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Sam Worthington: 10 cose che non sai sull’attore

Sam Worthington film

L’attore Sam Worthington si è reso noto al grande pubblico grazie alla sua partecipazione ad alcuni dei maggiori blockbuster degli ultimi anni. In particolare, ha dimostrato una predilezione per i generi action e avventura, distinguendosi come l’eroe in grado di affrontare sfide titaniche. L’attore è ora atteso, nei prossimi anni, come protagonista dei sequel del film che lo resero celebre.

Ecco 10 cose che non sai di Sam Worthington.

2Parte delle cose che non sai sull’attore

Sam Worthington Avatar

Sam Worthington in Avatar

5. È il film che gli ha cambiato la vita. Worthington ha raccontato come prima di Avatar fosse solito vivere di stenti. L’attore si era infatti ridotto a vivere nella sua macchina, senza averi. Quando venne chiamato a sostenere un provino per il film, non gli venne rivelato nulla a riguardo, né il nome del regista né l’argomento della sceneggiatura. Worthington era inizialmente seccato, poiché temeva si sarebbe rivelata una perdita di tempo, salvo poi scoprire solo in seguito la portata del progetto.

4. È stato aiutato dal suo essere sconosciuto. Per il ruolo del protagonista, lo studios voleva nomi di attori già celebri, ma il regista James Cameron decise in modo irremovibile di affidare la parte a Worthington, poiché il suo essere sconosciuto lo rendeva perfetto affinché lo spettatore potesse immedesimarsi nelle sue avventure.

3. Ha avuto difficoltà a recitare con un accento diverso. Essendo cresciuto in Australia, l’attore sfoggia l’accento tipico della sua terra. In un’intervista, ha raccontato che per lui è stato più facile imparare la lingua dei Na’vi che riuscire a recitare con un corretto accento americano.

Sam Worthington in Avatar 2

2. Sarà nuovamente protagonista nel sequel. A più di dieci anni di distanza, Worthington è pronto a riprendere il ruolo che lo ha reso celebre in Avatar 2, primo dei quattro annunciati sequel dell’originale. L’attore, attualmente impegnato nelle riprese, ha raccontato di come la produzione di questo secondo film superi di gran lunga la portata del primo, lasciando immaginare un evento cinematografico senza precedenti.

Sam Worthington: età e altezza

1. Sam Worthington è nato a Godalming, in Inghilterra, il 2 agosto 1976. L’attore è alto complessivamente 178 centimetri.

Fonte: IMDb

 

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Gina Carano: 10 cose che non sai sull’attrice

Gina Carano film

Tra le più grintose attrici di Hollywood, Gina Carano si è costruita una fama da vera dura grazie alla sua partecipazione a film d’azione con grandi scene di combattimento. Prima di approdare alla recitazione, la Carano ha infatti avuto una carriera nel mondo delle arti marziali miste, che l’hanno aiutata a formare il fisico che oggi sfrutta per ricoprire i ruoli che le vengono offerti.

Ecco 10 cose che non sai di Gina Carano.

2Parte delle cose che non sai sull’attrice

Gina Carano Deadpool

Gina Carano in Deadpool

5. Voleva indossare delle speciali lenti. Per ricoprire il ruolo della mutante Angel Dust, l’attrice propose di indossare delle lenti a contatto che conferissero ai suoi occhi un’iride di color giallo. Ciò le avrebbe permesso di assomigliare ulteriormente al personaggio dei fumetti. Tuttavia, l’addetto al trucco rifiutò tale richiesta, sostenendo che gli occhi gialli avrebbero ricordato i vampiri del film Twilight.

4. Aveva timore ad essere troppo aggressiva. Il protagonista Ryan Reynolds ha raccontato che nelle scene di combattimento tra i protagonisti la Carano manifestava più volte il timore di fare realmente male a qualcuno. Anche se colpito dalla sua gentilezza, l’attore dovette comunque chiederle di trattarlo con più aggressività, affinché il loro scontro potesse risultare più realistico.

3. Non aveva paura di farsi male. Se l’attrice manifestava timore per l’incolumità altrui, altrettanto non fece per sé stessa. Si rese infatti disponibile ad eseguire personale le scene di combattimento o le spericolate acrobazie, senza dover ricorrere a controfigure. A spaventarla, invece, erano i ragni in cui temeva di imbattersi nella scena dello scontro nella discarica.

Gina Carano in The Mandalorian

2. Ha imparato ad accettarsi grazie al suo ruolo nella serie. La Carano ha raccontato di aver pensato più volte di abbandonare la recitazione, sentendosi lontana e inadeguata rispetto all’attrice standard. Interpretando il personaggio di Cara Dunne in The Mandalorian, ha però iniziato a sentirsi sempre più legata a tale mestiere, comprendendosi e accettandosi per il tipo di attrice che è, e che può diventare.

Gina Carano: età e altezza

1. Gina Carano è nata a Dallas, in Texas, Stati Uniti, il 16 aprile 1982. L’attrice è alta complessivamente 173 centimetri.

Fonte: IMDb

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Kelly Reilly: 10 cose che non sai sull’attrice

Kelly Reilly film

Divisa tra cinema e televisione, l’attrice Kelly Reilly ha negli anni costruito la propria carriera recitando in alcuni celebri titoli, dando prova di versatilità e carisma. Attualmente impegnata sul piccolo schermo, la Reilly è oggi apprezzata per il suo ruolo di Beth Dutton nella serie Yellowstone, grazie alla quale ha ottenuto nuova popolarità.

Ecco 10 cose che non sai su Kelly Reilly.

2Parte delle cose che non sai sull’attrice

Kelly Reilly Yellowstone

Kelly Reilly in True Detective

5. Aveva sostenuto il provino per un altro ruolo. Per la seconda stagione della serie antologica True Detective, l’attrice aveva inizialmente sostenuto il provino per il personaggio della detective Antigone Bezzerides, andato poi all’attrice Rachel McAdams. Colpiti dalla performance della Reilly, però, i produttori decisero di assegnarle il ruolo di Jordan Semyon, rientrate sempre tra i personaggi principali della stagione.

Kelly Reilly in Britannia

4. Ha interpretato una guerriera. Nella prima stagione della serie Britannia, ambientata nel 43 d.C., durante la guerra tra l’esercito romano e i guerrieri della Britannia, l’attrice ha dato vita al personaggio di Kerra, figlia del re e disposta a guidare il proprio popolo in battaglia pur di salvare la propria terra.

3. Le ha permesso di sperimentare cose nuove. Assumere i panni della guerriera Kerra, ha permesso all’attrice, come da lei dichiarato, di cimentarsi in cose nuove, che mai prima nella sua carriera aveva avuto modo di fare. Tra questi vi sono i sanguinosi combattimenti, come anche la possibilità di recitare in lingue diverse da quella che le è propria.

Kelly Reilly in Yellowstone

2.Era attratta dalla forza del suo personaggio. Nell’assumere il ruolo di Beth Dutton, figlia del protagonista, la Reilly si è dichiarata particolarmente entusiasta nel poter dar vita ad un personaggio femminile caratterialmente così forte, come se ne vedono pochi. Tra i principali elementi che rendono Beth particolarmente predominante nel confronto con gli altri protagonisti vi è la sua acuta intelligenza.

Kelly Reilly: età e altezza

1. Kelly Reilly è nata a Surrey, in Inghilterra, il 18 luglio 1977. L’attrice è alta complessivamente 168 centimetri.

Fonte: IMDb

 

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Favolacce, recensione del film dei fratelli D’Innocenzo

favolacce berlinale 2020

A due anni da La terra dell’abbastanza, i Fratelli Fabio e Damiano D’Innocenzo tornano a fare grande cinema con Favolacce, già presentato al Festival di Berlino 2020 e vincitore dell’Orso d’Argento per la migliore sceneggiatura. Il film arriva on demand l’11 maggio, saltando l’uscita in sala prevista per il 16 aprile a causa dell’emergenza COVID-19.

I Fratelli D’Innocenzo nascondono in piena vista, proprio nel titolo, il primo indizio sulla storia che stanno per raccontarci: non sono fiabe, con principesse e magia, ma favole, parlano di animali, bestie e cuccioli. Inoltre, il dispregiativo indirizza ancora più precisamente lo sguardo dello spettatore. Assisteremo a storie brutte, sicuramente non edificanti, di animali.

La realtà non è molto diversa dalla premessa. La storia si apre con una voice over, quella di Max Tortora (già papà di uno dei due protagonisti de La terra dell’Abbastanza), racconta di aver trovato un diario di una bambina e ha deciso di continuare la storia che lei stava raccontando. Nelle parole dei D’Innocenzo, è quindi il racconto vero di una storia inventata.

Siamo a Spinaceto, nella periferia romana, ma non si tratta di quella periferia realistica di cemento che abbiamo visto nell’opera prima dei due registi. Siamo di fronte ad un margine della città completamente disancorato da luoghi reali e indicazioni geografiche. Siamo fuori al Grande Raccordo Anulare, ma potremmo essere anche in una campagna americana, con villette monofamiliari a schiera, atmosfera assolata e arsa dal sole dell’estate, nelle giornate lunghe e pigre.

Messa in scena impeccabile

La messa in scena, sempre impeccabile, racconta proprio di un luogo che potrebbe essere ovunque sulla Terra, ma anche nei sogni di qualcuno, un luogo sospeso dove le case possono sembrare quelle che vediamo nei film di Tim Burton, le persone quelle che raccontava il primo Pasolini, l’atmosfera quella magica e realistica, ma meno ruvida, di un film di Garrone, eppure Fabio e Damiano D’Innocenzo emergono con il loro occhio affettuoso e allo stesso tempo disincantato, raccontando di età, di famiglie, di realtà che irrompe nell’irrealtà nella scena di un primo rapporto sessuale, nella bellezza di una bambina con i pidocchi accanto ad una ragazza rimasta incinta, sfatta e trasandata, completamente abbandonata alla feccia che la circonda, immagine disperata di gioventù perduta.

