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Avengers: Endgame, la reazione del pubblico alla “scena dei portali” è euforia pura

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Senza dubbio, Avengers: Endgame ha scatenato un entusiasmo sconfinato nel pubblico e nella critica, nel corso dei mesi si è confermato uno dei titoli più amati non solo dei fan Marvel Studios, ma anche degli spettatori occasionali.

Questo entusiasmo è esploso subito, già in sala, durante le visioni alle quali il pubblico ha preso parte con entusiasmo ed euforia, in determinate scene. In particolare, sono estremamente significativi i video che seguono e che ci mostrano la reazione del pubblico sia nell’ormai famosa “scena dei portali” che in quella in cui Captain America brandisce il Mjolnir.

Avengers: Endgame, tutte le scene tagliate dal film

https://twitter.com/ScottGustin/status/1247371234880499712?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1247371234880499712&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Favengers-endgame-portals-scene-movie-audience-reaction-video%2F

Avengers: Endgame è arrivato nelle nostre sale il 24 aprile 2019.

Nel cast del film Robert Downey Jr.Chris HemsworthMark RuffaloChris EvansScarlett JohanssonBenedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom HollandChadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.

Dopo gli eventi devastanti di Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero esserci.

Star Wars: 10 soluzioni narrative che avrebbero reso i film migliori

Nella storia del cinema, non esiste probabilmente un franchise più amato di Star Wars. Naturalmente, ciò non significa che la saga sia esente da difetti.

I difetti presenti nei nove episodi vanno da piccole dimenticanze a più grandi ed evidenti problemi. Tuttavia, alcuni di essi potevano risolversi abbastanza facilmente. Partendo da questo assunto, ecco dieci semplici soluzioni narrative – proposte in base all’ordine di uscita del film – che avrebbero reso i film di Guerre Stellari decisamente migliori.

Vader su Hoth

La battaglia di Hoth ne L’Impero Colpisce Ancora è impressionante. I Ribelli cercano di impedire agli AT-AT di distruggere un generatore di scudi che permetterebbe a Darth Vader di entrare nella loro base con le sue truppe di terra. La battaglia evidenzia la situazione disperata in cui si trova l’Alleanza, ma quando Vader è finalmente in grado di passare all’attacco, il risultato finale è piuttosto deludente.

Le sue truppe cercano di impedire la partenza del Millennium Falcon e il Sith entra in scena quando Han Solo è ormai riuscito a decollare. E se avessimo visto l’attacco iniziale di Vader alla base? E se avessimo visto Vader e i suoi uomini farsi strada tra le forze ribelli a terra? Ciò avrebbe dato alla battaglia una sfumature più epica, aumentando la tensione attorno alla fuga di Han e Leia mentre Vader cercava di raggiungerli. Inoltre, avrebbe sicuramente reso Vader una minaccia ancora più intimidatoria agli occhi del pubblico.

La parentela di Luke e Leia

Ne Il ritorno dello Jedi viene rivelato che Luke Skywalker e la Principessa Leia sono in realtà gemelli separati alla nascita. Purtroppo, il momento della grande rivelazione nel film è piuttosto goffo e forzato: questo perché, mentre Obi-Wan parla della sorella di Luke, quest’ultimo ha improvvisa epifania e si rende conto che la sorella di cui parla il maestro è proprio Leia; Obi-Wan conferma la cosa e la conversazione tra i due procede.

È innegabile quanto la scena abbia dell’inverosimile: avrebbe potuto avere maggiore impatto se la sceneggiatura avesse imposto al personaggio di Obi-Wan di fare riferimento in maniera velata al fatto che Leia fosse la sorella di Luke, magari escludendo l’epifania. Il dialogo sarebbe apparso decisamente più fluido e naturale, e la grande rivelazione meno forzata.

Jar Jar

Per quanto controverso sia il personaggio di Jar Jar Binks, è innegabile quanto sia necessario alla trama de La minaccia fantasma in due momenti: all’inizio del film, quando aiuta i Jedi ad intrufolarsi nel Palazzo Reale di Theed, e alla fine, quando suggerisce a Padme di chiedere aiuto ai Gungan per salvare Naboo. Al di là di questi due momenti, però, la presenza di Jar Jar non sembra avere uno scopo definito, soprattutto quando il gruppo arriva su Tatooine.

Questo è il motivo per cui sarebbe stato meglio se fosse rimasto sulla nave mentre Qui Gon e Padme andavano a reclutare l’esercito. Ciò avrebbe permesso al film di focalizzarsi maggiormente su Anakin Skywalker e avrebbe risparmiato ai fan alcuni dei momenti più detestabili di Jar Jar.

I sentimenti di Padme per Anakin

Uno degli aspetti più controversi de L’attacco dei cloni è la storia d’amore tra Anakin e Padme, al punto che molti fan si chiedono ancora oggi come il futuro Darth Vader sia riuscito a conquistare la madre di Luke e Leia. La risposta, molto semplice, è che Padme è stata attratta da Anakin fin dal primo momento in cui lo ha visto (basti notare il modo in cui lo osserva quando si incontrano all’inizio del film).

Ciò viene esplicitato ancora di più in una scena eliminata dal montaggio finale in cui Anakin e Padme fanno visita ai genitori della regina. La scena rende palese che Padme sta trattenendo i suoi sentimenti nei confronti di Anakin: forse, tenere quella scena nel film avrebbe avrebbe reso la sua decisione di stare con Anakin qualcosa di molto più naturale.

La morte di Padme

Una delle battute più controverse de La vendetta dei Sith è quando 2-1B afferma che Padme ha perso la voglia di vivere. Dal momento che Palpatine dice a Vader che Padme è morta (qualcosa che non dovrebbe sapere), alcuni fan hanno ipotizzato che Palpatine abbia effettivamente trasferito la forza vitale di Padme su Vader.

Questa è certamente una spiegazione più plausibile e sarebbe stata facile includerla nel film, mostrando semplicemente Palpatine che medita su Vader: un montaggio diverso avrebbe mostrato Palpatine utilizzare la Forza e Padme in agonia; subito dopo, Palpatine avrebbe posato il suo sguardo su Vader, che proprio in quel momento iniziava a calmarsi. Sarebbe stato un momento suggestivo e avrebbe anche reso giustizia alla morte di Padme.

La mappa di Luke Skywalker

Una delle maggiori critiche mosse a Il risveglio della Forza è stata quella di avere una struttura narrativa fin troppo simile a Una nuova speranza. A ciò si aggiunge che la Base Starkiller non ha alcun impatto sul nodo principale della trama, ossia trovare Luke Skywalker. Kylo Ren rivela a Rey che il Primo Ordine ha già la maggior parte della mappa per arrivare a Luke e hanno solo bisogno del pezzo che ha la ragazza.

Dato che Rey ora sa dove recuperare il resto della mappa, avrebbe dovuto dirlo ai suoi amici quando si sarebbero riuniti, in modo da poterla rubare dal sistema informatico della Base Starkiller. Ciò avrebbe giustificato la presenza della Base Starkiller all’interno della storia, senza farla apparire come qualcosa di accessorio alla trama principale. 

La morte di Bodhi

Una delle migliori dinamiche di Rogue One: A Star Wars Story è stata quella tra i personaggi del cieco Chirrut sensibile alla Forza e il suo amico Baze. Dal momento che vengono introdotti insieme nel film, è giusto che le loro morti siano collegate. Il problema è che non lo sono.

La morte del pilota Bodhi viene raccontata tra le morti di questi due personaggi. Ciò interrompe completamente il flusso emotivo della scena tra Chirrut e Baze, riducendo l’impatto della morte di quest’ultimo. Se la morte di Bodhi fosse semplicemente avvenuta dopo la morte di Baze, il risultato sarebbe stato diverso. 

Captain Phasma

Canto Bright è stato uno degli aspetti più criticati de Gli Ultimi Jedi. Esistevano sicuramente molti modi per migliorare quella sottotrama, tra cui una semplice soluzione che, in realtà, avrebbe anche risolto un altro problema del film: il ruolo minuscolo di Captain Phasma.

Nella scena ambientata su Canto Bright, la tensione è tutta collegata alla violazione commessa da Finn e Rose: quello che sarebbe dovuto accadere, invece, è che Phasma avrebbe notato che Finn e Rose stavano lasciando la flotta della Resistenza, inseguendoli su Canto Bright. Una volta lì, avrebbe avvisato le autorità e li avrebbe fatti arrestare. Ciò avrebbe legato la sottotrama di Canto Bright a quella principale del film e dato a Phasma maggiore spazio nella storia. 

Qi’ra

Nonostante sia un film costruito discretamente, Solo: A Star Wars Story non riesce a coinvolgere emotivamente lo spettatore dal momento che le motivazioni di Han sono collegate principalmente (ed ingenuamente) alla sua relazione con Qi’ra. Poiché il pubblico sa dalla trilogia originale che questa relazione è destinata a fallire, è difficile affezionarsi a loro come coppia.

Una semplice riscrittura avrebbe reso questa dinamica migliore, cambiando semplicemente il rapporto tra Han e Qi’ra in una relazione di pari livello. Ciò avrebbe immediatamente istillato una serie di domande nel pubblico sul perché Qi’ra non fosse presente nella trilogia originale, creando anche una certa suspense sul suo destino. Avrebbe anche reso il suo tradimento nei confronti di Han molto più difficile da accettare, sia per il personaggio che per il pubblico.

Il clone di Palpatine

Come è stato recentemente rivelato dal romanzo basato su L’Ascesa di Skywalker, il ritorno di Palpatine è stato reso possibile grazie alla clonazione. Dato che la natura del ritorno di Palpatine era una delle principali fonti di confusione per il pubblico, probabilmente sarebbe stato più facile per lo spettatore godersi il film se questo punto fosse stato chiarito immediatamente.

Secondo l’attore che interpreta l’Imperatore, Ian McDiarmid, in realtà una scena che spiega come il Signore Oscuro sia riuscito a sopravvivere è stata girata ma tagliata dal montaggio finale. Vista la successiva reazione del pubblico, il film sarebbe stato più apprezzato se quella scena fosse stata mantenuta.

Fonte: Screen Rant

La Dea Fortuna: disponibile per il noleggio digitale dal 13 Aprile

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La Dea Fortuna di Ferzan Ozpetek, con protagonisti Stefano Accorsi, Edoardo Leo e Jasmine Trinca e prodotto da Tilde Corsi e Gianni Romoli è una produzione Warner Bros. Entertainment Italia, R&C Produzioni e Faros Film.

La Dea Fortuna – già disponibile per l’acquisto – sarà disponibile per il noleggio in digitale a partire dal 13 Aprile. Da un soggetto di Gianni Romoli e Ferzan Ozpetek, la sceneggiatura è firmata da Gianni Romoli, Silvia Ranfagni e Ferzan Ozpetek. Nel cast troviamo inoltre Serra Yilmaz, Barbara Alberti, Sara Ciocca, Edoardo Brandi, Cristina Bugatty, Pia Lanciotti e Filippo Nigro.

Le musiche originali della colonna sonora sono state composte da Pasquale Catalano, mentre tra i brani di repertorio figurano illustri nomi della musica italiana e internazionale tra cui Mina e Ivano Fossati con la splendida, intensa ballata “Luna Diamante”, tratta dal loro album “Mina Fossati”, il vincitore di Sanremo 2020 Diodato con “Che Vita Meravigliosa” e la cantautrice turca Sezen Aksu con la sua “Aldatildik”.

La Dea Fortuna – guarda il trialer

LA DEA FORTUNA dal 13 Aprile sarà disponibile per il noleggio su Sky Primafila, Infinity, Apple Tv, Youtube, Google Play, Rakuten TV, TIMvision, Chili, PlayStation Store, VVVVID, Microsoft Film & TV.

IL FILM

La Dea Fortuna ha un segreto, un trucco magico.

Come fai a tenere sempre con te qualcuno a cui vuoi molto bene?

Devi guardarlo fisso, rubi la sua immagine, chiudi di scatto gli occhi, li tieni ben chiusi. E lui ti scende fino al cuore e da quel momento quella persona sarà sempre con te.

Arturo (Stefano Accorsi) e Alessandro (Edoardo Leo) sono una coppia da più di quindici anni. Nonostante la passione e l’amore si siano trasformati in un affetto importante, la loro relazione è in crisi da tempo. L’improvviso arrivo nelle loro vite di due bambini lasciatigli in custodia per qualche giorno da Annamaria (Jasmine Trinca), la migliore amica di Alessandro, potrebbe però dare un’insperata svolta alla loro stanca routine.

