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Gattaca: una serie in sviluppo per Showtime

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Gattaca: una serie in sviluppo per Showtime

Secondo Variety, Showtime sta attualmente sviluppando un adattamento in serie del thriller fantascientifico Gattaca della Sony Pictures del 1997. Il progetto proviene dai creatori di Homeland, Alex Gansa e Howard Gordon.

La serie Gattaca sarà creata e prodotta esecutivamente da Gansa, Gordon e Craig Borten, con Gansa che sarà anche showrunner. Il progetto è prodotto anche da Sony Pictures Television per Showtime. Ulteriori dettagli sulla trama e sui personaggi sono ancora tenuti nascosti.

Ethan Hawke, Uma Thurman, Alan Arkin e Jude Law sono i protagonisti di questo avvincente thriller fantascientifico su un uomo fin troppo umano che osa sfidare un sistema ossessionato dalla perfezione genetica. Hawke interpreta Vincent, un ‘In-Valid’ che assume l’identità di un membro dell’élite genetica per perseguire il suo obiettivo di viaggiare nello spazio con la Gattaca Aerospace Corporation”, si legge nella sinossi dell’originale. “Tuttavia, una settimana prima della sua missione, Vincent finisce trai sospettati per un’omicidio commesso. Con un implacabile investigatore sulle sue tracce e il collega di cui si è innamorato che inizia a sospettare il suo inganno, i sogni di Vincent si disfano costantemente. Nessuno del DNA “preordinato” che gli garantirà il successo. Nel disperato tentativo di realizzare il suo sogno di esplorare lo spazio, Vincent assume l’identità di un atleta geneticamente superiore (Jude Law). Evitando di essere individuato utilizzando i marcatori genetici dell’atleta, Vincent diventa una stella nascente al Gattaca Aer”

Nonostante sia stato una delusione al botteghino con un incasso interno di oltre $ 12 milioni contro il suo budget dichiarato di $ 36 milioni, Gattaca è stato ben accolto dalla critica grazie alla sua stimolante storia di fantascienza. L’imminente adattamento di Showtime non è il primo tentativo di Sony Pictures Television di adattare il film in una serie. Nel 2009, lo studio ha provato a sviluppare un dramma procedurale poliziesco basato sul classico cult del 1997

The Penguin: tre nuovi attori nel cast della serie con Colin Farrell

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L’imminente serie The Penguin della HBO ha aggiunto nuovi volti al suo cast, con Variety che ha annunciato che Michael Zegen, James Madio e Scott Cohen sono stati tutti scelti per ruoli ricorrenti nello spin-off di The Batman. I tre si uniscono a un cast già ricco di star, che includerà artisti del calibro di Colin Farrell, che riprenderà il ruolo di Oswald “The Penguin” Cobblepot, Cristin Milioti, Rhenzy Feliz, Michael Kelly, Shohreh Aghdashloo, Deirdre O’Connell e Clancy Brown.

Al momento HBO Max non ha rivelato dettagli in merito ai ruoli che andranno ad interpretare Madio e Cohen. Tuttavia, Variety riporta che Michael Zegen interpreterà il ruolo di Alberto Falcone, figlio di Carmine Falcone, interpretato da John Turturro in The Batman. Nel mondo di DC Comics, Alberto è anche accreditato come The Holiday Killer nell’iconica storia di Batman The Long Halloween, anche se non è noto se Zegen apparirà nel prossimo sequel di The Batman.

Ambientata nel mondo di The Batman del 2022 , la serie HBO Max si concentrerà su Oswald Cobblepot. The Penguin sarà basato sui personaggi DC creati da Bob Kane e Bill Finger. È stato scritto da Lauren LeFranc, che è anche la showrunner. I primi due episodi saranno diretti da Craig Zobel.

Il dramma limitato sarà basato sui personaggi DC creati da Bob Kane e Bill Finger. È stato scritto da Lauren LeFranc, che è anche la showrunner. I primi due episodi saranno diretti da Craig Zobel. La prossima  serie The Penguin sarà prodotta da Dylan Clark e Matt Reeves di The Batman, Farrell, LeFranc, Daniel Pipski, Adam Kassanand e Rafi Crohn. È un progetto congiunto tra 6th e Idaho, DC Entertainment, Dylan Clark Productions e Warner Bros. Television.

The Flash: i Funko Pops comprendono molti eroi di primo piano del DCU

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Con un tweet l’azienda Funko ha diffuso i primi personaggi legati al  merchandising di The Flash e con sorpresa oltre al resto degli eroi confermati e visti nel trailer compare anche un noto eroe della DCU, : Wonder Woman di Gal Gadot.

Un rapporto di dicembre affermava che i cameo di Gal Gadot e Henry Cavill in The Flash erano stati tagliati, il che ora renderebbe sorprendente l’inclusione di Wonder Woman. ComicBookMovie ha rivelato di aver sentito che Wonder Woman sarebbe apparsa in una delle prime sequenze d’azione del film insieme al Batman di Ben Affleck, il che potrebbe spiegare il suo far parte del merchandising del film.

Accanto a Wonder Woman, gli altri Funko Pop includono varie versioni di Flash, il generale Zod, Iris West e le versioni di Batman di Ben Affleck e Michael Keaton. Ci sono anche alcuni set deluxe che includono Batman nel Batwing, Flash in esecuzione e altro ancora.Puoi dare un’occhiata ai vari oggetti da collezione nel tweet qui sotto:

Il film The Flash

“I mondi si scontrano in “The Flash” quando Barry usa i suoi superpoteri per viaggiare indietro nel tempo per cambiare gli eventi del passato. Ma quando il suo tentativo di salvare la sua famiglia altera inavvertitamente il futuro, Barry rimane intrappolato in una realtà in cui il Generale Zod è tornato, minacciando l’annientamento, e non ci sono supereroi a cui rivolgersi. Cioè, a meno che Barry non riesca a convincere un Batman molto diverso a uscire dalla pensione e salvare un kryptoniano imprigionato… anche se non quello che sta cercando. Alla fine, per salvare il mondo in cui si trova e tornare al futuro che conosce, l’unica speranza di Barry è correre per salvarsi la vita. Ma fare l’ultimo sacrificio sarà sufficiente per resettare l’universo?”

The Flash arriverà finalmente nelle sale il 23 giugno 2023. Il film vede Ezra Miller riprendere il ruolo di Barry Allen da Justice League. Ricordiamo che The Flash arriverà al cinema il 23 giugno 2023. Il film sarà diretto da Andy Muschietti, regista di IT e IT – Capitolo Due. Ezra Miller tornerà a vestire i panni del Velocista Scarlatto dopo essere apparso in un cameo in Batman v Superman: Dawn of Justice e in Justice League.

Ben Affleck non dirigerà nulla per la DC di James Gunn

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Ben Affleck non dirigerà nulla per la DC di James Gunn

Prima dell’uscita di The Flash a giugno, Ben Affleck aveva espresso i suoi sentimenti sulla possibilità di dirigere un film DC. Dopo aver interpretato Batman in film come Batman v Superman: Dawn of Justice e Justice League, l’attore e regista era stato molto aperto sul fatto che sarebbe potuto tornare r a lavorare con la DC per dirigere qualche progetto. Ebbene a distanza di mesi sembra che qualcosa sia accaduto e ora il due volte premio Oscar sembra aver cambiato decisamente opinione. Parlando con THR  Ben Affleck ha chiarito che non dirigerà qualcosa per la DC, indipendentemente da chi si trova al comando.

Non dirigerei qualcosa per [James] Gunn DCAssolutamente no“, ha detto Affleck. “Non ho niente contro James Gunn. Bravo ragazzo, certo che farà un ottimo lavoro. Non vorrei entrare e dirigere nel modo in cui lo stanno facendo. Non mi interessa.

