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Oppenheimer: i dettagli più sorprendenti del dietro le quinte del film

Uno degli aspetti più affascinanti della produzione di un film sono i dettagli che si celano nei dietro le quinte. È lì che si ha la dimostrazione della bravura e dell’impegno svolto da tutti i comparti tecnici, ivi compreso il regista. Nel caso dell’Oppenheimer di Christopher Nolan sono tante le curiosità riguardanti i behind the scenes che meritano di essere svelate, e molte ruotano attorno alla costruzione di alcune scene straordinarie, come ad esempio quella della detonazione della bomba, che dimostrano come il regista londinese, ancora una volta, riesca a sfidare le convenzioni e gli standard cinematografici, sottolineando così l’eccellenza del suo lavoro. Scopriamo perciò insieme quali sono i particolari più interessanti del dietro le quinte di Oppenheimer.

La detonazione della bomba è reale

Oppenheimer

Una delle sequenze più suggestive e al contempo spaventose di Oppenheimer è la detonazione della bomba atomica, che avviene durante il Test Trinity. Quello è fra i momenti più significativi del film, nel quale lo spettatore si rende conto delle conseguenze che tale ordigno provocherà. Christopher Nolan, che in questo suo nuovo lavoro si è spinto davvero oltre il limite, ci teneva che l’esplosione fosse ripresa senza CGI, per poter essere bella e terrificiante allo stesso modo. Ecco perché, per ottenere tale effetto, il regista londinese ha scelto di farne esplodere una reale, solo più piccola, usando una miscela di benzina, petrolio, polvere di alluminio e razzi di magnesio per produrre la luce accecante, il fuoco e l’effetto fungo tipico di una bomba atomica, il tutto sfruttando la prospettiva forzata per dare alla detonazione un senso di scala.

Nessuna ripresa in CGI

Oppenheimer Cillian Murphy

Quando Oppenheimer ha cominciato ad essere promosso, fra le cose più sorprendenti che si sono sentite, in particolar modo attraverso interviste a Nolan, è il fatto che non ci siano riprese in CGI . La notizia ha suscitato una – scontata – sorpresa, tanto che il pubblico ne ha aspettato l’uscita proprio per poterne vedere il risultato. Attenzione: non significa, però, che il film non ne contenga affatto, ma che invece non c’è una sola inquadratura che sia interamente realizzata in CGI. Ad ogni modo, questa scelta non è stata per niente facile, se si considera che è molto più semplice la visualizzazione, ad esempio, delle particelle atomiche con l’uso della computer grafica. Nella produzione del film, sono state create grazie ad una commistione di VFX e riprese pratiche che conferiscono ai momenti un peso reale.

David Bowie ha ispirato il look di Oppenheimer

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Una delle carte vincenti di Oppenheimer, come è stato detto più volte, è il cast. Cillian Murphy, che interpreta il padre della bomba atomica, ha regalato al pubblico una performance impeccabile, per non dire da brividi. La sua presenza si sente tutta, e a contribuire al suo fascino c’è il look scelto per lui, che lo fa distinguere da tutti gli altri fisici presenti nel film (che sono tanti). Da quel che si apprende, Nolan ha usato David Bowie come fonte di ispirazione per l’aspetto dello scienziato e, in base a quanto riporta Vulture, il regista inviava a Murphy foto della rockstar negli anni ’70, “quando era così magro e un po’ emaciato ma aveva questi meravigliosi abiti su misura con i pantaloni, che erano la silhouette di Oppenheimer“.

Attori e… tagli di stipendi

Robert Downey Jr. in Oppenheimer

Una situazione molto curiosa dei behind the scenes di Oppenheimer è quella che hanno vissuto Emily Blunt, Robert Downey Jr. e Matt Damon. Nonostante per il film siano stati investiti ben 100 milioni di dollari, i soldi non sono bastati per pagare a dovere ed equamente un cast di quella portata. I tre sopracitati, si sa, sono attori di un certo livello, e il loro cachet è sempre stato molto alto in altre produzioni. Nonostante questo, si apprende da Variety che il desiderio di lavorare con Christopher Nolan ha incoraggiato queste star a ridurre il loro stipendio. L’importante era… esserci. E alla fine possiamo dire che hanno fatto bene.

Una nuova pellicola IMAX

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Cillian Murphy e Christopher Nolan sul set di OPPENHEIMER. © Universal Pictures.

Quando pensiamo a Christopher Nolan e alla sua recente filmografia, una delle prime cose che ci vengono in mente è il suo utilizzare la tecnologia IMAX. In questo modo lo spettatore ha una visione davvero molto ampia del minuzioso lavoro svolto dal regista, il che ne alza anche di molto l’asticella. Nel caso di Oppenheimer questa tecnologia nelle scene in bianco e nero non si poteva utilizzare, in quanto le pellicole IMAX per il b/n non esistevano. Nolan, però, non voleva scendere a compromessi, perché uno di questi sarebbe stato rinunciare o all’IMAX o alla scala di grigi, e così, secondo quanto riporta Collider, ha chiesto al produttore di pellicole Kodak di sviluppare la prima pellicola in bianco e nero per IMAX. Con questo, Christopher Nolan ci conferma di essere uno dei più grandi registi che la storia del cinema abbia mai avuto.

Oppenheimer e la copia IMAX più grande mai realizzata

Oppenheimer Christopher Nolan
Christopher Nolan sul set di OPPENHEIMER. © Universal Pictures.

Se ancora non è chiaro, continuiamo a ribadirlo: Christopher Nolan, per Oppenheimer, si è spinto davvero al limite, realizzando l’impossibile. Quando il film è uscito, il regista ha voluto mostrare sul web la copia IMAX di Oppenheimer, che risulta essere la più grande mai realizzata. La bobina è lunga quasi 13 chilometri e pesa circa 300 chilogrammi, e questo ovviamente fa sì che la risoluzione delle immagini sia altissima, oltre ad avere chiarezza e profondità eccellenti. Secondo quanto riporta Collider, Nolan ha detto che il proiettore ha raggiunto il suo limite assoluto con Oppenheimer, poiché il suo braccio non può fisicamente sopportare altro peso.

La battuta non scritta sull’attentato a Kyoto

Oppenheimer

Oppenheimer è costellato di momenti tristi, riflessivi e anche strazianti. Uno di questi è racchiuso in un momento fuori campo, con un commento da parte di un personaggio secondario. Si tratta della scena in cui il Segretario alla Guerra degli Stati Uniti Stimson discute su quali città giapponesi sganciare la bomba e, prima di arrivare a Hiroshima e Nagasaki, questi esclude Kyoto dalla lista, poiché – dice – esserci stato in luna di miele con la moglie. Questo stralcio è uno dei più agghiaccianti, e ciò che fa raggelare il sangue è il fatto che sia davvero accaduto nella realtà. Nolan ha in seguito affermato che la battuta è stata suggerita dall’attore che interpretava il Segretario, il quale era venuto a conoscenza di questa infelice espressione mentre faceva alcune ricerce sul personaggio che avrebbe dovuto interpretare.

Robert Pattinson ha ispirato Oppenheimer

Robert Pattinson film

All’inizio non si sapeva cosa avesse spinto Christopher Nolan a sviluppare un film sul padre della bomba atomica. Adesso, invece, lo sappiamo. A quanto pare il regista londinese si è lasciato ispirare da Robert Pattinson, il quale gli regalò un libro di discorsi di Oppenheimer verso la fine della produzione di Tenet, pellicola in cui l’attore partecipò. Attraverso quelle letture, Nolan fu colpito dalla figura di Oppenheimer talmente tanto, che iniziò a farsi strada l’idea di produrne un biopic. Alla fine, pur volendo inserire Pattinson nel film poiché era grazie a lui che il progetto stava nascendo, il regista non è riuscito a farlo partecipare, in quanto l’attore era al periodo molto richiesto.

Gran parte della sceneggiatura è in prima persona

Oppenheimer Cillian Murphy

Un’altra rivelazione affascinante, di cui si ha notizia tramite la rivista The Hollywood Reporter, riguarda la stesura della sceneggiatura di Oppenheimer. A quanto pare, Nolan ha infranto l’ennesima convenzione, questa volta inerente allo script: molti blocchi sono scritti in prima persona. La spiegazione non ha tardato ad arrivare: il regista ha infatti spiegato che l’ha usata per aiutare a differenziare le linee temporali della sceneggiatura, e perciò tutto ciò che nel film si svolge dalla prospettiva di Oppenheimer è raccontato così. Nel film, tale distinzione è palesata attraverso la gradazione dei colori. Ricordiamo che le scene in bianco e nero non sono dalla prospettiva del fisico.

Cillian Murphy ha quasi interpretato il fisico in uno show

Oppenheimer

Lo abbiamo detto all’inizio: Cillian Murphy, con Oppenheimer, si è davvero superato. Non sorprende perciò che abbia ricevuto molte critiche positive e una serie di elogi. Oltre ad avvicinarsi molto a livello fisico al padre della bomba atomica, l’attore è riuscito anche, in maniera magistrale, a trasmettere tutto il pathos e i sensi di colpa che in vita il fisico provò, e che si racchiudono nella frase che lui stesso pronunciò ad un certo punto, ossia l’essere diventato il distruttore di mondi. C’è però un dettaglio che probabilmente molti non sanno: non è la prima volta che Murphy viene preso in considerazione per interpretare Oppenheimer. Nel 2014, la serie Manhattan, la quale parlava della creazione della bomba atomica, presentava lo scienziato nucleare come personaggio secondario. Secondo il creatore della serie, Sam Shaw “Volevamo che Oppenheimer […] si sentisse alieno, o altro, in qualche modo. Al mille per cento, Cillian Murphy era su quella lista“.

Gears of War, Zack Snyder è interessato a dirigere il film per Netflix

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Il regista Zack Snyder ha rivelato il suo interesse nel realizzare un film su Gears of War, ma il creatore originale ha posto una condizione. I piani per un adattamento live-action del popolarissimo franchise di videogiochi Gears of War, il quale ha avuto inizio con il gioco originale del 2006, erano iniziati già nel 2007, quando New Line Cinema fu la prima ad acquistare i diritti del gioco. Dopo essere passato per più mani, Netflix è stato l’ultimo a puntare a trasformare i videogiochi in un film, annunciando che lo sceneggiatore di Dune Jon Spaihts avrebbe scritto la sceneggiatura all’inizio di quest’anno.

Durante una recente intervista con IGN, Snyder ha ora rivelato il suo potenziale interesse a dirigere un film su Gears of War o Halo, sebbene quest’ultimo abbia già avuto un adattamento in una serie televisiva Paramount+. Dopo aver appreso questa notizia, il creatore del gioco originale di Gears of War, Cliff Bleszinski, si è rivolto a Twitter per esprimere la sua approvazione, ma solo a condizione che Dave Bautista interpreti il personaggio centrale Marcus. Per fortuna, sembra non sia impossibile convincere Bautista ad accettare il ruolo, avendo egli già espresso il suo interesse a far parte del progetto.

Ecco invece quanto affermato da Snyder: “Beh, ce ne sono molti [di videogiochi]. Voglio dire, abbiamo parlato di un sacco di… Sai, Gears è sempre venuto fuori, più o meno nel nostro tipo di cerchia. Quindi, ero un fan del gioco, quindi, a pensarci bene, quello. Sono stato anche sempre interessato al franchise di Halo… Ovviamente lo hanno già realizzato, ma è stato qualcosa che ho sempre pensato potesse essere incredibile“. Dato che Netflix sta ora lavorando al progetto e che Snyder ha proprio con lo streamer un buon rapporto, per il quale ha già realizzato Army of the Dead e l’imminente Rebel Moon, è dunque molto probabile che venga scelto proprio lui a dirigere Gears of War.

District 10: Neill Blomkamp aggiorna sul sequel di District 9

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District 10: Neill Blomkamp aggiorna sul sequel di District 9

In un’intervista con The Hollywood Reporter, a Neill Blomkamp è stato chiesto se la Sony sarebbe ancora legata al progetto District 10 se questo film accadrà prima o poi. Il regista ha confermato che la Sony sarà coinvolta, ma ha sottolineato di non sapere se il film verrà realizzato o meno, anche se ha ipotizzato che “probabilmente” verrà realizzato ad un certo punto. Sì, sarebbero legati a questo”, ha confermato Blomkamp. “Non so se verrà realizzato o meno. Non so nemmeno se voglio farlo adesso, ma prima o poi probabilmente verrà realizzato.

Quando l’intervistatore ha affermato che la risposta di Gran Turismo probabilmente aiuterà la possibilità che venga realizzato District 10, il regista ha concordato, affermando: “Sì, ha senso“. District 9 è uscito per la prima volta nel 2009 con un’accoglienza ampiamente positiva e ha finito per essere nominato per diversi premi. Un seguito era stato accennato più volte nel corso degli anni, con Neill Blomkamp e Sharlto Copley che avevano entrambi apparentemente scritto bozze per un potenziale District 10. Tuttavia da allora nulla si è mosso concretamente. Dunque non resta che aspettare ulteriori sviluppi.

In District 9 In Sudafrica, gli extraterrestri di un’astronave in avaria sono stati confinati in un ghetto gestito dalla criminalità. Quando un uomo, vicino ai piani alti, viene contagiato da un virus, esplode la guerra per ottenere il suo DNA.

Rebel Moon: tutti gli attori del DCU e MCU nel film di Zack Snyder

L’ultima epopea fantascientifica di Zack Snyder, Rebel Moon, vanta un cast all-star, con un sano mix di star del cinema e caratteristi che sono apparsi nell’universo dei supereroi Marvel o DC – o, in alcuni casi, in entrambi. Netflix ha rilasciato il primo trailer di Rebel Moon, il suo imponente film evento in due parti, e con esso ha fornito il primo sguardo al cast in azione. Data la portata di questa produzione, anche molti dei ruoli minori sono interpretati da volti riconoscibili del DCU e MCU: scopriamoli assieme!

Djimon Hounsou

REBEL MOON: (L-R) Sofia Boutella as Kora and Djimon Hounsou as Titus in Rebel Moon. Cr. Clay Enos/Netflix © 2023

Djimon Hounsou ha avuto diversi ruoli in film tratti da fumetti sia della Marvel che della DC ed è, di fatto, uno dei pochi attori a vantare partecipazione in più franchise da un miliardo di dollari. Nel MCU, ha interpretato il soldato Kree Korath in Guardiani della Galassia, What If…? e Captain Marvel, mentre nel multiverso DC ha avuto molteplici ruoli. Ha interpretato il Mago nei film di Shazam! e Black Adam e ha avuto piccole parti in Aquaman, Push e Constantine. Sorprendentemente, Rebel Moon rappresenterà la prima volta che Hounsou lavora con Snyder. Interpreterà il Generale Titus, un ex guerriero dell’Imperium che ora combatte contro gli oppressori.

Anthony Hopkins

Anthony HopkinsIl premio Oscar Anthony Hopkins non ha bisogno di presentazioni: è una leggenda del palcoscenico e dello schermo. Conosciuto soprattutto per i suoi ruoli più drammatici, come Hannibal Lecter e il personaggio principale di The Father, Hopkins ha avuto un ruolo memorabile nel MCU come padre di Thor, Odino. Ha partecipato anche a Red 2, basato su un fumetto della DC. Hopkins dà voce a un robot di nome Jimmy in Rebel Moon e non appare fisicamente nel film. Attraverso la sua voce fuori campo nel trailer, è evidente che Hopkins apporta al progetto una certa gravitas e intensità, ed è emozionante vedere cosa farà nelle mani di Zack Snyder.

Dominic Burgess

Non si sa molto del personaggio di Dominic Burgess di Rebel Moon, a parte il fatto che interpreta un certo Dash Thif. Si tratta di un nome piuttosto interessante e, sebbene Burgess non sia un volto molto riconoscibile, ha trascorso una discreta quantità di tempo nel mondo dei supereroi. Ha avuto un arco in The Flash della CW, dove ha interpretato il cattivo Killgore, e anche piccoli ruoli in Agents of Shields della Marvel e Batman Begins della DC. Non è chiaro quale ruolo avrà Dash Thif in Rebel Moon , ma con un nome del genere in un film di Zack Snyder, il suo personaggio è destinato ad avere quantomeno un design incredibile.

