Approfittando della reclusione da
quarantena, causa Covid-19, Kevin Smith sta lavorando per terminare le
sceneggiature di due progetti che i fan del suo cinema attendono da
molto tempo: Clerks 3 e il sequel di
Generazione X.
Ad annunciarlo è stato lo stesso
Smith attraverso un post via
Facebook. Purtroppo, la pandemia di Coronavirus costringe il
mondo intero a trascorrere la maggior parte delle giornate in
totale isolamento, chiusi ognuno nelle proprie case: Kevin Smith ha quindi annunciato che, proprio
grazie al tempo a disposizione, avrà sicuramente modo di portare a
termine le sceneggiature di Clerks 3 e di Mallrats
2, sequel di Generazione
X.
Nel post condiviso via Facebook,
Smith sembra anche aver anticipato che il titolo ufficiale del
sequel di Generazione X sarà Twilight of the
Mallrats. Potete vedere il post originale di
seguito:
A proposito di Clerks 3, in passato Kevin Smith aveva dichiarato che la
sceneggiatura del film è stata modificata in seguito all’attacco di
cuore avuto dal regista nel 2018, ispirando così il nuovo percorso
del protagonista Randal. A quanto pare il film inizierà con il
cinico cassiere di fast food interpretato da Jeff
Anderson che, come Smith, ha appena subito un infarto e
sta attraversando una crisi di mezza età.
“Randal ha un attacco di cuore,
ed essendosi avvicinato così tanto alla morte, capisce che la sua
vita non ha significato nulla, nessuno lo ricorderà e non ha
famiglia o cose del genere”, ha dichiarato Smith. “E durante la
ripresa, mentre si trova sotto effetto di fentanil, giunge alla
classica conclusione di un uomo di mezza età che ha lavorato in un
videonoleggio per tutta la sua vita e ha visto i film di altre
persone: voglio fare il mio film. Ed è qui che Dante e Randal
creano Clerks, e questa è la storia di Clerks 3.”
Per quanto riguarda, invece, il sequel di
Generazione X, al momento non ci sono
dettagli.
James Gunn,
regista dell’attesissimo The Suicide
Squad, ha rivelato via Instagram qual è la sua
incarnazione cinematografica preferita del Joker.
Con grande sorpresa, non si tratta di Jared Leto, che ha interpretato l’iconico
supercriminale proprio in Suicide Squad di David
Ayer.
Sempre in occasione di un Q&A
del regista attraverso il suo profilo Instagram, Gunn ha
risposto di non saper in realtà scegliere il suo interprete del
Joker preferito, e di essere fortemente indeciso tra le performance
di Heath Ledger e Joaquin Phoenix, che hanno interpretato il
villain rispettivamente ne Il cavaliere oscuoro e nel più recente Joker.
James Gunn non ha
quindi nominato Jared Leto, che ha interpretato Joker in
Suicide Squad: in effetti, quella di Leto
è stata una delle incarnazioni del celebre personaggio dei fumetti
DC più discusse di sempre. Inoltre, a causa dei numerosi tagli
operati in fase di post-produzione, sappiamo che il personaggio
avrebbe dovuto avere molto spazio nel film arrivato al cinema nel
2016.
Sappiamo che The
Suicide Squad sarà una sorta di sequel/reboot del
film di Ayer: torneranno, infatti, alcuni degli attori già apparsi
in quella pellicola, come Margot
Robbie, Joel Kinnaman, Jai
Courtney e Viola
Davis.
Secondo le ultime
indiscrezioni, Nathan
Fillion dovrebbe interpretare Arm-Fall-Off-Boy,
che i lettori dei fumetti ricorderanno come il criminale con la
capacità di staccare i propri arti e usarli come armi, potere
guadagnato grazie ad un elemento metallico antigravità.
Altri nomi circolati nelle ultime
settimane sono Ratcatcher e Peacemaker, ma i report segnalano
che Sean Gunn potrebbe vestire i panni
di Weasel e Flula Borg quelli di
Javelin; Pete Davidson potrebbe
interpretare Blackguard, mentre Michael Rooker
Savant.
Ewan
McGregor prende il posto di Sir Alex
Guinness nei panni di Obi-Wan
Kenobi nel video deepfake della trilogia
originale di Star Wars. Sappiamo che McGregor tornerà
a vestire i panni del Maestro Jedi nell’annunciata serie destinata
a Disney+. L’attore aveva già
interpretato il personaggio nella trilogia prequel della celebre
saga fantascientifica.
Obi-Wan
Kenobi sarà il terzo titolo di Star Wars ad approdare
su Disney+
(il cui lancio è previsto in Italia per il 24 marzo) dopo
The
Mandalorian, la serie prodotta da Jon Favreau, e
un progetto ancora senza titolo descritto come un prequel
di Rogue
One del 2016 con protagonista Cassian Andor,
l’ufficiale dell’Alleanza Ribelle interpretato
da Diego Luna.
Vi ricordiamo che il personaggio è,
ad oggi, l’unico personaggio della saga a comparire in tutti e sei
i film “tradizionali” in diverse vesti. In Guerre
Stellari è chiaramente il vecchio Ben Kenobi, mentre
ne L’Impero colpisce ancora e ne Il
Ritorno dello Jedi appare in forma di spirito, di Forza,
a Luke, nei suoi momenti di difficoltà. In questo caso ha le
sembianze di Alec Guinness.
Non tutti sanno che la voce di
Obi-Wan si può ascoltare anche ne Il Risveglio della
Forza, nel momento in cui Rey tocca per la prima volta la
spada di Luke.
Il celebre fan artist BossLogic ha immaginato
l’attrice Ana de Armas nei panni di Poison
Ivy nel DCEU e realizzato due nuove bellissime fan art
ad hoc. Il personaggio dovrebbe apparire nell’attesissimo
spin-off Gotham City Sirens, in cantiere alla
Warner ormai da diverso tempo: il film, come rivelato da Margot
Robbie, è stato sospeso per permettere la
realizzazione di Birds of Prey, ma stando a quanto
dichiarato dal regista David Ayer, il progetto non sarebbe
assolutamente morto.
Nel film Harley
Quinn dovrebbe apparire al fianco di
Catwoman e Poison Ivy. Al momento
non sappiamo se il cinecomic verrà mai realizzato e, soprattutto,
chi saranno le attrice che andranno ad affiancare Margot
Robbie. Nell’attesa di eventuali nuovi dettagli,
BossLogic ha
condiviso via Instagram due nuove fan
art che immaginano Ana de Armas – reduce dal successo di
Cena con delitto – Knives Out e nel cast dell’attesissimo
No
Time to Die – nei panni del personaggio di Pamela
Lillian Isley.
Ana de Armas è un’attrice e modella cubana. Si
è fatta conoscere grazie all’horror Knock Knock con
protagonista
Keanu Reeves. La fama a livello internazionale è arrivata
grazie al ruolo dell’intelligenza artificiale Joi in Blade
Runner 2049 di Denis Villeneuve. Per la sua
interpretazione in
Cena con delitto – Knives Out ha ricevuto una
candidatura al Golden Globe. A novembre la vedremo nelle sale di
tutto il mondo in No Time to
Die, venticinquesimo capitolo della saga di
Bond.
A tre anni ormai dall’uscita di
Star Wars: Gli Ultimi Jedi nelle sale, il regista
Rian Johnson ha rivelato che avrebbe voluto
organizzare dei test screening durante la post-produzione del film.
Per chi non lo sapesse, i test screening sono delle proiezioni di
prova che vengono effettuate per “testare” le reazioni del pubblico
ad una prima versione (chiaramente non definitiva) di un
determinato progetto cinematografico.
La rivelazione è stata fatta da
Johnson in una featurette presente tra i contenuti speciali
dell’edizione home video del suo ultimo film Cena
con delitto – Knives Out, di cui è stato di recente
annunciato il sequel. Il regista ha spiegato che per il film
con protagonisti
Daniel Craig,
Chris Evans e
Ana de Armas è stato possibile organizzare un test screening,
dichiarando quanto segue:
“Sembrava di essere ad una
festa, però al cinema. È stato veramente divertente. È stata la
prima volta che ho pensato: ‘Wow. Allora funziona. È davvero un bel
film’. È stato un bel momento, e purtroppo con Star
Wars non è stato possibile, per tuta una serie di motivi
diversi. Ho sempre odiato i test screening, eppure, mentre stavamo
girando Gli
Ultimi Jedi, ad un certo punto mi sono ritrovato a pensare:
‘Darei un braccio per trovarmi di fronte a 300 persona a Buerbank e
vedere se il film funziona’.”
