Anche quest’anno Universal
Pictures Home Entertainment Italia sarà tra i protagonisti del
Prime Day di Amazon.it, che
avrà inizio il 15 luglio per concludersi nella successiva
giornata del 16: alcune tra le più iconiche Serie TV targate
Universal, oltre ad una selezione di Cofanetti da collezione
totalmente inediti, saranno disponibili durante le 48 ore del Prime
Day ad un prezzo speciale per tutti gli appassionati del piccolo e
grande schermo.
Si parte con il titolo più
sorprendente dello scorso anno e vero trionfatore della stagione
degli Oscar, con il meritatissimo Academy Award per Miglior film
d’animazione: Spider-man: Un nuovo universo sarà infatti disponibile
in formato Blu-ray con una nuova imperdibile veste grafica ed un
intero disco bonus totalmente inedito, per scoprire tutto quello
che c’è da sapere sul giovane Miles Morales e i numerosi amichevoli
Spider-man di quartiere del Multiverso.
Universal Pictures Home
Entertainment dedica grande attenzione ai fan delle saghe di azione
e avventura che hanno appassionato intere generazioni. Sarà infatti
disponibile il cofanetto Blu-ray contenente tutti e 6 i film di
Mission: Impossible. Da un agente segreto ad un altro… tutto
da ridere. Parteciperà a questo Prime Day, con un cofanetto
completo di 3 film in Dvd: l’esilarante Johnny English
collection.
Per gli amanti dei
Transformers e dell’azione esplosiva, ecco un cofanetto
completo in Dvd e Blu-ray con i 6 film della saga, completati
dall’ultimo arrivato in famiglia: l’iconico maggiolino giallo
Bumblebee. Ci sarà moltissimo spazio anche per i dinosauri:
disponibile in Blu-ray il cofanetto con tutti e 5 i film della
saga di Jurassic Park, mentre per la prima volta in Dvd sarà
presente il boxset con i 5 film in edizione Vinile. I fan di
Blue avranno la possibilità di acquistare anche un’esclusiva
Funko Keychain set di Jurassic World: Il regno distrutto in
Blu-ray.
Le avventure targate Universal
Pictures Home Entertainment non si fermano qui: per la prima volta
in home video arriva in Blu-ray la Indiana Jones: The Complete
Adventure – Collector’s edition, con tantissimi contenuti
speciali e gadget da collezione all’interno. Una vera e propria
reliquia da custodire gelosamente nella propria collezione!
E se le avventure terrestri non
sono abbastanza, in edizione limitata arriva anche la Star Trek
– The Kelvin Timeline collection, contenente 3 dischi in
formato Blu-ray. Per i più cinefili, invece, il ritorno di un
grande classico da Oscar: Il Padrino è protagonista nella
Corleone Legacy limited edition in formato Blu-ray, con
tantissimi oggetti da collezione ed una veste grafica assolutamente
pregevole. Come rifiutare?
Universal Pictures Home
Entertainment Italia pensa anche agli amanti dell’horror con
offerte e prodotti da non perdere, che hanno accompagnato e segnato
i fan del cinema horror. Si parte con lo Steelbook Blu-ray di
Halloween, un prodotto esclusivo per un film che rappresenta
una pietra miliare del genere. Da segnalare inoltre il cofanetto
in Dvd e Blu-ray dell’instant cult Cloverfield, contenenti i 3
film della saga e la collection completa di The Ring in
Blu-ray, per trascorrere le proprie serate di terrore in compagnia
di Samara.
A completare questa ricca
carrellata, Universal propone una collection con un protagonista
d’eccezione, tra i più iconici degli ultimi anni. Con la
Denzel Washington collection in Dvd e Blu-ray sarà
possibile rivivere i grandi classici e i film di successo di una
stella del cinema che ha arricchito con le sue performance ogni
film a cui ha partecipato.
Grande spazio, infine, sarà
riservato alle Serie TV cult, con cofanetti da collezione
esclusivi che ogni appassionato desidera. L’amarcord con i grandi
cult del passato parte con Vita da Strega 1-8 in Dvd, per
rivivere gli anni ’60 e ’70 con un pizzico di brio e magia. Seguono
subito gli anni ’80 con la collection completa di Magnum
P.I. con tutte le 8 stagioni in Dvd. Grande successo di
pubblico in TV, troviamo anche il cofanetto completo di Squadra
Antimafia 1-8 in Dvd, la serie campione di share in onda su
Canale 5. Per gli appassionati del medical drama, in arrivo la
collection completa del medico più irriverente e affascinante della
TV: Dottor House 1-8 sarà disponibile in Dvd per risolvere
qualunque caso. Si termina quindi con un cult dell’intrattenimento
seriale, un fenomeno globale assoluto che ha cambiato per sempre il
modo di vivere le serie TV: la serie completa di House of Cards
1-6 sarà disponibile per la prima volta in Dvd e Blu-ray e sarà
assolutamente imperdibile.
Ecco il trailer esteso italiano di
Maleficent: Mistress of Evil, il sequel del film
campione d’incassi del 2014 con Angelina Jolie e
Elle Fanning. Il poster ci comunica anche la data
d’uscita USA e il titolo ufficiale.
Il film arriverà il 29 maggio 2020,
continuando a cavalcare l’onda dei live action dei classici Disney,
e si intitolerà Maleficent: Mistress of Evil, da
noi Maleficent – Signora del Male.
Maleficent – Signora del Male arriverà il 17
ottobre 2019, continuando a cavalcare l’onda dei live action dei
classici Disney.
Maleficent – Signora del Male sarà diretto
da Joachim Ronning, che collaborerà ancora
con Espen Sandberg, come
per Pirati dei Caraibi – La vendetta di
Salazar.
Maleficent – Signora del Male rientra nella nuova
politica Disney del revival in live action del classici
d’animazione. Dopo il primo capitolo, Cenerentola,
La Bella
e la Bestia e
Il Libro della Giungla, Aladdin, Dumbo e
Il
Re Leone già arrivati in sala, il film con
protagonista la Joliesi aggiunge alla lista
di film che riproporranno in carne e ossa i personaggi iconici
della Casa di Topolino, insieme a tanti altri confermati e molti
che sicuramente arriveranno.
Ormai dovrebbe essere
abbondantemente chiaro che il Joker di
Todd Philips sta cercado di trovare una sua strada
svincolata da tutto ciò che è accaduto prima nella rappresentazione
del Clown Principe del Crimine al cinema.
Da Jack Nicholson a
Heath Ledger, fino alla sfortunata lettura del
personaggio affidata a Jared Leto, il personaggio
DC è stato portato al cinema (e in tv, con Cesar
Romero) in molte chiavi differenti, ma sembra che non solo
Philips abbia scelto per Joaquin Phoenix una
versione ancora diversa, ma che si sia anche preso la briga di
allontanarsi da qualsiasi storia a fumetti mai pubblicata sulla
Nemesi di Batman.
Durante una conversazione con
Empire, Philips ha
confermato che questa nuova versione del personaggio sarà la sua
“bestia unica”; Infatti, lo sceneggiatore/regista rivela che questa
non è una storia del Joker.
“Non abbiamo seguito nessuno dei
fumetti, cosa per cui la gente si arrabbierà – spiega –
Abbiamo appena scritto la nostra versione, spieghiamo da dove,
secondo noi, potrebbe provenire un ragazzo come Joker. Questo è ciò
che ha destato il mio interesse. Non stiamo nemmeno raccontando un
Joker, ma proprio la storia di come sia diventato Joker. Si parla
di quest’uomo.”
Mentre alcune persone avranno
sicuramente problemi con questo approccio, ciò potrebbe consentirci
di assistere ad un nuovo racconto che potrebbe dare ai fan
un’ulteriore lettura dello stesso personaggio.
Vi ricordiamo
che Joker vede nel cast
anche Zazie Beetz, Frances
Conroy, Brett
Cullen, Dante
Pereira-Olson, Douglas
Hodge e Josh Pais e che
arriverà nelle sale il 4 ottobre 2019, come
ufficializzato nelle ultime settimane dalla Warner Bros.
Contrariamente alle altre
apparizioni del personaggio
nei Batman di Tim
Burton, nella trilogia del Cavaliero
Oscuro di Christopher
Nolan e in Suicide
Squad, Joker sarà ambientato
nel 1980 e racconterà l’evoluzione di un uomo ordinario e la sua
trasformazione nel criminale che tutti conosciamo.
Di seguito la prima sinossi ufficiale:
Joker ruota attorno all’iconico
arcinemico di Batman ed è una storia originale e autonoma mai vista
sul grande schermo. L’esplorazione di Arthur Fleck (Joaquin
Phoenix), un uomo trascurato dalla società, non sarà solo lo studio
di un personaggio grintoso, ma anche il racconto di un tema molto
più ampio.
Lo spin-off de Il Grande
Lebowski di John Turturro ha adesso un
nuovo titolo ufficiale: The Jesus Rolls, e
arriverà al cinema all’inizio del 2020. Turturro, ovviamente, è
tornano ad interpretare l’iconico Jesus Quintana, personaggio che
esordì proprio nel film dei Fratelli Coen. Jesus è un rivale a
bowling per il Drugo (Jeff Bridges) e i suoi amici
più cari.
L’attore ha sempre desiderato
sviluppare di più il personaggio e, nel 2016, ha iniziato a
lavorare a questo progetto che ha finalmente preso forma.
Originariamente intitolato Going
Places, il film è stato descritto come un remake della
commedia cult del 1974 del cineasta francese Bertrand
Blier con lo stesso titolo.
Poi, proprio il mese scorso,
Turturro ha rivelato di aver finito il lavoro al film e ha iniziato
a fare cercare dei potenziali distributori. Inizialmente, è
sembrato che il film sarebbe stato visto nel circuito dei festival
autunnali di quest’anno per cercare di partecipare a quei
mercati.
Tuttavia, secondo Deadline, Screen
Media ha acquistato i diritti nordamericani del film, che ora è
stato intitolato, ufficialmente, The Jesus Rolls.
Lo studio prevede inoltre di distribuire il film all’inizio del
prossimo anno, anche se non è ancora stata annunciata una data
definitiva.
In una dichiarazione, Turturro ha
detto: “Mi sembra un buon momento per far uscire un film
trasgressivo sulla stupidità degli uomini che cercano di fallire e
cercano di capire meglio e penetrare il mistero delle donne”,
aggiungendo che non vede l’ora di lavorare a fianco Screen
Media.
Scritto, diretto da e interpretato
da Tuturro, The Jesus Rolls vede nel cast anche
Bobby Cannavale (Ant-Man and the Wasp) e Audrey Tautou (Mood
Indigo). Il trio darà vita a “una sorprendente storia d’amore”,
mentre cerca di uscire fuori dai guai in cui si cacciano. Nel cast
di supporto ci sono anche Jon Hamm (Good Omens), Susan Sarandon
(Ray Donovan) e Pete Davidson in ruoli ancora non specificati.
A meno di due settimane dall’inizio
del Comic-Con 2019, che si terrà come ogni anno a
San Diego dal 18 al 21 Luglio, il sito ufficiale ha finalmente
pubblicato la lista di tutti gli eventi e il programma
completo.
Ma quali sono i panel imperdibili da seguire? Ecco i più
attesi:
1Conversazione con Anthony e Joe
Russo
Chiudiamo questa lista di eventi imperdibili
con il panel di Anthony e Joe Russo, già
annunciato nelle scorse settimane, che ricapitoleranno la loro
esperienza con i Marvel Studios iniziata con Captain America: The
Winter Soldier e culminata con Avengers: Endgame
quest’anno.
