Il nuovo annunciato film dedicato a
Spawn è ancora in sviluppo e continua a prendere
forma, almeno secondo le recenti dichiarazioni del produttore
Jason
Blum. Il film sarà diretto da Todd McFarlane, che è anche il creatore del
personaggio dei fumetti pubblicati dalla Image Comics. Non è la
prima volta che Spawn arriva sul grande schermo: già nel lontano
1997 la New Line Cinema realizzò un film diretto da Mark A.Z. Dippé
con protagonisti Michael Jai White (Arrow) e John
Leguizamo (Moulin Rouge!).
Nonostante ottenne un discreto
successo al box office, venendo anche elogiato per essere stato il
primo film di supereroi ad avere come protagonista un attore
afro-americano, il film venne massacrato dalla critica e anche da
parte del pubblico, ma negli anni è riuscito a diventare un vero e
proprio cult grazie alla release in home video. Adesso il
personaggio di Spawn si prepara a tornare sul
grande schermo, nonostante siano ormai già parecchi anni che si
parla del reboot che porterà la firma di Todd McFarlane, senza che però ci siano mai
notizie concrete circa un’effettiva uscita al cinema.
Adesso, in una recente intervista
con ComicBook, Jason
Blum ha dichiarato che “c’è stata parecchia
attività” attorno al nuovo reboot, annunciato per la prima
volta nel 2017, descrivendo lo sviluppo del nuovo film come un vero
e proprio “evento sismico”. “Al momento non ho nuovi
aggiornamenti, ma posso garantirvi che ce ne saranno”, ha
spiegato Blum.
Jason Blum conferma lo sviluppo di
Spawn e anticipa un ingresso nel cast che potrebbe “far esplodere
il web!”
Il produttore ha anche assicurato
che, nonostante tutte le complicazioni del caso (dovute anche
all’attuale situazione mondiale), il suo desiderio è quello di
realizzare il film: “Voglio davvero fare questo film. Non lo
metterai mai da parte. Ne ho parlato anche con altre persone”.Jason
Blum ha anche anticipato che un grande nome di
Hollywood potrebbe aggiungersi al cast: “Abbiamo un’offerta sul
tavolo. Se riuscissimo ad averlo sarebbe un successo. Sarebbe una
di quelle notizie che farebbero esplodere il web!
Vedremo…”
In passato era stato lo stesso
Todd McFarlane a ribadire di voler realizzare
un film vietato ai minori, in rispetto al personaggio e ai toni dei
fumetti originali: “Ho pochissime richieste in merito al
film”, aveva spiegato McFarlane. “Deve essere classificato
come R, cioè vietato ai minori di 17 anni. Non ci possono essere
discussioni al riguardo. Non mi interessa ciò che accadrà nel film,
l’importante è che Spawn sia cool e tosto.”
Il nuovo film dedicato a
Spawn avrà come protagonista il premio Oscar
Jamie Foxx nel ruolo dell’antieroe del titolo.
Del cast dovrebbe far parte anche Jeremy Renner nei panni di Twitch Williams.
Greg Nicotero, truccatore di The Walking
Dead, si occuperà del trucco e degli effetti speciali.
Ilfilm sarà prodotto
da Jason
Blum e dalla sua Blumhouse Productions.
Adesso è ufficiale: James Mangold, regista di Logan
e Le
Mans ’66 – La grande sfida, dirigerà Indiana
Jones 5. Annunciato per la prima volta nel 2016, il
quinto capitolo della saga di Indiana Jones non ha avuto
certamente una pre-produzione facile: numerose sono state le
riscritture della sceneggiatura, con il film che è stato
posticipato ben due volte (la prima volta sarebbe dovuto arrivare
nelle sale a luglio dello scorso anno).
Quando tutto sembrava ufficialmente
pronto a partire, con le riprese programmate per questa primavera,
Steven
Spielberg ha annunciato di aver abbandonato la regia
del film, mentre Harrison Ford è stato confermato ancora una
volta nei panni dell’iconico archeologo. Dopo la notizia della
dipartita di Spielberg, è iniziata a circolare una voce secondo cui
la regia del film sarebbe stata offerta a James Mangold, regista di Cop Land, Walk
the Line e dei più recenti Logan
e Le
Mans ’66 – La grande sfida.
In seguito è arrivata – purtroppo –
la pandemia di Covid-19, e la data di uscita di Indiana Jones
5 è stata ufficialmente posticipata a luglio 2022. In
attesa di scoprire quando potranno ufficialmente partire le riprese
del film, è stato lo storico produttore della saga Frank
Marshall a confermare, durante un’intervista con
Collider (la stessa in cui ha parlato del
futuro della saga di
Jurassic Park), che sarà James Mangold a dirigere il quinto capitolo
della saga di Indiana Jones, il primo che non poterà la
firma di Steven
Spielberg.
James Mangold, regista di Logan,
dirigerà Indiana Jones 5: è ufficiale!
Nel corso dell’intervista Marshall
ha spiegato che Mangold “adora il franchise di Indiana
Jones” e che è stato proprio il suo amore per la saga a
renderlo il sostituto perfetto di Spielberg, che figurerà comunque
in qualità di produttore. Marshall ha inoltre elogiato Mangold come
regista, dichiarando: “È meraviglioso. Penso che abbia anche un
bellissimo rapporto con Harrison. Sembra che tutti i pezzi del
puzzle stiano finalmente combaciando. È la volta buona.”
Marshall ha inoltre dichiarato che
la fase di riscrittura dello script di Indiana Jones
5“è appena cominciata”: è probabile, dunque, che
Mangold contribuirà al progetto anche in qualità di sceneggiatore,
magari partendo da una nuova base, senza rimaneggiare quanto fatto
in precedenza. Ricordiamo che Jonathan
Kasdan (figlio dello sceneggiatore de I
predatori dell’arca perduta, Lawrence
Kasdan) era stato incaricato di scrivere la sceneggiatura dopo che
lo sceneggiatore originale David Koepp aveva
lasciato il progetto.
Indiana Jones è
una saga cinematografica basata sulle avventure dell’immaginario
archeologo ideato da George
Lucas. La saga, con Harrison Ford nel ruolo di Indiana Jones,
è iniziata nel 1981 con la distribuzione del film I predatori
dell’arca perduta. Un prequel intitolato Indiana Jones e il tempio maledetto è uscito nel 1984,
mentre il sequel Indiana Jones e l’ultima crociata nel
1989. Un quarto film, Indiana Jones e il regno del teschio di
cristallo, è uscito nei cinema nel 2008. I film sono stati
tutti diretti da Steven
Spielberg.
Divisa tra cinema e televisione,
Euridice Axen ha negli ultimi anni partecipato ad
alcuni popolari titoli, grazie ai quali ha potuto ottenere una
notorietà a livello nazionale. Specialmente in anni recenti, si è
distinta per un carisma e una presenza scenica invidiabili, e la
critica di settore non ha mancato di riconoscerle pertanto alcuni
prestigiosi premi.
Ecco 10 cose che non sai di
Euridice Axen.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Euridice Axen: i suoi film e le
serie TV
10. Ha recitato per celebri
lungometraggi. L’attrice ha debuttato sul grande schermo
con un ruolo nel film Crushed Lives – Il sesso dopo i
figli (2015), per poi ottenere il ruolo di Marta nell’horror
The End? L’inferno
fuori (2017). Nel 2018 diventa celebre grazie al
personaggio di Tamara nel film Loro 1 e
Loro 2, con
protagonisti gli attori Toni Servillo,
Fabrizio
Bentivoglio e Riccardo
Scamarcio. Nello stesso anno recita in Bene ma non
benissimo, mentre nel 2019 è protagonista di Nati 2
volte.
9. È nota per i ruoli
televisivi. La Axen ha iniziato la propria carriera
recitando nelle soap CentoVetrine (2005-2006) e
Vivere (2006-2007). Successivamente prende parte a note
serie come Medicina generale (2009), R.I.S. Roma –
Delitti imperfetti (2010-2012), Cugino e cugino
(2011) e Le tre rose di Eva (2013-2017). Recita poi nella
sesta puntata della quinta stagione di L’ispettoreColiandro (2016), con Giampaolo
Morelli, e nella quarta della prima stagione di
The Young Pope
(2016), con Jude
Law. Nel 2019 è poi nel cast della serie Il
processo, con Vittoria
Puccini.
8. Ha ottenuto un
prestigioso premio. Il ruolo che ha permesso all’attrice
di ottenere popolarità anche a livello cinematografico, è quello di
Tamara in Loro, ispirato alla figura di Silvio Berlusconi.
La Axen ha infatti ricevuto molti apprezzamenti, ottenendo poi il
premio Guglielmo Biraghi al premio Nastro d’argento. L’anno
seguente, invece, le viene conferito il Filming Italy Movie Award
come attrice rivelazione durante la Mostra del Cinema di
Venezia.
Euridice Axen è su Instagram
7. Ha un account
personale. L’attrice è presente sul social network
Instagram con un profilo seguito da 98,1 mila persone. All’interno
di questo è solita condividere immagini legate alla propria
quotidianità, come anche fotografie realizzate per riviste o
servizi di moda. Non mancano inoltre anche sue curiosità e
riflessioni, condivise con i fan.
6. È solita promuovere il
proprio lavoro. Tramite il suo account, la Axen condivide
dettagli riguardanti i progetti a cui ha preso parte, come
interviste, foto dal dietro le quinte e locandine. Il social si
rivela infatti particolarmente utile per la promozione dei propri
lavori, siano essi di natura cinematografica che televisiva.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Euridice Axen: chi è il suo
compagno
5. È molto
riservata. L’attrice si è dimostrata particolarmente
riservata sulla propria vita privata, affermando di preferire che
la propria sfera sentimentale rimanga lontano dall’invasività dei
media. A riguardo, è però nota la sua relazione con l’attore
spagnolo Raul Pena, durata all’incirca un paio di
anni, dal 2017 al 2019.
Euridice Axen in Loro
4. Non ha avuto problemi con
il nudo. All’interno del film Loro, l’attrice
ricopre il ruolo di Tamara, moglie del personaggio di Scamarcio e
amante del ministro interpretato da Bentivoglio. Nel dar vita a
Tamara, l’attrice ha affermato di non aver provato alcun imbarazzo,
neanche per le scene più controverse o quelle di nudo. Ha infatti
affermato che quando si recita il pudore non può esistere, e
occorre affrontare quanto previsto senza falsi moralismi.
3. Non ha mai giudicato il
proprio personaggio. Nel dar vita ad una personalità
volgare e spregiudicata come quella di Tamara, per la Axen è stato
importante non cedere al giudizio nei suoi confronti. L’attrice ha
infatti cercato di darne una rappresentazione oggettiva, tanto
negli aspetti negativi quanto in quelli positivi, cercando infatti
di far esaltare anche l’ingenuità del personaggio.
Euridice Axen in The Young
Pope
2. Si era presentata per un
ruolo diverso. Prima di recitare per Paolo
Sorrentino nel film Loro, l’attrice era già
comparsa in un episodio di The Young Pope.
Originariamente, si era presentata per il ruolo di una suora, poi
assegnato ad un’altra attrice. Tuttavia, risultando particolarmente
convincente, le fu proposto di ricoprire il ruolo di una
giornalista.
Euridice Axen: età e altezza
1. Euridice Azen è nata a
Roma, Italia, il 20 settembre 1980. L’attrice è alta
complessivamente 167 centimetri.
Celebre attore spagnolo,
Aitor Luna ha ad oggi partecipato a diverse
produzioni cinematografiche e televisive, che gli hanno permesso di
ottenere un buon successo. A partire dal 2020, Luna oltrepassa i
confini nazionali recitando in una serie Netflix, che gli permette di essere conosciuto a
livello internazionale.
Ecco 10 cose che non sai di
Aitor Luna.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Aitor Luna: i suoi film e le serie
TV
10. Ha recitato per il
cinema spagnolo. Dopo anni di televisione, l’attore compie
il suo debutto sul grande schermo con il film Killing Time
(2015). Successivamente recita in MyBakery in
Brooklyn – Un pasticcio in cucina (2016) e Sordo
(2018). Sempre nel 2018 è poi tra i protagonisti di El
aviso. Tornerà poi al cinema con il dramma Carneval,
la cui uscita è tuttavia ancora da stabilire.
9. È noto per i suoi ruoli
televisivi. L’attore ottiene grande notorietà recitando
per la soap opera Los hombres de Paco (2005-2009), nel
ruolo di Gonzalo Montoya. In seguito, ottiene ruoli di rilievo in
titoli spagnoli come La ira (2009), Gran reserva
(2010-2013), dove recita anche Úrsula
Corberó,La fuga (2012), Las aventuras
del capitan Alatriste (2013), Cuéntame un cuento
(2014) e Velvet (2016), con il quale ottiene ulteriore
notorietà nel ruolo di Humberto Santamaria. Negli anni successivi
prende poi parte a La cattedrale del
mare (2018) e La reina del Sur (2019), dove
recita anche Raoul
Bova.
8. Ha recitato per una serie
Netflix. Nel 2020 l’attore ricopre il ruolo di Sergio
nella serie spagnola Valeria, distribuita sulla
piattaforma streaming Netflix a partire dall’8 maggio. Di genere
drammatico, la serie segue le vicende di Valeria, una scrittrice
attanagliata dal senso di star trascurando qualcosa di fondamentale
tanto nella propria scrittura quanto nel proprio matrimonio.
