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Minari, recensione del film con Steven Yeun

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Minari, recensione del film con Steven Yeun

Accolto con grande entusiasmo di pubblico e critica dal Sundance Film Festival, Minari, di Lee Isaac Chung, è già arrivato a vincere il titolo di Miglior Film Internazionale ai Golden Globes 2021, e adesso gareggia agli Oscar di quest’anno con ben sei nomination. Il film, racconto semi autobiografico di un coreano trapiantato in America, lo stesso Chung, si posiziona ad un’altezza insolita nel panorama produttivo, ma anche narrativo, del cinema americano.

La trama di Minari

La storia di Minari è ambientata negli anni ’80 e si focalizza su Jacob (Steven Yeun), un giovane agricoltore che porta via la sua famiglia da Los Angeles perché determinato ad avviare una fattoria in Arkansas e iniziare una nuova vita. Il suo desiderio è quello di coltivare in loco una serie di ortaggi e verdure coreane che la comunità asiatica trapiantata negli USA non trova facilmente in commercio. Sua moglie Monica (Yeri Han) è stanca dell’ottimismo di suo marito dal momento che questa passa attraverso la poco rosea prospettiva di vivere isolati in una casa mobile in mezzo al nulla e con pochi soldi. Il piccolo David (Alan S. Kim) e sua sorella sembrano invece sospesi in una nuova condizione di vita che sembra non influenzarli minimamente.

L’adattamento della famiglia alla nuova situazione viene sconvolto dall’arrivo improvviso della madre di Monica, l’eccentrica nonna Soonja (Yuh-Jung Youn), una donna dal linguaggio colorito e un po’ bizzarra, ma incredibilmente forte. I modi della donna suscitano fin da subito la curiosità di David che stabilirà un forte legame con l’insolita nonna.

Un’elegia delle cose semplici

A partire dal titolo, il film di Lee Isaac Chung si pone come un’elegia della semplicità, un’ode a ciò che nella vita desta profonda emozione pur rimanendo nella visione ordinaria della realtà. “Minari” infatti è un tipo di prezzemolo selvatico che attecchisce con molta facilità ovunque e che costituisce un ingrediente molto frequente nella cucina coreana; vediamo infatti la nonna Soonja dire al piccolo David cos’è quell’erba che cresce lungo il ruscello, accanto alla loro casetta su ruote. Alla fine del film, si tornerà su quella sponda, a raccogliere quell’erba semplice eppure così potente nel significato emotivo che trasmette, ma nel frattempo, l’avventura di Jacob si sviluppa seguendo un percorso che lo mette a confronto con la cultura rurale americana, costellata di riti e credenze lontanissime dal suo vissuto, dalla sua esperienza alle quale finisce per affidarsi in quel percorso di immedesimazione nel nuovo mondo che ha scelto di abitare, insieme alla sua famiglia. E mentre Jacob rappresenta lo spirito di innovazione e avventura, Monica incarna uno stile di vita più conservatore, tanta è la sua ritrosia ad entrare in contatto con un nuovo mondo e persone che appartengono ad una cultura completamente differente dalla sua. 

Il contrasto tra etnie non ha un vero e proprio ruolo in Minari, nel senso che è accennato nei momenti in cui la famiglia Yi si interfaccia con chi vive intorno a lei, ma non assume mai il connotato di un problema, è semplicemente un fatto, di cui entrambe le parti prendono atto, passando oltre.

Minari film 2020Lo straniero in terra americana

L’occhio di Chung è senza dubbio debitore della sua cultura di nascita, è quello di un estraneo che guarda all’ambiente americano desiderando fortemente l’essere “intonato” a quello stesso contesto, eppure i tempi narrativi, lo stile di inquadrature, l’importanza che viene data alla banalità del quotidiano si sposa molto meglio con i tempi cinematografici orientali. Gli stessi sono però resi universali dalla specificità della storia, che comunque racconta di un sogno di integrazione e di riscatto personale. Il sogno americano contaminato con la poetica dell’essenziale e del banale diventa in Minari uno slancio poetico che si intona con i gesti sommessi dei protagonisti, i giochi docili dei bambini, la bizzarra nonna e le sue espressioni volgari ma allo stesso tempo intime.

Benedetto da un cast in stato di grazie e da una delicatezza rara, Minari è un affresco familiare che non ha difficoltà a trasformarsi in epica collettiva, senza mai perdere di vista l’individuo con le sue ambizioni, le sue debolezze e la voglia di realizzarsi, cercando sempre di muoversi in sintonia con le persone che ama.

Calls: recensione della serie tv di Fede Álvarez

Calls: recensione della serie tv di Fede Álvarez

Calls, nuova miniserie Apple TV+, rinominata come “thriller acustico”, traccia una nuova frontiera dell’audiovisivo, risultando un esperimento mirabolante e da non perdere. Calls, la nuova serie Apple TV+, ricalca le basi di una omonima produzione francese creata da Timothée Hochet. Reinventata quasi totalmente in questa versione americana, prodotta da Studiocanal e Bad Hombre, è diretta da Fede Álvarez, conosciuto per il remake de La casa e per Man in the Dark.

Calls – una nuova modalità di fruizione del racconto

La miniserie consta di 9 episodi della durata di 20 minuti ciascuno, che coinvolgono emotivamente e sensorialmente lo spettatore, trascinandolo in una dimensione altra, visionaria e allucinatoria, in cui si intrecciano storie di individui apparentemente svincolate tra di loro, ma che si riveleranno poi interconnesse. Calls oltrepassa i limiti dell’audiovisivo, proponendo una nuova modalità di fruizione del racconto, da gustare in una sola visione e munendosi di cuffie, per potersi isolare dalla realtà circostante e immergersi totalmente nel ritmo serrato e conciso del racconto, in un turbinio vorticoso di mistero, rivelazioni e suspense. 

Calls: linee di dialogo in cui nulla deve sfuggire

Calls scardina il metodo di visione canonica per lo spettatore, che deve mettere in moto la propria immaginazione per seguire una narrazione incalzante e in continuo mutamento, che tiene con il fiato sospeso fino all’ultimo secondo. Noi spettatori assistiamo come degli infiltrati a conversazioni telefoniche tra due o più persone mentre sullo schermo appaiono i dialoghi scritti, supportate da onde sonore psichedeliche e allucinatorie che cambiano di intensità, dimensione e colore a seconda del tipo di racconto a cui stiamo assistendo. Sono quindi i dialoghi e le onde sonore a pervadere lo schermo e irretire lo spettatore: non assistiamo a nessuna performance di attori in carne d’ossa, siamo guidati solo linee di dialogo da seguire attentamente. Particolarità delle onde è poi che spesso rendono graficamente la forma dell’ambiente in cui avviene la telefonata: una casa, una prigione, un aereo, per meglio poter visualizzare azioni e luoghi. 

Le ambientazioni e i volti dei protagonisti possono quindi fluttuare tra i nostri pensieri, cambiando a seconda del punto di vista che ci viene presentato e mettendo in moto la nostra immaginazione. I dialoghi vengono interrotti ripetutamente da delle interferenze che avranno ripercussioni sulle vite dei protagonisti, e lo spettatore diventa co-partecipe di questo dramma, presentato inizialmente come privato, ma che si rivela essere esistenziale, comunitario. La tensione cresce di episodio in episodio, in un crescendo di carica emotiva che ognuna delle voci prelevate dal cast corale della serie riesce a trasmettere. Rosario Dawson, Nick Jonas, Karen Gillian, Jaeden Martell, Stephen Lang, Aubrey Plaza, Aaron Taylor-Johnson, Lily Collins, Riley Keough, Mark Duplass, Paul Hauser e Pedro Pascal sono gli attori chiamati a prendere parte a questo progetto incredibile, dalla narrazione mirabolante e vorticosa, scandita da un montaggio concitato, che non conosce tregua, proprio come i protagonisti degli episodi, trascinanti nel vortice incessante e delirante in cui diventano vittime, carnefici o pedine di un disegno più grande, apocalittico. 

Un’esperienza immersiva e psichedelica

Ad ogni episodio, e quindi conversazione telefonica a cui assistiamo, si associa il terrore dell’ignoto, di una dimensione altra e sconosciuta che prende il sopravvento senza alcun avvertimento. La trama di “Calls” ha a che fare con viaggi astrali, sdoppiamenti di personalità, fenomeni fisici e naturali apparentemente incomprensibili, ma il cui intento narrativo è condurre in una precisa direzione, ben stabilita dalla scrittura efficace di ogni episodio. 

Nota di merito aggiuntiva della serie sono le tracce musicali, un comparto sonoro ottimale per poter intessere la narrazione in un futuro incerto, degenerativo e al di là di ogni limite esistenziale. Ogni traccia sonora amplifica la disperazione, l’impotenza e l’incredulità dei personaggi di fronte agli avvenimenti fantascientifici che testimoniano. Le sonorità e gli effetti grafici da cui è impossibile  staccare gli occhi consegnano allo spettatore piano piano dettagli impercettibili, che però si riveleranno fondamentali di fronte al quadro complessivo della nuova frontiera cinematografica tracciata dalla serie. Anche ciascun timbro vocale degli attori protagonisti, il lavoro di modulazione del tono di voce e dell’interazione con chi sta dall’altra parte del telefono, sono fattori chiave e vincenti per condurci in un’esperienza visiva mirabolante. I personaggi presentatici sono  figure che vanno sgretolandosi, auto-distruggendosi, arrivano a lasciarsi alle spalle qualsiasi forma di umanità, di fronte ad avvenimenti indefinibili. Esistenze distanti eppure incrociate, lutti, drammi e fenomeni inspiegabili che vanno ad intrecciarsi, convogliate in un disegno più grande, che va oltre la capacità umana di comprendere. 

Riusciamo a tracciare le fila del racconto soltanto una volta conclusa l’intera miniserie. Non a caso, il regista ha consigliato agli spettatori di guardare gli episodi nell’ordine in cui appaiono su Apple Tv+, per potere ripercorrere i propri passi e tracciare un quadro complessivo di ciò a cui hanno assistito, una volta terminata la visione.

Star Trek: Discovery 4 stagione, tutto quello che c’è da sapere

Star Trek: Discovery 4 stagione, tutto quello che c’è da sapere

Star Trek: Discovery 4 è l’attesissima quarta stagione della serie tv Star Trek Discovery creata da Bryan Fuller e Alex Kurtzman per il network americano della CBS.

Star Trek: Discovery 4, quando esce e dove vederla in streaming

Star Trek: Discovery 4 in streaming ha debuttato il 18 novembre 2021 su Paramout+ e i primi sette episodi sono stati rilasciati fino al 30 dicembre.  I restanti sei episodi sono stati rilasciati dal 10 febbraio al 17 marzo 2022.

La trama di Star Trek: Discovery 4

Il capitano Michael Burnham della USS Discovery e il suo partner, Cleveland “Book” Booker, invitano il popolo di Alshain IV a unirsi alla Federazione Unita dei Pianeti. Dimostrano le intenzioni della Federazione aiutando a riparare la tecnologia Alshain danneggiata da tempo. Book quindi parte per il suo pianeta natale, Kwejian, per partecipare alla cerimonia di maturità di suo nipote Leto. Burnham e l’equipaggio della Discovery partecipano alla riapertura ufficiale dell’Accademia della Flotta Stellare , dove incontrano il nuovo presidente della Federazione Laira Rillak.

La Flotta Stellare riceve una chiamata di soccorso da una stazione spaziale vicino a Kwejian e Rillak accompagna la Discovery per indagare. La stazione spaziale è stata fatta ruotare in modo incontrollabile a causa di una distorsione gravitazionale sconosciuta e Burnham decide di aiutare lei stessa a evacuare il suo personale; Rillak mette in dubbio le decisioni di Burnham e in seguito rivela che stava osservando Burnham come potenziale candidato per un nuovo incarico, ma è preoccupata per il suo approccio. Su Kwejian, Book è testimone di strane attività di uccelli e vola fuori dal mondo per indagare, proprio mentre la distorsione gravitazionale distrugge l’intero pianeta.

Il cast di Star Trek: Discovery 4

In Star Trek: Discovery 4 Sonequa Martin-Green interpreta Michael Burnham, primo ufficiale della Discovery, insieme al ritorno di Doug Jones, Anthony Rapp, Mary Wiseman, Wilson Cruz, Blu del Barrio, David Ajala e Tig Notaro.

Il covid

Lo sviluppo attivo della stagione è iniziato entro gennaio 2020. È stato dedicato più tempo alla scrittura rispetto alle stagioni precedenti a causa della pandemia COVID-19 , che ha ispirato l’anomalia spaziale che i personaggi affrontano nella stagione. Il nuovo ruolo di Burnham come capitano viene esplorato anche dopo la sua promozione alla fine della terza stagione . La quarta stagione è stata annunciata ufficialmente nell’ottobre 2020 e le riprese si sono svolte a Toronto, in Canada , da novembre 2020 ad agosto 2021. Sono stati implementati nuovi processi di ripresa per garantire la sicurezza durante la pandemia, che ha causato alcuni ritardi nella produzione. È stato costruito un videowall per consentire le riprese davanti a sfondi generati dal computer in tempo reale.

