Il terzo episodio di The Falcon and The Winter Soldier della
Marvel, dal titolo “Power
Broker“, ha visto Sam e Bucky fare una visita a Zemo per
scoprire cosa sapeva dei Flag Smashers. È probabile che le cose non
siano andate del tutto come si aspettavano i fan.
Alla fine, Zemo si è unito agli eroi
nella loro missione dopo che Bucky lo ha fatto evadere di prigione.
Abbiamo quindi visto un lato diverso del freddo e calcolatore
villain di Captain
America: Civil War. Nello specifico, in una particolare
scena (che sarebbe poi diventata oggetto di numerosi meme) abbiamo
visto il Barone scatenarsi e sferrare un po’ di pugni in una
discoteca di
Madripoor.
Durante un’intervista con
EW, Daniel Brühl ha rivelato di aver
effettivamente improvvisato quella scena e che, in realtà, hanno
girato molto di più rispetto a quanto abbiamo visto nell’episodio:
“Quel momento è stato improvvisato quando ho visto la folla
ballare, impazzire”, ha detto l’attore. “Ho sentito il
ritmo e ho pensato: ‘Zemo è stato rinchiuso in una prigione tedesca
per anni. Ha bisogno di sfogarsi e mostrare le sue mosse.
Andiamo!’. Mi è piaciuta davvero tanto la reazione di Anthony e
Sebastian mentre mi guardavano. Tuttavia, ero sicuro al 100% che
l’avrebbero tagliata dalla serie. Alla fine sono rimasto davvero
sorpreso e felice che l’abbiano tenuta. È stato un lungo ballo.
Avevamo girato di più, ma hanno comunque tenuto questo
piccolo momento.”
A Brühl è stato anche chiesto di
anticipare qualcosa sul futuro di Zemo nella serie, ma ha
specificato che preferirebbe non rovinare la sorpresa ai fan.
Tuttavia, ha comunque parlato del cameo, alla fine dell’episodio,
di Florence Kasumba e di ciò che il coinvolgimento
di Ayo nella serie potrebbe significare per il suo personaggio.
“Si tratta di guerrieri molto
intimidatori che mi stanno inseguendo”, ha spiegato l’attore.
“Per quanto mi abbia fatto piacere rivedere Florence e parlare
con lei – l’unico altro attore tedesco presente sul set -, per Zemo
invece la sua presenza significa guai. Dovrebbe stare
attento.”
Una nuova immagine dal set di
Spider-Man: No Way Home rivela la Statua della Libertà
di New York con lo scudo di Captain America. L’iconica arma è
attualmente un punto focale narrativo nella serie
The Falcon and the Winter Soldier, ma potrebbe anche
svolgere un ruolo importante nel threequel che vedrà il regista
Jon Watts e Tom Holland tornare a lavorare di nuovo
insieme.
La produzione di No
Way Home è iniziata alla fine del 2020 dopo una serie di
ritardi dovuti alla pandemia di Coronavirus. Da poche settimane, le
riprese sono ufficialmente terminate. Naturalmente, i Marvel Studios restano molto
riservati in merito al progetto; anche se il titolo ufficiale e
alcune foto promozionali del film sono già stati svelati, non si
conoscono ancora molti dettagli sulla trama. È chiaro che il film
affronterà la conseguenze di Spider-Man:
Far From Home, ma secondo i più dovrebbe anche
rappresentare il tentativo di realizzare una versione live action
dello Spider-Verse.
Anche se le riprese principali di
No
Way Home sono ormai terminate, diversi oggetti di scena
del film devono ancora essere rimossi da New York City, inclusa una
finta insegna alla fermata dell’autobus che mostra la Statua della
Libertà che brandisce lo scudo di Captain America. La foto è stata
condivida dall’account
Twitter @blockbustedpod (via Spider-Man: No Way Home News)
e grazie ad essa scopriamo che l’iconica scultura è anche
soprannominata “Il nuovo Avenger di New York”. Potete vederla
cliccando
qui.
Sulla base della nota cronologia del
MCU, è una certezza affermare che gli eventi di No
Way Home si svolgeranno dopo ciò che accade in
The Falcon and the Winter Soldier, che presenta in modo
prominente lo scudo mentre esplora l’eredità del mantello di Cap.
Dopo che Sam lo ha dato al governo presumibilmente per
l’esposizione allo Smithsonian, alla fine è stato consegnato a
John Walker che è stato scelto come nuovo Vendicatore a stelle
e strisce.
Molto probabilmente, entro la fine
della serie, Sam rivendicherà il suo legittimo posto come
successore di Steve; supponendo che sia così, è curioso come ciò
potrebbe collegarsi all’immagine dal set di No Way
Home. In ogni caso, questa è un’indicazione che mesi dopo
gli eventi di Avengers:
Endgame, il pubblico del MCU continua a celebrare gli eroi
più potenti della Terra.
Il film è diretto
da Jon Watts (già regista
di Homecoming e Far
From Home) e prodotto da Kevin
Feige per i Marvel Studios e da Amy
Pascal per la Pascal Production. Dovrebbe arrivare al
cinema a dicembre 2021.
Locked
Down, il film diretto da Doug Liman
(The Bourne Identity, Mr. And Mrs. Smith) con protagonisti
Anne
Hathaway(Les Misérables,
Il Diavolo veste Prada, Le Streghe) e
Chiwetel Ejiofor,(12 anni
Schiavo, Doctor Strange), arriva in Italia in
esclusiva digitale da venerdì 16 aprile,
disponibile per l’acquisto e il noleggio premium
su Apple Tv app, Amazon Prime Video, Youtube, Google Play,
TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft Film &
TV e per il noleggio premium su Sky Primafila e
Infinity.
Proprio quando decidono di
separarsi, Linda (Anne
Hathaway) e Paxton (Chiwetel
Ejiofor) si ritrovano nel bel mezzo della pandemia
Covid-19, costretti a vivere insieme nella loro casa londinese, a
causa del lockdown obbligatorio. Sorprendentemente, anche se non
riescono ad andare d’accordo su nulla, i due trovano una tregua
quando Paxton viene assunto dall’azienda di Linda per consegnare
delle pietre preziose. In isolamento domestico a causa del lockdown
in tutto il Paese, dovendo quindi affrontare emozioni e interazioni
che avrebbero preferito evitare, vivendo le proprie vite fuori
casa, le cose raggiungono un crescendo che culminerà in una rapina
epocale da Harrods.
Uno dei pochi film ad essere stato
concepito, scritto, girato, finito e distribuito durante la
pandemia, Locked
Down è una commedia romantica con una “svolta”.
La dualità del titolo stesso gioca con la situazione in cui molti
di noi si trovano in questo momento: rinchiusi fisicamente in
un’abitazione con partner, familiari, coinquilini, ma anche
emotivamente e mentalmente bloccati in situazioni che ora siamo
costretti ad affrontare in modi che non avremmo mai immaginato. C’è
chi ha iniziato a cuocere il pane, chi si dedica al proprio lavoro,
mentre altri fanno entrambe le cose – e pianificano una rapina di
gioielli.
Scritto da Steven Knight e prodotto
da P.J. van Sandwijk, p.g.a, Alison Winter, p.g.a, Michael Lesslie,
il cast del film vede Anne Hathaway e Chiwetel
Ejiofor,, affiancati da Stephen Merchant, Mindy
Kaling, Lucy Boynton, Dule Hill, Jazmyn Simon, con Ben Stiller e
Ben Kingsley.
Nel terzo episodio di The Falcon and the Winter Soldier è stata
ufficialmente introdotta la nazione insulare di Madripoor. Questo
paese immaginario ha una storia lunga e assai complessa nei fumetti
Marvel, nonché una profonda
connessione con un gruppo di personaggi che, fino ad ora, non
potevano essere utilizzati nell’universo cinematografico condiviso:
gli X-Men. Grazie all’accordo Disney/Fox, il MCU è finalmente
libero di poter esplorare questa interessante località. Di seguito,
10 dettagli che forse dovreste conoscere sul Principato situato nel
sud-est asiatico marittimo:
Il primo importante collegamento degli X-Men nel MCU
Il MCU prende spesso
ispirazione dalla storia dei fumetti Marvel, come ha fatto WandaVision come storie quali “House Of M”. Con
Madripoor,
The Falcon and the Winter Soldier sta attingendo ad
un luogo chiave profondamente connesso agli X-Men. Madripoor è
apparso per la prima volta in “New Mutants #32” nel 1985. Ha poi
svolto molto presto un ruolo importante nel passato e nel presente
di Wolverine.
Sia in “Marvel Comics Presents” del 1988 che nella
prima run da solista di Wolverine, Madripoor è stato un luogo
chiave legato, con Logan che spesso frequentava il locale notturno
Princess Bar sotto l’identità di Patch. Quel bar è visibile a Low
Town, quando Sam, Bucky e Zemo sono sulle tracce di
Power Broker.
Patch
Wolverine ha avuto un
discreto numero di alias nei fumetti, grazie alla sua lunga storia
e al suo complicato background. Per un certo periodo, negli anni
’80, ha scelto l’identità di Patch. Questa era la sua copertura
quando operava indipendentemente dagli X-Men in località straniere,
in particolare a Madripoor, dove dava la caccia ad un criminale
signore della guerra di nome Roche.
Il nome Patch
proveniva dalla benda sull’occhio che indossava durante questo
periodo. Wolverine indossava la benda perché, per il mondo in
generale, gli X-Men avrebbero dovuto essere morti, sacrificati in
diretta televisiva a Dallas durante il crossover “The Fall of The
Mutants” alla fine degli anni ’80. Durante questo periodo a volte
indossava anche un costume tutto nero senza
maniche.
Hightown
Madripoor è un’isola
immaginaria nel sud-est asiatico, modellata in qualche modo sulla
città di Singapore. Madripoor è divisa in due metà economicamente
molto diverse: Hightown e Lowtown.
Hightown è il centro del commercio
ed è una città moderna, con moltissimi grattacieli e ogni tipologia
di equipaggiamento moderno immaginabile. Nei fumetti, è stato
ritratto come uno dei centri per il commercio nella regione, il che
è in linea con quello che appare nella serie. Il suo moderno
skyline al neon ricorda quello di Hong Kong visto in Godzilla
vs. Kong.
Lowtown
Low Town è
radicalmente diversa. La parte povera dell’isola è indigente, con
molte baracche e capanne accatastate l’una sull’altra all’ombra dei
grattacieli. Qui si svolgono molte attività illegali e illecite,
come è stato mostrato anche nel terzo episodio di
The Falcon and the Winter Soldier.Un tempo era persino un rifugio per i pirati.
Tra i tanti locali
di Lowtown c’è il Bronze Monkey, dove Sam e Bucky sono andati
a cercare
Power Broker. Questo bar è apparso in “Captain America #363”
quando Steve Rogers si reca sull’isola per salvare la sua amica e,
a volte, interesse amoroso, Diamondback.
Sotto il controllo dell’HYDRA
Non ci sono quasi leggi a
Madripoor, il che la rende una calamita per l’attività criminale.
L’isola è in gran parte gestita da vari elementi criminali. Uno di
loro è l’HYDRA. Sotto la guida di Viper, conosciuta anche come
Madame Hydra, presero il controllo dell’isola e la usarono come
base per le loro attività terroristiche.
Lo SWORD è intervenuto cercando di
far cadere l’HYDRA, come illustrato nella serie del 2009 “Agents of
SWORD”. L’organizzazione ha recentemente fatto il suo debutto nel
MCU in
WandaVision, con l’obiettivo di rimuovere Wanda dall’Hex,
a Westview.
Madripoor è costruita su un drago
Un’altra importante
organizzazione criminale al lavoro a Madripoor è La Mano. Questi
mercenari e artisti marziali altamente addestrati sono stati i
principali antagonisti dell’Universo Marvel sin dal loro debutto in
“Daredevil #174” nel 1981. In “Avengers World” del 2014,
risvegliano un drago gigante su cui Madripoor è effettivamente
costruita.
Questo drago ha una connessione con
un altro drago prominente collegato a La Mano. Manhattan è
costruita sulle ossa fossilizzate di un drago, come si vede nello
show NetflixThe
Defenders, in cui La Mano era l’antagonista
principale.
Tarik Fayad
Madripoor è
un focolaio di attività criminali, ma non è privo di eroi. Uno di
loro è Tarik Fayad, il difensore di Madripoor, un essere umano che
è diventato il supereroe Horus con il potere del bastone Copto. Il
bastone è stato investito di energia magica.
Sfortunatamente, non
ha aiutato molto Fayad, poiché è stato ucciso nello stesso numero
in cui è stato presentato (“Agents Of S.H.I.E.L.D. #2” del 2016).
Ci sono comunque altre forze significative per il bene a Madripoor,
incluso Tyger Tyger, un ex rivoluzionario che è stato il leader
dell’isola.
All-New X-Men
L’eredità
degli X-Men a Madripoor ha avuto effetti anche nel presente. In
particolare, c’è stato un vero e proprio un tuffo nel loro passato.
