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Doctor Strange 2: Scott Derrickson approva Sam Raimi

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Doctor Strange 2: Scott Derrickson approva Sam Raimi

Scott Derrickson, il regista che inizialmente avrebbe dovuto dirigere Doctor Strange 2, ha espresso attraverso i social il suo supporto nei confronti di Sam Raimi, collega che la Marvel ha scelto come suo sostituto al timone del sequel con Benedict Cumberatch. Lo scorso mese Derrickson ha annunciato – assolutamente a sorpresa – di aver abbandonato il seguito delle avventure dedicate a Stephen Strange a casa di alcune “divergenze creative” con i Marvel Studios.

Proprio ieri è arrivata la notizia che Sam Raimi, regista della trilogia de La Casa e dei tre film della serie Spider-Man con Tobey Maguire, è in trattative con la Casa delle Idee per subentrare a Scott Derrickson e occuparsi della regia del sequel. Adesso, via Twitter, è stato lo stesso Derrickson – che sarà comunque coinvolto nel sequel in qualità di produttore – ad esprimere la sua approvazione per la scelta di Raimi, dichiarando:

“Ho lavorato con Sam Raimi. Una delle persone più carine all’interno dell’industria cinematografica che io abbia mai conosciuto. Come regista, una vera leggenda vivente. Che grande scelta pensare a lui per il sequel di Doctor Strange…”

LEGGI ANCHE – Doctor Strange 2: 10 storyline che vorremmo vedere nel film

Annunciato ufficialmente questa estate al Comic-Con di San Diego, Doctor Strange 2 vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Scott Derrickson, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff alias Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision. Le riprese dovrebbero cominciare nella prima metà del 2020.

Secondo Collider, la produzione ha fatto già un passo in avanti assumendo lo sceneggiatore Jade Bartlett. Il suo ruolo non è stato ancora chiarito, visto che lo script dovrebbe essere firmato da Derrickson in persona e quindi Bartlett dovrebbe intervenire solo a limare il testo o magari a scrivere a quattro mani con il regista.

Il primo film su Doctor Strange è uscito nel 2016 e ha raccontato la nascita dell’eroe, dall’incidente di Stepehn Strange fino al confronto con Dormammu. Nel film c’erano anche Benedict Wong, Tilda Swinton e Chiwetel Ejiofor. Rachel McAdams non tornerà nei panni di Christine Palmer. Abbiamo rivisto Strange in Infinity War e in Endgame.

Doctor Strange in the Multiverse of Madness arriverà al cinema il 7 maggio 2021.

Thor: Ragnarok, Hela uccide Odino in una scena tagliata

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Thor: Ragnarok, Hela uccide Odino in una scena tagliata

L’originale sequenza d’apertura di Thor: Ragnarok in cui Hela (Cate Blanchett) uccide Odino (Anthony Hopkins) è finalmente disponibile online. La scena in questione è presente tra i contenuti speciali del box set “Infinity Saga”, uno speciale cofanetto da collezione uscito negli Stati Uniti lo scorso novembre, che contiene tutti i 23 film del MCU.

Nel film uscito nelle sale nel 2017, abbiamo visto Thor fare ritorno ad Asgard e scoprire che Loki era vivo e fingeva di essere Odino. Il Dio del Tuono costringe suo fratello ad accompagnarlo dal padre, e grazie all’aiuto di Stephen Strange i due scoprono che si trova in Norvegia. Odino li rivela di essere ormai in punto di morte e che Hela, la sua primogenita, sta per essere liberata dalla prigione in cui era stata rinchiusa millenni prima. Poco dopo, Odino muore e appare Hela che distrugge il Mjolnir. Inizialmente, la sequenza in questione doveva essere leggermente diversa: doveva infatti essere Hela, prima di distruggere il martello di Thor, ad uccidere Odino.

Potete vedere la sequenza originale di seguito (via Zylice Liddell):

LEGGI ANCHE – Thor: Ragnarok, recensione del film con Chris Hemsworth

Thor: Ragnarok è diretto da Taika Waititi. Nel cast del film Chris Hemsworth nei panni di Thor; Tom Hiddleston in quelli del fratello adottivoLoki; il vincitore del Golden Globe e Screen Actors Guild Award Idris Elba, che interpreta la sentinella di Asgard, Heimdall; il premio Oscar Sir Anthony Hopkins che veste ancora i panni di Odino, signore di Asgard.

Tra le new entry invece si annoverano il premio Oscar Cate Blanchett (Blue JasmineCenerentola) nei panni del potente cattivo Hela, Jeff Goldblum (Jurassic ParkIndependence Day: Resurgence), che interpreta l’eccentrico Grandmaster, Tessa Thompson (CreedSelma) che interpreta Valkyria, mentre Karl Urban (Star Trek, il Signore degli Anelli: il ritorno del re) aggiung la sua forza nella mischia come Skurge. Mark Ruffalo riprende il suo ruolo di Bruce Banner/Hulk. Il film è uscito nelle sale il 3 novembre 2017.

In Thor: Ragnarok, Thor è imprigionato dall’altro lato dell’universo senza il suo formidabile martello e si trova in una corsa contro il tempo per tornare a Asgard per fermare il Ragnarok, la distruzione della sua casa e la fine della civiltà asgardiana, dalle mani di una nuova e potente minaccia, la spietata Hela. Ma prima deve sopravvivere a una mortale lotta tra gladiatori che lo metterà contro uno dei suoi amici Avengers, l’incredibile Hulk.

Fonte: ScreenRant

Oscar 2020: i ruoli dei candidati da recuperare – Parte II

Oscar 2020: i ruoli dei candidati da recuperare – Parte II

Domenica 9 febbraio saranno ufficialmente assegnati gli Oscar 2020, con Joker a farla da padrone con ben 11 candidature, seguito da 1917, C’era una volta a Hollywood e The Irishman (10 nomination a testa). Al di là dei film, dei registi e degli sceneggiatori, è innegabile quanto l’attenzione sia essenzialmente puntata (anche da parte di chi al cinema non è propriamente avvezzo) sulle star, ossia sugli attori e sulle loro interpretazioni in questo o quell’altro film.

In attesa di scoprire quali saranno i “migliori attori dell’anno”, abbiamo pensato di proporvi un ruolo da recuperare per ognuno dei candidati in vista della notte delle stelle: non si tratta necessariamente della “migliore interpretazione”, ma soltanto di un consiglio spassionato per approfondire il talento quel determinato interprete.

Dopo aver preso in esame le categorie Migliore Attrice e Attore Non Protagonista, passiamo ad approfondire quella relative a Migliore Attrice e Attore Protagonista:

Cynthia Erivo, Widows – Eredità criminale

Cynthia Erivo è sicuramente la gradita sorpresa nella cinquina della migliore attrice protagonista di quest’edizione. L’attrice, cantante e compositrice inglese ha ottenuto la sua prima candidatura agli Oscar grazie al ruolo di attivista Harriet Tubman nel biopic Harriet (in Italia ancora inedito), per il quale è riuscita a conquistare anche una nomination alla miglior canzone, grazie al brano “Stand Up” da lei scritto.

Dopo un lungo successo a Broadway, la Erivo ha fatto il suo debutto sul grande schermo nel 2018, con il neo-noir thriller all-star 7 Sconosciuti a El Royale di Drew Goddard, dove ha dato anche prova delle sue incredibili doti canore. È grazie però a Steve McQueen, che lo stesso anno la sceglie per il ruolo di Belle O’Reilly in Widows – Eredità criminale, che la vediamo impegnata in un heist movie tutto al femminile che, mescolando il thriller e il dramma, è capace di riflettere sul riscatto sociale nell’epoca contemporanea e sulla forza inestimabile delle donne.

Scarlett Johansson, Ghost World

Vi abbiamo già parlato di Scarlett Johansson nella prima parte di questo speciale, dal momento che l’attrice è candidata quest’anno in entrambe le categorie dedicate alla migliore attrice. In Storia di un matrimonio di Naoh Baumbach, la Johansson ha probabilmente offerto la più intesa e struggente performance della sua carriera, dimostrando una maturità che in realtà è sempre stata uno dei suoi marchi distintivi, fin da quando ha iniziato a muovere i primi passi nel mondo del cinema.

Un ottimo esempio in tal senso è costituito da Ghost World, primo film in cui Scarlett ha vestito i panni della protagonista, al fianco di Thora Birch, la Jane Burnham di American Beauty (all’epoca molto più conosciuta). La pellicola è tratta dall’omonima graphic novel di Daniel Clowes ed è probabilmente uno dei migliori teen movie realizzati, capace di descrivere con sarcasmo e acuta ferocia i giovani e la società americana dell’epoca.

Saoirse Ronan, Brooklyn 

Dopo Jennifer Lawrence, Saoirse Ronan è diventata la seconda attrice nella storia dell’Academy ad aver ricevuto quattro candidature entro i 25 anni. Questo piccolo record è stato raggiunto grazie all’interpretazione di Jo March nel bellissimo adattamento di Piccole Donne ad opera di Greta Gewig.

Prima ancora di dimostrare tutta la fierezza e la volitività tipiche di una grande interprete in pellicole quali Maria regina di Scozia e Lady Bird, la Ronan è stata protagonista di Brooklyn, diretto da John Crowley e basato sull’omonimo romanzo di Colm Tóibín. La Eilis Lacey ritratta da Saoirse è probabilmente uno dei personaggi più delicati della sua filmografia. Un dramma sentimentale che affronta con tenerezza e sensibilità le “difficoltà dell’adattarsi” e che, se non avete mai visto, vi consigliamo caldamente di recuperare.

Charlize Theron, The Burning Plain

Nel 2004 un Oscar conquistato alla prima nomination, per il gigantesco Monster. Nel 2006 una seconda candidatura per l’impegnato North Country – Storia di Josey. Poi nulla per diversi anni. Finalmente Charlize Theron ritorna ad essere presa in considerazione dell’Academy grazie al ruolo della giornalista Megyn Kelly in Bombshell – La voce dello scandalo, che in Italia arriverà soltanto a fine marzo.

Impossibile dire quale sia il ruolo migliore di Charlize, attrice poliedrica spinta costantemente dal coraggio e dalla voglia di mettersi in gioco, al punto da affrontare i generi più disparati. L’abbiamo vista davvero sotto ogni possibile veste, ma è innegabile quanto il suo talento emerga sempre con una certa prepotenza quando si tratta di mettersi in gioco con il dramma. Tra i vari ruoli drammatici ai quali ha dato voce e corpo, quello di Sylvia in The Burning Plain – Il confine della solitudine resta sicuramente uno dei più complessi e sfaccettati.

Renée Zellweger, Chicago 

Dopo un lungo periodo lontana dal grande schermo, in cui molti pensavano che la sua stella si fosse definitivamente oscurata, Renée Zellweger sembra essere rinata dalle sue stesse ceneri. Dopo i consensi ottenuti grazie alla sua straordinaria interpretazione dell’iconia Judy Garland in Judy, siamo certi che sarà proprio lei a brillare sul palco del Dolby Theatre la notte del 9 febbraio, portandosi così a casa il suo secondo Oscar (il primo lo ha vinto come non protagonista nel 2004 per Ritorno a Cold Mountain). 

Se siete alla ricerca di un titolo da recuperare all’interno della filmografia – non così vasta, dopotutto – dell’attrice statunitense, allora il film che fa al caso vostro è sicuramente Chicago, il musical del 2002 di Rob Marshall, omaggio agli anni ’20 e al cinema di Bob Fosse. All’epoca Renée sfiorò il suo primo Oscar (battuta però dalla Virginia Wolf di Nicole Kidman in The Hours), ma la sua Roxie Hart è ancora oggi una vivida testimonianza del suo enorme talento, non solo come attrice, ma anche come cantante e ballerina.

Antonio Banderas, Evita

Attore feticcio di Pedro Almodovar, Antonio Banderas non ha mai goduto in realtà dello stesso rispetto e della stessa ammirazione che l’Academy ha sempre riservato invece al regista spagnolo. Contro ogni previsione e dopo anni di ruoli che avrebbero tranquillamente meritato maggiore attenzione, Banderas è riuscito finalmente a conquistare la sua prima candidatura grazie a Dolor y Gloria, l’ultima straordinaria fatica di Almodovar in cui l’attore spagnolo dà vita ad una versione non troppo mascherata, sicuramente intensa e delicata, dello stesso acclamato regista.

