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Run the World: la recensione della serie Starz

Run the World: la recensione della serie Starz

Nel 1998 Carrie Bradshaw faceva il suo debutto sullo schermo televisivo come personaggio protagonista della serie Sex and the City. Nasceva con lei una nuova ondata di figure femminili particolarmente intraprendenti e dinamiche, sempre più pronte a prendere il proprio posto in un territorio prevalentemente maschile. Oltre 20 anni dopo, a ricalcare le sue orme arrivano Whitney, Ella, Renee e Sondi. Un gruppo di quattro amiche di colore protagoniste della nuova serie Run the World, di genere commedia e ideata da Leigh Davenport. La serie, composta da 8 episodi e disponibile sulla piattaforma Starz dal 16 maggio, sembra così aprire un nuovo percorso incentrato sull’emancipazione.

Run the World va infatti a raccontare la storia di Whitney (Amber Stevens West), Ella (Andrea Bordeaux), Renee (Bresha Webb) e Sondi (Corbin Reid). Un gruppo di donne afroamericane migliori amiche particolarmente affiatate ed estremamente leali tra loro. Le quattro lavorano, vivono e si divertono ad Harlem, trovandosi però anche a dover lottare per affermare il proprio dominio in un mondo prevalentemente maschile o bianco. Tra segreti inconfessabili, avventure romantiche e problemi lavorativi, le quattro protagoniste si troveranno alle prese con situazioni che aspirano a far comprendere meglio cosa voglia dire essere una donna di colore in cerca di successo e rispetto.

Da Sex and the City a Run The World

Ancora oggi in molti sottovalutano il potere che Sex and the City ha avuto, sul finire degli anni Novanta, nel riproporre un differente modello femminile. Tuttavia, non necessariamente in senso positivo. Al di là degli aspetti più validi, infatti, con Carrie Bradshaw a guidare il suo gruppo di amiche si è costruito l’ideale di una figura femminile a suo modo immacolata. Questa, nel suo tentativo di distinguersi, finiva con il diventare quasi irrealistica. Il grande difetto di Carrie e delle sue amiche era spesso quello di considerare inferiore (fortunatamente con alcune eccezioni) tutto ciò che le circondava.

Se il loro dominio era relativo alla città di New York, con questa nuova serie invece questo si estende idealmente all’intero mondo. Nel corso degli episodi lo spettatore può ritrovare le quattro amiche protagoniste alle prese con problemi simili a quelli incontrati vent’anni fa da Carrie. La differenza sta qui ovviamente nel diverso contesto storico, sociale e culturale, come anche ovviamente dal fatto che si parla di protagoniste afroamericane. Negli ultimi anni si è assistito sempre più ad una maggiore inclusività a riguardo. Ci sono storie oggi che riescono a dar vita a personaggi afroamericani, asiatici o relativi ad altre minoranze lontani dagli stereotipi.

Run the World, tuttavia, dimostra sin dal suo pilota di non aver imparato la lezione di Sex and the City. Questa ripropone infatti errori simili per quanto riguarda la narrazione e la costruzione dei personaggi. Le quattro protagoniste si affermano infatti per una certa arroganza e un forte senso di vittimismo. Elementi che non giovano né alla serie né al ritratto che si vuole dare di quel contesto. Per fare un esempio, se in un negozio si viene urtati da una persona bianca non è necessariamente perché agli occhi di questa si è invisibili. Probabilmente l’altra persona era solamente distratta. Basta chiedere scusa e andare avanti, senza inscenare improbabili discussioni che mancano di rispetto a chi realmente soffre per il razzismo vero.

Run the World recensione

Run the World: la recensione

Fortunatamente la serie non è da condannare nella sua interezza. Si ritrovano anche momenti ed episodi più coinvolgenti, che meglio riescono a dar vera voce a chi spesso non ne ha. Il personaggio di Ella a tal proposito sembra essere quello meglio concepito, capace di includere al suo interno una gamma di emozioni e sentimenti piuttosto ampia e sincera. Al contrario, le sue tre amiche si rendono invece spesso protagoniste di momenti eccessivi, che spezzano l’incanto che invece si vorrebbe plasmare. Naturalmente tali momenti, che dovrebbero essere le fonti di divertimento, sono ben lungi dallo strappare una risata.

Al netto di ciò Run the World risulta estremamente chiara ed esplicita nel suo intento, mancando però di dotarsi di quegli elementi che gli avrebbero permesso di attuarlo. Piuttosto decide di avvalersi di personaggi stereotipati che non permettono di portare in modo sincero sullo schermo persone e problemi reali. Da questo punto di vista non occorre necessariamente appartenere al pubblico di riferimento per poter comprendere ciò, poiché i problemi tematici e ideologici risultano evidenti a prescindere. La serie non sembra invece considerare una realtà che è molto più complessa di come appare e che necessita, specialmente se trattata con la commedia, di essere affrontata in modo meno fazioso.

Dave Bautista ricorda la produzione di Spectre: “Logisticamente, è stato un incubo”

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Nelle ultime settimane Dave Bautista è impegnato con la promozione di Army of the Dead, il nuovo zombie movie di Zack Snyder in cui figura tra i protagonisti. Chiaramente, durante le varie interviste concesse dall’attore sono emersi anche dettagli in relazione tanto ai suoi progetti passati quanto a quelli futuri.

Intervistato da The Hollywood Reporter (via Screen Rant), l’ex wrestler ha ricordato la faticosa produzione di Spectre, il ventiquattresimo capitolo della saga di James Bond diretto da Sam Mendes, in cui l’ex wrestler ha interpretato il ruolo di Mr. Hinx, uno degli antagonisti del film. Bautista ha spiegato che far parte di un film di Bond è un’impresa davvero difficile, nonché un processo lungo e parecchio lento. Tuttavia, Bautista è entusiasta all’idea di lavorare di nuovo con Daniel Craig, che ritroverà nel sequel di Cena con delitto – Knives Out.

“Sì, sono entusiasta di lavorare di nuovo con Daniel. E sono entusiasta del fatto che sarà in un ambiente molto, molto meno stressante, perché essere in un film di Bond è semplicemente difficile. È stressante. Sono giornate davvero lunghe. Logisticamente, è un incubo. Ti devi trasferire da un paese all’altro. È davvero un processo lungo e lento. Penso di essere stato impegnato con le riprese di Spectre per quasi un anno. Il mio ruolo non era grande, ma sono stato impegnato col film per otto mesi. È un tipo di produzione veramente, veramente lunga.”

Mentre la carriera da attore di Dave Bautista continua a crescere sempre di più, è certo che in futuro lo stesso si ritroverà ad affrontare ruoli più impegnativi. Di recente ha parlato di essere interessato ad interpretare Bane in un nuovo flm di Batman e, parallelamente, ha anche espresso il desiderio di allontanarsi dal ruolo di Drax nel MCU dopo Guardiani della Galassia Vol. 3.

Vision Award 2021 del Locarno Film Festival a Phil Tippett, maestro degli effetti visivi

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Artigiano visionario e due volte Premio Oscar, il tecnico degli effetti visivi statunitense Phil Tippett ha dato forma ad alcune delle sequenze più sorprendenti del cinema contemporaneo, da Star WarsJurassic Park. Il Locarno Film Festival gli renderà omaggio con il Vision Award Ticinomoda, premio dedicato alle personalità che, con il loro lavoro dietro le quinte, hanno allargato gli orizzonti dell’immaginario cinematografico. La cerimonia si svolgerà giovedì 5 agosto in Piazza Grande, seguita da una conversazione con il pubblico, venerdì 6 agosto al Forum @Rotonda by la Mobiliare, dalla proiezione di due titoli indimenticabili del suo percorso con il regista Paul Verhoeven – RoboCop (1987) e Starship Troopers (1997) – e dalla presentazione, in prima mondiale, di Mad God, progetto al quale Phil Tippett ha lavorato per molti anni sperimentando nuove tecniche e soluzioni.

La 74esima edizione del Locarno Film Festival celebrerà un protagonista leggendario della storia degli effetti visivi, Phil Tippett, anche regista e fondatore del Tippett Studio. Vincitore di due Premi Oscar per gli effetti visivi di Star Wars: Episode VI – Return of the Jedi (Richard Marquand, 1983) e di Jurassic Park (Steven Spielberg, 1993), negli anni Ottanta ha inventato la tecnica go-motion, per poi diventare un virtuoso della computer grafica, proprio con i dinosauri creati per il film di Spielberg. L’eccellenza nell’uso delle tecniche tradizionali e il ruolo da pioniere nel campo degli effetti visivi digitali hanno permesso a Tippett di dar vita agli universi fantastici più rilevanti dei nostri tempi, come quello di Indiana Jones and the Temple of Doom (Steven Spielberg, 1984), di Starship Troopers (Paul Verhoeven 1997), o ancora di Jurassic World (Colin Trevorrow, 2015) e della saga di Twilight (2008-2012).

Giona A. Nazzaro, direttore artistico del Locarno Film Festival: “C’è un prima e un dopo Phil Tippett. Da Star Wars in avanti tutto il cinema fantastico deve tantissimo al suo genio creativo. Con la sua fantasia e il suo altissimo artigianato ha intrecciato la lezione di Ray Harryhausen con le tecniche digitali più avanzate, forgiando un immaginario in grado di affrontare le nuove sfide del racconto cinematografico. Come dimostra anche in Mad God, film che presenteremo in prima mondiale al Locarno Film Festival, Tippett non è solo un creatore al servizio della visione artistica altrui, ma un autore completo, innovativo, visionario, in grado di ripensare il cinema in tutte le sue forme.

Il programma dell’omaggio

Il premio Vision Award Ticinomoda 2021 verrà consegnato la sera di giovedì 5 agosto in Piazza Grande. Durante la 74esima edizione del Festival verranno proposti due film emblematici del suo contributo al cinema spettacolare:

  • RoboCop, Paul Verhoeven – Stati Uniti – 1987
  • Starship Troopers, Paul Verhoeven – Stati Uniti – 1997

Inoltre, nel corso della 74esima edizione sarà possibile ammirare Mad God, presentato in prima mondiale nella sezione Fuori Concorso: un viaggio sensoriale e spettacolare attraverso un universo distopico pronto ad esplodere sul grande schermo in tutta la sua forza immaginifica.

Venerdì 6 agosto alle 10.30, presso il Forum @Rotonda by la Mobiliare, si svolgerà infine una Conversazione con il pubblico che lo vedrà ancora protagonista.

Loki: 10 cose da sapere sulla Time Variance Authority

Loki: 10 cose da sapere sulla Time Variance Authority

In Loki, l’attesissima serie con Tom Hiddleston che debutterà a giugno su Disney+, farà il suo debutto Mobius M. Mobius (Owen Wilson), uno dei membri di alto rango della Time Variance Authority (TVA). Si tratta di una potente organizzazione che ha il compito di monitorare le varie linee temporali dell’universo Marvel. L’organizzazione non è mai stata esplorata prima nel MCU, quindi ecco che Screen Rant ha raccolto 10 cose da sapere sulla TVA prima dell’arrivo dello show:

I cloni di Mark Gruenwald

I cloni di Mark GruenwaldTutti i dipendenti senior della Time Variance Authority hanno la stessa struttura genetica e lo stesso QI. Questo perché sono stati clonati dallo stesso materiale genetico. Lo scopo è eliminare controversie inutili e migliorare l’efficienza assicurandosi che tutti lavorino per un obiettivo comune.

Si dice che i dipendenti siano dei cloni dello scrittore di fumetti Marvel Mark Gruenwald. Lo scrittore, che generalmente includeva se stesso come personaggio dei fumetti, ha lavorato per la Marvel dal 1936 al 1986.

L’Authority ha già catturato due membri degli Avengers

Nel recente passato, l’organizzazione ha imprigionato Iron Man 2020 (Arno Stark) e She-Hulk. Arno Stark è il parente che acquista le Stark Industries dopo la morte di Tony Stark. La decisione di Arno di creare un dispositivo di spostamento del tempo è ciò che attira l’attenzione dell’Authority.

Anche Jennifer Walters, alias She-Hulk, viene catturata e processata dall’organizzazione nella serie a fumetti “She-Hulk” del 2005. Il suo crimine? Quello di aver avvertito Occhio di Falco sulla sua imminente morte. Durante il processo, alcune persone del suo passato vengono riportate in vita per far parte della giuria. Alla fine viene perdonata perché aiuta l’Authority a sconfiggere il cattivo Clockwise.

La storia di Mobius M. Mobius

I due trailer della serie hanno dato ai fan un assaggio di uno dei membri della TVA, ossia Mobius M. Mobius. Nei fumetti, Mobius non interagisce con Loki in nessun momento. Mobius ha iniziato come parte della dirigenza junior della Time Variance Authority prima di essere promosso a senior management, grazie alla sua intelligenza.

Guida una squadra per catturare i Fantastici Quattro per i loro crimini contro il tempo, ma alla fine riescono a fuggire. Successivamente, si allea addirittura con loro. Mobius è anche stato uno dei giudici durante il processo di She-Hulk.