Star Trek: Discovery 4: trailer

Chasing Whiskey – The Untold Story of Jack Daniel’s, il trailer

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Chasing Whiskey – The Untold Story of Jack Daniel’s, il trailer

Il documentario Chasing Whiskey – The Untold Story of Jack Daniel’s debutta anche in Italia venerdì 9 aprile. Più di un semplice racconto sulle origini e l’impatto di Jack Daniel’s negli USA e nel mondo, Chasing Whiskey vede tra i protagonisti John Grisham, Tina Sinatra, Tim Matheson, Shooter Jennings e Eric Church in un viaggio lungo 57,000 miglia attraverso 5 paesi e 16 fusi orari che è allo stesso tempo coinvolgente, commovente e divertente. Diretto da Greg Oliver e prodotto da Movie City Films, in collaborazione con Evolve Studios, Chasing Whiskey sarà disponibile in vendita e a noleggio su Apple TV, iTunes, Google Play e Youtube.

Perché il whiskey è legato alla cultura pop e come ha fatto Jack Daniel’s a diventare il più iconico brand di whiskey del mondo? Alcune di queste domande vengono poste all’inizio del viaggio in Chasing Whiskey. Non importa dove fossimo – dal Tennessee al Giappone, a Cuba all’entroterra dell’Australia, persino in Scozia – abbiamo sempre trovato qualcuno che avesse una storia personale su Jack Daniel’s da raccontare” ha commentato il regista Greg Oliver. “Con una disponibilità senza precedenti che ci è stata dalla Jack Daniel’s, abbiamo scoperto storie sorprendenti nate ben prima che Jack cominciasse a produrre il suo whiskey. Siamo fieri di presentare questa toccante avventura al sapore di whiskey che racconta la storia di Jack, una storia che dura da oltre 150 anni”.

Dalla piccola città di Lynchburg, Tennessee, dove viene realizzata ogni goccia di Jack Daniel’s, fino all’entroterra australiano, da Beverly Hills alle strade di L’Avana, Chasing Whiskeydocumenta il viaggio culturale del perché tantissime persone si identifichino con un brand americano così importante. Nonostante tutto, Jack Daniel’s funge da bussola in un percorso che offre uno scorcio unico nell’umanità, nei valori condivisi e nei differenti punti di vista, sogni e delusioni.

The Falcon and the Winter Soldier: chi è Power Broker? Ecco 10 ipotesi

The Falcon and the Winter Soldier si occupa di gran parte delle conseguenze degli eventi narrati in Avengers: Endgame, con Sam Wilson che deciso di rinunciare (almeno per il momento) allo scudo di Captain America. Tale decisione, almeno in parte, è dipesa dall’ascesa di Power Broker, una figura appartenente al mondo criminale responsabile della proliferazione del Siero del supersoldato. Ma chi davvero Power Broker? Qualcuno che abbiamo già intravisto nel MCU? O forse un personaggio dei fumetti Marvel che deve ancora fare il suo debutto? Screen Rant ha raccolto 10 personaggi che potrebbero celarsi dietro l’identità del misterioso personaggio ad oggi solamente evocato:

Arnim Zola

Arnim Zola è uno dei cattivi apparsi nella Fase 1 del MCU con profondi legami con il personaggio di Captain America. Si tratta di ex scienziato dell’HYDRA che sembrava essere morto dopo che il computer in cui abitava venne distrutto in Captain America: The Winter Soldier. Tuttavia, è possibile che avesse un qualche sorta di backup.

Se fosse realmente sopravvissuto, potrebbe avere come obiettivo quello di portare avanti gli sforzi dell’HYDRA nello sviluppo di supersoldati. Zola ha l’abilità, le risorse e l’ambizione per essere il vero Power Broker, anche se forse è il meno probabile rispetto agli altri candidati…

Curtiss Jackson

Il candidato più ovvio al ruolo di Power Broker sarebbe uno dei tanti personaggi originali della Marvel Comics, ossia Curtiss Jackson, apparso per la prima volta in “Machine Man #6”, co-creato dall’autore Roger Stern e dall’artista Sal Buscema. Jackson ha debuttato come membro della Corporation, un gruppo di supercriminali intenzionati a fare soldi attraverso modi poco ortodossi. 

In seguito, avrebbe cercato di capitalizzare qualsiasi attività illecita possibile, cosa che alla fine lo ha portato ad un aumento illegale di superumani che potessero partecipare alla Unlimited Class Wrestling Federation. 

Power Broker II

Alla fine, Jackson è morto nei fumetti nei primi anni 2000 per mano di Punisher. È stato così soppiantato da Power Broker II, una figura misteriosa e senza nome che ha preso il comando della sua operazione. Questa iterazione del personaggio ha anche creato dei superumani per l’UCWF, ma ha anche cercato di monetizzare le attività illegali in altri modi.

Uno di questi era Hench, un’app che permetteva alle persone di assumere i servizi di un supercriminale. Questo schema molto moderno è stato interrotto con l’aiuto di Ant-Man. Questo Power Broker indossava una tuta potente che gli permetteva di sparare dardi energetici dalle mani. 

Moonstone

Moonstone potrebbe sembrare improbabile, ma ha diversi collegamenti con Power Broker e con un altro personaggio importante del MCU, ossia Captain Marvel. Entrambi i legami potrebbero giustificarla nel ruolo. Moonstone era un membro della Corporation insieme a Curtiss Jackson ed è stata anche un membro dei Signori del male, insieme ovviamente al suo leader, il Barone Zemo.

Tradizionalmente, Moonstone è statauna delle principali cattive di Carol Danvers, ed è possibile che sia la cattiva che Zawe Ashton interpreterà in Captain Marvel 2. The Falcon and the Winter Soldier potrebbero servire per introdurre ufficialmente il personaggio.

Thunderbolt Ross

Power Broker è una persona potente e piena di risorse che ha diverse connessione con i membri dell’esercito e della scienza dietro la produzione del Super-Soldato originale, ossia Captain America. Di quelle persone ne sono rimaste poche in giro, ma una figura chiave del governo con accesso a queste tutte queste cose è Thunderbolt Ross.

Il personaggio è passato dall’esercito ad essere Segretario di Stato nel MCU e il suo attrito con gli Avengers potrebbe potenzialmente vederlo assumere un ruolo tutt’altro che legale, specialmente dopo la calamità dello Snap. Nei fumetti, Ross è anche Red Hulk, un personaggio che il MCU potrebbe eventualmente introdurre.

Hayward

Un altro cattivo che conosce i segreti dei Vendicatori è Hayward, apparso in WandaVision. Hayward incarna perfettamente l’uomo apparentemente buono che è stato piegato dagli orrori dopo il Blip (ricordiamo che ha palesemente oltrepassato i limiti pur di creare Visione Bianco).

Potrebbe anche essere coinvolto nei segreti dietro la vendita del Siero del supersoldato? D’altronde, Hayward non ha mostrato alcun senso di moralità con il suo comportamento a Westview, dal momento che ha anche tentato di uccidere Visione e i figli di Wanda, Tommy e Billy Maximoff. 

John Walker

Nei fumetti, John Walker è un prodotto di Power Broker. È stato potenziato dal cattivo per essere un sovrumano, diventando Super-Patriot prima di vestire i panni di una delle tante versioni di Captain America. Tuttavia, le circostanze nel MCU potrebbero essere diverse.

Ciò che i fan sanno di Walker a questo punto della serie è che era un veterinario che prestava servizio all’estero. Ha mostrato alcune tendenze meno che nobili nei primi tre episodi, cosa che nei fumetti ha portato alla perdita del titolo di Capitan America e all’assunzione del ruolo di U.S. Agent.

Sharon Ventura

Sharon Ventura è un personaggio che, come Moonstone, ha vari collegamenti sia con Power Broker che con Carol Danvers. Sharon ha ottenuto le sue abilità sovrumane da Power Broker, quindi ha potuto partecipare all’UCWF. È poi diventata la seconda Ms. Marvel, quando Carol era fuori combattimento grazie a Rogue degli X-Men.

È possibile che il MCU possa utilizzare Power Broker come un modo per introdurre Sharon nel franchise e riconfigurare in qualche modo la sua origine. Non è un personaggio importante nei fumetti e a questo punto dovrebbe essersi ritirata.

Barone Zemo

In The Falcon and the Winter Soldier, Zemo potrebbe essere paragonato ad Hannibal Lecter: in quanto cattivo, lavora con gli eroi per rintracciare cattivi più pericolosi di lui. Tuttavia, potrebbe effettivamente usare Sam Wilson e Bucky Barnes soltanto per localizzare i Flag Smashers, che hanno rubato le fiale di siero da Power Broker.

Potrebbe volere il Siero per uno scopo più ampio, come la creazione dei Signori del Male, la sua squadra di supercriminali nei fumetti. In origine, Zemo non aveva superpoteri nei, ma in seguito li ha acquisiti, cosa che lo ha reso ancora più potente. 

Sharon Carter

Il candidato più probabile al ruolo di Power Broker è probabilmente anche il più scioccante: Sharon Carter, che non è la stessa persona che i fan hanno visto in Captain America: Civil War. Sharon ha trascorso anni in fuga, senza perdono e senza possibilità di tornare a casa.

È diventata una gallerista internazionale che lavora per il mercato nero e sembra aver fatto comunque delle scelte sagge per sé stessa. Le sue attività illegali includono la vendita del Siero del supersoldato? Nutre rancore contro Captain America e gli Avengers e questa è la sua vendetta?

Ellen Pompeo: 10 cose che non sai sull’attrice

Ellen Pompeo: 10 cose che non sai sull’attrice

Grey’s Anatomy è arrivato sugli schermi nel lontano 2005, più di dieci anni fa. E, da allora, Ellen Pompeo è una delle donne più ammirate, seguite e pagate del mondo. Ha plasmato uno dei personaggi televisivi più famosi di sempre, che ha interpretato alla perfezione per anni e con costanza. Ellen Pompeo si tiene stretta la vita privata, ma qualcosa su di lei sappiamo.

Cosa non sapete su Ellen Pompeo? Ecco dieci curiosità su di lei:

Ellen Pompeo: la carriera

ellen pompeo

1. È stata scoperta mentre faceva la barista a New York. A quanto pare, Ellen Pompeo è stata una di quelle attrici che sono state scoperte per caso. Lavorava in un bar di New York, il SoHo Bar&Grill, quando un direttore di casting entrò per un drink. Quando la vide, fu immediatamente colpito da lei: nel giro di poco tempo, Ellen comparve in una pubblicità della L’Oreal. Da lì, poi, cominciò prestissimo a recitare, dedicandosi con serietà alla carriera, e si trasferì da New York a Los Angeles.

2. Smetterà di recitare dopo Grey’s Anatomy? In tanti si chiedono come sia lasciare un ruolo che si è interpretato per anni, e cosa succederà dopo. Ma non Ellen: a quanto pare, non è molto preoccupata per la carriera futura. Anzi, potrebbe addirittura abbandonare la recitazione dopo la fine della serie. “Sicuramente, mi sento in transizione. Non trovo che la recitazione rafforzi particolarmente. Non trovo che la recitazione sia un modo particolarmente nobile di guadagnarsi da vivere. Non sto salvando nessuna vita, non son un’insegnante, non lavoro per l’UNICEF. Non credo di essere niente di che.

Nel 2021 è tornata nel ruolo di Dr. Meredith Grey nella diciassettesima stagione di Grey’s Anatomy.

3. Ellen Pompeo ha la propria casa di produzione. Se dovesse smettere di recitare, potrebbe continuare a lavorare solamente dietro le quinte. E ha già la propria casa di produzione, la Calamity Jane, che ha fondato nel 2011. E non sembra essere una cosa che gestisce a tempo perso: sembra che abbia venduto un progetto alla ABC, e che abbia lavorato sodo allo sviluppo di atri, tra cui l’adattamento di un romanzo.

Ellen Pompeo su Instagram

4. Ellen Pompeo su Instagram. Ellen Pompeo, su Instagram, si definisce “l’assistente personale di Stella Luna, Sienna May e Eli Christoper”. Ha più di cinque milioni di follower, e sul suo profilo c’è tutto quello che vi aspettereste da una persona qualunque: vacanze, palestra, le figlie e la vita di famiglia, selfie.

5. Ellen Pompeo fa meditazione tutti i giorni. Ellen Pompeo, su Instagram, posta foto e video della palestra: a quanto pare, è un’assidua frequentatrice, e ha un appuntamento giornaliero con il tapis roulant. Ma non è il solo modo in cui si prende cura di sé: a quanto pare, infatti, nonostante gli impegni, Ellen trova il tempo di meditare due volte al giorno, per venti minuti (spesso tra una scena e l’altra).

