La campagna a favore della release
della #SnyderCut di Justice League ha appena ricevuto una
nuova ondata di supporto grazie ad un meraviglioso poster fan-made
emerso online nelle ultime ore. Il celebre artista BossLogic, infatti, ha
rivelato via Twitter che lui e il tuo team ai Lineage Studios hanno
deciso di sostenere l’opera originale di Zack
Snyder realizzando un bellissimo poster ispirato a
quella che sarebbe dovuta essere la prima versione del cinecomic
DC.
Il sorprendente risultato finale è
in grado di esaltare ogni singolo membro della Justice League
cinematografica. Da notare, soprattutto, che Superman, posto al
centro del manifesto, circondato da tutti gli altri eroi, sfoggia
il “chiacchieratissimo” costume nero. Nel poster sono presenti
anche diverse aggiunte al team visto sul grande schermo, tra cui
Lanterna Verde e Martian Manhunter. A troneggiare sulle loro
sagome, il temibile Darkseid.
A corredo del manifesto, Boss Logic ha scritto:
“Non so se la #SnyderCut vedrà mai la luce, ma io ed il mio
team alla @LineageNYC voglio supportarla in modo serio, così
abbiamo creato ciò che volevamo vedere. Spero che vi
piaccia.”
Nelle ultime settimane sono emersi
ulteriori dettagli circa la lavorazione “travagliata”
di Justice League, con Snyder che ha
spiegato che i cambiamenti apportati in itinere sono stati causati
da varie interferenze con lo studio:
“Partivamo con l’idea che una
minoranza di persone non aveva amato Batman v Superman, e questo ha avuto un
effetto anche sul film successivo. La mia versione originale del
film, che avevo scritto insieme a Chris Terrio, non è mai stata
girata. L’idea reale, difficile, e spaventosa, non è mai stata
realizzata per le paure dello studio, e io e miei collaboratori
eravamo insicuri proprio a causa della reazione scatenata da Batman
v Superman […]
Sarebbe stata una lunga storia
da raccontare…saremmo finiti in un futuro a distanza dove
Darkseid conquistava la Terra e dove Superman cedeva all’equazione
dell’anti vita. Alcuni membri della Justice League sopravvivevano
in quel mondo combattendo, Batman rompeva il suo patto con Cyborg e
Flash tornava indietro nel tempo per dire qualcosa a
Bruce…“
PS I Love You è
riconosciuta universalmente come una delle commedie romantiche più
commoventi e strappalacrime della storia del cinema recente.
Adesso, la storia e i personaggi che hanno fatto innamorare,
sognare e piangere un’intera generazione si prepara a tornare sul
grande schermo grazie ad un sequel.
Il film originale, uscito nel 2017 e
diretto da Richard LaGravenese, era tratto tratto
dall’omonimo romanzo di Cecelia Ahern e
aveva come protagonisti il premio Oscar Hilary
Swank e Gerard
Butler. La storia era incentrata su Holly, una vedova
che scopre che il suo defunto marito le ha lasciato 10 messaggi
contenenti altrettanti consigli con l’obiettivo di aiutarla a
superare il dolore ed iniziare così una nuova vita.
Adesso, come riportato da Variety, apprendiamo
che la Alcon Entertainment ha ufficialmente acquistato i diritti di
sfruttamento di “Postscript“, sequel del romanzo
originale della Ahern. Il seguito è ambientato sette anni dopo gli
eventi narrati nel primo libro e vede la sorella di Holly chiedere
alla protagonista di raccontare la sua storia – quella narrata in
PS I Love You – all’interno del suo podcast.
Il romanzo sequel è uscito lo scorso
anno. In Italia è edito col titolo “Il club di PS I Love
You”. Di seguito potete leggere la sinossi ufficiale:
“Sono passati sette anni dalla
morte di suo marito Gerry, e Holly Kennedy ha finalmente ritrovato
un po’ di serenità. Ora che ha un nuovo lavoro e una persona
speciale è entrata nella sua vita, è ben decisa a lasciarsi il
passato alle spalle e a guardare avanti, sempre e soltanto avanti.
Ma quando scopre che la storia sua e di Gerry ha ispirato la
nascita di uno strano fan club, il ricordo dei momenti più
disperati minaccia di tornare a inghiottirla. Solo accettando di
aiutare i membri del club “P.S. I love you” a dire addio a coloro
che amano, Holly potrà capire che cosa desidera veramente. E
scoprire il vero significato delle parole ricordo, passato, amore.
E, soprattutto, futuro.”
Entertainment
Weekly ha dedicato la sua nuova cover a
Wonder Woman 1984. Sulla
copertina della famosa rivista di cinema e spettacolo possiamo
ammirare Gal Gadot con la Golden Eagle,
l’armatura dorata di Wonder Woman che conosciamo bene dai fumetti.
Ma non solo, le altre immagini ci mostrano anche Steve Trevor e uno
sguardo ravvicinato proprio alla stessa armatura di Diana.
Ecco le immagini a seguire:
1 di 4
Vi ricordiamo che Wonder Woman
1984 uscirà il 6 giugno 2020. Il
film è stato definito dal produttore Charles Roven un sequel
“inusuale“, che poterà in scena lo stesso personaggio
grazie al lavoro dello stesso team creativo e che seguirà gli
eventi del precedente capitolo, ma che i fan non dovrebbero
aspettarsi un seguito tradizionale definendolo “la prossima
iterazione della supereroina”.
“Il film racconterà un lasso di
tempo completamente diverso e lo spettatore avrà solo un assaggio
di ciò che che Diana ha fatto o affrontato negli anni intermedi.
Abbiamo cercato di mettere insieme una storia del tutto diversa che
potesse rispettare le stesse emozioni del passato, portare un sacco
di umorismo e molta azione coraggiosa. E soprattutto, toccare le
corde del cuore.“
Il sequel vedrà ancora Gal
Gadot nei panni di Diana Prince opposta
a Kristen
Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel
cast figureranno anche Chris Pine (volto del
redidivo Steve Trevor) e Pedro Pascal.
Nuove immagini dal set di The
Suicide Squad di James
Gunn ci mostrano finalmente il nuovo look di
Harley Quinn, la Mattacchiona interpretata da
Margot Robbie che proprio in questi giorni è al
cinema, protagonista del film Birds of
Prey.
In una delle due immagini è
possibile vedere la Robbie indossare un lungo vestito rosso e degli
stivali da combattimento neri. Tra le mani la vediamo brandire una
sorta di lancia e – da quanto emerso online – sembra che il
personaggio sia intento ad aspettare un taxi fuori da un edificio
sul quale non si hanno informazioni.
Nell’altra, invece, vediamo
Margot Robbie in una pausa con il tradizionale
trucco di Harley Quinn (tatuaggi inclusi), al
fianco del regista James Gunn. Dalle foto emerge
che quasi sicuramente il look del personaggio nel film sarà
ispirato – almeno in alcune scene – da quello sfoggiato dalla
fidanzata del Joker nella serie New 52. Potete vedere gli scatti
diffusi via Twitter di
seguito:
Il cast ufficiale
di The Suicide
Squadcomprende i veterani Margot
Robbie (Harley Quinn), Viola
Davis (Amanda Waller), Joel
Kinnaman (Rick Flag) e Jai
Courtney (Captain Boomerang) insieme alle new entry
Idris Elba, Michael Rooker, Peter Capaldi, Nathan Fillion, Sean Gunn,
David Dastmalchian, Storm Reid, Taika
Waititi e John Cena. Nel film
reciteranno anche Pete Davidson, Juan Diego Botto, Joaquin Cosio,
Flula Borg, Tinashe Kajese, Jennifer Holland, Julio Ruiz, Alice
Braga, Steve Agee e Daniela Melchior.
Secondo le ultime
indiscrezioni, Nathan Fillion dovrebbe
interpretare Arm-Fall-Off-Boy, che i lettori dei fumetti
ricorderanno come il criminale con la capacità di staccare i propri
arti e usarli come armi, potere guadagnato grazie ad un elemento
metallico antigravità. Altri nomi circolati nelle ultime settimane
sono Ratcatcher e Peacemaker, ma i report segnalano
che Sean Gunn potrebbe vestire i panni
di Weasel e Flula Borg quelli di
Javelin; Pete Davidson potrebbe
interpretare Blackguard, mentre Michael Rooker
Savant.
Lo Spiderverse
della Sony Pictures continua a crescere sempre
più, con un altro misteriosissimo film che la casa di distribuzione
ha appena aggiunto al suo calendario dei film in uscita.
Morbius e Venom
2 arriveranno entrambi prima della fine del 2020,
mentre il terzo capitolo dedicato alle avventure di
Spider-Man è atteso nelle sale per il 16 luglio
2021.
Adesso, come riportato da ComicBookMovie,
l’uscita di un nuovo misterioso film ancora senza titolo e
appartenente allo Spiderverse è stata ufficialmente fissata per l’8
ottobre 2021. Naturalmente, la domanda sorge spontanea: di quale
film si tratta?
Al momento è difficile dirlo, ma in
seguito alla diffusione della notizia è sempre CBM a riportare che –
secondo un nuovo rumor – la Sony avrebbe messo in cantiere un film
interamente dedicato a Jessica Drew, primo
peresonaggio dei fumetti ad adottare l’identità di
Spider-Woman. La cosa più interessante è che, al
momento, i diritti del personaggio sono ugualmente divisi tra la
Sony e i Marvel Studios. Secondo gli accordi, Kevin
Feige e la Casa delle Idee possono utilizzare Jessica Drew nel
MCU, ma con una piccola modifica:
il personaggio può essere utilizzato esclusivamente in qualità di
agente segreto, e non come la supereroina Donna Ragno.
Ricordiamo che già in passato la
Sony aveva rivelato di essere intenzionata a realizzare una serie
di film dedicati alle villain dello Spiderverse, tra cui
Madame Web, Black Cat, Silver Sable e
Jackpot. Al momento, però, su nessuno di questi
progetti ci sono aggiornamenti concreti.
Inoltre, non è da escludere che – al
di là del film dedicato a Spider-Woman – la nuova data di uscita
fissata dalla Sony possa invece riferirsi ad un film dedicato ad
un’altra delle nemesi dell’Uomo Ragno, come il tanto chiacchierato
stand-alone incentrato su Kraven il Cacciatore,
personaggio che dovrebbe fare il suo debutto proprio in
Spider-Man
3.
Rian Johnson,
regista de Gli Ultimi Jedi, ha elogiato
Star
Wars:L’Ascesa di
Skywalker in una recente intervista. A due mesi ormai
dalla release del film di J.J. Abrams, una grossa fetta del fandom
della saga continua a sostenere come i due film siano
apparentemente in contrasto tra di loro riguardo la storia generale
dell’intera trilogia sequel. Diversi elementi della trama de
L’Ascesa di Skywalker, infatti, sono stati percepiti come
una “correzione a posteriori” di quanto raccontato ne Gli
Ultimi Jedi, e la sensazione generale è che Episodio
IX non tenga per nulla in considerazione alcuni aspetti della
storia raccontata da Johnson con Episodio VIII.
Adesso però, in una recente
intervista con MTV News in occasione
degli Oscar 2020 (il
regista era candidato per la migliore sceneggiatura originale
grazie a Cena con Delitto – Knives
Out), è stato proprio Rian Johnson a dire
la sua sul capitolo finale della saga degli Skywalker. Questo il
suo commento, chiaramente positivo:
“Ho avuto una folgorazione. Mi
ha reso veramente orgoglioso vedere J.J. mettere la sua anima e il
suo cuore nel film. E vedere i miei amici che erano nel mio film
portare l’intera storia ad una conclusione. Sì, per me, da fan di
Star Wars, è stata un’esperienza davvero speciale.”