In attesa di nuovi dettagli,
ricordiamo che a Rian
Johnson, regista de Gli Ultimi
Jedi, è stata affidata la scrittura di una nuova trilogia
basata su nuove storie e nuovi personaggi. In passato, anche ai
creatori di Game of Thrones,David
Benioff e D.B. Weiss, era
stato affidato lo sviluppo di una trilogia parallela:
sfortunatamente, il duo ha deciso poi di abbandonare il progetto.
Inoltre, ci sarebbe anche un nuovo film al quale starebbe
attualmente lavorando Kevin Feige,
presidente dei Marvel Studios.
È stato diffuso il materiale di
pre-produzione del Dune di
Alejandro Jodorosky, il film mai realizzato a cui
il regista lavoro nella seconda metà degli anni Settanta e che
doveva essere il primo adattamento dal romanzo di Frank
Herbert.
Nel 1975 Jodorosky va in Francia per
iniziare a lavorare a un film che non fu mai realizzato: un
colossale adattamento di Dune di
Frank Herbert, in cui dovevano recitare
Orson Welles, Salvador Dalí e altri, la musica era
stata affidata ai Pink Floyd. Per lavorare a
questo progetto, il regista mise insieme i talenti visionari di
HR Giger, Dan O’Bannon e Jean “Moebius’ Giraud
(Giger e O’Bannon hanno successivamente collaborato ad
Alien). Tuttavia i finanziatori del
progetto si sono ritirati e Dune è stato infine girato da
David Lynch.
Sul progetto di Jodorosky è stato
realizzato nel 2013 un documentario, dal titolo
Jodorosky’s Dune, che racconta proprio la
pre-produzione e la lavorazione del film mai realizzato:
A questo link trovate tutto
il materiale condiviso su Google Share
Photo.
Al momento, Denis
Villeneuve sta girando un nuovo adattamento dai romanzi.
Di seguito la prima sinossi ufficiale di
Dune:
“Percorso mitico e carico di
emozioni, Dune racconta la storia di Paul Atreides, un giovane
brillante e dotato nato sotto un grande destino al di là della sua
comprensione, che dovrà viaggiare verso il pianeta più pericoloso
dell’universo per assicurare alla sua famiglia e alla sua gente un
futuro: mentre forze maligne esplodono in un conflitto per avere il
controllo esclusivo del pianeta e della risorsa più preziosa
esistente (una merce in grado di sbloccare il più grande potenziale
dell’umanità), a sopravvivere saranno solo quelli che potranno
sconfiggere la loro paura“.
In DuneTimothée Chalamet interpreterà il
protagonista Paul Atreides, nato sul pianeta Caladan dal matrimonio
fra il duca Leto Atreides I e la sua concubina Lady Jessica. Nel
cast anche Javier
Bardem, Zendaya, Oscar
Isaac, Rebecca
Ferguson, Stellan
Skarsgard, Dave
Bautista, Charlotte
Rampling e Jason Momoa.
Iron Man è
senza dubbio un film simbolico per tanti aspetti. Si tratta del
primo titolo dei Marvel Studios, il film che
(insieme a Sherlock
Holmes di Guy
Ritchie) ha visto risorgere la carriera di Robert Downey
Jr., il film che ha messo sul piatto una scommessa
enorme e che ha dato speranza e felicità a tantissimi lettori di
fumetti che nella vita si erano sempre sentiti una nicchia di
“sfigati”.
Con Iron Man nasce
il cinecomic modernamente inteso e i Marvel
Studios presentano i progetto che nel corso degli anni
ha cambiato per sempre il profilo produttivo ed economico del
mercato cinematografico mondiale. Ma quanto conoscete bene il film?
Ecco alcuni segreti, dettagli e curiosità sul film con protagonista
il genio, miliardario, playboy, filantropo.
Come sappiamo, si tratta del primo
film autofinanziato dei Marvel Studios. La
sceneggiatura, nella parte relativa ai dialoghi, non era
completamente finita quando sono iniziate le riprese, poiché i
cineasti erano più concentrati sulla storia e sull’azione, quindi
le battute sono state costruite durante le riprese. Il regista
Jon
Favreau ha ammesso che questa procedura ha reso più
naturale la recitazione.
Alcune scene sono state girate con
due telecamere, per catturare le battute improvvisate sul momento.
E sembra che Robert Downey
Jr. abbia chiesto molte riprese di ogni scena,
dal momento che voleva provare qualcosa di nuovo. Gwyneth
Paltrow, d’altra parte, ha avuto difficoltà ad entrare
in sintonia con la sua co-star proprio perché non sapeva cosa
avrebbe detto Downey.
Iron Man: il cast
Il regista Jon
Favreau voleva Robert Downey
Jr. perché sentiva che il passato dell’attore si
rispecchiava nella parte. Ha commentato:
“I momenti migliori e peggiori
della vita di Robert sono stati sotto gli occhi del pubblico. Ha
dovuto trovare un equilibrio interiore per superare ostacoli che
andavano ben oltre la sua carriera. Quello è Tony Stark. Robert
porta una profondità che va oltre un personaggio dei fumetti che ha
problemi al liceo o che non riesce ad avere la ragazza“.
Favreau ha anche pensato che Downey potesse rendere Stark “un
simpatico stronzo“, ma anche rappresentare un autentico
viaggio emotivo una volta conquistato il pubblico.
Iron Man, l’intelligenza
artificiale
Il sistema operativo del computer
di Tony Stark si chiama J.A.R.V.I.S. (Just A Rather Very
Intelligent System). Questo nome è un tributo a Edwin
Jarvis, il maggiordomo di Howard Stark. Il personaggio è stato
modificato e reso una intelligenza artificiale per evitare il
paragone con l’Alfred di Batman. Nel fumetto Iron Man 2: Public
Identity, il prequel a Iron Man 2
(2010), viene rivelato che Tony ha scelto questo nome perché dopo
la morte dei genitori fu proprio Jarvis a prendersi cura di lui.
James D’Arcy interpreta una giovane versione di
Jarvis in Agent Carter e ha fatto il suo
debutto nel MCU in Avengers:
Endgame.
Iron Man in Home Video
Nella Regione 1, il primo disco
della versione Home Video di Iron Man
prevede un Easter Egg nascosto. La sezione Special Features
nasconde il simbolo di un cerchio tra Preview e Main Menu. Premendo
Enter lì, si ha la possibilità di vedere un video di Stan
Lee e Robert Downey
Jr. che parlano del cameo di Lee nel film.
Iron Man: le origini
Nei fumetti, Tony Stark partecipò
alla guerra del Vietnam durante la quale “nacque” Iron Man. Più
tardi, i fumetti hanno posticipato la sua nascita alla Guerra del
Golfo. In questo film, l’origine del personaggio è stata
leggermente cambiata e il territorio in conflitto su cui Tony
diventa Iron Man è
l’Afghanistan. La scelta è stata motivata dal regista Jon
Favreau: l’intenzione non era quella di fare un film
d’epoca ma di realizzare un ritratto contemporaneo dell’eroe.
Iron Man: chi è il regista?
Nell’ottobre 1999, Quentin
Tarantino è stato contattato per scrivere e dirigere il
primo progetto del film. Più tardi, Joss Whedon,
un grande fan del fumetto, è stato in trattative per dirigere il
film nel giugno 2001. Nel dicembre 2004, Nick
Cassavetes è stato assunto come regista, e addirittura
l’uscita del film era prevista per il 2006, ma tutto è fallito.
Infine, Jon
Favreau è stato assunto come regista nell’aprile
2006, lui per festeggiare si è messo a dieta! Whedon ha poi avuto
la sua occasione di dirigere due volte il personaggio di Iron Man,
in The Avengers (2012) e in Avengers: Age of Ultron (2015).
Iron Man: dove vederlo in
streaming
Il film non fa parte dei titoli
Marvel Studios che arriveranno su Disney+
a partire dal 24 marzo 2020, ma è possible vederlo in abbonamento
su Timvision, oppure è disponibile a noleggio su Google Play,
iTunes, Chili, Infinity, Rakuten Tv, Playstation Store e Microsoft
Store.
