trilogia fantastico-comica Non ci resta che il crimine, diretta da Massimiliano Bruno dal 2019, abbiamo conosciuto meglio la Roma degli anni Ottanta, addentrandoci nei luoghi simbolo in cui al tempo operava la banda della Magliana; poi quella degli anni Quaranta, in piena Seconda Guerra Mondiale, con tutti gli eventi che portarono alla caduta del regime fascista. Ora, le tre pellicole con al centro Moreno, Sebastiano (che non ci sarà) e Giuseppe, a cui si è aggiunto Claudio nell’ultimo C’era una volta il crimine, assumono una nuova veste e si presentano sotto forma di serie televisiva. Non ci resta che il crimine – La serie, si re-impossessa del titolo d’esordio – omaggio al Non ci resta che piangere di Troisi e Benigni – che ha dato il via alla bene accolta trilogia in cui, a troneggiare, sono i tanto amati viaggi nel tempo alla Ritorno al futuro. In arrivo in esclusiva su Sky e in streaming NOW dal 1 dicembre, per un totale di 6 episodi, la serie vede il come back di Marco Giallini, Gian Marco Tognazzi e Giampaolo Morelli, e una new entry di tutto rispetto quale Maurizio Lastrico. Non ci resta che il crimine – La serie è prodotta da Sky Studios e Lucisano per Italian International Film.

Non ci resta che il crimine – la serie, la trama

La serie inizia dopo gli eventi di C’era una volta il crimine. Giuseppe, dopo aver appurato che i suoi genitori vogliono vendere la casa in cui lui è cresciuto, trova in un cofanetto una foto misteriosa: due ragazze hanno in braccio un bambino piccolo, ossia lui. Rovistando meglio, capisce di essere stato adottato, e che per tutta la vita quelli che credeva essere sua madre e suo padre gli hanno mentito spudoratamente. Per fortuna, sullo sfondo dell’immagine, c’è una data: 17 giugno 1970. Giuseppe decide così di rintracciarle per conoscere la verità, passando attraverso l’oramai famoso wormhole e finendo nella Roma in cui la sinistra giovanile e la destra eversiva hanno preso il potere. Nel presente, però, qualcosa è andato storto con i conti bancari di Moreno e Claudio, i quali si ritrovano con i fondi bloccati. Con l’aiuto di Gianfranco, i due raggiungeranno Giuseppe per aiutarlo a sistemare la faccenda, poiché i problemi finanziari dipendono proprio da lui. Ma una volta arrivati lì si ritroveranno invischiati in una situazione più grande di loro: intanto, l’amico, è intenzionato a conoscere la madre biologica, spingendosi un po’ troppo oltre.

Non ci resta che il crimine - La serie

La Roma degli anni Settanta

Il primo episodio di Non ci resta che il crimine – La serie – l’unico visionato in anteprima – comincia facendo capire al suo pubblico di aver conservato tutte quelle peculiarità che hanno reso appetibile la trilogia. È una puntata che prepara il terreno per quel che sarà il discorso narrativo principale della serie, la quale è pronta a far vivere ai suoi spettatori un’esperienza più lunga – come il format richiede – e sopratutto più ricca di dettagli. Se nei film la storia in termini di contenuto era meno incisiva e subalterna, per lasciare spazio a un racconto più votato all’intrattenimento puro, duro e sincero, con il formato seriale questa sembra farsi più presente, e dalla prima puntata capiamo che avrà una struttura più solida. Rimanendo ancorati ai salti temporali – oramai vero e proprio must delle pellicole fantasy – la colorita banda ci teletrasporta nella Roma degli anni Settanta.

Siamo in pieno fermento sociale e politico, con la rivoluzione culturale che si fa spazio fra i giovani. Si diffondono movimenti quali l’hippie e il punk e si cerca di imporre ancor di più la propria voce e la propria libertà individuale. Sono anche gli anni in cui la politica si fa ancora più presente nelle università, come la Sapienza e la Facoltà di Lettere e Filosofia, luogo in cui si svolge il primo episodio, con i ragazzi sempre più orientati verso il PCI. La data in cui però si ritrovano Moreno, Claudio e Giuseppe è storicamente importante nell’era calcistica: 17 giugno 1970, giornata in cui gli Azzurri batterono la Germania per 4-3. Una partita significativa, così come la sequenza contenuta nell’episodio, che diventa chiara reference di Non ci resta che il crimine, quando nel’82, altra data da ricordare, Giuseppe svela a Renatino che l’Italia vincerà i Mondiali contro la Germania. Non ci resta che il crimine – La serie ci delinea perciò il contesto entro il quale i nostri sui generis protagonisti si muoveranno, e sappiamo che negli episodi seguenti sarà preso in esame un evento storico in particolare: il fallito Golpe Borghese.

Un primo episodio che funziona

Sin dal primo episodio di Non ci resta che il crimine – La serie si ride. La comicità, rintracciata sia nel linguaggio verbale che espressivo dei tre amici, continua a essere la colonna portante. Per non farci dimenticare che, pur essendo un prodotto contaminato da diversi generi quali gangster e fantasy, i capisaldi restano quelli della commedia dissacrante. Le situazioni rocambolesche, che ritroviamo già nel primo episodio (che vuole partire con il botto), sono l’elemento caratterizzante che siamo sicuri permeerà in tutta la serie, e sono supportate da un cast il quale attraverso la propria romanicità (ma anche napoletaneità) riesce a dare quella giusta verve, e delle più che azzeccate gag, tali da coinvolgere e divertire.

Moreno, Claudio e Giuseppe ci trascinano perciò in questa nuova pazza avventura con tutto il loro spirito brioso, seppur debbano ricordarsi di gestire loro stessi con molta prudenza: come sempre, esistono i paradossi temporali, una spada di Damocle da non sottovalutare. Dovranno stare attenti a non cambiare il passato, seppur questa volta Giuseppe sembri ancor più incline a farlo, altrimenti gli effetti si vedranno nel presente. Il primo episodio di Non ci resta che il crimine – La serie setta dunque il tono dell’intero show, promettendoci che, andando avanti, avremo un crescendo di esperienze assurde, folli e divertenti. E chissà, magari l’aver dato alla trilogia l’opportunità di essere una serie, ci permetterà anche di legarci meglio ai suoi irresistibili protagonisti.

Sonic 3: svelata la data di uscita del film e una prima immagine di Shadow

0

Nella scena post-credits di Sonic 2 – Il film, l’agente Stone – il fidato collaboratore del Dr. Robotnik, ascolta il comandante Walters venire informato del ritrovamento di un file vecchio di cinquant’anni durante la cancellazione dei dati di Robotnik dai sistemi G.U.N., contenente le coordinate di un centro di ricerca segreto. Walters realizza terrorizzato che si tratta della struttura ospitante il “Progetto Shadow”, e contemporaneamente, in tale luogo, una capsula criogenica si attiva risvegliando al suo interno un misterioso riccio nero a strisce rosse. La scena, dunque, anticipava la realizzazione di Sonic 3 e l’arrivo di Shadow the Hedgehog.

Ora, Paramount Pictures ha confermato (via GameFragger.com) che Sonic 3 uscirà come previsto il 20 dicembre 2024. C’erano stati alcuni timori su possibili ritardi causati dallo sciopero della WGA e della SAG-AFTRA, ma a quanto pare questi non si verificheranno. Insieme con questa notizia arriva anche una prima immagine che mostra Shadow pronto a entrare in azione. È difficile non notare gli iconici stivali del personaggio e, a un’analisi più attenta, sembra che si tratti di una foto della controfigura che verrà utilizzata sul set per dare agli attori qualcosa di concreto con cui relazionarsi.

Una cosa che questo sneak peek non rivela è però chi presterà la voce a Shadow. Keanu Reeves rimane una delle proposte preferite dai fan e, dopo che Idris Elba è stato arruolato per interpretare Knuckles sia in Sonic 2 che nell’annunciata serie televisiva spin-off, ci si può aspettare che sia un personaggio di spicco a ricoprire tale nuovo ruolo. Sappiamo però che Jeff Fowler tornerà alla regia, mentre Ben Schwartz (Sonic the Hedgehog), Colleen O’Shaughnessey (Miles “Tails” Prower), Idris Elba (Knuckles the Echidna), James Marsden (Tom Wachowski) e Tika Sumpter (Maddie Wachowski) riprenderanno i rispettivi ruoli dei primi due film.

Il futuro di Jim Carrey nei panni del Dr. Robotnik non è al momento chiaro, poiché il primo sequel ha lasciato il suo destino piuttosto ambiguo, presumibilmente nel caso in cui l’attore non avesse intenzione di riprendere il ruolo per una terza volta. Quello che sappiamo è che non è previsto un recasting per il cattivo, una notizia che è stata accolta con favore dai fan e che lascia dunque aperta la porta alla possibilità che l’imprevedibile Dr. Robotnik faccia il suo ritorno, facendo squadra con il temibile nonno per cercare catturare una volta per tutte Sonic.

The Marvels: il CEO della Disney Bob Iger spiega lo scarso risultato del film

0

The Marvels è nelle sale da tre settimane ormai e nel corso di esse il blockbuster dei Marvel Studios è stato oggetto di molte discussioni. Il film è balzato agli onori della cronaca per aver registrato il più grande calo di incassi nella storia del Marvel Cinematic Universe e molti hanno provato ad ipotizzare gli elementi che hanno portato a questa performance di molto al di sotto delle aspettative, dallo sciopero degli attori della SAG-AFTRA, recentemente conclusosi, ai passi falsi compiuti con la promozione del film. Bob Iger, CEO della Disney, si unisce ora alla conversazione, suggerendo quelli che ritiene essere i motivi di tale infelice risultato.

“The Marvels è stato girato durante il COVID e non c’è stata abbastanza supervisione sul set da parte dei dirigenti“. ha affermato Iger durante il NYT DealBook Summit 2023. Dunque una molteplicità di fattori, dalla pandemia alla mancanza di controllo riguardo lo sviluppo e le riprese del film. Naturalmente anche la campagna marketing limitata dagli scioperi ha però avuto la sua parte in questo triste risulato. Costato poco più di 200 milioni di dollari, The Marvels ne ha ad oggi incassati appena 187 in tutto il mondo, affermandosi dunque come il peggior incasso dell’MCU.

The Marvels, leggi la nostra recensione

The Marvels, il sequel con protagonista il premio Oscar Brie Larson, è sceneggiato da Megan McDonnell, sceneggiatrice dell’acclamata serie WandaVision. Sfortunatamente, Anna Boden e Ryan Fleck, registi del primo film, non sono tornati dietro la macchina da presa: il sequel, infatti, è diretto da Nia DaCosta, regista di Candyman. Nel cast ci sono anche Iman Vellani (Ms. Marvel) e Teyonah Parris (Monica Rambeau, già apparsa in WandaVision). L’attrice Zawe Ashton, invece, interpreta il villain principale. Il film è in sala dall’ 8 novembre 2023.

Leggi anche:

Watchmen: Christopher Nolan elogia il film di Zack Snyder definendolo “in anticipo sui tempi”

0

Watchmen, diretto nel 2009 da Zack Snyder, è stato non solo un fedele adattamento dei fumetti di Alan Moore e Dave Gibbons, ma anche un film sui supereroi che ha contribuito alla decostruzione di tali figure divine, che in quegli anni stavano inizialmente prendendo d’assalto i cinema di tutto il mondo. Sfortunatamente, il film non ha ricevuto un’accoglienza particolarmente calorosa e ha incassato solo 185 milioni di dollari a fronte di un budget, allora considerevole, di 120 milioni. Watchmen non è poi ancora riuscito a raggiungere lo status di cult, ma possiede indubbiamente una solida fanbase che non manca di ricordarlo ed elogiarlo pubblicamente.

A far parte di questo gruppo vi è anche il regista Christopher Nolan. I un profilo dedicato a Snyder dal The Hollywood Reporter, si riporta infatti la seguente affermazione del regista di Oppenheimer: “Ho sempre creduto che Watchmen fosse in anticipo sui tempi. L’idea di una squadra di supereroi, che sovverte così brillantemente, non era ancora una cosa da film. Sarebbe stato affascinante vederlo uscire dopo gli Avengers“. Il film si concentra infatti sui lati più oscuri di coloro che dovrebbero essere i vigilanti di quanto avviene sulla terra, con Snyder che ha brillantemente riproposto quanto espresso da Moore e Gibbons nei loro fumetti.