Cosa ne pensate? È difficile
immaginare che le parole del regista possano riuscire ad
influenzare il pensiero dei fan, ma da professionista quale
sicuramente Johnson è, probabilmente non ci si poteva aspettare una
risposta più equilibrata e diplomatica di questa.
Lucasfilm e il
regista J.J. Abrams uniscono ancora una
volta le forze per condurre gli spettatori in un epico viaggio
verso una galassia lontana lontana con Star Wars:
L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente conclusione
dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno nuove leggende
e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.
Il cast del film
comprende Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam Driver,
Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi
Ackie, Domhnall Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri
Russell, Joonas Suotamo, Kelly Marie
Tran, con Ian
McDiarmid e Billy Dee
Williams.
Diretto da J.J. Abrams e prodotto da
Kathleen Kennedy, Abrams e Michelle Rejwan, Star Wars:
L’Ascesa di Skywalker è scritto da J.J. Abrams e Chris
Terrio, mentre Callum Greene, Tommy Gormley e Jason McGatlin sono i
produttori esecutivi.
La Universal
Pictures ha diffuso il trailer ufficiale di The
Hunt, l’atteso nuovo film prodotto da Jason
Blum con la sua Blum House.
Nel film dodici sconosciuti
si svegliano in una radura. Non sanno dove sono o come sono
arrivati lì. Non sanno di essere stati scelti … per uno
scopo molto specifico … La caccia. All’ombra di una oscura teoria della cospirazione di
Internet, un gruppo di élite si riunisce per la prima volta in una
casa padronale remota per cacciare gli americani comuni per lo
sport. Ma il piano generale delle élite sta per essere deragliato
perché uno dei The Hunted, Crystal (Betty Gilpin, GLOW), conosce il
gioco dei Cacciatori meglio di loro. Gira i tavoli sugli
assassini, prendendoli uno per uno, mentre si fa strada verso la
misteriosa donna (due volte vincitrice dell’Oscar Hilary
Swank) al centro di tutto.
Prodotto da Jason Blum
(Get
Out e
The Purge), e Damon Lindelof, creatore della serie HBO
Watchmen e co-creatore della serie TV Lost, arriva
un nuovo thriller satirico tempestivo e provocatorio che ha già
innescato una conversazione nazionale. Ora è il momento di decidere
da soli.
The Hunt è scritto da Lindelof e dal suo
collega collaboratore di Watchmen Nick Cuse ed è
diretto da Craig Zobel (Z for Zachariah, The
Leftovers). Blum produce per la sua Blumhouse Productions insieme a Lindelof. Il
film è prodotto da Zobel, Cuse e Steven R. Molen.
Tra le più interessanti interpreti
italiane del momento, vi è Michela Cescon, che
negli anni si è distinta per aver partecipato ad alcuni dei più
celebri film d’autore, grazie a cui ha potuto dar prova delle
proprie doti recitative, più volte premiate dalla critica.
Attiva anche in televisione,
l’attrice può vantare una carriera di tutto rispetto, con scelte
coraggiose che l’hanno portata a distinguersi e a crescere come
interprete anno dopo anno.
Ecco 10 cose che non sai di
Michela Cescon.
Michela Cescon: i suoi film
1. Ha recitato in celebri
lungometraggi d’autore. L’attrice debutta al cinema con il
film Primo amore (2004), di Matteo
Garrone, che le vale subito una buona notorietà. Negli
anni successivi recita poi in noti film come Cuore sacro
(2005), Tutte le donne della mia vita (2007),
Vincere (2009), Romanzo di una strage (2012),
È nata una star? (2012), Viva la libertà (2013),
Piuma
(2016), La ragazza nella
nebbia (2017), Nome di donna (2018),
Loro (2018), Una vita
spericolata (2018), L’uomo senza gravità (2019) e
Villetta con ospiti (2020), dove recita accanto
all’attoreMarco
Giallini.
2. Ha preso parte a
produzioni televisive. Nel corso degli anni l’attrice si è
distinta per aver preso parte anche a film televisivi come Nel
nome del male (2009) e C’era una volta la città dei
matti (2010), ma diventa ulteriormente nota grazie al ruolo di
Piera nella serie Braccialetti rossi (2014). In seguito
recita accanto all’attore Kim Rossi
Stuart nella serie Maltese – Il Romanzo del
Commissario (2017).
Michela Cescon: fidanzato e
figli
3. È fidanzata da molti
anni. L’attrice ha sempre garantito la massima
riservatezza alla sua vita privata, tanto da non rivelare molto a
riguardo. È tuttavia risaputa la sua storia d’amore con il
giornalista Stefano Barigelli, intrapresa nel 2004.
4. La coppia ha dei
figli. Dopo pochi mesi dal loro fidanzamento, la coppia dà
alla luce la prima figlia, nata nel 2005. Successivamente la Cescon
e Barigelli concepiscono il secondo figlio, nel 2008, mentre nel
2010 nasce il terzo bambino.
Michela Cescon è anche regista
5. Debutterà alla
regia. Nel gennaio del 2020 iniziano le riprese del film
d’esordio della Cescon, intitolato Occhi blu. Protagonista
della pellicola è l’attrice Valeria Golino, che si
ritroverà al centro di una storia noir, che con un’inedita figura
femminile esplora Roma nei suoi angoli più violenti e cupi.
Michela Cescon ha recitato in
teatro
6. Si forma come attrice
teatrale. Dopo essersi diplomata alla Scuola Teatro
Stabile di Torino, l’attrice inizia a recitare in importanti
spettacoli teatrali, il più delle volte diretta dal noto Luca
Ronconi. Negli anni, a teatro la Cescon ha preso parte tanto ad
opere di Shakespeare quanto di Pirandello, provando sin da queste
prime esperienze la propria versatilità. Tra i suoi ruoli più
premiati vi è quello di Enda Walsh nello spettacolo
Bedbound, risalente al 2001.
Michela Cescon in Braccialetti
rossi
7. Ha iniziato ad essere
riconosciuta per strada. L’attrice ha dichiarato più volte
di come la serie Braccialetti rossi abbia segnato un vero
e proprio prima e dopo nella sua carriera. Grazie al ruolo della
mamma Piera, l’attrice ha infatti ottenuto un ampio consenso di
pubblico, tanto da venire continuamente riconosciuta per strada, a
tal punto da doversi tagliare i capelli per cercare di passare
inosservata.
8. Considera la serie una
vera e propria novità. In diverse interviste la Cescon ha
dichiarato di non amare particolarmente la serialità televisiva, ma
di aver accettato la sua parte in Braccialetti rossi
perché diversa da qualunque altra fiction vista in TV. L’attrice ha
infatti parlato di come nella narrazione di questa non si
esasperino i sentimenti, mantenendo sempre un rigoroso pudore nei
confronti del dolore.
Michela Cescon in Tutte le donne
della mia vita
9. È stata tra le
protagoniste del film. Nel 2007 l’attrice recita nel film
Tutte le donne della mia vita, al fianco di
Luca
Zingaretti. Qui la Cescon interpreta il personaggio di
Stefania, ex amante del protagonista. Il personaggio si è distinto
rispetto agli altri, caratterizzato dalle manie e i tentativi
attuati per cercare di dimenticare l’ex compagno.
Michela Cescon: età e altezza
10. Michela Cescon è nata a
Treviso, Italia, il 13 aprile 1971. L’attrice è alta
complessivamente 172 centimetri.
Da molti considerato il miglior
interprete della sua generazione, Lucas Hedges è
riuscito ad affermarsi come una delle più belle scoperte attoriali
della decade appena conclusasi, e ciò grazie alla partecipazione ad
alcuni apprezzati film che ne hanno posto sotto i riflettori il
talento.
Versatile e in grado di dar vita a
personaggi memorabili, Hedges è così ad oggi uno degli attori più
richiesti, una delle promesse per il futuro della recitazione,
capace tanto di sfoggiare sfumature drammatiche quanto comiche.
Ecco 10 cose che non sai di
Lucas Hedges.
Lucas Hedges: i suoi film
1. Ha recitato in celebri
lungometraggi. Il giovane attore esordisce al cinema nel
2007 con il film L’amore secondo Dan, per poi ottenere
ulteriore notorietà recitando in Moonrise Kingdom (2012).
Negli anni successivi prende parte a titoli come Il mondo di
Arthur Newman (2012), Un giorno come tanti (2013),
The Zero Theorem (2013), Grand Budapest Hotel
(2014) e Anesthesia (2015). Nel 2016 si consacra grazie al
ruolo da co-protagonista nel film Manchester by the
Sea, e da quel momento recita in celebri film come
Lady Bird
(2017), Tre manifesti a
Ebbing, Missouri (2017), Boy Erased
(2018), Mid90s (2018), Ben is Back
(2018), Honey Boy
(2019) e Waves
(2019).
2. Ha recitato in una serie
TV. Nel 2015 l’attore prende parte al suo per ora unico
progetto televisivo, la miniserie The Slap, composta da 8
episodi. Qui recita nel ruolo di Richie, accanto all’attore
Peter
Sarsgaard, in una trama che ruota intorno a rancori e
segreti venuti a galla in seguito ad un inaspettato schiaffo,
durante il quarantesimo compleanno del personaggio
protagonista.
Lucas Hedges non è su
Instagram
3. Non ha un account sul
social network. L’attore ha dichiarato di non possedere un
account su Instagram, non apprezzando il ruolo che tali social
hanno assunto nella vita quotidiana. Esiste tuttavia, su Instagram,
una fan page dedicata all’attore seguita da oltre 4 mila persone.
All’interno di questa è possibile trovare gli ultimi aggiornamenti
circa i progetti di Hedges, così come anche le sue foto più
recenti.
Lucas Hedges: chi è la sua
fidanzata
4. Ha una relazione
sentimentale. Nel dicembre del 2018 l’attore viene
fotografato in compagnia dell’attrice Taylor
Russell. I due in seguito rendono ufficiale il loro
fidanzamento, apparendo insieme a diversi eventi di gala. La coppia
si ritrova anche a recitare insieme per il film drammatico
Waves.
Lucas Hedges e Timothée
Chalamet
5. Viene spesso associato
al collega. Hedges e Chalamet sono senza dubbio i due
giovani attori più promettenti del momento. I due vengono inoltre
spesso associati per via di alcuni ruoli particolarmente simili,
come anche per l’aver recitato entrambi nel film Lady
Bird. I due vantano inoltre una nomination all’Oscar a testa.
Hedges ha dichiarato di essere contento di dividere la scena
cinematografica con Chalamet, considerandolo un attore di puro
talento.
6. Si sono scontrati per
alcuni ruoli. Come prevedibile, in un paio di casi i due
attori si sono soffiati a vicenda dei ruoli. La prima volta avviene
per il film Interstellar (2014), dove Chalamet ottiene
il ruolo di Tom Cooper battendo Hedges, il quale ha la sua
rivincita nel momento in cui ottiene il ruolo di Patrick per
Manchester by the sea, soffiandolo al giovane collega.
Lucas Hedges agli Oscar
7. È stato nominato per
l’ambito premio. Nel 2017, a soli 21 anni, Hedges ottiene
la sua prima candidatura agli Oscar come miglior attore non
protagonista per il suo ruolo nel film Manchester by the
Sea, dove recita accanto all’attore CaseyAffleck. Nel film ricopre il ruolo di Patrick,
che rimasto orfano di padre instaura un difficile rapporto con lo
zio, cercando di metabolizzare il lutto che l’ha colpito.
