Disney e Marvel Studios hanno rivelato la
data di uscita dell’edizione homevideo di Captain
Marvel, in arrivo sulle piattaforme Digital il 28
maggio e nei formati DVD e Blu-ray l’11 giugno. Di seguito trovate
tutte le informazioni sui contenuti speciali del disco, dalle scene
eliminate alle featurette con le interviste ai registi Anna
Boden e Ryan Fleck e al cast.
Featurette
Diventare un Supereroe – Segui il viaggio di
Brie Larson mentre si unisce al MCU e scopri cosa serve per essere
un Supereroe Marvel in tutti i sensi.
Big Hero Moment – Esplora l’impatto di Captain
Marvel nel MCU e come è riuscito a ispirare il pubblico in tutto il
mondo.
Le origini di Nick Fury – Rivivi alcuni degli
eventi più significativi del MCU attraverso gli occhi di Nick Fury
e scopri come la sua influenza abbia contribuito a plasmare il
MCU.
The Dream Team: scopri perché Anna Boden e
Ryan Fleck sono la coppia perfetta per dirigere il film sull’eroina
più potente dei Marvel Studios.
The Skrulls and the Kree – Uno sguardo più
approfondito agli Skrulls e ai Kree, al loro conflitto in corso e
all’importanza di cambiare le prospettive nel film.
Hiss-sterical Cat-titude – Il cast e la troupe
parlano di com’è stato lavorare con Goose e cosa serva per ritrarre
un personaggio così complesso sullo schermo.
Scene eliminate
“Chi ammiri più di tutti gli altri?” – Il
Comandante Kree Yon-Rogg deve rispondere all’Intelligenza Suprema,
che lo interroga sulla sua abilità di comando.
Starforce Recruits – Yon-Rogg tiene una
lezione per i suoi soldati studenti sulla missione Kree per
difendere tutte le nazioni dal flagello degli Skrull.
Dirigendosi verso Torfa – Vers e i membri
dello Starforce si scontrano mentre si preparano per la loro
missione di soccorso a Torfa.
“Cosa, nessun sorriso?” – In questa versione
alternativa di una scena del film, Vers sta consultando una mappa
quando riceve una dubbia offerta di aiuto.
Black Box – Keller tenta di rintracciare Vers
e Fury dopo la fuga su un quadjet dalla Joint USAFA Facility.
Rookie Mistake – Il novellino dello
S.H.I.E.L.D., l’agente Phil Coulson, aiuta il direttore Keller in
una situazione imbarazzante
Captain Marvel è arrivato nelle nostre sale il
6 marzo 2019.
Il cast ufficiale: Brie
Larson, Samuel L.
Jackson, Ben
Mendelsohn, Djimon
Hounsou, Lee
Pace, Lashana
Lynch, Gemma
Chan, Algenis Perez
Soto, Rune
Temte, McKenna
Grace, Clark Gregg, Jude
Law, Annette Bening.
Basato sul
personaggio dei fumetti Marvel apparso per la prima volta nel 1968,
il film segue Carol Danvers mentre diventa uno degli eroi più
potenti dell’universo. Quando la Terra viene coinvolta in una
guerra galattica tra due razze aliene, è lì che l’eroina
interverrà. Ambientato negli anni ’90, il cinecomic è un’avventura
tutta nuova che racconterà un periodo inedito nella storia
dell’universo cinematografico Marvel.
Arrivano nuovi aggiornamenti su
The Suicide Squad, il film che vedrà alla regia
James Gunn e che riavvierà il franchise DC
inaugurato nel 2016 dal cinecomic di David Ayer, anche se stavolta
si tratta unicamente di un rumor non ufficiale. A quanto pare, come
riportato dal sito Geeks WorldWide, Benicio Del
Toro potrebbe entrare nel cast e interpretare il villain,
un “guerriero irascibile e anziano che vive per combattere”
chiamato The Mayor.
Nel caso in cui la voce dovesse
rivelarsi fondata, l’attore tornerebbe a lavorare con Gunn dopo la
partecipazione alla saga di Guardiani della
Galassia dove ha vestito i panni del Collezionista.
L’aria di reunion in The
Suicide Squad continuerà, dal momento che secondo The
Wrap Michael Rooker sarebbe in trattative
per ricoprire il ruolo di King Shark, uno dei nuovi personaggi che
la produzione intente portare sullo schermo; per l’attore si
tratterebbe invece della quinta collaborazione con il regista dopo
i due capitoli di Guardiani della Galassia,
The Belko Experiment e
Brightburn.
Sempre il sito riporta che il
misterioso supereroe di Idris Elba avrà una
figlia, possibile indizio sulla sua identità: sarà forse
Sportsmaster o proprio Deathstroke, i due assassini dei fumetti DC
con forti legami familiari? Il rumor è da prendere con la dovuta
cautela, visto che da quando l’attore è entrato nel cast si sono
alternate varie speculazioni fuorvianti sul ruolo.
Per The
Suicide Squad è stato confermato il ritorno nel cast
di Viola Davis (che interpreterà di nuovo
Amanda Waller) insieme a Joel
Kinnaman, che riprenderà il ruolo di Rick Flag (il
leader della task force), così come Jai
Courtney sarà ancora Captain Boomerang
e Margot
Robbie Harley Quinn, anche solo per un piccolo cameo.
Parlando invece delle novità, Variety fa sapere che Idris Elba, contrariamente alle notizie delle
ultime settimane, non sostituirà Will
Smith per interpretare Deadshot ma che la
produzione ha eliminato il personaggio e ne affiderà un altro (per
ora ignoto) all’attore.
Sempre sul reboot Justin Kroll di
Variety fa sapere, basandosi su alcune voci piuttosto attendibili,
che Dave Bautista non parteciperà al progetto come
ipotizzato nei mesi scorsi a causa di un’agenda di lavoro troppo
piena e impossibile da conciliare con gli impegni sul set del
cinecomic. A quanto pare Cena dovrebbe sostituire proprio Bautista
nel posto lasciato vacante, e i primi rumor suggeriscono che si
tratti di Peacemaker, alter-ego di Christopher
Smith.
Secondo quanto riferito nelle
ultime settimane, la lineup dei personaggi del cinecomic non subirà
molti stravolgimenti rispetto all’originale, ma è chiaro che il
riavvio del franchise abbia comunque bisogno di nuove figure da
introdurre in linea con la visione di Gunn e con le run originali
dei fumetti a cui si ispira.
In un unico scenario previsto da
Doctor Strange i Vendicatori sarebbero riusciti a battere Thanos e
a riportare l’equilibrio nell’universo: schioccando il guanto
dell’infinito, Tony Stark ha dunque deciso il suo destino e quello
degli altri e dimostrato una volta per tutte il suo valore nella
scena forse più significativa di Avengers:
Endgame. “Io sono Iron Man“, esclama fiero
davanti al nemico, e il resto è già storia.
Nel frattempo, scaduto l’embargo per
la diffusione degli spoiler, è Robert Downey Jr. a
tornare a quel momento specifico del film condividendo le immagini
dal dietro le quinte dello schiocco di Tony. Tre telecamere puntate
sull’attore riprendono il gesto da prospettive diverse e
l’intensità della performance ha reso la sequenza ancora più
indimenticabile.
Ovviamente la morte di Tony Stark è
un evento che peserà sul futuro del MCU, come suggerito di recente dal
trailer di
Spider-Man: Far From Home, e sembra che il
lutto verrà affrontato diversamente a seconda dei personaggi. Di
sicuro siamo felici che Avengers: Endgame ci abbia
consegnato la versione più emozionante dell’eroe e che la sua
dipartita non è stata vana.
Qui sotto potete dare uno sguardo alle foto del backstage.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli
sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti
in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora
una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare
l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
Presentata in anteprima durante lo
show di Jimmy Kimmel, la nuova clip ufficiale di Spider-Man: Far
From Home ci mostra l’attacco di uno degli Elementali (quello di
forma d’acqua) alla laguna di Venezia, dove Peter e i suoi compagni
di scuola si trovano in vacanza. L’arrivo di Mysterio sembra
risolvere la situazione, ma quali saranno le sue reali
intenzioni?
Come saprete nel secondo trailer del
film è Nick Fury a rivelare che lo schiocco
avvenuto in Endgame ha
“squarciato” la dimensione spazio tempo creando una realtà
alternativa, la stessa da cui proviene Quentin Beck aka
Mysterio.
Diretto ancora una volta da
Jon Watts,
Spider-Man: Far From Homeè
arrivato nelle nostre sale il 10 luglio. Confermati nel cast del
film il protagonista Tom
Holland nei panni di Peter Parker, Marisa
Tomeiin quelli di zia May e Zendayain
quelli di Michelle,Samuel
L. Jacksonin quelli di Nick Fury
e Cobie
Smuldersin quelli di Maria Hill.
Jake
Gyllenhaal interpreterà invece Quentin
Beck, aka Mysterio, uno degli antagonisti
più noti dei fumetti su Spidey.
Di seguito la sinossi ufficiale:
In seguito agli eventi di
Avengers: Endgame, Spider-Man deve rafforzarsi per affrontare
nuove minacce in un mondo che non è più quello di prima. ‘Il nostro
amichevole Spider-Man di quartiere’ decide di partire per una
vacanza in Europa con i suoi migliori amici Ned, MJ e con il resto
del gruppo. I propositi di Peter di non indossare i panni del
supereroe per alcune settimane vengono meno quando decide, a
malincuore, di aiutare Nick Fury a svelare il mistero degli
attacchi di creature elementali che stanno creando scompiglio in
tutto il continente.
Per quanto riguarda le novità del
sequel, la tuta di metallo di Peter dovrebbe essere una versione
rimodellata di quella di Iron
Spider. vista in Avengers: Infinity
War. Questa nuova tuta, prevede anche una nuova maschera,
con degli occhiali al posto delle orbite bianche, come da
tradizione, questo perché è ovvio che il personaggio abbia bisogno
di una nuova maschera dopo che la sua precedente è andata distrutta
su Titano, durante il confronto con Thanos e prima della sua
disintegrazione.
Ecco il trailer de Il Traditore, il
film diretto da Marco Bellocchio con protagonista
Pierfrancesco Favino e in concorso al
Festival di Cannes 2019.
Nei primi anni ’80 è in corso
una vera e propria guerra tra i boss della mafia siciliana per il
controllo sul traffico della droga. Tommaso Buscetta, conosciuto
come il “boss dei due mondi”, fugge per nascondersi in Brasile e da
lontano, assiste impotente all’uccisione di due suoi figli e del
fratello a Palermo; ora lui potrebbe essere il prossimo. Arrestato
ed estradato in Italia dalla polizia brasiliana, Buscetta prende
una decisione che cambierà tutto per la mafia: decide di incontrare
il giudice Giovanni Falcone e tradire l’eterno voto fatto a Cosa
Nostra.
Il film diretto da MARCO BELLOCCHIO
è interpretato da PIERFRANCESCO FAVINO (nel ruolo di Buscetta),
MARIA FERNANDA CANDIDO (la moglie di Buscetta), FABRIZIO FERRACANE
(Pippo Calò),FAUSTO RUSSO ALESI (Giovanni
Falcone), LUIGI LO CASCIO (Totuccio
Contorno).
Sceneggiato da MARCO BELLOCCHIO,
LUDOVICA RAMPOLDI, VALIA SANTELLA, FRANCESCO PICCOLO, in
collaborazione con FRANCESCO LA LICATA, Fotografia di VLADAN
RADOVICH, Montaggio di FRANCESCA CALVELLI, Musica di NICOLA
PIOVANI, Scenografia di ANDREA CASTORINA, Costumi di DARIA
CALVELLI, Suono di GAETANO CARITO e ADRIANO DI LORENZO.
Il Traditore è
prodotto da IBC MOVIE, KAVAC FILM con RAI CINEMA, in coproduzione
con AD VITAM PRODUCTION (Francia), MATCH FACTORY PRODUCTIONS
(Germania), GULLANE (Brasile), prodotto da BEPPE CASCHETTO,
sviluppo progetto ANASTASIA MICHELAGNOLI, produttore esecutivo
SIMONE GATTONI. Le vendite internazionali sono di THE MATCH
FACTORY.