Nel 2019 come noto è poi stata realizzata anche una serie televisiva prodotta dalla HBO e sviluppata da Damon Lindelof come sequel del racconto a fumetti. Attualmente la Warner Bros. è invece al lavoro su un adattamento animato di Watchmen, nel quale però Snyder non è coinvolto in questo e di cui al momento non ci sono notizie sul team creativo o sul cast. Il film del 2009 rimane però un punto fermo, che ben prima che gli Avengers o la Justice League arrivassero sul grande schermo ha proposto un team di eroi e mostrato i difficili rapporti tra di essi, dove ognuno si svela essere l’incarnazione di un determinato aspetto degli Stati Uniti d’America.

Furiosa: dal CCXP23 arriva una prima immagine di Anya Taylor-Joy

0

C’è grande attesa per Furiosa, il prequel spin-off di Mad Max: Fury Road previsto nei cinema per il 24 maggio 2024. In attesa di immagini ufficiali e di un trailer, il film, che racconta le origini dell’Imperatrice Furiosa, si presenta ora con una prima foto mostrata alla convention CCXP23, la quale mostra la protagonista interpretata da Anya Taylor-Joy in tutto il suo splendore. Si tratta di una promo art, ricondivisa su Instagram da Collider, in cui l’attrice appare ricoperta d’oro e con un braccio meccanico che rimedia al suo arto mancante. Di seguito, ecco il post contenente la foto.

Furiosa, quello che sappiamo sul film

In Furiosa Anya Taylor-Joy assume il ruolo che è stato di Charlize Theron in Mad Max: Fury Road. Sebbene andrà a raccontare le origini di tale personaggio, la trama vera e propria del film è attualmente ancora sconosciuta. L’attrice ha però recentemente rivelato che Furiosa è molto diverso da Fury Road. Mentre quest’ultimo era un “road movie” che si svolge in pochi giorni, questo nuovo film è invece descritto come un racconto più “epico, che si svolge su un più lungo periodo di tempo, e in un certo senso impari a conoscere Furiosa meglio in questo modo“.

Atteso da molti anni e a lungo bloccato da una disputa legale tra Miller e la Warner Bros. il film è ora in fase di post-produzione. Furiosa è scritto, diretto e prodotto da George Miller insieme al suo partner di produzione di lunga data Doug Mitchell. Sarà prodotto dal marchio australiano Kennedy Miller Mitchell di Miller, insieme al partner di Fury Road, la Warner Bros. Pictures. Oltre a Taylor-Joy, nel film ci sarà anche Chris Hemsworth nel ruolo del villain. Furiosa debutterà nelle sale il 24 maggio 2024.

L’ultimo dei Templari: trama e cast del film con Nicolas Cage

Film di genere fantasy del 2011 L’ultimo dei Templari è diretto dal regista Dominic Sena, già autore di film come Fuori in 60 secondi e Codice: Swordfish. Questa è però per lui la sua prima incursione nel genere d’avventura fantastica, che non manca di macchiarsi anche di tinte horror. La storia è tratta dalla sceneggiatura originale di Bragi F. Schut, scritta nel 2000 ma a lungo rimasta senza una produzione. Grazie alla Atlas Entertainment, produttrice anche di titoli come I fratelli Grimm e l’incantevole strega e Scooby-Doo, il progetto poté infine prendere vita.

La storia è incentrata sulla vicenda di due cavalieri del XIV secolo, incaricati di condurre al patibolo una donna accusata di essere una strega. Nonostante il titolo scelto per l’edizione italiana, i due protagonisti sono semplici crociati e non hanno alcun legame con i templari. Il titolo originale del film, Season of the Witch, è dunque come spesso accade più aderente e indicativo di quanto contenuto nella trama. Con riprese svoltesi prevalentemente in territorio austriaco, su vere location, il film puntava ad ottenere una più realistica atmosfera, a metà tra il fantasy e il film storico.

Distribuito poi in sala dopo una considerevole campagna pubblicitaria, il film mancò tuttavia di ottenere il successo sperato. A fronte di un budget di circa 40 milioni di dollari, L’ultimo dei templari riuscì a guadagnarne soltanto 91 in tutto il mondo. Un risultato nettamente al di sotto delle aspettative, considerando la popolarità del genere e il grande pubblico a cui si rivolgeva. Ad ogni modo, con il tempo film ha finito per l’essere particolarmente ricercato tanto dai fan degli attori protagonisti quanto dagli amanti del genere, che ritrovano qui una classica storia di streghe e demoni.

L’ultimo dei Templari: la trama del film

La vicenda si svolge nel XIV secolo, nel periodo in cui la Chiesa dà vita ad una guerra per liberare Gerusalemme e punire gli infedeli. Tra le schiere dei cavalieri al servizio del Papa vi sono Behman e Felson. Questi, però, svelano una sempre più marcata insofferenza per quel conflitto, e provano un profondo rimorso per aver ucciso numerosi innocenti, tra cui donne e bambini. Decidendo infine di abbandonare il campo di battaglia, i due intraprendono un viaggio di ritorno verso il loro paese. Giunti qui, però, si imbattono in nuovi e inimmaginabili orrori. Il villaggio è infatti stato colpito dalla peste, che ha straziato e decimato la popolazione. Ai due non viene inoltre risparmiata una fredda accoglienza, avendo disertato la guerra e tradito il loro onore.

Viene però loro offerto un modo per farsi perdonare. I due cavalieri dovranno condurre una donna al monastero della zona, dove verrà giustizia. Ella è infatti accusata di essere la strega che ha dato origine alla terribile pandemia. Al loro viaggio si uniscono anche il prete Debelzaq, il guerriero Eckhardt, il truffatore Hagamar e il giovane chierico Kay. Il gruppo sembra in realtà scettico circa la presunta natura della donna, ma quando nel corso del loro viaggio una serie di macabri eventi accadranno davanti ai loro occhi, saranno costretti a ricredersi. Giungere al monastero sarà per loro l’unica possibilità di salvarsi, sconfiggendo la creatura che nel frattempo si rivelerà essere ben più temibile e invincibile di una strega.

L'ultimo dei Templari cast

L’ultimo dei Templari: il cast del film

Per i produttori del film, il ruolo di Behman era pensato sin da subito per essere interpretato dall’attore Nicolas Cage. Dopo aver letto la sceneggiatura, l’attore si dichiarò da subito interessato al progetto. Da tempo egli desiderava recitare in un’opera di quel genere, che ricordasse i lungometraggi del celebre regista e produttore Roger Corman, i cui film hanno spesso trame soprannaturali. Inoltre, Cage era anche affascinato dall’idea di poter recitare con il leggendario Christopher Lee, presente nel film nel ruolo del cardinale D’Ambroise. Per recitare al meglio il suo ruolo, Cage decise anche di imparare a cavalcare e a combattere con la spada. Per risultare naturale in entrambe queste attività, dovette sottoporsi a diverse settimane di addestramento.

Nel ruolo di Felson è invece presente l’attore Ron Perlman. Meglio noto per aver interpretato il demone Hellboy, Perlman dichiarò di aver da subito dimostrato interesse nel film. Grande appassionato del genere, rimase particolarmente colpito dal carattere strafottente del personaggio, poco interessato alla spiritualità e più concentrato sulla materialità delle cose. Il film rappresenta inoltre il debutto cinematografico per l’attrice Claire Foy. Oggi nota soprattutto grazie alla serie The Crown, qui ricopre il ruolo della ragazza accusata di stregoneria. L’attrice dichiarò di essere stata attratta dalla natura manipolativa del personaggio, ritenendo che ciò sarebbe stato interessate da affrontare. Inoltre, per poter risultare più realistica nel suo ruolo di donna posseduta dal demonio, la Foy fece lunghe ricerche a riguardo, tentando di comprendere stati d’animo e comportamenti di chi manifesta tali sintomi.

Nel film sono poi presenti anche attori come Stephen Campbell Moore, noto per celebri film britannici, e che dà qui volto a Debelzaq. Moore, inoltre, conobbe proprio su questo set la Foy, alla quale sarebbe rimasto legato sentimentalmente fino al 2018. Stephen Graham, anche lui noto interprete di film statunitensi e britannici, interpreta invece Hagamar. Ulrich Thomsen è invece l’interprete di Eckhardt. Infine, si ritrova anche un giovane Robert Sheehan, oggi celebre per il ruolo di Klaus nella serie The Umbrella Academy, che dà qui vita a Kay, personaggio particolarmente importante all’interno della storia.

L’ultimo dei Templari: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Per gli appassionati del film, o per chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali piattaforme streaming oggi disponibili. L’ultimo dei templari è infatti presente su Now,  Infinity, Apple TV e Amazon Prime Video. In base alla piattaforma scelta, sarà possibile noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale al catalogo. In questo modo sarà poi possibile fruire del titolo in tutta comodità e al meglio della qualità video. Il film verrà inoltre trasmesso in televisione mercoledì 29 novembre alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset.

Fonte: IMDb

Corda tesa: trama, cast e curiosità sul film con Clint Eastwood

Negli anni Settanta e Ottanta il regista e attore Clint Eastwood ha interpretato per il grande schermo ad alcuni dei più noti film di genere poliziesco, tra cui la serie dedicata all’ispettore Callaghan, con i titoli Una 44 Magnum per l’ispettore Callaghan e Cielo di piombo. Nel 1984 ha però vestito i panni del detective Wes Block in Corda tesa, scritto e diretto da Richard Tuggle, già sceneggiatore del celebre Fuga da Alcatraz. All’interno di questo non si ritrova però solo un caso da risolvere, ma anche un vero e proprio giallo psicologico, che porta lo spettatore a scontrarsi con personaggi molto più complessi di quello che sembrano.

La storia al centro di questo nasce da un’idea originale di Tuggle, il quale però durante la lavorazione si scontrò con la forte personalità di Eastwood. L’attore, infatti, era qui anche produttore del film. Giudicando troppo lento il modo di lavorare di Tuggle, egli diresse molte delle scene principali, così da ridurre i tempi e i costi. Eastwood è infatti noto per la sua celerità nel realizzare film, cosa che cerca di ottenere anche quando non è direttamente a capo delle riprese. Al momento della sua uscita in sala, Corda tesa arrivò ad ottenere un buon risultato economico, guadagnando un totale di 48 milioni di dollari.

Il film venne poi lodato per le sue ambizioni narrative e visive, dettagli che contribuiscono a renderlo un titolo particolarmente intrigante. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Corda tesa: la trama del film

La storia ha inizio a New Orleans, dove una giovane donna viene seguita e uccisa da un misterioso uomo con indosso scarpe da ginnastica con stringhe gialle. Ad investigare sul caso è il detective Wes Block. Divorziato e con due figlie a carico, questi inizia a ricercare una serie di detagli che possano condurlo rapidamente all’individuazione dell’assassino. Questo risulta essere un maniaco strangolatore che uccide giovani donne, meglio se prostitute. Block inizia così a frequentare ogni angolo della città, passando da locali equivoci a bordelli, senza però riuscire a trovare traccia dell’assassino.

Per poter fare qualche progresso, egli sarà allora costretto a rivolgersi a Beryl Thibodeaux, attivista che è solita organizzare corsi di autodifesa per le donne. I due hanno però da subito un rapporto particolarmente conflittuale, e non sarà facile collaborare in vista di un obiettivo comune. Quando nuove vittime si presenteranno, stringere il cerchio quanto prima si rivelerà indispensabile. Sarà allora che Block capirà che l’assassino sta intraprendendo un perverso gioco proprio con lui, sfidandolo e provocandolo sempre di più.

Corda tesa cast

Corda tesa: il cast del film

Quello di Wes Block è un personaggio scritto appositamente per Clint Eastwood, che in quegli anni aveva già dato prova di essere un convincente poliziotto sul grande schermo. La sua interpretazione qui fu giudicata talmente tanto buona che egli era dato come certo candidato al miglior attore al premio Oscar. Tale nomination, tuttavia, non si concretizzò. Corda tesa è inoltre il primo dopo sei film consecutivi in cui Eastwood non recita accanto alla sua compagna dell’epoca, l’attrice Sondra Locke. I produttori volevano infatti interrompere quella collaborazione, giudicata non più capace di intrattenere. Al posto della Locke, per il ruolo di Beryl Thibodeaux venne allora scelta l’attrice canadese Geneviève Bujold, canddiata all’Oscar per il film Anna dai mille giorni.