Invece di scavare tra i titoli che compongono il longevo sodalizio tra i due, abbiamo deciso di suggerirvi un film in cui Banderas dimostra non solo la sua versatilità, ma soprattutto la sua completezza di artista a tutto tondo. Nel 1996 ha interpretato Che, coscienza critica del popolo argentino, nel bellissimo Evita di Alan Parker, al fianco della popstar Madonna.

Leonardo DiCaprio, Revolutionary Road 

Il momento in cui Leonardo DiCaprio avrebbe finalmente vinto l’Oscar sembrava non arrivare mai: eppure, una situazione che nel corso degli anni è diventato anche oggetto di scherno che lo stesso attore e il pubblico intero aspettavano ormai da anni, quando nel 2016 è finalmente riuscito a portarsi a casa l’ambita statuetta grazie a Revenant – Redivivo

Per il ruolo di Rick Dalton in C’era una volta a Hollywood, DiCaprio mette a segno la sua settima candidatura in totale, ma scegliere un solo ruolo all’interno della filmografia di un attore che non ha mai compiuto un solo passo falso (da sempre attento a scegliere con attenzione in quali progetti imbarcarsi) è stata un’impresa veramente dura. Forse, per la profondità della storia, per la sua struggente interpretazione e per la magia che riesce ogni volta a creare sullo schermo quando recita con la sua amica e collega Kate Winslet, Revolutionary Road del 2008 era forse l’unico titolo che meritava di finire in questo nostro speciale.

Adam Driver, Paterson 

Adam Driver non è soltanto il Kylo Ren della trilogia sequel di Star Wars; e per fortuna, aggiungiamo noi. Dopo una prima nomination come non protagonista lo scorso anno per BlacKkKlansman, l’attore americano torna nella cinquina dei migliori attori, questa volta in veste di protagonista, grazie al suo splendido ritratto di Charlie Barber in Storia di un matrimonio di Noah Baumbach, al fianco di Scarlett Johansson.

Eppure, siamo convinti che tra i suoi ruoli migliori rientri sicuramente quello dell’autista di pullman Paterson che dà il titolo all’omonimo film scritto e diretto da Jim Jarmusch nel 2016, e che forse non tutti ricordano o conoscono. Un’elegia delle piccole cose quotidiane che troppo spesso diamo per scontate e dalle quale vorremmo soltanto scappare, in cui Driver dà prova ancora una volta del suo smisurato talento.

Joaquin Phoenix, The Master

Dopo aver sfiorato l’Oscar per ben tre volte, questo sarà senza ombra di dubbio l’anno di Joaquin Phoenix, che grazie alla magistrale interpretale di Arthur Fleck nell’acclamato Joker di Todd Phillips, riuscirà finalmente a salire sul palco del Dolby Theatre per levare al cielo la statuetta più ambita da ogni attore che si rispetti.

Attore dotato di una sensibilità fuori dal comune, Phoenix ha probabilmente offerto una delle prove attoriali più incredibili di sempre nel monumentale The Master di Paul Thomas Anderson, un film potentissimo in cui le reazioni violente e spropositate del personaggio di Freddie Quell interpretato da Joaquin hanno consolidato all’epoca l’impressionante talento in un’interprete che, almeno guardando all’attuale panorama cinematografico, sembra avere pochissimi eguali.

Jonathan Pryce, Carrington 

Incredibile ma vero, quella che Jonathan Pryce ha ricevuto per I due papi, il film di Fernando Meirelles in cui recita al fianco di Anthony Hopkins, rappresenta la prima candidatura dell’acclamato interprete gallese al premio Oscar. Di recente lo abbiamo visto in molti ruoli di prestigio, a suo agio tanto nelle vesti di spalla (come in The Wife – Vivere nell’ombra al fianco di Glenn Close) tanto in quelle di protagonista (come ne L’uomo che uccise Don Chisiotte di Terry Gilliam).

Una prova che resterà memorabile è sicuramente quella offerta da Pryce in Carrington di Christopher Hampton, in cui ha interpretato lo scrittore britannico Lytton Strachey. Nei panni di un barbuto omosessuale, con modi di esprimersi alla Oscar Wilde, Jonathan è semplicemente irresistibile.

Ana De Armas, agente della CIA per il nuovo Bond e per Chopard

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Ana De Armas, agente della CIA per il nuovo Bond e per Chopard

È un momento d’oro per la bravissima Ana De Armas, attrice cubana che quest’anno ha visto esplodere la sua carriera grazie a Rian Johnson. Già conosciuta come la splendida intelligenza artificiale innamorata del personaggio di Ryan Gosling in Blade Runner 2046, De Armas si è fatta valere quest’anno in Cena con Delitto – Knives Out, in cui ha dimostrato una grande bravura, premiata con la nomination ai Golden Globes.

Adesso, la vedremo nei panni di una letale agente della CIA nel nuovo film di James Bond, No Time To Die. In occasione della promozione del film e in collaborazione con Chopard, l’attrice ha posato per questo magnifico servizio fotografico. Eccolo di seguito:

 

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Pinewood Studios turned into Cuba, and Paloma met James Bond. #notimetodie

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Il film, atteso nelle sale l’8 aprile 2020, vede nel cast Daniel Craig (James Bond), Ralph Fiennes (M), Naomie Harris (Eve Moneypenny), Ben Whishaw (Q), Rory Kinnear (Bill Tanner) e Jeffrey Wright (Felix Leiter). Le new entry del cast sono invece Rami MalekBilly Magnussen, Lashana Lynch e Ana de Armas.

Vi ricordiamo che la produzione ha assunto Phoebe Waller-Bridge per “ravvivare” lo script di Bond 25 sotto speciale richiesta di Craig, grande fan di Fleabag e Killing Eve, le due serie prodotte e scritte dall’attrice. Era dal 1963 (l’ultima fu Johanna Hardwood con Dr. No e From Russia With Love) che la casa di produzione non assumeva una donna per dare voce ai personaggi del franchise, una scelta oggi più che mai “rilevante”.

In No Time To Die, Bond si gode una vita tranquilla in Giamaica dopo essersi ritirato dal servizio attivo. Il suo quieto vivere viene però bruscamente interrotto quando Felix Leiter, un vecchio amico ed agente della CIA, ricompare chiedendogli aiuto. La missione per liberare uno scienziato dai suoi sequestratori si rivela essere più insidiosa del previsto, portando Bond sulle tracce di un misterioso villain armato di una nuova e pericolosa tecnologia.

Avengers: Endgame, Thanos con i danni della battaglia nella nuova Figure Hot Toys

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Avengers: Endgame ha preso il via con Thanos decapitato da Thor. Tuttavia, quando gli Eroi più potenti della Terra iniziano a usare il viaggio nel tempo per cercare di riportare indietro le innumerevoli vite che il Titano Pazzo aveva spazzato via con un solo schiocco di dita, una versione precedente del cattivo arriva nel presente, sempre con lo scopo di riunire per sé le Gemme dell’Infinito e creare un nuovo mondo.

Ciò che segue, come sa bene chi ha visto Endgame, è la furiosa battaglia delle Orde di Thanos contro i Vendicatori (finalmente) uniti. Alla fine, Iron Man dà la vita per fermare il Titano Pazzo e ora abbiamo la possibilità, grazie a Hot Toys, di dare uno sguardo al Thanos in versione “ferite da battaglia”.

LEGGI ANCHE – Avengers: Endgame, la reaction del pubblico alle scene clou del finale

Ricordiamo che Avengers: Endgame è il film di maggiore incasso dell’anno, nonché il più grande successo dei Marvel Studios, che con l’avventura diretta da Anthony e Joe Russo hanno chiuso un arco narrativo lungo 22 film e 11 anni, portando a termine un esperimento produttivo senza pari.

Rachel McAdams non tornerà in Doctor Strange in the Multiverse of Madness

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Mentre si comincia ad entrare in confidenza con l’idea che Sam Raimi possa tornare a dirigere un film con protagonista un personaggio Marvel (dopo i suoi splendidi Spider-Man, ovviamente), arrivano nuovi dettagli su Doctor Strange in the Multiverse of Madness .

Lo stesso report di Variety che rivelava le trattative dei Marvel Studios con Raimi, ha riportato anche che Rachel McAdams non tornerà al fianco di Benedict Cumberbatch nei panni di Christine Palmer. Il personaggio della Adams era stato trattato davvero in maniera approssimativa nel primo film del 2016, e quindi non ci stupisce che l’attrice abbia deciso di non tornare. Nel film, Christine è una collega di Strange e lo tiene legato alla sua vecchia vita a New York, dopo che lui diventa uno stregone. Nei fumetti, invece, Christine è un’eroina, Night Nurse, anche se nel film di Doctor Strange, come detto, non riveste quel ruolo.

LEGGI ANCHE – Doctor Strange 2: 10 storyline che vorremmo vedere nel film

Annunciato ufficialmente questa estate al Comic-Con di San Diego, Doctor Strange 2 vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Scott Derrickson, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff alias Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision. Le riprese dovrebbero cominciare nella prima metà del 2020.

Secondo Collider, la produzione ha fatto già un passo in avanti assumendo lo sceneggiatore Jade Bartlett. Il suo ruolo non è stato ancora chiarito, visto che lo script dovrebbe essere firmato da Derrickson in persona e quindi Bartlett dovrebbe intervenire solo a limare il testo o magari a scrivere a quattro mani con il regista.

Il primo film su Doctor Strange è uscito nel 2016 e ha raccontato la nascita dell’eroe, dall’incidente di Stepehn Strange fino al confronto con Dormammu. Nel film c’erano anche Benedict Wong, Tilda SwintonChiwetel Ejiofor e Rachel McAdams. Abbiamo rivisto Strange in Infinity War e in Endgame.

Doctor Strange in the Multiverse of Madness arriverà al cinema il 7 maggio 2021.

Snake Eyes: prima foto dal set dello spin off di G.I. Joe

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Snake Eyes: prima foto dal set dello spin off di G.I. Joe

Henry Golding, che il mondo ha conosciuto in Crazy Rich Asians ma che si sta costruendo una solida carriera, forte del suo carisma e sex appeal, ha pubblicato la prima immagine dal set di Snake Eyes, lo spin off di G.I. Joe, presentandosi ufficialmente come l’eroe del titolo.

Il film è basato sul personaggio di Snake Eyes, presente nei fumetti di G.I. Joe, e dovrebbe raccontare le sue origini. Il film era stato inizialmente annunciato nel 2018, per un’uscita all’inizio del 2020, poi rimandata. Robert Schwentke (RED) dirige su una sceneggiatura firmata da Evan Spiliotopoulos (La bella e la bestia).

Il personaggio Snake Eyes è un membro chiave del team G.I. Joe, un abile combattente e maestro di armi con un passato tragico. È apparso in entrambi i precedenti film sui G.I. Joe, G.I. Joe: The Rise of Cobra del 2009 e il G.I. Joe: la vendetta del 2013. Nessuno dei due film è stato accolto molto bene dalla critica, anche se al botteghino hanno avuto buoni risultati. Poco dopo l’uscita del secondo, è stato annunciato anche un terzo film, che però non è mai stato realizzato a causa di problemi di schedule degli attori.

Snake Eyes è stato interpretato negli ultimi due film dall’attore e artista marziale Ray Park. Poiché lo spin-off è destinato a essere un importante ripartenza per il franchise, il personaggio è stato assegnato a Golding, che, come accennato, sta cominciando ad essere sempre più presente sul grande e piccolo schermo.

Golding ha pubblicato la prima immagine del suo look su Instagram, accompagnando l’immagine con la didascalia “Perché è il mio compleanno oggi e sto giocando a Snake Eyes … Ecco il tuo primo look”. L’immagine in bianco e nero mostra Golding nei panni del personaggio del titolo, armato, mentre sale vecchi gradini di pietra.

Eccolo:

Snake Eyes ruoterà intorno alla nascita del protagonista che cerca di diventare un membro del Clan Arashikage, team che ha lavorato come agenzia di serial killer per generazioni usando l’inganno per guadagnarsi da vivere.

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, quanta CGI è stata usata per Leia

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Un nuovo video dal dietro le quinte di Star Wars – L’Ascesa di Skywalker rivela come J.J. Abrams e il suo team sono stati capaci di riportare la Leia Organa di Carrie Fisher all’interno del film. L’attrice è tornata nei panni dell’iconico personaggio ne Il Risveglio della Forza del 2015 e ne Gli Ultimi Jedi del 2017. Purtroppo, la sua prematura e tragica scomparsa nel 2016 le ha impedito di avere un ruolo di maggior rilievo all’interno del capitolo finale della saga degli Skywalker.