I “Nuovi” X-Men degli ultimi dieci anni sono in realtà i cinque
originali: Ciclope, Jean Grey, Iceman, Beast e Angel, che sono
stati trasportati nel loro futuro.
Rimangono a
Madripoor mentre Magneto cerca di aiutarli a tornare alla loro
epoca. Mentre lo fanno, rimangono nella versione dell’X-Mansion ad
opera di Magneto, a cui
The Falcon and the Winter Soldier potrebbe aver fatto un
lieve cenno nell’ultimo episodio della serie.
Il primo incontro tra Captain America e Wolverine
Madripoor è la chiave di
uno dei momenti più monumentali nella storia dei fumetti Marvel: il
primo incontro tra Wolverine e Captain America. Tale incontro è
avvenuto a Madripoor durante la Seconda Guerra Mondiale ed è stato
raccontato in “Ucanny X-Men #268”, scritto da Chris Claremont e
disegnato da Jim Lee.
I due eroi si uniscono per
combattere sia La Mano che i nazisti, in una storia che aveva
legami con il presente. La storia mostra anche gli sforzi di Vedova
Nera per scoprire i segreti dell’ultima iterazione della misteriosa
organizzazione La Mano.
I Raksha
L’eredità
di Wolverine a Madripoor continua con i Raksha, n gruppo di giovani
mutanti vigilanti che operano sull’isola e che sono stati ispirati
da Wolverine quando operava sotto l’identità di Patch.
I Raksha usano
metodi estremi contro i loro nemici a Madripoor: una volta hanno
anche chiesto aiuto al Club Infernale. Uno di loro, Nightshade,
divenne lei stessa un X-Man dopo che le due squadre si incrociarono
cercando di sconfiggere i criminali che si occupavano dell’Ormone
della Crescita Mutante.
Per la gioia dei fan della saga de
Il Signori degli Anelli, è stato ritrovato un
adattamento televisivo in lunga russa del celebre romanzo di
J.R.R. Tolkien. Fin dalla sua prima pubblicazione
nel lontano 1954, l’epico high fantasy è diventato una delle opere
di narrativa più vendute di tutti i tempi, che ha poi dato origine
all’altrettanto illustre trilogia cinematografica del regista
premio Oscar Peter Jackson.
Ora, grazie a
The Guardian, è stata resa pubblica la notizia dell’esistenza
di un particolare adattamento de Il Signore degli Anelli. Si tratta di una
versione in lingua russa della famosa epopea di Tolkien, prodotta
nel 1991 per la tv sovietica. Intitolato “Khraniteli”, il film in
due parti è stato recentemente caricato su YouTube dalla rete
televisiva russa 5TV ed è già diventato molto popolare tra i fan,
grazie soprattutto ai suoi effetti realizzati con un budget ridotto
e ai costumi posticci.
In realtà, il film è un adattamento
del primo volume della trilogia, ossia
La compagnia dell’anello, ed è basato su una traduzione
dell’opera realizzata da Vladimir Muravyov e Andrey Kistyakovsky.
La versione russa include anche personaggi che sono stati tagliati
dalla versione cinematografica di Jackson, come ad esempio A pochi
giorni dalla pubblicazione da parte di 5TV, i video hanno ottenuto
quasi mezzo milione di visualizzazioni.
Il Signore degli Anelli: in arrivo l’attesissima serie tv
Ricordiamo che a quasi vent’anni di
distanza dall’uscita nelle sale de
Il ritorno del Re, il capitolo conclusivo della trilogia
cinematografica di Jackson, Il Signore degli Anelli verrà nuovamente
riadattato, questa volta per il piccolo schermo, grazie ad Amazon
Studios, che produrrà una serie ispirata all’universo creato da
Tolkien e scritta da J.D. Payne e Patrick
McKay. La prima stagione, composta da 8 episodi, dovrebbe
debuttare quest’anno.
Mark Hamill ha rivelato un curioso legame che
esiste tra il personaggio di Daffy Duck e la saga
di
Star Wars. Hamill è conosciuto per aver interpretato
Luke Skywalker nella trilogia originale e nella trilogia sequel
della celebre saga fantascientifica. L’attore è anche un prolifico
doppiatore, noto per aver prestato la sua voce al personaggio del
Joker in numerose serie e giochi animati della DC.
Negli ultimi anni, Mark Hamillè diventato
noto anche per la sua presenza assidua sui social media e in
particolare per l’interazione con i suoi fan su
Twitter. Di recente, l’attore ha condiviso alcune inedite
curiosità dal backstage di
Star Wars (come le
difficoltà durante le riprese a causa di un clima
particolarmente ostile). Ora, l’interprete di Luke Skywalker ha
confermato una voce secondo cui George Lucas voleva che un cartone animato con
protagonista Daffy Duck, il celebre
personaggio dei cartoni animati e dei fumetti
della Warner Bros., venisse proiettato prima di Una Nuova Speranza nel 1977.
L’attore ha spiegato: “George
voleva davvero che questo classico cartone animato di Daffy Duck
fosse mostrato prima di ogni proiezione di Star
Wars. Sarebbe stato un rompighiaccio far sapere al pubblico che
quello che stava arrivando era meno che mortalmente serio. Sono
rimasto deluso quando non siamo riusciti a ottenere i diritti e,
alla fine, non è successo.”
Il cartone che Lucas avrebbe voluto
mostrare prima di Una Nuova Speranza era Duck Dodgers nel XXIV
secolo e mezzo, un cortometraggio della
serie “Merrie Melodies”, uscito negli Stati Uniti
il 25 luglio 1953. I protagonisti sono Daffy Duck nel ruolo
dell’eroe spaziale Duck Dodgers, Porky Pig in quelli del
suo assistente, il “giovane ardente cadetto spaziale”,
e Marvin il Marziano nei panni del loro avversario.
Il grande successo della saga di
Star Wars
La trilogia originale di Star Wars è ormai entrata nell’immaginario
collettivo. I film hanno dominato e alimentato la cultura pop,
grazie anche alla produzione di spin-off, prequel, fumetti,
videogiochi e serie tv. Dopo la trilogia originale, tra il 1999 e
il 2005 venne realizzata la trilogia prequel, passato alla storia
per aver suscitato numerosi reazioni contrastanti, anche tra i
membri dello stesso fandom della saga.
La recente trilogia sequel,
conclusasi ufficialmente a dicembre 2019 con L’ascesa
di Skywalker, ha riacceso quel fervore culturale che
circonda questa storia multigenerazionale ormai da anni. Ad
oggi, Star
Wars è il secondo franchise con il maggiore incasso di
tutti i tempi.
Il nuovo trailer di The Suicide
Squad ha confermato un vecchia teoria dei fan in
merito ai superpoteri del personaggio di TDK interpretato da
Nathan
Fillion. Secondo le voci più accreditate, il
significato dell’acronimo TDK sarebbe The Detachable Kid: i suoi
poteri sarebbero legati all’eredità di uno dei personaggi più
strani della DC Comics.
Nonostante la release del nuovo
trailer, al momento i dettagli sulla trama di The Suicide
Squad sono ancora scarsi. Si dice che il film sarà
molto più fedele allo spirito originale della serie a fumetti
creata da John Ostrander e Kim Yale rispetto al film del 2016
diretto da David Ayer. Il film includerà moltissimi
supercriminali poco noti al grande pubblico, come Savatn, Polka-Dot
Man e Javelin, insieme ad una serie di nuovi personaggi che sono
stati creati da James Gunn sulla base di personaggi dei
fumetti preesistenti, come la Ratcatcher di Daniele Melchior o il
TDK di Nathan Fillion.
L’ultimo trailer di The Suicide
Squad include una scena con TDK in azione, in
piedi davanti ad un campo in fiamme mentre il fumo si alza dietro
di lui. Nel bel mezzo della scena, TDK allarga le braccia: queste
si staccano dal suo corpo, lasciandolo come una sorta di action
figure smontata; i suoi arti continuano a rimanere sospesi a
mezz’aria, apparentemente ancora funzionanti sotto il suo
controllo. Ciò sembra aver confermato una teoria basata
sull’emblema delle due braccia incrociate sotto un teschio che TDK
indossa sul petto: secondo queste teoria, TDK è la versione
malvagia del supereroe Arm-Fall-Off-Boy.
Apparso per la prima volta in
“Secret Origins (Vol. 2) #46” nel dicembre 1989, Arm-Fall-Off-Boy è
stato uno dei primi candidati alla Legione dei Super-eroi.
Originario del mondo alieno di Lallor, Floyd Belkin possedeva
l’improbabile capacità di strapparsi il braccio e di maneggiarlo
come una mazza; un potere che, tuttavia, non è riuscito a
garantirgli un posto tra i Legionari. In base al trailer di
The
Suicide Squad, TDK sarà molto diverso da Floyd Belkin,
in quanto le sue braccia levitano una volta staccatesi dal suo
corpo e, almeno all’apparenza, possono ancora funzionare in modo
indipendente.
“Benvenuti all’inferno, ossia a
Belle Reve, la prigione con il più alto tasso di mortalità negli
Stati Uniti d’America. Qui sono confinati i peggiori
supercriminali, disposti a tutto pur di evadere, anche unirsi
all’oscura e super segreta missione della Task Force X. L’incarico
del giorno? Metti insieme una serie di truffatori (tra cui
Bloodsport, Peacemaker, Captain Boomerang, Ratcatcher 2, Savant,
King Shark, Blackguard, Javelin e la psicopatica preferita di
tutti, Harley Quinn). Armali pesantemente e abbandonali sulla
remota isola di Corto Maltese infusa dal nemico. Mettili alla prova
grazie ad una giungla brulicante di avversari militanti e forze di
guerriglia ad ogni angolo. La squadra è impegnata in una ‘search
and destroy’ guidata dal colonnello Rick Flag, mentre i tecnici del
governo di Amanda Waller seguono ogni loro movimento grazie a dei
sistemi impiantati nelle loro orecchie. Come sempre… una sola mossa
falsa e chiunque può morire (per mano degli avversari, di un
compagno di squadra o della stessa Waller).”
Stando a quanto rivelato dallo
stesso Chris
Hemsworth, in Thor: Love and
Thunder vedremo la versione più forte del Dio del
Tuono. Dopo gli eventi di
Avengers: Endgame, metà dei Vendicatori originali
ha deciso di ritirarsi, lasciando Occhio di Falco, Smart Hulk e
Thor come gli eroi del MCU ancora in azione. Tuttavia, il
principe asgardiano è l’unico tra questi personaggi ad aver
ottenuto un quarto film a lui interamente dedicato.
Dopo il successo di
Thor: Ragnarok, il personaggio di Thor ha subito
un netto cambio di personalità. Per anni, i Marvel Studios hanno
lottato per cercare di capire quale potesse essere la migliore
rappresentazione del Dio del Tuono sul grande schermo, ma con
scarso successo. Essendo uno dei principali eroi del MCU, spesso è
stato messo in ombra da Loki, che spesso è stato un personaggio
molto più intrigante e divertente. Tutto è cambiato con l’uscita
del film di
Taika Waititi del 2017, con il regista che è
riuscita a portare al cinema la migliore versione possibile di
Thor. Proprio per questo, l’attesa nei confronti
diLove and Thunder, che vedrà
nuovamente Waititi dietro la macchina da presa, è a dir poco
spasmodica.
In una recente intervista con
The Telegraph, Chris
Hemsworth ha parlato proprio di Thor: Love and
Thunder. Senza rivelare alcun dettaglio sulla trama
del film, l’attore australiano ha rivelato che nel quarto episodio
della saga Marvel, le cui riprese sono attualmente in corso,
vedremo un Thor “più in forma e più forte che mai”.“Avete un sacco di tempo a disposizione a causa del momento che
stiamo vivendo mi ha permesso di esplorare diversi metodi di
allenamento”, ha spiegato Hemsworth. “Ho sperimentato
diversi modi per modellare il mio corpo con la giusta quantità di
esercizi di powerlifting e bodybuilding.”
Poi ha aggiunto: “Il ruolo di
Thor richiede una certa estetica. Il bodybuilding è spesso visto
come un atto di vanità. Sono certo che se aumentassi o diminuissi
di peso per un ruolo, probabilmente verrei considerato un attore
serio. Allenarsi da circa 10 anni è un lavoro a tempo pieno. C’è
quello e poi c’è la giornata di riprese, che in genere dura 12 ore:
è una vera fatica, ma è anche incredibilmente gratificante. Devi
pensare a quello che fai come se fossi un atleta
professionista.”
Thor: Love and
Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo
sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il
Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo
daNatalie
Portman, come confermato sabato durante il
panel dei Marvel Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è
fissata invece al 6 maggio 2022.
Taika Waitititornerà alla regia di un film dei
Marvel Studios dopo Thor:
Ragnarok, così come Chris
HemswortheTessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor
e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers:
Endgame. Nel cast anche Christian
Bale nei panni del villain Gorr il Macellatore di
Dei. L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto “The Mighty
Thor”, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di
emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor
femmina dell’universo“.
