Assolutamente a sorpresa, nelle
ultime ore i Marvel Studios hanno diffuso online
un nuovissimo teaser di The
New Mutants, in attesa del panel dedicato all’ultimo
film della saga degli X-Men sotto l’egida della Fox che si terrà
durante il Comic-Con@Home.
Screen Rant ha raccolto tutti i nuovi dettagli emersi sulla
trama del film grazie al nuovo trailer. Ve li proponiamo di
seguito:
I Nuovi Mutanti vengono trattenuti
contro la loro volontà
Nei fumetti, i Nuovi
Mutanti frequentano la Scuola di Charles Xavier per Giovani
Mutanti, dove tutti erano delle reclute volontarie. In The New
Mutants, invece, i giovani superumani protagonista
della storia vengono chiaramente trattenuti contro la loro
volontà.
“I mutanti sono
pericolosi”… viene detto ai bambini, mentre alcune scene ci
mostrano i mutanti che vengono chiusi a chiave nelle loro stanze.
Già in passato il regista Josh Boone aveva rivelato che una delle
principali fonti d’ispirazione per il film era stato Qualcuno
volò sul nido del cuculo. È ragionevole supporre che i Nuovi
Mutanti, al pari dei detenuti del capolavoro di Milos Forman,
all’inizio crederanno di essere lì per il loro bene, prima di
realizzare a mano a mano l’amara verità.
Cecilia Reyes è in realtà il rapitore dei Nuovi Mutanti
L’istituto è gestito dal
personaggio di Cecilia Reyes interpretato da Alice Braga, scelta
che potrebbe rivelarsi molto interessante. Nei fumetti, Cecilia
Reyes è una mutante con la capacità di generare un campo di forza
bioplasmatica attorno a se stessa; il suo potere sembra essere
stato esteso in The New
Mutants, considerate le immagini che la mostrano
imprigionare gli altri all’interno dei campi di forza.
Sebbene poco fedele ai fumetti,
questa è un’estensione intelligente che riguarda il tema della
prigionia, perché nel momento in cui tutte le altre forme di
prigionia falliscono, Reyes ha il potere di creare lei stessa il
modo per poter “trattenere” i giovani mutanti. Speriamo che la
storyline di Reyes sia ben sviluppata; cosa potrebbe spingere un
mutante a rivoltarsi contro la sua stessa specie, fino ad arrivare
a credere che la specie debba essere imprigionata?
Le più grandi paure dei Nuovi Mutanti
Stando a quanto mostrato
dall’ultimo trailer, qualcosa nell’istituto fa sì che le persone
vivano o rivivano le loro più grandi paure. Questa è una svolta
sorprendente, perché nei fumetti si tratta in realtà del potere
posseduto da Dani Moonstar, il personaggio interpretato nel film da
Blu Hunt.
Ci sono state alcune
speculazioni sul fatto che in realtà sia lei la principale
antagonista di The New
Mutants, con le sue abilità che fanno sperimentare a tutti
i loro peggiori incubi, ma sembra che la trama sia molto più
complessa e originale di così. Nel trailer vediamo che il
personaggio di Wolfsbane viene perseguitato da Demon Bear. La
domanda a questo punto sorge spontanea: il personaggio sarà davvero
parte integrante della storia o sarà soltanto una delle visioni da
incubo? Già in passato il regista Josh Boone si era rifiutato di
definire Demon Bear il villain principale del
film…
Un istituto progettato per tenere
in trappola i Nuovi Mutanti
L’intero istituto è
circondato da un campo di forza impenetrabile. L’effetto energetico
è identico a quella che Josh Boone ha scelto di usare per i poteri
di Cecilia Reyes, volendo forse suggerire che non si tratta di
qualcosa basato sulla scienza, ma piuttosto su mutanti, le stesse
che riescono a tenere prigionieri i protagonisti.
Ciò spiegherebbe anche le scene in
cui vediamo Reyes monitorare attentamente gli adolescenti
attraverso dei filmati di sicurezza: ha bisogno di sapere quando
ricorrere all’uso dei suoi poteri per rafforzare le difese naturali
dell’istituto, qualunque esse siano. I Nuovi Mutanti credono che il
luogo sia progettato per tenerli in catene, e questo potrebbe
essere vero… ma c’è sicuramente una via di fuga; devono solo capire
come mettere fuori gioco Cecilia Reyes…
Wolfsbane riconosce Magik
Wolfsbane crede che
l’istituto sia governato dalla magia, e non dalla scienza. È
impossibile dire, ad ora, se questa deduzione sia corretta. Nei
fumetti Wolfsbane è profondamente superstizioso e tende a saltare a
questo tipo di ipotesi molto facilmente.
Allo stesso tempo,
però, il duo Claremont/Sienkiewicz – la principale fonte
d’ispirazione di Boone – ha effettivamente esplorato minacce
soprannaturali come il Demon Bear. Indipendentemente da ciò,
l’insistenza di Wolfsbane sull’aspetto magico sembra collegarsi
perfettamente ad una battuta di Anya Taylor-Joy:
“Anch’io”, esclama ad un certo punto Magik.
Magik e il Limbo
La Magik di Anya Taylor-Joy
viene mostrata in piedi davanti ad uno dei suoi portali, che si
apre su un paesaggio infernale identico ad un regno dei fumetti
chiamato Limbo. Nei fumetti originali degli X-Men, si tratta di una
dimensione infernale in cui Illyana è stata educata e alla fine ne
è diventata padrona.
La Soulsword che brandisce è il
simbolo della sua autorità nel Limbo e ogni volta che la evoca, il
suo corpo è parzialmente racchiuso in un’armatura spettrale. Anche
questa armatura è visibile nel trailer, quando Magik si prepara ad
entrare nel Limbo. Non è chiaro quanto accurata sarà questa parte
della storia; è del tutto possibile che, in The New
Mutants, Magik stia per attraversare un portale nel
luogo da cui proviene il suo vero nemico.
Sunspot si scatena!
Nel trailer vediamo
Sunspost che usa i suoi poteri al massimo, con il suo intero corpo
che viene racchiuso dell’energia cosmica. Nei fumetti, Sunspot è
una batteria umana che assorbe l’energia solare ed è capace di
trasformarsi in una forma di energia in cui la forza e la
resistenza alle lesioni sono potenziate; ha, inoltre, la capacità
di proiettare esplosioni devastanti.
Josh Boone sembra
aver modificato un po’ il personaggio dal punto di vista degli
effetti visivi, poiché Sunspot è tradizionalmente racchiuso in un
campo di energia nero come la pece: qualcosa di simile si intravede
brevemente verso la fine del trailer, ma è difficile dire se si
tratti realmente di Sunspot o di un altro misterioso
personaggio.
Magik respinge i campi di forza di Cecilia
Reyes
Nel trailer c’è un breve
momento in cui Magik che usa la sua Soulsword per colpire uno dei
campi di forza di Cecilia Reyes. Ha senso che Magik sarebbe in
grado di evitarli, dato che il suo potere principale è la capacità
di teletrasportarsi, ma è comunque interessante vederla impegnarsi
per salvare gli altri. I vari trailer hanno mostrato una Magik
entrare in azione con una certa dose di spavalderia, ma
evidentemente non è il tipo che lascia i suoi amici nei guai.
Cannonball pronto a lanciarsi!
L’ultimo
trailer di The New
Mutants ci mostra anche Cannonball in tutta la sua gloria,
con il suo corpo racchiuso in un campo di energia scintillante. I
trailer iniziali sembravano suggerire che Boone si era concesso
alcune libertà con i poteri di Cannonball, dandogli semplicemente
la capacità di generare esplosioni concussive, ma appare chiaro a
questo punto che ci sarà un’evoluzione durante il film.
Nei fumetti, questo
campo esplosivo lascia Cannonball completamente invulnerabile a
danni fisici, permettendoli di spingersi nell’aria come una palla
di cannone umana (da qui il nome del supereroe).
Magik contro gli Smiley Men
La Marvel crede chiaramente
che la Magik di Anya Taylor-Joy sarà il personaggio principale di
The New
Mutants, con la maggior parte dei trailer che
terminano con una scena incentrata su di lei. Nell’ultimo trailer,
usa il Soulsword per respingere alcuni degli Smiley Men, suscitando
un commento ammirato da parte di Sunspot. Chiaramente, Henry
Zaga/Sunspot parla a nome degli spettatori quando dichiara:
“Molto sexy!”
The New Mutants al Comic-Con@Home
Il nuovo trailer di The New
Mutants termina non con la data di uscita, ma
piuttosto con un’anticipazione del panel che si terrà in
occasione del Comic-Con@Home. È un approccio sorprendente, che
potrebbe significare che la Marvel ha intenzione di far uscire il
film direttamente in digitale. Anche se sarà un peccato non vederlo
sul grande schermo, lo stesso regista ha espresso il suo supporto
circa un’eventuale uscita in streaming. Il film è stato posticipato
così tante volte che adesso è arrivato soltanto il momento di farlo
uscire… indipendentemente dal formato.
In una recente intervista con
BroBible, i registi Anthony e Joe Russo hanno
parlato in maniera approfondita del loro viaggio attraverso la
regia di ben quattro dei film dell’Universo Cinematografico
Marvel e del loro contributo alla
realizzazione di alcuni dei più maggiori successi cinematografici
di tutti i tempi.
I due fratelli hanno parlato di cosa
sarebbe necessario per spingerli ad accettare la regia di un nuovo
film del MCU. Magari una storia come quella raccontata nella
miniserie Secret Wars? Questa la risposta dei due
registi: “Sai, ho letto quella serie quando avevo 10 o 11
anni”, ha spiegato Joe Russo. “Dentro c’erano praticamente
tutti gli eroi dell’universo. È stata una delle prime miniserie a
fare una cosa del genere. Per me è stato davvero il più grande
esempio di racconto di eventi… di cosa succede quando metti insieme
tante personalità diverse. E poi mi piaceva anche l’idea che i
cattivi dovevano fare squadra con gli eroi. Io e mio fratello
amiamo le relazioni complicate tra eroi e cattivi. Ci piacciono i
cattivi che credono di essere degli eroi nelle loro run. E tutti
questi aspetti sono chiaramente integrati in Secret Wars. Quello
che abbiamo fatto in Infinity War era direttamente collegato al
sogno di realizzare qualcosa come quella serie a fumetti, che
naturalmente sarebbe un’impresa ancora più grande.”
Anthony Russo ha poi aggiunto: “Sarebbe il
film più grande che si possa immaginare, ed è questo l’aspetto che
che ci entusiasma davvero della storia: l’ambizione alla base della
serie è ancora più grande dell’ambizione alla base dell’intera Saga
dell’Infinito.”
Secret Wars potrebbe segnare il
ritorno dei fratelli Russo nel MCU
Non è la prima volta che Anthony e Joe
Russo tirano in ballo Secret
Wars quando si parla di un loro ipotetico ritorno
nell’Universo Marvel, ed è certamente interessante sentirli andare
così in profondità in merito alle motivazioni che li spingerebbero
a farsi carico di un progetto del genere. Quando hanno parlato dei
“cattivi che devono fare squadra con gli eroi”, entrambi i
registi hanno palesato di essere degli amanti delle complicate che
possono instaurarsi tra i personaggi della serie, che a quanto pare
potrebbe tranquillamente figurare tutti come degli eroi a sé
stanti.
“Tanto tempo fa, in una
galassia lontana lontana…”, queste le parole che aprivano, nel
1977, il primo film di una saga oggi diventata un vero e proprio
fenomeno culturale. Da quel momento e ancora sino ad oggi,
Star
Wars è per eccellenza la più celebre serie
cinematografica di fantascienza della storia del cinema, frutto del
genio di George Lucas e della sua passione per la
mitologia. Attualmente composta da 9 film, 2 spin-off, e diverse
serie collegate, è oggi uno degli esempi più completi, riusciti ed
apprezzati di universo narrativo.
La serie si è infatti negli anni
ampliata fino a diventare un vero e proprio franchise, capace di
estendersi tanto alla letteratura, quanto ai fumetti, ai
videogiochi e al merchandising più vario. Ciò dimostra
ulteriormente la grandissima influenza che la saga ha nella cultura
di massa, e che oggi più che mai sembra espandere sempre di più i
propri orizzonti. In seguito all’acquisizione della
Disney, infatti, l’Universo di Star
Wars è pronto per raccontare nuove storie, puntando
sulla passione delle precedenti generazioni e attraendone di
nuove.
Ad oggi, quello di Star Wars è il
secondo franchise cinematografico più redditizio di sempre, con un
incasso totale di oltre 10 miliardi di dollari. Il valore totale
del marchio è inoltre stato stimato intorno ai 43 miliardi, e tali
cifre possono ulteriormente chiarire il peso che la saga ha
sull’immaginario collettivo. Con i suoi variegati mondi, le sue
spaventose e affascinanti creature, i suoi coraggiosi eroi e i
malvagi cattivi, Star Wars continua a raccontare l’antica
lotta tra bene e male, con quell’atmosfera che da sempre affascina
generazioni di spettatori.
Star Wars: l’ordine in cui vedere
i film
Composta da ben tre trilogie e due
spin-off, la saga ha negli anni reso sempre più complessa la
propria linea temporale, costringendo i fan a dar vita a diverse
teorie su quale sia l’ordine più consono per vedere i film. Finché
esisteva soltanto la trilogia originale, infatti,
non vi erano di questi problemi, ma con l’arrivo della
trilogia prequel prima, e della trilogia
sequel poi, si è reso necessario fare chiarezza a
riguardo.
Le due teorie principali prevedono
una scelta tra una visione secondo l’ordine di uscita in sala,
oppure una visione secondo l’ordine cronologico degli eventi
narrati nei film. Per aiutare nell’orientamento di quest’ultima
opzione, la Disney ha recentemente rilasciato una mappa
chiarificatrice dove viene illustrata in modo aggiornato e completo
la timeline della saga, così da poter evitare confusione.
All’interno di questa si vanno poi a ricollegare anche le varie
serie realizzate nel corso degli anni.
Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma
(1999)
Star Wars: Episodio II – L’attacco dei cloni
(2002)
Star Wars: Episodio III – La vendetta dei Sith
(2005)
Solo: A Star Wars Story (2018)
Rogue One: A Star Wars Story (2016)
Star Wars: Episodio IV – Una nuova speranza
(1977)
Star Wars: Episodio V – L’impero colpisce ancora
(1980)
Star Wars: Episodio VI – Il ritorno dello Jedi
(1983)
Star Wars: Episodio VII – Il risveglio della forza
(2015)
Star Wars: Episodio VIII – Gli ultimi Jedi (2017)
Star Wars: Episodio IX – L’ascesa di Skywalker
(2019)
Star Wars: la trama dei film
Star Wars: Episodio IV – Una nuova
speranza (1977)
Nel pieno del dominio dell’Impero
Galattico, il malvagio Imperatore ha rafforza giorno dopo giorno il
suo potere, mentre il suo allievo Darth Fener, seguace del Lato
Oscuro della Forza e capo della Flotta Stellare Imperiale, è
impegnato a spezzare la resistenza. Una nuova speranza si accende
nel momento in cui l’Alleanza Ribelle riesce a rubare i piani della
Morte Nera, la potente base spaziale dell’Impero. Le preziosi
informazioni sono ora nelle mani della principessa Leila Organa
(Carrie Fisher), la quale prima di essere
catturata, riesce a nasconderle nella memoria del droide R2-D2.
Questi, insieme al robot protocollare C-3PO, viene inviato sul
pianeta Tatooine in cerca di aiuto.
Qui i due droidi verranno ritrovato
da Luke Skywalker (Mark
Hamill). Questi viene così chiamato alla battaglia, e
grazie all’aiuto di Obi-Wan Kenobi (Alec Guinness)
entrerà in contatto con la cultura dei Jedi, scoprendo inoltre che
suo padre fu ucciso proprio da Darth Fener. Dotato ora di una
spada laser, il
giovane, aiutato dal contrabbandiere Ian Solo (Harrison
Ford) e dal fido Chewbacca, parte in
missione per salvare la principessa Leila, ignaro di andare
incontro ad un destino imprevisto.
Star Wars: Episodio V – L’impero
colpisce ancora (1980)
Nonostante i successi della
Resistenza, la flotta imperiale continua a inviare droidi sonda per
tutta la Galassia, al fine di scovare il rifugio dei ribelli.
Scoperti, questi subiscono un feroce attacco che li costringe alla
ritirata. Luke Skywalker decide dunque, su suggerimento del maestro
Kenobi, di dirigersi su Dagobah, dove dovrà terminare il suo
addestramento con il potente maestro Yoda. Seppur
inizialmente riluttante, questi accetta infine di insegnare al
giovane ciò che gli manca sapere sull’arte degli Jedi. La poca
pazienza di Luke, tuttavia, si rivelerà un grande ostacolo, nonché
il suo punto più debole.
Intanto l’astronave Millennium
Falcon, con a bordo Ian, Leila, Chewbacca e i droidi, approda nella
galleggiante Città delle Nuvole, sul pianeta gas di Bespin, gestito
da un vecchio amico di Ian, Lando Calrissian (Billy
DeeWilliams). Quest’ultimo,
tuttavia, tradisce i ribelli consegnandoli direttamente a Darth
Fener, il quale intende usarli come esca per attirare Luke. Il
giovane Skywalker, infatti, avvertito il pericolo decide di
abbandonare il suo addestramento per andare a salvare i suoi amici,
disobbedendo però all’avvertimento di Yoda a non cadere nella
trappola.
