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Clifford – Il grande cane rosso: interviste ai protagonisti

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Clifford – Il grande cane rosso: interviste ai protagonisti

Darby Camp e Jack Whitehall sono i protagonisti di Clifford – Il grande cane rosso, dal 2 dicembre al cinema. Ecco cosa ci hanno raccontato del film e dell’esperienza sul set.

Debutta il 2 Dicembre 2021 CLIFFORD – Il Grande Cane Rosso l’attesa commedia di natale basata sulla serie di libri scolastici “Clifford il grande cane rosso” di Norman Bridwell. Il film è diretto da e prodotto da Paramount Pictures in associazione con eOne Films e New Republic Pictures. Una produzione Scholastic Entertainment/Kerner Entertainment Company.

CLIFFORD – Il Grande Cane Rosso diretto da Walt Becker e si basa su una sceneggiatura scritta da Jay Scherick & David Ronn e Blaise Hemingway e su una storia di Justin Malen e Ellen Rapoport. Nel cast protagonisti sono Jack Whitehall, Darby Camp, Tony Hale, Sienna Guillory, David Alan Grier, Russell Wong e John Cleese. Il film è prodotto da Jordan Kerner, p.g.a., Iole Lucchese, produttori esecutivi sono Brian Oliver, Bradley J. Fischer, Valerii An, Brian Bell, Caitlin Friedman, Deborah Forte, Lisa Crnic.

CLIFFORD – Il Grande Cane Rosso, la trama

La piccola Emily Elizabeth (Darby Camp) riceve come regalo da uno stravagante e magico signore (John Cleese), un piccolo cucciolo di cane rosso, che immediatamente conquista il suo cuore. Ma Emily non avrebbe mai pensato che il cucciolo Clifford, al suo risveglio, si potesse trasformare in un gigantesco cane da caccia di oltre tre metri, capace di mettere a soqquadro il suo piccolo appartamento di New York. Mentre sua mamma (Sienna Guillory) è fuori città per lavoro, Emily e il suo divertente ma impulsivo zio Casey (Jack Whitehall) si troveranno ad affrontare una gigantesca avventura in giro per la Grande Mela. Basato su uno dei racconti più amati di sempre, Clifford insegnerà al mondo come amare SENZA MEZZE MISURE!

Matrix Resurrections: un nuovo trailer con Keanu Reeves

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Matrix Resurrections: un nuovo trailer con Keanu Reeves

Ecco un nuovo trailer di Matrix Resurrections con Keanu ReevesCarrie-Ann Moss e Jada Pinkett-Smith.

Matrix Resurrections: tutte le rivelazioni nel trailer del film

Matrix Resurrections vedrà nel cast il ritorno di Keanu ReevesCarrie-Ann Moss e Jada Pinkett-Smith al fianco delle new entry Yahya Abdul-Mateen II, Neil Patrick Harris, Jonathan Groff, Jessica HenwickToby Onwumere e Christina Ricci. L’uscita nelle sale è fissata per il 22 dicembre 2021. Il nuovo capitolo del franchise sarà diretto da Lana Wachowski. La sceneggiatura del film è stata firmata a sei mani con Aleksandar Hemon e David Mitchell.

America Latina: il trailer e il poster del film dei Fratelli d’Innocenzo, al cinema dal 13 gennaio

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Presentato in concorso alla 78. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, America Latina, il terzo film dei Fratelli D’Innocenzo sarà nelle sale cinematografiche a partire dal 13 gennaio 2022. Con Elio Germano, Astrid Casali, Sara Ciocca, Maurizio Lastrico, Carlotta Gamba, Federica Pala, Filippo Dini e con la partecipazione di Massimo Wertmüller è prodotto da Lorenzo Mieli per THE APARTMENT, società del gruppo FREMANTLE e VISION DISTRIBUTION, in co-produzione con LE PACTE, in collaborazione con SKY.

La trama di America Latina

Latina: paludi, bonifiche, centrali nucleari dismesse, umidità. Massimo Sisti è il titolare di uno studio dentistico che porta il suo nome. Professionale, gentile, pacato, ha conquistato tutto ciò che poteva desiderare: una villa immersa nella quiete e una famiglia che ama e che lo accompagna nello scorrere dei giorni, dei mesi, degli anni. La moglie Alessandra e le figlie Laura e Ilenia (la prima adolescente, la seconda non ancora) sono la sua ragione di vita, la sua felicità, la ricompensa a un’esistenza improntata all’abnegazione e alla correttezza. È in questa primavera imperturbabile e calma che irrompe l’imprevedibile: un giorno come un altro Massimo scende in cantina e l’assurdo si impossessa della sua vita.

Leggi la recensione di America Latina

Ant-Man and the Wasp: che fine ha fatto Ghost?

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Ant-Man and the Wasp: che fine ha fatto Ghost?

Nonostante non sembra che sia stata raccontata al meglio in Ant-Man and the Wasp, Ghost di Hannah John-Kamen è uno dei villain più carismatici e interessanti del MCU, soprattutto data la sua natura fondamentalmente buona. Si tratta a tutti gli effetti di un personaggio che richiede redenzione.

In una recente intervista con THR, Hannah John-Kamen ha spiegato quale sia stato per lei in significato di recitare accanto a Laurence Fishbourne e Michelle Pfeiffer nel film Marvel, ricordando l’esperienza come una delle migliori della sua carriera, sottolineando quanto fosse stressante che il suo personaggio sia stato così incompreso.

Quando le è stato chiesto in che situazione fosse ora la sua Ava Starr/Ghost e quale fosse il suo prossimo futuro, Hannah John-Kamen ha risposto con cautela, dicendo: “Lei sta bene, sta molto bene, non dirò nient’altro in merito, ora!”.

Non sappiamo se rivedremo il personaggio in Ant-Man and the Wasp: Quantumania, ma con tutto il materiale Marvel che è in lavorazione in questo momento (serie tv comprese), non ci sorprenderebbe troppo vederla spuntare fuori, da un momento all’altro.

Le info su Ant-Man and the Wasp: Quantumania

Ant-Man and the Wasp: Quantumania sarà diretto ancora una volta da Peyton Reed, che già aveva diretto i primi due film. Nel cast tornano Paul RuddEvangeline LillyMichael Douglas Michelle Pfeiffer. In più Kathryn Newton sarà Cassie Lang e Jonathan Majors sarà Kang il Conquistatore. 

Le Montagne della Follia: Guillermo del Toro vuole fare un film più “strano” che mai

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Guillermo del Toro ha espresso il suo desiderio di diventare “più strano del solito” per il suo adattamento cinematografico del romanzo di H.P. Lovecraft, Le Montagne della Follia.

Del Toro avrebbe iniziato lo sviluppo di un adattamento del romanzo nel 2006 con il co-sceneggiatore Matthew Robbins, con il quale ha lavorato a Mimic, anche se all’epoca fece molta fatica a coinvolgere la Warner Bros. Negli anni successivi, Guillermo del Toro ha provato più volte a far decollare il film su Le Montagne della Follia, e sebbene sia passato quasi un decennio dall’ultima notizia dello sviluppo, sembra che il regista non sia pronto a rinunciare al progetto.

Del Toro ha recentemente partecipato al podcast di The Kingscast, durante il quale la conversazione si è spostata sull’adattamento cinematografico de Le Montagne della Follia. Il vincitore dell’Oscar ha rivelato di non aver rinunciato a dare vita al progetto e che il suo attuale ostacolo è la necessità di tornare indietro e riscrivere la sceneggiatura e portarla in “una direzione più strana“.

“Il problema con Montagne è che la sceneggiatura che ho co-scritto quindici anni fa non è la sceneggiatura che farei ora, quindi ho bisogno di riscriverla. Non solo per ridimensionarla in qualche modo, ma perché allora stavo cercando di colmare la grandezza del film con elementi che ora lo farebbero passare attraverso i meccanismi dello studio. Non credo di aver più bisogno di riconciliarlo. Posso passare a una versione molto più esoterica, più strana, più piccola. Sai, dove posso tornare ad alcune delle scene che avevo tralasciato.

Alcuni dei grandi set che ho disegnato, per esempio, non mi piacciono. Ad esempio, ho già fatto questo o quel pezzo gigante. Mi sento come se stessi andando in una direzione più strana. So che alcune cose rimarranno. So che il finale che abbiamo è uno dei finali più intriganti, strani e inquietanti, per me. Ci sono circa quattro scene horror che amo nella sceneggiatura originale. Quindi, sai, sarebbe la mia speranza. Certamente ricevo una telefonata ogni sei mesi da Don Murphy che dice ‘Stiamo facendo questo o cosa? Lo farai come prossimo film o no?’ e io dico ‘Devo prendermi il tempo per riscriverlo.'”

Sicuramente nell’ottica post-Oscar della carriera di Guillermo del Toro, riuscire a rintracciare l’interesse dei grandi Studios non è più un problema come poteva esserlo all’epoca di Mimic, ma resta il fatto che l’adattamento in senso proprio di questo particolare romanzo sembra un po’ il Napoleone di Kubrick per del Toro (ma anche per chiunque altro regista attualmente in attività).

La Fiera delle Illusioni – Nightmare Alley, il trailer finale del film di Guillermo Del Toro

Diretto dal premio Oscar Guillermo del Toro, il film targato Searchlight Pictures La Fiera delle Illusioni – Nightmare Alley arriverà il 27 gennaio nelle sale italiane, distribuito da The Walt Disney Company Italia. La Fiera delle Illusioni – Nightmare Alley è interpretato dal candidato all’Academy Award Bradley Cooper, dall’attrice premio Oscar Cate Blanchett, dalla candidata all’Oscar Toni Collette, dal candidato all’Oscar Willem Dafoe, dal candidato all’Oscar Richard Jenkins, dalla candidata all’Oscar Rooney Mara, Ron Perlman e dal candidato all’Academy Award David Strathairn.

Venom: La furia di Carnage, che fine hanno fatto le galline di Eddie Brock?

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Collider ha ottenuto in esclusiva una scena eliminata da Venom: La furia di Carnage che rivela il destino delle galline di Eddie Brock, Sonny e Cher. Nel film, Eddie originariamente porta i polli a casa per aiutare Venom a placare la sua fame di carne.

Tuttavia, dopo essersi affezionati ai polli, Eddie e Venom decidono di tenerli come animali domestici e chiamarli come il famoso duo musicale. In una solenne scena tagliata ambientata dopo che si è momentaneamente separato da Venom, si vede Eddie riparare il suo appartamento e lasciare i suoi amici piumati nel parco, dicendo loro “non avrebbe mai funzionato”.

Leggi la recensione di Venom: la Furia di Carnage

Tom Hardy ritorna sul grande schermo nel ruolo del “protettore letale” Venom, uno dei personaggi Marvel più enigmatici e complessi. In Venom: La furia di Carnage assisteremo allo scontro tra il simbionte e Cletus Kasady, aka Carnage, uno degli antagonisti più celebri dei fumetti su Spider-Man, interpretato da Woody Harrelson.

Nel cast del sequel anche Michelle Williams (Fosse/Verdon) nei panni di Anne Weying, Naomie Harris (No Time to Die) nei panni di Shriek e l’attore inglese Stephen Graham (Boardwalk Empire, Taboo). Il film uscirà in autunno al cinema.

Batgirl: ecco la divisa di Barbara Gordon!

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Batgirl: ecco la divisa di Barbara Gordon!

Dopo aver avuto la conferma che Barbara Gordon nel prossimo Batgirl sarà un agente della polizia di Gotham City, ecco che, grazie a Natalie Holt, compositrice del film, abbiamo la possibilità di dare uno sguardo alla divisa che la nostra eroina indosserà nel film HBO Max:

https://twitter.com/filmmusicholt/status/1466099113720692739?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1466099113720692739%7Ctwgr%5E%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Fbatgirl-gcpd-uniform-first-set-image%2F

All’inizio di quest’anno, è stato annunciato che Leslie Grace interpreterà Batgirl. Il suo precedente ruolo cinematografico è stato nell’adattamento della WB di In the Heights, acclamato dalla critica. Mentre la trama di Batgirl è ancora nascosta, il film vedrà J.K. Simmons torna nel ruolo del commissario Gordon, visto l’ultima volta in Justice League di Zack Snyder. Si dice anche che il film vedrà il ritorno di Batman, ma non è noto se sarà Ben Affleck, Michael Keaton o un altro attore, mentre si esclude Robert Pattinson. Jacob Scipio partecipa al film in un ruolo non rivelato e Brendan Fraser interpreta il cattivo Garfield Lynns, noto anche come Firefly.

