La serie drammatica della HBO
vincitrice di un Emmy Euphoria
tornerà
con due episodi speciali, con il primo debutto DOMENICA 6
DICEMBRE alle 21:00 ET / PT. L’episodio andrà in onda su HBO e sarà
disponibile per lo streaming su HBO Max negli USA. In Italia non ha
ancora una collocazione su SKY.
Dopo essere stato lasciato da Jules
alla stazione dei treni e ricaduto, il primo episodio speciale
segue Rue (interpretata dalla vincitrice dell’Emmy
Zendaya) mentre celebra il Natale. Scritto e diretto dal
creatore della serie Sam Levinson, l’episodio, intitolato “Trouble
Don’t Last Always”, è interpretato anche da Colman Domingo, che è
apparso nella prima stagione. Il titolo e la data del secondo
episodio sono in arrivo. Entrambi gli episodi speciali sono stati
prodotti sotto Linee guida COVID-19.
Euphoria ha
ricevuto tre Primetime Emmy quest’anno, tra cui Miglior attrice
protagonista in una serie drammatica (Zendaya),
Miglior trucco contemporaneo (non protesico) e Musica e testi
originali eccezionali.
Euphoria è
stato creato e scritto da Sam Levinson, che è anche produttore
esecutivo; i produttori esecutivi Ravi Nandan, Kevin Turen, Drake,
Future the Prince, Hadas Mozes Lichtenstein, Ron Leshem, Daphna
Levin, Tmira Yardeni, Mirit Toovi, Yoram Mokady e Gary Lennon; Will
Greenfield è co-produttore esecutivo. Prodotto in collaborazione
con A24 e basato sull’omonima serie israeliana, creata da Ron
Leshem e Daphna Levin, di HOT.
Bisognerà attendere ancora un bel
po’ prima dell’arrivo di Black Widow nelle sale,
anche se la continua evoluzione dell’attuale situazione legata alla
pandemia di Covid-19 potrebbe stravolgere ancora una volta i piani
dei Marvel Studios. Nel frattempo, sono
arrivati online nuovi interessantissimi dettagli sul ruolo che la
Stanza Rossa avrà all’interno della storia dell’atteso
cinecomic.
Il libro di recente pubblicazione
“Black Widow: The Official Movie Special Book” (via
CBM) contiene un’intervista a James Young, coordinatore degli
stunt che ha lavorato al film con Scarlett
Johansson, ha parlato del ruolo che avranno le Vedove
della Stanza Rossa nella storia e del mondo in cui si
relazioneranno al malvagio Dreykov interpretato da Ray
Winstone.
“Le Vedove provengono
fondamentalmente dalla Stanza Rossa. Fin da giovani queste donne
vengono portate lì e addestrate per diventare delle
assassine”, spiega Young. “Quello che ha fatto Dreykov è
che ha imparato che per controllare il mondo, non puoi gettarti
nella mischia e metterci la faccia. Quindi Dreykov usa le Vedove
per farle eseguire i suoi ordini. Usa queste giovani donne, che
sono delle assassine, per il programma.”
“Tutto quello che conoscono è la
violenza. È dura per Natasha quando si arriva a quella lotta nel
film. Ancora una volta, arriviamo al centro di tutto: Natasha ci è
già passata, sa di cosa si sta parlando, e questo la mette in una
posizione davvero scomoda per quanto riguarda la lotta con le
Vedove, perché queste vedove vogliono ucciderla. Nessuno lascia la
Stanza finché non è morta. Questo mette Natasha in una posizione
estremamente difficile. Queste vedove hanno un obiettivo. Qualunque
cosa dica il loro capo, faranno di tutto per
raggiungerlo.”
“Penso che sia piuttosto
interessante ora che abbiamo finalmente la possibilità di vedere
ciò che i fan hanno chiesto per anni”, aggiunge Young. “In
questo film, possiamo finalmente vedere la Stanza Rossa e scoprire
chi sono queste Vedove, scoprire che ci esistono più Vedove, che
Natasha era la migliore di loro e che Dreykov l’ha sempre voluta di
nuovo con sé.”
La regia di Black Widow è stata
affidata a Cate Shortland, seconda donna
(dopo Anna Boden di Captain
Marvel) a dirigere un titolo dell’universo
cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta
nei mesi scorsi da Ned Benson(The
Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett
Johansson ci saranno anche David
Harbour, Florence
Pugh e Rachel
Weisz.
In Black Widow, quando sorgerà
una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha
Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue
origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla
pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in
qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni
prima che diventasse un membro degli Avengers.
Continuano le riprese di Mission
Impossible 7 in Italia, la produzione è ritornata
a Roma e questa mattina sul set c’eranoTom
Cruise e Hayley Atwell. Ecco i due
attori impegnati in alcuni stunt a bordo di una
500 gialla per le vie di Roma, nel quartiere di
Monti:
Nei prossimi due capitoli della
saga di Mission Impossible, Tom
Cruise e Rebecca
Ferguson torneranno nei panni di Ethan Hunt e
Ilsa Faust. I due film vedranno coinvolti anche Shea
Whigham (Kong: Skull Island), Hayley
Atwell (Captain America: Il primo
vendicatore), Pom
Klementieff (Guardiani della Galassia) e Esai
Morales (Ozark). Christopher
McQuarrie scriverà e dirigerà i film, che faranno il
loro debutto nelle sale americane rispettivamente il 19 novembre
2021 e il 4 novembre 2022.
Sta per chiudersi questo di
Novembre del 2020 che passerà alla storia come quello del secondo
Lockdown per gran parte del nostro paese e in attesa di vivere un
natale diverso da tutti gli altri Amazon Prime
Video rivela tutte le novità di questo Dicembre
2020.
1Yearly Departed
Amazon Prime
Video darà il suo addio al 2020 con il nuovo special
comico Yearly Departed, un ironico memorial per un
anno che in realtà deve ancora finire. Lo show raccoglie una
serie di elogi funebri al 2020, in cui una squadra di
comiche parlerà di tutto ciò che abbiamo “perso” negli ultimi
mesi. Dopo un lungo periodo passato tra pandemia, vespe killer
e banana bread, Yearly
Departed darà al 2020 l’addio che si merita da parte di
alcune delle donne più divertenti al mondo.
La
lineup tutta al femminile include Rachel
Brosnahan (The Marvelous Mrs. Maisel), Ziwe
(Book of Ziwe), Tiffany Haddish
(Girls Trip), Patti Harrison (Shrill), Natasha
Leggero (Another Period), Natasha
Rothwell (Insecure) e Sarah
Silverman (I Love You, America).
Yearly Departed ha come
executive producer Rachel Brosnahan, Paige Simpson, David Jammy,
Katy Mullan, Samantha Ressler, Nathalie Love e Bess Kalb, qui
anche nel ruolo di head writer. A dirigere è la regista nominata
agli Emmy Linda Mendoza (Tiffany Haddish Presents: They
Ready).Yearly Departed è prodotto
dagli Amazon Studios e Done + Dusted.
È tempo di feste su Rakuten TV
che a dicembre ha preparato sorprese di ogni genere per far
felice tutto il suo pubblico, tra attesi successi cinematografici e
intriganti nuove serie tv. A partire dal 15 dicembre sarà
disponibile sulla piattaforma, anche nella versione 4K HDR la
pellicola al cardiopalma Tenet, ultimo successo del
regista Christopher Nolan. Dallo studio Disney Pixar arriva
l’ultimo successo Onward. Ambientato in un mondo
popolato di creature fantasy dove però la magia non è più di uso
comune, la pellicola è un’esperienza magica da vivere sotto le
Feste insieme a tutta la famiglia. Il film è disponibile su Rakuten
TV in 4K HDR. Ma non finisce qui: dopo il clamoroso successo
al botteghino di After, ecco approdare su Rakuten TV
il sequel After 2 che ha incassato 4.2 milioni
di euro nelle sue 7 settimane di programmazione e 2.2 milioni di
euro solo nel primo weekend.
A partire dal 4 Dicembre, e in
offerta prezzo per l’acquisto dal 4 all’8, arriva su Rakuten TV
anche The Gentlemen, ultimo film
diretto da Guy Ritchie, che con le sue sequenze d’azione
adrenaliniche è pronto a gettare il pubblico tra narcotrafficanti,
imperi del crimine, miliardari e gangster. In arrivo anche il
film Marvel The New
Mutants, primo film del genere
supereroistico dalle tinte più horror. Dal regista Claudio
Noce, arriva su Rakuten TV
anche Padrenostro. Il film,
ambientato in una Roma “sospesa” del 1976, nel pieno del periodo
degli anni di piombo, ha visto Pierfrancesco Favino vincere, grazie
alla sua straordinaria interpretazione, la Coppa Volpi per la
migliore interpretazione maschile alla 75ma edizione della Mostra
internazionale del cinema di Venezia. E ancora ecco il 24
Dicembre Dreambuilders la fabbrica dei
sogni, film d’animazione perfetto proprio per le
atmosfere natalizie. La galleria dei cuori
infranti, racconta invece l’idea di una giovane
ragazza che, dopo la fine della sua ultima relazione, decide di
aprire una galleria dove le persone possono lasciare piccoli
ricordi delle loro storie passate. A dicembre approderanno su
Rakuten TV anche Balto e Togo – La leggenda,
che narra sotto una nuova luce la famosa storia dei due husky che
hanno attraversato l’Alaska per consegnare una preziosa medicina,
e Notturno, documentario del regista
di Fuocammare Gianfranco Rosi, girato nelle zone
calde di Siria, Libano e Iran e scelto dall’Anica per
rappresentare l’Italia nella categoria che premia il Miglior Film
Internazionale alla 93esima edizione degli Academy Awards.
STARZPLAY
Arriva su Starzplay – disponibile in SVOD su Rakuten TV – una delle
serie TV più attese dell’ultimo periodo: No
Man’s Land. Il racconto unisce thriller e spionaggio
per trascinare lo spettatore negli aspetti meno conosciuti della
guerra civile siriana. Qui Antoine, interpretato da Felix Moati,
partirà alla ricerca di sua sorella, data per morta, per poi venire
coinvolto tra le fila dei guerriglieri curdi..
AVOD
Grandi novità anche nella sezione FREE di Rakuten TV, che
continua ad ampliare il suo catalogo con molti contenuti di
intrattenimento gratuiti e grandi classici del cinema
contemporaneo. Questo mese da segnalare in particolare due
film con il grandissimo genio della commedia Will Ferrell: il
cult Anchorman – La leggenda di Ron
Burgundy, che racconta in maniera inedita e
irriverente il mondo del giornalismo con l’attore nei panni
dell’iconico presentatore dalla giacca bordeaux Ron Burgundy;
e Blades of Glory, un ritratto del
pattinaggio su ghiaccio maschile pieno di gag demenziali e
irresistibili. Ma le novità sono molte altre.
PROMO
Sul fronte delle promozioni, da segnalare alcune novità
perfette per passare il Natale con i propri film preferiti.
Dal 7 dicembre al 3 gennaio ecco la Disney Winter
Promo, che porta sulla piattaforma tantissimi film Disney,
tra novità e grandi classici, per godersi l’atmosfera natalizia in
famiglia con tanti titoli come Frozen 2, Il Re Leone, A Christmas
Carol, Aladdin e molti altri. Dal 4 al 28 dicembre, invece,
ecco arrivare la Winter Promo, una speciale
offerta di film da vedere con tutta la famiglia: tra grandi
classici e uscite recenti, i titoli perfetti per accendere la magia
delle Feste sono tantissimi, da Paddington
2 a 10 giorni senza
mamma, ma anche Alio – Un’avventura
tra i ghiacci, Ti presento
Sofia, La banda dei Babbi
Natale e molti altri.
In occasione
della Notte dei ricercatori e delle
ricercatrici, venerdì 27 novembre alle
20.30, nelle sale aderenti al
circuito #iorestoinSALA arriva MARIE
CURIE, il film scritto e diretto da Marie Noëlle,
interpretato da Karolina Gruszka, distribuito
da Valmyn.
La proiezione sarà preceduta da
un’introduzione di illustri donne che, come Marie Curie, hanno
dedicato la loro vita alla scienza: Maria Rita
Gismondo, direttrice Microbiologia Clinica, Virologia e
Bioemergenze, Polo Univ Sacco – Milano; Gabriella
Greison, scrittrice, fisica e performer teatrale; e con un
intervento di Ilaria Capua, direttrice del
One Health Center of Excellence dell’Università della Florida.
Le introduzioni in streaming
potranno essere seguite in diretta sulle pagine Facebook di tutte
le sale aderenti. Presenta l’incontro Michele Crocchiola della
Fondazione Niels Stensen di Firenze, in rappresentanza di
#iorestoinSALA.
Di Marie Curie sappiamo che, grazie
una fulgida intelligenza e un grande talento, riuscì a farsi strada
ed ebbe successo in un ambiente scientifico dominato dagli uomini.
Ma era anche una donna forte, passionale e moderna. Questo film,
racconta la sua storia.
