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Tom Hiddleston: 10 cose che non sai sull’attore

Tom Hiddleston: 10 cose che non sai sull’attore

Come ogni attore del MCU, Tom Hiddleston è famoso oltre l’inverosimile. Ma forse anche di più: non solo è Loki, ma è anche uno degli attori chiamati continuamente in causa quando si parla del prossimo James Bond. Ha ricevuto un’istruzione di tutto rispetto, ha frequentato Taylor Swift, ha lavorato in un blockbuster dopo l’altro.

Tom Hiddleston è sempre sulla bocca di tutti. Ma c’è qualcosa che non sapete su di lui? Ecco dieci curiosità sull’attore:

Tom Hiddleston: film e carriera

Tom Hiddleston

1. Tom Hiddleston ha frequentato Eton College con il Principe William e Eddie Redmayne. Quando Tom ha frequentato la prestigiosissima scuola, il Principe William era un anno più sotto di lui. Non sembra che siano amici, ma Hiddleston ha un’altra amicizia famosa dai tempi della scuola: Eddie Redmayne. I due sono andati a scuola insieme, e sono amici da più di vent’anni. Ma le scuole prestigiose frequentate da Tom Hiddleston non finiscono qui: dopo Eton, ha studiato all’Università di Cambridge, per poi studiare recitazione in una delle scuole più prestigiose del Regno Unito, la Royal Academy of Dramatic Arts.

2. Tom Hiddleston ha cominciato a recitare per affrontare il divorzio dei genitori. All’epoca di Eton, i genitori di Tom stavano attraversando il periodo del divorzio, che lui trovò davvero difficile. Inoltre, frequentando una scuola per soli maschi, trovava difficile esprimere i propri sentimenti. In un’intervista con The Sun, ha raccontato: “C’è un certo livello di spavalderia che devi mantenere, o vieni preso di mira. Io ero davvero turbato, e probabilmente triste, vulnerabile e arrabbiato. Recitare mi dava l’opportunità di esprimere questi sentimenti in modo sicuro”.

3. Tom Hiddleson: i film e la carriera. Durante l’università, Tom Hiddleston fu notato dall’agenzia Hamilton Hodell, in occasione di una produzione di Un treno chiamato desiderio alla quale aveva preso parte, e firmò un contratto con loro. In seguito, recitò per la prima volta in televisione in The Life and Adventures of Nicholas Nickleby (2001), e al cinema in Unrelated (2007). La svolta arrivò quando Tom Hiddleston interpretò Loki in Thor (2011), e poi ancora in The Avengers (2012), Thor: The Dark World (2013), Thor: Ragnarok (2017), e Avengers: Infinity War (2018). Al di fuori del franchise, ha recitato sia a teatro che in diversi film, tra cui War Horse (2011), The Deep Blue Sea (2011), Midnight in Paris (2011), Solo gli amanti sopravvivono (2013), Muppets 2 – Ricercati (2014), Crimson Peak (2015), Kong: Skull Island (2017), I primitivi (2018). Inoltre, nel 2016 ha recitato nella serie televisiva The Night Manager (2016). Nel 2018 l’attore è stato protagonista è tornato nei panni di Loki in Avengers: Infinity War. Nel 2019 riprende la parte di Loki in Avengers: Endgame, epilogo della saga dell’infinito del Marvel Cinematic Universe.

Nel 2021 l’attore sarà il protagonista della nuova serie tv Loki in arrivo su Disney+. La serie fa parte del nuovo universo esteso seriale della Marvel per la piattaforma streaming Disney. L’attore nello stesso anno interpreterà Will Ransome al fianco di Claire Danes nell’annunciata serie The Essex Serpent.

Tom Hiddleston: Loki

Tom Hiddleston Loki

4. Le prime scene con Thor sono state piuttosto dolorose. Se pensate che le battaglie tra il Thor di Chris Hemsworth e Tom Hiddleston nei panni di Loki abbiano l’aria particolarmente realistica, è perché sono state più o meno reali. Sembra infatti che, durante le riprese delle scene di lotta per Avengers, il regista Josh Whedon abbia detto a Hemsworth e Hiddleston che la loro scena non sembrava abbastanza reale. In nome del realismo, quindi, Tom ha dato il permesso al collega di colpirlo davvero, convincendolo del fatto che il costume di scena elaborato lo avrebbe protetto dal colpo. E ha funzionato. Tom Hiddleston se l’è cavata con qualche livido qua e là, e la battaglia tra Loki e Thor è fantastica. L‘attore riprenderà il ruolo di LOKI da protagonista della nuova serie tv Loki in arrivo su Disney+.

5. Inizialmente, Tom Hiddleston aveva fatto il provino per il ruolo di Thor. Durante un’intervisto, Tom Hiddleston ha raccontato di aver inizialmente fatto l’audizione per il ruolo di Thor. Per il provino, ha acquisito circa dieci chili di muscoli, in preparazione. Quando il direttore del cast e il regista lo videro, però pensarono subito che fosse perfetto per il ruolo di Loki, e gli chiesero di interpretare quel ruolo.

6.Tom Hiddleston ha recitato in una pubblicità censurata. Grazie alla popolarità arrivata con i film del MCU, Tom Hiddleston si è fatto strada anche nelle pubblicità di lusso come quella della Jaguar. L’attore, insieme ad altri inglesi famosi per aver interpretato i cattivi di turno, è apparso in una serie di pubblicità per la F-Type Coupé, dallo slogan: “Good to Be Bad”. In Inghilterra, però, la pubblicità fu censurata, dopo che gruppi di genitori si sono lamentati perché, a quanto pare, incitava a guidare irresponsabilmente.

Tom Hiddleston: Crimson Peak

Tom Hiddleston: Crimson Peak

7. Tom Hiddleston non era la prima scelta per Crimson Peak. L’horror del 2015 permise a Hiddleston di uscire ancora al di fuori del MCU, in un ruolo da protagonista che non avesse nulla a che fare con il franchise. Tom Hiddleston, in Crimson Peak, funziona benissimo grazie al proprio fascino un po’ tetro, ma non era in realtà la prima scelta per il ruolo. Tom subentrò in realtà a Benedict Cumberbatch, che dovette rinunciare al ruolo. Inizialmente, si vociferò che l’avesse lasciato per un ruolo in Star Wars, ma l’attore ha poi di aver rinunciato al progetto per delle divergenze creative con il regista Guillermo Del Toro.

Tom Hiddleston su Instagram

8. Tom Hiddleston, Instagram nel 2016. Tom Hiddleston si è unito a Instagram solamente nel 2016. Arrivò con un selfie nei panni di Loki e, nel giro di sette ore, la foto ottenne più di 60.000 like e l’account aveva già all’incirca 300.000 follower. Ora, @twhiddleston ha 5.2 milioni di follower, anche se lui ha solamente 17 post e segue 32 persone, e sembra che non lo usi più dal marzo 2017.

Tom Hiddleston e Taylor Swift

 

9. La relazione tra Tom Hiddleston e Taylor Swift e le “teorie complottiste”. Non ha molto senso, ma all’epoca i tabloid ci sono andati pesante con la relazione tra Tom Hiddleston e Taylor Swift, accusandoli del fatto che questa fosse in realtà tutta una montatura. Sembra che ci fossero sei teorie a riguardo, e una di queste dice che la relazione tra i due fosse cominciata per promuovere il nuovo album di Taylor: infatti, sembra che i due siano stati visti insieme su set di un video musicale piuttosto elaborato, anche se tale video non vide mai la luce. Altre teorie hanno a che fare con James Bond. Come tanti altri attori inglesi attraenti, Tom è stato oggetto di pettegolezzi riguardanti il ruolo di James Bond, e le teorie in questione sostengono che la relazione tra i due fosse tutto un complotto per diventare parte del franchise, con Tom nel ruolo di Bond e Taylor nei panni della nuova Bond Girl.

Tom Hiddleston: la fidanzata

10. Le fidanzate di Tom Hiddleston. Alla domanda “Tom ha la fidanzata?” è ora il momento di rispondere “A quanto pare, no”. Ma, nel corso degli anni, Tom ha avuto più di una fidanzata che ha attirato l’attenzione di tutti. Nel 2008 conobbe Susannah Fielding, con la quale però si lasciò nel 2011. In seguito, si vociferò di una relazione con Kat Dennings, che però non fu confermata, così come quella con Jessica Chastain. Nel 2013, infatti, si diffusero voci a riguardo, che però lei smentì con convinzione. Sempre nel 2013, Tom fu avvistato a cena con Lara Pulver, ma la cosa finì lì. Più in là, alla finale di Wimbledon del 2013, la direttrice di ELLE twittò dicendo di essere seduta vicino al Tom Hiddleston e la sua “fidanzata”, ma anche qui lui smentì, dicendo che, qualora avesse frequentato qualcuno, lo avrebbe fatto sapere al mondo. Un’altra delle più chiacchierate fu Elizabeth Olsen, con la quale fu avvistato più di una volta nel 2015, anche se i due dichiararono di essere solo amici. In seguito, Tom Hiddleston ha frequentato Taylor Swift: se la storia ha fatto molto chiacchierare, in realtà è durata anche molto poco: dal giugno 2016 al settembre dello stesso anno.

Fonti: Geeks, IMDb, MoneyInc, WMagazine

Spider-Man: No Way Home, J.K. Simmons anticipa un suo possibile ritorno

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J.K. Simmons ha anticipato il suo possibile ritorno nei panni di J. Jonah Jameson in Spider-Man: No Way Home. Il film con Tom Holland diretto da Jon Watts è ancora in produzione. Tuttavia, i Marvel Studios soo stati molti attenti a non far trapelare nulla in merito alla trama del threequel, che ad oggi resta ancora un grandissimo mistero. A parte il titolo e le prime immagini ufficiali con Peter Parker, MJ e Ned, non è stato rivelato molto altro sul film.

È da molto tempo ormai che si parla del fatto che Spider-Man 3 possa effettivamente rappresentare una sorta di versione live action dello Spider-Verse. Tale teoria è supportata dal fatto che nel film Jamie Foxx e Alfred Molina riprenderanno i ruoli di Electro e Doctor Octopus, interpretati rispettivamente in The Amazing Spider-Man 2 di Marc Webb e Spider-Man 2 di Sam Raimi. Ancor prima che queste voci iniziassero a prendere piede, però, si parlava già del possibile ritorno di Simmons nei panni di Jameson, soprattutto dopo la sua apparizione a sorpresa nella scena post-credits di Spider-Man: Far From Home.

Parlando con ComicBook in occasione della promozione della serie Invincible, a J.K. Simmons è stato chiesto del suo potenziale coinvolgimento nel threequel di Spider-Man o in qualsiasi altro progetto dei Marvel Studios. Sebbene l’attore premio Oscar non abbia rivelato nulla di specifico, ha lasciato intendere che l’ipotesi del pubblico secondo cui Jameson apprirà in Spider-Man: No Way Home potrebbe avere un fondo di verità. “Sono abbastanza sicuro che la gente sappia che potrei apparire ancora nell’universo di Spider-Man”, ha dichiarato Simmons.

Anche se Spider-Man: No Way Home non dovesse realmente esplorare il Multiverso (cosa altamente improbabile a questo punto), il film necessità comunque di un’apparizione del Jameson di Simmons, dal momento che è stata proprio lui, attraverso il Daily Bugle, a rivelare al mondo intero la vera identità di Spider-Man. Non ci resta altro da fare che aspettare una conferma ufficiale da parte dei Marvel Studios, anche se nulla esclude che il coinvolgimento del personaggio possa essere tenuto segreto fino all’uscita del film nelle sale.

Cosa sappiamo di Spider-Man: No Way Home?

Le riprese di Spider-Man: No Way Home sono in corso ad Atlanta. Nel film vedremo Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei tornare nei loro personaggi del francise. Inoltre, il film vedrà, trai suoi interpreti, anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che tornerà a vestire i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, e infine Alfred Molina, che sarà di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2.

Il film è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production. Dovrebbe arrivare al cinema a dicembre 2021.

Ludwig Van Beethoven: 5 cose da sapere sulla musica

Ludwig Van Beethoven: 5 cose da sapere sulla musica

In occasione dell’anniversario della morte di Beethoven, il prossimo 26 marzo debutterà su Nexo+ Ludwig Van Beethoven: 5 cose da sapere sulla musica: Alessandro Baricco al teatro comunale di Ferrara, la lezione-spettacolo di e con Alessandro Baricco realizzata per il Teatro Comunale di Ferrara per celebrare Ludwig van Beethoven (16 dicembre 1770-26 marzo 1827).

Lo spettacolo di 95 minuti è prodotto dalla Fondazione Teatro Comunale di Ferrara e realizzato grazie al sostegno del Ministero dell’Istruzione e in collaborazione con il Ministero della Cultura nel 2020, anno delle celebrazioni dei 250 anni dalla nascita del compositore. Sul palco del teatro settecentesco, tra i teatri di tradizione d’Italia chiusi per il lockdown, insieme a Baricco – scrittore, saggista, critico musicale, conduttore televisivo, sceneggiatore e regista – la pianista Gloria Campaner, particolarmente apprezzata per la sua versatilità, e i trenta giovanissimi musicisti dell’Orchestra Canova, tutti under 25, diretti dal coetaneo Enrico Saverio Pagano.