Il Traditore è distribuito da O1
DISTRIBUTION e esce in sala in Italia il 23
maggio,giorno della ricorrenza
della strage di Capaci.
Il viaggio nel tempo è stato il
meccanismo narrativo scelto dalla Marvel per dare il via al racconto
di Avengers: Endgame. Quando tutto sembrava
perduto, a cinque anni dalla decapitazione di Thanos, grazie a
Scott Lang e al lavoro di Tony Stark si scopre che il viaggio nel
tempo è una possibilità, un modo come un altro per cercare di
mettere le cose a posto, recuperando le gemme dal passato e
usandole ancora nel futuro.
Dopo le prime reazioni
scettiche, i personaggi sembrano abbracciare di buon grado la
possibilità e l’idea, senza farne un grosso affare. Questa
però non è la prima volta che vediamo viaggi nel tempo nei film
della Marvel. Il dottor Strange lo ha fatto per
primo, anche se in un modo molto diverso con regole apparentemente
diverse. Usando la Gemma del Tempo, Strange e, più tardi, Thanos,
sono stati in grado di riavvolgere completamente il tempo, quindi
consentire agli eventi di prendere una piega diversa.
Ma con l’uso del Reame Quantico, i
Vendicatori viaggiano nel tempo in modo diverso. (E, come il film
ci tiene a spiegare, non si tratta di un viaggio che ha le stesse
regole di quelle di Ritorno al futuro). Il viaggio nel tempo
attraverso il Reame Quantico, non può cambiare
retroattivamente il presente in cui il viaggiatore ha intrapreso il
suo viaggio, per cui andando indietro così, non si può uccidere il
nonno di qualcuno (o il bambino Thanos, come è stato suggerito
durante il film) annullando il presente – o almeno non il punto del
presente da cui è partito il viaggiatore del tempo.
Se qualcuno cambia il passato, per
esempio, perdendo la Gemma dello Spazio da Loki che fugge
impossessandosene, questa azione crea solo una timeline
alternativa. Ciò significa anche che gli oggetti e le persone del
passato possono viaggiare verso il presente senza cambiare nulla.
Ciò permette alle Gemme dell’Infinito, a Nebula e
a Thanos del passato, e all’esercito di Thanos di venire verso il
presente, e persino morire lì, senza che tutta la linea temporale
successiva venga modificata. Questo permette anche a Nebula “buona”
di uccidere la se stessa del passato senza conseguenze su di
lei!
L’apparente eccezione a questa
regola è che le Gemme radicano la realtà nella loro esistenza, per
cui spostarne una nel flusso del tempo genera nuovi percorsi
temporali. Quindi devono rimanere nella loro realtà originale per
permettere al tempo di andare avanti e impedire che l’universo
venga consumato. Questo è il motivo per cui Captain America deve
restituire le gemme prese in prestito alla rispettiva cronologia
alla fine dello scontro.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli
sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti
in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora
una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare
l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
Dopo lo spin-off dedicato a
Hobbs e
Shaw (in uscita il prossimo 8 agosto) che vede
protagonisti Dwayne Johnson e Jason
Statham, la Universal potrebbe aver puntato un altro
personaggio del franchise di Fast & Furious per
sviluppare un nuovo capitolo ambientato nello stesso universo di
Toretto e co.
A quanto pare, secondo l’Hollywood
Reporter, lo studio avrebbe in programma uno spin-off tutto al
femminile costruito attorno a Cipher, la hacker
interpretata da Charlize Theron nell’ottavo capitolo della
serie, ovvero uno dei tre film promessi (di cui uno già
annunciato, ovvero Fast & Furious 9).
Il rumor fa eco alle dichiarazioni
di Vin Diesel di qualche mese fa, quando l’attore parlò di un’idea
su un progetto guidato da una donna e ufficialmente presentato
dagli sceneggiatori di Captain
Marvel Nicole Perlman, Geneva Robertson-Dworet e
Lindsay Beer. All’epoca si pensò che la figura chiave del film
sarebbe stato la Letty di Michelle Rodriguez, che
negli anni ha sempre denunciato una cattiva rappresentazione delle
figure femminili nel franchise
Forse la Universal lavorerà a due
pellicole, una su Letty e una su Cipher, oppure i personaggi
condivideranno la scena nello stesso spin-off? Staremo a
vedere.
Nel frattempo vi ricordiamo che
Hobbs & Shaw, diretto da David
Leitch, vede nel cast Dwayne Johnson, Jason
Statham, Vanessa Kirby, Idris Elba, Eiza
González e Eddie Marsan e
arriverà nelle sale ad agosto.
L’uscita nelle sale di Fast
& Furious 9, il nuovo capitolo del franchise la cui
produzione dovrebbe iniziare a breve con il cast originale e il
ritorno dietro la macchina da presa di Justin
Lin, stata spostata al 22 maggio
2020.
Non sono state fornite spiegazioni
ufficiali che hanno motivato questa scelta, ma è evidente che nei
piani della Universal Pictures ci sia la volontà di garantire alla
saga il miglior posizionamento al box office possibile in una
stagione già ricchissima di blockbuster molto attesi.
Per quanto riguarda il film, tempo
fa era stato lo stesso Vin Disel a spiegare che
Lin sarebbe tornato anche per la regia dell’episodio 10, cosa che
faceva pensare che i due episodi venissero girati in contemporanea.
Il rumor non è stato confermato e, visti i numerosi impegni degli
attori, non sembra un’ipotesi facilmente realizzabile.
Si aspettano nel frattempo gli
aggiornamenti sul cast che, oltre ai soliti nomi, dovrebbe
presentare anche delle new entry ed un nuovo villan.
Lucca Comics & Games 2019,
dal 30 ottobre al 3 novembre, metterà a confronto l’uomo e la
macchina, il virtuale e il reale, in una fusione raccontata in
mille e una storia, attraverso mille e più linguaggi. Il concetto
di umanità sarà messo al centro del festival perché in un mondo in
cui l’uomo è sempre più dipendente dalle macchine e dalla
comunicazione digitale, subendone gli effetti, diventa fondamentale
rimettere in primo piano la dimensione sociale e rituale che hanno
reso la manifestazione il community
eventpiù significativo d’Europa. A
partire dai miti del Golem e di Pinocchio alle eroine ribelli
di WestWorld, passando
per Metropolis, Blade
Runner e Ghost in The Shell, l’androide che
si interroga sulla propria coscienza e sui propri ricordi è lo
specchio del nostro bisogno di libertà, di empatia e di
uguaglianza, e ci ripropone l’eterna domanda su cosa significhi
davvero “essere umani”. Ecco perché Becoming
Human sarà il claim di Lucca Comics & Games 2019.
Questo tema sarà esplorato
attraverso le grandi narrazioni, a fumetti o videoludiche, create
con un dado e l’interpretazione come in un gioco di ruolo, o
pianificate a lungo e con grandi sforzi come in un blockbuster di
supereroi. Sono le storie che
la community di Lucca assorbe, fa
proprie e arricchisce, includendole nel
proprio vissuto, scoprendole per la
prima volta, reinventandole con la fan art, vivendole con un
cosplay che si è preparato per 12 mesi in attesa di mostrarsi nelle
vie della città con grande rispetto per
il contesto monumentale che lo accoglie. È grazie a questa
partecipazione attiva che nascono nuovi mondi, abbattendo la
barriera tra autore e spettatore, e innescando quel senso
di gratitudine reciproca che diventa il patto
tra creatore e fruitore.
Con il suo inconfondibile “stile”
(celebrato nel tema del 2013), Lucca Comics & Games porterà avanti
uno storytelling del fantastico che proprio
grazie ai mezzi digitali sta vivendo, a 500 anni dalla morte di
Leonardo Da Vinci,
unnuovoRinascimento. Dalla
prospettiva di un evento non digitale ma fatto di persone,
celebrativo dei nuovi media e delle innovazioni tecnologiche, a
Lucca si andrà per assistere a un concerto, a una conferenza, a una
proiezione, a una partita di e-sports, per continuare
a tessere quelle storie che ci rendono umani e protagonisti.
La prima voce che
interpreterà il claim: Barbara
Baldi.Gran Guinigi 2018 come
Miglior Disegnatrice (per il graphic novel Lucenera,
Oblomov edizioni), collaboratrice da anni per grandi case editrici
e industrie creative, l’artista italiana ha accettato la sfida che
ogni anno lanciamo a un protagonista della scena artistica
crossmediale. E dopo lo straordinario successo dell’avveniristico
poster 2018 di Lorenzo “LRNZ” Ceccotti, Barbara Baldi ha creato uno
splendido poster che interpreta Becoming Human e lo arricchisce di
ulteriori visioni.
Un bacio tra umano e
androide, che dà vita a quell’affinità elettiva tra
creatore mortale e creatura immortale, tra autore e opera, nel
pieno rispetto del senso di gratitudine che unisce artista e fan;
una vera “revolution” (come quella del tema del 2014), un gesto che
scavalca ogni muro o pregiudizio, degno di essere messo su un
palco: quello, storico e prestigiosissimo, del Teatro
del Giglio di Lucca, che ha visto nascere le grandi
narrazioni in musica di Giacomo Puccini ma che è stato anche il
luogo dell’abbraccio tra Frank Miller e Milo Manara e che
rappresenta tutte le altre sale del festival dove il rapporto tra
fan e artista è guidato da costante metonimia. Nel campo visivo
entrano e sono protagonisti gli spettatori, il nostro “gold”, non
semplice sfondo, bensì valore aggiunto a ogni edizione “made in
Lucca”.
We are
Lucca – Nella platea straordinariamente raffigurata
nel poster 2019 si celano inconsapevolmente quattro ambasciatori di
Lucca Comics & Games che presto potranno diventare i protagonisti
di una storia illustrata da Barbara Baldi, scritta da Eleonora
Caruso e dallo sceneggiatore Giorgio Giusfredi. Da sempre i fan
sono il cuore del festival, siamo tutti noi che partecipiamo,
condividiamo, lavoriamo e ci emozioniamo a Lucca. Quattro volti si
trasformeranno nei nuovi eroi di una grande avventura inedita
presentata nel corso della prossima edizione della manifestazione.
Saranno loro a rappresentare le centinaia di migliaia di fan che da
sempre combattono il nulla fuori dalle mura di Lucca, perché la
storia continua. L’attività di coinvolgimento prenderà avvio
attraverso i canali social di #LuccaCG19, #LuccaIsCommunity. Stay
tuned!
Gli alleati – A raccontare tutto quello
che avverrà nei giorni di “ottembre” ci saranno due alleati di
prim’ordine. Radio DEEJAY sarà la radio
ufficiale di Lucca Comics & Games 2019. La Radio insieme al
festival ha già messo in cantiere una serie di attività che
verranno annunciate nel corso dei prossimi
mesi. Twitchconferma
la sua partecipazione come piattaforma ufficiale di live streaming,
una vera e propria community di riferimento per un live unico
creato dall’interazione condivisa di milioni di utenti.
Graphic Novel Theatre – Nella sua continua
ricerca di collisioni di linguaggi Lucca Comics & Games tornerà a
teatro con una nuova produzione: Cinzia,
l’acclamato Graphic Novel diLeo
Ortolani* sul tema della transessualità. Una storia
sull’accettazione e sull’omologazione, raccontata con rispetto e
ironia da uno dei principali storyteller italiani, che ha ricevuto
il plauso della critica e del pubblico ed è stato promosso dal
movimento trans. Uno spettacolo teatrale prodotto da Lucca Comics &
Games e realizzato in esclusiva per i giorni del festival da Teatri
d’Imbarco, adattato dal premio Nastro D’Argento Nicola Zavagli, con
la collaborazione di Leo Ortolani e Bao Publishing. Ancora una
volta il teatro come medium che abbatte la barriera fra attore e
spettatore, e che riprende il rapporto tra festival e pubblico,
chiamato a partecipare attivamente. Ma non solo, perché Lucca
Comics & Games porta avanti i progetti teatrali con l’orgoglio e la
consapevolezza di dare voce ai fumetti tramite una nuova forma
espressiva elaborata insieme agli stessi autori, che si rimettono
in gioco per creare qualcosa di unico.
