Home Blog Pagina 697

Firestarter: la recensione del film tratto dal romanzo di Stephen King

Troppo spesso lo scrittore Stephen King viene sbrigativamente classificato come autore di opere horror. Chi ha letto e conosce i suoi romanzi sa bene che all’interno di essi sono racchiusi numerosi generi e tra quelli che spiccano maggiormente vi è il coming of age. Opere come Carrie e It sono esemplari nell’affrontare la paura che deriva dal crescere, una paura che in questi racconti si manifesta in modo più concreto del previsto. Un terzo titolo che si allinea a questi due romanzi è L’incendiaria, pubblicato nel 1980, che torna ora al cinema con Firestarter, nuovo adattamento scritto da Scott Teems (Halloween Kills), diretto da Keith Thomas (The Vigil) e prodotto, tra gli altri, dalla ormai popolare Blumhouse Productions di Jason Blum.

Portato al cinema già nel 1984 (in Italia venne distribuito con il titolo Fenomeni paranormali incontrollabili), dove l’incendiaria del titolo era interpretata da Drew Barrymore, il romanzo trova in questa nuova trasposizione la possibilità di ripresentarsi alle nuove generazioni, similmente a quanto recentemente avvenuto anche per It The Stand. La storia, con poche variazioni, è sempre quella: Charlie (Ryan Kiera Armstrong) è una bambina che sente scorrere in sé un misterioso potere, che le permette di generare e controllare il fuoco a suo piacimento. Quando gli errori del passato dei suoi genitori vengono a cercarla, Charlie si trova a dover intraprendere una fuga insieme al padre Andy (Zac Efron), durante la quale scoprirà molto di più sulla propria identità.

Storia di una giovane mutante e del suo amato padre

Come accennato in apertura, uno dei temi più affascinanti nell’opera di King è quello relativo all’affrontare le proprie paure, specialmente quando queste sono legate alla crescita, al delicato passaggio dall’infanzia all’adolescenza e infine all’età adulta. Attraverso delle storie che altro non sono se non delle bellissime metafore, lo scrittore porta i suoi personaggi a confrontarsi con tale momento, permettendo loro di conoscersi meglio e scoprire tutte le proprie potenzialità. La giovane Charlie di Firestarter non fa eccezione e quanto le accade è precisamente un percorso che, tra il dolore e il perdono, la porta a comprendere meglio quel qualcosa che sente cambiare dentro di sé, che lei chiama “la cosa brutta”.

Un puro coming of age, dunque, condito ovviamente da quegli elementi soprannaturali e tendenti all’horror che si ritrovano anche nel romanzo. D’altronde l’abilità della pirocinesi si presta a dar vita a situazioni pronte a degenerare e sfociare nella violenza e nella brutalità più estrema, elementi che nel film non mancano. Ed è a partire dalla rappresentazione di tale “dono” sovrumano e dal desiderio di Charlie di nasconderlo che il film assume allo stesso tempo quasi l’aspetto di una origin story di un supereroe. Guardando Firestarter, infatti, sono numerosi i momenti in cui si sarà portati a pensare agli X-Men, i mutanti della Marvel cacciati dagli umani in quanto diversi. Dinamiche molto simili si ritrovano anche qui.

Ancora, un terzo aspetto fondamentale nel film è il rapporto tra la giovane protagonista e il padre Andy. Se la madre puritana di Carrie viveva con acceso conflitto il potere della figlia, in questo caso Andy passa dal temerlo all’aiutare Charlie a controllarlo. Un Zac Efron amorevole e paterno si fa dunque primo promotore dell’unicità della protagonista e insieme propongono una coppia a suo modo interessante, legata da un sincero affetto che riescono a trasmettere. Al netto di questi tre aspetti, che film è dunque Firestarter? Atteso con grande curiosità, dato il potenziale del racconto, il risultato purtroppo non è dei più entusiasmanti.

Firestarter Zac Efron

Un fuoco che non scotta

Adattare King è notoriamente un impresa difficile. Recenti tentativi come It – Capitolo Due e la serie The Stand si sono scontrati con materiali narrativi troppo complessi perché gli si possa rendere giustizia. Un film come Pet Sematary, invece, pecca di un apparente svogliatezza. La stessa cosa si può ora dire di questo Firestarter, il quale mantiene per tutta la sua durata di 94 minuti un profilo fin troppo basso, che gli impedisce di accendere tanto le proprie potenzialità quanto l’interesse dello spettatore. Ci si trova dunque di fronte ad un film tristemente insipido, che fa innervosire per il suo non puntare a qualcosa di più, tanto in termini narrativi quanto estetici. Ancor di più, Firestarter è un fantasy horror che non riesce mai a fare paura né a comunicare una certa tensione o costruire un’adeguata atmosfera.

Difficile dire se a penalizzare di più il film sia la sua sceneggiatura, scritta in modo fin troppo evidentemente approssimativo, o la sua regia, che manca di esaltare anche i momenti più importanti. La sensazione è quella di un prodotto in cui non si è creduto abbastanza, mortificato da scelte di messa in scena che non permettono di costruire un vero coinvolgimento emotivo né di offrire un valido intrattenimento. Per fare un esempio concreto, il processo di addestramento della protagonista, nel romanzo una parte lunga e ben articolata, è qui limitato a poche inquadrature. Allo stesso modo, le azioni che Charlie compie con il suo potere vengono per lo più lasciate fuori campo, come se una mancanza di budget impedisse di dar vita ad effetti speciali di maggior livello.

A frenare parzialmente la corsa del film verso l’anonimato vi è la colonna sonora di John Carpenter, con le sue sonorità elettroniche particolarmente incalzanti. La sua presenza, che è un modo velato per ripagarlo di quando nel 1984 gli fu tolta la regia proprio di Firestarter, non può che far chiedere come sarebbe potuto essere il film se alla regia vi fosse stato lui. Lui con le sue straordinarie capacità di raccontare con il solo uso delle immagini, di fare dei limiti di budget una virtù. Sfortunatamente non lo sapremo mai e quello con cui si è chiamati a confrontarsi è un risultato che provoca più dispiacere che rabbia, considerando il materiale di partenza e gli affascinanti elementi alla base della storia.

L’uomo senza sonno: trama, cast e spiegazione del film

L’uomo senza sonno: trama, cast e spiegazione del film

Diretto nel 2004 da Brad Anderson (regista noto anche per Vanishing on 7th Street e The Call), il film del 2004 L’uomo senza sonno (il cui titolo originale è The Machinist) è ricordato principalmente per via dell’impressionante trasformazione fisica del suo protagonista, Christian Bale. Al di là di ciò, però, si tratta di un thriller psicologico particolarmente affascinante, che gioca con lo stato d’insonnia del suo protagonista per dar vita ad eventi che rendono sempre più incerto il confine tra realtà e immaginazione. Accolto in modo positivo dalla critica e dal pubblico, è ad oggi un autentico cult.

Oltre a ciò, in L’uomo senza sonno sono presenti numerosi riferimenti alle opere dello scrittore russo Fëdor Dostoevskij. Anderson e lo sceneggiatore Scott Kosar hanno infatti affermato di aver tratto grande ispirazione dalle opere di questi, in particolare da Il sosia, da cui il film riprende determinati elementi di trama. Allo stesso tempo, a livello tematico, sono stati citati anche L’idiota e Delitto e castigo. L’intero film però vanta un atmosfera fortemente kafkiana, con il protagonista che si sente incastrato in qualcosa di opprimente e più forte di lui da cui non riesce a trovare una via d’uscita.

Costato 5 milioni di dollari e con un guadagno di 8, L’uomo senza sonno non ottenne un successo immediato, ma nel tempo la sua fama è cresciuta fino a farne un’opera imperdibile del suo genere. In questa, si ritroveranno elementi unici, paradossali, spesso malsani ma sempre con un loro fascino intrinseco. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione generale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

L’uomo senza sonno: la trama del film

Trevor Reznik è un macchinista in una fabbrica, affetto da un caso estremo di insonnia che lo ha portato a non dormire per un anno intero. Il suo corpo, di conseguenza, si è irrimediabilmente consumato, raggiungendo un peso estremamente inferiore rispetto alla norma. A causa di ciò, Trevor ha acquisito nel tempo l’ossessione di scrivere note promemoria per tenere traccia del suo peso in diminuzione. Schivo e riservato, l’unica persona che lascia entrare nella sua vita in senso emotivo è Stevie, una prostituta, anche se ha un’infatuazione per Maria, una cameriera madre single che lavora in una tavola calda dell’aeroporto.

I suoi colleghi non si fidano di lui, perché non sanno cosa sta succedendo nella sua vita, a tal punto da portarlo ad aver un aspetto fisico tanto emaciato. Un incidente sul posto di lavoro lo allontana poi ulteriormente dai suoi colleghi e, insieme ad alcuni pezzi di carta sconosciuti che trova nel suo appartamento, Trevor crede che qualcuno o alcune persone – probabilmente uno o alcuni dei suoi colleghi – stiano cercando di prenderlo, usando un dipendente fantasma di nome Ivan come loro fronte. Mentre Trevor va alla ricerca di prove sui piani di Ivan e su dove si trovi, egli dovrà arrivare a comprendere cosa ha realmente causato la sua insonnia e in che modo potersi salvare.

L’uomo senza sonno: la spiegazione del film

I riferimenti letterari a Dostoevskij sono particolarmente importanti in questo film, in particolare per quanto riguarda il senso di colpa. Per tutto il film il regista dissemina una serie di indizi che, tuttavia, soltanto sul finale potranno essere ripensati e compresi. L’intero film e l’intera ricerca di Trevor è dunque un viaggio nella mente del protagonista, il quale cerca di ricordare qualcosa che ha volontariamente dimenticato, causandosi i suoi problemi di insonnia. Nel corso di L’uomo senza sonno sono molte le scene che evidenziano il suo bisogno di lavarsi la coscienza o di recuperare ciò che ha perso. Ben presto, diventa dunque evidente come l’intero film si costruisca sul senso di colpa e su come si sceglie di rapportarsi a questo.

L'uomo senza sonno spiegazione

L’uomo senza sonno: il cast del film

Come noto, protagonista del film nel ruolo di Trevor Reznik è l’attore Christian Bale. Per poter risultare realistico nei panni di un uomo che non dorme da oltre un anno, egli ha deciso di non ricorrere al trucco, ma di sottoporsi ad una ferrea dieta che lo ha portato a perdere circa 25 chili, arrivando ad un peso di appena cinquantaquattro. La sua dieta consisteva in una sola scatoletta di tonno e una sola mela al giorno. La sua trasformazione fisica è ancora oggi un record insuperato. Bale ha poi riguadagnato il suo peso forma nel giro di quattro mesi, a cui ha aggiunto sedici chili di muscoli necessari per interpretare Batman in Batman Begins.

Nel ruolo della prostituta Stevie, con cui Trevor interagisce, vi è l’attrice Jennifer Jason Leigh, divenuta nota in anni recenti per il suo ruolo nel film The Hateful Eight. L’attrice spagnola aitana Sanchez Gijon interpreta invece Marie, la donna per cui Trevor nutre dei sentimenti. Compaiono poi nel film gli attori Michael Ironside, noto per i suoi ruoli da antagonista, nei panni di Miller, Lawrence Gilliard Jr. in quelli di Jackson e Reg E. Cathey per il personaggio di Jones. Anna Massey, qui al suo ultimo ruolo cinematografico, è Mrs. Shrike. Nel ruolo del misterioso Ivan si ritrova invece John Sharian.

L’uomo senza sonno: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. L’uomo senza sonno è infatti disponibile nei cataloghi di Chili, Google Play, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 11 maggioalle ore 22:45 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb

Thor: Love and Thunder, in che modo sarà diverso da Ragnarok?

0
Thor: Love and Thunder, in che modo sarà diverso da Ragnarok?

Parlando con EW, Taika Waititi ha ammesso di essere consapevole di dover offrire qualcosa di nuovo in Thor: Love and Thunder, e non semplicemente ripetere ciò che ha funzionato in Thor: Ragnarok. Nell’intervista, il regista passa in rassegna la differenza tra i film, dicendo che il prossimo film MCU racconta temi più profondi. Non è esattamente un film serio, ma non è leggero come il blockbuster del 2017.

“Ragnarok sembrava un po’ una festa. Era abbastanza festoso. Questo è ancora divertente, e ha momenti in cui è esagerato, ma tematicamente si tratta di qualcosa di un po’ più profondo dell’ultimo film. Non è un film serio e non è un dramma, ma ci occupiamo di idee con cui penso si confrontino molti umani: temi universali sull’amore, la perdita e il nostro posto nel mondo. Tutti nel film fanno questa domanda: qual è il tuo scopo? Qual è il motivo per cui sei un eroe e cosa fai quando hai questi poteri? È una specie di film sulla crisi di mezza età, davvero. Questa è la domanda che poniamo a tutti: stiamo facendo la cosa giusta e stiamo facendo tutto il possibile nel mondo? Penso che in questo momento, mentre il mondo sta ancora guarendo da questa pandemia, sia una buona domanda da porsi. È come, beh, stiamo facendo abbastanza per prenderci cura l’uno dell’altro e per prenderci cura di noi stessi?”

Thor: Love and Thunder, teaser trailer ufficiale!

Thor: Love and Thunder è il quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece al 6 Luglio 2022.

Il film segue Thor (Chris Hemsworth) in un viaggio diverso da quelli affrontati fino ad ora, alla ricerca della pace interiore. Ma il suo riposo è interrotto da un killer galattico conosciuto come Gorr the God Butcher (Christian Bale), che cerca l’estinzione degli dei. Per combattere la minaccia, Thor si affida all’aiuto di Valchiria (Tessa Thompson), Korg (Taika Waititi) e dell’ex fidanzata Jane Foster (Natalie Portman) che, con stupore di Thor, brandisce inspiegabilmente il suo martello magico, Mjolnir, come Mighty Thor. Insieme, intraprendono una sconvolgente avventura cosmica per scoprire il mistero della vendetta di Gorr il macellatore di dei e fermarlo prima che sia troppo tardi.

Taika Waititi tornerà alla regia di Thor: Love and Thunder, un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarokcosì come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: Endgame. Nel cast anche Christian Bale nei panni del villain Gorr il Macellatore di Dei, e Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.

The Flash: la Warner Bros non ha intenzione di sostituire Ezra Miller

0

Le voci che volevano Dylan O’Brien entrare in The Flash al posto di Ezra Miller si sono rivelate infondate, in quanto Adam B. Vary sembra avere la conferma che Warner Bros non abbia assolutamente intenzione di sostituire l’attore protagonista a seguito dei suoi arresti alle Hawaii nelle settimane scorse.

I problemi legali di Ezra Miller hanno agitato i fan che hanno portato a speculare sul fatto che WB stesse cercando di sostituirlo. Adam B. Vary, Senior Entertainment Writer di Variety, ha confermato che WB non sta prendendo in considerazione una mossa del genere, almeno per The Flash, nonostante le numerose controversie.

https://twitter.com/adambvary/status/1523788677872160769?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1523788677872160769%7Ctwgr%5E%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Fflash-movie-ezra-miller-recasting-debunked-report%2F

Tutto quello che c’è da sapere su The Flash

Ricordiamo che The Flash arriverà al cinema il 23 giugno 2023. Il film sarà diretto da Andy Muschietti, regista di IT e IT – Capitolo Due. Ezra Miller tornerà a vestire i panni del Velocista Scarlatto dopo essere apparso in un cameo in Batman v Superman: Dawn of Justice e in Justice League.

