“A Silvano Agosti dal nome
estivo e faunesco” è solo uno dei messaggi che si legge
all’entrata dell’Azzurro Scipioni, la sala che
Agosti ha tenuta aperta per tanti anni a due passi da San Pietro, a
Via degli Scipioni, a Roma. La stessa sala della quale a metà marzo
era stata annunciata la chiusura, ma che adesso ha una
possibilità di sopravvivenza grazie a BNL e a Bnp Paribas.
Il gruppo ha messo in atto un piano
d’azione per evitare che chiuda la sala che ha ospitato negli anni
nomi del calibro di Antonioni, Fellini, Monicelli, Scola,
Bertolucci, Bellocchio. Si tratta di un investimento su 5 anni che
permetterà alla struttura di rinnovare i locali, seguendo un piano
di restauro conservativo, di darle quindi una nuova vita e di
mettere sul tavolo nuove prospettive di sviluppo.
Il Gruppo Bnp Paribas ha dichiarato
di essere lieto “di sostenere la continuità dell’Azzurro
Scipioni, che occupa un posto importante nella vita culturale
romana ed è parte integrante della storia del grande cinema
italiano. Sono convinto che il futuro della settima arte non sarà
scritto senza i cinema. Più che mai, dobbiamo mostrare loro il
nostro sostegno collettivo e tutelare questa parte del patrimonio
cinematografico”.
In questo modo l’Azzurro
Scipioni, la sala nata nel 1983 per idea di Silvano Agosti
che lamentava la mancanza di spazi per le produzioni indipendenti,
avrà una seconda possibilità e si spera una seconda lunghissima
nuova vita.
Zachary Quinto sarebbe disposto a tornare nei
panni di Spock in un nuovo film di Star Trek.
L’attore statunitense ha raccolto l’eredità del celebre
Leonard Nimoy e ha interpretato il ruolo
dell’eminente vulcaniano Spock nella saga reboot creata da J.J. Abrams a partire dal 2009.
Dopo il flop di Star Trek:
Beyond, il franchise è caduto in una sorta di limbo.
Nonostante i successi delle serie tv Star
Trek: Discovery e
Stark Trek: Picard, sul versante cinematografico sono
mesi che continuano a susseguirsi notizie che puntualmente non
vengono mai confermate ufficialmente.
L’ultima in ordine di tempo risale a
qualche giorno fa, quando un nuovo film della saga di Star
Trek è stato ufficialmente annunciato da Paramount, che ha
fissato anche una data di uscita: 9 giugno 2023. Al momento non
sappiamo nulla di questo nuovo progetto: sarà un reboot? Un
prosieguo della saga riavviata da Abrams?
In attesa di nuovi dettagli,
Zachary Quinto ha lasciato intendere che
sarebbe disposto a vestire nuovamente i panni di Spock in un nuovo
film della saga. Tuttavia, parlando con PopCulture, l’attore
– che lo scorso anno abbiamo visto nel bellissimo The Boys
in the Band – ha ammesso di non conoscere quale sia lo
stato del franchise.
“Onestamente, non ho idea di
cosa stia succedendo con Star Trek. Ma ci vogliamo tutti un gran
bene e abbiamo amato tutti quell’esperienza. Se ci fosse la
possibilità e la conseguente disponibilità da parte di tutti, sono
certo che saremmo felici di tornare a bordo. Ma ora come ora, non
lo so. Il franchise è nelle mani di altre persone. Per quanto mi
riguarda, sono andato avanti e non ho più alcun tipo di
aspettativa. Tuttavia, non sai mai quello che potrebbe succedere.
Se dovesse accadere, sarebbe divertente.”
Zachary Quinto sulla possibilità di
interpretare Spock in una nuova serie di Star Trek
Quinto ha anche parlato della
possibilità di interpretare Spock in una futura serie destinata
magari ad un servizio di streaming: “Amo quel personaggio. Amo
quel mondo. Penso che ci siano molte possibilità a livello
narrativo in quell’universo e sarei certamente aperto a qualsiasi
tipo di conversazione, ma dipende da chi, cosa, dove, quando, come
e perché. Ma sono domande a cui mi piace rispondere in modo
specifico, senza ipotizzare. Per cui, vedremo.”
McKay sarà coinvolto nel progetto
anche in qualità di produttore insieme alla Skybound Entertainmen
di Robert Kirkman e a David Alpert, Bryan Furst e
Sean Furst. Kirman, creatore di The
Walking Dead, è autore dell’idea originale sulla quale
sarà basato il film.
Al progetto era inizialmente
collegato Dexter Fletcher, regista di
Rocketman. La sceneggiatura sarà firmata
dall’autore di Rick and Morty Ryan Ridley. Non sono
trapelati altri dettagli sulla trama del film, ma diverse fonti
sostengono che il film dovrebbe svolgersi ai giorni nostri.
Le varie iterazioni di Renfield sul grande schermo
Vi ricordiamo che nel romanzo
originale di Bram Stoker, Renfield è un
paziente ricoverato nell’ospedale psichiatrico del dottor Seward
perché si nutre in modo compulsivo di vari animali, convinto che
più ne mangerà e più vivrà a lungo. Il suo rapporto speciale con il
Conte Dracula è al centro della storia e ricorre nei vari
adattamenti, come il Dracula del 1931 (dove viene
interpretato da Dwight Frye), o il Dracula di Bram
Stoker, dove a vestirne i panni era Tom Waits.
Ricordiamo che il
MonsterVerse di Universal è in continua
espansione. Dopo il successo de L’uomo
invisibile, sono stati messi in cantiere The Wolfman con Ryan Gosling, The Invisible Woman che sarà diretto e
interpretato da Elizabeth Banks e un nuovo adattamento di
Dracula che vedrà dietro la macchina da presa
Karyn Kusama, regista statunitense nota per
aver diretto AEon Flux e Jennifer’s
Body.
Nei fumetti, così come nel MCU, la storia di Vedova
Nera è piuttosto complessa. Dopo la sua permanenza nella
Stanza Rossa, dove si è formata per diventare un’esperta assassina,
Natasah Romanoff (Scarlett
Johansson), ha preso parte a molte missioni che hanno
messo a dura prova il suo codice morale. Il suo partner, Occhio di
Falco (Jeremy
Renner), ne ha menzionata uno durante The Avengers del 2012, facendo riferimento ad una
missione a Budapest.
Anche se il passato di Nat è in gran
parte sconosciuto, durante le sue molteplici apparizioni
cinematografiche sono stati disseminati numerosi indizi in merito a
ciò che Nat ha dovuto affrontare. Ad esempio, sempre in
The Avengers, Loki (Tom
Hiddleston) schernisce Natasha ricordandole gli eventi
a cui aveva preso parte, parlando di una missione a San Paolo e di
un incendio scoppiato in un ospedale situazto in Bulgaria.
Tuttavia, la maggior parte di queste missioni non sono state
raccontate sul grande schermo, ma soltanto accennate. Ora, una
scena eliminata da Captain America: The Winter Soldier,
contribuisce ad ampliare l’oscuro passato di Natasha, tirando in
ballo altri luoghi che nel MCU non sono mai neanche stati
menzionati.
Intitolata “Widow Revelas Her Past”,
la scena ha luogo durante il culmine del film, quando Romanoff ha
deciso di rivelare lo SHIELD, l’HYDRA e i suoi stessi segreti al
mondo. In un ultimo disperato tentativo di fermarla, il capo
dell’HYDRA, Alexander Pierce (Robert
Redford), le ricorda che il mondo avrebbe saputo tutte
le cose discutibile che aveva fatto. Pierce dichiara: “Se lo
fai, niente del tuo passato resterà nascosto. Né Budapest, né
Osaka, nè il reparto pediatrico”. Proprio quest’ultimo sembra
colpire Nat nel profondo, che arriva ad esitare per un breve
momento prima di portare a termine la sua missione. Tuttavia, la
maggior parte degli eventi legati al suo passato rimangono ancora
senza una spiegazione.
Da un lato, Pierce potrebbe aver
fatto riferimento alla Stanza Rossa, dove Nat si è formata quando
era ancora una bambina. Tuttavia, avrebbe potuto facilmente
menzionare quel luogo per nome. Senza un apparente legame con i
fumetti, il reparto pediatrico sembra essere un’idea completamente
originale, partorita appositamente per il film. In realtà, una
spiegazione potrebbe essere stata data in The Avengers del 2012.
L’evoluzione di Vedova Nera: da
spia egoista a eroe altruista
Durante l’interrogatorio con Loki,
dove ha menzionato l’incendio dell’ospedale, Natasha ha una
reazione molto simile a quella avuta in
The Winter Soldier. La breve esitazione della stoica
spia significava che quell’evento aveva avuto un impatto davvero
profondo sulla sua vita. Non si sa molto in merito all’incendio
dell’ospedale, ma nel fumetto tie-in “Black Widow Strikes” viene fatta luce
su quando è accaduto in realtà. Secondo il fumetto, Romanoff
avrebbe dovuto far sembrare un incidente quello che in realtà era
un omicidio, dando fuoco, appunto, ad un ospedale. Tuttavia, ha
lasciato che alcune giovani ragazze restassero intrappolate
nell’edificio, senza riuscire a salvarle.
Potrebbe trattarsi dello stesso
evento del reparto pediatrico a cui si riferisce Pierce, ma non ci
sono prove chiare che colleghino effettivamente i due eventi. La
storia di Natasha Romanoff include molte decisioni oscure del suo
passato che la stessa ha capito che non potevano essere evitate.