Dai panni di festival a quelli di produttore culturale, Lucca
Comics & Games ha accolto la sfida del pubblico e del drammaturgo
Zavagli e dà avvio al tour di Kobane Calling on
Stage*. Lo spettacolo – prodotto da Lucca Comics & Games e
Teatri D’Imbarco, in collaborazione con BAO Publishing e con il
contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, nato
all’interno del progetto Graphic Novel Theater di Cristina Poccardi
e Nicola Zavagli da un’idea di Emanuele Vietina – è stato
presentato nel 2018 con un sold out al Teatro del Giglio di Lucca e
partirà in tour toccando le più importanti città italiane. Si parte
da GROSSETO,Teatro
degli Industri (20 novembre 2019)
e SIENA,Teatro dei
Rozzi (29 novembre 2019) ospite delle rassegne di Fondazione
Toscana Spettacolo, per approdare sui palcoscenici di tutta
Italia: FIRENZE, Teatro Puccini (22-23
novembre
2019); TRIESTE,Politeama
Rossetti (25 novembre
2019); ROMA,Teatro
Vittoria (5-15 dicembre
2019); BOLOGNA Arena del Sole di ERT (18
novembre 2019) ospite delle rassegne di Emilia Romagna
Teatro; NAPOLI Teatro Bellini (3-8 marzo
2020); MILANO Teatro Leonardo (26-29
marzo 2020); GENOVA Teatro della Tosse
(3-5 aprile 2020).
Horror Music – Lo spettacolo
granguignolesco e la presenza scenica sono il marcatore della prima
band di Lucca C&G 2019. L’Horror
Musicsarà infatti in scena a Lucca
con i Death SS. Dietro a questo nome si
nasconde uno dei principali gruppi heavy metal italiani. SS sta
per Steve Sylvester, frontman della band,
artista e co-fondatore che ha posizionato la letteratura gotica al
centro dei riferimenti visivi del gruppo (l’artista fantasy Alex
Horley ha firmato alcune splendide copertine), con particolare
attenzione allo show e alla componente performativa. Aspettiamoci
grandi sorprese: i Death SS si esibiranno sul Main Stage di Lucca
Comics & Games con uno spettacolo creato ad hoc, in cui le
community del festival saranno parte attiva, per festeggiare la
serata di Halloween 2019 insieme a tutti i loro fan, vecchi e
nuovi. Inoltre, Steve Sylvester, esperto di fumetti anni ‘70, sarà
presente con un incontro per condividere la sua passione.
Umanità espansa: torna la
stagione della grande fantascienza. Approdata sul pianeta
Amazon Prime dopo un viaggio lungo come un salto
nell’iperspazio The Expanse arriva a
Lucca con Fanucci Editore insieme a Daniel
Abrahame Ty
Franck meglio noti come James
S.A.Corey. Nata come ambientazione di un MMORPG mai
realizzato e dopo aver sperimentato le sue possibilità narrative
durante delle sessioni di giochi di ruolo a cui ha partecipato
anche George Martin, The Expanse è stata convertita dagli autori in
una saga letteraria di successo e tramutata da Netflix in una serie
tv. Finalmente tornerà ad essere un gioco table top, surfando
l’onda della rivoluzione digitale e arrivando alla pubblicazione
tramite Kickstarter.
Il ritorno della Ruota del Tempo. La celebre
saga fantasy, capolavoro di Robert
Jordan da oltre 90 milioni di copie vendute
continuerà ad incantare i lettori con una straordinaria operazione
artistica presentata in anteprima assoluta per il pubblico di Lucca
Comics & Games. Fanucci Editore pubblicherà “Warrior of the
Altaii”, opera prima finora inedita di Jordan pubblicata
per la prima volta dopo 40 anni. Per illustrare la cover
chiama Paolo Barbieri, che raccoglie il
testimone di Michael Whelan. Ma non solo, le 13 copertine della
saga saranno re-interpretate da diversi illustratori italiani
tramite una selezione a cura del festival in collaborazione con
Fanucci Editore che vedrà Barbieri individuare e dettare le linee
guida visive delle copertine e presiedere la giuria. Il bando sarà
pubblicato a breve sul sito della manifestazione.
Tempo frantumato – La rottura del
continuum spazio-temporale, dinosauri, navi pirata e robot: torna a
Lucca la grande narrativa per ragazzi incarnata dal talento
americano Armand Baltazar, gigante
dell’animazione, senior designer per Dreamworks, Walt Disney e
Pixar. Lucca Comics & Games, in collaborazione con Editrice Il
Castoro, gli dedicherà una personale a partire da Timeless,
capolavoro illustrato che frantuma il tempo per ricomporre
l’umanità e che ha stregato Ridley Scott.
I Martelli da Guerra di Dominic
McDowall– Lucca Comics & Games
celebra ancora la dimensione interattiva con il ricchissimo e
fortunato mondo fantasy di Warhammer, Dominic
McDowall, l’autore, porterà a Lucca Comics & Games la sua
esperienza come CEO di Cubicle 7, con cui ha anche realizzato
giochi di ruolo legati ad immaginari come Doctor Who e Il Signore
Degli Anelli. Grazie alla collaborazione con Need Games torna
quindi in Italia la grande tradizione dei giochi di ruolo di Games
Workshop, la storica casa editrice britannica.
Winter “school” is coming – Dopo averlo
annunciato durante l’edizione 2018, fa la prima mossa
il Games Science Research
Centeril nuovo polo dedicato alla
ricerca sulla Teoria dei Giochi: una workshop residenziale per
aspiranti games designer che si terrà nel 2019 all’interno della
cornice di Lucca Comics & Games, nell’ambito delle attività di
studi dell’IMT, Advanced Studies Institute. Partner di questa
straordinaria operazione CMON, la casa editrice internazionale
diretta da David Preti celebre per l’utilizzo innovativo delle
piattaforme di crowdfunding e per aver messo al centro dello
sviluppo dei propri giochi l’autorialità e la qualità della
componente artistica.
Il valore della
scoperta– Lucca Comics & Games è
più di un festival, più di una fiera, più di un evento: è un
portale per entrare nel mondo dell’editoria attraverso le
professioni creative. Dopo averlo fatto con il Gioco Inedito nel
2003 e con il Project Contest nel 2005, nel 2019 lo farà anche
attraverso il Concorso Lucca
Junior– Premio di
Illustrazione editoriale “Livio Sossi”. Da quest’anno,
grazie alla collaborazione con KITE
edizioni, Book on a Tree,
e Associazione Autori Di Immagini, il
festival porterà il vincitore alla pubblicazione di un albo
illustrato per bambini con testo scritto da Davide Calì.
Lucca come stargate della creatività. La
collaborazione tra Lucca Comics & Games e Book on a Tree si traduce
anche in attività rivolte agli scrittori. Si è appena
conclusa A caccia di storie, la settimana
intensiva con laboratori, lezioni e masterclass per imparare a
sviluppare progetti editoriali rivolte ai ragazzi, nei luoghi che
ha calcato Carlo Collodi. Nel corso dell’anno sarà annunciato il
vincitore 2019 che riceverà un contratto di
edizione da parte di Book on a
Tree per essere poi pubblicato
da Edizioni Piemme-Il Battello a Vapore,
storica casa editrice di libri per ragazzi numero uno in
Italia.
Il viaggio dei fratelli Russo nel
MCU è iniziato con Captain America:
The Winter Soldier, film che ha confermato la capacità
dei Marvel Studios di addentrarsi nei generi (qui il thriller
politico alla I tre giorni del condor) e di cambiare il volto di
uno degli eroi più amati e “tradizionali” della sua storia. In
questo film poi iniziano a intravedersi i segnali di una profonda
amicizia, quella tra Steve Rogers e
Natasha Romanoff, che troverà la sua degna
rappresentazione in Civil
War e più tardi in Avengers:
Endgame.
Proprio nel capitolo che chiude la
saga delle gemme dell’infinito potrebbe esserci un chiaro omaggio
ad una delle scene più toccanti di The Winter Soldier, in cui i due
personaggi abbattono ogni barriera di diffidenza e decidono di non
essere solo compagni d’armi ma qualcosa in più: amici.
Lo stesso termine ritorna in
Endgame quando Steve torna al quartier generale
dei Vendicatori cinque anni dopo lo schiocco di Thanos “per
vedere un’amica“. E considerando quanto sia stato difficile
per Nat aprirsi alla sua nuova famiglia, e visto l’esito del film,
è un dettaglio ancora più commovente.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli
sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti
in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora
una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare
l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
Nel corso dell’ultima settimana
abbiamo analizzato ogni dettaglio del nuovo trailer di
Spider-Man: Far
From Home, dai legami con Avengers:
Endgame agli indizi sulla trama del film e
l’introduzione, nel MCU, del Multiverso (un
concetto assai familiare ai fan dei fumetti) grazie al personaggio
di Mysterio.
Eppure c’è sempre qualcosa che
sfugge anche agli sguardi più attenti, come l’easter egg che fa
riferimento alle “origini” dell’Uomo Ragno e che potete osservare
nell’immagine qui sotto.
In questo particolare frame
infatti, Happy Hogan sta dicendo a Peter Parker
non può sparire dal radar di Nick Fury e rifiutare le sue chiamate,
e dietro di lui, sullo sfondo, compare un poster dedicato al
wrestler Crusher Hogan. Ma questo non è anche il
nome del combattente contro cui si è scontrato Peter nei fumetti
poco dopo aver ottenuto i suoi poteri dal morso di un ragno
radioattivo?
Joseph “Crusher” Hogan offre ben
100 dollari (come segnalato sulla locandina) a chiunque riesca a
durare sul ring per tre minuti, sfida raccolta dal giovane eroe
all’epoca poco consapevole delle sue nuove abilità.
Probabilmente si tratta di un
omaggio alle storie originali, o forse Happy e Crusher sono
imparentati nell’universo dei Marvel Studios. Se così fosse,
spider-Man ha combattuto con Crusher Hogan e Happy era presente
durante l’evento? Magari è così che Peter è entrato nel radar di
Tony Stark, sotto suggerimento del suo
collaboratore, convincendolo a chiamare l’eroe per la battaglia di
Civil War?
Diretto ancora una volta da
Jon Watts,
Spider-Man: Far From Homeè
arrivato nelle nostre sale il 10 luglio. Confermati nel cast del
film il protagonista Tom
Holland nei panni di Peter Parker, Marisa
Tomeiin quelli di zia May e Zendayain
quelli di Michelle,Samuel
L. Jacksonin quelli di Nick Fury
e Cobie
Smuldersin quelli di Maria Hill.
Jake
Gyllenhaal interpreterà invece Quentin
Beck, aka Mysterio, uno degli antagonisti
più noti dei fumetti su Spidey.
Di seguito la sinossi ufficiale:
In seguito agli eventi di
Avengers: Endgame, Spider-Man deve rafforzarsi per affrontare
nuove minacce in un mondo che non è più quello di prima. ‘Il nostro
amichevole Spider-Man di quartiere’ decide di partire per una
vacanza in Europa con i suoi migliori amici Ned, MJ e con il resto
del gruppo. I propositi di Peter di non indossare i panni del
supereroe per alcune settimane vengono meno quando decide, a
malincuore, di aiutare Nick Fury a svelare il mistero degli
attacchi di creature elementali che stanno creando scompiglio in
tutto il continente.
Per quanto riguarda le novità del
sequel, la tuta di metallo di Peter dovrebbe essere una
versione rimodellata di quella di Iron
Spider. vista in Avengers: Infinity
War. Questa nuova tuta, prevede anche una nuova maschera,
con degli occhiali al posto delle orbite bianche, come da
tradizione, questo perché è ovvio che il personaggio abbia bisogno
di una nuova maschera dopo che la sua precedente è andata distrutta
su Titano, durante il confronto con Thanos e prima della sua
disintegrazione.
Il “nuovo” Hulk che
abbiamo visto in Avengers:
Endgame si presenta nella clip ufficiale diffusa poche
ore fa dai Marvel Studios, dove l’eroe mostra
a Natasha Romanoff, Steve Rogers e Scott Lang come sia riuscito a
far convivere le sue due anime: quella umana di Bruce Banner, e
quella verde mostruosa del gigante di giada.