Il film racconta gli anni più
turbolenti della vita di Marie Curie, quelli compresi tra il 1903,
anno in cui Marie e Pierre Curie si recano a Stoccolma per ricevere
il Premio Nobel per la scoperta della radioattività, e il 1911,
quando le venne assegnato il suo secondo Nobel. Nel mezzo, la morte
di Pierre, il nuovo amore con il matematico Paul Langevin, lo
scandalo.
Scrive la regista: «Chi era
Marie Curie? Una brillante scienziata, come tutti sanno. La sua
biografia è qualcosa di leggendario. Scoprendo il radio, questa
donna eccezionale ha dato un considerevole contributo alla
battaglia dell’umanità contro il cancro. Ma chi era la donna dietro
la mitica icona della scienza che nel corso del tempo è diventata?
La vita la mise di fronte a molte sfide che dovette affrontare con
coraggio e perseveranza. È stata la prima docente donna alla
Sorbona, la prima donna a vincere il Premio Nobel per la Fisica e –
a tutt’oggi – la sola donna ad aver vinto due Nobel in due
categorie diverse. Tuttavia non le fu permesso di manifestare i
propri sentimenti».
Dee Dee Allen (la tre volte
vincitrice del premio Oscar® Meryl Streep) e Barry Glickman (il
vincitore del Tony Award® James Corden) sono star del palcoscenico
di New York City alle prese con una situazione critica: il loro
nuovo e costoso spettacolo di Broadway è un grosso flop che ha
improvvisamente distrutto le loro carriere. Nel frattempo, in una
piccola città dell’Indiana, la studentessa del liceo Emma Nolan
(l’esordiente Jo Ellen Pellman) sta vivendo un dispiacere molto
diverso: nonostante il sostegno del preside del liceo
(Keegan-Michael Key), il capo dall’associazione genitori-insegnanti
(Kerry Washington) le ha vietato di partecipare al ballo di fine
anno con la sua ragazza, Alyssa (Ariana DeBose). Quando Dee Dee e
Barry decidono che la difficile situazione di Emma è la causa
perfetta per aiutarli a riabilitare la propria immagine pubblica,
si mettono in viaggio con Angie (la vincitrice del premio Oscar
Nicole Kidman) e Trent (Andrew Rannells), un’altra coppia di cinici
attori in cerca di un’ascesa professionale. Ma il loro egocentrico
attivismo, tipico delle celebrità, gli si ritorce inaspettatamente
contro e i quattro si trovano a capovolgere le proprie vite mentre
si riuniscono per offrire a Emma una notte in cui può celebrare chi
è veramente.
Diretto da Ryan Murphy e interpretato anche da Tracey Ullman,
Kevin Chamberlin, Mary Kay Place, Logan Riley, Nico Greetham, Sofia
Deler e Nathaniel J. Potvin, The Prom è lo spettacolare adattamento
cinematografico e dal grande cuore del pluripremiato musical di
Broadway di Chad Beguelin, Bob Martin e Matthew Sklar, candidato ai
Tony Award. La sceneggiatura è scritta da Bob Martin e Chad
Beguelin; il film è prodotto da Ryan Murphy, Dori Berinstein, Bill
Damaschke, Alexis Martin Woodall e Adam Anders.
Screen Rant ha stilato una lista dei possibili luoghi in cui è
possibile si trovi Gamora dopo gli eventi di
Avengers:
Endgame, e che dovrebbe essere rivelato in Guardiani
della Galassia Vol. 3. Dopo la sua morte in
Avengers:
Infinity War, i Marvel Studios sono stati in grado
di trovare un modo intelligente per riportare il personaggio di
Zoe Saldana nel MCU attraverso il viaggio nel
tempo. Considerando che l’attuale versione del personaggio che
esiste nella linea temporale principale non ha le stesse esperienze
della sua controparte defunta, è comprensibile il motivo per cui
non si sia unita ai Guardiani della Galassia.
1Vormir
A
seconda di quanto l’originale Nebula del MCU ha detto alla Gamora
del 2014 della morte della sua controparte nel 2023,
Guardiani della Galassia Vol. 3 potrebbe vederla
rivisitare Vormir. Poiché non è a conoscenza di tutto ciò che è
accaduto nella sua vita prima di incontrare Star-Lord e il resto
del suo team cosmico, Gamora potrebbe essere ansiosa di scoprire
cosa aveva passato la sua altra versione prima della sua straziante
morte in Avengers:
Infinity War. Dato che la Gemma dell’Anima nella
linea temporale principale del MCU non si trova più lì, Teschio
Rosso potrebbe aver già lasciato il pianeta; come suggerito dai
registi, una volta che la gemma è stata recuperata, non è più
obbligato rimanere a Vormir. Ma, se l’obiettivo è raccontare cosa è
realmente accaduto quel giorno in cui è morta su quel pianeta,
Teschio Rosso è la soluzione migliore per i Marvel Studios,
considerando che è l’unico altro personaggio che ha assistito a ciò
che è successo e che è ancora vivo.
Certo, questa è una strada difficile da
percorrere; anche se la Gamora del 2014 è informata circa la storia
generale della Gamora “principale”, è essenzialmente un personaggio
diverso. È curioso come i Marvel Studios vadano avanti con il suo
personaggio dato questo passaggio. Ancora, considerando che Gunn è
stato informato dell’arco narrativo dell’eroina in Infinity
War e che la sceneggiatura di
Guardiani della Galassia Vol. 3 non è mai cambiata dopo il
suo licenziamento, è lecito ritenere che abbiano in mente un piano
B per questa nuova Gamora.
Diane Keaton ha rivelato di non aver
apprezzato
Il Padrino – Parte III all’epoca della sua uscita
nelle sale. Il capitolo finale della pluripremiata e acclamata
trilogia non è stato accolto bene come i suoi predecessori, e
ancora oggi è considerato l’anello debole della saga. Nel 1972,
all’epoca dell’uscita del primo
Il Padrino, Diane Keaton era ancora un’attrice sconosciuta
e il film di Francis Ford Coppola segnò la sua seconda
esperienza sul grande schermo. Sei anni dopo, nel 1978, conquistò
l’Oscar come migliore attrice protagonista grazie a Io & Annie di
Woody Allen.
Kay Adams, il personaggio
interpretato da Keaton nella saga de
Il Padrino, è ricordato come uno dei personaggi che si
sono maggiormente evoluti nel corso dei tre film. Di recente è
stata confermata una nuova versione de Il
Padrino – Parte III, completamente restaurata, con un
nuovo inizio e un nuovo finale, che utilizzerà il titolo pensato in
origine da Francis Ford Coppola, ossia Mario Puzo’s
The Godfather, Coda: The Death of Michael Corleone, il titolo
scelto inizialmente da Coppola, prima che i dirigenti dello studio
lo semplificassero per l’uscita nelle sale del 1990. Il film uscirà
nelle sale USA a dicembre, seguito da una versione VOD e
Blu-Ray.
In una recente
intervista con
Variety, Diane Keaton ha elogiato il nuovo taglio del
film, e ha anche rivelato che di non aver mai particolarmente
apprezzato la versione originale del 1990: “Guardare la nuova
versione è stato uno dei momenti più belli della mia vita
guardarlo. È stato un sogno che finalmente è diventato realtà. Ho
visto il film sotto una luce completamente diversa. Quando l’ho
visto la prima volta, non ero veramente convinta. All’epoca
dell’uscita in sala non sembrava funzionasse bene e le recensioni
non furono eccezionali. Ma Francis ha lavorato nuovamente
all’inizio e alla fine e, lasciatemelo dire, adesso funziona alla
perfezione. Non so perché le persone non lo apprezzassero, ma di
certo io ero uno di loro. Cosa c’era di sbagliato in me? Perché non
mi è piaciuto prima? Eppure, era così.”
La riedizione de Il Padrino – Parte
III
La riedizione de Il
Padrino – Parte III avrà luogo in occasione del
30esimo anniversario dell’uscita del film al cinema e, sulla base
delle dichiarazioni di Coppola, sarà molto più vicina alla sua
visione originale del film. È facile intuire perché i dirigenti,
all’epoca, scelsero di cambiare il titolo del film: non solo per
seguire la logica degli altri due titoli del franchise, ma anche –
e soprattutto – per evita il principale spoiler sulla trama, ossia
la morte di Michael Corleone. Ora, circa tre decenni dopo, è chiaro
che non ci sia più nulla che possa rovinare la visione allo
spettatore.
Francis Ford Coppola ha
completamente restaurato il film insieme ai suoi editori,
aggiungendovi un nuovo inizio, un nuovo finale e anche delle
riprese alternative di alcune scene, oltre a nuovi spunti musicali.
Coppola ha definito la nuova versione del film una “conclusione
più appropriata alla storia dei Corleone”.
A proposito della Director’s Cut de
Il Padrino – Parte III, Coppola aveva dichiarato: “Èun riconoscimento nei confronti del titolo di Mario e del
mio titolo preferito, nonché delle nostre intenzioni originali in
merito a ciò che poi divenne Il Padrino – Parte III.Per
questa nuova versione del capitolo finale della trilogia, ho creato
un nuovo inizio e una nuova fine e ho riorganizzato alcune scene,
inquadrature e spunti musicali. Con queste modifiche, con il
filmato e il suono ripristinati, si tratta per me di una
conclusione più appropriata per Il Padrino e Il Padrino – Parte II.
Sono grato a Jim Gianopulos e alla Paramount per avermi permesso di
rivisitare il film.”
Rob Liefeld ha
accolto con favore la notizia che Deadpool 3 è ufficialmente in sviluppo presso
i Marvel Studios. Da quando la Disney
ha acquisito le risorse televisive e cinematografiche della Fox,
c’è stato parecchio interesse per il modo in cui Kevin Feige e la
Casa delle Idee gestiranno gli X-Men, i Fantastici Quattro e tutti
i personaggi collegati all’universo dei mutanti. Ciò include
naturalmente anche il personaggio del Mercenario Chiacchierone
interpretato da Ryan Reynolds.
Da quando è stato siglato l’accordo
tra Disney e Fox, non ci sono mai state notizie concrete da parte
dei Marvel Studios su quali fossero i piani per il franchise di
Deadpool
e per il futuro dei personaggi “ereditati” dalla Fox. Dopo mesi e
mesi di speculazioni, lo scorso weekend abbiamo appreso la
notizia che la Marvel ha inizialmente ufficialmente a lavorare
a Deadpool 3, ingaggiando un nuovo duo di
sceneggiatrici: Wendy Molyneux e Lizzie
Molyneux-Logelin, infatti, andranno a sostituire gli
storici Rhett Reese e Paul
Wernick, che avevano firmato sia Deadpool
che Deadpool
2 (quest’ultimo co-sceneggiato insieme a Reynolds).
Parlando con
THR in occasione della promozione del terzo numero del
fumetto spin-off di G.I. Joe, Snake Eyes, a Rob
Liefeld è stato chiesto della sua reazione al fatto che i
Marvel Studios abbiano finalmente ingaggiato gli sceneggiatori di
Deadpool 3. Il fumettista ha ammesso di essere
un grande fan del duo e di aspettarsi un grande lavoro per il nuovo
film dedicato alla sua creatura.
“Penso che le persone dovrebbero
essere aperte alle nuove voci”, ha spiegato Liefeld
riferendosi al coinvolgimento delle due sceneggiatrici. “Senza
le nuove voci, non avrei mai trovato un lavoro nel campo dei
fumetti. Senza le nuove voci, il creatore di The Walking Dead,
Robert Kirkman, non sarebbe mai entrato in questo mondo.”
Il pensiero iniziale di Rob Liefeld su Deadpool 3
Si tratta di un bel cambio di rotta
per Rob Liefeld, che in passato non si era
dimostrato un grande sostenitore di un possibile Deadpool 3. Lo scorso luglio, infatti, il
fumettista aveva dichiarato: “Lo sto per dire: f*****o i film!
F*****o tutto questo discorso sul prossimo film di Deadpool, va
bene?Ecco cosa direi io: ‘Hey, Disney. Ciao, sono Rob.
Hai speso 70 miliardi di dollari per compare la Fox. Ok? Hai speso
70 miliardi di dollari. Non riesci più a gestire i tuoi parchi a
tema, che rappresentano il 50% dei tuoi guadagni complessivi, e
sono anche stati chiusi per cinque mesi. Non hai neanche modo di
portare in sala i tuoi film da tre miliardi di dollari. Nessun
Mulan, nessun Black Widow, nessun Gli Eterni. Gli animatori possono
lavorare da casa. Gli artisti digitale anche. I cartoni animati di
Deadpool, i videogiochi di Deadpool: è su questo che vi dovreste
concentrare. Iger, chiunque stia guidando adesso la nave… cosa
state facendo per ottenere un ritorno concreto da questi 70
miliardi?”
