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Fancy Dance: trailer del film in arrivo il 28 giugno su Apple TV+

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Apple Original Films ha svelato oggi il trailer di Fancy Dance, il film diretto da Erica Tremblay con protagonista la candidata all’Oscar Lily Gladstone in arrivo il 28 giugno su Apple TV+.

https://youtu.be/3QZqzk1Zp6A

Guarda Fancy Dance in streaming

La trama di Fancy Dance

Da quando la sorella è scomparsa, Jax (Lily Gladstone) si prende cura della nipote Roki (Isabel Deroy-Olson), arrangiandosi nella riserva Seneca-Cayuga in Oklahoma. Ogni minuto libero è dedicato alla ricerca della sorella scomparsa, mentre aiuta Roki a prepararsi per un imminente powwow. Rischiando di perdere la custodia della ragazza in favore del padre di Jax, le due si mettono in viaggio e setacciano il territorio per rintracciare la madre di Roki in tempo per il powwow. Quella che inizia come una ricerca si trasforma gradualmente in un’indagine molto più profonda sulle complessità e le contraddizioni delle donne indigene che si muovono in un mondo colonizzato e alla mercé di un sistema giudiziario fallimentare. Gladstone recita insieme a Isabel Deroy-Olson, Ryan Begay, Crystle Lightning, Audrey Wasilewski e Shea Whighami.

Fancy Dance, una produzione Confluential Films e Significant Productions/AUM Group, è prodotto da Deidre Backs, Erica Tremblay, Heather Rae, Nina Yang Bongiovi e Tommy Oliver. Bird Runningwater, Lily Gladstone, Forest Whitaker e Charlotte Koh sono produttori esecutivi.

Denis Villeneuve conferma il ritorno di Anya Taylor-Joy in Dune: Parte Tre

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Il regista di Dune: Parte Tre Denis Villeneuve sembra confermare che Anya Taylor-Joy tornerà per il sequel. Dopo il successo del suo primo adattamento di Frank Herbert nel 2021, Villeneuve è tornato nel mondo di Arrakis all’inizio di quest’anno con Dune: Parte Due, che è stato un successo sia di critica che commerciale. Il sequel introduce una manciata di nuovi personaggi e membri del cast, incluso un cameo a sorpresa di Taylor-Joy nei panni di Alia Atreides, la sorella di Paul, che vediamo solo in una breve visione.

Con Dune: Parte Tre ora confermato in fase di sviluppo, Villeneuve ha anticipato in una recente intervista con Variety che Anya Taylor-Joy tornerà nei panni di Alia nel prossimo sequel. Anche se il regista non rivela molto sul terzo film, è chiaro che non considera l’Alia di Taylor-Joy come un cameo isolato.

“Anya era Alia non appena l’ho incontrata. In effetti, ho capito dopo, è sempre stata Alia. Anya si sente fuori da questo mondo, come se appartenesse a qualche altra dimensione, un passo nel sogno. Girare con Anya in Africa è stato a dir poco magico. La sua generosità, il suo candore e la sua passione mi hanno davvero commosso. Non vedo l’ora di tornare ad Arrakis con lei.”

Vedremo molto presto in sala Anya Taylor-Joy in Furiosa, prequel di Mad Max: Fury Road di George Miller, in cui recita al fianco di Chris Hemsworth.

Dune: Parte Tre adatterà Dune Messiah di Frank Herbert

In precedenza, parlando con la rivista Time, Villeneuve ha confermato che Dune 3 sarà basato sul secondo romanzo della serie di Frank Herbert, “Dune Messiah“. Il regista ha diviso il primo romanzo in due metà per adattare i suoi due film su Dune. Ma il terzo film di Dune coprirà Dune Messiah nella sua interezza.

Nel film vedremo Timothée Chalamet nei panni di Paul Atreides, Zendaya nei panni di Chani, Rebecca Ferguson nei panni di Lady Jessica, Josh Brolin nei panni di Gurney Halleck, Javier Bardem nei panni di Stilgar, Austin Butler nei panni di Feyd-Rautha, Florence Pugh nei panni della Principessa Irulan, Dave Bautista nei panni della Bestia. Rabban, Léa Seydoux nel ruolo di Lady Margot, Stellan Skarsgård nel ruolo del Barone e Christopher Walken nel ruolo dell’Imperatore Shaddam IV. Il film è attualmente disponibile a noleggio in digitale e sarà disponibile per l’acquisto in 4K UHD, Blu-ray e DVD il 14 maggio 2024.

Isabelle Huppert presidente di Giuria di Venezia 81

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Isabelle Huppert presidente di Giuria di Venezia 81

Isabelle Huppert presiederà la giuria del Concorso della prossima Mostra del Cinema di Venezia. La venerata attrice francese ha un rapporto di lunga data con il Lido, avendo vinto due volte la Coppa Volpi per la migliore attrice, la prima con “Storia di donne” nel 1988, e successivamente con “La Cérémonie” nel 1995, entrambi diretti da Claude Chabrol.

Isabelle Huppert – che ha realizzato un totale di otto film con Chabrol – ha anche uno stretto legame con il Festival di Cannes dove nel 1978 vinse la statuetta come migliore attrice per “Violette” di Chabrol. Nel 2001, Huppert ha vinto il suo secondo premio come miglior attrice a Cannes per la sua interpretazione nei panni di una professoressa di musica sado-masochista in “La pianista” di Michael Haneke. Nel 2005, la Huppert è stata premiata da Venezia con un Leone d’Oro Speciale per il suo ruolo da protagonista in “Gabrielle”, il dramma in costume di Patrice Chéreau su un matrimonio imploso.

Nel 2017 ha ottenuto la sua prima nomination all’Oscar per il suo ruolo di vittima di stupro che rintraccia il suo aggressore in “Elle” di Paul Verhoven, per il quale ha vinto anche un Golden Globe e un Independent Spirit Award. Nel 2022, Huppert è stata celebrata dal Festival del cinema di Berlino con un Orso d’oro onorario.

“Isabelle Huppert è un’attrice immensa. Esigente, curiosa e di grande generosità”, ha dichiarato in un comunicato il direttore artistico di Venezia Alberto Barbera. “Musa di numerosi grandi cineasti, non si è mai sottratta all’invito di registi giovani o meno famosi che hanno visto in lei l’interprete ideale delle loro storie”, ha osservato Barbera.

“La sua enorme disponibilità a mettersi costantemente in gioco, segno di una intelligenza non comune, insieme alla sua capacità di guardare il cinema oltre i confini geografici e mentali, fanno di lei un ideale Presidente di Giuria in un festival aperto al mondo intero come come la Mostra del Cinema di Venezia”, ha poi aggiunto Barbera. “Le siamo molto grati che abbia accettato l’incarico, consapevoli dei tanti impegni cinematografici e teatrali che dovrà affrontare nei prossimi mesi”, ha concluso.

Huppert ha sottolineato la sua “lunga e bella storia” con il festival. “Diventare uno spettatore privilegiato è un onore”, ha detto. “Più che mai il cinema è una promessa. La promessa di evadere, di sconvolgere, di sorprendere, di guardare bene il mondo, uniti nella diversità dei nostri gusti e delle nostre idee.”

Il mio posto è qui: recensione del film con Ludovica Martino

Il mio posto è qui: recensione del film con Ludovica Martino

Quella di Marta, la silenziosa ma curiosa protagonista di Il mio posto è qui, è la storia di tante donne in cerca del proprio posto nel mondo, ma anche delle occasioni per raggiungere il proprio massimo potenziale. Un potenziale a cui, purtroppo, determinati contesti – o, meglio ancora, chi li abita – impediscono di arrivare. Nel film diretto da Cristiano Bortone e Daniela Porto – e tratto dall’omonimo romanzo di quest’ultima – la protagonista si fa dunque incarnazione di una condizione sociale che, dagli anni Quaranta in cui il racconto è ambientato ad oggi, sembra dimostrare meno evoluzioni di quel che si potrebbe credere.

Il mio posto è qui si inserisce dunque in quel filone di film che riportano lo sguardo femminile al centro delle attenzioni, ribadendo l’urgenza di determinati discorsi e tematiche. Un’urgenza resa appunto tale dalla dimostrazione che, pur raccontando del passato questi film parlano in realtà anche del nostro presente. Quasi in modo speculare a C’è ancora domani – ma in modo meno artefatto – il film di Bortone e Porto offre dunque agli spettatori un percorso verso la propria liberazione, che passa inevitabilmente attraverso offese fisiche e morali, ma anche la non scontata scoperta di un mondo intero oltre i propri confini conosciuti.

La trama di Il mio posto è qui

Il racconto, come anticipato, si svolge all’indomani della fine della Seconda Guerra mondiale, in un piccolo paese calabrese. Qui vivono Marta (Ludovica Martino), ragazza madre promessa in sposa ad un uomo che non ama, e Lorenzo (Marco Leonardi), omosessuale locale conosciuto come “l’organizzatore dei matrimoni”. Nel momento in cui proprio a quest’ultimo Marta si rivolge per i preparativi del suo grande giorno, l’iniziale diffidenza lascerà posto ad una profonda amicizia che porterà la ragazza a prendere consapevolezza delle proprie capacità e a sfidare i pregiudizi della comunità che li circonda, lottando per trovare il proprio posto nel mondo come donna.

Il mio posto è qui Ludovica Martino Marco Leonardi
Marco Leonardi e Ludovica Martino in Il mio posto è qui. ©Angrisano

Realtà senza tempo

Con Il mio posto è qui siamo lontani dalla ferita ma vivace Roma di C’è ancora domani. Ci troviamo più a sud, nell’entroterra calabrese, in un paesino dove il tempo sembra scorrere più lento e la comunicazione con il mondo esterno è scoraggiata quando non apertamente ostacolata. Un contesto che i due registi raccontano rifuggendo da quell’artificiosità con qui tali ambienti vengono troppo spesso ricostruiti. Prevale qui invece un’attenzione sui costumi e le scenografie che non necessariamente ricerca il bello quanto piuttosto il vero (e che proprio per questo risulta più affascinante).

È qui che ha inizio il viaggio di Marta, tra pareti di roccia e abiti logori, tra la rigogliosità delle campagne e le occhiatacce dei suoi compaesani. Questo perché Marta – come se già non le bastasse avere i capelli rossi – è una ragazza madre. Un dettaglio visto come una colpa, che la rende oggetto di pregiudizi e bersaglio delle malelingue. La sua è dunque l’esistenza di un’emarginata, accettata ma guardata con sospetto per via di quel “essersi concessa” senza permesso, senza pensare all’onore in una società che vede le donne ancora solo come mogli e madri, come dimostrano le altre figure femminili che la circondano.

Dato che solo tra “ultimi” ci si può capire e sostenere, è dunque dall’incontro con Lorenzo che le cose per lei cambiano. Si manifestano a questo punto nel film sprazzi di colore che alludono ad una nuova speranza, alla possibilità di un futuro diverso da quello che le era stato cucito addosso. Il rosa del foulard che indossa, il rosso della motocicletta di Lorenzo, perfino il bianco di quell’abito da sposa a cui si sente costretta assume un valore inedito, che non immaginava possibile. È così che piano piano Marta entra in contatto con un mondo nuovo, grazie al quale riscopre anche sé stessa.