Secondo un nuovo report di
The Hollywood Reporter, Joss Whedon avrebbe
minacciato di rovinare la carriera di Gal Gadot durante le riprese aggiuntive
di Justice
League. Quando Zack Snyder lasciò la produzione del
cinecomic nel 2017 a causa di un lutto familiare, Whedon venne
coinvolto per portare a termina i lavori sul film.
La Warner Bros. sperava di rendere
Justice
League un prodotto molto più simile a
The Avengers, con Whedon che alla fine si ritrovò a
cambiare circa il 75% del materiale originale di Snyder. Quando il
film uscì nelle sale, venne stroncato dalla critica e generò un
diffuso malcontento tra i fan, che alla fine si unirono attraverso
i social per spingere la Warner Bros. a distribuire la versione
originale di Snyder. Il resto è storia, con la
Snyder Cut che è stata ufficialmente distribuita in
America su HBO Max dallo scorso 18 marzo.
Durante gli ultimi mesi, prima della
release ufficiale del taglio di Snyder, l’attore
Ray Fisher, inteprrete di Cyborg nel cinecomic, ha
pubblicamente condannato il comportamento di Whedon durante le
riprese aggiuntive del film, definendolo “volgare, offensivo,
poco professionale e completamente inaccettabile”. Sia
Gal Gadot (interprete di Wonder Woman) che
Jason
Momoa (interprete di Aquaman) hanno palesato il
loro sostegno nei confronti delle dichiarazioni di Fisher. In
seguito, la Warner Bros. avviò una serie di indagini che portarono
ad “un’azione correttiva” i cui dettagli, però, non sono mai stati
resi noti.
Justice League e le presunte
minacce di Joss Whedon alla carriera di Gal Gadot
Ora, grazie a
THR, sono emersi nuovi dettagli sugli atteggiamenti che Whedon
avrebbe assunto nei confronti di Gadot. Pare che l’interprete di
Diana Prince non fosse soddisfatta della direzione del suo
personaggio, tanto in termini di riprese quanto in termini di
dialoghi. La cosa avrebbe spinto Whedon a minacciare di rovinare la
sua carriera se non si fosse attenuta alle direttive. Inoltre, pare
che durante i reshoot il regista abbia anche screditato il lavoro
di Patty Jenkins, regista di Wonder Woman con cui Gadot ha un rapporto molto
stretto. Una persona che era presente durante le riprese ha
rivelato che Whedon si era addirittura vantato del suo
atteggiamento nei confronti di Gadot e che avrebbe cominciato a
darle battute che sapeva che l’attrice non avrebbe apprezzato in
maniera intenzionale.
Ricordiamo che dopo le accuse di
Fisher, anche altri attori estranei alla produzione di Justice
League sono usciti allo scoperto e hanno pubblicamente
denunciato gli atteggiamenti di Whedon, come ad esempio numerosi
membri del cast della celebre serie tv
Buffy l’ammazzavampiri. Questi ultimi dettagli
rivelano che ciò che è accaduto davvero sul set di Justice
League è ben lungi dall’aver trovato una risoluzione
concreta, nonostante la conclusione delle indagini.
Zack
Snyder’s Justice Leagueè uscito in streaming il
18 marzo 2021 su HBO Max in America e, in contemporanea, su Sky
e TV in Italia. Il film ha una durata 242 minuti (quattro ore
circa) ed è diviso in sei capitoli e un epilogo.
Affermatosi come uno dei maggiori
esponenti del cinema iraniano nel mondo, Asghar
Farhadi ha realizzato dal 2003 ad oggi una serie di film
che esplorano le tradizioni del suo paese, come anche i suoi lati
meno apprezzabili. Fornendo così un ritratto brillante e mai banale
della società del suo paese, egli ha saputo parlare anche a popoli
culturalmente e geograficamente lontani. Celebre per il film
Una separazione, con cui ha vinto il premio Oscar per il
miglior film straniero, questi è poi tornato a far parlare di sé e
dell’Iran con Il
cliente, film del 2016 con cui ha vinto un
secondo Oscar per il miglior film straniero.
Liberamente ispirato a Morte di
un commesso viaggiatore, di Arthur Miller, Farhadi raccontò di
aver scelto tale opera per via delle somiglianze tra questa e il
film che intendeva realizzare. In particolare, il tema
dell’umiliazione è il motore fondante del racconto, il quale va ad
esplorare un complesso rapporto di coppia in seguito ad eventi
spiacevoli. Al momento della sua uscita Il cliente venne
accolto come un nuovo capolavoro del regista, qui alla prova con
un’opera tanto ambiziosa quanto complessa da un punto di vista del
messaggio intrinseco. Presentato in concorso al Festival di Cannes,
il film vinse il Prix du scénario e il Prix d’interprétation
masculine.
Il cliente è infatti un
film che non lascia indifferenti, ma spinge a prendere in
considerazione realtà complesse e particolarmente drammatiche.
Ancora una volta l’Iran diventa il teatro per riflessioni umane
applicabili a livello mondiale. Prima di intraprendere una visione
del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di
attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Il cliente: la trama del film
Protagonisti del film sono
Emad e Raana, una coppia di
attori di Teheran, i quali nonostante le difficoltà presenti nel
paese si impegnano per avere una vita quanto più possibile serena.
I due sono ora impegnati nell’allestimento teatrale di Morte di
un Commesso Viaggiatore, opera verso la quale nutrono un certo
trasporto. Se le prove di questa impiegano molto del loro tempo, la
coppia deve anche affrontare una serie di problematiche scaturite
dal rischio di crollo del palazzo dove vivono. Costretti a
trasferirsi senza preavviso, il loro collega Babak
gli trova ospitalità presso un nuovo appartamento. Qui Emad e Raana
sembrano poter trovare una tranquillità temporanea, ma la loro
convinzione verrà presto infranta.
I due vengono infatti a sapere che
lì dove soggiornano ora loro, un tempo viveva una prostituta, la
quale usava proprio quell’appartamento per ricevere i propri
clienti. Proprio uno di questi si presenterà un giorno nuovamente
alla porta. Non trovando la donna che era solito visitare decide
allora di aggredire e forse violentare la povera Raana. Da quel
momento il rapporto con Emad si incrina, con lui deciso a
denunciare l’accaduto e lei desiderosa invece di dimenticare tutto,
affranta dalla vergogna. La loro vicenda personale e artistica
andrà così sempre più complicandosi, portando alla luce tutte le
fragilità possibili in una coppia.
Il cliente: il cast del film
Per dar vita ai personaggi
principali del film, Farhadi ha deciso di affidarsi ad alcuni
attori già apparsi nei suoi precedenti film. A ricoprire il ruolo
di Emad è così l’attore Shahab Hosseini, qui alla
sua terza collaborazione con il regista dopo i film About Elly e Una
separazione. Grazie al suo intenso ruolo in Il
cliente, Hosseini ha poi vinto il prestigio premio per la
miglior interpretazione maschile al Festival di Cannes. Il ruolo di
Raana è invece affidato a Taraneh Alidoosti, qui
alla sua quarta collaborazione con Farhadi dopo The Beautiful
City, Chaharshanbe Suri e About Elly. Infine,
l’attore e montatore iraniano Babak Karimi,
residente però in Italia, interpreta qui Babak, dando vita alla sua
terza collaborazione con Farhadi.
Il cliente: l’Oscar, il trailer e
dove vedere il film in streaming e in TV
Candidato al premio Oscar come
miglior film straniero per Il cliente, Farhadi ha
annunciato la sua volontà di non partecipare alla
cerimonia. Ciò per protestare contro le misure restrittive
imposte dall’allora presidente Trump. Queste vietavano infatti
l’ingresso negli Stati Uniti di persone provenienti da alcuni paesi
del Medio Oriente. Al momento della vittoria dell’Oscar, una
rappresentante del regista ha dunque letto una sua lettera di
ringraziamento. In questa però si esprime anche il forte rammarico
per una simile divisione razziale, la quale genera nulla se non
paura e guerra. Il gesto, naturalmente apprezzato, ha così
contribuito a portare ulteriormente all’attenzione tale
problematica.
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Il cliente è infatti
disponibile nei cataloghi di Rakuten TV,Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes e Now. Per
vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà
noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà
soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo
di martedì 6 aprile alle ore
21:00 sul canale Rai 5.
Prime Video ha diffuso il nuovo trailer
ufficiale di Senza
Rimorso di Tom Clancy, l’atteso film con
Michael B. Jordan. Prodotto da Akiva
Goldsman, Josh Appelbaum, André Nemec, Michael B. Jordan. Nel cast
anche Jamie Bell, Jodie Turner-Smith, Lauren London, Brett Gelman,
Jacob Scipio, Jack Kesy, Colman Domingo, Todd Lassance, Cam
Gigandet, Luke Mitchell e Guy Pearce. Il film è diretto da Stefano
Sollima e scritto da Taylor Sheridan and Will Staples.
Accolto con grande
entusiasmo di pubblico e critica dal Sundance Film Festival,
Minari, di
Lee Isaac Chung, è già arrivato a vincere il
titolo di Miglior Film Internazionale ai Golden Globes 2021, e
adesso gareggia agli Oscar di quest’anno con ben sei nomination. Il
film, racconto semi autobiografico di un coreano trapiantato in
America, lo stesso Chung, si posiziona ad un’altezza insolita nel
panorama produttivo, ma anche narrativo, del cinema americano.
La trama di
Minari
La storia di
Minari è
ambientata negli anni ’80 e si focalizza su
Jacob (Steven
Yeun), un giovane agricoltore che porta via la sua famiglia
da Los Angeles perché determinato ad avviare una fattoria in
Arkansas e iniziare una nuova vita. Il suo desiderio è quello di
coltivare in loco una serie di ortaggi e verdure coreane che la
comunità asiatica trapiantata negli USA non trova facilmente in
commercio. Sua moglie Monica (Yeri Han) è
stanca dell’ottimismo di suo marito dal momento che questa passa
attraverso la poco rosea prospettiva di vivere isolati in una casa
mobile in mezzo al nulla e con pochi soldi. Il
piccolo David (Alan S. Kim) e sua sorella
sembrano invece sospesi in una nuova condizione di vita che sembra
non influenzarli minimamente.
L’adattamento della
famiglia alla nuova situazione viene sconvolto dall’arrivo
improvviso della madre di Monica, l’eccentrica
nonna Soonja (Yuh-Jung Youn), una donna dal
linguaggio colorito e un po’ bizzarra, ma incredibilmente forte. I
modi della donna suscitano fin da subito la curiosità di David che
stabilirà un forte legame con l’insolita nonna.
Un’elegia delle cose semplici
A partire dal titolo, il
film di Lee Isaac Chung si pone come un’elegia
della semplicità, un’ode a ciò che nella vita desta profonda
emozione pur rimanendo nella visione ordinaria della realtà.
“Minari” infatti è un tipo di prezzemolo selvatico che
attecchisce con molta facilità ovunque e che costituisce un
ingrediente molto frequente nella cucina coreana; vediamo infatti
la nonna Soonja dire al piccolo David cos’è quell’erba che cresce
lungo il ruscello, accanto alla loro casetta su ruote. Alla fine
del film, si tornerà su quella sponda, a raccogliere quell’erba
semplice eppure così potente nel significato emotivo che trasmette,
ma nel frattempo, l’avventura di Jacob si sviluppa seguendo un
percorso che lo mette a confronto con la cultura rurale americana,
costellata di riti e credenze lontanissime dal suo vissuto, dalla
sua esperienza alle quale finisce per affidarsi in quel percorso di
immedesimazione nel nuovo mondo che ha scelto di abitare, insieme
alla sua famiglia. E mentre Jacob rappresenta lo spirito di
innovazione e avventura, Monica incarna uno stile di vita più
conservatore, tanta è la sua ritrosia ad entrare in contatto con un
nuovo mondo e persone che appartengono ad una cultura completamente
differente dalla sua.
Il contrasto tra etnie
non ha un vero e proprio ruolo in Minari,
nel senso che è accennato nei momenti in cui la famiglia Yi si
interfaccia con chi vive intorno a lei, ma non assume mai il
connotato di un problema, è semplicemente un fatto, di cui entrambe
le parti prendono atto, passando oltre.
Lo straniero in terra
americana
L’occhio di Chung è senza
dubbio debitore della sua cultura di nascita, è quello di un
estraneo che guarda all’ambiente americano desiderando fortemente
l’essere “intonato” a quello stesso contesto, eppure i tempi
narrativi, lo stile di inquadrature, l’importanza che viene data
alla banalità del quotidiano si sposa molto meglio con i tempi
cinematografici orientali. Gli stessi sono però resi universali
dalla specificità della storia, che comunque racconta di un sogno
di integrazione e di riscatto personale. Il sogno americano
contaminato con la poetica dell’essenziale e del banale diventa in
Minari uno slancio poetico che si intona con i gesti sommessi dei
protagonisti, i giochi docili dei bambini, la bizzarra nonna e le
sue espressioni volgari ma allo stesso tempo intime.