Aveva poi aggiunto: “Certo che
dovrebbero creare più videogiochi di Deadpool, certo che dovrebbero
creare più serie animate di Deadpool. Che diavolo! Kevin Feige, ti
voglio bene amico mio, sei un genio, ma ne esistono anche altri di
geni. I ragazzi che hanno realizzato Spider-Man: Un Nuovo Universo,
ad esempio. Sono dei geni! E la Disney non ha avuto nulla a che
fare con quel film. La Disney non ha avuto nulla a che vedere con
Deadpool, Deadpool 2, Logan. Lascia che questi altri luogotenenti
ti rendano un ritorno nei tuoi investimenti. Non ho bisogno di un
altro film su Deadpool, né io né i fan. Ne abbiamo già due
fantastici. Sono perfetti. Naturalmente c’è una richiesta, e spero
che riescano a soddisfarla, ma non sono certo che lo
faranno.”
In attesa dell’arrivo nelle sale di
Wonder
Woman 1984, in una recente intervista Geek Magazine
(via
Reddit), la regista Patty
Jenkins ha aggiornato in merito all’annunciato
spin-off dedicato alle Amazzoni. Alla fine
del 2019, in occasione del Comic Con Experience di San Paolo, in
Brasile, la
Jenkins aveva anticipato che lei e la Warner Bros. stavano
pensando ad un possibile film interamente dedicato alle guerriere e
alla mitologia di Themyscira.
Al momento i piani della major in
merito al progetto sono ancora piuttosto vaghi: nulla esclude,
infatti, che alla fine la storia possa adattarsi maggiormente ad
una serie tv, magari destinata a HBO Max, dovrà tra l’altro
Wonder Woman
1984 sarà disponibile proprio nel giorno dell’uscita
nelle sale americane (il prossimo 25 dicembre). In attesa di
maggiori chiarimenti, Patty Jenkins ha spiegato che lo spin-off sarà
ambientato dopo gli eventi di Wonder
Woman e che potrebbe persino collegarsi ad un ipotetico
Wonder Woman 3 (non ancora confermato
ufficialmente).
“Si tratta di una storia che
Geoff Johns ed io abbiamo inventato e poi presentato alla Warner
Bros.”, ha spiegato regista. “Gli eventi di questa storia
si svolgono dopo che Diana ha lasciato Themyscira, l’isola delle
Amazzoni, e ci sono alcuni colpi di scena legati a quanto accadrà
tra Wonder Woman 1984 e Wonder Woman 3. La produzione del progetto
non è ancora iniziata ufficialmente, ma spero che ce la faremo
prima o poi, perché amo davvero questa storia.”
Le date di uscita internazionali di Wonder Woman 1984
In attesa di saperne di più,
ricordiamo che di recente la
Warner Bros. ha annunciato le varie date di uscita di
Wonder Woman
1984 a livello internazionale. Prima di arrivare nelle
sale americane e su HBO Max il 25 dicembre, infatti, il film sarà
distribuito in alcuni mercati come la Francia (16 dicembre), la
Spagna (18 dicembre) e la Germania (23 dicembre). In Italia il
sequel, inizialmente previsto per il 14 gennaio 2021, arriverà
adesso il 28 gennaio e sarà quasi uno degli ultimi mercati in cui
il film verrà distribuito.
Wonder
Woman 1984 uscirà il 25 dicembre 2020 in America (sia
in sala che su HBO Max) e il 28 Gennaio 2021 in Italia. Il film è
stato definito dal produttore Charles Roven un sequel
“inusuale“, che poterà in scena lo stesso personaggio
grazie al lavoro dello stesso team creativo e che seguirà gli
eventi del precedente capitolo, ma che i fan non dovrebbero
aspettarsi un seguito tradizionale definendolo “la
prossima iterazione della supereroina”.
L’ordine cronologico del personaggio
di Diana Prince è stato già rimescolato, essendo stata introdotta
nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn
of Justiceper poi tornare al vecchio secolo
con Wonder
Woman. Il sequel vedrà
ancora Gal
Gadot nei panni di Diana Prince opposta
a Kristen
Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel
cast figureranno anche Chris
Pine (volto del redivivo Steve Trevor)
e Pedro
Pascal (nei panni di Maxwell Lord).
Kristen Stewart ha guardato la quarta stagione
di The
Crown per meglio prepararsi al ruolo di Lady Diana
nell’annunciato biopic che sarà diretto da Pablo
Larraín. Il film si intitolerà Spencer ed è stato scritto da Steven
Knight. Il film sarà ambientato nell’arco di un fine
settimana, racconterà il momento in cui Lady D. decise che il suo
matrimonio con il principe Carlo era finito e sarà sicuramente
destinato a far discutere, come accade ogni volta che il cinema
racconta la storia della “principessa triste”.
La quarta stagione di The
Crown è stata presentata in anteprima all’inizio di
questo mese, ed è stata accolta con grandissimo entusiasmo. La
serie racconta del regno della regina Elisabetta, interpretata dal
premio Oscar Olivia Colman a partire dalla terza stagione.
Il nuovo ciclo di episodi si concentra fortemente sulla principessa
Diana (interpretata da Emma Corrin) e sul suo
matrimonio con il principe Carlo. La relazione tumultuosa è stata a
lungo oggetto di contesa per la Casa reale di Windsor, e questa
nuova stagione ha riacceso tensioni mai realmente sopite
all’interno della famiglia.
In una nuova intervista con
The Wrap, la Kristen Stewart ha rivelato di aver visto
l’ultima stagione di The
Crown per meglio prepararsi al ruolo della Principessa
Diana. Anche se il film sarà ambientato in un momento diverso della
vita di Diana rispetto alla serie creata da Pete
Morgan, la Stewart ha detto che lo show l’ha aiutata a
connettersi emotivamente con la figura di Lady D. e con le persone
che hanno fatto parte della sua vita. Spencer, le cui riprese inizieranno all’inizio
del 2021, sarà ambientato nei primi anni ’90, poco prima del
divorzio di Diana e Charles, mentre la quarta stagione di The
Crown termina proprio agli inizi degli anni ’90.
“Mi sento davvero fortunato ad
avere The Crown, perché ho investito emotivamente in personaggi
basati su persone reali, e in quella serie c’è stato davvero tanto
materiale a rinforzarlo e ricordarmelo. Ora mi sento connessa
emotivamente a questi personaggi e ho questo strana sensazione che
mi accompagna ogni volta che vado a dormire, perché penso: ‘Oh,
Dio, nutro già dei sentimenti nei confronti di queste persone’.
Penso che sia una prova di quanto quella serie sia valida.”,
ha spiegato l’attrice.
Lady Diana nelle parole di Pablo
Larraín
In merito al biopic Spencer, Pablo Larraín
(regista di Jackie ed
Ema) aveva dichiarato: “Siamo tutti cresciuti, almeno
la mia generazione, sapendo cosa fosse una fiaba. In genere, il
principe arriva e trova la principessa, la invita a diventare la
sua moglie e poi lei diventa regina. Questa è una fiaba. Quando
qualcuno però decide di non essere regina, e dice che preferisce
andarsene ed essere se stessa, prende una decisione molto
importante, e la fiaba si capovolge.
Sono sempre rimasto
impressionato da decisioni così, pensando anche a quanto deve
essere difficile. Questo è il cuore del film.Come e
perché decidi di farlo? È una storia universale che può toccare
milioni e milioni di persone, e noi vogliamo fare questo. Vogliamo
fare un film che possa andare a fondo, connettersi con il pubblico
di tutto il mondo che prova interesse verso una vita tanto
affascinante.”
Sebbene inizialmente la serie
sembrasse concentrarsi sulle avventure del magizoologo Newt
Scamander (Eddie
Redmayne), ben presto è stato confermato che
Animali Fantastici avrebbe coperto il periodo in cui il
mago oscuro Grindelwald terrorizzava il mondo magico. Johnny Depp è apparso alla fine del primo
Animali Fantastici nei panni di Gellert Grindelwald,
prima di avere un ruolo più importante nel sequel I Crimini di Grindelwald del 2018. Era pronto
ad interpretare il personaggio per l’intero franchise, ma a seguito
della perdita di una causa per diffamazione contro il quotidiano
britannico The Sun che lo ha definito un “picchiatore di
mogli”, la Warner Bros. ha chiesto all’attore di abbandonare
la saga.
In seguito alla notizia del
licenziamento di Depp, è emerso che Mads Mikkelsen era in trattative per
sostituire il collega e diventare ufficialmente il nuovo volto
cinematografico di Gellert Grindelwald. Nonostante Mikkelsen avesse
smentito la voce, oggi sappiamo che l’attore stava semplicemente
“mentendo”, nel senso che non aveva ancora avuto l’autorizzazione a
parlare del suo coinvolgimento, dal momento che, come riportato da
The Wrap, che la Warner Bros. – attraverso un comunicato – ha
ufficializzato il casting dell’attore danese.
Nonostante sia destinato a svolgere
un ruolo chiave nell’attesissimo nuovo adattamento cinematografico
di Dune,
Jason Momoa ha dichiarato che non vedrà il
film quando finalmente uscirà nei cinema. Diretto da Denis Villeneuve, Dune è
stato posticipato diverse volte a causa non solo di alcuni ritardi
di produzione, ma anche della pandemia di Covid-19. Il film segnerà
il ritorno di Momoa sul grande schermo, che non appare in un film
destinato al cinema dal 2018, anno di uscita del campione d’incassi
Aquaman.
Il nuovo adattamento del romanzo di
Frank Herbert del 1965 era originariamente
previsto per il prossimo 20 novembre, prima di essere posticipato
al 18 dicembre e ancora al 1 ottobre 2021. Jason Momoa avrà il ruolo di Duncan Idaho,
personaggio reso celebre dall’attore Richard Jordan
nell’adattamento del 1984 diretto da David Lynch. All’inizio di quest’anno, Momoa
ha alzato ancora di più l’hype attorno al film commentando con la
grande entusiasmo la portata della produzione, sottolineando come
quello di Duncan Idaho sarà probabilmente il ruolo più grande da
lui interpretato.
Tuttavia, in una recente intervista
con
Men’s Health, Jason Momoa ha spiegato che non vedrà il film
al cinema quando verrà distribuito, in modo da potersi godere
l’esperienza insieme a la sua famiglia. L’attore ha infatti notato
la paura di suo figlio nel vedere il padre coinvolto in scene
d’azione. Una volta, infatti, il figlio di 11 anni Wolfie, mentre
guardavano un suo film, si è girato verso il padre e gli ha
chiesto: “Papà, stai bene?”. Momoa ha subito
tranquillizzato il figlio, dicendogli: “Figlio mio, sono seduto
accanto a te. Stiamo tutti bene. Questo è successo due anni fa.
Guarda il film.”
Con tutta l’incertezza che circonda
ormai l’industria cinematografica, la decisione di Momoa figura
senza dubbio come una mossa audace. Le riprese principali di
Dune
si sono concluse lo scorso agosto, e quando il film arriverà nelle
sale, il lavoro svolto da Momoa sul set sarà già un lontano
ricordo. Un’esperienza cinematografica condivisa, qualcosa che
quest’anno è venuta profondamente a mancare, sembra importare molto
per Momoa: per l’attore è importante non solo poter godere dei
frutti del suo lavoro, ma anche avere la possibilità di confortare
suo figlio.
Il network americano
FOX dopo il primo promo ha diffuso un nuovo promo
di 9-1-1 4, l’annunciata
quarta stagione di 9-1-1.
9-1-1 4
9-1-1 4 è la
quarta stagione della serie 9-1-1
creata da Ryan Murphy e Tim Minear per
il network americano FOX. Dai creatori Ryan Murphy e Brad
Falchuk (il franchise di “American Horror Story”, “Nip /
Tuck”), il nuovo dramma procedurale 9-1-1
esplora le esperienze ad alta pressione di agenti di polizia,
paramedici e vigili del fuoco che sono spinti nel più situazioni
spaventose, scioccanti e strazianti. Questi soccorritori devono
cercare di bilanciare il salvataggio di coloro che sono più
vulnerabili nel risolvere i problemi della propria vita.
In 9-1-1
4 protagonisti sono Athena Carter Nash,
(stagione 1-in corso), interpretata da Angela
Bassett, Robert “Bobby”
Nash (stagione 1-in corso), interpretato
da Peter Krause, Evan “Buck”
Buckley (stagione 1-in corso), interpretato
da Oliver Stark, Henrietta “Hen”
Wilson (stagione 1-in corso), interpretata
da Aisha Hinds, Howard
“Howie”/”Chimney” Han (stagione 1-in corso), interpretato
da Kenneth Choi, Michael
Grant (stagione 1-in corso), interpretato
da Rockmond Dunbar, Abigail “Abby”
Clark (stagione 1, guest star stagione 3), interpretata
da Connie Britton, Madeline “Maddie”
Buckley Kendall (stagione 2-in corso), interpretata
da Jennifer
Love Hewitt, Edmundo “Eddie”
Diaz (stagione 2-in corso), interpretato da Ryan
Guzman, May Grant (ricorrente
stagione 1, stagioni 2-in corso), interpretata
da Corinne Massiah, Harry
Grant (ricorrente stagione 1, stagioni 2-in corso),
interpretato da Marcanthonee Jon Reis.