Jena Malone

Too-Old-to-Die-Young-Jena-MaloneIn Rebel Moon, Jena Malone avrà un breve ruolo come Harmada, un alieno mezzo ragno e mezzo umano. La Malone è un’attrice sottovalutata, nota soprattutto per il suo ruolo di Johanna nei sequel di Hunger Games, ma ha fatto un incredibile lavoro sui personaggi in film come The Neon Demon, Vizio di forma e Animali Notturni. La Malone è una pupilla di Snyder, visto che ha recitato in Sucker Punch e nell’edizione estesa di Batman v Superman: Dawn of Justice. Già dai brevi scorci di Harmada nel trailer, è chiaro che la sua presenza sarà un punto di forza del film.

Staz Nair

Rebel Moon
REBEL MOON: Staz Nair as Tarak in Rebel Moon. Cr. Chris Strother/Netflix © 2023

Tarak, interpretato da Staz Nair, avrà un ruolo importante in Rebel Moon e Zack Snyder considera il suo ruolo il più divertente del film. Nair è noto soprattutto per il suo lavoro in TV, dove ha interpretato Qhono, un guerriero Dothraki, in Game of Thrones, ma è stato anche uno dei protagonisti delle ultime due stagioni di Supergirl con il su personaggio di William Dey. Ha inoltre fatto una breve apparizione nel prequel di Superman, Krypton, che ha avuto vita breve. Rebel Moon è il primo ruolo cinematografico importante di Nair e, a giudicare dai brevi scorci di lui a cavallo di un Grifone nel trailer, sarà sicuramente memorabile.

Corey Stoll

Corey StollNon si sa praticamente nulla del ruolo di Corey Stoll in Rebel Moon. Non è stato reso noto il nome del suo personaggio e il trailer non offre alcuno sguardo chiaro sull’attore di Billions. Non è la prima volta che un trailer nasconde la partecipazione di Stoll: all’inizio dell’anno, Ant-Man and the Wasp: Quantumania ha nascosto il ritorno di Stoll nel MCU come Darren Cross/MODOK. Sebbene Stoll abbia partecipato al film Push del 2009, basato sulla miniserie della DC, il suo ruolo più riconoscibile nei fumetti è quello del cattivo nel primo film di Ant-Man e di uno degli antagonisti del threequel di quest’anno.

Ingvar Sigurdsson

In Justice League di Zack Snyder, Ingvar Sigurdsson ha avuto un breve ruolo come sindaco della città di mare dove Aquaman risiedeva all’inizio del film. Snyder sfrutterà l’attore islandese per un effetto simile, poiché vestirà i panni di Hagen, un contadino di Veldt. Più conosciuto in patria, Sigurdsson ha il look necessario per emergere in un film di Snyder, quindi non c’è da stupirsi che i due abbiano deciso di collaborare di nuovo.

Ed Skrein

REBEL MOON: Ed Skrein as Atticus Noble in Rebel Moon. Cr. Justin Lubin/Netflix © 2023

Già solo dal costume e dal volto, Ed Skrein rappresenta una pericolosa minaccia per il personaggio dell’Ammiraglio Noble. Sebbene il ruolo di Skrein in Rebel Moon fosse originariamente destinato a Rupert Friend, il primo è entrato nella parte poco prima dell’inizio delle riprese. Skrein non è nuovo al ruolo dei cattivi: è conosciuto soprattutto per aver interpretato Ajax nel primo film di Deadpool. È stato un ottimo avversario per il simpatico Mercenario chiacchierone e non dovrebbe avere problemi a interpretare un ruolo simile in un film molto più serio.

Cary Elwes

La storia fantasticaCome per il ruolo di Corey Stoll, anche per il personaggio di Cary Elwes in Rebel Moon sono disponibili pochissime informazioni. La star de La storia fantastica è apparsa in numerosi franchise, da Saw a Mission: Impossible, ma in qualche modo è riuscito a non apparire mai in un film di supereroi in live action. Tuttavia, è stato il cattivo del pilot di Wonder Woman con Adrianne Palicki, che non si è mai realizzato. La maggior parte delle persone non ha visto questo episodio pilota perché non è mai stato rilasciato ufficialmente al pubblico. Elwes ha comunque prestato la voce ad Aquaman nel film d’animazione Justice League: The Flashpoint Paradox.

Ray Fisher

Ray Fisher è un attore incredibile che si è fatto conoscere soprattutto grazie al suo lavoro sul palcoscenico prima che Zack Snyder gli affidasse il ruolo di Cyborg in Justice League. Anche se il suo futuro con la DC sembra incerto, è incoraggiante sapere che Snyder lo ha portato in Rebel Moon nel ruolo di Darrian Bloodaxe. Il personaggio è un combattente ribelle con un nome interessante e armi ancora più affascinanti. Fisher è stato il cuore e l’anima della Justice League di Zack Snyder, quindi ogni scusa per farli lavorare insieme è degna di nota.

Oppenheimer: i 10 migliori momenti del film di Christopher Nolan

Oppenheimer: i 10 migliori momenti del film di Christopher Nolan

Se c’era un regista in grado di sviluppare un film tecnicamente magistrale ed emotivamente impattante su J. Robert Oppenheimer, quello non poteva che essere Christopher Nolan. Con il suo arrivo in sala, il cinema si è davvero arricchito, potendo sfoggiare un’opera maestosa, in cui non solo sono presenti sequenze spettacolari – realizzate fra l’altro con speciali lenti IMAX e nessuno uso della CGI – ma anche tematiche estremamente attuali e spaventose, come le armi nucleari, di cui ancora oggi il mondo intero si preoccupa. Per realizzare Oppenheimer, Nolan si è servito di un budget di 100 milioni di dollari e neppure un soldo è stato sprecato, soprattutto se si considera la presenza di effetti speciali di grande spessore e lo schieramento di un cast stellare. Tutto il film, perciò, è costellato di momenti staordinari, ma ce ne sono alcuni proprio indimenticabili. Di seguito, vediamo quali sono i migliori inserti di Oppenheimer.

Strauss umiliato dal suo assistente

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Oppenheimer è scandagliato da alcuni momenti estremamente importanti, che definiscono il percorso travagliato del fisico statunitense. Fra questi vi è la rivalità con Lewis Strauss, interpretato da Robert Downey Jr., il quale ad un certo punto tenta di sporcare il suo nome dopo che questi lo ha umiliato più di una volta. Tuttavia, quando Strauss rivela di aver orchestrato l’udienza di Oppenheimer al punto da scegliere il consulente speciale, nemmeno il suo assistente al Senato vuole appoggiarlo. Questi, poi, dopo la convinzione di Strauss di essere stato oggetto di argomento nella conversazione fra Oppenheimer ed Einstein, gli dice, con estrema soddisfazione, che i due fisici non hanno alcun interesse per il presidente dell’AEC. Alla fine del film, quando lo spettatore scopre ciò di cui effettivamente stavano parlando, le sue parole trovano conferma di quanto affermato, ed è lì che Strauss si rende conto, per la prima volta, che il suo narcisismo ha avuto la meglio su di lui.

Oppenheimer VS Pash

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Per tutto il film sembra che Oppenheimer non sia mai intimidito da nessuno, tranne che da una figura specifica: Boris Pash, un ufficiale dei servizi segreti dell’esercito USA, interpretato da Casey Affleck per un breve ma significativo momento. Nei suoi interrogatori a Los Alamos, il fisico sembra sempre a “proprio agio” e sceglie con estrema cura e attenzione le risposte da dare. Tuttavia, Pash è l’unico ufficiale dell’esercito americano in grado di metterlo in difficoltà e farlo essere sotto pressione, e la dimostrazione di quanto detto proviene dalla scena in cui l’ufficiale lo interroga sul suo legame con il Partito Comunista. Questo si rivela essere uno degli inserti più intensi dell’intero film.

L’incontro con Truman

Oppenheimer

Alcune scene di Oppenheimer sono tanto potenti quanto spettacolari, merito della presenza di alcuni attori che, nonostante compaiano in un piccolo segmento, riescono a trasmettere tutto il vigore del momento, alzando di parecchio il livello drammaturgico dell’opera. Come il caso di Gary Oldman, che nel film interpreta Harry S. Truman. La sequenza di cui si parla è quella realizzata nello Studio Ovale, quando il Presidente dà ad Oppenheimer del piagnucolone, mandandolo poi via. Oldman regala una performance davvero impattante e forte e, se il film non ne fosse già molto ricco, con dei lavori attoriali davvero avvincenti e dalla durata più lunga, questa sarebbe una delle interpretazioni da premiare assolutamente.

Oppenheimer e la mela avvelenata

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All’inizio di Oppenheimer, il pubblico si immerge nella vita universitaria del futuro padre della bomba atomica. È in questa occasione che Oppenheimer decide di avvelenare la mela del suo professore con delle sostanze chimiche, dimostrandoci quanto il fisico riesca a prendere con estrema facilità delle decisioni importanti ma al tempo stesso pericolose. L’episodio costruito da Nolan è davvero accaduto nella realtà e provocò uno scandalo grosso nell’Università in cui Oppenheimer studiava. Nel film la mela alla fine finisce nelle mani di Niels Bohr, fisico in visita a Cambridge e idolo di Oppenheimer stesso. Bohr sta quasi per mangiare il frutto quando il suo “ammiratore” riesce a toglierglielo di mano con uno schiaffo e impedire un disastro.

L’incontro con Leslie Groves

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Fra i rapporti più particolari e al contempo accattivanti di Oppenheimer, va poi menzionata la relazione fra il fisico e Leslie Groves, il responsabile militare del famigerato Progetto Manhattan, che porta alla nascita di un’improbabile coppia comica sullo schermo. Nelle scene in cui sono insieme, i personaggi si scambiano spesso battute di spirito l’uno verso l’altro, e ogni loro dialogo ha il potenziale per diventare una citazione classica. L’introduzione del generale Groves, interpretato da un ottimo Matt Damon, risulta essere davvero simpatica, in quanto si vedono sin da subito le loro due forti personalità ed esperienze di vita e lavorative mettersi a confronto, sottolineando una chimica molto interessante da sciorinare e decisamente affascinante da vedere.

Il discorso di Oppenheimer dopo Hiroshima e Nagasaki

Oppenheimer
© Universal Pictures

Oppenheimer non si impegna solo a raccontare la storia di colui che ad un certo punto si definì il distruttore di mondi, ma cerca anche di mettere in risalto quanto spaventosa sia stata questa invenzione umana, soprattutto se si considera che ad oggi il nucleare è ancora una minaccia. C’è una scena in particolare che mette in rilievo le atrocità derivanti dalla bomba atomica e il peso che Oppenheimer si è poi dovuto portare sulle spalle in seguito allo sganciamento dell’ordigno. Il segmento di cui si parla è racchiuso nel discorso condotto dal fisico dopo Hiroshima e Nagasaki. C’è infatti una sequenza in cui Oppenheimer, mentre parla, immagina le vittime dei bombardamenti, e i frame sono terrificanti. Questo orrore, unito al senso di colpa provato dal fisico in quel frangente, rende il momento uno dei più strazianti del film.

L’intervista della moglie Kitty

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I film di Christopher Nolan di solito vacillano un po’ su uno specifico punto: i personaggi femminili. Nelle sue opere, questi sono o cattivi, o vengono uccisi o addirittura non ci sono proprio. Nel caso di Oppenheimer assistiamo invece ad una vera e propria evoluzione a riguardo, essendo Kitty, moglie del fisico interpretata da Emily Blunt, uno dei character più forti. La scena più potente nella quale la vediamo in azione è quella inserita durante l’udienza di Oppenheimer, in cui Roger Robb, nel tentativo di manipolarla affinché gli dia le risposte che vuole sentire, è davvero spietato nel porle domande sul marito. Kitty però va all’udienza preparata, pronta ad affrontare a testa alta quella dura battaglia, tanto che alla fine ribalta la situazione con Robb, lasciando quest’ultimo senza parole con il suo indimenticabile monologo.

La conversazione fra Oppenheimer ed Einstein

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Uno degli inserti di cui Oppenheimer fa all’inizio mistero è quello che comprende uno specifico dialogo fra Oppenheimer ed Einstein. La conversazione di cui si parla è la stessa che fa diventare paranoico Strauss, poiché pensa che i due stiano disquisendo di lui. Ma è solo nelle battute finali del film che lo spettatore scopre cosa effettivamente i due fisici si stavano dicendo: tematica centrale è il conflitto interiore di Oppenheimer, il quale rivela ad Einstein di essere preoccupato che la creazione della bomba atomica possa aver innescato una reazione a catena. Oppenheimer potrebbe aver battuto i nazisti su questo fronte, ma si rende conto che, nel farlo, ha accelerato la corsa agli armamenti nucleari in tutto il mondo, generando un pericolo enorme.

Oppenheimer e quel finale del mondo che… brucia

Oppenheimer

Dopo la conversazione fra Oppenheimer ed Einstein, Nolan inserisce una scena che, a livello emotivo e visivo, è forse quella più impattante. In una costruzione intensa di immagini, il pubblico assiste ad un flash forward delle armi nucleari attivate in tutto il mondo, a dimostrazione che il Progetto Manhattan ha davvero innescato una reazione a catena. Dopodiché tutto il pianeta viene inghiottito dalle fiamme, mostrando quanto siano terrificanti le preoccupazioni di Oppenheimer e quanto la sua invenzione costituisca una minaccia davvero immensa. E non solo. Quei frame concretizzano anche ciò che il fisico ha realmente detto nella realtà, ossia l’essere diventato il distruttore di mondi.

Il Test Trinity

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Cillian Murphy nel ruolo di J. Robert Oppenheimer.

Concludiamo con un’altra scena registicamente stupefacente, che si sviluppa attorno al famoso Test Trinity. Un segmento costruito in maniera superba, nel quale vediamo gli scienziati prepararsi all’esplosione, e che sfoggia un ottimo sound design. Il pubblico non si aspetta di sentire un suono così forte, intenso e sbalorditivo, e l’effetto stupore avviene grazie soprattutto al fatto che Christopher Nolan riesce a farlo aspettare per lungo tempo, prima di sentire il boato. Un boato, fra l’altro, imparagonabile ad altre esplosioni avvenute precedentemente a quel momento. Ecco perché, quando finalmente c’è quel rumore, è di un livello talmente elevato che nessuno spettatore sarebbe stato preparato ad affrontarlo.

The Crown 6 racconterà la morte della principessa Diana con “enorme sensibilità”

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The Crown 6 che sarà l’ultima stagione di The Crown dramma storico di NETFLIX offrirà finalmente quello che potrebbe essere considerato il momento più atteso ma controverso dello show. I produttori della serie Andy Harries e Suzanne Mackie hanno assicurato agli spettatori che la sesta stagione racconterà attentamente la tragica morte della principessa Diana con “enorme sensibilità”. L’incidente mortale di Diana a Parigi nel 1997 è stato uno degli eventi più cruciali e dolorosi nella storia del Regno Unito. Per questo motivo, le aspettative che la serie di successo Netflix riesca a consegnare con successo la sequenza sono significativamente più alte. Durante un forum del Festival televisivo di Edimburgo (tramite Deadline), i produttori dello show hanno parlato di come la sesta e ultima stagione catturerà la morte dell’amata principessa del Galles con profondo rispetto e sensibilità.