Ben Affleck apparirà in The Flash nei panni di Bruce Wayne/Batman al fianco di Michael Keaton, che interpreterà anche la sua rispettiva versione del Caped Crusader. A loro si uniranno Ezra Miller, Sasha Calle, Kiersey Clemons, Maribel Verdú, Sasha Calle e Ron Livingston. Proprio di recente, Gunn ha rivelato che dirigerà Superman: Legacy, oltre ad aver firmato la sceneggiatura. Il film farà parte della prima fase del DCU, chiamata Chapter One: Gods and Monsters. Questo primo capitolo conterrà una moltitudine di diversi film e programmi televisivi, tra cui un film incentrato su Batman e Robin chiamato  The Brave and the Bold, un film di Supergirl intitolato  Supergirl: Woman of Tomorrow, un  film di Swamp Thing e diversi programmi TV

Il film The Flash

“I mondi si scontrano in “The Flash” quando Barry usa i suoi superpoteri per viaggiare indietro nel tempo per cambiare gli eventi del passato. Ma quando il suo tentativo di salvare la sua famiglia altera inavvertitamente il futuro, Barry rimane intrappolato in una realtà in cui il Generale Zod è tornato, minacciando l’annientamento, e non ci sono supereroi a cui rivolgersi. Cioè, a meno che Barry non riesca a convincere un Batman molto diverso a uscire dalla pensione e salvare un kryptoniano imprigionato… anche se non quello che sta cercando. Alla fine, per salvare il mondo in cui si trova e tornare al futuro che conosce, l’unica speranza di Barry è correre per salvarsi la vita. Ma fare l’ultimo sacrificio sarà sufficiente per resettare l’universo?”

The Flash arriverà finalmente nelle sale il 23 giugno 2023. Il film vede Ezra Miller riprendere il ruolo di Barry Allen da Justice League. Ricordiamo che The Flash arriverà al cinema il 23 giugno 2023. Il film sarà diretto da Andy Muschietti, regista di IT e IT – Capitolo Due. Ezra Miller tornerà a vestire i panni del Velocista Scarlatto dopo essere apparso in un cameo in Batman v Superman: Dawn of Justice e in Justice League.

Quasi Orfano con Riccardo Scamarcio arriva su SKY

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Quasi Orfano con Riccardo Scamarcio arriva su SKY

Arriva su Sky QUASI ORFANO, divertente commedia di Umberto Carteni, in prima tv lunedì 20 marzo alle 21.15 su Sky Cinema Uno e Sky Cinema 4K (e alle 21.45 anche su Sky Cinema Comedy), in streaming su NOW e disponibile on demand, anche in qualità 4K.  

Nel film – remake della pellicola francese Ti ripresento i tuoi – un grande cast corale che comprende Riccardo Scamarcio, Vittoria Puccini, Antonio Gerardi, Grazia Schiavo, Adriano Pappalardo, con Nunzia Schiano e con la partecipazione di Bebo Storti.

La trama del film

Valentino e Costanza sono marito e moglie, vivono a Milano e hanno fondato un famosissimo brand nel mondo del design. Valentino, di origine pugliese, ha progressivamente tagliato i ponti con la sua famiglia, al punto di dichiararsi orfano e cambiare cognome. La famiglia di Valentino, colorita e numerosa, tenta di riallacciare i contatti presentandosi all’improvviso a Milano.

QUASI ORFANO – Lunedì 20 marzo alle 21.15 su Sky Cinema Uno e Sky Cinema 4K (e alle 21.45 anche su Sky Cinema Comedy), in streaming su NOW e disponibile on demand, anche in qualità 4K.

Spider-Man: Across the Spider-Verse: il villain sarà molto più forte rispetto ai fumetti

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Lo sceneggiatore e produttore Christopher Miller, il co-regista Joaquim Dos Santos e la produttrice Amy Pascal hanno offerto alcune informazioni in più su ciò che il pubblico può aspettarsi dal principale antagonista del film Spider-Man: Across the Spider-Verse, sequel di quel Spider-Man: Un nuovo universo premiato con l’Oscar al miglior film d’animazione nel 2019. Villain di questo atteso nuovo capitolo sarà La Macchia, un personaggio meno noto ma estremamente affascinante, mai apparso sino ad ora in un lungometraggio dedicato all’amato Uomo Ragno.

Parlando di questo villain, Dos Santos ha ora osservato che: “Nei fumetti, La Macchia era un personaggio a basso costo, ma ha tutto il potenziale del mondo“. Miller ha invece aggiunto che: “Inizia in modo sciocco, con i suoi portali alla Looney Tunes, ma man mano che il film avanza diventa più potente. Dovrà essere preso sul serio“. Pascal, infine, ha aggiunto che si  tratta di “un personaggio in cui tutti hanno trovato grande commedia e pathos“. Sembra dunque che, al di là del suo aspetto poco minaccioso, La Macchia si rivelerà un villain molto più pericoloso del previsto per il protagonista.

Spider-Man: Across the Spider-Verse introdurrà però non solo La Macchia, doppiato da Jason Schwartzman, ma anche oltre 200 varie iterazioni dell’eroe titolare. Miller ha dichiarato nell’aprile 2022 che “in mezzo a questo multiverso ci sono 240 personaggi unici … ma sono per lo più personaggi minori o secondari“. Tra questi ci sarà Miguel O’Hara, alias Spider-Man 2099, doppiato da Oscar Isaac. Isaac sarà affiancato da un cast corale che include Brian Tyree Henry nei panni di Jefferson Davis, Luna Lauren Vélez nei panni di Rio Morales e Issa Rae nei panni di Jessica Drew, alias Spider-Woman. Spider-Man: Across the Spider-Verse, come noto, arriverà nei cinema il 2 giugno.

Fonte: CBR

What’s Love: recensione del film di Shekhar Kapur

What’s Love: recensione del film di Shekhar Kapur

What’s Love è il nuovo film del regista indiano Shekhar Kapur, che ha raggiunto la fama internazionale dirigendo il celebre Elizabeth del 1998, il suo seguito Elizabeth: The Golden Age e Le quattro piume del 2002, quest’ultimo con protagonista lo splendido Heath Ledger.

Scritto dalla giornalista e produttrice Jemima Khan, What’s Love ha il titolo che in inglese aggiunge Got to do with it, ed è proprio ispirato a parte della vita personale della sceneggiatrice inglese che dal 1995 al 2004 è stata sposata con l’ex giocatore di cricket e primo ministro pakistano Imran Khan. Il respiro festoso e folkloristico è dunque appartenente ad un’esperienza diretta, che vuole mostrare una facciata della cultura varia e arricchente del Pakistan, per quanto si tratti sempre del contesto di una commedia.

Il regista ha abbracciato appieno il progetto e quello che ne è emerso è una riflessione sull’amore combinato – “assistito”, come diranno i protagonisti – in una Gran Bretagna che si ritrova a doversi soffermare di fronte a idee e credenze estremamente distanti dal proprio pensiero anglosassone.

What’s Love, la trama

La talentuosa Lily James è Zoe, amica d’infanzia di Kaz (Shazad Latif). Lui è un medico professionalmente stabile e affermato, lei invece è una documentarista poco apprezzata finché, però, non riesce per il rotto della cuffia ad attirare l’attenzione dei suoi produttori proprio con l’idea di girare un documentario sul suo amico.

Vicini di casa, cresciuti insieme giocando su una casetta su un albero, Zoe e Kaz sono in realtà molto diversi perché mentre la famiglia di lei è inglese, e la sua mamma è un’esilarante e magnifica Emma Thompson, quella di lui è pakistana dalle tradizioni molto vive alle quali tiene molto e che osserva con passione e senza le minime diluizioni causate dal contesto. È perciò che Zoe decide di seguirlo con la sua macchina da presa. Infatti, dopo una chiacchierata fatta insieme proprio su quella casetta sull’albero nel giardino di Kaz, lui le confessa di aver deliberatamente aderito all’idea di un matrimonio combinato con una giovane pakistana, con tanto di agente preposto alla selezione della candidata. L’incredulità di Zoe sarà l’oggetto del documentario che lei girerà, alla quale ci affiancheremo noi spettatori durante tutta la durata del film.

