Come annunciato nei giorni scorsi da
Kevin Feige, Avengers:
Endgame tornerà il 28 giugno nelle sale ma non si
tratterà di una director’s cut, bensì di una versione per il grande
schermo con alcune novità dopo i titoli di coda. Ora è il sito
MCU Cosmic a rivelare che questa
re-release del film presenterà al pubblico una scena eliminata, un
tributo a Stan Lee (scomparso dopo la fine delle riprese e
protagonista dell’ultimo cameo dell’universo condiviso) e una
piccola anticipazione, o teaser, di Spider-Man: Far
From Home.
Andando nel dettaglio, alcuni report
suggeriscono che la scena eliminata vedrà come protagonista l’Hulk
di Mark Ruffalo, ma ovviamente si attendono
conferme ufficiali. Che possa rappresentare una gustosa
anticipazione di ciò che arriverà nella Fase 4,
magari con Bruce Banner coinvolto in qualche strana missione o alle
prese con il Regno Quantico (che lui stesso aveva contribuito a far
funzionare per i viaggi nel tempo in Endgame)?
Le risposte a queste domande sono
rinviate alle prossime settimane, sperando che la seconda uscita
del film riguardi anche l’Italia.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli
sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti
in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora
una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare
l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
Vin Diesel e
Michelle Rodriguez, protagonisti storici del
franchise, hanno annunciato tramite un video su Instagram che le riprese di Fast
and Furious 9 sono cominciate. I due attori hanno
registrato un breve video alla fine del primo giorno di riprese e
hanno ringraziato i fan, lo studio, e tutti coloro che hanno
permesso al franchise di successo di arrivare al nono capitolo.
Vi ricordiamo che la release di
Fast and Furious 9 è stata spostata al 22
maggio 2020, con le riprese che dovrebbero iniziare a
breve con il cast originale e il ritorno dietro la macchina da
presa di Justin Lin.
Non sono state fornite spiegazioni
ufficiali che hanno motivato questa scelta, ma è evidente che nei
piani della Universal Pictures ci sia la volontà di garantire alla
saga il miglior posizionamento al box office possibile in una
stagione già ricchissima di blockbuster molto attesi.
Per quanto riguarda il film, tempo
fa era stato lo stesso Vin Disel a spiegare che
Lin sarebbe tornato anche per la regia dell’episodio 10, cosa che
faceva pensare che i due episodi venissero girati in contemporanea.
Il rumor non è stato confermato e, visti i numerosi impegni degli
attori, non sembra un’ipotesi facilmente realizzabile.
Si aspettano nel frattempo gli
aggiornamenti sul cast che, oltre ai soliti nomi, dovrebbe
presentare anche delle new entry ed un nuovo villan.
Come molti dei fan del MCU si auguravano,
Avengers: Endgame ha battuto gli incassi di
Avatar, ma ci sono diverse precisazioni da fare,
prima tra tutte quella che la classifica scalata e sovrastata ora
dal film dei Russo è quella che non tiene conto dell’inflazione e
dei biglietti staccati, quindi in cifra assoluta.
Durante l’ultimo fine settimana,
Endgame ha raggiunto i 2,749,603,966 di dollari, battendo i
2,749,064,328, cifra totale guadagnata da Avatar
in tutto il mondo, alla prima release.
Il film di Cameron rimane ancora
primo in classifica con 2.788 miliardi di dollari, ma questa cifra
è stata raggiunta anche con le re-release avvenute nel corso del
2010. L’incasso alla prima distribuzione rimase invece fermo a
2,749 miliardi di dollari, in 34 settimane, cifra che
Avengers: Endgame ha raggiunto in appena 11
settimane.
Alla luce dell’annuncio della
nuova distribuzione di
Endgame, il film potrebbe ancora raggiungere e superare il
record mondiale del film di James Cameron.
Arriverà nelle sale italiane
distribuito da BIM La famosa invasione degli Orsi in
Sicilia, l’esordio alla regia di Lorenzo
Mattotti, fumettista e illustratore di grande talento. Il
film è la fedele trasposizione cinematografica della fiaba
illustrata di Dino Buzzati. La storia segue le
avventure di Leonzio, il Grande Re degli orsi, che cercando di
ritrovare il figlio e per permettere agli orsi di sopravvivere al
rigido inverno delle montagne, decidere di portare il suo popolo a
valle, dove vivono gli uomini. Re Leonzio riesce a sconfiggere il
malvagio Granduca e a ritrovare il figlio Tonio, ma la natura del
suo popolo lo convincerà ben presto che gli orsi non sono fatti per
vivere con gli uomini.
Nonostante i nomi coinvolti siano
italiani, il film è a tutti gli effetti una produzione francese e
si pone quindi in quel florido vivaio che è l’animazione
transalpina, che conferma così un ottimo stato di salute e
soprattutto una grande continuità che è invece quella che manca
all’animazione italiana, che nonostante negli ultimi anni si sia
fregiata di opere importanti e di successo (vedi Gatta
Cenerentola di Alessandro Rak),
fatica a trovare la sua via. La Francia invece testimonia grande
impegno a sostenere questi talenti e questo strumento che si
dimostra sempre duttile e disponibile a raccontare qualsiasi tipo
di storia. Così anche l’avventura di Leonzio ha trovato la sua
perfetta rappresentazione nell’animazione e nel talento di
Mattotti.
A parte la questione produttiva,
che meriterebbe una parentesi a sé, La famosa invasione
degli Orsi in Sicilia offre un felice incontro artistico
tra il lavoro di Buzzati e quello di Mattotti, che restituisce una
purezza di segno e di toni molto rare nel panorama dell’animazione
mondiale. Forse più riuscito nella restituzione degli ambienti e
dei paesaggi (soprattutto) che dei personaggi, il film si
arricchisce di un doppiaggio italiano di grande spessore,
unitamente a qualche variazione narrativa che si sposa alla
perfezione con l’adattamento. La famosa invasione degli
Orsi in Sicilia è una festa per gli occhi, una carezza
all’immaginazione che restituisce la purezza dell’animazione dei
primordi con la consapevolezza moderna dei suoi autori. Il film è
stato presentato, con grande successo di critica, sia al
Festival di Cannes 2019, in Un Certain Regard, che al
festival di Annecy 2019.
Guarda il trailer de La famosa invasione degli Orsi in
Sicilia
Space Jam è uno di
quei film che ha fatto la storia del cinema grazie alla sua tecnica
mista, ovvero unire attori in carne ed ossa a cartoni animati unici
ed inimitabili come i Looney Tunes. Questo film, uscito nelle sale
nel 1996, ha raccolto davanti allo schermo milioni di spettatori e
appasionati di basket, capace di conquistare diverse fasce di
pubblico anche vent’anni dopo la sua uscita, tanto da voler
realizzare un sequel previsto per il 2021.
Ecco, allora, dieci cose da
sapere su Space Jam.
Space Jam film
1. Il regista si è portato
a casa un souvenir. Il pallone da basket usato nel film è
diventato un trofeo in casa di Joe Putka. Nel film, quando si vede
nelle mani di Michael Jordan è reale, mentre quando viene usato dai
cartoni animati o appare in volo è stato reso animato.
2. Il film ha ricevuto
critiche qualche anno dopo. In un’intervista svolta un
paio di anni dopo l’uscita del film, il regista dei Looney Tunes,
Chuck Jones, è stato molto critico. Secondo lui il
film si allontanava troppo dal materiale di partenza e, in
particolare, Bugs non avrebbe mai reclutato apertamente gli altri
nelle sue battaglie.
Space Jam 2
3. Un nuovo giocatore come
protagonista. Ormai sono anni che si vocifera sulla
realizzazione di un
sequel di Space Jam. Di recente, è stata data qualche conferma
in più sulla faccenda e il film vedrà come protagonista la star
dell’NBA LeBron James.
4. Uscirà nel
2021. La Warner ha programmato l’uscita del film nelle
sale per il 16 luglio del 2021. Il
film, che avrà alla regia Terence Nance, sarà
prodotto da Ryan Coogler, regista di Black Panther e Creed.
Space Jam streaming
5. Il film è disponibile in
streaming digitale. Per chi volesse vedere o rivedere
questo film, è possibile appoggiarsi alla sua disponibilità sulle
diverse piattaforme di streaming digitale legale come Rakuten Tv,
Chili, Google Play, Infinity, iTunes, Tim Vision e Netflix.
Space Jam cast
6. C’è un riferimento ad
una vecchia pubblicità. Il fatto che Bill Murray appaia nei film, non è avvenuto
proprio per caso, ma c’è un riferimento preciso ad una serie di
pubblicità degli anni ’90 in cui l’attore ha recitato. In queste
pubblicità, egli cerca di diventare un giocatore NBA, senza
riuscirci. Inoltre, l’attore ha accettato il ruolo nel film,
esprimento del rimapianto nell’aver perso la chance di apparire in
un altro film live action animato come Chi ha incastrato Roger
Rabbit (1988).
7. Bugs Bunny e Duffy DUck
non condividono i doppiatori. Questa è una delle poche
volte in cui è accaduta una cosa del genere. Billy
West, la voce di Bugs, in seguito avrebbe continuato a
dare la voce a Elmer Fudd in molte produzioni future dei Looney
Tunes. Ha anche doppiato Bugs in alcuni videogiochi, così come nel
DVD Looney Tunes: Canto di Natale (2006).
8. Sono cinque i campioni
che perdono le forze. I giocatori a cui vengono rubati i
talenti sportivi, sono Charles Barkley, Larry Johnson,
Muggsy Bogues, Patrick Weing e Shawn
Bradley. Nessuno di loro ha mai vinto un campionato NBA,
in gran parte dovuto a Michael Jordan stesso che ha vinto sei
campionati con i Bulls.
Space Jam Michael Jordan
9. Gli hanno costruito un
campo da basket. Affinché il campione di pallacanestro si
vivesse nella maniera migliore possibile tutti giorni di riprese,
la Warner decise di costruire un campo da basket solo per lui.
Inoltre, è stato deciso di sposorizzare nel film i brand di cui
Michael Jordan è stato testimonial.
10. Sono stati citati i
suoi figli. Sebbene i veri figli di Michael Jordan non
fossero nel film, i loro nomi (Jeffrei, Marcus e
Jasmine) furono usati e citati.
Se Dio vuole è una
delle più brillanti commedie italiane degli ultimi anni in grado di
far ridere il pubblico e di farlo riflettere su temi importanti
come la fede e il conoscere realmente se stessi. Questo film è
stata una vera e propria brezza per la commedia italiana che
ultimamente si trova intricata in stereotipi e in strutture
similari. Ecco, allora, dieci cose da sapere su Se Dio
vuole.
Se Dio vuole film
1. Un film che parla di
fede. Se Dio vuole è un film che ha dato molto
respiro alla commedia italiana degli ultimi anni, cercando di
lavorare alla sceneggiatura ponendosi, essenzialmente, due domande:
cosa fare se tuo figlio comincia a comportarsi in maniera strana e
pensi che sia gay? E cosa fare se invece dice di volersi fare
prete?