Eppure non c’è mai condanna o giudizio, nell’occhio dei registi, solo, forse, una profonda compassione per l’abisso profondo in cui cercano di non affogare i grandi e la via di fuga che invece trovano i ragazzini, unica e sola, verso l’autodistruzione. Una compassione che finisce per mostrare dei bambini che nella loro purezza assurgono a eroi drammatici, di fronte ad una miserabile umanità, rappresentata dai loro genitori, che di contro sembra non smettere di sognare di evadere, senza mai fare i conti con ciò che succede davvero e provando a trascinare sul fondo anche la piccola innocente progenie.

Favolacce è un’opera di grandissima bellezza

FavolacceFavolacce è un’opera di grandissima bellezza, in cui i D’Innocenzo costruiscono ogni inquadratura con una cura certosina, disponendo nello spazio dello schermo un piccolo racconto per ogni frame, con un’eleganza formale frutto sicuramente di studio ma anche di talento e di una sensibilità che emerge in maniera cristallina nelle inquadrature affettuose e carezzevoli, sui protagonisti più piccoli.

E loro, tutti volti talmente belli da sembrare davvero usciti da una fiaba, sono invece gli attori principali delle favolacce che si intrecciano, in un racconto crudo e ordinario che riesce a mantenere la purezza di uno sguardo fanciullo che trova la sua via di fuga, la sua salvezza, in un finale brutale eppure, liberatorio.

Favolacce racconta storie di bestie e cuccioli, in un non luogo da cui si scappa soltanto scomparendo da quello spazio-tempo indefinito, oppure spostandosi più in là, quel poco che basta per mettersi a guardare la tv, traendo conforto dalle miserie degli altri.

 
 

Hamilton: il film sulla produzione di Broadway anticipa l’uscita

Hamilton film 2020 disney+

The Walt Disney Company, Lin-Manuel Miranda, Jeffrey Seller e Thomas Kail hanno annunciato che Disney+ anticiperà la premiere di Hamilton, la versione filmata della produzione originale di Broadway. Il musical teatrale che ha vinto 11 Tony Award, i GRAMMY Award, gli Olivier Award e il Premio Pulitzer arriverà nelle case di tutto il mondo dal 3 luglio 2020.   I produttori di Hamilton, il film della produzione originale di Broadway, includono Lin-Manuel Miranda, Jeffrey Seller e Thomas Kail, quest’ultimo sarà anche regista.

Il film è un passo avanti nell’arte della “ripresa dal vivo” che trasporta il pubblico nel mondo dello spettacolo di Broadway in modo unico e intimo. Combinando i migliori elementi del teatro dal vivo, del cinema e dello streaming, il risultato è un’esperienza cinematografica che rappresenta un modo completamente nuovo di vivere Hamilton.

«Nessun altro lavoro artistico nell’ultimo decennio ha avuto l’impatto culturale di Hamilton, una storia stimolante e accattivante raccontata ed eseguita in modo fortemente creativo. Alla luce delle straordinarie sfide che il nostro mondo sta affrontando, questa storia sulla leadership, la tenacia, la speranza, l’amore e il potere delle persone di unirsi contro le avversità è di grande impatto», ha affermato Robert A. Iger, Executive Chairman di The Walt Disney Company. «Siamo entusiasti di portare questo show su Disney+ alla vigilia del Giorno dell’Indipendenza e dobbiamo ringraziare il geniale Lin-Manuel Miranda e il team di Hamilton per averci permesso di farlo un anno prima di quanto previsto».

«Sono così orgoglioso di come Tommy Kail sia riuscito a portare sullo schermo Hamilton. Ha riservato a tutti coloro che guardano questo film un biglietto in prima fila», ha dichiarato Lin-Manuel Miranda. «Sono molto grato a Disney e Disney+ per aver re-immaginato e anticipato l’uscita al weekend del 4 luglio di quest’anno, alla luce di questa situazione in cui il mondo è sottosopra. Sono davvero grato a tutti i fan che l’hanno chiesto a gran voce e sono molto felice che sia stato possibile farlo. Sono davvero orgoglioso di questo show e non vedo l’ora che tutti possano vederlo».

Registrato al The Richard Rodgers Theatre di Broadway nel giugno del 2016 Hamilton annovera nel cast il vincitore del Tony Award Lin-Manuel Miranda nel ruolo di Alexander Hamilton. Daveed Diggs interpreta Marquis de Lafayette/Thomas Jefferson, mentre Renée Elise Goldsberry è Angelica Schuyler; Leslie Odom, Jr. è Aaron Burr; il nominato ai Tony Award Christopher Jackson interpreta il ruolo di George Washington; Jonathan Groff è King George; Phillipa Soo è Eliza Hamilton e Jasmine Cephas Jones interpreta Peggy Schuyler/Maria Reynolds; Okieriete Onaodowan è Hercules Mulligan/James Madison e Anthony Ramos è John Laurens/Philip Hamilton.

Il cast include anche Carleigh Bettiol, Ariana DeBose, Hope Easterbrook, Sydney James Harcourt, Sasha Hutchings, Thayne Jasperson, Elizabeth Judd, Jon Rua, Austin Smith, Seth Stewart e Ephraim Sykes.

 
 

COme VIte Distanti: anche Alessandro Baricco e Milo Manara nel progetto Arf!

COme VIte Distanti

Anche Alessandro Baricco e Milo Manara si uniscono agli oltre 80 autori del Fumetto italiano nel progetto benefico COme Vite Distanti ideato e coordinato da ARF! il Festival del Fumetto di Roma in collaborazione con PressUp a sostegno della raccolta fondi per l’emergenza Coronavirus dell’INMI Lazzaro Spallanzani di Roma, al quale – grazie alle copie pre-ordinate del libro dallo scorso 25 marzo – sono già stati donati 50.000 euro.

Alessandro Baricco, scrittore, saggista, autore teatrale, critico musicale e fondatore della prestigiosa Scuola Holden di Torino, firmerà l’introduzione del volume. Non è certo un segreto la sua grande passione per i fumetti: da sempre affezionatissimo lettore di Tex così come dei paperi & topi della Walt Disney, le sue “incursioni” nella Nona Arte contano almeno un paio di precedenti illustri. Come la trasposizione a fumetti – splendida “parodia Disney” con protagonisti Topolino e Pippo – del suo La vera storia di Novecento adattata da Tito Faraci e disegnata da Giorgio Cavazzano; o ancora, sempre grazie ai testi di Faraci, l’adattamento di Senza Sangue (Feltrinelli Comics), diventata graphic novel con le matite di Francesco Ripoli.

COme VIte Distanti, il racconto collettivo in cui il protagonista è un “eroe mascherato” catapultato nelle vite – e nelle case – degli altri, vedrà tra i suoi autori anche Milo Manara, Maestro del fumetto amato in Italia e all’estero per la sensualità del suo segno, già protagonista della grande mostra «MACROMANARA» per ARF! Festival e COMICON nel 2017.

Manara opererà all’interno di COme VIte Distanti un inedito, esclusivo “collegamento” con una delle sue opere di maggior successo: Il profumo dell’invisibile (racconto del 1985, pubblicato in tutto il mondo) dove esordì il suo personaggio più celebre, la biondissima Miele.

IL PROGETTO COme VIte Distanti

“Di fronte al prezioso compito che quotidianamente svolgono medici e ricercatori scientifici, soprattutto in un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo, noi fumettisti ci sentiamo spesso piccoli e impotenti. D’altronde il nostro lavoro è raccontare storie, non salvare vite. Ci siamo chiesti, quindi, se esisteva un modo per contribuire a essere utili – presto e concretamente – all’intera comunità. “COme VIte Distanti” è la nostra risposta a questo bisogno. La risposta del Fumetto Italiano.” ARF! Festival del Fumetto

In un momento in cui tutta l’Italia è ferma, i migliori fumettisti italiani si mobilitano da casa, a sostegno della raccolta fondi dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani e si uniscono per raccontare un’unica, grande storia. Ideatore e promotore dell’iniziativa è ARF! «Festival di Storie, Segni & Disegni», il Festival del Fumetto di Roma che seguirà, passo dopo passo, tutto il progetto, curandone il coordinamento editoriale, la comunicazione, la stampa del volume e il flusso delle donazioni.

COme VIte Distantiche sta prendendo vita sul sito e sui canali social di ARF! Festival con la pubblicazione di una tavola al giorno per diventare a fine maggio un libro cartonatoè già preordinabile on-line alla pagina www.arfestival.it/covid, così che l’INTERO RICAVO venga donato sin da subito, vista l’urgenza del momento, all’Ospedale Spallanzani.

Il gesto solidale di un intero ambito professionale, unito alla volontà di continuare a intrattenere con una lettura quotidiana gratuita, resterà per sempre una testimonianza di questo momento storico e sociale così umanamente intenso e surreale.

 
 

Guns Akimbo: recensione del film con Daniel Radcliffe

guns akimbo

Daniel Radcliffe è il protagonista indiscusso di un nuovo prodotto Amazon Prime. Dopo aver vestito i panni del maghetto nella saga di Harry Potter che lo ha portato al successo, Radcliffe è l’eroe di un fumettone nerd che combatte il male armato di tanta goffaggine e, suo malgrado, di due pistole. Diretto da Jason Lei Houden, Guns Akimbo è un concentrato di action adrenalinico e violenza, una storia di fantascienza ambientata in un futuro distopico, venata di uno humour goffo quanto il suo protagonista.

