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Marco Bellocchio Palma d’Oro alla carriera a Cannes 2021

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È un documentario personale profondamente commovente e doloroso quello che Marco Bellocchio presenterà in Selezione Ufficiale a Cannes 2021. Attraverso questo film dal titolo enigmatico (Marx può aspettare), il cineasta italiano cerca di capire, umilmente e retrospettivamente, il suicidio del fratello gemello all’età di 29 anni. Una tragedia familiare da cui non si è mai veramente ripreso, fonte sia di colpa e che di ispirazione. Mescolando estratti dei suoi film e conversazioni con persone a lui vicine, Bellocchio indaga su questa figura fraterna che non smette mai di ossessionare la sua filmografia.

Dopo aver diretto un film cult con il suo primo lungometraggio, I pugni in tasca (1965), che ha inaugurato una nuova era del cinema italiano allontanandosi dai codici del neorealismo, Marco Bellocchio, voce ancora eterna di dissenso all’età di 81 anni, ha girato Salto nel vuoto, che ha vinto i premi come miglior attore per Michel Piccoli e Anouk Aimée a Cannes nel 1980. Successivamente è stato regolarmente selezionato in Concorso a Cannes, con Enrico IV nel 1984, Il principe di Hombourg nel 1997, La Balia nel 1999, L’ora di religione – Il sorriso di mia madre nel 2002, Vincere nel 2009 e Il Traditore nel 2019.

Pierre Lescure, Presidente del Festival di Cannes, dichiara: “Marco ha sempre messo in discussione le istituzioni, le tradizioni, la storia personale e collettiva. In ciascuna delle sue opere, quasi involontariamente, o almeno nel modo più naturale possibile, rivoluziona l’ordine costituito”. Thierry Frémaux, Delegato Generale, aggiunge: “Siamo orgogliosi di premiare Marco Bellocchio, uno dei grandi maestri del cinema italiano dopo 56 anni di affascinante lavoro, in successione ai suoi amici registi Bernardo Bertolucci, Manoel de Oliveira e Agnès Varda. È un regista, un autore e un poeta. Onorarlo con la Palma d’oro alla carriera è ovvio per tutti coloro che ammirano il suo lavoro”.

Chris Pratt mangia insetti in un video di James Gunn

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In occasione del compleanno di Chris Pratt, James Gunn ha condiviso un video di auguri per l’amico e collega in cui l’interprete di Star Lord mangia un insetto. Eccolo di seguito!

Regista e attore sono molto amici, hanno lavorato insieme nei primi due film di Guardiani della Galassia, in cui Gunn scrive e dirige e Pratt interpreta il protagonista, Peter Quill/Star Lord, appunto. In questa occasione possiamo anche godere a pieno dell’insana goliardia dei due, anche dietro le quinte delle loro collaborazioni cinematografiche, che già si distinguono per il loro essere ironiche e divertenti.

I due torneranno a collaborare per Guardiani della Galassia Vol. 3, in cui Chris Pratt riprende il suo ruolo insieme a Dave Bautista e Zoe Saldana. Si uniscono al gruppo anche Pom Klementieff, Karen Gillan e le voci di Vin Diesel e Bradley Cooper.

Julie Delpy ha declinato un quarto Before perché “stanca dell’industria”

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Julie Delpy, attrice e sceneggiatrice molto amata, che interpreta Celine nella trilogia Before di Richard Linklater, ha declinato la possibilità di realizzare un quarto film della serie. I primi tre film la vedono accanto a Ethan Hawke nei panni di una coppia che si incontra in stadi diversi della vita e in momenti diversi della loro relazione, che comincia nel primo film.

Durante un’intervista con il magazine francese Telerama, Delpy ha spiegato la sua riluttanza a girare un’altro Before a causa della fatica che ha fatto per realizzare il suo proprio film. Ha condiviso che ha quasi lasciato la recitazione per la frustrazione che le aveva trasmesso l’industria del cinema. Ha detto: “Ci penso spesso… un anno e mezzo fa non ero molto lontana da questa decisione. L’inferno che ho attraversato per produrre il mio film mi ha esaurita. Ho detto no a Richard Linklater per la quarta parte dei film Before. Ho pensato che potevo tornare a scuola. Potrei essere un bravo dottore! Datemi tre sintomi e vi dirò cosa avete… ma mi piace creare, raccontare storie, è più forte di me.”

La trilogia Before consiste in tre film diretti da Richard Linklater. Cominciata con Before Sunrise nel 1995, ha avuto un sequel nel 2004, Before Sunset, e un terzo capitolo (conclusivo) nel 2013, Before Midnight. Il primo film fu scritto da Linklater insieme a Kim Krizan, e i sequel invece sono scritti a sei mai, dal regista con Ethan Hawke e Julie Delpy, che interpretano anche i protagonisti dei film, Jesse e Celine.

Shazam! Fury of the Gods: svelati i costumi degli eroi

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Shazam! Fury of the Gods: svelati i costumi degli eroi

Su Entertainment Weekly è apparsa la prima foto ufficiale di Shazam! Fury of the Gods in cui vediamo i sei eroi che vedremo in azione nel film sfoggiare i loro costumi da supereroi. La foto è comparsa per la prima volta sull’account Instagram del regista del film, David F. Sandberg. Ecco di seguito l’immagine:

Cosa sappiamo di Shazam! Fury of the Gods

Shazam! Fury of the Gods sarà diretto ancora una volta da David F. Sandberg e vedrà il ritorno di  Zachary Levi nei panni dell’eroe del titolo. Il film uscirà al cinema il 2 giugno 2023. Nel cast è confermato il ritorno di Asher Angel e di Jack Dylan Grazer, mentre i villain saranno interpretati dalle new entry Helen Mirren, Rachel Zegler e Lucy LiuMark Strong non tornerà nei panni del Dottor Sivana, mentre Djimon Hounsou sarà ancora una volta il Mago. Il primo film è uscito nelle sale ad aprile 2019.

Matteo Martari, intervista al premio Beatrice Bracco al Figari Film Festival

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È stato assegnato a Matteo Martari il premio Beatrice Bracco alla migliore rivelazione dell’anno nell’ambito del Figari Film Festival. L’attore ha parlato con noi della sua carriera e del significato di questo premio.

Matteo Martari ha ormai una lunga e solida carriera televisiva, ha partecipato a I Medici, è stato Luigi Tenco nel film Fabrizio De Andrè – Principe Libero, fa parte del cast de  “I bastardi di Pizzofalcone” e “Non uccidere”. Quest’anno lo vedremo nel film di Daniele Vicari Il Giorno e la Notte.

Creato nel 2011, il Figari Film Fest è una manifestazione dedicata al cinema giovane ed indipendente, ai cortometraggi ed agli esordi cinematografici di giovani registi.
Negli anni è diventato un festival di riferimento per la cinematografia internazionale. Il festival, oltre a valorizzare la cinematografia internazionale, mira allo sviluppo dell’attività filmica dell’isola e alla valorizzazione della Sardegna sotto ogni suo profilo: ambientale, storico, culturale e di costume.

Elizabeth – The Golden Age: trama, cast e curiosità sul film

Elizabeth – The Golden Age: trama, cast e curiosità sul film

I reali di Inghilterra suscitano da sempre grande fascino e interesse. Se oggi tutte le attenzioni sono per la serie The Crown e il suo racconto dell’attuale regina, sul finire degli anni Novanta fu la prima Elisabetta ad ottenere un proprio posto sul grande schermo. A raccontarla è stato il film del 1998 Elizabeth, diretto da Shekhar Kapur. Questo si concentrava sui primi anni del regno di Elisabetta e nel 2007 ha avuto un sequel che va invece a raccontare il periodo successivo. Il film è Elizabeth – The Golden Age, e come il suo predecessore ha a sua volta goduto di ampi consensi.

Anche in questo caso il film non si propone come una fedele rappresentazione dei fatti realmente avvenuti, presentando invece diverse inesattezze storiche. Queste, ad esempio, sono rintracciabili in diverse rappresentazioni dei personaggi principali, qui resi più o meno centrali ai fini narrativi. Tutto ciò è naturalmente stavo voluto al fine di poter dar vita ad un film più aderente ai canoni cinematografici, che avesse come fine principale quello di narrare l’indipendenza che la regina Elisabetta ha inseguito con il suo regno e delle battaglie affrontate in nome di questa.

Visivamente ricco, tra sfarzosi costumi premiati all’Oscar e sontuose scenografie, Elizabeth – The Golden Age si pone in stretto rapporto con il suo precedente, manifestando però allo stesso tempo l’evoluzione tanto della sovrana quanto del suo regno. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Elizabeth – The Golden Age: la trama del film

Il film si svolge a partire dal 1585, quando Filippo II di Spagna, sovrano del Regno più potente del mondo, brama di conquistare anche l’Inghilterra spodestando la regina Elisabetta e ponendo a guida del paese sua figlia Isabella. Ormai sul trono da trent’anni, la sovrana ha però consolidato il predominio della religione protestante, dichiarandosi nemica della Spagna cattolica. La regina deve però non solo fare i conti con i nemici fuori dal Paese, bensì anche con diverse problematiche interne alla sua corte. Il fido consigliere Francis Walsingham insiste infatti affinché Elisabetta si sposi e dia all’Inghilterra un erede.

Se la regina dovesse infatti morire, al suo posto diventerebbe sovrana sua cugina Mary Stuart, attuale regina di Scozia, da molti considerata la vera guida del popolo inglese. Trovandosi così stretta tra queste questioni, la regina sembra trovare un iniziale conforto nel corsaro Walter Raleigh, il quale riaccende in lei emozioni a lungo sopite. Abbandonarsi a queste potrebbe però rivelarsi quantomai fatale per la regina, sempre più costretta a non fidarsi di nessuno. Nel momento in cui una serie di diretti attentati inizieranno a concretizzarsi nei suoi confronti, la regina si vedrà costretta a difendere il suo regno con ogni mezzo possibile.

Elizabeth - The Golden Age cast

Elizabeth – The Golden Age: il cast del film

Ad interpretare nuovamente la regina Elisabetta vi è l’attrice premio Oscar Cate Blanchett. Per interpretare la sovrana, la Blanchett approfondì molto la sua vita e il suo operato, come anche il profondo impatto che il suo regno ebbe nell’Inghilterra dell’epoca. Anche in questo caso, l’attrice ottenne una nomination all’Oscar per la sua intensa performance. Ciò la portò a stabilire un importante primato, essendo la prima attrice a ricevere più di una nomination per l’interpretazione di uno stesso personaggio. Accanto a lei, nei panni del consigliere Francis Walsingham, vi è il premio Oscar Geoffrey Rush. Questi avrebbe poi nuovamente interpretato un personaggio vicino ad un sovrano inglese in Il discorso del re.

Si ritrovano poi nel film diversi noti attori inglesi o internazionali. Appartenente a questi ultimi è lo spagnolo Jordi Mollà, presente nei panni di re Filippo II di Spagna. Per prepararsi al ruolo, l’attore ha naturalmente approfondito molte delle gesta del sovrano, cercando di dedurne il comportamento e la mentalità. Si annoverano poi Samantha Morton nei panni di Mary Stuard, mentre Eddie Redmayne è Anthony Babington, tra gli organizzatori dell’attentato alla regina. Abbie Cornish interpreta invece Bess Throckmorton, una delle principali nobildonne della corte di Elisabetta. Infine, ad interpretare il corsaro Walter Raleigh vi è l’attore Clive Owen, il quale ha accettato subito il ruolo essendo un grande fan del primo film.