2. C’è un omaggio a un film
italiano famosissimo. In questo
film che parla di fede, tema che affascina da sempre
Edoardo Falcone – che ha curato la regia e la
sceneggiatura del film – è presente un omaggio al film Roma
città aperta. Il riferimento è rivolto a Don Pietro, nome del
personaggio interpretato da Aldo Fabrizi.
3. È stato candidato a
diversi premi. Il film è stato così apprezzato da pubblico
e critica da ricevere molte candidature a premi nazionali e
internazionali. Ai David di Donatello ha ottenuto il premio al
miglior regista esordiente, mentre era stato candidato Marco Giallini per il Miglior attore
protagonista. Al Nastro d’argento il film ha vinto lo stesso premio
dei David e si è aggiudicato una candidatura come Miglior
produttore a Lorenzo Mieli e Mario
Gianani. Inoltre, al Tokyo International Film Festival
Edoardo Falcone ha conquistato il Premio del pubblico.
Se Dio vuole streaming
4. Il film è disponibile in
streaming digitale. Chi volesse vedere o rivedere questo
film è possibile farlo grazie alla sua presenza sulle varie
piattaforme di streaming digitale legale come Rakuten Tv, Chili,
Google Play, iTunes, Tim Vision e Netflix.
Se Dio vuole trailer
5. Un trailer pieno di
fede. Prima di vedere il film potrebbe essere opportuno
dare un’occhiata al trailer per capire se Se Dio vuole
possa essere un film adatto ai propri gusti.
Se Dio vuole cast
6. Marco Giallini ha
adorato interpretare Tommaso. Il suo personaggio è il
padre del protagonista, un uomo borghese, attaccato alla realtà e
senza fede, soprattutto riguardo i miracoli. Eppure l’attore non si
è ispirato a nessun personaggio in particolare, puntando molto
sulle sensazioni personali ed improvvisando.
7. Alessandro Gassman ha
recitato in dialetto. In Se Dio vuole, l’attore
interpreta il personaggio di Don Pietro, un prete molte semplice e
pieno di fede, in grado di far ragionare le persone e di aiutare
tutti quelli che necessitano di un aiuto. Per interpretare questo
ruolo, l’attore ha parlato in pieno dialetto romano.
8. Ilaria Spada ha definito
il suo un personaggio positivo. In questo film ogni
personaggio è alla ricerca di se stesso e alla scoperta dell’altro.
Anche Bianca, la sorella di Andrea cerca di intraprendere la strada
del fratello, documentandosi sulla religione con supporti
audiovisivi e letture. In questo senso, l’attrice ha definito il
personaggio come una persona complessa e ricca di sfaccettature,
tra cui la positività.
Se Dio vuole finale
9. Un finale che rimane
aperto. È proprio così che termina il film, lasciando
spazio a pensieri e riflessioni, senza dare un punto fermo alla
storia che riguarda Tommaso e Don Pietro, obbligando lo spettatore
a riflettere sul conoscere se stesso e gli altri.
Se Dio vuole trama
10. Imparare a conoscere se
stessi e gli altri. Questo film vede protagonisti Tommaso,
stimato cardiochirurgo e totalmente ateo, Carla, moglie di Tommaso
che non crede più negli ideali come nel passato. La coppia ha due
figlia, Bianca che vive nella più completa apatia, e Andrea
(Enrico Oetiker) ragazzo brillante iscritto a
Medicina. In tempi recenti, però, Andrea sembra cambiato e il
coming out che tutti pensavano si rivela essere altro. Andrea vuole
diventare prete. Per la famiglia questo è solo l’inizio di percorso
alla scoperta di sé, dovuto anche all’esistenza di Don Pietro.
Il Direttore Artistico
Antonio Monda, d’intesa con Laura Delli
Colli, alla guida della Fondazione Cinema per Roma, e
Francesca Via, Direttore Generale, ha annunciato oggi alcune
anticipazioni della quattordicesima edizione della Festa del Cinema
di Roma, che si svolgerà dal 17 al 27 ottobre 2019 all’Auditorium
Parco della Musica, coinvolgendo, come ogni anno, numerosi altri
luoghi e realtà culturali della Capitale.
Nel suo lavoro, Antonio Monda è
affiancato da un Comitato di Selezione composto da Richard Peña,
Giovanna Fulvi, Alberto Crespi, Francesco Zippel e Valerio Carocci.
Il programma completo sarà annunciato nel corso di una conferenza
stampa che si terrà venerdì 4 ottobre. Dal 2019, la Festa del
Cinema di Roma è ufficialmente riconosciuta come Festival
Internazionale non Competitivo dalla FIAPF (Fédération
Internationale des Associations de Producteurs de Films), la
celebre organizzazione internazionale creata nel 1933 che riunisce
34 enti di 27 Paesi in tutto il mondo.
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INCONTRI
RAVVICINATI
Ampio spazio sarà dedicato, come
negli scorsi anni, agli Incontri Ravvicinati con registi, attori e
personalità del mondo dell’arte e della cultura. Fra i primi nomi
annunciati:
Bill Murray | Premio alla
Carriera
La quattordicesima edizione della
Festa del Cinema di Roma celebrerà Bill Murray, uno degli
interpreti più amati a livello globale, assegnandogli il Premio
alla Carriera, consegnato da Wes Anderson che lo ha diretto in
alcuni dei suoi ruoli più iconici. In quell’occasione, Bill Murray
sarà protagonista di un Incontro Ravvicinato con il pubblico
durante il quale ripercorrerà le tappe principali del suo percorso
artistico. Dopo il folgorante inizio nel mondo della televisione,
come protagonista del “Saturday Night Live”, e il successo
planetario di Ghostbusters, l’attore statunitense si è
distinto nel corso degli anni come raffinato volto di memorabili
cult movie, da Ricomincio da capo di Harold Ramis a Ed
Wood di Tim Burton, da Broken Flowers di Jim Jarmusch
a Lost in Translation – L’amore tradotto di Sofia Coppola
che gli è valso il Golden Globe, il Bafta e una nomination
all’Oscar®. Straordinario il sodalizio con Wes Anderson che li ha
visti collaborare in Rushmore, I Tenenbaum,
Le avventure acquatiche di Steve Zissou, Il treno per
il Darjeeling, Fantastic Mr. Fox, Moonrise
Kingdom – Una fuga d’amore, Grand Budapest Hotel e
L’isola dei cani.
Olivier Assayas
Il regista parigino è autore di
un’opera intensa ed emozionante, percorsa da una grande attenzione
per il racconto e la complessità psicologica dei personaggi:
Olivier Assayas ha così calcato territori diversi, dalla
rappresentazione dell’infanzia e dell’adolescenza (L’eau
froide, Il bambino d’inverno) alla riflessione sul
cinema e i suoi innumerevoli stili (Irma Vep), passando
dalle grandi produzioni in costume (Les Destinées
sentimentales) al mondo delle serie televisive
(Carlos, vincitore del Golden Globe). Nel corso
dell’Incontro Ravvicinato, Assayas parlerà della Nouvelle Vague e
dell’esperienza come critico nei Cahiers du Cinéma.
Bret Easton
Ellis
Fra i protagonisti della letteratura
mondiale, Bret Easton Ellis ha firmato una serie di bestseller che
hanno segnato gli ultimi due decenni dello scorso secolo. Fra
questi, “Meno di zero”, “Lunar Park”, “Glamorama” e la sua opera
più significativa “American Psycho”, un viaggio folle e
disincantato nella New York di fine ‘900 percorsa dall’ossessione
del consumo, della bellezza, delle droghe e mostrata attraverso lo
sguardo di un serial killer. I suoi romanzi sono spesso approdati
sul grande schermo per il quale ha anche lavorato come
sceneggiatore e produttore esecutivo. Alla Festa del Cinema, Bret
Easton Ellis ripercorrerà la sua straordinaria carriera e
racconterà il suo personale punto di vista sulla società americana
contemporanea.
Ron Howard
La straordinaria carriera di Ron
Howard, premio Oscar® per A Beautiful Mind, attraversa
sessant’anni di cinema e televisione. Nel 1959 esordisce come
attore nella serie di culto Ai confini della realtà,
mentre nel 1977, ancora protagonista della celebre serie “Happy
Days”, approda alla regia. Il talento dietro la macchina da presa
lo porta a sperimentare generi molto diversi fra loro e a dirigere
numerosi film di successo: da Cocoon – L’energia
dell’universo a Cuori ribelli, da Apollo 13
a Frost/Nixon – Il duello, da Cinderella Man –
Una ragione per lottare ai film tratti dai romanzi di Dan
Brown (Il codice da Vinci, Angeli e demoni,
Inferno) fino a Solo: A Star
Wars Story. Alla Festa del Cinema, Ron Howard presenterà
il documentario Pavarotti, nuovo personale tributo al
mondo della grande musica dopo The Beatles – Eight Days a
Week.
Kore-eda
Hirokazu
Protagonista di una delle
retrospettive della prossima edizione della Festa, Kore-eda
Hirokazu è uno dei più ispirati autori del cinema orientale. La sua
trentennale carriera – nel segno di un’opera intimista e raccolta,
tesa all’esplorazione dei sentimenti e delle fragilità dei
protagonisti – è costellata di riconoscimenti in ogni parte del
mondo: da After Life che gli ha dato fama internazionale a
Like Father, Like Son (Premio della Giuria a Cannes) fino
a Un affare di famiglia, candidato all’Oscar® come Miglior
film straniero, vincitore della Palma d’Oro al Festival di Cannes e
del César 2019 come Miglior film straniero.
Bertrand
Tavernier
Il regista francese Bertrand
Tavernier – critico raffinato e profondo conoscitore del cinema
statunitense – ha elaborato negli anni una poetica legata alla
forza della sceneggiatura e della recitazione. Al Festival di
Berlino ha ricevuto il Premio speciale della Giuria per
L’orologiaio di Saint-Paul, che inaugura il lungo
sodalizio con Philippe Noiret, e l’Orso d’Oro per L’esca,
mentre al Festival di Cannes ha ottenuto il Premio come Miglior
regista per Una domenica in campagna. Sul palco
dell’Auditorium, Bernard Tavernier approfondirà il cosiddetto
“cinéma de papa”, quella forma tradizionale di racconto
cinematografico cara al regista e provocatoriamente derisa dai
critici dei Cahiers negli anni della Nouvelle Vague.
SELEZIONE
UFFICIALE
La Selezione Ufficiale ospiterà
circa quaranta film provenienti da tutto il mondo che concorreranno
all’assegnazione del Premio del Pubblico BNL. Fra le opere in
programma alla prossima edizione della Festa del Cinema:
Pavarottidi Ron Howard
La storia, la voce, i segreti e la
leggenda del tenore Luciano Pavarotti e del suo incredibile
percorso, da figlio di un fornaio a superstar internazionale capace
di trasformare per sempre il mondo dell’opera. Firmato dal regista
premio Oscar® Ron Howard, protagonista di un Incontro Ravvicinato
con il pubblico della Festa del Cinema, il documentario è un
ritratto intimo ed emozionante dell’artista e dell’uomo realizzato
con filmati inediti e immagini delle performance più iconiche. Il
film sarà distribuito nelle sale italiane da Nexo Digital.
