“Questo mondo
non mi renderà cattivo”. Una frase di una canzone che
dà il titolo alla serie Netflix, ma anche un proposito. E prendere una
decisione del genere richiede coraggio, soprattutto quando un po’
il mondo lo hai girato e sai quanto può essere difficile rimanere
delle persone “per bene” di fronte a ingiustizie, soprusi e
sfortune varie ed eventuali a cui il suddetto mondo ci mette di
fronte. È la decisione che prende
Zero, alterego di Zerocalcare, nella nuova
serie di Netflix,
disponibile dal 9 giugno con 6 episodi di animazione prodotta
ancora una volta da Movimenti Production, in
collaborazione con BAO Publishing e ovviamente
della piattaforma della grande N rossa.
Questo mondo non mi renderà
cattivo, la trama
Protagonisti di questa
seconda avventura animata del fumettista di Rebibbia sono ancora
una volta Zero, Secco e Sara. In
una situazione sociale complicata, in cui il quartiere è teatro di
forti scontri (per il momento solo ideologici) in merito alla
legittimità di un centro di accoglienza vicino a una scuola, Zero
ritrova Cesare, un suo vecchio amico che dopo
tantissimi anni in comunità, torna a casa ma fatica a ritrovare il
ritmo. Dal canto suo, Zero, che in quegli anni ha costruito una
solida carriera facendo fumetti e distinguendosi, suo malgrado,
dalla massa di scapestrati del quartiere, vorrebbe fare qualcosa
per aiutarlo, ma si rende conto che non sa più nulla di quello che
una volta era un suo caro amico.
Tornare ai frame animati
con le immagini e lo stile inconfondibile di
Zerocalcare è confortante. Siamo in un mondo che,
per quanto nuovo e per molti aspetti metaforico, ci è familiare
perché comein
Strappare lungo i bordi, siamo davanti a
personaggi che abbiamo imparato a conoscere prima dalle tavole a
fumetti. Questo mondo non mi renderà cattivo è
quindi un territorio “amico” per tutti coloro che amano sia
Zerocalcare che il suo modo di raccontare.
La seconda volta nel
Calcare-Verse
Questa seconda incursione
nel Calcare-Verse porta con sé una serie di
elementi a favore del grande investimento che Netflix,
Movimenti e BAO stanno facendo su
questo progetto. Questo mondo non mi renderà
cattivo è infatti un perfezionamento, dal punto di vista
tecnico, di quanto già visto in Strappare lungo i bordi. L’animazione ha
fatto un passo in avanti, implementando diverse tecniche mixandole
in maniera organica e valorizzando maggiormente espressioni e
movimenti, si lavora anche più di astrazione, dato che moltissimi
dei momenti migliori della serie (limitatamente alle 4 puntate
visionate) sono ambientate in angoli della mente, durante le
non poche elucubrazioni meditabonde del personaggio di
Zero.
Immancabile è il
personaggio dell’Armadillo (Valerio
Mastandrea), che continua a essere per il protagonista
bussola morale e ancora con la realtà; l’Armadillo non è solo un
contro-campo della sua stessa coscienza, è anche quella parte di sé
(molto divertente, c’è da ammettere) che lo tiene sempre con i
piedi per terra e che allo stesso tempo offre i migliori momenti
meta-testuali in cui lo Zero personaggio e lo
Zero autore coincidono e parlano direttamente al
pubblico (la parentesi sulla dizione è senza dubbio un momento
molto divertente).
Il sistema di riferimento
di Zerocalcare è quello popolare, condiviso,
vissuto e amato da tutti i suoi lettori, un gruppo così trasversale
e ricco che lo stesso autore fatica a comprenderlo (è plausibile
che molti sostenitori dell’estrema destra siano anche avidi lettori
delle pagine di Zerocalcare). E forse proprio per questo cerca a
suo modo di farsi capire da tutti, offrendo continuamente
riflessioni esistenziali su qual è il nostro posto nel mondo, quale
il nostro ruolo, quali le nostre scelte.
Poco racconto, tante
parentesi
Questa continua ipotassi
di pensiero denuncia però una incapacità narrativa sulla lunga
distanza; Questo mondo non mi renderà cattivo
svela quello che forse è il difetto anche di
Zerocalcare fumettista. Per quanto sia denso e
interessante quello che racconta, si tratta sempre di piccole
parentesi, attaccate a un flusso narrativo mai effettivamente
robusto e interessante. Sono più le singole tavole a generare
interesse e partecipazione, che il volume per intero. E a
differenza di Strappare lungo i bordi, che era la
ri-narrazione de La Profezia dell’Armadillo, la
storia di Questo mondo non mi renderà cattivo
sembra attingere a tanti spunti di riflessione e concetti visivi
che l’autore ha seminato in tante delle sue opere (si
riconosceranno sicuramente le “macerie” e il “polpo”), aumentando
quindi la sensazione di trovaci di fronte a una serie di piccole
storie, parentesi e discorsi brevi, messi insieme in maniera
pretestuosa. Il che non toglie certo il piacere di immergerci nel
Calcare-Verse, ma allo stesso tempo denota dei limiti relativi alla
capacità di raccontare tout court.
Quello che invece Zerocalcare riesce a fare ancora
una volta bene, forse meglio di tutti, è dare voce alla sensazione
di disagio e inadeguatezza, male principe indiscusso del nostro
tempo.
Questo mondo non mi renderà cattivo
si fa portavoce della difficoltà di “rimanere se stessi in
mezzo alle contraddizioni della vita”; è quello che prova a
fare Zero, ritrovando Cesare, confrontandosi con Secco, discutendo
con Sara. In fondo è quello che proviamo a fare tutti noi, ogni
giorno, quando veniamo messi davanti al rischio di scegliere la
strada facile, piuttosto che quella giusta.
L’espressione “stanchezza da
supereroe” è entrata nel lessico culturale ormai da tempo.
Come concetto, si riferisce all’idea che, mentre i film basati sui
fumetti sono stati di grande successo per un periodo, ora hanno
iniziato a stancare il loro pubblico, portando anche ad una qualità
percepità come sempre inferiore. Una teoria supportata dai
risultati al box office dei film Marvel e DC non particolarmente
entusiasmanti. Per Christopher Miller e
Phil Lord, sceneggiatori e produttori del più
recente cinecomic arrivato in sala, Spider-Man: Across the
Spider-Verse, il problema non è però la quantità
di film, bensì le loro storie.
Durante un’intervista a Rolling Stones, i due hanno
parlato di tale fenomeno, notando ad esempio come Guardiani della Galassia Vol.
3 sia un perfetto esempio di come dovrebbe essere un
film di supereroi. “In Guardians of the Galaxy, ti sembra che
questi disadattati abbiano trovato la loro famiglia. Ed è quello
che stai guardando. Ecco perché quei film sono amati”, ha
affermato Lord. “Non credo che esista una stanchezza da
supereroi, credo che sia più un caso di ‘film che sembra un altro
film che ho visto una dozzina di volte prima’”, ha poi
aggiunto Miller.
“Se stai usando la stessa
struttura della storia, lo stesso stile, lo stesso tono e la stessa
atmosfera dei film e degli spettacoli che sono venuti prima, non
importa di che genere si tratti. Sarà sempre noioso per le
persone.” Lord si dice d’accordo, sottolineando che “non
può essere tutta una gratificazione immediata e, per usare
un’espressione del wrestling, un “pop da quattro soldi” per
ottenere una reazione dal pubblico senza un’adeguata costruzione o
una significativa posta in palio. Il pubblico al cinema non può
accontentarsi di easter eggs o particolari colpi di scena e neanché
dei grandi pericoli del multiverso“.
“Si preoccupano solo della
relazione tra Rocket Raccoon e Groot. E per questo tale storia è
così radicata nei genitori e nei bambini. Con l’ultimo film [Across
the Spider-Verse] ci è stato che doveva concentrarci sulle varianti
di Spider-Man, perché quella era la cosa eccitante. Ma noi non
eravamo d’accordo. Perché la cosa che sembra piacere a tutti sono
le scene più tranquille con Miles e sua madre e suo padre. Il
pubblico ne ha mai abbastanza. E sono così felice che siamo rimasti
fedeli a ciò che il pubblico ci stava dicendo”.
La nuova serie
documentario Arnold, disponibile su
Netflix sta offrendo un tuffo nella vita dell’attore
ed ex governatore della California Arnold
Schwarzenegger, e ovviamente gran parte del
documentario si concentra sulla sua carriera davanti alla
telecamera. Schwarzenegger è un’icona nel mondo dei film d’azione,
avendo recitato in film come Predator, True Lies e
Terminator.
Quest’ultimo film viene affrontato nel dettaglio nel corso della
serie, con Schwarzenegger che rivela di aver litigato con il
regista e co-sceneggiatore James Cameron
per uno dei momenti più importanti del film.
La celebre battuta “I’ll be
back” è stata ripetuta da milioni e milioni di fan del cinema
nel corso degli anni, ma l’attore inizialmente non voleva proprio
dirla. Nella serie Cameron spiega infatti che lui e Schwarzenegger
avevano difficoltà ad arrivare a quale battuta dire, dal momento
che all’attore non piaceva quello che c’era nella sceneggiatura.
“A un certo punto, nel bel mezzo delle riprese, stiamo girando
questa scena della stazione di polizia. La battuta era: ‘I’ll come
back.’ Non doveva essere affatto un grande momento”, ha detto
Cameron. “Doveva letteralmente essere, a prima vista, un
‘Nessun problema, tornerò’. Per qualche ragione, – ha spiegato
Cameron – Arnold non la diceva. Allora ho detto: “Beh, dì solo
‘I’ll be back’. Rendila più semplice”.
Arnold Schwarzenegger ha però poi
spiegato che sentiva che qualcosa come “I’ll be back” non
avrebbe avuto senso per il suo personaggio, in quanto si tratta di
un robot. Pensava invece che “I will be back” sarebbe
stato più robotico e più vicino a ciò che avrebbe detto il
personaggio. Al che Cameron ha risposto “Sei tu lo
scrittore?’“, ha detto Schwarzenegger. “E io ho detto,
‘No.’ E lui ha detto: ‘Beh, non dirmi come si scrive, cazzo’“.
Cameron ha dunque vinto la discussione e “I’ll be back” è
diventata non solo una delle battute più memorabili del film
Terminator, ma anche una delle citazioni cinematografiche
più amate nella storia del cinema.
Chris
Hemsworth, che interpreta Thor nel Marvel Cinematic Universe
dal 2011, ha ammesso che Thor: Love and
Thunder, il quarto film dedicato alla potente
divinità nordica, nonostante un guadagno di 760 milioni di dollari
nel mondo, potrebbe essere stato troppo sciocco per il pubblico. In
un’intervista con GQ, Hemsworth ha rivelato che
anche gli amici dei suoi figli avevano molto da ridire sul
blockbuster del 2022. “Sono un gruppo di bambini di otto anni
che criticano il mio film. ‘Pensavamo che questo avesse troppo
umorismo, l’azione era bella ma gli effetti visivi non erano così
buoni.’ Rabbrividisco e rido allo stesso modo“, ha dichiarato
l’attore.
Hemsworth ha continuato ammettendo
che lui e il team creativo dietro Thor: Love and Thunder si sono
lasciati trasportare da alcuni aspetti del film, come il suo tono
disparato. “Penso che ci siamo semplicemente divertiti troppo.
È diventato troppo sciocco. È sempre difficile essere al centro di
tutto e avere una prospettiva reale… Adoro il processo, è sempre
una corsa. Ma semplicemente non sai come le persone
risponderanno“. Questa presa di coscienza da parte di
Hemsworth fa eco a commenti precedenti, in cui affermava che un
quinto film di Thor dovrebbe essere drasticamente diverso.
Discutendo del franchise, l’attore
ha infatti notato che i primi due film di Thor avevano un tono
abbastanza simile, poi il terzo e il quarto film hanno
adottato un approccio più comico al personaggio. “L’ho già
detto prima, ma quando diventa troppo familiare, penso che ci sia
il rischio di diventare pigri perché so cosa sto facendo“, ha
detto. L’attore ha inoltre affermato che ha più senso andare in una
direzione completamente diversa per un potenziale quinto film.
“Non so nemmeno se sarò invitato di nuovo, ma se lo fossi,
penso che dovrebbe essere una versione drasticamente diversa nei
toni, tutto”.