Nonostante Episodio IX dovesse essere incentrato proprio sul personaggio di Leia – dopo che Il Risveglio della Forza e Gli Ultimi Jedi hanno messo al centro rispettivamente le figure di Han Solo (Harrison Ford) e Luke Skywalker (Mark Hamill) -, la Lucasfilm ha escluso fin da subito la possibilità di ricreare il personaggio del Generale attraverso l’impiego della CGI (al pari di quanto fatto con il Grand Moff Tarkin di Peter Cushing nello spin-off Rogue One) o di ingaggiare un’altra attrice per la parte.

Ecco perché il personaggio di Carrie Fisher è stato nuovamente inserito nella storia grazie all’utilizzo di materiale inedito proveniente da Il Risveglio della Forza, per una durata totale di circa 8 minuti. Adesso, grazie ad una nuova speciale featurette, i fan hanno finalmente la possibilità di scoprire come il team di Abrams ha lavorato per riportare sullo schermo l’amatissima Principessa.

In una recente intervista con Vanity Fair, Roger Guyett, tra i supervisori agli effetti visivi del film, ha spiegato proprio dell’ingegnoso processo di incorporazione del personaggio di Leia Organa all’interno di Episodio IX, dichiarando: “Quando guardi il film, vuoi soltanto credere che Carrie sia davvero lì, ed è completamente naturale all’interno della scena. La chiave è stata basarsi sulla performance che ci aveva lasciato in precedenza. Abbiamo usato spesso il motion control. Noterete che sfoggia un taglio di capelli diverso, che indossa abiti diversi, e tutte queste cose. Mentre eravamo impegnati con quelle scene, ho sempre pensato al fatto che tutti si sarebbero concentrati sul suo volto. Era quello l’aspetto sul quale ci siamo concentrati di più. Poi abbiamo pensato a sistemare tutto il resto.”

Potete vedere il video dedicato alla realizzazione degli effetti visivi di Star Wars – L’Ascesa di Skywalker, diffuso online attraverso il canale YouTube ufficiale della ILMVFX, di seguito:

LEGGI ANCHE – Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, 10 riferimenti alle vecchie trilogie che non avevi notato

Lucasfilm e il regista J.J. Abrams uniscono ancora una volta le forze per condurre gli spettatori in un epico viaggio verso una galassia lontana lontana con Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente conclusione dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno nuove leggende e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.

Il cast del film comprende Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam Driver, Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi Ackie, Domhnall Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri Russell, Joonas Suotamo, Kelly Marie Tran, con Ian McDiarmid Billy Dee Williams.

Diretto da J.J. Abrams e prodotto da Kathleen Kennedy, Abrams e Michelle Rejwan, Star Wars: L’Ascesa di Skywalker è scritto da J.J. Abrams e Chris Terrio, mentre Callum Greene, Tommy Gormley e Jason McGatlin sono i produttori esecutivi.

Fonte: ScreenRant

Fast and Furious: il capitolo finale diviso in due parti?

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Fast and Furious: il capitolo finale diviso in due parti?

Il capitolo numero dieci della longeva saga di Fast and Furious metterà ufficialmente la parola fine ad un franchise iniziato quasi vent’anni fa. E per un cerchio che è destinato a chiudersi, c’è ovviamente bisogno di fare le cose in grande, un po’ com’è nello spirito della saga stessa. Sembra infatti che il capitolo finale sarà diviso in due parti.

Mentre sale l’attesa per l’arrivo al cinema di Fast and Furious 9, in una recente intervista con Total Film è stata la star indiscussa della saga, ossia Vin Diesel, a parlare di Fast and Furious 10 e dei piani in merito al capitolo conclusivo.

L’attore ha spiegato che lui e la produzione hanno iniziato a pianificare l’episodio dieci anche prima di iniziare a girare il nove, per poi aggiungere: “Questo universo è talmente solido e così ricco di talenti e di storie da essere assolutamente aperto a spin-off. Penso sia inevitabile. La Universal si merita di portarlo avanto per quanto ha investito in questa piccola saga.”

In conclusione, Diesel ha detto: “E per quanto riguarda i fan, se Fast 10 – Part I & Parte II – dovesse essere davvero la fine, sarebbe bello se quest’universo potesse continuare per le generazioni a venire.”

Le parole di Diesel non lasciano molto spazio all’immaginazione: la saga di Fast and Furious seguirà la strada di altri celebri franchise di successo; alla stregua di Harry Potter e Hunger Games, sembra proprio che anche l’epilogo dell’adrenalinico franchise sarà diviso in due parti.

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In Fast and Furious 9 reciteranno i veterani del franchise Vin DieselCharlize TheronJohn CenaMichelle RodriguezJordana BrewsterLudacrisTyrese Gibson e Helen Mirren. Nel cast anche Michael Rooker e Cardi B.

La regia sarà firmata da Justin Lin, già regista di numerosi capitoli del franchise, mentre la release del film è stata spostata al 22 maggio 2020 (inizialmente il film sarebbe dovuto arrivare al cinema quest’anno). Non sono state fornite spiegazioni ufficiali che hanno motivato questa scelta, ma è evidente che nei piani della Universal Pictures ci sia la volontà di garantire alla saga il miglior posizionamento al box office possibile in una stagione già ricchissima di blockbuster molto attesi.

Ricoriamo che il decimo capitolo della saga è già in pre-produzione. Secondo quanto riferito, il capitolo numero 10 della saga concluderà definitivamente la serie principale Fast and Furious, a seguito degli eventi che vedremo nel nono capitolo. Questa informazione ci fa pensare che alla fine del franchise si sia pensato più a un dittico di chiusura che a due film separati.

Mad Max 5: le riprese al via in autunno?

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Mad Max 5: le riprese al via in autunno?

L’ultima volta che abbiamo sentito parlare di Mad Max è stato a dicembre, quando il regista George Miller aveva dichiarato: “Non ho chiuso con la storia di Mad Max. Ci sarà certamente un altro film”. I numerosi problemi tra il regista e la Warner Bros. durante la lavorazione di Mad Max: Fury Road non sembrano aver scoraggiato Miller, ancora intenzionato a proseguire la storia di Max Rockatansky sul grande schermo.

Adesso, stando a quanto riportato da Geeks WorldWide, sembra che la produzione del quinto capitolo della saga sia ufficialmente pronta a partire. Lo studio sembra aver approvato il film: le riprese dovrebbero svolgersi in Australia a partire dal prossimo autunno. Al momento non sappiamo se Tom Hardy e Charlize Theron torneranno nel film. Prima del nuovo Mad Max, Miller sarà impegnato sul set con Idris Elba e Tilda Swinton per il suo prossimo progetto cinematografico, Three Thousand Years of Longing

Stando ai piani originali di George Miller, ci dovrebbero essere altri due film del franchise con protagonista Tom Hardy (l’attore ha firmato un contratto per quattro film) e persino uno spin-off sul personaggio di Furiosa con Charlize Theron. La battaglia legale tra Miller e la Warner Bros. a causa del budget impiegato per Fury Road ha inevitabilmente rallentato i lavori sulla saga e lo sviluppo dei nuovi film.

LEGGI ANCHE – Tom Hardy spera ancora in un nuovo film di Mad Max

Mad Max: Fury Road ha avuto un successo travolgente. Dalla presentazione a Cannes alla vittoria di sei Oscar (su dieci nomination), il film con Tom Hardy e Charlize Theron è certamente uno dei migliori film degli ultimi dieci anni.

Matrix 4: ecco Keanu Reeves sul set del film

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Matrix 4: ecco Keanu Reeves sul set del film

Sono ufficialmente partite a San Francisco le riprese di Matrix 4, il nuovo capitolo della celebre saga sci-fi che sarà diretto ancora una volta da Lana Wachowski. Erano anni che i fan aspettavano un nuovo capitolo della saga con Keanu Reeves, che tornerà a vestire i panni del protagonista Neo nel film in arrivo al cinema nel 2021.

Le prime foto dal set – arrivate online grazie ad un account Instagram dedicato proprio a Reeves – ci mostrano l’attore in abiti civili (e non con il celebre abito di pelle della trilogia originale) impegnato a girare alcune scene. Negli scatti che sono approdati online è possibile vedere anche la regista Lana Wachowski e l’attrice Carrie-Ann Moss, che proprio come Reeves tornerà anche lei nel franchise, interpretando nuovamente il personaggio di Trinity.

Potete vedere tutte le immagini di seguito:

https://www.instagram.com/p/B8NGvk3oxY7/

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Matrix 4 vedrà nel cast il ritorno di Keanu Reeves, Carrie-Ann Moss e Jada Pinkett-Smith al fianco delle new entry Yahya Abdul-Mateen II, Neil Patrick Harris, Jonathan Groff, Jessica Henwick Toby Onwumere.

Il nuovo capitolo del franchise sarà diretto da Lana Wachowski. La sceneggiatura del film è stata firmata a sei mani con Aleksandar Hemon e David Mitchell, mentre diverse fonti sostengono che le riprese dovrebbero iniziare nei primi mesi del 2020. “Molte delle idee che Lilly ed io abbiamo esplorato vent’anni fa a proposito della nostra realtà sono ancora più rilevanti ora. Sono molto felice di avere questi personaggi nella mia vita e sono grata per questa possibilità di lavorare ancora con i miei brillanti amici“, ha detto la Wachowski.

Non potremmo essere più entusiasti di rientrare in The Matrix con Lana“, ha dichiarato Toby Emmerich, presidente della Warner Bros, “Lana è una vera visionaria, una regista creativa e originale e siamo entusiasti che stia scrivendo, che dirigerà e produrrà questo nuovo capitolo dell’universo di Matrix“.

Fonte: ComicBook

Doctor Strange 2: la Marvel ha trovato il nuovo regista

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Doctor Strange 2: la Marvel ha trovato il nuovo regista

Dopo la dipartita di Scott Derrickson, che ha abbandonato il progetto a causa di alcune “divergenze creative”, sembra che i Marvel Studios abbiano finalmente trovato il nuovo regista di Doctor Strange 2, l’atteso sequel del cinecomic con Benedict Cumberbatch che arriverà nelle sale a maggio del prossimo anno.

Stando infatti a quanto riportato da Variety, Sam Raimi è in trattative per dirigere Doctor Strange in the Multiverse of Madness. Raimi è noto per la trilogia de La Casa e per i film della serie Spider-Man con Tobey Maguire. Nel corso della sua carriera ha diretto anche Darkman, Pronti a morire e Drag Me to Hell. È dal 2013 che Raimi non dirige un film.

Insieme alla notizia del coinvolgimento di Raimi nel sequel, è sempre Variety a riportare che Rachel McAdams non ritornerà nei panni di Christine Palmer nel sequel.

LEGGI ANCHE – Doctor Strange 2: 10 storyline che vorremmo vedere nel film

Annunciato ufficialmente questa estate al Comic-Con di San Diego, Doctor Strange 2 vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Scott Derrickson, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff alias Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision. Le riprese dovrebbero cominciare nella prima metà del 2020.

Secondo Collider, la produzione ha fatto già un passo in avanti assumendo lo sceneggiatore Jade Bartlett. Il suo ruolo non è stato ancora chiarito, visto che lo script dovrebbe essere firmato da Derrickson in persona e quindi Bartlett dovrebbe intervenire solo a limare il testo o magari a scrivere a quattro mani con il regista.

Il primo film su Doctor Strange è uscito nel 2016 e ha raccontato la nascita dell’eroe, dall’incidente di Stepehn Strange fino al confronto con Dormammu. Nel film c’erano anche Benedict Wong, Tilda SwintonChiwetel Ejiofor e Rachel McAdams. Abbiamo rivisto Strange in Infinity War e in Endgame.

Doctor Strange in the Multiverse of Madness arriverà al cinema il 7 maggio 2021.

Morto Kirk Douglas: il protagonista di Spartacus aveva 103 anni

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Morto Kirk Douglas: il protagonista di Spartacus aveva 103 anni

Kirk Douglas, protagonista di Spartacus, si è spento all’età di 103 anni. Era il padre dell’attore Michael Douglas e patriarca di una famiglia di Hollywood tutta impegnata nel mondo del cinema.