Iron Man Cervia
Forse non tutti sanno che la
Ironman (scritto attaccato) è la gara di triathlon
più dura del mondo e la versione italiana si svolge a Cervia.
L’Ironman Italy’ è
classificato al quinto posto come miglior evento nella categoria
‘Overall Celebration Day/Post Race Celebration Experience’ negli
Athelete Choice Awards 2018. Una gara dall’appeal incredibile e dal
sostegno e partecipazione eccezionale sia come supporto agli atleti
sia per la grande tifoseria locale. Degli oltre 40 ‘Ironman’ che si
svolgono nel mondo quello di Cervia si è rivelato il più
partecipato in termini di iscritti.
Iron Man 2
Il film del 2010 esce con
aspettative e in uno scenario completamente differente. Costituisce
un blocco unico, un dittico, potremmo dire, con il film del 2008 e
ne riporta a schermo la squadra: torna Robert Downey
Jr., torna Gwyneth
Paltrow, ma Terrence Howard è
sostituito da Don Cheadle, che detiene tutt’ora il
ruolo di Rhodey. Anche alla regia torna Jon Favreau.
Il cattivo questa volta è Mickey Rourke e la
storia si nobilita con i riferimenti a Demon in a bottle, una delle
storie più cupe legate al personaggio di Tony Stark. Il successo è
travolgente, ma la qualità narrativa è inferiore rispetto al primo
“perfetto” capitolo, tuttavia adesso la strada è spianata per gli
altri Vendicatori, visto che da lì a poco arriveranno
Captain America e Thor.
Iron Man 3
Scheggia impazzita della trilogia,
questo film vede Shane Black avvicendarsi alla
regia con Jon Favreau
che rimane nella produzione a interpretare Happy Hogan. Il film
è quello della trilogia di Iron Man che ha
incassato di più, raccogliendo recensioni miste ma soprattutto
mettendo il pubblico davanti al twist legato al personaggio del
Mandarino che ha in qualche modo riscritto le regole del MCU.
Iron Man 4
Il film non è mai stato realizzato.
Si è pensato per un periodo a come continuare a raccontare la
parabola di Tony Stark nei panni del Vendicatore con l’armatura, ma
l’esito di Avengers:
Endgame ha mostrato che non c’è un futuro
per il personaggio. Robert Downey
Jr. sembra intenzionato ad andare avanti con la sua
carriera, mentre il Marvel Cinematic
Universe è lanciato verso una Fase 4 che assumerà una nuova
forma, dividerà i suoi canali narrativi tra cinema e tv (servizio
streaming) e riprenderà a dare forma ai sogni dei fan, ma forse con
modalità differente. Un Iron Man 4 sarà
possibile, in futuro, certamente, ma forse con un altro eroe (o
un’ieroina?) ad indossare l’armatura.
Tra i più noti attori e caratteristi
del cinema hollywoodiano, John Goodman ha negli
anni confermato il proprio status partecipando ad alcuni tra i più
celebri film degli ultimi decenni. Grazie ai suoi ruoli cult,
Goodman è ad oggi noto a spettatori di ogni età, che possono
beneficiare della grande varietà di prodotti a cui ha partecipato
nel corso della sua carriera.
Ecco 10 cose che non sai su
John Goodman.
2Parte delle cose che non sai
sull’attore
John Goodman in Pappa e ciccia
5. È uno dei protagonisti.
Nella serie sitcomedy Pappa e ciccia, che comprende dieci
stagioni dal 1988 al 2018, l’attore ricopre il ruolo di Dan Conner,
marito della famiglia intorno a cui ruotano le vicende principali.
Egli è un personaggio tranquillo e rilassato, il quale si arrabbia
raramente, al contrario di sua moglie, con cui forma per tanto un
irresistibile duo comico.
4. Ha sofferto di depressione dopo la
cancellazione della serie. Rinnovata per una decima
stagione di nove episodi nel 2018, la serie viene infine cancellata
per via di alcuni scandali legati alla protagonista femminile.
Goodman, particolarmente affezionato al progetto e al proprio
personaggio, ha affermato di aver lottato per mesi contro la
depressione dopo aver appreso tale notizia.
John Goodman in Il grande Lebowski
3. È il suo film preferito tra quelli
da lui interpretati. L’attore ha più volte dichiarato di
essere rimasto particolarmente soddisfatto del risultato del film
Il grande Lebowski, e che una serie di fattori lo spingono
a considerarlo il suo film preferito tra quelli in cui ha recitato.
Tra questi vi è l’amicizia nata con l’attore JeffBridges e il personaggio da lui interpretato,
Walter Sobchak, divenuto un’icona.
2. Voleva un differente taglio di
barba. Tra gli elementi di maggior successo del suo
personaggio, vi è la sua particolare barba sagomata. L’attore ha
ammesso che originariamente aveva in mente un look differente, ma
che i fratelli Coen si imposero per quel taglio, che associato al
taglio di capelli rendeva ulteriormente caratteristico il volto
dell’attore.
John Goodman: età e altezza
1. John Goodman è nato a San
Louis, nel Missouri, Stati Uniti, il 20 giugno 1952.
L’attore è alto complessivamente 188 centimetri.
Di origini russe, l’attrice
Kseniya Rappoport lavora stabilmente in Italia,
dove ha conseguito importanti riconoscimenti che le hanno permesso
di affermarsi all’interno del settore. L’interprete è inoltre nota
per essere stata la protagonista di alcuni noti film d’autore,
grazie a cui ha potuto dimostrare le proprie doti da interprete.
Ecco 10 cose che non sai di Kseniya Rappoport.
2Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Kseniya Rappoport non è su
Instagram
5. Non ha un account.
L’attrice si è sempre dimostrata particolarmente riservata,
preferendo non esporsi su social network come Instagram. Ecco
perché non possiede un proprio profilo personale. È tuttavia
possibile seguire alcune fan page dove trovare gli ultimi
aggiornamenti su di lei e i suoi progetti.
Kseniya Rappoport in La
sconosciuta
4. È stata fortemente voluta dal
regista. Dopo averla vista in alcuni film, il regista
Giuseppe Tornatore chiama l’attrice a recitare nel
suo film La sconosciuta. L’attrice era la prima ed unica
scelta per il ruolo, e dopo aver letto la sceneggiatura accettò il
ruolo che le avrebbe aperto le porte per una carriera in
Italia.
3. Ha avuto difficoltà con la
lingua. L’attrice non aveva precedenti esperienze con
l’italiano, così ha raccontato di essersi trovata in difficoltà
durante il provino necessario per La sconosciuta. Qui la
Rappoport seppe rispondere soltanto con parole come “sì”, “certo” e
“piacere”. Durante le riprese ebbe modo di perfezionare la lingua
fino al punto in cui poté recitare senza problemi.
2. Ha sfruttato il proprio senso di
spaesamento. Trovandosi in un contesto totalmente nuovo,
l’attrice ha raccontato di aver provato un forte senso di
confusione e spaesamento durante le riprese del film. Questo le è
tuttavia tornato utile per poter dar vita al proprio personaggio,
che si trova a vivere una situazione simile.
Kseniya Rappoport: età e altezza
1.Kseniya Rappoport
è nata a San Pietroburgo, in Russia, il 25 marzo 1974.
L’attrice è alta complessivamente 176 centimetri.
La giovane Mackenzie
Davis si è negli anni affermata come interprete dotata di
grande versatilità ma con una predilezione per il genere
fantascientifico. Con i ruoli fino ad ora ricoperti ha potuto
sfoggiare anche una trasformazione fisica che l’ha in alcuni casi
resa irriconoscibile, dimostrando le sue capacità di mimesi e di
completa aderenza al personaggio. Ecco 10 cose che non sai
di Mackenzie Davis.
2Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Mackenzie Davis: il suo
fisico
5. Ha messo su molti muscoli per un
ruolo recente. Per interpretare Grace nel
post-apocalittico Terminator
– Destino oscuro, l’attrice si è sottoposta ad un duro
allenamento che ne ha particolarmente trasformato il fisico. La
Davis è infatti stata seguita da un team di allenatori che l’hanno
aiutata a guadagnare massa muscolare, così da poter prendere parte
alle sequenze d’azione previste dal film.
Mackenzie Davis in Black Mirror
4. È una grande fan della
serie. L’attrice ha dichiarato di essere da sempre fan
della serie, ancor prima di ottenere il ruolo in San
Junipero. Ha infatti raccontato di aver visto i primi due
episodi della prima stagione in una sola serata in compagnia di
amici, rimanendo stregata dalle tematiche trattate. Quando le fu
offerta una parte non esitò dunque ad accettare.
