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Alice, Darling: trailer del film con Anna Kendrick al cinema dal 4 Maggio

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Uscirà al cinema il 4 maggio distribuito da Notorious Pictures il thriller psicologico firmato dall’inglese Mary Nighy dal titolo Alice, Darling, che vede il ritorno sul grande schermo di Anna Kendrick (Pitch Perfect, 2012; Pitch Perfect 2, 2015; Pitch Perfect 3, 2017) nel ruolo della protagonista, al fianco di Charlie Carrick (The Power, 2021, Il lupo e il leone, 2021).

Nel cast anche: l’attrice canadese Kaniehtiio Horn (Il Giustiziere della notte – Death Wish, 2018, Sugar Daddy, 2020) e Wunmi Mosaku, l’attrice britannica di origini nigeriane definita dal «Nylon Magazine» come una delle giovani promesse di Hollywood (I Am Slave, 2010; Philomena, 2013).

In questo di Alice, Darling Anna Kendrick regala allo spettatore una performance magnetica, coinvolgendolo in una storia sottile e ricca di sfumature sulla coercizione e il controllo. Alice, Darling è un racconto avvincente ma è anche e soprattutto una storia di resilienza e di emancipazione femminile.

La trama del film Alice, Darling

Il film, presentato con successo all’ultima edizione del Toronto International Film Festival, affronta l’importante e delicato argomento della violenza psicologica. Alice, Darling, infatti, racconta la storia di Alice (interpretata da un’intensa Anna Kendrick), una giovane donna vittima di una relazione violenta, in cui viene abusata psicologicamente dal fidanzato Simon (Charlie Carrick). Dopo una vacanza con le amiche, Alice si rende conto che deve staccarsi da quella relazione “malata” e ritrovare sé stessa. Ma la vendetta di Simon è dietro l’angolo e metterà a dura prova la forza di Alice.

Prime Video svela il poster ufficiale della seconda stagione di The Ferragnez – La serie

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Prime Video ha annunciato oggi la data di uscita e svelato il poster ufficiale dello show non-fiction italiano Original The Ferragnez – La serie, che per la seconda stagione riporta sullo schermo l’imprenditrice digitale e icona della moda Chiara Ferragni e il poliedrico artista e imprenditore Fedez per raccontare il loro mondo professionale e privato, e la loro famiglia, oltre che con il primogenito Leone, ora anche con la piccola Vittoria. La seconda stagione di The Ferragnez – La serie, prodotta da Banijay Italia per Amazon Studios, debutterà in esclusiva su Prime Video in oltre 240 Paesi e territori nel mondo con i primi quattro episodi il 18 maggio 2023, per poi concludersi il 25 maggio con gli ultimi tre. La seconda stagione di The Ferragnez – La serie è l’ultima novità per i clienti Amazon Prime, che in Italia beneficiano di spedizioni veloci, offerte esclusive e intrattenimento, incluso Prime Video, con un solo abbonamento al costo di €49,90/anno o €4,99/mese.

Inoltre, Prime Video ha annunciato oggi The Ferragnez: Sanremo Special, un episodio speciale che debutterà dopo l’estate e che segue Chiara Ferragni nella sua avventura come co-conduttrice al 73° Festival di Sanremo, tra lezioni di public speaking, fitting d’alta moda, nuove esperienze e paura da palcoscenico.

La giovane coppia più celebre del panorama contemporaneo, ribattezzata i Ferragnez, è seguita da milioni di follower su Instagram. Chiara Ferragni è imprenditrice digitale e icona della moda con oltre 29 milioni di follower su Instagram, incoronata da Forbes “Most Powerful Fashion Influencer” a livello globale; Fedez è un imprenditore e artista poliedrico con all’attivo oltre 86 dischi di platino e più di 14,6 milioni di follower su Instagram, già protagonista di Celebrity Hunted – Caccia all’Uomo S1 e host del grande successo LOL – Chi ride è fuori. Grazie allo show docu-reality Original The Ferragnez – La serie, pubblico e fan hanno imparato a conoscerli oltre i social, grazie ad un accesso esclusivo al dietro le quinte della loro quotidianità in un periodo speciale e straordinario della loro vita insieme. Chiara Ferragni e Fedez torneranno dopo il successo della prima stagione, per raccontare nuove sfide e nuovi traguardi, ma anche il loro rapporto come giovane coppia e come genitori, accettando ancora una volta con coraggio di mettersi a nudo, scavare a fondo e aprire agli spettatori le porte della loro casa.

The Ferragnez - La serieLa seconda stagione di The Ferragnez – La serie prosegue la  collaborazione tra la coppia e Prime Video, dopo una prima stagione di grande successo uscita a dicembre 2021: Fedez è brand ambassador di Prime Video, il primo a rivestire questa carica in Europa, oltre ad essere stato uno dei fuggitivi di Celebrity Hunted – Caccia all’Uomo S1, primo show Original italiano, e arbitro e conduttore di LOL: Chi ride è fuori; mentre Chiara è stata una dei giudici della prima stagione di Making The Cut, fashion contest condotto da Heidi Klum e Tim Gunn, e protagonista del documentario Chiara Ferragni Unposted, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia 2019 e disponibile in esclusiva su Prime Video.

Il poster della seconda stagione di The Ferragnez – La serie è scattato dal duo di fotografi di moda Luigi & Iango.

La seconda stagione di The Ferragnez – La serie si unirà a migliaia di film, show e serie già presenti nel catalogo di Prime Video tra cui le produzioni italiane Original The Bad Guy, Prisma, Bang Bang BabyGianluca Vacchi: Mucho Más, Laura Pausini – Piacere di conoscertiThe Ferragnez – La serieAll or Nothing: Juventus, Anni da caneDinner ClubVita da CarloFERRO, le prime 3 stagioni di Celebrity Hunted- Caccia all’Uomo e di LOL: Chi ride è fuori, ma anche, Prova Prova Sa Sa, Monterossi e Me contro Te, le serie pluripremiate Fleabag e The Marvelous Mrs. Maisel e i grandi successi come Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del PotereArgentina 1985Jack RyanThe BoysBorat – Seguito di film cinemaIl principe cerca figlioSenza RimorsoGood Omens e Carnival Row, oltre a contenuti in licenza disponibili in oltre 240 paesi e territori nel mondo, e alle dirette in esclusiva in Italia delle 16 migliori partite del mercoledì sera della UEFA Champions League, oltre che della Supercoppa UEFA, fino alla stagione 2026/27. Fra le produzioni Original già annunciate anche il capitolo italiano dell’universo Citadel. 

Il sol dell’avvenire al cinema Corallo introdotto da Federica Pontremoli

Il nuovo film di Nanni Moretti, Il sol dell’avvenire, in gara al Festival di Cannes 2023, a Genova esce giovedì 20 aprile al cinema Corallo (via Innocenzo IV 13, tel. 010 8687408), dove alle 21 sarà introdotto da Federica Pontremoli, autrice del soggetto e della sceneggiatura insieme a Francesca Marciano, Valia Santella e lo stesso Moretti. Protagonista della commedia è l’attore e regista francese Mathieu Amalric, che recita accanto a un cast guidato da Margherita Buy e Silvio Orlando, con Barbora Bobulova, lo stesso Nanni, Elena Lietti, Jerzy Stuhr, Laura Nardi, Beniamino Marcone, Rosario Lisma, Flavio Furno, Francesco Brandi. Girato a Cinecittà, è prodotto da Moretti con Sacher Film, da Domenico Procacci di Fandango con Rai Cinema.

Poco si sa della trama del film, se non che il protagonista Giovanni (lo stesso Moretti) è un regista che sta girando un film sui fatti d’Ungheria, che Moretti anziché andare per le strade di Roma in Vespa come faceva in Caro diario qui inforca un monopattino elettrico, che a un certo punto arriva un circo ungherese e la scena si sposta sotto il tendone, che c’è uno psicanalista, che si parla anche di amori, separazioni, calcio, streaming, Stalin e Trotsky, che si canta e si balla, e che il finale è allegro: una rivincita del cinema sulla politica e dell’arte sulla storia.

Federica Pontremoli, genovese, laureata in Lettere moderne, si diploma in sceneggiatura nel 1993 presso il Centro sperimentale di cinematografia di Roma. Nel 2001 dirige il suo primo lungometraggio, Quore, di cui ha scritto anche soggetto e sceneggiatura. Nel 2003 è tra i vincitori del Premio Sacher, indetto dalla casa di produzione di Nanni Moretti, per il soggetto del cortometraggio Baci da Varsavia. Per questo motivo viene poi scelta da Moretti come coautrice della sceneggiatura di Il caimano. Da allora collabora con numerosi registi, tra cui Silvio Soldini per Giorni e nuvole, Giuseppe Piccioni per Giulia non esce la sera, Francesca Comencini per Lo spazio bianco. Nel 2011 torna a lavorare con Nanni Moretti in Habemus Papam, firmando la sceneggiatura insieme a Moretti e Francesco Piccolo. Nel 2012 scrive, insieme a Ferzan Özpetek, la sceneggiatura di Magnifica presenza. Nel 2021 collabora nuovamente con Moretti per il film Tre piani. Gli altri film di cui ha firmato la sceneggiatura sono Generazione 1000 euro di Massimo Venier (2009), Meno male che ci sei di Luis Prieto (2009), la miniserie tv Nel bianco di Peter Peter Keglevic (2010), Il giorno in più di Massimo Venier (2011) e Ho ucciso Napoleone di Giorgia Farina (2015).

Acquasilente: la terza stagione in arrivo il 19 maggio su Apple TV+

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La terza stagione della serie vincitrice del Peabody e del Daytime Emmy Award, sarà disponibile da venerdì 19 maggio su Apple TV+. Inoltre, Apple TV+ ha da poco presentato tre nuovi cortometraggi di Acquasilente.

La serie è incentrata sui fratelli Karl, Addy e Michael, che affrontano sfide quotidiane – grandi e piccole – che a volte sembrano insormontabili. Fortunatamente per loro, hanno  come vicino di casa Acquasilente, un saggio panda. Attraverso il suo esempio, le sue storie e il suo umorismo gentile, Acquasilente offre ai bambini una comprensione più profonda dei loro sentimenti nonché strumenti che li aiutano ad affrontare le sfide quotidiane.

Acquasilente” è basata sul pluripremiato bestseller Scholastic “Zen Shorts” di Jon J Muth ed è prodotto da Gaumont e Scholastic Entertainment. I produttori esecutivi della serie sono Sidonie Dumas, Christophe Riandee, Nicolas Atlan, Terry Kalagian, Iole Lucchese, Caitlin Friedman, Jef Kaminsky, Jun Falkenstein e Rob Hoegee; le voci sono di James Sie, Eva Binder, Tucker Chandler e Judah. Mackey. La serie è stata sviluppata per la televisione in collaborazione con Mallika Chopra, CEO di Chopra Global e autrice di “Buddha and The Rose” e della serie “Just Be” per bambini, attraverso l’iniziativa Changemakers di Apple TV+.

Il team di Acquasilente ha collaborato con Mallika Chopra nella realizzazione di una serie che potesse insegnare ai bambini come essere più consapevoli e meditativi e come rallentare i ritmi per prendere decisioni ponderate ed empatiche. Sin dal suo debutto, la serie è stata elogiata e premiata a livello globale per il suo impatto positivo sulle famiglie di tutto il mondo.

La Sirenetta: per Lin-Manuel Miranda si è trattato di evitare gli errori

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Quando Lin-Manuel Miranda è stato incaricato di lavorare al remake live action de La Sirenetta, ha capito che la chiave del lavoro che doveva svolgere era porsi un solo obbiettivo: evitare degli errori specifici. Il creatore di Hamilton è stato reclutato come paroliere per aiutare a produrre il progetto e assicurarsi che tutto procedesse senza intoppi.

In un’intervista con Empire, Lin-Manuel Miranda ha rivelato di quanto fosse preoccupato di poter rovinare il classico della Disney amatissimo da generazioni. “Ho detto: ‘Firmerò come produttore. Ma in realtà il cappello che indosso è il presidente del comitato “Non rovinare tutto”. E interverrò quando penserò che il progetto stia fallendo!’”

In qualità di uomo incaricato di mettere insieme nuove canzoni e sviluppare nuovi contenuti per il remake live-action de La Sirenetta, non c’è da meravigliarsi che Miranda si stia specificamente assegnando il ruolo di preservare l’atmosfera del film del 1989. Con così tanti spettatori nostalgici che sono cresciuti con le avventure di Ariel, il film avrà bisogno di molta cura per garantire che non ci siano difetti evidenti. Tuttavia, al di là della polemica per l’etnia della protagonista, Halle Bailey, le prime immagini del film sembrano già sollevare parecchie perplessità nel pubblico.

Proprio i testi delle canzoni sono stati modificati, rispetto all’originale, per tenere conto di una sensibilità più contemporanea rispetto a quello che accadeva ed era considerato accettabile nel 1989 (leggi qui).

La Sirenetta, guarda il trailer

Il film è interpretato dalla cantante e attrice Halle Bailey (grown-ish) nel ruolo di Ariel; Jonah Hauer-King (Un viaggio a quattro zampe) nel ruolo del principe Eric; Noma Dumezweni (Il Ritorno di Mary Poppins) nel ruolo della regina Selina; Art Malik (Homeland – Caccia alla spia) nel ruolo di Sir Grimsby; con il vincitore del premio Oscar® Javier Bardem (Non è un paese per vecchi) nel ruolo di Re Tritone; e con la due volte candidata all’Academy Award® Melissa McCarthy (Copia originaleLe amiche della sposa) nel ruolo di Ursula.

Super Mario Bros. – Il film: è record al box office

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Super Mario Bros. – Il film: è record al box office

Super Mario Bros. – Il film  ha registrato il migliore incasso al box office per un film tratto da un videogame! L’adattamento ha superato la soglia dei 500 milioni di dollari al box office globale. Ad oggi, l’avventura animata ha guadagnato $ 260,3 milioni al botteghino statunitense e $ 248,4 milioni a livello internazionale. Ciò porta il suo bottino mondiale a $ 508,7 milioni.

Super Mario Bros. – Il film è il film di maggior incasso del 2023 sia al botteghino globale che nazionale, superando Ant-Man and the Wasp: Quantumania. Record ancora più importante, questo incasso rende Super Mario Bros. – Il film l’adattamento da videogioco con il migliore risultato al box office della storia, superiore anche a Warcraft e Pokémon: Detective Pikachu, che pure avevano performato bene.

Super Mario Bros. – Il film è stato prodotto da Universal, Illumination e Nintendo ed era in lavorazione da decenni. Parte del ritardo era dovuto all’esitazione di Nintendo nel tornare sul grande schermo nel Regno dei Funghi dopo che un adattamento live-action del 1993 fallì in modo clamoroso e fu additato come uno dei peggiori film mai realizzati. Ma Illumination, che ha prodotto i franchise di Cattivissimo me e Sing, ha lavorato fianco a fianco con Nintendo per rendere giustizia all’idraulico baffuto e a suo fratello Luigi. Il fondatore di Illumination, Chris Meledandri, ha co-prodotto il film con Shigeru Miyamoto, il leggendario designer di Nintendo che ha creato Mario, oltre ad altri giochi divenuti classici come Zelda e Donkey Kong.

Aaron Horvath e Michael Jelenic hanno diretto Super Mario Bros. – Il film, con un cast vocale originale composto da Chris Pratt, Charlie Day, Anya Taylor-Joy, Jack Black. Il budget di produzione ufficiale è di $ 100 milioni, che è economico per un film d’animazione, dal momento che, per dare un termine di paragone, i film d’animazione Pixar e Disney, ad esempio, spesso costano il doppio di quella cifra.

Tra gli altri record degni di nota, il film è ora il secondo più grande film d’animazione dal 2019 in termini di botteghino mondiale, superando Demon Slayer: Mugen Train ($ 494 milioni) e dietro Minions: The Rise of Gru ($ 942,5 milioni).

Super Mario Bros. – Il film, la recensione dell’adattamento del celebre videogioco

Roman Polanski: la sua vittima di stupro intervistata dalla moglie del regista Emmanuelle Seigner

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Samantha Geimer difende ancora una volta Roman Polanski, che l’ha violentata nel 1977 quando aveva 13 anni. Geimer ha spesso parlato a sostegno di Polanski, anche se questa volta lo ha fatto in un’intervista con la rivista francese Le Point che è stata condotta nientemeno che dalla moglie di Polanski, l’attrice Emmanuelle Seigner.

