Continuano ad emergere sempre nuove
voci su nuovi possibili camei per il film Deadpool &
Wolverine. Sebbene l’imminente trequel sia destinato a
riservare grandi sorprese, abbiamo già visto cosa succede quando i
fan ripongono aspettative troppo alte. Doctor Strange nel
Multiverso della Follia includeva le apparizioni del
Professor X, di Black Bolt e di Mister Fantastic, ma anche questo
non è stato sufficiente per coloro che si aspettavano di vedere
Spider-Man e Tom Cruise come Iron Man.
Uno dei camei più chiacchierati e
attesi, ma ancora privi di conferme ufficiali, è quello di
Dafne Keen nel ruolo di X-23, personaggio da lei
interpretato in Logan
– The Wolverine del 2017. Interrogata, durante una recente intervista, in
merito ad un suo possibile ritorno in tali panni, l’attrice – che
vedremo prossimamente in The
Acolyte – ha scelto con cura le parole. “Voglio dire…
non vedo l’ora. Il trailer sembrava incredibile!”. Keen ha
risposto, evitando in gran parte la domanda. “È tutto davvero
pazzesco e non vedo l’ora di vederlo”.
Nonostante alcune affermazioni
piuttosto bizzarre secondo cui la star di Harry PotterNatalia Tena interpreterà una variante di X-23,
sarebbe strano se Keen non apparisse per una o due scene. Molti fan
credono che sia stata citata anche nell’ultimo trailer, quando si
vede Wolverine riferirsi a un personaggio non mostrato come
“kid”. Date questa dichiarazione dell’attrice, non
resta dunque che attendere di poter vedere il film in sala per
scoprire se anche lei è presente in scena o meno.
Deadpool &
Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di
Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia
dell’atteso progetto. Hugh Jackman
uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere
il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli
ufficiali della storia di Deadpool &
Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds,
non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama
riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la
serie di film di Deadpool – l’unica parte del
franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da
parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano
svolti in un universo diverso.
Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al
contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman,
viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi
presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e
Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche
altri X-Men possano fare la loro
comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della
Marvel comparsi sul
grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben
Affleck.
Una voce recente afferma che anche
Liev Schreiber
sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo,
Morena Baccarin
(Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie
Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e
Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni
dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in
franchising Emma Corrin (The
Crown) e Matthew
Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora segreti. Un
recente report afferma inoltre che la TVA di Loki, incluso l’agente
Mobius (Owen Wilson) e
Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool &
Wolverineuscirà nei cinema il 26 luglio
2024.
Alla fine di marzo abbiamo appreso
che l’attore britannico Chance Perdomo, noto
soprattutto per i suoi ruoli in Le terrificanti avventure di Sabrina e nello spin-off
di The
Boys, Gen
V, era morto in seguito a un incidente in moto. Poco
dopo tale tragedia, il team di produzione dello show ha confermato
di aver messo in pausa il lavoro sulla serie per capire cosa fare
senza di lui. Nel ruolo di Andre Anderson,
l’attore interpretava uno dei personaggi principali di Gen
V ed era pronto a diventare un personaggio importante
nel mondo di The
Boys.
Ci eravamo chiesti se il ruolo
sarebbe stato affidato ad un nuovo attore, ma ora è stato
confermato che la serie cancellerà il suo personaggio. “Mentre
continuiamo ad affrontare la tragica perdita di Chance Perdomo,
tutti i membri di Gen V sono determinati a trovare il modo migliore
per rendere omaggio alla sua memoria”, si legge in una
dichiarazione dei produttori di Gen V condivisa su X. “Non faremo
un recasting del ruolo, perché nessuno può sostituire
Chance”.
“Invece, ci siamo presi il tempo
e lo spazio per ridisegnare le trame della seconda stagione, in
vista dell’inizio della produzione a maggio. In questa stagione
onoreremo Chance e la sua eredità”. Gen
V si è conclusa con Marie, Jordan, Emma e Andre
rinchiusi dopo la cattura da parte di Homelander. Il personaggio di
Perdomo sarà probabilmente ucciso fuori dallo schermo, anche se
immaginiamo che si stiano apportando grandi cambiamenti a ciò che
era stato originariamente pianificato per l’imminente seconda
stagione.
Ambientato nel mondo diabolico di
The
Boys, Gen
V espande l’universo della Godolkin University, il
prestigioso college per soli supereroi dove gli studenti si
esercitano per diventare una nuova generazione di eroi,
preferibilmente con sponsorizzazioni lucrative. Non tutti, però,
scelgono la strada della corruzione. Oltre al classico caos
universitario, oltre alla ricerca della propria identità e alle
feste, questi ragazzi si troveranno ad affrontare situazioni
letteralmente esplosive. Mentre si contendono popolarità e buoni
voti, è chiaro che la posta in gioco è molto più alta quando sono
coinvolti dei super poteri.
Quando il gruppo di giovani dai
poteri soprannaturali scopre che qualcosa di più grande e sinistro
sta succedendo a scuola, saranno messi alla prova: sceglieranno di
diventare gli eroi o i cattivi delle loro storie? Il cast della
serie include Jaz Sinclair, Chance
Perdomo, Lizze Broadway, Shelley
Conn, Maddie Phillips, London
Thor, Derek Luh, Asa
Germann, Patrick Schwarzenegger,
Sean Patrick Thomas e Marco
Pigossi. In Gen V vedremo anche Clancy
Brown e Jason Ritter nel ruolo di guest
star, oltre alla partecipazione straordinaria di Jessie T.
Usher, Colby Minifie, Claudia
Doumit e P.J. Byrne negli stessi ruoli
che interpretano in The
Boys.
Il nuovo trailer IMAX
di Deadpool &
Wolverine è attualmente in programmazione nelle sale
cinematografiche, mentre è di recente stata diffusa online una clip
imperdibile. Per prima cosa, in essa vediamo Wolverine dire a Wade
di rimettersi la maschera mentre mangiano un boccone. Il mutante
gli fa allora notare che è difficile mangiare mentre la indossa,
lasciando che Logan controbatta affermando senza mezzi termini che
per lui è più difficile tenere giù il cibo se deve vedere il suo
volto deturpato.
Successivamente, vediamo i
personaggi del titolo avvicinarsi all’enorme scheletro di
Giant-Man, spingendo Deadpool a dire che sembra che Paul Rudd sia finalmente invecchiato. Si
tratta di un divertente meta-battuta e di un riferimento al fatto
che la star di Ant-Man notoriamente non sembra invecchiare con il
passare degli anni. Resta da vedere se questa battuta verrà
inserita anche nel montaggio finale, soprattutto perché gag come
queste a volte vengono utilizzate solo nei trailer.
Ad ora non sappiamo se questo
trailer IMAX di Deadpool &
Wolverine sarà diffuso online, ma queste potrebbero
essere le uniche scene nuove. I Marvel Studios probabilmente condivideranno un
ultimo trailer per Deadpool &
Wolverine il mese prossimo, anche se non ci aspettiamo
che riveli molto di più su ciò che accadrà in questo team-up
multiversale. Dopotutto, i presunti camei continuano a creare
scalpore e mantenere la sorpresa non farà altro che aumentare
l’eccitazione mentre si avvicina la data di uscita del film,
prevista per luglio.
Deadpool &
Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di
Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia
dell’atteso progetto. Hugh Jackman
uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere
il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli
ufficiali della storia di Deadpool &
Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds,
non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama
riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la
serie di film di Deadpool – l’unica parte del
franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da
parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano
svolti in un universo diverso.
Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al
contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman,
viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi
presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e
Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche
altri X-Men possano fare la loro
comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della
Marvel comparsi sul
grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben
Affleck.
Una voce recente afferma che anche
Liev Schreiber
sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo,
Morena Baccarin
(Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie
Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e
Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni
dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in
franchising Emma Corrin (The
Crown) e Matthew
Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora segreti. Un
recente report afferma inoltre che la TVA di Loki, incluso l’agente
Mobius (Owen Wilson) e
Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool &
Wolverineuscirà nei cinema il 26 luglio
2024.
Lucasfilm ha rilasciato ieri un
nuovo trailer di Star
Wars: The Acolyte in occasione delle celebrazioni
dello Star
Wars Day di quest’anno, e ora al CCXP Mexico è stato svelato un
nuovo poster della prossima serie live-action Disney+ Star Wars. Alcuni fan sui
social media hanno inizialmente tentato di spacciarlo per un primo
sguardo a Darth Plagueis, ma uno sguardo più attento (vedete i
coltelli?) rivela che in realtà si tratta del personaggio di
Amandla Stenberg, Mae.
A proposito dell’ex apprendista del
Maestro Sol, è riemersa un’indiscrezione relativa a questo
enigmatico combattente della Forza con alcuni dettagli aggiuntivi.
Secondo Daniel
Richtman, sia la Stenberg che Manny
Jacinto interpreteranno due coppie di gemelli, uno buono e
uno malvagio. Questo spiegherebbe alcune cose (la Stenberg appare
due volte su alcune locandine, per esempio) e, se fosse esatto,
potrebbe rivelarsi un colpo di scena piuttosto significativo.
Uno di questi fratelli del Lato
Oscuro potrebbe essere svelato come il misterioso Sith mascherato
che sta dando la caccia ai Jedi? Data la segretezza che circonda
questo particolare punto della trama, diremmo che è una possibilità
concreta. Di seguito, ecco il nuovo poster, insieme ad alcune foto
promozionali ufficiali.
Star Wars: The Acolyte è scritto e prodotto
esecutivamente da Leslye Headland (Russian Doll), che sarà anche
showrunner. Insieme alla Stenberg ci sono Lee
Jung-jae (Squid
Game),
Dafne Keen (His Dark Materials), Rebecca
Henderson (Inventing Anna), Dean-Charles
Chapman (1917), Carrie-Anne Moss (The Matrix), Manny
Jacinto (The Good Place), Jodie Turner-Smith (After Yang),
Charlie Barnett (Russian Doll) e l’ex stao della
trilogia sequel di Star Wars, Joonas Suotama, che
interpreta un nuovo personaggio sotto forma di maestro Jedi
Wookiee.
Tutto quello che sappiamo su Star Wars:The Acolyte
Star Wars:The Acolyte è l’annunciata
serie tv parte del franchise di Star Wars creata
da Leslye Headland. La serie tv è ambientato alla
fine dell’era dell’Alta Repubblica prima degli eventi dei
principali film di Star
Wars.
Star Wars:The Acolyte è ambientato
alla fine dell’era dell’Alta Repubblica in un mondo di “segreti
oscuri e poteri emergenti del lato oscuro”, circa 100 anni prima di
Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma (1999). Un’ex
Padawan si riunisce con il suo Maestro Jedi per indagare su una
serie di crimini, ma le forze che affrontano sono più sinistre di
quanto avessero mai previsto.
Nel cast della serie tv protagonisti sono
Amandla Stenberg come ex padawan, Lee
Jung-jae come Maestro Jedi, Manny Giacinto,
Dafne Keen come una giovane Jedi,
Jodie Turner-Smith, Rebecca Henderson
nei panni di Vernestra Rwoh, un cavaliere Jedi prodigio.
Charlie Barnett come un giovane Jedi,
Dean-Charles Chapman,
Carrie-Anne Moss come una Jedi,
Margherita Levieva, Joonas Suotamo nei panni di
Kelnacca, un maestro Jedi Wookiee.
Emiliano Padovani,
Look Dev Supervisor, Alessandro Saponi, CG
Supervisor, e Giuseppe Tagliavini, Compositing
Supervisor sono gli HomeTown Heroes che lavorano
alla Weta Digital, il colosso degli effetti visivi
che ha collaborato alla realizzazione di
Il Regno del Pianeta delle Scimmie. Tra coloro che
hanno scritto la storia del cinema contemporaneo, i tre
professionisti raccontano il lavoro nell’azienda leader del settore
e al nuovo capitolo del franchise, diretto da
Wes Ball e al cinema dall’8 maggio distribuito da
20th Century Studios.
Tutto quello che sappiamo su
Il Regno del Pianeta delle Scimmie
La sinossi ufficiale di
Il Regno del Pianeta delle Scimmie (Kingdom of the Planet of
theApes) riporta:
“Alcuni gruppi di scimmie non hanno mai sentito parlare di
Cesare, mentre altri hanno distorto il suo insegnamento per
costruire imperi fiorenti.In questo scenario, un leader
delle scimmie inizia a schiavizzare altri gruppi per trovare la
tecnologia umana, mentre un’altra scimmia, che ha visto il suo clan
essere preso in ostaggio, intraprende un viaggio per trovare la
libertà. Una giovane donna umana, intanto, diventa la chiave per la
ricerca di quest’ultimo, anche se ha dei piani tutti
suoi.”
Il regista Wes Ball dà nuova vita
all’epico franchise ambientato diverse generazioni dopo il regno di
Cesare, in cui le scimmie sono la specie dominante che vive in
armonia e gli umani sono costretti a vivere nell’ombra. Mentre un
nuovo tirannico leader delle scimmie costruisce il suo impero, una
giovane scimmia intraprende uno straziante viaggio che la porterà a
mettere in discussione tutto ciò che conosceva sul passato e a fare
scelte che definiranno un futuro sia per le scimmie che per gli
umani.
Il Regno del Pianeta delle Scimmie è diretto da Wes
Ball (trilogia di Maze Runner) ed è interpretato da
Owen Teague (It), Freya
Allan (The
Witcher), Kevin Durand (Locke &
Key), Peter Macon (Shameless) e William H. Macy
(Fargo). La sceneggiatura è di Josh Friedman (La
guerra dei mondi), Rick Jaffa & Amanda Silver (Avatar: La
Via dell’Acqua) e Patrick Aison (Prey), basata sui
personaggi creati da Rick Jaffa & Amanda Silver. Il film è prodotto
da Wes Ball, Joe Hartwick Jr. (Maze Runner), Rick Jaffa,
Amanda Silver e Jason Reed (Mulan), mentre Peter Chernin
(trilogia de Il Pianeta delle Scimmie) e Jenno
Topping (Le Mans ’66 – La grande sfida) sono i produttori
esecutivi. Il film è atteso in sala
l’8 maggio.