7. Ha ottenuto un importante
premio. Nel 2010 all’attore viene conferito, dalla Union
de Actores, il premio come miglior attore non protagonista per la
serie Gran Reserva. Grazie a tale riconoscimento, la
carriera dell’attore conosce una nuova fase di splendore, ottenendo
nuovi importanti ruoli.
Aitor Luna: la sua vita
privata
6. È molto
riservato. Della vita privata e sentimentale dell’attore
si sa poco o nulla. Luna, infatti, ha mantenuto negli anni un
profilo particolarmente basso, evitando in ogni modo l’esposizione
dei media. Anche i suoi account social non lasciano trasparire
indicazioni a riguardo, lasciando all’attore il suo riserbo.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Aitor Luna è su Instagram
5. Ha un account
personale. L’attore è presente sul social network
Instagram con un profilo seguito da 117 mila persone. All’interno
di questo, è solito condividere foto e video di sé durante momenti
di svago, da solo o in compagnia di amici o colleghi. Molto
presenti sono anche le immagini di luoghi da lui visitati, come
anche quelle realizzate per riviste pubblicitarie.
4. Sul suo profilo
sponsorizza i propri lavori. Luna utilizza il suo profilo,
in particolare, per condividere immagini promozionali dei suoi
progetti da interprete. Sempre legate a quest’ambito, sono anche le
foto ritraenti i dietro le quinte dei set a cui ha preso parte.
Aitor Luna e Yon Gonzáles
3. È fratello di un altro
noto attore spagnolo. Luna è il fratello maggiore di
Yon Gonzáles, anch’egli di professione attore, e
noto per il suo ruolo nella serie Netflix Le ragazze del
centralino. I due fratelli hanno poi avuto modo di recitare
insieme nel 2011 nella serie Gran Reserva, dove Gonzáles
ricopriva il ruolo di Manuel Hernández.
Aitor Luna in La cattedrale del
mare
2. È uno dei protagonisti
della serie. A partire dal 2020, anche un altro progetto
interpretato da Luna è ora disponibile su Netflix. Si tratta di
La cattedrale del mare, ambientata nella Barcellona del
XIV secolo. Qui Luna interpreta Arnau Estanyol, servo fuggito al
suo padrone in cerca di ascesa sociale.
Aitor Luna: età e altezza
1. Aitor Luna è nato a
Vergara, in Spagna, il 18 settembre 1981. L’attore è alto
complessivamente 190 centimetri.
HBO Max, DC e WB sono stati tutti
coinvolti, negli ultimi giorni, dall’annuncio che finalmente la
Snyder Cut di Justice League vedrà la luce del
sole, sul piccolo schermo. Tuttavia sembra che non sia l’ultima
notizia rilevante che potrebbe arrivare da casa Warner. Secondo
quanti riporta
theculturednerd.org, sembra che AT&T e Warner Media
rivogliano Ben Affleck come Batman.
Non si tratta, come si può
facilmente pensare, di un ritorno provvisorio di Affleck nel
costume per degli eventuali reshoot del film di Zack
Snyder, ma per una storia completamente nuova. Sembra che
in giro ci sia una sceneggiatura che portava il nome originario di
Batman vs Deathstroke e che questa possa essere la
prossima tappa di Batfleck.
Ora, questo non vuol dire
assolutamente che The
Batman in produzione di Matt Reeves
sia stato messo da parte, anzi, sembra che i due progetti possano
tranquillamente coesistere, andando avanti parallelamente.
Dopotutto nella DC il multiverso è un principio noto e questo
potrebbe essere applicato anche al corrispettivo cinematografico. A
questo punto si potrebbero aprire numerose possibilità, visto cosa
la DC ha fatto con gli show The CW e come ha portato sul piccolo
schermo il multiverso stesso.
Con la Justice
League di Zack Snyder in arrivo nel 2021,
la domanda che molti hanno posto è: “Cosa verrà dopo?”; Ben
Affleck è stato visto in una forma incredibilmente buona
nell’ultimo mese e con AT&T e WarnerMedia che vorrebbero di
nuovo Affleck in casa con il mantello di Batman, potrebbe davvero
voler dire che l’attore avrà un futuro, di nuovo, come Cavaliere
Oscuro, dopo la Snyder Cut di Justice League.
Non si sa se questo progetto è stato
pensato per una la versione teatrale o per la HBO Max. Non è ancora
sicuro se sia stata fatta un’offerta o se Ben sia stato contattato
direttamente per il progetto, ma AT&T è molto soddisfatta per
il fatto che la Justice League di Zack Snyder abbia finalmente
trovato uno spazio per essere vista e che ci sia ancora qualcosa da
dire per lo “Snyderverse”.
Vi ricordiamo che la Justice
League Snyder Cut uscirà nel
2021 sulla piattaforma streaming di Warner Bros HBO
MAX che è disponibile negli USA dall’Aprile scorso.
Attualmente non sappiamo se in Italia la versione debutterà su
qualche piattaforma streaming dato che HBO MAX non è disponibile
nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in Italia ha un accordo in
esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere una valida teoria pensare
che in Italia il film possa essere programmato su SKY CINEMA, o su
SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima è solo una supposizione dunque
non ci resta che aspettare ulteriori notizie.
L’ambientazione, l’atmosfera, i
costumi e, naturalmente, i gioielli sono cose che amiamo vedere nei
film, e che insieme ai personaggi e alla trama contribuiscono a
creare un film che possa essere organico e credibile per tutti.
Alcuni dei gioielli iconici dei film che hanno fatto la storia del
cinema non dei veri e propri simboli riconosciuti in tutto il
mondo, e possederli potrebbe essere la gioia dei collezionisti, ma
in alcuni casi anche dei cosplayer che potrebbero così dare un
tocco di ulteriore verosimiglianza alle loro creazioni.
Grazie a Bright
Side, abbiamo trovato alcune belle repliche di collane,
bracciali e anelli di film famosi che sono effettivamente in
vendita. Tra oggetti assimilabili al merchandise ed altri più
vicini al collezionismo cinefilo, ecco gli iconici gioielli del
cinema che si possono davvero comprare. Magari tra questi c’è
l’oggetto che può realizzare i vostri sogni!
Gli iconici gioielli del cinema che si possono davvero
comprare
Sta iniziando una nuova era nel
mondo dei fumetti! Da giovedì 4 giugno partiranno
ufficialmente le pubblicazioni DC Comics a cura di
Panini Comics! Superman,
Batman, WonderWoman, Flash e
LanternaVerde sono solo alcuni
dei supereroi dell’Universo DC – uno dei più grandi editori al
mondo di fumetti e graphic novel in lingua inglese – che
troveranno dunque nuova vita negli albi e nei volumi che Panini
Comics renderà disponibili in formato cartaceo e digitale.
Le pubblicazioni DC Panini
Comics si raggruppano in due linee di
pubblicazione: i periodici spillati o
brossurati, distribuiti in edicola e in fumetteria, e i
volumi, distribuiti in fumetteria e in libreria.
Tutte le informazioni e i dettagli (dalle date di uscita alle
caratteristiche tecniche) sono disponibili sul sito ufficiale Panini Comics.
Le serie principali dell’Universo
DC saranno dieci, distinte in albi
spillati monografici confezionati con carta ad alta
grammatura e tecniche di stampa all’avanguardia. Due i
quindicinali, Batman e
Superman, otto i mensili:
Justice League,
Wonder Woman,
Batman/Superman, Lanterna
Verde, Flash,
Aquaman, Harley
Quinn e DC Crossover (che
raccoglierà tutti gli eventi che costituiranno la spina dorsale
dell’Universo DC, a partire dalla miniserie Evento
Leviathan che coinvolge tutti i più grandi detective
del multiverso in un caso di spionaggio internazionale).
I numeri uno di questi titoli si
raccolgono sotto il nome di City Edition: ogni
copertina è infatti ambientata in una città italiana. A dar vita a
queste illustrazioni esclusive per Panini Comics
sono stati 10 artisti del mondo del fumetto:
LeeBermejo,
SimoneBianchi, Lelio
Bonaccorso, GiorgioCavazzano, MatteoCremona, Gabriele dell’Otto,
EmanuelaLupacchino,
MiloManara, Francesco
Mattina, Andrea Sorrentino. Si tratta di
artwork unici, pezzi da collezione disponibili anche in una
versione in serie limitata e rinominata per
l’occasione Museum Edition (senza elementi grafici
in copertina e stampata a colori su carta Tintoretto da 250
gr).
Ci saranno poi 5 numeri
Alfa, albi celebrativi contenenti storie del
passato e inedite, ognuno con una cover d’autore, disponibile anche
in versione variant gold metallizzata: Mirka
Andolfo (Wonder Woman), Jacopo
Camagni (Flash), Giuseppe
Camuncoli(Superman), Werther
Dell’Edera (Lanterna Verde) e Carmine di
Giandomenico (Batman). I 5 numeri potranno anche
essere acquistati in un cofanetto celebrativo contenente la doppia
versione di ogni albo e un’esclusiva litografia realizzata da
Werther Dell’Edera.
A questi spillati, disponibili in
edicola, fumetteria e in digitale, si aggiungerà anche la collana
DC Best Seller, che ripubblicherà in
formato tascabile le grandi saghe DC, a partire dal Batman
di Scott Snyder e Greg Capullo. E ancora i nuovi volumi
DC Black Label, l’etichetta nera di DC
con le storie non in continuità con le serie regolari – più crude e
for mature readers – scritti e disegnati da grandi autori
che daranno la loro interpretazione, senza censure, dei più grandi
supereroi del mondo.
Sul versante librario, la collana
DC Library raccoglierà le migliori storie
DC di sempre, dai grandi classici del passato (come Batman: Il
ritorno del Cavaliere Oscuro di Frank Miller) ai capolavori
moderni (come Superman: L’Uomo d’Acciaio di Brian Bendis).
Non mancheranno poi le riproposte classiche: i volumi conclusivi
del DC Rebirth, che riprenderanno
esattamente nel punto in cui il precedente editore si è fermato, le
storiche serie Vertigo, i corposi
DC Omnibus con interi cicli entrati nella
leggenda, e i DC Classics, che
presenteranno il meglio delle storie Silver Age e
Bronze Age dei comics. Siete pronti ad immergervi in un
universo fantastico? La nuova era DC targata Panini Comics
è iniziata!
Dopo aver aperto la
51esima Quinzaine des Réalisateurs del 72°
Festival
di Cannes ed essere presentato al Toronto International Film
Festival, sarà disponibile anche per il pubblico
italiano Doppia
Pelle(Le Daim), eccentrica black
comedy di Quentin Dupieux, apprezzato regista
di opere particolarmente originali
come Rubber e Réalité e
conosciuto sulla scena musicale europea come Mr. Oizo.
A prestare il volto al protagonista
Georges, uomo stravagante e ossessionato dalla sua giacca di pelle
di daino, è il Premio Oscar Jean
Dujardin, affiancato dal Premio
César Adèle Hanel (Ritratto della
giovane in fiamme; 120 battiti al
minuto; La ragazza senza nome) nel ruolo di
Denise, una cameriera appassionata di montaggio. Tra realtà e
finzione cinematografica, la coppia darà vita a delle situazioni
bizzarre e inverosimili, ai limiti della vera
follia.Doppia
Pelle sarà disponibile sulla
piattaforma SKY (all’interno di Primafila Premiere) e
MioCinema grazie
ad Europictures a partire
dal 22 giugno.
Lucy De Crescenzo,
CEO di Europictures, sulla scelta di preferire una piattaforma
digitale rispetto alla tradizionale uscita in sala, ha così
commentato: “Sebbene la riapertura delle sale sia prevista
per il 15 di giugno, ritengo che linee guida imposte dal governo
siano difficili da attuare e praticare, come annunciato anche
dall’ANEC. Non è mia intenzione estromettere la sala a favore dello
streaming, ma credo che non ci siano i presupposti per portare un
film come Doppia Pelle in sala in questo momento. Sarebbe un
fallimento annunciato da ogni punto di vista. Doppia Pelle è un
film d’autore che viene dal Festival di Cannes, e prodotti come
questo hanno una maggiore ricezione nelle sale di città, in
circuiti di ricerca, non sono film da Multiplex. In qualità di
distributore che ha sempre portato tutti i sui film al cinema,
vorrei che questa scelta di uscire direttamente in VOD sia un
monito per comunicare che la ripartenza in questi termini non è
perseguibile e che i protocolli vanno urgentemente
rivisti.”
Immergersi nelle storie raccontate
dal mondo dell’audiovisivo è stato il passatempo preferito durante
la quarantena: i personaggi di film e serie tv sono diventati per
molti gli amici virtuali con cui condividere gli ultimi due mesi.
Ora, grazie al DPCM Rilancio del 17 maggio, che
regola le riaperture del patrimonio di musei e mostre del
territorio italiano, è possibile mettere da parte il telecomando e
tornare a vivere il cinema davvero da protagonisti assaporandone la
magia e scoprendo i suoi segreti. Da venerdì 29
Maggio, ogni weekend dalle 10.00 alle 18.30,
Cinecittà torna ad accogliere gli amanti della Settima
Arte offrendo la possibilità di visitare in tutta
sicurezza l’offerta espositiva degli Studios, realizzata e
promossa da Istituto Luce-Cinecittà: le esposizioni
permanenti di Cinecittà si Mostra,
Felliniana e il MIAC, il Museo
italiano dell’Audiovisivo e del Cinema.
