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Daredevil: Born Again riprenderà presto la produzione, Muse possibile villain

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Alla fine dello scorso anno, abbiamo appreso che i Marvel Studios avevano deciso di tornare al tavolo di lavoro per Daredevil: Born Again, scartando quanto inizialmente realizzato in quanto ritenuto non convincente. I dirigenti Marvel avrebbero infatti rivisto alcuni filmati della serie mentre la produzione era in pausa durante gli scioperi di Hollywood e avrebbero deciso che era necessario un “significativo reboot creativo“. Gli sceneggiatori Chris Ord e Matt Corman, insieme ai registi dei restanti episodi, sono stati licenziati e si dice che Kevin Feige abbia approvato un cambio di rotta piuttosto importante.

Questo probabilmente comporterà un lungo ritardo (la serie non dovrebbe arrivare sugli schermi prima del 2025), ma sembra ci siano buone notizie a riguardo. Intervistato da Comic Book Central, Vincent D’Onofrio (interprete di Wilson Fisk alias Kingpin) ha rivelato che le riprese riprenderanno “tra non molto… tra qualche settimana, in effetti“. L’attore ha anche detto che Daredevil: Born Again avrà un tono simile a quello della serie Netflix Daredevil. Sembra dunque che il progetto sia stato riportato sui binari giusti e che a breve avranno luogo le nuove riprese.

L’insider Daniel Richtman sostiene inoltre che Muse sarà ancora il cattivo principale della serie. Non è la prima volta che il serial killer viene menzionato come antagonista principale, anche se era inizialmente stato riportato che elementi chiave e persino intere trame a lui dedicate sarebbero state probabilmente abbandonati. In ogni caso, sembra che lo show sarà (o comunque dovrebbe essere) vagamente basato sull’omonima serie Marvel Comics degli anni ’80 di Frank Miller e David Mazzuchelli, ma non si prevede un adattamento troppo fedele. In ogni caso, nonostante alcuni cambiamenti significativi alla storia, “Daredevil contro Wilson Fisk, alias Kingpin, rimane il punto focale“.

Margot Robbie chiarisce il suo ruolo nel prequel di Ocean’s Eleven

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Nel corso di una recente intervista con Variety, Margot Robbie, insieme ai soci produttori Tom Ackerley e Josey McNamara, ha risposto agli incoraggianti commenti di George Clooney sul prequel di Ocean’s Eleven, dopo che recenti notizie avevano suggerito che Robbie e Ryan Gosling avrebbero potuto interpretare i genitori di Danny Ocean. “Onestamente, sono molto contenta di sentirlo“, ha detto Robbie. “È un elogio estremamente importante. Wow, che emozione!“. Tuttavia, Robbie, Ackerley e McNamara hanno rivelato che stanno ancora lavorando alla trama e alla sceneggiatura del film e che quindi non ci sarebbe ancora nulla di definitivo.

Senza smentire o confermare, Margot Robbie ha infatti chiarito che l’inclusione dei genitori di Danny Ocean nel prequel di Ocean’s Eleven non è ancora certa, lasciando intendere che lei e Gosling potrebbero interpretare ruoli diversi da quelli inizialmente ipotizzati. “Quindi non so chi saranno o non saranno i suoi genitori alla fine…“, ha detto, aggiungendo al suo commento: “O se i suoi genitori saranno effettivamente presenti nel film“. Ad oggi di questo prequel sappiamo che dovrebbe svolgersi a Monte Carlo negli anni Sessanta. Jay Roach, che ha già collaborato con Robbie in Bombshell del 2019, dirigerà il progetto.

L’ultima volta che il franchise è stato visto sul grande schermo è stato in occasione di Ocean’s 8 del 2018, con un capitolo in cui Sandra Bullock guidava una squadra che comprendeva solo donne tra i suoi ranghi. Il piano era semplice: infiltrarsi nel Met Gala e rubare una collana molto costosa. L’alchimia tra il cast ha portato il film a un comodo bottino di 297 dollari al botteghino mondiale, dando allo studio la fiducia necessaria per andare avanti con la serie. Le riprese di questo prequel sarebbero dovute iniziare nell’estate del 2023, ma la cosa è stata rimandata per via degli scioperi verificatisi.

Glynis Johns: è morta la Signora Banks di Mary Poppins

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Glynis Johns: è morta la Signora Banks di Mary Poppins

Glynis Johns, ricordata dal pubblico cinematografico come la Signora Banks di Mary Poppins e dai devoti di Broadway come la prima persona a cantare “Send in the Clowns” di Stephen Sondheim, è morta giovedì per cause naturali in una casa di residenza assistita a Los Angeles. Aveva 100 anni.

La sua morte è stata annunciata dal manager e pubblicista Mitch Clem. “Oggi è un giorno triste per Hollywood”, ha detto Clem in una nota. “Lei è l’ultima degli ultimi della vecchia Hollywood.”

Vincitrice di un Tony (migliore attrice/musical) per la sua interpretazione di Desiree Armfeldt nel cast originale A Little Night Music del 1973 di Sondheim-Hugh Wheeler, la Johns ha debuttato e, grazie al suo ampio consenso, ha contribuito a rendere popolare “Send in the Clowns”.

Nata a Pretoria, in Sud Africa, Glynis Johns fece il suo debutto nel West End nel 1931 all’età di 8 anni in Judgment Day di Elmer Rice, ma non salì sul palco di Broadway fino al 1952, quando interpretò il ruolo principale nella commedia di Enid Bagnold Gertie. Nel decennio successivo apparve di nuovo a Broadway due volte – in Major Barbara del 1956 e in Too Good To Be True del 1963 – ma fu solo nel 1973, con Night Music, che divenne una delle maggiori star di Broadway dell’epoca.

Sondheim scrisse “Send in the Clowns” appositamente per lei (e la sua voce roca). La canzone sarebbe diventata uno standard popolare, con versioni di Frank Sinatra, Judy Collins, Barbra Streisand e innumerevoli altri.

Nel frattempo, ha lasciato un’impronta indelebile nei panni dell’eccentrica Winifred Banks, una madre liberale, anche se tormentata, che ha un disperato bisogno di una tata nel film di grande successo di Walt Disney del 1964 Mary Poppins con Julie Andrews. Nei panni della signora Banks, Johns ha eseguito uno dei brani più memorabili del film tra quelli non cantati da Andrews o dal co-protagonista Dick Van Dyke: “Sister Suffragette”.

 

Glynis Johns si è sposata e ha divorziato quattro volte: la prima con l’attore Anthony Forwood, che notoriamente la lasciò per l’uomo che sarebbe diventato il suo partner a lungo termine, l’attore Dirk Bogarde. Un figlio avuto dal matrimonio, Gareth Forwood, era il suo unico figlio ed è morto nel 2007. Lascia un nipote e tre pronipoti.

Doctor Strange 2: Patrick Stewart rivela che girare la sua scena è stato “frustrante e deludente”

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Quando Patrick Stewart ha ripreso il suo amato ruolo di Charles Xavier in Doctor Strange 2, i fan sono stati felici non solo di vederlo apparire nel Marvel Cinematic Universe, ma anche di vederlo condividere lo schermo con personaggi come John Krasinski nei panni di Reed Richards e Hayley Atwell in quelli di Captain Carter, anche se l’attore ha ammesso che l’effettivo processo di realizzazione della scena ha lasciato molto a desiderare. Stewart ha infatti dichiarato che, per una serie di precauzioni, ha dovuto girare la scena da solo invece di collaborare con altri interpreti, il che è comprensibilmente un’esperienza deludente rispetto alla possibilità di confrontarsi con altri interpreti.

Ero da solo. Credo che, per la grande scena, tutti gli attori principali abbiano avuto la stessa esperienza, sono stati girati da soli“, ha detto Stewart al podcast Happy Sad Confused. “Il che è stato frustrante e deludente. È stato così, gli ultimi anni sono stati impegnativi“. Le parole dell’attore confermano inoltre quanto già noto, ovvero che tutti i presenti in quella scena sono stati ripresi singolarmente e poi messi insieme in post-produzione. Ciò non ha certamente favorito la coesio e la chimica di squadra che si sperava di poter avere in una scena come quella.

Ad ogni modo, nonostante in quell’occasione Charles Xavier venga ucciso da Scarlet Witch, potrebbe non essere stata quella l’ultima volta in cui l’attore verrà visto come parte del Marvel Cinematic Universe. Con la scena post-credits di The Marvels, infatti, sono stati ufficialmente introdotti gli X-Men e sembrano essere proprio quelli dell’universo Fox, con Stewart come interprete di Charles Xavier. Alla luce di ciò, l’attore potrebbe ricomparire in tale ruolo, forse già nell’atteso Deadpool 3, nella speranza che tali occasioni possano essere per lui più piacevoli e soddisfacenti di quella di Doctor Strange 2.

Emma Stone fornisce un aggiornamento su Crudelia 2

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Emma Stone fornisce un aggiornamento su Crudelia 2

È un periodo particolarmente ricco di impegni questo per l’attrice premio Oscar Emma Stone, sul grande schermo con Povere creature! e sul piccolo con la serie The Curse. Molti ancora sono i progettti per lei previsti da qui ai prossimi anni, tra cui il tanto atteso sequel di Crudelia. Da quando è stato distribuito nel 2021, quel titolo ha infatti raccolto molti consensi, spingendo i fan a chiedere un seguito delle avventure dell’iconica Crudelia De Mon di La carica dei 101. Benché apparentemente confermato, ad oggi sono stati forniti pochi aggiornamenti su questo progetto, ma è ora la stessa Stone ad offrire qualche dettaglio in più.

Nel corso di una recente intervista con Variety, infatti, l’attrice ha affermato che al momento non ci sono piani certi, bensì “una sorta di work in progress costantemente in corso. Vedremo… È una bomba, quindi vedremo“. Stando alle sue parole, dunque, il progetto di Crudelia 2 sarebbe ancora in fase di sviluppo, con idealmente solo una bozza della storia che potrebbe poi essere sviluppata. L’attrice si è però detta ben disposta a riprendere quel personaggio, da lei ritenuto molto affascinante e con numerose altre storie da raccontare. Non resta dunque che attendere maggiori aggiornamenti su un progetto che sembra però essere ancora in programma.

La trama e il cast di Crudelia

Crudelia racconta gli esordi ribelli di una delle antagoniste più celebri, e alla moda, del mondo del cinema: la leggendaria Crudelia De Mon. Ambientato durante la rivoluzione punk rock nella Londra degli anni Settanta, il film segue le vicende di una giovane truffatrice di nome Estella, una ragazza intelligente e creativa determinata a farsi un nome con le sue creazioni. Fa amicizia con una coppia di giovani ladri che apprezzano la sua inclinazione alla cattiveria e insieme riescono a costruirsi una vita per le strade di Londra. Un giorno, il talento di Estella per la moda cattura l’attenzione della Baronessa von Hellman, una leggenda della moda incredibilmente chic e terribilmente raffinata.

Ma la loro relazione mette in moto una serie di eventi e rivelazioni che portano Estella ad abbracciare il suo lato malvagio e a diventare la prorompente e vendicativa Crudelia. Crudelia è interpretato da Emma Stone, Emma Thompson, Joel Fry, Paul Walter Hauser, Emily Beecham, Kirby Howell-Baptiste e Mark Strong. Il film è diretto da Craig Gillespie, da una sceneggiatura di Dana Fox e Tony McNamara e da un soggetto di Aline Brosh McKenna e Kelly Marcel & Steve Zissis, basato sul romanzo “La carica dei 101” di Dodie Smith.

Saoirse Ronan ha rifiutato il ruolo di Yelena Belova in Black Widow

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Florence Pugh ha fatto il suo debutto nel Marvel Cinematic Universe nel ruolo di Yelena Belova in Black Widow nel 2021, ma è stato il 2019 a far decollare la sua carriera. In quell’anno ha recitato in Una famiglia al tappeto e Midsommar, oltre a Piccole donne, che le è valso una nomination all’Oscar. Nell’adattamento di Greta Gerwig, la Pugh interpretava Amy, la più giovane delle sorelle March, accanto alla Jo March di Saoirse Ronan. Recentemente, un nuovo rumor ha suggerito che proprio la Ronan era stata inizialmente contattata per interpretare la sorella di Natasha Romanoff (Scarlett Johansson) nel MCU.

Il giornalista di Deadline Justin Kroll, apparso sul podcast The Town with Matthew Belloni, ha infatti riportato di aver appreso da fonti certe che Saoirse Ronan “Ha rifiutato il ruolo poi andato a Florence in Black Widow. La Marvel non è qualcosa con cui Ronan si sente familiare e semplicemente non era interessata“, ha detto Kroll. Il ruolo è dunque passato alla sua collega Pugh, che ha così potuto ottenere una maggiore popolarità. Come noto, l’attrice riprenderà ora il ruolo nell’annunciato film Marvel Thunderbolts, ad oggi però rallentato da diverse difficoltà produttive.

La trama e il cast di Black Widow

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh e Rachel Weisz. Il film è disponibile su Disney+.

In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.

Matrix Revolutions: trama, cast e sequel del film con Keanu Reeves

Con il film del 1999 Matrix, le sorelle Lilly Lana Wachowski hanno dato vita ad un prodotto rivoluzionario, da subito diventato un cult inestimabile tanto per i suoi temi quanto per la messa in scena. A quattro anni di distanza, le due hanno poi scritto e diretto anche il secondo sequel della serie, intitolato Matrix Revolutions. Uscito in sala nel 2003, questo ha così portato avanti la battaglia di Neo contro il sistema di Matrix, che ha schiavizzato l’intera specie umana. Questo è uscito a pochi mesi di distanza dal secondo capitolo Matrix Reloaded, dando così conclusione alla trilogia, riproponendo le caratteristiche dei predecessori ed entrando ancor di più nel vivo del racconto.

Come per il secondo capitolo, anche questo terzo si avvalsa di tutte le nuove tecnologie possibili tanto nelle riprese sul set quanto in fase di post-produzione per gli effetti speciali. In particolare, Matrix Revolutions è stato il primo film live-action ad essere realizzato e distribuito anche in formato IMAX. Per la conclusione della loro trilogia, inoltre, le sorelle Wachowski avevano immaginato sequenze particolarmente complesse e ricche di dettagli, che richiesero un uso ancor più massiccio di effetti speciali. Ciò portò dunque il film a raggiungere un budget di 150 milioni di dollari.