Un racconto appassionato, un viaggio inedito, curioso, divertente, gioioso, per scoprire cinque cose della musica del celebre compositore che non si ritrovano nelle biografie musicali o nelle enciclopedie digitali. Si entra in un teatro senza pubblico – nel pieno delle chiusure dei luoghi della cultura e dell’istruzione a distanza – e si riscopre la gioia della musica dal vivo, “il grimaldello per aprire le porte dell’anima” come dice Baricco in scena. Alessandro Baricco ‘smonta’ la musica di Beethoven, entrando dentro ai brani. Scava dentro, li racconta, li fa vivere, in un dialogo continuo con i giovani musicisti in scena.

Lo spettacolo è prodotto dalla Fondazione Teatro Comunale di Ferrara e realizzato grazie al sostegno del Ministero dell’Istruzione, in collaborazione con il Ministero della Cultura, la Regione Emilia Romagna e il Comune di Ferrara – Assessorato alla Cultura, con la partecipazione di Visit Ferrara.  Il progetto è un’idea di Alessandra Pellegrini e Alessandro Baricco, scrittore, drammaturgo, sceneggiatore, regista, autore televisivo, critico musicale e conduttore televisivo.

Per l’occasione, su Nexo+ sarà inoltre disponibile un’ampia selezione di contenuti dedicati al compositore, come i concerti diretti da Barenboim, Karajan e Bernstein, “Dancing Beethoven” di Arantxa Aguirre (la messa in scena in forma di balletto della Nona Sinfonia di Beethoven, coreografata da Maurice Béjart), il concerto di Martha Argerich e Renaud Capuçon a interpretare, tra gli altri brani, anche la “Sonata a Kreutzer” e la sinfonia n. 8 di Beethoven e il concerto “Beethoven Trios – Daniel & Michael Barenboim – Soltani”.

ll Grosso di Daniele Daccò e Veronica Ciancarini

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ll Grosso di Daniele Daccò e Veronica Ciancarini

Tu cosa vedi nel fuoco? Lo diceva sempre mia madre. Quando vuoi conoscere qualcuno, chiedigli cosa vede nel fuoco. Io so cosa ci vedo e tu, barbaro? Cosa vedi? Che desideri più di ogni altra cosa? Il Grosso è la nuova graphic novel targata Panini Comics. Scritta da Daniele “il Rinoceronte” Daccò e disegnata da Veronica Ciancarini, è una storia unica e graffiante che affronta senza remore temi come il desiderio, il rimpianto e cosa significhi davvero combattere. Ne Il Grosso ci sono tre persone, e vogliono tre cose diverse: una è parecchio grossa, un’altra è molto subdola e la terza è una donna incinta pronta a battersi per far valere le proprie ragioni. Una premessa singolare che aprirà la strada a una storia particolare, una lotta il cui esito è in bilico fino all’ultimo, sospeso tra gloria e abisso (e macchiato di sangue).

Ambientata in un futuro indefinito, Il Grosso è ricco di passione, quella degli autori Daccò e Ciancarini che, attraverso questa storia, parlano di loro, delle loro paure, dei loro sogni e delle loro speranze. E anche l’estetica non è lasciata al caso, non da meno il colore: i rossi improvvisi arrivano diretti come coltellate; i neri pieni, come linoleografie negano le mezze misure, narrando una vicenda universale, un’avventura drammatica e onirica che si nutre però di speranza. Anzi, di certezza. La certezza di un futuro migliore per il quale vale davvero la pena lottare. 

GLI AUTORI

Daniele Daccò, classe 1986, nato a Milano è conosciuto sul web come “Rinoceronte”. È sceneggiatore di fumetti, romanzi e libri per ragazzi. Giornalista per Wired, Playboy e Fumo di China, è anche fondatore della rivista Niente da dire. Scrive programmi televisivi e libri game.

Veronica Ciancarini, classe 1993, nasce a Civitavecchia ma vive a Roma. Esordisce per Edizioni BD con Bleeding Marichi – Il canto dell’immortale e lavora a storie brevi come disegnatrice per Sacro/Profano – Liberaci dal male(Dentiblù) e come autrice per Grimorio III (Attaccapanni Press).

Justice League Snyder Cut: quanta slow motion c’è effettivamente nel film?

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Secondo una serie di calcoli, soltanto il 10% della Snyder Cut di Justice League sarebbe effettivamente in slow motion. L’arrivo del film a partire dallo scorso marzo sia in America che nel resto d’Europa (Italia inclusa) ha finalmente “ripristinato” la visione originale del regista Zack Snyder in merito al cinecomic uscito per la prima volta in sala nel 2017.

Snyder è stato uno dei principali “architetti” del DCEU, fin dal suo debutto nel 2013 con L’uomo d’acciaio. Tuttavia, una tragedia familiare lo costrinse ad abbandonare la produzione di Justice League, lasciò così il film nelle mani di Joss Whedon. Dopo di anni di incertezze e speculazioni, alla fine il tanto agognato taglio ad opera di Snyder è riuscito finalmente a vedere la luce, suscitando gli apprezzamenti non solo del pubblico ma anche della critica.

Trattandosi della versione di Zack Snyder, quindi del film che il regista aveva concepito in origine, non sorprende che la Snyder Cut faccia grande sfoggio di quelli che sono gli elementi tipici del cinema del regista, a cominciare proprio dall’impiego dello slow motion. Nel film sono presenti diverse riprese che utilizzano questa tecnica, soprattutto durante le sequenze di combattimento.

Ora, grazie a IGN, veniamo a conoscenza di quanto del girato della Snyder Cut sia effettivamente in slow motion. Il sito web ha deciso di studiare nel dettaglio il nuovo taglio di Justice League per stabilire con una certa accuratezza quale sia la percentuale esatta di slow motion presente nel lungometraggio. Alla fine, è emerso che solo il 10% del cinecomic è stato realizzato utilizzando quell’effetto cinematografico: su un minutaggio di 4 ore, 1 minuto e 43 secondi (inclusi i titoli di coda), soltanto 24 minuti e 7 secondi sono stati girati al ralenti.

Zack Snyder’s Justice League è uscito in streaming il 18 marzo 2021 su HBO Max in America e, in contemporanea, su Sky e NOW TV in Italia. Il film ha una durata 242 minuti (quattro ore circa) ed è diviso in sei capitoli e un epilogo.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film recitano Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast figurano anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

The Walking Dead: Robert Kirkman anticipa che il film sarà molto diverso dalla serie

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Robert Kirkman, il creatore di The Walking Dead, ha parlato dell’atteso film basato sulla popolare serie AMC e che avrà come protagonista il personaggio di Rick Grimes, sottolineando che sarà molto diverso dallo show originale.

The Walking Dead ha debuttato nel lontano 2010. Mescolando horror e dramma, lo show ha raccontato per undici lunghi anni la storia di un eclettico gruppo di sopravvissuti che devono affrontare le feroci conseguenze di un’apocalisse zombi. Andrew Lincoln ha interpretato la parte del vice sceriffo Rick Grimes, il vero protagonista della serie, per diverse stagioni, prima di abbandonare ufficialmente il ruolo nel 2018, durante la nona stagione.

In un’intervista con ComicBook, Robert Kirman ha condiviso le sue opinioni sulle fine della popolare serie che terminerà ufficialmente con l’undicesima stagione e le possibilità narrative impostate dall’annunciato film destinato al grande schermo che avrà come protagonista i personaggio di Grimes. Sebbene non ci siano aggiornamenti concreti in merito all’uscita nelle sale, Kirkman si è comunque soffermato sui modi in cui il film prenderà le distanze dallo show televisivo.

“Penso che la serie sia una storia d’insieme, che riguarda diversi personaggi, mentre il film sarà la storia di Rick”, ha spiegato Kirman. “Penso che concentrarsi di più su Rick come personaggio e fare di più con lui sia davvero fantastico. Penso che sarà una storia molto diversa rispetto a ciò che siamo abituati a vedere in The Walking Dead, il che è davvero eccitante. Quando fai qualcosa del genere devi assicurarti che un’operazione come un film abbia senso. Non sarà soltanto una sorta di espansione di quello che abbiamo visto nella serie. Sarà il Rick Grimes che tutti conosciamo e amiamo, ma al tempo stesso sarà qualcosa di molto diverso.”

Di cosa parlerà il film basato su The Walking Dead?

È da tempo che i fan si chiedono come sarà il film incentrato su Rick Grimes. L’ultima volta che lo abbiamo visto, Rick è stato messo in salvo su un elicottero, in rotta verso una destinazione sconosciuta. Come Lincoln, anche Danai Gurira (Michonne) ha abbandonato lo show. Al suo personaggio è stato dedicato un intero episodio nell’ultima stagione, in cui ha scoperto che Rick potrebbe essere ancora vivo. Dunque, non è escluso che il personaggio di Michonne possa appare nel film al fianco di Rick.

Zack Snyder conferma di non aver mai incontrato i Marvel Studios

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Zack Snyder conferma di non aver mai incontrato i Marvel Studios

Zack Snyder ha confermato di non aver mai incontrato la Marvel per discutere della possibilità di dirigere uno dei loro cinecomic. La carriera di Snyder è iniziata nel 2004 con L’alba dei morti viventi, remake del classico Zombi di George A. Romero, a cui hanno fatto seguito 300 e Watchmen, film che avrebbero in qualche modo stabilito il suo stile caratteristico.

Nonostante Snyder sia sempre stato un regista divisivo, nel 2013 la Warner Bros. ha deciso di affidargli le chiave del nascente DCEU, affidandogli la regia de L’uomo d’acciaio, a cui avrebbe fatto seguito Batman v Superman: Dawn of Justice e il travagliatissimo Justice League, la cui versione originale, quella iniziata pensata da Snyder, è stata finalmente distribuita lo scorso 18 marzo.

Con la nascita del MCU, i paragoni con il DCEU sono diventati praticamente inevitabili, nonostante i franchise siano praticamente agli antipodi sotto quasi tutti i punti di vista, soprattutto per quanto riguarda l’accoglienza che viene riservata ai film sia da parte della critica che del pubblico. Nonostante in passato abbia dichiarato che amerebbe portare sul grande schermo il personaggio di Elektra, ora Zack Snyder ha confermato di non aver mai incontrato i Marvel Studios per discutere di un eventuale collaborazione.

Intervistato da MTV News in occasione della promozione della Snyder Cut di Justice League, il regista ha rivelato di non aver mai incontrato lo studio o il suo presidente, Kevin Feige. Snyder ha comunque lodato il lavoro che il boss della Casa delle Idee ha svolto in qualità di produttore, insieme alla volontà del franchise di sperimentare costantemente con i suoi personaggi. Tuttavia, il regista non si è sbilanciato sua una possibile collaborazione futura.

“Non ho mai incontrato Kevin Feige”, ha chiarito Zack Snyder. “Ha fatto un lavoro incredibile, bello in modo assurdo… siamo onesti, hanno superato la gamma! Si sono veramente confrontati con ogni genere possibile. Hanno giocato con i loro personaggi, in modi sempre più sperimentali. Ora credo si sentano abbastanza sicuri per poter esplorare ancora. Non stanno più giocando in difesa, il che penso sia davvero fantastico.”

Zack Snyder entrerà mai a far parte della grande famiglia Marvel?

Ci sono probabilmente diverse ragioni per cui Snyder non ha mai incontrato la Marvel nel corso degli anni. Sicuramente, i suoi impegni con la concorrenza non gli avranno lasciato molto spazio per dedicarsi all’eventualità di altri progetti, dal momento che il regista – lo ricordiamo – è stato coinvolto nel DCEU anche in qualità di produttore. Tuttavia, ora che la Snyder Cut è stata finalmente distribuita e che il regista non ha più alcun vincolo con il DCEU (almeno, non in via ufficiale!), nulla esclude che in futuro Snyder possa veramente entrare a far parte della grande famiglia Marvel.

The Avengers: ecco quando l’intero cast ha capito che sarebbe stato un successo

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A detta di Scarlett Johansson, interprete di Vedova Nera nel MCU, c’è stato un momento ben preciso durante la realizzazione di The Avengers in cui il cast del film ha capito che sarebbe diventato un enorme successo.

Il MCU è stato inaugurato ufficialmente nel 2008 con Iron Man, con lo studio che negli anni a venire si è focalizzato sugli standalone dedicati all’introduzione dei Vendicatori originali. Sebbene Edward Norton alla fine sia stato sostituito da Mark Ruffalo nei panni di Hulk e Vedova Nera non abbia ottenuto un film a lei dedicato, i titoli della Fase 1 hanno comunque avuto un enorme successo e hanno dato alla Marvel la sicurezza di poter riunire tutti gli eroi sul grande schermo all’interno di un solo film.

