Zendaya ha
completato le riprese di un nuovo film segreto intitolato
Malcolm & Marie, così come ha confermato lei
stessa via Twiter. La prima notizia in merito all’esistenza di
questo film l’ha riportata
Deadline che ha anche confermato che il film è stato
completamente girato nel corso del lockdown per la pandemia di
COVID-19.
Dopo che la produzione della seconda
stagione della serie HBO, Euphoria, è stata costretta a chiudere il
16 marzo, l’attrice ha telefonato al creatore dello show,
Sam Levinson, per chiedergli se sarebbe stato in
grado di scrivere e dirigere un film durante la quarantena. Sei
giorni dopo, il cineasta ha preparato una bozza di Malcolm
& Marie.
Si dice che il film abbia dei punti
in comune con Storia di un Matrimonio e affronterà alcuni
dei temi sociali rilevanti per ciò che il mondo sta vivendo in
questo momento. L’intero film è stato girato dal 17 giugno al
2 luglio in una casa a Carmel, in California, seguendo tutte le
norme di precauzione in vigore in tempo di pandemia.
A produrre il film ci sono
Kevin Turin, il partner di produzione del regista,
e sue moglie Ashley Levinson. Entrambi i
produttori hanno lavorato a stretto contatto con medici, avvocati,
WGA, DGA e SAG per soddisfare tutti i requisiti necessari affinché
il film entrasse legalmente in produzione.
Alcune delle precauzioni prese sul
set, ad esempio, sono state i controlli della temperatura
all’inizio e alla fine di ogni giornata, abitazioni separate per i
memebri del cast, prove in un parcheggio e altro ancora. La
produzione è stata autofinanziata, quindi non ci sono ancora
annunci sulla data di uscita o sul distributore, ma Malcolm
& Marie è stato completato.
L’uscita di un trailer di un film
del MCU ha sempre generato grande
fermento. Il primo sguardo ad un film molto atteso, le congetture
derivanti da alcune scene particolari mostrate, che sia il
Super Bowl, le finali della NBA o anche gli show
come Jimmy Kimmel Live o Good Morning America, questi trailer sono
sempre un evento.
Tuttavia, pur dando in genere
un’idea abbastanza chiara di ciò che sarà il film, al netto di
alcune scene che possono consapevolmente essere mostrate come
fossero distrattori, spesso capita che alcune scene di quel trailer
non sono nel film, e a volte nemmeno nelle scene eliminate diffuse
con l’Home Video. Ecco di seguito una selezione di 27 scene
che abbiamo visto nei trailer del MCU ma che non abbiamo più
visto da nessuna parte.
Iron Man – Pepper bacia Tony
Durante il primo trailer
dell’originale Iron Man, Pepper Potts viene mostrata mentre stampa
un bacio al suo capo, Tony Stark. Nel montaggio finale del film, si
ferma poco prima che lui le ordini un vodka martini con una
quantità molto generosa di olive. Tutti amano una buona storia
d’amore cinematografica, e questo trailer ha fatto un ottimo lavoro
anticipando quella che sarebbe stata nominata la
Pepperony, che però è diventata ufficiale solo con
Iron Man 2.
Spider-Man: Homecoming – Liz si
avvicina a baciare Peter
Non c’è di più romantico di
una prima storia d’amore, e il secondo trailer di Spider-Man: Homecoming ha
anticipato quella tra Peter Parker e Liz Allen, mentre lei gli si
avvicina per baciarlo. Il montaggio finale del film ha proposto uno
scenario molto più oscuro per il giovane eroe, dal momento che ci
mostra lui che scopre chi è davvero Adrian Toomes poco prima di
entrare al ballo e quindi poco prima di far andare davvero male le
cose dal punto di vista sentimentale tra Peter e Liz.
Ant-Man – “È troppo tardi per
cambiare il nome?”
Uno dei momenti più
divertenti nel primo trailer di Ant-Man includeva
Paul Rudd chiedere se c’era modo di cambiare il
nome del suo supereroe. Questa era probabilmente una parte estesa
della scena in cui Hank Pym dice a Scott: “Ho bisogno che tu
sia Ant-Man”, ma questo scambio comico non è mai arrivato al
montaggio cinematografico del film. Mentre Paul
Rudd ha trascorso la stragrande maggioranza del film
mostrando le sue battute e le sue capacità fisiche, questa domanda
al suo mentore non è arrivata mai al cinema.
Thor: Ragnarok – Hela nel
vicolo
Il teaser trailer di
Thor: Ragnarok includeva un paio di
scene importanti della cattiva, Hela, che però sono state
pesantemente modificate nel film. La sua scena introduttiva,
ambientata in un sudicio vicolo di New York City, è stata spostata
nei meravigliosi campi della Norvegia, anche se l’azione mostrata è
rimasta la stessa, ovvero, Hela che distrugge il Mjolnir. Questa
scena è stata cambiata in post-produzione, quindi il regista Taika
Waititi ha involontariamente sottratto ai fan una scena che sarebbe
potuta essere davvero bella.
Avengers: Endgame – Nebula carica
in battaglia
Mentre lo sfondo di questa
scena sembrava collocare Nebula proprio nel bel mezzo della
battaglia finale del film, la scena reale in Avengers:
Endgame la vede combattere contro i figli di Thanos
nella linea temporale del 2014 (contemporanea a Guardiani della Galassia).
Questa scena è stata cambiata appositamente nel trailer per cercare
di evitare gli spoiler dal film.
Spider-Man: Far From Home – Spidey
indossa il suo costume normale
Mentre partecipa a un
evento di beneficenza con la zia May in Spider-Man: Far From Home,
Spider-Man viene mostrato nel trailer mentre indossa il suo normale
costume disegnato da Stark. Questa scena è stata modificata visto
che nel film indossa l’Iron Spider, nascondendo il fatto che fosse
tornato in quel costume prima della battaglia finale di Avengers:
Endgame.
L’incredibile Hulk – la
chiacchierata accanto al camino di Bruce Banner con il dottor Colin
Sampson
Il primo trailer teaser di
The Incredible Hulk ha fatto un ottimo lavoro introducendo un nuovo
Bruce Banner che esisteva all’interno della MCU nelle sue prime fasi. Mentre la
maggior parte delle scene del trailer è arrivato al montaggio
finale del film, c’è una scena che è caduta sul pavimento della
sala di montaggio
Il trailer di debutto di The
Incredible Hulk si apre con un momento in cui, davanti ad un camino
acceso, Bruce Banner di Edward Norton e Doc Leonard Sampson di Ty
Burell parlano. Questi due personaggi non hanno mai nemmeno
interagito tra loro nel montaggio finale del film, in cui invece
Betty Ross di Liv Tyler si è rivelata essere l’unica persona ad
aiutare Bruce a nascondersi da suo padre e dall’esercito americano.
Sarebbe stato interessante scoprire dove questa scena cancellata
sarebbe stata collocata nel film.
Iron Man 2 – Tony e Natasha alla
sua festa
Iron Man 2 è stato uno dei
film del MCU che ha leggermente deluso le
aspettative, nonostante sia il primo in cui compare l’amatissimo
personaggio di Natasha Romanoff. Da tutti i filmati dei trailer che
hanno anticipato il debutto di Scarlett Johansson, un momento degno di
nota è stato eliminato dalla versione cinematografica del film.
In una scena dal secondo trailer che
sembra provenire dalla festa di compleanno di Tony, mostra il
miliardario che lascia che la sua adorabile nuova assistente
Natalie (il nome in codice di Romanoff) provi il suo guanto di Iron
Man e spari un colpo proprio nella sua villa a Malibu. Nel
montaggio finale del film, Romanoff non si vede da nessuna parte
durante la festa.
Iron Man 3 – Anticipare la presenza
del Mandarino
Iron
Man 3, il film d’esordio della Fase 2 della MCU, è servito a chiudere un
capitolo del viaggio del supereroe di Tony Stark. Dopo aver
sconfitto Iron Monger e Whiplash nelle sue prime due avventure, i
Marvel Studios hanno pensato di introdurre nel
film il cattivo più iconico delle storie di Iron Man, il Mandarino,
e lo hanno fatto attraverso i trailer. Nel filmati promozionali, lo
Studio ha fatto del suo meglio per presentare il personaggio come
una minaccia, e invece sappiamo che nel film è stato uno dei più
grandi colpi di scena mai visti nell’intero MCU.
Anche se il Mandarino si è rivelato
essere semplicemente Trevor Slattery drogato e usato come attore,
il trailer del film ha fatto del suo meglio per convincere il
pubblico della minaccia che il terrorista avrebbe presentato. Ora
che sappiamo che il Mandarino tornerà nella sua reale incarnazione
nella Fase 4, aspettiamo tutti che in Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli, Tony
Leung assuma il ruolo.
Guardiani della Galassia – Gamora
in topless, la line-up dei Guardiani
Quando i Marvel Studios hanno annunciato che
il loro decimo film sarebbe stato Guardiani della Galassia, la
reazione dei fan è stata alquanto confusa. Dopo il primo trailer
dell’epopea spaziale del 2014 di James
Gunn, nessuno poteva aspettarsi di vedere tutto ciò in cui Star
Lord e il suo gruppo di disadattati si sarebbero fatti coinvolgere.
Mentre la maggior parte dei momenti dei trailer del film sono
finiti nel film, ci sono un paio di notevoli eccezioni.
Il primo trailer del teaser ha
mostrato la Gamora di Zoe Saldana per un breve momento mentre è
completamente in topless, un momento non meglio identificato del
film. Una scena omessa dal film è anche l’inquadratura totale che
ci mostra i 5 disadattati nelle prigioni di Xandar, schierati e già
inconsapevole squadra. Guardians of the Galaxy è stato
probabilmente il più grande rischio dei Marvel Studios nella Fase 2, ma i
trailer hanno fatto il loro lavoro per convincere i fan a sostenere
il film.
Avengers: Age of Ultron – la mano
di Ultron nella lava, Scarlet Witch urla tra macerie, una donna
misteriosa in uno stagno sotterraneo
I film dei Vendicatori dei
Marvel Studios sono sempre i più
difficili da realizzare. Non solo hanno più personaggi di qualsiasi
altro film del franchise, ma in genere hanno la trama più complessa
e, di conseguenza, sono a maggiore rischio spoiler.
Avengers: Age of Ultron non
è un’eccezione.
I primi due shot del trailer
iniziale fanno un buon lavoro nel nascondere ciò che accadrà nel
film. Uno include la mano di Ultron coperta di lava, scena che
sarebbe dovuta verificarsi più avanti, nel film, forse prima che
Ultron attacchi la Sokovia.
Il trailer mostra anche
Wanda Maximoff che cade in ginocchio e urla, tra le macerie. Nel
film, una versione simile di questo momento è stata mostrata dopo
che la gemella sente che il fratello è morto, l’apice del film che
non poteva essere mostrato nel trailer.
L’ultima inquadratura è
quello di cui i fan della MCU hanno parlato per cinque anni:
la donna nella Fonte dei Miracoli. Questa donna è stata mostrata
per una frazione di secondo nel trailer del Super Bowl, ma quando
Thor si accinge a compiere la sua missione secondaria per
scoprire di più sulle sue visioni, non si vede da nessuna parte nel
montaggio finale del film. Sembra essere una delle vittime delle
scene cancellate per ridurre la durata del film e il regista
Joss Whedon ha spiegato che quella donna doveva
essere parte della missione di Thor, missione che poi è stata
tagliata via dal film.
Ant-Man – Scott bacia Cassie alla
sua festa, Darren Cross sostituito da Falcon
Ant-Man è stato
incaricato di seguire l’uscita di Avengers: Age of
Ultron nel 2015, un compito reso ancora più difficile dal
fatto che la sua corsa promozionale è iniziata prima che l’enorme
film di gruppo fosse distribuito nelle sale cinematografiche. I
trailer di questo film sono riusciti a fare un lavoro eccezionale
anticipando questo heist movie targato MCU e sfruttando al contempo il
potere di Paul Rudd nel ruolo principale. La trama di questo film è
stata nascosta molto bene in questo film, e due scene in
particolare hanno contribuito allo scopo.
Nel primo trailer, Scott Lang viene
mostrato seduto sul divano con sua figlia Cassie alla sua festa di
compleanno, mostrando quanto sia bravo come un padre. Tuttavia, nel
film la scena è molto diversa, visto che mostra Maggie, l’ex moglie
di Scott, che gli dice che in realtà, dopo essere uscito di
prigione, non avrebbe potuto nemmeno partecipare alla festa di
compleanno della figlia.
Il secondo trailer ha
anticipato una delle imminenti battaglie tra Ant-Man e Yellowjacket
di Darren Cross. Nel montaggio finale, questa scena presentava
Falcon di Anthony Mackie mentre Scott tentava di entrare nella
nuova Avengers Facility, collocata nella parte settentrionale dello
stato di New York. Questa scena è stata ovviamente cambiata per
nascondere la presenza di Falcon, che ha aiutato ad inserire poi
Scott nel contesto di
Captain America: Civil War.
Doctor Strange – Strange suona il
pianoforte, Strange nella dimensione speculare
La presenza di
Benedict Cumberbatch nel ruolo di Doctor
Strange ha fatto sì che i fan del MCU fossero molto molto interessati
al film del 2016 e i trailer del film avevano davanti a loro un
compito difficile; due scene del secondo trailer sono state
particolarmente efficaci nel nascondere ciò che sarebbe
accaduto.
Il primo shot dura circa un secondo
e mostra Stephen Strange che suona il piano. Mentre Strange aveva
un pianoforte nel suo ampio loft in un grattacielo di New York, non
è mai stato mostrato nel film mentre lo suonava. Molto
probabilmente questa scena è mostrata semplicemente per mostrare
quanto fossero importanti le mani di Strange, specialmente come
chirurgo. Ha anche dato maggiore importanza a Strange prima
dell’incidente d’auto che gli cambia la vita.
Lo shot successivo fornisce
un’immagine dell’Antico che spinge Strange in quella che si rivela
essere la Dimensione dello Specchio. Quando questa scena è apparsa
nel film, Strange era già sulla buona strada per padroneggiare le
sue abilità di stregoneria, mentre il trailer ci lascia immaginare
che sia un primo approccio con l’Antico.