RETROSPETTIVE
Le retrospettive, a cura di Mario
Sesti, saranno dedicate a due grandi del cinema mondiale, spaziando
dall’Europa all’Asia. Da una parte, il tedesco Max Ophüls,
considerato uno dei più sofisticati e brillanti autori della storia
della settima arte, imprescindibile punto di riferimento per molti
cineasti, fra cui Stanley Kubrick che prediligeva il maestro
tedesco per la straordinaria tecnica e per gli inusuali e complessi
movimenti di macchina; dall’altra il giapponese Kore-eda Hirokazu,
protagonista di un Incontro Ravvicinato, regista di culto, autore
di un cinema in grado di affrontare in profondità e con originalità
temi quali la vita e la morte, le relazioni famigliari, gli affetti
e la memoria.
OMAGGI E
RESTAURI
La Festa del Cinema renderà omaggio
a Gillo Pontecorvo, a cent’anni dalla nascita, con il restauro di
uno dei capolavori del regista toscano, Kapò, uscito nelle
sale sessant’anni fa (1959) e candidato all’Oscar® come Miglior
film straniero nel 1961. Il restauro è realizzato da Cineteca di
Bologna.
Nel programma della quattordicesima
edizione anche la versione restaurata di Fellini
Satyricon, visionaria reinvenzione del classico di Petronio ad
opera di Federico Fellini, arrivato sul grande schermo
cinquant’anni fa (1969).
I FILM DELLA NOSTRA VITA: LA
COMMEDIA SOFISTICATA AMERICANA
Come ogni anno, il Direttore
Artistico e i membri del Comitato di Selezione condivideranno con
il pubblico una breve rassegna di film che hanno segnato la loro
passione per il cinema: dopo il western, il musical, il noir, nel
2019 sarà la volta della screwball comedy, la commedia
sofisticata statunitense degli anni trenta e quaranta. Ciascun film
sarà accompagnato da un incontro con autori, attori e ospiti.
Inoltre, prima di ogni proiezione della prossima Festa di Roma, gli
spettatori potranno assistere a brevi pillole delle commedie
americane più celebri e amate.
LA FESTA DEL CINEMA IN
CITTÀ: IL MACRO NUOVA LOCATION
L’Auditorium Parco della Musica è il
fulcro della Festa del Cinema dal 2006 con il red carpet e le sale
di proiezione. Come ogni anno, la Festa coinvolgerà numerosi altri
luoghi e realtà culturali della Capitale: fra questi, il MAXXI –
Museo nazionale delle arti del XXI secolo e la Casa del Cinema.
Come nuova location ci sarà il MACRO – Museo d’Arte Contemporanea
di Roma che ospiterà due nuovi format della Festa del Cinema,
“Duel” e “Parola/Immagine”. Nel primo, due note personalità del
mondo artistico, della cultura e dello spettacolo si sfideranno
davanti al pubblico, confrontando opinioni divergenti su temi
legati al cinema, ai suoi protagonisti, alle sue storie. Mentre per
“Parola/Immagine” alcuni amati scrittori italiani e internazionali
commenteranno la trasposizione cinematografica di celebri opere
letterarie.
Sarà la regista argentina
Lucrecia Martel (Zama, La mujer sin
cabeza) a presiedere la Giuria internazionale
del Concorso di Venezia 76, la 76. Mostra Internazionale
d’Arte Cinematograficadella Biennale diVenezia (28 agosto – 7 settembre
2019), che assegnerà il Leone d’oro per il miglior film e
gli altri premi ufficiali.
La decisione è stata presa dal Cda
della Biennale di Venezia presieduto da
Paolo Baratta, che ha fatto propria la proposta
del Direttore della Mostra Alberto Barbera.
Lucrecia Martelnell’accettare la proposta ha
dichiarato:“E’ un onore, una
responsabilità e un piacere far parte di questa celebrazione del
cinema, dell’immenso desiderio dell’umanità di capire se
stessa”.
Alberto Barberaha dichiarato:“Quattro lungometraggi e una
manciata di corti, in poco meno di vent’anni, sono bastati a fare
di Lucrecia Martel la più importante regista latino americana, e
una delle maggiori al mondo. Nei suoi film, l’originalità della
ricerca stilistica e il rigore della messa in scena sono al
servizio di una visione del mondo esente da compromessi, dedita
all’esplorazione dei misteri della sessualità femminile, delle
dinamiche di gruppo e di classe. Le siamo grati per aver accettato
con entusiasmo di mettere il suo sguardo esigente ma tutt’altro che
privo di umanità al servizio dell’impegno che le viene
richiesto”.
I premi da
assegnare
La Giuria
internazionale di Venezia 76, che sarà
presieduta da Lucrecia Martel e che sarà composta
complessivamente da 9 personalità del cinema e della cultura di
diversi Paesi, è chiamata a individuare i lungometraggi in Concorso
ai quali saranno assegnati i seguenti premi ufficiali:
Leone d’Oro per il miglior film
Leone d’Argento – Gran Premio della Giuria
Leone d’Argento – Premio per la migliore regia
Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile
Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile
Premio per la migliore sceneggiatura
Premio Speciale della Giuria
Premio Marcello Mastroianni a un giovane attore o attrice
emergente
La premiazione avrà luogo nella
serata conclusiva (7 settembre 2019) della prossima 76.
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale
di Venezia.
La Valigia dell’attore
2019 si svolgerà nell’isola di La Maddalena dal 23 al
28 luglio, edizione numero sedici del festival che ricorda e
celebra la figura di Gian Maria
Volonté e il mestiere dell’attore. Nell’anno che
segna il venticinquesimo anniversario della scomparsa dello
straordinario interprete di Sacco e
Vanzetti, Indagine su un cittadino al di
sopra di ogni sospetto e tanti altri grandi film del
cinema italiano, il festival ideato e diretto da Giovanna Gravina
Volonté e da Fabio Canu, rende omaggio a un grande attore
prematuramente scomparso.
Ennio
Fantastichini è mancato il 1° dicembre 2018,
lasciando un vuoto enorme nel cinema italiano. Talento
straordinario, proprio di Gian Maria Volonté era diventato grande
amico, dopo il loro straordinario lavoro insieme
in Porte aperte, il film di Gianni Amelio e
in Una storia semplice di Emidio Greco,
entrambi tratti dai romanzi di Leonardo Sciascia. Dopo si perde il
conto delle splendide interpretazioni di Fantastichini,
da La stazione di Sergio Rubini
a Ferie d’agosto di Virzì, fino
all’incontro con Ferzan Ozpetek per Saturno
contro e Mine
vaganti (David di Donatello come Miglior attore non
protagonista), La stoffa dei sogni di
Gianfranco Cabiddu e Fabrizio De Andrè – Principe
Libero, questi due film strettamente legati alla terra di
Sardegna. Nella serata del 28 luglio, quando il figlio di
Fantastichini, Lorenzo, ritirerà dal circuito di
festival Le isole del cinema, il Premio
Volontè 2019 per l’eccellenza artistica in vece di
suo padre, lo stesso Cabiddu presenterà un omaggio dal titolo
“Ennio, attore tra cinema e teatro”. Lorenzo
Fantastichini è al secondo anno del corso di recitazione del Centro
Sperimentale di Cinematografia.
E parlando di promesse per il futuro
del cinema italiano, sarà Carlo
Cecchi il docente del ValigiaLab
2019, con la collaborazione di Fabrizio Deriu. Cinque
attori e cinque attrici, selezionati tra le scuole di recitazione
di tutta Italia, che per due settimane saranno istruiti sul loro
futuro lavoro da uno dei più grandi interpreti del cinema e del
teatro italiano.
La Valigia dell’attore è realizzato
con il sostegno di MIBAC – Direzione Generale Cinema, Regione
Autonoma della Sardegna – Assessorato alla Cultura e Assessorato al
Turismo, Comune di La Maddalena, Ente Parco Nazionale Arcipelago di
La Maddalena, Fondazione Sardegna, NuovoIMAIE.
L’Ischia Film Festival è lieto di
annunciare che l’Ischia Film Award 2019 è stato
assegnato ad Alessandro Borghi. Un riconoscimento
a un attore che negli ultimi anni ha letteralmente incarnato il
cinema italiano, con una professionalità e una passione non comuni.
David di Donatello quest’anno per la sua straordinaria
trasfigurazione in Stefano Cucchi nel film di Alessio Cremonini
Sulla mia
pelle, che il festival proietterà come omaggio al suo
interprete, Alessandro Borghi non si è limitato a questo in una
stagione che lo avrebbe già visto mattatore incontrastato. Si è
calato nei panni quasi primitivi di Remo ne Il primo re di Matteo
Rovere, recitando in latino arcaico, un ruolo in cui si è sporcato,
non metaforicamente, tra pioggia, fango e sudore, prima di perdere
quasi dieci chili per diventare Stefano Cucchi.
Un Christian Bale italiano, si
potrebbe definire, ma sarebbe ingiusto. Alessandro
Borghi vuole essere solo se stesso, un attore che si mette
sempre alla prova e che contemporaneamente non ha perso
l’entusiasmo dell’esordiente. Per questo lo abbiamo visto in
piccoli film a cui teneva, come Il più grande sogno. Per questo non
poteva non essere al fianco di Luca Marinelli nello struggente e
meraviglioso Non essere cattivo, regalando al cinema italiano una
coppia che resterà indelebile nella sua storia. Ed è bello pensare
che siano stati proprio loro due a trasformarsi in Fabrizio De
Andrè e Luigi Tenco (Borghi in Dalila), due grandi amici come sono
loro due.
Lo hanno cercato in molti in questi
anni, da Sergio Castellitto a Ferzan Ozpetek, fino a Paolo
Genovese, avrebbe potuto sfruttare il suo momento ancora di più
probabilmente. Ma essere attore per Alessandro Borghi significa
accettare delle sfide, e per le sfide c’è bisogno di tempo e
preparazione. Per la popolarità c’è Netflix e il suo giovane Numero
8 in Suburra – La serie. In attesa del prossimo ruolo in cui
calarsi anima e corpo.
Per tutte queste ragioni, e molte
altre ancora, i direttori artistici Michelangelo Messina e Boris
Sollazzo hanno deciso di assegnare l’Ischia Film Award 2019 ad
Alessandro Borghi. Lo riceverà dalle loro mani il 5 luglio,
guardando Ischia dai bastioni del Castello Aragonese.
La diciassettesima edizione
dell’Ischia Film Festival si terrà dal 29 giugno al 6 luglio 2019,
realizzato con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività
Culturali – Direzione Generale Cinema, della Regione Campania, del
Comune d’Ischia, e con il sostegno di Campari, BPER Banca, Artisti
7607 e Mini.
Arriverà nelle sale tra due giorni
Toy Story
4, nuovo film d’animazione targato Disney Pixar e
quarto capitolo della serie dedicata a Woody e i giocattoli
parlanti più famosi dello studio. E mentre la critica già loda il
lavoro di Josh Cooley, quale migliore occasione se non l’uscita
imminente per ripercorrere la storia dell’azienda ricordando i
momenti più emozionanti?