Il mio posto è qui Ludovica Martino
Ludovica Martino in Il mio posto è qui. ©Angrisano

L’emancipazione di Marta

Lorenzo apre dunque una breccia tra Marta e il contesto in cui è cresciuta. Una crepa che la ragazza andrà poi ad ingrandire sempre di più non solo attraverso la rivalutazione del proprio corpo e delle sue possibilità, ma anche con il dono della lettura e della scrittura, come anche della consapevolezza dell’esistenza di una società pronta ad evolvere, a partire dal tanto agognato voto alle donne. Sviluppando una coscienza politica – che non si limita al votare un partito anziché un altro -, la protagonista di Il mio posto è qui riesce dunque a portare a compimento la propria emancipazione, allontanandosi da quanti vorrebbero tenerla ancorata nel passato.

Oltre la condizione femminile di allora come di oggi, il film lancia dunque un messaggio molto importante: quello dell’importanza dell’interessarsi e partecipare alla vita politica, che altro non è che l’occuparsi della realtà del proprio Paese. Un Paese da riscoprire come proprio e da difendere, cosa che entrambi i protagonisti faranno seppur in modi apparentemente opposti. Per quanto riguarda Marta, ciò avviene appunto anche grazie all’apprendimento di capacità, la lettura e la scrittura, che notoriamente permettono di sviluppare il pensiero e un senso critico nei confronti del mondo circostante.

Il cuore grande di Il mio posto è qui

Con Il mio posto è qui Bortone e Porto realizzano dunque un film capace di portare avanti più discorsi, che trovano nella necessità di un risveglio delle coscienze il loro fine ultimo. Si offre agli spettatori una storia di formazione delicata, avvincente e commovente, portata avanti anche dai due splendidi interpreti protagonisti, estremamente generosi nei confronti dei loro personaggi, resi così veri e umani. Con le loro paure, i loro rimpianti ma anche i loro sogni, Marta e Lorenzo sono personaggi difficilmente dimenticabili di un film dal cuore grande, che ci invita generosamente ad entrare in contatto con questo racconto e a far nostri valori che lo animano.

GUARDA ANCHE: Il mio posto è qui: intervista a Ludovica Martino e Marco Leonardi

Il Regno del Pianeta delle Scimmie, recensione del film di Wes Ball

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Così come il primo decennio degli anni 2000 ha avuto la sua trilogia dedicata al longevo franchise de Il Pianeta delle Scimmie, quella che potremmo chiamare “la trilogia di Cesare”, anche questi tumultuosi anni ’20 hanno visto, con l’arrivo di Il Regno del Pianeta delle Scimmie, l’inizio di una nuova era di avventure e narrazioni che, come scopo ultimo, hanno quello di ricongiungere questa storia contemporanea, con quella che abbiamo visto per la prima volta sul grande schermo nel 1968, con il film culto di Franklin J. Schaffner basato a sua volta sul romanzo di Pierre Boulle.

Dopotutto, tra la nascita di Cesare, nel film del 2011, e quello che affronterà sulla Terra l’astronauta George Taylor nell’anno 3978 intercorrono ben 1967 anni di storie che possono essere raccontate, stando a quanto dichiara Wes Ball (Maze Runner) regista di questa nuova avventura, che prende il suo avvio dall’8 maggio al cinema con 20th Century Studios.

Il Regno del Pianeta delle Scimmie, la trama

Nel suo ultimo sforzo in vita, Cesare è riuscito a condurre il suo gruppo di scimmie in un’oasi, dove poter prosperare in pace. Intanto, gli uomini continuano a morire, decimati dal virus mortale che loro stessi hanno sintetizzato. 300 anni dopo la morte di Cesare, le scimmie hanno prosperato e dall’oasi si sono diramate in territori selvaggi moltissime società di primati diverse tra di loro. Gli anni hanno trasformato molte cose, e mentre ci sono colonie che vivono in equilibrio e armonia con la natura, come quella dello scimpanzé Noa, ci sono altri gruppi più aggressivi che, distorcendo gli insegnamenti di Cesare, riducono in schiavitù gli altri clan. Il gruppo armato guidato da Proximus Caesar, farà prigioniero il clan di Noa, e il giovane scimpanzé si alleerà con Raka, un orango ex membro del gruppo di Proximus, e Mae (Freya Allan), una ragazza umana, per cercare di salvare la sua famiglia.

Una scimmia troppo umana

Wes Ball raccoglie un testimone pesante. The War – Il pianeta delle scimmie del 2017 era un film in qualche modo conclusivo, poneva le basi sia per la progressione evoluzionistica dei primati, sia per il processo inverso che avrebbe poi afflitto gli uomini. Sarebbe stato un perfetto ponte per arrivare poi alla storia originale e a quello che hanno raccontato Schaffner e Boulle per primi. Con Il Regno del Pianeta delle Scimmie si cerca di riempire un vuoto che poteva benissimo rimanere tale, e tuttavia non si procede in maniera gratuita e si coglie l’occasione per capovolgere ancora una volta il punto di vista e umanizzare le scimmie, seguendo una traiettoria scontata eppure inevitabile.

Finalmente la scimmia è diventata davvero simile all’uomo e ora la guerra è tra simili, l’uomo è fuori dal quadro, quasi completamente se non nelle vesti di Mae, ma i termini dello scontro ora sono “scimmia contro scimmia”, come era stato vagamente anticipato dal personaggio di Koba nella trilogia precedente e come ora viene reso evidente e fondativo per la trama con Proximus Caesar.

L’evoluzione è il seme della distruzione

L’evoluzione quindi porta sempre con sé il germe della distruzione, non a caso il clan che invece vive pace e armonia è quello che conserva delle usanze più vicine alla natura e ai cicli della vita naturale, quello di Noa. E così, se una volta lo scontro tra le parti era per il diritto all’esistenza e alla vita, adesso diventa questione di volontà di potere. E non c’è niente di più umano che potesse essere tirato in ballo per riportare i primati sullo schermo e farli effettivamente combattere tra loro.

Il risultato è certamente grande intrattenimento, ma anche la consapevolezza che più si evolvono e si umanizzano le scimmie, più queste sono uguali all’uomo che hanno condannato all’estinzione. Più la scimmia stessa si affeziona a valori meccanici e di potere, lontani dal vitalizio naturale che trova sempre un suo equilibrio pacifico, più essa diventa predatore spietato e cieco, destinato sempre all’autodistruzione.

Il Regno del Pianeta delle Scimmie è spettacolo e grande intrattenimento

In questa riflessione sulla natura del potere e della vicinanza (o lontananza) dell’uomo/scimmia dal ciclo vitale della natura, Il Regno del Pianeta delle Scimmie è uno spettacolo di grande intrattenimento oltre che di eccellente valore produttivo, merito dei compartimenti tecnici della Weta che rappresentano sempre l’eccellenza nella creazioni di mondi e realtà che non esistono. E in questo concerto di effetti speciali, il regista Wes Ball tiene la barra dritta e accompagna in porto una nave carica di aspettative per quello che il futuro riserva al franchise.

Riuscirà Noa a essere un protagonista carismatico come lo era stato Cesare nel decennio precedente? L’ultima parola sarà del box office, a partire dall’8 maggio.

Josh Brolin ha lottato per l’unica parolaccia in Dune: Parte Due

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Josh Brolin ha lottato per l’unica parolaccia in Dune: Parte Due

Josh Brolin spiega come è riuscito a convincere Denis Villeneuve a mantenere in Dune: Parte Due la sua F-word. Nel film, Brolin interpreta Gurney Halleck, che è il Signore della Guerra della Casa Atreides. Gurney è anche mentore di Paul Atreides di Timothée Chalamet. Oltre a Chalamet e Brolin, il cast di Dune: Parte Due include Rebecca FergusonDave BautistaZendayaJavier BardemAustin ButlerFlorence PughLéa Seydoux.

Su Collider, Josh Brolin ha spiegato nel dettaglio come ha convinto Villeneuve a dare al suo personaggio l’unica F-word del film. Questo momento arriva quando Gurney “vede la nave madre entrare e schiantarsi”. Brolin ha sentito come naturale imprecare in reazione a questo momento, ma Villeneuve era scettico. Il regista voleva che dicesse “Tabarnak“, che per i canadesi, a quanto ha spiegato lo stesso regista a Brolin, era una “cosa enorme”. Brolin però ha pensato che sarebbe stato sciocco dirlo, ma ha assecondato Villeneuve provandoci. Alla fine però è stato il regista a cedere dicendo che la parolaccia sembrava più naturale.

“C’è una scena in cui c’è la mietitrice sullo sfondo e Gurney cammina molto dolcemente e lentamente, e poi guarda oltre, e vede la nave madre entrare e schiantarsi dopo tutta quella faccenda, e Gurney dice, tipo, “Cazzo,” o qualcosa del genere, giusto? E Denis continuava a dire: “Di’, ‘Tabarnak'”. Io ero tipo, “Perché?”. Lui diceva: “Di’, ‘Tabarnak'”. E io ero tipo, “Ma nessuno saprà di cosa sto parlando”. Questo non sarà respingente per gli spettatori?’

E lui ha detto: “No, è fantastico”. In Canada, è una cosa enorme.’ Io rispondo: ‘Sì, ma non siamo in Canada. Nessuno capirà di cosa si tratta.’ E l’ho provato – c’è del girato in cui lo dico! – e suonava davvero male. Poi alla fine Debis è venuto da me e mi ha detto: “Dì solo: ‘cazzo'”. Ed è quello che è finito nel film.”

Denis Villeneuve dirige Dune – Parte Due

Questo film successivo esplorerà il mitico viaggio di Paul Atreides mentre si unisce a Chani e ai Fremen mentre è su un sentiero di guerra di vendetta contro i cospiratori che hanno distrutto la sua famiglia“, si legge nella sinossi ufficiale. “Di fronte alla scelta tra l’amore della sua vita e il destino dell’universo conosciuto, tenta di prevenire un futuro terribile che solo lui può prevedere.”

Nel film vedremo Timothée Chalamet nei panni di Paul Atreides, Zendaya nei panni di Chani, Rebecca Ferguson nei panni di Lady Jessica, Josh Brolin nei panni di Gurney Halleck, Javier Bardem nei panni di Stilgar, Austin Butler nei panni di Feyd-Rautha, Florence Pugh nei panni della Principessa Irulan, Dave Bautista nei panni della Bestia. Rabban, Léa Seydoux nel ruolo di Lady Margot, Stellan Skarsgård nel ruolo del Barone e Christopher Walken nel ruolo dell’Imperatore Shaddam IV.

Dune – Parte Due è diretto da Villeneuve da una sceneggiatura che ha scritto insieme a Jon Spaihts. Il film è basato sull’innovativo romanzo di fantascienza Dune del 1965 di Frank Herbert. Dune – Parte Due  è uscito nei cinema il 28 Febbraio 2024!

Il secondo capitolo continuerà la storia di Dune, che, nonostante la sua controversa uscita, è stato un solido successo al botteghino nel 2021, incassando oltre 402 milioni di dollari su un budget di produzione stimato di 165 milioni di dollari. Tuttavia, WB ha sicuramente maggiori speranze per il sequel, che potrà trarre vantaggio da un’uscita globale su larga scala in formati standard e premium, incluso IMAX.

Greta Lee in trattative per il prossimo horror fantascientifico di Louis Leterrier

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Greta Lee (Past Lives) e Kingsley Ben-Adir (Bob Marley: One Love) sono in trattative per recitare nel prossimo film horror fantascientifico 11817 del regista e produttore Louis Leterrier (Now You See Me).

Entrambi gli attori sono in un momento molto prospero delle loro carriere. Greta Lee viene da una serie di successi tra cui il candidato all’Oscar Past Lives, il dramma di Apple TV The Morning Show e Spider-Man: Across the Spider-Verse di Sony, mentre gli ultimi due film con Ben-Adir sono stati dei veri e propri casi da box office: Bob Marley: One Love e Barbie.