Spider-Man: Homecoming – L’arrivo
di Avvoltoio – Spider-Man e Iron Man in volo insieme
Anche se Spider-Man ha
fatto il suo debutto nel MCU nel 2016 in Captain America: Civil War, la sua
apparizione nel massiccio film di crossover ha contribuito a
portare l’hype a un livello completamente nuovo. Il ritratto di Tom
Holland, insieme alla promessa di un nuovo duo dinamico formato tra
Peter Parker e Tony Stark, ha reso Spider-Man:
Homecoming uno dei film più attesi dell’intero franchise.
E questo è stato accentuato dal primo trailer, sebbene includesse
due importanti scene che erano puramente a scopo promozionale.
La prima inquadratura di Adrian
Toomes / Avvoltoio di Michael Keaton mostra il suo personaggio
piombare nell’atrio di un hotel, e sembra essere lì solo per
mostrare la sua abilità e padronanza della tecnologia applicata ai
costumi.
Più tardi nella ripresa
finale del trailer, Spider-Man e Tony Stark vengono mostrati mentre
volano insieme nel Queens, NY. Entrambi questi momenti sono stati
in seguito rivelati come pensati solo per il trailer, stando a
quanto dichiara il regista del film Jon Watts, il quale ha spiegato
che sono stati realizzati solo come contenuti speciali per il
trailer del Comic-Con.
Thor: Ragnarok – Loki, Team-up sul
ponte
Il franchise solista
dedicato al Dio del Tuono è esploso nel terzo capitolo. Taika
Waititi ha reinventato Thor in un’avventura che viaggia attraverso
le vaste aree dello spazio, elemento mostrato subito nei primi
trailer. Nonostante l’innovazione linguistica del film, i trailer
hanno seguito comunque lo stesso principio di alcune scene inserite
solo per promozione.
Il primo momento è un colpo d’occhio
al Loki di Tom Hiddleston che lancia un paio dei suoi classici
coltelli su un ponte, probabilmente ad Asgard. Il film non ha mai
visto il personaggio in quella posizione.
La seconda immagine mostra
i quattro eroi principali in uno shot di squadra sul Ponte
Arcobaleno, probabilmente durante la battaglia finale del film.
Mentre i quattro si uniscono per combattere tutti insieme, non si
trovano mai schierati in quel modo sul ponte, intenti come sono a
combattere contro Hela, Fernis e il loro esercito. Questa immagine
ha anche contribuito a nascondere l’altro enorme spoiler di Thor
che perde un occhio.
Avengers: Infinity War – Thor
lancia fulmini (che nascondono Stormbreaker), Steve con T’Challa,
inquadratura di gruppo in Wakanda incluso Hulk
I trailer di Avengers:
Infinity War hanno dovuto affrontare una delle più
grandi sfide della storia del cinema: pubblicizzare il film più
imponente dei Marvel Studios e non dire nulla
della trama. Con quasi ogni cosa che accade nel film degno di
essere etichettato come uno spoiler, Kevin Feige e il suo team
hanno avuto il compito di scegliere il miglior filmato possibile
per il trailer dalla durata di 2 ore e 32 minuti. Nel trailer ci
sono tre grandi scene assenti nel film.
La prima è un’inquadratura di Thor
che sembra sparare fulmini dalla sua mano dove sembra che ci sia
una specie di arma. La location si è rivelata essere nel film
Nivadillir, il che può significare solo che si tratta del momento
in cui Thor, alla presenza di Groot e Rockett, impugna
Stormbreaker. I trailer ovviamente non potevano rivelare
l’esistenza di Stormbreaker e ridurre l’impatto dell’arrivo di Thor
in Wakanda.
La seconda inquadratura è
finita invece nel film, ma in maniera diversa. Vediamo Steve Rogers
testare i suoi nuovi scudi da braccio in tecnologia wakandiana,
pronunciando “Let’s go” mentre si trova accanto a Re T’Challa. Nel
film, Steve non indossa quello scudo fino all’inizio della
battaglia.
La scena finale del trailer
invece, prevede gli eroi che corrono verso la battaglia: War
Machine, Bucky, Black Widow, Captain America, Falcon, Okoye e
Black Panther con Hulk sullo sfondo, corrono verso l’inquadratura.
Questa scena è stata realizzata a scopo promozionale, per evitare
di dire troppo sul personaggio di Hulk, e soprattutto perché
trasmette benissimo l’hype da battaglia.
Avengers: Endgame: l’attacco di
Thor con Stormbreaker, Nat che fa pratica ai bersagli
Proprio come hanno fatto
per i trailer di Avengers:
Infinity War, il team dei Marvel Studios ha dovuto affrontare
il compito quasi impossibile di nascondere i principali spoiler che
sarebbero arrivati in Avengers:
Endgame. Due di queste scene del secondo trailer
completo hanno fatto un ottimo lavoro in questo senso.
Il primo di questi scatti mostra
Thor con i capelli corti e in forma che brandisce Stormbreaker
circondato da un fulmine, apparentemente preparandosi per una
battaglia davanti a lui. Si tratta chiaramente di una scena
diversa, visto che in Endgame, Thor è magro solo nel primi 20
minuti, e poi diventa il Bro Thor tanto chiacchierato.
La scena successiva,
sebbene non sia finita nel film, offre una visione più approfondita
del regime di allenamento di Natasha Romanoff dopo
aver visto il mondo cadere nella disperazione. La vediamo al tiro
al bersaglio, intensa e concentrata, con i capelli intrecciati e
ancora biondi mentre spara proiettili. Questa scena sembra
provenire dalla prima parte del film, probabilmente prima che i
Vendicatori uccidano Thanos nel presente, ma il montaggio finale
non conserva traccia di questo momento.
(NB tutte le foto sono screen pubblicati da thedirect.com )
Anche se il Comic-Con di San Diego
si svolgerà comunque quest’anno, sebbene in una versione totalmente
rinnovata a causa dell’attuale situazione mondiael, sembra che
l’annunciato DC FanDome sia pronto ad oscurare in grande
stile la più grande convention nerd di sempre. L’evento
gratuito organizzato dalla Warner Bros. e dedicato all’Universo DC
sarà disponibile per 24 ore il prossimo 22 agosto, ed includerà
panel dal vivo e annunci su alcuni tra i progetti più importanti
del DC Multiverse. I rumor su ciò che l’evento potrebbe contenere
ovviamente si sprecano: ecco quindi che CBR ha
stilato una lista delle 10 cose che vorremmo venissero
annunciate/confermate in occasione del
DC FanDome.
Il cast di Black Adam
Dopo anni e
anni di attesa, finalmente Dwayne
Johnson si prepara a vestire i panni di Black Adam nel
DCEU. Con Jaume Collet-Serra, regista di Jungle
Cruise, a bordo del progetto, è solo una questione di
tempo e finalmente scopriremo chi è stato scelto per entrare a far
parte del cast.
Molti rumor
sostengono che la storia includerà anche i membri della Justice
Society of America, inclusi eroi molto popolari come Dottor Fate e
Hawkman. Dal momento che le riprese del film non partiranno a
breve, il DC FanDome sarebbe l’occasione perfetta per aumentare
l’hype attorno al film il film prima che lo stesso entri in
produzione.
Il trailer della Snyder Cut di Justice League
Qualcuno potrebbe obiettare che il
primo trailer mai rilasciato di Justice
League del 2017 sia stato effettivamente un primo sguardo
alla versione del film di Zack Snyder.
Tuttavia, conoscendo tutti i drastici cambiamenti che sono stati
apportati in seguito da Joss Whedon, il rilascio di immagini mai
viste prima rappresenterebbe la boccata d’aria fresca di cui questo
franchise ha bisogno.
Insieme al trailer ufficiale della
Snyder Cut, potrebbe anche essere rivelata la data ufficiale
della release su HBO Max, dal momento che ad oggi è stato soltanto
reso noto che la versione di Snyder approderà sulla piattaforma
nella prima metà del 2021.
Il trailer di The Suicide Squad
The
Suicide Squad di James Gunn è già
pronto per arrivare nelle sale, con la post-produzione del film che
ha avuto luogo durante la pandemia e la data di uscita già fissata
per il 2021. L’arrivo del primo trailer ufficiale, quest’anno, è
inevitabile, quindi perché non farlo debuttare in occasione del
nuovo evento DC?
Sebbene le foto dal set abbiano
permesso ai fan di dare già una prima occhiata a come sarà il film,
è chiaro che le prime immagini ufficiali restituirebbero una
visione molto più completa su cosa bisogna aspettarsi. Inoltre, è
stato già confermato che Gunn e il cast interverranno durante la
convention.
Michael Keaton nel cast di The Flash
Probabilmente la Warner Bros. aveva
pianificato di annunciare il ritorno di
Michael Keaton nei panni di
Batman in The Flash proprio
in occasione del DC FanDome, ma come sappiamo la notizia ha già
fatto il giro del mondo.
Ciononostante, ad oggi la notizia
non è ancora ufficiale, quindi è proprio durante la convention che
ci aspettiamo che venga resa tale. Oltre a Keaton, sarebbe bello
ricevere altre notizie sul casting, soprattutto in merito alla
possibile presenza nella storia di Anti-Flash.
Un nuovo videogioco su Batman
Cinque anni
dopo l’uscita di “Batman: Arkham Knight” della Rocksteady, i fan
sono ansiosi di tornare nel mondo grintoso e surreale di Gotham. È
stato riferito che WB Games Montréal, la società dietro il prequel
“Arkham Origins”, ha sviluppato un nuovo gioco incentrato
sull’universo dell’iconico personaggio che dovrebbe ruotare attorno
alla Corte dei Gufi.
Tuttavia, al di là
dei rumor e delle speculazioni, nessuno ha ancora confermato che il
videogioco esista davvero. Proprio per questo, Warner Bros. e DC
potrebbero cogliere l’occasione del DC Fandome e confermare il
gioco attraverso un trailer di lancio.
Il videogioco basato su Squicide Squad
A proposito di Rocksteady, dopo
“Arkham Knight”, lo studio di videogiochi più importante al mondo
ha fin’ora taciuto in merito prossimo titolo su cui stanno
lavorando. Tuttavia, numerose voci hanno indicato che lo studio
avrebbe messo gli occhi su un’altra proprietà DC, ossia la Squadra
Suicida.
A giudicare dal divario
quinquennale, questo progetto dovrebbe essere alla pari con il loro
lavoro fatto sulla trilogia di Arkham. Con una squadra di cattivi
di quel calibro, non dovrebbe sorprendere se questo si rivelasse il
primo tentativo da parte di Rocksteady di dare vita ad
un’esperienza multiplayer co-operativa, anche in previsione delle
console di nuova generazione in arrivo.
Il rinnovo della serie Harley Quinn
Per quanto riguarda l’universo DC,
l’annuncio di una terza stagione di Harley Quinn sarebbe
una gradita sorpresa per i fan della serie animata. Il finale della
seconda stagione è stato così abbastanza aperto da giustificare un
nuovo ciclo di episodi, quindi non dovrebbero sorprendere
l’annuncio di un ipotetico rinnovo. Cast e troupe hanno già
confermato la loro presenza durante il DC FanDome, con un panel che
fungerà da lancio perfetto per la notizia.
Henry Cavill sarà ancora Superman
Nonostante l’attore abbia ammesso di
voler tornare nei panni di Superman, la star de
L’Uomo d’Acciaio,Henry Cavill, non ha ancora raggiunto un
accordo con Warner Bros. per assicurarsi il suo posto nel rinnovato
futuro del DCEU.
Gli ultimi rumor suggeriscono che
Cavill potrebbe apparire in un ruolo secondario in uno dei prossimi
film dell’Universo DC, mentre non ci sono aggiornamenti circa un
possibile sequel de
L’Uomo d’Acciaio. Detto questo, i fan andranno
letteralmente in visibilio se durante il DC FanDome dovesse essere
annunciato ufficialmente il suo ritorno, che si tratti di un
semplice cameo (magari nel sequel di Shazam!) o
di un nuovo film in solitaria.
Aggiornamenti sul film dedicato a Batgirl
Da Birds of Prey al prossimo The Flash, la
sceneggiatrice Christina Hodson continua a dimostrare di avere una
visione unica e avvincente a proposito di alcuni dei più grandi
eroi e cattivi della DC. Con lei a bordo, non c’è dubbio che il
debutto da solista di Batgirl renderebbe giustizia ad un
personaggio iconico che, nonostante le precedenti apparizioni sia
al cinema che in tv, non è mai riuscito a brillare.
Nonostante ciò, lo studio è rimasto
relativamente in silenzio circa lo sviluppo del progetto, che a
quanto pare è andato incontro ad una gestazione decisamente lenta.
Forse ciò potrebbe cambiare con il DC FanDome, durante il quale
potrebbe essere finalmente annunciato qualcosa di concreto sul
film.
Primo sguardo al cast di The Batman
I fan hanno già avuto la fortuna di
dare un primo sguardo al Batman di
Robert Pattinson e alla nuova Batmobile che vedremo
nell’attesissimo The
Batman, ma
Matt Reeves continua a tenere nascosti altri aspetti della
produzione.
La Selina Kyle di
Zoe Kravitz, ad esempio, non è ancora stata vista, né
attraverso del materiale promozionale ufficiale, né attraverso
delle foto dal set. Un trailer è decisamente improbabile, ma le
prime immagini ufficiali del resto del cast nei panni dei
corrispettivi personaggi potrebbe certamente soddisfare l’appetito
dei fan più curiosi.
Guarda il teaser trailer di
Halloween
Kills, sequel di Halloween
del 2018, undicesimo capitolo della celebre saga horror.
In Halloween
Kills ritroveremo Jamie
Lee Curtis nei panni di Laurie Storde, insieme
a Judy Greer e Andi
Matichak, che torneranno ad interpretare sua figlia Karen
e sua nipote Allyson. Anthony Michael
Hall sarà ancora una volta Tommy Doyle,
mentre Donald Pleasence sarà di nuovo il
dott. Samuel Loomis.
Il film sarà diretto ancora una
volta da David Gordon Green e
sceneggiato dallo stesso regista insieme a Danny McBride e Scott
Teems. John Carpenter, regista del primo
immortale Halloween del 1978, tornerà ad occuparsi delle musiche e
figurerà nuovamente anche in qualità di produttore esecutivo.
Non vi sarà probabilmente sfuggito
che Kanye West, musicista, rapper, produttore,
regista, stilista e chi più ne ha, più ne metta… ha annunciato
attraverso un
tweet di volersi candidare alla presidenza USA. Adesso, in una
recente intervista con
Forbes, una delle personalità certamente più discusse d’America
ha parlato dei piani per il suo programma.