Sebbene un quinto film non sia stato
ancora annunciato ufficialmente, Hemsworth ha dichiarato che
tornerà nell’MCU se la Marvel lo vorrà. Confrontando il suo viaggio
con l’Iron Man di Robert Downey Jr. e il Captain
America di Chris Evans, Hemsworth ha detto:
“Sento che probabilmente dovremmo chiudere la sua storia se lo
facessi di nuovo, capisci cosa intendo? Sento che probabilmente
sarebbe il finale, ma non è basato su qualcosa che qualcuno mi ha
detto o su qualsiasi tipo di piano. Hai questa nascita di un eroe,
il viaggio di un eroe, poi la morte di un eroe, e non lo so… sono
in quella fase? Chi lo sa?“. Non resta dunque che attendere di
scoprire se e quando Thor tornerà nell’MCU.
Spider-Man: Across the Spider-Verse è appena
sbarcato nelle sale, e stiamo ancora cercando di capire esattamente
quante versioni diverse dell’arrampica-muri siano effettivamente
apparse nel sequel. Alcuni di loro – The Spectacular
Spider-Man e lo Spider-Man della PlayStation, per
esempio – hanno avuto solo una o due battute di dialogo, mentre a
personaggi come Spider-Punk e Scarlet Spider sono
stati assegnati ruoli chiave di supporto. Se si aggiungono tutti
questi arrampica-muri di sfondo, si potrebbe pensare che la Sony
Pictures abbia esaurito le varianti… Tuttavia, siamo qui per dirvi
che non è assolutamente così.
Abbiamo raccolto i personaggi che
meritano la possibilità di brillare in
Spider-Man: Beyond the Spider-Verse del prossimo
marzo. Sono molte le cose che potrebbero portare in tavola in
quella che si preannuncia come un’altra profonda immersione nel
Multiverso, e abbiamo alcune idee su come ognuno di loro potrebbe
potenzialmente entrare a far parte di questo trequel.
Ghost Spider
Spider-Man:
Across the Spider-Verse richiede di essere visto più
volte dai fan che sperano di individuare tutti i diversi
arrampica-muri presentati, ma c’è uno Spidey popolare che siamo
abbastanza sicuri non riuscirete assolutamente a scorgere. In
Amazing Spider-Man Annual #38, ci è stato presentato un
Peter Parker della Terra-11638 che ha attirato i suoi colleghi
uomini ragno nella sua realtà per rubare e assorbire i loro poteri.
Alla fine viene ucciso in uno scontro con lo Spidey della
Terra-616, anche se poi scopriamo che la sua anima è finita
intrappolata all’Inferno.
Resosi conto di quanto siano state
terribili le sue azioni, Peter si lega allo Spirito della Vendetta
per diventare Ghost Spider (da non confondere con
Spider-Gwen/Ghost-Spider). Fuggendo dall’aldilà, diventa un eroico
Spider-Man soprannaturale che sarebbe un’aggiunta divertente e
bizzarra a questo trequel. Immaginate un mondo ispirato
all’immaginario classico dei film horror!
Spider-Man: Last
Stand
Questo Spider-Man ha finito
per imboccare una strada oscura e la sua storia ha rivelato solo
uno dei tanti futuri possibili per il Peter Parker dei fumetti
dell’Universo Marvel. L’arrampica-muri ha
osservato da lontano questo doppelgänger mentre veniva affrontato
dalla polizia e alla fine è caduto in battaglia dopo essere stato
bollato come assassino.
Si è scoperto che queste accuse non
erano sbagliate, dato che la Marvel Comics avrebbe in seguito ritrattato lo
Spider-Man “Last Stand” come la versione di Peter che ha
ucciso Kraven il Cacciatore e ha continuato a
uccidere tutti i suoi più grandi nemici. Anche se non prevediamo
che
Beyond the Spider-Verse adotti un tono così cupo, non
sarebbe male che il sequel introducesse un Peter che non è così
felice come Miles si aspetta. Sarebbe un interessante contrappunto
a Peter B. Parler, e sarebbe opportuno che Miles
scoprisse che la sua variante – Prowler su
Terra-42 – non è l’unico Spider-Man che si è trasformato in un
cattivo.
Cyborg Spider-Man
Spider-Man ha ricevuto per
la prima volta alcuni aggiornamenti cibernetici decenni fa durante
un team-up con Deathlok, ma la Marvel Comics avrebbe poi
introdotto una versione di Peter Parker in una realtà alternativa
che era più macchina che uomo. Non abbiamo avute tante altre
informazioni, il che ha fato a questo film la possibilità di
prendere una strada più folle, dotando lo Spidey robotico di ogni
sorta di armamento. La Donna Ragno Cyborg è stata molto presente
nella campagna di marketing del sequel, ma non altrettanto nel film
stesso. Anche se ci piacerebbe saperne di più su di lui, abbiamo
un’idea su come aggiungere Cyborg Spider-Man al
mix.
Come ricorderete, Un nuovo universo
ha introdotto un Peter interpretato da Chris Pine. Questo Spider-Man dai capelli
biondi è stato ucciso da Kingpin, ma si è scoperto
che aveva un intero armamentario di tute e armi per aiutarlo a
combattere il crimine. E se avesse anche un piano di emergenza per
essere resuscitato o ripristinato attraverso l’uso di impianti
cibernetici, trasformandolo in questo cyborg?
Spider-Man: The Animated
Series
Spider-Man:
Across the Spider-Verse ha incluso camei di
Spider-Man della PlayStation, di The Spectacular
Spider-Man e persino di Spider-Man Unlimited.
Sfortunatamente, non c’era traccia dell’arrampica-muri di
Christopher Daniel Barnes della serie animata
degli anni Novanta.
Sarebbe un vero peccato se il
Peter Parker con cui molti di voi sono cresciuti
non facesse una qualche apparizione in
Beyond the Spider-Verse. Che si tratti di un paio di
battute o addirittura di un’intera sequenza ambientata nella sua
realtà, questa serie rimane una parte enorme dell’eredità animata
di Spidey e merita quindi un posto in questa fenomenale trilogia.
Non dimenticate che l’ultima stagione ha persino fatto un tuffo nel
Multiverso! In poche parole, un cameo deve esserci, anche solo per
ricreare questo meme ormai iconico…
Billy
Braddock, alias Spider-UK, è un Uomo
Ragno britannico che è anche un membro del Corpo di Capitan
Bretagna. È diventato un personaggio ricorrente in vari team-up
dello Spider-Verse, in cui la sua conoscenza delle realtà
alternative si è rivelata fondamentale.
Sfortunatamente, alla fine è caduto
in battaglia, ma una giovane donna di nome Zarina
Zahari ne ha preso il posto. Appassionata di videogiochi,
proviene dalla Londra di Terra 834 e ha acquisito capacità
ragnesche prima di unirsi all’organizzazione W.H.O. (acronimo di
Weird Happenings Organization) come Spider-UK di quella realtà.
Spider-Punk è un britannico, naturalmente, e
pensiamo che sarebbe uno spasso vederlo condividere lo schermo con
questo Spidey. Al di fuori di Spider-Gwen, i
personaggi femminili di Across the Spider-Verse sono passati in
secondo piano – Jess Drew ha avuto un ruolo
relativamente secondario nel grande schema delle cose – quindi ci
piacerebbe vedere cosa può fare Spider-UK.
Gli Spider-Man dei live-action
Si potrebbe sostenere che
la Sony Pictures dovrebbe rimandare l’incontro di questi tre
personaggi fino a quando non sarà possibile realizzarlo in
live-action, ma non c’è alcun motivo per cui gli Spider-Men di
Tom Holland, Tobey Maguire e
Andrew Garfield non possano apparire in
Beyond the Spider-Verse. Era ora, in ogni caso, e si
potrebbe anche fare qualche accenno a come si inseriranno nel più
ampio Spider-Verse in futuro. Siamo sicuri che avrete notato quanto
lo Spider-Verse assomigli al Multiverso del MCU quando
Spider-Man 2099 ha introdotto Miles
Morales al concetto, e non può essere una coincidenza.
I rispettivi Peter Parker di
Tobey e Andrew sono apparsi
grazie all’uso di filmati d’archivio, ma un rapido cameo di
Holland sarebbe almeno un modo carino per far
capire quanto sia importante questo franchise animato per il più
ampio Spider-Verse. Possiamo solo sperare che venga conservato per
il trequel, in ogni caso!
Il merchandising ufficiale del film
The Marvels
dei Marvel Studios conferma
che Monica Rambeau (interpretata da
Teyonah Parris) sarà conosciuta come
Photon nell’universo cinematografico Marvel. Per
un po’ di tempo c’è stata incertezza riguardo al nome in codice di
Monica Rambeau, IGN ha ora rivelato i dettagli
sull’ultima ondata di action figure Marvel Legends di
Hasbro, inclusi giocattoli basati sui tre personaggi principali di
The Marvels: Carol Danvers/Captain Marvel, Kamala Khan/Ms.
Marvel e, naturalmente, Monica Rambeau. La scatola per la figura di
Monica conferma che The Marvels vedrà l’eroe assumere il
suo soprannome di Photon, proprio come nei fumetti.
Creata da Roger
Stern e John Romita Jr., Monica Rambeau è
apparsa per la prima volta in Amazing Spider-Man Annual
#16 del 1982, dove è stata originariamente presentata come
Captain Marvel. In effetti, è stata la seconda Captain Marvel in
assoluto, avendo preso il sopravvento dal compianto Mar-Vell.
Tuttavia, Monica ha assunto una serie di altre identità nel corso
degli anni. Fu nel 1996 che adottò per la prima volta il nome
Photon. Poi, nel 2005, è diventata nota come Pulsar. Monica ha
nuovamente cambiato nome in codice alcuni anni dopo, diventando
Spectrum nel 2013. Più recentemente, nel 2022, Monica ha
abbandonato il nome Spectrum e ha ricominciato a richiamarsi
Photon.
Nell’MCU, una giovane versione di
Monica ha fatto il suo debutto nel film Captain Marvel
ambientato negli anni ’90. Una Monica adulta è poi apparsa nella
serie Disney+ della Marvel del 2021
WandaVision, con la Parris che ha assunto il ruolo.
WandaVision ha rivelato che Monica è stata vittima dello
schiocco di Thanos e nel corso della serie acquisisce i poteri che
le si vedrà sfoggiare ora in The Marvels. Nel contesto
dell’MCU, inoltre, il suo nuovo nome serve anche come omaggio alla
madre di Monica, Maria Rambeau, una pilota di caccia con il
nominativo “Photon”.
The Marvels, la trama del film
Nel film Marvel StudiosThe Marvels, Carol
Danvers alias Captain Marvel ha recuperato la propria identità dai
tirannici Kree e si è vendicata della Suprema Intelligenza. Ma a
causa di conseguenze impreviste, Carol deve farsi carico del peso
di un universo destabilizzato. Quando i suoi compiti la portano in
un wormhole anomalo collegato a un rivoluzionario Kree, i suoi
poteri si intrecciano con quelli della sua super fan di Jersey City
Kamala Khan, alias Ms. Marvel, e con quelli del capitano Monica
Rambeau, diventata ora un’astronauta S.A.B.E.R.. Insieme, questo
improbabile trio deve fare squadra e imparare a lavorare in
sinergia per salvare l’universo come “The Marvels”.
Tutto ciò che sappiamo su The Marvels
The Marvels, il sequel
del cinecomic Captain Marvel con protagonista la
premio Oscar Brie
Larson che ha incassato 1 miliardo di dollari al
box office mondiale, sarà sceneggiato da Megan
McDonnell, sceneggiatrice dell’acclamata
serie WandaVision.
Sfortunatamente, Anna
Boden e Ryan Fleck, registi del
primo film, non torneranno dietro la macchina da presa: il sequel,
infatti, sarà diretto da Nia DaCosta, regista
di Candyman. Nel cast ci
saranno anche Iman Vellani(Ms.
Marvel, vista anche nell’omonima serie TV su Disney+)
e Teyonah Parris (Monica Rambeau, già
apparsa in WandaVision). L’attrice Zawe
Ashton, invece, interpreterà il villain principale, del
quale però non è ancora stata rivelata l’identità.
Disponibile dal 7
giugno sulla piattaforma Disney+, il film Avatar: La via dell’acqua
continua ad offrire ai suoi fan retroscena e curiosità sulla
propria realizzazione. Una di queste è dedicata al personaggio
Kiri, la misteriosa ragazza Na’vi nata dall’Avatar
di Grace Augustine, il personaggio interpretato da Sigourney
Weaver nel primo film. L’attrice si è occupata di
interpretare la stessa Kiri, cimentendosi dunque con la sfida di
dar vita ad un personaggio anagraficamente molto più giovane di
lei. E proprio il fatto che la Weaver sia l’attrice dietro Kiri,
stava facendo sì che quest’ultima le somigliasse molto, salvo poi
ottenere una diversa fisionomia del volto.