Star Wars: Episodio VI – Il
ritorno dello Jedi (1983)
Ultimo capitolo della trilogia
originale, Il ritorno dello Jedi si apre con il
tentativo di Luke e gli altri di salvare Ian Solo dal perfido Jabba
the Hutt. Riuscitici dopo diverse peripezie e rischi, il gruppo è
finalmente riunito, e ricongiuntosi con gli altri membri
dell’Alleanza Ribelle iniziano a pianificare una strategia per
distruggere l’Impero una volta per tutte. Questo, nel frattempo, ha
iniziato la costruzione di una nuova Morte Nera, la quale se
completata si rivelerà essere una pericolosissima arma di
distruzione di massa. Questa si rivela dunque essere l’ultima
possibilità per attaccare
Nell’attesa della battaglia, Luke decide di ritornare a Dagobah
dal maestro Yoda. Questi, ormai in punto di morte, afferma di non
avere più nulla da insegnarli, e che egli è un vero e proprio Jedi
ora, forse l’ultimo rimasto e l’unico in grado di sconfiggere Darth
Fener e l’Imperatore. Per Luke si avvicina dunque il momento
culminante del suo destino, ma prima di impegnarsi nella battaglia
finale dovrà fare i conti con alcune rivelazioni sul suo passato,
che cambieranno per sempre il suo presente e il suo futuro.
Star Wars: Episodio I – La
minaccia fantasma (1999)
Con la trilogia prequel, la saga
porta lo spettatore a scoprire gli eventi accaduti prima
dell’avvento dell’Impero, quando la Galassia era ancora governata
da una repubblica democratica. Ambientato 32 anni prima di Una
nuova speranza, il film segue le vicende del Maestro Jedi
Qui-Gon Jinn (Liam
Neeson) e il suo giovane apprendista
Obi-Wan Kenobi (Ewan
McGregor), i quali hanno il compito di proteggere la
regina di Naboo, Padmé Amidala (Natalie
Portman), e cercare di favorire una fine pacifica ad
una disputa interplanetaria. Dovuti atterrare d’emergenza sul
pianeta Tatooine, qui si imbattono in Anakin Skywalker
(Jake Lloyd), bambino che subito manifesta una
forte presenza della Forza.
Qui-Gon si convince che egli sia il
“Prescelto” della profezia Jedi, che riporterà equilibrio nella
Galassia. Per tale motivo, il Maestro chiede al Consiglio Jedi il
permesso di addestrare Anakin, ottenendo però risposta negativa. Il
Consiglio, composto tra gli altri da Yoda e da Mace Windu (Samuel L.
Jackson), infatti, avverte particolare vulnerabilità
nel giovane, risultando quindi potenzialmente incline al Lato
Oscuro della Forza. Nel frattempo, gli scontri politici continuano,
indebolendo l’autorità della Repubblica. A minare tale stabilità,
si ripresenta inoltre la minaccia dei Sith, che per quasi
un millennio si erano creduti estinti.
Star Wars: Episodio II – L’attacco
dei cloni (2002)
Ambientato 10 anni dopo gli eventi
del precedente film, L’attacco dei cloni presenta una
Galassia sull’orlo della guerra civile, e la Repubblica è più
debole che mai. La senatrice Padmé Amidala, impegnata nel tentativo
di scongiurare tutto ciò, viene coinvolta in un tentativo di
assassinio. Per tale motivo, viene nuovamente posta sotto la
protezione del Maestro Jedi Obi-Wan Kenobi e del suo apprendista
Anakin Skywalker, ormai cresciuto. Passando molto tempo con
insieme, Anakin e Padmé finiscono per innamorarsi, decidendo però
di tenere segreta la cosa.
Sul pianeta Geonosis, intanto,
Obi-Wan scopre un raduno separatista guidato dal Conte Dooku
(Christopher
Lee). Obi-Wan trasmette le sue scoperte al Consiglio
Jedi, il quale per contrastare la minaccia, decide di affidare
poteri speciali al Cancelliere Supremo Palpatine (Ian
McDiarmid). La cattura di Obi-Wan, tuttavia, sconvolge i
piani, e Anakin e gli altri Jedi saranno costretti a ingaggiare una
sanguinosa battaglia contro le forze del male pur di riportare
l’equilibrio.
Star Wars: Episodio III – La
vendetta dei Sith (2005)
La vendetta dei Sith,
terzo ed ultimo capitolo della trilogia prequel, si apre con
Obi-Wan Kenobi e il Anakin Skywalker intenti in una missione di
salvataggio nei confronti del Cancelliere Supremo Palpatine. Questi
è tenuto ostaggio dal Generale Grievous, comandante dei Separatisti
e droide programmato per combattere i Jedi. A missione terminata,
Anakin si riunisce con sua moglie Padmé Amidala, che gli rivela di
essere incinta. Il Jedi, tuttavia, comincia ad avere visioni in cui
Padmé muore in seguito al parto.
Intanto il Cancelliere Palpatine
nomina Anakin suo rappresentante e informatore al Consiglio Jedi,
il quale lo accetta come membro, ma rifiuta di assegnargli il grado
di Maestro. Palpatine, accorgendosi della preoccupazione dello Jedi
per Padmé, lo tenta con il Lato Oscuro della Forza, che gli
permetterebbe di prevenire la morte della moglie. Anakin,
vulnerabile, inizia a cedere alla tentazione, con conseguenze
disastrose per la Repubblica e la Galassia. Dal suo tradimento,
infatti, nascerà l’Impero, nonché il temibile Darth Fener.
Star Wars: Episodio VII – Il
risveglio della forza (2015)
Ambientato circa trent’anni dopo
Il ritorno dello Jedi, Il risveglio della
forza è il primo capitolo della trilogia sequel,
realizzata in seguito all’acquisizione della saga da parte della
Disney. Nonostante l’Impero sia stato distrutto, una nuova forza
malvagia si affaccia nella Galassia, con l’intento di governarla.
Si tratta del Primo Ordine, i cui due esponenti principali sono il
Generale Hut (Domhnall
Gleeson) e il Sith Kylo Ren (Adam
Driver). Consapevole di tale minaccia, la Resistenza
si riarma pronta ad una nuova battaglia. A capitanarla vi è
nuovamente Leila Organa.
Allo stesso tempo, anche la luce
dei Jedi sembra rianimarsi, e nonostante la scomparsa di Luke
Skywalker, una nuova eroina si propone sulla scena. Si tratta di
Rey (Daisy
Ridley), orfana in cerca di verità sul proprio
passato, che scopre di possedere i poteri dei celebri Cavalieri.
Chiamata a far parte della Resistenza da Poe Dameron (Oscar
Isaac) e Finn (John
Boyega), la ragazza dovrà per prima cosa mettersi
sulle tracce di Skywalker, il quale è l’unico che possa addestrarla
come si deve. Nel frattempo, Kylo Ren si trova diviso tra il lato
oscuro e i suoi genitori, Leila e Ian Solo, e dovrà decidere una
volta per tutte da che parte stare.
Star Wars: Episodio VIII – Gli
ultimi Jedi (2017)
La coraggiosa Rey riesce a trovare
la rotta per il nascondiglio segreto dove Luke Skywalker si è
ritirato in esilio volontario. Attraversato l’universo fino al
pianeta sperduto, arriva infine ad imbattersi nel leggendario
guerriero che ha combattuto e sconfitto l’Impero. Questi, tuttavia,
si rivela essere molto cambiato nel corso degli anni, ed è ora un
vecchio deluso che ha abbandonato il credo degli Jedi. I motivi di
ciò verranno lentamente ad emergere, e Rey dovrà fare i conti con
il precario equilibrio tra bene e male che vive in ogni cosa,
compresa lei. Luke accetterà infine di addestrarla, rimanendo però
spaventato dal potere della giovane.
Nel frattempo, la Resistenza si
trova coinvolta in una terribile imboscata. Il Primo Ordine sferra
un attacco violentissimo dal quale questi riescono con gran
difficoltà a difendersi. Ridotta a pochi membri, la Resistenza
sembra sul punto di sparire per sempre, e solo l’intervento di Rey
potrà salvarli. Prima, però, questa dovrà scontrarsi con Kylo Ren,
con il quale è sempre più misteriosamente legata. Questi la porterà
inoltre al cospetto dei malvagio Leader Supremo Snoke (Andy
Serkis), il quale è la vera mente dietro ai piani del
Primo Ordine.
Star Wars: Episodio IX – L’ascesa
di Skywalker (2019)
L’ascesa di
Skywalker è l’episodio finale dell’epica epopea sugli
Skywalker. Un anno dopo gli eventi del precedente film, quello che
rimane della Resistenza si prepara ad affrontare per l’ultima volta
il Primo Ordine. Nessuno sembrava però pronto al ritorno dal
passato di un’oscura minaccia: l’Imperatore
Palpatine. Questi, apparentemente sopravvissuto agli eventi di
Il ritorno dello Jedi, è pronto a riprendere il controllo
della Galassia, richiamando a sé tutta la malvagità dei Sith. Per
farlo, tuttavia, avrà bisogno di Kylo Ren, come anche di Rey e del
suo potere.
La giovane Jedi si avverte infatti
sempre più tentata dal Lato Oscuro, e percepisce ora più che mai la
scissione da cui Luke Skywalker l’aveva messa in guardia. Mentre
lei cerca di scoprire la propria forza, come anche la verità sulle
proprie misteriose origini, allo stesso tempo Kylo Ren si sente
sempre più richiamato dal bene che è in lui, e che i suoi genitori
lo spingono a riabbracciare. Nel frattempo, la Resistenza chiama a
raccolta quanti più aiuti possibili da ogni parte della Galassia,
decisa ad annientare il male una volta per tutte con un’ultima
epica battaglia.
Star Wars: gli spin-off della
saga
Rogue One: A Star Wars Story
(2016)
Primo spin-off della saga,
Rogue One: A Star Wars, è ambientato subito prima degli
eventi di Una nuova speranza. Il film si apre con lo
scienziato Galen Erso (Mads
Mikkelsen) il quale si è ora ritirato a vita privata.
Le sue doti sono però particolarmente ambite dal Direttore
Imperiale Orson Krennic (Ben
Mendelsohn), che vuole costringerlo a completare il
progetto della Morte Nera. Condotto via, sua figlia Jyn (Felicity
Jones) viene presa sotto la custodia
del ribelle Saw Gerrera (Forest
Whitaker), il quale la addestra a diventare una
combattente. Tredici anni dopo, il pilota Bodhi Rook (Riz
Ahmed) tradisce l’Impero e recapita un messaggio segreto
da parte di Galen Erso.
Questi rivela infatti l’esistenza
di alcuni progetti segreti che svelano i punti deboli della Morte
Nera, da lui progettata. Insieme al pilota Cassian Andor (Diego
Luna) e al droide K-2SO (Alan
Tudyk), Jyn viene così incaricata di sottrarre tali
progetti dal database imperiale del pianeta Scarif, con il codice
‘Rogue One’. Desiderosa di vendicare il padre, la ragazza organizza
così un piano per riuscire nella missione, la quale si rivelerà
essere la miccia che darà un nuova speranza all’Alleanza Ribelle
nella lotta contro il malvagio Impero.
Solo: A Star Wars Story
(2018)
Il secondo degli spin-off
realizzati è dedicato ad uno dei personaggi più celebri della saga:
Ian Solo. Ambientato
pochi anni dopo La vendetta dei Sith, il film segue
le avventure del giovane solo (Alden Ehrenreich),
il quale si guadagna da vivere insieme al suo mentore, il criminale
Beckett (Woody
Harrelson). I suoi insegnamenti permettono al giovane
di destreggiarsi tra i pericoli della Galassia, ma nel momento in
cui si imbatterà nell’Impero, la sua vita cambierà
drasticamente.
Incaricato dal misterioso Dryden
Vos (Paul
Bettany) di portare a termine una missione segreta,
Solo manifesta il bisogno di possedere un’astronave adeguata. Si
rivolge così all’ex contrabbandiere Lando Calrissian (Donald
Glover), il quale si offre di aiutarli. Insieme a lui,
vi è inoltre l’amata Qi’ra (Emilia
Clarke), dalla quale era a lungo stato separato e
verso cui nutre ora dei sospetti circa il suo coinvolgimento con
l’Impero. Nel corso dell’avventura, Solo si troverà così a
scontrarsi con alleati e rivali, imparando ad essere l’esuberante
personaggio poi incontrato anni dopo nella taverna di Mos Eisley da
Luke Skywalker e Obi-Wan Kenobi.
Star Wars: dove vedere i film in
streaming
Con l’arrivo della piattaforma
Disney+, è possibile ritrovare
nel catalogo di questa tutti e nove i film della saga principale,
nonché i due spin-off poc’anzi citati. Qui è possibile inoltre
ritrovare anche le serie animate collegate alla saga: The Clone
Wars, Rebels, Resistance e Forces of Destiny. Sono
diverse anche le serie in versione LEGO ispirate alla saga. È
inoltre presente la prima serie live-action di Star Wars, The
Mandalorian, ideata da Jon
Favreau con protagoniste Pedro
Pascal nei panni di un misterioso e valoroso
cacciatore di taglie.
Sempre sulla piattaforma è inoltre
possibile ritrovare diversi extra e curiosità, con i quali è
possibile approfondire la mitologia di Star Wars. Per poter vedere
tutto ciò, basterà sottoscrivere un abbonamento generale alla
piattaforma, potendo così fruire di tali titoli in totale comodità
e al meglio della qualità video.
La scorsa settimana, dopo la paura
forzata a causa dell’emergenza Covid-19, sono ufficialmente
ripartite le riprese di Jurassic
World: Dominion, l’attesissimo nuovo capitolo della
mitica saga dedicata ai dinosauri, che sarà diretto ancora una
volta da Colin Trevorrow, già regista di
Jurassic World.
I set del nuovo film, oltre a dover
rispettare tutta una serie di norme per garantire la sicurezza di
tutte le persone coinvolte, sono ovviamente blindatissimi.
Ciononostante, il
Sun è riuscito ad entrare in possesso di alcuni scatti dei
Pinewood Studios di Londra dove pare sia stato ricreato un
paesaggio artico.
Parallelamente, l’attrice Bryce Dallas Howard, che nel film tornerà a
vestire i panni di Claire Dearing, ha condiviso attraverso il suo
profilo Twitter
ufficiale una serie di scatti dal set che testimoniano non solo la
sua felicità per essere tornare a lavorare al fianco di Chris Pratt (interprete di Owen Grady),
ma anche i lividi dovuti agli stunt e alle acrobazie a cui
l’attrice si è già dovuta sottoporre.
Le riprese di Jurassic World: Dominion
In occasione delle riprese di
Jurassic
World: Dominion, la Universal Pictures ha dovuto
implementare sul set tutta una serie di
rigidi protocolli sanitari per permettere a tutti i membri
coinvolti nella produzione di poter lavorare in sicurezza. Tra i
protocolli che entreranno in vigore, figura anche un’area dedicata
che gestirà tutti i requisiti medici della produzione, inclusi test
sierologici e tamponi.
Jurassic
World: Dominion vedrà sia Chris
Pratt che Bryce
Dallas Howard tornare nei loro ruoli. Insieme a
loro, ritroveremo anche Justice Smith, Daniella
Pineda, Jake Johnson e Omar
Sy. Laura
Dern e Sam
Neill riprenderanno rispettivamente i ruoli che
avevano in Jurassic
Park, rispettivamente la Dr. Ellie Sattler e il Dr. Alan
Grant. I personaggi sono stati visti per l’ultima volta nel
Jurassic Park 3 del 2001. Un altro eroe originale, Ian
Malcolm, interpretato da Jeff Goldblum, ha
firmato per tornare in Jurassic
World 3. Goldblum è stato visto l’ultima volta
in Jurassic World:
Il Regno Distrutto.
Entertainment Weekly ha diffuso online le prime immagini
ufficiali di I’m Thinking of Ending Things, il
nuovo film di Charlie Kaufman (sceneggiatore di
Essere John Malkovich, Il ladro di orchidee e Se mi
lasci, ti cancello e regista di
Anomalisa) che debutterà su Netflix a partire dal prossimo 4 settembre.
La sceneggiatura del film è tratta
dal romanzo omonimo di Iain Reid, che a sua volta
racconta la storia di Jake, in viaggio per andare a trovare i suoi
genitori nella loro fattoria isolata in compagnia della sua
fidanzata che sta pensando di terminare la loro relazione. Quando
però il ragazzo prende una decisione inaspettata lasciandola senza
prospettiva, la coppia entrerà in uno stato di palpabile tensione,
fragilità psicologica e puro terrore.
Il cast del film annovera
Jesse Plemons (Breaking Bad, Fargo), David
Thewlis (Wonder Woman), Toni Collette (Hereditary – Le Radici del
Male) e Jessie Buckley (Taboo, Chernobyl).
Mannarino, tra i
maggiori cantautori italiani contemporanei, è il presidente di
Giuria della IX edizione di Bookciak, Azione!
2020, evento di pre-apertura delle Giornate degli
Autori, in collaborazione con SNGCI. Il
Premio, ideato e diretto da Gabriella
Gallozzi, celebra l’intreccio tra cinema e letteratura
attraverso i bookciak, corti ispirati a romanzi e graphic
novel, realizzati da giovani filmmaker. La
premiazione si svolgerà il 1° settembre al Lido di
Venezia, durante la tradizionale serata di benvenuto alla stampa.