Il
panel dei registi si terrà venerdì 19 luglio nella sala
H.
Conclusi i festeggiamenti per la
vittoria degli USA ai mondiali di calcio femminili, Jessica
Chastain ha annunciato l’inizio della produzione di
The
355, il thriller di spionaggio diretto da Simon
Kinberg, che vede l’attrice guidare un cast all (female)
stars tra cui spiccano Lupita Nyong’o,
Diane Kruger, Fan Bingbing e Penelope
Cruz.
Kinberg è stato scelto per dirigere
The
355 da una sceneggiatura che ha scritto insieme a
Theresa Rebeck. Il film segue un gruppo di spie
delle agenzie internazionali di tutto il mondo. Queste donne
dovranno fare squadra, superare i reciproci sospetti e conflitti,
usare tutti i loro talenti e la loro formazione per fermare un
evento che potrebbe gettare il nostro mondo nel caos. Lungo la
strada, queste sconosciute diventano compagne e amiche, e formano
così una nuova squadra: nome in codice “355” (un nome preso in
prestito dalla prima spia donna nella Rivoluzione americana). Anche
Sebastian Stan e Edgar Ramirez
fanno parte del cast.
“Sono così contento di avere
un’attrice del suo calibro per completare questo cast
straordinario” ha detto Kinberg. La Universal ha acquisito i
diritti di distribuzione negli Stati Uniti. CAA Film Finance ha
negoziato l’accordo con Film Nation per le vendite internazionali.
Freckle Films della Chastain e Kelly
Carmichael produrranno insieme alla Kinberg Genre di
Simon Kinberg.
Nel 2017, Chastain e Bingbing erano
nella giuria di Cannes quando Kruger vinse la palma d’oro per la
migliore attrice per Oltre la
notte. Quel film ha vinto anche un Critics Choice e un
Golden Globe come miglior film in lingua straniera.
Vin Diesel ha
annunciato su Instagram che Charlize Theron
e Helen Mirren torneranno nei loro ruoli di
Fast and Furious 9, attualmente in
produzione per Universal.
Entrambe le attrici sono state
introdotte nel franchise in occasione del capitolo numero otto.
LaTheron interpreta la cyberterrorista Cipher che ha
costretto il personaggio di Diesel, Dom, a lavorare per lei contro
gli interessi della sua famiglia. MIrren invece interpreta
Magdalene Shaw, la madre di Deckard (Jason Statham) e Owen (Luke
Evans). Helen Mirren tornerà nei panni di Magdalene in
Fast & Furious – Hobbs &
Shaw, nelle sale USA dal 2 agosto.
Vi ricordiamo che la release di
Fast and Furious 9 è stata spostata al 22
maggio 2020, con le riprese che dovrebbero iniziare a
breve con il cast originale e il ritorno dietro la macchina da
presa di Justin Lin.
Non sono state fornite spiegazioni
ufficiali che hanno motivato questa scelta, ma è evidente che nei
piani della Universal Pictures ci sia la volontà di garantire alla
saga il miglior posizionamento al box office possibile in una
stagione già ricchissima di blockbuster molto attesi.
Per quanto riguarda il film, tempo
fa era stato lo stesso Vin Disel a spiegare che
Lin sarebbe tornato anche per la regia dell’episodio 10, cosa che
faceva pensare che i due episodi venissero girati in contemporanea.
Il rumor non è stato confermato e, visti i numerosi impegni degli
attori, non sembra un’ipotesi facilmente realizzabile.
Si aspettano nel frattempo gli
aggiornamenti sul cast che, oltre ai soliti nomi, dovrebbe
presentare anche delle new entry ed un nuovo villan.
Ecco la prima clip italiana di
Men In Black:
International il nuovo film con Tessa
Thompson e Chris Hemsworth, in arrivo nei
cinema il prossimo 25 luglio.
Men In Black:
International, annunciato lo scorso anno, vedrà tornare sul
grande schermo gli agenti in nero che difendono e proteggono la
Terra dalle razze aliene ostili, accogliendo e aiutando a
integrarsi quelle invece amichevoli. I due attori, che si sono
incontrati per la prima volta sul set di Thor:
Ragnarok, in cui interpretavano il
protagonista Thor e la new entry
del MCUValchiria, stanno adesso affollando i social
network con foto e video dal backstage del film che li vede di
nuovo in coppia.
Tessa e
Chris rimpiazzeranno Will
Smith e Tommy Lee
Jones come protagonisti della storia, mentre nel film
tornerà Emma Thompson nel ruolo del capo del MIB, Agente O.
Questa presenza illustre indica che il film avrà connessione con il
franchise originale, avvalorandone quindi la natura di spin-off e
non di reboot, come era stato ipotizzato in precedenza.
“Gli Uomini in Nero hanno
sempre protetto la Terra dalla feccia dell’universo. In questa
nuova avventura, affrontano la più grande minaccia fino ad oggi:
una talpa nell’organizzazione Men in
Black.”
Ecco il primo teaser trailer
italiano ufficiale di Mulan,
il nuovo live action diretto da Niki Caro che vede
la giovane Liu Yifei (Il Regno
Proibito, Once Upon a Time) nel ruolo della
protagonista.
https://www.youtube.com/watch?v=oTDYeU5zhgI
Nel cast figurano anche
Donnie Yen (Rogue
One: A Star Wars Story), Jason Scott
Lee (Crouching Tiger, Hidden Dragon: Sword of
Destiny), Yoson An (Shark – Il Primo
Squalo), Utkarsh Ambudkar (Voices – Pitch
Perfect), Ron Yuan (Marco Polo),
Tzi Ma (Arrival),
Rosalind Chao (Star Trek: Deep Space
Nine), Cheng Pei-Pei (La Tigre e il
Dragone), Nelson Lee e Chum
Ehelepola, Gong Li (Memorie di una
Geisha, Lanterne Rosse) e Jet
Li (Shao Lin Si, Arma Letale
4).
Di seguito trovate la sinossi e la
versione in lingua originale del teaser:
Mulan narra
l’epica avventura di una intrepida giovane donna che si traveste da
uomo per difendere la Cina dall’attacco di invasori provenienti dal
Nord. Figlia maggiore di uno stimato guerriero, Hua Mulan è
energica, determinata e agile. Quando l’Imperatore decreta che un
uomo per ogni famiglia dovrà arruolarsi nell’Armata Imperiale,
Mulan prende il posto del padre malato e si arruola con il nome di
Hua Jun, diventando una delle più grandi guerriere nella storia
della Cina.
In attesa del 10 luglio, quando
arriverà in sala Spider-Man: Far From Home, ecco
la prima clip in italiano del film diretto da Jon
Watts in cui Peter Parker incontra Mysterio.
Diretto ancora una volta da
Jon Watts,
Spider-Man: Far From Homeè
arrivato nelle nostre sale il 10 luglio. Confermati nel cast del
film il protagonista Tom
Holland nei panni di Peter Parker, Marisa
Tomeiin quelli di zia May e Zendayain
quelli di Michelle,Samuel
L. Jacksonin quelli di Nick Fury
e Cobie
Smuldersin quelli di Maria Hill.
Jake
Gyllenhaal interpreterà invece Quentin
Beck, aka Mysterio, uno degli antagonisti
più noti dei fumetti su Spidey.
Di seguito la sinossi ufficiale:
In seguito agli eventi di
Avengers: Endgame, Spider-Man deve rafforzarsi per affrontare
nuove minacce in un mondo che non è più quello di prima. ‘Il nostro
amichevole Spider-Man di quartiere’ decide di partire per una
vacanza in Europa con i suoi migliori amici Ned, MJ e con il resto
del gruppo. I propositi di Peter di non indossare i panni del
supereroe per alcune settimane vengono meno quando decide, a
malincuore, di aiutare Nick Fury a svelare il mistero degli
attacchi di creature elementali che stanno creando scompiglio in
tutto il continente.
Blindspot è una di
quelle serie che ha contribuito alla rivoluzione del mondo seriale
in tempi recenti, grazie alle sue potenzialità visive e narrative.
La serie è stata una delle più seguite negli ultimi anni, grazie
anche alle performance degli attori protagonisti che non sono
passate inosservate.
Ecco dieci cose da sapere
su Blindspot.
Blindspot serie
1. La serie è stata
influenzata da un film in particolare. Il film di Christopher Nolan, Memento (2000), è considerato una delle maggior
pellicole che hanno influenzato lo sviluppo della serie. Non a
caso, il film di Nolan parla di un uomo che soffre di perdita di
memoria a breve termine e che ha tatuaggi sul suo corpo.
2. È stato realizzato un
flashmob a Milano. Per promuovere l’inizio della serie,
nell’aprile 2016 è stato realizzato un flashmob in centro a Milano.
Nella fattispecie, il flashmob ha emulato la prima scena della
serie, con Giorgia Bellanova che è uscita nuda da un borsone in
Corso Vittorio Emanuele e si è recata spaesata fino a piazza San
Babila, coperta di tatuaggi realizzati in 13 ore di trucco.
Blindspot episodi
3. I titoli hanno un
significato. Nella versione originale della
serie, ogni episodio ha un titolo che sembra costituito
apparentemente da tre parole senza senso tra loro. In realtà,
questi sono anagrammi. Ad esempio, Eigh Slim Grins può
diventare The Missing Girl o Missing the Girl.
Oppure, A Stray Howl può essere decodificato come
Taylor Shaw. Quando non sono costituiti così, allora i
titoli sono composti da parole palindrome, cioè leggibili nella
stessa maniera da destra a sinistra e viceversa.
4. È stata effettuata una
ripresa speciale. Per il primo episodio, in cui
Jane Doe esce da un borsone posizionato in centro
a Times Square, a New York, si è deciso di far chiudere la zona
solo per filmare quella scena. L’obiettivo era quello di rendere la
ripresa più realistica.
5. Una serie lunga quattro
stagioni.Blindspot ha avuto la sua prima
stagione tra il 2015 e il 2016, arrivando fino alla quarta che è
stata distribuita tra il 2018 e il 2019. In totale, gli episodi
trasmessi sono stati 111.
Blindspot streaming
6. La serie è disponibile
in streaming digitale. Chi desidera vedere o rivedere
Blindspot, può essere opportuno sapere che è disponibile
in streaming digitale legale sulla piattaforma di Infinity.
Blindspot cast
7. Ci sono riferimenti non
proprio casuali. Nella serie, Ashley Johnson può essere vista con una tazza
in mano che recita Ruolo critico. Queste due parole fanno
riferimento al nome del canale streaming Twitch Dungeons and
Dragons nel quale si alternano la stessa Johnson e altri
attori.
8. Il trucco c’è e si
vede. Jaimie Alexander, protagonista della serie, ha
dovuto sedersi in sala trucco per diverso tempo. Infatti, affinché
venissero applicati tutti i tatuaggi presenti sul suo corpo, sono
state necessarie 7 ore e mezza ogni giorno.
9. È la terza volta che
l’attrice protagonista interpreta un personaggio con problemi di
memoria. Jaimie Alexander, infatti, non era nuova a
personaggi di questo tipo, dopo aver interpretato Jessi nella serie
Kyle XY e Lady Sif nella serie Agents of
S.H.I.E.L.D., specie nell’episodio Who You Really Are.