La soluzione sarà un gesto folle. Ma d’altronde l’amore è uno stato di piacevole follia.

Wonder Woman 1984: i set LEGO svelano il look finale di Cheetah?

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Wonder Woman 1984: i set LEGO svelano il look finale di Cheetah?

Uno dei più grandi segreti che ruota attorno a Wonder Woman 1984 è sicuramente quello relativo al look che avrà il personaggio di Cheetah interpretato da Kristen Wiig nel film di Patty Jenskins. Adesso, un nuovo set LEGO ispirato all’atteso sequel ci mostra quella che dovrebbe essere la “forma” definitiva della villain.

Il set in questione – chiamato “Wonder Woman vs. Cheetah” – contiene anche i personaggi di Diana (Gal Gadot) e Maxwell Lord (Pedro Pascal). Di recente, una serie di nuove immagini dal film avevano anticipato una una certa vicinanza (per non dire intimità!) tra i personaggi di Maxwell Lord e Barbara Ann Minerva, a sostegno che nel sequel i due potrebbero agire insieme.

Ricordiamo che l’uscita nelle sale di Wonder Woman 1984 è stata posticipata al prossimo 14 agosto a causa della pandemia di Coronavirus (il film sarebbe dovuto arrivare nelle sale il 6 giugno). Potete vedere le immagini del set LEGO (via JoBlo) di seguito:

LEGGI ANCHE – Wonder Woman 1984: la statua da collezione con la Golden Eagle!

Vi ricordiamo che Wonder Woman 1984 uscirà il 14 agosto 2020. Il film è stato definito dal produttore Charles Roven un sequel “inusuale“, che poterà in scena lo stesso personaggio grazie al lavoro dello stesso team creativo e che seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma che i fan non dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale definendolo “la prossima iterazione della supereroina”.

“Il film racconterà un lasso di tempo completamente diverso e lo spettatore avrà solo un assaggio di ciò che che Diana ha fatto o affrontato negli anni intermedi. Abbiamo cercato di mettere insieme una storia del tutto diversa che potesse rispettare le stesse emozioni del passato, portare un sacco di umorismo e molta azione coraggiosa. E soprattutto, toccare le corde del cuore.“ 

L’ordine cronologico del personaggio è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of Justice per poi tornare al vecchio secolo con Wonder Woman. Il sequel vedrà ancora Gal Gadot nei panni di Diana Prince opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel cast figureranno anche Chris Pine (volto del redidivo Steve Trevor) e Pedro Pascal.

Siamo tutti Alberto Sordi? il docu film su Alberto Sordi

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Siamo tutti Alberto Sordi? il docu film su Alberto Sordi

Nell’anno del centenario dalla nascita di Alberto Sordi, Sky Arte celebra il grande attore e regista romano con Siamo tutti Alberto Sordi?, il docu-film scritto e diretto da Fabrizio Corallo in onda nel giorno di Pasqua, domenica 12 aprile alle 21.15 su Sky Arte (canali 120 e 400) e alle 21.45 su Sky Cinema Comedy (canale 309).

La narrazione si concentra sul talento unico e sulla sua personalità più intima mettendone in risalto non solo la leggendaria vicenda artistica ma soprattutto le sue doti, spesso profetiche, di interprete/autore capace di raccontare come nessun altro la commedia umana degli italiani del secolo scorso.

Il documentario ricostruisce la vita e l’opera di Sordi nell’arco della sua formazione e del consolidarsi della sua carriera lunga più di sessant’anni, raccontandolo attraverso scene cult di alcuni tra i più significativi dei 187 film da lui interpretati, filmati tratti dalle sue tante apparizioni televisive e pubbliche, interviste appositamente realizzate a compagni di lavoro, esponenti di punta del cinema recente, storici e critici, tutti chiamati a ricordarne i vari aspetti della sua poliedrica personalità tra riflessioni, aneddoti, pensieri e curiosità.

Dalla Roma trasteverina, all’Inghilterra fino ad arrivare anche oltreoceano, il re della commedia italiana ha portato in scena tanti “mostri” del suo tempo nei loro aspetti più divertenti. Il film ritratto di Corallo mostra i suoi più celebri personaggi, ma anche il più segreto e profondo Alberto Sordi.

Anche Sky Cinema dedica la sua programmazione per ricordare il grande Alberto Sordi. Da venerdì 10 a lunedì 13 aprile, Sky Cinema Comedy (e in streaming su NOW TV) propone 4 giorni di programmazione h24 dedicati a uno dei più importanti attori del cinema italiano. Da non perdere dunque il celebre film firmato Luigi Zampa, Il Medico della Mutua, con una delle interpretazioni più celebrate di Sordi; la commedia ambientata nell’antico Egitto Due notti con Cleopatra con Sophia Loren; Accadde al penitenziario in cui il secondino Aldo Fabrizi è testimone delle vicende dei vari detenuti tra cui Sordi, Walter Chiari e Peppino De Filippo; la commedia di Steno Piccola Posta, con Franca Valeri; il film a episodi Racconti d’estate con Marcello Mastroianni; la commedia turistico-sentimentale Brevi amori a Palma di Majorca con Gino Cervi; Il Marito in cui Sordi si districa tra gli affari e una moglie dispotica; e la commedia a episodi di Luigi Zampa, I Nostri Mariti, con Sordi, Ugo Tognazzi e Lando Buzzanca. Tutti i titoli – insieme al docu-filmSiamo tutti Alberto Sordi? – sono disponibili anche nella collezione on demand di Sky e su NOW TV.

SIAMO TUTTI ALBERTO SORDI? è una produzione Dean Film e Surf Film realizzata in collaborazione con Sky Arte e Istituto Luce in onda domenica 12 aprile su Sky Arte alle 21.15 e in streaming su NOW TV

Lady Gaga: ecco quando arriverà il film sul delitto Gucci

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Lady Gaga: ecco quando arriverà il film sul delitto Gucci

A novembre dello scorso anno abbiamo appreso la notizia che, dopo l’incredibile successo di A Star Is Born, la popstar Lady Gaga sarebbe tornata al cinema in qualità di protagonista del prossimo progetto cinematografico del maestro Ridley Scott, un film che racconterà il delitto di Maurizio Gucci, nipote del fondatore della casa di moda italiana.

Adesso, come svelato da The Hollywood Reporter, la MGM ha ufficializzato la data di uscita del film, che arriverà nelle sale americane a novembre del 2021. Nel film Gaga interpreterà Patrizia Reggiani, l’ex moglie della vittima, processata e condannata per aver orchestrato l’assassinio del marito nel 1995, scontando 18 anni di carcere prima di essere rilasciata nel 2016.

La pellicola, che dovrebbe intitolarsi semplicemente Gucci, verrà sceneggiata da Roberto Bentivegna basandosi sul libro di Sara Gay Forden “The House of Gucci: A Sensational Story of Murder, Madness, Glamour and Greed”.

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Per Ridley Scott si tratta del secondo progetto sviluppato dopo la recente fusione tra Fox e Disney insieme a The Last Duel, il film che vedrà protagonisti Matt Damon, Adam Driver, Jodie Comer e Ben Affleck, le cui riprese sono state momentaneamente bloccate a causa della pandemia di Coronavirus.

Scott non è estraneo al racconto di storie drammatiche dalla forte risonanza mediatica: basti pensare a Tutti i soldi del mondo, ultimo film da lui diretto e basato sul sequestro di John Paul Getty III, nipote dell’allora uomo più ricco del mondo, avvenuto a Roma nel 1973.

Birds of Prey: il trailer onesto evidenzia gli errori del film

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Birds of Prey: il trailer onesto evidenzia gli errori del film

Una delle più grandi critiche mosse a Birds of Prey, il cinecomic che ha visto il ritorno di Margot Robbie nei panni di Harley Quinn, è stata che la storia raccontata nel film di Cathy Yan non si è concentrata abbastanza sul “team” del titolo e che riflettori sono stati puntati eccessivamente sul personaggio della Mattacchiona.

Proprio su questo aspetto si concentra il trailer onesto – realizzato da Screen Junkies – di Birds of Prey, oltre a mettere in evidenza come un divieto ai minori di 17 anni e la presenza del personaggio del Joker avrebbe sicuramente giovato al risultato finale. Al di là delle critiche, però, il cinecomic ha fatto sicuramente discutere, stimolando ancora di più l’interesse nei confronti di The Suicide Squad, il film di James Gunn in cui ritroveremo Harley.

Al momento non sappiamo ancora se un sequel di Birds of Prey vedrà mai la luce: è probabile che il destino della Mattacchiona sul grande schermo verrà definito dopo l’uscita in sala del reboot dedicato alla Squadra Suicida. Nell’attesa, gustatevi il trailer onesto di seguito:

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Birds of Prey, diretto da Cathy Yan, è uscito nelle sale il 7 febbraio 2020. Nel cast anche Mary Elizabeth Winstead, Jurnee Smollett-Bell (rispettivamente Cacciatrice e Black Canary), Rosie Perez (Renee Montoya) e Ella Jay Basco (Cassandra Cain).

Ewan McGregor interpreta invece uno dei due principali villain del film, Maschera Nera, alter ego di Roman Sionis. Chi conosce i fumetti lo ricorderà come uno dei più grandi nemici di Batman (negli anni Ottanta esplose proprio come nemesi del Cavaliere Oscuro) nonché temibile boss mafioso di Gotham City.

Di seguito la nuova sinossi ufficiale:

Avete mai sentito la storia del poliziotto, dell’uccello canoro, dello psicopatico e della principessa mafiosa? Birds of Prey (e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn) è una storia contorta raccontata dalla stessa Harley, come solo Harley può farlo. Quando il malvagio narcisista di Gotham, Roman Sionis, e il suo zelante braccio destro, Zsasz, puntano gli occhi su una ragazza di nome Cass, la città si rivolta per cercarla. I percorsi di Harley, Cacciatrice, Black Canary e Renee Montoya si incontrano e l’improbabile quartetto non ha altra scelta che allearsi per abbattere Roman.”

Billions 5: secondo trailer ufficiale

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Billions 5: secondo trailer ufficiale

Showtime dopo il primo promo ha diffuso il secondo trailer ufficiale di Billions 5, la quinta stagione della serie tvBillions  con protagonista Damian Lewis e Paul Giamatti.

La stagione 5 di Billions sarà presentata in anteprima domenica 3 maggio su SHOWTIME. Nella quinta stagione di MILIARDI, Bobby Axelrod (Lewis) e Chuck Rhoades (Giamatti) vedono riaccendersi la loro feroce rivalità, mentre nuovi nemici si alzano e prendono la mira. Il pioniere dell’impatto sociale Mike Prince (Stoll) rappresenta una vera minaccia per il dominio di Axe e Chuck fa la febbre con un formidabile procuratore distrettuale. Taylor Mason (Asia Kate Dillon) è costretto a tornare ad Ax Capital, dove devono lottare per proteggere i loro dipendenti e le loro risorse. Wendy Rhoades (Maggie Siff) rivaluta la sua lealtà e crea sorprendenti nuove alleanze che la mettono in contrasto sia con Chuck che con Ax. In questa stagione, la lotta per il potere diventa una lotta per la sopravvivenza e tutti i personaggi devono adattarsi o rischiare l’estinzione. Margulies interpreterà Catherine Brant, professore di sociologia della Ivy League e autore di bestseller.

https://youtu.be/aILMB1h8x7I

Billions 5

In Billions 5 protagonisti sono il premio Oscar, vincitore di Emmy e Golden Globe, Paul Giamatti e vincitore dell’Emmy e Golden Globe Damian Lewis, Billions è una delle serie drammatiche più importanti della rete, con una media di cinque milioni di spettatori settimanali su tutte le piattaforme. Le prime tre stagioni di Billions sono andate in onda in Italia su Sky Atlantic e sono disponibili su Now Tv.

Quando tutti sono fuori per cercare vendetta, nessuno è al sicuro.  Bobby Axelrod (Lewis) e Chuck Rhoades (Giamatti), ex nemici, e Wendy Rhoades (Maggie Siff), moglie del primo e fidata consigliere del se condo, si sono uniti per formare un’alleanza difficile da pensare ma molto efficace, mirata allo sradicamento di tutti i loro rivali, tra cui Grigor Andolov (guest star John Malkovich), Taylor Mason (Asia Kate Dillon), Brian Connerty (Toby Leonard Moore) e Waylon “Jock” Jeffcoat (guest star Clancy Brown). L’ambizione e il tradimento sono da sempre al centro di BILLIONS, e in questa stagione tutti i personaggi scoprono esattamente quanto è alto il prezzo che dovranno pagare per soddisfare tali esigenze. La serie vede protagonisti nel cast anche David Costabile, Condola Rashad, Kelly AuCoin, Jeffrey DeMunn e Malin Akerman.