Ciò che ha reso The Winter Soldier così speciale è stato il fatto che
ha contribuito a dare a Natasha un nuovo inizio come Avenger e l’ha
spinta verso un arco narrativo grazie al quale da spia egoista è
riuscita a trasformarsi in eroe altruista.
Wyatt Russell
potrebbe aver anticipato il cameo di Chris Evans in The Falcon and the Winter Soldier. Mancano
ormai due episodi alla fine della serie ambientata nel MCU e siamo ormai entrati nel vivo
di quella che rappresenta la trama principale, ossia il peso
dell’eredità del mantello di Captain America.
Dalla scoperta dell’esistenza di
Isaiah Bradley al crollo pubblico di John Walker che ha ucciso un
membro dei Flag-Smashers, la serie ha ormai messo in discussione
tutto ciò che il pubblico credeva di sapere sull’amatissimo
supereroe. A differenza di Sam Wilson, però, John Walker non ha
alcun legame personale con Steve Rogers.
Durante una recente intervista con
BBC Radio 1, è stato chiesto a Wyatt Russell
se avesse mai incontrato Chris Evans. La risposta dell’attore è stata
la seguente: “Se ho mai incontrato Chris Evans? Credo di sì.
Non credo di averli ‘stretto la mano’, ma credo di averlo
incontrato da qualche parte e di averlo guardato negli occhi. Che
equivale più ad essere uno stalker che ad aver realmente incontrato
qualcuno. Comunque penso di sì. Dovrete solo aspettare la fine
della serie. Resterete tutti sorpresi.”
The Falcon and the Winter Soldier e
il misterioso cameo nell’episodio 5
Le parole di Russell sono molto
difficile da interpretare. Sicuramente l’attore ha lasciato
intendere che il finale della serie ci regalerà più di una
sorpresa, ma ad oggi non possiamo sapere se ciò abbia davvero
qualcosa a che fare con Chris Evans e con un suo ipotetico ritorno nel
MCU. Ricordiamo che di recente era
esplosa la notizia del ritorno dell’attore nell’universo condiviso,
poi smentita sia dallo stesso Evans che da Kevin
Feige.
Tuttavia, è da tempo che si parla di
un possibile ritorno di Steve Rogers e non è escluso che Evans
possa aver girato le sue scene in gran segreto, proprio per evitare
eventuali spoiler. Inoltre, nel quinto episodio della serie – che
debutterà questo venerdì – è atteso il cameo di un personaggio che
sembra essere già noto ai fan del MCU (è
già stato confermato che non si tratterà di Black Panther).
Come al solito, non possiamo far altro che attendere la messa in
onda per scoprire come andranno realmente le cose e quali eventuali
sorprese la Marvel ha riservato ai suoi
fan.
In Big Sky 1×12 che si intitolerà
“No Better Than Dogs ” Cassie e Jenny affrontano ciascuna un
pericoloso tentativo di scacciarle fuori città mentre Jerrie ha un
incontro ravvicinato con una sua pericolosa minaccia. Tornato
al ranch, Blake torna a casa, dove riceve tutt’altro che un
caloroso benvenuto. Questa non è la tipica riunione di
famiglia nel Big Sky”, MARTEDÌ 20 APRILE (10: 00-23: 00 EDT), su
ABC. (TV-14, LV) Gli episodi possono essere visualizzati anche il
giorno successivo su richiesta e su Hulu.
“No Better Than Dogs” è stato scritto da Elwood Reid e Brian
McCauley Johnson e diretto da Oliver Bokelberg. Guest di Big Sky
1×12 star Omar Metwally nei panni di Mark Lindor, Michael
Raymond-James nei panni di Blake Kleinsasser, Ryan Dorsey nei panni
di Rand Kleinsasser, Britt Robertson nei panni di Cheyenne
Kleinsasser, Michelle Forbes nei panni di Margaret Kleinsasser e
Kyle Schmid nei panni di John Wayne Kleinsasser.
Big Sky 1×12
Big
Sky è la nuova serie tv creata da David E.
Kelley per il network americano ABC. David E. Kelley sarà
lo showrunner della prima stagione. Basato sulla serie di libri di
CJ Box, “Big Sky” è prodotto da David E. Kelley, Ross
Fineman, Matthew Gross, Paul McGuigan, CJ Box e
Gwyneth Horder-Payton, ed è prodotto da 20th
Television. 20th Television fa parte dei Disney Television Studios,
insieme a ABC Signature e Touchstone Television. Big
Sky in streaming è disponibile su Star,
il nuovo canale per adulti di Disney+.
La serie racconta degli
investigatori privati Cassie Dewell e Cody Hoyt uniscono le forze
con la sua ex moglie ed ex poliziotta, Jenny Hoyt, per cercare due
sorelle che sono state rapite da un camionista su una remota
autostrada nel Montana. Ma quando scoprono che queste non sono le
uniche ragazze scomparse nella zona, devono correre contro il tempo
per fermare l’assassino prima che un’altra donna venga rapita.
Big
Sky vede protagonisti Katheryn Winnick nei panni di Jenny Hoyt,
Kylie Bunbury nei panni di Cassie Dewell,
Brian Geraghty nei panni di Ronald Pergman,
Dedee Pfeiffer nei panni di Denise Brisbane,
Natalie Alyn Lind nei panni di Danielle Sullivan,
Jade Pettyjohn nei panni di Grace Sullivan,
Jesse James Keitel nei panni di Jerrie Kennedy,
Valerie Mahaffey come Helen Pergman con
John Carroll Lynch come Rick Legarski e
Ryan Phillippe come Cody Hoyt.
Nel pomeriggio di oggi, Zack
Snyder, in compagnia di Dave Bautista, ha
presentato il primo
trailer ufficiale di Army of the Dead, il suo
nuovo film originale Netflix, uno zombie movie sui generis.
Il regista ha colto l’occasione per
togliersi qualche sassolino dalla scarpa mentre ha elogiato il
lavoro portato avanti con la piattaforma e sottintendendo quanto
invece è stato difficile lavorare con la Warner
Bros, senza però nominare lo studio.
“Con Netflix la mia esperienza è
stata fantastica, il mio team lì è stato di grande aiuto, mi hanno
supportato, sono stati collaborativi, un’esperienza meravigliosa
(…) è stata l’esperienza più gratificante per me, dallo scrivere il
film, tutto ciò che lo ha riguardato è stato divertente, il cast,
la crew, Netflix stesso, una vera gioia lavorare insieme (…) Questo
è il film e non ce n’è un altro, non ho dovuto litigare per farlo,
è stato l’opposto. Questa è la director’s cut ed e la versione
definitiva”.
Chiaramente il regista si riferisce
all’esperienza alla Warner, alludendo quindi al fatto che la sua
defezione alla regia di Justice League non è stata dovuta
solo dal lutto personale, ma anche da incomprensioni con lo studio
che gli hanno impedito, nel 2017, di portare a
termine il film.
Natalie Portman ha firmato per capitanare il
cast della prossima produzione della HBO Films The Days of
Abandonment, che altro non è che l’adattamento americano
de I giorni dell’abbandono di Elena Ferrante.
Il romanzo aveva già avuto un
adattamento omonimo per il cinema, nel 2005, per opera di Roberto
Faenza. Nel film, quando Tess (Portman), una donna che ha
abbandonato i propri sogni per una vita familiare stabile, viene a
sua volta abbandonata dal marito, e il suo mondo viene
sconvolto.
Maggie Betts scriverà, dirigerà e
produrrà l’adattamento. Natalie Portman sarà produttore esecutivo
oltre a recitare insieme a Sophie Mas sotto la produzione di
MountainA. Celine Rattray e Trudie Styler di Maven Screen Media
saranno anche produttori esecutivi, così come Len Amato di Crash &
Salvage, Ferrante, Domenico Procacci di Fandango e Maria Zuckerman.
The Days of Abandonment sarà prodotto in
associazione con Medusa.
Direttamente dalla sua
casa a Los Angeles Zack Snyder ha presentato, ad
un ristretto numero di giornalisti e fan, l’entusiasmante trailer
di Army
of the Dead, il suo nuovo film in uscita il 21 maggio
su Netflix.
Il trailer è stato
introdotto da una intro moderata insieme al protagonista del film
Dave Bautista che si è detto entusiasta all’idea
di mostrare anche solo poche immagini del lavoro fatto “quando
ho sentito per la prima volta parlare del progetto non ne sapevo
molto, sapevo fosse uno zombie movie e ne ero super curioso, ma
quando ne ho parlato con Zack e mi ha spiegato come era
stratificato il personaggio e la storia, di come si fondesse tutto
con emozione, dramma, c’era cosi tanto in ballo che non vedevo
l’ora di lavorare con lui di nuovo. 300 per me è stato l’occasione
della vita, quella che ha cambiato tutto, in più adoro lavorare con
persone stimolanti dalle quali poter apprendere, in questo caso
vedere Zack all’azione e poter rubare i suoi trucchi!”.
Emozioni, dramma e humor
sembrano essere le caratteristiche di questo zombie movie con
protagonisti un insieme di strambi personaggi che vengono
ingaggiati per una rapina e si ritrovano davanti una squadra di non
morti evoluti, in grado di combattere e di ragionare. In un futuro
post apocalittico Las Vegas è stata conquistata dagli zombie che
sono decisamente diversi da come li immaginiamo. Dimenticate i
classici film che descrivono i mangiatori di umani come semplici
corpi inanimi,
stupidi e deambulanti, Army of the Dead porta la
firma di Zack Snyder e nulla è come sembra, nel
trailer possiamo addirittura vedere una tigre zombie che fa più
spavento di una vera!