Elizabeth – The Golden Age: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Elizabeth – The Golden Age è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, ChiliGoogle Play, Apple iTunes e Now. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 21 giugno alle ore 21:00 su Iris.

Fonte: IMDb

Laurence Anyways: trama e cast del film di Xavier Dolan

Laurence Anyways: trama e cast del film di Xavier Dolan

Giunto al suo terzo film dopo J’ai tué ma mère e Les Amours Imaginaires, il regista canadese Xavier Dolan dà vita alla sua opera più ambiziosa e impegnativa, che lo consacra come un talento cinematografico particolarmente raro. Nel 2012 presenta al Festival di Cannes, nella sezione Un Certain Regard, il film Laurence Anyways, da lui scritto, diretto, prodotto, montato e per cui ha anche curato i costumi. Si tratta di una vera e propria opera della maturità, che nelle sue circa tre ore di durata va ad affrontare tematiche delicate e ricorrenti nel suo cinema, dall’identità di genere al rifiuto degli asfissianti canoni borghesi.

Dolan fu ispirato nella scrittura di Laurence Anyways dopo essersi imbattuto nella storia di Luce Baillargé, nata Luc. Ha così deciso di raccontare con la delicatezza e la sensibilità che lo contraddistinguono una storia che, a partire dalla transessualità del protagonista, parla di cambiamento, di rivoluzione personale e sociale. A produrre il film, tra gli altri, vi è anche Lyse Lafontaine, rivelatasi essere stata proprio la ragazza di Baillargé, con la quale aveva avuto un figlio. Durante le riprese, tuttavia, Luce è venuta a mancare in seguito ad un infarto. Il film, dedicato a lei, si costruì dunque ancor di più come un inno al coraggio di mettersi in discussione e cambiare, proprio come aveva fatto lei.

Vincitore della Queer Palm a Cannes, Laurence Anyways è ancora oggi uno dei più importanti film di Dolan, di quelli che meglio esprimono la sua poetica tematica e stilistica. Tra sequenze di grande impatto, accompagnate da una colonna sonora pop altrettanto tipica nei film di Dolan, e sincere emozioni che danno vita a profonde riflessioni, è questo un film davvero importante e imperdibile. Prima di intraprendere una sua visione, però, sarà bene scoprire qualcosa di più sulla sua trama, sul cast di attori e sulle piattaforme streaming dove è possibile ritrovarlo.

Laurence Anyways: la trama del film

La vicenda si svolge negli anni Novanta, ed ha per protagonista Laurence Alia, di professione docente, che nel giorno del suo trentacinquesimo compleanno esprime per la prima volta il suo desiderio di diventare una donna. La sua ragazza, Frédérique Bellair, detta Fred, pur rimanendo sconvolta, accetta poi di rimanere al suo fianco, aiutandolo nel suo compiere il percorso di transizione. Passa un anno e Laurence torna a lavorare come professore di letteratura, ma questa volta veste i panni di una donna, sentendosi finalmente libero di esprimere ciò che sente essere il vero sé stesso.

Inizia così una nuova vita, ma il peso dello stigma sociale, il rifiuto della famiglia e l’incompatibilità della coppia comincia a diventare un problema insormontabile. Licenziato dalla scuola dove lavorava, Laurence entra sempre più in un periodo di depressione, che lo porta a compromettere forse per sempre i rapporti con Fred. Riflettendo sulla loro relazione, i due finiscono con l’allontanarsi. Il trascorrere del tempo li porta a prendere percorsi diversi, a diventare persone diverse, fino al giorno in cui finalmente si rincontrano. Gli anni Novanta stanno finendo ormai, eppure il loro amore non sembra essere mutato affatto.

Laurence Anyways cast

Laurence Anyways: il cast del film

Contrariamente ai suoi due precedenti film, Dolan sceglie qui di non comparire come protagonista. Egli è comunque presente con un breve cameo nei panni di un ragazzo ad un party. Ad interpretare il protagonista, Laurence Alia, doveva inizialmente essere Louis Garrell, già comparso alla fine del precedente film del regista. Questi dovette però rinunciare a causa di altri impegni e ad ottenere il ruolo fu l’attore Melvin Poupaud. Divenuto celebre per film come La fille de 15 ans e Un ragazzo, tre ragazze, egli si disse da subito particolarmente interessato a recitare per Dolan, affermando di essere un fan del suo cinema. Per lui, Poupaud ha dato vita ad un ruolo inedito nella sua carriera, per il quale si è preparato con grande dedizione.

Nel ruolo di Frédérique Bellair, protagonista femminile del film, vi è invece l’attrice canadese Suzanne Clément. Già presente nel primo film di Dolan, questa ha ottenuto proprio con Laurence Anyways una grande popolarità internazionale. È infatti anche arrivata a vincere il premio come miglior attrice nella sezione Un Certain Regard. La Clément sarebbe poi tornata a recitare per Dolan anche in Mommy. L’attrice Nathalie Baye è presente nei panni di Julienne Alia, la madre di Laurence. Monia Chokri, già protagonista per Dolan in Gli amori immaginari, interpreta qui Stéfanie Bellair, sorella di Frédérique. Nel film si ritrovano poi anche Anne Dorval, attrice ricorrente nel cinema del giovane regista e Antoine Olivier Pilon, nei panni di un adolescente. Questi ultimi due attori sarebbe poi stati protagonisti nel ruolo di madre e figlio in Mommy.

Laurence Anyways: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Laurence Anyways è infatti disponibile nel catalogo di Google Play, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà noleggiare il singolo film, avendo così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente, in prima TV assoluta, nel palinsesto televisivo di lunedì 14 giugno alle ore 21:15 sul canale Cielo.

Fonte: IMDb

Ted Lasso, seconda stagione: il primo trailer

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Ted Lasso, seconda stagione: il primo trailer

I fan dell’AFC Richmond esultano! Apple TV+ ha presentato oggi il trailer dell’attesissima seconda stagione dell’amata e pluripremiata serie comica, “Ted Lasso“. Dopo aver colpito il pubblico di tutto il mondo grazie al suo cast di personaggi e al potente messaggio di ottimismo, “Ted Lasso” tornerà per la seconda stagione venerdì 23 luglio su Apple TV+. La seconda stagione di 12 episodi sarà presentata in anteprima con due episodi, seguiti da un nuovo episodio settimanale, ogni venerdì.

Il trailer della seconda stagione di Ted Lasso

Dal suo debutto nell’agosto 2020, la serie ha continuato a essere apprezzata da pubblico e critica ricevendo una moltitudine di nomination e premi, tra cui un Peabody Award recentemente annunciato, lo Screen Actors Guild Award a Jason Sudeikis per la migliore interpretazione maschile in una serie comica e un Golden Globe Award nella categoria Miglior Attore Comico. La serie ha anche trionfato ai Critics Choice Awards 2021, vincendo in ogni categoria per la quale è stata nominata e assicurandosi il premio per la Migliore Serie comica, Miglior Attore per Jason Sudeikis e la Migliore Attrice non Protagonista per Hannah Waddingham. Inoltre, la serie ha ottenuto due Writers Guild Awards per la Migliore Nuova Serie e la Migliore Serie Comica, una nomination dalla Producers Guild of America per la Serie Comica, nonché riconoscimenti da molti altri gruppi di associazioni e critici. “Ted Lasso” è stata anche l’unica serie comica premiata come Programma AFI dell’anno ed è apparsa nelle liste “Best of 2020” stilate dalla critica televisiva.

Jason Sudeikis è Ted Lasso, un allenatore di football universitario del Kansas assunto per allenare una squadra di calcio professionistica in Inghilterra, nonostante non abbia alcuna esperienza come allenatore di calcio. Ma ciò che gli manca nella conoscenza, lo compensa con ottimismo, determinazione da sfavorito… e biscotti. L’acclamata serie comprende anche Hannah Waddingham, Brendan Hunt, Jeremy Swift, Juno Temple, Brett Goldstein, Phil Dunster e Nick Mohammed. Sarah Niles si unisce al cast in questa stagione come “Sharon”, una psicologa sportiva che è stata chiamata a lavorare con l’AFC Richmond.

Jason Sudeikis è anche produttore esecutivo, insieme a Bill Lawrence con la sua Doozer Productions, in associazione con Warner Bros.Television e Universal Television, una divisione di Universal Studio Group. Jeff Ingold di Doozer è anche produttore esecutivo con Liza Katzer in veste di co-produttrice esecutiva. La serie è stata sviluppata da Sudeikis, Bill Lawrence, Brendan Hunt e Joe Kelly, ed è basata sul format preesistente e sui personaggi di NBC Sports.

L’intera prima stagione di “Ted Lasso” è disponibile su Apple TV+ sull’app Apple TV.

Snake Eyes: G.I. Joe – Le origini, trailer del nuovo film

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Snake Eyes: G.I. Joe – Le origini, trailer del nuovo film

Eagle e Paramount Pictures hanno diffuso il trailer Snake Eyes: G.I. Joe – Le origini, il nuovo film del franchise di G.I. Joe, con protagonisti Henry Golding, Andrew Koji, Úrsula Corberó, Samara Weaving, Haruka Abe, Takehiro Hira e Iko Uwais dal 21 Luglio al CINEMA.

Paramount Pictures e Metro-Goldwyn-Mayer Pictures e Skydance presentano In associazione con Hasbro. Una produzione di Bonaventura Pictures.

Snake Eyes: G.I. Joe Le Origini, vede Henry Golding nei panni del solitario Snake Eyes che viene accolto in un antico e segreto clan giapponese chiamato Arashikage, dopo aver salvato la vita del suo erede legittimo. Una volta arrivato in Giappone, Snake Eyes impara dagli Arashikage le vie del guerriero ninja, trovando anche quello che più desiderava: un posto da potere chiamare casa. Ma, quando i segreti del suo passato vengono svelati, l’onore e la lealtà di Snake Eyes saranno messi a dura prova, rischiando di incrinare la fiducia di coloro che gli sono stati più vicino. Basato sull’iconico personaggio dei G.I. Joe, Snake Eyes: G.I. Joe Le Origini vede anche Andrew Koji nei panni di Storm Shadow, Úrsula Corberó in quelli de La Baronessa; Samara Weaving è invece Scarlett, Haruka Abe è Akiko, Tahehiro Hira è Kenta e Iko Uwais è Hard Master.

The Flash: ecco il costume di Supergirl

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The Flash: ecco il costume di Supergirl

Dopo le sedie dei Bruce Wayne e il logo di Batman macchiato di “marmellata” dal set di The Flash, e il logo sul torace del costume del Velocista Scarlatto, ecco anche il logo sul costume di Supergirl condiviso da Andy Muschietti sul suo account ufficiale Instagram. Eccolo di seguito:

Tutto quello che c’è da sapere su The Flash

Ricordiamo che The Flash arriverà al cinema il 4 novembre 2022. Il film sarà diretto da Andy Muschietti, regista di IT e IT – Capitolo Due. Ezra Miller tornerà a vestire i panni del Velocista Scarlatto dopo essere apparso in un cameo in Batman v Superman: Dawn of Justice e in Justice League.

