Il talento di Mr.
Ripley è un film che ha fatto la storia del cinema
mondiale grazie ai luoghi incantevoli in cui è stato girato e alle
meravigliose interpretazioni. Basato sull’omonimo romanzo da cui si
è basato e uscito nelle sale nel 1999, questo film ha avuto molti
riconoscimenti, tanto da guadagnarsi ben cinque nomination agli
Oscar. Ecco, allora, dieci cose da sapere su Il talento di
Mr. Ripley.
Il talento di Mr. Ripley film
1. John Malkovich era in
trattativa per dirigere i film. L’attore ha rivelato di
essere stato vicino alla regia di questo film e che era in
trattativa per ottenere i diritti e dirigere un remake del primo
adattamento de Il talento di Mr. Ripley, ovvero
Delitto in pieno sole (1960).
2. È stato girato tra
America e Italia. Il film è famoso anche per il fatto di
essere stato in alcuni tra i luoghi meravigliosi della nostra
penisola. Tra i tanti, si citano Roma, Ischia, Procida, Venezia,
Napoli, Livorno e la Penisola sorrentina.
3. Il protagonista ha paura
dell’acqua. Sebbene il film sia stato girato quasi
interamente sopra o vicino a fonti d’acqua, il personaggio di Tom
Ripley ne ha una paura folle e ciò è osservabile dal suo
comportamento nel corso film. Ad esempio, durante la scena della
spiaggia in cui Tom incontra per la prima volta Dickie, egli non si
allontana dalla riva quando entra in mare, tornandovi indietro
subito. Inoltre, rifiuta anche di unirsi a Freddie e Dickie mentre
questi sono in acqua ed è enormemente spaventato nella scena in cui
Dickie inizia a far oscillare la barca avanti e indietro.
Il talento di Mr. Ripley
streaming
4. Il film è disponibile in
streaming. Chi volesse vedere o rivedere questo film, è
possibile farlo grazie alla sua presenza sulle varie piattaforme di
streaming digitale legale come Google Play e iTunes.
Il talento di Mr. Ripley
libro
5. È basato su un romanzo
omonimo.Il talento di Mr. Ripley si ispira
liberamente al romanzo scritto, nel 1955, da Patricia
Highsmith. Inoltre, questo è stato il primo di una serie
di romanzi in cui appare Tom Ripley, che ritorna nei successivi
Il sepolto vivo, L’amico americano, Il ragazzo di Tom
Ripley e Ripley sott’acqua.
Il talento di Mr. Ripley
finale
6. Un protagonista dal
talento innegabile. Al fine di rimanere sui gradini più
alti della scala sociale, Ripley si rifà al suo talento più grande:
l’essere un truffatore spietato ed omicida, abile dissimulatore e
capace di assumere le identità altrui quando messo alle
strette.
Il talento di Mr. Ripley cast
7. Gli attori hanno
imparato cose nuove. Per lavorare al film, Jude Law ha imparato a suonare il sassofono,
mentre Matt Damon ha imparato a suonare il piano. Più
che altro, Damon ha imparato a ricreare la giusta sequenza dei
tasti, poiché la musica ascoltata è interpretata da Sally
Heath e Gabriel Yared.
8. Ci sarebbe dovuto essere
Tom Cruise. Inizialmente, Anthony
Minghella voleva Cruise per il ruolo di Ripley. Tuttavia, dopo
aver visto Will Hunting – Genio ribelle (1997), decise di
optare per Matt Damon.
9. Il ruolo di Meredith è
stato ampliato per
Cate Blanchett. Quando il regista ha saputo che
l’attrice era interessata ad interpretare il ruolo secondario di
Meredith – in contrasto con la protagonista femminile – ha ampliato
il ruolo per coinvolgerla maggiormente nel progetto.
Il talento di Mr. Ripley
trama
10. L’arte
dell’inganno. Il film racconta la storia di Tom Ripley,
giovane ragazzo americano di bella presenza, educato e raffinato.
Tuttavia, egli cerca di mantenere questa facciata, ma in realtà è
alla ricerca di un amore e di rapporti autentici. Ricerca che
lascia ai margini quando si presenta l’occasione di vive una vita
beata, prendendo senza rimorso l’identità di una altro, piuttosto
che essere il “signor nessuno”. Ma il prezzo da pagare, prima o
poi, arriva.
Arriva nelle sale italiane,
distribuito da Lucky Red, La mia vita con
John F. Donovan, il film che segna l’esordio in lingua
inglese di Xavier Dolan, tanto caro ai festival di cinema
e ad appassionati della settima arte.
Classe 1989, ad appena 30 anni,
Dolan ha già diretto e scritto otto film, costruendosi a ragione la
fama di ragazzo prodigioso, che anche nelle prime forme rozze e
abbozzate, riusciva a comunicare una profondità e un’attenzione
alla storia e ai personaggi che raramente si riscontrano, anche in
autori più esperti e navigati. È risultato quindi strano quando,
già durante la produzione de La mia vita con John F.
Donovan, si è cominciato a parlare di problemi di
sceneggiatura, poi di montaggio, creando intorno al film un alone
di mistero, tanto che dopo la presentazione a Toronto 2018, il film
è stato accolto malissimo dalla critica, trovando distribuzione
soltanto in Francia, e ora in Italia.
Ma è davvero andato qualcosa storto
nell’esordio di Dolan con l’inglese? Cosa è capitato alla sua
limpida visione della storia, dei personaggi e dell’intreccio di
identità che da sempre rendono forte il suo cinema?
La storia del film ruota intorno
alla corrispondenza epistolare tra Rupert e John Donovan. Il primo
è un ragazzino che sogna di fare l’attore, il secondo è la star più
in vista del momento, il giovane attore di bell’aspetto e di dubbio
talento che però è all’apice del successo grazie ad uno show tv,
pronto a fare il grande salto sullo schermo d’argento.
La storia si sviluppa su due piani
temporali, il presente in cui un adulto Rupert (Ben Schnetzer), scrittore ed
attore lui stesso, racconta della sua amicizia epistolare con John,
e il passato, in cui seguiamo il giovane Rupert (Jacob
Tremblay) e parallelamente i tormenti di John
(Kit
Harington), dalla pasticciata e timorosa gestione
della sua identità sessuale, fino ai dubbi sulla sua vita e la sua
carriera. Lo stato di torpore in cui si immerge questa seconda
linea temporale, esplode nel momento in cui lo scambio epistolare
trai due viene reso pubblico e del quale viene messa in discussione
l’esistenza stessa.
Dolan riversa tutta la sua vita nel
film e, sebbene si sia trovato spesso a raccontarsi, nei suoi film,
questa volta solleva lo sguardo dal suo ombelico e prova a
raccontare quella che è la sua vita di artista, di persona che si
mette in gioco davanti ad un pubblico. Così, Xavier è tutti i
personaggi e nessuno di loro fino in fondo: è il giovane Rupert che
scrive al suo beniamino e a lui si ispira (come Dolan stesso fece
con Leonardo
DiCaprio all’epoca di Titanic), è
Rupert adulto, che nonostante abbia una storia autoreferenziale e
poco importante nel grande ordine del mondo, vuole raccontarla per
provare a dare voce a persone e ad emozioni, è John Donovan,
giovane star che non riesce a gestire il successo e si chiede se e
come debba condividere la sua vita privata con il suo pubblico.
In quest’ottica il film si rivela
essere una lunga confessione del regista, preso a volersi spiegare,
raccontare, giustificare e mostrare al suo pubblico. Lo fa però in
maniera goffa e personalissima, riproponendo ancora una volta il
suo amore per la musica pop, e nascondendo nel film le sue più
grandi passioni, da Harry Potter e
Titanic (uno dei suoi film
preferiti). A questa ricchezza di intenzioni, corrisponde però
una forma disordinata, in cui il contenuto fatica a trovare una sua
collocazione precisa.
Il filo rosso della storia, la
corrispondenza tra Rupert e John, resta in secondo piano, tanto che
anche lo spettatore ad un certo punto comincia a dubitare della sua
esistenza, immaginando che sia solo nella testa del ragazzino.
Quando poi questa viene certificata dall’ammissione di John, tutta
la vicenda procede in maniera frettolosa e prevedibile, niente che
si avvicini alla finezza che Dolan ha sempre raccontato nei suoi
film precedenti.
Lo stile elegante, i primi piani
indagatori, i colori saturi tornano anche qui a strutturare i
quadri e i tempi della narrazione, ma è innegabile che, nonostante
un certo fascino che il film comunque esercita e al netto delle
difficoltà produttive che ha affrontato in corso d’opera e in fase
di montaggio, La mia vita con John F. Donovan
rappresenta un momento basso della carriera del regista
canadese.
Guarda il trailer di La mia vita con John F.
Donovan
Universal Pictures
International Italy ha diffuso il primo video dal
backstage giamaicano di Bond 25, il prossimo film
dell’agente 007 con protagonista Daniel Craig. Il
film è diretto da Cary Joji Fukunaga, prodotto da
Micheal G. Wilson e Barbara Broccoli, e vede
protagonisti accanto a Craig, Léa Seydoux,
Ralph Fiennes e Rami Malek.
Bond ha abbandonato gli impegni in
prima linea e si gode una tranquilla vita in Giamaica. La sua pace
ha vita breve dopo che il vecchio amico Felix Leiter della CIA si
palesa con una richiesta d’aiuto. La missione ha l’obiettivo di
recuperare uno scienziato rapito e si rivela molto più complessa di
quanto atteso: Bond sarà messo alla prova da un misterioso nemico
dotato di una nuova arma tecnologica.
A poche settimane dall’uscita nelle
sale di Spider-Man: Far
From Home è tempo di tirare le somme e ragionare sulle
teorie che potrebbero effettivamente avverarsi nel film di chiusura
della Fase 3.
Ma quali sono le più probabili? Ecco qualche ipotesi:
1L’arrivo di Miles Morales
L’ingresso di Miles Morales
nel MCU rientra nei desideri dei Fan e l’idea di un Multiverso dove
varie versioni dello stesso personaggio possano coesistere è
alquanto allettante.
Forse il giovane eroe seguirà le orme di Peter
Parker cinque anni dopo la Decimazione? Oppure arriverà
direttamente da un altro universo e si unirà alla lotta contro
Norman e Harry Osborn come nei fumetti originali?
Spider-Man: Far
From Home segnerà la conclusione definitiva della
Fase 3 del MCU e seminerà probabilmente
qualche indizio sul futuro del franchise e sulle direzioni della
prossima linea editoriale. Ma cosa possiamo aspettarci dalla
Fase
4 e soprattutto, quali personaggi ci piacerebbe vedere
in azione?
Eccone alcuni, tra le fila degli
eroi poco noti, che meriterebbero senza dubbio un’occasione:
1Wonder Man
Wonder Man, alter ego di Simon
Williams, è un personaggio dei fumetti creato da Stan Lee, Don
Heck e Jack Kirby apparso per la prima volta in Avengers Vol.1 n.9
nel 1964.
La sua storia è legata a doppio filo con
quella del Barone Zemo, che lo trasformerà in un supereroe di pura
energia ionica per aiutare i Signori del male a combattere contro i
Vendicatori. Al contrario dei pani, Wonder Man finirà invece per
schierarsi con gli Avengers, unendosi alla squadra e diventandone
un pialstro.
Il nuovo spot tv di
Spider-Man: Far From Home ci dà qualche indizio su
quella che potrebbe essere una nuova storia d’amore nel
Marvel Cinematic Universe.
Stando a ciò che vediamo nello spot di seguito, sembra che
Zia May e Happy Hogan trovino il tempo di
conoscersi meglio, in barba a quello che si era ipotizzato quando
si era saputo che Marisa Tomei sarebbe stata la
zia del nuovo Peter.
L’avvenenza dell’attrice sarà
dunque sfruttata per introdurre una sotto-trama che potrebbe avere
sviluppi futuri ma che potrebbe anche essere soltanto il modo per
introdurre degli elementi comici nella storia che porterà
Spider-Man lontano da casa.
Diretto ancora una volta da
Jon Watts,
Spider-Man: Far From Homeè
arrivato nelle nostre sale il 10 luglio. Confermati nel cast del
film il protagonista Tom
Holland nei panni di Peter Parker, Marisa
Tomeiin quelli di zia May e Zendayain
quelli di Michelle,Samuel
L. Jacksonin quelli di Nick Fury
e Cobie
Smuldersin quelli di Maria Hill.