Nonostante l’attesa, questo si rivelo un successo minore rispetto ai due primi capitoli, con un guadagno complessivo di “soli” 427 milioni di dollari, quasi la metà di quanto incassato dal secondo film. Matrix Revolutions però non manca di offrire lo stesso livello di intrattenimento, vantando ancora oggi un grande fascino. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e ai suoi sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Matrix Revolutions: la trama del film

Il terzo film della saga ha inizio con la città ribelle di Zion ormai prossima alla distruzione e la guerra tra uomini e macchina giunta al suo apice. L’Eletto Neo è ancora lì dove era rimasto dalla conclusione del precedente film. Privo di sensi nella realtà, si risveglia in un luogo che non appartiene a Matrix nè al mondo reale, che viene usato per trasportare furtivamente programmi da Matrix al mondo delle macchine e da lì inizia a tentare la fuga. Mentre è impegnato a ciò, i suoi compagni Morpheus e Trinity tentano di farlo risvegliare affinché possa tornare in battaglia. Nel tentativo, apprenderanno che Neo si trova in un limbo controllato dal Merovingio, e da questi dovranno recarsi per salvarlo.

Mentre si trova in tale limbo, però, Neo ha anche modo di comunicare con l’Oracolo, che lo mette in guardia dall’Agente Smith, ormai sempre più un alter ego dell’Eletto, i cui poteri sono in continua crescita. La sua esistenza inizia dunque a diventare la principale minaccia alla rivoluzione degli umani. Per tentare di fermarlo, Neo tenterà di stringere un accordo con l’intelligenza artificiale che governa ogni cosa. Raggiungerla prima che le macchine distruggano ciò che resta di Zion e della resistenza sarà però quanto mai complesso, con il mondo che sembra ritorcersi contro ogni loro tentativo di fermare ciò che sembra inevitabile.

Matrix Revolutions cast

Matrix Revolutions: il cast del film

Il film vede il ritorno nei ruoli dei protagonisti gli attori già visti nel precedente film, a cui si aggiungono dei nuovi ingressi. Per il ruolo di Neo, l’attore Keanu Reeves dovette sottoporsi ad un rigido allenamento fisico ed una ferrea dieta al fine di poter interpretare le complesse scene di battaglia. Allo stesso tempo, le due registe gli hanno assegnato la lettura di diversi testi filosofici, come ad esempio Simulacra And Simulation. Carrie-Anne Moss tornò a sua volta nei panni di Trinity, preparandosi personalmente per le scene di battaglia ed eseguendo da sé le spericolate acrobazie con la moto. Laurence Fishburne riprende invece il ruolo di Morpheus, qui ulteriormente approfondito. L’attrice Gloria Foster, interprete originale dell’Oracolo, era scomparsa tra le riprese del secondo e il terzo film. Viene dunque qui sostituita da Mary Alice.

Hugo Weaving torna a vestire i panni dell’agente Smith. Anche in questo nuovo capitolo egli si trovò a prendere parte ad alcune delle scene di combattimento più complesse, che gli richiesero una grande preparazione fisica. Tornano poi a far parte del film gli attori Helmut Bakaitis nei panni dell’Architetto e Lambert Wilson in quelli del Merovingio. L’attrice Jada Pinkett Smith è Niobe, membro della resistenza. Monica Bellucci, infine, interpreta Persephone, moglie del Merovingio. Ian Bliss è presente nei panni di Bane, e venne scelto in particolare per la sua somiglianza con Weaving. Il personaggio di Zee, interpretato nel secondo film dalla cantante Aaliya, venne affidato qui a Nona Gaye in seguito alla scomparsa della precedente interprete.

Una scena di Matrix Resurrection, il sequel di Matrix Revolutions.

Matrix Revolutions: il sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

A lungo, inoltre, si era parlato della possibilità di riportare Matrix sul grande schermo. Dopo il terzo film, però, Keanu Reeves aveva però dichiarato di considerare felicemente conclusa la storia di Neo e del suo mondo. Dopo anni di speculazioni, nel 2019 è stato confermato un quarto film, intitolato Matrix Resurrection, uscito al cinema nel gennaio di quest’anno per la regia di Lana Wachowski e nuovamente interpretato da Reeves e dalla Moss. Si aggiungono poi al cast gli attori Neil Patrick Harris, Yahya Abdul-Mateen II, Jonathan Groff e Pryanka Chopra. Il film ha tuttavia raccolto critiche contrastanti, per via del suo riscrivere alcune delle regole proposte dai precedenti film, giungendo a nuovi risultati e significati.

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Matrix Revolutions è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Infinity, Apple TV e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 4 gennaio alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset.

Fonte: IMDb

La fiera delle illusioni – Nightmare Alley: trama, cast e curiosità sul film

Guillermo del Toro è noto per le sue favole dark, in cui trovano posto creature affascinanti ma anche mostri estremamente minacciosi. Da Hellboy a Il labirinto del fauno, da Crimson Peak a La forma dell’acqua, il regista messicano ha nel tempo dato vita a racconti di grandissimo fascino, che fanno di queste creature l’occasione per riflettere sulla natura umana e il suo agire. Nel 2021 del Toro ha poi realizzato La fiera delle illusioni – Nightmare Alley (qui la recensione), dove ha rinunciato all’elemento fantastico per concentrarsi su di una vera e propria discesa negli inferi del protagonista umano, facendo così emergere tutte le perversioni, la sete di potere e la bestialità di cui l’uomo può macchiarsi.

Il film è l’adattamento del romanzo del 1946 Nightmare Alley scritto da William Lindsay Gresham, già portato sul grande schermo con un film del 1947. del Toro sceglie però di non realizzare un remake di quel film, bensì una vera e propria seconda trasposizione del romanzo, rimanendo più fedele ad esso e aggiungendovi quel tocco dark che gli è proprio. In particolare, del Toro ripudia il finale consolatorio offerto dal film del 1947, così da conferire al proprio racconto un senso e un messaggio completamente diversi. La fiera delle illusioni – Nightmarey Alley è dunque una delle opere più mature e cupe del regista, che ha dunque ribadito nuovamente la sua natura di vero e proprio visionario.

Esteticamente abbagliante, interpretato da attori tra i più talentuosi di Hollywood e con un’attenzione alla messa in scena e al dettaglio tipiche di del Toro, La fiera delle illusioni – Nightmare Alley è davvero un film imperdibile, tanto per i fan del regista quanto per chi si avvicina solo ora al suo cinema. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e ad altro ancora. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di La fiera delle illusioni – Nightmare Alley

Il film si svolge negli anni ’40 e racconta la storia di Stanton Carlisle, in fuga da un passato tormentato, che si imbatte casualmente in un luna park itinerante. Qui, in mezzo alle attrazioni e a strambi personaggi, troverà due cose che sembrano poter salvare la sua vita: l’abilità di mentalista e la dolce Molly, di cui si innamora perdutamente. Fuggito con lei verso una nuova vita di spettacoli per l’alta società, Stanton inizia a diventare però sempre più bramoso di fama, potere e soldi. L’occasione per ottenere tutto ciò arriverà nel momento in cui pianifica di imbrogliare il pericoloso magnate Ezra Grindle con l’aiuto di una misteriosa psichiatra, intraprendendo un percorso dal quale non gli sarà più possibile tornare indietro.

La fiera delle illusioni - Nightmare Alley Guillermo Del Toro

 

Il cast di La fiera delle illusioni – Nightmare Alley

Ad interpretare il protagonista, Stanton Carlisle vi è l’attore Bradley Cooper, il quale per il ruolo si è preparato praticando boxe e dimagrendo notevolmente. L’attore si è inoltre qui cimentato nella sua prima scena di nudo integrale, alla quale non ha cercato di sottrarsi ma che ha vissuto con una certa tensione. Accanto a lui, nel ruolo di Molly vi è invece Rooney Mara, mentre Willem Dafoe è il gestore del luna park, Clem Hoatley. L’attore Ron Perlman, ricorrente nella filmografia di del Toro, interpreta invece il forzuto Bruno. L’attrice Toni Collette interpreta Zeena Krumbein, colei che insegna l’arte del mentalista a Stanton, mentre Cate Blanchett è la psichiatra Lilith Ritter. Richard Jenkins, infine, è il magnate Ezra Grindle.

Le candidature e i premi vinti da La fiera delle illusioni – Nightmare Alley

Il film ha vinto un totale di 30 premi e ottenuto ben 121 candidature. In particolare, ben 10 nomination ai Saturn Awards, dedicati ai film horror, fantasy e di fantascienza, dove ha poi vinto i premi per Miglior sceneggiatura e Miglior film thriller. Ha poi riportato 8 nomination ai Critics’ Choice Awards e 3 ai Bafta Awards, senza però riportare vittorie. Il National Board of Review e l’American Film Institute lo hanno invece inserito tra i migliori dieci film dell’anno. Infine, La fiera delle illusioni – Nightmare Alley è stato candidato anche a quattro premi Oscar, nelle categorie Miglior film, Miglior fotografia, Miglior scenografia e Migliori costumi, ma anche in questo caso non ha riportato vittorie.

La fiera delle illusioni - Nightmare Alley Bradley Cooper

 

 

Il trailer di La fiera delle illusioni – Nightmare Alley e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di La fiera delle illusioni – Nightmare Alley grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV, Disney+ e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 4 gennaio alle ore 21:20 sul canale Rai 3.

Wonder – White Bird da oggi 4 gennaio al cinema

Wonder – White Bird da oggi 4 gennaio al cinema

La magia di Wonder – il celebre libro poi divenuto film che ha dato vita al movimento “Choose Kind”, letteralmente, ‘Scegli la gentilezza’ – torna ad emozionarci con un nuovo capitolo tratto dalla graphic novel di R. J. Palacio: Wonder – White Bird, al cinema dal 4 gennaio, distribuito da Notorious Pictures in collaborazione con Medusa Film.

Il film, diretto dall’acclamato regista di Neverland e Non così vicino Marc Forster e interpretato da Ariella Glaser, Orlando Schwerdt, Bryce Gheisar, Gillian Anderson ed Helen Mirren, è infatti lo spin-off del celebre film campione d’incassi Wonder (Stephen Chbosky, 2017).

Se nel film di Stephen Chbosky veniva raccontata la coinvolgente storia di August Pullman, detto Auggie che, nato con una rara malattia, si trovava ad affrontare il mondo della scuola per la prima volta, riuscendo a trovare il suo posto nel mondo e nel cuore dei compagni di scuola grazie alla sua travolgente gentilezza, in Wonder – White Bird ci si concentra sul bullo Julian.

Dopo essere stato espulso dalla sua vecchia scuola per come aveva trattato Auggie, Julian – interpretato dal giovane talento Bryce Gheisar – cerca con fatica di ambientarsi nel nuovo istituto. Vedendolo in difficoltà, sua nonna Sara (Helen Mirren) decide di raccontargli la dolorosa storia della sua infanzia. Di come lei, giovane ragazza ebrea (interpretata da Ariella Glaser) nella Francia occupata dai nazisti, fu nascosta e protetta da un compagno di classe, Julien (Orlando Schwerdt). Di come la sensibilità e il coraggio di questo ragazzo le abbiano salvato la vita. Ma, soprattutto, di quanto può essere forte il potere della gentilezza, tale da cambiare il mondo.

Esattamente come Wonder, anche Wonder – White Bird è una storia emozionante sul modo in cui, anche nelle circostanze più drammatiche, l’empatia per gli altri possa davvero fare la differenza nel mondo.

La befana vien di notte: trama, cast e curiosità del film con Paola Cortellesi

Con il recente ritorno al genere nel cinema italiano, anche il fantasy ha avuto il proprio momento di gloria grazie ad un film molto particolare. Si tratta di La Befana vien di notte (qui la recensione), diretto da Michele Soavi e scritto da Nicola Guaglianone. Già autore di Lo chiamavano Jeeg Robot e Non ci resta che il crimine, quest’ultimo è il grande protagonista di questa volontà di esplorare territori e racconti nuovi nel panorama cinematografico nazionale. Con Soavi, anch’egli esperto in opere di genere, danno così vita ad un’inedita storia incentrata sulla Befana, personaggio tanto popolare quanto temuto, che ottiene finalmente un film interamente dedicato a lei.

Con questo si punta interamente su una fiaba narrata in modo realistico e poi contaminata con atmosfere cupe e le suggestioni del cinema per ragazzi degli anni ’80. Come in E.T. e i Goonies, vi è infatti un gruppo di ragazzini che si sentono chiamati a una missione di salvataggio quando scoprono che la loro maestra, che di notte si trasforma nella vecchina “con le scarpe tutte rotte”, è stata rapita. Un film dunque che rielabora un immaginario per farne qualcosa di nuovo, aderente alle tradizioni e ai costumi del nostro paese.

Uscita in sala in pieno periodo di festività natalizie, La Befana vien di notte si è confermato un autentico successo, arrivando ad incassare ben 7,7 milioni di euro. Con un tale risultato è naturalmente divenuto uno dei maggiori guadagni cinematografici della stagione. Prima di intraprendere la visione del film, però, sarà certamente utile approfondire ulteriormente alcune curiosità ad esso legate. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alle piattaforme streaming dove poter ritrovare il film.

La Befana vien di notte: la trama del film

Paola è una maestra di scuola elementare con un segreto da nascondere: bella e giovane di giorno, di notte si trasforma nell’eterna e leggendaria Befana. A ridosso dell’Epifania, si ritrova però rapita da un misterioso produttore di giocattoli. Il suo nome è Mr. Johnny e ha un conto da saldare con Paola che, il 6 Gennaio di vent’anni prima, gli ha inavvertitamente rovinato l’infanzia… Sei alunni di Paola assistono però inavvertitamente al rapimento, scoprendo così la doppia identità della loro maestra. Decidono allora di affrontare, a bordo delle loro biciclette, una straordinaria avventura che li cambierà per sempre. Tra magia, sorprese e risate, i sei giovani amici dovranno riuscire a salvare la Befana.

La Befana vien di notte: il cast del film

Grande protagonista del film è l’attrice Paola Cortellesi, che ha accettato con entusiasmo di ricoprire il ruolo di Paola, alias la Befana. A spingerla verso tale progetto vi è stata la possibilità di recitare in un film fantasy, poco diffuso in Italia, ma anche il desiderio di interpretare un personaggio troppo spesso bistrattato. L’attrice ha in seguito dichiarato, però, che non si aspettava che le riprese le avrebbero richiesto un così grande impegno fisico. La Cortellesi si è infatti dovuta cimentare in diverse acrobazie e scene particolarmente complesse, per le quali ha fatto ricorso alla consulenza di alcuni stuntman e ad un duro allenamento. Notevole è stato anche il trucco prostetico da lei dovuto indossare per le riprese, e che ha richiesto 5 ore per la sua applicazione.