Chris Columbus, il regista dei primi due film
della saga di Harry Potter, ha dichiarato che gli sarebbe
piaciuto tornare alla regia degli ultimi due capitoli del
franchise, ossia la prima e la seconda parte de
I Doni della Morte. Il primo film di
Harry Potter è uscito quasi 20 anni fa ed è stato un enorme
successo, dando il via alla carriera dei piccoli (all’epoca!)
Daniel Radcliffe (Harry Potter), Emma Watson (Hermione Granger) e Rupert Grint (Ron Weasley). Dal momento che la
serie di romanzi scritta da J.K. Rowling aveva una fan base già
molto ampia ed entusiasta, era fondamentale che il primo
adattamento venisse ben accolto. Fortunatamente, Harry Potter e la pietra filosofale è stato un
grandissimo successo, spianando la strada a quello che è diventato
uno dei franchise cinematografici più amati di sempre.
Una delle personalità più importanti
dietro i primi due film di Harry Potter è stato senza dubbio il regista
Chris Columbus, il quale ha lavorato sodo per
garantire che sia La Pietra Filosofale che La Camera dei Segreti risultassero dei buoni
adattamenti, prestando molta attenzione alle minuzie della
creazione di un mondo magico ed affascinante, impostando il tono
per gli effetti visivi e scegliendo gli attori giusti per essere il
volto di personaggi che sarebbero apparsi a lungo sullo schermo.
Dopo aver girato i primi due film back-to-back, Columbus
si è dedicato alla produzione de Il prigioniero di Azkaban e ha poi deciso di lasciare
il franchise per sempre. Anche se non ha preso parte agli altri
cinque film, ciò non significa che volesse tagliare completamente i
legami con la saga…
“Ho sempre desiderato tornare
indietro e girare gli ultimi due film, ma David Yates ha deciso che
sarebbe rimasto a dirigere la serie, ed è stata una scelta
fantastica da prendere, perché amo particolarmente l’ultimo film.
Penso che la seconda parte de I Doni della Morte sia semplicemente
un film brillante.”
La durata originale di Harry Potter
e la Pietra Filosofale
Sempre nel corso della medesima
intervista, Chris Columbus ha rivelato che in origine
Harry Potter e la Pietra Filosofale sarebbe
dovuto durare tre ore. Quel taglio, come spiegato dal regista,
venne mostrato durante una proiezione di prova a Chicago, e ai
bambini piacque molto. Tuttavia, furono i genitori presenti alla
proiezione che si lamentarono dell’eccessiva durante del film,
nonostante gli apprezzamenti generali.
“Quando abbiamo finito il film e
l’abbiamo proiettato a Chicago, il pubblico l’ha adorato. È stata
una fortuna per noi proiettare il film a Chicago. Quando ancora si
poteva andare al cinema, siamo voltati a Chicago e lo abbiamo
proiettato per un pubblico selezionato. Il pubblico l’aveva
consumato. All’epoca durava due ore e cinquanta minuti, quasi tre.
I bambini pensavano che fosse troppo breve, mentre i genitori
pensavano che fosse troppo lungo.”
Negli ultimi anni le maggiori
piattaforme di streaming come Netflix e
Amazon Prime
Video hanno cominciato a diversificare i loro
contenuti soprattutto per quanto riguarda l’intrattenimento per
ragazzi. Oggi ci sono tantissime serie tv e film dedicate agli
adolescenti e che stanno facendo strage di visualizzazioni. Stiamo
parlando di serie come Elite,
Outer
Banks, Stranger
Things, Non Ho
Mai…, The Society e molte altre
ancora. In Italia, una delle serie più amate dai ragazzi è senza
dubbio Skam Italia che ha come protagonisti alcuni
attori giovanissime come Ludovica Martino, Benedetta
Gargari, Federico Cesari e ovviamente
Ludovico Tersigni.
Scopriamo oggi insieme
tutto quello che c’è da sapere su Ludovico
Tesigni, il famoso e amatissimo Giovanni Garau della
webseries Skam Italia.
Ludovico Tersigni film: gli inizi
della sua carriera
Ludovico Tersigni, età 25
anni, nato a Nettuno l’8 agosto del 1995,
è uno degli attori più amati e cliccati del momento. Ma com’è
arrivato al successo in cosi poco tempo? Sembra che sin da bambino
Ludovico avesse una passione frenata per la recitazione e il
musical. Alle scuole medie partecipa infatti di
continuo agli spettacoli della scuola e contemporaneamente studia
teatro e frequentando corsi in compagnie di
musical.
Dopo aver ottenuto il diploma al
Liceo Classico Chris Cappell College di Anzio, grazie anche alla
sua istruzione artistica, Ludovico è pronto a lanciarsi nel mondo
dello spettacolo. Nel 2014, infatti, esordisce sul grande schermo
con Arance & Martello, un film diretto da
Diego Bianchi, suo zio, presentato in anteprima
alla 71ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di
Venezia.
https://youtu.be/yvd22mDvwDg
Grazie al suo esordio in grande
stile alla Biennale Cinema, due anni dopo Ludovico ottiene un
ruolo, seppur minore, nel nuovo film di Gabriele
Muccino, dal titolo L’estate Addosso (2016).
Il film racconta la storia di Marco
(Brando Pacitto), un ragazzo di soli diciotto anni
che, dopo aver avuto un incidente con lo scooter, riceve un grosso
risarcimento economico dall’assicurazione. Con quei soldi in tasca,
Marco decide di partire per l’estate per San Francisco. Qui il
ragazzo viene ospitata da una coppia di giovani gay che,
incredibilmente, sembra conoscere la sua compagna di classe Maria
(Matilda Lutz), un ragazza definita una bigotta
“santarellina”. Grazie a quella vacanza però Marco e Maria
impareranno a conoscersi meglio e a fare amicizia.
Ludovico Tersigni nel film Slam –
Tutto Per Una Ragazza
Nel 2017, però,
arriva finalmente per Ludovico il primo ruolo da protagonista
grazie al film Slam – Tutto Per Una Ragazza, diretto da
Andrea Molaioli.
Il film – adattamento del romanzo
del 2007 di Nick Hornby dal titolo Tutto
Per Una Ragazza – è ambientato a Roma e racconta la storia
di Samuele (Ludovico Tersigni), detto Sam, un
ragazzo di sedici anni con una grande passione per lo
skateboard. Non c’è da meravigliarsi dunque che il
suo idolo sia lo skater e stuntman Tony Hawk,
personaggio che il ragazzo ammira e che spera un giorno di poter
eguagliare.
Sam ama sognare e quando lo fa,
sogna in grande. Dopo l’università, il ragazzo vorrebbe avere la
possibilità di viaggiare e trasferirsi poi in California, cercando
di realizzarsi nel mondo dello skate ma soprattutto sfuggendo al
destino della sua famiglia. Sia i suoi genitori che i suoi nonni,
infatti, sono diventati genitori quando avevano appena sedici anni
e Sam vorrebbe evitare di portare avanti questa tradizione.
Nonostante le sue buone intenzioni
e i suoi piani per il futuro, la vita di Sam prende una piega
inaspettata quando il ragazzo incontra Alice (Barbara
Ramella)…
Ludovico Tersigni serie tv: alla
conquista del piccolo schermo
Contemporaneamente Ludovico
Tersigni comincia anche a muovere i primi passi sul piccolo
schermo. Nel 2015 fa il suo debutto nella fiction Tutto Può
Succedere, adattamento italiano della serie della
NBC, Parenthood.
La fiction è ambientata a Roma e
segue le peripezie della numerosa famiglia dei Ferraro. Sotto lo
stesso tetto vivono Ettore (Giorgio Colangeli) e
Emma Ferraro (Licia Maglietta), genitori di
Alessandro (Pietro
Sermonti), Sara (Maya
Sansa), Giulia (Ana Caterina Morariu)
e Carlo (Alessandro Tiberi). Ognuno di loro,
ovviamente, ha marito, moglie e figli al seguito. La serie racconta
delle piccole sfide quotidiane, dei problemi comuni di tutte le
famiglie e di come la vicinanza e l’affetto dei cari siano
indispensabili per andare avanti.
In Tutto Può
Succedere, Ludovico Tersigni interpreta Stefano
Privitera ex fidanzato prima di Federica Ferraro (Benedetta
Porcaroli), primogenita di Alessandro Ferraro, e poi
di sua cugina Ambra Scalvino (Matilda
De Angelis), figlia di Sara Ferraro.
Dopo il successo ottenuto dalla
serie Tutto Può Succedere – in onda dal 2015 al
2018 per 3 stagioni e 42 episodi
-, Ludovico continua la sua scalata nel mondo dello spettacolo
aggiungendo nuovi progetti al suo curriculum. Negli anni successivo
lo vediamo in Oltre La Soglia (2019), Skam
Italia (2018 – in corso) e
Summertime (2020 – in corso).
Quest’ultima, distribuita da
Netflix, esplora il complesso mondo degli
adolescenti attraverso le vite di Summer (Coco Rebecca
Edogamhe) e Ale (Ludovico Tersigni), due
ragazzi completamente diverso l’uno dall’altra. La prima è
introversa, odia l’estate ed è costretta a lavorare per aiutare
economicamente la madre. Ale invece è un ragazzo molto affascinante
e famoso nel circuito delle moto ma costantemente in lotta con i
suoi genitori.
Grazie a una serie di circostanze,
i due si incontreranno e cominceranno a frequentarsi, scoprendo di
avere molto di più in comune di quanto pensano…
Ludovico Tersigni in Skam
Nel 2018 Ludovico Tersigni viene
scelto per entrare a far parte del cast di una nuova webserie
teen drama dal titolo Skam Italia.
Quella creata da Ludovico
Bessegato per TIMvision e prodotta da
Cross Productions, è solo l’ennesimo remake
dell’originale webserie norvegese per ragazzi,
Skam che ha debuttato nel 2015. Da allora quello
di Skam è diventato un vero e proprio franchise che
include, oltre alla serie originale, ben 7 remake, una saga
letteraria, una serie di spettacoli teatrali danesi e molto altro
ancora.
Ambientata sempre nella bellissima
Roma, la serie racconta delle vicende di un gruppo variegato di
studenti del liceo Kennedy alle prese con primi amori, amicizie,
bravate, feste pazzesche e piccoli drammi. Nella prima stagione a
fare da protagonista è Eva (Ludovica Martino) una
ragazza molto dolce ma insicura, appena trasferitasi al Kennedy.
Avendo lasciato le sue amiche nella vecchia scuola, Eva può contare
solo sul sostegno del suo ragazzo Giovanni (Ludovico
Tersigni) e sul suo migliore amico Martino
(Federico Cesari).
Nonostante la ragazza non sia
completamente sola al Kenney, dopo un po’ comincia a sentire
l’esigenza di un suo gruppo di amici. Durante un party, Eva conosce
Eleonora (Benedetta Gargari), appena arrivata al
Kennedy proprio come lei, Silvia (Greta Ragusa),
molto socievole ed espansiva; Sana (Beatrice
Bruschi), di origine musulmana e per questo bullizzata, e
infine Federica (Martina Lelio), solare e
ottimista.
Le ragazze non potrebbero essere
più diverse ma, in qualche modo, continueranno a condividere il
loro percorso di studi e di crescita, aiutandosi a vicenda.
Sostenendosi l’una con l’altra impareranno ad affrontare i piccoli
drammi e le prime delusioni, e a gioire insieme dei traguardi
raggiunti.
Skam Italia,
arrivato a oggi a 4 stagioni e 42
episodi, è disponibile in streaming su
TIMvision e su Netflix.
Ludovico Tersigni e Ludovica
Martino sono fidanzati?
Negli ultimi mesi si è sentito
tanto parlare di Ludovico Tersigni e Ludovica
Martino e della loro presunta relazione al di fuori del
set di Skam Italia. A scatenare la curiosità dei
fan pare sia stato uno scambio di battute un po’ equivoche tra i
due attori.
Nel mese di maggio di quest’anno,
Netflix ha pubblicato su Youtube
un video di alcuni contenuti speciali relativi alla quarta stagione
della webserie. In questo video di circa sette minuti, i
protagonisti di Skam Italia sono chiamati a commentare alcune delle
scene più interessanti della stagione. In una di queste clip
vediamo Giovanni (Ludovico Tersigni) al telefono
con Federico Canegallo (Luca Grispini), dire
all’amico, intenzionato a conquistare la sua ex Eva, di farsi da
parte.
(vai al minuto
5:18)
“Mettiti in
fila!”. E’ questo ciò che Giovanni dice a Federico,
parole che colpiscono Ludovica Martina che ha definito la frase
come una vera e proprio dichiarazione d’amore.
“Questa è la battuta
della vita, è la mia battuta preferita in quattro stagioni […] una
roba che dici ‘ma perché non ho un fidanzato
così?’“.