Lucas Hedges in Honey Boy
8. Ha interpretato una
versione romanza di Shia LaBeouf. Nel film Honey
Boy, l’attore ricopre il ruolo del ventiduenne Otis,
personaggio ispirato in realtà alla vita dello stesso Shia
LaBeouf, che nel film interpreta invece suo padre. Per
Hedges si è trattato di un affascinante esperimento
meta-cinematografico, e si è dichiarato entusiasta di aver potuto
dar vita ad un personaggio nel quale ha potuto ritrovare anche
molto di sé.
9. Ha vissuto per un
periodo con LaBeouf. Per prepararsi al dover interpretare
una versione romanzata di LaBeouf, Hedges ha speso molto tempo con
lui, arrivando a vivere nella sua stessa casa per un periodo. Il
giovane attore ricorda di aver dormito sul suo divano, di aver
indossato i suoi vestiti e di aver avuto da LaBeouf stesso le
chiavi di casa, così da potersi quasi sostituire in tutto e per
tutti a lui.
Lucas Hedges: età e altezza
10. Lucas Hedges è nato a
New York, Stati Uniti, il 12 dicembre 1996. L’attore è
alto complessivamente 180 centimetri.
Attrice tutta da scoprire,
Ella Balinska ha all’attivo ancora una breve
filmografia, ma promette di essere uno dei nomi più richiesti in
ambito interpretativo. La Balinska ha infatti recentemente preso
parte ad un noto film hollywoodiano, collaborando con celebri
attrici, ottenendo così una prima notorietà.
Attesa in nuovi ruoli che possano
esaltarne le doti, l’attrice si è fatta conoscere anche in
televisione grazie ad un ruolo di rilievo in una serie TV, che le
ha permesso di raggiungere un più ampio pubblico.
Ecco 10 cose che non sai di
Ella Balinska.
Ella Balinska: i suoi film
1. Ha recitato in un atteso
sequel. Dopo aver preso parte a piccoli ruoli in film come
Junction 9 (2015) e A Modern
Tale (2017), l’attrice diventa celebre per il ruolo di
Jane Kano, una delle protagoniste del film Charlie’s
Angels, sequel dei precedenti film. Qui ha modo di collaborare
con gli attori Kristen Stewart,
Naomi Scott, Noah Centineo e Patrick
Stewart. Nel 2020 è invece protagonista
dell’horror Run Sweetheart Run.
2. È nota per una serie
TV. L’attrice ha avuto modo di recitare anche per il
piccolo schermo, da prima prendendo parte ad alcuni episodi delle
serie Casualty (2018) e L’ispettore Barnaby
(2018), per poi acquistare maggior popolarità con il ruolo di Nyela
Malik, protagonista nella serie The Athena. La trama
è incentrata intorno ad una modella che, in seguito ad una battuta
d’arresto della sua carriera, si iscrive ad una scuola di moda.
3. Ha iniziato recitando in
diversi cortometraggi. Tra i primi lavori in ambito
recitativo della Balinska, si annoverano diversi cortometraggi,
facilmente ritrovabili sul Web. Tra questi si annoverano
Hunted (2016), Room (2017), Tiers of the
Tropics (2017), Clover (2017), 10 Men & Gwen
(2017). Grazie a questi, l’attrice ha potuto ottenere la visibilità
che l’ha portata ad ottenere ruoli in progetti più grandi.
Ella Balinska è su Instagram
4. Ha un account
personale. L’attrice è presente sul social network
Instagram con un proprio profilo, seguito da 300 mila persone.
All’interno di questo la Balinska è solita condividere fotografie
scattate per servizi di moda, o tratte da eventi di gala a cui ha
preso parte. Non mancano anche foto ritraenti momenti di svago,
come anche immagini promozionali dei suoi progetti da
interprete.
Ella Balinska su Facebook
5. Non un proprio
profilo. L’attrice non ha rilasciato dichiarazioni in
merito ad un proprio profilo o ad una propria pagina su Facebook,
dimostrandosi ben più attiva su Instagram. Non si riscontrano
infatti profili verificati sul celebre social network, mentre è
possibile imbattersi in diverse fan page dove poter trovare gli
ultimi aggiornamenti circa i progetti dell’attrice.
Ella Balinska è fidanzata?
6. Non si hanno notizie
sulla sua vita sentimentale. Pur dimostrandosi
particolarmente aperta a condividere la propria quotidianità sui
social network, l’attrice non ha rilasciato alcuna dichiarazione in
merito ad una propria relazione sentimentale. Attualmente non è
dunque possibile sapere se l’attrice abbia o meno una relazione, e
bisognerà attendere notizie ufficiali dalla diretta
interessata.
Ella Balinska in Charlie’s
Angels
7. Ha eseguito personalmente
le scene più complesse. Allenata al combattimento e alle
arti marziali sin dall’accademia di recitazione, l’attrice ha
dichiarato di non essersi avvalsa dell’utilizzo di stuntman, ma di
aver personalmente interpretato ed eseguito le numerose scene di
combattimento come anche le acrobazie più complesse.
8. Non pensava sarebbe stata
ricontattata per il ruolo. Quando l’attrice inviò un
proprio video per partecipare al casting del film, non pensava
minimamente che la produzione avrebbe preso sul serio la sua
candidatura. Per questo motivo decise di non porsi troppe
aspettative e di cercare di essere sé stessa. La sua naturalezza
l’ha poi premiata, poiché non molto tempo dopo fu ricontattata per
un ulteriore incontro.
9. Ha stretto un ottimo
rapporto con le co-protagoniste. Uno degli elementi più
apprezzati del film è la chimica che lega le tre protagoniste. La
Balinska ha affermato di aver stretto un rapporto che va al di là
di quello professionale, ed in particolare considera l’attrice
Kristen Stewart una vera e propria amica, oltre
che un modello da imitare.
Ella Balinska: età e altezza
10. Ella Balinska è nata a
Londra, Inghilterra, il 4 ottobre 1996. L’attrice è alta
complessivamente 178 centimetri.
Sembra che le riprese di
Shazam
2 partiranno ufficialmente quest’estate e che si
svolgeranno nello stesso periodo in cui entrerà in produzione anche
Black
Adam, l’annunciato cinecomic DC che vedrà
protagonista Dwayne
Johnson nei panni dell’anti-eroe del titolo. Per
diverso tempo si è parlato della possibilità che il Black Adam di
Johnson potesse apparire in un cameo nel primo Shazam.
Purtroppo, anche a causa della crescente popolarità di “The Rock”
negli ultimi anni e dei suoi numerosissimi impegni di lavori, le
cose sono andate diversamente e il debutto del personaggio sul
grande schermo è stato direttamente “affidato” ad un film in
solitaria.
È comunque soltanto una questione
di tempo prima che i percorsi narrativi di Black Adam e Shazam si
incontrino all’interno del DCEU, cosa che potrebbe accadere prima
del previsto. Stando infatti a quanto riportato da GWW, le riprese di
Shazam
2 dovrebbe partire il prossimo luglio, ossia lo
stesso mese in cui inizierà la produzione di Black
Adam (come rivelato da Johnson
in persona lo scorso autunno).
Considerate le date di uscita dei
rispettivi film – che arriveranno al cinema a tre mesi e mezzo di
distanza l’uno dall’altro (22 dicembre 2012 Black Adam e 1
aprile 2022 Shazam
2) – c’è già chi sta speculando sul fatto che nel sequel
con Zachary Levi possa fare la sua apparizione
anche il guerriero egiziano potenziato, e preparare così il terreno
ad un eventuale scontro diretto tra i due che dovrebbe avere luogo
in Shazam 3 (ammesso che il film venga mai realizzato!).
Sarà davvero così? Non ci resta che attendere eventuali
aggiornamenti.
Lo scorso aprile abbiamo appreso
che sarà Henry Gayden ad occuparsi ancora una
volta della sceneggiatura del sequel di Shazam, con
David F. Sandberg (Annabelle 2: Creation) pronto a
tornare dietro la macchina da presa.
Shazam!è uscito nelle sale lo
scorso 3 aprile. Nel
cast Zachary Levi, Asher Angel, Mark Strong, Jack
Dylan Grazer, Grace Fulton, Faithe Herman, Ian Chen, Jovan Armand,
Cooper Andrews, Marta Milans e Djimon
Hounsou.
Abbiamo tutti un supereroe dentro
di noi, ci vuole solo un po’ di magia per tirarlo fuori. Nel caso
di Billy Batson, basterà gridare una sola parola – SHAZAM! –
affinché questo ragazzo adottato di 14 anni si trasformi nel
Supereroe per gentile concessione di un antico mago. Ancora bambino
all’interno di un corpo divino, Shazam si diverte nella versione
adulta di se stesso facendo ciò che qualsiasi adolescente farebbe
con i superpoteri: divertirsi! Volare? Vedere a raggi X? Saltare i
compiti a scuola? Shazam vuole testare i limiti delle sue capacità
con la gioiosa imprudenza di un bambino, ma dovrà padroneggiare
rapidamente questi poteri per combattere le forze mortali del male
controllate dal Dr. Thaddeus Sivana.
Arriva da
Deadline la notizia che l’attrice Gugu
Mbatha-Raw è entrato a far parte del cast di LOKI,
l’attesissima serie Marvel Studios in arrivo su
Disney+.
Dopo essere apparsa in The Morning
Show di AppleTV dunque Gugu Mbatha-Raw si sta dirigendo verso
un altro dramma in streaming. L’attrice britannica è stata
scritturata per apparire al fianco di Tom
Hiddleston nei panni del semidio Dio e fratello di Thor.
Come in ogni progetto Marvel, i dettagli sul ruolo di
Mbatha-Raw sono nascosti, ma secondo le indiscrezioni interpreterà
un personaggio di spicco, descritto come protagonista
femminile.
La serie Loki seguirà la versione
del personaggio di Hiddleston che è fuggito da New
York City nel 2012 della MCU durante una scena in
Avengers: Endgame. La versione
originale del personaggio morì in Avengers: Infinity War per
mano di Thanos di Josh Brolin.
LOKI
LOKIè
l’annunciata spin off del franchise di Avengers e fa
parte della fase
4 del Marvel
Cinematic Universe che si estenderà
nel racconto seriale per debuttare su Disney+.
La trama si svolge dopo gli eventi di Avengers:
Endgame e seguirà le vicende del Loki che è
fuggito nel 2012 grazie al Tesseract.
Come rivelato dall’attore stesso,
il Loki della linea temporale principale è stato ucciso
da Thanos in Avengers: Infinity
War, ma quando Iron Man, Capitan America e Ant-Man si recano
nel 2012 per recuperare il Tesseract, involontariamente fanno
fuggire il Loki che era appena stato sconfitto dagli Avengers. In
LOKIl’attore Tom
Hiddleston riprenderà il ruolo di Loki. Nel cast
protagonisti saranno anche Sophia Di Martino,
Owen Wilson e Gugu Mbatha-Raw in dei
ruoli non ancora annunciati.
Il nuovo numero di Entertainment Weekly
è tutto dedicato a Wonder Woman 1984, l’atteso
sequel con Gal Gadot ancora una volta nei panni
dell’eroina amazzone, che arriverà nelle sale il prossimo giugno.
Tanti sono i dettagli emersi grazie al coverage, dettagli che
riguardano soprattutto il villain Cheetah, e i
personaggi di Maxwell Lord e Steve
Trevor.
Partendo proprio da quest’ultimo,
Chris Pine – interprete del personaggio – ha
rivelato che lo Steve che vedremo nel sequel sarà un tantino
diverso rispetto alla versione che i fan hanno conosciuto
attraverso il primo film, senza ovviamente rivelare come farà il
suo personaggio a tornare in vita:
“Nel primo film, ho interpretato
il soldato stanco del mondo che ha visto tutta la depravazione che
l’umanità è in grado di mostrare. E nel sequel arrivo ad essere
molto più generoso e gioioso. Il mio ruolo è proprio come quello di
un amico, un amante, un fidanzato/guardia del corpo che sta facendo
del suo meglio per aiutare Diana nella sua missione. Sono come
Watson per la ‘sua’ Holmes.”