In occasione della distribuzione del
film su Disney+, il concept artist
Joseph C. Pepe ha pubblicato tramite il proprio account Instagram i primi disegni
realizzati per Kiri. “Verso la fine del 2013, – scrive
Pepe nel post – sono stato incaricato di realizzare alcuni
concept di Kiri per i sequel di Avatar. Io e Glenn Hanz di Legacy
Effects abbiamo iniziato a disegnare questo personaggio molto prima
degli altri nuovi membri della famiglia, sapendo che Sigourney
Weaver sarebbe tornata nel franchise di Avatar.Come per
tutti gli altri personaggi, ho supervisionato le fasi di sviluppo
del design da neonati, bambini e l’età che hanno durante la trama
principale del film”.
“James Cameron, Sigourney Weaver e io abbiamo
condiviso immagini di riferimento e immagini personali della Weaver
per discutere e stabilire il nostro approccio al suo design per
creare la mia opera d’arte e quella di Legacy Effects. È stata
un’incredibile collaborazione poter condividere idee e pensieri su
questo personaggio durante tutto il processo di progettazione su
tutta la linea.L’immagine mostrata qui è una variante
successiva di un primo passaggio di progettazione di Kiri che
utilizza una fotografia di una giovane Sigourney Weaver inclusa
nella serie. Anche nel concept c’è un elemento di un costume finale
ma non i capelli finali che Deborah L. Scott ha disegnato
magnificamente”, ha scritto Pepe.
Come si può vedere dalle foto nel
post di Instagram, Kiri aveva dunque dei tratti somatici molto più
somiglianti a quelli dell’attrice. L’aspetto del personaggio è poi
cambiato per farle assumere un che di più giovanile, sempre però
rimanendo fedele alle reference del volto dell’attrice da giovane.
Come noto, Kiri, introdotta in Avatar: La via dell’acqua, è
un personaggio molto importante nella saga di Avatar, che
per via della sua natura misteriosa potrebbe rivelarsi decisivo nei
futuri capitoli di essa. Atteso per il 20 dicembre 2024, Avatar 3 potrebbe offrire
maggiori dettagli sulla sua storia, come anche un aspetto diverso
rispetto a quello visto nel secondo film.
Il film d’animazione Sony
Spider-Man: Un nuovo
universo è stato rilasciato nel 2018, il che
significa che ci sono voluti circa cinque anni per poter vedere il
suo sequel, Spider-Man: Across the
Spider-Verse. Il già annunciato Spider-Man:
Beyond the Spider-Verse, previsto in sala per il
29 marzo2024, concluderà questa
trilogia dopo il grande cliffhanger finale del secondo film.
Tuttavia, i fan sono sempre più preoccupati che il trequel potrebbe
avere difficoltà a rispettare la data di uscita prevista. I registi
Joaquim Dos Santos e Justin K.
Thompson hanno recentemente rivelato a Variety di non
avere idea se Beyond the Spider-Verse riuscirà ad essere
pronto in tempo per quella data.
“Siamo tutti entusiasti di
prendere almeno una pausa per ora“, ha detto Thompson prima
che Dos Santos aggiungesse, “‘Beyond’ non sarà pronto finché
tutti non saranno convinti di aver reso questo film il migliore
possibile“. Mentre un rappresentante della Sony ha assicurato
che il film rimane sulla buona strada per il suo debutto nel marzo
2024, i produttori Phil Lord e Chris
Miller hanno in gran parte schivato la domanda quando gli
è stato chiesto se fossero sicuri della data di uscita del film.
“Siamo molto avanti nel lavoro,” – ha detto Miller –
“ma c’è ancora molto lavoro da fare.“
Lord ha in seguito aggiunto:
“Tutto ciò che possiamo fare è continuare a lavorare sulle cose
finché non sentiamo che sono grandiose“. A gettare ulteriori
dubbi sullo stato attuale di Beyond the Spider-Verse ci ha
pensato l’attrice Hailee
Steinfeld, voce di Gwen Stacy. In un’intervista con
The Hollywood Reporter ha infatti affermato di non aver ancora
registrato le proprie battute per il personaggio per il terzo film.
Secondo molti insider, infine, è molto probabile che il film possa
subire un ritardo nella sua distribuzione in sala, con il rischio
addirittura che questo avvenga non prima del 2025. Non resta dunque
che attendere ulteriori aggiornamenti, potento intanto godere della
presenza in sala di Across the Spider-Verse.
Se dobbiamo pensare al momento
esatto in cui il MCU ha avuto,
ufficialmente, un glorioso e riconoscibile successo, il pensiero
vola al tempo della
Fase 2. Questa fase è stata fra quelle più redditizie per la
Marvel, incassando cifre esorbitanti al botteghino e portando nei
cinema blockbuster diventati oltre che fortunati, molto popolari e
amati. Pensiamo a Captain America: The Winter Soldier e Guardiani della Galassia, due fra quelli più
memorabili in questo nuovo ciclo di storie, che hanno portato il
MCU – forte del successo raggiunto – a trasformare
pellicole minori con personaggi meno noti, in film straordinari non
perdere.
I tempi della
Fase 2, però, sono belli che andati e la Marvel si deve ora
occupare della
Fase 5, avviata di recente con Ant-Man & The Wasp Quantumania, e che è importante
soprattutto per lo sviluppo della Saga del Multiverso. La strada che sembra
aver imboccato la Marvel per il nuovo ciclo è duplice: da un lato
sta seguendo nuovi personaggi e introducendo fresche novità,
dall’altro invece sta ripetendo alcuni meccanismi della
Fase 2, che se per alcuni versi è un bene, per altri non
proprio. Ecco quindi i cinque modi in cui lo sta facendo, cercando
di capire cosa non va.
Molti generi diversi
Se pensiamo alla
Fase 2 del MCU, il suo punto di forza – che ne
costituiva anche la carta vincente – era che ogni film prendeva
forma su un genere diverso, intrecciandolo in maniera funzionale
con gli elementi supereroistici interni. Pensiamo a
Capitan America: The Winter Soldier, fiore all’occhiello
di questa fase, che basa la sua narrazione su un thriller
spionistico, in cui c’è l’HYDRA che manipola lo S.H.I.E.L.D. O
ancora Guardiani della Galassia in cui, per la prima
volta, la storia si svolge fra le stelle e le galassie.
Un’avventura spaziale e divertente che, nel MCU,
non era mai stata sperimentata. E se ora osserviamo la Fase 5,
sembra che questa stia tracciando lo stesso percorso.
Una delle “caratteristiche” del
MCU è pensare al futuro nell’esatto momento in cui
si sta affrontando il presente. La
Fase 2 aveva fatto sì che questo diventasse una priorità a cui
non ci si poteva sottrarre, andando così a focalizzarsi sul grande
evento che sarebbe accaduto nella fase successiva. Un esempio lo
abbiamo, in particolar modo, con Avengers: Age of Ultron, in cui le visioni di Thor
vengono introdotte per portare il pubblico a Thor: Ragnarok, che a sua volta getta le basi per
Avengers: Infinity War. La
Fase 5 sta ora agendo nella stessa maniera, operando sia con i
film protagonisti di questo nuovo ciclo che con gli show su
Disney+, i quali sono collegati con i
blockbuster della Marvel.
Secret Invasion, la nuova serie che debutterà il 21
giugno 2023 sulla piattaforma, sta per far tornare gli Skrull
mutaforma fra i protagonisti della
Fase 5, che però in realtà fungono come preparazione a due
momenti della Fase 6, Avengers: La dinastia Kang e Avengers:
Secret Wars con
Kang il Conquistatore come villain. La Fase 5 sembra perciò
star preparando il terreno per un grande evento che vedrà la luce
nella Fase 6, come accade similmente nella
Fase 2.
Focus sul grande cattivo
Il MCU ha molto a
cuore i suoi cattivi. Li plasma e li presenta con soddisfazione e
ne è assolutamente orgoglioso, soprattutto se questi diventano il
villain per eccellenza. Una delle cose accadute nella
Fase 2, che si sta ripetendo nella Fase 5, è anticipare
l’antagonista della rispettiva saga del MCU. La
Fase 2 ci ha infatti tenuto a inserire, in film come The Avengers, Guardiani della Galassia e Avengers: Age of Ultron, camei e ruoli di supporto per
far conoscere il cattivo e il suo obiettivo finale: Thanos e le Gemme dell’Infinito. Thanos è poi
effettivamente diventato il main villain di Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame, e la Fase 5 si sta attrezzando per
fare la stessa cosa con il suo nuovo grande cattivo:
Kang il Conquistatore.
Nella prima stagione di Loki era apparsa una variante di Kang, per poi essere
uccisa nella prima stagione. Kang, poi, è stato inserito in maniera
funzionale e corretta in
Ant-Man & the Wasp: Quantumania. Nei titoli di coda sono
state in seguito mostrate tantissime sue varianti, ciò vuol dire
che Kang è destinato a opporsi al nuovo gruppo di eroi del
MCU. Per avere poi l’ultima battaglia conclusiva
in Avengers: La dinastia Kang e Avengers:
Secret Wars. Proprio come era successo con la
Fase 2.
Per quanto il genere comedy
introdotto nel MCU abbia portato all’introduzione
e sviluppo di alcuni personaggi molto iconici e divertenti, la
scelta non è stata vista di buon grado da tutti. Il Marvel Universe
ha imboccato la strada della commedia con Iron Man nel 2008,
per poi esplodere con l’humor e l’ironia nel primo volume dei
Guardiani della Galassia nella
Fase 2. Anche la
Fase 5 ha iniziato con lo stesso piede umoristico dato che
Ant-Man & the Wasp: Quantumania ma soprattutto
Guardiani della Galassia Vol. 3 si improntano su
questo tono, seppur quest’ultimo abbia una nota più drammatica
rispetto ai suoi predecessori.
La Marvel però sembra essersi fatta
sfuggire la cosa di mano, e nel suo strabordare di battute in –
quasi – ogni film ha creato una stonatura. Ad aver fatto storcere
il naso è stato per esempio il tono sopra le righe di Thor: Love and Tunder, ed anche Ant-Man & the Wasp: Quantumania ha avuto reazioni
contrastanti. Ciò vuol dire che la Marvel dovrebbe iniziare a
bilanciare meglio i momenti umoristici e quelli drammatici, per non
infastidire il suo pubblico e portarlo alla stanchezza. Ad ogni
modo, la speranza è che la
Fase 5, oltre a ripetere alcuni meccanismi della
Fase 2, sfrutti tutti gli elementi funzionanti in suo possesso
per poter rendere la Saga del Multiverso, data l’accoglienza un po’
debole, coinvolgente e accattivante tanto quanto quella
dell’Infinito.
Jenna Ortega,
la scream queen più popolare del momento per quanto
riguarda i film horror, ha rivelato il suo segreto per avere
successo in questo genere di opere. Come noto,
una delle prime
incursioni dell’attrice nel genere horror è avvenuta nel 2013 con
Oltre i confini del male –Insidious 2. Dopo quel ruolo minore, Ortega ha
interpretato personaggi sempre più rilevanti nei film The
Babysitter: Killer Queen, X – A Sexy Horror
Story e, naturalmente, Scream e Scream VI. Inoltre, ha
raggiunto il massimo della popolarità interpretando Mercoledì Addams nella serie NetflixMercoledì. Tutti titoli
che le hanno permesso di guadagnarsi il ruolo di scream
queens, ovvero “regina delle
urla”.
Il segreto dell’attrice, tuttavia,
non sarebbe il possedere una buona capacità di gridare dinanzi
all’orrore. Nel corso dell’incontro Actors
on Actors, dove ha dialogato con Elle Fanning,
Jenna Ortega ha infatti affermato che noncrede sia il suo
modo di urlare la chiave del suo successo in questi film, bensì la
faccia che fa quando piange.“Amo
l’horror.L’horror è casa per
me.Alla gente piace davvero vedermi isterica.Non direi nemmeno
di avere un bel grido, ma penso di avere una faccia piangente
davvero brutta, di cui le persone si nutrono.Se sei al cinema e
vedi qualcuno che sembra atroce mentre piange, pensi: “Oh cavolo,
lei è davvero coinvolta”, ha dichiarato
l’attrice.
La propria espressione terrorizzata
e piangente sarebbe dunque la fonte del proprio successo, secondo
l’attrice. Jenna Ortega ha effettivamente accumulato un gran numero
di fan grazie ai suoi ruoli ed è interessante che lei sia ora,
seguito forse da Samara Weaving ed Emma
Roberts, la nuova attrice più associata al genere. Resta
ora da vedere come continuerà a svilupparsi il suo rapporto con i
film horror, ma è chiaro che il pubblico può aspettarsi in futuro
molti altri film di questo genere con l’attrice, tra cui Beetlejuice 2, in realtà una commedia dove
non mancano però elementi orrorifici.