Batgirl doveva essere diretto da Joss Whedon, regista di The Avengers e Avengers: Age of Ultron, nonché della versione cinematografica di Justice League. Tuttavia, nel 2018, il regista ha deciso di abbandonare il progetto, ammettendo di non essere riuscito a “decifrare la storia”.

J.K. Simmons ha saputo di essere J. Jonah Jameson da un fan

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J.K. Simmons ha saputo di essere J. Jonah Jameson da un fan

J.K. Simmons ha appreso di aver ottenuto il ruolo di J. Jonah Jameson nella trilogia di Spider-Man di Sam Raimi da un incontro casuale con un fan. Simmons è apparso per la prima volta come caporedattore del Daily Bugle nel 2002, al fianco del Peter Parker di Tobey Maguire.

Da Willem Dafoe nei panni di Green Goblin e Kristen Dunst nei panni di Mary Jane Watson a Maguire e Simmons, il casting del film iniziale di Raimi è stato perfetto. Tuttavia, la rappresentazione di Simmons dell’editore con una tendenza nell’etichettare Spider-Man una “minaccia” ha stabilito un gold standard nei parametri applicabili al dare vita ai personaggi dei fumetti.

Mentre Simmons era già stato riconosciuto sul piccolo schermo, all’epoca, Spider-Man ha cambiato la traiettoria della sua carriera. Il suo lavoro come Jameson lo ha affermato come un caratterista dominante, cosa che si può vedere bene in Whiplash (2015), per il quale ha vinto un Oscar come miglior attore non protagonista, ma anche in altri mille ruoli in film di successo (pensate a Juno!).

Anche dopo Spider-Man 3 del 2007, Simmons ha continuato a gironzolare nel mondo dei cinecomic, doppiando Omni-Man in Invincible e prestando il volto al Commissario Gordon per il DCEU (in Justice League e nel prossimo Batgirl).

Durante una recente intervista con The Ringer, Simmons ha rivelato come ha scoperto per la prima volta di aver vinto il ruolo di J. Jonah Jameson in Spider-Man. Durante un’audizione per una voce fuori campo, Simmons è stato fermato da un fan che lavorava alla Grey Advertising, un’agenzia di New York. Ecco com’è andata:

“Sto camminando seguendo la persona attraverso i cubicoli e questa sedia da scrivania vola davanti a me, all’indietro, con un ragazzo che probabilmente aveva 28 anni e che mi dice, ‘Oh mio Dio JK, congratulazioni!’ e io, ‘ Grazie. Per cosa?’ e lui: ‘Mi stai prendendo in giro? Uomo Ragno! J. Jonah Jameson, è fantastico!” e io pensavo: “Non lo sapevo… ho scoperto di aver ottenuto la parte grazie a un ragazzo che era così connesso ai siti dei fan di Internet su cui avevano quell’informazione prima che il mio agente mi chiamasse per dirmi che avevo ottenuto il lavoro! mi ha chiamato tipo 3 ore dopo e io ho detto, ‘Sì, lo so.'”.

E ora J.K. Simmons tornerà a vestire i panni del Direttore del Daily Bugle come ci è stato anticipato dalla scena post credits di Spider-Man: Far From Home.

Doctor Strange 2: nel Multiverso della Pazzia, un set LEGO anticipa un villain

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Un nuovo set LEGO di Doctor Strange 2: nel Multiverso della Pazzia anticipa i personaggi principali che combattono contro il presunto cattivo del film, Shuma-Gorath. I Marvel Studios hanno trascorso gli ultimi cinque anni a sviluppare un sequel di Doctor Strange con Benedict Cumberbatch. Il film ha subito molti cambiamenti durante questo periodo, poiché Sam Raimi è subentrato alla regia dopo l’uscita di Scott Derrickson. Il film si è anche evoluto per diventare una magica avventura di squadra che ha a che fare con il multiverso e include personaggi come Scarlet Witch (Elizabeth Olsen), Wong (Benedict Wong) e il debutto nel Marvel Cinematic Universe di America Chavez (Xochitl Gomez).

Le modifiche al film hanno anche cambiato notevolmente chi sarà il cattivo previsto. Il piano originale di Derrickson per il sequel avrebbe visto Nightmare diventare l’antagonista principale, mentre il barone Mordo (Chiwetel Ejiofor) è rimasto parte della storia dopo che Raimi è salito a bordo del progetto.

Ci sono state anche grandi speculazioni sul fatto che Scarlet Witch potrebbe essere la vera cattiva mentre sfrutta il Darkhold e la sua Magia del Caos per cercare di trovare i suoi figli, dopo WandaVision. Naturalmente, molti credono che una forza del male la manipolerà, con speculazioni che vanno da Mephisto a Chthon o Shuma-Gorath.

Sebbene i Marvel Studios siano ancora lontani mesi dall’uscita di Doctor Strange 2: nel Multiverso della Pazzia al cinema, i numerosi ritardi non hanno fermato tutte le fasi del merchandising. Ora, 1414falconfan su Instagram ha condiviso la confezione di un nuovo set LEGO di Doctor Strange 2.

Il set include delle immagini di Doctor Strange, Wong e America Chavez che combattono contro una creatura gigante, con un occhio solo e tentacoli, a cui la scatola si riferisce semplicemente come Gargantos. Nonostante la somiglianza con il magico cattivo della Marvel Shuma-Gorath, che da tempo si dice sia il cattivo del sequel, Gargantos è il nome di un mostro marino con collegamenti con Namor. Tuttavia, Gargantos non è una minaccia magica nei fumetti, quindi l’MCU potrebbe dare questo nome a Shuma-Gorath.

https://www.instagram.com/p/CW9gQ3GrC88/?utm_source=ig_embed

Doctor Strange 2: nel Multiverso della Pazzia vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff/Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

La sceneggiatura del film porterà la firma di Jade Bartlett e Michael Waldron. Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno anche Benedict Wong (Wong), Rachel McAdams (Christine Palmer), Chiwetel Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).

Doctor Strange in the Multiverse of Madness arriverà al cinema il 25 marzo 2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in merito.

Secret Invasion: Cobie Smulders riprenderà il ruolo di Maria Hill

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Arriva da deadline la notizia che l’attrice Cobie Smulders riprenderà il ruolo di Maria Hill in Secret Invasion, l’annunciata serie Marvel Studios in programma nel 2023. Cobie Smulders si riunirà al già annunciato ritorno di Nick Fury interpretato da Samuel L. Jackson in Secret Invasion della Marvel, riprendendo il ruolo di Maria Hill. La serie sarà presentata in anteprima su Disney+ e vede la partecipazione anche di Ben Mendelsohn, che riprende il ruolo di Skrull Talos, Olivia Colman, Emilia Clarke, Kingsley Ben-Adir, Christopher McDonald e Killian Scott.

La serie di eventi comici crossover mette in mostra una fazione di Skrull mutaforma che si sono infiltrati sulla Terra per anni. La Smulders ha ripreso il ruolo in diverse foto Marvel tra cui Spider-Man: Far From Home, Captain America: Civil War e tutti i film degli Avengers. Di recente ha ricevuto ottime recensioni per la sua interpretazione di Ann Coulter in American Crime Story: Impeachment.

Secret Invasion, la serie

Secret Invasion è l’annunciata serie tv Marvel   dei Marvel Studio e Disney+. La serie è basata sull’omonimo fumetto dei Marvel Comics. In Secret Invasion protagonista sarà Samuel L. Jackson che torna nei panni di Nick Fury accanto a Ben Mendelsohn, che da Captain Marvel, torna ad interpretare lo Skrull Talos. Nel cast annunciati anche Christopher McDonald in un ruolo segreto. Annunciati anche in ruolo ancora sconosciuti Emilia Clarke e Olivia Colman.

Un bambino chiamato Natale, recensione del film con Maggie Smith

Un bambino chiamato Natale, recensione del film con Maggie Smith

Nella miriade di pellicole natalizie, su Netflix c’è un nuovo film sulla immortale formula del ‘c’era una volta’. Tratto dall’omonimo romanzo di Matt HaigUn bambino chiamato Natale di Gil Kenan porta sullo schermo la storia nascosta dietro a Babbo Natale, tra fantasia e realtà, magia e valori sinceri, per ricordare a tutti il vero spirito del giorno più bello dell’anno.

Un bambino chiamato Natale: la trama

La scorbutica Zia Ruth (Maggie Smith) deve trascorrere la notte della vigilia con i tre nipotini. Per far passare ai bimbi la nostalgia dei genitori – il padre è al lavoro e la mamma non c’è più – la vecchia zia racconta loro la storia del bambino chiamato Natale. Tanto tempo prima, in una umilissima baita in Finlandia viveva Nikolas, da sempre chiamato Natale dalla madre. Prima della sua morte, la donna raccontava a Nikolas le avventure del leggendario villaggio degli elfi, Elfhelm, un luogo magico.

Dopo aver perso la mamma, Nikolas viene lasciato solo con la zia dal padre falegname: l’uomo è stato mandato in missione dal Re per una spedizione verso le nevi del Nord, alla ricerca di qualcosa di magico che possa ridare speranza al villaggio ridotto in povertà. Temendo di perdere anche il papà, Nikolas si mette in viaggio per ritrovarlo: insieme al topolino parlante e alla renna Lampo, vive incredibili avventure. Tra elfi, fate e forti emozioni, scopre finalmente le origini del suo soprannome.

La storia dentro la storia

La storia della buonanotte è il leitmotiv di tutto Un bambino chiamato Natale. Il film è tratto dal romanzo per bambini di Matt Haig. Zia Ruth narra ai nipotini di Nikolas, bambino a sua volta ossessionato dalla storia di Elfhem che sua mamma gli raccontava ogni sera. Il film gioca tantissimo sui confini tra realtà e finzione che si celano nei racconti per l’infanzia. La magia si mescola a momenti ed emozioni che ogni bambino può vivere: la paura dell’abbandono, la voglia di scoprire il mondo attorno a sé, o addirittura la perdita di un genitore.

Nella storia che vive Nikolas, i nipotini di zia Ruth possono rispecchiarsi e trovare conforto: come loro, anche il ragazzino perde la mamma ma riesce ad andare avanti e a vivere avventure straordinarie.

Un bambino chiamato Natale film recensione
Cr: Larry Horricks/NETFLIX © 2021 Ne

Lo storytelling ne Un bambino chiamato Natale

L’universo è fatto di storie, non di atomi”, dice zia Ruth. Narrare storie è da sempre essenziale per l’uomo, affrontare la cruda realtà è più semplice se la condiamo con un bel racconto.  Zia Ruth fa questo per i nipoti: addolcisce un evento traumatico come la morte del genitore adornandolo di magia e avventura. Il piacere di poter visualizzare sullo schermo un racconto così fantasioso, è notevole per lo spettatore. Tra atmosfere pittoresche, effetti speciali e tinte fantasy, le immagini costruite superano l’immaginazione. L’attenzione prestata alla costruzione del mondo fantastico in cui vive Nikolas aggiunge valore a Un bambino chiamato Natale, permettendo al lungometraggio di distinguersi tra i tanti film natalizi.

Il ruolo di Maggie Smith

Un bambino chiamato Natale non sarebbe lo stesso racconto senza Maggie Smith a fare da voce narrante. L’attrice è ormai un volto iconico dei film fantasy per bambini: è la professoressa Minerva McGranitt nella saga di Harry Potter, nonché nel cast di film come Hook di Spielberg o Tata Matilda e il grande botto. Maggie Smith è nota anche per i suoi ruoli in costume, come quello della Contessa Violet nella serie Downtown Abbey.

Il suo atteggiamento altezzoso, cinico e buffo, in tutto e per tutto inglese, la rendono perfetta per la parte della zia apparentemente fredda e temibile ma dal cuore d’oro. E con le sue parole, riesce a confortare l’animo dei nipoti tanto quanto quello dello spettatore.