Confermata anche la presenza di Michael Keaton e Ben Affleck, che torneranno entrambi a vestire i panni di Batman. Kiersey Clemons tornerà nei panni di Irish West dopo essere apparsa in Zack Snyder’s Justice League (il personaggio era stato tagliato dalla versione theatrical). Nel cast ci saranno anche l’attrice spagnola Maribel Verdú (Il labirinto del fauno), che interpreterà Nora Allen (la madre di Barry) e l’attrice statunitense Sasha Calle (Febbre d’amore) che interpreterà Supergirl.

Appunti di un venditore di donne, la conferenza stampa del film con Mario Sgueglia

Autore di appassionanti gialli come Io uccido, Niente di vero tranne gli occhi e Io sono Dio, Giorgio Faletti ha pubblicato nel 2010 il romanzo Appunti di un venditore di donne, cupa storia di intrighi e misteri nella Milano degli anni Settanta. Quel libro, a lungo tra i più venduti in Italia, è ora pronto per trasformarsi in un film per la regia di Fabio Resinaro, già celebre per aver diretto Mine e Dolceroma. Prodotto dalla Eliseo Multimedia di Luca Barbareschi, il film sarà trasmesso in prima visione su Sky Cinema a partire dal 25 giugno alle 21:15.

Interpretato da Mario Sgueglia, Miriam Dalmazio, Libero De Rienzo, Paolo Rossi, Francesco Montanari e Michele Placido, il film ha per protagonista Bravo, un venditore di donne segnato nell’anima da una vergognosa mutilazione. La sua storia ha inizio una mattina come un’altra, quando dopo essere uscito dall’Ascot Club, dove ha fatto nottata giocando d’azzardo e facendo uso di droghe, conosce Carla. Nutrendo un conturbante sentimento per lei, decide di introdurla nel suo giro, non immaginando cosa accadrà da lì a breve nella sua vita.

Ad aprire la conferenza stampa è il regista Fabio Resinaro, che racconta la realizzazione dell’adattamento, le sfide incontrate e gli obiettivi raggiunti. “Il romanzo – afferma il regista – presenta delle descrizioni straordinarie di personaggi, eventi e di tutta un’epoca. Girare un film in costume non è mai facile, ci siamo dovuti scontrare contro una serie di muri. Però volevo girare come se fossimo ancora negli anni Settanta, senza pormi alcun limite. Ho portato tutti ad immergersi in quel periodo difficile e spero che anche lo spettatore potrà sentirsi altrettanto coinvolto da questa ricostruzione. È un film notturno, che parla di criminali, di disobbedienti. L’atmosfera era tutto per poter trasmettere ciò.

“Quando uscì il libro, me lo proposero per farne la regia, ma non mi sentivo pronto. – dichiara Placido – Anni dopo questa storia è tornata da me, con la regia di Resinaro. Ho accettato perché sono rimasto colpito dalla sua bravura e dalla sua preparazione. Il dialogo con lui è sempre stato ricco di spunti e suggestioni nuove. Penso che egli sia riuscito a dar vita alla ricostruzione di un’epoca di cui c’era bisogno, e che penso nessun altro avrebbe potuto realizzare con tanta originalità e freschezza”

A scrivere la sceneggiatura è stato lo stesso Resinaro, nonostante la non convinzione a riguardo di Barbareschi. “Volevo affiancargli qualcuno, – dichiara il produttore – ma lui ha insistito per farlo da solo. Allora gli ho dato tempo un fine settimana per pensarci e farmi sapere. Al termine di questo tempo lui si è presentato non con una decisione ma con l’intera sceneggiatura pronta e finita. Ero incredulo, non ho mai visto un talento simile prendere forma in modi così inaspettati.”

Appunti di un venditore di donne Michele Placido

La parola passa poi a Mario Sgueglia, che racconta di come si sia preparato ad interpretare il complesso ruolo del protagonista di Appunti di un venditore di donne, Bravo. “Per quanto il personaggio sia controverso, anche deprecabile per certi aspetti, non l’ho mai giudicato. So che sarebbe stato sbagliato farlo, per questo ho cercato di comprenderne i difetti, le debolezze, le ossessioni. Ho poi cercato di far trasparire tutto ciò attraverso le sue azioni e il suo carattere. Inoltre, a partire da una sua mancanza fisica andava costruito un bisogno che però si esprime modi nuovi e imprevedibili.”

L’attrice Miriam Dalmazio passa poi a descrivere il suo personaggio, Carla, la donna per cui il protagonista metterà in discussione sé stesso.. “Si tratta di una donna forte, ma fragile. – afferma l’attrice – Lei cerca di costruirsi una propria identità in un contesto dove è sempre più facile rimanere inghiottiti da quanto c’è intorno. Ad esempio, lei non può soddisfare il proprio amore con Bravo, e quindi il loro è un rapporto che si limita allo sguardo. Non so se si noterà, ma è un personaggio che ho costruito sulla forza dello sguardo, degli occhi. È attraverso questi che lei esprime tutta sé stessa”.

“Ciò che trovo straordinario di Appunti di un venditore di donne, – conclude Barbareschi – è che racconta con lucidità una Milano che non c’è più, colma di personaggi che esistevano davvero e ora non ci sono più. Per questo, oltre ad essere un thriller lo trovo un film particolarmente tenero, per cui si può provare anche pietà.”

Far East Film Festival: al via con Hong Kong New Talents

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Far East Film Festival: al via con Hong Kong New Talents

Una città che non smette di sognare. Un cinema che non smette di sognare. Questa non è retorica: questa è l’anima di Hong Kong, vitale e creativa, documentata dal Far East Film Festival 23 attraverso 8 nuovi film di 8 nuovi (giovani) registi. Opere prime e seconde che spaziano tra i generi e raccontano, appunto, l’urgenza di resistere, l’urgenza di rinascere attraverso l’arte. Hong Kong never dies! E Hong Kong, va ricordato, è molto più che una storia d’amore per il FEFF: è la sua primissima radice…

Saranno le anteprime mondiali di Zero to Hero di Jimmy Wan e di Sugar Street Studio di Sunny Lau ad aprire la sezione speciale Hong Kong New Talents: un grande progetto itinerante, organizzato dall’Hong Kong International Film Festival Society in collaborazione con l’Hong Kong Economic and Trade Office e finanziato da Create Hong Kong, che prenderà appunto il via a Udine per poi essere presentato nelle maggiori piazze d’Europa, del Nord America e dell’Asia.

Oltre a Zero to Hero, intenso biopic sul campione paralimpico So Wa-wai, e Sugar Street Studio, spiazzante horror comedy, il pubblico del FEFF 23 potrà ammirare l’action fantasy sportivo One Second Champion di Chiu Sin-hang, il ritorno del leggendario Francis Ng con Drifting di Jun Li, Hand Rolled Cigarette di Chan Kin-long (uno splendido noir che farà sicuramente innamorare il mercato internazionale!), la black comedy Time di Ricky Ko, il dramma sentimentale Just 1 Day di Eric Li e Keep Rolling di Man Lim-chung, imperdibile ritratto della grande Ann Hui. 8 film diversissimi tra loro ma accomunati dalla stessa voglia di sperimentare e dalla stessa voglia di guardare avanti, di consegnare al futuro la propria lingua, la propria cultura e la propria tradizione.

Se Hong Kong New Talents è la preziosa testimonianza di un’ondata che comincia adesso, oggi, ad abbattere gli argini, non bisogna ovviamente dimenticare che anche le produzioni mainstream di Hong Kong stanno continuando a brillare. Ne sono prova gli altri titoli hongkonghesi scelti dal FEFF 23: l’esplosivo Shock Wave 2 di Herman Yau, che aprirà la versione digitale del Festival, il crudele thriller Limbo di Soi Cheang, The Way We Keep Dancing di Adam Wong e due anteprime mondiali. Una è Coffin Home di Fruit Chan (cronaca di un cult annunciato!), l’altra è Madalena di Emily Chan, la primissima volta di Macao nella line-up del Far East Film Festival.

Con 12 titoli complessivi, la sezione più ricca di questa edizione è proprio la sezione di Hong Kong. Una città che non smette di sognare. Un cinema che non smette di sognare.

Festival del cinema di Spello: grandi emozioni per la serata di chiusura

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È stata una serata di grandi emozioni quella che ha scandito la penultima giornata del “Festival del Cinema Città di Spello ed i Borghi Umbri – Le Professioni del Cinema” ideato da Donatella Cocchini e dal direttore artistico Fabrizio Cattani. Sabato 19 giugno, infatti, come da tradizione, si è tenuta la cerimonia di premiazione condotta da Simona Fiordi e dall’attore Francesco Castiglione, che ha visto salire sul palco dell’Auditorium San Domenico di Foligno i professionisti del dietro le quinte, ma non solo. A cominciare dalla lettura della lettera che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato alla piccola Aurora Moretti, figlia della presidente del Festival, Donatella Cocchini, che ha salutato la decima edizione della manifestazione come “l’inizio di una ripartenza dopo le tante difficoltà vissute con la pandemia che, per quanto terribile, non è riuscita a fermare il lavoro di tante persone”.

Tanti gli ospiti che si sono avvicendati sul palco, a partire dall’attrice Valeria Fabrizi, a cui è stato consegnato il Premio all’Eccellenza 2021. L’artista, che ha riservato al Festival parole di grande apprezzamento e pronta a tornare a Spello nel 2022, ha voluto dedicare il riconoscimento a “tutti i presenti, soprattutto ai professionisti del dietro le quinte. A tutti voi che siete presenti qui, questa sera”.

In collegamento da Berlino, invece, il maestro Lorenzo Tomio a cui è andato il Premio Carlo Savina “Suono e musica nel cinema” e consegnato virtualmente dal docente di tecnica del suono del Centro Sperimentale di Cinematografia, Federico Savina. “È un grandissimo onore per me ricevere questo premio – ha detto il maestro Lorenzo Tomio – perché Carlo Savina è stato uno dei più grandi compositori del Novecento”.

A Salvatore Mereu il Premio Ermanno Olmi che, da tre anni ormai, la famiglia del grande maestro assegna al regista che più si avvicina per sensibilità, poetica, autenticità, semplicità e realismo al suo stile. “Mi onora ricevere un riconoscimento che porta il nome di Ermanno Olmi” ha dichiarato un emozionato Mereu. “Il suo cinema – ha proseguito – è stato per me sempre un grande modello. Sono contento e orgoglioso di questo premio – ha quindi concluso – ancor di più perché dato dalla sua famiglia, che più di tutti lo conosceva”.

Un riconoscimento speciale, poi, allo stesso Federico Savina, presidente onorario del Festival e del comitato scientifico, per l’impegno profuso in tanti anni per la manifestazione anche attraverso l’originale format “I giovani e la musica nel cinema”. “Mi avete sorpreso – ha dichiarato Savina -. Io ho fatto solo quello che sentivo, perché qui ho trovato un humus che mi ha fatto fare certe cose. Non ci pensavo, ma mi avete permesso di farlo e pensate sia venuto bene, sono solo contento. Io sono sempre qua, pronto”.