Billions è stato creato e prodotto esecutivamente dagli showrunner Brian Koppelman e David Levien. La serie è stata creata anche da Andrew Ross Sorkin.

The New Mutants sarà il film più breve dell’universo X-Men

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The New Mutants sarà il film più breve dell’universo X-Men

Quando la Disney ha annunciato le nuove date di uscita dei film posticipati di recente a causa dell’emergenza Coronavirus, in molti hanno subito notato che a The New Mutants non era stata associata alcuna nuova release. Il film sarebbe dovuto uscire nelle sale americane il 3 aprile: ora, è probabile che il cinecomic di Josh Boone arriverà direttamente su Disney+, ma su questo non esistono ancora conferme ufficiali.

In attesa di scoprire quale sarà il futuro di The New Mutants  (già “vittima” di una produzione travagliatissima e di continui posticipi), sappiamo adesso – grazie a Consumer Protection BC (via ComicBookMovie) – quale sarà la durata del film: 94 minuti. Il film di Boone sarà quindi il più breve della saga degli X-Men: il più lungo ad oggi è X-Men: Apocalisse, della durata di 144 minuti.

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The New Mutants è un thriller con sfumature horror, originale e ambientato in un ospedale isolato dove un gruppo di giovani mutanti è rinchiuso per cure psichiatriche. Quando iniziano ad avere luogo degli strani episodi, le loro nuove abilità mutanti e la loro amicizia saranno messe alla prova, mentre cercano di fuggire.

Diretto da Josh Boone e scritto da Boone e Knate Lee, il film vede nel cast la presenza di Maisie WilliamsAnya Taylor-Joy, Charlie Heaton, Alice Braga, Blu Hunt Henry Zaga.

ll film è prodotto da Simon KinbergKaren Rosenfelt Lauren Shuler Donner, mentre Stan Lee Michele Imperato Stabile sono i produttori esecutivi.

The Others: il film con Nicole Kidman avrà un remake

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The Others: il film con Nicole Kidman avrà un remake

Sono trascorsi circa 20 anni dall’uscita nelle sale di The Others, l’acclamatissimo horror psicologico diretto dal cileno Alejandro Amenábar e con protagonista una splendida Nicole Kidman in uno dei ruoli più belli della sua carriera. Adesso, come apprendiamo da Deadline, la Sentient Entertainment ha acquistato i diritti per riportare la storia sul grande schermo.

Il remake, di produzione americana (l’originale The Others era una co-produzione che ha coinvolto gli Stati Uniti, la Spagna, la Francia e anche l’Italia), sarà prodotto da Renee Tab e Christopher Tuffin della Sentient insieme a Lucas Aksoskin della Aliwen Entertainment. Secondo le prime indiscrezioni, il remake tenterà un approccio contemporaneo alla storia raccontata da Amenábar nel suo film, ambientato nel 1945, subito dopo la fine della Seconda guerra mondiale.

Secondo la fonte, l’obiettivo della Sentient sarebbe quello di coinvolgere un cast composti da volti più o meno noti di Hollywood. Il film originale incassò circa 200 milioni di dollari a livello mondiale ed è ancora oggi considerato uno dei migliori horror prodotti nello scorso decennio. Grazie al ruolo di Grace Stewart, Nicole Kidman ottene una nomination ai Golden Globes, ai BAFTA, ai Saturn Awards e ai Goya come migliore attrice.

In arrivo il remake di The Others, il cult di Alejandro Amenábar con Nicole Kidman

The Others racconta la storia di Grace e dei suoi due figli che vivono in una grande casa isolata. Una strana malattia costringe i bambini a fuggire la luce. Nell’oscurità che avvolge la loro vita sta per accadere qualcosa di terribile e presto Grace dovrà affrontare la più profonda e angosciante delle paure.

Star Wars IX: il co-sceneggiatore ammette le difficoltà con il finale

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Sappiamo che la produzione di Star Wars: L’Ascesa di Skywalker è stata abbastanza travagliata e che, in origine, la conclusione della trilogia sequel era stata affidata a Colin Trevorrow. Adesso, il co-sceneggiatore Chris Terrio ha rivelato di aver avuto numerosi problemi con il finale del film che ha chiuso ufficialmente la saga degli Skywalker iniziata nel lontano 1977.

L’edizione home video del film diretto da J.J. Abrams, infatti, conterrà una featurette dedicata al making of di Episodio IX in cui è proprio Terrio a discutere di come sia stato difficile concepire il finale e di come quel particolare processo abbia rappresentato una vera sfida per lui e per Abrams.

“Ad un certo punto della lavorazione, io e J.J. stavamo avendo tantissimi problemi con il finale del film. Poi lo scenografo Rick Carter ci disse: ‘Penso sia perché voi due non volete che Star Wars finisca. Non volete che la saga degli Skywalker finisca. Quindi, non volete davvero scriverlo quel finale’. Non c’era che verità nelle sue parole.” 

Naturalmente, è molto difficile intuire con precisione a quale “finale” si riferisca Terrio. Come sottolinea Screen Rant, è molto probabile che si tratti della scena di Rey Skywalker, il momento esatto che chiude Episodio IX, ma potrebbe anche trattarsi – più in generale – del terzo atto del film e dello scontro finale contro l’Imperatore Palpatine.

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Lucasfilm e il regista J.J. Abrams uniscono ancora una volta le forze per condurre gli spettatori in un epico viaggio verso una galassia lontana lontana con Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente conclusione dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno nuove leggende e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.

Il cast del film comprende Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam DriverDaisy RidleyJohn Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi Ackie, Domhnall Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri Russell, Joonas Suotamo, Kelly Marie Tran, con Ian McDiarmid Billy Dee Williams.

Diretto da J.J. Abrams e prodotto da Kathleen Kennedy, Abrams e Michelle Rejwan, Star Wars: L’Ascesa di Skywalker è scritto da J.J. Abrams e Chris Terrio, mentre Callum Greene, Tommy Gormley e Jason McGatlin sono i produttori esecutivi.

Guardiani della Galassia: la scena iniziale ispirata dal Mago di Oz

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Probabilmente nessuno assocerebbe mai  Guardiani della Galassia a Il mago di Oz, eppure, di recente, il regista e sceneggiatore James Gunn  ha rivelato che la sequenza d’apertura del primo film su Star Lord & co., uscito nel 2014, è stata ispirata dal classico del 1939 con Judy Garland.

Durante il #QuarantineWatchParty dedicato al film, Gunn ha rivelato alcuni dettagli sulla sua prima incursione nell’Universo Cinematografico Marvel, spiegando su Twitter che la sequenza d’apertura del film, quella ambientata nel 1988, subito dopo la morte della madre, quando il piccolo Peter Quill viene rapito da un gruppo di pirati spaziali chiamati “Ravagers”, guidati da Yondu Udonta, è stata ispirata dai titoli di testa de Il mago di Oz.

Gunn ha spiegato l’utilizzo di particolari lenti per la sequenza d’apertura del suo film, in modo da ottenere un certo tipo di effetto visivo: Abbiamo girato la sequenza d’apertura con il giovane Peter e la sua famiglia su obiettivi anamorfici, ma non per tutto il resto del film. Ho pensato molto all’inizio de Il mago di Oz.”

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Per quanto riguarda Guardiani della Galassia Vol. 3, il film – scritto e diretto da James Gunn – non ha ancora una data di uscita ufficiale. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente a Febbraio 2021.

Torneranno nel cast Chris PrattZoe SaldanaDave BautistaPom Klementieff e Karen Gillan, con Vin Diesel e Bradley Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel film è atteso anche Chris Hemsworth nei panni di Thor.

The Batman: Matt Reeves teme l’eredità di Burton e Nolan

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The Batman: Matt Reeves teme l’eredità di Burton e Nolan

Batman è sempre stato uno dei più grandi eroi dei fumetti di sempre. Nel corso degli anni, sono stati numerosi i registi che si sono impegnati per cercare di portare al cinema la versione migliore delle avventure del Crociato di Gotham. L’ultimo in ordine di tempo al quale è stato affidato l’arduo compito è Matt Reeves, regista dell’attesissimo The Batman che vedrà Robert Pattinson raccogliere l’eredità di Ben Affleck (ultimo Uomo Pipistrello cinematografico).

In una recente intervista con Nerdist in occasione della promozione di Tales From the Loop (la nuova serie Amazon Prime Video in cui figura tra i produttori esecutivi), Reeves ha rivelato qual è la sua più grande paura proprio in merito a The Batman: il regista ha spiegato di “temere” l’eredità di Tim Burton e Christopher Nolan, vista la sua grande ammirazione per i film Batman – Il ritorno e Il cavaliere oscuro.

Reeves ha elogiato in egual misura i due titoli e ha parlato di come entrambi abbiano avuto un forte impatto sul suo approccio a The Batman: “Pensavo a quanti brutti film su Batman ci fossero stati e non volevo che il mio entrasse a far parte di quella categoria, che venisse considerato soltanto come un altro film sull’Uomo Pipistrello. Sentivo che c’era bisogno di fare la differenza. I migliori sono stati a dir poco incredibili. Ciò che Nolan ha fatto col personaggio è incredibile. Ciò che Burton ha fatto col personaggio è stato unico.” 

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Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Andy Serkis (Alfred), Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon) e Paul Dano (Enigmista). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard, ma c’è ancora mistero sul suo ruolo.

HN Entertainment ha suggerito che le riprese del cinecomic si svolgeranno presso i Leavesden Studios di Londra (gli stessi della saga di Harry Potter ma anche di Batman v Superman: Dawn of JusticeJustice LeagueWonder Woman e del sequel Wonder Woman 1984) mentre l’uscita nelle sale è stata già fissata al 25 giugno 2021.

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The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti, “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

Karl Urban: 10 cose che non sai sull’attore

Karl Urban: 10 cose che non sai sull’attore

L’attore Karl Urban è probabilmente più noto per il suo volto che per il suo nome, essendo apparso in numerosi film e serie di grande successo. Ha infatti avuto modo di affermarsi all’interno dell’industria statunitense, conquistando la simpatia del pubblico e le attenzioni della critica, che ne ha in diverse occasioni esaltato le doti recitative. Ecco 10 cose che non sai di Karl Urban.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Karl Urban Dredd

Karl Urban: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri film. Il primo vero grande ruolo ricoperto al cinema dall’attore è quello di Eomer nei film Il Signore degli Anelli – Le due torri (2002) e Il Signore degli Anelli – Il ritorno del re (2003), con gli attori Viggo Mortensen, Ian McKellen e Andy Serkis. Successivamente continua a farsi notare recitato nei film The Chronicles of Riddick (2004), con Vin Diesel, The Bourne Supremacy (2004), Doom (2005) e Star Trek (2009), di J. J. Abrams, dove ricopre il ruolo di Bones. In seguito, è Judge Dredd in Dredd – Il giudice dell’apocalisse (2012), e riprende il suo ruolo in Into Darkness – Star Trek (2013), con Benedict Cumberbatch e Star Trek Beyond (2016). Di recente è invece apparso in Il drago invisibile (2016) e Thor: Ragnarok (2017), di Taika Waititi.

9. Ha preso parte a produzioni televisive. Nel corso della sua carriera l’attore non ha mancato di recitare anche per il piccolo schermo, apparendo in serie come Shortland Street (1993-1994), Hercules (1996-1998) e Xena – Principessa guerriera (1996-2001), dove ha recitato nel ruolo di Giulio Cesare. Di recente ha invece avuto un ruolo di rilievo in Almost Human (2013-2014), mentre dal 2018 è divenuto ulteriormente noto per il personaggio di Billy Butcher in The Boys, la nuova serie Amazon Prime.

Karl Urban: chi è sua moglie

8. È stato sposato. Sul set del film televisivo The Privateers (2000), conosce la truccatrice Natalie Wihongi, con la quale si fidanza. I due si sposano poi nel settembre del 2004. La coppia ha inoltre dato vita a due figli, il primo nato nel novembre del 2000 e il secondo, una bambina chiamata Indiana in onore di Indiana Jones, nel gennaio del 2005. A giugno del 2014, la coppia annuncia tuttavia la separazione.

Karl Urban in Thor

7. Ha ricoperto un ruolo di rilievo nel film Marvel. Tra i personaggi secondari che più hanno rubato la scena in Thor: Ragnarok vi è Skurge, interpretato da Urban. L’attore ha dichiarato di aver accettato il ruolo perché, anche se secondario, prevedeva un arco narrativo interessante, e in più gli dava la possibilità di lavorare con l’attrice Cate Blanchett.