Un bambino chiamato Natale maggie smith
© 2021 Netflix US, LLC – Studiocanal SAS

Un dramma per l’infanzia?

Un bambino chiamato Natale non spicca per la comicità. Per molti aspetti sembra più che altro un film drammatico, seppur rivolto ai bambini. I momenti toccanti sono consistenti, i temi trattati non di poca importanza: inserire tre lutti in una pellicola per l’infanzia ha un peso notevole. Le frasi importanti, profonde e moralistiche sono inserite di continuo tra gli eventi strampalati.

Forse l’aspetto drammatico è un po’ troppo enfatizzato, considerando il genere di film. In ogni caso, non si disprezza mai un po’ di profondità, raramente riscontrabile nelle pellicole natalizie e nei cinepanettoni che dominano questo periodo dell’anno.

Spider-Man: i villain che potrebbero apparire nella nuova trilogia con Tom Holland

Stando alle ultime dichiarazioni di Amy Pascal un’altra trilogia dell’Uomo Ragno nel MCU sarebbe in arrivo e in molti hanno già iniziato ad ipotizzarequali sarebbero i villain che potremmo vedere scontrarsi con Peter Parker. Si tratterebbe di un accordo senza precedenti tra Marvel Studios e Sony dopo la partnership iniziata nel 2015, per riavviare l’Uomo Ragno come parte del Marvel Cinematic Universe. Il Peter Parker di Tom Holland ha fatto cinque apparizioni cinematografiche in quattro anni, e Spider-Man: No Way Home concluderà la sua prima trilogia.

La maggior parte dei dettagli su Spider-Man 4, 5 e 6 non sono ancora noti, ma la possibilità di un’altra trilogia di film significa che lo Spider-Man di Holland si scontrerà con più villain. All’inizio della collaborazione tra i Marvel Studios e la Sony, è stato deciso che lo Spider-Man di Hollan avrebbe dovuto affrontare villain inediti, mai presentati nè nella trilogia di Raimi nè nei due film con Andrew Garfield. Ecco quindi che ci sono stati introdotti Vulture in Spider-Man: Homecoming come villain principale e Mysterio in Spider-Man: Far from home, oltre ad alcuni villain secondari come Prowler, Shocker e Tinkerer. Inoltre, come sappiamo, in Spider-Man: No Way Home vedremo schierati i villain dei precedenti film di Spider-Man, tra cui il Dottor Octopus di Alfred Molina, il Green Goblin di Willem Dafoe e Electro di Jamie Foxx.

Venom

venomUna delle ipotesi più quotate, è che Spider-Man 4 riporterà in scena lo scontro tra l’Uomo Ragno e il Venom di Tom Hardy; i fan stanno aspettando un incontro del genere fin da quando Tom Hardy è stato scritturato per il ruolo e Venom: la furia di Carnage ha chiaramente garantito un incontro tra i due nel futuro.

Questo sarebbe certamente alla Sony la possibilità di riscattarsi dopo che Spider-Man 3 ha ampiamente stroncato la storia di Venom e Peter Parker. Inoltre, data la popolarità di Venom, è naturale pensare a lui come villain in un prossimo film di Spider-Man: si tratterebbe indubbiamente di un enorme successo al botteghino.

Kraven il cacciatore

sony kingpin spider-manKraven il Cacciatore è un altro plausibile candidato che potrebbe apparire nella nuova trilogia; non è un segreto che il team creativo del MCU dietro la prima trilogia fosse intenzionato ad inserirlo nella narrazione, ma l’evoluzione di No Way Home sembra aver bruciato l’ipotesi. La Sony sta ora sviluppando un film di Kraven the Hunter con Aaron Taylor-Johnson nei panni del cattivo di Spider-Man, che uscirà nel 2023.

Si è parlato di un’apparizione dell’Uomo Ragno proprio nel film, anche se non c’è stata ancora nessuna conferma a riguardo. Se Spidey non dovesse apparire in Kraven the Hunter, allora una comparsata di questo nella nuova trilogia avrebbe più che senso. Questo potrebbe richiedere qualche collegamento al multiverso, a seconda che il film solista di Kraven sia o non sia legato al MCU, ma sarebbe un cattivo eccellente per aiutare a ridimensionare la prossima trilogia di Holland, mantenendo comunque alta la posta in gioco.

Wilson Fisk

eroi marvel tv il kingpin spider-manLa prossima trilogia dell’Uomo Ragno del MCU potrebbe anche includere il tanto atteso confronto tra Spider-Man e Wilson Fisk, alias Kingpin. I fan hanno sperato che il boss del crimine di New York potesse incrociare la strada dell’Uomo Ragno, da quando è uscito Daredevil e il Kingpin di Vincent D’Onofrio è diventato uno dei migliori cattivi della Marvel sullo schermo.

Gira voce che Kingpin apparirà in Hawkeye e che Daredevil sarà presente in No Way Home, quindi i Marvel Studios potrebbero avere segretamente già preparato il terreno per Wilson Fisk come villain in Spider-Man 4. Kingpin e Spider-Man hanno avuto molti scontri nei fumetti, quindi è naturale che i loro futuri nel MCU si incrocino. Questa sarebbe anche l’occasione per fare scontrare Peter Parker con una diversa tipologia di villain e aprire le porte ad altri criminali di strada all’interno del MCU.

Green Goblin

green goblin spider-manC’è anche la possibilità che uno dei cattivi inclusi in Spider-Man 4, 5, o 6 sia Norman Osborn aka Green Goblin. Willem Dafoe ritornerà nei panni dell’iconico villain dell’Uomo Ragno in Spider-Man: No Way Home. Questo avverrà tramite il multiverso, ma il MCU non ha ancora introdotto la versione di Norman nella Sacra linea temporale.

Dopo aver incontrato una sua versione proveniente da un altro universo, Peter potrebbe interessarsi a conoscere il possibile Green Goblin nella sua linea temporale: sarebbe fantastico vedere Dafoe continuare ad interpretare il personaggio in questo senso! Green Goblin sarebbe anche una minaccia interessante per la prossima trilogia perché Peter saprebbe già che Norman è destinato a diventare un cattivo, quindi potrebbe fare tutto ciò che è in suo potere per assicurarsi che ciò non accada.

Scorpion

La nuova trilogia dell’Uomo Ragno di Tom Holland potrebbe anche essere l’occasione per Marvel e Sony di reintrodurre lo Scorpione di Spider-Man: Homecoming. Il primo film con Tom Holland includeva il Mac Gargan di Michael Mando come cattivo di supporto che lavorava con l’Avvoltoio; tuttavia, Gargan non si è mai trasformato nel suo personaggio di villain dei fumetti, Scorpion.

Spider-Man: Homecoming ha citato bonariamente il fatto che Mac Gargan diventerà Scorpion ad un certo punto e vorrà vendicarsi di Spider-Man. Scorpion potrebbe ricoprire molti ruoli anche in Spider-Man 4, 5 o 6, introducendo così agli studios un nuovo villain dell‘Uomo Ragno come nemico principale e nucleo fondante della prossima trilogia. Altrimenti, Scorpion potrebbe tornare come cattivo di supporto lavorando al servizio di uno dei maggiori villain del film, come Norman Osborn o Wilson Fisk.

Rhino

Rhino potrebbe avere la sua occasione di riscatto in live-action in Spider-Man 4, 5 e 6. La Sony lo ha incluso in The Amazing Spider-Man 2, ma l’Aleksei Sytsevich di Paul Giamatti non entra nella gigantesca tuta meccanica di Rhino fino alla fine del film. Salvo un’apparizione a sorpresa in Spider-Man: No Way Home, il ritorno di Rhino sul grande schermo potrebbe essere tenuto da parte per la prossima trilogia.

Che diventi il cattivo principale di uno dei prossimi film o che abbia un ruolo di supporto, Rhino sarebbe un tipologia inedita di villain per lo Spider-Man di Holland. L’Avvoltoio, Mysterio e la maggior parte dei cattivi del multiverso di No Way Home non sono molto più potenti di Spider-Man fisicamente. Rhino, al contrario, rappresenta un’enorme minaccia fisica per l‘Uomo Ragno e potrebbe spingere Peter al limite della sopportazione fisica.

Mister Negativo

La prossima trilogia dell’Uomo Ragno del MCU potrebbe anche essere l’occasione giusta per la Sony e la Marvel per portare Mister Negative in live-action per la prima volta. Il signore del crimine con l’apparenza di un negativo fotografico fa parte della schiera dei nemici di Spider-Man solo dal 2007, ma è diventato rapidamente una minaccia ricorrente.

È divenuto molto più conosciuto nella cultura popolare negli ultimi anni grazie a Spider-Man PS4, in cui interpreta il villain principale. Il gioco ha ripreso le storyline dei fumetti rendendo Mister Negative il leader di FEAST, un rifugio per senzatetto dove Zia May fa volontariato. In effetti, l’inclusione di FEAST in Spider-Man: No Way Home potrebbe significare che il MCU si sta già preparando per il suo arrivo.

Camaleonte

Un altro villain che potrebbe apparire in Spider-Man 4, 5 e 6 è Dmitri Smerdyakov aka il Camaleonte. È possibile che il MCU abbia già introdotto silenziosamente la sua versione del cattivo che indossa una maschera e cambia identità, dato che Spider-Man: Far From Home includeva un personaggio chiamato Dimitri che lavorava per Nick Fury.

In ogni caso, la capacità di Camaleonte di impersonare chiunque è ciò che lo rende un cattivo convincente per Spider-Man e la sua presenza potrebbe certamente conferire alla prossima trilogia un base di mistero. È improbabile che Camaleonte diventi il cattivo principale di un intero film, quindi il suo ruolo potrebbe essere di collaborazione con il fratello Kraven per abbattere SpiderMan. Se gli studios decideranno di introdurre questo personaggio, allora c’è anche l’opportunità di numerosi camei da parte sua, mentre cerca di manipolare la psiche dell‘Uomo Ragno.

Tomorrowland: trama e cast del film con George Clooney

Tomorrowland: trama e cast del film con George Clooney

Veterano dell’animazione di casa Pixar, Brad Bird ha nel 2015 dato vita al suo secondo film in live-action, Tomorrowland – Il mondo di domani, dimostrando la volontà di spaziare sempre più a livello creativo. Una volontà che si sposa anche con quanto narrato all’interno di tale lungometraggio. Di genere fantascientifico, questo porta lo spettatore nel pieno di un mondo futuristico e utopico, dove però qualcosa sembra non andare secondo i piani. Interpretato da un cast di grandi stelle, il film si è distinto per la sua grande presenza di effetti speciali e scenografie dal grande impatto visivo.

La storia nasce dalla mano di Bird e Damon Lindelof, noto autore di serie come Lost e Watchmen. I due sono stati fortemente influenzati dalla filosofia ottimistica di Walt Disney sull’innovazione e il concetto di utopia. In particolare, fonte di ispirazione è stata la nota Experimental Prototype Community of Tomorrow, spesso abbreviata in EPCOT. Si tratta di un’utopica città del futuro pianificata dallo stesso Disney, ma il cui progetto venne interrotto dalla sua scomparsa. Affascinati da tali idee, i due autori diedero così vita ad un racconto ambientato proprio in tale contesto. Qui, scienza e progresso sono ormai delle realtà consolidate.

Con un budget stimato di circa 190 milioni di dollari, Tomorrowland – Il mondo di domani si è rivelato una sfida particolarmente complessa, per la quale sono state utilizzate molte delle tecnologie più all’avanguardia in campo cinematografico, tra cui anche l’IMAX. Arrivato in sala, tuttavia, il film non ottiene il successo sperato, fermandosi ad un incasso globale di soli 209 milioni. A distanza di qualche anno questo è però un film che merita di essere riscoperto, e proseguendo qui nella lettura sarà possibile approfondire dettagli come la trama, il cast e le piattaforme dove è possibile ritrovare tale titolo.