What's Love Lily James e Shazad Latif

What’s Love è veramente una commedia godibile, che alterna le varianti di colori in base al personaggio di cui segue la storia affiancandole alla leggerezza con qualche punta d’indagine su alcuni temi per nulla superficiale. La videocamera di Zoe segue Kaz e il suo bizzarro percorso sentimentale, mentre noi seguiamo lei e il suo ben più caotico mondo affettivo.

Una romcom affatto banale

Shekar Kapur gira una romcom affatto banale, che abbraccia tante delle note attribuite all’idea di amore del nostro secolo. Il senso della vita di coppia viene scandagliato ascoltando tantissime voci, dalle più tradizionaliste a quelle più scanzonate, passando per (quasi) ogni fascia d’età e raccogliendo più d’una massima, che non hanno niente a che vedere con i Baci Perugina.

What's Love film recensione
PH Robert Viglasky

La piccola rincorsa del cinema di Zoe nel cinema del regista indiano, fa specchiare l’uno nell’altro, evocando evidentemente l’esperienza di Jemima Khan, ma anche le decine di modi di stare al mondo dei personaggi con i microcosmi che incarnano. La messa in scena, il ritmo, i colori, le luci e gli spazi sono posizionati sempre in maniera armoniosa e guidati con piacevolezza, senza sbavature o incoerenze.

La riprova della riuscita di What’s Love è la conferma di quanto uno strumento come quello della commedia riesca a veicolare e stimolare tematiche molto più serie e attuali di quanto vengano vendute. Così i dubbi, le confusioni, le ritrosie di due trentenni, diventano molto facilmente quelle di milioni di donne e uomini del nostro tempo. Con tutta la giocosa semplicità dei codici di stile.

Dear Santa: Jack Black protagonista del nuovo film dei fratelli Farrelly

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Dopo oltre due decenni da quando hanno lavorato insieme nella commedia Amore a prima svista, il candidato al Golden Globe Jack Black si riunira con il duo di cineasti Peter Farrelly (premio Oscar per Green Book) e Bobby Farrelly in un nuovo progetto intitolato Dear Santa. Secondo alcune fonti, Black ha infatti firmato ufficialmente per il ruolo principale nella prossima commedia natalizia dei fratelli Farrelly, che sarà però diretto dal solo Bobby a partire da una sceneggiatura che i due stanno attualmente scrivendo insieme a Ricky Blitt, basata su un’idea originale di Dan Ewen.

Il film sarà incentrato su un ragazzino, che ogni anno scrive lettere a Babbo Natale. A sua insaputa, le sue lettere vengono invece inviate per errore a Satana. Stando alla pagina IMDb del film, Black interpreterà proprio quest’ultimo personaggio, il quale sulla carta si sposa benissimo con le sue note doti comiche. Nel cast ci saranno poi anche Robert Timothy Smith, Keegan-Michael Key, Brianne Howey, Hayes MacArthur, PJ Byrne e l’esordiente Jaden Carson Baker.

Black, in realtà, sembra aver anticipato il suo coinvolgimento nel film con un post su Instagram di sei giorni fa, una fotografia che lo ritrae in mezzo ad alcune decorazioni natalizie. Con un post successivo, l’attore ha poi confermato nuovamente il suo ruolo nel progetto, aggiungendo di “aver riso a crepapelle quando ho letto la sceneggiatura. Credo di essere nato per interpretare questo ruolo”. Non resta dunque che attendere ulteriori notizie relative al film, come anche un primo sguardo al personaggio che Black andrà ad interpretare.

Fonte: Deadline

Brendan Fraser e Dwayne Johnson, interpreti di La mummia – Il ritorno, di nuovo insieme in un video

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Tramite il proprio profilo Instagram, Dwayne Johnson ha condiviso la sua reunion, nel backstage degli Oscar, con Brendan Fraser, vincitore del premio Oscar come miglior attore per The Whale. Fraser e Johnson avevano infatti recitato insieme nel 2001 nel film La mummia – Il ritorno, dove l’ex wrestler compariva sul finale nel ruolo del Re Scorpione. Ora, a distanza di oltre vent’anni, i due si sono rincontrati in quella che è stata una serata particolarmente importante per Fraser, tornato alla ribalta dopo anni di ruoli di scarso rilievo.

In allegato al video, Johnson ha anche scritto la seguente didascalia: “Un momento di chiusura del cerchio molto bello qui con il mio amico di lunga data Brendan Fraser e i suoi figli. Il  primissimo film della mia carriera a Hollywood è stato La mummia – Il ritorno, di cui Brendan era il protagonista. Molti critici e cinici scommettevano contro di me in quel momento, ma Brendan mi ha accolto a braccia aperte ed è stato di grande aiuto. Non dimentico mai le persone gentili. Adesso, anni dopo, Brendan vince il suo Oscar come MIGLIORE ATTORE in “The Whale” e io sono diventato famoso per aver indossato un marsupio. Congratulazioni, fratello, goditi i tuoi fiori.”

Un bel momento, dunque, che dimostra una volta di più l’affetto che i colleghi nutrono per Fraser. Già in seguito alla standing ovation che Fraser aveva ricevuto alla premiere del film al Festival di Venezia, nel settembre 2022, Johnson aveva ringraziato pubblicamente l’attore per averlo aiutato in La mummia – Il ritorno. Johnson ha in quell’occasione dichiarato: “[Brendan Fraser] mi ha supportato facendomi entrare nel suo franchise con il mio primo ruolo in assoluto, che ha dato il via alla mia carriera a Hollywood. Faccio il tifo per tutto il tuo successo fratello e congratulazioni al mio amico Darren Aronofsky“. Qui di seguito si può vedere il video pubblicato da Johnson.

Fonte CBR

J.K. Rowling afferma che un sacco di fan di Harry Potter le sono stati grati per i suoi controversi tweet

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Nell’ultimo episodio del podcast The Witch Trials of J.K. Rowling, l’autrice di Harry Potter ha parlato delle reazioni al suo tweet del 2019, in cui esprimeva sostegno a Maya Forstater, ricercatrice britannica licenziata per commenti interpretati come anti-trans, e per i quali si è attirata la condanna di GLAAD.

A quel tempo, l’autrice di Harry Potter si è rivolta a Twitter per parlare a sostegno di Forstater, dicendo: “Vestiti come preferisci. Chiamati come preferisci. Dormi con qualsiasi adulto consenziente vorrà. Vivi la tua vita migliore in pace e sicurezza. Ma costringere le donne a lasciare il lavoro per aver affermato che il genere di nascita è reale? #IStandWithMaya #ThisIsNotADrill”

“Sapevo che avrebbe causato una tempesta enorme”, ha detto la Rowling nel podcast, dicendo che ciò che le è venuto addosso è stata “furia assoluta“. L’autrice ha riportato le risposte al suo tweet in cui alcuni commentatori la chiamavano TERF – un acronimo che sta per “femminista radicale transesclusiva” – un’altra che ha scritto: “Sono abbastanza sicuro che tu e Maya condividete le stesse convinzioni di Hitler e dei nazisti… loro gassavano le persone trans” e ancora un altro che ha scritto, “che peccato che tu sia diventato il male che ci hai insegnato a resistere. Sei dalla parte sbagliata della storia con questa posizione.”

Ma, J.K. Rowling ha continuato: “Un sacco di fan di Harry Potter erano ancora dalla mia parte. E, infatti, un sacco di fan sono stati grati per quello che ho detto.” La Rowling ha affermato di aver ricevuto migliaia di e-mail di supporto al suo indirizzo e-mail privato. Tuttavia, dice nel podcast che il contraccolpo l’ha influenzata.