X-Men
’97 è stato caratterizzato da una manciata di camei
memorabili di alcuni personaggi Marvel di alto profilo, tra cui
Spider-Man e Capitan America.
Quest’ultimo è noto soprattutto per aver guidato i Vendicatori, e
con tutto quello che stanno passando i mutanti di questo mondo –
tra cui Magneto che sembra aver dichiarato guerra all’umanità –
potrebbe essere all’orizzonte uno scontro tra loro e gli X-Men?
Parlando con ComicBook.com, il doppiatore del
Professor X, Ross Marquand, ha condiviso la sua
convinzione che ci sia “una reale possibilità” che le due
squadre si scontrino in un adattamento animato di Avengers
vs. X-Men. “Avete visto cosa è successo nell’ultimo
episodio [con] Rogue e Capitan America”, ha esordito Marquand.
“C’è una reale possibilità che questo accada. Lui non può
volare. Il Capitano non può volare. L’ha lanciato sul fianco di una
montagna innevata”.
“Sono sicuro che è conficcato lì
dentro a 15 metri di profondità. Non troverà quello scudo“,
scherza l’attore. “Non è come il Mjolnir che si può tirare
indietro, è incastrato in quella cosa. Sarà incazzato con Rogue per
un po’”. Sarebbe indubbiamente epico vedere gli X-Men e i
Vendicatori darsi battaglia in X-Men
’97, soprattutto perché ci sono accenni al fatto che i
mutanti si radicalizzeranno in seguito all’attacco a Genosha (il
che seguirebbe in qualche modo i fumetti).
Sebbene Marquand sia ottimista sulla
possibilità che ciò accada, per il momento è solo felice di essere
coinvolto nel revival di X-Men: The Animated
Series. “Lo dico sempre al mio manager… se questa
fosse l’ultima cosa che faccio nella mia carriera, morirei felice.
Lo farei davvero”. Non resta dunque che attendere per scoprire
se questo scontro si concretizzerà davvero, portando così i due
celebri gruppi di supereroi ad incrociare le armi.
La nuovissima serie X-Men
’97, composta da 10 episodi, è arrivata in streaming a
partire dal 20 marzo. La serie rivisita l’epoca iconica degli anni
‘90, con il gruppo di mutanti che usa i propri poteri straordinari
per proteggere un mondo che li odia e li teme, vengono messi alla
prova come mai prima d’ora, costretti ad affrontare un nuovo futuro
pericoloso e inaspettato.
Il cast delle voci nella versione
originale include Ray Chase (Ciclope),
Jennifer Hale (Jean Grey), Alison
Sealy-Smith (Tempesta), Cal Dodd
(Wolverine), JP Karliak nel ruolo di Morph,
Lenore Zann nel ruolo di Rogue, George
Buza nel ruolo di Bestia, AJ LoCascio
(Gambit), Holly Chou (Jubilee), Isaac
Robinson-Smith (Alfiere), Matthew
Waterson (Magneto) e Adrian Hough
(Nightcrawler).
Come riportato da THR, i 20th Century Studios
stanno per riavviare la serie d’azione e avventura fantascientifica
Maze Runner, già portata al cinema con una
trilogia dal 2014 al 2018. Composta da
Il labirinto, La
Fuga e
La Rivelazione, i tre film si sono affermati come una
dei maggiori successi young adult di genere distopico,
insieme al franchise di Hunger Games.
La Disney è in trattative per
affidare a Jack Paglen, forse più noto per aver
scritto il film di fantascienzaTranscendence
con Johnny Depp, la sceneggiatura di un nuovo
capitolo. Ellen Goldsmith-Vein e Lee Stollman del Gotham Group e
Wyck Godfrey e Marty Bowen della Temple Hill, che hanno prodotto la
trilogia originale, tornano a produrre questa. Wes Ball, che ha
diretto la trilogia originale, sarà coinvolto anche come
produttore.
Secondo le fonti, il reboot non è un
rifacimento della storia né un sequel diretto della trilogia
originale, che aveva come protagonisti Dylan
O’Brien e Kaya Scodelario. La speranza è quella di
creare una sorta di continuazione della storia, ma anche di
ritornare agli elementi che hanno reso il primo film in grado di
entrare in contatto con il pubblico.
Maze Runner: la trama dei film
Basato sui libri best-seller di
James Dashner, il primo tomo di Maze
Runner e l’adattamento cinematografico sono incentrati su
un gruppo di adolescenti che si ritrovano ad arrivare in un
ambiente murato chiamato la Radura con la loro memoria cancellata.
Oltre le quattro mura dell’accampamento si trova un labirinto,
pieno di creature meccaniche mortali e di porte che si chiudono
ogni notte al tramonto. Un nuovo arrivato scopre la chiave della
sopravvivenza del gruppo e tenta di guidarlo all’uscita.
I film e i libri successivi hanno
ampliato l’ambientazione, rivelando un mondo distopico, con
organizzazioni governative malvagie e corporazioni immorali.
Progressivamente, i film sono poi diventati più ampi e più
orientati all’azione. Il film originale, realizzato dalla 20th
Century Fox negli anni precedenti all’acquisizione da parte della
Disney, si è rivelato un’inaspettata fonte di guadagno, generando
348 milioni di dollari in tutto il mondo ma costando solo 35
milioni di dollari.
All’epoca ci era stato detto che
David Leitch si era tirato indietro dopo aver
capito che il suo “contributo creativo sarebbe stato minimo a
causa dello stato di avanzamento rapido del progetto“, e ora
il regista ha spiegato le ragioni per cui ha abbandonato il
film.
“Abbiamo il privilegio di
scegliere e questo è scoraggiante“, ha spiegato durante
un’apparizione al podcast Happy Sad Confused. “È vero, però,
che ce lo siamo guadagnato, in termini di film che abbiamo fatto e
di successi che hanno avuto, e speriamo che continuino ad avere, ma
se ci viene chiesto di far parte di questi mondi, vuoi prendere sul
serio queste conversazioni, e noi siamo creativi per trovare il
modo di entrare in molte cose. Quindi è stata una conversazione
davvero fantastica, essere in trattativa con Steven e Frank, su
quel franchise che ci è così caro, è stato un momento davvero
bello“.
“In definitiva, devi fare ciò
che è meglio per il film in questione e fare ciò che è meglio per
te come artista“, ha continuato Leitch. “E assicurarsi di
fare lo stesso film, e di poterlo fare entro i parametri, e a un
certo punto abbiamo detto – volevamo dare questa risposta in fretta
perché devono andare a fare questo film in fretta che tutti sono
entusiasti di vedere e penso che siano approdati, ovviamente, a un
regista brillante, che amiamo e rispettiamo e… sarà
fantastico“.
Sembra che lo studio possa esitare
a prendere qualsiasi decisione creativa che discosti molto il film
dai recenti successo dopo l’accoglienza critica e commerciale di
Jurassic
World: Il Dominio, e Leitch potrebbe aver avuto delle
idee che non erano del tutto condivise.
Cosa sappiamo su Jurassic
World 4?
I dettagli sulla trama di Jurassic
World 4 non sono ancora stati resi noti, ma secondo
quanto riferito il film lancerà una “nuova era giurassica”
con una trama completamente nuova, il che sembrerebbe indicare che
le star di Jurassic World
Chris Pratt e
Bryce Dallas Howard, insieme al cast originale della
JW interpretato da
Sam Neill,
Laura Dern e
Jeff Goldblum, non faranno ritorno.
Il film, ancora senza titolo (si è
parlato di Jurassic City), dovrebbe arrivare nelle sale il 2 luglio
2025. L’ultimo film di Leitch, The Fall
Guy, è uscito questo fine settimana e vale la pena
vederlo sul grande schermo.
Questa è la teoria prevalente,
perché l’immagine del profilo sugli account dei social media di
WandaVision è
stata appena aggiornata con un tocco di viola familiare. Non ci dà
molto su cui basarci, anche se diremmo che deve esserci un
significato in tutto questo, visto che Agatha
Harkness rimane intrappolata a Westview
grazie a Scarlet Witch!
Non ci sentiamo di entusiasmarci
troppo per l’imminente rivelazione, perché è già stato riferito che
Agatha:
Diari di Darkhold (Agatha: Darkhold
Diaries) punta a un lancio a settembre.
Disney+ ha anche sviluppato la
frustrante abitudine di promuovere le sue offerte del MCU sorprendentemente vicine alle
rispettive anteprime.
Nonostante la sensazione di aver
aspettato a lungo per la serie, sembra che le cose stiano andando
bene per uno spin-off che è stato precedentemente chiamato
“Agnes of Westview”, “Coven of Chaos”, “Darkhold Diaries”
e “House of Harkness“.
All’inizio di quest’anno, infatti,
abbiamo appreso che Agatha ha richiesto un solo
giorno di riprese.
“Vorrei potervi dire
tutto. Posso dirvi che è piuttosto favoloso per i fan, lo dico
subito“, ha detto Kathryn Hahn del suo ritorno nel MCU. “Stavo per dire
fantastico, ma poi ho deciso di dire favoloso“.
“È un cast incredibile.
Sono in soggezione per il lavoro di tutti in questo show e penso
che le persone rimarranno sorprese“, ha continuato
l’attrice. “Non credo che penseranno che si tratti di
un solo modo e, naturalmente, prenderà un milione di strade
diverse, un po’ come WandaVision“.
Agatha vedrà il
ritorno di molti volti noti di WandaVision,
tra cui Emma Caulfield Ford (Sarah Proctor),
Debra Jo Rupp (Sharon Davis), David
Payton (John Collins), David Lengel
(Harold Proctor), Asif Ali (Abilash Tandon),
Amos Glick (Dennis), Brian
Brightman (Sceriffo Miller) e Kate Forbes
(Evanora Harkness).
Cosa sappiamo di Agatha: Diari
di Darkhold
Agatha: Diari di Darkhold (Agatha: Darkhold Diaries)
vedrà Kathryn Hahn riprendere il ruolo di
Agatha Harkness di
WandaVision, tanto amato dai fan. Per la sua
interpretazione, apprezzata dai fan, ha ottenuto una nomination
agli Emmy come miglior attrice non protagonista. La serie vedrà
anche il ritorno di Emma Caulfield Ford e
Debra Jo Rupp, che riprenderanno il loro ruolo di
abitanti di Westview. A loro si aggiungono le new entry
del MCUAubrey Plaza, Joe Locke, Ali
Ahn, Maria Dizzia, Sasheer Zamata e Patti LuPone. Si dice
che Locke sarà il protagonista maschile e LuPone interpreterà la
strega siciliana Lilia Calderu.
La LuPone ha anche confermato in
precedenza che la serie conterrà diversi numeri musicali degli
autori di Agatha All Along Kristen Anderson-Lopez e
Robert Lopez.
Agatha: Diari di Darkhold (Agatha: Darkhold Diaries)
proviene dallo scrittore capo Jac Schaeffer, che è anche produttore
esecutivo insieme a Kevin Feige. La squadra di
regia sarà composta da Schaeffer, Gandja Monteiro e Rachel
Goldberg.
I Marvel Studios hanno iniziato a intensificare
la campagna di marketing di Deadpool &
Wolverine e oggi Iron Studios ha
condiviso un primo sguardo alla statua in scala 1/10 di prossima
uscita.
Come potete vedere qui sotto, la
statua raffigura Wade Wilson (Ryan Reynolds),
Logan (Hugh
Jackman) e Dogpool in un modo piuttosto
unico. Questo significa che possiamo aspettarci che
Wolverine porti davvero Deadpool in braccio in
questo modo a un certo punto del threequel? Lo speriamo
davvero.
Ormai abbiamo visto un bel po’ del
costume di Wolverine, ma questa statua ha l’onore di
mostrarci il suo aspetto da dietro. Non c’è molto da dire a questo
proposito (non c’è un grande logo “X” o altro), ma nel complesso si
tratta di un ottimo design.
Naturalmente, ci si chiede come i
Marvel Studios intendano
abbinarlo al Wolverine di Terra-616
nell’eventuale reboot degli X-Men. Forse la variante indosserà la tuta
marrone di Logan.
“Ci siamo quasi
riusciti in The Wolverine“, ha detto di recente
Hugh Jackman a proposito della
possibilità di indossare finalmente un costume accurato come quello
del mutante artigliato. Ma dal momento in cui l’ho indossato, mi
sono detto: “Come abbiamo fatto a non farlo?” Sembrava
così giusto, sembrava così giusto. Ho pensato: ‘È
lui’“.
“Ci sono diversi lati
di Wolverine che non abbiamo mai visto prima nei film. È stato
emozionante per me”. Ci auguriamo che questo sia
l’inizio di altre rivelazioni di merchandising, poiché sappiamo che
molti di voi sono ansiosi di dare una prima occhiata alle figure
Marvel Legends e Hot Toys
basate sul film.
Deadpool &
Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di
Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia
dell’atteso progetto. Hugh Jackman
uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere
il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli
ufficiali della storia di Deadpool &
Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds,
non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama
riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la
serie di film di Deadpool – l’unica parte del
franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da
parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano
svolti in un universo diverso.
Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al
contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman,
viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi
presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e
Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche
altri X-Men possano fare la loro
comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della
Marvel comparsi sul
grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben
Affleck.
Una voce recente afferma che anche
Liev Schreiber
sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo,
Morena Baccarin
(Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie
Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e
Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni
dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in
franchising Emma Corrin (The
Crown) e Matthew
Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora segreti. Un
recente report afferma inoltre che la TVA di Loki, incluso l’agente
Mobius (Owen Wilson) e
Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool &
Wolverineuscirà nei cinema il 26 luglio
2024.
Da diversi anni si vocifera che i
Marvel Studios stiano sviluppando un
film su Midnight Suns che ruota attorno agli eroi
soprannaturali del MCU. Di recente, però, potrebbe
essere stato fatto un grande passo in avanti: lo scooper
@MyTimeToShineH sostiene che Kevin Feige sia intenzionato a affidare il
progetto al regista Fede Álvarez.
Fede Álvarez non è
nuovo all’horror dopo aver diretto Evil Dead,
Don’t Breathe e il prossimo Alien:
Romulus. Ha anche scritto Don’t
Breathe 2 e la storia di Texas Chainsaw
Massacre del 2022. Visto il clima positivo che circonda il
prossimo film di Alien, questa voce ha molto
senso.