Ecco le scene che hanno fatto piangere gli spettatori:
1La rivincita di Saetta McQueen (Cars
3)
Dopo un primo capitolo interessante e un
secondo dimenticabile, il franchise di Cars
conferma il suo valore con il terzo film che riesce a effettuare un
salto di qualità impressionante e sicuramente
inaspettato.
Saetta McQueen rimane gravemente “ferito” in
una gara e si vede costretto a ricominciare da capo con la vivace
Cruz Ramirez. Forse i giorni di gloria sono finiti, oppure c’è
speranza di cambiamento e rivincita per il campione? Le emozioni
messe in campo sono forti, come la commozione durante l’ultima gara
di Cruz.
Torna alla Casa del
Cinema (Largo Marcello Mastroianni) la Festa del
Cinema Bulgaro che firma la sua dodicesima edizione in una
rassegna promossa dall’Istituto bulgaro di cultura e
dall’associazione “La Fenice” e dedicata, come tradizione,
al meglio della produzione cinematografica bulgara: cinque film,
tre documentari e una serie che il pubblico potrà conoscere assieme
ai suoi protagonisti. Filo rosso della rassegna di quest’anno il
tema dell’amore, nelle sue diverse declinazioni.
Si aprirà il 27 giugno, alla
presenza del suo regista Milko Lazarov, con
Ága, proiettato alla chiusura della Berlinale
2018, un’emozionante storia d’amore immersa nella spettacolare
bellezza della tundra. Il 28 in programma Una foto con
Yuki, opera prima di Lachezar Avramov, presentato dal
protagonista Rushi Videnliev e lo sceneggiatore
Dimitar Stoyanovich. Per la sezione documentari,
nell’anno delle celebrazioni di Plovdiv Capitale europea della
Cultura, focus su due plovdiani d’eccezione: la soprano
Sonya Yoncheva in un documentario
di Gheorghi Toshev che incontrerà il pubblico
(28 giugno); e il regista dell’iconico “Ieri” Ivan
Andonov (29 giugno), presentato dalla moglie Lyuba
Marichkova. In chiusura, il 29 e 30 giugno, il week
end prende il ritmo del cinema d’azione con Cattiva
ragazza di Marian Valev,
Benzina di Assen Blatechki,
entrambi ospiti della rassegna, e la serie La gola del diavolo di
cui il pubblico incontrerà la protagonista Teodora
Duhovnikova.
Ága (Teatro
all’aperto Ettore Scola, 27 giugno ore 21.30) di Milko
Lazarov è il film che è stato presentato fuori
concorso alla Berlinale 2018, secondo film del regista che il
pubblico romano già conosce con Alienazione (2013), è
un’emozionante storia d’amore immersa nella spettacolare bellezza
della tundra. Nell’estremo nord della Siberia il cacciatore
di renne Nanook e sua moglie Sedna passano i loro giorni in pace
con il mondo e la natura, immersi nella magia di antiche leggende e
sogni e di uno stile di vita rimasto uguale per secoli.
Una difficile storia d’amore racconta anche il primo
lungometraggio di Lachezar Avramov, Una
foto con Yuki (Teatro all’aperto Ettore Scola, 28
giugno ore 21.30). La sceneggiatura di Dimitar Stoyanovich gira
intorno alla storia di Gheorghi (Rushen Vidinliev), un bulgaro che
vive in Canada, e sua moglie giapponese Yuki (Kiki Sugino). Dopo
molti tentativi di avere un figlio, la coppia decide di provare la
fecondazione in vitro, scegliendo di tornare in Bulgaria.
Gomma da
masticare (Sala Deluxe, 30 giugno, ore 18.30), presentato
dal regista Stanislav Todorov – Roghi, ci riporta
invece al primo amore, quello che non si scorda mai. Il film
svela il mondo pieno di avventure di una comitiva di ragazzi
cresciuti in Bulgaria negli anni ’80. Quando due di loro, Bilyana e
Kalin si incontrano da grandi, si ricordano della promessa solenne
che si fecero da piccoli di sposarsi 25 anni più tardi.
Nell’anno delle
celebrazioni di Plovdiv prima Capitale
europea della cultura bulgara, la rassegna dedica due
proiezioni a due celebri figli della seconda città più grande della
Bulgaria: la soprano Sonia Yonceva e e il regista Ivan Andonov. Si
parte il 28 giugno (Sala Kodak, ore 19.30) con il nuovo lavoro del
giornalista Gheorghi ToshevSempre
libera: il racconto del complesso destino, pieno di
momenti drammatici quanto di sogni, del soprano bulgaro più
promettente di oggi, Sonya Yonceva; mentre in
Lasciatemi volare almeno per un attimo di Galina
Kravleva sabato 29 giugno (Sala Kodak ore 19.30) viene aperto un
focus sul mondo intimo del regista bulgaro Ivan
Andonov, noto al pubblico italiano per La scelta
delle signore e soprattutto per l’iconico
Ieri, che nella vita privata è anche scrittore,
pittore e filosofo. La rassegna rende anche omaggio al 90
anniversario dalla nascita di uno degli scrittori più
celebri, Yordan Radichkov.
Attenzione anche ai film
d’azione e al dramma criminale: in due giorni consecutivi – 29
giugno (Sala Deluxe ore 21.30) e 30 giugno (Teatro all’aperto
Ettore Scola ore 21.30) verranno proiettati i debutti da registi di
due dei bad boy del cinema bulgaro: Cattiva
ragazza di Marian Valev, conosciuto al pubblico dalla
serie hit Sotto copertura; e Benzinadi Assen
Blatechki e Katerina Goranova, di cui la rassegna ha già proiettato
Il Giudizio. Ma anche la serie criminale La gola del
diavolo di Pavel Vesnakov e Dimitar Dimitrov (Sala Deluxe
ore 20.30).
L’evento è organizzato
dall’Istituto bulgaro di cultura a Roma e dall’associazione
culturale italo-bulgara “La Fenice”, grazie al sostegno del
Ministero della Cultura della Repubblica Bulgara con il patrocinio
del Centro Nazionale di Cinematografia bulgaro e dell’Ambasciata
bulgara in Italia. Ma anche grazie al prezioso contributo di
Business Advance Team, Lev Ins e Level Ins. Tutti i film verranno
proiettati in lingua originale con i sottotitoli in italiano.
Ingresso libero fino ad esaurimento posti. Tutti i film sono
anteprime assolute per il pubblico romano.
Quentin
Tarantino non è l’unica star di Hollywood ad avere
amato Thor:
Ragnarok, definito il suo film preferito di tutto il
Marvel Cinematic Universe. A quanto
pare infatti anche Tom
Holland e Jake
Gyllenhaal, protagonisti dell’imminente Spider-Man: Far
From Home, hanno apprezzato la rivoluzione di
Taika Waiti sul personaggio uscita nelle sale nel
2017 tra l’entusiasmo dei fan e lo stupore di chi si aspettava una
maggiore aderenza ai precedenti adattamenti.
I due attori si sono raccontati in
un’intervista con l’Independent parlando del cinecomic in arrivo
nelle sale a Luglio che chiuderà la Fase 3 del MCU e dove
interpretano rispettivamente Peter Parker e Quentin Beck, aka
Mysterio, l’illusionista proveniente da un pianeta alternativo
simile alla Terra.
“Mi piace molto Thor:
Ragnarok“, ha dichiarato Holland seguito da Gyllenhaal che
replica “Stavo giusto per dire la stessa cosa“.
Ragnarok ha
completamente ridefinito il tono e lo stile prima serioso e ora
scanzonato e autoironico del franchise grazie all’approccio
di Waititi, molto apprezzato sia dal pubblico
che dallo stesso Chris
Hemsworth. Lo stesso attore si era definito “un
po’ sfinito e insoddisfatto da quello che stavo facendo prima del
film. Mi sentivo sottotono per ciò che stava succedendo a Thor
[…]”
“[…] Non era colpa di nessun
regista o sceneggiatore, si trattava semplicemente di me. Avevo la
sensazione di essermi chiuso in una scatola a fare quello che il
personaggio poteva…poi è arrivato Ragnarok, dove potevamo davvero
infrangere tutte le regole e tentare qualcosa di diverso.
Fortunatamente Taika ha avuto la stessa visione e lo stesso
coraggio di tirare i dadi vedere dove poteva portarci
quell’azzardo. È stato così liberatorio…“
Diretto ancora una volta da Jon
Watts, Spider-Man: Far From
home arriverà nei cinema il 10 luglio.
Confermati nel cast del film il
protagonista Tom
Holland nei panni di Peter
Parker, Marisa Tomei in quelli di zia
May e Zendaya in quelli di
Michelle, Samuel L. Jackson in quelli di
Nick Fury e Cobie Smulders in quelli
di Maria Hill.
Le riprese del film sono durate
circa tre mesi, e nella maggior parte delle foto circolate in rete
abbiamo visto Peter Parker alle prese con Michelle. Naturalmente il
film vedrà tornare anche Flash Thompson (Tony
Revolori) e Ned Leeds (Jacob Batalon),
gli altri compagni di scuola di Peter. Ma cosa conosciamo realmente
della trama e quali teorie circolano intorno al nuovo titolo dei
Marvel Studios?
Per quanto riguarda le novità del
sequel, la tuta di metallo di Peter dovrebbe essere una
versione rimodellata di quella di Iron
Spider vista in Avengers: Infinity
War. Questa nuova tuta, prevede anche una nuova maschera,
con degli occhiali al posto delle orbite bianche, come da
tradizione, questo perché è ovvio che il personaggio abbia bisogno
di una nuova maschera dopo che la sua precedente è andata distrutta
su Titano, durante il confronto con Thanos e prima della sua
disintegrazione.
Anche Batman avrà
la sua stella sulla Walk of Fame di Hollywood! Ad
annunciarlo è stato il Comitato di Selezione della Camera di
Commercio che assegna queste onorificenze. Con lui, nello stesso
elenco, compaiono anche i nomi di Julia Roberts e
Spike Lee, tra gli altri.
Il responsabile della selezione
della Walk of Fame ha spiegato: “Le scelte di
questa annata sono state particolarmente uniche. Abbiamo potuto
riconoscere il talento di 35 artisti che hanno già lasciato il
segno qui a Hollywood. Inoltre abbiamo potuto celebrare molti nuovi
artisti di talento che ci hanno toccato il cuore nei film, in
televisione, alla radio e in varie categorie musicali“.
Oltre all’Uomo Pipistrello, i
personaggi del mondo del cinema che avranno una stella sulla strada
della fama sono
Mahershala Ali,
Julia Roberts,
Chris Hemsworth, Octavia Spencer, Laurence Fishburne,
Spike Lee,
Lina Wertmüller, Ruth E. Carter e
Batman. Per quello che riguarda i personaggi
televisivi, i nomi che sono stati scelti sono Christina
Applegate, Andy Cohen, Cindy Crawford, Terry Crews, Harry Friedman,
Kathie Lee Fifford, Nigel Lythgoe, Milo Ventimiglia, Burt Ward,
Wendy Williams, il dottor Phil McGraw e
Andy Kaufman.