“Personalmente, non è stato divertente e a volte ho avuto paura per la mia sicurezza e, soprattutto, per quella della mia famiglia. Il tempo dirà se ho sbagliato. Posso solo dire che ci ho pensato profondamente, intensamente e a lungo e ho ascoltato l’altra parte.”

Ma la Rowling ha anche detto che non ha rimpianti. “Sostengo ogni parola che ho scritto lì, ma la domanda è: qual è la verità? E sto discutendo contro le persone che stanno letteralmente dicendo che il sesso è un costrutto.”

I primi episodi di The Witch Trials of J.K. Rowling hanno debuttato il 21 febbraio, e in uno di quei pezzi, l’autrice di Harry Potter ha detto che non si preoccupa dei pensieri sull’eredità o di come sarà ricordata. “Non vado in giro per casa pensando alla mia eredità”, ha affermato. “Sai, che modo pomposo di vivere la tua vita andando in giro pensando: ‘Quale sarà la mia eredità?’ Comunque, sarò morta. Mi importa di adesso. Mi importa dei vivi.”

Zack Snyder condivide un’altra criptica immagine legata al DCEU

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I fan della DC stanno vivendo giorni particolarmente vivaci, poiché Zack Snyder ha da poco condiviso un’altra criptica immagine che suggerisce qualcosa di importante accadrà durante gli ultimi giorni di aprile, precisamente il 28, 29 e 30. Dopo il misterioso video pubblicato qualche giorno fa, che riportava un messaggio di Darkseid, il regista ha ora pubblicato un’immagine in bianco e nero con il Superman di Henry Cavill (la si può trovare qui). L’immagine riporta i titoli dei film diretti da Snyder per il DC Extended Universe, ovvero Man of Steel, Batman v. Superman e la Zack Snyder’s Justice League.

Sono poi riportate le sequenti frasi: “La vita è un cerchio, dalla nascita alla morte alla rinascita. E così il viaggio dell’eroe è un cerchio a sua volta. Un continuo viaggio di crescita e trasformazione”. Non sappiamo a cosa queste frasi vogliano far riferimento, anche se lasciano intendere ad una rinascita o al continuo di un percorso. Di certo c’è che Snyder sta stuzzicando apertamente i fan su qualcosa relativo all’Universo DC, qualcosa che verrà rivelato a fine aprile. In molti sperano che il regista annunci ufficialmente la sua volontà di portare avanti quello che è oggi chiamato lo Snyderverse, ovvero la sua personale versione dei film dedicati ai supereroi DC.

Non resta dunque che attendere quei tre giorni di fine aprile, come anche eventuali altri annunci, per sapere una volta per tutte cosa Zack Snyder ha in serbo per i suoi fan. Nel mentre, il regista è anche impegnato sull’imminente film di fantascienza Rebel Moon, che verrà rilasciato su Netflix teoricamente entro la fine dell’anno. Questo sarà ambientato in una pacifica colonia su un pianeta lontano, dove una giovane donna (Sofia Boutella) dovrà salvare la galassia da Balisaurus (Ed Skrein), uno spietato reggente tirannico che minaccia tutto ciò che lo circonda.

Ant-Man and the Wasp: Quantumania, nuovi concept art svelano diversi look di Kang

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Ant-Man and the Wasp: Quantumania è uscito nelle sale il mese scorso e ha segnato la seconda apparizione di Jonathan Majors nell’universo cinematografico Marvel. L’attore è apparso per la prima volta nel finale di stagione di Loki come “Colui che Rimane”, e ora è tornato come Kang il Conquistatore. La scena post-credit del film ha poi anticipato un grande futuro per il personaggio, ma per ora i fan dovranno aspettare fino alla sua prossima apparizione. Nel frattempo, alcune delle persone coinvolte nel film hanno condiviso alcuni concept art a lui dedicati, che svelano look alternativi rispetto a quello visto nel film.

Jerad S. Marantz, che ha lavorato come concept artist in molti film Marvel, tra cui Avengers: Endgame, Spider-Man: No Way Home, Doctor Strange nel Multiverso della Follia e altri, ha infatti ora condiviso con i fan le ulteriori idee considerate per il costume di Kang. “Per un po’ si è discusso del guardaroba di Kang – ha spiegato Marantz su Instagram – Mi è stato assegnato il compito di esplorare le opzioni al di fuori del suo look classico. Fondamentalmente, cosa indossa quando non è nella sua armatura e pronto a combattere. Mi sono divertito molto a trovare un sacco di opzioni. Ecco solo alcuni. Mi sono davvero divertito a dipingerli”.

Marantz ha poi continuato: “Adoro lavorare con forme semplici e colori piatti. È stata anche un’occasione per rispolverare i miei ritratti. Il mio processo cambia parecchio a seconda dell’incarico e della quantità di tempo che ho. È molto importante per i concept artist avere un set abbastanza ampio di strumenti. Devi davvero variare il tuo approccio in base non solo a quanto tempo hai, ma anche per chi lavori e cosa possono interpretare. Grazie mille ad Andy Park e al team della Marvel sviluppo visivo. È sempre un onore lavorare con così tanti artisti di talento“. In attesa che Kang il Conquistatore ritorni nell’MCU, è possibile dare un’occhiata ai concept art di Marantz al link qui di seguito:

Fonte: ComicBookMovie

Lo Strangolatore di Boston, recensione del film con Keira Knigthley e Carrie Coon

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Il cinema ha sempre amato le storie di serial killer, forse perché si prestano a una narrazione particolarmente coinvolgente, o forse perché inconsciamente, fanno sentire lo spettatore-essere umano migliore, più giusto, rispetto ai mostri che vede raccontati (almeno nella maggior parte dei casi, si spera!). E questa storia d’amore tra killer seriali e settima arte deve essere stata una delle motivazioni che ha spinto Matt Ruskin a scrivere e dirigere un film che racconta di un serial killer ancora senza nome e che è passato alla storia con l’epiteto de “Lo Strangolatore di Boston“.

Lo Strangolatore di Boston, la trama

A battezzare così il misterioso killer che negli anni ’60 terrorizzò la città del MidWest fu Loretta McLaughlin, giornalista del Boston Record American che prese a cuore la terribile sorte toccata a queste donne trovate morte e cominciò, da sola, col il sostegno della collega Jean Cole,  a collegare gli omicidi, facendosi anche molti nemici. Non solo il killer, ma anche i suoi colleghi al giornale, che preferivano che le donne fossero relegate alle sezioni di moda e casalinghi, e la polizia, che non poteva certo tollerare che delle giornaliste, donne per di più, facessero il loro lavoro. L’indagine di McLaughlin e Cole riuscì a ricostruire i legami trai vari omicidi, anche se tutt’oggi il vero strangolatore di Boston resta senza un nome. Ancora oggi infatti si dibatte in merito alla confessione di Albert DeSalvo, che confessò gli omicidi ma che non venne mai condannato per mancanza di prove (anche se scontò una pena per degli stupri).

Ruskin ha tra le mani una storia molto accattivante, raccontata da un punto di vista inedito, tuttavia non riesce a trovare una chiave che possa fungere da gancio emotivo con lo spettatore. Tutti gli ingredienti vengono mescolati male e anche le due protagoniste, Keira Knigthley e Carrie Coon, non vengono sfruttate al meglio.

Tutta l’ambientazione e la messa in scena appare “di mestiere”, un compitino poco ispirato che mette in cattiva luce le interpreti, specialmente Knigthley, tornata al cinema drammatico dopo una lunga assenza e che aveva invece bisogno di una direzione diversa per risultare convincente. Al contrario, invece, sempre ottimo risulta il lavoro di David Dastmalchian che, nei panni di DeSalvo, mette a segno un altro ruolo da caratterista inquietante e superbamente portato a casa grazie a un misto di fisicità studiata, espressività e naturale aspetto fisico che gli conferisce sempre un’aria sospettosa.