E torna così fruibile anche il
resto del patrimonio di Cinecittà: 40 ettari di spazio a
disposizione, i monumentali set all’aperto e il grande parco
centrale, abitato da elementi scenografici originali come
la Venusia, la grande testa di donna usata per le
riprese de Il Casanovadi Federico Fellini.
Con Cinecittà si
Mostra si viaggia nella storia del cinema italiano e degli
Studios. L’esperienza di visita è suddivisa in due momenti
distinti: il tour guidato con mediazione specializzata all’aperto
conduce sui set grandi set permanenti di Roma Antica,
Tempio di Gerusalemme e Firenze del 1400
, mentre filmati, costumi di scena e sale interattive sui mestieri
del cinema, sono visitabili autonomamente all’interno degli edifici
storici (con il percorso a senso unico indicato dalla
segnaletica della Mostra). Una proposta che ogni anno vede crescere
il gradimento del pubblico ormai stabilmente al di sopra delle
90mila presenze.
Nel centenario dalla nascita del
regista de La dolce vita sarà possibile tornare a visitare anche
Felliniana – Ferretti sogna Fellini, ulteriore
percorso di Cinecittà si Mostra, che regala la straordinaria
immersione nell’immaginario del Maestro rivisitato e creato dal suo
scenografo, il tre volte premio Oscar Dante
Ferretti,che con la sodale (a sua volta
vincitrice di tre Oscar) Francesca Lo Schiavo
ricostruisce attraverso ambienti scenografici – vere e proprie
installazioni d’arte – luoghi, oggetti, ispirazioni, sogni
dell’universo del regista. Entrare in Felliniana è come
entrare non solo con gli occhi dentro un film di
Fellini.
Così come si potrà entrare
dentro 120 anni di storiadello
spettacolo italiano con le video-installazioni e le
esperienze immersive del MIAC, il nuovissimo Museo
italiano dell’Audiovisivo e del Cinema. Un percorso espositivo di
1600 metri quadri attraverso centinaia di filmati provenienti dalle
più importanti cineteche d’Italia, e installazioni interattive,
videoarte, percorsi multimediali, che sorprendono lo spettatore
facendolo entrare nel lungo film che il cinema italiano, la TV e la
Radio hanno prodotto dall’invenzione del cinematografo di fine ‘800
fino alle serie tv di oggi. Un viaggio sorprendente,
spiazzante, vivacissimo, già salutato con entusiasmo dalla
stampa italiana e da tante testate internazionali.
“Riuscire a riaprire le mostre e il
museo permettendo così al grande pubblico di tornare a camminare
per i viali alberati che hanno visto passare i volti più importanti
del cinema nazionale e internazionale è uno sforzo importante che
testimonia quanto la nostra volontà di portare avanti la mission di
conoscenza e valorizzazione del patrimonio degli Studi di Cinecittà
non abbia perso priorità nemmeno con lo stop imposto dall’emergenza
Covid-19” commenta Giancarlo Di Gregorio,
direttore di Cinecittà si Mostra. “Tempio del cinema in Italia dal
1937, anno della sua fondazione, Cinecittà coniuga l’attività di
polo di produzione e realizzazione di opere cinematografiche con
quella di struttura espositivo-museale in continuo ampliamento già
dal 2011: siamo sicuri che la ripresa delle visite guidate, seppure
in questa prima fase con una frequenza inferiore, rappresenterà
l’occasione per tornare a vivere la città di Roma e il tempo libero
in modo diverso, non solo in sicurezza e con tranquillità ma anche
con intelligenza. Siamo inoltre fiduciosi di poter riprendere già
nelle prossime settimane le nostre proposte dedicate alle
famiglie e ai ragazzi, due pubblici che in questi anni non hanno
mai perso occasione di dimostrarci il proprio affetto”.
A partire dal mese di Giugno su
prenotazione ([email protected]) saranno
disponibili anche le visite In Famiglia che
offrono un’esperienza di attività completamente all’aperto per
nuclei familiari, pensata per essere condivisa da grandi e piccoli
nel pieno rispetto delle misure di sicurezza per la salute.
La trilogia de Il
Cavaliere Oscuro di Christopher
Nolan è probabilmente la trasposizione delle avventure
di Batman sul grande schermo più amata e apprezzata di sempre.
Molti fan concordano sul fatto che tutti e tre i film della
trilogia abbiano lo stesso valore, sia per quanto riguarda la
costruzione del racconto sia per quanto concerne la messa in
scena.
Eppure, altri sono fermamente
convinti che il miglior film della trittico di Nolan sia Il Cavaliere Oscuro del 2008, mentre a lungo
si discute su quale sia il degno successore nella classifica dei
migliori, se Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno o
Batman Begings. Abbiamo provato a mettere i due
film a confronto, cercando 10 motivi (5 per ogni titolo) per cui
entrambi potrebbe effettivamente rappresentare il “secondo” miglior
film della trilogia dopo Il Cavaliere Oscuro:
Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno: il Bane di Tom Hardy
Una delle cose migliori e forse più
belle di Batman in quanto personaggio, oltre ad essere ben scritto
e molto complesso, è che probabilmente ha la migliore galleria di
nemici nella storia dei fumetti. Joker è naturalmente al primo
posto, perché oltre ad essere la sua nemesi, è spesso considerato
uno dei migliori cattivi di sempre, insieme a Darth Vader.
Tuttavia, anche Bane è cattivo degno di nota, che purtroppo – fino
all’uscita de Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno – non ha
avuto la giustizia che meritava sul grande schermo.
Bane è stato pensato per essere
un’antagonista fisicamente dominante ma anche intelligente,
caratteristica quest’ultima che nel film Batman & Robin del 1997 è stato totalmente
ignorata. Christopher Nolan e Tom Hardy hanno reso giustizia a Bane dando
vita a un personaggio con un’intensa fisicità, che emana
costantemente un’aria di feroce intimidazione. A metà tra
terrorista e guerrigliero, in qualche modo il Bane di mostra
un’eleganza nel suo aspetto che, parallelamente, è un segnale di
forza da non sottovalutare…
Batman Begins: lo Spaventapasseri di Cillian Murphy
Batman
Begins ha regalato ai fan un’altra eccellente
interpretazione di uno dei cattivi più iconici nella mitologia di
Batman. Nonostante sia un villain di supporto, lo Spaventapasseri è
un personaggio che è stato scritto e interpretato brillantemente.
Insieme alla sceneggiatura, Cillian Murphy è stato in grado di regalare
una performance davvero notevole. Nei fumetti Jonathan
Crane/Spaventapasseri viene mostrato essenzialmente come uno
squilibrato.
Batman
Begins, pur rispettando il personaggio, ne ha stravolto la
storia da un punto di vista creativo. Crane è sempre uno
psicopatico, ma nasconde la sua follia dietro un aspetto
professionale dovuto ai suoi studi e alla sua professione, cosa che
nei fumetti non viene messa così in evidenza. A mano a mano che ci
addentriamo nella storia, scopriamo il lato più sadico di Crane,
con la storia che riesce ad incorporare sapientemente la celebre
maschera del cattivo senza ricorrere ad un costume vero e proprio
che avrebbe certamente stonato con il tono generale del
film.
Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno: eventi su larga scala
Gli eventi su larga scala narrati in
Batman Begins sono abbastanza importanti se si tiene
in considerazione l’intera trilogia, ma Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno parla di
eventi e situazioni che sono molto più radicati all’interno della
mitologia. Alcune storyline possono risultare meno approfondite di
altre quanto nel contesto generale del film si parla di eventi che
hanno una risonanza a dir poco massiccia, ma non è questo il caso
de
Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno.
Insieme alla sceneggiatura, un
esempio in tal senso è sicuramente l’eccellente ritratto che
Tom Hardy è riuscito a dare di Bane,
l’antagonista principale del film. La storyline del personaggio si
adatta alla perfezione nella storia dell’intera trilogia e, cosa
ancora più importante, in quella personale di Bruce
Wayne/Batman.
Batman Begins: l’inizio del viaggio dell’eroe
Un altro grande merito della
trilogia è quello di aver fortemente catalizzato l’attenzione sul
“viaggio dell’eroe”, dall’inizio alla fine. Anche se Il Cavaliere Oscuro è senza dubbio il miglior
film della trilogia, il primo e il terzo film sono decisamente
superiori in quanto la storia è fortemente legata alla figura di
Bruce Wayne, guidata dalle sue scelte e dalle sue motivazioni.
Essendo una storia di origini (anche
piuttosto efficace),
Batman Begins cattura i primi momenti distintivi
della vita di Bruce e gli anni formativi che precedono i suoi primi
giorni in qualità di Batman. Inoltre, il film gioca in maniera
eccellente sul concetto di paura: Bruce si allena per diventare un
eroe, prima di rendersi conto che la vendetta o la morte non sono
la risposta, abbracciando una volta per tutte le paure e usandole
come armi contro i criminali di Gotham.
Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno: la fine del viaggio
dell’eroe
Si può tranquillamente sostenere che
la fine del viaggio di Bruce Wayne da eroe sia tanto importante
quanto il suo inizio. Ciò è uno degli aspetti più belli de Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno, che in
questo senso rappresenta la conclusione ideale di
Batman Begins. Anche il finale, così come il primo
film, è fortemente incentrato sulla figura di Bruce Wayne e sulle
sue scelte.
Dopo una lunga pausa, Bruce tornò ad
agire in qualità di Batman trasudando una certa spavalderia e
sottovalutando non solo la minaccia, ma anche se stesso, perdendo
di vista ciò che lo rende davvero forte. Una volta in prigione,
afferma addirittura di non avere paura, ma di essere soltanto
arrabbiato: si dimentica del fatto che abbracciare le sue paure
rappresenta proprio il suo più grande punto di forza. Il film si
chiude con Bruce che capisce di non poter più indossare il mantello
e che è arrivato il momento di tramandare la sua eredità ad un
degno successore…
Batman Begings: l’essenza di “Anno Uno”
Prendere
ispirazione dalle storie a fumetti per cercare di creare un live
action memorabile è quasi sempre la strada più giusta da seguire.
Ciò risulta ancora più evidente quando si tratta di un personaggio
profondo come Batman, con una pletora di storie eccellenti che lo
definiscono e da cui poter attingere. Essendo una storia di
origine,
Batman Begins prende in prestito diversi elementi di
“Anno Uno”, riuscendo a catturare con successo l’essenza di ciò che
ha reso quella run così amata.
Il film spazia dal
mettere in evidenza l’intenso allenamento di Bruce, fino al modo in
cui Bruce cerca di acclimatarsi al mantello di Batman, per non
parlare dell’eccellente costruzione della relazione tra lui e il
Commissario Gordon, una dinamica chiave non solo in tutta la
trilogia, ma anche nell’intera mitologia del
personaggio.
Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno:
Bruce al suo “peggio”
Bruce/Batman le prende di santa
ragione durante l’intera trilogia. Ne Il Cavaliere Oscuro abbiamo addirittura
visto un Batman assumersi la responsabilità per la “caduta” di un
“Cavaliere Bianco” che avrebbe dovuto prendere il suo posto nella
vigilanza sulla città di Gotham. Tuttavia, Bruce viene
rappresentato al livello più basso di umanità nel capitolo finale
della trilogia.
Un Batman troppo sicuro di sé viene
demolito fisicamente per mano di Bane: il suo passato torna a
perseguitarlo ed è persino costretto ad assistere impotente al
disfacimento della sua città. Ciò è dovuto in parte alla brillante
ispirazione dalla serie a fumetti “Knightfall”.
Batman Begins: il Ra’s Al Ghul di Liam Neeson
Batman Begins porta alla luce un altro cattivo
di Batman davvero eccellente, ma forse meno conosciuto, ossia Ra’s
Al Ghul, capo della Lega degli Assassini. La trama incorpora
brillantemente il personaggio e la sua evoluzione nella storia di
origine ispirata ad “Anno Uno”.
Liam Neeson ha regalato un’altra memorabile
performance, oltre ad essersi dimostrato la scelta perfetta per
Ra’s Al Ghul: la presenza forte ed elegante dell’attore
nordinrlandese si è sposata perfettamente con la potente dinamica
del Bruce di Christian Bale.
Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno:
l’arco narrativo
Le influenze e le ispirazioni dagli
archi narrativi presenti nei fumetti sono stati fondamentali per
rendere la trilogia eccezionale. Il primo film ha usato “Anno Uno”,
il secondo “Il Lungo Halloween” e “The Killing Joke”, e il finale
“Knightfall” e “Terra di Nessuno”. Tutte queste ispirazioni sono
state trattate con grande rispetto, ma rispetto al primo film,
Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno fonde due
archi per creare una premessa incredibilmente scoraggiante.
L’inclusione di Bane e la
distruzione iniziale di Batman furono sapientemente reinventate
attraverso “Knightfall”, ma aggiungendo ad esso il taglio della
Gotham proveniente dai disegni di “Terra di Nessuno”: lasciandola
la città gestita dai terroristi guidati da Bane, però, è stata una
svolta decisiva per la storia raccontata nel film.
Batman Begings: il Bruce Wayne di Christian Bale
Christian Bale interpreta il ruolo di Bruce
Wayne/Batman nella trilogia. Essendo però
Batman Begins più incentrato sul
personaggio, è probabilmente il capitolo della trilogia a contenere
la migliore performance dell’attore britannico naturalizzato
statunitense.
Bale, vincitore dell’Oscar per
The Fighter, mostra la sua versatilità anche in Batman
Begins, dimostrandosi forse una delle migliori incarnazioni di
Bruce Wayne. Da un lato incarna perfettamente la presenza grezza e
potente di Batman; dall’altro, tutte quelle sfumature e quei
tormenti del Bruce nasconde dietro la “maschera” da playboy
milionario.