La zona Null-Time

La Time Variance Authority conduce le sue operazioni in una zona nota come Null-Time. Si tratta di un regno che si trova lontano dallo spazio e dal tradizionale fuso orario. La posizione della base ne rende impossibile l’attacco per la maggior parte dei nemici.

Una delle caratteristiche della zona Null-Time è la “Hall of Discontinued Universes”. Questa sezione ospita ciò che resta di tutte le timeline scartate. I Fantastici Quattro sono gli unici eroi ad aver visitato tale sezione, precisamente nel numero 353 della serie a loro dedicata.

Le armi usate dall’Authority

Ci sono due armi attualmente possedute dalla TVA. Una è il “Retroactive Canon”, noto anche come “Ret Can”. L’arma è in grado di eliminare un essere dall’esistenza, cancellandone la storia e annullando il suo concepimento. L’arma lo fa bombardando la vittima con raggi anti-temporali che la spingono indietro nel tempo e la cancellano dalla realtà.

La TVA è anche in possesso del “Null-Time Sequencer” che ha confiscato al Dr. Doom. L’arma rende facile spostarsi attraverso diversi periodi di tempo. Doom l’ha ottenuta durante uno dei suoi tour attraverso i regni extra-dimensionali.

I Cronomonitoratori

Ogni organizzazione ha una sua struttura: sotto i cloni di Mark Gruenwald ci sono, infatti, i Cronomonitoratori. Si tratta di membri dello staff junior che non hanno un volto. Niente naso, bocca o occhi.

Il loro compito è sedersi davanti ai computer, ad ogni ora di ogni giorno, e monitorare il tempo. Non mangiano, non dormono e non si impegnano in nessun altra attività. I Cronomonitoratori, numericamente infiniti, si sono dimostrati determinanti nel rilevare alcune attività insolite in altrettante realtà alternative.

Forme di trasporto utilizzate contro l’Authority

I membri dei Fantastici Quattro si sono scontrati con la Time Variance Authority sin dal numero 353, dove hanno indagato illegalmente in merito ad una bolla temporale che si trovava nel futuro. La TVA è per lo più inaccessibile ad altre persone, ma i Fantastici Quattro riescono ad arrivarci utilizzando una locomotiva a vapore sulla Cross-Time Central Express Railroad.

Un nodo di trasporto che la TVA non è riuscita a fermare è la Time-Ship di Kang il Conquistatore. La nave ospita una macchina del tempo che può accedere a tutte le terre alternative, strappare chiunque dalla loro terra e posizionarlo in un’altra.

Justice Peace

Come parte dei suoi sforzi per prevenire i crimini contro il tempo, la TVA lavora occasionalmente con mercenari e cacciatori di taglie. Questo è ciò che accade quando scoppia la VII Guerra Mondiale su Terra-869371. La guerra scoppia dopo che il sindaco di Brooklynopolis viene assassinato da un diplomatico posseduto da Zaniac.

Poiché Zaniac vuole cambiare il tempo, la TVA assume il cacciatore di taglie Justice Peace per fermarlo. Equipaggiato con un veicolo speciale chiamato Hopsikle, Justice Peace si allea con Thor e riesce a porre fine alla follia di Zaniac. Peace ha continuato ad assistere la TVA nella conduzione di molte altre missioni.

I dipendenti hanno contratti a vita

Secondo Fantastic Four Annual #27, i dipendenti della TVA non devono preoccuparsi di essere licenziati. Sono impiegati per tutta la vita. Dal momento che hanno tutti cervelli simili, questo non è un problema.

Dedicano la loro intera vita all’organizzazione e si assicurano che tutto funzioni senza intoppi in ogni momento. C’è anche il fatto che non avrebbero nient’altro da fare se lasciassero il lavoro. Non avrebbero neanche un posto dove andare…

L’ascesa dei Custodi del Tempo

Cosa succede all’organizzazione quando tutto cessa di esistere? Bene, i fumetti “Avengers Forever” di Kurt Busiek e dell’artista Carlos Pacheco affermano che milioni di anni nel futuro, emerge un gruppo noto come i Custodi del Tempo. Dall’ultimo trailer, sembra che la serie li introdurrà molto prima.

Di tratta di tre esseri che vengono creati e che sono gli ultimi direttori dell’organizzazione. L’obiettivo dei Custodi è quello di eliminare tutte le sequenze temporali alternative. Tuttavia, dimenticano di eliminare una sequenza temporale in cui sono più malvagi. In quella linea temporale, sono conosciuti come “Time Twisters”.

The Suicide Squad: James Gunn riceve minacce di morte da alcuni fan, ecco perché

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James Gunn ha più e più volte messo in guardia i fan in merito a The Suicide Squad, specificando di non affezionarsi troppo ai vari personaggi che appariranno nel film dal momento che tutti potrebbero morire.

Di recente il regista e sceneggiatore ha ribadito che la Warner Bros. gli ha dato assoluta carta bianca in merito al cast e ai personaggi, permettendogli di riportare chiunque volesse dal film del 2016, ma anche di uccidere qualsiasi personaggio volesse, sottolineando quanto lo studio abbia approvato la sua visione della storia fin dall’inizio.

Ora, via Twitter, James Gunn ha rivelato di ricevere quotidianamente delle vere e proprie minacce di morte in merito al fatto che in The Suicide Squad assisteremo alla dipartita di vari personaggi. “Questa mattina su Instagram: ‘Questa è una minaccia. Se uccidi (nome del personaggio), mi macchierò di un crimine d’odio’. Ogni. Singolo. Giorno.”, ha scritto il regista.

Tuttavia, Gunn ha specificato di non dare mai troppo peso a questo genere di “contraccolpo”, preferendo concentrarsi sui commenti positivi e sui fan che realmente non vedono l’ora di vedere il film: “Troppi artisti si sentono sommersi dai commenti negativi, mentre non tengono conto di quelli positivi. Io cerco di non badare a nulla e restare concentrato su ciò che amo.”

Il cast ufficiale di The Suicide Squad comprende i veterani Margot Robbie (Harley Quinn), Viola Davis (Amanda Waller), Joel Kinnaman (Rick Flag) e Jai Courtney (Captain Boomerang), insieme alle new entry Idris ElbaMichael RookerNathan FillionTaika WaititiJohn CenaPeter Capaldi, Sean Gunn, David Dastmalchian Storm Reid. Nel film reciteranno anche Pete Davidson, Juan Diego Botto, Joaquin Cosio, Flula Borg, Tinashe Kajese, Jennifer Holland, Julio Ruiz, Alice Braga, Steve Agee e Daniela Melchior.

“Benvenuti all’inferno, ossia a Belle Reve, la prigione con il più alto tasso di mortalità negli Stati Uniti d’America. Qui sono confinati i peggiori supercriminali, disposti a tutto pur di evadere, anche unirsi all’oscura e super segreta missione della Task Force X. L’incarico del giorno? Metti insieme una serie di truffatori (tra cui Bloodsport, Peacemaker, Captain Boomerang, Ratcatcher 2, Savant, King Shark, Blackguard, Javelin e la psicopatica preferita di tutti, Harley Quinn). Armali pesantemente e abbandonali sulla remota isola di Corto Maltese infusa dal nemico. Mettili alla prova grazie ad una giungla brulicante di avversari militanti e forze di guerriglia ad ogni angolo. La squadra è impegnata in una ‘search and destroy’ guidata dal colonnello Rick Flag, mentre i tecnici del governo di Amanda Waller seguono ogni loro movimento grazie a dei sistemi impiantati nelle loro orecchie. Come sempre… una sola mossa falsa e chiunque può morire (per mano degli avversari, di un compagno di squadra o della stessa Waller).”

Tomb Raider 2: la regista aggiorna sullo stato del sequel

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Tomb Raider 2: la regista aggiorna sullo stato del sequel

La regista e sceneggiatrice Misha Green ha aggiornato brevemente in merito ai lavori su Tomb Raider 2, attesissimo sequel del film del 2018 con protagonista il premio Oscar Alicia Vikander nei panni di Lara Croft, la celebre esploratrice al centro delle avventure della serie di videogiochi nata nel lontano 1996.

Attraverso il suo account Twitter, infatti, Green (nota per aver ideato la serie Lovecraft Country – La terra dei demoni, basata sull’omonimo romanzo di Matt Ruff e prodotta da J.J. Abrams e Jordan Peele), ha confermato di aver completato la prima bozza della sceneggiatura, ma che ci vorrà ancora del tempo prima che il sequel entri ufficialmente in produzione. Allo stato attuale, il titolo ufficiale del nuovo film è Tomb Raider: Obsidian, ma Green ha specificato che non è stato ancora approvato, quindi potrebbe cambiare.

Tomb Raider 2 rappresenterà il debutto di Green alla regia di un lungometraggio. La regista e sceneggiatrice aveva confermato il suo coinvolgimento nel progetto sempre attraverso il suo profilo Twitter ufficiale. Green sostituirà Ben Wheatley, regista di High-Rise, Free Fire e del più recente Rebecca, che inizialmente era stato collegato al sequel e che invece sarà impegnato con la regia di un altro seguito, quello di Shark – Il primo squalo con Jason Statham.

Di cosa parlerà il sequel di Tomb Raider?

In merito alla trama del sequel, ad oggi sappiamo davvero poco riguardo la direzione delle prossime avventure di Lara Croft al cinema. Vi ricordiamo che il film del 2018 si era chiuso con un cliffhanger, quindi aspettiamoci il ritorno della protagonista contro l’oscura organizzazione Trinity che si è infiltrata nella Croft Holdings, l’azienda di famiglia lasciatole in eredità dal padre.

The Falcon and the Winter Soldier: la Contessa è stata un’idea della Marvel

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Durante il penultimo episodio di The Falcon and the Winter Soldier, ci è stato presentato un personaggio che dovrebbe giocare un ruolo chiave nel futuro del MCU: la Contessa Valentina Allegra de Fontaine.

Madame Hydra, come è conosciuta nei fumetti, è stata interpretata dalla vincitrice dell’Emmy Award Julia Louis-Dreyfus, e sebbene in precedenza un grande cameo fosse stato anticipato in quell’episodio, la sua apparizione è stata comunque una grande (e chiaramente gradita) sorpresa per i fan. Ora, l’head writer dello show, Malcolm Spellman, ha rivelato che originariamente avrebbe usato un personaggio completamente diverso nella serie, fino a quando la Marvel non ha espresso la sua idea e ha suggerito di usare proprio la Contessa.

“Quella è stata un’idea della Marvel”, ha spiegato Spellman parlado con Everyone Loves a Good Story. “Avevamo scritto questo losco personaggio della CIA e la Marvel ci ha detto: ‘Dovrebbe essere Val’. Se c’è una cosa che riconoscono alla Marvel è quella di essere fan come lo siamo noi. Credo che il personaggio abbia avuto un tale impatto perché il pubblico l’ha visto come una sorta di easter egg.”

Come sappiamo, il personaggio di Val avrebbe dovuto debuttare in Black Widow come una sorta di controparte “oscura” di Nick Fury, ma ora sembra chiaro che la Marvel stava aspettando un’altra opportunità per introdurre ufficialmente il personaggio. Non sappiamo ancora quali siano i veri piani del personaggio, ma la teoria più accreditata è quella secondo cui Val stia progettando di riunire un gruppo di individui superpotenti per uno scopo nefasto, con il John Walker di Wyatt Russell divenuto la sua prima recluta.

Watchmen: Zack Snyder torna sull’assenza del calamaro nel suo film

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Watchmen di Zack Snyder è stato un adattamento per lo più fedele alla graphic novel originale di Alan Moore e Dave Gibbons, non fosse che nel film non abbiamo visto il calamaro gigante.

Il fumetto originale termina con la rivelazione che Ozymandias aveva costruito un polpo gigante e lo aveva lasciato cadere su Manhattan, sperando così di estinguere le tensioni tra gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica, facendo credere che il mondo fosse stato attaccato dagli alieni. La versione di Snyder contiene la stessa tipologia di attacco, ma nel film Ozymandias fa sembrare che sia il Dr. Manhattan il responsabile dell’accaduto.

Considerando il contesto del film, il finale optato da Snyder ha comunque funzionato. Tuttavia, la recente serie Watchmen targata HBO e creata da Damon Lindelof, ha dimostrato che il calamaro può comunque funzionare sullo schermo. Durante un’intervista con Uproxx in occasione della promozione di Army of the Dead, Snyder ha confermato di non aver ancora avuto la possibilità di guardare la serie e ha spiegato perché ha deciso di non includere il calamaro nel suo film.

“Amo Watchmen. Non ho rimpianti. Amo quel film al 100%. È esattamente quello che volevo fare”, ha spiegato il regista. “In un certo senso, penso che ci sia una bella lezione universitaria che qualcuno potrebbe tenere circa le differenze fra il Dr. Manhattan e il polpo. Sul perché abbiamo scelto il Dr. Manhattan e come funziona tematicamente in reazione al climax dell’opera.”