“No. Guarda. Molti di quei film
sono belli e il pubblico li va a vedere“, ha detto
Álvarez nel 2016 a proposito di una precedente
trattativa con i Marvel Studios. “È
solo che come regista è più difficile avere la tua visione in quei
film, se vai a fare un film Marvel“.
“A un certo punto abbiamo avuto
delle conversazioni e… hanno già capito tutto. Hanno capito lo
stile. Hanno capito il modo in cui li girano. Hanno capito i
colori, l’umorismo. Cosa farei io? Ho molta più libertà di questo.
Non lo so“, ha continuato il regista. “Alla fine potrei
farlo. E dipende probabilmente dai personaggi delle
storie“.
“Ma una cosa del mio lavoro di
regista che mi piace molto è creare le mie cose. Cerco di creare il
mio stile quando giro e di impostare il tono da solo… Evil Dead è
stata una sfida sotto questo aspetto“.
Nel MCU, ci sono diversi
personaggi che potrebbero costituire i Midnight
Suns, tra cui Moon
Knight, Clea, Black Knight e Man-Thing. Tuttavia, con i
prossimi film sugli Avengers che si avvicinano
rapidamente, è difficile dire se ci sarà tempo per introdurre
questa squadra prima di Secret
Wars.
Chi sono i Midnight
Suns?
Midnight Suns sono
una squadra fittizia di supereroi soprannaturali apparsi nei
fumetti americani pubblicati dalla Marvel Comics. Comprendente i Ghost Riders
Danny Ketch e Johnny Blaze, Blade e Morbius, la squadra
originale si è formata per la prima volta come parte dell’arco
narrativo Rise of the Midnight Sons, culminando nella prima
apparizione completa della squadra in Ghost Rider (vol. 6). In
seguito al successo dei crossover, la Marvel ha marchiato tutte le storie
che coinvolgevano il gruppo con un’impronta familiare e un
trattamento di copertina distinti, che sono durati dal dicembre
1993 all’agosto 1994. La squadra è stata ripresa più volte con
personaggi diversi, ma i membri più frequenti sono Morbius,
Blade e almeno uno Spirito della Vendetta.
Arriva una notizia che fa ben
sperare per il percorso del nuovo film Parthenope di
Paolo
Sorrentinoche sarà presentato
al Festival
di Cannes in concorso. La società americano
A24, dietro a enormi successi e film che hanno
trionfato alle recenti edizioni degli Oscar, ha comprato i diritti
del film per distribuirlo negli USA.
Questa notizia lascia ben sperare
per il percorso che la pellicola potrà intraprendere, che potrebbe
essere quello compiuto da Anatomia di una caduta, film che quest’anno ha
ottenuti ben più nomination della classica “Miglior film Straniero”
concorrendo anche alle categorie principali come Miglior film,
Miglior attori, portandosi a casa la statuetta per la migliore
interpretazione Miglior sceneggiatura originale a Justine Triet e
Arthur Harari e le candidatura per il miglior film Candidatura per
la miglior regia a Justine Triet Candidatura per la miglior attrice
protagonista a Sandra Hüller Candidatura per il miglior
montaggio.
Parthenope racconta,
nelle parole di Paolo Sorrentino, Il lungo
viaggio della vita di Parthenope, dal 1950, quando nasce, fino a
oggi. Un’epica del femminile senza eroismi, ma abitata dalla
passione inesorabile per la libertà, per Napoli e gli imprevedibili
volti dell’amore. I veri, gli inutili e quelli indicibili, che ti
condannano al dolore. E poi ti fanno ricominciare. La perfetta
estate di Capri, da ragazzi, avvolta nella spensieratezza. E
l’agguato della fine. Le giovinezze hanno questo in comune: la
brevità.
E poi tutti gli altri, i
napoletani, vissuti, osservati, amati, uomini e donne, disillusi e
vitali, le loro derive malinconiche, le ironie tragiche, gli occhi
un po’ avviliti, le impazienze, la perdita della speranza di poter
ridere ancora una volta per un uomo distinto che inciampa e cade in
una via del centro. Sa essere lunghissima la vita, memorabile o
ordinaria. Lo scorrere del tempo regala tutto il repertorio di
sentimenti. E lì in fondo, vicina e lontana, questa città
indefinibile, Napoli, che ammalia, incanta, urla, ride e poi sa
farti male.
A24
L’A24, si è fatta
notare per la prima volta nel 2013 grazie alla promozione e
distribuzione di Spring Breakers – Una vacanza da sballo di
Harmony Korine, per poi aumentare la propria notorietà negli anni
seguenti ottenendo i diritti di distribuzione statunitensi di film
come
Ex Machina e
Room, e quelli internazionali di film come The Witch. Nel 2015, ha lanciato una propria
divisione di produzione televisiva. Il primo film di produzione
originale della compagnia, Moonlight di Barry
Jenkins, ha vinto l’Oscar al miglior film ai premi Oscar 2017.
Recentemente hanno prodotto The
Lighthouse,
The Whale, regia di Darren Aronofsky,
Everything Everywhere All at Once,
Past Lives, Civil
War, tutt’ora nelle nostre sale.
È morto Bernard Hill, l’attore noto per aver
interpretato il re Théodon nella trilogia de IlSignore degli Anelli e il capitano Edward Smith in
Titanic. Aveva 79 anni. Hill è morto domenica mattina
presto, come conferma il suo agente Lou Colson alla BBC. Non è
stata fornita alcuna causa del decesso.
Hill divenne famoso nel ruolo di
Yosser “gizza job” Hughes nella miniserie di Alan
Bleasdale del 1982 “Boys From the
Blackstuff“. Nello stesso anno, ha interpretato il
sergente Putnam nel premiato Gandhi di
Richard Attenborough.
Nel 1997, Hill ha interpretato il
ruolo del Capitano Smith nel film di James CameronTitanic, che ha vinto 11 Oscar. Si è poi unito
alla trilogia de IlSignore degli Anelli di
Peter Jackson nei panni di Re Théodon, apparendo
in Le due torri del 2002 e Il ritorno del
re del 2003, anch’esso vincitore di 11 Oscar. Hill è
apparso in due dei tre film che hanno vinto più Oscar di tutti i
tempi (completa il terzetto Ben-Hur).
Bernard Hill è nato il 17 dicembre 1944 a
Blackley, Manchester. Durante la sua carriera di attore, durata
oltre cinquant’anni, ha lavorato ad altri film importanti come
“Mr. Toad’s Wild Ride” (1996), “Sogno di
una notte di mezza estate” (1999), “True
Crime” (1999), “Il Re Scorpione” (2002),
“Valkyrie” (2008) e “ParaNorman”
(2012).
Hill apparirà al fianco di
Martin Freeman nel dramma poliziesco “The
Responder”, che sarà messo in onda della sua seconda
stagione su BBC One questo fine settimana. Lascia la moglie
Marianna Hill e il figlio Gabriel.
Il regista Wes Ball
ha risposto alle nostre domande su
Il Regno del Pianeta delle Scimmie, il nuovo film del
franchise nato nel 1968 e che arriverà al cinema l’8 maggio 2024
distribuito da 20th Century Studios.
Tutto quello che sappiamo su
Il Regno del Pianeta delle Scimmie
La sinossi ufficiale di
Il Regno del Pianeta delle Scimmie (Kingdom of the Planet of
theApes) riporta:
“Alcuni gruppi di scimmie non hanno mai sentito parlare di
Cesare, mentre altri hanno distorto il suo insegnamento per
costruire imperi fiorenti.In questo scenario, un leader
delle scimmie inizia a schiavizzare altri gruppi per trovare la
tecnologia umana, mentre un’altra scimmia, che ha visto il suo clan
essere preso in ostaggio, intraprende un viaggio per trovare la
libertà. Una giovane donna umana, intanto, diventa la chiave per la
ricerca di quest’ultimo, anche se ha dei piani tutti
suoi.”
Il regista Wes Ball dà nuova vita
all’epico franchise ambientato diverse generazioni dopo il regno di
Cesare, in cui le scimmie sono la specie dominante che vive in
armonia e gli umani sono costretti a vivere nell’ombra. Mentre un
nuovo tirannico leader delle scimmie costruisce il suo impero, una
giovane scimmia intraprende uno straziante viaggio che la porterà a
mettere in discussione tutto ciò che conosceva sul passato e a fare
scelte che definiranno un futuro sia per le scimmie che per gli
umani.
Il Regno del Pianeta delle Scimmie è diretto da Wes
Ball (trilogia di Maze Runner) ed è interpretato da
Owen Teague (It), Freya
Allan (The
Witcher), Kevin Durand (Locke &
Key), Peter Macon (Shameless) e William H. Macy
(Fargo). La sceneggiatura è di Josh Friedman (La
guerra dei mondi), Rick Jaffa & Amanda Silver (Avatar: La
Via dell’Acqua) e Patrick Aison (Prey), basata sui
personaggi creati da Rick Jaffa & Amanda Silver. Il film è prodotto
da Wes Ball, Joe Hartwick Jr. (Maze Runner), Rick Jaffa,
Amanda Silver e Jason Reed (Mulan), mentre Peter Chernin
(trilogia de Il Pianeta delle Scimmie) e Jenno
Topping (Le Mans ’66 – La grande sfida) sono i produttori
esecutivi. Il film è atteso in sala
l’8 maggio.
Il 2023 non è stato un buon anno
per i film sui supereroi, la maggior parte dei quali
ha ottenuto recensioni negative e scarsi risultati al botteghino.
Uno dei flop più scioccanti, tuttavia, è stato quello di The
Marvels.
Captain
Marvel ha guadagnato oltre 1 miliardo di dollari nel
2019 e il seguito ha visto Carol Danvers in coppia con
Monica Rambeau di WandaVision
e il personaggio principale di Ms. Marvel. Ora, Deadline ha analizzato i
numeri e ha rivelato che i 206,1 milioni di dollari di incasso
globale di The
Marvels sono stati peggiori di quanto si
pensasse.
Secondo gli addetti ai lavori, a
conti fatti il film ha registrato una perdita netta di 237 milioni
di dollari. Non c’è quindi da stupirsi se l’amministratore delegato
della Disney Bob Iger ha dichiarato che i Marvel Studios inizieranno ad abbandonare lo
sviluppo di sequel non necessari. Per quanto riguarda il futuro di
questi personaggi, è difficile dirlo.
Monica farà chiaramente
parte di una futura storia multiversale dopo essere atterrata nella
stessa realtà degli X-Men,
mentre si dice che una variante di Ms.
Marvel sarà la protagonista di Marvel Zombies. Per quanto riguarda
Captain
Marvel, la sua storia continuerà sicuramente nei
prossimi film degli Avengers.
Naturalmente, se il 2023 è stato
negativo per i Marvel Studios, il DCEU è
andato ancora peggio. Shazam! Furia degli
Dei, Blue Beetle,
Aquaman il
regno perduto e The
Flash hanno avuto un rendimento nettamente inferiore
e, sebbene alcuni siano andati meglio di altri, è stata comunque
una fine deludente per il franchise.
Quest’ultimo è stato definito
“il più grande film di supereroi mai realizzato“,
ma alla fine ha registrato una perdita netta di 155 milioni di
dollari. Per fare un confronto, ha guadagnato 271,3 milioni di
dollari in tutto il mondo.
Tuttavia, prima di lasciarsi
coinvolgere troppo dal discorso sulla
stanchezza dei supereroi, è bene ricordare che il genere è
ancora in grado di fare molti soldi. Infatti, Guardiani della Galassia Vol. 3 è indicato
come uno dei film di maggior successo del 2023, con un profitto di
124 milioni di dollari.
“Penso che se ne sia
parlato molto e che la gente non l’abbia visto“, ha
detto recentemente Teyonah Parris a proposito delle difficoltà di
The
Marvels. “Quindi è frustrante, quando le persone
commentano cose che non hanno realmente vissuto”. Ha aggiunto: “Ci
sono molte persone che hanno messo molto del loro tempo, spirito e
talento per portare avanti questo progetto“.
“Spero che la gente
faccia un tentativo giusto, vedendolo o provandolo. Se non vi
piacciono i primi 10 o 15 minuti, è giusto così. Il vostro tempo è
prezioso. Ma noi facciamo questi film in modo che possano essere
una fuga dal mondo reale in un momento di leggerezza, gioia e
fantasia“.
“Non deve piacervi per
forza qualcosa, ma dategli una possibilità vedendolo e formandovi
una vostra opinione“, continua Parris. “E
se lo avete fatto, allora è giusto. È così che vi sentite, e io non
posso togliervelo“.
Di tanto in tanto, uno streamer
rilascia in sordina una serie che sconvolge il mondo e lo prende
d’assalto. Da Squid Game a
Virgin
River e persino Bridgerton,
nessuno a Netflix si sarebbe aspettato che queste
serie catturassero l’attenzione come hanno fatto, e questa tendenza
è tornata a manifestarsi con Baby Reindeer di Richard
Gadd.
Già entrata nella Top 10 di Netflix
negli Stati Uniti e addirittura al primo posto nel Regno Unito, la
narrazione intrecciata e
tristemente vera di Baby Reindeer ha fatto
parlare di sé, con le sue premesse selvagge e la sua prima stagione
ricca di colpi di scena, tra le più avvincenti che si siano viste
da qualche tempo a questa parte. Tuttavia, resta da chiedersi se
questa nuova e amatissima serie avrà una seconda uscita, quindi,
tenendo conto di ciò, ecco una panoramica sulla possibilità che
Baby Reindeer abbia una seconda stagione.
Baby Reindeer avrà una seconda
stagione?
Con i cuori e le menti di tutto il
mondo affascinati da Baby Reindeer, è
comprensibile che molti si aspettino che Netflix
capitalizzi il successo e commissioni una seconda stagione.
Tuttavia, questa storia e la sua natura di vita vera significano
che non c’è molto da dire, e l’intenzione di Baby
Reindeer di essere una serie limitata è sempre chiara.
Detto questo, nessuno si sarebbe aspettato il trionfo che è
rapidamente diventato, con Netflix
e il creatore Richard Gaddnot che hanno commentato la possibilità
di una seconda uscita.
