La spettacolare tenuta utilizzata
nel film Il Gladiatore è in vendita su Casa.it il
sito e l’app di riferimento per chi cerca casa e per i
professionisti del Real Estate. Il film, ambientato nell’antica
Roma che vede come protagonista Russell Crowe nei
panni del Generale Massimo Decimo Meridio, ha ottenuto 12
candidature all’Oscar vincendone 5.
La tenuta immersa nel cuore della
Val d’Orcia, arroccata in una posizione collinare che permette di
avere viste mozzafiato sulla campagna toscana patrimonio
dell’UNESCO, si trova a breve distanza da tutti i centri medievali
della zona, tra cui Pienza, Montalcino, Montepulciano e
Monticchiello.
Come gli appassionati di cinema
sapranno, il viale privato di cipressi fornisce l’accesso alla
tenuta dove è presente lo storico casolare sviluppato su 3
piani per una totale superficie di 1300 metri quadrati, 17
ettari di terreno e un panorama unico nel suo genere.
La proprietà presenta eccezionali
dettagli architettonici toscani originali come la pietra medievale,
le arcate, le colonne, i soffitti a volta, i pavimenti in cotto, le
travi in legno a vista e gli elementi in travertino.
Al piano terra troviamo garage,
cantine, locale tecnico. Al primo piano: 6 camere da letto, 2
bagni, 2 cucine, 2 soggiorni con camino, sala da pranzo, studio,
ripostiglio, terrazza panoramica. Al secondo piano: 6 camere da
letto supplementari, 1 bagno e 1 ripostiglio.
La villa è circondata da 17 ettari
di terreno, tra cui due dedicati all’uliveto.
Gli amanti del film possono sognare
a occhi aperti scorrendo le immagini della villa sulla collina, del
campo di grano e del viale di cipressi come il protagonista Massimo
Decimo Meridio, semplicemente navigando su Casa.it.
Nonostante le critiche che si sono
fatte e che si faranno a questi Oscar 2019 (tutti i
vincitori), i premi che non hanno fatto felici tutti
(e quando mai ci riescono?) e le aspettative deluse, ci sforziamo,
in questa sede, di vedere il “bicchiere mezzo pieno” e cerchiamo di
trovare il bello in una serata alquanto piatta, soprattutto dal
punto di vista dello spettacolo.
Una
vera standing ovation ha accompagnato Spike Lee per la prima volta
sul palco degli Academt Awards. Premiato con giustificato e
trascinante entusiasmo da Samuel L. Jackson (e Brie Larson), il
regista si è aggiudicato il premio per la migliore sceneggiatura
non originale di BlackkKlansman.
Il
discorso di ringraziamento non ha deluso: deciso, incazzato,
diretto, il regista ha ricordato che le “elezioni del 2020 sono
dietro l’angolo” e che tante volte è necessario “fare la cosa
giusta”. Peccato che più tardi, durante la serata, non si sia
risparmiato la stoccata a Green Book (che ha vinto il miglior film)
dicendo che “ogni volta che qualcuno guida” per lui finisce male.
Il riferimento è per A spasso con Daisy, che vinse ai danni (anche
) di Fa’ la cosa giusta.
Olivia Colman
Se un pari merito doveva
essere assegnato, sarebbe stato giusto darlo nella categoria
Migliore attrice protagonista. La bravissima Olivia Colman ha
“rubato” la statuetta che tutti credevamo destinata a Glenn Close.
Dispiace moltissimo per l’interprete arrivata alla settiman
nomination senza mai aver vinto, ma la sorpresa, la dolcezza e la
commozione della Colman, unitamente all’incredibile performance ne
La Favorita, ci ripagano un po’ dell’amarezza per la
Close.
Trascinando con sé sorrisi e lacrime, Olivia
ha offerto il discorso di ringraziamento più “disordinato” ed
emozionato, basta chiedere a Emma Stone, sua co-star, che con
lacrime e un ampio sorriso, l’ha accompagnata con gli occhi sul
palco per il meritato premio.
Disney ha diffuso il trailer ufficiale di Descendants 3,
l’atteso terzo capitolo della saga prodotta per Disney
Channel.
Descendants 3,
l’attesissimo terzo capitolo del Disney Channel
Original Movie continua il racconto della saga contemporanea tra il
bene e il male: le figlie e i figli adolescenti dei Cattivi Disney
più famosi — Mal (Dove Cameron), Evie (Sofia
Carson), Carlos (Cameron
Boyce) e Jay (Booboo Stewart) — ritornano
sull’Isola degli Sperduti per reclutare un nuovo gruppo di
discendenti che si uniscano a loro ad Auradon Prep.
Descendants 3, il film
Quando una violazione della
barriera mette a repentaglio la sicurezza di Auradon durante la
loro partenza dall’Isola, Mal decide di chiuderla definitivamente,
temendo che i suoi nemici Uma (China Anne McClain) e Hades
(Cheyenne Jackson) si vendichino sul regno. Nonostante la sua
decisione, una misteriosa forza oscura minaccia la popolazione di
Auradon e toccherà a Mal e ai figli dei Cattivi salvare tutti nella
più epica delle loro battaglie.
In Italia #Descendants3 arriverà in autunno su Disney
Channel.
Apparso come antagonista nei tre
film della trilogia originale di Star
Wars, Boba
Fett è un cacciatore di taglie il cui passato è
avvolto nel mistero. Tuttavia la corazza Mandaloriana e la
nave ereditata dal padre (la Slave I) sono solo i primi dettagli di
una origin story affascinante raccontata meglio nei
fumetti.
Ecco 10 curiosità sul personaggio apprese dal
canone di Star
Wars:
1Il rapporto con il padre
Star Wars è una saga familiare che trae molte
delle sue riflessioni dal rapporto complicato fra padri e figli, e
quella tra Jango Fett e suo figlio non sfugge a
questa tematica,
Jango non avrà insegnato a Boba lezioni sulla
morale, eppure ha sempre nutrito un sincero desiderio di vedere suo
figlio avere successo. Fin dalla sua “nascita” lo istruì su come
sopravvivere e prosperare nella dura galassia in cui
vive.