Jake
Gyllenhaal interpreterà invece Quentin
Beck, aka Mysterio, uno degli antagonisti
più noti dei fumetti su Spidey.
Di seguito la sinossi ufficiale:
In seguito agli eventi di
Avengers: Endgame, Spider-Man deve rafforzarsi per affrontare
nuove minacce in un mondo che non è più quello di prima. ‘Il nostro
amichevole Spider-Man di quartiere’ decide di partire per una
vacanza in Europa con i suoi migliori amici Ned, MJ e con il resto
del gruppo. I propositi di Peter di non indossare i panni del
supereroe per alcune settimane vengono meno quando decide, a
malincuore, di aiutare Nick Fury a svelare il mistero degli
attacchi di creature elementali che stanno creando scompiglio in
tutto il continente.
Spider-Man: Far From
Home arriverà in sala il 10 luglio.
Il regista Danny
Boyle rivela che sta lavorando ad un terzo film di
28 giorni dopo con lo sceneggiatore Alex
Garland. Uscito nel 2002, il film originale di
Boyle e Garland restituì una nuova vita allo
zombie movie e divenne un successo con $ 82 milioni al botteghino
globale contro un modesto budget di soli $ 8 milioni. Il film ha
ottenuto grande successo anche presso la critica e detiene una
percentuale di 86 % su Rotten Tomatoes.
Dopo il successo, il film è stato
oggetto di un sequel nel corso del 2007, 28 settimane
dopo, con Juan Carlos Fresnadillo che ha
firmato la regia. Il film non è stato un grande successo al
botteghino, con soli $ 64 milioni incassati in tutto il mondo, è
stato apprezzato dalla critica. Anche se il genere zombie potrebbe
non essere così caldo come lo è stato in passato, molti fan
continuano a reclamare un terzo episodio della serie che Boyle
iniziato quasi due decenni fa.
Ora sembra che ci siano buone
notizie per i fan che sperano in un terzo film di 28 giorni
dopo. Parlando con Independent, Boyle ha
rivelato che sta effettivamente lavorando a un’altra storia con
Garland, e pensa che la loro idea per un terzo film sia
solida. “Alex Garland ed io abbiamo una splendida idea per
la terza parte, è abbastanza buona, il film originale ha portato ad
un nuovo risveglio del genere zombi. Alex si sta concentrando a
dirigere e a fare i propri lavori in questo momento, quindi è
davvero tutto in sospeso, ma non si può mai sapere.”
Noto per aver diretto gli acclamati
film di fantascienza Ex Machina e
Annientamento, Garland ha in effetti un grande
progetto, Devs, una serie TV che è stata ripresa
da FX e che sarà presentata in anteprima nel 2019. Da parte sua,
Boyle si sta occupando della promozione di
Yesterday, la sua commedia musicale ispirata ai
Beatles e in uscita a settembre in Italia.
In occasione del concerto
jazzistico presso il Teatro degli Arcimboldie del
debutto presso il Teatro alla Scala con la sua
celebrata regia “italo-americana” di Gianni Schicchi, atto unico
comico di Giacomo Puccini, Fondazione Cineteca Italiana
presenta Welcome Back Mr. Allen, una
rassegna cinematografica dedicata al maestro newyorkese Woody
Allen.
Dal 26 giugno al 28
luglio 2019 presso il MIC – Museo Interattivo del
Cinema di Milano, in programma ventotto
lungometraggi in cui Woody Allen riveste
contemporaneamente il doppio ruolo di regista e interprete.
Con l’obiettivo di rivolgerci a un
pubblico internazionale, alcuni film verranno presentati in
edizione originale con i sottotitoli italiani, per
apprezzare al meglio le doti attoriali di Allen, mentre altri
titoli, proiettati in supporto 35mm, saranno in
edizione italiana con il doppiaggio di Oreste Lionello, la cui voce
ha reso celebre Woody Allen in Italia.
La presenza di Woody Allen ad una delle proiezioni in
programma è in attesa di conferma.
IL CALENDARIO DEI
FILM
MIC – Museo Interattivo del Cinema
Mercoledì 26 giugno
h 16.00 Love and Death (Amore e guerra)
Woody Allen, USA, 1975, 85’, v.o.s.it. Int.: Woody Allen, Diane
Keaton.
Nel 1805 Napoleone invade la Russia e il giovane Boris si reca al
fronte a difendere la patria. Quando Napoleone marcia verso Mosca,
sua moglie è decisa ad assassinare l’imperatore e induce suo marito
ad aiutarla.
h 18.00 Sleeper (Il dormiglione)
Woody Allen, USA, 1973, 88’, v.o.s.it. Int.: Woody Allen, Diane
Keaton.
Ibernato nel 1973, all’età di 35 anni, il clarinettista e
proprietario di un ristorante per vegetariani, Mike Monroe, si
risveglia due secoli dopo in un mondo irriconoscibile.
Giovedì 27 giugno
h 16.00 Criminali da strapazzo
Woody Allen, USA, 1994, 94’. Int.: Woody Allen, Hugh Grant, Elaine
May.
Ray vuole fare il colpo della sua vita in una banca, usando come
copertura un negozio di biscotti. Il colpo non riesce ma i biscotti
si vendono alla grande!
h 18.00 Bananas (Il dittatore dello Stato
libero di Bananas)
Woody Allen, USA, 1971, 81’, v.o.s.it. Int.: Woody Allen, Louise
Lasser.
Fielding, per consolarsi di una delusione sentimentale, si
trasferisce nello Stato di Bananas, una repubblichetta sudamericana
afflitta da ricorrenti dittature e frequenti rivoluzioni.
Venerdì 28 giugno
h 16.00 Scoop
Woody Allen, USA, 2006, 96’. Int.: Woody Allen, Scarlett Johansson,
Hugh Jackman.
Una studentessa di giornalismo americana in visita a Londra indaga
su una serie di omicidi, innamorandosi nel frattempo di un
intrigante lord inglese.
h 18.00 Crimini e misfatti
Woody Allen, USA, 1989, 107’. Int.: Bill Bernstein, Stephanie
Roth.
Nella cornice dell’alta borghesia ebraica di Manhattan, colta e
benestante, due uomini si trovano di fronte a difficili scelte
morali.
Sabato 29 giugno
h 18.00 Hannah and Her Sisters (Hannah e le sue
sorelle)
Woody Allen, USA, 1986, 103’, v.o.s.it. Int.: Mia Farrow, Barbara
Hershey, Carrie Fisher.
Commedia corale dove la quotidianità di tre sorelle newyorkesi e
delle loro famiglie è illuminata dalla verve umoristica tipicamente
alleniana.
Domenica 30 giugno
h 16.00 Manhattan
Woody Allen, USA, 1979, b/n, 96’, v.o.s.it. Int.: Woody Allen,
Diane Keaton, Meryl Streep.
Manhattan è il poema d’amore per una città interiorizzata e sognata
e un dramma in cadenze leggere di commedia, in cui secondo molti
critici e spettatori Allen raggiunge la sua massima vetta
artistica.
Martedì 2 luglio
h 16.00 La dea dell’amore
Woody Allen, USA, 1995, 95’. Int.: Woody Allen, Helena Bonham
Carter.
Un uomo, convinto dalla moglie ad adottare un figlio, non resiste
al bisogno di sapere chi sono i genitori naturali. Scopre così che
la madre è una pornoattrice.
h 18.00 Radio Days
Woody Allen, USA, 1987, 85’, v.o.s.it. Int.: Paul Herman, Julie
Kavner.
America anni Trenta, scoppia la febbre della radio: tra personaggi
reali e fittizi, la voce narrante di Allen racconta con nostalgia
gli anni della sua giovinezza newyorkese.
Mercoledì 3 luglio
h 16.00 Harry a pezzi
Woody Allen, USA, 1997, 95’. Int.: Woody Allen, Judy Davis.
Harry Block è uno scrittore che cerca, seppur in maniera scomposta,
di mettere un po’ d’ordine nella propria vita, condotta fino a quel
momento all’insegna del tradimento e dell’insoddisfazione.
h 18.00 Stardust Memories
Woody Allen, USA, 1980, b/n, 91′, v.o.s.it. Int.: Woody Allen,
Charlotte Rampling.
Un regista comico di successo è in crisi esistenziale: cerca di
esprimere il suo disagio in un film ermetico che i suoi produttori
cercano in tutti i modi di rendere più commerciale.
Giovedì 4 luglio
h 16.00 La maledizione dello scorpione di
Giada
Woody Allen, USA, 2001, 104’. Int.: Woody Allen, Helen Hunt.
New York, anni Quaranta. Briggs, anziano investigatore di una
società d’assicurazioni, e la sua nuova detestata superiore sono
vittime di un illusionista che li costringe sotto ipnosi a
commettere furti sui quali, al risveglio, devono indagare.
Venerdì 5 luglio
h 16.00 Mariti e mogli
Woody Allen, USA, 1992, 107′. Int.: Woody Allen, Mia Farrow, Judy
Davis.
Parodiando lo stile documentaristico, Allen racconta le difficoltà
sentimentali di due coppie di amici.
h 18.00 Zelig
Woody Allen, USA, 1983, 78’, v.o.s.it. Int.: Woody Allen, Mia
Farrow.
La storia di Leonard Zelig che, nella sua smodata smania di essere
accettato e amato, ha sviluppato la capacità camaleontica di
assumere le caratteristiche somatiche, psichiche e lessicali di
chiunque incontri.
Sabato 6 luglio
h 18.00 Take the Money and Run (Prendi i soldi e
scappa)
Woody Allen, USA, 1969, 85’, v.o.s.it. Int.: Woody Allen, Janet
Margolin.
Una satira delle trasmissioni televisive di “vita vissuta” e dei
film polizieschi, attraverso la storia di un rapinatore maldestro i
cui tentativi di delinquere si risolvono in disastri.
Domenica 7 luglio
h 16.00 What’s Up, Tiger Lily? (Che fai,
rubi?)
Woody Allen, USA, 1966, 85’, v.o.s.it. Int.: Woody Allen, Tatsuya
Mihashi
Rimontaggio e doppiaggio completamente distorto di un film
giapponese uscito l’anno precedente, che si trasforma in una
grottesca vicenda di spionaggio per il possesso della ricetta
dell’insalata.
h 20.00 Annie Hall (Io e Annie)
Woody Allen, USA, 1977, 93’, v.o.s.it. Int.: Woody Allen, Diane
Keaton.
Alvy Singer, attore comico di origini ebree, incontra casualmente
Annie Hall, una ragazza carina, un po’ svitata, di famiglia
benestante del Middle West.
Martedì 16 luglio
h 16.00 A Midsummer Night’s Sex Comedy (Una
commedia sexy di una notte di mezza estate)
Woody Allen, USA, 1982, 98’, v.o.s.it. Int.: Woody Allen, Mia
Farrow.
Negli anni Venti tre coppie passano un fine settimana estivo in una
casa di campagna nel New Jersey in un clima fiabesco, tra approcci,
corteggiamenti ed equivoci.
h 18.00 Tutti dicono I Love You
Woody Allen, USA, 1996, 110’. Int.: Woody Allen, Julia Roberts.
Tra New York, Parigi e Venezia, si muovono i personaggi di un
grande cast corale con numerosi numeri musicali. Un omaggio al
cinema degli anni d’oro di Hollywood.
Mercoledì 17 luglio
h 16.00 New York Stories – Oedipus Wrecks (Edipo
relitto)
Woody Allen, USA, 1989, 40’, v.o.s.it. Int.: Woody Allen, Mia
Farrow.
Sheldon soffre per il difficile rapporto con la madre, una tipica
“jewish mother”, apprensiva e invadente. La situazione si complica
quando desidera presentarle la sua nuova fidanzata.
h 18.00 Hollywood Ending
Woody Allen, USA, 2002, 114’. Int.: Woody Allen, Téa Leoni.
Il regista in declino Val viene colto da cecità psicosomatica, ma
decide di non rinunciare a girare il film che spera lo faccia
tornare in carreggiata. Le riprese hanno inizio, ma il caos è
pressoché totale.