Confermata anche la presenza di Michael Keaton e Ben Affleck, che torneranno entrambi a vestire i panni di Batman. Kiersey Clemons tornerà nei panni di Irish West dopo essere apparsa in Zack Snyder’s Justice League (il personaggio era stato tagliato dalla versione theatrical). Nel cast ci saranno anche l’attrice spagnola Maribel Verdú (Il labirinto del fauno), che interpreterà Nora Allen (la madre di Barry) e l’attrice statunitense Sasha Calle (Febbre d’amore) che interpreterà Supergirl.

Namor il Sub-Mariner, la Marvel ha dei piani per il suo ingresso nel MCU

0

Lo sceneggiatore di Doctor Strange nel Multiverso della Follia Michael Waldron suggerisce che ci sono piani per introdurre Namor il Sub-Mariner nel MCU.

Namor il Sub-Mariner è stato uno dei primissimi personaggi mai creati dalla Marvel Comics. Concepito nel 1939 sotto Timely Comics (il predecessore della Marvel), è un mutante figlio di un capitano di mare umano e la principessa di Atlantide, proprio come il più popolare supereroe della DC, Aquaman. Anche i poteri di Namor sono simili a quelli del personaggio della DC; ha una forza sovrumana, una super velocità sott’acqua e la capacità di manipolare l’acqua a suo piacimento. Nella tradizione Marvel, Namor è stato un membro chiave degli Illuminati, un’organizzazione che è stata recentemente rappresentata in Doctor Strange nel Multiverso della Follia.

In un’intervista con Variety, Waldron spiega che durante la realizzazione della storia di Doctor Strange 2, è stato discussa l’eventuale presenza di Namor nel film, dal momento che nei fumetti ha fatto parte degli Illuminati. Tuttavia, l’antieroe acquatico è stato infine ignorato per un motivo importante:

“[Abbiamo] parlato di lui, perché è sicuramente un membro originale degli Illuminati. Ma penso che la Marvel abbia altri piani per lui nel MCU. E quindi non si è fatto strada in questo particolare film.”

Namor è uno di quei personaggi Marvel che da tempo corteggiano il MCU, dal momento che suoi easter egg sono presenti addirittura in Iron Man 2 e che per molto tempo, prima dell’uscita di Black Panther, si era parlato di una sua presenza nel film. Staremo a vedere in quale modo il personaggio acquatico si farà strada nel MCU.

Top Gun: Maverick, i character poster ci presentano i nuovi piloti

0

Sono stati diffusi i nuovi character poster di Top Gun: Maverick che ci permettono di conoscere la nuova squadra di piloti d’élite nel film di Joseph Kosinski. Ecco tutti i giovani protagonisti che affiancano Tom Cruise in questa nuova adrenalinica avventura:

Top Gun: Maverick, il film

Il Tenente Pete “Maverick” Mitchell (Tom Cruise), tra i migliori aviatori della Marina, dopo più di trent’anni di servizio è ancora nell’unico posto in cui vorrebbe essere. Evita la promozione che non gli permetterebbe più di volare, e si spinge ancora una volta oltre i limiti, collaudando coraggiosamente nuovi aerei. Chiamato ad addestrare una squadra speciale di allievi dell’accademia Top Gun per una missione segreta, Maverick incontrerà il Tenente Bradley Bradshaw (Miles Teller), nome di battaglia “Rooster”, figlio del suo vecchio compagno di volo Nick Bradshaw “Goose”. Alle prese con un futuro incerto e con i fantasmi del suo passato, Maverick dovrà affrontare le sue paure più profonde per portare a termine una missione difficilissima, che richiederà grande sacrificio da parte di tutti coloro che sceglieranno di parteciparvi.

Nel cast del film ci sono Tom CruiseMiles Teller, Val Kilmer, Jennifer Connelly, Glen Powell, Jon Hamm ed Ed Harris. Top Gun: Maverick arriverà al cinema il 25 maggio.

L’arma dell’inganno – Operation Mincemeat: trailer del film con Colin Firth

0

Warner Bros Pictures Italia ha diffuso il trailer del film L’arma dell’inganno – Operation Mincemeat, diretto da John Madden in arrivo al cinema dal 12 Maggio 2022. Nel cast protagonisti Colin Firth, Matthew Macfadyen, Kelly Macdonald, Penelope Wilton, Johnny Flynn e Jason Isaacs.

La trama di L’arma dell’inganno – Operation Mincemeat

Siamo nel 1943. Gli alleati sono determinati a spezzare la morsa di Hitler sull’Europa occupata, il loro piano è un assalto totale in Sicilia ma si trovano ad affrontare un grande dilemma – come fare per proteggere una massiccia forza d’invasione da un potenziale massacro. Il compito ricade su due straordinari agenti dell’intelligence, Ewen Montagu (Colin Firth) e Charles Cholmondeley (Matthew Macfadyen) che danno vita alla più geniale e improbabile strategia di disinformazione della guerra – incentrata sul più improbabile degli agenti segreti: un uomo morto. L’arma dell’inganno – Operazione Mincemeat, è la straordinaria storia vera di un’idea che sperava di cambiare il corso della guerra – correndo rischi enormi, sfidando ogni logica e mettendo a dura prova il coraggio dei suoi ideatori.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia, la spiegazione dell’arco narrativo di Scarlet Witch

0

ATTENZIONE: Questo articolo contiene spoiler del film Doctor Strange nel Multiverso della Follia 

All’inizio di Doctor Strange nel Multiverso della Follia, vediamo Strange che cerca Wanda per chiedere aiuto con America Chavez (Xochitl Gomez). La giovane eroina nuova al MCU ha la capacità di viaggiare attraverso il multiverso ed è preda di mostri che le stanno dando la caccia. Tuttavia, si scopre che è proprio Wanda a cercare i poteri di Chavez per viaggiare in un universo in cui i suoi figli immaginari sono reali e vivi, a qualunque costo.

In una nuova intervista con Gizmodo, lo sceneggiatore del film, Michael Waldron attribuisce la follia di Wanda al trauma, al dolore e alla rabbia residua che nutre a causa di una vita di perdite e sacrifici, oltre a osservare l’ipocrisia di altri eroi che abusano del loro potere.

“Sì. Voglio dire, è una discesa accelerata nella follia per lei, ma che è stata accresciuta dal fatto che la sua storia si conclusa in WandaVision con il Darkhold e la consapevolezza di essere Scarlet Witch. L’ultima scena di quella serie, è lei che legge il Darkhold e sente le voci dei suoi figli. Penso che [in] questo film il libro nero abbia ormai i suoi ganci dentro lei e in quello che la sta davvero depredando che forse non tanto il suo dolore, ma la sua rabbia. Rabbia residua per tutti i traumi che ha dovuto affrontare nella sua vita. E penso anche che Wanda abbia le sue ragioni in questo film, ovvero che tutti questi eroi sono ipocriti. Stephen e questi ragazzi infrangono le regole e diventano degli eroi. Lo fa lei ed è una cattiva. Non sembra giusto. Questo la spinge al punto di rottura, e si vedrà cosa succede.”

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: recensione del film con Benedict Cumberbatch

Doctor Strange nel Multiverso della Follia vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff/Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

La sceneggiatura del film porterà la firma di Jade Bartlett e Michael Waldron. Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno anche Benedict Wong (Wong), Rachel McAdams (Christine Palmer), Chiwetel Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez). Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier. Doctor Strange nel Multiverso della Follia è al cinema dal 4 maggio 2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in merito.

Thor: Love and Thunder, nuovi dettagli sul personaggio di Valchiria

0

In un’intervista con EW, Taika Waititi, regista e sceneggiatore di Thor: Love and Thunder, ha approfondito alcuni dettagli sul film riguardanti il personaggio di Valchiria, interpretato da Tessa Thompson e che, in Avengers: Endgame, avevamo lasciato a regnare su Nuova Asgard.

Il personaggio, che fino a questo momento è stato noto come una guerriera formidabile e una testa calda, avrà ora a che fare con una serie nuova di incombenze e problemi. Ecco cosa ha detto il regista il merito:

“Lei avrà a che fare con un sacco di cose che nessuno ti dice quando dovresti governare un regno, ad esempio avere a che fare con i problemi legati alle infrastrutture o capire come funziona l’economia di un paese o come accogliere i delegati di altri paesi. Quindi, lei passa un sacco di tempo non a combattere, e le sue nuove battaglie sono imparare ad avere a che fare con il governare le persone.”

Thor: Love and Thunder, teaser trailer ufficiale!

Thor: Love and Thunder è il quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece al 6 Luglio 2022.

Il film segue Thor (Chris Hemsworth) in un viaggio diverso da quelli affrontati fino ad ora, alla ricerca della pace interiore. Ma il suo riposo è interrotto da un killer galattico conosciuto come Gorr the God Butcher (Christian Bale), che cerca l’estinzione degli dei. Per combattere la minaccia, Thor si affida all’aiuto di Valchiria (Tessa Thompson), Korg (Taika Waititi) e dell’ex fidanzata Jane Foster (Natalie Portman) che, con stupore di Thor, brandisce inspiegabilmente il suo martello magico, Mjolnir, come Mighty Thor. Insieme, intraprendono una sconvolgente avventura cosmica per scoprire il mistero della vendetta di Gorr il macellatore di dei e fermarlo prima che sia troppo tardi.

Taika Waititi tornerà alla regia di Thor: Love and Thunder, un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarokcosì come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: Endgame. Nel cast anche Christian Bale nei panni del villain Gorr il Macellatore di Dei, e Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: il cameo della scena post credits è di dominio pubblico

0

ATTENZIONE: Questo articolo contiene spoiler del film Doctor Strange nel Multiverso della Follia 

Come è ormai abitudine dei Marvel Studios, dopo il primo fine settimana di programmazione dei loro film, è via libera agli “spoiler” e alle rivelazioni on-line, e lo stesso vale per Doctor Strange nel Multiverso della Follia.

Charlize Theron, che a sorpresa compare nella prima scena post credits del film nei panni di Clea, ha pubblicato infatti sui suoi social, di concerto con Marvel, ne siamo sicuri, la foto che la ritrae con il make up di Clea e accanto a Benedict Cumberbatch in completo costume viola.

Non è il primo post a tema che fa Theron, visto che nel giorno dell’uscita del film nelle sale USA, aveva pubblicato una foto di lei con un abito viola, lo stesso viola indossato proprio da Clea nei fumetti e nel film.

Ecco di seguito il post condiviso dall’attrice premio Oscar:

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: recensione del film con Benedict Cumberbatch

Doctor Strange nel Multiverso della Follia vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff/Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

La sceneggiatura del film porterà la firma di Jade Bartlett e Michael Waldron. Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno anche Benedict Wong (Wong), Rachel McAdams (Christine Palmer), Chiwetel Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez). Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier. Doctor Strange nel Multiverso della Follia è al cinema dal 4 maggio 2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in merito.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: 10 segni stilistici di Sam Raimi

ATTENZIONE: Questo articolo contiene spoiler del film Doctor Strange nel Multiverso della Follia

La firma che si nasconde dietro all’ultimo film Marvel è quella di un grande regista di film horror e d’azione. Sam Raimi ha diretto lungometraggi come La Casa, The Gift per non parlare della nota trilogia di Spider-Man degli inizi degli anni Duemila. Attore, sceneggiatore e regista da più di quarant’anni, Sam Raimi ha sviluppato nel corso del tempo un proprio stile cinematografico riconoscibile al pubblico e tutt’altro che banale. Vediamo in che modo Raimi ha coniugato la sua firma con il mondo MCU in Doctor Strange nel Multiverso della Follia.

Splatstick

Doctor-Strange-nel-Multiverso-della-folliaUn elemento tipico dei film di Sam Raimi è la presenza di sequenze slapstick. Il termine, legato al cinema delle origini, indica la strana combinazione di scene di violenza e di umorismo. Come burattini, i personaggi vengono sbattuti e colpiti ripetutamente, senza farsi mai realmente troppo male.

Anche a Doctor Strange nel Multiverso della Follia viene dato un tono slapstick. In particolare, questo aspetto è visibile nella scena in cui Wanda annienta gli Illuminati o nella sequenza finale, in cui Strange prende possesso del corpo di una sua variante quasi decomposta, o ancora nell’epilogo, quando vediamo il terzo occhio comparire sulla fronte di Stephen.

Movimenti di macchina frenetici

Doctor-Strange-2-Zombie-WandaFin dal suo primo lungometraggio La Casa (1981), Sam Raimi si è distinto per i frenetici movimenti di macchina inseriti nei suoi film. Il modo in cui ha inseguito con una steadycam artigianale Bruce Campbell in azione nel film ha fatto la storia.

I movimenti di macchina spericolati, i colpi di frusta, i carrelli e gli zoom sono presenti anche in Doctor Strange nel Multiverso della Follia. Spesso il mondo MCU è stato accusato di essere troppo statico nelle riprese e di eccedere con l’uso del green screen, ma non è questo il caso del film diretto da Sam Raimi!

Il senso dell’umorismo in Doctor Strange nel Multiverso della Follia

Doctor-Strange-2-Sinister-StrangeOltre all’aspetto slapstick, un altro modo in cui viene inserito l’aspetto comico nei film di Sam Raimi è abbinandolo alle scene horror. Il macabro immaginario del cinema dell’orrore viene combinato con battute in grado di alleggerire la tensione.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia è pieno di gag di questo tipo. Dal litigio di Stephen con un venditore ambulante, alle battute sulla ”forchetta” in testa a Freccia Nera, fino al cadavere malconcio della scena finale, Raimi prende l’horror e se ne fa beffa per tutto il film.

Il temibile MacGuffin presente in Doctor Strange 2

Scarlet-Witch-Darkhold-in-WandaVisionQuasi tutti i film dell’MCU hanno un MacGuffin, un oggetto che riesce a mobilitare l’azione. Ad esempio, in Infinity War Thanos ha viaggiato per l’universo collezionandone addirittura sei. Tuttavia, Doctor Strange nel Multiverso della Follia potrebbe contenere il MacGuffin più spaventoso mai visto nel franchise fino ad oggi: il Darkhold.

Questo libro di incantesimi malvagi è una elemento base dell’Universo Marvel, ma rimanda anche al Necronomicon presente nei film di Raimi La casa e La casa 2. Non solo l’MCU quindi, ma anche Sam Raimi è amante dei MacGuffin: oltre a quelli citati, non dimentichiamo anche il bottone maledetto in Drag Me to Hell.

“Angoli olandesi” anche in Doctor Strange nel Multiverso della Follia

Rachel-McAdams-Christine-Palmer-Benedict-Cumberbatch-as-Doctor-Strange-and-Xochitl-Gomez-as-America-ChavezIn Doctor Strange nel Multiverso della Follia Raimi include originali angoli di ripresa. Uno particolarmente interessante è l’angolo olandese. L’angolo olandese o piano olandese è una tecnica introdotta agli inizi del Novecento dal cinema espressionista tedesco che viene usata per esprimere tensione, disagio, squilibri mentali.