Polanski fu arrestato nel 1977 per aver avuto rapporti sessuali illegali con una minorenne. Ha accettato un patteggiamento e ha scontato solo 42 giorni di carcere. Fuggì dagli Stati Uniti nel 1978 mentre era ancora in libertà vigilata dopo che il suo team legale aveva saputo che avrebbe dovuto affrontare la reclusione con ulteriori accuse. È stato arrestato dalla polizia svizzera decenni dopo, nel 2009, nel tentativo degli Stati Uniti di estradarlo, mentre si recava allo Zurich Film Festival. Il tribunale svizzero alla fine ha respinto la richiesta USA e ha rilasciato Polanski.

“Vorrei essere molto chiara: quello che è successo con Polanski non è mai stato un grosso problema per me. Non sapevo nemmeno che fosse illegale, che qualcuno potesse essere arrestato per questo. Stavo bene, sto ancora bene. Il fatto che abbiamo reso questa faccenda [un grosso problema] mi pesa terribilmente. Dover ripetere costantemente che non è stato un grosso problema, è un peso terribile.” Questo ha dichiarato Samantha Geimer a Emmanuelle Seigner per la rivista (via IndieWire).

“Il tentativo di estradizione, il fatto che Roman sia stato arrestato in quel modo, è stato così ingiusto e così contrario alla giustizia”, ha detto Geimer nell’intervista a Le Pointe. “Ormai tutti dovrebbero sapere che Roman ha scontato la pena. Il che è stato… lungo, secondo le mia opinione. Da parte mia nessuno voleva che andasse in galera, ma lo ha fatto ed è bastato. Ha pagato il suo debito con la società. Ecco, fine della storia. Ha fatto tutto ciò che gli è stato chiesto fino a quando la situazione è impazzita, non ha avuto altra scelta che fuggire. Chiunque pensi che merita di essere in prigione si sbaglia. Non è così oggi e non è stato così ieri”.

Geimer ha riconosciuto in un’intervista del 2018 con IndieWire che il suo incontro con Roman Polanski è stato uno “stupro”, ma all’epoca ha sostenuto che Polanski si era assunto la responsabilità delle sue azioni. “Mi ha scritto una lettera a mano e ha detto: ‘Mi dispiace, è stata colpa mia, non di tua madre, e mi dispiace per quello che hai passato.’ ” Geimer ha detto in quel momento. “Mi sono sentito come se fosse dispiaciuto nel momento in cui è stato arrestato. Per tutta la mia vita, ho pensato che gli dispiacesse. Non sentivo di averne bisogno. Ma poi, quando ha inviato quelle scuse, ho capito che ha fatto una grande differenza per mia madre, mio marito, alcuni dei miei amici e i miei figli. Ha dato a mia madre una sorta di sollievo. È stato davvero significativo per le altre persone intorno a me che si prendono cura di me, il che poi l’ha reso davvero significativo per me. Tutto quello che può far sentire meglio mia madre è qualcosa di cui sono grata.”

Roman Polanski è al lavoro su un nuovo film, The Palace, che è in attesa di uscita. Il regista ha vinto il Gran Premio della Giuria al Festival del cinema di Venezia 2019 con L’ufficiale e la spia, ma il successo di cui ha goduto il film ha riacceso l’attenzione della stampa sulla sua condanna per stupro del 1977 e ha lasciato fredda la maggior parte dell’industria cinematografica francese. Nessun finanziatore, produttore o emittente francese ha voluto produrre The Palace ad esempio (il progetto è stato sostenuto invece da RAI Cinema), e il film non è stato incluso nella scaletta di Cannes 2023 nonostante fosse considerato.

Harry Potter: 9 personaggi esclusi dai film che potremmo vedere nella serie tv

Dato che la serie televisiva di Harry Potter potrebbe presto diventare realtà per HBO, si è iniziato a ipotizzare quali personaggi esclusi dai film potrebbero essere approfonditi. La saga cinematografica ha raccontato la storia del bambino che è sopravvissuto tralasciando alcune storyline secondarie e quindi eliminando personaggi che non servivano alla trama centrale. Una serie televisiva, invece, avrebbe tutto il tempo per rimediare a questa situazione, il che avrebbe significato un adattamento molto più fedele al materiale di partenza.

La serie HBO potrebbe contenere sette stagioni e J.K. Rowling sarà il produttore esecutivo del progetto. Chi meglio dell’autrice dei romanzi della saga fantasy può portare in scena questi 9 personaggi di Harry Potter che sono stati escusi e che sono importanti nella trama.

Pix

Peeves

Pix il Poltergeist sarà anche stato una seccatura nei libri di Harry Potter, ma fa comunque parte dell’esperienza di Hogwarts. Amava mettere gli studenti nei guai il più spesso possibile, facendo cadere su di loro gavettoni d’acqua o rivelando al personale se si aggiravano in giro quando non avrebbero dovuto. Purtroppo, anche se lo strano fantasma era stato scritturato in Harry Potter e la Pietra Filosofale, le scene di Pix furono tagliate e non apparve mai nei film successivi.

Per fortuna, Pix è apparso nel videogioco Hogwarts Legacy, assicurando ai giocatori ogni possibile sapore della scuola magica. È un disastro proprio come nei libri, dove amava particolarmente prendere in giro Harry e rendere la sua imbarazzante fama ancora più devastante. Se la serie televisiva di Harry Potter dovesse diventare realtà – e se Hogwarts dovesse essere vista in una scala simile a quella del videogioco di successo – il personaggio di Pix sarebbe un must assoluto.

Professore Ruf

Professore Binns

Il professor Ruf non ha lasciato lo stesso impatto di Pix nei libri di Harry Potter. Il fantasma era stato l’insegnante di Storia della Magia e spesso si pensa che non si sia mai reso conto di essere morto. Questo avrebbe dovuto renderlo interessante, ma in realtà era l’insegnante più noioso della scuola. Tuttavia, un’intera lezione tenuta da un fantasma fa molto “Hogwarts“, quindi è sempre stato deludente che non sia stato inserito nei film.

È probabile che il professor Ruf sia stato tagliato dai film di Harry Potter a causa dei costi necessari per mettere sullo schermo un fantasma trasparente. Questo è stato ovviamente fatto per molti altri fantasmi di Hogwarts, ma poiché Binns non è mai stato così importante per la storia di Harry, è stato più facile affidare le scene più importanti del libro a un altro insegnante (come la McGranitt che racconta la storia della Camera dei Segreti). Tuttavia, se un remake di Harry Potter vuole essere più fedele ai libri, il posto di Binns tra il personale dovrebbe essere ripristinato.

Charlie Weasley

Charlie Weasley

Charles Weasley è stato citato abbastanza spesso nei film di Harry Potter, ma è apparso solo in una foto della famiglia Weasley in Harry Potter e il prigioniero di Azkaban. A dire il vero, non compare spesso nemmeno nel libro. Nonostante la poca presenza quando veniva citato ha sempre lasciato il segno. Ai tempi di Hogwarts, Charlie era stato il Cercatore della squadra di Quidditch dei Grifondoro ed era noto per il suo talento in quasi tutto ciò che faceva (soprattutto in Cura delle Creature Magiche).

Forse Charlie non è stato centrale nella trama di Harry Potter, ma i suoi risultati sono stati importanti per la costruzione del personaggio di Ron nei libri. Bill, il maggiore, e poi Charlie, il secondogenito, erano stati entrambi Prefetti, e poi erano riusciti a trovare carriere approvate da Molly Weasley. Questo metteva molta pressione sul figlio minore dei Weasley, che temeva sempre di non essere all’altezza dei fratelli Weasley più grandi. Le insicurezze di Ron non sono state esplorate a fondo nei film di Harry Potter, quindi se la serie TV riporterà Charlie, il migliore amico di Harry potrà essere approfondito.

Winky

Winky

Mentre altri personaggi esclusi dai film di Harry Potter non erano cruciali per la trama centrale, non è stato così per l’elfo domestico Winky. Questo ha reso la sua assenza in Harry Potter e il calice di fuoco una sorpresa significativa e il risultato è stato un mistero completamente modificato. Winky era stata l’elfo domestico della famiglia Crouch, ma dopo aver accidentalmente permesso a Barty Crouch Jr di rubare una bacchetta e di sfuggire al padre durante la Coppa del Mondo di Quidditch, fu liberata.

Winky era l’antitesi di Dobby, che era entusiasta di essere stato liberato dalla sua famiglia violenta. L’elfo dei Crouches, invece, era così sconvolto dalla liberazione che passava tutto il tempo successivo a ubriacarsi di burrobirra. È probabile che sia stata tagliata dal film Calice di Fuoco a causa dei costi e degli sforzi necessari per realizzare gli elfi domestici in CGI. Tuttavia, questa decisione potrebbe derivare dalla natura problematica del suo personaggio. Il fatto che gli schiavi elfi domestici non vogliano essere liberati in Harry Potter è stato a lungo criticato, quindi una serie televisiva di Harry Potter deve procedere con cautela.

Ludo Bagman

Ludo Bagman Harry Potter e il calice di fuoco

Ludo Bagman era un altro personaggio importante per la trama di Harry Potter e il Calice di Fuoco, ma serviva soprattutto a sviare il pubblico. Bagman era un giocatore professionista di Quidditch, diventato funzionario del Ministero, che sembrava avere un notevole problema di gioco d’azzardo. Era un giudice del Torneo Tremaghi e il suo particolare interesse per Harry, unito al suo strano coinvolgimento con i goblin, lo rendeva il principale sospettato del mistero “chi ha messo il nome di Harry nel Calice di Fuoco“.

Come si è scoperto, Ludo Bagman non aveva nulla a che fare con Harry, se non per il fatto che aveva scommesso in modo consistente sulla vittoria del ragazzo al Torneo. Sperava che il denaro gli avrebbe permesso di saldare il suo debito, che lo aveva messo in difficoltà con i folletti della Gringotts. In definitiva, il suo ruolo più importante nella serie di Harry Potter è stato quello di aver imbrogliato Fred e George Weasley per ottenere denaro, lasciandoli in gravi difficoltà. Fortunatamente, Harry fu fin troppo felice di dare loro le vincite del Torneo Tremaghi, un momento commovente che deve essere inserito in un futuro adattamento televisivo.

La famiglia Gaunt

La famiglia Gaunt Harry Potter

I Gaunt erano morti da tempo, prima che Harry iniziasse a frequentare la scuola di Hogwarts, ma hanno avuto un ruolo molto più importante nella storia del maghetto protagonista. Orgogliosi discendenti di Salazar Serpeverde, la desolata famiglia non si aggrappava ad altro che al proprio status di purosangue. La loro casa era sporca e senza amore, e l’origine del cattivo di Harry Potter, Lord Voldemort. Merope Gaunt, figlia di Morvolo e sorella di Morfin, era la madre di Voldemort, anche se non sarebbe vissuta abbastanza per dargli una casa o un amore.

Harry ha imparato tutto sui Gaunt durante le lezioni sugli eventi della vita di Voldemort in Harry Potter e il Principe Mezzosangue. Sebbene queste lezioni con Silente siano state inserite nel film, il ricordo dei Gaunt non lo è stato, ed è stato un peccato. Sapere che Merope era stata abusata e aveva ingannato un babbano per farsi sposare (con un filtro d’amore) aiutava Harry a capire meglio da dove provenisse Voldemort. Questo si inserisce nei temi importanti dell’amore in Harry Potter, che i film hanno un po’ perso.

Augusta Paciock

Augusta Paciock Harry Potter

Augusta è un altro personaggio citato nei film di Harry Potter ma mai apparso sullo schermo. Naturalmente, il pubblico avrà familiarità con il suo abbigliamento, poiché Neville ha costretto un molliccio ad assumere le sembianze di Severus Piton indossando i vestiti di Agusta in Harry Potter e il prigioniero di Azkaban. Questo momento comico era presente anche nei libri e fino a quel momento i lettori non avevano mai incontrato la nonna di Neville. Tuttavia, la nonna è apparsa nei libri successivi, dove è stata approfondità anche la sua personalità.

Augusta era molto orgogliosa dello status di Auror del figlio. Frank Paciock era noto per la sua abilità e il suo talento e, in confronto, Neville era una grande delusione. Per fortuna, Neville iniziò lentamente a trovare fiducia in sé stesso, fino a diventare un eroe a tutti gli effetti. Questo è stato uno degli archi narrativi più soddisfacenti della serie di Harry Potter, ma non è stato lo stesso senza capire il tipo di pressione in cui Neville è cresciuto.

Andromeda Tonks

Andromeda Tonks

Harry ha incontrato Andromeda Tonks solo una volta nei libri di Harry Potter, scambiandola per Bellatrix Lestrange e cercando di aggredirla. Nel complesso, il suo ruolo nella storia di Harry non era particolarmente importante. Era la madre di Nifadora Tonks e avrebbe cresciuto Teddy Lupin (quindi è probabile che, in quanto padrino di Teddy, Harry avrebbe sviluppato un rapporto più stretto con Andromeda negli anni successivi alla serie di Harry Potter). Tuttavia, ciò che rendeva Andromeda interessante è che era nata nella famiglia Black come sorella di Bellatrix e Narcissa.

La famiglia Black era nota per la sua mania del sangue puro e pochi membri della famiglia seguivano la propria strada. Naturalmente Sirius Black è il disertore più noto della famiglia Black, ma Andromeda è proprio al suo fianco. Purtroppo, i dettagli di come si sia separata dalle sue famose sorelle non sono mai stati trattati nei libri. Se il suo posto nel mondo dei maghi dovesse essere ripristinato in una serie televisiva di Harry Potter, è possibile che anche la storia del suo libro possa essere ampliata per rispondere ad alcune domande a lungo rimandate.

Teddy Lupin

Teddy Lupin

Teddy Lupin è nato in Harry Potter e i Doni della Morte, quindi non ha avuto molto tempo per avere un impatto come personaggio. È stato menzionato nell’epilogo dell’ultimo libro di Harry Potter, quando Harry ha dichiarato che Teddy passava quasi tutte le sere a casa Potter e che era praticamente un membro della famiglia. Questa è stata un’aggiunta commovente, perché in un certo senso ha tenuto in vita Lupin e Tonks, ma l’importanza di Teddy è andata ben oltre.

La gravidanza di Tonks è stata un evento importante in Harry Potter e i Doni della Morte, poiché ha provocato una sorta di crisi in Remus Lupin. In quanto lupo mannaro, era terrorizzato dal fatto che sarebbe stato troppo pericoloso (fisicamente e socialmente) per lui diventare padre, così cercò di abbandonare Tonks per unirsi a Harry nelle sue avventure. Questo fece infuriare il protagonista in quanto riteneva che i genitori non dovessero abbandonare i propri figli a meno che non avessero scelta (come James e Lily). Si trattava di un momento significativo del rapporto tra Harry e Lupin: se una serie televisiva di Harry Potter riporterà Teddy sotto i riflettori, queste dinamiche potranno essere ulteriormente esplorate.

Silvio Orlando: 4 interpretazioni imperdibili in attesa de Il sol dell’avvenire

Silvio Orlando è uno degli attori italiani più amati e richiesti. Nato a Napoli nel 1957, è capace di passare disinvoltamente dal cinema, al teatro, alla tv, alternando ruoli drammatici a ruoli comici, dagli esordi negli anni ’80 in teatro, grazie a Gabriele Salvatores passa al cinema con Kamikazen – Ultima notte a Milano (1988) per poi non lasciarlo più, pur continuando a portare avanti la sua passione per il palcoscenico. Da allora, è diretto da Salvatores stesso, ma anche da Nanni Moretti, cui lo lega una solida amicizia, che lo ha voluto per diversi film. In particolare, per la sua interpretazione in Aprile Silvio Orlando ottenne il David di Donatello come miglior attore non portagonista, mentre con Il caimano guadagnò sia il David che il Nastro d’Argento. Molteplici anche le collaborazioni con Daniele Luchetti, tra cui ricordiamo La scuola e il più recente Lacci, ma anche con Mazzacurati, Calopresti, Avati, Virzì. Senza dimenticare il suo esordio nella serialità su piattaforma, diretto da Paolo Sorrentino in The Young Pope (2016) e The New Pope (2019).

Oltre che per la sua versatilità, l’attore partenopeo si fa apprezzare per sobrietà e minimalismo nei ruoli drammatici e per estrosità e tempi comici nei ruoli da commedia. Il suo aspetto rassicurante, da uomo normale, da signore della porta accanto, interprete di personaggi spesso goffi e impacciati, avvicina il pubblico. Orlando gioca con questo impaccio, con le proprie imperfezioni e fragilità, portando il pubblico a empatizzare con lui e a riconoscervisi. Ecco quattro sue ultime interpretazioni in film da recuperare o da non perdere prossimamente in sala.