Ellen Pompeo: Sienna May Pompeo Ivery e gli altri figli

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6. Ellen Pompeo: Sienna May Pompeo Ivery e gli altri figli. Ellen si è sposata il 9 settembre 2007 con Chris Ivery (che aveva conosciuto al supermercato, pensate). Con il Marito ha tre figli, che portano i cognomi di entrambi i genitori. Ellen Pompeo ha due bambine, Stella Luna e Sienna May Pompeo Ivery, e un figlio più piccolo nato nel 2016, Eli Christopher Pompeo Ivery.

Ellen Pompeo e Patrick Dempsey

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7. Ellen Pompeo e Patrick Dempsey: il bello e il brutto del dividersi il set. C’è chi definisce la relazione tra i due “magica”, e chi sostiene che sia stata particolarmente complicata. Se c’è una certezza, è che le cose sono cambiate in termini economici e a livello di contratto, per Ellen Pompeo. Dopo che Patrick Dempsey ha lasciato lo show, infatti, è mancata la cosa che la produzione usava per fare leva su di lei. Più di una volta, infatti, sembra le sia stato detto “Non abbiamo bisogno di te, abbiamo Patrick”. Sembra che Patrick Dempsey e Ellen Pompeo, poi, non abbiano mai discusso delle proprie condizioni lavorative, e non sappiamo se anche lui fosse nella stessa situazione. Sicuramente, dopo l’uscita di Patrick Dempsey, Ellen Pompeo ha avuto ciò che chiedeva da anni: il successo e il rispetto di personaggio singolo e indipendente. E, in più, è diventata una delle attrici più pagate della tv: ha un contratto di 20 milioni di dollari l’anno, ovvero 575 mila dollari a episodio.

Ellen Pompeo a C’è posta per te

ellen pompeo

8. Ellen Pompeo a C’è posta per te. L’8 febbraio 2014, Ellen ha fatto a propria apparizione sulla tv italiana, e ha fatto molto contenta Maria De Filippi. È apparsa in una puntata di C’è posta per te, durante la quale la presentatrice ha detto: “Non è un mistero che Grey’s Anatomy sia la mia serie preferita (…) Spero che, almeno nella serie, tu e Patrick Dempsey non vi lascerete mai. So che nella vita siete molto amici”. Quando è stato chiesto a Ellen Pompeo, a C’è posta per te, se il marito sia geloso di Patrick Dempsey, lei ha risposto: “Mio marito non è geloso di Patrick. E se lo è, non lo dà a vedere. È molto bello”.

Ellen Pompeo hot

9. Ellen indossa il trucco quasi esclusivamente al lavoro. Se alcune celebrità non escono di casa senza trucco, Ellen Pompeo non è una di queste: “Non metto mai il trucco” ha raccontato. “Mi faccio truccare al lavoro, ma quando non sto lavorando non indosso mai make-up”. A meno che non sia un’occasione speciale, allora Ellen Pompeo opta per un trucco hot ma semplice: “Faccio solo uno smoky eye nero, e metto un po’ di Physicians Formula Mascara, perché è biologico. Se faccio le labbra, è sempre Tom Ford. Ma non uso mai blush o ombretto, o cose del genere”.

10. Ellen Pompeo e la scena hot con Leonardo DiCaprio. Durante il suo primo, primissimo giorno sul set di Prova a prendermi, l’attrice ha dovuto girare una scena di sesso con Leonardo di Caprio. La scena hot, a detta di Ellen Pompeo, non è stata difficile, ma “Un po’ imbarazzante, il sesso con Leonardo DiCaprio il primo giorno”.

Fonti: TheTalko, TVZap, Uselessdaily

Kaley Cuoco: 10 cose che non sai sull’attrice

Kaley Cuoco: 10 cose che non sai sull’attrice

Kaley Cuoco, la Penny di The Big Bang Theory, è diventata incredibilmente famosa. Attrice sin da bambina, è una delle regine della sitcom americana (chi si ricorda 8 semplici regole)? Ci sono cose, però, che anche i fan più affezionati non sanno: Ecco dieci fatti che forse non sapevate su Kaley Cuoco.

Kaley Cuoco: film e carriera

1. Kaley Cuoco ha ricevuto la propria istruzione a casa. Alcuni tendono a spiegare gli aspetti più controversi della vita di Kaley Cuoco con la sua particolare istruzione. Infatti, Kaley Cuoco non è andata a scuola, ma è stata istruita privatamente dalla madre. Dalla madre, però, l’attrice non ha assorbito solamente fatti e insegnamenti, ma sembra che questa abbia avuto un ruolo importante nella formazione del suo pensiero: Kaley è infatti cresciuta da cristiana conservativa e da repubblicana incrollabile.

2. Kaley Cuoco recita da tanto, tantissimo tempo. Molti dei fan di Kaley Cuoco la conoscono grazie a The Big Bang Theory. Alcuni, quelli con la memoria un po’ più lunga, se la ricorderanno come una delle sorelle della sitcom 8 semplici regole per uscire con mia figlia. E pochi, invece, si ricorderanno della sua apparizione nella stagione finale di Streghe. Ma non finisce qui: Kaley è cresciuta in California e, grazie alla libertà datale dall’istruzione privata, ha avuto modo di fare tantissimi provini. Nel 1994, ha recitato in My So-Called Life, oltre che, poi, in Un medico tra gli orsi e addirittura Settimo Cielo.

3. Kaley Cuoco ha interpretato una giovane Ellen DeGeneres. Repubblicana convinta, a quanto pare, ma che non si tiene alla larga da tematiche LGBT. Ad esempio, Kaley Cuoco è una figura vicinissima e di sostegno a Ellen DeGeneres, considerata colei che ha portato ad un pubblico ampio la discussione sull’omosessualità negli anni Novanta. Ellen, inoltre, è stata la prima donna ad aver fatto coming out in una sitcom, occasione nella quale Kaley ha interpretato la giovane Ellen in dei flashback. Inoltre, Kaley è stata ospite più di una volta nello show Ellen.

Kaley Cuoco oggi

Kaley Cuoco nel 2020 è stata protagonista nei panni di Cassie Bowden nella serie HBO MAX di successo The Flight Attendant. Nello stesso hanno ha prestato la voce a Harley Quinn nella serie Animata Harley Quinn. Nel 2021 sarà nel cast del film The Man from Toronto nel quale recita al fianco di Woody Harrelson, Kevin Hart  e Ellen Barking.. Mentre è in sviluppo una serie che la vedrà nei panni di Doris Day.

Kaley Cuoco oggi

Kaley Cuoco nuda nelle foto trapelate

4. Kaley Cuoco nuda nelle foto trapelate: gli hacker. Purtroppo, cose del genere sono successe più di una volta. Tra i telefoni di attrici hackerati con lo scopo di diffondere fotografie private, c’è stato quello di Kaley Cuoco, in foto nuda. Tra le fotografie, ci sono scatti di Kaley Cuoco nuda dalla vita in su, alcuni a figura intera, alcuni in atteggiamenti provocanti. Non tutte le fotografie erano reali, però: sono girate anche tantissime fotografie photoshoppate.

5. Kaley Cuoco seminuda sul palco, per una buona causa. Kaley ha una sorella nello spettacolo che sa ballare e cantare, ma anche lei non è da meno. Per un evento di beneficienza per l’Alzheimer, ad esempio, si è spogliata quasi del tutto durante un numero musicale. Per lo stesso evento, l’intero cast di Big Bang Theory ha fatto un numero a tema Grease, e lei ha poi indossando un top rosso con dei pantaloncini neri corti e calze a rete.

Kaley Cuoco hot

6. Kaley Cuoco ama il proprio seno rifatto. Kaley Cuoco si ama molto, e non disdegna apparire in servizi hot e senza veli. E ama molto il proprio seno rifatto dopo essere entrata a fare parte del cast di 8 semplici regole, che ha definito, in un’intervista del 2004, “la decisione migliore che abbia mai preso”.

Kaley Cuoco Instagram

https://www.instagram.com/p/Bll_bkjF87D/?taken-by=normancook

7. Kaley Cuoco su Instagram. Su Instagram, Kaley Cuoco si chiama @normancook, e ha 3.8 milioni di follower. Recentemente, è scoppiata una piccola bufera a causa di un video di Kaley Cuoco su Instagram, nella quale la si vede fare esercizio dopo un intervento chirurgico alla spalla. Il problema? Alcune persone hanno notato il fatto che si intravedano i capezzoli dell’attrice sotto la canotta, postando commenti inappropriati. Kaley, però ha risposto ai commenti negativi, dicendo che, a causa del braccio, può utilizzare solamente certi tipi di reggiseno. E che la cosa non riguarda nessuno.

8. Kaley Cuoco e il femminismo. Ora, Kaley tende a tenersi lontana dalla politica, finché non ci finisce coinvolta. Dopo una frase pubblicata su Redbook, è stata ampiamente criticata: “Non sono mai stata la ragazza femminista che chiede parità, ma magari è perché non ho mai avuto esperienza o affrontato della disuguaglianza. (…) Cucino per Ryan cinque sere a settimana. Mi fa sentire una casalinga, e lo adoro. So di suonare all’antica, ma mi piace l’idea che le donne si prendano cura del proprio uomo”. Inutile dirlo, in tanti la dichiarazione non l’hanno presa troppo bene, ma a riguardo, lei ha spiegato che la sua dichiarazione è stata messa fuori contesto: “Certo che sono una c***o di femminista. Guardami. Trasudo femminismo. Vengo pagata tanto quanto i miei colleghi maschi dello show, ho la mia casa, e sono il più indipendente possibile”.

Kaley Cuoco-Sweeting

kaley cuoco

9. Kaley Cuoco-Sweeting: il divorzio. Kaley è una persona molto attiva: è cresciuta facendo sport oltre che recitando. Ama giocare a tennis, ed ha parecchio talento. Ed è successo che abbia sposato un tennista professionista, Ryan Sweeting. Purtroppo, il matrimonio tra i due è durato solamente 21 mesi, e il motivo per il quale i due hanno divorziato è piuttosto brutto. A quanto pare, Sweeting soffriva di una dipendenza da antidolorifici, sviluppata in seguito ad un incidente alla schiena. E sembra che, anziché aiutarlo, l’allora Kaley Cuoco-Sweeting abbia cominciato ad uscire e ubriacarsi con gli amici (si dice che bevesse addirittura due bottiglie di vino a notte). Finché ha preso la decisione di lasciare il marito, dopo aver cancellato tutte le sue fotografie dai social media.

10. Non più Kaley Cuoco-Sweeting, ma Kaley Cuoco-Cook. Kaley Cuoco si è risposata poco più di un mese fa, con il cavallerizzo Karl Cook, con una cerimonia nel ranch di lui nella California del Sud. È stato un matrimonio particolarmente glam: lei ha indossato un sontuoso vestito di pizzo e a quanto pare, le loro iniziali erano dappertutto, e c’erano tantissimi fiori e decorazioni scenografiche (oltre che a cani e cavalli).

Fonti: TheRichest, ThisIsInsider, E!News

Martin Freeman: 10 cose che non sai sull’attore

Martin Freeman: 10 cose che non sai sull’attore

Martin Freeman è uno degli attori inglesi più famosi degli ultimi anni, soprattutto grazie a Sherlock  e Lo Hobbit, che l’hanno reso uno dei “principi nerd” degli ultimi anni (parole sue). Sapete tutto su John Watson, su Bilbo, su Fargo. Avete seguito la sua carriera degli ultimi anni, siete fan di lui e di Benedict Cumberbatch, attendete con ansia i suoi prossimi ruoli.

Ma c’è qualcosa che non sapete su Martin Freeman? Ecco dieci curiosità su di lui:

Martin Freeman: i film

1. Martin Freeman: gli inizi e la carriera. Martin è nato in Inghilterra l’8 settembre 1971, ed è cresciuto a Londra. Dopo aver frequentato la Central School of Speech and Drama, ha preso parte a diverse produzioni del National Theatre di Londra, e ha cominciato a lavorare in televisione sin dalla fine degli anni Novanta. È all’inizio degli anni Duemila che la sua carriera, però, subisce un’impennata, quando comincia a recitare in diversi episodi di parecchie serie TV, tra cui World of Pub, Helen West, Charles II: The power and the Passion e The Office, amatissima serie comica britannica che lo rende piuttosto famoso. Nel frattempo, comincia a recitare al cinema, in film come Ali G (2002), Love Actually – L’more davvero (2003).