Il primo trailer di
Sympathy for the Devil con Nicolas Cage e
Joel Kinnaman è
finalmente stato svelato ed è particolarmente inquietante. Il film
è stato annunciato per la prima volta lo scorso anno con il regista
di The Secrets We KeepYuval Adler al
timone. Mentre i dettagli della trama dell’horror psicologico sono
tenuti ancora ben nascosti, il nuovo trailer ci dà un’idea di cosa
sfrenata corsa potrà riservare agli spettatori: “La gente dice
sempre: ‘Non dare per scontato il peggio’“, dice infatti il
personaggio di Cage, che viene chiamato Il Passeggero.
“A volte il peggio è esattamente
quello che dovresti presumere“, continua poi ad affermare
mentre lo vediamo rubare l’auto a Kinnaman, che è pronto per andare
in ospedale per la nascita di suo figlio. Egli si trova invece
costretto a guidare sotto la minaccia dell’uomo, armato, che si
dimostra sempre più psicopatico. Ben presto i due diventeranno
parte di un gioco tra gatto e topo dove non tutto non è come
sembra. Cage interpreta dunque un nuovo ruolo carico di pura
follia, mentre Kinnaman noto come The Driver è una persona
spaesata, che non ha idea di come sia finito in quella situazione
nella notte più importante della sua vita.
Il film sembra inoltre svolgersi nel
corso di una sola notte dentro e intorno a Las Vegas, con i due
alle prese con le conseguenze della loro situazione, senza che però
siano rese note le dinamiche che hanno portato a tali eventi e
quali sia davvero la posta in gioco. Il film sembra dunque
particolarmente inquietante, con un pizzico di horror. Non resta
che scoprire quali colpi di scena offriràr la sceneggiatura di
Luke Paradise. Sympathy for the
Devil è attualmente previsto nelle sale statunitensi
per il 28 luglio, mentre non è ancora nota la data
d’uscita in Italia.
Il creatore della serie di film
The Purge – in Italia noti come La notte del giudizio –James DeMonaco, ha ufficialmente terminato la
sceneggiatura di The Purge 6, che avrà
come protagonista Frank Grillo ed
esplorerà la vita dopo il crollo degli Stati Uniti. Parlando con
Variety per celebrare il decimo
anniversario dell’amato franchise horror, DeMonaco ha anche
sottolineato come il suo universo contorto sia nato dal suo odio
per le pistole. Ambientato nel prossimo futuro, The Purge
immagina infatti che gli Stati Uniti organizzino un periodo di
tempo in cui qualsiasi tipo di crimine è legale, incluso
l’omicidio.
Sebbene il concetto abbia permesso a
DeMonaco di stravolgere la formula dell’home invasion, il
franchise è principalmente noto per il suo riflettere, attraverso
il genere, su argomenti politici molto attuali, come la
gentrificazione e l’omicidio di massa tra le popolazioni povere.
Nell’ultimo film della serie, La notte del giudizio per sempre,
DeMonaco ha portato l’Epurazione alla sua logica conclusione quando
le angosciose élite americane hanno deciso di continuare a epurare
oltre i limiti della legge. Ciò ha causato la distruzione della
democrazia americana, con i cittadini che si sono rivolti al
Messico pur di salvare le proprie vite.
Quel capitolo doveva essere l’ultimo
del franchise, ma nel 2021 DeMonaco ha detto di aver cambiato idea.
Ora, il regista rivela di aver terminato da alcuni mesi la
sceneggiatura del nuovo film, che stando a quanto rivelato
riporterà in scena Leo Barnes, il personaggio interpretato da
Grillo, già protagonista di chiave di Anarchia –La notte del
giudizio e La notte del giudizio: Election
Year. L’imminente sequel consentirà inoltre a DeMonaco di
esplorare la realtà di un paese diviso da ideologie. Come spiega
DeMonaco: “È un capitolo non completamente diverso dai film
precedenti, ma è una nuova America in cui stiamo
entrando“.
“In La notte del giudizio per
sempre l’America è crollata, ed è ora davvero mappata secondo
diverse ideologie. Gli stati si basano su sessualità, religione e
ideologia. Quindi ci siamo separati e lo stato di discordia è al
massimo. Con il nuovo film entriamo dunque ora nel pieno di questa
nuova realtà”. Come noto, DeMonaco ha scritto la prima
sceneggiatura per esorcizzare alcune delle sue paure riguardo alla
violenza armata. Come dice lui, “Ho questa piccola, strana,
oscura accusa contro la cultura americana delle armi. odio le
pistole. Per me, la cosa più spaventosa del mondo sarebbe una notte
in cui tutti erano armati ed era legale usare queste armi da fuoco.
Per me, non c’era niente di più spaventoso di quell’idea“.
Sfortunatamente, DeMonaco si rende
conto che molte persone non hanno colto tale messaggio. Quindi,
invece di contemplare gli orrori che possono derivare dall’accesso
indiscriminato alle armi da fuoco, le persone di solito discutono
di cosa farebbero in un evento del genere nella vita reale. E come
afferma DeMonaco, le controversie politiche alimentate dalla rabbia
in America sono solo peggiorate nel decennio successivo all’uscita
del primo film, avvicinando la realtà alla finzione. Il nuovo film,
ancora senza una data di uscita, potrebbe dunque riflettere anche
su queste degenerazioni.
Secondo quanto riferito da SlashFilm, le riprese di
Mission: Impossible – Dead Reckoning
Parte Due, il film che dovrebbe porre fine alla serie e
alle missioni di Tom
Cruise nei panni dell’agente del FMI Ethan
Hunt, sono state interrotte a causa dello sciopero della
Writers Guild of America (WGA). Attualmente il film sarebbe
completato al 40 percento, con una distribuzione nelle sale
prevista per il giugno 2024. Tuttavia, tale periodo di uscita al
cinema potrebbe subire modifiche se lo stop dovesse protrarsi a
lungo, impedendo al film di essere pronto entro i tempi
necessari.
Una contesa chiave sono i residui,
che gli scrittori non ottengono quando scrivono una serie TV o un
film per un servizio di streaming. Poiché gli scrittori WGA sono in
sciopero, non c’è personale che possa apportare le modifiche
necessarie alle sceneggiature per le produzioni in corso, il che ha
portato alle molte interruzioni poc’anzi citate, alle quali
potrebbero aggiungersene altre se le cose dovessero protrarsi a
lungo. Intanto, la prima parte di questo dittico, Mission
Impossible – Dead Reckoning Parte Uno, arriverà nelle sale il
12 luglio 2023, offrendo dunque nuove spericolate
avventure per l’agente Hunt.
Mission: Impossible – Dead
Reckoning Parte Uno, quello che c’è da sapere sul film
In Mission:
Impossible – Dead Reckoning Parte Uno, Ethan Hunt
(Tom
Cruise) e la sua squadra dell’IMF si trovano di fronte
alla sfida più pericolosa che abbiano mai affrontato: trovare e
disinnescare una nuova terrificante arma che minaccia l’intera
umanità. Con il destino del mondo e il suo futuro appesi a un filo,
la squadra inizierà una frenetica missione in tutto il mondo, per
impedire che l’arma cada nelle mani sbagliate. Messo di fronte a un
nemico misterioso e onnipotente, tormentato da forze oscure del
passato, Ethan sarà costretto a decidere se sacrificare tutto per
questa missione, comprese le vite di coloro che gli stanno più a
cuore.
Non resta dunque che attendere
l’uscita di Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte
Uno, fissata in Italia al 12 luglio di
quest’anno, per poter assistere con i propri occhi alle spericolate
e spettacolari avventure che il film offrirà. Ricordiamo inoltre
che altri membri del cast includono Ving Rhames,
Simon Pegg,
Rebecca
Ferguson, Vanessa Kirby e
Henry Czerny, insieme ai nuovi arrivati in
franchising, tra cui Esai Morales, Shea
Whigham, Cary Elwes e le già citate
Hayley Atwelle
Pom Klemetieff.
A dirigere il film vi sarà invece ancora una volta il regista
Christopher McQuarrie.
I fan della Marvel sono ormai diventati
abilissimi nello scovare ogni possibile indizio su personaggi,
elementi di trama o quant’altro legato ai film in produzione. Ciò è
avvenuto anche con la recente foto condivisa dal set di Captain America: Brave
New World, con protagonisti Anthony Mackie ed
Harrison Ford.
Ad alcuni utenti su Twitter non è infatti sfuggito
che nella foto i pantaloni indossati da quest’ultimo – chiamato ad
interpretare il generale Thunderbolt Ross a seguito della scomparsa
dell’interprete originale, WilliamHurt – sono strappati in più punti. Un dettaglio
che ha subito alimentato le teorie secondo cui Red
Hulk apparirà nel film.
Dietro tale versione rossa di Hulk,
come noto, si nasconde proprio il generale Ross, il quale nei
fumetti per dare vita a un mondo migliore, ha accettato
volontariamente di essere trasformato nell’Hulk Rosso, così da
contrapporsi alla minaccia secondo lui rappresentata dall’Hulk
verde che tutti conosciamo. Naturalmente non c’è stata alcuna
conferma ufficiale che Ford interpreterà effettivamente Red Hulk in
Captain America: Brave New
World, ma la foto in questione risulta certamente
enigmatica. Ad alimentare ulteriormente la teoria c’è il fatto che
se i Marvel Studios hanno deciso di riportare in scena Ross,
affidandolo ad un attore noto come Ford, devono avere piani
ambiziosi per il suo futuro nell’MCU.
In ogni caso, Captain America:
Brave New World continua a vantare forti legami
con L’incredibile Hulk, tra Ford che interpreta
Thunderbolt Ross e i tanto attesi ritorni di Tim Blake
Nelson nei panni del cattivo principale del film, il
Leader, e la figlia di Ross, Betty Ross, interpretata da
Liv Tyler. Entrambi gli attori non erano più
apparsi nell’MCU sin dal loro debutto nel 2008 con il film dedicato
al gigante verde, e con la trama del film che si dice riguardi il
Leader che tenta di creare un esercito di Hulk per conquistare il
pianeta, diventa sempre più probabile che Ford possa effettivamente
trasformarsi in Red Hulk in Captain America: Brave New
World.
Il ritorno di Good
Omens è sempre più vicino! In vista dell’uscita il 28
luglio, Prime
Video ha pubblicato oggi il trailer ufficiale
dell’ineffabile seconda stagione della serie preferita dai fan, con
Michael Sheen, David Tennant e
Jon Hamm. Dopo il successo globale e
l’entusiastica risposta ricevuti dalla prima stagione, Neil
Gaiman, co-creatore della serie, ha deciso di soddisfare
l’appetito dei fan con nuove avventure dell’empio duo, l’angelo
Azraphel e il demone Crowley. Tutti e sei gli episodi saranno
disponibili in esclusiva su Prime Video dal 28 luglio in oltre 240 Paesi e
territori nel mondo. I fan possono recuperare la prima stagione di
Good Omens già disponibile su Prime Video.
Originariamente basata sul romanzo
best-seller internazionale di Terry Pratchett e Neil Gaiman, la
nuova stagione esplorerà trame che vanno oltre il materiale
originale per fare luce sulla strana amicizia
tra Azraphel un angelo esigente, commerciante di libri
rari, e il demone dalla vita frenetica Crowley (David Tennant).
Essendo stati sulla Terra sin dall’Inizio, e avendo ormai sventato
l’Apocalisse, Azraphel e Crowley stanno tornando a una
comoda vita tra i mortali a Soho, Londra. Questo fino a quando
l’arcangelo Gabriele (Jon Hamm) si presenta inaspettatamente alla
porta della libreria di Azraphel senza ricordare chi sia
o come sia arrivato lì. Mentre Crowley non comprende perché
l’arcangelo sia venuto in libreria, Azraphel è ansioso di risolvere
il mistero che si cela dietro la condizione di Gabriele. Tuttavia,
nascondere l’arcangelo sia al Paradiso sia all’Inferno sconvolge
rapidamente le loro vite in modo imprevisto. Per risolvere il
mistero e ostacolare il Paradiso e l’Inferno, il duo avrà bisogno
di qualcosa di più di un miracolo: dovrà fare ancora una volta
affidamento l’uno sull’altro.
Il ciclo di film di Rai 1 intitolato
“Destinazione amore” offre una serie di film di carattere
sentimentali che presentano di volta in volta variazioni sul tema
dell’amore: amori inaspettati che sbocciano durante viaggi verso
destinazioni idilliache o ancora incontri sorprendenti che nascono
intorno alla buona cucina, e così via. I viaggi proposti da questi
film sono però spesso anche dei viaggi interiori attraverso il
tempo, durante i quali i protagonisti prendono coscienza dei propri
sentimenti e ritrovano sé stessi, imparando a vivere pienamente il
presente. Il primo film di questo ciclo è Sognando
Parigi, diretto nel 2021 dalla regista Clare
Niederpruem.