Il sol dell’avvenire

Il Sol dell'avvenire filmNel 2023 prosegue il sodalizio ormai consolidato tra Silvio Orlando e Nanni Moretti, che lo vuole anche ne Il sol dell’avvenire. Il film arriva nelle sale dal 20 aprile. Moretti ha collezionato diversi premi nella sua lunga e fortunata carriera. Dal Leone d’argento a Venezia agli esordi con Sogni d’Oro, al Prix de la mise en scène e alla Palma d’Oro a Cannes rispettivamente per Caro Diario (1994) e La stanza del figlio (2001). Il regista è stato insignito anche dell’Orso d’argento a Berlino per La messa è finita (1986). Numerosi i riconoscimenti in patria. Tra i David di Donatello ricordiamo quelli per La messa è finita e Palombella rossa – miglior regia e miglior film – miglior regia anche per Caro Diario, La stanza del figlio, Habemus Papam. Dopo averlo visto interpretare lo psicanalista ne Il colibrì, e dopo la sua ultima regia, Tre piani, adattamento del romanzo dello scrittore israeliano Eshkol Nevo, 2021, con Il sol dell’avvenire torna a dirigere un cast corale, in cui figurano, assieme allo stesso regista, Margherita Buy, Mathieu Amalric, Barbora Bobulova, Elena Lietti e Valentina Romani. Il lavoro è prodotto da Fandango con Sacher Film e Rai Cinema, mentre la sceneggiatura è curata da Nanni Moretti, Francesca Marciano, Valia Santella e Federica Pontremoli.

La trama de Il sol dell’avvenire non è ancora stata diffusa. Ciò che si sa della storia lo si può dedurre per ora dal trailer e dalla locandina. Molti i richiami al cinema di Moretti, le citazioni di suoi film, come la coperta che compare proprio nel trailer: la stessa di Sogni d’oro. Essendo il protagonista, interpretato dallo stesso Moretti, un regista che affronta le riprese del suo nuovo film, si parla anche di una riflessione sul cinema. Non manca la consueta ironia laconica e disillusa, propria dei film di Moretti, Poi, vi è la politica, anche questa, in un modo  o nell’altro, spesso presente nei lavori del regista. Qui, il riferimento compare fin dal titolo, che ricorda tanto una celebre frase di Garibaldi, quanto una delle più note canzoni partigiane, Fischia il vento, che contiene l’espressione nel testo. Possiamo quindi immaginare una riflessione sullo stato attuale della sinista, nei confronti della quale il regista è sempre stato costruttivamente critico. Ci sono, poi, anche l’amore e il circo, chiaramente richiamato nella locandina. La colonna sonora, per quanto è dato finora sapere, si ricollega ai precedenti film, specie quelli del primo Moretti, dove Franco Battiato era immancabile. Ne Il sol dell’avvenire, il cantautore siciliano è presente con Voglio vederti danzare.

Ariaferma

Ariaferma film 2021Nel 2021, in piena pandemia, esce nelle sale italiane Ariaferma di Leonardo Di Costanzo, di cui Silvio Orlando è stato l’acclamato protagonista, assieme a Toni Servillo. Caso cinematografico dell’anno, in tempi di confinamento e magra per le sale. Per l’interpretazione del detenuto Carmine Lagioia, Silvio Orlando si è aggiudicato sia il Nastro d’Argento che il David di Donatello. Nastro d’argento ha ricevuto anche la fotografia di Luca Bigazzi. Mentre il David di Donatello è andato anche alla sceneggiatura di Leonardo di Costanzo, Valia Santella e Bruno Oliviero. Il regista – che esordì nel 2013 con L’intervallo, seguito da I ponti di Sarajevo (2014) e L’intrusa (2017) – pur con soli quattro film all’attivo, costituisce uno degli sguardi più interessanti del nostro cinema e mostra qui la sua abilità non solo nel costruire storie e scegliere protagonisti, ma anche nel creare atmosfere che sono il fulcro del film. La suspense, la sensazione di pericolo incombente che però non viene mai mostrato, un’aria ferma, appunto, come quella di cui si parla nel titolo, carica di tensione. È coadiuvato in questo dalla fotografia e dall’uso della luce di Luca Bigazzi. Di Costanzo ha una visione personale e chiara del carcere, come di un luogo diverso, non necessariamente cruento, ma luogo in cui si possono instaurare relazioni inaspettate, in cui sopravvive l’umanità. Nel cast, accanto a Silvio Orlando e Toni Servillo, vi sono Fabrizio Ferracane, Alba Rohrwacher, Salvatore Striano, Roberto De Francesco. Ariaferma è prodotto da Tempesta, con Rai Cinema.

La trama del film porta lo spettatore all’interno di un vecchio carcere ottocentesco in dismissione. Per problemi burocratici, il trasferimento degli ultimi detenuti ad altra destinazione è rinviato e il carcere resta senza direttore. Così, è l’agente di polizia penitenziaria più anziano, Gaetano Gargiulo (Toni Servillo) ad assumenre la direzione. All’interno sono rimasti una decina di detenuti, tra cui Carmine Lagioia (Silvio Orlando), pericoloso camorrista. In questa particolare situazione, carcerati e carcerieri si trovano a condividere uno spazio ristretto e situazioni inusuali. Lagioia cercherà di aizzare una rivolta e Gargiulo di mantenere l’ordine, vigilando in particolare sul pericoloso criminale. I normali equilibri però, sono destinati a saltare, costringendo ciascuno a guardare l’altro in una nuova prospettiva.

Siccità

Siccità Silvio Orlando @Greta De Lazzaris_SIC1100
Foto di Greta De Lazzaris

A quasi trent’anni di distanza da Ferie d’agosto (1995), Paolo Virzì torna a dirigere Silvio Orlando in Siccità nel 2022. Anche stavolta si tratta di un lavoro corale. Nel cast, accanto a Orlando, Sara Serraiocco, Valerio Mastandrea, Claudia Pandolfi, Emanuela Fanelli, Tommaso Ragno, Vinicio Marchioni, Monica Bellucci, Max Tortora ed Elena Lietti. Il soggetto è di Paolo Virzì, assieme allo scrittore Paolo Giordano, mentre la sceneggiatura vede accanto al regista la storica collaboratrice e regista a sua volta, Francesca Archibugi, e lo scrittore Francesco Piccolo. Ad accompagnare la vicenda, le musiche di Paolo Piersanti e Carlo Virzì. Mentre, a dare al film la sua luce particolare, gialla e calda, arida in questo caso, è la fotografia di Luca Bigazzi. Il film è lontano dal registro di commedia che è proprio del cinema di Paolo Virzì, da Ovosodo e Ferie d’agosto appunto, a La prima cosa bella  e La pazza gioia, per citarne alcuni.  Siccità, infatti, è piuttosto l’istantanea desolata e desolante di una umanità allo sbando, frutto anche dei lunghi mesi di confinamento e dell’esperienza della pandemia. Premio Pasinetti a Venezia 2022 per il miglior film.

Con Siccità siamo in uno scenario distopico: una Roma futuribile in preda alla cronica mancanza d’acqua e invasa dagli insetti, uno scenario da terzo mondo. A colpire altrettanto, però è l’aridità dei sentimenti, l’umanità disseccata, che a stento si ritrova nei personaggi. Basti pensare a Loris (Valerio Mastandrea), ex autista di un politico, ora fantasma di sé stesso, che gira per le strade di Roma con la sua vecchia auto sporca, in cerca di qualche cliente da portare a destinazione. È un uomo sfatto e cinicamente rassegnato. Ma anche chi è benestante, dal punto di vista umano non ha più fortuna, come il personaggio interpretato da Elena Fanelli, poco considerata nell’azienda di famiglia e in cerca di riscatto, o alla coppia formata da Vinicio Marchioni, che interpreta l’avvocato Luca, e Claudia Pandolfi, Sara, dottoressa ed ex di Loris. Tutti appaiono disillusi e inariditi, scarsamente capaci di umanità nei confronti di sé e dell’altro. Silvio Orlando è forse l’eccezione, colui che riporta l’umanità nel film. L’attore napoletano interpreta Antonio, che esce quasi malvolentieri dal carcere in cui è detenuto, un mondo protetto, in cui si sente, nonostante tutto, a suo agio. Si ritrova a vagare nella desolazione del sole cocente, con la sua preziosa tanica d’acqua e con un unico obiettivo: incontrare sua figlia, Giulia, Sara Serraiocco, per chiederle perdono.  Appare come l’unico che non si riconosce in questo mondo. Gli altri vi sono ormai assuefatti e vivono questa realtà agghiacciante come normale.

Un altro ferragosto

Si torna a parlare di Paolo Virzì, poiché stanno per prendere il via le riprese di Un altro ferragosto, prossimo film del regista livornese, sequel di Ferie d’agosto – commedia brillante e caciarona su vizi e virtù degli italiani di destra e di sinistra, divisi in due schieramenti fieramente contrapposti – che arriva a quasi trent’anni da questo. Il film vede protagonisti ancora una volta Silvio Orlando, Laura Morante e Sabrina Ferilli, si può presumere, di nuovo in vacanza e alle prese con lo scorrere del tempo. A marzo 2023 si sono svolti i sopraluoghi nelle location del primo film, sulla riviera pontina. Ventotene è di nuovo la località prescelta. Le riprese partiranno alla fine di aprile. Virzì riprende così le fila del proprio passato cinematografico, cambiando rotta dopo Siccità e ricollegandosi alle sue prime, fortunate commedie. Per questa operazione collabora alla sceneggiatura con Francesco Piccolo. Tornano nel cast anche  Rocco Papaleo, Silvio Vannucci, Raffaele Vannoli e Claudia Della Seta. Peserà certo l’assenza di Piero Natoli ed Ennio Fantastichini, nel frattempo scomparsi. Virzì punta però su nuovi ingressi come Vinicio Marchioni, Christian De Sica, Emanuela Fanelli e Lorenzo Fantastichini.

Wicked: ecco le prime foto di Ariana Grande e Cynthia Erivo

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Wicked: ecco le prime foto di Ariana Grande e Cynthia Erivo

Il regista Jon M. Chu ha rivelato il primo sguardo a Cynthia Erivo nei panni di Elphaba e Ariana Grande nei panni di Glinda nella versione cinematografica di Wicked. “Non ti è stata raccontata tutta la storia. Cosa succede quando esci dal Sentiero di mattoni gialli? PRIMO SGUARDO del #WickedMovie… attualmente in produzione a Oz”, questa è la didascalia che Chu ha scelto per accompagnare le prime immagini delle protagoniste dell’adattamento per il cinema del musical di Broadway.

Nelle foto molto buie, Erivo sfoggia il cappello da strega e la scopa caratteristici del suo personaggio, mentre una bionda Grande indossa un sorprendente abito rosa mentre sale una scala, anche questo fortemente iconografico della strega Glinda.

Wicked – Parte 1 è basato sull’acclamato musical di Broadway, che a sua volta è basato sul romanzo di Gregory Maguire del 1995  Wicked: The Life and Times of the Wicked Witch of the West, che a sua volta è basato sul classico del 1900 L. Frank Baum Il meraviglioso mago di Oz  e il film del 1939  Il mago di Oz. Wicked – Parte 1 racconta la storia di due amiche, Elphaba e Glinda, che lottano per mantenere la loro amicizia mentre si separano. La storia funge da prequel de Il mago di Oz , ma la trama contiene anche eventi successivi all’arrivo di Dorothy a Oz. Wicked – Parte 2 dovrebbe invece arrivare l’anno successivo, ovvero il 2025. 

L’adattamento cinematografico sarà prodotto da Marc Platt attraverso la sua Marc Platt Productions con sede alla Universal. Il vicepresidente esecutivo senior della produzione Erik Baiers e il vicepresidente dello sviluppo della produzione Lexi Barta supervisioneranno il progetto per conto della Universal Pictures. Il musical teatrale  Wicked  ha vinto tre premi Tony ed è adattato dal romanzo bestseller di Gregory Maguire della scrittrice di libri Winnie Holzman e del compositore e paroliere tre volte premio Oscar Stephen Schwartz. Holzman e Schwartz stanno attualmente collaborando all’adattamento cinematografico come sceneggiaturi.

Dr. House: 10 cose che non sai sulla serie tv

Dr. House: 10 cose che non sai sulla serie tv

Tra le migliori serie e di maggior successo degli ultimo 10 anni Dr. House è forse quella più popolare. Infatti il suo successo la sua popolarità ha superato ogni confine diventando in poco tempo una delle serie tv più viste e più tradotte del globo.

Ideata da David Shore e Paul Attanasio, e trasmessa dal 2004 al 2012, Dr. House vedeva protagonista indiscusso Hugh Laurie nei panni del medico poco convenzionale ma dotato di grandi capacità ed esperienza ma altrettanto scorbutico e pieno di dipendenze.

Per rendere l’idea del successo che ha avuto la serie basta sapere che  è stata tra i primi dieci programmi televisivi più seguiti negli Stati Uniti dalla sua seconda stagione alla quarta; in totale Dr. House è stato distribuito in 66 paesi,  ed è stato il programma televisivo più seguito al mondo nel 2008. Ma forse non tutti voi sanno cosa c’è dietro a questo incredibile successo.

Dr House trae ispirazione da Sherlock Holmes

La serie trae ispirazione dai gialli del celebre detective Sherlock Holmes: in ogni episodio ha luogo un giallo diverso che il protagonista, attraverso le proprie capacità mediche e deduttive, deve districare basandosi su vari indizi, spesso poco evidenti.

Come se non bastasse in diversi episodi della serie tv, House viene mostrato a casa e il suo numero di appartamento è 221B, un omaggio al famoso indirizzo londinese di Sherlock Holmes, 221B Baker Street.

Ma la cosa ancora più strana è che Sherlock Holmes, a sua volta, era basato su un dottore che Sir Arthur Conan Doyle conosceva, il dottor Joseph Bell, la cui specialità era la diagnosi. Il riferimento è ulteriormente dichiarato quando, nell’episodio 11 della quinta stagione, Wilson si presenta in studio del Dr. House con il Manuale di Joseph Bell sulle Operazioni di Chirurgia come regalo di Natale.

Ma i riferimenti non finiscono qui. Infatti, quando lo staff di House inizia a chiedersi perché avrebbe buttato via il costoso regalo, un divertito Wilson inizia a inventare una storia su House  e sul suo brutto carattere conseguenza di un’infatuazione con una paziente di nome Irene Adler non contraccambiata e che il medico considererà sempre “la sua grande delusione e come quella che è fuggita”.

Riguardo invece ai casi clinici, la maggior parte sono tratti da una rubrica del New York Times dedicata ai casi clinici particolarmente problematici.

Hugh Laurie, l’uomo dei record

Hugh Laurie filmHugh Laurie detiene il record mondiale per essere stato ” l’uomo più visto di punta della televisione per aver interpretato Gregory House.

Il padre di Hugh Laurie era un medico, e molte volte l’attore ha ammesso che spesso sente un senso di colpa per “essere pagato di più per diventare una falsa versione di mio padre”.Infatti Hugh Laurie infatti avrebbe guadagnato $ 50.000 ad episodio nella prima stagione, compenso che poi è aumentato drasticamente arrivando fino a $ 700.000 dollari per episodio nella quarta stagione.

Dr House Cast

Dr House Cast

Durante la messa in onda molti attori più o meno noti si sono alternati durante gli anni è hanno composto il cast di Dr House. Oltre al protagonista Hugh Laurie, nella serie sono apparsi Lisa Edelstein nei panni di Lisa Cuddy, Robert Sean in quelli di James Wilson, Jennifer Morrison nei panni di Allison Cameron, Omar Epps in quelli di Eric Foreman, Jesse Spencer come Robert Chase, Peter Jacobson nei panni di Chris Taub, Kal Penn nei panni di Lawrence Kutner, la bellissima Olivia Wilde  in quelli di Remy Hadley (Tredici) Amber Tamblyn nei panni di OMartha Masters e Odette Annable (nata Yustman) come Jessica Adams.

Hugh Laurie e la prima lettura del copione

Durante una puntata di Inside the Actors Studio, Hugh Laurie ha rivelato che quando ha letto per la prima volta la sceneggiatura di House (che all’epoca non aveva il titolo di “House MD”), credeva che il personaggio di Wilson fosse il protagonista. Infatti l’attore non riusciva a credere che un uomo come House potesse essere il protagonista di uno spettacolo televisivo. O quanto meno non credesse potesse riuscire a piacere al pubblico, ma come sappiamo aveva torto. Inoltre ha portato fortuna all’attore tanto da rilanciarlo sia nel mondo della televisione che in quello del cinema, consegnandogli una notorietà a livello mondiale.