Nel corso dell’intervista,
Kanye West ha esposto alcuni dei suoi piani per un
eventuale mandato, spiegando che sta usando Wakanda – la nazione
immaginaria dei fumetti Marvel, al centro del cinecomic di
grande successo Black
Panther – come base per un’ipotetica gestione della
Casa Bianca.
“A molti africani non è piaciuto
il film e la rappresentazione della nostra cultura in Wakanda. Ma
userò subito la strategia di Wakanda, perché è la migliore
spiegazione di ciò che il nostro gruppo di design ha pensato per la
Casa Bianca”, ha spiegato West. “Questa è un’idea
positiva: hai Kanye West, uno degli esseri umani più potenti – non
sto dicendo di essere il più potente, perché ci sono molte altre
persone con questo superpotere di livello alieno ed è solo
collettivamente che possiamo migliorarsi. Ma torniamo a Wakanda…
anche la nostra America sarà basata sulla quantità di innovazione,
sulla quantità di innovazione nella medicina, come le grandi
industrie farmaceutiche. Lavoreremo e innoveremo…
insieme.”
Le idee di Kanye West sembrano
sposare il messaggio finale di Black Panther
Sebbene le dichiarazioni di West
siano piuttosto vaghe e decisamente bizzare, sembrano sposare il
messaggio finale del film Black
Panther, secondo cui l’umanità è in grado di
prosperare se le persone si uniscono per innovare e creare nuove
tecnologie a beneficio delle persone di tutte le nazioni. Ad ogni
modo, se per miracolo West dovesse davvero finire alla guida della
Casa Bianca, è impossibile dire con certezza ciò che gli americani
– e il resto del mondo – dovranno aspettarsi…
Ray
Fisher, star di Justice
League, ha letteralmente scosso il popolo del web
quando, nei giorni scorsi, attraverso il suo account Twitter, ha
dichiarato: “Il trattamento che Joss Whedon ha riservato sul
set al cast e alla troupe di Justice League è stato schifoso, offensivo,
non professionale e completamente inaccettabile. Gli è stato
permesso, per molti versi, da Geoff Johns e da Jon Berg.
Responsabilità > Intrattenimento.”
Adesso, durante una recente diretta
streaming (come riportato da
The Direct), l’attore ha spiegato come mai non più diffuso
dettagli in merito a quello che – dal suo punto di vista – sarebbe
stato il comportamento assai poco professionale di Joss
Whedon durante la post-produzione del cinecomic:
il motivo risiede nel fatto che l’attore ha firmato un accordo di
riservatezza.
“Sono ancora sotto contratto. Ho
firmato un accordo di riservatezza”, ha spiegato Fisher.
“Quindi, devo stare molto attento a ciò che dico e al modo in
cui lo dico. Altrimenti potrei essere citato in giudizio. Ecco
perché mi sono limitato a quella sorta di disclaimer. Quindi, per
le persone che ne vogliono sapere di più…. mi dispiace, ma non
posso dire altro in questo momento.”
Ray Fisher e il suo rapporto con
Joss Whedon sul set di Justice League
Durante la diretta, però, Fisher ha
anticipato che, appena gli sarà possibile (presumibilmente quando
non ci sarà più alcun vincolo contrattuale), avrà intenzione di
rivelare maggiori dettagli a proposito della sua esperienza con
Whedon sul set di Justice
League. Ad oggi, è l’unico membro del cast ad aver
condannato pubblicamente il presunto atteggiamento del regista
durante le riprese aggiuntive.
Vi ricordiamo che
la Snyder
Cut di Justice
League uscirà nel 2021 sulla piattaforma
streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA
dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la
versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO
MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in
Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere
una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere
programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima
è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori
notizie.
Arriva da
Deadline la notizia che Halloween
Kills, sequel di Halloween del 2018, undicesimo capitolo della celebre
saga horror, è stato ufficialmente posticipato. Il film sarebbe
dovuto arrivare nelle sale il prossimo 16 ottobre, ma uscirà adesso
il 15 ottobre del 2021. Di conseguenza, è stato anche posticipato
Halloween Ends, terzo e ultimo capitolo della
nuova trilogia, che dal 15 ottobre 2021 passa al 14 ottobre
2022.
In una recente intervista con
Empire Magazie, il co-sceneggiatore Danny
McBride ha non solo confermato che Halloween
Kills inizierà proprio laddove si concluso il
predecessore, ma anche anticipato un grandissimo scontro contro
l’iconico (e pericolosissimo) Michael Meyers che vedrà coinvolti
diversi personaggi, anche legati al passato del franchise.
“Gli eventi del film riuniscono
molti personaggi del film originale del 1978 che non abbiamo visto
nel predecessore. Si riuniscono per cercare, una volta per tutte,
di abbattere Michael, per fermare questo pazzo”, ha dichiarato
McBride, specificando che il primo film riguardava l’isolamento di
Laurie, mentre il sequel riguarderà maggiormente “il
disfacimento di una comunità nel caos. Si tratta di come la paura
si diffonde in maniera virale.”
Jamie Lee Curtis ancora Laurie
Storde in Halloween Kills
In Halloween
Kills ritroveremo Jamie Lee Curtis nei panni di Laurie Storde,
insieme a Judy Greer e Andi
Matichak, che torneranno ad interpretare sua figlia Karen
e sua nipote Allyson. Anthony Michael Hall sarà
ancora una volta Tommy Doyle, mentre Donald
Pleasence sarà di nuovo il dott. Samuel Loomis.
Il film sarà diretto ancora una
volta da David Gordon Green e sceneggiato dallo
stesso regista insieme a Danny McBride e Scott Teems. John
Carpenter, regista del primo immortale Halloween del 1978,
tornerà ad occuparsi delle musiche e figurerà nuovamente anche in
qualità di produttore esecutivo.
Vi ricordiamo che Halloween,
sequel diretto de La notte delle streghe del
1978, si concludeva con la cattura di Michael Myers da parte delle
tre donne Strode (Laurie, la figlia Karen e la nipote Allyson)
e l’esplosione del seminterrato dove l’assassino era stato
rinchiuso con una trappola.
La famosa “sequenza dell’incubo” in
Batman v Superman: Dawn of Justice del 2016
vedeva Bruce Wayne avere una visione del futuro in cui la Terra era
governata da Darkseid e da un’uomo d’acciaio sotto il controllo
dell’Equazione dell’Anti-Vita. In quella realtà, Batman era
diventato un vigilante che lottava per la libertà e che cercava di
ristabilire l’ordine sulla Terra, ma sfortunatamente era finito
sotto le grinfie di Superman.
È proprio a quel punto che Bruce si
risveglia dall’incubo e si trova faccia a faccia con Flash, il
quale aveva viaggiato proprio attraverso la dimensione di
quell’incubo per avvertirlo di ciò che sarebbe successo. In una
recente intervista con
Screen Rant, è stato Richard Cetrone, stunt di
Ben Affleck, a rivelare che “quella scena è stata
aggiunta dopo che le riprese del film erano già
partite”. Cetrone ha anche rivelato le riprese del film
sono state molto impegante e che, nonostante avesse alle spalle
ben 27 anni di carriera come stunt, il giorno in cui hanno
girato la “sequenza dell’incubo” è stato forse “il più tosto
della sua carriera”.
Le dichiarazioni di Richard Cetrone
lasciano intendere quanto sia stata complessa la costruzione e la
conseguente realizzazione della scena dell’incubo di Bruce Wayne, e
quanto, in un film di supereroi, sia fondamentale anche il lavoro
degli stuntman professionisti. La speranza, ora, è che sia la
Snyder Cut di Justice
League, in arrivo il prossimo anno su HBO Max, a
spiegarci il vero significato di quell’incubo, rivelando se
effettivamente è stato solo un sogno o, magari, un primo assaggio
di ciò che accadrà nel futuro del DCEU.
Batman v Superman, il film di Zack Snyder del 2016
Con il concludersi del millennio,
nel 1999, due nuovi autori si affacciano nel panorama
cinematografico per dar vita ad uno dei film più originali nel suo
genere. Un’opera che più di altre anticipava discorsi che sarebbero
in seguito divenuti centrali nella settima arte. Il regista
Spike Jonze (Her) e lo
sceneggiatore Charlie Kaufman (Se mi lasci ti
cancello, Anomalisa)
portavano infatti sul grande schermo il film
Essere John Malkovich.
Entrambi esordienti, i due
impiegarono diverso tempo prima di riuscire a dar vita al film. La
prima versione della sceneggiatura venne infatti scritta da Kaufman
nel 1994, ma per anni ebbe difficoltà nel trovare qualcuno disposto
a produrla. Nel 1996, infine, in preda alla disperazione decise di
inviarla al regista Francis Ford Coppola, il quale
la propose a Jonze, all’epoca fidanzato della figlia Sofia
Coppola. Nel 1997, i due riuscirono finalmente a
trovare una casa di produzione disposta a finanziare il
progetto.
Il film si rivelò infine un grande
successo di critica e pubblico, arrivando a guadagnare oltre 30
milioni di dollari nel mondo e ad ottenere alcuni tra i più
importanti riconoscimenti dell’industria. Venne infatti candidato,
tra gli altri, a tre premi Oscar nelle categorie miglior regista,
miglior sceneggiatura originale e miglior attrice non protagonista.
Pur non vincendo alcuna statuetta, il film contribuì
significativamente a lanciare la carriera di Kaufman e Jonze.
Essere John Malkovich: la trama e
la spiegazione del film
Protagonista del film è Craig
Schwartz, burattinaio squattrinato che vive in un bizzarro
appartamento con la moglie Lotte. Costretto a cercare un lavoro più
redditizio, Craig si rivolge alla LesterCop come archivista. Qui
farà la conoscenza della collega Maxine, della quale si invaghisce
seduta stante. Durante un normale giorno di lavoro, poi, Craig
scopre un passaggio segreto scavato nella parete dell’archivio.
Finitovi dentro, capirà che questo porta dritti nella testa del
celebre attore John Malkovich, ma solo per quindici minuti.
Rivelato il segreto all’amata Maxine, questa lo convincerà a
sfruttare il passaggio per creare un business. Quando però
l’attore, insospettito da alcune stranezze, scoprirà il tunnel,
l’agognata rivalsa di Craig verrà messa in serio pericolo.
Come solito per le sceneggiature di
Kaufman, sono diverse le interpretazioni che si possono dare al
film. La spiegazione più comunemente ritenuta valida è di come
l’intero film sia una trattazione sulla ricerca dell’identità.
Ognuno dei personaggi è infatti in cerca del proprio io, anche a
costo di modificare radicalmente ciò che si è. La possibilità di
entrare nella testa di Malkovich è poi la chiara metafora del
classico desiderio di poter “essere qualcun altro”. Ognuno dei
protagonisti, infatti, una volta vissuta l’esperienza di trovarsi
dentro l’attore, avverte la necessità di un profondo cambiamento
personale. Kaufman sembra così voler dire come tale ricerca del sé
possa essere più complessa del previsto, portando l’essere umano ad
essere internamente scisso in più parti.
Un’altra delle tematiche più
ricorrenti del film è quella della celebrità. Il viaggio nella
testa di Malkovich può durare infatti solo 15 minuti, proprio come
i minuti che Warhol indica nel suo celebre aforisma. Ricollegandosi
al tema della ricerca del sé, Kaufman suggerisce l’idea che
raggiungere la celebrità non corrisponda di conseguenza
all’ottenere la completa realizzazione di sé. Nel film, infatti, il
desiderio di fama porta il protagonista alla rovina, mentre i due
personaggi femminili, che rinunciano alla popolarità, ottengono ciò
che realmente sembra avere importanza, ovvero i rapporti umani.
Essere John Malkovich: il cast del
film
A ricoprire il ruolo di Craig nel
film è l’attore John
Cusack. Prima di entrare a far parte del progetto,
questi aveva richiesto al proprio agente di trovargli la
sceneggiatura più folle in circolazione. Dopo aver letto una delle
prime stesure di Essere John Malkovich, l’attore si
candidò per il ruolo del protagonista, desiderando ardentemente di
ottenere la parte. Dopo aver sostenuto un provino, questa gli venne
effettivamente assegnata. Per calarsi meglio nel ruolo, Cusack
decise inoltre di prendere lezioni per diventare un abile
marionettista, così da poter eseguire personalmente le scene
previste a riguardo nel film.
L’idea originale di Kaufman era sin
da subito quella di inserire l’attore John
Malkovich come personaggio del film. Questi tuttavia
era molto scettico all’idea di accettare tale ruolo, arrivando a
proporre all’autore di sostituirlo con un altro attore. Kaufman fu
però irremovibile, e dopo un paio di anni riuscì infine a
convincere l’attore ad assumere i panni di sé stesso. Malkovich, in
realtà, ha dichiarato di essersi approcciato al ruolo come avrebbe
fatto in qualunque altra occasione, e di aver pertanto costruito
una versione fittizia di sé stesso, che non riflettesse la sua vera
personalità.
Parte fondamentale del film sono
anche le attrici Cameron
Diaz, nel ruolo di Lotte, e Catherine
Keener, in quelli di Maxine. Per il suo ruolo, la Diaz non
aveva idea di come sarebbe stata acconciata, e il risultato finale
la rese pressocché irriconoscibile. L’idea dei due autori era
infatti quella di prendere un’attrice particolarmente bella e farla
sembrare il più comune possibile, così da esaltare le qualità del
personaggio. La Keener, invece, ha raccontato di aver incontrato
particolare difficoltà nel dar vita al proprio personaggio, poiché
ne disprezzava gli atteggiamenti. La sua interpretazione, alla
fine, fu però così riuscita da farle guadagnare una nomination
all’Oscar.
Essere John Malkovich: il trailer
e dove vedere il film in streaming
Per gli appassionati del film, o
per chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne
grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali
piattaforme streaming oggi disponibili. Essere John
Malkovich è infatti presente su Chili Cinema, Rakuten TV,
Google Play, Tim Vision e Apple iTunes. In base alla piattaforma
scelta, sarà possibile noleggiare il singolo film o sottoscrivere
un abbonamento generale al catalogo. In questo modo sarà poi
possibile fruire del titolo in tutta comodità e al meglio della
qualità video.
Inizialmente, Tenet
sarebbe dovuto arrivare nelle sale americane il 17 Luglio.
Nonostante l’attuale situazione mondiale, quella data era stata
fortemente voluta dal regista Christopher Nolan, il quale ha sempre avuto
come obiettivo quello di voler aiutare i cinema in un momento
particolarmente difficile come questo, cercando – attraverso la sua
ultima fatica – di spingere gli spettatori a tornare in sala
(ovviamente, se le condizioni lo avessero permesso!).