The Avengers è arrivato nelle sale nel 2012 e in breve tempo è diventato un vero e proprio fenomeno, arrivando ad incassare oltre 1,5 miliardi di dollari al botteghino. Il film è stato anche elogiato dalla critica, che ne ha particolarmente apprezzato con solo la trama coesa ma anche le perfette interazioni tra i diversi personaggi. Il resto è storia, con il MCU divenuto uno dei franchise cinematografici di maggior successo di tutti i tempi.

Il grande successo di The Avengers

Scarlett Johansson, interprete di Vedova Nera nel MCU (che avrà finalmente il suo lungometraggio da solista il prossimo luglio, l’attesissimo Black Widow), ha rivelato a The Gentlewoman il momento esatto in cui l’intero cast di The Avengers si è reso conto che il film aveva il potenziale per diventare un enorme successo. Johnasson ha parlato della scena – divenuta ormai iconica – in cui tutti i sei i Vendicatori originali si ritrovano in mezzo alle macerie di New York City, pronti ad affrontare la battaglia. Quando il cast ha avuto la possibilità di vedere il girato, immediatamente tutti si sono resi conto della portata di ciò che stavano facendo e di cosa quel film sarebbe potuto diventare.

“Ricordo quando abbiamo girato quella scena a 360°”, ha detto Scarlett Johansson. “Eravamo in piedi tra le macerie della Grand Central, o qualsiasi altra cosa fosse. C’ero questo attacco alieno e noi eravamo in piedi, pronti. Eravamo lì. Quando poi abbiamo visto il girato… penso che quello sia stato il momento in cui tutti noi, dopo sei mesi di riprese, abbiamo esclamato finalmente: ‘Funzionerà. Funzionerà alla grande’.”

Young Avengers: Kevin Feige sulla loro possibile introduzione nella Fase 4

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Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha commentato la possibile introduzione degli Young Avengers nella Fase 4 del MCU. Al momento, nessun progetto (film o serie) dedicato al gruppo di supereroi adolescenti è stato annunciato ufficialmente. Tuttavia, sono in molti a credere che faranno il loro debutto proprio nell’attuale fase dell’universo condiviso (inaugurata con lo scorso gennaio con WandaVision).

A partire dai prossimi film e serie che andranno a costituire la Fase 4, verranno introdotti una serie di personaggi che potrebbe essere “assemblati” per formare proprio il gruppo di supereroi noto come Young Avengers. Tra i personaggi già introdotti figurano, ovviamente, Wiccan e Speed, i figli di Wanda Maximoff in WandaVision. Sul loro destino non è stato ancora chiarito nulla: alla fine dell’acclamata serie Disney+, infatti, sono scomparsi una volta che Wanda ha distrutto l’universo alternativo che aveva creato per non affrontare il dolore per la perdita di Visione. Tuttavia, la seconda scena post-credits contenuta nell’episodio finale, ha anticipato che i due ragazzini potrebbe ancora essere vivi.

Un altro membro degli Young Avengers che verrà introdotto prossimamente è Kate Bishop, che sarà interpretata da Hailee Steinfeld nell’attesia serie Hawkeye con Jeremy Renner. Ancora, Kalama Khan, alter ego di Ms. Marvel, sarà interpretata da Iman Vellani in Captain Marvel 2 e nella serie Ms. Marvel, mentre Kathryn Newton vestirà i panni di una versione adulta di Cassie Lang in Ant-Man and the Wasp: Quantumania. Infine, in Doctor Strange in the Multiverse of Madness farà il suo debutto ufficiale il personaggio di America Chavez/Miss America, interpretato da Xochitl Gomez.

In una recente intervista con Entertainment Weekly, è stato chiesto a Kevin Feige se sta effettivamente pianificando qualcosa per questi personaggi. La risposta del produttore è stata la seguente: “Sì. Possiamo già vedere che la Fase 4 sta introducendo tutta una serie di nuovi personaggi dal potenziale infinito. Sono felice di poter dire che tutti quello che mi circondano stanno facendo un lavoro straordinario che non vedo l’ora di poter mostrare al mondo.”

La storia degli Young Avengers nei fumetti

È da tempo, ormai, che i fan non fanno altro che chiedersi in che modo un potenziale film o una potenziale serie sugli Young Avengers potrebbe influenzare il futuro del MCU. Nei fumetti, il team è stato fondato perché Visione pensava che sarebbe stata una buona idea avere una squadra di Avengers di riserva nel caso in cui i Vendicatori originali si fossero sciolti. In una delle run, alcuni membri del gruppo vengono catturati dallo SHIELD, costringendo Captain America e Falcon ad entrare in azione per salvargli. In seguito, i due si uniranno ad un gruppo di resistenza noto come Vendicatori Segreti.

Shazam 2: un’attrice premio Oscar interpreterà una delle antagoniste

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Un’attrice premio Oscar si è unita al cast di Shazam 2, l’atteso sequel del cinecomic con Zachary Levi, il cui titolo ufficiale sarà Shazam! Fury of the Gods. Stiamo parlando della celeberrima attrice britannica Helen Mirren, nota al grande pubblico per film quali The Queen, La vedova Winchester e L’inganno perfetto

Il primo Shazam! è uscito nelle sale nel 2019, nonostante Warner Bros. e DC Films fossero al lavoro sul cinecomic da parecchi anni. Diretto da David F. Sandberg (noto all’epoca per aver diretto numerosi horror, tra cui Lights Out e Annabelle 2), Shazam! è stato un successo al botteghino ed è stato particolare apprezzato anche dalla critica per i suoi toni leggeri e spensierati, tipici della tradizionale commedia anni ’80. Il film ha incassato 366 milioni di dollari in tutto il mondo, a fronte di un budget di 100 milioni.

Shazam! Fury of the Gods arriverà al cinema soltanto nel 2023, ma gli studio hanno già iniziato ad assemblare il cast per l’attesissimo sequel, che a quanto pare esplorerà ancora più a fondo i legami tra i membri della famiglia allargata di Billy Batson. Ora, come riportato da The Hollywood Reporter, il premio Oscar Helen Mirren si è unita ufficialmente al cast del film. Non è la prima volta che l’attrice prende parte ad un grande franchise: basti pensare al suo coinvolgimento nella saga di Fast & Furious

In Shazam 2, Mirren interpreterà uno dei cattivi del sequel, ossia Hespera, la figlia del dio Atlante nella mitologia greca. Secondo la fonte, tale Hespera potrebbe essere la sorella del personaggio che andrà ad interpretare la giovane attrice Rachel Zegler (West Side Story), annunciata nel cast alla fine di febbraio. Ciò sarebbe dunque in linea con alcuni precedenti report secondo cui le antagoniste principale del sequel sarebbero tre perfide sorelle: se fosse davvero così, a breve dovrebbe essere annunciato il casting anche di un’altra new entry.

Tutto quello che c’è da sapere su Shazam!

Shazam! è uscito nelle sale ad aprile 2019. Nel cast Zachary Levi, Asher Angel, Mark Strong, Jack Dylan Grazer, Grace Fulton, Faithe Herman, Ian Chen, Jovan Armand, Cooper Andrews, Marta Milans Djimon Hounsou.

Abbiamo tutti un supereroe dentro di noi, ci vuole solo un po’ di magia per tirarlo fuori. Nel caso di Billy Batson, basterà gridare una sola parola – SHAZAM! – affinché questo ragazzo adottato di 14 anni si trasformi nel Supereroe per gentile concessione di un antico mago. Ancora bambino all’interno di un corpo divino, Shazam si diverte nella versione adulta di se stesso facendo ciò che qualsiasi adolescente farebbe con i superpoteri: divertirsi! Volare? Vedere a raggi X? Saltare i compiti a scuola? Shazam vuole testare i limiti delle sue capacità con la gioiosa imprudenza di un bambino, ma dovrà padroneggiare rapidamente questi poteri per combattere le forze mortali del male controllate dal Dr. Thaddeus Sivana.

Your Highness – Sua maestà: trama e cast del film con James Franco

Da collocarsi nel pieno della commedia demenziale di carattere fantastico, il film You Highness – Sua maestà conduce gli spettatori in un tempo e in un luogo lontani, dove improbabili cavalieri e mostri mitologici sono all’ordine del giorno. A dirigere tale lungometraggio del 2011 vi è David Gordon Green, noto per essere stato regista di commedie ora convertitosi all’horror con i nuovi film di Halloween. Basato su una sceneggiatura dell’attore Danny R. McBride e di Ben Best, il film in questione vanta un cast di tutto rispetto, tra premi Oscar e altri noti nomi del panorama internazionale. Ciò che ne deriva è una follia in grado tanto di divertire quanto di intrattenere.

Your Highness – Sua maestà è stato un progetto a lungo cullato da Green e McBride, i quali volevano dar vita ad un’opera che rendesse a suo modo omaggio alle commedie fantasy degli anni Ottanta. Nel realizzarlo, pur limitati da un budget ridotto, hanno così dato vita ad una lunga serie di riferimenti a quello specifico immaginario. Concettualmente simile ad Anno Uno, con Jack Black, il film passa così con l’attraversare più generi, dal romantico al fantastico, dal demenziale allo pseudo horror. Non si tratta però di una vera e propria parodia, volutamente evitata dal regista e dagli sceneggiatori, i quali aspiravano invece a costruire una storia più omogenea.

Pur se accolto male dalla critica e da uno scarso incasso al box office, Your Highness – Sua maestà rappresenta ancora oggi un divertente esemplare di un genere non più particolarmente frequente. Riscoprirlo, consapevoli di star vedendo un’opera il cui unico scopo è divertire, è quanto mai lecito. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Your Highness – Sua maestà: la trama del film

Le vicende del film prendono vita nel momento in cui, in un epoca rinascimentale dove realtà e mito si fondono, il perfido mago Leezar rapisce Belladonna, la promessa sposa dell’eroico principe Fabious. Desideroso di provare il proprio valore e di poter riabbracciare la sua amata, questi decide di partire per una missione di salvataggio. Prima ancora che questa possa avere inizio, però, Fabious dà prova di tutta la sua incompetenza ed inadeguatezza al compito. Per aiutarlo, il re ordina al pigro principe Thadeus, fratello minore di Fabious, di accompagnarlo nella spedizione. Costretto con la minaccia di essere diseredato, questi si prepara così al viaggio, ignaro di quanto li attende.

Per loro fortuna, nella missione li accompagnerà anche la valorosa guerriera Isabel, l’unica che sembra realmente in grado di poter gestire la situazione. Questa, però, sembra avere i propri personali interessi nel portare a termine la missione, dimostrandosi più imprevedibile di quanto si potrebbe immaginare. Nel corso del loro viaggio, i tre si troveranno ad affrontare creature mostruose, malvagi cavalieri e innumerevoli altri pericoli. Pur di poter salvare la principessa, però, saranno disposti a tutto, anche a dar luogo alla più improbabile delle alleanza. Solo la loro unione potrà forse portarli sulla giusta strada.

Your Highness - Sua maestà cast

Your Highness – Sua maestà: il cast del film

Come anticipato, il cast è ricco di noti attori, a partire da James Franco, presente nei panni del principe Fabious. Per poter recitare questo ruolo, però, l’attore dovette sottoporsi a diversi mesi di addestramento nell’uso della spada. Alla fine, fu in grado di prendere personalmente parte ai combattimenti previsti senza il bisogno di controfigure. Danny McBride, celebre per i suoi numerosi ruoli comici in film come Strafumati e Tropic Thunder, interpreta invece il principe Thadeus. Nonostante il suo personaggio sia il minore dei due fratelli, l’attore è in realtà più grande di circa un anno rispetto a Franco. Accanto a loro, nei panni della principessa Belladonna vi è invece l’attrice Zooey Deschanel, celebre per la serie New Girl.

Ad interpretare il re e la regina vi sono gli attori Charles Dance e Iga Wyrwal. Il primo è divenuto noto, a partire da quello stesso anno, grazie al ruolo di Tywin Lannister nella serie Il Trono di Spade. Sono poi presenti Justin Theroux nei panni del perfido Leezar e Toby Jones in quelli di Julie, assistente traditore di Courtney. Quest’ultima, amica di Thadeus, è interpretata da Rasmus Hardiker. Infine, nei panni della guerriera Isabel, vi è la premio Oscar Natalie Portman. Quest’ultima aveva accettato di partecipare al film solo per poter, con il suo compenso, contribuire alla realizzazione de Il cigno nero. Questo riuscì però ad ottenere i finanziamenti necessari, e la Portman si trovò incastrata comunque a dover recitare in Your Highness – Sua maestà, per il quale aveva già firmato.

Your Highness – Sua maestà: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Your Highness – Sua maestà è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema e Google Play. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 23 marzo alle ore 21:15 sul canale Italia 2.

Fonte: IMDb

Black Widow, Crudelia e altri titoli Disney arriveranno su Disney+

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Mentre le sale cinematografiche iniziano lentamente a riprendersi negli Stati Uniti, sembra che gli studi di Hollywood non siano ancora pronti a distribuire i loro film con più grande hype nelle sale.

A partire dalla Disney, che ha rivisto la strategia di distribuzione di alcuni dei suoi film più attesi e, in particolare, ha messo a punto una nuova strategia distributiva per Black Widow, Crudelia, Shang-Chi e la leggenda dei dieci cerchi e Luca.