Benedetto da un cast in
stato di grazie e da una delicatezza rara, Minari è
un affresco familiare che non ha difficoltà a trasformarsi in epica
collettiva, senza mai perdere di vista l’individuo con le sue
ambizioni, le sue debolezze e la voglia di realizzarsi, cercando
sempre di muoversi in sintonia con le persone che ama.
Calls,
nuova miniserie Apple
TV+, rinominata come “thriller acustico”, traccia una nuova
frontiera dell’audiovisivo, risultando un esperimento mirabolante e
da non perdere. Calls, la nuova
serie Apple TV+,
ricalca le basi di una omonima produzione francese creata da
Timothée Hochet. Reinventata quasi totalmente in questa
versione americana, prodotta da Studiocanal e Bad Hombre, è diretta
da Fede Álvarez, conosciuto per il remake de La casa e per Man in the Dark.
Calls – una nuova
modalità di fruizione del racconto
La miniserie consta di 9
episodi della durata di 20 minuti ciascuno, che coinvolgono
emotivamente e sensorialmente lo spettatore, trascinandolo in una
dimensione altra, visionaria e allucinatoria, in cui si intrecciano
storie di individui apparentemente svincolate tra di loro, ma che
si riveleranno poi interconnesse. Calls oltrepassa i limiti
dell’audiovisivo, proponendo una nuova modalità di fruizione del
racconto, da gustare in una sola visione e munendosi di cuffie, per
potersi isolare dalla realtà circostante e immergersi totalmente
nel ritmo serrato e conciso del racconto, in un turbinio vorticoso
di mistero, rivelazioni e suspense.
Calls: linee di
dialogo in cui nulla deve sfuggire
Calls scardina il metodo
di visione canonica per lo spettatore, che deve mettere in moto la
propria immaginazione per seguire una narrazione incalzante e in
continuo mutamento, che tiene con il fiato sospeso fino all’ultimo
secondo. Noi spettatori assistiamo come degli infiltrati a
conversazioni telefoniche tra due o più persone mentre sullo
schermo appaiono i dialoghi scritti, supportate da onde sonore
psichedeliche e allucinatorie che cambiano di intensità, dimensione
e colore a seconda del tipo di racconto a cui stiamo assistendo.
Sono quindi i dialoghi e le onde sonore a pervadere lo schermo e
irretire lo spettatore: non assistiamo a nessuna performance di
attori in carne d’ossa, siamo guidati solo linee di dialogo da
seguire attentamente. Particolarità delle onde è poi che spesso
rendono graficamente la forma dell’ambiente in cui avviene la
telefonata: una casa, una prigione, un aereo, per meglio poter
visualizzare azioni e luoghi.
Le ambientazioni e i
volti dei protagonisti possono quindi fluttuare tra i nostri
pensieri, cambiando a seconda del punto di vista che ci viene
presentato e mettendo in moto la nostra immaginazione. I dialoghi
vengono interrotti ripetutamente da delle interferenze che avranno
ripercussioni sulle vite dei protagonisti, e lo spettatore diventa
co-partecipe di questo dramma, presentato inizialmente come
privato, ma che si rivela essere esistenziale, comunitario. La
tensione cresce di episodio in episodio, in un crescendo di carica
emotiva che ognuna delle voci prelevate dal cast corale della serie
riesce a trasmettere.
Rosario Dawson, Nick Jonas,
Karen Gillian, Jaeden Martell, Stephen Lang, Aubrey Plaza,
Aaron Taylor-Johnson,
Lily Collins, Riley Keough, Mark Duplass, Paul Hauser e
Pedro Pascal sono gli attori chiamati a prendere parte a
questo progetto incredibile, dalla narrazione mirabolante e
vorticosa, scandita da un montaggio concitato, che non conosce
tregua, proprio come i protagonisti degli episodi, trascinanti nel
vortice incessante e delirante in cui diventano vittime, carnefici
o pedine di un disegno più grande, apocalittico.
Un’esperienza
immersiva e psichedelica
Ad ogni episodio, e
quindi conversazione telefonica a cui assistiamo, si associa il
terrore dell’ignoto, di una dimensione altra e sconosciuta che
prende il sopravvento senza alcun avvertimento. La trama di “Calls”
ha a che fare con viaggi astrali, sdoppiamenti di personalità,
fenomeni fisici e naturali apparentemente incomprensibili, ma il
cui intento narrativo è condurre in una precisa direzione, ben
stabilita dalla scrittura efficace di ogni episodio.
Nota di merito
aggiuntiva della serie sono le tracce musicali, un comparto sonoro
ottimale per poter intessere la narrazione in un futuro incerto,
degenerativo e al di là di ogni limite esistenziale. Ogni traccia
sonora amplifica la disperazione, l’impotenza e l’incredulità dei
personaggi di fronte agli avvenimenti fantascientifici che
testimoniano. Le sonorità e gli effetti grafici da cui è
impossibile
staccare gli occhi consegnano allo spettatore piano piano dettagli
impercettibili, che però si riveleranno fondamentali di fronte al
quadro complessivo della nuova frontiera cinematografica tracciata
dalla serie. Anche ciascun timbro vocale degli attori protagonisti,
il lavoro di modulazione del tono di voce e dell’interazione con
chi sta dall’altra parte del telefono, sono fattori chiave e
vincenti per condurci in un’esperienza visiva mirabolante. I
personaggi presentatici sono figure che vanno
sgretolandosi, auto-distruggendosi, arrivano a lasciarsi alle
spalle qualsiasi forma di umanità, di fronte ad avvenimenti
indefinibili. Esistenze distanti eppure incrociate, lutti, drammi e
fenomeni inspiegabili che vanno ad intrecciarsi, convogliate in un
disegno più grande, che va oltre la capacità umana di
comprendere.
Riusciamo a tracciare le
fila del racconto soltanto una volta conclusa l’intera miniserie.
Non a caso, il regista ha consigliato agli spettatori di guardare
gli episodi nell’ordine in cui appaiono su Apple
Tv+, per potere ripercorrere i propri passi e
tracciare un quadro complessivo di ciò a cui hanno assistito, una
volta terminata la visione.
Star Trek: Discovery
4 è l’attesissima quarta stagione della serie tv Star
Trek Discovery creata da Bryan Fuller
e Alex Kurtzman per il network americano della
CBS.
Star Trek: Discovery
4, quando esce e dove vederla in streaming
Star Trek: Discovery
4 in streaming ha debuttato il 18 novembre 2021 su
Paramout+ e i
primi sette episodi sono stati rilasciati fino al 30 dicembre.
I restanti sei episodi sono stati rilasciati dal 10 febbraio
al 17 marzo 2022.
La trama di Star Trek: Discovery 4
Il capitano Michael Burnham della
USS Discovery e il suo partner, Cleveland “Book” Booker, invitano
il popolo di Alshain IV a unirsi alla Federazione Unita dei
Pianeti. Dimostrano le intenzioni della Federazione aiutando a
riparare la tecnologia Alshain danneggiata da tempo. Book quindi
parte per il suo pianeta natale, Kwejian, per partecipare alla
cerimonia di maturità di suo nipote Leto. Burnham e l’equipaggio
della Discovery partecipano alla riapertura ufficiale
dell’Accademia della Flotta Stellare , dove incontrano il nuovo
presidente della Federazione Laira Rillak.
La Flotta Stellare riceve una
chiamata di soccorso da una stazione spaziale vicino a Kwejian e
Rillak accompagna la Discovery per indagare. La stazione spaziale è
stata fatta ruotare in modo incontrollabile a causa di una
distorsione gravitazionale sconosciuta e Burnham decide di aiutare
lei stessa a evacuare il suo personale; Rillak mette in dubbio le
decisioni di Burnham e in seguito rivela che stava osservando
Burnham come potenziale candidato per un nuovo incarico, ma è
preoccupata per il suo approccio. Su Kwejian, Book è testimone di
strane attività di uccelli e vola fuori dal mondo per indagare,
proprio mentre la distorsione gravitazionale distrugge l’intero
pianeta.
Il cast di Star Trek: Discovery 4
In Star Trek: Discovery
4Sonequa Martin-Greeninterpreta Michael
Burnham, primo ufficiale della Discovery, insieme
al ritorno di Doug Jones, Anthony Rapp, Mary
Wiseman,Wilson Cruz, Blu del
Barrio, David
AjalaeTig
Notaro.
Il covid
Lo sviluppo attivo della stagione è
iniziato entro gennaio 2020. È stato dedicato più tempo alla
scrittura rispetto alle stagioni precedenti a causa della pandemia
COVID-19 , che ha ispirato l’anomalia spaziale che i personaggi
affrontano nella stagione. Il nuovo ruolo di Burnham come capitano
viene esplorato anche dopo la sua promozione alla fine della terza
stagione . La quarta stagione è stata annunciata ufficialmente
nell’ottobre 2020 e le riprese si sono svolte a Toronto, in Canada
, da novembre 2020 ad agosto 2021. Sono stati implementati nuovi
processi di ripresa per garantire la sicurezza durante la pandemia,
che ha causato alcuni ritardi nella produzione. È stato costruito
un videowall per consentire le riprese davanti a sfondi generati
dal computer in tempo reale.
Il documentario Chasing
Whiskey – The Untold Story of Jack Daniel’s debutta
anche in Italia venerdì9 aprile.
Più di un semplice racconto sulle origini e l’impatto di
Jack Daniel’s negli USA e nel mondo,
Chasing Whiskey vede tra i protagonisti
John Grisham, Tina Sinatra,
Tim Matheson, Shooter Jennings e
Eric Church in un viaggio lungo 57,000 miglia
attraverso 5 paesi e 16 fusi orari che è allo stesso tempo
coinvolgente, commovente e divertente. Diretto da
GregOliver e prodotto da
MovieCityFilms, in collaborazione con
EvolveStudios,
Chasing Whiskey sarà disponibile in
vendita e a noleggio su Apple TV, iTunes, Google Play e
Youtube.
“Perché il whiskey è legato alla
cultura pop e come ha fatto Jack Daniel’s a diventare il
più iconico brand di whiskey del mondo? Alcune di
queste domande vengono poste all’inizio del viaggio in
Chasing Whiskey. Non importa dove fossimo – dal
Tennessee al Giappone, a Cuba all’entroterra dell’Australia,
persino in Scozia – abbiamo sempre trovato qualcuno che avesse una
storia personale su Jack Daniel’s da raccontare” ha commentato
il regista GregOliver. “Con
una disponibilità senza precedenti che ci è stata dalla Jack
Daniel’s, abbiamo scoperto storie sorprendenti nate ben prima che
Jack cominciasse a produrre il suo whiskey. Siamo fieri di
presentare questa toccante avventura al sapore di whiskey che
racconta la storia di Jack, una storia che dura da oltre 150
anni”.
Dalla piccola città di
Lynchburg, Tennessee, dove viene realizzata ogni
goccia di Jack Daniel’s, fino all’entroterra australiano, da
Beverly Hills alle strade di L’Avana, Chasing
Whiskeydocumenta il viaggio culturale del perché tantissime
persone si identifichino con un brand americano così importante.
Nonostante tutto, Jack Daniel’s funge da bussola
in un percorso che offre uno scorcio unico nell’umanità, nei valori
condivisi e nei differenti punti di vista, sogni e delusioni.
The Falcon and the Winter Soldier si occupa di
gran parte delle conseguenze degli eventi narrati in Avengers:
Endgame, con Sam Wilson che deciso di rinunciare (almeno
per il momento) allo scudo di Captain America. Tale decisione,
almeno in parte, è dipesa dall’ascesa di Power Broker, una figura
appartenente al mondo criminale responsabile della proliferazione
del Siero del supersoldato. Ma chi davvero Power Broker? Qualcuno
che abbiamo già intravisto nel MCU? O forse un personaggio dei
fumetti Marvel che deve ancora fare il suo
debutto?
Screen Rant ha raccolto 10 personaggi che potrebbero celarsi
dietro l’identità del misterioso personaggio ad oggi solamente
evocato:
Arnim Zola
Arnim Zola è uno dei
cattivi apparsi nella Fase 1 del MCU con profondi legami con il
personaggio di Captain America. Si tratta di ex scienziato
dell’HYDRA che sembrava essere morto dopo che il computer in cui
abitava venne distrutto in
Captain America: The Winter Soldier. Tuttavia, è possibile
che avesse un qualche sorta di backup.
Se fosse realmente sopravvissuto,
potrebbe avere come obiettivo quello di portare avanti gli sforzi
dell’HYDRA nello sviluppo di supersoldati. Zola ha l’abilità, le
risorse e l’ambizione per essere il vero Power Broker, anche se
forse è il meno probabile rispetto agli altri candidati…
Curtiss Jackson
Il
candidato più ovvio al ruolo di Power Broker sarebbe uno dei tanti
personaggi originali della Marvel Comics, ossia Curtiss Jackson, apparso
per la prima volta in “Machine Man #6”, co-creato dall’autore Roger
Stern e dall’artista Sal Buscema. Jackson ha debuttato come membro
della Corporation, un gruppo di supercriminali intenzionati a fare
soldi attraverso modi poco ortodossi.