Problemi fisici per Hugh Laurie

Nel settembre 2009, il tabloid britannico The Daily Express ha riferito che Hugh Laurie stava iniziando a soffrire di un problema alla postura e alle articolazioni. Secondo quanto raccolto dal noto sito, sembra che le  lesioni fisiche siano state provocate un’indotta camminata con una zoppia pronunciata, quello che in realtà richiedeva il personaggio.

L’audizione per il ruolo da protagonista Dr House

Per il ruolo l’attore Hugh Laurie ha fatto un’audizione tramite un video girato in un bagno dell’hotel in Namibia, dove stava girando Il volo della fenice (2004). “Era l’unico posto con abbastanza luce”, ha affermato l’attore tempo dopo.

Un nemico imposto dalla FOX

Per la prima stagione, la Fox che era in parte produttrice della serie ha insistito sul fatto che Dr House dovesse avere qualche tipo di nemico o qualcuno che gli dicesse che non poteva comportarsi in quel modo. Successivamente il creatore, David Shore ha rivelato di essere stato titubante sull’idea, ma alla fine creò il personaggio di Chi McBride, Edward Vogler, ma affermando sin dall’inizio che sarebbe stato solo in cinque episodi, e poi avrebbe lasciato lo spettacolo.

Wilson e L’infernale Quinlan

Robert Sean Leonard è stato il primo attore a essere scelto per interpretare l’amico fraterno Wilson.   Una curiosità particolare: uno dei manifesti di film nell’ufficio di Wilson è quello del L’infernale Quinlan(1958) di Orson Wells, in cui il noto attore e regista culto interpreta un detective zoppicante, che risolve i crimini contando unicamente sulla sua intuizione. Chiaramente il personaggio è una delle influenze che il creatore David Shore ha avuto per poi costruire Dr. House.

Dr House guardava The OC e Blackadder

Un’interessante curiosità è quella legata alle serie tv che il personaggio guardava. Infatti nell’episodio della stagione 2 “Clueless”, Wilson scorrendo nel decoder di House scopre che fra le registrazioni ci sono episodi di due serie in particolare. La prima erano episodi di “The OC“, la serie teen, che House successivamente menzionerà anche durante altri episodio. Un altro spettacolo presente è Blackadder, una commedia britannica con Rowan Atkinson, in cui ha recita veramente Hugh Laurie.

 

Una curiosità è che successivamente l’attrice Olivia Wilde è entrata a far parte del cast di protagonisti Dr House. L’attrice ha recitato nella seconda stagione di The OC, e in entrambe le serie recita un personaggio bisessuale.

Una delle frasi più famose arriva da Scrubs?

Una delle frasi più famosa del Dr. House “Everybody Lies” è stata infatti utilizzata da un altro medico prima. Per la precisione circa un anno e mezzo prima della messa in onda dell’episodio pilota, in un altro medical drama qualcuno l’ha pronunciata.  Si tratta della sitcom Scrubs: Medici ai primi ferri (2001). Il Dr. Bob Kelso dice “Everybody Lies Dr. Turk” nell’episodio  Scrubs: Medici ai primi ferri ” della stagione 2.

Dr House in streaming

Attualmente è possibile vedere Dr House in streaming su Infinity, dove è disponibile l’intero cofanetto di tutte e tredici le stagioni.

Dr House trama e cast

Il Dr. Gregory House è il primario di diagnostica presso l’ospedale Princeton-Plainsboro Teaching University. House è un uomo dai modi ruvidi e irritanti, intelligente e capace oltre le normali aspettative, ma anche eccentrico ed egoista. Un cinico, poco convenzionale, antieroe, ma solo in apparenza, questo perché House in realtà è un medico brillante, prezioso, insostituibile per la meticolosità e la precisione con cui analizza le malattie.

Malizia: tutte le curiosità sul film con Laura Antonelli

Malizia: tutte le curiosità sul film con Laura Antonelli

Insieme al western, al horror e al poliziesco, quello del cinema erotico è stato uno dei generi divenuti più popolari in italia a partire dagli anni Settanta. Nei film appartenenti a questo si ritrovano mode e stilemi che hanno innovato questa tipologia di film, con racconti e loro messe in scena sempre più estremi e avvincenti. I migliori film erotici italiani sfoggiano infatti atmosfere, inquadrature, suggestioni e naturalmente attrici di rara bellezza. Tra i tanti sottogeneri presenti dell’erotico, uno dei più apprezzati è quello incentrato sulle malizie presenti nei nuclei famigliari. Punto di riferimento a riguardo è il film del 1973 Malizia, di Salvatore Samperi.

Vero e proprio simbolo di un’epoca, Malizia è ancora oggi considerato un film “erotico d’autore”, per via delle invenzioni visive di Samperi, che seppe rendere affascinante e seducente una vicenda piuttosto semplice e già vista. Oltre ad ambientare il tutto in un contesto quale la Sicilia di metà anni Cinquanta, dove ha luogo una dura repressione sessuale, Samperi dà vita ad un’altra novità, ovvero quella dell’abbassamento dell’età del protagonista, costruendo a partire da ciò una forte suspense che sfocia in un vero e proprio voyeurismo del corpo femminile.

Arricchito da una fotografia curata dal premio Oscar Vittorio Storaro, il film è dunque un autentico gioiello del suo genere, capace ancora oggi di suscitare un forte fascino. Un film che ogni appassionato di cinema è chiamato a riscoprire. Prima di intraprendere una visione di questo titolo, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Malizia: la trama del film

La storia ha luogo sul finire degli anni Cinquanta, nel comune di Acireale, in Sicilia. Qui, il commerciante di tessuti Ignazio La Brocca, rimasto vedovo con tre figli da crescere, trova nella domestica Angela La Barbera, assunta dalla defunta moglie e arrivata da loro il giorno stesso del funerale della moglie, la donna ideale da sposare: un perfetto angelo del focolare, dai modi pudichi e dal corpo procace. La nuova presenza femminile in casa, però, risveglia ben presto le più sfrenate voglie e fantasie di Nino, il quattordicenne figlio di Ignazio. Sempre più infatuato di Angela, il ragazzo farà di tutto pur di impedire il matrimonio e conquistare per sé l’avvenente domestica.

Malizia cast

Malizia: il cast del film

Gran parte del fascino e del successo del film è dato dall’attrice Laura Antonelli, qui presente nei panni di Angela La Barbera. Originariamente, in realtà, il produttore Silvio Clementelli avrebbe voluto che ad interpretare la protagonista ci fosse la celebre attrice Mariangela Melato. Samperi, però, si oppose a tale proposta, considerando la Antonelli l’unica scelta possibile. Questa, da poco divenuta famosa grazie a Il merlo maschio, nel quale dà vita a diverse scene di nudo, era per Samperi l’unica in grado di dar vita alla timidezza, al fascino e alla forza di Angela.

Grazie al successo di Malizia, il cachet dell’attrice passò da 4 a 100 milioni di lire, facendo di lei una delle celebrità più pagate dell’epoca. La Antonelli, tuttavia, ha affermato di non aver mai compreso del tutto il motivo per cui piacesse tanto, ritrovando in sé tanti difetti. Accanto a lei, nei panni del giovane Nino vi è invece l’attore Alessandro Momo, che l’anno successivo al film perderà tragicamente la vita in un incidente con la moto. Turi Ferro interpreta invece Ignazio La Brocca, mentre Gianluigi Chirizzi e Massimiliano Filoni sono gli altri due suoi figli, Antonio ed Enzino.

Il sequel di Malizia, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

A distanza di quasi vent’anni Samperi decise di dar vita ad un sequel intitolato Malizia 2mila, dove la Antonelli riprende il ruolo di Angela, corteggiata stavolta dal quindicenne figlio di un archeologo. Il periodo d’oro dei film erotici era però ormai tramontato e questo sequel finì con l’essere massacrato dalla critica e affermarsi come un fiasco al box office. Ad aver reso ancor più controverso il film vi fu la notizia secondo la quale la Antonella era stata costretti a sottoporsi ad alcune cure estetiche, che finirono però per deturparne i lineamenti del visto. Malizia 2mila è stato l’ultimo lungometraggio in cui l’attrice ha recitato.

È possibile fruire di Malizia grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema e Google Play. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 15 aprile alle ore 21:15 sul canale Cielo.

Fonte: IMDb

The New Boy: Cate Blanchett è una suora straziata nella prima immagine del film

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Dopo la sua intensa interpretazione in Tàr, che le è valsa una nomination all’Oscarcome miglior attrice,  Cate Blanchett è ora pronta a tornare sul grande schermo nei panni di una suora in The New Boy di Warwick Thornton. Del film, che farà il suo debutto al Festival di Cannes 2023 nella sezione Un Certain Regard, è appena stata pubblicata la prima immagine ufficiale, che anticipa una storia di spessore drammatico e umanitario.

The New Boy si concentra infatti sulla suora interpretata dalla Blanchett che, nonostante gli ordini che le sono stati dati dalla Chiesa cattolica, gestisce un monastero lontano dai sentieri battuti. Quando un orfano aborigeno di nove anni (Aswan Reid) appare all’istituto nel cuore della notte, le ragioni del suo arrivo capovolgono il monastero facendo scontrare la morale con la spiritualità. Nel film recitano anche Deborah Mailman (The Sapphires) e Wayne Blair (Extraction) con un cast corale che comprende Tyrique Brady, Kyle Miller, Kailem Miller, Shane Brady, Laiken Woolmington, Tyler Spencer e Tyzailin Roderick.

L’immagine pubblicata vede la Blanchett indossare un tradizionale abito bianco e nero completo di un rosario appeso al collo. In una posa che ricorda La pietà di Michelangelo, la donna tiene tra le braccia il ragazzo le cui mani sono fasciate ma comunque insaguinate. Questo sarà il secondo progetto di Thornton a far parte della sezione Un Certain Regard a Cannes, con il regista australiano che ha fatto scalpore per la prima volta con Samson & Dalilah del 2009, che gli è valso il premio Caméra d’Or per il suo lungometraggio d’esordio. In vista della presentazione al Festival, sarà poi possibile avere maggiori informazioni sul film.

Fonte: Collider

Grand Isle: tutte le curiosità sul film con Nicolas Cage

Grand Isle: tutte le curiosità sul film con Nicolas Cage

Negli ultimi anni l’attore Nicolas Cage ha partecipato ad alcuni film che gli hanno permesso di guadagnare nuova popolarità dopo un periodo ricco di opere poco riuscite. Titoli come USS Indianapolis, 211 – Rapina in corso e 2030 – Fuga per il futuro hanno infatti rappresentato il fondo della carriera del premio Oscar. Oltre a questi, un altro film molto poco apprezzato è Grand Isle, un thriller realizzato nel 2019 per la regia di Steven S. Campanelli. Come sempre però, anche questo titolo è diventato nel tempo un lungometraggio scult da recuperare assolutamente per chi è fan dell’attore.

In questo nuovo lungometraggio Cage dà vita ad un altro folle personaggio, proprio come folli erano stati quello da lui interpretati anche in Mom and Dad, Mandy e Pig. È proprio la presenza dell’attore, infatti, ad aver fatto la fortuna del film, il quale altrimenti non avrebbe avuto elementi su cui poter contare per ambire ad una certa notorietà. Pur se inizialmente massacrato dalla critica, Grand Isle ha infatti poi trovato un suo pubblico, in particolare tra gli appassionati di quei thriller che scadono facilmente nel trash.

Il film è infatti caratterizzato dall’essere stato girato con pochi soldi e mezzi, finendo con il risultare un vero e proprio B-Movie dove si alternano tensione, colpi di scena, risvolti horror e momenti di forte erotismo. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Grand Isle: la trama del film

Protagonista del film è il giovane Buddy, un soldato della marina militare, da poco rientrato dal servizio e ora costretto a svolgere lavoretti saltuari per mantenere la famiglia composta dall’amorevole moglie Lisa e dal figlio di pochi mesi. Le cose sono però difficili per lui, che fatica a trovare un impiego durato. Tutto cambia quando un giorno Buddy si imbatte nel veterano Walter, che vive insieme alla bella ma trascurata moglie Fancy in una grande casa nella stessa cittadina del giovane. Quando a causa di un incidente con dei ladri, Walter subisce dei danni alla casa, Buddy viene reclutato per riparare quanto rotto.

A poco a poco il ragazzo si rende però sempre più conto degli strani comportamenti dei due coniugi, in particolare degli atteggiamenti ambigui di Fancy nei suoi confronti. Quando, ancora intento a lavorare nella casa, un’improvvisa tempesta impervia e un uragano si sta avvicinando alla città, i due padroni offrono un riparo per la notte a Buddy, che accetta ignaro di aver sancito l’inizio di un terribile incubo. Ciò che accadrà nel corso di quella notte in quella casa, infatti, si rivelerà quanto di più imprevedibile e folle possibile e per Buddy avrà inizio una lunga prova di resistenza.

Grand Isle cast

Grand Isle: il cast del film

Ad interpretare Buddy, l’effettivo protagonista del film, vi è l’attore Luke Benward, celebre per aver recitato in film come Gli esploratori del tempo, Come mangiare i vermi fritti e Dear John. Nei panni di sua moglie Lisa, invece, vi è l’attrice Emily Marie Palmer. Gli attori Kelsey Grammer e Zulay Henao interpretano invece rispettivamente il detective Jones e la detective Newton. Grammer è noto principalmente per il ruolo del dr. Frasier nelle sitcom Cin cin e Frasier, mentre la Henao ha recitato nei film Fighting e Hostel: Part III.

Ad interpretare Fancy, la moglie di Walter, vi è l’attrice KaDee Strickland, nota per il film The Grudge. Grande protagonista del film è però, come anticipato, Nicolas Cage, qui chiamato ad interpretare il problematico e misterioso Walter. L’attore ha in seguito affermato di essersi particolarmente divertito a recitare in questo film, specialmente per via della grande libertà di improvvisazione di cui ha goduto. Grand Isle però è per lui un nuovo record negativo, in quanto è il secondo film della sua carriera a raggiungere uno 0% di gradimento tra la critica.

Grand Isle: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Grand Isle grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 15 aprile alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb

Harry Potter: 10 errori del film che la serie tv HBO potrebbe correggere

La notizia degli ultimi giorni è che Harry Potter diventerà una serie tv per la HBO. Dopo lunge trattative con la Warner Bros il progetto prenderà vita. Al timone come produttore esecutivo ci sarà J.K. Rowling e la serie tv prenderà come riferimenti i sette libri della saga fantasy. I film sono iconici e amati, ma diverse caratteristiche dei libri di Harry Potter sono state modificate o tralasciate per adattarsi meglio al formato cinematografico o per aggiungere un tocco drammatico allo schermo. Molte storie e sottotrame sono state tralasciate nei film per lasciare spazio a una visione fluida del prodotto concentrata sui tre protagonisti. Chi ha letto i libri sa per esempio che i tagli maggiori, avvenuti nel quinto film, hanno fatto infuriare i fan che ancora chiedono giustizia per L’Ordine della Fenice.

Oltre a veri e propri tagli, alcune storyline minori (come la storia tra Lupin e Tonks e i Malandrini) che nei libri rappresentano una buona fetta di contenuto sono stati tralasciati. La serie tv potrebbe scandire questi tempi rendendo la narrazione più lunga e potendo così mettere mano a quelle storie lasciate in sospeso. Oltre a questo, però si spera che la HBO non incappi in questi 10 errori fatti dai film

L’età di James e Lily Potter in Harry Potter

Età James e Lily Potter

Dopo aver visto più volte i film di Harry Potter, è facile dimenticare che gli attori che hanno interpretato James e Lily Potter non hanno rispecchiato in modo appropriato l’età canonica dei personaggi quando sono morti. Nei libri, i genitori di Harry avevano solo 21 anni quando Lord Voldemort li uccise. Sebbene la loro morte sia stata tragica in un modo o nell’altro, c’è qualcosa di ancora più significativo nei giovani maghi e streghe che avevano appena iniziato la loro vita, ma che si sono comunque dedicati alla lotta contro il Signore Oscuro. Invecchiarli ha attenuato la tragedia, cosa che la serie TV può risolvere.

In particolare, un aspetto da non sottovalutare sarà la questione del casting poiché i protagonisti, soprattutto i tre maghetti, avevano solo 11 anni. Bisognerà fare un lavoro di casting certosino che va a rispecchiare al meglio la questione dell’età.

L’abbigliamento troppo babbano

Harry Potter vestiti babbani

Una delle cose affascinanti del mondo dei maghi è che le streghe e i maghi poco esposti al mondo dei babbani non avevano idea di come vestirsi in modo appropriato. Nei libri di Harry Potter, tutti i membri della comunità magica indossavano la tunica piuttosto che abiti più moderni, ma questo è stato ritrattato per i film.