Per quanto riguarda la musica, i
nomi scelti sono: Elvis Costello, Sir Lucian Grainge, Billy
Idol, Curtis “50 Cent” Jackson, Alicia Keys, Andy Madadian, Mo
Ostin, Bobby Rydell, Alejandro Sanz, Tanya Tucker e
Muddy Waters. Per teatro e radio, i nomi scelti
sono: Dave Chappelle e Billy
Porter e Susan Stamberg.
Per quanto riguarda il ritorno di
Batman al cinema, è previsto nei prossimi anni e
il personaggio di Bob Kane avrà il volto di Robert
Pattinson.
Ora che la galleria di antagonisti
di The Batman è stata finalmente svelata, resta da
scoprire quali saranno gli attori che vestiranno i panni dei
personaggi nel nuovo adattamento di Matt Reeves
ideato per riavviare le sorti del crociato di Gotham al cinema
con Robert
Pattinson.
Tra gli attesi ritorni c’è anche
quello di Pinguino, apostrofato dalle prime
indiscrezioni come un “gangster di Gotham City” in una
versione non del tutto reinventata rispetto ai film e alle serie
precedenti, e a quanto pare il regista sarebbe in cerca di un
interprete di qualsiasi etnia, tra i venti e i quarant’anni
anni.
E mentre attendiamo conferme
ufficiali, arriva sfortunatamente la prima smentita da parte di un
nome circolato in rete nei mesi scorsi e che si era detto
interessato al ruolo di Oswald Chesterfield Cobblepot: Josh
Gad ha infatti negato di essere coinvolto nel progetto
rivelando su Twitter che non sarà lui il volto del villain.
Insieme al messaggio rivolto ai fan,
Gad ha condiviso un bellissimo artwork che lo ritraeva con il
classico costume di Pinguino dei fumetti. La ricerca è ancora
aperta e dopo l’annuncio di Pattinson dovrebbero giungere quelli
dei componenti del cast in vista dell’inizio delle riprese fissato
in autunno.
Vi ricordiamo che gli altri antagonisti confermati sono
Catwoman, Firefly e Enigmista.
Ok, seeing as I keep getting this
question…as much as I have LOVED torturing you all with teasing you
about the Penguin, I feel like it’s time to tell you…I’m NOT
actually playing this character. But I’ve thoroughly enjoyed the
fan art and the love. 😂😘 https://t.co/fsasvbRTqNpic.twitter.com/igwnT2NNPw
Su The Batman sappiamo che dovrebbe
svolgersi negli anni Novanta, epoca tornata di moda nel corso
dell’ultima stagione anche grazie al successo di un altro
cinecomic, Captain Marvel dei Marvel
Studios.
Per alcuni 1990 fa rima con gli
adattamenti di Batman di Tim
Burton che prepararono le basi per i futuri cinefumetti e
che sono stati fonte di ispirazione per Zack
Snyder per quanto riguarda una scena particolare di
Batman V
Superman: Dawn of Justice(dove il regista aveva
omaggiato lo scontro tra il cavaliere oscuro e Pinguino di
Batman Returns del 1992), per non parlare del
fatto che alcune delle più importanti trame a fumetti sul
personaggio provengono proprio da quel decennio.
Secondo i report, Reeves ha optato
per le storie di Batman: Anno Uno come possibile
punto di riferimento, proprio per conferire al suo film un tono da
genere noir enfatizzando le capacità investigative dell’eroe.
Nessuna notizia ufficiale invece sul casting, con la Warner Bros.
impegnata a trovare il perfetto sostituto di Affleck e altri
interpreti che possano riempire la ricca galleria di villain
prevista.
Per The Batman è
stata già fissata l’uscita in sala il 25 giugno
2021.
Ad un mese dalle dichiarazioni di Chad
Stahelski, il regista di John Wick 3 che aveva lasciato
trapelare qualche dettaglio sul presunto ritorno delle sorelle
Watchowski al cinema con un nuovo capitolo di
Matrix, arrivano nuovi aggiornamenti in merito al
film che sarebbe già in fase di sviluppo e che ha trovato in
Michael B. Jordan il suo protagonista.
Tempo fa questa voce sul possibile
coinvolgimento delle Wachowski nel quarto
capitolo del franchise che la Warner Bros. avrebbe in cantiere era
stata smentita dallo staff di Stahelski,
trattandosi infatti di dichiarazioni imprecise che si riferivano
semplicemente all’ipotesi futura di vedere coinvolte le registe e
produttrici, tuttavia nelle ultime ore il sito Discussing Film ha
riportato che le riprese inizieranno nel 2020 a Chicago, che il
titolo di lavorazione è Project Ice Cream e che
LanaWachowski tornerà dietro la
macchina da presa.
Non ci sono ulteriori dettagli sulla
trama, ma secondo il report Hugh Bateup (gia art director del film
del 1999) dovrebbe occuparsi della scenografia, mentre resta da
capire se il progetto fungerà da reboot del franchise o se sarà un
sequel della trilogia originale.
Lana e Lilly e Wachowski hanno
lanciato la serie di Matrix nel 1999, con un’idea cinematografica
che ha avuto un impatto significativo a Hollywood nella concezione
stessa di blockbuster, cambiando per sempre il volto del genere
fantascientifico e segnando tappe fondamentali nel progresso del
lavoro sugli effetti speciali. Sebbene i due sequel non siano stati
accolti con lo stesso entusiasmo della pellicola d’esordio, la
Warner Bros. sembra ancora intenzionata a proseguire il corso delle
avventure di Neo sul grande schermo.
Samuel L. Jackson and Jon
Favreau in Columbia Pictures' SPIDER-MAN: FAR FROM
HOME.
In arrivo il prossimo 10 luglio,
Spider-Man: Far From Home vedrà tornare sul grande
schermo Samuel L. Jackson nei panni di Nick Fury.
Lo abbiamo visto in versione “giovane” in Captain Marvel, dove
abbiamo anche scoperto come si è ferito all’occhio, e lo abbiamo
ritrovato con benda da pirata e giacca lunga di pelle nera in
Avengers:
Endgame, al funerale di Tony Stark.
Adesso, Fury tornerà
nell’Universo Marvel per ingaggiare
Spider-Man e renderlo protagonista di una nuova
missione al fianco di Mysterio. Sembra però che ci sia stata
confusione nella rappresentazione del personaggio, almeno nella
cartellonistica promozionale del film con Tom
Holland. Come testimoniano i poster fotografati fianco a
fianco e condivisi da Sam sul suo Instagram, sembra che la benda di Fury
sia stata ballerina, spostandosi da destra a sinistra! E
l’attore non ha mancato di notarlo!
Ovviamente nei film la benda di Nick rimane saldamente
sull’occhio sinistro, tuttavia nella realizzazione della
cartellonistica qualcuno non è stato attento…
Diretto ancora una volta da
Jon Watts,
Spider-Man: Far From Homeè
arrivato nelle nostre sale il 10 luglio. Confermati nel cast del
film il protagonista Tom
Holland nei panni di Peter Parker, Marisa
Tomeiin quelli di zia May e Zendayain
quelli di Michelle,Samuel
L. Jacksonin quelli di Nick Fury
e Cobie
Smuldersin quelli di Maria Hill.
Jake
Gyllenhaal interpreterà invece Quentin
Beck, aka Mysterio, uno degli antagonisti
più noti dei fumetti su Spidey.
Di seguito la sinossi ufficiale:
In seguito agli eventi di
Avengers: Endgame, Spider-Man deve rafforzarsi per affrontare
nuove minacce in un mondo che non è più quello di prima. ‘Il nostro
amichevole Spider-Man di quartiere’ decide di partire per una
vacanza in Europa con i suoi migliori amici Ned, MJ e con il resto
del gruppo. I propositi di Peter di non indossare i panni del
supereroe per alcune settimane vengono meno quando decide, a
malincuore, di aiutare Nick Fury a svelare il mistero degli
attacchi di creature elementali che stanno creando scompiglio in
tutto il continente.
Spider-Man: Far From
Home arriverà in sala il 10 luglio.
Misery non deve
morire è uno di quei film che ha letteralmente fatto la
storia del cinema, appassionando milioni di spettatori in tutto il
mondo. Tratto dal romanzo Misery di Stephen King, questo film è ben
riuscito anche grazie a delle interpretazioni meravigliose, tra cui
quella di Kathy Bates. Ecco, allora, dieci cose da sapere
su Misery non deve morire.
Misery non deve morire film
1. Rob Reiner ha studiato
Hitchcock. Per capire come girare un thriller, Reiner
decise di guardare tutti i film di Alfred Hitchcock. Ne rimase talmente
influenzato e appassionato tanto da sembrare quasi che lo
rappresentasse sul set nei modi di fare.
2. Ha fatto piangere Kathy
Bates. A un certo punto delle riprese, l’attrice
non ne poteva più della violenza, tanto da scoppiare a piangere
appena prima di girare la scena di violenza cruciale del film.
L’attrice ha pianto anche prima di realizzare la sequenza
finale.
3. Ha conquistato un
Oscar. Grazie a Misery non deve morire,
Kathy Bates è riuscita a conquistare un Oscar alla
Miglior attrice protagonista nel 1991.
Misery non deve morire
streaming
4. Il film non è
disponibile in streaming. Ad ora, Misery non deve
morire, non dispone di nessuna distribuzione sui canali
streaming digitali legali.
Misery non deve morire trama
5. Cadere vittima di
un’ammiratrice. Paul Sherldon è un autore di romanzi di
successo e nella sua ultima opera, ormai stanco, decide di uccidere
Misery, la sua eroina. Mentre torna a casa a New York sotto una
nevicata, la sua auto si capovolge e perde i sensi, risvegliandosi
in casa di Annie Wilkes, un’infermiera quarantenne che lo assiste
prontamente. Annie è felice di accoglierlo in casa perché è una sua
grande fan, soprattutto di Misery: ma la felicità scompare dal
volto quando, leggendo l’ultimo romanzo, scopre che la sua eroina è
condannata a morte. La donna rimane così scontenta da obbligare
l’autore a riscrivere il romanzo dall’inizio.
Misery non deve morire cast
6. A Jack Nicholson era
stato offerto un ruolo. All’attore
si era proposto di interpretare Paul Sheldon, ma decise di
rifiutare perché non era sicuro di voler fare un altro film basato
su uno dei romanzi di Stephen King dopo aver realizzato Shining (1980).
7. James Caan è arrivato
sul set con i postumi della sbornia. L’attore
si è presentato in questo stato una volta sola. Tuttavia, le scene
girate quel giorno erano praticamente inutilizzabili e avrebbe
dovuto rigirarle tutte. Quando Caan ha capito che il problema era
stato suo, si è offerto di coprire i soldi persi quel giorno.