2. Martin Freeman: i film e le serie TV. Martin Freeman lavora senza sosta: dopo The Office, recita ne L’alba dei morti dementi (2004), nella serie Hardware, in Guida galattica per autostoppisti (2005), nella serie Ti presento i Robinson (2005), in Complicità e sospetti (2006), Dedication (2007), Hot Fuzz (2007), Nightwatching (2007), nella miniserie Boys Meets Girl (2009), Nativity! (2009), (S)ex List (2011), e come doppiatore per Pirati! Briganti da strapazzo (2012). Nel 2010 comincia a recitare in Sherlock, il 2012 è l’anno de Lo Hobbit – Un viaggio inaspettato (seguito da La desolazione di Smaug e La battaglia delle cinque armate rispettivamente nel 2013 e nel 2014), e nel 2014 arriva Fargo. Oramai uno degli attori più famosi al mondo, recita in diversi film tra cui Animals (2012), Svengali (2013), La fine del mondo (2013), Whiskey Tango Foxtrot (2016), Captain America: Civil War (2016). Negli ultimi due anni, Martin Freeman recita in film come Carnage: Swallowing the Past (2017), Cargo (2017), e Black Panther (2018), Ghost Stories (2018). Nel 2019 ha interpretato Thomas in The Operative – Sotto copertura, Charlie in Ode to Joy. Nel 2019 è stato protagonista della miniserieA Confession nei panni del Det. Supt. Stephen Fulcher. Dal 2020 – in corso è il protagonista della serie tv Breeders nei panni di Paul. Nel 2022 riprenderà il ruolo di Everett K. Ross in Black Panther 2.

Martin Freeman in Fargo

martin freeman

3. Martin Freeman per Fargo non ha fatto nemmeno un provino. Martin Freeman, in Fargo, esibisce un perfetto accento del Minnesota. E, a quanto pare, i produttori della serie non hanno fatto fare un provino all’attore, nemmeno per verificare fosse in grado di fare un accento americano convincente. “Non ho fatto il provino per Fargo, mi è stata fatta direttamente un’offerta” ha raccontato, “Ma le cose sarebbero potute andare molto, molto male. (…) Fortunatamente, non sono male con gli accenti”.

4. Martin Freeman ha imparato a guidare per Fargo. Sarà stato scelto sulla fiducia, ma Martin Freeman per Fargo ha dovuto imparare qualcosa: a guidare. Avete presente, nella puntata I mastini di Baskerville di Sherlock, quando Sherlock e Watson guidano in campagna? Inizialmente, doveva essere John a guidare per l’amico, ma i piani furono cambiato perché Martin Freeman non sapeva guidare. Per Fargo, però, ha imparato.

Martin Freeman: Lo Hobbit

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5. Martin Freeman e Lo Hobbit: per poco non ha rinunciato al ruolo di Bilbo. Oltre al ruolo di John Watson in Sherlock, quello di Bilbo ne Lo Hobbit è sicuramente uno dei più importanti della sua carriera. E pensare che per poco non ci ha rinunciato a causa di una sovrapposizione con le riprese di Sherlock. Fortunatamente, Peter Jackson ci teneva così tanto ad averlo nel film che riuscì a spostare alcune date in modo tale da permettere la sua presenza sul set. Secondo il regista, infatti, Freeman è “nato per quel ruolo”.

Martin Freeman: Sherlock

martin freeman

6. Martin Freeman e Sherlock: odia i baffi di Watson. Per la maggior parte della serie, il John Watson di Martin Freeman non ha i baffi. E per fortuna, perché Martin stesso non ne è esattamente un fan. Durante le riprese di La casa vuota, infatti, l’attore trovò i baffi finti che dovette indossare fastidiosi e poco lusinghieri. Quando gli fu chiesto di indossarli, Martin scherzò dicendo “Ma io sono un sex symbol!”

7. Martin Freeman e Sherlock: quanto durerà? Quando il Financial Times ha fatto domande a Martin Freeman su Sherlock, la sua risposta ha turbato non pochi. L’attore ha infatti dichiarato: “Tutto quello che posso dire… è che mi piace che le cose abbiano una fine… Sono sempre felice di fermarmi prima che le persone ti dicano di fermarti, o i Beatles starebbero ancora suonando. Sono molto, molto felice che abbiano detto ‘Ok, così è abbastanza’”.

Benedict Cumberbatch e Martin Freeman

martin freeman

8. Benedict Cumberbatch e Martin Freeman: ostilità per colpa di Sherlock. Martin Freeman ha parlato di Sherlock più di una volta, dicendo che oramai, per lui “non è più divertente”. A rovinare la sua esperienza sembra siano state le aspettative dei fan, e ora sente la cosa più come un dovere verso di loro, che come un piacere. “Sono molto grato per il loro supporto, ma è tutto qui” ha detto. Benedict Cumberbatch ha commentato la cosa, dicendo: “È abbastanza patetico (…) Per colpa delle aspettative? Non sono d’accordo su questo.” A quanto pare, i due non sono mai stati particolarmente amici, ma sembra che le recenti ostilità tra i due siano tra i motivi per cui la quinta stagione non è ancora diventata realtà.

Martin Freeman e Amanda Abbington

9. Martin Freeman e Amanda Abbington si sono lasciati prima di recitare insieme in Sherlock. Nella serie, la coppia John/Mary comincia ad avere dei problemi dopo la nascita del figlio. Nello stesso periodo, i due, sposati da sedici anni, hanno annunciato la loro separazione. Riguardo alla rottura tra Martin Freeman e Amanda Abbington, avvenuta nel 2016, l’attrice ha raccontato: “Martin e io restiamo migliori amici e ci vogliamo bene, la cosa è stata completamente amichevole (…) È triste, perché pensi che starai con quella persona per sempre, ma o si fa così o ci si lascia, ed entrambi siamo giunti alla decisione che lasciarsi era la cosa migliore per noi. Siamo stati molto fortunati a rompere le cose in modo così netto, soprattutto per i bambini”. A quanto pare, tra le cause della rottura, ci sono il successo e gli impegni di John, che l’hanno tenuto lontano da casa: “Non puoi stare lontano dalle persone per troppo tempo, perché cominci a funzionare per conto tuo, e ti abitui ad essere separato dalla persona con la quale dovresti stare”, ha raccontato la Abbington.

10. Martin Freeman non va d’accordo con la tecnologia. “Odio il fatto che buona parte delle nostre vite sia computerizzata, piuttosto che meccanizzata. Da una parte, ci viene costantemente detto di riciclare e risparmiare, e dall’altra ci viene detto che dobbiamo comprare il gadget uscito tre settimane dopo l’ultimo gadget che hai comprato. È davvero assurdo”.

Fonti: Financial Times, The Sun, Telegraph, Biography, Sherlock’s Home, IMDb

Censura cinematografica: addio al controllo dello Stato sulla libertà degli artisti

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Il più famoso è il caso di Ultimo Tango a Parigi di Bernardo Bertolucci, il più recente del 1998, di Totò che visse due volte, di Maresco e Ciprì; la censura cinematografica, in Italia, ha il suo grande carico di vittime, cadute sotto la sua mannaia, ma da oggi basta.

Dopo aver ostacolato 274 film italiani, 130 americani e 321 da altri paesi su 34433 lungometraggi sottoposti al suo veto dal ’44 a oggi e 10092, ammessi dopo modifiche, la censura è ufficialmente archiviata. “Il ministro Dario Franceschini ha firmato il decreto che abolisce definitivamente la censura cinematografica, un provvedimento lungamente atteso, che accantona “quel sistema di controlli e interventi che consentiva ancora allo Stato di intervenire sulla libertà degli artisti”, come ha sottolineato.” scrive l’ANSA.

Al posto della commissione censura, è stata ora istituita una Commissione per la classificazione delle opere cinematografiche presso la Direzione Generale Cinema del Ministero della Cultura. Questa commissione avrà il compito di verificare che le opere siano correttamente classificate in base al pubblico di riferimento.

Secondo quanto dichiarato da Nicola Borrelli, direttore della Direzione generale Cinema e audiovisivo all’ANSA, “si mette in essere una sorta di autoregolamentazione, saranno i produttori o i distributori ad autoclassificare l’opera cinematografica, alla commissione il compito di validare la congruità”. Questo discorso è però legato alle uscite in sala, visto che per le piattaforme vale il sistema del parental control.

La censura cinematografica, in Italia, venne istituita nel maggio 1914, con il Regio Decreto n. 532, che attua la Legge Facta.

Dune uscirà solo al cinema grazie al successo di Godzilla vs. Kong?

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Un nuovo report di Deadline suggerisce che Dune, l’atteso nuovo adattamento del celebre romanzo sci-fi di Frank Herbert ad opera di Denis Villeneuve, potrebbe essere distribuito esclusivamente in sala, e non in contemporanea anche su HBO Max come ufficializzato in precedenza.

Lo scorso dicembre la Warner Bros. ha annunciato che, a partire da Wonder Woman 1984, tutti i film previsti per il 2021 sarebbe arrivati, a causa della pandemia di Covid-19, sia nelle sale che su HBO Max. Nello specifico, i film sarebbe stati distribuiti sulla piattaforma di streaming lo stesso giorno dell’uscita al cinema e sarebbero stati disponibili per un mese.

Sempre a dicembre si era parlato del fatto che Warner Bros. e Legendary Pictures – casa di produzione affiliata alla major che non aveva accolto bene la decisione di WarnerMedia in merito all’uscita “congiunta” – stavano per raggiungere un accordo per garantire a Dune un’uscita esclusiva in sala che avrebbe così escluso la distribuzione su HBO Max.

Ora, nel nuovo report di Deadline dedicato agli incassi di Godzilla vs. Kong, viene spiegato che il destino di Dune non è stato ancora deciso e che proprio il successo del monster movie di Adam Wingard avrebbe convinto la Legendary a spingere ancora di più verso la sola distribuzione in sala per quanto riguarda il film di Denis Villeneuve.

Nel report si legge: “Non è stato ancora deciso se l’altro titolo della Legendary distribuito dalla Warner, Dune, verrà distribuito sia al cinema sia in streaming su HBO Max, in contemporanea. Questo nonostante il servizio di streaming stia ancora continuando a promuovere la pellicola come parte del catalogo relativo al 2021. Il successo ottenuto di Godzilla vs. Kong lo scorso fine settimana costituisce un argomento più che valido a favore della Legendary in merito alle negoziazioni con la Warner finalizzate a ottenere l’esclusiva della distribuzione in sala.”

In DuneTimothée Chalamet interpreterà il protagonista Paul Atreides, nato sul pianeta Caladan dal matrimonio fra il duca Leto Atreides I e la sua concubina Lady Jessica. Nel cast anche Javier BardemZendayaOscar IsaacRebecca FergusonStellan SkarsgardDave Bautista, Charlotte Rampling Jason Momoa. Ricordiamo che il film arriverà nelle sale americane e su HBO Max il 1 ottobre 2021.

Guardiani della Galassia Vol. 3, James Gunn anticipa un film “enorme”

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James Gunn ha aggiornato sulla lavorazione di Guardiani della Galassia Vol. 3, lasciando intendere che quello che i fan dovranno aspettarsi è un film davvero “enorme”. I lavori sul terzo capitolo della saga targata Marvel sono stati più e più volte posticipati, soprattutto a causa del momentaneo allontanamento di Gunn dalla Disney.

Al momento non si conoscono i dettagli sulla storia del film, ma in base a quanto visto in Avengers: Endgame è facile presumere che una delle storyline del film riguarderà la ricerca della Gamora del 2014, la cui ubicazione rimane sconosciuta dopo la sconfitta di Thanos. Inoltre, in base a quanto anticipato da Gunn negli ultimi mesi, Rocket Raccoon dovrebbe diventare ancora più centrale ai fini della trama, con il tragico passato del personaggio che dovrebbe essere finalmente esplorato.

Sulla scia dell’uscita dei nuovi trailer di Black Widow e della serie Loki, un fan ha chiesto a Gunn su Twitter di aggiornare in merito ai lavoro su Guardiani della Galassia Vol. 3. Il regista non ha potuto rivelare alcun dettaglio sulla trama, ma ha spiegato che il team di artisti è attualmente al lavoro sulla realizzazione di nuovi mondi e di nuovi personaggi alieni. In più, Gunn ha lasciato intendere che i fan dovranno aspettare un film davvero “enorme”.

“I nostri geni del design e dello sviluppo visivo sono impegnati a creare nuove, fantastiche immagini di altri mondi e di altri esseri alieni”, ha spiegato James Gunn. “Non sono sicuro che la galassia sia abbastanza grande per tutta questa magia. Questo film sarà ENORME. Sono elettrizzato.”

Scritto e diretto da James GunnGuardiani della Galassia Vol. 3 arriverà nelle sale nel 2023, anche se una data di uscita ufficiale non è stata ancora comunicata. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente entro la fine del 2021. Torneranno nel cast Chris PrattZoe SaldanaDave BautistaPom Klementieff e Karen Gillan, insieme a Vin Diesel e Bradley Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel film è atteso anche Chris Hemsworth nei panni di Thor.

Creed 3: Sylvester Stallone conferma che non ci sarà

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Creed 3: Sylvester Stallone conferma che non ci sarà

Sylvester Stallone ha confermato che non tornerà nei panni di Rocky Balboa in Creed 3, il terzo capitolo della saga spin-off di Rocky che sarà diretto da Michael B. Jordan, interprete di Adonis “Donnie” Johnson che firmerà così il suo debutto dietro la macchina da presa.