Adesso, dopo che il film è stato
posticipato prima al 31 Luglio e poi al 3 Agosto,
The Hollywood Reporter ha condiviso alcuni nuovi dettagli su
ciò che pare sia accaduto alla Warner Bros. negli ultimi
mesi. Secondo la fonte, all’inizio di giugno i dirigenti dello
studio hanno presentato a Nolan diversi possibili scenari in merito
all’uscita di Tenet:
al regista sono stati elencati eventuali profitti e perdite che si
sarebbero potuti verificare in determinati giorni/settimane,
spingendo per una release il più lontana possibile dal periodo
inizialmente stabilito.
La speranza era che l’emergenza
Covid-19 cominciasse a divenire più contenuta, ma a quanto pare per
Nolan non è mai stata una questione di soldi: come si legge nel
report di THR, il regista “aveva espresso il desidero che Tenet
fosse il primo film di un grande studio a tornare in sala,
mostrando solidarietà nei confronti degli esercenti, quando a loro
sarebbe stato concesso di poter riaprire le sale.”
Non è escluso che Tenet possa essere rinviato ancora
Alla fine, Nolan ha
accettato di posticipare il film di ben due settimane, ma non è
escluso che il film possa essere rinviato ancora una volta, dal
momento che i casi di COVID-19 continuano a salire negli Stati
Uniti. “Siamo molto orgogliosi di Tenet e non vediamo l’ora che
la gente lo veda nei cinema”, aveva dichiarato il presidente
della Warner Toby Emmerich. “Tuttavia, vogliamo solo che le
persone vadano al cinema quando i funzionari statali e locali
affermeranno che le sale possono essere riaperte in
sicurezza”.
Per quanto riguarda
il futuro di Tenet al
botteghino, gli analisti ritengono che nel primo weekend di
apertura il film potrebbe arrivare ad incassare 30 milioni di
dollari, in base alle norme per il distanziamento sociale ancora in
atto. Alla fine, dovrebbe arrivare a guadagnare circa 400 milioni
di dollari in tutto il mondo per considerarsi un successo,
risultato che ovviamente sarà molto difficile da raggiungere vista
l’attuale situazione mondiale.
I Marvel Studios non hanno ancora annunciato una
data di uscita ufficiale per Ant-Man 3, ma sembra che non dovremmo
aspettare ancora molto prima di rivedere al cinema le avventure di
Scott Lang e Hope Van Dyne nell’Universo Cinematografico Marvel. D’altronde, proprio di
recente Michael
Douglas, interprete di Hank Pym,
aveva dichiarato che presto ci sarebbero stato novità sul
film.
Ad oggi, tutto ciò che sappiamo sul
film riguarda la sceneggiatura, che sarà scritta da Jeff Loveness
(Rick and Morty) in collaborazione con Paul Rudd, e
il fatto che Peyton Reed, regista del primi due film, tornerà
dietro la macchina da presa. Adesso, come riportato da Murphy’s Multiverse,
sembra che i Marvel Studios abbiamo finalmente
stabilito la data di inizio riprese: stando alla fonte, le riprese
di Ant-Man 3
dovrebbero partire a giugno 2021 ad Atlanta; ciò indica che
probabilmente il film arriverà nelle sale nel 2023.
Per quanto riguarda i dettagli
sulla trama, nulla è stato rivelato al momento, ma è probabile che
nel film vedremo Cassie Lang, la figlia di Scott, trasformarsi in
Stature/Stinger, soprattutto dopo gli eventi di Avengers:
Endgame. Per quanto riguarda il villain del film, si
vocifera che il principale antagonista sarà M.O.D.O.K., ma ad oggi
non esiste ancora nessuna conferma ufficiale.
Ant-Man 3 spingerà il franchise in
luoghi ancora più folli?
Potrebbe volerci
molto tempo prima di avere notizie davvero concrete in merito ai
piani per Ant-Man 3, ma dopo che Scott Lang ha
contribuito a salvare l’intero universo viaggiando nel tempo, il
regista Peyton Reed ha sicuramente l’opportunità
di portare il franchise in alcuni luoghi ancora più folli dei primi
due episodi.
Di recente abbiamo appreso la
notizia che Ryan Gosling(La La Land, Blade Runner
2049) sarà il protagonista di Wolfman, nuovo
film del Monsterverse della Universal basato sull’iconico
mostro. Adesso, come riportato da
Variety, il regista e sceneggiatore Leigh
Whannell è in trattative per dirigere il film.
Whannell è noto per aver creato,
insieme a James Wan, le saghe cinematografiche di
Saw e di
Insidious. Se le trattative dovessero andare a buon fine,
si tratterebbe della regia del secondo film del
Monsterverse per Whannell, che quest’anno ha diretto anche
L’uomo
invisibile con
Elisabeth Moss, rivelatosi un grandissimo successo di
pubblico e critica.
La sceneggiatura di
Wolfman è stata scritta da Lauren Schuker
Blum e Rebecca Angelo (entrambi
showrunner di Orange Is the New Black) ed è basata su
un pitch originale dello stesso Gosling. Si dice che la storia
mantenga gli elementi soprannaturali del materiale originale, ma
sia ambientata nel presente, ed abbia un tono simile a
Lo sciacallo – Nightcrawler, film del 2014 con Jake Gyllenhaal.
I prossimi progetti del Monsterverse oltre
Wolfman
Oltre a Wolfman, ci
sono una manciata di altri progetti unici basati su storie di
mostri classici attualmente in fase di sviluppo, come un nuovo film
basato su Dracula ad opera di Karyn Kusama, un film
incentrato sullo scagnozzo del celebre Conte, Renfield, che sarà diretto dal Dexter Fletcher (regista di Rocketman),
e il film Dark Army di Paul Feig. Ogni progetto è una
versione originale delle storie conosciute e non c’è l’intenzione
di collegare i film tra loro, nonostante l’idea iniziale di un
universo condiviso.
Finalmente in arrivo per il
pubblico, da questo mese su Chili, dopo la
presentazione e gli applausi alla 14. Festa del Cinema di Roma,
I wish I was like you, il documentario su una
notte memorabile per la musica in Italia: quella del concerto che i
Nirvana – il gruppo deponente del Grunge e di una rivoluzione
musicale ancora vigente – tennero a Marino, un piccolo comune nella
provincia di Roma nel 1994.
I wish I was like
youè il racconto personalissimo,
in bassa fedeltà e alta passione, dei preparativi di una notte, e
l’autobiografia – tramite un’attesa e un concerto – di una
generazione e di un intero periodo della nostra storia. Un film
comico, ruvido, venato di malinconia e di un fuoco che da 25 anni i
protagonisti di quel momento conservano senza farlo esplodere e
senza estinguerlo. Una piccola gemma in vhs, un poemetto sulle
difficoltà e le piccole magie della gioventù.
I wish I was like
you è disponibile su Chili a noleggio in prima
visione al costo di 7,99 euro
I wish I was like you; la trama
I wish I was like you è un
documentario sul concerto dei Nirvana che si tenne a
Marino, in provincia di Roma, il 22 febbraio 1994. Ma
anche un viaggio negli anni ’90, compiuto a ritroso dai
due registi, spettatori di quell’epoca e di
quell’evento memorabile. Il
Palaghiaccio di Marino, location del concerto, è ormai abbandonato,
fatiscente e tristemente destinato a diventare un supermercato. A
25 anni dalle ultime esibizioni pubbliche dei Nirvana e dalla morte
di Kurt Cobain, la struttura appare come un simbolo di decadenza,
ma diventa anche spunto per l’esaltazione di quei protagonisti e
per una riflessione su quel periodo
storico. Il
tono generale è semiserio, ironico e dissacrante: i due registi
affrontano la materia del ricordo con allegria e con l’ausilio di
materiale di repertorio personale, girato in vhs-c nelle tante
serate di follia vissute da
ragazzi. I wish I was like
you è una dichiarazione d’amore alla giovinezza
degli autori e alla sua colonna sonora più preziosa: Kurt Cobain e
i Nirvana.
Regia e
sceneggiatura Luca
Onorati, Francesco Gargamelli
Mai una parola fuori posto.
Carattere schivo e introverso. Una delle più grandi dive
(in)dimenticate dei nostri tempi e del cinema italiano
contemporaneo. Parliamo di Margherita Buy. Attrice
romana classe 1962, che ha sempre preferito far parlare di sé per
le sue grandi prove artistiche e i ruoli ricercati. Uscita dai
radar negli ultimi anni, vogliamo rivedere alcuni momenti della sua
carriera attraverso queste curiosità.
Ecco 10 cose che non sai su
Margherita Buy.
Margherita Buy e i suoi film
10. Ha recitato in oltre 60
film. La carriera di Margherita Buy è costellata
da moltissimi film di successo, ma in pochi sanno che il suo
curriculum ha all’attivo più di 60 pellicole: esordisce al
cinema ventiquattrenne nel 1986 con La seconda
notte, film di Nino Bizzarri; il primo
ruolo, quello di Lea, le vale anche il primo premio di una lunga
serie, il Globo d’oro come miglior “attrice rivelazione”. Al grande
pubblico inizia a farsi conoscere con La Stazione
(1990) di Sergio Rubini, ma è con Carlo
Verdone e il sua commedia campione di incassi Maledetto il
giorno che ti ho incontrata che la Buy spopola definitivamente.
9. Ha lavorato con registi del
calibro di Virzì, Özpeteck,
Moretti e Monicelli. Il talento
di Margherita Buyl’ha poi portata a collaborare
con alcuni dei registi più in vista del nostro cinema. Nel 1995
recita in Facciamo paradiso, film diretto dal re
della satiraMario
Monicelli, che però si
rivelerà un flop di critica e botteghino. Nel nuovo millennio è un
giovane e promettenteFerzan Özpetecka regalarle uno dei ruoli più importanti
della sua carriera con Le fate ignoranti; la collaborazione tra i
due proseguirà anche in Saturno contro (2007)
eMagnifica Presenza(2011). È conPaolo Virzìinvece che nei primi anni 2000 la
Buy torna alla commedia inCaterina va in città(2003), pellicola che le vale il doppio
premio ai Nastri ed ai David.
Di tutti questi grandi autori è
Nanni Moretti a fare approdare ai lidi
del Festival
di Cannes l’attrice romana: Il Caimano (2006)
è la prima parte rivestita in un film di Moretti, con cui lavorerà
anche per Habemus Papam (2011) e Mia Madre (2015). Un autentico sodalizio
quello che si è andato ad instaurare tra l’attrice e il regista,
tanto che per
il suo ultimo film prossimo all’uscita nel 2020, Nanni Moretti abbia scelto nuovamente la
Buy come protagonista del suo Tre piani, questa
volta assieme a
Riccardo Scamarcio.
Negli ultimi anni Margherita Buy è
stata coinvolta in numerosi progetti che
spaziavano dallo struggente dramma romantico alla commedia
in costume: nel 2016 recita in
Io & Lei in duo con Sabrina Ferilli,
l’anno dopo è la volta dello “scontro” con Claudia Geriniin Nemiche per la pelle, passando sempre nel 2016
per Questi
giorni, La
vita impossibile e Come diventare grande
nonostante i genitori. Nel 2017 all’attivo solo
Piccoli crimini coniugali, mentre chiudono gli
anni ’10 del 2000 la commedia teologica Io
c’è (2018) e la commedia d’avventura Moschettieri
del Re (2018) di Veronesi. Nel 2020 l’attrice
esordirà alla regia con il film NON HO TEMPO, in
co-regia conGiuseppe Piccioni e vedrà protagonisti
Mauro Marino e
Silvio Orlando.
Margherita Buy e la pioggia di premi
8. Buy pigliatutto:
record di Nastri d’argento e David di Donatello. Vi avevamo già
anticipato di onorificenze parlandovi della sua carriera, eppure in
pochissimi sanno che Margherita Buy è la “Meryl
Streep” italiana: detiene il record di vittorie sia ai
David di Donatello, sia ai Nastri d’argento. Numeri da capogiro,
con 16 candidature e ben 7 vittorie ai David, altrettante vittorie
e 15 nomination ai Nastri. A questi premi vanno aggiunti 5 Globi
d’oro e 13 Ciak d’oro.
7. Lavora da gli anni ’80 nel
teatro. Margherita Buy si è diplomata
all’Accademia Nazionale dell’Arte Drammatica di Roma, dove ha
iniziato con piccoli ruoli teatrali, il primo ne Ascesa e
caduta della città di Mahagonny (1985). Nel corso della
sua carriera non ha mai abbandonato il teatro, con l’ultimo
spettacolo del 2014 dal titolo Nel nome del padre
basato sul soggetto di Luigi Lunari, per la regia
di Patrick Rossi Gastaldi.
Margherita Buy e Sergio Rubini
6. Margherita Buy
è stata sposata con l’attore
Sergio Rubini. Durante il suo percorso accademico
incontra Sergio Rubini (Manuale
d’amore): i due diventano coinquilini, recitano insieme
nel film La Stazione e nel 1991 si sposano. Il matrimonio con il
collega però dura solo un paio d’anni e i due si separano.
Nonostante l’allontanamento sentimentale, tra i due prosegue un
ottimo rapporto soprattutto sui set cinematografici.
Margherita Buy ha una figlia dalla relazione con Renato
De Angelis
5. Margherita Buy ha una
figlia. Dalla relazione successiva, con il chirurgo
Renato De Angelis, nasce nel 2001 la sua prima ed
unica figlia, Caterina. Nelle interviste rilasciate
Margherita Buy si è sempre detta molto legata alla
figlia, tanto da aver rinunciato ad alcuni ruoli anche importanti
per poter starle vicino ed essere un modello per lei.
4. Non si guarda mai nei
film in cui ha recitato. Verrebbe da chiedersi chissà, con
tutti i film girati in carriera, quante volte Margherita
Buy si sarà rivista sul grande schermo… In realtà
pochissime, quasi nessuna. L’attrice ha sempre dichiarato di
trovarsi a disagio di fronte a se stessa mentre recita, e di avere
paura di non piacersi. Preferisce piuttosto fidarsi del parere di
amici e amiche, che commentano il suo lavoro.
3. LaBuy
approda in radio nel 2017. Non solo
cinema e teatro, ma anche radio: dal 2017 è ospite fissa negli
studi di Radiodue nel programma d’attualità “Non è un paese per
giovani” condotto e diretto da Massimo Cervelli e Giovanni
Veronesi.