Guns Akimbo, la trama

Miles è uno sviluppatore di videogame che, quando non lavora, passa le giornate a lanciare  commenti al vetriolo agli appassionati di Skism: persone che restano incollate a uno schermo a guardare uomini e donne che si uccidono come se fossero in un videogame, ma è tutto vero. Un gioco mortale e illegale in diretta streaming, in cui coppie di sfidanti combattono fino alla morte con ogni tipo di armi. Per il criminale ideatore di Skism, Riktor, Ned Dennehy, Miles è un disturbatore. Così lo costringe a entrare nel gioco: Miles si ritrova con due pistole inchiodate alle mani e ventiquattro ore per uccidere la sua avversaria Nix, Samara Weaving, o esserne ucciso. Inizia così la partita di Miles, una corsa affannosa contro il tempo, che da innocuo nerd in pantofole, lo trasforma in un vero combattente, non solo a parole e non solo dietro una tastiera, per salvare sé stesso e la sua ragazza, Nova, Natasha Liu Bordizzo, rapita da Riktor.

Guns Akimbo è critica?

La domanda che viene da porsi nell’affrontare la visione del film è: riuscirà a non crogiolarsi nel meccanismo che dice di voler denunciare? Il film propone uno scenario distopico, ma come tutte le distopie, per funzionare ha bisogno di non essere troppo lontano dalla realtà. Guns Akimbo sembra voler essere un monito, mostrare la deriva che si rischia se si continua a trascorrere più tempo davanti a uno schermo, rapiti da una realtà virtuale, che impegnati a vivere la vita reale, come spesso accade già oggi.

Ad esempio, Miles a un certo punto dice: “Non ricordo l’ultima volta che ho camminato per strada senza gli occhi sul telefono. È tutto così in HD!”. Tutti noi sappiamo quanto questa affermazione possa essere pericolosamente vicina al vero. Se gli ideatori di Skism sono criminali violenti senza scrupoli e i giocatori a loro volta psicopatici e criminali disposti a tutto, chi sembra uscirne peggio sono gli spettatori, che vogliono illudersi di stare guardando un videogioco, ma sono complici e anzi principali artefici di una trappola mortale ordita a colpi di visualizzazioni.

Compiacimento, visivo e non solo

Tuttavia, nonostante le enunciazioni e i nobili intenti, Guns Akimbo affonda le sue radici nel pieno di una contraddizione e dai suoi risvolti più orrendi, truculenti e feroci trae il suo appeal. Dal punto di vista visivo, il film mette in campo tutte le armi possibili, le stesse usate nei videogiochi, ne emula le tecniche per far presa sul pubblico, soprattutto nelle scene d’azione e combattimento, esasperandone l’aspetto di finzione attraverso il ralenti o effetti grafici da fumetto. Lo spettatore si trova così a guardare una violenza esibita, ma che sembra irreale e questo approccio lo induce all’indulgenza, anziché alla riflessione su come quello che sembra un gioco sia in effetti una tremenda realtà. Inoltre, il protagonista, un Radcliffe che ha conservato e se possibile accentuato l’ingenua espressione del maghetto Harry Potter , di fatto semina a sua volta morte, sebbene nei panni dell’eroe giustiziere. Il gioco non si ferma, il business neanche  e a farla da padrona è sempre la violenza. A questa si attinge a piene mani per catturare lo spettatore. Il ritmo è frenetico, sparatorie ed esplosioni si susseguono, fiotti di sangue schizzano ovunque con assoluta gratuità.

Ciò che dovrebbe stemperare questa valanga di violenza è l’ironia, quelle venature di commedia, incentrate soprattutto sull’attitudine nerd del protagonista, sulla sua inadeguatezza al ruolo di eroe che si trova suo malgrado a ricoprire, che restano però circoscritte e ben poca cosa a fronte di una narrazione brutale e incalzante, scandita da una colonna sonora trascinante, fatta di classici rock reinterpretati in versione metal industrial, come Spin me round e Wild one (real wild child).

Guns Akimbo è un film stucchevole forse avvincente per gli amanti dell’adrenalina e del videogioco violento, per un pubblico di teenagers che difficilmente si soffermeranno sulla critica, e certo sono il target scelto per il film. Un’overdose di brutalità e ripetitiva per gli altri.

 
 

10 film troppo ansiogeni da riguardare

L’horror è il genere per eccellenza che presenta immagini tanto violente ed inquietanti da lasciare turbato lo spettatore anche dopo la fine della visione di un film. Ma questo non è una regola: anche il dramma o il thriller possono rivelarsi talmente strazianti da lasciare un solco profondo nello spettatore più sensibile o suscettibile.

Alcuni film, al di là di quanto siano stati riconosciuti dalla critica o apprezzati dal pubblico, sono talmente inquietanti, disturbanti o sconcertanti che spesso è altamente improbabile che si decida di dedicare loro una seconda visione. Ecco 10 film carichi di suspense che la maggior parte del pubblico ha forse visto soltanto una volta nella sua vita, o che forse ha rivisto parecchio tempo dopo la primissima visione:

1American History X

A volte, i film più inquietanti sono quelli che ispirati a fatti che potrebbero tranquillamente accadere nella realtà. American History X di Tony Kaye racconta la storia di Derek Vinyard, sostenitore del suprematismo bianco, che viene scarcerato dopo aver scontato tre anni di carcere per aver ucciso due ragazzi di colore che stavano tentando di rubargli l’auto.

Tornato a casa, cerca di salvare il fratello minore Danny, che a quanto pare ha intrapreso la sua stessa strada. Il film, dedicato al tema delle tensioni sociali e del razzismo negli Stati Uniti, è valso a Edward Norton una candidatura all’Oscar come miglior attore protagonista.

Fonte: Screen Rant

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Kill Bill Vol. 1: la citazione a Le Iene nascosta nel film

kill bill

Michael Madsen, attore feticcio di Quentin Tarantino, ha rivelato in una recente intervista con Cinemablend che il primo capitolo del dittico Kill Bill con protagonista Uma Thurman contiene una citazione a Le iene, primo film diretto da Tarantino nel 1992 e in cui recita anche Madsen.

“Le citazioni piacciono tanto a Quentin”, ha spiegato Madsen. “Ecco perché la mia Cadillac è in C’era una volta a Hollywood… quella è la macchina di Mr. Blonde (il personaggio interpretato dall’attore ne Le iene, NdR), ma chi se ne sarebbe accorto senza saperlo? Quentin non vuole mai parlarne, vuole che il pubblico scopra tutti questi riferimenti da solo.”

E sempre a proposito de Le iene, Michael Madsen ha rivelato che un easter egg legato al film è presente anche in Kill Bill Vol. 1: “Quando vidi il film per la prima volta a Londra, dopo la premiere andai a cena con Quentin, che mi disse: ‘L’hai visto?’. E io risposi: ‘Che cosa?’. E lui: ‘Quando Uma è sotto terra, l’hai visto?’. Io non avevo la minima idea di cosa stesse parlando, e lui insistette: ‘Michael, il rasoio!’. E poi aggiunse: ‘Era il tuo. Era proprio quello che hai usato ne Le iene’.”

A proposito di Kill Bill, sappiamo che Quentin Tarantino ha “un’idea interessante” per un possibile terzo capitolo, idea di cui avrebbe anche parlato con Uma Thurman:

“Proprio ieri ho cenato con Uma Thurman”, aveva spiegato Tarantino a dicembre dello scorso anno. “Eravamo in un ristorante giapponese davvero molto figo. Ho un’idea in merito a ciò che mi piacerebbe fare con Kill Bill 3. Ed il punto di tutta la questione è proprio questo: conquistare l’idea alla base del film. Cosa è successo esattamente alla Sposa dall’ultima volta? Cosa voglio fare adesso? Non mi interessa trovare un’idea che non funzioni e che possa risultare ridicola. Beatrix non lo merita. Adesso ho un’idea che potrebbe essere interessante. Ad ogni modo, non ci lavorerei subito. Ci vorrebbero almeno tre anni a partire da ora. Ma è sicuramente nei miei piani.”

Più di recente, di un possibile Kill Bill Vol. 3 ha parlato l’attrice Vivica A. Fox, interprete di Vernita Green/Testa di rame. Alle pagine di THR l’attrice, che sarebbe assolutamente interessata a prendere parte ad un nuovo film, ha spiegato: “L’ultima notizia che so in merito è che Quentin e Uma ne stanno parlando. Vorrei tanto che riuscissero a trovare un modo per farlo. Quentin è bravissimo con i flashback e sa come riportare in vita i suoi personaggi. Quindi spero proprio che Vernita Green riuscirà a vendicarsi.”

 
 

Avatar 2 potrebbe ancora arrivare nel 2021, nonostante la pandemia

Avatar 2 - Film: trama, uscita, trailer e molto altro

In una recente intervista rilasciata ad Empire, James Cameron ha aggiornato sullo stato della produzione dei sequel di Avatar, attualmente ferma a causa dell’emergenza Covid-19. Il regista ha spiegato che poco prima dello scoppio della pandemia stava per affrontare una nuova sessione di riprese: “Voglio tornare a lavorare ai sequel”, ha spiegato il regista. “Ma al momento è una cosa che non ci è permesso fare. Prima che tutto venisse bloccato, stavamo per tornare in Nuova Zelanda per le riprese. Speriamo di riuscire a tornare a girare il prima possibile.”