Karl Urban è Eomer

6. Per ricoprire il ruolo ha imparato ad andare a cavallo. Il primo ruolo che ha reso noto l’attore è stato quello di Eomer all’interno della trilogia de Il Signore degli Anelli. Il personaggio è in particolare un esperto nel cavalcare i cavalli e combattere da questa postazione sopraelevata. Per riuscire in ciò, Urban ha così dovuto allenarsi costantemente per circa otto settimane, riuscendo infine a governare il cavallo con una sola mano mentre con l’altra brandiva la spada.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Karl Urban Star Trek

Karl Urban in Star Trek

5. È un grande fan della serie. Urban si è descritto come un grandissimo fan di Star Trek, avendo seguito la serie televisiva sin da piccolo insieme al padre. Venuto a conoscenza di un nuovo film in preparazione, ha fatto di tutto pur di ottenere un provino per un ruolo, ottenendo infine la parte di Bones. Si è in seguito dichiarato felice di aver potuto ricoprire un ruolo che prevedeva elementi di comicità, cosa con cui desiderava confrontarsi.

4. È rimasto sorpreso dal livello di segretezza sul set. Per Urban era la prima volta che partecipava ad un film diretto da Abrams. Il regista è infatti noto per mantenere il massimo livello di mistero intorno ai suoi progetti, e Star Trek non è stato da meno. L’attore è così rimasto particolarmente colpito dalla sicurezza instaurata a tal livello, dove ogni attore veniva seguito durante le riprese affinché non si esponesse ad una fuga di notizie esterne.

Karl Urban è Dredd

3. Non è mai uscito dal personaggio. Per poter dar vita ad una miglior interpretazione del celebre personaggio dei fumetti, Urban ha affermato di non essere mai uscito dal personaggio, neanche nelle pause tra una ripresa e l’altra. Questa scelta lo ha pertanto portato a mantenere una grande serietà e nessuno lo ha mai visto sorridere sul set. Ha inoltre rifiutato di togliersi l’iconico casco del personaggio per potersi immedesimare maggiormente nel ruolo.

2. Non si è avvalso di controfigure. Nel suo desiderio di potersi immedesimare quanto più possibile nel personaggio, l’attore ha richiesto di poter guidare personalmente la Lawmaster, la caratteristica moto con cui il giustiziere è solito spostarsi. Urban ha così evitato di farsi sostituire da controfigure, allenandosi per poter girare da sé le scene più difficili o rischiose.

Karl Urban: età e altezza

1. Karl Urban è nato a Wellington, in Nuova Zelanda, il 7 giugno 1972. L’attore è alto complessivamente 185 centimetri.

Fonte: IMDb

Ryan Coogler: 10 cose che non sai sul regista

Ryan Coogler: 10 cose che non sai sul regista

Tra i più promettenti registi degli ultimi anni vi è Ryan Coogler, che in breve ha portato al cinema lungometraggi che hanno riscontrato ottimi apprezzamenti di critica e pubblico. Coogler ha però dimostrato di non volersi fermare alla regia, ricoprendo anche altri ruoli all’interno dell’industria e costruendosi così un solido status. Ecco 10 cose che non sai di Ryan Coogler.

Parte delle cose che non sai sul regista

Ryan Coogler Instagram

Ryan Coogler: i suoi film

10. Si è affermato come regista e sceneggiatore. Coogler debutta alla regia nel 2013 con il film Prossima fermata Fruitvale Station, da lui anche scritto, e con protagonista l’attore Michael B. Jordan. Dopo il successo ottenuto grazie al primo film, gli viene assegnato il film Creed – Nato per combattere (2015), spin-off della saga di Rocky Balboa con protagonista Sylvester Stallone. Nel 2018 Coogler raggiunge notorietà mondiale con il film Marvel Black Panther, dove dirige gli attori Chadwick Boseman, Lupita Nyong’o, Daniel Kaluuya e Andy Serkis.

9. È anche produttore. Grazie alla popolarità raggiunta, Coogler ha avuto occasione di ricoprire anche il ruolo di produttori per diversi progetti. Tra questi si annoverano il film Creed II (2018), sequel del film da lui diretto, e i lungometraggi di prossima uscita Space Jam 2 (2021), Bitter Root, e Wrong Answer.

8. Ha ricevuto importanti riconoscimenti. Con il suo primo film, presentato nella sezione Un Certain Regard del Festival di Cannes, Coogler ha vinto il premio “Avenir”, assegnato alle promesse del cinema. Con la stessa pellicola avrebbe poi vinto l’Indipendent Spirit Awards come miglior film di debutto. Ulteriore grande prestigio arriva grazie a Black Panther, con il quale riceve la nomination come miglior sceneggiatura non originale ai Writers Guild Award. Questo avrebbe poi ricevuto la nomination come miglior film ai Premi Oscar, divenendo il primo film di supereroi a ricevere tale riconoscimento.

Ryan Coogler non è su Instagram

7. Non ha un account personale. Il giovane regista ha in diverse occasioni di non apprezzare particolarmente i social network, e di non possedere pertanto un account sul social network Instagram. Così facendo, Coogler ha modo di mantenere quel velo di riservatezza sulla propria vita privata, evitando il clamore dei media.

Ryan Coogler: chi è sua moglie

6. È sposato. Nel 2016 il regista ha sposato la sua compagna di lunga data, Zinzi Evans, di cui si hanno poche notizie per via della riservatezza mantenuta dai due. Tra i pochi annunci pubblici fatti da Coogler riguardanti la propria vita privata vi è però quello secondo cui desidera avere quanto prima una figlia con la donna amata.

Parte delle cose che non sai sul regista

Ryan Coogler Black Panther

Ryan Coogler dirige Black Panther

5. Ha lavorato con esperti per costruire l’ambientazione del film. Per dar vita al Wakanda, la fittizia nazione africana dove si svolge gran parte del film, il regista si è avvalso della collaborazione di alcuni esperti di storia africana al fine di poter dar vita ad una mitologia e una cultura coerenti con quelle del vasto continente.

4. Ha insistito per avere determinati collaboratori. Nell’accettare di dirigere il film Marvel, Coogler ha richiesto di poter portare all’interno del progetto i suoi abituali collaboratori, dal direttore della fotografia allo scenografo e fino al compositore delle musiche. Ciò secondo lui gli avrebbe permesso di poter dare al film il proprio personale look, facendolo differenziare dagli altri prodotti Marvel.

3. Avrebbe voluto un villain diverso. Durante la fase di scrittura, Coogler espresse il desiderio di poter inserire nel film il personaggio di Kraven il cacciatore. Questi è un noto villain Marvel, celebre per essersi scontrato prevalentemente contro Spider-Man. Il suo desiderio non poté tuttavia essere esaudito, poiché i diritti del personaggio appartengono alla Sony, che non ne avrebbe concesso l’utilizzo.

Ryan Coogler: il suo patrimonio

2. Il suo patrimonio è notevolmente cresciuto. Con tre film diretti nell’arco di sette anni, e diverse produzioni all’attivo, Coogler vanta oggi un patrimonio stimato di circa 10 milioni di dollari. Tale cifra è destinata a crescere ancora nel corso degli anni, dati anche i grandi progetti in cantiere nel suo futuro di regista, tra cui l’atteso sequel di Black Panther.

Ryan Coogler: età e altezza

1. Ryan Coogler è nato a Oakland, California, Stati Uniti, il 23 maggio 1986. Il regista è alto complessivamente 178 centimetri.

Fonte: IMDb

John C. Reilly: 10 cose che non sai sull’attore

John C. Reilly: 10 cose che non sai sull’attore

Per anni considerato prevalentemente un comico, l’attore John C. Reilly ha invece nel tempo dimostrato di essere un interprete completo, potendo spaziare tra generi ben diversi e ponendosi sempre al centro dell’attenzione con i suoi iconici personaggi. Reilly non ha infatti mancato, nella sua lunga filmografia, di recitare all’interno di film affermatisi come alcuni tra i più celebri e premiati del loro tempo. Ecco 10 cose che non sai di John C. Reilly.

Parte delle cose che non sai sull’attore

John C Reilly Ollio

John C. Reilly: i film in cui ha recitato

10. Ha preso parte a celebri lungometraggi. L’attore esordisce al cinema nel 1989 con il film Vittime di guerra, con Sean Penn. Negli anni successivi continua a farsi notare grazie a film come Hoffa – Santo o mafioso? (1992), con Jack Nicholson, Buon compleanno Mr. Grape (1993), con Johnny Depp, Sydney (1996), Boogie Nights – L’altra Hollywood (1997), La sottile linea rossa (1998), Magnolia (1999), Gangs of New York (2002), con Daniel Day-Lewis, The Hours (2002), con Meryl Streep Ed Harris, e Chicago (2002), con il quale si consacra. Negli anni successivi continua a partecipare a film di alto rilievo come The Aviator (2004), con Leonardo DiCaprio, Walk Hard – La storia di Dewey Cox (2007), Fratellastri a 40 anni (2008), con Will Ferrell, Aiuto vampiro (2010), … e ora parliamo di Kevin (2011), Carnage (2011), Guardiani della Galassia (2014), Life After Beth (2014), Il racconto dei racconti (2015) di Matteo Garrone, The Lobster (2015), Kong: Skull Island (2017), I fratelli Sisters (2018), con Joaquin Phoenix, Stanlio & Ollio (2018) e Holmes & Watson – 2 de menti al servizio della regina (2018).

9. È un noto doppiatore. Nel corso della sua carriera Reilly ha ricoperto anche alcuni ruoli da doppiatore. Il primo di questi è stato per il personaggio #5 nel film d’animazione 9 (2009), mentre in seguito diventa celebre per essere la voce di Ralph nei film d’animazione Ralph Spaccatutto (2012) e Ralph Spacca Internet (2018). Ha poi partecipato al doppiaggio inglese del film d’animazione giapponese Quando c’era Marnie (2014), mentre nel 2016 è Eddie in Sing.

8. Ha ricevuto importanti nomination. Apprezzato per i suoi ruoli, l’attore ha ricevuto una serie di prestigiosi riconoscimenti nel corso degli anni, come una candidatura al premio Oscar come miglior attore non protagonista per il film Chicago. Reilly vanta poi quattro nomination ai Golden Globe, ai Sag Awards e agli Indipendent Spirit Awars. È stato inoltre candidato al premio Grammy per la miglior canzone scritta per un film per Walk Hard – La storia di Dewey Cox.

John C. Reilly: moglie e figli

7. Ha conosciuto sua moglie sul set. Mentre recita sul set del suo primo film, Vittime di guerra, l’attore conosce la produttrice indipendente Alison Dickey. Dopo alcuni anni di frequentazione, i due si sposano nel 1992. La coppia negli anni ha sempre mantenuto un profilo di vita piuttosto riservato. Reilly cerca infatti di tenere ben separata la propria vita privata da quella lavorativa, non dando così modo ai media di potervisi intromettere.

6. Ha avuto due figli. Dalla moglie, Reilly ha avuto due figli nati rispettivamente nel 1998 e nel 2001. Il primo dei due, chiamato Leo, è in seguito divenuto un noto musicista, adottando il nome d’arte di LoveLeo, e tramite il proprio profilo Instagram promuove la propria produzione musicale.

Parte delle cose che non sai sull’attore

John C Reilly Will Ferrell

John C. Reilly è Ollio

5. Ha dovuto sottoporsi ad ore di trucco. Per poter assumere il ruolo del celebre attore comico Oliver Hardy, meglio noto come Ollio, l’attore ha dovuto sottoporsi ad un lungo processo di trasformazione fisica. Non potendo ingrassare quanto necessario, Reilly è stato dotato di numerose imbottiture che lo facevano sembrare sovrappeso. Inoltre del suo volto è possibile ammirare soltanto gli occhi e la bocca, il resto è interamente trucco atto a cambiare i tratti somatici dell’attore.

4. Era intimorito dal personaggio. Dar vita sullo schermo ad una persona realmente esistita è sempre un compito delicato per un attore. Nel suo caso, Reilly si trovava a confrontarsi con uno dei pionieri del cinema comico, e ha pertanto ammesso di essere stato intimorito all’idea di ricoprire tale parte. Ma occasioni come queste non ricapitano tutti i giorni, e per questo con grande devozione l’attore ha accettato di assumere tali panni, con il tentativo di dar vita al lato più umano di Hardy.