Nel film 11817, forze inspiegabili intrappolano una famiglia di quattro persone nella loro casa per un tempo indefinito. Mentre i lussi moderni e gli elementi essenziali per la vita cominciano a esaurirsi, la famiglia deve imparare a essere piena di risorse per sopravvivere e superare in astuzia chi – o cosa – la tiene intrappolata.

Al momento sono in corso ulteriori casting per il progetto, basato su una sceneggiatura di Matthew Robinson. Come rivelato la scorsa settimana, Rocket Science finanzia interamente, gestisce le vendite estere e presenterà il film a Cannes questo mese, mentre CAA Media Finance rappresenterà i diritti per il Nord America.

I produttori del film sono Leterrier, Thomas Benski e Omar Sy attraverso la loro nuova società Carrousel Studios (questo è il primo progetto nel listino della società). Tra i produttori figurano anche Lars Sylvest per Thank You Studios, Kori Adelson per Chernin Entertainment, Oly Obst di 3 Arts Entertainment, Thorsten Schumacher per Rocket Science e Joe Neurauter. Cecile Gaget è una produttrice esecutiva per Carrousel Studios.

Greta Lee è attualmente in produzione come protagonista femminile nel prossimo Tron: Ares insieme a Gillian Anderson, Evan Peters, Jodie Turner-Smith, Cameron Monaghan, Jared Leto e Jeff Bridges. Ben-Adir è noto anche per One Night In Miami, Secret Invasion e The OA. Per quanto riguarda i lungometraggi, Letterier ha recentemente diretto il blockbuster della Universal Fast X.

X-Men ’97, la seconda stagione in arrivo già nel 2025?

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X-Men ’97, la seconda stagione in arrivo già nel 2025?

L’unico progetto di successo dei Marvel Studios degli ultimi mesi. senza dubbio X-Men ’97. La serie animata, arrivata al suo penultimo episodio, ha riscosso grande successo e adesso sembra che i Marvel Studios vogliano cavalcarne l’onda il più possibile.

Secondo Daniel Richtman, lo studio vorrebbe realizzare quanti più episodi possibili del revival di X-Men: La serie animata, producendoli uno dopo l’altro per evitare una lunga attesa tra le diverse stagioni.

Il lungo lasso di tempo intercorso tra la prima e la seconda stagione di Invincible di Prime Video ha infatti minato il successo del secondo ciclo, e gli Studios vorrebbero evitare proprio questo iato per non perdere pubblico. Secondo quanto riferito, la stagione 2 è piuttosto avanzata, quindi probabilmente la vedremo su Disney+ l’anno prossimo.

Superman: chi attacca Metropolis nel primo sguardo al costume dell’ultimo figlio di Krypton?

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Come prevedibile, il primo sguardo al costume di David Corenswet del reboot di Superman diretto da James Gunn sta diventando virale sui motori di ricerca e sui social media. Tuttavia, mentre la maggior parte dei fan dei fumetti si concentra sulla natura e sulla potenziale origine del costume (se si tratta di qualcosa di kryptoniano o di un originale di Ma Kent), vale la pena notare che sullo sfondo sembra esserci un gigantesco pianeta/astronave/alieno che attacca Metropolis.

Dato che James Gunn ha affermato che il principale (e potenzialmente unico) cattivo di Superman è il Lex Luthor di Nicholas Hoult, è un po’ strano vedere un oggetto gigante che attacca la città. Di seguito, esamineremo alcune possibili identità dell’oggetto fluttuante, ma avvertiamo anche che potrebbe trattarsi di una creazione originale per il film.

Sun-Eater

Sun-Eater

Apparso per la prima volta in All-Star Superman, il Divoratore di Sole risiede nella Fortezza della Solitudine ed è una specie di animale domestico per l’Uomo d’Acciaio, anche se potente, poiché la creatura mangia letteralmente i soli. Quando il cattivo Solaris (di cui parleremo più avanti) attacca la Terra, il Mangia-sole viene in aiuto di Kal-el, ma alla fine muore. Sappiamo che la Fortezza della Solitudine apparirà nel reboot di James Gunn, quindi quali sono le probabilità che il Mangia-sole faccia un cameo?

Solaris

Solaris

Poiché si dice che Superman si stia ispirando (in parte) a All-Star Superman, un’altra entità gigante che appare nel fumetto è Solaris. Si tratta di un computer solare artificiale che collabora con Lex Luthor per depotenziare l’Uomo d’Acciaio facendo diventare il sole rosso. Mentre Superman riesce a sconfiggere il potente computer, questo usa l’ultimo dei suoi poteri per far diventare il sole blu, una condizione che di solito dà ai kryptoniani più potere. Tuttavia, nel caso di All-Star Superman, l’Uomo d’Acciaio stava già morendo a causa dell’eccessiva saturazione delle sue cellule da parte dell’energia solare e il sole diventato blu ha semplicemente accelerato la sua fine.

Warworld

Warworld

Non c’è stato alcun accenno alla presenza di Mongul in Superman (anche se sua figlia è apparsa in Suicide Squad di James Gunn), ma la sfera che attacca Metropolis sembra decisamente molto simile alla nave del cattivo, Warworld. Più un pianeta mobile che una nave spaziale, Warworld serve come risorsa insostituibile nella ricerca del dominio galattico di Mongul. Se il DCU vuole distinguersi dalle passate iterazioni cinematografiche dell’Uomo d’Acciaio, non ci sono molte opzioni migliori che introdurre Mongul e Warworld.

Brainiac Ship

Brainiac Ship

Questo è probabilmente in cima alla lista dei desideri di molti fan della DC Comics. Sebbene nell’immagine manchino i tentacoli distinguibili che di solito adornano le navi di Brainiac, varie versioni dell’astronave del computer kryptoniano sono note per avere tentacoli retrattili… Come già detto, non ci sono molti cattivi migliori di Mongul che l’Uomo d’Acciaio possa affrontare sul grande schermo, tuttavia Brainiac è uno di questi.

Deadpool & Wolverine: ecco quale sarà il ruolo di The Punisher?

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Secondo il quasi sempre affidabile scooper @MyTimeToShineH, Deadpool & Wolverine avrà dei riferimenti molto diretti al personaggio di Frank Castle, alias The Punisher. Presumibilmente Frank si ribella al dominio di Cassandra Nova nel Vuoto, ma non fa più ritorno dal confronto con la temibile sorella cattiva di Xavier.

Alex Perez di The Cosmic Circus suggerisce con fervore che si possa trattare di The Punisher di Thomas Jane, cosa che potrebbe spiegare la presenza del Russo (leggi qui) nell’equipaggio di Cassandra. Ha anche anticipato le apparizioni di Daredevil di Ben Affleck e Quicksilver di Aaron Taylor-Johnson.

È sempre bene considerare con scetticismo certe voci, anche se molti degli scooper che si auto-definiscono tali si stanno rivelando sempre molto precisi.

Tutto quello che sappiamo su Deadpool & Wolverine

Deadpool & Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso progetto. Hugh Jackman uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli ufficiali della storia di Deadpool & Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds, non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la serie di film di Deadpool – l’unica parte del franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso.

Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman, viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche altri X-Men possano fare la loro comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della Marvel comparsi sul grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben Affleck.

Una voce recente afferma che anche Liev Schreiber sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo, Morena Baccarin (Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in franchising Emma Corrin (The Crown) e Matthew Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora segreti. Un recente report afferma inoltre che la TVA di Loki, incluso l’agente Mobius (Owen Wilson) e Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool & Wolverine uscirà nei cinema il 26 luglio 2024.

Ian Gelder, interprete di Kevan Lannister in Game of Thrones, muore a 74 anni

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L’attore britannico Ian Gelder, che interpretava Kevan, il fratello di Tywin Lannister in Game of Thrones della HBO, è morto all’età di 74 anni per complicazioni dovute a un cancro al dotto biliare, secondo quanto riportato da Variety.

È con enorme tristezza e con il cuore spezzato in un milione di pezzi che lascio questo post per annunciare la scomparsa del mio caro marito e compagno di vita Ian Gelder“, ha scritto su Instagram il suo compagno Ben Daniels. “Era un attore meraviglioso e meraviglioso, e tutti quelli che hanno lavorato con lui sono stati toccati dal suo cuore e dalla sua luce“.

Ian Gelder ha avuto una lunga carriera sul palcoscenico, apparendo in produzioni nel West End di Londra e al Globe Theatre di Shakespeare, e ha anche interpretato Mr. Dekker in Torchwood oltre a ruoli in Doctor Who e His Dark Materials. Ma per i fan della televisione è noto soprattutto come Kevan Lannister – fratello minore di Tywin e zio di Cersei, Jaime e Tyrion – nell’epopea fantasy della HBO Game of Thrones, dove ha debuttato nell’ottavo episodio della prima stagione.

Gelder ha interpretato Kevan Lannister in 12 episodi delle prime sei stagioni del Trono di Spade, fungendo spesso da contrappeso equilibrato agli istinti più assetati di potere dei Lannister. Kevan ha fatto parte del Piccolo Consiglio per suo nipote Re Tommen nella quinta stagione e gli è stata offerta la posizione di Maestro della Guerra da Cersei dopo la morte di suo fratello Tywin, ma Kevan si è scontrato con Cersei e ha rifiutato la posizione, lasciando Approdo del Re per protesta. Kevan servì poi come Primo Cavaliere nella sesta stagione, ma fu ucciso insieme al figlio Lancel, a Margaery Tyrell, all’Alto Passero e a molti altri nel Grande Setto di Baelor quando Cersei lo distrusse con un incendio nel finale della sesta stagione.

Chicago Fire 12×11: promo e trama dall’undicesimo episodio

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Chicago Fire 12×11: promo e trama dall’undicesimo episodio

Il network NBC ha diffuso ha diffuso il promo e la trama di Chicago Fire 12×11, l’undicesimo inedito episodio della dodicesima stagione di Chicago Fire

In Chicago Fire 12×11 che si intitolerà “Inside Man” Severide va a fare un giro inaspettato sul camion 81. I mondi di Ritter si scontrano quando il suo fidanzato poliziotto segreto aiuta 51 a rintracciare Severide e il camion scomparso.

La dodicesima stagione di Chicago Fire

La sinossi della dodicesima stagione di Chicago Fire: “In seguito a un incendio/minaccia estremista, la vita di Mouch è in bilico. La relazione di Sylvie con Dylan si è conclusa e una nuova porta si è aperta quando Casey le ha proposto di sposarlo, nel frattempo lei stava cercando di adottare una bambina. Stella prende la decisione di lasciare Chicago nella speranza di riportare indietro Kelly”.

Oltre a Kinney, la dodicesima stagione del procedurale della NBC è interpretata anche da David Eigenberg nel ruolo del tenente Christopher Herrmann, Joe Minoso nel ruolo del pompiere Joe Cruz, Miranda Rae Mayo nel ruolo del tenente Stella Kidd, Daniel Kyri nel ruolo di Darren Ritter, Hanako Greensmith nel ruolo della paramedica Violet Mikami, Eamonn Walker nel ruolo del vice capo distretto Wallace Boden e Christian Stolte nel ruolo di Randall McHolland.

Kara Killmer, che nella serie interpretava la paramedica Sylvie Brett, lascerà Chicago Fire nel corso della 12ª stagione. D’altra parte, il Blake Gallo di Alberto Rosende ha fatto un’ultima apparizione durante la première della Stagione 12.

Marvel Zombie: comparirà una particolare variante di Hulk?

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Marvel Zombie: comparirà una particolare variante di Hulk?