Cosa è successo nella stagione 1
di “Baby Reindeer”?
La prima stagione di Baby
Reindeer racconta la spaventosa storia di come un piccolo
atto di gentilezza apparentemente insignificante possa portare a
una serie di conseguenze devastanti. Lo show ha come protagonista
Richard Gadd nel ruolo del comico in difficoltà Donny Dunn, che
inizia a fare il barista per cercare di guadagnarsi da vivere.
Tuttavia, Donny non immagina che il suo pittoresco lavoro di
barista cambierà la sua vita dopo aver offerto a una cliente una
tazza di tè gratuita dopo aver notato la sua evidente
vulnerabilità.
Quella cliente è Martha (Jessica
Gunning), una donna per la quale questo semplice atto di gentilezza
si trasformerà rapidamente in ossessione. Dopo aver trascorso la
serata a flirtare e averlo soprannominato “Baby Renna”, Martha
lascerà l’incontro come una donna cambiata, e le sue incessanti
e-mail e telefonate si trasformeranno rapidamente in una pericolosa
infatuazione che minaccia di distruggere le vite di entrambi.
Tuttavia, non si tratta di un caso
medio di stalking, ma di un caso diverso da quelli che si possono
vedere nei film, come ha detto il creatore Gadd in un’intervista a
TUDUM. Ha detto: “Lo stalking in televisione tende a essere
molto sexy. Ha un che di mistico. È qualcuno che si muove in un
vicolo buio. È qualcuno che è molto sexy, che è molto normale, ma
poi diventa strano un po’ alla volta. Ma lo stalking è una malattia
mentale. Volevo davvero mostrare gli strati dello stalking con una
qualità umana che non avevo mai visto prima in televisione. È una
storia di stalking capovolta. Prende un tropo e lo
capovolge“.
Di cosa parla Baby Reindeer?
L’intensa forza che sta dietro
all’avvincente qualità tonale di Baby Reindeer
deriva dal fatto che si tratta di una storia vera e che il
protagonista è l’uomo che è stato realmente colpito dagli eventi
della serie. Inizialmente, Baby Reindeer è nato
come one-man show teatrale, con Gadd che ha persino portato lo
spettacolo al Fringe di Edimburgo del 2019, ricevendo
un’accoglienza positiva da parte della critica e dei fan. In una
conversazione con TUDUM, Gadd ha detto:
“In un modo strano, ho iniziato
a sentire che questa poteva essere una buona storia durante
l’intero calvario stesso. È stato uno dei periodi più intensi,
quando ascoltavo i messaggi vocali. La sera andavo a dormire e
questi messaggi vocali – le sue parole – rimbalzavano sulle mie
palpebre. Ricordo di aver pensato: “Dio, se mai dovessi parlare di
questo sul palco, sparerei le parole in giro”. Mettere i messaggi
vocali in una grande cacofonia e sparare”. È così che è nata la
commedia“.
Parlando della scelta di includere
sia la commedia che il dramma in questa serie, Gadd ha detto:
“Alcuni dei posti più bui in cui sono stato, ho trovato in
qualche modo delle risate. E alcuni dei posti più divertenti in cui
sono stato, compreso il backstage dei comedy club con altri comici,
possono essere anche i più deprimenti. Penso sempre che la vita sia
un misto di luci e ombre. Così ho voluto che Baby Reindeer fosse
una miscela di entrambi“.
Dato che il contenuto di
Baby Reindeer è realmente accaduto all’uomo che ne
è il protagonista, l’azione nel corso dello spettacolo assume
un’impronta più cupa, sapendo che Richard Gadd sta rivivendo alcuni
dei momenti più difficili della sua vita. È sorprendente che Gadd
rimanga fedele all’interpretazione di Dunn, una versione romanzata
di se stesso, senza mai sentire il peso dell’argomento,
probabilmente aiutato dalla sua decisione di trasformare il suo
dolore in arte circa cinque anni fa.
“Penso quasi che si potrebbe
mettere ‘basato su una storia vera’ prima di ogni spettacolo,
perché tutti i migliori spettacoli provengono da un certo posto
all’interno di qualcuno“. Questo è ciò che lo scrittore e
interprete Richard Gadd, che interpreta il
protagonista Donny Dunn nel nuovo show di successo di
Netflix,
Baby Reindeer, dice al The Guardian riguardo al
tema dell’ispirazione dal proprio io per raccontare una storia. E,
sì, ha ragione. La maggior parte degli artisti scava nei propri
sentimenti più profondi o addirittura nelle proprie esperienze più
oscure quando crea un nuovo lavoro. Tuttavia, c’è ancora una
differenza tra una storia basata su eventi reali e una
completamente inventata. Mentre la seconda può avere una certa
somiglianza, accidentale o meno, con persone reali, la prima è un
resoconto di qualcosa che è realmente accaduto nel mondo reale.
Baby Reindeer è una serie
basata su eventi reali. Lo show, della durata di otto
episodi, segue l’alter ego del suo creatore, Donny Dunn
(interpretato dallo stesso Gadd), mentre viene tormentato da un
implacabile stalker. Mentre nomi come Martha (Jessica
Gunning), Teri (Nava Mau) e Darrien (Tom
Goodman-Hill) sono stati scelti unicamente per raccontare una
storia, tutti questi personaggi hanno delle controparti al di fuori
dello schermo. Non dovrebbe essere una sorpresa: Baby
Reindeer è una di quelle storie così intime e brutalmente
oneste che sarebbe strano se non fosse basata su qualcosa che il
suo autore ha vissuto. Diventata un successo per Netflix,
attualmente al primo posto in tutto il mondo, la miniserie ha
spinto i fan a cercare di capire la vera identità dei personaggi
che compaiono nello show. Il problema è che questa potrebbe non
essere una buona idea…
Baby Reindeer racconta la
relazione tra un uomo e il suo stalker
Baby Reindeer
inizia in modo abbastanza innocente con una donna che entra in un
pub senza soldi e a cui il barista offre una tazza di tè offerta
dalla casa. Tuttavia, per Donny e Martha, questo simpatico scenario
si rivela un punto di svolta che trasformerà le loro vite in un
incubo. Donny, aspirante comico con l’e-mail facilmente reperibile
sul suo sito web, viene immediatamente inondato di messaggi
dall'”iPhone” di Martha, che vanno dall’affascinante al
sessualmente esplicito, fino al limite della violenza. All’inizio
Donny non se ne rende conto, ma ha trovato una stalker che lo
tormenterà per anni a spese del suo benessere fisico e mentale. Con
il tempo, arriverà anche a tormentare i suoi genitori e ad
aggredire fisicamente le sue precedenti e attuali fidanzate.
Donny non sa esattamente come
affrontare l’interesse di Martha per lui. Per un po’,
addirittura lo accoglie e lo incoraggia, perché ha i suoi demoni da
affrontare. Infatti, anni prima di incontrare Martha,
Donny era stato preso sotto l’ala di un comico più anziano e di
maggior successo che lo aveva adescato, drogato e violentato
ripetutamente. Questo ha lasciato un segno nell’immagine di sé di
Donny e il fatto di tenere tutto segreto ha avuto ripercussioni sul
suo rapporto con gli altri. Così, quando Martha capisce che è stato
ferito e si complimenta con lui per i suoi tratti forti,
Donny non può fare a meno di sentirsi visto e persino
amato. Inoltre, c’è una certa ironia nel consegnare alla
polizia questa donna chiaramente malata di mente, ma non l’uomo
violento che lo ha ferito tanti anni prima.
Baby Reindeer è basato su due
spettacoli teatrali di Gadd
Sia lo stalking che l’abuso
descritti in Baby Reindeer sono eventi reali
accaduti nella vita di Richard Gadd. Inoltre, Baby
Reindeer non è la prima volta che lo scrittore e
interprete parla del suo trauma. La serie di Netflix è un amalgama di due one-man show
che Gadd ha messo in piedi negli ultimi dieci anni. Il primo, in
cui esorcizza i suoi demoni di violenza sessuale mentre corre su un
tapis roulant inseguito da un gorilla, si chiama Monkey See Monkey
Do. Acclamato dalla critica, lo spettacolo ha vinto gli Edinburgh
Comedy Awards 2016. Il secondo one-man show, Baby
Reindeer del 2019, ha esordito al fringe di Edimburgo, è
passato al West End e ha fatto vincere al suo creatore un Olivier
Award, uno dei più alti riconoscimenti del teatro britannico.
Questi due spettacoli entrano a far
parte della miniserie Netflix Baby Reindeer sotto
forma di una sfuriata non programmata che Donny sfoga durante uno
sfortunato spettacolo comico. La sfuriata diventa poi virale,
spingendo la sua stalker, che si era presa una pausa dalla sua
vita, a tornare e a minacciare di raccontare ai suoi genitori
quelli che lei percepisce come difetti della sua mascolinità: lo
stupro, le sue esperienze sessuali con gli uomini, la sua relazione
con una donna trans… Si tratta, in effetti, di una rappresentazione
in qualche modo romanzata di ciò che è accaduto a Gadd nella vita
reale dopo la prima di Monkey See Monkey Do. Al Guardian, il comico
ha raccontato di come lo spettacolo abbia riportato la sua stalker
nella sua vita e di come lei abbia minacciato di riprendere a
chiamare i suoi genitori. Tuttavia, il loro sostegno e il caloroso
abbraccio del pubblico lo hanno aiutato ad andare avanti.
Quanto sappiamo della vera storia
di Baby Reindeer?
Questo è il caso di molto di ciò
che vediamo in Baby Reindeer: Gadd ha alterato
molti fatti ed eventi per scopi drammatici o per tenere al sicuro
l’identità di altri, persino dei suoi abusatori. Dopo tutto, quando
parla della vera Martha, il cui nome potrebbe essere qualsiasi
cosa, da Abigail a Zelda, è categorico sul fatto che non è l’unica
persona da incolpare per quello che è successo. “Sarebbe
ingiusto dire che lei era una persona orribile e io una
vittima“, ha detto al Guardian quando è uscita la commedia.
“Non mi sembrava vero“. Gadd è ben consapevole di aver
gestito l’intera situazione in modo estremamente scorretto e che il
suo stalker è una persona con problemi mentali. Per questo motivo,
il suo spettacolo è estremamente attento a non rendere mai nota la
sua identità.
“Abbiamo fatto di tutto per
camuffarla al punto che non credo si riconoscerebbe“, ha detto
a GQ. “Quello che è stato preso in
prestito è una verità emotiva, non un profilo di qualcuno fatto per
fatto”. Quindi, della stalker di Gadd si sa ben poco, a parte il
fatto che, in sei anni, lo ha tormentato con 41.071 e-mail, 744
tweet e 350 ore di segreteria telefonica. Per non parlare del caos
che ha provocato nella vita delle persone a lui vicine. Nemmeno il
suo destino è noto: mentre nella serie Martha viene arrestata e
condannata al carcere, Gadd è estremamente riservato quando si
tratta di parlare di ciò che è accaduto alla sua stalker.
Lo stesso vale per Darrien, la
controfigura del comico più esperto che ha abusato di Gadd
all’inizio della sua carriera. Quello che lo spettacolo ci racconta
è la verità emotiva di Gadd e uno schema di base degli eventi. I
nomi reali non vengono mai fatti. Nella serie, Darrien lavora per
uno show televisivo fittizio chiamato Cotton Mouth e attira Donny
nel suo mondo con promesse di ricchezza e fama. Se il vero Darrien
avesse o meno un lavoro in TV è qualcosa che non sapremo mai, e
questo per volontà di Gadd.
Perché le persone non dovrebbero
andare alla ricerca della vera Martha o Darrien
Purtroppo, questo non ha impedito
ai fan di cercare di capire chi sia la vera Martha o il vero
Darrien. Persino uno degli amici di Gadd, il regista Sam Foley, è
stato accusato di essere il vero Darrien. “Vi prego di non fare
ipotesi su chi potrebbero essere le persone reali. Non è questo lo
scopo del nostro spettacolo“, ha implorato Gadd ai suoi
follower su Instagram, un’affermazione che l’interprete di Martha,
Jessica Gunning, condivide ampiamente. E, in effetti, basta un
episodio di Baby Reindeer per capire che si
tratta di una serie su come le persone ferite interagiscono tra
loro, invece di puntare il dito. Tuttavia, c’è qualcosa nelle
parole “storia vera” che non lascia
tranquilli.
Alla
fine, ci sono ottime ragioni per non andare alla ricerca della
vera identità di Martha e Darrien. Innanzitutto, si tratta di
rispettare la volontà di Gadd. Questa è la sua storia da
raccontare, e dovrebbe poterla raccontare secondo le sue
condizioni. Non è raro che le persone abusate non siano pronte a
confrontarsi con i loro abusatori, e non dovremmo forzarle.
Inoltre, c’è lo stato mentale della vera Martha: come Gadd stesso
afferma più volte, è una donna malata e come tale merita la
sua privacy.
Ma, soprattutto, non dovremmo
andare in giro ad accusare persone che non conosciamo di cose che
crediamo abbiano fatto a causa di un programma televisivo. Non solo
è crudele, ma potrebbe essere pericoloso sia per gli accusati che
per gli accusatori: la polizia è stata coinvolta nella vicenda di
Sam Foley, e a contattarla è stato lo stesso Foley. Quindi, sì,
Baby Reindeer è basato su una storia vera e no, non
sappiamo molto di ciò che è realmente accaduto. Ma, ehi,
forse dovremmo lasciar perdere.
Non solo The Fall
Guy trabocca di azione senza sosta, ma i suoi aspetti
comici sono anche meglio. Se a ciò si aggiunge la chimica tra le
sue star,
Ryan Gosling ed
Emily Blunt, si ottiene la ricetta perfetta per un
successo al botteghino. Sebbene gran parte dell’energia comica
venga lanciata attraverso le battute, uno dei momenti più belli del
film si nasconde sullo sfondo, appeso silenziosamente a un
frigorifero. Nella scena in cui Colt Seavers, interpretato
da Ryan Gosling, si reca nell’appartamento di Tom
Ryder (Aaron
Taylor-Johnson) per controllare la scomparsa della
star dell’action, una serie di post-it sono affissi al suo
frigorifero e ognuno di essi dice qualcosa di completamente fuori
tema.