Gli unici immuni a detta
del regista sono gli uccelli: “Volevo che fosse un film che
potesse contenere più generi, con uno humor asciutto, un dramma, ma
anche visualmente valido e divertente” spiega il regista, che
si lascia andare sul protagonista della pellicola lodandolo
“sono un fan di Dave da sempre, in Guardiani della Galassia il suo
personaggio era irresistibile, anche qui c’è una grande componente
di humor, ma c’c’è anche molto di più . È un padre che deve
riconnettersi con la figlia, un badass, un killer professionista,
pieno di fragilità e conflitti che soffre perché vuole a tutti i
costi salvare il suo rapporto familiare, ma al tempo stesso è
devoto alla missione e sa che deve essere un buon leader. Il film è
davvero pieno di sorprese”.
A completare il cast
Ella Purnell, Omari Hardwick, Garrett Dillagunt, Theo
Rossi, Matthias Schweighofer, Nora Arnezeder, Hiroyuki Sanada, Tig
Notaro, Raul Castillo, Huma Qureshi, Michael Cassidy e
Micheal Reid McKay.
Dal regista Zack Snyder (300,
Zack Snyder’s Justice League), Army
of the Dead è ambientato a Las Vegas dopo un’invasione
di zombie che l’ha lasciata in rovina e isolata dal resto del
mondo. Quando Scott Ward (Dave
Bautista), ex eroe della guerra contro gli zombie che ora
cucina hamburger alla periferia della città, viene avvicinato dal
boss di un casinò Bly Tanaka (Hiroyuki Sanada), riceve una proposta
incredibile: entrare nella zona di quarantena infestata dagli
zombie per recuperare 200 milioni di dollari sepolti nel caveau del
casinò prima che la città venga bombardata dal governo entro 32
ore. Spinto dalla speranza che la ricompensa possa aiutare a
spianare la strada ad una riconciliazione con la figlia Kate (Ella
Purnell), Ward accetta la sfida, mettendo insieme una squadra
sconclusionata. Maria Cruz (Ana de la Reguera), un asso della
meccanica e vecchia amica di Ward; Vanderohe (Omari Hardwick), una
macchina ammazzazombie; Marianne Peters (Tig Notaro), cinico pilota
di elicotteri; Mikey Guzman (Raúl Castillo), un influencer
stravagante e Chambers (Samantha Win), il suo ride-or-die; Martin
(Garret Dillahunt), capo della sicurezza del casinò; un audace
guerriero conosciuto come il Coyote (Nora Arnezeder) che recluta
Burt Cummings (Theo Rossi), una viscida guardia di sicurezza; e un
abile scassinatore tedesco di nome Dieter (Matthias Schweighöfer).
Scott trova un inaspettato ostacolo emotivo quando Kate si unisce
alla spedizione per cercare Geeta (Huma Qureshi), una madre
scomparsa in città. Con il ticchettio del tempo che scorre, un
caveau notoriamente impenetrabile e un’orda di zombie Alpha più
intelligenti e veloci che si avvicina, solo una cosa è certa nella
più grande rapina mai tentata: i sopravvissuti si prendono
tutto.
Army
of the Dead è diretto da Zack Snyder
(qui anche direttore della fotografia) con una sceneggiatura di
Snyder & Shay Hatten e Joby Harold, tratta da una storia di Snyder.
Il film è prodotto da Deborah Snyder, p.g.a .; Wesley Coller, p.g.a
.; Zack Snyder, p.g.a. Il film è interpretato anche da Richard
Cetrone e Michael Cassidy.
Sky annuncia le
riprese di Lovely
Boy, il nuovo film Sky Original,
prodotto da Indigo Film in coproduzione
con Vision Distribution e Sky, con il sostegno di
Alto Adige Film Commission.
Lovely
Boy è il secondo film di Francesco
Lettieri dopo Ultras. Già regista di riferimento della scena indie
italiana, Lettieri si è imposto nel panorama dei videoclip musicali
con un’estetica riconoscibile e originale, girando per artisti come
LIBERATO, Calcutta, Thegiornalisti. Con Lovely Boy torna
alla musica, raccontando l’ascesa e il declino di una star della
trap. Le riprese del film si terranno tra Roma e il Trentino-Alto
Adige.
Lovely Boy, la trama
Nic, in arte Lovely Boy, è
l’astro nascente della scena trap romana. Tatuaggi in faccia,
talento puro, completa strafottenza per il mondo. Inizialmente
proiettato verso una folgorante ascesa musicale, rischia di essere
risucchiato in una spirale di autodistruzione.
Scritto da Peppe Fiore e Francesco
Lettieri, Lovely Boy ha tra i protagonisti
Andrea
Carpenzano(La terra dell’abbastanza, Il
Campione),
Ludovica Martino(Il Campione, Skam Italia, Sotto
il sole di Riccione, Carosello Carosone) ed Enrico
Borello (Il filo invisibile, Settembre), e si avvale
della direzione della fotografia di Gianluca Palma, della
scenografia di Marcella Mosca, dei costumi di Antonella Mignogna e
del montaggio di Mauro Rodella.
Il regista e sceneggiatore
Francesco Lettieri ha dichiarato: “Lovely
Boyè il mio secondo film. È un film che mi metterà
alla prova, sia per la complessità tecnica di tante scene, sia per
la difficoltà di affrontare una tematica così delicata. Il film non
si sofferma su questioni di ordine morale, né tenta di dare un
giudizio, piuttosto si concentra sulle emozioni. Voglio fare un
film che faccia ridere e piangere, come tutti i film che amo.
Questo mi interessa più di tutto, spero di riuscirci.”
“Lovely Boy conferma la varietà
della nostra proposta di film Sky Original” ha dichiarato
Nicola Maccanico, Executive Vice President Programming Sky Italia e
CEO di Vision Distribution.“Raccontiamo infatti una storia di
crescita difficile, nella quale sarà evidente come in un mondo
dominato dall’apparenza, si rischia di prendere direzioni
pericolose. La forza di Lovely Boy è quella di dimostrare come
attraverso l’amore e il dialogo si possa prendere in mano la
propria vita, cambiare il proprio destino, anche quando si è
imboccata una strada rischiosa. La collaborazione con Indigo e la
regia di Lettieri sono assoluta garanzia di qualità”
Nicola Giuliano, Produttore e
Fondatore di Indigo Film, ha dichiarato: “È sempre molto bello
accompagnare un giovane e grande talento come Francesco Lettieri
nel suo esordio. Ancora più bello proseguire il percorso con lui e
trovare un partner che sposa entusiasticamente un progetto come ha
fatto Sky per il nostro Lovely Boy.”Lovely Boy
arriverà in prima assoluta prossimamente su Sky e NOW.
Netflix
annuncia la terza e la quarta stagione di Bridgerton,
la prima serie targata Shondaland (casa di produzione fondata da
Shonda Rhimes), creata dal suo collaboratore di lunga
data, Chris Van Dusen (Scandal, Grey’s Anatomy, Private Practice) e da Betsy
Beers. Intanto, la seconda
stagione è ora in produzione e, in linea con i romanzi,
racconterà una nuova storia d’amore, quella della ricerca
dell’amore di Lord Anthony Bridgerton.
“Bridgerton ci ha fatto
innamorare. Il team creativo, guidato da Shonda, conosceva il
materiale e ha prodotto un bellissimo drama, emozionante e
romantico. Hanno dei piani entusiasmanti per il futuro e pensiamo
che il pubblico continuerà ad apprezzare questo show. Stiamo
pianificando di lavorare su Bridgerton
per molto altro tempo ancora a venire”, dice Bela Bajaria, Head of
Global TV di Netflix.
“Dalla prima volta che ho
letto la deliziosa storia di Bridgerton
di Julia Quinn, sapevo avrebbe affascinato il pubblico. Tuttavia,
l’evoluzione di questo adattamento non sarebbe stato un successo
senza i numerosi e significativi contributi dell’intero team di
Shondaland. Il rinnovo della seconda stagione è un forte voto di
fiducia nel nostro lavoro e mi sento incredibilmente grato di avere
partner collaborativi e creativi come Netflix. Betsy e io siamo entusiasti di avere
l’opportunità di continuare a portare il mondo di Bridgerton
a un pubblico mondiale” , afferma Shonda Rhimes.
Basato sulla serie di
best seller della scrittrice Julia Quinn, Bridgerton
è una serie romantica, scandalosa e arguta, ambientata nel mondo
sontuoso e competitivo dell’alta società della Regency London.
Dalle scintillanti sale da ballo di Mayfair ai palazzi
aristocratici di Park Lane e oltre, la serie rivela un mondo
seducente, pieno di regole intricate e drammatiche lotte di potere.
Al centro della storia c’è la famiglia Bridgerton, composta da otto
fratelli affiatati, un gruppo divertente, spiritoso, audace e
intelligente che deve navigare nel mercato matrimoniale alla
ricerca di romanticismo, avventura e amore.
Dal prossimo 16 aprile, arriverà in
anteprima esclusiva in streaming su Nexo+
ASIMMETRIA, diretto dalla giovanissima
Maša Nešković.
Accolto con entusiasmo al Trieste
Film Festival, Asimmetria è il primo lungometraggio della
Nešković e racconta tre storie di separazione, amicizie, amori,
addii. Tre racconti che, in fondo, raccontano una stessa storia.