Giovedì 18 luglio
h 16.00 To Rome with Love
Woody Allen, USA, 2012, 96’. Int.: Woody Allen, Alec Baldwin,
Roberto Benigni.
Una serie di episodi si intrecciano sullo sfondo della città
eterna, dove la metropoli contemporanea sfuma nella Roma
dell’immaginario cinematografico, tra turisti, vigili urbani e
cantanti lirici.
h 18.00 Anything Else
Woody Allen, USA, 2003, 108’. Int.: Woody Allen, Jason Biggs.
Jerry è un giovane aspirante scrittore di New York. Incontra
Amanda, una ragazza libera e spregiudicata, e se ne innamora
pazzamente.
Venerdì 19 luglio
h 16.00 Shadows and Fog (Ombre e Nebbia)
Woody Allen, USA, 1991, b/n, 104’, v.o.s.it. Int.: Woody Allen, Mia
Farrow.
Negli anni Venti, in una città europea avvolta da una fitta nebbia,
si aggira un misterioso maniaco che uccide i passanti
strangolandoli.
h 18.00 Manhattan Murder Mystery (Misterioso
Omicidio a Manhattan)
Woody Allen, USA, 1993, 105′, v.o.s.it. Int.: Woody Allen, Diane
Keaton.
Che cosa succede quando una moglie annoiata pensa che il buon
vecchio vicino di casa abbia commesso un uxoricidio?
Domenica 21 luglio
h 16.00 Broadway Danny Rose
Woody Allen, USA, 1984, b/n, 86’, v.o.s.it. Int.: Woody Allen, Mia
Farrow.
In un piccolo ristorante di New York, un gruppo di vecchi artisti
del varietà ricorda i tanti episodi delle rispettive carriere. A
farla da padrone sarà la storia di Danny Rose, un modesto
impresario collezionista più di fallimenti che di successi.
h 20.30 Zelig
Woody Allen, USA, 1983, 78’, v.o.s.it. Int.: Woody Allen, Mia
Farrow. Replica.
Martedì 23 luglio
h 16.00 Criminali da strapazzo
Woody Allen, USA, 1994, 94’. Int.: Woody Allen, Hugh Grant, Elaine
May. Replica.
h 18.00 Everything You Always Wanted to Know About
Sex* (*But Were Afraid to Ask) – Tutto quello che avreste
voluto sapere sul sesso* (*ma non avete mai osato chiedere)
Woody Allen, USA, 1972, 88’, v.o.s.it. Int.: Woody Allen, Gene
Wilder, Louise Lasser. Replica
Mercoledì 24 luglio
h 16.00 Mariti e mogli
Woody Allen, USA, 1992, 107′. Int.: Woody Allen, Mia Farrow, Judy
Davis. Replica.
h 18.00 Broadway Danny Rose
Woody Allen, USA, 1984, b/n, 86’, v.o.s.it. Int.: Woody Allen, Mia
Farrow. Replica.
Giovedì 25 luglio
h 16.00 Harry a pezzi
Woody Allen, USA, 1997, 95’. Int.: Woody Allen, Judy Davis.
Replica
h 18.00 A Midsummer Night’s Sex Comedy (Una
commedia sexy di una notte di mezza estate)
Woody Allen, USA, 1982, 98’, v.o.s.it. Int.: Woody Allen, Mia
Farrow. Replica
Venerdì 26 luglio
h 16.00 Crimini e misfatti
Woody Allen, USA, 1989, 107’. Int.: Bill Bernstein, Stephanie
Roth. Replica
h 18.00 Annie Hall (Io e Annie)
Woody Allen, USA, 1977, 93’, v.o.s.it. Int.: Woody Allen, Diane
Keaton. Replica
Sabato 27 luglio
h 18.00 Radio Days
Woody Allen, USA, 1987, 85’, v.o.s.it. Int.: Paul Herman, Julie
Kavner. Replica
Domenica 28 luglio
h 16.00 Manhattan
Woody Allen, USA, 1979, b/n, 96’, v.o.s.it. Int.: Woody Allen,
Diane Keaton, Meryl Streep. Replica.
H 20.00 Hannah and Her Sisters (Hannah e le sue
sorelle)
Woody Allen, USA, 1986, 103’, v.o.s.it. Int.: Mia Farrow, Barbara
Hershey, Carrie Fisher. Replica
Entrate a far parte del mondo
corrotto della Detroit degli anni ’80, all’apice della Guerra alle
Droghe, in questa avvincente storia del rapporto tra padre e
figlio, Cocaine – La vera storia di White Boy
Rick, in arrivo in Dvd, Blu-ray e Digital HD dal 26
giugno con Universal Pictures Home Entertainment Italia. Basato su
eventi realmente accaduti, Cocaine – La vera storia di
White Boy Rick racconta la storia di un padre
operaio, interpretato dal vincitore del premio Oscar
Matthew McConaughey (2013, Miglior Attore Protagonista
per Dallas Buyers Club), e del suo figlio adolescente,
interpretato dall’emergente Richie Merritt. Il quindicenne Rick
Wershe Jr., chiamato “White Boy Rick”, diventa il più giovane
informatore dell’FBI della storia, e successivamente uno
spacciatore di droga, manipolato dallo stesso sistema che avrebbe
dovuto proteggerlo, abbandonato dai suoi supervisori all’FBI e
condannato ad una vita in prigione.
Diretto da Yann Demange
(’71), questa cruda storia vera comprende all’interno del
suo cast anche la nomination ai BAFTA Bel Powley (Diario di una
teenager) nel ruolo della sorella tossicodipendente di Rick,
Dawn; la nomination agli Oscar Jennifer Jason
Leigh (The
Hateful Eight), Brian Tyree Henry
(Atlanta), Rory Cochrane
(Black
Mass), RJ Cyler (Quel
fantastico peggior anno della mia vita), Jonathan
Majors (Hostiles), e Eddie Marsan (Ray
Donovan, Deadpool 2), insieme alle nomination all’Oscar
Bruce Dern ( Nebraska) e Piper
Laurie (Carrie).
Le edizioni Dvd e Blu-ray di
Cocaine – La vera storia di White Boy Rick
includono all’interno dei propri contenuti speciali sei scene
eliminate mai viste prima e tre featurette provenienti dal dietro
le quinte con interessanti approfondimenti sulla storia vera da cui
è tratto il film, l’eccezionale cast e molto di più. Inoltre, sarà
possibile ascoltare un’intervista con il vero Rick Wershe Jr.
registrata in prigione, in cui racconta la sua storia e condivide
foto e video personali provenienti dal suo processo in “La vera
storia di Rick Weshe Jr.”. Scopri come il regista Yann Demange ha
trovato e riunito questo fantastico cast, soprattutto l’incredibile
aneddoto della scoperta del debuttante Richie Merritt e di come
Matthew McConaughey ha reso sua questa parte in “Le
tre tribù di Detroit: il cast”. Infine, scoprite quanto lavoro è
stato necessario per ricreare la Detroit degli anni ’80 con
precisione, dalla musica ai costumi al production design e molto di
più in “La produzione di Cocaine – La vera storia di White Boy
Rick”.
Cocaine – La vera storia di
White Boy Rick è diretto da Yann Demange (’71) e
scritto da Andy Weiss e Logan & Noah Miller. Il film è prodotto da
John Lesher (Birdman, Black Mass), Julie Yorn (Hell or
High Water, Tutte contro lui), Scott Franklin
(Jackie, Black Swan), e Darren Aronofsky
(Jackie, Noah). Sono produttori esecutivi Georgia
Kacandes, Matthew Krul, Ari Handel, Michael J. Weiss, Christopher
Mallick, Logan Miller e Noah Miller.
Cocaine – La vera storia di White Boy Rick, la
trama
Ambientato nella Detroit degli anni ’80 all’apice della
diffusione del crack e della Guerra alle Droghe, Cocaine – La
vera storia di White Boy Rick è basato sull’emozionante
storia vera di un padre operaio e di suo figlio adolescente, Rick
Wershe Jr., che diventò prima un informatore della polizia sotto
copertura e in seguito uno spacciatore di droga, prima di essere
abbandonato dai suoi supervisori dell’FBI e condannato
all’ergastolo.
CONTENUTI SPECIALI ALL’INTERNO DEI FORMATI BLU-RAY E
DVD:
6 Scene eliminate
Featurettes:
“La vera storia di Rick Wershe Jr.”
“Le tre tribù di Detroit: il Cast”
“La realizzazione di Cocaine – La vera storia di White Boy
Rick”
Star
Wars: The Rise of Skywalker, da noi Star Wars:
L’Ascesa di Skywalker, avrà un titolo diverso in Giappone.
Nel corso degli ultimi anni, Lucasfilm ha adottato un approccio di
grande segretezza nei confronti dei suoi progetti e l’Episodio IX,
al cinema dal prossimo dicembre, è stato tenuto sotto segreto molto
più di altri film.
Anche se le riprese principali del
film si sono concluse a febbraio, i fan hanno appreso il titolo
ufficiale solo in occasione della Celebration di Chicago ad aprile,
quando è stato diffuso anche il teaser trailer del film.
Ovviamente, sia il titolo che il video sono stati sezionati ed
analizzati, e ne sono conseguite moltissime congetture e
teorie.
Inutile dire che Star Wars 9 sarà
proiettato in una miriade di Paesi in tutto il mondo, e spesso il
titolo del film sarà tradotto, come accadrà anche in Italia, dove
il film si intitola L’Ascesa di Skywalker.
In occasione del 41 ° anniversario
della premiere di Guerre Stellari in Giappone, il sito ufficiale
giapponese di Star Wars ha annunciato il titolo di Episodio IX che
sarà Star Wars: Dawn of Skywalker. In sostanza,
scambia due parole intercambiabili (rise e dawn),
scelta che potrebbe essere considerata una anglicizzazione.
Attenzione però che questa è la traduzione letterale dal titolo
giapponese, in inglese, quindi forse qualche sfumatura si è persa
nella traduzione.
Un dibattito sul titolo del film
tenne banco anche all’annuncio del titolo ufficiale di Episodio
VIII, che in originale si chiamava The Last Jedi,
e che in molte lingue è stato poi tradotto usando il plurale, tanto
che anche in Italia il film è uscito con il titolo di Star
Wars: Gli Ultimi Jedi.
Jedi è un sostantivo che rimane
invariato per il plurale, per cui era una domanda legittima, ma
pare che gli adattatori italiano abbiano commesso un errore, dal
momento che successivamente lo stesso Rian Johnson
ha confermato che il titolo faceva riferimento solo a Luke
Skywalker, ultimo Jedi.
Dopotutto, il titolo cinese di
Solo: A Star Wars Story era Ranger
Solo – che eliminava Star Wars dal titolo per scopi
commerciali, visto il disastro al botteghino de Gli Ultimi
Jedi nel Regno di Mezzo. È chiaro, dunque, che anche la
traduzione dei titoli del film, come sanno bene gli spettatori
italiani, si focalizza sul tentativo di risultare più accattivante
per il pubblico della particolare nazionalità.
Ciò che gli spettatori non
dovrebbero aspettarsi di trovare nei titoli internazionali sono
spoiler per il film. Soprattutto in presenza di qualcosa di così
importante come Star Wars, Disney e Lucasfilm si
assicureranno che il nome del film e tutte le sue varianti globali
tenga segreti i punti chiave della trama.
Vi ricordiamo che Star
Wars: The Rise Of Sywalker, capitolo conclusivo della
nuova trilogia del franchise diretto da J.J.
Abrams, arriverà nelle sale a dicembre
2019.
Nel cast Daisy
Ridley, Oscar
Isaac, John
Boyega, Kelly Marie
Tran, Naomi
Ackie, Joonas Suotamo,Adam
Driver, Anthony Daniels, Billy
Dee Williams Lupita Nyong’o, Domhnall
Gleeson, Billie Lourd e il veterano del
franchise Mark Hamill. Tra le new entry
c’è Richard E. Grant.