Prossimo a rivestire i panni
dell’Agente Phil Coulson in Captain
Marvel (dove apparirà
visibilmente ringiovanito vista l’ambientazione negli anni
Novanta), Clark Gregg è uno dei volti ricorrenti del MCU
tra film e serie tv (Agents of SHIELD). Il suo
destino era stato deciso durante il primo
Avengers, quando il personaggio venne ucciso da
Loki, per poi essere resuscitato sul piccolo schermo; da allora non
abbiamo avuto più aggiornamenti su possibili ritorni di Coulson,
tranne ovviamente il suo ruolo nel prequel con Brie
Larson e Samuel L. Jackson in uscita il 6
Marzo.
Ora è proprio l’attore a stuzzicare
i fan dichiarando in un’intervista che “Tutto è
possibile nell’universo Marvel“, rispondendo a chi
chiedeva di un suo cameo in Avengers: Endgame,
quarto capitolo dei Vendicatori e ultimo titolo della Fase 3.
Nei mesi scorsi era comparsa in
rete perfino una teoria secondo cui
l’agente Coulson avrebbe rappresentato la vera chiave per risolvere
ciò che era andato storto in Infinity War.
Rimasto inutilizzato per gran parte del finale
della quinta stagione di Agents of SHIELD, Coulson potrebbe infatti
essere la pedina fondamentale nel gioco degli
Avengers contro Thanos.
E se
fosse stata la trama della serie ad aver causato la morte di
Coulson? E se il personaggio fosse finito in un luogo magico per
poi tornare nei film nel momento in cui gli alieni
Kree, che nel frattempo hanno invaso la Terra
prima degli eventi di Avengers 4, si sono
rivelati una minaccia pericolosissima?
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli
sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti
in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora
una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare
l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
Inarrestabile Aquaman:
il film diretto da James Wan che vede protagonista
Jason Momoa mette a segno l’ennesimo record della
stagione superando Iron Man 3 in classifica e
diventando così il più alto incasso a livello internazionale per un
cinecomic solista.
Come riportato da Forbes, gli 806
milioni di dollari conquistati dal film targato DC nel mondo
scalzano dal podio il terzo capitolo del franchise di Tony Stark
uscito nel 2013, mentre complessivamente soltanto i titoli
“collettivi” The Avengers ($896m in 2012),
Avengers: Age of Ultron ($945m in 2015) e
Avengers: Infinity War ($1.3b in 2018) hanno fatto
meglio.
Le previsioni parlano chiaro: a
meno che non arrivi lo sgambetto di Captain
Marvel nelle prime due settimane, potremo assistere ad
uno scenario in cui i cinque più grandi film di supereroi – almeno
per quanto riguarda il box office estero – saranno Avengers 4,
Avengers 3, Avengers 2, Avengers e, solo contro la corazzata
Marvel, Aquaman.
Raggiungere quota 300 milioni in
Cina ha sicuramente aiutato il destino del film, ma è importante
ricordare come lo standalone sia andato molto bene un po’ ovunque,
incluso il Nord America, con 332,9 milioni incassati in patria dopo
due mesi, superando Guardiani della Galassia (333
milioni nel 2014) e Spider-Man: Homecoming (334
milioni nel 2017).
Due immagini leak trapelate in rete
potrebbero aver svelato l’aspetto delle nuove armi di Iron
Man relative agli eventi di Avengers:
Endgame. Come potete vedere qui sotto, si tratta di un
vero e proprio cannone in grado di lanciare missili e montato sul
braccio sinistro dell’eroe.
Curiosamente sulla scatola compare
anche la stessa citazione che Tony Stark aveva
pronunciato nel primo film degli Avengers quando volò fuori dal
Quinjet per recuperare Loki. Che sia un altro indizio del possibile
viaggio nel tempo
attraverso il Regno Quantico,
grazie al quale i Vendicatori torneranno ad eventi del passato?
Nello stesso gruppo di foto
compaiono quelle che dovrebbero essere le uniformi dei personaggi
da Regno Quantico.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli
sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti
in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora
una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare
l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
Paramount ha
diffuso il nuovo intenso trailer di Rocketman,
il film con Taron Egerton nei panni di
Elton John in arriva in sala a maggio 2019.
Diretto da Dexter
Fletcher, Rocketman è un epico
viaggio musicale nell’incredibile storia degli anni che hanno
rivoluzionato la vita di Elton John.
Rocketman, il film
Rocketman,
ambientato nel mondo delle canzoni più amate di Elton John e
interpretato da Taron Egerton, segue la sorprendente avventura che
ha visto il timido pianista prodigio, Reginald Dwight, diventare la
superstar internazionale Elton John. Queste vicende, che sono state
d’ispirazione per tanti, rappresentano una storia assolutamente
universale, di come un ragazzo di provincia sia diventato una delle
figure più iconiche della cultura pop.
Rocketman vede nel
cast anche Jamie Bell nei panni del paroliere di
lunga data di Elton, Bernie Taupin, Richard Madden
nel ruolo del primo manager di Elton, John Reid, e
Bryce Dallas Howard nei panni della madre di
Elton, Sheila Farebrother.
La breve ma intensa partecipazione
di Quicksilver nel MCU, risalente ad
Avengers: Age Of Ultron, sembra aver lasciato un
leggero senso di insoddisfazione nei fan che avrebbero voluto
vedere l’eroe in un almeno un altro film del franchise. Purtroppo
la sua storyline si è conclusa tragicamente al termine del secondo
capitolo sui Vendicatori e da allora non si sono più avuti
aggiornamenti in merito.
Di certo la questione dei viaggi nel
tempo sollevata con l’imminente uscita di Avengers:
Endgame ha aperto un ventaglio di infinite possibilità per
l’universo condiviso, perfino quella della resurrezione di
personaggi, unita alle opportunità offerte dall’accordo firmato tra
Disney e Fox che vede la seconda cedere i diritti cinematografici
di X-Men e
Fantastici 4; dunque è facile, a questo punto,
ipotizzare che Quicksilver faccia parte dei nomi da riportare al
più presto sul grande schermo (se interpretato da Aaron
Taylor Johnson o da Evan Peters è da
scoprire in avanti).
Tornando nel territorio delle
teorie, sappiamo che i due team principali del MCU, Vendicatori e
Guardiani della Galassia, si sono notevolmente ridotti dopo la
Decimazione di Thanos, ma se è vero che molte delle vittime della
battaglia saranno resuscitate, cosa impedisce ai sopravvissuti di
riesumare gli altri caduti degli anni precedenti?