Margherita Buy e la parodia nel film
Boris
2. Vittima di una parodia nel film
Boris. Quando i fari della ribalta ti illuminano e
vieni visto come un modello, lo scherzo è sempre dietro l’angolo.
Dopo aver lavorato anche in alcune serie tv italiane,
Margherita Buy qui diventa preda della satira
parodistica di Boris: nel 2011 il film sugli studios televisivi
italiani, il personaggio di Marilita Loly viene presentato come
l’attrice italiana più in voga del momento e non può non richiamare
proprio Margherita Buy. Una bellissima parodia e un attestato di
stima enorme, vedere per credere.
Età e altezza.Margherita Buy
è nata a Roma, il 15 gennaio 1962. L’attrice è alta 168 cm.
Curiosità: Margherita Buy è su instagram
L’attrice ha un profilo pubblico su
Instagram sul quale posta sia materiale promozionali sulla sua
carriera ma anche numerose finestre sulla sua vita privata.
Nel corso degli ultimi anni
l’attore Jai Courtney ha guadagnato particolare
popolarità grazie ad una serie di titoli mainstream di genere
action, con i quali ha potuto dar prova del proprio carisma e delle
proprie doti da interprete. Fattosi così notare da un ampio
pubblico, è oggi atteso in nuovi blockbuster che possano confermare
il momento d’oro della sua carriera.
9. Ha numerosi progetti in
lavorazione. Attualmente l’attore è piuttosto richiesto
all’interno del panorama hollywoodiano, ed è presente sul set di
diversi progetti in lavorazione. Il primo di questi è l’action
Honest Thief (2020), con Liam
Neeson, a cui seguirà Jolt (2020), con
Kate
Beckinsale. Nel 2021, invece, l’attore riprenderà il
ruolo di Capitan Boomerang in The Suicide Squad,
atteso reboot firmato da James
Gunn. È stato poi annunciato come doppiatore del film
d’animazione Scarygirl, attualmente in pre-produzione.
8. Ha recitato in prodotti
televisivi. All’inizio della sua carriera, l’attore prende
parte ad alcuni episodi di serie come All Saints (2008) e
Packed to the Rafters (2008-2009), per poi farsi notare
nel ruolo di Varro in Spartacus (2010). Torna poi in
televisione nel 2017 recitando in alcuni episodi di Wet Hot
American Summer: Ten Years Later, recitando accanto ad attori
come Elizabeth
Banks. Nel 2020 è invece tra i protagonisti della
serie Stateless, con Yvonne
Strahovski.
Jai Courtney: chi è la sua
fidanzata
7. Ha una relazione con una
modella. A partire dal 2016 l’attore ha una relazione con
la modella Mecki Dent. I due non hanno rilasciato
molte dichiarazioni circa il loro rapporto, lasciando segreto il
loro primo incontro. Pur mantenendo un certo riserbo, sono comunque
soliti apparire insieme ad eventi e serate di gala, dove danno
continuamente prova del solido legame che li unisce. Ad oggi, la
coppia non sembra aver ancora preso in considerazione l’idea del
matrimonio, ma non hanno neanche smentito le voci sulla sua futura
realizzazione.
6. Ha avuto relazioni con
note attrici. La prima relazione nota avuta dall’attore è
stata quella, durata dal 2006 al 2013, con la collega
GemmaPranita, nota per la soap
opera australiana Neighbours. Dal febbraio al giugno del
2015 ha invece avuto una breve relazione con l’attrice
Emilia Clarke, nota per la serie Il Trono di
Spade. I due si erano conosciuti sul set di Terminator
Genisys, dove recitavano nei ruoli di due dei
protagonisti.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Jai Courtney è su Instagram
5. Ha un account
personale. L’attore è presente sul social network
Instagram con un profilo seguito da 336 mila persone. All’interno
di questo egli è solito condividere in prevalenza immagini o video
promozionali dei suoi progetti futuri come interprete. Diverse a
riguardo sono anche le foto di backstage scattate sui set a cui ha
preso parte. Non mancano però anche diversi post relativi a luoghi
visitati o momenti di svago, in compagnia di amici o colleghi.
Jai Courtney in Spartacus
4. Il suo ruolo nella serie
è stato prolungato. Nel 2010 l’attore prese parte alla
prima stagione di Spartacus, interpretando il ruolo di
Varro, uno dei principali protagonisti. Originariamente, tuttavia,
questo era stato pensato per venir ucciso ed uscire di scena
nell’ottavo episodio. Tuttavia, dato il gradimento di pubblico nei
suoi confronti, la produzione decise di prolungare di ulteriori due
episodi la sua permanenza nella serie, rimandando l’uccisione alla
decima puntata, intitolata Scambio di favori.
Jai Courtney in Divergent
3. Ha interpretato uno dei
protagonisti. In Divergent, primo film basato
sulla saga di ambientazione post-apocalittica, l’attore ha dato
vita al ruolo di Eric, uno dei leader del gruppo degli intrepidi,
il quale si distingue appunto per il suo coraggio e le sue azioni
spericolate. Nell’accettare il ruolo, l’attore si è dichiarato
particolarmente entusiasta di poter interpretare un personaggio
talvolta indecifrabile, che potesse risultare un alternativa
all’eroe classico.
2. Ha rischiato di non
poter riprendere il ruolo. Fino all’ultimo l’attore non
era certo di riuscire a riprendere la propria parte per il sequel
del film, Insurgent, poiché impegnato nelle riprese di
Terminator Genisys. In seguito, ad alcune contrattazioni,
tuttavia, il suo calendario di riprese fu riorganizzato, e l’attore
ebbe modo di prendersi una pausa da un set per dedicarsi all’altro.
Questa transizione non è però stata semplice per lui, essendosi
dovuto rapidamente spogliare della psicologia di un personaggio per
vestire quella di uno completamente differente.
Jai Courtney: età e altezza
1. Jai Courtney è nato a
Sydney, in Australia, il 15 marzo 1986. L’attore è alto
complessivamente 185 centimetri.
Attore, culturista e imprenditore,
Arnold Schwarzenegger si è negli anni imposto come
una vera e propria icona culturale, capace di dar vita a primati
che lo hanno portato ad essere un apripista per generazioni
successive di interpreti e sportivi. Grazie ai suoi ruoli, ha poi
dato nuovo prestigio al genere action, e con il suo carisma si è
sempre dimostrato capace di poter affrontare generi e situazioni
spesso diverse tra loro. Ad oggi, è ancora uno dei massimi e
ineguagliati interpreti del suo genere.
Ecco 10 cose che non sai su
Arnold Schwarzenegger.
I film di Arnold
Schwarzenegger
10. Ha recitato in celebri
lungometraggi. Dopo alcuni iniziali ruoli cinematografici,
l’attore diventa particolarmente celebre grazie ai film Conan
il barbaro (1982), Conan il distruttore (1984) e
Terminator
(1984). Grazie ad essi diventa una star, e ottiene parti da
protagonista in Commando (1985), Predator
(1987), I gemelli
(1988), con Danny
DeVito, Atto di forza (1990), Un
poliziotto alle elementari (1990), Terminator 2 –
Il giorno del giudizio (1991), Last Action Hero
(1993), True Lies (1994), e Batman & Robin
(1997). Nel 2003 recita in Terminator 3 – Macchine
ribelli, per poi prendersi una pausa per perseguire la
carriera politica. Negli ultimi anni ha poi ripreso la sua carriera
da attore recitando in I mercenari
2 (2012), con Sylverst
Stallone, Escape Plan
(2013), Contagious
(2015), con Abigail
Breslin, Aftermath
(2017) e Terminator – Destino
oscuro (2019).
9. È stato anche
regista. Agli inizi degli anni Novanta, nel pieno della
propria popolarità, l’attore ha compiuto il suo debutto alla regia
dirigendo l’episodio The Switch della serie I racconti
della cripta, andato in onda nel 1990. L’occasione si rivela
particolarmente importante per lui, che dichiarerà «Dopo aver
diretto l’episodio mi sentivo in estasi. Era una cosa che non mi
sarei mai aspettato, lavorare con gli attori e dare forma ad una
scena. È pazzesco.». Nel 1992 replica l’esperienza dirigendo
il lungometraggio Eroe per famiglie, trasmesso in
televisione.
8. Si è affermato come
produttore. Dal grande istinto imprenditoriale,
Schwarzenegger si è distinto anche per aver partecipato alla
produzione di alcuni film e documentari di buon successo. Tra
questi si annoverano film da lui anche interpretati, come Last
Action Hero, Contagious, Aftermath e The Iron Mask.
Ma ha ricoperto il ruolo anche per titoli come Il 6°
giorno (2000), Le meraviglie del mare (2017), The
Game Changers (2018) e le annunciate serie Superhero
Kindergarten e Outrider.
La moglie e i figli di Arnold
Schwarzenegger
7. Ha sposato una
giornalista. Nel 1986 l’attore sposa la giornalista Maria
Shriver, nota come la nipote del presidente Kennedy. I due si erano
conosciuti nell’agosto del 1977, intraprendendo da quel momento una
relazione. In quello stesso periodo, però, Schwarzenegger era
impegnato in una relazione anche con un’altra donna. Questa infine
pose un ultimatum all’attore, il quale decise però di proseguire il
proprio rapporto con Shriver. In seguito al matrimonio, ebbero
quattro figli, nati rispettivamente nel 1989, nel 1991, nel 1993 e
nel 1997.
6. Hanno divorziato dopo 25
anni. Nel maggio del 2011 la coppia annuncia la propria
separazione. Ciò fu deciso in seguito alla rivelazione che l’attore
aveva avuto, nel 1997, un figlio da un’altra donna. Schwarzenegger
ha dichiarato di aver scoperto la cosa soltanto 8 anni dopo,
decidendo di assumersi le proprie responsabilità nei confronti del
figlio e della madre, garantendo loro un mantenimento. Pur
separatasi, la coppia è tuttavia rimasta in buoni rapporti,
continuando a crescere i propri figli.
Il suo patrimonio di Arnold
Schwarzenegger
5. Possiede un ricco
patrimonio. Negli anni Schwarzenegger si è dimostrato un
imprenditore di grande talento, e ha coniugato tale attività a
quella di attore. Molti dei suoi film sono infatti stati dei veri e
propri campioni d’incasso, che hanno fatto crescere il suo status
all’interno dell’industria come anche il suo compenso. I suoi ruoli
svolti in politica, inoltre, gli hanno permesso di aggiungere
valore ad un patrimonio particolarmente ricco, attestato intorno ai
400 milioni di dollari.
Arnold Schwarzenegger è su
Instagram
4. Ha un account
personale. L’attore possiede un profilo sul social network
Instagram, dove vanta 20,9 milioni di follower. All’interno di
questo è solito prevalentemente condividere messaggi di carattere
politico, esprimendo la sua opinione su alcune delle principali
questioni d’attualità negli Stati Uniti. Allo stesso tempo
condivide momenti relativi alla propria quotidianità come anche
immagini o video promozionali dei suoi progetti legati al mondo del
cinema.
Arnold Schwarzenegger in
Terminator
3. Non credeva che il film
avrebbe avuto successo. Quando nel 1984 fu chiesto
all’attore a quale nuovo film stava lavorando, questi racconto del
progetto chiamato Terminator,
affermando però che sarebbe stata solo una rapida distrazione prima
di prendere parte nuovamente a film di maggior calibro.
Schwarzenegger infatti non credeva in possibile successo
commerciale del film. Quando questo invece si verificò, dovette
pertanto ricredersi, dimostrandosi ben disposto a riprendere il
ruolo per futuri sequel.
2. Ha dovuto esercitarsi a
lungo con le armi. In Terminator l’attore viene
visto utilizzare numerosi tipi di armi da fuoco. Per ottenere la
destrezza sfoggiata con queste, Schwarzenegger dovette sottoporsi a
numerose ore di allenamento, al fine di raggiungere un’automaticità
quasi robotica nell’usarle. Gli venne inoltre richiesto di
acquisire capacità di estrarre e sparare con entrambe le mani,
poiché così era previsto per il personaggio.
Età, altezza e dov’è vive oggi
Arnold Schwarzenegger
1. Arnold Schwarzenegger è
nato a Thal, in Austria, il 30 luglio 1947. L’attore è
alto complessivamente 188 centimetri. Dopo aver svolto attività
politica fino al 2011, l’attore ha negli ultimi anni ripreso a
lavorare nel cinema, ed oggi è impegnato in nuove produzioni
cinematografiche e televisive.
IN COPERTINA: Arnold Schwarzenegger arriva alla première di Los
Angeles della stagione 1 di ‘FUBAR’ di Netflix tenutasi all’AMC The Grove 14 il 22 maggio
2023 a Los Angeles, USA. – Foto di imagepressagency via Depositphotos.com
Netflix rilascia il primo trailer di
The Umbrella Academy 2, la
seconda stagione di The
Umbrella Academy, la serie tratta dai popolari fumetti
creati e scritti da Gerard Way e illustrati da
Gabriel Bá, che sarà disponibile in tutti i Paesi
in cui il servizio è attivo dal 31 luglio
2020.
Composta da 10
episodi e prodotta da Universal Content
Productions per Netflix, la seconda stagione vedrà il
ritorno degli attori protagonisti, tra cui Ellen Page, Tom
Hopper, David Castañeda, Emmy Raver-Lampman, Robert Sheehan, Aidan
Gallagher e Justin Min.
https://www.youtube.com/watch?v=OZW_MdftCwk
Showrunner / Produttore
esecutivo: Steve Blackman (Fargo, Altered Carbon)
Produttori esecutivi: Jeff King, Keith Goldberg,
Mike Richardson, Gerard Way e Gabriel Bá.
The Umbrella Academy 2: il trailer della serie Netflix
Cinque ha avvertito la sua famiglia
(così tante volte) che usare i poteri per fuggire dall’apocalisse
di Vanya del 2019 sarebbe stato rischioso. Bene, aveva ragione: il
salto nel tempo sparpaglia i fratelli per tutta Dallas, in Texas,
per un periodo di tre anni a partire dal 1960. Alcuni, rimasti
bloccati nel passato per anni, si sono costruiti una nuova vita e
sono andati avanti, certi di essere gli unici sopravvissuti. Cinque
è l’ultimo ad atterrare, nel mezzo del giorno dell’apocalisse, che
– spoiler! – è il risultato dell’interruzione temporale (qualcuno
ha un déjà vu?). Ora i membri dell’Umbrella Academy devono
trovare un modo per ricongiungersi, capire cosa ha causato il
giorno dell’apocalisse, fermarlo e tornare al tempo attuale per
bloccare quell’altra apocalisse. Il tutto mentre vengono cacciati
da un trio di spietati assassini svedesi.