In particolare, Black Widow e Crudelia saranno distribuiti in anteprima su Disney+ nello stesso momento in cui usciranno nelle sale. Crudelia arriverà come previsto il 28 maggio, mentre Black Widow è stato posticipato di due mesi e debutterà il 9 luglio invece che il 7 maggio. Entrambi saranno disponibili per accesso VIP, come già accaduto a Mulan e Raya e l’Ultimo Drago.

Dal versante Marvel Studios, questo cambiamento implica che Shang-Chi e la leggenda dei dieci cerchi è stato slittato al 3 settembre, visto che era previsto per luglio.

Per quanto riguarda Luca, invece, la Pixar metterà a disposizione il film a partire dal 18 giugno esclusivamente su Disney+ incluso nell’abbonamento.

Daniel Kaluuya: 10 cose che non sai sull’attore

Daniel Kaluuya: 10 cose che non sai sull’attore

Nel giro di pochi anni, l’attore Daniel Kaluuya ha conquistato le attenzioni di Hollywood recitando in apprezzati e premiati film. Con la fama ottenuta, ha potuto lavorare tanto in piccoli progetti indipendenti quanto in blockbuster dal grande budget, mettendo alla prova la sua versatilità e confermando il proprio talento. Passando con naturalezza da un genere ad un altro, ha raggiunto alcuni dei maggiori onori dell’industria cinematografica, confermandosi come uno dei grandi interpreti della sua generazione.

Ecco 10 cose che non sai di Daniel Kaluuya.

Daniel Kaluuya: i suoi film

1. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attore esordisce al cinema nel 2008 con il film Cass, per poi recitare in I segreti della mente (2010) e Johnny English – La rinascita (2011), con cui inizia a farsi notare. Successivamente recita nei film Welcome to the Punch (2013), Kick-Ass 2 (2013) e Sicario (2015). Si consacra grazie al ruolo da protagonista nel film Scappa – Get Out (2017), dove recita da protagonista, e in seguito ottiene ruoli di rilievo nei film Black Panther (2018), con Chadwick Boseman, Widows – Eredità criminale (2018), con Viola Davis, Queen & Slim (2019) e Judas and the Black Messiah (2021).

2. Ha preso parte a produzioni televisive. Kaluuya ha negli anni partecipato anche a diversi prodotti televisivi, che gli hanno permesso di ottenere una buona visibilità. Dopo aver recitato nel film Shoot the Messenger (2006), è tra i protagonisti della serie Skins (2007-2009). Successivamente recita in alcuni episodi di serie come FM (2009), Doctor Who (2009), Psychoville (2009-2011) e The Fades (2011). Nel 2011 è il protagonista dell’episodio 15 milioni di celebrità, della serie Black Mirror. Grazie a tale ruolo ottiene una più ampia popolarità. Successivamente recita di nuovo per la televisione nelle serie Ruddy Hell! It’s Harry and Paul (2010-2012), Babylon (2014) e Watership Down (2018), miniserie d’animazione a cui partecipano anche gli attori James McAvoy e John Boyega.

3. Ha prodotto un film. Nel 2019 l’attore decide di ricoprire per la prima volta il ruolo di produttore, desideroso di dar vita alla sceneggiatura intitolata Queen & Slim. Kaluuya recita anche nel film interpretando il personaggio di Slim, il cui appuntamento con una ragazza prende una piega inaspettata nel momento in cui si imbattono in un poliziotto. L’attore tornerà prossimamente a vestire i panni del produttore anche per l’annunciato The Upper World, lungometraggio di cui dovrebbe anche essere protagonista.

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Daniel Kaluuya è su Instagram

4. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram con un proprio profilo verificato, attualmente seguito da 381 mila persone. Particolarità del profilo, tuttavia, è quello di essere inutilizzato. Kaluuya infatti non ha mai pubblicato foto su di esso, né ha iniziato a seguire altri account, lasciando intendere di non essere un attivo utilizzatore del celebre social.

Daniel Kaluuya: chi è la sua fidanzata

5. Mantiene privata la sua relazione sentimentale. Nel corso degli anni l’attore è stato più volte visto prendere parte ad eventi di gala in compagnia di Amandla Crichlow, attrice e produttrice. I due tuttavia non hanno mai confermato la loro relazione, dimostrandosi estremamente riservati a riguardo, tanto da far sospettare anche di essere semplicemente ottimi amici. A distanza di anni dalle prime foto scattate di loro insieme restano ancora diversi dubbi sulla natura del loro rapporto.

Daniele Kaluuya in Black Mirror

6. L’ideatore della serie rimase sconvolto dal suo provino. Prima di recitare nella serie antologica Black Mirror, Kaluuya era pressoché sconosciuto. Quando Charlie Brooker, ideatore della serie vide il suo provino per l’episodio 15 milioni di celebrità, si convinse subito che fosse l’attore giusto, in grado di risultare convincente anche senza dire una parola, e allo stesso tempo di dar vita ad una performance imponente nel momento del monologo finale.

Daniel Kaluuya in Black Panther

7. Desidera riprendere il ruolo nel sequel. Nel celebre film Marvel, l’attore ha interpretato il personaggio di W’Kabi, guerriero del Wakanda. L’attore ha dichiarato che non sa ancora se prenderà o meno parte al sequel previsto per il 2022, ma che adorerebbe poter assumere nuovamente le vesti del personaggio, magari potendone approfondire la natura.

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Daniel Kaluuya in Get Out

8. È stato scelto anche per la sua capacità di piangere a comando. Il regista del film Get Out, Jordan Peele, ha affermato di aver scelto Kaluuya immediatamente dopo averlo sottoposto ad un provino. Questo consisteva nel dar vita ad una scena chiave del film, dove il protagonista doveva piangere. Kaluuya ripeté la scena per cinque volte, ed ogni volta le sue lacrime erano estremamente convincenti, permettendogli di ottenere la parte.

Daniel Kaluuya: gli Oscar

9. È stato nominato due volte all’ambito premio. Per il suo ruolo nel film Get Out, l’attore ha ottenuto ampi consensi da parte della critica, arrivando infine ad ottenere una nomination come miglior attore ai prestigiosi premi Oscar. Pur non riportando la vittoria, l’attore ha in tal modo potuto ulteriormente ampliare la propria popolarità. Nel 2021 ha poi ottenuto la sua seconda nomination al premio, stavolta nella categoria di miglior attore non protagonista, per il film Judas and the Black Messiah. In questo l’attore interpreta Fred Hampton, leader del movimento afroamericano noto come Pantere Nere.

Daniel Kaluuya: età e altezza

10. Daniel Kaluuya è nato a Londra, Inghilterra, il 24 febbraio 1989. L’attore è alto complessivamente 174 centimetri.

Fonte: IMDb

 

Andra Day: 10 cose che non sai sull’attrice

Andra Day: 10 cose che non sai sull’attrice

Divenuta celebre come cantante soul e pop, Andra Day ha lentamente ampliato i propri interessi anche al cinema, dimostrando grandi doti recitative. Dividendosi tra questi due settori ha così avuto modo di far crescere la propria popolarità, ottenendo ampi riconoscimenti e affermandosi come una delle donne di spettacolo più influenti e importanti del panorama odierno. Eppure la Day sembra aver appena iniziato a dimostrare il suo valore, lasciando presagire un futuro di carriera particolarmente roseo. Che sia su un palcoscenico o sul grande schermo, pochi sembrano poter avere la stessa forza attrattiva da lei sfoggiata.

Ecco 10 cose che non sai di Andra Day.

Andra Day: i suoi film da attrice

1. Ha recitato in celebri film. Dopo aver partecipato come attrice in alcuni cortometraggi tra il 2016 e il 2017, la Day ha infine debuttato sul grande schermo con il lungometraggio Marcia per la libertà (2017). In questo, incentrato sulla vita del primo giudice della Corte Suprema afroamericano, interpretato da Chadwick Boseman, l’attrice compare nei panni di una cantante di nome Andra. La grande svolta per lei arriva però nel 2021, quando è protagonista del film The United States vs. Billie Holiday, dove interpreta la celebre cantante recitando accanto a Garret Hedlund e Natasha Lyonne.

2. Ha partecipato al doppiaggio di un film d’animazione. Celebre per la sua voce e le sue capacità canore, la Day ha avuto modo di mettere ulteriormente in mostra queste grazie al film d’animazione della Pixar Cars 3. Qui ha infatti doppiato il personaggio noto come Sweet Tea, un roseo carrello elevatore che si esibisce in un esibizione di canto. La partecipazione a questo film ha permesso all’attrice di avvicinarsi sempre più al cinema, coniugando così le sue due principali passioni.

3. È stata candidata al premio Oscar. Grazie alla sua struggente interpretazione della cantante Billie Holiday in The United States vs. Billie Holiday, la Day ha ottenuto la sua prima nomination ai prestigiosi premi Oscar come miglior attrice protagonista. Tale riconoscimento è la consacrazione che rende l’attrice uno dei nuovi nomi di punta del panorama cinematografico. A prescindere se vincerà o meno l’ambita statuetta, è lecito attendersi numerosi nuovi progetti per la Day, ormai particolarmente celebre e richiesta.

Andra Day ai Golden Globe

4. Ha vinto il suo primo premio. In attesa di sapere se vincerà o meno l’Oscar per la sua interpretazione in The United States vs. Billie Holiday, l’attrice può già vantare un’importante vittoria ai premi Golden Globe. Qui ha infatti ottenuto il riconoscimento come miglior attrice in un film drammatico, battendo candidate del calibro di Viola Davis e Francesc McDormand. La Day era inoltre candidata anche per miglior canzone originale Tigress & Tweeds, presente nel film e da lei eseguita.

Andra Day è Billie Holiday

5. Ha studiato molto per la parte. Scelta per interpretare la celebre cantante vissuta tra il 1915 e il 1959, l’attrice fu da subito consapevole della responsabilità di cui era stata investita. La Holiday è infatti considerata una delle più grandi cantanti jazz e blues di tutti i tempi, ed è tra le principali fonti di ispirazione per la musica che la Day realizza. Per avvicinarsi al ruolo e poterlo interpretare al meglio, dunque, l’attrice ha studiato a lungo la vita della Holiday e attraverso la visione di filmati di repertorio ha cercato di assumere movenze e comportamenti simili a quelli di lei.

Andra Day Instagram

Andra Day e l’album Cheers to the Fall

6. Ha pubblicato un album di successo. Nel 2015, con il supporto dell’etichetta Warner Bros. Records, la Day ha pubblicato il suo primo album musicale, intitolato Cheers to the Fall. Contenente 13 brani, questo spazia dal soul al blues, dal jazz al pop, dando prova della grande versatilità della cantante come anche dei suoi principali interessi come artista musicale. Particolarmente apprezzato dalla critica, questo si è rivelato un grande successo sin dalla sua uscita. Cheers to the Fall è infine stato candidato come miglior album di genere R&B ai prestigiosi Grammy Awards del 2016.

7. Una canzone dell’album è diventata estremamente popolare. A spiccare tra tutti i brani dell’album vi è in particolare quello intitolato Rise Up. Rilasciato anche come singolo, questo è stato più volte utilizzato all’interno di programmi talent shows, divenendo un vero e proprio simbolo di rinascita e incoraggiamento a non arrendersi mai neanche di fronte agli ostacoli più grandi della vita. In breve, Rise Up ha raggiunto oltre 262 milioni di ascolti sulla piattaforma Spotify e oltre 84 milioni di visualizzazioni al suo videoclip ufficiale su YouTube.

Andra Day canta Rise Up

8. Ha cantato la canzone in un’occasione speciale. Divenuta un simbolo di invito alla rinascita, la canzone Rise Up è stata eseguita dalla cantante in occasione della parata di inaugurazione per l’insediamento del nuovo presidente degli Stati Uniti Joe Biden. La Day si è detta particolarmente emozionata di quest’occasione, decidendo di dedicare la canzone all’America, al suo bisogno di curare le proprie ferite e rinascere come grande nazione civile. La sua Rise Up è stata scelta proprio perché incarna perfettamente tutto ciò, risultando più attuale che mai.

Andra Day è su Instagram

9.  Ha un profilo personale. L’attrice e cantante è presente sul social network Instagram con un account personale verificato, attualmente seguito da 383 mila persone. Qui, con appena 35 post, la Day è principalmente solita condividere immagini e notizie relative al suo lavoro di cantante e attrice. Numerosi sono infatti i post dedicati alle sue canzoni o ai progetti cinematografici a cui prende parte. Non mancano però anche immagini o video relativi alla sua vita privata o a momenti di svago, passati in compagnia di amici o colleghi.

Andra Day: età e altezza

10. Andra Day, pseudonimo di Cassandra Monique Batie, è nata il 30 dicembre del 1984 a Spokane, nello stato di Washington, Stati Uniti. L’attrice e cantante è alta complessivamente 175 centimetri.