In seguito, avrebbe
cercato di capitalizzare qualsiasi attività illecita possibile,
cosa che alla fine lo ha portato ad un aumento illegale di
superumani che potessero partecipare alla Unlimited Class Wrestling
Federation.
Power Broker II
Alla fine,
Jackson è morto nei fumetti nei primi anni 2000 per mano di
Punisher. È stato così soppiantato da Power Broker II, una figura
misteriosa e senza nome che ha preso il comando della sua
operazione. Questa iterazione del personaggio ha anche creato dei
superumani per l’UCWF, ma ha anche cercato di monetizzare le
attività illegali in altri modi.
Uno di questi era
Hench, un’app che permetteva alle persone di assumere i servizi di
un supercriminale. Questo schema molto moderno è stato interrotto
con l’aiuto di Ant-Man. Questo Power Broker indossava una tuta
potente che gli permetteva di sparare dardi energetici dalle
mani.
Moonstone
Moonstone potrebbe sembrare
improbabile, ma ha diversi collegamenti con Power Broker e con un
altro personaggio importante del MCU, ossia Captain Marvel.
Entrambi i legami potrebbero giustificarla nel ruolo. Moonstone era
un membro della Corporation insieme a Curtiss Jackson ed è stata
anche un membro dei Signori del male, insieme ovviamente al suo
leader, il Barone Zemo.
Tradizionalmente, Moonstone è
statauna delle principali cattive di Carol Danvers, ed è possibile
che sia la cattiva che Zawe Ashton interpreterà in Captain
Marvel 2.
The Falcon and the Winter Soldier potrebbero
servire per introdurre ufficialmente il personaggio.
Thunderbolt Ross
Power Broker è una persona
potente e piena di risorse che ha diverse connessione con i membri
dell’esercito e della scienza dietro la produzione del
Super-Soldato originale, ossia Captain America. Di quelle persone
ne sono rimaste poche in giro, ma una figura chiave del governo con
accesso a queste tutte queste cose è Thunderbolt Ross.
Il personaggio è passato
dall’esercito ad essere Segretario di Stato nel MCU e il suo
attrito con gli Avengers potrebbe potenzialmente vederlo assumere
un ruolo tutt’altro che legale, specialmente dopo la calamità dello
Snap. Nei fumetti, Ross è anche Red Hulk, un personaggio che il MCU
potrebbe eventualmente introdurre.
Hayward
Un altro
cattivo che conosce i segreti dei Vendicatori è Hayward, apparso in
WandaVision. Hayward incarna perfettamente l’uomo
apparentemente buono che è stato piegato dagli orrori dopo il Blip
(ricordiamo che ha palesemente oltrepassato i limiti pur di creare
Visione Bianco).
Potrebbe anche essere coinvolto nei
segreti dietro la vendita del Siero del supersoldato? D’altronde,
Hayward non ha mostrato alcun senso di moralità con il suo
comportamento a Westview, dal momento che ha anche tentato di
uccidere Visione e i figli di Wanda, Tommy e Billy
Maximoff.
John Walker
Nei fumetti, John Walker è
un prodotto di Power Broker. È stato potenziato dal cattivo per
essere un sovrumano, diventando Super-Patriot prima di vestire i
panni di una delle tante versioni di Captain America. Tuttavia, le
circostanze nel MCU potrebbero essere diverse.
Ciò che i fan sanno di Walker a
questo punto della serie è che era un veterinario che prestava
servizio all’estero. Ha mostrato alcune tendenze meno che nobili
nei primi tre episodi, cosa che nei fumetti ha portato alla perdita
del titolo di Capitan America e all’assunzione del ruolo di U.S.
Agent.
Sharon Ventura
Sharon Ventura è un
personaggio che, come Moonstone, ha vari collegamenti sia con Power
Broker che con Carol Danvers. Sharon ha ottenuto le sue abilità
sovrumane da Power Broker, quindi ha potuto partecipare all’UCWF. È
poi diventata la seconda Ms. Marvel, quando Carol era fuori
combattimento grazie a Rogue degli X-Men.
È possibile che il MCU possa
utilizzare Power Broker come un modo per introdurre Sharon nel
franchise e riconfigurare in qualche modo la sua origine. Non è un
personaggio importante nei fumetti e a questo punto dovrebbe
essersi ritirata.
Barone Zemo
In
The Falcon and the Winter Soldier, Zemo potrebbe essere
paragonato ad Hannibal Lecter: in quanto cattivo, lavora con gli
eroi per rintracciare cattivi più pericolosi di lui. Tuttavia,
potrebbe effettivamente usare Sam Wilson e Bucky Barnes soltanto
per localizzare i Flag Smashers, che hanno rubato le fiale di siero
da Power Broker.
Potrebbe volere il
Siero per uno scopo più ampio, come la creazione dei Signori del
Male, la sua squadra di supercriminali nei fumetti. In origine,
Zemo non aveva superpoteri nei, ma in seguito li ha acquisiti, cosa
che lo ha reso ancora più potente.
Sharon Carter
Il
candidato più probabile al ruolo di Power Broker è probabilmente
anche il più scioccante: Sharon Carter, che non è la stessa persona
che i fan hanno visto in Captain
America: Civil War. Sharon ha trascorso anni in fuga,
senza perdono e senza possibilità di tornare a casa.
È diventata una
gallerista internazionale che lavora per il mercato nero e sembra
aver fatto comunque delle scelte sagge per sé stessa. Le sue
attività illegali includono la vendita del Siero del supersoldato?
Nutre rancore contro Captain America e gli Avengers e questa è la
sua vendetta?
Grey’s
Anatomy è arrivato sugli schermi nel lontano 2005, più
di dieci anni fa. E, da allora, Ellen Pompeo è una delle
donne più ammirate, seguite e pagate del mondo. Ha plasmato uno dei
personaggi televisivi più famosi di sempre, che ha interpretato
alla perfezione per anni e con costanza. Ellen Pompeo si tiene
stretta la vita privata, ma qualcosa su di lei sappiamo.
Cosa non sapete su Ellen Pompeo?
Ecco dieci curiosità su di lei:
Ellen Pompeo: la carriera
1. È stata scoperta mentre faceva
la barista a New York. A quanto pare, Ellen Pompeo è stata una
di quelle attrici che sono state scoperte per caso. Lavorava in un
bar di New York, il SoHo Bar&Grill, quando un direttore di
casting entrò per un drink. Quando la vide, fu immediatamente
colpito da lei: nel giro di poco tempo, Ellen comparve in una
pubblicità della L’Oreal. Da lì, poi, cominciò prestissimo a
recitare, dedicandosi con serietà alla carriera, e si trasferì da
New York a Los Angeles.
2. Smetterà di recitare dopo
Grey’s Anatomy? In tanti si chiedono come sia lasciare
un ruolo che si è interpretato per anni, e cosa succederà dopo. Ma
non Ellen: a quanto pare, non è molto preoccupata per la carriera
futura. Anzi, potrebbe addirittura abbandonare la recitazione dopo
la fine della serie. “Sicuramente, mi sento in transizione. Non
trovo che la recitazione rafforzi particolarmente. Non trovo che la
recitazione sia un modo particolarmente nobile di guadagnarsi da
vivere. Non sto salvando nessuna vita, non son un’insegnante, non
lavoro per l’UNICEF. Non credo di essere niente di che.
3. Ellen Pompeo ha la propria
casa di produzione. Se dovesse smettere di recitare, potrebbe
continuare a lavorare solamente dietro le quinte. E ha già la
propria casa di produzione, la Calamity Jane, che ha fondato
nel 2011. E non sembra essere una cosa che gestisce a tempo perso:
sembra che abbia venduto un progetto alla ABC, e che abbia lavorato
sodo allo sviluppo di atri, tra cui l’adattamento di un
romanzo.
4. Ellen Pompeo su
Instagram. Ellen Pompeo, su Instagram, si definisce
“l’assistente personale di Stella Luna, Sienna May e Eli
Christoper”. Ha più di cinque milioni di follower, e sul suo
profilo c’è tutto quello che vi aspettereste da una persona
qualunque: vacanze, palestra, le figlie e la vita di famiglia,
selfie.
5. Ellen Pompeo fa meditazione
tutti i giorni. Ellen Pompeo, su Instagram, posta foto e video
della palestra: a quanto pare, è un’assidua frequentatrice, e ha un
appuntamento giornaliero con il tapis roulant. Ma non è il solo
modo in cui si prende cura di sé: a quanto pare, infatti,
nonostante gli impegni, Ellen trova il tempo di meditare due volte
al giorno, per venti minuti (spesso tra una scena e l’altra).
Ellen Pompeo: Sienna May Pompeo
Ivery e gli altri figli
6. Ellen Pompeo: Sienna May
Pompeo Ivery e gli altri figli. Ellen si è sposata il 9
settembre 2007 con Chris Ivery (che aveva conosciuto al
supermercato, pensate). Con il Marito ha tre figli, che portano i
cognomi di entrambi i genitori. Ellen Pompeo ha due bambine, Stella
Luna e Sienna May Pompeo Ivery, e un figlio più piccolo nato nel
2016, Eli Christopher Pompeo Ivery.
Ellen Pompeo e Patrick Dempsey
7. Ellen Pompeo e Patrick Dempsey: il bello e il
brutto del dividersi il set. C’è chi definisce la relazione tra
i due “magica”, e chi sostiene che sia stata particolarmente
complicata. Se c’è una certezza, è che le cose sono cambiate in
termini economici e a livello di contratto, per Ellen Pompeo. Dopo
che Patrick Dempsey ha lasciato lo show, infatti, è mancata la cosa
che la produzione usava per fare leva su di lei. Più di una volta,
infatti, sembra le sia stato detto “Non abbiamo bisogno di te,
abbiamo Patrick”. Sembra che Patrick Dempsey e Ellen Pompeo, poi,
non abbiano mai discusso delle proprie condizioni lavorative, e non
sappiamo se anche lui fosse nella stessa situazione. Sicuramente,
dopo l’uscita di Patrick
Dempsey, Ellen Pompeo ha avuto ciò che chiedeva da anni: il
successo e il rispetto di personaggio singolo e indipendente. E, in
più, è diventata una delle attrici più pagate della tv: ha un
contratto di 20 milioni di dollari l’anno, ovvero 575 mila dollari
a episodio.
Ellen Pompeo a C’è posta per
te
8. Ellen Pompeo a C’è posta
per te. L’8 febbraio 2014, Ellen ha fatto a propria
apparizione sulla tv italiana, e ha fatto molto contenta Maria De
Filippi. È apparsa in una puntata di C’è posta per te,
durante la quale la presentatrice ha detto: “Non è un mistero che
Grey’s Anatomy sia la mia serie preferita (…) Spero che,
almeno nella serie, tu e Patrick Dempsey non vi lascerete mai. So
che nella vita siete molto amici”. Quando è stato chiesto a Ellen
Pompeo, a C’è posta per te, se il marito sia geloso di
Patrick Dempsey, lei ha risposto: “Mio marito non è geloso di
Patrick. E se lo è, non lo dà a vedere. È molto bello”.
Ellen Pompeo hot
9. Ellen indossa il trucco quasi
esclusivamente al lavoro. Se alcune celebrità non escono di
casa senza trucco, Ellen Pompeo non è una di queste: “Non metto mai
il trucco” ha raccontato. “Mi faccio truccare al lavoro, ma quando
non sto lavorando non indosso mai make-up”. A meno che non sia
un’occasione speciale, allora Ellen Pompeo opta per un trucco hot
ma semplice: “Faccio solo uno smoky eye nero, e metto un po’ di
Physicians Formula Mascara, perché è biologico. Se faccio le
labbra, è sempre Tom Ford. Ma non uso mai blush o ombretto, o cose
del genere”.
10. Ellen Pompeo e la scena hot
con Leonardo DiCaprio. Durante il suo primo, primissimo giorno
sul set di Prova a prendermi, l’attrice ha dovuto girare una scena
di sesso con
Leonardo di Caprio. La scena hot, a detta di Ellen Pompeo, non
è stata difficile, ma “Un po’ imbarazzante, il sesso con Leonardo
DiCaprio il primo giorno”.
Kaley Cuoco, la Penny di
The
Big Bang Theory, è diventata incredibilmente famosa.
Attrice sin da bambina, è una delle regine della sitcom americana
(chi si ricorda 8 semplici regole)? Ci sono cose, però, che
anche i fan più affezionati non sanno: Ecco dieci fatti che
forse non sapevate su Kaley Cuoco.
Kaley Cuoco: film e carriera
1. Kaley Cuoco ha ricevuto la
propria istruzione a casa. Alcuni tendono a spiegare gli
aspetti più controversi della vita di Kaley Cuoco con la sua
particolare istruzione. Infatti, Kaley Cuoco non è andata a scuola,
ma è stata istruita privatamente dalla madre. Dalla madre, però,
l’attrice non ha assorbito solamente fatti e insegnamenti, ma
sembra che questa abbia avuto un ruolo importante nella formazione
del suo pensiero: Kaley è infatti cresciuta da cristiana
conservativa e da repubblicana incrollabile.