Blindspot trama
10. Tutto nasce da un
borsone. La serie si apre con un borsone lasciato
incustodito in centro a Times Square, New York. Per questioni di
sicurezza, la zone viene fatta evacuare e si scopre che all’interno
si trovava una ragazza coperta da misteriosi ed enigmatici tatuaggi
su tutto il corpo. Tuttavia, la cosa più particolare è che la
ragazza non ha alcun ricordo del suo passato, né di come sia
arrivata sino al cuore della Grande Mela. I suoi tatuaggi sono, in
realtà, dei collegamenti, e uno di essi la collega ad un agente
dell’FBI. Da questi disegni si cercherà di risalire alla sua
identità, nonché di analizzare crimini misteriosi irrisolti.
La MEDAGLIA DEL PRESIDENTE
DELLA REPUBBLICA per Il Miglior cortometraggio della
quattordicesima edizione del Sardinia Film Festival va a
“My Tyson”, di Claudio Casale, già vincitore del
premio come Miglior documentario italiano durante la tappa di
Villanova Monteleone. “Un film documentario che mette a confronto
due destini e due generazioni, quelli di una madre e di un figlio,
che ha in sé una forza drammaturgica anche grazie a una grammatica
cinematografica curata ed elegante. Una narrazione che restituisce
speranza e riscatto in un momento assai delicato del processo di
accoglienza dell’altro”.
“Grazie al festival e a tutti quanti
voi. Mi sento ufficialmente adottato, non penso vi libererete mai
di me”, ha esordito il giovane regista romano, nel ritirare il
premio consegnatogli dal Presidente del Sardinia Film Festival
Angelo Tantaro. “Tyson è un pugile romano, nato a Roma da genitori
nigeriani. Ha vinto dei trofei per l’Italia, è campione dei pesi
medi Youth. Il mio cortometraggio cerca di unire la sua storia a
quella di sua madre, la cui integrazione non è stata facile. Dedico
il premio a Tyson e a Passions, sua madre. Come documentaristi ci
vengono affidate delle storie, abbiamo una responsabilità nel
raccontarle. Quindi vi ringrazio anche a nome loro perché questo
premio è anche un riconoscimento al valore di questa famiglia”.
L’attore Roberto Citran ha ricevuto
una menzione speciale per la sua interpretazione all’interno del
cortometraggio “Mon clochard”, di Gian Marco
Pezzoli. “L’attore principale conferma ancora una volta la sua
grande capacità di dare vita a un personaggio complesso e
articolato. In questo caso un uomo di poche parole, ostile verso il
prossimo, che cerca di vincere la sua incapacità di uscire dal suo
mondo e accettare chi è estraneo, chi è diverso. Una
interpretazione importante che si unisce ai tanti personaggi
interpretati sempre con grandissima umanità e
ironia”.
La giuria Internazionale, composta
dal produttore Giannandrea Pecorelli, il Direttore Ufficio
Promozione Culturale SIAE Daniela Alda Confalonieri e il
giornalista Abdelkarim Oakrim, ha assegnato i premi per la sezione
International, dedicata a documentari e film di finzione.
Il premio per il Miglior
Documentario Internazionale è andato a “Beetween the
Lines”, di Frederic Farrucci (France), perché “Attraverso
la sempre efficace forma espressiva della macchina da presa che
sembra spiare la realtà stando il più possibile vicino ai
personaggi, Farrucci ci porta a condividere, con sempre crescente
emozione, la giornata di cinque giovanissimi che vivono ai margini
del nostro mondo. Un viaggio quasi in tempo reale nella realtà dei
nostri giorni in cui si alternano sguardi, suoni, tempi
apparentemente lunghi e improvvise accelerazioni fino a farci
scoprire gli sforzi di un bambino che cerca di integrarsi
impegnandosi a leggere”.
Una Menzione speciale è stata
assegnata ad
“Arcangel” di
Angeles Cruz (Messico).
“Una intensa e dolorosa storia di
solitudine e solidarietà, con una grande interpretazione di Noé
Hernandez che interpreta un contadino che sta perdendo la vista e
che cerca di trovare un ricovero a una donna anziana. Un racconto
coraggioso e di grande sensibilità che ci porta a scoprire una
realtà che spesso evitiamo di voler vedere e che porta al centro
dell’attenzione il rapporto con i nostri anziani e il mondo che ci
circonda”.
Il Sardinia Film Festival assegna
inoltre due premi molto peculiari, quelli delle Giurie Ristrette,
formate dai detenuti del Carcere di Bancali, sezione maschile e
femminile. Le volontarie della Casa Circondariale hanno tenuto a
sottolineare come sette uomini, di diversa età e diversa
nazionalità nella sezione protetta del carcere, che si sono sentiti
protetti e insieme coinvolti nel poter assegnare un premio così
speciale. Le donne non partecipano quasi mai a iniziative esterne,
raramente vengono coinvolte, ma questa volta si sono sentite
gratificate da questa esperienza, che speriamo di ripetere nei
prossimi anni.
Il premio della Giuria ristretta
maschile va a “The european dream: Serbia” di
Jaime Alekos (Spagna). “Il cortometraggio vincitore fa vedere
molto realisticamente una situazione che spesso è nascosta e
ignorata. I giovani intervistati hanno fatto tanti sforzi e vissuto
condizioni disumane per cercare una vita migliore. Vengono trattati
male in molti modi e picchiati dalla polizia di confine senza che
nessuno reagisca. Molti di noi si sono trovati in situazioni di
difficoltà e sanno cosa vuol dire non essere aiutati da nessuno. E
subire angherie senza motivazione, non sapendo come difendersi. Il
cortometraggio parla con grande efficacia degli invisibili
alle nostre frontiere. Spesso anche alcuni di noi si sono
sentiti invisibili nelle proprie città. Il cortometraggio è un
invito per tutti a fare qualcosa perché non ci siano più invisibili
fuori e dentro le frontiere”.
La Giuria ristretta della sezione
femminile attribuisce il suo premio con voto 10/10 al
cortometraggio “Ian, a moving story” di Abel
Goldfarb (Argentina), con la seguente motivazione: “Non sempre ai
bambini disabili vengono tese le mani attraverso la rete che li
separa dagli altri. E il regista visualizza in modo molto efficace
la sofferenza di Ian, mostrando la disintegrazione del suo corpo
ogni volta che gli altri lo ignorano. Ma il disabile Ian, con la
sua forza di volontà, riesce a ricompattarsi, a ribellarsi alla
propria condizione e a ottenere l’attenzione degli altri bambini.
Grazie alla loro solidarietà la rete si dissolve. è una lezione per
tutti”.
Di seguito gli altri premi del
Sardinia Film Festival:
Miglior Cortometraggio
Sperimentale
Per l’incredibile capacità di
sintesi e il sapiente utilizzo del mezzo filmico attraverso il
quale l’autore ha affrontato il dramma politico e sociale della
dittatura argentina trasmettendo in modo breve ed efficace il
messaggio con grande intensità.
4664 di Federico Robles
(Argentina)
Menzione
speciale
Per la potenza espressiva che ai
limiti tra documentario finzione e sperimentazione restituisce allo
spettatore un’opera pregna di umanità e poetica in cui lo sguardo
del regista non è semplice strumento ma protagonista assoluto.
Microcosmo di Tommaso
Fagioli (Italy)
Miglior Video
Art
Per aver sviluppato il tema della
ciclicità attraverso uno stile tecnico e narrativo capace di
amalgamare l’immagine animata e il suono trasportando così lo
spettatore in un potente loop sonoro e visivo.
Orbit di Martin Tess (Paesi
Bassi)
Miglior
Animazione
Un film che racconta come la grande
passione di un bambino abbia bisogno di un mondo libero per potersi
esprimere. E lo fa con scene cariche di eleganza e di emozione.
Mercurio di Michele Bernardi
(Italia)
Menzione speciale
Animazione
Che cos’è la paura? È possibile
sentirla come un’emozione utile, che ci può salvare la vita? Questo
film spettacolare ci mette su una ruota panoramica, quella del
titolo, per spingerci a superare la paure che ci bloccano,
proiettandoci verso il tranquillo vortice della vita.
La noria di Carlos Baena
(Spagna)
Miglior documentario
italiano – Premio Villanova Monteleone
My Tyson di Claudio Casale
(Italia)
Miglior documentario
straniero
Un film documentario che racconta la
condizione umana di tanti migranti attraverso la forza delle
immagini. Un’opera semplice e complessa al tempo stesso, che si
affida soprattutto ai volti dei testimoni con una forza emotiva
capace di restituirci anche quello che non dicono.
The European Dream: Serbia
di Jaime Alekos (Spagna)
Menzione
speciale
Perché affronta un tema importante,
quello dello spopolamento dei paesi rurali, che ci riguarda tutti:
Corsica, Sardegna, Europa.
Retour au village di Flora
Pesenti (Francia)
Premio scuola sotto 18 –
Medaglia Presidente Camera
Per aver affrontato e raccontato con
gli occhi dei bambini il dramma degli incendi che ogni anno
colpiscono vaste zone della nostra penisola.
Giustino, uccellino
coraggioso di Mena Solipano (Italia)
Premio Diari di
Cineclub
Il film esibisce la capacità di
raccontare, con forza visiva e dialoghi essenziali, la particolare
elaborazione del lutto di un ragazzo legato alla madre separata e
prematuramente scomparsa da un rapporto complesso fatto di
conflitti, tenerezze e ambiguità sessuali. Sul filo di una memoria
proustiana, con un occhio a Resnais e uno ad Antonioni, il
protagonista rivive l’ultimo weekend trascorso con lei e, per
restare l’ultima volta solo con lei, la strappa al rituale del
funerale.
Noi soli di Francesco
Alessandro Cogliati (Italia)
Miglior Vetrina Sardegna –
Premio Obus, main sponsor del SFF
Per l’accuratezza registica e
narrativa e per l’utilizzo non banale del montaggio, del suono e
della fotografia in grado di immergere lo spettatore in un vortice
di suspense, passione e mistero.
Klepsydra di Adriana Perra e
Roberto Fara (Italia)
Menzione speciale Vetrina
Sardegna Premio Obus
Per aver osservato con sensibile
sguardo fotografico il cambiamento urbano di una cittadina
turistica dettato dall’alternanza delle stagioni.
Still Here di Chiara
Porcheddu (Italia)
Miglior fiction
italiana
Un’opera in cui la musica, le
parole, i suoni e le immagini si fondono in un racconto di
trasformazione, di speranza, di impegno, ma anche di integrazione e
fantasia. Il tema centrale del racconto è inedito quanto
particolare, ovvero la gestione dei rifiuti. Attorno a loro si
compie il destino, con la protagonista che simbolicamente riuscirà
a trasformali in una nuova forma, simbolo di rinascita anche per le
persone.
Solstizio d’inverno di
Alessandra Pescetta (Italia)
Miglior fiction
straniera
Attraverso la sempre efficace forma
espressiva della macchina da presa che sembra spiare la realtà
stando il più possibile vicino ai personaggi, l’autore ci porta a
condividere con sempre crescente emozione, la giornata di cinque
giovanissimi che vivono ai margini del nostro mondo. Un viaggio
quasi in tempo reale nella realtà dei nostri giorni in cui si
alternano sguardi, suoni, tempi apparentemente lunghi e improvvise
accelerazioni fino a farci scoprire gli sforzi di un bambino che
cerca di integrarsi sforzandosi a leggere.