“Ha perso un braccio. Ha
perso Natasha. Non c’è punto di ritorno. Ha danneggiato se
stesso. Ma non so, è un discorso interessante.” ha spiegato il
regista. “Si tratta di un danno permanente, allo stesso modo in
cui lo schiocco ha provocato danni permanenti a Thanos. È un
processo irreversibile. Il suo braccio, se ci fate caso, è molto
più magro adesso, annerito, quindi privo della stessa forza che
aveva prima […]
Insomma, il viaggio dell’eroe è
ancora da scrivere. Kevin Feige non ha mai espressamente parlato di
progetti solisti, né di sviluppare altre storie che avessero lui
come protagonista. Se e come la prossima Fase affronterà questa
trasformazione resta un mistero…
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli
sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti
in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora
una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare
l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
Il network americano della
ABC ha diffuso promo e trama
di Grey’s Anatomy 15×24, il venticinquesimo
inedito episodio della quindicesima stagione di Grey’s
Anatomy.
In Grey’s Anatomy
15×25 che si intitolerà dall’episodio “Jump into the Fog”
mentre la nebbia inizia a coprire Seattle, i medici di Grey Sloan
navigare attraverso le complicazioni personali. Meredith e
Alex tentano di salvare Gus, mentre Levi parla di un Nico in
difficoltà, nel finale di stagione di Grey’s Anatomy, che andrà in
onda GIOVEDÌ, 16 MAGGIO sulla ABC.
In Grey’s Anatomy
15×25 protagonisti sono Ellen Pompeo nei panni di Meredith
Gray, Justin Chambers nei panni di Alex Karev, Chandra Wilson nei
panni di Miranda Bailey, James Pickens Jr. nei panni di Richard
Webber, Kevin McKidd nei panni di Owen Hunt, Jesse Williams nei
panni di Jackson Avery, Caterina Scorsone nei panni di Amelia
Shepherd, Camilla Luddington come Jo Wilson, Kelly McCreary come
Maggie Pierce, Kim Raver come Teddy Altman e Giacomo Gianniotti
come Andrew DeLuca.
Le guest star di Grey’s
Anatomy 15×25 sono Debbie Allen come Catherine Fox, Greg
Germann come Tom Koracick, Jake Borelli come Levi Schmitt, Chris
Carmack come Atticus “Link” Lincoln, Alex Landi come Nico Kim,
Sophia Ali come Dahlia Qadri, Arielle Hader come Toby Donnelly e
Stefania Spampinato come Carina DeLuca. “Jump into the Fog” è
stato scritto da Krista Vernoff e diretto da Debbie Allen.
Grey’s Anatomy
15×20
Grey’s Anatomy 15
è la quindicesima stagione della serie
Grey’s
Anatomy creata da creata da Shonda
Rhimes per la ABC Studios. Gli
episodi di Grey’s Anatomy
15 debutteranno questo autunno.
Nella quindicesima stagionedi Grey’s
Anatomy ritorneranno i personaggi Meredith Grey
(stagioni 1-in corso), interpretata da Ellen Pompeo, Alexander
“Alex” Michael Karev (stagioni 1-in corso), interpretato da Justin
Chambers, Miranda Bailey (stagioni 1-in corso), interpretata da
Chandra Wilson, Richard Webber (stagioni 1-in corso), interpretato
da James Pickens, Jr., Owen Hunt (stagioni 5-in corso),
interpretato da Kevin McKidd, Teddy Altman (stagioni 6-8, 15-in
corso, ricorrente 14), interpretata da Kim Raver, Jackson
Avery (stagione 7-in corso, ricorrente 6), interpretato da Jesse
Williams, Josephine “Jo” Alice Wilson (stagione 10-in corso,
ricorrente 9), interpretata da Camilla Luddington, Margaret
“Maggie” Pierce (stagione 11-in corso, guest 10), interpretata da
Kelly McCreary, Benjamin Warren (stagioni 12-14, ricorrente
6-in corso, guest 7), interpretato da Jason George.
C’è aria di reunion in The
Suicide Squad, il progetto che vedrà alla regia
James Gunn e che riavvierà le sorti del franchise
DC inaugurato nel 2016 con il film di David Ayer (all’epoca legato
agli intrecci dell’Extended Universe): secondo The Wrap infatti,
Michael Rooker sarebbe in trattative per ricoprire
il ruolo di King Shark, uno dei nuovi personaggi che la produzione
intente portare sullo schermo, e si tratterebbe della quinta
collaborazione tra l’attore e Gunn dopo i due capitoli di
Guardiani della Galassia, The Belko
Experiment e Brightburn.
Per quanto riguarda Re Squalo, il
super villain esordisce sulle pagine della DC Comics in
Superboy vol. 4 n. 9 a novembre 1994, originario delle
Hawaai e alter ego di Nanaue, uno squalo umanoide responsabile di
diversi crimini e membro del team speciale reclutato da Lex Luthor.
Durante la fase della New 52, entra a far parte della Task Force
che ispirerà il cinecomic.
L’unica apparizione al di fuori dei
fumetti risale alla serie The Flash, dove il
personaggio viene ritratto come un biologo marino di nome Shay
Lamden trasformato dall’esplosione di un acceleratore di particelle
sulla Terra-2. King Shark è inoltre comparso nelle serie DC
Super Hero Girls, Superman/Batman: Public Enemies
e Batman: Assault on Arkham. Vi ricordiamo che,
originariamente, sarebbe stato incluso nel cast di Suicide Squad
del 2016, ma che alla fine è stato sostituito da Killer Croc.
Per The
Suicide Squad è stato confermato il ritorno nel cast
di Viola Davis (che interpreterà di nuovo
Amanda Waller) insieme a Joel
Kinnaman, che riprenderà il ruolo di Rick Flag (il
leader della task force), così come Jai
Courtney sarà ancora Captain Boomerang
e Margot
Robbie Harley Quinn, anche solo per un piccolo cameo.
Parlando invece delle novità, Variety fa sapere che Idris Elba, contrariamente alle notizie delle
ultime settimane, non sostituirà Will
Smith per interpretare Deadshot ma che la
produzione ha eliminato il personaggio e ne affiderà un altro (per
ora ignoto) all’attore.
Sempre sul reboot Justin Kroll di
Variety fa sapere, basandosi su alcune voci piuttosto attendibili,
che Dave Bautista non parteciperà al progetto come
ipotizzato nei mesi scorsi a causa di un’agenda di lavoro troppo
piena e impossibile da conciliare con gli impegni sul set del
cinecomic. A quanto pare Cena dovrebbe sostituire proprio Bautista
nel posto lasciato vacante, e i primi rumor suggeriscono che si
tratti di Peacemaker, alter-ego di Christopher
Smith.
Secondo quanto riferito nelle
ultime settimane, la lineup dei personaggi del cinecomic non subirà
molti stravolgimenti rispetto all’originale, ma è chiaro che il
riavvio del franchise abbia comunque bisogno di nuove figure da
introdurre in linea con la visione di Gunn e con le run originali
dei fumetti a cui si ispira.
Nel Marvel Cinematic Universe il
rapporto tra Peter Parker e Tony
Stark ha un po’ sostituito quella che, nei fumetti e al
cinema, è la dinamica padre-figlio instaurata dal giovane supereroe
con lo zio Ben. Allo stesso modo, in Avengers:
Endgame, Peter si confronta con la morte del suo
mentore ed è chiamato ad affrontare il futuro senza una figura
chiave per il suo percorso di realizzazione personale (e come
abbiamo visto nel trailer di Far From
Home, superare il lutto non sarà affatto facile).
C’è però un momento che definisce al
meglio questa bellissima relazione, ed è l’abbraccio che i due si
scambiano alla fine di Endgame poco prima che Tony
muoia. Se ci pensate, appena Iron Man mette i piedi a Terra dopo
essere stato salvato da Captain Marvel nello spazio, dice “Ho
perso il ragazzo” senza neanche curarsi troppo degli altri;
insomma, è un segnale di quanto tenga a Peter e di quanto sia
cambiato nel tempo il suo sentimento “paterno”.
Questo viaggio attraverso i gesti è
stato ricostruito da un fan e pubblicato sul forum Reddit sotto
forma di collage che ripercorre tre scene fondamentali per il
personaggio: la prima, relativa a Spider-Man:
Homecoming, in cui vediamo Peter cercare il contatto con
Stark che invece vuole soltanto aprire la portiera dell’auto; la
seconda, tratta da Infinity War, dove Iron Man
stringe tra le braccia il ragazzo che sta scomparendo dopo lo
schiocco delle dita di Thanos; infine la terza, pescata da
Endgame, dove è proprio Tony a correre verso il
suo pupillo durante la battaglia contro l’esercito del Titano
Pazzo.
Un modo commovente per dirsi addio,
quando il destino dell’eroe più anziano era già deciso, e per
celebrare la storia di queste icone del MCU che probabilmente non
rivedremo più insieme (almeno sul grande schermo).
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli
sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti
in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora
una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare
l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
Tra meno di due mesi Spider-Man: Far
From Home calerà il sipario sulla Fase 3 del Marvel Cinematic Universe, il cui
picco narrativo è sicuramente rappresentato da Avengers:
Endgame e che chiude in definitiva la saga delle gemme
dell’infinito inaugurata nel 2008 con Iron Man. Ma dopo, cosa hanno
in programma i Marvel Studios e quali film comporranno la tanto
attesa e misteriosa Fase 4?
I titoli più quotati sono lo
standalone su Vedova Nera (o meglio, un prequel
dedicato alle origini di Natasha Romanoff con Scarlett Johansson di
nuovo protagonista), Shang-Chi (primo cinecomic
del MCU con un supereroe asiatico), il sequel di Black
Panther annunciato da Kevin Feige e Gli
Eterni, ambizioso progetto che porterà sul grande schermo
i personaggi creati da Jack Kirby, e a quanto pare l’annuncio
ufficiale della lineup arriverà a breve.
A dichiararlo è l’amministratore
delegato della Disney, Bob Iger, dando qualche
indicazione su quando verranno svelati i piani per il futuro
dell’universo cinematografico. Non c’è una data precisa, ma Iger fa
sapere che importanti dettagli saranno rilasciati “questa
estate“.
Per quanto riguarda le strategie
commerciali, tempo fa era stato Feige a confermare che nel 2020
dovrebbero uscire soltanto due cinecomic, probabilmente Vedova
Nera e Gli
Eterni, dunque riducendo le release annuali rispetto
alle tradizionali tre uscite in sala delle stagioni scorse.
“Siamo soddisfatti di questa
scelta e la Disney non ci ha mai chiesto esplicitamente di
rilasciare tre film all’anno. Come abbiamo visto nelle ultime due
stagioni, quando le cose accadono in modo naturale, con idee
e squadre pronte a partire, il lavoro risulta sempre
migliore“.
“La mappa che stiamo costruendo
nei prossimi cinque anni è molto differente“, ha dichiarato
Feige, “Passato e futuro sono due cose distinte e spero che
anche il pubblico le avvertirà come tali. La mentalità alla base è
la stessa, ovvero raccontare storie con alcuni personaggi che il
pubblico già conosce e ama in modo unico, sorprendente e originale,
oppure introdurre nuovi personaggi che anche i fan più affezionati
conoscono poco“.
La Warner Bros ha
diffuso il teaser trailer ufficiale di IT Capitolo Due, il
film di Andy Muschietti con
James McAvoy e
Jessica Chastain, in uscita nelle sale italiane il
prossimo 5 settembre 2019.
Il male risorge a Derry quando il
regista Andy Muschietti riunisce il Club dei Perdenti – giovani e
adulti – con un ritorno a dove tutto ebbe inizio, in IT Capitolo
Due.
IT Capitolo Due, trama
IT Capitolo Due è il sequel
del grande successo di critica e box office del 2017 “IT”, sempre
firmato da Muschietti, capace di incassare oltre 700 milioni di
dollari a livello globale. Ridefinendo e trascendendo il genere,
“IT” è diventato parte del nostro immaginario collettivo, nonchè il
film horror dai più alti incassi di tutti i tempi. Poiché ogni 27
anni il male torna a manifestarsi nella cittadina di Derry, nel
Maine, “IT CAPITOLO DUE” riunisce i personaggi divenuti adulti, e
che da tempo hanno intrapreso strade diverse, a distanza di
trent’anni dagli eventi del primo film.