Misery non deve morire libro
8. Il racconto di una
battaglia contro la droga. Dopo essersi rifiutato per anni
di parlare delle motivazioni che hanno spinto
Stephen King a scrivere Misery, l’autore ha
dichiarato il libro è davvero un racconto sulla sua battaglia
contro l’abuso si sostanze. Il personaggio di Kathy Bates è una
rappresentazione della sua dipendenza dalle droghe e di ciò che ha
fatto al suo corpo, facendolo sentire solo e separato da tutto,
mentre ogni tentativo di fuga sembrava vano.
9. King non voleva vendere
i diritti del libro. Inizialmente, l’autore non era
convinto della realizzazione di un film basato su Misery
perché scettico sul fatto che uno studio di Hollywood potesse
rimanere federe alla sua visione. Tuttavia, King è rimasto
impressionato dall’adattamento cinematografico di Stand by Me – Ricordo di un’estate (1986) e ha
accettato di vendere i diritti di Misery a condizione che
ci fosse Rob Reiner alla produzione o alla regia del film.
Misery non deve morire frasi
10. Frasi impossibili da
dimenticare. Un film come questo non poteva non dare vita
a frasi rimaste nell’immaginario collettivo. Ecco qualche
esempio:
Come batte il suo cuoricino! Come
lotta per liberarsi! Come noi, Paul. Proprio come noi…
(Annie Wilkes)
Per una sorpresa come questa io
brucio tutti i miei libri. (Paul Sheldon)
Tu non sai la paura di perdere un
uomo come te quando si è come me. (Annie
Wilkes)
Ti conviene sperare che non accada
niente a me, perché se muoio io, muori anche tu! (Annie
Wilkes)
Io ho regole ferree su chi debba
leggere i miei lavori non appena scritti: soltanto il mio editore,
il mio agente e chiunque riesce a salvarmi da una morte certa!
(Paul Sheldon)
Joy è uno di quei
film che cercano di raccontare fatti veramente accaduti senza
restare ancora alla biografia vera e propria, servendosi di
interpreti stellari. Questo film racconta la storia di colei che
inventò il cosiddetto mocio, il panno per lavare il pavimento
auto-strizzante, semplificando la vita di milioni di persone in
tutto il mondo. Ecco, allora dieci cose da sapere su
Joy.
Joy film
1. Non è una vera
biografia. La sceneggiatura originale di Annie
Mumolo era basata su Joy Mangano,
un’italo-americana, inventrice ed imprenditrice nota per le
invenzioni come il Miracle-Mop. Quando David O.Russell è entrato nel progetto, ha
aggiunto molti altri personaggi di supporto e ha intrecciato la
biografia originale di Mangano con storie di altre donne che hanno
cambiato la loro vita. Russell ha ammesso di non aver avuto alcuna
fretta nell’incontrare l’inventrice nella vita reale, perché voleva
fare il film a modo suo, parlandoci solo per telefono.
2. Per O. Russell è stato
il film più ambizioso. Secondo il regista, Joy è stato
anche uno dei
film più difficili, per il semplice fatto che tutti si sono
ammalati, Jennifer Lawrence compresa. Paradossalmente,
tutto ciò ha fatto in modo di dare un tono ulteriore di
vulnerabilità alla protagonista, con un film reso più formale e
audace.
3. Il primo del regista con
una donna protagonista. O. Russell ha sempre rappresentato
sul grande schermo donne forti, eppure questo è il primo film in
cui una donna è protagonista assoluta e in cui viene raccontata
quasi la sua intera vita.
Joy streaming
4. Il film è disponibile in
streaming digitale. Chi volesse vedere o rivedere questo,
è opportuno sapere che è possibile farlo grazie alla sua presenza
sulle varie piattaforme di streaming digitale legale come Rakuten
Tv, Chili, Google Play, Infinity, iTunes e Tim Vision.
Joy cast
5. Jennifer Lawrence ha
indossato delle parrucche. Per la maggior parte delle
riprese, l’attrice
ha indossato parrucche e altri articoli per capelli. Durante la
scena del taglio di capelli, la Lawrence si è accidentalmente
tagliata dei suoi capelli insieme a quelli posticci.
7. Joan Rivers è
interpretata da sua figlia. In questo film, Rivers ha il
volto di sua figlia Melissa. Il regista David O.
Russell ha chiesto a Melissa degli input per il dialogo scritto per
sua madre, in particolare nelle scena in cui dà il feedback
sull’abbigliamento di Joy.
Joy trailer
8. Un trailer pieno di
aspettative. Prima di vedere il film, potrebbe essere
opportuno dare un’occhiata al
trailer, anche per capire se possa essere adatto ai propri
gusti cinematografici.
Joy trama
9. La creazione di un
impero.Joy racconta la storia di una donna e
della sua turbolenta famiglia, partendo dall’adolescenza fino alla
creazione di un impero. Joy dovrà affrontare numerosi ostacoli
lungo la strada per poter realizzare i propri sogni, diventando
imprenditrice di successo ed inventrice di prodotti per la casa
atti a semplificare i lavori domestici.
Joy frasi
10. Un film dalle frasi
significative. Era inevitabile che un film come Joy
contenesse delle frasi davvero indimenticabili ed incisive. Ecco
qualche esempio:
Non pensare mai che il mondo ti
debba qualcosa, perché non è così! (Joy
Mangano)
Io credo che l’ordinario incontri
lo straordinario ogni singolo giorno. (Neil
Walker)
Sei una fuga di gas, non ti
vediamo, non sentiamo il tuo odore ma ci stai uccidendo in
silenzio. (Rudy)
Quando ti nascondi sei al sicuro
perché le persone non ti vedono, ma la cosa buffa del nascondersi è
che sei nascosto anche a te stesso. (Joy
Mangano)
E ti accorgi che l’unica cosa che
avrai è quello che crei… (Joy Mangano)
Le riprese di Vedova
Nera si spostano dalla Norvegia in Ungheria, precisamente
a Budapest (la città spesso nominata da Natasha Romanoff e Occhio
di Falco nel MCU), e sul set sono state
avvistate Scarlett
Johansson e Florence Pugh insieme
alle loro controfigure impegnate a girare una scena d’azione in
motocicletta.
Inoltre, grazie alle immagini
trapelate su Twitter siamo finalmente in grado di confermare
l’identità del misterioso personaggio della Pugh, che a quanto pare
sarà proprio Yelena Belova. Chi conosce i fumetti
originali saprà che Yelena è la seconda donna nell’universo Marvel
ad assumere l’identità di Vedova Nera, addestrata nella stessa
scuola di Natasha (la Stanza Rossa che abbiamo intravisto in
Age of Ultron) e che le due non hanno mai avuto un
buon rapporto nel corso degli anni.
Il nome Yelena è infatti spuntato su
un’etichetta attaccata ad una scatola di legno fotografata sul set
che potete vedere qui sotto insieme ad un video e al logo (forse)
ufficiale del cinecomic.
A new video from the set of the BLACK WIDOW
movie shows Natasha Romanoff (Scarlett Johansson's stunt double)
and another character riding a motorcycle through the streets of
Budapest, Hungary!
Il film attualmente vedrà Scarlett
Johansson di nuovo protagonista nei panni di Natasha
Romanoff, il personaggio introdotto nel MCU da Iron Man
2. Vi ricordiamo che il titolo di lavorazione è “Blue
Bayou” e che in regia c’è Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna
Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo
cinematografico Marvel.
La sceneggiatura è stata riscritta
nei mesi scorsi da Ned Benson (The
Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme alla Johansson ci
saranno anche David Harbour, Florence
Pugh, e Rachel Weisz, ma i loro ruoli non
sono stati ancora rivelati.
Al momento non ci sono ulteriori
aggiornamenti sul film, né sui personaggi o le direzioni della
trama. Lo studio è invece determinato a mantenere la massima
segretezza intorno al progetto che, come saprete, rivedrà la
Johansson nei panni della spia sovietica Natasha Romanoff
presumibilmente prima degli eventi che l’hanno portata a diventare
un membro del team dei Vendicatori.
Il saggio bilanciamento tra momenti
drammatici e comici ha reso il MCU una realtà solida e
amata da tutto il pubblico, dimostrando che i due registri possono
convivere nello stesso spettacolo con grande efficacia.
Ma quali sono le battute e gli scherzi più ricorrenti del
franchise? Scopriamoli qui sotto:
1Rocket rubatutto
Rocket Raccoon ha un senso
dell’umorismo tutto suo e una vera ossessione per tutti quegli
oggetti che potrebbero tornargli utili. Per questo è solito rubare
di nascosto qualcosa dai suoi avversari (o anche dagli amici), come
quando si appropria di una gamba robotica per il suo piano di fuga
o un occhio.
Lo
scherzo torna in Infinity War quando chiede a Bucky di regalargli
il braccio meccanico.
La caccia all’easter egg è uno dei
passatempi preferiti dai fan, e il Marvel Cinematic Universe offre in
tal senso un’infinita varietà di cameo e dettagli nascosti che
anche i più attenti non riescono a notare. Un personaggio in
particolare è stato al centro delle teorie dopo la breve
apparizione in Guardiani della Galassia, Howard il
Papero, intravisto addirittura nella battaglia finale di
Avengers:
Endgame, mentre oggi è il regista di
Spider-Man: Homecoming e Far From
Home Jon Watts a rivelare un segreto che lo riguarda
da vicino.
“È un easter egg così nascosto
che non so nemmeno se qualcuno possa mai trovarlo, ma c’è
effettivamente un riferimento a Howard il Papero in Homecoming. Si
tratta di un piccolo cameo inserito nell’erba alta.“
Quanti di voi l’avevano individuato?
Vi ricordiamo che oltre alla
comparsa finora segreta in Homecoming, il personaggio era presente
in entrambi i capitoli di Guardiani della Galassia doppiato da Seth
Green, e come detto qui sopra, anche in Endgame, ritornando nel
terzo atto insieme ai supereroi grazie ai portali aperti da
Doctor Strange. Difficile da rintracciare, Howard
è visibile in un’inquadratura con Hope Van Dyne (Wasp, interpretata
da Evangeline Lilly), e in lontananza, se fate attenzione, lo
noterete dietro la sagoma di un alieno pronto per entrare in
azione.
Diretto ancora una volta da Jon
Watts, il seguito di Spider-Man: Homecoming
arriverà nelle sale il 2 Luglio. Confermati nel cast del film il
protagonista Tom
Holland nei panni di Peter
Parker, Marisa Tomei in quelli di zia
May e Zendaya in quelli di
Michelle, Samuel L. Jackson in quelli di
Nick Fury e Cobie Smulders in quelli
di Maria Hill.
Le riprese del film sono durate
circa tre mesi, e nella maggior parte delle foto circolate in rete
abbiamo visto Peter Parker alle prese con Michelle
(Zendaya). Naturalmente il film vedrà tornare
anche Flash Thompson (Tony Revolori) e Ned
Leeds (Jacob Batalon), gli altri compagni di
scuola di Peter. Ma cosa conosciamo realmente della trama e quali
teorie circolano intorno al nuovo titolo dei Marvel Studios?