Per quanto riguarda invece
Cheetah, alter ego di Barbara Ann
Minerva, il magazine rivela come il personaggio
interpretato da Kristen Wiig e quello di Diana si
incontreranno nel film. Barbara sarà una delle collaboratrici di
Diana al Natural History Museum. Barbara, però, non è
un’archeologa, ma bensì una gemmologa, una donna estremamente
timida e socialmente imbarazzante. Maxwell Lord (Pedro
Pascal) userà i suoi amuleti per cercare di corrompere le
due donne, ma mentre Diana ne sarà immune, al contrario Barbara no.
Probabilmente, sarà proprio la sua influenza a spingere Barbara ad
assumere lentamente l’identità di Cheetah.
A proposito di Maxwell
Lord, il personaggio viene descritto come un guru che si è
fatto da sé, una sorta di mix insidioso di alcune icone anni ’80,
sia di finzione (Gordon Gekko) che reali (Tony Robbins). Come
spiegato da Pedro Pascal, ciò che spinge Maxwell
ad agire è la sua avidità, cosa che lo induce ad approfittarsi
intenzionalmente anche dell’avidità degli altri per raggiungere i
suoi obiettivi:
“Max è un venditore di sogni. È
un personaggio in cui è molto radicata una mentalità tipica della
nostra cultura, quella che pensa ad ottenere quello che vuole,
usando qualsiasi mezzo, convinta che sia un suo diritto. In realtà,
è solo avido. È quel lato della medaglia relativa al raggiungimento
del successo che pensa a come fare per essere la versione migliore
di sé stessi e per vincere ad ogni costo.”
Vi ricordiamo
che Wonder Woman 1984 uscirà
il 6 giugno 2020. Il film è stato definito
dal produttore Charles Roven un sequel “inusuale“, che
poterà in scena lo stesso personaggio grazie al lavoro dello stesso
team creativo e che seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma
che i fan non dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale
definendolo “la prossima iterazione della
supereroina”.
“Il film racconterà un lasso di
tempo completamente diverso e lo spettatore avrà solo un assaggio
di ciò che che Diana ha fatto o affrontato negli anni intermedi.
Abbiamo cercato di mettere insieme una storia del tutto diversa che
potesse rispettare le stesse emozioni del passato, portare un sacco
di umorismo e molta azione coraggiosa. E soprattutto, toccare le
corde del cuore.“
L’ordine cronologico del personaggio
è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era
contemporanea di Batman v
Superman: Dawn of Justice per poi tornare al
vecchio secolo con Wonder Woman. Il sequel
vedrà ancora Gal Gadot nei panni di
Diana Prince opposta a Kristen Wiig, scelta
per interpretare la villain Cheetah. Nel cast figureranno
anche Chris Pine (volto del redidivo
Steve Trevor) e Pedro Pascal.
Dopo l’annuncio della data
d’uscita, Searchlight Pictures ha diffuso il
primo poster e le prime immagini ufficiali di The
French Dispatc, il nuovo attesissimo film di
Wes Anderson. Eccole di seguito:
Nel cast anche
Saoirse Ronan,
Kate Winslet,
Elisabeth Moss, Jason Schwartzman,
Christoph Waltz e Rupert Friend,
precedentemente annunciati nel cast: al momento non sappiamo se gli
attori in questione appariranno comunque nel film o se i loro
personaggi sono stati tagliati dal montaggio finale.
Su Twitter, Liu ha scritto che il
film con Margot Robbie è stato molto divertente, pieno di action e
di grandi sequenze, in più con bellissimi personaggi femminili.
Suicide Squad invece… ha bloccato l’entrata del suo condominio per
settimane, rendendo un incubo la sua vita da pendolare!
L’uscita nelle sale
di Shang-Chi
and The Legend Of The Ten Rings è fissata
al 12 febbraio 2021.Il personaggio ha
esordito sui fumetti Marvel nel 1973 in quella che è
considerata l’età del bronzo della produzione editoriale. L’eroe è
un noto esperto di arti marziali e numerosi stili di combattimento
oltre che futuro membro dei Vendicatori. All’inizio della sua
storia era considerato il figlio di Fu Manchu, e non è chiaro se
questa connessione verrà riadattata nei film o se è qualcosa che lo
studio eviterà del tutto.
Destin Daniel
Cretton, acclamato regista di Short Term
12 e The Glass Castle (prossimamente
uscirà il suo ultimo lavoro Just Mercy, con Michael
B. Jordan, Jamie Foxx e Brie Larson) è stato
scelto per dirigere il film che vanta la sceneggiatura
di Dave Callaham (The Expendables,
Godzilla, Doom e Wonder Woman 1984).
Vi ricordiamo che nei panni del
protagonista ci sarà l’attore canadese Simu
Liu, visto di recente nella commedia di NetflixKim’s Convenience. Insieme a
lui, nel cast, figureranno anche Tony
LeungChiu-wai nei panni del
Mandarino, e Awkwafina, che dovrebbe
interpretare un “leale soldato” del Mandarino, e se è vero che il
villain qui sarà il padre di Shang-Chi, in tal caso ci sono ottime
possibilità che si tratti di Fah Lo Suee. Chi ha letto i fumetti
saprà che è la sorella dell’eroe del titolo e che il suo
superpotere è l’ipnosi.
Tra le più premiate e apprezzate
interpreti italiane, Giovanna Mezzogiorno si è da
sempre distinta per le sue scelte in ambito cinematografico, che
l’hanno portata in più occasioni a ricoprire ruoli da protagonista,
collaborando con importanti attori e registi, e ottenendo in più
occasioni il plauso della critica.
Tra i meriti della Mezzogiorno vi è
inoltre quello di aver portato sul grande schermo personaggi
tragici, esseri umani piegati dalla vita ma con ancora barlumi di
speranza a cui aggrapparsi.
Ecco 10 cose che non sai di
Giovanna Mezzogiorno.
Giovanna Mezzogiorno: i suoi
film
1. Ha recitato in noti film
italiani. L’attrice debutta al cinema nel 1997 con il film
Il viaggio della sposa, per poi recitare in Del
perduto amore (1998), Un uomo perbene (1999) e
Asini (1999). Nel 2001 ottiene grande popolarità grazie al
film L’ultimo bacio, di Gabriele
Muccino. Con la fama acquisita ottiene ruoli di
rilievo in film come La finestra di fronte (2003), La
bestia nel cuore (2005), Lezioni di volo (2007),
L’amore ai tempi del colera (2007), Palermo
Shooting (2008) e Vincere (2009), che le fa
guadagnare nuove lodi da parte della critica. Negli ultimi anni
recita in Basilicata coast to
coast (2010), I nostri
ragazzi (2014), Come diventare grandi
nonostante i genitori (2016), La
tenerezza (2017), Napoli
velata (2017) e Tornare (2019).
2. Ha preso parte a
produzioni televisive. Nel corso degli anni la Mezzogiorno
è apparsa anche sul piccolo schermo, recitando sia in film come
Più leggero non basta (1999) e Il segreto di
Thomas (2003), sia in serie come I miserabili (2000),
Virginia, la monaca di Monza (2004) e nella terza stagione
di In Treatment (2017), dove ricopre il ruolo di Adele,
recitando accanto all’attore Sergio
Castellitto. Nel 2019 è invece protagonista in TV
della serie La compagnia del cigno.
3. Ha partecipato al
doppiaggio di un film. Nel 2016 l’attrice viene scelta per
partecipare al doppiaggio del film Il libro della giungla,
live-action del classico Disney diretto da Jon
Favreau. Qui l’attrice presta la voce al celebre
serpente Kaa, che in lingua inglese ha la voce di ScarlettJohansson.
Giovanna Mezzogiorno non è su
Instagram
4. Non ha un profilo su
Instagram. L’attrice si è dichiarata profondamente critica
nei confronti dei social network, affermando di ritenersi
«sbalordita da questa voglia di essere continuamente guardati in
ogni fase della propria vita». La Mezzogiorno ha per tanto
confermato di non possedere alcun profilo sui vari social
network.
Giovanna Mezzogiorno: marito e
figli
5. È sposata. Sul
set del film Vincere, l’attrice conosce il macchinista
Alessio Fugolo, con cui intraprende una relazione. Dopo pochi mesi
i due si sposano, nel 2009, con una cerimonia civile
particolarmente riservata, a chi sono invitati solo i parenti e gli
amici più stretti.
6. Hanno avuto due
gemelli. Nell’agosto del 2011 la coppia dà alla luce due
gemelli, e a comunicare la notizia è l’ufficio stampa dell’attrice.
Nel corso degli anni, come è normale che sia, i due genitori si
dimostrano particolarmente protettivi, evitando che i riflettori
della loro vita professionale si riversino anche su quella
privata.
Giovanna Mezzogiorno: chi sono i
suoi genitori
7. È figlia d’arte.
L’attrice è figlia del noto attore napoletano Vittorio
Mezzogiorno, celebre tanto per i suoi ruoli
cinematografici quanto per quelli teatrali. Sua madre è invece
Cecilia Sacchi, anche lei nota attrice, e figlia a
sua volta del celebre critico cinematografico Filippo
Sacchi, nonno di Giovanna.
Giovanna Mezzogiorno e Piazza
Fontana
8. Ha recitato nella
docufiction. Nel dicembre del 2019 l’attrice torna in
televisione con la docufiction Piazza Fontana. Io ricordo,
andata in onda proprio il 12 dicembre, nel cinquantesimo
anniversario dalla nota strage. Qui l’attrice ricopre il ruolo di
Francesca, attraverso cui si intreccia la narrazione storica con
l’amore di una figlia per il padre.
Giovanna Mezzogiorno: il suo
2019
9. È tornata a recita al
cinema. Il 2019 ha segnato il ritorno al cinema per
l’attrice, che ha recitato nel film Tornare, presentato
alla Festa del Cinema di Roma. Nello stesso anno ha poi preso parte
alle riprese del film Gli indifferenti, basato
sull’omonimo romanzo di Alberto Moravia, ed atteso
al cinema nel corso del 2020.
Giovanna Mezzogiorno: età e
altezza
10. Giovanna Mezzogiorno è
nata a Roma, Italia, il 9 novembre 1974. L’attrice è alta
complessivamente 168 centimetri.
Divenuto celebre per aver recitato
in celebri pellicole blockbuster, Sam Claflin ha
negli anni costruito una carriera degna di attenzioni, puntando
spesso a dimostrare la propria versatilità. Così facendo ha potuto
conquistare tanto un pubblico dedito a film d’azione, quanto quello
più appassionato di commedie romantiche.
Nel corso del decennio appena
conclusosi, Claflin ha inoltre avuto modo di collaborare con
importanti attori e attrici, avendo così modo, al loro fianco, di
maturare come interprete.
Ecco 10 cose che non sai di
Sam Claflin.
Sam Claflin: i suoi film
1. Ha recitato in celebri
lungometraggi. L’attore ha esordito al cinema recitando
accanto a Johnny Depp nel film Pirati dei
Caraibi – Oltre i confini del mare (2011), per poi prendere
parte a celebri pellicole come Biancaneve e il
cacciatore (2012), Hunger Games: La
ragazza di fuoco (2013), Le origini del male
(2014), #Scrivimiancora (2014), Hunger Games: Il
canto della rivolta – Parte 1 (2014), Hunger Games –
Il canto della rivolta – Parte 2 (2015), Il cacciatore e
la regina di ghiaccio (2016) e Io prima di
te (2016), dove ottiene maggior popolarità recitando
insieme all’attrice Emilia
Clarke. Negli ultimi anni recita poi in L’ora più
bella (2016), Rachel
(2017), Resta con me
(2018), The
Nightingale (2018) e Charlie’s Angels (2019).