Michael Douglas ha dato l’annuncio ufficiale via Instagram, dicendo: “È con tremenda tristezza che io e i miei fratelli annunciamo che Kirk Douglas ci ha lasciato oggi all’età di 103 anni.”

“Per il mondo era una leggenda – continua Michael Douglas – un attore dell’epoca d’oro di quei film che hanno vissuto quegli anni d’oro, un umanitario che ha perseguito la giustizia e le cause in cui credeva, stabilendo uno standard a cui tutti aspiriamo.

Ma per me, e per i mie fratelli Joel e Peter, era semplicemente papà, per Catherine, un magnifico suocero, per i suoi nipoti e pronipoti un amorevole nonno e per sua moglie, Anne, un meraviglioso marito.

La vita di Kirk è stata vissuta bene, e lui lascia un’eredità di film che vivrà per generazioni a venire, e una storia come filantropo che ha lavorato per il bene comune e per un mondo migliore.

Lasciatemi finire con le parole che gli ho detto al suo ultimo compleanno e che rimarranno sempre vere. Papà, ti voglio bene, e sono orgoglioso di essere tuo figlio.”

Birds of Prey: intervista a Margot Robbie e al cast del film

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Birds of Prey: intervista a Margot Robbie e al cast del film

Ecco l’intervista a Margot Robbie e al cast di Birds of Prey e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn, Mary Elizabeth Winstead, Jurnee Smollett-Bell, Rosie PerezElla Jay Basco, insieme alla regista Cathy Yan. Il film arriverà al cinema il 6 febbraio distribuito da Warner Bros.

Birds of Prey, recensione del film con Margot Robbie

 

Birds of Prey, diretto da Cathy Yan, arriverà nelle sale il 7 febbraio 2020. Nel cast anche Mary Elizabeth Winstead, Jurnee Smollett-Bell (rispettivamente Cacciatrice e Black Canary), Rosie Perez (Renee Montoya) e Ella Jay Basco (Cassandra Cain).

Ewan McGregor interpreta invece uno dei due principali villain del film, Maschera Nera, alter ego di Roman Sionis. Chi conosce i fumetti lo ricorderà come uno dei più grandi nemici di Batman (negli anni Ottanta esplose proprio come nemesi del Cavaliere Oscuro) nonché temibile boss mafioso di Gotham City.

Di seguito la nuova sinossi ufficiale:

Avete mai sentito la storia del poliziotto, dell’uccello canoro, dello psicopatico e della principessa mafiosa? Birds of Prey (e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn) è una storia contorta raccontata dalla stessa Harley, come solo Harley può farlo. Quando il malvagio narcisista di Gotham, Roman Sionis, e il suo zelante braccio destro, Zsasz, puntano gli occhi su una ragazza di nome Cass, la città si rivolta per cercarla. I percorsi di Harley, Cacciatrice, Black Canary e Renee Montoya si incontrano e l’improbabile quartetto non ha altra scelta che allearsi per abbattere Roman.

Birds of Prey, recensione del film con Margot Robbie

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Birds of Prey, recensione del film con Margot Robbie

Le Birds of Prey sono un gruppo di supereroine capitanate da Oracolo (ovvero Batgirl) che protegge Gotham. O almeno lo erano fino a questo momento, visto che dal 6 febbraio arriva in sala Birds of Prey e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn, film diretto da Cathy Yan che rilegge completamente quello che conosciamo dai fumetti.

Il film nasce dalle ceneri del disappunto di Suicide Squad e ne mantiene solo gli aspetti che erano stati bene accolti dal pubblico, ovvero il personaggio di Harley Quinn, interpretato da Margot Robbie (che qui è anche produttrice). La storia è infatti il seguito diretto della vicenda del personaggio raccontata nel film di David Ayer. Troviamo Harley scaricata da Joker e disperata per l’abbandono da parte del suo Puddin’. Di fronte alle sofferenze d’amore, però, la ragazza decide di rimboccarsi le maniche e di reinventarsi come soggetto singolo e autonomo, non più definito dalle azioni e dalle decisioni di un compagno prepotente come Mister J.

Harley Quinn si emancipa da Joker

In una Gotham niente affatto macabra ma piena di colori e di glitter (dopotutto la storia la racconta Harley stessa, era inevitabile che fosse così), la ragazza deve trovare la sua strada ma presto capisce che, interrotto il suo legame con il Clown Principe del Crimine, viene meno anche la protezione di cui lei godeva in quanto sua donna. E questo, alla luce del comportamento non sempre equilibrato della protagonista, vuol dire tanta gente che la vuole morta.

Come farà la nostra folle protagonista a sopravvivere da sola ad un nugolo di criminali da strapazzo che vuole vendicarsi? E soprattutto, come farà lei a sottrarsi al controllo di Maschera Nera, il boss dell’East End di Gotham? Nel suo percorso di fuga, Harley Quinn incontrerà altre donne, ferite e traumatizzate, che cercano la loro vendetta e che capiranno che a fare squadra contro un nemico comune ci guadagnano tutte.

Birds of Prey promuove l’indipendenza della donna

Il messaggio principale di Birds of Prey, su cui si calca la mano e al quale i filmmaker tenevano tanto, è sicuramente quello dell’emancipazione della donna dalla figura protettiva sì, ma anche invadente e prepotente dell’uomo. Harley  deve emanciparsi da Joker e dall’amore tossico che prova per lui, deve scoprirsi indipendente e capace di sopravvivere e di bastare a se stessa, e come lei anche le sue compagne di viaggio. Black Canary si emancipa da Maschera Nera e esplora il suo potenziale, Montoya fa i conti con un universo maschilista, la polizia di Gotham, Cacciatrice persegue la sua vendetta, mentre Cassandra Cain, da sempre abituata ad essere indipendente ma sola, scopre che può contare sull’amicizia di altre donne che, come lei, sono in difficoltà.

Mettiamo in guardia i fan del fumetto: chiunque tra loro leggesse il titolo del film, si troverebbe interdetto rispetto a ciò che troverà in sala. Niente di quello che accade nel film si rifà ai fumetti così come li conosciamo, e una volta messo in chiaro questo, possiamo farci trascinare in due ore di sconnessa follia in cui queste belle ragazze un po’ arrabbiate picchiano come fabbri, nella migliore tradizione action testosteronica.

film-più-attesi-birds-of-preyBirds of Prey è un action movie

Sotto questo punto di vista, Birds of Prey è un film divertentissimo, con musica invasiva e colori accesi ad accentuare la follia e l’eccitazione delle scene di lotta, in cui Harley e compagnia hanno la meglio su energumeni di ogni età, razza e stazza, a dispetto del loro essere esili donzelle (per niente in difficoltà). Si sono divertite le interpreti e si è divertita chiaramente anche la Yan, alla sua prima volta dietro alla macchina da presa di un film di genere.

Poco cinecomic, ma molto action movie con strizzate d’occhio ai mob e buddy movie declinati al femminile, Birds of Prey pecca però nelle basi del racconto. Tutta la prima parte del film dimostra una grandissima confusione nell’organizzazione narrativa, affidandosi al racconto in voice over di una logorroica Harley che però, forse a imitare la confusione della sua testa, sovrappone piani temporali a spiegoni fondamentali per inquadrare i personaggi con un risultato estremamente goffo. Arriva troppo tardi, nel film, il momento in cui le protagoniste fanno squadra ed è proprio da lì che l’azione e il racconto cominciano ad essere davvero efficaci.

La sceneggiatura firmata da Christina Hodson si dimostra confusa, forse perché la resa cinematografica cerca disperatamente di risultare originale, sopra le righe, gridando sguaiatamente il proprio messaggio: le donne possono fare tranquillamente a meno di relazioni tossiche e che minano la loro libertà e indipendenza.

Ed è tutto vero, sacro e giusto, e forse vale ancora la pena di insistere su questo concetto, in una società che continua a negare la disparità di genere. Resta un po’ di amaro in bocca, perché proprio il messaggio del film continua a contrapporre i generi, raccontandoli come avversari, invece di accostarli, metterli fianco a fianco e farli camminare, da pari, nella stessa direzione. Ma forse, prima di arrivare alla parità completa, questo è un passaggio obbligato.

Sam Elliott: 10 cose che non sai sull’attore

Sam Elliott: 10 cose che non sai sull’attore

Con un volto da vero cowboy, l’attore Sam Elliott ha negli anni costruito una carriera di tutto rispetto, partecipando ad importanti film d’autore al fianco di celebri attori. Interprete di personaggi divenuti iconici, Elliott ha ricevuto ogni onore possibile, venendo tributato come vera e propria leggenda vivente.

Ecco 10 cose che non sai di Sam Elliott.

Sam Elliott: i suoi film

 1. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attore fa il suo debutto al cinema recitando nel film Butch Cassidy (1969), per poi recitare in film come I formidabili (1970), Il testamento (1978), Dietro la maschera (1985), Un poliziotto in blue jeans (1998), Scappatella con il morto (1990), Gettysburg (1993) e Il grande Lebowski (1998), con cui ottiene maggior popolarità. Recita poi in Hulk (2003), Thank You for Smoking (2005), Ghost Rider (2007), La bussola d’oro (2007), Tra le nuvole (2009), Che fine hanno fatto i Morgan? (2009), La regola del silenzio (2012), Un tranquillo weekend di mistero (2015), L’uomo che uccise Hitler e poi il Bigfoot (2018) e A Star Is Born (2018), di Bradley Cooper, con cui ottiene nuova celebrità.

2. Ha preso parte a produzioni televisive. Nel corso della sua carriera l’attore ha preso parte a numerose serie o film TV. Tra i titoli più memorabili si ricordano Missione Impossibile (1970-1971), Militari di carriera (1976), Ovest selvaggio (1980), Rough Riders (1997), A prova di errore (2000) e Parks and Recreation (2013-2015). Dal 2016 ricopre il ruolo del capofamiglia Beau Bennett nella serie The Ranch, dove recita accanto all’attore Ashton Kutcher.

3. Ha lavorato come doppiatore. In diverse occasioni l’attore si è cimentato anche nel doppiaggio, ricoprendo tale ruolo per i film d’animazione Barnyard – Il cortile (2006), Sansone (2010), Il viaggio di Arlo (2015), e Rock Dog (2016). Nel 2019 doppia infine il personaggio dell’anziano cane Trusty nell’atteso live action di Lilli e il vagabondo. Per la sua voce calda e ruvida, l’attore ha inoltre svolto il ruolo di voce narrante per diversi film, tra cui Il grande Lebowski.

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Sam Elliott e Katharine Ross

4. La sua storia d’amore dura da molti anni. Sul set del suo primo film, Butch Cassidy, del 1969, Elliott incontra l’attrice Katharine Ross. Terminate le riprese, i due si persero di vista. Si ritrovarono solo nel 1978, quando recitarono entrambi nel film Il testamento. A questo punto ebbero modo di intraprendere una relazione, arrivando a sposarsi nel 1984, anno in cui nacque anche il loro primo figlio.

Sam Elliott ha un ruolo in Hulk

5. Accettò subito di partecipare al film. Nel film del 2003 Hulk, diretto da Ang Lee, l’attore ricopre il ruolo del generale Ross. Elliott dichiarò di aver accettato di partecipare senza neanche leggere la sceneggiatura, essendo semplicemente desideroso di poter lavorare con il celebre regista cinese.

Sam Elliott in Ghost Rider

6. Era il Ghost Rider originale. Nel film con Nicolas Cage, dedicato al celebre personaggio Marvel, l’attore appare nell’incipit nei panni di Carter Slade, il Ghost Rider della sua epoca, la fine del XIX secolo, che però si ribella a Mefistofele infrangendo il loro patto. Tramite le scene con Elliott viene così raccontato il legame che lega l’antieroe al re degli inferi.

Sam Elliott in Il grande Lebowski

7. Il ruolo è stato scritto per lui. Nel film Il grande Lebowski, l’attore interpreta Lo Straniero, un anziano cowboy che ha per lo più il compito di narrare il film, ma compare anche come figura di riferimento per il protagonista. I fratelli Coen hanno dichiarato di aver scritto il personaggio pensando proprio ad Elliott, secondo i quali aveva il carisma giusto per dar vita a tale personaggio.