Una ragazza e un ragazzo trascorrono insieme gli ultimi giorni
della loro spensierata pausa estiva, mentre si avvicina il giorno
in cui la ragazza dovrà lasciare il paese per sempre. Una giovane
donna e un giovane si incontrano ascoltandosi attraverso le pareti
di un vecchio edificio. Si legano rapidamente e si buttano in una
appassionata relazione amorosa. Mentre esplora con lui la città che
aveva lasciato da bambina, la giovane inspiegabilmente sente di
averlo già incontrato prima. Una donna e un uomo si separano dopo
20 anni di matrimonio. Ognuno cerca di trovare un posto tutto suo,
ma c’è qualcosa che impedisce loro di andare avanti. L’estate
è calda, le strade di Belgrado si riempiono delle storie vuote di
queste coppie che si intrecciano in modo quasi casuale. Mentre la
narrazione si svolge, emerge il quadro più ampio di una sola coppia
– una coppia in tre fasi chiave della propria vita.
Nata nel 1984 a Belgrado, in Serbia,
dove si è laureata in Regia cinematografica, Maša
Nešković ha diretto 11 cortometraggi e 10
documentari che sono stati proiettati in diversi festival
cinematografici internazionali e hanno vinto numerosi premi.
Spiega la produttrice Ines
Vasiljevic:“Ho deciso di produrre il film di
Maša Nešković perché da anni stavo cercando una storia che
raccontasse la mia Belgrado, una Belgrado intima e urbana, fuori
dalla narrazione comune fatta di guerra, fatalismi o mitologie
rurali. Allo stesso tempo desideravo produrre l’opera di una voce
giovane e femminile, proprio per uscire dalla logica del
maschilismo belligerante che domina in quasi tutta la produzione
post jugoslava. E Asimmetria è tutto questo”.
Prodotto da Nightswim per l’Italia
con This and That Productions (Serbia) e Korektif (Slovenia),
Nightswim (Italy), ASIMMETRIA sarà in esclusiva su Nexo+ dal 16
aprile.
La piattaforma in streaming
di Nexo+ è un progetto Nexo Digital sostenuto dai media partner
Radio DEEJAY, Radio Capital, Rockol.it, Classic Voice, Danza&Danza,
ARTE.it.
Mirta ama Robin alla follia, lui
le promette che sarà amore eterno. In una cava abbandonata, la
voglia di trasgredire costa la vita a entrambi. La ragazza però si
risveglia e non può che sperare che Robin faccia lo stesso, proprio
come le aveva promesso. Ma niente è come prima. Mirta capisce di
essersi trasformata in una creatura che per sopravvivere si deve
nutrire di carne umana. Ha paura. Braccata da uomini misteriosi,
combatte alla disperata ricerca del suo Robin.
NON MI
UCCIDERE è un teen drama, in una intensa storia
d’amore dalle tinte horror, scritto da Gianni
Romoli, il collettivo GRAMS e lo stesso
Andrea De Sica e liberamente ispirato all’omonimo
romanzo di Chiara Palazzolo, che riuscirà nelle
librerie il 29 aprile edito da SEM Società Editrice
Milanese.
Il film è una produzione
Warner Bros. Entertainment Italia e
Vivofilm, prodotto da
Marta Donzelli e Gregorio
Paonessa, con il sostegno di MiC – Direzione
Generale Cinema e Audiovisivo e IDM Alto Adige e
Regione Lazio – Fondo Regionale per il Cinema e
l’Audiovisivo.
La fotografia è di Francesco
Di Giacomo, la scenografia di Daniele
Frabetti, i costumi di Chiara Ferrantini,
il montaggio di Pietro Morana, il casting di
Gabriella Giannattasio. Le musiche originali sono
composte da Andrea Farri e Andrea De
Sica.
Arriva da
Deadline la notizia che i 20th Century Studios (ora proprietà
dei Walt Disney Studios) sono ufficialmente tornati a lavoro sullo
sviluppo di Starlight, film basato sull’omonimo
fumetto di Mark Millar, in cantiere dal lontano
2013, prima ancora della pubblicazione dell’opera.
Creato da Millar e
dall’artista Goran Parlov,
Starlight segue le avventure di un eroe spaziale
di nome Duke McQueen, che ha salvato l’universo da un diabolico
cattivone 35 anni fa, ma che ritornato sulla Terra ha scoperto che
nessuno credeva alla sua storia di coraggio. Scrollandosi di dosso
la delusione, cerca di andare avanti con la sua vita, si innamora e
si sposa. Ora, decenni dopo, vecchio e con figli a carico, è
chiamato a ritornare in azione quando il vecchio cattivone minaccia
di ritornare. Pubblicato a marzo 2014, il fumetto viene descritto
come un incrocio tra Flash Gordon e The Dark
Knight Returns.
Is it the future or is
it the past? Con David Lynch non ne siamo mai
certi: i bordi si sfumano, le maglie si allargano, lo spaziotempo e
ogni sua logica esplodono in un Big Bang di intuizioni e
suggestioni. Raccontare tale caos primigenio come se fosse un sogno
è l’obiettivo di questa disamina del terzo capitolo dell’iconico
Twin Peaks, una lettura metaforica che ne esplora
il simbolismo con l’ausilio della critica cinematografica e della
filosofia, della religione e della psicologia. Provando a fare
ordine, a comprenderlo quanto più possibile senza
annullarne del tutto il
mistero. Perché forse è proprio lì, nella sua perturbante
indeterminatezza, che si annida il fascino visionario del regista
di Missoula.
BIOGRAFIA.Ilaria Mainardi risiede a
Pisa, sua città d’origine. Qui ha visto maturare l’amore per il
cinema, scrutato col rispetto e la sospensione incredula che si
deve a ciò che è al tempo stesso familiare e misterioso. Con Les
Flâneurs Edizioni ha pubblicato il romanzo La quarta dimensione
del tempo (2020). Collabora con il sito di critica
cinematografica www.spietati.it.
Quando Sharon Carter ha fatto il suo debutto nel
MCU in
Captain America: The Winter Soldier, alcuni fan pensavano
che l’agente dello S.H.I.E.L.D. sarebbe stata soltanto l’interesse
amoroso di Captain America. Tuttavia, la serie The Falcon and the Winter Soldier ha
dimostrato che il suo ruolo nell’universo condiviso potrebbe essere
assolutamente cruciale. In attesa di scoprire se è davvero Sharon a
nascondersi dietro l’identità di
Power Broker, ecco 10 cose che bisogna necessariamente sapere
sul personaggio:
Il nome in codice
Lo SHIELD è
un’organizzazione molto intrigante nei fumetti, perché impiega
parecchi modi diversi per classificare gli agenti. Alcuni
mantengono i loro nomi in codice dalle precedenti attività, come
Occhio di Falco e Vedova Nera. Altri agenti, invece, ottengono
classificazioni in base ai numeri.
Si tratta di agenti che, nel vecchio
sistema dei fumetti, avevano un’autorizzazione di Livello 6 o
comunque superiore. Sharon Carter è una di questi, designata come
Agente 13 quando ha incarichi sotto copertura. Condivide tale
designazione con sua zia Peggy Carter.
Quando ha debuttato nei fumetti?
Creata da Stan Lee e Jack
Kirby, Sharon Carter ha fatto la sua prima apparizione in un
fumetto nel 1966. È apparsa in una delle storie del numero di marzo
di “Tales Of Suspense” dal titolo “30 Minutes To Live!”.
Nella sua prima apparizione, il suo
nome non è stato rivelato: è stata indicata solo con il suo nome in
codice, Agente 13. Lei e Captain America si sono incrociati quando
era in missione, con l’eroe che ha notato una certa somiglianza con
la sua precedente ragazza. Alla fine, è stato rivelato che Sharon
era la sorella di Peggy Carter, anche se nei fumetti successivi la
retcon ha stabilito che Sharon fosse la nipote di Peggy.
Con quale cattivo si è scontrata
nella sua prima missione?
La prima missione di Sharon
nei fumetti riguardava il recupero di un cilindro pieno di
materiale esplosive da un agente che l’aveva sottratto all’Hydra.
Sfortunatamente per lei, si è imbattuta in una serie di
complicazioni quando un cattivo ha cercato di rubargliela.
Quel cattivo è anche apparso anche
nella prima incursione del personaggio nel MCU: Batroc il Saltatore. I fan dei
film lo ricorderanno come lo stesso cattivo che ha preso in
ostaggio la Stella Lemuriana con il suo equipaggio in
Captain America: The Winter Soldier. Ha anche fatto
un’apparizione nel primo episodio di
The Falcon and the Winter Soldier.
Di quale speciale team dello SHIELD è stata capo?
Nei fumetti, lo SHIELD ha
diversi team molto specializzati. Alcuni sono impiegati per scopi
scientifici; altri fanno lavori sotto copertura. Alcuni ruotano
semplicemente attorno ad un tipo specifico di agente.
Nei fumetti, per un breve periodo,
Sharon è stata il capo di uno di questi team specializzati. Si
chiamava “Femme Force” perché era composta solo da agenti donne.
Nei fumetti, non tutti i membri del team dello SHIELD sono stati
rivelati nel corso del tempo, ma l’idea era di rafforzare
l’uguaglianza tra agenti maschi e femmine.
Ha ucciso Captain America?
Una cosa che molti fan dei fumetti ricordano
di Sharon Carter è che è stata responsabile della morte di Captain
America. In realtà, non è del tutto vero, anche se i fan non lo
sapevano quando si è svolta la trama.
Sharon è stata sottoposta al lavaggio del
cervello e indotta a sparare a Captain America. È stato un evento
tragico che l’ha lasciata con un senso di colpa incredibile. Alla
fine, tuttavia, ha scoperto che la pistola che ha usato non era
affatto una pistola: era un dispositivo complice dello spostamento
del tempo. In realtà, ha mandato Capitan America indietro nel
tempo, finendo per convincere gli scienziati Hank Pym e Reed
Richards ad aiutarla a risolvere la situazione.
Doveva apparire in Agents of S.H.I.E.L.D.?