Nel film sarebbe dovuta essere presente una scena di sesso tra lei e Eastwood, ma a causa della contrarietà della Bujold, l’attore decise di rimuoverla. L’attrice Dan Hedaya è invece presente nei panni della detective Molinari, mentre Marco St. John dà vita a Leander Rolfe, un ruolo controverso per il quale egli si preparò a lungo. Importante era infatti la caratterizzazione di questo, affinché il personaggio rimanesse particolarmente impresso nello spettatore. Nel film è inoltre presente Alison Eastwood. Figlia dell’attore, questa aveva 12 anni all’epoca delle riprese ed interpreta nel film Amanda, una delle figlie del protagonista. L’attrice aveva già collaborato brevemente con il padre in altri film precedenti, e tornerà ad interpretare sua figlia anche nel recente Il corriere – The Mule.

Corda tesa: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile vedere o rivedere il film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Corda tesa è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Google Play, Apple iTunes e Prime Video. Per vederlo, in base alla piattaforma scelta, basterà iscriversi o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di poter fruire di questo per una comoda visione casalinga. È bene notare che in caso di solo noleggio, il titolo sarà a disposizione per un determinato limite temporale, entro cui bisognerà effettuare la visione. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno mercoledì 29 novembre alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

John Lennon: Murder Without A Trial, il trailer della docu-serie Apple Tv+

0

Apple TV+ ha svelato il trailer di “John Lennon: Murder Without A Trial“, la nuova docuserie in tre parti narrata dal vincitore dell’Emmy Kiefer Sutherland (“24”, “The Caine Mutiny Court Martial”), in arrivo il 6 dicembre. Attraverso interviste esclusive a testimoni oculari e foto inedite della scena del crimine, il documentario getta una nuova luce sulla vita e sull’omicidio dell’icona della musica e della cultura John Lennon, nonché sulle indagini e sulla condanna di Mark David Chapman, il suo assassino reo confesso.

“John Lennon: Murder Without A Trial” offre un esame più approfondito dell’omicidio di John Lennon che nel 1980 ha scioccato e rattristato il mondo. In virtù del Freedom of Information Act, la produzione ha ottenuto libero accesso alle informazioni detenute dal Dipartimento di Polizia di New York, dalla Commissione per la libertà vigilata e dall’ufficio del Procuratore Distrettuale. La docuserie include interviste esclusive a testimoni oculari mai rilasciate prima, tra cui: Richard Peterson, un tassista che fu testimone della sparatoria; Jay Hastings, un portiere del The Dakota che sentì le ultime parole di Lennon; David Suggs, l’avvocato difensore di Mark David Chapman; Elliot Mintz, un confidente di Lennon e Yoko Ono; la dottoressa Naomi Goldstein, la psichiatra che per prima valutò Chapman.

La serie è prodotta per Apple TV+ dal team di 72 Films, vincitore di un BAFTA e di un Emmy, diretto da Nick Holt (“The Murder Trial”, “Responsible Child”) e Rob Coldstream (“Jade: The Reality Star Who Changed Britain”) con i produttori esecutivi David Glover (9/11: One Day in America”), Mark Raphael (“Crime and Punishment”) e Rob Coldstream, oltre ai produttori Simon Bunney e Louis Lee Ray.

Fallout: le prime immagini della nuova serie Prime Video

0

Prime Video ha svelato le prime immagini dall’attesissima nuova serie Fallout, che sarà disponibile in esclusiva dal 12 aprile 2024, in oltre 240 Paesi e territori nel mondo.

Basata su una delle più grandi serie di videogiochi di tutti i tempi, Fallout è la storia di chi ha e chi non ha in un mondo in cui non c’è quasi più nulla da avere. 200 anni dopo l’apocalisse, i gentili abitanti dei lussuosi rifugi antiatomici sono costretti a tornare nell’infernale paesaggio irradiato che i loro antenati si sono lasciati alle spalle e sono scioccati nello scoprire un universo incredibilmente complesso, allegramente bizzarro e incredibilmente violento che li aspetta.

Jonathan Nolan e Lisa Joy sono executive producer per Kilter Films sotto il loro overall deal con Amazon. Nolan ha diretto i primi tre episodi di questa serie epica. Geneva Robertson-Dworet e Graham Wagner sono executive producer, autori e co-showrunner. Il cast della serie include Ella Purnell (Yellowjackets), Walton Goggins (The Hateful Eight), Aaron Moten (Emancipation – Oltre la libertà). Athena Wickham di Kilter Films è anche executive producer insieme a Todd Howard per Bethesda Game Studios e James Altman per Bethesda Softworks. Amazon e Kilter Films producono in associazione con Bethesda Game Studios e Bethesda Softworks. Il cast include anche Moisés Arias (Il re di Staten Island), Kyle MacLachlan (Twin Peaks), Sarita Choudhury (Homeland), Michael Emerson (Person of Interest), Leslie Uggams (Deadpool), Frances Turner (The Boys), Dave Register (Heightened), Zach Cherry (Scissione), Johnny Pemberton (Ant-Man), Rodrigo Luzzi (Dead Ringers – Inseparabili), Annabel O’Hagan (Law & Order: Unità Vittime Speciali) e Xelia Mendes-Jones (La Ruota del Tempo). Sarà disponibile in streaming in esclusiva su Prime Video in oltre 240 Paesi e territori in tutto il mondo.

I personaggi

  • Ella Purnell nel ruolo di “Lucy”. Lucy è un’abitante del Vault ottimista con uno spirito tutto americano. La sua natura pacifica e idealista viene messa alla prova quando le persone fanno del male ai suoi cari.
  • Aaron Moten nel ruolo di “Maximus”. Un giovane soldato nasconde il suo tragico passato mentre presta servizio in una fazione militarista chiamata Confraternita d’Acciaio. Crede nella nobiltà della missione della Confraternita di portare la legge e l’ordine nella Zona Contaminata, e farà di tutto per promuovere i suoi obiettivi.
  • Walton Goggins nel ruolo di “Il Ghoul”. Il Ghoul sopravvive nella Zona Contaminata come cacciatore di taglie. È pragmatico, spietato e nasconde un passato misterioso.
  • Kyle MacLaughlin nel ruolo di “Soprintendente Hank”. Hank è il soprintendente del Vault 33 e padre di Lucy. È desideroso di cambiare il mondo in meglio.

Kilter Films

Kilter Films è una premiata società di produzione con sede a Los Angeles, fondata e gestita da Lisa Joy e Jonathan Nolan con la loro partner produttrice Athena Wickham. Nolan è uno scrittore, regista e produttore acclamato dalla critica e nominato agli Academy Award® e agli Emmy Award®, noto per il suo lavoro su Il cavaliere oscuro, Interstellar e Memento. Joy è uno scrittore, regista e produttore nominato agli Emmy Award®. Kilter Films ha prodotto la serie di successo della HBO Westworld, che ha ottenuto 54 nomination agli Emmy® nel corso delle sue quattro stagioni, oltre a nomination ai DGA, WGA, PGA e SAG, e rimane la prima stagione dello show con il più alto indice di ascolto nella storia della HBO. Grazie all’accordo con Amazon, Kilter Films ha prodotto l’adattamento in serie del romanzo thriller fantascientifico del 2014 di William Gibson, Inverso – The Peripheral, con Chloe Grace Moretz, Gary Carr e Jack Reynor. Ha inoltre collaborato con Bethesda Game Studios per sviluppare Fallout, una serie televisiva per Amazon basata sul franchise di videogiochi più venduto al mondo, con Ella Purnell, Walton Goggins e Aaron Moten, e con Nolan regista dei primi tre episodi. Kilter Films ha anche prodotto la serie poliziesca Person of Interest, nominata agli Emmy® e creata da Nolan, che è andata in onda per cinque stagioni e oltre 100 episodi sulla CBS. Nel cinema, Joy ha debuttato alla regia con Reminiscence per la Warner Bros. Con Hugh Jackman, Rebecca Ferguson e Thandiwe Newton, Joy ha scritto la sceneggiatura, che è entrata nella Black List, ed è stata prodotta con Nolan e Wickham. Kilter Films produce anche marketing interattivo e transmediale, tra cui uno spot per il Super Bowl di Westworld diretto da Nolan.

Noi siamo leggenda: l’8 dicembre presentato il libro-fanbook omonimo

0

Dopo il debutto su Rai 2 e RaiPlay della serie tv “Noi siamo leggenda”, cresce l’attesa per la presentazione del libro-fanbook “Noi siamo leggenda”, edito da Rai Libri, che sarà presentato in anteprima assoluta venerdì 8 dicembre alle 18.15 sul palco Rai della manifestazione “Più libri, più liberi” (alla Nuvola dell’Eur a Roma) alla presenza del regista Carmine Elia, di alcuni membri del cast e del direttore di Rai Libri Roberto Genovesi. L’uscita ufficiale sarà il 12 dicembre. All’interno si potranno trovare foto esclusive del backstage, gli scatti di scena più belli e una selezione di quiz e giochi enigmistici a tema.

La serie è diretta da Carmine Elia (“Mare Fuori”, “Sopravvissuti”), ideata da Valerio D’Annunzio e Michelangelo La Neve, prodotta da Nicola e Marco De Angelis ed è una coproduzione Rai Fiction e Fabula Pictures in collaborazione con Prime Video. Federation International si occuperà della distribuzione internazionale.

Nel cast principale, tra gli altri, Emanuele Di Stefano, Claudia Pandolfi, Antonia Liskova, Nicolas Maupas, Giacomo Giorgio, Beatrice Vendramin, Giulio Pranno, Valentina Romani, Milo Roussel, Sofya Gershevich, Margherita Aresti, Giulia Lin e Lino Guanciale.

La storia della serie è quella di cinque ragazzi – e del loro mondo – con cinque poteri straordinari che affondano le radici nelle loro paure e nei loro desideri più profondi, capaci di stravolgere le loro vite. Un coming of age che unisce dramma, azione e ironia in una narrazione originale, capace di rinnovare e riscrivere i canoni del racconto young adult di supereroi. Niente missioni iperboliche, nessun universo da salvare o supercattivi da combattere. Un racconto di formazione in cui i superpoteri si fanno metafora delle difficoltà che gli adolescenti sono chiamati ad affrontare. Un affresco commovente, forte, divertente e spiazzante di una società – la nostra – e di una parentesi della vita – l’adolescenza – in cui tutti, almeno una volta, hanno sognato di avere i superpoteri. Per combattere le ingiustizie che li circondano. Vincere la propria insicurezza. Accettarsi. Fare la cosa giusta. Senza immaginare che qualcuno, nell’ombra, è consapevole della vera origine degli improvvisi poteri.

The Crown, Stagione 6, Parte Due: le prime foto del cast

0

Netflix svela le prime foto della seconda parte della sesta e ultima stagione di The Crown, che sarà disponibile su Netflix il 14 dicembre 2023.

Nella seconda parte, composta da sei episodi, ad assumere i ruoli del Principe William e del Principe Harry saranno Ed McVey e Luther Ford. Insieme a loro ci sarà Meg Bellamy nei panni di Kate Middleton. Si tratta dei ruoli di debutto per i tre attori.

Il principe William cerca di reintegrarsi nella vita all’Eton College dopo la morte di sua madre mentre la monarchia deve cavalcare l’onda dell’opinione pubblica. Con l’avvicinarsi del suo Giubileo d’Oro, la Regina riflette sul futuro della monarchia, che vedrà il matrimonio di Carlo e Camilla e l’inizio di una nuova favola reale tra William e Kate.

Da quando è arrivata su Netflix nel 2016, la serie The Crown ha vinto e ha ricevuto nomination per numerosi premi, tra cui 15 nomination ai BAFTA, 10 nomination ai Golden Globe (di cui 4 vittorie), 69 nomination agli Emmy in 5 stagioni (con 21 vittorie in 4 stagioni) e altri ancora.