Tomorrowland: la trama del film

Il film racconta di Casey Newton, una giovane entusiasta della vita con il desiderio di riuscire ad andare nello spazio. La ragazza ha ereditato la sua insolita passione dal padre, ingegnere aerospaziale della Nasa che lavora a Cape Canaveral. Ma il centro è destinato a chiudere. Quando viene ufficializzato il provvedimento di demolizione, Casey, in segno di protesta, si intrufola di notte nel cantiere, decisa a sabotare l’attrezzatura destinata allo smantellamento della rampa di lancio. Il gesto azzardato però le costa la cattura. Una volta liberata, la ragazza trova tra i suoi effetti personali una strana spilla. Grazie a questa vive un’esperienza straordinaria: dopo averla toccata infatti Casey viene improvvisamente trasportata in una favolosa città futuristica.

Ma l’energia della spilla dura solo pochi minuti e la ragazza si trova nuovamente immersa nella grigia realtà di un mondo di adulti depressi e senza speranza, rassegnati ad un futuro tetro. Decisa a scoprire cosa fosse quel mondo di cui ha avuto solo un assaggio, la giovane inizia a condurre una serie di ricerche, finendo però nel mirino di strani individui. Nel momento in cui questi tenteranno di ucciderla, ci penserà un misterioso androide di nome Athena a salvarla. Questa porta in seguito la ragazza a mettersi in contatto con Frank Walker, l’unico oltre a lei che sembra aver visitato come la misteriosa città futuristica nota come Tomorrowland. Per andare in fondo a quel mistero, la ragazza capirà allora che Walker è la persona giusta per aiutarla.

Tomorrowland cast

Tomorrowland: il cast del film

Per interpretare la giovane Casey Newton i produttori valutarono numerose attrici, in cerca di quella con il volto e il carisma giusto. Originariamente, la parte era stata offerta a Shailene Woodley, la quale però rifiutò essendo già impegnata nella saga di Divergent. Naomi Scott fu la seconda scelta, ma anche questa non poté ricoprire il ruolo. Ai provini si presentò anche la oggi premio Oscar Brie Larson. Ad ottenere la parte fu però Britt Robertson, resasi nota grazie al film La risposta è nelle stelle. Accanto a lei, nel ruolo di Frank Walker vi è invece George Clooney. L’attore fu da subito il primo considerato per il personaggio, e per prepararsi a questo egli spese diverso tempo ad approfondire quelle che erano state le fonti di ispirazione per il film.

Nel ruolo del villain, invece, si ritrova Hugh Laurie. Divenuto celebre grazie alla serie Dr. House, l’attore torna qui a recitare per un film Disney a distanza di circa vent’anni da quando apparve in La carica dei 101 – Questa volta la magia è vera. Ad interpretare l’androide Athena vi è invece la giovanissima Raffey Cassidy, poi resasi ulteriormente celebre grazie al film Vox Lux. L’attrice Judy Greer è invece presente nei panni di Jenny Newton, madre di Casey. Il suo ruolo era inizialmente molto più ampio all’interno del film, ma venne ridotto in fase di montaggio per poter lasciare più spazio alle sequenze maggiormente importanti del film.

Tomorrowland: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Per gli appassionati del film è possibile fruire di Tomorrowland – Il mondo di domani grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Il film è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten Tv, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Tim Vision, Amazon Prime Video e Disney+. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si ha soltanto un determinato periodo di tempo entro cui vedere il titolo. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno mercoledì 1 dicembre alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Fonte: IMDb

Bellatrix Lestrange: 10 curiosità sulla strega di Harry Potter

Bellatrix Lestrange: 10 curiosità sulla strega di Harry Potter

Sorella di Narcissa Malfoy e cugina di Sirius Black, Bellatrix Lestrange è la strega purosangue diventata poi fedele seguace di Lord Voldemort nella saga di Harry Potter, entrando a far parte dell’universo cinematografico dal quarto capitolo Il Calice di Fuoco. Sul grande schermo l’attrice che ha interpretato Bellatrix Lestrange è stata Helena Bonham Carter. Ma cosa sappiamo davvero di questo affascinante personaggio e cosa ha fatto Bellatrix prima degli eventi di Harry Potter e la Pietra Filosofale? Di seguito ecco 10 curiosità:

Quando si è unita ai Mangiamorte Bellatrix Lestrange?

Bellatrix Lestrange storiaNon sappi quale sia il momento esatto in cui Bellatrix Lestrange si è unita alla schiera dei Mangiamorte, tuttavia si presume che sia diventata una di loro dopo essersi diplomata ad Hogwarts. Questo perché in Voldemort trovo lo sfogo per la sua ossessione purosangue e la sua ideologia era molto in linea con quella del mago oscuro.

Bellatrix Lestrange si è allenata con Voldemort

Bellatrix Lestrange VoldemortSebbene Bellatrix fosse già una strega piena di talento quando si diplomò ad Hogwarts, divenne ancora più potente una volta diventata una Mangiamorte, e questo grazie allo speciale addestramento di Lord Voldemort. Il Signore Oscuro la prese sotto la sua ala vedendo subito l’enorme potenziale e l’interesse diverso dagli altri seguaci.

Bellatrix Lestrange Ha combattuto contro l’Ordine della Fenice

Bellatrix Lestrange attriceDurante la prima guerra dei maghi Bellatrix contribuì in prima persona all’attacco di varie famiglie di Babbani e ai luoghi del Ministero della Magia, così quando il conflitto scoppiò definitivamente fu Albus Silente a creare il suo esercito (l’Ordine della Fenice) per aiutare il Mondo Magico. La strega colse l’occasione di combattere coloro che considerava “Traditori di Sangue”, ovvero i Paciock, a loro volta membri dell’Ordine.

Bellatrix Lestrange: bacchetta e marchio nero

Com’era prevedibile, anche Bellatrix Lestrange è stata segnata a vita con il marchio nero, simbolo dei Mangiamorte e motivo di richiamo dell’esercito di Lord Voldemort con la semplice pronuncia della parola “Morsmordre“.

Bacchetta di Bellatrix Lestrange

La Bacchetta di Bellatrix Lestrange è stata fabbricata da Garrick Olivander. E’ stata fabbricata prima del 1981 e ha avuto padrini anche Harry Potter e Hermione Granger. La bacchetta è fatta di legno con un nucleo di Corda di Cuore di Drago ed è lunga 12 pollici e 3/4. E’ rigida e curva, quasi a simulare un artiglio.

Bellatrix Lestrange si è innamorata di Voldemort

Tutti i potteriani sanno che Bellatrix Lestrange era follemente innamorata di Lord Voldemort, un sentimento che spesso è sfociato nella più totale ossessione. Dunque non c’era nulla di vero o profondo ma solo fanatismo e desiderio di potere. Certo non è chiaro quando questo successe, ma si presume che l’amore della strega per il Signore oscuro sia nato durante il loro addestramento nelle Arti Oscure, lontana da suo marito Rodolphus Lestrange.

Ha discriminato Babbani e Mezzosangue

Cresciuta con un forte pregiudizio nei confronti del “diverso”, Bellatrix Lestrange imparò fin da piccola ad odiare chiunque non discendesse da una sacra famiglia di streghe e maghi purosangue. La sua ostilità verso Babbani e Mezzosangue peggiorò di anno in anno, con la strega che continuò senza tregua la discriminazione verso queste due categorie.

Ha imparato l’arte dell’Occlumanzia

Bellatrix non si rese celebre per la sua fine arte del duello magico, ma anche per la sua abilità di proteggere la propria mente dalle intrusioni esterne. In poche parole, era tra i pochi maghi a saper usare l’Occlumanzia. È improbabile che la strega abbia imparato  a farlo durante i suoi anni a Hogwarts, mentre è alquanto possibile che sia stata istruita dallo stesso Voldemort.

Ha cercato di distruggere il Ministero della magia

Durante la Prima Guerra Magica Lord Voldemort condusse due importanti battaglie personali: una contro i maghi e le streghe nate in famiglie di Babbani e una per impossessarsi del Ministero della Magia. Sapeva infatti che se avesse distrutto dalle basi questa istituzione avrebbe potuto sostituire membri del governo con i suoi seguaci, così da controllare autonomamente il Mondo Magico in Gran Bretagna. Per farlo incaricò Bellatrix Lestrange, Lucius Malfoy e i suoi più vicini Mangiamorte di dichiarare guerra al Ministero e seguirono vari attacchi.

Ha nascosto uno degli Horcrux di Voldemort

Prima degli eventi de La Pietra Filosofale Lord Voldemort selezionò sette oggetti da trasformare nei suoi Horcrux e dividere la sua anima, e per conservarli li nascose in luoghi segreti come la camera alla Gringott di proprietà di Bellatrix Lestrange. Il pezzo del signore oscuro custodito dalla strega era infatti la coppa d’oro di Helga Tassorosso, sistemata in modo che fosse protetta da altri oggetti maledetti.

È impazzita ad Akzaban

A differenza di molti altri maghi oscuri, Bellatrix non reagì negativamente alla sua condanna di prigionia ad Azkaban perché in fondo sapeva che Lord Voldemort sarebbe tornato e l’avrebbe ricompensata per i suoi sacrifici. Ciò non toglie che durante la sua permanenza la strega peggiorò sia fisicamente che mentalmente, e lo splendore aristocratico per cui era conosciuto svanì del tutto. A peggiorare gravemente fu la sua salute psichica, dal momento che ad Azkaban Bellatrix diventò più ossessionata dal Signore Oscuro.

Leggi anche – Harry Potter: 10 curiosità sulla figlia di Voldemort

Fonte: ScreenRant

Cry Macho, recensione del nuovo film di e con Clint Eastwood

Cry Macho, recensione del nuovo film di e con Clint Eastwood

Arriva in sala, in Italia, il 2 dicembre Cry Macho, l’ultimo film diretto e interpretato da Clint Eastwood. Idolo e icona di Hollywood, Eastwood non si è mai allineato con i dettami estetici o narrativi del cinema contemporaneo, e a più di novant’anni sarebbe ovviamente insensato aspettarselo. La sua poetica continua a essere quella di chi vuole prendersi il tempo necessario per raccontare storie, sviluppare personaggi e atmosfere a lui congeniali. Il suo stile si conferma quello di un regista intento a privilegiare ciò che accade di fronte alla macchina da presa. A conti fatti, Eastwood può essere considerato, e con pieno merito, l’ultimo grande autore “classico” di Hollywood. 

Cry Macho, un’occasione mancata

Perché tale visione di cinema risulti efficace il testo di partenza diventa un fattore determinante, uno script in grado di sorreggere se non addirittura favorire una visione così personale si fa parte fondante del processo. Quando Eastwood ha lavorato su sceneggiature di livello ne sono usciti capolavori come Gli spietati o Mystic River, oppure più recentemente opere di indubbia efficacia come Gran Torino o Sully.

In altri casi invece la mancanza di una base narrativa ben strutturata ha portato a occasioni mancate, e purtroppo il suo ultimo Cry Macho appartiene a questa seconda categoria. Fin dall’inizio del film possiamo percepire infatti che la riproposizione della figura di cowboy piegato da un passato di errori e debolezze, il quale però trova ancora la forza per un’ultima cavalcata in grado di redimerlo, risulta emotivamente fiacca: il Mike Milo interpretato dall’attore/regista non possiede neppure lontanamente lo spessore o il pathos di molti ruoli leggendari del passato, né la caustica ironia che invece caratterizzava il suo precedente Earl Stone, protagonista del sorprendente Il corriere – The Mule.

Il protagonista non ha peso drammatico

In Cry Macho ci troviamo di fronte a un personaggio di cui non sentiamo veramente il peso drammatico, che non penetra in profondità nel cuore dello spettatore. Eastwood sembra fidarsi fin troppo di questo “tipo fisso” e ne mette in scena una versione onestamente appannata, certamente non assecondato da un incipit che setta la vicenda principale in maniera macchinosa e piuttosto poco credibile.

Cry Macho - Ritorno a casa film 2021
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Photo Credit: Claire Folger

Date tali premesse sarebbe stato a dir poco complesso per chiunque risollevare le sorti del lungometraggio, e l’autore non pare preoccuparsi troppo di farlo tirando dritto con la sua idea di cinema. Ecco dunque che Cry Macho, pur rimanendo coerente con l’idea di Eastwood, si sviluppa secondo tali direttive con una piattezza estetica e soprattutto narrativa impossibili da ignorare. Lo script scritto decenni fa da N. Richard Nash e rispolverato da Nick Schenk – che per Clint aveva già sceneggiato Gran Torino e Il corriere – propone un susseguirsi di situazioni e figure che sconfinano fin troppo spesso nello stereotipo, soprattutto quando l’azione si sposta oltre il confine col Messico.