Accanto a lei, nel ruolo del perfido Mr. Johnny, vi è invece l’attore Stefano Fresi. Divenuto celebre grazie alla trilogia di Smetto quando voglio, questo si è qui trovato alle prese con un vero e proprio villain, ricco di elementi stravaganti e particolarità uniche. Un personaggio che l’attore ha raccontato di essersi particolarmente divertito ad interpretare, sottoponendosi a sua volta ad un notevole cambio di look. Nel film, inoltre, Fresi si è cimentato in un brillante numero musicale. Formatosi come musicista e compositore, egli ha infatti qui avuto modo di dare ulteriormente prova di tali sue abilità. Nel film sono poi presenti gli attori Fausto Maria Sciarappa nei panni di Giacomo, e Giovanni Calcagno in quelli di Igor. I sei bambini sono invece interpretati da Odette Adado, Jasper Gonzales Cabal, Diego Delpiano, Robert Ganea, Francesco Mura e Cloe Romagnoli.

La Befana vien di notte cast

La Befana vien di notte: il prequel del film con Monica Bellucci

Dato il buon successo del film, nel 2021 è stato realizzato La Befana vien di notte 2 – Le origini, diretto da Paola Randi con Monica Bellucci, Zoe Massenti, Alessandro HaberHerbert Ballerina, Corrado Guzzanti e Fabio De Luigi. Il racconto si svolge nel XVIII secolo, quando Paola, una ragazzina di strada, truffaldina e sempre a caccia di guai, si trova inavvertitamente a intralciare i piani del terribile Barone De Michelis, un omuncolo gobbo sempre scortato dal fidato e bistrattato Marmotta, con una sconfinata sete di potere e uno smisurato odio verso le streghe. L’intervento della dolce e potentissima Dolores, una strega buona che dedica la sua vita ai bambini, salva Paola da un rogo già acceso. Tra un magico apprendistato, inseguimenti, incredibili trasformazioni e molti, molti, guai, Paola scoprirà che il destino ha in serbo per lei qualcosa di davvero speciale.

La Befana vien di notte: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di La Befana vien di notte grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Il film è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple TV, Now, Prime Video e Netflix. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale, e si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà a disposizione soltanto un determinato limite temporale entro cui guardare il film. La Befana vien di notte sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno giovedì 4 gennaio alle ore 21:25 sul canale Rai 1.

Fonte: IMDb

Thunderbolts: Steven Yeun svela il motivo per cui ha abbandonato il film

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Come ormai noto, Steven Yeun ha abbandonato il prossimo film dei Marvel Studios, Thunderbolts, con i produttori che hanno poi confermato la cosa adducendo come motivo principale problemi di programmazione. Variety ha però ora parlato con l’attore divenuto celebre grazie a The Walking Dead, che ha confermato che lo sciopero SAG-AFTRA dello scorso anno ha avuto un ruolo nella sua decisione di non interpretare Sentry nel Marvel Cinematic Universe.

Credo che il tempo che passa e le cose che cambiano mi abbiano portato a desistere“, ha spiegato. “Ma Jake [Schreier], so che farà un lavoro incredibile. Voglio ancora fare un film Marvel. Ci sono volute molte bozze via e-mail per essere sicuro di trasmettere la sincerità di quanto mi sia dispiaciuto dovermi tirare indietro“. Yeun è però conscio che “probabilmente ho fatto arrabbiare troppe persone con il mio abbandono, quindi mi limiterò a dire: “Grazie per avermi ospitato“, lasciando intendere che un suo futuro ingresso nel MCU potrebbe non avvenire mai.

Le motivazioni fornite da Yeun non hanno però convinto tutti, considerando che solo poche settimane fa era stato rivelato che si era sottoposto alla prova del costume del personaggio. Secondo alcune fonti, l’abbandono dell’attore sarebbe dovuto più ad un insoddisfazione nei confronti del progetto o ad un timore a legarsi per un lungo periodo al franchise, anziché i problemi di programmazione comunicati. In ogni caso, il ruolo di Sentry è dunque tornato vacante e i Marvel Studios dovranno subito trovare un sostituto per cercare di salvare un progetto come Thunderbolts che sta vivendo ormai diversi problemi produttivi.

Il cast di Thunderbolts

Anche se potrebbero essere aggiunti altri personaggi, il roster di Thunderbolts il cast è attualmente composto da Red Guardian (David Harbour), Ghost (Hannah John-Kamen), Yelena Belova (Florence Pugh), Bucky Barnes/The Winter Soldier (Sebastian Stan), John Walker/ Agente statunitense (Wyatt Russell) e Taskmaster (Olga Kurylenko). Secondo quanto abbiamo appreso la contessa Valentina Allegra de Fontaine (Julia Louis-Dreyfus) metterà insieme la squadra e potrebbe anche essere parzialmente responsabile della creazione di Sentry.

Harrison Ford sostituirà il defunto William Hurt nei panni di Thaddeus “Thunderbolt” Ross, che potrebbe finire per trasformarsi in Red Hulk. Nel cast sono stati annunciati anche Ayo Edebiri, in un ruolo ancora non stato rivelato. Thunderbolts uscirà nelle sale il 25 luglio 2025. Jake Schreier (Robot and Frank, Dave) dirigerà Thunderbolts, che si baserà su una  sceneggiatore scritta dallo sceneggiatore di Black Widow Eric Pearson.

DCEU: La classifica dei film dal peggiore al migliore secondo Rotten Tomatoes

Rotten Tomatoes è la piattaforma che raccoglie le recensioni di esperti critici e del pubblico, fornendo a partire da esse un punteggio sul singolo film che tiene conto dei vari pareri su di esso espressi. Nel caso del DCEU, il franchise non ha mai avuto un rapporto particolarmente facile con la critica e con questo tipo di punteggi. Questi film sono infatti stati messi in ombra dal Marvel Cinematic Universe fin dall’inizio e mentre i primi tentativi di essere totalmente diversi rispetto a quel franchise sono falliti, anche le uscite successive che hanno ripreso il tono del MCU hanno avuto una risposta contrastante. Ora che con Aquaman e il Regno Perduto il DCEU si è ufficialmente concluso, scopriamo come i sedici film di questo franchise sono classificati su Rotten Tomatoes.

Suicide Squad – Punteggio: 26%

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Suicide Squad vanta un cast di talento e un po’ più di umorismo rispetto ai precedenti sforzi del DCEU, ma non bastano a salvare il deludente risultato finale da una trama confusa, da personaggi poco scritti e da una regia raffazzonata. Il debutto di questo gruppo è stato un successo al botteghino, ma i problemi dietro le quinte hanno fatto sì che il prodotto finale fosse un po’ un pasticcio. C’erano molte cose che funzionavano, ed è un peccato che la critica si sia concentrata soprattutto su quelle che non funzionavano, soprattutto perché la dinamica tra questi cattivi era uno spasso da seguire.

Batman v Superman: Dawn of Justice – Punteggio: 29%

Batman v Superman: Dawn of Justice soffoca una storia potenzialmente potente – e alcuni dei supereroi più iconici d’America – in un cupo turbine di azione guidata dagli effetti. Sarà anche molto diverso da quello che i Marvel Studios hanno prodotto in termini di tono, ma Batman v Superman: Dawn of Justice non meritava le recensioni negative che ha ricevuto, anche se ci sono state alcune decisioni creative discutibili.

Aquaman e il Regno Perduto – Punteggio: 36%

Aquaman - Jason Momoa

Jason Momoa rimane un protagonista capace e impegnato, ma dopo una serie di proiezioni di prova disastrose che hanno portato a diversi cicli di reshooting e modifiche, era forse inevitabile che il sequel Aquaman e il Regno Perduto finisse in un pasticcio. Nonostante alcuni effetti speciali di buona fattura, una storia semplice ma divertente e diversi momenti particolarmente epici, il film non è riuscito a conquistare il pubblico e la critica.

Black Adam – Punteggio: 38%

Black Adam recensione DCEU

Black Adam potrebbe indicare la strada per un futuro entusiasmante per i film DC, ma come esperienza a sé stante, è stata una delusione. Dwayne Johnson aveva promesso che la gerarchia del potere nel DCEU sarebbe cambiata con Black Adam e, sebbene il personaggio sia certamente formidabile, questo non è stato il nuovo inizio di cui il franchise aveva bisogno. È un film mediocre, con un’interpretazione dimenticabile della Justice Society e un gran numero di fastidiosi attori secondari.

Justice League – Punteggio: 39%

Justice League supera un certo numero di film DC, ma il suo unico limite non è sufficiente per eliminare l’estetica torbida, i personaggi esili e l’azione caotica che continuano ad affliggere il franchise. Justice League è stato un miscuglio di due visioni in competizione (il film originale di Zack Snyder e gli ampi rimaneggiamenti di Joss Whedon), ma di certo non è stato il peggior film di supereroi mai realizzato come da alcuni sostenuto. Tuttavia, è stato un enorme fallimento per la Warner Bros. che ha portato ad alcuni grandi cambiamenti per questo mondo condiviso.

Shazam! Furia degli Dei – Punteggio: 49%

Shazam! Furia degli Dei recensione film

Più sfocato e meno soddisfacente del suo predecessore, Shazam! La furia degli dei conserva ancora abbastanza del fascino del materiale di partenza per salvare la situazione. Ci sarà chi ritiene che la critica sia stata troppo severa nei confronti del film, criticando molto di ciò che avevano amato del suo predecessore. Il problema potrebbe essere il fatto che il film si presenta come un sequel con poco da aggiungere al DCEU.

L’uomo d’acciaio – Punteggio: 56%

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MAN OF STEEL, Henry Cavill, as Superman, 2013. ph: Clay Enos/©Warner Bros. Pictures/courtesy Everett Collection

L’azione e lo spettacolo esaltanti di L’uomo d’acciaio non riescono a superare completamente le sue deviazioni nel territorio generico dei blockbuster. Considerato da molti fan il miglior film su Superman per il grande schermo, l’Uomo d’Acciaio non è però riuscito a dare un’impronta più cupa al personaggio. Tuttavia, ci sono stati moltissimi momenti iconici, tra cui il primo volo di Superman.

Wonder Woman: 1984 – Punteggio: 58%

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Wonder Woman 1984 è un sequel piuttosto confusionario, ma offre comunque un’evasione abbastanza vivace da soddisfare i fan del franchise e del suo classico personaggio centrale. Le prime recensioni della stampa americana erano state molto soddisfacenti, peccato che poi nelle settimane successive il film è uscito in sala causando il malcontento dei fan.

The Flash – Punteggio: 63%

Il multiverso dopo The Flash

The Flash è divertente, dal ritmo incalzante e nel complesso si colloca tra i migliori film DC degli ultimi anni. La Warner Bros. ha passato mesi a pubblicizzare The Flash come il “più grande film di supereroi mai realizzato“, ma alla fine ha esagerato con le promesse e non le ha mantenute. Pur essendo un’opera di buon livello, le aspettative erano così alte che non c’era modo di fare altro che deludere. Batman e Supergirl sono stati gli innegabili punti di forza, ma i pessimi VFX, la storia confusa e i cambiamenti apportati dai DC Studios che hanno lasciato delusi.

Aquaman – Punteggio: 65%

Aquaman film

Aquaman offre uno spettacolo di supereroi in CGI con un’enfasi sul buon vecchio divertimento. Aquaman è stato un passo nella giusta direzione per il DCEU, ma nemmeno questo ha reso felici i critici. Ci sono però un sacco di immagini incredibili, un sacco di tecnologia innovativa, alcune battute legittimamente divertenti e l’azione era forte, che rendono in ogni caso il film uno dei migliori del franchise.

Zack Snyder’s Justice League – Punteggio: 72%

Zack Snyder's Justice League DCEU

La versione di Justice League di Zack Snyder è all’altezza delle aspettative, con un respiro più ampio che amplifica la visione del regista e che dovrebbe soddisfare i fan che tanto hanno voluto questa versione. Questa epopea di quattro ore è stata ben accolta dai più, anche se non fa poi molto per far cambiare idea a coloro che non amano il lavoro del regista.

Blue Beetle – Punteggio: 78%

Blue Beetle recensione
Copyright: © 2023 Warner Bros. Ent. All Rights Reserved. TM & © DC

Guidato dalla magnetica interpretazione di Xolo Maridueña nel ruolo del protagonista, Blue Beetle è un film di supereroi fresco e familiare, ricco di umorismo e di cuore. Nonostante abbia toccato molti punti familiari, questo film made-for-television ha superato le aspettative dei fan e della critica ed è sostenuto da molto cuore e da alcune interpretazioni forti. Il personaggio Blue Beetle ha presumibilmente un futuro nel DCU dei DC Studios e, anche se questo film non sarà mai ricordato come un capolavoro, si è classificato tra i titoli del DCEU meglio recensiti.

Birds of Prey – Punteggio: 78%

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Con una nuova prospettiva, alcuni nuovi amici e un sacco di azione frenetica, Birds of Prey cattura lo spirito coloratamente anarchico della Harley Quinn di Margot Robbie. Birds of Prey ha fatto fiasco al botteghino, ma è stato esattamente il film che la critica stava cercando. Pur se non è stato un successo l’interpretazione unica di Cathy Yan del vivace mondo di Harley Quinn è stata accolta positivamente, anche se i fan dei fumetti sono rimasti delusi dalla rappresentazione del team.

Shazam! – Punteggio: 90%

Shazam! Furia degli Dei

Una miscela divertente e senza sforzo di umorismo e cuore, Shazam! è un film di supereroi che non dimentica mai il vero potere del genere: la gioiosa realizzazione dei desideri. Il film del DCEU più in stile Marvel fino ad oggi, Shazam! è una storia d’origine legittimamente molto divertente per questo personaggio, ma anche una storia con molto cuore. Considerata la fretta con cui è stata introdotta la Famiglia Shazam, non si può negare che David F. Sandberg abbia realizzato una fantastica interpretazione di questo supereroe amato dai fan.

The Suicide Squad – 90%

The-Suicide-Squad-cast DCEU

Ravvivata dalla visione singolarmente distorta dello scrittore e regista James Gunn, The Suicide Squad è una ripresa divertente e veloce che sfrutta i punti di forza violenti e anarchici del materiale di partenza. Il film è sembrato un passo nella giusta direzione per il DCEU, vista la risposta positiva, e la storia raccontata da Gunn è stata divertente, commovente e ricca di azione in egual misura.