Certo, Harry e i suoi amici erano soliti indossare jeans e maglioni, ma gli abiti a tre pezzi visti in Harry Potter e in Animali fantastici sono una cosa che ha infastidito i fan per anni. Si spera che la serie TV rappresenti una versione più accurata del mondo dei maghi.

La personalità di Harry Potter

Harry Potter personalità

Se il piccolo Daniel Radcliffe sembrava perfetto per il ruolo di maghetto protagonista, la serie tv dovrà faticare per trovare un attore che fisicamente sia avvicini quanto lui. Oltre a questo però, il nuovo ipotetico protagonista avrà modo di migliorare alcuni tratti della personalità di Harry Potter che è stata eccessivamente semplificata nei film. Harry è sarcastico, soprattutto quando si tratta di adulti come i Dursley, Severus Piton e Dolores Umbridge.

Tuttavia, nei film le sue battute più comiche sono state spesso affidate a Ron, il che ha reso Harry meno relazionabile e interessante. La serie potrebbe finalmente fargli giustizia e rendere il suo personaggio più dinamico.

Dobby avrebbe dovuto essere presente in più film di Harry Potter

Dobby

Dobby l’elfo domestico è uno dei personaggi più amati della serie di Harry Potter, il che ha reso la sua morte in Harry Potter e i Doni della Morte ancora più devastante. Tuttavia, questo aspetto è stato significativamente sminuito nei film poiché, invece di apparire in quasi tutte le puntate come nei libri, Dobby è stato visto solo nella Camera dei Segreti prima di essere ucciso nei Doni della Morte.

Per i suoi fan questa è stata una terribile ingiustizia. Probabilmente i film hanno tagliato le sue scene per evitare i costi e i tempi di animazione, ma una serie HBO potrebbe avere i mezzi per farlo. Ci sono almeno un paio di occasioni per ogni libro in cui Dobby fa visita a Harry. Per esempio, durante il Torneo Tre Maghi quando va a trovarlo al dormitorio e la sua presenza sarà ancora una volta fondamentale per il protagonista.

La generazione dei Malandrini

I Malandrini

Per anni i fan di Harry Potter hanno chiesto un film prequel sui Malandrini, dato che la loro presenza nei film è pressocché nulla. Ora che si parla di una serie televisiva le storie di James Potter e dei suoi amici potrebbero vedere la luce del sole. Dei bellissimi episodi bottiglia dove viene spiegato il legame tra James, Sirius, Lupus e Minus – gli amici erano degli Animagus e questa parte della storia è stata totalmente capovolta nei film.

Oltre a questa parte della storia sarebbe bello vedere approfondita anche la storia tra Lily e Severus, dopo tutto questo tempo.

Nei film di Harry Potter è mancata l’esperienza quotidiana di Hogwarts

Hogwarts

Uno degli aspetti più magici della serie di libri di Harry Potter è Hogwarts. Il castello è praticamente una rappresentazione fisica della magia stessa e i fan hanno a lungo sognato di andarci davvero – e non hanno mai smesso. Naturalmente, le bellissime scenografie dei film hanno contribuito a questo risultato, ma è mancato qualcosa di speciale su cui i libri si sono spesso concentrati: l’esperienza quotidiana e casuale.

Sulle pagine, il Trio fa i compiti nella sala comune dei Grifondoro, le battaglie di palle di neve nel cortile e scherza con Fred e George nella Sala Grande. Niente di tutto ciò era essenziale per la trama dei film, ma faceva parte di ciò che rendeva Hogwarts così meravigliosa.

I film di Harry Potter hanno rovinato i duelli e le apparizioni

I duelli in Harry Potter

Le regole della magia nella serie di Harry Potter erano spesso flessibili, ma seguivano comunque una certa logica. Tuttavia, i film di Harry Potter hanno lasciato perdere questo aspetto in favore di effetti visivi, lasciando i fan ancora più accaniti. Fenomeni come il Priori Incantatum, che si verifica solo durante un duello a causa delle bacchette gemelle di Harry e Voldemort, sono stati utilizzati in quasi tutte le battaglie tra maghi in Harry Potter e Animali Fantastici.

Tantissimi altri incantesimi appartenenti all’eredità lasciata dai libri potrebbero essere rispolverati per la serie tv. Questo si potrebbe collegare al punto precedente: ampliando la vita all’interno della scuola ci sarebbe più spazio per le lezioni e per tutto quello che è stato tralasciato dai film.

Troppi personaggi importanti sono stati tralasciati

Personaggi tagliati

Una delle maggiori difficoltà che gli adattamenti da libro a film spesso incontrano è quella di dare spazio a tutti i personaggi. Nel mondo di Harry Potter, Harry ha incontrato molti personaggi di diversa importanza per la sua storia. I film prestano tanta attenzione ai membri della famiglia Weasley ma non a tutti per esempio non si hanno notizie di Charlie Weasley, Peeves e Winky l’elfo domestico.

Ciò è stato deludente per coloro che hanno amato il ruolo di questi personaggi nei libri. Tuttavia, la serie potrebbe ripristinare questi personaggi tagliati di Harry Potter stando sempre attenti a non divagare. In sette anni e sette libri sono tanti quelli che hanno incrociato il cammino di Harry Potter, ma ci aspettiamo almeno un passaggio chiave sui genitori di Neville, molto importanti ne L’Ordine della Fenice.

La ricerca degli Horcrux è stata eccessivamente semplificata nei film di Harry Potter

Horcrux

La ricerca degli Horcrux è stata il punto culminante della serie di Harry Potter. È iniziata in Harry Potter e il Principe Mezzosangue con una serie di informazioni di base ed è proseguita nei Doni della Morte dopo la morte di Silente. Anche nei libri, gli Horcrux di Voldemort erano ancora avvolti nel mistero e neppure gli incontri con Silente erano stati così chiarificatori nei romanzi.

Harry non aveva molte informazioni su cui basarsi. Tuttavia, la sua conoscenza di base nei romanzi era notevolmente superiore, nei film invece il ritrovamento di questi malvagi oggetti magici è stato per lo più affidato alla fortuna.

I film di Harry Potter hanno ridotto al minimo l’arco caratteriale di Neville Paciock

Naville Paciock

I film di Harry Potter hanno tralasciato molto della profezia della Professoressa Sybill Trelawney, che descriveva come un bambino nato alla fine di luglio sarebbe stato la rovina di Lord Voldemort. Ciò significa che il fatto che questa profezia potesse valere anche per Neville, oltre che per Harry, è stato spiegato solo nei libri.

Questo è stato frustrante, poiché il ragazzo insicuro ha avuto uno degli archi caratteriali più drammatici della serie. Neville forse non è diventato il Prescelto, e il suo arco narrativo è stato messo da parte in favore dei protagonisti, fatto sta che una serie tv potrebbe utilizzare il casting per scegliere una versione di Neville diversa e fare giustizia al personaggio.

Avengers: Infinity War poteva essere più lungo. Ci sono 45 minuti di film che forse non vedremo mai

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Anche se Avengers: Infinity War è considerato un capolavoro nella filmografia dei Marvel Studios, titolo del tutto meritato, è chiaro che quello che abbiamo visto in sala è una versione rimaneggiata mille volte per poter arrivare al cinema e poter raccontare al meglio la sua storia. Tuttavia, grazie a Jim Starlin, il creatore di Thanos, sappiamo adesso che il film aveva ben 45 minuti di girato in più che forse non vedremo mai. Si tratta della scena in cui Thanos conquista Xandar e ottiene la Gemma del Potere. Sfortunatamente, la scena è stata scartata prima che venisse svolto qualsiasi lavoro sugli effetti visivi.

Avengers: Infinity War del 2018 segue Thanos mentre attraversa l’universo raccogliendo le sei Gemme dell’Infinito di cui ha bisogno per spazzare via metà della vita senziente del cosmo. Si tratta dell’evento crossover che ha ripagato un decennio di film e storie che, mentre presentavano i personaggi e gli eroi del MCU, mostravano anche dove fossero le Gemme. Ad esempio, la storia dei Guardiani della Galassia del 2014 ruota attorno alla Gemma del Potere. E alla fine del film, questa viene rinchiusa in un caveau a Xandar, la capitale dell’Impero Nova. Sarebbe stato quindi giusto immaginare Thanos che per ottenerla deve superare il potente esercito di Nova Corps.

Tuttavia, nella scena iniziale di Avengers: Infinity War, Thanos distrugge una nave asgardiana mentre cerca il Tesseract, la Gemma dello Spazio che Loki (Tom Hiddleston) ha rubato dal caveau di Odino (Anthony Hopkins). Il Titano Pazzo sconfigge facilmente Thor (Chris Hemsworth) e persino Hulk (Mark Ruffalo), il che non dovrebbe sorprendere dal momento che, a quel punto, Thanos detiene la Gemma del Potere. Quindi, è chiaro che egli ha già distrutto Xandar in qualche modo, ma non lo vediamo mai accadere. Come rivela ora Starlin, questa scena mancante avrebbe aggiunto altri 45 minuti alla durata di Avengers: Infinity War.

“Ma circa un mese prima dell’uscita del film, ho ricevuto un’e-mail o qualcosa del genere da Joe che diceva: ‘i 45 minuti di Thanos che avevamo all’inizio di Infinity War, li abbiamo tagliati.’ C’era un’intera sequenza in cui otteneva la prima gemma e hanno dovuto tagliarla. L’hanno girata, ma non hanno mai voluto spendere soldi per gli effetti e non volevano che il film fosse lungo quanto il secondo. [Endgame] lo era. Non si rendevano conto che sarebbe stato un vero successo”.

Quarantacinque minuti in più sembrano eccessivi per una singola scena. Tuttavia, sarebbe stato bello vedere dei minuti in più dell’impressionante interpretazione di Brolin nei panni di Thanos, soprattutto se ciò significava assistere alla distruzione di Xandar. Ancora più curiosa è l’accenno di Starling al fatto che i Marvel Studios avessero paura di correre dei rischi in quanto non avevano previsto il successo di Avengers: Infinity War. Il film ha finito per incassare oltre $ 2 miliardi e rimane ancora il secondo film MCU più redditizio, dietro solo a Avengers: Endgame.

Avengers: Endgame, 8 questioni irrisolte che il MCU deve affrontare

La Saga dell’Infinito del MCU si è conclusa con l’epico Avengers: Endgame, anche se il progetto della Fase 3 ha lasciato molte questioni in sospeso. I Marvel Studios hanno trascorso oltre un decennio a costruire gli eventi di Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame, con tutti i progetti a partire da Iron Man del 2008 che hanno influenzato la trama sviluppata su due parti – Infinity War ed Engame – della conclusione della spettacolare Infinity Saga dei fratelli Russo.

Endgame ha posto le basi per l’inizio della Saga del Multiverso e ha lasciato molto all’interpretazione del pubblico: ecco tutte le questioni rimaste in sospeso da Avengers: Endgame, domande a cui il MCU deve ancora rispondere.

Dove si trova Steve Rogers dopo Avengers: Endgame?

Avengers-in-EndgameCome conclusione della Saga dell’Infinito del MCU (a parte il suo epilogo in Spider-Man: Far From Home), Avengers: Endgame si è concentrato intensamente sulle storie dei sei membri originali dei Vendicatori, tra cui Iron Man, Capitan America, Vedova Nera, Hulk, Occhio di Falco e Thor. Ognuno di questi eroi ha visto sviluppi massicci nel corso di Infinity War e Endgame, e forse l’attenzione maggiore è stata data a Tony Stark e Steve Rogers. Mentre Iron Man ha dato la vita nel terzo atto di Endgame, sacrificandosi con le Gemme dell’Infinito per decimare Thanos e il suo esercito, il viaggio di Captain America in Endgame ha lasciato alcune domande senza risposta.

Chris Evans ha debuttato nel ruolo di Steve Rogers, alias Capitan America, in Captain America: Il primo vendicatore, diventando poi il leader dei Vendicatori e infine un fuggitivo dopo aver rinunciato agli Accordi di Sokovia. Avengers: Endgame, tuttavia, lo ha visto realizzare il suo vero potenziale, brandendo finalmente il martello di Thor, Mjolnir, e passando infine lo scudo e il mantello di Capitan America a Sam Wilson. La missione di Rogers di riportare le Gemme dell’Infinito alle loro linee temporali originali è stata una trama che molti volevano vedere adattata al MCU, e lo status della versione più vecchia di Rogers è ancora sconosciuto, quindi Evans potrebbe tornare nel MCU per concludere queste storie mancanti.

Le Gemme dell’Infinito sono ancora importanti nella saga del Multiverso del MCU?

Gemme dell'InfinitoI Marvel Studios hanno costruito il mito delle Gemme dell’Infinito in una moltitudine di progetti della Saga dell’Infinito del MCU, prima di radunarle tutte in Avengers: Infinity War. Nel corso delle loro apparizioni in film come Captain America: Il primo vendicatore, Guardiani della Galassia e Doctor Strange, le Gemme dell’Infinito sono state considerate fondamentali per la sopravvivenza e l’equilibrio dell’universo. Avengers: Endgame ha consolidato quest’idea facendo sì che Bruce Banner si impegnasse in un’intensa conversazione con l’Antico durante il furto del tempo dei Vendicatori, durante la quale ha spiegato che un universo senza le Gemme sarebbe stato soggetto a forze oscure e a un immenso pericolo.

Banner sembra aver ascoltato questo avvertimento, assicurando che le Gemme dell’Infinito sarebbero state riportate alle loro linee temporali originali dopo la Battaglia della Terra. Se da un lato questo proteggerebbe le linee temporali manomesse, dall’altro la protezione della continuità principale del MCU è un’altra questione, poiché è stato rivelato che Thanos ha distrutto le Gemme dell’Infinito dopo lo Snap di Infinity War. Ciò significa che le Gemme sono assenti dall’attuale linea temporale del MCU, ma Banner sembra aver trascurato di diffondere l’avvertimento dell’Antico, quindi non è chiaro quali forze oscure potrebbero emergere. Con la crescente minaccia di Kang il Conquistatore, questo potrebbe essere un terribile effetto collaterale della distruzione delle Gemme.

Cosa è successo a Gamora dopo Avengers: Endgame?

zoe saldanaZoe Saldaña ha debuttato nel ruolo di Gamora in Guardiani della Galassia del 2014, la figlia adottiva di Thanos che è diventata una ribelle e si è unita a Star-Lord e alla banda per proteggere la galassia invece di metterla in pericolo. Guardiani della Galassia di James Gunn e il suo sequel hanno esplorato la nascente storia d’amore tra Gamora e Peter Quill e la crescente dinamica familiare tra l’intera squadra dei Guardiani, ma Avengers: Infinity War ha visto Gamora morire per mano del padre, che l’ha sacrificata per recuperare la Pietra dell’Anima. Questo è stato un finale emozionante per Gamora, ma ha creato l’opportunità per una variante multiversale di prendere il suo posto nella linea temporale principale del MCU.

La versione del 2014 di Gamora ha viaggiato con Nebula, la sorella adottiva e il padre nel presente del MCU durante Avengers: Endgame, ma mentre Thanos cercava di distruggere i Vendicatori e l’universo nel suo complesso, Gamora ha voltato le spalle alla filosofia del padre. Questo significa che è sopravvissuta allo Snap di Iron Man in Avengers: Endgame, lasciando il campo di battaglia in luoghi sconosciuti mentre i Guardiani si mettevano alla sua ricerca. Guardiani della Galassia Vol. 3 vedrà Saldaña tornare nei panni di questa versione di Gamora e si spera di esplorare le sue azioni dopo Endgame, che l’hanno portata a guidare una fazione di Ravagers e a incontrare di nuovo la sua vecchia famiglia.

Pepper Potts tornerà come Salvatrice del MCU?

Avengers: Endgame ha incluso molti colpi di scena, svolte e sorprese con trame come il debutto della figlia di Tony Stark, Morgan, Bruce Banner che diventa il Professor Hulk e Steve Rogers che decide di ritirarsi nel passato con Peggy Carter. Una di queste sorprese riguarda Pepper Potts che indossa la sua armatura simile a quella di Iron Man, assumendo il nome di Rescue. Gwyneth Paltrow ha interpretato Potts in una serie di progetti del MCU a partire da Iron Man del 2008, ma solo in Endgame ha indossato per la prima volta la sua armatura. Tuttavia, da allora, la questione non è più stata sollevata.