Premiata anche una giovane promessa del cinema. Si tratta dell’attrice Ginevra Francesconi, protagonista del film “Regina”. “Grazie mille – ha detto emozionata -. Voglio ringraziare la presidente Donatella Cocchini, ma il mio grazie più grande va al regista, Alessandro Grande, che mi ha dato questa grande responsabilità. Grazie di cuore”. La Ginevra Francesconi che il 22 giugno al MAXXI di Roma riceverà il premio che ricorda Graziella Bonacchi nell’ambito dei “Biraghi”, così come la sorella Ludovica Francesconi che, dopo aver vinto ex aequo insieme a Beatrice Grannò il premio “Meno di Trenta” per i film, riceverà sempre ai “Biraghi” un riconoscimento come rivelazione femminile dell’anno.

Tra gli ospiti presenti alla cerimonia di premiazione anche il padrino Alessandro Sperduti, la madrina per il 2021 Ester Pantano e gli attori Francesco Foti e Alessio Praticò. Ma anche i premiati di “Meno di Trenta”: gli attori Mattia Garaci (Padrenostro), Beatrice Grannò (Gli indifferenti) e Beatrice Bruschi (Skam), Massimiliano Caiazzo (Mare Fuori) il regista Ludovico Di Martino (La belva) e il sound designer Matteo Bendinelli.

Charlie Hunnam: 10 cose che non sai sull’attore

Charlie Hunnam: 10 cose che non sai sull’attore

L’attore Charlie Hunnam ha dimostrato di saper scegliere i propri progetti, partecipando ad alcune note serie TV che gli hanno permesso di diventare una vera star. Grazie alla sua versatilità e al suo fascino, l’attore si è reso particolarmente noto al grande pubblico, dividendosi tra cinema e televisione. Ecco 10 cose che non sai di Charlie Hunnam.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Charlie Hunnam The GentlemanCharlie Hunnam: i film e le serie in cui ha recitato

10. Ha partecipato a noti lungometraggi. L’attore esordisce al cinema in Che fine ha fatto Harold Smith? (1999), per poi acquisire maggior notorietà con Abandon – Misteriosi omicidi (2002), Ritorno a Cold Mountain (2003), Hooligans (2005) e I figli degli uomini (2006). Negli anni successivi prende poi parte a Punto d’impatto (2011), Legami di sangue (2012) e Pacific Rim (2013) di cui è protagonista. Torna a lavorare con il regista Guillermo del Toro anche per il film Crimson Peak (2015), per poi recitare in Civiltà perduta (2016), King Arthur – Il potere della spada (2017), Papillon (2017), A Million Little Pieces (2018), Triple Frontier (2019), True History of the Kelly Gang (2019) e The Gentlemen (2020).

Charlie Hunnam Sons of Anarchy

Charlie Hunnam Sons of Anarchy9. È noto per le serie TV. Nel ricoprire il ruolo di Nathan Maloney in Queer as Folk (1999-2000), l’attore ottiene una prima notorietà. Successivamente prende parte a Young Americans (2000) e Undeclared (2001-2003). Il ruolo della sua carriera arriva però con la serie Sons of Anarchy, in cui dal 2008 al 2014 dà vita al personaggio di Jackson ‘Jax’ Teller.

Charlie Hunnam: ha avuto una moglie

8. È stato sposato. Ancora sconosciuto, l’attore si presenta nel 1999 ai provini per la serie Dawson’s Creek. Pur non ottenendo alcun ruolo, qui conosce l’attrice Katharine Towne, con la quale dopo solo un mese convola a nozze. Tuttavia, la coppia non dura a lungo, e nel 2002 annunciano il divorzio.

Charlie Hunnam ha una fidanzata

7. Ha una relazione sentimentale. Dal 2005 l’attore è legato sentimentalmente a Morgana McNeils, designer di gioielli che vanta anche un proprio marchio personale. Piuttosto riservati, i due non hanno mai condiviso particolari aspetti della loro vita privata, limitandosi a farsi vedere insieme durante particolari eventi di gala.

Charlie Hunnam e il suo fisico

charlie hunnam fisico

6. È noto per la sua forma fisica. Nel corso degli anni l’attore ha ricoperto diversi ruoli che richiedevano una forma fisica eccellente. L’attore ha infatti dichiarato di essere particolarmente attento a riguardo, praticando regolarmente esercizi fisici come anche molta attività sessuale, a suo giudizio fondamentale per tenersi in forma.

Parte delle cose che non sai sull’attore

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Charlie Hunnam in King Arthur

5. Si è allenato duramente. Per ricoprire il ruolo di Re Artù, l’attore aveva promesso a sé stesso che avrebbe raggiunto la miglior forma fisica possibile. Per raggiungere il suo scopo, Hunnam si impegnò ad eseguire oltre 500 addominali ogni giorno. Alla fine, riuscì nel suo intento, sfoggiando un fisico inedito e calzante per il ruolo.

4. È l’unico film da cui non ha sottratto nulla. L’attore è noto per essere solito portarsi via con sé, come ricordo, abiti o oggetti dai set a cui prende parte. Ha tuttavia dichiarato che quello di King Arthur è l’unico da cui non ha sottratto nulla.

Charlie Hunnam in Papillon

3. Aveva rifiutato il ruolo. Quando all’attore fu proposto il ruolo di Henri Charrière nel film Papillon, remake dell’originale con Steve McQueen, l’attore rifiutò non convinto del progetto e intimorito dal paragone con l’originale. Al suo posto venne scelto allora un altro attore, mentre Hunnam cominciava a pentirsi della sua scelta. Nel momento in cui l’attore scelto rinunciò al ruolo per altri impegni, Hunnam si impose per avere il ruolo.

2. Ha perso molto peso. Al momento delle riprese, l’attore aveva da poco terminato il set di Civiltà perduta, per cui aveva perso un totale di 18 chili. Per interpretare il suo ruolo in Papillon ha dovuto poi perdere ulteriore peso attraverso una dieta particolarmente stressante, arrivando ad un digiuno di circa dieci giorni.

Charlie Hunnam: età e altezza

1. Charlie Hunnam è nato a Newcastle upon Tyne, in Inghilterra, il 10 aprile 1980. L’attore è alto complessivamente 183 centimetri.

Fonte: IMDb

Black Widow: 10 cose che solo i fan dei fumetti conoscono su Yelena Belova

Nonostante la sua importanza in alcune storyline della Marvel, Yelena Belova non è così conosciuta come la sua ex nemica ed alleata occasionale Natasha Romanoff. Con l’arrivo ormai imminente di Black Widow, i fan del MCU avranno finalmente la possibilità di saperne un po’ di più su questo misterioso nuovo personaggio, che nel film sarà interpretato da Florence Pugh. Nell’attesa, Screen Rant ha raccolto 10 cose che solo i fan dei fumetti conoscono su Yelena:

Ha conquistato il mantello di Vedova Nera

black widowYelena ha trascorso la sua infanzia nella stessa Stanza Rossa, dove anche Natasha ha ricevuto la sua educazione in qualità di spia. Entra in campo dopo la morte del suo allenatore, Pyotr Vasilievich Starkovsky, catturando ed eliminando rapidamente il suo assassino.

Questa si rivelerà essere la sua prima vera missione, nonché una sorta di test. Portandola a termine senza lasciare che le sue emozioni si intromettano, Yelena si afferma come la nuova Vedova Nera. Le dinamiche di potere della Stanza Rossa sono affascinanti. La speranza è che il film in arrivo a luglio riesca ad approfondire in modo dettagliato.

La prima missione

black widowYelena ha debuttato in “Inhumans #5”. Come parte della sua primissima missione, ha abbassato le barriere che circondano Attilan, consentendone l’invasione.

Situato nel mezzo dell’Oceano Atlantico, prima di spostare l’Himalaya ed infine spostarsi nello spazio, Attilan è una popolare location nei fumetti Marvel dedicati agli Inumani. Verso la fine della sua esistenza, Attilan è stata trasferita vicino a New York City, dove Thanos l’ha poi distrutta nel bel mezzo della sua invasione della Terra.

Il primo incontro con Natasha

black widowConvinta di essere la legittima erede al titolo di Vedova Nera, Yelena si offrì volontaria in una missione che la mise in contrasto con Natasha. Le due finalmente si incontrarono, ma le loro interazioni non portarono tuttavia ad una vera battaglia. Al contrario, Natasha adottò un approccio più gentile, cercando di convincere Yelena ad abbandonare la vita da Vedova e scoprire la vera se stessa.

Quando le parole non saranno più sufficienti, Natasha sottoporrà la giovane spia ad un tortuoso e intenso processo di face-swap che alla fine la farà sentire usata e tradita. Tuttavia, Natasha riuscirà a far comprendere a Yelena la verità sulla Stanza Rossa e le dure realtà del mondo dello spionaggio.

Condurre una vita normale

black widowCome molti prima di lei, Yelena ha cercato di abbandonare lo stile di vita da supereroe e di seguirne uno normale. Dopo il trattamento crudele che ha ricevuto per mano di Natasha, Yelena diserta la Russia, abbandonando il suo personaggio di Vedova Nera. Diventa una modella di lingerie, arrivando a possedere un grande impero che la rende milionaria.

Sauron e i Vendicatori

Yelena viene attirata nuovamente nel mondo dello spionaggio dal sempre più problematico S.H.I.E.L.D., venendo coinvolta nell’estrazione illegale di vibranio nelle Terre Selvagge. I Vendicatori li scoprono e durante la battaglia, il cattivo Sauron, simile a uno pteranodonte, arriva e quasi la uccide, ferendola gravemente. Mentre è in ospedale, riceve una proposta dall’HYDRA per tornare allo S.H.I.E.L.D. e ai Vendicatori. Alla fine accetta, volendo uccidere lei stessa Spider-Woman.

HYDRA & A.I.M.

Belova ha ricevuto alterazioni genetiche dall’HYDRA che hanno guarito il suo corpo gravemente ferito. L’organizzazione malvagia, tuttavia, recluta i servizi dell’AIM e trasforma Belova in una nuova versione di Super-Adattoide. Attacca, così, la torre dei Vendicatori prima del matrimonio di Luke Cage e Jessica Jones.

Essendo ormai una fusione di uomo e macchina, Belova combatte i Nuovi Vendicatori e copia con successo i loro poteri, arrivando quasi a batterli. Alla fine perde la battaglia grazie alle armature di Tony Stark e all’entità Void di Sentry. Dopo aver realizzato che non avrebbe vinto il combattimento, l’AIM la spegne, facendo sembrare Yelena apparentemente morta… 

Vanguard e i Thunderbolts

Yelena in realtà è ancora viva e vegeta e lavora per l’organizzazione segreta Vanguard. Una volta che la squadra si scioglie, tuttavia, torna a nascondersi. Alla fine, Norman Osborn la invita ad unirsi ai Thunderbolts, cosa che Yelena accetta.

Dopo una lunga e intricata sequenza di eventi, questa versione di Yelena si rivela essere in realtà Natasha travestita, che agisce agli ordini della spia Nick Fury. Osborn, tuttavia, sapeva già dell’inganno e ha usato Nat per tutto il tempo. Una volta fuggita, Osborn rivela che la vera Yelena è stata conservata in uno stato di stasi.