Lo strangolatore di BostonKnigthley e Coon perdono il confronto con Kazan e Mulligan

Il film non è il primo quest’anno che vede una coppia di giornaliste donne alle prese con una importante indagine. Arriva infatti immediato il collegamento tra Anche io, film uscito in sordina quest’anno che racconta delle indagini che portarono alla prima inchiesta contro gli abusi di Harvey Weinstein, e Lo Strangolatore di Boston e sebbene le due storie abbiano una potenza molto diversa e un’attualità decisamente differente, mostrano comunque una coppia di donne, con lavoro, famiglia, figli, insomma, una vita piena, alle prese con un mostro da sconfiggere. Chiaramente i casi in esame differiscono, ma se nel caso di Zoe Kazan e Carey Mulligan, le due attrici sono sostenute da una scrittura solida e da una mano ferma e accomodante nel seguire le sue due eroine, Knigthley e Coon non godono dello stesso privilegio, uscendo sconfitte dal confronto.

Non a caso, purtroppo, Lo strangolatore di Bostonnon finisce in sala ma direttamente in streaming. C’è ancora differenza trai prodotti destinati al grande schermo, con una visione, un respiro e un’ambizione da grande pubblico, e i film che invece sono decisamente modesti anche se comunque dignitosi e per i quali non vale la pena pagare il costo del biglietto. Giusto quello dell’abbonamento.

Lo strangolatore di Boston targato 20th Century Studios dello scrittore e regista Matt Ruskin ha debuttato il 17 marzo 2023 in esclusiva su Hulu negli Stati Uniti, su Star+ in America Latina e su Star all’interno di Disney+ in Italia.

Il capofamiglia, la recensione della Metamorfosi egiziana

Il capofamiglia, la recensione della Metamorfosi egiziana

Dopo un lungo tour internazionale, arriva nei cinema italiani – dal 16 marzo, grazie a Wanted Cinema – un film capace di conquistare il Gran premio della giuria al Torino Film Festival 2021 e di esser scelto come Miglior film dalla Semaine de la Critique del Festival di Cannes 2021, dal Calgary International Film Festival e dai Roberto Rossellini Awards del China’s Pingyao International Film Festival. Apprezzato dalla critica, Il capofamiglia (Feathers) dell’esordiente Omar El Zohairy si prepara a sorprendere anche il nostro pubblico, con un racconto surreale della realtà egiziana, una tragicommedia che esplode a partire da un momento magico all’interno della famiglia protagonista.

Un mix di dramma e commedia

Una innocente festa di compleanno, un mago ingaggiato per far divertire i piccoli di casa, un gioco che avrebbe dovuto rivelare tutt’altra sorpresa: questo è il contesto nel quale scopriamo – insieme alle vittime incredule, sullo schermo – l’esito di un incantesimo andato storto. Nel quale il padre autoritario di una famiglia modesta viene trasformato in un pollo.

Con buona pace delle tante promesse e del sogno di andare a vivere in una villa con piscina, quando l’uomo non può più andare a lavorare nella fabbrica vicina, tanto che i suoi fumi invadono quotidianamente la casa, tutto cambia. E ad affrontare la catena di incredibili quanto assurde conseguenze si trova, da sola, la madre, fino ad allora interamente dedita a marito e figli.

Il capofamiglia vero

Non è solo per l’incredibile metamorfosi che il regista pone come premessa del film che questa tragicommedia (soprattutto “tragi”) possa esser definita a buon diritto “kafkiana”, ma per il tono che la pervade e il contesto nel quale si svolge. Quello egiziano, ma di qualsiasi altro ambito svantaggiato e in balia di forme di civiltà e scambi commerciali meno sviluppati di quelli ai quali siamo abituati. Un contesto nel quale si è più disposti ad accettare una situazione surreale che a riconoscere i diritti fondamentali a un qualsiasi essere umano.

il capofamigliaIn questo caso una madre in ambasce, lei sì costretta a farsi carico dell’intera famiglia, compreso il fu marito, che nella sua nuova forma necessita di cure e attenzioni particolari e non è in grado di contribuire alla ben povera economia casalinga. Costretta a slalom olimpici tra loschi pretendenti alla sua virtù e rigidi kapo burocrati, è l’incredibile interpretazione dell’esordiente Demyana Nassar a trasmettere l’angoscia esistenziale dell’assurdo che affronta con un aplomb al limite del non espressivo. Controllata, e quasi senza parlare, riesce a mostrare la dignità, la forza, il coraggio di un soggetto mai vittima degli eventi, sempre in grado di rispondere agli “urti della vita” senza credere a illusorie “love story” (come sottolineato dalla colonna sonora).

Una dark comedy nella quale si fatica a ridere di tanta disperazione, ma che oppone al dramma un tale livello di inverosimile e paradossale da vincere ogni resistenza. Grazie anche all’equilibrio e la sensibilità mostrata da El Zohairy nel rappresentare l’approccio quasi rassegnato all’apparentemente inevitabile, e ingiustificabile, che qui non esistono magia o cospirazioni, ma solo priorità. Quelle della vita. Che costringe la donna e i suoi figli a un periodo di scoperta di sé e a una emancipazione nella quale vale forse la pena di leggere un suggerimento, o una allegoria, soprattutto visto il riferimento all’Egitto maschilista e patriarcale che fa lo stesso regista.

Mephisto: la Marvel starebbe realizzando uno Special dedicato all’iconico villain

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Sembra che i Marvel Studios abbiano trovato un nuovo Special da realizzare e distribuire su Disney+. Mesi dopo il debutto di Werewolf by Night, il nuovo progetto sarebbe incentrato sul villain Mephisto, la cui comparsa nel Marvel Cinematic Universe è attesa da tempo, e ad interpretarlo dovrebbe esserci proprio Sacha Baron Cohen. Il rumor arriva da Jeff Sneider, che ha dichiarato nell’ultimo episodio del suo podcast The Hot Mic, che lo speciale è attualmente in fase di riprese proprio sul set di un altro progetto MCU. “Mi è  stato detto che ci sono delle riprese speciali di Mephisto sul set di Agatha: House of Harkness“, ha affermato Sneider.

Sebbene la Marvel non abbia ancora confermato tale Special, la sequenza temporale della produzione è perfettamente in linea con ciò che abbiamo visto dallo studio in passato. In questo periodo l’anno scorso, la Marvel aveva iniziato le riprese di Werewolf by Night, completandolo in poco meno di un mese. Già ai tempi di WandaVision si era ipotizzato che potesse esserci Mephisto dietro ciò che stava accadendo alla protagonista, ma le teorie si sono poi rivelate inesatte. Il rumor per cui il personaggio sarebbe prossimo ad una comparsa nel Marvel Cinematic Universe era però circolata di nuovo qualche mese fa, con alcune indiscrezioni che lo vorrebbero come antagonista nella serie Ironheart.

Allo stesso tempo, già al momento della diffusione di quella notizia si ipotizzò una sua presenza in Agatha: House of Harkness. Dato quanto riportato da Snider, questa voce si fa ora più insistente e addirittura il personaggio potrebbe non solo essere parte dello show ma avere anche un proprio Special. Il coinvolgimento di Mephisto avrebbe ovviamente importanti implicazioni soprannaturali per il futuro dell’MCU e sarà dunque molto interessante scoprire, nel caso il personaggio venga introdotto realmente, come verrà gestito nelle prossime fasi.

Fonte: ComicBookMovie

Faces of Death: Dacre Montgomery e Barbie Ferreira si uniscono al controverso reboot

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Sono passati quasi due anni da quando la Legendary ha annunciato l’intenzione di realizzare un reboot di Faces of Death, in Italia distribuito come Le facce della morteQuesto film del 1978, divenuto nel tempo un cult del genere shockumentary, cioè un documentario contenente immagini violente e scioccanti, è un misto di filmati di repertorio autentici e ricostruzioni effettuate dai cineasti. Dopo un lungo silenzio a riguardo, sembra ora che il progetto stia giungendo ad una nuova fase, con l’annuncio che l’attore di Stranger Things Dacre Montgomery e l’ex star di Euphoria Barbie Ferreira sono stati scelti per recitare nel film, che sarà scritto da Isa Mazzei e diretto da Daniel Goldhaber, la coppia dietro il successo dell’horror di Netflix CAM.