È possibile che Avengers: Endgame abbia segnato la fine della storia di Pepper Potts nel MCU, soprattutto perché era intrinsecamente legata a Tony Stark, morto durante la Fase 3 del film. Tuttavia, il salvataggio di Potts ha segnato l’opportunità perfetta per portare alta l’eredità di Iron Man nel MCU, e il personaggio potrebbe unirsi ad altri eroi corazzati come War Machine, Ironheart e potenzialmente Iron Lad. Il prossimo film dei Marvel Studios Armor Wars potrebbe essere il luogo perfetto per il ritorno di Potts, poiché non è difficile immaginare che James “Rhodey” Rhodes faccia visita alla famiglia del suo defunto migliore amico, quindi Rescue potrebbe tornare prima di quanto ci si aspetti.

Okoye ha avvertito Vedova Nera di un terremoto sotto l’oceano

Avengers: Endgame
Marvel Studios’ AVENGERS: INFINITY WAR..Okoye (Danai Gurira)..Photo: Film Frame..©Marvel Studios 2018

Durante Avengers: Endgame sono stati anticipati futuri progetti del MCU tramite svariati indizi: uno di questi ci è stato offerto mentre i Vendicatori sono assorti in una riunione olografica con Natasha Romanoff nel quartier generale dei Vendicatori. L’incontro coinvolge i nuovi membri dei Vendicatori Nebula, Rocket, Capitan Marvel e Okoye, l’allora generale dell’esercito femminile del Wakanda, le Dora Milaje. Una battuta a caso di Okoye avrebbe potuto far presagire un’importante linea di trama futura del MCU riguardante Atlantide, di cui il franchise sembra essersi dimenticato.

Un Easter egg in Iron Man 2 sembrava svelare l’Atlantide del MCU sotto le onde della costa dell’Africa occidentale. Questo accenno all’introduzione di Namor nel MCU è stato confermato in Avengers: Endgame quando Okoye ha menzionato che c’è stata “una lieve subduzione sotto la placca africana”, riferendosi a un terremoto sotto il mare. Ci si sarebbe potuti ricollegare a questa storia con il il debutto di Tenoch Huerta nei panni di Namor in Black Panther: Wakanda Forever, ma la location della sua nazione sottomarina, ribattezzata Talokan, è stata spostata nella penisola dello Yucatán, quindi sembra che questi Easter egg di ambientazione africana saranno per sempre dimenticati nel MCU.

Che fine hanno fatto Xandar e i Nova Corps?

Xandar è stato un luogo molto presente in Guardiani della Galassia del 2014, centro dell’Impero Nova e sede dei Nova Corps, un’organizzazione intergalattica per il mantenimento della pace. Dopo gli eventi di Guardiani della Galassia, la Pietra del Potere era custodita all’interno dell’Impero Nova su Xandar, il che purtroppo ha reso il pianeta il primo obiettivo di Thanos alla ricerca delle Gemme dell’Infinito. Dopo aver incontrato i Guardiani della Galassia in Avengers: Infinity War, Thor rivela che Thanos ha decimato Xandar per raccogliere la Pietra del Potere, lasciando poco chiaro il destino del restante Impero Nova.

Nel marzo 2022 è stato annunciato che i Marvel Studios stavano sviluppando un progetto incentrato su Richard Rider, alias Nova, un personaggio associato ai Nova Corps nei fumetti Marvel. Sebbene non siano emersi molti dettagli sul prossimo progetto del MCU, questo sarebbe l’opportunità perfetta per rivelare finalmente cosa è successo durante l’attacco di Thanos a Xandar, e potrebbe quindi vedere il ritorno della Pietra del Potere e di Thanos stesso nel MCU. Al momento, comunque, non c’è una data di uscita per il progetto Nova del MCU.

Peggy Carter ha parlato di Brian Braddock nel MCU

Steve-Rogers-Peggy-Carter-MCUIl furto del tempo dei Vendicatori in Endgame ha richiamato alcune iconiche storyline fondamentali del MCU, come la Battaglia di New York del 2012, la visita di Jane Foster ad Asgard in Thor: The Dark World del 2013 e la memorabile sequenza di ballo iniziale di Peter Quill in Guardiani della Galassia. Tuttavia, Steve Rogers e Tony Stark hanno anche viaggiato in un’epoca completamente nuova del MCU, ritrovandosi nella base iniziale dello SHIELD a Camp Lehigh (il “luogo di nascita” di Capitan America) nel 1970. Questo ha permesso il ritorno di alcuni volti familiari, tra cui Howard Stark, Hank Pym e l’amore perduto di Rogers, Peggy Carter.

Mentre cerca di procurarsi delle particelle Pym di riserva, Steve Rogers entra nell’ufficio della Carter e ascolta una conversazione in cui lei afferma che un certo Braddock non si è presentato di recente. Nei fumetti Marvel Comics, Brian Braddock è stato un supereroe britannico che ha debuttato nel 1976 e ha assunto il soprannome di Capitan Bretagna, un soldato dotato di superpoteri e membro del Corpo multiversale di Capitan Bretagna. Avengers: Endgame ha fornito la prima anticipazione del debutto di Braddock nel MCU e la Saga del Multiverso è il luogo migliore per la sua comparsa, quindi è curioso che lui e il Corpo di Capitan Bretagna non siano ancora presenti nell’attuale roster del MCU.

Come ha fatto Bruce Banner a diventare Professor Hulk in Avengers: Endgame?

avengers: endgame shang chiBruce Banner è uno dei veterani del MCU, interpretato per la prima volta da Edward Norton nel film L’incredibile Hulk del 2008 e poi da Mark Ruffalo a partire da The Avengers del 2012. L’Hulk di Ruffalo ha avuto uno sviluppo maggiore rispetto alla maggior parte degli eroi dei Marvel Studios, passando da mostro incontrollabile a gladiatore in Thor: Ragnarok e infine alla sua forma di Professor Hulk in Avengers: Endgame. Questa è stata una sorpresa inaspettata, soprattutto perché non è stato spiegato come Banner sia riuscito a combinare le sue due personalità in un unico corpo.

Questo è diventato un importante punto di discussione nei primi episodi della Fase 4 di She-Hulk: Attorney at Law, che ha rivelato che Banner e Tony Stark hanno trascorso molto tempo a lavorare insieme per unire le personalità di Banner e Hulk. Tuttavia, Banner non è entrato nel dettaglio di come ciò sia avvenuto: questa è solo una delle tante domande che il pubblico si pone ancora riguardo a ciò che è accaduto durante Avengers: Endgame, il salto temporale di cinque anni, noto come Blip. È stato chiesto che i prossimi progetti dei Marvel Studios esplorino ciò che è accaduto durante il Blip, ma fino ad allora queste domande su Avengers: Endgame e molte altre ancora rimarranno senza risposta.

Juror #2, Toni Collette e Nicholas Hoult in trattative per il nuovo film di Clint Eastwood

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Arrivano nuovi dettagli sul prossimo progetto cinematografico di Clint Eastwood, dal titolo Juror #2, con due grandi star che entrano a far parte del cast. Prima di questo annunciato progetto, l’ultimo film del 92enne Eastwood è stato Cry Macho, un progetto che stava sviluppando da anni, è uscito nel 2021 durante il COVID. Il fallimento a cui il film è andato incontro per via della pandemia ha portato ad alcune dichiarazioni particolari da parte del nuovo CEO della Warner Bros. Discovery, David Zaslav, che secondo quanto riferito era sconvolto dal fatto che il film avesse mai avuto il via libera e, sempre secondo quanto riferito, ha anche messo in dubbio la relazione futura dello studio con Eastwood.

Quei dubbi possono però per ora essere messi a tacere proprio grazie all’accordo tra Eastwood e la Warner Bros. per produrre e distribuire Juror #2, un film descritto come un dramma legale incentrato su un giurato in un processo per omicidio che inizia a sospettare di aver causato egli stesso la morte della vittima, trovandosi dunque a dover decidere se confessare la verità e scagionare l’imputato o manipolare il giudizio della giuria per farla franca. Secondo quanto riferito, il film di Eastwood sta ora reclutando una coppia di grandi nomi come Toni Collette e Nicholas Hoult come protagonisti.

Hoult dovrebbe interpretare il giurato in questione, mentre la Collette dovrebbe ricoprire il ruolo del procuratore generale. Mentre è certo che Clint Eastwood sarà impegnato sulla scrittura e sulla regia del film, non è certo se Juror #2 sarà davvero, come suggerito da alcune fonti, il suo progetto finale. Sebbene il film sia etichettato come tale, Eastwood non ha dichiarato personalmente le sue intenzioni riguardo al ritiro. Tuttavia, con il quattro volte vincitore dell’Oscar che sta per compiere 93 anni e oltre 5 decenni sulla sedia da regista, è probabile che questo possa davvero essere il suo ultimo film. Non resta ora che attendere ulteriori notizie a riguardo.

Fonte: ScreenRant

The Flash: nuovo teaser promo rivela nuovi filmati di Batman e Supergirl!

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La Warner Bros. ha rilasciato un altro breve teaser promo per The Flash prima del prossimo trailer completo che dovrebbe debuttare il 25 aprile, e racchiude un bel po’ di nuovi filmati nei suoi cinque secondi! In questo nuovo contributo possiamo vedere nuove scene di Barry Allen intrappolato nella Speed-Force, Supergirl che emette un ruggito di battaglia e Batman di Michael Keaton che cade in ginocchio.

The Flash arriverà finalmente nelle sale cinematografiche il 23 giugno 2023. Il film sarà diretto da Andy Muschietti, regista di IT e IT – Capitolo Due, e vedrà Ezra Miller riprendere il ruolo di Barry Allen da Justice League. Egli viaggerà indietro nel tempo per impedire l’omicidio di sua madre. Tuttavia, dopo aver alterato la linea temporale, Barry Allen si ritrova intrappolato in una realtà alternativa senza metaumani. Per sistemare le cose, si allea con un vecchio Batman (Michael Keaton) e con la naufraga kryptoniana Supergirl (Sasha Calle) per salvare la nuova linea temporale dalle forze del generale Zod (Michael Shannon) e tornare nel suo universo.

Queenmaker, recensione della nuova serie Netflix

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Queenmaker, recensione della nuova serie Netflix

Secondo molte rappresentazioni cinematografiche, dietro ad ogni grande figura di potere ce n’è un’altra, ancora più potente, che tira veramente le fila delle vicende. Queenmaker racconta tutti I sotterfugi politici che esistono dietro alla ricca e potente famiglia a capo della Eunsung. La serie, formata al momento da una sola stagione di undici episodi, ognuno da circa un ora, è un dramma politico sudcoreano prodotto da Netflix. Scritto da Moon Ji-young e diretto da Oh Jin-seok, Queenmaker è caratterizzato da un cast di figure note prevalentemente nel panorama cinematografico nazionale: ritroviamo l’attrice Kim Hee-ae nel ruolo di Hwang Do-hee. Moon So-ri interpreta Oh Seung-sook, un’avvocatessa per i diritti umani che lotta per i diritti delle donne lavoratrici; affianco ad esse abbiamo Ryu Soo-young nel ruolo di Baek Jae-min.

Queenmaker: una famiglia al potere

Hwang è la figura di riferimento nella società Eunsung, braccio destro di Son Young-sim per più di dieci anni. Hwang è colei che si occupa di risolvere tutti i problemi causati dai vari membri della famiglia di Son, nascondendo scheletri segreti e mantenendo pulita la reputazione della nobile stirpe. Hwang è, insieme a Baek Jae-min, marito di una delle figlie di Son, una figura esterna, e quindi per questo mai totalmente accettata; lei è trattata come il cane da guardia della famiglia.

Quando Jae-min commetterà l’ennesimo abuso su una delle ragazze che lavorano alla Eunsung, la quale arriverà a suicidarsi nella disperazione, Hwang si rifiuterà di insabbiare anche questo delitto, lasciando la società per sempre. A questo punto, Son le si rivolterà contro: tra le due si instaurerà una guerra continua che si combatterà nel campo di battaglia delle elezioni per il sindaco della città di Seul; mentre Son cercherà in ogni modo di portare il proprio genero alla vittoria, Hwang collaborerà con Oh Seung-sook, stravagante avvocatessa per i diritti umani e per i lavoratori.

Una campagna elettorale tra imbrogli ed ipocrisie

Una caratteristica interessante di Queenmaker è il fatto che vengono toccate diverse tematiche rilevanti ed interessanti a  livello sociale.

La serie, come dramma politico, va ad analizzare la realtà della politica e delle campagne elettorali: non è la prima volta che tali tematiche vengono portate sul grande schermo. Finora molte sono state le serie ed i film con tematiche simili: si pensi alle  serie Scandal di Shonda Rhimes e House of Cards con Kevin Spacey. Un elemento che accomuna questi tre esempi è il fatto che luogo di ambientazione sono sempre gli Stati Uniti d’America. Invece, in Queenmaker l’elemento politico si fonde con il contesto culturale sudcoreano, caratterizzato da specifici comportamenti e  tradizioni.

Un elemento da notare già dai primi episodi, prima dell’inizio effettivo della campagna elettorale, è il ruolo dei media; questi vengono facilmente manovrati dalla stessa Hwang. Vengono intessute articolate storie da semplici foto o notizie non accertate, così da creare forti mobilitazioni anche sui social network.

Queenmaker Cr. Kim Ji-yeon/Netflix © 2023

Un altro fattore che rende Queenmaker una  serie accattivante è la presenza di molte figure femminili forti e determinate; guardando la serie con un occhio attento, emerge chiaramente come tutti i personaggi più affermati, più potenti, sono donne. Si pensi alla signora Son, a capo della colossale società Eunsung, o anche alla avvocatessa Oh Seung-sook, così legata alla sua causa per la salvaguardia delle donne lavoratrici da occupare per settimane e settimane il tetto di uno dei grattaceli della Eunsung.

Discriminazioni di classe e di genere

Tutta la serie Queenmaker è strutturata sulla contrapposizione tra le elite politiche ed economiche, rappresentate dal gruppo Einsung, e da tutto il resto del popolo, rappresentati da Hwang e Oh Seung-sook.

Son e Jae-in, dall’alto dei loro grattaceli, si impongono con tutta la loro forza su tutti, corrompendo e ricattando per il proprio tornaconto personale; per questo, si sentono invincibili. Le stesse elezioni sono solamente un modo per ottenere maggiore potere, e per vincere sono disposti anche ad imbrogliare i più poveri, considerati come inferiori ed insignificanti. La stessa Hwang, pur  avendo fatto parte del nobile mondo di Son  per fin troppo tempo, non è mai stata realmente accettata: è stata  ed è rimasta solamente una sottoposta, un cane da guardia da sfruttare.

Questo senso di superiorità espresso da tutte le figure della famiglia di Son emerge anche dal trattamento disumano e degradante con cui talvolta vengono trattati tutti gli impiegati. Lo stesso Jae-min non ha alcuno scrupolo nell’approfittarsi sessualmente della propria segretaria, vista semplicemente come una donna inferiore: talvolta, a fianco delle discriminazioni di classe, si vengono ad affiancare anche velate discriminazioni di genere.

Elijah Wood su i nuovi film di Il Signore degli Anelli: “spero ci sarà rispetto per Tolkien”

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Elijah Wood, interprete di Frodo nella trilogia cinematografica di Il Signore degli Anelli, ha finalmente espresso il suo parere sul fatto che la Warner Bros. stia sviluppando diversi nuovi film de Il Signore degli Anelli. “Sono affascinato e sono emozionato. Spero che sarà bello“, ha recentemente dichiarato Wood. “Sono sorpreso, non so perché sono sorpreso perché, ovviamente, ci sarebbero stati più film“.”Naturalmente al centro c’è il desiderio di fare molti soldi“, ha continuato Wood. “Non è che un gruppo di dirigenti dica, ‘Facciamo arte davvero fantastica.’ E non li biasimo, ovviamente, perché si tratta di commercio. Ma la grande arte può venire dal commercio. Quindi queste due cose non si escludono a vicenda”.

Wood ha però poi sottolineato che la trilogia di Il Signore degli Anelli di Peter Jacksonnon è arrivata da lì“, riferendosi al commercio. “È nata dalla passione per questi libri e dal desiderio di vederli realizzati“, ha detto Wood. “E spero che alla fine questo sia ciò che porterà avanti i nuovi film. Spero solo che ci sia lo stesso fattore motivante alla base, ogni volta che assumono uno sceneggiatore e un regista, che sia con rispetto per il materiale di Tolkien ed entusiasmo nell’esplorarlo”. Per ora, tutto ciò che è confermato sui nuovi film de Il Signore degli Anelli della Warner Bros. è che ci saranno “molteplici” film realizzati sulla base dei libri di J. R. R. Tolkien.