Sebbene Creed sia ormai un franchise a sé stante che probabilmente non avrà più bisogno del personaggio di Rocky per poter andare avanti, ci sono state molte speculazioni negli ultimi mesi sul fatto che Stallone sarebbe tornato per affiancare nuovamente Jordan. Tuttavia, è stato proprio il celebre attore a mettere tacere una volta per tutte queste speculazioni. Via Joblo, su Instagram Stallone, in risposta ad un fan, ha confermato che non sarà presente in Creed 3: “Il film si farà, ma io non ci sarò”, ha commentato l’attore.

Creed 3, il terzo episodio di Creed è stato ufficializzato a febbraio del 2020. All’epoca venne soltanto confermato che ad occuparsi della sceneggiatura sarebbe stato Zach Baylin, noto per aver curato lo script di King Richard, un biopic incentrato sulla vita del padre delle campionesse di tennis Serena e Venus Williams, che avrà come protagonista Will Smith e che debutterà nelle sale e su HBO Max il prossimo 19 novembre. Alla sceneggiatura collaborerà anche Keenan Coogler.

Oltre a Michael B. Jordan (che vedremo prossimamente nell’attesissimo Senza rimorso di Stefano Sollima, basato sul romanzo di Tom Clancy), in Creed 3 torneranno anche Tessa Thompson (attualmente impegnata sul set di Thor: Love and Thunder) nei panni di Bianca Taylor e Phylicia Rashad, che in Creed II aveva interpretato Mary Anne Creed.

Il grande successo del franchise di Creed

Il primo Creeduscito nel 2015 (e noto in Italia col titolo Creed – Nato per combattere), è stato diretto da Ryan Coogler, regista di Black Panther, ed è stato un enorme successo sia di critica che di pubblico. Il sequel, Creed II, è uscito nelle sale nel 2018 ed è incassato 215 milioni di dollari a fronte di un budget di soli 50 milioni. Il sequel è stato diretto da Steven Caple Jr., mentre Coogler è tornato in qualità di produttore esecutivo.

Star Trek: Discovery 4: teaser promo

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Star Trek: Discovery 4: teaser promo

Paramount+ ha diffuso il teaser promo di Star Trek: Discovery 4, l’annunciata quarta stagione di Star Trek: Discovery.

Star Trek: Discovery 4

Star Trek: Discovery 4 è la quarta attesa stagione della serie tv Star Trek: Discovery creata da Bryan Fuller e Alex Kurtzman per il network americano della CBS, in Italia trasmessa da Netflix. La terza stagione della serie televisiva americana Star Trek: Discovery segue l’equipaggio della USS Discovery mentre viaggiano per il futuro, oltre 900 anni dopo gli eventi del originale di Star Trek serie . La stagione è prodotta da CBS Television Studios in associazione con Secret Hideout e Roddenberry Entertainment, con Alex Kurtzman e Michelle Paradise come showrunner .

In Star Trek: Discovery 4 protagonisti sono Sonequa Martin-Green come Michael Burnham, Doug Jones nel ruolo di Saru, Anthony Rapp come Paul Stamets, Mary Wiseman nel ruolo di Sylvia Tilly, Wilson Cruz nel ruolo di Hugh Culber, David Ajala nel ruolo di Cleveland “Book” Booker. Nei ruoli ricorrenti troviamo Adil Hussain, mentre tra le guest star confermata Michelle Yeoh come Philippa Georgiou.

Start Trek, uno degli show più iconici del mondo televisivo mondiale, torna 50 anni dopo la première di Star Trek: Discovery. Nella serie vedremo una nuova navicella, nuovi personaggi e missioni, ritrovando però gli stessi valori e la stessa speranza per il futuro che ha ispirato una generazione intera di sognatori.

Star Trek: Discovery è prodotta da CBS Television Studios in associazione con Secret Hideout di Alex Kurtzman, Living Dead Guy Production di Bryan Fuller e Roddenberry Entertainment. Alex Kurtzman, Bryan Fuller, Heather Kadin, Gretchen J. Berg & Aaron Harberts, Akiva Goldsman, Rod Roddenberry e Trever Roth sono i produttori esecutivi.

Ghostbusters: Legacy, per Bill Murray riporterà in vita il franchise

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Bill Murray ha confrontato l’atteso Ghostbusters: Legacy con l’originale del 1984, affermando che il nuovo film di Jason Reitman riporterà ufficialmente il vita in celebre franchise. Murray è apparso in tutti i film della celebre saga nei panni di Peter Venkman, anche nel reboot al femminile del 2016 diretto da Paul Feig.

Ghostbusters: Legacy era inizialmente previsto per lo scorso anno, ma a causa della pandemia di Covid-19 è stato più e più volte rinviato. Ad oggi, il debutto del film nelle sale è atteso per il prossimo 11 novembre. Nel film, al fianco delle new entry Paul Rudd, Finn Wolfhard, Carrie Coon e McKenna Grace, rivedremo l’intero cast dei due film originali usciti negli anni ’80 e diretti da Ivan Reitman, padre di Jason, ad eccezzione del compianto Harold Ramis e di Rick Moranis, che si è ritirato dalla recitazione sul finire degli anni ’90 (l’attore tornerà a recitare in occasione dell’annunciato sequel di una delle sue commedie più celebri, Tesoro, mi si sono ristretti i ragazzi).

La storia di Ghostbusters: Legacy sarà ambientata 30 anni dopo i film originali e seguirà le vicende di una famiglia che, dopo essersi trasferita in una piccola città, scoprirà di avere un legame con il team originale di Acchiappafantasmi. Durante una recente intervista con Collider, Bill Murray ha parlato del nuovo film, confrontandolo con l’originale del 1984 e dichiarando che riporterà in vita il franchise.

“Ricordo che Jason Reitman mi chiamò e mi disse che aveva da anni un’idea per un nuovo Ghostbusters, ma devo ammettere che ero piuttosto scettico all’inizio. Ma l’idea era davvero incredibile, e in più avrebbe curato la sceneggiatura con Gil Kenan, con cui avevo già lavorato per Ember – Il mistero della città di luce. Insieme hanno scritto un film sui Ghostbusters che riporterà davvero in vita il franchise. Assomiglia davvero al primo film, molto più del sequel del 1989 o del reboto al femminile.”

Bill Murray su Ghostbusters II: “Non era la storia che avevano scritto.”

A proposito di Ghostbusters II, Murray ha rivelato che all’epoca nessuno voleva realmente prendere parte ad un sequel, e che all’inizio la storia del sequel doveva essere molto diversa: “All’epoca non avevo alcuna fretta di realizzarne un altro. Ho pensato che l’unico motivo per cui volevano farne un altro erano i soldi. Ero decisamente il più riluttante di tutti. Ad ogni modo, sono stato ingannato. Non so se sia stato Ivan Reitman ad organizzare tutto, ma ci hanno riunito tutti in una stanza e ci hanno lanciato un’idea per una nuova storia che era veramente fantastica. Ricordo di aver pensato che poteva davvero funzionare. Alla fine, però, è stata usata un’altra storia. Ci hanno convinto a partecipare al sequel con fase pretese. Harold aveva avuto una grande idea, ma quando mi sono ritrovato sul set era tutta un’altra cosa. Ad ogni modo, stavamo già girando, quindi abbiamo dovuto capire come farla funzionare. Per fortuna siamo sempre andati d’accordo. Il solo fatto di stare insieme agli altri era fantastico.”

A più di trent’anni dall’uscita nelle sale dell’iconico Ghostbusters, il cast originale, composto da Bill Murray, Dan Aykroyd, Ernie Hudson, Sigourney Weaver e Annie Potts di nuovo insieme per ridar vita a una delle saghe cinematografiche più amate della storia. Diretto da Jason Reitman, il film sarà nelle sale dall’estate 2020 prodotto da Sony Pictures e distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia. Tra i protagonisti anche Mckenna Grace, Finn Wolfhard, Carrie Coon e Paul Rudd.

Ghostbusters: Legacy, diretto da Jason Reitman e prodotto da Ivan Reitman, è il nuovo capitolo della saga originale Ghostbusters. Arrivati in una piccola città, una madre single e i suoi due figli iniziano a scoprire la loro connessione con gli Acchiappafantasmi originali e la segreta eredità lasciata dal nonno. Ghostbusters: Legacy è scritto da Jason Reitman & Gil Kenan.

Star Trek: Picard 2: teaser promo

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Paramount+ ha diffuso il teaser promo di Star Trek: Picard 2, l’annunciato oggi il rinnovo della seconda stagione della sua prossima serie originale STAR TREK: Picard.

La prima stagione di STAR TREK: PICARD sarà presentato in anteprima su CBS All Access negli Stati Uniti giovedì 23 gennaio. Dopo la premiere, nuovi episodi di STAR TREK: la prima stagione di 10 episodi di PICARD sarà disponibile settimanalmente il giovedì, in esclusiva per gli abbonati CBS All Access negli Stati Uniti. In Italia la serie sarà su PRIME VIDEO. 

STAR TREK: PICARD 2 vede Sir Patrick Stewart riprendere il ruolo iconico di Jean-Luc Picard, che ha interpretato per sette stagioni in “Star Trek: The Next Generation”. La nuova serie segue questo personaggio iconico nel prossimo capitolo della sua vita. La serie è prodotta da CBS Television Studios in associazione con Secret Hideout e Roddenberry Entertainment. Per la seconda stagione della serie, Alex Kurtzman, Akiva Goldsman, Michael Chabon, Patrick Stewart, Terry Matalas (“12 Monkeys”, “MacGyver”), Heather Kadin, Rod Roddenberry e Trevor Roth sono produttori esecutivi; Aaron Baiers (Secret Hideout) e Kirsten Beyer sono coproduttori esecutivi.


Bridgerton 2: Shelley Conn e Calam Lynch nel cast

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Bridgerton 2: Shelley Conn e Calam Lynch nel cast

Arriva da Deadline la notizia che Shelley Conn e Calam Lynch sono entrati a far parte del cast di Bridgerton 2, l’annunciata seconda stagione della serie Bridgerton originale Netflix creata da Chris Van Dusen e prodotta da Shonda Rhimes con la sua Shondaland.

Shelley Conn (Liar) e Calam Lynch (Benediction) sono le ultime nuove aggiunte al cast per la seconda stagione di Bridgerton, Netflix e la famosissima serie drammatica dell’era Regency di Shondaland basata sui romanzi rosa di Julia Quinn.

Conn interpreterà la madre delle sorelle, Mary Sharma. Il matrimonio di Lady Mary una volta ha coinvolto lei e la sua famiglia in uno scandalo. Ora appena tornata a Londra con le sue figlie, è costretta a sopportare ancora una volta l’esame accurato della tonnellata. Lynch interpreterà Theo Sharpe. Theo è un laborioso assistente di stampa. Ma non è solo un operaio, è anche un intellettuale che si batte per i diritti di tutti.

Bridgerton è incentrato sulla famiglia Bridgerton: Violet, Dowager Viscountess Bridgerton; i suoi quattro figli, Anthony, Benedict, Colin e Gregory e le sue quattro figlie, Daphne, Eloise, Francesca e Hyacinth. Sono presenti anche i Featheringtons: Portia, Lady Featherington; suo marito il barone; le loro tre figlie, Philippa, Prudence e Penelope; e la loro cugina Marina Thompson.

The Falcon and The Winter Soldier: promo “Zemo”

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The Falcon and The Winter Soldier: promo “Zemo”

Disney+ ha diffuso il promo “Zemo” di The Falcon and The Winter Soldier, disponibile da oggi sulla piattaforma.

The Falcon And The Winter Soldier, la serie tv

The Falcon and The Winter Soldier è la serie di prossima uscita nel quale Anthony Mackie e Sebastian Stan  riprenderanno i loro ruoli nei panni del titolo Falcon (alias Sam Wilson) e The Winter Soldier (alias Bucky Barnes) che sarà diretta da Kari Skogland.

Vi ricordiamo che nel cast di The Falcon and The Winter Soldier è previsto anche il ritorno di due volti noti dell’universo cinematografico, ovvero Emily VanCamp, Sharon Carter in Captain America: The Winter Soldier e Civil War e Daniel Bruhl, nei panni del Barone Zemo. Per quanto concerne la serie di The Falcon and The Winter Soldier, il lancio è fissato in autunno 2020 e Kari Skogland (The Handmaid’s Tale, Penny Dreadful, Boardwalk Empire, The Killing, The Walking Dead, Fear the Walking Dead, Under the Dome, Vikings, The Americans, House of Cards e The Punisher) dirigerà tutti i sei episodi.

Probabile, visti gli esiti di Avengers: Endgame, che lo show si concentrerà sulla dinamica  del rapporto tra le due figure più vicine a Captain America (nonché suoi eredi) e sulle imprese dei supereroi per garantire la sicurezza mondiale.

Sam Raimi su Doctor Strange 2: “All’epoca di Spider-Man c’erano meno aspettative”

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Secondo Sam Raimi, ci sono molte più aspettative riguardo a Doctor Strange in the Multiverse of Madness rispetto a quante ce ne fossero per la sua trilogia di Spider-Man. Il celebre regista ha avuto la possibilità di portare i personaggi della Marvel sul grande schermo prima della nascita del MCU, dando vita ad uno dei franchise di supereroi di maggior successo di tutti i tempi, prima che la cosa diventasse prassi comune all’interno dell’industria di Hollywood.