3. Si è basata sulle
sensazioni. Yorkie è pressoché l’avatar di una donna in
coma da oltre 40 anni. Per l’attrice è stata una vera sfida cercare
di dar vita ad un personaggio simile, dove ogni cosa che compie la
compie praticamente per la prima volta, senza sapere se sia reale o
meno. Per riuscire a rendere tutti questi aspetti, la Davis ha
affermato di non essersi persa troppo in riflessioni, ma di essersi
basata sugli effetti che le sensazioni provate dal personaggio
potevano avere in lei.
2. È affascinata dal messaggio
politico dell’episodio. L’attrice ha dichiarato che oltre
ad essere stata colpita dalla storia in sé, di San
Junipero ha particolarmente apprezzato il fatto che racconti
di persone che altrimenti non avrebbero avuto una propria storia.
Le due protagoniste dell’episodio sono inoltre libere di scegliere,
una possibilità che non a tutti è concessa.
Mackenzie Davis: età e altezza
1. Mackenzie Davis è nata a
Vancouver, in Canada, il 1 aprile 1987. L’attrice è alta
complessivamente 178 centimetri.
Il palinsesto tv di Italia
1 sta offrendo il suo contributo ad alleviare le ore di
quarantena degli italiani mettendo in programma, per quattro
settimane, gli otto film della saga di Harry
Potter.
Ma quanto conosciamo bene i
personaggi protagonisti della saga? E quanto è stato fatto bene il
lavoro di adattamento degli stessi, nel passaggio dalla pagina
scritta allo schermo? Ecco le differenze trai personaggi dei film e
dei libri della saga di Harry
Potter.
1LORD VOLDEMORT
Il
Lord Voldemort dei film assomiglia molto alla
sua descrizione nei libro, motivo per cui la maggior parte di noi
ha avuto almeno un incubo sul mago oscuro, da piccolo, mentre
cresceva leggendo e guardando Harry Potter.
Eppure nei libri, sembra essere ancora più
terrificante di quanto non lo sia nei film a causa dei suoi occhi
rossi stretti come fessure, da serpente. Nel film, invece,
Voldemort ha semplicemente gli occhi del suo interprete, Ralph Fiennes.
Lasciato ormai Avengers: Endgame alle spalle, i fan non vedono l’ora
che la Fase 4 del MCU abbia ufficialmente
inizio (anche se l’uscita di Black Widow è stata ufficialmente posticipata). Uno
dei film più discussi ed attesi è la nuova avventura di
Doctor Strange, intitolata Doctor
Strange in the Multiverse of Madness. A parte il
titolo fantastico, l’attesa attorno al sequel è davvero spasmodica
perché il film promette di essere qualcosa di completamente diverso
rispetto a ciò che abbiamo visto finora nel MCU.
È
sempre divertente vedere gli eroi della MCU apparire in altri film
dell’Universo Condiviso, soprattutto dopo l’epico finale di
Avengers: Endgame, siamo certi che d’ora in poi i fan ne
vorranno sempre di più. Alcune voci suggeriscono che Stephen
Strange possa collaborare con altri eroi nel sequel, ma in un modo
completamente diverso rispetto a quanto visto in
passato.
Il
rumor in questione suggerisce che il film introdurrà versioni
alternative di alcuni dei più grandi eroi del MCU. Un personaggio
di cui si è parlato molto è
America Chavez/Miss America, una versione alternativa di
Captain America. Potrebbero apparire anche personaggi come Hulk
Rosso o il Wolverine della serie a fumetti “Vecchio
Logan”…
Anche la produzione dei sequel di
Avatar è stata momentaneamente bloccata a
causa della pandemia di Covid-19. La notizia è stata riportata da
Deadline, secondo cui
la produzione di tutti e quattro i sequel di Avatar è
stata ufficialmente posticipata a data da definirsi.
Sia Avatar 2 che Avatar
3, già in fase di riprese avanzate in Nuova Zelanda
(i film sono stati programmati per essere girati back to
back, cioè consequenzialmente), sono stati bloccati: le
riprese dovevano essere portate a termine entro la prossima
primavera. Stando a quanto dichiarato da Jon
Landau, produttore del franchise, la crisi globale in cui
ci troviamo attualmente “non riguarda l’industria
cinematografica”, e che la decisione di stoppare la produzione
è stata presa come precauzione nei confronti della sicurezza di
tutti.e
“Abbiamo posticipato la
produzione”, ha spiegato Landau. “Siamo nel mezzo di una
crisi globale e non si tratta dell’industria cinematografica. Penso
che tutti noi debbano fare ciò che è in nostro potere per provare a
fermare l’epidemia di Coronavirus.”
Avatar
2debutterà
il 17 dicembre 2021, seguito dal terzo
capitolo il 22 dicembre 2023. Per il quarto e
quinto capitolo, invece, si dovrà attendere ancora qualche
anno: 19 dicembre 2025 e 17
dicembre 2027.
Il cast della serie di film è
formato da Kate
Winslet, Edie
Falco, Michelle Yeoh, Vin
Diesel, insieme ad un gruppo di attori che
interpretano le nuove generazioni di Na’vi. Nei film torneranno
anche i protagonisti del primo film, ossia Sam
Worthington, Zoe
Saldana, Stephen
Lang, Sigourney
Weaver, Joel David
Moore, Dileep
Rao e Matt Gerald.
Dwayne Johnson ha rivelato che lo sviluppo
dell’atteso cinecomic Black
Adam è iniziato nel lontano 2008. Il viaggio del
personaggio DC sul grande schermo è stato uno dei più complessi
della recente storia dei film dedicati ai supereroi: per lungo
tempo, infatti, il progetto è stato in una sorta di limbo senza mai
rivedere il via libera ufficiale.
Dopo l’arrivo nelle sale di
Shazam! (il film sullo storico rivale
di Black Adam nei fumetti), le cose sono iniziate a cambiare:
nonostante i rumor che si sono susseguiti per diverso tempo, il
personaggio che Johnson porterà al cinema non ha debuttato nel film
con protagonista Zachary Levi (e in cui “The Rock” figura in
qualità di produttore esecutivo). Poi, ad ottobre dello scorso
anno, il film su Black
Adam è diventato finalmente realtà, con l’inizio
delle riprese fissato per il prossimo luglio e una data di uscita
fissata per il 22 dicembre 2021.
Adesso, in un nuovo video condiviso
via Instagram, Dwayne Johnson ha rivelato per quanto tempo il
film è stato in sviluppo, spiegando: “Nel 2008 ne abbiamo
parlato per la prima volta, quindi ci è voluta una grandissima
pazienza da parte di tutti i nostri partner”. Johnson ha poi
aggiunto: “Sono un uomo e un attore totalmente diverso rispetto
a 10 anni fa”, spiegando inoltre come tutti questi anni
trascorsi lo abbiano spinto ad avere ancora più fiducia nel
progetto.
Johnson ha poi ribadito che
Black Adam sarà una storia di origini e che, pur
contrapponendo la sua bussola morale a quella di
Superman, l’approccio del personaggio nei confronti dei suoi
nemici “spiazzerà il pubblico”. Tali dichiarazioni
aggiungono un ulteriore tassello a quello che potrebbe essere il
contesto generale del film, soprattutto alle luce delle
precedenti dichiarazioni dell’attore, secondo le quali
“Black Adam cambierà la gerarchia del potere nell’Universo
DC”.
Black
Adam, affidato alla regia di Jaume
Collet-Serra (Run all night, The Shallows),
arriverà nelle sale il 22 Dicembre 2021, con
le riprese che partiranno a Luglio 2020, come confermato nei mesi
scorsi dallo stesso Johnson.
Il progetto originale della Warner
Bros. su Shazam! aveva previsto l’epico scontro
tra il supereroe e la sua nemesi, Black
Adam, una soluzione esclusa dalla sceneggiatura
per dedicarsi con più attenzione al protagonista e alla
sua origin story. E come annunciato nei mesi scorsi,
i piani per portare al cinema uno standalone con Dwayne
Johnson sono ancora vivi, e a quanto pare il film
dovrebbe ispirarsi ai lavori di Geoff
Johns dei primi anni Duemila.