Consiglio A.I.M

Per un breve periodo, Yelena ha fatto parte dell’Alto Consiglio dell’A.I.M. dopo che i membri dell’A.I.M. l’hanno svegliata. Si unisce a molti altri cattivi, tra cui Taskmaster, Mentallo, Superia e Andrew Forson, e assume la carica di Ministro di Stato di Bagalia, paese appena creato.

Per tutto questo tempo, mantiene il suo aspetto e le sue abilità da Super Adattoide. Sembra che muoia di nuovo quando un agente dell’A.I.M. le spara dopo averla scambiata per Mockingbird, tra i membri dei Nuovi Vendicatori. 

Ha ripreso il mantello di Vedova Nera

Dopo la morte di Natasha per mano del doppelganger di Captain America dell’HYDRA, Yelena riprende l’identità di Vedova Nera per vendicare la morte di Natasha. Trascorre diversi anni in giro per il mondo, prendendo di mira membri di alto rango dell’HYDRA e funzionari governativi corrotti.

Alla fine, le sue azioni catturano l’attenzione di due ex alleati e partner di Natasha, Occhio di Falco e il Soldato d’Inverno. Yelena ora ha diversi cloni, come risultato degli sforzi della Stanza Rossa per preservare i suoi migliori agenti, e alcuni sono noti alleati del clone di Natasha che è ancora in circolazione.

Yelena & Natasha

vedova neraNel corso della loro storia a fumetti, le due Vedove Nere hanno sempre avuto una relazione difficile e conflittuale. A volte sono strettamente legate, altre sono dei veri e propri nemici giurati. Natasha si riferisce spesso a Yelena come alla “piccola”, confermando la dinamica sorella maggiore/minore in cui spesso si trovano coinvolte.

Yelena è notoriamente più amorale di Natasha, il che spesso causa conflitti tra le due. La loro relazione nei fumetti non sembra essere simile a quella che vedremo in Black Widow, quindi sarà interessante scoprire come si evolverà il loro rapporto nel MCU.

Il Pardo d’onore Manor 2021 a John Landis

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Il Pardo d’onore Manor 2021 a John Landis

Il Locarno Film Festival renderà omaggio all’irrefrenabile genio comico e creativo di John Landis, regista, sceneggiatore e attore statunitense, a cui verrà consegnato il Pardo d’onore Manor nella serata di venerdì 13 agosto, in Piazza Grande. Sabato 14 al Forum @Rotonda by la Mobiliare, Landis sarà al centro di una conversazione con il pubblico, che nel corso di Locarno74 potrà rivivere tre film indimenticabili della sua carriera: National Lampoon’s Animal House (1978), Trading Places (1983) e Innocent Blood (1992).

Dalla scuola di satira irriverente e corrosiva di National Lampoon e Saturday Night Live, fino alla consacrazione di autore di culto negli anni Ottanta e Novanta, con titoli come il road musical The Blues Brothers (1980), l’horror An American Werewolf in London (1981), ma anche incursioni leggendarie nella musica pop, con il videoclip per Thriller di Michael Jackson (1983) che, dopo essere rimasto incantato dalle ambientazioni horror del suo ultimo film, ha voluto Landis alla regia di quello che ad oggi è considerato uno dei primi video musicali “cinematografici”. La carriera di John Landis segna l’irruzione di un nuovo tipo di comicità nella storia della settima arte e una delle rielaborazioni dei generi classici più originali di tutti i tempi. Il Locarno Film Festival celebra questa figura con il Pardo d’onore Manor, assegnato ogni anno a una personalità straordinaria del cinema di sempre.

Il direttore artistico del Locarno Film Festival, Giona A. Nazzaro: “John Landis è un autentico genio americano. La totalizzante passione cinefila, la musicalità slapstick, l’irresistibile senso dell’umorismo, l’amore viscerale per il cinema di serie B, il senso critico e politico sempre vigile hanno fatto di lui il cineasta chiave del rinnovamento del cinema statunitense a cavallo fra gli anni Settanta e Novanta. Fautore di ibridazioni mai viste fra horror e comico, musical e noir, ha creato capolavori che hanno entusiasmato il pubblico di tutto il mondo, rinnovato il linguaggio cinematografico e sfidato convenzioni e perbenismi. Landis ha dimostrato che si poteva fare tutto, si poteva sognare tutto e lo ha fatto, rendendo il cinema migliore, più inclusivo, più giusto. Portatore delle inquietudini della generazione degli anni Sessanta, ha saputo offrirne una chiave di lettura diversa, creando un nuovo tipo di comicità e un’idea di fisicità mutante che – fra John Belushi e i lupi mannari – ha ricodificato l’estetica dominante. John Landis è tutto il cinema americano che abbiamo sempre amato e ameremo sempre.”

Il programma dell’omaggio

In occasione del premio consegnato a Landis la sera del 13 agosto, verranno proposti durante il Festival (4-14 agosto) tre titoli emblematici della sua filmografia, grandi classici da rivivere nell’atmosfera unica di Locarno:

  • National Lampoon’s Animal House, John Landis – Stati Uniti – 1978, presentato in Piazza Grande la sera di venerdì 13 agosto 
  • Trading Places, John Landis – Stati Uniti – 1983
  • Innocent Blood, John Landis – Stati Uniti – 1992

Sabato 14 agosto, inoltre, Landis incontrerà il pubblico del Festival durante una conversazione che si terrà al Forum @Rotonda by la Mobiliare, lo spazio di parola del Festival.

Landis sarà accompagnato dalla moglie, Deborah Nadoolman Landis, professoressa emerita e direttrice del David C. Copley Center for the study of Costume Design della UCLA School of Theater, Film & Television, che terrà una masterclass aperta al pubblico sul costume design nel pomeriggio di giovedì 12 agosto. Oltre ad aver contribuito come costumista a numerosi film, incluso Indiana Jones per Raiders of the Lost Ark (Steven Spielberg, 1981), Deborah Nadoolman Landis ha curato la mostra di grande successo “Hollywood Costume” (2012) al Victoria & Albert Museum. Autrice di sei volumi sul costume design, è stata presidente del Costume Designers Guild e membro del Board of Governors della Academy of Motion Pictures Arts & Sciences.

Il Pardo d’onore del Locarno Film Festival è stato attribuito a cineaste e cineasti del calibro di Manoel de Oliveira, Bernardo Bertolucci, Ken Loach, Jean-Luc Godard, Werner Herzog, Agnès Varda, Michael Cimino, Marco Bellocchio e, nel 2019, John Waters. A partire dal 2017, il Pardo d’onore è sostenuto da Manor, Main partner del Locarno Film Festival.

John Landis – Biografia

John Landis (Chicago, 1950) ha debuttato come sceneggiatore e regista a 21 anni, con il lungometraggio a basso costo Schlock (1973), un affettuoso omaggio ai film di mostri: vestito con una tuta da scimmia, Landis interpretava lo “Schlockthropus”, o “anello mancante” tra uomo e animale. Il successivo The Kentucky Fried Movie (1977) è stato il preludio ai grandi successi a venire: la commedia studentesca National Lampoon’s Animal House (1978); The Blues Brothers (1980), scritto insieme a Dan Aykroyd, protagonista del film accanto a John Belushi; Trading Places (1983), che ha dato avvio a una collaborazione con Eddie Murphy proseguita con Coming to America (1988) e Beverly Hills Cop III (1994); la parodia sul nucleare Spies Like Us (1985); Into the Night (1985); e Three Amigos! (1986).

Nel 1981 Landis ha realizzato An American Werewolf in London, contaminazione tra horror e commedia che ha talmente ispirato Michael Jackson da chiedere allo stesso Landis di realizzare il videoclip Michael Jackson: Thriller nel 1983. Nel 2009, il corto è stato inserito nel Library of Congress National Film Registry, che oggi include anche National Lampoon’s Animal House e The Blues Brothers. Landis ha diretto di nuovo Michael Jackson nel videoclip di Black Or White nel 1991, ed è stato il produttore esecutivo (e spesso regista) della serie televisiva Dream On (1990-1996), che ha fatto vincere alla HBO il suo primo Emmy.

Nel 2004 ha esplorato la forma del documentario con Slasher (2004), film verità su un venditore di auto usate. Dopo i mediometraggi Deer Woman (2005) e Family (2006), per la serie televisiva americana Masters of Horror creata dal regista Mick Garris, nel 2010 ha diretto la black comedy Burke & Hare. Nel 1985 è stato nominato Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres dal governo francese. Retrospettive del suo lavoro sono state organizzate alla Cinémathèque française nel 2009 e in vari festival internazionali.

La Terra Dei Figli: trailer del film di Claudio Cupellini

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La Terra Dei Figli: trailer del film di Claudio Cupellini

01 Distribution ha diffuso il trailer del film La Terra Dei Figli, il nuovo film di Claudio Cupellini prodotto da Indigo Film con Rai Cinema. Nel cast protagonisti Leon de La Vallée, Paolo Pierobon, Maria Roveran, Fabrizio Ferracane, Maurizio Donadoni, Franco Ravera, Alessandro Tedeschi, Valerio Mastandrea, Valeria Golino.

Liberamente tratto dall’omonimo graphic novel di Gipi edito da Coconino Press – Fandango Musiche di Motta edizioni musicali CAM Sugar – INDIGO FILM Una coproduzione Italia – Francia prodotta da INDIGO FILM con RAI CINEMA in coproduzione con WY PRODUCTIONS.

La trama

La fine della civiltà è arrivata. Non sappiamo come. Un padre e suo figlio, un ragazzino di quattordici anni, sono tra i pochi superstiti: la loro esistenza, su una palafitta in riva a un lago, è ridotta a lotta per la sopravvivenza. Non c’è più società, ogni incontro con gli altri uomini è pericoloso. In questo mondo regredito il padre affida a un quaderno i propri pensieri, ma quelle parole per suo figlio sono segni indecifrabili.Alla morte del padre, il ragazzo decide di intraprendere un viaggio verso l’ignoto alla ricerca di qualcuno che possa svelargli il senso di quelle pagine misteriose. Solo così potrà forse scoprire i veri sentimenti del padre e un passato che non conosce.

NOTE DI REGIA: Il film è una storia di formazione in cui la bellezza e la meraviglia, rappresentate da un adolescente solo al mondo, combattono contro le tenebre di una terra che sembra implacabilmente ostile. Il film che abbiamo appena terminato di girare è però anche una storia di avventura titanica e appassionante, un grande viaggio fisico e sentimentale, che parla di argomenti che appartengono sempre più al sentire comune: il futuro del mondo che lasceremo ai nostri figli e l’importanza della memoria.

Scarlett Johansson torna a difendere la morte di Nat in Endgame

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Scarlett Johansson torna a difendere la morte di Nat in Endgame

Scarlett Johansson è tornata a difendere la tragica morte di Vedova Nera in Avengers: Endgame. Nonostante il grande successo che il blockbuster del 2019 abbia ottenuto, è innegabile che i registi Anthony e Joe Russo abbiano optato per alcune scelte narrative abbastanza discutibili, una fra tutte il modo in cui hanno scelto di porre la parola fine all’arco narrativo di Natasha Romanoff.