Il ruolo di Leia Organa sarà
interpretato di nuovo da Carrie Fisher, usando del
girato mai visto prima da Star Wars: Il Risveglio della
Forza. “Tutti noi amiamo disperatamente Carrie
Fisher – ha dichiarato Abrams – Abbiamo cercato
una perfetta conclusione alla saga degli Skywalker nonostante la
sua assenza. Non sceglieremo mai un altra attrice per il ruolo, né
mai potremmo usare la computer grafica. Con il supporto e la
benedizione della figlia, Billie, abbiamo trovato il modo di
onorare l’eredità di Carrie e il ruolo di Leia in Episodio IX,
usando del girato mai visto che abbiamo girato insieme per Episodio
VII.”
Anche Dave
Bautista, interprete di Drax nel MCU, vorrebbe Thor
a bordo del Benatar insieme agli altri personaggi in
Guardiani della Galassia Vol.3, progetto forse
incluso nella Fase 4 del franchise, e l’ha dichiarato in una
recente intervista con l’Hollywood Reporter.
“Si! Assolutamente. Se siamo
riusciti a fare insieme Infinity War e Endgame, non ci sarebbero
problemi in futuro. È un aspetto da non sottovalutare, anzi, mi
sembra il più importante: la Marvel ha impostato un tono specifico
per l’ambiente, ed è stato bello vedere tutti quegli attori
interagire sullo stesso set in un’atmosfera molto piacevole
[…]
[…] Non c’era spazio per l’ego,
o conflitti o atteggiamenti egogentrici. E penso che Chris
Hemsworth sia un bravo ragazzo, un australiano amante
del divertimento, piacevole e ottimista. Quindi credo che sarebbe
perfetto per Guardiani 3“.
Dopo la battaglia finale di
Avengers:Endgame,
Thor decide di lasciare il trono di Asgard a
Valchiria e di unirsi aiGuardiani
della Galassia, con i quali presumibilmente
attraverserà lo spazio in cerca di qualche avventurosa missione,
diventando ciò che era destinato a essere. Questo però non esclude
ogni possibilità di vedere al cinema Thor 4, che
nel frattempo potrebbe essere incluso nel terzo capitolo del
franchise sfruttando l’onda dell’approccio comico iniziato con
Ragnarok.
Lo stesso Hemsworth aveva dichiarato
di recente che interpreterebbe di nuovo il personaggio e che se ci
fosse ancora l’opportunità di fare qualcosa di unico sarebbe
pronto. “Tutti gli ultimi tre film erano molto diversi in
termini di rappresentazione, e ogni volta Thor sembrava un
personaggio completamente nuovo. Onestamente non so quando
inizieranno i lavori su Guardiani della Galassia 3, né quali siano
i piani, perché dopo il tour di Endgame ho un po’ staccato la
spina“.
Un report dell’Hollywood Reporter fa
sapere che le riprese di Guardiani 3 potrebbero
essere state anticipate addirittura al 2020 (ma non è chiaro a
quale mese ci si riferisca). È possibile inoltre che la data di
uscita del film venga fissata alla fine del 2020, dunque sembra che
i fan dovranno attendere meno tempo del previsto per rivedere i
propri eroi sul grande schermo.
Ovviamente nei mesi che precedono
l’inizio dei lavori con i Marvel Studios James
Gunn si occuperà della regia di The Suicide
Squad, reboot che rilancia le sorti della squadra di
supercriminali del DC
Extended Universe. Qui invece le riprese dovrebbero partire a
settembre 2019, con una release prevista per agosto 2021.
La decisione di riassumere
Gunn – allontanato dalla produzione del film a
luglio a causa di vecchi tweet satirici rivenuti nel feed del suo
profilo Twitter in merito a temi molto delicati tra cui stupro e
pedofilia – è stata varata negli uffici della casa di Topolino in
seguito a diverse conversazioni con la dirigenza e il team dei
Marvel Studios.
A quanto pare, subito dopo il
licenziamento, è stato il presidente degli Walt Disney
Studios, Alan Horn, ad incontrare direttamente Gunn per
discutere della situazione e, convinto dalle scuse dell’accusato e
dal modo in cui stava gestendo la situazione, avrebbe scelto di
riportarlo al timone del progetto.
Secondo il nuovo report di HN
Entertainment il titolo di lavorazione del film sugli
Eterni sarà “Sack Lunch“,
riferimento alla popolare sitcom Seinfeld usata già come bacino di
nomi per i precedenti cinecomic Marvel durante lo sviluppo.
Già nel 2017 Spider-Man:
Homecoming aveva era stato chiamato provvisoriamente
“Summer of George”, ma sembra che la scelta sia del tutto casuale e
non implichi alcun dettaglio sulla trama.
Per quanto riguarda gli
Eterni, le riprese dovrebbero partire a settembre
nel Regno Unito con la regia di Chloe Zhao. Nel
cast sono stati finora confermati Kumail Nanjiani
e Angelina Jolie, e se non è chiaro che panni
vestirà l’attore, si ipotizza che la Jolie si calerà in quelli di
Sersi, eroina creata da Jack Kirby nel 1963 e
membro della quarta generazione degli Eterni. Anche Ma
Dong-seok, l’attore visto nel thriller apocalittico
Train To Busan, sarebbe in trattative.
Sersi è figlia di Helios e Perse,
nacque ad Olimpia, in Grecia, qualche tempo dopo il Grande
Cataclisma che distrusse i continenti di Atlantide e Lemuria
durante l’era glaciale conosciuta come l’Era Hyborea. Durante il
periodo trascorso nell’antica Mesopotamia, la donna incontra per la
prima volta Captain America, che aveva viaggiato indietro nel
tempo.
Insieme a lei potrebbe comparire
anche Hercules, personaggio creato nel 1940 e
pubblicato all’epoca dalla Timely Comics (divenuta più tardi la
Marvel Comics), rilettura della mitologia del
Dio Greco attraverso la storia dello scienziato idealista Dottor
David, che abbandona la civiltà per allevare suo figlio in nome
della perfezione fisica e mentale. Il ragazzo crescerà sull’Isola
Artica, fortificando il proprio corpo e imparando a sopportare la
fatica, il clima rigido, e sviluppando un’intelligenza pari a
quella del padre. E dopo la morte di quest’ultimo, il personaggio
viene rintracciato da circensi che lo catturano e lo portano in
America per farlo esibire nei loro spettacoli come Hercules, il
titano più alto di tutti i tempi.
Il film, secondo gli ultimi
aggiornamenti, includerà nel MCU gli esseri superpotenti e quasi
immortali conosciuti dai lettori come
Eterni e i
mostruosi Devianti, creati da esseri
cosmici conosciuti come Celestiali. Le
fonti hanno inoltre rivelato al The Hollywood
Reporter che un aspetto della storia riguarderà la storia
d’amore tra Ikaris, un uomo alimentato dall’energia cosmica, e
Sersi, eroina che ama muoversi tra gli umani.
La sceneggiatura è stata scritta
da Matthew e Ryan
Firpo mentre l’uscita nelle sale dovrebbe essere
stata fissata al 2020, con il cinecomic che potrebbe vedere in
azione il primo eroe apertamente gay della storia.
Spider-Man in Columbia
Pictures' SPIDER-MAN: FAR FROM HOME
Continua la campagna promozionale
di Spider-Man: Far
From Home, il sequel di Homecoming che arriverà nelle
sale il 10 Giugno, e di nuovo tornano protagonisti i costumi che
Peter Parker indosserà nel film e i misteri legati a questo cambio
di look.
Dalla sua prima apparizione in
Captain America: Civil War a Avengers:
Endgame, Tom Holland ha avuto accesso a varie
versioni, tra cui la speciale Iron Spider sfoggiata per i viaggi
nello spazio con particolari funzioni, ma a quanto pare nel
cinecomic in uscita l’eroe tornerà ad un’uniforme “tradizionale”
disegnata da lui stesso e ad un completo nero chiamato Stealth
Suit.
Proprio quest’ultimo è al centro
della nuova featurette che trovate qui sotto e che raccoglie le
dichiarazioni dell’attore in merito alle sfide affrontate e al
rapporto con Nick Fury, il “benefattore” che donerà al personaggio
i gadget necessari per combattere gli Elementali dopo l’attacco
alle varie capitali europee. Di seguito potete dare uno sguardo
anche al nuovo poster.
Diretto ancora una volta da
Jon Watts,
Spider-Man: Far From Homeè
arrivato nelle nostre sale il 10 luglio. Confermati nel cast del
film il protagonista Tom
Holland nei panni di Peter Parker, Marisa
Tomeiin quelli di zia May e Zendayain
quelli di Michelle,Samuel
L. Jacksonin quelli di Nick Fury
e Cobie
Smuldersin quelli di Maria Hill.
Jake
Gyllenhaal interpreterà invece Quentin
Beck, aka Mysterio, uno degli antagonisti
più noti dei fumetti su Spidey.
Di seguito la sinossi ufficiale:
In seguito agli eventi di
Avengers: Endgame, Spider-Man deve rafforzarsi per affrontare
nuove minacce in un mondo che non è più quello di prima. ‘Il nostro
amichevole Spider-Man di quartiere’ decide di partire per una
vacanza in Europa con i suoi migliori amici Ned, MJ e con il resto
del gruppo. I propositi di Peter di non indossare i panni del
supereroe per alcune settimane vengono meno quando decide, a
malincuore, di aiutare Nick Fury a svelare il mistero degli
attacchi di creature elementali che stanno creando scompiglio in
tutto il continente.
La Disney ha scelto Taika
Waititi per riportare sul grande schermo le avventure di
Flash Gordon, anche se non è chiaro in che modo il
regista di Thor: Ragnarok e What We Do In
The Shadows sarà coinvolto nel progetto. A riportare la
notizia è Deadline.
Da anni si parla di un nuovo
adattamento del personaggio, con diversi nomi associati nel corso
del tempo come Matthew Vaughn (Kingsman) e Julius Avery (Overlord),
ma ora lo studio sembra concentrato sullo sviluppo di un film
d’animazione ispirato alle origini del personaggio nato nel 1934
sui fumetti di Alex Raymond e diventato celebre nel 1980 grazie
alla pellicola cult diretta da Mike Hodges con la colonna sonora
dei Queen.
Dunque la trama di questo Flash
Gordon dovrebbe vedere l’eroe impegnato in una realtà dove la Terra
è minacciata da una collisione con il pianeta Mongo e spedito al
comando di una nave spaziale nel tentativo di fermare il disastro.
Qui si scontrerà con il tiranno di Mongo, Ming the Merciless.
Per quanto riguarda Waititi, il
neozelandese è ora occupato con la post-produzione di Jojo
Rabbit, adattamento cinematografico del romanzo di
Christine Leunens e satira sul Adolf Hitler. Ambientato durante la
seconda guerra mondiale, il film è la storia di un giovane
soldato nell’esercito di Hitler che scopre che sua madre sta
nascondendo un bambino ebreo in casa. Nel cast del film compaiono
Sam Rockwell, Rebel
Wilson e Scarlett
Johansson.
Nel frattempo la Warner Bros. ha
ufficializzato la data di uscita del nuovo adattamento di
Akira, progetto nelle mani del regista, fissata al
21 maggio 2021.
Prossimamente lo ritroveremo anche
nel cast di Free Guy, action comedy che sarà
diretta da Shawn Levy e interpretata da Ryan
Reynolds. La star di Deadpool vestirà
i panni del protagonista Guy, un funzionario della banca che scopre
di vivere all’interno di un videogioco dove – insieme ad un avatar
– cercherà di impedire agli sviluppatori di chiudere il loro mondo.
Insieme a loro Jodie Comer (Killing Eve),
Joe Keery (Stranger Things), Lil Rel
Howery, e Utkarsh Ambudkar.
Come annunciato nei giorni scorsi da
Kevin Feige, Avengers:
Endgame tornerà il 28 giugno nelle sale ma non si
tratterà di una director’s cut, bensì di una versione per il grande
schermo con alcune novità dopo i titoli di coda. Ora è il sito
MCU Cosmic a rivelare che questa
re-release del film presenterà al pubblico una scena eliminata, un
tributo a Stan Lee (scomparso dopo la fine delle riprese e
protagonista dell’ultimo cameo dell’universo condiviso) e una
piccola anticipazione, o teaser, di Spider-Man: Far
From Home.
Andando nel dettaglio, alcuni report
suggeriscono che la scena eliminata vedrà come protagonista l’Hulk
di Mark Ruffalo, ma ovviamente si attendono
conferme ufficiali. Che possa rappresentare una gustosa
anticipazione di ciò che arriverà nella Fase 4,
magari con Bruce Banner coinvolto in qualche strana missione o alle
prese con il Regno Quantico (che lui stesso aveva contribuito a far
funzionare per i viaggi nel tempo in Endgame)?