Già celebre per film televisivi come
Piccole donne, L’autunno dei ricordi,Amore
tra i ghiacci,La sinfonia del cuore e Di nuovo
in sella, la Niederpruem si è, come si può intuire da questi
titoli, distinta proprio per opere di genere sentimentale.
Sognano Parigi rappresenta dunque un altro tassello in
questo puzzle che ha l’obiettivo di offrire sempre nuove sfumature
e punti di vista sull’amore. In particolare qui si parla di amori
passati, che possono far ancora male nel futuro oppure caricarsi di
nuova energia per risollevare il presente di chi li vive.
Per gli appassionati di questa
tipologia di film, dunque, Sognando Parigi è un
appuntamento imperdibile, tanto con una storia che fa bene
all’animo quanto con la città dell’amore per eccellenza. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e ad alcune delle
location in cui si sono svolte le riprese. Infine,
si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama di Sognando Parigi
Protagonista del film è
Victoria, una giovane wedding planner di alto
livello. La sua migliore amica Tracy sta per
sposarsi a Parigi con Mike, ed è proprio lei a
organizzare le nozze, nonché a fare da damigella d’onore per la
sposa. Quando però Victoria scopre che a fare da testimone allo
sposo sarà il suo ex fidanzato, accompagnato dalla sua nuova
fiamma, la cosa la lascia emotivamente turbata. I suoi piani di
passare una favolosa settimana nella capitale francese rischiano
infatti di fallire rovinosamente. L’incontro tra i due si rivela
infatti devastante per Victoria, la quale, in preda allo sconforto,
decide di ricontattare un suo vecchio amico di penna parigino,
Jacques.
Con questi Victoria si scriveva
quando era solo una ragazzina e da tempo ormai non si sentono più,
troppo presi dalle loro vite. Ritrovatisi, il tempo trascorso
insieme si rivela ora essere molto più stimolante e divertente del
previsto e i due passano l’intera settimana a confrontarsi sulle
loro vite, le aspettative, le paure e l’amore. Quello che doveva
essere un semplice chiodo scaccia chiodo, si rivelarà piano piano
essere invece la riconferma di una bella amicizia che finisce per
trasformarsi in qualcosa di più. Sul percorso perché ciò avvenga,
però, non mancheranno degli ostacoli, che Victoria dovrà
necessariamente imparare a superare.
Il cast di Sognando Parigi
e le location del film
Ad interpretare i due protagonisti
vi sono due attori particolarmente conosciuti della TV
statunitense. Victoria è interpretata da Mallory Jansen,
mentre Jacques è Joshua Sasse, ed entrambi si conoscevano
già prima di questo film, in quanto sono stati protagonisti della
commedia musicale Galavant, inedita in Italia. Anche per
questo tra i due si nota molta alchimia, che rende ancor più
veritiero il racconto della storia d’amore tra i loro personaggi.
Sasse è stato anche in Monarch, passato su Sky, mentre la
Jansen la si può ritrovare anche in Agents Of SHIELD, The
Big Leap e Baby Daddy.
Nel cast del film si ritrovano poi anche Lachlan
Nieboer nei panni di Cameron, Jayne
Wisener in quelli di Tracy Cook, amica di Victoria, e
Greg Haney per il ruolo di Mike Halstrom, lo sposo
di Tracy. Amy Pemberton interpreta Nathalie,
mentre John Macdonald è Seth Moore e
Manal El-Feitury è Mia Moss.
JanisAhern, attrice vista anche
nei film Guardiani della
Galassia, Borg/McEnroe e Tom & Jerry: Il film, è
Beth. Naturalmente, grande protagonista del film è
anche Parigi, dove si è svolta la maggior
parte delle riprese.
Nel film si possono dunque ritrovare
alcuni dei luoghi e dei simboli più celebri della capitale
francese, a partire dall’Arco di Trionfo,
l’architettura neoclassica situata in Place Charles de Gaulle. Dal
momento che parliamo di un romantico, impossibile perdere
l’occasione di girare alcune scene cruciali nella famosissima
Torre Eiffel situata a Champ de Mars. Alcune
riprese, però, si sono svolte anche a Sofia, in
Bulgaria. Qui le riprese del film si sono svolte
all’interno o intorno alla Cattedrale di Sant’Alexander
Nevsky,
Il trailer di Sognando
Parigi e dove vedere il film in streaming e in TV
Sfortunatamente il film non è
presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive
in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di
mercoledì 7 giugno alle ore
21:30 sul canale Rai 1. Di
conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà presente anche
sulla piattaforma Rai Play, dove quindi lo si
potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda.
Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per
trovare il film e far partire la visione.
Disney+ ha annunciato che
Star
Wars: Ahsoka di Lucasfilm debutterà il 23 agosto.
Per celebrare la serie in arrivo, Disney+ ha diffuso anche uno
speciale contenuto video e ha pubblicato tre immagini della
serie.
Ambientata dopo la caduta
dell’Impero, Star
Wars: Ahsoka segue l’ex cavaliere Jedi Ahsoka
Tano mentre indaga su una minaccia nascente in una galassia ormai
vulnerabile. Oltre a
Rosario Dawson nei panni della protagonista, Ahsoka è
interpretata da Natasha Liu Bordizzo nel ruolo di Sabine Wren e
Mary Elizabeth Winstead in quello di Hera Syndulla, Ray
Stevenson nei panni di Baylan Skoll, Ivanna Sakhno in quelli Shin
Hati; Diana Lee Inosanto è Morgan Elsbeth, David Tennant interpreta
Huyang, Lars Mikkelsen è il Grand’ammiraglio Thrawn ed Eman Esfandi
interpreta Ezra Bridger.
La serie è scritta da Dave Filoni,
che ne è produttore esecutivo insieme a Jon Favreau, Kathleen Kennedy, Colin Wilson e
Carrie Beck. Karen Gilchrist è co-produttrice esecutiva. Star
Wars: Ahsoka di Lucasfilm debutterà il 23
agosto in esclusiva su Disney+.
Giuseppe Garibaldi, nella nuova versione
“supereroistica” e sopra le righe di Andrea Guglielmino,
torna a farci divertire nel nuovissimo graphic novelGaribaldi Vs
Frankenstein, l’entusiasmante prequel di
Garibaldi Vs
Zombies, il
successo editoriale di Emmetre Edizioni, un volume
brossurato di 17×23 cm., per 80 pagine totali a
colori. Oltre al fumetto, la pubblicazione comprenderà anche
studi, approfondimenti, work in progress e illustrazioni esclusive
di Sudario Brando.
Fino alle 15.00
del 7 luglio2023 è possibile preordinare
Garibaldi Vs Frankekstein, sostenendo la campagna di
crowdfunding del volume su Kickstarter, e scegliere fra ben 7 fantastici
livelli di ricompense, anche in versione Early Bird a
numero limitato, ancora più scontate e convenienti. Qui il link alla
campagna.
La storia di Garibaldi
Vs Fankestein inizia nell’agosto 1848, quando, fuggendo
sconfitto dalla battaglia di Morazzone, Giuseppe Garibaldi
si rifugia in Svizzera accompagnato da Huyana, una guerriera
indios dalle formidabili abilità… ma il maniero ginevrino dove
trova asilo si rivela ricco di insidie e pericoli e, seguendo il
titolo, non è difficile capire perché! Infatti, il nostro
giovane Garibaldi avrà a che fare con Frankenstein in carne e
pezzi! Attenzione però, perché, come per Garibaldi Vs
Zombies,niente è come sembra, e l’avventura si rivelerà
piena di colpi di scena, trovate e… tamarrate
galattiche! Il volume è in corso di realizzazione e sarà pronto
indicativamente a aprile 2024.
Questo incredibile
graphic novel fa seguito a una promessa… Garibaldi Vs
Frankenstein (storia di Andrea Guglielmino ) era
infatti annunciato come ‘coming soon’ al termine di Garibaldi Vs
Zombies, con una delle meravigliose illustrazioni a corredo
realizzate da Sudario Brando, che tornerà anche questa volta
a impreziosire il volume, insieme ad Alberto Dal Lago che ha
firmato nuovamente la cover. I disegni saranno di Fabrizio De
Fabritiis, Marco Cannella e Alfredo Josè Tasso. I colori
di Fabrizio De Fabritiis. L’idea è sempre quella di
collocare nella storia italiana e in particolare nell’era del
Risorgimento – che ormai abbiamo cominciato tutti a chiamare
con affetto ‘Rishorrorgimento’– un impianto action e
fantasy, reimmaginando come “supereroi” i personaggi
della nostra tradizione, a partire proprio da Garibaldi, con
la progettualità di ricavarne un universo narrativo strutturato:
sono già annunciati lo spin-off Nino Bixio Cacciatore di
Vampiri e il sidequel Giuseppe Mazzini Lupo Mannaro
Italiano a Marsiglia. Il tutto, però, condito con
abbondanti dosi di umorismo,azione,
avventura, horror e tantissimo umorismo,
supportato da una narrazione vivace e originale, da
potentissimi disegni e un tocco di steampunk
all’italiana.
Di seguito la video
presentazione dell’autore Andrea Guglielmino:
Il crowdfunding su
kickstarter
Preordinando Garibaldi
vs Frankestein su Kickstarter, i sostenitori aiuteranno
a coprire le spese
di realizzazione,impaginazione, stampa,
promozione, spedizione e distribuzione del
volume e otterranno in cambio ricompense molto convenienti e
esclusive . Il graphic novel è in fase di lavorazione,
sono pronte più della metà delle tavole, e sarà pronto e
consegnato, insieme alle varie ricompense, indicativamente a
aprile 2024. Il contributo tramite cowdfunding è molto
importante sia per aiutare a terminare il tutto quanto prima,
sia per far crescere sempre di più questo incredibile,
divertentissimo e tamarrissimo universo del Rishorrorgimento
e i vari progetti attorno a esso.
Fino alle 15.00
del 7 luglio2023, è possibile preordinare
Garibaldi Vs Frankekstein, sostenendo la campagna di
crowdfunding su, Kickstarter e
scegliere fra ben 7 fantastici livelli di ricompense, anche
in versione Early Bird a numero limitato, ancora più
scontate e convenienti.
Il cinema d’azione ha negli anni
dato vita ad alcuni tra i personaggi più memorabili del cinema. Dal
John McClane di Die Hard all’Ethan Hunt di Mission: Impossible, questi si sono imposti come eroi
carismatici e incorruttibili, sempre pronti a combattere per il
bene. Dal 2000 ad oggi, oltre a questi ed altri ancora, un
personaggio di questo tipo che si è particolarmente imposto
nell’immaginario collettivo è il sicario John
Wick, protagonista dell’omonima saga che mescola thriller,
e azione neo-noir e incentrata su tale personaggio costretto a
tornare nel mondo criminale che aveva precedentemente
abbandonato.
Quella che è oggi considerata uno
dei migliori franchise d’azione degli ultimi anni, sempre più in
espansione grazie anche ad alcuni già annunciati spin-off (sia
cinematografici che televisiv) ha avuto inizio nel 2014 su
sceneggiatura di Derek Kolstad e regia di
Chad Stahelski. La grande star è però Keanu Reeves, che proprio grazie a questi film
è tornato ad essere una celebrità di prima categoria dopo aver
conosciuto, nei primi anni Duemila, grande popolarità grazie alla
trilogia di Matrix.
Con lui presente in ogni film, la saga si è continuamente affermata
come un grande successo, tripudio di colpi di scena, combattimenti
magnificamente coreografati e personaggi ormai già iconici.
John Wick: tutti i film della saga
La saga dedicata a John
Wick è ancora in corso e numerosi sono i piani futuri per
essa, che sempre più andrà arricchendosi offrendo ai fan un vero e
proprio universo cinematografico con storie e personaggi
appartenenti a questo brutale ma entusiasmante mondo. Di seguito,
si può ripercorrere i film ad oggi usciti, ritrovando dettagli
sulla loro trama ma anche sugli attori che ne compongono di volta
in volta il cast.
Protagonista del film è
John Wick, un ex assassino ormai ritiratosi a vita
privata per trascorrere insieme a sua moglie gli ultimi anni di
vita di lei, afflitta da un male incurabile. Come ultimo regalo da
lei, John riceve una cagnolina a cui si affeziona subito. Deciso a
rimanere nell’anonimato anche dopo la perdita dell’amata, John
cerca ora i modi per trascorrere una vita pacifica e lontana dai
guai. I suoi tentativi vengono però infranti quando, mentre è a
fare rifornimento con la sua Ford Mustang Boss 429 del 1969, viene
notato da un ragazzo russo che vuole comprare la vettura, ricevendo
però da John un netto rifiuto.