Parlando invece della data di uscita del primo sequel, James Cameron è apparso abbastanza fiducioso sul fatto che la stessa non subirà variazioni e, di conseguenza, nessuna delle altre date già fissate per i successivi nuovi capitoli: “Il lato positivo è che la Nuova Zelanda sembra aver risposto in maniera davvero molto efficiente al controllo del virus. L’obiettivo non è la riduzione ma l’eradicazione, cosa che si crede possibile attraverso il tracciamento dei contatti e i test. Queste sono buone notizie. C’è una buona possibilità che le nostre riprese possano essere ritardate soltanto di un paio di mesi. Laddove possibile, tutti quelli della Weta Digital e di Lightstorm stanno lavorano da casa. Il mio lavoro, invece, è sul set, con le macchine da presa virtuali e tutto il resto. Al momento mi sto dedicando un po’ al montaggio, ma ad essere sinceri, per uno come me, non è proprio il massimo.”

Sempre a proposito dei sequel di Avatar, di recente abbiamo appreso che a quanto pare, i film potranno contare su un budget totale di 1 miliardo di dollari. In un report di Deadline non è stato specificato in che modo l’ingente cifra è stata suddivisa per i vari capitoli che arriveranno in sala tra il 2021 e il 2027: è probabile comunque – anche in base ad una voce che circolava da parecchio tempo – che per ogni singolo episodio sia stato utilizzato un budget di 250 milioni di dollari.

LEGGI ANCHE – Avatar: la produzione dei sequel si ferma per il Coronavirus

Avatar 2 debutterà il 17 dicembre 2021, seguito dal terzo capitolo il 22 dicembre 2023. Per il quarto e quinto capitolo, invece, si dovrà attendere ancora qualche anno: 19 dicembre 2025 17 dicembre 2027.

Il cast della serie di film è formato da Kate WinsletEdie FalcoMichelle YeohVin Diesel, insieme ad un gruppo di attori che interpretano le nuove generazioni di Na’vi. Nei film torneranno anche i protagonisti del primo film, ossia Sam WorthingtonZoe SaldanaStephen LangSigourney WeaverJoel David MooreDileep Rao e Matt Gerald.

 
 

Chris Pratt è Indiana Jones nel video deepfake

Si è parlato a lungo della possibilità che Chris Pratt potesse interpretare Indiana Jones nel quinto capitolo della celebre saga, quando si vociferava che il progetto dovesse essere in realtà un reboot del franchise. Le cose sono poi cambiate, con il nuovo film che sarà a tutti gli effetti un prosieguo e che vedrà Harrison Ford ancora una volta nei panni del celebre archeologo.

Adesso però, grazie allo youtuber Shamook, i fan hanno la possibilità di immaginare come sarebbe stato Chris Pratt nei panni dell’iconico personaggio partorito dalla mente di George Lucas grazie ad un nuovo video deepfake in cui il volto di Harrison Ford nelle immagini dai primi tre film della saga viene sostituito con quello della star di Guardiani della Galassia. Potete vedere il divertente esperimento di seguito:

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Per quanto riguarda Indiana Jones 5, sappiamo che Steven Spielberg ha lasciato la regia del film ad un altro regista. Si tratta della prima volta in 39 anni in cui il franchise avrà un regista differente.

Le fonti di Variety dicono che, sebbene l’accordo non sia ancora concluso, la regia passerà a James Mangold, che ha diretto Le Mans ’66 e Logan. Questo secondo film ha garantito al regista un enorme successo e una nomination agli Oscar per la migliore sceneggiatura non originale.

Spielberg rimarrà a bordo del progetto in veste di produttore esecutivo. Secondo una fonte vicina al regista, la decisione di lasciare la regia è stata interamente di Spielberg, nel desiderio di passare il testimone, o meglio la frusta di Indy a una nuova generazione di registi che potrebbero portare nella storia la loro visione.

 
 

Tenet sarà ancora più complesso di Inception e Interstellar

tenet

La Warner Bros. si sta impegnando al massimo, come forse è solita fare soltanto la Disney con i film del MCU e con gli episodi della saga di Star Wars, per cercare di tenere assolutamente sotto chiave i dettagli sulla trama di Tenet, il nuovo attesissimo film di Christopher Nolan.

Neanche Michael Caine, attore feticcio del regista che sarà presente anche in quest’ultima fatica, conosce i dettagli sulla storia, come rivelato da lui stesso in una recente intervista. Le unica informazioni in nostro possesso, ad oggi, riguardano il fatto che il film sarà ambientato nel mondo dello spionaggio internazionale e che i protagonisti dovranno impegnarsi per evitare lo sviluppo di un evento catastrofico su scala mondiale (forse una Terza Guerra Mondiale?); inoltre, sappiamo che nel film si dovrebbe addirittura parlare di viaggi nel tempo.

Lo scorso gennaio, la Warner Bros. ha rilasciato il primo trailer ufficiale del film che ci ha permesso di dare un primissimo sguardo al ricco cast della pellicola, composto da John David Washington, Robert Pattinson, Elizabeth Debicki, Kenneth Branagh e il già citato Caine. In seguito alla scoppio dell’emergenza legata al Covid-19, tutta l’attenzione riservata alla segretissima trama del film si è improvvisamente spostata sull’effettiva release dello stesso: inizialmente previsto per il 17 luglio nelle sale americane, ad oggi non sappiamo ancora con certezza se il film di Nolan potrà davvero fare il suo debutto al cinema tra circa due mesi esatti. Una decisione in merito da parte della major – che vorrebbe mantenere la release originale – dovrebbe essere comunicata a breve.

In attesa di capire quando Tenet arriverà ufficialmente sul grande schermo, sembra che la diffusione del merchandising legato al film proceda come inizialmente pianificato, con un libro interamente dedicato al backstage della pellicola che è già disponibile per il pre-order su Amazon. I dettagli sulla trama del film potrebbero essere nascosti proprio nel titolo del libro: The Secrets of Tenet: Inside Christopher Nolan’s Quantum Cold War“.

Stando alla descrizione del libro: “Tenet è un thriller di spionaggio strabiliante, talmente unico che negli anni a venire il pubblico starà ancora parlando della sua complessità. ‘The Secrets of Tenet’ accompagna i lettori in un viaggio inedito alla scoperta del capolavoro di Nolan che piega le leggi del tempo, offrendo rari spunti di riflessione su tutti gli aspetti della sua lavorazione. Si tratta della massima esplorazione di un film concepito per indugiare nell’immaginazione relativa al futuro… o forse al passato…”

È probabile dunque che i protagonisti di Tenet si ritroveranno a dover viaggiare nel tempo per impedire il ripetersi di un guerra nucleare dalla conseguenze devastanti che probabilmente ha già avuto luogo. Ma, probabilmente, per avere certezza di ciò non bisognerà far altro che attendere con impazienza l’uscita del film, preparandoci al fatto che quasi certamente ci ritroveremo di fronte ad una narrazione ancora più “macchinosa” di Inception o Interstellar.

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Tenet, il nuovo film di Christopher Nolan, vede protagonista John David Washington insieme a Robert Pattinson Elizabeth Debicki.

Con Tenet, i fan stanno pensando che la fine di Inception è stata reale, non si sia trattato di un sogno, e che ora vedremo la storia di quei bambini, espandendo così l’universo di Inception, consentendo anche l’esplorazione di nuovi temi e nuove storie. Come ipotizzato da The Hollywood Reporter, Tenet potrebbe rivelare che la tecnologia dei sogni sviluppata per i militari in Inception è andata ancora oltre, o è stata sviluppata in qualcosa di ancora più pericoloso, questa volta permettendo alle missioni di spionaggio di non funzionare nel regno dei sogni ma di attraversare tempo.

Forse gli eventi di Inception hanno avuto conseguenze terribili e impreviste, portando la prossima generazione a dover affrontare proprio quei cambiamenti.

È possibile, anzi probabile, che Tenet sia completamente scollegato da Inception. Una delle cose che rende così affascinante il film del 2012 è il finale ambiguo, dato che i fan possono decidere da soli se il ritorno a casa di Dom nella sua famiglia è reale o è un sogno. Se Tenet fosse davvero un sequel di Inception, potrebbe risolvere questa ambiguità. Ma per ora si tratta solo di congetture.

Protagonisti di Tenet oltre ai già citati Robert Pattinson e John David Washington ci sono anche Elizabeth Debicki, Michael Caine, Kenneth Branagh, Dimple Kapadia, Aaron Taylor-Johnson e Clémence Poésy. Il film, il primo lungometraggio di Nolan dal 2017, anno di Dunkirk, viene descritto come un’epica storia action che si svolge nel mondo dello spionaggio internazionale. Il regista ha scritto la sceneggiatura da un’idea originale e le riprese in sette paesi sono ora in corso.

Il film, il primo lungometraggio di Nolan dal 2017, anno di Dunkirk, viene descritto come un’epica storia action che si svolge nel mondo dello spionaggio internazionale. Il regista ha scritto la sceneggiatura da un’idea originale e le riprese in sette paesi sono ora in corso.

Lo studio ha già fissato la data di uscita per il 17 luglio 2020. Nolan ed Emma Thomas producono, con Thomas Hayslip produttore esecutivo. Il team di Tenet include il direttore della fotografia di Dunkirk Hoyte van Hoytema (girato in un mix di Imax e 70mm) e la montatrice Jennifer Lame, lo scenografo Nathan Crowley, il costumista Jeffrey Kurland e il supervisore del VFX Andrew Jackson.