Wonder Woman – Punteggio: 93%

Wonder Woman film DCEU

 

Emozionante, serio e sostenuto dalla carismatica interpretazione di Gal Gadot, Wonder Woman ha un successo spettacolare. Considerato da molti il miglior film del DCEU, Patty Jenkins ha superato le aspettative con questo film, ma come già detto non è riuscita a fare lo stesso con Wonder Woman 1984. Il film del 2017, che ha dimostrato che i blockbuster di supereroi guidati da donne possono funzionare, è stato molto divertente, ha un cast eccezionale e una scena indimenticabile – e ormai iconica – grazie alla sequenza “No Man’s Land” ambientata durante la Prima Guerra Mondiale. In definitiva, questo film merita il suo posto in cima alla classifica.

Le 10 principali domande a cui il DCU dovrà rispondere nel 2024

Le 10 principali domande a cui il DCU dovrà rispondere nel 2024

Per la DC sta iniziando una nuova era con l’avvento di un nuovo franchise cinematografico dei DC Studios, il DCU, al cui comando – e in pole position – troviamo James Gunn e Peter Safran. Il prodotto audiovisivo che avvierà il “novello” universo sarà la serie d’animazione Creature Commandos nel 2024, a cui seguirà l’atteso Superman: Legacy, in arrivo nel 2025. Il periodo di tempo che ci separa da questi titolo non andrebbe però sprecato, ma dovrebbe servire per affrontare alcune domande inerenti il DCU, e che riguardano in particolare la direzione che prenderà, quali elementi includerà al suo interno e quali invece scarterà. Vediamo perciò quali sono le questioni principali a cui il DCU dovrà rispondere quest’anno.

Che cos’è il DCU?

DC superman: legacy ispirazione fumetti

Da quando è stato annunciato il nuovo universo DC sotto l’egida di James Gunn, molti si sono chiesti con quali termini dovessimo parlare del nuovo progetto. La prima etichetta che gli è stata applicata, se così vogliamo chiamarla, è quella di reboot, seppur i DC Studios non abbiano mai preso pubblicamente una posizione definitiva su cosa sarà esattamente il DCU in termini di relazione con qualsiasi altro film o continuity televisiva della DC. Sapendo però che sarà Superman: Legacy il punto di partenza formale, una cosa è certa: il DCU non continuerà la storia del DCEU in alcun senso diretto. Nonostante questo, con il ritorno di alcuni personaggi del DCEU, l’esatta continuità del DCU nel più ampio multiverso cinematografico e televisivo della DC deve ancora essere chiarita.

I ritorni dal DCEU

DCEU personaggi photogallery

La conseguenza della vaga continuità del DCU porta a un punto di domanda ancor più grande, il quale deve essere ancora chiarito bene e rivelato: se, quando e come determinati attori del DCEU appariranno nell’universo firmato Gunn. Sono tante le voci che corrono e riempiono il web, c’è chi sostiene che nessun main character tornerà, mentre chi dice che qualche ritorno sarà quasi certo. Quel che è sicuro di tutto questo è che James Gunn non ha dato risposte chiare sui pupilli del DCEU nel DCU. Ad oggi la conferma di comeback è valida per soli tre attori: Viola Davis, John Cena e Xolo Maridueña.

Cosa ne sarà del multiverso?

dceu team up 2

La Marvel e la DC sono accomunate dal compimento di una scelta precisa: l’addentrarsi nello stratificato e complesso mondo del multiverso, consentendo di conseguenza a più versioni di personaggi di coesistere e persino di incontrarsi. La seconda stagione di Peacemaker di James Gunn suggerisce che gli elementi del multiverso potrebbero essere in gioco all’inizio del DCU. In particolare, il regista – come è solito fare – ha risposto alla domanda di un fan sui social riguardante lo svolgimento in universi separati della prima e della seconda stagione Peacemaker, affermando che la questione sarà affrontata appunto nella sua seconda stagione. Non ne abbiamo la certezza, ma questo potrebbe trasformarsi in una porta che collega il DCEU al DCU, permettendo di rivisitare il primo e di far incontrare i personaggi di entrambi gli universi.

E l’Elseworlds?

Joaquin Phoenix Joker Folie à Deux

I DC Studios includeranno anche un’etichetta Elseworlds per tutti i film e gli show televisivi non ambientati nella continuità del DCU. Fra questi vanno menzionati The Batman di Matt Reeves e le pellicole su Joker di Todd Phillips, che sono già stati designati come Elseworlds. Anche Constantine 2, che attualmente è in fase di sviluppo, potrebbe entrare a far parte del DC Elseworlds. Resta da capire se i DC Elseworld rimarranno separati dal DCU o se faranno parte di una narrazione multiversale.

Ci sarà una Justice League?

Zack Snyder's Justice League

Ogni franchise di supereroi deve avere una sua squadra principale. Se per la Marvel sono gli Avengers, per la DC è la Justice League, di cui abbiamo potuto vedere una prima costruzione – pur non avendo avuto il successo sperato – con il DCEU grazie a Zack Snyder. Ad oggi ci si chiede perciò se il DCU stia preparando la sua versione della Justice League e, in caso fosse così, quali saranno gli eroi che vi prenderanno parte. Considerato che Superman: Legacy includerà alcuni personaggi come Hawkgirl e Guy Gardener, lo status della Justice League nel DCU deve necessariamente essere affrontato.

Chi sarà il villain principale?

Darkseid

Ogni franchise basato sui fumetti contiene un main villain su cui gran parte della narrazione ruoterà. I grandi cattivi sono da sempre l’elemento più accattivante di questi specifici universi, specie se sono ben costruiti e risultano essere davvero incisivi, come Thanos nel MCU, o Darskeid, introdotto da Zack Snyder in Justice Legue. Considerata la minaccia cosmica che quest’ultimo personaggio rappresenta in tutta la storia della DC, è lecito domandarsi se egli apparirà nel DCU, oppure se James Gunn sceglierà di concentrarsi su un altro villain.

Lo sviluppo del racconto

DCU

Lo slate annunciato del DCU è ricco di numerosi e vari progetti cinematografici e televisivi, con Creature Commandos – serie d’animazione – che anticiperà Superman: Legacy. Diventando il debutto “soft” dell’universo di James Gunn, ci si chiede come la storia del DCU sarà raccontata in più film e show interconnessi. Questa, però, è una domanda che rimane senza risposta. A ciò si aggiunge anche il fatto che il DCU incorporerà la sua storia anche nei videogiochi, indi per cui dovrebbe essere un argomento da chiarire al più presto.

Che fine faranno le origin story?

DCU

Sia l‘MCU che il DCEU hanno dato priorità nel loro percorso cinematografico alle origin story. Il DCU pare non voler seguire la stessa strada, poiché Creature Commandos e Superman: Legacy sembrano entrambi evitare le origin story dei loro personaggi. Ciò non si traduce in una scelta permanente, ma almeno nei primi debutti del nuovo universo DC l’impressione è che James Gunn abbia deciso di metterle da parte. Non sappiamo fino a che punto questa sarà la norma per il formato narrativo del DCU, ed è una questione che nel 2024 dovrebbe essere quantomeno spiegata.

Quanto sarà diverso il DCU dagli altri universi?

DCU

 

Peter Safran e James Gunn hanno già lavorato nel DCEU, così come nel MCU, indi per cui la loro conoscenza degli universi cinematografici dei supereroi è molto ampia e approfondita, e sanno come muoversi all’interno di questi mondi oramai moderni. Nonostante ciò, vien da domandarsi come il DCU stabilirà un proprio stile e tono generale per distinguersi dal DCEU, dal MCU, dall’Arrowverse e da tutti gli altri franchise di supereroi precedenti. Creature Commandos potrebbe essere il momento ideale per cominciare a costruire un’ impalcatura originale e stabilire la propria identità unica.

Qual è la fine del DCU?

DCU Dc Universe

Sin da quando è stato annunciato che James Gunn e Peter Safran avrebbero impugnato le redini per navigare in un nuovo universo targato DC, è stato chiarito che il progetto ha un piano decennale stabilito, su cui i due modelleranno una narrazione solida e, ci si augura, efficace. Dove sia diretto questo piano decennale rimane però la più grande domanda senza risposta per il franchise in arrivo. Per quanto sia difficile stabilirlo sin da ora, sarebbe comunque preferibile fornire almeno un’idea di dove la storia del DCU si dirigerà e arriverà. Considerati gli Elseworld e la narrazione del multiverso potenzialmente in gioco, l’endgame del DCU è una tematica su cui bisognerebbe fare chiarezza in questo nuovo anno.

Star Wars: ecco come guardare tutti i film e le serie in ordine cronologico

L’arrivo di Disney+ ha messo a disposizione nel suo catalogo l’intera saga di Star Wars. Film, serie d’animazione, live action, sequel, prequel e spin-off: tutto il canone audiovisivo nato dalla mente di George Lucas è disponibile con un solo click.

Ma qual è il criterio temporale esatto da seguire per guardare l’intera saga? Ecco come guardare tutti i film e le serie tv di Star Wars in ordine cronologico:

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Star Wars: La Minaccia Fantasma

Star Wars: Episodio I - La minaccia fantasma

Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma (Star Wars: Episode I – The Phantom Menace) è un film del 1999 scritto e diretto da George Lucas. È il quarto film della saga di Guerre stellari ad essere stato distribuito, la prima delle tre parti di un prequel alla trilogia originale, e il primo film della saga nella cronologia interna della storia. Il film segnò il ritorno alla regia di Lucas dopo Guerre stellari, ponendo fine ad una pausa di 22 anni. Il cast comprende Liam Neeson, Ewan McGregor, Natalie Portman, Jake Lloyd, Ian McDiarmid, Anthony Daniels, Kenny Baker, Pernilla August e Frank Oz.

Star Wars: L’Attacco dei cloni

Star Wars: L'Attacco dei cloni

Star Wars: Episodio II – L’attacco dei cloni (Star Wars: Episode II – Attack of the Clones) è un film del 2002 diretto da George Lucas. Scritto da Lucas con Jonathan Hales, è il quinto film della saga di Guerre stellari ad essere stato distribuito e il secondo della trilogia prequel. La pellicola ha come protagonisti Ewan McGregor, Hayden Christensen, Natalie Portman, Ian McDiarmid, Samuel L. Jackson, Christopher Lee, Anthony Daniels, Kenny Baker e Frank Oz. È ambientato 10 anni dopo i fatti di Episodio I.

Star Wars: The Clone Wars

Star Wars: The Clone Wars

Star Wars: Clone Wars è una serie televisiva animata statunitense prodotta e diretta da Dženndi Tartakovskij, ambientata nell’universo di Guerre stellari. Trasmessa tra i film L’attacco dei cloni e La vendetta dei Sith, è la prima di molte opere della saga a esplorare il conflitto noto come guerre dei cloni, e conduce direttamente agli eventi de La vendetta dei Sith. Prodotta dai Cartoon Network Studios in associazione con la Lucasfilm, la serie fu trasmessa su Cartoon Network per tre stagioni comprensive di 25 episodi dal 2003 al 2005, e fu la prima serie televisiva di Guerre stellari dopo Ewoks del 1986. La serie comincia in concomitanza con L’Attacco dei Cloni e finisce in concomitanza con La Vendetta dei Sith.

Star Wars: La Vendetta dei Sith

Star Wars: Episodio III - La vendetta dei Sith

Star Wars: Episodio III – La vendetta dei Sith (Star Wars: Episode III – Revenge of the Sith) è un film del 2005 scritto e diretto da George Lucas. La pellicola è la sesta in ordine di produzione e la terza in ordine di cronologia interna della serie fantascientifica di Guerre stellari. Uscito tre anni dopo Star Wars: Episodio II – L’attacco dei cloni, costituisce l’ultimo episodio della trilogia prequel di Guerre stellari, e anche l’ultimo film live action della saga curato da Lucas prima dell’acquisizione della Lucasfilm da parte della The Walt Disney Company nel 2012.

The Bad Batch

The Bad BatchStar Wars: The Bad Batch è una serie animata, creata da Dave Filoni e prodotta dalla Lucasfilm Animation. La serie è sia un seguito che uno spin-off di Star Wars: The Clone Wars, serie animata della quale Dave Filoni è stato il supervisore dell’animazione.

La serie è ambientata dopo gli eventi della stagione finale di The Clone Wars e del film La vendetta dei Sith, e segue le vicende della Clone Force 99, soprannominato Bad Batch, un gruppo di cloni geneticamente modificati che si ritrovano in una galassia stravolta dopo la fine delle guerre dei cloni.

Droids

Droids Adventures (Droids: The Adventures of R2-D2 and C-3PO) è uno spin-off animato del 1985. È incentrato sulle imprese dei droidi C-3PO e R2-D2 prima degli eventi di Episodio IV. La serie fu prodotta dalla Nelvana per conto della Lucasfilm e trasmessa sulla ABC in 13 episodi dal 7 settembre al 30 novembre 1985, contemporaneamente alla prima stagione della serie Ewoks (come parte del contenitore Ewoks and Droids Adventure Hour).

Solo: A Star Wars Story

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Solo: A Star Wars Story, è un film di fantascienza del 2018 diretto da Ron Howard. Scritto da Jon Kasdan e Lawrence Kasdan, è il secondo film della serie Star Wars Anthology, una serie di film a sé stanti ambientati nell’universo di Guerre stellari, dopo Rogue One: A Star Wars Story. Ambientata dieci anni prima degli eventi di Una nuova speranza e dopo Star Wars: Episodio III – La vendetta dei Sith, la pellicola racconta le vicende del personaggio di Han Solo dall’età di diciannove anni fino ai ventidue.

Obi-Wan Kenobi

Obi-Wan KenobiSi tratta della miniserie diretta da Deborah Chow e incentrata sul celebre personaggio del franchise, interpretato da Ewan McGregor. È stata prodotta dalla Lucasfilm e distribuita su Disney+ dal 27 maggio al 22 giugno 2022.

È la terza serie televisiva live action ambientata nell’universo di Guerre stellari. Le vicende si svolgono dieci anni dopo quelle narrate nel film La vendetta dei Sith e segna anche il ritorno di Hayden Christensen nel ruolo di Darth Vader. Il protagonista è ovviamente McGregor. Inizialmente concepita come terzo spin-off cinematografico del franchise, insieme a Rogue One e Solo, si è poi sviluppata in forma di serie per Disney+ in sei puntate.