Con così tanti progetti MCU di alto profilo in arrivo, non c’è da meravigliarsi che ci siano in circolazione così tanti rumors sui piani dei Marvel Studios. Infatti, secondo @CanWeGetToast, il prossimo programma televisivo Marvel Zombies presenterà “Infinity Hulk”, una variante ancora più potente del Golia Verde immaginato sulla stessa linea di Infinity Ultron e Infinity Killmonger di What If…?

Hulk è quasi inarrestabile così com’è, quindi dargli le Gemme dell’Infinito dovrebbe dare una svolta al personaggio con cui i fan possono divertirsi. Ovviamente abbiamo già visto una verisone di Hulk con le Gemme dell’Infinito. In Avengers: Endgame, Smart Hulk usa il guanto per annullare l’effetto dello schiocco di Thanos e facendolo rimane permanentemente ferito al braccio che indossava il guanto. Sarebbe interessante vedere quali sono le conseguenze di un tale gesto per il personaggio che potrebbe apparire un Marvel Zombie.

Cosa sappiamo su Marvel Zombies?

“Sarà pazzesco”, ha detto di recente Bryan Andrews, regista e produttore di What If…?, a proposito di Marvel Zombies. “Sì, [è] completamente TV-MA. Nasce da ciò che è stato fatto in Episodio [105]. L’idea era che c’è una certa ispirazione dal fumetto, il fatto che siano zombie, ma non stiamo facendo il fumetto, in nessun modo“.

Abbiamo una nostra interpretazione, e molte di quelle cose sono state messe a punto dai nostri talentuosi scrittori di [What If…?] all’inizio, quindi, abbiamo solo preso questo e… esplorato un po’ di più quella mitologia in quell’episodio. Quindi, sì, è pazzesco“.

La serie animata reimmagina l’Universo Marvel mentre una nuova generazione di eroi combatte contro una piaga zombie sempre più diffusa. Nei fumetti, Marvel Zombies è nata come una serie limitata di cinque numeri pubblicata per la prima volta nel 2005.

The Good Doctor 7×09: promo e trama dal nono episodio

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The Good Doctor 7×09: promo e trama dal nono episodio

Il network americano ABC ha diffuso il promo e la trama di The Good Doctor 7×09, il sesto inedito episodio della settima e ultima stagione di The Good Doctor

In The Good Doctor 7×09 che si intitolerà “Unconditional” La dottoressa Claire Browne torna dal suo lavoro in Guatemala per una visita medica personale. Altrove, il dottor Glassman lotta per gestire Hannah, che non risponde ai suoi tentativi di aiuto. Park cerca la location perfetta per il matrimonio all’ultimo minuto.

The Good Doctor, la serie tv

The Good Doctor, prodotto da ABC Signature e Sony Pictures Television Series, è interpretato da Freddie Highmore nel ruolo del dottor Shaun Murphy, Richard Schiff nel ruolo del dottor Aaron Glassman, Fiona Gubelmann nel ruolo della dottoressa Morgan Reznick, Will Yun Lee nel ruolo del dottor Alex Park, Christina Chang nel ruolo della dottoressa Audrey Lim, Paige Spara nel ruolo di Lea Dilallo, Bria Samoné Henderson nel ruolo della dottoressa Jordan Allen e Noah Galvin nel ruolo del dottor Asher Wolke. David Shore e Liz Friedman sono produttori esecutivi e co-showrunner. Daniel Dae Kim, Erin Gunn, Thomas L. Moran, David Hoselton, Peter Blake, Jessica Grasl, Garrett Lerner, Mike Listo, Freddie Highmore, Shawn Williamson, David Kim e Sebastian Lee sono anche produttori esecutivi.

Non potremmo essere più entusiasti che Chuku rientri nella famiglia di The Good Doctor e che il pubblico scopra cosa ha fatto il dottor Kalu da quando ha lasciato il St. Bon“, ha dichiarato Friedman quando Modu è tornato nella scorsa stagione.

Dopo la sua permanenza in The Good Doctor, Modu ha partecipato alle ultime due stagioni di The 100 della CW, l’ultima delle quali come series regular, ed è apparso in Captain Marvel. Recentemente è stato visto nella serie Amazon The Peripheral di Jonathan Nolan e Lisa Joy e ha recitato nel film The Origin.

Grey’s Anatomy 20×07: promo e trama dal settimo episodio

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Grey’s Anatomy 20×07: promo e trama dal settimo episodio

Il network americano ABC dopo la messa in onda del sesto episodio ha diffuso il promo e la trama di Grey’s Anatomy 20×07, il settimo inedito episodio di Grey’s Anatomy 20, l’attesa ventesima stagione di Grey’s Anatomy.

In Grey’s Anatomy 20×07 che si intitolerà  “She Used To Be Mine” Un caso inaspettatamente complesso riporta alla mente di Simone ricordi dolorosi. Jules e Blue fanno una scommessa ad alto rischio su chi riuscirà a finire per primo il registro delle procedure. Richard sospetta che Winston lo stia evitando.

Tutto quello che sappiamo su Grey’s Anatomy 20

La ventesima stagione di Grey’s Anatomy uscirà il 14 marzo 2024 su ABC. In Italia Grey’s Anatomy 20 debutterà su Disney+.

Il drama è reduce da una 19a stagione di trasformazione, con il ritiro di Ellen Pompeo, l’uscita di Kelly McCreary e l’ingresso di cinque nuovi personaggi principali, interpretati da Harry Shum Jr., Adelaide Kane, Alexis Floyd, Niko Terho e Midori Francis. La transizione ha avuto successo, con il ritorno di tutti e cinque i nuovi membri del cast in Grey’s Anatomy 20.

Creata da Shonda Rhimes, Grey’s Anatomy proviene dalla Shondaland di Shonda Rhimes e dalla ABC Signature, parte dei Disney Television Studios. Il cast di Grey’s Anatomy comprende Ellen Pompeo, Chandra Wilson, James Pickens Jr., Kevin McKidd, Kim Raver, Camilla Luddington, Caterina Scorsone, Kelly McCreary, Harry Shum Jr., Adelaide Kane, Midori Francis e Niko Terho.

Travis Kelce dallo sport allo spettacolo: reciterà per Ryan Murphy

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Travis Kelce si è unito al cast della nuova serie horror di Ryan MurphyGrotesquerie”. Il tight end dei Kansas City Chiefs è stato scelto insieme a Niecy Nash-Betts, Courtney B. Vance e Lesley Manville nella serie FX, che sarà presentata in anteprima questo autunno. Sebbene i dettagli del personaggio non siano stati rivelati, questo segna il primo ruolo da attore importante di Kelce.

Il giocatore ha confermato la notizia in una storia di Instagram in cui compare in un video insieme a Nash-Betts. “Ragazzi, indovinate con chi sto lavorando in ‘Grotesquerie’?” chiede Nash-Betts nel video prima di passare a Kelce. “Entro in un nuovo territorio con Niecy”, aggiunge Kelce.

La star della NFL aveva già recitato in numerosi sketch durante il suo periodo di hosting al “Saturday Night Live” nel marzo 2023. È apparso anche in un episodio della serie Showtime “Moonbase 8”, con Fred Armisen, Tim Heidecker e John C. Reilly.

Oltre a dedicarsi alla recitazione, Kelce ha fatto il suo debutto come produttore cinematografico nel film indipendente del 2024 “My Dear Friend Zoe”, presentato in anteprima al SXSW.

Il rapporto di Murphy con FX risale a “Nip/Tuck” del 2003. Continua a produrre la serie antologica “American Horror Story”, “American Crime Story” e “Feud” per FX, nonché l’imminente “American Sports Story”. A dicembre è stato annunciato che Murphy avrebbe collaborato con Kim Kardashian in un legal drama per Hulu.

Per quanto riguarda Travis Kelce, ovviamente gli ultimi mesi lo hanno visto protagonista dei gossip intorno alla sua relazione con Taylor Swift.

X-MEN ’97: gli eroi si vestono con nuovi costumi nella clip del penultimo episodio

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Mancano solo due episodi di X-Men ’97 e i Marvel Studios hanno rilasciato una clip dal penultimo capitolo della prima stagione, “La tolleranza è estinzione – Parte 2“. L’anteprima mostra i nostri eroi mutanti che indossano nuovi costumi per l’imminente battaglia con Bastion e le sue forze.

Gli abiti sono un misto tra i look classici della squadra (il costume originale di Jean Grey, Marvel Girl, per esempio) e i costumi indossati nelle pagine di The Uncanny X-Men. Nella clip si vede anche Jubilee bruciare il biglietto da visita di Roberto DaCosta, quindi Sunspot deve aver deciso di non unirsi alla battaglia.

L’ex showrunner Beau DeMayo ha accennato al cambio di costume quando ha condiviso il pilot non utilizzato di Pryde of the X-Men. A DeMayo è stato anche chiesto se ha mai sentito parlare dell’aggiunta di Kitty Pryde/Shadowcat al roster di X-Men ’97.

Non l’ho fatto, ma il mio sospetto è che Jubilee e Kitty siano leggermente in competizione in termini di età e di posizione all’interno della squadra. C’è un modo per farlo, ma è probabile che si debba arrivare a una versione più vecchia di Kitty“. Lo show è già stato rinnovato per una seconda stagione e si dice che la Marvel ne stia pianificando molte altre, quindi è molto probabile che prima o poi vedremo Kitty – e molti altri personaggi – fare il loro debutto.

Guardate la nuova clip qui sotto e fateci sapere come pensate che andranno gli ultimi due episodi nella sezione commenti.

 

Cosa c’è da sapere su X-Men ’97?

La nuovissima serie X-Men ’97, composta da 10 episodi, è arrivata in streaming a partire dal 20 marzo. La serie rivisita l’epoca iconica degli anni ‘90, con il gruppo di mutanti che usa i propri poteri straordinari per proteggere un mondo che li odia e li teme, vengono messi alla prova come mai prima d’ora, costretti ad affrontare un nuovo futuro pericoloso e inaspettato. Il cast delle voci nella versione originale include Ray Chase (Ciclope), Jennifer Hale (Jean Grey), Alison Sealy-Smith (Tempesta), Cal Dodd (Wolverine), JP Karliak nel ruolo di Morph, Lenore Zann nel ruolo di Rogue, George Buza nel ruolo di Bestia, AJ LoCascio (Gambit), Holly Chou (Jubilee), Isaac Robinson-Smith (Alfiere), Matthew Waterson (Magneto) e Adrian Hough (Nightcrawler).

Superman che si infila gli stivali è già il miglior meme del 2025!

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DC Studios e James Gunn hanno condiviso un primo sguardo a David Corenswet nei panni dell’Uomo di domani che vedremo in Superman del 2025. Anche se la fotosembra aver ricevuto una risposta ampiamente positiva, il modo in cui è stata presentata ha diviso le opinioni.

superman 2025

Piuttosto che uno scatto in azione o una posa iconica, Gunn ha tentato di far capire il fatto che questo Superman è più vicino a un uomo qualunque, che si mette gli stivali – o se li toglie – un piede alla volta, proprio come il resto di noi. Questa posa inconsueta per un eroe come Superman ha ovviamente generato in rete diversi pareri contrastanti, ma anche una miriade di meme.

Quello che sembra stia accadendo fuori dalla finestra di Superman è in egual misura grande argomento di discussione. Un’esplosione colorata scuote lo skyline di Metropolis, ma che l’eroe sembra ignorare.