Dopo la prima veneziana i bookciak vincitori andranno in tour per
festival e premi, fino ad approdare a Parigi.
Mannarino si
aggiunge così al lungo elenco di presidenti di giuria che Bookciak
ha avuto in questi anni, fatto di grandi nomi del
cinema (Ettore Scola, Citto Maselli, Ugo
Gregoretti, Gabriele Salvatores, Daniele Vicari) del
teatro (Ascanio Celestini) della
letteratura (Lidia Ravera) e
dell’arte (Lorenzo Mattotti).
In un anno così difficile segnato
dalla pandemia, il premio Bookciak, Azione! sceglie la vitalità
musicale di un artista fuori dagli schemi, un’icona culturale
definito in Francia “poeta segreto”. Romano, classe 1979, figlio
della borgata di San Basilio, Mannarino ha ricevuto numerosi
riconoscimenti tra cui nel 2018 il prestigioso Premio De André,
artista di cui ha sempre riconosciuto la profonda influenza, mentre
nel 2019 si è aggiudicato il primo Premio Gabriella Ferri, nato in
memoria della grande interprete della canzone popolare romana.
È tra queste coordinate che si muove il suo lavoro; un artista
cittadino del mondo che mette insieme l’elettronica e canzone
d’autore, attingendo sempre a ritmi d’Oltreoceano e a storie di
vita vissuta.
Dall’esordio nel 2009 con Bar
della rabbia a oggi, ha saputo dare dignità di poesia a
canzoni indimenticabili: brani come Me so ‘mbriacato,
Apriti Cielo o Marylou sono diventati dei grandi
classici. Con l’ultimo album, Apriti cielo (2017) ha
raggiunto la definitiva consacrazione: un inno alla vita, una
visione libera del mondo e della sua ferocia, che si è guadagnato
il disco di platino e un tour di nuova concezione che in appena un
anno ha superato i 150mila spettatori.
Mannarino è inoltre il primo artista
italiano ad essere stato invitato a suonare come ospite d’onore
sotto la Navata Centrale del Musée d’Orsay di Parigi in occasione
dell’evento Curieuse Nocturne, a gennaio 2020. In
quell’occasione il cantautore ha annunciato il suo ritorno live con
un tour nei palazzetti. Attualmente è in studio per la
registrazione del nuovo album. Mannarino, in veste
di presidente di giuria di Bookciak, Azione! 2020, sarà affiancato
da Wilma Labate, Teresa Marchesi e Gianluca
Arcopinto, componenti della giuria permanente di
Bookciak, Azione!
La IX edizione del
premio conferma le sezioni speciali Memory Ciak,
in collaborazione con LiberEtà, Spi-CGIL e Premio
Zavattini, quella di Rebibbia aperta alle
allieve-detenute del Liceo artistico Enzo Rossi,
interno al carcere romano e la nuova arrivata, Fuori
sala, spazio di riflessione sul futuro, dopo quanto
accaduto al pianeta.
Il premio dopo la prima veneziana
porterà in tour i bookciak vincitori attraverso un prezioso
circuito di festival (Solinas, Festival PremioEmilio Lussu, Festa Cinema del
reale, Le giornate della Luce, Cinema
d’iDEA) che quest’anno toccherà anche
Parigi (Vo-VF. Le monde en
livres).
Bookciak, Azione! è
prodotto dall’Associazione culturale Calipso, Bookciak
Magazine, col sostegno di MiBACT, MIAC, 8 e 1/2,
Spi-CGIL, LiberEtà, Regione Lazio. In collaborazione con
Giornate degli Autori, SNGCI, ANAC, Premio Zavattini, FICC,
Nel Blu Studios. Col patrocinio di Biblioteche di Roma. RAI è
mediapartner.
Bleeding Cool ha condiviso una serie di possibili spoiler sulla
trama di Wonder
Woman 1984, emersi grazie ad alcune recenti
pubblicazioni che pare abbiano rivelato molto su ciò che accadrà
nel sequel diretto ancora una volta da Patty
Jenkins e in arrivo nelle sale ad ottobre. Se non
volete rovinarvi la sorpresa, vi consigliamo di non proseguire
nella lettura dell’articolo.
ATTENZIONE: SEGUONO SPOILER!
Come farà Steve Trevor
(Chris
Pine) a tornare in vita? Questa è una domanda che i
fan si sono posti fin dall’annuncio ufficiale del sequel: adesso,
la fonte conferma che il personaggio risorgerà grazie alla Pietra
del Sogno. Utilizzata nella serie a fumetti “Sandman”, in Wonder
Woman 1984avrà la forma di un
anello custodito all’interno dello Smithsonian
Institution. Concede la possibilità di esprimere un unico
desiderio, ma essendo stato creato da Dream, uno degli Endless
nella continuity di “Sandman”, questo potrebbe generare dei
problemi.
Non viene spiegato di più in merito
al destino di Steve, ma sappiamo che quando Maxwell Lord
(Pedro
Pascal) riuscirà a mettere le mani sopra la Pietra, la
userà per i suoi loschi affari e per rendere la sua attività di
nuovo proficua e di successo. Tuttavia, poiché l’anello può
esaudire un solo desiderio alla volta, ha bisogno di indurre altri
a crearne di nuovi. A questo punto, le cose diventeranno molto più
complicate…
La Cheetah di Wonder Woman 1984
come la Catwoman di Batman – Il Ritorno?
Alle fine, le
macchinazioni di Lord spingeranno il mondo sull’orlo della guerra,
ed è qui che entrerà in gioco Wonder Woman. Per quanto
riguarda Barbara Minerva (Kristen
Wiig), amica di Diana ed estremamente gelosa della sua
forza e e della sua bellezza, questa si alleerà con Maxwell Lord,
entrando in contatto con i suoi poteri attraverso un “lapsus”. La
sua discesa nella follia – che la spingerà poi a diventare
cosciente delle sue abilità e a trasformarsi in Cheetah – viene
paragonata a quella Catwoman in
Batman – Il Ritorno.
Wonder
Woman 1984 uscirà il 2 ottobre 2020. Il film è stato
definito dal produttore Charles Roven un sequel
“inusuale“, che poterà in scena lo stesso personaggio
grazie al lavoro dello stesso team creativo e che seguirà gli
eventi del precedente capitolo, ma che i fan non dovrebbero
aspettarsi un seguito tradizionale definendolo “la
prossima iterazione della supereroina”.
L’ordine cronologico del personaggio
di Diana Prince è stato già rimescolato, essendo stata introdotta
nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn
of Justice per poi tornare al vecchio secolo
con Wonder Woman. Il sequel vedrà
ancora Gal
Gadot nei panni di Diana Prince opposta
a Kristen
Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel
cast figureranno anche Chris
Pine (volto del redivivo Steve Trevor)
e Pedro
Pascal (nei panni di Maxwell Lord).
Chris Evans crede fermamente che i film
Marvel meritino più riconoscimenti
di quanti, in realtà, ne ottengano. Per quasi dieci anni, Evans ha
interpretato Steve Rogers, ossia Captain America, nell’Universo
Cinematografico Marvel, a partire da
Captain America: Il primo vendicatore. Evans ha concluso
la sua corsa all’interno dell’universo condiviso proprio lo scorso
anno con Avengers:
Endgame, che ha visto Steve fare ritorno negli anni ’40
per vivere una vita tranquilla insieme alla sua amata Peggy Carter.
Anche se il suo contratto con la Marvel è ufficialmente terminato,
di recente Evans
ha ammesso di sentire già la mancanza dei tempi in cui ha
interpretato l’eroe a stelle e strisce.
Nel corso degli
anni, il MCU è diventato senza dubbio il più grande franchise
cinematografico della cultura pop. Il pubblico continua ad amare e
sostenere i film dell’universo condiviso, che regolarmente vengono
accolti positivamente anche dalla critica. Ciononostante, i film
Marvel (anche se, in realtà, è un discorso che potrebbe essere
ampliato a qualsiasi film di supereroi) non riescono effettivamente
ad ottenere importanti riconoscimenti da parte dell’industria e dei
vari sindacati. Lo scorso anno Black
Panther ha raggiunto un traguardo impensabile,
conquistando ben 3 premi Oscar su 7 candidature, e diventando il
primo film di supereroi ad essere candidato nella categoria miglior
film.
Secondo Evans, tuttavia, le cose
dovrebbero cambiare. In una recente intervista con Deadline in
occasione della promozione della serie Defending Jacob disponibile su Apple
TV+, Evans ha parlato della qualità dei film Marvel e del
motivo per cui sente che dovrebbero ottenere un serio
riconoscimento: “C’è un enorme pensiero e un’enorme
considerazione che riguardano questi aspetti della storia. Se togli
il nome Marvel da questi film e se rendi i personaggi meno
identificabili con i fumetti, allora verrebbero lodati. Non sto
dicendo che ognuno di questi film rappresenta qualcosa di unico. Ma
la Marvel ha dimostrato di essere in grado di realizzare film
davvero impressionanti.”
Chris Evans sottolinea la qualità dei film del MCU
Il dibattito sul fatto che i grandi
blockbuster di successo come i film del MCU siano degni di grandi
riconoscimenti non è certamente nuovo, e per un breve periodo aveva
anche ispirato l’Academy ad introdurre un riconoscimento per il
“film più popolare”. Negli ultimi anni, ci sono stati diversi
segnali che l’Academy si stia aprendo a film di grande blockbuster
acclamati dalla critica (basti pensare non solo a Black
Panther, ma anche al “caso” Joker),
eppure la strada fare è ancora lunga. Evans ha sottolineato la
qualità dei film Marvel: otterrebbero davvero maggiore attenzione
durante la stagione dei se non venissero “commercializzati” come
film dell’Universo Cinematografico Marvel?
Continuano ad arrivare
aggiornamenti sull’annunciata serie Disney+Obi-Wan
Kenobi che estenderà ulteriormente l’universo di
Star
Wars della LucasFilms. Ebbene secondo
quanto apprendiamo dal sito
LRM Online, sembra che l’attore Hayden Christensen abbia firmato per essere
uno degli attori regular di Obi-Wan
Kenobi. Questa notizia va contro i
recenti rumors che sostenevano che l’attore sarebbe apparso solo
per un breve cameo.
Probabilmente la notizia verrà
annunciata ufficialmente a ridosso dell’inizio della produzione,
che è stata rimandato a causa dell’emergenza nel 2022. Inoltre
alcuni aggiornamenti arrivati da Insider Daniel Richtman, hanno
confermato che Darth Vader sarà presentato nella serie
Obi-Wan
Kenobi e anche se non è stato confermata la presenza
di Christensen è probabile che l’attore possa essere coinvolto
nella serie per riprendere il suo ruolo.
Ma se Hayden Christensen dovesse apparire
veramente nella serie, come suggeriscono le voci, questo vorrà dire
che il personaggio avrà un impatto significativo su la narrativa
generale, rispetto a quanto pensato precedentemente. Ci sono alcuni
modi in cui Anakin Skywalker potrebbe tornare per la serie
di Obi-Wan Kenobi . Magari
attraverso flashback sugli eventi precedenti all’Ordine
66 che consentirebbero una maggiore esplorazione del rapporto tra
Anakin e Obi-Wan, che è stato anche uno degli aspetti più
interessanti di Star
Wars: The Clone Wars.
Che dire, non resta che aspettare ulteriori conferme e magari un
annuncio ufficiale.
In occasione
dell’anteprima del nuovo lungometraggio d’animazione Disney e
Pixar Onward – Oltre la Magia,
Favij è stato protagonista a
#Giffoni50 che ieri ha dato il via alle
celebrazioni della sua 50esima edizione. Il noto creator, che nel
film presta la voce con uno speciale cameo a uno spiritello, ha
presentato il film ai ragazzi, rispondendo alle loro domande.
Diretto da Dan Scanlon e prodotto da Kori Rae,
la squadra creativa che ha realizzato Monsters
University, Onward – Oltre la Magia
include tra le voci italiane anche Sabrina Ferilli, Fabio Volo,
Raul Cremona e David Parenzo. Sabrina Ferilli, nei
panni di Laurel Lightfoot, è una mamma determinata e devota che
lavora duramente e si impegna con tutto il cuore in tutto ciò che
fa. Fabio Volo è Wilden Lightfoot, intelligente e
sicuro di sé, che ha scoperto un modo creativo e al tempo stesso
fantastico per rivedere i suoi figli molti anni dopo la sua morte.
Raul Cremona interpreta un apprendista stregone,
David Parenzo un cameriere.
Onward – Oltre la
Magia è basato sulle esperienze personali vissute dal
regista insieme a suo fratello: “La storia è ispirata al
rapporto con mio fratello e al legame con nostro padre, che è
venuto a mancare quando avevo circa un anno”, ha affermato Dan
Scanlon. “Lui è sempre stato un mistero per noi. Un nostro
parente ci ha inviato una registrazione su cassetta in cui lui
pronunciava soltanto due parole: ‘ciao’ e ‘arrivederci’. Due
parole. Ma per me e mio fratello era pura magia”.
ONWARD – OLTRE LA
MAGIA
Quando due fratelli elfi adolescenti, Ian e Barley
Lightfoot, hanno l’inaspettata opportunità di trascorrere
un giorno in più con il loro defunto padre, si imbarcano in una
straordinaria avventura a bordo dell’epico furgone di Barley,
Ginevra. Come ogni impresa che si rispetti, la loro avventura è
ricca di incantesimi magici, mappe misteriose, ostacoli
insormontabili e scoperte incredibili. Ma quando la coraggiosa
mamma dei ragazzi, Laurel, si accorge che i suoi figli sono
scomparsi, si allea con la Manticora, una ex guerriera in parte
leone, in parte pipistrello e in parte scorpione, e inizia a
cercarli. Nonostante le pericolose maledizioni, questo singolo
magico giorno potrebbe significare molto più di quanto avessero mai
immaginato.
Il mondo dello spettacolo è sempre
alla ricerca di nuovo gemme nascoste da scoprire. Una di queste è
senza dubbio LaRoyce Hawkins, attore di film e
serie tv attivo ormai da diversi anni. Gli appassionati di
polizieschi lo ricorderanno sicuramente per Chicago PD mentre per tutti gli altri,
diamo una rinfrescatina alla loro memoria.
Scopriamo insieme tutto
quello che c’è da sapere su LaRoyce Hawkins.
10. Nato e
cresciuto a Harvey, Illinois, Stati Uniti, nella periferia sud di
Chicago, LaRoyce Hawking sin da bambino ha manifestato un
interesse particolare per la recitazione e il mondo dello
spettacolo. Al liceo ha cominciato a prendere confidenza con il
palcoscenico esibendosi in spettacoli di stand-up comedy.
Grazie alla sua dedizione e soprattutto alla sua passione, dopo il
liceo, ha ricevuto una borsa di studio completa per la Illinois
State University dove ha potuto finalmente studiare
recitazione.
9.Molto
attaccato alla sua città e alle sue radici, LaRoyce è
sempre stato molto attivo all’interno della sua comunità. Oltre a
fare della beneficenza, si è occupato di persona dei ragazzi meno
fortunati, facendo loro da tutor e cercando con le sue parole di
ispirare nuove giovani menti.
LaRoyce Hawkins film
8. Il primo
ingaggio per LaRoyce arriva nel 2008 quando gli viene offerto un
piccolo ruolo nel film The Express, diretto da
Gary Fleder. Basato sulla biografica Ernie Davis: The Elmira
Express di Robert Gallagher, il film racconta
la storia di Ernie David, il primo campione di football
afroamericano a vincere il trofeo Heisman. Questo premio,
infatti, è il riconoscimento più importante legato al football
universitario. Purtroppo Davis morì presto, a solo 23 anni, a causa
della leucemia, proprio quando la sua carriera sportiva stava per
cominciare.
Negli anni successivi prende parte
a due cortometraggi, Reflection (2011) e
Google Me Love (2013), prima di approdare nel
mondo della televisione e delle serie tv.
7. Parallelamente alla sua carriera
cinematografica, LaRoyce Hawkins inizia ad
affacciarsi anche nel mondo della televisione. Dopo alcune
‘comparsate’ e piccoli ruoli in serie tv minori
come House of Payne (2008), Detroit
187 (2011), Underemployed – Generazioni in
saldo (2012), nel 2013 finalmente arriva la svolta.
In quell’anno LaRoyce viene scelto
per interpretare il ruolo di Kevin Atwer nella
serie Chicago PD.
6. Spinoff della
serie televisiva Chicago Fire, creata da
Dick Wolf nel 2012, Chicago
PD segue le vicende della polizia di Chicago, sia
l’unità di pattuglia che quella di intelligence. La
squadra è composta da tredici elementi e a capo dell’unità
intelligence c’è Henry “Hank” Voight (Jason
Beghe), un poliziotto dai modi duri e che non si ferma
davanti a niente e nessuno pur di arrivare alla verità. I suoi
modi, infatti, sono spesso contestati dagli altri membri della
squadra e non solo.
LaRoyce Hawkins interpreta
Kevin Atwater, un giovane membro
dell’intelligence, onesto e capace e dal passato
difficile. Cresciuto in brutto quartiere e con il padre in galera,
Kevin è riuscito a emergere dalla miseria e a diventare un bravo
poliziotto. E’ molto in sintonia con gli altri membri della
squadra, diventati per lui come una seconda famiglia, e ha un
fratello e una sorella più piccoli di lui ai quali è molto
affezionato.