Introdotta per la prima volta in Iron Man 2 del 2020 come agente dello SHIELD incaricato di tenere d’occhio Tony Stark, in breve tempo Vedova Nera è entrata a far parte del team degli Avengers, diventando uno dei membri fondatori della squadra di supereroi. Nel corso del suo lungo arco narrativo è stata coinvolta in numerosi eventi importanti, tra cui le battaglia di New York, Sokovia e Wakanda, per non parlare delle missioni condivise con Steve Rogers nei film a lui dedicati. Tuttavia, il suo viaggio si è concluso su Vormir quando ha deciso di sacrificare la sua vita per la Gemma dell’Anima in Avengers: Endgame, evento che ha letteralmente spaccato in due il fandom.

In un’intervista rilasciata a ET Online in occasione della promozione dell’attesissimo Black Widow, Johansson ha avuto modo di riflettere sulle reazioni miste che la morte di Nat in Endgame ha generato. L’attrice ha spiegato perché aveva senso che fosse proprio il suo personaggio a sacrificarsi, dicendo che a spingerla verso la sua decisione è stato il pensiero degli amici vittima della decimazione.

“È divertente perché Nata ha avuto un sacco di reazioni contrastanti al suo destino in Endgame. Ma per me, aveva molto senso che si sacrificasse… non solo in nome di un bene più grande, quindi per l’umanità, ma anche per i suoi amici… che erano davvero al centro di tutto. Nat è sempre stata una brava persona.”

Avengers: Endgame è arrivato nelle nostre sale il 24 aprile 2019, diventando il maggior incasso nella storia del cinema. Nel cast del film – tra gli altri – figurano Robert Downey Jr.Chris EvansMark RuffaloChris Hemsworth e Scarlett Johansson. Dopo gli eventi devastanti di Avengers: Infinity War, l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero esserci.

Jolt dal 23 luglio su Prime Video

Jolt dal 23 luglio su Prime Video

Arriverà il 23 Luglio su Prime Video Jolt, l’action movie diretto da Tanya Wexler e  scritto da Scott Wascha. Nel cast protagonisti  Kate Beckinsale, Bobby Cannavale, Jai Courtney, Laverne Cox, David Bradley, Ori Pfeffer con Susan Sarandon e Stanley Tucci.

In Jolt Lindy è una donna bellissima, sprezzante e ironica con un doloroso segreto: a causa di un raro disturbo neurologico che la affligge da tutta la vita, le accade a volte di essere presa da impulsi omicidi rabbiosi che può controllare solo dandosi una scossa elettrica tramite uno speciale dispositivo a elettrodi. Incapace di trovare amore e intimità in un mondo che teme la sua bizzarra patologia, si fida finalmente di un uomo abbastanza a lungo da innamorarsene, per poi trovarlo assassinato il giorno successivo. Con il cuore spezzato e piena di rabbia, Lindy parte in una missione di vendetta per trovare l’assassino, mentre la polizia è sulle sue tracce come principale sospettata del crimine.

Spider-Man: No Way Home, rivedremo davvero Willem Dafoe nei panni di Green Goblin?

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Continuano a moltiplicarsi le voci secondo cui Willem Dafoe tornerà nei panni di Norman Osborn/Green Goblin in Spider-Man: No Way Home, ma al momento non esiste ancora nulla di ufficiale.

Di recente l’attore ha rilasciato una lunga intervista a Collider (via CBM) in cui ha parlato di diversi argomenti, inclusi i film che ha girato di recente e che usciranno nel corso del 2021. All’improvviso, Dafoe ha menzionato un progetto di cui, però, non ha potuto rivelare nulla, catturando subito l’attenzione dei fan e scatenando la fervida immaginazione dei fan.

“Altre cose che ho fatto ultimamente? Preferire aspettare prima di parlarne, almeno finché non saremo pronti per farle uscire!”, ha dichiarato l’attore. La cosa certa è che Dafoe non si stava riferimento al sequel di Aquaman, poiché quel progetto è stato discusso in un momento diverso della medesima intervista.

Dal momento che sembra altamente improbabile che l’attore non possa discutere di alcuni dei prossimi progetti che lo vedranno coinvolto come Poor Things di Yorgos Lanthimos e Tropico di Giada Colagrande, il cerchio si restringe e non si può far a meno di pensare che le parole di Dafoe si riferissero, in realtà, proprio ad un suo eventuale coinvolgimento in un progetto dei Marvel Studios, che si tratti di No Way Home o magari di altro.

È chiaro che un ritorno di Green Goblin sul grande schermo sarebbe a dir poco epico. È da tempo, ormai, che si parla del debutto dei Sinistri Sei al cinema e pensare ad un leader migliore di Goblin per il team di supercriminali risulta difficile. Per adesso, non possiamo far altro che attendere eventuali conferme o smentite…

Cosa sappiamo di Spider-Man: No Way Home?

Le riprese di Spider-Man: No Way Home sono in corso ad Atlanta. Nel film vedremo Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei tornare nei loro personaggi del francise. Inoltre, il film vedrà, trai suoi interpreti, anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che tornerà a vestire i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, e infine Alfred Molina, che sarà di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2.

Il film è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production. Il film arriverà nelle sale americane il 17 dicembre 2021.

Sebastian Stan ricorda Chadwick Boseman: “Ho sempre sperato di fare altri film insieme”

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Intervistato da Vanity Fair, Sebastian Stan ha ricordato Chadwick Boseman, l’interprete di Pantera Nera nel MCU, scomparso tragicamente lo scorso anno. L’attore ha condiviso una storia molto toccante in merito al tempo trascorso sul set con l’amico e collega, rivelando che fin dal suo debutto in Captain America: Civil War ha capito che avrebbe avuto un enorme impatto sul MCU.

Stan ha anche spiegato che la passione e la dedizione che Boseman metteva in tutto ciò che faceva, all’inizio, lo avevano addirittura spaventato, tant’è che aveva cominciato a nutrire alcuni timori in merito alla scene di combattimento che avrebbero dovuto girare insieme. Tuttavia, il desiderio di Stan di ricambiare l’intensità di Boseman ha portato entrambi a dare il massimo durante le riprese.

“Sono sempre stato affascinato da Chadwick”, ha spiegato Sebastian. “Ricordo ancora quando lo vidi per la prima volta in Civil War, in cui il suo personaggio ha debuttato… lui era nuovo e quando l’ho visto ho pensato: ‘Questo ragazzo lascerà tutti a bocca aperti’. In tutto ciò che faceva c’erano massimo impegno e dedizione. Era incredibile. Abbiamo girato molto scene di combattimento insieme e ricordo che all’inizio ero terrorizzato all’idea di doverle girare proprio con lui”. 

“Dopo siamo diventati molto amici… specie durante i press tour o gli appuntamenti in giro per il mondo per promuovere i film, ci siamo divertiti un sacco insieme. Ho sempre pensato che mi sarebbe piaciuto fare altri film con lui e l’idea che non sarà possibile mi fa letteralmente impazzire. Non riesco neanche davvero ad immaginarlo. Ringrazio ancora per quella piccola scena alla fine di Black Panther, perché nonostante tutto mi fa comunque sentire parte di quel film ed è una cosa che mi fa stare bene”, ha concluso l’attore.

Il futuro di Wakanda al cinema senza Chadwick Boseman

Come Sebastian Stan ha giustamente sottolineato, ancora oggi è difficile immaginare il futuro di Wakanda al cinema senza Chadwick Boseman. Tuttavia, anche se non sarà lo stesso senza di lui, ci sono molti altri fantastici personaggi da sfruttare per dare vita ad un sequel degno del primo Black Panther. Dopotutto, il titolo ufficiale del film, Black Panther: Wakanda Forever, lascia già presagire un omaggio alla star della serie e a tutti i luoghi di Wakanda che hanno contribuito a scolpire la sua eredità nella memoria.

Anthony Mackie commenta la “bromance” tra Sam Wilson e Bucky Barnes

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Quando due personaggi di una storia condividono un forte legame sul grande schermo, capita che possano diventare oggetto di “shipping” da parte dei fan. Soprattutto dopo gli eventi di The Falcon and the Winter Soldier, si sono fatte sempre più insistenti le voci secondo cui Sam Wilson (Anthony Mackie) e Bucky Barnes (Sebastian Stan) potrebbero rivelarsi più che semplici amici.

Questa teoria ha preso ancora più piede quando si è iniziato a parlare, dopo un particolare riferimento all’interno di uno degli episodi della serie, della possibile bisessualità di Bucky. Tuttavia, è una questione che interessa molto i fan ed è normale che sia un argomento che venga affrontato anche durante le interviste con gli attori del MCU. Ed è stato proprio con Variety che Mackie ha parlato della questione, esprimendo i suoi pensieri in merito all’eventualità che Sam e Bucky possano essere attratti sessualmente l’uno dall’altro e provare sentimenti che vanno oltre la semplice amicizia.

“Ci sono tante questioni che alla fine diventano contorte. Le persone si aggrappano ai loro dispositivi per giustificare la pertinenza o la razionalità di una determinata cosa”, ha spiegato Anthony. “L’idea che due ragazzi siano amici e si vogliano bene, nel 2021, è diventata un problema a causa della strumentalizzazione dell’omosessualità. Una volta i ragazzi erano amici, uscivano insieme… ed era bello. Voglio dire, è una cosa normale incontrarsi al bar con i tuoi amici.”

“Oggi non lo puoi fare più”, ha continuato l’attore. “Perché una cosa così pura e bella come l’omosessualità è stata sfruttata da persone che stanno cercando di razionalizzarsi. Una cosa che è sempre stata molto importante per me è quella di mostrare una figura maschile sensibile. Non c’è niente di più maschile che essere un supereroe, volare in giro e fare a botte con la gente. Al tempo stesso, non c’è niente di più sensibile che avere conversazioni emotivi e condividere un’amicizia spirituale affine con qualcuno di cui ti preoccupi e a cui vuoi bene.”

David Harbour vuole una resa dei conti tra Guardiano Rosso e Captain America

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David Harbour, che interpreterà Alexei Shostakov, ossia Guardiano Rosso, nell’attesissimo Black Widow, ha rivelato che amerebbe vedere sul grande schermo uno scontro tra il suo personaggio e Captain America.

Durante la conferenza stampa di presentazione del film che si è tenuta lo scorso venerdì, Deadline ha riferito che alla star di Stranger Things è stato chiesto se gli sarebbe piaciuto vedere il suo personaggio affrontare il primo Vendicatore della Marvel. Harbour è apparso entusiasta all’idea, suggerendo che un prequel che esplori la relazione del suo personaggio con Steve Rogers sarebbe “un grande concept che potrebbe essere esplorato in futuro, magari in un nuovo prequel.”

“La cosa divertente di Alexei è che c’è questo intervallo lungo 25 anni su cui non sappiamo nulla (nel film). Lo vediamo in Ohio e in prigione. E anche prima della prigione, c’è stato un tempo in cui era Guardiano Rosso, deve aver indossato di nuovo il costume, è certo! C’è questo periodo di tempo in cui ne ha vissute veramente tante. È discutibile se siano reali o meno.”

Parlando nello specifico di Captain America, ha aggiunto: “Penso che la classica cosa della Guerra Fredda sia divertente. Penso che crei una dinamica molto divertente tra questi due ragazzi, soprattutto in merito al fatto che alla fine ne sono usciti come due testate nucleari, come se avessero partecipato insieme ad una corsa agli armamenti.”

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh e Rachel Weisz. Il film arriverà nelle sale il 7 luglio e su Disney+ con Accesso Vip il 9 luglio.