The Crown Stagione 6 Prima Parte: recensione della serie Netflix

Giornate Professionali di Cinema di Sorrento, ecco il listino Lucky Red

0

Direttamente dalle Giornate Professionali di Cinema di Sorrento, arriva il listino Lucky Red, che ha presentato le sue uscite per i prossimi sei mesi di cinema in sala. Ecco di seguito i titoli:

lucky red

6 dicembre  

COUP DE CHANCE

Regia: WOODY ALLEN

Cast: Lou de Laage, Valerie Lemercier, Melvil Poupaud, Niels Schneider

   
21 dicembre FOGLIE AL VENTO (FALLEN LEAVES)

Regia: AKI KAURISMÄKI

Cast: Alma Pöysti, Jussi Vatanen

   
1 gennaio IL RAGAZZO E L’AIRONE

Regia: HAYAO MIYAZAKI

   
4 gennaio PERFECT DAYS

Regia: WIM WENDERS

Cast: Koji Yakusho, Tokio Emoto, Arisa Nakano, Aoi Yamada, Yumi Aso, Sayuri Ishikawa

   
22-24 gennaio

evento

IL CACCIATORE 4K

Regia: MICHAEL CIMINO

Cast: Robert De Niro, Christopher Walken, John Cazale, Meryl Streep

   
14 febbraio PAST LIVES

Regia: CELINE SONG

Cast: Greta Lee, Teo Yoo, John Magaro

   
Marzo

Evento

ANSELM

Regia: WIM WENDERS

Documentario

   
Marzo THE TEACHER’S LOUNGE

Regia: ILKER ÇATAK

Cast: Leonie Benesch, Michael Klammer, Rafael Stachowiak, Eva Löbau

   
Marzo LA PASSIONE DI DODIN BOUFFANT

Regia: TRÀN ANH HÙNG

Cast: Juliette Binoche, Benoît Magimel

   
Aprile E LA FESTA CONTINUA

Regia: ROBERT GUÉDIGUIAN

Cast: Ariane Ascaride, Jean-Pierre Darroussin, Lola Naymark, Robinson Stévenin

   
Aprile MAY DECEMBER

Regia: TODD HAYNES

Cast: Natalie Portman, Julianne Moore, Charles Melton

   
Aprile MILLER’S GIRL

Regia: Jade Halley Bartlett

Cast: Martin Freeman, Jenna Ortega, Dagmara Dominczyk, Gideon Adlon, Bashir Salahuddin

   
Maggio THE GREAT ESCAPER

Regia: OLIVER PARKER

Cast: Michael Caine, Glenda Jackson, Wolf Kahler, John Standing

   
Maggio EILEEN

Regia: WILLIAM OLDROYD

Cast: Anne Hathaway, Thomasin McKenzie, Shea Whigham, Marin Ireland, Owen Teague

   
Giugno DAAAAAALÌ!

Regia: QUENTIN DUPIEUX

Cast: Anaïs Demoustier, Gilles Lellouche, Edouard Baer, Jonathan Cohen, Pio Marmaï, Didier Flamand, Romain Duris

   
Giugno DALL’ALTO DI UNA FREDDA TORRE

Regia: FRANCESCO FRANGIPANE

Cast: Edoardo Pesce, Vanessa Scalera, Anna Bonaiuto, Giorgio Colangeli, Elena Radonicich, Massimiliano Benvenuto

Il cielo brucia, recensione del film di Christian Petzold

Devo lavorare“: questo è il mantra di Leon (Thomas Schubert), protagonista del nuovo film di Christian Petzold, Il cielo brucia. Frase che risuona come una vera e propria dichiarazione di intenti ma che svela, in realtà, lo capiremo prestissimo, un piccolo io insicuro non può ammettere che sta procrastinando e si sta isolando da tutto pur di non lavorare. Al centro del nuovo progetto del regista tedesco, dal 30 novembre nelle sale italiane, c’è questa personalità apparentemente insondabile, un giovane scrittore che ha pubblicato il suo primo libro, apparentemente con buone recensioni. Ora sta lavorando al secondo, una stesura alquanto difficile, lottando contro il processo lavorativo, la sua fiducia in se stesso e la sua visione del mondo.

Il cielo brucia, la trama

Leon (Thomas Schubert), giovane scrittore che sta lavorando al suo secondo romanzo, si reca con l’amico Felix (Langston Uibel) nella casa di vacanze della mamma di quest’ultimo, per trascorrere qualche giorno di meritato riposo al mare. Non fosse che una serie di imprevisti iniziano a palesarsi, scombinando il loro piano: prima, la loro macchina si rompe e Leon, brontolone per antonomasia, accetta riluttante di attraversare il bosco. Finalmente trovano la casa ma, proprio come in una favola, questa non è vuota: scarpe, reggiseni e persino lasagne… c’è una giovane donna sconosciuta che la sta occupando. Il fatto che Leon sia già affascinato dalla sconosciuta ancor prima di conoscerne il nome – “Nadja“, le dice Felix dopo la telefonata con la madre, è la nipote di un collega di lavoro – non è tanto dovuto al suo evidente fascino quanto alla suggestiva architettura dell’intera atmosfera estiva elaborata da Petzold.

Attorno a Leon, dunque, Petzold imbastisce un intero parterre di personaggi enigmatici: Felix, suo amico e compagno di “vacanza”, un fotografo che vuole creare un portfolio per la sua domanda di ammissione all’Università delle Arti; Helmut (Matthias Brandt), che viaggia come editore di Leon per esaminare con lui il manoscritto. C’è poi Devid (Enno Trebs), il bagnino della spiaggia, che irrita Leon con la flessibilità del suo orientamento sessuale. Naturalmente, il collante di tutti questi rapporti è Nadia (Paula Beer), dapprima coinquilina non accolta benissimo, e centro erotico del film poi.

Il cielo brucia, una scena del film

Rossore emotivo

Il giugno sul Mar Baltico, il fruscio delle foglie, il mite azzurro del cielo, il silenzio della foresta, la piacevole sensazione di isolamento: a soli cinque minuti dal film, la descrizione atmosferica di Petzold è incredibilmente densa e coinvolgente. Proprio per questo colpisce il malessere di Leon, non come ribelle anticonformismo, ma come pigra incapacità di lasciarsi andare un po’ alla deriva, di assecondare la corrente, l’estate e i suoi umori. Sono queste parole chiave dell’estate, dell’umore e del disappunto a farci venire in mente subito Eric Rohmer, che ha saputo magistralmente prendere l’eccezionalità delle vacanze come sfondo per raccontare storie complesse sui sentimenti ambivalenti e su come questi plasmano le nostre vite.

Leon, per quanto il suo narcisismo lo renda per molti versi schietto, è anche incredibilmente sensibile e ricettivo. Non si rende conto di cosa veramente esalti il suo amico Felix o di cosa stia succedendo al suo editore, ma l’incantesimo che Nadja lancia sui suoi immediati dintorni lo colpisce quasi dolorosamente al cuore. Questa ambivalenza rende il film un grande ritratto non solo di un autore in difficoltà creativa, ma dello stesso Zeitgeist. Questa sorta di cielo rosso fantastico – creato dagli incendi boschivi nelle vicinanze – ne è un segnale fin dall’inizio. Felix e Leon lo sperimentano dal tetto della loro casa di vacanza la prima notte, come uno spettacolo impressionante ma di suggestione puramente estetica.

I due si rassicurano a vicenda sul fatto che gli incendi non li riguardano perché speciali venti marini proteggono il loro angolo. Si potrebbe decodificare questo discorso come un’allusione del tutto velata all’atteggiamento di tutti noi nei confronti dell’imminente catastrofe climatica: affascinati dallo spettacolo del pericolo, lo lasciamo accadere mentre ci immaginiamo avvolti da un falso senso di sicurezza. In realtà, è bene precisarlo, Il cielo brucia non si sofferma solo sull’apparente cecità di Leon nei confronti del movimento della vita, ma anche sulla sua sensibilità. Il fatto che non segua la corrente in questi giorni d’estate, che qualcosa lo disturbi sempre e lo colga impreparato, si rivela alla fine il suo dono speciale.

Paula Beer in Afire - Il cielo brucia

L’estate del dispiacere

Thomas Schubert, protagonista de Il cielo brucia, esprime brillantemente il disagio di Leon. Non solo nelle sue espressioni facciali, che sembrano sempre dire: “Ci sto provando!“, ma nell’intero linguaggio del corpo, nel modo in cui abita il paesaggio e si pone nei confronti di esso, sempre un po’ ingobbito, con i vestiti stropicciati che gli pendono addosso. Schubert dosa la sua rappresentazione della scontrosità in modo così preciso che non diventa mai una barzelletta: si ride un po’ del suo personaggio e del suo cattivo umore, ma mai in maniera burlesca. Allo stesso tempo, lo si capisce quasi troppo bene. Tutti intorno a lui si godono l’estate, vanno in piscina, fanno amicizia, non si preoccupano di tutti gli inconvenienti, che siano zanzare, coinquilini inattesi o rumori notturni incredibilmente fastidiosi. Come si fa a non sentirsi emarginati?

E poi c’è questa donna. Indossa un vestito rosso a fantasia, ha i capelli rossi lunghi fino alle spalle, prepara il caffè e stende il bucato, con Leon che scruta ogni sua mossa. Si chiama Nadja e quando invita Leon ad andare al mare con lei, lui rifiuta, anche se in realtà vorrebbe andarci: così, alimenta la sua frustrazione. Ma il vestito di Nadja non è l’unico rosso di questo film. Più a ovest, sentiamo che le foreste stanno bruciando, l’autostrada e diverse strade sono già chiuse e le prenotazioni negli hotel sulla spiaggia sono state cancellate. Felix afferma con convinzione che l’incendio è ancora a trenta chilometri di distanza e che il vento soffia nell’entroterra, quindi non c’è pericolo. Ma il vento cambia il suo giro e una notte i nostri protagonisti possono vedere dal tetto cosa sta arrivando. L’orizzonte si illumina come un tramonto: ma è un bagliore tremolante, il riflesso di una pira. Il cielo è in fiamme.

Non c’è bisogno di chiedersi dove Christian Petzold abbia avuto l’idea per questa storia: era nell’aria, così come quella di Undine, forse, veniva direttamente dal canto delle sirene. La domanda è, piuttosto, come Petzold riesca a inserire la componente catastrofica, insita nel titolo stesso, in modo così disinvolto nella narrazione, tanto da renderci conto di questa minaccia solo quando ha già quasi raggiunto i personaggi. Il Cielo brucia è il tipo di film in cui non succede nulla ma, in questo nulla, Petzold riesce a raccontare quasi tutto.

Inside Out 2: il regista fornisce maggiori dettagli sulla storia

0

Il regista di Inside Out 2, Kelsey Mann, ha rivelato nuovi dettagli sulla trama dell’atteso sequel Pixar di cui è stato da poco rilasciato un teaser trailer. La narrazione di Riley e delle sue emozioni personificate in Inside Out è come noto stata un enorme successo di critica e pubblico nel 2015, portando a speculazioni e infine alla conferma che la storia sarebbe proseguita con un sequel. Gioia, Tristezza, Paura, Rabbia e Disgusto tornano dunque in Inside Out 2, ma con Riley che sta entrando nell’adolescenza le sue esperienze di vita cambieranno e introdurranno molte nuove emozioni, tra cui la già anticipata Ansia.

The Direct riporta ora le parole di Mann sul film, che riprenderà da dove si era interrotto il lungometraggio precedente, in particolare esplorando gli effetti “Pubertà”. “Alla fine del primo film, si vedevano tutti questi bellissimi vortici di memoria, dove c’erano Gioia e Tristezza nello stesso ricordo, o Rabbia e Disgusto. Volevo che questo film si aprisse con loro in sintonia e con la sensazione di essere una grande squadra. Finché non arriva la pubertà“, spiega Mann. “Il mio pensiero iniziale era di proporre tre idee… Voglio vedere quella cosa, il pulsante della pubertà, che si spegne. Ho esplorato altre idee, ma continuavo a tornare a quella.

Alla fine l’ho proposta a Pete Docter. È una miniera d’oro per tutto ciò che amiamo alla Pixar… Ha cuore. C’è emozione. C’è umorismo. La pubertà è divertente, ma è anche un momento difficile della nostra vita. Voglio dire qualcosa di significativo su noi stessi come esseri umani, ma raccontato in modo fantasioso“. Le parole del regista confermano dunque che Inside Out 2 vedrà Riley e le sue emozioni alle prese con la pubertà, con Gioia e gli altri che presumibilmente dovranno aiutare la ragazza a superare questo difficile periodo della vita ritrovando un equilibrio personale.