Nonostante ciò, Snyder ha ammesso che ora prenderebbe in considerazione l’aggiunta del calamaro se dovesse girare il film oggi: “Ma voglio aggiungere che, basandomi sul film che ho appena fatto, ossia Justice League, potrei prendere in considerazione il calamaro. Di sicuro, in quel caso, avrei dovuto fare un film più lungo. Sì, se avessi deciso di includere il polpo, il film sarebbe stato più lungo. Ma c’era già Dr. Manhattan, quindi non c’era la necessità di inserirlo.”

Loki: clip dal primo episodio con Tom Hiddleston

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Loki: clip dal primo episodio con Tom Hiddleston

Disney+ ha diffuso la prima clip dalla season premeire di LOKI, l’attesa nuova serie originale Marvel Studios in esclusiva su Disney+ che vede protagonista Tom Hiddleston, nei panni del Dio degli Inganni

LOKI segue le vicende del dio dell’Inganno quando esce dall’ombra di suo fratello, in una nuova serie che si svolge dopo gli eventi di Avengers: Endgame. Tom Hiddleston torna nei panni del protagonista, insieme a Owen Wilson, Gugu Mbatha-Raw, Sophia Di Martino, Wunmi Mosaku e Richard E. Grant. Kate Herron è la regista, mentre Michael Waldron è il capo sceneggiatore.

LOKI, la serie tv

La trama di LOKI si svolge dopo gli eventi di Avengers: Endgame e seguirà le vicende del Loki che è fuggito nel 2012 grazie al Tesseract. Come rivelato dall’attore stesso, il Loki della linea temporale principale è stato ucciso da Thanos in Avengers: Infinity War, ma quando Iron Man, Capitan America e Ant-Man si recano nel 2012 per recuperare il Tesseract, involontariamente fanno fuggire il Loki che era appena stato sconfitto dagli Avengers.

Tom Hiddleston torna nei panni del protagonista, insieme a Owen Wilson, Gugu Mbatha-Raw, Sophia Di Martino, Wunmi Mosaku e Richard E. Grant. Kate Herron è la regista, mentre Michael Waldron è il capo sceneggiatore.

Uncharted: l’originale Nathan Drake elogia gli stunt di Tom Holland

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Uncharted è uno dei titoli più attesi della prossima stagione cinematografica, ma purtroppo i fan dovranno attendere ancora prima di vedere l’adattamento dell’omonimo videogioco sviluppato da Naughty Dog, che a causa della pandemia di Covid-19 è stato posticipato ufficialmente all’inizio del 2022.

Le riprese del film sono terminate ormai da tempo e gli appassionati del franchise videoludico non vedono l’ora di vedere  Tom Holland in azione nei panni di Nathan Drake, soprattutto perché il giovane attore è considerevolmente più giovane rispetto al protagonista del videogioco (nel primo capitolo della serie Drake ha 31 anni, mentre nella vita reale Holland ne ha appena 25).

Ospite del podcast Good Game Nice Try (via ComicBook), Nolan North, voce originale del personaggio di Nathan Drake nei videogiochi originali, ha parlato proprio di Holland, elogiando il suo entusiasmo per il progetto e commentando gli stunt che hanno visto protagonista l’attore durante le riprese. “Tom è un ragazzo super gentile. È un grande fan di Uncharted ed è entusiasta del film. Poi è davvero atletico, ed è anche un ballerino straordinario. In realtà ha fatto molto durante le riprese, con le imbracature di sicurezza ovviamente… ha fatto molti stunt. La sua intelligenza fisica è fuori dal comune, così come il modo in cui si muove.”

Tutto quello che sappiamo su Uncharted

In UnchartedTom Holland sarà Nathan Drake, mentre Mark Wahlberg vestirà i panni di Sully Sullivan. Non tutti sanno che, inizialmente, Wahlberg avrebbe dovuto interpretare l’eroe del titolo anni fa quando David O. Russell era coinvolto nel progetto, mentre negli anni la Sony ha deciso di sviluppare il film come una origin story.

La sceneggiatura del film, che arriverà al cinema l’11 febbraio 2022, è stata firmata da Art Marcum, Matt Holloway e Rafe Judkins, e racconterà le avventure del protagonista Nathan Drake nei suoi anni giovanili mentre diventa il cacciatore di tesori che tutti conosciamo.

Vi ricordiamo che Uncharted sarà la prima produzione cinematografica di Sony PlayStation Productions, divisione interna della Sony fondata lo scorso anno da Asad Qizilbash e Carter Swan in collaborazione con PlayStation Productions, Chuck Roven, Avi Arad, Alex Gartner e Ari Arad.

Captain America 4 affronterà la mancanza di poteri di Sam Wilson?

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Nel finale di stagione di The Falcon and the Winter Soldier, Sam Wilson ha deciso di mettere da parte tutte le sue incertezze e abbracciare finalmente il suo destino assumendo il ruolo di Captain America. Nel finale, l’eroe ha affrontato una serie di nemici anche molto potenti senza l’aiuto del Siero del supersoldato.

Le ali fabbricata dai wakandiani che Bucky gli ha dato sembrano certamente più potenti della sua precedente tuta da volo. Tuttavia, andando avanti, il nuovo Cap dovrà fare del suo meglio per essere all’altezza dell’eredità di Steve Rogers, consapevole di non avere il vantaggio delle abilità potenziate. Durante una recente intervista, all’head writer della serie Disney+, Malcolm Spellman, è stato chiesto come vede l’evoluzione dell’arco narrativo di Sam nel MCU.

“Credo che questo sarà il suo nuovo conflitto andando avanti. È appropriato”, ha detto Spellman a Everyone Loves a Good Story. “Nel genere d’azione, ciò che ha reso Die Hard un classico non è stato chi ha battuto Bruce Willis, è stato quello che il suo personaggio ha dovuto passare per batterli. Sta camminando a piedi nudi sul vetro, se capisci cosa intendo… Le persone potranno identificarsi con lui, pensare: ‘Questo motherfu*ker deve affrontare i cattivi, ma è proprio come me’. Esiste un eroe migliore di questo per cui fare il tifo?”

Se Malcolm Spellman si prenderà carico di portare avanti le avventure di Sam nel MCU, potrebbe averci fornito alcune informazioni su ciò che ha in serbo per la nuova Sentinella della Libertà nell’annunciato Captain America 4, anche se non i Marvel Studios non hanno ancora confermato ufficialmente il suo coinvolgimento. Ad oggi sappiamo che Spellman scriverà il nuovo film dedicato a Cap insieme a Dalan Musson, tra gli sceneggiatori di The Falcon and the Winter Soldier

Zack Snyder sull’atteggiamento della WB durante la produzione della Snyder Cut

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Grazie a WarnerMedia (la società madre di Warner Bros. e HBO Max), Zack Snyder è stato in grado di completare la sua versione di Justice League. Sappiamo che non è stata un’impresa particolarmente facile: negli ultimi mesi, infatti, si è parlato spesso del fatto che il regista si sia scontrato con lo studio non solo per il titolo del film, ma anche per la presenza al suo interno del personaggio di Lanterna Verde, che alla fine è stato sostituito con quello di Martian Manhunter.

Parlando con Uproxx in occasione della promozione di Army of the Dead, Snyder ha avuto modo di approfondire il processo che ha portato alla realizzazione della Snyder Cut sotto l’egida della Warner Bros., ammettendo che in realtà non è stata un’esperienza piacevole. “Non voglio mettermi nei guai, ma sono stati loro quelli aggressivi, non io”, ha spiegato il regista. “Io non ho fatto nulla. Ogni giorno succedeva qualcosa e reagivano in maniera passivo-aggressiva. È strano. Anche se alla fine mi sono divertito molto a girare Justice League. Sono davvero super contento di averlo finito.”

“È stato bello realizzare la Snyder Cut di Justice League… è stato divertente e tutto il resto. Ma la Warner Bros. mi ha comunque torturato per tutto il tempo e per qualsiasi motivo, non riuscivano a evitarlo. Per loro era una fo****a spina nel fianco, ma onestamente non credo di essere quel tipo di persona”, ha aggiunto Snyder.

È davvero strano che la Warner Bros. abbia cercato di render le cose così complicate a Zack Snyder dopo avergli concesso di completare la sua versione del film. Tuttavia, è probabile che ci fosse ancora molto risentimento tra i dirigenti per il fatto che i piani alti avevano deciso di consentire al regista di portare a termine un film in cui probabilmente non credevano. Ancora una volta, sembra sempre più improbabile che la campagna #RestoreTheSnyderVerse produca dei risultati effettivi. Se Snyder dovesse un giorno tornare a lavorare con la Warner Bros., questa è una cosa che solo il tempo ci potrà dire…

Zack Snyder’s Justice League è uscito in streaming il 18 marzo 2021 su HBO Max in America e, in contemporanea, su Sky e TV in Italia. Il film ha una durata 242 minuti (quattro ore circa) ed è diviso in sei capitoli e un epilogo.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film recitano Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast figurano anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Panic: recensione della serie Amazon Prime Video

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Panic: recensione della serie Amazon Prime Video

Disponibile dal 28 maggio su Prime Video, Panic è la nuova serie in dieci episodi di un’ora prodotta dallo streamer. Basata sull’omonimo romanzo, Panic si pone in una terra di mezzo tra avventura adrenalina e racconto di formazione, sullo stile di Stand By Me, ovvero l’ultima estate nel paesino d’origine, dopo il diploma e prima del college, per un gruppo di adolescenti che sognano un futuro migliore. 

La serie è stata ideata e scritta da Lauren Oliver, che compare anche tra gli executive producer con Joe Roth, Jeff Kirschenbaum e Adam Schroeder. Lynley Bird e Alyssa Altman sono co-executive producers, mentre la produzione è Amazon Studios. I protagonisti sono Olivia Welch, che interpreta la combattiva Heather Nill, Mike Faist è invece il misterioso Dodge Mason, Jessica Sula è Natalie Williams, migliore amica di Heather, ma con dei segreti inconfessabili, Camron Jones interpreta invece Bishop Mason, che con Natalie e Heather forma un terzetto inseparabile, ma la cui amicizia sarà messa a dura prova. Chiudono il cast principale Ray Nicholson, che interpreta Ray Hall, ed è un brillante figlio d’arte (il cognome, Nicholson, dovrebbe accendere qualche spia) e Enrique Murciano, lo sceriffo Cortez, che vigila sulla città, con lui, menzioniamo anche Moira Kelly, che interpreta sua moglie nella serie, ma che ricordiamo principalmente per il ruolo di Donna Hayward nel cult Fuoco Cammina con me.

La trama di Panic

La storia di Panic si svolge in una cittadina del Texas in cui ogni estate i neodiplomati si cimentano in una serie di sfide a eliminazione. Si tratta di un gioco che mette alla prova i loro nervi e le loro paure, un gioco che qualche volta costa la vita a chi vi partecipa, ma questo non conta, perché il vincitore riceve un premio in denaro, e questa è una motivazione sufficiente per i ragazzi che sperano in una vita migliore al di fuori del loro paesino abbandonato. È una motivazione sufficiente per Haether e Natalie, amiche per la pelle, che si trovano a giocare, l’una contro l’altra, a questo gioco senza esclusione di colpi. Ma quest’anno qualcosa è cambiato: nuovi concorrenti misteriosi, un’ombra dal passato, giudici che cambiano le regole in corsa, la polizia che ce la mette tutta per intralciare questi pericolosi giochi da ragazzi. 

La posta in gioco non è mai stata così alta e tutto, in Panic, è diventato ancora più pericoloso. I contendenti dovranno affrontare le loro paure più profonde e oscure e saranno costretti a decidere quanto sono disposti a rischiare per vincere e sopravvivere. Le premesse sono avvincenti e sicuramente il cast, inclusivo e multietnico, dà una marcia in più a questa storia emozionante e avvincente. Drammaturgicamente però, Panic non presenta niente di nuovo se non una serie di situazioni derivative messe insieme con intelligenza. E infatti è proprio il cast a fare la differenza, il carisma dei giovani interpreti e soprattutto le dinamiche da soap che coinvolgono lo spettatore molto più che le prove all’ultimo sangue del gioco protagonista della serie.

Alla fine, quel gioco, quelle prove, sono solo una scusa, un McGuffin per introdurci in una piccola comunità di provincia dove povertà e segreti rischiano di soffocare il futuro di giovani promettenti che aspirano a una vita nuova, migliore. Siamo proprio dalle parti di Stand By Me, l’ultima estate prima del grande passo, dell’età adulta. Panic è un’avventura che intrattiene con efficacia grazie al mix di elementi che mette inciampo, tra primi amori ed esperienze sessuali, segreti inconfessabili, desideri aspirazionali, voglia di cambiare la propria sorte, vita di provincia e autodeterminazione di adolescenti promettenti. Dal 28 maggio disponibile su Amazon Prime Video.

Le Streghe: le differenze tra il romanzo e il film del 2020

Le Streghe: le differenze tra il romanzo e il film del 2020

Anne Hathaway rimarrà per sempre la giovane principessa di Genovia, per chi l’ha amata dalle sue prime apparizioni cinematografiche, tuttavia il ruolo della Grande Strega Suprema in Le Streghe di Robert Zemeckis è sicuramente una parte che cambia il suo percepito, almeno da parte dei fan più piccoli. Il film, come sappiamo, ha esordito in digitale lo scorso autunno ed è disponibile su NOW e on demand su Sky, ed è il secondo adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Roald Dahl (il primo si intitolava Chi ha paura delle streghe? Ed è datato 1990), vero e proprio campione della letteratura per l’infanzia.