Come anche in altri film, Raimi utilizza gli angoli olandesi per creare un senso di terrore attorno a Scarlet, rendendola ancora più minacciosa e inarrestabile quando si avvicina alle sue prede.

Le musiche di Danny Elfman

Comuberbatch-Doctor-Strange-nel-multiverso-della-folliaDanny Elfman è il compositore che ha realizzato la colonna sonora per la maggior parte dei film di Raimi. I due hanno iniziato a lavorare insieme ai tempi de La casa. Si sono divisi dopo Spider-Man 3, ma si sono poi riuniti nel 2013 per Il grande e potente Oz ed infine in Doctor Strange nel Multiverso della follia.

La partitura musicale realizzata da Elfman per Doctor Strange 2 potrebbe essere la  più memorabile e quella meglio realizzata per un film MCU fino ad oggi. C’è poco da dire: i suoni penetranti abbinati alle scene più temibili, i cambi d’intensità sonora che corrispondono alle svolte mentali dei personaggi sono davvero coinvolgenti.

Le allucinazioni demoniache

Doctor-Strange-2A Raimi piace tormentare i suoi personaggi con strazianti allucinazioni mosse da forze demoniache. Queste scene orripilanti sono presenti nei successi horror di Raimi, come Drag Me to Hell e i film de La Casa, ma tornano anche in Doctor Strange nel Multiverso della Follia.

Ad esempio, sequenze allucinogene sono visibili quando Strange sogna all’inizio del film e viene catapultato in un mondo oscuro fatto da demoni. O ancora, quando Wanda diventa uno zombie e, ipnotizzata, fa strage di eroi.

Il punto di vista del cattivo

Wanda-Zombie-Scarlet-WitchCi sono registi che suscitano terrore nello spettatore inquadrando la scena dal punto di vista della vittima. Sam Raimi fa l’esatto opposto, e ottiene un risultato forse ancora pù sconcertante.

In Doctor Strange nel Multiverso della Follia, Raimi utilizza spesso il punto di vista del carnefice – quindi principalmente quello di Wanda Maximoff – mentre esso attacca Stephen o Christine.

I toni bizzarri di Doctor Strange nel Multiverso della Follia

Benedict-Cumberbatch-Darkhold-varianteTutti i film di Raimi hanno una tonalità bizzarra che il pubblico o ama o odia. Il regista ama generare disagio giustapponendo immagini inquietanti con un senso dello humour stravagante.

Con Doctor Strange 2 viene messa in scena una nuova versione del surrealismo di Raimi e la pellicola permette al regista di esplorare decine di universi paralleli (tra cui un universo in cui tutti sono fatti di vernice).

Bruce Campbell

Bruce-Campbell-as-Ash-WilliamsIn Doctor Strange nel Multiverso della Follia non poteva mancare Bruce Campbell. Da quando ha interpretato il ruolo di Ash Williams nel film di debutto di Raimi, Bruce Campbell ha avuto un piccolo ruolo in quasi tutti i lavori del regista. Ha infatti vestito i panni di tre personaggi diversi nella trilogia di Spider-Man.

Nel film, lo vediamo una prima volta in una realtà alternativa del Multiverso: qui Campbell interpreta un venditore ambulante di snack alla pizza che accusa lo Stregone di aver rubato il mantello di un supereroe morto. Come penitenza, Strange lo maledice, costringendo il personaggio ad auto-pugnalarsi per tre settimane. Nuovamente, nella scena post-titoli di coda, Campbell torna: finalmente la maledizione si è conclusa e può esultare “È finita!”.

The Punisher: trama, cast e sequel del film Marvel

The Punisher: trama, cast e sequel del film Marvel

Diversi anni prima che il Marvel Cinematic Universe diventasse una realtà consolidata, alcuni dei suoi supereroi già calcavano autonomamente il grande schermo. Tra questi si annoverano Spider-Man, i Fantastici 4 e Blade. Nel 2004 arriva invece al cinema il film The Punisher, diretto da Jonathan Hensleigh. Per certi versi, il film sembra oggi molto lontano dalle caratteristiche dei film Marvel, apparendo come un’opera decisamente cupa e riservata ad un pubblico di adulti. Protagonista è il personaggio di Frank Castle, che assume i panni di Punisher per punire quanti si sono macchiati dell’omicidio della sua famiglia.

Il film è l’adattamento del personaggio ideato per la Marvel da Gerry Conway e Ross Andru. Per la trama il regista, qui anche sceneggiatore, si è in particolare ispirato alla saga Bentornato, Frank, come anche alla miniserie Punisher: Year One. Hensleigh decise però di apportare alcune modifiche alla storia, cercando di semplificarla il più possibile. Questo avvenne anche per via del budget limitato e delle poche settimane a disposizione per le riprese. Per cercare di rendere il film più epico possibile, il regista decise di ispirarsi a film come Il buono, il brutto, il cattivo, Il padrino, Gangster Story, Interceptor e alla serie de l’ispettore Callaghan.

Arrivato in sala, il film non riuscì tuttavia ad affermarsi come il grande successo sperato. A fronte di un budget di 33 milioni di dollari, The Punisher riuscì ad incassarne solo circa 55 in tutto il mondo. I produttori cercarono ugualmente di dar vita ad un sequel, ma Hensleigh decise di lasciare la regia a causa di divergenze creative. Il personaggio di Punisher ebbe però ugualmente altre occasioni di arrivare al cinema e in televisione. Prima di arrivare a ciò, però, può essere utile conoscere alcune delle principali curiosità legate alla trama e al cast del film. Proseguendo nella lettura sarà possibile scoprire tutto ciò, come anche le piattaforme dove ritrovare il film in streaming.

The Punisher: la trama del film

Protagonista del film è Frank Castle, agente dell’FBI felicemente sposato e con un figlio. Questi svolge con grande cura il proprio mestiere, consapevole dei rischi incombenti. Sarà proprio un imprevisto a spezzare per sempre la sua vita. Nel corso di una missione sotto copertura, infatti, viene ucciso il figlio di un importante e spietato boss d’affari di Tampa di nome Howard Saint. In cerca di vendetta, questi arriva a scoprire il nome di colui che ritiene responsabile della morte del figlio, ed invia da questi alcuni dei suoi uomini migliori. La famiglia di Frank viene così brutalmente uccisa, e lui si salva solo perché creduto morto. Riacquistate le sue forze e pianti i cari uccisi, Frank decide di iniziare una personale missione alla ricerca dei responsabili di quel massacro.

Egli si reca allora a Tampa, iniziando la propria indagine che lo porterà a scontrarsi con Saint. Prima di arrivare a questi, però, ci sono diverse prove che Frank dovrà superare. Durante queste forgerà il proprio carattere e il proprio corpo, divenendo una letale macchina da guerra. Ben presto, egli arriverà a dimostrare come la vendetta sia un atto irrisorio in confronto a ciò che lui cerca. Indossando una maglia regalatagli dal figlio, raffigurante un grande teschio, Frank assume i panni de Il Punitore. Ed è questo che vuole infliggere ai suoi nemici, una severa e fredda punizione. Nulla potrà fermarlo dal compiere la sua missione.

The Punisher cast

The Punisher: il cast del film

Per il ruolo del protagonista Frank Castle, il regista aveva in mente un solo attore: Thomas Jane. Questi tuttavia rifiutò più volte l’offerta di interpretare il personaggio, non pensando a sé come l’interprete ideale per un supereroe. L’attore cambiò però idea nel momento in cui gli furono mostrati i primi bozzetti del look del personaggio. Approfondendo questo anche tramite la lettura dei fumetti, Jane divenne un vero e proprio fan di Il Punitore, ed ebbe modo di costruire il personaggio ricercando una marcata complessità nella sua psicologia di fondo. Per prepararsi al ruolo, infine, si sottopose ad un lungo allenamento che lo portò a guadagnare diversi chili di muscoli. Si allenò in particolare con i Navy SEALs degli Stati Uniti, apprendendo quanto necessario sul loro ruolo come forze speciali.

Accanto a lui, nel ruolo dello spietato Howard Saint, vi è l’attore John Travolta. Questi raccontò di aver accettato il ruolo attratto dalla possibilità di interpretare il villain in un film di questo genere. Roy Scheider, celebre per essere stato protagonista di Lo squalo, interpreta qui Frank Castle Sr., padre del protagonista. Si annovera poi la partecipazione di Laura Harring nei panni di Livia Saint, moglie di Howard, mentre Will PAtton è Quentin Glass, braccio destro del boss criminale. Alleati del protagonista sono invece Rebecca Romijn nei panni di Joan, Joh Pinette in quelli di Mr. Bumpo, e Ben Foster come Spacker Dave. Nel film compare anche l’attore e wrestler Kevin Nash, a cui spetta il personaggio di il Russo, invincibile sicario inviato contro Frank con lo scopo di ucciderlo.

The Punisher: i sequel, la serie TV, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Dato il discreto successo del film, lo studios di produzione decise di mettere in cantiere un sequel. La lavorazione di questo si protrasse però per diversi anni, portando infine il regista e l’attore protagonista ad abbandonare il progetto. Si decise così di realizzare un reboot del film, e fu così che nel 2008 arrivò al cinema Punisher – Zona di guerra, interpretato da Ray Stevenson e Dominic West. Il personaggio è poi stato protagonista, dal 2017 al 2019, dell’omonima serie televisiva. Questa nacque come spin-off di Daredevil, e ad interpretare il protagonista è l’attore Jon Bernthal. Ad oggi i diritti di The Punisher sono tornati totalmente di proprietà della Marvel, e il produttore Kevin Feige ha accennato circa l’intenzione di riportare il personaggio sul grande schermo in un prossimo futuro.

In attesa di vedere gli sviluppi futuri, per gli appassionati del film è possibile fruire di The Punisher grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare o acquistare il singolo film, o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. In caso di noleggio però, è bene considerare il fatto che il film sarà disponibile soltanto per un determinato limite temporale. The Punisher è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 10 maggio alle ore 23:50 sul canale TV8.

Fonte: IMDb

 

Suburbicon: trama, cast e il significato del film di George Clooney

Tutti conoscono George Clooney come affermato attore premio Oscar, celebre per ruoli come quelli in Michael Clayton, Syriana, Tra le nuvole, Paradiso amaro. Negli anni, però, egli ha anche compiuto con successo il passaggio dietro la macchina da presa, dirigendo acclamati film come Good Night, and Good Luck e Le idi di marzo. Mentre il suo ultimo film da regista, The Midnight Sky, è da poco arrivato su Netflix, il suo precedente è ricordato per essere una sagace critica sociale. Si tratta di Suburbicon (qui la recensione), che oltre alla regia di Clooney vanta una sceneggiatura firmata dai premi Oscar Joel ed Ethan Coen.

Presentato nel 2017 alla Mostra del Cinema di Venezia, il film era stato originariamente scritto dai Coen nel 1896, dopo il loro primo film di debutto. Il progetto era però rimasto per decenni nel cassetto, fino a quando il loro amico Clooney, che aveva recitato più volte per loro, non si propose di dirigerlo. Contrariamente ai suoi precedenti film da regista, egli ha scelto di non apparire qui anche come attore, lasciando che a recitare fosse un gruppo di attori amici di grande fama. Con Suburbicon, inoltre, Clooney ha potuto manifestare nuovamente il suo impegno politico, dando vita ad una commedia nera che ben racconta i tempi attuali.

Al momento della sua uscita, però, il film non ottenne una grande accoglienza, passando in sordina anche per via di altri film dalle tematiche simili, come ad esempio il ben più acclamato Scappa – Get Out. Suburbicon è però un’opera che nella sua semplicità riesce ad intrattenere portando con sé urgenti riflessioni, meritando dunque una seconda possibilità. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al significato del film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Suburbicon: la trama del film

La storia narrata si svolge nel 1959, nella tranquilla città-modello di Suburbicon. Si tratta di uno dei classici ambienti americani anni Cinquanta, fondati sull’apparenza e l’ipocrisia di chi vi vive. Tali valori vengono infatti scossi nel momento in cui una famiglia di colore si trasferisce a vivere lì, facendo nascere un consistente movimento di ribellione xenofoba e razzista. Negli stessi giorni, anche la vita di Gardner Lodge, cittadino esemplare del posto, viene sconvolta. Una sera, infatti, due uomini si introducono in casa sua per una rapina, finendo però con l’uccidere la moglie Rose. Più sconvolto dell’uomo, però, è il figlio della coppia Nicky.

Il bambino, infatti, inizia a notare una serie di strani comportamenti di suo padre, il quale sembra nascondere qualcosa insieme a Margaret, sorella gemella di sua madre Rose. Quando i due adulti fingeranno di non riconoscere i due rapinatori, che Nicky aveva invece ben visto in volto, il bambino capirà che qualcosa di strano sta accadendo in casa sua. Mentre nella città divampa l’odio nei confronti della famiglia di colore, la quale dovrà proteggersi anche da violenti attacchi, Nicky tenta di risolvere i misteri che aleggiano sulla morte di sua madre. L’imprevedibile serie di eventi che seguiranno saranno solo l’apice di una vicenda già strada di suo.

Suburbicon cast

Suburbicon: il cast del film

Scegliendo di non recitare nel film, Clooney ha affidato il ruolo del protagonista Gardner Lodge all’attore e amico Matt Damon. Nei panni di sua moglie Rose e della gemella Margaret si ritrova invece l’attrice premio Oscar Julianne Moore, che per la seconda volta nello stesso anno recita in un doppio ruolo (l’altro film in cui avviene ciò è La stanza delle meraviglie). Oscar Isaac è invece l’investigatore assicurativo Bud Cooper, che tenterà di ricattare Gardner. Tutti e tre questi attori avevano già recitato in precedenti film dei Coen. Nei panni del giovane Nicky si ritrova poi l’attore Noah Jupe, oggi celebre anche per i film Honey Boy e A Quiet Place. Nel film doveva essere presente anche l’attore Josh Brolin, nei panni di un allenatore di baseball, ma il personaggio venne tagliato interamente al montaggio.

Suburbicon: il significato del film, il trailer e dove vederlo in streaming e in TV

Pur essendo una storia originale, Suburbicon trae liberamente ispirazione da una vicenda realmente accaduta. Questa ha luogo nel 1957, quando una famiglia di colore si trasferisce in un quartiere residenziale composto unicamente da famiglie bianche. L’evento portò, come anche mostrato nel film, a manifestazioni di razzismo nei confronti dei nuovi arrivati. Clooney e i Coen decidono di usare questo episodio soltanto come evento di contorno alla vicenda principale del film. Mentre la popolazione si adira contro i nuovi arrivati, manca di vedere dove si svolge il vero orrore da perseguire, ovvero tra le mura di casa Lodge. Gli autori evidenziano così la differenza che c’è tra ciò per cui ci si indigna inutilmente e ciò che realmente dovrebbe attirare l’indignazione. Una tematica sempre attuale, in un’America sempre più sconvolta dagli scontri raziali.