“Questo progetto ha comportato
dei rischi, ed è stato una sfida. Anni fa volevamo introdurre due
origin story in un’unica sceneggiatura, e chi conosce i fumetti e
la mitologia dei fumetti saprà che Shazam è collegato a Black
Adam.” aveva raccontato l’attore in un
video. “Questo personaggio è un antieroe, o villain, e non
vedo l’ora di interpretarlo. Stiamo sviluppando il progetto che è
nel mio DNA da oltre dieci anni. Dovremmo iniziare a girare in un
anno e non potrei essere più eccitato all’idea“.
Debutterà su RAI 1 lunedì 23 marzo
2020, La concessione del telefono, il film tv
diretto da Roan Johnson e basato
sull’omonimo romanzo di Andrea Camilleri. La collection C’era
una volta Vigata si arricchisce di un nuovo capitolo con
La concessione del telefono per la regia di Roan
Johnson. Dopo il successo di La mossa del cavallo
e La stagione della caccia, che hanno entrambi superato il
30% di share, l’immaginifico mondo di Vigàta nato dalla magica
penna di Andrea Camilleri torna in tv, arena di una nuova
avventura.
La concessione del
telefono, tratto dall’omonimo romanzo storico, riporta alla
ribalta l’immaginaria cittadina, resa unica dalla fantasia del
grande scrittore siciliano. Il film tv d è una produzione PALOMAR
in collaborazione con RAI FICTION prodotto da Carlo Degli Esposti e
Nicola Serra con Max Gusberti.
La concessione del telefono: la trama e il cast
Tratto dal romanzo omonimo di
ANDREA CAMILLERI edito da SELLERIO EDITORE, sceneggiatura di Andrea
Camilleri, Francesco Bruni, Roan Johnson, La concessione del
telefono vede protagonisti un cast d’eccezione con con
Alessio Vassallo, Thomas Trabacchi,
Federica De Cola, con Dajana Roncione, Corrado
Fortuna, Ninni Bruschetta e con Corrado
Guzzanti, con la partecipazione di
Fabrizio Bentivoglio.
Pippo Genuardi, nato a Vigàta il 3
settembre 1856, è un commerciante di legnami. Ma sia chiaro: quella
non è la sua occupazione maggiore, anzi, potremmo dire che il suo
vero talento è quello di cacciarsi nei guai. Spiantato, ironico,
amante delle donne e della tecnologia, Pippo sembrerebbe aver messo
la testa a posto sposando Taninè Schilirò, figlia dell’uomo più
ricco di Vigàta, ma il nostro protagonista è appunto un uomo che in
realtà non si accontenta mai. E così, spedendo tre lettere al
Prefetto Marascianno (un napoletano paranoico e complottista),
mette in moto un meccanismo che lo porterà a trovarsi sotto due
fuochi incrociati: lo Stato, che pensa di avere a che fare con un
pericoloso sovversivo, e l’uomo “di rispetto” Don Lollò, che inizia
a credere che il Genuardi lo stia prendendo per fesso. Per ottenere
l’agognata “concessione del telefono”, infatti, Genuardi sarà
disposto a tutto: cercare l’appoggio di suo suocero, ma anche della
mafia; corrompere funzionari pubblici e tradire il suo vecchio
amico Sasà. Il tutto sotto gli occhi del Questore Monterchi, venuto
dal Nord, che osserverà sgomento e impotente il concatenarsi folle
degli eventi.
La concessione del
telefono, il film tv
La concessione del telefono è la
storia di tre piccole palle di neve (che nel film hanno la forma di
tre lettere inviate da Pippo Genuardi al prefetto Marascianno) che,
rotolando piano piano, diventeranno una valanga che travolgerà il
nostro povero protagonista. Il film è tratto dal romanzo omonimo di
Camilleri che è un gioiello di ingegneria narrativa. Non solo per
la struttura del libro così originale che alterna le “cose scritte”
(lettere, documenti, articoli di giornale) con le “cose dette”
(dialoghi secchi senza descrizioni). Ma anche perché la storia de
La concessione del telefono è una sorta di bomba ad orologeria
nascosta sotto un tavolo, di cui il lettore e lo spettatore possono
solo intuire la presenza. E anche gli stessi personaggi e prima di
tutto Pippo Genuardi non ne sentono il ticchettio, che aumenta di
scena in scena. Pensano di essere più ‘sperti di molti, ma quando
capiranno di essere più scemi di altri sarà troppo tardi.
Con il film abbiamo provato a
rendere onore a questa originalità del libro di Camilleri,
dividendo lo schermo in modo naturale per lasciare uno spazio in
cui poter scrivere i vari documenti, e cercando con voci over e
altre idee visive di mantenere la forza di come le parole sulle
lettere e nei documenti raccontino cose diverse da quello che si
vede o si sente. Così abbiamo provato a raccontare come la
formalità della burocrazia diventi un gorgo in cui il nostro
protagonista, e forse con lui il “senso” stesso della terra senza
tempo in cui vive, verrà risucchiato. E la beffa è che dentro
quella voragine dello Stato e in quelle spire della Mafia, il
Genuardi ci si è cacciato da solo. Ma perché si è “amminchiato”
così tanto con questa diavoleria del telefono? Lo scopriremo solo
nel finale a sorpresa, come lo ha costruito il maestro siciliano,
anche se nel film sono seminati indizi della verità al tempo stesso
assurda e ovvia che sta sotto tutta questa vicenda.
Kevin Smith ha condiviso un rumor secondo il
quale il personaggio di Matt Murdock interpretato da Charlie Cox nella serie
Daredevil apparirà in
Spider-Man 3 prima di essere protagonista
di un film a lui interamente dedicato.
Parlando dei prossimo film del
MCU nell’ultimo episodio del suo
podcast Fatman Beyond, Smith
ha rivelato di aver sentito un rumor secondo il quale la Marvel
vorrebbe portare il personaggio di Matt Murdock interpretato da
Charlie Cox in
Daredevil nell’attesissimo
Spider-Man 3, le cui riprese partiranno
ufficialmente il prossimo luglio. Smith ha anche rivelato che
Murdock dovrebbe poi essere protagonista di un proprio
standalone:
“Mi è arrivata questa notizia…
hai sentito che in Spider-Man, nel nuovo film su Spider-Man, ci
sarà un avvocato? Charlie Cox… la Marvel vuole Matt Murdock nel
film.”, ha dichiarato Smith durante il podcast.
Subito dopo, però, Smith ha
chiarito le sue dichiarazioni su
Twitter, spiegando di non aver ricevuto da alcuna fonte interna
ai Marvel Studios notizie su Spider-Man 3
o sull’inclusione di Daredevil:
Non è chiaro,
dunque, dove Smith abbia sentito questa voce, ma la sua eccitazione
per la prospettiva che Daredevil si unisca al MCU è senza dubbio
condivisa dai fan della versione del personaggio interpretata da
Cox (tra l’altro, in Spider-Man:
Far From Homeera presente proprio
un
omaggio alla serie Netflix).
Per ora non ci
resta che attendere eventuali sviluppi…
Spider-Man
3 vedrà ancora una volta riuniti Tom
Holland e il regista Jon
Watts, che aveva già
direttoSpider-Man:
Homecoming del 2017 e Spider-Man:
Far From Home dello scorso anno. Le riprese
del film dovrebbero partire quest’estate.
Tom
Holland si è unito al MCU nei panni di Peter
Parker nel 2016: da allora, è diventato un supereroe chiave
all’interno del franchise. Non solo è apparso in ben tre film
dedicati ai Vendicatori della Marvel, ma anche in due
standalone: Spider-Man:
Homecominge Spider-Man:
Far From Home. La scorsa estate,
un nuovo
accordo siglato tra Marvel e Sony ha permesso al
personaggio dell’Uomo Ragno di restare nel MCU per ancora un altro
film a lui dedicato – l’annunciato Spider-Man
3– e per un altro film in cui lo ritroveremo al
fianco degli altri eroi del MCU.
In una recente intervista
con THR in occasione
della promozione di Bloodshot,
la González ha rivelato non solo di aver sostenuto il provino, ma
di aver realizzato anche un camera test (i video che vengono
realizzati per “testare” il look del personaggio attraverso delle
primissime inquadrature) per la parte. L’attrice ha spiegato di
esserci rimasta molto male quando ha saputo di non aver ottenuto il
ruolo:
“È impossibile non sperare in
un ruolo del genere, soprattutto quando sei quasi vicina ad
ottenerlo. È per personaggi come questo che alla fine si recita. Ed
è sempre dura quando non riesci ad ottenere quel ruolo. Ma ho
capito una cosa: devi immergerti totalmente in quella parte se vuoi
davvero ottenerla. Non si possono avere due piedi in una scarpa.