Il DCEU è stato spesso oggetto di scherno, portando alla creazione di ogni tipo di meme per deriderlo. Sfortunatamente, le cose non sembrano essere realmente cambiate quando si tratta del DCU poiché sia i fan che i creativi hanno iniziato a cambiare lo sfondo – e persino a sostituire Superman – per prendere in giro la foto.

Questa probabilmente non è la risposta che DC Studios o Gunn si aspettavano, e anche se è improbabile che abbia importanza quando verrà finalmente distribuito il primo trailer di Superman, non è esattamente il miglior inizio per una campagna di marketing. Ecco di seguito alcuni dei meme migliori visti on line:

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https://twitter.com/22daniloalmeida/status/1787555769484718583?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1787555769484718583%7Ctwgr%5E1551f2c31859afcca50aff9da19431862b78ab61%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fcomicbookmovie.com%2Fsuperman%2Fsuperman-legacy%2Fsuperman-first-look-at-david-corenswet-is-already-generating-some-hilarious-memes-a210838

https://twitter.com/AaronBaileyArt/status/1787616197644587116?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1787616197644587116%7Ctwgr%5E1551f2c31859afcca50aff9da19431862b78ab61%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fcomicbookmovie.com%2Fsuperman%2Fsuperman-legacy%2Fsuperman-first-look-at-david-corenswet-is-already-generating-some-hilarious-memes-a210838

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Superman, tutto quello che sappiamo sul film di James Gunn

Superman, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nicholas HoultNathan Fillion. Sean Gunn, María Gabriela de Faría, Terence Rosemore, Wendell Pierce, Sara Sampaio, Anthony Carrigan, Pruitt Taylor Vince completano il cast.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

“Superman è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e giochi”. Il film uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.

I boss dei Marvel Studios riconoscono che il MCU sta attraversando un “periodo difficile”

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Ieri, il CEO della Disney, Bob Iger, ha delineato i piani per ridurre la produzione cinematografica e televisiva dei Marvel Studios nei prossimi anni. Ciò fa parte di un approccio basato sulla “qualità rispetto alla quantità“, che è stato implementato dopo che diversi recenti progetti MCU hanno sottoperformato (leggi qui).

In effetti, il film per il cinema più recente, The Marvels, ha finito per diventare il film MCU con il minor incasso di tutti i tempi con un risultato al box office di solo 206 milioni di dollari in tutto il mondo, alla fine del suo percorso in sala, diventando un flop che ha performato addirittura meno del famigerato The Flash di Warner Bros.

Parlando con Empire, i capi dello studio Kevin Feige e Louis D’Esposito hanno riconosciuto che il Marvel Cinematic Universe sta attraversando un “periodo difficile“, ma entrambi credono che il prossimo Deadpool & Wolverine segnerà un punto di svolta per il franchise. Ed è quello che sperano anche gli spettatori.

“Se fossimo rimasti sempre in alto sarebbe stata la cosa peggiore che ci potesse capitare – ha detto D’Esposito – Abbiamo preso una piccola botta, ma stiamo tornando forti. Forse quando fai troppo, ti diluisci un po’. Non lo faremo più. Abbiamo imparato la lezione. Forse due o tre film all’anno e uno o due spettacoli, invece di fare quattro film e quattro spettacoli”.

Per quanto riguarda Feige, ora vede l’MCU come il “perdente” cosa che ne ribalta la narrazione, come se fosse il Rocky dei franchise! “È bello poter sostenere un progetto cinematografico quest’anno. Mi sento molto più a mio agio nel ruolo del perdente. Preferisco riuscire a sorprendere e superare le aspettative. Quindi sembra che l’ultimo anno, che non è stato l’ideale, ci abbia preparato bene per questo non ruolo”.

“Alcune delle battute su cui Ryan, i suoi sceneggiatori e Shawn hanno lavorato hanno assunto più significato”, ha aggiunto, riferendosi a Wade Wilson che si dichiara Marvel Jesus” nel trailer di Deadpool & Wolverine.

Anche il regista Shawn Levy è intervenuto in merito ai problemi dei Marvel Studios: “Dovresti vivere sotto una roccia per non sapere che gli ultimi film Marvel non sono riusciti ad accendere il mondo come hanno fatto tanti altri”, dice. “Arriviamo in un momento interessante. E noi siamo decisamente qualcosa di diverso. Se sarà di proporzioni messianiche, il tempo lo dirà”. Conclude, citando proprio la battuta di Reynolds nel trailer di Deadpool & Wolverine.

Deadpool & Wolverine: il Mutante Artigliato nella TVA e la sua maschera nel nuovo materiale promozionale

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I Marvel Studios hanno pubblicato un nuovo spot televisivo per Deadpool & Wolverine, che rimonta le scene che abbiamo già visto nel trailer e che ci permette di capire quanto è profondo il legame di questo film con il MCU che è stato.

Tuttavia, lo spot racconta sempre la stessa storia: Deadpool tenta di convincere una variante di Wolverine a salvare il mondo. Ma non solo: sono affiorate numerose immagini promozionali raffiguranti il costume completo di Wolvie e sono state condivise online soprattutto foto relative alla maschera del co-protagonista. È difficile esserne certi, in quanto potrebbero semplicemente trattarsi di artwork molto più dettagliati di quelli visti in precedenza. Tuttavia la maschera che vediamo di seguito sembra davvero il pezzo di costume che tutti stavamo aspettando.

Inoltre, una nuova immagine dal film ci mostra i due protagonisti all’interno della TVA!

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Tutto quello che sappiamo su Deadpool & Wolverine

Deadpool & Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso progetto. Hugh Jackman uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli ufficiali della storia di Deadpool & Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds, non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la serie di film di Deadpool – l’unica parte del franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso.

Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman, viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche altri X-Men possano fare la loro comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della Marvel comparsi sul grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben Affleck.

Una voce recente afferma che anche Liev Schreiber sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo, Morena Baccarin (Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in franchising Emma Corrin (The Crown) e Matthew Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora segreti. Un recente report afferma inoltre che la TVA di Loki, incluso l’agente Mobius (Owen Wilson) e Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool & Wolverine uscirà nei cinema il 26 luglio 2024.

X-Men, rumors: ecco chi potrebbe essere il prossimo Apocalisse

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X-Men, rumors: ecco chi potrebbe essere il prossimo Apocalisse

Trai vari scooper che nel tempo si sono costruiti una certa credibilità, on-line, @MyTimeToShineH fa parte certamente di un ristretto gruppo che sempre più spesso ha dato anticipazioni poi rivelatesi fondate, e anche in questo nuovo rumor relativo al possibile casting di Apocalisse per gli X-Men in live action potrebbe avere ragione.

Secondo il suo profilo X, infatti, sembra che Dwayne “The Rock” Johnson, già travagliato Black Adam per il DCEU, sia sul radar dei Marvel Studios per interpretare En Sabah Nur, alias Apocalisse. Presumiamo che questo casting possa essere previsto per l’atteso riavvio degli X-Men, anche se è possibile che possa interpretare una variante del personaggio in uno dei prossimi film dei Vendicatori visto che dovrebbero apparire molti degli X-Men originali.

Fisicamente, Johnson sembra sicuramente un attore in grado di dare al personaggio la sua stazza e di interpretare un’Apocalisse convincente anche senza l’utilizzo della motion capture, come fatto con eccellenti risultati per Thanos. È anche una grande star che ha un disperato bisogno di un personaggio vincente, dopo la delusione di Black Adam. Sembra che il suo ritorno in WWE sia parte di un piano marketing che mira a mantenere Johnson “rilevante” agli occhi del grande pubblico, a seguito di una serie di progetti andati male (non solo Black Adam, ma anche la cancellazione di Young Rock e le difficoltà della XFL).

Apocalisse è stato creato dalla sceneggiatrice Louise Simonson e dall’artista Jackson Guice, ed è apparso per la prima volta in X-Factor #5 nel 1986. L’antico mutante crede nel concetto di “sopravvivenza del più adatto” e nel suo desiderio di realizzare l’evoluzione del genere mutante con qualsiasi mezzo necessario, spesso attraverso metodi distruttivi e genocidi.

Si vede come una figura divina e cerca di imporre la sua visione di supremazia mutante sul mondo e ha riunito diversi seguaci mutanti, e anche quattro mutanti scelti, conosciuti come i “Quattro Cavalieri”, per servire i suoi scopi. Oscar Isaac aveva già interpretato il cattivo in X-Men – Apocalisse del 2016 ed è stato poi Moon Knight per i Marvel Studios.

Cattivissimo Me 4: nuovo divertentissimo trailer

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Cattivissimo Me 4: nuovo divertentissimo trailer

Universal ha diffuso un nuovo divertentissimo trailer di Cattivissimo Me 4. Dopo sette anni dall’ultimo Cattivissimo Me, Gru, il supercattivo preferito dal mondo intero, diventato agente della Lega Anti-Cattivi, torna al fianco dei Minions per un’entusiasmante, caotica e audace nuova era, con Cattivissimo Me 4 firmato da Illumination.

A due anni dal fenomeno estivo del blockbuster Minions – Come Gru Diventa Cattivissimo di Illumination, che ha incassato quasi 1 miliardo di dollari in tutto il mondo, il più grande franchise nella storia dei film d’animazione inizia un nuovo capitolo in cui Gru (il candidato all’Oscar Steve Carell, doppiato da Max Giusti) e Lucy (candidata agli Oscar Kristen Wiig, doppiata da Carolina Benvenga) e le loro figlie – Margo (Miranda Cosgrove), Edith (Dana Gaier) e Agnes (Madison Polan) – accolgono un nuovo membro nella famiglia, Gru Jr., deciso a far disperare suo padre.

Gru affronta un nuovo nemico, Maxime Le Mal (l’icona della commedia Will Ferrell, doppiato da Stefano Accorsi) e la fidanzata, la femme fatale Valentina (candidata all’Emmy Sofia Vergara), per cui la famiglia sarà costretta alla fuga.

Cattivissimo Me 4 presenta nuovi personaggi interpretati da Joey King (Bullet Train), il vincitore di un Emmy Stephen Colbert (The Late Show with Stephen Colbert) e Chloe Fineman (Saturday Night Live). Pierre Coffin torna come voce iconica dei Minions e Steve Coogan, nominato agli Oscar, torna come Silas Ramsbottom.

Con un ritmo serrato e l’umorismo sovversivo caratteristico di Illumination, Cattivissimo Me 4 è diretto da uno dei creatori dei Minions, il candidato all’Oscar Chris Renaud (Cattivissimo Me 2, Pets – Vita da animali), e prodotto dal visionario fondatore e CEO di Illumination, Chris Meledandri e da Brett Hoffman (produttore esecutivo di Super Mario Bros. Il Film e Minions – Come Gru Diventa Cattivissimo). Il film è co-diretto da Patrick Delage (direttore dell’animazione di Sing 2 e Pets – Vita da animali 2). La sceneggiatura è del vincitore dell’Emmy e creatore di White Lotus, Mike White, e dello scrittore dei precedenti Cattivissimo Me, Ken Daurio.

Those About To Die debutterà in esclusiva su Prime Video il 19 luglio

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Those About To Die , dal regista Roland Emmerich (Moonfall, Independence Day, Godzilla), debutterà in esclusiva su Prime Video il 19 luglio in Paesi europei selezionati, nonché in Australia, Nuova Zelanda, Canada, India e Africa subsahariana. Tutti i 10 episodi saranno disponibili per i clienti Prime il giorno successivo al lancio negli Stati Uniti. Ispirata all’omonimo saggio di Daniel P. Mannix, la serie condurrà gli spettatori nel mondo spettacolare, complesso e corrotto delle gare di bighe e dei combattimenti dei gladiatori nell’antica Roma. Those About To Die  è l’ultima novità per i clienti Amazon Prime, che in Italia beneficiano di spedizioni veloci, offerte esclusive e intrattenimento, incluso Prime Video, con un solo abbonamento al costo di €49,90/anno o €4,99/mese.