IT Capitolo Due, cast
James McAvoy
(Split,
Glass) interpreta Bill, la nominata all’Oscar
Jessica Chastain (Zero Dark Thirty,
Mama) è Beverly; Bill Hader (Barry
della HBO, “The Skeleton Twins”) ritrae Richie; Isaiah
Mustafa (Shadowhunters: The Mortal Instruments in TV) è
Mike; Jay Ryan (“Mary Kills People” in TV) interpreta Ben;
James Ransone (“The Wire” della HBO) è Eddie, e
Bill Skarsgård interpreta il protagonista Pennywise. Andy
Bean (“Allegiant”, Starz “Power”) è Stanley, mentre
tornano ai loro ruoli originali di membri del Club dei Perdenti
Jaeden Martell nei panni di Bill; Wyatt Oleff nei panni di Stanley;
Sophia Lillis nei panni di Beverly; Finn Wolfhard nei panni di
Richie; Jeremy Ray Taylor in quelli di Ben; Chosen Jacobs in quelli
di Mike, e Jack Dylan Grazer è nuovamente Eddie.
Muschietti dirige il film da una
sceneggiatura di Gary Dauberman (“IT”, “Annabelle:
Creation“) basata sul romanzo ‘IT’ di
Stephen King. Barbara Muschietti, Dan Lin e Roy Lee
sono i produttori del film. Marty Ewing, Seth Grahame-Smith e David
Katzenberg ne sono i produttori esecutivi.
Il team creativo che ha lavorato
dietro le quinte include il direttore della fotografia Checco
Varese (“The 33”), lo scenografo vincitore dell’ Oscar Paul D.
Austerberry (“La forma dell’acqua”), il montatore Jason Ballantine
(“IT”, “Mad Max : Fury Road “), e il costumista nominato all’Oscar
Luis Sequeira (“La forma dell’acqua”, “Mama”).
IT Capitolo Due, la cui
uscita nelle sale italiane e IMAX è prevista per il 5 settembre
2019, è una produzione New Line Cinema, e sarà distribuito in tutto
il mondo dalla Warner Bros. Pictures.
Il percorso che ha condotto Tony
Stark al finale di Avengers:
Endgame è stato lungo e pieno di ostacoli, dove ogni
tappa ha rappresentato una fase della sua affermazione come eroe
nel MCU. Senza i sacrifici, le scelte
difficili, i cambiamenti, il personaggio non sarebbe mai arrivato a
compiere quel gesto definitivo (lo schiocco con il guanto
dell’infinito) che ha salvato l’universo.
Ecco allora i momenti chiave di
Iron Man che hanno deciso il suo destino in
Endgame, da The Avengers ad oggi:
Tony si sacrifica in The Avengers
https://www.youtube.com/watch?v=FoAZWv36Baw
Il primo grande evento del
MCU, The
Avengers, ha visto trionfare i nostri eroi non senza
qualche sacrificio e gesti eclatanti. Come quello compiuto da Iron
Man sul finale che rimarrà nella storia del personaggio e
dell’universo condiviso.
I Vendicatori sono a New
York e stanno avendo la meglio sugli invasori
Chitauri, ma finché il portale spaziale rimarrà
aperto i rinforzi alieni continueranno ad affluire. Nel frattempo,
il consiglio ha deciso di inviare un missile nucleare per
distruggere i nemici insieme alla popolazione residente: è qui che
Tony Stark usa tutte le forze per deviare il
missile verso il portale e lo attraversa, colpendo la nave madre
dei Chitauri.
Rinunciare a Iron Man e scegliere Pepper
https://www.youtube.com/watch?v=gH_KBxJ0re8
Ovviamente la scelta di appendere il
costume al chiodo e dedicarsi interamente alla sua vita personale
con Pepper non è durata molto, tuttavia quando Tony si “dimette”
dal suo eroico alter ego in Iron Man 3 cambia il
suo percorso come eroe.
Innanzitutto l’amore per Pepper lo
motiva a realizzare l’obiettivo di una vita normale, e questo
sentimento sarà poi la ragione ultima per proteggere l’universo,
quindi non soltanto i suoi cari ma anche gli altri esseri
umani.
Il discorso in Age of Ultron
https://youtu.be/OnjT3mGQxmU
Il titolo del nuovo film dei
Vendicatori fa eco ad una frase pronunciata da Tony Stark in
Age of Ultron, film che andrebbe rivalutato per le
dinamiche che inizia a tessere e che si riveleranno decisive nel
corso dei successivi capitoli del MCU (come la rottura tra lui e
Steve Rogers).
Con Ultron l’eroe cerca di
realizzare un grande progetto di difesa del pianeta Terra che possa
proteggerci da eventuali minacce esterne, perché ciò che si trova
lassù è “la fine dei giochi“, dice in un
discorso ai compagni.
L’idea di costruire un’ “armatura
per tutto il mondo” ha fondamentalmente stabilito le azioni di Tony
da lì in poi come una metafora di quell’osservazione, e in fin dei
conti, in Endgame Iron Man è stato proprio questo: lo scudo che
pagava con la sua vita il prezzo per salvare l’universo.
Il segnale di Doctor Strange
https://www.youtube.com/watch?v=mM5qUzi3yio&t=50s
Cedendo la gemma del tempo a Thanos
in cambio della vita di Tony Stark, Doctor Strange
ha spiegato che a volte bisogna fare tutto il necessario per
portare a termine il proprio obiettivo, anche sacrificare qualcosa
che si considerava preziosa e impossibile da abbandonare.
Così, per porre l’accento su quella
lezione di vita, allo stregone è sufficiente un gesto con la mano
che indica “l’unico modo possibile” a Tony, guardandolo negli occhi
durante la battaglia finale di Endgame. Un momento che definirà per
sempre il viaggio del supereroe.
Tony sa perfettamente che le sue più
grandi paure sono state confermate: dovrà sacrificarsi ancora,
schioccare le dita e morire per il bene dei suoi amici.
Tony e il sogno di Infinity War
https://youtu.be/YAQsb2_30Q0
Tra le tante scene memorabili di
Infinity War c’è anche quella del breve dialogo
tra Tony e Pepper all’inizio del film, e soltanto alla luce degli
eventi di Endgame possiamo dire che stava prefigurando il loro
futuro.
Tony dice che aveva sognato di avere
un figlio con Pepper, e di averlo chiamato come il suo eccentrico
zio Morgan. In Endgame, cinque anni dopo, è
esattamente questa la realtà: l’eroe ha una figlia, di nome Morgan,
ed è ancora con il suo grande amore.
Lo schiocco
Schioccando il guanto dell’infinito,
Tony Stark spazza via Thanos e il suo esercito. L’equilibrio è di
nuovo ripristinato, ma quanto tempo e ostacoli ci sono voluti per
per arrivarci,? Finalmente Iron Man afferma se stesso nel migliore
dei modi: dimostrando una volta per tutte di avere un cuore.
La morte di Tony Stark è un evento
che peserà sul futuro del MCU, come suggerito dal trailer di
Spider-Man: Far From Home, e sembra che il lutto
verrà affrontato diversamente a seconda del personaggio. Di sicuro
siamo felici che Avengers: Endgame ci abbia consegnato la versione
più emozionante dell’eroe e che la sua dipartita non è stata
vana.
Arriva il 9 maggio in solo
Pokemon: Detective Pikachu, il primo adattamento
in live action dedicato al fenomeno mondiale e crossmediale che
dalla tv, ai giochi, passando per i fumetti, arriva anche al
cinema. E benché il titolo citi il più famoso e forse il più carino
di tutti questi animaletti (?), il film è una vera lettera d’amore
ai fan dei Pokemon e ne mostra moltissimi, dai più comuni a quelli
più rari.
Pokemon: Detective
Pikachu è diretto da Rob Letterman, che
sa bene come raccontare storie avvincenti a un pubblico molto
giovane, e segue l’avventura del giovane Tim (Justice
Smith), che viene a sapere della scomparsa di suo padre,
il geniale detective privato Harry Goodman. Il ragazzo si tuffa
immediatamente nell’avventura, aiutato da un singolare esemplare di
Pikachu parlante, che però soltanto lui riesce a capire. La storia
si trasforma subito in un giallo appassionante, ambientato tra le
strade di Ryme City, la caotica e moderna metropoli in cui esseri
umani e Pokemon vivono in armonia, fianco a fianco.
Tim imparerà e scoprirà molte cose
lungo la strada, a partire dal valore dell’amicizia, del gioco di
squadra e dell’importanza della famiglia che aveva sempre
sottovalutato. Letterman racconta una storia estremamente semplice
e lineare, con tutti i punti di svolta esattamente dove ce li
aspettiamo, aggiunge però un tocco umoristico molto gustoso, una
perfetta componente tecnica che amalgama alla perfezione esseri
umani e Pokemon aggiunti i computer grafica, e un’apoteosi dei
buoni sentimenti che non diventa mai stucchevole, complice anche la
sagace interpretazione (vocale) di Ryan Reynolds che si diletta a prestare voce e
movimenti a questo inedito e irriverente Pikachu.
Pokemon: Detective
Pikachu è il primo capitolo di quello che ha tutte le
carte in regola per diventare un franchiese di successo,
dimostrando che nonostante i destinatari principali del film siano
i fan dei Pokemon, chi accompagna in sala i propri fratelli o figli
potrà rintracciare nella storia un sapore di infanzia che non è
troppo distante da ciò che una volta faceva appassionare la
generazione cresciuta negli anni ’80 a quei cartoni animati
giapponesi considerati inarrivabili.
Sono iniziate le riprese di
The
Witches, un’avventura fantastica diretta dal regista
premio Oscar Robert Zemeckis (Forrest Gump), che
ha come protagonisti le attrici premi Oscar Anne
Hathaway (Les
Misérable,
Ocean’s 8) e Octavia Spencer (The
Help,
La forma dell’acqua – The Shape of Water), il candidato
all’Oscar Stanley Tucci (i film di Hunger Games,
Amabili resti) e la leggenda della commedia e pluripremiato
Chris Rock. Fa parte del cast anche l’esordiente
Jahzir Kadeem Bruno (la serie TV “Atlanta”), al fianco di Codie-Lei
Eastick.
Rivisitando l’amato racconto di
Dahl per un pubblico moderno, la visione innovativa di The
Witches di Zemeckis, narra la storia commovente e
ricca di humor nero di un giovane orfano (Bruno) che, alla fine del
1967, va a vivere con la sua adorata nonna (Spencer) a Demopolis,
una cittadina rurale dell’Alabama. Il ragazzo e sua nonna si
imbattono in alcune streghe apparentemente glamour ma completamente
diaboliche, così la nonna saggiamente decide di portare il nostro
giovane eroe in una sfarzosa località balneare. Purtroppo arrivano
esattamente nello stesso momento in cui la Strega Suprema
(Hathaway) ha riunito la sua congrega di fattucchiere di tutto il
mondo -sotto copertura- per portare a termine i suoi piani
malefici.
La sceneggiatura è di
Guillermo Del Toro, Robert Zemeckis e
Kenya Barris (l’imminente “Shaft”), basata sul
libro di Roald Dahl. Il film è prodotto dallo stesso
Zemeckis, al fianco di Jack Rapke,
Guillermo del Toro, Alfonso Cuaron e
Luke Kelly; mentre la produzione esecutiva è di
Michael Siegel, Gideon Simeloff, Marianne Jenkins
e Jackie Levine.
La squadra creativa di Zemeckis
include un elenco di suoi frequenti collaboratori, tra cui il
direttore della fotografia nominato all’Oscar Don
Burgess (“Forrest Gump”), lo scenografo Gary
Freeman, il montatore Jeremiah
O’Driscoll, e la costumista nominata all’Oscar
Joanna Johnston (“Allied: Un’ombra nascosta”,
“Lincoln”).
Una produzione Image Movers,
Necropia / ExperantoFilmoj, “The Witches” si sta girando presso gli
Studios della Warner Bros. di Leavesden, nel Regno Unito. L’uscita
nelle sale è prevista per il 16 ottobre 2020 e sarà distribuito in
tutto il mondo dalla Warner Bros. Pictures.