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8. Ha lavorato sul set per pochi giorni. Data la sua scarsa presenza in scena, l’attore ha lavorato alle riprese del film soltanto per due giorni effettivi. Durante questi ha avuto modo di apparire nelle inquadrature che lo prevedevano. In seguito ha poi lavorato alla voce fuori campo del film.

Sam Elliott e il successo di A Star Is Born

9. Ha ottenuto un importante riconoscimento. Nel film diretto da Bradley Cooper, l’attore interpreta Bobby Maine, fratello maggiore del protagonista Jackson Maine. Per la sua interpretazione, l’attore ha ottenuto la sua prima nomination ai premi Oscar come miglior attore non protagonista, senza tuttavia riportare la vittoria.

Sam Elliott: età e altezza

10. Sam Elliott è nato a Sacramento, in California, Stati Uniti, il 9 agosto 1944. L’attore è alto complessivamente 188 centimetri.

Fonte: IMDb

 

Elisha Cuthbert: 10 cose che non sai sull’attrice

Elisha Cuthbert: 10 cose che non sai sull’attrice

Divenuta celebre grazie alla serie 24, l’attrice Elisha Cuthbert ha poi dato ulteriore prova del suo talento recitando in apprezzati film per il cinema. Considerata una delle donne più belle della televisione, nonché una vera e propria sex symbol, la Cuthbert ha negli anni attratto numerosi spettatori, i quali hanno poi continuato a seguirla nei suoi progetti alternati tra cinema e TV.

Ecco 10 cose che non sai di Elisha Cuthbert.

Elisha Cuthbert: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in celebri commedie. Dopo aver recitato in film come Nico l’unicorno (1998), Due passi nel tempo (1999) e Believe (2000), l’attrice si fa notare per il suo ruolo nei film Old School (2003) e Love Actually – L’amore davvero (2003). Successivamente ottiene ulteriore fama partecipando a La ragazza della porta accanto (2004) e La maschera di cera (2005), per poi recitare in The Quiet – Segreti svelati (2005), Captivity (2007), Un uomo qualunque (2007), My Sassy Girl (2008), 6 mogli e un papà (2009), Just Before I Go (2014) e Goon: Last of the Enforcers (2017).

2. È celebre per i ruoli televisivi. L’attrice esordisce in televisione recitando nella serie Hai paura del buio? (1996-2000), ma il vero successo arriva con 24 (2001-2010), dove interpreta la figlia del protagonista. Successivamente partecipa a serie come The Forgotten (2010) e Happy Endings (2011-2013), per poi ottenere un ruolo da protagonista nella serie comedy The Ranch (2016-2020).

3. Ha prodotto un film. Nel 2005 l’attrice assume il ruolo di produttrice per il film The Quiet – Segreti svelati, di cui è anche interprete nel ruolo di Nina Deer. Il film è un thriller basato su un torbido segreto all’interno di una famiglia, che da apparentemente perfetta si rivelerà essere incredibilmente morbosa e peccatrice.

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Elisha Cuthbert è su Instagram

4. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram, dove possiede un profilo seguito da 469 mila persone. All’interno di questo, la Cuthbert è solita condividere foto scattate in momenti di svago, in compagnia per lo più della propria famiglia. Non mancano però anche immagini promozionali dei suoi progetti da interprete.

Elisha Cuthbert: chi è suo marito

5. È sposata. Nel settembre del 2012 l’attrice annuncia il proprio fidanzamento con il giocatore di hockey Dion Phaneuf. I due si sono in seguito sposati nel luglio del 2013. Nel corso degli anni la coppia si è mostrata durante importanti eventi di gala, ma anche ad occasioni pubbliche come gli incontri dove era coinvolto Phaneuf. Nel 2017 nasce la prima figlia della coppia.

Elisha Cuthbert in The Ranch

6. È tra i protagonisti della serie. Nella serie Netflix The Ranch, l’attrice ha ricoperto il ruolo di Abby, ex cheerleader e vecchia fiamma di Colt, il protagonista interpretato da Ashton Kutcher, il quale dopo una fallita carriera con giocatore di football torna in Colorado per gestire il ranch di famiglia.

7. Non era realmente incinta. Nella quarta stagione della serie il personaggio di Abby rimane incinta, e questo ha portato i fan a chiedersi se anche la Cuthbert fosse realmente in dolce attesa. L’attrice ha tuttavia smentito le voci secondo cui la gravidanza del suo personaggio fosse stata usata per giustificare la sua, affermando di non essere stata in attesa di un nuovo figlio durante le riprese.

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Elisha Cuthbert: il suo 2019

8. Ha recitato in un nuovo film. Nel corso del 2019 l’attrice ha preso parte alle riprese del film che la riporterà sul grande schermo. Il titolo è Eat Wheaties!, ed è una commedia incentrata intorno al personaggio di Sid, la cui vita sembra cadere a pezzi nel tentativo di dimostrare di essere stato amico di una celebrità ai tempi del college. Nel film l’attrice interpreterà la sorella del protagonista.

9. Riprenderà il ruolo in the The Ranch. Nel 2019 l’attrice ha ripreso il ruolo di Abby per l’ultima stagione di The Ranch, i cui episodi conclusivi saranno disponibili dal 24 gennaio 2020 su Netflix. A riguardo l’attrice si è dichiarata entusiasta per il finale scritto per il suo personaggio, trovando che concluda nel modo migliore il suo arco narrativo.

Elisha Cuthbert: età e altezza

10. Elisha Cuthbert è nata a Calgary, in Canada, il 30 novembre 1982. L’attrice è alta complessivamente 159 centimetri.

Fonte: IMDb

Matilde Gioli: 10 cose che non sai sull’attrice

Matilde Gioli: 10 cose che non sai sull’attrice

Nel giro di pochi l’attrice Matilde Gioli ha raccolto grandi consensi, arrivando a lavorare con importanti registi e celebri attori. Giovane promessa della recitazione italiana, l’attrice continua a fare scelte non banali, che la pongono sempre più sotto i riflettori dell’attenzione di critica e pubblico.

Ecco 10 cose che non sai di Matilde Gioli.

Matilde Gioli: i suoi film

1. Ha recitato in celebri film italiani. L’attrice esordisce al cinema recitando nel film Il capitale umano (2014), di Paolo Virzì, per poi recitare in Belli di papà (2015), Un posto sicuro (2015), Mamma o papà? (2017), The Startup (2017), 2night (2017), La casa di famiglia (2017), Ricchi di fantasia (2018), Moschettieri del re – La penultima missione (2018) e Gli uomini d’oro (2019).

2. Ha recitato in una celebre serie TV. L’attrice compie il suo debutto in televisione prendendo parte all’episodio Il ruggito della leonessa, di Gomorra – La serie (2014). Successivamente recita nell’episodio I rigori dell’armadio, della serie Untraditional, e nel 2017 partecipa alla miniserie Di padre in figlia.

Matilde Gioli è su Instagram

3. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 161 mila persone. All’interno di questo l’attrice è solita condividere fotografie scattate in momenti di svago, con amici o colleghi. Numerose sono anche le immagini promozionali dei suoi progetti da interprete, come anche foto realizzate per servizi di moda.

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Matilde Gioli e Olaz

4. È la nuova testimonial dei cosmetici. Nel 2019 l’attrice diventa il nuovo volto dell’azienda Olaz, celebre per i suoi prodotti di bellezza. La Gioli è infatti protagonista dello spot #fearless, che celebra le donne incoraggiandole a non sentirsi giudicate né a considerarsi eccessive.

Matilde Gioli è tifosa dell’Inter

5. È appassionata di calcio. In più interviste l’attrice ha dichiarato di essere una tifosa dell’Inter, nota squadra di calcio italiana. La Gioli ha affermato che la passione nasce da suo padre, con cui condivideva il guardare le partite in televisione o allo stadio. In più occasioni l’attrice è stata infatti vista prendere parte alle schiere di sostenitori della squadra durante alcune delle più importanti partite dell’anno.

Matilde Gioli: la sua vita privata

6. È molto riservata. L’attrice è nota per la sua riservatezza circa la propria vita privata, tanto da condividere raramente notizie a riguardo suoi propri account social. La Gioli ha però dichiarato di essere fidanzata con un operatore finanziario di nome Matteo, con cui condivide una storia d’amore fatta di libertà e passione.

Matilde Gioli esordisce con Il capitale umano

7. Si è presentata per caso. L’attrice partecipò al casting del film Il capitale umano, cercando lavoro come comparsa. Notata dagli organizzatori, le venne tuttavia fatto sostenere un provino più accurato e approfondito, e infine le fu assegnato il ruolo di Serena Ossola.

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8. È stata nominata per diversi premi. Per il suo ruolo nel film, l’attrice ha ottenuto il Premio Alida Valli come miglior attrice non protagonista al Bari International Film Festival, insieme al Premio Giuseppe De Santis – Giovani, consegnatole in occasione dei Nastri d’argento.

Matilde Gioli in Gomorra

9. Ha avuto un ruolo di rilievo. Nell’episodio Il ruggito della leonessa, l’attrice ricopre il ruolo di Perla, figlia del commercialista Franco Musi, con cui la famiglia Savastano era solita fare affari. Nell’episodio si celebrerà anche il 18esimo compleanno di Perla, mentre si scateneranno una serie di eventi irreversibili.

Matilde Gioli: età e altezza

10. Matilde Gioli è nata a Milano, Italia, il 2 settembre 1989. L’attrice è alta complessivamente 168 centimetri.

Fonte: IMDb

 

Milo Ventimiglia: 10 cose che non sai sull’attore

Milo Ventimiglia: 10 cose che non sai sull’attore

Celebre per i suoi ruoli televisivi, l’attore Milo Ventimiglia si è negli anni costruito una buona fama recitando in diverse serie di successo, arrivando così ad affermarsi presso il grande pubblico. Alla ricerca di personaggi sempre diversi, Ventimiglia ha dimostrato di possedere una buona versatilità, passando con naturalezza dal dramma al genere supereroistico.

Ecco 10 cose che non sai di Milo Ventimiglia.

Milo Ventimiglia: i suoi film e le serie TV

1. È stato protagonista di celebri serie televisive. Dopo aver esordito recitando in alcuni episodi di celebri serie come Willy, il principe di Bel-Air (1996), Sabrina, vita da strega (1996), Terra promessa (1999), Opposite Sex (2000) e CSI – Scena del crimine (2000), l’attore ottiene un ruolo di rilievo in Una mamma per amica (2001-2006), dove recita nel ruolo di Jess Mariano. Ottiene poi ulteriore popolarità recitando in American Dreams (2004-2005) e The Bedford Diaries (2006), ma la vera fama arriva grazie al ruolo di Peter Petrelli in Heroes (2006-2010). Successivamente partecipa a serie come Chosen (2013-2014), Gotham (2015) e The Whispers (2015), mentre dal 2016 ricopre il ruolo di Jack Pearson in This Is Us, che ne consacra la popolarità.

2. Ha preso parte a celebri film. L’attore esordisce al cinema con il film Kiss Me (1999), per poi recitare in Cursed – Il maleficio (2005), Stay Alive (2006) e Rocky Balboa (2006). Negli anni successivi prenderà poi a parte Blindato (2009), Indovina perché ti odio (2012), Un weekend da bamboccioni 2 (2013), Killing Season (2013), Grace di Monaco (2014), Joker – Wild Card (2015), e Creed II (2018), dove riprende il ruolo di Robert Balboa. Negli ultimi anni ha poi recitato in Ricomincio da me (2018) e Attraverso i miei occhi (2019).

3. Ha doppiato un celebre personaggio dei fumetti. Ventimiglia è noto anche per essere la voce della versione animata di Wolverine, il celebre mutante Marvel. L’attore ha infatti ricoperto tale ruolo per un episodio della serie Iron Man (2010) e in modo più ampio per la serie dedicata al personaggio, Wolverine (2011), e per Marvel Anime (2011). Ha doppiato nuovamente il mutante anche per un episodio di Blade (2011).

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Milo Ventimiglia è su Instagram

4. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram, con un profilo seguito da 1,8 milioni di persone. All’interno di questo l’attore è solito condividere foto artistiche di oggetti o luoghi in cui si imbatte, personalizzando così il profilo con un proprio personale stile.