I film Pixar in genere fanno un lavoro eccezionale nel rivolgersi a spettatori di tutte le età e nel rendere accessibili a tutti argomenti talvolta difficili. Inside Out 2 sembra proprio portare avanti questa tradizione, concentrandosi sull’esperienza universale della pubertà in un modo che potrà essere comprensibile per i bambini e affascinante anche per un pubblico più adulto. Concentrandosi non solo su Riley, ma anche sulle sue emozioni mutevoli, Inside Out 2 può infatti andare oltre i soliti tropi delle storie che esplorano la pubertà ed essere invece più creativo con le varie situazioni che si creano tra le varie emozioni durante la pubertà.

Una famiglia quasi normale: spiegazione del finale e fonti d’ispirazione

Una famiglia quasi normale – disponibile dal 24 novembre su Netflix – è la nuova serie noir scandinava diretta da Per Hanefjord (Hamilton, The Hidden Child), scritta da Anna Platt (The Congregation, La verità verrà fuori) e Hans Jörnlind (Top Dog) ed è basata sull’omonimo romanzo best-seller del 2019 dell’autore svedese Mattias Edvardsson. “Fin dal primo incontro con questa storia, ho apprezzato il fatto che abbia davvero a cuore un’importante riflessione“. Ha affermato Per Hanefjord a Netflix. “Solleva questioni complesse, offre profondità di carattere e lo fa allo stesso tempo con una suspense avvincente”. Alla luce delle parole del regista, analiziamo allora il finale di Una famiglia quasi normale e la storia vera dietro il racconto.

Di cosa parla Una famiglia quasi normale

Una famiglia quasi normale Alexandra Tyrefors Björn Bengtsson
Una famiglia quasi normale (A Nearly Normal Family) – (Da sinistra a destra) Alexandra Tyrefors nel ruolo di Stella e Björn Bengtsson nel ruolo del padre Adam. Courtesy of Netflix © 2023

Ulrika (Lo Kauppi) e Adam (Björn Bengtsson) Sandell conducono, insieme alla giovane e tanto amata figlia Stella (Alexandra Karlsson Tyrefors), una vita apparentemente perfetta in un elegante quartiere residenziale nella periferia di Lund. Ulrika è un’intelligente e qualificata avvocata e il marito Adam è uno stimabile pastore della Chiesa di Svezia. La diciannovenne Stella, invece, dopo un traumatico episodio di violenza accaduto alcuni anni prima, ha scelto di abbandonare gli studi e lavorare in una piccola pasticceria in città, mentre sogna di poter viaggiare e scoprire il mondo. I Sandell sono, quindi, una famiglia ordinaria come tante altre, finché però una notte il 30enne Christoffer Olsen (Christian Fandango Sundgren) muore a causa di un brutale accoltellamento e Stella è considerata dalla polizia la principale indiziata.

Spiegazione del finale di Una famiglia quasi normale

Una famiglia quasi normale - Melisa Ferhatovic e Lo Kauppi
Una famiglia quasi normale (A Nearly Normal Family) – (Da sinistra a destra) Alexandra Tyrefors nel ruolo di Stella e Melisa Ferhatovic nel ruolo di Amina. Courtesy of Netflix © 2023

“Sembra che tu abbia una relazione complicata con i tuoi genitori, Stella. È sempre stato così? Come pensi sarebbe andata se avessero reagito diversamente?”. È con queste domande fatte a Stella dalla psicologa penitenziaria che inizia in medias res il primo episodio di Una famiglia quasi normale. Dopo questa breve scena che anticipa indirettamente allo spettatore il doloroso evento che farà da fulcro dell’intera storia, parte un’analessi che trasporta il pubblico a quattro anni prima: durante un ritiro sportivo, all’età di soli quindici anni, Stella è aggredita sessualmente dall’assistente del coach. Nonostante Stella racconti tutto fin da subito ai suoi genitori, non ha prove dell’abuso. Dunque, Ulrika, credendo di proteggere la figlia da un eventuale processo ancor più traumatico e vano, decide di non sporgere denuncia alla polizia. In fondo, chi crederebbe a una ragazzina? Questa scelta, come si evince episodio dopo episodio, influenzerà profondamente e con grande sofferenza e insicurezza il rapporto di Stella con i suoi genitori, con gli uomini e con sé stessa.

Il racconto ritorna poi a quattro anni dopo, precisamente al giorno del diciannovesimo compleanno di Stella. Quel giorno, dopo aver festeggiato con i suoi genitori, Stella va a ballare con la migliore amica Amina Besic (Melisa Ferhatovic) in un affollato locale in città dove incontra l’affascinante e carismatico trentenne Christoffer Olsen. I due iniziano una relazione romantica che di lì a poco diventerà un’ossessione. Sei settimane dopo, una notte, Chris viene assassinato e Stella, che pare essere stata vista sulla scena del crimine, viene presa in custodia dalla polizia. Ulrika e Adam, sconvolti e ignari di ciò che è realmente accaduto, iniziano a indagare sull’omicidio per poter proteggere la figlia a ogni costo, anche tradendo la propria morale e la fiducia di chi li circonda.

Una famiglia quasi normale si conclude con la sentenza del lungo processo che ha travolto i Sandell. Per riuscire a salvare Stella, Ulrika e Adam mentono, nascondono e intralciano le indagini della polizia fino al punto da inquinare le prove. Per esempio, Ulrika si sbarazza del cellulare di Stella, dei vestiti insanguinati e, addirittura, dell’arma del delitto. Mentre Adam utilizza la sua posizione di pastore per poter ingannare la polizia e mentire sull’ora in cui la giovane è tornata a casa la notte dell’omicidio. Senza parlare l’uno con l’altra né tanto meno accordandosi in alcun modo, i genitori di Stella giocano carte false pur di provare la sua “innocenza”. E tutto questo mentre il loro matrimonio vive una grave crisi di cui è complice l’infedeltà coniugale di Ulrika.

Ma il vero grande punto di svolta si ha quando, nell’ultima puntata, Ulrika convince Amina a testimoniare al processo raccontando ciò che accadde quella notte, omettendo però un dettaglio importante e spostando completamente l’attenzione del giudice su una nuova violenza. Amina lascia i pubblici ministeri senza parole quando spiega come Chris l’aveva drogata e violentata. Aggiungendo poi di essere fuggita appena ha potuto dal suo appartamento e che solo la mattina dopo è venuta a conoscenza della sua morte. La testimonianza della giovane amica acquisisce ancor più valore quando afferma di aver mentito fino a quel momento perché pensava che nessuno l’avrebbe creduta. Così come è successo a Stella alcuni anni prima e anche all’ex fidanzata di Chris, Linda (Emilia Roosmann), che aveva già precedentemente tentato di denunciarlo per abusi. Il processo si conclude come aveva pianificato Ulrika: con la terribile rivelazione di Amina, è introdotto nel caso un sospettato alternativo che distoglie l’attenzione dalla colpevolezza di Stella. E così la giovane Sandell viene liberata.

Ma quella di Amina è una “mezza verità” e, nel corso del finale della serie, ci sono dei flashback che dimostrano ciò che accadde realmente la notte dell’omicidio. Amina è stata drogata e violentata da Chris, ma è riuscita a fuggire solo grazie a Stella che, dopo essersi indispettita dell’assenza dell’amica quella sera, si è diretta verso casa di Chris per poi irrompere e salvare Amina. Le due ragazze sono fuggite via e Chris le ha inseguite fino a quando Stella è riuscita a reagire e lo ha pugnalato a morte.

La storia vera dietro la serie

Una famiglia quasi normale
Una famiglia quasi normale (A Nearly Normal Family) – (Da sinistra a destra) Alexandra Tyrefors nei panni di Stella e Christian Fandango nei panni di Chris. Courtesy of Netflix © 2023

Una famiglia quasi normale è un brillante thriller psicologico e poliziesco che racconta e affronta le complesse emozioni umane dell’intenso e intricato dramma familiare dei Sandell. Sebbene il romanzo di Edvardsson – da cui trae ispirazione la serie – possa sembrare tratta da una storia vera, durante un’intervista l’autore svedese ha spiegato che tutto è nato durante una notte solitaria. Edvardsson ha raccontato che iniziò per caso a riflettere sul suo ruolo di padre e su come reagirebbe innanzi alle avversità che travolgono i giovanissimi, soprattutto gli adolescenti.

“Ho due figlie, di tre e sei anni, e ho iniziato a pensare a cosa potrebbe accadere tra circa 10 anni, quando le mie figlie saranno, per esempio, fuori in centro con gli amici. Penso che ogni genitore possa identificarsi con quella paura di non sapere quando tuo figlio tornerà a casa. Quella notte ho poi immaginato cosa farei se, per caso un giorno, la mia futura figlia adolescente tornasse a casa dopo mezzanotte nascondendomi qualcosa di grave”, ha affermato lo scrittore. E cosa farei se mia figlia venisse portata via dalla polizia la mattina dopo, accusata di aver ucciso un uomo? Come reagirei? Fino a che punto mi spingerei a distorcere la verità per proteggerla?, ha inoltre aggiunto.

Infine, Edvardsson ha raccontato di come la sua esperienza di insegnante liceale gli è stata senz’altro d’aiuto per rendere i personaggi, e in particolare quello di Stella, autentici. Ha detto: “Non credo che avrei mai potuto scrivere questo libro se non fosse stato per il fatto che sono stato un insegnante di scuola superiore per 15 anni. So come interagiscono le diciottenni: conosco il loro mondo e so anche che genitori e adolescenti non sempre condividono tutto l’uno con l’altro. In alcuni casi estremi, sembra persino che non si conoscano bene. Questa è, infatti, una riflessione che volevo approfondire nel mio romanzo: quanto conosciamo davvero i nostri adolescenti?

Dunque, anche se Una famiglia quasi normale non nasce direttamente da fatti reali, il racconto di Edvardsson è senza alcun dubbio frutto di dure e difficili dinamiche familiari che accomunano tanti genitori e figli. L’inganno, l’omertà, il sentirsi soli e incompresi sono purtroppo gli elementi che più permettono al pubblico di empatizzare con i personaggi, proprio perché sentimenti sentiti così personali e vicini. Il risultato, tanto del romanzo quanto della serie Netflix, è un thriller che rapisce lo spettatore in una vorticosa indagine alla ricerca della verità, in cui la giustizia viene meno per lasciar spazio alla riflessione su quanto in là possa spingersi un genitore per amore dei propri figli.

The Killer: 10 dettagli che saltano all’occhio a una seconda visione

L’ultimo film di David Fincher, The Killer, ha ricevuto il plauso della critica per il suo stile narrativo a lento rilascio ma incredibilmente metodico, che ha nascosto alcuni dettagli in maniera molto intelligente, i quali si fanno notare solo ad una seconda visione. Con lo stile caratteristico del regista e l’eccellente interpretazione di Michael Fassbender nel ruolo del protagonista, questo film Netflix racconta di un meticoloso sicario impegnato in una caccia all’uomo internazionale che giura non essere personale. Un’azzeccata metafora del modus operandi di Fincher, i cui film sono progettati al millimetro e includono un’incredibile attenzione ai dettagli strutturali e narrativi, proprio come dimostrano questi dettagli nascosti in The Killer che abbiamo selezionato per voi.

Il primo appostamento

L’assassino pianifica meticolosamente l’assassinio del suo primo bersaglio dalla sua postazione in un ufficio WeWork abbandonato e fatiscente, di fronte alla camera d’albergo parigina in cui alloggia la sua vittima, in compagnia di una dominatrice. Questo abbinamento tra l’ufficio di un capitalista in bancarotta e lo squallido mondo criminale abitato dal protagonista è un classico dello stile di David Fincher. L’accostamento tra il suo imminente tentativo di assassinio e l’azienda in cui si trova mette in evidenza le connessioni tra questo killer freddo e insensibile e il mondo degli affari: l’ambiente in cui l’assassino fallisce è una metafora del suo imminente fallimento.