Durante un’intervista con Steve
Weintraub di Collider in occasione della proiezione IMAX, il
regista di The Fall
Guy, David Leitch, e la produttrice,
Kelly McCormick, hanno fornito un po’ di
informazioni su come i post-it sono arrivati lì e su chi ha deciso
cosa scrivere. “Il nostro reparto artistico si è
scatenato“, ha detto McCormick, aggiungendo:
“E ce ne sono così tanti di
belli che non si vedono. Io andavo in giro… non riesco nemmeno a
ricordare. Uno era migliore dell’altro. Sono tutti geni e
dovrebbero fare gli sceneggiatori. [Ride]”. Concordando con il
suo partner sia nella vita che nel cinema, Leitch ha detto: “Lo
so. Dovrebbero avere i crediti di scrittura. Erano quei momenti
divertenti, tipo: ‘Dobbiamo vestire il set qui’. Poi arrivava il
reparto artistico, come le persone che si occupavano del set, e
scrivevano cose e le mettevano su, e noi ridevamo“
Secondo McCormick, Ryan Gosling è stato il responsabile di alcune
delle gemme più notevoli nate dall’acquisizione di Post-Its.
“Perché il pollo cinese è arancione?” è stato Ryan.
Momoa/Mamoa”, è Ryan. [Anche il latte materno al 2% è di
Ryan“. Leitch ha poi aggiunto che tutti coloro che hanno
lavorato alla produzione si sono divertiti insieme: “Così le
persone hanno avuto il permesso di scriverle, e le abbiamo avute
tutte intorno. È stata una cosa divertente da fare sul
set“.
Il divertimento dietro la
realizzazione di ‘The Fall Guy‘ si riversa nel
film
L’ultimo progetto del regista di
Bullet Train
e Deadpool
2 potrebbe essere il suo migliore. Non c’è davvero
nulla che non piaccia nell’ode di Leitch alle performance
acrobatiche e alla cinematografia, ed è chiaro che il cast e la
troupe si sono divertiti a consegnare al pubblico uno dei migliori
film dell’anno. Dall’inizio alla fine, il film d’azione è
coinvolgente e uno di quei film a cui penserete e parlerete per
molto tempo dopo che le luci si saranno accese e avrete lasciato il
cinema.
Nell’ultima settimana, la serie
Baby Reindeer di Richard Gadd ha occupato il
primo posto nella classifica degli spettatori di Netflix,
offrendo uno sguardo straziante sull’esperienza personale
dell’attore protagonista, vittima di stalking da parte di
una donna incontrata in un bar. Tuttavia, la serie non è l’unica
storia di vita reale che ha attirato gli abbonati di recente.
Un’altra serie true-crime The Asunta Case creata
da Ramón Campos (l’uomo responsabile del
period drama di NetflixLe ragazze del centralino) è uno dei titoli
più popolari del servizio di streaming. The Asunta
Case segue lo scioccante omicidio di una bambina cinese,
che sarebbe stata uccisa dalla sua famiglia adottiva in Spagna.
Questa vera e propria svolta ha attirato l’attenzione dei media e
della popolazione della Galizia dell’epoca, che ha teorizzato su
chi fosse il colpevole del crimine. Man mano che la polizia
indagava sul caso, venivano trovate altre prove a sostegno della
loro pista sull’identità e il motivo dell’assassino.
Di cosa parla The Asunta
Case?
La miniserie in sei episodi
racconta la storia vera di Rosario Porto (Candela Peña) e Alfonso
Basterra (Tristán Ulloa) che adottano una bambina di origine cinese
di nome Asunta, diventando la prima coppia ad adottare un bambino
dalla Cina a Santiago, in Spagna. Quando iniziano a vivere insieme
come una famiglia, gli amici più stretti li considerano perfetti.
La bambina si distingueva a scuola, saltando persino una classe, e
partecipava a diverse attività extrascolastiche. Non c’era motivo
di sospettare che i genitori non fossero orgogliosi della figlia o
che non sopportassero la decisione di andare avanti con l’adozione.
Eppure, quello che doveva essere un “vissero felici e contenti”
finì in tragedia anni dopo, quando la tredicenne fu trovata morta
sul ciglio di una strada vicino a casa sua.
Con lividi sui polsi e sulle
caviglie, la polizia ha ritenuto che fosse stata legata con le
corde trovate accanto al suo corpo e l’autopsia ha confermato che
la bambina è stata strangolata a morte. All’inizio della serata, la
coppia si era recata dalle autorità per denunciare la scomparsa
della figlia e in seguito era stata informata che era stata uccisa.
Sebbene a prima vista sembrasse che Asunta fosse stata rapita e
uccisa da un estraneo, Rosario e Alfonso divennero presto i
principali sospettati per il crimine a causa delle incongruenze nel
racconto degli eventi che avevano portato alla morte della bambina.
Inoltre, molte prove suggeriscono che potrebbero aver avuto dei
motivi per sbarazzarsi di lei. Il giudice Luis Malvar (Javier
Gutiérrez) e gli agenti Christina Cruces (María Léon) e Javier Rios
(Carlos Blanco) si occupano del caso, decisi a dimostrare che la
colpa è dei genitori adottivi.
Rosario Porto e Alfonso Basterra
erano i principali sospettati per l’omicidio di Asunta
Come nel filmato originale di
Netflix,
la polizia ha trovato un filmato di una stazione di servizio che
mostrava Rosario e sua figlia in macchina mentre si recavano nella
loro casa di campagna la notte dell’omicidio. Questo video è
diventato la prova che la madre ha mentito quando è stata
interrogata la prima volta, il che ha portato presto al suo
arresto. Quando gli scienziati forensi analizzarono il sangue della
ragazza, identificarono che le era stato somministrato un alto
dosaggio di lorazepam (un farmaco che Rosario prendeva
regolarmente).
Mesi prima della sua morte, Asunta
aveva detto a un insegnante di musica che i suoi genitori le
avevano dato una “polvere bianca”, che si rifletteva sulla sua
capacità di concentrarsi in classe o addirittura di stare in piedi.
Inoltre, in una farmacia è stato registrato l’acquisto da parte di
Alfonso di 170 pillole nell’arco di dieci settimane, 27 delle quali
sono state trovate nell’organismo della ragazza al momento della
sua morte. Altre prove hanno fornito ulteriori indizi sul legame
della coppia con l’omicidio, tra cui le immagini trovate sul
computer portatile di Alfonso (che è stato nascosto da casa sua per
settimane prima che la polizia ne entrasse in possesso). Tra i
500.000 file cancellati che sono stati ottenuti, c’erano molte
immagini sessualmente suggestive e scatti della figlia in abiti
provocanti.
Alcuni dei motivi per cui la
polizia e l’opinione pubblica ritenevano che i genitori adottivi
avessero ucciso Asunta erano che stavano puntando all’eredità
lasciatale dai genitori di Rosario. Entrambi sono morti
improvvisamente e hanno lasciato milioni sia alla figlia che al
nipote. Un altro movente potrebbe essere che Rosario era divorziata
da Alfonso, ma non poteva andare avanti con la sua vita o
continuare la sua relazione con Vicente Garcia nonostante la loro
separazione a causa della figlia. Liberarsi della figlia l’avrebbe
liberata per sempre dall’ex marito, il che potrebbe averla spinta a
commettere l’omicidio. L’ultima teoria era che la coppia si fosse
semplicemente pentita di averla adottata e che stesse pianificando
di ucciderla da mesi, drogandola regolarmente e preparando
un’irruzione che per poco non costò la vita ad Asunta (la donna
raccontò a un amico di famiglia che qualcuno aveva cercato di
soffocarla di notte, ma l’incidente non fu mai denunciato alla
polizia da Rosario o Alfonso). Nessuna di queste ipotesi è stata
dimostrata dalla coppia, ma lo show di Netflix ne ripropone alcune nell’episodio 5 per fini
drammatici.
In tribunale, la coppia è stata
dichiarata colpevole e condannata a 18 anni di carcere
La serie di Netflix The
Asunta Case si conclude con la condanna, anche se i titoli
di coda rivelano i dettagli aggiuntivi del periodo trascorso.
Quando le indagini si conclusero e si tenne un processo in Spagna,
la giuria dichiarò che sia Rosario che Alfonso erano responsabili
dell’omicidio di Asunta e furono condannati a 18 anni di carcere.
Dopo aver tentato di uccidersi in più occasioni, Rosario è morta
suicida nel novembre 2020 mentre si trovava in cella. Al momento,
Alfonso ha scontato 11 anni di pena nel carcere di Texeiro, in
Spagna, e continua a dichiararsi innocente. Il verdetto è stato
emesso prima che la legge spagnola prevedesse l’ergastolo per i
colpevoli di omicidio di bambini.
Secondo il Guardian, a seguito di questo caso sono state
aggiunte diverse misure al processo di adozione cinese per gli
abitanti della Galizia. Anche il numero di adozioni è diminuito
significativamente in tutto il mondo rispetto al picco del 2004
(45.288), tre anni dopo che la coppia si era incontrata e aveva
firmato i documenti per diventare i tutori legali di Asunta.
Dalla mente incredibilmente
originale dell’autore Neil Gaiman, Dead Boy Detectives è una commedia
soprannaturale che segue Charles Rowland e Edwin Paine,
giovani uomini che decidono di non entrare nell’aldilà dopo la loro
prematura morte. Invece di andare avanti, i due decidono di
rimanere sulla Terra, dove agiscono come investigatori per i
crimini del soprannaturale.
Originariamente un progetto per il
servizio di streaming Max, Dead Boy Detectives è passato a Netflix
nel 2023, dove ha debuttato il 25 aprile 2024. La serie è stata
ampiamente apprezzata dal pubblico e la critica ha lodato la regia,
la scrittura e il tono generale degli otto episodi rilasciati.
Dead Boy
Detectives avrà una seconda stagione?
La serie ha aperto abbastanza bene,
entrando nella Top 10 di Netflix, ma non c’è alcuna conferma
ufficiale che Netflix
abbia rinnovato lo show per una seconda stagione. Continuate a
seguire Collider per sapere se la serie avrà una meritata seconda
stagione.
Cosa è successo nella stagione 1
di Dead Boy Detectives?
Edwin Paine (George Rextrew) e
Charles Rowland (Jayden Revri) sono due giovani uomini che sono
stati entrambi uccisi nello stesso collegio, a decenni di distanza
l’uno dall’altro. Mentre Edwin è morto all’inizio del XX secolo, la
morte di Charles è avvenuta negli anni Novanta. Ora sono migliori
amici che, invece di passare all’aldilà, rimangono sulla Terra a
risolvere crimini di tipo soprannaturale.
Se inizialmente i due lavoravano da
soli, alla fine si uniscono a un chiaroveggente molto vivo di nome
Crystal Palace (Kassius Nelson), che è in grado di vedere e toccare
Edwin e Charles. Tutto questo accade mentre l’Infermiera di Notte
(Ruth Connell) cerca di convincere Edwin e Charles a venire
nell’aldilà, nonostante il buon lavoro che gli amici stanno facendo
come detective. Mentre nel finale della prima stagione l’infermiera
è stata nominata accompagnatrice dei ragazzi, il tempo ci dirà se
questa nuova combinazione funzionerà.
Nel corso della prima stagione, ci
sono diverse trame importanti, una delle quali è la possessione di
Crystal da parte di un demone di nome David. Non solo David ha
posseduto Crystal, ma ha anche portato con sé alcuni dei suoi
ricordi, che diventano la forza trainante per Crystal di lavorare
con i ragazzi per riavere questi ricordi in cambio del suo aiuto
con i loro misteri. In una rivelazione inaspettata, apprendiamo che
Crystal lascia volontariamente che David prenda i suoi ricordi,
perché non la dipingono come la persona migliore.
Un’altra storia importante della
stagione 1 è quella dei sentimenti di Edwin per Charles. Le cose si
complicano perché anche Crystal è romanticamente interessata a
Charles. Dopo aver conosciuto Crystal, Charles convince Edwin a
permetterle di unirsi alla loro squadra e Edwin accetta con
riluttanza. Non ci vuole molto perché Edwin si convinca che i
poteri soprannaturali di Crystal saranno preziosi per la squadra e
cominci a simpatizzare con lei; tuttavia, quando si rende conto dei
sentimenti di Crystal per Charles, torna a diffidare di lei.
Un’altra storia importante della
Stagione 1 è quella di Niko Sasaki (Yuyu Kitamura), una ragazza che
ha sfiorato la morte e che ora può vedere i fantasmi, compresi
Edwin e Charles. Niko aiuta i detective, in quanto i suoi poteri
sono un’utile aggiunta alla squadra. Nel finale della prima
stagione, Niko sembra morire; tuttavia, nei momenti finali, viene
rivelato che Niko potrebbe essere ancora viva in qualche forma.
Questo è uno dei più grandi cliffhanger della prima stagione e i
fan non vedranno l’ora di vedere se Niko diventerà un personaggio
più importante, se ci sarà una seconda stagione.
Di cosa parla Dead Boy
Detectives
Edwin e Charles sono due giovani
uomini che sono stati uccisi nello stesso collegio. Sebbene queste
morti siano avvenute a decenni di distanza l’una dall’altra, alla
fine i due si sono legati e hanno deciso di rimanere sulla Terra a
risolvere crimini soprannaturali invece di passare all’aldilà.
Edwin, morto mentre veniva
sacrificato in un rituale demoniaco, ha trascorso settant’anni
all’inferno, da cui è riuscito a fuggire. Charles è morto dopo
essersi ammalato mentre era vittima di bullismo da parte di altri
ragazzi della sua scuola. Poiché nessuna delle due morti è stata
affrontata in modo adeguato, i due si sentono in dovere di aiutare
altre anime a trovare la strada per l’aldilà.
I due si uniscono a una
chiaroveggente di nome Crystal Palace, diventando un trio. Mentre
aiutano diversi spiriti a lasciare la Terra, Edwin e Charles devono
sempre stare attenti all’Infermiera Notturna, lo spirito che cerca
di trascinare involontariamente i due ragazzi nell’aldilà.