Come ogni adattamento da romanzi famosi con più di una versione, il film del 2020 è leggermente diverso dal testo di partenza, e di seguito vi proponiamo le principali differenze tra il lavoro di Dahl e quello di Zemeckis, così da poter apprezzare meglio il lavoro di adattamento fatto nel film disponibile su NOW e on demand su Sky.

Il film Le Streghe è disponibile su NOW e anche on demand su Sky. Iscriviti a soli 3 euro per il primo mese e guarda il film e molto altro.

L’ambientazione

Le stregheIl film di Zemeckis è ambientato in Alabama, mentre il romanzo è ambientato in Gran Bretagna. Il bambino protagonista, che viene trasformato in topolino, è un afroamericano, come la sua nonna, che invece nel romanzo è di origine norvegese, elemento molto importante nel tratteggiare il personaggio. Anche l’ambientazione temporale è differente, dal momento che se il romanzo lascia in sospeso la localizzazione temporale, il film colloca la storia esattamente negli anni ’60, così da aggiungere alla trama fantasy anche una sottotrama legata a questioni razziali. In questo modo il regista ha tentato di dare più spessore alla sua storia.

Il legame tra nonna e nipote

Le StregheNel film abbiamo visto che la nonna, interpretata dal premio Oscar Octavia Spencer, deve faticare per farsi accettare dal nipote. La ragione è chiara: il bambino soffre moltissimo per la morte dei genitori, e non vuole andare a vivere con questa signora che conosce ma con la quale non ha un rapporto stretto, come lo aveva con la sua mamma. Nel romanzo il legame tra nonna e nipote è molto più stretto. Il bambino è molto affezionato alla nonna già da prima che i genitori muoiano, tanto’è che dice che potrebbe voler più bene alla nonna che alla mamma. Inoltre, quando i genitori muoiono, il bambino è triste, certo, ma non depresso come nel film, dal momento che nella tristezza della perdita dei genitori, è comunque molto felice di andare a vivere con l’adorata nonna.

Nel film la nonna non fuma ne Le Streghe

Le streghe nonnaIl personaggio della nonna cambia leggermente tra film del 2020 e libro. Infatti, sia nel romanzo che nell’adattamento del 1990, la donna fuma dei grossi sigari, che la rendono più caratteristica e che nella storia la fanno ammalare. Questo implica che la donna è costretta a letto per curarsi dalla sua brutta polmonite, causata proprio dai sigari. Nel film del 2020 è chiaro che la sensibilità relativa al fumo è molto diversa, per cui la nonnina non fuma più. Questo però ha messo Zemeckis in condizione di sfruttare in modo narrativo l’eliminazione del fumo, senza cambiare la sostanza della storia. Nel film del 2020 la nonna si ammala di una brutta tosse, risultato di una fattura impostale da una strega.

Il personaggio di Gigia

Nel film, il nostro giovane protagonista ha un topolino bianco di nome Gigia. È il suo animaletto da compagnia, ma quando lui viene trasformato in topo dalla Strega Suprema, scopre che Gigia altri non è che una bambina tramutata in topino mesi prima dei fatti che vediamo nel film. Nel romanzo, il protagonista ha due topolini bianchi, che sono topi veri, non umani tramutati, mentre scopriamo che Bruno, il ragazzo paffutello che lui incontra nell’albergo, è il primo bambino ad essere tramutato in topino, visto che prima di lui le streghe preferivano trasformare i bimbi in altri animali. Ci sembra probabile che la scelta di inserire una topolina/bambina sia, anche questa, figlia dei tempi, così da avere anche nella schiera dei buoni un’eroina che cerca di sconfiggere le temibili streghe.

Tutti i bimbi sono odiati dalle streghe

Questo punto potrebbe essere collegato alla scelta di Zemeckis di far cambiare periodo storico e luogo alla storia, nonché alla scelta di un’etnia diversa per i protagonisti. Spieghiamoci meglio: nel libro di Dahl, le streghe odiano tutti i bambini, senza differenza di ceto, etnia, provenienza. Nel film invece il personaggio di Octavia Spencer dice che le streghe preferiscono rapire i bambini poveri, perché se spariscono nessuno fa domande. Tuttavia, sappiamo che nel film il piccolo Bruno viene trasformato in topolino, e questo contraddice ciò che ha detto la nonna, perché Bruno è benestante. La dichiarazione della nonna può essere quindi intesa come un modo particolarmente efficace per mettere in guardia il nipotino, ma implica anche una condizione di povertà della popolazione di colore negli anni ’60 negli Stati Uniti del Sud (situazione che, invero, non è molto cambiata oggi).

La sorte di Bruno

Il finale riservato al personaggio di Bruno in entrambi i casi triste, per certi versi. Nel film Bruno rimane con la nonnina, con il protagonista e con Gigia. Nel libro invece Bruno si ricongiunge alla famiglia nella sua forma da topolino. Nel libro è la nonna a convincere i genitori a riprendersi il figlio/topo, sebbene sappiamo che Bruno teme che i genitori non lo accetteranno mai in quella forma. Questo getta un velo di incertezza sulla sorte di Bruno che potrebbe venire annegato dai genitori stessi. Naturalmente Zemeckis ha preferito evitare questo finale tragico, visto che desiderava fare un film per famiglie.

Il finale diverso

Le streghe - film robert zemeckisZemeckis ha deciso di regalare ai suoi protagonisti un finale più glorioso rispetto a quanto fatto da Dahl. Lo scrittore chiude la sua storia con la scaltra nonnina che, fingendosi il Ministro degli Esteri norvegese, chiama in albergo e si fa rivelare l’ubicazione della Strega Suprema. Questo permetterà alla donna di infiltrarsi nel suo quartier generale e di rubare gli indirizzi di tutte le streghe del mondo. Così potrà andare a ucciderle, una per una. Il film aggiunge un po’ di brio alla storia, dal momento che si conclude con la nonna che recluta una vera e propria squadra di bambini addestrati a uccidere le streghe. Sarà compito loro ripulire il mondo da queste malvagie creature!

Il gatto e il topo de Le Streghe

Il gatto e il topoLe streghe di Zemeckis ha leggermente modificato la sorte della Grande Strega Suprema. Nel romanzo di Dahl, tutte le streghe mangiano la zuppa di piselli in cui è stata versata la pozione che trasforma in topi. Anche la Strega Suprema diventa un topo e muore schiacciata nel trambusto che segue la trasformazione collettiva. Nel film, Zemeckis ha scelto di inserire un personaggio in più, per dare maggiore colore alla fine della cattiva. La Strega Suprema ha un gatto nero che lei maltratta per tutta la durata del film. Nella scena della resa dei conti, quando nonna, nipote, Gigia e Bruno la affrontano e la trasformano in topolino, il gatto ha la sua vendetta, ingoiandola in sol boccone.

Le deformità delle streghe

Le Streghe recensione Anne HathawayNel romanzo, tutte le streghe hanno grandi bocche con denti aguzzi come quelli degli squali, artigli al posto delle dita e piedi a punta quadrata, senza dita. Inoltre sono calve e portano pesanti parrucche molto fastidiose. A questo va aggiunto che indossano sempre una maschera sul viso, a completare il loro travestimento che permette loro di mimetizzarsi. Nel film sono rappresentate più o meno in maniera simile, ma non portano la maschera, anche se Zemeckis ha scelto di fare un piccolo cambiamento alla loro terrificante fisionomia che ha portato qualche problema al film… le streghe del 2020 hanno solo tre dita!

La polemica

Anne HathawayMembri di spicco della comunità dei disabili, compresi gli attivisti, i Paralimpici e l’organizzazione dei Giochi Paralimpici, hanno condannato la rappresentazione delle protagoniste nel film Le Streghe, recentemente distribuito dalla Warner Bros direttamente on demand (anche negli USA arriva su HBO Max).

Nel film, il personaggio di Anne Hathaway è mostrato con mani con sole tre dita, una condizione che in natura esiste e si chiama ectrodattilia, altrimenti nota come “mano divisa”, che è caratterizzata dall’assenza di una o più dita centrali sulla mano o sul piede. La nuotatrice paralimpica britannica Amy Marren è stata una delle prime a chiamare in causa lo studio chiedendo di rispondere di quella scelta. L’attivista Shannon Crossland ha dichiarato su Instagram che le immagini del film “non erano in alcun modo un riflesso del romanzo originale scritto da Roald Dahl”. Nel romanzo di Dahl del 1983, si dice che le streghe abbiano “piedi quadrati senza dita” e “artigli invece di unghie”, anche se nella prima edizione di copertina viene mostrato che hanno cinque dita sulle mani.

“È questo il tipo di messaggio che vogliamo che la prossima generazione riceva? Che avere tre dita è un attributo di una strega? È un ritratto estremamente dannoso. La disabilità NON dovrebbe essere associata a male, anormalità, disgusto, paura o mostri “, ha aggiunto Crossland. In risposta a quei messaggi e a numerosi altri provenienti da membri della comunità dei disabili, un portavoce della Warner Bros ha detto a Deadline che era stato “profondamente rattristato nell’apprendere che la nostra rappresentazione dei personaggi di fantasia in Le Streghe abbia turbato le persone con disabilità”.

“Nell’adattare la storia originale, abbiamo collaborato con designer e artisti per trovare una nuova interpretazione degli artigli a forma di gatto descritti nel libro”, hanno aggiunto. “Non è mai stata intenzione degli spettatori sentire che le creature fantastiche e non umane avrebbero dovuto rappresentarli”. Per verificare e confrontare le differenze tra libro e film, basta tenere il primo sul comodino e vedere il secondo su NOW e su Sky on demand.

Crudelia: Damiano e Victoria dei Måneskin prestano la voce alla versione italiana

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Damiano David e Victoria De Angelis dei Måneskin faranno parte del cast di voci della versione italiana del nuovo film Disney live action Crudelia con dei camei d’eccezione. Una nuova avventura per la band che ha da poco pubblicato l’album “Teatro d’ira – Vol. I”, già disco d’oro e con oltre 100 milioni di streaming, e che, pochi giorni prima del debutto del lungometraggio, rappresenterà l’Italia all’Eurovision Song Contest 2021 a Rotterdam con il brano “Zitti e Buoni” (disco di platino), con cui hanno vinto il 71esimo Festival di Sanremo.

https://www.facebook.com/WaltDisneyStudiosIT/posts/3829928187130475

Damiano ha un doppio cameo: presta, infatti, la sua voce a Jeffrey (Andrew Leung), l’assistente della Baronessa von Hellman (Emma Thompson) ed è protagonista del cameo musicale di Artie (John McCrea), il proprietario di un negozio di abbigliamento vintage di Portobello Road, che entra nella vita di Estella in un momento cruciale. Il pubblico potrà riconoscere la voce inconfondibile di Damiano in alcuni versi di “I Wanna Be Your Dog” del gruppo rock The Stooges, il brano che Artie interpreta durante una sfilata.

Crudelia – Clip “Baronessa” che include la voce di Damiano nel ruolo di Jeffrey

Crudelia – Sneak peek “Call me Cruella” che include la voce di Victoria nel ruolo della fashion reporter

Diretto da Craig Gillespie e interpretato dalle vincitrici dell’Academy Award® Emma Stone ed Emma Thompson, Crudelia arriverà il 26 maggio nelle sale italiane (salvo disponibilità dei cinema) e il 28 maggio su Disney+ con Accesso VIP (che richiede un abbonamento attivo al servizio).

Crudelia la trama

Crudelia racconta gli esordi ribelli di una delle antagoniste più celebri, e alla moda, del mondo del cinema: la leggendaria Cruella de Vil (Crudelia De Mon). Ambientato durante la rivoluzione punk rock nella Londra degli anni Settanta, il film segue le vicende di una giovane truffatrice di nome Estella, una ragazza intelligente e creativa determinata a farsi un nome con le sue creazioni. Fa amicizia con una coppia di giovani ladri che apprezzano la sua inclinazione alla cattiveria e insieme riescono a costruirsi una vita per le strade di Londra. Un giorno, il talento di Estella per la moda cattura l’attenzione della Baronessa von Hellman, una leggenda della moda incredibilmente chic e terribilmente raffinata, interpretata dall’attrice due volte premio Oscar® Emma Thompson (Casa HowardRagione e sentimento). Ma la loro relazione mette in moto una serie di eventi e rivelazioni che portano Estella ad abbracciare il suo lato malvagio e a diventare la prorompente, alla moda e vendicativa Cruella.

Crudelia è interpretato da Emma StoneMark StrongEmma Thompson, Joel Fry, Paul Walter Hauser, Emily Beecham, Kirby Howell-Baptiste. Il film è diretto da Craig Gillespie, da una sceneggiatura di Dana Fox e Tony McNamara e da un soggetto di Aline Brosh McKenna e Kelly Marcel & Steve Zissis, basato sul romanzo “La carica dei 101” di Dodie Smith. Crudelia è prodotto da Andrew Gunn, Marc Platt e Kristin Burr, p.g.a., mentre Emma Stone, Michelle Wright, Jared LeBoff e Glenn Close sono i produttori esecutivi.