Con più di dieci film, decine di
videogiochi, centinaia di libri, fumetti e altre storie su ogni
mezzo immaginabile, si potrebbe pensare che non ci siano misteri
nel mondo di Star
Wars, ma la verità è che si sono ancora alcuni
dettagli non sviscerati e non ancora troppo chiari ai fan e agli
spettatori. Dopotutto, la galassia lontana lontana è sempre stata
un grande enigma e ha esercitato fascinazione sin dal suo esordio,
su tutto, la Forza, le sue manifestazioni e i Fantasmi di
Forza.
Oltre ogni tipo di enigma ed
espediente narrativo o potere Jedi, il concetto di Fantasmi di
Forza è sempre stato di grande fascino e complessità. Tutti i
cavalieri Jedi possono trasformarsi in Fantasmi di Forza? Questi
esseri possono interagire con il mondo reale? Possono essere utili
praticamente all’eroe oppure essere solo da guida e consiglio per
chi è vivo e combatte il Lato Oscuro? La storia vista nei film ci
dà risposte contrastanti.
Come funzionano davvero i Fantasmi di Forza in Star Wars?
Ad esempio, all’inizio si pensava
che quella dei Fantasmi di Forza fosse una specialità di Yoda e
Obi-Wan, ma poi abbiamo visto che anche Darth Vader, riscattatosi
in Anakin Skywalker alla morte, ha raggiunto la forma di Fantasma
di Forza. Vuol forse dire che l’espressione “diventare tutt’uno con
la Forza” che si suole dire alla morte di un Jedi, indica
l’automatica capacità di diventare Fantasma? Oppure è solo un modo
di dire che riguarda il ricongiungersi con le forze
dell’universo?
Secondo una nuova teoria apparsa su
Reddit, la verità sta
in un concetto familiare ai fan di Star Wars, ovvero il famoso
Equilibrio della Forza. Come sottolinea Redditor, il lato oscuro e
la luce non compensano l’equilibrio, in quanto è quasi sempre la
luce a vincere, lo abbiamo visto alla fine della trilogia originale
e alla fine della trilogia sequel. Invece, il vero equilibrio viene
raggiunto solo attraverso la Forza vivente e la Forza cosmica. La
sesta stagione di Star Wars: The Clone Wars tocca
brevemente questo argomento quando Yoda sente la voce di Qui-Gon
Jinn.
L’equilibro nella Forza non è tra lato chiaro e lato
oscuro?
Come spiega il Maestro Jedi morto,
queste due incarnazioni della Forza, cosmica e vivente, si
mescolano anche dopo la morte, motivo per cui egli è in grado di
comunicare con il mondo dei vivi sotto forma di Fantasma di Forza.
Pertanto, nonostante la sua fedeltà al lato oscuro per gran parte
della sua vita, l’equilibrio della Forza cosmica e vivente ha
permesso ad Anakin di diventare un Fantasma della
Forza.
Certo, questa nuova teoria sembra
andare a minare il concetto di equilibrio nella Forza che è alla
base del combattimento giusto nel franchise, ma sembra anche
interessante per capire in che modo il mondo dei Jedi versati
nell’uso della Forza ha la possibilità di tornare sotto questa
forma mistica ed affascinante.
Il franchise di Jurassic Park continuerà dopo l’uscita di Jurassic
World: Dominion, che a quanto pare rappresenterà
l’inizio di una nuova era nell’ambito del franchise. Nel lontano
1993, Steven
Spielberg ha creato una delle saghe più remunerative
di sempre; alcuni anni fa, precisamente nel 2015, il franchise è
stato rilanciato grazie a Jurassic World con Chris Pratte Bryce Dallas Howard, film che ha infranto
nuovi record d’incassi e ha confermato quanto il pubblico sia
ancora affezionato agli iconici dinosauri.
Anche se il sequel Jurassic World:
Il Regno Distrutto è stato accolto più freddamente e
ha anche incassato di meno al botteghino, la Universal era comunque
intenzionata a concludere la nuova trilogia. Colin
Trevorrow ha firmato per tornare a dirigere
Jurassic World 3, nel quale ha coinvolto anche gli attori
storici del franchise originale, ossia Sam Neill,
Laura Dern e Jeff Goldblum, che
rivedremo tutti nel nuovo film.
Dal momento che Jurassic
World: Dominion chiuderà ufficialmente la nuova
trilogia, molti fan si chiedono se la saga avrà ancora un futuro
sul grande schermo. In una recente intervista con Collider, lo storico
produttore del franchise Frank Marshall ha
confermato che ci sono già dei piani per far sì che la saga di
Jurassic Park possa continuare dopo l’uscita
nelle sale di Dominion.
La saga di Jurassic Park continuerà
anche dopo l’uscita di Jurassic World: Dominion
Marshall ha spiegato che Jurassic
World: Dominion non è mai stato concepito come la
fine del franchise, ma soltanto come l’ultimo capitolo della nuova
trilogia. Il produttore ha spiegato che Jurassic World 3
sarà “l’inizio di una nuova era” per la saga, dichiarando:
“In questo nuovo film i dinosauri saranno sulla terraferma.
Saranno tra noi… e spero che ci rimarranno ancora per un po’ di
tempo.”
Il fatto che un franchise come
Jurassic Park possa continuare dopo l’uscita
di Jurassic World: Dominion (attualmente fissata per il
2021), non dovrebbe sorprendere più di tanto: la Universal
Pictures, infatti, ha guadagnato quasi 3 miliardi di dollari grazie
ai primi due film della nuova trilogia e il ritorno del cast
originale in Jurassic World 3 potrebbe assicurare
un altro successo al botteghino.
Jurassic
World: Dominionvedrà
sia Chris
Pratt che Bryce
Dallas Howard tornare nei loro ruoli. Insieme a
loro, ritroveremo anche Justice
Smith, Daniella Pineda, Jake
Johnson e Omar Sy.
Laura Derne Sam
Neill riprenderanno rispettivamente i ruoli che avevano in
Jurassic Park, rispettivamente la Dr.
Ellie Sattler e il Dr. Alan Grant. I personaggi sono stati visti
per l’ultima volta nel Jurassic Park
3 del 2001. Un altro eroe originale, Ian
Malcolm, interpretato da Jeff Goldblum, ha
firmato per tornare in Jurassic
World 3. Goldblum è stato visto l’ultima volta in
Jurassic World:
Il Regno Distrutto.
Anche il regista di Logan,
James Mangold, vuole che
Hugh Jackman torni ad intepretare Wolverine nel MCU, a patto che la storia
che vedrà il debutto del personaggio nell’universo condiviso sia
buona. Tre anni fa, Mangold e Jackman hanno unito le forze per
Logan,
film che ha rappresentato il canto del cigno dell’attore
australiano nei panni dell’iconico mutante dei fumetti.
Logan
è considerato uno dei miglior cinecomics di sempre, ed è anche riuscito ad
ottenere una nomination agli Oscar per la migliore sceneggiatura
non originale. Molti fan concordano sul fatto che il film
rappresenti l’addio ideale di Jackman al personaggio, un modo
estremamente toccante attraverso cui è stato chiuso l’arco
narrativo dello stesso. Dopo l’uscita di Logan, la Disney ha
acquistato l’ex 20th Century Fox e i Marvel Studios sono nuovamente tornati in
possesso dei diritti cinematografici degli X-Men.
I fan non vedono l’ora di vedere i
personaggi creati da Stan Lee e Jack
Kirby entrare a far parte della grande famiglia
cinematografica Marvel, nonostante alcuni siano
rimasti abbastanza delusi dal fatto che l’accordo sia stato siglato
ufficialmente dopo l’addio di
Hugh Jackman al personaggio di Wolverine. I fan avrebbero adorato vedere il
Wolverine di Jackman al fianco degli altri eroi del MCU, idea che a quanto pare avrebbe
fatto la felicità anche di James Mangold: secondo il regista,
l’importante è che l’ingresso del mutante nel MCU attraverso l’incarnazione
dell’attore australiano abbia un senso narrativo.
Anche James Mangold vuole che Hugh
Jackman interpreti Wolverine nel MCU, ma ad una condizione…
In una recente intervista con
ComicBook, Mangold ha
parlato proprio della possibilità che Jackman interpreti Wolverine
nel MCU. Il regista ha spiegato che, se
la sceneggiatura del film funziona e il MCU è in grado di fare qualcosa di
realmente utile con il personaggio, allora non ci sarebbero
assolutamente problemi:
“Sarebbe sorprendente se Hugh
tornasse a vestire i panni di Wolverine. Sul web non fanno altro
che parlarne, che scambiarsi voci, rumors… e in genere queste cose
generano guadagni, oltre che dibattiti. Non sono preoccupato,
l’importante è che qualcuno abbia una buona idea. Se poi c’è
bisogno di farlo soltanto per fare soldi, e alla fine si realizza
un film completamente vuoto, allora la cosa mi metterebbe
tristezza.”
La prossima volta che vedremo
Wolverine al cinema, sarà sicuramente nel
Marvel Cinematic Universe e sarà
sicuramente con un altro volto. Certo, sarà difficile per i fan
imparare ad accettare un altro attore nei panni del mutante
canadese, ma se un attore alto e bello è riuscito ad entrare nei
cuori degli spettatori interpretando un personaggio che dovrebbe
essere, su carta, basso brutto e sgradevole, chiunque può tentare
l’impresa di sostituire
Hugh Jackman.
Il Festival del cinema di Venezia
2020 proseguirà come previsto per questo autunno, a confermarlo è
Luca Zaia, il governatore del Veneto. Il
governatore ha dichiarato che il festival cinematografico più
longevo del mondo, che dovrebbe svolgersi dal 2 al 12 settembre, è
ancora attivo. La conferma ufficiale arriva pochi giorni dopo che
la Biennale di Venezia, che sovrintende al festival del cinema tra
una serie di altri eventi artistici, spostando la sua Biennale di
Architettura al 2021, ha invece annunciato che le date per la
manifestazione legata al cinema erano rimaste invariate.
Zaia ha dichiarato domenica che la
Biennale di Architettura è stata rinviata a causa di complicazioni
nella costruzione dei padiglioni necessari. Il festival del cinema
continuerà, anche se ha avvertito che probabilmente ci saranno meno
film quest’anno. All’inizio di maggio, la lettera, firmata dal
direttore artistico di Venezia Alberto Barbera,
aveva lo scopo di valutare quanti registi, attori e produttori
erano disposti a partecipare al festival.
“Sappiamo che sarebbe
semplicemente impossibile pianificare un festival senza sapere se
tutti voi siete disposti a utilizzare il Festival per dare un nuovo
inizio e un segnale forte per mantenere vivo il cinema, anche in
questi tempi difficili”, ha scritto Barbera. La lettera ha
anche chiesto ai produttori e agli agenti di vendita “la
concreta possibilità di portare (talent) per accompagnare i film
invitati”.
Il festival di Venezia 77 si farà
Evidentemente, gli organizzatori –
che avrebbero dovuto prendere una decisione alla fine di maggio –
sono ora fiduciosi che il festival sia in grado di andare avanti
come previsto, anche se quest’anno l’aspetto dell’evento sarà
diverso, poiché le misure di salvaguardia della salute pubblica
devono essere prese in considerazione e l’organizzazione del
festival non ha ancora specificato quali saranno i parametri e le
misure di sicurezza da adottare.
Già in precedenza, i portavoce del
Festival di Venezia avevano dichiarato
che il festival
non avrebbe seguito la strada virtuale, ma avevano chiarito nel
loro sondaggio di settore che stavano prendendo in considerazione
una “sala di proiezione virtuale, utilizzando una piattaforma
online sicura” per coloro che non sarebbero stati in grado di
partecipare ma che si erano comunque accreditati. A gennaio, il
festival ha rivelato che Cate Blanchett sarebbe stata la
presidente della giuria.
L’Italia riaprirà i suoi confini per
i viaggiatori europei il 3 giugno, rinunciando alle restrizioni
obbligatorie di quarantena per i viaggi in entrata. Il paese, che è
stato tra i più colpiti dal coronavirus in Europa, sta uscendo
lentamente dal blocco nelle ultime settimane, anche se finora ha
registrato 32.785 vittime.
Con il plauso generale della
critica, il film Dallas Buyers
Club, diretto da Jean-Marc
Vallée, si è affermato come uno dei titoli di punta del
2013. Vincitore di numerosi premi in tutto il mondo, questo non ha
solo portato alla luce una storia realmente accaduta, ma ha anche
decretato l’inizio di una nuova fase della carriera del suo
protagonista, Matthew
McConaughey.
Ecco 10 cose che non sai di
Matthew McConaughey.
Parte delle cose che non sai sul
film
Dallas Buyers Club: la trama del
film
10. È ispirato ad una
storia vera. Ambientato tra il 1985 e il 1988, il film
segue la vita del texano Ron Woodroof, appassionato di rodeo dalla
sregolata condotta a base di alcool, droga e sesso. Dopo il
rapporto avuto con una tossicodipendente, apprende di aver
contratto l’HIV, proprio nel periodo di massima diffusione
dell’AIDS. Con un’aspettativa di vita di soli trenta giorni,
Woodroof decide di importare illegalmente i medicinali necessari a
combattere la malattia.