Ma a sorprendere i fan è la
risposta inaspettata di Ludovico Tersigni che
esclama alla sua amica e collega: “Potresti,
Ludo!”. Che quella fosse una velata allusione o
semplicemente una ‘punzecchiatura’ del momento, non ci è dato
saperlo. Per adesso comunque nessuno dei due attori di è fatto
avanti ma vi terremo aggiornati.
Ludovico Tersigni su
Instagram
Purtroppo, l’account Instagram
ufficiale di Ludovico Tersigni è stato rimosso.
Tuttavia, se volete sempre essere aggiornati sulle sue nuove
avventure professionali e non, vi consigliamo di seguire le sue
tantissime fanpage e gli account ufficiali Instagram di
Netflix, ma
anche quelli di Skam Italia
e Summertime.
In occasione della giornata contro
la violenza sulle donne, è possibile ritrovare nella programmazione
televisiva il film Nome di
donna, scritto e diretto dal regista
Marco Tullio Giordana, autore già noto per I
cento passi e La meglio gioventù. Nel nuovo
lungometraggio, a cui ha collaborato insieme a Cristiana
Mainardi, si racconta dunque di una realtà ancora oggi
purtroppo diffusa e che proprio negli ultimi anni è tornata a far
parlare con più urgenza di sé: le molestie sessuali. Con la forza e
l’incisività che da sempre contraddistingue il suo cinema, Giordana
porta lo spettatore in territori scomodi, mostrando l’urgenza di un
dibattito su questi.
Il regista mancava dagli schermi
cinematografici dal 2010, anno di Romanzo di una
strage. Rompe così il suo silenzio con un argomento ancora
oggi taboo per il cinema e la società, sviluppando il suo film come
un legal drama e mostrando quanto di “horror” possa
esserci anche in storie di questo tipo, dove l’essere umano può
diventare il mostro peggiore. Sostenuto da un cast di noti
interpreti del cinema italiano, il film prende così forma, con
riprese che si svolgono prevalentemente a Villa Mazzucchelli a
Ciliverghe di Mazzano. Una volta pronto, questo viene distribuito
in sala nella data simbolo dell’8 marzo del 2018.
Nome di donna si è poi
affermato come un discreto successo al box office, ottenendo
maggior risalto grazie ad una serie di riflessioni nate proprio a
partire dal film e dal suo tema. Grazie ad esso nasce infatti una
maggior attenzione nei confronti del problema trattato, ancora oggi
lungi dall’essere risolto. Prima di cimentarsi nella visione del
film, può però essere utile scoprire alcune curiosità legate ad
esso, e a fine lettura si vedrà su quali piattaforme e quali canali
televisive è possibile ritrovarlo per una comoda visione.
Nome di donna: la trama del
film
La storia è quella di Nina, una
giovane madre single che si trova a dover lasciare Milano per
trasferirsi in un piccolo paese della Lombardia. Qui ha infatti
trovato lavoro presso il Baratta, una prestigiosa clinica per
anziani facoltosi. Le cose sembrano procedere bene per lei, che
inizia a stringere rapporti tanto con i pazienti quanto con le
altre donne che vi lavorano. Questo luogo elegante e quasi
fiabesco, però, cela uno scomodo segreto, legato al torbido sistema
di favori messo in piedi da Marco Maria Torri, il manager della
struttura. Quando Nina scoprirà tutto, verrà inizialmente isolata
dalle colleghe, preoccupate di perdere il posto di lavoro. Ma ben
presto le donne troveranno tutte la forza di affrontare il
direttore e lanciarsi in un’avvincente battaglia per i loro diritti
e la loro dignità.
Nome di donna: il cast del
film
Protagonista del film, nel ruolo di
Nina Martini, vi è l’attrice Cristiana
Capotondi. L’attrice torna a ricoprire un ruolo
impegnato dopo quello in 7 minuti,
dove lottava per il diritto alla pausa sul luogo di lavoro.
Dichiaratasi entusiasta del movimento formatosi intorno a tale
problema, l’attrice non ci ha pensato due volte a ricoprire il
ruolo, consapevole della sua importanza. Nel parlare del
personaggio, la Capotondi ha poi affermato di sentirsi
particolarmente simile a Nina, condividendo con lei l’alta dignità
di sé stessi e ritrovandovi un ideale da seguire. Si ritrova poi la
celebre attrice Adriana Asti, che interpreta qui
Ines, un’anziana attrice residente nella clinica, e la quale ha
invece un’opinione particolare e diversa delle molestie.
Ad interpretare il ruolo del
problematico direttore Marco Maria Torri vi è invece l’attore
Valerio Binasco. Celebre per noti film come Un
giorno perfetto e Il giovane
favoloso, egli ha raccontato di essersi avvicinato al
personaggio cercando di non giudicarlo. Sarebbe altrimenti stato
difficile per lui poter essere veritiero nella sua interpretazione.
Per riuscirvi ha dunque ricercato degli elementi di umanità e
fragilità in Torri, non dimenticando però della gravità della sue
azioni. L’attrice Michela
Cescon, celebre per Primo amore, interpreta
qui l’avvocatessa Tina Della Rovere, la quale aiuterà Nina nel suo
caso. Nel film si ritrovano poi anche Bebo Storti
nel ruolo di Don Roberto Ferrari, e Renato Sarti
in quelli di Don Gino, uomini di chiesa particolarmente rilevanti
nella vicenda. Linda
Caridi, nota per Ricordi?,
interpreta qui Cecilia Torri.
Nome di donna: il trailer e dove
vedere il film in streaming e in TV
Per gli appassionati del film è
possibile fruire di questo grazie alla sua presenza su alcune delle
più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Nome
di donna è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten
TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Rai Play e Tim
Vision. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento
generale o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È
bene notare che in caso di noleggio si ha soltanto un determinato
periodo di tempo entro cui vedere il titolo. Il film sarà inoltre
trasmesso in televisione il giorno mercoledì 25
novembre alle ore 21:35 sul canale
Rai 1.
Si apre comunicando una serie di
misure straordinarie il film
L’Uno, diretto da Paolo
Carenzo, Alessandro Antonacci, Stefano Mandalà e
Daniel Lascar. Queste prevedono un coprifuoco
generalizzato a partire dal tardo pomeriggio e il divieto di dar
vita ad assembramenti anche all’interno delle proprie abitazioni.
Tutto ciò perché nella storia raccontata c’è una minaccia, di
origine ignota e che potrebbe colpire tutti senza distinzioni. Un
contesto simile, anche solo un anno fa, sarebbe potuto essere
quello di un film di fantascienza. Oggi, invece, quella presente
nel film è una vicenda che trova un riscontro fin troppo simile
all’attuale contesto mondiale, dove la pandemia di Covid-19 è una
realtà consolidata. Ed è necessariamente in rapporto a questo che
il film va considerato, essendo un brillante esempio di come il
cinema può metaforicamente trattare tale virus senza parlarne
esplicitamente.
La vicenda de L’Uno ha per
protagonista non un virus, bensì un oggetto volante non
identificato. Da quattro mesi questo è presente nel cielo, ma lì è
rimasto, immobile, silenzioso. Una presenza indesiderata che
influisce molto più di quel che potrebbe sembrare sulle vite di
tutti, e in particolare di sei personaggi. Questi sono Marta
(Elena Cascino), Tommaso (Matteo
Sintucci), Giulio (Stefano Accomo),
Claire (Anna Canale), Cecilia
(AlicePiano) e Marco
(Carlo Alberto Cravino). Questi si ritrovano a
casa dei primi due per trascorrere insieme la notte di Capodanno.
Costretti a rimanere chiusi qui, senza possibilità di contatti con
l’esterno, i sei ragazzi dovranno necessariamente fare i conti con
sé stessi, con chi li circonda, con i propri ricordi e i propri
rimorsi. È forse questa la minaccia più grande portata dall’Uno,
mettere ognuno dinanzi alla propria realtà dei fatti?
Fare i conti con sé stessi
Tratto dall’omonimo spettacolo
teatrale della compagnia ContraSto, il film L’uno diventa
disponibile agli spettatori nel momento più ideale. Dal 23 novembre
questo è infatti noleggiabile sulla piattaforma Chili, in attesa di
una futura distribuzione in sala. Aspettare oltre poteva infatti
rischiare di far passare il momento giusto, che invece andava colto
data l’involontaria attualità di quanto narrato. E quella qui
raccontata appare come una storia ora particolarmente scottante,
che sottolinea una volta di più il bisogno in questo momento di
“stop” di dar vita a riflessioni sul proprio Io e sul proprio
rapporto con il mondo. Tematiche più spaventose di quello che
potrebbero apparire, ma che proprio per questo è necessario
affrontare.
Chiusi dentro casa, senza
possibilità di grande socialità, si è costretti a fare i conti con
sé stessi, lasciando cadere tutte le maschere che quotidianamente
si indossano. Se il palcoscenico di un teatro è il luogo ideale per
questa storia dall’unico ambiente, ancor di più sembra esserlo il
cinema. Tramite il mezzo della finzione per eccellenza si può così
giocare nel dar vita a quei contrasti e quegli elementi che
comunicano il non detto dei personaggi. Attraverso i colori e le
luci, in particolare, si evidenza l’instabilità dei personaggi che
fingono sicurezza, e il loro grande bisogno di affetto pur
negandolo.
L’Uno appare dunque null’altro se
non il pretesto per costringere i personaggi in un non-luogo che
diventa via via più claustrofobico, straniante. Qui, lentamente,
ciò che si sospetta finisce con il venire allo scoperto.
L’idealizzazione di sé stessi lascia spazio ad un’umanità in cui è
possibile immedesimarsi, con i personaggi che svelano fragilità,
paure, vizi e virtù. Con il minimo, il film riesce così a far
compiere un percorso avvincente, divertente, commovente e
inquietante. Perché nel momento in cui ci si svela, occorre poi
necessariamente fare i conti con la realtà. Un dettaglio a cui i
personaggi forse non sono pronti, e forse non lo siamo neanche
noi.
Tra cinema e teatro
Nel raccontare tutto ciò, i registi
e gli attori decidono di avvalersi delle possibilità offerte dal
mezzo cinematografico, senza però rinunciare all’impostazione
teatrale. Come già accaduto per Favola con Filippo
Timi, infatti, la regia mira a rimanere distante,
quasi riproducendo la separazione che c’è tra il palcoscenico e la
platea. Tale scelta potrebbe facilmente risultare sgradita a primo
impatto, ma con un po’ di abitudine si rivela invece funzionale al
racconto. Allo stesso modo la recitazione degli attori rimanere di
stampo teatrale, ben diversa da quella cinematografica, creando un
cortocircuito che in questo caso non sempre convince, pur
considerando la grande bravura degli interpreti.
Ed è proprio merito alla loro
chimica in scena che L’Uno riesce, nonostante i propri
limiti, a risultare particolarmente coinvolgente. La staticità data
dall’impostazione teatrale viene infatti quasi a passare in secondo
piano grazie alla dinamicità offerta dagli attori e dal loro
muoversi e agitarsi nello spazio. L’esperimento appare dunque
riuscito, e ciò che lo spettatore di oggi ne ottiene è un’opera che
riesce ad inserirsi perfettamente nel suo contesto storico. Questo
avviene probabilmente anche perché le tematiche trattate non erano
a noi poi totalmente estranee, ma anzi si agitavano nell’aria già
da un po’.
Si è spento a 60 anni Diego
Armando Maradona. Campione della nazionale di calcio
dell’Argentina e amatissimo e in Italia, a Napoli, dove ha militato
conquistando due scudetti, il calciatore è stato una di quelle
figure larger than life, che il cinema stesso ha celebrato
più volte.
Amando a Maradona
Amando a
Maradona è un film
documentario del 2005 diretto da Javier
Vázquez. Il film è uscito in Argentina il 22
dicembre 2005 e nel 2006 (in date diverse) nel
resto del mondo.
Maradona – La Mano de Dios
Maradona – La mano de
Dios è un film del 2007 diretto
da Marco Risi, incentrato sulla vita del calciatore
argentino Diego Armando Maradona. Questo film è
riconosciuto come d’interesse culturale nazionale
dalla Direzione generale Cinema e
audiovisivo del Ministero per i beni e le attività
culturali e per il turismo italiano, in base alla delibera
ministeriale del 26 settembre 2005.
Maradona di Kusturica
Maradona di
Kusturica (Maradona by Kusturica) è
un film documentario del 2008 diretto
da Emir Kusturica, presentato il 20 maggio 2008 fuori concorso
al 61º Festival di Cannes. Originariamente il titolo
avrebbe dovuto essere Maradona – El pibe de
oro. Il film è stato distribuito nelle sale
cinematografiche italiane il 30 maggio 2008.
Maradonapoli
Il film documentario del 2017 è
diretto da Alessio Maria Federici e, forse
più di ogni altro, racconta il mito di Maradona con gli occhi degli
italiani che lo hanno amato di più.