Quando poi parallelamente alla vicenda principale, che vede Milo dover “salvare” il teenager figlio del suo ex-datore di lavoro, inizia a svilupparsi anche la sottotrama romantica legata al personaggio dell’avvenente vedova Marta, Cry Macho di spacca definitivamente in due perdendo quel poco di identità drammatica su cui era stato all’inizio basato. Il risultato è un lungometraggio sfortunatamente blando, la cui messa in scena si fa progressivamente sempre più polverosa. 

Un macho fuori tempo (massimo)

Il dubbio che la visione di Cry Macho insinua è che se Clint Eastwood avesse realizzato questo lungometraggio anche soltanto dieci anni fa, la sua presenza scenica unica avrebbe molto probabilmente mascherato almeno in parte le lacune presenti nella storia. Ma il tempo passa inesorabile per tutti, e l’Eastwood di oggi non è quello di Million Dollar Baby o Gran Torino, tanto per tornare ad alcune delle sue interpretazioni più recenti e carismatiche.

La lucidità con cui si era cucito addosso quei ruoli per lui perfetti è proprio quello che sembra mancare a Cry Macho. Un errore di valutazione che comunque non intacca minimamente la grandezza di una leggenda vivente del cinema contemporaneo.

Hayden Christensen: 10 cose che non sai sull’attore

Hayden Christensen: 10 cose che non sai sull’attore

Unanimemente ricordato per aver interpretato il giovane Anakin Skywalker nella trilogia prequel di Star Wars, l’attore Hayden Christensen ha costruito la sua carriera sulla necessità di distaccarsi da tale personaggio. Ha così avuto modo di recitare in film molto diversi tra loro, dove ha dato prova di buone capacità recitative. Negli anni è così cresciuto, pur senza più conoscere il successo ottenuto grazie alla saga fantasy, verso la quale nutre comunque un particolare affetto. Ora che sta per tornare a far parte proprio di questa, è bene conoscerlo meglio in tutte le sue sfumature.

Ecco dunque 10 cose che non sai di Hayden Christensen.

Hayden Christensen e la figlia Briar Rose Christensen

1. È diventato padre. Il 29 ottobre del 2014, all’età di 33 anni, l’attore è diventato padre di quella che ad oggi è la sua unica figlia. La bambina, chiamata Briar Rose Christensen, l’ha avuta con la sua compagna di lunga data Rachel Bilson. Da quel momento Christensen ha dichiarato di aver acquisito una prospettiva nuova sul mondo, sulla vita e sulle cose che davvero sono importanti. Egli si dedica dunque molto alla figlia, proteggendola anche dalle possibili invasioni esterne date dalla sua notorietà.

Hayden Christensen nel 2020

2. Nel 2020 ha fatto un importante annuncio. All’epoca di L’attacco dei cloni e La vendetta dei Sith, l’interpretazione di Anakin Skywalker da parte di Christensen non era stata particolarmente ben accolta. Con il tempo, però, i fan hanno cominciato a rivalutarlo e volergli sempre più bene. Ecco perché quando nel dicembre del 2020 ha confermato che avrebbe ripreso il ruolo per l’attesa serie dedicata ad Obi-Wan Kenobi, i fan sono esplosi di gioia. Ora resta solo da attendere il 2022 per rivedere l’attore nei panni di Darth Vader.

Hayden Christensen: i suoi film e le serie TV

3. Ha recitato in celebri film. La carriera cinematografica dell’attore ha avuto inizio con un breve ruolo nel film Il seme della follia (1994). In seguito ha recitato in College femminile (1998) e Il giardino delle vergini suicide (1999). La grande occasione arriva grazie a Star Wars: Episodio II – L’attacco dei cloni (2002), mentre nel 2003 recita in L’inventore di favole. Nel 2005 è nuovamente Anakin Skywalker in Star Wars: Episodio III – La vendetta dei Sith. Da quel momento in poi ha recitato in film come Awake – Anestesia cosciente (2007), Decameron Pie (2007), Jumper (2008), Takers (2010), Vanishing on 7th Street (2010), American Heist (2014), Outcast – L’ultimo templare (2014), First Kill (2017) e Little Italy – Pizza, amore e fantasia (2018).

Hayden Christensen Rachel Bilson

4. Ha recitato anche in alcuni prodotti televisivi. Nel corso della sua carriera Christensen ha avuto modo di recitare anche in alcuni film televisivi come Harrison Bergeron (1995), No Greater Love (1996) e Trapped in Purple Haze (2000), ma anche in episodi di serie TV come Forever Knigt (1996), Piccoli brividi (1997), Are You Afraid of the Dark? (1999) e Higher Groud (2000). Come anticipato, l’attore riprenderà il ruolodi Anakin Skywaler, alias Darth Vader nella serie Obi-Wan Kenobi, recitando accanto a Ewan McGregor.

Hayden Christensen nel 2021

5. Ha annunciato il suo coinvolgimento anche in un’altra serie di Star Wars. Già atteso per la serie Obi-Wan Kenobi, il 22 ottobre del 2021 Christensen ha confermato che riprenderà il ruolo di Anakin Skywalker anche per un’altra serie di Star Wars, che sarà disponibile su Disney+ dal 2022. Questa è Ahsoka, e sarà basata sulla celebre Jedi interpretata da Rosario Dawson e già vista in un episodio della seconda stagione di The Mandalorian. Come noto grazie alla serie animata The Clone Wars, Ahsoka e Anakin Skywalker hanno uno stretto legame, che potrebbe essere al centro anche di questa serie.

Hayden Christensen e Rachel Bilson

6. Ha conosciuto la sua compagna sul set di un film. Nel 2007, sul set del film fantasy Jumper, l’attore conosce Rachel Bilson, la quale interpretava lì l’interesse sentimentale del personaggio di Christensen. I due intraprendono una relazione nel dicembre del 2008, salvo poi lasciarsi a metà del 2010. Alcuni mesi dopo hanno però ripreso a frequentarsi con maggior stabilità, dando poi luce alla loro unica figlia nel 2014. Dopo anni di serenità, tuttavia, nel settembre del 2017 hanno fatto sapere di essersi separati nuovamente.

Hayden Christensen in Star Wars

7. Ha battuto noti colleghi per ottenere la parte. Per il ruolo di Anakin Skywalker in L’attacco dei cloni, il regista George Lucas considerò numerosi celebri attori, tra cui Christian Bale, Paul Walker, Heath Ledger e Leonardo DiCaprio. Dopo aver incontrato Christensen, però, rimase entusiasta del fascino tenebroso sfoggiato da questo e a convincerlo fu anche la chimica di coppia che l’attore dimostrava con Natalie Portman, interprete della principessa Padme.

Hayden Christensen Star Wars

8. Si preparò a lungo per un celebre duello. Come noto, sul finire del terzo film, La vendetta dei Sith, Anakin si unisce ai Sith e acquisisce l’identità di Darth Vader. A quel punto egli si trova a scontrarsi con il suo maestro, Obi-Wan Kenobi. In vista di questo momento, Christensen e McGregor si sono addestrati per oltre due mesi nella scherma e il risultato della loro preparazione è riscontrabile nel film. La velocità con cui i due si scontrano è infatti reale e non alterata digitalmente.

9. Chiese di poter indossare il costume di Darth Vader. Per le ultime scene di La vendetta dei Sith, Christensen chiese a Lucas di poter essere lui a recitare con il costume di Dart Fener indosso. Nonostante si fosse proposto per la parte anche David Prowse, il quale aveva già dato corpo al personaggio nella trilogia originale, Lucas diede il via libera a Christensen. L’attore si trovò così a dover padroneggiare un costume estremamente pesante e caldo internamente, che gli dava una visione piuttosto limitata di quanto intorno a lui. Nonostante ciò, egli ricorda quel momento come un esperienza grandiosa.

Hayden Christensen non è su Instagram

10. Non ha un profilo sul noto social. Negli anni Christensen si è sempre dimostrato essere molto riservato circa la propria vita privata. Sono poche le cose che si sanno di lui al di fuori dell’attività lavorativa e ciò è dovuto anche dalla sua totale assenza dai social network. L’attore ha infatti confermato di non avere, ad esempio, un profilo su Instagram, preferendo evitare l’esposizione mediatica che tali strumenti portano inevitabilmente. Per i suoi fan, tuttavia, è possibile seguire alcune fan page a lui dedicate, rimanendo aggiornati sulle sue attività.

Fonte: IMDb

The Beatles: Get Back, 10 curiosità sul documentario di Peter Jackson

E’ impossibile sopravvalutare l’importanza dei Beatles nella musica e cultura pop; il quartetto di Liverpool è stato insieme per meno di un decennio ma ha lasciato un segno indelebile nella storia della musica.

Il documentario di Peter Jackson The Beatles: Get Back, disponibile su Disney+, offre ai fan della band uno sguardo inedito sulla carriera dei Fab Four, con più di 60 ore di filmati rielaborati e mai visti prima, condensati in un documentario suddiviso in tre parti. Ecco 10 cose che quest’opera titanica ci ha insegnato!

Iscriviti a Disney+ per guardare The Beatles: Get Back e molto altro. Dove vuoi, quando vuoi.

Cambiare scopo

the beatles: get backQuando i Beatles iniziarono l’impresa che alla fine avrebbe portato a The Beatles: Get Back, originariamente intendevano registrare un nuovo album e girare uno speciale televisivo. Tuttavia, mentre le prove procedevano ai Twickenham Studios, divenne ovvio che la band non riusciva a mettersi d’accordo su come procedere.

Alla fine, optarono per la produzione di un solo album e a regalare ai fan un’unica performance dal vivo che sarebbe stata registrata. Tutti i filmati del dietro le quinte che erano stati girati fino a quel momento furono inizialmente rielaborati nel lungometraggio Let It Be – Un giorno con i Beatles.

Billy Preston, musicista della band

the beatles. get back billy prestonIl leggendario tastierista Billy Preston era già affermato quando incontrò i Beatles. Preston aveva supportato altri grandi artisti come Ray Charles e aveva attirato l’attenzione dei rocker britannici; essendo un amico della band, Preston si fermò all’Apple Studio di Londra mentre era in città per un’apparizione televisiva.

Per un capriccio, gli fu chiesto di unirsi alla band durante le sessioni, per suonare la tastiera ed aggiungere un po’ di verve alle nuove canzoni. Alla fine, la band fu talmente soddisfatta del suo contributo che gli fu chiesto di rimanere per tutta la sessione e lo stesso accadde per l’album Let It Be.

Registrazioni segrete

the beatles: get back documentarioI fan dei Beatles sono sempre stati alla ricerca di materiale d’archivio esclusivo della loro band del cuore. Anche se sono stati separati per oltre 50 anni, la band ha comunque accumulato un’enorme quantità di registrazioni audio e video che continuano a fare impazzire i fan, compresi molti documentari. Nonostante tutta questa esposizione, ci sono  stati aspetti privati della band che i fan hanno sempre sognato di poter conoscere.

Nel documentario viene rivelato che la troupe che registrava le prove riusciva anche a filmare segretamente le conversazioni private tra i membri della band. Anche se l’etica è discutibile, non c’è dubbio che si tratta di una rivelazione assolutamente inedita, dato che ai fan non era mai stato concesso di accedere a conversazioni così intime tra i membri della band.

George Harrison se ne va

Lo scioglimento dei Beatles è stato chiaramente un avvenimento dalla portata monumentale nella storia della musica e, sebbene ci fossero indizi nell’aria da anni, la notizia è stata comunque scioccante per i fan.

Quello che il documentario rivela è che George Harrison, stufo delle personalità dominanti di Lennon e McCartney, se ne andò dalle prove e dovette essere convinto a tornare qualche giorno dopo. Anche se McCartney e Lennon scrissero la maggior parte delle canzoni più celebri, il contributo di George Harrison alla band fu innegabile.

Il regista Michael Lindsay-Hogg

beatles peter jacksonAnche se Peter Jackson collaborò per assemblare tutto il materiale video frammentario che ha poi dato vita a Get Back, fu in realtà Michael Lindsay-Hogg ad effettuare le riprese originali che compongono il documentario.