Quando ho iniziato la mia carriera, avevo un altro tipo di
atteggiamento, e forse non mi sarei mai spinta così lontano. Adesso
lo faccio, così saprò che riuscirò comunque ad affrontare il
dispiacere.”
HN Entertainment ha suggerito che
le riprese del cinecomic si svolgeranno presso i Leavesden Studios
di Londra (gli stessi della saga di Harry Potter ma anche
di Batman
v Superman: Dawn of Justice, Justice
League, Wonder
Woman e del sequel Wonder
Woman 1984) mentre l’uscita nelle sale è stata già fissata
al 25 giugno 2021.
“The
Batman esplorerà un caso di detective“,
scrivono le fonti, “Quando alcune persone iniziano a morire in
modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di
Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una
cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham
City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà
disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei
film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti
sospettati“.
Celebre attore francese,
Gilles Lellouche si è negli anni distinto come
interprete di classe, che nel giro di pochi anni ha saputo
affermarsi per talento e presenza scenica. Particolarmente
prolifico, Lellouche si è distinto grazie alla sua partecipazione
in noti film, ma anche per aver saputo compiere il passaggio dietro
la macchina da presa, intraprendendo anche una carriera da regista.
Ecco 10 cose che non sai su Gilles Lellouche.
2Parte delle cose che non sai
sull’attore
Gilles Lellouche e Alizée
Guinochet
5. Ha una nuova compagna.
Dopo la separazione con la Doutey, nel 2015 l’attore conosce
l’attrice Alizée Guinochet, con cui intraprende
una relazione che dura ancora oggi. I due, particolarmente
riservati, sono stati visti insieme durante alcuni eventi di gala,
dai cui atteggiamenti è stato possibile confermare la loro
relazione.
Gilles Lellouche dirige 7 uomini a
mollo
4. Ha chiamato un suo amico a recitare
per il film. Agli inizi della sua carriera, Lellouche è
divenuto celebre grazie ad alcuni film diretti da Guillaume
Canet, suo amico, tra cui Piccole bugie tra
amici. Nel momento in cui Lellouche è passato dietro la
macchina da presa, ha voluto rendere il favore affidando uno dei
ruoli da protagonisti a Canet.
3. Ha fatto allenare a lungo i suoi
attori. Protagonisti del film sono un gruppo di uomini
segnati dalla vita, che riacquisteranno fiducia in sé stessi
formando una squadra di nuoto sincronizzato. Per ottenere ottime
coreografie da parte dei suoi attori, Lellouche ha richiesto che si
allenassero per circa sette mesi con un coach
olimpionico.
2. Ha segnato il suo successo come
regista. Il film si è rivelato un vero e proprio campione
di incassi, e dopo essere stato presentato fuori concorso al
Festival di Cannes, il lungometraggio ha guadagnato anche gli onori
della critica, arrivando ad ottenere ben 10 nomination ai Premi
César, tra cui miglior film e miglior regista.
Gilles Lellouche: età e altezza
1. Gilles Lellouche è nato a
Caen, Francia, il 5 luglio 1972. L’attore è alto
complessivamente 174 centimetri.
Amy Adams ha rivelato che amerebbe tornare a
vestire i panni di Lois Lane nel DCEU: secondo
l’attrice, però, la Warner Bros. ha intenzione di andare avanti e
di “svincolarsi” dalla versione di Superman
interpretata da Henry Cavill. L’attrice candidata all’Oscar ha
interpretato il personaggio ne L’Uomo d’Acciaio di Zack Snyder del 2013, per poi
apparire anche in Batman v Superman: Dawn of Justice del 2016 e in
Justice League del 2017.
In seguito alla disastrosa
performance di Justice League al box office, inclusi gli
innumerevoli problemi che hanno caratterizzato la produzione del
film (tra cambi di regista e riprese aggiuntive), la Warner Bros.
ha cercato di aggiustare il tiro e di provare a rivitalizzare il
proprio universo cinematografico negli ultimi anni, grazie a
pellicole quali
Wonder Woman,
Aquaman,
Shazam! e Birds of Prey.
Dall’uscita di Justice League, non ci sono più stati
aggiornamenti circa la possibilità di un sequel de L’Uomo d’Acciaio e di un ritorno di
Henry Cavill nei panni dell’eroe kryptoniano.
Essendo il personaggio di Lois Lane così intrinsecamente legato a
quello di Clark Kent, anche il futuro di Amy Adams nel DCEU è incerto al momento.
In una recente intervista con
Empire (via Fandom), l’attrice ha
rivelato di essere “assolutamente aperta” alla possibilità
di interpretare ancora Lois Lane in un nuovo cinecomic DC. Al tempo
stesso, però, la Adams ha ammesso di non nutrire grandi speranze,
dal momento che – da quel che ne sa – la Warner Bros. si sta sempre
di più allontanando dalla versione di Superman di Cavill: “Da
quel che ne so, penso che lo studio si stia muovendo in una
direzione totalmente diversa”, ha dichiarato l’attrice.
Ricordiamo che al momento Henry Cavill è la star della serie The Witcher disponibile su Netflix,
in cui interpreta l’eroe Geralt di Rivia. Di recente è emerso che
l’attore potrebbe interpretare un “mutante famoso” in Captain Marvel 2, ma per ora non esiste
ancora una conferma ufficiale.
È da un po’ di tempo che circolano
una serie di rumor – ovviamente non confermati – che vorrebbe
Johnny Depp nei panni del Joker nell’attesissimo
The
Batmandi Matt
Reeves, il cinecomic DC le cui riprese sono state
ufficialmente
bloccate per due settimane a causa dell’emergenza
Coronavirus.
Non sappiamo se Johnny Depp sia davvero in trattative con la
Warner o se si tratti dell’ennesima “voce di corridoio”, ma
qualcuno ha voluto dire la sua in merito alla possibilità che Depp
interpreti il celebre villain dei fumetti DC. Si tratta del regista
Kevin Smith, vera e propria autorità quando si
parla dell’universo di Batman.
In un recente episodio del suo
podcast
Fatman Beyond, Smith ha parlato proprio di questi rumor,
rivelando di aver sempre pensato che il personaggio del Clown
Principe del Crimine sarebbe apparso nel film di Reeves. Secondo il
regista di
Clerks,Johnny Depp sarebbe “f******mente
perfetto”; nonostante ne minimizzi la possibilità, al tempo
stesso Smith dichiara che sarebbe incredibilmente divertente vedere
Depp interpretare quel personaggio (sempre ammesso che il Joker sia
effettivamente presente nel film).
Anche se sarebbe
bello vedere Depp raccogliere l’eredità di Heath Ledger e Joaquin Phoenix in The
Batman, è improbabile che la cosa accada
davvero, dal momento che nel film saranno presenti già diversi
antagonisti dell’Uomo Pipistrello, incluso Pinguino e
l’Enigmista.
HN Entertainment ha suggerito che le
riprese del cinecomic si svolgeranno presso i Leavesden Studios di
Londra (gli stessi della saga di Harry Potter ma anche
di Batman
v Superman: Dawn of Justice, Justice
League, Wonder
Woman e del sequel Wonder
Woman 1984) mentre l’uscita nelle sale è stata già fissata
al 25 giugno 2021.
“The
Batman esplorerà un caso di detective“,
scrivono le fonti, “Quando alcune persone iniziano a morire in
modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di
Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una
cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham
City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà
disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei
film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti
sospettati“.
Mentre il Coronavirus continua ad
avere effetti sull’industria cinematografica, Hollywood è costretta
a posticipare le uscite in sala dei suoi film in arrivo e a
bloccare le produzioni dei titoli pronti ad essere girati. Proprio
ieri abbiamo appreso che anche Black
Widow, l’atteso cinecomic Marvel con Scarlett Johansson, è stato ufficialmente
posticipato a data da definirsi. Il film sarebbe dovuto arrivare
nelle sale il 1 maggio.