Il lato oscuro è in ascesa
nell’ultimo trailer di
Star Wars: The Acolyte. La serie Disney+ di Leslye
Headland, creatrice di Russian Doll, è
stata a lungo attesa e vedrà Amandla Stenberg tentare di
infiltrarsi e spazzare via gli Jedi in uno dei progetti
più ambiziosi di Star Wars
fino ad oggi. Lo show è ambientato un secolo prima degli eventi
della trilogia prequel di Star
Wars, un periodo di tempo noto come Alta
Repubblica. A quanto sembra dal nuovo trailer, i Jedi si
troveranno ad affrontare una minaccia esistenziale, dato che alcuni
vengono uccisi e molti nella galassia esprimono frustrazione per il
modo in cui l’ordine opera.
L’era dell’Alta Repubblica è stata
ampiamente trattata nei libri di Star Wars
ed è attualmente al centro di un’iniziativa editoriale intitolata
Star
Wars: The High Republic. Le dimensioni dell’universo
espanso di Star Wars, sia nel tempo che nello spazio, sono mature
per l’esplorazione, un tema che è stato discusso quando Maggie
Lovitt di Collider ha parlato con Kathleen
Kennedy, l’attuale presidente di Lucasfilm, del potenziale
della serie The Acolyte. Kennedy ha detto: “In realtà ci ha
incuriosito perché se la serie funziona, allora ci dà davvero
l’opportunità di espanderla. Ed è questo il bello della
televisione, perché ci offre un campo di gioco più ampio per
sperimentare“.
Chi è il cast di Star
Wars: The Acolyte?
Star Wars: The Acolyte è scritto e prodotto
esecutivamente da Leslye Headland (Russian Doll), che sarà anche
showrunner. Insieme alla Stenberg ci sono Lee
Jung-jae (Squid
Game),
Dafne Keen (His Dark Materials), Rebecca
Henderson (Inventing Anna), Dean-Charles
Chapman (1917), Carrie-Anne Moss (The Matrix), Manny
Jacinto (The Good Place), Jodie Turner-Smith (After Yang),
Charlie Barnett (Russian Doll) e l’ex stao della
trilogia sequel di Star Wars, Joonas Suotama, che
interpreta un nuovo personaggio sotto forma di maestro Jedi
Wookiee.
Tutto quello che sappiamo su Star Wars:The Acolyte
Star Wars:The Acolyte è l’annunciata
serie tv parte del franchise di Star Wars creata
da Leslye Headland. La serie tv è ambientato alla
fine dell’era dell’Alta Repubblica prima degli eventi dei
principali film di Star
Wars.
Star Wars:The Acolyte è ambientato
alla fine dell’era dell’Alta Repubblica in un mondo di “segreti
oscuri e poteri emergenti del lato oscuro”, circa 100 anni prima di
Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma (1999). Un’ex
Padawan si riunisce con il suo Maestro Jedi per indagare su una
serie di crimini, ma le forze che affrontano sono più sinistre di
quanto avessero mai previsto.
Nel cast della serie tv protagonisti sono
Amandla Stenberg come ex padawan, Lee
Jung-jae come Maestro Jedi, Manny Giacinto,
Dafne Keen come una giovane Jedi,
Jodie Turner-Smith, Rebecca Henderson
nei panni di Vernestra Rwoh, un cavaliere Jedi prodigio.
Charlie Barnett come un giovane Jedi,
Dean-Charles Chapman,
Carrie-Anne Moss come una Jedi,
Margherita Levieva, Joonas Suotamo nei panni di
Kelnacca, un maestro Jedi Wookiee.
Era ovvio che
Amazon pensasse di avere per le mani un successo
con Fallout,
dato che lo streamer ha continuato a spostare ripetutamente la data
della prima dell’adattamento del videogioco.
Ed è un bene che abbiano ascoltato
la loro voce interiore, dato che Fallout
ha debuttato con oltre 65 milioni di spettatori nei suoi primi 16
giorni di uscita, diventando il secondo debutto più visto sulla
piattaforma, dopo Il Signore degli Anelli: Gli anelli del
potere.
Inoltre, lo show ha conquistato il
primo posto nella fascia demografica 18-34, molto ambita dagli
inserzionisti. Prime
Video aggiunge anche che il 60% del pubblico del
programma proviene da fuori degli Stati Uniti.
Questo è particolarmente importante
perché Prime
Video ha iniziato a incorporare gli annunci
pubblicitari nelle sue offerte di streaming già a gennaio. Annunci
limitati vengono mostrati all’inizio e alla fine di alcuni
programmi.
In risposta al rinnovo della
seconda stagione, i produttori esecutivi Nolan e Lisa
Joy hanno dichiarato: “Lode ai nostri showrunner
follemente brillanti, Geneva [Robertson-Dworet] e Graham [Wagner],
al nostro cast da urlo, a Todd e James e a tutte le leggende di
Bethesda, e a Jen, Vernon e all’incredibile team di Amazon per il
loro incredibile supporto a questo show“. Non vediamo
l’ora di far esplodere il mondo ancora una volta”.
La serie
Fallout
La serie Fallout di Amazon ha debuttato l’11 aprile e
tutti gli 8 episodi sono usciti lo stesso giorno. Nolan e sua
moglie Lisa Joy hanno sviluppato la serie per Amazon, assumendo
Geneva Robertson-Dworet e Graham Wagner come co-showrunner. Nolan
ha diretto i primi tre episodi della serie.
L’adattamento avrà come
protagonista Walton Goggins nel doppio ruolo di
The Ghoul / Cooper Howard, insieme a Ella
Purnell nel ruolo di Lucy, Aaron Moten
nel ruolo di Maximus, Kyle MacLachlan nel ruolo di
Hank, Michael Emerson nel ruolo di Wilzig e
Johnny Pemberton nel ruolo di Thaddeus.
Esistono storie di vita reale
talmente tanto estreme e incredibili da sembrare possibili soltanto
al cinema. Eppure innumerevoli sono le volte in cui il cinema ha
tratto spunto per i propri racconti dalla realtà che ci circonda.
Uno dei casi più affascinanti e celebri degli ultimi anni è quello
del film Captain Phillips – Attacco in mareaperto (qui la recensione), diretto dal
celebre regista Paul Greengrass. Arrivato al
cinema nel 2013, questo racconta la vera storia di un dirottamento
navale ad opera di pirati somali, avvenuto nel 2009. L’episodio ha
suscitato grande scalpore per via del suo essere il primo episodio
di questo tipo in oltre 200 anni di storia navale.
Per portare al cinema questa storia,
lo sceneggiatore Billy Ray (Il segreto dei suoi occhi,
Richard Jewell) si è basato
sul libro Il dovere di un capitano, autobiografia scritta
dallo stesso RichardPhillips in collaborazione con Stephan
Tatty. Eroe moderno, il capitano si è infatti rivelato da
subito essere il protagonista perfetto per un film, al cui interno
si possono ritrovare tematiche estremamente attuali come lo
sfruttamento dei popoli e il desiderio di rivalsa. Una storia tanto
appassionante da non poter non richiamare l’attenzione di numerosi
spettatori. A fronte di un budget di 55 milioni, Captain Phillips – Attacco in mareaperto arrivò infatti a guadagnarne ben 220 in
tutto il mondo.
Il film godé inoltre non solo di un
successo di pubblico quanto anche di critica. Questo è infatti poi
arrivato ad ottenere alcuni dei maggiori riconoscimenti
dell’industria, tra cui 6 nomination al premio Oscar, inclusa
quella per il miglior film. Prima di intraprendere una visione del
film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e alla vera storia dietro al
film. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Protagonista del film è il capitano
Richard Phillips, il quale si trova a dover
partire in missione al largo del Corno d’Africa, lasciando a casa
l’amata moglie Andrea. A bordo della nave Maersk Alabama, egli si
dirige verso la città di Mombasa con lo scopo di aiutare le
popolazioni povere, portando loro cibo e apparecchiature varie. Nel
corso della missione, però, la sua nave viene raggiunta da due
piccole imbarcazioni, da subito identificate come appartenenti a
veri e propri pirati somali. Ben presto, Phillips si trova a dover
gestire una situazione impensabile, estremamente rischiosa.
Costretto a dialogare con il capo dei criminali, Abduwali
Muse, entrambi capiranno di trovarsi a pagare il prezzo
alle potenze economiche che sfuggono al loro controllo.
Ad interpretare il ruolo dell’eroico
capitano Richard Phillips vi è il due volte premio Oscar Tom Hanks. Per
prepararsi al ruolo, questi studiò a fondo la vicenda, avendo
inoltre modo di incontrare il vero Phillips. Da questo confronto,
Hanks ebbe modo di apprendere ulteriori dettagli sulla storia,
potendo risultare più realistico e convincente nella sua
interpretazione. Accanto a lui, nel ruolo di sua moglie Andrea, vi
è l’attrice Catherine Keener. Originariamente
erano presenti più scene con lei protagonista, in cui si trovava a
dover gestire i media desiderosi di avere informazioni sul marito.
Temendo che queste avrebbe distolto l’attenzione dalla vicenda
principale, il regista decise di rimuoverne diverse.
Grande scoperta del film
è Barkhad Abdi, qui alla sua primissima
esperienza cinematografica. Di origini somale, Abdi non aveva
infatti alcuna esperienza recitativa pregressa, ma dopo averlo
incontrato il regista decise di sceglierlo tra oltre 700 candidati.
Estremamente nervoso per il suo primo giorno di set, l’attore
raccontò di non essere riuscito a dormire, e il giorno seguente si
trovò ad improvvisare diverse battute, tra cui la celebre “look
at me, look at me, I’m the captain now”. Questi non ebbe modo
di incontrare Hanks prima di girare la scena dell’assalto,
spaventando molto il premio Oscar con la sua performance
realistica. Abdi è in seguito stato nominato agli Oscar come
miglior attore non protagonista.
La storia di Phillips ha inizio il
28 marzo del 2009, nel momento in cui prende parte ad una
spedizione umanitaria al largo del Corno d’Africa. Il 1 aprile la
sua nave, la Maersk Alabama, con a bordo venti membri, parte così
dal porto di Salalah, in Oman, alla volta di Mombasa, in Kenya, per
distribuire cibo e mezzi agricoli. Nel corso di tale missione, l’8
aprile, la nave viene raggiunta da due piccole imbarcazioni
appartenenti a quattro pirati somali. Tra questi vi è
Abduwali Muse, che armato di AK-47 prenderà il
comando della nave. Come si può vedere anche nel film, Phillips
cercò di respingere l’attacco sparando contro di loro dei bengala.
Ciò non ebbe però l’esito sperato di spaventare i pirati.
Contrariamente a quanto mostrato in
Captain Phillips – Attacco in mareaperto, invece, Phillips non diede l’ordine di
nascondersi e chiudere a chiave i vari scomparti della nave. Nel
tentativo di calmare gli animi degli aggressori, Phillips offrì
loro 30 mila dollari, presenti nella cassaforte della nave. I
pirati affermarono però di volere molto di più. In un tentativo di
salvarsi, l’equipaggio aggredirà Muse, inizialmente facendolo a sua
volta prigioniero, ma dovendolo poi rilasciare. Tutto ciò accade in
un solo giorno, quello seguente, il 9 aprile, iniziano ad arrivare
i soccorsi, rappresentati dal cacciatorpediniere Bainbridge. Il
capitano di questo, Frank Castellano, intima ai pirati di
abbandonare la nave. Per far ciò, Muse richiede un riscatto di 10
milioni di dollari.
Nell’attesa di risolvere la
situazione, Phillips tenta di fuggire dalla nave nella notte del 10
aprile. Nuovamente catturato è costretto a tornare al suo posto di
ostaggio. Con il peggiorare della situazione, alcuni cecchini si
piazzano in modo da avere sotto tiro i pirati somali. Con i
negoziati ormai falliti, questi hanno l’ordine di aprire il fuoco,
uccidendo tre dei quattro pirati. Raggiunto dai soccorsi, Phillips
viene infine prelevato e portato in salvo insieme all’equipaggio.
Muse, invece, è stato portato negli Stati Uniti con l’accusa di
pirateria, venendo poi condannato a 33 anni di carcere. Nel
raccontare questa storia, il regista ha però evidenziato come le
azioni dei somali fossero dettate dalla disperazione scaturita
dalle difficoltà economiche del loro Paese.
È possibile fruire
di Captain
Phillips – Attacco in mare aperto grazie alla sua
presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi
di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple TV,
Amazon Prime Video e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la
piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o
sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato
4 maggio alle ore 21:20 sul canale
Rai 4.
Da sempre interessato ai rapporti,
più o meno sopra le righe, che si possono instaurare tra le
persone, il regista Gabriele Muccino è recentemente tornato al
cinema con quello che egli considera il suo film più importante:
Gli
anni più belli (qui la recensione del film).
Reduce dal successo di A casa tutti bene, il
regista si concentra qui sul raccontare le vicende di un gruppo di
amici nel corso di quarant’anni di storia italiana, portando i suoi
protagonisti ad evolvere (o involvere) di pari passo con i tanti
cambiamenti che hanno segnato il Bel Paese dai complessi anni
Ottanta fino ai giorni nostri.
Il film di Muccino è un esplicito
omaggio ad uno più grandi capolavori del cinema italiano, ovvero
C’eravamo tanto amati, diretto da Ettore Scola
nel 1974. Anche in quel caso si ripercorrevano 30 anni di storia
italiana visti attraverso gli occhi dei protagonisti, i quali
riflettevano inesorabilmente anche sui loro cambiamenti personali.
Muccino si fa dunque carico di questa eredita, facendo idealmente
partire il racconto lì dove il film di Scola si fermava. Con la
partecipazione di alcuni attori amici, ricorrenti nella sua
filmografia, egli ha così portato al cinema quello che è da molti
considerato uno dei suoi film più belli.
Penalizzato negli incassi dalla
pandemia di Covid-19, Gli
anni più belli ha comunque trovato il modo di
continuare a far parlare di sé. Rimane senza dubbio un film che
merita una visione, anche solo per il ritratto divertente e amaro
allo stesso tempo di un’Italia cambiata forse troppo drasticamente.
Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente
utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a
questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e
al cast di attori. Infine, si elencheranno anche
le principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Gli anni più belli propone
la storia di quattro amici: Giulio,
Gemma, Paolo e
Riccardo, raccontata nell’arco di quarant’anni,
dal 1982 ad oggi, dall’adolescenza all’età adulta. Ognuno con le
proprie speranze, le proprie delusioni lavorative e sentimentali, i
propri successi e i fallimenti. Componenti che sono l’intreccio di
una grande storia di amicizia e amore attraverso cui si raccontano
anche l’Italia e gli italiani. Il loro è grande affresco che
racconta chi siamo, da dove veniamo e anche dove andranno e chi
saranno i nostri figli. È il grande cerchio della vita che si
ripete con le stesse dinamiche nonostante sullo sfondo scorrano
anni e anche epoche differenti.
Ad intepretare i quattro
protagonisti vi sono gli attori Pierfrancesco Favino, Micaela Ramazzotti, Kim Rossi Stuart e Claudio Santamaria, con il primo e l’ultimo di
questi con già diverse collaborazioni con Muccino alle spalle. Nel
film è inoltre presente anche la cantante Emma
Marrone, fortemente voluta da Muccino, che compie così il
suo esordio nella recitazione con il personaggio di Anna, moglie di
Riccardo. Si ritrovano poi anche gli attori Jacopo Maria
Bicocchi nei panni di Fabio, Nicoletta
Romanoff in quelli di Margherita Angelucci e
Francesco Acquaroli nel ruolo di Sergio Angelucci.
Ad interpretare i quattro protagonisti da adolescenti si ritrovano
invece Francesco Centorame, Alman
Noce, Andrea Pittorino e Matteo
De Buono.
Particolarmente importante
all’interno del film è la colonna sonora. Questa è stata curata dal
maestro premio Oscar Nicola Piovani e composta per
esaltare la forte malinconia alla base del racconto. Di particolare
rilievo è però il brano inedito di Claudio
Baglioni, Gli anni più belli, che dà il titolo al
film. Pubblicato il 3 gennaio del 2020, questo segna il ritorno del
cantante sulla scena musicale dopo quattro anni. Si tratta di un
brano il cui testo descrive tutto l’ardore degli anni giovanili.
Anni in cui si è concentrati solo sull’esprimersi al massimo del
proprio potenziale, nonostante le preoccupazioni date dal futuro.
Gli anni più belli è poi stato candidato a numerosi premi,
tra cui il David di Donatello.
È possibile fruire di Gli
anni più belli grazie alla sua presenza su alcune
delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete.
Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV,
Google Play, Apple TV, Netflix e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
sabato 4 maggio alle ore 21:10
sul canale Rai Movie.
Una delle più memorabili saghe
cinematografiche d’animazione degli ultimi anni è quella di
Madagascar. Composta da tre film principali,
uno spin-off e diverse serie televisive animate, questa è uno dei
titoli di punta del celebre studio DreamWorks
Animation. Dal 2005, anno di distribuzione del primo film,
questa è diventata infatti una notevole fonte di guadagno, capace
di attrarre un pubblico di bambini e adulti. Merito di ciò è la
grande comicità intrinseca alle storie narrate, come anche i
personaggi e alcune sequenze rimaste nell’immaginario comune. Dopo
il successo dei primi due film, nel 2012 è arrivato
Madagascar 3 – Ricercati in Europa (qui la recensione), diretto da
Conrad Vernon, Eric Darnell e
Tom McGrath.
In questo proseguono le avventure
dei quattro animali fuggiti dallo zoo di New York e in cerca di
avventure in terre lontane. Se i primi due film erano stati un
grande successo, questo nuovo sequel superò ogni aspettativa. A
fronte di un budget di 145 milioni di dollari arrivò infatti ad
incassarne oltre 746 in tutto il mondo, divenendo il ventunesimo
film d’animazione dal maggior incasso di sempre. Con un cast di
celebri doppiatori, tanto nella versione inglese quanto nel
doppiaggio italiano, questo è ancora oggi considerato uno dei più
belli, colorati e avvincenti della trilogia. Attualmente, la
DreamWorks ha annunciato la realizzazione anche di un quarto
capitolo della serie.
Nell’attesa di poter rivedere i
celebri e divertenti animali sul grande schermo, è possibile
riscoprire Madagascar 3 – Ricercati in Europa, il
quale vanta una serie di situazioni comiche e tanta azione, capace
di stupire sia più più piccoli che i più grandi. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, ai
personaggi al cast di doppiatori.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama del film
Nel terzo capitolo della trilogia il
gruppo di animali amici si trova ancora nella riserva in Kenya.
Questi iniziano però a provare tutti una certa nostalgia per la
loro casa a New York. Di comune accordo, decidono così di ripartire
per tornare lì una volta per tutte. Ritrovati i pinguini, gli unici
che possono aiutarli, questi si rimettono a bordo dell’aereo e
partono alla volta degli Stati Uniti. Ancora una volta, però, il
velivolo dà problemi e finisce con lo schiantarsi in una stazione
ferroviaria francese. Tentando di scappare dalle autorità che
cercano di catturarli, il gruppo si precipita nel treno di un circo
diretto a Roma, riuscendo così a fuggire.
Durante il viaggio hanno modo di
conoscere gli animali del circo, come la tigre
Vitaly, il leone marino Stefano e
il giaguaro Gia. Parlando con loro scoprono che se
le tappe di Roma e Londra avranno successo, il circo partirà poi
per un tour negli Stati Uniti. Questa sembra essere dunque l’unica
possibilità per Alex, Marty,
Melman e Gloria di tornare a
casa. Ma per riuscire in ciò, dovranno dare il meglio delle loro
capacità, come anche sfuggire ad un pericoloso nemico. sulle loro
tracce vi è infatti Chantal DuBois, celebre
cacciatrice che ambisce ad aggiungere i quattro ai suoi trofei di
teste di animali.
Madagascar 3 – Ricercati in
Europa: personaggi e doppiatori del film
Grazie alla fama raggiunta dalla
serie, i film si sono avvalsi di celebri doppiatori per le voci dei
personaggi principali. Si possono infatti ritrovare noti attori
tanto per la versione originale quanto per quella in lingua
italiana. Per la prima di queste, sono da citare i quattro
doppiatori dei protagonisti. Ben Stiller
è infatti il leone Alex, mentre Chris Rock è
la zebra Marty, David Schwimmer la giraffa Marty e
Jada Pinkett
Smith l’ippopotamo Gloria. Celebre è poi il doppiaggio
di Sacha Baron
Cohen nei panni del lemure Re Julien. Si aggiungono
qui le voci di celebri attori quali Bryan Cranston, Jessica Chastain e Martin
Short per gli animali da circo Vitaly,
Gia e Stefano. A dare voce alla spietata
cacciatrice Chantal DuBois vi è invece la tre volte premio Oscar
Frances McDormand.
Per il doppiaggio
italiano, allo stesso modo, si ritrovano diverse celebri
voci, sia di noti doppiatori che di personalità dello spettacolo
amate dal grande pubblico. Come per il primo film, le voci di Alex
e Marty appartengono nuovamente al duo comico Ale
e Franz. Melman, che nel primo film aveva la voce
di Fabio De
Luigi, è ora doppiato da Robert
Gammino. Allo stesso modo, l’ippopotamo Gloria,
precedentemente doppiato da Michelle Hunziker, ha
ora la voce di Chiara Colizzi. A doppiare il
simpatico Re Julien è invece nuovamente il celebre Oreste
Baldini, mentre Chiara Gioncardi, Fabrizio
Pucci e Stefano Benassi sono le voci
italiane di Gia, Vitality e Stefano. La doppiatrice Barbara
Castracane è invece la cacciatrice Chantal DuBois.
Il trailer di Madagascar 3
– Ricercati in Europa e dove vedere il film in streaming e
in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Madagascar 3 – Ricercati
in Europa è infatti disponibile nei cataloghi di
Rakuten TV, Google Play, Infinity+, Apple TV e
Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È
bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite
temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente
nel palinsesto televisivo di sabato 4 maggio alle
ore 21:20 sul canale Italia
1.
È Francis Ford
Coppola in persona a condividere un video in cui possiamo
dare un first look a Megalopolis,
il suo prossimo film che sarà presentato in Concorso al prossimo
Festival
di Cannes. Nel giorno del compleanno di sua moglie, scomparsa
pochi giorni fa, Coppola sceglie di diffondere il video del film
che sarà dedicato a lei.
Di cosa parla Megalopolis?
L’idea di Megalopolis è
stata ispirata dalla seconda Congiura di Catilina. Tuttavia, il
film sarà caratterizzato da un’ambientazione futuristica e sarà
incentrato su un ambizioso architetto che cova l’idea innovativa di
ricostruire New York City come un’utopia all’indomani di un
disastro naturale che ha rovinato le infrastrutture della città. Il
pubblico può aspettarsi immagini straordinarie poiché si dice che
il film sia girato utilizzando una tecnologia rivoluzionaria che
impiega nuove tecniche simili a quelle utilizzate
per The Mandalorian.
Coppolla, che scrive e dirige il
film, ha riunito un emozionante cast costellato di star per quello
che potrebbe essere il suo canto del cigno. Oltre
a Adam
Driver, nel cast compaiono anche Forest
Whitaker, Nathalie
Emmanuel, Jon Voight, Laurence
Fishburne, Aubrey Plaza, Talia Shire, Shia
LaBeouf, Jason Schwartzman, Grace Vanderwaal, Kathryn
Hunter e James Remar. Ad oggi
non si hanno però notizie sulla data di uscita del film, che
potrebbe però arrivare in sala nel corso del 2024.
X-Men: The Animated
Series ha una fanbase devota, ma non è esattamente
considerato un classico allo stesso livello di, ad esempio,
Batman: The Animated Series. Comunque sia, avevamo
tutti grandi aspettative nei confronti di X-Men
’97 e la serie animata della Marvel le ha assolutamente
distrutte. Forse la migliore interpretazione di questi eroi che
abbiamo mai visto sullo schermo, i Marvel Studios avranno il loro bel da
fare quando si tratterà di superare la serie con il loro eventuale
reboot degli X-Men in live-action.
In questo articolo esploreremo ciò
che ha funzionato così bene in X-Men
’97 e come può essere trasposto al cinema. In
altre parole, questi sono gli insegnamenti che il prossimo film
degli X-Men deve trarre dal revival, soprattutto
dopo gli sforzi della 20th Century Fox, che hanno avuto successo e
sono stati per lo più mancati.
X-Men
’97 ha cambiato le cose. Wolverine è
ancora una parte cruciale della squadra e, proprio questa
settimana, ha ottenuto una sequenza d’azione di spicco che dimostra
perché è il migliore in assoluto in quello che fa. Tuttavia, invece
di essere il punto focale, è il tipo forte e silenzioso, che
interviene quando è necessario ma che è comunque affascinante
vedere interagire con i suoi compagni di squadra.
Tempesta, una cazzuta di livello
Omega
Tempesta ha avuto
alcuni momenti di grande interesse in entrambe le serie di film
degli X-Men, ma non diremmo che entrambe le versioni
– interpretate da
Halle Berry e
Alexandra Shipp – abbiano reso giustizia al materiale
di partenza.
Sebbene Ororo Munroe fosse in grado
di scatenare una tempesta (non è un gioco di parole), non è mai
apparsa come una mutante di livello Omega, all’altezza di Thor come
vero e proprio supereroe di potenza. Inoltre, la Fox non è riuscita
a dare uno sguardo significativo alla sua storia passata e a come
questa influisca sul suo contributo come membro della squadra.
In X-Men
’97, Tempesta è sia uno dei mutanti più potenti del
pianeta che una persona che abbiamo imparato a conoscere meglio
grazie al suo breve periodo senza poteri. Ci sono molte cose che i
film potrebbero prendere da questa interpretazione, ma soprattutto
il fatto che è formidabile, feroce e una leader nata.
La dinamica di squadra, sul campo
di battaglia e fuori di esso
Con i riflettori puntati su
Wolverine nei film live-action, non abbiamo mai avuto modo di
esplorare le dinamiche della squadra al di là di un livello
superficiale (che consisteva essenzialmente nel fatto che Ciclope e
Wolverine non si piacciono e che Logan ha un debole per Jean
Grey).
In confronto, X-Men
’97 ha affermato Scott Summers come leader,
approfondendo al contempo il suo rapporto con Jean. Anche
l’amicizia di quest’ultima con Tempesta si è rivelata una parte
avvincente, anche se minore, della serie e poi c’è l’improbabile
amicizia di Wolverine con Morph e la nascente storia d’amore tra
Jubilee e Sunspot.
Queste dinamiche familiari e queste
coppie che possono sembrare strane in superficie sono ciò che rende
grandi gli X-Men. Li abbiamo anche visti lavorare insieme
in modi nuovi e unici sul campo di battaglia, che si tratti degli
artigli cineticamente caricati di Logan per gentile concessione di
Gambit o del team-up di Ciclope, Jean e Cable.
Una nuova interpretazione di volti
familiari
I film originali degli X-Men ruotavano intorno alla rivalità del
Professor X con Magneto e i prequel… beh, facevano esattamente la
stessa cosa. Fortunatamente, X-Men
’97 ha deciso di dare una nuova svolta a entrambi i
personaggi.
Abbiamo visto Charles Xavier
tentare di trovare una nuova vita nel cosmo insieme a Lilandra e
agli Shi’ar, mentre il Maestro del Magnetismo si è lasciato alle
spalle i suoi modi malvagi per guidare gli X-Men (solo perché l’umanità lo ha spinto
oltre il limite e sembra aver costretto il mutante a dichiarare
guerra al pianeta).
Questo ha aperto la porta a nuove
minacce come Bastion e Mister Sinister, dando al contempo a Ciclope
la possibilità di dimostrare di essere un vero leader. I Marvel Studios potrebbero scegliere
di seguire la strada di “First Class”, ma andiamo, è ora di dare
una scossa alle cose proprio come ha fatto X-Men
’97.
Abbracciare la tradizione del
franchising
Probabilmente non c’è bisogno che
ve lo diciamo noi, ma i film della Fox sugli X-Men non hanno rispettato esattamente i
fumetti. Anche se ci sono stati dei barlumi qua e là, hanno fatto
in gran parte di testa loro e questo è andato a discapito dei
personaggi.