5.Chicago
PD, andata in onda per la prima volta nel 2014, a oggi è
arrivata alla sua settimana stagione, facendo strage di pubblico.
La serie ha dato la possibilità a LaRoyce di farsi conoscere e
apprezzare dalle persone. L’attore, ancora impegnato con Chicago
PD, è comparso anche nella serie madre Chicago
Fire in ben nove episodi tra cui alcuni
crossover e in un paio di episodi degli spinoff Chicago
Justice e Chicago
Med.
4. Parallelamente
al suo lavoro sul set di Chicago PD, LaRoyce Hawkins ha anche
lavorato in altre serie tv, ricoprendo ruoli minori, dal 2015 al
2019. In questo arco temporale lo vediamo quindi anche sui set di
Ballers (2015), Boyband (2016),
Special Skills (2017) e Southside
(2019).
3. Quando le
riprese di Chicago PD vanno in pausa o comunque quando ha un po’ di
tempo libro, LaRoyce si dedica a una delle sue passioni: la musica
dal vivo. L’attore è il volto ufficiale di Let’s
Gro, uno spettacolo che unisce musica, stand-up comedy e
poesia tutto live.
2. Per restare
connesso con i suoi fan, LaRoyce condivide su Instagram e in
generale sui suoi account social, molti dei suoi spettacoli e in
generale delle sue attività fuori dai set televisivi e
cinematografici.
1. LaRoyce è anche
molto attivo nella condivisione della sua musica preferita. Sul suo
account Instagram
c’è un link dal quale è possibile ascoltare alcuni brani della
PWRFLMUSIC di Chicago.
Su Soundcloud Hawkins
ha messo a disposizione dei suoi fan una piccola selezione di
musica della sua città natale e dei suoi artisti preferiti.
Tra gli attori italiani di nuova
generazione Alessio Lapice è senza dubbio uno dei
più amati dal pubblico. Nonostante la sua giovane età, la sua
carriera è già piena di progetti interessanti. Se volete saperne di
più, mettetevi comodi.
Scoprite insieme a noi
tutto quello che c’è da sapere su Alessio
Lapice.
Alessio Lapice serie tv
Alessio Lapice in “Imma Tataranni – Sostituto
Procuratore”
10. Nato a Napoli
il 12 agosto del 1991, fin sa subito Alessio Lapice mostra un
grande interesse per il mondo del cinema e della televisione.
Subito dopo il diploma, infatti, si trasferisce a Roma per studiare
recitazione prima all’Accademia Duse International
e poi presso il celebre Centro Sperimentale di
Cinematografia, dove approda nel 2016.
9. La carriera
d’attore di Alessio Lapice comincia nel 2015 grazie alla serie tv
Sotto Copertura – La Cattura di Zagaria, prodotta
dalla Rai. La fiction, andata in onda per due stagioni, racconta la
storia di Antonio Iovine, boss del clan dei Casalesi. Gli episodi
ricostruiscono perfettamente gli anni di latitanza del boss, le
indagini della Polizia fino ad arrivare alla cattura del boss.
La serie, come la maggior parte di
quelle italiane ispirate a fatti di cronaca, ha avuto un grande
successo di pubblico e ha messo in luce le doti attoriale di
Alessio. Il giovane Lapice ha saputo distinguersi, interpretando
Rudy, anche se ha partecipato solo a due episodi.
Alessio Lapice e la tv
8. La sua carriera
televisiva continua con diverse ‘comparsate’ in fiction più o meno
note come Endless Summer di Valentina Vlasova
(2015), Fuoco Amico TF45 – Eroe per amore – in cui
recita al fianco di Raoul
Bova – (2016) e Don Matteo 10 (2016),
famosissima serie tv Rai con Terrence Hill.
Tuttavia la notorietà vera arriva
per Alessio con la sua partecipazione all’ormai nota serie
Gomorra diretta da Claudio Cupellini. Il
giovanissimo Lapice compare negli episodi 11 e 12 della seconda
stagione, andata in onda nel 2016, dove interpreta Alfredo
Natale, braccio destro del boss Avitabile, incaricato di
una missione molto importante e pericolosa.
7. Acquisita ormai
una certa notorietà, Lapice viene scelto per un ruolo abbastanza
importante nella fiction Rai, Imma Tataranni – Sostituto
Procuratore (2019). La serie, liberamente tratta dai
romanzi di Mariolina Venezia, racconta la storia
di Imma Tataranni, sostituti procuratore della Procura di Matera,
donna forte, combattiva e dalla moralità ineccepibile. Sul lavoro è
uno squalo e non fa sconti a nessuno ma nella vita private riesce a
essere anche una donna molto divertente e dolce.
Le sue indagini si svolgono sempre
in Basilicata ed è sempre affiancata da Ippazio Calogiuri,
interpretato da Alessio Lapice.
Alessio Lapice film
Alessio Lapice in “Nato a Casal di Principe”
6. La carriera di Alessio, però, pur essendo
solo agli inizi, non si limita solo alla televisione. Il giovane
Lapice ha infatti partecipato anche a diversi film italiani. La sua
prima esperienza riguarda il film del 2017 di Fabio Mollo dal
titolo Il Padre d’Italia, in cui Alessio ha
recitato al fianco di Luca
Marinelli e Isabella
Ragonese.
Il film racconta la storia di Paolo
(Marinelli), un giovane omosessuale che una sera, in una dark room,
incontra Mia (Ragonese), una ragazza incinta che gli sviene tra le
braccia. Un incontro casuale e tante storie di umanità diverse che
si intrecciano, storie di disagio sociale, dolore e speranza.
5. Nello stesso
anno (2017), Lapice partecipa a un altro film molto importante,
diretto da Bruno Oliviero e dal titolo Nato a Casal di
Principe. La pellicola, presentata fuori concorso alla
74a edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica
di Venezia nella sezione Cinema Giardini, racconta la
storia del giovane Amedeo Letizia (Alessio Lapice) costretto di
punto in bianco a interrompere la sua carriera d’attore per tornare
nella sua città natale. Da Roma il ragazzo torna quindi a Casal di
Principe dove suo fratello Paolo è stato rapito. Nonostante la
città sia notoriamente sotto il controllo della camorra casertana e
la cattiva reputazione di Paolo Letizia, Amedeo non si dà per vinto
e tenta di scoprire la verità dietro il rapimento del fratello.
Il film è stato accolto con grande
entusiasmo sia dal pubblico che dalla critica che ha premiato
l’interpretazione di Lapice. Il giovane Alessio ha infatti ottenuto
nel 2018 il Premio Ischia – Breakout Actor Award all’Ischia
Global Fest.
Alessio Lapice filmografia
Alessio Lapice in “Il Primo Re”
4. A distanza di
due anni dal successo di Nato a Casal di Principe, Alessio Lapice
torna al cinema con Il Primo
Re, film diretto da Matteo Rovere.
Il nostro giovane attore stavolta
si mette alla prova con un genere completamente diverso; quello di
Rovere è, infatti, un film storico ambientato nel 753 a.C., anno
della fondazione di Roma, e che rivisita il mito di Romolo
e Remo. Nel film Alessio Lapice interpreta Romolo ed è
affiancato dal grande Alessandro
Borghi che veste invece i panni di Remo.
In occasione dei David di
Donatello 2020, il film si aggiudicato il
premio per il migliore autore della
fotografica.
3. Ci sono ancora
due progetti che figurano sul curriculum di Alessio Lapice ma che
purtroppo non hanno ancora visto la luce. Nel 2019 l’attore ha
partecipato al film Io Sto Bene di Donato Rotunno,
film che purtroppo è ancora fermo in fase di post-produzione.
Stessa sorte per il film Weekend di Riccardo
Grandi che, a causa della pandemia in corso, si è fermato in fase
di pre-produzione.
Alessio Lapice è su Instagram
2. Nonostante la
sua giovane età – Alessio ha solo 28 anni -, l’attore pare stia già
facendo parlare di sé oltre oceano. Lapice è stato, infatti,
inserito da Forbes Italia della classifica dei
trenta giovani leader del domani nella categoria
Under 30, ovviamente nella sezione
intrattenimento.
1. Come tutti i
quasi trentenni che si rispettino, anche Alessio ha un suo account
Instagram
aggiornato dove l’attore posta piccoli stralci della sua vita
quotidiana e professionale. Se non volete perdervi nulla della sua
carriera in ascesa, seguitelo su Instagram.
All’epoca dell’uscita in sala
Captain
America: Civil War,Anthony Mackie aveva già interpretato Sam
Wilson/Falcon in ben 3 film del MCU: eppure, nonostante le
precedenti apparizioni, è stato il terzo film dedicato a Steve
Rogers ad accendere ufficialmente i riflettori sul guerriero
alato.
Anche se guardando i vari film
potrebbe sembrare che l’attore si sia divertito molto ad
interpretare il ruolo, in una recente intervista con
Entertainment Weekly è stato proprio Mackie a rivelare di aver
faticato parecchio nell’atterraggio dopo alcune acrobazie. “Con
i film Marvel mi sono messo alla prova per la prima volta con il
genere action”, ha spiegato l’attore. “Quando ho
incontrato per la prima volta il team, mi hanno detto: ‘Vogliamo
che atterri come un uccello’. Essendo un attore abbastanza strano,
e in memoria dei giorni in cui ho lavorato come mimo e clown, ho
iniziato a studiare diversi tipi di uccelli per capire il modo in
cui atterravano, decollavano, volavano… tutte cose del
genere.”
“Il primo giorno sul set di
Civil War dovevamo girare una scena con Visione e Rhodey e io
dovevo atterrare”, continua Mackie. “Mi tirano su a circa
10 metri di altezza e mi misero su questo pendolo. Io avrei dovuto
spingere le gambe e atterrare. Fino a quel momento non mi ero mai
reso conto di quanto pesasse la parte inferiore del mio corpo,
quindi caddi a faccia a terra e rimbalzai per alcuni metri. Tutto
lo staff era piegato in due dalle risate. Stavano letteralmente
morendo dal ridere.”
Anthony Mackie si prepara a
diventare il nuovo Captain America
L’ultima volta che abbiamo visto
Anthony Mackie nei panni di Falcon è stato in
Avengers:
Endgame: alla fine di quel film, Steve Rogers ha
passato il suo scudo e la sua eredità a Sam Wilson, che
nell’attesissima serie The Falcon and the Winter Soldier diventerà
così il nuovo Captain America. Di recente l’attore ha fatto
abbastanza parlare di sé
dopo aver criticato l’atteggiamento della Marvel nei
confronti della diversità, non solo in riferimento al cast dei
film, ma anche e soprattutto alla troupe, quindi a tutte le persone
che lavorano sul set.
Il Regno Unito ha dato i natali a
tantissimi grandi attori e uno di questi è proprio Gabriel
Byrne. Famoso sia al cinema che sul piccolo schermo,
alcune delle sue interpretazione sono passate alla storia. Ma se
ancora non conoscete Byrne e la sua lunga carriera, mettetevi
comodi. Venite a scoprire con noi tutto quello che c’è da
sapere su Gabriel Byrne.
Gabriel Byrne film: dal seminario
al grande schermo
10. Nato a
Dublino, in Irlanda, il 12 maggio del 1950, Gabriel Byrne è il
primo di sei figli. La sua famiglia è molto numerosa e religiosa e
i suoi genitori sono membri della classe lavorativa. Gabriel, così
come i suoi fratelli, riceve la sua educazione presso i
Fratelli Cristiani, un istituto maschile di
diritto pontificio.
9. Conosciuti come
i Marines della Chiesa Cattolica, i Fratelli Cristiani, a detta
dello stesso attore, non erano particolarmente permissivi o
tolleranti. Essere educati in un contesto del genere
voleva dire seguire un rigido codice morale e di comportamento.
Ogni trasgressione veniva condannata e il trasgressore punito
severamente. In un’intervista rilasciata a The Hollywood
Interview, Byrne afferma di essere stato
picchiato più volte e di come quel metodo educativo non abbia
giovato alla sua crescita emotiva e professionale.
Secondo l’attore, punire
corporalmente un ragazzino che non riesce ad afferrare i basilari
concetti della matematica o della grammatica non porta a nessun
risultato. Le umiliazioni fisiche non fanno altro che minare
l’autostima della persona che le subisce e può causare gravi
problemi comportamentali.
Gabriel Byrne filmografia:
dall’Irlanda a Hollywood
Gabriel Byrne nel film “Excalibur” Fonte: IMDB
8. Grazie (o a
causa) della rigida istruzione cattolica ricevuta, Gabriel
trascorre ben cinque anni in seminario, studiando
per diventare un terapista ordinato dalla Chiesa. Ma ben presto
capisce di voler intraprendere una carriera differente. Dopo aver,
infatti, cimentato nei mestieri più disparati, Byrne si dedica
anima e corpo al mondo della recitazione.
A Dublino frequenta l’Abbey
Theatre e in seguito il Royal Court di
Londra; studia recitazione per molti anni fino a quando la sua
carriera prende il volo.
La sua prima apparizione sul grande
schermo risale al 1981 quando debutta nel film
Excalibur, diretto da John Boorman. Ma il suo
talento non passa inosservato e nel corso degli anni ottanta
partecipa a tante altre produzioni come Hanna K
(1983), La fortezza (1983),
Reflections (1984), Dossier
confidenziale (1985), Gothic (1986),
Cuor di leone (1987), Giulia e
Giulia (1987), Bentornato fantasma
(1987), Siesta (1987), Il
corriere (1988) Spia per forza (1989) e
L’ora del tè (1989).
Gabriel Byrne e i film degli anni
novanta
Gabriel Byrne in “Piccole Donne”
7. Gli anni novanta sono
senza dubbio i più importanti per la carriera di Gabriel Byrne che
pian piano si fa strada verso Hollywood. Dal 1990 fino al 2000,
l’attore prende parte a produzioni di grande pregio e comincia a
lavorare con grandi registi e attori. I film di quegli anni sono
Crocevia della morte (1990),
Naufragio (1990), Fuga dal mondo dei
sogni (1992), Into the West (1992),
Nome in codice: Nina (1993), Una donna
pericolosa (1993), Prince of Jutland
(1994), Uno strano scherzo del destino (1994) e
Il verdetto della paura (1994).
Uno dei film più amati e conosciuti
che vede Gabriel Byrne tra i suoi protagonisti risale proprio al
1994. In quell’anno l’attore viene scelto per interpretare il
professor Friedrich Bhaer nel remake di Piccole
Donne, tratto dal celebre omonimo romanzo di
Louisa May Alcott. Nel cast del film troviamo
anche Susan Sarandon,
Winona Ryder,
Kirsten Dunst,
Christian
Bale e Claire
Danes.
Successivamente, Byrne recita anche
nei film I soliti sospetti (1995), Dead
Man (1995), Il tempo dei cani pazzi
(1996), L’ultimo dei grandi re (1996), Il
senso di Smilla per la neve (1997), Crimini
invisibili (1997), Fra odio e amore
(1997), Amori e segreti (1998), La
maschera di ferro (1998), Nemico pubblico
(1998), Stigmate (1999) e Giorni contati –
End of Day(1999)
Gabriel Byrne e i film del nuovo
millennio
Gabriel Byrne in “Canone Inverso”
6. Gabriel Byrne
continua la sua scalata nel mondo del cinema. Grazie alla notorietà
acquisita tra gli anni ottanta e novanta, l’attore viene arruolato
sempre più spesso e in produzioni internazionali ed è proprio il
nuovo millennio a fare la sua fortuna. Lavora infatti con registi
da tutto il mondo come Mira Nair, Ricky Tognazzi, David
Cronenberg,Jean-François
Richet, Wim Wenders e molti altri ancora.
Tra i suoi film più importanti
ricordiamo Canone inverso (2000) La corsa
di Virginia (2002), Spider (2002),
Contratto con la morte (2002), Nave
fantasma (2002), Shade (2003), La
fiera della vanità (2004), P.S. Ti amo
(2004), Il ponte di San Luis Rey (2004),
Assault on Precinct 13 (2005), Emotional
Arithmetic (2007), Attacco a Leningrado
(2009) e 2:22 – La rapina ha inizio (2008).
Negli ultimi dieci anni, la sua
carriera ha, tuttavia, subito un rallentamento. I film più
importanti di questo periodo sono Le capital
(2012), The Deadly Game (2013), Vampire
Academy (2014), Nadie quiere la noche
(2015), Segreti di famiglia (2015), The
33 (2015), No Pay, Nudity (2016)
Mad to Be Normal (2017), Hereditary – Le
radici del male (2018) e Lost Girls
(2020).
Gabriel Byrne serie tv
5. Parallelamente
alla sua carriera nel cinema, Gabriel Byrne inizia a lavorare anche
per il piccolo schermo. Tra gli anni settanta e ottanta partecipa a
diverse serie tv, con piccoli ruoli o ‘comparsate’. In questi anni
ricordiamo Last of Summer (1978), The
Burke Enigma (1978), The Riordans
(1978-1979), Bracken (1980-1982),
Wagner (1981-1983), The Search for
Alexander the Great (1981), Strangers
(1981) e i film tv Joyce in June (1982) e
Treatment (1984).