Dallas Buyers Club: la storia
vera
9. Sono state apportate
alcune modifiche. Non esiste molta documentazione sulla
vera storia narrata nel film. Per raccontarla, i due sceneggiatori
si sono basati sulle lunghe interviste che fecero personalmente a
Woodroof nel 1992. Nel corso degli anni, rielaborarono poi quanto
ottenuto per arrivare ad una sceneggiatura piuttosto fedele ma con
alcune libertà narrative. Questa venne poi acquistata nel 2012.
8. Woodroof non prendeva
attivamente parte ai rodeo. All’interno del film, tanto
all’inizio quanto alla fine, il protagonista viene visto mettersi
alla prova cavalcando un toro nel rodeo. Questo non avveniva nella
realtà, dove Woodroof partecipava a questi eventi solo come
spettatore, ed è piuttosto una libertà che i due sceneggiatori si
presero, rendendola una metafora sulla volontà del protagonista di
sfidare la sorte.
7. Il personaggio di Rayon
non è ispirato ad una persona realmente esistente. Tra le
libertà che i due sceneggiatori si sono presi per il film, vi è
quella relativa al personaggio del transgender Rayon, interpretato
dall’attore Jared
Leto. Questi non esiste nella realtà, ed è piuttosto
ispirato a varie persone intervistate. Il personaggio venne inoltre
scritto per permettere al protagonista di avere una spalla che
portasse il protagonista a scontrarsi con i propri pregiudizi.
Dallas Buyers Club è su
RaiPlay
6. È disponibile in
streaming. Per chi desidera vedere o rivedere il film,
sarà possibile farlo semplicemente accedendo alla piattaforma
streaming di RaiPlay. Questa è totalmente gratuita. Non occorrerà
attivare alcun abbonamento, ma basterà invece iscriversi per poter
avviare in modo estremamente semplice la riproduzione del film.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Dallas Buyers Club: gli attori del
film
5. Matthew McConaughey ha
perso numerosi chili. Per ricoprire il ruolo del
protagonista, e la sua progressiva decadenza fisica, McConaughey si
è sottoposto ad una notevole trasformazione fisica, che lo ha
portato a perdere circa 21 chili. L’attore, dopo anni di ruoli
spesso simili tra loro, aveva infatti deciso di mettersi alla prova
con un ruolo più impegnativo da un punto di vista fisico e
interpretativo.
4. I due protagonisti hanno
trionfato agli Oscar. Per il loro ruolo nel film, sia
McConaughey che Leto, hanno trionfato ai premi Oscar del 2014. Il
primo vinse il premio come miglior attore protagonista, il secondo
come non protagonista. Per entrambi si trattava della loro prima
nomination, e contribuì a consacrarne le carriere.
3. Diversi attori erano
stati presi in considerazione per il film. Il film ebbe
una gestazione di circa vent’anni, e numerosi nomi si legarono al
progetto nel corso di questi. Inizialmente, negli anni Novanta, si
era pensato all’attore Woody
Harrelson per dar vita a Woodroof, ma il progetto non
si realizzò. In seguito, anche Brad
Pitt e Ryan
Gosling furono in lizza per il ruolo. Quando nel 2012
il progetto prese finalmente vita, oltre a McConaughey e Leto
vennero considerati per dei ruoli non specificati anche gli attori
Hilary
Swank e Gael Garcia
Bernal, i quali tuttavia non finirono con il
recitarvi.
Dallas Buyers Club: il ruolo di
Jared Leto
2. Si è trasformato
fisicamente. Noto per le sue trasformazioni fisiche, Leto
si è sottoposto per il film ad una dieta di soli liquidi che lo ha
portato a perdere circa 13 chili in brevissimo tempo. Anche nel suo
caso, infatti, era importante mostrare il deteriorarsi del fisico
del suo personaggio, il transgender Rayon. Nel ritirare il suo
Oscar, Leto ha poi dichiarato di non volersi più sottoporre a
simili “torture”.
1. È sempre rimasto nel
personaggio. Ricordando l’esperienza delle riprese, Leto
ha raccontato di come la rapida perdita di peso lo abbia portato a
sentirsi una persona differente tanto nel modo di camminare
quanto in quello di
parlare. L’attore ha sfruttato tale sensazione per rimanere nel
personaggio anche durante la pausa tra una ripresa ed un’altra.
L’Uomo d’Acciaio di Zack
Snyder, il film con Henry Cavill che ha dato ufficialmente il via
al DCEU, contiene un collegamento a Watchmen che nessuno ha notato. Snyder è noto
per i dettagli a volte impercettibili che vengono disseminati nei
suoi film, che spesso necessitano di una seconda visione per poter
essere colti tutti al meglio. Di recente il regista ha partecipato
ad un #QuartantineWatchParty de L’Uomo d’Acciaio e, oltre ad aver
annunciato ufficialmente l’uscita della Snyder Cut di Justice
League, ha anche rivelato nuovi dettagli sul cinecomic
del 2013 dedicato all’eroe kryptoniano.
Il #QuartantineWatchParty si è
rivelato un’esperienza assolutamente imperdibile per i fan del
regista, con lo stesso che ha passato il tempo a discutere di
alcune delle sue easter-egg preferite, soprattutto quelle che
nessuno aveva mai notato. Tra queste, ad esempio, figura la luna
frantumata di Krypton, destinata a prefigurare l’arrivo di Doomsday
nel nascente – all’epoca – DCEU; ancora, il regista ha
parlato anche di una breve scena con Alessandro
Juliani, che nel film interpreta il sergente Sekowsky che
aiuta il Dr. Emil Hamilton a cercare una nave kryptoniana, e che
nella serie prequel Smallville interpretava
proprio Hamilton.
Durante l’evento, però, i fan hanno
avuto la possibilità di scoprire collegamenti ancora più profondi
tra L’Uomo d’Acciaio e i precedenti lavori di
Zack
Snyder. Tra questi, anche un easter-egg di Watchmen del 2009, diretto sempre da Snyder:
come riportato da
Screen Rant, ad uno sguardo più attento è possibile notare che
lo screensaver del personaggio di Sekowsky è un’immagine della
superficie di Marte; questo è un chiaro riferimento a
Watchmen, dove sempre Juliani interpretava lo scienziato
della NASA che individuò il Dr. Manhattan sul Pianeta Rosso.
Un riferimento a Watchmen è
presente ne L’Uomo d’Acciaio… e forse non lo avete notato!
Un dettaglio del genere, sicuramente
sfuggito agli occhi dei più, indica in realtà quanto Snyder pensi a
collegare i suoi film tra loro. Sebbene Watchmen sia tecnicamente una proprietà della
DC, nei fumetti esiste in un universo separato rispetto alla run
tradizionale della DC Comics: i due universi si sono poi
intrecciati nel famoso “Rebirth” di Geoff Johns,
nella quale veniva spiegato che una forza oscura e misteriosa era
responsabile per aver “rubato” cinque anni di vita, amore e
speranza agli eroi.
Ricordiamo che al
momento Henry
Cavill è la star della serie The
Witcher disponibile su Netflix, in cui interpreta l’eroe Geralt di Rivia. Di
recente è emerso che l’attore potrebbe interpretare un “mutante
famoso” in Captain
Marvel 2, ma per ora non esiste ancora una
conferma ufficiale.
Profiling è la
serie tv del 2009 ideata da Fanny Robert e
Sophie Lebarbier per TF1 e racconta le vicende della
Police nationale parigina. La serie è composta da ben 10 stagion
ied è attualmente in corso.
Profiling: quando esce e dove
vederla in streaming
La prima stagione ha fatto il suo
debutto in Francia nel 2009 ed è tutt’ora in onda su TF1. In Italia
la serie è disponibile su Fox Crime e sul digitale
terrestre da Cielo.
Profiling: la trama e il cast
La serie tv racconta della
criminologa Chloé Saint-Laurent che viene assegnata come consulente
dal commissario Lamarck alla squadra investigativa della polizia
criminale guidata da Matthieu Pérac. Nella risoluzione dei casi
d’omicidio Chloé ha un approccio molto particolare con i delitti
che si trova ad affrontare: la sua forte empatia la porta a pensare
come l’assassino o la vittima, estraniandosi da tutto e da tutti, e
scontrandosi quindi con quello più solido e metodico del
poliziotto. Entra poi in scena l’ispettore Rocher, un poliziotto
pragmatico e poco avvezzo alle gentilezze e alle chiacchiere.
Nonostante questo carattere irritabile egli è ben disposto verso la
psicologa Saint-Laurent, consapevole del valore della stessa. Dopo
la partenza di Chloé, la protagonista della serie diventa Adèle
Delettre.
In Profiling protagonisti sono
Chloé Saint-Laurent (stagioni 1-6, guest 7), interpretata
da Odile Vuillemin, Comandante Matthieu
Perac (stagioni 1-2, guest 7), interpretato da
Guillaume Cramoisan, Comandante Thomas
Rocher (stagioni 3-in corso), interpretato da Philippe
Bas, Tenente Hippolyte de Courtène (stagioni 1-in
corso), interpretato da Raphael Ferret,
Commissario Grégoire Lamarck (stagioni 1-9, guest 10),
interpretato da Jean-Michel Martial, Tenente
Fred Kancel (stagioni 1-5), interpretata da Vanessa
Valence, Adèle Delettre/Camille Delettre
(stagioni 4-9, ricorrente 6), interpretata da Juliette
Roudet, Emma Tomasi (stagioni 6-8), interpretata
da Sophie de Fürst, Jessica Kancel
(stagioni 7-in corso, ricorrente 4-6, guest 5), interpretata da
Julia Piaton (st. 4-6) e da Diane
Dassigny (st. 7-in corso), Olivia Lathis
(stagione 9-in corso), interpretata da Nilusi
Nissanka,Jacques Bèrault (stagione 10-in
corso), interpretato da Guy Lecluyse e Tamara
Marthe (stagione 10-in corso), interpretata da
Shy’m.
Profiling: la prima stagione
Nel primo episodio che si intitola
“Moins que rien” Chloe Saint-Laurent, una psicologa specializzata
in criminologia, viene inserita nella squadra del comandante
Matthieu Perac. I colleghi non sono entusiasti dell’arrivo della
ragazza e ne sottovalutano le potenzialità. Una donna viene trovata
morta vicino a dei cassonetti. Chloe e Mattieu scoprono che la
vittima è una mitomane che assume l’identità di altre persone. I
primi sospetti sono rivolti al fratello della donna che hai dei
piccoli precedenti per episodi di violenza.
Nel secondo episodio che si
intitola “Sans rémission” – “Il veleno e la cura” Un giovane
oncologo viene trovato morto nel suo studio. Dalle analisi risulta
che è stato avvelenato con il siero di belladonna. I primi sospetti
sono rivolti al padre della vittima e a un naturopata che si oppone
alla fissazione dei due medici per le cure invasive. Il caso sembra
toccare da vicino Matthieu, dal momento che il fratello era morto
di cancro. Grazie all’assistente del naturopata, Matthieu riesce a
capire chi ha rubato la belladonna: si tratta di una ragazza che
era in cura dalla vittima.
Nel terzo episodio che si intitola
“Il figliol prodigo” Il corpo di un giovane avvocato viene trovato
morto nelle fogne della città. Dopo avere parlato con il compagno
di stanza della vittima, Matthieu e Chloe interrogano uno psicologo
a cui il giovane si era rivolto dopo aver perso una causa
importante in tribunale. Lo specialista aveva utilizzato l’ipnosi e
aveva fatto scoprire al ragazzo di essere stato rapito quando aveva
solo due anni. Chloe e Matthieu interrogano la madre/rapitrice che
confessa di avere avuto un litigio col giovane, ma di non averlo
ucciso.
Nel quarto episodio che si intitola
“Il paradiso perduto” La giovane moglie di un ricco commerciante
viene trovata pugnalata sul bordo della piscina di casa. Chloe e
Matthieu indagano sul marito della vittima, che è sparito ed è il
primo sospettato. Quando viene ritrovato morto nel bagagliaio della
sua auto, i sospetti ricadono sull’ex moglie, che era al corrente
della gravidanza della giovane donna. Avendo un alibi attendibile,
i sospetti si spostano sul figlio della vittima, ma risulta essere
colpevole solo del furto di 100000 € dalla cassaforte del
padre.
Nel quinto episodio che si intitola
“Una persona perbene” Un attivista rimane ucciso nell’incendio di
un residence. Matthieu e Chloe danno la notizia alla giovane moglie
che, in stato interessante, ha un malore e viene portata in
ospedale dove partorisce, ma si rifiuta di prendere in braccio il
piccolo. In un primo momento, Matthieu pensa che ad appiccare
l’incendio sia stato proprio il proprietario della struttura, ma
dimostra di non aver nessun interesse e comunque ha un alibi. Dopo
accurate ricerche, risalgono a colui che ha dato fuoco
all’immobile, un attivista compagno della vittima il quale però non
ha ucciso l’uomo. Chloe intuisce che il colpevole è un’altra
attivista, ma col suo modo di fare un po’ sopra le righe,
compromette importanti prove per incriminarla.
Nel sesto episodio che si intitola
“Dietro la maschera” Chloe e Matthieu decidono di mettere da parte
le loro divergenze per aiutare un uomo che si è rivolto a loro per
ritrovare la figlia, scomparsa da sei mesi. Per prima cosa si
rivolgono alla sua migliore amica che, grazie a Chloe, le dà il
nome di un ragazzo con cui l’amica si sentiva in internet da un
po’. Tramite l’indirizzo IP, scoprono che in realtà, la ragazza era
caduta nella rete di un maniaco, nonché padre di una compagna di
classe, ma in realtà, era la ragazza, con le sue amiche, ad aver
organizzato tutto per ridere alle spalle della scomparsa. Grazie a
un video girato dalle ragazze, risalgono a un taxi appartenente a
un anziano deceduto, ma ora in possesso del figlio, pregiudicato
per molestie sessuali.