Fonte: IMDb

Promises: al via le riprese del film con Pierfrancesco Favino e Kelly Reilly

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Sono iniziate a Roma le riprese di Promises film tratto dall’omonimo best-seller internazionale di Amanda Sthers,  che oltre a dirigerlo lo ha scritto e co-prodotto. Nel cast di Promises, girato in lingua inglese, Pierfrancesco Favino, Kelly Reilly, Jean Reno, Ginnie Watson, Cara Theobold, Deepak Verma e Kris Marshall. Le riprese si svolgeranno a Roma, nelle coste del Lazio e a Londra e dureranno sette settimane.

Una produzione Indiana Production, Vision Distribution, Barbary Films e Iwaca. Distribuito in Italia e nel mondo da Vision Distribution

A proposito del film, Sthers aggiunge: “Sono una donna che racconta la storia di un uomo, sono francese, vivo a Los Angeles e giro in inglese tra Roma e Londra. Sono cresciuta guardando film provenienti da ogni parte del mondo. Prediligo il talento prima di ogni altra cosa. Volevo che questo film raccontasse un sentimento che riguarda tutti e che questa scelta fosse riflessa nel cast. Favino e Reilly, insieme, rappresentano la quintessenza della coppia cinematografica, portando la nostra storia in una dimensione senza tempo”.

Tra i film di Amanda Sthers “HOLY LANDS” del 2017 basato sul suo romanzo omonimo e interpretato da Jonathan Rhys Myers, James Caan e Rosanna Arquette e “MADAME” con Toni Colette e Harvey Keitel. Sthers ha scritto undici romanzi,  tradotti in più di quindici lingue e diverse opere teatrali. Nel 2011 è stata nominata Cavaliere dell’ Ordine delle Arti e delle Lettere dal governo francese per i suoi contributi significativi e originali alle arti letterarie.

Effetto Domino arriva su Sky Cinema Drama dal 24 Marzo

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Effetto Domino arriva su Sky Cinema Drama dal 24 Marzo

Effetto Domino, film di Alessandro Rossetto presentato al Festival di Venezia nel 2019 e vincitore del premio del pubblico e premio della giuria al Festival di Annecy 2019, arriva su Sky Cinema Drama HD (308) il 24 Marzo 2021, alle ore 21.00.

Effetto Domino è una produzione JOLEFILM con RAI CINEMA; realizzato con il supporto di CREATIVE EUROPE PROGRAMME – MEDIA of European Union; con il contributo di IDM SÜDTIROL ALTO ADIGE; con il contributo di POR – FESR/REGIONE DEL VENETO; con il supporto di Ministero per i Beni e le Attività Culturali – MiBAC Direzione Generale Cinema; è liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Romolo Bugaro.

Effetto Domino: la trama

Effetto Domino è ambientato in una cittadina termale del nord est italiano. Qui un impresario edile insieme al suo fidato geometra danno vita a un ambizioso progetto: convertire grandi alberghi abbandonati in residenze di lusso per pensionati facoltosi provenienti da ogni parte del mondo. Un sogno globalizzato che cambia faccia alla città e allo stesso tempo permette agli anziani di spendere i loro ultimi anni in paradisi in cui godersi l’ultimo pezzo di vita, piuttosto che rinchiudersi in fredde cliniche dove attendere la morte. Un business della vecchiaia che qualcuno, più potente e visionario di questi piccoli imprenditori, fa suo qui dall’altra parte del pianeta, permettendo a queste vite stanche e fiacche di allungarsi all’infinito. Quando il sostegno finanziario delle banche all’impresario edile improvvisamente viene meno, quello che si scatena è un effetto domino nella vita di chi sperava solo di arricchirsi, non consapevole di quel piano più alto e lontano di chi vede ormai il profitto venire da corpi che non muoiono.

Effetto Domino: il trailer

Justice League Snyder Cut: il film perduto di Zack Snyder rimarrà tale, per sempre

A partire dal 18 marzo è disponibile sui canali Sky (anche Now) in Italia Justice League Snyder Cut, la versione ufficiale, voluta e pensata dal regista Zack Snyder del film che uscì nel 2017, che lui fu costretto ad abbandonare a pochi mesi dalla release per questioni familiari private molto delicate e che venne affidato poi a Joss Whedon.

Il risultato fu un film difficile da interpretare, sgangherato nella forma e nella sostanza, che poteva appartenere ad un’epoca in cui i cinecomic non erano ancora stati razionalizzati e canonizzati dall’esperienza Marvel Studios sul grande schermo. Sappiamo tutti com’è andata poi: il film è stato un comprensibile insuccesso, i fan si sono ribellati, #releasethesnydercut è diventato trend topic. Di seguito, alla Warner Bros hanno valutato che dare 70 milioni a Snyder per fargli completare la sua visione poteva essere un investimento interessante per il futuro delle PI in forze allo studio.

E così, chi con più chi con meno gioia, tutti abbiamo potuto guardare, o guarderemo a breve, la Justice League Snyder Cut, che ora esiste, è un film concreto, lungo oltre 4 ore e diviso in sei capitoli che ne facilitano la visione, perché a loro modo strutturati come nodi tematici, episodi di una miniserie.

Justice League Snyder Cut, recensione dell’atteso film di Zack Snyder

Ma com’è il film che Snyder ha voluto offrire ai suoi fan? Senza dubbio si tratta di un miglioramento rispetto alla versione cinematografica che ci aveva proposto Whedon, anche se, sì, era difficile fare peggio. Justice League Snyder Cut tiene prima di tutto fede al linguaggio e all’estetica che il regista aveva espresso in L’Uomo d’Acciaio e in Batman v Superman: Dawn of Justice.

Snyder è consapevole che sta raccontando le gesta di eroi che nascono come sostitutivi della mitologia per la cultura americana popolare; sostanzialmente racconta la storia di divinità, e lo fa sia nella rappresentazione epica delle situazioni, sia nella scelta di indugiare, con rallenty esasperanti, sulle fisicità prorompenti, sui profili scolpiti, sui corpi statuari dei protagonisti.

Portatore di una visione personale riconoscibile in ogni idea e in ogni spunto che Snyder mette sullo schermo, il nostro è sicuramente da considerarsi un autore con una sua poetica, che poi possa piacere o meno, sta tutto nella sensibilità di chi guarda, come per ogni altro autore che forse si fa meno fatica a definire tale per ragioni che riguardano uno snobismo spicciolo e ingiustificato. Tuttavia quell’autore non tornerà mai alla visione che aveva nel 2017, perché Justice League Snyder Cut non è il film che avremmo potuto vedere all’epoca, è un film nuovo, figlio di questi quattro anni passati a meditare e rimuginare, di una serie di altri cinecomic usciti intanto, figlio soprattutto dell’elaborazione di un lutto importante che ha determinato tutto il significato dell’epilogo e forse dell’inserimento di quella sequenza finale denominata il “Knightmare” (il gioco di parole è con Knight=cavaliere, ossia Batman e nightmare=incubo).

La stessa durata finale del film, 242 minuti, è una lunghezza che difficilmente avrebbe visto la sala, per cui è chiaro che Snyder si è messo “comodo” con i mezzi che aveva a disposizione, non solo nuovi finanziamenti da parte di WB, ma anche uno spazio, la piattaforma HBO Max, in cui poter inserire nel film tutte, ma proprio tutte le scene che desiderava, girandone alcune nuove e inserendo tutto ciò che nel corso di questi 4 anni aveva arricchito la sua immaginazione.

Lui stesso ha dichiarato che il Joker di Jared Leto è un’aggiunta successiva, quindi probabilmente tutta la scena del knightmare è un’aggiunta al disegno di partenza, dal momento che ruota intorno al Clown Principe del Crimine. Inoltre la scena finale di Bruce Wayne che si confronta con Martian Manhunter ci mostra un Ben Affleck decisamente magro, niente affatto quell’ammasso di muscoli che poteva plausibilmente mettere KO Superman o guidare una lega di eroi leggendari. Per capirci, è la “dimensione” che l’attore sfoggia in questi giorni sul set di The Tender Bar. Una scena girata di recente, dunque.

Insomma, al di là del valore aggiunto o presunto del film, oltre alla rivendicazione personale di Snyder, oltre all’affetto dei fan e all’astio dei detrattori, la Justice League Snyder Cut non è il film che avremmo visto, proprio perché Snyder non è affatto lo stesso uomo che ha cominciato a lavorare al film. La sua vita, la sua esperienza lo ha cambiato, come capita a tutti noi, ed è giusto e normale che in un film d’autore (perché di questo si tratta), questi elementi condizionino la visione del mondo e del cinema, il modo di raccontare le storie, di fruirle, di offrirle agli altri.

La Justice League di Zack Snyder è un film perduto, e tale rimarrà, per sempre. Quello che abbiamo avuto la possibilità di vedere è ciò che il regista è riuscito a realizzare ri-raccontando, con una maturità e un vissuto più ricco e differente, la storia che avrebbe voluto portare al cinema quattro anni fa e che per motivi che ancora adesso non sembrano del tutto chiari, non ha avuto la possibilità di fare.

Illusioni mortali, recensione del film di Ann Elizabeth James

Illusioni mortali, recensione del film di Ann Elizabeth James

Disponibile su Netflix dal 18 Marzo, Illusioni mortali racconta la storia di Mary, autrice di best seller thriller dalle tinte erotiche che, dopo anni di pausa, accetta di scrivere il quarto capitolo di una saga di libri a cui stava lavorando, spinta dal fatto che il marito Tom (Dermot Mulroney) ha messo a rischio le finanze familiari con alcuni investimenti sbagliati. Mary, per potersi dedicare al meglio alla stesura del nuovo romanzo, accetta il consiglio di un’amica di rivolgersi a un’agenzia per tate di lusso, in modo tale da assumere qualcuno che si prenda cura dei figli. Approda così nella vita di Mary Grace (Greer Grammer), giovane e candida baby sitter, la cui presenza nella casa costituirà un punto di svolta nella vita di Mary. Il mondo della realtà e quello della finzione romanzesca inizieranno infatti a confondersi nella mente di Mary, cosi come la figura di Grace, che assumerà tinte sempre più ambigue e che attrarrà sempre di più Mary con cui instaurerà una relazione  intima e misteriosa.  

Illusioni mortali: un impianto narrativo privo di basi solide

Col procedere della storia le dinamiche tra i personaggi si fanno sempre più confuse e ambigue, purtroppo però senza risultare intriganti e mantenere alto il livello di tensione; Mary vacilla tra sogno e realtà, non del tutto certa che quanto stia accadendo tra lei e Grace -che intanto inizia anche un gioco di seduzione nei confronti del marito – sia vero o semplicemente un’illusione mortale, come recita il titolo del film. Il rapporto tra le due si fa sempre più morboso, le dinamiche sempre più strane e pericolose. L’identità di Grace viene costantemente messa in dubbio, oscilla tra la facciata candida ed innocente di baby sitter e quella di femme fatale seducente ed erotica. Questi tre personaggi principali, tuttavia, appaiono privi di una caratterizzazione convincente, per cui è difficile stabilire alcun tipo di connessione emotiva con lo spettatore.

Sono personaggi che vivono esclusivamente nel presente; vengono inserite alcune informazioni sulla loro backstory ma non sono sufficienti per permetterci di comprenderli veramente. Il blocco dello scrittore di cui è preda Mary, la frustrazione e l’ossessione generate dalla scrittura non vengono indagate in maniera approfondita e risultano quasi un mero deus ex machina per poter portare in scena un gioco di respingimento e interdipendenza tra le due figure femminili. Eppure non riesce a crearsi un vero e proprio conflitto tra i due personaggi, si strizza l’occhio ai thriller in stile Basic Instinct ma senza riuscire a trovare una propria dimensione. La sceneggiatura del film non convince proprio perché le motivazioni e i desideri dei personaggi non sono chiariti, ma semplicemente abbozzati e lasciati scivolare via, tra battute non memorabili, scandite da un ritmo fiacco e che non riesce a risollevarsi coi pochi -e prevedibili- colpi di scena. Neanche le interpretazioni femminili riescono a salvare questa trama priva di originalità: la gestualità e il lavoro espressivo delle attrici risulta essere troppo caricaturale e macchiettistico, senza conferire alcun valore aggiuntivo all’interpretazione dei personaggi. 

Illusioni mortali: un finale senza reali colpi di scena 

Il personaggio di Grace, teoricamente uno dei punti focali della narrazione, in quanto va a scardinare le dinamiche iniziali della storia, non riesce a risultare tridimensionale, è privo di qualsiasi alone di mistero, che avrebbe potuto almeno avvicinare il film al genere di cui se ne dichiara l’appartenenza. Quando arriva la finale rivelazione sul perché del suo modo di agire, che dovrebbe giustificare l’ambiguità e ambivalenza dei comportamenti del personaggio, questa è così superficialmente accennata che non offre alcuna soddisfacente spiegazione. Si sarebbero potuti approfondire di più alcuni spunti, come il collegamento tra il romanzo che Mary sta scrivendo e quello che accade nella realtà, ma non veniamo neanche a conoscenza del tema del romanzo, se non a grandi linee. Anche il passato di Grace, se gli fosse stato concesso più spazio narrativo, avrebbe potuto rappresentare una storyline quantomeno interessante. Vengono prelevati gli stilemi del thriller ma senza che questi trovino una loro reale dimensione nel racconto.