In una dichiarazione, Mazzei e Goldhaber hanno dichiarato: “‘Faces of Death’ è stata una delle prime videocassette virali, e siamo così fortunati a poterla usare come punto di partenza per questa esplorazione dei cicli di violenza e del modo in cui si perpetuano online.” È stato precedentemente riferito che il nuovo film avrà le sue radici in un problema molto moderno e, secondo quanto riferito, la sua trama “ruoterà attorno a una moderatrice di un sito Web simile a YouTube, il cui compito è eliminare contenuti offensivi e violenti che si imbatte in un gruppo che sta ricreando gli omicidi del film originale”.

Ma nella storia ambientata nell’era digitale e della disinformazione, la domanda da affrontare è: gli omicidi sono reali o falsi?. Non resta che attendere dunque maggiori informazioni sul progetto, che la Legendary sembra dunque intenzionata a portare avanti. Lo studios si sta infatti affermando come una nuova casa per remake e revival ad alto budget di film horror. In precedenza era stato annunciato che la società stava sviluppando remake di The Texas Chainsaw Massacre, The Toxic Avenger, Quatermass e Gundam e altri ancora.

Fonte: ComicBookMovie

Sciame, la recensione del thriller-horror di Prime Video con Dominique Fishback

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Quando il fandom da semplice passatempo diventa mortale. Sciame, la nuova serie thriller-horror di Prime Video in uscita sulla piattaforma dal 17 marzo ci mostra fin dove ci si è pronti a spingere per i propri idoli. La protagonista di questa storia è Dre (interpretata da Dominique Fishback) che ha un idolo: la fittizia icona pop Ni’jah, che per molti veri ha ricordato la Regina del Pop, Beyoncé. Il suo livello di attrazione verso il personaggio di Ni’jah la porta a comportarsi in modo pericoloso. In sette episodi assisteremo al viaggio di Dre, un viaggio anche emotivo che la ragazza affronta prima del grande concerto della sua pop star preferita.

Il vincitore dell’Emmy Donald Glover ha co-creato la serie insieme alla sua co-produttrice esecutiva di Atlanta, Janine Nabers e Jamal Olori. Hanno messo insieme una serie di guest star di talento, tra cui Chlöe Bailey nel ruolo della sorella di Dre, Marissa, e Damson Idris nel ruolo del fidanzato di Marissa, Khalid. Tra gli altri membri del cast figurano Rickey Thompson, Paris Jackson, Kiersey Clemons e Byron Bowers.

Sciame, la recensione

Chi è il vostro artista preferito?” per Dre la risposta a questa domanda è facilissima: Ni’jah. Gestisce un fan account in onore dalla pop star, chiacchiera con i membri del fandom di quanto sia fantastica Ni’jah, guarda video del suo idolo fino a tarda notte ed è disposta a tutto pur di andare a un suo concerto dal vivo. L’attenzione maniacale verso questi dettagli, il modo in cui Dre mette il suo idolo su un piedistallo rasenta l’ossessione. Purtroppo le cose sono destinate a peggiorare perché una tragedia personale che la riguarda da vicino metterà Dre a dura prova. Le tinte di questa serie erano già state tratteggiate dal trailer di presentazione:

La storia di Dre ha evocato un fenomeno odierno e reale del rapporto tra fan e idolo, che non riguarda solo l’ossessione ma anche il terrore che questo idolo non sia come ce lo siamo sempre immaginato. Il personaggio della pop star Ni’jah è stato accostato a quello di Beyoncé che ha uno dei fandom più accaniti al mondo, pronto a fare una esecuzione a chiunque osi insultare il suo idolo. Fino a che punto si spingerà Dre per dimostrare il suo impegno nei confronti del culto di Ni’Jah? Sciame da proprio la risposta a questa domanda alla fine del primo episodio della serie, quando ancora conosciamo poco i personaggi, il primo sconvolgimento di trama mette Dre davanti a una scelta.

Senza addentrarci negli spoiler lasciando che lo spettatore si goda a pieno questa avventura, alcuni episodi di Sciame sono volutamente inquietanti e violenti e si intervallano a momenti caratterizzati da black humor. Tutto nella norma, ma la serie di Prime Video è anche una scoperta dal punto di vista del cast dato che più andate avanti con la visione più verrete a conoscenza della quantità di guest star famose presenti nella serie – tra cui Rory Culkin presente nella prima puntata. Ma la guest star più eclatante è davvero una sorpresa per chi avrà il coraggio di arrivare fino al quarto episodio dopo tutto questo sangue versato.

Sciame recensione

Idoli e follia

Quando Sciame però entra nel vivo, già a metà di questa prima stagione della serie Prime Video, ci accorgiamo che non lascia spazio ai giudizi. La storia che si tinteggia del rosso sangue non cerca di identificare un colpevole – anche se lo spettatore capirà fin da subito di chi si tratta. La serie non tenta di condannare l’aggressore ma cerca in tutti i modi di dare una spiegazione a cosa è il fandom, soprattutto trattato in questo modo così aggressivo e violento. La stessa Dre viene descritta come un’adolescente problematica che idolatra la sua cantante preferita ma senza cercare di renderla simpatica o giustificabile.

Il sesto episodio è quello che più sconvolge i canoni narrativi di questa prima stagione di Sciame. Utilizzando una tecnica molto cara al cinema del passato, la serie tv di Glover porta lo spettatore su un altro livello della storia di Dre. Ne vediamo le sfaccettature e i contorni, anche se ancora abbiamo qualche dubbio su dove voglia andare a parare. Ma come abbiamo detto, Sciame non tende a giudicare ma accoglie tutti nel suo alveare.

Chi è il tuo cantante preferito?

Questa domanda incessante, nelle nostre menti e nella mente di Dre si ripercuote per tutta la durata della serie. Sciame ci mette di fronte alle debolezze dell’animo umano e lo fa con violenza, freddezza e una lucidità che non lascia scampo. Sciame ci invita a vedere gli idoli – qualunque essi siano – come persone reali. Pero allo stesso tempo, durante il corso degli episodi – sette della durata di 30 minuti – le persone reali, quelle che ci circondano ogni giorno diventano oggetto dei nostri giudizi, delle nostre violenze e rancori.

Sciame fa anche questo. Serve a ricordare che, per quanto si possa essere pazzi o letteralmente fuori di testa per la propria celebrità preferita, c’è sempre qualcuno più pazzo e più fuori di testa di te. Lo sciame che ci creiamo interno non ci salverà, ma nella rappresentazione della denuncia alla società odierna Donald Glover ne fa veramente il suo tratto caratteristico, così come ha già fatto egregiamente in Atlanta. La serie dimostra cosa sia l’ossessione e cosa sia l’ossessione per la banalità e di come sia facile caderne vittime. Il faro di punta in questo sciame di api è sicuramente la protagonista, Dominique Fishback. Poliedrica in tutte le varie trasformazioni che il suo personaggio, Dre, assume lungo la durata della serie. A tratti ironica, ma spietata. Lunatica e fredda allo stesso tempo: Dominique Fishback. Non fatela diventare il vostro idolo però.

Ben Affleck: il suo Batman ha trovato giustizia grazie alla Zack Snyder’s Justice League

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A quasi due anni dall’uscita della Zack Snyder’s Justice League, Ben Affleck parla della giustizia avuta grazie a questa versione rispetto al film Justice League del 2017. Non è un segreto che la produzione per l’uscita nelle sale di questo film sia stata piena di problemi. Tra vari drammi dietro le quinte e un cambio di regista all’ultimo minuto, non c’è da meravigliarsi nell’apprendere che Affleck non abbia vissuto un’esperienza particolarmente entusiasmante. Fortunatamente per lui, è stato poi in grado di riscattarsi come Batman nella versione curata da Snyder.