La cattedrale del
mare è la serie tv di origine spagnola diretta da
Jordi Frades, Salvador García Ruiz e basata
sull’omonimo romanzo scritto da Ildefonso Falcones, segue un servo
della gleba che vuole cambiare il suo destino. La miniserie è
scritta da Ildefonso Falcones, Rodolf Sirera, Sergio Barrejón,
Antonio Onetti.
La cattedrale del mare: dove
vederla in streaming
La prima stagione de La
cattedrale del mare è disponibile su Netflix. La serie ha debuttato 1º
settembre 2018. In chiaro, è attualmente in onda su Canale
5.
La cattedrale del mare: la trama e
il cast
La serie ambientata a Barcellona
nel XIV secolo, racconta uno dei momenti più prosperi della sua
storia: la città è cresciuta fino alla Ribera, un umile quartiere
di pescatori, dove si sta costruendo la chiesa di Santa María del
Mar. In questo contesto un servo, Arnau Estanyol, arriva a
Barcellona dopo essere fuggito insieme a suo padre dagli abusi dei
signori feudali. Arnau lavorerà come palafreniere, facchino e
soldato, per poi diventare un uomo libero. La sua ascesa sociale lo
porterà dalla miseria ad una vita agiata da cambiavalute, il che
risveglierà l’invidia dei suoi nemici, che trameranno un complotto
e metteranno la sua vita nelle mani dell’Inquisizione.
La cattedrale del
mare protagonisti sono Arnau Estanyol
interpretato da Aitor Luna, Joan
Estanyol interpretato da Pablo Derqui,Mar Estanyol interpretata da Michelle Jenner Sahat
interpretato da José María,Pou Elionor
interpretata da Silvia Abascal, Francesca Esteve
interpretata da Nathalie Poza,Aledis
Segura interpretata da
Andrea Duro e Genís Puig interpretato da
Críspulo Cabezas.
Curiosità sulla serie tv
Le riprese della serie iniziarono
nell’estate del 2016 e contavano 2.500 comparse, 220 animali e
2.000 costumi.Quasi l’80% delle sue scene sono state girate in
esterni, inclusa la Basilica di Santa Maria del Mar. Si è girato
anche a Castiglia-La Mancia, Castiglia e León, Madrid, nei comuni
Estremadura, Aragona e in Catalogna.
La trama degli episodi di La
cattedrale del mare
Nella prima puntatain cerca di
libertà, il servo Bernat fugge a Barcellona con suo figlio Arnau
per salvarlo dagli abusi dei signori feudali. Dopo la morte della
sorella però Bernat si ritrova nuovamente da solo, ma per fortuna
trova impiego presso le scuderie con il figlio. I lavori per la
costruzione dell’imponente chiesa di Santa Maria del Mar, la Chiesa
voluta dal popolo, continuano e all’ombra della cattedrale Bernat
si fa carico di un “secondo figlio”, l’orfano Joan. L’incontro con
Joan e la costruzione della Cattedrale del Mare cambieranno per
sempre la vita di Arnau. Nascerà una grande amicizia tra i due
ragazzi, ma anche un proposito comune, partecipare all’edificazione
della Chiesa. Il piccolo Arnau contribuirà infatti come bastaix,
ossia come portatore di pietre.
Nella seconda puntata
Bernat Estanyol sposa Francesca
Esteve, ma il giorno delle nozze va in rovina per colpa dell’arrivo
del proprietario delle terre, che usa i suoi diritti feudali per
reclamare la prima notte di nozze con Francesca. Dopo nove mesi la
giovane sposa da alla luce il suo primo figlio. Un nuovo matrimonio
porta Bernat e Arnau a cambiare casa e lavoro, mentre a Joan viene
offerta l’opportunità di studiare.
Nella terza puntata
Dopo quattro anni e i servi
affamati si ribellano contro i nobili. Un atto di coraggio
trasforma il sogno di Arnau in realtà e in
seguito troverà anche
l’amore. Joan ascolta una confessione
allarmante. Dilaniato a metà tra due donne, Arnau scappa andando in
guerra. Alla ricerca di Arnau, Aledis fa
un incontro fatale.
Mentre continua a crescere l’attesa
per Tenet,
soprattutto in merito alla data di uscita del film (che ancora oggi
rimane avvolta nel mistero), il protagonista
John David Washington ha rivelato un particolare
decisamente curioso a proposito di una particolare scena del
nuovo trailer del film di Christopher Nolan in cui – nei minuti finali –
è possibile vedere un aereo che prende fuoco.
Come apprendiamo grazie a
Cinema Blend,
John David Washington ha partecipato in
collegamento all’evento che si è tenuto su Fortnite per il lanco
ufficiale del
nuovo trailer di Tenet e ha
svelato che la sequenza dell’aereo che possiamo vedere alla fine
del trailer è stata girato dal vero, senza che venissero utilizzati
modellini o venisse impiegata la CGI: l’aereo che vediamo nel
trailer ha davvero preso fuoco e si è davvero schiantato!
Washington ha spiegato: “Quello
era un aereo vero, e quello in cui l’aereo si è schiantato era un
vero edificio. Sia io, che il resto del cast che la troupe eravamo
sul set e abbiamo assistito alle riprese. È stato epico! È stato
qualcosa di incredibile. Quando hanno gridato stop, siamo
letteralmente esplosi in urla e applausi. E anche Christopher era
parecchio soddisfatto. Quello che vedete, è successo
davvero.”
Christopher Nolan ha davvero fatto
schiantare un aereo per una scena del suo nuovo attesissimo
Tenet
Al di là delle opinioni personali
su Nolan come regista, è innegabile quanto un’operazione del genere
sia assolutamente sorprendente. Pochi cineasti possono avere
l’opportunità di realizzare una cosa del genere sul set di un loro
film. Dettagli come questo, insieme agli altri che siano certi
emergeranno nelle prossime settimane, non fanno altro che
preannunciare un film ricco di eventi strabilianti, come forse non
ne abbiamo mai visti prima…
John David Washington è il nuovo protagonista nel
nuovo film di fantascienza, Tenet,
di Christopher
Nolan. Armato di una sola parola – Tenet
– e in lotta per la sopravvivenza di tutto il mondo, il
Protagonista viaggia attraverso un crepuscolare mondo di spionaggio
internazionale per una missione che si svolgerà in qualcosa al di
là del tempo reale. Non viaggio nel tempo. Inversione.
Love Life è
l’annunciata serie tv romantica targata HBO con protagonista
Anna Kendrick. La serie sarà una serie
antologica, quindi ogni stagione avrà nuove storie e nuovi
protagonisti ed è prodotta da Bridget Bedard, Sam Boyd,
Paul Feig Jessie Henderson e Anna
Kendrick.
Love Life: quando esce e dove vederla in streaming
Love Life debutterà negli USA sul servizio di
streaming HBO Max per il suo lancio il 27 maggio 2020. AL momento
in Italia la serie non ha una collocazione.
Love Life: trailer ufficiale
HBO MAX ha diffuso il trailer ufficiale della
serie tv il 25 Maggio 2020.
https://youtu.be/uZp_g271jpo
Love Life: la trama e il cast
Una serie di antologie che segue
una persona diversa ogni stagione dalla loro prima storia d’amore
fino alla loro ultima storia d’amore. In Love
Life protagonisti sono Anna Kendrick nel ruolo di Darby, Zoë Chao nel
ruolo di Sara, Yang Sasha Compère nel ruolo di Mallory, Peter Vack
nel ruolo di Jim e Lesley Manville in un ruolo ancora inedito. Nei
ruoli ricorrenti troveremo Scoot McNairy nel ruolo
di Bradley Field, John Gallagher Jr. e
Kingsley Ben-Adir nel ruolo di Grant.
Love life, ecco tutti gli episodi;
Il primo episodio si intitolerà
“Bradley Field” ed è scritto da Bridget Bedard. Il secondo episodio
si intitolerà “Claudia Hoffman” ed è scritto da Megan Mercier. Il
terzo episodio si intitolerà “Danny Two Phones” ed è scritto da Ali
Liebegott. Il quarto episodio si intitolerà “Love Life” ed è
scritto da Sam Boyd. Il quinto episodio si intitolerà “Luke
Ducharme” ed è scritto da Sam Boyd. Il sesto episodio si intitolerà
“Magnus Lund” ed è scritto da Brigitte Munoz-Liebowitz. Il settimo
episodio si intitolerà “Magnus Lund Part II” ed è scritto da
Brigitte Munoz-Liebowitz e Jack Moore. L’ottavo episodio si
intitolerà “Sara Yang” ed è scritto da Ali Liebegott.
Ray Porter,
l’attore che ha interpretato Darkseid nella Snyder Cut di
Justice
League, ha condiviso i suoi pensieri in merito al
fatto che il Thanos dell’Universo Cinematografico
Marvel abbia debuttato prima del
“il tiranno di Apokolips” sul grande schermo. Thanos è
indubbiamente uno dei più grandi antagonisti del MCU, responsabile della morte di
alcuni degli eroi più amati, tra cui Gamora, Visione, Vedova Nera e
Iron Man.
Al contrario, Darkseid non ha
ricevuto lo stesso tipo di trattamento da un punto di vista tanto
narrativo quanto cinematografico. Inizialmente, il personaggio
avrebbe dovuto giocare un ruolo chiave all’interno di Justice
League, al pari di quanto fatto da Thanos in Avengers:
Infinity War e Avengers:
Endgame. Purtroppo, dopo che Snyder decise di
abbandonare il film, il personaggio venne tagliato dalla versione
che abbiamo visto al cinema.
Fortunatamente, Darkseid è rimasto
nella Snyder Cut di Justice League, che debutterà
ufficialmente il prossimo anno su HBO Max. Già in passato Snyder
aveva condiviso
dettagli inediti sulla presenza Darkseid nella sua versione del
cinecomic, rivelando che Porter aveva completato tutte le sue
scene. Eppure, il personaggio DC ha avuto un destino
cinematografico completamente diverso rispetto a quello del
“rivale” Marvel, nonostante quest’ultimo –
nei fumetti – sia proprio ispirato a Darkseid.
L’attore di Darkseid nella Snyder
Cut di Justice League non è “arrabbiato” con Thanos…
In una recente intervista con
TheFilmJunkee, Ray
Porter ha parlato proprio del debutto del personaggio di
Thanos nel MCU e del fatto che il suo Darkseid
non abbia ricevuto la stessa gloria e la medesima attenzione. Prima
ha ironizzato, dichiarando: “Datemi quel Guanto!”, poi ha
parlato della sua ammirazione per la performance di Josh Brolin. Tuttavia, ha anche ammesso quanto
segue:
“È stata un po’ una seccatura
che ci fosse un personaggio come Thanos nei film sui Vendicatori e
che in Justice League le cose siano andate diversamente… è vero,
c’era Steppenwolf, ma non è la stessa cosa. O almeno, non credo.
C’è stato un incredibile lavoro per quanto riguarda il film. Ma ad
ogni modo non sono arrabbiato per come le cose sono andate a
finire.”
Vi ricordiamo che la Justice
League Snyder Cut uscirà
nel 2021 sulla piattaforma streaming di Warner
Bros HBO MAX che è disponibile negli USA
dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la
versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO
MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in
Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere
una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere
programmato su SKY CINEMA, o su SKY ATLANTIC. Tuttavia,
quest’ultima è solo una supposizione dunque non ci resta che
aspettare ulteriori notizie.
Anche nella sceneggiatura di
Duel of the Fates, la versione di Star Wars Episodio IX ad opera di Colin Trevorrow, era prevista la morte del
personaggio del Generale Armitage Hux interpretato da Domhnall Gleeson; tuttavia, la scena in
questione nello script di Trevorrow era molto più dark rispetto a
quella che abbiamo visto ne L’Ascesa di Skywalker di
J.J. Abrams, episodio che ha diviso in maniera
significativa tanto la critica quanto il pubblico.
Prima dell’uscita de L’Ascesa di Skywalker, i fan si erano già
ampiamente divisi a proposito de
Gli Ultimi Jedi di Rian Johnson; tuttavia, rispetto a
Episodio VIII, il quantitativo di critiche e disappunto da
parte degli appassionati è stato indubbiamente minore. In origine,
Colin Trevorrow avrebbe dovuto dirigere
Episodio IX, ma alcune “divergenze creative”
con la Lucasfilm lo hanno spinto ad abbandonare il progetto; così,
la casa di produzione ha incaricato nuovamente
J.J. Abrams – già regista de Il Risveglio della Forza – della regia.
Nonostante una solida base di fan,
l’ambizioso lavoro di Abrams sul capitolo finale della saga degli
Skywalker è stato criticato per diversi motivi. Adesso, grazie a
Screen Rant, veniamo a conoscenza del fatto che nella
sceneggiatura di Duel of the Fates, il regista di Jurassic
World aveva in programma un finale molto diverso per il
Generale Hux di Gleeson. Al contrario di quanto abbiamo visto ne
L’Ascesa di Skywalker, in cui Hux muore per
mano di Enric Pryde (Richard
E. Grant), nella sceneggiatura di Trevorrow l’uscita
di scena del personaggio doveva essere molto più oscura e…
“trionfale”.