2. Ha preso parte a
produzioni televisive. L’attore intraprende la propria
carriera recitando nella serie I pilastri della Terra
(2010), per poi ottenere ruoli di rilievo anche in Any Human
Heart (2010) e White Heat (2012). Nel 2019 ottiene il
ruolo di Oswald Mosley nella celebre serie Peaky Blinders,
mentre attualmente è al lavoro sulla serie Daisy Jones & The
Six.
Sam Claflin è su Instagram
3. Ha un account
personale. L’attore è presente sul social network
Instagram con un proprio profilo, seguito da 3,2 milioni di
persone. All’interno di questo l’attore è solito condividere
notizie circa i suoi progetti da interprete, ma non mancano anche
foto scattate in momenti di svago, in compagnia di amici o
colleghi.
Sam Claflin: moglie e figli
4. È stato sposato.
Durante il provino per un film, nel 2012, Claflin conosce l’attrice
Laura Haddock, celebre per aver recitato nel film
Guardiani della Galassia
(2014). Dopo essere apparsi insieme a diversi eventi mondani, la
coppia ha annunciato il fidanzamento, sposandosi poi nel luglio del
2013. Tuttavia, nell’agosto del 2019, i due annunciano con un post
sui rispettivi account social di essersi ufficialmente
separati.
5. Hanno avuto due
figli. Un paio d’anni dopo il matrimonio, i due danno alla
luce il primo figlio, nato nel dicembre del 2015. Successivamente,
nel gennaio del 2018, nasce il secondo figlio della coppia,
stavolta una bambina. In entrambi i casi, i due hanno mantenuto
piuttosto riservata la gravidanza, evitando che la notizia venisse
diffusa sui social media.
Sam Claflin in Io prima di te
6. Ha avuto difficoltà con
il ruolo. Nel 2016 l’attore è tra i protagonisti del film
Io prima di te, dove ricopre il ruolo di Will Traynor,
ricco banchiere finito sulla sedia a rotelle in seguito ad un
incidente. In un’intervista, l’attore ha parlato delle difficoltà
riscontrate nell’interpretazione di tale personaggio. Claflin ha
infatti affermato di essere una persona che gesticola molto, e
doversi limitare al solo uso delle espressioni facciali è stata una
sfida non indifferente per lui.
7. Ha dovuto perdere molto
peso. Per ricoprire il ruolo del tetraplegico Will,
l’attore si è dovuto sottoporre ad una rigida dieta che lo ha
portato a perdere 18 chili. L’attore ha aggiornato i fan sui suoi
progressi di dimagrimento attraverso il proprio profilo Instagram,
dove ha postato diverse foto a riguardo.
8. Ha rischiato un incidente
con la co-protagonista. Durante una scena del film,
l’attrice Emilia Clarke, il cui personaggio
intraprende una complicata storia d’amore con quello interpretato
da Claflin, si ritrova sulle gambe di Will a manovrare la sedia a
rotelle. L’attore ha raccontato che per poco non si è verificato un
brutto incidente, poiché la Clarke aveva perso il controllo del
mezzo e stava per investire anche un cameraman.
Sam Claflin: il suo fisico
9. È pronto a trasformarsi
per i suoi personaggi. Dopo aver perso diversi chili per
il film Io prima di te, l’attore ha anche mostrato sui
propri social il processo per riacquistare una forma più salutare.
L’attore ha tuttavia dichiarato di essere pronto a cambiare il
proprio fisico per necessità narrative, e che potrebbe farlo
nuovamente qualcosa il personaggio lo richiedesse.
Sam Claflin: età e altezza
10. Sam Claflin è nato a
Ipswich, Inghilterra, il 27 giugno 1986. L’attore è alto
complessivamente 180 centimetri.
Nota attrice televisiva,
Maggie Siff si è negli anni fatta notare grazie
alla sua partecipazione ad importanti serie e film, distinguendosi
sempre per la classe con cui si dedica ad ogni nuovo ruolo.
Negli anni la Siff ha inoltre avuto
modo di recitare al fianco di celebri attori e per importanti
registi, dimostrando di saper padroneggiare la scena e di poter dar
vita a ruoli che le permettono di esaltare la propria
versatilità.
Ecco 10 cose che non sai di
Maggie Siff.
Maggie Siff: i suoi film e le serie
TV
1. Ha recitato in celebri
lungometraggi. L’esordio al cinema dell’attrice risale al
2007, quando recita nel film Michael Clayton al fianco di
George Clooney e Tilda
Swinton. Successivamente prende parte ai
film Quando tutto cambia (2007), Push
(2009), Funny People (2009), Fratelli in erba
(2010), Concussion (2013) e La quinta onda
(2016).
2. È celebre per i ruoli
televisivi. Dopo aver recitato in alcuni episodi di
Squadra d’emergenza (2004), Rescue Me (2005),
Law & Order – Unità vittime speciali (2006), 3
libbre (2006) e Grey’s Anatomy (2007), la Siff acquista
popolarità grazie al ruolo di Rachel Menken nella serie Mad
Men (2007-2015), dove recita accanto a Jon
Hamm. Successivamente ricopre il ruolo di Tara Knowles
nella serie Sons of Anarchy (2008-2013), mentre dal 2016
recita nel ruolo di Wendy Rhoades nella serie Billions, accanto all’attore Paul
Giamatti.
Maggie Siff non è su Instagram
3. Non ha un profilo
social. L’attrice ha dichiarato di non possedere alcun
profilo ufficiale sul social network Instagram, preferendo tenere
lontana la propria vita privata dall’esposizione mediatica dei
social network. Esiste tuttavia una fan page a lei dedicata,
seguita da 20,6 mila persone, dove vengono continuamente postate
nuove foto dell’attrice così come gli ultimi aggiornamenti sui suoi
progetti.
Maggie Siff: Paul Ratliff e i
figli
4. È sposata.
Particolarmente riservata, l’attrice è sempre restìa a condividere
dettagli riguardo la propria vita sentimentale. È tuttavia risaputo
che nel 2012 ha sposato Paul Ratliff, noto giocatore di baseball,
con il quale l’attrice ha ancora oggi una solida relazione.
5. Hanno una
figlia. Nell’aprile del 2014 nasce la prima figlia della
coppia, chiamata con il nome di Lucy. I due si sono da sempre
dimostrati protettivi nei suoi confronti, evitando che circolassero
sue foto sui social network o sul Web, continuando così a
mantenersi lontani da riflettori.
Maggie Siff in Sons of Anarchy
6. Non si aspettava le sorti
del suo personaggio. Nella sesta stagione della serie
Sons of Anarchy, il personaggio interpretato dall’attrice
va incontro ad una inaspettata fine. La Siff ha dichiarato di aver
saputo soltanto all’ultimo della decisione presa dagli
sceneggiatori, e di aver dovuto passare diverso tempo a
metabolizzare la notizia.
7. È particolarmente grata
al ruolo. Per sei anni l’attrice ha vissuto con il
personaggio di Tara al suo fianco, e anche dopo aver appeso i panni
al chiodo, l’attrice ha dichiarato di ricordare con affetto per
quel ruolo, poiché è stato quello che più di altri le ha aperto
numerose porte nell’industria, spingendola a convincersi che quella
era la strada giusta da intraprendere.
Maggie Siff in Billions
8. È felice dell’evoluzione
intrapresa dalla serie. Nel ricoprire il ruolo di Wendy
Rhoades per la serie Billions, l’attrice si è dichiarata
particolarmente felice delle trasformazioni narrative proposte,
dovute anche al cambiamento della società americana. Stando alle
sue parole, la serie sarebbe infatti diventata maggiormente
inclusiva da un punto di vista del gender.
Maggie Siff in Grey’s Anatomy
9. Ha recitato nella celebre
serie. Prima di ottenere una buona popolarità, l’attrice
era apparsa nel ruolo di Ruthie Sales nella celebre serie medical drama. Qui, il personaggio ricoperto
dall’attrice soffriva di osteoporosi giovanile, un delicato caso
che ha messo in difficoltà i protagonisti nell’episodio The
Heart of the Matter.
Maggie Siff: età e altezza
10. Maggie Siff è nata a New
York, Stati Uniti, il 21 giugno 1974. L’attrice è alta
complessivamente 168 centimetri.
Birds of Prey e la
Fantasmagorica rinascita di Harley Quinn è stato un
gigante flop al botteghino, ma la Warner Bros non vuole mollare e
tenta il rilancio del progetto cambiando addirittura il titolo del
film.
Lo studio ha infatti deciso per una
mossa di marketing che sembra assolutamente inutile ma può essere
un tentativo di scuotere i fan e puntare l’attenzione su quello che
è l’elemento di maggiore interesse del film: Harley
Quinn.
Il film ha incassato fino a questo
momento 33 milioni negli USA e 48 in tutto il mondo, con una
previsione di incasso a fine programmazione di circa 300 milioni.
Una cifra decisamente bassa rispetto alle aspettative.
Harley Quinn: Birds of Prey è il
nuovo titolo del film
A seguito di questo tonfo, la Warner
Bros ha pensato che possa essere una mossa intelligente e proficua
quella di sostituire il titolo del film con Harley
Quinn: Birds of Prey. In questo modo, il personaggio
di Harley, vero e proprio centro del film e di nuovo interpretato
da Margot Robbie, viene messo davvero al centro
dell’attenzione.
Sarà una mossa adeguata? Riuscirà a
risollevare il destino al box office del film?
Birds of
Prey, diretto
da CathyYan, arriverà
nelle sale il 7 febbraio 2020. Nel cast
anche Mary Elizabeth Winstead, Jurnee
Smollett-Bell (rispettivamente Cacciatrice e Black
Canary), Rosie Perez (Renee Montoya)
e Ella Jay Basco (Cassandra Cain).
Ewan McGregor interpreta invece uno dei
due principali villain del film, Maschera
Nera, alter ego di Roman Sionis.
Chi conosce i fumetti lo ricorderà come uno dei più grandi
nemici di Batman (negli anni Ottanta esplose proprio come nemesi
del Cavaliere Oscuro) nonché temibile boss mafioso di Gotham
City.
Di seguito la nuova sinossi ufficiale:
“Avete mai sentito la storia del
poliziotto, dell’uccello canoro, dello psicopatico e della
principessa mafiosa? Birds of Prey (e la fantasmagorica rinascita
di Harley Quinn) è una storia contorta raccontata dalla stessa
Harley, come solo Harley può farlo. Quando il malvagio narcisista
di Gotham, Roman Sionis, e il suo zelante braccio destro, Zsasz,
puntano gli occhi su una ragazza di nome Cass, la città si rivolta
per cercarla. I percorsi di Harley, Cacciatrice, Black Canary e
Renee Montoya si incontrano e l’improbabile quartetto non ha altra
scelta che allearsi per abbattere Roman.“
Un finale ambiguo è qualcosa di
molto difficile da concepire per un regista e, forse, qualcosa di
ancora più difficile da metabolizzare per lo spettatore. Quasi
sempre, il pubblico si approccia alla visione di un film con la
speranza che tutti i nodi della trama vengano sciolti prima del suo
epilogo. Non sempre però accade, e molto spesso alla fine di un
film ci troviamo con più domande che risposte.
Per costruire un finale aperto, bisogna essere estremamente
abili, lasciare allo spettatore le giusti tasselli per arrivare ad
una propria chiave di lettura, o altrimenti si correrà il rischio
di deludere le sue aspettative.