Nel complesso, la trilogia di Spider-Man ad opera di Raimi ha incassato quasi 2,5 miliardi di dollari al box office. Ovviamente, il ritorno di Raimi al genere è molto atteso, soprattutto perché nel sequel di Doctor Strange ritroveremo il personaggio di Wanda Maximoff gli eventi di WandaVisionInoltre, il film servirà come culmine di quella che è stata già ribattezzata dai fan come un’ideale trilogia del Multiverso, composta dalla serie disponibile su Disney+, da Spider-Man: No Way Home (in cui apparirà Stephen Strange) e, appunto, da Doctor Strange in the Multiverse of MadnessÈ inevitabile, dunque, che anche un regista navigato come Sam Raimi possa sentire la pressione…

Il regista, infatti, durante una sessione di “Ask Me Anything” su Reddit ha ammesso che le aspettative sono più alte per il sequel di Doctor Strange di quanto non lo fossero per la trilogia di Spider-Man. A Raimi è stata chiesta la differenza tra dirigere un film Marvel all’inizio degli anni ’00 e dirigerlo oggi. Il regista ha spiegato che “all’epoca c’erano meno aspettative”, alludendo all’enorme macchina che si muove dietro il suo nuovo film, i Marvel Studios appunto.

Quali aspettative su Doctor Strange 2 di Sam Raimi?

È facile capire perché le aspettative siano più alte. La trilogia di Spider-Man ad opera di Raimi non era collegata a nessuno franchise cinematografico più ampio e il regista non aveva obblighi nei confronti di altri progetti. Doctor Strange in the Multiverse of Madness è un progetto completamente diverso: non solo il film si collegherà al più ampio MCU, ma dovrebbe finalmente portare alla luce il tanto atteso Multiverso e spiegare cosa ciò comporterà per il franchise, con l’introduzione di personaggi come America Chavez e la possibile comparsa dei gemelli di Wanda, Billy e Tommy, alias Wiccan e Speed.

Annunciato ufficialmente questa estate al Comic-Con di San Diego, Doctor Strange 2 vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Scott Derrickson, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff alias Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

Secondo Collider, la produzione ha fatto già un passo in avanti assumendo lo sceneggiatore Jade Bartlett. Il suo ruolo non è stato ancora chiarito, visto che lo script dovrebbe essere firmato da Derrickson in persona e quindi Bartlett dovrebbe intervenire solo a limare il testo o magari a scrivere a quattro mani con il regista.

Il primo film su Doctor Strange è uscito nel 2016 e ha raccontato la nascita dell’eroe, dall’incidente di Stepehn Strange fino al confronto con Dormammu. Nel film c’erano anche Benedict Wong, Tilda Swinton Chiwetel EjioforRachel McAdams non tornerà nei panni di Christine Palmer. Abbiamo rivisto Strange in Infinity War e in EndgameDoctor Strange in the Multiverse of Madness arriverà al cinema il 5 novembre 2021.

Sebastian Stan rivela che i fan del MCU cercano sempre di “attivare” il Soldato d’Inverno

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Sebastian Stan, il Soldato d’Inverno del MCU attualmente protagonista della serie The Falcon and the Winter Soldier, ha parlato di una bizzarra abitudine che alcuni fan avrebbero ogni volta che lo incontrano. Stan ha fatto il suo debutto nei panni di Bucky Barnes, il migliore amico di Steve Rogers, in Captain America: Il primo Vendicatore

Tuttavia, è stato soltanto in The Winter Soldier che abbiamo visto la sua trasformazione nel letale assassino soggiogato alla volontà dell’HYDRA. Essendo il principale antagonista di quel film, il Soldato d’Inverno si era guadagno una buona reputazione nel MCU prima che Steve cercasse di riabilitare il suo migliore amico. In Civil War, il legame tra Steve e Bucky si è intensificato ancora di più: nonostante la protezione di Steve, Bucky viene incastrato per l’attacco alle Nazioni Unite e Tony Stark non riesce a perdonare l’ex assassino dopo aver scoperto che è lui il responsabile della morte dei suoi genitori. In The Falcon and the Winter Soldier, invece, Bucky sta ancora cercando di superare il trauma legato al suo passato da assassino e, al tempo stesso, quello della perdita del suo caro amico Steve.

Come Bucky, neanche i fan si sono dimenticati del passato del Soldato d’Inverno, e pare che non facciano altro che ricordarlo a Sebastian Stan ogni volta che hanno l’opportunità di incontrarlo. In una recente intervista con BBC Radio, l’attore ha spiegato che molto spesso i fan si rivolgono a lui citando le parole in codice utili ad attivare il Soldato d’Inverno per vedere la sua reazione. Nonostante ritenga che sia molto divertente, al tempo stesso Stan ammette di non capire cosa sperano di vedere i fan quando lo fanno.

“A dire la verità, succede molto spesso. Succede spesso nei bar… in continuazione. Ed è sempre molto divertente. È una cosa che dovrebbe rendermi orgoglioso, immagino. È una cosa che mi rende fiero, ogni volta. Anche se è strano, perché devi guardare le persone in faccia e dire: ‘No, non diventerò il Soldato d’Inverno quando pronunci quelle parole. Puoi continuare a dirle, e forse dovresti continuare a farlo… forse è la cosa giusta da fare… insieme, ora, qui. Ma non succederà niente di assurdo.” 

Sebastian Stan è ancora Bucky Barnes in The Falcon and the Winter Soldier

Nell’ultimo episodio di The Falcon and the Winter Soldier abbiamo visto il ritorno del Barone Zemo, che in Civil War aveva incastrato Bucky per l’attacco terroristico alle Nazioni Uniti in cui aveva perso la vita Re T’Chaka. Dopo aver lottato contro Iron Man provocando lo scisma definitivo degli Avengers, Bucky si rifugia in Wakanda con Cap e si ibernare in attesa di trovare una cura al suo condizionamento psicologico. In Civil War abbiamo anche assistito alla nascita del rapporto tra Sam e Bucky, che è al centro dell’attuale nuova serie Marvel disponibile su Disney+.

Civil War: Emily VanCamp sulle critiche negative al bacio tra Sharon e Steve

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Emily VanCamp, interprete di Sharon Carter nel MCU, ha commentato le reazioni negative suscitate dall’ormai celebre scena del bacio con Steve Rogers in Captain America: Civil War. La nipote di Peggy è stata introdotta per la prima volta in The Winter Soldier come ex agente dello SHIELD al servizio di Nick Fury.

Dopo la rivelazione che l’HYDRA si era infiltrata segretamente nell’organizzazione, alla fine Sharon ha deciso di cambiare lavoro, diventando un membro della CIA e venendo coinvolta nel bombardamento delle Nazioni Uniti organizzato da Zemo, evento durante il quale perse la vita T’Chaka, il Re di Wakanda.

L’ultima volta che abbiamo visto Sharon nel MCU, era stata bollata come nemica dello stato all’indomani degli eventi di Civil War dopo aver rubato lo scudo di Cap e le ali di Falcon. Prima di uscire di scena, però, è stata protagonista di una scena in cui lei e Steve si sono scambiati un breve ma intenso bacio, momento che ha generato diverse reazioni negative, sia perché Sharon è imparentata con Peggy (il grande amore di Steve) sia perché perché il co-fondatore dello SHIELD era appena morto.

Ora che Emily VanCamp ha ufficialmente ripreso il ruolo di Sharon Carter grazie alla serie The Falcon and the Winter Soldier, l’attrice ha finalmente avuto modo di commentare le critiche riservate alla famigerata scena del bacio tra Sharon e Steve in Captain America: Civil War. Parlando con Variety, l’attrice ha lasciato intendere che è stata proprio la reazione negativa da parte dei fan ad una possibile relazione tra il suo personaggio e quello di Chris Evans che ha impedito a quella storyline di essere realmente approfondita.

“Ci furono molte reazioni negative a quel bacio. Per quanto riguarda Sharon, alla fine hanno semplicemente cercato di inserirla nel più ampio universo condiviso, ma quando hai a che fare con questo genere di film, così grandi, è totalmente comprensibile. Indipendentemente da Captain America, è interessante vedere chi è diventata in questo lungo periodo di tempo. La cosa più intrigante, per me, era scoprire chi è Sharon adesso. Alla fine, voglio dire… alcune di queste trame funzionano, altre no. Ho sempre pensato che Civil War fosse un film fantastico. Semplicemente, quel bacio è forse una delle cose che non ha funzionato.”

I piani iniziali per Sharon e Steve dopo Civil War

In realtà, c’erano dei piani per continuare la storia d’amore tra Sharon e Steve in Avengers: Infinity War, come rivelato dagli sceneggiatori Christopher Markus e Stephen McFeely. In una primissima bozza della sceneggiatura, infatti, i due avevano vissuto insieme fino all’attacco di Thanos alla Terra. Il presunto stato della loro relazione, però, non era così eccezionale e, alla fine, Kevin Feige ha probabilmente sentito il bisogno di cancellare quella storyline.

Loki: il trailer ufficiale della serie Marvel Studios

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Loki: il trailer ufficiale della serie Marvel Studios

Ecco il trailer ufficiale di LOKI, la nuova serie Marvel Studios per Disney+ che vede protagonista Tom Hiddleston, nei panni del Dio degli Inganni. LOKI arriverà l’11 giugno sulla piattaforma.

La trama si svolge dopo gli eventi di Avengers: Endgame e seguirà le vicende del Loki che è fuggito nel 2012 grazie al Tesseract. Come rivelato dall’attore stesso, il Loki della linea temporale principale è stato ucciso da Thanos in Avengers: Infinity War, ma quando Iron Man, Capitan America e Ant-Man si recano nel 2012 per recuperare il Tesseract, involontariamente fanno fuggire il Loki che era appena stato sconfitto dagli Avengers.

Tom Hiddleston torna nei panni del protagonista, insieme a Owen Wilson, Gugu Mbatha-Raw, Sophia Di Martino, Wunmi Mosaku e Richard E. Grant. Kate Herron è la regista, mentre Michael Waldron è il capo sceneggiatore.

SAG Awards 2021: la lista dei vincitori

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SAG Awards 2021: la lista dei vincitori

È stata una premiazione insolita quella organizzata dalla gilda degli attori di Hollywood per i SAG Awards 2021, i premi che riconoscono il lavoro di categoria negli ultimi 12 mesi di cinema. Di seguito la lista dei vincitori:

Outstanding Performance by a Cast in a Motion Picture

“The Trial of the Chicago 7” (Netflix) (Winner)

“Da 5 Bloods” (Netflix)

“Ma Rainey’s Black Bottom” (Netflix)

“Minari” (A24)

“One Night in Miami” (Amazon Studios)

Outstanding Performance by a Male Actor in a Leading Role

Chadwick Boseman (“Ma Rainey’s Black Bottom”) (Winner)

Riz Ahmed (“Sound of Metal”)

Anthony Hopkins (“The Father”)

Gary Oldman (“Mank”)

Steven Yeun (“Minari”)

Outstanding Performance by a Female Actor in a Leading Role

Viola Davis (“Ma Rainey’s Black Bottom”) (Winner)

Amy Adams (“Hillbilly Elegy”)

Vanessa Kirby (“Pieces of a Woman”)

Frances McDormand (“Nomadland”)

Carey Mulligan (“Promising Young Woman”)

Outstanding Performance by an Ensemble in a Drama Series

“The Crown” (Winner)

Better Call Saul

Bridgerton

“Lovecraft Country”

“Ozark”

Outstanding Performance by a Male Actor in a Drama Series

Jason Bateman (“Ozark”) (Winner)

Sterling K. Brown (“This Is Us”)

Josh O’Connor (“The Crown”)

Bob Odenkirk (“Better Call Saul”)

Rege-Jean Page (“Bridgerton”)

Outstanding Performance by a Female Actor in a Drama Series

Gillian Anderson (“The Crown”) (Winner)

Olivia Colman (“The Crown”)

Emma Corrin (“The Crown”)

Julia Garner (“Ozark”)

Laura Linney (“Ozark”)

Outstanding Performance by a Female Actor in a Supporting Role

Youn Yuh-Jung (“Minari”) (Winner)

Maria Bakalova (“Borat Subsequent Moviefilm”)

Glenn Close (“Hillbilly Elegy”)

Olivia Colman (“The Father”)

Helena Zengel (“News of the World”)

Outstanding Performance by a Male Actor in a Supporting Role

Daniel Kaluuya (“Judas and the Black Messiah”) (Winner)

Chadwick Boseman (“Da 5 Bloods”)

Sacha Baron Cohen (“The Trial of the Chicago 7”)

Jared Leto (“The Little Things”)

Leslie Odom, Jr. (“One Night in Miami”)

Outstanding Performance by an Ensemble in a Comedy Series

“Schitt’s Creek” (Winner)

“Dead to Me”