Beetween the lines di
Frederic Farrucci (Francia)
Menzione speciale fiction
straniera
Una intensa e dolorosa storia di
solitudine e solidarietà, con una grande interpretazione di Noé
Hernandez che interpreta un contadino che sta perdendo la vista e
che cerca di trovare un ricovero a una donna anziana. Un racconto
coraggioso e di grande sensibilità che ci porta a scoprire una
realtà che spesso evitiamo di voler vedere e che porta al centro
dell’attenzione il rapporto con i nostri anziani e il mondo che ci
circonda.
Arcangel di Angeles Cruz
(Messico)
“Sono molto soddisfatto dei
risultati ottenuti dal Sardinia Film Festival in questa XIV
Edizione, sia in termini numerici che per quanto riguarda
importanti messaggi veicolati dal festival”, ha
dichiarato il direttore artistico Carlo Dessì. “Anche quest’anno
abbiamo confermato il nostro impegno sul territorio sardo,
coinvolgendo quattro diversi comuni e constatando l’affetto e la
stima che il pubblico ormai nutre nei nostri confronti, dal momento
che siamo diventati un appuntamento attesissimo e immancabile.
Grazie alla collaborazione con le Istituzioni, con i Sindaci del
Comuni di Sassari, Villanova Monteleone, Alghero, Bosa e gli
Assessori alla Cultura, ma anche con importanti partner privati
quali l’Aeroporto di Alghero SoGeAl e Obus, abbiamo fatto crescere
la nostra kermesse e continueremo a farlo. Il Sardinia Film
Festival si conferma sempre più un evento dal respiro
internazionale: quest’anno abbiamo avuto ospiti da ogni parte del
mondo, dal Libano, alla Russia, alla Gran Bretagna, solo per
citarne alcuni. Ciò che è emerso in tanti giorni trascorsi insieme
è la volontà di comunicare, all’insegna dello scambio culturale,
della tolleranza, dell’accoglienza. Valori tipici della nostra
terra che si fanno così bandiera di democrazia e di interscambio
nel mondo intero.
Un grazie speciale alla Regione
Sardegna, all’Unesco, la Presidenza della Repubblica, il Senato
della Repubblica, la Camera dei deputati, la Presidenza del
Consiglio dei ministri, il Ministero degli Affari esteri e della
Cooperazione internazionale, il Ministero di Giustizia, fondazione
Sardegna Film Commission, Fondazione Alghero, Unione dei Comuni del
Villanova, Università di Sassari e Accademia delle Belle Arti Mario
Sironi. Grazie a importantissimi partner come Key Lab,
Confalonieri, Noi Donne 2005, Cherchi Olio e Centro Internazionale
del Fumetto: con la cooperazione di tutti voi abbiamo reso
indimenticabile questa edizione e ci impegneremo per crescere
sempre di più”.
È stato diffuso il trailer esteso
originale di Maleficent: Mistress of Evil, il
sequel del film campione d’incassi del 2014 con Angelina
Jolie e Elle Fanning. Il poster ci
comunica anche la data d’uscita USA e il titolo ufficiale.
Maleficent – Signora del Male arriverà il 17
ottobre 2019, continuando a cavalcare l’onda dei live action dei
classici Disney.
Maleficent – Signora del Male sarà diretto
da Joachim Ronning, che collaborerà ancora
con Espen Sandberg, come
per Pirati dei Caraibi – La vendetta di
Salazar.
Maleficent – Signora del Male rientra nella nuova
politica Disney del revival in live action del classici
d’animazione. Dopo il primo capitolo, Cenerentola,
La Bella
e la Bestia e
Il Libro della Giungla, Aladdin, Dumbo e
Il
Re Leone già arrivati in sala, il film con
protagonista la Joliesi aggiunge alla lista
di film che riproporranno in carne e ossa i personaggi iconici
della Casa di Topolino, insieme a tanti altri confermati e molti
che sicuramente arriveranno.
Per la terza edizione di
Cine&Comic Fest, la Piazza delle Feste di Porto Antico, è stata
ancora una volta palcoscenico di un bellissimo incontro tra
Zerocalcare – da sempre ospite e autore del manifesto del festival
e da quest’anno anche direttore artistico – e Giacomo Bevilacqua,
l’autore di A panda piace.
Di fronte a una gremitissima platea
i due hanno raccontato della loro amicizia, del loro modo di
lavorare, dei progetti futuri, del rapporto con i social, con la
politica, con il cinema, regalandoci anche un paio di inedite
chicche a proposito dei loro progetti futuri.
Giacomo Bevilacqua sta lavorando per
Bonelli ad Attica, una miniserie di fantascienza distopica
ma che parla molto d’attualità, e poi «ho appena iniziato
un progetto per Bao che uscirà nel 2021. In un’Italia che si sta
spopolando perché i confini sono chiusi e la gente è libera solo di
andarsene, ho immaginato una ragazza che decide di partire a
piedi come se volesse staccarsi da una terra che ha amato e
che deve abbandonare lentamente, come quando una storia d’amore
finisce. Una serie di tappe, degli incontri… la spinta ad
andarsene, ma anche i ripensamenti. Per ora è solo un abbozzo
che sta prendendo forma, anche ora, mentre ve ne parlo.”
Anche nell’immediato futuro di
Zerocalcare un progetto per Bao in uscita a
ottobre, La scuola di pizze in faccia del professor
Calcare:«Si tratta di una raccolta di storie
apparse sul blog o sulle varie testate con cui collaboro –
Wired, Best Movie, Internazionale, L’Espresso, Repubblica –
finora mai proposte in volume e legate da un lungo racconto
inedito.».
Un anno fa, proprio qui
Cine&Comic Fest Zero ci aveva raccontato che aveva si
stava appassionando all’animazione e gli sarebbe piaciuto
realizzare un film: «Il progetto è andato avanti e sta
prendendo forma. Non sarà un film ma una mini serie a episodi. Lo
vorrei proporre a Netflix e mi piacerebbe realizzarlo con
Giacomo: è una delle persone di cui non solo mi fido, ma di
cui apprezzo il lavoro. L’unico problema al momento è capire con
chi, di Netflix, parlare di questa cosa. Ho provato a scrivere ma
non ho ricevuto risposte, ma forse sbaglio gli
indirizzi…».
«Hai provato
[email protected]?», scherza Giacomo, anche se il senso
è chiaro.
Inside Leonardo, director Jesus
Garces Lambert, Dop Daniele Ciprì. The actor Luca Argentero plays
Leonardo Da Vinci Rome, september 2018
Prima dell’uscita nelle sale
italiane il prossimo 26 settembre, IO,
LEONARDO – il nuovo film d’arte prodotto da
Sky con Progetto Immagine e
distribuito da Lucky Red – sbarca al
Giffoni Film Festival.
In occasione della 49ª edizione del
festival in programma dal 19 al 27 luglio, saranno proiettati a
Giffoni alcuni minuti in anteprima tratti dal
backstage del film, a cui seguirà una
Masterclass dal titolo “Io, Leonardo,
alla scoperta degli effetti speciali del film”.
Appuntamento il giorno d’apertura – venerdì 19
luglio – con la speciale lezione dove interverranno il
regista di “Io, Leonardo” Jesus Garces Lambert
(già regista anche di “Caravaggio – l’anima e il sangue”),
il produttore esecutivo per Sky Dimitri Cioffi, il
supervisor della post produzione Valentina Corti e
gli art director, per Sky Vincenzo Cilurzo e per
Galactus Giuseppe Squillaci (candidato ai David di
Donatello per il film “Michelangelo – Infinito”).
Nel film “Io, Leonardo” molte
invenzioni e disegni di Leonardo vengono messi in scena grazie agli
effetti speciali: tra queste, le macchine da guerra, gli studi
anatomici e il monumentale cavallo progettato per Ludovico il Moro.
Grazie alle avanzate tecniche di modellazione, sculpting digitale e
animazione 2d e 3d sono stati riprodotti i vari elementi. A Giffoni
il team di Sky e di Galactus, accompagnati dal regista Jesus Garces
Lambert, racconteranno ai ragazzi come sono stati creati i vari
linguaggi visivi e di come la tecnologia e l’arte abbiano potuto
prendere vita e accompagnare lo spettatore in un’esperienza visiva
unica ed inedita.
Il film
“IO, LEONARDO” è
un affascinante racconto alla scoperta dell’uomo, dell’artista,
dello scienziato e dell’inventore che accompagnerà lo spettatore in
un’esperienza inedita e coinvolgente nella mente di Leonardo da
Vinci, con un sguardo nuovo e molto lontano dagli stereotipi.
Nel cast, oltre ad un sorprendente
Luca Argentero, impegnato per la prima volta in un
film d’arte biografico, ci saranno Angela Fontana
nei panni Cecilia Gallerani e Massimo De Lorenzo
che interpreta Ludovico il Moro. La voce narrante è di Francesco Pannofino.
La consulenza scientifica del film
è affidata a Pietro C. Marani, professore
ordinario di Storia dell’Arte Moderna e Museologia al Politecnico
di Milano. La direzione artistica è di Cosetta
Lagani, la sceneggiatura è di Sara
Mosetti e Marcello Olivieri. La regia è
affidata a Jesus Garces Lambert, già regista di
“Caravaggio – l’anima e il sangue” (il documentario d’arte
più visto al cinema in Italia nel 2018 e vincitore del Globo
d’Oro).
Il film “Io, Leonardo” ha
ricevuto il Patrocinio del Comitato Nazionale per le
Celebrazioni dei 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci
e del Comitato Scientifico del Palinsesto Milano Leonardo
500, nonché il Riconoscimento dell’Anno Europeo
del Patrimonio Culturale. Ha ottenuto anche i Patrocini
del Comune di Firenze, del Comune di
Milano e del Comune di Vinci ed è
prodotto con la partecipazione di Bosch e la
collaborazione con Artech Digital Cinema,
Bottega Tifernate e il Museo Leonardo da
Vinci Experience. Media partner RTL
102.5.
Presentati questa mattina a Palazzo
Birago i risultati relativi all’indagine promossa dalla Camera di
commercio di Torino e realizzata dalla Fondazione Fitzcarraldo sui
ritorni della 36° edizione del Torino Film Festival, svoltasi
l’anno scorso.
“Questo nuovo studio conferma il
nostro impegno nel fornire dati oggettivi e misurabili sugli
impatti degli eventi culturali, artistici e sportivi che si
svolgono nella nostra città –
commenta Vincenzo Ilotte, Presidente della
Camera di commercio. – Il Torino Film Festival, con
ritorni complessivi quantificabili in oltre 2 milioni di euro, si
conferma un evento di grande richiamo per un pubblico di
appassionati e professionisti, capace sia di mettere in moto
l’economia cittadina nell’ambito dell’ospitalità (hotel,
ristoranti, ecc.), sia di far convergere sul territorio importi
significativi nel campo delle sponsorizzazioni private”.
Secondo Sergio
Toffetti, Presidente del Museo Nazionale del Cinema
di Torino: “La ricerca di Fitzcarraldo, nata
per impulso di Camera di commercio, consente oggi al Museo del
Cinema di conoscere un segmento importante del proprio pubblico, e
dunque di programmare gli investimenti per attivare efficaci
sinergie tra le attività continuative della Mole Antonelliana e un
evento importante come il Torino Film Festival”.
“Sono molto contenta
dell’accoglienza ricevuta dai film proposti durante i giorni del
festival, sia da parte del pubblico torinese sia da quello
proveniente da altre città
–afferma Emanuela
Martini, Direttrice del Torino Film Festival. –
Questo è il segnale che gli
spettatori del TFF apprezzano la qualità del programma nel suo
complesso”.