Vi ricordiamo che Quicksilver satà
in X-Men: Dark Phoenix, nuovo cinecomic della
serie sui Mutanti che ede nel cast Michael Fassbender,
Jennifer Lawrence, Nicholas
Hoult,James McAvoy, Alexandra Shipp, Sophie
Turner, Tye Sheridan e Kodi Smit-McPhee.
Jessica Chastain, con molte probabilità, potrebbe
indossare le vesti di un classico villain di X-Men,
ovvero Miss Sinister.
Parlando con Entertainment
Tonight, Evan Peters ha addirittura dichiarato che
“amerebbe” interpretare il personaggio in un film tutto
per lui: “Penso che sarebbe davvero divertente. Amo gli effetti
speciali e quelle sequenza e amo lavorare con tutti quei ragazzi,
quindi lo farei in un secondo.”
L’ultimo aggiornamento
su The Flash, lo standalone dedicato a Barry Allen
che vedrà protagonista Ezra Miller dopo le
apparizioni in Batman v Superman e Justice
League, risale allo scorso Novembre, con l’attore
che aveva chiesto fiducia e pazienza ai fan e che il film sarebbe
arrivato con ritardo rispetto ai piani originali. Nelle ultime ore
è spuntata fuori un’altra dichiarazione di Miller che sembrerebbe
anticipare l’arrivo di un nuovo universo in casa DC, proprio a
partire dal cinecomic:
“Ne stiamo parlando e
l’intenzione è scatenare un intero nuovo universo, non solo il
multiverso DC, ma il multiverso dello speedster. E gli speedster
sono quelli che connettono tutti i pezzi disparati di esso. Sarà un
mondo con tutti gli stessi personaggi e storie diverse con realtà
diverse, eroi diversi e versioni differenti di personaggi. E gli
speedster sono quelli che si muovono attraverso tutto
questo.“
Dunque secondo Miller la Warner
Bros. sarebbe al lavoro per introdurre finalmente il concetto del
multiverso DC al cinema con Barry Allen che sarà il mezzo per
collegare queste diverse realtà.
“Chi conosce Barry sa che è
sempre in ritardo, e questo è sicuramente il modo in cui sta
procedendo la produzione del film” ha spiegato ridendo
l’attore. “Siamo un po’ in ritardo, ma perché tutti, me
incluso, vogliamo concentrarci meticolosamente sulla realizzazione
di un cinecomic che non sia soltanto entusiasmante in termini di
spettacolo, ma anche un regalo per i fan.“
Al momento, la Warner Bros ha
affidato la regia del film a Jonathan
Goldstein e John Francis Daley,
autori di Game Night – Indovina chi muore
stasera?, mentre la storia sarà ancora un adattamento
di Flashpoint, firmato
da Geoff Johns.
Kiersey
Clemons ha recentemente confermato che tornerà nei
panni di Iris West dopo che la sua scena
era stata tagliata da Justice League. Dunque
sembrerebbe che la Warner bros. abbia grandi progetti per lei nello
standalone. Inoltre, come riportato nelle ultime settimane,
anche Billy Crudup tornerà per
interpretare Henry Allen, personaggio
introdotto in Justice League.
Il casting di Katherine
Langford a riprese quasi ultimate di Avengers:
Endgame ha aggiunto l’ennesimo punto di domanda su una
trama già ricca di mistero, almeno per quanto riguarda l’identità
del personaggio e il suo ruolo nel film. C’è chi ipotizza che la
giovane attrice sia entrata nei panni della futura figlia di Tony
Stark e Pepper Potts, chi invece – come l’utente che ha
pubblicato questa teoria su reddit – crede che la Langford presterà
il volto ad un supereroe inedito per il MCU: Moon
Dragon.
Sappiamo che
Endgame calerà il sipario sulla Fase 3 e molto
probabilmente introdurrà volti nuovi che saranno i protagonisti
della Fase 4, e Moon Dragon potrebbe essere una valida alternativa.
Alter ego di Heather Douglas, nei fumetti l’eroina
con poteri di telecinesi e telepatia e una grande abilità nelle
arti marziali diventa orfana dopo un incidente provocato da Thanos,
e in seguito agli insegnamenti di Shao Monks sul pianeta Titano
assume definitivamente l’identità del Drago della Luna.
Nelle sue storie originali, questo
personaggio ha interagito con i The Defenders e ha
giocato un ruolo importante nell’Infinty Watch Team insieme ad
Adam Warlock per introdurre eroi come Iron Fist,
Daredevil, White Tiger, Power Man, Squirrel Girl, Nova e The
Ultimates. E considerando le sue potenzialità, Heather potrebbe
portare nel MCU i prossimi Vendicatori con l’aiuto dei nuovi eroi
(primo fra tutti Captain Marvel).
Altri motivi validi per l’ingresso
nell’universo cinematografico di Moon Dragon è la sua origine (è la
figlia di Drax), le motivazioni (la vendetta contro Thanos) e la
possibilità che sia lei a trovare Tony nello spazio e a riportarlo
a Terra sano e salvo. Che ne pensate?
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli
sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti
in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora
una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare
l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
Andato in onda
durante una delle pause pubblicitarie degli Oscar
2019, il nuovo spot di Captain Marvel ci mostra una Carol
Danvers “pronta” a sconfiggere Thanos nel prossimo
Avengers: Endgame, dove sarà la chiave dei
Vendicatori per opporsi al Titano Pazzo.
Il cast ufficiale: Brie
Larson, Samuel L.
Jackson, Ben
Mendelsohn, Djimon
Hounsou, Lee
Pace, Lashana
Lynch, Gemma
Chan, Algenis Perez
Soto, Rune
Temte, McKenna
Grace, Clark
Gregg, Jude
Law, Annette Bening.
La sinossi: Basato sul personaggio dei fumetti Marvel apparso per la prima
volta nel 1968, il film segue Carol Danvers mentre diventa uno
degli eroi più potenti dell’universo. Quando la Terra viene
coinvolta in una guerra galattica tra due razze aliene, è lì che
l’eroina interverrà. Ambientato negli anni ’90, il cinecomic è
un’avventura tutta nuova che racconterà un periodo inedito nella
storia dell’universo cinematografico Marvel.
Walt Disney Pictures ha da poco
diffuso il nuovo trailer ufficiale de Il Re Leone,
il live action basato sul classico di animazione che vede
protagonista Simba, il cucciolo di leone che
dovrà imparare a essere re.