“The Flight Attendant”

“The Great”

“Ted Lasso”

Outstanding Performance by a Female Actor in a Comedy Series

Catherine O’Hara (“Schitt’s Creek”) (Winner)

Christina Applegate (“Dead to Me”)

Linda Cardellini (“Dead to Me”)

Kaley Cuoco (“The Flight Attendant”)

Annie Murphy (“Schitt’s Creek”)

Outstanding Performance by a Male Actor in a Comedy Series

Jason Sudeikis (“Ted Lasso”) (Winner)

Nicholas Hoult (“The Great”)

Dan Levy (“Schitt’s Creek”)

Eugene Levy (“Schitt’s Creek”)

Ramy Youssef (“Ramy”)

Outstanding Performance by a Female Actor in a Television Movie or Miniseries

Anya Taylor-Joy (“The Queen’s Gambit”) (Winner)

Cate Blanchett (“Mrs. America”)

Michaela Coel (“I May Destroy You”)

Nicole Kidman (“The Undoing”)

Kerry Washington (“Little Fires Everywhere”)

Outstanding Performance by a Male Actor in a Television Movie or Miniseries

Mark Ruffalo (“I Know This Much Is True”) (Winner)

Bill Camp (“The Queen’s Gambit”)

Daveed Diggs (“Hamilton”)

Hugh Grant (“The Undoing”)

Ethan Hawke (“The Good Lord Bird”)

Outstanding Action Performance by a Stunt Ensemble in a Motion Picture

“Wonder Woman 1984” (Winner)

“Da 5 Bloods”

“Mulan”

“News of the World”

“The Trial of the Chicago 7”

Outstanding Action Performance by a Stunt Ensemble in a Comedy or Drama Series

“The Mandalorian” (Winner)

The Boys

“Cobra Kai”

“Lovecraft Country”

“Westworld”

Fonte: Variety

Zendaya sarà la voce di Lola Bunny in Space Jam: A New Legacy

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Zendaya sarà la voce di Lola Bunny in Space Jam: A New Legacy

Sarà Zendaya a doppiare Lola Bunny nella versione originale di Space Jam: A New Legacy, lo apprendiamo via Variety e lo conferma la giovane attrice sui suoi account social. Ecco il video annuncio della Warner Bros:

https://twitter.com/spacejammovie/status/1378421326919081987?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1378421326919081987%7Ctwgr%5E%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fvariety.com%2F2021%2Ffilm%2Fnews%2Fzendaya-lola-bunny-space-jam-1234943738%2F

Questi sono i personaggi del sequel:

  • Dom, uno dei figli di LeBron, giovane promessa del basket, preferisce giocare per divertimento che per ambizione. Ha un talento speciale per i videogiochi e cerca disperatamente di trovare un legame con suo dare al di là della pallacanestro.
  • Malik, il direttore commerciale di LeBron, il suo migliore amico e braccio destro. I due sono cresciuti insieme nello stesso quartiere e si conoscono da quando erano bambini.
  • Darius, il figlio maggiore di LeBron e un giocatore di pallacanestro. Protettivo, nonostante i caratteri diversi, verso il fratellino Dom, molto vicino a suo padre mentre sogna di diventare un giorno un suo compagno di squadra.
  • Xosha, la figlia più giovane di LeBron, oltre che il suo pupillo. Adora stare sul campo e studiare le statistiche di gioco di suo padre.

Vi ricordiamo che pellicola vanterà la produzione di Ryan Coogler, regista di Black PantherCreed e Fruitvale Station, e uscirà nelle sale il il 16 Luglio 2021. Nell’originale del 1996, Bugs Bunny arruolava il campione di basket americano Michael Jordan e altre superstar dell’NBA per sfidare sul campo l’alieno Swackhammer e riconquistare la sua libertà e quella degli amici.

Space Jam: A New Legacy, il nuovo trailer

Pallottole cinesi: trama, cast e sequel del film con Jackie Chan

Pallottole cinesi: trama, cast e sequel del film con Jackie Chan

Affermatosi come uno dei più famosi attori di action movie orientali, Jackie Chan ha nel corso dei decenni dato vita a veri e propri titoli cult, dove ha potuto sfoggiare il suo particolare stile di combattimento che unisce le arti marziali alla mimica del cinema muto. Giunto ad Hollywood, ha sempre più dato vita ad ibridi contenenti tanto le sue tradizioni orientali quanto quelle del cinema statunitense. Uno di questi film è Pallottole cinesi, uscito al cinema nel 2000 per la regia di Tom Dey. Di genere western, il lungometraggio unisce dunque un’ambientazione e delle peculiarità tipiche del cinema hollywoodiano ad uno stile inedito proveniente dall’est.

Tale giustapposizione è suggerita non solo dal titolo, ma anche dal nome del protagonista. Questi è infatti Chon Weng, ovvero una storpiatura orientalizzante del celebre John Wayne, eroe dei classici western. All’interno del film, in realtà, si ritrovano diversi generi differenti, dall’avventura all commedia, con la coppia protagonista che presenta anche caratteristiche del sottogenere noto come buddy cop movie. Un ibrido dunque non scontato in quel di Hollywood, ma che non ha mancato di ottenere un suo ottimo riscontro. Pallottole cinesi ha infatti raggiunto un incasso di circa 100 milioni di dollari al box office.

Accolto da pareri positivi, il film ha confermato ulteriormente la fama di Chan negli Stati Uniti, dove sempre più è una personalità apprezzata e rispettata. Ancora oggi Pallottole cinesi si presenta come un’imprevedibile commedia ricca di elementi e caratteristiche a suo modo uniche. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al suo sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Pallottole cinesi: la trama del film

Ambientato nel 1881, il film ha per protagonista Chon Wang, guardia dell’impero cinese con il compito di liberare la principessa Pei Pei, la quale è stata rapita da un sedicente avvocato, portata in Nevada e affidata al perfido traditore dell’impero Lo Fong. Chang intraprende dunque un lungo viaggio pur di portare a termine la sua missione e servire al meglio i propri capi. Nel corso del viaggio, però, si troverà a fare i conti con una realtà a lui del tutto ignota, in terre mai viste prima. Per sua fortuna, ad aiutarlo lungo il tragitto ci saranno due criminali di nome Calvin Andrews e Roy O’Bannon.

I tre non saranno comunque esenti dal prendere parte a rocamboleschi eventi, dovendo sfuggire tanto ai propri nemici quanto agli uomini di legge che gli danno la caccia. Lo sceriffo della città di Carson City, Nathan Van Cleef, si rivela infatti essere un uomo dedito a non pochi illeciti, che tenterà in tutti i modi di ostacolare la ricerca di Wang, sempre più vicino alla principessa. Costretti a doversi destreggiare tra tutti questi pericoli, Wang e Roy stringeranno sempre più amicizia, formando una coppia imbattibile. Collaborando, i due capiranno di non avere nemico da dover temere, sempre più decisi a portare a termine la missione.

Pallottole cinesi cast

Pallottole cinesi: il cast del film

Come anticipato, ad interpretare il protagonista Chon Wang vi è l’attore Jackie Chan. Questi, come suo solito, apportò molte delle proprie capacità fisiche al personaggio, il quale sfoggia tutte le più note mosse di arti marziali di cui l’attore è capace. Da sempre particolarmente atletico e intraprendente, Chan eseguì personalmente tutte le scene più complesse, da quelle dei combattimenti a quelle di cadute o simili. L’attore è infatti noto per il suo non ricorrere mai a controfigure, preferendo interpretare il personaggio in ogni suo aspetto. Accanto a lui, nei panni della principessa Pei Pei, vi è invece l’attrice Lucy Liu. Pur avendo già partecipato ad altri film, questa ottenne popolarità in quegli anni proprio grazie a questo film e a Charlie’s Angels e Kill Bill: Volume 1.

Ad interpretare il ruolo di Roy O’Bannon vi è invece il celebre comico Owen Wilson. Attore di alcune tra le più celebri commedie statunitense degli ultimi decenni, da Zoolander a 2 single a nozze, per l’attore Pallottole cinesi fu uno dei suoi primi film di questo genere, che lo rese da subito estremamente popolare. Jason Connery è invece l’interprete di Calvin Andrews, mentre l’attore e stuntman Rogery Yuan è il perfido Lo Fong, conosciuto ad oggi prevalentemente per questo ruolo. Walter Goggins, poi divenuto celebre anche per i film western Django Unchained e The Hateful Eight, interpreta il traditore Wallace. Xander Berkeley, infine, è il corrotto sceriffo Nathan Van Cleef. Il cognome del personaggio è un chiaro omaggio all’attore Lee Van Cleef, interprete di molti film western.

Pallottole cinesi: il sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Dato il grande successo del film, e gli apprezzamenti ricevuti dalla coppia formata da Chan e Wilson, nel 2003 è stato realizzato un diretto sequel del film. Questo si intitola 2 cavalieri a Londra. Il titolo originale, Shanghai Knights, lascia ancora una volta immaginare una fusione tra le caratteristiche dei film di arti marziali con il film dedicati ai valorosi guerrieri del regno britannico. La storia si svolge infatti nel 1887 a Londra, città in cui i due protagonisti si recano per cercare vendetta nei confronti di un assassino. Nel film, oltre a Chan e Wilson, compaiono anche attori come Aaron Taylor-Johnson, Aidan Gillen e Donnie Yen, quest’ultimo celebre per la saga Ip Man.

In attesa di vedere questo sequel, è possibile fruire del film grazie alla sua presenza nel palinsesto televisivo di sabato 3 aprile alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset. Sfortunatamente, il titolo non è attualmente disponibile su nessuna delle principali piattaforme streaming disponibili online.

Fonte: IMDb

Black Widow: il nuovo trailer con Scarlett Johansson è EPICO

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Black Widow: il nuovo trailer con Scarlett Johansson è EPICO

Ecco il nuovo trailer di Black Widow, il prossimo appuntamento con il Marvel Cinematic Universe in forma di lungometraggio, che arriverà su Disney+ con accesso VIP e, dove possibile, al cinema il prossimo 9 luglio.

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh e Rachel Weisz.

In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.

Space Jam: A New Legacy, il primo trailer con LeBron James

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Space Jam: A New Legacy, il primo trailer con LeBron James

Ecco il primo trailer di Space Jam: A New Legacy che vedrà protagonista LeBron James al fianco dei Looney Toones in una versione modernizzata in computer grafica.

Questi sono i personaggi del sequel:

  • Dom, uno dei figli di LeBron, giovane promessa del basket, preferisce giocare per divertimento che per ambizione. Ha un talento speciale per i videogiochi e cerca disperatamente di trovare un legame con suo dare al di là della pallacanestro.
  • Malik, il direttore commerciale di LeBron, il suo migliore amico e braccio destro. I due sono cresciuti insieme nello stesso quartiere e si conoscono da quando erano bambini.
  • Darius, il figlio maggiore di LeBron e un giocatore di pallacanestro. Protettivo, nonostante i caratteri diversi, verso il fratellino Dom, molto vicino a suo padre mentre sogna di diventare un giorno un suo compagno di squadra.
  • Xosha, la figlia più giovane di LeBron, oltre che il suo pupillo. Adora stare sul campo e studiare le statistiche di gioco di suo padre.

Vi ricordiamo che pellicola vanterà la produzione di Ryan Coogler, regista di Black PantherCreed e Fruitvale Station, e uscirà nelle sale il il 16 Luglio 2021. Nell’originale del 1996, Bugs Bunny arruolava il campione di basket americano Michael Jordan e altre superstar dell’NBA per sfidare sul campo l’alieno Swackhammer e riconquistare la sua libertà e quella degli amici.

Space Jam: A New Legacy, trailer in italiano

L’apparenza delle cose: trailer del film con Amanda Seyfried

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L’apparenza delle cose: trailer del film con Amanda Seyfried

Netflix Italia ha diffuso il trailer di L’apparenza delle cose, il nuovo film originale Netflix scritto e diretto da Shari Springer Berman e Robert Pulcini con Amanda Seyfried, James Norton, Natalia Dyer e F. Murray Abraham.

In L’apparenza delle cose una coppia di Manhattan si trasferisce in un paesino della Hudson Valley e scopre che l’ombra sinistra che avvolge il loro matrimonio si estende anche sulla nuova casa. Tratto dall’acclamato romanzo di Elizabeth Brundage.

The Witcher 2; terminate le riprese, il video speciale dal set

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The Witcher 2; terminate le riprese, il video speciale dal set

A distanza di 158 giorni dall’inizio della produzione, la serie fantasy The Witcher ha terminato le riprese della seconda stagione e sarà disponibile in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo entro la fine del 2021.

La serie The Witcher  è stata girata in 15 diverse località del Regno Unito e ha visto il coinvolgimento di 89 membri del cast, circa 1.200 membri della troupe e tantissimi nuovi mostri.

Oggi Netflix rilascia un video speciale dal set, che cattura l’entusiasmo del cast e della troupe – guidati dalla showrunner Lauren Schmidt Hissrich – per aver completato le riprese di questo attesissimo prossimo capitolo di The Witcher.