Gabriel Byrne in Cristoforo
Colombo
Gabriel Byrne nella miniserie “Cristoforo Colombo”
4. Una dei ruoli
più famosi e amati dal pubblico, interpretati da Gabriel Byrne è
senza dubbio quello di Cristoforo Colombo.
L’attore irlandese, infatti, nel 1985 ha preso parte alla miniserie
tv dedicata al navigatore italiano.
Lo sceneggiato in quattro puntate,
prodotto dalla RAI nel 1984, narra le vicende del
navigatore e cartografo genovese che precedono e seguono il suo
viaggio verso le Indie che lo porterà invece alla scoperta di un
nuovo continente.
Ma le avventure televisive di Byrne
non finiscono qui. Tra gli anni ottanta e duemila lo vediamo in
altre serie tv come Mussolini: The Untold Story
(1985), Screen Two (1994),
Glenroe (1997), Madigan Men
(2000) e film tv come Buffalo Girls (1995),
Draiocht – Magia (1996) e Weapons of Mass
Distraction (1997).
Gabriel Byrne nella serie In
Treatment
Gabriel Byrne nella serie “In Treatment”
3. Il successo
televisivo per Gabriel Byrne, tuttavia, arriva solo nel 2008 con
In
Treatment. La serie tv è andata in onda dal 2008 al
2010 per tre stagioni e un totale di 106 episodi ed è stata accolta
molto bene dal pubblico e dalla critica.
Prodotta da Rodrigo
Garcia e trasmessa dalla HBO, la serie
racconta la vita dello psicoterapeuta Paul Weston, interpretato da
Gabriel Byrne, il quale cerca di esorcizzare in qualche modo i suoi
demoni interiori attraverso le sedute con i suoi pazienti. Disturbo
da stress post traumatico, paura della morte, depressione, manie
suicide, problemi relazionali e terapia di coppia; questi sono solo
alcuni dei temi affrontati dalla serie, problemi che il dottor
Weston dovrà trattare.
Insieme a Gabriel Byrne, nella
serie troviamo anche attori come Melissa George, Blair
Underwood, Mia Wasikowska e Hope
Davis.
Tra le altre serie interpretate da
Byrne ricordiamo Secret State (2012),
Quirke (2014), Marco Polo (2016),
Maniac (2018), War of the Worlds
(2019 e attualmente in corso), ZeroZeroZero (2020)
e ovviamente Vikings (2013).
Gabriel Byrne in Vikings
Gabriel Byrne nella serie “Vikings”
2. Gli amanti
delle serie storiche e in costume ricorderanno sicuramente il ruolo
di Gabriel Byrne nella famosa serie Vikings.
Nata da una co-produzione di Canada
e Irlanda, la serie è andata in onda per bene sei stagioni e un
totale di 79 episodi, tutti trasmessi a partire dal 2013.
Ambientata nel IX secolo in Scandinavia e nei paesi del nord
Europa, Vikings, così come suggerisce il titolo, racconta delle
vicende (romanzate) della stirpe vichinga attraverso il personaggio
di Ragnarr Sigurðsson una figura semi leggendaria
di un re che dominato nelle terre di Svezia e Danimarca nel 1800.
Ovviamente, oggi non ci sono prove certe dell’esistenza di questo
valoroso re oppure non sono ancora state scoperte.
Gabriel Byrne nella serie ha
interpretato il ruolo del Conte Haraldson,
personaggio presente solo nei primi sei episodi della prima
stagione di Vikings.
Gabriel Byrne moglie e figli:
curiosità e vita privata
1. La vita
sentimentale di Byrne è sempre stata molto chiacchierata. Dal 2001,
anno d’uscita della sua autobiografia dal titolo Pictures
in my Head, ormai quasi più nulla del suo privato è
rimasto tale.
Nel 1988 Gabriel Byrne sposa
Ellen Barkin, attrice, dalla quale negli anni
successivi ha due figli Jack Daniel (1989) e
Romy Marion (1992). La loro relazione, molto bella
e intensa, purtroppo giunge al capolinea nel 1999, anno in cui i
due divorziano ma in modo amichevole, mantenendo buoni rapporti.
Tra flirt e brevi storie, Byrne non sembra intenzionato di nuovo a
prendere moglie.
Soltanto nel 2014 l’attore decide
si tornare sull’altare e di sposare la produttrice Hannah
Beth King, con cui era già fidanzato da qualche anno.
Tyler
Rake con Chris
Hemsworth ha debuttato su Netflix lo scorso marzo, in un momento in cui i
cinema erano chiusi a causa della pandemia di Covid-19 e la
fruizione di film e serie tv in streaming è aumentata in maniera
esponenziale. Il film è stato diretto da Sam
Hargrave, coordinatore degli stunt dell’Universo
Cinematografico Marvel che ha firmato il suo
debutto dietro la macchina da presa, ed è stato sceneggiato da
Joe Russo, co-regista di Avengers:
Infinity War e Avengers:
Endgame.
In precedenza era già stato rivelato
che Tyler
Rake stava per diventare il più grande film
originale di Netflix, e adesso i dati condivisi da
Bloomberg lo confermano. In base ai numeri ufficiali che
mostrano quanti abbonati hanno visto quel determinato titolo
durante le prime quattro settimane di disponibilità sulla
piattaforma, il film con Chris
Hemsworth è risultato il più visto di tutti.
La Top 10 dei film originali più
visti su Netflix include Tyler
Rake (99 milioni), Bird Box
(89 milioni), Spenser Confidential (85 milioni), 6
Underground (83 milioni), Murder Mystery (73
milioni), The
Irishman (64 milioni), Triple Frontier (63 milioni), La
Missy sbagliata (59 milioni), Il buco (56 milioni) e The Perfect Date (48
milioni).
Questa notizia dovrebbe cementare la
possibilità che Tyler
Rake dia il via ad un nuovo franchise: di recente,
infatti, era stato lo stesso Russo a confermare di aver già chiuso
un accordo con il colosso dello streaming per occuparsi della
sceneggiatura del sequel.
La sinossi ufficiale di Tyler Rake
In attesa di nuovi dettagli,
ricordiamo che Tyler
Rake racconta la storia di un mercenario che opera nel
mercato nero e che non ha nulla da perdere quando viene ingaggiato
per salvare il figlio rapito di un boss del crimine internazionale.
Ma nel torbido mondo dei trafficanti di armi e di droga, questa
missione, che da pericolosissima diventa pressoché impossibile,
cambierà per sempre la vita di Rake e del ragazzo.
Arrivano finalmente le primissime
conferme in merito al cast di Black
Adam, l’atteso cinecomic DC che vedrà Dwayne
Johnson nei panni del guerriero egiziano
potenziato. Come apprendiamo grazie a
The Hollywood Reporter, infatti, l’attore Noah Centineo, noto per Sierra Burgess è
una sfigata e Tutte le volte che ho scritto ti amo
(entrambi disponibili su Netflix), reciterà nel film.
Centineo (il cui nome è stato per
molto tempo associato al travagliatissimo reboot di
Masters of the Universe) interpreterà il ruolo di
Atom Smasher, alter ego di Albert Rothstein,
personaggio creato da creato da Roy Thomas e disegnato da Jerry
Ordway. La sua capacità è quella di poter aumentare le sue
dimensioni e, di conseguenza, la sua forza in maniera esponenziale.
Il personaggio era già apparso nella seconda stagione della serie
televisiva The
Flash interpretato da Adam Joseph
Copeland.
Inizialmente, le riprese di Black
Adam sarebbero dovute partire questo mese, ma la
pandemia di Covid-19 ha reso la cosa di fatto impossibile. Ad ogni
modo, sembra che la produzione non subirà un ritardo
particolarmente significativo: di recente “The Rock” ha affermato
che la produzione potrebbe partire tra Agosto e Settembre, anche se
le ultime voci parlano di un inizio delle riprese fissato per i
primi mesi del 2021.
Tutto quello che sappiamo su Black
Adam
Black
Adam, affidato alla regia di Jaume
Collet-Serra(Orphan, Paradise Beach – Dentro
l’incubo), arriverà nelle sale il 22 Dicembre 2021. Il
progetto originale della Warner Bros. su Shazam! aveva
previsto l’epico scontro tra il supereroe e la sua
nemesi, Black
Adam, una soluzione esclusa dalla sceneggiatura per
dedicarsi con più attenzione al protagonista e alla
sua origin story. E come annunciato nei mesi scorsi,
i piani per portare al cinema uno standalone con Dwayne
Johnson sono ancora vivi, e a quanto pare il film
dovrebbe ispirarsi ai lavori di Geoff Johns dei primi
anni duemila.
“Questo progetto ha comportato
dei rischi, ed è stato una sfida. Anni fa volevamo introdurre due
origin story in un’unica sceneggiatura, e chi conosce i fumetti e
la mitologia dei fumetti saprà che Shazam è collegato a Black
Adam“, aveva raccontato l’attore in un video.
“Questo personaggio è un antieroe, o villain, e non vedo l’ora
di interpretarlo. Stiamo sviluppando il progetto che è nel mio DNA
da oltre dieci anni. Dovremmo iniziare a girare in un anno e non
potrei essere più eccitato all’idea.”
È stato diffuso un nuovo trailer di
The New Mutants, che viene definito trailer
ufficiale e che oltre a mostrare delle immagini inedite, ci dà
anche appuntamento al prossimo Comicon di San Diego, che si
svolgerà completamente on line, che potrebbe essere la location
ideale per la diffusione di nuovi contenuti del film.
The
New Mutants è un thriller con sfumature
horror, originale e ambientato in un ospedale isolato dove un
gruppo di giovani mutanti è rinchiuso per cure psichiatriche.
Quando iniziano ad avere luogo degli strani episodi, le loro nuove
abilità mutanti e la loro amicizia saranno messe alla prova, mentre
cercano di fuggire.
Diretto da Josh
Boone e scritto da Boone
e Knate Lee, il film vede nel cast la
presenza di Maisie
Williams, Anya
Taylor-Joy, Charlie Heaton, Alice Braga, Blu
Hunt e Henry Zaga.
ll film è prodotto
da Simon Kinberg, Karen
Rosenfelt e Lauren Shuler
Donner, mentre Stan
Lee e Michele Imperato
Stabile sono i produttori esecutivi.
Sono diverse le serie Marvel
che debutteranno prossimamente su Disney+.
Le prime ad arrivare sulla piattaforma di streaming della Casa di
Topolino dovrebbero essere
The Falcon and the Winter Soldier e WandaVision,
mentre in futuro ci aspettano Hawkeye
e Loki, ma
anche She-Hulk, Ms. Marvel e
Moon
Knight. In attesa di capire meglio in che modo
l’attuale situazione legata alla pandemia di Covid-19 avrà effetti
sull’arrivo delle serie,
The Direct ha raccolto i personaggi che potrebbe apparire in
ogni show, divisi tra conferme, rumor e predizioni:
The Falcon and the Winter Soldier
Personaggi confermati
I protagonisti di
The Falcon and the Winter Soldier, che dovrebbe
debuttare il prossimo agosto, saranno – come si evince anche dal
titolo – Sam Wilson (Anthony
Mackie) e Bucky Barnes (Sebastian
Stan), con il primo che raccoglierà ufficialmente l’eredità di
Captain America (Chris
Evans), come già preannunciato dal finale di Avengers:
Endgame. Confermati nella serie anche la Sharon
Carter di
Emily VanCamp e il villain Zemo interpretato da
Daniel Brühl. Inoltre, la serie introdurrà ufficialmente il
personaggio di John Walker, meglio conosciuto come
U.S. Agent.
Rumor
Numerosi sono i personaggi che si
vocifera possano apparire nello show, anche se manca ancora una
conferma ufficiale. Tra questi, si è parlato più volte del ritorno
di Batroc il Saltatore, interpretato dal lottatore
di MMA Georges St-Pierre in
Captain America: The Winter Soldier; ma anche del Dottor
Arnim Zola, scienziato è membro
dell’HYDRA nonché braccio destro del Teschio
Rosso durante la seconda guerra mondiale, già apparso al
cinema nei primi due film dedicati a Captain America; inoltre, si
vocifera che anche Battlestar, mai apparso nel
MCU, potrebbe fare il suo debutto
nello show.
Predizioni
Naturalmente, sono in molti a
sperare che l’originale Captain America
interpretato da Chris Evans possa fare una breve apparizione
nella serie. Potrebbe essere una mossa estremamente rischiosa, ma
sappiamo che quando si parla dei Marvel Studios nulla è inciso
nella pietra. Inoltre, come dimostrato da una vecchia foto dal set
condivisa da Sebastian Stan, pare che nello show possano fare la
loro apparizione anche alcuni noti abitanti di Wakanda, come
Black Panther o Shuri.
WandaVision
Personaggi confermati
Come sappiamo ormai da diverso
tempo, la serie WandaVision porterà
avanti le avventure di Scarlet Witch (Elizabeth
Olsen) e Visione (Paul
Bettany). Sappiamo che Visione è morto, quindi sarà
interessante scoprire in che modo il personaggio verrà riportato in
vita, anche se tutto dipenderà dall’ambientazione dello show.
Insieme ai due protagonisti, sono stati confermati una serie di
personaggi secondari, come Darcy Lewis
(personaggio visti in Thor
e
Thor: The Dark World) e l’agente Jimmy
Woo (personaggio visto in Ant-Man
and the Wasp). Nella serie ci sarà anche una versione
adulta di Monica Rambeau (già vista in
Captain
Marvel), mentre l’attrice Kathryn Hahn interpreterà un
personaggio di cui non è ancora stata svelata l’identità.
Rumor
Tra i personaggi che potrebbero fare
ritorno in WandaVision,
il nome più scioccante di tutti è certamente quello di
Quicksilver, anche perché il fratello di Scarlet
Witch è morto in Avengers:
Age of Ultron. Eppure, voci sempre più insistenti vogliono
che Wanda possa in qualche modo riunirsi con suo fratello Pietro,
che probabilmente sarà una versione proveniente da un altro
universo (forse quella interpretata da
Evan Peters nella saga di X-Men?). Inoltre, sappiamo
che la serie sarà collegata al sequel di Doctor
Strange, l’atteso
Doctor Strange in the Multiverse of Madness, per cui sono
in molti a sperare in un’apparizione di Stephen
Strange all’interno della serie. Ancora, sembra che nella
serie ci sarà spazio anche per i figli di Wanda e Visione, i
gemelli Speed e Wiccan, tra i
membri più promettenti degli Young Avengers.
Predizioni
Considerato il collegamento
esistente tra WandaVision e il
sequel di Doctor
Strange, se lo Stregone Supremo dovesse davvero
apparire nello show, nulla esclude che nella serie possa fare la
sua apparizione anche Wong, fedele braccio destro
e compagno di avventure del Dottore. Un altro personaggio che
potrebbe apparire nello show è sicuramente Nick
Fury, che potrebbe essere in qualche modo collegato alla
figura di Monica Rambeau.
Loki
Personaggi confermati
Sappiamo che in Loki, che dovrebbe
debuttare nella primavera del 2021,
Tom Hiddleston tornerà a vestire i panni del Dio
dell’Inganno. A quanto pare gli episodi della serie
riempiranno quegli spazi lasciati vuoti tra la fine
di Infinity
War(dove avevamo visto Loki morire per mano di
Thanos) e Endgame
(dove il personaggio era apparso nel 2012 nel corso dei viaggi nel
tempo dei Vendicatori). Proprio per questo, è stata confermata
nella serie la presenza della Time Variance
Authority, l’organizzazione che monitora le timeline
alternative nel Multiverso.
Rumor
Numerosi sono i personaggi che si
vocifera appariranno nella serie, in vista anche del fattore
“viaggi nel tempo”. A lungo si è parlato della possibile presenza
di Kid Loki, la versione preadolescente del
personaggio, apparsa per la prima volta in “Thor 617”. Inoltre,
dopo la conferma che l’attrice Sophia Di Martino si è unita
ufficialmente al cast, in molti hanno iniziato sostenere che
quest’ultima possa interpretare Amora
l’Incantatrice. Ancora, sembra che nella serie farà la sua
apparizione anche Sera, parte di un gruppo di
personaggi maschili (degli angeli senza ali noti come gli
Anchorite) che successivamente venne identificata come femmina,
diventando il primo (e ad oggi unico) grande personaggio femminile
transgender nei fumetti Marvel.
Predizioni
Naturalmente, il primo personaggio
che i fan sperano di vedere nella serie è il Thor
di
Chris Hemsworth. Considerata la timeline della serie e
l’elemento connesso ai viaggi nel tempo, altri personaggi che
potrebbero fare un’apparizione sono Doctor Strange
e L’Osservatore, colui che osserva e tiene traccia
di tutta la vita nella galassia, compresi gli universi
alternativi.
Hawkeye
Personaggi confermati
Nella serie Hawkeye, che
dovrebbe debuttare nel 2022, sappiamo già che
Jeremy Renner tornerà a vestire i panni di Clint
Burton/Occhio di Falco. Nella serie è stata confermata
anche la presenza di Kate Bishop, con la storia
dello show che ruoterà attorno al passaggio di consegne tra
l’eroe e la sua erede.
Rumor
Secondo alcune voci, due personaggi
chiave dell’universo di Hawkeye potrebero apparire nella serie:
Trickshot, alter ego di Barney Barton nonché
fratello di Clint, e il cane Lucky, che Clint
salva dal gruppo di criminali noto come Tracksuit
Draculas, membri della mafia russa di New York City.