Lost ha
rivoluzionato completamente il concetto di serie ed è rimasta
nell’immaginario per il talento dei suoi attori, per la storia
avvincente e per il fatto di aver saputo rapire gli spettatori.
Dal 2004 al 2010, questa serie ha
accompagnato milioni di persone in tutto il mondo, tra avventure,
racconti personali e varie vicende tali da far sentire il pubblico
coinvolto mentalmente ed emotivamente.
Ecco, allora, dieci cose
da sapere su Lost.
Lost episodi
1. Sono stati realizzati
più di 100 episodi. Lost è una serie che ormai è diventata
un cult e viene ancora rivista dopo circa 10 anni dalla fine. La
serie si è composta di sei stagioni, con un totale di 114 episodi
che si sviluppano lungo una durata media di circa 45 minuti.
2. Esistono degli episodi
speciali. Una serie come Lost ha avuto modo di dare vita
ad alcuni episodi speciali, circa un paio per ogni stagione, per un
totale di 13. Queste puntate sono servite per fornire degli
approfondimenti o dei riassunti di episodi già trasmessi.
Lost trama
3. Sopravvissuti su
un’isola. Lost racconta la storia dei 48
sopravvissuti ad un aereo precipitato su un’isola disabitata,
mentre stava volando da Sydney a Los Angeles il 22 settembre 2004.
Queste persone cominciano ad organizzarsi per sopravvivere fino
all’arrivo dei soccorsi che sembrano non arrivare mai. Ma l’amara
scoperta non tarda ad arrivare: l’aereo precipitato era uscito di
circa mille miglia dalla rotta previste e sull’isola in cui si
trovano avvengono strani fatti.
4. Le tensioni tra i
superstiti. Dopo l’incidente aereo, i sopravvissuti si
trovano nelle condizioni di dover convivere forzatamente, pena la
sopravvivenza, in attesa che qualcuno li possa trovare e sperando
di riuscire a fuggire. Questa convivenza darà luogo a situazioni di
tensione e alla nascita di amicizie impensate, con la rivelazione
di storie e segreti personali.
Lost: spiegazione del
finale
5. Sentirsi parte di un
tutto. Bando agli spoiler, la fine di Lost è
stato dei colpi di scena più rilevanti degli ultimi anni e, sebbene
possa sembrare intricata, la spiegazione è molto semplice. I
personaggi non fanno altro che rappresentare l’essere umano che
si trova ad essere parte di un tutto, in cui ognuno conta qualcosa,
ha il proprio compito e le proprie decisioni hanno delle
conseguenze che riguardano l’intero universo.
Lost cast
6.
Josh Holloway ha contribuito a modificare il suo
personaggio. Sawyer è uno dei
personaggi di Lost ed era stato inizialmente concepito
per essere vecchio, disinvolto e un artista esperto della città di
Buffalo. Tuttavia, quando Josh Holloway dimenticò una battuta alla sua
audizione, prendendo a calci la sedia ed imprecando, gli autori ne
presero spunto per far diventare il personaggio più oscuro e del
sud.
7. Michael Keaton stava per
essere ingaggiato. In origine, Michael Keaton era stato scelto per
interpretare Jack. Nella prima stesura della sceneggiatura, Jack
doveva essere ucciso dal mostro dopo essere arrivati alla cabina di
pilotaggio. La ABC disse però ai produttori che non avrebbero
dovuto uccidere l’eroe così presto e la sceneggiatura venne
cambiata. A causa di ciò, Keaton si ritirò dal ruolo perché non
voleva impegnarsi in una serie regolare.
8.
Evangeline Lilly è stata una degli ultimi attori ad essere
stata scelta. Il motivo del ritardo è dovuto al fatto che
i produttori erano preoccupati che, essendo cittadina canadese, non
le venisse dato il visto americano per poter lavorare a lungo negli
Stati Uniti. Per assicurarsi che lo avesse nei tempi, le scene di
Evangeline Lilly sono state persino rimandate
durante la puntata pilota dello show.
Lost curiosità
9. La serie è stata
sviluppata nell’estate del 2003. In quel periodo
dell’anno, Lloyd Braun, l’allora presidente della
ABC, lanciò l’idea ai dirigenti di uno show che fosse un incrocio
tra il film Cast Away (2000) e il reality tv Survivor
(2000). Lost è stata una delle idee nate dal meeting e,
poche settimane dopo, venne realizzata la sceneggiatura
dell’episodio pilota.
10. Una serie associata
alle sette meraviglie. Un fatto interessante che riguarda
Lost è la sua connessione, di luoghi e oggetti, alle Sette
Meraviglie del Mondo Antico. Nei diversi episodi vi sono rimandi
alla Piramide di Cheope, ai giardini pensili di Babilonia, al
Colosso di Rodi, al Tempio di Artemide, al Mausoleo di Alicarnasso,
alla Statua di Zeus ad Olimpia e al Faro di Alessandria.
Lost streaming
Chi desiderasse vedere o rivedere
questa serie cult, è possibile farlo grazie alla piattaforma
digitale Disney+ che dispone del
prodotto anche in lingua originale. LOST in
streaming è disponibile sul canale Star
di Disney+.
Un anno fa, prima dell’inizio delle
riprese di Spider-Man: Far
From Home, erano circolati in rete alcuni rumor che
anticipavano l’ingresso nel MCU dei Sinistri
Sei, personaggi già “introdotti” al cinema nel finale
abbastanza vago di The Amazing Spider-Man 2.
Saprete ovviamente che il progetto della Sony di portare sul grande
schermo il gruppo di supercriminali non si è mai concretizzato,
lasciando il campo libero per i Marvel Studios.
Di fatto l’idea di un film sui
Sinistri Sei avrebbe senso: Avvoltoio, interpretato da
Michael Keaton in Homecoming, ha incontrato
Michael Mando aka Scorpion nella scena post credits e abbiamo visto
due Shockers in azione. Senza contare che Venom
ora esiste nell’universo di Spider-Man…
Ora le dichiarazioni di
Eric Carroll, produttore esecutivo di Far From
Home, lasciano suggerire che uno scenario del genere è possibile
nel futuro del Marvel Cinematic Universe:
“Non so se ci sono dei
progetti, ma so che convincere qualcuno come Jake Gyllenhaal a
interpretare il ruolo di Quentin Beck è stato un colpo vincente. Al
momento ci limitiamo a schivare queste domande sui Sinistri Sei, e
non voglio parlare dei piani della Sony perché solitamente si
ragiona un film alla volta. Se avremo un’idea giusta che il
pubblico apprezzerebbe, allora ci penseremo…so che è il film dei
sogni di qualcuno, ma non è qualcosa che stiamo specificamente
costruendo in questo momento.”
Che ne pensate? Forse sarà la Sony
a costruire un cinecomic interamente dedicato ai personaggi, magari
con Venom e Morbius (attualmente in produzione) a
capo del team e Silver Sable e Black Cat, le
protagoniste del prossimo spin-off?
Diretto ancora una volta da
Jon Watts,
Spider-Man: Far From Homeè
arrivato nelle nostre sale il 10 luglio. Confermati nel cast del
film il protagonista Tom
Holland nei panni di Peter Parker, Marisa
Tomeiin quelli di zia May e Zendayain
quelli di Michelle,Samuel
L. Jacksonin quelli di Nick Fury
e Cobie
Smuldersin quelli di Maria Hill.
Jake
Gyllenhaal interpreterà invece Quentin
Beck, aka Mysterio, uno degli antagonisti
più noti dei fumetti su Spidey.
Di seguito la sinossi ufficiale:
In seguito agli eventi di
Avengers: Endgame, Spider-Man deve rafforzarsi per affrontare
nuove minacce in un mondo che non è più quello di prima. ‘Il nostro
amichevole Spider-Man di quartiere’ decide di partire per una
vacanza in Europa con i suoi migliori amici Ned, MJ e con il resto
del gruppo. I propositi di Peter di non indossare i panni del
supereroe per alcune settimane vengono meno quando decide, a
malincuore, di aiutare Nick Fury a svelare il mistero degli
attacchi di creature elementali che stanno creando scompiglio in
tutto il continente.
Per quanto riguarda le novità del
sequel, la tuta di metallo di Peter dovrebbe essere una
versione rimodellata di quella di Iron
Spider vista in Avengers: Infinity
War. Questa nuova tuta, prevede anche una nuova maschera,
con degli occhiali al posto delle orbite bianche, come da
tradizione, questo perché è ovvio che il personaggio abbia bisogno
di una nuova maschera dopo che la sua precedente è andata distrutta
su Titano, durante il confronto con Thanos e prima della sua
disintegrazione.
Superando in sole due settimane i
due miliardi di incasso e il box office di
Titanic, Avengers: Endgame è il
film che nella storia del cinema ha incassato di più nel minor
tempo. E mentre il film ora “attenta” al primato di
Avatar, ancora imbattuto in vetta alla classifica
degli incassi worldwide, James Cameron si è prodigato in un tweet
di complimenti alla Marvel per l’incredibile risultato
raggiunto.
Il regista ha pubblicato l’immagine
che segue, in cui si complimenta con li studio e poi subito a
seguire un secondo Tweet in cui si dice impegnato sul set di
Avatar
2.
“A Kevin e a tutti alla Marvel.
Un iceberg ha affondato il vero Titanic, ci sono voluti gli
Avengers per affondare il mio. Tutti qui, alla Lightstorm
Entertainment si congratulano per il vostro incredibile risultato.
Avete mostrato che l’industria del cinema è viva e vegeta, ed è più
grande che mai! – Jim Cameron.”
Così si legge nel primo tweet,
mentre il secondo, che condivide lo slittamento dell’uscita di
Avatar 2annunciato da Disney
pochi giorni fa, è solo un reminder del suo impegno sul set di
questa titanica (è il caso di dirlo) impresa.
Sembra impossibile non intercettare
una nota di ironia in quel “ci sono voluti gli Avengers per
affondare il mio”, una dichiarazione che ha ragione di
esistere se si considera che il risultato di Endgame, eccezionale,
è da attribuire anche al decennio in cui la Marvel, prendendosi un
rischio grande almeno quanto quello che nel ’97 si prese Cameron
per Titanic, ha costruito l’attesa e l’aspettativa del
pubblico.
Tuttavia adesso James
Cameron deve fare anche i conti con la passaggio di
proprietà del suo franchise in costruzione, quello di
Avatar appunto, alla Disney, che ne ha posticipato
l’uscita per ragioni organizzative, immaginiamo.
Ci sembra palese che la posizione
di Cameron sia grossomodo indifferente al successo di Endgame, che
il regista si sia congratulato per correttezza con quelli che ora
sono i cugini alla Marvel (visto che sono tutti sotto l’ombra delle
grandi orecchie di Topolino) e che il suo unico interesse è portare
a termine il suo progetto di universo condiviso che nel 2009, con
il primo Avatar, ha davvero fatto la storia del (box office)
cinema.
Per come si sono evolute ora le
cose, Cameron non sta facendo altro che “congratularsi” con lo
stesso studio che lo sosterrà per i suoi prossimi 4 film del
franchise di Avatar.
Memento è uno dei
film che ha fatto la storia del cinema mondiale e che ha
contribuito a lanciare nell’Olimpo i fratelli
Christopher e Jonathan Nolan, in
grado di ammaliare il loro pubblico con astuzia e talento.
Questo film, che tiene lo
spettatore incollato allo schermo per tutta la sua durata, cerca di
far vedere allo spettatore il punto di vista del protagonista,
ponendo una riflessione sul valore dei ricordi e sul loro
senso.
Ecco, allora, dieci cose da
sapere su Memento.
Memento film
1. La malattia del
protagonista esiste davvero. La condizione medica
sperimentata da Leonard nel film è una reale malattia che si chiama
Amnesia Anterograda e che consiste nell’incapacità di formare nuovi
ricordi dopo il danneggiamento dell’ippocampo. Durante gli anni
’50, i medici trattavano alcune forme di epilessia rimuovendo parti
del lobo temporale, causando gli stessi problemi di memoria.
2. Il film di basa sulla
storia di Jonathan Nolan. La sceneggiatura di Christopher Nolan si era basata sulla storia
scritta da suo fratello
Jonathan ed intitolata Memento Mori. In ogni
caso, la sceneggiatura è da considerarsi originale perché il
racconto del fratello è stato pubblicato dopo il che il film era
stato completato.