Il debutto nel MCU di Sharon Carter ha coinciso
con il lancio degli ultimi episodi della prima stagione diAgents of S.H.I.E.L.D.La caduta dello SHIELD sul grande schermo ha
causato un effetto a catena per la serie e alcuni fan hanno pensato
che i personaggi dei film Marvel appartenenti
all’organizzazione potessero apparire nella serie
tv.
Mentre Nick Fury e Maria Hill hanno fatto
diverse apparizioni nello show, Sharon Carter non l’ha mai fatto.
Secondo l’attrice Emily Van Camp, tuttavia, ci sono state
discussioni in merito alla possibilità. Sfortunatamente, all’epoca
stava lavorando alla serie televisiva Revenge e non
sarebbe stata disponibile per girare.
Una delle sue ossessioni
I fan del MCU potrebbero non aver ancora
avuto la possibilità di conoscere bene Sharon, ma con decenni di
storia dei fumetti, ci sono molte informazioni interessanti che
potrebbero non essere note. Una cosa che i fan potrebbero essere
interessati a sapere su di lei è proprio ciò da cui è
“ossessionata”.
Trovare il cheeseburger perfetto è
stata una vera e propria missione di vita per Sharon, come rivelato
nella serie “Captain America” del 2005, scritta da Ed Brubaker. È
un bene che sia un’agente che viaggia in tutto il pianeta: ha molte
più possibilità di provare tutti i diversi tipi di cheeseburger
prodotti in tutte le diverse parti del mondo.
Suo nonno era un cattivo?
Sebbene Sharon sia la
nipote di Peggy nei fumetti dell’era moderna, in realtà è la nipote
del fratello di Peggy nel MCU. Tuttavia, a causa del fatto
che la serie Agent Carter è stata cancellata dopo la
seconda stagione, il pubblico del MCU non ha avuto modo di conoscere
meglio Michael Carter.
Molto tempo dopo la cancellazione
dello show, lo sceneggiatore e produttore Jose Molina ha rivelato
che c’era un piano per coinvolgere Michael in “imbrogli degni
di un supercriminale”. Quindi, ad un certo punto, il nonno di
Sharon sarebbe stato un cattivo: se si fosse redento o meno, questo
il pubblico potrebbe non scoprirlo mai…
È stata vittima dello Snap?
La metà del MCU è svanita quando Thanos ha
schioccato le dita in Avengers:
Infinity War. Tuttavia, non è stato mostrato sullo schermo
il destino di tutti i personaggi dell’universo condiviso: Sharon,
ad esempio, non era nel film, quindi i fan non sapevano se era
stata vittima anche lei dello Snap.
Il
suo destino non è stato rivelato fino a Avengers:
Endgame. La sua immagine viene vista sullo schermo dopo
che Carol Danvers ha parlato con Steve Rogers e Natasha Romanoff in
merito proprio alle vittime della decimazione di Thanos. Sebbene
sia l’immagine di Sam Wilson quella su cui l’inquadratura si
concentrare, quella di Sharon viene mostrata proprio alla sua
destra. Come Sam e Bucky Barnes, anche Sharon è scomparsa per
cinque anni.
Quante volte è stata direttore dello SHIELD?
Ci sono molti personaggi che sono stati nominati direttore
dello SHIELD nei fumetti, ma solo pochi hanno diretto
l’organizzazione per più mandati. Sharon è una di questi, avendo
diretto per ben due volte l’organizzazione.
La
prima volta che ha sostituito Nick Fury nel ruolo. In realtà aveva
simulato la sua morte, quindi il suo tempo come direttore non è
durato troppo a lungo. La seconda volta, è apparsa come direttore
ad interim al seguito di Maria Hill, che si è trovata nei guai dopo
che il suo esperimento per riabilitare i criminali attraverso un
cubo cosmico non aveva funzionato. Anche in questo caso, Sharon non
è stata direttore per molto tempo, ma le è stato affidato il
compito di dirigere l’organizzazione in assenza di Hill o
Fury.
È un omaggio al film Da
qui all’eternità (From Here to Eternity) di
Fred Zinnemann il manifesto ufficiale della 67ma edizione del
Taormina Film Fest che accenderà i riflettori del Teatro Antico sul
grande cinema dal 27 Giugno al 3 Luglio. Rivisitazione stilizzata
in chiave moderna, con una scelta cromatica più calda e luminosa,
di una delle sequenze più intense e sensuali nella storia del
cinema, il manifesto è stato realizzato da Ginevra Chiechio su una
palette di colori ispirati alla luce e al calore di Taormina per
reinterpretare l’iconica scena del bacio sulla spiaggia fra
Deborah Kerre Burt
Lancaster.
L’immagine del Taormina Film Fest 67
celebra in questo modo anche i due protagonisti: Burt Lancaster al
quale, in seguito, la figura del Principe di Salina, intramontabile
Gattopardo, regalerà un legame indissolubile con la Sicilia e
Deborah Kerr classe 1921, nell’anno del suo centenario, che proprio
a Taormina era stata invitata nel 1959 e che vincerà un Oscar alla
carriera nel 1994. Vincitore di 8 Academy Awards, Da
qui all’eternità è stato un film cruciale nel
percorso dell’attrice che questa scena d’amore, al tempo giudicata
molto audace, ha consacrato e consegnato all’immaginario
collettivo. “Kerr rhymes with star”, recitava un vecchio adagio
sottolineando l’origine scozzese del suo cognome che la pronuncia
Scottish vuole “Kar”.
Il manifesto del Taormina Film Fest
67 li ricorda così – con un’immagine emblematica dei nostri tempi –
in una spiaggia assolata, avvolti nell’abbraccio di un’invincibile
estate.
Diretto da Francesco Alò,
Alessandra De Luca e Federico Pontiggia,
il Festival è prodotto e organizzato da Videobank Spa nell’ambito
di un mandato triennale – su concessione della Fondazione Taormina
Arte Sicilia e con il patrocinio dell’Assessorato del Turismo dello
Sport e dello Spettacolo della Regione Sicilia, della Sicilia Film
Commission, del Comune di Taormina e del MIBACT.
Empire ha dedicato un lungo speciale a Loki, l’attesa serie dei Marvel Studios in cui
Tom Hiddleston tornerà a vestire i panni del Dio
dell’Inganno. La serie debutterà il prossimo 11 giugno e arriverà
dopo il grande successo ottenuto da WandaVision (la serie dedicata a Wanda Maximoff e
Visione) e The Falcon and the Winter Soldier (incentrata, invece,
su Sam Wilson e Bucky Barnes).
Naturalmente, essendo Loki morto in
Avengers:
Infinity War, la serie sarà incentrata su una versione
leggermente diversa del personaggio. Il Dio dell’Inganno, infatti,
è stato uccido da Thanos nel film del 2018, ponendo fine – almeno
all’apparenza – alle sue continue resurrezioni. Tuttavia, una
versione alternativa del personaggio del 2012 ha rubato il
Tessercat in Avengers:
Endgame e ha creato una linea temporale ramificata: è
proprio quel Loki che sarà al centro della serie.
Gran parte della trama di
Loki è ancora avvolta nel mistero, ma durante
l’intervista con Empire è stato proprio Hiddleston a fornire nuovi
dettagli in merito, invitando i fan a prestare molta attenzione al
logo ufficiale dello show. “Voglio preservare la freschezza
della serie per quando debutterà, ma qualcosa a cui bisogna
prestare attenzione è il logo, che sembra ripristinarsi e
riaggiornarsi”, ha spiegato l’attore.
“Il font sembra continuare a
cambiare forma e sappiamo che Loki è il mutaforma per eccellenza.
La sua è una natura mutevole nel MCU: non sai se è un eroe, un
cattivo o un anti-eroe. Non sai se puoi fidarti di lui oppure no.
Cambia sempre forma: può essere una guardia asgardiana e subito
dopo Captain America.”
Poi ha aggiunto: “Penso che il
logo possa fornire una chiave di lettura per la serie. Loki
riguarda l’indentità e l’integrazione dei frammenti disparati dei
molti sé che questo personaggio rappresenta. Ho pensato che fosse
molto eccitante perché ho sempre trovato Loki un costrutto molto
complesso. Chi è questo personaggio che può indossare così tante
maschere e cambiare forma e sentimenti così rapidamente come un
sixpence?”
01
Distribution ha diffuso il teaser poster di After
3, l’annunciato terzo capito della sla fortunata saga
di libri di Anna Todd. Dopo il successo del primo AFTER, che nel
2019 ha incassato più di 6 milioni di euro al box office italiano,
e l’incredibile risultato del
secondo film, che uscito in sala il 2 settembre 2020, oltre
ogni aspettativa, ha superato i 4 milioni di euro, arriva al cinema
l’atteso sequel After
3, con protagonisti
Josephine Langford (Tessa Young) e
Hero Fiennes Tiffin (Hardin Scott).
Proprio quando Tessa sta
per prendere la più grande decisione della sua vita, tutto cambia.
Alcune scoperte sulla sua famiglia, e su quella di Hardin,
mettono in dubbio tutto ciò che fino a quel momento era certo
e rendono la conquista del loro futuro insieme ancor più
difficile da rivendicare.
AFTER è la
fortunata saga di libri di Anna Todd, nata online da una
fanfiction, divenuta in poco tempo un impressionante
fenomeno della letteratura young adult. La saga AFTER è
stata pubblicata in 35 paesi in tutto il mondo, e solo in
Italia ha venduto oltre 2 milioni di copie (Sperling&
Kupfer).