Basato su una sceneggiatura scritta
da Jeff Nathanson, il film è stato
realizzato con le stesse tecniche di animazione computerizzata
utilizzare per portare alla luce Il Libro della
Giungla (2016). Jon
Favreau, che dirige anche questo secondo live
action Disney, dovrà questa volta affrontare
una sfida in più, visto che in questo caso non ci sarà nessun
personaggio umano su cui basare le inquadrature e le scene.
Nel cast de Il Re
Leone figurano Donald Glover, nel ruolo
di Simba, e James Earl
Jones, che torna a
essere Mufasa. Seth
Rogen e Billy
Eichner doppieranno Pumba e Timon.
Nel cast anche John Kani, visto in Civil War,
che darà voce
a Rafiki e Alfre
Woodard, che
sarà Sarabi. Chiwetel
Ejiofor sarà Scar.
Si sono conclusi con il trionfo di
Green Book di Peter Farrelly, ma
gli Oscar 2019 si ricorderanno a lungo come uno
dei peggiori anni della storia del premio. L’Academy ha fatto la
sua parte, con le polemiche pre-show, ma ci ha messo il carico da
novanta con dei premi apparentemente casuali, che hanno visto
vincere Bohemian Rhapsody il maggior numero di
statuette (quattro in tutto), seguito da Green
Book e Roma (tre premi).
Black Panther ha
segnato la storia del cinema e del cinecomic, che con tre premi
Oscar è il primo film basato sui fumetti a raggiungere questo
risultato, portando a casa migliore colonna sonora, migliori
costumi e migliore scenografia (con buona pace de La
Favorita che era effettivamente più meritevole ma forse
meno visto dai membri dell’Academy). Un risultato importante per il
film, soprattutto dato l’impatto che ha avuto sul pubblico,
soprattutto quello americano, che però non incorona certo il
merito.
Per quello che riguarda invece gli
attori, oltre a Rami Malek per il biopic sui
Queen, uno dei premi più sicuri e “già assegnati” dall’inizio della
serata (gli altri candidati di categoria, Bale, Mortensen, Cooper e
Dafoe, ringraziano l’Academy), Olivia Colman
soffia il premio a Glenn Close, data per favorita
dalla season awards e arrivata ad un soffio dall’ambita statuetta,
l’unica che ancora manca, dopo sette nomination, al suo palmares.
La vittoria della Colman è bella, emozionante, genuina, per una
performance e un film meritevoli, che forse avrebbe dovuto portare
a casa più statuetta. Il suo premio è stata la bella sorpresa della
serata.
Ineccepibili e “telefonati” i non
protagonisti: Mahersalha Ali e Regina
King trionfano in categoria, nonostante una concorrenza
serrata da parte di interpreti altrettanto bravi e con pari
possibilità di vittoria. Menzioniamo soprattutto Amy
Adams per Vice, che arrivata alla sua
sesta nomination si candida a diventare il “nuovo Leonardo
DiCaprio” del popolo della rete.
Gli Oscar del 1999 sono ancora oggi
ricordati come quelli dello “scandalo” di Shakespeare in
Love, che vinse 7 statuette, tra cui quella di miglior
film, di fronte a concorrenti del calibro di Salvate il
Soldato Ryan e La sottile linea rossa.
Una decisione miope, all’epoca, visto che a distanza di 20 anni,
tutti ricordiamo i due film ambientati durante la Seconda Guerra
Mondiale, diretti da Steven Spielberg e
Terrence Malick, ma in pochi ricordano o
menzionano la pur godibile tragedia con Gwyneth
Paltrow, anche lei vincitrice di categoria quando a
concorrere c’era Cate Blanchet per
Elizabeth.
A distanza di 20 anni esatti
l’Academy Awards replica se stessa nell’assegnazione di premi
completamentente random, quelli tecnici soprattutto, e alcuni dei
principali assegnati a performance e film sufficienti (ci riferiamo
al migliore attore Malek e alla migliore colonna sonora a
Black Panther).
L’élite che ha assegnato questi
premi tende al perbenismo e all’apertura per aggirare ogni accusa
di razzismo, così gli Oscar 2019 si concludono,
sì, con il trionfo della commedia feeling good con
Viggo Mortensen, ma smascherano la tendenza ad
appiattire le scelte e il gusto, limitandosi a considerare per la
corsa agli Oscar quei pochi film che arrivano in più sale e per più
tempo. A questo proposito consigliamo di dare una possibilità ai
vincitori degli Independent Spirit Awards, gli “Oscar indie”, che
offrono allo spettatore curioso, uno sguardo diverso su quello che
è il cinema americano.
Quella di quest’anno sarà ricordata
come un’edizione noiosa e piatta, anche (non è da trascurare visto
che gli Oscar sono anche glamour) da un punto di vista del red
carpet e dello spettacolo. Soltanto nel premio a Spike
Lee, per la migliore sceneggiatura non originale per
BlackkKlansman, si è visto un reale guizzo, un
entusiasmo sincero, un amore vibrante per il cinema e per quello
che con il cinema e con l’arte si può dire al mondo.
E Lee (al suo primo Oscar) e con lui
Alfonso Cuaron, che con Roma ha realizzato una
tripletta mai raggiunta prima nella storia (ha vinto miglior regia,
migliore fotografia e migliore film straniero), rappresentano
senz’altro il bello del cinema, di questa settima arte che,
nonostante le critiche e il “malcontento”, ci tiene svegli ogni
anno a chiacchierare di vite, storie, magia.
Prendete uno dei più grandi
registi della storia del cinema, Martin Scorsese, e due attori,
Robert De Niro e Joe Pesci, che insieme a lui hanno creato
capolavori come Toro scatenato, Quei bravi ragazzi e Casino.
Aggiungete altri due premi Oscar come Al Pacino, alla sua prima
collaborazione con Scorsese, e lo sceneggiatore Steven Zaillan
(Schindler’s List, Gangs of New York e L’arte di vincere). Avrete
alcuni degli ingredienti che hanno fatto di THE IRISHMAN il titolo
più ambìto del Marché di Cannes, scatenando le richieste dei
distributori di tutto il mondo.