Le risposte a queste domande sono
rinviate alle prossime settimane, sperando che la seconda uscita
del film riguardi anche l’Italia.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli
sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti
in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora
una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare
l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
Vin Diesel e
Michelle Rodriguez, protagonisti storici del
franchise, hanno annunciato tramite un video su Instagram che le riprese di Fast
and Furious 9 sono cominciate. I due attori hanno
registrato un breve video alla fine del primo giorno di riprese e
hanno ringraziato i fan, lo studio, e tutti coloro che hanno
permesso al franchise di successo di arrivare al nono capitolo.
Vi ricordiamo che la release di
Fast and Furious 9 è stata spostata al 22
maggio 2020, con le riprese che dovrebbero iniziare a
breve con il cast originale e il ritorno dietro la macchina da
presa di Justin Lin.
Non sono state fornite spiegazioni
ufficiali che hanno motivato questa scelta, ma è evidente che nei
piani della Universal Pictures ci sia la volontà di garantire alla
saga il miglior posizionamento al box office possibile in una
stagione già ricchissima di blockbuster molto attesi.
Per quanto riguarda il film, tempo
fa era stato lo stesso Vin Disel a spiegare che
Lin sarebbe tornato anche per la regia dell’episodio 10, cosa che
faceva pensare che i due episodi venissero girati in contemporanea.
Il rumor non è stato confermato e, visti i numerosi impegni degli
attori, non sembra un’ipotesi facilmente realizzabile.
Si aspettano nel frattempo gli
aggiornamenti sul cast che, oltre ai soliti nomi, dovrebbe
presentare anche delle new entry ed un nuovo villan.
Come molti dei fan del MCU si auguravano,
Avengers: Endgame ha battuto gli incassi di
Avatar, ma ci sono diverse precisazioni da fare,
prima tra tutte quella che la classifica scalata e sovrastata ora
dal film dei Russo è quella che non tiene conto dell’inflazione e
dei biglietti staccati, quindi in cifra assoluta.
Durante l’ultimo fine settimana,
Endgame ha raggiunto i 2,749,603,966 di dollari, battendo i
2,749,064,328, cifra totale guadagnata da Avatar
in tutto il mondo, alla prima release.
Il film di Cameron rimane ancora
primo in classifica con 2.788 miliardi di dollari, ma questa cifra
è stata raggiunta anche con le re-release avvenute nel corso del
2010. L’incasso alla prima distribuzione rimase invece fermo a
2,749 miliardi di dollari, in 34 settimane, cifra che
Avengers: Endgame ha raggiunto in appena 11
settimane.
Alla luce dell’annuncio della
nuova distribuzione di
Endgame, il film potrebbe ancora raggiungere e superare il
record mondiale del film di James Cameron.
Arriverà nelle sale italiane
distribuito da BIM La famosa invasione degli Orsi in
Sicilia, l’esordio alla regia di Lorenzo
Mattotti, fumettista e illustratore di grande talento. Il
film è la fedele trasposizione cinematografica della fiaba
illustrata di Dino Buzzati. La storia segue le
avventure di Leonzio, il Grande Re degli orsi, che cercando di
ritrovare il figlio e per permettere agli orsi di sopravvivere al
rigido inverno delle montagne, decidere di portare il suo popolo a
valle, dove vivono gli uomini. Re Leonzio riesce a sconfiggere il
malvagio Granduca e a ritrovare il figlio Tonio, ma la natura del
suo popolo lo convincerà ben presto che gli orsi non sono fatti per
vivere con gli uomini.
Nonostante i nomi coinvolti siano
italiani, il film è a tutti gli effetti una produzione francese e
si pone quindi in quel florido vivaio che è l’animazione
transalpina, che conferma così un ottimo stato di salute e
soprattutto una grande continuità che è invece quella che manca
all’animazione italiana, che nonostante negli ultimi anni si sia
fregiata di opere importanti e di successo (vedi Gatta
Cenerentola di Alessandro Rak),
fatica a trovare la sua via. La Francia invece testimonia grande
impegno a sostenere questi talenti e questo strumento che si
dimostra sempre duttile e disponibile a raccontare qualsiasi tipo
di storia. Così anche l’avventura di Leonzio ha trovato la sua
perfetta rappresentazione nell’animazione e nel talento di
Mattotti.
A parte la questione produttiva,
che meriterebbe una parentesi a sé, La famosa invasione
degli Orsi in Sicilia offre un felice incontro artistico
tra il lavoro di Buzzati e quello di Mattotti, che restituisce una
purezza di segno e di toni molto rare nel panorama dell’animazione
mondiale. Forse più riuscito nella restituzione degli ambienti e
dei paesaggi (soprattutto) che dei personaggi, il film si
arricchisce di un doppiaggio italiano di grande spessore,
unitamente a qualche variazione narrativa che si sposa alla
perfezione con l’adattamento. La famosa invasione degli
Orsi in Sicilia è una festa per gli occhi, una carezza
all’immaginazione che restituisce la purezza dell’animazione dei
primordi con la consapevolezza moderna dei suoi autori. Il film è
stato presentato, con grande successo di critica, sia al
Festival di Cannes 2019, in Un Certain Regard, che al
festival di Annecy 2019.
Guarda il trailer de La famosa invasione degli Orsi in
Sicilia
Space Jam è uno di
quei film che ha fatto la storia del cinema grazie alla sua tecnica
mista, ovvero unire attori in carne ed ossa a cartoni animati unici
ed inimitabili come i Looney Tunes. Questo film, uscito nelle sale
nel 1996, ha raccolto davanti allo schermo milioni di spettatori e
appasionati di basket, capace di conquistare diverse fasce di
pubblico anche vent’anni dopo la sua uscita, tanto da voler
realizzare un sequel previsto per il 2021.
Ecco, allora, dieci cose da
sapere su Space Jam.
Space Jam film
1. Il regista si è portato
a casa un souvenir. Il pallone da basket usato nel film è
diventato un trofeo in casa di Joe Putka. Nel film, quando si vede
nelle mani di Michael Jordan è reale, mentre quando viene usato dai
cartoni animati o appare in volo è stato reso animato.
2. Il film ha ricevuto
critiche qualche anno dopo. In un’intervista svolta un
paio di anni dopo l’uscita del film, il regista dei Looney Tunes,
Chuck Jones, è stato molto critico. Secondo lui il
film si allontanava troppo dal materiale di partenza e, in
particolare, Bugs non avrebbe mai reclutato apertamente gli altri
nelle sue battaglie.
Space Jam 2
3. Un nuovo giocatore come
protagonista. Ormai sono anni che si vocifera sulla
realizzazione di un
sequel di Space Jam. Di recente, è stata data qualche conferma
in più sulla faccenda e il film vedrà come protagonista la star
dell’NBA LeBron James.
4. Uscirà nel
2021. La Warner ha programmato l’uscita del film nelle
sale per il 16 luglio del 2021. Il
film, che avrà alla regia Terence Nance, sarà
prodotto da Ryan Coogler, regista di Black Panther e Creed.
Space Jam streaming
5. Il film è disponibile in
streaming digitale. Per chi volesse vedere o rivedere
questo film, è possibile appoggiarsi alla sua disponibilità sulle
diverse piattaforme di streaming digitale legale come Rakuten Tv,
Chili, Google Play, Infinity, iTunes, Tim Vision e Netflix.
Space Jam cast
6. C’è un riferimento ad
una vecchia pubblicità. Il fatto che Bill Murray appaia nei film, non è avvenuto
proprio per caso, ma c’è un riferimento preciso ad una serie di
pubblicità degli anni ’90 in cui l’attore ha recitato. In queste
pubblicità, egli cerca di diventare un giocatore NBA, senza
riuscirci. Inoltre, l’attore ha accettato il ruolo nel film,
esprimento del rimapianto nell’aver perso la chance di apparire in
un altro film live action animato come Chi ha incastrato Roger
Rabbit (1988).
7. Bugs Bunny e Duffy DUck
non condividono i doppiatori. Questa è una delle poche
volte in cui è accaduta una cosa del genere. Billy
West, la voce di Bugs, in seguito avrebbe continuato a
dare la voce a Elmer Fudd in molte produzioni future dei Looney
Tunes. Ha anche doppiato Bugs in alcuni videogiochi, così come nel
DVD Looney Tunes: Canto di Natale (2006).
8. Sono cinque i campioni
che perdono le forze. I giocatori a cui vengono rubati i
talenti sportivi, sono Charles Barkley, Larry Johnson,
Muggsy Bogues, Patrick Weing e Shawn
Bradley. Nessuno di loro ha mai vinto un campionato NBA,
in gran parte dovuto a Michael Jordan stesso che ha vinto sei
campionati con i Bulls.
Space Jam Michael Jordan
9. Gli hanno costruito un
campo da basket. Affinché il campione di pallacanestro si
vivesse nella maniera migliore possibile tutti giorni di riprese,
la Warner decise di costruire un campo da basket solo per lui.
Inoltre, è stato deciso di sposorizzare nel film i brand di cui
Michael Jordan è stato testimonial.
10. Sono stati citati i
suoi figli. Sebbene i veri figli di Michael Jordan non
fossero nel film, i loro nomi (Jeffrei, Marcus e
Jasmine) furono usati e citati.
Se Dio vuole è una
delle più brillanti commedie italiane degli ultimi anni in grado di
far ridere il pubblico e di farlo riflettere su temi importanti
come la fede e il conoscere realmente se stessi. Questo film è
stata una vera e propria brezza per la commedia italiana che
ultimamente si trova intricata in stereotipi e in strutture
similari. Ecco, allora, dieci cose da sapere su Se Dio
vuole.
Se Dio vuole film
1. Un film che parla di
fede. Se Dio vuole è un film che ha dato molto
respiro alla commedia italiana degli ultimi anni, cercando di
lavorare alla sceneggiatura ponendosi, essenzialmente, due domande:
cosa fare se tuo figlio comincia a comportarsi in maniera strana e
pensi che sia gay? E cosa fare se invece dice di volersi fare
prete?
2. C’è un omaggio a un film
italiano famosissimo. In questo
film che parla di fede, tema che affascina da sempre
Edoardo Falcone – che ha curato la regia e la
sceneggiatura del film – è presente un omaggio al film Roma
città aperta. Il riferimento è rivolto a Don Pietro, nome del
personaggio interpretato da Aldo Fabrizi.
3. È stato candidato a
diversi premi. Il film è stato così apprezzato da pubblico
e critica da ricevere molte candidature a premi nazionali e
internazionali. Ai David di Donatello ha ottenuto il premio al
miglior regista esordiente, mentre era stato candidato Marco Giallini per il Miglior attore
protagonista. Al Nastro d’argento il film ha vinto lo stesso premio
dei David e si è aggiudicato una candidatura come Miglior
produttore a Lorenzo Mieli e Mario
Gianani. Inoltre, al Tokyo International Film Festival
Edoardo Falcone ha conquistato il Premio del pubblico.
Se Dio vuole streaming
4. Il film è disponibile in
streaming digitale. Chi volesse vedere o rivedere questo
film è possibile farlo grazie alla sua presenza sulle varie
piattaforme di streaming digitale legale come Rakuten Tv, Chili,
Google Play, iTunes, Tim Vision e Netflix.
Se Dio vuole trailer
5. Un trailer pieno di
fede. Prima di vedere il film potrebbe essere opportuno
dare un’occhiata al trailer per capire se Se Dio vuole
possa essere un film adatto ai propri gusti.
Se Dio vuole cast
6. Marco Giallini ha
adorato interpretare Tommaso. Il suo personaggio è il
padre del protagonista, un uomo borghese, attaccato alla realtà e
senza fede, soprattutto riguardo i miracoli. Eppure l’attore non si
è ispirato a nessun personaggio in particolare, puntando molto
sulle sensazioni personali ed improvvisando.
7. Alessandro Gassman ha
recitato in dialetto. In Se Dio vuole, l’attore
interpreta il personaggio di Don Pietro, un prete molte semplice e
pieno di fede, in grado di far ragionare le persone e di aiutare
tutti quelli che necessitano di un aiuto. Per interpretare questo
ruolo, l’attore ha parlato in pieno dialetto romano.