After
3 è tratto dai romanzi After
3 – Come mondi lontani e After 4 – Anime Perdute: in
Italia, infatti, sono stati pubblicati cinque romanzi invece dei
quattro originali. After We Fell, terzo romanzo originale, è stato
pubblicato in due parti: Come mondi lontani e Anime Perdute.
Andy Samberg, star
di Palm
Springs, l’acclamata commedia fantastica diretta
da Max Barbakow, ha parlato dell’eventualità di un sequel, dicendo
che potrebbe prendere ispirazione da WandaVision, la fortunata serie Marvel dedicata ai personaggi di
Wanda Maximoff (Elizabeth
Olsen) e Visione (Paul
Bettany).
Palm
Springs segue le vicende di due sconosciuti,
Nyles (Andy Samberg) e Sarah (Cristin
Milioti), che si incontrano casualmente a un matrimonio a
Palm Springs e restano bloccati in un loop temporale tra amore,
disillusione e confusione. Il film si conclude con una serie di
domande che potrebbero gettare le basi per un eventuale sequel,
cosa di cui ha discusso proprio Samberg in una recente intervista
con
RadioTimes.
La star di Brooklyn
Nine-Nine ha rivelato che tutto il cast di Palm
Springs sarebbe interessato ad un eventuale sequel.
Tuttavia, bisognerebbe avere tra le mani la giusta sceneggiatura,
che secondo Samberg potrebbe prendere ispirazione proprio da
WandaVision.
“Tutto ciò di cui abbiamo
bisogno è una sceneggiatura incredibile”, ha detto l’attore.
“La storia potrebbe andare in tante direzioni diverse, perché
credo che il modo in cui il film si conclude lascia una porta
leggermente aperta, a seconda dell’interpretazione di chi guarda.
Si potrebbe parlare della felicità coniugale o di altro ancora. O
potrebbe essere una specie di situazione alla WandaVision, in cui
non sei sicuro di dove ti trovi esattamente.”
Il grande successo di Palm Springs
Palm
Springs è stato presentato in anteprima al Sundance
Film Festival 2020. A causa della pandemia di Covid-19, è stato
distribuito direttamente su Hulu, segnando il record per il film
più visto di sempre nel primo weekend di programmazione sulla
piattaforma. In Italia, dopo il passaggio alla Festa del Cinema di
Roma, è stato distribuito in esclusiva su Amazon Prime Video. Il film ha ricevuto due
candidature ai
Golden Globes 2021: miglior film commedia o musicale e miglior
attore in un film commedia o musicale (Samberg).
Nonostante la faida con Warner
Bros., Ray Fisher spera ancora che il personaggio di
Cyborg possa fare la sua apparizione in The Flash, l’atteso cinecomic di Andy Muschietti che dovrebbe entrare in
produzione a breve.
Era stato lo stesso Fisher a
confermare che Victor Stone era stato tagliato dal cinecomic
dedicato al Velocista Scarlatto (lasciando intendere che le
divergenze con WarnerMedia avevano contribuito alla decisione di
tagliare il suo personaggio dal film). Tuttavia, l’attore spera che
si possa trovare una soluzione che gli permetta di avere la
possibilità di essere parte della storia.
Intervistato da
Empire, infatti, Ray Fisher ha parlato delle conversazioni che
ha avuto una volta con Muschietti a proposito del suo
coinvolgimento nel film. “Andy sembra avere la testa a posto.
Ha capito questi personaggi, concentrandosi di più sui rapporti che
sulla semplice messa in mostra dei superpoteri”, ha detto
l’attore. “Eravamo sulla stessa lunghezza d’onda e sarebbe un
peccato se non ci fosse un modo per risolvere il
problema.”
In passato, Fisher aveva dichiarato
che il personaggio di Cyborg
era presente in tutte le numerose versione della sceneggiatura
di The Flash, film che nel corso degli anni è
passato tra le mani di numerosi registi. Sulla scia della
Snyder Cut di Justice
League, in cui il personaggio di Victor Stone ha
finalmente avuto il ruolo che meritava all’interno della storia,
sarebbe un peccato non rivedere il personaggio al fianco del
Velocista Scarlatto. L’ottimismo di Fisher darà sicuramente
speranza ai fan, nell’attesa di un’eventuale conferma.
Confermata anche la presenza
di Michael
Keaton e Ben
Affleck, che torneranno entrambi a vestire i panni di
Batman. Nel cast ci saranno anche l’attrice
spagnola Maribel Verdú (Il labirinto
del fauno), che interpreterà Nora Allen (la madre di
Barry) e l’attrice statunitense Sasha
Calle(Febbre d’amore) che interpreterà
Supergirl.
Non ci sarà
invece Billy Crudup, che aveva interpretato
Henry Allen (il padre di Barry) in Justice
League. Il film dovrebbe essere ispirato alla serie a
fumetti “Flashpoint” del 2011, scritta da Geoff Johns e disegnata
da Andy Kubert.
Sebastian Stan, la star di The Falcon and the Winter Soldier, è finito in
tendenza su Twitter per aver postato su Instagram
una foto del suo lato B. Il motivo? L’attore ha deciso di
promuovere così l’uscita del suo ultimo film, dal titolo
Monday, una
storia d’amore in cui recita al fianco dell’attrice Denise
Gough.
Nella giornata di ieri Stan ha
condiviso una foto in cui lo vediamo nudo e di spalle, per strada,
con addosso soltanto le scarpe, i calzini e un giubbino che lascia
intravedere, appunto, solo il fondoschiena. Lo scatto è un chiaro
riferimento alla trama del film, che dovrebbe presentare diversi
momenti “bollenti”, come lasciato intendere anche da Stan nella
didascalia che ha accompagnato l’immagine: “MONDAY, il film.
Fuori questo venerdì, 16 aprile. Quando dico che abbiamo dato
‘tutto’ per questo film, lo abbiamo fatto… letteralmente.”
Non sorprende che il popolo di
internet abbia subito reagito al post di Stan: il nome dell’attore
è diventato virale e i meme sono cominciati a piovere come se non
ci fosse un domani. Potete vedere il post originale condiviso
dall’attore di seguito:
Sebastian Stan e la questione “America’s Ass” nel MCU
Anche se la foto è stata condivisa
da Sebastian Stan per promuovere il suo ultimo
film, lo scatto ha comunque spinto i fan del MCU a tirare fuori la vecchia
questione relativa al “sedere d’America”. Tutto nasce da una
battuta presente in Avengers:
Endgame, quando Ant-Man (Paul
Rudd) si rivolge a Steve Rogers (Chris
Evans) chiamandolo “America’s Ass”, ossia “sedere
d’America”.
La battutta si è trasformata in uno
scherzo anche tra gli stessi membri del cast, e viene spesso tirata
in ballo anche nelle interviste: proprio di recente, Stan aveva
ammesso che, dal suo punto di vista, il vero “America’s Ass” è
Anthony Mackie, interprete di Falcon.
Carrie-Anne Moss, la star di Matrix che ritroveremo nei panni di Trinity
nel quarto attesissimo capitolo dell’amatissima saga
fantascientifica, si è lasciato andare ad una riflessione sul modo
in cui sia cambiata, a Hollywood, la percezione di lei come attrice
dopo aver superato i 40 anni.
Durante una recente intervista con
ComicBook, Moss ha spiegato di aver sperimentato sulla propria
pelle questo cambio di percezione e ha parlato del momento in cui
si è resa conto di come l’industria cinematografica aveva
cominciato a vederla in modo abbastanza diverso a causa della sua
età.
“Avevo sentito dire che a 40
anni tutti sarebbe cambiato”, ha detto
Carrie-Anne Moss. “Ma non ci credevo, perché
assecondare un modo di pensare che non mi appartiene non è nel mio
carattere. Eppure, il giorno dopo il mio 40esimo compleanno, stavo
parlando di una sceneggiatura che mi era stata proposta insieme
alla mia manager. E lei mi disse: ‘Oh, no, no, no… non è quello il
ruolo per cui sei stata candidata. È quello della nonna’. Forse
esagero, ma è successo dall’oggi al domani. Sono passata
dall’essere una ragazza all’essere una madre, all’essere oltre il
ruolo della madre.”
L’attrice ha poi aggiunto: “Non
ti sembra mai di invecchiare veramente, ma poi ti guardi allo
specchio e te ne rendi conto. Guardavo spesso alcune attrici
francesi ed europee così sicure di sé e penavo che non vedevo l’ora
di essere come loro. E vorrei tanto esserlo, ma non è facile far
parte di questo mondo. C’è troppa pressione esterna.”
Matrix
4 vedrà nel cast il ritorno
di Keanu
Reeves, Carrie-Anne
Moss e Jada
Pinkett-Smith al fianco delle new
entry Yahya Abdul-Mateen II, Neil
Patrick Harris, Jonathan Groff, Jessica
Henwicke Toby
Onwumere. L’uscita nelle sale è fissata per il 1 aprile
2022. Il nuovo capitolo del franchise sarà diretto da Lana
Wachowski. La sceneggiatura del film è stata firmata a
sei mani con Aleksandar Hemon e David Mitchell.
Eric Roth,
co-sceneggiatore di Dune,
ha rivelato di aver già scritto un trattamento per il sequel del
film in arrivo nelle sale quest’anno, che dovrebbe coprire
all’incirca la prima metà del celebre romanzo fantascientifico di
Frank Herbert.
Anche se Warner Bros. e Legendary
Pictures non hanno ancora dato il via libera ufficiale ad un
sequel, Roth ha spiegato di aver già scritto un trattamento proprio
in vista di una potenziale seconda puntata. Parlando con Collider,
lo sceneggiatore ha spiegato che per consentire a WB e Legendary di
ottenere i diritti per la realizzazione del film, ha scritto un
trattamento basato sull’intero romanzo.