La morte del personaggio del
Generale Hux pensata in origine per Star Wars IX
In un estratto della sceneggiatura
originale, vengono illustrati i dettagli sulla morte originale del
Generale Hux: “Hux si precipita nella sua camera lussureggiante
e prende una delle tante spade laser che custodiva gelosamente.
L’attiva e si trafigge da solo con la spada alla lama viola. Hux si
inginocchia, la spada laser gli sporge dal petto, mentre fuori
dalla finestra si vedono le navi del Primo Ordine che
sparano.”
A quanto pare, Duel of the Fates avrebbe dovuto mostrarci un
aspetto inedito di Hux, ossia il fatto che il Generale era un
collezionista di manufatti sia Sith che Jedi, estremamente
invidioso della sensibilità della Forza. Indubbiamente, però, la
versione di Trevorrow è più adatta per un personaggio su cui
avremmo forse dovuto saperne di più nell’arco dell’intera trilogia
sequel.
Lucasfilm e il
regista J.J.
Abrams uniscono ancora una volta le forze per
condurre gli spettatori in un epico viaggio verso una galassia
lontana lontana con Star
Wars: L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente
conclusione dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno
nuove leggende e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.
Il cast del film
comprende Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam Driver,
Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi
Ackie, Domhnall Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri
Russell, Joonas Suotamo, Kelly Marie
Tran,con Ian
McDiarmid e Billy Dee
Williams.
La scrittrice britannica J.K. Rowling ha rivelato attraverso il suo
account
Twitter ufficiale l’ispirazione per il nome di Severus Piton (Severus Snape in originale), il
professore di Pozioni della scuola di Hogwarts, nonché direttore
della casa di Serpeverde, sicuramente uno dei personaggi più
controversi della serie “magica” di Harry
Potter, interpretato nelle trasposizioni
cinematografiche dal compianto Alan Rickman.
Fin dall’arrivo di Harry ad
Hogwarts, Severus Piton – definito dalla stessa Rowling
un vero e proprio “antieroe” – ha sempre cercato di ostacolare i
piani del Prescelto: alla fine della saga, però, il ruolo del
maestro di Pozioni all’interno della storia viene completamente
ribaltato e scopriamo che dietro le sue azioni apparentemente
crudeli, si nasconde in realtà una persona estremamente coraggiosa
che aveva a cuore soltanto il bene e la sicurezza di Harry.
“Harry
Potter e i Doni della Morte“, l’ultimo libro della
serie, è uscito nel lontano 2007. Tuttavia, nonostante siano
trascorsi quasi 13 anni da allora, la Rowling continua ancora oggi
a condividere dettagli inediti e a svelare nuovi segreti sull’amato
franchise. Di recente, una nuova rivelazione a proposito
dell’origine del nome di Severus Piton rende la genesi del personaggio
sicuramente meno controversa del suo ruolo all’interno della
storia.
L’origine del nome di Severus
Piton, uno dei personaggi più “controversi” di Harry Potter
Stando a quanto spiegato da J.K. Rowling in un nuovo tweet, il nome
Severus proviene da una strada che la stessa Rowling era solita
imboccare quando viveva a Clapham (distretto nel sud-ovest di
Londra) e si recava a lavoro, prima di diventare la scrittrice
famosa che tutti conosciamo e amiamo. La Rowling, però, ha anche
spiegato che l’associazione è stata del tutto “involontaria”, e che
solo anni dopo ha realizzato di aver scelto il nome Severus proprio
in onore di quella strada che percorreva ogni giorno…
Nella saga di Harry
Potter i nomi hanno sempre avuto un significato
importante: quasi sempre, infatti, derivano o dalla mitologia o da
altre opere. Ad esempio, sia il nome che il cognome di Remus Lupin alludono alla sua natura di lupo
mannaro, così come il nome si Sirius Black fa riferimento alla sua forma
animale, perché Sirio è una stella bianca della costellazione del
Cane Maggiore. Tuttavia, in una serie come quella di Harry Potter, che
presenta così tanti personaggi, ha senso che non tutti i nomi
nascondano un significato simbolo o semplicemente più profondo.
Harry Potter è
una serie cinematografica colossal fantasy basata
sull’omonima saga letteraria di J.K.
Rowling. È stata distribuita dalla Warner
Bros. in otto lungometraggi che hanno accompagnato tutto il
primo decennio del XXI secolo, da La pietra
filosofale (2001) a I Doni della Morte – Parte
2 (2011). È terza tra le saghe con il maggior
incasso di tutti i tempi (se non si tiene conto
dell’inflazione), con 7.7 miliardi di dollari.
La Justice League Snyder Cut,
come viene ufficialmente intitolata, sarà un’impresa mastodontica,
con un budget totalmente dedicato ed una post-produzione che sarà
lunga come qualsiasi lavorazione di un film inedito. Inoltre
sappiamo da oggi che il budget assegnatoli sarà anche utilizzato
per la colonna sonora, anche se non sappiamo se la sua versione
avrà ancora le musiche originali di Junkie XL, e
non quelle di Danny Elfman, subentrato al
compositore proprio con l’avvento di Joss
Whedon al timone del film.
Ebbene secondo un nuovo report
abbiamo appreso che la visione originale del regista potrebbe
durare ben 4 ore. Inoltre a quanto sembra c’è una possibilità che
il film possa essere suddivisa in sei capitoli facilmente fruibili.
Come vi abbiamo rivelato ieri la WB sta affidando a Zack Snyder 20-30
milioni di dollari per finire anche la post-produzione sul suo
film, tra cui VFX e la colonna sonora.
Justice League Snyder Cut ad episodi?
Ciò che verrà esattamente aggiunto
al film rimane ancora un mistero, ma un’opera così lunga può voler
dire solo una cosa, che Zack Snyder ha molto
– e intendiamo molto – che ci vuole mostrarci. Forse
potremo finalmente vedere un quadro più definitivo della visione di
Snyder, e magari che ci faccia comprendere ad esempio il viaggio
indietro nel tempo di The
Flash in Batman v Superman.
In merito alla possibilità
del film che possa diventare una sorta di racconto seriale in se
episodi al momento pare che non sia stato ancora deciso ma
sicuramente il nuovo taglio ci riserverà diverse sorprese dato che
ora sappiamo che
coinvolgerà Darkseid. Che dire, ora che il film è
stato finalmente confermato immaginiamo che inizieremo a
saperne molto di più presto, dunque non resta che aspettare
ulteriori notizie.
Vi ricordiamo che la Justice
League Snyder Cut uscirà nel
2021 sulla piattaforma streaming di Warner Bros HBO
MAX che è disponibile negli USA dall’Aprile scorso.
Attualmente non sappiamo se in Italia la versione debutterà su
qualche piattaforma streaming dato che HBO MAX non è disponibile
nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in Italia ha un accordo in
esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere una valida teoria pensare
che in Italia il film possa essere programmato su SKY CINEMA, o su
SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima è solo una supposizione dunque
non ci resta che aspettare ulteriori notizie.
Quelli che stiamo vivendo sono
giorni particolarmente intensi per Zack Snyder e
la cosiddetta Justice
League Snyder Cut, che è stata annunciata
mercoledì scorso. Ebbene dopo avervi rivelato quanto
costerà la riedizione del film e la conferma della
presenza di un supervillain, oggi il noto regista ha
diffuso la prima foto ufficiale di uno dei
personaggi tagliati nel film.
Si tratta di Ryan
Choi AKA The Third Atom, un noto personaggio che appare
nell’universo DC. Il regista aveva già condiviso un paio di scatti
dell’attore Orion Lee nel ruolo prima d’ora, ma questo è il nostro
primo sguardo a colori come Choi. L’attore è stato accreditato
nella versione theatrical della Justice
League ma come scienziato degli STAR
Labs appare solo sullo sfondo. Chiaramente, nel taglio di
Snyder avrà sicuramente un ruolo più normale e certamente
recupererà il suo ruolo e nome originale.
Da quando Snyder ha
girato Justice
League, The CW ha
introdotto la sua versione di Ryan Choi nel
Arrowverse. Osric Chau è apparso come il
personaggio nel crossover “Crisis on Infinite Earths“.
Tuttavia, deve ancora indossare il ruolo di Atomo di Ray
Palmer. Tuttavia non crediamo che Choi diventi l’eroe
destinato nel film. Ma farà comunque piacere ai fan di vedere la
visione originale del personaggio. Che dire, non resta che
aspettare ulteriori notizie in merito al film. Nel frattempo
godiamoci questa nuova energia che sta arrivando dal
DC
Universe.
Vi ricordiamo che la Justice
League Snyder Cut uscirà nel
2021 sulla piattaforma streaming di Warner Bros HBO
MAX che è disponibile negli USA dall’Aprile scorso.
Attualmente non sappiamo se in Italia la versione debutterà su
qualche piattaforma streaming dato che HBO MAX non è disponibile
nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in Italia ha un accordo in
esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere una valida teoria pensare
che in Italia il film possa essere programmato su SKY CINEMA, o su
SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima è solo una supposizione dunque
non ci resta che aspettare ulteriori notizie.
Con una filmografia di pochi ma ben
selezionati progetti, l’attrice Anna Ferzetti si è
distinta negli ultimi anni come una personalità meritevole
d’interesse all’interno del panorama cinematografico e televisivo
nazionale. In particolare, ha conquistato critica e pubblico grazie
ai suoi ruoli brillanti in prodotti giovanili o in apprezzate
commedie.
9. Ha preso parte a
produzioni televisive. La carriera della Ferzetti ha
inizio in televisione con ruoli nei film Puccini (2009) e
Pane e libertà (2009), per poi proseguire con la
partecipazione ad alcuni episodi di serie TV come Caccia al re
– La narcotici (2011), Il commissario Rex (2011) e
Benvenuti a tavola (2013). Ottiene poi ulteriore notorietà
con il ruolo di Teresa in Il tredicesimo apostolo: La
rivelazione (2014). Dal 2016 al 2018 recita in Rocco
Schiavone, per poi interpretare Paola nella celebre serie
SKAM Italia (2018), prendendo però parte solo alla prima
stagione. Nel 2020 è attesa nella nuova serie NetflixCuron.
8. Ha ottenuto dei
significativi riconoscimenti. Grazie al suo ruolo nel film
Domani è un altro giorno, l’attrice ha ricevuto numerosi
apprezzamenti da parte della critica e dell’industria stessa. In
seguito, è stata nominata come miglior attrice non protagonista ai
Nastri d’argento e ai David di Donatello. Anche se non ha riportato
vittorie, la Ferzetti ha così avuto modo di affermarsi
ulteriormente all’interno del panorama cinematografico
italiano.
Anna Ferzetti: la sua
biografia
7. Ha vissuto a
Londra. Dopo aver completato gli studi presso una scuola
tedesca a Roma, l’attrice si trasferì a vivere per alcuni anni a
Londra, dove ha svolto diversi lavori. Desiderosa di perseguire la
carriera nel mondo dello spettacolo, rientrò infine in Italia per
studiare recitazione nella capitale, dove tutt’ora vive.
Anna Ferzetti è su Instagram
6. Ha un account
personale. L’attrice è presente sul social network con un
profilo seguito da 16,4 mila persone. All’interno di questo è
solita condividere immagini promozionali dei suoi progetti futuri,
ma anche numerose foto scattate in compagnia di amici e colleghi,
durante momenti di svago quotidiano. Arricchiscono il profilo anche
curiosità generali e suoi pensieri sul mondo.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Anna Ferzetti e Pierfrancesco
Favino
5. È la compagna del noto
attore. La Ferzetti è anche nota per essere la moglie del
noto attore Pierfrancesco
Favino. La coppia si formò nel 2003, ed oggi hanno due
figlie. Molto riservati, i due non sono soliti parlare della
propria vita privata, e anzi tendono a tenere ben separata questa
da quella lavorativa. Sul profilo Instagram di lei, però, è
possibile ritrovare alcune foto di loro momenti passati
insieme.
4. Non sono
sposati. Benché spesso venga creduto il contrario, la
coppia non si è mai ufficialmente sposata. In diverse occasioni i
due hanno parlato di questo come un evento che prima o poi potrebbe
avere luogo, ma per il momento la cosa sembra non avere molta
importanza, e certamente non pregiudica minimamente la loro
stabilità come coppia.
Anna Ferzetti: chi è suo padre
3. È la figlia di un noto
attore. L’attrice è la figlia di Gabriele
Ferzetti, noto interprete italiano la cui carriera copre
un arco che va dagli anni Quaranta sino ai primi del Duemila.
L’attore è in particolare noto per essere stato il protagonista
maschile del film L’avventura. La figlia Anna ereditò da
lui la passione per la recitazione.
Anna Ferzetti in SKAM Italia
2. Ha avuto un ruolo nella
celebre serie.SKAM Italia è oggi una delle più
celebri serie italiane legate al mondo giovanile e alle sue
tematiche. Nata come webserie, SKAM è poi stata
promossa a vera e propria serie dato il grande successo ottenuto.
Comparsa solamente nella prima stagione, l’attrice ha ricoperto il
ruolo di Paola, la madre della protagonista Eva.
Anna Ferzetti: età e altezza
1. Anna Ferzetti è nata a
Roma, Italia, nel 1982. L’attrice è alta complessivamente
176 centimetri.