Di recente la Disney aveva già
annunciato il rinvio di altri titoli molto attesi, come ad
esempio Mulan
e The New
Mutants. Adesso, i fan si chiedono se il
rinvio di Black
Widowavrà degli effetti sulla Fase
4 dell’Universo Cinematografico Marvel: il film interamente
dedicato al personaggio di Natasha Romanoffa, infatti, avrebbe
dovuto inaugurare l’attesissima Fase 4 del MCU.
Un nuovo report di Variety fa chiarezza
sulla situazione: stando ad una fonte vicina ai Marvel Studios, il
rinvio del film con Scarlett Johansson non avrà alcun effetto
sull’attuale timeline del MCU. Questo perché il film è un prequel
che racconterà di eventi che non andranno ad influenzare
direttamente il futuro dell’Universo Cinematografico.
La regia
di Black
Widow è stata affidata a Cate
Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain
Marvel) a dirigere un titolo dell’universo
cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta
nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby).
Insieme alla Johansson ci saranno anche David
Harbour, Florence
Pugh, e Rachel
Weisz.
Dopo lo straordinario successo
di Avengers:
Endgame, diventato il maggiore incasso mondiale
di sempre, Scarlett
Johansson riprende il suo ruolo di Natasha
Romanoff/Black Widow.
Anche Zoe Saldana,
dopo Tom
Hardy e Chris
Evans, ha dedicato un pensiero all’Italia, tra le
nazioni Occidentali la più colpita, per ora, dall’emergenza del
coronavirus.
L’attrice, sposata con l’artista
italiano Marco Perego, ha condiviso sul suo
account Instagram tre bellissime
immagini in cui i suoi tre figli dipingono il tricolore.
Eccole:
Alle foto è allegato un accorato
messaggio, in inglese e in italiano, dedicato alla nostra Penisola:
“In onore dell’Italia, voglio che tu sappia che ti stiamo
pensando. Oggi sappiamo che è il giorno di San Patrizio, ma i
nostri cuori e le nostre preghiere vanno nella nostra amata Italia,
nella nostra famiglia e nei nostri amici.”
Nel giugno 2013 ha sposato l’artista
italiano Marco Perego, aggiungendo il cognome del marito al suo e
dichiarando che anche il marito ha preso il suo cognome, come
Perego-Saldana. Il 27 novembre 2014 nascono a Los Angeles Cy Aridio
e Bowie Ezio, i due figli gemelli della coppia. Nel febbraio 2017
annuncia la nascita di Zen, il terzo figlio.
Vedremo di nuovo Zeo Saldana al cinema nei
sequel di Avatar, di James
Cameron.
A quanto pare, Jared Leto, l’attore premio Oscar e cantante
dei 30 Seconds to Mars, ha scoperto
soltanto poche ore fa che il mondo è preda di una pandemia.
L’attore ha infatti lasciato un messaggio sui suoi social in cui
diceva:
“Wow, 12 giorni fa ho
cominciato una meditazione silenziosa nel deserto. Eravamo
totalmente isolati. Niente telefoni, niente comunicazioni, ecc. Non
avevamo idea di quello che stava succedendo fuori dalla nostra
struttura. Siamo usciti ieri in un mondo molto diverso, che è
cambiato per sempre. Una cosa folle, a dire il minimo. Sto
ricevendo messaggi da familiari e amici da tutto il mondo e mi sto
informando su quello che succede. Spero che voi e i vostri stiate
bene, vi mando energia positiva. State dentro, state al
sicuro.”
https://www.instagram.com/p/B90q7dpAnHW/
Dovremmo vedere di nuovo
Jared Leto al cinema nei panni di
Morbius, il Vampiro Vivente, nuovo film
dell’universo SONY legato al mondo di Spider-Man.
Jared Leto è
il protagonista dello spin-off dedicato al personaggio dello
Spider-Verse in produzione alla Sony, Morbius: il
Vampiro Vivente. Il premio Oscar interpreta il Dr. Michael
Morbius, un biochimico che tenta di curare una fatale malattia del
sangue iniettandosi un siero derivato da pipistrelli. Diventando
Morbius, ha tutte le qualità di un vampiro – incluso il gusto per
il sangue umano.
Tyrese Gibbs, Adria
Arjona e Jared
Harris completano il cast del film, che uscirà
nelle sale il 31 luglio 2020. La Arjona interpreterà Martine
Bancroft, l’interesse amoroso del protagonista Morbius: nei
fumetti, Martine diventa una potenziale vittima della sua sete di
sangue mentre è alle prese con la trasformazione che lo ha reso una
strana versione da laboratorio dei vampiri soprannaturali della
tradizione.
Con Morbius continua il piano
della Sony per espandere un universo parallelo a quello dei
Marvel Studios, inaugurato lo
scorso anno da Venom di Ruben
Fleischer. Il film sarà diretto da Daniel
Espinosa (Safe House – Nessuno è al sicuro, Life –
Non oltrepassare il limite), mentre la sceneggiatura è stata
firmata da Matt Sazama e Burk Sharpless, che vantano nel proprio
curriculum titoli come Power
Rangers, Dracula Untold, The Last Witch
Hunter– L’Ultimo Cacciatore di
Streghe e Gods of Egypt.
Creato dallo
scrittore Roy Thomas e
dall’artista Gil Kane, il personaggio di
Morbius è apparso per la prima volta nei panni di un criminale di
Spider-Man nell’ottobre 1971 e si è evoluto in una specie di eroe
dei fumetti nel corso dei decenni.
Black Widow
è l’ultimo blockbuster, in ordine di tempo, a cambiare data
d’uscita a causa del coronavirus. Il film con Scarlett Johansson non arriverà più il 1°
maggio 2020, così ha deciso la Disney.
Ora non è chiaro quando il film
arriverà in sala. La Disney ha già ritardato le uscite di
Mulan,
The New
Mutants, Antlers e
Black
Widow è in realtà solo l’ultimo film che si
aggiunge alla lista. La mossa è stata decisa a seguito della
chiusura, anche in territorio statunitense, di diversi cinema in
moltissimi stati, tra cui New York, New Jersey, Ohio, Pennsylvania
e Washington. Solo i Teatri AMC hanno indicato una tempistica in
merito al periodo di chiusura, che potrebbe variare dalle 6 alle 12
settimane.
Molte produzioni di film ad alto
budget si sono interrotte, come quella di Fast and Furious 9, o
quella di Mission Impossible 7, che ha addirittura annullato le
riprese previste tra ROma e Venezia.
Sebbene non sia stato rivelato un
budget esatto di Black
Widow, i film Marvel in genere costano tra $ 150
e $ 200 milioni. Il film segue le vicende di Natasha Romanoff che
si sono svolte dopo gli eventi di Captain America: Civil War.
La regia di Black
Widow è stata affidata a Cate
Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain
Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel,
mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi
da Ned Benson (The Disappearance of
Eleanor Rigby). Insieme alla Johansson ci saranno
anche David Harbour, Florence
Pugh, e Rachel
Weisz.
Dopo lo straordinario successo
di Avengers:
Endgame, diventato il maggiore incasso mondiale
di sempre, Scarlett
Johansson riprende il suo ruolo di Natasha
Romanoff/Black Widow.
In attesa di continuare il viaggio
nel Wizarding World creato da J.K. Rowling™ con il
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Italiano, Inglese, Tedesco: (Dolby Digital 5.1); Harry Potter e i
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Inglese 5.1 (Film 1-5); Dolby Digital 5.1: Italiano, Inglese,
Francese, Tedesco, Olandese, Fiammingo (Film 6-7b); DTS-HD Master
Audio Inglese 5.1 (Film 7a-7b); Inglese 2.0 (Film 6)
Sottotitoli:
Italiano, Inglese, Tedesco per non udenti. Francese, Olandese (Film
1-7b), Portoghese, Spagnolo, Cinese, Danese, Finlandese, Coreano,
Norvegese, Svedese (Film 1-6), Slavo, Croato, Ebraico (Film
7a-7b).
Dal giorno della sua uscita fino a
questo momento, 500 giorni
insieme di Mark Webb si è
guadagnato lo status di piccolo cult movie di genere, una commedia
romantica che osa andare in controtendenza, senza dare il lieto
fine al suo protagonista.
Ebbene, può una storia così
anti-romantica insegnare qualcosa sull’amore? Decisamente sì! Ecco
le dieci importanti lezioni che ci insegna il film con Joseph Gordon-Levitt e Zooey Deschanel.