I riferimenti ai film classici

Come in tutti i film di Fincher, emerge fin da subito la sua incredibile attenzioni ai dettagli, curati perfettamente anche nella fotografia. Come spettatori, seguiamo il punto di vista dell’assassino mentre osserva il mirino cercando l’angolazione perfetta per passare all’azione, segmento che viene ripreso con non pochi rimandi all’iconico thriller di Alfred Hitchcock del 1954, La finestra sul cortile. Questo omaggio al cinema classico è solo il primo di una serie nei confronti di pellicole che sono state d’ispirazione per The Killer, tra cui il classico della Nouvelle Vague francese Frank Costello faccia d’angelo, La conversazione di Francis Ford Coppola e, naturalmente, il leggendario film di Hitchcock.

La frequenza cardiaca del killer

La narrazione di The Killer ci dà un’idea delle prospettive del nostro protagonista sena nome e della sua filosofia. Tuttavia, a differenza della maggior parte dei sicari solitari del cinema, egli abbraccia la tecnologia e utilizza persino uno smartwatch per servirsi di maggiore precisione. Mentre si prepara a mirare al bersagio, l’assassino dice al pubblico che la sua frequenza cardiaca deve essere inferiore a 60 bpm per poter colpire il bersaglio, mentre attende lentamente il momento perfetto prima di decidere di procedere con l’uccisione. Tuttavia, l’ultima inquadratura dell’orologio dell’assassino mostra una frequenza cardiaca di 65 bpm, il che dà al pubblico il primo indizio del fatto che le cose potrebbero non andare secondo i piani.

La mancanza di dialoghi

The Killer presenta raramente dialoghi e, per la maggior parte, è guidato dalla narrazione del personaggio principale. Si tratta di una componente principale del film, ma alla prima visione potrebbe non essere evidente quanto poco parli il personaggio di Michael Fassbender. Grazie a una forte colonna sonora, a un ritmo eccellente e a un’emozionante struttura a episodi, il fatto che questo film sia essenzialmente The Killer che si muove con calma e attenzione da un luogo all’altro con pochissima interazione umana non risulta noioso. Quando si immerge nel mondo di questo racconto, il pubblico potrebbe essere perdonato per non aver notato la scarsità dei dialoghi.

L’empatia dell’assassino aumenta con l’avanzare del film

La prospettiva priva di emozioni dell’assassino trova eco nel mantra che ripete a se stesso: “Vietato provare empatia. L’empatia è debolezza. La debolezza è vulnerabilità“. Questa filosofia nichilista richiama alla mente pensatori come Friedrich Nietzsche e l’occultista Aleister Crowley anche se, con l’avanzare del film, notiamo che queste restrizioni autoimposte dal killer iniziano a crollare. Quando l’assassino ottiene l’identità di altri assassini dall’amministratrice dell’ufficio, Dolores, questa gli chiede di procurarle una morte rapida e non sospetta, in modo che la sua famiglia abbia diritto a un’assicurazione sulla vita. La sua volontà di esaudire questo ultimo desiderio spingendola giù da una rampa di scale indica che è difficile per il killer rifuggire sempre questa regola contro l’empatia.

Gli pseudonimi dell’assassino sono personaggi classici delle sitcom

The Killer Michael Fassbender
Michael Fassbender in una scena di The Killer. Cr. Netflix ©2023.

The Killer fa continui riferimenti al settore del branding aziendale, ai film e ai videogiochi e presenta una serie di Easter egg e dettagli nascosti che gli spettatori più attenti potranno scoprire a una seconda visione. Una pratica interessante di The Killer è il come decide i suoi diversi alias visti nel corso del film: tra questi, vi sono una serie di nomi in codice di serie televisive classiche, tra cui La strana coppia, Happy Days e Cin cin. Questi diversi pseudonimi possono essere visti sui documenti d’identità falsi, sui passaporti e sulla documentazione dell’assassino nel corso del film per imbarcarsi sui voli, noleggiare auto e farsi strada nel mondo.

Tra gli pseudonimi utilizzati dall’assassino ci sono: Felix Unger (La strana coppia), Archibald Bunker (Tutto in famiglia), Oscar Madison (La strana coppia), Howard Cunningham (Happy Days), Reuben Kincaid (La famiglia Partridge), Lou Grant (Mary Tyler Moore Show / Lou Grant), Sam Malone (Cin cin), George Jefferson (I Jefferson) e Robert Hartley (Bob Newhart Show).

Michael Fassbender non ha mai sbattuto le palpebre

Un dettaglio incredibile in The Killer che dimostra l’incrollabile impegno di Michael Fassbender per questo ruolo è il fatto che non abbia mai sbattuto le palpebre davanti alla telecamera durante l’intera produzione. Il direttore della fotografia Erik Messerschmidt, vincitore di un Oscar, ha confermato che l’attore non ha sbattuto le palpebre nemmeno una volta durante le riprese. Fassbender è noto per il suo approccio metodico alla recitazione e per dedicarsi anima e corpo a ogni ruolo che accetta. In passato, ha dichiarato che ripassa le battute centinaia di volte e che per lui è importante riuscire a entrare nella mente del personaggio che sta interpretando.

La musica degli Smiths allude all’umanità sepolta dell’assassino

The Killer David Fincher
Michael Fassbender in una scena di The Killer. Cr. Netflix ©2023.

Quando non ascolta la colonna sonora di Trent Reznor e Atticus Rose, il killer opta per una playlist composta quasi interamente dalle canzoni degli Smiths. A primo impatto, potrebbe sembrare una scelta strana come band preferita di un killer freddo e menefreghista, ma in realtà ha perfettamente senso. I testi cantati dal frontman degli Smiths, Morrissey, sono quelli di un’anima tormentata che cerca di non provare empatia, ma che non riesce a fare a meno di preoccuparsi. Canzoni come “How Soon Is Now?” contengono versi come “I am human and I need to be loved” (sono umano e ho bisogno di essere amato), che fanno pensare che il killer stia cercando di riappacificarsi al suo senso di compassione sepolto lungo la strada del suo cammino omicida nella vita.

L’uccisione finale è metaforica

The Killer è diviso in sei capitoli, ognuno dei quali si concentra su una particolare uccisione nel corso della sua vendetta. Il primo è il suo sfortunato colpo mancanto, che risulta nell’omicidio della dominatrice a Parigi. Il secondo è il tassista nella Repubblica Dominicana. Il terzo vede l’assassino prendere di mira un avvocato a New Orleans. Il quarto è una violenta rapina in Florida. Nel quinto, fa fuori l’esperta assassina di Tilda Swinton a New York. Tuttavia, l’ultimo capitolo non contiene alcuna uccisione fisica, poiché l’assassino lascia vivere il Cliente che stava cercando. Si tratta invece di un’uccisione spirituale, in cui il Killer si lascia alle spalle la sua vita di assassino.

Il tic finale del killer allude alla sua rinnovata umanità

Il finale di The Killer vede il nostro protagonista fare ritorno in Repubblica Dominicana e riunirsi con la fidanzata Magdala, pronto a godersi la pensione. L’arco caratteriale di The Killer lo posiziona come una persona che crede di poter controllare la propria vita, che sia attraverso il modo in cui mangia, si sente o agisce. Vuole differenziarsi dalla massa e rifiutare lo stile di vita ordinario. Tuttavia, nell’inquadratura finale di The Killer gli spettatori possono vedere che le cose potrebbero essere cambiate, come racconta lui stesso: “Forse sei proprio come me. Uno dei tanti“. A questo segue un sottile battito di ciglia che allude a un riavvicinamento alla sua parte più umana e empatica.

Il gladiatore 2: Ridley Scott rivela come avrebbe riportato in scena Massimo Decimo Meridio

0

Nel finale di Il gladiatore, il Massimo Decimo Meridio di Russell Crowe subisce ferite mortali nel tentativo di sconfiggere il Commodo di Joaquin Phoenix, morendo dunque nelle scene conclusive. Nonostante quest’uscita di scena, il regista Ridley Scott ha recentemente confermato che lui e Crowe avevano contattato il musicista Nick Cave per scrivere un sequel in cui Massimo avrebbe trovato il modo di tornare dall’aldilà per continuare la sua ricerca di vendetta. Pur confermando la veridicità di queste notizie, Scott ha poi deciso di scartare quelle idee per concentrarsi su un racconto inedito per il sequel Il gladiatore 2, attualmente in fase di riprese.

Nick Cave ha scritto la sceneggiatura, ma io avevo l’idea. Sapevo come riportarlo attraverso un portale, nel mondo reale“, ha spiegato Scott al podcast ReelBlend. “Non vi dirò qual è, perché qualcuno potrebbe rubarmi l’idea… ma ho parlato con Nick ogni due giorni per circa un mese mentre lo scriveva. E così ho detto: ‘Possiamo riportarlo indietro in questo modo’. E quello che voglio fare è iniziare il film lungo il fiume Stige, e vedere questo guerriero che vaga con l’armatura, ed è Massimo, che cerca la sua prossima meta. Questa è la prima scena“.

Scott ha poi continuato rivelando un’altra idea avuta, secondo la quale Massimo “ha ucciso troppe persone per andare in Paradiso, ma è un uomo troppo buono per essere gettato all’Inferno. Così incontriamo Massimo in una sorta campo profughi al confine con la Somalia. Quando lo incontriamo ci rendiamo conto che è nel Limbo, è bloccato tra i mondi. L’idea che avevamo, per riportarlo sulla Terra, era quella di palle di fuoco e era forte e avremmo potuto farlo, ma queste cose richiedono che un sacco di persone sulla stessa lunghezza d’onda. Ero molto, molto impegnato e quindi non ho dedicato a questo progetto il tempo che avrei dovuto“.

Cosa sappiamo de Il gladiatore 2?

Come ormai noto, un sequel di Il gladiatore (attualmente noto solo come Il gladiatore 2) è a tutti gli effetti in lavorazione, con Ridley Scott che torna alla regia del film che vedrà protagonista Paul Mescal nei panni di Lucius, ma anche il ritorno di Connie Nielsen nei panni di Lucilla e Djimon Hounsou in quelli di Juba. Vi sono però anche gli ingressi del premio Oscar Denzel Washington, la star di The Mandalorian Pedro Pascal e l’attore di Stranger Things Joseph Quinn. Fred Hechinger ricopre invece il ruolo dell’imperatore Gela, ottenuto dopo che Barry Keoghan ha dovuto rinunciarvi per via di altri impegni. Fanno poi parte del cast anche la star di Moon Knight, May Calamawy e Derek Jacobi, che riprenderà il ruolo di Gracchus dal primo film.

Al momento non sono noti dettagli sulla trama, ma è possibile immaginare che tra Lucius, il figlio dell’amante di Massimo, Lucilla, e Geta possa generarsi uno scontro al pari di quello tra Massimo e Commodo visto nel primo film. Non resta dunque che attendere che le riprese di Il gladiatore 2 abbiano inizio, così da poter ricevere maggiori dettagli a riguardo come anche le prime foto in costume dei protagonisti. Ricordiamo che Russell Crowe non è coinvolto in alcun modo nel progetto, specialmente alla luce del fatto che il suo Massimo muore, appunto, al termine del primo film. Ad ora, questo sequel è atteso in sala per il 2024.

Wonka: le prime reazioni lo definiscono un “istantaneo classico delle vacanze”.

0

Wonka, il film prequel di Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato, è pronto per arrivare nelle sale cinematografiche (in Italia a partire dal 14 dicembre) e grazie ad una vincente campagna di marketing si prevedono grandi risultati per questo titolo, diretto da Paul King e con protagonista Timothée Chalamet. In attesa di poterlo vedere sul grande schermo, nelle ore successive alla prima mondiale avvenuta lunedì, sono emerse online le prime reazioni, con i critici presenti alla premiere che hanno espresso il loro parere sul film, elogiandone la regia e l’interpretazione di Chalamet.

“#wonka è un istantaneo classico delle vacanze e un momento davvero magico al cinema. Lo stile stravagante di Paul King funziona bene qui come in Paddington, ogni numero musicale incanta e l’intero ensemble si alterna per rubare la scena, guidato da un timothée chalamet dal fascino infinito”, scrive Zoë Rose Bryant. Perri Nemiroff di Collider afferma invece che “Wonka è davvero una delizia, specialmente grazie alla perfetta performance di Timothée. Ci sono alcuni parti della trama che sono un po’ deboli, ma ciò non impedisce al film di essere incredibilmente dolce e di scaldare il cuore“.