Milo Ventimiglia: la sua vita privata

5. Ha frequentato una collega di set. Nel 2002 l’attore rende nota la sua relazione con l’attrice Alexis Bledel, conosciuta sul set di Una mamma per amica, dove l’attore interpretata proprio il fidanzato della protagonista, interpretata dalla Bledel. La coppia tuttavia si separa nel 2006 senza fornire motivazioni pubbliche a riguardo. L’attore instaura poi un rapporto con l’attrice Hayden Panettiere, presente nel cast della serie Heroes, dove ha recitato anche Ventimiglia. I due si frequentano dal 2007 al 2009, interrompendo poi la relazione, anche in questo caso senza fornire chiarimenti.

Milo Ventimiglia in Gotham

6. Ha interpretato un pericoloso criminale. L’attore ha recitato negli episodi 19, 20 e 21 della prima stagione di Gotham, basata sui personaggi dell’Universo DC. Qui Ventimiglia ha ricoperto il ruolo di Jason Lennon, conosciuto anche come L’Orco. Spietato killer che è solito attirare giovani donne per sottoporle ad una serie di test, per trovare la compagna perfetta. Coloro che falliscono la prova, sono destinate a fare una fine tremenda.

Milo Ventimiglia in Rocky

7. Non è il figlio di Stallone. Ventimiglia ha interpretato il ruolo del figlio di Rocky Balboa nei film Rocky Balboa e Creed II. Tuttavia, tolta la parentela nei due film, l’attore non ha particolari legami famigliari con Sylvester Stallone. La somiglianza tra i due ha però generato molta confusione nei fan.

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Milo Ventimiglia in Heroes

8. Dopo la serie ha faticato a trovare lavoro. Dopo aver terminato con il personaggio di Peter Petrelli in Heroes, l’attore ha attraversato un anno particolarmente difficile, nel quale non riusciva più a trovare impiego presso alcuna serie o film. L’attore era sul punto di abbandonare il mestiere dell’attore, quando infine fu chiamato per una parte in un film. In breve l’attore tornò ad ottenere ruoli di rilievo.

Milo Ventimiglia in This Is Us

9. Ha diretto un episodio della serie. Grazie a This Is Us, Ventimiglia ha potuto cimentarsi anche nella regia, ricoprendo il ruolo per il quinto episodio della quarta stagione della serie. L’attore ha dichiarato di essersi sentito particolarmente nervoso a riguardo, ma ricorda anche di essere riuscito a controllare il set, facendo in modo che si creasse un clima rilassato.

Milo Ventimiglia: età e altezza

10. Milo Ventimiglia è nato a Anaheim, in California, Stati Uniti, l’8 luglio 1977. L’attore è alto complessivamente 175 centimetri.

Fonte: IMDb

 

 

J. K. Simmons: 10 cose che non sai sull’attore

J. K. Simmons: 10 cose che non sai sull’attore

Noto inizialmente come caratterista, J. K. Simmons è oggi un acclamato attore, particolarmente prolifico tanto al cinema quanto in televisione. Resosi celebre grazie ad alcuni cinecomic di successo, Simmons ha poi saputo conquistare pubblico e critica con personaggi tanto brillanti quanto iconici.

Ecco 10 cose che non sai di J. K. Simmons.

J. K. Simmons: i suoi film e le serie TV

1. Ha preso parte a numerosi lungometraggi. L’attore esordisce al cinema nel 1994 con il film C’eravamo tanto odiati, per poi recitare in celebri pellicole come Celebrity (1998), Le regole della casa del sidro (1999), Gioco d’amore (1999) e Spider-Man (2002), con cui diventa popolare per il personaggio di J. Jonah Jameson. Riprende il ruolo in Spider-Man 2 (2004) e Spider-Man 3 (2007), per poi recitare in Juno (2007), Burn After Reading (2008), Tra le nuvole (2009), Jennifer’s Body (2009), e Jobs (2013). Nel 2015 ottiene la consacrazione grazie al suo ruolo nel film Whiplash, con cui vince numerosi premi. Negli ultimi anni ha poi preso parte ai film The Accountant (2016), La La Land (2016), 2 gran figli di… (2017), L’uomo di neve (2017), Justice League (2017), The Front Runner (2018), City of Crime (2019) e Spider-Man: Far From Home (2019), dove appare in un breve cameo.

2. Ha lavorato in numerose serie TV. L’attore si fa conoscere anche sul piccolo schermo grazie al suo ruolo nella serie Law & Order – I due volti della giustizia (1996-2010), ma recita anche in alcuni episoodi di Law & Order- Unità vittime speciali (2000-2001), E.R. – Medici in prima linea (2004) e The Closer (2005-2012). Negli ultimi anni ha preso invece parte a Family Tools (2013), Growing Up Fisher (2014) e Counterpart (2017-2019).

3. Ha una lunga carriera da doppiatore. Nel corso della sua carriera Simmons ha prestato la sua voce per alcune celebri serie animate, tra cui Justice League (2004-2006), I Simpson (2006-2019), Kim Possible (2007), La leggenda di Korra (2012-2014), Ultimate Spider-Man (2012-2015), e BoJack Horseman (2014-2019). Ha inoltre partecipato al doppiaggio dei film d’animazione Alieni in soffitta (2009), Megamind (2010), Kung Fu Panda 3 (2016), Zootropolis (2016) e Klaus – I segreti del Natale (2019), dove è la voce proprio di Klaus.

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J. K. Simmons è un premio Oscar

4. Ha vinto l’ambito premio. Nel 2015 l’attore viene nominato ai premi Oscar come miglior attore per il suo ruolo nel film Whiplash. Qui ha infatti interpretato Terrence Fletcher, spietato e esigente direttore d’orchestra, che spingerà il protagonista oltre i limiti pur di ottenere la performance desiderata. L’attore ha in seguito vinto l’ambito premio, consacrandosi agli occhi dell’industria.

J. K. Simmons in La La Land

5. Ha una piccola parte nel film. Nel film La La Land, l’attore torna a collaborare con il regista Damien Chazelle, che gli affida stavolta la parte di Bill. Questi è il direttore del locale dove si esibisce inizialmente Sebastian, interpretato da Ryan Gosling, il quale mal sopporta le scalette musicali che l’esigente datore di lavoro gli impone.

J. K. Simmons e Spider-Man

6. Ha indossato una parrucca. Nella realtà l’attore è completamente privo di capelli, così per farlo assomigliare al noto direttore dei Daily Bugle, la produzione gli fece indossare una parrucca e dei baffi finti. La sua interpretazione divenne così iconica che la gente lo riconosceva per strada anche senza il trucco apposito.

7. Ha ripreso il ruolo ad anni di distanza. Con le nuove trasposizioni del personaggio di Spider-Man, era inevitabile che prima o poi rifacesse la sua comparsa il personaggio di J. Jonah Jameson. Tuttavia fare meglio dell’interpretazione di Simmons era difficile, motivo per cui la produzione ha nuovamente affidato a lui il ruolo, comparso in un cameo introduttivo alla fine di Spider-Man: Far From Home.

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8. Ha doppiato il personaggio in versione animata. Fedele al personaggio che lo ha reso celebre, Simmons ha accetto di prestarvi la voce anche per la serie Ultimate Spider-Man, in onda dal 2012 al 2015, e ancora nella serie animata Avengers Assemble, trasmessa in televisione negli stessi anni.

J. K. Simmons in Justice League

9. Si è allenato duramente. Nel film Justice League l’attore ha ricoperto il ruolo del Commissario Gordon, per il quale si è allenato a lungo. Simmons aveva infatti in mente di dar vita ad una versione del personaggio particolarmente “cazzuto”, incurante del pericolo e pronto a battersi per il bene della sua città.

J. K. Simmons: età e altezza

10. J. K. Simmons è nato a Grosse Pointe, nel Michigan, Stati Uniti, il 9 gennaio 1995. L’attore è alto complessivamente 180 centimetri.

Fonte: IMDb

Oscar 2020: i ruoli dei candidati da recuperare – Parte I

Oscar 2020: i ruoli dei candidati da recuperare – Parte I

Domenica 9 febbraio saranno ufficialmente assegnati gli Oscar 2020, con Joker a farla da padrone con ben 11 candidature, seguito da 1917,C’era una volta a Hollywood e The Irishman (10 nomination a testa). Al di là dei film, dei registi e degli sceneggiatori, è innegabile quanto l’attenzione sia essenzialmente puntata (anche da parte di chi al cinema non è propriamente avvezzo) sulle star, ossia sugli attori e sulle loro interpretazioni in questo o quell’altro film.

In attesa di scoprire quali saranno i “migliori attori dell’anno”, abbiamo pensato di proporvi un ruolo da recuperare per ognuno dei candidati in vista della notte delle stelle: non si tratta necessariamente della “migliore interpretazione”, ma soltanto di un consiglio spassionato per approfondire il talento quel determinato interprete.

Dopo aver preso in esame le categorie Migliore Attrice e Attore Protagonista, passiamo ad approfondire quella relative a Migliore Attrice e Attore Non Protagonista:

Kathy Bates, L’ultima eclissi

Per la sua misurata interpretazione di una madre amorevole e fin troppo apprensiva in Richard Jewell di Clint Eastwood, Kathy Bates è riuscita a conquistare la sua terza candidatura agli Oscar come migliore attrice non protagonista. Già nel 1990, però, era riuscita a vincere l’ambita statuetta – quando era ancora un’attrice semi-sconosciuta – grazie all’indimenticabile infermiera psicopatica Annie Wilkes in Misery non deve morire di Rob Reiner.

Quel ruolo è ancora oggi scolpito nella memoria collettiva, ma forse non tutti ricordano che Kathy ha portato sul grande schermo un altro memorabile personaggio femminile partorito dalla mente di Stephen King: nel 1995, infatti, ha interpretato il ruolo di Dolores Claiborne ne L’ultima eclissi di Taylor Hackford, dando vita ad uno dei personaggi più incredibili di tutta la sua filmografia: una donna dalla personalità travolgente, una martire che in vita ha sopportato angherie e soprusi, disposta a tutto pur di vedere riconosciuta la propria innocenza e riconquistare una libertà che per troppo tempo l’è stata negata.

Laura Dern, Cuore selvaggio 

Musa del maestro David Lynch, negli ultimi anni Laura Dern ha vissuto una vera e propria rinascita tanto in campo televisivo quanto in ambito cinematografico, grazie soprattutto al successo della miniserie Big Litte Lies. Il 2019 è stato indubbiamente un anno importante nella carriera della figlia di Bruce Dern e Diane Ladd: Greta Gerwig l’ha voluta nel suo bellissimo adattamento di Piccole Donne, mentre Noah Baumbach, con Storia di un matrimonio, le ha regalato il ruolo che quasi sicuramente la porterà a trionfare come migliore attrice non protagonista la notte del 9 febbraio.

Dopo Velluto blu del 1986, nel 1990 la Dern torna a lavorare con Lynch nell’atipico road movie Cuore selvaggio, divenuto negli anni un vero e proprio cult. L’attrice e Nicolas Cage sono protagonisti di un thriller che mescola una storia d’amore dalle venature shakespeariane a eventi carichi di violenza e al limite del bizzarro. L’energica, fatale e pericolosa Lula è probabilmente uno dei personaggi più clamorosi della filmografia di Laura.

Scarlett Johansson, Lei 

Ci ritroveremo per ben due volte a parlare di Scarlett Johansson in questo nostro speciale approfondimento sugli Oscar 2020, dal momento che la Vedova Nera del MCU è riuscita a conquistare ben due nomination quest’anno: come migliore attrice protagonista per Storia di un matrimonio e come migliore attrice non protagonista per JoJo Rabbit, entrando di diritto in quella ristretta cerchia di attori che sono riusciti ad ottenere due candidature nello stesso anno.

Attrice dotata non solo di una bellezza mozzafiato ma anche di un talento così versatile da permetterle di spaziare con estrema disinvoltura tra i generi più lontani e disparati, dal dramma alla commedia, dalla fantascienza all’action, fino ad arrivare al genere supereroistico. Nel 2013 la sua voce sensuale viene scelta dal regista Spike Jonze per doppiare il sistema operativo provvisto di intelligenza artificiale Samantha nello struggente Lei. Scarlett non appare mai in scena, ma la sua voce è in grado di rendere Samantha un personaggio a tutti gli effetti, artificiale per natura ma profondamente umano.

Florence Pugh, Midsommar – Il villaggio dei dannati

Tra le più grandi sorprese nella cinquina della migliore attrice non protagonista, figura certamente Florence Pugh, che grazie alla sua convincente interpretazione di Amy March nel nuovo adattamento del celebre romanzo Piccole Donne di Louisa May Alcott è riuscita a convincere l’Academy del suo talento, non ancora comprovato, ma decisamente in crescita.