Justice League… Potresti tenere un seminario su tutti i motivi per cui questo è il modo di non fare un film. – ha affermato l’attore – Dalla produzione alle decisioni sbagliate fino all’orribile tragedia personale, per finire con la sensazione più amara possibile in bocca. Il genio, e il lato positivo, è che Zack Snyder alla fine abbia detto: “Guardate, posso darvi quattro ore di contenuti”. Ed è principalmente tutto lo slowmo che ha girato in bianco e nero e un giorno di riprese con me. Mi ha detto tipo, “Vuoi venire a girare nel mio giardino?” E io, “Penso che ci siano dei sindacati, Zack. Penso che dobbiamo fare un accordo.”

“Ma ci sono andato e l’ho fatto. E ora la Zack Snyder’s Justice League è il mio film con il punteggio più alto su IMDb”. Grazie alla nuova versione del film, dunque, Affleck sente che il suo Batman ha trovato la giustizia che meritava. Il futuro di Ben Affleck nei panni del Cavaliere Oscuro sembra però destinato ad interrompersi quei, in quanto la sua presenza nel DC Universe di James Gunn e Peter Safran è attualmente incerta. È confermato che egli apparirà in The Flash di Andy Muschietti, ma Affleck lo ha descrito come un cameo di pochi minuti.

Fonte: ScreenRant

Fantastici Quattro: Mason Gooding sarà la Torcia Umana?

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Fantastici Quattro: Mason Gooding sarà la Torcia Umana?

Con Scream VI  attualmente re del box office, una delle star emergenti del film ha recentemente stuzzicato i fan della Marvel con un possibile legame al personaggio Torcia Umana, membro dei Fantastici Quattro. Si tratta dell’attore Mason Gooding, interprete di Chad nel quinto e nel sesto capitolo della saga slasher, che proprio quando è iniziato il casting per il film dei Fantastici Quattro, ha condiviso un’immagine sul proprio account Instagram citando uno dei membri più famosi della Prima Famiglia della Marvel.

Flame on! As the Kids say“, ha scritto la star di Scream VI accanto a un’immagine di sé che accende un accendino. Naturalmente, nei commenti i fan si sono affrettati a chiedere se l’attore è stato scelto come nuova versione della Torcia Umana dell’MCU. L’attore, però, ha naturalmente evitato di dare qualsiasi conferma e pertanto al momento non ci sono ancora certezze. Come noto, il casting per il film dei Fantastici Quattro è seguito con molto interesse, in quanto si tratta non solo di personaggi particolarmente iconici ma anche molto amati e che sembra proprio avranno un ruolo chiave nelle nuove Fasi del Marvel Cinematic Universe.

Gooding, apparso per la prima volta in un ruolo secondario in Scream del 2022, divenendo poi uno dei protagonisti del sesto capitolo, vanta ad oggi ruoli anche nei film La rivincita delle sfigate, Let it Snow e Fall, ma anche nella serie Love, Victor, di cui è uno dei protagonisti. Si tratta dunque di un giovane emergente, che potrebbe benissimo assumere il ruolo della Torcia Umana. Un personaggio che nei precedenti adattamenti live action è stato interpretato da Chris Evans (oggi noto come Captain America) e da Michael B. Jordan. Qui di seguito, si può trovare il post Instagram che ha suscitato le attenzioni dei fan e fatto scatenare le teorie sul coinvolgimento di Gooding nell’atteso film Marvel.

Fonte: ComicBookMovie

Il gladiatore 2: Barry Keoghan in trattative per un ruolo nel film

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Il candidato all’Oscar e vincitore del BAFTA Barry Keoghan, reduce dal successo di Gli spiriti dell’isola, sarebbe attualmente in fase di trattative per unirsi al sequel (ancora senza titolo ufficial) Il Gladiatore 2, diretto da Ridley Scott. Se l’accordo dovesse concludersi positivamente, Keoghan si unirebbe al collega candidato all’Oscar 2023 Paul Mescal (candidato invece agli Oscar 2023 come miglior attore per Aftersun).

Come noto, l’originale Il gladiatore vedeva Russell Crowe nei panni di Massimo Decimo Meridio, un soldato romano costretto alla schiavitù che giura vendetta contro Commodo, interpretato da Joaquin Phoenix. Dato che Massimo muore alla fine del film, Mescal andrà ad interpretare Lucius, il figlio dell’amante di Massimo, Lucilla (interpretata da Connie Nielsen). Keoghan, invece, sarebbe in trattative per interpretare l’imperatore Geta, co-imperatore romano dal 209 al 211, prima col padre e poi col fratello. È possibile immaginare che tra Lucius e Geta possa generarsi uno scontro al pari di quello tra Massimo e Commodo visto nel primo film.

Keoghan, come anticipato, è reduce da un anno particolarmente importante della sua carriera, caratterizzato dalla sua straziante interpretazione in Gli spiriti dell’isola, oltre a uno scioccante cameo come Joker in The Batman. Prima di questi due film, egli si era fatto notare grazie a pellicole come Il sacrificio del cervo sacro, Dunkirk, Sir Gawain e il Cavaliere Verde e la miniserie Chernobyl. Ha inoltre preso parte al film Eternals della Marvel e se ora dovesse unirsi a Il Gladiatore 2, questo segnerebbe il suo ritorno in un blockbuster. Si attendono dunque ulteriori conferme, ricordando che il film ha attualmente una data d’uscita fissata al 22 novembre 2024.

Fonte: Variety

The Gentlemen: tutto quello che c’è da sapere sul film con Matthew McConaughey

Dopo aver diretto King Arthur – Il potere della spada e Aladdin, il regista Guy Ritchie è tornato alle origini del suo cinema con The Gentlemen (qui la recensione), con cui, raccontando di moderni gangster e personaggi malavitosi, recupera i toni dei suoi primi film, ovvero Lock & Stock – Pazzi scatenati, Snatch – Lo strappo e RocknRolla. Da lui anche scritto e prodotto, The Gentlemen si muove dunque tra thriller, azione, canoni del gangster movie, espedienti metacinematografici e, naturalmente, tanto humor inglese a condire un film particolarmente riuscito e arricchito da un cast di celebri attori inglesi, irlandesi e americani.

Per i fan del regista, dunque, si tratta di un titolo imperdibile, un’opera di puro intrattenimento capace di far riscoprire il talento di Ritchie come regista, abile nel costruire intrecci narrativi ricchi di personaggi particolarmente memorabili. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori, ma anche sull’annunciata serie TV ispirata al film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il titolo nel proprio catalogo.

La trama di The Gentlemen

La storia ruota intorno all’americano Michael Pearson, il re della marijuana in Gran Bretagna. Egli la coltiva su larga scala sfruttando un ingegnoso stratagemma ed il suo business vale ora ben 200 milioni di dollari. Adesso, però, Michael vorrebbe uscire dal giro vendendo tutto al suo storico rivale Matthew Berger, per poi godersi la vita assieme a sua moglie Rosalind. Le cose però non vanno esattamente previsto. L’investigatore privato Fletcher, viene assoldato dal potente editore Big Dave, che vuole vendicarsi per uno sgarbo subito da Michael.

Fletcher però ha un suo piano e si presenta da Ray, uomo di fiducia di Michael, per ricattarlo ed offrirgli delle importanti informazioni sui rischi che Michael corre. Nel frattempo anche il cinese Occhio Asciutto, ha messo gli occhi sul patrimonio di Michael e vuole utilizzarlo per fare finalmente le scarpe al suo boss, Lord George. Per districarsi in questo labirinto, Michael dovrà fare ricorso a tutta la sua astuzia ed anche all’aiuto di un’improbabile quanto efficace banda di combattenti rapper capitanata da un irlandese di nome Coach.