Amazon Prime Video ha svelato il teaser
trailer ufficiale della seconda stagione di
The Boys2, la seconda stagione di
The
Boys i cui i primi tre episodi debutteranno venerdì 4
settembre su Prime Video. I successivi nuovi episodi saranno
diponibili uno ogni venerdì, per terminare con l’epico finale di
stagione il 9 ottobre. Gli otto episodi della serie Amazon Original
saranno disponibili in esclusiva su Prime Video in più di 200 paesi
nel mondo e sono prodotti dagli Amazon Studios e Sony Pictures
Television Studios in collaborazione con Point Grey Pictures,
Kripke Enterprises e Original Film.
Questa seconda stagione ancora più
forte e folle vede i The
Boys in fuga dalla legge, con i Supes a dargli la
caccia, mentre cercano disperatamente di riunirsi e combattere la
Vought. Hughie (Jack Quaid), Mother’s Milk
(Laz Alonso), Frenchie (Tomer
Capon) e Kimiko (Karen Fukuhara)
rimangono nascosti e cercano di adattarsi a questa nuova normalità,
mentre Butcher (Karl Urban) sembra introvabile.
Nel frattempo, Starlight (Erin Moriarty) deve
trovare il suo nuovo ruolo nei Seven ora che Homelander
(Antony Starr) punta ad acquisirne il controllo
completo. Il suo potere è minacciato dall’arrivo nel team di
Stormfront (Aya Cash), una nuova Supe esperta di
social media, anche lei con le proprie mire. Per giunta, la
minaccia dei Supervillain diventa cruciale con la Vought che prova
a sfruttare a proprio vantaggio la paranoia della nazione.
Tra i Supes dei Seven si annoverano
anche Queen Maeve (Dominique McElligott), A-Train
(Jessie T. Usher), The Deep (Chace
Crawford) e Black Noir (Nathan Mitchell).
Nel cast della seconda stagione si vedranno anche Claudia
Doumit, Goran Visnijc, Malcolm Barrett, Colby Minifie, Shantel
VanSanten, Cameron Crovetti, PJ Byrne, Laila Robbins e
Giancarlo Esposito, che ritorna nel ruolo del capo
della Vought, Stan Edgar.
The Boys – la
serie
The
Boys offre una versione divertente e irriverente
di ciò che accade quando i supereroi – più famosi delle
celebrity, influenti come politici e venerati come dei –
abusano dei propri poteri invece di usarli per fare del bene. I
“senza-potere” si scontrano con i “super-potenti”, mentre i Boys
portano avanti un’impresa eroica per svelare la verità sui Seven e
sulla Vought – la società multi miliardaria che gestisce questi
supereroi e che copre tutti i loro sporchi segreti.
Basato sul fumetto best-seller del
New York Times creato da Garth Ennis e Darick Robertson,
The
Boys è stato sviluppato dallo showrunner Eric Kripke
(Supernatural), anche autore ed executive producer della
serie. Al suo fianco, gli executive producer Seth Rogen
(Preacher), Evan Goldberg (Preacher), James
Weaver (Preacher) di Point Grey Pictures, Neal H. Moritz
(Prison Break) e Pavun Shetty (New Girl) di
Original Film, come anche Phil Sgriccia, Craig Rosenberg, Rebecca
Sonnenshine, Ken Levin e Jason Netter. Ennis e Robertson sono
anche co-executive producer con Michael Saltzman.
I clienti Prime possono guardare in
streaming The
Boys in esclusiva tramite l’app di Prime Video per TV,
dispositivi connessi come Fire TV, dispositivi mobili e online. I
clienti possono anche scaricare gli episodi per la visione offline
sui dispositivi mobili senza costi aggiuntivi all’abbonamento.
A pochi giorni dalla scomparsa del
Maestro Ennio Morricone, The Space
Cinema celebra il compositore Premio Oscar rimettendo in
programmazione tre successi della cinematografia internazionale
diretti da un altro maestro italiano, Giuseppe
Tornatore, con il quale ebbe una proficua
collaborazione.
Dal 9 al 15 luglio
nelle sale The Space Cinema tornano Il
Pianista sull’Oceano, del 1998, con Tim Roth, che è
valso a Morricone un Golden Globe e un
David di Donatello per la migliore colonna sonora;
Malèna, il film che ha ottenuto due
nomination agli Oscar e ai
Golden Globe, con cui Morricone ha vinto il
Nastro D’Argento più una nomination ai
David di Donatello, con Monica
Bellucci indimenticabile protagonista. Infine
La Sconosciuta, vincitore di
cinque David di Donatello e quattro Nastri
d’Argento, tra cui anche il riconoscimento alla migliore
colonna sonora, con Ksenia Rappoport, Michele Placido, Claudia Gerini, Pierfrancesco Favino e
Margherita Buy.
Il prezzo del
biglietto rimane quello annunciato dal giorno della
riapertura del multisala, ovvero 4,90€, anche
online, modalità raccomandata da The
Space per assicurarsi il posto in sala nel rispetto delle
disposizioni di sicurezza anti contagio.Il nuovo sistema di
assegnazione dei posti garantirà il rispetto della distanza tra le
persone o i gruppi di persone (come le famiglie o i congiunti).
L’attrice Anna Foglietta condurrà le serate di apertura
e di chiusura della 77. Mostra Internazionale d’Arte
Cinematografica di Venezia 2020, diretta da
Alberto Barbera e organizzata dalla
Biennale di Venezia. Anna Foglietta aprirà la 77. Mostra di Venezia
nella serata di mercoledì 2 settembre 2020, sul
palco della Sala Grande (Palazzo del Cinema al Lido) in occasione
della cerimonia di inaugurazione, e guiderà la
cerimonia di chiusura il 12
settembre, in occasione della quale saranno annunciati i
Leoni e gli altri premi ufficiali della 77. Mostra. Anna Foglietta muove i suoi primi passi nella
recitazione già al liceo, che rappresenta solo l’inizio di un
percorso che passa attraverso la pubblicità, il teatro, la
televisione e approda infine al cinema. Arriva alla sua prima
esperienza televisiva con La Squadra in
cui rimane per quattro anni e a cui seguono due stagioni di
Distretto di Polizia. Il primo film per
il cinema è Sfiorati di Angelo Orlando e
nel 2008 Solo un padre di Luca Lucini.
Con il ruolo di Eva in Nessuno mi può
giudicare di Massimiliano Bruno ottiene la
candidatura ai David di Donatello e ai
Nastri d’Argento riceve il premio
come miglior attrice di commedia per il 2011.
Lavora con i fratelli Vanzina in Ex-Amici come
prima (2011) e in Mai stati
uniti (2013), con Neri Parenti in Colpi
di fulmine nel 2012. Per quest’ultimo vince il
Cine Ciak d’Oro come miglior attrice comica e le
Chiavi d’Oro per gli incassi.
Ritorna in televisione con
L’oro di Scampia e con Ragion
di Stato di Marco Pontecorvo, mentre al cinema, nel
2014, è tra i protagonisti di Confusi e
felici di Massimiliano Bruno. Nello stesso anno dà
sfoggio delle sue qualità da conduttrice presentando al fianco di
Paolo Ruffini il premio David di Donatello. Nel 2015 è la
protagonista femminile del terzo film da regista di Edoardo Leo dal
titolo Noi e la Giulia in un ruolo che le
vale la nomination ai David di Donatello. Il 2015
è anche l’anno in cui gira il fortunatissimo e pluri-premiato film
per la regia di Paolo Genovese (col quale Anna aveva già lavorato
nel 2014 in Tutta colpa di Freud)
Perfetti sconosciuti, dove è una delle
protagoniste femminili: vince il Nastro d’argento
speciale e riceve un’altra nomination ai David di
Donatello.
Nel 2016, è protagonista della
serie tv Rai tratta dall’omonimo film La mafia uccide
solo d’estate. Dato il successo della serie in onda
su Rai 1, prende parte anche alla seconda stagione, in onda nel
2018. Nello stesso anno la vediamo protagonista nel film
Che vuoi che sia, subito dopo il quale
gira altri due film sempre da protagonista: Il
contagio presentato alla 74esima Mostra di Venezia e
Il premio per la regia di Alessandro
Gassman. Diretta nuovamente da Alessandro Gassman, il 2016 è l’anno
in cui si impegna in teatro nel difficile ruolo della poetessa Alda
Merini all’interno dello spettacolo La pazza della
porta accanto, fortunato spettacolo che le è valso il
Premio Maschere d’oro del teatro 2016.
Il 2018 la vede impegnata nelle
riprese di due fortunate opere prime molto diverse tra di loro: la
prima è una commedia girata a Milano di Laura Chiossone,
Genitori quasi perfetti, la seconda un
dramma ambientato a Napoli, Un giorno
all’improvviso di Ciro D’Emilio, presentato alla
75esima Mostra di Venezia nella sezione Orizzonti, per il quale ha
vinto il Nastro d’argento come miglior attrice protagonista.
Durante la stagione 2018/2019 è nuovamente protagonista a teatro
nello spettacolo Bella Figura di Yazmina
Reza diretto da Roberto Andò, e del toccante monologo
Una guerra, scritto da Michele
Santeramo. Nel 2019, in occasione della 69esima edizione del
Festival di Sanremo firmata da Claudio Baglioni, Anna conduce,
insieme a Rocco Papaleo il DopoFestival. Lo stesso
anno porta sul piccolo schermo per Rai 1 un’altra grande figura
femminile, interpretando Nilde Iotti in Storia di
Nilde, che raccoglie numerosi consensi raggiungendo
il 16.2% di share.
Nel 2020 è interprete di due
commedie cinematografiche: la prima è DNA – Decisamente
Non Adatti, con la regia di Lillo e Greg, che a causa
dell’emergenza COVID-19 debutta in streaming anziché nei cinema.
Proprio per la sua singolare interpretazione che la vede interprete
di tutte le protagoniste femminili di questo film, riceve una la
candidatura ai Nastri D’Argento 2020 come
migliore attrice di una commedia. La seconda è
l’atteso film di Carlo Verdone Si vive una volta
sola all’interno del quale recita insieme a Max
Tortora, Rocco Papaleo e lo stesso Verdone. L’uscita del film è
stata sospesa a causa dell’emergenza COVID-19. Anna
Foglietta è impegnata attivamente nel sociale con la onlus
Every Child Is My Child, di cui è presidente, e
che recentemente ha collaborato con Banco
Alimentare durante l’emergenza COVID-19 a sostegno dei
bambini e delle famiglie più deboli. Di prossima uscita il film di
genere e opera prima Il talento del
calabrone, all’interno del quale Anna è protagonista
femminile al fianco di Sergio Castellitto.
I Festival cinematografici di
Venezia, Telluride, Toronto e New
York uniscono le loro forze e inviano la seguente
comunicazione in cui annunciano la loro intenzione di collaborare
per le edizioni del prossimo autunno.
Quest’anno abbiamo visto come la
pandemia COVID-19 abbia devastato le comunità in
tutto il mondo e che la vita, così come la conoscevamo, è stata
portata a fermarsi. Come sostenitori del cinema globale,
abbiamo visto il lavoro degli artisti fermarsi e la stessa cultura
cinematografica messa in discussione. I film prendono vita con
il pubblico, che non è più riuscito a riunirsi come aveva
fatto per oltre un secolo.
La forma d’arte che amiamo è in
crisi. Le nostre organizzazioni hanno affrontato sfide senza
precedenti per il lavoro e la sicurezza finanziaria. La pandemia ci
ha colti mentre ci preparavamo per le nostre manifestazioni
dell’autunno 2020. Sapevamo che dovevamo adattarci. Abbiamo
deciso di collaborare come mai prima d’ora.
Venezia è l’origine di ogni
festival cinematografico nel mondo. Telluride è uno dei festival
più influenti al mondo. Toronto ospita il più grande festival
cinematografico pubblico del mondo. E il New York Film
Festival si occupa di una delle città del cinema più famose e
importanti del mondo. I nostri quattro festival condividono
l’amore per il cinema e la devozione per i registi.
Condividiamo anche un breve periodo di sei settimane ogni
autunno.
Quest’anno ci siamo allontanati
dalla competizione con i nostri colleghi dei festival autunnali e
ci siamo impegnati invece a collaborare. Stiamo condividendo
idee e informazioni. Stiamo offrendo i nostri festival come
piattaforma unita per ottenere il miglior cinema che si possa
trovare. Siamo qui per essere al servizio dei registi, del
pubblico, dei giornalisti e dei protagonisti del settore
affinché mantengano in vita l’ecosistema cinematografico.
Dobbiamo farlo insieme.
Crediamo che il cinema abbia un
potere unico di illuminare sia il mondo che ci circonda, sia
le nostre percezioni più intime. In una crisi, i film
possono metterci in movimento. Possono incantare, informare,
provocare e guarire. Mentre lavoriamo in circostanze difficili
per organizzare i nostri festival, questa estate
lavoreremo insieme, a sostegno dei film.
Cameron Bailey, Toronto International Film Festival
Alberto Barbera, Venice International Film Festival
Eugene Hernandez, New York Film Festival
Julie Huntsinger, Telluride Film Festival
Tom Luddy, Telluride Film Festival
Joana Vicente, Toronto International Film Festival
Arriva da
Variety la notizia che Paolo
Sorrentino dirigerà per conto di Netflix un nuovo film originale dal titolo È
stata la mano di Dio. Il film verrà girato a Napoli, città
natale del regista premio Oscar per
La grande bellezza.
In una nota ufficiale Sorrentino,
che si occuperà di produrre la pellicola insieme a Lorenzo
Mieli di The Apartment Pictures, ha dichiarato: “Sono
emozionato all’idea di tornare a girare a Napoli, esattamente a
vent’anni dal mio primo film. È stata la mano di Dio rappresenta,
per la prima volta nella mia carriera, un film intimo e personale,
un romanzo di formazione allegro e doloroso.”
“La sintonia con Teresa Moneo,
David Kosse e Scott Stuber di Netflix, sul significato di questo
film, è stata immediata e folgorante. Mi hanno fatto sentire a
casa, una condizione ideale, perché questo film, per me, significa
esattamente questo: tornare a casa.”, ha continuato il
regista.