2. Kaley Cuoco recita da tanto,
tantissimo tempo. Molti dei fan di Kaley Cuoco la conoscono
grazie a The Big Bang Theory. Alcuni, quelli con la memoria
un po’ più lunga, se la ricorderanno come una delle sorelle della
sitcom 8 semplici regole per uscire con mia figlia. E pochi,
invece, si ricorderanno della sua apparizione nella stagione finale
di Streghe. Ma non finisce qui: Kaley è cresciuta in
California e, grazie alla libertà datale dall’istruzione privata,
ha avuto modo di fare tantissimi provini. Nel 1994, ha recitato in
My So-Called Life, oltre che, poi, in Un medico tra gli
orsi e addirittura Settimo Cielo.
3. Kaley Cuoco ha interpretato
una giovane Ellen DeGeneres. Repubblicana convinta, a quanto
pare, ma che non si tiene alla larga da tematiche LGBT. Ad esempio,
Kaley Cuoco è una figura vicinissima e di sostegno a Ellen
DeGeneres, considerata colei che ha portato ad un pubblico ampio la
discussione sull’omosessualità negli anni Novanta. Ellen, inoltre,
è stata la prima donna ad aver fatto coming out in una sitcom,
occasione nella quale Kaley ha interpretato la giovane Ellen in dei
flashback. Inoltre, Kaley è stata ospite più di una volta nello
show Ellen.
Kaley Cuoco oggi
Kaley Cuoco nel
2020 è stata protagonista nei panni di Cassie Bowden nella serie
HBO MAX di successo The
Flight Attendant. Nello stesso hanno ha prestato la voce a
Harley Quinn nella serie Animata Harley Quinn. Nel
2021 sarà nel cast del film The Man from Toronto nel quale
recita al fianco di
Woody Harrelson, Kevin Hart e Ellen Barking.. Mentre
è in sviluppo una serie che la vedrà nei panni di Doris
Day.
Kaley Cuoco nuda nelle foto
trapelate
4. Kaley Cuoco nuda nelle foto
trapelate: gli hacker. Purtroppo, cose del genere sono successe
più di una volta. Tra i telefoni di attrici hackerati con lo scopo
di diffondere fotografie private, c’è stato quello di Kaley Cuoco,
in foto nuda. Tra le fotografie, ci sono scatti di Kaley Cuoco nuda
dalla vita in su, alcuni a figura intera, alcuni in atteggiamenti
provocanti. Non tutte le fotografie erano reali, però: sono girate
anche tantissime fotografie photoshoppate.
5. Kaley Cuoco seminuda sul
palco, per una buona causa. Kaley ha una sorella nello
spettacolo che sa ballare e cantare, ma anche lei non è da meno.
Per un evento di beneficienza per l’Alzheimer, ad esempio, si è
spogliata quasi del tutto durante un numero musicale. Per lo stesso
evento, l’intero cast di Big Bang Theory ha fatto un numero
a tema Grease, e lei ha poi indossando un top rosso con dei
pantaloncini neri corti e calze a rete.
Kaley Cuoco hot
6. Kaley Cuoco ama il proprio
seno rifatto. Kaley Cuoco si ama molto, e non disdegna apparire in servizi hot
e senza veli. E ama molto il proprio seno rifatto dopo essere
entrata a fare parte del cast di 8 semplici regole, che ha
definito, in un’intervista del 2004, “la decisione migliore che
abbia mai preso”.
7. Kaley Cuoco su Instagram.
Su Instagram, Kaley Cuoco si chiama @normancook, e ha 3.8 milioni
di follower. Recentemente, è scoppiata una piccola bufera a causa
di un video di Kaley Cuoco su Instagram, nella quale la si vede
fare esercizio dopo un intervento chirurgico alla spalla. Il
problema? Alcune persone hanno notato il fatto che si intravedano i
capezzoli dell’attrice sotto la canotta, postando commenti
inappropriati. Kaley, però ha risposto ai commenti negativi,
dicendo che, a causa del braccio, può utilizzare solamente certi
tipi di reggiseno. E che la cosa non riguarda nessuno.
8. Kaley Cuoco e il
femminismo. Ora, Kaley tende a tenersi lontana dalla politica,
finché non ci finisce coinvolta. Dopo una frase pubblicata su
Redbook, è stata ampiamente criticata: “Non sono mai stata
la ragazza femminista che chiede parità, ma magari è perché non ho
mai avuto esperienza o affrontato della disuguaglianza. (…) Cucino
per Ryan cinque sere a settimana. Mi fa sentire una casalinga, e lo
adoro. So di suonare all’antica, ma mi piace l’idea che le donne si
prendano cura del proprio uomo”. Inutile dirlo, in tanti la
dichiarazione non l’hanno presa troppo bene, ma a riguardo, lei ha
spiegato che la sua dichiarazione è stata messa fuori contesto:
“Certo che sono una c***o di femminista. Guardami. Trasudo
femminismo. Vengo pagata tanto quanto i miei colleghi maschi dello
show, ho la mia casa, e sono il più indipendente possibile”.
Kaley Cuoco-Sweeting
9. Kaley Cuoco-Sweeting: il
divorzio. Kaley è una persona molto attiva: è cresciuta facendo
sport oltre che recitando. Ama giocare a tennis, ed ha parecchio
talento. Ed è successo che abbia sposato un tennista
professionista, Ryan Sweeting. Purtroppo, il matrimonio tra i due è
durato solamente 21 mesi, e il motivo per il quale i due hanno
divorziato è piuttosto brutto. A quanto pare, Sweeting soffriva di
una dipendenza da antidolorifici, sviluppata in seguito ad un
incidente alla schiena. E sembra che, anziché aiutarlo, l’allora
Kaley Cuoco-Sweeting abbia cominciato ad uscire e ubriacarsi con
gli amici (si dice che bevesse addirittura due bottiglie di vino a
notte). Finché ha preso la decisione di lasciare il marito, dopo
aver cancellato tutte le sue fotografie dai social media.
10. Non più Kaley
Cuoco-Sweeting, ma Kaley Cuoco-Cook. Kaley Cuoco si è risposata
poco più di un mese fa, con il cavallerizzo Karl Cook, con una
cerimonia nel ranch di lui nella California del Sud. È stato un
matrimonio particolarmente glam: lei ha indossato un sontuoso
vestito di pizzo e a quanto pare, le loro iniziali erano
dappertutto, e c’erano tantissimi fiori e decorazioni scenografiche
(oltre che a cani e cavalli).
Martin Freeman è uno degli
attori inglesi più famosi degli ultimi anni, soprattutto grazie a
Sherlock e Lo Hobbit, che
l’hanno reso uno dei “principi nerd” degli ultimi anni (parole
sue). Sapete tutto su John Watson, su Bilbo, su Fargo. Avete seguito la sua carriera degli
ultimi anni, siete fan di lui e di
Benedict Cumberbatch, attendete con ansia i suoi
prossimi ruoli.
Ma c’è qualcosa che non sapete
su Martin Freeman? Ecco dieci curiosità su di lui:
Martin Freeman: i film
1. Martin Freeman: gli inizi e
la carriera. Martin è nato in Inghilterra l’8 settembre 1971,
ed è cresciuto a Londra. Dopo aver frequentato la Central School of
Speech and Drama, ha preso parte a diverse produzioni del National
Theatre di Londra, e ha cominciato a lavorare in televisione sin
dalla fine degli anni Novanta. È all’inizio degli anni Duemila che
la sua carriera, però, subisce un’impennata, quando comincia a
recitare in diversi episodi di parecchie serie TV, tra cui World
of Pub, Helen West, Charles II: The power and the
Passion e The Office, amatissima serie comica britannica
che lo rende piuttosto famoso. Nel frattempo, comincia a recitare
al cinema, in film come Ali G (2002), Love Actually – L’more davvero (2003).
2. Martin Freeman: i film e le
serie TV. Martin Freeman lavora senza sosta: dopo The
Office, recita ne L’alba dei morti dementi (2004), nella
serie Hardware, in Guida galattica per autostoppisti
(2005), nella serie Ti presento i Robinson (2005), in
Complicità e sospetti (2006), Dedication (2007),
Hot Fuzz (2007), Nightwatching (2007), nella
miniserie Boys Meets Girl (2009), Nativity! (2009),
(S)ex List (2011), e come doppiatore per Pirati! Briganti
da strapazzo (2012). Nel 2010 comincia a recitare in
Sherlock, il 2012 è l’anno de Lo Hobbit – Un viaggio
inaspettato (seguito da La desolazione di
Smaug e La battaglia delle
cinque armate rispettivamente nel 2013 e nel 2014), e nel
2014 arriva Fargo. Oramai uno degli attori più famosi al
mondo, recita in diversi film tra cui Animals (2012),
Svengali (2013), La fine del mondo (2013), Whiskey
Tango Foxtrot (2016), Captain America: Civil
War (2016). Negli ultimi due anni, Martin Freeman recita in
film come Carnage: Swallowing the Past (2017), Cargo
(2017), e Black Panther (2018), Ghost
Stories(2018). Nel 2019 ha interpretato
Thomas in The Operative – Sotto copertura,
Charlie in Ode to Joy. Nel 2019 è stato
protagonista della miniserieA Confession nei panni del Det. Supt.
Stephen Fulcher. Dal 2020 – in corso è il protagonista della serie
tv Breeders nei
panni di Paul. Nel 2022 riprenderà il ruolo di Everett K. Ross in
Black Panther
2.
Martin Freeman in
Fargo
3. Martin Freeman per
Fargo non ha fatto nemmeno un provino. Martin Freeman,
in Fargo, esibisce un perfetto accento del Minnesota. E, a
quanto pare, i produttori della serie non hanno fatto fare un
provino all’attore, nemmeno per verificare fosse in grado di fare
un accento americano convincente. “Non ho fatto il provino per
Fargo, mi è stata fatta direttamente un’offerta” ha
raccontato, “Ma le cose sarebbero potute andare molto, molto male.
(…) Fortunatamente, non sono male con gli accenti”.
4. Martin Freeman ha imparato a
guidare per Fargo. Sarà stato scelto sulla fiducia, ma
Martin Freeman per Fargo ha dovuto imparare qualcosa: a
guidare. Avete presente, nella puntata I mastini di
Baskerville di Sherlock, quando Sherlock e Watson
guidano in campagna? Inizialmente, doveva essere John a guidare per
l’amico, ma i piani furono cambiato perché Martin Freeman non
sapeva guidare. Per Fargo, però, ha imparato.
Martin Freeman: Lo
Hobbit
5. Martin Freeman e Lo
Hobbit: per poco non ha rinunciato al ruolo di Bilbo. Oltre
al ruolo di John Watson in Sherlock, quello di Bilbo ne
Lo Hobbit è sicuramente uno dei più importanti della sua
carriera. E pensare che per poco non ci ha rinunciato a causa di
una sovrapposizione con le riprese di Sherlock.
Fortunatamente, Peter Jackson ci teneva così tanto ad averlo nel
film che riuscì a spostare alcune date in modo tale da permettere
la sua presenza sul set. Secondo il regista, infatti, Freeman è
“nato per quel ruolo”.
Martin Freeman:
Sherlock
6. Martin Freeman e
Sherlock: odia i baffi di Watson. Per la maggior parte
della serie, il John Watson di Martin Freeman non ha i baffi. E per
fortuna, perché Martin stesso non ne è esattamente un fan. Durante
le riprese di La casa vuota, infatti, l’attore trovò i baffi
finti che dovette indossare fastidiosi e poco lusinghieri. Quando
gli fu chiesto di indossarli, Martin scherzò dicendo “Ma io sono un
sex symbol!”
7. Martin Freeman e
Sherlock: quanto durerà? Quando il Financial
Times ha fatto domande a Martin Freeman su Sherlock, la
sua risposta ha turbato non pochi. L’attore ha infatti dichiarato:
“Tutto quello che posso dire… è che mi piace che le cose abbiano
una fine… Sono sempre felice di fermarmi prima che le persone ti
dicano di fermarti, o i Beatles starebbero ancora suonando. Sono
molto, molto felice che abbiano detto ‘Ok, così è abbastanza’”.
Benedict Cumberbatch e Martin
Freeman
8. Benedict Cumberbatch e Martin
Freeman: ostilità per colpa di Sherlock. Martin Freeman
ha parlato di Sherlock più di una volta, dicendo che oramai,
per lui “non è più divertente”. A rovinare la sua esperienza sembra
siano state le aspettative dei fan, e ora sente la cosa più come un
dovere verso di loro, che come un piacere. “Sono molto grato per il
loro supporto, ma è tutto qui” ha detto. Benedict Cumberbatch ha
commentato la cosa, dicendo: “È abbastanza patetico (…) Per colpa
delle aspettative? Non sono d’accordo su questo.” A quanto pare, i
due non sono mai stati particolarmente amici, ma sembra che le
recenti ostilità tra i due siano tra i motivi per cui la quinta
stagione non è ancora diventata realtà.