Lo spettacolo potrebbe essere grande e rumoroso, ma noi non lo siamo. Siamo persone premurose e siamo persone sensibili. Ci sono state conversazioni molto attente e lunghe su come avremmo fatto“, ha detto Mackie. “Il pubblico alla fine lo giudicherà, ma penso che sia stato ricreato con delicatezza e attenzione. Elizabeth Debicki è un’attrice straordinaria ed è stata così premurosa e premurosa. Amava Diana. C’è un enorme rispetto da parte di tutti noi, spero che sia evidente”. Nel frattempo, Harries ha affermato che la morte della regina Elisabetta II – morta di “vecchiaia” l’8 settembre 2022 – non ha cambiato in alcun modo la storia di The Crown, ma ha “influito” notevolmente sui creativi dietro lo spettacolo. “La scomparsa di Sua Maestà ha avuto un impatto su tutti noi… Non ha cambiato [la storia] fondamentalmente, ma in un certo senso l’ha cambiata. Quando lo vedrai, penso che capirai cosa intendo”, ha aggiunto Harries. “È un film molto potente e un episodio di grande rispetto“, ha detto Harries. 

Quando uscirà The Crown 6? 

Non ci sono ancora dettagli sulla data di uscita esatta della sesta stagione di The Crown, anche se lo spettacolo dovrebbe tornare entro la fine dell’anno. Nonostante altri dettagli rimangano nascosti, non ci sono segni di ritardi nemmeno al momento, poiché l’account X ufficiale dello show (precedentemente chiamato Twitter) ha condiviso che l’ultima stagione di The Crown “arriverà nel 2023”.

Jennifer Aniston non è una fan del Cancel Culture

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Jennifer Aniston non è una fan del Cancel Culture

Il tema del Cancel Culture tieni ancora banco ad Hollywood e non solo. La pratica di annullare o cancellare, o tentare di cancellare qualcosa o qualcuno, è uno dei movimenti di protesta che si è sviluppato con insistenza negli ultimi anni. A parlare di questo fenomeno oggi è stata Jennifer Aniston, l’attrice in merito alla “cultura dell’annullamento” ha detto che “probabilmente è stata appena cancellata” menzionandola. Tuttavia, si è chiesta se le persone meritano o meno la redenzione. Sono così stanco della cultura dell’annullamento“, ha detto la Aniston. “Probabilmente sono stato semplicemente cancellato dicendo questo. Semplicemente non capisco cosa significhi… Non c’è redenzione? Non lo so. Non metto tutti nel paniere di Harvey Weinstein.

Quando si è trattato del produttore ormai tristemente caduto in disgrazia, Jennifer Aniston ha detto di non avere buoni ricordi di Weinstein. Invece, ha detto l’attrice, le persone spesso avevano paura di parlare con lui. “Non è un ragazzo, sei tipo, ‘Dio, non vedo l’ora di uscire con Harvey.’ Mai. In realtà eri tipo, ‘Oh, Dio, OK, succhialo‘”, ha detto Aniston. “Ricordo che in realtà è venuto a trovarmi durante un film per propormi un film. E ricordo consapevolmente di aver avuto una persona nella mia roulotte. Le osservazioni di Aniston sulla cultura dell’annullamento arrivano dopo che lei stessa ha affrontato la sua controversia all’inizio di questo mese. L’attrice di Friends è andata su Instagram all’inizio del mese per denunciare un post di Jamie Foxx che molti utenti sostenevano fosse antisemita. Foxx si è poi scusato sul momento, spiegando come le sue parole fossero solo un malinteso. 

Charlize Theron sulle voci sul lifting: “M—-, sto solo invecchiando!”

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In una recente intervista con Allure, alla bellissima Charlize Theron è stato chiesto di documentare il suo processo di invecchiamento a causa della sua fama. L’attrice – che è uno dei volti di Dior dal 2004 – ha detto che ama che il suo viso stia “sta cambiando e invecchiando”, e poi ha respinto le voci secondo cui si sarebbe sottoposta a un intervento di chirurgia plastica. “Il mio viso sta cambiando e mi piace che il mio viso stia cambiando e invecchiando“, ha detto Theron. Ma “la gente pensa che mi sia fatto un restyling. Dicono, ‘Che cosa ha fatto alla sua faccia?’ Dico, ‘M—-, sto solo invecchiando! Ciò non significa che ho subito un brutto intervento di chirurgia plastica. Questo è proprio quello che succede.”

Charlize Theron ha continuato criticando quelli che secondo lei sono doppi standard nel modo in cui gli uomini e le donne vengono messi discussi quando invecchiano. Per Theron, disprezza il concetto secondo cui le donne invecchiano male mentre gli uomini invecchiano bene. “Ho sempre avuto problemi con il fatto che agli uomini invecchiati piacciono i vini pregiati e alle donne i fiori recisi“, ha detto Theron. “Disprezzo questo concetto e voglio combatterlo, ma penso anche che le donne vogliano invecchiare nel modo che ritengono giusto. Penso che dobbiamo essere un po’ più empatici nei confronti del modo in cui tutti noi affrontiamo il nostro viaggio. Il mio viaggio nel dover vedere la mia faccia su un cartellone pubblicitario è piuttosto divertente adesso”.

Charlize Theron è apparso di recente in Fast X del 2023 e apparirà prossimamente in The Old Guard 2, un sequel del film di supereroi del 2020 che vedeva Theron come membro di una squadra di mercenari immortali.

Talk To Me: trailer dell’horror, al cinema dal 28 settembre

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Talk To Me: trailer dell’horror, al cinema dal 28 settembre

Midnight Factory, etichetta di Plaion Pictures, ha diffuso il trailer italiano del nuovo teen horror soprannaturale Talk To Me, in arrivo nei cinema italiani dal prossimo 28 settembre.

Nel trailer vediamo Mia (Sophie Wilde) e il suo gruppo di amici venire a conoscenza di un pericoloso quanto accattivante gioco che sta spopolando sui social e tra le loro conoscenze: attraverso una mano imbalsamata che funge da portale tra i due mondi e un semplice rituale, si avvia una seduta spiritica per entrare in contatto con l’aldilà e vivere sulla propria pelle l’esperienza della possessione. Per passare una serata diversa e all’insegna del brivido, il gruppo di adolescenti decide di cimentarsi nella prova di coraggio, evocando gli spiriti e accettando di sfidarsi a turno ad aprire il varco che collega vivi e morti fino a perdere il controllo e infrangere le regole del gioco. Il ritmo incalzante del trailer va di pari passo con lo scatenarsi delle terribili forze soprannaturali sprigionate dal rituale e le inevitabili conseguenze che ricadono sul gruppo di amici, intrappolato in un crescente vortice di tensione e terrore che li condurrà per mano dritti all’inferno.

Dai produttori di Babadook, Talk To Me vede tra i protagonisti anche la star internazionale de Il Signore degli Anelli Miranda Otto e segna il debutto alla regia dell’emergente duo australiano composto dai gemelli Danny e Michael Philippou, noto tra i più giovani per il loro controverso canale YouTube, RackaRacka, che ha già generato oltre 1 miliardo di visualizzazioni.

In stile Ouija, il film risponde ai canoni classici dell’horror seguendo il filone delle possessioni demoniache. Accolto dalla critica mondiale come uno dei casi horror più interessanti e convincenti di quest’anno e certificato Fresh 94% su Rotten Tomatoes, Talk To Me è attualmente l’horror con il rating più alto del 2023, definito da Vice come “uno dei film più spaventosi del decennio”.

Talk To Me è una discesa all’inferno che ha inizio quando un gruppo di giovani ragazzi – interpretati da Sophie Wilde (Bird), Alexandra Jensen (Beat), Joe Bird (Rabbit), Otis Dhanji (Aquaman) – si imbattono in una serie di video virali che ritraggono gli effetti sconvolgenti di un gioco al limite del soprannaturale: una seduta spiritica in cui il soggetto entra in contatto con gli spiriti dell’aldilà attraverso una mano imbalsamata che funge da portale tra i due mondi. In cerca di una distrazione nell’anniversario della morte di sua madre, l’adolescente Mia (Sophie Wilde) e il suo gruppo di amici decidono di cimentarsi in questa prova di coraggio, seguendo il rituale. Presto però la situazione sfugge di mano: in un pericoloso gioco al rilancio, accettando a turno di sfidarsi ad aprire il varco che collega vivi e morti, finiscono per superare i 90 secondi di durata massima di evocazione degli spiriti infrangendo la regola principale del rituale. I giovani amici vivranno un’esperienza sconvolgente che condurrà lo spettatore in uno stato di terrore mai provato prima.

Presentato in anteprima mondiale al Sundance Film Festival del 2023 e dopo il grande successo raccolto nella prima settimana d’uscita negli Stati Uniti (secondo miglior debutto horror dopo Hereditary nella storia di A24, la nota casa di produzione e distribuzione che ha trionfato agli Oscar 2023 con Everything Everywhere All at Once e The Whale, e ha lanciato alcuni fra gli horror più iconici degli ultimi anni, tra cui X – A Sexy Horror Story ePearl), Talk To Me uscirà nelle sale italiane il 28 settembre con Midnight Factory, etichetta horror di Plaion Pictures.

La trama del film

Un gruppo di giovani amici scopre come evocare i demoni facendo uso di un’antica mano imbalsamata, finché uno di loro si spinge troppo oltre aprendo irrimediabilmente le porte al mondo degli spiriti. Perseguitato così da visioni soprannaturali, il gruppo si trova inconsapevolmente al centro di una possessione devastante che porterà a porsi una domanda importante: meglio fidarsi dei vivi o dei morti?

Star Wars: Ahsoka, nuova featurette “Ciurma Ribelle”

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Star Wars: Ahsoka, nuova featurette “Ciurma Ribelle”

Disney+ ha diffuso “Ciurma Ribelle”, una nuova entusiasmante featurette, per celebrare il debutto della serie originale targata Lucasfilm Star Wars: Ahsoka (recensione), ora disponibile in esclusiva sulla piattaforma streaming con i primi due episodi. Ambientata dopo la caduta dell’Impero, Star Wars: Ahsoka segue l’ex cavaliere Jedi Ahsoka Tano mentre indaga su una minaccia nascente in una galassia ormai vulnerabile.

Ahsoka è interpretata da Rosario Dawson, Natasha Liu Bordizzo, Mary Elizabeth Winstead, Ray Stevenson, Ivanna Sakhno, Diana Lee Inosanto, David Tennant, Lars Mikkelsen ed Eman Esfandi. Gli episodi sono diretti da Dave Filoni, Steph Green, Peter Ramsey, Jennifer Getzinger, Geeta Vasant Patel and Rick Famuyiwa. Dave Filoni è il capo sceneggiatore e produttore esecutivo insieme a Jon Favreau, Kathleen Kennedy, Colin Wilson e Carrie Beck. Karen Gilchrist è la co-produttrice esecutiva.

Detective Marlowe con Liam Neeson in esclusiva su SKY e NOW

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Detective Marlowe con Liam Neeson in esclusiva su SKY e NOW

Arriva in esclusiva su Sky Cinema e NOW il film targato Sky Original Detective Marlowe, con protagonista Liam Neeson e diretto dal Premio Oscar Neil Jordan, dal 28 agosto alle 21.15 su Sky Cinema Uno (e alle 21.45 su Sky Cinema Collection – Liam Neeson Mania) e in streaming su NOW. Su Sky il film sarà disponibile on demand, anche in 4K.

In questo thriller poliziesco neo-noir, Neeson – che qui interpreta il suo centesimo film – veste i panni dell’iconico detective nato dalla penna di Raymond Chandler, Phillip Marlowe, assieme a un cast stellare con attori del calibro di Diane Kruger (Clare Cavendish), Jessica Lange (Dorothy Quincannon), Adewale Akinnuoye-Agbaje (Cedric), e con Danny Huston (Floyd Hanson) e Alan Cumming (Lou Hendricks). La sceneggiatura è del Premio Oscar William Monahan ed è basata sul romanzo di John Banville La bionda dagli occhi neri: Un’indagine di Philip Marlowe, vincitore del Premio Booker.

E in occasione della prima tv di DETECTIVE MARLOWE Sky Cinema Collection si trasforma in SKY CINEMA COLLECTION – LIAM NEESON MANIA, con una settimana di programmazione interamente dedicata all’attore britannico, da lunedì 28 agosto a domenica 3 settembre al canale 303 di Sky e in streaming su NOW (i titoli saranno disponibili anche on demand).

Tra i 17 titoli previsti, saranno proposti altri due film targati Sky Original: l’adrenalinico HONEST THIEF e BLACKLIGHT con Aidan Quinn. Inoltre il kolossal di Steven Spielberg, premiato con 7 Oscar, SCHINDLER’S LIST; il dittico fantasy che attinge alla mitologia greca SCONTRO TRA TITANI e LA FURIA DEI TITANI con Sam Worthington e Ralph Fiennes; e gli action thriller LA PREDA PERFETTA con Dan Stevens, RUN ALL NIGHT – UNA NOTTE PER SOPRAVVIVERE con Ed Harris, L’UOMO SUL TRENO – THE COMMUTER con Vera Farmiga e UNKNOWN – SENZA IDENTITÀ con Diane Kruger e Bruno Ganz.

La trama 

È il 1939. A Los Angeles, il detective privato Philip Marlowe (Liam Neeson) è irrequieto e solo come sempre e gli affari vanno un po’ a rilento. Quand’ecco che arriva una nuova cliente: giovane, bella e ben vestita, Clare Cavendish (Diane Kruger) è la figlia dell’attrice di Hollywood e icona del cinema Dorothy Quincannon (Jessica Lange) e vuole che Marlowe trovi il suo ex amante, un piccolo spacciatore e dongiovanni di nome Nico Peterson. L’indagine di Marlowe lo porta al Corbata Club, punto di riferimento esclusivo e covo di iniquità per i ricchi e potenti di Los Angeles, gestito da Floyd Hanson (Danny Huston), apparentemente cittadino modello, ma custode dello squallido mondo sotterraneo che si nasconde all’interno.

Si diffonde la storia della “morte accidentale” di Nico, ma Marlowe è tutt’altro che convinto. Emerge che la morte è stata inscenata – Nico è ancora vivo – e presto Marlowe si ritrova non solo sotto l’incantesimo della seducente Ms Cavendish, ma anche alle prese con il ventre scandaloso del fiorente business cinematografico di Hollywood, assieme ai membri di una delle famiglie più ricche di Bay City, sviluppando al contempo un singolare apprezzamento per quanto sono disposti a fare per proteggere la loro fortuna…

Prime Video svela il teaser trailer della serie thriller Wilderness: Fuori Controllo

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Prime Video ha diffuso il teaser trailer di serie thriller Original britannica Wilderness: Fuori Controllo che vede protagonisti Jenna Coleman e Oliver Jackson-Cohen. La versione ri-registrata di ‘Look What You Made Me Do’, viene svelata per la prima volta nel teaser trailer di Wilderness: Fuori Controllo. La canzone di Taylor Swift “Look What You Made Me Do (Taylor’s Version)” sarà la traccia che accompagnerà i titoli di testa della serie thriller Original britannica Wilderness: Fuori Controllo. Il brano ri-registrato dell’album Reputation fa il suo debutto globale nel teaser trailer della serie. Wilderness: Fuori Controllo sarà disponibile in tutto il mondo su Prime Video dal 15 settembre.

La sprezzante ‘Look What You Made Me Do (Taylor’s Version)’ riflette la trasformazione di Liv (Jenna Coleman, Doctor Who) dopo che il suo apparentemente “per sempre felici e contenti” si trasforma velocemente in un vero incubo quando scopre che suo marito Will (Oliver Jackson-Cohen) la sta tradendo.

https://www.youtube.com/watch?v=2ktNvKDksss&pp=ygUbV2lsZGVybmVzczogRnVvcmkgQ29udHJvbGxv

La trama di Wilderness: Fuori Controllo

Liv, dopo aver scoperto il tradimento, diventa la protagonista dei brutti sogni di Will quando lo strazio lascia presto spazio a un’altra emozione: la furia. La coppia parte per il viaggio on the road attraverso gli Stati Uniti su cui Liv ha fantasticato fin da piccola: dalla Monument Valley al Grand Canyon, passando per Yosemite, per finire con un weekend edonistico a Las Vegas dove liberarsi da polvere e sudore. Per Will è un’occasione per fare ammenda, mentre per Liv si apre uno scenario ben diverso: un paesaggio dove gli incidenti accadono di continuo. Il luogo perfetto per vendicarsi. Guarda che cosa le hai fatto fare…

La traccia di Taylor Swift ‘Look What You Made Me Do (Taylor’s Version)’ è l’ultima novità per questo thriller psicologico guidato da un team tutto al femminile: la serie è creata da Marnie Dickens, basata sul romanzo di B.E. Jones, diretta da So Yong Kim e ha per executive producer Elizabeth Kilgarriff.