I principali dati
dell’indagine
Il 36° Torino Film Festival ha
raggiunto le 62.500 presenze; sono stati venduti 26.641 ticket, 871
pass giornalieri e 644 abbonamenti, oltre ai 2.161 accrediti
professionali e stampa.
Il pubblico
La fascia di età prevalente, con il
23,2%, è quella che va dai 25 ai 34 anni, con una leggera
maggioranza di pubblico maschile (50,7%); oltre il 65% degli
intervistati è laureato. In generale si tratta di un pubblico di
appassionati (57%) o professionisti (19%), con un livello di
consumi di spettacoli cinematografici decisamente elevato: il 76,1%
del campione va al cinema più di 12 volte l’anno. L’81% degli
spettatori aveva già partecipato al Festival e in media il giudizio
sull’evento è pari a 8 in una scala da 1 a 10, anche per il
pubblico altamente specializzato.
Rapporti con l’offerta
culturale della città
La sinergia fra TFF e Museo
Nazionale del Cinema è molto stretta: il 41% di chi aveva visitato
in passato la Mole ha dichiarato di volere approfittare del periodo
del Festival per ritornarci. Oltre la metà di chi non vi era mai
stato prima, inoltre, ha colto l’occasione per fare la sua prima
visita. Inoltre un turista su tre ha affermato di voler visitare
altri musei durante il soggiorno.
Turisti
Il 27% del pubblico del Torino Film
Festival proviene da fuori provincia. In media i turisti
intervistati hanno trascorso poco più di 4 giorni in città,
soggiornando da amici e parenti o facendo ampio ricorso alla
piattaforma Airbnb, che surclassa nelle preferenze degli
intervistati le strutture ricettive tradizionali.
Le ricadute
economiche
Per valutare le ricadute economiche,
lo studio ha stimato due distinte variabili:
– la spesa diretta per
l’organizzazione dell’evento
– la spesa generata dai
turisti.
La spesa per
l’organizzazione dell’evento sostenuta dal Museo
Nazionale del Cinema è pari a 1.371.042
euro: volendo evidenziare esclusivamente quanto
ricaduto sul territorio, da questa cifra sono escluse
tutte le forniture affidate ad aziende non locali.
La spesa generata dai
turisti, invece, si ottiene, sulla base delle interviste,
stimando la numerosità del pubblico proveniente da fuori e
distinguendo, inoltre, tra chi era presente in città appositamente
per il Festival e chi casualmente (persone che quindi avrebbero
generato ricadute anche in assenza del Festival). È stato
necessario poi distinguere la tipologia di visitatori tra
escursionisti senza pernottamento, turisti che hanno soggiornato
presso strutture ricettive e infine turisti che sono stati
ospitati, perché ovviamente ciascuna categoria ha generato impatti
economici diversi. Nel complesso, sommando la spesa diretta di
queste tre categorie, si arriva ad una cifra pari
a 777.229 euro.
Sommando quindi i due
valori (spesa per l’organizzazione e spesa del
pubblico) si raggiunge la stima dell’impatto di spesa
diretta sul territorio, pari a 2.148.271 euro. Si
tratta di ricadute dirette al netto di successivi effetti indiretti
e indotti, che potrebbero portare ad un impatto economico finale
sicuramente superiore.
Le sponsorizzazioni
tecniche
A questo budget, che già tiene conto
delle sponsorizzazioni dirette, vanno ulteriormente aggiunte le
numerose sponsorizzazioni tecniche ottenute, che hanno garantito
servizi gratuiti in tutte le principali aree: comunicazione,
promozione, ospitalità e logistica. Il loro valore è quantificabile
attorno ai 400mila euro, escluse le
valorizzazioni delle media partnership, generate dalla
collaborazione con soggetti privati.
Il delicato e potente film
“Picciridda” di Paolo Licata,
tratto dal romanzo di Catena Fiorello, presentato
in concorso alla 65^ edizione del Taormina Film Fest, si è
aggiudicato il Premio Cariddi D’argento per la miglior
sceneggiatura, scritta da Paolo Licata e Catena Fiorello con la
collaborazione di Ugo Chiti, e due menzioni speciali per le
interpreti Lucia Sardo e Marta Castiglia.
Durante la cerimonia di premiazione,
il presidente della giuria Oliver Stone ha pubblicamente lodato la
grande interpretazione dell’attrice protagonista Lucia Sardo e il
lavoro del regista Paolo Licata per la realizzazione di un film
intenso e delicato come “Picciridda”.
Ambientato nell’isola di Favignana
negli anni ’60, “Picciridda” è la perfetta rappresentazione
dell’infanzia come età della vulnerabilità. La storia di
“Picciridda” si ispira ai tanti tristi episodi realmente accaduti
in quegli anni e in quei luoghi, e al tempo stesso richiama
fortemente un parallelo con le realtà di oggi; di emigrazione,
abbandono e prevaricazione degli adulti sui bambini.
Sinossi:
Esaminando il fenomeno
dell'”emigrazione passiva”, Picciridda narra la storia di Lucia,
una bambina di 10 anni i cui genitori decidono di emigrare in
Francia alla fine degli anni ’60, lasciandola in Sicilia con nonna
Maria, una donna rigida e anaffettiva, incapace di manifestare i
propri sentimenti a causa dei traumi e delle delusioni che la vita
le ha procurato.
Col passare dei mesi l’esistenza
di Lucia si popola di persone e affetti. La curiosità la spinge
verso gli uomini, un mondo misterioso da cui stare alla larga (come
dice la nonna) o tutto da scoprire (come pensa Lucia). Uno di loro
nasconde un terribile segreto sul quale Lucia non smette di
indagare, anche a costo di mettersi nei guai. In un contesto
sociale spietato, la piccola protagonista paga un prezzo molto
alto, ma continua a lottare con tutte le forze per uscirne fuori
con dignità e ottimismo.
Spider-Man: Far
From Home è arrivato nelle sale americane da pochi
giorni ma già si parla del prossimo capitolo sulle avventure di
Peter Parker e dei villain che potrebbero arrivare nel MCU. Tra questi, uno in particolare
sembrerebbe il favorito di Jon Watts, regista di
Homecoming e anche del nuovo film, come dichiarato
in una recente intervista:
“Ci sono ancora molte storie di
Spidey da raccontare al cinema, stiamo cercando di capire quale sia
il momento giusto per farlo. Personalmente vorrei raccontare
qualcosa di mai visto prima, e ci sono così tanti antagonisti… In
un certo modo, siamo riusciti a portare Hydro-Man e Molten Man in
Far From Home, e non so chi sarà il prossimo…Sicuramente mi piace
sempre pensarci in termini di quella che sarà la cosa più difficile
da affrontare per Peter“.
“Chi vorrei nel prossimo film?
Mi piacerebbe Kraven, ma come lo rendi possibile
in un film?“, ha concluso Watts.
Curioso come da un paio di anni si
vociferi di uno spin-off su Kraven, con la Sony
intenzionata a produrre un adattamento cinematografico sul
personaggio dell’universo di Spider-Man. Nel 2017 Tom
Rothman, chairman dello studio, aveva discusso dei
progetti futuri nominando anche un paio di film
su Mysterio e,
appunto, Kraven the Hunter, entrambi legati
nei fumetti all’Uomo Ragno.
Forse è arrivato il momento adatto per la sua introduzione nel
MCU?
Vi ricordiamo che Kraven il
cacciatore (Kraven the Hunter), il cui vero nome
è Sergei Kravinoff (o Kravinov), è un
personaggio dei fumetti creato da Stan Lee e Steve Ditko apparsoper
la prima volta in Amazing Spider-Man vol.1 nell’agosto del
1964.
Diretto ancora una volta da Jon
Watts, Spider-Man: Far From
home arriverà nelle nostre sale il 10 luglio.
Confermati nel cast del film il protagonista Tom
Holland nei panni di Peter
Parker, Marisa Tomei in quelli di zia
May e Zendaya in quelli di
Michelle, Samuel L. Jackson in quelli di
Nick Fury e Cobie Smulders in quelli di
Maria Hill. Jake
Gyllenhaal interpreterà invece Quentin
Beck, aka Mysterio, uno degli antagonisti
più noti dei fumetti su Spidey.
Di seguito la sinossi ufficiale:
In seguito agli eventi di
Avengers: Endgame, Spider-Man deve rafforzarsi per affrontare nuove
minacce in un mondo che non è più quello di prima. ‘Il nostro
amichevole Spider-Man di quartiere’ decide di partire per una
vacanza in Europa con i suoi migliori amici Ned, MJ e con il resto
del gruppo. I propositi di Peter di non indossare i panni del
supereroe per alcune settimane vengono meno quando decide, a
malincuore, di aiutare Nick Fury a svelare il mistero degli
attacchi di creature elementali che stanno creando scompiglio in
tutto il continente.
Introdotta in Detective
Comics n. 27 del 1939 nella prima storia a fumetti del
personaggio, la Batmobile è l’iconica vettura di
Batman che nel corso degli anni ha subito numerosi cambiamenti e
interpretazioni, soprattutto al cinema, dove è apparsa in ogni
adattamento delle avventure del crociato di Gotham.
Aspettando la versione di
The Batman di Matt Reeves, il reboot con Robert
Pattinson attualmente in produzione, ecco di seguito
10 cose che non sapevate sull’automobile:
1Bat-Caddy
Il
primo adattamento di Batman arrivò nel 1949 sotto forma di serial
che arrivava al cinema una volta a settimana, e in quello show la
Batmobile originale di Batman e Robin era semplicemente una vecchia
Cadillac del 1939.
La
stessa auto veniva usata sia da Bruce Wayne che dal suo alter ego,
e se la deccapottabile era alzata, significava che Batman era in
azione, al contrario invece segnalava la presenza di Bruce in abiti
civili.
È online il primo trailer ufficiale
di Driven, biopic dedicato alla figura di
John DeLorean, imprenditore e fondatore della casa
automobilistica DeLorean Motor Company che nella sua breve storia
riuscì a produrre un unico modello poi divenuto celebre grazie a
Ritorno al Futuro nel 1984.
Nel film Lee Pace
interpreta il protagonista affiancato da Jason
Sudekis, Judy Greer, Isabel
Arraiza, Corey Stoll, Justin
Bartha, Michael Cudlitz, Tara
Summers, e Iddo Goldberg.
Presentato in anteprima a Venezia lo
scorso anno e diretto da Nick Hamm,
Driven arriverà nelle sale americane il prossimo
16 agosto.
Di seguito la sinossi:
Ambientato nei primi anni ’80 in
California, la storia segue la rapida ascesa del ragazzo d’oro
dell’industria automobilistica, John DeLorean e della sua iconica
DeLorean Motor Company, filtrata attraverso gli occhi
dell’affascinante pilota diventato informatore dell’FBI, Jim
Hoffman. DeLorean infatti si trova costretto a rivolgersi a
spiacevoli attività criminali per salvare la società in
bancarotta, e insieme a Hoffman entra in un circolo di trafficanti
di cocaina.
Walt Disney Studios ha da poco
diffuso un nuovo spot tv esteso de Il Re
Leone, prossimo live action in uscita diretto da
Jon Favreau, che ci rivela scene inedite su Simba
e il confronto con il malvagio zio Scar. Lo stesso conflitto
rappresentava il cuore dell’atto finale del film d’animazione
originale, e dalle scene finora mostrate, sembra che il tentativo
di riprodurre fedelmente quelle dinamiche (anche dal punto di vista
grafico) sia andato a buon fine.