 
 

Cate Blanchett nei nuovi film di Adam McKay e James Gray

Cate Blanchett

Apprendiamo grazie a Variety che il due volte premio Oscar Cate Blanchett è entrata a far parte del cast dei prossimi progetti cinematografici di due cineasti molti noti: stiamo parlando di Adam McKay, regista de La grande scommessa, e di James Gray, regista di Ad Astra. Ma andiamo per ordine…

Per quanto riguarda Adam McKay, il progetto in questione è Don’t Look Up, film targato Netflix di cui abbiamo già sentito parlare per via del casting di Jennifer Lawrence. Il film, che vedrà McKay coinvolto anche in qualità di sceneggiatore, racconterà la storia di due astronomi che intraprendono un tour mediatico per avvisare l’umanità dell’avvicinamento alla Terra di un asteroide che potrebbe distruggere il pianeta. Al momento non sappiamo i dettagli sul ruolo che la Blanchett interpreterà. McKay si occuperà anche della produzione del film insieme a Kevin Messick e alla sua Hyperobject Industries.

Per quanto riguarda invece James Gray, il progetto cinematografico del regista in cui sarà coinvolta la Blanchett è Armageddon Times, di cui Gray firmerà anche la sceneggiatura. Il film sarà ispirato all’adolescenza dello stesso regista e agli ani trascorsi presso la “Few Forest School” nel Queens, il celebre quartiere di New York; all’epoca, tra gli studenti figuravano anche Donald Trump, attuale Presidente degli Stati Uniti d’America, e l’attore Hank Azaria. A quanto pare la storia dovrebbe focalizzarsi sulla figura dell’allora preside dell’istituto.

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L’ultima volta che abbiamo visto Cate Blanchett sul grande schermo è stato lo scorso anno in Che fine ha fatto Bernadette? di Richard Linklater. L’attrice è attualmente la protagonista di Mrs. America, miniserie targata Hulu in cui interpreta la scrittrice e politica statunitense Phyllis Schlafly, celebre per la sua strenua opposizione al femminismo.

Di recente abbiamo appreso anche che Cate Blanchett è in trattative per recitare in Borderlands, adattamento live action del videogioco sviluppato dalla Gearbox Software, che sarà diretto da Eli Roth, regista di Cabin Fever, Hostel e Knock Knock. Roth e la Blanchett avevano già lavorato insieme nell’ultimo film del regista, il fantasy Il mistero della casa del tempo.

 
 

Le Cronache di Narnia: che fine ha fatto il progetto Netflix?

Le Cronache di Narnia La Sedia d'Argento

Ad ottobre del 2018 Netflix aveva annunciato un accordo pluriennale con The C.S. Lewis Company per lo sviluppo di film e serie tv basati sull’amata saga fantasy di C.S. Lewis Le cronache di Narnia. Da allora, però, non ci sono stati più aggiornamenti sul progetto.

Adesso, in una lunga intervista diffusa su YouTube nelle ultime ore, è stato Douglas Gresham, figlio adottivo di Lewis e produttore della saga cinematografica basata su Le cronache di Narnia, ha parlato proprio dell’ambizioso progetto affidato al colosso dello streaming. Gresham, che è stato confermato come produttore anche dei futuri adattamenti, ha spiegato:

“Da quando abbiamo stretto l’accordo con Netflix nell’ottobre del 2018, non abbiamo più avuto notizie da parte loro. Sono un po’ preoccupato sinceramente… ho come la sensazione che non accadrà davvero. Mi piacerebbe che fosse qualcosa a episodi. Con i film hai a disposizione al massimo due ore per cercare di metterci dentro un intero libro, ed è sempre difficile farlo nel modo più giusto. Vorrei che questo nuovo progetto fosse il più fedele possibile al materiale originale e con la formula della serie o della miniserie sarebbe possibile adattare la saga per intero, in ogni suo dettaglio e sfumatura.”

La saga de Le cronache di Narnia è già stata adattata per il grande schermo tra il 2005 e il 2010, con gli adattamenti de Il leone, la strega e l’armadio (2005) e Il principe Caspian (2008), entrambi diretti da Andrew Adamson, e con Il viaggio del veliero diretto da Michael Apted (2010).

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Sulla base di un accordo pluriennale con The C.S. Lewis Company, Netflix darà vita alle incredibili storie ambientate nell’universo di Narnia con nuovi film e serie TV disponibili in esclusiva per gli utenti di tutto il mondo.

I titoli generati da questa collaborazione saranno produzioni originali Netflix, Mark Gordon di Entertainment One (eOne), Douglas Gresham e Vincent Sieber saranno produttori esecutivi delle serie e produttori dei film. In totale, i romanzi della serie Le cronache di Narnia hanno venduto oltre 100 milioni di copie e sono stati tradotti in più di 47 lingue in tutto il mondo. Per la prima volta, grazie a questo accordo, i diritti dei sette libri che compongono la saga sono proprietà di una sola compagnia.

«Le splendide storie di C.S. Lewis hanno conquistato il cuore di generazioni di lettori in tutto il mondo», ha affermato Ted Sarandos, Chief Content Officer di Netflix. «Intere famiglie si sono innamorate di personaggi come Aslan e dell’intero universo di Narnia, siamo molto emozionati perché Netflix diventerà la loro casa nei prossimi anni».

«È meraviglioso sapere che il pubblico di tutto il mondo potrà scoprire nuovi aspetti del mondo di Narnia. Le nuove tecnologie di produzione e distribuzione avanzata ci consentiranno di far vivere ancora una volta le avventure dei protagonisti in tutto il mondo», ha osservato Douglas Gresham, figlio adottivo di C.S. Lewis. «Netflix rappresenta il medium migliore per questo progetto, non vedo l’ora di lavorare con loro per realizzarlo».

«Narnia rappresenta un fenomeno raro, una storia che supera i confini geografici, amata da diverse generazioni», ha affermato Mark Gordon, Presidente e Chief Content Officer, Film & Television di eOne. «eOne ed io siamo emozionati di poter collaborare con la C.S. Lewis Company e con Netflix, che trasformeranno l’universo di Narnia in film e serie TV. Non potremmo essere più felici di iniziare a lavorare su queste nuove produzioni».

 
 

Hugh Jackman nel MCU come Wolverine? Rob Liefeld ci crede!

hugh jackman

Hugh Jackman ha detto addio al personaggio di Wolverine dopo l’uscita di Logan, il film di James Mangold del 2017 che ha ufficialmente segnato l’ultima apparizione cinematografica dell’attore australiano nei panni dell’iconico mutante con gli artigli di adamantio. Eppure, c’è chi spera ancora che Jackman possa tornare a vestire i panni del personaggio che gli ha regalato la fama internazionale.

Stiamo parlando di Rob Liefeld, creatore del personaggio di Deadpool, che nel corso degli anni non ha mai nascosto la sua passione per la saga degli X-Men e, in particolare, per il personaggio di Wolverine interpretato da Hugh Jackman. In una recente intervista con Inverse, Liefeld ha ribadito il suo attaccamento nei confronti di Logan:

“Sono praticamente fissato con Hugh Jackman. Dopo aver incontrato Hugh, averlo conosciuto e averlo amato, posso dire che se Deadpool esiste è solo perché esiste Wolverine. Mi sono dedicato a Deadpool, a creare il personaggio dei fumetti, soltanto per arrivare a Wolverine. È sempre stato quello l’obiettivo.”

Quando gli è stato poi chiesto quale attore potrebbe raccogliere l’eredità di Jackman nei panni del personaggio ora che i diritti cinematografici appartengono alla Marvel, Liefeld ha detto: “È una domanda alla quale non posso rispondere. Sono troppo fissato con Hugh Jackman. Spero che ritorni ad interpretarlo… lo spero davvero! È stato molto deciso sul fatto che non vuole più interpretare Wolverine, ma io da ingenuo continuo a non credergli.”

Di recente è stato proprio Hugh Jackman a rivelare che, se si fosse presentata davvero l’opportunità, sarebbe stato ben felice di poter recitare al fianco di Iron Man e Captain America nel MCU.

LEGGI ANCHE – Hugh Jackman celebra il suo Wolverine a tre anni dall’uscita di Logan

Per quanto riguarda il personaggio di Wolverine, gli ultimi rumors riferiscono che sarebbe Henry Cavill il prescelto ad indossare gli artigli ereditandoli da Hugh Jackman, comparendo in Captain Marvel 2. Ma la notizia non ha trovato ancora conferma ufficiale.

Per quanto riguarda Logan, invece, si tratta sicuramente del migliore adattamento dedicato al singolo personaggio e in generale il miglior film sugli X-Men mai visto al cinema. Il film ha debuttato al Festival di Berlino ed è stato nominato agli Oscar per la migliore sceneggiatura adattata, primo cinecomic a raggiungere tale livello di riconoscimento dall’industria.

Per quello che riguarda invece Hugh Jackman, il personaggio di Wolverine gli ha regalato la fama internazionale imperitura, il successo e sicuramente la visibilità che lo ha portato ad interpretare molti dei suoi ruolo più importanti, nel corso della sua carriera, sempre divisa tra cinema e musical.

 
 

Najwa Nimri: 10 cose che non sai sull’attrice

Najwa Nimri film

Divenuta celebre a livello internazionale grazie ai suoi ruoli più recenti, l’attrice spagnola Najwa Nimri è in realtà attiva da diversi anni, vantando nella propria filmografia titoli di grande rilievo. Eclettica e carismatica, la Nimri ha infatti avuto modo di collaborare con importanti autori, grazie ai quali ha potuto maturare come interprete.

Ecco 10 cose che non sai di Najwa Nimri.

2Parte delle cose che non sai sull’attrice

Najwa Nimri vis a vis

Najwa Nimri in Vis a vis

5. Ha richiesto di non dover eseguire dei nudi. Per interpretare la criminale Zulema, l’attrice ha espressamente chiesto ai produttori della serie che non venissero previste per il personaggio delle scene di nudo. La Nimri ha infatti dichiarato di non sentirsi a suo agio nel girare tali scene, specialmente davanti a troupe numerose. I produttori acconsentirono alle richieste dell’attrice, che fu così libera di ricoprire il ruolo.