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Suburbicon è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Tim Vision e Rai Play. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 10 maggio alle ore 23:35 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb

Il gioco delle coppie: trama, cast e curiosità sul film

Il gioco delle coppie: trama, cast e curiosità sul film

Sempre più negli ultimi anni Olivier Assayas si è affermato come uno degli autori più interessanti e acuti della cinematografia francese. Tra i suoi titoli più recenti, Sils Maria e Personal Shopper hanno conquistato numerose lodi e portato nuove riflessioni sul ruolo dell’arte e e del suo rapporto con l’essere umano. Nel 2018, invece, Assayas ha presentato Il gioco delle coppie (il cui titolo originale è Doubles vies, letteralmente “doppie vite”). Si tratta di un film insolito nella sua filmografia, poiché è questo una pura commedia ricca di situazioni e dialoghi sagaci. Un genere a suo modo inedito nel cinema di Assayas, che riesce però a raccontare ugualmente qualcosa della contemporaneità.

Presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, con Il gioco delle coppie (qui la recensione) Assayas costruisce dunque un confronto serrato tra analogico e digitale, realtà e finzione, vita e letteratura. La doppia vita non è dunque solo quella che i personaggi possiedono, ma si estende anche al mondo della comunicazione sempre più frammentato e in costante mutamento proprio come se, appunto, stesse vivendo una seconda vita. Per Assayas il cuore del racconto è dunque il modo in cui si sceglie di rapportarsi a queste inevitabili trasformazioni, tra chi vi si oppone fermamente e chi invece vi si adatta ritrovandovi dei vantaggi.

Il gioco delle coppie è dunque una fotografia dei nostri tempi, spesso esilarante, alimentata da una serie di conversazioni su ciò che questa transizione tecnologica significa per tutti noi, su cosa si guadagna e cosa si perde. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Il gioco delle coppie: la trama del film

In Il gioco delle coppie, Alain Danielson è un editore parigino di successo che fa fatica ad adattarsi alla rivoluzione digitale che sta investendo il mondo della comunicazione e dell’editoria. Mentre cerca di capire come muoversi all’interno di questo caotico territorio per lui ancora inesplorato, egli cerca di continuare il suo lavoro nel modo più tradizionale possibile, leggendo e selezionando nuovi manoscritti da pubblicare. Tra questi compare anche il nuovo romanzo di Leonard Spiegel, suo autore e amico da lungo tempo. Alain, che non ha mai mancato di pubblicare i libri di Leonard, si trova inaspettatamente a doversi opporre a questa nuova opera.

Il lavoro di Leonard risulta infatti già vecchio e profondamente banale. Eppure,  Selena, moglie di Alain e attrice di successo, sembra aver preso molto a cuore il progetto, considerandolo un vero capolavoro, il miglior libro mai scritto da Leonard. Di parere opposto sembra invece la moglie dello scrittore, Valérie, la quale è ormai totalmente disinteressata al marito in favore della sua brillante carriera. A complicare la situazione l’azienda di Alain assume una giovane e ambiziosa donna, Laure, con il compito di facilitare l’accesso dell’azienda nell’era digitale. Ben presto, i rapporti di questi personaggi finiranno per intrecciarsi e diventare caotici come il mondo della comunicazione che li circonda.

Il gioco delle coppie cast

Il gioco delle coppie: il cast del film

Ad impreziosire il film di Assayas vi sono alcuni tra i più celebri interpreti del cinema francese, a partire da Guillaume Canet nei panni dell’editore Alain. Recentemente visto in titoli come Gli infedeli, 7 uomini a mollo e La belle époque, Canet si disse molto interessato al progetto di Assayas, apprezzando la volontà di raccontare il mondo della comunicazione contemporanea attraverso il genere della commedia. Accanto a lui, nel ruolo di sua moglie Selena, vi è l’attrice vincitrice del premio Oscar Juliette Binoche. Per lei si è trattato del terzo film girato sotto la regia di Assayas dopo Ore d’estate sils Maria.

L’attore Vincent Macaigne, visto anche in Eden, C’est la vie e The French Dispatch, interpreta invece lo scrittore Leonard. Per lui è stata la prima collaborazione con Assayas. Nei panni della moglie Valérie si ritrova invece Nora Hamzawi, vista poi l’anno successivo nell’acclamato film Alice e il sindaco. La giovane Christa Théret, celebre grazie ai film Cacciatore di teste, LOL – Il tempo dell’amore e La figlia del capo, interpreta qui il ruolo di Laure, la giovane neo impiegata presso l’azienda di Alain. Nel film si ritrovano poi gli attori Pascal Greggory, visto in La vie en Rose e Frankie, nel ruolo di Marc-Antoine Roulvel e Antoine Reinartz in quello di Blaise.

Il gioco delle coppie: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Il gioco delle coppie è infatti disponibile nei cataloghi di Chili e Rai Play. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 10 maggio alle ore 21:15 sul canale Rai 5.

Fonte: IMDb

Elizabeth Olsen sceglie il suo papà nel Multiverso: Ian McKellen o Michael Fassbender?

0

In una divertente intervista con Geek Culture in merito a Doctor Strange nel Multiverso della Follia, Elizabeth Olsen ha risposto all’annosa domanda: chi vorrebbe che fosse suo padre nel MCU, dato che il Multiverso permetterebbe sia a Ian McKellen che a Michael Fassbender di entrare nel flusso degli eventi come Magneto, che, lo ricordiamo, nei fumetti è il papà di Wanda? Ecco cosa ha risposto:

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: recensione del film con Benedict Cumberbatch

Doctor Strange nel Multiverso della Follia vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff/Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

La sceneggiatura del film porterà la firma di Jade Bartlett e Michael Waldron. Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno anche Benedict Wong (Wong), Rachel McAdams (Christine Palmer), Chiwetel Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez). Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier. Doctor Strange nel Multiverso della Follia è al cinema dal 4 maggio 2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in merito.

Doctor Strange 2: come si attiene al canone Marvel e come se ne discosta?

Attenzione: questo articolo contiene spoiler su Doctor Strange nel Multiverso della Follia

Una delle critiche più spesso rivolta al MCU ha a che fare con la formula narrativa dei suoi film, considerata piuttosto stantia. E’ vero che ogni film esplora l’arco di diversi personaggi all’interno delle strutture di genere, ma si tratta solitamente di storie standard in 3 atti che seguono il familiare tropo del “viaggio dell’eroe” con tensione crescente, una sottotrama romantica, e una resa dei conti con il cattivo in cui il bene trionfa sul male.

Per molti versi, l’ultima attesissima uscita sul grande schermo del MCU Doctor Strange nel Multiverso della Follia – aderisce a questa formula, ma il sovversivo sequel di Doctor Strange di Sam Raimi si distingue anche per la sua unicità.

Come si attiene alla formula Marvel:

La struttura in tre atti

doctor-strange-nel-multiverso-della-follia-finale

Ci sono molti modi per struttura una storia: The Girl with the Dragon Tattoo si sviluppa in cinque atti, I Predatori dell’arca perduta in sette atti, e film come e Mulholland Drive si liberano completamente della canonica struttura in atti.

Sappiamo che, nella narrativa e al cinema, la logica standard per strutturare un racconto è quella della suddivisione in 3 atti – impostazione, tensione crescente e climax – e, come ogni altro film del MCU, Doctor Strange nel Multiverso della Follia si adatta perfettamente a questo modello.

Una spalla spiritosa

America-Chavez--Doctor-Strange-2

Quasi ogni eroe del MCU si avvale di una spalla, un compagno di avventura spiritoso e memorabile. Tony Stark ha James Rhodes, Clint Barton ha Kate Bishop, Peter Quill ha Rocket, Shang-Chi ha Katy, Scott Lang ha Luis, Peter Parker ha Ned Leeds, T’Challa ha Shuri e la lista potrebbe ancora andare avanti.

Il compagno di Doctor Strange è solitamente Wong ma, essendo rimasto bloccato nel multiverso, Strange è affiancato in questo sequel dalla viaggiatrice inter-dimensionale America Chavez, a cui sono affidate alcune delle battute più spassose del film.

La sottotrama romantica

Rachel-McAdams-Christine-Palmer-in-Doctor-Strange-nel-Multiverso-della-follia

Da quando Tony Stark si è innamorato di Pepper Potts in Iron Man, quasi tutti i film del MCU hanno cercato di inserire, a volte in maniera forzata, una sottotrama romantica alle loro storie. Ci sono alcune eccezioni a questa regola non scritta, come nel caso di Captain Marvel e Shang-Chi, ma anche colpi di scena improvvisi, come il Jerry di Black Panther e la dinamica degli ex che cercano di diventare amici con T’Challa e Nakia. Comunque, in linea generale, il MCU cerca di sfruttare sempre il paradigma della storia d’amore hollywoodiana.

Dopo che il primo film di Doctor Strange ha dato a Stephen Strange e Christine Palmer una delle storie d’amore più anonime dell’MCU, il secondo si spinge oltre, facendola diventare una delle più coinvolgente. Sì, il personaggio di Rachel McAdams è ancora troppo sottostimato, ma Doctor Strange 2 costringe Stephen ad affrontare il fatto che ha perso l’amore della sua vita (in ogni realtà concepibile).

Le sequenze espositive

Illuminati

Un’altra delle critiche più frequenti mosse al MCU – specialmente per quanto riguarda la piega multiversale presa dal franchise – è che i film e le serie siano infarcite a dismisura di sequenze meramente espositive e superflue per la narrazione. Anche in Doctor Strange 2 i fan hanno individuato alcuni frangenti fin troppo descrittivi, che esistono solo per legittimare MacGuffin “magici” e le storie del multiverso.

Ne è un esempio la sequenza degli Illuminati, che funziona unicamente come agglomerato di camei importanti, per spiegare chi sono i membri di questo consiglio di supereroi e perché Strange è considerato un cattivo nel loro universo.

Il bene trionfa sul male

Scarlet-Witch-in-Doctor-Strange-2-Trailer

Il finale di Doctor Strange nel Multiverso della Follia potrebbe anche distaccarsi dalle tradizionali sequenze di battaglie finali, disordinate e combattute da scagnozzi senza volto, ma culmina in una standard resa dei conti tra l’eroe e il cattivo in cui il bene alla fine trionfa sul male.

America usa i suoi poteri per mostrare a Wanda le conseguenze delle sue azioni – mettendola di fronte a quello che dovrebbe essere il suo ruolo di madre “malvagia” – che la porta a sacrificarsi, ponendo fine al dominio della magia nera.

Come devia dalla formula Marvel:

La componente horror

Doctor Strange nel Multiverso della Follia

Il MCU si è dilettato in alcune strutture di genere diverse al di fuori del genere standard dei supereroi. Ad esempio, Ant-Man è un heist movie, Guardiani della Galassia una space opera, Captain America: The Winter Soldier è un thriller cospirativo, e così via.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia è stato presentato fin da subito come il primo vero e proprio film horror del MCU. Grazie al coinvolgimento del leggendario regista horror Sam Raimi, il film ha indubbiamente mantenuto questa promessa.

Il cattivo è un Vendicatore

Doctor-Strange-nel-Multiverso-della-Follia-Wanda-Maximoff-Scarlet-Witch

Il primo atto di Doctor Strange 2 ci presenta la formula tipica del team-up dei Vendicatori quando Strange e Wong riconoscono le rune della stregoneria sul demone che insegue America Chavez e cercano l’aiuto dell’unica strega che conoscono: Wanda Maximoff.

I trailer hanno portato avanti questa convinzione, di un’alleanza tra Strange e Wanda nel corso del film, ma già dal primo atto abbiamo capito che le cose sarebbero andate diversamente. Come si scopre, infatti, è Wanda stessa la strega che sta perseguitando America Chavez.

Il salto tra universi paralleli

Doctor Strange nel Multiverso della Follia

L’episodio finale di Loki si è allontanato dalla Timeline Sacra per presentarci la ramificazione delle linee temporali, la creazione del multiverso. Dopo che Spider-Man: No Way Home ha toccato questo nuovo capitolo del MCU con una manciata di visitatori multiversali da altri franchise, Doctor Strange nel Multiverso della Follia è il primo film del franchise a saltare effettivamente tra infinite realtà alternative.

Dopo aver incontrato la supereroina adolescente America Chavez, Strange finisce per viaggiare attraverso un universo dove tutto è fatto di vernice, un universo con gli Illuminati in carne ed ossa, e un universo dove ha condannato l’umanità.

Tematiche oscure

Doctor Strange nel Multiverso della Follia

La maggior parte dei film del MCU non è solita esplorare tematiche più profonde, bensì argomenti leggeri come “gli amici come famiglia” e “tutti meritano una seconda possibilità”, facilmente digeribili dal pubblico di tutte le età. Tuttavia, nel sequel di Doctor Strange, Raimi si cimenta con alcune tematiche oscure.

Il regno del terrore di Wanda è il risultato del suo dolore invalidante: vuole prendere la vita di un adolescente per poter stare con i bambini che ha perso e usa il suo amore materno per giustificare l’omicidio di un bambino. L’arco di Strange, invece, che si sta ancora riprendendo dal dolore dopo che Christine ha sposato un altro uomo, esplora ciò che serve per essere felici.

Lo stile di Sam Raimi

Doctor-Strange-nel-multiverso-della-follia-darkhold

Benché i fan di Sam Raimi fossero estasiati quando la leggenda del cinema horror è stata assunta per dirigere il sequel di Doctor Strange, vi era anche un certo scetticismo nei riguardi della libertà creativa che gli sarebbe stata concessa dovendo adeguarsi ai confini dello stile Marvel. In definitiva, comunque, ciò che distingue Doctor Strange nel Multiverso della Follia dagli altri film del MCU è l’inconfondibile timbro autoriale di Raimi.

La critica si è divisa per quanto riguarda la caotica rappresentazione del multiverso offertaci dal film, ma sono tutti d’accordo nel dire che Sam Raimi è riuscito a far il film che voleva e che questo sequel di Doctor Strange è prima di tutto un film di Sam Raimi e poi del MCU, che unisce sequenze visionarie al suo approccio sfacciatamente camp, con un mix di orrore macabro e umorismo peculiare.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: tutti i futuri progetti Marvel che anticipa

Doctor Strange nel Multiverso della Follia offre al pubblico un ulteriore e più approfondito sguardo allo  stato attuale del MCU, ma imposta anche le basi per futuri film del franchise, al momento in continua espansione. In questo senso, il sequel di Doctor Strange anticipa, o conferma, progetti che sapevamo essere nell’aria, e lascia spazio a speculazioni su spinoff dei personaggi che incontriamo nel film.

Young Avengers

Anche se un film sugli Young Avengers non è ancora stato ufficialmente annunciato, l’introduzione di molti eroi adolescenti nella Fase 4 del MCU indica la possibilità di un grande team-up nel futuro prossimo. Il debutto di America Chavez in Doctor Strange nel Multiverso della Follia è un altro importante indizio in tal senso, dopo le apparizioni di Billy e Tommy sia in WandaVision che in questo film. Nella serie tv, abbiamo scoperto che i figli di Wanda sono dotati di propri poteri e sappiamo dai fumetti che diventeranno i giovani supereroi Speed e Wiccan.