Vi ricordiamo che Il Re Leone
arriverà nelle nostre sale il 21 Agosto. Qui sotto
potete dare uno sguardo al video.
Basato su una sceneggiatura scritta
da Jeff Nathanson, il film è stato
realizzato con le stesse tecniche di animazione computerizzata
utilizzare per portare alla luce Il Libro della
Giungla (2016). Jon
Favreau, che dirige anche questo secondo live
action Disney, dovrà questa volta affrontare
una sfida in più, visto che in questo caso non ci sarà nessun
personaggio umano su cui basare le inquadrature e le scene.
Nel cast de Il Re
Leone figurano, oltre a Glover,
anche James Earl Jones, che torna a
essere Mufasa. Seth
Rogen e Billy
Eichner doppieranno Pumba e Timon.
Nel cast anche John Kani, visto in Civil War,
che darà voce
a Rafiki e Alfre
Woodard, che
sarà Sarabi. Chiwetel
Ejiofor sarà Scar.
Di seguito la sinossi ufficiale: Simba, il figlio di Mufasa
e principe delle Terre del Branco, spera di seguire le orme del
padre. Il fratello minore di Mufasa, Scar, complotta per tradire
Mufasa e conquistare le Terre del Branco, costringendo Simba
all’esilio, dove incontra Timon e Pumbaa. Simba deve stringere
un’alleanza e ricostruirsi completamente per prendere ciò che è
giustamente suo.
Shadowhunters è
una di quelle serie che ha rivoluzionato il mondo del piccolo
schermo, grazie anche alla sua struttura, sia narrativa che visiva,
e all’ottimo adattamento dei libri da cui è stata tratta.
Le interpretazioni degli attori non
sono passate inosservati dal pubblico transgenerazionale,
diventando una delle serie più apprezzate in tempi recenti dal
pubblico di tutto il mondo.
Ecco dieci cose da sapere
su Shadowhunters.
Shadowhunters serie
1. Sono stati coinvolti i
fan. Mentre lo show era stato appena annunciato nel 2014,
l’account Twitter di Shadowhunters aveva chiesto ai fan
quali attori avrebbero voluto per interpretare i personaggi. La
risposta è stata a dir poco travolgente e la proposta principale
era quella di rivedere Robert Sheehan nei panni di
Simon Lewis, dato che già lo aveva interpretato nel film.
2. In Italia è stata
distribuita da Netflix. In America, paese in cui è stata
sviluppata la
serie, il prodotto è andato in onda grazie al canale Freeform,
nuovo nome dato a quella che era la ABC Family. Per la
distribuzione estera ci ha pensato Netflix, che ha diffuso la serie
il giorno seguente dopo la prima trasmissione americana.
Shadowhunters episodi
3. Un serie lunga tre
stagione. Questa serie si è sviluppata nell’arco di queste
stagioni, componendosi di 55 episodi. Ogni stagione si riferisce ad
un libro diverso: la prima si ispira a Città di ossa e
Città di Cenere, la seconda a Città di vetro e la
terza a Città degli angeli caduti,Città delle anime
perdute e Città del fuoco celeste.
Shadowhunters streaming
4. È disponibile in
streaming digitale. Chi volesse vedere o rivedere la serie
è possibile farlo grazie alla sua presenza sulla piattaforma di
streaming digitale legale di Netflix.
Shadowhunters libri
5. La serie è un
adattamento letterario.Shadowhunters non è altro
che la trasposizione seriale di una serie di libri, racchiusi nella
saga The Mortal Instruments, pubblicata in Italia con il
titolo di Shawdowhunters. Scritti da Cassandra
Clare, hanno ispirato tutte e tre le stagioni della
serie.
6. Differenze con i
libri. Nei libri dai quali la serie è stata tratta,
Maureen Johnson era una quattordicenne fan di Simon Lewis e ha una
cotta per lui, mentre nella serie è interpretata da un’attrice che
ha più di vent’anni e fa parte della band di Simon.
7. L’autrice ha incontrato
il cast. Cassandra Clare, autrice della saga di The
Mortal Instruments, ha incontrato i membri del cast l’11
luglio del 2015: di questo incontro, ha detto che tutti amano i
loro personaggi che possono relazionarsi con loro in qualche
modo.
Shadowhunters film
8. È stato realizzato un
film che non ha avuto successo. Dalla stessa saga
letteraria, nel 2013 è stato tratto il film Shadowhunters – Città di ossa. Sebbene l’autrice dei
libri non fosse assolutamente soddisfatta della sceneggiatura,
poiché molto lontana dal romanzo Città di ossa, si decise
di realizzare comunque il film, uscito poi nelle sale nell’estate
del 2013. Tuttavia, il film ha avuto ben poco successo, tanto da
cancellare quella che sarebbe dovuta essere la realizzazione del
sequel Città di cenere.
Shadowhunters cast
9. Un tatuaggio da
condividere.Dominic Sherwood, Katherine McNamara e gli altri membri facenti
parte del cast hanno deciso di realizzare dei tatuaggi permanenti.
Il simbolo tatuato è quello della runa angelica e lo hanno fatto
dopo aver concluso la prima stagione della serie.
10.
Matthew Daddario si era proposto per un altro
personaggio. Inizialmente, l’attore aveva fatto il provino
per partecipare alla serie nel ruolo di Jace. Tuttavia, dopo aver
visto la sua audizione, l’autrice della serie di libri (da cui la
serie è tratta) Cassandra Clare disse ai direttori del casting che
secondo lei avrebbe potuto interpretare Alec e che avrebbe dato un
valore aggiunto al ruolo, riuscendo ad ottenerlo.
ATTENZIONE: L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER
SU SPIDER-MAN: FAR FROM HOME
Come già mostrato nei trailer di
Spider-Man: Far
From Home, dopo gli eventi di Avengers:
Endgame Peter Parker erediterà dal suo mentore Tony Stark
gli occhiali contenenti un avanzato sistema di intelligenza
artificiale chiamato E.D.I.T.H. (acronimo di “Even dead I’m the
hero“, “Anche da morto sono l’eroe“) che garantisce a
chi li indossa l’accesso a tecnologie di sorveglianza che possono
spiare la privacy e attivare una flotta di droni killer controllati
da satellite.
Si tratta però di una copia di
occhiali diversa da quella sfoggiata da Tony in Avengers:
Infinity War, quindi ipotizziamo che quel sistema di droni
non sia stato creato prima dell’arrivo di Ebony Maw e Cull Obsidian
a New York, ma successivamente, ed è altrettanto probabile che
Stark abbia lavorato alla costruzione di E.D.I.T.H. proprio in
seguito ai devastanti esiti del film anticamera di Endgame.
Dalla Decimazione sono trascorsi
cinque anni, periodo di tempo sufficiente per finalizzare le
capacità dei droni, ma allora perché non utilizzarli nella
battaglia finale contro Thanos sulle macerie dell’Avengers
Compound? Questo piccolo dettaglio sembra suggerire un buco di
trama relativo al momento in cui Tony riesce a completare il
progetto, consapevole che sarebbe stato donato al suo figlioccio e
erede delle tecnologie Stark.
Gli stessi droni sono inoltre
sfruttati da Mysterio per ricreare le sue
illusioni sotto forma di ologrammi, tecnica studiata anni prima
proprio in qualità di sviluppatore del team che lavorò al progetto
BARF (mostrato brevemente all’inizio di Captain America: Civil
War)…
Diretto ancora una volta da
Jon Watts,
Spider-Man: Far From Homeè
arrivato nelle nostre sale il 10 luglio. Confermati nel cast del
film il protagonista Tom
Holland nei panni di Peter Parker, Marisa
Tomeiin quelli di zia May e Zendayain
quelli di Michelle,Samuel
L. Jacksonin quelli di Nick Fury
e Cobie
Smuldersin quelli di Maria Hill.
Jake
Gyllenhaal interpreterà invece Quentin
Beck, aka Mysterio, uno degli antagonisti
più noti dei fumetti su Spidey.
Di seguito la sinossi ufficiale:
In seguito agli eventi di
Avengers: Endgame, Spider-Man deve rafforzarsi per affrontare
nuove minacce in un mondo che non è più quello di prima. ‘Il nostro
amichevole Spider-Man di quartiere’ decide di partire per una
vacanza in Europa con i suoi migliori amici Ned, MJ e con il resto
del gruppo. I propositi di Peter di non indossare i panni del
supereroe per alcune settimane vengono meno quando decide, a
malincuore, di aiutare Nick Fury a svelare il mistero degli
attacchi di creature elementali che stanno creando scompiglio in
tutto il continente.
Il sito del
Comic-Con ha ufficialmente confermato la lineup
dei panel che si svolgeranno dal 18 al 21 Luglio a San Diego, e tra
questi ci sarà anche quello moderato da Kevin
Feige sabato insieme ad altri ospiti per parlare dei
futuri progetti dei Marvel Studios e, si
spera, per annunciare qualche sorpresa in merito alla Fase 4 del
MCU.
“Il presidente e produttore dei
Marvel Studios, Kevin Feige, e altri panelist presenteranno uno
sguardo all’universo cinematografico in continua espansione.”,
riporta il programma, e considerando il silenzio quasi assoluto sui
dettagli dei prossimi film, questo panel potrebbe e dovrebbe essere
considerato il vero evento del Comic-Con 2019, oltre che il più
atteso nella storia recente dello studio.
Ma cosa possiamo aspettarci
dall’edizione di quest’anno? Forse un’anteprima di Vedova
Nera, lo standalone prequel attualmente in produzione, che
avrà come protagonista Scarlett Johansson? Oppure
l’annuncio di altri titoli come Black Panther 2,
Doctor Strange
2, Gli Eterni,
Shang-Chi, Captain Marvel 2 e
Guardiani della Galassia Vol. 3, con qualche
attore sul palco?
Sappiamo che i Marvel Studios hanno
deciso di procedere con più cautela rispetto al passato per quanto
riguarda i progetti della Fase 4, senza contare che i fan attendono
fiduciosi aggiornamenti su The New Mutants e il
possibile arrivo nel MCU di X-Men e
Fantastici Quattro favorito dal recente accordo
tra Disney e Fox.
Diverse voci però suggeriscono che
sul palco del Comic-Con potrebbe arrivare anche una reunion dei
Vendicatori con la presenza di alcuni attori lo stesso venerdì
oppure sabato sera, sempre in concomitanza del panel Marvel.
Ovviamente si tratterebbe di una sorta di cerimoniale di addio per
festeggiare i primi dieci anni di MCU con i volti più
rappresentativi del franchise.
Walt Disney Pictures ha da poco
diffuso il primo teaser trailer ufficiale di Mulan,
il nuovo live action diretto da Niki Caro che vede
la giovane Liu Yifei (Il Regno
Proibito, Once Upon a Time) nel ruolo della
protagonista.
Nel cast figurano anche
Donnie Yen (Rogue
One: A Star Wars Story), Jason Scott
Lee (Crouching Tiger, Hidden Dragon: Sword of
Destiny), Yoson An (Shark – Il Primo
Squalo), Utkarsh Ambudkar (Voices – Pitch
Perfect), Ron Yuan (Marco Polo),
Tzi Ma (Arrival),
Rosalind Chao (Star Trek: Deep Space
Nine), Cheng Pei-Pei (La Tigre e il
Dragone), Nelson Lee e Chum
Ehelepola, Gong Li (Memorie di una
Geisha, Lanterne Rosse) e Jet
Li (Shao Lin Si, Arma Letale
4).