4. Si è ispirata ad un noto personaggio di un film. Per la costruzione del suo personaggio, l’attrice, in collaborazione con gli autori, si è ispirata all’antagonista del film Faster Pussycat, Kill Kill. I due sono infatti estremamente simili, sia nell’acconciatura quanto nella caratterizzazione e nelle tendenze da sociopatica.

3. Aveva un’agguerrita rivale al ruolo. Quello di Zulema è stato un personaggio particolarmente ambito, desiderato da molte attrici. Una delle principali rivali durante i casting era l’attrice Alba Flores, la quale venne però preferita dalla produzione per il personaggio di Saray. Ciò permise alla Nimri di ottenere il ruolo, ritenuta tra tutte maggiormente adatta a ricoprirlo.

Najwa Nimri canta Bella ciao

2. Ha interpretato la celebre canzone italiana. La Nimri, oltre ad essere un’affermata attrice, è anche un’apprezzata cantante. In particolare, la si può sentire eseguire il brano Bella ciao durante i titoli di coda dell’ultima puntata della quarta stagione di La casa di carta. Per l’esecuzione del brano, l’attrice ha puntato su un’atmosfera più soft ed un ritmo più disteso, conferendovi così una nota di malinconia.

Najwa Nimri: età e altezza

1. Najwa Nimri è nata a Pamplona, in Spagna, il 14 febbraio 1972. L’attrice è alta complessivamente 172 centimetri.

Fonte: IMDb

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Maggie Civantos: 10 cose che non sai sull’attrice

Maggie Civantos film

Popolare attrice spagnola, Maggie Civantos ha negli ultimi anni guadagnato notorietà grazie ai suoi ruoli in progetti diversi, dal cinema alle soap opera, e fino ad alcune acclamate serie televisive. Grazie a queste ultime, in particolare, ha potuto oltrepassare i confini nazionali guadagnando consensi in diverse parti del mondo.

Ecco 10 cose che non sai di Maggie Civantos.

2Parte delle cose che non sai sull’attrice

Maggie Civantos Le ragazze del centralino

Maggie Civantos in Vis a vis

5. È stata assente per un lungo periodo. A partire dal secondo episodio della terza stagione, e fino al penultimo della quarta, il personaggio interpretato dall’attrice esce di scena. La Civantos ha motivato questa lunga assenza per via degli impegni previsti con la serie Le ragazze del centralino. L’attrice non sapeva come sarebbe stato gestito a riguardo il suo personaggio, ma gli sceneggiatori hanno deciso di farlo semplicemente entrare in coma, così da permettergli un futuro ritorno.

4. È la protagonista dello spin-off. Nel 2020 l’attrice riprende ufficialmente il ruolo di Macarena per essere la protagonista dello spin-off intitolato Vis a vis: El Oasis. Ambientata qualche anno dopo il termine della serie originale, questa segue ora le vicende di Macarena e Zulema una volta uscite di prigione. Le due sono ancora solite dedicarsi a furti e crimini, ma le loro strade sono prossime a separarsi.

Maggie Civantos in Le ragazze del centralino

3. Ha scelto di lasciare la serie. Costretta a doversi dividere per diverso tempo tra le riprese delle serie Vis a vis e Le ragazze del centralino, la Civantos ha infine deciso di abbandonare quest’ultima. Arrivata alla quarta stagione, ha infatti appeso al chiodo in panni di Angeles, per potersi dedicare a tempo pieno allo spin-off dell’altra serie spagnola di cui era protagonista.

2. Si è detta soddisfatta della conclusione scritta per il suo personaggio. Molti fan si sono dimostrati delusi da quanto previsto per il personaggio di Angeles, interpretato dall’attrice. Questa, però, ha affermato che per quanto si tratti di una conclusione brusca, era la migliore che si potesse trovare, completando in modo coerente l’arco narrativo del personaggio.

Maggie Civantos: età e altezza

1. Maggie Civantos è nata a Malaga, in Spagna, il 28 dicembre 1984. L’attrice è alta complessivamente 171 centimetri.

Fonte: IMDb

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Il Signore degli Anelli: Il Ritorno del Re, le differenze tra libro e film

Dopo l’analisi de La Compagnia dell’Anello e de Le Due Torri, siamo infine giunti a segnalare le differenze dell’adattamento de Il Signore degli Anelli: Il Ritorno del Re, rispetto all’originale di Tolkien. I punti di differenza non sono molti, ma sono perfettamente inseriti nella riscrittura che Peter Jackson ha fatto dei bellissimi romanzi del Professore.

1Conclusione

Alla fine di questo viaggio tra i fotogrammi e le pagine, anche a distanza di un ventennio, si può affermare senza ombra di dubbio che il lavoro di Peter Jackson sul romanzo di Tolkien, con cambiamenti tagli e aggiustamenti, è stato un prezioso percorso che ha ridato visibilità ad una delle opere più importanti del ‘900, regalando a più di una generazione il fascino del fantasy senza tempo.

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Festival di Cannes: ecco le sorti dell’edizione 2020

cannes 2019 cannes 2020

Il Festival di Cannes presenterà una selezione di film all’inizio di giugno e collaborerà con diversi festival, tra cui Venezia, per presentare altre pellicole, stando a quanto riportato da Variety. Gli organizzatori sembrano anche aver escluso la possibilità di un festival fisico in autunno.

“Ad oggi, un’edizione fisica sembra complicata da organizzare, quindi stiamo andando avanti con l’annuncio dei film della selezione (ufficiale) che ci sarà a giugno”, ha detto un portavoce del festival, confermando ciò che il diettore artistico di Cannes Thierry Fremaux aveva detto domenica in un’intervista con Screen Daily.

Invece di optare per un festival virtuale, Cannes organizzerà una “ridistribuzione” fuori dalle mura (di Cannes), in collaborazione con i festival autunnali”, ha detto il portavoce. Questo include anche il festival di Venezia, come precedentemente riportato da Variety, con cui sono iniziati i colloqui, e alcuni cinema.

Il direttore di Cannes, fervente sostenitore dei cinema, ha dichiarato: “Il cinema e le sue industrie sono minacciati. Dovremo ricostruire, riaffermare la sua importanza con energia, unità e solidarietà ”, ha detto Fremaux ad Variety ad aprile.

Durante il fine settimana, Fremaux ha dichiarato che invece di svelare tutto ciò che avrebbe dovuto essere la selezione ufficiale di quest’anno – tra cui Concorso ufficiale, Fuori concorso e Un Certain Regard – annuncerà solo un elenco di film che facevano parte del roster e che dovrebbero essere distribuiti nei cinema tra oggi e la prossima primavera. A questi film verrà assegnata un’etichetta “Cannes 2020”. Il processo di selezione per il festival del prossimo anno, nel frattempo, inizierà in autunno. Alcuni film selezionati per questa edizione e che hanno ritardato la loro uscita di un anno verranno presi in considerazione per l’edizione 2021.

Cannes presenterà i suoi film “etichettati” in festival come Toronto, Deauville, Angoulême, San Sebastian, New York, Busan e il festival Lumière di Fremaux a Lione. Fremaux ha aggiunto che c’è anche l’idea di presentare i film insieme al Festival di Venezia.

Nel frattempo, l’edizione virtuale del Marché du Film di Cannes è prevista tra il 22 e il 26 giugno, insieme a un mercato virtuale guidato da agenzie statunitensi.

 
 

Favolacce: dall’11 maggio disponibile on demand

favolacce berlinale 2020

Vision Distribution, Pepito Produzioni e Rai Cinema sono lieti di annunciare che FAVOLACCE dei Fratelli D’Innocenzo, previsto in uscita al cinema il 16 aprile, andrà direttamente on demand a partire da oggi 11 maggio. Una scelta dettata dalla volontà di continuare ad incontrare il pubblico, nonostante le restrizioni imposte in questo periodo che hanno richiesto la chiusura temporanea delle sale.

Saranno  SKYPRIMAFILA Premiere, TIMVISION, CHILI, GOOGLE PLAY, INFINITY, CG DigitalRAKUTEN TV le piattaforme digitali sulle quali noleggiare l’opera seconda di Fabio e Damiano D’Innocenzo che – oltre a risultare i più giovani autori ad aver ricevuto  l’ambito riconoscimento per la sceneggiatura dal Festival tedesco – hanno collezionato critiche entusiastiche sia dalla stampa nazionale che estera.

Elio Germano, anche lui trionfatore a Berlino con l’Orso d’argento come miglior attore per il film di Giorgio Diritti, è il protagonista di questa “favola nera” – come la definiscono gli autori – insieme a Barbara Chichiarelli, Gabriel Montesi, Max Malatesta ed Ileana D’Ambra.

Il film è stato prodotto da PEPITO PRODUZIONI con RAI CINEMA in coproduzione con VISION DISTRIBUTION, in associazione con QMI in coproduzione con AMKA FILMS e RSI RADIOTELEVISIONE SVIZZERA/SRG SSR.

Favolacce: intervista a Fabio e Damiano D’Innocenzo

FAVOLACCE – SINOSSI DEL FILM

C’era una volta una favola nera, ambientata nella provincia romana, tra la malinconica litoranea brutalmente costruita ed una campagna che è stata palude. Una piccola comunità di famiglie, i loro figli adolescenti, la scuola. Un mondo apparentemente normale dove silente cova il sadismo sottile dei padri, impercettibile ma inesorabile, la passività delle madri, l’indifferenza colpevole degli adulti.  Ma soprattutto è la disperazione dei figli, diligenti e crudeli, incapaci di farsi ascoltare, che esplode in una rabbia sopita e scorre veloce verso la sconfitta di tutti.