John C. Reilly in Guardiani della Galassia

3. Ha ricoperto un ruolo nel film Marvel. Reilly è un altro degli attori che nel corso della sua carriera ha avuto l’occasione di recitare per un film del Marvel Cinematic Universe. Ha infatti ricoperto il ruolo di Rhomann Dey, membro dei Nova Corps, la forza militare di Xandar, nel film Guardiani della Galassia, con protagonista Chris Pratt.

John C. Reilly e Will Ferrell

2. Vengono spesso confusi l’uno con l’altro. Pur non somigliandosi in modo particolare, i due attori condividono alcune caratteristiche comuni, a partire dai capelli ricci. Reilly e Ferrell vengono infatti spesso scambiati l’uno per l’altro, e in un’occasione hanno anche recitato nel ruolo di due fratellastri, per il film Fratellastri a 40 anni, facendo realmente credere a molti spettatori di condividere tale legame nella realtà.

John C. Reilly: età e altezza

1. John C. Reilly è nato a Chicago, Illinois, Stati Uniti, il 24 maggio 1965. L’attore è alto complessivamente 188 centimetri.

Fonte: IMDb

 

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Zachary Levi: 10 cose che non sai sull’attore

Zachary Levi: 10 cose che non sai sull’attore

Divenuto celebre grazie alla serie televisiva Chuck, l’attore Zachary Levi è ad oggi popolare per i suoi ruoli comici o scanzonati, ricoperti in film di particolare successo. Di recente è divenuto noto per essere il supereroe Shazam, in quelle che si preannunciano essere vesti che l’attore tornerà a ricoprire anche in futuro. Ecco 10 cose che non sai di Zachary Levi.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Zachary Levi Shazam

Zachary Levi: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri film per il cinema. L’attore debutta sul grande schermo con il film FBI: Operazione tata (2006), con Martin Lawrence. Successivamente recita in Spiral (2007), Wieners – Un viaggio da sballo (2008), An american Carol (2008), Alvin Superstar 2 (2009), per poi ottenere maggior fama recitando nel ruolo di Fendral in Thor: The Dark World (2013), con Chris Hemsworth e Natalie Portman, e Thor: Ragnarok (2017), di Taika Waititi. Nel 2019 è invece protagonista del film Shazam!, dove recita accanto all’attore Mark Strong.

9. Ha preso parte a produzioni televisive. Nel corso della sua carriera l’attore si è reso celebre per aver partecipato in qualità di protagonista alla serie Chuck (2007-2009), accanto all’attrice Yvonne Strahovski. Successivamente ha preso parte anche alle serie Heroes Reborn (2015-2016), con Ryan Guzman, Hot & Bothered (2015-2016), L’altra Grace (2017) e La fantastica signora Maisel (2018-2019), con Rachel Brosnahan.

8. È un apprezzato doppiatore. Levi si è distinto negli ultimi anni per aver prestato la propria voce al personaggio di Flynn Rider al film d’animazione Rapunzel: L’intreccio della torre (2010). In seguito ha invece doppiato il personaggio di Eugene per il film televisivo Rapunzel – Prima del sì (2017) e di nuovo per Rapunzel – La serie (2017-2020). Ha poi partecipato anche al doppiaggio dei videogiochi Fallout: New Vegas (2010), Halo: Reach (2010) e Kingdom Hearts III (2019).

Zachary Levi: chi è sua moglie

7. È stato sposato. Nel 2014, dopo un periodo di frequentazione, Levy sposa l’attrice ed ex-modella canadese Missy Peregrym, nota per il suo ruolo nelle serie Van Helsing (2017-2018) ed FBI (2018-in corso). Il matrimonio viene celebrato alle Hawaii alla presenza di pochi intimi. Tuttavia, la coppia divorzia nell’aprile del 2015, citando differenze inconciliabili.

Zachary Levi: il suo fisico

6. Ha smentito le voci sul suo fisico. Quando vennero pubblicate le prime immagini del film Shazam!, molti fan criticarono l’attore accusandolo di aver indossato un costume imbottito per far sembrare il suo fisico più possente. Levi si è allora limitato a pubblicare sul proprio profilo Instagram alcune foto del suo torso nudo, dimostrando così di aver naturalmente raggiunto la forma fisica richiesta dal ruolo.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Zachary Levi Fandral

Zachary Levi è Fandral

5. Doveva interpretare il personaggio sin dal primo film. Levi è comparso nel ruolo di Fandral soltanto a partire dal secondo film dedicato a Thor. Egli era sin da subito la prima scelta, ma dovette rinunciare al ruolo poiché impegnato in altri progetti. Venne così scelto un altro attore al suo posto, il quale tuttavia lasciò il personaggio in seguito al primo film. Per sostituirlo fu allora chiamato Levi, che fu ben lieto di poter assumere tali panni.

4. È contento che il suo personaggio sia morto. Fandral viene ucciso nel corso del film Thor: Ragnarok, e per quanto Levi vi fosse affezionato ha dichiarato che tale fine è stata con il senno di poi un bene. Se il personaggio fosse sopravvissuto, secondo Levi, egli sarebbe ancora sotto contratto con la Marvel, e non avrebbe dunque potuto interpretare Shazam, cosa della quale invece è estremamente grato.

Zachary Levi in Shazam!

3. Si è tinto i capelli. Per ricoprire il ruolo del supereroe Shazam, l’attore ha dovuto dar vita ad alcuni drastici cambiamenti fisici ed estetici. Oltre ad essersi sottoposto ad un duro allenamento per guadagnare circa 15 chili di muscoli, Levi si è inoltre dovuto tingere di nero i capelli, poiché così previsto dalle sembianze del personaggio dei fumetti.

Zachary Levi in Chuck

2. È stato il protagonista della serie. Dal 2007 al 2012 l’attore ha recitato nei panni di Chuck Bartowski, protagonista della fortunata serie a metà tra commedia e azione. Il suo personaggio, un esperto di computer che lavora in un negozio di elettronica, si ritrova la vita sconvolta nel momento in cui un supercomputer con segreti di Stato si installa nel suo cervello, facendolo diventare l’obiettivo delle principali forze governative.

Zachary Levi: età e altezza

1. Zachary Levi è nato a Lake Charles, in Louisiana, Stati Uniti, il 29 settembre 1980. L’attore è alto complessivamente 191 centimetri.

Fonte: IMDb

 

The Hunt, recensione del film con Betty Gilpin

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The Hunt, recensione del film con Betty Gilpin

La recensione di The Hunt fa parte di quel gruppo di testi, più o meno critici, che in queste settimane parlano di film che saltano l’uscita in sala. Ebbene, anche questa storia, che fa l’occhiolino al B-Movie e al thriller d’autore contemporaneamente, si inserisce a quella schiera di titoli che arriveranno direttamente a portata di click, sulle innumerevoli piattaforme in grande spolvero, data la chiusura delle sale a causa dell’emergenza sanitaria. In questo caso, il film con protagonista Betty Gilpin è disponibile su Chili.

The Hunt è il terzo film prodotto dalla Blumhouse distribuito, anche se con metodo alternativo, quest’anno. Dopo Fantasy Island e L’uomo invisibile, anche questo terzo progetto, diretto da Craig Zobel, rispecchia lo spirito produttivo della casa di Jason Blum: basso budget e storia accattivante, oltre ad un pacchetto di interpreti che riesce sempre a ricavare il massimo dalla storia, spesso ridotta all’osso.

The Hunt, la trama

In questo caso, al centro della scena c’è una inarrestabile Betty Gilpin. Abbiamo imparato ad amare l’attrice sui ring di GLOW, serie di Netflix, ed ora Gilpin porta le sue misure da pin-up in un campo del massacro. Nella storia è Crystal, vittima di una caccia (da cui il titolo). Un gruppo di persone si risveglia in un luogo ignoto, tutti hanno bavagli e mani legate. Impiegano molto poco tempo a capire cosa sta succedendo: sono vittime di una caccia mortale in cui sono loro stessi le prede. Tra loro, c’è Crystal una donna che sembra nata allo scopo di sopravvivere, ma lei vuole di più, vuole sapere anche chi l’ha messa in quel posto, e perché. La preda diventerà quindi cacciatrice dei propri carnefici.

Damon Lindelof e Nick Cuse firmano la sceneggiatura e mentre Cuse lo conosciamo per aver firmato un paio di episodi dell’acclamato Watchmen, l’attenzione ricade subito sul nome di Lindelof, che non può certo dire che la costanza appartenga alla sua carriera. Autore tra alcuni dei tonfi cinematografici più pesanti degli anni passati, tra cui Cowboys and Aliens e Tomorrowland, Damon Lindelof è anche autore di alcuni dei prodotti più affascinanti degli ultimi tempi, tra cui Leftovers e proprio il capolavoro Watchmen. Per questo approcciarsi al suo lavoro è sempre una scommessa.

Questa volta però lo sceneggiatore vince la partita, proprio perché gioca su un terreno facile, senza rinunciare al colpo di scena finale, ma portando avanti un racconto che si rifà al B-movie come strumento di critica sociale, un po’ come ha fatto già Jordan Peele in Get Out e in Us, ma senza la sua finezza registica, dal momento che in questo caso il compito è svolto con diligenza ma senza eccessivi guizzi da Zobel.

La recensione di The Hunt

The Hunt è una variazione sul tema della lotta di classe che sembra estremamente di moda in quest’ultimo periodo. Dopo il citato Us di Peele, e lo stesso Parasite, film premio Oscar di Bong Joon-ho, The Hunt si inserisce, da fratello minore ovviamente, nella stessa categoria di titoli che provano a fare una riflessione tra la divisione in classi di una società che sembra sempre meno attenta all’essere vivente e alla sua umanità.

Giustiziera con più di qualche macchia nel suo passato, la Crystal di Betty Gilpin sorprende per una fisicità che ha molto poco di moderno e che ricorda più gli eroi pieni di testosterone del cinema action anni ’80: vitino di vespa, seno abbondante, fianchi generosi e una forza e un grinta da fare invidia alle atletiche protagoniste dei cinecomic tanto in voga in questo momento. La sua protagonista è una antieroina che sembra non avere corrispettivi della storia del cinema eppure che riporta alla mente quegli archetipi narrativi saldi nella memoria collettiva e principalmente legati ai corpi maschili.

The Hunt è un film talmente semplice da risultare quasi banale, eppure molto efficace nel recapitare il suo messaggio. Non rinuncia al twist ma nemmeno, in maniera grottescamente comica, a confortare lo spettatore che segue la caccia di Crystal.

Lucca Comics & Games 2020 si prepara ad affrontare molteplici scenari

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Con il prolungamento della sospensione delle attività deciso dal Governo per contenere la diffusione del coronavirus è nato un intenso dibattito che sta coinvolgendo anche le attività culturali e i più importanti festival nazionali; così anche Lucca Comics & Games è stata sollecitata su molti fronti ad esprimersi in questa delicata fase.

Il direttore Emanuele Vietina, dopo aver partecipato ai dibattiti organizzati da It.Comics e da Lega Nerd che hanno dato spazio all’approfondimento, e dando seguito alle interviste rilasciate alla stampa lucchese, spiega che “questo non è il momento degli annunci, e neppure il tempo per decidere in che modo potrà cambiare il festival. Il nostro impegno è quello di lavorare sui contenuti, coltivando le relazioni con le parti sociali, gli enti ele aziende della creatività che investono sulla manifestazione. È il momento dell’unità, dell’osservazione e della collaborazione così da costruire un trampolino per l’editoria e il futuro degli eventi culturali. Ma è anche il momento dell’attenta pianificazione economica e finanziaria e per questo stiamo parlando con le Istituzioni e le associazioni di categoria. Qualunque saranno le attività che potremo fare, la rinascita passerà attraverso investimenti che dovranno essere ben programmati e per farlo ci sarà bisogno dell’intervento di tutti: dei soggetti pubblici, privati e della città di Lucca, una città che ha ricevuto tanto dai settori del nostro amato Community Event, e che oggi è chiamata a fare la sua parte.

Guardando al panorama internazionale, e in costante dialogo con i partner esteri di LC&G, così come restano confermate le date delle grandi manifestazioni di riferimento, San Diego e Colonia (nelle cui comunicazioni di questi giorni LC&G si ritrova appieno), restano confermate quelle del Festival Lucchese. “Mancano più di sei mesi – sottolinea Vietina – proseguiamo quindi con il solito duro lavoro, tenendo aperti tutti gli scenari possibili: dalla digitalizzazione degli eventi a eventuali co-produzioni con i nostri partner. Sarà poi nel confronto con le autorità a giugno che potremo avere un quadro più preciso. Il gruppo di lavoro che rappresento è abituato a imprese titaniche e quando chiamato in causa risponderà come sempre”.