Non poteva essere altrimenti,
per un progetto da 100 milioni di dollari che già si annuncia come
un nuovo capolavoro del “gangster movie”: per Scorsese, un nuovo
affresco sulla criminalità americana, tratto dal romanzo
L’Irlandese: Ho ucciso Jimmy Hoffa di Charles Brandt. “Avere il
privilegio di distribuire un film del più grande regista del cinema
contemporaneo – dichiara Andrea Occhipinti – è per Lucky Red motivo
di orgoglio, il riconoscimento di un lavoro quasi trentennale sugli
autori, portato avanti con serietà e dedizione. Siamo emozionati e
felici”.
Nel cast di The
IrishmanRobert De
Niro,Joe Pesci, Al Pacino,
Ray Romano,Harvey Keitel, Anna
Paquin e Jack Huston.
Ecco tutti i vincitori della 91°
edizione degli Academy Awards, gli Oscar 2019 che
hanno visto il trionfo del miglior cinema degli ultimi 12 mesi.
Black Panther
scrive la storia con tre premi Oscar, mentre Bohemian
Rhapsody porta a casa 4 premi Oscar, tra cui quello al
migliore attore pretagonista a Rami Malek.
Green Book, di Peter Farrelly,
vince, come da previsioni, il premio al miglior film, alla migliore
sceneggiatura originale e al migliore attore non protagonista,
Mahershala Ali.
Roma, di
Alfonso Cuaron, vince per la fotografia, il
miglior film straniero e la migliore regia. Mentre Olivia
Colman e Regina King hanno portato a casa
i premi per le migliori interpretazioni femminili, da protagonista
(La Favorita) e da non protagonista (Se la
strada potesse parlare).
Dopo un accattivante first look dal
backstage, ecco Entering Red, il cortometraggio
firmato Campari, diretto da
Matteo Garrone e con protagonista la bellissima
Ana de Armas (Blade Runner
2049).
Ecco di seguito Entering
Red di CAMPARI
L’iconico aperitivo italiano è
lieto di annunciare il ritorno di Campari Red Diaries
2019 con Entering Red, un
cortometraggio enigmatico diretto da Matteo
Garrone, due volte vincitore del Grand Prix al Festival di
Cannes. Il nuovo cortometraggio sarà il perno di una più ampia
campagna di comunicazione integrata che sarà implementata nel corso
del 2019.
Interpretato dall’attrice di fama
internazionale Ana de Armas (Blade Runner 2049) e
dall’attore italiano
Lorenzo Richelmy, quest’anno il cast prevede inoltre i
cameo di una crew di influencer internazionali e dei “Red Hands” di
Campari, sei dei migliori bartender del mondo: a rappresentare
l’Italia Tommaso Cecca, Bar Manager del Camparino
in Galleria. Nel cortometraggio anche la partecipazione di un altro
giovane attore italiano, Cristiano Caccamo che
accompagnerà il marchio nella comunicazione del progetto Red
Diaries 2019 in Italia.
Da sempre legato in modo
indissolubile al mondo del cinema, Campari scrive così un nuovo
affascinante capitolo del suo lungo percorso nell’ambito
dell’utilizzo del mezzo cinematografico come veicolo di
comunicazione per raccontare storie.
Alla vigilia degli Academy Awards
(questa notte), il cinema americano indipendente celebra se stesso
con gli Independent Spirit Awards. I premi,
assegnati al cinema indipendente americano e considerati gli Oscar
indie, sono in genere molto diversi dai riconoscimenti agli Oscar,
visto che si concentrano su un cinema indipendente che è estraneo,
spesso alle logiche dell’Academy.
Questo non è stato però vero lo
scorso anno, quando molti dei film considerati per gli Spirit sono
stati anche nominati agli Oscar. Quest’anno il muro tra cinema
dipendente e indipendente rimane sottile, con diversi vincitori che
potrebbero doppiare il successo agli Oscar.
Trai più gettonati ci sono le
attrici Regina King (non protagonista) e
Glenn Close (protagonista), ma anche Copia
Originale, che ha vinto per la sceneggiatura e l’attore
non protagonista, potrebbe avere delle possibilità agli Academy
Awards di questa notte.
Ecco di seguito i vincitori degli Independent Spirit Awards
2019
Best Feature
IF BEALE STREET COULD TALK
Best Director
Barry Jenkins, IF BEALE STREET COULD TALK
Best First Feature
SORRY TO BOTHER YOU
Best Female Lead
Glenn Close, THE WIFE
Best Supporting Female Actor
Regina King, IF BEALE STREET COULD TALK
Best Supporting Male Actor
Richard E. Grant, CAN YOU EVER FORGIVE ME?
Best Cinematography
Sayombhu Mukdeeprom, SUSPIRIA
Best Screenplay
Nicole Holofcener & Jeff Whitty, CAN YOU EVER FORGIVE ME?
Best First Screenplay
Bo Burnham, EIGHTH GRADE
Best Editing
Joe Bini, YOU WERE NEVER REALLY HERE
Best Documentary
WON’T YOU BE MY NEIGHBOR?
Best International Film
ROMA (Mexico)
The Truer Than Fiction Award
Alexandria Bombach, ON HER SHOULDERS
Bing Liu, MINDING THE GAP
RaMell Ross, HALE COUNTY THIS MORNING, THIS EVENING
Producers Award
Shrihari Sathe
The Someone to Watch Award
Alex Moratto, SÓCRATES
The Bonnie Award
Debra Granik
Robert Altman Award
SUSPIRIA
Director: Luca Guadagnino
Casting Directors: Avy Kaufman, Stella Savino
Ensemble Cast: Malgosia Bela, Ingrid Caven, Lutz Ebersdorf, Elena
Fokina, Mia Goth, Jessica Harper, Dakota Johnson, Gala Moody, Chloë
Grace Moretz, Renée Soutendijk, Tilda Swinton, Sylvie Testud,
Angela Winkler
Quando la Disney ha acquistato la
Lucasfilm e ha annunciato che erano in arrivo nuovi film, tutte le
storie di questo cosiddetto Universo Espanso di Star
Wars sono state invalidate, aprendo la strada a nuove
storie originali che abbiamo visto e vedremo sul grande
schermo.
Mentre qualche storia e qualche
personaggio dell’Universo Espanso è stato citato nei nuovi prodotti
ufficiali, la maggior parte delle storie, personaggi e luoghi
inventati da tutti quegli scrittori, che hanno lavorato tra il 1983
e il 2012, non fanno più parte del canone ufficiale di Star Wars.