Il film si propone come un thriller psicologico, ma non viene indagata a fondo la sfera psichica di nessun personaggio; ci si limita a qualche tentativo tramite voice over o flashback, che genera, di fatto, più confusione e ambiguità se guardiamo alla totalità della pellicola. Perfino il finale, quindi, che avrebbe dovuto essere più di impatto, puntando sull’aspetto della rivelazione della misteriosità di Grace, non riesce a convincere, rimanendo blanda testimonianza della scrittura poco audace del film.

Judas and Black Messiah arriva in esclusiva digitale da venerdì 9 Aprile

Finalmente Judas and Black Messiah, l’attesissimo film di Shaka King candidato a 6 Premi Oscar, tra cui miglior film e miglior attore non protagonista, arriva in Italia in esclusiva digitale da venerdì 9 Aprile,disponibile per l’acquisto e il noleggio premium su tutte le principali piattaforme.

Judas and Black Messiah è infatti nominato per sei premi alla prossima edizione degli Academy Awards, per miglior film, miglior attore non protagonista (Daniel Kaluuya e LaKeith Stanfield), per la fotografia (Sean Bobbitt), per la canzone originale (“Fight For You,” musica di H.E.R. e Dernst Emilie II, testo di H.E.R. e Tiara Thomas), e miglior sceneggiatura originale (sceneggiatura di Will Berson & Shaka King, soggetto di Will Berson & Shaka King e Kenny Lucas & Keith Lucas).  Daniel Kaluuya ha inoltre già vinto il Golden Globe 2021 come miglior attore non protagonista proprio per Judas and Black Messiah.

L’informatore dell’FBI William O’Neal (LaKeith Stanfield), è infiltrato nel partito delle Black Panther dell’Illinois con l’incarico di tenere d’occhio il loro carismatico leader, il Presidente Fred Hampton (Daniel Kaluuya). Ladro di professione, O’Neal sembra divertirsi a correre il rischio di manipolare sia i suoi compagni che il suo “supervisore”, l’Agente Speciale Roy Mitchell (Jesse Plemons). L’influenza politica di Hampton è in forte ascesa proprio quando incontra e si innamora della sua compagna di rivoluzione Deborah Johnson (Dominique Fishback). Nel frattempo, nella mente di O’Neal prende vita un dilemma. Si allineerà alle forze benevole? O contribuirà ad affossare Hampton e Le Pantere con ogni mezzo, come comanda il Direttore dell’FBI J. Edgar Hoover (Martin Sheen)?

Ispirato a eventi realmente accaduti, “Judas and the Black Messiah” è diretto da Shaka King, all’esordio con un lungometraggio per una major. Il progetto ha avuto origine da King e il suo partner di sceneggiatura, Will Berson, e da Kenny Lucas & Keith Lucas, autori del soggetto assieme a Berson & King. King, collaboratore da molto tempo del regista Ryan Coogler (“Black Panther”, “Creed”, “Fruitvale Station”), ha sottoposto l’idea del film a Coogler e a Charles D. King (“Just Mercy”, “Fences”), che sono poi diventati produttori del film con Shaka King. I produttori esecutivi sono Sev Ohanian, Zinzi Coogler, Kim Roth, Poppy Hanks, Ravi Mehta, Jeff Skoll, Anikah McLaren, Aaron L. Gilbert, Jason Cloth, Ted Gidlow e Niija Kuykendall.

In “Judas and the Black Messiah” troviamo i candidati all’Oscar® Daniel Kaluuya (“Get Out”, “Widows”, “Black Panther”) nel ruolo di Fred Hampton e LaKeith Stanfield (“Atlanta”, “The Girl in the Spider’s Web”) in quello di William O’Neal. Fanno parte del cast anche Jesse Plemons (“Vice”, “Game Night”, “The Post”), Dominique Fishback (“The Hate U Give”, “The Deuce”), Ashton Sanders (“The Equalizer 2”, “Moonlight”) e Martin Sheen (“The Departed”, “The West Wing” e “Grace & Frankie” per la TV).

Nel cast anche Algee Smith (“The Hate U Give”, “Detroit”), Darrell Britt-Gibson (“Just Mercy”, “Three Billboards Outside Ebbing, Missouri”), Dominique Thorne (“If Beale Street Could Talk”), Amari Cheatom (“Roman J. Israel, Esq.”, “Django Unchained”), Caleb Eberhardt (“The Post”) e Lil Rel Howery (“Get Out”).

Il team creativo dietro la macchina da presa include il direttore della fotografia, Sean Bobbitt (“12 Years a Slave”, “Widows”), lo scenografo Sam Lisenco (“Shades of Blue”), il montatore Kristan Sprague (“Random Acts of Flyness”) e la costumista Charlese Antoinette Jones (“Raising Dion”). Le musiche sono di Craig Harris e Mark Isham.

La Warner Bros. Pictures presenta, in associazione con MACRO/Participant/BRON Creative, una produzione MACRO Media/Proximity, un Film di Shaka King, “Judas and the Black Messiah”.

Justice League Snyder Cut: 10 riferimenti all’universo DC nascosti nel film

La Snyder Cut di Justice League è ormai sulla bocca di tutti. Zack Snyder ha finalmente avuto la possibilità di mostrare al mondo la versione originale del cinecomic uscito per la prima volta al cinema nel 2017. Ovviamente, da profondo conoscitore dell’universo DC quale è, il controverso regista ha inserito all’interno del suo taglio tutta una serie di easter egg e di riferimenti al mondo dei fumetti che probabilmente sono i fan delle pagine scritte sono riusciti a cogliere. Scopriamo insieme quali sono, grazie a ComicBookMovie:

Il riferimento a Flashpoint

Quando Rick Famuyiwa era stato ingaggiato per dirigere The Flash, era stato confermato che il film avrebbe adatto per il grande schermo la serie a fumetti “Flashpoint”, in cui Barry Allen viaggia indietro nel tempo per impedire a Reverse Flash di uccidere sua madre, inconsapevole che avrebbe poi creato una linea temporale completamente nuova.

In quell’universo, Cyborg era un supereroe di alto livello, Thomas Wayne era Batman e Atlantide era in guerra contro Themyscira. Un accenno a tutto ciò è presente nella Snyder Cut, quando gli eroi stanno riesumando il corpo di Superman e Wonder Woman fa riferimento proprio all’animosità tra lei e la gente di Aquaman.

Dusty

Nella Snyder Cut di Justice League è stato dato molto più spazio anche a Martha Kent. In una delle varie scene che la vedono protagonista, Martha visita la tomba di Clark e viene raggiunta dal cane della famiglia Kent, Dusty: nonostante il nome sia stato cambiato, è palese che il riferimento sia a Rusty, il cane da compagnia del giovane Clark nei fumetti.

Nella pagine di “The Man of Steel #1” del 1986 (scritto e disegnato da John Byrne), è stato Rusty che ha aiutato il futuro Superman a imparare a volare… anche se in maniera del tutto accidentale. Snyder è un grande fan del personaggio e non è un caso che abbia preso ispirazione dai fumetti per renderli omaggio nel suo taglio, anche se in una maniera non così eclatante.

Gard’ner Fox

Quando l’azione si sposta a Central City, incontriamo Barry Allen che sta cercando di ottenere un lavoro. È allora che il Velocista Scarlatto incrocia per la prima volta lo sguardo di Iris West. Grazie alla sua incredibile velocità, Barry è in grado di salvarla da una morte certa. Tuttavia, il camion che quasi uccide la ragazza contiene un interessantissimo easter egg.

Il camion opera per conta di una fantomatica compagnia di nome Gard’ner Fox, un riferimento abbastanza parlese allo scrittore DC Comics Gardner Fox, co-autore del Flash originale, insieme ad altri personaggi come Sandman e Hawkman. Fox è stato anche responsabile della Justice Society e della Justice League, e avrebbe anche introdotto il Multiverso in “The Flash #123” nel 1961.

Arkham Asylum

Alla fine di Batman v Superman: Dawn of Justice, il Cavaliere Oscuro riesce a far rinchiudere Lex Luthor ad Arkham Asylum. Alla fine della Snyder Cut ci ritroviamo proprio ad Arkham e apprendiamo che ora è conosciuto come “Arkham Home for the Emotionally Troubled”. 

Questo nuovo nome per l’iconica struttura di Gotham City è stato usato per la prima volta in “Batman: Il ritorno del Cavaliere Oscuro” di Frank Miller. Data la passione di Snyder per quella storia, non dovrebbe sorprendere che il regista abbia deciso di renderle omaggio. Viene anche rivelato che il manicomio criminale è stato fondato nel 1974, anno in cui è apparsa per la prima volta nei fumetti (in “Batman #258”).

Il fiume Stige

Quando Cyborg entra in contatto con la Scatola Madre e Flash si “carica” per aiutare a resuscitare Superman, accade qualcosa di strano. Victor Stone ha una visione che riguarda un futuro oscuro: oltre ad apprendere che Aquaman è stato ucciso da Darkseid, assistiamo anche al funerale di Wonder Woman (ciò spiega perché nessuno dei due eroi appare nella scena ambientata nel Knightmare, contenuta nell’epilogo del film).

Diana Prince brucia su una pira funeraria davanti a sua madre e al resto delle Amazzoni. Ma perché ha delle monete sugli occhi? La mitologia greca ci viene in aiuto. I morti avrebbero dovuto pagare Caronte, il traghettatore di Ade, per poter attraversare il fiume Stige nell’aldilà: ecco perché le monete sono state poste sui loro occhi ed ecco perché appaiono anche sugli occhi di Wonder Woman.

AFSP

La scena della Snyder Cut in cui Bruce Wayne recluta Barry Allen per la Justice League è più o meno simile a quella della versione theatrical del 2107. Tuttavia, mentre i due lasciano Central City a bordo dell’auto del miliardario (con Bruce Wayne che ricorda che il suo superpotere è quello di “essere ricco”), vediamo un cartellone con un murale che fa riferimento all’American Foundation for Suicide Prevention (AFSP).

Non si tratta di un easter egg casuale, ma è un chiaro riferimento al atto che Barry sta lottando contro la solitudine quando Bruce lo rintraccia. I fan di Snyder hanno fatto molto per l’AFSP da quando è stato lanciato il movimento #ReleaseTheSnyderCut: ad oggi, sono stati raccolti oltre $ 500.000. 

Bat-Tank

Nell’epilogo della Snyder Cut viene anticipato il futuro di ogni membro della Justice League: Wonder Woman e Superman desiderano tornare rispettivamente a Themyscira e a Metropolis, mentre Flash è ormai totalmente consapevole della sua velocità. Anche Cyborg, che nel taglio di Snyder è il vero cuore pulsante della storia, ha finalmente superato la sua rabbia e il suo dolore.

Per quanto riguarda Batman, invece, vediamo il Cavaliere Oscuro mentre cattura un gruppo di supercriminali a Gotham City: dopo averlo fatto, lo vediamo in cima ad un enorme carro armato. Non sorprende che quest’epica Batmobile sia stata riprese direttamente dalle pagine di “Batman: Il ritorno del Cavaliere Oscuro”.

Kilowog

Abbiamo già menzionato l’orribile visione di Cyborg in merito al futuro dell’universo DC, in cui Superman, ormai sotto il controllo dell’Equazione dell’Anti-vita di Darkseid, ha devastato la Sala della Giustizia (costruita sui resti di Villa Wayne). Tuttavia, è chi giace ai suoi piedi che deve destare maggiore interesse.

Si tratta di un membro del Corpo delle Lanterne Verdi, ed è senza ombra di dubbio Kilowog, tra le Lanterne non umane più iconiche. Si tratta probabilmente dell’unico membro appartenente alla forza di polizia intergalattica che la Warner Bros. ha concesso a Snyder di usare (il regista ha dichiarato che la major non gli avrebbe concesso di usare John Stewart). Kilowog, che ha combattuto molte volte per proteggere la Terra, chiaramente non poteva competere con l’Uomo d’Acciaio.

Granny Goodness

Quando visitiamo Apokolips, intravediamo Granny Goodness. Una delle seguaci più fedeli di Darkseid, addestra i suoi soldati usando una combinazione di tortura, lavaggio del cervello e crudeltà. È un personaggio spietato e cattivo, e sembra probabile che Snyder sperasse di esplorarla ulteriormente in un sequel.

Tuttavia, questo non è l’unico riferimento a Granny Goodness che può essere scovato nella Snyder Cut di Justice League. Durante la scena di Central City con Barry e Iris, su un lato del carrello degli hot dog appare effettivamente il nome “Granny Goodness”. È uno strano easter egg da includere in un film in cui il personaggio viene comunque presentato. Forse si ricollega alle teorie sul film riguardo al Multiverso? 

Ryan Choi, Atom

L’attore cinese Zheng Kai è stato completamente escluso dalla versione di Justice League del 2017, ma ha trovato finalmente il suo spazio come Ryan Choi nella Snyder Cut. Lo vediamo sempre al fianco del dottor Silas Stone, ma in realtà è più di un semplice personaggio di supporto.