 
 

Favolacce: intervista a Fabio e Damiano D’Innocenzo

In occasione dell’arrivo in digitale su tutte le piattaforme di Favolacce, l’11 maggio 2020, ecco l’intervista ai registi e sceneggiatori i fratelli Fabio e Damiano D’Innocenzo.

Vision Distribution, Pepito Produzioni e Rai Cinema sono lieti di annunciare che FAVOLACCE dei Fratelli D’Innocenzo, previsto in uscita al cinema il 16 aprile, andrà direttamente on demand a partire da oggi 11 maggio. Una scelta dettata dalla volontà di continuare ad incontrare il pubblico, nonostante le restrizioni imposte in questo periodo che hanno richiesto la chiusura temporanea delle sale.

Saranno  SKYPRIMAFILA Premiere, TIMVISION, CHILI, GOOGLE PLAY, INFINITY, CG DigitalRAKUTEN TV le piattaforme digitali sulle quali noleggiare l’opera seconda di Fabio e Damiano D’Innocenzo che – oltre a risultare i più giovani autori ad aver ricevuto  l’ambito riconoscimento per la sceneggiatura dal Festival tedesco – hanno collezionato critiche entusiastiche sia dalla stampa nazionale che estera.

Elio Germano, anche lui trionfatore a Berlino con l’Orso d’argento come miglior attore per il film di Giorgio Diritti, è il protagonista di questa “favola nera” – come la definiscono gli autori – insieme a Barbara Chichiarelli, Gabriel Montesi, Max Malatesta ed Ileana D’Ambra. Il film è stato prodotto da PEPITO PRODUZIONI con RAI CINEMA in coproduzione con VISION DISTRIBUTION, in associazione con QMI in coproduzione con AMKA FILMS e RSI RADIOTELEVISIONE SVIZZERA/SRG SSR.

FAVOLACCE: la trama del film

C’era una volta una favola nera, ambientata nella provincia romana, tra la malinconica litoranea brutalmente costruita ed una campagna che è stata palude. Una piccola comunità di famiglie, i loro figli adolescenti, la scuola. Un mondo apparentemente normale dove silente cova il sadismo sottile dei padri, impercettibile ma inesorabile, la passività delle madri, l’indifferenza colpevole degli adulti.  Ma soprattutto è la disperazione dei figli, diligenti e crudeli, incapaci di farsi ascoltare, che esplode in una rabbia sopita e scorre veloce verso la sconfitta di tutti.

 
 

MCU: i 10 migliori momenti musicali

mcu

La musica è sempre stata un elemento fondamentale dei film dell’Universo Cinematografico Marvel, soprattutto dopo l’uscita del primo Guardiani della Galassia. Generi e annate musicali più disparati: sono questi due i principali motivi che rendono quanto mai arduo scegliere i migliori brani musicali apparsi nei 23 titoli della Saga dell’Infinito.

Tuttavia, ci sono alcuni classici intramontabili usati nel MCU che inevitabilmente saranno sempre associati a quel determinato cinecomic. Di seguito abbiamo provato a raccogliere 10 delle migliori colonne sonore/canzoni apparse nel MCU:

1Alan Silvestri – “Main On End” (Avengers: Endgame)

Questa traccia può essere ascoltata in tutti i film dei Vendicatori ed è diventata in qualche modo il tema principale degli Original Six. La maggior parte dei fan avrà ancora la pelle d’oca ogni volta che ascolterà la versione realizzata per Avengers: Endgame, poiché viene riprodotta nel momento più iconico del film, ossia la battaglia finale. Speriamo che se gli Avengers continueranno ad entrare in azione (anche se la formazione sarà diversa da quella che abbiamo conosciuto in tutti questi anni), questa musica farà ancora da tappeto musicale alle loro gesta…

Fonte: Screen Rant

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Morto Jerry Stiller, attore comico e papà di Ben

Ben Stiller 2021

Si è spento a 92 anni, per cause naturale, Jerry Stiller, attore comico, famoso caratterista e papà di Ben, con il quale ha anche condiviso il set. Salta subito alla mente Zoolander. A confermarlo è proprio Ben Stiller che ha condiviso un post su Twitter, scrivendo: “Sono triste perché devo dire che mio padre, Jerry Stiller, è morto per cause naturali. È stato un grande papà e nonno, e il più attento marito per Anne nel corso di 62 anni di matrimonio. Mancherà tanto a tutti noi, ti voglio bene papà.”

Il ruolo a cui tutti lo legano è quello di Frank Constanza in Seinfeld, che ha ricoperto per 26 episodi della serie culto, ma ha lavorato tanto a teatro e in tv, anche al fianco della moglie Anne Meara. Jerry Stiller ha recitato accanto al figlio Ben per la prima volta nel 1987, in Su e giù per i Caraibi, e nell’esordio dietro alla macchina da presa di Ben, Giovane, carini e disoccupati, ha recitato accanto alla moglie, scomparsa nel 2015.

 
 

Revival di Stephen King: il regista di Doctor Sleep per il film

Doctor Sleep

Arriva da The Hollywood Reporter la notizia che Mike Flanagan, regista de Il gioco di Gerald e Doctor Sleep, porterà sul grande schermo un nuovo adattamento cinematografico dell’opera di Stephen King. Il romanzo in questione che arriverà questa volta al cinema sarà Revival, pubblicato dal maestro del brivido nel 2014.

Flanagan sarà coinvolto nel progetto in qualità di produttore insieme a Trevor Macy. A causa dei numerosi impegnai del regista – che includono  la post-produzione della miniserie The Hauting of Bly Manor e lo sviluppo dell’adattamento tv di The Midnight Club e della serie Midnight Mass –, non sappiamo se Flanagan si occuperà anche di dirigere il film. L’adattamento di Revival è stato ordinato dalla Warner Bros., già dietro la produzione di Doctor Sleep con Ewan McGregor. Di seguito potete leggere la sinossi ufficiale del romanzo originale:

“Più di cinquant’anni fa, in una placida cittadina del New England, un’ombra si allunga sui giochi di un bambino di sei anni. Quando il piccolo Jamie alza lo sguardo, sopra di lui si staglia la figura rassicurante del nuovo reverendo, appena arrivato per dare linfa alla vita spirituale della congregazione. Intelligente, giovane e simpatico, Charles Jacobs conquista la fiducia dei suoi parrocchiani e l’amicizia incondizionata del bambino: per lui il pastore è un eroe, soprattutto dopo che gli ha “salvato” il fratello con una delle sue strepitose invenzioni elettriche. Ma l’idillio dura solo tre anni: la tragedia si abbatte come un fulmine su Jacobs, tutto il suo mondo è ridotto in cenere e a lui rimane solo l’urlo disperato contro il Dio che lo ha tradito. E il bando dal piccolo Eden che credeva di avere trovato. Trent’anni dopo, quando Jamie avrà attraversato l’America in compagnia dell’inseparabile chitarra che l’ha reso famoso, e dei demoni artificiali che ha incontrato lungo il cammino, l’ombra di Charles Jacobs lo avvolgerà ancora: questa volta per suggellare un patto terribile e definitivo. “Revival” è il racconto di due vite, quella che King ha vissuto e quella che avrebbe potuto vivere, attraverso due personaggi formidabili per potenza e fragilità, due uomini ai quali accade di incontrare il demonio e di affondare nel suo cuore di tenebra.”

 
 

Avatar: budget da capogiro per i sequel?

Avatar 2

Le ultime immagini arrivate direttamente dal backstage dei sequel di Avatar – scatti che risalgono ovviamente a prima che la produzione dei sequel venisse bloccata a causa della pandemia di Covid-19 -, hanno lasciato intendere quanto importante è stata (e ancora sarà) in termini economici la produzione degli attesissimi nuovi film diretti da James Cameron, che promettono di superare da un punto di vista non solo tecnico ma anche di “esperienza cinematografica immervisa” il primo capitolo.

Adesso, un nuovo report dell’autorevole Deadline ha svelato con maggiore precisione qual è l’effettivo budget messo a disposizione dalla Disney per la realizzazione dei sequel: a quanto pare, i sequel di Avatar potranno contare su un budget totale di 1 miliardo di dollari. Nell’articolo della fonte, però, non viene specificato in che modo l’ingente cifra è stata suddivisa per i vari capitoli che arriveranno in sala tra il 2021 e il 2027. È probabile comunque, anche in base ad una voce che circolava da parecchio tempo, che per ogni singolo episodio sia stato utilizzato un budget di 250 milioni di dollari.

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Avatar 2 debutterà il 17 dicembre 2021, seguito dal terzo capitolo il 22 dicembre 2023. Per il quarto e quinto capitolo, invece, si dovrà attendere ancora qualche anno: 19 dicembre 2025 17 dicembre 2027.

Il cast della serie di film è formato da Kate WinsletEdie FalcoMichelle YeohVin Diesel, insieme ad un gruppo di attori che interpretano le nuove generazioni di Na’vi. Nei film torneranno anche i protagonisti del primo film, ossia Sam WorthingtonZoe SaldanaStephen LangSigourney WeaverJoel David MooreDileep Rao e Matt Gerald.

 
 

Pirati dei Caraibi: Johnny Depp potrebbe tornare nel reboot

pirati dei caraibi 5 la vendetta di salazar

La scorsa settimana vi abbiamo riportato un interessante rumor circa l’annunciato reboot della saga di Pirati dei Caraibi secondo qui Karen Gillan, la Nebula del MCU, sarebbe la favorita della Disney per interpretare la protagonista del nuovo film, la piratessa Redd, personaggio delle attrazioni ispirate al franchise e presenti nei vari parchi a tema Disney.