Nessuna informazione aggiuntiva è stata per ora fornita dallo studio, il che significa che nessuno sa se la storia riprenderà prima, dopo o durante la trilogia originale di Peter Jackson. In una dichiarazione a Variety, Jackson e i suoi principali collaboratori, Fran Walsh e Philippa Boyens, hanno affermato che la Warner Bros. “ci ha tenuti aggiornati in ogni fase del processo riguardo ai nuovi film in cantiere. “Non vediamo l’ora di parlare ulteriormente con lo studio per ascoltare la loro visione del franchise che va avanti“, hanno aggiunto Jackson, Walsh e Boyens nella loro dichiarazione.

Fonte: Variety

Nanni Moretti: i suoi film migliori, in attesa de Il Sol dell’Avvenire

Tra gli autori con l’identità più forte nel panorama cinematografico italiano, Nanni Moretti è senza dubbio uno di quei registi per i quali il pubblico affezionato si mette in fila al botteghino e prende nota della data d’uscita del suo nuovo film. In questo 2023, il giorno da cerchiare di rosso sul calendario è il 20 aprile 2023, quando uscirà Il Sol dell’Avvenire, distribuito da 01 Distribution, un viaggio nel mondo del cinema e del circo, in cui Moretti ritrova una serie di volti che lo hanno accompagnato per lungo tempo nella sua filmografia. Margherita Buy, Barbora Bobulova, Silvio Orlando e Mathieu Amalric sono i protagonisti di questa storia in cui Moretti scrive, recita e dirige se stesso.

In attesa dell’uscita in sala de Il Sol dell’Avvenire, vi suggeriamo di seguito cinque titoli diretti dal regista che rappresentano se non il meglio in assoluto della sua filmografia, sicuramente un riassunto, discrezionale e dettato dal cuore, di una poetica forte, distintiva, sempre ironica e contemporanea.

Ecce Bombo – 1977

Nanni Moretti Ecce Bombo
Nanni Moretti in Ecce Bombo – Fonte: Wiki

Lo studente universitario Michele Apicella è un alter ego di Moretti e, dopo l’esordio di Io sono un autarchico, ritrova qui quel piglio polemico e satirico nei confronti della società post-sessantottina che in un certo senso ha deluso le aspettative verso il futuro. Aspettative che chiaramente il regista aveva, a 25 anni. Il film è passato alla storia per molti momenti esilaranti, battute divenute iconiche e scambi impareggiabili, ma il suo vero punto di forza è la sua persistente attualità.

Se Ecce Bombo è calato perfettamente nel proprio tempo, la sua critica, la sua disillusione, la sua satira si fanno vivida rimostranza anche della nostra contemporaneità, un cui (concetto trito ma sempre vero) i ribelli di una volta sono diventati i padri dai quali ci si ribellavano, c’è l’esigenza del divertimento a tutti i costi e dell’autodeterminazione attraverso ciò che la gente pensa di noi. Prima e meglio dell’Era dei social, Moretti aveva raccontato la nostra realtà già con il suo secondo film.

Bianca – 1983

Laura Morante BiancaAncora legato al “suo” Michele Apicella, che questa volta diventa un professore di matematica, Moretti si allontana per la prima volta dalla sua impronta satirica e si affida a un personaggio più estremo, esasperato e esasperante, esagerato, e soprattutto estremamente solo. Il Michele di Bianca è il ritratto della solitudine immerso in un mondo assolutamente surreale, in cui la scuola dove insegna il protagonista “è la “Marilyn Monroe”, istituto sperimentale formato da allievi studiosissimi e dal comportamento irreprensibile, dotato di bar, pista elettrica, flipper e slot machine per i professori, dove la foto del Presidente della Repubblica è sostituita con quella di Dino Zoff e i professori tengono lezioni su Gino Paoli e hanno uno psicologo a disposizione.”

Soffermandosi sulle idiosincrasie del suo protagonista, il film si ricorda anche per la sua componente estremamente divertente, con molte scene (il barattolo di nutella vi ricorda niente?) entrate nell’immaginario collettivo.

Palombella Rossa – 1989

Palombella RossaUno dei film più iconici della filmografia di Nanni Moretti, è anche uno dei suoi film più amati e riconoscibili, che, ancora una volta, vede protagonista Michele Apicella, questa volta funzionario del PCI. In seguito a un incidente, Michele perde la memoria e non ricorda più chi è. Il personaggio non si riconosce nel suo ambiente, e fatica a ricordare la sua vita prima dell’incidente, quando all’improvviso, durante una partita di pallanuoto, viene investito dai ricordi.

Ancora una volta la componente autobiografica è importante, tuttavia in Palombella Rossa il regista appare più disilluso, più personale nel suo mostrare il cinismo con cui sta cominciando a guardare il mondo, e per quanto il film mantenga il sarcasmo e il grottesco ormai tipico del suo linguaggio, è un vero e proprio punto di svolta nella filmografia del regista.

Caro Diario – 1993

Caro Diario filmForse il film di maggiore successo di Nanni Moretti fino a quel momento, Caro Diario si pone come un ulteriore punto di svolta nel racconto cinematografico che il regista fa del suo alter ego Michele Apicella. Diviso in tre parti, il film è il racconto per immagini di un diario personale che mostra questo protagonista, ormai noto a chi ne segue la parabola attraverso la filmografia del regista, che man mano si distacca da quella realtà in cui viveva così a suo agio con le sue contraddizioni.

Questo Michele Apicella è più disincantato e distante, forse più furbo, ma molto meno polemico, più gentile e amabile, soprattutto quando si confronta con chi si pone come custode culturale in un mondo verso il quale, sembra, è sempre più estraneo. Il film gli è valso un Gran Prinx al Festival di Cannes, due David di Donatello al miglior film ella migliore colonna sonora, e un Nastro d’Argento alla migliore regia.

Mia Madre – 2015

Mia MadreVero e proprio gioiello nella sua produzione più recente, Mia Madre mette da parte Michele Apicella e anche lo stesso Moretti come protagonista. Si affida però a Margherita Buy, all’epoca alla terza collaborazione con il regista (seguiranno Tre Piani e il prossimo Il Sol dell’Avvenire) che nel film interpreta proprio una regista che non si sente in grado di stare accanto alla madre ammalata. Cosa che invece riesce benissimo a suo fratello Giovanni, interpretato da un quantomai silenzioso Moretti, forse mai così bravo, che nella realtà e nella finzione assume quasi le sembianze di un angelo custode, una figura costante e presente che si prende cura della madre, nella storia, così come del film stesso, nella realtà.

In Mia Madre, Nanni Moretti mette a nudo una inedita delicatezza, affidata principalmente alle sue due splendide protagoniste, Buy e Giulia Lazzarini, che dirige con tatto e attenzione, lasciando emergere un nuovo tono, un altro colore, che non mette mai da parte completamente la sua caratteristica ironia, ma la accompagna al dolore, in un costante equilibrio di opposti.

Mad Max – Interceptor: trama, cast e curiosità sul film con Mel Gibson

I film con ambientazione postapocalittica sono notevolmente aumentati negli anni, raccontando a loro modo un progressivo deteriorarsi di una serie di elementi simbolo di civiltà e umanità. Ognuna di queste opere nutre, in modo più o meno evidente, un forte debito nei confronti di Mad Max – Interceptor, primo film di una delle serie di questo genere più importanti e acclamate di sempre. Uscito nel 1979, questo è stato il primo lungometraggio diretto dall’australiano George Miller, ed è divenuto nel tempo un cult unico, dove si fonde fantascienza e distopia.

All’interno di questo Miller da dunque vita ad una serie di tematiche sempre attuali, dal consumo delle risorse terrestri alla regressione dell’essere umano in momenti di anarchia. Originariamente Miller avrebbe voluto che il progetto si sviluppasse come un film privo di dialoghi e con solo sonoro, dando così piena centralità al potere delle immagini. Gli altri produttori del film non volevano però che il film fosse così estremo, essendo già difficile finanziare un’opera di quel genere nel contesto australiano. Miller si concentrò dunque su altri aspetti, dando ugualmente vita ad un film tanto violento e cupo quanto assolutamente memorabile.

Affermatosi poi come un grandissimo successo, è diventato negli anni uno dei più importanti titoli del suo genere, da cui sono poi stati realizzati ben quattro sequel: Interceptor – Il guerriero della strada, Mad Max oltre la sfera del tuono e Mad Max: Fury Road. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Mad Max – Interceptor: la trama del film

La vicenda del film si svolge in un’Australia distopica di un futuro non troppo lontano. Le riserve di energia scarseggiano ormai da tempo, portando l’intero paese a vivere in un contesto di semi anarchia, con bande di criminali intenti ad aggredire quanti vengono trovati indifesi lungo le deserte strade. Per contrastare ciò, vengono istituite delle speciali task force della polizia federale, al fine di mantenere la legge e l’ordine. Tra gli incaricati di ciò vi è anche il poliziotto Max Rockatansky. Egli rimane però particolarmente scioccato nel momento in cui il suo collega Jim “Goose” Rains viene brutalmente ucciso dalla banda dello spietato Toecutter.

Nel tentativo di prendersi una pausa dal lavoro, Max decide allora di intraprendere una vacanza con la moglie Jessie e il loro figlio infante. La loro fuga di pace verrà però tragicamente interrotta dall’intromissione di Toecutter e i suoi uomini, i quali porteranno via per sempre la famiglia di Max. Accecato dall’odio e assetato di vendetta, egli decide dunque di rimettersi la divisa da poliziotto, con l’obiettivo di trovare e uccidere ognuno dei responsabili della morte della moglie e del figlio. Nonostante i tentativi di fermarlo, Toecutter comprenderà ben presto di trovarsi di fronte ad una forza inarrestabile.

Mad Max - Interceptor cast

Mad Max – Interceptor: il cast e l’auto del film

Quello di “Mad” Max Rockatansky è oggi uno dei personaggi più iconici nella carriera dell’attore Mel Gibson. Quando venne scelto per il ruolo egli era praticamente uno sconosciuto, avendo recitato solo in un film prima di quello. Gibson non si era neanche ufficialmente presentato per la parte, trovandosi alle audizioni solo per accompagnare un amico. Dopo essere stato notato dal regista, però, gli venne chiesto di partecipare ai casting, ottenendo poi il ruolo. Nei panni di Jim “Goose” Rains vi è invece Steve Bisley, proprio l’amico che Gibson aveva accompagnato alle audizioni. Joanne Samuel interpreta Jessie, la moglie di Max, mentre Tim Burns è Johnny the Boy, uno dei membri della gang di Toecutter. Quest’ultimo è interpretato da Hugh Keays-Byrne, che avrebbe poi dato vita anche ad Immortan Joe in Mad Max: Fury Road.

Celebre del film e della serie intera è l’auto V8 Interceptor, utilizzata da Max per compiere la sua vendetta. Costruita sulla base di una Ford Falcon XB GT Coupé del 1973, questa compare nel film per circa un quarto d’ora, nelle scene in cui il protagonista intraprende il proprio viaggio di vendetta. Il suo compressore volumetrico, che le dava più velocità, è l’unico elemento di fantascienza vera e propria che si presenta nel film, benché molti veicoli dragster possano in realtà essere anche più potenti. Per costruire tale versione dell’auto, furono necessari circa 35 mila dollari, tre volte il compenso dato a Gibson per recitare nel film. Proprio per la sua bellezza, questa è stata poi indicata come una delle auto più importanti mai apparse in un film.

Mad Max – Interceptor: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile vedere o rivedere il film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in reteMad Max – Interceptor è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Chili, Google Play, Infinity, Apple iTunes, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, in base alla piattaforma scelta, basterà iscriversi o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di poter fruire di questo per una comoda visione casalinga. È bene notare che in caso di solo noleggio, il titolo sarà a disposizione per un determinato limite temporale, entro cui bisognerà effettuare la visione. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno venerdì 14 aprile alle ore 21:00 sul canale Warner TV.

Fonte: IMDb

The Mandalorian: un attore della serie anticipa un finale straziante per la terza stagione

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Il penultimo episodio della terza stagione di The Mandalorian di questa settimana, “The Spies“, ha alzato notevolmente la posta con un capitolo teso e pieno di azione che si è concluso con il nobile sacrificio di un importante personaggio secondario.

Seguono spoiler.

Con Din Djarin catturato e i suoi compagni Mandaloriani inchiodati dalle forze di Moff Gideon, Paz Vizsla (Tait Fletcher) decide di tenere a bada i nemici il più a lungo possibile per consentire a Bo-Katan e agli altri di scappare, cadendo infine in battaglia contro tre temibili Guardie pretoriane. Anche se non abbiamo mai visto la faccia di Paz e non è apparso troppo in primo piano nelle ultime tre stagioni, è stato comunque un momento straziante per i fan del personaggio, e sembra che il finale di mercoledì prossimo sarà ancora più emozionante.

“Il prossimo episodio ti farà desiderare di non aver chiesto un altro episodio“, ha scritto l’attore Brendan Wayne, il sostituto in tuta di Pedro Pascal, nella sua storia su Instagram. “Potrebbe fare troppo male.” Sembra dunque che perderemo qualcun altro, ma chi potrebbe essere? Diverse voci stanno facendo il giro online al momento, una delle quali afferma che lo stesso Din Djarin verrà ucciso. Sebbene ciò possa sembrare altamente improbabile, confermerebbe un’altra recente voce secondo cui Pascal stia cercando di appendere la sua armatura Beskar al chiodo dopo questa stagione.

L’annuncio che Dave Filoni è attualmente al lavoro su un film di Star Wars che, tra le altre, rappresenterà anche la conclusione della storia di The Mandalorian, fa però sperare che Din Djarin non muoia alla fine di questa stagione, per poter poi essere presente anche in tale film, naturalmente interpretato da Pascal. Non resta ora che attendere l’ultimo episodio per scoprire quale sia questo finale straziante e cosa cambierà dopo di esso.

Fonte: ComicBookMovie

Hypnotic: ecco il poster del nuovo film di Robert Rodriguez con Ben Affleck

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Dopo la prima immagine ufficiale e il trailer, il film Hypnotic si svela ora un po’ di più attraverso un primo poster, il cui tema visivo sottolinea come Ben Affleck si troverà nel film in mezzo a qualcosa di grandioso e complicato, che è fuori da ogni controllo o comprensione. In Hypnotic, l’attore e regista ora al cinema con Air – La storia del grande salto, interpreta il detective della polizia Daniel Rourke, mentre cerca la figlia scomparsa Minnie (Hala Finley). Presto scopre però che è associata a una serie di rapine in corso condotte da un uomo misterioso (William Fichtner) che afferma di essere dotato di poteri ipnotici.

Con l’assistenza della sensitiva Diana Cruz (Alice Braga), Daniel partirà dunque all’inseguimento dell’uomo misterioso legato a sua figlia e ad una serie di rapine con l’intento di riportare Minnie a casa sana e salva. Come anticipato nel trailer, però, le persone con poteri ipnotici possono costringere le loro vittime a vedere e sentire cose che non sono reali. Il film, e il poster sembra confermare tutto ciò, sembra dunque promettere giochi mentali pronti ad ingannare tanto il protagonista quanto gli spettatori. D’altrone, come riportato anche dalla tagline del poster, “il controllo è un illusione”.

Hypnotic è stato diretto da Robert Rodriguez e da lui  scritto insieme a Max Borenstein. Nel cast, oltre a Ben Affleck, vi sono William Fichtner, Alice Braga, Jeff Fahey, Kelly Frye, JD Pardo e Hala Finley. Attualmente tale pellicola ha una data d’uscita nelle sale statunitensi fissata al 12 maggio, mentre non è ancora nota una data per la sua uscita in Italia. Nell’attesa di scoprire quando Hypnotic sarà disponibile anche da noi, ecco qui di seguito il suo primo poster ufficiale:

 

Hypnotic-ben-affleck

Fonte: ScreenRant

Harry Potter: la serie sarà più grande di Game of Thrones, ecco un teaser promo!

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All’inizio di questa settimana, la Warner Bros.’ ha annunciato che la property di Harry Potter verrà riavviato con una nuova SERIE TV evento che verrà trasmessa sulla nuova piattaforma MAX, nata dalla fusione di Discovery+ e HBOX MAX. Ebbene dopo l’annuncio a parlare della notizia è stato il CEO di Warner Bros. Discovery, David Zaslav, è stato anche interrogato sul fatto che questa serie impedirà allo studio di espandere il franchise di Wizarding World in altri modi.