Star Wars Rebels

Star Wars RebelsStar Wars Rebels è una serie animata statunitense realizzata in computer grafica, prodotta da Lucasfilm e Lucasfilm Animation. Ambientata cinque anni prima del film Guerre stellari e quattordici anni dopo La vendetta dei Sith, la serie si svolge durante un periodo in cui il tirannico Impero Galattico domina nella galassia e dà la caccia agli ultimi Cavalieri Jedi, mentre una nascente Ribellione contro l’Impero sta prendendo forma. Lo stile visivo di Rebels è ispirato al concept art della trilogia originale ad opera di Ralph McQuarrie.

Andor

Diego Luna
Cassian Andor (Diego Luna) in Lucasfilm’s ANDOR, exclusively on Disney+. ©2022 Lucasfilm Ltd. & TM. All Rights Reserved.

Andor è la serie che Lucasfilm e Disney+ hanno dedicato a Cassia Andor, personaggio che aveva esordito in Rogue One con il volto di Diego Luna. Ideata da Tony Gilroy e prodotta da Lucasfilm è uscita su Disney+ il 21 settembre 2022.

La serie è il prequel del film spin-off Rogue One, ed è ambientata cinque anni prima delle vicende del film. Il protagonista è Cassian Andor, una spia ribelle. La prima stagione, composta da dodici episodi, è stata accolta positivamente da critica e pubblico. Ancora prima dell’uscita della prima stagione era già entrata in produzione una seconda stagione, anch’essa composta da dodici episodi, le cui riprese sono iniziate nell’autunno del 2022, al termine della quale la serie viene portata direttamente agli eventi di Rogue One.

Rogue One: A Star Wars Story

Rogue One: A Star Wars StoryRogue One: A Star Wars Story, noto semplicemente come Rogue One, è un film del 2016 diretto da Gareth Edwards. È un film di fantascienza scritto da Chris Weitz e Tony Gilroy da un’idea del supervisore agli effetti speciali John Knoll, è il primo film della serie Anthology, una serie di film a sé stanti ambientati nell’universo di Guerre stellari. Il film è prodotto dalla Lucasfilm e distribuito dalla Walt Disney Studios Motion Pictures. Ambientata poco prima degli eventi di Una nuova speranza, la pellicola è incentrata su un gruppo di spie ribelli in missione per rubare i piani della nuova arma dell’Impero Galattico, la Morte Nera.

Star Wars: Una Nuova Speranza

Star Wars Una Nuova SperanzaGuerre stellari (Star Wars), noto anche come Star Wars: Episodio IV – Una nuova speranza (Star Wars: Episode IV – A New Hope), è un film colossal del 1977 scritto e diretto da George Lucas, il primo della fortunata saga cinematografica fantascientifica di Guerre stellari ideata da Lucas.

Il film compone la prima parte della trilogia originale (episodi IV, V e VI), alla quale è seguita prima la trilogia prequel (episodi I, II e III) e in seguito la trilogia sequel (episodi VII, VIII e IX); il film vede come protagonisti Mark Hamill, Harrison Ford, Carrie Fisher, Peter Cushing, Alec Guinness, David Prowse, James Earl Jones, Anthony Daniels, Kenny Baker e Peter Mayhew. Il film, ambientato diciannove anni dopo la fondazione dell’Impero Galattico.

Star Wars: L’impero colpisce ancora

Star Wars Episodio V: L'Impero colpisce ancoraL’Impero colpisce ancora (The Empire Strikes Back), noto anche come Star Wars: Episodio V – L’Impero colpisce ancora, è un film del 1980 diretto da Irvin Kershner. Seguito di Guerre stellari, è il secondo film in ordine di produzione (quinto in ordine di cronologia interna della serie) dell’omonima saga fantascientifica ideata da George Lucas ambientato tre anni dopo le vicende raccontate in Guerre stellari ed è il secondo atto della trilogia originale (Episodi IV, V e VI).

Ewoks

Ewoks (Star Wars: Ewoks) è uno spin-off animato del 1985. È incentrato sulle imprese degli Ewoks, introdotti ne Il ritorno dello Jedi. La serie fu prodotta dalla Nelvana per conto della Lucasfilm e trasmessa sulla ABC in 26 episodi divisi in due stagioni, dal 7 settembre 1985 al 13 dicembre 1986, e la prima stagione fu trasmessa insieme alla serie Droids Adventures come parte del programma contenitore Ewoks and Droids Adventure Hour.

L’avventura degli Ewoks/Il ritorno degli Ewoks

Si tratta di due film per la tv, che sono stati trasmessi tra il 1984 e il 1985 e raccontano le avventure degli Ewokrs prima di essere introdotti in Il Ritorno dello Jedi.

Star Wars: Il Ritorno dello Jedi

Star Wars: Gli ULtimi JediIl ritorno dello Jedi (Return of the Jedi), noto anche come Star Wars: Episodio VI – Il ritorno dello Jedi, è un film del 1983 diretto da Richard Marquand.

Si tratta del sesto film, in ordine cronologico (terzo in ordine di produzione), della saga fantascientifica di Guerre stellari, ideata e scritta da George Lucas. È il terzo e ultimo della trilogia originale (Episodi IV, V e VI), alla quale è seguita la trilogia prequel (Episodi I, II e III) e la trilogia sequel (Episodi VII, VIII e IX). Vede come protagonisti Mark Hamill, Harrison Ford, Carrie Fisher, Billy Dee Williams, Ian McDiarmid, David Prowse, Sebastian Shaw, James Earl Jones, Anthony Daniels, Kenny Baker e Peter Mayhew.

Ahsoka

Si tratta del sequel live-action di Star Wars Rebels, e vede Rosario Dawson assumere il ruolo del cavaliere jedi del titolo. Nella storia, Ahsoka e Sabine partono alla ricerca di Ezra mentre cercano di impedire il ritorno del Grand’Ammiraglio Thrawn.

The Mandalorian

The Mandalorian 3 GroguThe Mandalorian (nota anche come Star Wars: The Mandalorian) è una serie televisiva statunitense creata da Jon Favreau e prodotta da Lucasfilm, distribuita sulla piattaforma di streaming Disney+ dal 12 novembre 2019, data di lancio del servizio negli Stati Uniti.

È la prima serie TV live action ambientata nell’universo di Guerre stellari e le vicende avvengono circa cinque anni dopo quelle del film Il ritorno dello Jedi e 25 anni prima di quelle de Il risveglio della Forza. Il protagonista è Din Djarin, un cacciatore di taglie Mandaloriano che opera oltre i confini della Nuova Repubblica. I produttori esecutivi della serie sono Jon Favreau, Dave Filoni, Kathleen Kennedy e Colin Wilson. Favreau è inoltre showrunner e capo sceneggiatore. Al momento ci sono tre stagioni di The Mandalorian.

The Book of Boba Fett

boba fett teaserThe Book of Boba Fett è stata ideata da Jon Favreau e prodotta da Lucasfilm. È stata distribuita sulla piattaforma streaming Disney+ dal 29 dicembre 2021 al 9 febbraio 2022. È la seconda serie televisiva live action ambientata nell’universo di Guerre stellari, nonché spin-off della prima, The Mandalorian. Le vicende si svolgono circa cinque anni dopo di quelle narrate nel film Il ritorno dello Jedi, nonché dopo la seconda stagione di The Mandalorian, e 25 anni prima di quelle de Il risveglio della Forza. Il protagonista è Boba Fett, il famoso cacciatore di taglie mandaloriano, che vuole affermarsi come nuovo signore del crimine di Mos Espa.

Star Wars Resistance

Star Wars ResistanceStar Wars Resistance è una serie animata statunitense creata da Dave Filoni, prodotta da Lucasfilm e Lucasfilm Animation. La serie, ambientata nell’universo fantascientifico di Guerre stellari durante gli eventi della trilogia sequel, è il successore di Star Wars Rebels, nonché quarta serie canonica dell’universo dopo The Clone Wars, Rebels e Forces of Destiny.

La serie si protrae per un lasso di tempo preciso che va da poco prima dei fatti di Il Risveglio della Forza a poco prima delle vicende di L’Ascesa di Skywalker.

Star Wars: Il Risveglio della Forza

Star Wars: Il Risveglio della Forza episodio viiiStar Wars: Il risveglio della Forza (Star Wars: The Force Awakens), noto anche come Star Wars: Episodio VII – Il risveglio della Forza, è un film del 2015 diretto, co-scritto e co-prodotto da J. J. Abrams.

È il settimo episodio della saga di Guerre stellari, ed è ambientato circa trent’anni dopo gli eventi de Il ritorno dello Jedi, e racconta della ricerca di Luke Skywalker da parte di Rey, Finn e Poe Dameron e della loro lotta al fianco della Resistenza, guidata dai veterani dell’Alleanza Ribelle, contro Kylo Ren e il Primo Ordine, successore dell’Impero Galattico.

Star Wars: Gli Ultimi Jedi

star wars gli ultimi jediStar Wars: Gli ultimi Jedi (Star Wars: The Last Jedi), noto anche come Star Wars: Episodio VIII – Gli ultimi Jedi, è un film del 2017 scritto e diretto da Rian Johnson.

Prodotto dalla Lucasfilm e distribuito dalla Walt Disney Studios Motion Pictures, è l’ottava pellicola della saga di Guerre stellari e il secondo della cosiddetta “trilogia sequel” dopo Star Wars: Il risveglio della Forza, ed è interpretato da Mark Hamill, Carrie Fisher, Adam Driver, Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac, Lupita Nyong’o, Domhnall Gleeson, Anthony Daniels, Gwendoline Christie, Andy Serkis, Benicio del Toro, Laura Dern e Kelly Marie Tran. Il film è ambientato immediatamente dopo gli eventi de Il risveglio della Forza.

Annunciato in concomitanza con l’acquisto della Lucasfilm da parte della Walt Disney Company nell’ottobre 2012, il film è prodotto da Kathleen Kennedy e Ram Bergman. Nel giugno 2014 venne annunciato che Johnson avrebbe scritto e diretto il film.

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker

Star Wars: L’ascesa di Skywalker (Star Wars: The Rise of Skywalker), noto anche come Star Wars: Episodio IX – L’ascesa di Skywalker, è un film del 2019 diretto da J. J. Abrams.

Scritto da J. J. Abrams e Chris Terrio, prodotto da Lucasfilm e Bad Robot Productions e distribuito da Walt Disney Studios Motion Pictures, è il nono capitolo della saga di Guerre stellari e il terzo e ultimo film della cosiddetta “trilogia sequel”, composta da Star Wars: Il risveglio della Forza (2015) e Star Wars: Gli ultimi Jedi (2017); il film è ambientato un anno dopo gli eventi di quest’ultimo.

La pellicola vede il ritorno di gran parte del cast dei capitoli precedenti, con la partecipazione di Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam Driver, Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac, Lupita Nyong’o, Domhnall Gleeson, Anthony Daniels, Naomi Ackie, Richard E. Grant Keri Russell, Joonas Suotamo, Kelly Marie Tran, Ian McDiarmid e Billy Dee Williams.

La Brea 3: una rissa tra dinosauri nella prima clip della terza stagione

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La terza e ultima stagione di La Brea, serie mistery fantascientifica della NBC, è in uscita e il network non vede l’ora di svelare cosa accadrà alla famiglia Harris quando la loro storia si concluderà. Ci sono ancora molti misteri da risolvere e questioni in sospeso che riguardano la misteriosa voragine e il suo collegamento con una terra preistorica. Prima che tutto ciò possa essere affrontato, una minaccia più immediata attende i sopravvissuti nel 10.000 a.C. Oggi è stato rilasciato un nuovo sneak peek della prima puntata di La Brea 3 che mostra il pericolo che li attende mentre i dinosauri distruggono la loro casa e mandano tutti in fuga.

Dopo una breve introduzione del cast che anticipa la follia che li attende nell’ultima stagione, la clip vede Gavin (Eoin Macken) e Scott (Rohan Mirchandaney) interrotti da persone che urlano e scappano dal Clearing, il campo base del gruppo, creato per la prima volta nell’episodio pilota. Ben presto scoprono che i dinosauri hanno invaso il campo e stanno combattendo tra loro, lasciando il quartier generale in rovina. La cosa più preoccupante è la posizione di Izzy (Zyra Gorecki) e Josh (Jack Martin), che Gavin cerca freneticamente in mezzo alla carneficina. Sebbene trovi Izzy e aiuti gli altri sopravvissuti a fuggire, l’evento lascia il gruppo terrorizzato e senza la casa lontana da casa che hanno costruito nel corso dell’intera serie.

Il primo episodio, intitolato “Sierra”, affronterà le conseguenze della distruzione del Clearing, mentre i sopravvissuti cercano un nuovo posto più sicuro dove stare nel mondo preistorico. Nel mezzo di tutto questo, Gavin scopre un indizio su dove si trova Eve (Natalie Zea), che è stata risucchiata nel portale prima che andasse in tilt e spedita in un tempo lontano dal resto della sua famiglia. Considerando che la serie è sempre stata incentrata sulla ricerca di un modo per riunire la famiglia nel proprio tempo, la sua ricerca sarà una parte fondamentale del finale di La Brea che è stato abbreviato a soli sei episodi. La sinossi lascia intendere che quest’ultima avventura nel tempo porterà a conseguenze ancora più tragiche per i sopravvissuti.

La terza stagione di La Brea promette un finale soddisfacente per i suoi sopravvissuti

Sebbene La Brea abbia avuto molte complicazioni produttive nel corso della sua corsa come serie, il team creativo ora spera di dare al pubblico un finale soddisfacente nonostante gli episodi ridotti della stagione finale. In una precedente intervista con Collider, il creatore e showrunner della serie David Appelbaum ha spiegato come la terza stagione si concentrerà sulla ricerca di un modo per raggiungere Eve, ora che il portale è stato distrutto, lasciando spazio ad altre storie che coinvolgeranno altri sopravvissuti e al caos che emergerà dalle aurore con cui tutti dovranno fare i conti. Il cast completo tornerà a prendere parte a questa selvaggia avventura finale, tra cui Jon Seda, Nicholas Gonzalez, Chiké Okonkwo, Veronica St. Clair, Lily Santiago, Josh McKenzie, Tonantzin Carmelo e Michelle Vergara Moore. La Brea torna per la terza stagione il 9 gennaio sulla NBC alle 21.00 ET/PT. In Italia debutterà su Infinity.

Echo: il regista afferma che la serie conterrà “camei da altri film e serie”.