Martin Freeman e Amanda
Abbington
9. Martin Freeman e Amanda
Abbington si sono lasciati prima di recitare insieme in
Sherlock. Nella serie, la coppia John/Mary comincia ad
avere dei problemi dopo la nascita del figlio. Nello stesso
periodo, i due, sposati da sedici anni, hanno annunciato la loro
separazione. Riguardo alla rottura tra Martin Freeman e Amanda
Abbington, avvenuta nel 2016, l’attrice ha raccontato: “Martin e io
restiamo migliori amici e ci vogliamo bene, la cosa è stata
completamente amichevole (…) È triste, perché pensi che starai con
quella persona per sempre, ma o si fa così o ci si lascia, ed
entrambi siamo giunti alla decisione che lasciarsi era la cosa
migliore per noi. Siamo stati molto fortunati a rompere le cose in
modo così netto, soprattutto per i bambini”. A quanto pare, tra le
cause della rottura, ci sono il successo e gli impegni di John, che
l’hanno tenuto lontano da casa: “Non puoi stare lontano dalle
persone per troppo tempo, perché cominci a funzionare per conto
tuo, e ti abitui ad essere separato dalla persona con la quale
dovresti stare”, ha raccontato la Abbington.
10. Martin Freeman non va
d’accordo con la tecnologia. “Odio il fatto che buona parte
delle nostre vite sia computerizzata, piuttosto che meccanizzata.
Da una parte, ci viene costantemente detto di riciclare e
risparmiare, e dall’altra ci viene detto che dobbiamo comprare il
gadget uscito tre settimane dopo l’ultimo gadget che hai comprato.
È davvero assurdo”.
Il più famoso è il caso di
Ultimo Tango a Parigi di Bernardo
Bertolucci, il più recente del 1998, di Totò che
visse due volte, di Maresco e Ciprì; la
censura cinematografica, in Italia, ha il suo grande carico di
vittime, cadute sotto la sua mannaia, ma da oggi basta.
Dopo aver ostacolato 274 film
italiani, 130 americani e 321 da altri paesi su 34433 lungometraggi
sottoposti al suo veto dal ’44 a oggi e 10092, ammessi dopo
modifiche, la censura è ufficialmente archiviata. “Il ministro
Dario Franceschini ha firmato il decreto che abolisce
definitivamente la censura cinematografica, un provvedimento
lungamente atteso, che accantona “quel sistema di controlli e
interventi che consentiva ancora allo Stato di intervenire sulla
libertà degli artisti”, come ha sottolineato.”
scrive l’ANSA.
Al posto della commissione censura,
è stata ora istituita una Commissione per la classificazione delle
opere cinematografiche presso la Direzione Generale Cinema del
Ministero della Cultura. Questa commissione avrà il compito di
verificare che le opere siano correttamente classificate in base al
pubblico di riferimento.
Secondo quanto dichiarato da
Nicola Borrelli, direttore della Direzione
generale Cinema e audiovisivo
all’ANSA, “si mette in essere una sorta di
autoregolamentazione, saranno i produttori o i distributori ad
autoclassificare l’opera cinematografica, alla commissione il
compito di validare la congruità”. Questo discorso è però legato
alle uscite in sala, visto che per le piattaforme vale il sistema
del parental control.
La censura cinematografica, in
Italia, venne istituita nel maggio 1914, con il Regio Decreto n.
532, che attua la Legge Facta.
Un nuovo report di
Deadline suggerisce che Dune,
l’atteso nuovo adattamento del celebre romanzo sci-fi di Frank
Herbert ad opera di Denis Villeneuve, potrebbe essere distribuito
esclusivamente in sala, e non in contemporanea anche su HBO Max
come ufficializzato in precedenza.
Lo scorso dicembre la Warner Bros.
ha annunciato che, a partire da Wonder Woman
1984, tutti i film previsti per il 2021 sarebbe arrivati,
a causa della pandemia di Covid-19, sia nelle sale che su HBO Max.
Nello specifico, i film sarebbe stati distribuiti sulla piattaforma
di streaming lo stesso giorno dell’uscita al cinema e sarebbero
stati disponibili per un mese.
Sempre a dicembre si era parlato del
fatto che Warner Bros. e Legendary Pictures – casa di produzione
affiliata alla major che non aveva accolto bene la decisione di
WarnerMedia in merito all’uscita “congiunta” – stavano per
raggiungere un accordo per garantire a Dune
un’uscita esclusiva in sala che avrebbe così escluso la
distribuzione su HBO Max.
Ora, nel nuovo report di
Deadline dedicato agli incassi di Godzilla vs. Kong, viene spiegato che il
destino di Dune non
è stato ancora deciso e che proprio il successo del monster
movie di Adam Wingard avrebbe convinto la Legendary a spingere
ancora di più verso la sola distribuzione in sala per quanto
riguarda il film di Denis Villeneuve.
Nel report si legge: “Non è
stato ancora deciso se l’altro titolo della Legendary distribuito
dalla Warner, Dune,
verrà distribuito sia al cinema sia in streaming su HBO Max, in
contemporanea.Questo nonostante il servizio di streaming
stia ancora continuando a promuovere la pellicola come parte del
catalogo relativo al 2021. Il successo ottenuto di Godzilla vs.
Kong lo scorso fine settimana costituisce un argomento più che
valido a favore della Legendary in merito alle negoziazioni con la
Warner finalizzate a ottenere l’esclusiva della distribuzione in
sala.”
James Gunn ha aggiornato sulla lavorazione di
Guardiani
della Galassia Vol. 3, lasciando intendere che quello
che i fan dovranno aspettarsi è un film davvero “enorme”. I lavori
sul terzo capitolo della saga targata Marvel sono stati più e più volte
posticipati, soprattutto a causa del momentaneo allontanamento di
Gunn dalla Disney.
Al momento non si conoscono i
dettagli sulla storia del film, ma in base a quanto visto in
Avengers:
Endgame è facile presumere che una delle storyline del
film riguarderà la ricerca della Gamora del 2014, la cui ubicazione
rimane sconosciuta dopo la sconfitta di Thanos. Inoltre, in base a
quanto anticipato da Gunn negli ultimi mesi, Rocket Raccoon
dovrebbe diventare ancora più centrale ai fini della trama, con il
tragico passato del personaggio che dovrebbe essere finalmente
esplorato.
Sulla scia dell’uscita dei nuovi
trailer di Black Widow e della serie
Loki, un fan ha chiesto a Gunn su
Twitter di aggiornare in merito ai lavoro su Guardiani
della Galassia Vol. 3. Il regista non ha potuto
rivelare alcun dettaglio sulla trama, ma ha spiegato che il team di
artisti è attualmente al lavoro sulla realizzazione di nuovi mondi
e di nuovi personaggi alieni. In più, Gunn ha lasciato intendere
che i fan dovranno aspettare un film davvero “enorme”.
“I nostri geni del design e
dello sviluppo visivo sono impegnati a creare nuove, fantastiche
immagini di altri mondi e di altri esseri alieni”, ha spiegato
James Gunn. “Non sono sicuro che la galassia sia
abbastanza grande per tutta questa magia. Questo film sarà ENORME.
Sono elettrizzato.”
Sylvester Stallone ha confermato che non
tornerà nei panni di Rocky Balboa in Creed 3,
il terzo capitolo della saga spin-off di Rocky che sarà
diretto da Michael B. Jordan, interprete di Adonis
“Donnie” Johnson che firmerà così il suo debutto dietro la macchina
da presa.
Sebbene Creed
sia ormai un franchise a sé stante che probabilmente non avrà più
bisogno del personaggio di Rocky per poter andare avanti, ci sono
state molte speculazioni negli ultimi mesi sul fatto che Stallone
sarebbe tornato per affiancare nuovamente Jordan. Tuttavia, è stato
proprio il celebre attore a mettere tacere una volta per tutte
queste speculazioni. Via
Joblo, su Instagram Stallone,
in risposta ad un fan, ha confermato che non sarà presente in
Creed 3: “Il film si farà, ma io non ci sarò”, ha
commentato l’attore.
Creed 3,
il terzo episodio di Creed è
stato ufficializzato a febbraio del 2020. All’epoca venne soltanto
confermato che ad occuparsi della sceneggiatura sarebbe
stato Zach Baylin, noto per aver curato lo
script di King Richard, un biopic
incentrato sulla vita del padre delle campionesse di tennis Serena
e Venus Williams, che avrà come protagonista Will
Smith e che debutterà nelle sale e su HBO Max il prossimo
19 novembre. Alla sceneggiatura collaborerà
anche Keenan Coogler.
Oltre a Michael B. Jordan (che vedremo prossimamente
nell’attesissimo Senza
rimorso di Stefano Sollima, basato sul romanzo di Tom
Clancy), in Creed
3 torneranno anche Tessa
Thompson (attualmente impegnata sul set
di Thor: Love and
Thunder) nei panni di Bianca Taylor e Phylicia
Rashad, che in Creed II
aveva interpretato Mary Anne Creed.
Il grande successo del franchise di Creed
Il primo Creed, uscito
nel 2015 (e noto in Italia col titolo Creed
– Nato per combattere), è stato diretto
da Ryan
Coogler, regista diBlack
Panther, ed è stato un enorme successo sia di critica
che di pubblico. Il sequel, Creed
II, è uscito nelle sale nel 2018 ed è incassato 215
milioni di dollari a fronte di un budget di soli 50 milioni. Il
sequel è stato diretto da Steven Caple Jr.,
mentre Coogler è tornato in qualità di produttore esecutivo.
Star Trek: Discovery
4 è la quarta attesa stagione della serie tv
Star
Trek: Discovery creata da Bryan
Fuller e Alex Kurtzman per il network
americano della CBS, in Italia trasmessa
da Netflix.
La terza stagione della serie televisiva americana Star
Trek: Discovery segue l’equipaggio della USS Discovery
mentre viaggiano per il futuro, oltre 900 anni dopo gli eventi del
originale di Star Trek serie . La stagione è prodotta da CBS
Television Studios in associazione con Secret Hideout e Roddenberry
Entertainment, con Alex Kurtzman e Michelle Paradise come
showrunner .
In Star Trek: Discovery
4protagonisti sono Sonequa Martin-Green come Michael Burnham,
Doug Jones nel ruolo di Saru, Anthony
Rapp come Paul Stamets, Mary Wiseman nel
ruolo di Sylvia Tilly, Wilson Cruz nel ruolo di
Hugh Culber, David Ajala nel ruolo di Cleveland
“Book” Booker. Nei ruoli ricorrenti troviamo Adil
Hussain, mentre tra le guest star confermata Michelle Yeoh come Philippa Georgiou.
Start Trek, uno degli show
più iconici del mondo televisivo mondiale, torna 50 anni
dopo la première di Star
Trek: Discovery. Nella serie vedremo una nuova
navicella, nuovi personaggi e missioni, ritrovando però gli stessi
valori e la stessa speranza per il futuro che ha ispirato una
generazione intera di sognatori.
Star
Trek: Discovery è prodotta da CBS Television Studios in
associazione con Secret Hideout di Alex Kurtzman, Living Dead Guy
Production di Bryan Fuller e Roddenberry Entertainment. Alex
Kurtzman, Bryan Fuller, Heather Kadin, Gretchen J. Berg & Aaron
Harberts, Akiva Goldsman, Rod Roddenberry e Trever Roth sono i
produttori esecutivi.
Bill Murray ha confrontato l’atteso Ghostbusters:
Legacy con l’originale del 1984, affermando che
il nuovo film di Jason Reitman riporterà
ufficialmente il vita in celebre franchise. Murray è apparso in
tutti i film della celebre saga nei panni di Peter Venkman, anche
nel reboot al femminile del 2016 diretto da Paul
Feig.
Ghostbusters:
Legacy era inizialmente previsto per lo scorso anno, ma a
causa della pandemia di Covid-19 è stato più e più volte rinviato.
Ad oggi, il debutto del film nelle sale è atteso per il prossimo 11
novembre. Nel film, al fianco delle new entry Paul
Rudd, Finn Wolfhard, Carrie Coon e McKenna
Grace, rivedremo l’intero cast dei due film originali
usciti negli anni ’80 e diretti da Ivan Reitman,
padre di Jason, ad eccezzione del compianto Harold
Ramis e di Rick Moranis, che si è
ritirato dalla recitazione sul finire degli anni ’90 (l’attore
tornerà a recitare in occasione dell’annunciato sequel di una delle
sue commedie più celebri,
Tesoro, mi si sono ristretti i ragazzi).
La storia di Ghostbusters:
Legacy sarà ambientata 30 anni dopo i film
originali e seguirà le vicende di una famiglia che, dopo essersi
trasferita in una piccola città, scoprirà di avere un legame con il
team originale di Acchiappafantasmi. Durante una recente intervista
con
Collider,
Bill Murray ha parlato del nuovo film,
confrontandolo con l’originale del 1984 e dichiarando che riporterà
in vita il franchise.