Così Lucca Comics & Games fa quello che sa fare meglio: agire per dare potere a quegli spettatori che chiama Eroi, agire per realizzare una manifestazione dove il farediventa esperienza e in cui i partecipanti sentono di poter cambiare le cose: becoming human. E al centro, in primis, la loro salute. Il 2020, sarà l’edizione più sentita innanzi a una prova così difficile. La pandemia è una grande sfida ma anche un acceleratore di processi, attività che sino a poche settimane fa erano in incubazione, adesso devono trovare compimento.

Nel frattempo si susseguono gli appuntamenti digitali di Lucca Comics & Games, i cosiddetti digital days: oltre all’asta online dell’Area Performance andata in diretta streaming martedì 31 marzo sui canali social del festival, tre sono le puntate dedicate al Live Drawing insieme a Frafrog, Roberto Recchioni e Giacomo Bevilacqua, e tre le sessioni di gioco di ruolo con gli speciali di RPG Night Live insieme a Licia Troisi, Roberto Recchioni e Leon Chiro accompagnati dagli immancabili Nicola De Gobbis, (nelle veci dell’istrionico master), Roberta Sorge (aka Ckibe), Fabio Bortolotti e Antonio Bellotta (aka Kenobisboch), e Lorenzo “Moro” Morelli (de i Termosifoni).  Tutto il programma è online sul sito del festival.

La Solidarietà– Infine prosegue l’impegno sul fronte della solidarietà e con i fondi destinati al Sistema Sanitario Toscano, raccolti attraverso l’asta delle opere originali donate degli artisti ospiti all’ultima edizione del festival, insieme all’associazione Area Performance Onlus e Catawiki, sono già stati allestiti e attrezzati 14 check point negli ospedali della Regione Toscana.

MCU: chi sarà il prossimo Vendicatore a morire? Ecco 10 ipotesi

MCU: chi sarà il prossimo Vendicatore a morire? Ecco 10 ipotesi

È innegabile quanto l’Universo Cinematografico Marvel, proprio a causa degli intricati collegamenti che sussistono tra un film e l’altro, sembra un grandissimo show televisivo a episodi destinato al grande schermo. Come spesso accade nella serialità contemporanea, anche nel MCU siamo stati testimoni delle morti di alcuni personaggi che ci hanno emotivamente sconvolto, da Groot a Natasha Romanoff, arrivando fino a Tony Stark.

Purtroppo per i deboli di cuore, le morti nell’Universo Cinematografico Marvel non sono finite, con altri “storici” personaggi che si appresteranno a morire con l’avvio della Fase 4. Cercando di fare una previsione, ecco 10 personaggi del MCU che potrebbe morire nell’immediato futuro:

Thor

Non molti fan si aspettavano che Thor sopravvivesse agli eventi di Avengers: Endgame, ma per fortuna, il Dio del Tuono è riuscito ad arrivare indenne alla fine della battaglia contro Thanos. Se Tony Stark è morto sul campo di battaglia e Steve Rogers ha deciso di vivere nel passato, la sopravvivenza di Thor ha indubbiamente spianato la strada a Taika Waititi per continuare il suo processo di rinnovamento del personaggio con Thor: Love and Thunder. Ma è chiaro che anche Chris Hemsworth – al pari di Robert Downey Jr. e Chris Evans – vorrà presto dedicarsi ad altri progetti; inoltre, Jane Foster è stata annunciata come nuova erede di Thor. Non è da escludere, dunque, che il figlio di Odino possa morire alla fine di Thor 4.

Scarlet Witch

È stato confermato che l’annunciata serie Disney+ WandaVision sarà direttamente collegata a Doctor Strange in the Multiverse of Madness. Scarlet Witch avrà un ruolo secondario nel sequel, quindi la teoria dei fan più accreditata è che Wanda cambierà la realtà in WandaVision prima di aiutare lo Stregone Supremo a sistemare le cose nella sua prossima avventura in solitaria. Ma se Doctor Strange e Scarlet Witch si tufferanno nel Multiverso e probabilmente affrontano il terrificante villain Incubo, c’è ovviamente la possibilità che Scarlet Witch possa morire…

Hank Pym

Michael Douglas ha più volte dichiarato che gli piacerebbe prendere parte ad un prequel incentrato sulle avventure di Hank Pym e Janet Van Dyne durante la Guerra Fredda, ricorrendo all’utilizzo della CIG e del de-aging. Potrebbe essere un progetto sicuramente interessante e anche molto divertente, ma ad oggi, è possibile che il personaggio di Hank non sopravviva a lungo. Un futuro film di Ant-Man (non necessariamente Ant-Man 3) potrebbe, infatti, vedere la morte dell’illustre genio scientifico. 

Occhio di Falco

L’obiettivo principale di Avengers: Endgame era quello di segnare la fine della saga che iniziò con l’assemblaggio dei sei Vendicatori originali. Tuttavia, solo la metà di quei Vendicatori ha chiuso definitivamente il proprio arco narrativo grazie a quel film. Nel futuro di Clint Barton c’è ancora l’addestramento dell’erede di Occhio di Falco, ossia Kate Bishop, nella serie destinata a Disney+ Hawkeye, con Hailee Steinfeld che dovrebbe figurare come protagonista. Clint potrebbe ritirarsi a vita privata con moglie e figli, ma sarebbe un espediente narrativo fin troppo facile. Un’uscita di scena più complessa ed entusiasmante potrebbe essere la sua morte poco prima di passare il titolo di nuovo arciere a Kate… 

Nick Fury

Nick Fury è stato protagonista di così tante morti ingannevoli all’interno del MCU che, qualora il personaggio dovesse realmente uscire di scena, i Marvel Studios avranno una bella gatta da pelare, soprattutto per cercare di rendere giustizia all’iconico personaggio e di non relegare la sua morte ad una momento sicuramente toccante ma che potrebbe risultare dimenticabile. Sia che muoia in battaglia nel sequel di Captain Marvel o che gli accada qualcosa di terribile sull’astronave degli Skrull in cui lo abbiamo visto nella scena post-credit di Spider-Man: Far From Home, i giorni di Fury potrebbero essere davvero contati…

Hulk

Quando venne inizialmente annunciata la Fase 4 per l’MCU, non sembrava esserci spazio per Hulk. Il suo arco narrativo si è esaurito, poiché la dicotomia di Bruce Banner e del Gigante Verde è stata risolta grazie a Smart Hulk, con tutte le sue migliori avventure che sono già state rappresentate sullo schermo. Nonostante il fatto che Bruce sia stato confermato all’interno della prossima serie Disney+ dedicata a She-Hulk, potrebbe tranquillamente essere il prossimo personaggio a dire addio al MCU.

Visione

Tecnicamente, Visione è già morto, in Avengers: Infinity War, quando Thanos gli ha strappato la Gemma della Mente dalla fronte. Tuttavia, sta per essere riportato in qualche modo in vita nella serie WandaVision. Una teoria dei fan è che Scarlet Witch, in lutto, cambierà la realtà per riportarlo in vita e, di conseguenza, finirà per rovinare l’universo. Ciò potrebbe portare ad alcune terribili conseguenze che richiederanno l’intervento di Doctor Strange e dei Signori delle Arti Mistiche, che prima del previsto potrebbero riportare Visione nell’adilà.

Rocket Raccoon

Quando James Gunn venne assunto nuovamente per dirigere Guardiani della Galassia Vol. 3, lo stesso ha spiegato che la prospettiva più eccitante in merito al nuovo film era avere la possibilità di concludere l’arco narrativo di Rocket Raccoon nel MCU, poiché il procione – sempre a detta del regista/sceneggiatore – è il personaggio a cui è più legato. Si dice che Rocket affronterà il suo creatore nel Vol. 3, o che possa addirittura trovare un interesse amoroso. Ma la fine dell’arco narrativo di un personaggi nel MCU, di solito, significa soltanto una cosa: la sua morte.

Bucky Barnes

Con Steve Rogers fuori dai giochi, non c’è più molto spazio nel MCU per Bucky Barnes. Vedremo cosa accadrà con la serie Disney+ The Falcon and the Winter Soldier, ma la sensazione è che l’arco narrativo del personaggio sia già giunto al termine. Ma come potrebbe uscire di scena in maniera gloriosa? Potrebbe essere una delle vittime sacrificali nel prossimo dedicato ai Vendicatori, oppure la sua morte potrebbe già avvenire nel finale della prima stagione della serie in cui lo vedremo tornare in azione al fianco di Sam Wilson.

Spider-Man

L’estate scorsa, la notizia che gli accordi tra Disney e Sony erano momentaneamente saltati, e che Spider-Man non avrebbe più fatto parte del MCU, aveva gettato nel panico i fan. Fortunatamente, dopo che Tom Holland ha chiamato ubriaco il CEO della multinazionale, le negoziazioni sono ripartite e l’incarnazione di Spidey ad opera del giovane attore ha potuto continuare la sua corsa nel MCU. Holland apparirà in un altro film in solitaria che concluderà la sua trilogia autonoma, e avrà anche un ruolo in un altro film del MCU non ancora annunciato. Per far uscire Spidey dal MCU e permettere al personaggio di entrare nello Spider-verse della Sony a tempo pieno, l’arrampicamuri di Holland potrebbe essere ucciso proprio in quel misterioso secondo film…

Fonte: Screen Rant

Jurassic Park: 10 curiosità sul film di Steven Spielberg

Jurassic Park: 10 curiosità sul film di Steven Spielberg

Nonostante siano passati quasi 30 anni dalla sua uscita in sala, Jurassic Park di Steven Spielberg resta uno dei film che hanno definito la storia del cinema e hanno avuto un impatto importante nella cultura contemporanea.

Nonostante si sia sviluppato un intero e remunerativo franchise, si sia parlato moltissimo del film e si siano scritti fiumi d’inchiostro a riguardo, ci sono ancora alcune cose che non tutti sanno sul film di Spielberg. Ecco 10 curiosità su Jurassic Park.

10 curiosità su Jurassic Park

10. Il T-Rex che prende vita da solo

Date le condizioni atmosferiche ballerine durante le riprese, il T. Rex occasionalmente non funzionava correttamente, perché faceva corto circuito con la pioggia. La produttrice Kathleen Kennedy, ha ricordato: “Il T-Rex faceva venire i brivi a volte. Ci spaventava a morte. Accadeva, ad esempio, durante la pausa pranzo, che cominciasse a muoversi da solo. All’inizio noi non sapevo cosa stesse succedendo, e poi ci siamo resi conto che era a causa della pioggia. Ma ci siamo presi un bello spavento, le prime volte.” I ruggiti dei Tyrannosaurus Rex vennero ricreati con una combinazione di versi di cani, pinguini, tigri, alligatori ed elefanti.

9. La taglia del Velociraptor

Il regista Steven Spielberg voleva che i Velociraptor fossero alti circa un metro e mezzo, un’altezza superiore a quella che, secondo i paleontologi, raggiungevano gli animali. Secondo un artista coinvolto nella pre-produzione, Spielberg aveva richiesto questo cambiamento perché non era soddisfatto delle dimensioni di quello che era considerato un predatore molto temibile e voleva che fosse più grande. Tuttavia, durante le riprese, i paleontologi scoprirono esemplari di quei predatori alti proprio intorno al metro e mezzo, che vennero battezzati chiamati Utahraptors.

10 curiosità su Jurassic Park

8. La reazione degli studenti

La UNiversal si assicurò i diritti del romanzo ancora prima che venisse pubblicato. L’uscita del libro e del film influenzarono così tanto l’immaginazione dei lettori/spettatori, che le iscrizioni alle facoltà di paleontologia in quegli anni si moltiplicarono.

7. Il Triceratopo malato

L’incontro degli ospiti con il Triceratopo malato termina senza una chiara spiegazione del motivo per cui l’animale è in quelle condizioni. Il romanzo originale di Michael Crichton e la sceneggiatura, tuttavia, includono una spiegazione: allo Stegosauro / Triceratopo mancavano i denti adatti per triturare il cibo, e quindi, come gli uccelli, inghiottivano le pietre e le usavano a questo scopo. Nel tratto digestivo, queste rocce macinavano il cibo per favorire la digestione. Dopo sei settimane, le rocce diventerebbero troppo lisce per essere utili e l’animale le rigettava. In questo caso, quando l’animale trova e mangia nuove rocce da usare, inghiottirebbe anche le bacche di lillà dell’India occidentale. Il fatto che le bacche e le pietre siano rigurgitate spiega perché Ellie non ne trova mai tracce nei sui escrementi, che maneggia con padronanza.