La stessa notte il giovane e i suoi
compari si intrufolano in casa di John, lo picchiano brutalmente e
gli rubano l’auto dopo aver ucciso la sua cagnolina. Non è tanto il
furto a disturbare il protagonista, quanto il gesto di brutalità
immotivata nei confronti dell’ultimo regalo di sua moglie. John
decide così di abbandonare ogni idea di pace, rispolverando il suo
animo da assassino, scoprendo in breve tempo che dietro quel furto
vi è Iosef Tarasov, figlio del
noto criminale Viggo, con cui aveva lavorato in
passato. Il gruppo di malviventi russi non ha idea di cosa si stia
per scatenare contro di loro. Il più crudele assassino mai esistito
è ora in cerca di vendetta e nulla può fermarlo.
Ad interpretare il protagonista
John Wick vi è, come noto, l’attore Keanu Reeves.
Questi, affascinato dal progetto e dalle tematiche trattate, si
impegnò profondamente per dar vita al meglio del personaggio. Egli
si allenò dunque per diversi mesi in arti marziali come il judo e
il ju-jitsu. Venne inoltre addestrato all’uso delle armi, e con
tali capacità fu in grado di eseguire personalmente molte delle
scene più complesse senza ricorrere a controfigure. Accanto a lui,
nei panni del bosso russo Viggo Tarasov, vi è invece l’attore
MichaelNyqvist, noto per la
trilogia di Millennium. Nei panni di Marcus, mentore di
John Wick, vi è invece l’attore Willem Dafoe,
mentre John Leguizamo
è l’amico Aurelio.
John Wick – Capitolo 2 (2017)
Dopo aver ottenuto la vendetta che
ricercava nel primo film, John Wick è ora pronto a
ritirarsi nuovamente a vita privata in
John Wick – Capitolo 2. I suoi piani vengono però interrotti
dal signore del crimine italiano Santino
D’Antonio. A causa di un favore da questi concesso a John
in passato, il boss è ora pronto a riscuotere quanto gli spetta,
incaricando l’assassino di compiere una missione per lui. Dopo aver
rifiutato, John si vede costretto ad accettare. Si ritrova così
incaricato di assassinare la sorella di Santino,
Gianna, in modo che possa reclamare il suo posto
alla Gran Tavola, il consiglio dei signori del crimine di alto
rango.
Il killer giunge quindi a Roma per
assassinare la boss camorrista, ignorando che Santino è pronto a
mettere una taglia di 7 milioni di dollari sulla sua testa a lavoro
finito, per evitare che qualunque sospetto ricada su di lui. Ben
presto, dunque, John si ritroverà a dover ancora una volta lottare
per la propria sopravvivenza, cercando di ottenere vendetta nei
confronti di chi voleva ingannarlo. Come già potuto vedere nel
corso del precedente film, mettersi contro John Wick è uno degli
sbagli più grandi che si possa mai compiere. Se attaccato,
l’assassino non tarderà ad attaccare a sua volta, con esiti a dir
poco letali.
Rispetto al primo film, questo
secondo capitolo è ricordato in particolare per le sue scene
ambientate a Roma, come anche la partecipazione di alcuni noti
interpreti italiani. Grande ingresso nel cast è infatti quello
dell’attore italiano Riccardo
Scamarcio, chiamato ad assumere i panni del mafioso
Santino D’Antonio. Nei panni di sua sorella Gianna, allo stesso
modo, si ritrova un’attrice italiana, ovvero Claudia Gerini.
Un altro attore italiano presente è il celebre Franco
Nero, interprete qui di Julius, proprietario del
Continental Hotel di Roma.
Nel terzo film della saga
John Wick, l’abile ex sicario, si trova ora ad
essere egli stesso il ricercato. Braccato dai cacciatori di taglie
che vogliono riscuotere la ricompensa che pesa sulla sua testa,
pari a 14 milioni di dollari e fissata dal membro della Gran
Tavola, Santino D’Antonio, John è in fuga anche
perché ha infranto una regola fondamentale: non uccidere nell’Hotel
Continental, una zona neutra dove l’omicidio è vietato. Per questo
motivo è stato scomunicato e dovrà necessariamente essere
eliminato. John si trova dunque a dover trovare un modo per
riscattarsi e per farlo si reca a Casablanca.
Grazie all’aiuto del
Direttore, la donna che lo aveva accolto quando
era solo un piccolo orfano, John troverà riparo da quanti lo
vogliono morto, con il tempo necessario per organizzare la propria
vendetta. Qui conosce la misteriosa Sofia, che
accetta di accompagnarlo da Berrada. Egli è
l’unico che può metterlo in contatto con il
Reggente, l’unico al di sopra della Gran Tavola, a
cui dovrà spiegare le proprie motivazioni al fine di ottenere la
grazia ricercata. Lungo il percorso, non mancheranno pericoli e
imprevisti. Ben presto, la missione acquisterà risvolti
inaspettati, portando alla luce nuovi spietati nemici.
Nel terzo film, accanto a Reeves vi
è, nel ruolo del Direttore, è l’attrice Anjelica
Huston, la quale desiderava lavorare con Reeves sin dai
tempi di Matrix. La premio Oscar Halle Berry,
invece, è la misteriosa Sofia, per interpretare la quale l’attrice
ha a sua volta fatto a meno di controfigure. Nel si ritrova ancora
una volta Laurence
Fishburne nei panni di Bowery King, signore del
crimine. Lui e Reeves sono così tornati a recitare insieme ad anni
dalla trilogia di Matrix. IanMcShane, interpreta per la terza volta il ruolo di
Winston, il manager del Continental.
Nel quarto capitolo della saga,
John Wick continua la sua lotta senza confini per
cercare di riacquistare la propria libertà e l’unico modo in cui
può farlo è sconfiggere una volta per tutte la Gran Tavola. Per
farlo, però, dovrà compiere alcuni viaggi, passando dalla
Giordania, dove conoscerà il nuovo Reggente, a New York, per
scoprire il destino del Continental – e della coppia che lo
gestiva, composta dall’immancabile Winston e il
suo fidato Charon – e fino in Giappone e in
Francia, dove inizierà a confrontarsi con il crudele
marchese de Gramont, il nuovo
capo della Gran Tavola.
È lui il vero villain di
questo quarto episodio della saga, un uomo che mostra poco o nessun
rispetto per anzianità, regole e tradizioni. Wick si troverà quindi
a doversi fare strada fino al marchese affrontando decine e di
decine di avversari messi sulla sua strada, tra i quali,
soprattutto, un vecchio amico costretto suo malgrado a trasformarsi
in nemico, e a una misteriosa nuova leva accompagnata da un cane.
Seminando cadaveri lungo il cammino, John Wick viaggerà anche
attraverso il deserto del Sahara, passnado per Osaka e Berlino, in
attesa del confronto finale con la sua nuova nemesi.
In questo quarto film, oltre a
Reeves, Fishburne e McShane, si annovera la presenza dell’attore
Bill Skarsgård, nei panni del marchese de Gramont, ma
anche dell’attore Donnie Yen nei panni di Caine,
un assassino cieco della Gran Tavola, vecchio amico di John.
Proprio per la presenza dell’attore cinese, grande esperto di arti
marziali, ma anche di altri interpreti orientali, questo quarto
film si caratterizza per uno stile visivo, specialmente nelle scene
di combattimento, molto vicino ai film di arti marziali provenienti
dall’Asia.
John Wick: i prossimi film e gli spin-off della
saga
Come anticipato, la saga è
tutt’altro che conclusa ma anzi è ora più che mai in espansione.
Diversi nuovi progetti sono stati annunciati e altri ancora sono
stati per ora vagamente accennati, lasciando immaginare che la
storia di John Wick o quelle di altri personaggi del suo mondo
continueranno ancora a lungo, dato anche l’ottimo riscontro che
ogni nuovo film ottiene al momento della sua distribuzione. Ecco
dunque di seguito i progetti futuri ufficialmente annunciati.
John Wick 5
Parallelamente alla realizzazione
di John
Wick 4, è stato reso noto che era in
fase di sviluppo anche un quinto film. Questo doveva essere girato
subito dopo il quarto capitolo, all’inizio del 2021, ma la
Lionsgate ha poi deciso di ritardare la produzione e andare avanti
prima con il capitolo 4. Dopo l’uscita del quarto film, nel marzo
del 2023, il regista ha dichiarato che lui e Reeves volevano
completare alcuni altri progetti prima di dedicarsi ad un eventuale
quinto capitolo. Dopo oltre due mesi dall’uscita nelle sale di
John
Wick 4, il dirigente di Lionsgate Joe
Drake ha confermato che lo studio ha iniziato a lavorare
su John Wick 5, che è attualmente nelle
prime fasi di sviluppo ed è dunque ancora privo di una data di
uscita.
The Continental (2023)
The Continental: From
the World of John Wick sarà il primo, ma a quanto
pare non unico, spin-off televisivo appartenente alla saga di
JohnWick. Questa serie televisiva, ambientata
circa 40 anni prima degli eventi dei film, sarà incentrata sul
giovane di nome Winston che in futuro diventerà il personaggio
interpretato da Ian McShane nei film. La sinossi
ad oggi fornita recita: “nel prequel ambientato sullo sfondo
della New York degli anni ’70, i fan troveranno un giovane Winston
nei panni di un albergatore emergente che, insieme ad altri, crea
un rifugio per tipi sgradevoli“. In arrivo nell’autunno del
2023, questa vanta un cast composto da Colin
Woodell, Mel Gibson,
Jessica Allain, Ben Robson e
Katie McGrath.
Ballerina (2024)
Atteso in sala per il 7
giugno 2024, Ballerina sarà
ufficialmente il primo film spin-off della saga. Il progetto è
stato annunciato per la prima volta
nel 2019, dopo il debutto al cinema di John Wick: 3 – Parabellum, nel quale si
ha avuto un primo sguardo agli assassini di Ballerina che vengono addestrati dal sindacato
Ruska Roma guidato dal personaggio di Anjelica
Huston. Il film seguirà lo stesso personaggio della
ballerina precedentemente interpretato da Unity
Phelan, ora affidato ad Ana de Armas,
mentre cerca vendetta contro le persone che hanno ucciso la sua
famiglia. Stando a quanto dichiarato dai produttori, la star del
franchise Keanu Reeves
comparirà con il ruolo dell’iconico John Wick.
John Wick: l’ordine di visione dei film della
saga
Per quanto riguarda l’ordine in cui
vedere i film della saga, è bene sapere che la cronologia degli
eventi corrisponde all’ordine di distribuzione dei film. Ogni nuovo
capitolo è infatti sempre ambientato dopo il precedente, pertanto
si potrà fruire dei film nel seguente ordine:
John Wick (2014)
John Wick 2 (2017)
John Wick: 3 – Parabellum (2019)
John Wick 4 (2023)
Dal momento in cui usciranno gli
spin-off ad ora confermati, la timeline della saga si
“complicherà”, presentando infatti alcuni significativi salti
temporali per cui l’ordine degli eventi e l’ordine di distribuzione
(al cinema o in televisione) non coincideranno più. Tenendo
presenti i titoli ad ora certi che andranno ad arricchire la saga,
l’ordine cronologico diventerà il seguente:
The Continental: From the World of John Wick
(2023)
John Wick (2014)
John Wick 2 (2017)
John Wick: 3 – Parabellum (2019)
Ballerina (2024)
John Wick 4 (2023)
John Wick 5 (ancora senza data d’uscita)
John wick: dove vedere i film della saga in
streaming
Ecco di seguito, film per film,
l’elenco delle piattaforme streaming dove è possibile vedere,
tramite abbonamento generale o singolo noleggio, i titoli della
saga di JohnWick:
John
Wick: Rakuten TV, Google
Play, Apple Tv, Now,
Prime Video, Infinity+,
Netflix
John Wick
2:Rakuten TV,
Google Play, Apple Tv,
Now, Prime Video,
Infinity+, Netflix
John Wick 3 –Parabellum:Rakuten
TV, Google Play, Apple
Tv, Now, Prime Video,
Tim Vision, Infinity+,
Netflix
John Wick
4 non è ancora disponibile per la visione in
streaming, ma lo diventerà nei prossimi mesi.
Apple
TV+ ha rilasciato il trailer italiano della seconda
stagione dell’acclamata serie The Afterparty, dai
premi Oscar Chris Miller e Phil Lord, in arrivo
mercoledì 12 luglio. La seconda stagione introdurrà
un nuovo mistero, nuovi personaggi e nuovi episodi raccontati
attraverso noti generi cinematografici. La serie in 10 episodi
partirà con i primi due, seguiti da un nuovo episodio ogni
mercoledì fino al 6 settembre 2023.