Diego Maradona
Diego Maradona è
un documentario del 2019 diretto da Asif
Kapadia, che narra le vicende del celebre calciatore Diego
Armando Maradona nei suoi anni al Napoli.
È stata la mano di Dio
Si tratta del progetto di Paolo
Sorrentino le cui riprese si sono appena concluse. Si tratterà di
“un film intimo e personale, un romanzo di formazione allegro e
doloroso” con sullo sfondo la permanenza di Maradona al Napoli. Lo
vedremo su Netflix.
La prima immagine di scena del
terzo film di Leonardo Di
Costanzo – titolo ancora in definizione – ha
come protagonisti Toni
Servilloe Silvio
Orlandoritratti dal fotografo di
scena Gianni Fiorito.
È la prima volta insieme su un set
per i due grandi attori, attualmente impegnati nelle riprese, che
si stanno svolgendo in Sardegna nell’ex carcere di
Sassari, incombente sfondo del film che narra le
vicende di alcuni agenti e pochi detenuti, gli ultimi rimasti
di un carcere in dismissione, che aspettano di essere trasferiti. A
poco a poco, le regole, scritte e non, sembrano avere sempre meno
senso, e quella degli uomini in attesa diventa una nuova, fragile,
comunità.
Il film è prodotto da
tempesta / Carlo Cresto-Dina con Rai
Cinema in coproduzione con Amka Film Productions (CH), RSI
Radiotelevisione Svizzera / SRG SSR, con il sostegno del MIBACT DG
cinema, dell’Ufficio federale della cultura (UFC) di
Eurimages e il sostegno della Sardegna FIlm
Commission. Sarà distribuito in Italia e all’estero da
Vision Distribution (crediti non contrattuali) Sul
set del film, tempesta, sta adottando EcoMuvi,
l’unico disciplinare europeo di sostenibilità ambientale
interamente certificabile per la produzione audiovisiva.
È tempo di feste su Rakuten
TV che a dicembre ha preparato sorprese di ogni
genere per far felice tutto il suo pubblico, tra attesi successi
cinematografici e intriganti nuove serie tv. A partire dal 15
dicembre sarà disponibile sulla piattaforma, anche nella versione
4K HDR la pellicola al cardiopalma Tenet,
ultimo successo del regista
Christopher Nolan. Dallo studio Disney Pixar arriva
l’ultimo successo Onward.
Ambientato in un mondo popolato di creature fantasy dove però la
magia non è più di uso comune, la pellicola è un’esperienza magica
da vivere sotto le Feste insieme a tutta la famiglia. Il film è
disponibile su Rakuten TV in 4K HDR. Ma non finisce qui: dopo
il clamoroso successo al botteghino di After,
ecco approdare su Rakuten TV il sequel After
2 che ha incassato 4.2 milioni di euro nelle sue 7
settimane di programmazione e 2.2 milioni di euro solo nel primo
weekend.
A partire dal 4 Dicembre, e in offerta esclusiva dal 4 all’8,
arriva su Rakuten TV anche The
Gentlemen, ultimo film diretto da Guy Ritchie,
che con le sue sequenze d’azione adrenaliniche è pronto a gettare
il pubblico tra narcotrafficanti, imperi del crimine, miliardari e
gangster. In arrivo anche il film MarvelThe New
Mutants, primo film del genere
supereroistico dalle tinte più horror. Dal regista Claudio
Noce, arriva su Rakuten TV anche Padrenostro.
Il film, ambientato in una Roma “sospesa” del 1976, nel pieno del
periodo degli anni di piombo, ha visto
Pierfrancesco Favino vincere, grazie alla sua straordinaria
interpretazione, la Coppa Volpi per la migliore interpretazione
maschile alla 75ma edizione della Mostra internazionale del cinema
di Venezia. E ancora ecco il 24
Dicembre Dreambuilders la fabbrica dei
sogni, film d’animazione perfetto proprio per le
atmosfere natalizie.
La galleria dei cuori
infranti, racconta invece l’idea di una giovane
ragazza che, dopo la fine della sua ultima relazione, decide di
aprire una galleria dove le persone possono lasciare piccoli
ricordi delle loro storie passate. A dicembre approderanno su
Rakuten TV anche Balto e Togo – La leggenda,
che narra sotto una nuova luce la famosa storia dei due husky che
hanno attraversato l’Alaska per consegnare una preziosa medicina,
e Notturno, documentario del regista
di Fuocammare Gianfranco Rosi, girato nelle zone
calde di Siria, Libano e Iran e scelto dall’Anica per
rappresentare l’Italia nella categoria che premia il Miglior Film
Internazionale alla 93esima edizione degli Academy Awards.
STARZPLAY
Arriva su Starzplay – disponibile
in SVOD su Rakuten TV – una delle serie TV più attese
dell’ultimo periodo: No Man’s Land.
Il racconto unisce thriller e spionaggio per trascinare lo
spettatore negli aspetti meno conosciuti della guerra civile
siriana. Qui Antoine, interpretato da Felix Moati, partirà alla
ricerca di sua sorella, data per morta, per poi venire coinvolto
tra le fila dei guerriglieri curdi..
AVOD
Grandi novità anche nella sezione
FREE di Rakuten TV, che continua ad ampliare il suo catalogo
con molti contenuti di intrattenimento gratuiti e grandi
classici del cinema contemporaneo. Questo mese da segnalare in
particolare due film con il grandissimo genio della commedia Will
Ferrell: il cult Anchorman – La leggenda di Ron
Burgundy, che racconta in maniera inedita e
irriverente il mondo del giornalismo con l’attore nei panni
dell’iconico presentatore dalla giacca bordeaux Ron Burgundy;
e Blades of Glory, un ritratto del
pattinaggio su ghiaccio maschile pieno di gag demenziali e
irresistibili. Ma le novità sono molte altre.
PROMO
Sul fronte delle promozioni, da
segnalare alcune novità perfette per passare il Natale con i
propri film preferiti. Dal 7 dicembre al 3 gennaio ecco
la Disney Winter Promo, che porta sulla
piattaforma tantissimi film Disney, tra novità e grandi classici,
per godersi l’atmosfera natalizia in famiglia con tanti titoli come
Frozen 2, Il Re Leone, A Christmas Carol, Aladdin e molti
altri. Dal 4 al 28 dicembre, invece, ecco arrivare
la Winter Promo, una speciale offerta di film
da vedere con tutta la famiglia: tra grandi classici e uscite
recenti, i titoli perfetti per accendere la magia delle Feste sono
tantissimi, da Paddington
2 a 10 giorni senza
mamma, ma anche Alio – Un’avventura
tra i ghiacci, Ti presento
Sofia, La banda dei Babbi
Natale e molti altri.
Amazon Prime Video ha annunciato oggi
che l’attesa storia d’amore young-adult After
2con
Josephine Langford,
Hero Fiennes-Tiffin e Dylan
Sprouse sarà disponibile in esclusiva su Prime
Video in Italia, Francia, Regno Unito e Spagna. After
2 arriva su Prime Video poche settimane
dopo la sua uscita nei cinema in Italia, Regno Unito e
Spagna e in anteprima assoluta in Francia.
I clienti Prime in Italia, Francia e Regno Unito
potranno vedere il film dal 22 dicembre, mentre
in Spagna sarà disponibile dal primo gennaio.
After 2 è l’adattamento del romanzo
bestseller Un cuore in mille pezzi. After: 2,
sequel a sua volta del caso editoriale After. La
serie ‘After’ è composta da cinque libri. A seguito
del successo del primo film After, arrivato al primo
posto del box office in 17 paesi, e sollecitati dai ferventi
“Afternators” che attendevano nuovi film della serie, i produttori
si sono messi subito al lavoro su
After 2, questa volta con l’autrice dei
libri Anna Todd, affiancata da Mario Celaya in
questo suo esordio come sceneggiatrice.
La storia segue Hardin
Scott (Hero
Fiennes-Tiffin) e Tessa Young (,
Hero Fiennes-Tiffin e Dylan
Sprouse sarà disponibile in esclusi) alle prese
con le conseguenze della fine del loro rapporto. Mentre Hardin cade
nella trappola di alcune cattive abitudini, Tessa, armata di una
rinnovata autostima, riesce ad avere lo stage dei suoi sogni presso
la casa editrice Vance. Alla Vance cattura l’attenzione del suo
affascinante nuovo collega Trevor (Dylan Spouse), esattamente
il tipo di ragazzo che fa per lei. È intelligente, simpatico,
carino e responsabile, ma Tessa non riesce a togliersi Hardin dalla
testa. Dopo tutto è lui l’amore della sua vita. Anche con tutte le
loro incomprensioni e difficoltà, Tessa non può reprimere la spinta
che sente verso Hardin. Le piacerebbe uscire da quella situazione,
ma non è così semplice. Attraverso i momenti felici e quelli più
duri, i litigi e le rappacificazioni, Hardin e Tessa lotteranno per
stare insieme, anche se l’universo dovesse mettersi contro di
loro.
https://youtu.be/b0xBZ4qK-kU
“Siamo entusiasti di
portare agli Afternators questo attesissimo nuovo film
dalla serie ‘After’,” ha commentato Chris
Bird, Head of Content for Europe, Amazon Prime
Video. “È una grande opportunità per i clienti Prime
in Italia, Spagna, Francia e Regno Unito per scoprire il secondo
film di questo fenomeno young-adult globale.”
After 2 vede protagonisti Josephine
Langford, Hero Fiennes Tiffin e Dylan Sprouse.
Con loro nel cast anche Shane
Paul McGhie, Candice King, Charlie
Weber, Khadijha Red Thunder, Inanna Sarkis, Pia Mia,
Samuel Larsen, Louise Lombard, Rob Estes, Dylan Arnold,
Selma Blair e Karimah Westbrook. Il
film è diretto da
Roger Kumble e prodotto da
Nicolas Chartier, Eric Lehrman, Andrew Panay,
Jennifer Gibgot, Anna Todd, Aron Levitz, Courtney
Solomon, Mark Canton e Brian Pitt. L’executive producer è
Jonathan Deckter.
After
2 si unisce alle migliaia di serie e film già
presenti nel catalogo di Prime Video, tra cui il
documentario FERRO e lo
show Celebrity Hunted – Caccia
all’uomo, entrambi Amazon Original di
produzione italiana, le serie
pluripremiate Fleabag e The Marvelous Mrs. Maisel e
i grandi successi come Borat – seguito di film
cinema, Jack Ryan di Tom
Clancy, Guava Island di Donald
Glover, Troop Zero, The
Boys, Homecoming, tutti disponibili in più di
240 paesi nel mondo senza costi aggiuntivi per i membri Prime, che
possono godere anche della consegna il giorno successivo, di musica
in streaming e molto altro. Altre serie
Amazon Original italiane annunciate e in produzione
sono Bang Bang Baby,Vita da
Carlo, Dinner Club, Everybody Loves Diamonds,
LOL: Chi ride è fuori e la seconda stagione
di Celebrity Hunted – Caccia all’uomo.
Nel giorno della sua scomparsa,
National Geographic propone la storia di Diego Armando
Maradona, il più grande giocatore di calcio di tutti tempi.
Un’icona mondiale riconosciuta non solo per il suo talento con il
pallone ma anche per il carattere diretto, arrogante, poco avvezzo
alle regole. Un uomo dotato di un talento divino che spesso, però,
si è trovato a vivere in suo personale inferno. Maradona:
le verità nascoste sarà in onda su National
Geographic (Sky, 403) questa sera, mercoledì 25
novembre, alle 20:55 (e in replica giovedì 26 alle
22.55 e venerdì 27 alle 21.55). Un
viaggio tra le pieghe più controverse del Diez, un
percorso che racconta l’animo più oscuro di Maradona.
Lo speciale ricostruisce gli anni
di carriera più controversi e affascinanti di Diego Armando
Maradona attraverso le parole di chi gli è stato vicino e lo ha
conosciuto in prima persona.
A raccontare le sua storia, tra gli
altri, l’amico Ciro Ferrara, il figlio
Diego Armando Sinagra, l’eterno nemico,
Joseph Sepp Blatter, l’ex compagno di squadra
Abel Balbo, il fisioterapista “amuleto”
Salvatore Carmando, e il suo personal trainer e
motivatore Fernando Signorini che lo ha allenato è
sostenuto durante quasi tutta la sua carriera.
Maradona: le verità nascoste è
prodotto da Stand By Me per National
Geographic.
LE
TESTIMONIANZE
Ciro Ferrara
Napoletano, eredita da
Maradona la fascia di capitano.
Solo per lui, nel 2004, Maradona
rompe l’esilio tornando a Napoli dopo oltre dieci anni: Ciro sta
per appendere gli scarpini al chiodo e lo vuole per la sua partita
di addio al calcio.
Ferrara racconta il Maradona
compagno di spogliatoio, il Maradona che torna di notte e sveglia
tutto il palazzo ma anche il Diego capace di gesti d’amicizia
incredibili e affetto incondizionato.