Lindsay-Hogg si era già fatto un nome come regista per i Rolling Stones e sarebbe diventato anche un famoso regista di video musicali. Anche se il film Let It Be di Lindsay-Hogg del 1970 è in qualche modo messo in ombra dal nuovo documentario Get Back, il suo contributo al progetto è innegabile.

Dal teatro di Sabratha al concerto sul tetto

beatles concerto sul tetto

Per tutta la durata di The Beatles: Get Back una domanda fondamentale aleggia sullo spirito delle prove: dove si esibirà la band? Era ben noto che i Beatles avevano smesso di esibirsi dal vivo nel 1966 per concentrarsi sulla registrazione dell’album Let it be, quindi il loro ritorno in scena venne accolto con enorme entusiasmo.

Il piano è sempre stato quello di scrivere nuove canzoni ed eseguirle dal vivo nella speranza che la registrazione di quella performance venisse trasformata in un album. I pareri sulla location da scegliere, però, erano discordi: alcuni volevano addirittura che la band andasse in Libia e si esibisse nell’antico teatro di Sabratha. Alla fine la band si esibì semplicemente sul tetto degli Apple Studios di Londra.

“Keeping it simple”

Dopo che i Beatles rinunciarono ad esibirsi in tour nel 1966, si concentrarono esclusivamente sul processo di registrazione degli album grazie ai quali avrebbero rivoluzionato la storia della musica. Infatti, senza l’onere e l’impegno di esibirsi dal vivo, la band poté focalizzarsi unicamente sull’aspetto tecnico delle tracce musicali, sperimentando accuratamente.

Tuttavia, quando tornarono a produrre gli album che sarebbero stati al centro di Get Back, erano ormai esausti dal procedimento troppo complesso di incisione dei brani e speravano di riuscire a ridimensionare queste dinamiche. Cominciarono ad incidere registrando il suono dal vivo, senza l’uso di sovra incisioni di brani. Speravano che il ritrovarsi a suonare assieme, in gruppo, li avrebbe riportati a sonorità più semplice e non artefatte.

L’ingegnere del suono Alan Parsons

C’erano molte leggende dell’industria musicale nella sfera d’influenza dei Beatles e una di queste future icone era Alan Parsons, che lavorò per i Fab Four come ingegnere del suono. Anche se non ebbe niente a che fare con la produzione effettiva degli album, Parsons avrebbe continuato a lavorare con artisti come i Pink Floyd.

Oltre a produrre alcune delle aggiunte musicalmente più rilevanti dell’epoca, Parsons fu il leader della sua band, che divenne molto conosciuta tra gli amanti del genere rock progressivo. The Beatles: Get Back offre agli spettatori uno sguardo sorprendente all’interno dell’industria musicale, introducendo molte delle figure importanti dietro le quinte.

Dal tetto

Il concerto sul tetto dei Beatles del 1969 è diventato leggenda; anche se la performance andò incontro a svariate complicazioni, la band dimostrò di non essere minimamente arrugginita in termini di performance dal vivo.

Sorprendentemente, però, molte delle canzoni che sarebbero finite su Let It Be, il loro album finale, furono registrate dal concerto sul tetto. Brani ormai celeberrimi come Get Back e I’ve Got a Feeling derivano infatti dalla performance sul tetto e sono state rimasterizzate per l’album.

Assurdità o politica?

Get Back è probabilmente la canzone più importante che fu proposta dai Beatles durante le sessanta ore di filmati. Non solo è il titolo del documentario di Peter Jackson, ma divenne l’intero punto focale delle sessioni di registrazione. Anche se Let It Be sarebbe poi diventata la title track del loro album finale, la traccia Get Back si trasformò da una canzone apparentemente banale a una dichiarazione significativa.

Il film mostra la band lavorare sui testi che inizialmente appaiono assurdi o incomprensibili ma poi si evolvono in vere e proprie dichiarazioni, ad esempio contro le politiche anti-immigrazione della Gran Bretagna in quel momento.

Shazam! Fury of the Gods, Helen Mirren spoilera il personaggio di Rachel Zegler

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In una recente intervista con The Associated Press, Helen Mirren ha discusso del tanto atteso Shazam! Fury of the Gods. Pur tenendo le labbra sigillate in merito al fatto che il suo personaggio sia un cattivo o meno, Mirren ha accidentalmente rivelato che il personaggio di Rachel Zegler è una delle tre figlie dee di Atlas, un fatto che la stessa Zegler avrebbe confermato sul suo Twitter. Ecco cosa ha detto Mirren:

“Sono un membro di un gruppo di tre dee: Lucy Liu è Kalypso e la terza dea interpretata da Rachel Zegler, che sarà una grande star in un brevissimo lasso di tempo. Quindi siamo in tre insieme, ed è stato davvero una grande esperienza perché è così raro che passi un intero film con altre due donne. Spesso sei l’unica donna nel cast. Qui eravamo un trio, ed è stato fantastico. Mi è piaciuto molto”.

Cosa sappiamo di Shazam! Fury of the Gods

Shazam! Fury of the Gods sarà diretto ancora una volta da David F. Sandberg e vedrà il ritorno di  Zachary Levi nei panni dell’eroe del titolo. Il film uscirà al cinema il 2 giugno 2023. Nel cast è confermato il ritorno di Asher Angel, mentre i villain saranno interpretati dalle new entry Helen Mirren, Rachel Zegler e Lucy LiuMark Strong non tornerà nei panni del Dottor Sivana, mentre Djimon Hounsou sarà ancora una volta il Mago. Il primo film è uscito nelle sale ad aprile 2019.

Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli, una featurette sullo stranissimo Morris

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Una nuova featurette di Marvel Entertainment dedicata a Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli descrive in dettaglio tutto il lavoro svolto per portare le creature di Ta Lo sul grande schermo.

Il nuovo video mostra come Morris sul set fosse in realtà una replica imbottita a grandezza naturale ricoperta di uno panno verde, attaccata all’estremità di un bastone. Avere il riferimento sul set per Morris ha dato agli attori qualcosa con cui reagire nelle scene con l’adorabile piccola creatura. Kingsley si è anche un po’ affezionato al doppio e si è opposto alla sua sostituzione dicendo che si era affezionato a lui.

Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli, la recensione del film

Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli è arrivato al cinema il 3 settembre 2021. Destin Daniel Cretton, acclamato regista di Short Term 12The Glass Castle e Il Diritto di Opporsi con Michael B. JordanJamie Foxx e Brie Larson, ha diretto il film, che vanta la sceneggiatura di Dave Callaham (The Expendables, Godzilla, Wonder Woman 1984).

Vi ricordiamo che nei panni del protagonista ci sarà l’attore canadese Simu Liu, visto di recente nella commedia di Netflix Kim’s Convenience. Insieme a lui, nel cast, figureranno anche Tony Leung nei panni del Mandarino, e Awkwafina, che dovrebbe interpretare un “leale soldato” del Mandarino, e se è vero che il villain qui sarà il padre di Shang-Chi, in tal caso ci sono ottime possibilità che si tratti di Fah Lo Suee. Chi ha letto i fumetti saprà che è la sorella dell’eroe del titolo e che il suo superpotere è l’ipnosi.

Natalie Portman: 10 cose che non sai sull’attrice

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Natalie Portman: 10 cose che non sai sull’attrice

Natalie Portman è una di quelle attrici così piene di grazia e di talento che non può che dare un valore aggiunto a tutto quello che fa. La sua carriera è iniziata da adolescente e dopo 25 anni è ancora in continua ascesa.

L’attrice israeliana ha saputo conquistare il suo pubblico per il suo enorme talento ma anche per i valori e i diritti che ha sempre sostenuto nel corso della sua vita, come quelli verso lo studio e la difesa delle donne.

Ecco, allora, dieci cose che non sapevate di Natalie Portman.

Natalie Portman: film

1. Ha recitato in celebri film. Il debutto nel mondo della recitazione avviene nel 1994, quando aveva solo 13 anni, in una parte da protagonista per il film Léon di Luc Besson. Basta questo primo film per decretare la Portman come astro nascente e ben presto si trova a lavorare in produzioni importanti come Heat – La sfida (1995), Tutti dicono I Love You (1996), Mars Attacks! (1996) e nel film che la rese popolare in tutto il mondo, ovvero Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma (1999). In seguito, la sua carriera è in continua ascesa e si trova a recitare in Qui dove batte il cuore (2000), nei seguiti di Star Wars, cioè Episodio II – L’attacco dei cloni (2002) e Episodio III – La vendetta dei Sith (2005), per poi lavorare anche in Ritorno a Cold Mountain (2003), V per Vendetta (2005), Mr. Magorium e la bottega delle meraviglie (2008), L’altra donna del re (2008), Brothers (2009), Il cigno nero (2010), Sua Maestà (2011), Amici, amanti e… (2011), Thor (2011) e Thor: The Dark World (2013), Knight of Cups (2015), Jackie (2016), Planetarium (2016), Song to Song (2017), Annientamento (2018), Vox Lux (2018), La mia vita con John F. Donovan (2018), Lucy in the Sky (2019) e Thor: Love and Thunder (2022).

2. Natalie Portman è anche produttrice, regista e sceneggiatrice. Nel corso della sua carriera, Natalie Portman ha dirottato la sua attenzione anche alla produzione, alla regia e alla sceneggiature. Infatti, l’attrice israeliana ha prodotto film come L’amore e altri luoghi impossibili (2009), Jane Got a Gun (2016), PPZ – Pride and Prejudice and Zombies (2016) e Vox Lux, mentre ha diretto e sceneggiato il cortometraggio Eve (2008), l’episodio Natalie Portman di New York, I Love You (2009) e Sognare è vivere (2015).

natalie portman

Natalie Portman hot

3. Natalie Portman ha girato la sua prima scena di nudo nel 2007. Dopo essere rimasta traumatizzata dalle attenzioni di chi si era messo ad oggettivare il suo corpo dopo la realizzazione di Léon, la Portman aveva deciso che non avrebbe girato scene di nudo fino a che non lo avrebbe ritenuto opportuno. Alla fine, nel 2007, l’attrice ha partecipato ad un cortometraggio di Wes Anderson intitolato Hotel Chevalier, un prequel di Il treno per il Darjeeling dello stesso anno. In questo corto, l’attrice viene ripresa per la prima volta in un nudo integrale decisamente sexy. Da qui in poi, si prestò per altre scene bollenti, come quelle de Il Cigno Nero o nel film Planetarium.

Natalie Portman: altezza

4. Natalie Portman è piccoletta. L’attrice israeliana non è esattamente una donnona: infatti, ha una statura di 160 centimetri. Ma si sa, il vino buono sta nella botte piccola e la Portman ha sempre dimostrato l’entità e la qualità del suo talento.

Natalie Portman in Star Wars

5. Il periodo di Star Wars è stato uno dei più bui per Natalie Portman. L’attrice ha rivelato che il periodo più brutto della sua carriera risale a quando cominciò a far parte della seconda trilogia di Star Wars: nessuno riponeva fiducia in lei, tranne Mike Nichols. Insomma, Star Wars era nelle sale e “tutti iniziavano a pensare che fossi una pessima attrice. Ero tra gli interpreti del più grande incasso del decennio e nessun regista voleva lavorare con me. Mike scrisse una lettera ad Anthony Minghella e gli disse “Inseriscila in Ritorno a Cold Mountain, garantisco io per lei.E poi Anthony mise una buona parola con Tom Tykwer, che fece passaparola con i Wachowski”.

6. Prima di essere scritturata, Natalie Portman non aveva mai visto Star Wars. Qualche anno fa, in occasione di un’intervista, l’attrice israeliana rivelò che prima di essere scritturata e inclusa nel cast della seconda trilogia di Star Wars non aveva mai visto nessun film della saga e che non era a conoscenza della differenza tra Star Wars e Star Trek.

natalie portman

 

Natalie Portman in Leon

7. Natalie Portman ha esordito con Lèon. Il film che ha catapultato l’attrice israeliana nel mondo della cinema e della recitazione è stato Léon: infatti, nel 1994, le venne offerta subito la parte da protagonista nel film di Luc Besson, dopo aver iniziato da poco una carriera da modella e di ballerina. Sebbene al momento dei provini non ci fu certezza nell’ingaggiarla, perché ritenuta troppo giovane, Besson fu costretto a cambiare idea dopo averla vista recitare.