Di seguito trovate la sinossi e la
versione in lingua originale del teaser:
Mulan narra
l’epica avventura di una intrepida giovane donna che si traveste da
uomo per difendere la Cina dall’attacco di invasori provenienti dal
Nord. Figlia maggiore di uno stimato guerriero, Hua Mulan è
energica, determinata e agile. Quando l’Imperatore decreta che un
uomo per ogni famiglia dovrà arruolarsi nell’Armata Imperiale,
Mulan prende il posto del padre malato e si arruola con il nome di
Hua Jun, diventando una delle più grandi guerriere nella storia
della Cina.
Gli otto giorni (più uno, vista la
preapertura dedicata con una mostra in onore di Bernardo
Bertolucci) dell’Ischia Film Festival2019 si chiudono con la vittoria di uno dei
gioielli scovati dai condirettori Michelangelo
Messina e Boris Sollazzo, Club de
Jazz, una sorta di Cuaròn musicale che ha affascinato
giuria e pubblico con la sua fotografia mozzafiato, e che ha
trovato al Castello Aragonese quel successo e quel riconoscimento
che inspiegabilmente i festival principali, da Cannes a Berlino,
non gli avevano tributato, ignorandolo.
Esteban Insausti si
annuncia come un futuro maestro e il fatto che parta da Ischia “ci
rende orgogliosi” hanno dichiarato i due direttori. Frutto del
lavoro di ricerca dell’IFF, la location di quel club ha regalato a
tutti emozioni uniche. Grandi soddisfazioni anche per il cinema
italiano che ottiene il premio alla miglior scenografia a Michele
Modaferri, per Il bene mio di Pippo
Mezzapesa e quello al miglior attore, consegnato da
Artisti 7607, a Vinicio Marchioni
per Chronofobia di Francesco Rizzi. Radha
Mitchell, dopo il premio alla carriera Diva e Donna, mette
tutti d’accordo con la sua eroina classica e moderna in
Celeste: abbagliante per talento e bellezza, ha
sedotto gli spettatori e i giurati e ha raccolto il trofeo per la
migliore interpretazione femminile. A Josh Melrod va la miglior
regia per il sorprendente Major Arcana, esponente
del miglior indie statunitense, mentre Kazantakis
di Yannis Smaragdis si porta via la miglior fotografia.
In una delle edizioni più politiche
– il festival si è aperto con il codirettore Boris Sollazzo che
indossava la maglietta del Cinema America dichiarando l’IFF
“orgogliosamente antifascista” e proseguendo con la solidarietà
espressa da lui e il fondatore e ideatore della rassegna
Michelangelo Messina a Carola Rakete e alla famiglia Regeni – piace
la vittoria tra i documentari di A family in a
Sinkhole, che racconta la sopravvivenza di una famiglia
affondata, letteralmente, nel cratere dell’ultima rivoluzione
industriale cinese che non si fa problemi a cambiare radicalmente
la fisionomia delle location, una riflessione fondamentale per un
festival che di queste ultime fa il proprio centro narrativo e di
analisi.
Estremamente impegnato, quasi
militante, anche il palmares della Location
Negata, da sempre attenta alle periferie del mondo e ai
diritti violati: la menzione speciale per l’opera muta e straziante
Aleppo: the silence of war parla da sola, ma il
premio principale lo vince Selfie di Agostino
Ferrente, (auto)ritratto di due giovani del Rione Traiano che
smentiscono con determinazione e tenerezza gli stereotipi sulla
loro generazione e su chi abita nei quartieri più malfamati di
Napoli, location negate a pochi passi da noi.
Tra i corti vince il premio offerto
da Mini Italia, che al festival ha presentato il bellissimo e
applauditissimo Una tradizione di famiglia, nuova
tappa del Mini Film Lab, Cold
Fish mentre la menzione va a Man Stand
Still, due riflessioni originali e provocatorie, personali
e individuali sulla vita e su ciò che da essa ci aspettiamo.
Scenari Campani, la
più giovane delle competizioni dell’IFF, vede il trionfo di
Ciro D’Emilio con Un giorno
all’improvviso, opera interpretata da una straordinaria
Anna Foglietta che disegna la quotidianità di una
madre e di un figlio tra delusioni, illusioni, frustrazioni e
speranze di chi spesso sopravvive anche grazie ai sogni
irraggiungibili, mentre due menzioni vanno al gustoso O’
p’nneon e Così in terra, di Mauro Di Rosa
e Pier Lorenzo Pisano, premiati dalla giuria più cliccata del
festival, i Casa Surace.
L’edizione numero 17, insomma, ha
portato fortuna. Soprattutto al cinema italiano.
Miglior Scenografia | Il
bene mio di Pippo Mezzapesa
Miglior Fotografia |
Kazantzakis di Yannis
Smaragdis
Miglior Attore | Vinicio
Marchioni per Cronofobia
Miglior Attrice | Radha
Mitchell per Celeste
Miglior Regia |
JoshMelrod per Major
Arcana
Miglio Film | Club de
jazz di Esteban Insausti
Motivazione: Per la capacità
rara di coniugare emozione e riflessione in un prezioso equilibrio
tra estetica e narrazione. La musica diventa il bisturi capace di
sezionare i corpi e i destini dei singoli elevandoli a metafora
universale.
Miglior Documentario | A
family in the Sinkhole di Zubiao Yao
Motivazione: Per la scelta
coraggiosa di tuffarsi in un sinkhole, e di trascinarci in questo
cratere sprofondato che pullula di vita. Zubiao Yao racconta con
poesia e ironia il senso di appartenenza e la necessità di una
rivoluzione, e quella lotta per la sopravvivenza che riguarda tutti
noi.
Concorso
Cortometraggi
Giuria: Claudio Cervera, Davide
Laezza, Chiara Pilato, Ester Scotti, Giulia Scotti, Piero Barbieri
e i ragazzi del Forum Giovani Ischia
Menzione speciale | Man
Stands Still di David Lindinger
Motivazione: Per un uso
insolito, ma molto originale e apprezzabile della luce, che
diventa, all’interno di questa deliziosa storia, uno strumento
scenico che funge anche da elemento narrativo, la giuria giovani ha
deciso di premiare con una menzione speciale la fotografia del
cortometraggio Man stands still.
Miglior Cortometraggio |
Cold fish di David Hay
Motivazione: Grazie a una regia
sapiente, a una recitazione impeccabile, una fotografia perfetta,
ma soprattutto grazie a un uso dell’ambiente circostante che lo
rende a tutti gli effetti un protagonista della storia, la giuria
giovani con voto unanime conferisce il premio come miglior
cortometraggio a Cold Fish.
Concorso Location
Negata
Giuria: Pietro Macello, Laura
Aimone, Giorgio Gosetti
Menzione speciale | Aleppo:
The silence of the war di Amir
Osanlou
Motivazione: La giuria assegna
anche una menzione speciale al film Aleppo: the silence of the war
di Amir Osanlou per aver ritratto una location negata nel modo più
convincente e poetico, evitando accuratamente forme retoriche o
scandalistiche. Si tratta di un film che coglie declinazioni
diverse di mancanze, frammenti di cose ed esistenze rubati alla
vita e alla morte.
Miglior film |
Selfie di Agostino Ferrente
Motivazione:La giuria
decide di assegnare il premio come miglior film a
Selfie di Agostino Ferrente, per la rara capacità
del regista di utilizzare la naturalezza del documentario per dar
vita a costruzioni narrative complesse. Forte di un montaggio
impeccabile, il film offre uno spaccato immersivo di una realtà di
quartiere difficilmente accessibile dall’esterno. Molto ben
equilibrato, riesce al contempo ad essere ironico e a sferrare
pugni che colpiscono dritti allo stomaco.
Concorso Scenari
Campani
Giuria: I ragazzi di Casa
Surace
Menzione Speciale | ‘O
p’nneon di Mauro Di Rosa
Motivazione: Dedicato a tutti
coloro che con sacrificio, passione e dedizione cercano di portare
avanti le tradizioni dei propri paesi convinti che si possa
costruire un futuro più solido solo riscoprendo la forza delle
proprie radici come i due protagonisti del ‘O
p’nneon.
Menzione Speciale |Così in
terra di Pier Lorenzo Pisano
Motivazione: Per la capacità di
raccontare con estrema leggerezza gli effetti distruttivi di una
calamità naturale che hanno lasciato macerie non solo nei luoghi ma
anche nell’animo umano. Ci è sembrato giusto incoraggiare
quest’opera che racconta, in poche immagini, il messaggio che casa
Surace cerca di portare avanti. Partire dai piccoli paesi di tutta
Italia per costruire un’identità collettiva attraverso una nuova
prospettiva che guarda uno stivale non più in verticale ma in
orizzontale.
Miglior Film | Un giorno
all’improvviso di Ciro D’Emilio
Motivazione: Per come illustra
con assoluta lucidità e profondità il contesto di una periferia
disagiata nella quale si consuma il dramma di una madre e
soprattutto di un figlio che, nonostante l’indifferenza e la
superficialità del contesto sociale in cui vivono, tenta di
emergere attraverso i valori della famiglia e del lavoro. Per noi
che cerchiamo di promuovere tutta la bellezza del nostro territorio
abbiamo scelto di premiare uno scenario degradato e su cui c’è
ancora tanto da fare ma che contiene in sé quella grazia che
restituisce la speranza di rinascita.
Premio del
pubblico
Nella sezione “Best Of”
L’uomo che comprò la luna di Paolo
Zucca
La diciassettesima edizione
dell’Ischia Film Festival si terrà dal 29 giugno al 6 luglio 2019,
realizzato con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività
Culturali – Direzione Generale Cinema, della Regione Campania, del
Comune d’Ischia, e con il sostegno di Campari, BPER Banca, Artisti
7607, Regione Marche e Mini.
Ultima serata dell’Ischia
Film Festival 2019 prima della cerimonia di premiazione,
ed è stata una pre chiusura davvero straordinaria, grazie a un
cartellone di assoluta eccellenza che ha visto in una sola sera al
Castello Aragonese quanto di meglio il cinema italiano ha prodotto
negli ultimi mesi.
A partire da Sulla mia
pelle, il film di Alessio Cremonini che racconta la
tragica storia di Stefano Cucchi, interpretato da
Alessandro Borghi, l’Ischia Film
Award di quest’anno. L’attore romano ha incontrato il
pubblico per presentare quello che è stato uno dei film più
importanti della stagione cinematografica, e il suo intervento ha
commosso ed entusiasmato la platea, sin dalla prima frase:
“Grazie per essere qui, perché il tempo dedicato al cinema è
sempre tempo ben speso”.
Dopo quest’esordio, è stato il
co-direttore artistico Boris Sollazzo ad
affrontare la genesi dello Stefano Cucchi cinematografico, a
partire dalla difficoltà del ruolo. E Borghi non si è risparmiato.
“Naturalmenteè stato difficile, e l’ho preparato nel
momento professionale più intenso della mia vita. Quando ho
iniziato a dimagrire per entrare nel ruolo di Stefano stavo girando
Il primo re, e continuavo a pensare come avrei
dovuto affrontare il ruolo e il film. Poi a un certo punto ho
smesso e tutto è venuto fuori. Credo che Sulla mia pelle sia un
film bellissimo, mi ha cambiato la vita e la percezione di questo
mestiere, ed è arrivato nel momento in cui mi sentivo maturo per
affrontare questa storia, anche per la sua responsabilità sociale.