Courtney Howard, di Variety, descrive invece il film come “un “cioccolatino” vincente, ricco di di fascino, fantasia e intensità e alimentato da numeri musicali davvero flessuosi e brillanti. Timothée Chalamet è carismatico come non mai mentre Hugh Grant è eccezionale nella sua recitazione scanzonata”. Jake Hamilton riporta invece che “se devo essere sincera, non mi aspettavo molto quando sono entrata a #Wonka. Ma mi sono innamorata di un musical affascinante, sentito e piuttosto spettacolare, che è un tributo affettuoso a tutto ciò che amiamo dell’originale del ’71. Chalamet è incredibilmente divertente e carismatico nel ruolo di Wonka“.

Voci leggermente fuori dal coro sono invece quella di Germain Lussier del portale Gizmodo: “Wonka è divertente. La storia però è un po’ confusa ma è pieno di gioia e le canzoni sono tutte magnifiche. Ma se c’è un motivo per vedere il film quello è Chalamet: È affascinante e bellissimo da guardare“; e quella di Simon Thompson, che afferma che “Sebbene #Wonka di Paul King non raggiunga le vette affascinanti e ammalianti dei film di Paddington, è comunque un film deliziosamente dolce. Il dandy del titolo, interpretato da Timothée Chalamet, è accattivante e divertente, mentre l’Umpa-Loompa di Hugh Grant ruba ogni scena in cui si trova”.

Wonka, tutto quello che sappiamo sul film

Wonka è diretto dal regista di “PaddingtonPaul King e vede come co-protagonisti Keegan-Michael Key, Rowan Atkinson, Sally Hawkins e Olivia Colman. Timothée Chalamet ha dichiarato alla stampa al CinemaCon di aprile che la sua versione del personaggio non sarebbe stata “cinica” come le precedenti iterazioni interpretate da Gene Wilder o Johnny Depp. “Questo è un Willy pieno di gioia, speranza e desiderio di diventare il più grande cioccolatiere“, ha detto Chalamet, che ha anche rivelato di aver nuotato nel vero cioccolato fuso durante le riprese delle scene del film.

Wonka è basato sui personaggi di Roald Dahl, ispirato in particolare da uno dei personaggi più amati di Dahl e si svolge prima degli eventi di Charlie e la fabbrica di cioccolato, si legge nella sinossi. Nel cast anche Matthew Baynton, Jim Carter, Tom Davis, Simon Farnaby, Rich Fulcher, Kobna Holdbrook-Smith, Paterson Joseph, Calah Lane, Matt Lucas, Colin O’ Brien, Natasha Rothwell, Rakhee Thakrar e Ellie White.

Willy Wonka è stato creato dal famoso autore Roald Dahl. Il personaggio ha debuttato nel romanzo del 1964, Charlie e la fabbrica di cioccolato. Il libro è stato adattato due volte per lo schermo, nel 1971 e nel 2005, quando Tim Burton ha scelto Johnny Depp per il ruolo in questione. Paul King, il regista dietro la serie di Paddington, firma la regia di Wonka, che uscirà al cinema il 14 dicembre 2023.

Dampyr e il successo negli USA: parlano gli autori. È arrivato il momento per Dampyr 2?

Dopo il già straordinario sesto posto nella Top 10 di Netflix USA durante il fine settimana del Ringraziamento, Dampyr di Riccardo Chemello è guadagnato la vetta della classifica raggiungendo il terzo posto e occupandolo stabilmente, dietro soltanto a due film Netflix Original (Leo e Best. Christmas. Ever!), superando The Killer della coppia Fincher/Fassbender, Spider-Man: Accross the Spider-Verse, I Minions e Lone Survivor, action con Mark Wahlberg.

Un risultato davvero incredibile per un film tutto italiano, che non gode certo di una fan-base negli States, e che è non solo l’opera prima del regista Chemello, ma ancheil primo tassello del Bonelli Universe, prima produzione per il cinema di Bonelli Entertainment che proprio con Dampyr ha esordito sul grande schermo.

Abbiamo raggiunto telefonicamente i protagonisti di questo grande e insperato successo, gli autori del film che dal 2018 al 2022 hanno lavorato, affrontando difficoltà, pregiudizio e, per non farsi mancare nulla, anche una pandemia, affinché il film arrivasse al cinema e che ora, a un anno dall’uscita nelle sale italiane del film, si godono un successo che non era arrivato a suo tempo. E magari vedono farsi più concreta un’idea, un’ipotesi caldeggiata dai fan della prima ora: Dampyr 2 si farà?

Andrea Sgaravatti, di Brandon Box, co-produttore del film, ha dichiarato entusiasta: “Facciamo ancora fatica a riprenderci, dopo quest’anno passato in attesa. L’uscita theatrical è arrivata in un momento in cui si faceva fatica a prevedere il box office, ma abbiamo deciso che era giusto che il film uscisse, visto che era pronto da tanto tempo. Vedere ora come sta reagendo il pubblico statunitense è uno shock, positivo certo, ma che comunque ci lascia senza parole.”

Commentando invece la concorrenza in piattaforma, Sgaravatti sottolinea: “Tutti i film che Dampyr ha superato hanno avuto una campagna marketing pazzesca, ad esempio Fincher è stato lanciato a Venezia 80, per non parlare della campagna promozionale di Spider-Verse. Netflix USA ha promosso anche l’uscita di Dampyr, ma si tratta di potenze di fuoco che non si possono paragonare. È un fenomeno che ci lascia in estasi e basiti.”

La stessa incredulità la esprime Michele Masiero, Direttore Editoriale di Sergio Bonelli Editore: “È un esito inaspettato. Chiaramente il fatto che SONY, già l’anno scorso, avesse acquistato il film per distribuirlo worldwide per noi era stato un riconoscimento della bontà del nostro lavoro. Quello che sta succedendo adesso è stato un evento favoloso e sorprendente. Non ci aspettavamo di entrare in Top 10, né di salire in terza posizione, in compagnia di film che sono dei giganti da un punto di vista produttivo. Siamo lì in bella compagnia.”

Parlando del futuro e del programma del Bonelli Universe, Masiero prosegue: “Il film è stato lanciato sulla piattaforma nel fine settimana del Ringraziamento, e vederlo arrivare in Top10 solo attraverso il passaparola è stata per noi una gioia infinita. Cosa significa questo per i piani di Bonelli Entertainment, resta da vedere. Noi abbiamo continuato e continuiamo a lavorare ai progetti che abbiamo. Avremmo voluto che alcuni di essi vedessero la luce prima, ma sono progetti in movimento, ci lavoriamo costantemente e arriveranno presto. Tra questi c’è ovviamente la famosa serie di Dylan Dog (a cui Bonelli sta lavorando con la Atomic Monster James Wan, ndr), le serie animate che stiamo già realizzando (Dragonero stagione due e Martin Mystère, ndr) e altri progetti a cui stiamo lavorando sotto traccia. Sul fronte Dampyr, questo risultato ci rincuora, perché quel film era un progetto nato con ambizioni di proseguire il lavoro, e questo successo Oltreoceano è sicuramente una spinta che ci conferma che la strada che avevamo intrapreso è quella giusta.”

“Questo risultato è anche una soddisfazione per il cinema italiano – continua Michele Masieroe allo stesso tempo un piccolo dispiacere, perché sembra che il riconoscimento per un lavoro ben svolto debba arrivare sempre dall’estero. Dampyr ha un elemento di vantaggio rispetto all’estero per il fatto che è girato in inglese e ha attori anglofoni. Ma il regista è italiano, è alla sua opera prima, le maestranze sono italiane, la produzione è italiana, e italiana è la tradizione del grande cinema di genere a cui il film si riferisce. È stato il primo tassello del Bonelli Universe e ora ci godiamo questo successo un anno dopo la sua uscita ufficiale. Mi piace pensare che l’intera industria cinematografica italiana può sentirsi soddisfatta.”

Per commentare questa seconda primavera che Dampyr sta vivendo negli Stati Uniti, e in parte anche nel nostro Paese, grazie alla sua uscita su Sky e NOW e in Home Video, abbiamo parlato anche col regista Riccardo Chemello e gli sceneggiatori  Giovanni Masi, Alberto Ostini e Mauro Uzzeo.

Giovanni Masi: “La lavorazione di questo film è stata un’esperienza professionale importante e di crescita. Avere in mano un personaggio che si è sviluppato per 30 anni, con storie di altissimo livello e una continuity così amata dagli appassionati e così curata da Mauro Boselli, non è stato per niente semplice. Dovevamo sì prendere i primi due albi, ma dovevamo già cominciare a pensare a quali elementi inserire dalla serie a fumetti per valorizzare il più possibile la storia che stavamo raccontando. In più, traducendo il materiale di partenza dal linguaggio fumetto a quello cinematografico. Un’enorme mole di lavoro e di una tale portata che mi sento fortunato ad aver potuto lavorare con Mauro Boselli, Alberto Ostini e Mauro Uzzeo. Ognuno di loro ha portato la propria esperienza e la propria voce unica al servizio di un affresco narrativo incredibile. E, personalmente, le riunioni con loro sono state anche una bellissima esperienza al di là del lavoro. Un divertimento e un’emozione.”

Alberto Ostini: “Una battuta famosa di Gracie Allen, attrice degli anni Trenta, fa così: “Quando sono nata ero così sorpresa che non ho parlato per un anno e mezzo.” Più o meno è stato così anche per me con Dampyr. Sia quando mi hanno chiesto di partecipare al progetto, quando ho visto i personaggi sulla carta diventare corpi reali, sia quando ho visto il film la prima volta al cinema. E naturalmente oggi con il successo negli Stati Uniti. Ora che ci penso, può darsi che gli altri abbiano pensato “perché abbiamo preso un muto nella squadra?” Ma in realtà i miei erano silenzi dettati dalla meraviglia di quello che stavo vivendo È stato tutto un riprovare lo stupore, quello bello, quello dei bambini che rimangono senza parole. Che per uno sceneggiatore è un divertente paradosso…”

Mauro Uzzeo: “In veste di sceneggiatori del film abbiamo avuto la possibilità di partecipare all’esperienza sul set. Sono stati giorni freddissimi, riscaldati dalla professionalità di tutta la crew e dal lavoro straordinario fatto da attori e maestranze, ma soprattutto dal grande calore umano che si è generato all’interno della produzione.
 Ricordo ancora la commozione sul volto di tutti nel momento dell’ultimo ciak che è coinciso con la rivelazione di una serie di sorprese che erano state silenziosamente preparate nel tempo e mostrate solo in quel momento. Tra tutte, quella che più mi è rimasta nel cuore è quella che ci ha fatto Stuart Martin, che ha raccolto ogni singolo proiettile sparato durante le riprese interpretando il ruolo del “soldatino” Kurjak e ne ha fatto tanti piccoli portachiavi brandizzati “Dampyr” che ha personalmente regalato a tutta la crew. 
Quello stesso calore lo sto rivivendo proprio in questi giorni, perché l’incredibile successo internazionale che sta avendo il film, raggiungendo il podio dei film più visti di Netflix USA, sta spingendo gli attori a pubblicare sui loro social le immagini girate nel backstage in quei giorni. 
Ed è ogni volta come tornare lì, senza la nostalgia di chi si volta indietro, ma con lo sguardo proiettato in avanti verso tutto quello che ancora possiamo fare insieme.

Chemello, che sul set di Dampyr non aveva ancora 30 anni, aggiunge: “Questo successo rappresenta la chiusura di un cerchio, secondo me, perché all’uscita Dampyr non aveva avuto il successo che meritava. Credo sia importante ricordare che il film è stato il frutto di un rischio, una vera e propria impresa, un investimento economico di produttori privati, che di tasca loro hanno scommesso su un regista di 29 anni all’opera prima, credo che questa impresa sia una bella storia che forse non è mai stata raccontata. Ora, grazie a questo successo, c’è la possibilità di farla conoscere. Questo film rappresenta anche la volontà da parte dei produttori di dare spazio e voce a me, nonostante la mia età e la mia inesperienza.”

“Vedere un film che non è Netflix Originals che entra in classifica è davvero incredibile: Dampyr non ha la fanbase di Spider-Man, io non sono Fincher, il film non era spinto e promosso dalla piattaforma, eppure è saldo lì, in terza posizione, per ora.” aggiunge Chemello.