8. Natalie Portman ha raccontato di essere stata vittima di terrorismo sessuale. Appena dopo aver recitato in Léon, la giovane attrice cominciò a ricevere lettere. Contenta di avere qualche fan che le scrivesse, si rese subito conto che la prima lettera ricevuta conteneva una fantasia di stupro. Ma non fu solo questo: i critici si permettevano di parlare del suo seno acerbo e le persone oggettivavano il suo corpo. Queste orribili esperienze l’hanno resa riluttante dal ricoprire ruoli sexy, soprattutto quando era più giovane.

Natalie Portman è su Instagram

9. Natalie Portman ha un profilo Instagram ufficiale. Natalie Portman è sempre stata restia dal possedere dei profili social, ma da poco più di un anno a questa parte, l’attrice ha deciso di aprire il suo acconut Instagram, per il quale risulta anche molto attiva. I suoi quasi 170 post si dividono tra lavoro e momenti nostalgia, mentre sono molte le foto e i video atti a sostenere il movimento Time’s Up.

10. Natalie Portman ha avuto una guru d’eccezione: Reese Whiterspoon. L’attrice israeliana è stata una delle prime a sostenere il movimento Time’s Up, ma prima di lei Reese Whiterspoon aveva capito che per sostenere una campagna del genere, l’uso dei social era molto importante. È stato così che Reese ha invitato la collega ad utilizzare Instagram, diventando, stando alle parole della Portman, “un meraviglioso sistema di supporto nell’insegnarmi le vie della modernità”.

Fonti: IMDb, Biography

Dolph Lundgren suggerisce che è in sviluppo uno spin-off su Ivan Drago

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Parlando con THR, Dolph Lundgren, attore simbolo della saga di Rocky per il ruolo di Ivan Drago, comparso anche in Creed 2, ha rivelato che si è parlato di dare ai Drago il loro spin-off, proprio nello stile di Creed.

Mentre discuteva di una scena di combattimento eliminata da Creed 2 che avrebbe visto Rocky e Drago incrociare ancora i pugni, l’attore ha approfondito l’aspetto del “suo” cattivo e sul suo futuro. Nonostante l’occasione persa per le scene eliminate di Drago in quello che l’attore ha definito “un momento da fan”, Lundgren ha dato agli amanti del Rocky una nuova speranza.

Ecco cosa ha dichiarato: “Ho pensato che fosse un buon momento. È stato anche un momento per i fan (in merito alla scena tagliata, mdr). È stato un piccolo scontro veloce, e ho pensato che funzionasse, […] Ma il regista [Caple] e la MGM hanno ritenuto che fosse superfluo e che non aggiungesse nulla. A proposito, penso che si parli di fare un intero spin-off su Drago con MGM. Quindi potremmo averne di più.”

Mission Impossible 8: Tom Cruise e il suo nuovo folle stunt – le foto

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Tom Cruise cavalca l’ala di un aereo capovolto nelle nuove foto acrobatiche dal set di Mission: Impossible 8. Cruise sta attualmente girando l’ottavo capitolo del franchise, tornando nei panni dell’agente dell’IMF Ethan Hunt per il regista Christopher McQuarrie. Cruise è affiancato dai regolari della serie Simon Pegg, Ving Rhames, Vanessa Kirby e Rebecca Ferguson. Le nuove star del franchise includono Hayley Atwell, Pom Klementieff, Esai Morales e Henry Czerny.

Mission: Impossible 7 ha recentemente concluso la produzione dopo una serie di ritardi dovuti alla pandemia, che alla fine ha spinto la data di uscita del film al 30 settembre 2022. Inizialmente, Mission: Impossible 7 e 8 avrebbero dovuto essere girati uno dietro l’altro, ma la pandemia ha cambiato quei piani. McQuarrie ha diretto gli ultimi tre film ed è di nuovo a bordo dell’ottavo, che ora è in fase di riprese.

Mission: Impossible 8, le riprese sono in corso

Tom Cruise è stato visto eseguire un’altra pericolosa acrobazia per Mission: Impossible 8 (tramite Fox News), questa volta a bordo di un biplano Boeing B75N1 Stearman del 1941 a oltre 600 metri d’altezza, che si è capovolto, mettendo l’attore in posizione verticale sull’ala. Secondo Fox, Cruise ha preso lezioni di volo per preparare la sequenza. Le immagini mostrano l’attore che esegue lui stesso l’acrobazia in una serie di foto che la delineano inquadratura per inquadratura.

GUARDA LE FOTO DELLO STUNT DI TOM CRUISE

Nei prossimi due capitoli della saga di Mission ImpossibleTom Cruise e Rebecca Ferguson torneranno nei panni di Ethan Hunt e Ilsa Faust. I due film vedranno coinvolti anche Shea Whigham (Kong: Skull Island), Hayley Atwell (Captain America: Il primo vendicatore), Pom Klementieff (Guardiani della Galassia) e Esai Morales (Ozark). Christopher McQuarrie scriverà e dirigerà i film, che faranno il loro debutto nelle sale americane rispettivamente il 30 settembre 2022 e il 7 luglio 2023.

Thor: Love and Thunder sarà “folle e selvaggio” secondo Andy Park

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In un’intervista con Screen Rant, Andy Park, artista in forze alla scuderia dei Marvel Studios, ha dato la sua opinione su ciò che i fan possono aspettarsi da Thor: Love and Thunder in termini di elementi visivi, affermando che è entusiasta di aver avuto modo di lavorare con Taika Waititi al progetto, che dice “indipendente dall’intero franchise“.

Park ha continuato dicendo che il film è “folle e selvaggio” e che “semplicemente non vedo l’ora che tutti lo vedano“. Tuttavia, Park dice anche che la scossa di Waititi lo ha spaventato un po’, facendogli chiedere se stessero “andando troppo oltre” con il film. Ma afferma che fa parte della storia dei Marvel Studios, che consiste nel non “adagiarsi sugli allori e fare semplicemente ciò che ci si aspetta“.

Ecco cosa ha detto a ScreenRant: “C’è un motivo per cui ci sono stati oltre un decennio di film di successo e proprio perché questo franchise sta crescendo. Quindi Thor: Love and Thunder cade proprio in quello in cui sta solo spingendo i confini di ciò che è comodo e ciò che dovrebbe essere previsto. Mi lascerò sorprendere e spingerò questi personaggi e le immagini lo accompagneranno. Penso che [Waititi] l’abbia detto in qualche intervista in cui è sorpreso a lavorare in questo modo, perché non dovrebbe essere autorizzato a fare un film come questo. E va bene. Questo film è pazzesco. È così divertente. E semplicemente non vedo l’ora che tutti lo vedano. Perché è stato così divertente lavorarci e progettare così tanti personaggi e creare immagini chiave. Sarà bello. Sarà divertente.”

Thor: Love and Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece al 6 maggio 2022.

Taika Waititi tornerà alla regia di un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarokcosì come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: Endgame. Nel cast anche Christian Bale nei panni del villain Gorr il Macellatore di Dei, e Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.

Spider-Man: No Way Home, uno sguardo ravvicinato alla “scatola” di Strange

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Uno degli elementi più misteriosi emersi dai trailer di Spider-Man: No Way Home è la presenza di una scatola, che sembra appartenere a Doctor Strange. Adesso, grazie a una serie di foto di una action figure che raffigura Holland/Peter che tiene in mano proprio questo misterioso oggetto.

I fan finora sanno molto poco dell’oggetto, che i trailer suggeriscono provenga dall’inventario di Doctor Strange. Ora, la nuova figura di Hot Toys disponibile per il pre-ordine su Sideshow, mostra uno sguardo più da vicino a Spider-Man che tiene in mano lo strano cubo di Strange. Il modello include una “somiglianza autentica e dettagliata” con Tom Holland nei panni di Peter Parker/Spider-Man in Spider-Man: No Way Home, e include alcuni graffi e danni da battaglia, oltre a maschere, occhi e mani intercambiabili. Oltre a personalizzare il costume di Spider-Man, questo modello ha anche accessori, tra cui uno smartphone, ragnatele e, naturalmente, “la scatola”.

Spider-Man: No Way Home, quello che sappiamo

Le riprese di Spider-Man: No Way Home si sono svolte ad Atlanta. Nel film vedremo Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei tornare nei loro personaggi del francise. Inoltre, il film vedrà, trai suoi interpreti, anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che tornerà a vestire i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, e infine Alfred Molina, che sarà di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2.

Spider-Man: No Way Home è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production. Il film arriverà nelle sale italiane il 15 dicembre 2021.

Danny DeVito vorrebbe tornare a essere il Pinguino per Tim Burton

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Danny DeVito vuole riprendere il suo ruolo ormai iconico del Pinguino in Batman – Il Ritorno. DeVito è una leggenda di Hollywood con decenni di esperienza alle spalle e numerose amate performance.

Il Batman di Tim Burton ha ridefinito il genere dei film basati sui fumetti quando ha debuttato nel 1989 e ha creato uno dei franchise più amati in tutto il cinema dell’epoca. Da lì, Burton ha ricevuto un assegno in bianco per declinare verso l’oscurità i sequel del film. Il risultato è stato Batman – Il Ritorno del 1992, che ha visto Michael Keaton confrontarsi con Catwoman di Michelle Pfeiffer e Oswald Cobblepot di Danny DeVito, alias il Pinguino, un minuscolo cattivo che abita nelle fogne con le caratteristiche di un vero pinguino. Quel film si è concluso con l’apparente scomparsa di Pinguino durante una resa dei conti con Batman. E mentre si parlava di realizzare un terzo film, sono arrivati i reboot di Schumacher. Il resto è storia.

Sebbene Batman – Il Ritorno non abbia ricevuto un’accoglienza così calorosa come il suo predecessore al momento della sua uscita, è stato rivalutato da molti fan negli anni a seguire. Ora, DeVito si è aperto sull’eredità del film e ha espresso il proprio interesse a riprendere il ruolo. Parlando con Forbes, l’attore ha dichiarato che sarebbe tornato al ruolo se Burton avesse deciso di concludere la sua visione del personaggio DC Comics:

“Sento che non è fuori discussione che il Pinguino tornerà, un giorno, ma questo dipende tutto da Tim, indipendentemente dal fatto che Tim voglia farlo o meno. Direi che potrebbe essere in ballo perché non siamo ancora morti (ride). Potremmo fare una continuazione di quello che abbiamo fatto in passato perché era davvero un film brillante. Mi hanno offerto questa opportunità e ne sono molto grato e mi piacerebbe rivisitarla? Perché no! È stato davvero un grande momento per me.”

Dal momento che Michael Keaton è tornato a indossare il costume di Batman in The Flash, che vedremo il prossimo anno, potrebbero esserci possibilità reali anche per il Pinguino di Danny DeVito!

Shang-Chi: una teoria associa il protagonista al Soldato d’Inverno

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E se Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli nascondesse un oscuro segreto su Katy e su chi Shang-Chi ha ucciso durante la sua missione in America? In Shang-Chi, il personaggio principale di Simu Liu si nasconde a San Francisco da suo padre, Wenwu (Tony Leung), e dalla sua predestinazione ad essere un assassino dei Dieci Anelli. Tuttavia, un’avvincente teoria Marvel suggerisce che c’è di più in quel passato nascosto che potrebbe rendere Shang-Chi simile al Winter Soldier di Sebastian Stan. In effetti, se questa teoria fosse vera, capovolgerebbe il rapporto tra Shang-Chi e Katy e avrebbe enormi ramificazioni in futuro.

Ying Li (Fala Chen) è uno dei personaggi più importanti di Shang-Chi: non solo è il motore narrativo dietro allo sfortunato tentativo di Wenwu di aprire il portale per i regni oscuri, ma ovviamente la sua morte è il catalizzatore per Wenwu che decide, a seguito della stessa, di indossare di nuovo i suoi magici Dieci Anelli e addestrare suo figlio a diventare un assassino.