Venezia 78: la mostra tornerà alla normalità, Dune e Freaks Out primi titoli in ballo

La Mostra del Cinema di Venezia si prepara al ritorno alla normalità con l’organizzazione di un evento al 100% in presenza, con il ritorno del red carpet e una selezione di titoli di alto profilo.

Mentre il Toronto Film Festival, che si svolgerà dal 9 al 18 settembre, si sta settando per una combinazione di proiezioni digitali e in presenza, così come il Sundance 2022, l’imminente edizione della Mostra di Venezia, prevista dall’1 all’11 settembre, salvo complicazioni, sta puntando ad un ritorno alle modalità pre-pandemia.

Questo è lo scenario che l’organizzazione madre del festival, la Biennale di Venezia, sta cercando di realizzare per la sua imminente Biennale di architettura che ha il tema tempestivo di “How Will We Live Together?” che apre a Venezia il 22 maggio.

Si prevede che a Venezia arriveranno presto delegazioni in rappresentanza di oltre 100 progetti della Biennale di Architettura da 46 paesi, insieme a più di 400 giornalisti internazionali. Seguiranno naturalmente i protocolli di sicurezza prescritti in conformità con le normative italiane COVID-19. Il Veneto è attualmente una cosiddetta “zona gialla” a basso rischio dove bar e ristoranti possono rimanere aperti tutto il giorno fino al coprifuoco delle 22.00, anche se solo per il consumo all’aperto. Le mascherine sono ancora obbligatorie.

Nel frattempo, le prime voci sui titoli dei film che andranno a Venezia stanno iniziando a diffondersi con Dune di Denis Villeneuve che dovrebbe essere presentato al Lido – sebbene sia la Warner Bros., il distributore del film, sia il festival non hanno risposto alle richieste di conferma. Villeneuve è stato a Venezia nel 2016, presentando il suo magnifico film di fantascienza non convenzionale, Arrival.

Altre voci parlano di titoli italiani attesissimi che potrebbero sbarcare al Lido, dal dramma intimo e personale di Paolo Sorrentino È stata la mano di Dio, che è un originale italiano di Netflix, al genre bender del collega Gabriele Mainetti Freaks Out.

L’anno scorso Venezia è stata l’unico festival cinematografico di alto livello a realizzare un’edizione fisica, anche se con meno stelle del solito e un contingente minore di ospiti e giornalisti internazionali presenti.

Anche se meno forte rispetto agli altri anni sui titoli statunitensi di alto profilo, l’edizione 2020 del Lido ha lanciato Nomadland, che ha vinto tre premi Oscar, confermando lo status di Venezia come uno dei principali produttori di film vincitori della stagione dei premi. Come lo scorso anno, il festival riveste un significato speciale per l’Italia come un forte simbolo della sua ripresa post COVID.

Come annunciato in precedenza, il regista di Parasite Bong Joon-Ho presiederà la giuria principale di Venezia, mentre l’attrice italiana Serena Rossi sarà la maestra di cerimonie. Il pluripremiato Roberto Benigni riceverà un premio alla carriera.

Domina: recensione della serie Sky con Kasia Smutniak

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Domina: recensione della serie Sky con Kasia Smutniak

Arriva venerdì, 14 maggio, su Sky e su NOW Domina, la nuova serie Sky Original che racconta la giovinezza e l’ascesa di Livia Drusilla, moglie dell’Imperatore Augusto e principale artefice del potere del consorte, passato alla storia come il primo Imperatore di Roma. 

Kasia Smutniak dà il volto a Livia Drusilla, donna dimenticata dalla Storia ma che segnò le sorti della vita politica romana nella sua ora cruciale. Composta da otto episodi, la serie è prodotta da Sky Studios, Fifty Fathoms e Tiger Aspect Productions ed è stata creta da Simon Burke, con la regia di Claire McCarthy, David Evans e Debs Paterson. Nel cast, insieme a Smutniak, ci sono Matthew McNulty, Claire Forlani, Christine Bottomley, Colette Dalal Tchantcho, Ben Batt, Nadia Parkes e Tom Glynn-Carney, con la partecipazione speciale di Isabella Rossellini e di Liam Cunningham.

La storia raccontata da Domina

La storia di Domina prende le mosse dai preparativi per il primo matrimonio di Livia. Figlia di Marco Livio Druso Claudiano, venne data in sposa a Tiberio Claudio Nerone, il quale all’indomani della morte di Cesare, continuavano a sostenere la fazione dei congiurati, contro Ottaviano (nato Gaio Giulio Cesare Augusto). Siamo nel periodo turbolento della storia di Roma in cui la Repubblica cederà il passo all’Impero e Livia, con suo padre, sono ferventi sostenitori della prima. L’elemento politico e di interesse è dunque fondamentale per questo matrimonio, ma Nerone è un uomo vile e quando Gaio con i suoi tenta il colpo di stato, l’uomo fugge, con la moglie e il piccolo Tiberio, cercando di sopravvivere. E così succederà: Livia e la sua famiglia trovano riparo in Sicilia, ma quando la situazione politica sembra acquietarsi, la donna decide di tornare a Roma, per trovarsi un nuovo marito, nonostante sia in attesa di Druso, suo secondogenito. Nell’Urbe, Livia mette in pratica il suo piano: costringere Gaio a divorziare da sua moglie e divorziare lei a sua volta per sposare l’uomo che promette di diventare il più potente di Roma. Lui, che ha sempre avuto una passione per Livia, accetta, visto che questo matrimonio eleverà il suo rango agli occhi del popolo, dal momento che unisce la sua famiglia ad una delle cinque gentes più antiche della città.

Dietro a un grande uomo c’è sempre una grande donna

Si intuisce subito che Domina fonda il suo interesse principalmente sugli intrighi e gli intrecci soapoperistici della vita romana dell’epoca. Proprio questa è la chiave dell’efficacia del racconto, visto che coinvolge, tiene alto l’interesse e sposta il tifo dello spettatore da una fazione all’altra. Il gioco di Livia non è sempre pulito, le sue intenzioni spesso sono oscure e i suoi piani deprecabili, ma l’obbiettivo finale della donna resta sempre quello di tenere fede alla promessa fatta al padre: restaurerà la Repubblica. Per fare questo, Livia si avvicina al potere di Gaio, che diventerà Augusto, e farà in modo che il suo successore possa essere un uomo mite, in grado di restituire il potere al Senato, dopo la parentesi “imperiale” di Gaio stesso. Sappiamo dalla Storia che il suo obbiettivo non è stato raggiunto, ma nel suo percorso, Livia Drusilla ha senza dubbio segnato un precedente, la rappresentazione più concreta e vera del detto che “dietro a un grande uomo c’è sempre una grande donna”. 

Domina trama cast
ph credit: Antonello & Montesi

Scenografie ricostruite integralmente a Cinecittà, ricercatezza in usi, costumi e usanze dell’epoca, un meticoloso lavoro di messa in scena e di scrittura, rendono Domina uno dei migliori prodotti seriali in costume mai realizzati da Sky Original. A queste caratteristiche produttive di grande pregio si aggiunge anche una recitazione brillante, in cui sicuramente spicca il talento e l’intensità di Kasia Smutniak, ma in cui brilla particolarmente anche la giovane Nadia Parkes, che interpreta Livia nei primi due episodi. 

Un’importante storia di donna

In un periodo storico attentissimo alla figura femminile e alla sua rivalutazione storica, Domina perde però un’occasione importante, sceglie infatti di raccontare la storia di Livia prima che la sua figura diventi davvero politica e operativa, ma concentrandosi sulla sua scalata al potere con mezzi non sempre condivisibili. Vediamo una donna determinata e intelligente che prende in mano il suo destino e riesce a piegare a suo favore le regole di una società patriarcale, ma non vediamo la legislatrice, la voce che sussurra all’orecchio dell’Imperatore, colei che ha contribuito con i fatti a migliorare la condizione della popolazione e delle donne nella Roma Imperiale. 

Sarebbe stata una scelta coraggiosa, sicuramente, ma forse anche anti-narrativa, dal momento che gli intrighi che portarono al potere Augusto sono senza dubbio più interessante e drammatizzatili rispetto alla storia di una donna e un uomo che amministrano pacificamente il potere che hanno conquistato.

Disponibile dal 14 maggio su Sky e NOW, Domina è pronto ad arrivare nelle nostre case, con otto coinvolgenti episodi che raccontano di come l’esito della politica romana fu determinato dall’intervento di una donna di grande carisma e potere. 

Domina serie tv 2021 Kasia Smutniak
ph credit: Antonello & Montesi

John Krasinski: 10 cose che non sai sull’attore

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John Krasinski: 10 cose che non sai sull’attore

John Krasinski è uno degli attori più brillanti degli ultimi anni. Ha saputo dimostrare il suo talento in diversi generi, dalla commedia all’horror, e in grado di affascinare una gran fetta di pubblico.

La sua è stata una bella gavetta che gli ha permetto di costruirsi una carriera attoriale solida e concreta e di sperimentare diversi ambiti del cinema, come la produzione e la regia.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su John Krasinski.

John Krasinski film

john krasinski

1. John Krasinski: i film e la carriera. La carriera di John Krasinski inizia ben presto, a poco più di vent’anni, quando comincia ad apparire in qualche serie televisive come Ed (2003) e Criminal Intent (2004). In seguito comincia a lavorare anche per il grande schermo, partecipando a film come Kinsey (2004) e New York Taxi (2004). Il 2005 è l’anno di svolta, poiché partecipa al film Jarhead e alle serie CSI – Scena del crimine, Senza traccia e ottiene il ruolo di Jim Halpert nella fortunata serie The Office (terminata nel 2013). In seguito lavora in L’amore non va in vacanza (2006), Dreamgirls (2006), Licenza di matrimonio (2007), In amore niente regole (2008), È complicato (2009), Qualcosa di straordinario (2012), Sotto il cielo delle Hawaii (2015), Detroit (2017) e prende parte alla serie Jack Ryan (2018-2019). Nel 2018 esordisce alla regia nell’apprezzatissimo film thriller A Quiet Place – Un posto tranquillo (2018) nel quale recita al fianco della moglie Emily Blunt. Nel 2021 arriverà A Quiet Place II, sequel del film che ha avuto qualche ritardo dovuto alla pandemia da COVID.

2. Non solo attore, ma anche doppiatore, sceneggiatore, produttore e regista. Nel corso della sua carriera, John Krasinski ha avuto modo di vestire diversi panni nel mondo del cinema. L’attore, infatti, ha prestato la propria voce per il doppiaggio di Shrek Terzo (2007), Mostri contro alieni (2009), Monsters University (2013), BoJack Horseman (2014-2015) e Animal Crackers (2017). Ma non è tutto: Krasinski ha prodotto il documentario The Office: The Farewells (2013), il corto Dream Corp LLC (2014), la serie Lip Sync Battle (2015-2018) e i film Manchester by the Sea (2016) e The Hollars (2016). Inoltre, ha lavorato in qualità di sceneggiatore, produttore e regista per i film Brief Interviews with Hideous Men (2009), Promise Land (2012), A Quite Place e anche per il suo seguito. Singolarmente, ha diretto il film The Hollars e tre episodi di The Office, mentre ha scritto un episodio della serie HitRECord on Tv (2014).

John Krasinski e Emily Blunt

John Krasinski e Emily Blunt3. John Krasinski ha visto Il diavolo veste Prada 75 volte. Quando lui ed Emily Blunt si sono conosciuti entrambi non erano nella fase di voler conoscere qualcuno, ma le cose sono cambiate lo stesso. Grazie ad amici comuni che li hanno presentati, i due hanno cominciato ad uscire insieme, per poi fidanzarsi nel 2009, sposarsi il 10 luglio 2010 a Cernobbio, sul Lago di Como, e dando vita a due figlie, Hazel (nata il 16 febbraio 2014) e Violet (nata nel giugno 2016). Tuttavia, lui si è descritto come il suo stalker per il fatto di essere innamorato di lei sin dalla prima volta in cui la vide ne Il diavolo veste Prada, arrivando a vedere il film ben 75 volte.

4. L’amore per l’amore è incondizionato. Da quando Krasinski ha conosciuto Emily non ha potuto fare a meno di dichiare il suo amore, usando sempre parole dolci e ricche di significato. Stando a quanto detto da lui “I migliori giorni della mia vita sono iniziato quando i conosciuto mia moglie – è la verità, non lo dico solo per dire qualcosa che sembri carino. È una delle persone migliori, è così talentuosa, è bellissima ed è sicuramente fuori dalla mia portata. E così, all’improvviso, si tutte le cose che ho amato, ho trovato qualcuno da amare di più. C’è molto della mia vita che lei non ha vissuto e molto della sua che io non ho sperimentato, così abbiamo subito iniziato a fare le cose che ci piacevano”.