Prova a prendermi: il cast e la vera storia dietro al film di Steven Spielberg

Nel corso della sua lunga e gloriosa carriera il regista Steven Spielberg ha collaborato con innumerevoli celebri attori, divenuti grandi anche proprio grazie a lui. Tra questi si annovera anche il premio Oscar Leonardo DiCaprio. Già divenuto popolare in tutto il mondo grazie al film Titanic, a pochi anni da questo, nel 2002, si conferma un attore di grande talento grazie a Prova a prendermi, diretto proprio da Spielberg in quella che ad oggi è la loro unica collaborazione. Con questa hanno portato al cinema la vera storia di Frank Abagnale Jr., personalità tanto incredibile quanto cinematografica.

La sceneggiatura, scritta da Jeff Nathanson, è tratta dall’autobiografia che Abagnale pubblicò nel 1980 con il titolo di Catch Me if you Can. Nell’adattare tale testo, Nathanson diede vita a pochissime differenze, e quelle poche che attuò furono sempre realizzate con il consenso del vero Abagnale, che assistette al processo per garantirne la veridicità. Il film prese così forma, con location individuate in oltre 140 località tra gli Stati Uniti e la Francia. Tali spostamenti non furono però un problema per Spielberg, che riuscì a completare le riprese in soli 56 giorni.

Arrivato infine in sala, il film si affermò come un grandissimo successo, incassando ben 352 milioni di dollari a livello globale a fronte di un budget di soli 52. La presenza di grandi nomi nel cast ha certamente contribuito a raggiungere tale risultato, e ancora oggi il film è ricordato come uno dei migliori realizzati da Spielberg negli ultimi anni. Tale successo di pubblico e critica portò poi Prova a prendermi ad ottenere anche due nomination al premio Oscar, rispettivamente per la miglior colonna sonora e per il miglior attore non protagonista. Proseguendo qui nella lettura sarà poi possibile scoprire diverse altre curiosità legate al titolo, dal suo cast alla vera storia dietro il film.

Prova a prendermi: la trama del film

Protagonista della storia è il sedicenne Frank Abagnale Jr, il quale nella New York degli anni Sessanta si ritrova a dover scegliere con quale dei due genitori vuole vivere, avendo questi intenzione di divorziare. Piuttosto che dover prendere una decisione, però, il giovane preferisce fuggire e darsi alla macchia. Intraprendendo una vita in totale indipendenza, Frank sviluppa un grande talento come truffatore, arrivando a fingersi prima pilota di aerei, poi medico e avvocato. Così facendo egli riesce a guadagnare una fortuna e vivere una vita all’insegna di sfrenati piaceri. La sua attività non passa però di certo inosservata e sulle sue tracce si pone l’agente dell’FBI Carl Hanratty, il quale inizia una frenetica caccia all’uomo, pur non sapendo quale sia la vera identità del truffatore, dato che egli cambia continuamente il proprio nome e il proprio passato. Anche i migliori prima o poi però sbagliano, e sarà proprio lì che Hanratty intende colpire Abagnale.

Prova a prendermi: il cast del film

Per i principali personaggi del film Spielberg, prima come produttore e poi come regista, considerò diversi celebri attori di Hollywood. Il ruolo del protagonista Frank Abagnale Jr., però, fu da subito assegnato a Leonardo DiCaprio. Prima di vedere la sua interpretazione nel film finito, il vero Abagnale non considerava però l’attore come la giusta scelta, salvo poi doversi ricredere. Proprio parlando con questi, DiCaprio ebbe modo di conoscere ulteriormente la sua storia, potendo così fornire un’interpretazione ancor più fedele del vero Abagnale. Ad opporsi a lui, nel ruolo di Carl Hanratty, vi è invece il premio Oscar Tom Hanks.

Inizialmente, Spielberg aveva timore a chiedere al celebre attore di ricoprire un ruolo che non era quello del protagonista, temendo un rifiuto. Hanks, invece, da attore intelligente quale è, affermò che non esistono ruoli grandi o piccoli, e fu lieto di interpretare il personaggio, considerandolo estremamente affascinante.Nel film si ritrovano poi altri celebri attori, molti dei quali ebbero proprio grazie a Prova a prendermi il loro trampolino di lancio. La prima tra questi è certamente Amy Adams. Oggi considerata tra le migliori interpreti della sua generazione, al momento di prendere parte al film la Adams aveva all’attivo solo pochi ruoli.

Spielberg rimase però colpito dalla sua grinta, e le affidò il ruolo di Brenda Strong, una delle amanti di Abagnale. Le attrici Jennifer Garner, Ellen Pompeo ed Elizabeth Banks compaiono brevemente nei ruoli di Cheryl Ann, Marci e Lucy, ragazze in cui si imbatte il protagonista durante la sua attività. Martin Sheen è l’avvocato Roger Strong, mentre Nathalie Baye è Paula Abagnale, la madre di Frank. Importantissimo è il ruolo ricoperto dall’attore Christopher Walken, che dà vita a Frank Abagnale Sr., ruolo per il quale è stato candidato all’Oscar.

Prova a prendermi cast

Prova a prendermi: la vera storia dietro il film

L’incredibile storia di Frank Abagnale Jr. ha inizio nel 1964, quando in seguito al divorzio dei genitori decise di scappare pur di non dover vivere con solo uno dei due. Dato il suo aspetto maturo, che lo faceva sembrare più grande di quanto in realtà non fosse, egli iniziò la propria attività di truffatore emettendo una serie di assegni personali scoperti, e in seguito con altri trucchi ai danni delle banche riuscì ottenere un bottino di circa quarantamila dollari. Nel momento in cui la truffa divenne evidente, egli cambiò identità e luogo di attività. Assunse infatti il nome di Frank Williams, e contraffacendo una licenza da pilota si spacciò come tale per la compagnia Pan Am.

Si stima che in tali vesti abbia preso parte ad oltre 250 voli in 26 paesi diversi. Durante tale periodo ebbe a disposizione soggiorni totalmente gratuiti. In seguito, egli ricopri diverse altre false identità. Sotto il nome di Frank Adams falsificò una laurea alla Columbia University ed ebbe modo di insegnare per un semestre sociologia alla Brigham Young University. Come Frank Conners egli impersono per undici mesi un pediatra presso un ospedale della Georgia. Lasciò tale ruolo dopo aver quasi rischiato di far morire un bambino a causa della sua inesperienza in materia. Infine, come Robert Black, egli riuscì a falsificare una laurea in legge, passando poi l’esame per professare in Louisana.

A 19 anni egli si ritrovò così a lavorare nell’ufficio legale più importante dello stato. Nel 1969, tuttavia, egli viene riconosciuto e arrestato. Dopo lunghi processi, egli viene estradato negli Stati Uniti. Riuscirà a fuggire in due occasioni, salvo essere poi nuovamente catturato. Condannato a 12 anni di carcere, egli ne scontò in realtà molti meno qualora avesse aiutato l’FBI a indagare su una serie di truffatori. Abagnale accettò, costruendosi così una carriera a favore della legalità. Nella vicenda di Abagnale, la figura di Carl Hanratty è in realtà l’insieme di diversi agenti dell’FBI che indagarono sul suo caso. La principale fonte di ispirazione fu però Joseph Shea.

Prova a prendermi: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Per gli appassionati del film è possibile fruire di questo grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Prova a prendermi è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Infinity, Apple TV+, Netflix e Prime Video. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si ha soltanto un determinato periodo di tempo entro cui vedere il titolo. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno venerdì 25 agosto alle ore 23:10 sul canale TwentySeven.

Fonte: IMDb, HistoryvsHollywood

Tutti lo sanno: trama e cast del film con Penelope Cruz

Tutti lo sanno: trama e cast del film con Penelope Cruz

Affermatosi come uno dei maggiori esponenti del cinema iraniano nel mondo, Asghar Farhadi ha realizzato dal 2003 ad oggi una serie di film che esplorano le tradizioni del suo paese, come anche i suoi lati meno apprezzabili. Fornendo così un ritratto brillante e mai banale della società del suo paese, egli ha saputo parlare anche a popoli culturalmente e geograficamente lontani. Dopo gli Oscar vinti con Una separazione e Il cliente, questi è poi tornato a far parlare di sé con il film Tutti lo sanno (qui la recensione), diretto nel 2018. Per lui si è trattato del secondo film estero, dopo il francese Il passato realizzato nel 2013.

Per questo nuovo progetto Farhadi si è recato in Spagna, realizzando un crime drammatico con protagonisti due degli attori spagnoli più celebri di sempre: Javier Bardem e Penelope Cruz. Presentato in concorso al Festival di Cannes, dove è stato il film d’apertura di quella edizione, Tutti lo sanno è stato accolto da opinioni contrastanti, con alcuni pronti ad indicarlo come un film minore del celebre regista. Eppure, anche in questo caso Farhadi ha dimostrato di saper padroneggiare bene elementi lontani dalla sua cultura, costruendo un racconto avvincente e coinvolgente all’interno del quale si raccontano dinamiche comuni a tutti.

Candidato a ben otto premi Goya, considerati gli Oscar spagnoli, il film si è comunque affermato come uno dei titoli d’autore più interessanti del suo anno. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Tutti lo sanno: la trama del film

Protagonista del film è Laura, la quale dopo un periodo di residenza a Buenos Aires, dove vive insieme al marito Alejandro e ai due figli, decide di tornare nella sua terra natìa. Dopo anni ritrova dunque il piccolo paesino rurale in provincia di Madrid dove è cresciuta e partecipa alle nozze della sorella minore Ana. Qui, oltre a rincontrare la sua famiglia, con cui ha un rapporto complicato, rivede anche Paco, suo grande amore di giovinezza che non ha mai realmente dimenticato. Se quello che prova per Alejandro non è vero amore, è anche per via del ricordo di lui. A spezzare quel momento di festa, tuttavia, è la scomparsa di Irene, la figlia adolescente di Laura.

Per i famigliari diventa subito chiaro che si tratta di un sequestro ma piuttosto che coinvolgere le forze dell’ordine si preferisce affidarsi al poliziotto in pensione Jorge. Questi inizia dunque ad indagare e in breve una richiesta di riscatto viene fatta alla disperata Laura. Alla disperata ricerca di soldi, questa chiede a Paco di vendere la sua tenuta, confessandogli che Irene è in realtà sua figlia. Quando sta per lasciarsi convincere, egli inizia però a sospettare della stessa Laura, la quale potrebbe essere in cerca di vendetta per alcune vicende passate. Più la situazione si protrae, più diventa complesso capire di chi potersi o meno fidare.

Tutti lo sanno cast

Tutti lo sanno: il cast del film

Come anticipato, ad interpretare la protagonista del film vi è l’attrice premio Oscar Penelope Cruz. Qui alle prese con un personaggio particolarmente complesso e criptico, la Cruz ha raccontato di aver seguito il processo di sviluppo del film per circa cinque anni, costruendo molto del suo personaggio insieme a Farhadi. Javier Bardem, marito della Cruz nella realtà e a sua volta premio Oscar, è invece Paco, l’uomo ancora innamorato di Laura e pronto a tutto per lei. I due attori hanno dichiarato di non aver portato il lavoro sui personaggi a casa, sapendo bene quando essere nel personaggio o uscirne.

Accanto a loro, nel ruolo dell’investigatore Jorge vi è José Angel Egido, mentre Alejandro il marito di Laura è interpretato da Ricardo Darin. Questi è uno degli attori più prolifici e popolari del cinema argentino, noto a livello internazionale per i film Il figlio della sposa e Il segreto dei suoi occhi, lungometraggio vincitore dell’Oscar al miglior film straniero. Irene, la figlia di Laura, è interpretata da Carla Campra, attrice nota per le serie Una vita e Feria. Le attrici Elvira Minguez e Inma Cuesta sono invece rispettivamente Mariana e Ana, le sorelle di Laura. Eduard Fernandez interpreta Fernando il marito di Mariana, mentre Barbara Lennie è Bea, la moglie di Paco. Quest’ultima è nota in particolare per il film Magical Girl.

Tutti lo sanno: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Tutti lo sanno è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili, Google Play, Apple TV+, Tim Vision, Now, Infinity+, Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 25 agosto alle ore 21:20 sul canale Rai 3.

Fonte: IMDb

Warner Bros. posticipa al 2024 Dune: Parte 2, Godzilla X Kong e La guerra dei Rohirrim

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Dopo settimane di incertezze e dopo i rinvii comunicati dalla Sony, ora anche la Warner Bros. ha ufficializzato che tre suoi importanti film previsti per i prossimi mesi vedranno ora posticipata la loro data di uscita. Parliamo di Dune: Parte 2, Godzilla X Kong: The New Empire e del film d’animazione Il Signore degli Anelli: La guerra dei Rohirrim. Tale decisione, riportata da The Hollywood Reporter, è la conseguenza degli scioperi degli sceneggiatori e degli attori attualmente in corso ad Hollywood.

Stando a quanto ora comunicato, Dune: Parte Due arriverà nelle sale americane il 15 marzo 2024, mesi dopo la precedente data che era stata fissata al 3 novembre 2023. Godzilla X Kong: The New Empire arriverà invece in sala il 12 aprile 2024, avendo ceduto il suo slot al lungometraggio diretto da Denis Villeneuve. Infine, Il Signore degli Anelli: La Guerra dei Rohirrim, inizialmente previsto proprio per il 12 aprile, è ora invece stato slittato al 13 dicembre 2024.

Per Dune: Parte 2, in particolare, la scelta del rinvio è giustificata dall’attuale impossibilità degli attori protagonisti – Timothée Chalamet,Rebecca Ferguson, Dave Bautista, Zendaya, Javier Bardem, Austin Butler, Florence Pugh e Léa Seydoux di promuovere il film. Restano invece confermati, almeno per ora, per le loro date di uscita previste i film Wonka, Aquaman e il Regno Perduto e Il colore viola, che arriveranno nei cinema rispettivamente il 14, il 20 e il 25 dicembre 2023.

L’eventuale prolungarsi fino all’inverno degli scioperi, tuttavia, potrebbe rendere incerte anche le uscite previste per quel periodo. La Warner Bros. spera però ovviamente che in questo tempo gli scioperi giungano ad una risoluzione, permettendo così ai cast dei film rimandati di partecipare alla loro promozione, favorendone così la visibilità e il successo. Non resta dunque che attendere novità a riguardo, nella speranza che non si rendano necessari ulteriori rinvii.

Mamma qui comando io: una clip esclusiva dal nuovo film di Federico Moccia

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Mamma qui comando io è il nuovo film di Federico Moccia in uscita il 14 settembre distribuito da RS Productions in collaborazione con Mirari Vos, una commedia per la famiglia prodotta da Alexandra Cinematografica, Neo Art Producciones con Rai Cinema, diretta da Federico Moccia e con un cast per tutti i target: Daniela Virgilio, Simone Montedoro, Maurizio Mattioli, Corinne Clery e Alessio Di Domenicantonio. Ecco una clip in esclusiva per il film:

https://www.youtube.com/watch?v=Z_c4sr9o7GM

Dopo essere stato presentato con grande successo in anteprima all’edizione appena conclusa dell’Ischia Global Film & Music Festival, arriva ora anche in sala l’ultimo film di Federico Moccia, che ne firma anche la sceneggiatura insieme a Giorgia Colli e Luca Biglione e che sceglie di raccontare – partendo da una storia vera – come la sentenza di un Tribunale italiano possa cambiare in modo imprevedibile i rapporti all’interno di una famiglia.