“Ricordo che Jason Reitman mi
chiamò e mi disse che aveva da anni un’idea per un nuovo
Ghostbusters, ma devo ammettere che ero piuttosto scettico
all’inizio. Ma l’idea era davvero incredibile, e in più avrebbe
curato la sceneggiatura con Gil Kenan, con cui avevo già lavorato
per Ember – Il mistero della città di luce. Insieme hanno scritto
un film sui Ghostbusters che riporterà davvero in vita il
franchise. Assomiglia davvero al primo film, molto più del sequel
del 1989 o del reboto al femminile.”
Bill Murray su Ghostbusters
II:“Non era la storia che avevano scritto.”
A proposito di Ghostbusters
II, Murray ha rivelato che all’epoca nessuno voleva
realmente prendere parte ad un sequel, e che all’inizio la storia
del sequel doveva essere molto diversa: “All’epoca non avevo
alcuna fretta di realizzarne un altro. Ho pensato che l’unico
motivo per cui volevano farne un altro erano i soldi. Ero
decisamente il più riluttante di tutti. Ad ogni modo, sono stato
ingannato. Non so se sia stato Ivan Reitman ad organizzare tutto,
ma ci hanno riunito tutti in una stanza e ci hanno lanciato un’idea
per una nuova storia che era veramente fantastica. Ricordo di aver
pensato che poteva davvero funzionare. Alla fine, però, è stata
usata un’altra storia. Ci hanno convinto a partecipare al sequel
con fase pretese. Harold aveva avuto una grande idea, ma quando mi
sono ritrovato sul set era tutta un’altra cosa. Ad ogni modo,
stavamo già girando, quindi abbiamo dovuto capire come farla
funzionare. Per fortuna siamo sempre andati d’accordo. Il solo
fatto di stare insieme agli altri era fantastico.”
A più di trent’anni dall’uscita
nelle sale dell’iconico Ghostbusters, il cast
originale, composto da Bill
Murray, Dan Aykroyd, Ernie Hudson, Sigourney
Weavere Annie
Potts di nuovo insieme per ridar vita a una delle
saghe cinematografiche più amate della storia. Diretto da Jason
Reitman, il film sarà nelle sale dall’estate 2020 prodotto da Sony
Pictures e distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia. Tra i
protagonisti anche Mckenna Grace, Finn Wolfhard,
Carrie Coon ePaul
Rudd.
Ghostbusters:
Legacy, diretto da Jason
Reitman e prodotto da Ivan
Reitman, è il nuovo capitolo della saga
originale Ghostbusters. Arrivati in una piccola città,
una madre single e i suoi due figli iniziano a scoprire la loro
connessione con gli Acchiappafantasmi originali e la segreta
eredità lasciata dal nonno. Ghostbusters:
Legacy è scritto da Jason Reitman & Gil Kenan.
Paramount+ ha diffuso il teaser promo di
Star Trek: Picard 2, l’annunciato oggi il rinnovo
della seconda stagione della sua prossima serie
originale
STAR TREK: Picard.
La prima stagione di STAR
TREK: PICARD sarà presentato in anteprima su CBS All
Access negli Stati Uniti giovedì 23 gennaio. Dopo la premiere,
nuovi episodi di STAR TREK: la prima stagione di 10 episodi di
PICARD sarà disponibile settimanalmente il giovedì, in esclusiva
per gli abbonati CBS All Access negli Stati Uniti. In Italia la
serie sarà su PRIME
VIDEO.
STAR
TREK: PICARD 2 vede Sir Patrick Stewart riprendere il
ruolo iconico di Jean-Luc Picard, che ha interpretato per sette
stagioni in “Star Trek: The Next Generation”. La nuova serie segue
questo personaggio iconico nel prossimo capitolo della sua vita. La
serie è prodotta da CBS Television Studios in associazione con
Secret Hideout e Roddenberry Entertainment. Per la seconda stagione
della serie, Alex Kurtzman, Akiva Goldsman, Michael Chabon, Patrick
Stewart, Terry Matalas (“12 Monkeys”, “MacGyver”), Heather Kadin,
Rod Roddenberry e Trevor Roth sono produttori esecutivi; Aaron
Baiers (Secret Hideout) e Kirsten Beyer sono coproduttori
esecutivi.
Arriva da
Deadline la notizia che Shelley Conn e Calam
Lynch sono entrati a far parte del cast di
Bridgerton 2, l’annunciata seconda
stagione della serie Bridgerton
originale Netflix creata da Chris Van Dusen e prodotta da
Shonda Rhimes con la sua Shondaland.
Shelley Conn (Liar) e Calam Lynch
(Benediction) sono le ultime nuove aggiunte al cast per la seconda
stagione di Bridgerton, Netflix e la famosissima serie drammatica
dell’era Regency di Shondaland basata sui romanzi rosa di Julia
Quinn.
Conn interpreterà la madre delle sorelle, Mary Sharma. Il
matrimonio di Lady Mary una volta ha coinvolto lei e la sua
famiglia in uno scandalo. Ora appena tornata a Londra con le
sue figlie, è costretta a sopportare ancora una volta l’esame
accurato della tonnellata. Lynch interpreterà Theo Sharpe. Theo è
un laborioso assistente di stampa. Ma non è solo un operaio, è
anche un intellettuale che si batte per i diritti di tutti.
Bridgerton
è incentrato sulla famiglia Bridgerton: Violet, Dowager Viscountess
Bridgerton; i suoi quattro figli, Anthony, Benedict, Colin e
Gregory e le sue quattro figlie, Daphne, Eloise, Francesca e
Hyacinth. Sono presenti anche i Featheringtons: Portia, Lady
Featherington; suo marito il barone; le loro tre figlie, Philippa,
Prudence e Penelope; e la loro cugina Marina Thompson.
The Falcon and The Winter Soldier è la serie di
prossima uscita nel quale
Anthony Mackie e Sebastian Stan riprenderanno i loro
ruoli nei panni del titolo Falcon (alias Sam Wilson) e The Winter
Soldier (alias Bucky Barnes) che sarà diretta da Kari Skogland.
Vi ricordiamo che nel cast di
The Falcon and The Winter Soldier è previsto
anche il ritorno di due volti noti dell’universo cinematografico,
ovvero Emily VanCamp, Sharon Carter in Captain America: The Winter Soldier e
Civil War e Daniel Bruhl, nei panni del Barone Zemo. Per
quanto concerne la serie di
The Falcon and The Winter Soldier, il lancio è fissato
in autunno 2020 e Kari Skogland (The
Handmaid’s Tale, Penny Dreadful, Boardwalk Empire, The Killing, The
Walking Dead, Fear the Walking Dead, Under the Dome, Vikings,
The Americans, House of Cards e The Punisher) dirigerà tutti i
sei episodi.
Probabile, visti gli esiti di
Avengers:
Endgame, che lo show si concentrerà sulla
dinamica del rapporto tra le due figure più vicine a Captain
America (nonché suoi eredi) e sulle imprese dei supereroi per
garantire la sicurezza mondiale.
Secondo Sam Raimi,
ci sono molte più aspettative riguardo a Doctor
Strange in the Multiverse of Madness rispetto a quante
ce ne fossero per la sua trilogia di Spider-Man. Il celebre regista ha avuto la
possibilità di portare i personaggi della Marvel sul grande schermo prima
della nascita del MCU, dando vita ad uno dei franchise di supereroi
di maggior successo di tutti i tempi, prima che la cosa diventasse
prassi comune all’interno dell’industria di Hollywood.
Nel complesso, la trilogia di
Spider-Man ad opera di Raimi ha incassato quasi 2,5
miliardi di dollari al box office. Ovviamente, il ritorno di Raimi
al genere è molto atteso, soprattutto perché nel sequel di Doctor
Strange ritroveremo il personaggio di Wanda Maximoff gli
eventi di
WandaVision. Inoltre, il film servirà come culmine di
quella che è stata già ribattezzata dai fan come un’ideale trilogia
del Multiverso, composta dalla serie disponibile su Disney+, daSpider-Man:
No Way Home (in cui apparirà Stephen Strange) e, appunto,
da Doctor Strange in
the Multiverse of Madness. È inevitabile, dunque, che
anche un regista navigato come Sam Raimi possa
sentire la pressione…
Il regista, infatti, durante una
sessione di “Ask Me Anything” su
Reddit ha ammesso che le aspettative sono più alte per il
sequel di Doctor
Strange di quanto non lo fossero per la trilogia di
Spider-Man. A Raimi è stata chiesta la differenza tra
dirigere un film Marvel all’inizio degli anni ’00 e dirigerlo oggi.
Il regista ha spiegato che “all’epoca c’erano meno
aspettative”, alludendo all’enorme macchina che si muove
dietro il suo nuovo film, i Marvel Studios appunto.
Quali aspettative su Doctor
Strange 2 di Sam Raimi?
È facile capire perché le
aspettative siano più alte. La trilogia di
Spider-Man ad opera di Raimi non era collegata a
nessuno franchise cinematografico più ampio e il regista non aveva
obblighi nei confronti di altri progetti. Doctor Strange in
the Multiverse of Madness è un progetto completamente
diverso: non solo il film si collegherà al più ampio MCU, ma
dovrebbe finalmente portare alla luce il tanto atteso Multiverso e
spiegare cosa ciò comporterà per il franchise, con l’introduzione
di personaggi come America Chavez e la possibile comparsa dei
gemelli di Wanda, Billy e Tommy, alias Wiccan e Speed.
Annunciato ufficialmente questa
estate al Comic-Con di San Diego, Doctor
Strange 2 vedrà Benedict
Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange.
Diretto da Scott Derrickson, il sequel vedrà
anche Wanda Maximoff alias Scarlet Witch (Elizabeth
Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista
dopo WandaVision.
Secondo Collider, la
produzione ha fatto già un passo in avanti assumendo lo
sceneggiatore Jade Bartlett. Il suo ruolo non
è stato ancora chiarito, visto che lo script dovrebbe essere
firmato da Derrickson in persona e quindi Bartlett dovrebbe
intervenire solo a limare il testo o magari a scrivere a quattro
mani con il regista.
Il primo film su Doctor
Strange è uscito nel 2016 e ha raccontato la
nascita dell’eroe, dall’incidente di Stepehn Strange fino al
confronto con Dormammu. Nel film c’erano
anche Benedict Wong, Tilda
Swinton e Chiwetel
Ejiofor. Rachel
McAdams non tornerà nei panni di Christine
Palmer. Abbiamo rivisto Strange in Infinity
War e in Endgame. Doctor Strange in
the Multiverse of Madness arriverà al cinema il 5
novembre 2021.
Tuttavia, è stato soltanto in
The Winter Soldier che abbiamo visto la sua
trasformazione nel letale assassino soggiogato alla volontà
dell’HYDRA. Essendo il principale antagonista di quel film, il
Soldato d’Inverno si era guadagno una buona reputazione nel MCU
prima che Steve cercasse di riabilitare il suo migliore amico. In
Civil
War, il legame tra Steve e Bucky si è intensificato ancora
di più: nonostante la protezione di Steve, Bucky viene incastrato
per l’attacco alle Nazioni Unite e Tony Stark non riesce a
perdonare l’ex assassino dopo aver scoperto che è lui il
responsabile della morte dei suoi genitori. In
The Falcon and the Winter Soldier, invece, Bucky sta
ancora cercando di superare il trauma legato al suo passato da
assassino e, al tempo stesso, quello della perdita del suo caro
amico Steve.
Come Bucky, neanche i fan si sono
dimenticati del passato del Soldato d’Inverno, e pare che non
facciano altro che ricordarlo a Sebastian Stan ogni volta che hanno
l’opportunità di incontrarlo. In una recente intervista con
BBC Radio, l’attore ha spiegato che molto spesso i fan si
rivolgono a lui citando le parole in codice utili ad attivare il
Soldato d’Inverno per vedere la sua reazione. Nonostante ritenga
che sia molto divertente, al tempo stesso Stan ammette di non
capire cosa sperano di vedere i fan quando lo fanno.
“A dire la verità, succede molto
spesso. Succede spesso nei bar… in continuazione. Ed è sempre molto
divertente. È una cosa che dovrebbe rendermi orgoglioso, immagino.
È una cosa che mi rende fiero, ogni volta. Anche se è strano,
perché devi guardare le persone in faccia e dire: ‘No, non
diventerò il Soldato d’Inverno quando pronunci quelle parole. Puoi
continuare a dirle, e forse dovresti continuare a farlo… forse è la
cosa giusta da fare… insieme, ora, qui. Ma non succederà niente di
assurdo.”
Sebastian Stan è ancora Bucky
Barnes in The Falcon and the Winter Soldier
Nell’ultimo episodio di The Falcon and the Winter Soldier abbiamo
visto il ritorno del Barone Zemo, che in Civil
War aveva incastrato Bucky per l’attacco terroristico alle
Nazioni Uniti in cui aveva perso la vita Re T’Chaka. Dopo aver
lottato contro Iron Man provocando lo scisma definitivo degli
Avengers, Bucky si rifugia in Wakanda con Cap e si ibernare in
attesa di trovare una cura al suo condizionamento psicologico. In
Civil
War abbiamo anche assistito alla nascita del rapporto tra
Sam e Bucky, che è al centro dell’attuale nuova serie Marvel
disponibile su Disney+.