La trama di Those About To Die

Panem et Circenses, Roma, 79 a.C.: il centro dell’Impero Romano è la città più ricca del mondo, e un grande flusso di schiavi giunge dal crescente impero come manodopera. La popolazione romana, annoiata, irrequieta e sempre più violenta, è tenuta sotto controllo da due elementi: cibo gratuito e intrattenimento spettacolare con gare di bighe e lotte di gladiatori. Those About To Die  esplora il mondo di questi giochi, caratterizzato da sete di sangue, avidità di denaro, lotte di potere e corruzione. Le gare al Circo Massimo sono controllate da quattro corporazioni di proprietà dei Patrizi: le fazioni blu, rossa, bianca e verde, e, a Roma, avere una quota di queste quattro fazioni è considerata la cosa più preziosa. Il gusto della plebe per l’intrattenimento si fa sempre più cinico e assetato di sangue, e diventa necessario un nuovo stadio progettato appositamente per i combattimenti dei gladiatori: il Colosseo. Le dimensioni dello stadio, come anche l’imponenza dei combattimenti tra gladiatori e animali, è enorme, così come lo è la criminalità legata al fiorente giro di scommesse. Sottoterra, sotto le gradinate, migliaia di persone lavorano e vivono e, tra loro, ce ne sono migliaia che morirebbero per i giochi.

Nel cast della serie il vincitore del Premio Oscar® Sir Anthony Hopkins (Il silenzio degli innocenti, Re Lear), nel ruolo dell’Imperatore Vespasiano, Iwan Rheon (Il trono di spade)come Tenax, Tom Hughes (The English, Victoria) nei panni di Tito Flaviano, Sara Martins(Non dirlo a nessuno, Delitti in Paradiso) nel ruolo di Cala e Jóhannes Haukur Jóhannesson (Il trono di spade) interpreta Viggo, ma anche Jojo Macari (Sex Education) nel ruolo di Domiziano, Gabriella Pession (Crossing Lines) come Antonia, Dimitri Leonidas(Rosewater, Renegades: Commando d’assalto) interpreta Scorpus, Emilio Sakraya (60 minuti, Rheingold, 4 Blocks)  è Xeno, Moe Hashim (Ted Lasso) interpreta Kwame, Rupert Penry Jones (Whitechapel- Crimini dal passato) è Marcus, tra gli altri.

Those About To Die di AGC Television è stata commissionata da High End Productions, la recente Joint Venture nata da Herbert G. Kloiber e Constantin Film, con il servizio streaming statunitense Peacock, ed è prodotta da Centropolis, Hollywood Gang e Street Entertainment. La serie è creata dallo scrittore nominato agli Oscar Robert Rodat (Il patriota, Salvate il soldato Ryan), e diretta da Roland Emmerich con Marco Kreuzpaintner (Beat, Progetto Lazarus). Gli executive producer sono Roland Emmerich, Harald Kloser, Gianni Nunnari, Stuart Ford, Lourdes Diaz, Miguel A. Palos Jr., Marco Kreuzpaintner, Robert Rodat, Herbert G. Kloiber, Martin Moszkowicz, Oliver Berben, Jonas Bauer, Charles Holland e Namit Malhotra.

House of the Dragon 2: il lato vulnerabile di Egon viene messo a nudo nei nuovi episodi

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La guerra è all’orizzonte per la HBO. Manca poco più di un mese alla première di House of the Dragon 2, l’attesissima seconda stagione di House of the Dragon e, per dare risalto alla sanguinosa battaglia tra i Verdi e i Neri, nel fine settimana i membri del cast si sono recati a Città del Messico per la prima edizione del CCXP MX. Tra i presenti al panel c’era anche Re Aegon Targaryen in persona, Tom Glynn-Carney, che ha avuto molto da dire su come il giovane sovrano si evolverà rispetto alla prima stagione. In particolare, ha spiegato come gli spettatori avranno una visione più complessa di Aegon, che metterà in luce il suo lato vulnerabile.

L’Aegon della prima stagione è stato paragonato al tirannico Joffrey Baratheon di Jack Gleeson, cosa che all’epoca Glynn-Carney non condivideva pienamente. In precedenza aveva detto che, piuttosto che governare con crudeltà abissale, avidità e psicopatia, le peggiori azioni del re sono spesso governate da insicurezze, rabbia, egoismo e una totale mancanza di comprensione delle sue responsabilità senza la guida di altri. Non lo ha aiutato il fatto che suo padre Viserys (Paddy Considine) abbia scelto di mantenere Rhaenyra (Emma D’Arcy) come suo successore, nonostante il fatto che il primogenito sia l’erede legittimo. Tutto concorre a rendere Aegon un sovrano più complesso, che si sente estraneo alla sua famiglia. Nella seconda stagione, tuttavia, i suoi strati verranno scrostati un po’ per mostrare quanto sia instabile ed esporre i pensieri che lo tormentano.

Penso che vediamo un lato diverso…“. ha detto Glynn-Carney durante il panel su Aegon. “Vediamo qualcuno che sta cercando di prendere questa nuova responsabilità e di sfruttare questo potere in un modo che gli sia utile. Ora governa Westeros da solo. Vediamo anche quanto Aegon sia frammentato come persona – le sue debolezze, la sua vulnerabilità, la sua disperazione…”. Inoltre, ha sottolineato come il disprezzo per la sua famiglia e la sua mentalità frammentata servano solo a renderlo più una minaccia per Rhaenyra e i Neri. “Penso che quando non si ha nulla da perdere, come Aegon ha sperimentato per molto tempo, questo rende qualcuno piuttosto pericoloso“.

House of the Dragon 2 mostrerà gli sforzi di Aegon per governare

Sebbene Aegon fosse in gran parte riluttante a salire al trono nella Stagione 1, il finale ha mostrato che cominciava a godersi la poltrona di potere assoluto e il rispetto di Westeros, una sensazione che continua a crescere.

All’inizio della Stagione 2, vediamo Aegon abituarsi a indossare la corona. Si sta godendo la comodità del Trono di Spade”, ha aggiunto Glynn-Carney. Ha poi rivelato che i nuovi episodi esploreranno il giovane re alle prese con ciò che significa essere un sovrano. Una parte di questo comporta la preparazione alla guerra con i Neri, ma le sue responsabilità principali sono nei confronti della gente del suo regno e di come lo percepiscono“. Ha detto: “Sta iniziando il suo viaggio per assicurarsi che le persone del Piccolo Consiglio, la piccola gente di Approdo del Re e non solo, lo rispettino e capiscano che è il re e che deve essere amato e temuto allo stesso tempo“.

La seconda stagione di House of the Dragon debutta su HBO e Max e  SKY il 16 giugno. Tutti gli episodi della stagione 1 sono disponibili in streaming su NOW. Consultate la nostra guida per sapere tutto sulla serie prima del suo ritorno.

In otto nuovi episodi, la seconda stagione di House of the Dragon vede nel cast i già protagonisti della prima Matt Smith, Olivia Cooke, Emma D’Arcy, Eve Best, Steve Toussaint, Fabien Frankel, Ewan Mitchell, Tom Glynn-Carney, Sonoya Mizuno e Rhys Ifans. Nei nuovi episodi tornano anche Harry Collett, Bethany Antonia, Phoebe Campbell, Phia Saban, Jefferson Hall e Matthew Needham.

New-entry nel cast della nuova stagione: Abubakar Salim (sarà Alyn di Hull), Gayle Rankin (Alys Rivers), Freddie Fox (Ser Gwayne Hightower), Simon Russell Beale nei panni di Ser Simon Strong, Clinton Liberty nel ruolo di Addam of Hull, Jamie Kenna che interpreterà Ser Alfred Broome, Kieran Bew nei panni di Hugh, Tom Bennett in quelli di Ulf, Tom Taylor sarà Lord Cregan Stark e Vincent Regan interpreterà invece Ser Rickard Thorne.

Disney: Bob Iger rivela che lo studio sta tornando a puntare sui sequel animati

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Non è esattamente un segreto che nell’ultimo anno la Disney sia diventata sempre più preoccupata per le prestazioni delle sue principali IP nelle sale cinematografiche. Era chiaro che era necessario un cambiamento e oggi il CEO Bob Iger ha annunciato una serie di modifiche destinate a rimodellare la produzione dello studio. Ha iniziato affrontando la questione Marvel e la stanchezza da supereroi, per poi passare a rivelare come lo studio affronterà la sua serie di film d’animazione.

Bob Ige ha rivelato che i prossimi anni saranno all’insegna dell’equilibrio tra storie originali e sequel. Il dirigente ha parlato della potenza dei sequel Disney – titoli come Frozen II, Toy Story 4 e Alla ricerca di Dory hanno tutti superato il miliardo di dollari di incasso mondiale – e ha suggerito che lo studio vuole riportare Disney e Pixar in cima alla classifica. Ha dichiarato:

Bilanceremo i sequel con gli originali. In particolare nel settore dell’animazione, abbiamo attraversato un periodo in cui i nostri film originali e l’animazione, sia Disney che Pixar, dominavano. Ora stiamo tornando a puntare sui sequel“.

La Disney sta già puntando sui sequel, però

Non che non ci sia una serie di sequel Disney in arrivo. Proprio quest’anno, i fan si riverseranno nelle sale per vedere Inside Out 2, Moana 2 e Mufasa: Il Re Leone. Tuttavia, il fatto che la Disney voglia almeno prestare attenzione alla produzione di contenuti originali è certamente una buona notizia, che i dipendenti della Pixar sostengono da alcuni anni. Sebbene sia piuttosto facile rendersi conto che puntare su sequel e remake sia un modo per avere un ritorno garantito al botteghino, la Disney (e gli altri studios) non possono ignorare il fatto che il pubblico vuole anche vedere qualcosa di nuovo e che lo sorprenda, il che significa in ultima analisi che bisogna correre dei rischi per creare nuove IP di successo.

L’idea di “puntare sui sequel”, tuttavia, può essere un po’ preoccupante per i fan, poiché suggerisce che alcuni titoli popolari continueranno a vivere. Ogni volta che viene annunciato un nuovo sequel di Toy Story, ad esempio, i fan iniziano a chiedersi dove altro possa portare Woody (Tom Hanks) e Buzz (Tim Allen) dopo tanti anni. Allo stesso tempo, non possiamo ignorare che un sequel ben fatto può migliorare notevolmente un concetto originale, quindi se la Disney riuscirà a trovare un equilibrio tra contenuti originali e ripetuti, i fan avranno molto da guadagnare in termini di intrattenimento.

2 Single a Nozze: perché non abbiamo avuto un sequel del film?

2 Single a Nozze: perché non abbiamo avuto un sequel del film?

I sequel di commedie sono imprese incredibilmente rischiose, ma molto comuni. Che si tratti di Weekend da Bernie, Una notte da leoni, Come ammazzare il capo… e vivere felici o persino della commedia di Marlon Wayans/Adam Sandler Bulletproof, se il primo film ha fatto soldi, è probabile che ne venga tratto un sequel. Dato che 2 Single a Nozze (Wedding Crashers), interpretato da Vince Vaughn e Owen Wilson, è stato uno dei film più grandi del 2005, si potrebbe immaginare che un sequel di quel film sarebbe stato inevitabile.