Di seguito, ecco 10 cose che erano presenti nel canone Star Wars
che la Disney ha cancellato.
1Mara Jade
Mara Jade viene presentata come
un assassino d’élite dell’Imperatore. Dopo la morte
dell’imperatore, trovò lavoro con un gruppo di contrabbandieri e si
sforzò di eseguire l’ultimo comando telepatico dell’Imperatore:
uccidere Luke Skywalker. Luke aiutò Mara a sfuggire al controllo
mentale postumo dell’Imperatore e divennero due amici improbabili.
Cominciò ad addestrarla nelle vie della Forza, e alla fine tra loro
nacque un legame romantico. Dopo anni di avventure, i due Jedi
erano persino sposati e avevano un figlio, Ben Skywalker, che
divenne anche lui un Jedi.
Il grande ammiraglio
Thrawn
Thrawn, un alieno dagli
occhi rossi dalla pelle blu, era il più grande tattico dell’impero.
Al suo ritorno dalla missione di soggiogamento di una remota
regione sconosciuta della galassia, scoprì che l’Impero era stato
sconfitto, e continuò a condurre una guerra devastante contro i
ribelli. Il suo modo di lavorare era freddo e calcolatore, molto
simile a uno Sherlock autocratico. È forse il personaggio
dell’Universo Espanso più popolare, e la sua introduzione come
leader delle restanti forze Imperiali ha contribuito a dare più
sfumature alle forze dell’Impero. Certo, erano ancora loro i
cattivi. Ma alcuni di loro erano comprensivi e più interessati alla
legge e all’ordine che non essere semplicemente oppressivi
tiranni.
Creato da Bill Mantlo e disegnato da
Keith Giffen, Rocket
Raccoon debutta sulle pagine dei Marvel Comics nel 1976 come un procione
antropomorfo e capitano della nave Rack n’ Ruin. Nel 2014
James Gunn lo includerà poi nel team ufficiale di
Guardiani della Galassia per tutto il
franchise.
Ecco di seguito 10 segreti sulla realizzazione
del personaggio del MCU:
1Il “vero” Rocket
Lo
scorso 8 febbraio il Marvel Cinematic Universe e tutta
la famiglia di Guardiani della Galassia
ha celebrato la morte di Oreo il
Procione, il modello reale per la realizzazione di
Rocket Racoon, morto a causa di una malattia
all’età di 10 anni.
Oreo è stato utilizzato come base visiva per
Rocket Racoon nei film che hanno visto in scena il personaggio,
quindi i due film sui Guardiani della
Galassia e Avengers: Infinity
War.
Prima di lasciarci, Oreo ha apprezzato alcuni
aspetti della vita delle celebrità prima, come apparire sul tappeto
rosso accanto a Gunn alla premiere dei Guardiani della
Galassia del 2014, film che ha dato inizio al
viaggio di Rocket sullo schermo. Da allora, il procione con le
armi ha salvato l’universo e ha combattuto Thanos, e lo vedremo nel
prossimo Avengers:
Endgame.
Come testimonianza della fine delle
riprese di Rambo 5: Last Blood, Sylvester
Stallone ha pubblicato sul suo profilo Instagram cinque
foto inedite del film che lo vedono protagonista al fianco
di Yvette Monreal e Adriana
Barraza.
Sullo schermo la Monreal interpreta
Gabriella, forse un’amica o una sorta di famiglia “adottiva” per
John Rambo che partirà dall’Arizona verso il Messico per conoscere
le ragioni della fuga di suo padre. perché il suo allontanato padre
se n’è andato. È probabile che l’uomo la seguirà nel tentativo di
tenerla al sicuro, ma i dettagli sulla trama restano ancora
misteriosi.
Sappiamo che l’eroe del titolo dovrà
confrontarsi con un pericoloso cartello della droga messicano,
dunque sembra che il viaggio di Gabriella in Messico è ciò che
innescherà questo snodo narrativo.
Tutto ciò che sappiamo del film,
finora, è che è stato scritto da Matt
Cirulnick e prodotto dalla Millennium
Media di Avi Lerner e
da Kevin King, mentre è confermato che verrà
sottoposto all’attenzione di papabili finanziatori durante
il Festival di Cannes.
In Rambo
5 vedremo il veterano del Vietnam alla ricerca della
figlia di un suo caro amico scomparsa misteriosamente in Messico.
Lasciato quindi il ranch dove si era ritirato, Rambo viaggerà oltre
il confine degli Stati Uniti per ritrovare la ragazza,
scoperchiando un segreto giro di prostituzione gestito da un
pericoloso boss del crimine.
L’attore e regista è attualmente in
sala con Creed 2, dove ritrova Dolph
Lundgren nel ruolo di Ivan Drago, mentre il prossimo anno
tornerà sul set per le riprese de I Mercenari
4.
Il prossimo reboot di
Hellboy sarà completamente separato dai film di
Guillermo Del Toro, ma Doug
Jones, che ha interpretato Abe Sapien in quei film, ha
recentemente rivelato che l’intenzione iniziale poteva non essere
questa.
In un’intervista con The Hollywood
Reporter, Jones ha rivelato che è stata discussa la possibilità
di un cameo nel film. “Ho ricevuto un’offerta per fare un
cameo, ma ero profondamente immerso in Star Trek: Discovery quando
quell’offerta è arrivata, quindi non avevo il tempo per
farlo.” Questa potrebbe essere una notizia deludente per i fan
che speravano di vedere almeno un piccolo assaggio dei film di Del
Toro nel nuovo Hellboy. Dato che molti membri del
cast originale – tra cui Ron Perlman e Selma Blair – hanno espresso il loro
disappunto per il film, sembra improbabile che qualcuno apparirà
nel reboot.
Il nuovo film diretto da
Neil Marshall (Il Trono
di Spade, The Descent), sarà legato maggiormente agli
elementi horror dei fumetti di Mignola, tanto che avrà certamente
un rating vietato ai minori. Detto questo, il trailer lascia ben
sperare, anche se al momento non sembra essere poi così tanto
“spaventoso”. Il film doveva inizialmente uscire a gennaio
2019, ma la Lionsgate ha annunciato all’inizio
dell’autunno che la pellicola sarebbe rimandata al 12 aprile
2019.