Creata da Chris Miller, The
Afterparty racconta un’unica serata vissuta da diversi
personaggi, uno per ciascun episodio, il tutto attraverso l’uso di
vari generi cinematografici e immagini uniche per adattarsi alla
prospettiva del narratore. Le star Tiffany Haddish, Sam Richardson
e Zoë Chao tornano per la seconda stagione, che introdurrà un nuovo
caso, nuovi generi cinematografici e l’aggiunta al cast di
Elizabeth Perkins, Zach Woods, Paul Walter Hauser, Poppy
Liu, Anna Konkle, Jack Whitehall, Vivian Wu, John Cho e Ken
Jeong.
Nella seconda stagione ci troviamo a
un matrimonio dove lo sposo viene assassinato e ogni invitato
diventa un sospetto. Il detective Danner (Tiffany Haddish) arriva
in aiuto di Aniq (Sam Richardson) e Zoë (Zoë Chao) a risolvere il
caso interrogando membri della famiglia, amanti sfortunati e soci
in affari e ascoltando il racconto del fine settimana da ogni
invitato, ognuno con la propria prospettiva e stile visivo
unici.
The Afterparty è
prodotto per Apple da TriStar TV e Sony Pictures Television come
parte dell’ampio contratto televisivo quinquennale di Phil Lord e
Chris Miller. La seconda stagione è scritta da Miller e Anthony
King, sceneggiatore, produttore e interprete nominato ai Tony e
agli Emmy, ed entrambi sono produttori esecutivi. Chris Miller è
produttore esecutivo insieme a Phil Lord attraverso la loro società
di produzione, Lord Miller. La vicepresidente della Lord Miller
Television Aubrey Lee è tra i produttori della serie.
Cominceranno quest’estate le riprese
dello spin-off di Ocean’s Eleven, progetto che
vedrà protagonista Margot Robbie. Secondo Production List, le riprese del film
inizieranno entro la fine del mese, ponendo le basi per una nuova
storia con alcuni dei più grandi ladri del mondo. Al momento non
sono disponibili molti dettagli su ciò di cui parlerà il film, ma è
stato confermato che Ryan Gosling e Margot Robbie ne saranno i protagonisti,
portando la loro chimica in un progetto completamente diverso da
quello su cui hanno lavorato in precedenza.
In aggiunta a ciò, sembra che il
film fungerà da prequel del franchise già consolidato e non sarà un
riavvio che si svolgerà in un mondo diverso. Ciò significa che il
classico del 2001 con George Clooney e Julia Roberts si svolgerà ancora a un
certo punto della continuità dopo il prequel, e resta da vedere se
il film in uscita si legherà direttamente agli eventi successivi.
C’è ancora la possibilità che questa storia non sia correlata a ciò
che è accaduto prima pur rimanendo parte della continuità, ma ciò
dipenderà da ciò che la Warner Bros. sta pianificando per il futuro
del franchise.
L’ultima volta che il franchise è
stato visto sul grande schermo è stato in occasione di Ocean’s 8 del 2018, la puntata in cui
Sandra Bullock guidava una squadra che comprendeva
solo donne tra i suoi ranghi. Il piano era semplice: infiltrarsi
nel Met Gala e rubare una collana molto costosa. L’alchimia tra il
cast ha portato il film a un comodo bottino di 297 dollari al
botteghino mondiale, dando allo studio la fiducia necessaria per
andare avanti con la serie. Tuttavia, ci sarebbe voluto del tempo
prima che la Warner Bros. trovasse una nuova storia di cui si
sentiva entusiasta.
L’ultimo film di Christopher Nolan, Oppenheimer,
ha avuto un effetto così profondo sul regista che ha addirittura
intaccato il suo processo di realizzazione del film, tanto che si è
ritrovato a fare qualcosa di completamente alieno al suo solito
modo di lavorare durante la realizzazione: scrivere la
sceneggiatura dal punto di vista del personaggio principale. La
maggior parte del film è raccontata dal punto di vista di
Robert J. Oppenheimer interpretato da Cillian Murphy, lo scienziato che ha guidato
il Progetto Manhattan nella creazione della bomba atomica.
Parlando con Empire Magazine, il regista ha
approfondito il processo e ha spiegato perché ha sentito il bisogno
di entrare così profondamente nella mente dello scienziato, come
parte del desiderio di mantenere il film il più soggettivo
possibile.
“In realtà ho scritto in prima
persona, cosa che non avevo mai fatto prima. Non so se qualcuno
l’abbia mai fatto prima. Ma il punto è che, con le sequenze a
colori, che sono la maggior parte del film, tutto è raccontato dal
punto di vista di Oppenheimer: stai letteralmente guardando
attraverso i suoi occhi. Strana cosa da fare. Ma mi ha guidato su
come girare il film. È stato un promemoria per tutte le persone
coinvolte nel progetto: “Okay, questo è il punto di vista di ogni
scena”. Volevo davvero ripercorrere questa storia con Oppenheimer;
non volevo sedermi accanto a lui e giudicarlo. Sembrava un
esercizio inutile. È più roba da documentario, teoria politica o
storia della scienza. Questa è una storia che vivi con lui, per cui
non lo giudichi. Ti trovi di fronte a questi dilemmi etici
inconciliabili con lui.”
Il film, che la Universal
distribuirà dal 21 luglio, è una delle uscite estive più ambiziose
degli ultimi anni. Quella estiva è una stagione che di solito è
riservata ai film di evasione e ai film sui supereroi, ma Oppenheimer
è alle prese con alcuni temi pesanti, per non parlare del fatto che
racconta di uno sviluppo scientifico che ha rimodellato il corso
della storia. Oppenheimer
ha guidato il Progetto Manhattan come capo del Los Alamos
Laboratory, prima di diventare un critico delle armi di distruzione
di massa. “La sua storia è sia un sogno che un incubo”, ha
detto Nolan.
Il film è stato girato in 70 mm con
telecamere Imax e il trailer che Nolan ha condiviso alternava scene
in bianco e nero e scene a colori con un design di produzione
impeccabile. Un Cillian Murphy dall’aspetto scarno e con in
testa un fedora è un duplicato esatto di Oppenheimer,
e ha l’aria di un distruttore di mondi.
Con a capo Murphy, che è un
fedelissimo di Christopher Nolan, il cast del film si
presenta davvero ricchissimo di star. Ci sono anche
Matt Damon nei panni del generale Leslie Groves,
Robert Downey Jr. nei panni di Lewis Strauss, un
membro della Commissione per l’energia atomica, ed Emily Blunt nei panni della moglie di
Oppenheimer, Katherine. Il cast include anche Rami
Malek e Florence Pugh.
Oppenheimer
uscirà al cinema in Italia il 23 agosto 2023. Distribuito da
Universal Pictures.
Apple
TV+ ha rilasciato il trailer italiano della seconda
stagione dell’acclamata serie The Afterparty, dai premi Oscar® Chris
Miller e Phil Lord, in arrivo mercoledì 12 luglio. La seconda stagione introdurrà
un nuovo mistero, nuovi personaggi e nuovi episodi raccontati
attraverso noti generi cinematografici. La serie in 10 episodi
partirà con i primi due, seguiti da un nuovo episodio ogni
mercoledì fino al 6 settembre 2023.
Creata da Chris Miller, The Afterparty racconta un’unica serata
vissuta da diversi personaggi, uno per ciascun episodio, il tutto
attraverso l’uso di vari generi cinematografici e immagini uniche
per adattarsi alla prospettiva del narratore. Le star Tiffany
Haddish, Sam Richardson e Zoë Chao tornano per la seconda stagione,
che introdurrà un nuovo caso, nuovi generi cinematografici e
l’aggiunta al cast di Elizabeth Perkins, Zach Woods, Paul Walter
Hauser, Poppy Liu, Anna Konkle, Jack Whitehall, Vivian Wu, John Cho
e Ken Jeong.
Nella seconda stagione ci troviamo a
un matrimonio dove lo sposo viene assassinato e ogni invitato
diventa un sospetto. Il detective Danner (Tiffany Haddish) arriva
in aiuto di Aniq (Sam Richardson) e Zoë (Zoë Chao) a risolvere il
caso interrogando membri della famiglia, amanti sfortunati e soci
in affari e ascoltando il racconto del fine settimana da ogni
invitato, ognuno con la propria prospettiva e stile visivo
unici.
The Afterparty è prodotto per Apple da TriStar
TV e Sony Pictures Television come parte dell’ampio contratto
televisivo quinquennale di Phil Lord e Chris Miller. La seconda
stagione è scritta da Miller e Anthony King, sceneggiatore,
produttore e interprete nominato ai Tony e agli Emmy, ed entrambi
sono produttori esecutivi. Chris Miller è produttore esecutivo
insieme a Phil Lord attraverso la loro società di produzione, Lord
Miller. La vicepresidente della Lord Miller Television Aubrey Lee è
tra i produttori della serie.
Era un’ipotesi che ha cominciato a
prendere forma nel momento in cui è stato detto che con la terza
stagione avremmo detto addio a
Ted Lasso. E ora che il terzo ciclo si è concluso,
Apple
Tv+ sembra essere d’accordo con il grande potenziale che
continuano ad avere i personaggi nati dalla mentre di Jason Sudeikis stesso, volto di quel Ted a cui
abbiamo detto addio.
L’account Instagram della
piattaforma ha condiviso una foto dal finale di serie in cui
compaiono Coach Beard (Brendan Hunt), Roy Kent
(Brett
Goldstein) e Nate Shelley (Nick
Mohammed), il nuovo trio in panchina del AFC Richmond, con
una didascalia sibillina: “Odore di potenziale”, che potrebbe voler
dire tutto o niente, ovviamente.
Il potenziale per continuare a
raccontare la storia della squadra di calcio più amata della tv ci
sarebbe eccome, i personaggi potrebbero essere ancora esplorati, e
anche se la parabola di Ted
lasso si è conclusa, ci potrebbe essere ancora spazio per le
storie di quelle persone a cui Ted ha mostrato la strada per la
gentilezza. Una stagione spin-off non è stata ancora ufficialmente
annunciata, ma nessuno rimarrebbe troppo stupito se quest’annuncio
dovesse arrivare a breve.
Dopo il suo debutto su Apple
TV+,
Ted Lasso si è rapidamente guadagnata lodi e consensi:
la prima stagione è diventata la serie comedy esordiente più
nominata agli Emmy nella storia, ottenendo i massimi premi. Oltre
ai riconoscimenti agli Emmy,
Ted Lasso è stata premiata con un Peabody Award;
un SAG Award a Sudeikis per la migliore performance maschile in una
serie comedy; tre Critics Choice Awards, tra cui quello per la
Miglior Serie Comica, il premio Miglior Attore in una Serie Comica
per Sudeikis e quello per la Miglior Attrice Non Protagonista in
una Serie Comica ad Hannah Waddingham, aggiudicandosi i massimi
riconoscimenti in ognuna delle categorie in cui la serie è stata
nominata; inoltre, la Writers Guild of America ha incoronato
Ted Lasso con i premi per la Miglior Commedia e la
Miglior Nuova Serie.
Jason Sudeikis è
Ted Lasso, un allenatore di football universitario del
Kansas assunto per allenare una squadra di calcio professionistica
in Inghilterra, nonostante non abbia alcuna esperienza come
allenatore di calcio. Ma ciò che gli manca nella conoscenza, lo
compensa con ottimismo, determinazione da sfavorito… e biscotti. La
pluripremiata serie Apple Original è interpretata anche da
Hannah Waddingham, Jeremy Swift, Phil Dunster,
Brett Goldstein, Brendan Hunt, Nick Mohammed, Anthony Head,
Toheeb Jimoh, Cristo Fernandez, Kola Bokinni, Billy Harris, James
Lance e Juno Temple.
Jason Sudeikis è anche produttore esecutivo,
insieme a Bill Lawrence con la sua Doozer
Productions, in associazione con Warner Bros.Television e Universal
Television, una divisione di NBCUniversal Content. Tra i produttori
esecutivi troviamo anche Brendan Hunt, Joe Kelly e Bill Wrubel,
insieme a Jeff Ingold e Liza Katzer della Doozer, Jane Becker e
Jamie Lee. Anche Brett Goldstein, oltre a essere sceneggiatore,
è produttore esecutivo. La serie è stata sviluppata da Sudeikis,
Bill Lawrence, Joe Kelly e Brendan Hunt ed è basata sul format
preesistente e sui personaggi di NBC Sports. La prima e la seconda
stagione di
Ted Lasso sono disponibili su Apple TV+ sull’app Apple
TV.
Variety ha confermato
che la HBO ha cancellato Perry Mason alla
sua seconda e ultima stagione. “Siamo estremamente
grati per l’eccezionale lavoro di Matthew Rhys e per il cast e la
troupe senza rivali di ‘Perry Mason’ per la loro rivisitazione di
un franchise così prezioso e leggendario”, ha dichiarato HBO
in una nota. “Anche se non andremo avanti con un’altra stagione
della serie, siamo entusiasti di continuare a lavorare con i
brillanti creativi del Team Downey su progetti futuri”.