La notizia era stata riportata da The Disinsider, e adesso il caporedattore del sito ha pubblicato via Twitter un piccolo aggiornamento sulla questione, riportando nuove voci secondo cui il futuro del personaggio di Jack Sparrow non è ancora stato deciso: da quando è stato infatti annunciato il reboot, si è sempre parlato del fatto che Johnny Depp non sarebbe tornato negli iconici panni di Capitan Jack; a quanto pare, però, le cose non sarebbero ancora definitive…

Su Twitter leggiamo quanto segue: “Sembra che lo studio stia puntando a una sorta di reboot della saga di Pirati dei Caraibi sulla falsariga di quanto fatto dalla Paramount e dalla Hasbro con Bumblebee. Per quest motivo, Jack Sparrow potrebbe ancora comparire nel nuovo film, o tramite un cameo o come personaggio di primo piano. A questo punto, non è esclusa la possibilità che il reboot possa essere ambientato nello stesso universo.”

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A scrivere il nuovo capitolo della saga di Pirati dei Caraibi saranno il “veterano” Ted Elliott e il creatore della pluripremiata serie Chernobyl Craig Mazin. Lo scorso febbraio era stato confermato l’addio al progetto dei due sceneggiatori Rhett Reese Paul Wernick.

Jerry Bruckheimer dovrebbe tornare al timone come produttore. Elliott ha già firmato la storia di La maledizione della prima luna e delle tre successive pellicole Dead Man’s Chest, At World’s End e On Stranger Tides con l’allora partner Terry Rossio.

 
 

Black Widow, Florence Pugh: “Training sì, ma alle mie condizioni”

black widow

In Black Widow vedremo finalmente in azione il personaggio di Yelena Belova, una compagna di Vedova Nera che proprio come Natasha è stata addestrata nella Stanza Rossa. Secondo alcuni, il personaggio interpretato da Florence Pugh potrebbe raccogliere l’eredità di Scarlett Johansson e diventare la nuova Vedova Nera del MCU.

In attesa di scoprire se sarà davvero così, in una recente intervista con Elle UK, Florence Pugh – di recente candidata all’Oscar per la sua performance in Piccole donne – ha svelato alcuni segreti circa la sua preparazione al ruolo di Yelena, rivelando quanto sia stato importante per lei, prima e durante la lavorazione del film, mantenere il controllo in riferimento alla forma fisica più idonea per “adeguarsi” al personaggio:

“Quando ho ottenuto la parte, la prima cosa che ho voluto sapere è stato il regime che avrei dovuto seguire”, ha detto l’attrice. “Era un grande problema per me quello, dal momento che non volevo far parte di qualcosa in cui sarei stato costantemente controllata. Non volevo che le persone dovessero assicurarsi che fossi nella forma ‘giusta’. Non è una cosa con la quale potrei convivere”. L’attrice ha anche spiegato che durante le riprese del film, cucinare l’ha aiutata a gestire lo stress: “Onestamente… tagliare, mescolare, cucinare e gustarmi ciò che preparo è come una terapia per me.”

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La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme alla Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh, e Rachel Weisz.

In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.

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Chris Hemsworth: “Lo humor di Thor è solo opera di Taika Waititi”

thor: love and thunder

Prima di Thor: Ragnarok, Taika Waititi era conosciuto essenzialmente per aver diretto alcuni film indipendenti molto acclamati dalla critica. I Marvel Studios lo assunsero per dirigere la terza avventura del Dio del Tuono nel MCU, chiedendo esplicitamente al regista di distaccarsi dai toni del precedente Thor: The Dark World (uno dei titoli meno apprezzati dell’universo condiviso) e di approcciarsi al personaggio interpretato da Chris Hemsworth in una maniera completamente nuova.

Il risultato è stato un grandissimo successo tanto di critica quanto di pubblico, con Thor: Ragnarok che ha definitivamente stabilito il tono attraverso cui, da quel momento, sarebbe stata caratterizzata la presenza del Dio del Tuono nei futuri film del MCU (inclusi Avengers: Infinity War e Endgame). Il successo del film ha fatto sì che la Marvel concedesse una seconda opportunità a Taika Waititi, affidandogli la regia dell’attesissimo Thor: Love and Thunder, mentre la Disney si è lasciata così travolgere dal talento del regista neozelandese da affidargli un nuovo film della saga di Star Wars.

Adesso, in una recente intervista con GQ, è stato proprio Chris Hemsworth ad elogiare la personalità di Taika Waititi e a spiegare che il sense of humor infuso al personaggio di Thor è esclusivamente opera del regista: “Taika è follemente divertente”, ha detto l’attore a proposito di Waititi. “Ma non bisogna pensare che quell’energia frenetica e a tratti infantile appartenga a qualcuno che non sa quello che fa. È una combinazione davvero unica: Taika ha la capacità di metterti a tuo agio proprio grazie all’umorismo, ma è anche dotato di tutte quelle conoscenze di cui un regista ha bisogno per guidarti durante la lavorazione di un film. Ed è arrivato in un momento in cui desideravo fortemente che ci fosse più umorismo per il personaggio di Thor.”

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Thor: Love and Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con.

Taika Waititi tornerà alla regia di un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarok, così come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: Endgame. L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.

L’uscita nelle sale è fissata invece al 11 febbraio 2022.

 
 

Ant-Man 3, Michael Douglas rivela: “Presto novità sul film”

michael douglas

Peyton Reed, regista di Ant-Man e Ant-Man and the Wasp, è stato incaricato dai Marvel Studios di occuparsi anche della regia di Ant-Man 3, con Paul Rudd che, oltre a tornare nei panni di Scott Lang, collaborerà anche alla sceneggiatura del film insieme a Jeff Loveness (Rick and Morty).

Al momento, data l’attuale situazione mondiale dovuta all’emergenza Covid-19, è impossibile prevedere quando i set cinematografici saranno nuovamente agibili e, di conseguenza, quando avranno inizio le riprese di Ant-Man 3. Eppure, in un recente Q&A attraverso il suo account Instagram, Michael Douglas ha confermato che a breve ci saranno importanti novità sul film.

L’interprete di Hank Pym, in risposta ad un fan che a quanto pare sembrerebbe aver chiesto proprio aggiornamenti sul terzo Ant-Man, ha dichiarato quanto segue: “Non posso parlarne. Perché la Marvel mi sparerebbe con una pistola. Ma credo tu debba tener duro ancora per un po’, perché a breve potrebbero arrivare delle novità davvero interessanti.”

Al momento è difficile prevedere a cosa facciano riferimento le parole di Douglas: verrà annunciata la data di uscita del film? O Ant-Man 3, come si vocifera da un po’ di tempo, arriverà direttamente su Disney+ e la Casa di Topolino è pronta ad ufficializzarne la release in streaming?

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L’ultimo film del franchise di Ant-Man che abbiamo visto al cinema è stato  Ant-Man and the Wasp, diretto da Peyton Reed. Il cast del film comprende Paul Rudd, Evangeline Lilly, Bobby Cannavale, Michael Pena, Judy Greer, Michael Douglas, Michelle Pfeiffer, Laurence Fishbourne, Hannah John-Kamen Walton Goggins.

 
 

Colin O’Donoghue: 10 cose che non sai sull’attore

Colin O'Donoghue film

Celebre per il suo ruolo da protagonista in una nota serie TV, l’attore Colin O’Donoghue ha negli anni dato prova di possedere una buona versatilità prendendo parte a progetti particolarmente diversi tra loro. In breve, è diventato uno dei volti più noti e apprezzati della televisione presso il grande pubblico.

Ecco 10 cose che non sai di Colin O’Donoghue.

2Parte delle cose che non sai sull’attore

Colin O'Donoghue C'era una volta

Colin O’Donoghue in C’era una volta

5. Ha ottenuto diversi premi con la co-protagonista. Grazie al suo ruolo nella serie, O’Donoghue ha ottenuto tre nomination ai Teen Choice Awards, in coppia con l’attrice Jennifer Morrison, con la quale condivide molte scene. Nel 2016 hanno infine vinto il premio intitolato “Choice TV Liplock”, ovvero al miglior bacio. Ciò è stato un ulteriore segno dell’apprezzamento del pubblico nei confronti dell’attore.

4. Non era previsto che ottenesse tanto rilievo nella serie. L’attore ha ricoperto per la prima volta il ruolo di Capitan Uncino a partire dalla seconda stagione della serie. Inizialmente, il personaggio era previsto soltanto per pochi episodi, ma dato l’ottimo riscontro di pubblico i produttori hanno deciso di mantenerlo, facendo di lui uno dei protagonisti.

3. Si è ispirato ad un celebre gruppo per il look del personaggio. Per il suo Capitan Uncino, l’attore ha voluto stravolgere il look generalmente associato al personaggio. D’accordo con i produttori, O’Donoghue ha costruito lo stile del personaggio a partire da quello della celebre band i Depeche Mode. Tra le fonti di ispirazione vi è però anche il pirata del film La storia fantastica (1987).

2. Gli è stato difficile lasciare il personaggio. Nel 2018 l’attore ha concluso il suo lavoro nella serie, dovendo pertanto abbandonare il personaggio di Capitan Uncino. O’Donoghue ha affermato che non è stato semplice lasciare, dopo sei anni, il ruolo che l’ha reso celebre, ma di essere soddisfatto della conclusione trovata al suo arco narrativo.

Colin O’Donoghue: età e altezza

1. Colin O’Donoghue è nato a Drogheda, Irlanda, il 26 gennaio 1981. L’attore è alto complessivamente 178 centimetri.

Fonte: IMDb

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