Stranamente, questo non è ancora avvenuto, ma naturalmente Hollywood ha fatto un valoroso sforzo. La commedia vietata ai minori rimane, a quasi due decenni dalla sua uscita, senza un sequel. Tuttavia, ci sono stati diversi tentativi di far decollare un altro film di 2 Single a Nozze (Wedding Crashers), tra cui uno dei primi anni 2020 che è stato sorprendentemente vicino a diventare realtà.

Il sequel di 2 Single a Nozze (Wedding Crashers) non era una priorità

Inizialmente, la più grande estensione del marchio 2 Single a Nozze (Wedding Crashers) derivava esclusivamente da un reality show della NBC del 2007 intitolato The Real Wedding Crashers. Si scoprì che guardare persone vere che si imbucavano ai matrimoni non era così attraente per il pubblico come guardare attori comici che inscenavano incidenti matrimoniali. Il programma è durato solo pochi episodi ed è stato rapidamente cancellato. Nel frattempo, il team creativo principale di 2 Single a Nozze (Wedding Crashers) si è dedicato ad altri progetti. Il regista David Dobkin è stato investito in Fred Claus e The Change-Up, mentre Vince Vaughn e Owen Wilson hanno avuto a disposizione una serie di altri film comici.

Non ha aiutato il fatto che 2 Single a Nozze (Wedding Crashers) sia arrivato in un momento in cui i sequel di commedie non erano esattamente fuori moda, ma erano leggermente meno comuni. Mentre esistevano titoli come Evan Almighty, i tipici successi comici della fine degli anni 2000 si limitavano a generare altri titoli originali con lo stesso team creativo e gli stessi protagonisti. 40 anni vergine ha dato vita a Molto incinta invece che a un sequel del primo, mentre Will Ferrell, John C. Reilly e il regista Adam McKay si sono riuniti per Fratellastri a 40 anni dopo Ricky Bobby – La storia di un uomo che sapeva contare fino a uno invece di fare solo Ricky Bobby – La storia di un uomo che sapeva contare fino a uno 2. Ci sono poi le opere di Adam Sandler, che (prima del 2013) non prevedevano sequel ma piuttosto premesse originali, come in 50 volte il primo bacio. Mentre il film del 2009″Una notte da leoni avrebbe riportato in auge i sequel di commedie, per un breve momento negli anni 2000 non era scontato che una commedia redditizia generasse un franchise.

Il team di 2 Single a Nozze (Wedding Crashers) voleva Daniel Craig per un sequel

Daniel Craig
Foto di Aurora Leone © Cinefilos.it

Per molti anni, quindi, 2 Single a Nozze (Wedding Crashers) non è stato una priorità. Tuttavia, nel 2014, Dobkin ha rivelato su Quora che il team creativo dietro questo film aveva un’idea molto specifica per 2 Single a Nozze 2, che coinvolgeva Daniel Craig. Questo seguito avrebbe visto Craig interpretare un imbucato di matrimoni ancora più abile con cui i personaggi di Vince Vaughn e Owen Wilson avrebbero dovuto confrontarsi. Questa visione della produzione, però, non è mai andata avanti ed è probabile che non sia mai andata oltre il germe di un’idea.

Anche se i piani per 2 Single a Nozze 2 si sono arenati come semplici concetti, Vaughn e Wilson hanno in un certo senso consegnato un seguito spirituale al progetto sotto forma della commedia del 2013 Gli stagisti. Arrivato quasi un decennio dopo 2 Single a Nozze 2, funzionante come un lungometraggio pubblicitario per Google e classificato come PG-13 (in contrasto con la sigla R di Crashers), Lo stagista ha offerto poco di ciò che il pubblico ha apprezzato di 2 Single a Nozze, al di là dei protagonisti. L’insuccesso al botteghino di questo titolo indicava anche il motivo per cui Hollywood probabilmente esitava a commissionare un altro capitolo di 2 Single a Nozze. Vince Vaughn e Owen Wilson non erano mai stati protagonisti di un’altra commedia grande come quella di 2 Single a Nozze , e Vince Vaughnin particolare era in una fase di stallo al botteghino, composta da The Dilemma, The Watch e Delivery Man, all’inizio degli anni 2010. Il calo di incassi di Vince Vaughn ha quasi certamente fatto riflettere i dirigenti della Warner Bros. Pictures e della New Line Cinema sull’opportunità di proseguire l’avventura nell’universo di 2 Single a Nozze.

2 Single a Nozze 2 era presumibilmente in lavorazione presso la HBO Max

2 Single a Nozze 2

Nel novembre 2016, la protagonista di 2 Single a Nozze Isla Fisher ha rivelato che, a distanza di oltre dieci anni dal film originale, un nuovo capitolo di 2 Single a Nozze era all’orizzonte. Si trattava di uno sviluppo improvviso che suggeriva che i fan del film originale avrebbero finalmente avuto il seguito che avevano sempre desiderato. Nel giugno del 2020, però, Dobkin ha rivelato che la sceneggiatura di 2 Single a Nozze 2 non era ancora stata ultimata e che, nel corso degli anni, lui e i protagonisti del primo film erano stati costantemente sollecitati a realizzare un seguito. La resistenza a ripetere semplicemente il primo 2 Single a Nozze ha fatto sì che questo sequel non venisse mai realizzato, anche se Dobkin ha preso in considerazione l’idea di realizzare 2 Single a Nozze 2 sui protagonisti del film originale che tornano single alla soglia dei 40 anni.

Il Cavaliere Oscuro: 10 personaggi che la trilogia spreca

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Il Cavaliere Oscuro: 10 personaggi che la trilogia spreca

Sebbene ci siano state diverse iterazioni del franchise di Batman, la grintosa trilogia reboot di Christopher Nolan è senza dubbio la più influente e completa. Dopo il fallimento di Batman & Robin, che lasciava presagire un futuro cupo per il Crociato di Gotham City, Batman Begins è stato in grado di raccontare un’interessante storia di origini che ha consolidato Christian Bale nel ruolo di Bruce Wayne. Christopher Nolan è stato in grado di elevare la narrazione sia ne Il cavaliere oscuro che ne Il Cavaliere Oscuro – Ritorno, ma non tutti i personaggi della trilogia del Cavaliere oscuro hanno avuto l’arco narrativo che meritavano.

Nei film di Christopher Nolan non sono mancate le grandi interpretazioni: Heath Ledger ha vinto il premio Oscar come miglior attore non protagonista per il suo ruolo di Joker, e l’interpretazione di Aaron Eckhart nel ruolo di Harvey Dent è stata altrettanto meritevole di elogi. Nonostante la rappresentazione inventiva di molti amati personaggi di Batman, la trilogia de Il cavaliere oscuro ha sprecato alcuni grandi attori in parti insignificanti con poco tempo sullo schermo. Ecco dieci personaggi con cui la trilogia del Cavaliere Oscuro non  ha fatto abbastanza!

Talia Al’Ghul

Talia Al’Ghul Marion Cotillard

Uno dei colpi di scena più scioccanti di Il Cavaliere Oscuro – Ritorno è che il personaggio di Marion Cotillard era in realtà Talia, la figlia del leader della Lega delle Ombre Ra’s Al Ghul (Liam Neeson). Sebbene la rivelazione abbia contribuito a creare un legame più forte con Batman Begins, alla Cotillard non è stato concesso abbastanza tempo per esplorare a sufficienza le motivazioni di Talia. I suoi riferimenti a una storia d’amore con Bane (Tom Hardy) sono una distrazione, considerando quanto fosse già ricco di azione il terzo atto di Il Cavaliere Oscuro – Ritorno.

Pur avendo molte qualità di scrittore, Christopher Nolan ha spesso faticato a sviluppare personaggi femminili forti. Sprecare un’attrice del calibro di Marion Cotillard è stato particolarmente deludente, soprattutto perché aveva fatto un lavoro superiore con il suo ruolo da cattiva in Inception. Talia ha una ricca storia alle spalle nei fumetti di Batman e avrebbe potuto facilmente essere uno dei migliori cattivi del franchise.

John Daggett

John Daggett

Ben Mendeslohn è uno dei migliori attori in circolazione oggi, con ruoli come quello di Danny Rayburn nella serie drammatica familiare di Netflix Bloodline che dimostrano che è in grado di elevare anche il materiale debole. Sebbene sia stato entusiasmante vedere che si sarebbe unito al ricco cast di Il Cavaliere Oscuro – Ritorno, il personaggio di John Dagget è poco più di una pedina nel piano di Bane per conquistare la Wayne Enterprises. Si suggerisce che Daggett sia un rivale di Bruce, ma il film non si prende mai il tempo di dettagliare le interazioni tra Mensolohn e Bales sullo schermo.

Il Cavaliere Oscuro – Ritorno è il capitolo più lungo e complicato della trilogia, e la trama che coinvolge Daggett è semplicemente poco interessante. Le sue motivazioni sono puramente superficiali e Daggett dimostra solo ignoranza quando vende la sua anima alla Lega delle Ombre. In definitiva, è più un fastidio che un vero e proprio cattivo.

Sal Maroni

Sal Maroni

Pur attingendo ovviamente al genere dei supereroi, Il cavaliere oscuro è un’epica saga criminale che trae ispirazione dai film di Michael Mann. Era logico che Il cavaliere oscuro si addentrasse nel ventre criminale di Gotham City, ma il personaggio di Sal Maroni è messo in ombra dal Joker. I piani di Maroni, che prevedono una serie di rapine in banca a Gotham City, vengono messi fuori strada quando Joker prende il controllo delle bande criminali locali e le usa nel tentativo di far rivelare a Batman la sua identità.

Il ruolo relativamente secondario di Maroni ne Il cavaliere oscuro è deludente, poiché Eric Roberts è un attore di talento che meritava un materiale migliore. Chiunque abbia visto la sua ammaliante interpretazione nel classico di Bob Fosse Star 80 sa che è in grado di interpretare un personaggio manipolatore e losco; purtroppo, Roberts è stato messo in secondo piano ne Il cavaliere oscuro.

Peter Foley

Peter Foley Matthew Modine

Tutti e tre i capitoli della trilogia di Nolan hanno analizzato la complicata dinamica che Batman ha con il dipartimento di polizia di Gotham City; nonostante il forte rapporto di lavoro con il commissario Jim Gordon (Gary Oldman), Batman non si fida di molti poliziotti a causa della corruzione dilagante tra le loro fila. Il Cavaliere Oscuro – Ritorno ha introdotto il personaggio di Peter Foley (Matthew Modine), un poliziotto che inizialmente rinuncia al suo incarico dopo che Bane ha preso il controllo di Gotham City. Purtroppo, Foley non svolge un ruolo significativo nella storia fino alla battaglia finale di Il Cavaliere Oscuro – Ritorno.

Sebbene ci fosse l’opportunità di sviluppare un arco caratteriale unico, Il Cavaliere Oscuro – Ritorno non si prende il tempo per mostrare l’arco di redenzione di Foley. La sua morte sembra in gran parte insignificante, mentre dovrebbe essere devastante; considerando che Modine è un attore acclamato che ha lavorato con Stanley Kubrick in Full Metal Jacket, avrebbe certamente meritato un ruolo più corposo e sostanziale.

Carmine Falcone

tom wilkinson Carmine Falcone

L’ultimo grande Tom Wilkinson è stato un attore acclamato, noto per aver interpretato personaggi dinamici; prima della sua tragica morte, Wilkinson ha ottenuto nomination agli Oscar per i suoi ruoli in In the Bedroom e Michael Clayton. Sebbene l’idea di un attore del calibro di Wilkinson nel ruolo di un iconico cattivo di Batman fosse entusiasmante, Batman Begins non ha dedicato abbastanza tempo a Carmine Falcone. Falcone è ritratto come un delinquente generico che ignora le manipolazioni della Lega delle Ombre; alla fine viene sfruttato dal dottor Jonathan Crane (Cillian Murphy) prima di assumere le sembianze dello “Spaventapasseri”.