Paolo Sorrentino torna alla sua Napoli grazie a Netflix
Al momento sulla trama non sono
stati svelati dettagli. Lorenzo Mieli di The
Apartment Pictures ha dichiarato: “Lavorare con Paolo è sempre
un immenso piacere. E questa volta, produrre un film con lui mi
rende ancora più felice ed emozionato. Quando affrontiamo un nuovo
progetto insieme, ogni volta succede che Paolo mi sorprende per la
capacità che ha di sparigliare le carte e di approcciarsi alle cose
in maniera sempre diversa. Una capacità di guardare ostinatamente
avanti che ci ha fatto trovare in Netflix – protagonista assoluto
dell’innovazione – il partner ideale per affrontare insieme questo
nuovo, emozionante, viaggio.”
Sky e Sony Pictures
Television (SPT) hanno siglato una nuova partnership a
lungo termine, che riguarda il Regno Unito, Irlanda, Italia,
Germania, Austria e Svizzera, volta a garantire agli abbonati Sky
l’accesso ad un numero ancora maggiore di contenuti di qualità,
tutti in un unico posto.
Nell’ambito di questo accordo,
tutte le nuove e future uscite dei film Sony Pictures
Entertainment (SPE), inclusi i recenti successi
Jumanji:
The Next Level, Piccole
Donne, Bad Boys For
Life e il sequel di prossima uscita
Peter Rabbit 2, saranno disponibili su Sky
Cinema, insieme al nuovo film di animazione per tutta la famiglia
di Lin-Manuel Miranda, Vivo e i film della Sony Pictures
Universe basati sui personaggi MarvelVenom
2 e Morbius.
Le parti hanno inoltre esteso il perimetro dei propri accordi
per rendere disponibili i titoli su tutti i servizi pay per
view di Sky in tutti i suoi mercati – Sky Store e Sky
Primafila, nonché i servizi di streaming – NOW TV, Sky Ticket, Sky
Show e Sky X – offrendo ai clienti l’accesso ai contenuti sia in
diretta che on demand.
La nuova partnership copre anche la
vasta library di lungometraggi della SPE che comprende le saghe di
Hotel
Transylvania, Ghostbusters, Karate Kid e Spider-Man.
Nel Regno Unito la partnership includerà anche il nuovissimo show
di successo For Life (che sarà presentato in anteprima su
Sky Witness) e i futuri rinnovi delle serie SPT per Sky
Entertainment con le prossime stagioni delle serie di successo
Blacklist, The Good Doctor e S.W.A.T.
Stephen van Rooyen, Chief Executive
Officer, UK & Europe, Sky ha affermato: “Siamo lieti che questo
accordo appena siglato con Sony Pictures permetterà ai clienti Sky
in tutta Europa di avere accesso a un numero ancora maggiore di
contenuti di qualità tutti in un unico posto su Sky Q insieme a
Discovery, HBO, Netflix e Showtime, il miglior sport in Europa e le
nostre premiate produzioni originali”.
Mark Young, Regional Executive Vice
President, Western Europe, Sony Pictures Television ha dichiarato:
“Siamo lieti di estendere la nostra speciale
collaborazione con Sky attraverso questo nuovo accordo, migliorato
rispetto al precedente, relativo ai contenuti di serie TV e film.
Il settore sta attraversando un momento dinamico e stimolante e la
nostra continua collaborazione rappresenta un’occasione
straordinaria per presentare tutta la potenza della nostra library,
insieme ai nostri titoli più popolari, ai clienti Sky in tutta
Europa”.
Molti attori il cui lavoro è oggi
universalmente amato e riconosciuto grazie alle loro incarnazioni
di celebri personaggi dei fumetti Marvel o
DC,
hanno in realtà dovuto lavorare tanto per allontanare la loro
immagine da alcune passate esperienze – non propriamente felici –
con il mondo dei cinecomics
(come, ad esempio, Ryan Reynolds, che prima di interpretare
Deadpool
aveva recitato nel disastroso
Lanterna Verde).
ComicBookMovie ha raccolto 10 attori che, dopo aver recitato in
adattamenti da fumetti e/o graphic novel non particolarmente
riusciti, sono stati in grado di riscattare le loro carriere ed
occupare un posto d’onore all’interno del genere
supereroistico:
Scarlett Johansson
Prima di assumere il ruolo
di Vedova Nera nel MCU
e debuttare ufficialmente nei panni del personaggio in
Iron Man 2 del 2010, Scarlett
Johansson aveva interpretato il ruolo di Silken
Floss, scienziata femme fatale, nell’adattamento di The
Spirit di Frank Miller. Il film, che può essere
tranquillamente annoverato tra i più grandi passi falsi della
carriera dell’attrice, fu un totale disastro.
Per fortuna, il suo salto di
qualità che l’attrice avrebbe compiuto di lì a pochissimi anni,
proprio grazie al suo ingresso nell’Universo Cinematografico
Marvel, ha dato i suoi frutti: oggi
Vedova Nera è uno dei personaggi più amati del MCU e proprio grazie
all’interpretazione della Johansson è impossibile immaginare
un’altra attrice nei panni di Natasha Romanoff. Black
Widow, lo stand-alone dedicato al personaggio, arriverà
nelle sale a novembre.
Idris Elba
Idris
Elba ha avuto un ruolo decisamente minore in Thor
del 20221; quando l’attore britannico noto soprattutto per la serie
Luther ha accettato di recitare in
Ghost Rider: Spirito di Vendetta, probabilmente si aspetta
che il suo Moreau avrebbe avuto molto più spazio a disposizione. Il
film venne letteralmente bombardato da pubblico e critica, con i
diritti sul personaggio che tornarono immediatamente ai Marvel Studios.
Naturalmente, come la maggior parte
dei membri del cast, neanche Elba ha evitato di condividere la sua
insoddisfazione per il ruolo secondario di Heimdall in
Thor: The Dark World. Le cose sono poi cambiate con
Thor: Ragnarok, lo ha redento agli occhi di tantissimi fan
(è un peccato, però, che il personaggio sia morto in Avengers:
Infinity War).
Josh Brolin
Nel corso degli anni,
Josh Brolin ha avuto certamente un rapporto
con il mondo degli adattamenti tratti da fumetti decisamente
contrastante, visti gli insuccessi di film come Jonah Hex
e
Sin City: Una donna per cui uccidere.
Tuttavia, il 2018 è stato
sicuramente il suo anno, dato che l’attore ha regalato un
incredibile performance in motion capture grazie al ruolo
di Thanos in Avengers:
Infinity War, e ha poi vestito i panni di uno dei
mutanti preferiti dai fan, ossia Cable, in Deadpool
2. Si è distinto in entrambi i ruoli ed il suo lavoro in
Avengers:
Endgame è stato altrettanto impressionante. Tutti questi
film hanno avuto un enorme successo, contribuendo a cementare
Brolin come una delle migliori star di Hollywood.
Chris Evans
Nonostante i film non
fossero all’altezza delle aspettative, Chris Evans ha interpretato un memorabile
Johnny Storm nei due film della Fox dedicati ai Fantastici Quattro,
ed ha regalato una performance abbastanza godibile anche nel film
The Losers (di cui probabilmente nessuno ha memoria!).
Tuttavia, anche se
aveva già dimostrato di essere in grado di rubare la scena in
Scott Pilgrim vs. The World, è stato grazie al ruolo
di Capitan America che la carriera dell’attore è cambiata
radicalmente. Grazie al suo ingresso nel MCU, Evans non è solo diventato una
star a livello mondiale, ma anche un attore di serie A che non è
più costretto ad accettare ruoli in progetti minori o dalla dubbia
riuscita (basti pensare al grande successo riscosso da
Cena con Delitto – Knives Out di Rian Johson). Se Captain America: Il primo vendicatore non fosse mai
arrivato, chissà a che punto sarebbe la carriera di Evans
oggi…
Michael B. Jordan
Ci sono state molte
polemiche intorno al casting di Michael B. Jordan nei panni di Johnny Storm
per il
reboot dei Fantastici Quattro ad opera di Josh Trank. La cosa,
però, è stata rapidamente messa da parte quando sono emersi tutti
quei succosi retroscena su ciò che è realmente accaduto tra il
regista e la Fox dietro le quinte.
Alcuni anni dopo,
Jordan riuscì a riscattarsi interpretando il ruolo di Erik
Killmonger in Black
Panther di Ryan Coogler. È stata una performance
incredibile grazie alla quale, dopo il suo lavoro in Creed
– Nato per combattere, l’attore ha dimostrato di essere
uno dei migliori in circolazione.
Ryan Reynolds
Prima di trovare il meritato
successo con Deadpool,Ryan Reynolds ha provato più volte a
legare la sua immagine a quella del genere supereroistico, con
scarso successo. È stato divertente guardarlo in Blade:
Trinity, ma di quel film non importava a nessuno, soprattutto
dopo la delusione dei primi due episodi.
Poi c’è stato
X-Men le origini: Wolverine, in cui ha vestito per la
prima volta i panni di Wade Wilson (versione che i fan e lo stesso
Reynolds vogliono dimenticare). Prima dello spin-off dedicato al
Mercenario Chiacchierone, però, l’attore ha interpretato Lanterna Verde nell’omonimo film del 2011: un tale
flop che lo stesso Reynolds pensò all’epoca che la sua carriera
fosse finita per sempre. Fortunatamente, le cose sono cambiate
proprio grazie a Deadpool,
con i fan che non vedono l’ora di vedere l’ingresso del personaggio
nel MCU.
Brandon Routh
Superman
Returns avrebbe dovuto fare di Brandon Routh una celebrità, ma l’insistenza
di Bryan Singer sul fatto che l’attore potesse in qualche modo
replicare i fasti di Christopher Reeve nel medesimo ruolo (anche
grazie alla profonda somiglianza con il compianto attore) ha
probabilmente fatto più male che bene alla sua carriera. Per
fortuna, Edgar Wright gli ha dato l’opportunità di mostrare un lato
molto diverso del suo talento in Scott Pilgrim vs. The World, e da
allora ha trovato successo grazie al ruolo di Ray Palmer in
Arrow e nello spin-off Legends of Tomorrow.
Sfortunatamente, il suo tempo nei
panni di Atomo si è concluso prematuramente, qualcosa per cui sia i
fan che lo stesso Routh hanno espresso profonda delusione. Prima
che ciò accadesse, però, ebbe un’altra possibilità di interpretare
Superman nel crossover dell’Arrowverse, Crisis on Infinite
Earths, congedandosi così dal ruolo dell’Uomo d’Acciaio in
modo sorprendente e soddisfacente.
Dominic Purcell
Parlando sempre
dell’Arrowverse, Dominic Purcell ha usato la
serialità per cercare di dare una sferzata alla sua carriera.
Inizialmente ha attirato l’attenzione di pubblico e critica quando
ha accettato di recitare al fianco di Wentworth Miller nella
popolarissima Prison Break; parallelamente, ha tentato di
sfondare a Hollywood con un ruolo come quello di Dracula in
Blade: Trinity.
Sfortunatamente,
quel ruolo non riuscì a regalarsi la fama sperata e Purcell svanì
rapidamente nell’oscurità. Le cose sono però cambiate quando ha
ottenuto il ruolo di Heatwave in The
Flash, ed ora è una delle star principali di Legends
of Tomorrow: siamo ceti che i fan si ribellerebbero se il
personaggio dovesse mai essere eliminato dalla
serie…
Samuel L. Jackson
Samuel
L. Jackson ha cambiato il MCU per sempre quando è apparso nei
panni di Nick Fury alla fine di Iron
Man, anche se l’attore ha preso molte decisioni strane nel
corso degli anni, con The Spirit che è stata probabilmente
quella più discutibile. Nel ruolo del cattivo principale, The
Octopus, è probabilmente una delle performance meno riuscite di
tutta la sua storica carriera.
Probabilmente, se i fan avessero
saputo che era stato scelto per il ruolo di Nick Fury all’epoca
dell’uscita del film di Frank Miller, non avrebbe mai accettato di
vederlo entrare a far parte del MCU. Fortunatamente, Jackson – da
vero fuoriclasse qual è – non ha impiegato molto tempo per lasciare
un’impronta duratura interpretando Fury, un ruolo che è riuscito a
fare suo sotto molti punti di vista.
Mark Strong
Mark
Strong ha effettivamente riscosso un grande successo
grazie a film come Kick-Ass
e ai due capitoli della saga di Kingsman, ma il
suo ruolo in Lanterna Verde lo ha perseguitato per diversi anni. Se
da un lato è stata un’ottima scelta per interpretare Sinestro,
dall’altro è risultato poco credibile quanto Ryan Reynolds, e
questo soprattutto a causa della CGI.
Ci è voluto un po’, ma Strong ha
avuto la sua rivincita grazie alla possibilità di unirsi al
DC
Universe, dove in Shazam! ha
interpretato il temibile Dottor Sivana, un cattivo di gran lung più
memorabile del Sinestro che abbiamo avuto nel 2011.
In una recente intervista con
Empire, il regista Cary Joji Fukunaga ha
parlato di No Time To Die, il nuovo attesissimo
capitolo della saga di James
Bond che sarebbe dovuto arrivare nelle sale lo scorso aprile e
che, a causa della pandemia di Covid-19, è stato posticipato al
prossimo novembre.
In merito allo slittamento
dell’uscita del film nelle sale, Fukunaga ha spiegato: “Il mio
primo film, Sin Nombre, uscì proprio durante la pandemia di suina
del 2009 e arrivo nei cinema del Messico proprio mentre il
Presidente Messicano diceva ‘Non andate al cinema’. Sono
rimasto abbastanza traumatizzato da quell’esperienza, tanto che ho
seguito con attenzione gli aggiornamenti sul Covid-19. Ogni giorni
chiedevo ai produttori: ‘Quali sono i piani? Perché questa cosa non
si fermerà’.”
“Non credo che qualcuno avrebbe
potuto prevedere come il mondo si sarebbe fermato completamente, ma
pensavo comunque che il pubblico non sarebbe andato al
cinema”, ha continuato il regista. “Arrivati a questo
punto, potresti solo modificare qualcosa, giocare con altre, ma non
miglioreresti mai il film. Lo abbiamo finito, a tutti gli effetti.
Avevamo finito mentalmente il film. Sia mentalmente che
emotivamente.”
La teoria sul villain di Rami Malek in No Time to Die
Oltre alle dichiarazioni di Cary
Joji Fukunaga,
Empire ha diffuso online anche un nuovo scatto inedito del
premio Oscar Rami Malek nei panni del misterioso
villain Safin.