Dice di
Maradona:
Giochi a calcio, ti diverti ma
le tensioni sono sempre tante e Diego riusciva sempre a stemperarle
con qualche battuta “non preoccuparti Ciro, tu fai il tuo. Dai la
palla a me e poi ci penso io” diceva.
Abel Balbo
Calciatore della nazionale
argentina 1990-1994
Dopo l’amara delusione di Italia
‘90, Abel Balbo fatica a trovare spazio nella Seleccion argentina.
E’ il 1994 e la squadra rischia un’incredibile eliminazione nelle
qualificazioni al mondiale. Balbo e Maradona, rientrato in forma
dopo la squalifica per droga, vengono richiamati a furor di popolo
per lo spareggio contro l’Australia. È proprio uno scambio Balbo –
Maradona, con assist del Diez e gol del centravanti, a portare la
nazionale argentina al Mondiale.
Ma dopo il famoso gol di Maradona
alla Grecia con esultanza davanti alla telecamera, la competizione
si chiude per l’Argentina con la squalifica di Maradona e
l’eliminazione per mano della Romania agli ottavi.
Dice di
Maradona
Ogni volta che Diego arrivava
in Nazionale, in qualsiasi momento, era sempre il leader. Arrivava
nello spogliatoio prima della partita e l’atmosfera cambiava,
perché Diego era una persona che influenzava tutti, i suoi compagni
di squadra, gli arbitri, condizionava anche gli avversari.
Joseph Blatter
Presidente della Fifa 1998
– 2015
Dal Comitato Organizzatore dei
Giochi Olimpici del 1972 e 1976 all’ingresso nella FIFA, Joseph
Blatter è una delle menti dietro l’esplosione mediatica e monetaria
del calcio mondiale.
Blatter interviene in favore di
Maradona nel 1992, quando l’argentino non riesce a trovare un
accordo con il Napoli per sciogliere il contratto che lo lega
ancora alla società di Corrado Ferlaino.
È lui a spingere per portare
Maradona ai mondiali del 1994, ed è sempre lui a prendere la
decisione di squalificare El Diez dopo i risultati
dell’antidoping.
Dice di
Maradona
E’ stato una star per i giovani
che ballavano, bevevano e…[fa un gesto per indicare chi fa uso
di cocaina ndr] Forse un po’ era una stella, una
primadonna.
Corrado
Ferlaino
Presidente del Napoli
Calcio 1969-2000
Tra conti correnti senza copertura,
contratti depositati per finta, voli privati e mille rilanci,
Ferlaino è l’ideatore e il trionfatore assoluto dell’Operazione San
Gennaro che, nel 1983, porta a Napoli il più forte calciatore del
mondo. E’ lui a dover gestire la “bomba” Maradona tra eccessi e
colpi da maestro, fino ai giorni della squalifica per doping e il
divorzio dal club.
Dice di
Maradona:
E’ stato un genio del calcio e
come tutti i geni era sregolato. Quando era al Barcellona viveva
con molti argentini, la sera uscivano, andavano nei locali e si
azzuffavano.
In campo insegnava calcio. Era
uno spettacolo
Diego Armando
Sinagra
All’alba del 20 settembre 1986, una
ragazza di nome Cristina Sinagra dà alla luce un bambino, lo
registra col nome di Diego e indica come padre Diego Armando
Maradona.
El Diez, in procinto di sposarsi
con Claudia Villafane, si rifiuta di riconoscere il bambino. Per
anni Diego jr tenta invano di stabilire un contatto con Maradona
fino ad una mattina di maggio quando, a 17 anni, scopre che suo
padre si trova in Italia. Si precipita a Fiuggi e, senza farsi
riconoscere, si intrufola sul campo dove El Diez sta giocando a
golf. All’inzio Maradona lo fa cacciare dai bodyguard, ma quando si
accorge che si tratta del figlio che non ha mai visto, lo fa
richiamare.
Dice di
Maradona:
A volte mi fermo e penso: sono
il figlio di Diego Armando Maradona, del più grande giocatore del
mondo e di una persona che nessuno dimenticherà mai.
Fernando
Signorini
Preparatore atletico
personale di Maradona 1983-1994
Conosce Maradona nel 1983 a
Barcellona. Da allora diventa il suo preparatore personale e studia
per lui un allenamento personalizzato, che lo aiuti a “restare in
forma senza annoiarlo”.
È lui che deve occuparsi del fisico
del campione martoriato dai colpi dei difensori e rimetterlo in
piedi dopo le notti brave.
Dice di
Maradona
Tutto quello che voleva era
giocare a calcio, divertirsi e farlo nella maniera migliore. Diego
era solo un ragazzo di Villa Fiorito, un ragazzo meraviglioso.
Dopodiché Maradona fu solo il prodotto che dovette inventarsi per
essere all’altezza di ciò che desiderava da sé
stesso.
Pedro Pablo
Pasculli
Calciatore della nazionale
argentina 1984 – 1987
Ex calciatore argentino, ha
militato in Italia con il Lecce ed è diventato campione del mondo
nel 1986.
Conosce Maradona da giovanissimo,
quando i due si impongono come veloce coppia gol dell’Argentinos
Junior: Diego inventa e Pasculli finalizza. Si ritrovano nel 1984
quando Diego è a Napoli e Pasculli gioca nel Lecce. Si sentono
spesso, e passano insieme le lunghe trasvolate intercontinentali
per rispondere alle convocazioni della Nazionale
Dice di
Maradona
Semplicemente amava il calcio,
come lo amavamo noi. Nel suo quartiere, Villa Fiorito, la gente lo
conosceva. Lo chiamavano Pelusa. Gli tiravano una palla e lui si
metteva a giocare con gli altri bambini per strada.
Domenico “Mimmo”
Carratelli
Ha collaborato con Roma, Gazzetta
dello Sport, Corriere dello Sport-Stadio, Il Mattino, di cui è
stato responsabile della sezione sportiva, nonché del Guerin
Sportivo, di cui è stato vicedirettore. Ha scritto il libro “Caro
Diego…”.
Dice di
Maradona:
Credo che Diego Armando
Maradona sia stato uno dei 3 personaggi di fine ‘900: Kennedy, Papa
Wojtyla e Diego Armando Maradona.
Salvatore
Carmando
Massaggiatore del Napoli
Calcio
Salernitano, fisioterapista figlio
d’arte, approda al Napoli nel 1976 dove per oltre trent’anni cura i
muscoli della prima squadra.
Negli anni ‘80 diventa amico e
“porta-fortuna” di Maradona che prima di ogni partita, gli bacia la
fronte in un gesto tra l’affettuoso e lo scaramantico.
Maradona si fida solo di lui, dalla
prima volta in cui il massaggiatore ha messo le mani sui suoi
muscoli, Diego lo vuole sempre con sé.
Il rapporto tra i due è talmente
stretto che Carmando è uno dei pochi che, nel ritiro di USA ’94, ha
accesso nella stanza di Maradona dopo la conferma della positività
all’antidoping.
Dice di
Maradona
Tutti i ragazzi gli volevano
bene. Lo ascoltavano ma anche lui li ascoltava loro, chiedeva la
loro opinione.
Ci sono diversi nuovi eroi davvero
eccitanti che si uniranno al
MCU nella
Fase 4, dagli Eterni a Moon Knight, fino ad arrivare a
Shang-Chi. Tuttavia, anche molti degli eroi che abbiamo imparato a
conoscere e ad amare torneranno per i vari sequel destinati al
grande schermo e per i vari progetti destinati a Disney+. Naturalmente, è molto
interessante vedere dove la storia porterà questi personaggi. Con
Avengers:
Endgame che ha chiuso ufficialmente la Saga dell’Infinito,
la
Fase 4 sarà molto importante per stabilire il futuro del
MCU. Ciò significa – come sottolineato da
Screen Rant – che i principali eroi dell’universo avranno
un’opportunità unica per migliorare in futuro…
1Vedova Nera – Dare un significato alla
sua morte
Dopo essere stata introdotta nella Fase 1 ed
essere diventata un membro iconico dei sei originali Avengers,
Vedova Nera avrà finalmente il suo film in solitaria. Dato che è
morta in Avengers:
Endgame,Black
Widow sarà un prequel ambientato prima di Avengers:
Infinity War.
Dal
momento che molti fan hanno ritenuto che la sua morte in Avengers:
Endgame non fosse il finale che il personaggio meritava,
si spera che lo standalone aiuterà a ricontestualizzare quel
momento. Si spera che i fan possano capire meglio il suo
personaggio, il suo passato e perché quel sacrificio era così
importante per lei.
Intesa
Sanpaolo rinnova la collaborazione con
il Torino
Film Festival come Main
Sponsor dell’edizione numero 38 e conferma il proprio sostegno
al settore dello spettacolo in un anno in cui il mondo della
cultura, del cinema e delle arti creative sono stati
particolarmente colpiti. Con 143 film, dei quali 74 lungometraggi,
15 mediometraggi e 54 corti, il @torinofilmfestival 2020 si svolge
interamente in streaming sulla piattaforma MYmovies fino
a domenica 28 novembre.
La manifestazione di quest’anno, interamente online, dà spazio
al cinema femminile.
Con 143 film, dei quali 74
lungometraggi, 15 mediometraggi, 54 corti, dal 20 al 28 novembre si
tiene la 38esima edizione del Torino Film Festival. La
manifestazione – che vede Intesa Sanpaolo nel ruolo di Main Sponsor
e di presenting partner della serata inaugurale – quest’anno
è interamente in streaming sulla piattaforma di
MYmovies e
riserva un’attenzione particolare alla parità di
genere.
Il festival, che ha una giuria
tutta al femminile, si apre con il film “Sin Señas Particulares”
opera prima della regista messicana Fernanda Valadez che ha come
protagonista una donna e che è stata girata con una troupe
femminile. Inoltre, nel selezionare i film del concorso Torino38,
la principale sezione competitiva del festival dedicata ai
lungometraggi internazionali, si è prestata particolare attenzione
alla politica del “50/50 by 2020” lanciata dal Toronto Film
Festival. Per la prima volta viene infatti riservato uno spazio
equo alle produzioni realizzate da registe donne e a quelle
realizzate da registi uomini. Allo stesso modo, la nuova sezione
competitiva Torino 38 Corti presenta 12 cortometraggi, 6 dei quali
realizzati da registe.
Dopo il passaggio al Tribeca Film
Festival e quello al 38° Festival di Torino (nella selezione Fuori
Concorso), Helmut Newton: The Bad and The
Beautiful dovrebbe arrivare anche nelle sale italiane,
grazie a Movies Inspired, non appena sarà
possibile far piani a lungo termine in merito alle uscite al
cinema.
Il film documentario, diretto da
Gero
von Boehm, è meglio definibile come una lettera
d’amore che il mondo dell’arte, della moda e del cinema, attraverso
alcune delle sue rappresentanti che hanno lavorato con Newton,
scrive al fotografo tedesco, vera e propria icona della fotografia,
che ha contribuito a forgiare un immaginario e un modo di
raccontare società e costumi attraverso il corpo stesso della
donna.
Proprio attraverso il corpo della
donna, sempre bellissima e statuaria, Newton ha esplorato la sua
idea di racconto, tenendosi sempre lontano, a suo dire, da arte e
buon gusto, due parole che, nella fotografia, “sono brutte”.
Operando in tutto il mondo, dall’Australia a Singapore, passando
per Los Angeles, dove è morto in un tragico incidente d’auto nel
2004, partendo dall’Europa, dov’è nato e cresciuto, vivendo un
momento storico della Germania che lo ha forgiato molto più
profondamente di quanto lui stesso fosse disposto ad ammettere.
L’uomo delle contraddizioni
Helmut Newton è
l’uomo delle contraddizioni, cresciuto nella liberale Repubblica di
Weimar, da adolescente si trova a fare i conti con l’ascesa di
Hitler e il cambiamento radicale della sua condizione di ebreo a
Berlino. Nonostante questo, conserverà sempre una grande
ammirazione e fascinazione per il lavoro di Leni
Riefenstahl, la regista del regime. Fuggito da Berlino per
rimanere in vita, amava tornarci, nonostante per lui rappresentasse
il simbolo di una vita nel posto in cui si è nati negata dalla
Storia.
Questa contraddizione si riverbera
in ogni suo scatto, le sue foto sono attraenti e respingenti,
sensuali e fastidiose, le sue donne appaiono potenti e
vittimizzate. Nulla, nella fotografia di Helmut Newton, è banale e
tutto è frutto di un’immagine che era già presente nella testa del
fotografo e che viene stimolata e tirata fuori da un contesto, un
corpo, un momento preciso del suo processo creativo.
Helmut Newton e le
donne
Helmut Newton: The Bad and
The Beautiful è un racconto del fotografo attraverso
filmati casalinghi, interviste a lui e alla moglie, Newton June
(alias la fotografa Alice Springs), ma soprattutto alle donne che
lui ha fotografato e raccontato attraverso la sua lente.