Mamma qui comando io, la trama

Filippo (Simone Montedoro) e Michela (Daniela Virgilio) sono marito e moglie in procinto di separarsi e genitori di Francesco (Alessio Di Domenicantonio), un bambino di nove anni furbo e vivace. In tribunale, vista la lite dei coniugi per tenere la casa di famiglia e nell’ impossibilità di capire chi è il genitore giusto con cui il bambino debba vivere, il giudice sorprendentemente assegna la casa al bambino della coppia e stabilisce che saranno madre e padre ad alternarsi ogni lunedì dentro casa. La sentenza è però provvisoria: avvalendosi della supervisione di un assistente sociale il giudice deciderà dopo sei mesi a chi sarà affidato il piccolo in casa. Francesco interpreta a suo modo la sentenza e confortato dal suo gruppo di amichetti si convince di essere il Boss della casa, scatenando situazioni rocambolesche, come ad esempio organizzando di nascosto una festa lanciata sui social che riempie la casa di ragazzini scatenati e che provoca addirittura l’intervento della polizia. Rimproverati pesantemente dall’ assistente sociale, Filippo e Michela, si accusano a vicenda, spalleggiati anche dalle loro famiglie d’ origine (Corinne Clery e Maurizio Mattioli). Francesco, che come tutti i figli desidera però la riappacificazione dei genitori, è consapevole di essere stato causa di peggiori litigi e cerca di rimediare comportandosi da ragazzino ubbidiente e disponibile. Prova anche a far riavvicinare i genitori ma all’orizzonte spuntano i nuovi pretendenti di mamma e papà e la situazione si complica ulteriormente fino a precipitare durante la cena della Vigilia di Natale. 

The Morning Show: il trailer ufficiale della terza stagione

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The Morning Show: il trailer ufficiale della terza stagione

Apple TV+ ha svelato oggi il trailer ufficiale dell’attesissima terza stagione di The Morning Show, interpretata e prodotta da Jennifer Aniston e Reese Witherspoon e in uscita il 13 settembre con i primi due episodi dei dieci totali, seguiti da nuove puntate settimanali ogni mercoledì, fino all’8 novembre.

Nella terza stagione di The Morning Show, il futuro della rete è messo in discussione e la lealtà dei singoli protagonisti è spinta al limite quando un gigante della tecnologia mostra interesse verso la UBA. Si formano alleanze inaspettate, le storie private vengono utilizzate come armi e tutti sono costretti a confrontarsi con i propri valori e principi, dentro e fuori dalla redazione. Insieme ad Aniston e Witherspoon, il cast stellare della terza stagione è guidato da Billy Crudup, Mark Duplass, Nestor Carbonell, Karen Pittman, Greta Lee, Jon Hamm, Nicole Beharie e Julianna Margulies.

La serie, vincitrice di Emmy, SAG e Critics Choice Award e già confermata per una quarta stagione, è diretta e prodotta da Mimi Leder, con Charlotte Stoudt come showrunner e produttrice esecutiva. “The Morning Show” è prodotto dallo studio Media Res e prodotto a livello esecutivo da Michael Ellenberg con Media Res, insieme a Stoudt e Leder. Jennifer Aniston e Kristin Hahn producono esecutivamente attraverso Echo Films e Reese Witherspoon e Lauren Neustadter con Hello Sunshine.

La seconda stagione di The Morning Show, disponibile su Apple TV+, ha ricevuto una nomination agli Emmy come Miglior attrice protagonista in una serie drammatica per Reese Witherspoon, una nomination come Miglior attore non protagonista in una serie drammatica per Billy Crudup, che lo aveva già vinto per la prima stagione, e una candidatura a Miglior guest star femminile in una serie drammatica a Marcia Gay Harden.

Nella prima stagione, Billy Crudup, nei panni di Corey Ellison, ha vinto un Emmy come Attore non protagonista in una serie drammatica, oltre a un Critics Choice Award, mentre, grazie all’interpretazione di Alex Levy, Jennifer Aniston ha ricevuto un SAG Award per la Migliore interpretazione in una serie drammatica. La serie ha anche ricevuto la nomination dalla Television Critics Association come Outstanding New Program e un TV Choice Award per Best New Drama.

Oppenheimer: i 12 migliori biopic politici da vedere se è piaciuto il film di Christopher Nolan

Christopher Nolan con il suo Oppenheimer ha riportato sul grande schermo un biopic politico che, nell’universo cinematografico di incredibile ricchezza, costituisce uno dei generi più avvincenti e affascinanti. Il regista londinese non solo ha ricostruito la storia del padre della bomba atomica, ma ha anche affrontato uno dei periodi più bui della storia, ossia la Seconda Guerra Mondiale. È in questa parentesi che infatti si racchiudono svariate figure di spessore e grande fascinazione, le quali hanno permesso di modellare nel tempo biopic politici che si sono avvicinanti al capolavoro. Le tematiche di queste opere sono più o meno sempre le stesse, e vanno dall’analisi dei mandati di politici famosi, fino alle azioni dei leader mondiali più importanti. Scopriamo dunque quali sono i migliori biopic politici da vedere se è piaciuto Oppenehimer.

JFK – Un caso ancora aperto

JFK Un caso ancora aperto

Iniziamo il viaggio nei biopic politici con JFK – Un caso ancora aperto, film del 1991 diretto da Oliver Stone e scritto a quattro mani insieme a Zachary Sklar. La storia ruota attorno all’assassinio di John F. Kennedy e le successive indagini svolte dal procuratore distrettuale di New Orleans all’epoca dei fatti, Jim Garrison, interpretato da Kevin Costner. La pellicola a volte confonde i fatti ed è in parte basata sul controverso libro di Jim Garrison, Sulle tracce degli assassini, e su quello di Jim Marrs, Fuoco incrociato: Il complotto che ha ucciso Kennedy. Nonostante questo, Stone pone al centro del suo racconto lo scompiglio e il frastuono che ha afflitto l’intero panorama politico americano all’indomani dell’evento.

Vice – L’uomo nell’ombra

Vice - L'Uomo nell'ombra

Quando si tratta di biopic politici, la trama pone sempre il suo accento sulla corruzione che scaturisce da quel tipo di protagonisti. Fra i film che però si sono proprio divertiti ad affrontare questo aspetto c’è Vice – L’uomo nell’ombra, scritto e diretto da Adam McKay. In questo caso, la pellicola si impianta anche su un tono satirico, oltre che drammatico, e fa una sorta di mash-up fra storia americana e, per l’appunto, satira politica. Compito del film è quello di descrivere l’influenza senza precedenti di Dick Cheney, interpretato da un molto bravo e per nulla riconoscibile Christian Bale, sotto la presidenza di George W. Bush, che lo ha visto mettere a punto diverse invasioni militari dopo l’11 settembre. Vice – L’uomo nell’ombra ha avuto così tanto successo da essere stato in seguito candidato agli Oscar, con ben otto nomination.

La guerra di Charlie Wilson

La guerra di Charlie Wilson

Fra i biopic politici meglio riusciti ma purtroppo passati in sordina e quasi dimenticati, troviamo La guerra di Charlie Wilson, film del 2007 diretto da Mike Nichols e scritto da Aaron Sorkin. Basato sul romanzo biografico di George Crile III, la pellicola si incentra sul deputato texano Charlie Wilson, interpretato da Tom Hanks, e sugli sforzi che fece per equipaggiare i combattenti afghani contro l’invasione delle forze sovietiche. La guerra di Charlie Wilson vanta un cast davvero stellare, basti pensare che nel progetto parteciparono anche Julia Roberts nel ruolo di Joanne Herring, collaboratrice di Wilson, e Philip Seymour Hoffman nel ruolo di Gust Avrakotos, un anticonformista della CIA con cui Wilson coltiva un rapporto d’amicizia. Tra l’altro, in questa produzione è presente anche Emily Blunt, che in Oppenheimer interpreta Kitty, la moglie del fisico. Il film ha ricevuto una candidatura agli Oscar nella categoria Miglior attore non protagonista per Philip Seymour Hoffman.

Good Night, and Good Luck.

Good Night and Good Luck

Proseguiamo con un altro film molto interessante, ossia Good Night, and Good Luck., anno 2005, girato in bianco e nero sotto la regia di George Clooney, il quale ne ha scritto anche la sceneggiatura insieme a Grant Heslov. Il lavoro, che vede l’attore di Hollywood al suo secondo lungometraggio dietro la macchina da presa, mostra con zelo e attenzione il paesaggio anticomunista dell’America degli anni Cinquanta ed è impreziosito da suggestive immagini, sempre in bianco e nero. La storia segue le vicende del giornalista ed anchorman della CBS Edward R. Murrow, interpretato da David Strathairn, e il suo coraggioso tentativo di sfidare i metodi invasivi e incostituzionali del senatore Joseph McCarthy per stanare i comunisti in America. Good Night, and Good Luck., contiene poi dei filmati reali delle udienze dell’epoca. Per la sua bellezza estetica ma anche contenutistica, il film è stato candidato a sei premi Oscar, tra cui miglior film e miglior attore protagonista per l’interpretazione di Strathairn.

L’ora più buia

L'ora più buia

Continuiamo con i migliori biopic politici parlando di L’ora più buia, film diretto da Joe Wright e scritto da Anthony McCarten. Il film, in questo caso, ha una missione specifica: documentare l’inizio del primo mandato di Winston Churchill come Primo Ministro, con l’Inghilterra in preda all’avanzata della Germania verso Dunkerque. Portare sullo schermo la minaccia che rappresentava per Hitler per il Regno Unito, ha fatto sì che L’ora più buia catturasse l’attenzione e la curiosità di molti, soprattutto di quelli che magari volevano saperne di più su questa pagina di storia. A interpretare Churchill un magistrale Gary Oldman, il quale per la pellicola si è anche aggiudicato il premio Oscar. Il film ha vinto anche nella categoria Miglior trucco.

Malcolm X

Malcom X

Quando si tratta di trasporre su schermo storie di personaggi politici, la narrazione non si limita a rappresentare solo coloro che hanno vissuto la Casa Bianca. Ecco perché un altro film di questo genere da tenere in considerazione, pur scostandosi da quelli precedentemente menzionati, è Malcom X, anno 1992, con la regia di Spike Lee, che ha contribuito anche alla sceneggiatura scritta a sei mani. La pellicola ruota attorno a, per l’appunto, Malcolm X, una delle figure più famose nella storia per quanto riguarda il movimento per i diritti civili, il quale è stato tanto potente e ispiratore quanto controverso. Malcolm X è interpretato da Denzel Washington ed ha una durata veramente molto lunga, ben 202 minuti, poiché abbraccia tutta la vita dell’uomo, dalla sua giovinezza come criminale fino al suo lavoro con la Nation of Islam e il suo attivismo, arrivando fino al suo assassinio.

La caduta – Gli ultimi giorni di Hitler

La caduta Gli ultimi giorni di Hitler

Nello stesso periodo di Oppenheimer, momento in cui gli americani sperimentano le armi nucleari, la Germania vive una parentesi storica molto profonda e intensa, che viene racchiusa nel film La caduta – Gli ultimi giorni di Hitler, scritto e diretto da Oliver Hirschbiegel. La storia ha come focus gli ultimi giorni della Seconda Guerra Mondiale, vissuti però dal bunker berlinese di Adolf Hitler, interpretato da Bruno Ganz, e dalla prospettiva della sua giovane segretaria, Traudl Junge. Per rendere la pellicola più impattante possibile, il regista ha utilizzato testimonianze oculari, memorie dei sopravvissuti e altre fonti storiche. La caduta – Gli ultimi giorni di Hitler ha ricevuto inoltre una candidatura come miglior film straniero agli Academy Awards.

Frost/Nixon – Il duello

Nixon:Frost Il duello

Fra i biopic politici va poi menzionato Frost/Nixon – Il duello, film diretto da Ron Howard, che è adattamento delle vere interviste a Nixon registrate nel 1977 dal giornalista inglese David Frost e dall’omonima pièce teatrale scritta da Peter Morgan, che qui lo vediamo occuparsi della sceneggiatura. Ambientato nel 1977, dopo lo scandalo Watergate e le conseguenti dimissioni del Presidente Nixon, il film segue i retroscena proprio delle interviste Frost/Nixon. La pellicola ha ottenuto cinque candidature agli Oscar, tra cui miglior film, miglior regista e miglior attore protagonista.

Gandhi

Gandhi

Nonostante non sia uno dei biopic politici molto vicini a Oppenheimer o agli altri menzionati, merita di avere un posto anche Gandhi, film del 1982 diretto da Richard Attenborough, con una sceneggiatura di John Briley. La storia getta una luce sulla resistenza pacifica di Gandhi contro il dominio britannico in India. A interpretare il politico, filosofo e avvocato indiano è Sir Ben Kingsley. Il film cerca di analizzare in particolar modo l’impegno di Gandhi nell’utilizzare metodi non violenti per spingere l’Inghilterra a liberare il suo Paese, e alla sua uscita fu acclamato dalla critica e dal pubblico. Gandhi ha poi ricevuto moltissimi riconoscimenti, fra cui 8 Oscar su 11 nomination: miglior film, miglior regista, miglior attore protagonista, miglior sceneggiatura originale, miglior fotografia, miglior scenografia, migliori costumi e miglior montaggio.

Lincoln

Lincoln

Ritorniamo alle figure americane e, nell’ambito sempre dei biopic politici, un altro film che risalta è Lincoln, con la regia del grande Steven Spielberg e la sceneggiatura di Tony Kushner, adattamento cinematografico del libro Team of Rivals: The Political Genius of Abraham Lincoln, scritto da Doris Kearns Goodwin. Abraham Lincoln, come ben sappiamo, è una delle figure politiche più note della storia dell’umanità ed è spesso citato come il più grande Presidente che l’America abbia mai avuto. La pellicola si impegna a portare sullo schermo l’impegno di Lincoln per abolire la schiavitù negli Stati Uniti mentre la Guerra Civile prende il sopravvento. Lincoln ha ricevuto ben 12 nomination agli Oscar, vincendone due, una nella categoria Miglior attore protagonista per Daniel Day-Lewis nei panni del Presidente e l’altra come Migliore scenografia.

Tutti gli uomini del presidente

Tutti gli uomini del presidente

Un Presidente di cui il cinema ha avuto molto materiale è, come abbiamo visto per il film Nixon/Forest – Il duello, Nixon. Uno degli eventi storici più importanti che lo riguarda, e che in realtà causò proprio le sue dimissioni, fu lo scandalo Watergate. Questa parentesi è racchiusa nel film Tutti gli uomini del presidente, diretto da Alan J. Pakula con una sceneggiatura di William Goldman. La pellicola si basa sull’omonimo saggio scritto dai giornalisti Bob Woodward e Carl Bernstein, interpretati rispettivamente da Robert Redford e Dustin Hoffman, e ripercorre l’inchiesta del Washington Post che nel 1974 portò allo scandalo pubblico e alla scoperta della verità. Tutti gli uomini del presidente ottene 8 Oscar e ne vinse 4, fra cui Miglior sceneggiatura non originale e Miglior scenografia.

Patton, generale d’acciaio

Patton, generale d'acciaio

Concludiamo il viaggio nei biopic politici con Patton, generale d’acciaio, film del 1970 diretto da Franklin J. Schaffner e sceneggiato da Francis Ford Coppola e Edmund H. North. Questi, basarono la loro sceneggiatura sulla biografia Patton: Ordeal and Triumph di Ladislas Farago e sul libro di memorie del Generale Omar Bradley Soldier’s Story. La pellicola si concentra sull’omonimo e controverso generale durante il suo comando delle truppe americane nella Seconda Guerra Mondiale. A interpretare Patton un irresistibile, magnetico e mai così aderente al ruolo George C. Scott, che restituisce al pubblico tutta la forte e impavida natura del generale. Il monologo iniziale, in cui Scott fa un discorso alle truppe con una gigantesca bandiera a stelle e strisce sullo sfondo, è diventata un’immagine iconica. Nel 1998 l’American Film Institute ha inserito il film all’ottantanovesimo posto della classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi.