Anche Kate Bishop (Hailee Steinfeld) di Hawekeye è uno dei membri dei Giovani Vendicatori nei fumetti, quindi l’approdo di America nel MCU sembra logicamente puntare alla formazione di una squadra di giovani supereroi nel MCU. Alla fine del sequel di Doctor Strange, America sta ancora cercando di comprendere i propri poteri, dunque ci sarà molto da esplorare del suo personaggio nei film futuri.

I fantastici 4

Il film sui Fantastici Quattro è già stato confermato dagli studi della Marvel, anche se la produzione sarà ostacolata dalla recente rimozione di Jon Watts dalla cabina di regia. Intanto le voci di Doctor Strange 2 riguardanti il cameo di John Krasinski come Mr. Fantastic si sono dimostrate essere corrette, e l’attore appare effettivamente come un membro degli Illuminati nell’universo di Terra-838.

Mentre non si sa ancora se Krasinski riprenderà il ruolo nell’annunciato progetto dei Fantastici Quattro, l’utilizzo di Reed Richards nel film all’interno del multiverso dimostra, in casa Marvel, un entusiasmo crescente nell’introdurre nuovamente la famosa famiglia di supereroi in una nuova veste aggiornata.

The Marvels

The Marvels film 2022Un altro personaggio che Doctor Strange incontra su Terra-838 è una versione alternativa di Captain Marvel – in quell’universo, Maria Rambeau (Lashana Lynch) che possiede gli stessi poteri di Carol Danvers nell’universo principale 616 del MCU. Anche se sembra improbabile che l’MCU farà un film incentrato sulla versione di Rambeau dell’eroina, la sua apparizione in Doctor Strange nel Multiverso della Follia ci ha ricordato che il sequel di Captain Marvel, The Marvels, è previsto per il 2023.

Il personaggio di Maria Rambeau è stata dichiarata morta in WandaVision, ma sua figlia Monica (Teyonah Parris) ha avuto un ruolo importante nella serie tv ed è stato confermato che apparirà accanto alla Carol Danvers di Brie Larson in The Marvels.

Inhumans/Black Bolt

Doctor Strange nel Multiverso della Follia ha visto anche un’inaspettata apparizione di Anson Mount nei panni di Blackagar Boltagon, conosciuto per la prima volta come Black Bolt nella serie di breve durata Inhumans della ABC. E’ un eroe in grado di causare la peggiore distruzione con il più dolce dei sussurri, e sarebbe interessante vedere il personaggio rinnovato per il MCU.

Dato che era prevista l’uscita di un film sugli Inumani, che è poi stato cancellato, sembra che la Marvel potrebbe essere desiderosa di reintrodurre i personaggi ad un pubblico più ampio. Inoltre, c’è la possibilità che un’altra versione di Black Bolt possa tornare nel MCU per sostenere un eroe più importante – molto probabilmente Mr. Fantastic, dato che Black Bolt è stato originariamente introdotto proprio in un fumetto dei Fantastici Quattro.

Captain Carter

what ifIn un emozionante richiamo all’episodio 1 di What If…?, Doctor Strange nel Multiverso della Follia vede Hayley Atwell tornare in un film live-action del MCU, ora come Capitano Carter. Peggy Carter continua ad essere la preferita del pubblico, e la Marvel ha riportato la Atwell nel ruolo più volte, anche nel cortometraggio one-shot Agent Carter, che è divenuto poi una serie tv trasmessa da ABC.

Dopo gli episodi di What If…? che esploravano la possibilità che Peggy prendesse il siero del Super-Soldato al posto di Steve Rogers, è stato ampiamente speculato dagli spettatori che la Atwell potesse riprendere il ruolo in un film live-action su Captain Britain. I Marvel Studios non hanno ancora annunciato alcun piano per tale progetto, ma questo non rende l’apparizione di Captain Carter in Doctor Strange 2 meno eccitante.

Sequel degli X-Men/Film da solista di Patrick Stewart

Doctor Strange nel Multiverso della FolliaLa prima apparizione di Charles Xavier nel MCU è stata una mossa vincente prima dell’uscita di Doctor Strange nel Multiverso della Follia, dopo che il trailer ha vagamente confermato il suo ruolo nel film. Anche se ha poco tempo sullo schermo, la versione Terra-838 del personaggio è abbastanza simile alla versione vista nei precedenti film degli X-Men e, come sappiamo, il pubblico ha atteso a lungo l’ingresso degli X-Men nel MCU.

Dopo il depistaggio di Quicksilver in WandaVision, è estremamente emozionante rivedere l’amato Professor X di Sir Patrick Stewart. Mentre non sono stati annunciati piani per un film sugli X-Men nel MCU o per un film sul Professor X da solista, non c’è alcun dubbio che il pubblico accoglierebbe un film che permetta ai mutanti di combattere insieme ai membri degli Avengers.

Avengers 5

Oltre a preparare numerosi e potenziali film standalone, o pellicole incentrate su altri gruppi di supereroi, Doctor Strange nel Multiverso della Follia pone le basi per un nuovo film sui Vendicatori. Poiché molti dei membri dei Vendicatori originali sono morti o stanno addestrando eroi più giovani per prendere il loro posto, ci sono varie speculazioni su come il gruppo continuerà a resistere e a rimanere unito.

Come molti dei film del MCU dopo Avengers Endgame, questo si occupa delle conseguenze del blip, con Stephen Strange alle prese con il suo ruolo specifico nel dare la Pietra del Tempo a Thanos invece di combatterlo in qualche altro modo. Questo porta a un’esplorazione del personaggio che lo vede diventare più maturo e umile, qualità che servono per integrarsi con una posizione di leader per la nuova versione dei Vendicatori, che unirà ex membri come Ant-Man e nuovi membri come Shang-Chi.

Doctor Strange 3

Doctor StrangePer ultimo, la scena che segue una nota nei titoli di coda che “Doctor Strange tornerà” implica che Benedict Cumberbatch ritornerà ancora una volta nei panni di Stephen Strange. Anche se sembra aver trovato un po’ di pace con se stesso alla fine del primo sequel, così come la capacità di vivere una vita semi-normale accanto ai suoi doveri di stregone, la scena post-credits di Doctor Strange 2 ci ha regalato un cameo di Charlize Theron nei panni di Clea.

Il personaggio dei fumetti è una collega stregona che combatte al fianco di Doctor Strange come allieva e alla fine lo sposa assumendo il ruolo di Stregone Supremo. Nella scena in questione, Clea trova Doctor Strange e lo sfida ad entrare in un portale cosmico con lei, il che apre la porta sia ad altri viaggi multiversali che allo sviluppo dell’arco del personaggio di Stephen Strange. È possibile che Doctor Strange 3 possa continuare ad esplorare territori e tematiche più oscure, per seguire gli effetti che il Darkhold sembra aver avuto sul personaggio titolare.

How I Met Your Father: recensione della serie Disney+

0
How I Met Your Father: recensione della serie Disney+

Annunciato, anticipato, snobbato e temuto, arriva su Disney+ How I Met Your Father, lo spin off ed erede spirituale di How I Met Your Mother, che ribalta le prospettive e sembra volerci regalare un nuovo viaggio alla ricerca dell’anima gemella.

How I Met Your Father, la premessa

Al posto di Ted Mosby, in How I Met Your Father abbiamo Sophie, una giovane donna romantica e piena di speranze, che a differenza della sua esperienza familiare, crede fortemente nel vero amore e lo cerca talmente tanto che ha collezionato già 88 appuntamenti fallimentari grazie alle app di incontri. Con lei c’è un gruppo variegato di amici, un miscuglio di etnie e orientamenti sessuali, ma anche di tipologie umane e di caratteri assolutamente opposti, che aiutano Sophie ad orientarsi nel burrascoso mondo sentimentale di una trentenne single a New York. 

Come accennato, la serie arriva portandosi dietro un enorme pregiudizio, dal momento che il modello predecessore è diventato uno del classici della sit-com, una serie amatissima con dei personaggi divenuti leggen…non ti muovere… dari! Insomma, a che serve una serie che racconta la stessa storia ma dal punto di vista femminile? Ebbene, l’utilità è esattamente la stessa dello show originale, ovvero quella di raccontare una storia che più che un punto di arrivo in cui viene rivelata l’identità del genitore misterioso, parla di un viaggio, di come si costruisce una vita, come si naviga tra le difficoltà di una vita in città, di come si diventa grandi nonostante tutto. E questa cosa, How I Met Your Father la fa egregiamente, con grande sorpresa di chi scrive!

Hilary Duff e Kim Cattrall sono Sophie

Hilary Duff e Kim Cattrall interpretano la Sophie del 2022 e quella del 2050. Non solo si chiamai prospettiva in fatto di personaggi, ma anche il salotto dove viene raccontata la storia cambia orientamento, dal momento che al posto di vedere i figli del protagonista che subiscono la lunga storia del padre, qui vediamo Sophie adulta che racconta la storia al figlio fuori-campo. Un altro cambio di prospettiva.

I punti di contatto con la serie originale, almeno nei primi 4 episodi, si esauriscono nella formula narrativa, oltre a offrirci un importante Easter Egg che farà battere il cuore ai fan appassionati di Ted, Marshall, Lily, Robin e Barney: l’appartamento di uno dei protagonisti della nuova serie, è lo stesso che hanno occupato Ted e Marshall per tanto tempo, e alla fine del primo episodio lo scopriamo con un grande moto di tenerezza!

How I Met Your Father 1x01Un gruppo variegato e vincente di protagonisti

Per il resto, How I Met Your Father è una serie con un grande cuore, scritta con intelligenza e leggerezza e che presenta un gruppo composito di personaggi che si costituisce nell’arco dei primi due episodi e che racchiudono, distribuendole diversamente e arricchendole, tutte le caratteristiche dei cinque protagonisti della serie madre. 

Una trappola che ci tende però How I Met Your Father è che ci dice da subito che il misterioso padre in questione è già nel primo episodio, lo abbiamo già visto, ma dovremo aspettare la fine del ciclo (o della serie stessa) per scoprirne l’identità. 

How I Met Your Father copia un format ma vive di vita propria, aggiorna le dinamiche alla contemporaneità e lo fa con grande intelligenza. Una vera sorpresa!

Film drammatici: tutti i titoli da vedere

Film drammatici: tutti i titoli da vedere

Il genere di film più diffuso e allo stesso tempo difficile da definire è quello “drammatico”. In generale, questa tipologia di pellicole  si basa sullo sviluppo dei personaggi, sull’interazione tra essi e sul trattare temi di impatto emotivo. Sono innumerevoli le storie di questo tipo che nel corso della storia del cinema hanno emozionato spettatori di ogni età e provenienza e innumerevoli sono i film drammatici affermatisi nell’immaginario collettivo. i film drammatici possono tuttavia assumere forme e caratteristiche anche molto diverse tra loro, proprio per via dell’impossibilità di ricondurre tale genere entro dei confini prestabiliti.

Un film drammatico viene infatti accompagnato da ulteriori sottogeneri che lo definiscono meglio, come il dramma poliziesco, il dramma politico, il dramma legale, il dramma storico, il dramma domestico, il dramma adolescenziale, la commedia drammatica e tanti altri. Questi termini tendono a indicare un’ambientazione o un argomento particolare, oppure qualificano il tono altrimenti serio di un dramma con elementi che incoraggiano una gamma più ampia di stati d’animo. A tal fine, un elemento primario in un dramma è il verificarsi del conflitto (emotivo, sociale o altro) e la sua risoluzione nel corso della trama.

Si tratta dunque di un genere che può facilmente andare incontro ai gusti di ogni spettatore, ma la grandissima quantità di opere di questo tipo porta spesso e volentieri a lasciarsi sfuggiare opere che potrebbero invece essere di proprio interesse. Ecco dunque come questa guida può risultare un utile strumento per orientarsi tra i film drammatici da vedere assolutamente. Non si riportano ovviamente qui tutti i titoli meritevoli di una visione ma quelli che, sulla base di alcune categorie, possono suscitare l’interesse di spettatori in cerca di cose diverse. Tra grandi classici, drammi romantici e film tratti da storie vere, qui si può trovare ciò che fa al caso proprio.

 

Film drammatici: tutti i titoli da vedere

Film drammatici romantici


Film drammatici romantici

Uno dei sottogeneri più apprezzati del genere drammatico è quello romantico. I film appartenenti a questa categoria presentano infatti storie d’amore ricche di passione e bellezza, non sempre caratterizzati da un lieto fine ma capaci in ogni caso di lasciare profondi segni nell’animo dello spettatore. Ecco alcuni titoli da recupare se si è appassionati di questo genere di storie.

  • Love story, di Arthur Hiller (1970). Oliver Barrett è uno studente benestante che frequenta l’università di Harvard mentre Jennifer Cavilleri è una semplice ragazza appassionata di musica iscritta al Radcliffe College. Fra i due sboccia un amore appassionato e nonostante le proteste del padre di lui, i ragazzi decidono di convolare a nozze. Purtroppo, il destino ha in serbo per loro un triste epilogo. Cult movie degli anni Settanta, è questo uno dei più dolorosi film drammatici a tema sentimentale, capace ancora oggi di scuotere gli animi come pochi altri titoli.
  • I ponti di Madison County, di Clint Eastwood (1995). Tra un fotografo e la moglie di un contadino dell’Iowa sboccia un fugace amore. I figli della donna scopriranno la cosa solo anni dopo, attraverso i diari della madre deceduta. Eastwood dirige Meryl Streep in un dramma romantico tra i più amati di sempre, che svela tutta l’abilità del regista nel mostrare in modo sincero e appassionante la sfera sentimentale dei suoi personaggi. I ponti di Madison County è tratto dall’omonimo romanzo di Robert James Waller.
  • Titanic, di James Cameron (1997). Il transatlantico Titanic, considerato un gioiello tecnologico ed il più lussuoso piroscafo da crociera mai realizzato, salpa dall’Inghilterra il dieci aprile del 1912 con oltre 1500 passeggeri a bordo per il suo viaggio inaugurale. Su di esso si conoscono e innamorano Jack e Ross, appartenenti a classi sociali differenti e ignari del loro destino. Kolossal vincitore di 11 premi Oscar, Titanic è non solo la ricostruzione di uno degli incidenti più drammatici di sempre, ma anche il racconto di una delle storie d’amore più struggenti mai viste sul grande schermo.
  • Lei, di Spike Jonze (2013). A Los Angeles, il sensibile e solitario Theodore, uno scrittore di lettere d’amore, intraprende una relazione sentimentale con Samantha, il sistema operativo del suo computer dalla suadente voce femminile. Tra fantascienza e dramma, il film di Jonze interpretato da Joaquin Phoenix e Scarlett Johansson è una potente riflessione sui rapporti umani, sulla loro natura e sulla sempre più difficile comprensione dei propri sentimenti in un mondo tanto connesso e tecnologico.
  • Scompartimento n. 6, di Juho Kuosmanen (2021). Una ragazza finlandese sale su un treno diretto a Murmansk per sfuggire a una tormentata storia d’amore, trovandosi a dividere il vagone letto con un minatore russo durante il lungo viaggio. Tra loro nascerà un sentimento speciale. Vincitore del Gran Prix Speciale della Giuria a Cannes, questo film co-prodotto dalla Russia e dalla Finlandia è un atico dramma romantico, che porta lo spettatore in viaggio verso luoghi ghiacciati alla ricerca di quel calore umano ricercato dai due protagonisti.