Per chiunque non sia un fan
sfegatato dei fumetti, il mondo degli X-Men è spesso confuso e un po’ contorto.
Tuttavia, X-Men
’97 ci ha dimostrato che anche le storie più
importanti possono essere adattate con successo, che si tratti del
clone di Jean Grey, del figlio di lei e Ciclope che viaggia nel
tempo o del terribile attacco a Genosha.
La cosa più intelligente che lo
show ha fatto è stato fondere diversi archi narrativi, cambiando
alcuni elementi e combinandone altri in modi nuovi e inaspettati.
Con così tanto potenziale non sfruttato dal materiale di partenza,
ci piacerebbe vedere il film live-action adottare un approccio
simile.
L’episodio diretto da Anthony e Joe Russo ricevette il plauso della
critica, che l’ha paragonato a capolavori della storia del cinema
come I Tre giorni del Condor, oltre a rilanciare
sul grande schermo la figura del Soldato d’Inverno interpretato da
Sebastian Stan. Ma quanti segreti sulla
lavorazione del film conoscete e quanti vi sono sfuggiti? Ve li
elenchiamo qui sotto:
Occhio di Falco avrebbe dovuto avere un ruolo nel film
Occhio di falco è
stato effettivamente scartato dalla versione finale di
Captain America: The Winter Soldier, ma le
cose non sono così semplici come appaiono. A spiegarlo è stato
Joe Russo diversi mesi dopo l’uscita del film:
“Se Clint ricevesse una chiamata dallo SHIELD e quella diceva
che Steve Rogers era un fuggiasco, l’ascolterebbe o no?“.
Il regista ha inoltre aggiunto che
una sequenza fu in realtà scritta e che aveva protagonista proprio
Occhio di falco, ma che in fase di produzione venne tagliata, con
grande dispiacere dei Russo. Problemi con l’agenda lavorativa di
Jeremy Renner, a quanto pare.
Il Soldato d’Inverno non era nel titolo originale
Vista l’attesa spasmodica che
precede l’uscita nelle sale dei cinecomic Marvel, può diventare difficile
mantenere la segretezza intorno al progetto. Così, mentre i
fratelli Russo giravano le loro scene di
Captain America: The Winter Soldier in quel
di Cleveland, nome del film era Freezerburn, tanto
per scoraggiare gli occhi curiosi e i paparazzi sul set.
Tuttavia è ancora più interessante
come il sottotitolo “The Winter Soldier” sia stata quasi omesso dal
nome finale della pellicola fino alla fine, per paura che rivelasse
troppo della trama. “All’inizio The Winter Soldier non era nel
titolo del film” ha raccontato dopo Anthony
Russo in un’intervista.
Captain America: The Winter Soldier ha usato pochissima
cgi
Che il film non abbia fatto troppo
affidamento agli effetti speciali è una delle ragioni per cui il
film dei fratelli Russo può distinguersi dal resto dei
cinecomic dei Marvel Studios. I registi hanno infatti scelto
di girare alla “vecchia maniera”, filmando l’azione dal vivo, come
raccontato da
Anthony Mackie: ” è una forma d’arte che sta
morendo…Se riescono a costruire una scena, lo fanno, e se si poteva
non usare la CGI, non la usavano.”
Il tributo a Pulp Fiction
Tutti abbiamo amato
Samuel L. Jackson nei panni di Jules Winnfield
in Pulp Fiction, compresi
i fratelli Russo, che in
Captain America: The Winter Soldier gli hanno
voluto rendere omaggio con un piccolo easter egg. Sulla finta
lapide di Nick Fury infatti è scritta una celebra
battuta del personaggio tratta dalla Bibbia: “Il sentiero
dell’uomo giusto Ezechiele 25:17“. L’avevate notata?
Il ciondolo di Vedova Nera
Chi durante
Captain America: The Winter Soldier ha
notato il ciondolo a forma di freccia indossato da Vedova
Nera? Forse nessuno, eppure molti credono che sia uno
sfacciato riferimento a Occhio di Falco. La teoria
è stata poi confermata da Joe Russo in un’intervista.
“Onestamente, la collana con la
freccia è stata una scelta di Scarlett Johansson per il suo personaggio.
D’altronde il rapporto di Natasha con Clint diventerà molto più
chiaro in
Avengers: Age of Ultron…” Sfortunatamente nel
seguito di Avengers non abbiamo visto granché del
loro rapporto…
Emilia Clarke e Felicity Jones potevano essere Sharon
Carter
Quando
Captain America: The Winter Soldier è uscito
nelle sale Joss Whedon stava ancora lavorando su
Avengers: Age of Ultron, e per omaggiare il
“padrino” dei Marvel Studios
i fratelli Russo decisero di includerlo nel film con un piccolo
cameo. Il regista appare poco prima che Steve
Rogers entri nello Smithsonian, mentre la telecamera
riprende con una panoramica la mostra fotografica di Capitan
America. Appena vengono mostrate le scale mobili, potete scorgere
Whedon con addosso una maglietta di Cap, scendere le scale con un
bambino al suo fianco.
Michael B. Jordan aveva sostenuto il provino per Falcon
Michael B. Jordan ha conquistato tutti grazie
alla sua interpretazione di Eric Killmonger in
Black
Panther, nonostante il flop dei Fantastici
Quattro. Tuttavia prima dei Marvel Studios ci sono stati tempi
duri per l’attore, che faticava a trovare i ruoli giusti.
In un’intervista Jordan ha infatti
confessato di aver sostenuto un provino per recitare la parte di
Harry Osborn in The Amazing Spider-Man 2, e per quello di
Falcon in
Captain America: The Winter Soldier. Lo avreste
visto bene nei panni della spalla di Cap?
Il riferimento a Wargames
Non è un mistero che i fratelli
Russo vengano da una cultura geek molto forte, e non hanno mai
mancato di inserire nei loro lavori omaggi o riferimenti a film che
amano. Come quando in
Captain America: The Winter Soldier appare
un easter egg relativo a WarGames, pellicola cult
del 1983 con Matthew Broderick.
In una scene vediamo infatti
Vedova Nera avviare un computer e dopo
chiedere a Steve Rogers “Facciamo un
gioco?“. La risposta di Cap è una chiara citazione a WarGames:
“Mi piacerebbe. Che ne dici della guerra globale
termonucleare?“. Più tardi fu proprio Joe Russo a rivelarlo in un’intervista:
“Penso che abbiamo scritto quella battuta cinque minuti prima
di girare. A volte capita che stai lavorando ad una scena e hai la
sensazione che non stia funzionando…così decidi di giocare
d’istinto“.
Il paragone con Star Wars
Paragonare qualsiasi film a
Star
Wars è rischioso, visto quanto la saga di
George Lucas ha significato e significa per i suoi
appassionati, tuttavia quando i fratelli Russo si
presentarono nell’ufficio di Kevin Feige è proprio
questo il nome che fecero per impressionarlo.
“È una delle prime cose che
abbiamo detto a Kevin quando ci siamo incontrati: questo è Star
Wars, un conflitto interiore tra due membri della stessa famiglia.
Hai un protagonista e il suo migliore amico che è essenzialmente
suo fratello, entrambi con lo stesso livello di potenza, che stanno
combattendo per principi opposti“. Voi avevate notato questo
parallelismo?
C’è stata molta eccitazione quando
è stato annunciato che Hugh Jackman avrebbe ripreso il ruolo di
Wolverine per un team-up con il Merc With a
Mouth (Ryan
Reynolds) nel film Deadpool &
Wolverine dei Marvel Studios, ma non tutti erano pienamente
d’accordo.
Per molti fan, Logan
di James Mangold è stato il perfetto commiato per
l’interpretazione dell’iconico mutante da parte di Hugh Jackman, e c’era la percezione che il
ritorno del personaggio avrebbe solo sminuito il suo emozionante
addio.
Come si è scoperto, il capo dei
Marvel Studios
Kevin Feige la pensava allo stesso modo! “Ho
detto: ‘Lascia che ti dia un consiglio, Hugh. Non tornare‘”,
ricorda
Kevin Feige a Empire. “Hai avuto il più
grande finale della storia con Logan. Non è una cosa che dovremmo
cancellare‘”.
Kevin Feige si è convinto dell’idea quando è stato
spiegato che Hugh Jackman avrebbe interpretato una variante
diversa di Wolverine per questo film, come confermato dal recente
trailer. Per Hugh Jackman, l’opportunità di lavorare con
Reynolds e di indossare finalmente il costume classico era troppo
allettante per lasciarsela sfuggire.
“L’abbiamo quasi fatto
in The Wolverine“, ha detto Hugh Jackman a proposito del suo costume
accurato. “Ma dal momento in cui l’ho indossato qui, mi
sono detto: “Come abbiamo fatto a non farlo?” Sembrava così giusto,
sembrava così giusto. Ho pensato: “È lui“.
Ci sono diversi lati di Wolverine che non abbiamo mai
visto prima nei film. È stato emozionante per
me“.
“È fantastico per
Deadpool avere qualcuno che gli dia un pugno in
faccia“, aggiunge. Al link sottostante è possibile
vedere una nuova immagine di Wolvie in procinto di diventare
berserker.
💛 EXCLUSIVE IMAGE 💛
Hugh Jackman teases “sides of Wolverine we haven’t seen before”
in
#DeadpoolAndWolverine.
“It’s great for Deadpool to have someone who will punch him in
the face,” he tells Empire.
Deadpool &
Wolverineriunisce il protagonista Ryan
Reynolds con Shawn Levy, regista di Free
Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso
progetto. Hugh
Jackman uscirà finalmente dal suo pensionamento
da supereroi per riprendere il ruolo
di Wolverine. Sebbene i dettagli ufficiali
della storia di Deadpool &
Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds,
non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama
riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la
serie di film di Deadpool – l’unica parte del
franchise degli X-Men
sopravvissuta all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è
stabilire che i film di Reynolds si siano svolti in un universo
diverso.
Ciò preserva i film
degli X-Men della
Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e
Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman,
viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi
presenti nei primi due film di Deadpool, come
Colossus e Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera
che anche altri X-Men possano fare la loro
comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi
della Marvel comparsi
sul grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare
il Daredevil di Ben
Affleck.
Quando la star di Black
Adam
Dwayne “The Rock” Johnson è tornata in WWE a gennaio,
la maggior parte dei fan ha pensato che si sarebbe trattato di
un’altra apparizione una tantum del Toro
Brahma.
Negli ultimi anni è stata la norma,
e qualche tempo fa era emerso che non aveva intenzione di tornare
sul ring per un incontro a lungo discusso che lo vedeva
contrapposto al cugino Roman Reigns. Considerato
il suo continuo successo a Hollywood, la cosa non ha sorpreso più
di tanto e, in ultima analisi, l’attività cinematografica non gli
ha permesso di avere né il tempo né la voglia di tornare a
lottare.
Tuttavia, alla fine di gennaio
Dwayne “The Rock” Johnson è entrato a far parte
del consiglio di amministrazione della TKO
Holdings (società madre della WWE e
dell’UFC) e ha riacquistato i diritti sul suo nome in
ring. Inoltre, è tornato rapidamente in TV e ha preso il posto di
Cody Rhodes nel suo match di WrestleMania contro
Reigns.
I fan sono rimasti increduli e
#WeWantCody ha fatto tendenza per giorni sui social media. L’ultimo
ritorno di The Rock in WWE è diventato anche il
video più antipatico mai postato su YouTube, una cosa non da poco
quando si contano oltre 101 milioni di abbonati.
I piani creativi hanno dovuto
cambiare e
Dwayne “The Rock” Johnson è diventato heel (cioè è
diventato un cattivo), portando lui e Reigns a fare squadra per
combattere contro Rhodes e Seth Rollins durante la
notte di WrestleMania 1. Mentre ora è tornato a Hollywood per
girare un film per A24, allontanandosi dal suo solito budget
elevato, ci sono già piani per il ritorno del “Boss
Finale” sul ring.
Tuttavia, in base a un nuovo
resoconto dell’insider Dave Meltzer, sembra che
all’interno della WWE sia opinione comune che The
Rock sia tornato al wrestling professionistico perché la
sua carriera a Hollywood era in declino.
“Voglio dire, ci sono
state sicuramente persone in WWE che hanno pensato che il suo
ritorno in WWE quest’anno fosse un tentativo di invertire una serie
di sconfitte, per così dire“, spiega lo storico e
scriba di Wrestling Observer Newsletter. “Young Rock è
stato cancellato. Alcuni dei suoi film non hanno avuto il successo
sperato. La WWE era una vittoria facile“.
“Ma allo stesso tempo,
gli hanno fatto un’offerta di 30 milioni di dollari all’anno per
entrare nel consiglio di amministrazione… Sta parlando di fare il
match con Roman Reigns dal 2019. Non l’avrebbe mai fatto durante la
pandemia. Non sarebbe tornato nel 2020 davanti a 20.000 persone a
WrestleMania“.
“E poi, sapete, ha
deciso Los Angeles, non Dallas, e poi Los Angeles è arrivata e lui
era impegnato“, continua Meltzer. “Ha
fatto la mossa di non fare Los Angeles e ha detto: ‘Forse farò
Philadelphia l’anno prossimo’, ma nessuno ci ha
creduto“.
The Rock ha
guadagnato decine di milioni di dollari da quando è tornato alla
WWE, una somma che difficilmente potrebbe ricevere
a Hollywood, visto il rendimento dei recenti
blockbuster di cui è stato protagonista (come
Black
Adam del 2022).
Tra il wrestling professionistico –
che, ovviamente, si prende il merito di aver reso di nuovo
“cool” – e il già citato film di
A24, è chiaro che
Dwayne “The Rock” Johnson sta cercando di reinventarsi
mentre entra in una nuova fase della sua carriera. Tutte le star
del cinema d’azione finiscono con l’invecchiare, e alcune lo
affrontano meglio di altre. Nel caso di
Dwayne “The Rock” Johnson ha tentato di costruire un
Universo DC intorno a sé, una mossa che ha fallito e che ha messo
molti fan contro di lui.