3. Il test di Sammy è un
caso reale di studio. Il test che viene fatto da Sammy
Jankis e che coinvolge degli oggetti elettrificati, si basa su un
caso di studio di vita reale su un paziente, comunemente noto come
HM, che ha sofferto della stessa forma di amnesia dopo l’intervento
chirurgico per una forma di epilessia grave.
Memento significato
4. Nolan ha spiegato come
approcciarsi al film. Lo stesso regista del film ha
spiegato che questo è stato realizzato cercando di narrarlo dal
punto di vista del protagonista che, soffrendo di amnesia, rimane
all’oscuro di molte informazioni e lo stesso capita, quindi, allo
spettatore. Ecco che, quindi, il film si scinde in due linee
temporali, una a colori che va temporalmente all’indietro e una in
bianco e nero che fa l’opposto.
5. Il valore e il senso dei
ricordi. Un film come Memento, decisamente
intricato e completamente diverso dal racconto classico, di base
cerca di lavorare, e di porre l’accento, sul valore e sul senso dei
ricordi, un modo per indagare l’universo interiore e complesso
dell’uomo, la sua emotività e le sue capacità mnemoniche.
Memento streaming
6. Memento è disponibile in
streaming. Chi volesse vedere per la prima volta o
rivedere Memento, è possibile farlo poichè disponibile su
diverse piattaforme in streaming digitale come Google Play e
iTunes.
Memento trailer
7. Un trailer
magnetico. Prima di vedere il film, è consigliabile dare
un occhio al trailer per non perdersi nemmeno un momento di
suspense. E, per non perdersi davvero niente, perchè non dare un
occhio anche al
trailer onesto?
Memento cast
8. Stephen Tobolowsky ha
sofferto di amnesia. L’attore, durante la sua audizione
per il personaggi di Sammy, ha menzionato a Christopher Nolan di
aver sperimentato personalmente l’amnesia. Alcuni anni prima gli fu
somministrato un antidolorifico sperimentale che indusse l’amnesia
per un intervento chirurgico a cui era stato sottoposto. Tobolowsky
ha ammesso che ciò potrebbe averlo aiutato ad ottenere la
parte.
9. Guy Pearce ha perso peso
per il film. Per realizzare Memento, Guy Pearce si è dovuto sottoporre ad una
dieta. L’attore, infatti, prima del film pesava circa 104 chili,
riuscendo a dimagrire in maniera progressiva prima delle
riprese.
10. Brad Pitt era
interessato a recitare nel film. Sembra che Brad Pitt l’attore avesse espresso un forte
interesse verso Memento, tanto da volervi recitare. Alla
fine, quando ha dovuto lasciar perdere il progetto a causa di altri
impegni, Nolan non ha considerato nessun altro attore di “serie A”
per il ruolo di Leonard, rendendosi conto che c’erano molti alti
attori di talento ma funzionali per il budget del film. Per questo
Nolan era stato molto vicino a scritturare Aaron Eckhart, per poi dare la parte a Guy
Pearce.
Cinque anni dopo lo schiocco delle
dita di Thanos (mostrato in Infinity
War) i Vendicatori sopravvissuti sono andati avanti
con le loro vite, e quello che ritroviamo all’inizio di Avengers:
Endgame è un Tony Stark diverso e padre della piccola
Morgan, la bimba avuta con Pepper Potts.
Ma cosa sappiamo davvero del
personaggio e quali cambiamenti sono stati attuati rispetto alla
versione originale?
Nel MCU è interpretata da Lexi Rabe
Nel MCU, la piccola Morgan Stark è
interpretata da Lexi Rabe, che rivedremo presto
sul grande schermo in Godzilla: King of Monsters
(dove sarà la versione giovane del personaggio di Millie Bobby
Brown, Madison Russell).
Non sappiamo se l’attrice comparirà
in altri titoli dell’universo condiviso, ma niente è scontato
quando si parla di cinecomic Marvel…
Katherine Langford sarebbe stata la versione adulta di
Morgan
Uno dei misteri irrisolti di
Avengers:
Endgame è stato finalmente affrontato da
Anthony e Joe Russo durante la nuova puntata del
podcast di Josh Horowitz. Nella chiacchierata con il volto di MTV
News viene infatti svelato il motivo dell’assenza di
Katherine Langford, la star della serie 13
Reasons Why confermata ufficialmente nel cast lo scorso
ottobre e il cui ruolo non era mai stato specificato.
“Avevamo questa idea che vedeva
Tony entrare in una sorta di universo metafisico, lo stesso in cui
si è trovato Thanos dopo aver schioccato le dita in Infinity War.
Lì ci sarebbe stato l’incontro con la versione futura di sua figlia
[…]Presto ci siamo resi conto che mancava quel legame
emotivo con Morgan adulta, e la scena non funzionava né risuonava a
livello di emozione, ed è per questa ragione che abbiamo deciso di
eliminarla e di allontanarci da quell’idea“.
Nel podcast viene inoltre spiegato
che la versione del film con la sequenza che vedeva protagonista la
Langford era stata mostrata al pubblico durante i test-screening,
tuttavia la mancanza di reazioni positive e la confusione generale
hanno spinto i Marvel Studios a procedere in un’altra
direzione.
Nei fumetti Morgan Stark è il cugino di Tony
Nei fumetti, Morgan
Stark è in realtà il figlio di Edward Stark, nipote dunque
di Howard Stark e Maria Stark e cugino di primo grado di Tony
Stark. La sua controparte vive il rapporto con Tony come un’accesa
rivalità e spesso cerca di usurparlo dalla poltrona di leader della
Stark Industries.
I Marvel Studios hanno già cambiato il sesso di un personaggio
dei fumetti
Rendere un personaggio maschile una
donna è una pratica ormai comune nel MCU, già accaduto per Jeri
Hogarth, l’avvocato interpretato da Carrie-Anne
Moss in Jessica Jones, Ghost, il villain di Ant-Man and the Wasp
interpretato da Hannah John-Kamen, Mar-Vell, lo
scienziato Kree interpretato da Annette Bening in
Captain Marvel,
infine l’Antico, lo stregone supremo a cui dona il volto
Tilda Swinton.
Nel MCU viene chiamata come lo zio di Pepper
In Avengers: Infinity
War, quando Tony racconta a Pepper del sogno in cui aveva
immaginato di avere un figlio, scopriamo che il nome Morgan è lo
stesso dell’eccentrico zio della sua compagna. Cinque anni dopo lo
schiocco, in Avengers: Endgame, la
figlia avuta insieme si chiama proprio Morgan.
Nei fumetti diventa un villain
A causa del suo risentimento verso
Tony, il Morgan dei fumetti viene portato verso il “lato oscuro”,
ed esattamente come Justin Hammer, usa tutte le sue infinite
risorse per abbattere il cugino.
Nella trama del fumetto
“Good as Gone” assume un gruppo di mercenari che
si fanno chiamare Stockpile per entrare nel laboratorio di Tony e
rubare la sua armatura di Iron Man, mentre in “Dark
Reign” prova a rilevare tutta la sua compagnia.
La versione Ultimate
Nella timeline dei fumetti Ultimate,
Morgan Stark non è il classico villain, ma nemmeno un eroe, e non
cerca di sconfiggere Tony Stark. Esiste addirittura una storia in
cui lui, il cugino e altri personaggi vengono catturati da un
gruppo di criminali guatemaltechi guidati dal Diavolo
Rosso.
Cheeseburgers
C’è un motivo se alla fine di
Endgame, terminato il funerale di suo padre, Morgan chiede a Happy
Hogan un cheeseburger. Si tratta infatti di un
richiamo al primo film di Iron Man del 2008 in cui Tony chiede un
panino a Happy dopo aver trascorso tre mesi in prigionia in Medio
Oriente.
Dopo essere stato messo da parte da
Amazon, A Rainy Day in New York di Woody
Allen comincia a trovare la strada verso la sala, a
partire dall’Italia, che prima nel mondo, grazie a Lucky
Red, porta al cinema il film del regista newyorkese.
La commedia romantica con
Timothee Chalamet, Elle Fanning,
Selena Gomez e Jude Law viene
venduta a livello internazionale dalla Gravier Productions di Allen
e da FilmNation Entertainment di Glen Basner.
Lucky Red Italia ha confermato che distribuirà il
film, A Rainy Day a New York, il 3 ottobre,
lasciando intendere che il film potrebbe essere ospite del Festival
di Venezia.
Lucky Red ha distribuito
precedentemente i film di Allen fino a La Ruota delle
Meraviglie, del 2017, con Kate Winslet.
Già nel 2003, Woody Allen aveva aperto il Festival
di Venezia con Anything Else.
Non si sa molto sulla trama di
A Rainy Day in New York, tranne che è un film
corale a tema romantico che coinvolge due giovani che arrivano a
New York per il fine settimana, la loro storia si intreccia con
quella di un uomo adulto, che è interpretato da Jude
Law, che ha una relazione con una donna molto più giovane,
Elle Fanning, che durante le riprese del film
aveva 19 anni. Il film è stato completato nel 2018.
Il film di Allen è diventato materia
delicata negli Stati Uniti a causa della rinnovata attenzione per
le accuse di molestie sessuali dirette ad Allen dalla figlia
Dylan Farrow. A giugno scorso, Amazon ha sciolto
il suo accordo di quattro film con Allen, accordo che includeva
A Rainy Day a New York, permettendo così ad Allen
di gestire il film a suo piacimento. In risposta, Allen ha
recentemente citato in giudizio il
servizio di streaming del gigante dello shopping per almeno $ 68
milioni.
Sulla scia del movimento
#MeToo e delle accuse riemerse ad Allen, secondo
le quali avrebbe molestato la figlia trent’anni fa, diversi attori
hanno preso le distanze dal regista e dal film stesso, tra cui
Chalamet e Gomez, che hanno donato i loro stipendi per il film a
Time’s Up e altre organizzazioni.
Di contro, in un’intervista al
New York Times pubblicata
lo scorso novembre, Law ha invece dichiarato che il
comportamento di Amazon ai danni del film è stata una
“terribile vergogna”. “Mi piacerebbe vederlo – ha
dichiarato Jude Law– Delle persone ci hanno
lavorato molto e hanno messo molto di loro nel film, ovviamente
anche lo stesso Allen.”
Nonostante i problemi degli ultimi
mesi, la vena artistica di Allen sembra non averne risentito e il
regista è attualmente al lavoro a
un nuovo film sostenuto da Mediapro, con sede a Barcellona,
che ha finanziato molti altri suoi film, tra cui Vicky
Cristina Barcelona e Midnight in
Paris.
Il secondo trailer di
Spider-Man: Far
From Home diffuso lunedì dai Marvel Studios ci ha mostrato un
Peter Parker in lutto e incapace di superare la morte del suo
mentore Tony Stark, che come saprete non è sopravvissuto agli
eventi di Avengers:
Endgame. Andare avanti è difficile, e il giovane
supereroe dovrà trovare la giusta motivazione per indossare di
nuovo il costume e proteggere i suoi amici dall’attacco degli
Elementali; una missione
che scomoderà anche Nick Fury, Maria Hill e Quentin Beck aka
Mysterio, personaggio
proveniente da un altro universo.
Ma a quanto pare il sequel di
Homecoming conterrà una scena particolare che,
secondo Tom
Holland, sarà come “un pugno nello stomaco” per gli
spettatori, emozionante e difficile da digerire. Queste le parole
dell’attore a Cinemablend:
“C’è un momento in questo film
in cui il pubblico si sentirà preso a pugni in faccia. Ricordo che
mentre lo stavamo girando, mi sono allontanato e l’ho riguardato
dal monitor chiedendo a Jon [Watts] se fosse sicuro di ciò che
stavamo facendo. ‘La gente odierà questa scena’, ha detto, ed è
davvero pazzesca…ti toglie la terra sotto i piedi“.
Forse Holland sta preannunciando la
scomparsa di un personaggio chiave? Oppure la sequenza descritta fa
parte della commemorazione per Iron Man che abbiamo intravisto già
nel trailer? Il mondo ha bisogno del nuovo Tony Stark, ma
Spider-Man riuscirà ad essere all’altezza del compito?