La filmografia dell’attrice britannica si compone di un numero ancora troppo esiguo di titoli, ma è impossibile dimenticare che lo scorso anno, prima di Piccole Donne, la Pugh è stata protagonista della seconda fatica dietro la macchina da presa dell’acclamato Ari Aster: Midsommar – Il villaggio dei dannati è un vero incubo ad occhi aperti e la Dani Ardor interpretata da Florence è un personaggio femminile incredibilmente vivido, che l’attrice ha saputo tratteggiare con grande maturità, nonostante la giovane età e la complessità della storia.

Margot Robbie, Maria regina di Scozia

Dopo i consensi ottenuti dalla critica grazie al ruolo di Tonya Harding nell’irriverente biopic Tonya, Margot Robbie torna protagonista nella cinquina delle migliori attrici, questa volta però in veste di non protagonista grazie al suo ruolo in Bombshell – La voce dello scandalo, che in Italia arriverà “soltanto” a partire dal prossimo 26 marzo.

Tra il film che le ha regalato la sua prima nomination all’Oscar e l’esperienza con Quentin Tarantino sul set di C’era una volta a Hollywood, la Robbie è stata coinvolta in un nuovo adattamento della celebre storia di Maria Stuarda, in cui ha vestiti i sontuosi abiti della regina Elisabetta I. In Maria regina di Scozia Margot conferma un talento maturo e sfaccettato, tratteggiando una Elisabetta tanto risoluta quanto dispotica, vittima dei suoi traumi e delle sue paure.

Tom Hanks, The Post 

Immancabile in ogni cinquina dedicata agli attori che si rispetti è il “veterano”, ossia quell’attore che la storia del cinema ha contribuito a scriverla grazie alla sue straordinarie interpretazioni. Quest’anno tocca a Tom Hanks, che per il ruolo del pastore protestante e personaggio televisivo americano Fred Rogers in Un Amico Straordinario – in uscita nelle nostre sale a marzo – è riuscito ad ottenere la sua sesta candidatura al prestigioso riconoscimento.

Tra i pochi attori nella storia dell’Academy ad aver vinto due Oscar consecutivamente (entrambi come migliore attore protagonista), Hanks ci ha lasciato in eredità un numero sconfinato di personaggi e ruoli indimenticabili, scolpiti tanto nella memoria quanto nel cuore degli spettatori. Tra i ruoli più recenti, uno dei più significativi è certamente quello di Ben Bradlee in The Post di Steven Spielberg: direttore del Washington Post dal 1968 al 1991, l’eroe, il professionista, l’uomo che Bradlee è stato riecheggiano nell’ennesima grande interpretazione di un gigante della settima arte.

Anthony Hopkins, Gli intrighi del potere – Nixon

Mancava nella cinquina dei migliori attori dal lontano 1998 e grazie alla sua interpretazione di Papa Benedetto XVI ne I due papi di  Fernando Meirelles, Anthony Hopkins ritorna a splendere agli occhi dell’Academy e conquista la sua seconda candidatura come migliore attore non protagonista. Prima, altre due candidature come migliore attore e una vittoria grazie all’iconico serial killer Hannibal Lecter nel capolavoro Il silenzio degli innocenti.

Una delle candidature come migliore attore è arrivata grazie ad un ruolo che forse non tutti ricorderanno: nel 1995, Oliver Stone ingaggia Hopkins per il ruolo di uno dei presidenti più controversi della storia degli Stati Uniti, Richard Nixon, ne Gli intrighi del potere – Nixon. Un biopic forse accademico che ripercorre tutte le principali fasi della vita politica e familiare di Nixon; l’ennesima magistrale interpretazione di un attore che forse Hollywood ha messo da parte troppo gratuitamente negli ultimi anni.

Al Pacino, Cruising

Per Al Pacino, vale il discorso fatto tanto per Tom Hanks quanto per Anthony Hopkins: un autentico cavallo di razza che non veniva nominato per una delle sue interpretazioni dal lontano 1993, quando riuscì finalmente a conquistare l’ambita statuetta per Scent of a Woman – Profumo di donna.

Quello di Jimmy Hoffa in The Irishman di Martin Scorsese si aggiunge alla lista di incredibili ruoli che hanno regalato all’attore statunitense una nomination agli Oscar: Il Padrino, Serpico, Quel pomeriggio di un giorno da cani, Dick Tracy… soltanto per citarne alcuni. Un’interpretazione passata fin troppo inosservata però, anche a causa delle pesanti critiche che furono riservate al film, è quella dell’agente di polizia Steve Burns in Cruising: William Friedkin alla regia, anni ’80, un serial killer che abborda omosessuali nei bar per mutilarli e un Pacino pronto ad interrogarsi sul proprio orientamento sessuale. C’è davvero bisogno di aggiungere altro?

Joe Pesci, Mio cugino Vincenzo

Joe Pesci è innegabilmente uno degli attori più sottovalutati della storia del cinema. Erano anni che volontariamente aveva scelto di non apparire più sul grande schermo, ma si sa, quando Martin Scorsese chiama… bisogna rispondere! E così, a più di vent’anni dall’ultima apparizione cinematografica (se si esclude Love Ranch del 2010, passato totalmente inosservato), l’attore di origine italiana torna a recitare per il maestro in The Irishman e conquista la sua seconda candidatura come migliore attore non protagonista.

Eppure, gran parte del talento di Pesci è scolpito nella memoria collettiva grazie alla commedia: tralasciando l’indimenticabile “bandito del rubinetto” Harry Lime nei due film della saga Mamma, ho perso l’aereo, come non ricordare l’esuberante Vincenzo La Guardia Gambini, detto “Vinny”, in Mio cugino Vincenzo del 1992? Il regista Jonathan Lynn si prende gioco del genere legal thriller, spingendo Joe a regalarci una sorta di rilettura in chiave ironica del più celebre Tommy DeVito di Quei bravi ragazzi, ruolo grazie al quale nel lontano 1991 riuscì a vincere proprio l’ambita statuetta.

Brad Pitt, L’assassinio di Jesse James

Il 2020 sarà l’anno della consacrazione di Brad Pitt sul palco del Dolby Theatre. Come per Laura Dern nella corrispettiva categoria femminile, siamo quasi certi che sarà lui a portare a casa l’Oscar al migliore attore non protagonista per la sua interpretazione (forse più cool che davvero memorabile) in C’era una volta a Hollywood di Quentin Tarantino.

Pitt aveva già vinto un Oscar come produttore nel 2014 per 12 anni schiavo, e in passato aveva ricevuto altre tre candidature per le sue prove attoriali. Forse, uno dei più grandi smacchi che l’Academy gli ha riservato, è stato il non aver riconosciuto con neanche una nomination la sua superba performance – premiata con una meritatissima Colpa Volpi al Festival di Venezia – del criminale dalla proverbiale mira Jesse James ne L’assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford, probabilmente la sua migliore interpretazione ad oggi, spaventosa e carismatica allo stesso tempo.

Oscar 2020: l’Academy svela le sue previsioni

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Oscar 2020: l’Academy svela le sue previsioni

L’Academy ha pubblicato le sue previsioni agli Oscar 2020. Giunta alla sua 92a edizione, la cerimonia di assegnazione degli Oscar si svolge dal 1929 e con il tempo è diventata la notte più attesa di Hollywood e l’Academy Award il riconoscimento più importante della scena cinematografica americana e mondiale.

Questa importanza ha sempre generato un certo grado di curiosità da parte del pubblico e dei media su chi vince e chi porta a casa i grandi premi. Le cerimonie passate hanno visto sconvolgimenti importanti e non poche controversie, dal momento che la vittoria di un Oscar può determinare e condizionare per sempre la carriera di un interprete o di un regista o ancora di un tecnico del cinema.

Pochi possono dimenticare il fervido discorso di accettazione di Michael Moore dopo aver vinto l’Oscar per il miglior documentario con Bowling a Columbine nel 2002, per esempio, e ancora meno se ne dimenticano quando l’Oscar per il miglior film è stato erroneamente assegnato a La La Land invece di Moonlight.

Finora, la stagione dei premi a Hollywood è andata avanti senza grosse sorprese. La cerimonia degli Oscar è fissata per domenica 9 febbraio (la notte tra domenica e lunedì 10, per noi in Italia) e la votazione per gli ambìti premi si sono concluse il 4 febbraio.

Allo stato attuale delle cose, dato l’andamento della stagione dei premi dai Golden Globes a oggi, passando per i BAFTA, è difficile aspettarsi sorprese, tuttavia una mossa dell’Academy potrebbe far pensare diversamente.

In un Tweett, poi cancellato, dell’account ufficiale dell’Accademia, sono stati pubblicati quelli che dovrebbero essere le previsioni di vittoria dell’Academy stessa. E se invece si fosse trattato di un errore e quelli fossero in realtà i vincitori?

Ecco cosa ha pubblicato l’Academy, che ve ne pare?

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Disney: svelato il nuovo logo della 20th Century Studios (senza Fox)

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La Disney ha svelato il nuovo logo ufficiale dei 20th Century Studios (senza Fox) in testa al nuovo trailer di The Call of the Wild. Il prossimo mese la Casa di Topolino festeggerà il primo anno di presa di possesso dello Studio (un anno dalla finalizzazione dell’accordo) e di tutte le sue attività cinematografiche e televisive (anche se Fox News rimane sotto la Fox Corp di proprietà di Rupert Murdoch).

L’accordo da $ 71,3 miliardi ha comportato enormi cambiamenti per la Fox, cambiamenti che purtroppo hanno previsto licenziamenti dei dipendenti, annullamento dei film Fox e Fox 2000 completamente chiuso. Perfino la parola “Fox” è stata rimossa dai loghi delle divisioni 20th Century e Searchlight.

Oggi però sappiamo finalmente che i film Fox verranno distribuiti sotto il nome di 20th Century Studios o Searchlight Pictures. Ciò include i film che sono entrati in produzione prima che l’accordo Disney-Fox fosse finalizzato, come l’adattamento di The Call of the Wild di questo mese e lo spin-off di X-Men, The New Mutants.

Proprio in vista dell’uscita di questi due titoli, ecco il nuovo logo dello studio, che cancella Fox dal grande schermo:

Captain Marvel 2: Ms. Marvel apparirà nel film?

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Captain Marvel 2: Ms. Marvel apparirà nel film?

Sappiamo ormai da diverso tempo che il personaggio di Kamala Khan, aka Mrs. Marvel, debutterà in una serie Marvel a lei interamente dedicata e destinata al servizio di streaming Disney+. Prima del debutto nella serie, però, il personaggio potrebbe apparire anche al cinema, precisamente in Captain Marvel 2, annunciato sequel del cinecomic con protagonista Brie Larson.

Già in passato G. Willow Wilson, co-creatrice del personaggio, aveva spiegato in un’intervista che “alcuni supereroi sono nati per il grande schermo perché naturalmente cinematografici, e Ms. Marvel rientra fra questi. Abbiamo sempre pensato che ci fosse un evidente potenziale cinematografico per lei, quindi benedico tutti coloro che tenteranno di portarla in vita. Non so come andrà a finire, ma spero non in un modo inquietante.”

Adesso, come riportato da The Illuminerdi, pare che le riprese della serie Mrs. Marvel partiranno ufficialmente quest’estate, precisamente ad agosto. Al momento non sappiamo ancora chi sarà l’attrice che interpreterà la supereroina del titolo. Sempre la fonte ipotizza che il personaggio potrebbe fare la sua prima apparizione nel MCU nell’annunciato Captain Marvel 2, le cui riprese dovrebbero svolgersi nello stesso periodo di quelle della serie Disney+.

È interessante notare come la fonte sottolinei che la produzione di Mrs. Marvel occuperà un lasso di tempo molto esteso, da luglio 2020 a giugno 2021: ciò potrebbe indicare che la Marvel ha già pianificato i mesi necessari alla realizzazione di una seconda stagione della serie.

LEGGI ANCHE – Captain Marvel 2: il film potrebbe introdurre un nuovo supereroe gay

Captain Marvel 2, il sequel del cinecomic con protagonista il premio Oscar Brie Larson che ha incassato 1 miliardo di dollari al box office mondiale, sarà sceneggiato da Megan McDonnell, sceneggiatrice dell’attesa serie WandaVision.