Tra i più brillanti attori
della sua generazione, Carlo Buccirosso viene
spesso ricordato per i suoi ruoli in alcune popolari commedie, ma
chi ha avuto modo di osservarlo in film più complessi avrà
certamente notato le sue grandi doti, che gli permettono di
spaziare attraverso i generi. Memorabili sono infatti anche i suoi
ruoli drammatici, dove l’attore risulta particolarmente
convincente.
Ecco 10 cose che non sai di
Carlo Buccirosso.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Carlo Buccirosso: i suoi film e le
serie TV
10. Ha recitato in celebri
lungometraggi. L’attore debutta al cinema con il film
L’ultima scena (1988), per poi ottenere maggior popolarità
con L’amico del cuore (1998), Febbre da cavallo – La
mandrakata (2002), Le barzellette (2004), In
questo mondo di ladri (2004), ed Eccezzziunale veramente –
Capitolo secondo… me (2006). Ottiene poi grandi riconoscimenti
per il suo ruolo nel film Il divo (2008), con Toni
Servillo. Negli anni successivi recita in titoli come,
La grande
bellezza (2013), La gente che sta
bene (2014), Song’e
Napule (2014), Noi e la
Giulia (2015), di Edoardo
Leo, Mamma o papa? (2017), con Paola
Cortellesi,Ammore e
Malavita (2017), con GiampaoloMorelli, 5 è il numero perfetto
(2019) e Sono solo fantasmi (2019).
9. Ha preso parte a
produzioni televisive. Nel corso degli anni, Buccirosso ha
acquisito una buona fama anche sul piccolo schermo, recitando nella
serie Un ciclione in famiglia (2006-2008). Ha poi recitato
nei film VIP (2008) e Finalmente una favola
(2008). Nel 2010 è invece il commissario Sergio Di Mauro nella
miniserie Due imbroglioni e… mezzo!, con protagonista
Claudio
Bisio. Da quel momento, l’attore si dedicherà
principalmente al cinema, tornando in televisione soltanto nel 2019
per il ruolo di Alessandro Vitali in Imma Tataranni – Sostituto
procuratore.
8. Ha vinto un importante
premio. Ad oggi l’attore vanta quattro nomination al
premio David di Donatello, tutte come miglior attore non
protagonista. La sua prima volta è nel 2009 per il film Il
divo, mentre nel 2015 è candidato per Noi e la
Giulia, grazie al quale vince poi il premio. Verrà candidato
nuovamente nel 2018 per Ammore e malavita e nel 2020 per
5 è il numero perfetto.
Carlo Buccirosso è su
Instagram
7. Ha un account
personale. L’attore è presente sul social network
Instagram con un profilo seguito da46 mila persone. All’interno di
questo- l’attore è solito condividere immagini riguardanti i suoi
progetti da interprete, siano essi per il cinema, la televisione o
il teatro. Non mancano poi messaggi diretti ai suoi fan, come anche
immagini scattate in momenti di svago.
Carlo Buccirosso: chi è sua
moglie
6. È estremamente
riservato. Della vita privata dell’attore si sa poco o
nulla. Alcune voci indicano che ad oggi abbia una compagna, ma
sulla sua identità non sono state rilasciate informazioni.
Buccirosso è infatti particolarmente riservato, e non condivide
minimamente dettagli a riguardo. Anche i suoi profili social non
lasciano trasparire alcun indizio.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Carlo Buccirosso in La rottamazione
di un italiano perbene
5. È tornato a recitare a
teatro. Grande e intramontabile amore dell’attore è il
teatro. Nel corso della sua carriera non ha infatti mai dimenticato
di dedicarvisi, e nel 2019 è tornato a calcare il palcoscenico con
lo spettacolo La rottamazione di un italiano perbene, da
lui scritto, diretto ed interpretato. Nell’opera Buccirosso dà vita
ad Alberto Pisapìa, ristoratore in crisi per via delle numerose
difficoltà economiche.
Carlo Buccirosso e Biaggio
Izzo
4. Ha recitato più volte con
il celebre comico. Nel corso della sua carriera Buccirosso
ha dato vita a diversi sodalizzi artistici. Tra questi, vi è quello
con l’attore Biaggio Izzo, con il quale ha
lavorato in diversi spettacoli teatrali e nei film L’amico del
cuore, Le barzellette e Un’estate ai Caraibi.
Provenienti dalla stessa città, i due hanno spesso incarnato il
ruolo del napoletano in giro per l’Italia o per il mondo.
Carlo Buccirosso in Il divo
3. Ha interpretato un noto
politico italiano. Nel film dedicato alla figura di Giulio
Andreotti, l’attore ha interpretato il ruolo di Paolo
Pomicino, noto politico degli anni Settanta e Ottanta che ha
ricoperto diverse cariche ministeriali sotto il governo della
Democrazia Cristiana. Per la sua interpretazione, l’attore si è
sottoposto ad un processo di trucco volto a fargli acquisire
somiglianza con il vero Pomicino.
Carlo Buccirosso in La grande
bellezza
2. Ha un ruolo nel film
vincitore dell’Oscar. Buccirosso è poi tornato a
collaborare con il regista Paolo Sorrentino per il
film La grande bellezza, vincitore dell’Oscar al miglior
film straniero. Qui, recita nel ruolo di Lello Cava, ricco
venditore all’ingrosso di giocattoli, facente parte della decadente
fauna in cui il protagonista Jep Gambardella si imbatte nel suo
percorso attraverso Roma.
Carlo Buccirosso: età e
altezza
1. Carlo Buccirosso è nato a
Napoli, Italia, il 7 luglio 1954. L’attore è alto
complessivamente 168 centimetri.
Che tutti reputino Batman &
Robin, il film del 1997 con George
Clooney del un brutto film è risaputo. Ma forse non tutti
sanno che anche lo sceneggiatore del film lo considera tale, almeno
non fino ad oggi!
I supereroi sono diventati il
genere più popolare e di successo finanziario nell’industria
cinematografica odierna. Si potrebbe dire che l’uscita
di X-Mennel 2000 abbia
dato il via a questa mania o forse Spider-Man
di Sam Raimidue anni dopo, che è diventato
il primo film a incassare oltre $ 100 milioni nel suo weekend di
apertura. Ma in realtà, c’erano già due
importanti franchise di supereroi prima della fine del secolo
particolarmente attivi. Stiamo parlando di
Superman e Batman, entrambi
proprietà della DC e della Warner Bros. Su ognuno di loro sono
stati prodotti quattro film, con la quarta “puntata” che ha
affossato entrambi i franchise. Nel caso del cavaliere oscuro,
fu il Batman &
Robin che ha letteralmenteucciso il
genere per molto anni a venire, e da quant apprendiamo
oggi anche il suo sceneggiatore è d’accordo.
Akiva
Goldsman, che ha scritto sia Batman
Forever sia Batman &
Robin, ha parlato con Collider del franchise e
ha ammesso che nonostante le buone intenzioni, hanno realizzato un
brutto film:“Per quanto riguarda Batman e Robin ,
quel film mi ha un po’ confuso le idee. Voglio dire, non
intendevamo fare un brutto film – lo giuro, nessuno pensava “Sara
orrendo – Voglio dire, ecco l’ironia: c’era una bobina che
era stata messa insieme a metà [delle riprese], dove in realtà
tutto sembrava molto oscuro in un modo interessante. Poi sappiamo
che è venuto un po’ così. Penso che siamo tutti dispiaciuti.
“
Che dire, sono passati
ventitré anni, quindi penso che tutti noi lo abbiamo ormai
superato. Dopotutto, se non fosse stato le azioni esagerate in
stile Adam West, i capezzoli del costume e i costanti giochi di
ghiaccio di Mr. Freeze, non ci sarebbe stata la necessità di un
riavvio e dunque non avremmo mai visto la trilogia di
TheDark Knight di Christopher
Nolan. Quindi, come si dice, non tutti i male
vengono per nuocere.
Come molti di voi sanno Avengers:
Infinity War ha riunito praticamente tutti gli eroi
Marvel che fanno parte
nell’MCU,
con la sua durata di 2 ore e 30 minuti è riuscito a riunire sotto
la stessa pellicola i Vendicatori, i Guardiani e molti altri.
Quindi, a differenza dei precedenti film corali del Marvel Cinematic
Universe, come Spider-Man
Homecoming e Black
Panther o
Captain America: Civil War, non c’è
stato spazio per introdurre nuovi importanti eroi nell’universo
cinematografico.
Ma come qualcuno di voi forse saprà,
una delle prime bozze di sceneggiatura del film conteneva
l’introduzione di un famosissimo eroe Marvel,NOVA. Ma forse fino ad oggi nessuno conosce quale
sarebbe stato effettivamente il suo ruolo nel film. Ebbene oggi
finalmente scopriamo molto di più riguardo a questo eroe che è
stato poi tagliato dal film in fase di riscrittura.
A rivelare ulteriori dettagli sul
fatto che Richard Rider non è riuscito ad entrare nella
trama del film sono stati gli sceneggiatori di Infinity
War Christopher Markus e Stephen McFeely e
l’occasione è stata un’intervista per celebrare l’uscita del film:
“È stata un’idea iniziale” – ha rivelato Markus – “ma avevamo
appena raggiunto una massa critica di nuovi personaggi, e dopo
esserci sbarazzati della sequenza su Xandar, non aveva più molto
senso la sua presenza”
Ma quale sequenza di Avengers
Infinity War che conteneva NOVA è stata tagliata?
La sequenza di Xandar a cui Markus
si riferisce era la scena d’apertura originale di Infinity War – l’attacco di Thanos su
Xandar per rivendicare la Gemma del Potere. Nel film stesso,
questo è solo accennata, ma le prime bozze di sceneggiatura
includevano una epica scena nel quale le forze del Titano Pazzo
distruggevano i Nova Corp, dando il via al processo che poi portava
Rider a diventare l’unico portatore della SUPER Nova, come per i
fumetti. Ma come dice Markus, alla fine la scena è stata tagliata
per il limitato tempo a disposizione, e con esso anche il noto
personaggio Marvel.
Al momento non sappiamo con certezza
se ci sarà modo e spazio per vedere finalmente il personaggio ma
quel che è certo è che il set-up per il debutto di Rider è già lì
pronti in attesa di essere rivelato e un film
di Nova sembra inevitabile.
Infatti è noto che la Marvel sta lavorando da tempo per
portarlo nell’MCU. Al
momento, tuttavia, questa non sembra essere una priorità per lo
studio e sembra più probabile che proveranno a
introdurlo di nascosto in un altro film per capire se
possa far innamorare i fan. Questo film con ogni probabilità
potrebbe essere
Guardiani della Galassia Vol 3 attualmente in
sviluppo, dunque non resta che aspettare ulteriori sviluppi.
Una nuova action figure di
Wonder Woman 1984 di Hot Toys
ci offre uno sguardo dettagliato all’armatura dell’aquila reale di
Diana. Il sequel di Wonder Woman, che ha
riscosso un enorme successo nel 2017, porterà Diana e un redivivo
Steve negli anni ’80. Lì si uniranno a Maxwell Lord, interpretato
da Pedro Pascal, e Barbara Anne Minerva / Cheetah,
con il volto di Kristen Wiig. Ma il film includerà
anche Themyscira e le Amazzoni, grazie a scene di flashback, e
l’eroina combattere indossando la Golden Eagle.
Il costume in questione ha debuttato
la scorsa estate, in un poster del film. Nei fumetti, Diana indossa
per la prima volta l’armatura alla fine degli anni ’90, quando è
impegnata in una lotta contro Lex Luthor e altri cattivi della DC
Comics. L’Armatura dell’Aquila reale è qualcosa che Diana indossa
solo quando ha bisogno di protezione extra in una battaglia. C’è da
chiedersi quale sia la minaccia, in questo film, che spinge Diana
ad indossare la Golden Eagle, visto chi ha già affrontato senza di
essa.
La figure di Wonder Woman 1984 con
la Golden Eagle
Fortunatamente, Hot Toys (via
Sideshow) ci presenta
una interessante distrazione, in attesa di scoprire chi sarà così
potente da costringere Diana a indossare quel costume da battaglia.
Il famoso marchio di giocattoli ha presentato una figure realistica
di Diana nella sua armatura Golden Eagle. La figura è alta circa
30,5 cm e presenta due serie di ali intercambiabili, di cui una per
il volo. Viene fornito anche di un set di tre paia mani, con una
appositamente creata per impugnare il lazo della verità di
Estia.
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Vi ricordiamo che Wonder
Woman 1984 uscirà il 14 agosto 2020. Il film
è stato definito dal produttore Charles Roven un sequel “inusuale“,
che poterà in scena lo stesso personaggio grazie al lavoro dello
stesso team creativo e che seguirà gli eventi del precedente
capitolo, ma che i fan non dovrebbero aspettarsi un seguito
tradizionale definendolo “la prossima iterazione della
supereroina”.
“Il film racconterà un lasso di
tempo completamente diverso e lo spettatore avrà solo un assaggio
di ciò che che Diana ha fatto o affrontato negli anni intermedi.
Abbiamo cercato di mettere insieme una storia del tutto diversa che
potesse rispettare le stesse emozioni del passato, portare un sacco
di umorismo e molta azione coraggiosa. E soprattutto, toccare le
corde del cuore.“
L’ordine cronologico del personaggio
è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era
contemporanea di Batman v Superman: Dawn
of Justice per poi tornare al vecchio secolo
con Wonder Woman. Il sequel vedrà
ancora Gal
Gadot nei panni di Diana Prince opposta
a Kristen
Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel
cast figureranno anche Chris
Pine (volto del redidivo Steve Trevor)
e Pedro
Pascal.