8. Ilaria Spada ha definito
il suo un personaggio positivo. In questo film ogni
personaggio è alla ricerca di se stesso e alla scoperta dell’altro.
Anche Bianca, la sorella di Andrea cerca di intraprendere la strada
del fratello, documentandosi sulla religione con supporti
audiovisivi e letture. In questo senso, l’attrice ha definito il
personaggio come una persona complessa e ricca di sfaccettature,
tra cui la positività.
Se Dio vuole finale
9. Un finale che rimane
aperto. È proprio così che termina il film, lasciando
spazio a pensieri e riflessioni, senza dare un punto fermo alla
storia che riguarda Tommaso e Don Pietro, obbligando lo spettatore
a riflettere sul conoscere se stesso e gli altri.
Se Dio vuole trama
10. Imparare a conoscere se
stessi e gli altri. Questo film vede protagonisti Tommaso,
stimato cardiochirurgo e totalmente ateo, Carla, moglie di Tommaso
che non crede più negli ideali come nel passato. La coppia ha due
figlia, Bianca che vive nella più completa apatia, e Andrea
(Enrico Oetiker) ragazzo brillante iscritto a
Medicina. In tempi recenti, però, Andrea sembra cambiato e il
coming out che tutti pensavano si rivela essere altro. Andrea vuole
diventare prete. Per la famiglia questo è solo l’inizio di percorso
alla scoperta di sé, dovuto anche all’esistenza di Don Pietro.
Il Direttore Artistico
Antonio Monda, d’intesa con Laura Delli
Colli, alla guida della Fondazione Cinema per Roma, e
Francesca Via, Direttore Generale, ha annunciato oggi alcune
anticipazioni della quattordicesima edizione della Festa del Cinema
di Roma, che si svolgerà dal 17 al 27 ottobre 2019 all’Auditorium
Parco della Musica, coinvolgendo, come ogni anno, numerosi altri
luoghi e realtà culturali della Capitale.
Nel suo lavoro, Antonio Monda è
affiancato da un Comitato di Selezione composto da Richard Peña,
Giovanna Fulvi, Alberto Crespi, Francesco Zippel e Valerio Carocci.
Il programma completo sarà annunciato nel corso di una conferenza
stampa che si terrà venerdì 4 ottobre. Dal 2019, la Festa del
Cinema di Roma è ufficialmente riconosciuta come Festival
Internazionale non Competitivo dalla FIAPF (Fédération
Internationale des Associations de Producteurs de Films), la
celebre organizzazione internazionale creata nel 1933 che riunisce
34 enti di 27 Paesi in tutto il mondo.
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INCONTRI
RAVVICINATI
Ampio spazio sarà dedicato, come
negli scorsi anni, agli Incontri Ravvicinati con registi, attori e
personalità del mondo dell’arte e della cultura. Fra i primi nomi
annunciati:
Bill Murray | Premio alla
Carriera
La quattordicesima edizione della
Festa del Cinema di Roma celebrerà Bill Murray, uno degli
interpreti più amati a livello globale, assegnandogli il Premio
alla Carriera, consegnato da Wes Anderson che lo ha diretto in
alcuni dei suoi ruoli più iconici. In quell’occasione, Bill Murray
sarà protagonista di un Incontro Ravvicinato con il pubblico
durante il quale ripercorrerà le tappe principali del suo percorso
artistico. Dopo il folgorante inizio nel mondo della televisione,
come protagonista del “Saturday Night Live”, e il successo
planetario di Ghostbusters, l’attore statunitense si è
distinto nel corso degli anni come raffinato volto di memorabili
cult movie, da Ricomincio da capo di Harold Ramis a Ed
Wood di Tim Burton, da Broken Flowers di Jim Jarmusch
a Lost in Translation – L’amore tradotto di Sofia Coppola
che gli è valso il Golden Globe, il Bafta e una nomination
all’Oscar®. Straordinario il sodalizio con Wes Anderson che li ha
visti collaborare in Rushmore, I Tenenbaum,
Le avventure acquatiche di Steve Zissou, Il treno per
il Darjeeling, Fantastic Mr. Fox, Moonrise
Kingdom – Una fuga d’amore, Grand Budapest Hotel e
L’isola dei cani.
Olivier Assayas
Il regista parigino è autore di
un’opera intensa ed emozionante, percorsa da una grande attenzione
per il racconto e la complessità psicologica dei personaggi:
Olivier Assayas ha così calcato territori diversi, dalla
rappresentazione dell’infanzia e dell’adolescenza (L’eau
froide, Il bambino d’inverno) alla riflessione sul
cinema e i suoi innumerevoli stili (Irma Vep), passando
dalle grandi produzioni in costume (Les Destinées
sentimentales) al mondo delle serie televisive
(Carlos, vincitore del Golden Globe). Nel corso
dell’Incontro Ravvicinato, Assayas parlerà della Nouvelle Vague e
dell’esperienza come critico nei Cahiers du Cinéma.
Bret Easton
Ellis
Fra i protagonisti della letteratura
mondiale, Bret Easton Ellis ha firmato una serie di bestseller che
hanno segnato gli ultimi due decenni dello scorso secolo. Fra
questi, “Meno di zero”, “Lunar Park”, “Glamorama” e la sua opera
più significativa “American Psycho”, un viaggio folle e
disincantato nella New York di fine ‘900 percorsa dall’ossessione
del consumo, della bellezza, delle droghe e mostrata attraverso lo
sguardo di un serial killer. I suoi romanzi sono spesso approdati
sul grande schermo per il quale ha anche lavorato come
sceneggiatore e produttore esecutivo. Alla Festa del Cinema, Bret
Easton Ellis ripercorrerà la sua straordinaria carriera e
racconterà il suo personale punto di vista sulla società americana
contemporanea.
Ron Howard
La straordinaria carriera di Ron
Howard, premio Oscar® per A Beautiful Mind, attraversa
sessant’anni di cinema e televisione. Nel 1959 esordisce come
attore nella serie di culto Ai confini della realtà,
mentre nel 1977, ancora protagonista della celebre serie “Happy
Days”, approda alla regia. Il talento dietro la macchina da presa
lo porta a sperimentare generi molto diversi fra loro e a dirigere
numerosi film di successo: da Cocoon – L’energia
dell’universo a Cuori ribelli, da Apollo 13
a Frost/Nixon – Il duello, da Cinderella Man –
Una ragione per lottare ai film tratti dai romanzi di Dan
Brown (Il codice da Vinci, Angeli e demoni,
Inferno) fino a Solo: A Star
Wars Story. Alla Festa del Cinema, Ron Howard presenterà
il documentario Pavarotti, nuovo personale tributo al
mondo della grande musica dopo The Beatles – Eight Days a
Week.
Kore-eda
Hirokazu
Protagonista di una delle
retrospettive della prossima edizione della Festa, Kore-eda
Hirokazu è uno dei più ispirati autori del cinema orientale. La sua
trentennale carriera – nel segno di un’opera intimista e raccolta,
tesa all’esplorazione dei sentimenti e delle fragilità dei
protagonisti – è costellata di riconoscimenti in ogni parte del
mondo: da After Life che gli ha dato fama internazionale a
Like Father, Like Son (Premio della Giuria a Cannes) fino
a Un affare di famiglia, candidato all’Oscar® come Miglior
film straniero, vincitore della Palma d’Oro al Festival di Cannes e
del César 2019 come Miglior film straniero.
Bertrand
Tavernier
Il regista francese Bertrand
Tavernier – critico raffinato e profondo conoscitore del cinema
statunitense – ha elaborato negli anni una poetica legata alla
forza della sceneggiatura e della recitazione. Al Festival di
Berlino ha ricevuto il Premio speciale della Giuria per
L’orologiaio di Saint-Paul, che inaugura il lungo
sodalizio con Philippe Noiret, e l’Orso d’Oro per L’esca,
mentre al Festival di Cannes ha ottenuto il Premio come Miglior
regista per Una domenica in campagna. Sul palco
dell’Auditorium, Bernard Tavernier approfondirà il cosiddetto
“cinéma de papa”, quella forma tradizionale di racconto
cinematografico cara al regista e provocatoriamente derisa dai
critici dei Cahiers negli anni della Nouvelle Vague.
SELEZIONE
UFFICIALE
La Selezione Ufficiale ospiterà
circa quaranta film provenienti da tutto il mondo che concorreranno
all’assegnazione del Premio del Pubblico BNL. Fra le opere in
programma alla prossima edizione della Festa del Cinema:
Pavarottidi Ron Howard
La storia, la voce, i segreti e la
leggenda del tenore Luciano Pavarotti e del suo incredibile
percorso, da figlio di un fornaio a superstar internazionale capace
di trasformare per sempre il mondo dell’opera. Firmato dal regista
premio Oscar® Ron Howard, protagonista di un Incontro Ravvicinato
con il pubblico della Festa del Cinema, il documentario è un
ritratto intimo ed emozionante dell’artista e dell’uomo realizzato
con filmati inediti e immagini delle performance più iconiche. Il
film sarà distribuito nelle sale italiane da Nexo Digital.
RETROSPETTIVE
Le retrospettive, a cura di Mario
Sesti, saranno dedicate a due grandi del cinema mondiale, spaziando
dall’Europa all’Asia. Da una parte, il tedesco Max Ophüls,
considerato uno dei più sofisticati e brillanti autori della storia
della settima arte, imprescindibile punto di riferimento per molti
cineasti, fra cui Stanley Kubrick che prediligeva il maestro
tedesco per la straordinaria tecnica e per gli inusuali e complessi
movimenti di macchina; dall’altra il giapponese Kore-eda Hirokazu,
protagonista di un Incontro Ravvicinato, regista di culto, autore
di un cinema in grado di affrontare in profondità e con originalità
temi quali la vita e la morte, le relazioni famigliari, gli affetti
e la memoria.
OMAGGI E
RESTAURI
La Festa del Cinema renderà omaggio
a Gillo Pontecorvo, a cent’anni dalla nascita, con il restauro di
uno dei capolavori del regista toscano, Kapò, uscito nelle
sale sessant’anni fa (1959) e candidato all’Oscar® come Miglior
film straniero nel 1961. Il restauro è realizzato da Cineteca di
Bologna.
Nel programma della quattordicesima
edizione anche la versione restaurata di Fellini
Satyricon, visionaria reinvenzione del classico di Petronio ad
opera di Federico Fellini, arrivato sul grande schermo
cinquant’anni fa (1969).
I FILM DELLA NOSTRA VITA: LA
COMMEDIA SOFISTICATA AMERICANA
Come ogni anno, il Direttore
Artistico e i membri del Comitato di Selezione condivideranno con
il pubblico una breve rassegna di film che hanno segnato la loro
passione per il cinema: dopo il western, il musical, il noir, nel
2019 sarà la volta della screwball comedy, la commedia
sofisticata statunitense degli anni trenta e quaranta. Ciascun film
sarà accompagnato da un incontro con autori, attori e ospiti.
Inoltre, prima di ogni proiezione della prossima Festa di Roma, gli
spettatori potranno assistere a brevi pillole delle commedie
americane più celebri e amate.
LA FESTA DEL CINEMA IN
CITTÀ: IL MACRO NUOVA LOCATION
L’Auditorium Parco della Musica è il
fulcro della Festa del Cinema dal 2006 con il red carpet e le sale
di proiezione. Come ogni anno, la Festa coinvolgerà numerosi altri
luoghi e realtà culturali della Capitale: fra questi, il MAXXI –
Museo nazionale delle arti del XXI secolo e la Casa del Cinema.
Come nuova location ci sarà il MACRO – Museo d’Arte Contemporanea
di Roma che ospiterà due nuovi format della Festa del Cinema,
“Duel” e “Parola/Immagine”. Nel primo, due note personalità del
mondo artistico, della cultura e dello spettacolo si sfideranno
davanti al pubblico, confrontando opinioni divergenti su temi
legati al cinema, ai suoi protagonisti, alle sue storie. Mentre per
“Parola/Immagine” alcuni amati scrittori italiani e internazionali
commenteranno la trasposizione cinematografica di celebri opere
letterarie.