Corti in Cortile, il Cinema in breve: nasce il Film Market

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Corti in Cortile, il Cinema in breve: nasce il Film Market

Una XV edizione ancora più ricca per “Corti in Cortile, il Cinema in breve”, lo storico festival dedicato al cortometraggio italiano e internazionale che si terrà nel Palazzo della Cultura di Catania dal 15 al 17 settembre prossimi. E’ il Film Market l’importante novità della kermesse, inserita all’interno del Catania Summer Fest promosso dal sindaco Enrico Trantino e organizzata dall’Associazione Culturale Visione Arte, direttore artistico Davide Catalano, e dal Comune con la Direzione Cultura e la Catania Film Commission.

Società di produzione, distributori, film-maker, film commission siciliane, consulenti di finanziamenti europei ed esperti di cineturismo e location saranno i protagonisti del nuovo spazio “Film Market”, centro di networking e incontri allestito sulla suggestiva terrazza di Palazzo Platamone, nell’area di “Corti in Cortile “ denominata “Spazio Franco Tomaselli”.

Produzione e post-produzione, la legislazione che regola gli aspetti logistici, il diritto d’autore o le modalità di reperimento e uso di fondi comunitari, ma anche cine-turismo e distribuzione: il festival mira a creare un luogo che, sulla scia dello European Film Market di Berlino, rappresenti una preziosa occasione nel panorama dei festival cinematografici italiani per mettere in contatto e in interazione i film-maker, i produttori e l’intera filiera dei soggetti coinvolti nel processo creativo e produttivo, con la presenza di alcuni degli interlocutori più autorevoli del settore pronti a fornire delucidazioni e informazioni.

Il progetto sul Film Market catanese, supportato dalla direzione Cultura retta da Paolo Di Caro, è stato messo a punto nel corso di alcuni tavoli tecnici coordinati dalla responsabile della Catania Film Commission, Sabina Murabito (che è anche tra i componenti della prestigiosa giuria di “Corti in Cortile”), e dal direttore artistico e ideatore del festival, Davide Catalano.

“Una proposta condivisa – sottolinea la Catania Film Commission- , che rientra nell’ambito dell’attività di sviluppo e promozione della cultura, dell’arte, del cinema, soprattutto tra i giovani, che l’Amministrazione guidata dal sindaco Trantino sta portando avanti. Si sta puntando in special modo sul coinvolgimento di professionisti e operatori culturali del territorio, con un progetto che prevede di offrire loro la possibilità di confrontarsi e mettersi in gioco non solo fuori dall’Isola, e per questo un particolare ringraziamento va alla Sicilia Film Commission”.

“Il Film Market – spiega il direttore artistico, Davide Catalano – si vuole affermare come punto di riferimento per tutte le realtà cinematografiche siciliane. Ci auguriamo che sia l’inizio di una tradizione, che già dal prossimo anno promette di coinvolgere l’intero Sud Italia”.

Tra le adesioni, oltre alla Catania Film Commission, le case produttrici Wildside (Claudio Falconi) e Cinemaset (Antonio Chiaramonte), il Prof. Enrico D.G. Nicosia, esperto in cine-turismo, Tiziana Falsaperla, Giudice presso la I sez. civile del Tribunale di Catania esperta in diritto d’autore delle opere cinematografiche e l’avv. Riccardo Trovato, esperto in assistenza legale a produzioni cinematografiche e ai principali soggetti coinvolti.

Look What You Made Me Do (Taylor’s Version): ecco la canzone di Taylor Swift per la serie Wilderness: Fuori Controllo

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La canzone di Taylor Swift ‘Look What You Made Me Do (Taylor’s Version)’ sarà la traccia che accompagnerà i titoli di testa della serie thriller Original britannica Wilderness: Fuori Controllo. Il brano ri-registrato dell’album Reputation fa il suo debutto globale nel teaser trailer della serie. Wilderness: Fuori Controllo sarà disponibile in tutto il mondo su Prime Video dal 15 settembre.

La sprezzante ‘Look What You Made Me Do (Taylor’s Version)’ riflette la trasformazione di Liv (Jenna Coleman) dopo che il suo apparentemente “per sempre felici e contenti” si trasforma velocemente in un vero incubo quando scopre che suo marito Will (Oliver Jackson-Cohen) la sta tradendo.

Liv, dopo aver scoperto il tradimento, diventa la protagonista dei brutti sogni di Will quando lo strazio lascia presto spazio a un’altra emozione: la furia. La coppia parte per il viaggio on the road attraverso gli Stati Uniti su cui Liv ha fantasticato fin da piccola: dalla Monument Valley al Grand Canyon, passando per Yosemite, per finire con un weekend edonistico a Las Vegas dove liberarsi da polvere e sudore. Per Will è un’occasione per fare ammenda, mentre per Liv si apre uno scenario ben diverso: un paesaggio dove gli incidenti accadono di continuo. Il luogo perfetto per vendicarsi. Guarda che cosa le hai fatto fare…

La traccia di Taylor Swift ‘Look What You Made Me Do (Taylor’s Version)’ è l’ultima novità per questo thriller psicologico guidato da un team tutto al femminile: la serie è creata da Marnie Dickens, basata sul romanzo di B.E. Jones, diretta da So Yong Kim e ha per executive producer Elizabeth Kilgarriff.

https://www.youtube.com/watch?v=2ktNvKDksss

Comandante, il teaser trailer del film con Pierfrancesco Favino

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Comandante, il teaser trailer del film con Pierfrancesco Favino

Da oggi disponibile il teaser trailer di Comandante il film di Edoardo De Angelis con protagonista  Pierfrancesco Favino, che sarà presentato come film d’apertura in concorso alla 80ª Mostra Internazionale dell’Arte Cinematografica di Venezia.

Nel cast del film anche Massimiliano Rossi,  Johan Heldenbergh e con Silvia D’Amico.
La sceneggiatura è scritta da Sandro Veronesi e Edoardo De Angelis dalla quale è tratto l’omonimo romanzo edito da Bompiani. Le musiche del film sono composte da Robert Del Naja.

Comandante è una produzione Indigo FilmO’Groove con Rai CinemaTramp LTD, VGroove, Wise Pictures in associazione con Beside Production, in collaborazione con Paramount+ ed è prodotto da Pierpaolo Verga, Nicola Giuliano, Attilio De RazzaEdoardo De Angelis, Francesca Cima, Carlotta Calori, Viola Prestieri in associazione con Mariagiovanna De Angelis e Antonio Miyakawa, in collaborazione con Marina Militare, Cinecittà. Le vendite internazionali sono a cura di True Colours. Il film sarà distribuito in Italia da 01 Distribution.

Comandante, la trama

All’inizio della Seconda guerra mondiale Salvatore Todaro comanda il sommergibile Cappellini della Regia Marina. Nell’ottobre del 1940, mentre naviga in Atlantico, nel buio della notte affronta un mercantile armato che viaggia a luci spente e lo affonda a colpi di cannone. Ed è a questo punto che il Comandante prende una decisione destinata a fare la storia: salvare i 26 naufraghi belgi condannati ad affogare in mezzo all’oceano per sbarcarli nel porto sicuro più vicino, come previsto dalla legge del mare. Per accoglierli a bordo è costretto a navigare in emersione per tre giorni, rendendosi visibile alle forze nemiche e mettendo a repentaglio la sua vita e quella dei suoi uomini.

Oppenheimer: tutti gli eventi del film in ordine cronologico

Oppenheimer: tutti gli eventi del film in ordine cronologico

La narrazione degli eventi di Oppenheimer, nuovo film di Christopher Nolan ora nelle sale italiane, risulta complessa da seguire a causa della sua non-linearità. Il regista di Interstellar abbandona l’approccio narrativo lineare tradizionale per esplorare la storia dell’inventore della bomba atomica J. Robert Oppenheimer attraverso un intreccio complesso che abbraccia ben 40 anni di storia. La cronologia del film Oppenheimer potrebbe risultare confusa per il pubblico, dato che l’aspetto di Cillian Murphy cambia a seconda del periodo in cui si collocano gli eventi. Inoltre, la divisione temporale tra le sequenze in bianco e nero e quelle a colori non è chiaramente delineata, e Nolan non fornisce indicazioni precise riguardo ai momenti in cui si svolgono le diverse parti della storia. Di seguito, la timeline completa degli eventi di Oppenheimer, le parti più significative della biografia dell’esperto di meccanica quantistica rappresentati nel film di Christopher Nolan.

1924-1926: Oppenheimer studia fisica a Cambridge

Oppenheimer Cillian MurphyLa prima fase della biografia di J. Robert Oppenheimer, ritratta nel film di Christopher Nolan, corrisponde al periodo in cui intraprese gli studi di fisica presso l’Università di Cambridge. Nel 1924, fu ammesso alla scuola e si trovò ad affrontare la necessità di completare un corso di laboratorio di base, poiché aveva ancora delle lacune in tale campo. In questo contesto, entrò in contatto con il suo tutore, Patrick Blackett (interpretato da James D’Arcy) e, in un episodio insolito che viene inserito nel film, si fece passare per la mente l’idea di avvelenarlo con una mela.

Un momento cruciale nella narrazione riguarda il momento in cui Oppenheimer ebbe l’opportunità di partecipare a una lezione tenuta da Niels Bohr (interpretato da Kenneth Branagh). Questo incontro segnò un punto di svolta nella vita del fisico, stimolando la sua curiosità e interesse verso la fisica teorica. Successivamente, fu consigliato da Bohr stesso a proseguire i suoi studi con Max Born, il che portò Oppenheimer a prendere la decisione di lasciare Cambridge nel 1926, in cerca di un ambiente di apprendimento più adeguato e stimolante per le sue aspirazioni scientifiche.

1926-1929: Oppenheimer incontra Heisenberg mentre studia all’estero

oppenheimerLa successiva tappa nella biografia di Oppenheimer riguarda gli avvenimenti che lo conducono a studiare all’estero, in seguito al consiglio di Bohr di lavorare con Max Born. Durante questo periodo, Oppenheimer si iscrive all’Università di Gottinga, dove ha l’opportunità di interagire con numerosi altri giovani aspiranti fisici e scienziati. Uno dei protagonisti più significativi che incrocia in questo periodo è Werner Heisenberg (interpretato da Matthias Schweighöfer), un brillante fisico teorico tedesco che successivamente guiderà il programma nucleare tedesco. In questi anni, Oppenheimer inizia a emergere come figura riconosciuta nel campo della fisica teorica e della meccanica quantistica.

1929-1943: Oppenheimer insegna a Berkeley

screen-shot-2023-07-13-at-2-58-31-pmLa successiva fase della storia di Oppenheimer riguarda il periodo in cui egli diventa insegnante all’Università della California, Berkeley. La sua esperienza di insegnamento inizia come professore associato, alternandosi con il suo lavoro al Caltech. Durante questo periodo, si verifica l’incontro tra Oppenheimer ed Ernest O. Lawrence (interpretato da Josh Hartnett), che segna l’inizio di una stretta collaborazione professionale che avrà ripercussioni positive negli anni a venire. In questo stesso periodo, Oppenheimer amplia i suoi interessi nell’ambito dell’astrofisica, ma continua anche la sua collaborazione con il Radiation Laboratory di Lawrence, che conduce a diverse scoperte rilevanti. Nel 1936, Oppenheimer ottiene la posizione di professore a tempo pieno a Berkeley.

1936-1940: Oppenheimer inizia le relazioni con Jean Tatlock e Kitty

Un momento significativo nella linea temporale dei film su Oppenheimer riguarda le sue relazioni con Jean Tatlock (interpretata da Florence Pugh) e Kitty (interpretata da Emily Blunt). Nel 1936, Oppenheimer fa la conoscenza di Jean, con cui nasce subito un legame affettivo. Questo segna l’inizio di un periodo turbolento per J. Robert Oppenheimer, in cui la loro relazione attraversa alti e bassi, con diverse proposte di matrimonio respinte da Jean. Nel 1939, Oppenheimer incontra per la prima volta Kitty, che in quel momento è sposata; Kitty e Oppenheimer intraprendono una relazione amorosa e nel 1940 lei rimane incinta. Questo evento porta Kitty a divorziare rapidamente per poter sposare Oppenheimer.

1942-1945: Oppenheimer lavora al Progetto Manhattan

Il capitolo successivo nella vita di J. Robert Oppenheimer e nella cronologia dei film su Oppenheimer è la sua partecipazione al Progetto Manhattan. Leslie Groves (interpretato da Matt Damon) recluta Oppenheimer poco dopo essere stato designato come direttore del progetto nel settembre del 1942. Questo segna l’inizio della fase più cruciale della vita di Oppenheimer, durante la quale, insieme a Groves, recluta altri scienziati per partecipare al progetto e stabilisce la loro base operativa a Los Alamos. Oppenheimer dedica quasi tre anni al Progetto Manhattan, lavorando intensamente e contribuendo alla creazione della prima bomba atomica.

4 gennaio 1944: Muore Jean Tatlock

Uno degli eventi più rilevanti per la sfera emotiva di Oppenheimer è la morte di Jean Tatlock che avviene mentre questi è coinvolto nello sviluppo della bomba atomica, uno o tre anni dopo l’ultimo incontro tra Jean e Oppenheimer, a seconda delle diverse testimonianze storiche. Jean Tatlock viene trovata morta nel bagno del suo appartamento dal padre nel giugno del 1944: è noto che, in quel periodo, la ragazza stesse lottando con la depressione.

16 luglio 1945: Test Trinity

Oppenheimer Cillian MurphyIl giorno più cruciale nella timeline del film di Oppenheimer è il 16 luglio 1945, ovvero quando si svolse Trinity. Il test dell’arma nucleare avvenne di mattina presto, dopo che il maltempo aveva costretto il team del Progetto Manhattan a ritardare il test per verificare il funzionamento del dispositivo atomico. Il Trinity test ebbe luogo ufficialmente alle 5:29 del 16 luglio 1945 e confermò che Oppenheimer e il suo gruppo di scienziati avevano creato la prima bomba atomica funzionante.

Agosto 1945: Bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki

Poco dopo il successo dei test sulle bombe atomiche e l’incontro con i funzionari governativi per stabilire quando avrebbero potuto essere utilizzate, Oppenheimer e altri apprendono che l’America ha bombardato Hiroshima e Nagasaki. La prima bomba atomica colpisce Hiroshima, in Giappone, il 6 agosto 1945, mentre la seconda colpisce Nagasaki tre giorni dopo, il 9 agosto. I bombardamenti coincidono con un discorso di Oppenheimer a tutti i membri del Progetto Manhattan, in cui afferma che avrebbe voluto che le bombe fossero state completate in tempo per essere utilizzate contro i nazisti e la Germania

Ottobre 1945: Oppenheimer incontra il Presidente Truman

cillian-murphy-oppenheimer-2Le conseguenze delle bombe atomiche sul Giappone e la fine della Seconda Guerra Mondiale portano Oppenheimer a incontrare il Presidente Harry S. Truman (Gary Oldman). Questo evento nella linea temporale del film di Oppenheimer si è verificato nell’ottobre 1945, circa tre mesi dopo i bombardamenti in Giappone. Durante l’incontro Oppenheimer disse a Truman che sentiva “le mani sporche di sangue“, frase che scatenò l’ira del Presidente.

1947: Lewis Strauss recluta Oppenheimer a Princeton

robert-downey-jrLe vite di Lewis Strauss (Robert Downey Jr.) e J. Robert Oppenheimer iniziano a incrociarsi nel 1947. In quel periodo Strauss è amministratore dell’Institute for Advanced Study di Princeton e propone a Oppenheimer di diventare il nuovo direttore del programma. È in questo periodo che il film mostra una conversazione cruciale tra Oppenheimer e Albert Einstein (Tom Conti) vicino al laghetto dell’università. Oppenheimer accetta l’incarico e lavora a Princeton per gli anni a venire.