In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.

The Batman: Pattinson e Farrell tornano sul set per alcune riprese aggiuntive

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Arriva da Daily Record la notizia che a breve si terranno le riprese aggiuntive di The Batman, l’attesissimo cinecomic diretto da Matt Reeves che arriverà nelle sale cinematografiche il prossimo anno.

Come riportato dalla fonte, il regista e alcuni membri del cast torneranno sul set per girare alcune nuove scene in Scozia, nello specifico a Merchant City e alla Necropoli, il cimitero monumentale della città. A quanto pare i reshoot vedranno coinvolti esclusivamente Robert Pattinson, che interpreta Bruce Wayne nel film, e Colin Farrell, volto del Pinguino.

Le riprese aggiuntive a Glasgow avranno luogo a metà luglio, per circa una settimana. Dopodiché la produzione si sposterà a York per altre due settimane di riprese. Il piano è quello di concludere ufficialmente la produzione entro la fine del prossimo mese.

Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul Dano (Enigmista) e Andy Serkis (Alfred). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.

The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

MCU: dopo Black Widow altre storie prequel? Kevin Feige risponde

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MCU: dopo Black Widow altre storie prequel? Kevin Feige risponde

Lo scorso venerdì si è tenuta la conferenza stampa di presentazione di Black Widow, l’attesissimo cinecomic dei Marvel Studios che dopo numerosi rinvii a causa della pandemia di Covid-19 è finalmente pronto a debuttare nelle sale di tutto il mondo e con Accesso Vip su Disney+.

Come riportato da ComicBookMovie, durante la conferenza stampa, Kevin Feige, il presidente della Marvel, ha avuto modo di riflettere su quali altri personaggi del MCU, dopo Natasha Romanoff, potrebbero diventare i protagonisti di un prequel dedicato al loro passato (ricordiamo che Black Widow è ambientato prima degli eventi di Avengers: Endgame, precisamente tra gli eventi di Captain America: Civil War e quelli di Avengers: Infinity War).

Dopotutto, potrebbe essere divertente scoprire cosa è successo a Bruce Banner tra gli eventi de L’incredibile Hulk e The Avengers, o magari scoprire di più sul passato di un personaggio come Gamora prima che si unisse ufficialmente ai Guardiani della Galassia. Dal canto suo, Feige ha detto: “Questo film e questa storia rappresentano un caso particolare per Natasha, ma l’idea di esplorare il passato, il presente e il futuro del MCU è certamente qualcosa che abbiamo in serbo per tutti i nostri personaggi. Tuttavia, questa particolare storia e questo particolare cast rappresentano qualcosa di molto personale e molto specifico per Natasha.”

Ricordiamo che il personaggio di Natasha Romanoff è morto in Endgame, quindi uno standalone avrebbe dovuto necessariamente esplorarne la storia passata. Nonostante i Marvel Studios continuino a guardare al futuro, tornare indietro per colmare alcune lacune narrative in merito all’Universo Cinematografico Marvel non sarebbe affatto una cattiva idea…

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh e Rachel Weisz. Il film arriverà nelle sale il 7 luglio e su Disney+ con Accesso Vip il 9 luglio.

In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.

Storm boy – Il ragazzo che sapeva volare, recensione del film con Geoffrey Rush

Terminato nel 2018, arriva finalmente la cinema dal 24 giugno Storm Boy – Il ragazzo che sapeva volare, protagonisti Geoffrey Rush e il piccolo Finn Little, che interpretano Michael Kingley da uomo e da bambino. Il regista, l’australiano Shawn Seet ha voluto riprendere il romanzo di Colin Thiele del 1964 Il ragazzo della tempesta, divenuto poi un classico della narrativa per ragazzi, traendone il secondo adattamento cinematografico dopo quello del 1976 di Henry Safran. 

L’Australia del regista di Storm Boy – Il ragazzo che sapeva volare

Noto come regista di serie tv, oltre che di lungometraggi, Shawn Seet ambienta spesso le proprie opere di finzione nella sua terra, l’Australia. Lo fa quando racconta in un film la storia di due pugili, un padre e un figlio, in Two Fists, One Heart del 2009, con Ennio Fantastichini, o quando sceglie la crime story in costume, come avviene nel 2012 con The Mistery of  a Hansom Cab, dal romanzo omonimo di Fergus Hulme, ambientato nell’Australia dell’800 e pensato per la ABC. Ma il regista ha diretto anche le serie tv The Code e Underbelly. Oggi si cimenta con un racconto di formazione che fonde temi universali e tematiche di stretta attualità. 

La storia del ragazzo della tempesta

Michael Kingley, Geoffrey Rush, è un uomo d’affari in pensione. È chiamato però a votare per decidere se concedere i propri terreni, situati in una regione australiana ricca di minerali, ma anche di fauna selvatica, a una compagnia mineraria. Maddy, Morgana Davies, la nipote di Michael, è una diciassettenne sensibile alle tematiche ambientali e vorrebbe che il nonno si opponesse alla concessione, caldeggiata invece dal padre, Erik Thomson. Il ritorno nella terra in cui ha trascorso la sua infanzia assieme al padre, Tom, Jai Courtney, e ai pellicani che da sempre popolano la zona, fa ricordare a Michael quegli anni della sua gioventù, quando, con l’aiuto paterno e dell’aborigeno Fingerbone Bill, Trevor Jamieson, salvò tre cuccioli orfani di pellicano, allevandoli in casa, finchè non furono in grado di volare e cacciare. L’amicizia con Mr Proud, Mr Ponder e Mr Percival, così li aveva chiamati, che avrebbe segnato per sempre la sua vita, ora gli ricorda da che parte stare. 

Racconto di formazione e favola ambientalista

La vicenda di Storm Boy – Il ragazzo che sapeva volare, è ambientata nel Coorong National Park, in Australia meridionale, e la natura è protagonista del film al pari dell’elemento umano, messa in risalto dalla fotografia di Bruce Young. È proprio qui il cuore del film. Seet delinea molto bene il rapporto di Michael bambino con la natura. Inebria anche lo spettatore la sensazione di libertà che gli dà essere immerso in un ambiente quasi incontaminato, vivere scalzo, affondare i piedi nella sabbia – molto bravo il piccolo Finn Little, vera star del film. Una sensazione quella, che irresistibilmente Michael adulto- un sempre valido Geoffrey Rush – riscopre appena rimette letteralmente piede nei luoghi della sua infanzia.

Era solo, allora, perchè non aveva amici umani e aveva perso la madre e la sorella, ma aveva trovato nell’amicizia con i pellicani quello che gli mancava. È emozionante assistere all’evolversi di questo rapporto, come può accadere solo tra un uomo e un animale che crescono insieme. Si tratta di un legame profondo e indissolubile, che insegna a Michael la responsabilità, lo fa veramente crescere. La natura è grata e ricambia. Stupisce come la troupe sia riuscita a lavorare in armonia con i pellicani, con l’aiuto di qualche effetto speciale inserito ad hoc. Il film è sceneggiato da  Justin Monjo – noto come scrittore di serie tv fantascientifiche – e vede tra i produttori esecutivi lo stesso attore australiano, Geoffrey Rush. 

Storm Boy – Il ragazzo che sapeva volare offre un buon intrattenimento e coinvolge, mentre invita a recuperare un rapporto sano con l’ambiente in cui viviamo e che ci ospita. Una rilettura contemporanea del testo di Thiele, oggi che finalmente le tematiche ambientali hanno conquistato spazio, anche a causa dei cambiamenti climatici e delle loro conseguenze, e alla luce dei Fridays for future e di Greta Thumberg, figura ispiratrice di una nuova sensibilità per molti giovani. Il personaggio di Maddy potrebbe essere una sua seguace.

Il tributo agli aborigeni australiani

Il film è anche un tributo alle popolazioni aborigene australiane, da cui, suggerisce il regista, si dovrebbe imparare, perchè loro sono i veri custodi di quei territori e possono insegnare come preservarli. Lo dimostrano i ringraziamenti finali ai popoli Ngarrindjeri e Kaurna, aborigeni delle terre australiane meridionali, custodi, si legge, delle “tradizioni della più antica cultura esistente”.  Distribuito da Medusa, Storm Boy – Il ragazzo che sapeva volare, è in sala dal 24 giugno.

Alexandra Breckenridge: 10 cose che non sai sull’attrice

Alexandra Breckenridge: 10 cose che non sai sull’attrice

Conosciuta prevalentemente per i suoi ruoli televisivi, l’attrice Alexandra Breckenridge è oggi apprezzata per alcuni iconici personaggi in prodotti di genere thriller o horror. In breve tempo, si è imposta come un volto particolarmente interessante della sua generazione, dando prova di versatilità e capacità di rinnovarsi continuamente. Risulta infatti difficile vederla due volte alle prese con un ruolo simile. Sempre più dunque, la Breckenridge sta diventando una vera e propria protagonista del piccolo schermo.

Ecco 10 cose che non sai di Alexandra Breckenridge.

Alexandra Breckenridge: i suoi film e le serie TV

1. È conosciuta per i suoi ruoli televisivi. L’attrice ha iniziato la propria carriera in televisione recitando in alcuni episodi di serie come Dawson’s Creek, Freaks and Geeks, Streghe e Buffy l’ammazzavampiri. Ha ottenuto un ruolo di maggior rilievo nel 2008, recitando in The Ex List e Dirt. Successivamente recita in Life Unexpected e ottiene poi grande popolarità grazie al personaggio di Katerina Pelhman in True Blood (2011). Ulteriore celebrità la guadagna grazie al personaggio della giovane Moira O’Hara in American Horror Story (2011), recitando accanto a Dylan McDermott, Evan Peters e Jessica Lange. Successivamente recita anche in The Walking Dead (2015-2016) e This Is Us (2017-2021), ricoprendo qui il ruolo di Sophie Larson. Dal 2019 al 2021 ha invece interpretato Melinda Monroe nella serie Netflix Virgin River.

2. Ha recitato anche in alcuni film. Parallelamente all’attività di attrice televisiva, la Breckenridge ha recitato anche in alcuni film per il cinema. In particolare, ha avuto un breve ruolo in Orange County (2002), con Jack Black, in Big Fat Liar (2002), con Paul Giamatti e nel thriller Vampire Clan (2002). Successivamente ha recitato in She’s the Man (2006), con Channing Tatum, in The Bridge to Nowhere (2009) e Ticket Out (2012). In anni più recenti ha invece avuto ruoli significativi in Dark (2015) e Seduzione fatale (2016). Prossimamente reciterà invece da protagonista nel thriller In Limbo. 

Alexandra Breckenridge The Walking Dead

Alexandra Breckenridge in The Walking Dead

3. Ha recitato nella celebre serie TV. Dal 2015 al 2016 l’attrice ha vestito i panni di Jessie Anderson nella serie a tema zombi The Walking Dead, comparendo nella quinta e nella sesta stagione. Prima di essere scelta per il ruolo, però, la Breckenridge non sapeva quasi nulla della serie. Aveva infatti raccontato di aver visto l’episodio pilota al momento della sua uscita, ma di non aver continuato non apprezzando il sangue. Dopo essere entrata a far parte del cast, però, ha recuperato tutte le stagioni presenti fino a quel momento in una sola settimana.