Di seguito abbiamo raccolto i 10 film con i finali più
ambigui della storia del cinema:
A Serious Man
A Serious
Man dei Fratelli Coen, ambientato negli anni ’60,
è la storia – ricca di riferimenti biblici – di un uomo ebreo la
cui tranquilla vita suburbana si sgretola sotto ai suoi occhi nel
giro di una settimana. Alla fine di quella settimana – che
corrisponde al finale del film -, un gigantesco tornado si abbatte
sulla città in cui vive.
Questo avviene
subito dopo che Larry, il protagonista del film, riceve una
telefonata dal suo medico, il quale gli spiega che deve
urgentemente parlargli dei risultati di una sua recente radiografia
al torace…
Shining
Shining di
Stanley Kubrick si chiude in modo decisamente ambiguo. Jack
Torrance è ormai preda della follia più bieca e tenta di uccidere
sua moglie e suo figlio, che riescono a sfuggirli e a farlo perdere
all’interno di un labirinto, cosa che gli provocherà una morte per
congelamento.
Prima dei titoli di
coda, però, la macchina da presa si avvicina lentamente ad una
fotografia scattata decenni prima dei fatti narrati nel film, in
cui vediamo Jack festeggiare all’Overlook Hotel insieme ad altri
ospiti. Nonostante le migliaia di analisi di appassionati cinefili
e non, nessuno è mai riuscito a spiegare cosa Kubrick avesse
davvero voluto dire con il finale del suo film.
Il braccio violento della legge
Alla fine del thriller poliziesco
Il braccio violento della legge di William Friedkin,
termina la caccia di Jimmy Doyle nei confronti del misterioso
trafficante Charnier. Quando Doyle scopre di aver sparato per
errore a Mulderig, l’agente federale con cui era in servizio, lo
stesso rivela a Cloudy che stava ancora dando la caccia a
Charnier.
Il personaggio esce poi
dall’inquadratura e lo spettatore sente un singolo colpo risuonare
prima che lo schermo diventi nero. Una serie di didascalie ci
informano che Charnier non venne mai catturato e che Doyle e Cloudy
vennero trasferiti in un altro dipartimento. Non è mai stato
chiarito cosa quello sparo abbia comportato.
Blade Runner
Rick Deckard è un replicante? Questa
è la domanda che ha letteralmente torturato gli appassionati di
fantascienza per circa 40 anni. Blade Runner di Ridley
Scott sfrutta sapientemente tutti gli elementi tipici del noir in
un film dall’ambientazione futuristica, con dove il personaggio di
Rick Deckard interpretato da Harrison Ford ha il compito di scovare
androidi che si sono mescolati alla società umana.
Il finale non chiarisce davvero se
lo stesso Deckard sia o meno un androide. Il sequel di Denis
Villeneuve, Blade Runner
2049, usciti a diversi anni di distanza dal film
originale, avrebbe finalmente potuto fornire la risposta definitiva
alla questione, ma ha nuovamente lasciato Deckard incerto a
proposito delle sue vere origini, esattamente come lo
spettatore.
Birdman
L’oscura satira messa in
piedi da Alejandro G. Iñárritu in Birdman
termina con Riggan Thomson che esce sul palco e si spara di fronte
agli spettatori. Nell’epilogo, lo troviamo ricoverato in ospedale e
perseguitato dalla stampa: la sua esibizione è stata elogiata e sua
figlia Sam sembra volersi finalmente riavvicinare a lui. Si tratta
di una conclusione molto simile a quelle di film come Taxi
Driver e Re per una notte, dove il protagonista
decide di andare incontro ad un destino nefasto per poi vedere
tutti i suoi sogni diventare realtà in un finale a dir poco
incredibile.
Negli ultimi minuti di
Birdman, Riggan si getta dalla finestra e Sam si precipita
a guardare fuori. I suoi occhi si spostano verso l’alto. Riggan ha
davvero spiccato il volo? O l’intera sequenza finale è balenata
davanti agli occhi di Riggan prima di morire? Quest’ultima è
l’ipotesi più accreditata, anche se il film non lo chiarisce
mai.
Il laureato
Il laureato è la storia di
un giovane ragazzo di nome Benjamin Braddock, interpretato da
Dustin Hoffman, che
una volta terminato il college si trova a dover fare i conti con il
suo futuro. Una fase della vita che abbiamo attraversato tutti. Il
finale si collega direttamente a questo passaggio della vita del
protagonista, con Benjamin che cerca di impedire alla sua ragazza,
Elaine, di sposarsi e di convincerla invece a scappare con lui.
La maggior parte delle commedie
sentimentali avrebbe chiuso così la storia, ma ne Il laureto le
cose vanno in maniera un tantino diversa: prima che compaiano i
titoli di coda, infatti, vediamo Benjamin ed Elaine salire su un
autobus, diretti verso una destinazione ignota.
Inception
Probabilmente, il finale più ambiguo
della storia del cinema recente. Inception di Christopher
Nolan termina con Cobb (Leonardo DiCaprio)
che torna a casa dai suoi figli, tutto ciò che l’uomo ha sempre
desiderato dall’inizio della storia: assicurarsi di essere nel
mondo reale e di non essere in preda ad un sogno prima di tornare
da loro.
Sul finale, una volta a casa, Cobb
fa girare il totem, ma viene distratto dai suoi due figli che può
finalmente riabbracciare, prima che l’oggetto gli riveli se si
tratti di un sogno oppure no. Lo spettatore vede che la parte
superiore del totem sta iniziando a cedere, ma prima che l’oggetto
concluda definitivamente il suo giro, lo schermo diventa nero.
Un colpo all’italiana
Dopo che una rapina pianificata al
dettaglio riesce alla perfezione e la squadra si allontana con il
bottino, Un colpo all’italiana termina con un enorme
cliffhanger: il furgone della squadra resta bloccato sul
bordo di una scogliera, barcollando dall’alto verso il basso. Il
bottino pende sul retro e la squadra non è in grado di
avanzare.
Prima che il film termini, il
personaggio di Michael Caine
afferma: “Aspettate un attimo, ragazzi, ho avuto una grande
idea”. Sfortunatamente, non riusciamo a vedere quale sia
quest’idea e se abbia avuto effettivamente successo.
2001: Odissea nello spazio
Il finale di 2001: Odissea nello
spazio di Stanley Kubrick è un autentico spettacolo
visivo. Dave Bowman viene risucchiato attraverso un vuoto nelle
profondità dello spazio esterno e lanciato “oltre l’infinito”. Si
vedono luci lampeggianti, paesaggi surreali e colori brillanti; poi
approda in una misteriosa camera da letto futuristica.
C’è un monolite in mezzo al
pavimento, Dave vede una versione più vecchia di se stesso intento
a cenare. Va a letto, invecchia rapidamente e poi muore, rinascendo
sotto forma di feto cosmico. Un finale meraviglioso, sicuramente
ambiguo, ma decisamente stimolante per lo spettatore.
Taxi Driver
Se facciamo riferimento agli eventi
così come ci vengono raccontati sullo schermo, Taxi Driver
sembra concludersi in maniera apparentemente felice. La sanguinosa
furia di Travis Bickle nel bordello ha permesso ad Iris di tornare
a casa dai suoi genitori. Una volta ripresosi dalle sue ferite,
invece di essere condannato, Travis viene celebrato come un eroe
metropolitano; persino Betsy sembra voler ritornare sui suoi
passi.
In realtà, non è assolutamente ciò
che è accaduto. Il finale è così assurdamente idealizzato – e anche
ottimista, in contrasto con il tono del resto del film – che quasi
sicuramente si tratta di un allucinazione partorita dalla mentre di
un delirante Travis in punto di morte.
Abbiamo già parlato di abiti agli
Oscar 2020, dei top e dei flop da red
carpet, dei trend in fatto di colori e sfumature di paillettes,
ma non avevamo ancora affrontato il trend più “hot” della notte
delle stelle di Hollywood, che ha visto
Parasite incoronato miglior film
dell’anno.
Ebbene sì, perché in nome della
sostenibilità e di una moda più “conscious”, come direbbero gli
americani, ovvero una moda più attenta all’inquinamento e
sostenibile, diverse star hanno deciso di “riciclare”, persino per
una notte così glamour.
Sapevamo di Joaquin
Phoenix, che lungo il suo percorso netto di vittorie, dai
Golden Globes agli Oscar, aveva detto che avrebbe
indossato sempre lo stesso completo. Una promessa che è stata
mantenuta. Ma non è stato il solo. Ecco chi, insieme a Joaquin, ha
riciclato l’abito!
Arianna Huffington al Vanity Fair
Oscars After-Party (2020, 2013)
Arianna Huffington
ricicla così come ha fatto la Duchessa di Cambridge ai BAFTA (ma
anche in diverse altre occasioni). “Quando possiedi un abito che
ami, indossalo più e più volte, risparmierai tempo, soldi,
mindshare e soprattutto l’ambiente.” Ecco quanto ha dichiarato
dalla giornalista greca, naturalizzata statunitense, fondatrice
dell’Huffinton post.
Elizabeth Banks al Vanity Fair
Oscars After-Party (2020, 2004)
Anche Elizabeth ha
riciclato per questi Oscar all’insegna della
sustainable fashion. L’attrice, regista e
produttrice ha scelto un abito di ben 16 anni fa, dimostrando che
l’alta moda non invecchia, e a quanto pare nemmeno lei.
“È magnifico e mi sta bene… quindi
perché no?!” ha rivelato Banks su Instagram. Il Badgley Mischka
rosso è stato effettivamente indossato per sottolineare
“l’importanza della sostenibilità nella moda e nel consumismo in
relazione ai cambiamenti climatici, produzione e consumo,
inquinamento degli oceani, lavoro e donne”. Banks era partner di
RAD, una associazione filantropica dei red carpet, e con la New
Standard Institute, per aiutare i brand ad abbassare l’uso di
inquinanti e raggiungere una maggiore sostenibilità.
Joaquin Phoenix durante la season
awards 2020.
Joaquin Phoenix, il
supereroe green della stagione dei premi 2020, ha indossato lo
stesso Stella McCartney tuxedo per tutto il suo “tour della
vittoria” per Joker. Uomo di parola, che ha profuso il suo impegno
per la salvaguardia dell’ambiente anche in ogni singolo di discorso
di ringraziamento che ha pronunciato in occasione delle sue
vittorie.
Jane Fonda agli Oscar 2020 e al
Festival di Cannes 2014
Il look da Oscar di Jane Fonda non
solo è un abito riciclato, ma anche i suoi accessori sono stati
acquistati eticamente. L’attrice ha scelto gioielli Pomellato,
“perché utilizza solo oro responsabile, eticamente raccolto e
diamanti sostenibili”. In più, con lei sul palco, durante la
proclamazione del miglior film (Parasite), ha portato il suo
cappotto rosso, divenuto il simbolo della sua lotta (e quella di
molti) per la sensibilizzazione del Congresso degli Stati Uniti
alla promulgazione di leggi in merito al cambiamento climatico.
Rita Moreno agli Academy Awards
(2018, 1962)
Rita Moreno ha lanciato
il trend etico before it was cool. L’attrice, presentatrice degli
Oscar 2018, ha indossato lo stesso abito che aveva nel 1962, quando
venne premiata come migliore attrice non protagonista in West Side
Story. Dati gli anni passati, il vestito ha avuto bisogno di
qualche adeguamento da look per giovane attrice a look per attrice
non più tanto giovane, tuttavia il risultato è incredibile in
entrambi i casi.
Nuove immagini dal set delle riprese
aggiuntive di Morbius rivelano un nuovo
collegamento con lo Spider-Man di Tom
Holland. Il primo trailer del
film con Jared Leto ci ha permesso di dare un
primo sguardo all’atteso cinecomic Sony, confermando la presenza
del personaggio di Avvoltoio interpretato da Michael
Keaton (già apparso in Spider-Man: Homecoming).