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Mancano ormai pochi giorni all’arrivo di Echo, la nuova serie dei Marvel Studios, su Disney+, in cui Maya Lopez è in fuga dall’organizzazione di Wilson Fisk dopo gli eventi di Hawkeye, dove il personaggio è stato introdotto per la prima volta come leader della mafia della tuta. L’obiettivo di Maya rimane però quello di vendicare suo padre, assassinato proprio da Fisk, anche noto come Kingpin. Oltre a questi due personaggi, sappiamo che in Echo comparirà anche il Daredevil di Charlie Cox, ma sembra che ci saranno numerosi altri cameo nel corso degli episodi.

Il regista Sydney Freeland ha infatti confermato che questo spin-off di Hawkeye conterrà altri camei di noti personaggi Marvel, provenienti non solo da altri progetti del MCU per il piccolo schermo. “Ci sono diversi camei nella nostra serie, e i fan del MCU vedranno personaggi di altri film e show che conoscono“, ha infatti dichiarato Freeland a TV Line. “Ma allo stesso tempo, non è necessario aver fatto i compiti a casa per arrivare a questo punto. Chi non ha familiarità con il MCU potrà comunque vedere la serie“.

Poiché si ritiene che sia un personaggio di supporto importante nella serie, presumiamo che Freeland non conti Kingpin (interpretato nuovamente da Vincent D’Onofrio), il che significa che i fan possono probabilmente aspettarsi qualche sorpresa. Alcune voci, ad esempio, riportano una possibile comparsa di Spider-Man per aiutare la protagonista a sconfiggere Kingpin, notoriamente uno dei più celebri villain dell’Uomo Ragno. Potrebbe essere una teoria piuttosto azzardata, ma a questo punto non resta che attendere di vedere Echo per scoprire a chi si riferisce Freeland.

I nuovi contenuti Marvel Spotlight

Sotto la nuova etichetta di Marvel Spotlight, la serie sarà classificata come TV-MA e, per ora, i teaser e il materiale di marketing la definiscono come una serie Marvel ben distinta. Inoltre, i fan che non hanno visto le precedenti serie Disney+ potranno seguire la storia senza problemi, nonostante alcuni volti noti e alcuni nuovi personaggi. Forse, Echo può essere la serie che finalmente fornisce una narrazione da “strada” che i fan dei supereroi desiderano da un po’.

Il cast di Echo

Creata da Marion Dayre, Echo vede nel cast Alaqua Cox nel ruolo di Maya Lopez, Chaske Spencer nel ruolo di Henry, Tantoo Cardinal nel ruolo di Chula, Devery Jacobs nel ruolo di Bonnie, Zahn McClarnon nel ruolo del padre di Maya, William, Cody Lightning nel ruolo del cugino Biscuits e Graham Greene nel ruolo di Skully insieme a Vincent D’Onofrio nel ruolo di Wilson Fisk e Charlie Cox nel ruolo di Matt Murdock/Daredevil. Tutti gli episodi di Echo saranno trasmessi in anteprima il 9 gennaio.

Book Club 2 – Il capitolo successivo in streaming su NOW e in tv su SKY

Dopo il grandissimo successo di Book Club – Tutto può succedere, nel giorno dell’Epifania arriva in prima tv su Sky l’esilarante sequel della commedia con protagoniste quattro grandi amiche, Book Club 2 – Il capitolo successivo, sabato 6 gennaio alle 21.15 su Sky Cinema Uno, in streaming su NOW e disponibile on demand. Su Sky il film sarà disponibile on demand anche in 4K.

Le strepitose Diane Keaton, Jane Fonda, Candice Bergen e Mary Steenburgen sempre dirette da Bill Holderman, tornano con il secondo capitolo dell’amatissima commedia al femminile; questa volta alle prese con una nuova avventura ambientata in Italia. La sceneggiatura è firmata da Bill Holderman e da Erin Simms.

La trama di Book Club 2 – Il capitolo successivo

Il film segue le nostre quattro migliori amiche preferite nel viaggio tra ragazze che non hanno mai compiuto, con l’intento di portare il loro club del libro in Italia. Quando le cose vanno fuori controllo e alcuni segreti vengono rivelati, la vacanza rilassante si trasforma in un’avventura attraverso il Paese che capita una volta nella vita.

David Ayer rinuncia alla sua “Ayer’s Cut” di Suicide Squad: “Lo studio non è interessato”

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David Ayer, regista del divisivo film Suicide Squad, ha mantenuto viva per molti anni la speranza che la Warner Bros. rilasciasse la sua director’s cut di quel film uscito 2016 e di recente ha confermato di aver avuto conversazioni con il co-CEO dei DC Studios James Gunn per poter svelare al mondo la sua visione originale del film sulla squadra sucida composta da supercriminali. Tuttavia, sembra ora che Ayer abbia ufficialmente gettato la spugna riguardo la concretizzazione di tale progetto.

Quando gli è stato chiesto un aggiornamento su Twitter, il regista ha infatti chiarito di aver “chiuso con la DC“, perché lo studio non ha “alcun interesse” a rilasciare la sua versione del film. Ayer ha anche risposto ad un utente che gli chiedeva se Gunn avesse mostrato il suo supporto per l’Ayer’s Cut, ma il regista sembra suggerire che Gunn potrebbe essere stato semplicemente scavalcato da qualcuno più in alto di lui nella gestione dello studio. In un tweet poi cancellato, Ayer aveva infine affermato di essere pronto a voltare pagina e dedicarsi a nuovi progetti.

Che cos’è la famigerata “versione originale” di Suicide Squad?

Negli corsi degli anni, David Ayer ha parlato più e più volte del fatto che il film Suicide Squad arrivato nelle sale non era la versione che lui aveva inizialmente pianificato, con la Warner Bros. che, sulla scia del malcontento generato da Batman v Superman: Dawn of Justice, è intervenuta pesantemente durante la post-produzione per alleggerire i toni del film ed evitare che anche l’opera di Ayer venisse percepita come eccessivamente cupa.

Sulla scia della campagna lanciata dai fan di Zack Snyder per la release del suo taglio di Justice League (campagna che è riuscita a portare all’effettiva distribuzione del film), Ayer ha incoraggiato i fan a fare lo stesso nei confronti della sua versione di Suicide Squad, con alcuni che hanno effettivamente cercato di promuovere la causa. Da allora, la Warner Bros. ha però specificato più volte che lo studio non ha intenzione di distribuire la Ayer’s Cut.

Adam Driver risponde alle critiche per aver interpretato due italiani: “penso ai registi, non all’Italia”

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Adam Driver è reduce dal ruolo di Enzo Ferrari nel film Ferrari (qui la recensione), prima del quale si era cimentato con Maurizio Gucci in House of Gucci (qui la recensione). Due ruoli di noti personaggi italiani con cui si è attirato non poche critiche, tra cui quella di appropriazione culturale. L’attore ha però ora risposto a queste lamentele, confermando che non c’è stato nulla di strategico nello scegliere tali ruoli, avendo semplicemente voluto seguire il proprio istinto nel lavorare con due grandi registi: Michael Mann per Ferrari e Ridley Scott per House of Gucci.

Driver, nel corso della sua partecipazione al podcast SmartLess, ha dunque affrontato tale questione dell’aver interpretato due note personalità italiane in due film consecutivi. “Molte persone mi hanno chiesto: “Quanti italiani…?” E io ho pensato: “È andata cos씓, ha detto Driver. “Ma io sono del parere che Ridley e Michael siano tra i migliori registi. Chi se ne frega se lavorare con loro ha significato interpretare due italiani?“. Driver ha poi definito la scelta di questi ruoli come “un buon esempio del non essere strategico in un modo in cui probabilmente dovrei invece essere”.

L’attore ha poi dichiarato che non ha in programma di interpretare altri italiani, aggiungendo: “Sono sorpreso di quanto si sia parlato di questa cosa. Mi dicono: ‘Hai una tendenza’, e io rispondo: ‘Sono due! Sono due italiani!” Sono solo due. La stampa non è un luogo in cui si può avere una conversazione ricca di sfumature“. Ha poi concluso affermando che: “Eppure sembra una cosa così difficile da capire. Voglio dire, non ha tanto a che fare con l’Italia, anche se come Paese mi piace ovviamente. Ma si tratta piuttosto dei registi, di Ridley Scott e Michael Mann e dei progetti stessi. L’Italia non è la prima cosa a cui penso“.

Gennaio al cinema e suoi primi film: arriva il sequel di Wonder

Gennaio al cinema e suoi primi film: arriva il sequel di Wonder

Anno nuovo e nuovi film di cui già questo Gennaio al cinema è pieno di titoli molto attesi. Intanto in sala da noi in Italia dal primo giorno del 2024 sono già disponibili la nuova commedia Succede anche nelle migliori famiglie del comico Alessandro Siani e il lungometraggio d’animazione Il ragazzo e l’Airone. Il nuovo film del maestro giapponese Hayao Miyazaki arriva dopo ben dieci anni dall’ultimo e commovente Si alza il vento presentato nel 2013 in concorso alla 70ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. 

Vediamo insieme le novità di Gennaio al cinema di questa prima settimana del mese

50 km all’ora

50 km all'ora film recensione

Il primo film di questo Gennaio al cinema è la nuova commedia diretta e interpretata dall’attore italiano Fabio De Luigi. 50 km all’ora vede anche per protagonista Stefano Accorsi ed è un remake di un grande successo tedesco del 2018 intitolato 25 Km/h. Questa trasposizione italiana racconta di Rocco e Guido, due fratelli, che durante il funerale del padre decidano di intraprendere il viaggio che si erano reciprocamente promessi di fare da adolescenti. Questo viaggio dall’Emilia alla Romagna che i due compiranno possiede però un obbligo, quello di farlo solo a cavallo dei loro vecchi motorini. Questo road movie regionale si rivelerà anche un viaggio di formazione di due cinquantenni, che cercheranno di ritrovare se stessi e il legame perduto anni prima, attraversando la loro regione di nascita e recuperando, tappa dopo tappa, il tempo perduto.

Perfect Days

Perfect Days recensione

Perfect Days premiato al Festival di Cannes per la miglior interpretazione maschile allo straordinario attore giapponese Koji Yakusho è un lungo elogio alla semplicità. Questo film del regista Wim Wenders è il racconto di Hirayama, un uomo che conduce una vita semplice e scandita da una routine perfetta. Il protagonista dedica con cura e passione a tutte le attività della sua giornata, dal lavoro come addetto alle pulizie dei bagni pubblici di Tokyo, all’amore per la musica, ai libri, alle piante, alla fotografia e a tutte le piccole cose della sua semplice esistenza. Nel ripetersi del suo ciclo quotidiano, una serie di incontri inaspettati con vari personaggio diverdi riveleranno gradualmente qualcosa in più̀ del passato del signore Hirayama.

Puffin Rock – Il Film

Puffin Rock - Il Film

Per la prima volta arrivano al cinema, con un loro film da protagonisti, i Puffin Rock, le pulcinelle di mare colorate diventate famosi grazie ad un’acclamata serie animata per bambini di Netflix. Gli amati protagonisti Oona, Rudy, Vera e Baba in questa avventura cinematografica incontreranno nuovi amici che entraranno immediatamente a far parte della numerosa famiglia. Puffin Rock – Il Film è una storia emozionante che celebra l’amore per la natura e i temi dell’appartenenza, del coraggio e dell’amicizia. Oona e Baba faranno amicizia con gli ultimi arrivati a Puffin Rock, i fratellini Isabelle e Phoenix e scopriranno, che con un amico al proprio fianco, ogni impresa è possibile.

The Miracle Club

The Miracle Club film 2023

The Miracle Club è ambientato in Irlanda nel 1967 e la storia di questo film diretto da Thaddeus O’Sullivan ruota intorno a tre donne che sognano, da sempre, di andare a Lourdes nella speranza di vedere un miracolo. Quando alle protagoniste capita di vincere un viaggio proprio nella città francese, grazie ad un concorso canoro, decidono di partire e finalmente godersi il premio. Ma il ritorno inaspettato dall’America di una vecchia amica delle tre complica decisamente le cose, visto che fa riemergere traumi e conflitti del passato. Il cast è composto da glorie del grande schermo come Maggie Smith, Kathy Bates e Laura Linney.

Wonder: White Bird

Helen Mirren Wonder: White Bird

L’ultima pellicola che consiglio in questo Gennaio al cinema è Wonder: White Bird diretta diretto da Marc Forster. Tratto dalla graphic novel di R. J. Palacio, questo film è un sequel e spin-off di Wonder e racconta la storia del bullo Julian che cerca di ambientarsi in una nuova scuola. Sentendolo in difficoltà, la nonna, interpretata da Helen Mirren, lo sorprende e gli fa visita da Parigi per raccontare la storia della sua infanzia. Di come lei, da ragazza ebrea nella Francia occupata dai nazisti, fu protetta da un compagno di classe. Infatti la giovane verrà salvata dalla famiglia di Julien, un ragazzo affetto da poliomielite, che lei prima a scuola teneva a distanza a causa della sua malattia alla gamba. Durante il lungo periodo in cui dovrà restare nascosta tra i due nascerà una forte amicizia e anche forse l’amore. Nel cast oltre alla Mirren c’è anche Gillian Anderson e i giovanissimi Bryce Gheisar, Ariella Glaser e Orlando Schwerdt.

Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo: tutti gli Easter Eggs dell’episodio 4

Arrivato già al quarto episodio disponibile su Disney+, Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo vede ormai il nostro eroe, interpretato da Walker Scobell che insieme a Annabeth (Leah Sava Jeffries) e Grover (Aryan Simhadri), continua la sua quest eroica, affrontando nuovi mostri.

Dopo aver incontrato due Furie e Medusa (Jessica Parker Kennedy), la ricerca dovrebbe diventare più semplice. Eppure l’episodio 4, “Mi metto tra le braccia della morte”, vede gli eroi inseguiti da Echidna (Suzanne Cryer) e dalla sua Chimera, che fanno deragliare, letteralmente, i loro piani di viaggio. Si rifugiano nel sito più importante della città, il Gateway Arch, un tempio dedicato alla dea Atena, ma il mostro li insegue comunque. Sebbene questa deviazione avvenga anche nel libro di Rick Riordan, sembra leggermente diversa. Nell’episodio non mancano però riferimenti all’opera originale.

Oltre a seguire la trama di Percy Jackson e il ladro di fulmini di Riordan, la serie dimostra la conoscenza profonda dell’amata serie di libri anche in altri modi. Nel corso dei primi quattro episodi, la serie ha disseminato diversi riferimenti nascosti, ed ecco di seguito gli Easter Eggs nel quarto episodio di Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo.