Basato sui personaggi creati da
Erle Stanley Gardner, la serie Perry Mason vede
protagonista Matthew Rhys. A differenza della
serie TV degli anni ’50 in cui Mason lavorava come avvocato, la
serie HBO ritrae il personaggio all’inizio della sua vita quando
era un investigatore privato a Los Angeles negli anni ’30.
Al fianco di Rhys, il cast della
seconda stagione di Perry Mason comprende:
Juliet Rylance, Chris Chalk, Diarra Kilpatrick, Eric Lange,
Justin Kirk, Katherine Waterston, Hope Davis, Fabrizio Guido, Peter
Mendoza, Mark O’Brien, Paul Raci, Jen Tullock, Jon Chaffin, Onahoua
Rodriguez, Jee Young Han, Sean Astin, Tommy Dewey, Shea
Whigham e Wallace Langham.
Nell’ottobre 2017, Bryan
Singer sembrava perfettamente in controllo della sua vita
professionale e personale, mentre era sul set londinese di Bohemian Rhapsody. Tuttavia, dietro le quinte
regnava il caos. La carriera dell’ex prodigio di Hollywood stava
per sgretolarsi, poiché i dirigenti della Fox si stavano stancando
delle assenze prolungate e del comportamento irregolare di Singer.
Il 4 dicembre, Fox ha licenziato Singer, sostituendolo conDexter Fletcher.
Essere licenziato da Bohemian Rhapsody è stata un’umiliazione
pubblica per un regista che aveva accumulato successi dopo
successi. Ma presto sarebbe arrivata anche una serie di scandali
personali che avrebbe fatto impallidire quella battuta d’arresto
professionale. Nei successivi cinque anni e mezzo, Singer ha
cercato di rientrare nella mischia con un remake da 80 milioni di
dollari del film d’azione degli anni ’80 Red Sonja
per la Millennium Films.
Quindi una denuncia dell’Atlantic
del 2019 che descriveva in dettaglio le accuse secondo cui Singer
avrebbe aggredito sessualmente quattro uomini quando erano
minorenni ha fatto
deragliare quei piani. (Singer ha categoricamente negato di
aver mai fatto sesso con, o una preferenza per, uomini minorenni.)
Il CEO di Millennium Avi Lerner inizialmente si è
schierato con Singer, dicendo che il report era “notizie false
guidate dal altri piani”, ma lo ha lasciato quando non è riuscito a
trovare un distributore nazionale. Sebbene il regista, un tempo
molto richiesto, abbia fatto guadagnare miliardi agli studios
grazie a
quattro film di X-Men e Superman Returns, era diventato una persona
non grata nel panorama post-#MeToo.
Ora, Bryan Singer
sta pianificando silenziosamente un ritorno e ha proposto agli
operatori del settore una serie di film. Fonti affermano che il regista
sta cercando di tornare alle sue radici di autore a basso budget
con tre lungometraggi narrativi ambientati in Israele e dintorni,
dove ha vissuto negli ultimi anni. Singer, che lavora senza un
agente, ha incontrato potenziali investitori per sostenere i film,
uno dei quali è ambientato negli anni ’70. Sarebbero stati
realizzati per $ 10 milioni ciascuno. Jason
Taylor, che in precedenza è stato presidente della
produzione presso Singer’s Bad Hat Harry Prods., sta producendo i
film.
Cosa ancora più intrigante, Bryan Singer sta
lavorando a un documentario autofinanziato su se stesso e “le sue
lotte”. Secondo la sua presentazione, Singer intende affrontare le
accuse di misfatti sessuali e raccontare il suo tentativo di
resurrezione della carriera.
Se Singer riuscirà a rilanciare la
sua carriera, sarà uno dei pochi artisti accusati di molestie o
aggressioni sessuali ad essere riuscito a farlo. Morgan
Freeman è sopravvissuto a un report investigativo della
CNN del 2018 in cui otto donne lo accusavano di molestie e
comportamento inappropriato, tre anni dopo ha recitato in
Hitman’s Wife’s Bodyguard di Lerner e si è persino
presentato agli Oscar a marzo. Dustin Hoffman, che
si è ritirato dallo studio dopo le denunce di molestie o
aggressioni di sette donne, riprenderà il suo ruolo di voce del
Maestro Shifu in Kung Fu Panda 4 del prossimo
anno. Ma per la maggior parte delle celebrità accusate, un ritorno
mainstream si è rivelato improbabile.
Uscirà al cinema il 28 settembre
2023 The
Palace, il nuovo film di Roman Polanski con Oliver
Masucci, Fanny Ardant, John
Cleese, Joaquim De Almeida, Luca
Barbareschi, Milan Peschel,
Bronwyn James, Fortunato Cerlino,
Michelle Shapa e Mickey
Rourke. Il film è stato scritto da Jerzy
Skolimowski, Ewa Piaskowska
e Roman Polanski, con le musiche di Alexandre
Desplat.
La trama di The Palace
È il 31 Dicembre 1999 e al lussuoso
The Palace Hotel fervono i preparativi per il Capodanno più atteso
di sempre. Ospiti milionari da tutto il mondo si preparano ad
entrare nel Nuovo Millennio, tra vezzi, vizi e stravaganze. Roman
Polanski ci regala una commedia assurda, nera e
provocatoria.
The
Palace è una coproduzione: Italia, Svizzera,
Polonia, Francia, coprodotta da Èliseo
entertainment con Rai Cinema,CAB
Productions, Lucky BOB, RP
Productions in collaborazione con Etienne Dontaine e
Stéphane Rigotti per Agent Double, Polski Instytut Sztuki Filmowej,
Atlas Sztuki, Adam Gudell per Moderator Inwestycje, Jarosław
Fabiański per Direct4energy, Benitex Beata Radkiewicz, produttore
associato Carla Milesi di Grésy, prodotto da Luca
Barbareschi, Wojciech Gostomczyk,
Jean-Louis Porchet.
Durante il tour stampa di Spider-Man:
No Way Home, Tom Holland ha fortemente fatto
riferimento al fatto che il suo tempo come Peter Parker potrebbe
essere giunto al termine, anche se si fa un gran parlare di
Spider-Man 4 e del
coinvolgimento di Holland. Qualcosa è evidentemente cambiato da
allora, tuttavia, e l’attore sembra molto più aperto all’idea di
interpretare di nuovo il personaggio.
Parlando con Inverse, Holland ha risposto ad
alcune domande in merito, parlando di quello che comporterebbe per
lui uno Spider-Man 4 e di quello che vorrebbe fosse il suo ruolo
per un live action con Miles Morales: “Se si realizzerà o
meno, chi lo sa?” “Ma in questo momento sembra abbastanza buono, e
dovremo solo aspettare e vedere.” Ha però aggiunto: “Se
non riusciamo a trovare un modo per competere con il terzo, il film
non si farà”. Supponiamo che Spider-Man 4 alla fine si farà,
ma lo sciopero WGA in corso ha chiaramente rallentato il processo
(non possiamo immaginare che il film arriverà nei cinema prima del
2025 al più presto).
Per quanto riguarda ciò che potremmo
vedere nel seguito di Spider-Man:
No Way Home, Holland ha dichiarato: “Sarei onorato
di portare Miles Morales nel mondo dell’azione dal vivo. Come si
potrebbe fare non saprei, ma in caso, coglierei l’occasione al
volo.”
Le voci continuano a circolare sul
fatto che Miles sia il vicino di casa di Peter in
Spider-Man 4, con questa prossima trilogia
dedicata all’eroe che passa il mantello al suo successore
nell’Ultimate Universe. Questa scelta potrebbe avere comunque senso
e dovrebbe consentire a Tom Holland di lasciare il ruolo in modo che
un altro giovane attore possa riprendere da dove lui aveva
interrotto.
Durante un’intervista con ComicBook.com, il produttore di
Madame
Web, Lorenzo di Bonaventura ha
confermato che il film darà alla protagonista una nuova storia
sulle origini rispetto a quella che conosciamo dai
fumetti: “[Se] sei un fan di Spider-Man, adorerai il
personaggio perché lo conosci dai fumetti, e anche se lei non ha un
personaggio così importante, stiamo raccontando la storia delle
origini di Madame Web”, inizia. “E così la incontriamo
prima che sia effettivamente la persona che conosci nel fumetto e
arrivi a capire come diventa quella persona.” Bonaventura ha
concluso dicendo: “Penso che sarà un terreno completamente
nuovo e fresco per i fan”.
Questi commenti, sebbene intriganti,
sono anche un po’ deludenti. Un certo numero di brutti film di
supereroi hanno intrapreso la strada dell’esplorazione di chi fosse
un personaggio prima che diventassero le loro controparti dei
fumetti. Speriamo che non sia questo il caso e che l’esplorazione e
l’espansione di questo personaggio dia anche vita a un buon
film.
La sua incarnazione originale della
Marvel Comics, Cassandra Webb, è ritratta come
una donna anziana ed è apparsa per la prima volta in The
Amazing Spider-Man #210 nel 1980. Con il suo arrivo sul grande
schermo, il personaggio si unirà all’universo cinematografico dei
personaggi Marvel gestito dalla Sony, che attualmente include film
come Venom, Venom: La furia di Carnage e Morbius. La Sony ha
però in cantiere anche Kraven il
Cacciatore con la star Aaron Taylor-Johnson.
Atteso in sala per il 16 febbraio2024, Madame Web deve ancora mostrarsi con un
primo trailer o immagini ufficiali e c’è dunque molta attesa a
riguardo, per un film che a quanto pare avrà una forza femminile
indiscutibile.
Madame Web
vede nel cast
Dakota Johnson nel ruolo da protagonista, con
Adam Scott,
Emma Roberts,
Sydney Sweeney, Celeste O’Connor, Isabela Merced, Tahar Rahim,
Mike Epps e Zosia Mamet al suo fianco.
S.J. Clarkson (The Defenders)
dirige Madame
Web da una sceneggiatura degli sceneggiatori di
MorbiusMatt Sazama e
Burk Sharpless. Il film dovrebbe arrivare nelle
sale il 16 febbraio 2024.
Sembra che, dopotutto,
Christina Hodson non scriverà la sceneggiatura di
The Brave and the
Bold. Il rumor che voleva l’unica sceneggiatrice
accreditata per The
Flash come la prescelta per scrivere anche la nuova
storia della Bat-Family, è cominciato a circolare ieri, quando
l’autrice è stata collegata a Andy Muschietti, che
pure si dice dirigerà il film e che ha fatto coppia con Hodson per
il film sul Velocista Scarlatto. Adesso arriva la smentita.
Umberto Gonzalez di The
Wrap è stato il primo a riferire che Hodson non è
coinvolta. I moderatori di r/DCEULeaks hanno aggiunto: “Anche
Hodson doveva scrivere la sceneggiatura, ma a causa di circostanze
sconosciute ha abbandonato alcuni mesi fa e da allora sono alla
ricerca di un nuovo sceneggiatore. Ora il film è stato messo in
pausa a causa dello sciopero WGA.”
The Brave and the Bold,
quello che sappiamo sul film
Insieme all’introduzione della versione
DCU di Batman – che
esisterà separatamente dalla versione interpretata da Robert
Pattinson nei film di The Batman –
The Brave and the
Bold introdurrà “la Bat-family“, ha
detto
James Gunn. Il primo tra loro è Robin, che
sta tornando completamente ai film live-action per la prima volta
dallo sfortunato film del 1997 Batman e Robin. Questa versione di Robin
sarà impersonificata da Damian Wayne, che Gunn ha
descritto come “il nostro Robin preferito, “un piccolo figlio
di puttana” e “un assassino”. Damian, per chi
non lo sapesse, è il figlio biologico di Bruce Wayne, di
cui non quest’ultimo non conosceva l’esistenza.
“E’ una strana storia padre-figlio su
loro due,” ha detto Gunn. Il progetto è basato sulla serie dei
fumetti di Batman scritti da Grant
Morrison, che secondo
James Gunn è stato “eccezionalmente influente” sul
DCU. L’altro
scrittore di fumetti che Gunn ha menzionato per nome era
Tom King, che ha partecipato alla stanza degli
sceneggiatori della DCU e
conduce direttamente al prossimo progetto di lungometraggio. Se
Muschietti venisse confermato alla regia, sarebbe ad ora il terzo
regista ad essere associato a uno dei film in uscita dei DC
Studios. Gunn dirigerà Superman: Legacy,
mentre James Mangold è stato scelto per dirigere
Swamp-Thing (presumibilmente dopo il suo film di
Star
Wars).