Parlando del cinema italiano di oggi, Riccardo Chemello spiega: “Stiamo assistendo a un’altra grande impresa, oggi nel nostro cinema, con un’altra opera prima sta avendo un successo di sala insperato, il film è di Paola Cortellesi (C’è ancora domani), un attore importante nella storia del cinema italiano contemporaneo. Noi non avevamo quella componente di fama, il nostro mercato non poteva essere quello che oggi è il suo – prosegue – Personalmente ero molto interessato a vedere come il film sarebbe stato accolto in Nord America, era quello il nostro banco di prova, secondo me. Netflix USA non è soltanto la piattaforma di una nazione, è anche un indice del mercato di riferimento, perché ancora oggi il mercato internazionale è definito e influenzato da quello statunitense.” 

Quando gli chiediamo della possibilità di un Dampyr 2, ora che il primo film sta avendo questo riscontro internazionale (è pronto a esordire sui mercati di tutto il mondo e all’inizio del 2024 arriverà in Giappone, ndr), Chemello ci dice: “Dal mio punto di vista, una delle cose più importanti, è portare avanti il progetto Bonelli. Questo film era un pioniere, non poteva piacere certo a tutti, ma ha un grande valore e un grande compito all’interno dell’azienda Bonelli, di Eagle Pictues e di Brandon Box. A questo punto, credo che sarebbe un peccato non sfruttare l’esperienza fatta con questo set, con questa produzione. Vorrei continuare a portare avanti questo know-how, voglio fare Dampyr 2, anche per mettere in pratica quello che ci siamo detti e che abbiamo imparato in questi anni. Ma che ci sia io o altri alla regia, l’importante è che questa conoscenza venga messa in pratica e che il progetto Bonelli continui.”

Dampyr è disponibile in Italia su Sky e NOW e in Home Video.

The Boys: Mexico, in lavorazione lo spin-off della serie di Prime Video

0

Lo spin-off di The Boys ambientato all’università, Gen V, ha da poco concluso la sua prima stagione, e in attesa della sua seconda stagione (e della quarta della serie madre) si apprende ora la notizia che un altro spin-off si trova nelle sue prime fasi di sviluppo presso Prime Video. Secondo Deadline, infatti, The Boys: Mexico sarebbe ufficialmente in lavorazione con lo sceneggiatore di Blue Beetle Gareth Dunnet-Alcocer. Diego Luna (Andor) e Gael García Bernal (Werewolf By Night) si occuperanno della produzione esecutiva, ma si dice che stiano valutando la possibilità di assumere dei ruoli di supporto nella serie.

I dettagli sulla storia sono stati tenuti nascosti, mentre sembra essere in corso la ricerca di un co-showrunner che affianchi il creatore, lo scrittore e il produttore esecutivo Dunnet-Alcocer. Lo spin-off, naturalmente, sarà girato in Messico e il casting dovrebbe iniziare a breve. Il team dietro la serie originale, la Point Grey Pictures di Eric Kripke, Seth Rogen ed Evan Goldberg, la Original Film di Neil H. Moritz, la Sony Pictures Television e gli Amazon MGM Studios, supervisioneranno The Boys: Mexico. Idealmente, ci si può aspettare che questa serie racconterà di un gruppo di supereroi messicani, i quali potrebbero poi svelare inaspettati legami con quelli protagonisti della serie princiaple.

The Boys: quello che sappiamo sulla quarta stagione

I dettagli della trama della quarta stagione di The Boys sono un mistero per ora, ma sappiamo che l’ex attore di The Walking Dead, Jeffrey Dean Morgan si unirà alla mischia in un ruolo sconosciuto. Abbiamo anche appreso che Cameron Crovetti (Ryan) è stato nominato regular della serie, il che non sorprende dopo il sinistro scatto finale della terza stagione. Durante un’intervista con Collider, Kripke ha infatti confermato che Ryan sarà il punto focale della quarta stagione. “Andando avanti, Ryan è una parte davvero importante. Sia Butcher che Homelander hanno ottime ragioni per litigare per Ryan perché la posta in gioco non potrebbe essere più alta”.

“Se Ryan segue la strada di Homelander e poi ci sono due Homelander nel mondo, allora è tutto un incubo per il pianeta. Se Butcher riesce a portare Ryan alla luce, allora questa è probabilmente l’arma migliore che hanno contro Homelander. È sempre stato uno show sulla famiglia, e gran parte della terza stagione riguardava i padri, quindi la stagione 4 parlerà di figli”. Inoltre, un peso sugli eventi della quarta stagione lo avrà anche quanto accaduto nel finale di Gen V.Per Butcher, quando stavano preparando il finale, eravamo già abbastanza avanti nella realizzazione della Stagione 4“, ha detto Kripke a riguardo.

Sapevamo che volevamo che quel virus fosse una parte piuttosto importante della Stagione 4, e sapevamo che volevamo che Butcher ne fosse consapevole. Sarebbe assurdo se non ne fosse a conoscenza. È diventato un po’ complicato, perché come facciamo a mostrare che ne è a conoscenza senza che sia solo un dialogo? Così è nata l’idea che probabilmente non doveva nemmeno accadere in The Boys, ma in Gen V“. Sebbene non sia ancora stata fissata una data precisa per l’uscita della serie, è comunque stato recentemente confermato che The Boys 4 arriverà su Prime Video nel 2024.

DCU: Dave Bautista è pronto ad unirsi al franchise di James Gunn?

0

Dopo aver interpretato Drax nei tre film di successo di Guardiani della Galassia per i Marvel Studios, Dave Bautista potrebbe ora trasferirsi nel DCU, seguendo dunque il suo regista e amico James Gunn. Da tempo circolano voci secondo cui, data l’amicizia tra i due, Bautista possa entrare a far parte del franchise con un ruolo tutto per lui (il più gettonato dai fan è quello di Bane). Tali voci vengono ora alimentate da una foto che l’attore ha caricato sul proprio profilo Instagram, dove rivela di trovarsi agli studi della Warner Bros., più precisamente seduto sul parcheggio auto di Gunn.

Gunn ha poi anche risposto alla foto quasi immediatamente dopo che Bautista l’ha postata, portando molti fan della DC a credere che i due stessero avendo un incontro per parlare di un possibile ruolo dell’attore nel DCU. In precedenza, Bautista ha dichiarato di ritenere che il suo tempo come Drax sia finito nel MCU, in quanto sentiva che stava diventando troppo vecchio e che non vedeva l’ora di affrontare nuove sfide. La conclusione data al suo personaggio da Guardiani della Galassia Vol. 3 sembra confermare questa cosa.

Durante un’apparizione al Tonight Show, Dave Bautista aveva infatti dichiarato che “con Drax, sono riuscito a concludere nel modo perfetto. E non mi inserirei mai in un altro lavoro come Drax solo per avere uno stipendio. Rovinerei quel finale perfetto, e non lo farò“. In quell’occasione Bautista aveva parlato anche delle voci che lo vorrebbero come Bane, affermando di essere interessato al personaggio, ma di sentirsi troppo vecchio per esso. Non resta dunque che attendere per scoprire se davvero lui e Gunn stanno avendo dei colloqui e a cosa potrebbero eventualmente portare. Di certo, i due si stanno divertendo ad alimentare le teorie sull’ingresso di Baustista nel DCU.

Avatar 3: James Cameron conferma l’uscita in sala a dicembre 2025

0

Reduce dal successo di Avatar: La via dell’acqua, James Cameron è ora al lavoro su Avatar 3, per il quale ha dichiarato che passerà più tempo sulla sua post produzione di quanto la maggior parte dei registi ne dedichi normalmente a un intero film, ovvero dal suo sviluppo all’uscita in sala. Parlando con l’emittente pubblica TV New Zealand, il premio Oscar ha infatti detto del sequel che “siamo in due anni di post-produzione molto frenetici, quindi sì, sarà per il Natale del ’25“. Alla fine del 2022, Cameron aveva dichiarato a Entertainment Weekly di aver già girato molte scene di Avatar 3 e Avatar 4 in contemporanea con il primo sequel, che ha incassato oltre 2 miliardi di dollari.

Lo ha fatto per evitare che i membri più giovani del cast invecchiassero, citando Stranger Things come esempio del problema del tempo che avanza. La cosa si è poi rivelata anche una scelta prudente, visto lo sciopero della SAG-AFTRA di quest’anno, che avrebbe altrimenti rischiato di ritardare ulteriormente l’uscita dei prossimi film. Con le riprese di Avatar 3 completate nel dicembre del 2020 e il secondo capitolo ormai consegnato ai fan, al regista non resta dunque che contrarsi a pieno sulla post produzione del nuovo film, con l’intento di regalare senza dubbio alcuno una nuova esperienza cinematografica senza precedenti.

Avatar 3, quello che sappiamo sul prossimo film della saga

Con l’uscita in sala di Avatar – La via dell’acqua, lo scorso dicembre, la saga cinematografica ideata da James Cameron e ambientata sul pianeta Pandora ha ripreso il via, con anche altri tre capitoli annunciati e in arrivo nei prossimi anni. Il primo di questi sarà Avatar 3, ancora senza titolo ufficiale, che come noto introdurrà importanti novità, a partire dal primo popolo Na’Vi caratterizzato come “cattivo”, ovvero il Popolo della Cenere. Sappiamo ancora pochissimo di questo e dei personaggi che lo comporranno, ma sembra che non si tratterà dell’unica nuova cultura che il film introdurrà nella saga.

Oltre al Popolo della Cenere ci sarà infatti almeno anche un altro popolo introdotto in Avatar 3, anche se al momento quest’ultimo rimane del tutto sconosciuto. Come sappiamo, il terzo film della saga è già stato in buona parte girato, dunque potrebbe essere solo questione di tempo prima di scoprire qualche dettaglio in più a riguardo e soprattutto sapere se i popoli saranno effettivamente solo due o anche di più e se staranno dalla parte dei buoni o dei cattivi. Protagonisti saranno però naturalmente gli attori Sam WorthingtonZoe Saldana, Kate Winslet, Sigourney Weaver, Edie Falco, Stephen Lang, Joel David Moore, Jemaine Clement, Matt Gerald e CCH Pounder.

Nosferatu: il film uscirà a nel giorno di Natale del 2024

0

Il remake di Nosferatu di Robert Eggers, da lungo tempo in lavorazione, arriverà al cinema il prossimo Natale. Focus Features ha programmato l’uscita del film per il 25 dicembre 2024. Nel momento in cui scriviamo, Nosferatu arriverà sul grande schermo pochi giorni dopo il prequel de Il Re Leone della Disney, Mufasab, e di Sonic the Hedgehog 3 della Paramount, entrambi in uscita il 20 dicembre.

Eggers ha dichiarato a Empire: “Sì, è un film spaventoso. È un film horror. È un film horror gotico, e penso che da tempo non ci sia un film gotico vecchia scuola che sia davvero spaventoso. E penso che la maggior parte del pubblico troverà che questo sia il caso.”

“Dirò che Bill [Skarsgård] si è completamente trasformato, temo che potrebbe non ottenere il credito che merita perché è semplicemente… non è lì”, ha aggiunto Eggers riguardo alla performance di Skarsgård. “Penso che la cosa principale sia che è un vampiro popolare. Secondo me assomiglia a un nobile morto della Transilvania, e in un modo che non abbiamo mai visto come sarebbe e come sarebbe vestito un vero nobile morto della Transilvania.”

Eggers ha anche specificato che il ruolo più importante del film sarà quello assegnato alla Ellen di Lily Rose-Depp: “È ancora più fedele alla storia di Ellen rispetto alle versioni precedenti. E Lily-Rose è assolutamente fenomenale”, ha detto.

Oltre al suddetto trio, Nosferatu avrà un cast corale composto da Aaron Taylor-Johnson, Emma Corrin, Willem Dafoe e Ralph Inseon, che interpreteranno tutti personaggi reinventati del film del 1922. Eggers ha diretto Nosferatu da una sua sceneggiatura. Il film della Focus Features proviene da Regency Enterprises, Studio 8 e Maiden Voyage Pictures ed è prodotto da Eggers, Jeff Robinov e John Graham per Studio 8 e Chris Columbus ed Eleanor Columbus per Maiden Voyage. L’uscita di Nosferatu è prevista per il 2024.