Il barboncino rosa non manca in “Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo”

Comprensibilmente, la serie non può includere ogni momento dei libri, e una scena che è stata lasciata fuori dall’adattamento mostrava il trio accampato nei boschi senza soldi o piani. Qui incontrano un barboncino rosa di nome Gladiola, che parlava con Grover. Gladiola non è particolarmente affezionata alla sua famiglia ed è scappata, ma i suoi proprietari offrono una ricompensa a chiunque la restituisca.

Simpatizzando con la difficile situazione dei ragazzi, Gladiola suggerisce di portarla dai suoi proprietari e di usare il denaro della ricompensa per la loro ricerca. Nei libri, l’evento si verifica dopo che il trio ha affrontato Medusa, e la scena con Gladiola è tagliata dallo spettacolo anche se il personaggio non è del tutto scomparso.

Anche se non appare alcun barboncino rosa, la serie fa riferimento a Gladiola nell’apertura dell’episodio 4, che mostra Sally (Virginia Kull) con il giovane Percy (Azriel Dalman) mentre impara a nuotare. In questa scena, Percy indossa un costume da bagno rosa con i barboncini, che ricorda Gladiola e il suo sacrificio per aiutare Percy e i suoi amici nella loro ricerca. Sebbene Gladiola non appaia nella serie, non è stata dimenticata.

“Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo” mostra l’anello sulla collana di Annabeth

Un altro Easter Egg appare sulla collana che Annabeth indossa al Campo Mezzosangue. La serie presenta costantemente questo piccolo riferimento, con ogni personaggio che indossa la propria collana di perline – anche Percy, che non è stato al Campo abbastanza a lungo per ottenere delle perline, indossa la corda intorno al collo. Eppure quello di Annabeth ha qualcosa in più. Non solo indossa con orgoglio le sue numerose perle conquistate nel corso degli anni al Campo Mezzosangue, ma tra queste è anche appeso un anello. Anche se la valorosa figlia di Atena non spiega perché lo indossa, i dettagli possono essere visti chiaramente nell’episodio 4.

Quando Percy si sveglia dal suo incubo, pone ad Annabeth domande sugli dei, portandola a spiegare parti del suo passato, inclusa la sua relazione con suo padre. Mentre racconta la storia, prende questo anello che, nei libri, è un regalo di suo padre. Dopo che Annabeth si rifiuta di vivere con lui e sua moglie, suo padre le manda il suo anello di Harvard. Annabeth dice a Percy perché è scappata ma non menziona l’anello, eppure i lettori lo noteranno di sicuro!

“Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo” racconta l’amore di Annabeth per l’architettura

Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo recensioneUn altro momento nell’episodio 4 esplora il personaggio di Annabeth, e fa riferimento a un aspetto importante del personaggio che deve ancora essere inserito nella serie: il suo interesse per l’architettura. Mentre spiega come il Gateway Arch sia un tempio di Atena, Annabeth racconta con entusiasmo dettagli sulla struttura e la sua storia. Nella serie, Annabeth non ha ancora mostrato la sua tipica passione per l’architettura, né questa scena la esplora a fondo, ma per chi conosce Annabeth dai romanzi, si tratta di un momento significativo. Anche se la conoscenza del Gateway Arch da parte di Annabeth potrebbe essere dovuta alla sua dedizione a sua madre, è molto di più.

Si tratta solo di un suggerimento del suo interesse più ampio. Nei libri, Annabeth esprime apertamente il suo amore per l’architettura, studia architettura nel tempo libero, trascina Percy e Grover all’Arco solo per vederlo e aspira a diventare lei stessa un architetto. La sua passione è una parte significativa del personaggio, rendendola uno dei pochi semidei con un piano per se stesso al di fuori del campo. Poiché la serie taglia molti dettagli, inclusa la maggior parte del tempo che i ragazzi passano al Campo prima di intraprendere la loro ricerca, questo elemento non è mai stato inserito nello show, tuttavia l’episodio 4 fornisce un gradito accenno a questo aspetto del suo personaggio.

La debolezza fatale di Percy è già apparsa in “Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo”

Il quarto episodio di Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo mette in mostra la debolezza fatale di Percy. Come spiegano i libri successivi, la debolezza fatale di un eroe è un difetto che spesso porta alla sua caduta. Per quanto riguarda Percy, la sua debolezza entra in gioco molto più avanti nella serie, ma lo show ne ha già mostrato segni. Per Percy in particolare, si tratta della lealtà. Anche se per molti versi questo è un punto di forza, Percy è leale al punto da mettere a rischio se stesso e il suo dovere di salvare il mondo per coloro che ama. Non solo è pericoloso, ma questa caratteristica rende facile per i suoi nemici manipolarlo.

L’episodio 4 ne fornisce un esempio quando Percy, che è stato avvelenato dalla Chimera, ferma Grover e Annabeth dall’affrontare da soli l’Echidna. Annabeth intendeva restare perché il suo addestramento superiore le dava maggiori possibilità. Tuttavia, Percy si sacrifica altruisticamente, permettendo ai suoi amici di scappare. Fortunatamente, Percy sopravvive all’incontro, dimostrando la lealtà che già prova nei confronti di Annabeth nonostante la loro animosità reciproca.

Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo è disponibile su Disney+ con un nuovo episodio ogni mercoledì.

Aquaman e il Regno Perduto: Amber Heard ringrazia i fan per il supporto a Mera

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La Mera di Amber Heard è stata una parte importante di Aquaman del 2018, ma in vista del sequel Aquaman e il Regno Perduto (qui la recensione) non era un segreto che il personaggio sarebbe stato messo grossomodo da parte. Si ritiene che al centro di tutto ci sia la battaglia giudiziaria tra l’attrice e l’ex marito Johnny Depp, anche se il regista del film James Wan ha più volte ribadito di aver sempre pensato di spostare i riflettori sul rapporto tra Arthur Curry e il fratellastro Orm. Altre voci riportano invece che il personaggio di Heard sia stato ridotto per via di difficoltà relazionali con il protagonista Jason Momoa.

Alla luce di tutto ciò, ci si aspettava una presenza pressoché nulla di Mera nel film, cosa che anche i trailer lasciavano intuire. Con grande sorpresa di tutti, invece, è presente più del previsto in Aquaman e il Regno Perduto e non è stata uccisa, come anche si riteneva possibile. La cosa avrà indispettito chi sperava il contrario, ma ha anche rincuorato i fan del personaggio e dell’attrice. Proprio a loro si è ora rivolta Heard, con un post su Instagram dove ha scritto “Dopo tutto questo tempo, Aquaman 2 ha fatto il suo splash nei cinema (scusate, battuta troppo facile). Grazie a tutti i miei fan per il supporto e l’amore travolgente riposto nel ritorno di Mera nel film. Grazie di cuore“.

Tutto quello che c’è da sapere su Aquaman e il Regno Perduto

Non essendo riuscito a sconfiggere Aquaman la prima volta, Black Manta, ancora spinto dal bisogno di vendicare la morte di suo padre, non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggere Aquaman una volta per tutte. Questa volta Black Manta è più formidabile che mai, poiché brandisce il potere del mitico Tridente Nero, che scatena una forza antica e malvagia. Per sconfiggerlo, Aquaman si rivolgerà al fratello Orm, l’ex re di Atlantide e imprigionato alla fine del primo film, per stringere un’improbabile alleanza. Insieme, dovranno mettere da parte le loro differenze per proteggere il loro regno e salvare la famiglia di Aquaman e il mondo dalla distruzione irreversibile.

Jason Momoa torna di nuovo nei panni dell’eroe protagonista in Aquaman e il Regno Perduto, sequel del film che ha rilanciato in positivo le sorti dell’universo cinematografico DC. In questo seguito, diretto ancora una volta da James Wan (Insidious, The Conjuring), cisono anche Patrick Wilson nei panni di Orm, Amber Heard, nei panni di Mera, Dolph Lundgren che è ancora una volta Re Nereus, il padre di Mera, e ancora Yahya Abdul-Mateen II nei panni di Black Manta, che abbiamo visto riapparire nella scena post-credit del primo film. David Leslie Johnson-McGoldrick, collaboratore ricorrente di Wan, ha scritto la sceneggiatura del film, mentre il regista e Peter Safran sono co-produttori.

Echo: azione e sangue nel nuovo trailer

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Echo: azione e sangue nel nuovo trailer

È iniziato il conto alla rovescia per il debutto del primo titolo della Marvel intitolato Spotlight, Echo. Tra una settimana, Maya Lopez e Kingpin inizieranno il loro sanguinoso dramma che darà il via al nuovo anno per i fan del MCU che si spera sia con il botto. Dopo un anno molto cupo per il MCU, tutti gli occhi sono puntati sulla serie in arrivo, che seguirà Maya Lopez mentre si ricongiunge con le sue radici native americane e fugge dal suo passato. Un nuovo teaser è stato svelato per incitare ulteriormente i fan, promettendo azione e sangue nel prossimo show televisivo.

Il teaser vede Maya visitare la tomba del padre, mentre sentiamo Kingpin che la paragona alle tigri che “si muovono in silenzio per catturare le loro prede”. Il trailer continua poi a preparare i fan per i cinque episodi pieni di tensione: si vede Maya che si dirige verso un confronto con Kingpin, che non si tira indietro di fronte a una pistola puntata contro di lei e che combatte con il beniamino dei fan Daredevil. Ma soprattutto, alla fine dell’anteprima, è chiaro che Maya ha sfidato Kingpin, che le urla: “Che cosa hai fatto?“. Sarà interessante vedere come tutto questo si concretizzerà quando la serie debutterà il 9 gennaio.

La serie vedrà Maya in fuga dall’organizzazione di Wilson Fisk dopo gli eventi di Hawkeye, dove il personaggio è stato introdotto per la prima volta come leader della mafia della tuta. In Hawkeye, Maya dà la caccia a Ronin pensando che sia il responsabile della morte di suo padre, ma presto si rende conto che il responsabile è Kingpin. La prossima serie vedrà Maya tornare nella sua città natale in Oklahoma e lottare per vendicare il padre.

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I nuovi contenuti Marvel Spotlight

Sotto la nuova etichetta di Marvel Spotlight, la serie sarà classificata come TV-MA e, per ora, i teaser e il materiale di marketing la definiscono come una serie Marvel ben distinta. Inoltre, i fan che non hanno visto le precedenti serie Disney+ potranno seguire la storia senza problemi, nonostante alcuni volti noti e alcuni nuovi personaggi. Forse, Echo può essere la serie che finalmente fornisce una narrazione da “strada” che i fan dei supereroi desiderano da un po’.

Il cast di Echo

Creata da Marion Dayre, Echo vede nel cast Alaqua Cox nel ruolo di Maya Lopez, Chaske Spencer nel ruolo di Henry, Tantoo Cardinal nel ruolo di Chula, Devery Jacobs nel ruolo di Bonnie, Zahn McClarnon nel ruolo del padre di Maya, William, Cody Lightning nel ruolo del cugino Biscuits e Graham Greene nel ruolo di Skully insieme a Vincent D’Onofrio nel ruolo di Wilson Fisk e Charlie Cox nel ruolo di Matt Murdock/Daredevil.

Tutti gli episodi di Echo saranno trasmessi in anteprima il 9 gennaio, in prima serata alle 6 PM PT/9 PM ET su Disney+ e Hulu. Seguite il link per saperne di più sulla serie e guardate il nuovo teaser qui sotto:

Margot Robbie rivela le sue speranze per il futuro di Harley Quinn

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Margot Robbie ha interpretato per la prima volta Harley Quinn nel film Suicide Squad del 2016, riprendendo poi il ruolo in Birds of Prey e nel sequel/reboot The Suicide Squad di James Gunn. Tutti questi film si sono svolti all’interno del contesto del DCEU, ovviamente, rendendo dunque Harley Quinn uno dei personaggi di punta di quel franchise. Ora che però questo si è concluso e i DC Studios si preparano al lancio del DCU, che riscriverà da capo il percorso dei personaggi DC al cinema, sono molti i dubbi legati al futuro di Quinn e della sua interprete.

Gunn, co-CEO dei DC Studios, ha lasciato intendere che potrebbe decidere di coinvolgere nuovamente Robbie per questo ruolo, ma non è detto che l’attrice abbia effettivamente interesse a riprendere il ruolo. Parlando con Variety, infatti, Robbie ha rivelato le sue speranze per il futuro di Harley Quinn, affermando che “ho sempre voluto che Harley fosse un personaggio che potesse essere interpretato anche da altre attrici, così come avviene per tanti personaggi maschili iconici. Questa è sempre stata l’idea per lei“.

Harley è così divertente e può andare in tante direzioni diverse. Se la metti nelle mani di qualcun altro, ti viene da chiederti: “Cosa ne faranno?”. Le opzioni sono infinite“. Come noto, il suo desiderio sembra si stia concretizzando, perché ad oggi è già certo l’arrivo di almeno una nuova Harley Quinn, interpretata da Lady Gaga nel film Joker: Folie à Deux, con protagonista anche Joaquin Phoenix. È poi molto probabile, data la sua popolarità, che il personaggio faccia la sua comparsa anche nel DCU, dove potrebbe a questo punto essere interpretato da una nuova attrice, a meno che Margot Robbie non cambi idea.

Chicago PD 11: anticipazioni dal primo episodio dell’undicesima stagione

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Il network americano della NBC ha diffuso la trama del primo episodio di Chicago PD 11, l’attuale undicesima stagione di Chicago PD.

In Chicago PD 11×01 che si intitolerà “Unpacking” In La Upton fa da ombra a una squadra di prevenzione delle crisi e si trova in contrasto con il medico di salute mentale.

La sinossi ufficiale della stagione 11 di Chicago P.D. è la seguente:

“Un avvincente dramma poliziesco sugli uomini e le donne del Distretto 21 della polizia di Chicago che mettono tutto in gioco per servire e proteggere la loro comunità”. Il Distretto 21 è composto da due gruppi distinti: i poliziotti in uniforme che pattugliano il territorio e affrontano testa a testa i crimini di strada della città e l’Unità di Intelligence che combatte i reati più importanti della città – criminalità organizzata, traffico di droga, omicidi di alto profilo e altro ancora”.