Dopo è successo di tutto, dalle proiezioni clandestine al processo,
m è avere sempre visto persone sedersi vicine per condividere
un pensiero, anche se non era lo stesso, mettendo tutto sul tavolo
alla fine. Perchè per essere umani bisogna solo essere messi al
mondo, il giudizio sulle persone porta solo cose
negative”.
Parole bellissime da parte di un
attore che ha bisogno di sfide continue che affronta sempre con il
dovuto rispetto. “La paura in questo mestiere ha un ruolo
fondamentale, perchè mi fa esigere un certo grado preparazione e me
lo fa superare, senza accontentarmi e arrivando sempre al massimo
delle mie possibilità. In questo modo affronto ogni ruolo
sereno”. Ruoli che Alessandro Borghi sceglie con un criterio
preciso. “Nella testa di ogni attore si innesca un meccanismo
di autodifesa. Il mio è quello di avere deciso di fare solo cose
che ritengo belle per me. Da qui arrivano Stefano Cucchi, Il più
grande sogno, Fortunata. E arrivano tutti dalla prima lettura della
sceneggiatura, dalla prima impressione che ho del personaggio che
sarà identico a come lo porterò sul set. Faccio questo mestiere da
tredici anni e per dieci ho fatto televisione brutta, che è poi la
maggior parte della televisione italiana. Ma è stata una palestra,
oggi sono in forma perfetta per fare solo cose belle. Non faccio
mai cose studiate a tavolino. Mi chiedono spesso perché non faccio
commedie. Quando troverò una commedia che mi piace alla prima
lettura la farò”. Scelte che vengono dettate anche da un
vissuto non comune, e che hanno portato a trasformarsi in Stefano
Cucchi. “Mi sono chiesto come fosse, e quante persone come lui
ho conosciuto. Tantissime, mi sono detto. Stefano è cresciuto in
posti che ti costringono a vivere in una maniera e a convivere con
molti sbagli, gli stessi posti dove sono cresciuto io, e molti
amici me li sono persi per strada. Da tutte queste esperienze è
nato il mio Stefano Cucchi, pensando di avere la possibilità di
riportarlo in vita per un’ora e quaranta minuti. Ma dovevo
conoscerlo, essere lui. E mi ci sono immerso, anche rischiando,
finchè non mi sono visto e sentito pronto. Ma di avercela fatta
l’ho capito solo al primo ciak”.
Amici persi, amici trovati, sui set
di questi anni. “Sono Valerio Mastandrea, Luca Marinelli, sono
persone come me. I miei genitori sono i miei eroi da sempre, anche
perché mi hanno permesso di crescere a contatto con la strada senza
commettere errori, nonostante avessi molti esempi molto vicini di
ciò che ti porta su una strada da cui non torna indietro. Guardarli
da una certa distanza mi ha salvato e mi ha fatto capire come
funzionano quelle dinamiche, e quando lo capisci, puoi interpretare
qualunque ruolo.”
Non è difficile interpretare un
borghese, è difficile interpretare quelli che vengono allontanati
da tutti”.
Anche Claudio Caligari era stato
allontanato da tutti, e un gruppo di amici ci ha regalato
Non essere cattivo. “Un regalo che non so chi
ci ha fatto. Incrociare Claudio per gli ultimi sei mesi della sua
vita è stata una benedizione. Non essere cattivo ce lo portiamo
addosso. In questi mesi qualcuno ha fatto un documentario sulla
vita di Claudio. Luca era a Londra per lavoro, io a Roma, Valerio
era già qui a Ischia, ne abbiamo visto qualcosa stando separati ed
è stata un’emozione indescrivibile. E anche per questo mi dico
grazie a Dio non succederà mai più, perché deve restare tutto così,
è stato il più grande gesto d’amore che ho ricevuto nella mia
vita”.
Dopo Stefano Cucchi, il desiderio di
smuovere le coscienze con il cinema è cresciuto in Alessandro
Borghi. “So che sarà difficile fare un altro film come Sulla
mia pelle. Non posso entrare nei dettagli, ma per esempio quello
che è successo con la Sea Watch è situazione
identica a un fatto accaduto durante la seconda guerra mondiale e
su cui sto lavorando. E poi, voglio fare un film sulla vicenda di
Giulio Regeni, perché non mi va giù. Giulio
l’hanno fatto sparire e nessuno se ne assume la responsabilità in
nome della diplomazia. Ma la diplomazia va meritata. Ho girato
tanti produttori, ho anche detto che sono disposti a produrlo io
stesso, ma ho trovato una situazione difficile, almeno in questo
momento. Ma abbiamo già dimostrato quale può essere la forza del
cinema e sono sicuro che ci saranno tante altre persone che
proveranno a raccontare queste storie. Non c’è niente con il potere
di empatia immenso del cinema e può raccontare la verità”.
Non accennano a sopirsi le
polemiche esplose all’annuncio che
Halle Bailey è stata scelta per interpretare
Ariel nel live action de La
Sirenetta, in lavorazione alla Disney. Tra chi si
scaglia contro la decisione della Casa di Topolino e chi invece la
sostiene, la questione tiene banco già da diversi giorni, con toni
non troppo rispettosi sia dal fronte dei sostenitori che
soprattutto da quello dei detrattori.
Ma visto che la decisione è stata
ormai presa e che i giochi sono fatti, che si sia d’accordo o meno,
BossLogic ha già
guardato avanti, mostrando con una splendida Fan
Art come potrebbe apparire la giovane Bailey nel ruolo di
Ariel. Il disegno, in forma di poster, sfoggia anche un
fanta-casting con Idris Elba nei panni di Re
Tritone e Michael B. Jordan in quelli del principe
Eric.
Eccolo:
Il cast include Jacob
Tremblay e Awkwafina, mentre
Melissa McCarthy è in trattativa per interpretare
Ursula.
Sappiamo che Lin-Manuel
Miranda, che ha lavorato con Marshall per Il
Ritorno di Mary Poppins, lavorerà alle musiche originali
del film, che saranno integrate con il lavoro storico di
Alan Menken, ancora una volta coinvolto nel
progetto (come accaduto con
Aladdin). A dirigere Rob
Marshall.
Il ruolo segna il debutto
cinematografico per la Bailey, dopo la formazione del suo gruppo
musicale Chloe x Halle con la sorella Chloe nel 2015. La coppia è
diventata famosa grazie alla pubblicazione di una cover di
Beyoncé su YouTube, prima che fossero scoperta
dall’attuale etichetta discografica. Dalla loro scoperta, il duo ha
firmato un contratto discografico con Parkwood Entertainment e ha
aperto per Beyoncé nel suo tour “Lemonade”.
L’esistenza di Zio Ben nel MCU è viene solo citata grazie alla
frase di Peter Parker in Spider-Man: Homecoming e
grazie all’easter egg scoperto in Spider-Man: Far
From Home: con le iniziali BFP incise sulla valigia
che il ragazzo porterà in Europa, ma la sua assenza fisica resta
ancora al centro delle discussioni dei fan che si stanno chiedendo
se e quando vedremo finalmente il personaggio al cinema nelle nuove
avventure dell’eroe.
Durante una recente intervista, il
regista Jon Watts ha confermato che lo Zio Ben
esiste in questo universo e che c’è una ragione dietro la decisione
di non includerlo nel cast dei film targati Marvel Studios:
“Sapevamo che non avremmo
raccontato una storia di origine, quindi abbiamo semplicemente
evitato di parlarne in modo troppo dettagliato. Il problema,
all’epoca di Homecoming, era molto delicato, perché le persone si
chiedevano il motivo di questo reboot…davvero, un altro film su
Spider-Man? Per noi l’obiettivo era mostrare al pubblico cose che
non avevano mai visto prima al cinema, senza raccontare
quell’origine con zio Ben che tutti conoscono“.
“Non abbiamo mai detto niente
su di lui, se è vivo da qualche parte oppure no. Quindi si, le
possibilità ci sono, o meglio, come mi piace dire, tutto è sul
tavolo“. Che le teorie abbiano inizio: zio Ben si paleserà in
futuro nella vita di Peter? C’è spazio per lui nel MCU? Che ne
pensate?
Diretto ancora una volta da
Jon Watts,
Spider-Man: Far From Homeè
arrivato nelle nostre sale il 10 luglio. Confermati nel cast del
film il protagonista Tom
Holland nei panni di Peter Parker, Marisa
Tomeiin quelli di zia May e Zendayain
quelli di Michelle,Samuel
L. Jacksonin quelli di Nick Fury
e Cobie
Smuldersin quelli di Maria Hill.
Jake
Gyllenhaal interpreterà invece Quentin
Beck, aka Mysterio, uno degli antagonisti
più noti dei fumetti su Spidey.
Di seguito la sinossi ufficiale:
In seguito agli eventi di
Avengers: Endgame, Spider-Man deve rafforzarsi per affrontare
nuove minacce in un mondo che non è più quello di prima. ‘Il nostro
amichevole Spider-Man di quartiere’ decide di partire per una
vacanza in Europa con i suoi migliori amici Ned, MJ e con il resto
del gruppo. I propositi di Peter di non indossare i panni del
supereroe per alcune settimane vengono meno quando decide, a
malincuore, di aiutare Nick Fury a svelare il mistero degli
attacchi di creature elementali che stanno creando scompiglio in
tutto il continente.
A quanto pare le disgrazie di
Bond 25 non sono ancora terminate. Dopo la
difficoltà a trovare un regista, l’incendio sul set, l’infortunio
di Daniel Craig, anche Grace
Jones ha deciso di aggiungere altro pepe alla già
tormentata produzione.
La diva di 70 anni aveva già
partecipato a 007 – Bersaglio mobile, nel 1985,
film in cui si confrontava con l’agente segreto nei panni della
cattiva, May Day. Adesso la produzione l’aveva coinvolta per un
cameo, un omaggio alla sua figura iconica per la cultura pop e una
strizzata d’occhio ai fan. Tuttavia il cameo non si farà più.
A pochissimi minuti dal suo arrivo,
sembra che Grace Jones sia andata su tutte le
furie, avendo scoperto che il ruolo che era stata chiamata ad
interpretare era un semplice cameo. Ha abbandonato così il set.
La produzione dal canto suo non si è
ancora pronunciata ufficialmente, anche se, secondo quanto riporta
The Sun, sembra che ci sia un notevole malcontento, sia
per aver perso la possibilità di avere un cameo della Jones, sia
perché si era speso molto sia in termini economici che di
organizzazione, per offrire alla diva l’accoglienza che la sua fama
impone.
Il film è diretto da Cary
Joji Fukunaga, prodotto da Micheal G. Wilson e
Barbara Broccoli, e vede protagonisti accanto a Craig,
Léa Seydoux,
Ralph Fiennes e Rami Malek.
Bond ha abbandonato gli impegni in
prima linea e si gode una tranquilla vita in Giamaica. La sua pace
ha vita breve dopo che il vecchio amico Felix Leiter della CIA si
palesa con una richiesta d’aiuto. La missione ha l’obiettivo di
recuperare uno scienziato rapito e si rivela molto più complessa di
quanto atteso: Bond sarà messo alla prova da un misterioso nemico
dotato di una nuova arma tecnologica.