John Krasinski Instagram

5. John Krasinski ha un account Instagram seguitissimo. Come tutti gli altri suoi colleghi, anche lui ha voluto aprire un proprio profilo Instagram che è seguito da qualcosa come 2,2 milioni di persone. Pur non essendo molto attivo sul social, l’attore americano tiene molto a postare immagini che lo vedono insieme alla propria moglie, durante eventi mondani, e usando i post anche per pubblicizzare i suoi film, come ha fatto per il recente A Quite Place. Sono assenti, invece, foto che riguardano le sue bambine o momenti privati, segno che, nonostante tutto, la vita privata e personale viene prima di qualsiasi altra cosa.

John Krasinski: The Office

6. Sarebbe disponibile per un reboot della serie. John Krasinski non ha mai nascosto il fatto di essere molto grato per aver partecipato a The Office e sarebbe disponibile a tornare per un reboot “Penso che dovremmo farne un reboot. Penso che sarebbe difficile farlo a causa degli impegno di ognuno, ma sarebbe il massino. Non era solo uno show per noi. Era una famiglia. Nessuno di noi aveva mai fatto qualcosa del genere prima. […] Fare un reboot non sarebbe per noi un modo per far riemergere lo show, ma serebbe un modo per tornare insieme. Sono la mia famiglia, la mia prima e unica famiglia originale di Hollywood, e sono molto fortunato di farne parte”.

7. Grazie a The Office non ha rinunciato al suo sogno. All’inizio Krasinski pensava di fare l’insegnante, ma dopo aver scoperto la recitazione aveva cambiato idea, pensando di diventare un attore e che se ciò non fosse successo nel giro di un paio di anni, avrebbe abbandonato questo sogno. Mentre stava cercando di trovare un modo per emergere, John si era reso conto che le cose non stavano andando come sperava e aveva chiamato sua madre per venirlo a prendere e lasciare tutto alle spalle. Grazie al sostegno di sua mamma, l’attore ha lottato quelle tre settimane sufficienti prima di ottenere il ruolo di Jim Halpert in The Office.

John Krasinski: A Quite Place

john krasinski

8. Krasinski ha sfidato sua moglie per il film. A Quite Place non è solo un film diretto da John Krasinski, ma è stato anche prodotto e scritto da lui, con il personaggio della moglie scritto per Emily Blunt. In realtà la stessa attrice all’inizio aveva suggerito il nome di una collega, per poi capitolare e infrangere la sua regola numero uno: mai lavorare insieme.

9. L’attore ha scelto esplorare il thriller e l’horror. Nel realizzare A Quite Place, John Krasinski ha scelto di analizzare, esplorare e mescolare questi due generi, fondandoli e mostrando il soprannaturale come unico denominatore comune. Trama e regia sono stati così innovatici e capaci che non a caso è stato eletto come uno dei migliori film del 2018.

John Krasinski Marvel

10. Ha fatto il provino per diventare Captain America. L’attore era stato inserito nella rosa dei candidati per diventare Captain America, anche se il ruolo è andato poi a Chris Evans. Ai tempi aveva dichiarato che in caso avrebbe accettato anche un ruolo da villain e che avrebbe accetto un film della Marvel in qualsiasi momento. A posteriori, però, lo stesso Krasinski si è reso conto che forse è andata meglio così, poiché se fosse stato sotto contratto con i Marvel Studios non avrebbe potuto avere libertà di scelta e realizzare i progetti fatti.

Fonti: IMDb, Cosmopolitan, Insider, Entertainment Weekly

MCU: i 10 legami d’amicizia più inaspettati

MCU: i 10 legami d’amicizia più inaspettati

Il MCU è così amato dai fan di tutto il mondo anche per i forti legami che si instaurano tra i vari personaggi. Tuttavia, ci sono delle relazioni tra gli eroi dell’universo condiviso che nessuno si sarebbe mai aspettato di veder nascere sul grande schermo. Screen Rant ha raccolto i 10 rapporti d’amicizia più strani (o per meglio dire, inaspettati) che sono nati nel MCU:

Bucky Barnes & Shuri

Un’amicizia tra Bucky Barnes e Shuri è qualcosa che la maggior parte delle persone non si sarebbe mai aspettata di vedere nel MCU. Tuttavia, una volta che Bucky viene lasciato su Wakanda, diventando il Lupo Bianco, i due legano, essenzialmente a causa del fatto che Shuri si prende cura di lui.

È un’amicizia interessante e si spera che verrà esplorata in modo più dettagliato a mano a mano che il MCU continuerà. Inoltre, la sfrontatezza di Shuri potrebbe portare ad alcune scene esilaranti con Bucky.

Iron-Man & Doctor Strange

doctor strange 2All’interno di Avengers: Infinity War si crea una nuova amicizia tra Iron-Man e Doctor Strange, che è una delle più strane del franchise. La ragione principale è che entrambi i personaggi sono testardi e sempre felici di esprimere le loro opinioni, spesso in modo piuttosto arrogante.

Inizialmente, si scontrano e litigano, cosa che avviene in modo spesso comico, ma che al tempo stesso mette in mostra tutta la “stranezza” dell’amicizia. Tuttavia, Doctor Strange in seguito aiuta Tony Stark a capire esattamente cosa deve fare, che è ciò che alla fine salva tutti, rendendo così la loro amicizia davvero importante.

Hulk & Vedova Nera

Scarlett JohanssonQuesta è un’amicizia a cui è stato concesso molto tempo sullo schermo all’interno del MCU, ma ciò non significa che non sia strana. Chiunque sia amico del Gigante di Giada appare immediatamente strano a sua volta, specialmente quando Hulk non è in grado di comunicare.

Tuttavia, Vedova Nera lavora bene con lui ed è sempre in grado di calmare Bruce Banner, riportandolo alla realtà. È un’amicizia che i fan hanno imparato ad amare all’interno del franchise, ma è ancora molto “strana” a livello superficiale. 

Hulk & Thor

Parlando sempre delle strane amicizie di Hulk, il suo legame con Thor è qualcosa che il pubblico non si sarebbe mai aspettato. Tuttavia, quando si incontrano in Thor: Ragnarok, finisce per essere una delle amicizie più divertenti dell’intero MCU.

Hanno dimostrato che mettere insieme personaggi casuali può funzionare alla perfezione, come in questo caso. Poiché sono due personaggi con un potere immenso che portano entrambi un sacco di comicità all’interno dell’universo condiviso, non ci si aspettava che diventassero grandi amici, ma poiché alla fine succede, risulta essere un legame davvero esilarante.

Zia May & Happy Hogan

Questa amicizia è intenzionalmente strana, con alla base l’idea di scatenare la reazione di Peter Parker. Sebbene non siano due eroi, sia zia May che Happy Hogan sono elementi importanti per il franchise di Spider-Man e, in generale, per il MCU.

Vederli insieme è spesso esilarante, poiché Happy è quasi sempre agitato, mentre May è sempre coinvolta in tutto ciò che la riguarda, il che fa emergere un grande lato di entrambi i personaggi. Il loro rapporto è reso ancora meglio quando Peter si trova nei paraggi, anche se non si può negare che si tratti di uno strano accoppiamento. 

Scott Lang & Jim Paxton

Un’altra amicizia ad essere abbastanza inaspettata, nonché strana, è quella tra tra Scott Land e Jim Paxton. Considerando che Jim finisce in una relazione con l’ex partner di Scott nonché madre di suo figlio, questa è una coppia che, in genere, avrebbe un legame piuttosto teso.

Tuttavia, la loro amicizia finisce per essere l’esatto opposto di quello che tutti si aspetterebbero. Jim ama davvero Scott ed è al settimo cielo ogni volta che si vedono, il che sembra sorprendere tutte le persone coinvolte ogni volta che ciò accade.

Occhio di Falco & Scarlet Witch

Scarlet WitchOcchio di Falco e Scarlet Witch non sono due personaggi che tradizionalmente sarebbero stati considerati amici, ma questo è ciò che alla fine succede. Inizialmente, Occhio di Falco sembra esitante nei suoi confronti, il che è chiaro dal gelido rapporto che ha con suo fratello.

Tuttavia, entrambi diventano amici per via di un dolore comune. Con la scomparsa di Vedova Nera e Visione, i due finiscono per legarsi durante una scena fantastica, mettendo in mostra una strana amicizia che nessuno si aspettava. 

Hulk & Ant-Man

L’amicizia che sboccia tra Huk e Ant-Man in Avengers: Endgame fa molto affidamento sulla comicità, ed è proprio quest’aspetto a renderla così strano. Hulk ha mescolato insieme entrambi gli elementi della sua personalità e ora è in grado di interagire nella sua forma più forte: questo rende istantaneamente la loro amicizia strana dal punto di vista visivo.

Ma che si tratti di Ant-Man che scatta foto di Hulk con i suoi fan, di Hulk che lo rimpicciolisce o di Hulk che gli distribuisce del cibo, le interazioni che hanno insieme sono tutte sì molto strane, ma anche incredibilmente divertenti. 

Rocket Raccoon & Thor

L’amicizia tra Rocket Raccoon e Thor è quella che fornisce un gran dose umorismo, con Rocket che sembra trovare in Thor una prospettiva migliore di Star-Lord. Tuttavia, l’abbinamento è strano in quanto sono due personaggi fiduciosi a cui piace credere che quello che stanno facendo sia giusto in ogni momento.

Ma questo non impedisce loro di lavorare bene insieme. Regalano alcune battute divertenti durante il loro tempo che trascorrono come duo, soprattutto perché Thor sembra non sapere mai cosa sia realmente Rocket. Tuttavia, il fatto che siano così efficaci insieme è ciò che li rende una coppia brillante.

Iron-Man & Nebula

nebulaIron-Man riesce a interagire con molti personaggi diversi nel corso del MCU, ma uno con cui la maggior parte delle persone non si aspettava che diventasse amico è Nebula. Ma questo è esattamente ciò che accade quando rimangono bloccati nello spazio insieme.

Giocano mentre Tony Stark cerca di spiegarle le regole, il tutto accettando di avere una morte imminente poiché lui ha esaurito le opzioni. È una dolce amicizia quella che sboccia tra i due, ma certamente inaspettata.

Kevin Feige non è intenzionato a rilevare Lucasfilm e il franchise di Star Wars

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A quanto pare, Kevin Feige non ha intenzione di assumere il ruolo di capo della Lucasfilm. Feige è diventato uno dei produttori più influenti di Hollywood, guadagnandosi una nomination all’Oscar per Black Panther e ricevendo il David O. Selznick Achievement Award in Theatrical Motion Pictures dalla Producers Guild of America nel 2019. È stato Presidente della produzione presso i Marvel Studios dal 2007, mentre nel 2019 è stato nominato Chief Creative Officer di Marvel Comics, Marvel Animation e Marvel Television, ruolo che gli ha concesso un controllo molto più creativo sulla maggior parte dei progetti.

Nel 2019, è stato confermato che Kevin Feige si sarebbe occupato di un nuovo film di Star Wars per volere della Lucasfilm. Nonostante abbia un programma fitto di impegni, tra i nuovi titoli del MCU e l’espansione dell’universo condiviso attraverso le serie targate Disney+, alcuni hanno visto il coinvolgimento di Feige nella “galassia lontana, lontana” come un chiaro segnale del fatto che il produttore si stava preparando a rilevare la Lucasfilm da Kathleen Kennedy, nonostante l’enorme successo che la saga abbia ottenuto sotto la sua egida. Anche quando il CEO della Disney, Bob Chapek, ha chiarito che Kennedy sarebbe rimasta a capo della Lucasfilm, molti hanno scelto di non credere fino in fondo a quelle dichiarazioni.

Tuttavia, un nuovo report di Variety fa luce sulla questione, rivelando che alcuni insider avrebbero affermato che Kevin Feige non è intenzionato a rilevare né la Lucasfilm né tantomeno il franchise di Star Wars. Non sono stati forniti nuovi dettagli in merito al film della saga che sarà prodotto da Feige, né sappiamo quando entrerà ufficialmente in produzione. Gli insider hanno inoltre sottolineato che Feige è totalmente assorbito dai suoi impegni con il MCU.

Nell’articolo si legge: “Dopo che nel 2019 è stato annunciato che Feige avrebbe prodotto un film di Star Wars, si vociferava che avrebbe potuto assumere un maggiore controllo della Lucasfilm. Tuttavia, gli insider dicono che Feige è pienamente impegnato con i suoi doveri Marvel e non ha l’ambizione di guidare la Lucasfilm o di assumere un ruolo più importante”.

Bong Joon-ho, regista di Parasite, dirigerà il suo primo film d’animazione

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Bong Joon-ho, l’acclamato regista di Parasite, è pronto a tuffarsi nel suo prossimo progetto cinematografico, dedicandosi per la prima volta alla realizzazione di un film d’animazione.

Come riportato da Deadline, il regista, sceneggiatore e produttore sudcoreano lavorerà ad un film d’animazione, un’avventura dedicata agli umani e alla creature degli abissi. Il regista si sta dedicando al progetto dal lontano 2018 e ha terminato la sceneggiatura lo scorso gennaio. Lo studio d’animazione coreano 4th Creative Party, specializzato anche in effetti visivi, contribuirà alla realizzazione del film.