Sarà la regista argentina
Lucrecia Martel (Zama, La mujer sin
cabeza) a presiedere la Giuria internazionale
del Concorso di Venezia 76, la 76. Mostra Internazionale
d’Arte Cinematograficadella Biennale diVenezia (28 agosto – 7 settembre
2019), che assegnerà il Leone d’oro per il miglior film e
gli altri premi ufficiali.
La decisione è stata presa dal Cda
della Biennale di Venezia presieduto da
Paolo Baratta, che ha fatto propria la proposta
del Direttore della Mostra Alberto Barbera.
Lucrecia Martelnell’accettare la proposta ha
dichiarato:“E’ un onore, una
responsabilità e un piacere far parte di questa celebrazione del
cinema, dell’immenso desiderio dell’umanità di capire se
stessa”.
Alberto Barberaha dichiarato:“Quattro lungometraggi e una
manciata di corti, in poco meno di vent’anni, sono bastati a fare
di Lucrecia Martel la più importante regista latino americana, e
una delle maggiori al mondo. Nei suoi film, l’originalità della
ricerca stilistica e il rigore della messa in scena sono al
servizio di una visione del mondo esente da compromessi, dedita
all’esplorazione dei misteri della sessualità femminile, delle
dinamiche di gruppo e di classe. Le siamo grati per aver accettato
con entusiasmo di mettere il suo sguardo esigente ma tutt’altro che
privo di umanità al servizio dell’impegno che le viene
richiesto”.
I premi da
assegnare
La Giuria
internazionale di Venezia 76, che sarà
presieduta da Lucrecia Martel e che sarà composta
complessivamente da 9 personalità del cinema e della cultura di
diversi Paesi, è chiamata a individuare i lungometraggi in Concorso
ai quali saranno assegnati i seguenti premi ufficiali:
Leone d’Oro per il miglior film
Leone d’Argento – Gran Premio della Giuria
Leone d’Argento – Premio per la migliore regia
Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile
Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile
Premio per la migliore sceneggiatura
Premio Speciale della Giuria
Premio Marcello Mastroianni a un giovane attore o attrice
emergente
La premiazione avrà luogo nella
serata conclusiva (7 settembre 2019) della prossima 76.
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale
di Venezia.
La Valigia dell’attore
2019 si svolgerà nell’isola di La Maddalena dal 23 al
28 luglio, edizione numero sedici del festival che ricorda e
celebra la figura di Gian Maria
Volonté e il mestiere dell’attore. Nell’anno che
segna il venticinquesimo anniversario della scomparsa dello
straordinario interprete di Sacco e
Vanzetti, Indagine su un cittadino al di
sopra di ogni sospetto e tanti altri grandi film del
cinema italiano, il festival ideato e diretto da Giovanna Gravina
Volonté e da Fabio Canu, rende omaggio a un grande attore
prematuramente scomparso.
Ennio
Fantastichini è mancato il 1° dicembre 2018,
lasciando un vuoto enorme nel cinema italiano. Talento
straordinario, proprio di Gian Maria Volonté era diventato grande
amico, dopo il loro straordinario lavoro insieme
in Porte aperte, il film di Gianni Amelio e
in Una storia semplice di Emidio Greco,
entrambi tratti dai romanzi di Leonardo Sciascia. Dopo si perde il
conto delle splendide interpretazioni di Fantastichini,
da La stazione di Sergio Rubini
a Ferie d’agosto di Virzì, fino
all’incontro con Ferzan Ozpetek per Saturno
contro e Mine
vaganti (David di Donatello come Miglior attore non
protagonista), La stoffa dei sogni di
Gianfranco Cabiddu e Fabrizio De Andrè – Principe
Libero, questi due film strettamente legati alla terra di
Sardegna. Nella serata del 28 luglio, quando il figlio di
Fantastichini, Lorenzo, ritirerà dal circuito di
festival Le isole del cinema, il Premio
Volontè 2019 per l’eccellenza artistica in vece di
suo padre, lo stesso Cabiddu presenterà un omaggio dal titolo
“Ennio, attore tra cinema e teatro”. Lorenzo
Fantastichini è al secondo anno del corso di recitazione del Centro
Sperimentale di Cinematografia.
E parlando di promesse per il futuro
del cinema italiano, sarà Carlo
Cecchi il docente del ValigiaLab
2019, con la collaborazione di Fabrizio Deriu. Cinque
attori e cinque attrici, selezionati tra le scuole di recitazione
di tutta Italia, che per due settimane saranno istruiti sul loro
futuro lavoro da uno dei più grandi interpreti del cinema e del
teatro italiano.
La Valigia dell’attore è realizzato
con il sostegno di MIBAC – Direzione Generale Cinema, Regione
Autonoma della Sardegna – Assessorato alla Cultura e Assessorato al
Turismo, Comune di La Maddalena, Ente Parco Nazionale Arcipelago di
La Maddalena, Fondazione Sardegna, NuovoIMAIE.
L’Ischia Film Festival è lieto di
annunciare che l’Ischia Film Award 2019 è stato
assegnato ad Alessandro Borghi. Un riconoscimento
a un attore che negli ultimi anni ha letteralmente incarnato il
cinema italiano, con una professionalità e una passione non comuni.
David di Donatello quest’anno per la sua straordinaria
trasfigurazione in Stefano Cucchi nel film di Alessio Cremonini
Sulla mia
pelle, che il festival proietterà come omaggio al suo
interprete, Alessandro Borghi non si è limitato a questo in una
stagione che lo avrebbe già visto mattatore incontrastato. Si è
calato nei panni quasi primitivi di Remo ne Il primo re di Matteo
Rovere, recitando in latino arcaico, un ruolo in cui si è sporcato,
non metaforicamente, tra pioggia, fango e sudore, prima di perdere
quasi dieci chili per diventare Stefano Cucchi.
Un Christian Bale italiano, si
potrebbe definire, ma sarebbe ingiusto. Alessandro
Borghi vuole essere solo se stesso, un attore che si mette
sempre alla prova e che contemporaneamente non ha perso
l’entusiasmo dell’esordiente. Per questo lo abbiamo visto in
piccoli film a cui teneva, come Il più grande sogno. Per questo non
poteva non essere al fianco di Luca Marinelli nello struggente e
meraviglioso Non essere cattivo, regalando al cinema italiano una
coppia che resterà indelebile nella sua storia. Ed è bello pensare
che siano stati proprio loro due a trasformarsi in Fabrizio De
Andrè e Luigi Tenco (Borghi in Dalila), due grandi amici come sono
loro due.
Lo hanno cercato in molti in questi
anni, da Sergio Castellitto a Ferzan Ozpetek, fino a Paolo
Genovese, avrebbe potuto sfruttare il suo momento ancora di più
probabilmente. Ma essere attore per Alessandro Borghi significa
accettare delle sfide, e per le sfide c’è bisogno di tempo e
preparazione. Per la popolarità c’è Netflix e il suo giovane Numero
8 in Suburra – La serie. In attesa del prossimo ruolo in cui
calarsi anima e corpo.
Per tutte queste ragioni, e molte
altre ancora, i direttori artistici Michelangelo Messina e Boris
Sollazzo hanno deciso di assegnare l’Ischia Film Award 2019 ad
Alessandro Borghi. Lo riceverà dalle loro mani il 5 luglio,
guardando Ischia dai bastioni del Castello Aragonese.
La diciassettesima edizione
dell’Ischia Film Festival si terrà dal 29 giugno al 6 luglio 2019,
realizzato con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività
Culturali – Direzione Generale Cinema, della Regione Campania, del
Comune d’Ischia, e con il sostegno di Campari, BPER Banca, Artisti
7607 e Mini.
Arriverà nelle sale tra due giorni
Toy Story
4, nuovo film d’animazione targato Disney Pixar e
quarto capitolo della serie dedicata a Woody e i giocattoli
parlanti più famosi dello studio. E mentre la critica già loda il
lavoro di Josh Cooley, quale migliore occasione se non l’uscita
imminente per ripercorrere la storia dell’azienda ricordando i
momenti più emozionanti?
Ecco le scene che hanno fatto piangere gli spettatori:
1La rivincita di Saetta McQueen (Cars
3)
Dopo un primo capitolo interessante e un
secondo dimenticabile, il franchise di Cars
conferma il suo valore con il terzo film che riesce a effettuare un
salto di qualità impressionante e sicuramente
inaspettato.
Saetta McQueen rimane gravemente “ferito” in
una gara e si vede costretto a ricominciare da capo con la vivace
Cruz Ramirez. Forse i giorni di gloria sono finiti, oppure c’è
speranza di cambiamento e rivincita per il campione? Le emozioni
messe in campo sono forti, come la commozione durante l’ultima gara
di Cruz.
Torna alla Casa del
Cinema (Largo Marcello Mastroianni) la Festa del
Cinema Bulgaro che firma la sua dodicesima edizione in una
rassegna promossa dall’Istituto bulgaro di cultura e
dall’associazione “La Fenice” e dedicata, come tradizione,
al meglio della produzione cinematografica bulgara: cinque film,
tre documentari e una serie che il pubblico potrà conoscere assieme
ai suoi protagonisti. Filo rosso della rassegna di quest’anno il
tema dell’amore, nelle sue diverse declinazioni.
Si aprirà il 27 giugno, alla
presenza del suo regista Milko Lazarov, con
Ága, proiettato alla chiusura della Berlinale
2018, un’emozionante storia d’amore immersa nella spettacolare
bellezza della tundra. Il 28 in programma Una foto con
Yuki, opera prima di Lachezar Avramov, presentato dal
protagonista Rushi Videnliev e lo sceneggiatore
Dimitar Stoyanovich. Per la sezione documentari,
nell’anno delle celebrazioni di Plovdiv Capitale europea della
Cultura, focus su due plovdiani d’eccezione: la soprano
Sonya Yoncheva in un documentario
di Gheorghi Toshev che incontrerà il pubblico
(28 giugno); e il regista dell’iconico “Ieri” Ivan
Andonov (29 giugno), presentato dalla moglie Lyuba
Marichkova. In chiusura, il 29 e 30 giugno, il week
end prende il ritmo del cinema d’azione con Cattiva
ragazza di Marian Valev,
Benzina di Assen Blatechki,
entrambi ospiti della rassegna, e la serie La gola del diavolo di
cui il pubblico incontrerà la protagonista Teodora
Duhovnikova.
Ága (Teatro
all’aperto Ettore Scola, 27 giugno ore 21.30) di Milko
Lazarov è il film che è stato presentato fuori
concorso alla Berlinale 2018, secondo film del regista che il
pubblico romano già conosce con Alienazione (2013), è
un’emozionante storia d’amore immersa nella spettacolare bellezza
della tundra. Nell’estremo nord della Siberia il cacciatore
di renne Nanook e sua moglie Sedna passano i loro giorni in pace
con il mondo e la natura, immersi nella magia di antiche leggende e
sogni e di uno stile di vita rimasto uguale per secoli.
Una difficile storia d’amore racconta anche il primo
lungometraggio di Lachezar Avramov, Una
foto con Yuki (Teatro all’aperto Ettore Scola, 28
giugno ore 21.30). La sceneggiatura di Dimitar Stoyanovich gira
intorno alla storia di Gheorghi (Rushen Vidinliev), un bulgaro che
vive in Canada, e sua moglie giapponese Yuki (Kiki Sugino). Dopo
molti tentativi di avere un figlio, la coppia decide di provare la
fecondazione in vitro, scegliendo di tornare in Bulgaria.
Gomma da
masticare (Sala Deluxe, 30 giugno, ore 18.30), presentato
dal regista Stanislav Todorov – Roghi, ci riporta
invece al primo amore, quello che non si scorda mai. Il film
svela il mondo pieno di avventure di una comitiva di ragazzi
cresciuti in Bulgaria negli anni ’80. Quando due di loro, Bilyana e
Kalin si incontrano da grandi, si ricordano della promessa solenne
che si fecero da piccoli di sposarsi 25 anni più tardi.