Hellboy di
Neil Marshall vede David Harbor
nei panni di Hellboy, Ian McShane nei panni di
Trevor Bruttenholm, Milla Jovovich nei panni di
Nimue, Sasha Lane nei panni di Alice Monaghan,
Penelope Mitchell nei panni di Ganeida e
Daniel Dae Kim nei panni di Ben Daimio.
Uccidendo sua figlia Gamora,
Thanos è riuscito a completare la sua collezione
di gemme dell’infinito e a realizzare il suo diabolico piano che
prevedeva la scomparsa di metà delle forme viventi dell’universo
alla fine di Infinity War. L’eroina dei Guardiani
della Galassia è apparentemente morta, tuttavia potrebbe tornare in
Avengers: Endgame come la sola e unica chiave dei
Vendicatori per sconfiggere il Titano Pazzo.
Questo è ciò che suggerisce
un’interessante teoria di un fan pubblicata su Reddit che trae
ispirazione dalle pagine dei fumetti originali di “Infinity
Gauntlet” risalenti agli anni ’90: lì Nebula ottiene il guanto
e viene sconfitta da Adam Warlock che
successivamente entra nella gemma dell’anima come una sorta di
virus informatico che si diffonde nelle altre gemme assumendo il
pieno controllo.
Gamora, lo sappiamo, si trova nella
gemma dell’anima mentre la coscienza di Visione è
in quella della mente, dunque sarebbe normale ipotizzar che la
trama di Endgame risalga a questo momento
specifico del fumetto. Forse la figlia di Thanos non prenderà
completamente il controllo del guanto, ma potrebbe impedirgli di
usare tutto il suo potere interrompendo la sua connessione con due
delle sei gemme o con il guanto stesso in un momento decisivo della
battaglia finale.
Che ne pensate? Saranno Gamora e Visione le carte vincenti dei
Vendicatori?
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli
sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti
in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora
una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare
l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
Dopo le
featurette Showtime ha diffuso l’inedito promo “Axe
vs. Taylor” di Billions 4, l’attesa quarta
stagione della serie tv di successo BILLIONS.
Il primo episodio di Billions
4 sarà presentata in anteprima negli USA domenica 17
marzo alle 21.
Interpretato dal premio Oscar,
vincitore di Emmy e Golden Globe, Paul Giamatti e vincitore
dell’Emmy e Golden Globe Damian Lewis, BILLIONS 4
è una delle serie drammatiche più importanti della rete, con una
media di cinque milioni di spettatori settimanali su tutte le
piattaforme. Le prime tre stagioni di BILLIONS
sono andate in onda in Italia su Sky Atlantic e sono disponibili su
Now Tv.
BILLIONS 4, la
trama
In
Billions 4 protagonisti sono il premio Oscar,
vincitore di Emmy e Golden Globe, Paul Giamatti e vincitore dell’Emmy e Golden
Globe
Damian Lewis, BILLIONS 4 è una delle
serie drammatiche più importanti della rete, con una media di
cinque milioni di spettatori settimanali su tutte le piattaforme.
Le prime tre stagioni di BILLIONS sono andate in onda in Italia su
Sky Atlantic e sono disponibili su Now Tv.
Quando tutti sono fuori per cercare
vendetta, nessuno è al sicuro. Bobby Axelrod
(Lewis)
e Chuck Rhoades (Giamatti),
ex nemici, e Wendy Rhoades (Maggie Siff), moglie del primo e fidata
consigliere del se condo, si sono uniti per formare un’alleanza
difficile da pensare ma molto efficace, mirata allo sradicamento di
tutti i loro rivali, tra cui Grigor Andolov (guest star
John Malkovich), Taylor Mason (Asia
Kate Dillon), Brian Connerty (Toby Leonard Moore) e
Waylon “Jock” Jeffcoat (guest star Clancy Brown). L’ambizione e il
tradimento sono da sempre al centro di BILLIONS, e in questa
stagione tutti i personaggi scoprono esattamente quanto è alto il
prezzo che dovranno pagare per soddisfare tali esigenze. La serie
vede protagonisti nel cast anche David Costabile, Condola Rashad,
Kelly AuCoin, Jeffrey DeMunn e Malin Akerman.
BILLIONS è
stato creato e prodotto esecutivamente dagli showrunner Brian
Koppelman e David Levien. La serie è stata creata anche da Andrew
Ross Sorkin.
Continuano le riprese di
Birds Of Prey, e dopo aver dato uno sguardo ai
costumi di Harley Quinn,
Cacciatrice e
Black Canary
interpretate da Margot Robbie, Mary
Elizabeth Winstead e Jurnee
Smollett-Bell, ecco arrivare online un piccolo video
registrato durante quella che sembra un’intensa scena d’azione con
tanto di camion che sfonda un grosso cancello, esplosioni e
fiamme.
Sul set è possibile notare la
Robbie, inginocchiata sotto il fuoco. Quale impresa avrà compiuto
l’eroina? La raggiungeranno anche le altre colleghe della gang
tutta al femminile?
Birds Of Prey:
tutto quello che non sapete sul film
Birds of
Prey (and the fantabulous emancipation of one Harley
Quinn) arriverà nelle sale il 7
febbraio 2020. Nel cast Margot
Robbie, che riprenderà il ruolo
di Harley Quinn, Mary Elizabeth
Winstead, Jurnee Smollett-Bell (rispettivamente
Cacciatrice e Black Canary), Rosie
Perez (Renee Montoya), Ella Jay
Basco (Cassandra Cain) e Ewan
McGregor (Maschera Nera).
La prima sinossi del film
riporta: Dopo essersi separata da Joker, Harley Quinn e
altre tre eroine – Black Canary, Cacciatrice e Renee Montoya – si
uniscono per salvare la vita della giovane Cassandra Cain da un
malvagio signore del crimine.
Il film sarà diretto da Cathy Yan da
una sceneggiatura di Christina Hodson.
Per mesi abbiamo speculato sulla
reale identità, oltre che sull’aspetto, del misterioso personaggio
interpretato da Annette Bening in Captain
Marvel, praticamente
escluso dal materiale promozionale del film fino ad oggi.
L’attrice, ospite del Late Show di Stephen Colbert, ha infatti
presentato al pubblico la prima clip ufficiale che la vede nei
panni dell’Intelligenza
Suprema (l’entità cosmica che nei fumetti governa
l’Impero Kree) al fianco di Brie Larson.