L’undicesima stagione di Chicago PD darà l’addio a Tracy Spiridakos, che nella serie interpretava il detective Hailey Upton. I restanti membri del cast Chicago P.D., tra cui Jason Beghe nel ruolo di Hank Voight, Lisseth Chavez nel ruolo di Vanessa Rojas, Patrick Flueger nel ruolo di Adam Ruzek, LaRoyce Hawkins nel ruolo di Kevin Atwater, Amy Morton nel ruolo di Trudy Platt e Marina Squerciati nel ruolo di Kim Burgess, rimangono i protagonisti dello show.

Chicago PD è il secondo capitolo della franchise di serie Chicago della Wolf Entertainment e arriva a due anni di distanza dal debutto della prima serie, Chicago Fire.  Spin-off di Chicago Fire, Chicago PD si concentra sul 21° distretto fittizio, che ospita gli agenti di pattuglia e l’unità di intelligence d’élite del dipartimento, guidata dal sergente Hank Voight (Jason Beghe). La serie segue gli agenti di pattuglia in uniforme e l’Unità di Intelligence del 21° distretto del Dipartimento di Polizia di Chicago mentre inseguono gli autori dei principali reati di strada della città.

Nell’undicesima stagione La Upton fa da ombra a una squadra di prevenzione delle crisi e si trova in contrasto con il medico di salute mentale.

La società della neve: recensione del film di J.A. Bayona #Venezia80

La società della neve di J.A. Bayona ha segnato la chiusura della Mostra del Cinema di Venezia 2023. Un survival movie ambientato in uno dei luoghi più ostili e inaccessibili del pianeta che, tramite uno studio sul corpo, soprattutto in relazione a quello degli altri, elabora una toccante riflessione sul cameratismo e sull’affidamento che l’uomo fa sui ruoli sociali e il gruppo in una situazione tra la vita e la morte.

La storia vera di La società della neve

Il film, presentato fuori concorso a Venezia 80, è l’adattamento di un libro di Pablo Vierci, che ha frequentato il collegio Stella Maris di Montevideo, in Uruguay, insieme ai sopravvissuti al disastro aereo delle Ande. Bayona utilizza il libro dell’autore uruguaiano, scritto 36 anni dopo l’incidente aereo per dare voce ai sopravvissuti e a coloro che non ne sono usciti vivi.

12 ottobre 1972. La squadra di rugby dell’Old Christians Club si imbarca sul volo 571 dell’aeronautica militare uruguaiana da Montevideo, Uruguay, a Santiago del Cile, dove è in programma una partita, che non ha mai avuto luogo. L’aereo, che trasportava un totale di 45 passeggeri (equipaggio, giocatori, membri della famiglia e amici), si è schiantato nel cuore innevato delle Ande, nella Valle delle Lacrime. Solo 29 dei 45 passeggeri sono sopravvissuti all’impatto. Intrappolati in uno degli ambienti più inospitali del pianeta, i sopravvissuti dovettero affrontare freddo estremo, sete e fame e furono costretti a prendere misure estreme per rimanere in vita. Alcuni dei sopravvissuti all’incidente aereo morirono nei giorni successivi. Il 23 dicembre 1972, due mesi e mezzo dopo l’incidente, 16 persone furono tratte in salvo.

Cameratismo e spiritualità

L’esperienza filmica proposta da La società della neve è estrema anche per gli spettatori, soprattutto dal punto di vista del coinvolgimento emotivo. La continua esposizione alla morte, la necessità di stabilire un contatto tra i vivi e i morti, mette in risalto il ruolo fondamentale svolto da tutti, anche da chi è rimasto indietro, in questa società della resistenza. Quella messa in scena da Bayona è una storia affascinante e complessa, permeata da un senso di colpa costante, che smonta il classico viaggio dell’eroe, lasciandoci intendere che non esiste nessun tipo di miracolo: esiste solo la cooperazione, tanto in vita quanto nella morte.

ll dono di sé agli altri si manifesta sia a livello spirituale – quando si cammina per gli altri o si curano le loro ferite – sia fisicamente, con quei corpi che danno il permesso di essere mangiati di fronte alla morte: una scelta estrema, mistica e umanissima allo stesso tempo. In questo senso, il film di Bayona è pieno di luce e non solo a livello fotografico: parla della morte per enfatizzare la vita.

La società della neve Enzo Vogrincic
ENZO VOGRINCIC nel ruolo di Numa in La società della neve. Cr. QUIM VIVES/NETFLIX © 2022

Cinema del corpo

La cinepresa di Bayona trasporta subito la nostra attenzione su questo senso di gruppo che i ragazzi, già compagni di squadra nel rugby, mantengono fin dall’inizio nel film. Dal modo in cui si prendono in giro e non stanno seduti ai loro posti durante il viaggio in aereo, fino alle notti glaciali passate stretti l’un l’altro, cercando invano di riscaldarsi, La società della neve è un film dal calore umanista, un racconto corale seppur ambientato in una cornice gelida e incredibilmente disumanizzante.

Il regista spagnolo fa un lavoro incredibile sul punto di vista, inquadrando il racconto da una prospettiva spirituale, che unisce vivi e morti, personaggi e spettatori. Una voce corale che trascende ogni accenno di individualismo, così diffuso nel mondo contemporaneo.  Emerge anche una profonda dignità dei personaggi, che si avventurano lungo le montagne per cercare una via di salvezza, pur sapendo che potrebbero morire da un momento all’altro; dall’altra parte, c’è chi muore incoraggiando i propri compagni a non desistere e chi chiede di nutrirsi del suo corpo dopo la morte. Questi comportamenti sono il risultato di una profonda trasformazione; in una situazione di completo abbandono, quando tutto ti è stato tolto tutto, hai la possibilità di scegliere come morire. Con un’audacia senza precedenti, Bayona si propone di esplorare le possibilità di un cinema del corpo, per raggiungere una conoscenza che risiede nel fisico.

Mean Girls: il trailer finale invita tutti alla festa di vendetta dell’anno

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In vista dell’imminente uscita nelle sale, il musical Mean Girls, la Paramount Pictures ha rilasciato il suo ultimo trailer, con alcune scene inedite.

Il trailer finale di Mean Girls continua a mostrare il tocco moderno che è stato aggiunto al classico film per teenager. Il video evidenzia anche la “Festa della vendetta dell’anno“, offrendo ai fan un’anteprima dei piani di Cady e Regina. Il film arriverà nelle sale americane il 12 gennaio 2024. In Italia la pellicola non ha ancora una data di uscita.

La trama di Mean Girls

Dal genio di Tina Fey arriva una nuova versione del film cult MEAN GIRLS. La nuova studentessa Cady Heron (Angourie Rice) viene accolta al vertice della catena sociale dal gruppo elitario di ragazze popolari chiamato “Plastics”, governato dall’ape regina Regina George (Reneé Rapp) e dalle sue fedeli seguaci Gretchen (Bebe Wood) e Karen (Avantika). Tuttavia, quando Cady fa il grande passo falso di innamorarsi dell’ex fidanzato di Regina, Aaron Samuels (Christopher Briney), si ritrova preda nel mirino di Regina. Mentre Cady cerca di sconfiggere la Regina del gruppo con l’aiuto dei suoi amici Janis (Auli’i Cravalho) e Damian (Jaquel Spivey), deve imparare a rimanere fedele a se stessa mentre naviga nella giungla più spietata di tutte: il liceo.

Il cast

Mean Girls è diretto da Arturo Perez e Samantha Jayne da una sceneggiatura scritta dalla Fey, basata sull’adattamento musicale di Broadway del film del 2004. Il cast comprende Rapp nel ruolo di Regina George, Rice nel ruolo di Cady Heron, Auli’i Cravalho nel ruolo di Janis, Jaquel Spivey nel ruolo di Damian, Jenna Fischer nel ruolo della signora Heron, Busy Philipps nel ruolo della signora George, Avantika nel ruolo di Karen, Mahi Alam nel ruolo di Kevin, Christopher Briney nel ruolo di Aaron Samuels, Bebe Wood nel ruolo di Gretchen Wieners, Ashley Park nel ruolo di Madame Park, Connor Ratliff nel ruolo del signor Rapp e Jon Hamm nel ruolo del signor Carrara. Rapp e Jon Hamm nel ruolo dell’allenatore Carr.

I produttori esecutivi del film sono Jeff Richmond, Nell Benjamin, Eric Gurian, Erin David e Pamela Thur, mentre Fey e Lorne Michaels sono i produttori. Le musiche sono di Jeff Richmond e i testi di Nell Benjamin.

Mindhunter: Holt McCallany rivela che David Fincher ha “pensato” di fare una terza stagione

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Mentre in precedenza sembrava che la terza stagione di Mindhunter non sarebbe stata realizzata, l’attore Holt McCallany afferma che David Fincher ha almeno preso in considerazione l’idea di riportare la serie sul set.

Parlando con Awards Daily, a McCallany è stato chiesto se ci fosse la possibilità che Mindhunter potesse tornare per una terza stagione. Anche se al momento non c’è nulla di confermato e McCallany ha ammesso che probabilmente è ancora “improbabile“, l’attore de L’artiglio di ferro ha detto di credere che David Fincher abbia “pensato” di riportare in vita la serie di Netflix, dando così ai fan il primo barlume di speranza che una terza stagione possa un giorno realizzarsi.

Ho sentito che David ci ha pensato“, ha detto. “Non sto dicendo che tornerà. Ma sto dicendo che se tornerà, io tornerò con lui. Potete portarlo in banca, ma dipenderà da ciò che David vorrà fare. Sono passati alcuni anni, quindi probabilmente è improbabile, ma il solo fatto che ci abbia pensato è un segno di speranza“.

Cos’è Mindhunter di Netflix?

Basata sul libro del 1995 Mindhunter: Inside the FBI’s Elite Serial Crime Unit di John E. Douglas e Mark Olshaker, Mindhunter ha debuttato su Netflix nel 2017. La serie ha come protagonisti Jonathan Groff e McCallany nei panni di due agenti dell’FBI che tentano di comprendere la mente dei serial killer, portandoli così a intervistare e tracciare il profilo di una serie di noti assassini durante la creazione dell’Unità di Scienze Comportamentali.

La seconda stagione di Mindhunter ha debuttato nel 2019. Netflix ha scelto di non proseguire con una terza stagione quando Fincher ha iniziato a concentrarsi su altri progetti; tuttavia, un rappresentante della società ha dichiarato a TVLine nel gennaio 2020 che Fincher “potrebbe rivisitare Mindhunter in futuro“.

Fincher ha dichiarato a Forbes nel febbraio 2023: “Sono molto orgoglioso delle prime due stagioni. Ma è uno show molto costoso e, agli occhi di Netflix, non abbiamo attirato abbastanza pubblico da giustificare un tale investimento (per la terza stagione). Non li biasimo, hanno corso dei rischi per far decollare la serie, mi hanno dato i mezzi per fare Mank nel modo in cui volevo farlo e mi hanno permesso di avventurarmi su nuove strade con The Killer. È una benedizione poter lavorare con persone capaci di audacia. Il giorno in cui i nostri voleri saranno diversi, dobbiamo essere onesti nel separarci“.

La terza stagione di Mindhunter non è ancora stata confermata da Netflix. Fincher non ha nemmeno affrontato i recenti commenti di McCallanay.

Peaky Blinders, il film: il creatore sta scrivendo gli ultimi dettagli della sceneggiatura!

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È stato rivelato che il creatore della serie Steven Knight sta attualmente lavorando alla stesura delle parti finali della sceneggiatura dell’atteso film di Peaky Blinders.

Nel numero doppio di Natale di RadioTimes, Steven Knight ha fornito un aggiornamento sul film di Peaky Blinders parlando del balletto The Redemption of Thomas Shelby. Il creatore ha rivelato che il suo processo di scrittura per il film è un po’ come un sogno e che l’inizio delle riprese è previsto per la metà del 2024.

Al momento sto lavorando agli ultimi dettagli“, ha dichiarato Steven Knight. “Mi siedo alla tastiera e inizio. Per me è un po’ come avere un sogno. Ti siedi e ti vengono fuori tutte queste cose, poi le rileggi e pensi: “È molto bello, ma da dove viene?” … Il piano è di iniziare a girarlo a metà del prossimo anno“.

Proprio il mese scorso, la star della serie Cillian Murphy ha dichiarato di essere aperto all’idea di un film di Peaky Blinders parlando con la star di Barbie Margot Robbie, che è una grande fan della serie.

Quando è andato in onda Peaky Blinders?

Peaky Blinders è andato in onda per sei stagioni (per un totale di 36 episodi) da settembre 2013 ad aprile 2022. La serie è stata interpretata da Cillian Murphy, Sam Neill, Helen McCrory, Paul Anderson, Annabelle Wallis e altri. La serie è descritta come “un’epopea familiare di gangster, ambientata nelle strade senza legge di Birmingham dopo la Prima Guerra Mondiale”.

Omen – L’origine del presagio: nuovo trailer del film horror prequel

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La 20th Century Studios ha rilasciato un nuovo trailer di Omen – L’origine del presagio (The First Omen), che offre ai fan uno sguardo ravvicinato al prossimo prequel del film horror. Il trailer presenta molte inquietanti immagini, accompagnate dalla canzone “If I Had a Heart” di Fever Ray.

Quando una giovane donna americana viene inviata a Roma per iniziare una vita di servizio alla Chiesa, incontra un’oscurità che la porta a mettere in discussione la sua stessa fede e a scoprire una terrificante cospirazione che spera di far nascere il male“, si legge nella sinossi del film.

Omen – L’origine del presagio (The First Omen), il film

Omen – L’origine del presagio (The First Omen) è interpretato da Nell Tiger Free (Servant, Game of Thrones), Tawfeek Barhom (The Letter for the King), Sonia Braga (Shotgun Wedding), Ralph Ineson (The Witch, The Northman) e Bill Nighy (Love Actually, Pirati dei Caraibi). Il film è diretto da Arkasha Stevenson, che ha scritto la sceneggiatura insieme a Tim Smith e Keith Thomas, mentre Ben Jacoby si è occupato della storia. David S. Goyer e Keith Levine sono entrambi produttori di Omen – L’origine del presagio (The First Omen), mentre Smith, Whitney Brown e Gracie Wheelan sono produttori esecutivi. Il film uscirà nelle sale statunitensi il 4 Aprile 2024.

Quando è uscito il film originale?

Omen – L’origine del presagio (The First Omen)  è un prequel de Il Presagio, diretto da Richard Donner. Uscito nel 1976, il film horror acclamato dalla critica era interpretato da Gregory Peck, Lee Remick, David Warner, Harvey Spencer Stephens e Billie Whitelaw. Il film ha vinto l’Oscar per la migliore colonna sonora originale ed è stato nominato anche per la migliore canzone originale.