Per quanto riguarda le novità del
sequel, la tuta di metallo di Peter dovrebbe essere una
versione rimodellata di quella di Iron
Spider. vista in Avengers: Infinity
War. Questa nuova tuta, prevede anche una nuova maschera,
con degli occhiali al posto delle orbite bianche, come da
tradizione, questo perché è ovvio che il personaggio abbia bisogno
di una nuova maschera dopo che la sua precedente è andata distrutta
su Titano, durante il confronto con Thanos e prima della sua
disintegrazione.
Grazie a Variety abbiamo nuovi
aggiornamenti su The Flash, lo standalone dedicato
a Barry Allen che vedrà protagonista Ezra
Miller dopo le apparizioni in Batman v
Superman e Justice League, e a quanto
pare il progetto è ancora in sviluppo e le riprese dovrebbero
partire non prima della fine della produzione di Animali
Fantastici 3, film a cui l’attore è legato da contratto e
che uscirà nelle sale il 12 novembre 2021.
“Miller, che interpreta il
supereroe super veloce The Flash, otterrà il suo film indipendente
nel DC
Universe non appena concluderà il suo lavoro nella serie
spin-off di Harry Potter Animali fantastici“, scrive il
report.
Sarà davvero così, dunque possiamo
aspettarci il primo ciak sul set Flash nel corso del prossimo
anno?
Le ultime dichiarazioni di Miller
chiedevano pazienza e fiducia ai fan, con la promessa che il
cinecomic sarebbe sbarcato nelle sale in leggero ritardo rispetto
alle aspettative:
“Chi conosce Barry sa che è
sempre in ritardo, e questo è sicuramente il modo in cui sta
procedendo la produzione del film” ha spiegato ridendo
l’attore. “Siamo un po’ in ritardo, ma perché tutti, me
incluso, vogliamo concentrarci meticolosamente sulla realizzazione
di un cinecomic che non sia soltanto entusiasmante in termini di
spettacolo, ma anche un regalo per i fan.“
Al momento, la Warner Bros ha
affidato la regia del film a Jonathan
Goldstein e John Francis Daley,
autori di Game Night – Indovina chi muore
stasera?, mentre la storia sarà ancora un adattamento
di Flashpoint, firmato
da Geoff Johns.
Kiersey
Clemons ha recentemente confermato che tornerà nei
panni di Iris West dopo che la sua scena
era stata tagliata da Justice League. Dunque
sembrerebbe che la Warner bros. abbia grandi progetti per lei nello
standalone. Inoltre, come riportato nelle ultime settimane,
anche Billy Crudup tornerà per
interpretare Henry Allen, personaggio
introdotto in Justice League.
Inoltre una dichiarazione di Miller
sembra anticipare l’arrivo di un nuovo universo in casa DC, proprio
a partire dal cinecomic:
“Ne stiamo parlando e
l’intenzione è scatenare un intero nuovo universo, non solo il
multiverso DC, ma il multiverso dello speedster. E gli speedster
sono quelli che connettono tutti i pezzi disparati di esso. Sarà un
mondo con tutti gli stessi personaggi e storie diverse con realtà
diverse, eroi diversi e versioni differenti di personaggi. E gli
speedster sono quelli che si muovono attraverso tutto
questo.“
Animali
Fantastici 3 vedrà il ritorno di Eddie
Redmayne (Newt Scamander), Jude
Law (Albus Silente), Johnny
Depp (Gellert Grindelwald), Ezra
Miller (Credence/Aurelius Silente), Alison
Sudol (Queenie Goldstein), Dan
Fogler (Jacob Kowalski) e Katherine
Waterston (Tina Goldstein) insieme alla new
entry Jessica Williams, già apparsa
brevemente ne I
Crimini di Grindelwald, nei panni di Eulalie ‘Lally’
Hicks, insegnante presso la Scuola di Magia e Stregoneria di
Ilvermorny.
Nel film i personaggi viaggeranno
verso Rio de Janeiro, Brasile, raccontando la vita dei maghi nel
più grande paese del Sud America all’inizio del XX
secolo. David Yates tornerà alla regia
mentre J.K.
Rowling, oltre a figurare come produttrice, sarà
co-sceneggiatrice al fianco dell’ormai fidato Steve
Kloves, qui alla sua prima esperienza nella saga
di Animali Fantastici dopo l’ottimo lavoro svolto con
Harry
Potter. L’uscita nelle sale è fissata
al 12 novembre 2021, esattamente tre anni
dopo quella di Animali
Fantastici: I Crimini di Grindelwald.
Jill Soloway
scriverà e dirigerà l’adattamento cinematografico di Red
Sonja, progetto inizialmente affidato a Bryan
Singer escluso dalla produzione in seguito alle varie
vicissitudini legate alle accuse di molestie sessuali. A riportare
la notizia è Deadline, spiegando che la creatrice della serie
Transparent sta lavorando per portare sul grande
schermo una versione audace e inedita del personaggio.
“Non vedo l’ora di dare vita al
mondo epico di Red Sonja“, ha detto la Soloway, “Esplorare
questa potente mitologia e far evolvere ciò che significa essere
un’eroina è un sogno artistico che diventa realtà“.
Questo è il primo impegno ufficiale
della regista e sceneggiatrice dopo l’impegno con lo show
televisivo che l’ha vista impegnata negli ultimi quattro anni. per
quanto riguarda Red Sonja invece, vi ricordiamo che l’eroina è
apparsa sulle pagine della Dynamite Entertainment negli anni ’70
continuano la sua storia editoriale di successo fino ad oggi. Al
cinema è già stata interpretata nel 1985 da Brigitte Nielsen.
Sono ormai dieci anni che la
compagnia di produzione Millennium sta cercando di realizzare un
adattamento, e tra i vari nomi che si sono alternati a capo del
progetto figurano anche Robert Rodriguez (che
avrebbe diretto Rose McGowan nel ruolo), Tanya
Wexler e ovviamente Bryan Singer, scelto per la regia dopo
il licenziamento sul set di Bohemian Rhapsody.
Nel 2008, “Io sono Iron
Man” fu la perfetta chiusura dello standalone con Robert Downey
Jr. che lanciava ufficialmente il Marvel Cinematic Universe. Un
azzardo, premiato dal pubblico, che ha condotto il progetto di
Kevin Feige al successo di Avengers:
Endgame, culmine narrativo della saga che coincide con
l’addio a uno dei personaggi più amati dai fan.
E tra tutti i richiami al passato del
MCU, la frase pronunciata da Tony Stark prima
di morire è forse il migliore: siamo negli ultimi momenti del
film, con Thanos che tuona “Io sono ineluttabile” e
l’eroe, che nel frattempo ha rubato le gemme dell’infinito e sta
per schioccare le dita, risponde fiero “E io sono Iron
Man“.
“Tony non avrebbe dovuto dire
nulla in quel momento, ma eravamo nella sala di montaggio
chiedendoci se dovesse farlo. D’altronde si trattava di un
personaggio vissuto e morto dicendo battute…” hanno raccontato
in un’intervista i fratelli Russo. “Non riuscivamo a trovare
una soluzione, c’erano tantissime frasi diverse, poi il nostro
editor Jeff Ford, che ha lavorato con noi in tutti i quattro film
dei Marvel Studios, ha detto “Perché non ci limitiamo a chiudere il
cerchio facendogli dire Io sono Iron Man?”. Non abbiamo perso tempo
e siamo andati a girare subito la scena“.
Quel momento torna protagonista in
questo video registrato dietro le quinte in cui vediamo l’attore
recitare l’iconica frase.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli
sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti
in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora
una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare
l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
Tom
Hardy tornerà a interpretare Eddie Brock anche
nel sequel di
Venom, progetto già in sviluppo dopo
l’inaspettato successo al box office dello scorso autunno, e a
confermarlo è la produttrice Amy Pascal in una
recente intervista dove si è parlato, tra le altre cose, anche del
possibile crossover con Spider-Man e del futuro di Miles
Morales.
“Posso dire che Tom Hardy ci
sarà, ma d’altronde aveva interpretato magnificamente quel
personaggio nel primo film. Credo che il trionfo al botteghino sia
stato determinato da un paio di fattori, uno dei quali è l’ottimo
lavoro svolto dalla Sony nel creare quel franchise con una vita e
un mondo tutto suo. Il secondo è ovviamente Tom Hardy. Quando pensi
a Venom, non riusciresti a immaginare nessuno, tranne lui, seduto
in quella vasca di aragoste.“
Sull’aggiornamento più caldo
dell’ultima settimana invece, cioè il possibile incontro tra
Spider-Man e Venom al cinema, la
Pascal è sembrata più cauta, spiegando che “l’importante è
assicurarsi che questi franchise funzionino individualmente, ma
siamo ben consapevoli dell’interesse dei fan in merito e a tutti
piacerebbe vedere un crossover. Mai dire mai, magari potrebbe
succedere…“
Le parole della produttrice fanno
eco a quelle di Kevin Feige pronunciate pochi
giorni fa: “Penso che probabilmente tutto dipenda dalla Sony.
Lo studio possiede i diritti di entrambi quei personaggi e adesso
ha Venom nel loro mondo. Non so quali siano i loro piani per un
sequel sul simbionte o se lo stiano già progettando, ma un
crossover mi sembrerà probabile ad un certo punto“.
Per quanto riguarda l’altro
successo della stagione targato Sony, Spider-Man: Un Nuovo
Universo, la Pascal ha promesso che Miles Morales tornerà
presto al cinema:
“Certamente il personaggio sarà
sul grande schermo e in un film. Non escludiamo la possibilità di
vederlo in un live action, niente è già deciso. Abbiamo un sacco di
storie da raccontare su Spider-Man, in ogni
sfaccettatura.“
Il sequel di Venom
è ufficialmente in sviluppo e, secondo gli ultimi aggiornamenti, la
trama dovrebbe ruotare intorno al confronto tra il simbionte di
Eddie Brock e Carnage, il personaggio introdotto nella scena finale
del primo film e interpretato da Woody
Harrelson.
Per quanto riguarda la regia,
sembra improbabile a questo punto il ritorno di Ruben
Fleischer, attualmente impegnato con le riprese di
Zombieland: Double
Tap, dal momento che la Sony starebbe cercando un
nuovo nome da portare dietro la macchina da presa.
A quanto pare, riporta Variety,
Fleischer sarà troppo occupato con altri progetti e non potrà
dedicarsi a Venom 2 come si era inizialmente
pensato nei mesi scorsi, ma la produzione spera di catturare il
tono unico e l’approccio al personaggio che il regista avevamo
improntato con la sua versione.
Tre uomini e una
gamba è uno di quei film italiani che riuscito a entrare e
rimanere nell’immaginario collettivo per tutti questi anni con le
sue battute e con le riflessioni che vengono proposte. Giovani e
vecchie generazioni rimangono attratte da questo film e dalle
abilità comiche dei protagonisti ed è grazie a loro se conosciamo
la cadrega, il Garpez e Ajeje Brazorf, oltre al fatto di aver reso
ancora più famosi Sforza a Schillaci. Ecco, allora, dieci
cose da sapere su Tre uomini e una gamba.
Tre uomini e una gamba film
1. Viene citato Marrakech
Express. Il film di Gabriele Salvatores del 1987, viene citato da
Aldo, Giovanni e Giacomo nel momento della
partita a calcio in riva. In questo caso, la posta in gioco è la
gamba di legno, mentre nel film citato l’obiettivo era conquistare
un tubo di scarico.