“Ho scritto un trattamento per
mostrare agli eredi cosa avremmo potuto fare con la seconda
metà”, ha spiegato Eric Roth. “Devo
ammettere che penso di aver fatto del mio meglio. Ci sono tante
altre cose che voglio fare. Ho 76 anni e questo genere di cose,
ovviamente, richiedono molto tempo. Comunque sì, ci sono altre cose
che ho scritto e di cui sono molto entusiasta. Si spera che le
persone adorino Dune
così tanto che vogliono vedere una seconda parte. Sono sicuro che
Denis ne farebbe una versione straordinaria.”
Roth ha poi confermato che il film
con Timothée
Chalamet che arriverà nelle sale quest’anno sarà
l’adattamento della sola prima parte dell’iconico romanzo di
Herbert: “È l’adattamento della prima metà. Assolutamente. Non
sapevo ancora nulla quando abbiamo iniziato, quindi penso di aver
adattato qualcosa in più rispetto alla sola prima metà… forse ho
iniziato ad adattare anche un po’ della seconda. Ma poi ho visto il
film e posso confermare che è l’adattamento della prima metà del
romanzo.”
Il regista Jordan
Vogt-Roberts (Kong: Skull Island)
dirigerà e produrrà un adattamento live-action della popolarissima
serie anime “Gundam” per Legendary e Netflix, lo
annuncia la piattaforma.
Il famoso sceneggiatore di fumetti
Brian K. Vaughan (“Y: The Last Man”) sta scrivendo
la sceneggiatura e sarà anche il produttore esecutivo. Cale Boyter
di Legendary sta supervisionando il progetto, insieme a Sunrise, lo
studio di animazione giapponese dietro il franchise originale di
“Gundam“. Legendary distribuirà il film nelle sale
in Cina.
Non si sa quale sarà la storia del
film, ma sicuramente c’è una grande quantità di materiale da cui
attingere. Lanciato per la prima volta nel 1979 come serie TV di
Yoshiyuki Tomino, “Mobile Suit Gundam” ha inizialmente faticato per
ottenere il consenso del pubblico, ma nel tempo è cresciuto nel
cuore dei fan a seguito di numerosi adattamenti del franchise, tra
film d’animazione, romanzi, manga, giocattoli, modelli e
videogiochi.
Il genere noto come thriller
legale o thriller giudiziario è particolarmente
popolare a livello internazionale, e sempre più le storie di
avvocati, processi o questioni legate al mondo giudiziario si
ritagliano il proprio posto di rilievo nel mercato cinematografico.
Film come Schegge di paura,
La parola ai giurati o The Judge sono solo
alcuni dei più celebri film a riguardo. Tra questi si colloca anche
The Lincoln Lawyer, diretto ne 2011 da
Brad Furman e scritto da John
Romano. All’intero di questo, si esplora un intricata
vicenda che porta tanto i personaggi quanto gli spettatori a
riflettere sul concetto di colpevolezza e innocenza.
Come gli altri film di questo
sottogenere, anche The Lincoln Lawyer va dunque ad
esplorare questioni particolarmente delicate, che trovano
all’interno delle pratiche legali e giudiziarie i propri punti
forti. La tensione è infatti generata proprio dalla necessità di
individuare prove e testimonianze a difesa o meno di chi è seduto
al banco dei sospettati. Proprio grazie a questi film, la figura
dell’avvocato è diventata sempre più celebre al cinema, ottenendo
un fascino particolarmente raro. Particolarmente apprezzato dalla
critica e dal pubblico, questo di Furman si affermò dunque come un
titolo particolarmente importante del suo anno.
A fronte di un budget di 40 milioni
di dollari, infatti, questo arrivò ad incassarne più del doppio a
livello mondiale. Il film sorprende anche per la grande presenza di
sequenze particolarmente dinamiche, che portano il film ad
acquisire un ritmo particolarmente coinvolgente. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
libro e al cast di attori.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
The Lincoln Lawyer: la trama del
film
Protagonista del film è l’avvocato
Mickey Haller, residente a Los Angeles e
particolarmente legato alla sua Lincoln Town Car nera targata
NTGUILTY. Sempre a bordo della sua auto si reca nelle varie aule di
tribunale dove è solito difendere piccoli ladri, spacciatori,
prostitute o altri clienti di basso rango. Un giorno egli si
ritrova però ad essere richiesto come rappresentante del ricco
Louis Roulet, playboy di Beverly Hills, figlio
dell’immobiliarista Mary Windsor. L’uomo è infatti
accusato dello stupro e del pestaggio della prostituta
Regina Campo. Per poter provare l’innocenza di
questi, però, Haller ha bisogno di rivolgersi ad un suo amico
detective.
Nel frattempo, la procura
distrettuale, per la quale lavora Maggie
McPherson, ex moglie di Haller, sostiene la colpevolezza
dell’imputato. Andando avanti con le indagini in vista del
processo, Haller inizia però ad individuare una serie di
parallelismi con un precedente caso, di cui il precedente
sospettato si è sempre dichiarato innocente nonostante la condanna
all’ergastolo. Per Haller diventa dunque sempre più importante
capire cosa sia accaduto, cosa c’entri Roulet con tutto ciò e quale
dovrà essere il più corretto verdetto. Per fare ciò, l’avvocato
avrà bisogno anche di provare la propria innocenza nei confronti di
alcuni sospetti.
The Lincoln Lawyer: il libro da
cui il film è tratto
Il film è la trasposizione
cinematografica dell’omonimo romanzo di Michael
Connelly, in Italia pubblicato con il titolo Avvocato
di difesa. Lo scrittore, noto per i suoi libri incentrati su
complesse vicende legali, ha dedicato al personaggio dell’avvocato
Haller diversi volumi, di cui questo qui approfondito è il primo,
uscito nel 2005. Successivamente sono stati pubblicati anche La
lista nel 2008, La svolta nel 2010, Il quinto
testimone del 2011 e Il dio della colpa del 2013.
Grande successo letterario, Avvocato di difesa venne da
subito adocchiato dagli studios americani, e i diritti vennero
infine acquisiti dalla Lakeshore Entertainment e dalla Lionsgate.
Connelly si è in seguito dichiarato entusiasta della trasposizione,
che racchiudeva il cuore del suo racconto.
The Lincoln Lawyer: il cast del
film
Ad interpretare l’avvocato Mickey
Haller vi è l’attore premio Oscar Matthew McConaughey.
Questi è stato fortemente richiesto dall’autore del romanzo da cui
il film è tratto. Lo scrittore, infatti, dichiarò di aver sempre
apprezzato l’attore, considerandolo la giusta personalità per dar
vita al personaggio. In particolare, Connelly si convinse del fatto
che doveva essere lui ad ottenere la parte dopo averlo visto
recitare in Tropic Thunder. Accanto a lui, nei panni
dell’amico detective Frank Levin vi è William H.
Macy, mentre Marisa
Tomei interpreta Margaret McPherson, ex moglie di
Haller. Bryan Cranston
è invece presente nei panni del detective Lankford. John Leguizamo
interpreta il prigioniero Val Valenzuela, mentre Michael Peña è
Jesus Martinez. Infine, Ryan Philippe interpreta
l’accusato Louis Ross Roulet.
The Lincoln Lawyer: il trailer e
dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film
grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. The Lincoln Lawyer è
infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili
Cinema, Google Play, Apple iTunes, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per
vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà
noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà
soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì
12 aprile alle ore 21:15 sul canale
Cielo.
È disponibile un nuovo contenuto
video in anteprima della serie Marvel StudiosThe Falcon and The Winter Soldier, che svela
la complessa eredità dello scudo e mostra ciò che accadrà a Sam
Wilson, Bucky Barnes, John Walker e i Flag Smashers.
Diretta da Kari Skogland, con
Malcolm Spellman come capo sceneggiatore, la serie composta da 6
episodi vede protagonisti Anthony Mackie, Sebastian Stan, Wyatt
Russell, Emily VanCamp, Daniel Brühl and Erin Kellyman. Nel
cast anche Georges St. Pierre, Amy Aquino, Adepero Oduye, Danny
Ramirez, Carl Lumbly, Clé Bennett, Desmond Chiam, Florence
Kasumba, Olli Haaskivi, Imelda Corcoran e Noah Mills. I
primi 4 episodi di The Falcon and The Winter
Soldier sono ora disponibili in streaming su Disney+.
The Falcon And The Winter Soldier,
la serie tv
The Falcon and The Winter Soldier è la
serie di prossima uscita nel quale
Anthony Mackie e Sebastian Stan riprenderanno i loro
ruoli nei panni del titolo Falcon (alias Sam Wilson) e The Winter
Soldier (alias Bucky Barnes) che sarà diretta da Kari Skogland.
Vi ricordiamo che nel cast di
The Falcon and The Winter Soldier è previsto
anche il ritorno di due volti noti dell’universo cinematografico,
ovvero Emily VanCamp, Sharon Carter in Captain America: The Winter Soldier e
Civil War e Daniel Bruhl, nei panni del Barone Zemo. Per
quanto concerne la serie di
The Falcon and The Winter Soldier, il lancio è fissato
in autunno 2020 e Kari Skogland (The
Handmaid’s Tale, Penny Dreadful, Boardwalk Empire, The Killing, The
Walking Dead, Fear the Walking Dead, Under the Dome, Vikings,
The Americans, House of Cards e The Punisher) dirigerà tutti i
sei episodi.
Probabile, visti gli esiti di
Avengers:
Endgame, che lo show si concentrerà sulla
dinamica del rapporto tra le due figure più vicine a Captain
America (nonché suoi eredi) e sulle imprese dei supereroi per
garantire la sicurezza mondiale.