Predizioni
Le predizioni più ovvie che
riguardano i personaggi di Hawkeye includono Laura
Barton, la moglie di Clint. Inoltre, due celebri eroi del
MCU potrebbero fare la loro apparizione nello show, dal momento che
si tratta di due dei migliori amici di Occhi di Falco:
Natasha Romanoff/Vedova Nera (è più probabile che
il personaggio appaia in alcuni flashback, visto il sacrificio
compiuto dallo stesso in Endgame)
e Scott Lang/Ant-Man.
Mrs. Marvel
Personaggi confermati
Il tanto atteso debutto del
personaggio di Kamala Khan nella serie
Ms.
Marvel è atteso per il 2022. Al momento i dettagli
sulla serie sono davvero scarsi: non sappiamo nemmeno quale sarà
l’attrice che interpreterà l’eroina protagonista.
Rumor
Secondo i primi rumor che si sono
susseguiti circa i possibili personaggi che vedremo nello show,
all’interno della serie dovrebbero fare il loro debutto Red
Dagger e Kamran, entrambi collegati
a Kamala da un passato romantico. Per quanto riguarda il villain
principale della serie, è da tempo che si vocifera che possa
trattarsi de L’Inventore, noto per essere il
principale antagonista dell’eroina nei fumetti.
Predizioni
Per quanto riguarda una possibile
predizione a livello di personaggi, si vocifera che Ms. Marvel
possa apparire nell’annunciato sequel di Captain
Marvel e che proprio quel film servirà ad introdurre il
personaggio nel MCU; quindi, non è escluso che anche Carol
Danvers possa fare la sua apparizione nello show.
She-Hulk
Personaggi confermati
La serie dedicata a She-Hulk, che
dovrebbe debuttare sempre nel 2022, introdurrà il personaggio di
Jennifer Susan Walters nel MCU. Come per
Ms.
Marvel, anche in questo caso non sappiamo ancora
quale l’attrice che interpreterà il personaggio del titolo.
Rumor
È da tempo che si parla del fatto
che
Mark Ruffalo possa tornare a vestire i panni di Bruce
Banner/Hulk nella serie. L’attore aveva confermato di
essere in trattative con i Marvel Studios per tornare ad
interpretare il Gigante di Giada, ma da allora non ci sono stati
più aggiornamenti circa il suo possibile coinvolgimento.
Predizioni
Non è assurda
l’ipotesi secondo cui le avventure Walters nel mondo della legge
potrebbe incrociarci con quelle di un altro iconico personaggio
della Marvel, ossia Matt Murdock, meglio conosciuto come
Daredevil.
Moon Knight
Personaggi confermati
Ms. Marvel, She-Hulk e
Moon
Knightvennero annunciate dai Marvel Studios in
contemporanea. Su tutti e tre le serie i dettagli sono ancora
scarsi: anche in questo caso, non sappiamo ancora il nome
dell’attore che presterà le sue fattezze al personaggio di
Marc Spector.
Rumor
Diversi sono i villain e gli alleati
di Moon Knight che si vocifera appariranno nello show. Tra questi
figurano Raoul Bushman, Stained Glass Scarlet,
Licantropus e persino Dracula.
Predizioni
Dal momento che Moon Knight dovrebbe
raccontare di avventure a sfondo soprannaturale, la serie sarebbe
l’occasione perfetta per introdurre nel MCU i Figli della
Mezzanotte, i successori di un antico ordine di protettori
mistici.
Kevin
Feige ha avuto la sua grande occasione quando ha
lavorato al primo film degli
X-Men uscito nel 2000. All’epoca il produttore
esecutivo Lauren Shuler Donner rese Feige produttore associato del
film grazie alla sua approfondita conoscenza dell’Universo Marvel.
La sua competenza colpì così tanto Avi Arad che successivamente
venne designato come secondo in comando ai Marvel Studios, prima di diventarne
ufficialmente presidente (nonché mente creativa del MCU) a partire
dal 2007.
Durante
un’intervista con
Observer, al produttore esecutivo del primo film sugli X-Men,
Ralph Winter, è stato chiesto di condividere alcuni dettagli sul
ruolo che Kevin
Feige ha svolto nel contribuire a dare forma al film
di Bryan
Singer. “Lo studio desiderava il pubblico più
vasto possibile, il più grande botto in termini economici, come
d’altronde meritano e richiedono”, ha spiegato Winter.
“C’è stato un respingimento nell’essere fedeli al fumetto.
Kevin Feige, che nel film figurava come assistente alla produzione
di Donner, era proprio lì… in mezzo a tutto ciò”.
“Allora non aveva molta voce in
capitolo, ma era attento e fedele ai personaggi e ci ricordava:
‘Ehi, puoi farlo, ma ecco da dove viene il personaggio. Ecco da
dove sono iniziati i loro poteri. Quindi, tienilo a mente mentre lo
fai”. Considerando che Singer vietò la lettura di fumetti sul
set, è probabile che Feige abbia dovuto lottare per far sentire le
sue idee, ma ha chiaramente fatto la differenza.
Winter ha parlato di altre sfide che
il primo
X-Men ha dovuto affrontare, tra cui la mancanza di
denaro. “Il budget è stato una sfida. Non abbiamo pagato molto
gli attori. Ian McKellen, Patrick Stewart…. Non hanno ricevuto un
grande stipendio alla fine degli anni ’90, quando sono stati
stipulati gli accordi. Dovevamo rientrare in un budget di 75
milioni di dollari. Gli effetti visivi non erano
economici.”
Il primo X-Men ancora oggi nel cuore dei fan
Il primo
X-Men viene ancora oggi ricordato con affetto dalla
stragrande maggioranza dei fan, e mentre le accuse fatte contro
Singer nel corso degli anni hanno in qualche modo offuscato la sua
eredità, non si può negare che sia stato un punto di svolta per i
film dedicati ai supereroi. Inoltre, cosa ancora più importante, ha
messo Kevin Feige in una posizione che,
successivamente, gli avrebbe permesso di farsi carico dell’interno
Universo Cinematografico Marvel.
Essendo uno dei film più eccentrici
del MCU realizzati fino ad oggi, è normale che Guardiani
della Galassiaincluda la sua
dose di strambi personaggi al di là del già bizzarro team di eroi
principale. Tra gli artefatti che compongono la collezione
dell’avido Collezionista interpretato da Benicio del Toro, figura forse il personaggio
più strano della Marvel, ossia Howard il Papero. Appare solo
brevemente durante la scena post-credits del film, ma quel piccolo
ruolo è stato comunque una gradita sorpresa. Adesso, l’attore che
ha dato la sua voce al papero antropomorfo ha spiegato in che modo
si è approcciato alla parte.
In un’intervista con
ComicBookMovie, Seth Green ha parlato di come
abbia lavorato sulla voce che ha usato per doppiare Howard il
Papero durante il cameo del personaggio nel primo Guardiani
della Galassia, citando l’iconico Danny
DeVito come fonte di ispirazione.
“James
Gunn e io ne abbiamo appena parlato un po’ e ha detto di averlo
visto come una specie di Danny DeVito”,ha spiegato l’attore.“Abbiamo
sempre immaginato che fosse una specie di personaggio sarcastico,
burbero e cinico. Howard non sa nemmeno cosa sia una specie di
anatra terrestre e non pensa a se stesso in quel modo. È offeso da
quella generalizzazione.”
Howard il
Papero ha debuttato nei fumetti della Marvel nel lontano
1973, apparendo per lo più in storie parodistiche. Essendo
un’anatra parlante antropomorfizzata, nei fumetti viene spiegato
che Howard proviene da un’altra dimensione, e che è arrivato sulla
nostra Terra a seguito di uno spostamento dell’Asse Cosmico.
Sebbene non fosse un tradizionale eroe dei fumetti, è stato
protagonista di un film a lui interamente dedicato molto prima
della maggior parte dei supereroi della Marvel: Howard e il Destino del Mondo, uscito nel
1986. All’epoca il film si rivelò un fallimento colossale, ma non
oscurò la reputazione del personaggio, che continua ancora oggi ad
essere amatissimo dai fan.
Il nuovo film dedicato ai Guardiani
della Galassia
Dopo che la Sony Pictures ha deciso
di mettere in stand-by lo spin-off Silver and
Black ambientato nell’universo di Spider-Man, la regista
Gina Prince-Bythewood si è dedicata a The Old Guard, il film con
Charlize Theron attualmente disponibile su
Netflix. In una recente intervista con
Indiewire in occasione della promozione dell’action basato
sull’omonimo fumetto, la Prince-Bythewood ha dichiarato che la
possibilità di dirigere il film è arrivata proprio grazie al suo
coinvolgimento nel progetto Marvel.
“Volevo fare qualcosa di più
audace rispetto ad alcuni dei film Marvel”, ha spiegato la
regista riflettendo sullo spin-off naufragato. “Era una
questione di quanto potessi spingermi oltre in
quell’universo”. In merito alle porte che le si sono aperte,
ha aggiunto: “Silver & Black mi ha permesso di entrare a fare
parte di certe discussioni, di essere considerata. Sapevo che tipo
di film fanno alla Skydance. Era esaltante ma anche snervante.
Sapevo di amare questo progetto, in parte perché avevo la
possibilità di fare tutto ciò che avrei voluto fare con l’altro
film: un film di supereroi tagliente con due donne.”
Durante l’intervista
Prince-Bythewood ha confermato che per Silver and
Black per aveva sviluppato sia i look per costumi che le
scenografie, era andata a caccia di location, aveva progettato gli
storyboard delle scene d’azione e persino lavorato con il team
degli effetti visivi prima che Sony cambiasse idea. “Tutto
accade per un motivo”, osserva la regista. “Ho imparato
così tanto in quell’anno e mezzo. Stavo imparando a fare cose per
un film di quella portata e avrei potuto trasferirle in The Old
Guard. Non mi è sembrato un cambiamento enorme da
affrontare.“
Quale futuro per lo spin-off Silver and Black?
Le cose per Gina
Prince-Bythewood si sono sicuramente evolute nel migliore
dei modi, anche se è un peccato che non siamo riusciti a vedere
cosa aveva realmente pianificato per Silver and
Black. Al momento non sappiamo se il progetto è stato
ufficialmente cancellato o se la Sony deciderà di svilupparlo
nuovamente. Lo studio aveva confermato di aver iniziato a lavorare
a due progetti separati, dedicati sempre ai personaggi di Silver
Sable e Black Cat, ma da allora non ci sono più stati
aggiornamenti.
La generazione dei trentenni di
oggi ricorda benissimo l’adolescenza passata in compagnia di
boyband, stelline del pop e dei ragazzacci di American
Pie. Come dimenticarsi di Sean William
Scott e del suo iconico Steve Stifler?
Impossibile. Eppure negli anni molte delle prodezze, delle
conquisti e degli scivolini di Sean sono passati inosservati.
Oggi scopriamo quindi insieme
tutto quello che c’è da sapere su Sean William
Scott.
Sean William Scott in tv: gli
inizi della sua carriera
Sean William Scott in “C’è sempre il sole a
Philadelphia”
10. Sean William
Scott è nato il 3 ottobre del 1976 a Cottage Grove, in Minnesota,
Stati Uniti, ed è l’ultimo di ben sette figli. Considerato sin da
piccolo come il figlio più creativo e ‘ribelle’, Sean si è
avvicinato alla recitazione e al mondo dello spettacolo in modo
decisamente anticonvenzionale.
Da ragazzo, infatti,
lavorava in un piccolo cinema vicino casa dove,
oltre che a risistemare le sale e a staccare i biglietti, aveva
l’opportunità di vedere tantissimi film. L’atmosfera della sala, le
luci spente e la magia del cinema l’hanno subito catturato. Tutto
il suo tempo libero Sean lo passava a lavorare e a vedere film
gratis: niente male, no?
9. Convinto di
voler intraprende una carriera nel mondo dello spettacolo, dopo il
diploma decide di trasferirsi a Los Angeles in cerca di fortuna. E
la dea bendata decide di premiarlo. Nel 1996 partecipa alla sua
prima serie tv dal titolo E Vissero Infelici per
Sempre, interpretando il ruolo di Moondoggie nel
secondo episodio della terza stagione.
L’anno successivo è stata la volta
di un film per la tv dal titolo Born Into Exile
che racconta la storia di una coppia di ragazzi, scappati dalla
miseria in cerca di una nuova vita e soprattutto della felicità.
Nel 1998 Sean ottiene un altro piccolo ruolo nella serie
Troppi In Famiglia, partecipando al terzo episodio
della seconda stagione.
I suoi ultimi lavori sul piccolo
schermi risalgono tuttavia a tempi più recenti. Nel 2013 partecipa
alla serie tv C’è Sempre Il Sole a Philadelphia,
dove compare solo nel quinto episodio della nona stagione.
Sean William Scott in Lethal
Weapon
Sean William Scott nella serie “Lethal Weapon”
8. Un ruolo
decisamente più importante gli viene offerto solo nel 2018 quando
accetta di partecipare alla serie tv Lethal Weapon. Si
tratta di un telefilm poliziesco infarcito con una buona dose di
comicità andato in onda per tre stagioni e quarantasei episodi, dal
2016 al 2019.
Sean William Scott ha interpretato
Wesley Cole, il nuovo partner di Roger Murtaugh
(Damon
Wayans), dopo la morte di Martin Riggs (Clayne
Crawford). Il suo personaggio, introdotto nella terza
stagione, è rimasto attivo per un arco di undici episodi.
La serie, prodotta e trasmessa
negli States dalla Fox, è andata in onda qui da
noi su Italia 1 per poi passare al canale a
pagamento Premium Crime di Mediaset.
Sean William in American Pie: un
grande successo
Sean William Scott in “American Pie – Ancora Insieme”
7. Dopo i primi
esperimenti televisivi, Sean decide di passare al cinema e decide
di accettare una parte nel film American Pie. Per
tutti coloro che finora hanno vissuto rinchiusi in una caverna e
non conoscono American Pie, ecco un piccolo riassunto…
Sopravvivere al liceo è sempre
un’impresa, soprattutto se si è nerd e un po’ sfigatelli. Il film
racconta la storia di quattro amici, Jim Levenstein (Jason
Biggs), Kevin Myers (Thomas Ian
Nicholas), Paul Finch (Eddie Kaye Thomas)
e Chris Ostreicher (Chris Klein) ossessionati
dall’idea di perdere la propria verginità. Arrivati ormai
all’ultimo anno del liceo, i quattro ragazzi stringono un patto:
promettono di fare sesso prima della fine dell’anno scolastico.
L’occasione perfetta gli viene offerta da un loro “amico”, Steve
Stifler (Sean William Scott) che, in occasione
ballo scolastico di fine anno, organizza una mega festa nella sua
villa in riva al lago.
da sinistra: Chris Klein, Sean William Scott, Jason Biggs, Eddie
Kaye Thomas e Thomas Ian Nicholas in “American Pie 2”
Ovviamente si tratta di una
commedia per teenagers che però è diventata col tempo un
vero cult di genere. Volgare, eccessiva e davvero troppo
divertente, American Pie hanno fatto storia proprio come i suoi
protagonisti. Nonostante, Sean ricoprisse un ruolo minore, il suo
Steve Stifler è diventato un icona pop.
Sean William Scott in “American Pie 2”
Il film ha avuto un successo enorme
tanto da diventare il primo di una saga. Al primo American
Pie sono seguiti American Pie 2 (2001),
American Pie – Il Matrimonio (2003) e American Pie –
Ancora Insieme (2012). Sono stati prodotti anche degli
spinoff che, a causa della mancanza del cast originale, sono stati
dei veri e proprio flop.
6. Anni più tardi
Sean William Scott ha rivelato un’indiscrezione relativa alla sua
esperienza con il primo film di American Pie. Sembra infatti che
l’attore, per interpretare il ruolo di Stifler, considerato di
contorno, sia stato pagato solo ottomila
dollari.
Sean William Scott film
Sean William Scott in “Road Trip”
5. Dopo una
partenza col botto grazie ad American Pie, la carriera
cinematografica di Sean ha preso il volo. Nei primi anni duemila,
infatti, l’attore ha partecipato a tantissime produzioni come
Final Destination (2000), Road
Trip (2000), Fatti Strafatti e Strafighe
(2000) e American Pie 2 (2001).
Dedito sempre a film dello stesso
genere, ovvero commedia, azione e avventura, negli anni successivi
lo vediamo anche nel cast di Crime Party (2002),
Old School (2003), Il Tesoro
dell’Amazzonia (2003), Il Monaco (2003) e
American Pie – Il matrimonio (2003).
Sean William Scott in “Final Destination”
Nel 2005 partecipa al film
Hazzard, diretto da Jay Chandrasekhar, ispirato
all’iconia serie anni ottanta. A seguire abbiamo Southland
Tales (2006), Mr Woodcock (2007),
Role Models (2008), Una Carriera a Tutti i
Costi (2008), Poliziotti fuori – Due Sbirri a
Piede Libero (2010) e Jackass 3D
(2010).
Negli ultimi anni la sua carriera
cinematografica, a causa di problemi personali, ha però subito un
rallentamento. Dal 2011 abbia Goon (2011),
American Pie – Ancora Insieme (2012),
Comic Movie (2013), Just Before I
Go (2014), Goon – Last of the Enforcers
(2017), Super Troopers 2 (2018),
Bloodline (2018) e Already Gone
(2019).