Nei fumetti Choi – che è apparso per la prima volta in “DCU: Brave New World #1” del 2006 – è diventato il quarto personaggio in ordine cronologico ad assumere l’identità di Atom. Verso la fine del film, Choi diventa il direttore della nanotecnologia dei laboratori S.T.A.R., un chiaro riferimento al fatto che è destinato a diventare un supereroe in un futuro non troppo lontano. Forse erano proprio questi i piani per il sequel mai realizzato di Justice League… 

The Falcon and The Winter Soldier è la più vista di sempre su Disney+

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La serie originale Marvel Studios The Falcon and The Winter Soldier ha debuttato come la più vista di sempre su Disney+ durante il suo weekend di apertura, da venerdì 19 marzo a domenica 22 marzo, e come titolo più visto in assoluto per lo stesso periodo di tempo su base globale, includendo anche i mercati Disney+ Hotstar.

The Falcon and The Winter Soldier, insieme alla prima serie live-action Marvel Studios, WandaVision, e alla seconda stagione della serie Lucasfilm The Mandalorian, sono le tre serie originali Disney+ più viste al loro debutto nel weekend di apertura fino ad ora.

LEGGI ANCHE: The Falcon and the Winter Soldier, il simbolo di un’eredità difficile da raccogliere

La serie Marvel Studios The Falcon and The Winter Soldier vede protagonisti Sam Wilson/Falcon e Bucky Barnes/The Winter Soldier (Il Soldato d’Inverno). La coppia, che si è riunita nei momenti finali di Avengers: Endgame, si allea in un’avventura globale che mette alla prova le loro capacità e anche la loro pazienza. Diretta da Kari Skogland, con Malcolm Spellman come capo sceneggiatore, la serie composta da 6 episodi vede nel cast anche Daniel Brühl nei panni di Zemo, Emily VanCamp nei panni di Sharon Carter e Wyatt Russell in quelli di John Walker. The Falcon and The Winter Soldier ha debuttato in tutto il mondo su Disney+ lo scorso 19 marzo.

MTV Cribs Italia: i protagonisti della secondo appuntamento

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MTV Cribs Italia: i protagonisti della secondo appuntamento

Dopo un grande inizio, MTV Cribs Italia non può che proseguire mantenendo l’adrenalina a mille. Nel secondo appuntamento, in onda con un doppio episodio mercoledì 24 marzo in prima tv assoluta alle 21.10 su MTV (canale Sky 130 e in streaming su NOW) – il brand di intrattenimento di ViacomCBS Networks Italia – la prima dimora da scoprire è quella di Luis Alberto e della sua famiglia, il centrocampista della Lazio con dei gusti molto particolari in fatto di arredamento. A seguire, nel secondo episodio, andiamo a conoscere la DEFHOUSE, una concept house innovativa con sede a Milano, dove 8 giovanissimi TikTokers convivono e creano contenuti con l’obiettivo di formarsi per diventare delle icone social: Simone Berlini, Marco Bonetti, Tommaso Donadoni, Alessia Lanza, Davide Moccia, Yusuf Panseri, Florin Vitan e Jasmin Zangarelli.

Per quanto riguarda la “crib” di Luis Alberto, possiamo già dare degli indizi interessanti: il colore che più rappresenta la sua casa è il rosa, il colore preferito della moglie Patricia e tra palestra e stanza dei giochi, il suo luogo preferito è il salone, non soltanto perché sinonimo di relax e quiete, ma perché è qui che trascorre più tempo con la sua famiglia.

I protagonisti della DEFHOUSE sentono la loro nuova casa come un luogo dove sentirsi a proprio agio ed esprimere la loro creatività, gli oggetti di ogni stanza diventano i protagonisti unici dei contenuti creativi da condividere con milioni di follower. Per questi artisti della condivisione, la casa rappresenta non solo un’idea di comfort e sicurezza, ma anche un luogo dove sperimentare e tirare fuori la propria personalità.  

Ad aiutarci a comprendere di più del rapporto fra le persone e le proprie case abbiamo chiamato Camilla Corradi, designer d’interni e blogger, creatrice del blog La tazzina blu, dove racconta la sua passione per il design e le sue ispirazioni quotidiane. Come afferma lei stessa La casa è pura espressione di noi stessi e racconta le nostre abitudini, soprattutto durante l’ultimo anno in cui abbiamo avuto l’occasione di viverla a 360 gradi amandola, rivoluzionandola. Abbiamo trasformato i nostri spazi domestici in tutto ciò che cercavamo altrove: la cucina di un ristorante, un home cinema, uno yoga studio, una sala riunioni o un lounge bar. È incredibile pensare che la casa possa essere tutto questo, anche in una manciata di metri quadri!” Ma quali sono i consigli giusti per arredare una casa?  Per Camilla, non esiste giusto o sbagliato, la cosa importante è una sola: non avere fretta di arredarla. È importante “fare amicizia” con gli spazi prima di occuparli, acquistare solo gli arredi necessari e poi capire di cosa si ha bisogno, cosa fa sentire a proprio agio. La casa è una tela bianca da riempire con i propri gusti e colori.

Per scoprire tutti i segreti di Luis Alberto e della DEFHOUSE, sintonizzatevi su MTV Cribs Italia. L’unico modo per andare a fondo nella loro personalità e identità, conoscerli meglio, e perché no…scoprire che la casa del vostro giocatore o dei vostri talent preferiti, è anche quella dei vostri sogni.

Uno show che unisce personalità molto diverse, mescolando sport, musica, fotografia, creatività, il mondo dell’intrattenimento e dei social. Tutti loro hanno però qualcosa in comune: una vita più intima, lontano dal palcoscenico, che noi ancora non conosciamo e scopriremo con MTV Cribs Italia.

MTV Cribs Italia va in onda con un doppio episodio ogni mercoledì alle 21.10 su MTV (canale Sky 130 e in streaming su NOW): i protagonisti del prossimo appuntamento in onda mercoledì 31 marzo saranno Elettra Lamborghini e, subito dopo, la coppia Andrea Cerioli e Arianna Cirrincione.

 

Justice League 2 avrebbe mostrato la morte di Harley Quinn e di altri personaggi

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Grazie alla distribuzione della Snyder Cut di Justice League, continuano a piovere numerosi dettagli in merito ai piani originali di Zack Snyder per la sua trilogia cinematografica dedicata ai celebri supereroi DC, di fatto mai realizzata. Tali dettagli arrivano proprio dal diretto interessato, ossia da Snyder, che nel corso delle numerose interviste promozionali ha avuto la possibilità di spiegare cosa aveva in mente di realizzare quando lo SnyderVerse era ancora una possibilità concreta.

Nella Snyder Cut di Justice League ha fatto il suo ritorno il famigerato Joker di Jared Leto, apparso per la prima volta in  Suicide Squad di David Ayer, film in cui ha fatto il suo debutto live action anche il personaggio di Harley Quinn, interpretato da Margot Robbie. Nonostante nella nuova versione del cinecomic non ci sia alcuna traccia della Mattacchiona (anche se il personaggio viene citato proprio nell’epilogo ambientato nel Knightmare, dove Batman rivela al Joker che Harley Quinn è morta tra le sue braccia), ora Snyder ha confermato che, in origine, la morte del personaggio doveva essere mostrata nel sequel di Justice League.

Intervistato da Esquire, Zack Snyder ha condiviso i suoi piani originali in merito alla trilogia che aveva pianificato per Justice League, e ha confermato che il secondo capitolo avrebbe esplorato le morti di Aquaman, Lois Lane e anche di Harley Quinn. Nel sequel, Cyborg avrebbe avuto una visione di tutti questi tragici eventi. Quando è stato chiesto al regista se queste storie sarebbe stato spiegate in seguito attraverso dei dialoghi espositivi, Snyder ha risposto: “No, stavamo per girarle. E avrebbero avuto degli elementi tratti da ciò che Cyborg aveva visto.”

Justice League 2 ambientato nel futuro impostato dal Knightmare

Già in passato Snyder aveva anticipato che Justice League 2 sarebbe stato interamente ambientato nel Knightmare, apparso per la prima volta in Batman v Superman: Dawn of Justice, come incubo vissuto da Bruce Wayne attraverso il quale gli è stato mostrato un possibile scenario futuro. Dopo la morte di Lois Lane, Superman si converte all’oscurità e si allea con il malvagio Darkseid. Superman diventa così un tiranno che domina una Terra distrutta. Con le morti di Wonder Woman, Aquaman ed altri eroi, tocca a Batman e ad altri suoi alleati cercare di riparare ai danni commessi dall’eroe kryptoniano. Tale scenario, come citato anche sopra, è stato poi ripreso nell’epilogo della Snyder Cut

Zack Snyder’s Justice League è uscito in streaming il 18 marzo 2021 su HBO Max in America e, in contemporanea, su Sky e NOW TV in Italia. Il film ha una durata 242 minuti (quattro ore circa) ed è diviso in sei capitoli e un epilogo.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film recitano Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast figurano anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Il Corvo: Tom Hiddleston e Luke Evans nei concept del reboot mai realizzato

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Sono stati rilasciati alcuni concept art del reboot mai realizzato de Il Corvo che ci mostrano Tom Hiddleston e Luke Evans con il classico trucco bianco e nero di Eric Draven, il protagonista del celebre fumetto di James O’Barr, già portato sul grande schermo nel 1994 grazie al film con protagonista il compianto Brandon Lee.

Nel corso degli anni, diversi registi hanno provato a riportare Il Corvo al cinema. Tuttavia, ad oggi, nessuno è mai riuscito nell’ardua impresa, nonostante siano stati comunque realizzati ben tre sequel dell’originale e anche una serie tv. Nel lontano 2013, Tom Hiddleston, il celebre Loki del MCU, venne scelto per interpretare il ruolo di Eric, ma alla fine venne sostituito da Luke Evans, l’attore gallese noto per Dracula Untold e La bella e la bestia. Alla fine, anche Evans abbandonò il progetto, che all’epoca era nelle mani di F. Javier Gutiérrez, regista spagnolo noto per The Ring 3.

I concept art mai visti prima sono stati diffusi in esclusiva da Bloody Disgusting e ci mostrano come sarebbero apparsi Hiddleston e Evans se alla fine avessero davvero interpretato l’iconico ruolo di Eric Draven. A proposito dei concept, opera del makeup designer Bill Corso, Gutiérrez ha spiegato: “Abbiamo cercato di rendere il personaggio il più fedele possibile alla graphic novel. Volevamo che fosse ancorato a quell’immaginario. Abbiamo prestato molta attenzione ai dettagli, inclusa la cicatrice. Bill è incredibile e ha fatto un lavoro straordinario”.

Potete ammirare i due concept cliccando qui

Al momento non sappiamo se un reboot de Il Corvo verrà mai realizzato. A gennaio era trapelata la notizia che il progetto fosse tornato in sviluppo alla Sony, ma da allora non ci sono più stati aggiornamenti. Ricordiamo che l’ultima volta il progetto era nelle mani del regista Corin Hardy (The Nun – La vocazione del male) e che Jason Momoa (Aquaman) avrebbe dovuto interpretare Eric Draven. Entrambi hanno poi annunciato di aver deciso, insieme, di abbandonare il film.

SnyderVerse: il CEO di WarnerMedia conferma che non ci sono piani dopo la Snyder Cut

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Ann Sarnoff, CEO di Warner Media, ha confermato che non ci sono piani per sviluppare lo SnyderVerse inizialmente pianificato da Zack Snyder dopo l’uscita della Snyder Cut di Justice League. Molti speravano che il nuovo taglio del cinecomic uscito per la prima volta al cinema nel 2017 avrebbe rappresentato un nuovo inizio per il DCEU, ma a quanto pare non sarà così.

Il movimento #ReleaseTheSnyderCut ha aiutato Snyder a realizzare finalmente il cinecomic che aveva sempre immaginato di portare sul grande schermo e che purtroppo, a causa di una tragedia familiare, alla fine è finito nelle mani di un altro regista (ossia, Joss Whedon). Vista l’accoglienza riservata alla Snyder Cut, che è stata accolta in maniera positiva anche dalla critica, i fan hanno chiesto il ripristino dello SnyderVerse, con la speranza che WB conceda a Snyder la possibilità di continuare a lavorare all’interno del DCEU e di portare avanti la storia che aveva iniziato a raccontare con L’uomo d’acciaio nel lontano 2013.

Sfortunatamente, in una recente intervista con Variety, Ann Sarnoff, CEO di Warner Media, ha confermato ciò che lo stesso Zack Snyder aveva anticipato in numerose interviste, ossia che non ci sono piani per continuare con l’esplorazione dello SnyderVerse dopo l’uscita della Snyder Cut su HBO Max. Sarnoff ha spiegato che la WB è sempre stata felice all’idea di concedere a Snyder la possibilità di completare la sua trilogia (quella idealmente composta da L’uomo d’acciaio e da Batman v Superman), ma ha anche specificato che è ora per lo studio di guardare al futuro e di concentrarsi sui nuovi progetti attualmente in fase di sviluppo.