Film drammatici su Netflix


Film drammatici Netflix

Negli ultimi anni anche Netflix si è concentrata sul produrre e/o distribuire film drammatici di rara intensità, ottenendo per questi alcuni dei maggiori riconoscimenti all’interno dell’industria. Si tratta di titoli che offrono sguardi sulla sfera sentimentale, sulla memoria di un paese, sulla storia o, ancora, che si propongono come spunti di riflessione per questioni di scottante attualità. Ecco alcuni titoli da non perdere su Netflix.

  • Storia di un matrimonio, di Noah Baumbach (2019). Un regista teatrale e la moglie attrice, un tempo felicemente sposati, intraprendono un lungo ed estenuante divorzio, che li pone di fronte ai loro limiti e alle necessarie rinunce con cui dovranno fare i conti. Interpretato da Adam Driver e Scarlett Johansson, il film è considerato il capolavoro di Baumbach. Un potente dramma che affronta in modo estremamente sincero e crudo la separazione e ciò che essa comporta, tanto nei suoi aspetti più evidenti quanto in quelli più privati. Un film tanto bello quanto doloroso.
  • Roma, di Alfonso Cuaron (2018). Cleo è una delle due collaboratrici domestiche che aiutano una coppia a prendersi cura dei loro quattro figli a Città del Messico. Tuttavia, una serie di complicazioni stanno per sconvolgere le loro vite. Vincitore del Leone d’Oro al Festival di Venezia e di tre Oscar (miglior regia, miglior fotografia, miglior film straniero), Roma è un viaggio nella memoria di Cuaron, che realizza qui il suo film più personale alla ricerca di quei momenti cruciali tanto nella sua vita quanto in quella del suo paese, qui raccontato attraverso gli occhi della domestica Cleo.
  • Il processo ai Chicago 7, di Aaron Sorkin (2020). Il film narra il processo ad un gruppo di attivisti contro la guerra in Vietnam accusati di aver causato lo scontro tra i manifestanti e la Guardia Nazionale il 28 agosto 1968 a Chicago. Con protagonisti Sacha Baron Cohen, Jeremy Strong, Eddie Redmayne, Michael Keaton, Joseph Gordon-Levitt e Yahya Abdul-Mateen II, il film è caratterizzato dalla solida sceneggiatura di Sorkin, che realizza un nuovo potente dramma incentrato su uno dei periodi più bui della storia degli Stati Uniti.
  • Mank, di David Fincher (2020). La Hollywood degli anni ’30 è rivalutata attraverso gli occhi e la graffiante ironia dello sceneggiatore alcolista Herman J. Mankiewicz, interpretato da Gary Oldman, mentre termina di scrivere Quarto potere. Per Netflix Fincher realizza un elegante dramma in bianco e nero, girato come fosse un film proveniente direttamente dagli anni Quaranta, per raccontare tanto un diverso punto di vista dietro uno dei più celebri film di sempre, quanto per proporre riflessioni sul dilagante imperialismo contemporaneo.
  • Sulla mia pelle, di Alessio Cremonini (2018). Il 22 Ottobre 2009, Stefano Cucchi, arrestato per spaccio, muore in custodia delle forze dell’ordine. Il sospetto che l’uomo sia stato assassinato prende presto il sopravvento: per la famiglia inizia un doloroso percorso alla scoperta della verità. Con protagonista Alessandro Borghi, il film ripercorre in modo delicato e asciutto il calvario vissuto da Cucchi, spingendo verso la ricerca continua di quanto realmente accadde. Estremamente drammatico, il film ha anche il merito di aver riacceso l’attenzione sul caso Cucchi, portando a significativi risultati nel processo.

Film drammatici da vedere


Film drammatici da vedere

Di seguito si propongono invece alcuni dei più celebri film drammatici di sempre, titoli che hanno ridefinito il genere grazie alle loro novità narrative ed estetiche. Si tratta di grandi classici che hanno fatto scuola, capaci di affascinare ancora oggi spettatori provenienti da ogni dove. Per comprendere meglio il genere drammatico, i suoi tempi e il suo tono, questi sono i film da recuperare assolutamente.

  • Via col vento, di Victor Fleming (1939). Una ragazza del Sud sopravvive alla guerra di Secessione e a due mariti, ma perderà il solo uomo di cui era innamorata. Dramma per eccellenza, Via col vento è un film che ha fatto epoca, capace di ridefinire le caratteristiche del suo genere e di offrire passioni in un modo estremamente intenso come mai si era visto prima. Vincitore di otto premi Oscar, è ancora oggi, se adattato all’inflazione monetaria, il film con il maggior incasso nella storia del cinema.
  • Quarto potere, di Orson Welles (1941). In Quarto potere si narra la vicenda di Charles Foster Kane, magnate dell’editoria, attraverso i ricordi degli amici dell’uomo. Girato da Welles all’età di 25 anni, è questo un potente dramma che ha cambiato per sempre il cinema, tanto nella costruzione narrativa quanto in quella della messa in scena. Attraverso l’ascesa e il declino di Kane si racconta non solo un contesto sociale e storico, insieme ai suoi sistemi di comunicazione di massa, ma anche il dramma derivato dal perdere ciò che di più caro si ha al mondo.
  • Il padrino, di Franci Ford Coppola (1972). La vita di Vito Corleone, interpretato da Marlon Brando, impegnato nel difficile compito di tenere la famiglia unita e l’impero mafioso compatto. Il capolavoro di Coppola, tratto dall’omonimo romanzo di Mario Puzo, è un gigantesco dramma sulla criminalità italoamericana, da cui scaturiscono però tematiche come la famiglia, la fiducia e l’onore. Interpretato anche da Al Pacino, Diane Keaton e James Caan, Il padrino è considerato uno dei film più importanti di sempre.
  • Qualcuno volò sul nido del cuculo, di Milos Forman (1975). Dopo una condanna Murphy, interpretato da Jack Nicholson, arriva in un ospedale psichiatrico. Cerca di farsi passare per matto con un obiettivo in testa: la fuga. Ma la capo infermiera non la pensa come lui. Suo prezioso alleato sarà un gigantesco pellerossa da tutti creduto sordomuto. Il film è una denuncia ai manicomi e agli ospedali psichiatrici, un invito alla libertà di ogni individuo sotto forma di una delle storie per il grande schermo più celebri e premiate di sempre.
  • Il petroliere, di Paul Thomas Anderson (2008). Ambientata in Texas nei primi anni del commercio petrolifero, è questa una storia che tratta di famiglia, avidità, religione ed oro nero. Indicato come uno dei migliori film del XXI Secolo, Il petroliere è un film ricco di elementi di pregio, dalla regia alla fotografia, dalle scenografie all’interpretazione di Daniel Day-Lewis premiato agli Oscar. Il suo Daniel Plainview è infatti considerato uno dei personaggi più complessi e straordinari mai comparsi sul grande schermo.

Film drammatici tratti da storie vere


Film drammatici storie vere

Molto spesso il genere drammatico si è rivelato ideale per raccontare storie realmente accadute, che siano relative a vicende storiche o a personalità realmente esistite. Questa tipologia di pellicole, sempre più ricca anno dopo anno, vanta alcuni capolavori intramontabili, che attraverso l’occhio della cinepresa raccontano e amplificano messaggi sociali e culturali di indubitabile importanza.

  • Tutti gli uomini del presidente, di Alan J. Pakula (1976). Due cronisti del Washington Post iniziano a indagare su cinque uomini trovati a trafugare documenti del partito democratico e scoprono qualcosa che cambierà le sorti dell’America. Interpretato da Dustin Hoffman e Robert Redford, il film affronta il delicato scandalo Watergate, che portò alle dimissioni del presidente Richard Nixon. Grande successo di critica e pubblico, il film è ancora oggi nelle posizioni più alte delle classifiche sui migliori film di sempre.
  • Gandhi, di Richard Attenborough (1982). La vita e l’impegno politico di Gandhi (Ben Kingsley), il leader che promosse la non violenza e la disobbedienza civile, accompagnando e guidando l’India verso l’indipendenza dal dominio da parte della corona britannica. È questo uno dei drammi biografici più celebri di sempre, celebre per le sue scene di massa e per aver raccontato in modo estremamente umano una delle personalità più significative del Novecento.
  • Schinderl’s List, di Steven Spielberg (1993). La vera storia di Oscar Schindler (Liam Neeson), un industriale tedesco che, mettendo a rischio la propria vita e la propria carriera, riesce a salvare migliaia di ebrei da un tragico destino. Da molti considerato il più importante film di Spielberg, Schinderl’s List è un’opera attesa e pensata per anni, svelatasi infine in tutta la sua meraviglia nel raccontare una pagina tanto drammatica quanto ricca di umanità della storia. Vincitore di sette Oscar incluso quello come miglior film.
  • A Beautiful Mind, di Ron Howard (2001). Studi, imprese, malattia e trionfo del matematico USA John Forbes Nash, premio Nobel 1994 per l’economia e qui interpretato da Russell Crowe. Il ritratto di un uomo eccentrico, e anticonformista, il cui grande talento fu afflitto per molti anni da una grave forma di schizofrenia. Un intenso dramma vincitore di quattro Oscar, tra cui quello come miglior film.
  • The Social Network, di David Fincher (2010). Pochi anni dopo aver creato Facebook nella sua stanza del dormitorio di Harvard, Mark Zuckerberg, interpretato da Jesse Eisenberg, è diventato un miliardario, ma il suo grande successo lo sta portando a problemi sia personali sia legali. Il regista di celebri thriller come Seven e Zodiac realizza con The Social Network uno dei suoi film più apprezzati, capace di riflettere non solo sulla realizzazione del più celebre dei social, ma anche sull’odierna capacità di comunicare.

Film drammatici recenti


Film drammatici recenti

Come accennato, il drammatico continua ancora oggi ad essere ricco di importanti film, vincitori di Oscar e acclamati dal pubblico, che si affermano per il loro saper raccontare storie e personaggi in modo nuovo, con nuove sensibilità e nuovi punti di vista. Tra i tanti titoli tra cui poter scegliere, ecco di seguito quelli che non possono mancare.

  • Manchester by the sea, di Kenneth Lonergan (2016). In seguito alla morte del fratello maggiore, Lee Chandler è costretto a tornare a casa per prendersi cura del nipote di 16 anni. E’ così costretto a fare i conti con un tragico passato che lo ha separato dalla sua famiglia e dalla comunità dove è nato. Vincitore dell’Oscar per la miglior sceneggiatura e per il miglior attore a Casey Affleck, è questo uno dei migliori drammi sull’elaborazione del lutto realizzato negli ultimi anni, un film ricco di umanità e dolcezza.
  • Tre manifesti a Ebbing, Missouri, di Martin McDonagh (2017). La madre di una ragazza assassinata scrive un controverso messaggio su alcuni cartelloni pubblicitari, aprendo una contesa che vede coinvolti lo stimato capo della polizia e un pericoloso poliziotto. Osannato come uno dei migliori film degli ultimi anni, è il capolavoro di McDonagh, incentrato sul lutto e il perdono. Un dramma estremamente potente, forte di una sceneggiatura impeccabile e interpretazioni da Oscar di Frances McDormand e Sam Rockwell.
  • Il filo nascosto, di Paul Thomas Anderson (2017). Raynolds Woodcock è un rinomato stilista britannico che, insieme alla sorella Cyril, raggiunge l’apice del successo negli anni Cinquanta lavorando per la famiglia reale. Quando incontra Alma, si innamora per la prima volta. Interpretato da Daniel Day-Lewis e Vicky Krieps, il film di Anderson è un elegante dramma, che mescola ricostruzione di un periodo storico ad una brillante riflessione sulla natura dei rapporti umani. Tra i drammi più recenti, è un titolo da non perdere.
  • Un altro giro, di Thomas Vinterberg (2020). Ispirati da una teoria secondo cui l’alcol promuove la creatività, quattro insegnanti di liceo si lanciano in un esperimento. Consumano costantemente alcol per vedere come influisce sul loro insegnamento. E i risultati non tardano ad arrivare. Il regista danese e l’attore Mads Mikkelsen danno vita ad un dramma tinto di umorismo, che sa far sorridere per poi colpire duro proprio quando meno ce lo si aspetterebbe. Vincitore dell’Oscar al miglior film internazionale.
  • Drive my Car, di Ryūsuke Hamaguchi (2021). Ad un attore e regista teatrale rimasto vedovo viene affidata, per la durata della realizzazione di uno spettacolo, una ragazza di 20 anni come autista. Nonostante i timori iniziali, tra i due si sviluppa una relazione molto speciale. Premiato a Cannes e vincitore dell’Oscar al miglior film internazionale, questo sontuoso dramma giapponese è ricco di suggestioni, riflessioni sulla vita e il lutto e sulla difficoltà di comunicare. Tra i migliori film degli ultimi anni.

 

The Vampire Diaries: 10 volte in cui si è ispirato ad altre serie tv

Il soprannaturale ha catturato a lungo l’interesse dei mortali, e The Vampire Diaries della CW continua ad affascinare i fan del sottogenere vampiresco anche dopo aver concluso la sua corsa nel 2017.

Lo show ha esplorato le relazioni tra i Stelena e Delena, le fazioni preternaturali, le antiche backstories connesse alla mitologia dei vampiri e tanto altro. Alcune di queste idee si sono affermate come nuove prese di posizione, altre sono sembrate un po’ troppo familiari in quanto resuscitate da altri show televisivi sui vampiri. Uno di quelli a cui The Vampire Diaries si è ispirato di più in assoluto è stato Buffy l’Ammazzavampiri e in questo articolo ne analizzeremo alcune similitudini narrative.

Le streghe migliori amiche perdono i loro ragazzi

the vampire diaries buffy l'ammazzavampiriIn The Vampire Diaries, Bonnie Bennett, che discende da una lunga linea di streghe, è la migliore amica di Elena. Si serve della sua magia per riportare in vita Jeremy, che la inizia poi a tradire con Anna, il che causa la rottura tra Bonnie e Jeremy.

Anni prima in Buffy l’ammazzavampiri, Willow utilizza allo stesso modo i propri poter per riportare una sua amica in vita. Più tardi, Tara, la ragazza di Willow, si rende conto che il suo ragazzo sta iniziando ad abusare della propria magia e decide di terminare la loro relazione.

Il vampiro protagonista va alla ricerca della ragazza

true blood the vampire diariesNel primo episodio di The Vampire Diaries, ci vengono presentati due dei personaggi principali della serie, l’umana Elena Gilbert e il vampiro Stefan Salvatore. Stefan ha deciso di ritornare a Mystic Falls e iscriversi nuovamente al liceo proprio per avvicinarsi a Elena: i due condividono una chimica istantanea ed è questo meccanismo a mettere in moto la trama dello show.