Grace Jones,
Charlotte Rampling,
Isabella Rossellini, Anna Wintour, Claudia Schiffer, Marianne
Faithfull, Hanna Schygulla, Nadja Auermann e la moglie
stessa sono la voce di questo documentario. Nel film è presente
anche un acuto scambio con Susan Sontag, che lo
definisce misogino, proprio per come sembra rendere oggetti
sessuali le sue donne.
Tuttavia, ognuna delle donne
intervistate che hanno lavorato con lui a diversi livelli, hanno
parlato di quanto fosse bello, sicuro, divertente posare per
Helmut, Rossellini parla di ironia, Schiffer di trasformazione,
Jones di potere del quale si sente investita a posare per lui.
Insomma, sembra chiaro che, per
quanto le critiche del tempo siano state ingenerose con lui e con
il suo senso trasgressivo per l’immagine, è altrettanto chiaro che
nella sua bolla professionale, Helmut Newton era
un uomo che trattava le sue donne come oggetto di studio, di
indagine. Per quanto si ostinasse a guardarne solo l’aspetto
esteriore e le misure delle modelle che avrebbe scelto, riusciva
poi a raccontarle sempre in una maniera profonda, introspettiva, a
volte dolorosamente onesta.
Emblematico è infatti il suo primo
incontro con Grace Jones; la cantante racconta che dopo il primo
provino, lui la mandò via perché aveva il seno troppo piccolo per
il suo standard, ma poi la chiamò, ricordandosi solo dopo che
l’aveva mandata via per il seno piccolo. E andò così per tre o
quattro volte, fino a che fu chiaro che Newton voleva fotografare
quella donna, e che le dimensioni del seno erano secondarie. Ancora
una contraddizione. I ritratti di Grace Jones (con
Dolph Ludgren) firmati da Newton sono ad oggi una
rappresentazione potentissima del corpo della cantante e della sua
forza.
Helmut e June
Per quante modelle possa aver
fotografato in vita sua, l’unica vera musa di Newton fu sua moglie,
anche lei fotografa, anche lei coinvolta in Helmut Newton:
The Bad and The Beautiful. Helmut era l’artista, la testa
matta, il creativo, ma June era la proprietaria di Helmut, in un
certo senso. La sua opinione aveva un peso enorme nel suo lavoro e
nonostante la relazione potesse essere turbolenta di tanto in
tanto, è stata il punto fisso imprescindibile nella carriera del
fotografo, così come nella vita. È stata scattata da June l’ultima
foto di Helmut, mentre, dopo l’incidente a Los Angeles, era
intubato, in ospedale. Era il 2004, sarebbe morto dopo poco.
Le sue immagini sovversive e
provocatorie della donna sono state al centro del suo lavoro, la
sua leggerezza e la sua ironia una cifra distintiva dell’approccio
alla sua opera, e forse proprio per questo tutte le donne che hanno
lavorato con lui ne ricordano l’estrema gentilezza e
professionalità, ma anche questa misteriosa ispirazione che
compariva all’improvviso e si impossessava di occhio e dita, e
Helmut scattava, consegnando istanti all’eternità.
Helmut Newton: The Bad and
The Beautiful è un ritratto intimo e divertente dell’uomo
e del fotografo, non ci azzarderemo a definirlo artista, a lui non
piacerebbe. Lontano dalle etichette, resta però l’importanza di un
lavoro, scatti, sguardi e immagini, che con l’occhio di oggi
potrebbero contribuire in maniera costruttiva al discorso
sull’empowerment femminile che passa attraverso la sua
forma. Negli anni post rivoluzione sessuale, Settanta e Ottanta,
Helmut Newton è riuscito a portare avanti un’idea
del corpo femminile che ancora oggi ha portata rivoluzionaria.
L’iconica e stravagante scena di
Doctor Strange in Avengers:
Infinity War è stata trasformata in un classico
fumetto Marvel grazie ad una nuova fan art.
Lo Stephen Strange di
Benedict Cumberbatch si è unito per la prima
volta al MCU in Doctor
Strange del 2016, un’introduzione visivamente
impressionante alle arti mistiche. Il personaggio è stato
generalmente ben accolto dal pubblico e da allora Cumberbatch è
apparso in altri tre film del MCU. Prossimamente lo vedremo sia in
Spider-Man 3 sia in Doctor Strange in
the Multiverse of Madness.
Il consenso generale riservato a
Doctor
Strange era dovuto al fatto che si trattava di una
solida storia di origine. Tuttavia, non è stato fino ad Avengers:
Infinity War del 2018 che il personaggio è diventato
un vero MVP all’interno del MCU, poiché ha dimostrato di essere una
parte vitale delle numerose scene di battaglia del film. Tra
Doctor
Strange e Infinity
War, le abilità magiche di Stephen sono migliorate
notevolmente, e ciò è stato particolarmente evidente all’interno
del cinecomic dei fratelli Russo. Le mosse di Doctor Strange hanno
creato alcune immagini sorprendenti che sono rimaste impresse nelle
mente degli spettatori per molto tempo, come la scena in cui ha
creato più versioni di se stesso.
Quel particolare momento è stato
ricreato come un classico fumetto Marvel dall’artista
John Black. Utilizzando la rappresentazione originale
del fumetto di Doctor Strange, Black ha visualizzato la scena dalle
molte braccia del personaggio in modo colorato. Il momento sembra
che possa tranquillamente adattarsi alle pagine di un fumetto.
1 di 4
Le infinite possibilità “visive” di Doctor Strange
Il fatto che la fan art sia così
bella è anche una testimonianza di quanto possano essere
fantastiche le immagini con protagonista Doctor Strange. Il film di
Scott Derrickson è stato particolarmente elogiato per i suoi
effetti speciali e le immagini stravaganti che erano un perfetto
omaggio ai lavori originali di Steve Ditko. Le scene di battaglia
di Infinity
War hanno alzato la posta in gioco con quelle immagini, e
si spera che Multiverse of
Madness continuerà a fare lo stesso. Con un
personaggio potente come Doctor Strange, le possibilità sono
infinite.
Annunciato ufficialmente questa
estate al Comic-Con di San Diego, Doctor
Strange 2 vedrà Benedict
Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange.
Diretto da Sam
Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff alias
Scarlet Witch (Elizabeth
Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista
dopo WandaVision.
Secondo Collider, la
produzione ha fatto già un passo in avanti assumendo lo
sceneggiatore Jade Bartlett. Il suo ruolo non
è stato ancora chiarito, visto che lo script dovrebbe essere
firmato da Derrickson in persona e quindi Bartlett dovrebbe
intervenire solo a limare il testo o magari a scrivere a quattro
mani con il regista.
In occasione della promozione del
suo nuovo film,
Elegia americana,Glenn Close ha ricordato l’Oscar vinto da
Gwyneth Paltrow nel 1999 come migliore attrice
protagonista per Shakespeare in Love. Diretto da Ron
Howard, Elegia americana è disponibile da ieri su Netflix e,
nonostante le critiche feroci da parte della stampa a stelle e
strisce, sarà quasi sicuramente uno dei grandi protagonisti della
prossima stagione dei premi, almeno per quanto riguarda le due
protagoniste della pellicola (oltre a Glenn Close, nel film recita
anche Amy Adams).
Glenn Close è universalmente riconosciuta come
una delle più grandi attrici viventi, eppure, nonostante le sette
candidature, non ha mai vinto un Oscar. Alla 71esima edizione degli
Academy Awards, Gwyneth Paltrow venne nominata come migliore
attrice protagonista per Shakespeare in Love insieme a
Fernanda Montenegro(Central do Brasil),Cate Blanchett(Elizabeth),Meryl
Streep(La voce dell’amore) ed Emily
Watson(Hilary and Jackie). Quell’anno fu proprio
Shakespeare in Love a dominare la cerimonia di premiazione,
portandosi a casa ben sett statuette, incluse quella a miglior
film.
Sono in molti a sostenere che
l’Oscar alla Paltrow sia stata una vera e propria ingiustizia e che
il trionfo di Shakespeare in Love sia stato
soltanto frutto dell’enorme lavoro di campaigning messo in
atto dalla Miramax Films. A quanto pare, però, non sono solo i fan
a pensarla così, ma anche Glenn Close, che questa settimana è stata
intervistata dal programma Popcorn with Peter
Travers di ABC News, proprio in occasione della promozione di
Elegia americana.
Un estratto da quell’intervista ha
iniziato a fare il giro del web nelle ultime ore. Nel breve
filmato, diffuso online via Twitter,
si è parlato di Oscar e di possibili candidature, e Glenn Close ha commentato la vittoria della
statuetta da parte della collega Gwyneth Paltrow, vittoria che “non ha
alcun senso” secondo l’attrice di Attrazione fatale e
Le relazione pericolose. Close ha inoltre specificato che
quell’anno l’Oscar sarebbe dovuto andare “all’incredibile”
Fernanda Montenegro per il suo ruolo in
Central do Brasil.
Il controverso trionfo di Shakespeare in Love agli Oscar
Il lavoro di Montenegro in
Central do Brasil venne lodato da molti all’epoca. Anche
la sua nomination entrò nella storia: ad oggi, infatti, rimane
l’unica interprete brasiliana ad essere stata candidata come
migliore attrice protagonista. Il trionfo di Shakespeare in
Love agli Oscar del 1999 è sempre stato accompagnato da
numerose controversie, a causa del coinvolgimento di Harvey
Weinstein nel film. Durante la cerimonia di premiazione, la
vittoria della pellicola di John Madden nella categoria miglior
film è stata una sorpresa per molti, dal momento che il favorito
era considerato Salvate il Soldato Ryan di Steven
Spielberg (senza considerazione che tra i candidati c’era
anche La sottile linea rossa di Terrence Malick). Ad oggi,
la vittoria di Shakespeare in Love come miglior film
rimane una delle più controverse della storia dell’Academy.
Il network americano
ABC dopo
le anticipazioni ha diffuso promo e trama di
Big Sky 1×03, il terzo episodio dell’annunciata
nuova serie tv Big
Sky in arrivo questo autunno.
In Big Sky 1×03
che si intitolerà “The Big Rick” sempre alla ricerca delle ragazze
scomparse, Cassie si insospettisce maggiormente nei confronti di
Legarski dopo una minacciosa conversazione tra i due. Nel
frattempo, Grace riesce a fare progressi nella ricerca della
libertà delle ragazze. Merilee supplica Legarski di aprirsi
emotivamente prima che sia troppo tardi, e Helen finalmente
affronta Ronald sul suo comportamento sempre più strano in un
nuovissimo episodio di “Big Sky” che debutterà il 1 dicembre su
ABC
In Big Sky 1×03
protagonisti sono Katheryn Winnick nei panni di Jenny Hoyt,
Kylie Bunbury nei panni di Cassie Dewell, Brian Geraghty nei panni
di Ronald Pergman, Dedee Pfeiffer nei panni di Denise Brisbane,
Natalie Alyn Lind nei panni di Danielle Sullivan, Jade Pettyjohn
nei panni di Grace Sullivan, Jesse James Keitel nei panni di Jerrie
Kennedy, con John Carroll Lynch è Rick Legarski e Ryan Phillippe è
Cody Hoyt.
Le guest star sono Brooke Smith nei
panni di Merilee Legarski, Gage Marsh nei panni di Justin Hoyt,
Jeffrey Joseph nei panni di Joseph Dewell e Gabriel Jacob-Cross nei
panni di Kai Dewell.
Big Sky 1×03
Big
Sky è la nuova serie tv creata da David E.
Kelley per il network americano ABC. David E. Kelley sarà
lo showrunner della prima stagione. Basato sulla serie di libri di
CJ Box, “Big Sky” è prodotto da David E. Kelley, Ross
Fineman, Matthew Gross, Paul McGuigan, CJ Box e
Gwyneth Horder-Payton, ed è prodotto da 20th
Television. 20th Television fa parte dei Disney Television
Studios, insieme a ABC Signature e Touchstone Television.
La serie racconta degli
investigatori privati Cassie Dewell e Cody Hoyt uniscono le forze
con la sua ex moglie ed ex poliziotta, Jenny Hoyt, per cercare due
sorelle che sono state rapite da un camionista su una remota
autostrada nel Montana. Ma quando scoprono che queste non sono le
uniche ragazze scomparse nella zona, devono correre contro il tempo
per fermare l’assassino prima che un’altra donna venga rapita.
Big
Sky vede protagonisti Katheryn Winnick nei panni di Jenny Hoyt,
Kylie Bunbury nei panni di Cassie Dewell,
Brian Geraghty nei panni di Ronald Pergman,
Dedee Pfeiffer nei panni di Denise Brisbane,
Natalie Alyn Lind nei panni di Danielle Sullivan,
Jade Pettyjohn nei panni di Grace Sullivan,
Jesse James Keitel nei panni di Jerrie Kennedy,
Valerie Mahaffey come Helen Pergman con
John Carroll Lynch come Rick Legarski e
Ryan Phillippe come Cody Hoyt.