Adesso, nuove immagini dal set ci
forniscono ulteriori dettagli sul modo in cui Peter Parker verrà
inserito all’interno della narrazione. Sono attualmente in corso,
infatti, alcune riprese aggiuntive del film diretto da
Daniel Espinosa e come mostrato da alcune foto
apparse su Twitter, un autobus con un annuncio del Daily Bugle
anticipa la sparizione dell’Uomo Ragno.
Le immagini sono state condivise dall’account Twitter MorbiusUpdates:
Al momento non sappiamo ancora in
che modo i film dell’Universo Sony saranno connessi tra di loro,
cosa che crea ancora più confusione in relazione al collegamento
tra gli stessi ed il MCU. A lungo si è parlato di un
cameo di Tom Holland in
Venom di Ruben Fleischer, ma alla fine le
cose sono andate diversamente.
Inoltre, tutti questi dettagli sulla
presenza di Spider-Man in
Morbius non confermano che Holland
apparirà effettivamente nel film; piuttosto, l’annuncio apparso
sull’autobus potrebbe essere collegato a ciò che vedremo invece
nella terza avventura in solitaria dell’Uomo Ragno.
È una premessa interessante pensare
che Spider-Man sia scomparso dopo essere stato incastrato per la
morte di Mysterio (Jake Gyllenhaal) alla fine di Far From Home.
Considerate le circostante, sembra l’occasione perfetta per il
debutto di Kraven il Cacciatore
nella narrazione.
Jared Leto è
il protagonista dello spin-off dedicato al personaggio dello
Spider-Verse in produzione alla Sony, Morbius: il
Vampiro Vivente. Il premio Oscar interpreta il Dr. Michael
Morbius, un biochimico che tenta di curare una fatale malattia del
sangue iniettandosi un siero derivato da pipistrelli. Diventando
Morbius, ha tutte le qualità di un vampiro – incluso il gusto per
il sangue umano.
Tyrese Gibbs, Adria
Arjona e Jared
Harris completano il cast del film, che uscirà
nelle sale il 31 luglio 2020. La Arjona interpreterà Martine
Bancroft, l’interesse amoroso del protagonista Morbius: nei
fumetti, Martine diventa una potenziale vittima della sua sete di
sangue mentre è alle prese con la trasformazione che lo ha reso una
strana versione da laboratorio dei vampiri soprannaturali della
tradizione.
Con Morbius continua il piano
della Sony per espandere un universo parallelo a quello dei
Marvel Studios, inaugurato lo scorso anno
da Venom di Ruben
Fleischer. Il film sarà diretto da Daniel
Espinosa (Safe House – Nessuno è al sicuro, Life –
Non oltrepassare il limite), mentre la sceneggiatura è stata
firmata da Matt Sazama e Burk Sharpless, che vantano nel proprio
curriculum titoli come Power
Rangers, Dracula Untold, The Last Witch
Hunter– L’Ultimo Cacciatore di
Streghe e Gods of Egypt.
Creato dallo
scrittore Roy Thomas e
dall’artista Gil Kane, il personaggio di
Morbius è apparso per la prima volta nei panni di un criminale di
Spider-Man nell’ottobre 1971 e si è evoluto in una specie di eroe
dei fumetti nel corso dei decenni.
È stato scovato un errore di VFX in
Avengers: Endgame, il
cinecomic Marvel campione d’incassi diretto
da Anthony e Joe Russo. L’erroe
in questione riguarda il personaggio del temibile
Thanos interpretato da Josh
Brolin.
Dopo aver decimato metà della
popolazione mondiale alla fine di Infinity War, Thanos è
tornato in Endgame in un modo che – almeno dal punto di
vista narrativo – non ha avuto lo stesso impatto del precedente
capitolo dedicato ai Vendicatori. In effetti, la presenza del
personaggio in tutta la sua grandezza si è avvertita soltanto nel
corso dell’epica battaglia finale, durante la quale lui e il suo
esercito hanno praticamente affrontato ogni singolo supereroe del
MCU. A causa però dell’elevato
numero di inquadrature che sono state realizzate per la scena in
questione, era quasi inevitabile che venisse commesso un errore in
fase di post-produzione, durante il processo di perfezionamento del
girato attraverso l’utilizzo degli effetti visivi.
In una nuova puntata di “VFX Artists
React” del canale YouTube Corridor Crew,
Matt Aiken, artista della WETA
Digital che ha lavorato ad Avengers:
Endgame, è stato messo dai presentatori dello show di
fronte ad un errore di VFX scovato nel cinecomic Marvel. Ad un certo punto, nel
video, Corridor Crew fa notare come Thanos abbia avuto un problema
di taglio quando schiocca le dita con il Guanto dell’Infinito
costruito con la nanotecnologia di Tony Stark (Robert
Downey Jr.). Candidamente, Aiken ammette di non aver mai
notato l’errore.
Potete vedere il momento a partire dal minuto 5:03 del video a
seguire:
Ricordiamo
che Avengers: Endgame è il film
di maggiore incasso dell’anno, nonché il più grande successo dei
Marvel Studios, che con l’avventura diretta
da Anthony e Joe Russo hanno chiuso un arco
narrativo lungo 22 film e 11 anni, portando a termine un
esperimento produttivo senza pari.
Sembra che i Marvel Studios stiano pianificando il ritorno
di Jaimie Alexander nei panni di Lady
Sif. Il personaggio in questione, creato da Stan Lee e
Jack Kirby, è apparso nei primi due capitoli di Thor e
successivamente nella serie tv Agents of SHIELD. Da
allora, è completamente sparito dal MCU.
E se le cose stessero per cambiare?
In una recente intervista emersa inizialmente su Reddit, alla
Alexander è stato chiesto di ricordare la sua esperienza nei panni
della temibile guerriera asgardiana e se era davvero capace di
brandire una spada mentre cavalcava: “Sì, una volta ero in
grado di farlo e credo che potrei rifarlo in futuro. Non ho ancora
perso quel dono… o almeno, si spera.”
Quando è stato poi chiesto
all’attrice dei suoi piani per il futuro, la stessa ha dichiarato:
“Probabilmente smetterebbero di esistere se vi dicessi davvero
ciò che sta per succedere, ma grazie per avermelo
chiesto.”
Naturalmente, sono subito partite le
speculazioni a proposito di un possibile ritorno del personaggio di
Sif in Thor: Love and Thunder o
magari nella serie Loki, o magari
in entrambi i progetti. Sarà davvero così? Non ci resta che
attendere maggiori dettagli.
Thor: Love and
Thunder è il titolo ufficiale del quarto
capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir
stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie
Portman, come confermato sabato durante il panel dei
Marvel Studios al Comic-Con.
Taika
Waititi tornerà alla regia di un film dei Marvel Studios
dopo Thor:
Ragnarok, così come Chris
Hemsworth e Tessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor
e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: Endgame.
L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto The Mighty
Thor, descritto da Waititi come “la perfetta
combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con
la prima Thor femmina dell’universo”.
L’uscita nelle sale è fissata invece
al 5 novembre 2021.
James
Gunn ha rivelato che lui e Margot
Robbie adorano l’idea di un film che veda schierati
insieme i personaggi di Harley Quinn e
Groot. Il regista e l’attrice candidata all’Oscar
torneranno a lavorare insieme per The Suicide Squad, nuovo adattamento
cinematografico dedicato alla Task Force X dopo il film del 2016
diretto da David Ayer.
Nel film di Gunn ci saranno
tantissimi nuovi personaggi interpretati da attori quali
John Cena, Taika Waititi, Idris Elba, Alice Braga
e Nathan Fillion. Fortunatamente, una delle poche
cose che sono state apprezzate della versione di Ayer, ossia
l’incarnazione della Mattacchiona ad opera della Robbie, sarà
presente nel reboot.
Di recente Margot
Robbie è tornata a vestire i panni di Harley Quinn in
Birds of
Prey, film che la stessa ha scelto di sviluppare
al posto di Gotham City
Sirens, e che a differenza di Suicide
Squad è stato accolto positivamente dalla critica.
Adesso, come rivelato da James Gunn, il regista
incaricato di riportare nuovamente la Harley di Margot al cinema,
sembra che lui e la diretta interessata abbiano discusso a
proposito di un’idea davvero unica per una nuova potenziale storia
della supercriminale sul grande schermo.
Su Twitter, Gunn ha
risposto ad un fan che gli ha chiesto quale membro dei
Guardiani della Galassia
inserirebbe in The Suicide Squad se ne
avesse la possibilità. La risposta del regista è stata: “Ho
ampiamente parlato di questa cosa con Margot Robbie e penso che
Harley e Groot potrebbe essere i protagonisti di avventure favolose
insieme”. Poi ha aggiunto: “Ci sono altre grandi
combinazioni a cui mi piacerebbe dare vita… se le cose con
#TheSuicideSquad non fossero così segrete…”
Cosa avrà voluto “insinuare”
James Gunn con quest’ultima affermazione?
Nonostante il regista stia attualmente lavorando sia per la DC sia
per la Marvel, è altamente improbabile che
un giorno riuscirà davvero ad avere i personaggi di Harley
Quinn e Groot all’interno dello stesso
film.
Eppure, le parole di Gunn sembrano
lasciare aperta la possibilità che in The Suicide
Squad potremmo vedere insieme personaggi –
chiaramente appartenenti all’Universo DC – che forse non avremmo
mai immaginato di vedere fare squadra sul grande schermo…
Il cast ufficiale
di The Suicide Squad comprende
i veterani Margot
Robbie (Harley Quinn), Viola
Davis (Amanda Waller), Joel
Kinnaman (Rick Flag) e Jai
Courtney (Captain Boomerang) insieme alle new entry Idris
Elba, Michael Rooker, Peter Capaldi, Nathan Fillion, Sean Gunn,
David Dastmalchian, Storm Reid, Taika Waititi e John Cena. Nel film
reciteranno anche Pete Davidson, Juan Diego Botto, Joaquin Cosio,
Flula Borg, Tinashe Kajese, Jennifer Holland, Julio Ruiz, Alice
Braga, Steve Agee e Daniela Melchior.
Secondo le ultime
indiscrezioni, Nathan Fillion dovrebbe
interpretare Arm-Fall-Off-Boy, che i lettori dei fumetti
ricorderanno come il criminale con la capacità di staccare i propri
arti e usarli come armi, potere guadagnato grazie ad un elemento
metallico antigravità.
Altri nomi circolati nelle ultime
settimane sono Ratcatcher e Peacemaker, ma i report segnalano
che Sean Gunn potrebbe vestire i panni
di Weasel e Flula Borg quelli di
Javelin; Pete Davidson potrebbe
interpretare Blackguard, mentre Michael
Rooker Savant.
Robert Downey Jr. ha rivelato che, se non
avesse interpretato Iron Man in 10 film del
MCU, gli sarebbe piaciuto vestire i
panni di Occhio di Falco in The Avengers.
L’attore ha debutto nel franchise di successo nel lontano 2008 con
il primo Iron Man, il cinecomic che ha stabilito il tono
dei futuri film dell’Universo Cinematografico Marvel e influenzato profondamente
quella che sarebbe stata la forma dell’interno MCU. Lo scorso anno, Downey è
uscito ufficialmente dal franchise dopo la morte del personaggio di
Tony Star in Avengers:
Endgame, sacrificatosi per fermare il temibile Thanos una
volta per tutte.
In una recente intervista con
BBC Radio 1 in occasione della promozione
di Dolittle, a
Robert Downey Jr. è stato chiesto quale altro
supereroe avrebbe voluto interpretare se non fosse stato ingaggiato
dai Marvel Studios per il ruolo di Tony Stark.