Sean William Scott curiosità
4. Forse pochi
sanno che Sean, all’inizio della sua carriera, era riuscito a
ottenere un provino per niente di meno che Baywatch, la
famosa serie divenuta poi un vero e proprio cult televisivo. Stando
a quanto dichiarato dallo stesso attore, sembra che quella stessa
mattina, mentre si recava al provino, Sean fu aggredito da
una gang di South Central L.A e derubato di tutto ciò che
aveva, compresi camicia e scarpe.
3. Prima ancora di
darsi al cinema e alla tv, nei primi anni della sua carriera, ebbe
l’incredibili opportunità di lavorare con gli
Aerosmith. Fu infatti scelto come comparsa per il
video musicale della canzone del 1997 dal titolo Hole In My
Soul.
2. Sean William
Scott è un vero appassionato di doppiaggio.
L’attore ha, infatti, prestato la sua voce a diversi progetti tra
cui film d’animazione famosissimi come L’era Glaciale 2 –
Il Disgelo (2006), L’era Glaciale 3 – L’alba dei
Dinosauri (2009), L’era Glaciale 4 – Continenti
alla Deriva (2012), L’era Glaciale –
In Rotta di Collisione (2016) e Planet
51 (2009).
Nella saga de L’era Glaciale,
l’attore doppia, nella versione originale, Crash,
uno dei due pazzi opossum, amatissimi dai bambini. In Planet 51,
invece, dà la voce a Skiff, un piccolo alieno
verde appassionato, incredibilmente, di film sugli alieni.
Sean William Scott oggi
1. Sean è sempre
stato un po’ una ‘testa calda’ e in passato il suo temperamento gli
ha dato non pochi problemi. Nel 2011, ad esempio, è stato
ricoverato in una struttura di recupero per far
fronte a “problemi personali e di salute”. Queste sono
state le motivazione divulgate dal suo agente e dal suo addetto
stampa che non hanno fornito nessuna informazione aggiuntiva. Il
nome della struttura dove è stato ricoverato non è mai stato
rivelato ma sappiamo che un mese più tardi, dopo aver completato il
suo trattamento, Sean è stato rimandato a casa.
Purtroppo oggi non si conoscono
molti dettagli della sua vita privata né tantomeno della sua salute
mentale e fisica. Sean è infatti poco presente sui social, non ha
un account Instagram e il suo account Twitter non è
aggiornato. Non ci resta che sperare di vederlo presto in tv o al
cinema.
Gli appassionati di televisione,
sit-com americane e commedie, conoscono senza dubbio Damon
Wayans, attore comico e sceneggiatore. In Italia è
conosciuto principalmente per prodotti televisivi come
Tutto in Famiglia e Lethal
Weapon ma la carriera di Damon è molto ricca ma
soprattutto molto lunga.
Scopriamo quindi insieme
tutto quello che c’è da sapere su Damon
Wayans.
Damon Wayans film: gli inizi della
sua carriera
10. Secondogenito
di ben dieci figli, Damon Wayans è nato nel 1960 a New York e ha
deciso subito dopo il diploma di intraprendere una carriera nel
mondo dello spettacolo. Il suo primo ingaggio, infatti, risale al
1984 anno in cui ha partecipato al film, diretto da Martin Brest,
Beverly Hills Cop – Un Piedipiatti a Beverly
Hills. Nonostante abbia più di trent’anni, questo film è
un vero classico di genere, a metà strada tra un poliziesco e una
commedia.
Negli anni ottanta ricordiamo anche
altri film come Roxanne (1987), Hollywood
Shuffle (1987), Colors (1988),
Scappa Scappa…Poi ti Prendo! (1988), Le
Ragazze della Terra Sono Facili (1988) e L’ultima
Battuta (1989).
Damon Wayans e Eddie Murphy in “Beverly Hills Cop”
Gli anni novanta per Damon sono
stati davvero una continua sorpresa; dopo aver fatto un bel po’ di
gavetta, adesso sempre più registi iniziano a riconoscere il suo
talenti. Uno tra questi è Tony Scott che nel 1991
lo scrittura per il film L’Ultimo Boy Scout.
Seguono poi film come Pioggia di Soldi (1992),
Last Action Hero (1993), Un Eroe Fatto In
Casa (1994), Il Maggiore Payne (1995),
Celtic Pride (1996), La Grande
Promessa (1996), Bulletproof (1996),
Harlem Aria (1999) e Goosed
(1999).
Nel 2000 Damon lavora con il grande
regista Spike Lee che lo sceglie come protagonista
del suo film dal titolo Bamboozled. A seguire, gli
ultimi due progetti cinematografici di Damon Wayans saranno
Marci X (2000) e Behind the Smile
(2006), film di cui è protagonista e regista.
Damon Wayans al Saturday Night
Live
9. Forse poche
persone sanno che la carriera televisiva di Damon Wayans – un po’
come quella di Will
Forte – è cominciata proprio con il famoso
Saturday Night Live. L’attore ha preso parte a ben
undici episodi dello show, andati in onda dal 1985 al 1986. Grazie
a questa incredibile esperienza, Damon è riuscito a esplorare il
suo lato comico che negli anni successivi della sua carriera ha
dato vita a perfetti prodotti televisivi d’intrattenimento.
Damon Wayans in tv
8. Ormai lanciato
dal Saturday Night Live, Damon continua la sua
spumeggiante carriera televisiva. Alla fine degli anni ottanta,
Wayans partecipa a diversi progetti come il film tv
Triplecross (1986) e alle serie Sweet
Surrender (1987) e Tutti al College
(1988). Ma per lui i ruoli più duraturi arrivano solo tra gli anni
novanta e duemila con le serie tv In Living Color
e Damon.
In Living Color è
una serie tv statunitense fatta di sketch comici, creata da
Keenen Ivory Wayans e lo stesso Damon
Wayans. Gli sketch, ideati dai fratelli Wayans, avevano
come tema centrale la differenza tra uomini e donne di colore. La
serie ha avuto un grandissimo successo ed è andata in onda per ben
cinque stagione e 127 episodi, dal 1990 al 1994.
Damon Wayans nella serie “In Living Color”
Damon, invece, è
una serie andata in onda nel 1998 per una sola stagione che
comprende tredici episodi. La storia ruota attorno a un detective
di Chicago un po’ sopra le righe che propone sempre piani
stranissimi ed esilaranti per risolvere i suoi casi. Ama passare il
tempo e circondarsi di persone bizzarre come la sua squadra di
colleghi, tutta composta da personaggi a dir poco naif, e da suo
fratello Bernard (David Alan Grier) con cui divide
l’appartamento.
Damon Wayans in Tutto in
Famiglia
Damon Wayans in “Tutto in Famiglia”
7. Una delle
sit-com più seguite soprattutto qui in Italia è proprio
Tutto in Famiglia che vede Damon Wayans nei panni
di protagonista e creatore della serie.
La serie, andata in onda per ben
cinque stagioni e 123 episodi, dal 2001 al 2005, racconta la storia
dei Kyle, una tipica famiglia afroamericana medio borghese composta
dai genitori e tre figli. Michael Kyle (Wayans) è un padre
decisamente particolare, goffo e un po’ immaturo mentre Janet
(Tisha Campbell-Martin) è una moglie molto gelosa,
un po’ nevrotica e preoccupata sempre del suo aspetto fisico.
Abbiamo poi i tre figli di età assai diverse; c’è Junior
(George O. Gore II ), figlio maggiore ma assai
imbranato e poco sveglio; Claire (Jennifer
Freeman), teenager carina, un po’ vanitosa e fin troppo
interessata ai ragazzi; e infine la piccola Kady (Parker
McKenna Posey) molto dolce e sveglia, una piccola combina
guai.
Tutto in Famiglia ha ottenuto un
grandissimo successo ma, dopo la fine dell’ultima stagione, la
carriera di Damon Wayans è andata avanti. Tra i progetti più
recenti abbiamo le serie The Underground (2006) e
Happy Endings (2011) e i film tv Never
Better (2008) e Herd Mentality
(2011).
Damon Wayans in Lethal Weapon
Damon Wayans e Sean William Scott in “Lethal Weapon”
6. Secondo per
successo solo a Tutto in Famiglia c’è la serie poliziesca
Lethal Weapon,
andata in onda dal 2016 al 2019.
Ideata da Matt Miller, la serie
segue le vicende del detective Roger Murtaugh, interpretato da
Damon Wayans, e del suo partner Martin Riggs (Clayne
Crawford). I due agenti si ritrovano sempre nel pieno
dell’azione, intenti a stanare pericolosi criminali. Nella terza
stagione però c’è un grande plot twist; Riggs esce di scena e
lascia il posto al nuovo partner di Murtaugh, il detective Wesley
Cole, interpretato da Sean William Scott.
5. La serie è
andata in onda per tre stagioni, con un totale di ben 55 episodi.
Nonostante la risposta positiva del pubblico, non sono mancate le
tensioni sul set.Durante le riprese, alcuni giornali americani
avevano riportato la notizia di un ipotetico abbandono della serie
da parte di Wayans proprio all’inizio della terza stagione. Ebbene
solo di recente, proprio subito dopo l’annuncio della chiusura del
telefilm, Matt Miller ha chiarito la situazione imputando malumore,
stanchezza e irritabilità del protagonista ad un’agenda fin troppo
piena di impegni. L’atteggiamento di Wayans, nonostante gli
accomodamenti fatti per ridurre il carico di lavori, pare però non
sia migliorato e in molto sembra si siano lamentati dei suoi
continui sbagli d’umore. [fonte Cinemablend]
Damon Wayans curiosità
4. Nel 1992,
proprio agli inizi della sua carriera nel mondo dello spettacolo,
Damon Wayans ha preso parte al video musicale di The best
things in life are free di Luther
Vandross & Janet Jackson.
3. Damon, a
differenza di molti suoi colleghi e coetanei, si è sposato molto
giovane. Nel 1984 sposa Lisa Thorner dalla quale
ha avuto ben quattro figli: Damon Jr,
Michael, Cara Mia e
Kyla. Purtroppo il matrimonio non è durato e i due
hanno divorziato nel 2000. I rapporti tra i due ex coniugi sono
rimasti buoni e anche quelli di Damon con i suoi figli. Soltanto un
anno dopo il divorzio, Wayans è diventato nonno e l’intera famiglia
ha accolto la bellissima Ava Marie Jean.
2. Nel 1990 Damon
Wayans ha fatto la sua prima esperienza come
doppiatorenel film Senti Chi Parla
2. Nella versione originale del film, infatti, l’attore
presta la sua voce al piccolo Eddie, un dolcissimo bambino di
colore amico di Mikey (Bruce
Willis, voce). I due piccoli chiacchierano amabilmente
dei loro problemi quotidiani e Mikey confessa a Eddie di non
riuscire a fare a meno del pannolino. Eddie allora fa al suo amico
una rivelazione scioccante; gli rivela infatti l’esistenza del
“mostro del gabinetto” sempre pronto a mordicchiare i sederini dei
poveri bambini che si siedono su di lui. Inutile precisare che
questa informazione terrorizza il povero Mikey.
1. Damon Wayans
pare abbia degli amici molto speciali. Oltre a
essere un grandissimo attore comico apprezzato dai suoi colleghi,
negli anni è riuscito a stringere alcune preziosissime amicizie
come quella con l’attore Jim
Carrey e quella con Michael Jordan,
campione indiscusso e leggendario dell’NBA, con il quale condivide
anche la grandissima passione per il basket, uno sport che pratica
da tutta la vita.
Attrice e modella indiana,
Priyanka Chopra vanta una notevole carriera tra
Bollywood e Hollywood, dove si è affermata grazie alla sua
versatilità e al suo talento. Particolarmente prolifica e impegnata
in più rami dell’industria, la Chopra è oggi un’affermata
personalità dello spettacolo, divisa tra la recitazione e le sue
battaglie umanitarie. Nel 2000 venne anche eletta vincitrice del
concorso di bellezza Miss Mondo, consacrando così la propria
popolarità.
Ecco 10 cose che non sai di
Priyanka Chopra.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Priyanka Chopra: i suoi film e le
serie TV
10. Ha recitato in numerosi
lungometraggi. Dal 2002 l’attrice recita in diverse
produzioni di Bollywood, affermandosi come interprete di talento e
come la prima a vincere cinque Filmfare Awards, considerati gli
Oscar indiani, in cinque categorie diverse. Nel 2017 debutta invece
ad Hollywood grazie al film Baywatch,
con Dwayne
Johnson e Alexandra
Daddario. Successivamente continua a recitare negli
Stati Uniti per i film A Kid Like Jake (2018), con
Jim
Parsons, e Non è romantico? (2019), con
Rebel
Wilson. Tra i suoi prossimi progetti si
ritrovano We Can Be Heroes, con Pedro
Pascal, The Matrix 4, con Keanu
Reeves.
9. Ha recitato in una nota
serie TV. A partire dal 2015 l’attrice ha ricoperto il
ruolo della protagonista Alex Parrish nella serie di spionaggio
Quantico,
composta di tre stagioni e andata in onda fino al 2018. Grazie a
questa ha potuto affermarsi all’interno dell’industria
Hollywoodiana, continuando poi a recitarvi in ruoli di rilievo.
Attualmente l’attrice è al lavoro su una miniserie, intitolata
Citadel, della quale tuttavia non sono stati rivelati
dettagli né relativi al cast né tantomeno alla trama.
8. Ha doppiato noti film
d’animazione. L’attrice debutta come doppiatrice per il
film d’animazione Disney Planes (2013), dove dà voce al
personaggio di Ishani. È diventata inoltre popolare per essere
stata la voce, per la versione indiana, del serpente Kaa in
Il libro della
giungla (2016), di Jon
Favreau, e di Elsa in Frozen II – Il
segreto di Arendelle. Quella di doppiatrice è un’attività
che la Chopra ha dichiarato di voler proseguire anche in futuro,
trovandola particolarmente stimolante.
Priyanka Chopra e Nick Jonas
7. È sposata con il noto
cantante. Nell’agosto del 2018 l’attrice intraprende una
relazione il cantante e attore Nick Jonas, celebre
per essere stato membro della band Jonas Brothers. I due
si sono sposati nel dicembre del 2018, con una cerimonia svoltasi
al palazzo Umaid Bhawan, nel Jodhpur, secondo le tradizioni
indiane. Pur non disprezzando i media, l’attrice ha dichiarato di
non volere che la propria vita privata divenga di dominio pubblico,
limitando perciò le notizie a riguardo.
6. Non hanno
figli. Ad oggi la coppia formata dall’attrice e dal
cantante non ha ancora avuto figli, e i due hanno dichiarato di non
avere fretta a riguardo. Per ora, infatti, la loro priorità non è
avere un bambino, quanto concentrarsi sul consolidare le proprie
carriere. La Chopra, infatti, è attualmente divisa tra numerosi set
statunitensi e indiani, e sembra non avere né il tempo né
l’intenzione di rallentare il ritmo per dar vita ad un figlio.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Priyanka Chopra è su
Instagram
5. Ha un account
personale. L’attrice è presente sul social network
Instagram con un profilo seguito da 54,9 milioni di persone.
All’interno di questo l’attrice ha ad oggi condiviso oltre 3 mila
post, incentrati prevalentemente sulla propria quotidianità. Si
possono infatti ritrovare immagini relative a momenti di svago o a
curiosità a lei legate. Non mancano poi anche post relativi al suo
lavoro di interprete, promosso tramite il social, ma anche relativi
a cause sociali sostenute dall’attrice.
Priyanka Chopra in Baywatch
4. Il personaggio da lei
interpretato è stato modificato per lei. Nel 2017
l’attrice ricopre il ruolo di Victoria Leeds nel film
Baywatch. Questa si dimostra essere la villain di turno, a
capo del traffico di una pericolosa droga. Nel raccontare il suo
ruolo, l’attrice ha affermato che originariamente questo era stato
scritto per un uomo, ma che in seguito al suo incontro con il
regista questi decise di riscrivere la parte affinché potesse
essere la Chopra ad interpretarla, dando così vita ad un’inedita
cattiva.
3. Era una grande fan della
serie originale. L’attrice si è da sempre dichiarata
particolarmente legata alla serie Baywatch, andata in onda
tra la fine degli anni Ottanta e i primi Novanta. Era infatti
solita guardarla da ragazza nella propria abitazione in India.
Quando seppe che si stavano svolgendo i casting per il film
ispirato alla serie, la Chopra fece di tutto pur di ottenere un
ruolo, cosa che infine avvenne.
Priyanka Chopra: il suo
patrimonio
2. È un’attrice molto
pagata. Grazie ai suoi numerosi successi internazionali,
come anche ai tanti ruoli da lei svolti in ambito cinematografico,
l’attrice è arrivata oggi a possedere un patrimonio stimato di
circa 50 milioni di dollari. Il suo salario medio è inoltre
stabilito a 10 milioni, il che la colloca tra le attrici meglio
pagate di Hollywood. I suoi numerosi progetti futuri non faranno
poi che far crescere ulteriormente tali cifre.
Priyanka Chopra: età e
altezza
1. Priyanka Chopra è nata a
Jamshedpur, in India, il 18 luglio 1982. L’attrice è alta
complessivamente 165 centimetri.