Nell’anno delle
celebrazioni di Plovdiv prima Capitale
europea della cultura bulgara, la rassegna dedica due
proiezioni a due celebri figli della seconda città più grande della
Bulgaria: la soprano Sonia Yonceva e e il regista Ivan Andonov. Si
parte il 28 giugno (Sala Kodak, ore 19.30) con il nuovo lavoro del
giornalista Gheorghi ToshevSempre
libera: il racconto del complesso destino, pieno di
momenti drammatici quanto di sogni, del soprano bulgaro più
promettente di oggi, Sonya Yonceva; mentre in
Lasciatemi volare almeno per un attimo di Galina
Kravleva sabato 29 giugno (Sala Kodak ore 19.30) viene aperto un
focus sul mondo intimo del regista bulgaro Ivan
Andonov, noto al pubblico italiano per La scelta
delle signore e soprattutto per l’iconico
Ieri, che nella vita privata è anche scrittore,
pittore e filosofo. La rassegna rende anche omaggio al 90
anniversario dalla nascita di uno degli scrittori più
celebri, Yordan Radichkov.
Attenzione anche ai film
d’azione e al dramma criminale: in due giorni consecutivi – 29
giugno (Sala Deluxe ore 21.30) e 30 giugno (Teatro all’aperto
Ettore Scola ore 21.30) verranno proiettati i debutti da registi di
due dei bad boy del cinema bulgaro: Cattiva
ragazza di Marian Valev, conosciuto al pubblico dalla
serie hit Sotto copertura; e Benzinadi Assen
Blatechki e Katerina Goranova, di cui la rassegna ha già proiettato
Il Giudizio. Ma anche la serie criminale La gola del
diavolo di Pavel Vesnakov e Dimitar Dimitrov (Sala Deluxe
ore 20.30).
L’evento è organizzato
dall’Istituto bulgaro di cultura a Roma e dall’associazione
culturale italo-bulgara “La Fenice”, grazie al sostegno del
Ministero della Cultura della Repubblica Bulgara con il patrocinio
del Centro Nazionale di Cinematografia bulgaro e dell’Ambasciata
bulgara in Italia. Ma anche grazie al prezioso contributo di
Business Advance Team, Lev Ins e Level Ins. Tutti i film verranno
proiettati in lingua originale con i sottotitoli in italiano.
Ingresso libero fino ad esaurimento posti. Tutti i film sono
anteprime assolute per il pubblico romano.
Quentin
Tarantino non è l’unica star di Hollywood ad avere
amato Thor:
Ragnarok, definito il suo film preferito di tutto il
Marvel Cinematic Universe. A quanto
pare infatti anche Tom
Holland e Jake
Gyllenhaal, protagonisti dell’imminente Spider-Man: Far
From Home, hanno apprezzato la rivoluzione di
Taika Waiti sul personaggio uscita nelle sale nel
2017 tra l’entusiasmo dei fan e lo stupore di chi si aspettava una
maggiore aderenza ai precedenti adattamenti.
I due attori si sono raccontati in
un’intervista con l’Independent parlando del cinecomic in arrivo
nelle sale a Luglio che chiuderà la Fase 3 del MCU e dove
interpretano rispettivamente Peter Parker e Quentin Beck, aka
Mysterio, l’illusionista proveniente da un pianeta alternativo
simile alla Terra.
“Mi piace molto Thor:
Ragnarok“, ha dichiarato Holland seguito da Gyllenhaal che
replica “Stavo giusto per dire la stessa cosa“.
Ragnarok ha
completamente ridefinito il tono e lo stile prima serioso e ora
scanzonato e autoironico del franchise grazie all’approccio
di Waititi, molto apprezzato sia dal pubblico
che dallo stesso Chris
Hemsworth. Lo stesso attore si era definito “un
po’ sfinito e insoddisfatto da quello che stavo facendo prima del
film. Mi sentivo sottotono per ciò che stava succedendo a Thor
[…]”
“[…] Non era colpa di nessun
regista o sceneggiatore, si trattava semplicemente di me. Avevo la
sensazione di essermi chiuso in una scatola a fare quello che il
personaggio poteva…poi è arrivato Ragnarok, dove potevamo davvero
infrangere tutte le regole e tentare qualcosa di diverso.
Fortunatamente Taika ha avuto la stessa visione e lo stesso
coraggio di tirare i dadi vedere dove poteva portarci
quell’azzardo. È stato così liberatorio…“
Diretto ancora una volta da Jon
Watts, Spider-Man: Far From
home arriverà nei cinema il 10 luglio.
Confermati nel cast del film il
protagonista Tom
Holland nei panni di Peter
Parker, Marisa Tomei in quelli di zia
May e Zendaya in quelli di
Michelle, Samuel L. Jackson in quelli di
Nick Fury e Cobie Smulders in quelli
di Maria Hill.
Le riprese del film sono durate
circa tre mesi, e nella maggior parte delle foto circolate in rete
abbiamo visto Peter Parker alle prese con Michelle. Naturalmente il
film vedrà tornare anche Flash Thompson (Tony
Revolori) e Ned Leeds (Jacob Batalon),
gli altri compagni di scuola di Peter. Ma cosa conosciamo realmente
della trama e quali teorie circolano intorno al nuovo titolo dei
Marvel Studios?
Per quanto riguarda le novità del
sequel, la tuta di metallo di Peter dovrebbe essere una
versione rimodellata di quella di Iron
Spider vista in Avengers: Infinity
War. Questa nuova tuta, prevede anche una nuova maschera,
con degli occhiali al posto delle orbite bianche, come da
tradizione, questo perché è ovvio che il personaggio abbia bisogno
di una nuova maschera dopo che la sua precedente è andata distrutta
su Titano, durante il confronto con Thanos e prima della sua
disintegrazione.
Anche Batman avrà
la sua stella sulla Walk of Fame di Hollywood! Ad
annunciarlo è stato il Comitato di Selezione della Camera di
Commercio che assegna queste onorificenze. Con lui, nello stesso
elenco, compaiono anche i nomi di Julia Roberts e
Spike Lee, tra gli altri.
Il responsabile della selezione
della Walk of Fame ha spiegato: “Le scelte di
questa annata sono state particolarmente uniche. Abbiamo potuto
riconoscere il talento di 35 artisti che hanno già lasciato il
segno qui a Hollywood. Inoltre abbiamo potuto celebrare molti nuovi
artisti di talento che ci hanno toccato il cuore nei film, in
televisione, alla radio e in varie categorie musicali“.
Oltre all’Uomo Pipistrello, i
personaggi del mondo del cinema che avranno una stella sulla strada
della fama sono
Mahershala Ali,
Julia Roberts,
Chris Hemsworth, Octavia Spencer, Laurence Fishburne,
Spike Lee,
Lina Wertmüller, Ruth E. Carter e
Batman. Per quello che riguarda i personaggi
televisivi, i nomi che sono stati scelti sono Christina
Applegate, Andy Cohen, Cindy Crawford, Terry Crews, Harry Friedman,
Kathie Lee Fifford, Nigel Lythgoe, Milo Ventimiglia, Burt Ward,
Wendy Williams, il dottor Phil McGraw e
Andy Kaufman.
Per quanto riguarda la musica, i
nomi scelti sono: Elvis Costello, Sir Lucian Grainge, Billy
Idol, Curtis “50 Cent” Jackson, Alicia Keys, Andy Madadian, Mo
Ostin, Bobby Rydell, Alejandro Sanz, Tanya Tucker e
Muddy Waters. Per teatro e radio, i nomi scelti
sono: Dave Chappelle e Billy
Porter e Susan Stamberg.
Per quanto riguarda il ritorno di
Batman al cinema, è previsto nei prossimi anni e
il personaggio di Bob Kane avrà il volto di Robert
Pattinson.
Ora che la galleria di antagonisti
di The Batman è stata finalmente svelata, resta da
scoprire quali saranno gli attori che vestiranno i panni dei
personaggi nel nuovo adattamento di Matt Reeves
ideato per riavviare le sorti del crociato di Gotham al cinema
con Robert
Pattinson.
Tra gli attesi ritorni c’è anche
quello di Pinguino, apostrofato dalle prime
indiscrezioni come un “gangster di Gotham City” in una
versione non del tutto reinventata rispetto ai film e alle serie
precedenti, e a quanto pare il regista sarebbe in cerca di un
interprete di qualsiasi etnia, tra i venti e i quarant’anni
anni.
E mentre attendiamo conferme
ufficiali, arriva sfortunatamente la prima smentita da parte di un
nome circolato in rete nei mesi scorsi e che si era detto
interessato al ruolo di Oswald Chesterfield Cobblepot: Josh
Gad ha infatti negato di essere coinvolto nel progetto
rivelando su Twitter che non sarà lui il volto del villain.
Insieme al messaggio rivolto ai fan,
Gad ha condiviso un bellissimo artwork che lo ritraeva con il
classico costume di Pinguino dei fumetti. La ricerca è ancora
aperta e dopo l’annuncio di Pattinson dovrebbero giungere quelli
dei componenti del cast in vista dell’inizio delle riprese fissato
in autunno.
Vi ricordiamo che gli altri antagonisti confermati sono
Catwoman, Firefly e Enigmista.
Ok, seeing as I keep getting this
question…as much as I have LOVED torturing you all with teasing you
about the Penguin, I feel like it’s time to tell you…I’m NOT
actually playing this character. But I’ve thoroughly enjoyed the
fan art and the love. 😂😘 https://t.co/fsasvbRTqNpic.twitter.com/igwnT2NNPw
Su The Batman sappiamo che dovrebbe
svolgersi negli anni Novanta, epoca tornata di moda nel corso
dell’ultima stagione anche grazie al successo di un altro
cinecomic, Captain Marvel dei Marvel
Studios.
Per alcuni 1990 fa rima con gli
adattamenti di Batman di Tim
Burton che prepararono le basi per i futuri cinefumetti e
che sono stati fonte di ispirazione per Zack
Snyder per quanto riguarda una scena particolare di
Batman V
Superman: Dawn of Justice(dove il regista aveva
omaggiato lo scontro tra il cavaliere oscuro e Pinguino di
Batman Returns del 1992), per non parlare del
fatto che alcune delle più importanti trame a fumetti sul
personaggio provengono proprio da quel decennio.
Secondo i report, Reeves ha optato
per le storie di Batman: Anno Uno come possibile
punto di riferimento, proprio per conferire al suo film un tono da
genere noir enfatizzando le capacità investigative dell’eroe.
Nessuna notizia ufficiale invece sul casting, con la Warner Bros.
impegnata a trovare il perfetto sostituto di Affleck e altri
interpreti che possano riempire la ricca galleria di villain
prevista.
Per The Batman è
stata già fissata l’uscita in sala il 25 giugno
2021.
Ad un mese dalle dichiarazioni di Chad
Stahelski, il regista di John Wick 3 che aveva lasciato
trapelare qualche dettaglio sul presunto ritorno delle sorelle
Watchowski al cinema con un nuovo capitolo di
Matrix, arrivano nuovi aggiornamenti in merito al
film che sarebbe già in fase di sviluppo e che ha trovato in
Michael B. Jordan il suo protagonista.
Tempo fa questa voce sul possibile
coinvolgimento delle Wachowski nel quarto
capitolo del franchise che la Warner Bros. avrebbe in cantiere era
stata smentita dallo staff di Stahelski,
trattandosi infatti di dichiarazioni imprecise che si riferivano
semplicemente all’ipotesi futura di vedere coinvolte le registe e
produttrici, tuttavia nelle ultime ore il sito Discussing Film ha
riportato che le riprese inizieranno nel 2020 a Chicago, che il
titolo di lavorazione è Project Ice Cream e che
LanaWachowski tornerà dietro la
macchina da presa.
Non ci sono ulteriori dettagli sulla
trama, ma secondo il report Hugh Bateup (gia art director del film
del 1999) dovrebbe occuparsi della scenografia, mentre resta da
capire se il progetto fungerà da reboot del franchise o se sarà un
sequel della trilogia originale.
Lana e Lilly e Wachowski hanno
lanciato la serie di Matrix nel 1999, con un’idea cinematografica
che ha avuto un impatto significativo a Hollywood nella concezione
stessa di blockbuster, cambiando per sempre il volto del genere
fantascientifico e segnando tappe fondamentali nel progresso del
lavoro sugli effetti speciali. Sebbene i due sequel non siano stati
accolti con lo stesso entusiasmo della pellicola d’esordio, la
Warner Bros. sembra ancora intenzionata a proseguire il corso delle
avventure di Neo sul grande schermo.