Sfortunatamente, Anna Boden e Ryan Fleck, registi del primo film, non torneranno dietro la macchina da presa: a quanto pare, i Marvel Studios sarebbero interessati ad affidare la regia del nuovo film ad una sola regista donna. Secondo la fonte, Boden e Fleck potrebbero essere comunque coinvolti in una delle serie Marvel attualmente in sviluppo e destinate a Disney+.

Nessun dettaglio sulla trama del sequel è stato rivelato, ma l’ambientazione del film dovrebbe spostarsi dagli anni ’90 ai giorni nostri. Naturalmente, Brie Larson tornerà nei panni di Carol Danvers.

Il sequel di Captain Marvel dovrebbe arrivare già nel 2022.

Captain America: Civil War, l’originale “introduzione” di Zemo

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Captain America: Civil War, l’originale “introduzione” di Zemo

In Captain America: Civil War, abbiamo incontrato per la prima volta il Barone Zemo di Daniel Bruhl mentre era intento a torturare un ex agente dell’HYDRA per riuscire a mettere le mani sul diario che gli avrebbe permesso di controllare il Soldato d’Inverno. Tuttavia, i piani originali del film erano un tantino diversi, e prevedevano un altro tipo d’ingresso per il personaggio all’interno della storia.

Inizialmente, infatti, avremmo dovuto incontrare Zemo per la prima volta in un’asta al mercato nero. Lo dimostra una scena tagliata dal film e finita online nelle ultime ore su Reddit: nella scena in questione, Zemo appare come un semplice compratore in incognito, prima di rivelare la sua natura, avvelenare tutti i presenti nella casa d’aste e rubare finalmente il diario.

Ricordiamo che Daniel Bruhl tornerà nei panni del Barone Zemo in The Falcon and the Winter Soldier, la serie Marvel che farà il suo debutto su Disney+ a partire da quest’anno. Nello show ci saranno anche Sebastian Stan (Bucky Barnes), Anthony Mackie (Sam Wilson) e Emily VanCamp (Sharon Carter).

Potete vedere la scena tagliata di seguito:

https://www.youtube.com/watch?v=ANMoZELInBY

LEGGI ANCHE – Captain America Civil War: recensione del film con Chris Evans

Captain America Civil War si svolge subito dopo gli eventi di Avengers: Age of Ultron, con Steve Rogers e gli Avengers costretti ad affrontare i danni collaterali causati dalla loro lotta per proteggere il mondo.  Dopo che la città di Lagos, in Nigeria, viene colpita dall’ennesimo incidente internazionale che vede coinvolti gli Avengers, le pressioni politiche chiedono a gran voce un sistema di responsabilità e un consiglio d’amministrazione che decida quando richiedere l’intervento del team. Questa nuova dinamica divide gli Avengers che, al tempo stesso, tentano di proteggere il mondo da un nuovo e malvagio avversario.

Ricordiamo che Captain America: Civil War è diretto da Anthony Joe Russo e vede nel cast Chris Evans, Robert Downey Jr., Scarlett Johansson, Chadwick Boseman, Sebastian Stan, Samuel L. Jackson, Frank Grillo, Jeremy Renner e Daniel BruhlCaptain America: Civil War è arrivato nelle sale italiane il 4 maggio 2016.

Fonte: ComicBookMovie

Joaquin Phoenix sarà Hook nel live action di Peter Pan?

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Joaquin Phoenix sarà Hook nel live action di Peter Pan?

In attesa di scoprire quale destino sarà riservato a Joker durante la cerimonia di premiazione degli Oscar 2020 (ricordiamo che il film di Todd Phillips ha ricevuto il più alto numero di candidature, ben 11), arriva una nuova interessantissima indiscrezione a proposito di Joaquin Phoenix, che in futuro potrebbe ritrovarsi ad interpretare un villain forse meno tormentato del suo Arthur Fleck, ma altrettanto celebre.

The Illuminerdi riporta che la Disney avrebbe offerto all’attore candidato all’Oscar il ruolo di Hook nell’annunciato live action di Peter Pan, il cui titolo ufficiale sarà Peter Pan and Wendy. Al momento si tratta di una semplice indiscrezione: non significa che Phoenix ha firmato per la parte o che reciterà ufficialmente nel film.

E parlando sempre del casting del live action, proprio la scorsa settimana abbiamo appreso che Margot Robbie, vista di recente in C’era una volta a Hollywood di Quentin Tarantino, sarebbe la favorita della Casa di Topolino per interpretare il ruolo di Campanellino, la piccola fata alata, compagna di Peter, nel film.

Al momento non sappiamo se Peter Pan and Wendy arriverà al cinema o se – come già accaduto con Lilli e il Vagabondo – sarà destinato a Disney+, il servizio di streaming della multinazionale statunitense che in Italia arriverà a partire dal prossimo 24 marzo.

LEGGI ANCHE – Joaquin Phoenix arrestato alla vigilia delle nomination agli Oscar

In attesa di scoprire se Joaquin Phoenix sarà effettivamente coinvolto nel progetto, ricordiamo che l’attore è attualmente impegnato sul set di C’mon C’mon, il nuovo dramma di Mike Mills, regista di Beginners con Ewan McGregor e Christopher Plummer.

Grazie alla sua interpretazione di Arthur Fleck in Joker di Todd Phillips, Joaquin Phoenix ha ricevuto la sua quarta nomination agli Oscar come miglior attore. Dopo la vittoria ai Golden Globes, ai SAG Awards e ai BAFTA, è quasi matematico il suo trionfo anche in occasione della notte delle stelle di Hollywood.

Falcon and The Winter Soldier e WandaVision: ecco quando usciranno

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Dopo The Mandalorian 2, Deadline ha rivelato quando arriveranno le serie Falcon e Winter Soldier e WandaVision, prodotte dai Marvel Studios. Il noto sito americano grazie ad un report pubblicato in queste ore e riassunto di un incontro tra Disney e gli analisti ha confermato che The Falcon and The Winter Soldier e WandaVision arriveranno in anteprima rispettivamente in agosto e dicembre del 2020.

Inoltre nell’evento il CEO di Disney ha confermato agli analisti che la loro strategia di lanci dei prodotti in streaming rimarrà la stessa: ovvero un episodio a settimana, dunque in controtendenza con l’operato di Netflix.

La maggior parte delle domande degli analisti durante l’incontro era incentrata sullo streaming. “L’interesse e l’affinità con il marchio Disney sono aumentati” grazie al lancio di Disney+, ha affermato Iger. Con 28,6 milioni di abbonati pagati al 3 febbraio, Disney+ dopo poco meno di tre mesi negli Stati Uniti e in altri tre paesi, è quasi a metà strada verso la fascia bassa dell’obiettivo quinquennale della società da 60 a 90 milioni di abbonati. Entro la fine di marzo, sarà attivo anche nel Regno Unito, in Europa occidentale e in India.

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, svelato il cameo di George Lucas

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George Lucas ha un piccolo (e nascosto) cameo vocale in Star Wars: L’Ascesa di Skywalker. A più di un mese dall’uscita del film nelle sale di tutti il mondo, il fandom continua a scoprire interessanti curiosità sul capitolo finale della saga degli Skywalker. Dopo i numerosi dettagli sulla versione di Episodio IX ad opera di Colin Trevorrow, siamo certi che ci sarà ancora tanto da scoprire sul film diretto da J.J. Abrams.

Guardando alla storia della saga, i membri della crew di Star Wars si sono sempre prestati a brevi cameo nei vari episodi, incluso lo stesso creatore del franchise, George Lucas. Il regista è apparso ne La Vendetta dei Sith dove ha interpretato Notluwiski Papanoida, e stando a quanto rivelato di recente, pare sia stato coinvolto in prima persona anche ne L’Ascesa di Skywalker, tramite un breve cameo vocale.

Come riportato da ABC News, infatti, George Lucas ha un cameo vocale in Star Wars: L’Ascesa di Skywalker: un urlo che si sente nel film di J.J. Abrams, apparterrebbe proprio al papà della saga. A confermare la cosa sono stati David Acord e Matthew Wood, i progettisti del suono che hanno lavorato al film: sfortunatamente, nessuno dei due tecnici ha voluto rivelare in quale preciso momento della pellicola sia possibile udire l’urlo di Lucas, limitandosi a confermare la presenza di un “urlo speciale” all’interno de L’Ascesa di Skywalker. 

LEGGI ANCHE – Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, 10 riferimenti alle vecchie trilogie che non avevi notato

Lucasfilm e il regista J.J. Abrams uniscono ancora una volta le forze per condurre gli spettatori in un epico viaggio verso una galassia lontana lontana con Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente conclusione dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno nuove leggende e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.

Il cast del film comprende Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam Driver, Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi Ackie, Domhnall Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri Russell, Joonas Suotamo, Kelly Marie Tran, con Ian McDiarmid Billy Dee Williams.

Diretto da J.J. Abrams e prodotto da Kathleen Kennedy, Abrams e Michelle Rejwan, Star Wars: L’Ascesa di Skywalker è scritto da J.J. Abrams e Chris Terrio, mentre Callum Greene, Tommy Gormley e Jason McGatlin sono i produttori esecutivi.

Fonte: ScreenRant

The Mandalorian 2: ecco quando uscirà la seconda stagione

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The Mandalorian 2: ecco quando uscirà la seconda stagione

Arriva da Deadline la notizia che la Disney ha rivelato quando uscirà The Mandalorian 2, l’attesa seconda stagione della serie della LucasFilm The Mandalorian.

Ebbene secondo quanto apprendiamo dal noto sito i nuovi episodi dovrebbero arrivare ad ottobre del 2020. E’ stato anche rivelato che Falcon e Winter Soldier e WandaVision – arriveranno invece in anteprima rispettivamente in agosto e dicembre.

The Mandalorian è la serie di spin-off di Star Wars portata sul piccolo schermo dal regista di Lion King e Jungle Book Jon Favreau. E’ stata la serie firmata per Disney+, lanciata lo scorso 12 novembre. Disney non ha ancora fornito informazioni sugli spettatori dello show . In particolare in un mercato di streaming precedentemente orientato al binge, The Mandalorian ha pubblicato episodi su base settimanale e dirigenti Disney hanno rivelato che rimarranno con quella strategia.

La seconda stagione di The Mandalorian arriverà l’inverno del 2020 e sarà disponibile in streaming su Disney Plus. La seconda stagione è stata ordinata, per la messa in onda prevista per la fine del 2020. La serie ha ricevuto recensioni positive, con elogi per la sua scrittura, caratterizzazione, musica e immagini, mentre le critiche erano dirette al suo ritmo incoerente.

Thor: Love and Thunder, Christian Bale sarà il villain principale?

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All’inizio del mese di gennaio abbiamo appreso la notizia che il premio Oscar Christian Bale è in trattative per entrare a far parte del cast dell’attesissimo Thor: Love and Thunder di Taika Waititi. Ad oggi, non sappiamo ancora quale ruolo interpreterà l’ex Cavaliere Oscuro nel film Marvel in arrivo a novembre del prossimo anno.

Adesso, stando a quanto riportato da The Illuminerdi, sembra che Bale interpreterà un “villain intergalattico” nella quarta avventura cinematografica del Dio del Tuono. Sfortunatamente, la fonte non fornisce ulteriori dettagli circa il cattivo in questione, limitandosi a riportare che si tratterà del villain principale del film, un alieno che lo stesso sito definisce “ultraterreno”. 

Di quale personaggio si tratterà? Alcuni sostengono possa essere Gorr, mentre secondo altri si tratta di Beta Ray Bill (personaggio che, stando ai recenti rumor, dovrebbe apparire nel film). Sempre la fonte sottolinea che Bale non ha ancora firmato ufficialmente per il ruolo.

Il fumettista Jason Aaron aveva suggerito attraverso il suo account Twitter che Christian Bale potrebbe interpretare Minotauro in Thor: Love and Thunder, personaggio da lui creato sei anni fa proprio per la serie “Thor: God of Thunder”.

LEGGI ANCHE – Thor: Love and Thunder, 10 personaggi che potrebbe interpretare Christian Bale 

Thor: Love and Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con.

Taika Waititi tornerà alla regia di un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarok, così come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: Endgame. L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto The Mighty Thor, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo”.

L’uscita nelle sale è fissata invece al 5 novembre 2021.