Allo stesso modo in True Blood, un anno prima, Bill Compton è il vampiro che si presenta sul posto di lavoro di Sookie Stackhouse e risveglia sia l’attenzione che l’ira dei suoi colleghi. Più tardi si scopre che Bill si è intenzionalmente messo sulle tracce di Sookie, proprio come Stefan avrebbe fatto con Elena.

Il nemico “ruba” la vita della protagonista

Sono cattive notizie per Elena quando Katherine arriva in città in The Vampire Diaries. Elena è infatti la doppelgänger di Katherine, ma certamente non ha ereditato la propensione al male di quest’ultima. Katherine riesce addirittura poi a impossessarsi del corpo di Elena, naturalmente continuando a seminare il caos.

Ma ben prima, in Buffy l’ammazzavampiri, Buffy diventa preda di Faith, villain che si impadronisce del suo corpo e si lancia in una baldoria sconsiderata nei panni della giovane protagonista. È interessante notare che Faith e Katherine alterano entrambe il loro aspetto nei corpi che abitano, risultando leggermente diverse rispetto alle vere “padrone” del corpo.

L’effetto Dopplegänger

Uno dei temi che The Vampire Diaries approfondisce è l’esistenza dei doppelgängers. Infatti, Elena e Stefan sono le incarnazioni più recenti di una vecchia maledizione dei doppelgänger. Stefan era stato precedentemente innamorato di Katherine, la “versione” precedente della giovane ragazza protagonista.

I doppelgänger sono stati esplorati anche nell’originale Dark Shadows, in cui Barnabas Collins ha condiviso una relazione appassionata con Josette DuPres. Anni dopo incontra Maggie Evans ed è convinto che sia Josette reincarnata: ecco la genesi del loro famoso inseguimento romantico.

La mamma muore di cancro

buffy the vampire diariesLiz, la madre di Caroline, contrae il cancro alla fine della serie e muore nonostante i tentativi di cure sia tradizionali che mistici di guarire e Caroline, purtroppo, perde in modo straziante la possibilità di un ultimo saluto alla madre.

Questo è successo anche in Buffy l’Ammazzavampiri quando Joyce, la mamma di Buffy, in uno dei momenti più tristi dello show, muore di cancro nonostante i numerosi tentativi di salvarla. Tra gli altri dettagli simili ricordiamo il fatto che entrambe le mamme e le figlie sono bionde, e che sia Joyce che Liz si sono sempre mostrate amichevoli con Damon e Spike nonostante il dolore che entrambi gli uomini hanno causato alle loro figlie.

Vampiri della guerra civile

Katherine Pierce non è solo l’ex interesse amoroso reciproco di Stefan e Damon Salvatore, ma è anche chi li ha trasformati in vampiri in primo luogo, il che ha dato inizio alla serie tv The Vampire Diaries. Ha sedotto i fratelli nei giorni calanti della Guerra Civile e li ha trasformati in vampiri.

In True Blood, Bill Compton era un ex soldato confederato come Damon Salvatore. Stava tornando a casa dalla guerra quando fu trasformato da Lorena, che ne fece anche il suo amante per qualche tempo; chiaramente, anche Lorena era una donna miserabile tanto quanto Katherine.

Cure speciali

buffy the vampire diariesQuando l’origine della maledizione del doppelgänger diventa chiara, si inizia a cercare una cura per il vampirismo in The Vampire Diaries. Naturalmente, Katherine è stata costretta fin da subito a “curarsi” e Silas, determinato a non lasciarsi sfuggire l’unica opportunità per testare la cura, ha prosciugato Katherine del suo sangue. Sorprendentemente, è sopravvissuta, ma rimanendo umana.

Anche in Buffy l’ammazzavampiri è successa una cosa simile, quando Faith ha avvelenato Angel. Per fortuna, solo il sangue di una Cacciatrice è in grado di salvare Angel, così il sangue di Buffy diventa la soluzione perfetta: questo la lascia fatalmente prosciugata, ma miracolosamente sopravvive.

Il ballo di paese

the vampire diariesAll’inizio della serie The Vampire Diaries si tiene il concorso annuale di Miss Mystic Falls, in cui sia Elena che la sua amica super indaffarata Caroline si contendono il titolo. Questo porta ad una delle prime scintille della futura relazione Delena, quando Damon sopraggiunge per ballare al Founders Ball con Elena, dopo che Stefan non si è presentato.

Anche in Buffy l’Ammazzavampiri la nostra protagonista prende parte alla corsa per il titolo di reginetta dell’Homecoming, per cui concorre anche l’impertinente Cordelia. In entrambi gli show, ci sono però problemi che distraggono sia Elena che Buffy e, inoltre, sia Caroline che Cordelia indossano splendidi abiti verdi.

Morte dei genitori

Elena e suo fratello Jeremy sono perseguitati dalla morte dei loro genitori fin dall’inizio di The Vampire Diaries. Questi annegarono quando la loro auto precipitò in acqua da un ponte, ed Elena è stata l’unica a salvarsi. Più tardi, la sua zia tutrice Jenna sarebbe stata invece uccisa da Klaus come parte di un rituale.

I primissimi eventi di True Blood ci dicono che i genitori di Sookie hanno perso la vita in un’alluvione e Sookie e suo fratello sono stati poi cresciuti dalla nonna. Anche la nonna verrà però poi uccisa, da un cacciatore di vampiri.

Minacciosi Vampiri Antichi

In quella che può essere vista come una decisione orribile, i personaggi principali di The Vampire Diaries decidono di fare squadra con il primo vampiro della stirpe Mikael per far fuori i suoi figli. Come i fan impareranno poi, non è una buona cosa che questo malvagio vampiro originario sia a piede libero.

Anche Buffy l’ammazzavampiri ha presentato una stirpe di vampiri progenitori, i Turok-Han, minacce feroci con una resistenza più forte della media. Tuttavia Buffy fu in grado di sconfiggerli, mentre Mikael non viene definitivamente abbattuto fino agli eventi di The Originals.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: 8 grandi retcons

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: 8 grandi retcons

ATTENZIONE: Questo articolo contiene spoiler del film Doctor Strange nel Multiverso della Follia 

Il Multiverso viene completamente rivelato in Doctor Strange 2. Questo fatto apre per l’Universo Cinematografico Marvel tante nuove linee narrative e stabilisce nuovi rami di continuità. Con il film di Sam Raimi, si guarda al futuro dell’MCU, ma si riprende in considerazione anche il passato.

Che si tratti delle azioni della Time Variance Authority mostrate in Loki o dell’avventura multiversale dei tre Spider-Man, Doctor Strange nel Multiverso della Follia crea continuità retroattiva con vari fatti che erano stati precedentemente definiti. Dal momento che queste retcons hanno un impatto di vasta portata sull’MCU, vediamole in modo dettagliato.

Christine non ama davvero Stephen

Rachel-McAdams-Christine-Palmer-in-Doctor-Strange-nel-Multiverso-della-folliaNeanche tra le supposizioni più assurde di What If…? era stato contemplato un allontanamento tra Stephen e Christine. La serie mantiene invariata la storia romantica della Sacra Linea Temporale: nell’episodio dedicato a Strange, quest’ultimo distrugge il suo universo solo per riportare in vita Christine.

In Doctor Strange 2 viene fatta una retcon su questo aspetto: la Dottoressa Palmer, fresca di nozze con un altro uomo, rivela a Stephen che lui non è mai stato in grado di amarla veramente. Questo dettaglio non solo va contro a quanto detto in What If..?, ma mette anche in discussione le azioni di Palmer nel primo Doctor Strange, film in cui la Dottoressa resta devota a Stephen anche dopo la fine della loro storia.

Può esistere anche solo una variante per personaggio

America-Chavez--Doctor-Strange-2In Doctor Strange 2 viene detto che esiste solo un’America Chavez in tutto il Multiverso. E se anche altri personaggi avessero solo un’unica variante?

I primi lavori dell’MCU hanno mostrato personaggi che scoprivano di avere numerosi sé nei diversi universi: si pensi alle diverse versioni di Peter Parker e di Loki. Ora, la presenza di una sola America in tutto il Multiverso ha creato la possibilità che alcuni individui abbiano una sola identità multiversale.

Scarlet Witch e Wanda Maximoff non possono coesistere pacificamente

Scarlet-Witch-in-Doctor-Strange-2Alla base della serie Disney+ WandaVision c’è il percorso che la Strega Scarlatta intraprende per imparare a controllare i suoi poteri. Alla fine dello show, Wanda sembra essersi staccata dal Darkhold e pare abbia appreso come dominare la sua forza.

Tuttavia, in Doctor Strange nel Multiverso della Follia viene rivelato che il Darkhold ha corrotto il personaggio di Scarlet Witch. Questa retcon mette in dubbio la coesistenza pacifica di Wanda e di Scarlet nello stesso corpo, cancellando quanto era stato detto in WandaVision.

Karl Mordo è già un’antagonista di Doctor Strange

Karl-MordoÈ dall’uscita del primo Doctor Strange che i fan attendono il combattimento tra lo stregone e Karl Mordo. Finalmente, nel capitolo due possiamo assistere al duello tra i due personaggi. In realtà, in Doctor Strange nel Multiverso della Follia Stephen sostiene di aver già conosciuto la malvagità di Mordo.

Nel primo film lo stregone non aveva idea della svolta oscura di Mordo. L’MCU ha scelto di mostrare nel nuovo film un antagonismo tra i due che è nato fuori schermo. I fan devono quindi dare per assodato che gli ex amici si siano già scontrati.

I viaggi multiversali sono sempre esistiti

America-Chavez-Wong-e-Doctor-StrangeIn precedenza, gli eventi multiversali erano accaduti puramente per caso, come ad esempio l’incantesimo impacciato di Strange in Spider-Man: No Way Home. Con Doctor Strange nel Multiverso della Follia, la possibilità di fare viaggi multiversali diventa un canone per l’MCU.

Con la rivelazione che America Chavez compie spostamenti tra gli universi da anni, c’è una importante retcon. Riprendendo gli eventi di Loki, in cui però solo la TVA  sa come funziona il Multiverso, Doctor Strange 2 svela che il viaggio multiversale è sempre esistito. E, forse, la TVA non è a conoscenza di ciò…

I sogni e gli incubi sono proiezioni del Multiverso

Scarlet-Witch-in-WandaVisionDoctor Strange nel Multiverso della Follia inizia con un incubo. Non è la prima volta che l’MCU mostra i sogni dei suoi personaggi, si pensi solo agli incubi di Tony Stark sull’arrivo di Thanos. Con il film però, viene attribuito un nuovo significato alla dimensione onirica nell’Universo Cinematografico Marvel.

America svela che tutto ciò che una persona vede in sogno è qualcosa che sta accadendo a una loro variante nel Multiverso. Questa retcon cambia il senso di qualsiasi sogno menzionato nell’MCU. Ad esempio, gli incubi di Tony potrebbero riguardare i fatti accaduti ad un’altra versione multiversale dell’eroe…

La nuova identità dell’MCU

Doctor-Strange-America-Chavez-Christine-Palmer-in-a-tunnelDoctor Strange 2 ha drasticamente cambiato il modo in cui l’MCU è stato fino ad ora designato. Secondo la variante di Christine Palmer su Terra-838, la realtà dell’Universo Cinematografico Marvel è quella di Terra-616. Questa affermazione va contro la designazione precedentemente, che stabiliva l’MCU corrispondesse a Terra-199999.

Questa retcon ha importanti ramificazioni all’interno dell’intero Universo Marvel: Terra-616 dovrebbe essere la prima realtà dei fumetti, ossia il materiale originale. La nuova designazione dell’MCU apre importanti dibattiti su quale sia la vera Terra-616

Esisteva più di un modo per sconfiggere Thanos

Doctor-Strange-Thanos-fighting-on-Titan-in-Avengers-Infinity-WarDoctor Strange ha esaminato più di 14 milioni di possibilità su come sarebbe andato a finire il conflitto con Thanos, giungendo alla conclusione che uno solo fosse lo scenario della vittoria. Tuttavia, le varianti su Terra-838, pur avendo avuto lo stesso problema, sono riuscite a uccidere Thanos senza innescare lo Snap.

Se prima i fan erano convinti che lo Snap dovesse necessariamente accadere, Doctor Strange nel Multiverso della Follia mostra alternative più drastiche per annientare Thanos, come l’uso del Libro di Vishanti da parte degli Illuminati. Sembra quindi che le probabilità fossero più di 1 su 14 milioni, almeno secondo questa retcon.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: Elizabeth Olsen non ha mai incontrato gli Illuminati sul set

0

ATTENZIONE: Questo articolo contiene spoiler del film Doctor Strange nel Multiverso della Follia 

In una recente intervista con CinemaBlend, Elizabeth Olsen ha rivelato di non aver mai incontrato gli interpreti degli Illuminati durante la produzione di Doctor Strange nel Multiverso della Follia, definendo il processo “magia da film”. Olsen ha continuato a confrontare il potere dei livelli di Wanda di Terra-838 e Scarlet Witch di Terra-616 mentre si sbarazzava degli Illuminati, nonostante non fosse fisicamente nello stesso posto con i suoi nemici.

“Abbiamo deciso che il limite era che lei non è nel suo corpo in quel momento, è in una versione “meno comoda” del suo corpo, quindi non è in grado di fare quanto potrebbe fare Wanda del nostro universo. Si tratta più di usare il corpo come una brutta macchina o qualcosa del genere, come un’auto non così messa a punto. Volevo che fosse più facile. È fantastico vivere quei momenti”.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: recensione del film con Benedict Cumberbatch

Doctor Strange nel Multiverso della Follia vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff/Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

La sceneggiatura del film porterà la firma di Jade Bartlett e Michael Waldron. Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno anche Benedict Wong (Wong), Rachel McAdams (Christine Palmer), Chiwetel Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez). Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier. Doctor Strange nel Multiverso della Follia è al cinema dal 4 maggio 2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in merito.

Guardiani della Galassia Vol. 3: foto dal set offrono nuovi dettagli sulla trama

0

L’account Instagram @atlanta_filming ha condiviso nuove foto dal set di Guardiani della Galassia Vol. 3 che mostrano dei dettagli rivelatori di cose che potrebbero accadere nel film. Le immagini sembrano infatti confermare le teorie sulla Contro-Terra e sull’Alto Evoluzionario.

La prima serie di foto mostra creature umanoidi simili a animali che camminano in giro con abiti in stile anni ’80, il che alimenta la teoria secondo cui il film presenterà New Men. Mentre quelle immagini sono sicuramente intriganti, la foto principale di cui i fan sono entusiasti è quella di un’auto della polizia decorata con scritte aliene. Basato su una traduzione dei personaggi in lingua aliena (tramite Cosmic Circus), la parte anteriore dell’auto recita “Polizia”, mentre il lato recita “Contatore” e “Terra”. In altre parole, è quasi certamente un’auto della polizia della Contro-Terra.

Guardiani della Galassia Vol. 3, quello che sappiamo

Scritto e diretto da James GunnGuardiani della Galassia Vol. 3 arriverà nelle sale nel 2023, anche se una data di uscita ufficiale non è stata ancora comunicata. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente entro la fine del 2021. Torneranno nel cast Chris PrattZoe SaldanaDave BautistaPom Klementieff, Karen Gillan, Will Poulter insieme a Vin Diesel e Bradley Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel film è atteso anche Chris Hemsworth nei panni di Thor. Insieme a loro ci sono i nuovi arrivati ​​del MCU Will Poulter e Chukwudi Iwuji, con Poulter che ha confermato di interpretare il ruolo di Adam Warlock.