Francisce
Lawrence, regista di Constantine del 2005
con protagonista
Keanu Reeves, ha rivelato di aver parlato con la star
delle saghe di Matrix e John Wick
circa la possibilità di realizzare un sequel del
film basato sul personaggio dei fumetti DC. La pellicola
originale, basata sulla serie “Hellblazer” edita da Vertigo, è
stata il debutto alla regia di Lawrence, che in seguito diventerà
famoso per Io Sono
Leggenda con
Will Smith e, soprattutto, per la saga di Hunger
Games con
Jennifer Lawrence.
All’epoca dell’uscita del film, il
casting di Reeves non venne accolto particolarmente bene dai fan.
Inoltre, il film non era molto fedele al materiale originale, cosa
che fece indispettire ancora di più i puristi del fumetto.
Tuttavia, nel corso degli anni il film ed il lavoro di Reeves sono
stati ampiamente rivalutati, nonostante le palesi differenze
rispetto al materiale originale. Proprio all’inizio di questo mese
abbiamo appreso che J.J. Abrams sarebbe coinvolto nella
realizzazione di
un nuovo film ispirato al detective dell’occulto che dovrebbe
debuttare su HBO Max, ma al momento i dettagli sono piuttosto
scarsi.
Adesso, in una
recente intervista con SlashFilm,
Lawrence ha gettato benzina sul fuoco rivelando di aver parlato con
Reeves e con il produttore Akiva Goldsman circa la possibilità di
realizzare un sequel. Lawrence ha dichiarato che tutti e tre hanno
sempre voluto realizzare un sequel vietato ai minori, dal budget
ridotto. Il regista ha ammesso che ne hanno riparlato di recente:
considerato lo status di piccolo cult che il film ha
assunto negli ultimi anni, girare un sequel potrebbe rivelarsi una
mossa intelligente. Tuttavia, Lawrence ha ammesso che non sa
nemmeno chi possiede i diritti del personaggio al momento,
nonostante ritenga che sia assurdo che nessuno studio voglia
realizzare un nuovo film con Reeves coinvolto.
“Penso che tutti vorremmo
farlo. Quel film ha avuto abbastanza successo. Volevamo fare un
sequel più responsabile, magari vietato ai minori. Per responsabile
intendo dire che avremmo fatto un film che non sarebbe costato
tanto quanto l’originale, che pensavamo sarebbe stato vietato ai
minori di 13 anni. Abbiamo lavorato al sequel per un po’. Ne
abbiamo parlato anche di recente. È sempre stato nei nostri
pensieri perché amiamo tutti quel film. Inoltre, sapendo quanto è
stato apprezzato in seguito, sarebbe divertente da fare”, ha
dichiarato Francisce Lawrence.
Francis Lawrence su un possibile
sequel di Constantine: “Keanu Reeves e io ne abbiamo
parlato.”
“Keanu ed io ne abbiamo parlato
davvero”, ha continuato il regista. “Sfortunatamente, non
ricordo nemmeno chi detiene i diritti, e con tutti questi universi
condivisi che esistono ora, con Constantine che è un parte di
Vertigo ma anche una parte della DC, c’è sicuramente qualcuno che
avrà dei piani. Probabilmente diversi Constantine, o cose del
genere. Al momento, non abbiamo quel personaggio a nostra
disposizione per la tv o per il cinema, il che è un peccato. Ci
siamo informati. Penso che sia folle quando uno studio sa che Keanu
vorrebbe realizzare un altro film, che noi tutti vorremmo
realizzare un altro film, ed ha comunque degli altri piani. Vedremo
cosa succederà.”
Se non si ha mai avuto modo di
vedere un film con Francesco Pannofino, si avrà
però certamente avuto occasione di sentire la sua voce. Interprete
di celebri film e serie TV, egli è infatti anche un notissimo
doppiatore, che ha prestato la propria voce ad alcuni tra i più
noti interpreti statunitensi. Versatile e carismatico, Pannofino è
considerato uno dei migliori interpreti dell’attuale panorama
cinematografico, con numerosi successi dalla sua parte.
Ecco 10 cose che non sai di
Francesco Pannofino.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Francesco Pannofino: i suoi film,
le serie TV e il doppiaggio
9. Ha preso parte a note
produzioni televisive. Negli anni Pannofino non ha mancato
di perseguire anche una carriera televisiva, iniziata recitando in
serie come Cuore (2001), La squadra (2001),
Distretto di polizia (2005), Giovanni Falcone – L’uomo
che sfidò Cosa Nostra (2006), e Il generale Della
chiesa (2007). Il vero successo arriva però grazie alla serie
Boris, dove dal 2007 al 2010 ricopre il ruolo di René
Ferretti recitando accanto a Carolina Crescentini,Pietro
Sermonti e Paolo
Calabresi. Ha in seguito recitato in televisione anche
per titoli come Un caso di coscienza (2009-2010), Nero
Wolfe (2012), Adriano Olivetti – La forza di un sogno
(2013), Romolo + Giuly: La guerra mondiale italiana (2018)
ed Enrico Piaggio – Un sogno italiano (2019).
8. È un noto
doppiatore. Pannofino deve molta della sua popolarità
all’attività di doppiatore. Egli è infatti la voce ufficiale degli
attori Denzel Washington,
George Clooney,
Philip Seymour Hoffman e Kurt
Russell, ma tanti altri sono i celebri interpreti a
cui ha prestato la voce, come ad esempio Tom Hanks per il film Forrest
Gump. Ha inoltre partecipato al doppiaggio di numerosi
film d’animazione come Fantastic Mr. Fox e Klaus,
ma anche di serie televisive, cartoni animati e videogiochi. Ad
oggi è una delle voci più note e apprezzate del doppiaggio
italiano.
Francesco Pannofino: gli
audiolibri
7. Ha registrato le sue
letture di celebri libri. Attività particolarmente
apprezzata dall’attore è anche quella della registrazione di
audiolibri. Egli è infatti noto per le sue letture di alcuni dei
romanzi dedicati al detective Sherlock Holmes come Sherlock
Holmes e i cinque semi d’arancio e Sherlock Holmes e
l’uomo dal labbro spaccato. In particolare, è noto per aver
realizzato audiolibri dell’intera saga di Harry Potter, compresi
Il Quidditch attraverso i secoli e Gli animali
fantastici: dove trovarli.
Francesco Pannofino in Boris
6. Ama profondamente il suo
personaggio. Il personaggio più famoso interpretato
dall’attore è quello di René Ferretti nella serie Boris.
Questi è il regista di una scalmanata troupe intenta a dar vita
alle riprese di una soap opera di dubbio gusto intitolata Gli
occhi del cuore. Pannofino ha sempre dichiarato di aver molto
a cuore il ruolo, definendolo un incontro felice tra attore e
personaggio. Più volte ha espresso il suo desiderio di poterlo
riprendere in una quarta stagione della serie.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Francesco Pannofino è tifoso della
Lazio
5. È appassionato di
calcio. Pur affermando di non essere un fanatico del
calcio, Pannofino non ha mai nascosto la sua passione per tale
sport, nata durante il periodo in cui lavorava allo stadio come
“bibitaro”. In particolare, l’attore è un grande tifoso della
Lazio, e squadra da lui tifata sin dal 1974, anno dello scudetto.
La possibilità di essere presente per lavoro durante alcune delle
loro partite gli fece sviluppare un naturale legame con tale
squadra, da lui ancora oggi sostenuta, senza però gli estremismi da
lui mal sopportati.
Francesco Pannofino è su
Instagram
4. Ha un account
personale. L’attore è presente sul social network
Instagram con un profilo seguito da 41,7 mila persone. All’interno
di questo Pannofino è solito condividere immagini e video relative
ai suoi lavori da interprete o doppiatore, svelando retroscena
curiosità. Non mancano però anche immagini legate alla sua
quotidianità, con momenti di svago in compagnia di amici o
colleghi. Tramite il proprio profilo l’attore è poi solito
sostenere alcune cause sociali da lui ritenute importanti.
Francesco Pannofino: la laurea
3. Non ha mai completato gli
studi. Durante un’intervista l’attore ha affermato di non
essersi mai laureato, ma di essersi iscritto all’Università per
poter evitare la leva militare. Qui sostenne tre esami, grazie ai
quali poté rimandare di circa un anno il suo coinvolgimento nelle
forze armate. Decise però poi di lasciare gli studi e svolgere il
suo periodo di leva, terminato il quale iniziò a dedicarsi alla
carriera di interprete e doppiatore.
Francesco Pannofino: moglie e
figlio
2. È sposato con
un’attrice. Pannofino è sposato con Emanuela
Rossi, anche lei celebre come attrice ma ancor più come
doppiatrice. È infatti la voce italiana delle attrici Michelle
Pfeiffer e Emma
Thompson. I due si conoscono durante la loro attività
di doppiaggio, e dalla loro unione nasce il figlio Andrea. La
coppia si separa nel 2006, per poi però tornare insieme e sposarsi
nel 2011. Per mantenere un loro equilibrio, tuttavia, hanno deciso
di vivere in case separate, come dichiarato dallo stesso
Pannofino.
Francesco Pannofino: età e
altezza
1. Francesco Pannofino è
nato a Pieve di Teco, in provincia di Imperia, in Liguria,
il 14 novembre del 1958. L’attore è alto complessivamente 173
centimetri.
Mentre aspettiamo, alquanto
impazientemente, di poter dare una prima occhiata all’attesissimo
Dune (rumor
non confermati vogliono che il primo trailer del film debutterà in
occasione del Comic-Con@Home), sembra che Denis
Villeneuve e il suo team si stiano preparando per
tornare sul set in vista delle riprese aggiuntive.
Di recente
Oscar Isaac – che nel film interpreterà il Duca
Leto Atreides –
aveva rivelato che i reshoot del film erano stati programmati
per metà Agosto. Adesso Rebecca
Ferguson – interprete di Lady Jessica – ha confermato
via Instagram
che presto tornerà a Budapest, in Ungheria, per “immergersi”
nuovamente nel mondo deserto di Arrakis.
Per chi non fosse avvezzo
all’universo di Dune,
Lady Jessica è la moglie del Duca Leto Atreides (intepretato da
Isaac) e la madre di suo figlio Paul (interpretato da
Timothée
Chalamet). Jessica è anche un membro
dell’organizzazione Bene Gesserit, e possiede abilità estremamente
potenti.
Quando vedremo il primo trailer di Dune
Di recente abbiamo appreso che il
primo trailer ufficiale di Dune
dovrebbe essere ufficialmente presentato in occasione del
Comic-Con@Home, che si svolgerà tra il 22 e il 26 luglio.
Successivamente, il trailer dovrebbe essere associato alle copie
statunitense di Tenet, il nuovo
film di Christopher Nolan in arrivo nelle sale il 3
agosto.
In una lunga intervista rilasciata
ad
Observer, David Hayter, sceneggiatore di
X-Men e di X-Men 2, ha rivelato alcuni dettagli inediti
circa la lavorazione del primo film e le tribolazioni che il team
creativo ha dovuto affrontare per portare la squadra mutante sul
grande schermo. Con la Fox che era molto attenta a non sforare il
budget, dal film sono state eliminate diverse sequenze, come una
scena d’azione ambientata nella Danger Room, una scena in cui
Wolverine combatte contro Magneto in cima ad una serie di autobus
in movimento, e una scena iniziale in cui Iceman avrebbe dovuto
congelare un’intera stanza piena di gente.
“Abbiamo dovuto far breccia sui
fan dei fumetti, ma abbiamo anche dovuto abbracciare gli altri
spettatori”, ha spiegato Hayter in riferimento ai costumi
originali dei supereroi che non sono finiti nella versione
cinematografica. “Abbiamo anche fatto una battuta sulle tute in
spandex giallo, perché sapevamo cosa volevano i fan. Ma per
giustificare un budget di 75 milioni di dollari, abbiamo dovuto
ampliare alcune cose in modo da poter gettare le basi sia per gli
amanti dei fumetti che per gli amanti dei film in
generale.”
Prima dell’inizio
delle riprese, lo studio era impegnato nella ricerca del cast, ma
ciò che nessuno si aspettava era che molti erano interessati ad
ottenere un ruolo nel film. “Ho molti ricordi affettuosi di
persone che sono venute e che hanno chiesto di voler essere nel
film”, ha ricordato il produttore esecutivo Ralph
Winter. “Michael Jackson era un grande fan dei fumetti
e voleva interpretare Charles Xavier. Shaquille O’Neal si presentò
negli uffici e voleva interpretare Forge, che però non era previsto
nel film.”
Charlize Theron ha rifiutato il ruolo di Jean Grey in
X-Men
Il regista Bryan
Singer e Hayter volarono a Vancouver per offrire a
Charlize Theron il ruolo di Jean Gray, ma
l’attrice rifiutò, mentre Terrence Stamp ha
insistito per interpretare Charles Xavier: “Patrick Stewart non voleva interpretare Charles Xavier. Ci è
voluto molto tempo per convincerlo”,ha
spiegato Hayter.“Terence Stamp mi ha
detto: ‘Sai perché Patrick non vuole farlo? A causa della sedia.
Non vuole rimanere bloccato su una sedia. A me invece non dispiace.
In effetti, ho anche un bell’aspetto da calvo’. Ogni giorno ero
sorpreso dalle facce che venivamo da me. Ad esempio, una volta
trovai Mariah Carey seduta nel mio ufficio che voleva parlare con
Bryan circa la possibilità di interpretare Tempesta, o qualcosa del
genere. Quindi è sempre scioccante.”
In base alla rivelazioni di
David Hayter, è quasi assurdo pensare a ciò che la
saga di X-Men sarebbe potuta essere. Ad ogni modo, ciò
che è accaduto con il franchise alla fine degli anni ’90 è indice
di quanto i mutanti siano amatissimi anche dalla stessa industria;
quindi, i Marvel Studios non dovrebbero avere
grosse difficoltà a trovare dei nuovi interpreti per questi iconici
personaggi.
Rob Liefeld, creatore del personaggio di
Deadpool,
è tornato a parlare del futuro del Mercenario Chiacchierone sul
grande schermo. Non sappiamo quanto Liefeld sia stato
effettivamente coinvolto nel processo di realizzazione dei due film
della Fox, ma le dichiarazioni che il fumettista ha rilasciato nel
corso degli ultimi mesi lasciano presupporre che abbia giocato un
ruolo fondamentale nel processo creativo.
Intervistato da
Collider, Liefeld ha parlato del tanto agognato Deadpool
3, rivelando di essere consapevole che un terzo film
con protagonista Wade Wilson – ora che la Fox è stata acquistata
dalla Disney – potrebbe non vedere mai la luce: “Sapete cosa?
Potrebbe non esserci un altro Deadpool, e a me andrebbe bene
così”, ha spiegato il fumettista. “Devo convivere con il
fatto di aver già avuto due esperienze straordinarie, due film di
cui sono estremamente orgoglioso. Adoro il fatto di conoscere tutti
in quei film. Adoro Ryan Reynolds, adoro Josh Brolin, adoro Zazie
Beets, adoro David Leitch, adoro Tim Miller. Li adoro
tutti.”
“Il lavoro che hanno fatto è
stato fantastico”, ha aggiunto. “Quei film sono qui per
resistere alla prova del tempo. Nel mondo in cui viviamo, nulla è
garantito. E ci vuole molto per fare un film”. Liefeld ha poi
spiegato perché ritiene che il personaggio di
Cable interpretato da
Josh Brolin in Deadpool
2 meriti il suo spin-off: “Può esistere
indipendentemente da Deadpool, in un batter d’occhio. È così da
anni. Se Deadpool è stato in circa 330 fumetti, Cable è stato in
circa 520. Sì, ho contato! Durante la lavorazione di Deadpool 2,
sia durante la pre-produzione che durante la post-produzione, mi
sono avvicinato molto a Josh. Ed era molto entusiasta all’idea di
esplorare Cable in possibili sequel.”
Cosa ha in serbo il futuro per il
personaggio di Deadpool?
Durante l’intervista, Rob Liefeld ha anche parlato del film dedicato
alla X-Force che non è mai stato realizzato e che,
a quanto pare, era proprio incentrato sul personaggio di Cable.
Soltanto il tempo ci dirà cosa il futuro ha in serbo per il
personaggio di Deadpool, anche se non è un segreto che
Ryan Reynolds abbia incontrato il presidente dei
Marvel Studios Kevin Feige,
presumibilmente per discutere proprio del futuro del
personaggio.
After 2 esce nei cinema italiani il 2
settembre, sequel della saga bestseller di Anna
Todd. Diretto da Roger Kumble e con
Josephine
Langford,Hero Fiennes Tiffin,e Dylan
Sprouse, un’esclusiva per l’Italia LEONE
FILM GROUP in collaborazione con RAI CINEMA.
Dopo il successo del
primo film, che nel 2019 ha incassato più di 6 milioni di euro al
box office italiano, il 2 settembre arriva nei cinema AFTER 2, sequel basato sul secondo capitolo
dei romanzi best seller di Anna Todd, con protagonisti Josephine
Langford (Tessa Young) e Hero Fiennes Tiffin (Hardin Scott).
Riuscirà l’amore a
cancellare il passato? AFTER è la
fortunata saga di libri di Anna Todd, nata online da una
fanfiction, divenuta in poco tempo un impressionante fenomeno
letterario young adult. La saga AFTER è stata pubblicata
successivamente in 30 paesi in tutto il mondo, e in Italia ha
venduto 1.6 milioni di copie (Sperling& Kupfer).