È altrettanto probabile che il film
racconti le origini di Mysterio e le motivazioni che l’hanno spinto
a migrare da un universo all’altro, magari per vendicare qualche
torto subito (la morte di un familiare o di una compagna, chissà).
D’altronde sappiamo poco o nulla di questo misteriosa figura la cui
Terra sembra essere stata distrutta dallo schiocco avvenuto in
Endgame.
Diretto ancora una volta da
Jon Watts,
Spider-Man: Far From Homeè
arrivato nelle nostre sale il 10 luglio. Confermati nel cast del
film il protagonista Tom
Holland nei panni di Peter Parker, Marisa
Tomeiin quelli di zia May e Zendayain
quelli di Michelle,Samuel
L. Jacksonin quelli di Nick Fury
e Cobie
Smuldersin quelli di Maria Hill.
Jake
Gyllenhaal interpreterà invece Quentin
Beck, aka Mysterio, uno degli antagonisti
più noti dei fumetti su Spidey.
Di seguito la sinossi ufficiale:
In seguito agli eventi di
Avengers: Endgame, Spider-Man deve rafforzarsi per affrontare
nuove minacce in un mondo che non è più quello di prima. ‘Il nostro
amichevole Spider-Man di quartiere’ decide di partire per una
vacanza in Europa con i suoi migliori amici Ned, MJ e con il resto
del gruppo. I propositi di Peter di non indossare i panni del
supereroe per alcune settimane vengono meno quando decide, a
malincuore, di aiutare Nick Fury a svelare il mistero degli
attacchi di creature elementali che stanno creando scompiglio in
tutto il continente.
Per quanto riguarda le novità del
sequel, la tuta di metallo di Peter dovrebbe essere una
versione rimodellata di quella di Iron
Spider vista in Avengers: Infinity
War. Questa nuova tuta, prevede anche una nuova maschera,
con degli occhiali al posto delle orbite bianche, come da
tradizione, questo perché è ovvio che il personaggio abbia bisogno
di una nuova maschera dopo che la sua precedente è andata distrutta
su Titano, durante il confronto con Thanos e prima della sua
disintegrazione.
Mel Gibson è pronto
a interpretare Babbo Natale nella commedia
d’azione indipendente intitolata Fatman. La
Fortitude si occupa dei diritti di vendita in tutto il mondo e
presenterà il progetto ai buyer internazionali al Festival di
Cannes, che aprirà il 14 maggio. CAA si occupa dei diritti di
vendita negli Stati Uniti.
Fatman, le cui
riprese dovrebbero cominciare all’inizio del 2020 in Canada, è la
storia di un Babbo Natale chiassoso e non troppo ortodosso che sta
combattendo il suo declino economico, mentre un dodicenne
trascurato assume un killer per uccidere Babbo Natale per avergli
messo nella calza dei doni un pezzo di carbone.
Fatman sarà diretto da Ian e
Eshom Nelms, da una sceneggiatura che i due hanno firmato
insieme. Il film sarà prodotto da Brandon James di
Rough House, Nadine de Barros di Fortitude e
Lisa Wolofsky di Skywolf.
“Questo racconto di Babbo Natale
è un film che siamo ansiosi di realizzare da diverso tempo e siamo
entusiasti di avere trovato dei partner altrettanto appassionati
come Rough House e Fortitude, che hanno la stessa volontà.”
Hanno dichiarato Eshom e Ian Nelms.
L’ultima apparizione cinematografica
di Mel Gibson è stata in Dragged Across
Concrete, mentre di due anni fa è il suo La Battaglia di
Hacksaw Ridge, film con Andrew
Garfield che ha conquistato sei nomination agli Oscar.
In questi primi undici anni di
Marvel Cinematic Universe abbiamo
visto tre “versioni” di Bruce Banner, l’eroe interpretato prima da
Edward Norton nello standalone del 2008, poi da
Mark
Ruffalo in The Avengers e nei
successivi film: quella tradizionale, dell’uomo che combatte contro
la sua nemesi rabbiosa, quella che non riesce più a trasformarsi
tanto è rimasto traumatizzato dagli eventi (in Infinity
War), infine l’ultima, vista in Avengers:
Endgame, dove il personaggio appare nella sua forma
“mostruosa” facendo convivere le due anime, in perfetto equilibrio
(un omaggio al Professor Hulk dei fumetti).
Tuttavia il finale di Endgame ci
lascia con un Banner fisicamente compromesso, che ha perso il
braccio dopo aver schioccato le dita con il nuovo guanto
dell’infinito, oltre che provato dalla morte di Natasha Romanoff.
Dunque la domanda è lecita: sarà questo l’aspetto di Hulk da qui in
avanti? I danni verranno risolti in qualche modo? A rispondere è il
regista Joe Russo durante un’intervista con
Comicbook:
“Ha perso un braccio. Ha
perso Natasha. Non c’è punto di ritorno. Ha danneggiato se
stesso. Ma non so, è un discorso interessante. Si tratta di un
danno permanente, allo stesso modo in cui lo schiocco ha provocato
danni permanenti a Thanos. È un processo irreversibile. Il suo
braccio, se ci fate caso, è molto più magro adesso, annerito,
quindi privo della stessa forza che aveva prima […]
[…] Forse qualcuno lo aiuterà a
guarire, o forse qualcuno gli darà un nuovo braccio” ha
continuato Russo, “Ma non ho idea di dove sia diretto
il personaggio. La cosa bella è stavolta non dovevamo
prestare attenzione al dopo, perché stavamo cercando di raccontare
soltanto un finale soddisfacente.”
In effetti il futuro di Hulk nel MCU
è ancora da scrivere. Kevin Feige non ha mai espressamente parlato
di progetti solisti per il supereroe, né di sviluppare altre storie
che avessero lui come protagonista. Se e come la prossima Fase
affronterà questa trasformazione resta un mistero…che ne
pensate?
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli
sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti
in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora
una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare
l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
Un ultimo annuncio per la selezione
ufficiale del 72° Festival di Cannes 2019:
Sylvester Stallone, che non passa mai inosservato
sulla Croisette, torna a Cannes per promuovere Rambo V –
Last Blood.
Sylvester Stallone
reciterà nei panni di John Rambo, uno dei
personaggi cinematografici più famosi al mondo, che ha scatenato la
maggior parte delle passioni, ha raccolto milioni di spettatori e
persino ispirato scrittori.
Sylvester Stallone avrà l’onore di
una proiezione speciale al Palais des Festivals venerdì 24 maggio
alle 22.30. Presenterà sul palco alcune immagini esclusive di Rambo
V. Dopo un montaggio video che evoca la sua enorme carriera, il
restauro in anteprima mondiale di Rambo – First
Blood di Ted Kotcheff sarà proiettato in 4K DCP nel Grand
Théâtre Lumière.
Rambo V: Last Blood
è diretto da Adrian Grunberg e prodotto da
Millennium Films. Il film sarà interpretato da Sylvester
Stallone, Paz Vega e Oscar Jaenada.
Matthew Cirulnik e Sylvester
Stallone hanno scritto la sceneggiatura basata su
personaggi creati da David Morell. Il film uscirà
negli Stati Uniti e in tutto il mondo dal 20 settembre.
Il Festival di Cannes
2019 si svolgerà dal 14 al 25 maggio. Il presidente di
Giuria della Palma d’Oro sarà Alejandro G.
Inarritu mentre ad Alain Delon verrà
consegnato il premio alla carriera.
La corrispondenza
è l’ultimo film di Giuseppe Tornatore che ha
riportato su grande schermo il tema del mistero e dell’amore, due
argomenti separati ma anche molto legati tra loro.
Questo film, interpretato da due
attori brillanti come Olga Kurylenko e
Jeremy Irons, cerca di far riflettere circa la
qualità della comunicazione odierna e il suo paragone con quella
che si può definire analogica, cioè la classica lettera
scritta.
Ecco, dunque, dieci cose da
sapere su La corrispondenza.
La corrispondenza film
1. L’isola dove vive Ed si
trova in Italia. Nel film La corrispondenza, il
protagonista Ed (Jeremy
Irons) vive in una casa che si trova su di un’isola
che viene chiamata Borgoventoso. In realtà, quest’isola esiste e si
trova sul Lago di Orta, vicino al piccolo borgo medievale di Orta
San Giulio.
2. Tornatore e Morricone
all’undicesima collaborazione.
Giuseppe Tornatore si è sempre contraddistinto per il
fatto di volere nei suoi film una colonna sonora d’eccellenza,
firmata da Ennio Morricone. I due hanno collaborato molte
volte insieme, praticamente per tutta la filmografia di Tornatore,
eccetto il suo primo film, Il camorrista (1986).
3. Il ritorno del
mistero. Una delle caratteristiche dei film di Tornatore è
il tema del mistero. Anche in La corrispondenza questo
tema torna in modo prepotente, con il mistero che si lega a doppio
filo attorno alla figura del protagonista e attorno all’amore che
cerca di andare oltre le difficoltà, di superare momenti di
rottura.
La corrispondenza streaming
4. Un film disponibile in
digitale. Chi volesse rivedere La corrispondenza,
o approcciarsi per la prima volta a questo
film, è possibile farlo grazie alla piattaforme digitali legali
che dispongono il film, come Rakuten Tv, Chili, Google Play, iTunes
e Tim Vision.
La corrispondenza trailer
5. Un trailer fatto di
suspense. Sin dalle prime inquadrature generate dal
trailer del film, è impossibile non notare il taglio noir del
lungometraggio, dato dalle tematiche in gioco e dall’atmosfera. Un
trailer che diventa una tappa obbligatoria da fare (anzi, da
vedere) prima di godersi il film.
La corrispondenza trama
6. Una studentessa che fa
la controfigura. Il film si apre su Amy
(Olga
Kurylenko), una studentessa universitaria che, nel
tempo libero, lavora come controfigura sia per la televisione, che
per il cinema. Le sue specialità sono le scene d’azione, le
situazioni di pericolo che nelle storie di finzione si concludono
con la morte del suo doppio, per non dimenticare le acrobazie
cariche di suspence. Una lavoro che l’aiuta a sentirsi invincibile
o ad esorcizzare un antico senso di colpa.
7. Il mistero che coinvolge
il suo amato. Amy è molto innamorata dal suo professore di
astrofisica che si trova ad Edimburgo e, dal quale, sembra
contraccambiata. Ma da un momento con l’altro, egli sparisce nel
nulla. Nonostante il suo essere fuggito, la giovane continua a
ricevere messaggi da parte per tutto il giorno. Cercando di capire
cosa sia successo, Amy comincia a condurre un’indagine
personale.
La corrispondenza frasi
8. Frasi che lasciano un
segno. Un film che ruota attorno al tema della
comunicazione non poteva non essere composto da dialoghi e frasi
significative. Ecco qualche esempio:
Il mio errore è stato non averti
incontrato prima.
Se vivi con la testa tra le
stelle, prima o poi una ti si ficcherà nel cervello.
(Edward Phoereum)
Ti amo dovunque, comunque, sempre!
(Edward Phoereum)
Come le stelle che, pur avendo
esaurito il loro ciclo vitale, continuano a brillare! (Amy
Ryan)
Qui è come essere lì, solo che non
posso toccarti.
Non riesco a credere che non possa
più ascoltare le parole che mi hai rivolto… E che io stupidamente
ho rifiutato. (Amy Ryan)
Non puoi lasciarmi in un labirinto
senza via d’uscita! (Amy Ryan)
La corrispondenza finale
9. Una riflessione sulle
relazioni, l’amore e la comunicazione. Il film di Giuseppe
Tornatore si muove sul terreno del noir per porre una riflessione
importante circa i misteri dell’amore e della comunicazione, di
quella tecnologica sia ancora inevitabilmente dipendente da quella
cartacea, una semplice busta in cui si possono nascondere i
segreti.
10. Tornatore ha
esplicitamente chiesto di non rivelare il finale. In un
periodo in cui il pericolo spoiler sembra vigere quasi
esclusivamente solo per i cinecomic, Giuseppe Tornatore vi si è
voluto appellare. Il regista, infatti, ha chiesto a critici,
giornalisti e anche al pubblico, di non rivelare la fine del film
per non guastare il piacere degli spettatori di andare al
cinema.