“[Sarà] quella scala o superiore”, ha commentato il dirigente “Tutto ciò che serve per fare uno spettacolo di qualità.” “Siamo liberi di fare tutto ciò che vogliamo. Alcune aree che dobbiamo fare con JK, altre aree in cui abbiamo la piena capacità di andare avanti”. “Questo è un dispiegamento completo su Max di Harry Potter”, ha continuato. “Possiamo ancora sviluppare altre proprietà”. È stato anche rilasciato un breve teaser per la serie TV di Harry Potter che puoi controllare qui sotto.

Tutto quello che sappiamo sulla serie tv di Harry Potter

Al momento la serie tv su Harry Potter non ha una data di uscita ne un creatore e regista legato al progetto. Non è stato inoltre annunciato nessun attore legato al progetto anche se è stato confermato che ci sarà un recast totale per il nuovo adattamento. E’ stato confermato che JK Rowling, creatore della saga di romanzi sarà coinvolta come produttore esecutivo, anche se il CEO ha sviato le domande su di lei.

Nuovi attori assumeranno questi ruoli iconici per quella che è stata descritta come una rivisitazione “autentica” dei romanzi di JK Rowling. I film rimangono amati, ovviamente, ma sono passati 22 anni da quando La pietra filosofale è uscito nelle sale e 12 anni da quando I doni della morte – Parte 2  ha concluso la storia.

Hunger: tutto quello che c’è da sapere sul film thailandese su Netflix

Negli ultimi anni i film o le serie ambientate nel mondo della cucina hanno conosciuto una forte espansione, proponendo tanto gli aspetti più affascinanti del mondo della ristorazione quanto anche quelli più spaventosi, dove si mette in mostra tutta la frustrazione e la fatica dietro tale lavoro. Titoli come Boiling Point – Il disastro è servito, Sì, Chef!, The Menù o la serie The Bear, sono solo alcuni tra gli esempi più recenti a riguardo. Ora, un nuovo film, proveniente dalla Thailandia, si propone di raccontare tale mondo sotto un nuovo punto di vista. Si tratta di Hunger, distribuito da Netflix.

Diretto da Sitisiri Mongkolsiri (Sang KrasueGirl From Nowhere) e scritto da Kongdej Jaturanrasmee, il film è in pochi giorni divenuto uno dei più visti sulla piattaforma, portando avanti l’onda di successo che da qualche anno a questa parte sta investendo le opere provenienti dall’Asia. Grazie a Netflix, in particolare, dal fenomeno Squid Game fino a titoli come Kill Boksoon, Hellbound e The Glory. Con Hunger, dunque, ci troviamo nel mondo della cucina thailandese, per un opera che mescola dramma e thriller alla scoperta degli orrori che si nascondono in questo ambiente e che metteranno in pericolo la protagonista.

La trama e il cast di Hunger

Protagonista di Hunger è infatti Aoy, una ventenne con la passione per la cucina, formatasi presso il ristorante di famiglia dove si servono principalmente piatti a base di noodle. La fama del suo talento si sparge rapidamente in quel di Bangkok, portandola ben presto a ricevere una notizia per lei straordinaria. Aoy è infatti invitata ad unirsi al team “Hunger”, il più lussuoso e rinomato gruppo thailandese di Chef, diretto da Paul, noto per la sua ineguagliabile creatività ma anche per la sua ferrea severità dietro i fornelli. Per Aoy inizia dunque l’esperienza che attendeva da tutta la vita, ma che ben presto si rivelerà decisamente diversa da come se l’era immaginata.

Il film ha come protagonista l’attrice Chutimon Chuengcharoensukying, conosciuta in patria come “Aokbab” e famosa a livello internazionale per aver recitato nei panni di Lita nella serie Bad Romeo. L’attrice è affiancata da Nopachai Chaiyanam in quelli del severo chef Paul. L’attore è noto per aver recitato nel film Headshot, ma anche per aver diretto i film Voice e The Secret Weapon. Completa poi il cast l’attore Gunn Svasti Na Ayudhya (Diary of Tootsies) nel ruolo di Tone, che stringerà amicizia con Aoy. Si tratta naturalmente di attori poco o per nulla conosciuti dal pubblico occidentale, ma la possibilità di scoprire questi nuovi interpreti e un altro dei valori aggiunti dalla distribuzione Netflix.

Hunger-cast

Altre cose da sapere su Hunger e la spiegazione del film

Come spesso accade nei film che affrontano l’argomento cibo, questo diventa elemento a partire dal quale si possono raccontare le disparità esistenti nella società attuale. Anche in Hunger, dunque, il cuore del racconto ruota intorno alla sfrenata esistenza dei ricchi contrapposta a quella più sobria e salutare dei meno abbienti. Da questi ultimi proviene Aoy, che si ritrova suo malgrado a scoprire come il mondo in cui sognava di entrare è in realtà un posto squallido, composto da persone prive di scrupoli e di pietà verso i meno fortunati. Il senso del racconto sta tutto qui.

Mentre Aoy cerca di tenere fede alle proprie radici, cucinando per il desiderio di sfamare, deve confrontarsi con un contesto che fa del cibo un arte più da ammirare che non da mangiare. Emerge così l’importanza delle proprie origini, della famiglia quale caposaldo indimenticabile, il tutto però alternato ad una tensione e dei momenti da puro film thriller che amplificano il senso di terrore e disgusto che la protagonista prova sempre più con il passare del tempo. Alla fine, per lei sarà necessario compiere una scelta, avendo attraversato il mondo che sognava e dovendo ora decidere chi davvero vuole essere.

Il trailer di Hunger e come vederlo su Netflix

Come anticipato, è possibile fruire di Hunger unicamente grazie alla sua presenza nel catalogo di Netflix, dove attualmente, per via dell’uscita del sequel, è al 4° posto nella Top 10 dei film più visti in Italia. Per vederlo, basterà dunque sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma scegliendo tra le opzioni possibili. Si avrà così modo di guardare il titolo in totale comodità e al meglio della qualità video, avendo poi anche accesso a tutti gli altri prodotti presenti nel catalogo.

Fonti: IMDb, Netflix

The Flash, un nuovo teaser conferma l’arrivo del nuovo trailer!

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The Flash, un nuovo teaser conferma l’arrivo del nuovo trailer!

Un altro teaser promo per The Flash è stato pubblicato online e, sebbene sia molto breve (dura solo 5 secondi), mette in evidenza nuove scene inedite e conferma anche che un secondo trailer del film DC verrà rilasciato prima della sua premiere mondiale che sarà al CinemaCon il 25 aprile.

Lo spot presenta Scarlet Speedster e la sua linea temporale alternativa “Variant” (entrambi interpretati da Ezra Miller) nel Batwing insieme al Cavaliere Oscuro (Michael Keaton), che dice loro dove trovare i loro paracadute.

The Flash arriverà finalmente nelle sale cinematografiche il 23 giugno 2023. Il film sarà diretto da Andy Muschietti, regista di IT e IT – Capitolo Due, e vedrà Ezra Miller riprendere il ruolo di Barry Allen da Justice League. Egli viaggerà indietro nel tempo per impedire l’omicidio di sua madre. Tuttavia, dopo aver alterato la linea temporale, Barry Allen si ritrova intrappolato in una realtà alternativa senza metaumani. Per sistemare le cose, si allea con un vecchio Batman (Michael Keaton) e con la naufraga kryptoniana Supergirl (Sasha Calle) per salvare la nuova linea temporale dalle forze del generale Zod (Michael Shannon) e tornare nel suo universo.

BLADE: il ruolo di Mia Goth potrebbe essere stato rivelato

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BLADE: il ruolo di Mia Goth potrebbe essere stato rivelato

Come molti di voi già sapranno di recente è stato rivelato che l’attrice Mia Goth si è unita al cast dell’imminente riavvio di Blade targato Marvel Studios, ma non è stato rivelato alcun dettaglio sul suo ruolo. Ora, grazie all’ultimo episodio del podcast The Hot Mic , il suo ruolo potrebbe essere stato rivelato – e probabilmente non sarà una grande sorpresa!

Come molti hanno ipotizzato, sembra che Mia Goth sia stata effettivamente arruolato per interpretare Lilith… ma quale variante? Ci sono due notevoli cattivi di nome Lilith nei fumetti Marvel Comics, ed entrambi hanno avuto a che fare con il protagonista conosciuto come Daywalker (Blade). Partiamo dal presupposto che questa potrebbe essere la Figlia di Dracula e non la maga demoniaca che ha debuttato nelle pagine di Ghost Rider, ma c’è la possibilità che possa essere una fusione di entrambi i personaggi.

Goth è apparso in artisti del calibro di Suspiria, X e Pearl, e più recentemente ha dato una performance assolutamente folle in Infinity Pool di Brandon Cronenberg . Yann Demange è recentemente intervenuto per sostituire Bassam Tariq come regista di Blade, e il progetto ha visto anche l’ingresso di un nuovo sceneggiatore, il premio Emmy Michael Starrbury assunto per scrivere una nuova sceneggiatura per il film.

Dopo aver messo in pausa la pre-produzione in seguito alla partenza di Tariq, sembra che Kevin Feige e co. abbiano deciso di tornare nello sviluppo per una “riscrittura del film“, quindi qualunque fosse il piano originale per il debutto dell’MCU di Daywalker (senza contare il suo cameo vocale fuori dallo schermo nella scena post-crediti di Eternals) potrebbe  essere cambiato in modo significativo.

Il nuovo Blade

Del nuovo Blade e si sa ancora molto poco se non che esplorerà la natura del personaggio, un vampiro in grado di camminare alla luce del sole che usa i suoi poteri per dare la caccia ai suoi simili malvagi. Il personaggio era già stato raccontato al cinema con i film Blade, Blade II e Blade: Trinity, dove ad interpretare il personaggio vi era l’attore Wesley Snipes. La scelta di Ali per assumere ora tale ruolo sembra aver messo d’accordo tutti, con l’attore indicato perfettamente idoneo sia a livello estetico che di carisma.

Il Blade di Ali, come noto, ha già avuto un suo piccolo ingresso nell’MCU. Sua è infatti la voce che si può ascoltare nella scena post titoli di coda del film Eternals, quella in cui compare anche l’attore Kit Harington e la celebre Lama d’Ebano, che a sua volta sembra comparirà in Blade. Con il periodo di riprese annunciato, è solo questione di tempo prima che inizio ad arrivare ulteriori notizie sul film, sia per quanto riguarda il cast sia per quanto riguarda il look del protagonista e dell’opera in sé. Blade dovrebbe uscire in sala il 6 settembre 2024 come film finale della Fase Cinque del MCU.

The Last Kingdom: sette re devono morire, recensione del film Netflix

La serie tv The Last Kingdom si è conclusa nel 2022 dopo cinque stagioni e 46 episodi, ma riservando un regalo speciale ai fan: la storia di Uhtred di Bebbanburg è infatti al centro di The Last Kingdom: sette re devono morire, un episodio speciale di due ore che funziona anche in maniera autonoma, come film, ma che vi piacerà molto di più se siete fan dell’eccellente serie televisiva. Diretto da Edward Bazalgette, scritto da Martha Hillier, basato sul’opera “The Saxon Stories” di Bernard Cornwell e disponibile su Netflix, la trama di questo progetto si colloca diversi anni dopo la fine della serie, quando Uhtred (Alexander Dreymon) reclama finalmente il suo insediamento di Bebbanburg. Siamo di fronte a un racconto epico che, senza puntare troppo in alto né variare i propri stilemi di una virgola, è consapevole di ciò che ha da offrire e che soddisfa le aspettative del pubblico come appendice di un racconto con tanti affezionati fan.

The Kingdom: sette re devono morire, la trama

In una sala da pranzo addolcita dai caldi bagliori delle candele e dai vivaci spiriti, Uhtred siede a capotavola. Cibo e bevande – in abbondanza, naturalmente – lo accompagnano insieme alla sua gente e a uno dei suoi compagni più fidati, Finan (Mark Rowley). Tra risate, sorrisi e racconti delle avventure passate, c’è spazio per una profezia pronunciata dalla moglie di Finan, Ingrith (Ilona Chevakova): “Sette re devono morire“. Il loro incontro festoso viene presto interrotto quando arriva la notizia che Re Edoardo è morto. Temendo per la sicurezza del figlio, la regina Eadgifu (Elaine Cassidy) e il figlio Edmund (Zak Sutcliffe) si rifugiano a Bebbanburg.

The Kingdom: sette re devono morire entra subito nel vivo del conflitto, quando il pubblico viene trasportato su una costa invasa da Re Anlaf (Pekka Strang). Le notizie sulla salute di Re Edoardo si susseguono rapidamente. Sapendo che la morte di un re può portare a una divisione sul suo successore, Anlaf pensa che si tratti del momento perfetto per scatenare il caos e mette a punto un piano. Rispecchiando la tensione tipica del precedente prodotto televisivo, il film mantiene alto il ritmo a cui sono abituati gli spettatori ponendo in primo piano l’urgenza di agire.

The Last Kingdom: sette re devono morire Netflix

Sfide narrative da affrontare

Quando la quinta stagione di The Last Kingdom si è conclusa nel 2022, i lettori della saga dello scrittore Bernard Cornwell sapevano già di non trovarsi esattamente di fronte alla fine: c’erano ancora tre libri da coprire quando è stato stabilito che la quinta stagione della produzione Netflix sarebbe stata l’ultima.

Anche se i tre libri finali sono stati lasciati fuori dallo sviluppo diretto della serie, le storyline sono proseguite senza troppi intoppi e giungendo a conclusioni piuttosto soddisfacenti per il pubblico. Nelle ultime due stagioni, Brida (Emily Cox) è stata una villain coi fiocchi, che ha tenuto saldamente in piedi i conflitti della serie. La sua morte e quella di Osferth (Ewan Mitchell) hanno confermato lo spirito di chiusura di un ciclo che la quinta stagione proponeva. Uhtred (Alexander Dreymon) ha compiuto il suo destino accanto alla sua progenie e a Bebbanburg: era inevitabile, dunque, chiedersi cosa sarebbe rimasto da affrontare in questo nuovo progetto. È qui che entrano in gioco gli aspetti storici che hanno circondato la serie fin dal suo inizio. Non possiamo dimenticare che la storia di Uhtred si interseca in un qualche modo con la realtà: il personaggio vive nel periodo storico che avrebbe portato alla formazione dell’attuale Regno Unito, tra guerre e invasioni responsabile della demarcazione di quei territori. Tuttavia, Uhtred non è esistito secondo la visione di Cornwell, che si è preso diverse libertà creative quando si è trattato di stabilire chi sarebbe stato il protagonista di questa storia.

Da queste premesse si dipana la trama di The Last Kingdom: sette re devono morire, che assume i contorni di un dramma storico, sequel della serie in cui Sassoni e Danesi si aggiravano in un’Inghilterra non ancora unificata e governate da molti re. Ogni momento di pace è interrotto dalle idee di conquista e dal brivido della battaglia. Tradimenti, battaglie e morte muovono le azioni dei personaggi di The Last Kingdom: sette re devono morire: ciò che ha tenuto in piedi questo titolo per così tanto tmpo sono, indubiamente il legame e le lotte condivise dai personaggi. Di fronte a un’ambientazione così vasta, un territorio sconfinato da conquistare, ogni personaggio lotta per qualcosa in cui crede.

La crescita di Uhtred

Il personaggio di Uhtred ha affrontato molte difficoltà e, per questo, il suo arco è ancora più completo. In The Last Kingdom: sette re devono morire, siamo testimoni di questa crescita rispetto alla sua introduzione nella serie. Esercita maggiore pazienza, compassione e comprensione, soprattutto nei confronti di un Aethelstan smarrito (Harry Gilby). Appesantito dall’idea di essere peccatore e impuro, Aethelstan rivisita la visione di suo nonno Re Alfredo di unificare le terre per creare l’Inghilterra come espiazione anche se, nel farlo, decisioni tiranniche mettono a repentaglio la pace che si è stabilita sui territori. Nonostante ciò, Uhtred continua a cercare di raggiungere Aethelstan. Anche quando Uhtred si inginocchia sinceramente davanti a lui, rivelandogli una dura verità, Uhtred mantiene il contegno conquistato.

Il pubblico riceve una chiusura più adeguata attraverso The Last Kingdom: sette re devono morire rispetto alla sua controparte in serie. Nel corso della serie, Uhtred ha affrontato una lunga e ardua battaglia per reclamare la sua casa, ma gli spettatori non hanno mai potuto posare lo sguardo sull’altra faccia di quella storyline: l’unificazione dell’Inghilterra. Sebbene il sangue, il sudore e le lacrime della serie non si trasferiscano completamente al film, i neofiti potrebbero trovarla comunque un’opera emozionante, che si muove a un ritmo veloce senza inciampare troppo su se stessa.

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