4. Ha eseguito la maggior parte degli stunt. Appassionatasi al personaggio, l’attrice ha raccontato di essersi allenata duramente al fine di poter interpretare quanti più stunt possibili. Tutte le scene di combattimenti sono infatti state realizzate personalmente da lei, che ha così avuto modo di calarsi ulteriormente nel contesto e nella mentalità del personaggio. La sua controfigura ha invece eseguito soltanto alcune scene più pericolose.

Alexandra Breckenridge in American Horror Story

5. Ha recitato nella prima stagione della serie. Uno dei ruoli che hanno reso la Breckenridge celebre è quello della giovane Moira O’Hara, il fantasma della domestica rimasto intrappolato nella casa presso cui serviva. L’attrice ha raccontato di essersi presentata per il ruolo poiché attratta dalla sua natura così sessuale e diabolica, elementi con cui non aveva familiarità e che desiderava invece poter esplorare. Questo era però tutto ciò che la Breckenridge sapeva del personaggio, poiché non le era stato concesso di leggere la sceneggiatura prima di aver ottenuto o meno la parte.

6. Ha recitato anche nella terza stagione. Come altri membri del cast della serie antologica, l’attrice è poi nuovamente comparsa anche in altri episodi di successive stagioni. In particolare, ha recitato negli episodi Fearful Pranks Ensue e The Axeman Cometh, facenti parte della terza stagione, intitolata Coven. Qui ha interpretato Kaylee, una giovane strega che eccelle nell’arte della pirocinesi, ovvero la capacità di controllare il fuoco. Per l’occasione, l’attrice ha avuto modo di approfondire tali ipotetiche pratiche, al fine di poterle interpretare al meglio.

Alexandra Breckenridge American Horror Story

Alexandra Breckenridge: chi è suo marito

7. Ha sposato un musicista. Nel settembre del 2015 l’attrice ha reso noto il proprio matrimonio con il chitarrista Casey Hooper, con il quale aveva una relazione già da diverso tempo. La coppia, piuttosto riservata, è però solita mostrarsi in alcuni loro momenti quotidiani tramite foto su Instagram. Nel settembre del 2016, ad un anno dal loro matrimonio, è poi nato il loro primo figlio, Jack. Nel dicembre del 2017 è invece nata la figlia Billie.

Alexandra Breckenridge è su Instagram

8. Ha un account personale. L’attrice è presente sul sociale network Instagram con un profilo verificato attualmente seguito da 631 mila follower. Qui, con oltre mille post, l’attrice è solita condividere momenti della sua vita privata, che la ritraggono in momenti di svago o durante viaggi in compagnia di amici o della propria famiglia. Si possono però ritrovare anche numerose immagini o video relativi alla sua attività come attrice, permettendo così ai suoi fan di rimanere aggiornati sui suoi progetti

9. Condivide anche molte sue foto. Una delle grandi passioni della Breckenridge oltre alla recitazione è la fotografia. Instagram si dimostra dunque il luogo ideale dove poter mostrare molte delle foto da lei realizzate. Queste si distinguono dagli altri post presenti per una certa cura nella forma e nella composizione e il più delle volte rappresentano luoghi visitati dall’attrice o persone a lei care.

Alexandra Breckenridge: età e altezza dell’attrice

10. Alexandra Breckenridge è nata a Bridgeport, nel Connecticut, Stati Uniti, il 15 maggio del 1982. L’attrice è alta complessivamente 171 centimetri.

Fonte: IMDb

The Good Shepherd: trama, cast e curiosità sul film di Robert De Niro

Conosciuto per i tanti capolavori cinematografici a cui ha partecipato, il più delle volte in qualità di protagonista, l’attore Robert De Niro ha in due occasioni compiuto anche il passaggio dietro la macchina da presa. Il debutto come regista è infatti avvenuto nel 1993, con il gangster movie Bronx. Nel 2006, invece, De Niro ha portato sul grande schermo il complesso The Good Shepherd – L’ombra del potere, un thriller che ripercorre venticinque anni di storia della CIA, la celebre agenzia di spionaggio civile del governo degli Stati Uniti. Per l’attore, si è trattata dell’occasione per dar vita ad una storia e a delle tematiche a lui da sempre care.

Il film è stato scritto da Eric Roth, premio Oscar per la sceneggiatura di Forrest Gump. L’idea originale per la storia, però, proviene dallo stesso De Niro, il quale da tempo covava il desiderio di dar vita ad un film di spionaggio ambientato durante il periodo della Guerra Fredda.  Lui e Roth iniziarono così a dar vita ad un racconto ispirato ai veri eventi che coinvolsero la CIA dalla sua fondazione durante gli anni della Seconda guerra mondiale sino all’invasione della Baia dei Porci nel 1961. La volontà alla base del film era inoltre quella di mostrare in che modo il potere assoluto finisce inevitabilmente per corrompere chi lo possiede.

Nonostante sia stato criticato per aver semplificato o raccontato con poca fedeltà alcuni eventi, The Good Shepherd venne accolto con un buon successo di critica e pubblico, superando i cento milioni di dollari d’incasso. Con questo film, De Niro ebbe inoltre modo di riconfermare anche le proprie capacità come regista. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

The Good Shepherd: la trama del film

Protagonista del film, attraverso il cui punto di vista si svolgono gli eventi, è Edward Wilson, giovane studente di poesie presso l’Università di Yale. Nonostante i suoi interessi letterari, egli si ritrova ad essere cooptato nell’organizzazione studentesca paramassonica degli Skull and Bones. Una volta entrato in questa, Edward viene addestrato e istruito a Londra, trasformandosi in breve tempo in un impeccabile e temuto agente segreto. Con il secondo conflitto mondiale in corso, il giovane si trova inizialmente impegnato in casi di spionaggio contro i nazisti, ma allo scoppio della Guerra Fredda, il suo obiettivo verrà reindirizzato sui comunisti russi.

Il suo servire ciecamente il Paese lo porterà sempre più a compiere gesta di cui non si credeva capace, sacrificando però ogni altro aspetto di sé. Ben presto, Edward non saprà più di chi potersi realmente fidare, ritrovandosi incastrato in situazioni particolarmente delicate. Solo la sua freddezza potrà salvarlo, nonostante sappia che i pericoli per lui non avranno mai fine. Attraversando venti cruciali anni di storia americana, egli si vedrà infine irrimediabilmente sempre più lontano da quel giovane ragazzo che amava la poesia.

The Good Shepherd cast

The Good Shepherd: il cast del film

Il cast di The Good Shepherd è ricco di celebri attori, i quali sono poi stati premiati al Festival di Berlin con un Orso d’argento per il miglior contributo artistico. Nel ruolo del protagonista spicca l’attore Matt Damon, interprete di Edward Wilson. Poiché il suo personaggio è vagamente ispirato ad uno dei dirigenti della CIA, James Angleton, l’attore si documentò a lungo su di lui e la sua attività. In particolare, però, egli ha studiato approfonditamente l’interpretazione di Gene Hackman nel film La conversazione, capolavoro sul tema dello spionaggio. L’attrice Angelina Jolie interpreta invece Margaret Russell, la moglie di Edward, mentre Eddie Redmayne, qui al suo debutto cinematografico, è il loro figlio Edward Wilson Jr.

Nel film compaiono poi gli attori Alec Baldwin nei panni dell’agente FBI Sam Murach e William Hurt in quelli del direttore della CIA Philip Allen. Quest’ultimo è un personaggio vagamente ispirato ad Allen Dulles. Lee Pace, meglio noto per essere stato Thranduil nella trilogia de Lo Hobbit, è il vicedirettore della CIA Richard Hayes. Michael Gambon, celebre per aver interpretato Albus Silente, è qui il dottor Fredericks, mentre Billy Crudup ricopre il ruolo di Archbald Cumming, agente affiliato ai servizi segreti russi. L’attore John Turturro, infine, interpreta Ray Brocco, uno dei dirigenti della CIA. Nel film compare con un cameo anche l’attore Joe Pesci, grande amico di De Niro. Questi interpreta il mafioso Joseph Palmi, tornando così alla recitazione dopo otto anni di ritiro.

The Good Shepherd: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. The Good Shepherd – L’ombra del potere è infatti disponibile nel catalogo di Chili Cinema, Infinity, Apple iTunes e Tim Vision. Per vederlo, basterà noleggiare il singolo film, avendo così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 19 giugno alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

Nastro d’Argento 2021 a Laura Pausini per la migliore canzone, “Io sì”

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Nastro d’Argento per Laura Pausini, interprete e autrice della migliore canzone originale 2021, Io sì (Seen) Atlantic/Warner del film originale Netflix The Life Ahead – /La vita davanti a sé di Edoardo Ponti con Sophia Loren. Un premio che entra nel suo palmarès dopo la vittoria del Golden Globe e la candidatura agli Oscar® 2021, e si aggiunge al Grammy e a ben quattro Latin Grammy Awards.

Io si (Seen), segna la prima collaborazione di Laura Pausini con Diane Warren,  già undici volte nominata agli Oscar® e la prima collaborazione anche con Bonnie Greenberg (music supervisor di film come Tutto può succedere, Il matrimonio del mio migliore amico, What women want, The Mask) e per il testo italiano rinnova quella con Niccolò Agliardi, tra i suoi più assidui coautori, molto vicino al cinema e alla grande fiction italiana, che martedì sera riceverà il Nastro con lei.

Laura Pausini ha così commentato: “Un altro riconoscimento per IO SI/Seen a cui devo dire grazie, davvero. Per tutte le emozioni e le soddisfazioni che mi ha dato, anche internazionali. Ma grazie anche per le montagne russe che mi ha fatto vivere in questo anno così strano per tutti. Dal profondo del cuore mi auguro che tutto, anche il Nastro D’Argento per cui sono davvero orgogliosa, contribuisca a dare un’ulteriore spinta al nostro cinema da sempre tanto ammirato in tutto il mondo”.

Luca: approfondimenti sulle voci italiane del film Pixar

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Luca: approfondimenti sulle voci italiane del film Pixar

Il nuovo lungometraggio d’animazione Disney e Pixar Luca è disponibile da oggi in streaming in esclusiva su Disney+ per tutti gli abbonati. Il film è diretto da Enrico Casarosa, il regista candidato all’Academy Award® per il cortometraggio La Luna, e prodotto da Andrea Warren (Lava, Cars 3).

Luca, la recensione del film Pixar diretto da Enrico Casarosa

Luca Argentero (Lorenzo Paguro) presta la propria voce nella versione italiana del film, insieme a Giacomo Gianniotti (Giacomo), Marina Massironi (Signora Marsigliese) e Saverio Raimondo (Ercole Visconti), che sono anche tra i doppiatori della versione originale. Il cast di voci include inoltre Fabio Fazio (Don Eugenio, prete di Portorosso), Orietta Berti e Luciana Littizzetto (Concetta e Pinuccia Aragosta). Alberto Vannini, Luca Tesei e Sara Ciocca interpretano i protagonisti Luca, Alberto e Giulia. Tra i camei presenti nel film quello di Alberto Surace, il migliore amico d’infanzia del regista Enrico Casarosa (pescatore – nella versione originale del film, questo personaggio è doppiato da Enrico Casarosa), e degli influencer Luciano Spinelli e Nick Pescetto (contadini di mare).

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