Quando Shang-Chi è un adolescente, suo padre lo incarica di uccidere l’uomo responsabile della morte di sua madre. Sebbene Shang-Chi porti a termine l’incarico, decide di non continuare a essere un assassino, quindi lascia la sua vecchia vita e va a nascondersi a San Francisco e fino a quando suo padre non invia i suoi assassini a cercarlo, un decennio dopo. Il nostro eroe porta a lungo, dentro di se, il fardello di quell’omicidio, e lo rivelerà soltanto alla fine.

Potrebbe esserci qualcosa di oscuro nel passato di Shang-Chi che il film non ha ancora rivelato. Nel film, Katy e Shang-Chi sono diventati amici dopo che lui ha disertato dai Dieci Anelli, ma potrebbe esserci qualcosa di sinistro nella loro relazione. Secondo una teoria (apparsa su TikTok), Shang-Chi ha ucciso il nonno di Katy Chen, interpretata da Awkwafina, e la Marvel non l’ha ancora rivelato. Secondo la teoria, il momento è stato eliminato dal film perché la trama sarebbe stata troppo simile alla storia di Bucky (Sebastian Stan) in The Falcon and the Winter Soldier, visto che all’inizio vediamo l’ex Soldato d’Inverno fare amicizia con il padre di una delle sue prime vittime.

Ci sono diversi punti della trama di Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli che supportano l’idea. Se Shang-Chi avesse ucciso il nonno di Katy, spiegherebbe perché aveva scelto proprio San Francisco per iniziare la sua nuova vita, e spiegherebbe in primo luogo perché lui e Katy si sono incrociati. Si sentiva in colpa per quella morte e, alla fine, i due diventano amici. Inoltre, più avanti nel film, Shang-Chi ammette con Katy che non è la persona che lei pensa che sia, dicendo che ha ucciso il suo obiettivo prima di lasciare la pericolosa organizzazione dei Dieci Anelli (in precedenza le aveva detto di non aver commesso l’omicidio). La scena avrebbe potuto facilmente adattarsi a un momento in cui Shang-Chi ammette di aver ucciso suo nonno. Dopotutto, Katy ha uno sguardo incredibilmente angosciato durante la conversazione, suggerendo che forse la battuta sarebbe potuta esistere.

Finora non ci sono conferme da nessuna parte in merito a questa teoria. Sebbene ci siano prove sufficienti per suggerire che Shang-Chi e Katy abbiano una connessione più profonda di quella rivelata dal film, non c’è una risposta definitiva in merito. Tuttavia, con Falcon e The Winter Soldier che percorrono un terreno simile, ha senso che il film MCU abbandoni il punto della trama, per ora. Ma, ovviamente, Shang-Chi farà parte del MCU per anni, quindi la Marvel ha tutto il tempo per rivelare la potenziale svolta.

Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli, la recensione del film

Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli è arrivato al cinema il 3 settembre 2021. Destin Daniel Cretton, acclamato regista di Short Term 12The Glass Castle e Il Diritto di Opporsi con Michael B. JordanJamie Foxx e Brie Larson, ha diretto il film, che vanta la sceneggiatura di Dave Callaham (The Expendables, Godzilla, Wonder Woman 1984).

Vi ricordiamo che nei panni del protagonista ci sarà l’attore canadese Simu Liu, visto di recente nella commedia di Netflix Kim’s Convenience. Insieme a lui, nel cast, figureranno anche Tony Leung nei panni del Mandarino, e Awkwafina, che dovrebbe interpretare un “leale soldato” del Mandarino, e se è vero che il villain qui sarà il padre di Shang-Chi, in tal caso ci sono ottime possibilità che si tratti di Fah Lo Suee. Chi ha letto i fumetti saprà che è la sorella dell’eroe del titolo e che il suo superpotere è l’ipnosi.

Blade: Mahershali Ali vuole “meritarsi” l’eredità di Wesley Snipes

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Mahershala Ali, scelto per il ruolo di Blade nel Marvel Cinematic Universe, afferma di volersi guadagnare il suo posto in quel ruolo, dal momento che va ad occupare un personaggio che era già stato interpretato da un collega: Wesley Snipes.

L’annuncio che Ali avrebbe interpretato Blade è arrivato al ComicCon di San Diego del 2019, occasione in cui si annunciò anche un film in produzione, ancora da determinare. I dettagli sul nuovo film di Blade sono tenuti sotto silenzio, ma si sa che una sceneggiatura è stata scritta da Stacy Osei-Kuffour, i cui crediti precedenti includono la serie Watchmen della HBO. A Bassam Tariq, meglio conosciuto per aver diretto Mogul Mowgli con Riz Ahmed, è stata invece assegnata la regia.

La maggior parte del pubblico ha familiarizzato con l’ammazzavampiri della Marvel grazie al film di Wesley Snipes del 1998, Blade, personaggio creato da Marv Wolfman e Gene Colan nel 1973 nei fumetti The Tomb of Dracula. Mentre il personaggio esisteva sulle pagine dei fumetti da decenni, Snipes lo ha reso suo, contribuendo a modellare l’immagine di Blade che oggi conosce il pubblico. Blade ha avuto successo, generando anche due sequel, Blade II e Blade: Trinity, prima che Snipes lasciasse il ruolo. Tuttavia, molti attribuiscono proprio a Blade e a Snipes il merito di aver contribuito a spianare la strada all’MCU e ai moderni film a fumetti.

Mahershala Ali ha recentemente parlato con Jake Hamilton su Jake’s Takes per promuovere il suo nuovo film Swan Song. Durante l’intervista, ad Ali è stato chiesto cosa lo entusiasmasse di esplorare in Blade e come la sua interpretazione potrebbe differire dalla performance di Snipes.

Ecco cosa ha risposto Ali: “Sai, quello che non vedo l’ora di fare è meritarmelo. Non vedo l’ora di guadagnarmelo. Sai, c’è attesa per questo film, c’è un’eccitazione per il film che è da attribuire al signor Snipes. E così nell’occupare il suo ruolo, cerco di lavorare per guadagnarmi il mio posto in tutto ciò e sono entusiasta di andare avanti e fare il lavoro”.

Blade: il consiglio che Wesley Snipes ha dato a Mahershala Ali

Bassam Tariq (Mogul Mowgli) si occuperà della regia di Blade. Sarà il quarto regista di colore a dirigere un film per i Marvel Studios, dopo Ryan Googler (Black PantherBlack Panther: Wakanda Forever), Nia DaCosta (The Marvels) e Chloé Zhao (Eternals). Negli ultimi anni, Feige sta puntando a un Universo Cinematografico Marvel sempre più inclusivo, aumentando la diversità non solo davanti, ma anche dietro la macchina da presa.

Le riprese del reboot di Blade dovrebbero partire il prossimo anno. Al momento non è ancora stata fissata una data di uscita ufficiale. I Marvel Studios hanno affidato a Stacy Osei-Kuffour la sceneggiatura del film. Osei-Kuffour ha lavorato come story editor e sceneggiatrice per l’acclamata serie Watchmen di HBO. Lo studio ha preso in considerazione soltanto sceneggiatori di colore; secondo quanto riferito, Mahershala Ali è stato direttamente coinvolto nel processo.

Batgirl: prime conferme sul personaggio dalla prima foto dal set

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Batgirl: prime conferme sul personaggio dalla prima foto dal set

Bilall Fallah, co-regista di Batgirl per la HBO, ha condiviso una foto dal set del film che conferma che la nostra Barbara Gordon sarà un agente della Polizia di Gotham City nel film le cui riprese sono cominciate da poco.

All’inizio di quest’anno, è stato annunciato che Leslie Grace interpreterà Batgirl. Il suo precedente ruolo cinematografico è stato nell’adattamento della WB di In the Heights, acclamato dalla critica. Mentre la trama di Batgirl è ancora nascosta, il film vedrà J.K. Simmons torna nel ruolo del commissario Gordon, visto l’ultima volta in Justice League di Zack Snyder. Si dice anche che il film vedrà il ritorno di Batman, ma non è noto se sarà Ben Affleck, Michael Keaton o un altro attore, mentre si esclude Robert Pattinson. Jacob Scipio partecipa al film in un ruolo non rivelato e Brendan Fraser interpreta il cattivo Garfield Lynns, noto anche come Firefly.

Batgirl doveva essere diretto da Joss Whedon, regista di The Avengers e Avengers: Age of Ultron, nonché della versione cinematografica di Justice League. Tuttavia, nel 2018, il regista ha deciso di abbandonare il progetto, ammettendo di non essere riuscito a “decifrare la storia”.

Tom Holland commenta gli annunci di Spider-Man 4, 5 e 6

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Tom Holland commenta gli annunci di Spider-Man 4, 5 e 6

Proprio ieri è stata riportata la notizia delle dichiarazioni di Amy Pascal in merito alla messa in cantiere di Spider-Man 4, 5 e 6 con protagonista ancora Tom Holland. L’annuncio ha raccolto qualche perplessità, dal momento che Holland stesso aveva dichiarato che il suo percorso come Spider-Man si sarebbe concluso con No Way Home.

Alla luce delle dichiarazioni della produttrice, l’attore, ospite al talk show Quotidien, ha commentato come segue:

“Ascolta, tutto quello che dirò è che abbiamo alcune cose molto, molto eccitanti di cui parlare. Non so ancora di cosa si tratta o cosa significheranno. Ma sembra che ci sia un futuro incredibilmente luminoso davanti, e come ho detto prima, Spider-Man vivrà per sempre in me”.

Le riprese di Spider-Man: No Way Home si sono svolte ad Atlanta. Nel film vedremo Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei tornare nei loro personaggi del francise. Inoltre, il film vedrà, trai suoi interpreti, anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che tornerà a vestire i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, e infine Alfred Molina, che sarà di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2.

Spider-Man: No Way Home è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production. Il film arriverà nelle sale italiane il 15 dicembre 2021. Il film durerà 2 ore e 28 minuti.

Star Trek: Discovery 4×01: anticipazioni dalla season premiere

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Star Trek: Discovery 4×01: anticipazioni dalla season premiere

Il network americano CBS ha diffuso le anticipazioni di Star Trek: Discovery 4×01, il primo episodio della quarta stagione di Star Trek: Discovery.

In Star Trek: Discovery 4×01 che si intitolerà “Kobayashi Maru” Dopo mesi trascorsi a riconnettere la Federazione con mondi lontani, il capitano Michael Burnham e l’equipaggio della USS Discovery vengono inviati ad assistere una stazione spaziale danneggiata, una missione apparentemente di routine che rivela l’esistenza di una nuova terrificante minaccia.

Star Trek: Discovery 4×01

Star Trek: Discovery 4 è la quarta attesa stagione della serie tv Star Trek: Discovery  creata da Bryan Fuller e Alex Kurtzman per il network americano della CBS, in Italia trasmessa da Netflix. La terza stagione della serie televisiva americana Star Trek: Discovery segue l’equipaggio della USS Discovery mentre viaggiano per il futuro, oltre 900 anni dopo gli eventi del originale di Star Trek serie. La stagione è prodotta da CBS Television Studios in associazione con Secret Hideout e Roddenberry Entertainment, con Alex Kurtzman e Michelle Paradise come showrunner .

In Star Trek: Discovery 4 protagonisti sono Sonequa Martin-Green come Michael Burnham, Doug Jones nel ruolo di Saru, Anthony Rapp come Paul Stamets, Mary Wiseman nel ruolo di Sylvia Tilly, Wilson Cruz nel ruolo di Hugh Culber, David Ajala nel ruolo di Cleveland “Book” Booker. Nei ruoli ricorrenti troviamo Adil Hussain, mentre tra le guest star confermata Michelle Yeoh come Philippa Georgiou.

Start Trek, uno degli show più iconici del mondo televisivo mondiale, torna 50 anni dopo la première di Star Trek: Discovery. Nella serie vedremo una nuova navicella, nuovi personaggi e missioni, ritrovando però gli stessi valori e la stessa speranza per il futuro che ha ispirato una generazione intera di sognatori. Star Trek: Discovery è prodotta da CBS Television Studios in associazione con Secret Hideout di Alex Kurtzman, Living Dead Guy Production di Bryan Fuller e Roddenberry Entertainment. Alex Kurtzman, Bryan Fuller, Heather Kadin, Gretchen J. Berg & Aaron Harberts, Akiva Goldsman, Rod Roddenberry e Trever Roth sono i produttori esecutivi.

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