2. Ci sono riferimenti a
tanti film.Tre uomini e una gamba lascia, nel
corso del film, una serie di riferimenti a film memoriabili, come
Point Break (ovvero le maschere dei presidenti), ma anche
ai Jefferson, a Il buono, il brutto e il cattivo,
oltre i tanti riferimenti ai loro corti che avevano realizzato
molto prima di questo film.
3. È un road
movie. Questo film si sviluppa sulle tracce del road movie
per come viene generalmente concepito. Ma non è tutto, perché i tre
protagonisti, che sono stati anche registi del film insieme a
Massimo Venier e che lo hanno anche
co-sceneggiato, hanno voluto fare un omaggio ai generi da loro
preferiti, come i noir, il neorealismo e il gotico.
Tre uomini e una gamba
streaming
4. Il film è disponibile in
streaming digitale. Chi volesse rivedere questo film o
vederlo per la prima è possibile farlo grazie alla sua presenza
sulla piattaforma di streaming digitale di Infinity.
Tre uomini e una gamba cast
5. Marina Massironi e
Giacomo Poretti hanno recitato da divorziati. Durante la
realizzazione di Tre uomini e una gamba, i due attori
avevano già firmato le carte di divorzio pur rimanendo molto amici
tra loro. I due si erano sposati diversi anni prima, verso la fine
degli anni ’80, per poi separarsi nel 1994.
6. Un cast
fedelissimo. Questo film è stato il primo realizzato dal
trio e il cast che ha reso possibile la realizzazione della
pellicola è costituito da membri fedeli che seguiranno i tre comici
anche nei film successivi. Oltre a Marina
Massironi, nei film successivi si ritrovano
Augusto Zucchi (il medico)e Mohamed El
Sayed (l’ingegnere marocchino).
7. I protagonisti
interpretano più personaggi. In questo film, il trio ha
fatto in modo di portare sul grande schermo gli sketch che li
avevano resi famosi al grande pubblico, come la scena del tram, il
conte Dracula e i mafiosi. Dunque, i protagonisti hanno
interpretato più personaggi: Aldo ha dato vita
anche ad Al, Ajeje Brazorf Dracula, Giovanni a
John, Il controllore e Gino, Giacomo a Jack,
l’anziano e Michele, mentre Marina a Chiara e
Giusy.
Tre uomini e una gamba trama
8. Un road movie
italiano. Alla fine di luglio, Aldo, Giovanni e Giacomo si
trovano a partire per raggiungere le loro famiglie in Puglia e per
celebrare il matrimonio di Giacomo con la terza figlia del del
Cavaliere Cecconi, proprietario della ferramenta in cui i tre
lavorano e già suocero degli altri due. Tuttavia, il viaggio non va
come previsto e una serie di inconvenienti ed imprevisti porteranno
i tre a conoscere Chiara, a recuperare una gamba di legno del
celebre scultore Garpez e a riflettere sulla loro vita.
Tre uomini e una gamba colonna
sonora
9. Musiche dal carattere
popolare. La colonna sonora del film si contraddistingue
per un insieme di brani diversi stilisticamente, ma tutti dal
carattere popolare. Curata parzialmente dai
Negrita, la colonna sonora contiene brani come
Luci a San Siro di Roberto Vecchioni,
Vesti la giubba di Ruggero Leoncavallo,
Ho imparato a sognare dei Negrita e
Che coss’è l’amor di Vinicio
Capossela.
Tre uomini e una gamba frasi
10. Un film fatto di frasi
indimenticabili. Tre uomini e una gamba non poteva non
essere un film carico di frasi uniche ed inimitabili, tale da
rimanere nell’immaginario collettivo per tutti questi anni. Ecco,
dunque, qualche esempio:
Mattone polacco minimalista di
scrittore morto suicida giovanissimo. Copie vendute: due.
(Giovanni)
“E così domani ti sposi?” “Sì, ma
niente di serio.” (Chiara e Giacomo)
A volte dorme più lo sveglio che
il dormiente. (Aldo)
Un latte macchiato tiepido, senza
schiuma e con poco caffè… tiepido eh, non freddo! Poi gli chiedi le
cose… (Giovanni)
Una rondine non vola solo e sempre
a primavera. (Aldo)
“Cos’è sta roba? Scusate ma… 170
milioni per questa merdina qua? Ma dai, è una follia!” “Macchè
follia, che follia! Ma lo sai che questo qui è un Garpez, uno dei
più grandi scultori viventi?” “Ma scultore che cosa? Ma guarda che
il mio falegname con 30mila lire la fa meglio, vah, non ha neanche
le unghie!” (Giovanni e Giacomo)
I trailer non sono
altro che brevi filmati promozionali di film che a breve saranno
nelle sale cinematografiche italiane o che saranno presenti su una
delle tante piattaforme di streaming digitale. Il loro compito è
quello di creare e far sviluppare nel pubblico una certa dose di
attesa circa il film promosso, affinché si corra subito a guardarlo
già nei primi giorni di uscita. Ma quali sono i trailer
usciti questa settimana da non perdere assolutamente? Scopriamoli
insieme!
1The Boys
Finalmente è possibile vedere il terzo trailer
della serie Amazon Original The Boys, svelato su Reddit da Garth
Ennis, co-creatore e autore dell’originale saga a
fumetti.
La
serie sovversiva sui supereroi arriverà in esclusiva su Amazon Prime Video il 26 luglio
ed è stata presentata in anteprima al Tribeca Film Festival il 29
aprile scorso.
Questa serie offre una versione irriverente di
ciò che potrebbe succedere che i supereroi, famosi come superstar
ed influenti come i politici, abusassero dei loro poteri al posto
di usarli per fare del bene. Tra gli altri, nel cast sarà possibile
trovare Jack Quaid, Karl Urban, Laz Alonso, Tomer Capon,
Karen Fukuhara, Jessie T. Usher, Antony Starr, Erin Moriarty, Chace
Crawford, Nathan Mitchell e Dominique
McElligot.
È stato diffuso il nuovo trailer di
Angry
Birds 2 – nemici amici per sempre. Nel film, dal 12
settembre al cinema, i pennuti e i maialini più amati del
cinema diventeranno i migliori nemici amici di sempre per salvare
il loro mondo!
I pennuti arrabbiati e gli astuti
maialini verdi arrivano nei cinema con una nuova avventura,
Angry
Birds 2 – nemici amici per sempre. All’emergere di una
nuova minaccia, che metterà in pericolo entrambe le loro isole, Red
(Jason Sudeikis), Chuck (Josh
Gad), Bomb (Danny McBride), e Grande
Aquila (Peter Dinklage) recluteranno la sorella di
Chuck, Silver (Rachel Bloom) e si uniranno alla
squadra dei maialini, Leonard (Bill Hader), il suo
assistente Courtney (Awkwafina) e il tecnologico
Garry (Sterling K. Brown) per giungere a una
tregua e creare un’improbabile supersquadra per salvare le loro
isole.
Come sempre all’Ischia Film
Festival, la scelta dei giurati dei concorsi
internazionali sono un tassello per costruire l’identità del
festival. Passata, presente e futura. Ecco perché tornano a Ischia
i vincitori del concorso internazionale del 2018, Luca
Bellino e Silvia Luzi, come giurati. Il primo nella stessa
competizione che hanno vinto con Il Cratere, la
seconda nei documentari, proprio per la loro capacità di riscrivere
la grammatica del cinema de reale. Dal concorso dell’anno scorso
arriva anche la splendida Sanya Borisova, che ha
conquistato pubblico e critica, al Castello, con la sua
interpretazione di Knockout (che le valse anche il
premio come miglior attrice al Festival Internazionale del Cinema
dei Castelli Romani di Roma). A chiudere la giuria della
competizione principale, Peppino Mazzotta, il
mitico Ispettore Fazio di Montalbano ma anche grande interprete
teatrale e capocomico, tra i protagonisti di uno dei migliori film
italiani dell’ultimo decennio (Anime Nere) e
caratterista di razza.
Per i documentari
vicino a Silvia Luzi (reduce dal successo di Io sono
Sofia, su Rai 3) uno dei migliori attori italiani di
cinema e tv, Corrado Fortuna, indimenticabile in
My Name is Tanino e Caterina va in
città di Paolo Virzì, nel fan-regista bastardissimo e
disabile de I più grandi di tutti di Carlo Virzì,
interprete per Tornatore in Baarìa e per Franco
Battiato, Roberto Faenza, Francesco Patierno, Riccardo Milani e
presente anche nel film italiano di Woody Allen To Rome
With Love. Sul piccolo schermo tutti ricordiamo il suo
maschio mobizzato da una redazione tutta femminile in Tutti
pazzi per amore. Chiude il trio Stefano
Russo, sceneggiatore di razza di serie iconiche che ha
codiretto il cortometraggio Il Paradiso con Paolo
Sorrentino. Una regista, un attore (e scrittore), uno sceneggiatore
perché nel genere più contaminato ci sia un’analisi completa e
complessa, dai punti di vista più importanti.
Ad aiutare regista Pietro
Marcello, forse il cineasta più innovativo e talentuoso
del nuovo cinema italiano, capace con i suoi film di dare forza al
concetto di location, nella forma e nel contenuto come vuole fare
l’IFF, vincitore a Torino con il folgorante esordio La
bocca del lupo e applaudito con Bella e
perduta a Locarno (e che vinse il Nastro d’Argento), in
Location Negata arrivano due organizzatori di
festival straordinari, Giorgio Gosetti, tra i
direttori di rassegne cinematografiche più creativi e stimati
d’Europa (dalle Giornate degli Autori fino al Noir in Festival,
passando per i primi anni della Festa del Cinema di Roma e decine
di iniziative di altissimo livello) oltre che direttore della Casa
del Cinema di Roma, e Laura Aimone, collaboratrice
a più latitudini delle iniziative festivalieri più affascinanti del
Continente.
Non dimentichiamo infine due sezioni
a cui teniamo particolarmente e che abbiamo voluto far giudicare da
realtà giovani e innovative. Ecco perché saranno i Casa
Surace, eroi di youtube, a occuparsi di Scenari
Campani, per la loro capacità di incarnare le emozioni, i
paradossi, la comicità della territorialità, per il loro talento di
aver intuito quali nuovi linguaggi potessero entrare
nell’immaginario dei millenials: non potevamo non consegnare loro
il nostro concorso più giovane e “outsider”.
I cortometraggi, altra palestra per
le nuove leve, è affidato a una giuria mista tra studenti di Liceo
e il Forum Cinema Giovani: Piero Barbieri, Claudio Cervera,
Filomena Di Iorio, Salvatore Di Meglio, Giovanni Ferrandino,
Davide Laezza, Adriano
Mattera, Giuseppe Migliaccio, Chiara Pilato, Ester Scotti, Giulia
Scotti, Andrea Taglialatela, Marianna Trani scopriranno e
premieranno i cineasti del futuro, loro che per età e
aspirazioni
lo rappresentano.