La fonte riporta inoltre che il regista è anche al lavoro sulla sceneggiatura di un film in lingua inglese, che dovrebbe essere prodotto prima del progetto animato. Ricordiamo, inoltre, che Bon Jooon-ho figurerà come produttore esecutivo dell’annunciata serie HBO basata su Parasite, alla quale sta attualmente lavorando Adam McKay (La grande scommessa, Vice – L’uomo nell’ombra). 

In seguito all’enorme successo di Parasite, vincitore di quattro premi Oscar 2020 (incluso miglior film e miglior regia), l’industria di Hollywood attende con un certo fervore la prossima fatica di Bon Jooon-ho. Ricordiamo che quest’anno il regista figurerà come Presidente di giura della 78esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, in programma dall’1 all’11 settembre 2021.

Fortuna: trailer del film con Valeria Golino

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Fortuna: trailer del film con Valeria Golino

Da oggi disponibile il trailer di Fortuna, l’opera prima di Nicolangelo Gelormini con Valeria Golino, Pina Turco e per la prima volta sullo schermo Cristina Magnotti.

Presentato in Concorso alla Festa del Cinema di Roma 2020 e allo Stockholm International Film Festival Junior, dove ha vinto il premio come Miglior Film, arriva nelle sale per I Wonder Pictures il 27 maggio. Fortuna, che con uno sguardo poetico e sconvolgente racconta la storia della piccola Nancy e del suo segreto, è stato definito dal Times un film dal controllo assoluto ed estremamente sorprendente.

Una produzione DAZZLE COMMUNICATION con INDIGO FILM e con RAI CINEMA con il sostegno di BANCO BPM con il patrocinio ufficiale di SAVE THE CHILDREN Una distribuzione I WONDER PICTURES.

Cenerentola di Kay Cannon, ecco le prime foto del film Amazon

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Cenerentola di Kay Cannon, ecco le prime foto del film Amazon

Cenerentola di Kay Cannon con un cast di star, tra cui la cantautrice nominata ai Grammy Camila Cabello, Idina Menzel e Billy Porter, sarà disponibile in esclusiva su Prime Video in 240 paesi e territori nel mondo in settembre. L’attesissimo musical include sia canzoni pop di artisti internazionali contemporanei sia canzoni originali di Camila Cabello e Idina Menzel.

“Cenerentola è un classico che noi tutti conosciamo e amiamo, ma questa volta avrà un tocco inedito e moderno, e sarà interpretato dalla sensazionale Camila Cabello e da un cast di grandi star. Il produttore James Corden e il team creativo sono partiti da questa fiaba amata da tutti e l’hanno rinnovata in una prospettiva fresca e stimolante che piacerà al pubblico e alle famiglie di tutto il mondo. Non potremmo essere più entusiasti di poter far cantare e ballare i nostri clienti sulle note della rivisitazione di Kay Cannon di questo classico.“ ha dichiarato Jennifer Salke, Head of Amazon Studios.

Cenerentola è un’audace nuova rivisitazione in chiave musical della favola tradizionale con cui tutti siamo cresciuti. La nostra eroina (Cabello) è un’ambiziosa giovane donna con sogni più grandi del mondo in cui vive, ma con l’aiuto di Fab G (Billy Porter), riuscirà a perseverare e infine a realizzare i suoi desideri.

Scritto e diretto da Kay Cannon, con cover di canzoni scritte da alcuni degli artisti musicali più popolari di sempre, Cenerentola conta su un cast di star che include Idina Menzel, Minnie Driver, Nicholas Galitzine, con Billy Porter e Pierce Brosnan. I produttori sono James Corden, Leo Pearlman, Jonathan Kadin e Shannon McIntosh, gli executive producers sono Louise Rosner e Josephine Rose.

Prime Video

Prime Video offre ai clienti un’ampia selezione di film, serie e contenuti sportivi, disponibili in streaming su centinaia di dispositivi compatibili.

  • Incluso nell’abbonamento Prime: film, serie TV e contenuti sportivi come le serie All or Nothing e le dirette in esclusiva delle 16 migliori partite del mercoledì sera della UEFA Champions League, oltre che della Supercoppa UEFA, per tre stagioni dal 2021/22, le premiate produzioni Amazon Original e molti altri contenuti esclusivi. Disponibili successi come LOL – Chi ride è fuori, Celebrity Hunted – Caccia all’Uomo, FERRO, Il principe cerca figlio, The Boys, One Night in Miami…, Sound of Metal, Jack Ryan di Tom Clancy, Upload, le serie premiate agli Emmy Fleabag e The Marvelous Mrs. Maisel,  il film Premio Oscar Sound of Metal, film premiato ai Golden Globe e nominato agli Oscar Borat – seguito di film cinema e i film nominati agli Oscar Time e One Night in Miami… I clienti Prime hanno anche accesso a contenuti in licenza.
  • Prime Video Channels: i clienti Prime possono aggiungere al loro abbonamento canali come Infinity Selection, STARZPLAY, Noggin, Juventus TV, Raro Video e molti altri— senza app aggiuntive da scaricare. Si paga solo per i canali desiderati ed è possibile disdire in qualsiasi momento. La lista completa dei canali è consultabile su primevideo.com.
  • Noleggio o Acquisto: film appena usciti disponibili per il noleggio o l’acquisto e sconti speciali.
  • Accesso immediato: i contenuti a casa o fuori su centinaia di dispositivi compatibili. Lo streaming è disponibile sul web o tramite l’app di Prime Video su smartphone, tablet, set-top box, console di gioco e Smart TV selezionate. La lista di tutti i dispositivi compatibili è disponibile a questo link: primevideo.com
  • Un’esperienza aumentata: alcuni contenuti sono disponibili in 4K Ultra HD e High Dynamic Range (HDR). Scopri tutte le curiosità e i dietro le quinte dei tuoi film e serie preferiti grazie alla funzione X-Ray supportata da IMDb. I contenuti sono disponibili per il download e la visione offline.

Dune, parla Dave Bautista: “Aspettatevi il più grande film mai realizzato”

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In una recente intervista con Slash Film, Dave Bautista ha avuto modo di parlare di Dune, l’attesissimo nuovo adattamento del celebre romanzo sci-fi di Frank Herbert ad opera di Denis Villeneuve, con cui l’ex wrestler aveva già lavoro in Blade Runner 2049

Bautista ha elogiato la capacità di Villeneuve di creare mondi così ampi senza sminuire l’attenzione nei confronti delle performance degli attori. “Il mondo che Denis ha creato è diverso, bellissimo, ma anche strano e decisamente oscuro”, ha spiegato l’attore. “È qualcosa che non avrei mai potuto immaginare. Quando penso alla regia, è tutto molto contenuto, basato su storie semplici ma stimolanti. Denis, invece, riesce a fare entrambe le cose. Creare mondi, galassie, universi enormi, dare vita a scene epiche e al tempo stesso concentrarsi su cose più semplici come le performance degli attori. È un regista davvero speciale, è un narratore brillante.”

A proposito del film, invece, ha aggiunto: Dune è davvero speciale. Penso che le persone resteranno sbalordite. Sarà uno dei film più belli che mai visti. I fan del romanzo originale avranno il riferimento visivo definitivo. Denis ha preso quei personaggi, quei mondi, li ha tolti dalle pagine e li ha messi sullo schermo. Sarà epico.”

In Dune, Dave Bautista avrà il ruolo di Glossu Rabban. Intervistato da Collider, l’ex wrestler ha spiegato come ha fatto ad ottenere la parte: “Abbiamo seguito il film per mesi, perché volevo davvero farne parte. Non ho mai contattato Denis però. È stato lui a chiamarmi e a propormi la parte. Sono rimasto davvero sorpreso. Naturalmente, ho subito accettato. Sono momenti come questi che mi danno la prova di quanto sia arrivato lontano, come attore. Sono orgoglioso che un regista come Denis abbia pensato a me per una parte in un film così grande. Ci sono pochissimi momenti nella mia vita in cui ho avuto la sensazione di valere qualcosa, di aver fatto qualcosa di buono. Questo è stato uno di quelli.”

In DuneTimothée Chalamet interpreterà il protagonista Paul Atreides, nato sul pianeta Caladan dal matrimonio fra il duca Leto Atreides I e la sua concubina Lady Jessica. Nel cast anche Javier BardemZendayaOscar IsaacRebecca FergusonStellan SkarsgardDave Bautista, Charlotte Rampling Jason Momoa. Ricordiamo che il film arriverà nelle sale americane e su HBO Max il 1 ottobre 2021.

Space Jam: A New Legacy, Michael Jordan apparirà nel film? Ecco la risposta di Don Cheadle

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Per oltre un decennio, i fan di Space Jam hanno sperato che Michael Jordan sarebbe tornato in un sequel della commedia fantastica uscita nel 1996. Tuttavia, l’ex star dell’NBA rifiutò l’offerta della Warner Bros. di apparire in un nuovo film per concentrarsi sulla sua leggendaria carriera, conclusasi definitivamente nel 2003.

Ora, il sogno di un sequel si è finalmente concretizzato grazie a Space Jam: A New Legacy, in arrivo nelle sale e su HBO Max quest’estate. Tuttavia, il nuovo film non avrà come protagonista Jordan, ma bensì un’altra leggenda della pallacanestro, considerato anche lui uno dei migliori cestisti di tutti i tempi: LeBron James.

Tuttavia, i fan del franchise della prima ora continuano a chiedersi se Michael Jordan onorerà il sequel con la sua presenza. Ebbene, sembra che lo farà! Secondo quanto rivelato da Don Cheadle, il celebre War Machine del MCU che figura tra i protagonisti di Space Jam: A New Legacy, “Air Jordan” farà la sua apparizione nel film, ma non nel modo in cui i fan si aspettano. Intervistato da Yahoo! Entertainment, Cheadle ha dichiarato: “Michael Jordan è nel film, ma non nel modo in cui ti aspetteresti”.

Tutto quello che sappiamo su Space Jam: A New Legacy

Space Jam: A New Legacy vanterà la produzione di Ryan Coogler, regista di Black Panther, Creed – Nato per combattere e Prossima fermata: Fruitvale Station, e uscirà nelle sale italiane il 16 Luglio 2021. Nell’originale del 1996, Bugs Bunny arruolava il campione di basket americano Michael Jordan e altre superstar dell’NBA per sfidare sul campo l’alieno Swackhammer e riconquistare la sua libertà e quella degli amici.

Questi sono i personaggi di Space Jam: A New Legacy:

  • Dom, uno dei figli di LeBron, giovane promessa del basket, preferisce giocare per divertimento che per ambizione. Ha un talento speciale per i videogiochi e cerca disperatamente di trovare un legame con suo dare al di là della pallacanestro.
  • Malik, il direttore commerciale di LeBron, il suo migliore amico e braccio destro. I due sono cresciuti insieme nello stesso quartiere e si conoscono da quando erano bambini.
  • Darius, il figlio maggiore di LeBron e un giocatore di pallacanestro. Protettivo, nonostante i caratteri diversi, verso il fratellino Dom, molto vicino a suo padre mentre sogna di diventare un giorno un suo compagno di squadra.
  • Xosha, la figlia più giovane di LeBron, oltre che il suo pupillo. Adora stare sul campo e studiare le statistiche di gioco di suo padre.

Una donna promettente: la Universal si scusa per il doppiaggio di Laverne Cox

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Una donna promettente, il film di Emerald Fennell con protagonista Carey Mulligan, vincitore dell’Oscar 2021 alla migliore sceneggiatura originale, sarebbe dovuto arrivare nelle sale italiane lo scorso 13 maggio. Tuttavia, all’ultimo minuto, la divisione italiana della Universal Pictures ha deciso di posticiparne l’uscita al prossimo 24 giugno.

Il motivo di questo ennesimo rinvio è dovuto ad una protesta sorta nei confronti del doppiaggio italiano. Come riportato dal Guardian, nella versione italiana del film, a prestare la voce al personaggio di Gail interpretato dall’attrice transgender Laverne Cox era stato chiamato l’attore Roberto Pedicini. In seguito alla diffusione di una clip ufficiale tratta dal film, in cui era possibile ascoltare anche la voce di Pedicini, si sono scatenate sul web una serie di polemiche.

Proprio per questo, la Universal ha deciso di tornare in sala doppiaggio per rimediare all’errore. In merito all’accaduto, la Universal Pictures International ha rilasciato la seguente dichiarazione ufficiale: “Siamo profondamente grati a Laverne e alla comunità transgender per averci aperto gli occhi su un pregiudizio che né noi né molti nel nostro settore avevamo riconosciuto. Sebbene non vi fosse alcun intento dannoso dietro questo errore, stiamo lavorando diligentemente per risolverlo. Abbiamo iniziato a doppiare la voce della signora Cox con attrici donne nei nostri territori internazionali e stiamo posticipando le date di uscita per garantire che sia disponibile la versione corretta. Ci dispiace per il dolore causato, ma siamo grati di poter affrontare una situazione del genere con questo film e impedire che errori simili si ripetano su progetti futuri.”