Giugno 1949: Oppenheimer mette in imbarazzo Strauss durante un’udienza

Un momento cruciale nella cronologia del film Oppenheimer è rappresentato dall’udienza del Congresso in cui Oppenheimer mette in imbarazzo Strauss. Nonostante i due avessero lavorato insieme in passato, Oppenheimer era diventato presidente del Comitato Consultivo Generale e fu chiamato a un’udienza del Congresso sull’esportazione di radioisotopi. Strauss sostenne che ciò rappresentava un pericolo per l’America, ma non aveva il sostegno della comunità scientifica in quanto non era un vero fisico. Oppenheimer testimoniò in un’udienza del 1949 e durante il processo prese in giro le opinioni di Strauss sui radioisotopi, facendo sì che quest’ultimo iniziasse a mettersi contro di lui.

Agosto 1949: La Commissione per l’energia atomica si riunisce dopo il test della bomba atomica dell’Unione Sovietica

cillian-murphy-oppenheimer-2-1Un altro momento cruciale nella timeline del film Oppenheimer è la riunione della Commissione per l’Energia Atomica dopo il primo test della bomba atomica dell’Unione Sovietica. Strauss e Oppenheimer sono entrambi presenti alla riunione di emergenza, dove insieme ad altri discutono del livello di minaccia che l’Unione Sovietica rappresenta con questa capacità di armamento. Il direttore generale dell’AEC Kenneth Nichols (Dane DeHaan) si oppone fermamente a Oppenheimer e lo accusa di aver fatto trapelare informazioni ai sovietici durante il Progetto Manhattan.

Gennaio 1950: Truman approva lo sviluppo della bomba all’idrogeno

La corsa alle armi nucleari subisce una svolta nel gennaio 1950, quando il Presidente Truman approva lo sviluppo della bomba all’idrogeno: una decisione che passa in sordina nel film, ma è significativo per l’ordine cronologico degli eventi di Oppenheimer. Lo sviluppo della bomba H avvenne dopo che Edward Teller (Benny Safdie) aveva discusso per anni con Oppenheimer sulla necessità di creare l’arma. Teller fu incaricato di guidare lo sviluppo della bomba all’idrogeno in America.

Novembre-dicembre 1953: Borden presenta una lettera contro Oppenheimer

Un’altra parte importante della cronologia del film su Oppenheimer riguarda William Borden (David Dastmalchian) e la sua lettera che accusa il fisico di essere un comunista e una minaccia alla sicurezza dell’America. Il film di Christopher Nolan suggerisce che ciò avvenne dopo che Kenneth Nichols e Lewis Strauss consegnarono a Borden il dossier dell’FBI su J. Robert Oppenheimer. Il 7 novembre 1953 Borden inviò la lettera che costrinse il Presidente Dwight D. Eisenhower a limitare l’autorizzazione governativa di Oppenheimer. Il 21 dicembre 1953 Oppy si incontrò con Strauss e Nichols per appellarsi alla decisione chiedendo un’udienza per il suo reintegro.

Aprile-maggio 1954: udienza per il nulla osta di sicurezza a Oppenheimer

L’AEC tenne un’udienza segreta sul nulla osta di sicurezza a Oppenheimer tra aprile e maggio 1954. Questi eventi nella timeline di Oppenheimer coprono tutto ciò che avviene all’interno della piccola sala riunioni dove il fisico e altri testimoni vengono interrogati sul suo passato da Roger Robb (Jason Clarke). Tutti, da Leslie Groves a Isador Rabi (David Krumholtz) a Edward Teller, sono stati interrogati sulle loro azioni: il tutto conclude con la revoca dell’autorizzazione di sicurezza di Oppenheimer.

1959: l’udienza di Lewis Strauss al Senato

La parte principale della storia di Lewis Strauss nella timeline di Oppenheimer si svolge nel 1959, durante la sua udienzSenato per diventare Segretario al Commercio degli Stati Uniti dopo la nomina da parte di Eisenhower. Gli eventi si svolsero nell’arco di 16 giorni nella vita reale e si conclusero con la mancata conferma di Strauss da parte del Senato.Si trattò di una sconfitta umiliante per Strauss, che di fatto pose fine alla sua carriera politica, considerando che il Senato non aveva negato una simile nomina dal 1925.

Novembre 1963: Oppenheimer riceve il premio dal presidente Lyndon Johnson

L’ultimo punto della vita di J.Robert Oppenheimer, cronologicamente trattato in Oppenheimer, è l’assegnazione di un premio da parte del Presidente Lyndon Johnson nel 1963. Egli ricevette il Premio Enrico Fermi, una medaglia scientifica alla carriera, dopo essere stato premiato da John F. Kennedy. La cerimonia di consegna della medaglia a Oppenheimer ebbe luogo poco dopo l’assassinio di JFK e molti dei suoi ex amici e colleghi erano presenti.

Nicolas Winding Refn presenterà a Venezia Ultimo mondo cannibale restaurato in 4k

Primo lungometraggio della trilogia dei cannibali diretta da Ruggero Deodato, diventata poi un vero e proprio cult, Ultimo mondo cannibale (1977), il primo cannibal-movie della storia, è in concorso a Venezia Classic in una straordinaria versione restaurata in 4k da Minerva Pictures in collaborazione con Midnight Factory. Con la supervisione di Lamberto Bava, all’epoca suo aiuto regista, è un doveroso omaggio ad un autentico maestro del cinema di genere, scomparso nel dicembre dello scorso anno.

Regista, sceneggiatore e produttore cinematografico Nicolas Winding Refn è annoverato insieme a Lars von Trier e Thomas Vinterberg come uno degli autori più significativi del cinema danese e i suoi film sono stati proiettati e apprezzati in tutto il mondo. Ha vinto il Prix de la mise en scène per il film  Drive alla 64ª edizione del Festival di Cannes.

PROIEZIONE ORE 23.55 – SALA GIARDINO sarà presente, ad introdurre il film, il regista NICOLAS WINDING REFN esperto e amante della cinematografia di Ruggero Deodato terrà anche una

La trama

Dalle Filippine, un aereo privato con un gruppo di ricercatori si dirige verso le isole Mindanao, dove lo attende un altro gruppo che sta conducendo delle ricerche commissionate dalla Compagnia Petrolifera Americana. Il silenzio della radio del campo denuncia una tragedia destinata a continuare: tutti i predecessori sono stati uccisi e mangiati dai cannibali della foresta. Robert Harper e Rolf, unici superstiti, si perdono nel labirinto della vegetazione; poi si separano a causa di un naufragio tra le rapide di un corso d’acqua. Harper, fatto prigioniero dai cannibali, riesce a fuggire insieme a Palun, una ragazza che lo ha avvicinato amichevolmente. Ricongiunti con Rolf cercano disperatamente di fuggire.

Sotto il sole di Riccione: trama, cast e curiosità sul film Netflix

Il cinema italiano vanta una lunga storia d’amore con l’estate, il mare e la spiaggia. Sono tantissimi i titoli che hanno questo come luogo primario delle vicende narrate, dal classico Il sorpasso al cult degli anni Ottanta Sapore di mare, da Abbrozzantissimi fino al più recente Un’estate al mare. Ad inserirsi in questo filone è recentemente arrivato anche Sotto il sole di Riccione (qui la recensione), commedia sentimentale del 2020 prodotta da Lucky Red e distribuita sulla piattaforma Netflix. A dirigere il film vi sono invece gli YouNuts!, duo di filmmaker formatisi nel mondo dei videoclip e qui al loro primo lungometraggio.

Sotto il sole di Riccione, però, nasce da un’idea originale di Enrico Vanzina, il quale l’ha pensato come un omaggio al cinema balneare italiano degli anni Ottanta e in particolare a quello stesso Sapore di mare diretto da fratello Carlo. Si ritrovano dunque nel lungometraggio tutti quegli elementi classici di questo genere, dagli intrecci amorosi agli imprevisti più comici, il tutto condito da buoni sentimenti e un cast di giovani e celebri attori. Il film, inoltre, prende il nome dal singolo Riccione dei Thegiornalisti, che ne fa anche da colonna sonora assieme ad altri loro successi.

Pur essendo un omaggio agli anni Ottanta, il film parla però una lingua profondamente contemporanea, che saprà affascinare i giovani spettatori e regalare loro un racconto generazionale. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Sotto il sole di Riccione: la trama del film

Ambientato a Riccione, nel cuore della riviera romagnola, il film ha per protagonisti un gruppo di ragazzi le cui vicende s’intrecceranno in modo imprevedibile durante le vacanze estive. Tra questi vi è Ciro, è un ragazzo del sud con un sogno nel cassetto, quello di diventare un cantante, ma dopo un provino andato male, si accontenta di un lavoretto estivo. Viene infatti assunto come bagnino, catturando l’attenzione di tutte le ragazze della spiaggia. Marco, invece, è un ragazzo timido e introverso che non riesce a dichiarare a Guenda, il suo grande amore.

Ad aiutarlo c’è però Gualtiero, ex bagnino ed esperto seduttore che cerca d’insegnargli i segreti dell’arte della conquista. Vi è poi Vincenzo, è un giovane non vedente, che accompagnato da una mamma sempre troppo ansiosa e protettiva, desidera essere più libero e allacciare nuove amicizie. Incontrando Furio, il figlio del proprietario del lido e il suo gruppo di amici, finirà con il conoscere Camilla, della quale si innamorerà perdutamente. Per tutti sarà un’estate indimenticabile tra mare, musica, amicizia, amore e desideri da realizzare.

Sotto il sole di Riccione cast

Sotto il sole di Riccione: il cast del film

Come anticipato, il filma vanta la presenza di numerosi giovani attori già però noti per diversi prodotti di grande successo. Si ritrova in primis Cristiano Caccamo, divenuto celebre per le serie Questo è il mio paese, Il paradiso delle signore e La vita promessa, qui impegnato nel ruolo di Ciro. Saul Nanni, visto in opere televisive come Alex & Co., Non dirlo al mio capo e Scomparsa, interpreta il timido Marco, innamorato di Guenda, la quale è invece interpretata da Fotinì Peluso, divenuta celebre grazie alle serie Romanzo famigliare e La compagnia del cigno. Andrea Roncato, attore celebre per i tanti cinepanettoni interpretati, interpreta Gualtiero, ex bagnino e irriducibile seduttore.

Lorenzo Zurzolo, divenuto popolare grazie alla serie Baby e al film Morrison, è invece il non vedente Vincenzo, un ruolo che gli ha richiesto grande concentrazione e preparazione al fine di poter risultare credibile. Nel film il suo personaggio si trova a confrontarsi con Camilla, interpretata dall’attrice Ludovica Martino. Divenuta una star grazie alla serie Skam, si è poi distinta con ruoli di rilievo anche nei film Il campione, Mio fratello, mia sorella e Lovely Boy. Completano il cast Isabella Ferrari, divenuta celebre proprio grazie a Sapore di mare, e qui nei panni di Irene, madre di Vincenzo. Il noto doppiatore Luca Ward è qui presente in veste di attore con il personaggio del seducente Lucio.

Sotto il sole di Riccione: il trailer e come vedere il film su Netflix o in televisione

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su una delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Sotto il sole di Riccione è infatti disponibile nel catalogo di Netflix. Per vederlo, iscriversi alla piattaforma e sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video, potendolo inoltre fruire in modo pressocché illimitato. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 24 agosto alle ore 21:20 su Canale 5.

Fonte: IMDb

The Monkey King: tutto quello che c’è da sapere sul film Netflix

The Monkey King: tutto quello che c’è da sapere sul film Netflix

Uno dei più celebri romanzi della letteratura cinese è Il Viaggio in Oriente, un racconto epico che mescola le tradizioni della Cina con le sue leggende più importanti. Ormai parte della cultura popolare, ne tempo sono stati numerosi gli adattamenti più o meno liberi di tale opera, tra cui una recente serie live action di Netflix dal titolo The New Legends of Monkeys. Ora, però, sempre su Netflix è arrivato il film d’animazione The Monkey King, che riprende quel racconto per riproporlo sotto forma di commedia d’azione, nella quale si possono naturalmente ritrovare tutti gli insegnamenti più importanti del romanzo.

È dunque questo uno dei nuovi film d’animazione dello streamer intorno al quale si è generata molta attesa. In particolare perché i recenti film animati dell’azienda, da Klaus fino a Il mostro dei mari e il vincitore agli Oscar Pinocchio hanno saputo affascinare grazie a tecniche d’animazione nuove, da cui si sprigionano numerose novità estetiche. The Monkey King va ad inserirsi in questo elenco, riproponendo dunque una storia d’avventura con forti elementi esistenziali alla sua base. A dirigerlo, d’altronde, vi è un esperto d’animazione come Anthony Stacchi, già regista di Boxtrolls, sceneggiatore del Pinocchio di del Toro e animatore di Missing Link.

Stacchi è dunque una garanzia e anche in questo caso ha realizzato un film visivamente gioioso, curato fino al minimo dettaglio. Basti pensare che la pelliccia del protagonista è caratterizzata da ben 390,302 peli, a dimostrazione di quanta cura si possa ritrovare in The Monkey King. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà utile approfondire alcuni dettagli relativi ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà possibile ritrovare informazioni sulla trama e il cast di doppiatori, ma anche il suo rapporto con il romanzo Il Viaggio in Oriente. Infine, si elencheranno i passaggi da compiere per poter vedere il film su Netflix.

La trama di The Monkey King

The Monkey King narra la storia di Sun Wukong, meglio conosciuto come Monkey King, una scimmia estremamente orgogliosa a cui è stato rubato il suo bastone magico da combattimento. Il colpevole è Dragon King e per riprenderselo Wukong dovrà prima affrontare e sconfiggere centinaia di demoni. Ma l’ostacolo più grande è dentro di sé, si tratta del suo ego smisurato. L’incontro con una ragazzina di un villaggio, di nome Lin, gli farà capire che ogni azione, anche la più insignificante, ha grandi conseguenze e che dovrà mettere da parte il suo orgoglio per raggiungere il suo scopo.

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The Monkey King e Il Viaggio in Oriente

Come anticipato, il film è liberamente ispirato ad uno dei più celebri classici della letteratura cinese, ovvero Il Viaggio in Occidente. Pubblicato intorno al 1590, il romanzo racconta, in versione mitizzata, il viaggio di un monaco buddhista, ispirato al personaggio storico Xuánzàng. Costituisce una riflessione su quanto il buddhismo cinese avesse unito le genti, fondendo aspetti del Taoismo e del Confucianesimo in Cina. Rappresenta, inoltre, un vero e proprio percorso di purificazione dei vari personaggi, che alla fine del viaggio giungeranno all’illuminazione.

Il monaco è accompagnato nel suo viaggio da tre discepoli: il re scimmia Sun Wukong, il maiale Zhu Wuneng e il demone fluviale Sha Wujing. Insieme, in un’avventura che varrà a ciascuno una purificazione, combattono decine di mostri e demoni. Un’avventura dunque ripresa dal film, dove proprio Sun Wukong figura come personaggio principale con l’obiettivo di sconfiggere centinaia di demoni per potersi guadagnare il rispetto degli dei. I primi capitoli del romanzo, d’altronde, sono tutti dedicati alla storia di Sun Wukong, cosa che fa di lui l’effettivo protagonista del racconto.

The Monkey King è dunque un libero adattamento proprio di quei primi capitoli, cosa confermata ulteriormente anche dal finale, dove Wukong incontra poi il monaco, il maiale e il demone fluviale, collegandosi dunque a quella parte del romanzo in cui i quattro intraprendono un’unica epica avventura. Non è dato sapere se ci sarà un sequel di The Monkey King, che adatterà dunque i rimanenti capitoli del romanzo Il Viaggio in Oriente, ma se il film dovesse avere successo ciò potrebbe invogliare Netflix ad investire ulteriormente in tale racconto.

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Il cast di doppiatori di The Monkey King

A dare voce al personaggio Sun Wukong, vi è l’attore hongkonghese Jimmy O. Yang, noto per aver recitato anche in Crazy & Rich, Fantasy Island, Love Hard e nella serie Space Force. L’umana Lin ha invece la voce di Jolie Hoang-Rappaport, mentre il Dragon King è doppiato dall’attore Bowen Yang, noto per la sua partecipazione al Saturday Night Live. Vi sono poi Jo Koy come voce di Benbo, Ron Yuan nel ruolo di Babbo e Andrew Pang per il personaggio del sindaco. L’attrice Stephanie Hsu, candidata all’Oscar per Everything Everywhere All at Once dà invece voce alla moglie del sindaco.