Elvis: la prima clip dal film di Baz Luhrmann in anteprima a Cannes 75

0

Una nuova entusiasmante clip di Elvis condivisa dalla Warner Bros. Pictures rivela uno scorcio delle mosse di Austin Butler nei panni della magnetica star del rock-n-roll. Il video di due minuti mostra Butler nei panni di Presley, con addosso un abito rosa e nero oversize con i suoi capelli neri pettinati all’indietro e il ciuffo sulla fronte, a ricreare il look iconico. Strimpella con enfasi la sua chitarra sulla canzone “Hayride” mentre mostra i suoi passi di danza davanti a una folla urlante di donne sorprese ma adoranti.

Elvis, il trailer del film di Baz Luhrmann

Dal regista candidato all’Oscar Baz Luhrmann arriva Elvis della Warner Bros. Pictures, con Austin Butler e il Premio Oscar Tom Hanks. Il film esplora la vita e la musica di Elvis Presley (Austin Butler ), viste attraverso il prisma della sua complicata relazione con l’enigmatico manager, il colonnello Tom Parker (Tom Hanks). La storia approfondisce le complesse dinamiche tra Presley e Parker nell’arco temporale di oltre 20 anni, dall’ascesa alla fama di Presley che raggiunse un livello di celebrità senza precedenti, sullo sfondo un panorama culturale in evoluzione e la perdita dell’innocenza in America. Al centro di questo viaggio, una delle persone più significative e influenti nella vita di Elvis, Priscilla Presley (Olivia DeJonge).

Recitano al fianco di Tom Hanks e Austin Butler, la pluripremiata attrice di teatro Helen Thomson (“Top of the Lake: China Girl”, “Rake”) nei panni della madre di Elvis, Gladys; Richard Roxburgh (“Moulin Rouge!”, “Breath”, “La battaglia di Hacksaw Ridge”) in quelli del padre di Elvis, Vernon, mentre Olivia DeJonge (“The Visit”, “Stray Dolls”) interpreta Priscilla. Luke Bracey (“La battaglia di Hacksaw Ridge”, “Point Break”) interpreta Jerry Schilling; Natasha Bassett (“Ave, Cesare!”) interpreta Dixie Locke; David Wenham (“Il Signore degli Anelli” la trilogia, “Lion – la strada verso casa”, “300”) è Hank Snow; Kelvin Harrison Jr. (“Il processo ai Chicago 7”, “L’assistente della star”) è BB King; Xavier Samuel (“Two Mothers”, “Amore e inganni”, “The Twilight Saga: Eclipse”) interpreta Scotty Moore, e Kodi Smit-McPhee (“Il potere del cane”) interpreta Jimmie Rodgers Snow.

Completano il cast Dacre Montgomery (“Stranger Things”, “La galleria dei cuori  infranti”) nei panni del regista televisivo Steve Binder, al fianco degli attori australiani Leon Ford (“Gallipoli”, “The Pacific”) nei panni di Tom Diskin, Kate Mulvany (“Il grande Gatsby”, “Hunters”) in quelli di Marion Keisker; Gareth Davies (“Peter Rabbit,” “Hunters”) come Bones Howe, Charles Grounds (“Crazy & Rich”, “Camp”) come Billy Smith, Josh McConville (“Fantasy Island”) è Sam Phillips, e Adam Dunn (“Home and away”) nei panni di Bill Black.

Per ritrarre le altre icone della musica del film, Luhrmann ha scelto la cantautrice Yola come Sister Rosetta Tharpe; il modello Alton Mason come Little Richard; il texano di Austin Gary Clark Jr., come Arthur Crudup, e l’artista Shonka Dukureh come Willie Mae “Big Mama” Thornton.

Il candidato all’Oscar Luhrmann (“Il Grande Gatsby”, “Moulin Rouge!”) ha diretto il film da una sceneggiatura da lui scritta assieme a Sam Bromell, Craig Pearce e Jeremy Doner, basata su una storia dello stesso Baz Luhrmann e Jeremy Doner. I produttori del film sono Luhrmann, la vincitrice dell’Oscar Catherine Martin (“Il Grande Gatsby”, “Moulin Rouge!”), Gail Berman, Patrick McCormick e Schuyler Weiss, mentre i produttori esecutivi sono Courtenay Valenti e Kevin McCormick.

Il team creativo che ha lavorato dietro le quinte include la direttrice della fotografia Mandy Walker (“Mulan”, “Australia”), la scenografa e costumista premio Oscar Catherine Martin (“Il Grande Gatsby”, “Moulin Rouge!”), la scenografa Karen Murphy (“A Star Is Born”), i montatori Matt Villa (“Il grande Gatsby”, “Australia”) e Jonathan Redmond (“Il grande Gatsby”), il supervisore degli effetti visivi nominato all’Oscar Thomas Wood (“Mad Max: Fury Road”), il supervisore musicale Anton Monsted (“Australia”, “Moulin Rouge!”) e il compositore Elliott Wheeler (“The Get Down”).

Le riprese principali di Elvis si sono svolte nel Queensland, in Australia, con il sostegno del governo del Queensland, di Screen Queensland e del programma Producer Offset del governo australiano. Warner Bros. Pictures presenta, una produzione Bazmark Production, Jackal Group, un film di Baz Luhrmann: Elvis, che sarà distribuito in tutto il mondo dalla Warner Bros. Pictures.Il film uscirà nelle sale italiane nel 2022.

Fast and Furious 10, Jason Momoa si mostra sul set di Roma

0
Fast and Furious 10, Jason Momoa si mostra sul set di Roma

Sono state rubate sul set romano di Fast and Furious 10 le prime foto che ritraggono Jason Momoa nei panni del villain del film con Vin Diesel, primo capitolo del finale di saga. Dalle immagini, sembra che il look del personaggio sia relativamente sobrio, molto diverso dall’eccentricità divertita dell’attore.

Il sito JustJared ha pubblicato diverse immagini, che potete vedere al link:

Fast and Furious 10, quello che sappiamo

Vi ricordiamo che Fast and Furious 10 non sarà più diretto da Justin Lin come annunciato in precedenza. Confermati nel cast al momento ci sono Nathalie Emmanuel nei panni di Ramsey, Vin Diesel come Dominic Toretto, Michelle Rodriguez che riprende i panni di Letty Ortiz, Tyrese Gibson, Ludacris, e Sung Kang che riprende il suo ruolo di Han. Tra le new entry, Jason Momoa nel ruolo del villain e Brie Larson.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: la scena più difficile per Elizabeth Olsen

0

ATTENZIONE – L’articolo contiene spoiler su Doctor Strange nel Multiverso della Follia

In una recente intervista con Variety, Elizabeth Olsen ha discusso della svolta malvagia di Wanda in Doctor Strange nel Multiverso della Follia e di quale scena sia stata la più difficile da girare come parte di quel viaggio.

“Penso che la cosa più difficile sia stata: so che questa intervista esce dopo che il film è uscito, ma sono ancora ansiosa a parlarne senza spoiler. Diciamo che c’è un momento in cui devo confrontarmi con le persone che amo, ed è stata una scena difficile. Una delle persone che amo – le piccole persone che amo – mi stava lanciando delle cose nella scena e accidentalmente mi ha colpito molto forte in faccia. E quella è stata la reazione migliore. E mi sono sentita così male che l’ho usata come attore e ho lasciato che informasse la mia risposta a queste persone che amo. Perché loro erano realmente terrorizzati dopo. Era davvero qualcosa che non mi piaceva per niente, ma sapevo che sarebbe stato un bene per la scena”.

Chiaramente, Olsen si riferisce alla scena in cui Scarlet Witch si confronta con la Wanda di Terra-838 e con i suoi figli che vorrebbe per sé.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: recensione del film con Benedict Cumberbatch

Doctor Strange nel Multiverso della Follia vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff/Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

La sceneggiatura del film porterà la firma di Jade Bartlett e Michael Waldron. Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno anche Benedict Wong (Wong), Rachel McAdams (Christine Palmer), Chiwetel Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez). Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier. Doctor Strange nel Multiverso della Follia è al cinema dal 4 maggio 2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in merito.

Jodie Comer protagonista nel primo film prodotto da Benedict Cumberbatch

0

Jodie Comer reciterà in un nuovo thriller apocalittico intitolato The End We Start From, prodotto da Benedict Cumberbatch, che vestirà anche i panni di produttore esecutivo. Comer è nota per il ruolo di Villanelle in Killing Eve e ha recentemente ricevuto un premio BAFTA per la sua interpretazione nel film drammatico britannico Help. Cumberbatch è attualmente al cinema nei panni di Stephen Strange in Doctor Strange nel Multiverso della Follia.

Deadline rivela che The End We Start From seguirà Comer nei panni di una madre con un neonato che deve sopravvivere a un’apocalisse causata da un disastro ambientale. Il film è stato adattato dalla sceneggiatrice Alice Birch dall’omonimo romanzo di Megan Hunter.

Il film tocca certamente questioni tempestive come la crisi del cambiamento climatico in corso. Con la padronanza dello schermo di Jodie Comer e la talentuosa Birch che adatta la sceneggiatura del romanzo acclamato dalla critica, il film sembra offrire agli spettatori un viaggio emozionante. Questo segnerà anche il debutto di Benedict Cumberbatch in una nuova veste e si tratta del primo di numerosi progetti che usciranno sotto la sua società di produzione SunnyMarch.

Al di là del talento che accompagna il film sia sullo schermo che fuori, gli spettatori avranno la possibilità di vedere Comer in un ruolo che mostra come la forza di una donna e l’amore di una madre siano forze da non sottovalutare.

Guardiani della Galassia Vol. 3: Dave Bautista dice addio a Drax

0
Guardiani della Galassia Vol. 3: Dave Bautista dice addio a Drax

La conclusione delle riprese di Guardiani della Galassia Vol. 3 ci sta fornendo una serie di suggerimenti su quello che sarà (o non sarà) il futuro nel MCU di alcuni dei personaggi coinvolti nel film di James Gunn.

Dopo Karen Gillan che ha detto addio a Nebula in un post sui social a conclusione delle riprese di Guardiani della Galassia Vol. 3, anche Dave Bautista, interprete di Drax, si accoda a questo saluto che sembra definitivo. Ecco infatti il post di Bautista sui suoi account social ufficiali: “Non ho ancora trovato le parole. E’ finito così in fretta e io ero già sul set di un altro film prima si poter processare tutto. La fine di un viaggio che ha cambiato la mia vita.”

Guardiani della Galassia Vol. 3, quello che sappiamo

Scritto e diretto da James GunnGuardiani della Galassia Vol. 3 arriverà nelle sale nel 2023, anche se una data di uscita ufficiale non è stata ancora comunicata. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente entro la fine del 2021. Torneranno nel cast Chris PrattZoe SaldanaDave BautistaPom Klementieff, Karen Gillan, Will Poulter insieme a Vin Diesel e Bradley Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel film è atteso anche Chris Hemsworth nei panni di Thor. Insieme a loro ci sono i nuovi arrivati ​​del MCU Will Poulter e Chukwudi Iwuji, con Poulter che ha confermato di interpretare il ruolo di Adam Warlock.

Thor: Love and Thunder, c’è una possibilità per l’amore tra Thor e Jane?

0

Durante un’intervista con Empire, Taika Waititi, regista e sceneggiatore di Thor: Love and Thunder, ha commentato la possibilità di un ritorno di fiamma tra Thor e Jane Foster. Come sappiamo, Jane è stata l’interesse amoroso di Thor nei primi due film del MCU con protagonista il Dio del Tuono, salvo poi scomparire dal quadro e ricomparire (con filmati riciclati) in Avengers: Endgame.

Con l’avvicinarsi di Thor: Love and Thunder e l’ufficiale ritorno di Natalie Portman nei panni del personaggio, ci si chiede se anche la storyline romantica tra la scienziata terrestre e il dio asgardiano possa tornare. Ecco cosa ha risposto il regista: “Credo che molte persone diano per scontato che la lovestory del film sarà tra Chris e Natalie. Io però non posso promettere che in questo film accadrà ciò che le persone si aspettano.” Teniamoci quindi pronti per l’inaspettato!

Thor: Love and Thunder, teaser trailer ufficiale!

Thor: Love and Thunder è il quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece al 6 Luglio 2022.

Il film segue Thor (Chris Hemsworth) in un viaggio diverso da quelli affrontati fino ad ora, alla ricerca della pace interiore. Ma il suo riposo è interrotto da un killer galattico conosciuto come Gorr the God Butcher (Christian Bale), che cerca l’estinzione degli dei. Per combattere la minaccia, Thor si affida all’aiuto di Valchiria (Tessa Thompson), Korg (Taika Waititi) e dell’ex fidanzata Jane Foster (Natalie Portman) che, con stupore di Thor, brandisce inspiegabilmente il suo martello magico, Mjolnir, come Mighty Thor. Insieme, intraprendono una sconvolgente avventura cosmica per scoprire il mistero della vendetta di Gorr il macellatore di dei e fermarlo prima che sia troppo tardi.

Taika Waititi tornerà alla regia di Thor: Love and Thunder, un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarokcosì come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: Endgame. Nel cast anche Christian Bale nei panni del villain Gorr il Macellatore di Dei, e Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.

Black Adam: una suggestiva immagine dai reshoot del film con Dwayne Johnson

0

Dwayne Johnson ha pubblicato una nuova immagine in bianco e nero dal backstage di Black Adam. Il film DC Warner è al momento in fase di reshooting e sembra che il protagonista sia molto preso da questo processo.

Tutto quello che sappiamo su Black Adam

Il cast completo di Black Adam, oltre a Dwayne Johnson nei panni dell’anti-eroe del titolo, annovera anche Noah Centineo (Atom Smasher), Quintessa Swindell (Cyclone), Aldis Hodge (Hawkman) e Pierce Brosnan (Doctor Fate). Insieme a loro ci saranno anche Sarah Shahi, che interpreterà Isis, e Marwan Kenzari, che sarà invece l’antagonista principale (anche se il personaggio non è stato ancora svelato).

Black Adam, che sarà diretto da Jaume Collet-Serra (già dietro Jungle Cruise, sempre con Johnson), ha dovuto far fronte a non pochi problemi durante il suo travagliatissimo sviluppo. Inoltre, la pandemia di Coronavirus ha ulteriormente complicate le cose e costretto la produzione del film all’ennesimo rinvio. L’uscita del film nelle sale americane è fissata per il 29 luglio 2022.

Il progetto originale della Warner Bros. su Shazam! aveva previsto l’epico scontro tra il supereroe e la sua nemesi, Black Adam appunto, una soluzione esclusa dalla sceneggiatura per dedicarsi con più attenzione al protagonista e alla sua origin story. A quanto pare, il film su Black Adam dovrebbe ispirarsi ai lavori di Geoff Johns dei primi anni duemila.

Pubblicità
Pubblicità
Pubblicità