1La vita continua dopo una rottura, ma
va bene soffrire
Tom prende molto male la sua rottura con
Summer. L’evento lo colpisce come un treno merci e fa fatica a
riprendersi dal colpo. Alla fine, però, lo fa. Si alza e va avanti.
Incontra persino un’altra donna della quale potrebbe
innamorarsi.
Ogni rottura è dura, è inevitabile. Va anche
bene piangerci un po’ su e prendersi il proprio tempo per elaborare
il dolore. Nessuno vive la tristezza allo stesso modo. Tuttavia, la
vita va avanti. Quando una storia d’amore finisce, potrebbe
sembrare la fine del mondo, ma non lo è. Promesso.
Apprezzato attore italiano,
Claudio Gioè si è formato in ambito teatrale, per
consolidare la propria notorietà partecipando ad apprezzati film
per il cinema. Allo stesso tempo è diventato un volto noto della
televisione, collaborando in alcune delle più seguite serie degli
ultimi tempi. Ecco 10 cose che non sai di Claudio
Gioè.
2Parte delle cose che non sai
sull’attore
Claudio Gioè in Passeggeri
notturni
5. È il protagonista dell’inedito
progetto. Nel marzo del 2020 l’attore torna in televisione
con Passeggeri notturni, dove interpreta un conduttore
radiofonico la cui vita verrà stravolta dall’incontro con una
donna. Si tratta di un progetto speciale per l’attore, infatti il
titolo sarà disponibile come film su Raitre e come serie su
RaiPlay.
Claudio Gioè è Totò Riina
4. Ha interpretato il noto
mafioso. Per Il capo dei capi, Gioè ha dato vita
alla controversa figura di Totò Riina, celebre capo mafioso. Per
cercare di dar vita ad un ritratto fedele di Riina, Gioè ha
affermato di aver ricercato una sospensione del giudizio,
sforzandosi di non giudicare il mafioso, così da poter attuare una
miglior immedesimazione. Tale ricerca gli ha così permesso di far
trasparire nel modo più oggettivo possibile la malvagità del
personaggio.
3. Considera Riina un personaggio
shakespeariano. Per poter dar vita alla crudeltà del
ruolo, Gioè ha affermato di aver guardato molto ai grandi e
complessi personaggi di Shakespeare, da Riccardo III a Macbeth.
Ispirandosi a quelle figure dalla profonda e criptica psicologia ha
potuto ricostruire la figura di Riina.
Claudio Gioè e il teatro
2. Si è diplomato in una nota
Accademia. Appassionato da sempre di recitazione, dopo il
liceo Gioè si trasferisce da Palermo a Roma per frequentare
l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico.
Diplomatosi, intraprende una carriera teatrale, collaborando con
Luca Ronconi e portando in scena anche uno spettacolo da lui
scritto, Caligola Night Live. Nel corso degli anni
continuerà a calcare il palcoscenico con numerosi
spettacoli.
Claudio Gioè: età e altezza
1. Claudio Gioè è nato a
Palermo, il 27 gennaio 1975. L’attore è alto
complessivamente 170 centimetri.
Dopo Cina, Corea e Italia, il
coronavirus sta cominciando a toccare anche il resto del mondo. Già
purtroppo molto diffuso in Europa, arriva adesso negli Stati Uniti,
dove il Governo sta cercando di prendere le giuste misure
preventive (se non fosse che invece gli americani si mettono in
fila fuori ai negozi di armi…).
Insieme alle campagne governative,
anche i personaggi famosi cominciano ad usare la loro visibilità
per trasmettere e regole per un corretto comportamento che possa
arginare il virus.
In particolare, fa molto sorridere
il video pubblicato su
Facebook da Max Brooks, figlio del grande
Mel Brooks. Nel video, Max si presenta,
coinvolgendo anche il padre e spiegando che essendo il padre molto
anziano, è una vittima “ideale” della pandemia in corso, quindi
procede a spiegare quali sono i modi per prevenire la diffusione
del virus.
Ecco a seguire il divertente
video:
Max, figlio di Mel Brooks, lancia un messaggio contro il
coronavirus
Negli ultimi 70 anni, il genere
fantasy è stato indiscusso protagonista
tanto delle pagine scritte quanto delle immagini destinate al
grande schermo. Negli anni ’50, celebri scrittori come C.S.
Lewis e J.R.R. Tolkien, ispirandosi agli
orrori della Seconda Guerra Mondiale, hanno dato vita a storie e ad
opere che hanno profondamente segnato l’immaginario collettivo: la
trilogia de Il Signore degli Anelli di Tolkien,
ad esempio, è da sempre considerata una pietra miliare del genere e
una delle più grandi epopee scritte durante il XX° secolo.
Durante il XXI° secolo, la saga di
Harry Potter ad opera di
J.K. Rowling ha in parte modernizzato alcuni dei
classici topoi creati dall’opera di Tolkien, definendo
un nuovo “rinascimento” per il genere fantasy. Da sempre, i più
accaniti lettori sono affezionati tanto al personaggio di
Frodo Baggins quanto a quello di Harry Potter: ma quale dei due eroi è davvero
il più eroico? Chi dei due è protagonista della storia più
avvincente?
Proviamo a capirlo insieme, mettendo
a confronto le principali caratteristiche della personalità di
questi due iconici personaggi:
1L’immedesimazione (Harry
Potter)
È
importante ricordare che anche gli eroi sono umani. Il pubblico si
identifica con i personaggi in cui riesce a riconoscere qualcosa di
sé. La vita agiata e ricca di Frodo a Casa Baggins non è certamente
un punto di partenza avvincente quanto l’educazione orfana di Harry
nel mondo Babbano. Durante il suo viaggio, Harry lotta con la sua
identità, la maturità e la sua famiglia. Si tratta di questioni
molto affini con cui la maggior parte dei lettori e degli
spettatori lottano: ecco perché Harry è sicuramente l’eroe con il
quale è più facile immedesimarsi.
Dopo aver intrapreso la propria
carriera in Germania, dove è cresciuto, l’attore Daniel
Brühl diventa celebre grazie ad alcuni titoli
internazionali, grazie ai quali arriva poi a recitare per
produzioni hollywoodiane. Brühl si è così distinto sia per la sua
grande versatilità, sia per la capacità di portare nei personaggi
ricoperti un po’ del suo naturale carisma. Qualità che gli hanno
permesso di essere indicato come interprete di qualità.
Ecco 10 cose che non sai di Daniel
Brühl.
2Parte delle cose che non sai
sull’attore
Daniel Brühl in Bastardi senza
gloria
5. Interpreta un eroe di
guerra. Nel film diretto da Quentin
Tarantino, Brühl ricopre il ruolo di Friedrich zoller,
eroe della nazione tedesca divenuto una vera e propria leggenda per
essere riuscito a sopravvivere da solo su di una torre, uccidendo
oltre 300 nemici. Nel film, il suo personaggio è popolare a tal
punto che gli viene dedicato un film, Orgoglio della
nazione, interpretato da egli stesso.
4. Ha aiutato nella ricerca della
giusta attrice. Nel film, il personaggio di Brühl è
fortemente attratto da Shosanna. Affinché il desiderio fosse
percepibile, era necessario trovare la giusta interprete. Brühl
partecipò così ai casting, contribuendo con la sua opinione
riguardo alla chimica di coppia percepita con le varie
candidate.
3. Non parlava un perfetto
francese. Al momento del suo casting, all’attore venne
chiesto di recitare alcune battute in francese. Pur essendo
poliglotta, Brühl dichiarò in seguito che a quel tempo non aveva
ancora un’ottima padronanza del francese, e che per tanto
improvvisò mischiando l’accento francese con quello spagnolo,
risultando convincente. Al momento delle riprese, poi, aveva avuto
modo di studiare e parlare un perfetto francese.
Daniel Brühl in Rush
2. Ha lavorato sul proprio
accento. Per poter risultare maggiormente credibile nei
panni di Niki Lauda, l’attore ha vissuto per un periodo a Vienna,
così da poter acquisire un corretto accento austriaco. Ulteriore
aiuto nell’immedesimazione è stato dato dalla speciale dentiera
indossata da Brühl, che riproduceva la caratteristica dentatura di
Lauda.
Daniel Brühl: età e altezza
1. Daniel Brühl è nato a
Barcellona, in Spagna, il 16 giugno 1978. L’attore è alto
complessivamente 176 centimetri.