Il trailer di The Monkey King e dove vedere il film in streaming e in TV

Come anticipato, è possibile fruire di The Monkey King unicamente grazie alla sua presenza nel catologo di Netflix, dove attualmente è al 3° posto della Top 10 dei film più visti sulla piattaforma in Italia. Per vederlo, basterà dunque sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma scegliendo tra le opzioni possibili. Si avrà così modo di accedere al catalogo e di guardare il titolo in totale comodità e al meglio della qualità video, avendo poi anche accesso a tutti gli altri prodotti presenti nella piattaforma.

Fonti: IMDb, Netflix

Harmony Korine: “Terrence Malick ha scritto una sceneggiatura che vuole che io diriga”

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Harmony Korine ha dichiarato di aver chiuso con i “film normali”, tranne forse la possibilità di realizzare un film da una sceneggiatura di Terrence Malick. L’autore di Spring Breakers e Kids ha detto a GQ che si sta allontanando da Hollywood nel suo complesso, in seguito all’accoglienza tiepida riservata a The Beach Bum del 2019.

“Ho semplicemente perso interesse per i film normali”, ha detto Korine. “So che c’è qualcos’altro. Questa è diventata davvero un’ossessione. Cosa viene dopo tutto questo (…) Onestamente, ho sempre avuto più soddisfazioni dalla pittura. Non mi diverto davvero a fare film.”

Lo sceneggiatore-regista ha fondato il collettivo creativo e lo studio di design Edglrd con l’obiettivo di democratizzare le produzioni “gamecore”. Il suo ultimo progetto Aggro Dr1ft sarà presentato in anteprima all’80° Festival del Cinema di Venezia e successivamente proiettato al TIFF e al NYFF.

Tuttavia, Korine potrebbe tornare alla regia tradizionale dopo che Terrence Malick gli ha inviato una sceneggiatura. “Terrence Malick ha scritto una sceneggiatura che vuole che io diriga”, ha detto Korine. “È una sceneggiatura davvero, davvero bellissima. E questa è forse una delle uniche cose che potrei immaginare che possa riportarmi al cinema reale e tradizionale. Ma anche allora, la parte difficile ora è solo l’idea di guardare attraverso un obbiettivo e filmare, ad esempio, le persone che parlano a un tavolo. Tutto questo dialogo si mette sempre in mezzo. Tutte queste cose di cui non ti importa davvero. Non lo so. Sarebbe un caso speciale”. Ha continuato: “L’ho sempre amato, e i suoi film sono stati una grande cosa per me da bambino, e anche adesso. Ma forse questa sarebbe l’unica cosa.”

Nel frattempo, Malick sta attualmente lavorando al progetto a lungo termine The Way of the Wind, un film epico biblico con Mark Rylance che è in post-produzione da anni.

Barbie sarà distribuito anche in IMAX con scene post-credits

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Barbie sarà distribuito anche in IMAX con scene post-credits

Negli Stati Uniti sta per arrivare una versione in IMAX per Barbie, con tanto di scene inedite post-credits. Il film diretto da Greta Gerwig è stato un enorme successo al botteghino, avendo attualmente incassato quasi 1,3 miliardi di dollari al botteghino globale. È stato anche un successo di critica con recensioni entusiastiche e un punteggio critico attuale dell’88% su Rotten Tomatoes. Dato che Christopher Nolan ha filmato Oppenheimer con le telecamere IMAX, il suo ultimo film è stato proiettato in tutte le sale IMAX da quando è uscito, lo stesso giorno di Barbie, motivo per cui il film di Gerwig non è stato finora proposto in IMAX nonostante il suo successo.

Secondo Deadline, l’uscita IMAX limitata di Barbie durerà una settimana a partire dal 22 settembre. Ciò avverrà dopo l’uscita IMAX estesa di Oppenheimer e prima dell’uscita del film di fantascienza di Gareth Edwards The Creator nelle sale IMAX il 29 settembre. Ecco cosa ha dichiarato Greta Gerwig in merito a questa uscita in IMAX:

“L’entusiasmo mondiale per Barbie è stato travolgente, profondamente commovente. Tantissimi fan di Barbie hanno intrapreso questo viaggio con noi, e non possiamo ringraziarli abbastanza per aver supportato il film e aver condiviso la loro esperienza con Barbie nei cinema, sui social media e in tutto il mondo. Abbiamo realizzato Barbie per il grande schermo, quindi è emozionante poterla portare su IMAX, lo schermo più grande di tutti. E come ringraziamento speciale ai fan di Barbie, siamo entusiasti di condividere un po’ ancora di più dell’incredibile lavoro del nostro cast e della troupe aggiungendo nuovi filmati speciali che speriamo possano piacere al pubblico.”

Barbie, tutto quello che c’è da sapere sul film

Dalla sceneggiatrice/regista candidata all’Oscar Greta Gerwig (Piccole donne, Lady Bird) arriva Barbie con protagonisti i candidati all’Oscar Margot Robbie (Bombshell – La voce dello scandalo, Tonya) e Ryan Gosling (La La Land, Drive) nei panni di Barbie e Ken. Insieme a loro nel cast anche America Ferrera (End of Watch – Tolleranza zero, i film Dragon Trainer), Kate McKinnon (Bombshell – La voce dello scandalo, Yesterday), Michael Cera (Scott Pilgrim vs. the World, Juno), Ariana Greenblatt (Avengers: Infinity War, 65 – Fuga dalla Terra), Issa Rae (The Photograph – Gli scatti di mia madre, Insecure), Rhea Perlman (Nei miei sogni, Matilda 6 Mitica) e Will Ferrell (Anchorman, Ricky Bobby – La storia di un uomo che sapeva contare fino a uno).

Fanno parte del cast del film anche Ana Cruz Kayne (Piccole donne), Emma Mackey (Emily, Sex Education), Hari Nef (Assassination Nation, Transparent), Alexandra Shipp (i film X-Men), Kingsley Ben-Adir (Quella notte a Miami, Peaky Blinders), Simu Liu (Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli), Ncuti Gatwa (Sex Education), Scott Evans (la serie TV Grace e Frankie), Jamie Demetriou (Crudelia), Connor Swindells (Sex Education, Emma.), Sharon Rooney (Dumbo, Jerk), Nicola Coughlan (Bridgerton, Derry Girls), Ritu Arya (The Umbrella Academy) e il premio Oscar Helen Mirren (The Queen – La Regina). Il film è al cinema dal 20 luglio.

The Equalizer: il regista pensa a una storia di origini con un Denzel Washington “de-aged”

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The Equalizer 3 – Senza Tregua è stato pubblicizzato come il film finale della serie d’azione con Denzel Washington, ma il regista Antoine Fuqua non chiude totalmente le porte a Robert McCall. In effetti, Fuqua ha persino preso in considerazione l’idea di far ringiovanire il suo protagonista per una continuazione del franchise sotto forma di una storia sulle origini.

“Ci ho pensato sicuramente molto”, ha detto Fuqua a NME in una nuova intervista. “Soprattutto ora con la nuova tecnologia, l’intelligenza artificiale e tutto quel genere di cose… C’è una storia da raccontare su come [McCall] è diventato questa persona – la versione più giovane. Ne ho parlato a lungo con [lo sceneggiatore di ‘Equalizer’] Richard Wenk.”

Negli ultimi anni gli attori invecchiati sono diventati uno strumento cinematografico molto usato, come ci ricorda il recente Indiana Jones 5 oppure il The Irishman di Martin Scorsese.
Non ne ho ancora parlato con Denzel“, ha detto Fuqua dell’idea di ringiovanimento. “È tutto così fresco e nuovo. Sto ancora studiando [la tecnologia]. Ho visto il film di Harrison Ford e so che ci sono altri film in uscita. Penso che la Sony ne distribuirà presto uno con Tom Hanks [‘Here’ di Robert Zemeckis]. E ho sentito che la tecnologia sta migliorando sempre di più. Quindi la sto osservando per vedere come si sviluppa.”

The Equalizer 3 – Senza Tregua, il nuovo thriller d’azione di Sony Pictures diretto da Antoine Fuqua con Denzel Washington. L’attore premio Oscar torna a interpretare l’ex agente governativo Robert McCall nell’ultimo capitolo della saga dell’inflessibile giustiziere. Il film, scritto da Richard Wenk (Jack Reacher – Punto di non ritorno, The Equalizer 2 – Senza perdono) e ispirato alla serie TV anni ‘80 Un giustiziere a New-York, vede tra i protagonisti anche Dakota Fanning e David Denman. The Equalizer 3 – Senza Tregua sarà solo al cinema dal 30 agosto prodotto da Sony Pictures e Eagle Pictures, distribuito da Eagle Pictures.

Da quando ha abbandonato la sua vita di assassino governativo, Robert McCall (Denzel Washington) ha lottato per rimediare alle orribili azioni compiute in passato e trova una strana consolazione nel perseguire la giustizia in favore degli oppressi. Sentendosi inaspettatamente a casa nel Sud Italia, scopre che i suoi nuovi amici sono sotto il controllo dei boss della criminalità locale. Quando gli eventi precipitano, McCall sa cosa dovrà fare: difendere i suoi amici e sfidare la mafia.

La Power List del Cinema Italiano 2022/2023

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La Power List del Cinema Italiano 2022/2023

Torna per il ventiquattresimo anno la Power List del cinema italianoovvero l’elenco dei talent e dei professional più influenti del mondo del cinema italiano sulla base di quanto accaduto negli ultimi dodici mesi, ma lanciando anche uno sguardo al futuro prossimo. A stilarla le riviste rivolte al mondo del cinema Box Office e Best Movie, rispettivamente guidate da Paolo Sinopoli e Giorgio Viaro, entrambe pubblicate da Duesse Communication e leader di settore in ambito B2B e consumer. Nelle due riviste, disponibili da fine agosto in versione cartacea e digitale, sono esplorate le motivazioni delle classifiche e delle singole scelte, contraddistinte ciascuna da specifici punti di forza e debolezza. Il focus, lo ricordiamo, è sempre il grande schermo, per questo non vengono considerate performance ed exploit legati alla serialità televisiva, alle piattaforme streaming o, come nel caso di Checco Zalone, ai palchi teatrali.

LA CLASSIFICA DEI TALENT

Curata da Best Movie, mette al primo posto Pierfrancesco Favino, una garanzia di incassi e qualità per i film a cui prende parte, ma anche un attore con una visione produttiva del cinema che va oltre il semplice lato artistico, capace di trasformare perfino un film difficile e di puro genere come L’ultima notte di Amore in un fenomeno distributivo, attraverso il suo impegno promozionale. La nostra “bankable star” n.1 (come dimostrato da uno studio di Box Office) proprio in questi giorni sarà presente al Festival di Venezia con il film di apertura Comandante di Edoardo De Angelis e con il nuovo film di Stefano Sollima Adagio, mentre ha da poco terminato le riprese di Napoli-New York di Gabriele SalvatoresAl secondo posto della classifica dei talent ci sono Aldo, Giovanni e Giacomo. Protagonisti del miglior incasso italiano dell’anno con Il grande giorno, hanno confermato che il ritrovato sodalizio con Massimo Venier è anche un ritorno alla loro migliore ispirazione e al cuore degli spettatori. Al terzo, Paolo Sorrentino, che resta il più importante tra i nostri autori a livello globale e che è da poco tornato sul set per raccontare nuovamente Napoli e le sue mitologie, pubbliche e private. Seguono Ficarra e Picone, che hanno dimostrato di essere a loro agio (e altrettanto efficienti al box office) anche nel cinema d’autore con La stranezza, e sono in dirittura d’arrivo con il loro nuovo film di Natale. Chiude la Top 5 la coppia (ex-aequo) Alessandro Borghi Luca Marinelli, amici di set e nella vita, amatissimi dal pubblico, al centro dello straordinario risultato di Le otto montagne.

Seguono: Toni Servillo (6), Nanni Moretti (7), Antonio Albanese (8), Fabio De Luigi (9), Marco Bellocchio (10), Riccardo Milani (11), Alessandro Siani (12), Me contro Te (13), Paolo Genovese (14), Gianni Amelio (15), Luca Guadagnino (16), Edoardo Leo (17), Paola Cortellesi (18), Paolo Virzì (19), Mario Martone (20), Pupi Avati (21), Matteo Garrone (22), Barbara Ronchi (23), Giulia Steigerwalt (24) Valerio Mastandrea (25).

LA CLASSIFICA DEI PROFESSIONAL

Al primo posto della classifica dei professional stilata da Box Office figura il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, che ha manifestato grande attenzione verso il settore cinematografico – coadiuvato dalla senatrice e sottosegretario di Stato Lucia Borgonzoni – attivando un’imponente campagna di comunicazione da 20 milioni di euro, intitolata “Cinema Revolution”, e l’iniziativa che prevede un biglietto ridotto a 3,5 euro per i film italiani ed europei in uscita in sala a cavallo tra le due edizioni di Cinema in Festa di giugno e settembre. In seconda posizione si colloca Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema, riconfermato al vertice della società pubblica, che nel triennio 2020-2022 ha stanziato 240 milioni di euro a favore del cinema italiano. Chiude il podio Massimiliano Orfei, amministratore delegato di Vision Distribution, che continua a rafforzare la sua posizione e si conferma tra i maggiori player di riferimento del cinema italiano grazie al raggiungimento di importanti risultati al box office e alla vittoria di prestigiosi premi. Al quarto posto troviamo Giampaolo Letta, vicepresidente e amministratore delegato di Medusa Film, reduce da una stagione in cui hanno brillato soprattutto Il grande giorno con Aldo, Giovanni e Giacomo (primo incasso italiano dell’ultima stagione cinematografica) e La stranezza di Roberto Andò. Infine, chiude la Top 5 Alessandro Araimo, General Manager Italy & Iberia di Warner Bros. Discovery, in quanto manager dell’unica major che in questi anni ha saputo costruirsi una credibilità sul fronte del cinema italiano, puntando con successo su nuovi talenti (primi fra tutti i Me contro Te) e offrendo un mix di generi a cavallo tra opere autoriali e commedie.

Seguono Nicola Maccanico (6), Mario Gianani (7), Iginio Straffi e Alessandro Usai (8), Ramón Biarnés e Francesco Grandinetti (9), Andrea e Raffaella Leone (10), Marco Cohen, Fabrizio Donvito e Bendetto Habib (11), Fulvio e Federica Lucisano (12), Domenico Procacci (13), Benedetto Habib, Luigi Lonigro, Mario Lorini e Francesco Rutelli (14), Lorenzo Mieli (15), Carlo Degli Esposti (16), Andrea Occhipinti (17), Beppe Caschetto (18), Antonio Avati (19), Piera Detassis (20), Guglielmo Marchetti (21), Nicola Corigliano (22), Cristina Priarone (23), Tarak Ben Ammar e Andrea Goretti (24), e – ex aequo – Matteo Rovere (25) e Roberto Stabile (25).

Ritratto di famiglia: trailer del nuovo film di Roschdy Zem

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Ritratto di famiglia: trailer del nuovo film di Roschdy Zem

Ecco il trailer in italiano di Ritratto di famiglia, il nuovo film diretto da Roschdy Zem, che uscirà nelle sale il 31 agosto 2023. Il film è stato presentato in anteprima, in Selezione Ufficiale, alla 79. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Il film sarà distribuito da Movies Inspired.

La trama di Ritratto di famiglia

Moussa è sempre stato gentile, altruista e presente con la sua famiglia. Al contrario di suo fratello Ryad, noto presentatore televisivo, che viene rimproverato da chi lo circonda per il suo egoismo. Lo difende solo Moussa, che per lui ha una grande ammirazione. Una sera Moussa sbatte violentemente la testa e subisce un trauma cranico. Inizia a parlare senza filtri e dice a parenti e amici scomode verità.

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