Insieme a Liu e Mirren, il team
principale di Shazam
2 vedrà tornare la squadra che ha realizzato il primo
film, del 2019, su tutti Zachary Levi nei panni
dell’omonimo supereroe Shazam! e Asher Angel nei panni del
suo alter ego adolescente Billy Batson. David F.
Sandberg torna a dirigere il film, basato su una
sceneggiatura di Henry Gayden.
Sia Hespera che Kalypso, nella
mitologia DC Comics, sono le figlie del dio greco Atlante, che è
una delle fonti dei poteri di Shazam che infatti detiene la
resistenza di Atlante, così come il potere di Zeus, la forza di
Ercole, la saggezza di Salomone, il velocità di Mercurio e il
coraggio di Achille.
Shazam!è
uscito nelle sale ad aprile 2019. Nel cast Zachary
Levi, Asher Angel, Mark
Strong, Jack Dylan Grazer, Grace Fulton, Faithe Herman, Ian
Chen, Jovan Armand, Cooper Andrews, Marta
Milans e Djimon
Hounsou.
Abbiamo tutti un supereroe dentro di
noi, ci vuole solo un po’ di magia per tirarlo fuori. Nel caso di
Billy Batson, basterà gridare una sola parola – SHAZAM! – affinché
questo ragazzo adottato di 14 anni si trasformi nel Supereroe per
gentile concessione di un antico mago. Ancora bambino all’interno
di un corpo divino, Shazam si diverte nella versione adulta di se
stesso facendo ciò che qualsiasi adolescente farebbe con i
superpoteri: divertirsi! Volare? Vedere a raggi X? Saltare i
compiti a scuola? Shazam vuole testare i limiti delle sue capacità
con la gioiosa imprudenza di un bambino, ma dovrà padroneggiare
rapidamente questi poteri per combattere le forze mortali del male
controllate dal Dr. Thaddeus Sivana.
Draco Malfoy è uno
dei personaggi più controversi ma anche più amati dai fan di
Harry
Potter. La straordinaria capacità di J.K. Rowling di dare spessore umano a
tutti i protagonisti della saga sul maghetto ha fatto percorrere a
questo tradizionale villain una strada piena di ostacoli, a volte
oscura, ma non priva di luce.
Così, mentre i lettori dei libri e
gli spettatori al cinema hanno potuto osservare i cambiamenti di
Malfoy lungo la sua storia giovanile, chi conosce gli eventi del
sequel La maledizione dell’erede sa che molte cose sono accadute
nella sua vita, tra cui alcuni sconvolgenti e altri inaspettati.
Per rinfrescare la memoria, ecco di seguito 10
fatti sul personaggio di Draco Malfoy, il
personaggio interpretato dall’attore
Tom Felton, e relativi al periodo successivo a
I Doni della Morte:
Draco Malfoy ha fatto pace con Harry
Durante gli anni trascorsi
ad Hogwarts, non è mai corso buon sangue fra Draco
Malfoy e Harry Potter, tuttavia una volta
diventati adulti i due sembrano aver messo da parte ogni ostilità
reciproca facendo pace (come testimoniato da La maledizione
dell’erede).
Non sono diventati amici, è ovvio,
e questa dinamica viene in qualche modo suggerita dalla scena alla
fine de I Doni della Morte Parte 2, quando gli ex
studenti si incontrano al binario 9 3/4 insieme ai figli: un cenno
che vale come un saluto e nient’altro.
Una vita di reclusione
Quasi tutta la vita di
Draco Malfoy non è stata esattamente un bagno
sociale: vivendo sempre insieme alla sua famiglia e nascosto dal
resto del mondo per il suo legame con il Signore Oscuro, il
personaggio è stato costretto ad un’esistenza di reclusione anche
da adulto, motivato dalla salute precaria di sua moglie
Astoria e dalle voci
sull’erede Scorpius (secondo cui era in
realtà figlio di Voldemort)
Astoria era fragile a causa di una
maledizione, e il parto di Scorpius ha peggiorato la situazione
costringendola a rimanere a casa. Così, per proteggere la sua
famiglia, Malfoy decise di vivere la propria vita quasi
esclusivamente all’interno del suo maniero e lontano dalla
società.
Ha ritrovato la sua vecchia bacchetta
Quando Draco ha usato la
sua bacchetta per disarmare Albus Silente in Harry Potter e il Principe Mezzosangue, è
diventato automaticamente il proprietario della bacchetta di
sambuco usata dal preside di Hogwarts, salvo poi cederla a Harry
dopo che fu quest’ultimo a disarmarlo.
Sappiamo che dopo la guerra con il
Signore Oscuro Harry l’ha usata per riparare la sua bacchetta con
il nucleo di fenice, e che quella di sambuco era data per dispersa.
E Draco Malfoy? Secondo un tweet di J.K. Rowling,
il mago avrebbe ritrovato la sua vecchia bacchetta.
Draco Malfoy si è preso cura di
Astoria
Prima del suo matrimonio con Draco
Malfoy, Astoria Greengrass venne colpita da una
maledizione di sangue che si passava da generazione in generazione
nella famiglia. Il suo corpo divenne così molto fragile e la sua
salute precaria, soprattutto dopo aver dato alla luce suo figlio
Scorpius.
Draco ha fatto del suo meglio per
prendersi cura di sua moglie e darle tutte le cure di cui aveva
bisogno, ma fortunatamente visse abbastanza a lungo da vedere
Scorpius prendere l’espresso per Hogwarts per la prima volta,
morendo poco più tardi.
La collezione di oggetti di magia oscura
J.K. Rowling ha
dichiarato nel tempo che Draco Malfoy vive in “una versione
modificata dell’esistenza di suo padre“, e da ciò si è dedotto
che la vasta collezione di manufatti oscuri della famiglia Malfoy è
stata ereditata dal figlio senza però mai usarli.
Draco Malfoy è diventato padre
Nel periodo successivo a I Doni della Morte, Draco Malfoy è diventato
padre di Scorpius Hyperion Malfoy, molto simile a
lui, con capelli biondi, occhi grigi e viso spigoloso.
Pur essendo diverso dai suoi
genitori e dai nonni, Scorpius avrebbe seguito le loro orme finendo
nella casata Serpeverde e iniziando la scuola nello stesso anno di
Albus Severus Potter.
Draco Malfoy ha terminato la sua relazione con Pansy
Parkinson
Durante i suoi anni da
studente a Hogwarts Draco ha avuto una relazione con la compagna di
Serpeverde Pansy Parkinson. La cosa non è mai
stato esplicitamente confermata, e sappiamo che Draco Malfoy
avrebbe poi sposato Astoria Greengrass, tuttavia alcuni dettagli
tra libri e film hanno suggerito che ci fosse più che una semplice
amicizia.
Draco Malfoy è andato contro i suoi genitori
Più diventava grande, più
Draco Malfoy voleva compiacere i suoi genitori a tutti i costi.
Condividendo lo stesso disprezzo per i Weasley e i
Babbani, oppure tentando di uccidere Silente per
impressionare loro e Voldemort, Draco voleva emularli in ogni
modo.
Nonostante questo, da adulto è
riuscito a tenergli testa ribellandosi alla mancata approvazione di
Astoria da parte di Lucius e
Narcissa (la donna non odiava affatto i Babbani ed era molto
tollerante).
Draco Malfoy ha sposato Astoria Greengrass
Mentre Harry, Ginny,
Ron ed Hermione hanno sposato i loro vecchi compagni di scuola,
Draco seguì un altro percorso scegliendo Astoria
Greengrass. J.K. Rowling ha poi
confermato che la sorella maggiore di Astoria, Daphne
Greengrass, era nascosta ne L’Ordine della Fenice.
Draco Malfoy ha evitato Azkaban
Dopo la sconfitta di
Voldemort e la fine della guerra magica,
il Ministero della Magia e l’Ordine
della Fenice lavorarono insieme per catturare i Mangiamorte
sopravvissuti e imprigionarli ad Azkaban.
Draco Malfoy e i suoi genitori, Lucius e Narcissa,
erano certamente fra questi, ma evitarono la pena perché pentiti
all’ultimo minuto.
The Mandalorian: “Chapter 13:
The Jedi”
Production Designers: Andrew L. Jones, Doug
Chiang
ONE-HOUR CONTEMPORARY SINGLE-CAMERA SERIES:
Ozark: “Wartime”
Production Designer: David Bomba
TELEVISION MOVIE OR LIMITED SERIES:
The Queen’s Gambit
Production Designer: Uli Hanisch
HALF-HOUR SINGLE-CAMERA SERIES:
What We Do in the Shadows:
“Resurrection,” “Collaboration,” “Witches”
Production Designer: Kate Bunch
MULTI-CAMERA SERIES:
Will & Grace: “Accidentally on
Porpoise,” “We Love Lucy,” “It’s Time”
Production Designer: Glenda Rovello
SHORT FORMAT: WEB SERIES, MUSIC VIDEO OR
COMMERCIAL:
Harry Styles: “Falling”
Production Designer: François Audouy
VARIETY SPECIAL:
Black Is King
Production Designers: Hannah Beachler, Carlos Laszlo,
Susan Linss, Miranda Lorenz, Brandon Mendez, Rika Nakanishi, Ethan
Tobman
VARIETY, REALITY OR COMPETITION SERIES:
Saturday Night Live: “Host: John
Mulaney + Music: David Byrne,” Host: Adele + Music: H.E.R.,” “Host:
Dave Chappelle + Music: Foo Fighters”
Production Designers: Keith Raywood, Eugene Lee, Akira
Yoshimura, N. Joseph De Tullio