10 curiosità su Jurassic Park

6. La lavorazione durante le riprese di Schindler’s List

Il regista Steven Spielberg ha realizzato la post-produzione di questo film tramite collegamento video mentre in Polonia stava girando Schindler’s List (1993). In seguito, Spielgerg definì questo uno dei momenti più difficili della sua vita da regista: le riprese di Schindler’s List (1993), film che racconta l’Olocausto, gli presentarono un conto emotivo così salato che il suo entusiasmo per Jurassic Park era, nel frattempo, quasi svanito. Dichiarò che aveva bisogno di un’ora al giorno per raccogliere l’energia per commentare i dinosauri digitali e rispondere alle domande da parte della squadra di effetti speciali.

5. Come gli uccelli

Steven Spielberg voleva che i dinosauri fossero simili agli uccelli, ad esempio, che muovessero la testa come fa un pollo. Voleva che i Velociraptor girassero la testa in modo che potessero guardare dietro di loro, allo scopo di renderli più vigili e minacciosi. Spielberg paragonò il sistema di comunicazione tra Raptor, attraverso il loro poderoso artiglio, al codice Morse.

10 curiosità su Jurassic Park

John Williams Star Wars Il Risveglio della Forza

4. La colonna sonora di Jurassic Park

John William ha realizzato la colonna sonora del film alla fine di febbraio 1993 e l’ha incisa un mese dopo. Sentiva il bisogno di scrivere “pezzi che avrebbero trasmesso un senso di soggezione e fascino, dato che si trattava della felicità travolgente e dell’eccitazione che sarebbe emersa dal vedere dei dinosauri vivi”.

3. Solo 15 minuti di dinosauri

Ci sono solo quindici minuti di film in cui vediamo effettivamente dei dinosauri. Per nove minuti di film si tratta di animatronic realizzati da Stan Winston, mentre per i restanti sei minuti si tratta delle magie visive realizzate dalla Industrial Light & Magic CGI.

10 curiosità su Jurassic Park

2. L’audizione “spaventata”

L’audizione di Ariana Richards consisteva nel mettersi di fronte a una telecamera e urlare selvaggiamente. Steven Spielberg “voleva vedere come l’attrice era capace di mostrare il puro terrore”. Richards ha ricordato: “In seguito ho saputo che Steven aveva visto alcuni provini di ragazze, quel giorno, e che il mio nastro fu l’unico che riuscì a svegliare sua moglie, che dormiva accanto a lui sul divano, tanto che si alzò di scatto e andò in corridoio, a controllare se i bambini stessero bene”.

1. Giurassico e Cretaceo

Quando a Michael Crichton è stato chiesto perché il romanzo presenta la parola “Jurassic” nel titolo e invece ha un dinosauro del periodo Cretaceo in copertina, lo scrittore ha candidamente risposto che non gli era mai venuto in mente e che in realtà non gli importava troppo, ammettendo che, semplicemente, “che era solo il design più bello” tra quelli proposti.

Arriva Sky Primafila Premiere

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Arriva Sky Primafila Premiere

In questa fase d’emergenza nazionale dovuta al diffondersi del Covid-19 nel nostro Paese, siamo tutti chiamati a rimanere a casa. Per poter dare la possibilità di vedere nuovi film inediti, Sky lancia il servizio Sky Primafila Premiere che permetterà a tutti i clienti Sky satellite e fibra di noleggiare alcuni dei film più attesi della stagione, che sarebbero dovuti uscire in sala.

«Sky ha sempre collaborato con il mondo del cinema non facendo mai mancare il proprio sostegno. E in un momento particolare come questo vogliamo farlo ancora di più», commenta Nicola Maccanico, Executive Vice President Programming di Sky Italia. «Per questo motivo, ci mettiamo a disposizione dei nostri partner per proporre quei film già pronti che non possono purtroppo andare in sala come previsto. Lo facciamo nella convinzione che il passaggio in sala resti fondamentale per il mercato, ma in questo momento è ancora più importante tenere in contatto il pubblico appassionato con il cinema, anche a casa. Resta l’auspicio di tornare presto a vivere il cinema, innanzitutto, di nuovo sul grande schermo».

Si parte venerdì 10 aprile con Trolls World Tour, sequel del musical d’animazione di successo del 2016 della DreamWorks Animation e distribuito da Universal. In un’avventura che li porterà ben oltre ciò che hanno conosciuto in passato, Poppy e Branch scoprono di essere solo una delle sei tribù di Troll sparse su sei terre diverse, e che si esprimono attraverso sei differenti tipi di musica: Funk, Country, Techno, Classica, Pop e Rock. Il loro mondo sta quindi per diventare molto più grande e molto più rumoroso. Diretto da Walt Dohrn, il cast italiano del film include Francesca Michielin e Stash che prestano la voce ai protagonisti Poppy e Branch, insieme a Elodie (Regina Barb) e Sergio Sylvestre (Mini Diamante).

A Pasqua, da domenica 12 aprile, arriverà su Sky Primafila Premiere anche Un figlio di nome Erasmus, la commedia diretta da Alberto Ferrari, prodotta e distribuita da Eagle Pictures, con Luca Bizzarri, Paolo Kessisoglu, Ricky Memphis, Daniele Liotti, Carol Alt. Quattro amici quarantenni − Pietro, Enrico, Ascanio e Jacopo − vengono chiamati a Lisbona per il funerale di Amalia, la donna che tutti e quattro hanno amato da ragazzi quando facevano l’Erasmus in Portogallo. Amalia ha lasciato un’inaspettata eredità: un figlio concepito con uno di loro. Ma chi è il padre? Aspettando i risultati del test del DNA, i quattro amici decidono di andare alla ricerca di questo misterioso figlio ventenne e intraprendono un rocambolesco ed emozionante viaggio attraverso il Portogallo insieme ad una ragazza che si offre di aiutarli.

Nelle prossime settimane si aggiungeranno al catalogo di Sky Primafila Premiere numerosi nuovi titoli, italiani e internazionali. Ad oggi la lista include già due titoli inediti Universal: Emma, diretto da Autumn de Wilde, con Anya Taylor-Joy e Bill Nighy, il nuovo adattamento cinematografico dell’amatissimo romanzo di Jane Austen. Emma Woodhouse è una giovane donna intelligente, indipendente, che ha sviluppato una forte individualità e una precisa coscienza della propria posizione sociale. Con signorile misura, ella sa imporre la propria volontà a quanti la circondano. E tuttavia è straordinariamente cieca di fronte ai sentimenti: propri e altrui. E L’uomo invisibile, diretto da Leigh Whannell, con Elisabeth Moss e Oliver Jackson-Cohen. Intrappolata in una reazione violenta e manipolatrice con un ricco e brillante scienziato, Cecilia Kass decide di scappare nel cuore della notte facendo perdere le sue tracce, grazie all’aiuto di sua sorella. Ma quando il violento ex si suicida e le lascia una cospicua eredità, Cecilia comincia a sospettare che sia tutta una messa in scena. La situazione degenera quando Cecilia è perseguitata da una forza invisibile che la minaccia.

Chris Evans: sua madre lo ha convinto ad accettare il ruolo di Cap

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Dopo aver scoperto che il finale di Avengers: Endgame ha fatto piangere sua madre, adesso sappiamo che è stata quest’ultima a spingere suo figlio Chris Evans ad accettare il ruolo di Captain America nel MCU. Fan di Steve Rogers e dell’universo condiviso, sappiate che da oggi la sola persona da ringraziare per il casting dell’attore è Lisa Evans, sua madre.

In un recente speciale di Esquire dedicato proprio a Chris Evans, è stata la stessa madre a ricordare come suo figlio, inizialmente, non volesse accettare la parte, nonostante gli fosse stata offerta più e più volte. Lisa ha spiegato che Chris temeva che sarebbe diventato così famoso da essere costretto a rinunciare alla sua privacy. Queste le sue dichiarazioni:

“La sua più grande paura era quella di dover rinunciare all’anonimato. Ripeteva: ‘Adesso ho una carriera che mi permette di fare un lavoro che mi piace davvero. Posso portare a spasso il mio cane. Nessuno mi dà fastidio. Nessuno vuole parlarmi. Posso andare dove voglio. E l’idea di perdere tutto questo è terrificante’. Una volta mi ha chiamato e  ha chiesto il mio parere. Io gli ho detto: ‘Senti, vuoi davvero recitare per il resto della tua vita? Se accetti questa parte, ne avrai la possibilità. Non dovrai più preoccuparti di pagare l’affitto. Se accetti la parte, devi solo capire che non influenzerà negativamente la tua vita, ma soltanto in positivo.”

Non è un segreto che Chris Evans avesse una serie di riserve in merito al ruolo di Capitan America. Nel corso degli anni, il diretto interessato ha più volte parlato del suo scetticismo iniziale, legato soprattutto ad un accordo che l’avrebbe necessariamente legato a più film, al di là del risultato finale, degli incassi e di come sarebbero stati accolti dal pubblico.

LEGGI ANCHE – Chris Evans mette all’asta lo scudo di Cap per beneficenza

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Ricordiamo che Endgame è il film di maggiore incasso dell’anno, nonché il più grande successo dei Marvel Studios, che con l’avventura diretta da Anthony e Joe Russo hanno chiuso un arco narrativo lungo 22 film e 11 anni, portando a termine un esperimento produttivo senza pari.

Endgame ha ottenuto un grande successo di critica e pubblico, stabilendo numerosi record al botteghino, diventando il maggior incasso nella storia del cinema, e venendo candidato a svariati premi cinematografici, tra i quali l’Oscar ai migliori effetti speciali.

Heath Ledger si rifiutò di presentare agli Oscar 2006, ecco perché

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I segreti di Brokeback Mountain è uno dei titoli più amati dalla comunità LGBTQ+, nonché una delle interpretazioni più acclamate (insieme a quella del Joker ne Il cavaliere oscuro) del compianto Heath Ledger.

In una recente intervista, Jake Gyllenhaal, co-star di Ledger nel film diretto da Ang Lee, ha rivelato che l’amico e collega si rifiutò di salire sul palco in qualità di presentatore durante la cerimonia degli Oscar 2006 per via di una battuta che – all’epoca – sarebbe stata inclusa nel segmento introduttivo alla serata.

Parlando con Another Man, Gyllenhaal ha affermato che Heath si rifiutò di presentare un premio in occasione degli Oscar 2006, dove Brokeback Mountain aveva ricevuto ben otto nomination (portando a casa tre statuette: miglior regia, miglior sceneggiatura non originale e miglior colonna sonora).

Gyllenhaal ha spiegato che le battute sul film previste durante la cerimonia erano ritenute troppo offensive da parte di Ledger, che per questo scelse di non intervenire in qualità di presentatore: “Ricordo che quell’anno, nel numero di apertura, c’era in programma una sorta di battuta sul film”, ha detto Gyllenhaal. “E Heath si rifiutò di salire sul palco. Per me era tutto un tantino diverso… vedevo sempre il lato divertente della cosa. Ma per Heath non era così. Diceva sempre: ‘Non si tratta di uno scherzo per me. Non voglio fare battute al riguardo’.”

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La cerimonia degli Oscar 2006 venne condotta da Jon Stewart e, prima del tradizionale discorso d’apertura e dell’ingresso del padrone di casa sul palco, venne mostrato un video parodia in cui – tra i numerosi film “presi di mira” nel filmato – c’era anche Brokeback Mountain, con uno sketch che vide protagonisti Billy Crystal e Chris Rock. Potete vedere il filmato di seguito:

Superman & Lois: Emmanuelle Chriqui sarà Lana Lang

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Superman & Lois: Emmanuelle Chriqui sarà Lana Lang

Arriva da Deadline la notizia di un nuovo ingresso nel cast di Superman & Lois, l’annunciata nuova serie tv basata sul noto fumetto della DC Comics.

Si tratta dell’attrice Emmanuelle Chriqui che è stata ingaggiata per interpretare Lana Lang. Chriqui interpreterà Lana Lang-Cushing, l’agente di prestito della Smallville Bank che è rimasto a Smallville quando gli altri sono partiti per qualcosa di più grande e luminoso. Lana ristabilisce la sua amicizia con il suo vecchio amico, Clark Kent, durante uno dei periodi più difficili della sua vita. Il ruolo ha attraversato diverse iterazioni in vari adattamenti mediatici, è stato interpretato da Kristin Kreuk a Smallville.

Superman & Lois

Superman & Lois è la nuova serie tv che sarà prodotta e diretta da diretto Todd Helbing  produttore esecutivo di The Flash e architetto dell’universo DC al fianco di Greg Berlanti per la Warner Bros. TV.