Batman Begins ignora l’interessante storia a fumetti di Falcone, uno dei rari antagonisti di Batman che non ha capacità soprannaturali. Fortunatamente, John Turturro ha avuto l’opportunità di interpretare una versione più sviluppata di Falcone quando il personaggio è apparso come antagonista principale in The Batman di Matt Reeves.

JenJen Juno Temple

Il Cavaliere Oscuro – Ritorno ha preso una deviazione sorprendente quando ha mostrato un’amicizia femminile positiva tra Selina Kyle (Anne Hathaway) e la giovane donna Jen (Juno Temple). Sebbene la loro amicizia abbia fornito alcuni spunti per capire perché Selina fosse così motivata a derubare la classe benestante di Gotham City, Jen viene in gran parte dimenticata verso la fine di Il Cavaliere Oscuro – Ritorno. Selina perde le tracce di Jen quando diventa complice del piano di Bane per catturare Bruce e sottoporlo a tortura.

È un difetto evidente, perché Il Cavaliere Oscuro – Ritorno non sfrutta le capacità comiche di Temple. Sebbene i film di Nolan siano tipicamente poco umoristici, la Temple avrebbe potuto aggiungere un po’ di comicità sfacciata a una storia che rischiava di prendersi un po’ troppo sul serio; considerando quanto la Temple sia stata esilarante nella quinta stagione di Fargo, è un peccato che il suo talento sia stato sprecato per un personaggio così poco significativo.

William Earle

William Earle

Rutger Hauer è responsabile di uno dei più grandi monologhi della storia del cinema nel classico thriller noir di fantascienza Blade Runner, un momento che è stato ampiamente improvvisato. Purtroppo, il personaggio di Hauer, William Earle, è poco più che uno strumento di esposizione in Batman Begins. Earle fa parte del consiglio di amministrazione della Wayne Enterprises e suggerisce una mancanza di fiducia sia in Bruce che in Lucius Fox (Morgan Freeman). Il suo coinvolgimento nella società cessa dopo che questa viene quotata in borsa e Wayne sceglie di acquisire le azioni di controllo.

La trilogia del Cavaliere Oscuro ha sprecato l’opportunità di riportare Hauer per i sequel, perché sarebbe stato interessante vedere la sua reazione agli eventi de Il Cavaliere Oscuro e de Il Cavaliere Oscuro – Ritorno. Sebbene la trilogia abbia certamente i suoi momenti di spettacolo, la sottotrama che descrive lo spionaggio aziendale all’interno della Wayne Enterprises è senza dubbio la più deludente.

Little Boy

Little Boy

Se Joffrey Baratheon può essere il cattivo più odiato di tutta Westeros, il futuro attore di Game of Thrones Jack Gleeson ha un breve ruolo in Batman Begins. Appare come un ragazzino che è uno degli unici amici di Batman; quando le tossine rilasciate dagli Spaventapasseri si scatenano su Gotham City, il personaggio di Gleeson viene preso sotto la protezione di Rachel Dawes (Katie Holmes). Tuttavia, il nome e il destino del ragazzo non vengono mai rivelati, il che è strano considerando la sua conoscenza delle capacità di Batman.

Mostrare le qualità ispiratrici di Batman era importante, ma la sottotrama che coinvolge il personaggio di Gleeson è un po’ troppo saccente per Batman Begins. Il film è stato acclamato perché presentava una versione grintosa e realistica della mitologia che evitava i momenti eccessivamente commoventi; il fatto che Batman diventasse amico di un bambino sembrava uscito direttamente dall’era di Adam West del franchise.

Gambol

Gambol

Raramente Nolan non riesce a mettere insieme cast impressionanti e spesso riesce a inserire attori di talento in ruoli minori. Michael Jai White è un’affermata star dell’azione con molti film di culto nel suo curriculum, ma il gangster Gambol è uno dei cattivi meno imponenti della trilogia del Cavaliere Oscuro. Gambol pensa di essere tra gli uomini più temuti di Gotham City, ma è facilmente messo in imbarazzo e sconfitto dal Joker. Infatti, è durante la sequenza della morte di Gambol che Ledger pronuncia per la prima volta la sua famosa battuta “perché sei così serio?”.

Data la terrificante interpretazione di Ledger, è stato difficile per Il cavaliere oscuro sviluppare gli antagonisti di supporto. Gambol è presente nel film solo per sottolineare perché Joker è uno dei più grandi cattivi della storia del cinema; la sua caratterizzazione individuale lascia molto a desiderare, considerando il talento di White.

Mike Engel

Mike Engel

Mentre Anthony Michael Hall ha guadagnato una notevole popolarità grazie al suo ruolo di protagonista in molti dei classici film del “Brat Pack“, ne Il cavaliere oscuro ha solo un breve ruolo nel ruolo del reporter televisivo Mike Engel. Engel, in definitiva, ha un impatto minimo sulla storia de Il cavaliere oscuro, in quanto si limita a rivelare al pubblico informazioni sui piani del Joker. Si tratta di uno strano espediente espositivo, considerando che i film non hanno mai approfondito il giornalismo di Gotham City.

Sebbene Engel stesso non sia necessariamente un personaggio mal scritto, il casting di un attore della fama di Hall ha distratto molto il pubblico de Il cavaliere oscuro. Il pubblico che conosceva i suoi ruoli in The Breakfast Club o Sixteen Candles potrebbe essere stato distratto dal film; sarebbe stato molto più efficace se un interprete sconosciuto fosse stato scelto per la parte minore.

Danny Huston si unisce al remake di Una pallottola spuntata

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Danny Huston si unisce al remake di Una pallottola spuntata

Danny Huston è il nuovo nome di alto profilo che si unisce al cast del prossimo remake di Una pallottola spuntata in lavorazione alla Paramount Pictures. Danny Huston si unisce a un ensemble che comprende anche Liam Neeson, Paul Walter Hauser, Kevin Durand e Pamela Anderson. I dettagli sulla trama del film, così come sul ruolo di Huston sono ancora nascosti. Ma Neeson interpreterà il detective Frank Drebin, come precedentemente annunciato, con Hauser nel ruolo del suo partner Ed. Non è ancora chiaro chi interpreterà Anderson, anche se è chiaro che Durand assumerà uno dei ruoli da cattivo del film.

Akiva Schaffer dirige e produce la commedia, la cui uscita nelle sale è prevista per il 18 luglio 2025. Dan Gregor e Doug Mand hanno scritto la bozza della sceneggiatura insieme a Schaffer, con il quale hanno collaborato al film vincitore dell’Emmy Chip ‘n Dale: Rescue Ranger. Seth MacFarlane e Erica Huggins produrranno tramite Fuzzy Door, con Daniel M. Stillman che fungerà anche da EP.

I Play Rocky: Peter Farrelly alla regia del film “origin story” di Sylvester Stallone

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Il regista di “Green BookPeter Farrelly porterà il pubblico dietro le quinte dell’incredibile e tumultuosa produzione di “Rocky”, il dramma sulla boxe che ha catapultato Sylvester Stallone nell’olimpo delle celebrità. Come riportato da Variety, titolo di questo progetto è I Play Rocky e seguirà Stallone molto prima dei suoi giorni da interprete famoso. Nel film sarà infatti un attore in difficoltà, il cui volto parzialmente paralizzato e un difetto di pronuncia non lo rendono molto richiesto da Hollywood. Scommettendo sul suo talento, Stallone scrive però una sceneggiatura che un grande studio cinematografico vuole acquistare.

Tuttavia, Stallone si rifiuta di venderla se non ottiene il ruolo di protagonista. Respingendo un’offerta economica che gli avrebbe cambiato la vita, lavora per una miseria pur di ottenere il film con sé stesso come protagonista. Il risultato è il più grande successo al botteghino del 1976, nonché un successo agli Oscar che si aggiudica il premio per il Miglior film. Farrelly produrrà il film con Toby Emmerich, l’ex capo della Warner Bros. e Christian Baha. Peter Gamble ha scritto la sceneggiatura e il casting è attualmente in corso.

Sono un fan di Peter Farrelly sia come regista che come persona da quando ho avuto modo di lavorare con lui alle musiche di “Scemo & più scemo”“, ha dichiarato Emmerich. “Ma è stato ‘Green Book’ a farmi pensare a Pete per questa ispirata sceneggiatura. Christian Baha e io ci sentiamo fortunati ad avere Pete al timone per questo film. E come lo sconosciuto Stallone protagonista di ‘Rocky’, Pete condurrà una ricerca in tutto il mondo per scoprire un altro attore che ha solo bisogno di un’occasione – in ‘I Play Rocky’ – per mostrare al mondo quello che può fare”.

Quando ho letto per la prima volta la sceneggiatura energica e toccante di Peter Gamble, ho capito che aveva catturato qualcosa di molto speciale”, ha dichiarato Baha. “La storia di ‘I Play Rocky’ è unica come lo stesso Sylvester Stallone, un uomo qualunque con un dono innegabile che ha bisogno di condividerlo con il mondo e si rifiuta di accettare un ‘no’ come risposta. Siamo così fortunati ad aver collaborato con Toby Emmerich e Peter Farrelly, due talenti leggendari che non solo condividono ma esaltano la nostra visione del film”.

Leggi anche: Rocky 7: Sylvester Stallone rivela i dettagli sulla storia che non si farà mai

Jack O’Connell nel cast di 28 anni dopo

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Jack O’Connell nel cast di 28 anni dopo

Dopo aver ottenuto il ruolo del cattivo nel prossimo progetto di Ryan Coogler, Jack O’Connell non ha ancora finito di compilare il suo carnet di ballo dal momento che si unirà al cast di 28 anni dopo. A bordo ci sono anche Jodie Comer, Aaron Taylor-Johnson e Ralph Fiennes. Danny Boyle dirigerà il primo film da una sceneggiatura di Alex Garland. Sony distribuirà il film nelle sale di tutto il mondo. Abbiamo visto di recente Jack O’Connell in Back to Black, biopic su Amy Winehouse.

Il primo film vedeva Cillian Murphy nei panni di un uomo che si risveglia dal coma dopo un incidente in bicicletta e scopre che l’Inghilterra è stata invasa dagli “Infetti”. Il virus trasforma le sue vittime in assassini furiosi, ma a differenza dei soliti “zombie”, queste creature possono muoversi con una velocità spaventosa.

L’uomo si mette quindi in viaggio per scoprire cosa sta succedendo, incontrando lungo la strada i compagni sopravvissuti interpretati da Naomie Harris e Brendan Gleeson, oltre a un maggiore dell’esercito squilibrato interpretato da Christopher Eccleston.

Cosa sappiamo su 28 anni dopo? 

I dettagli sulla trama di 28 anni dopo sono ancora sconosciuti, ma il periodo suggerisce che si svolgerà 28 anni dopo il primo film, dunque all’incirca nel 2030, il che significa che il racconto potrebbe anche essere più orientato verso la fantascienza che non verso il semplice l’horror vero e proprio. Danny Boyle, il cui ultimo film è stato la commedia romantica del 2019 Yesterday, dirigerà il primo film della prevista trilogia di 28 anni dopo. Alex Garland, che ha diretto film come Ex Machina, Annihilation e, più di recente, Civil War è incaricato di scrivere i film.

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