“Apprezzo che adorino il lavoro di Zack e siamo molto grati per i suoi numerosi contributi alla DC”, ha spiegato Ann Sarnoff. “Siamo davvero felici che abbia potuto dare vita alla sua versione di Justice League, perché non era nei piani fino a circa un anno fa. Con ciò arriva il completamento della sua trilogia. Siamo molto felici di averlo fatto, ma siamo molto entusiasti dei piani che abbiamo per tutti i personaggi DC multidimensionali che sono in fase di sviluppo proprio in questo momento.”

Zack Snyder’s Justice League è uscito in streaming il 18 marzo 2021 su HBO Max in America e, in contemporanea, su Sky e NOW TV in Italia. Il film ha una durata 242 minuti (quattro ore circa) ed è diviso in sei capitoli e un epilogo.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film recitano Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast figurano anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Justice League Snyder Cut: dal costume nero di Superman all’armatura Knightmare di Flash

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Il costumista della Snyder Cut di Justice League ha rilasciato un’intervista a Screen Rant in cui ha parlato del costume nero di Superman (Henry Cavill) e dell’armatura sfoggiata da Flash (Ezra Miller) nella sequenza ambientata nel Knightmare.

Nella versione theatrical del 2017, Superman torna in azione con il suo iconico costume rosso e blu. Nella Snyder Cut, invece, Clark Kent viene resuscitato dalla squadra di supereroi grazie all’aiuto della Scatola Madre. Dopo aver riacquistato i suoi ricordi, Superman torna all’interno della nave krytponiana che si era schiantata a Metropolis e recupera il costume nero. Nonostante il colore simboleggi generalmente il male nelle storie fantasy, Zack Snyder ha spiegato più volte che la scelta del costume nero simboleggia il viaggio personale di Superman e il suo rapporto con la famiglia, poiché tutti gli abitanti di Krypton, il suo pianeta Natale, erano soliti indossare abiti neri.

A proposito del costume nero di Superman, il costumista Michael Wilkinson ha spiegato a Screen Rant: “Per il classico costume di Superman in Justice League avevo trovato un nuovo tessuto per la maglia in rete della sopra-tuta che faceva brillare il sotto-tuta in un modo davvero bello. Ero entusiasta all’idea del costume nero, perché sapevo che sarebbe stato incredibile se avessimo spinto su alcuni elementi che avevamo già creato per il costume classico. Abbiamo reso il sotto-tuta ancora più metallico di prima… brillava in modo drammatico attraverso la rete. La stampa dimensionale sulla maglia in rete è stata realizzata usando della vernice metallica a grafite argentata. Tutte queste modifiche hanno assicurato che un costume di Superman monocromatico fosse tutt’altro che noioso!”

Parlando invece della concezione dell’armatura di Flash vista nella sequenza ambientata nel Knightmare, Wilkinson ha dichiarato a Screen Rant: “La tuta è stata creata digitalmente: l’idea era quella di un guscio esterno che racchiudeva il classico costume di Flash e che gli permetteva di proteggersi durante i suoi spostamenti così incredibilmente veloci attraverso lo spazio e il tempo. L’esplorazione di così tante dimensioni parallele diverse, a noi sconosciute, sembrava giustificare un approccio nanotecnologico al suo costume.”

Zack Snyder’s Justice League è uscito in streaming il 18 marzo 2021 su HBO Max in America e, in contemporanea, su Sky e NOW TV in Italia. Il film ha una durata 242 minuti (quattro ore circa) ed è diviso in sei capitoli e un epilogo.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film recitano Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast figurano anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Echo: Hawkeye Spin-off in sviluppo per Disney+

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Echo: Hawkeye Spin-off in sviluppo per Disney+

Arriva da Variety la notizia che i Marvel Studios hanno messo in sviluppo una serie su Echo come spin-off della già annunciata Hawkeye sempre per Disney+.

Uno spettacolo incentrato su Echo, un personaggio dei nativi americani che sarà interpretato da Alaqua Cox nella serie “Hawkeye“, è nelle prime fasi di sviluppo per Disney Plus. Etan Cohen ed Emily Cohen sono gli autori legati alla scrittura e alla produzione esecutiva della potenziale serie tv, con una writers room che è stata recentemente costituita. I Marvel Studios produrranno per Disney+.

Echo, il cui vero nome è Maya Lopez, ha la capacità di copiare perfettamente i movimenti o lo stile di combattimento di un’altra persona, rendendola un formidabile avversario in battaglia. Nei fumetti Marvel, Echo incontra personaggi come Daredevil, Moon Knight e Avengers. È stata anche la prima persona a detenere il titolo di Ronin prima di trasmetterlo a Clint Barton, alias Occhio di Falco, nei fumetti. All’inizio di “Avengers: Endgame”, Barton (Jeremy Renner) ha usato brevemente il nome Ronin ed è diventato un ladro e vendicatore dopo aver perso la sua famiglia nello schiocco di Thanos.

Hawkeye, la serie tv

Vi ricordiamo che Hawkeye  fa parte della prima ondata di serie tv prodotte dai Marvel Studios che avrebbero dovuto uscire su Disney+ a partire dall’autunno 2020. Il primo spettacolo doveva essere stato The Falcon and The Winter Soldier, ma la serie è stata ritardata a causa della pandemia di coronavirus che ha colpito la produzione. Altre serie tv includono WandaVision (sempre nel 2020?)Loki (primavera 2021) oltre a Hawkeye. Tutti vedranno i thespian del grande schermo che completano la serie.

Hawkeye è l’annunciata spin off del franchise di Avengers e fa parte della fase 4 del Marvel Cinematic Universe che si estenderà nel racconto seriale per debuttare su Disney+.

The Flash: Michael Keaton non è ancora sicuro del ritorno di Batman

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A giugno dello scorso anno è arrivata la notizia che Michael Keaton sarebbe tornato negli iconici panni di Batman per l’attesissimo The Flash di Andy Muschietti. L’attore statunitense ha raggiunto la fama internazionale proprio grazie all’interpretazione del celebre eroe della DC nei due film diretti da Tim Burton e usciti rispettivamente nel 1989 (Batman) e nel 1992 (Batman – Il ritorno). 

Dopo aver affrontato uno sviluppo particolarmente travagliato, la produzione di The Flash sta finalmente procedendo grazie al definitivo coinvolgimento di Muschietti dietro la macchina da presa. Oltre a Keaton, sappiamo che nel film sarà presente anche il Batman di Ben Affleck, che proprio di recente abbiamo ritrovato nella Snyder Cut di Justice League. Al momento non si conoscono i dettagli sulla trama del film, ma essendo previsto il ritorno di ben due iterazioni passate del Cavaliere Oscuro, è chiaro che il cinecomic con Ezra Miller affronterà il concetto di Multiverso e che quasi sicuramente prenderà ispirazione dalla miniserie a fumetti “Flashpoint”.

Tuttavia, in una recente intervista con ComicBook, Michael Keaton ha lasciato intendere che il suo coinvolgimento potrebbe non essere così definitivo. A lungo si è parlato del fatto che l’attore avrà nel DCEU un ruolo molto simile a quello di Nick Fury nel MCU (una sorta di mentore, non solo per il personaggio di Barry Allen), ma ad oggi non esistono ancora conferme in merito. Parlando della possibilità di apparire in The Flash, l’attore candiato all’Oscar ha commentato: “Se dovessi parlare di Batman, potrei riempirvi di stro***te. Davvero, non lo so. Dovrei leggere l’ultima bozza della sceneggiatura”. 

Sembra, quindi, che Keaton sia ancora indeciso su un eventuale ritorno nei panni del Cavaliere Oscuro. Inoltre, pare che l’attuale situazione legata alla pandemia di Covid-19 potrebbe avere il suo peso in merito all’eventuale decisione di partecipare ufficialmente al progetto. L’attore ha infatti dichiarato: “La situazione legata al Covid mi preoccupa seriamente. È la prima cosa a cui penso quando valuto un nuovo progetto. Considero il quadro generale e penso alle possibili conseguenze. Se non c’è nulla da temere, allora ne possiamo discutere.”

Tutto quello che c’è da sapere su The Flash

Ricordiamo che The Flash arriverà al cinema il 1 luglio 2022. Il film sarà diretto da Andy Muschietti, regista di IT e IT – Capitolo Due. Ezra Miller tornerà a vestire i panni del Velocista Scarlatto dopo essere apparso in un cameo in Batman v Superman: Dawn of Justice e in Justice League.

Confermata anche la presenza di Michael Keaton e Ben Affleck, che torneranno entrambi a vestire i panni di Batman. Nel cast ci saranno anche l’attrice spagnola Maribel Verdú (Il labirinto del fauno), che interpreterà Nora Allen (la madre di Barry) e l’attrice statunitense Sasha Calle (Febbre d’amore) che interpreterà Supergirl.

Non ci sarà invece Billy Crudup, che aveva interpretato Henry Allen (il padre di Barry) in Justice League. Il film dovrebbe essere ispirato alla serie a fumetti “Flashpoint” del 2011, scritta da Geoff Johns e disegnata da Andy Kubert.

Suicide Squad: il CEO di WarnerMedia conferma che non ci sarà nessuna Director’s Cut

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Ann Sarnoff, amministratore delegato di WarnerMedia, ha confermato che non ci sono piani per la distribuzione della Director’s Cut di Suicide Squad. Il terzo film del DCEU, uscito nel 2016, è stato diretto da David Ayer e annoverava nel cast attori del calibro di Will Smith, Margot Robbie e Jared Leto. In seguito alle critiche riservate a Batman v Superman: Dawn of Justice, la Warner Bros. ha imposto ad Ayer di cambiare il suo approccio al tono e alla storia di Suicide Squad.

Lo scorso anno, sulla scia della campagna nata per sostenere la distribuzione della Snyder Cut di Justice League, si è iniziato a parlare anche della famigerata Ayer Cut, non il regista che ha iniziato a rivelare sempre più dettagli in merito alla travagliata produzione del cinecomic e a ciò che WB gli aveva chiesto di modificare. Proprio per questo, alcuni fan hanno iniziato a chiedere a gran voce, sempre attraverso i social, la release del taglio di Ayer, progetto che è stato sostenuto anche da numerose star del film, come Joel Kinnaman.

Lo scorso anno, David Ayer ha suggerito ai fan di dare vita ad una vera e propria campagna, proprio come fatto con Justice League, per il suo taglio di Suicide Squad, ma dopo un periodo in cui sembrava che la cosa potesse effettivamente diventare realtà, alla fine tutto è finito nel dimenticatoio. Ora, è stata Ann Sarnoff, amministratore delegato di WarnerMedia, a confermare che la Director’s Cut di Suicide Squad non vedrà mai la luce, sottolineando che la Snyder Cut ha di fatto rappresentato un unicuum, un evento che difficilmente si ripeterà in futuro.

Nessuna Director’s Cut di Suicide Squad: il commento del regista David Ayer

La conferma è stata data da Sarnoff in una lunga intervista con Variety, che il regista David Ayer ha poi condiviso attraverso il suo account Twitter, esprimendo tutta la sua delusione. Nella didascalia che ha accompagnato il retweet, infatti, il regista si è lasciato andare ad una domanda apparentemente più che lecita: “Perché?”, aggiungendo anche l’emoji di una faccina che piange e lasciando quindi trasparire la sua insoddisfazione.

david ayer

Zatanna: la regista di Promising Young Woman scriverà il film DC

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Zatanna: la regista di Promising Young Woman scriverà il film DC

Dopo il successo di Wonder Woman e la risposta positiva da parte della critica a Birds of Prey, Warner Bros. e DC Films sono pronte a dedicare un nuovo cinecomic ad un altro supereroe femminile. Come riportato da Variety, gli studio hanno messo in cantiere un film dedicato a Zatanna, la potente maga creata da Gardner Fox e Murphy Anderson.

La notizia più eccitante in merito all’annunciato progetto riguarda, però, il suo team: come confermato dalla fonte, sarà Emerald Fennell, acclamata regista di Promising Young Woman con Carey Mulligan (candidato a cinque premi Oscar, incluso miglior film e miglior regista), a scrivere la sceneggiatura del film. La Bad Robot di J.J. Abrams sarà coinvolta nella produzione. Al momento non sappiamo né chi interpreterà l’eroina protagonista né quando il film arriverà nelle sale.

Nei fumetti, Zatanna è una maga incredibilmente potente che aveva fatto parte, in tempi diversi, sia della Justice League sia della Justice League Dark. È stata a lungo un’eroina molto popolare tra i fan, apparendo spesso nelle varie serie e nei vari film animati della DC. Le trame dei fumetti legate a Zatanna hanno spesso coinvolto personaggi come Batman e John Constantine. In passato è stata interpretata dall’attrice Serinda Swan nella popolare serie tv Smallville. 

Zatanna e l’esplorazione del lato soprannaturale della DC

L’introduzione di Zatanna nel DCEU potrebbe finalmente spianare la strada all’arrivo, sul grande schermo, non solo della Justice League Dark (di cui si parla ormai da parecchio tempo), ma anche dei personaggi dell’Universo DC con poteri soprannaturali. Lo scorso febbraio è stata annunciata una serie reboot dedicata al personaggio di Constantine che debutterà su HBO Max e che sarà prodotta sempre da Abrams.

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