The Witcher, la trama

The Witcher, serie fantasy basata sull’omonima saga bestseller, è il racconto epico di una famiglia e del suo destino. La storia dei destini intrecciati di tre individui nel vasto mondo de Il Continente, dove umani, elfi, witcher, gnomi e mostri combattono per sopravvivere e dove il bene e il male non sono facilmente identificabili.

Nella seconda stagione di The Witcher, convinto che Yennefer sia morta nell’epica battaglia di Colle Sodden, Geralt di Rivia porta Ciri nel luogo più sicuro che conosce, la sua casa d’infanzia, Kaer Morhen.

Mentre i re, gli elfi, gli umani e i demoni del Continente lottano per la supremazia fuori dalle sue mura, Geralt di Rivia deve proteggere la ragazza da qualcosa di molto più pericoloso: il misterioso potere dentro di sé.

MCU: 10 situazioni che potevano risolversi in maniera diversa

MCU: 10 situazioni che potevano risolversi in maniera diversa

Gli eroi del MCU sono ben noti per fare sempre tutto il possibile quando si tratta di salvare la situazione. Mettono le loro vite in gioco e combattono nemici tanto potenti quanto pericolosi per vedere ogni volta il bene trionfare sul male. Tuttavia, in alcuni casi la soluzione più semplice sarebbe stata una maggiore predisposizione all’ascolto. Gli eroi del MCU hanno molti tratti positivi, nonostante alcuni di loro sappiano come essere testardi quando ci si mettono. Ecco perché alcune situazioni che potevano essere gestite attraverso la razionalità e il confronto, alla fine si sono gonfiate a dismisura portando a eventi quasi sempre minacciosi per l’intero universo.

Bucky si ricorda di Steve

Una delle amicizie più amate nel MCU è quella tra Steve Rogers e Bucky Barnes. Steve era chiaramente devastato dalla perdita di Bucky durante la guerra. Per un tragico scherzo del destino, Steve si ritrova a combattere un nuovo cattivo noto come Winter Soldier, che si scoprirà essere proprio Bucky.

Mentre Bucky non sembra ricordare Steve in alcun modo quando si incontrano per la prima volta, in seguito dice ad Alexander Pierce di aver riconosciuto Steve prima che la sua memoria venga cancellata di nuovo. Se Bucky si fosse fermato per un momento e avesse posto a Steve alcune domande complementari, avrebbe potuto ricordare chi era e aiutare così il team a sventare il piano dell’Hydra.

Spider-Man mente a Tony

Dopo che Tony Stark recluta Spider-Man come membro della sua squadra in Captain America: Civil War, Peter Parker fa tutto il possibile per dimostrare di essere pronto a diventare un Vendicatore. Ma dopo che Tony sembra aver ignorato le informazioni di Peter su Adrian Toomes, il ragazzo tenta di ucciderlo da solo.

Ovviamente il piano di Peter va completamente a rotoli. Si scopre che Tony ha parlato alle autorità di Toomes e che l’FBI ha organizzato un’operazione per catturarlo, cosa che Peter ha poi sventato. Se Tony avesse spiegato la situazione, Toomes sarebbe stato arrestato molto prima. 

Hank non permette a Hope di essere “L’eroe”

Quando Scott Lang viene reclutato per diventare Ant-Man da Hank Pym, è chiaro che ha molto lavoro da fare per diventare un vero eroe. Hank lavora duramente per addestrarlo e insieme cercno di impedire la duplicazione delle particelle Pym.

Tuttavia, è chiaro fin dall’inizio che la figlia di Hank, Hop,  è pronta e in grado di portare a termine il lavoro in questo momento, ma Hank si rifiuta di non darle alcuna spiegazioni. Alla fine rivela la verità su quello che è successo alla madre di Hope in missione e vuole evitare Hope dalla stessa sorte. Se questa discussione fosse avvenuta molto prima, avrebbero potuto risolvere il problema e utilizzare Hope per la missione. 

Gli Skrull non sono cattivi

Prima di scoprire del suo passato sulla Terra, Carol Danvers era una guerriera Kree che combatteva contro i nemici giurati della razza aliena, gli Skrull, degli esseri mutaforma. Carol insegue gli Skrull sulla Terra, che apparentemente sembrano essere alla ricerca di un’arma. 

Dopo molti inseguimenti e combattimenti, Carol scopre la verità: gli Skrull sono rifugiati che stanno cercando di sfuggire al dominio del malvagio Kree. Questa sarebbe stata un’informazione preziosa da far emergere quando, in origine, gli Skrull catturarono Carol… 

La battaglia dell’aeroporto

Captain America e Iron Man sono probabilmente i due eroi centrali del MCU, ma si trovano a combattere l’uno contro l’altro in Captain America: Civil War. Dopo che il governo ha chiesto il controllo dei Vendicatori, Cap diventa un ladro per salvare Bucky e aiutare a sconfiggere un gruppo di super soldati che potrebbero generare il caos in tutto il mondo.

Sebbene gli eroi abbiano parlato a lungo degli Accordi senza raggiungere un punto d’incontro, in realtà non dovevano finire per litigare. Cap avrebbe dovuto prendersi il tempo per spiegare la gravità della situazione e Iron Man avrebbe dovuto ascoltare prima che iniziassero a prendersi a pugni.

Killmonger vuole vendetta

Dopo essere diventato il nuovo re di Wakanda, T’Challa viene a sapere dell’esistenza di Killmonger, suo cugino. Scopre che il padre di Killmonger ha tradito Wakanda ed è stato ucciso dal padre di T’Challa, che si è poi lasciato Killmonger alle spalle. T’Challa vede questo gesto compiuto da suo padre come una cosa terribile.

Ma quando Killmonger si presenta a Wakanda, T’Challa non gli mostra alcuna simpatia. Prima cerca di rinchiuderlo, poi accetta di combatterlo, invece di affrontare ciò che ha fatto suo padre e cercare di rimediare.

I Vendicatori si odiano a vicenda

Quando Loki prepara un esercito alieno a invadere la Terra, Nick Fury vede questo come il momento giusto per riunire i Vendicatori per la prima volta per salvare il mondo. Sfortunatamente, la super squadra è piena di ego enormi che si scontrano costantemente.

Invece di affrontare il problema Loki e come fermarlo, gli eroi passano il loro tempo litigando e punzecchiandosi l’un l’altro come dei bambini. Bastava che tutti si calmassero e considerassero il problema alla loro portata. Se non altro, il film sarebbe durato di meno… 

Peter Quill rovina tutto

Non appena Thanos entra in scena in Avengers: Infinity War, dimostra di essere un nemico estremamente potente. Ma ciò non impedisce ai Vendicatori di affrontarlo quasi prima che possa raccogliere tutte le Gemme dell’Infinito. Dopo avergli teso un’imboscata su Titan, gli eroi riuniti sono molto vicini a rimuovere il suo guanto.

Purtroppo Peter Quill, forse l’eroe più immaturo del MCU, coglie l’occasione per interrogare Thanos su Gamora. Quando scopre che Thanos l’ha uccisa, Quill perde la calma e attacca Thanos, rovinando il piano. Se gli altri avessero calmato Quill, gli avrebbero potuto spiegare che avrebbe potuto comunque avere la sua vendetta non appena il guanto sarebbe stato sottratto a Thanos.

Wanda è il nemico

WandaVision è la prima serie collegata al MCU. Una delle cose più affascinanti è come Wanda sia l’antagonista della sua stessa storia, anche se al tempo stesso un personaggio molto comprensivo. Dopo aver perso Visione, costruisce una falsa realtà in cui entrambi possono vivere felici e contenti.

Wanda, però, non ha considerato cosa avrebbe fatto questa realtà alle persone intrappolate al suo interno. Soltanto nel finale si rende conto del dolore che ha causato, ma se le autorità l’avessero aiutata a rendersene conto prima, di conseguenza molti problemi si sarebbero potuti evitare.

Iron Man vuole uccidere Bucky

Dopo la battaglia dell’aeroporto in Captain America: Civil War, Tony capisce finalmente che Cap aveva ragione e si unisce a lui e Bucky per fermare Zemo. In realtà, è proprio quello che voleva Zemo. Con i tre eroi riuniti, Zemo rivela che Bucky ha ucciso i genitori di Tony.

Per quanto sconvolgente possa essere la notizia per Tony, un confronto diverso avrebbe potuto porre fine al piano di Zemo proprio in quel momento. Invece di spingere Bucky alla fuga, avrebbero potuto ricordare a Tony che era un assassino a cui è stato fatto il lavaggio del cervello che non aveva idea di cosa stesse facendo.

Una donna promettente: la recensione del film con Carey Mulligan

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Una donna promettente: la recensione del film con Carey Mulligan

Far sentire la propria voce è un lavoro difficilissimo, soprattutto quando questa voce è stonata, lontana dagli archetipi, anche se offre strumenti per farsi riconoscere ma allo stesso tempo sfugge alla catalogazione. È quello che fa Emerald Fennel, è quello che fa il suo film, Una donna promettente, è quello che fa la sua protagonista Cassie, attraverso il corpo di Carey Mulligan. 

La trama di Una donna promettente

Per il suo esordio alla regia, la sceneggiatrice /attrice Fennel sceglie di raccontare la storia di una giovane donna promettente, una studentessa in medicina brillante, con un futuro radioso che, a seguito di un bruttissimo incidente, che causerà la morte della sua più cara amica, anche lei giovane e promettente, lascia gli studi, abbandona le sue ambizioni e vive in silenzio, in ombra, con un lavoro poco ambizioso e nessuna interazione sociale, a parte quelle che le “servono” per sfogare il suo infinito rancore, la sua rabbia, la sua sete di vendetta.

Il trauma di Cassie si dipana davanti agli occhi dello spettatore in maniera graduale, le sue intenzioni si strutturano a mano a mano che scaviamo dentro a quel trauma, seguendo un percorso che si svela fino ad indicare precisamente quale sarà la decisione ultima della protagonista. E a quel punto arriva l’epifania: siamo di fronte ad un raffinatissimo e allo stesso tempo super pop revenge movie, un genere che nel post – MeToo assume un significato retroattivo importantissimo, per tutte le storie che non sono state raccontate, per tutte le voci che non sono state ascoltate. Pur trovandosi al posto giusto nel momento giusto, Promising Young Woman è anche un esercizio di stile e di scrittura, un lavoro di ricerca di inquadrature simmetriche che, neanche per un momento, rinuncia alla vivacità dei colori pastello e alla bellezza dell’immagine, nonostante stia raccontando una crudeltà senza limiti e la discesa all’inferno dell’essere umano.

Black Humor e consapevolezza

Lo sguardo di Fennel è spietato, condanna senza appello i cattivi, glorifica la vittima e lo fa con eleganza, un tocco di black humor, la costante consapevolezza che si sta raccontando una storia importante.

Quello che resta a fine film, oltre allo shock emotivo, è la consapevolezza di quanto Una donna promettente racconti una storia realistica, terribilmente attuale e più vicina ai toni della cronaca che a quelli della fiction. Allo stesso tempo, la storia di Cassie, la sua rabbia, la sua vendetta, il comportamento dei suoi aguzzini e di ognuno dei personaggi maschili raccontati nel film mostra in maniera chiara che l’unica via di rieducazione e riabilitazione è l’educazione, a partire dalla più tenera età, al rispetto, alla reciprocità, al piacere non più visto come colpa ma come pulsione vitale. Non è certo questo il posto per la compassione né per la commiserazione dei colpevoli, e Fennel non cade nel tranello, resta salda dalla parte della sua straordinaria protagonista, una Carey Mulligan intensa e straziante. 

Carey Mulligan al centro della scena e dell’inquadratura

L’attrice che si rivelò al mondo in An Education, la storia della formazione alla vita di una giovane donna, conferma il suo talento cristallino con un ruolo molto difficile, che lavora per sottrazione, introiettando tutte le violentissime emozioni che prova e affidando a micro-espressioni e a gesti controllati l’esito della sua performance. 

L’utilizzo della musica nel film non fa altro con corroborare lo sfasamento tra apparenza e realtà, tra ciò che appare, che “suona”, e ciò che è in realtà, come il fidanzato pediatra di Cassie, nella parentesi romantica a metà film, o come la vecchia amica del college, che adesso tra bebè appena nati, vita perfetta e marito ricco, teme anche la più piccola macchia sul suo curriculum. 

Un esordio eccellente

Emerald Fennel confeziona un lavoro eccellente, costruisce una cornice esteticamente splendida che flirta con la simmetria dell’immagine e la bellezza delle inquadrature, trai toni pastello pop e “infantili”, scegliendo questo linguaggio rassicurante per raccontare una delle storie più nere che il cinema abbia raccontato in questo periodo.

Una donna promettente trova la sua voce, una voce di rabbia, di dolore, di vendetta, una voce di donna che lontana da qualsiasi rappresentazione cristallizzata libera il suo potenziale e alla fine, nella maniera più amara e cattiva, vince la sua battaglia.

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