Questa la sua risposta:
“Non riesco a pensare a nessun
gagliardo ragazzo americano che non abbia mai sognato di essere
Spider-Man durante la sua infanzia”, ha spiegato Downey.
“Ad ogni modo, guardando indietro dalla posizione in cui mi
trovo adesso – e anche perché sono un grande fan di Jeremy Renner e
del suo modo così cool di aver interpretato il personaggio,
soprattutto quando si è trasformato in Ronin in Endgame – direi che
mi sarebbe piaciuto interpretare Occhio di Falco.”
Potete vedere il video dell’intervista di seguito:
Anche se è difficile immagine un
altro attore nei panni di Tony Stark, forse non tutti sanno che
inizialmente il ruolo era stato proposto a Tom
Cruise. Se all’epoca la star di Hollywood avesse
accettato la parte, forse oggi avremmo davvero Robert
Downey Jr. come incarnazione di Occhio di Falco nel
MCU e non Jeremy
Renner.
La ABC ha
rinnovato la serie drammatica di successo The Good
Doctor per la quarta stagione che arriverà nel
2020-2021. La notizia è stata annunciata oggi da Karey Burke,
presidente di ABC Entertainment. La serie The Good
Doctor è prodotta da Sony Pictures Television e
ABC Studios. ABC Studios fa parte di Disney Television
Studios, una collezione di studi composta da 20th Century Fox
Television, ABC Studios e Fox 21 Television Studios.
“‘The Good
Doctor è stato una pietra miliare il lunedì sera ed è
una di quelle serie sentite che affronta senza paura
l’incisività”, ha detto Burke. “Lo storytelling ponderato
di David Shore, combinato con un cast incredibile guidato dalla
performance sfumata di Freddie Highmore nei panni del Dr. Shaun
Murphy, è ciò che ha reso questa serie un successo eccezionale
nelle ultime tre stagioni, e sono entusiasta di vedere dove ci
porteranno dopo”
“Siamo incredibilmente grati
alla ABC per tutto il suo continuo supporto e a David Shore per
aver portato “‘The Good
Doctor” in televisione nel momento giusto; il viaggio
complicato, sorprendente ed emotivo dello spettacolo è la ricetta
perfetta per ora”, ha dichiarato Jason Clodfelter,
copresidente della Sony Pictures Television.
The Good
Doctor è lo spettacolo più visto della ABC in questa
stagione dopo 35 giorni di visione su tutte le piattaforme lineari
e digitali, con una media di 15,6 milioni di visualizzatori totali
con riproduzione multipiattaforma.
The Good
Doctorè il miglior show televisivo della stagione
nella riproduzione TV in Total Viewers, impennata di +6,41 milioni
di spettatori dalla sua media Live + stesso giorno alla sua media
Live + 35 giorni. Inoltre, il dramma della ABC quasi triplica la
sua valutazione Live + Same Day Adult 18-49 dopo 35 giorni di
riproduzione, aumentando del + 175% fino a diventare il miglior
guadagno della trasmissione in questa stagione. Basato su
trasmissioni originali, “The Good Doctor” è la serie numero 1 di
lunedì in Total Viewers e si colloca tra le prime 10 serie della
stagione in totale (n. 9).
The Good Doctor 4
The Good Doctor
4 è la quarta stagione della serie tv
The Good Doctor creata da David Shore per il network
americano della ABC. David Shore è il
produttore esecutivo e showrunner. Daniel Dae Kim, Erin Gunn, David
Kim e Sebastian Lee sono anche produttori esecutivi.
In The Good Doctor
4 Dr. Shaun Murphy (Freddie
Highmore), un giovane chirurgo con autismo e sindrome dei
savant, continua a usare la sua straordinaria regali medici presso
l’unità chirurgica dell’ospedale San Bonaventura. Mentre le sue
amicizie si approfondiscono, Shaun lavora più duramente di quanto
abbia mai fatto prima di iniziare a uscire, mentre naviga nel suo
ambiente e nelle sue relazioni per dimostrare ai suoi colleghi che
il suo talento come chirurgo salverà delle vite. La serie è di
David Shore (“House”), e “Lost” e “Hawaii Five-0” star Daniel Dae
Kim.
In The Good
Doctor protagonisti
Freddie Highmore nei panni del Dr. Shaun Murphy,
Antonia Thomas nel ruolo del Dr. Claire Browne,
Nicholas Gonzalez nel ruolo del Dr. Neil Melendez,
Hill Harper come Dr. Marcus Andrews,
Richard Schiff come Dr. Aaron Glassman,
Christina Chang come Dr. Audrey Lim, Fiona
Gubelmann come Dr. Morgan Reznick, Will Yun
Lee come Dr. Alex Park, Paige Spara come Lea Dilallo e Jasika Nicole
come Dr. Carly Lever.
Joe Russo,
co-regista di Avengers: Endgame, ha rivelato che il
film di Star
Wars affidato a Kevin Feige,
presidente dei Marvel Studios, sarà unico ed emozionante.
L’Ascesa di
Skywalker potrà anche aver messo la parola fine alla saga
degli Skywalker, ma sappiamo che la Disney e la Lucasfilm non hanno
alcuna intenzione di fermarsi con il franchise.
Tra i numerosi progetti in sviluppo,
ci sarebbe anche un film ambientato nella Galassia lontana,
lontana alla quale sta attualmente lavorando Kevin
Feige. Il boss della Casa delle Idee aveva così commentato
il suo coinvolgimento nella celebre saga: “Adoro quel mondo e
adoro l’idea di esplorare nuovi personaggi e nuovi luoghi in
quell’universo. Ma questo è tutto ciò che si può dire per
ora.”
Adesso, in una recente intervista
con THR, Joe
Russo, co-regista di Avengers: Endgame, ha
parlato brevemente del coinvolgimento di Feige nella saga di
Star Wars, sottolineando quanto siano
autentici l’amore e la passione del produttore cinematografico nei
confronti del franchise:
“Star Wars è il primo vero amore
di Feige”, ha spiegato Russo. “Ha un seminterrato
veramente, veramente grande, pieno zeppo di memorabilia di Star
Wars sufficienti a riempire un museo. Qualsiasi cosa farà con la
saga, sarà appassionato, emozionante e unico.”
In attesa di nuovi dettagli su
quello che sarà il film attualmente in sviluppo per mano di Feige,
ricordiamo che a Rian
Johnson, regista de Gli Ultimi Jedi, è stata
affidata la scrittura di una nuova trilogia basata su nuove storie
e nuovi personaggi. In passato, anche ai creatori di Game of
Thrones,David
Benioff e D.B. Weiss, era stato
affidato lo sviluppo di una trilogia parallela: sfortunatamente, il
duo ha deciso poi di abbandonare il progetto.
In Black Widow potremmo vedere alcuni
flashback con una giovane Natasha Romanoff. Vedova
Nera è uno dei membri fondatori degli Avengers, nonché uno dei
primi supereroi ad essere stato introdotto nell’Universo
Cinematografico Marvel. Nel corso della sua
carriera, Scarlett Johansson è apparsa in 7
film del MCU, a partire da Iron Man
2 del 2010. In Avengers: Endgame abbiamo visto il
personaggio sacrificare la propria vita per ottenere la Gemma
dell’Anima, ma adesso sarà finalmente protagonista di uno
standalone che i fan hanno sempre richiesto a gran voce.
In occasione del red carpet della
92esima edizione degli
Oscar, Variety ha avuto
l’opportunità di intervistare Paul Gooch e
David White, nominati nella categoria Miglior
Trucco e Acconciatura per Maleficent: Signora del Male.
Parlando brevemente del loro lavoro in Black
Widow, i due hanno spiegato: “Torneremo indietro
nel tempo, a quando i personaggi erano molto più giovani. Abbiamo
attori che interpretano gli stessi personaggi ma in età
differenti.”
Essendo Black
Widow il primo film interamente dedicato al
personaggio di Vedova Nera, è quasi scontato che la trama
racconterà delle sue origini. Sicuramente, il film spiegherà come
Natasha ha incontrato Red Guardian e tutti gli altri personaggi
della storia. Ad ogni modo, le parole di Gooch e White non sembrano
lasciare spazio all’immaginazione: saranno gli stessi attori ad
interpretare le versioni più giovani dei loro personaggi; è
probabile, dunque, che verrà impiegata anche la CGI.
La regia di Black
Widow è stata affidata a Cate
Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo
dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è
stata riscritta nei mesi scorsi da Ned
Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby).
Insieme alla Johansson ci saranno anche David
Harbour, Florence Pugh,
e Rachel
Weisz.
Dopo lo straordinario successo
di Avengers:
Endgame, diventato il maggiore incasso mondiale
di sempre, Scarlett
Johansson riprende il suo ruolo di Natasha
Romanoff/Black Widow.
È stato un red carpet “neutro”
quello degli Oscar 2020. Un anno che ha visto la
rivoluzione scendere in campo per quello che riguarda i premi
assegnati, si è invece rivelato molto tradizionalista e anonimo dal
punto di vista dei look e dell’abbigliamento sfoggiato dalle star
sul tappeto rosso sul Hollywood Boulevard.
Quest’anno, proprio a sottolineare
l’austerità all’insegna della quale i vip hanno operato le loro
scelte di stile, nessuno degli invitati uomini è stato inserito
nella nostra gallery, con la sola eccezione del sempre magnifico
Billy Porter. Tutti gli altri, con sporadiche
eccezioni, si sono affidate allo smoking nero, un capo basic,
oseremo dire, che non ha fatto sfigurare nessun in favore di altri.
Un socialismo dello stile che, forse motivato da scelte politiche,
appiattisce il brio e la bellezza del red carpet più importante
dell’anno (con le dovute eccezioni, vedi Spike Lee
e Timothée Chalamet).
E veniamo invece alle ospiti,
attrici, produttrici, regista, alcune nominate, altre solo invitate
a presentare. In poche hanno osato e ancora in meno sono riuscite a
lasciare il segno. Tra le migliori, in fatto di stile, spiccano
senz’altro le bionde Charlize Theron e
Margot Robbie. Affidatesi rispettivamente a
Dior e Chanel, le due bellissime bionde sono tra
le meglio vestite, complice anche un look (anche qui) semplice che
si concede solo un sorriso rosso fuoco sul viso di Margot.
Nota di merito a Natalie
Portman, che accompagna un elegante Dior lungo e
nero con inserti in oro con un cappotto che sui bordi porta i
cognomi delle registe non nominate agli Oscar 2020. Politicamente
impegnata, sì, ma con grande stile.
Non sfigura affatto anche la ex
vincitrice premio Oscar, Regina King, che in un
principesco Versace rosa cipria arricchito da ricami
argento era tra le più eleganti e particolari della serata. La
nostra preferita però è Scarlett Johansson. Una sirena
d’argento (in Oscar de la Renta) con abito aderente sui
fianchi e corpetto a rete metallica, Scarlett vince soprattutto per
il look, che evidenzia lo sguardo e lascia libero un sorriso nude.
Assolutamente radiosa.
Tra chi ha invece fatto scelte
azzardate, annoveriamo da una parte Sandra Oh, che
ha scelto un Elie Saab senza rinunciare al tulle, ai
ricci, alle paillettes e al velluto, risultando comunque molto
elegante, dall’alta Kristen Wiig, in un rosso
Valentino strutturato, accompagnato da guanti neri.
Probabilmente la peggiore della serata.
In un limbo di medietà,
comunque gradevole, si posizionano le due vincitrice dell’Oscar per
la recitazione, Laura Dern e Renee
Zellwegger, e quasi tutte le altre ospiti, non
particolarmente ispirate, quest’anno a voler fare bella figura su
quello che, in fin dei conti, non è stato affatto il più elegante
red carpet della stagione.