Nel video, che trovate qui sotto, la
Bening dialoga con Vers (Carol Danvers privata dei suoi vecchi
ricordi) spiegandole cosa rappresenta la minaccia degli Skrull per il loro
popolo e per l’interno universo. Sappiamo infatti che uno degli
snodi narrativi principali del cinecomic sarà appunto la guerra fra
razze aliene, Kree e Skrull, e che l’intervento dell’eroina sarà
decisivo.
Nell’intervista l’attrice ha anche svelato un aneddoto molto
divertente delle riprese, durante le quali ha letteralmente
spoilerato ai suoi figli l’esito del film:
“Avendo visto i film precedenti
del franchise e avendoli apprezzati, sentivo di avere delle nozioni
di base, ma quando ho iniziato a leggere lo script mi sono sentita
un po’ confusa. Ho deciso quindi di affidarmi a due dei miei figli
raccontandogli la storia e chiedendogli gentilmente di spiegarmi
cosa diavolo stesse accadendo!“.
Vi ricordiamo che alla regia del
film con protagonista Brie Larson, ci
sono Anna Boden e Ryan
Fleck. L’uscita al cinema è fissata
al 6 marzo 2019.
Il cast ufficiale: Brie
Larson, Samuel L.
Jackson, Ben
Mendelsohn, Djimon
Hounsou, Lee
Pace, Lashana
Lynch, Gemma
Chan, Algenis Perez
Soto, Rune
Temte, McKenna
Grace, Clark
Gregg, Jude
Law, Annette Bening.
La sinossi: Basato sul personaggio dei fumetti Marvel apparso per la prima
volta nel 1968, il film segue Carol Danvers mentre diventa uno
degli eroi più potenti dell’universo. Quando la Terra viene
coinvolta in una guerra galattica tra due razze aliene, è lì che
l’eroina interverrà. Ambientato negli anni ’90, il cinecomic è
un’avventura tutta nuova che racconterà un periodo inedito nella
storia dell’universo cinematografico Marvel.
Sony Pictures ha
diffuso un nuovo poster che promuove l’uscita giapponese di
Spider-Man: Far From Home, il nuovo capitolo
dell’Uomo Ragno targato Marvel/Sony.
Il poster presenta un’immagine
tipografica della maschera di Spider-Man composta quasi interamente
da testo giapponese rosso, in grassetto. Le parole e le frasi
utilizzate per creare il volto di Spidey si riferiscono
principalmente a diversi aspetti del film, con il testo che ripete
“vacanze estive”. Ci sono anche numerosi riferimenti a Nick Fury.
Inoltre, dove dovrebbe essere la bocca di Spider-Man, c’è un codice
QR che si collega al trailer giapponese di
Spider-Man: Far From Home, che è lo stesso del
trailer internazionale.
Spider-Man: Far From
Homeè stato diretto ancora una volta
da Jon Watts ed uscirà nelle sale
il 5 luglio 2019.
Confermati nel cast del film il
protagonista Tom
Holland nei panni di Peter
Parker, Marisa Tomei in quelli di zia
May e Zendaya in quelli di Michelle.
Secondo IMDb, nel cast sono presenti
anche Jake Gyllenhaal, Michael Keaton, Samuel L.
Jackson e Cobie Smulders.
Le riprese del film sono durate
circa tre mesi, e nella maggior parte delle foto circolate in rete
abbiamo visto Peter Parker alle prese con Michelle
(Zendaya). Naturalmente il film vedrà tornare
anche Flash Thompson (Tony Revolori) e Ned
Leeds (Jacob Batalon), gli altri compagni di
scuola di Peter. Ma cosa conosciamo realmente della trama e quali
teorie circolano intorno al nuovo titolo dei Marvel Studios?
Per quanto riguarda le novità del
sequel, la tuta di metallo di Peter dovrebbe essere una
versione rimodellata di quella di Iron
Spider. vista in Avengers: Infinity
War. Questa nuova tuta, prevede anche una nuova maschera,
con degli occhiali al posto delle orbite bianche, come da
tradizione, questo perché è ovvio che il personaggio abbia bisogno
di una nuova maschera dopo che la sua precedente è andata distrutta
su Titano, durante il confronto con Thanos e prima della sua
disintegrazione.
Luke Wilson si è
ufficialmente unito al cast di Zombieland: Double
Tap, sequel che arriverà nelle sale dieci anni dopo
l’originale cult diretto da Ruben Fleischer. A
confermare la notizia è Variety.
Le riprese del film sono
iniziate il mese scorso a Los Angeles, mentre la trama – ancora
avvolta nel mistero – dovrebbe riprenderà le sorti dei quattro
protagonisti (Columbus, Tallhassee, Witchita e Little Rock) che
oggi vivono in un mondo in cui l’apocalisse zombie si è
evoluta.
Vi ricordiamo che Zombieland 2:
Double Tap vedrà ancora alla regia
Fleischer mentre Jesse
Eisenberg, Woody
Harrelson, Emma
Stone e Abigail
Breslin riprenderanno i rispettivi ruoli del film
originale. Nel cast anche Zoey
Deutch, Bill
Murray e Dan Aykroyd.
L’uscita nelle sale è fissata ad
ottobre 2019 mentre la sceneggiatura è stata firmata da Dave
Callaham (Godzilla, Wonder Woman 1984) con Paul Wernick e
Rhett Reese (Deadpool, Deadpool 2). Nel cast
anche Zoey Deutch, Bill
Murray e Dan Aykroyd.
Il mondo è stato già invaso
dagli zombie, la popolazione è stata già quasi totalmente decimata
se non ridotta in stato di morto vivente e i pochi superstiti
faticano a rimanere tali. Columbus in particolare ha messo a punto
una serie di regole da seguire scrupolosamente che sembrano
mantenerlo in vita nonostante l’aspetto non certo da uomo d’azione.
Chi invece con l’azione ci va a nozze è Tallhassee (tutti quanti si
chiamano con il nome della città di provenienza come in guerra),
cowboy fuori dal tempo esaltato dall’atmosfera da fine del mondo e
fiero massacratore di zombie. Sul loro percorso verso un ovest
presumibilmente libero da zombie troveranno Little Rock e Wichita,
due sorelle tutt’altro che indifese anch’esse allo sbando.