In Spagna Una donna promettente è già uscito lo scorso 16 aprile. ll personaggio di Laverne Cox sarà doppiato nuovamente per l’uscita del film in home video. In passato l’attrice era già stata doppiata da uomini, come nelle serie Doubt – L’arte del dubbio, The Mindy Project e Orange Is the New Black, in cui a prestarle la voce era stato il doppiatore Andrea Lavagnino.

La sinossi ufficiale di Una donna promettente

Tutti dicono che Cassie (Carey Mulligan) era una giovane donna promettente… fino ad un misterioso evento che ha brutalmente dirottato il suo futuro. Nella vita di Cassie però nulla è come sembra: è perfidamente intelligente, seducente e astuta, e vive una doppia vita segreta di notte. Ora un incontro inaspettato sta per dare a Cassie l’opportunità di rimediare agli errori del passato in questa avvincente e emozionante storia.

Birds of Prey, Margot Robbie ribadisce: “Il sequel non è in sviluppo”

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Margot Robbie ha aggiornato brevemente in merito al sequel di Birds of Prey, il cinecomic di Cathy Yan uscito lo scorso anno, poco prima delle chiusura delle sale cinematografiche a causa della pandemia di Covid-19.

In seguito all’uscita del film, la Warner Bros. non ha mai parlato di un eventuale sequel, e in molti hanno cominciato a credere che fosse a causa della scarsa accoglienza che era stata riservata al primo Birds of Prey: a fronte di un budget di 84,5 milioni di dollari, infatti, il film dedicato a Harley Quinn ne ha incassati solo 33 milioni durante il weekend di apertura, concludendo la sua corsa nelle sale con appena 201,8 milioni in tutto il mondo.

Ora, in una recente intervista con Den of Geek in occasione della promozione di The Suicide Squad, a Margot Robbie è stato chiesto proprio del futuro di Birds of Prey, ma l’attrice ha ribadito che allo stato attuale non ci sono piani per un eventuale prosieguo: “Non so se un sequel vedrà mai la luce. Forse potrebbe, un giorno. Ma al momento non c’è alcun nuovo film in lavorazione di cui io sia a conoscenza. Non in questa fase.”

Il futuro di Harley Quinn nel DCEU

Di recente Robbie ha confermato di voler vedere Harley Quinn al fianco di Poison Ivy nel DCEU, e di stare letteralmente “tartassando” la Warner Bros. affinché si decida a dare il via libera al film. Proprio per questo, anche se un sequel di Birds of Prey non verrà mai realizzato, siamo certi che il personaggio di Harley Quinn continuerà a vivere sullo schermo e all’interno del DCEU. Dopotutto, l’arrivo di The Suicide Squad segnerà l’ennesima nuova avventura con protagonista la Mattacchiona, che sicuramente potrebbe anticipare nuovi film che la vedranno coinvolta in futuro.

Birds of Prey, diretto da Cathy Yan, è uscito nelle sale il 7 febbraio 2020. Nel cast Margot Robbie (Harley Quinn), Mary Elizabeth Winstead Jurnee Smollett-Bell (rispettivamente Cacciatrice e Black Canary), ma anche Rosie Perez (Renee Montoya) e Ella Jay Basco (Cassandra Cain). Ewan McGregor interpreta invece uno dei due principali villain del film, Maschera Nera, alter ego di Roman Sionis; l’altro villain principale, Victor Zsasz, è intepretato da Chris Messina.

Justice League Snyder Cut: Deborah Snyder parla della mancanza di trasparenza sui dati streaming

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Anche prima della pandemia di Covid-19, era già nell’aria che le piattaforme di streaming sarebbe diventate un punto di svolta all’interno dell’industria cinematografica hollywood in relazione alla fruizione di film e serie tv da parte degli spettatori.

Ad oggi, Netflix è l’unica piattaforma che spesso rivela (anche se non sempre) i dati relativi agli streaming e alle visualizzazioni, anche se non è un segreto che questi dati non siano sempre così precisi e attendibili. In generale, quindi, gli utenti, gli appassionati o i semplici curiosi non vengono mai a conoscenza di come quel determinato film o quella determinata serie abbia “performato”, fatta eccezione per alcune società di terze parti che a volte sono in grado di fornire dei dati in relazione al successo o meno riscontrato da un determinato prodotto.

Parlando con The Hollywood Reporter in occasione della promozione di Army of the Dead, la produttrice Deborah Snyder ha parlato della Snyder Cut di Justice League della decisione di WarnerMedia di non rilasciare alcun dato in merito alle visualizzazioni ottenute dal taglio di Zack Snyder. Ammettendo di essere rimasta sorpresa, Deborah ha elaborato un suo pensiero in merito alla mancanza di trasparenza da parte delle società che si occupano della distribuzione di contenuti a pagamento via internet.

“HBO… è interessante che non abbiano riportato i numeri, ma ci sono stati un sacco di articoli che dicono quanto sia stato imponente Justice League”, ha commentato la produttrice. “Tuttavia, per noi non si trattava di qeusto. Si trattava esclusivamente di completare la visione di Zack. Qualcosa che a causa della nostra tragedia si è trasformato in un qualcosa di veramente brutto e distorto. Volevamo solo avere la possibilità di sistemare le cose. L’amore dei fan per quel film e per la visione di Zack è stato il vero motivo per noi, oltre alla voglia di portare a termine quella visione.”

Poi ha aggiunto: “È stata un’esperienza straordinaria vedere le persone apprezzare questo mondo, per non parlare del loro amore. Volevamo sviluppare questo mondo e la versione di Zack di quel mondo da oltre dieci anni. La conclusione che ha avuto è stata parecchio strana… o forse non ha mai avuto una vera conclusione. Per noi era un bel modo per concludere e anche per far vedere alla gente come sarebbe dovuto essere.”

Zack Snyder’s Justice League è uscito in streaming il 18 marzo 2021 su HBO Max in America e, in contemporanea, su Sky e TV in Italia. Il film ha una durata 242 minuti (quattro ore circa) ed è diviso in sei capitoli e un epilogo.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film recitano Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast figurano anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Dave Bautista vuole interpretare Bane nel DCEU: “Mi piacerebbe provarci”

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Non è un segreto che Dave Bautista, star di Guardiani della Galassia, sia desideroso di interpretare Bane nel DCEU, anche se ad oggi non sappiamo se la Warner Bros. stia ancora valutando un possibile film dedicato esclusivamente a Flagello.

È da tempo ormai che i fan aspettano una versione del personaggio sul grande schermo fedele ai fumetti originali, soprattutto dopo la delusione offerta da Batman & Robin (1997), nonostante l’interpretazione di Tom Hardy ne Il cavaliere oscuro – Il ritorno (2012) sia stata largamente apprezzata.

Parlando con Collider in occasione della promozione di Army of the Dead, Dave Bautista ha condiviso i suoi pensieri su ciò che gli piacerebbe dare al ruolo. “Non discredito assolutamente la versione di Bane di Tom Hardy”, ha spiegato l’ex wrestler. “Adoro quella performance e ho adorato quel film. Mi piacerebbe solo provarci. Penso di poter apportare una volta interessante e penso di poter rendere giustizia al personaggio. Non solo nelle prestazioni, ma anche nella fisicità.”

“Mi piacerebbe dover tornare a mettere su peso solo per interpretare un personaggio del genere”, ha aggiunto l’attore. “Potrei interpretare Bane in un modo che non sarebbe solo minaccioso e inquietante, ma anche incredibilmente intelligente. Bane è il classico personaggio terrificante e al tempo stesso intelligente che però non alza mai la voce.” 

Dave Bautista paragona Bane al Mr. Hinx di Spectre

Paragonando poi il personaggio di Bane a quello del cattivo interpretato in Spectre, Mr. Hinx, Bautista ha spiegato: “Bane non sarebbe solo fisicamente superiore, ma anche mentalmente. Adoro l’idea della sfida che potrebbe rappresentare il fatto di interpretare un personaggio del genere. Mi piace quando hai la possibilità di interpretare qualcuno che è essenzialmente un bruto ma che al tempo stesso non è così prevedibile. Qualsiasi attore grosso, muscoloso, può interpretare un cattivo ragazzo che urla e ringhia. Ma se interpreti qualcuno che non è solo fisicamente minaccioso, ma ha anche questo lato così pacato, e che quindi è ancora più terrificante quando parla, allora puoi dire di aver interpretato un vero cattivo.”

Frozen: trama, cast e curiosità sul film thriller

Frozen: trama, cast e curiosità sul film thriller

Ci sono film che fanno della loro unica ambientazione l’occasione per mostrare il comportamento umano in situazioni di grande crisi o pericolo. All’interno di questo filone vi sono però anche titoli che restringono talmente tanto il campo d’azione da non permettere ai personaggi pressocché nessun movimento. Dal celebre Locke con Tom Hardy al claustrofobico Buried con Ryan Reynolds, questi film costringono così i personaggi, e gli spettatori con loro, a vivere situazioni quanto mai estreme e a dover ricorrere a soluzioni altrettanto estreme. Il film del 2010 Frozen fa proprio questo, bloccando però i personaggi in uno spazio aperto ma non meno minaccioso.

Scritto e diretto da Adam Green, già noto per lo slasher Hatchet, il film è stato considerato uno dei migliori thriller dell’anno, ricco di tensione e colpi di scena particolarmente memorabili. La storia, nonostante alcune voci circolate in rete, non è tratta da una vicenda vera, ma è puro frutto dell’immaginazione del regista. L’idea, ancora una volta, era quella di mostrare cosa si è disposti a fare in situazioni di particolare rischio e pericolo. Con un’unica location, tre attori, un ambiente ostile e scelte di regia particolarmente coinvolgenti, Green riesce così a dar vita ad un film che colpisce in pieno lo stomaco dello spettatore.

Affermatosi come un grande successo di critica e pubblico, Frozen è stato anche candidato come miglior film horror ai Saturn Award. Ancora oggi a distanza di dieci anni è un ottimo esempio del suo genere, arricchito da una sceneggiatura forte e da una messa in scena che tiene lo spettatore con il fiato sospeso fino all’ultimo. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Frozen: la trama del film

Protagonisti del film sono tre studenti universitari, Joe, Dan e Parker, i quali decidono di trascorrere insieme un periodo di relax sulle montagne della zona statunitense del New England. A fine giornata, prima che l’impianto sciistico chiuda, decidono di fare un’ultima sciata insieme. Riuscendo a convincere il guardiano della seggiovia, con la promessa di fare presto, i tre iniziano la loro salita verso la cima. Prima di arrivarvi, però, l’inserviente a cui i tre si erano rivolti viene sostituito da un collega, a cui viene però comunicata la presenza degli ultimi sciatori della giornata. A causa di un disguido, però, il nuovo addetto li scambia con altri tre sciatori ritardatari.

Andati via questi, l’uomo spegne l’impianto, lasciando Joe, Dan e Parker bloccati sulla seggiovia. I tre si rendono subito conto di essere stati dimenticati lì, e la situazione è quanto mai disperata. Si trovano infatti bloccati ad un’altezza che non consente loro di saltare giù, poiché significherebbe morte certa, costretti dunque a trascorrere lì una notte gelida che potrebbe ugualmente portarli alla morte. Nel minor tempo possibile, i tre dovranno trovare una strategia per riuscire a salvarsi da quella situazione. A complicare le cose, però, oltre al sopraggiungere del buio e della neve, vi sarà la scoperta di non essere soli in quei boschi, i quali pullulano di lupi.

Frozen cast

Frozen: il cast e le curiosità sul film

Intenzionato a rendere il film quanto più realistico possibile, permettendo allo spettatore di avvertire concretamente il pericolo in cui i tre giovani si ritrovano incastrati, Green ha scelto di non avvalersi di effetti speciali o green screen. Il regista ha infatti portato gli attori a rimanere realmente sospesi su una seggiovia a diversi metri da terra per tutta la durata delle riprese. Per permettere loro di comprendere la difficoltà della situazione, gli attori non hanno avuto modo di scendere dalla seggiovia finché non previsto dalla sceneggiatura. Gli interpreti di Frozen sono Emma Bell nei panni di Parker O’Neil, Shawn Ashmore in quelli di Joe Lynch e Kevin Zegers in quelli di Dan Walker.

La Bell, nota oggi anche per la serie Dallas, è stata la prima attrice a presentarsi per il ruolo. Dopo aver incontrato altre interpreti, Green decise di affidare a lei il ruolo, poiché ritenuta la più convincente e capace di un’interpretazione particolarmente intensa. Ashmore e Zegers, invece, si sono distinti durante le riprese per aver eseguito personalmente i propri stunt, senza ricorrere a controfigure. Il film ha rappresentato una prova di resistenza anche per lo stesso Green, il quale soffre di vertigini. Poiché la troupe del film aveva paura di stare alle altezze previste, è stato lo stesso Green insieme al direttore della fotografia Will Barratt a doversi sospendere all’altezza della seggiovia per poter riprendere i tre attori intenti a dialogare.

Frozen: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Frozen è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes e Now. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 13 maggio alle ore 21:15 sul canale Italia 2.

Fonte: IMDb