Scritto da Helbing e basato sui personaggi DC creati da Jerry Siegel e Joe Shuster, Superman & Lois ruoterà attorno a due giornalisti (Tyler Hoechlin ed Elizabeth Tulloch) trai più noti al mondo e uno di essi è nientemeno che Superman  mentre affrontano tutto lo stress, le pressioni e complessità che derivano dall’essere genitori che lavorano nella società di oggi. Superman & Lois è prodotta da Berlanti, Sarah Schechter e Geoff Johns per la Berlanti Productions.

Alita: per Christoph Waltz un sequel è improbabile

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Alita: per Christoph Waltz un sequel è improbabile

In una recente intervista con Collider, Christoph Waltz ha espresso il suo parere in merito alla possibilità di un sequel di Alita: Angelo della Battaglia, l’adattamento cinematografico dell’omonimo manga di Yukito Kishiro, diretto da Robert Rodriguez e uscito in sala lo scorso anno.

Nonostante non abbia fatto una grandissima figura al box office mondiale, il film è stato comunque ben accolto dalla critica e dal pubblico, tant’è che poco tempo fa Jon Landau, tra i produttori del film, si era rivolto proprio ai fan, invitandoli a far sentire la propria voce per promuovere la realizzazione del sequel. Nel frattempo, però, c’era già stata l’acquisizione della Fox da parte della Disney: per questo motivo, di un eventuale sequel di Alita dovrà necessariamente rispondere la Casa di Topolino.

Ed è proprio Waltz a credere che il sequel non verrà mai messo in cantiere dalla multinazionale, non ritenendolo una sua priorità. Queste le dichirazioni dell’attore premio Oscar: “Mi piacerebbe tornare per il sequel. So che alla gente è piaciuto il primo film e, al di là delle critiche, mi è piaciuto lavorare al film e mi è piaciuto il risultato finale. Ma forse non è un film che si adatta alle politiche della Disney, quindi non ne ho idea. Davvero, non lo so.”

In seguito all’acquisizione della Fox da parte della Disney, lo studio ha cancellato numerosi progetti che erano in cantiere prima dell’accordo. Al momento non sappiamo quale sarà il futuro di Alita: le avventure della ragazza cyborg sono destinate a proseguire oppure no? Solo il tempo ci fornirà una risposta…

LEGGI ANCHE – Alita: l’Angelo della Battaglia, recensione del film

La protagonista di Alita: Angelo della Battaglia è stata interpretata da Rosa Salazar (The Divergent Series, Maze Runner). Nel cast figurano sono anche Lana Condor, Leonard Wu, Christoph WaltzJackie Earle HaleyMahershala AliEd Skrein, Jennifer Connelly e Jorge Lendeborg Jr.

Alita: Angelo della Battaglia distribuito dalla 20th Century Fox, è diretto da Robert Rodriguez (Sin City, Grindhouse Planet Terror, Machete) e prodotto da James Cameron.

No Time to Die, Léa Seydoux: “Scommetto che il pubblico piangerà”

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Il fatto che No Time To Die segnerà l’ultima apparizione cinematografica di Daniel Craig nei panni di James Bond, ha inevitabilmente fatto nascere una serie di speculazioni secondo cui l’incarnazione di 007 da parte dell’attore britannico potrebbe morire alla fine del film. Per saperlo con certezza, ovviamente, bisognerà aspettare soltanto l’uscita del venticinquesimo episodio della longeva saga al cinema.

Nell’attesa, in una recente intervista con C Magazine, l’attrice Léa Seydoux, che in Bond 25 tornerà a vestire i panni Madeleine Swann, ha parlato di cosa i fan dovranno aspettarsi dal nuovo film. Senza ovviamente rivelare dettagli sulla trama, l’attrice ha anticipato un episodio alquanto emozionante: “Ci saranno un sacco di sentimenti che verranno esplorati in questo nuovo Bond. È davvero emozionante. Se amate piangere al cinema, scommetto che piangerete guardandolo. Quando l’ho visto io, ho pianto. Il che è davvero strano, perché ci recito.”

Purtroppo, dovremmo ancora attendere prima di scoprire a quali aspetti della trama le parole della Seydoux facciano riferimento: a causa della pandemia di Coronavirus, infatti, l’uscita mondiale di No Time To Die è stata posticipata al prossimo novembre.

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Prodotto da Michael G. Wilson e Barbara Broccoli, il film vedrà protagonisti un cast d’eccezione composto da Daniel CraigLéa SeydouxRalph FiennesRami MalekNaomie HarrisBen WhishawRory Kinnear, Jeffrey Wright, Dali BenssalahBilly MagnussenAna De ArmasDavid Dencik e Lashana Lynch.

Vi ricordiamo che la produzione ha assunto Phoebe Waller-Bridge per “ravvivare” lo script di Bond 25 sotto speciale richiesta di Craig, grande fan di FleabageKilling Eve, le due serie prodotte e scritte dall’attrice. Era dal 1963 (l’ultima fu Johanna Hardwood con Dr. No e From Russia With Love) che la casa di produzione non assumeva una donna per dare voce ai personaggi del franchise, una scelta oggi più che mai “rilevante”.

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In No Time To Die, Bond si gode una vita tranquilla in Giamaica dopo essersi ritirato dal servizio attivo. Il suo quieto vivere viene però bruscamente interrotto quando Felix Leiter, un vecchio amico ed agente della CIA, ricompare chiedendogli aiuto. La missione per liberare uno scienziato dai suoi sequestratori si rivela essere più insidiosa del previsto, portando Bond sulle tracce di un misterioso villain armato di una nuova e pericolosa tecnologia.

Guardiani della Galassia Vol. 3 esplorerà le origini di Rocket Raccoon?

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James Gunn ha parlato del futuro del personaggio di Rocket Raccoon nel MCU e ha anticipato che le sue origini potrebbero essere parte della storia che verrà raccontata nell’attesissimo Guardiani della Galassia Vol. 3. Ci vorranno almeno tre anni prima che la nuova avventura di Star Lord & co. arrivi sul grande schermo, ma stando ad alcune recenti dichiarazioni di Gunn, sembra che il personaggio di Rocket sia sempre stato importantissimo per i piani del regista/sceneggiatore, usato per impostare determinati assetti narrativi film dal primo film.

In occasione del #QuarantineWatchParty dedicato a Guardiani della Galassia via Twitter, è stato chiesto al regista se le origini del procione giocheranno un ruolo fondamentale in Guardiani della Galassia Vol. 3: nonostante Gunn non abbia voluto rivelare i suoi piani nel dettaglio, lo stesso si è limitato a confermare che Rocket è stato e continuerà ad essere una parte importante della storia, suggerendo come sia un personaggio che si adatti ai temi e ai toni dell’intero franchise.

Finora, le origini di Rocket Raccoon nel MCU non sono state esplorate a fondo, è un film come GOTG 3 potrebbe tranquillamente prestarsi ad affrontare parte della storia inedita del procione antropomorfo. Sempre via Twitter, lo stesso Gunn ha definito i tre film dedicati ai Guardiani come una trilogia “su un gruppo di estranei che hanno subito dei traumi infantili, ad eccezione di Drax”. 

Se il primo film ha esplorato il rapporto tra Gamora e suo padre Thanos e il secondo quello tra Star Lord e suo padre Ego, è possibile a questo punto che il terzo film si concentri sui legami familiari di Rocket. Sarà davvero così? 

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Scritto e diretto da James GunnGuardiani della Galassia Vol. 3 non ha ancora una data di uscita ufficiale. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente a Febbraio 2021.

Torneranno nel cast Chris PrattZoe SaldanaDave BautistaPom Klementieff e Karen Gillan, con Vin Diesel e Bradley Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel film è atteso anche Chris Hemsworth nei panni di Thor.

Keanu Reeves è Ghost Rider nel trailer fan-made

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Keanu Reeves è Ghost Rider nel trailer fan-made

Un nuovo fan trailer immagina Keanu Reeves nel panni di Ghost Rider, il personaggio dei fumetti Marvel creato da Roy Thomas, Gary Friedrich e Mike Ploog. L’ultima volta che abbiamo visto l’alter ego di Johnny Blaze in azione è stato nella serie Agents of SHIELD, in cui l’antieroe aveva il volto di Gabriel Luna.

Nella serie l’attore ha interpretato la versione di Robbie Reyes, ricoprendo un ruolo particolarmente significato durante la quarta stagione dello show. In breve tempo, il personaggio è diventato molto amato dai fan, tanto da spingere la Marvel a mettere in cantiere uno spin-off per Hulu, che però venne cancellato prima ancora di entrare in pre-produzione. 

La versione di Johnny Blaze del personaggio è stata interpretata da Nicolas Cage nei film Ghost Rider del 2007 e Ghost Rider: Spirito di vendetta del 2011, entrambi accolti in maniera negativa da critica e pubblico. Nonostante il fallimento dei film, Cage ha più volte dichiarato che gli piacerebbe vedere un riavvio del personaggio sul grande schermo, magari vietato ai minori, ma con un nuovo attore. 

LEGGI ANCHE – Keanu Reeves: “Mi piacerebbe interpretare Wolverine”

Lo YouTuber Stryder HD – via Screen Rant – ha realizzato un fan trailer dedicato a tutti gli appassionati di Ghost Rider che immagina come sarebbe Keanu Reeves nei panni del personaggio. Il trailer utilizza estratti da alcuni celebri film dell’attore, come Constantine e John Wick, mescolati ad alcune scene di Luna nella serie Agents of SHIELD. Potete ammirare il trailer di seguito:

https://www.youtube.com/watch?v=0CWIg55__YE&feature=emb_title

Black Adam: un ruolo chiave per il personaggio di Isis?

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Black Adam: un ruolo chiave per il personaggio di Isis?

Adrianna Tomaz, meglio conosciuta come Isis, sarà uno dei personaggi principali all’interno di Black Adam, l’annunciato cinecomic DC che avrà come protagonista Dwayne Johnson nei panni dell’antieroe del titolo. Da diverso tempo circolano numerose voci a proposito della presenza, nel film, di numerosi personaggi chiave dei fumetti DC: lo stesso Johnson, in passato, ha confermato che il cinecomic introdurrà ufficialmente la Justice Society of America (JSA) sul grande schermo.

Adesso, stando a quanto riportato da The Illuminerdi, sembra che anche Adrianna Tomaz farà il suo debutto nel DCEU proprio grazie al film con protagonista “The Rock”. Stando ad alcuni dettagli sulla sceneggiatura emersi online, nel film Adrianna/Isis giocherà un ruolo molto importante, con momenti che la vedranno dividere la scena con Adam e suo figlio Aziz (un nuovo personaggio).

Nelle scene in questione, Adam si sarebbe svegliato da un lungo sonno e starebbe provando ad infondere la sua visione arcaica di morte e distruzione nella mente del giovane Aziz. Questi momenti dovrebbero essere particolarmente ironici, e dovrebbero giocare con il passato di Adam in qualità di dittatore egiziano. Sembrerebbe, inoltre, che Adam soffrirà di amnesia, non essendo in grado di ricordare cosa lo ha spinto a risvegliarsi. Il ruolo di Adrianna dovrebbe essere in parte fedele ai fumetti, in parte una rivisitazione del personaggio.

LEGGI ANCHE – Black Adam può battere la Justice League secondo Dwayne Johnson

Black Adam, affidato alla regia di Jaume Collet-Serra (Run all night, The Shallows), arriverà nelle sale il 22 Dicembre 2021, con le riprese che partiranno a Luglio 2020, come confermato nei mesi scorsi dallo stesso Johnson.

Il progetto originale della Warner Bros. su Shazam! aveva previsto l’epico scontro tra il supereroe e la sua nemesi, Black Adam, una soluzione esclusa dalla sceneggiatura per dedicarsi con più attenzione al protagonista e alla sua origin story. E come annunciato nei mesi scorsi, i piani per portare al cinema uno standalone con Dwayne Johnson sono ancora vivi, e a quanto pare il film dovrebbe ispirarsi ai lavori di Geoff Johns dei primi anni Duemila.

“Questo progetto ha comportato dei rischi, ed è stato una sfida. Anni fa volevamo introdurre due origin story in un’unica sceneggiatura, e chi conosce i fumetti e la mitologia dei fumetti saprà che Shazam è collegato a Black Adam.” aveva raccontato l’attore in un video. “Questo personaggio è un antieroe, o villain, e non vedo l’ora di interpretarlo. Stiamo sviluppando il progetto che è nel mio DNA da oltre dieci anni. Dovremmo iniziare a girare in un anno e non potrei essere più eccitato all’idea“.

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