Secondo un’interessante teoria emerse online diverso tempo fa,
il personaggio di Malek sarebbe già noto ai fan del franchise: non
sarebbe altri che il Dr. Julius No, celebre nemesi di 007 creata da
Ian Fleming nel romanzo “Licenza di uccidere” del 1958 e
interpretata dall’attore Joseph
Wiseman nel film Agente 007 –
Licenza di uccidere del 1962. Potete ammirare la
nuova immagine di seguito:
In No Time To Die, Bond si
gode una vita tranquilla in Giamaica dopo essersi ritirato dal
servizio attivo. Il suo quieto vivere viene però bruscamente
interrotto quando Felix Leiter, un vecchio amico ed agente della
CIA, ricompare chiedendogli aiuto. La missione per liberare uno
scienziato dai suoi sequestratori si rivela essere più insidiosa
del previsto, portando Bond sulle tracce di un misterioso villain
armato di una nuova e pericolosa tecnologia.
Come apprendiamo grazie a
ComicBookMovie, POW! Entertainment e Genius Brands
International hanno stretto un accordo per creare
l’Universo di Stan Lee, un nuovo progetto che
riunirà tutte le opere create dal leggendario fumettista scomparso
nel 2018 al di fuori della Marvel Entertainment.
Andy Heyward, capo
di Genius Brands, ha dichiarato in una nota ufficiale: “In
tutta Hollywood, non c’è premio migliore. Questo è il nostro Santo
Graal. L’Universo di Stan Lee è un prodotto unico fatto di 100
proprietà originali, proprietà mai sfruttate e nate dalla mente del
creatore di proprietà intellettuali di maggiore successo dei nostri
tempi.Dopo aver lavorato con Stan ed esser stato suo
intimo amico per quasi 30 anni, nulla potrebbe rendermi più fiero
del fatto che Genius Brands sia diventato il protettore del suo
brand e del suo operato.”
Secondo la fonte, la joint
venture assumerà i diritti su tutte le creazioni del prolifico
autore successive alla sua attività con la Marvel. L’Universo di Stan
Lee attingerà, dunque, al vastissimo catalogo di proprietà
intellettuali che il celebre fumettista ha creato dopo la fine
della sua collaborazione con la Casa delle Idee. “Non ho dubbi
sul fatto che i più grandi personaggi, le più grandi storie e i più
grandi successi partoriti dalla mente di Stan Lee debbano ancora
essere raccontati”, ha aggiunto Heyward. “Grandi quanto
sono oggi Spider-Man, Black Panther, gli X Men e gli Avengers.
Domani sentiremo parlare di Tomorrow Men, Stringbean, Black Fury e
Virus.”
Il fumettista è morto nella mattina
di Lunedì 12 novembre al Cedars-Sinai Medical Center di Los
Angeles. Gli ultimi anni di Stan
Lee sono stati di grande tumulto. Dopo la morte
di sua moglie Joan, che ha condiviso con lui un matrimonio lungo 69
anni, nel luglio del 2017, ha fatto causa alla POW! Entertainment
per una fronde da un miliardo di dollari.
Da solo e attraverso il suo lavoro
con i frequenti collaboratori artisti-scrittori Jack Kirby, Steve
Ditko e altri, Lee ha catapultato la Marvel da una piccola avventura
editoriale nell’editore numero 1 al mondo di fumetti, e in seguito
un gigante multimediale.
Una delle sue ultime dichiarazioni
pubbliche era stato un commento a seguito della fusione tra Disney
e Fox, a seguito della quale i supoi X-Men e i Fantastici Quattro
sarebbero tornati “a casa”, in seno alla Marvel.
Jojo
Rabbit è un film di satira sulla Seconda Guerra
Mondiale che segue le imprese di un ragazzo tedesco un po’
solitario (Roman Griffin Davis nei panni di JoJo), la cui visione
del mondo viene sconvolta quando scopre che sua madre
(Scarlett
Johansson) tiene nascosta in soffitta una giovane
ragazza ebrea (Thomasin McKenzie). Aiutato solo
dal suo amico immaginario, Adolf Hitler (Taika
Waititi), JoJo è costretto a confrontarsi con il suo
cieco nazionalismo.
Il regista e sceneggiatore
Taika Waititi ha impresso al film il suo stile
distintivo, caratterizzato da umorismo e pathos, offrendo
attraverso gli occhi di un bambino la visione acutamente
divertente, ma profondamente conturbante, di una società divenuta
preda dell’intolleranza.
Jojo
Rabbit è interpretato da Roman Griffin Davis,
Scarlett Johansson,
Taika Waititi,
Sam Rockwell,
Rebel Wilson e Thomasin McKenzie. Di
recente il cast ha conquistato l’attenzione del pubblico grazie ai
numerosi riconoscimenti guadagnati, tra cui una nomination agli
Oscar come miglior film, una nomination ai Golden Globe come
miglior film musical o commedia e una ai Critics’ Choice Award come
miglior film. Il giovanissimo Roman Griffin Davis,
alla sua prima esperienza da attore, è stato premiato come miglior
Giovane Attore ai Critics’ Choice Award, mentre
Scarlett Johansson, nel ruolo di Rosie, ha ottenuto la
nomination agli Oscar come miglior attrice non protagonista.
Taika Waititi, regista, sceneggiatore, interprete e
produttore del film, ha ricevuto due nomination agli Oscar per la
miglior sceneggiatura non originale e miglior film. Il film è stato
anche inserito nella lista dei migliori 10 film del 2019
dall’American Film Institute.
Jojo
Rabbit è ora disponibile in Home Video in formato
Blu-Ray e DVD. Il Blu-Ray include anche tanti contenuti extra che
porteranno gli spettatori direttamente dietro le quinte del film
per scoprirne curiosità e retroscena.
Jojo Rabbit Contenuti extra:
Commento audio di Taika
Waititi
Scene tagliate
Fuoriscena
Dentro al film
Trailer cinematografici
DURATA:
108 minuti circa
RATING:
Per tutti
ASPECT RATIO:
1.85:1
AUDIO:
Blu-Ray = Inglese DTS-HD MA 5.1;
Italiano, Francese, Spagnolo, Tedesco, Giapponese e Cinese
tradizionale DTS Digital Surround 5.1; Inglese audio descrittivo
Dolby Digital 5.1; Inglese Dolby 2.0 DVD = Italiano, Inglese, Tedesco e Francese
Dolby Digital 5.1
SOTTOTITOLI:
Blu-Ray =
Italiano, Inglese per non udenti, Francese, Spagnolo, Danese,
Olandese, Finlandese, Tedesco, Giapponese, Norvegese, Svedese,
Cinese tradizionale DVD = Italiano, Inglese per non udenti,
Tedesco, Francese e Olandese
Intervistata da
Empire in occasione della promozione del suo ultimo film
Antebellum, l’attrice Janelle Monáe ha
rivelato che le piacerebbe entrare a far parte del cast
dell’annunciato sequel di Black
Panther, il cinecomic Marvel diretto da Ryan
Coogler nel 2018, grande successo di pubblica e critica,
nonché il primo film di supereroi ad essere candidato agli Oscar
nella categoria miglior film.
Quando ha stato chiesto all’attrice
se avesse già espresso il suo desidero di prendere parte al sequel
a Coogler, Monáe ha risposto: “L’ho fatto notare
decisamente”, per poi aggiungere: “Uno dei miei sogni è
sempre stato di interpretare Tempesta. Non so se ha un ruolo in
Black Panther, ma sarebbe un sogno se ci fosse. Non so a che punto
siano in questo senso. Molte donne hanno interpretato Tempesta e
hanno svolto un lavoro eccezionale. Mi piacerebbe unirmi al coro e
rendere giustizia a Tempesta.”
Se Kevin Feige & co.
volessero introdurre singolarmente i personaggi degli X-Men nel
MCU prima di riunirli in un nuovo
film a loro dedicato, Black
Panther 2 potrebbe rappresentare la giusta occasione
in cui far debuttare il personaggio di Tempesta; al momento, però,
non sappiamo neanche se i Marvel Studios stiano considerando o meno
l’idea.
Un possibile ruolo per Janelle Monáe in Black Panther 2
Un’attrice come Monáe potrebbe
tranquillamente essere coinvolta nell’annunciato sequel di
Black
Panther, ma potrebbe anche non ritrovarsi ad interpretare
l’iconica Ororo Monroe. Alcuni rumor passati hanno suggerito che
T’Challa potrebbe trovarsi ad affrontare un villain femminile nel
sequel: se la voce dovesse rivelarsi fondata, è certo Monáe
sarebbe una candidata ideale.
Successo planetario capace di
incassare 1,3 miliardi in tutto il mondo, secondo film Marvel con il maggior risultato
domestico di sempre secondo solo ad Avengers:
Endgame e vincitore di tre premi Oscar, Black
Panther tornerà con un nuovo capitolo
– Black Panther
2 – inserito nella Fase 5 del MCU, come confermato da Kevin
Feige. Il film arriverà in sala il 6 maggio 2022 e sarà scritto e
diretto anche da Ryan Coogler.
Tra gli aspetti dell’attesissimo
The
Batman di Matt Reeves a destare maggiore curiosità,
figura sicuramente il tono che avrà il nuovo cinecomic dedicato al
Crociato di Gotham e, di conseguenza, le atmosfere che pervaderanno
la pellicola. Sulla questione è stato interrogato da
Collider il direttore della fotografia del film, Greig
Fraser, che però non ha potuto anticipare nulla a
proposito del cinecomic.
“Niente, niente, niente,
niente”, ha detto Fraser quando la celebre rivista gli ha
chiesto di anticipare qualche dettaglio sul cinecomic. “Posso
dire, però, quello che hanno già detto alcuni attori del cast. Sarà
un film basato sui personaggi: personaggi come quello di Robert
Pattinson e come quello di Andy Serkis. La sceneggiatura è ottima,
come tutte le sceneggiatura dei film di Matt. È davvero ben
strutturata.”
Parlando nel dettaglio
dell’atmosfera del film, Fraser ha spiegato: “C’è oscurià nel
personaggio e ovviamente c’è bisogno di creare atmosfera. Una cosa
abbastanza ovvia trattandosi di un film di Batman. Non credo però
che visivamente sarà opprimente. Non è quello il nostro obiettivo.
Non è una gara a chi realizza il film più cupo di tutti. Ciò che
vogliamo è creare qualcosa di affascinante. Adoro l’atmosfera di
alcuni fumetti e di alcune graphic novel… dove si vede tutto molto
chiaramente. Mi diverto molto quando devo preparare l’illuminazione
dei set. È dura, ma è anche soddisfacente.”
La rinnovata collaborazione tra
Matt Reeves e il direttore della fotografia Creig Fraser per The
Batman
A proposito della rinnovata
collaborazione con Reeves (con cui aveva già lavorato per l’horror
Let Me In), ha poi aggiunto: “Ovviamente il casting
ricopre una parte importantissima nel processo, ma è il lavoro di
un regista veramente, veramente bravo che alla fine riesce a farti
provare emozioni anche parlando di cose che naturalmente sono prive
di qualsiasi emozione. Parlo di animali, di scimmie… Matt ha fatto
un lavoro incredibile in quel senso. Ecco perché sono veramente
eccitato in merito alla possibilità di poter lavorare di nuovo con
lui su Batman.”
“The
Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono
le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi
strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per
trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa
alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la
Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a
quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più
villain, poiché sono tutti sospettati“.
In una recente intervista con
Empire, il regista Colin Trevorrow ha parlato
di Jurassic
World: Dominion, riflettendo in particolare sulla
sospensione delle riprese e sull’imminente ripartenza: proprio
questo mese, infatti, grazie alle nuove regole imposte dal governo
UK in materia di Covid-19, la produzione del film potrà finalmente
tornare sul set.
Trevorrow ha parlato prima dello
stop obbligatorio a cui hanno dovuto sottostare tantissime
produzioni a livello internazionale, sia cinematografiche che
televisive, sottolineando qual è stato – dal suo punto di vista –
l’unico aspetto positivo dell’intera vicenda: “Per molti di
noi, Dominion era già la sfida creativa più difficile della
nostra vita prima del lockdown. Il programma di riprese è andato a
nostro vantaggio. Durante le prime quattro settimane abbiamo girato
principalmente sequenze che coinvolgevano dinosauri. Perciò la cosa
ci ha dato modo di iniziare a lavorare agli effetti visivi e a
tutta una serie nuovi elementi senza la pressione di una scadenza
all’orizzonte.”
Il regista ha poi fatto riferimento
al tanto agognato ritorno sul set, dichiarando: “Sono certo che
le linee guida ci possano tenere al sicuro. La parte difficile sarà
costruire un ambiente creativo nell’ambito di tutte le precauzioni.
Ogni volta che ci troveremo a girare, dovremo dimenticare il nostro
mondo e vivere in quello del film. Potrebbe volerci un po’ di
pratica. Mi ha davvero commosso il modo in cui ci siamo supportati
a vicenda in questo periodo. Siamo tutti entusiasti di poter
finalmente tornare al lavoro. Questo è ciò che facciamo e non
vediamo l’ora di tornare a farlo.”
Le riprese di Jurassic World: Dominion
Le riprese di Jurassic
World: Dominiondovrebbero
ripartire a breve ai Pinewood Studios di Londra. La Universal
Pictures dovrà implementare sul set tutta una serie di
rigidi protocolli sanitari per permettere a tutti i membri
coinvolti nella produzione di poter lavorare in sicurezza. Tra i
protocolli che entreranno in vigore, figura anche un’area dedicata
che gestirà tutti i requisiti medici della produzione, inclusi test
sierologici e tamponi.
Jurassic
World: Dominion vedrà sia Chris
Pratt che Bryce
Dallas Howard tornare nei loro ruoli. Insieme a
loro, ritroveremo anche Justice Smith, Daniella
Pineda, Jake Johnson e Omar
Sy. Laura
Dern e Sam
Neill riprenderanno rispettivamente i ruoli che
avevano in Jurassic
Park, rispettivamente la Dr. Ellie Sattler e il Dr. Alan
Grant. I personaggi sono stati visti per l’ultima volta nel
Jurassic Park 3 del 2001. Un altro eroe originale, Ian Malcolm,
interpretato da Jeff Goldblum, ha firmato per
tornare in Jurassic
World 3. Goldblum è stato visto l’ultima volta
in Jurassic World:
Il Regno Distrutto.