Il cast di attori di The Gentlemen

Ad interpretare Michael “Mickey” Pearson, il boss della marijuana in Gran Bretagna, vi è l’attore Matthew McConaughey. Il suo braccio destro, invece, è interpretato da Charlie Hunnam, che torna a recitare per Ritchie dopo King Arthur – Il potere della spada. Come noto, la maggior parte del guardaroba di Ray non proveniva dal reparto costumi ma, piuttosto, dallo shopping che Hunnam e Ritchie hanno fatto insieme a Londra. L’attrice Michelle Dockery, invece, interpreta Rosalind, moglie di Michael. Un ruolo ottenuto all’ultimo in seguito all’uscita dal progetto dell’attrice Kate Beckinsale.

Hugh Grant interpreta il detective Fletcher, il quale ha filmato tutte le sue scene, pari a circa 40 pagine di dialogo, in appena cinque giorni. Per aiutarsi con queste lunghe riprese piene di monologhi, Grant si era preparato dei foglietti riassuntivi, i quali però gli sono stati rubati dall’auto la notte prima delle riprese, costringendolo dunque a farne a meno. Recitano poi nel film gli attori Henry Golding nei panni di Occhio Asciutto, Eddie Marsan in quelli di Big Dave e Jeremy Strong come Matthew Berger. Colin Farrell interpreta infine il buffo Coach, il quale insieme al suo gruppo The Toddlers, indossa delle particolari tute realizzate dalla Lonsdale.

The-Gentlemen-serie-tv

The Gentlemen: la serie TV su Netflix

Nell’ottobre 2020, la Miramax Television ha iniziato lo sviluppo di una serie televisiva spin-off del film, con Ritchie alla guida del progetto. Nel novembre 2022, poi, la serie è stata ufficialmente acquisita da Netflix. Il pilot verrà scritto da Guy Ritchie e Matthew Read, con Ritchie che dirigerà questo e anche il secondo episodio, svolgendo poi anche il ruolo di produttore esecutivo insieme a Ivan Atkinson, Marn Davies e Bill Block. Per quanto riguarda il cast, The Gentlemen sarà interpretato da Theo James, accanto a Vinnie Jones, Kaya Scodelario, Giancarlo Esposito, Daniel Ings, Joely Richardson, Peter Serafinowicz, Alexis Rodney e Chanel Cresswell.

La serie, stando alle prime indiscrezioni sulla trama, ruoterà attorno a un nuovo personaggio, Eddie Halstead, che dopo aver ereditato la proprietà del suo defunto padre, si rende conto di essere seduto in cima all’impero dell’erba di Pearson. Il punto cruciale della serie sarà dunque legato al dilemma di questo giovane che ha tutto quello che serve per essere un boss della malavita britannica, ma non è certo di volersi gettare in questo pericoloso mondo. Attualmente la serie è in fase di riprese ed una data di rilascio su Netflix dovrebbe essere idealmente prevista per i primi mesi del 2024.

Il trailer di The Gentlemen e dove vedere il film in streaming in TV

È possibile fruire di The Gentleman grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Google Play e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 16 marzo alle ore 21:20 sul canale Rai 2.

Fonte: IMDb, GQ

I morti non muoiono: tutte le curiosità sul film

I morti non muoiono: tutte le curiosità sul film

La figura dello zombie è stata trattata in innumerevoli modi al cinema, dal classico La notte dei morti viventi al più recente horror World War Z, al romantico Warm Bodies alla commedia Benvenuti a Zombieland, fino all’esperimento metacinematografico di Zombie contro Zombie. In ogni caso, i morti viventi sono spesso stati utilizzati come metafora di un umanità privata dei suoi elementi umani. Nel 2019 anche il celebre Jim Jarmusch, autore di film come Daunbailò e Paterson, si è rivolto a tali orrorifiche creature, rendendole parte della sua personalissima idea di cinema con I morti non muoiono (qui la recensione), presentato in concorso al Festival di Cannes.

Partendo dal brano The Dead Dont’ Die, di Sturgill Simpson, che dà il titolo al film, Jarmusch costruisce una caustica commedia che gioca anche in modo metacinematografico sull’attesa dell’attacco zombie, per arrivare poi a svelare il vero ruolo e significato di queste creature all’interno del racconto. Con un cast ricco di celebrità, il più delle quali già viste in precedenti film del regista, I morti non muoiono affronta dunque discorsi politici e sociali in una chiave particolarmente comica, che lascia però emergere una tristezza e una satira sulle abitudini e i desideri degli americani alla fine del mondo.

Accolto con entusiamo dai fan del regista, I morti non muoiono è forse passato maggiormente in sordina rispetto ad altri suoi lungometraggi. Si tratta però di un titolo da recuperare assolutamente, anche solo per le risate e i colpi di scena offerti. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

I morti non muoiono: la trama del film

Nella tranquilla cittadina rurale di Centerville, in Ohio, iniziano a verificarsi fatti molto strani: le ore del giorno e della notte non si susseguono come di consueto, gli orologi e i cellulari smettono di funzionare, alcuni animali scompaiono e altri si comportano in modo insolito. La gente inizia ad essere preoccupata da quegli strani fenomeni e gli scienziati non sanno dare risposte esaustive. Il tutto precipita definitivamente quando i morti risorgono, uscendo dalle loro tombe e cercano i vivi per nutrirsi di loro. Si tratta però di zombie decisamente particolari, interessati anche agli oggetti che amavano quando erano ancora vivi, come il telefonino, o la chitarra, e perfino gli ansiolitici.

L’apocalisse incombe dunque sull’umanità, ma dopo un iniziale smarrimento, alcuni cittadini iniziano ad attrezzarsi per correre ai ripari: come si uccide uno zombie? Come fermare l’invasione crescente, causata dai morti attaccati da zombie, che diventano anch’essi non morti? A difendere la cittadina dai feroci attacchi ci sono il capo della polizia Cliff, Ronnie, un agente esperto di morti viventi e Mindy, poliziotta impaurita, affiancati da Zelda, impavida proprietaria di una pompa funebre e molto esperta nell’uso della katana. Accanto a loro, una lunga serie di strampalati e improbabili personaggi. I sopravvissuti dovranno ora combattere per rimanere vivi e non venire divorati senza pietà.

I morti non muoiono film

I morti non muoiono: il cast del film

Fiore all’occhiello del film è il suo cast all star, composto da veterani e giovani interpreti di Hollywood. Protagonisti assoluti, nei panni dell’anziano Cliff e in quelli del giovane Ronnie, sono gli attori Bill Murray e Adam Driver. Entrambi avevano già recitato in precedenti film di Jarmusch e accettarono di partecipare a questo film anche solo per l’amicizia che li lega al regista. La poliziotta timorosa Mindy, invece, è interpretata da Chloe Sevigny, mentre la temeraria Zelda è interpretata da Tilda Swinton, anche lei tornata a recitare con Jarmusch dopo Solo gli amanti sopravvivono. Steve Buscemi ricopre invece il ruolo del contadino Frank Miller.

Danny Glover, attore noto per la saga di Arma letale, è qui Hank Thompson, proprietario di un negozio di elettronica, mentre Caleb Landry Jones è Bobby Wiggins, il benzinaio della città. Selena Gomez e Austin Butler interpretano i giovani Zoe e Jack, mentre Rosie Perez è la giornalista locale. Il celebre attore e cantautore Tom Waits, invece, interpreta un eremita che osserva con distacco gli eventi del film. Infine, tra gli zombie si possono ritrovare anche due attori d’eccezione. Il primo è Iggy Pop, nei panni dello zombie assuefatto dal caffe, mentre il secondo è Carol Kane, sempre nei panni di uno zombie.

I morti non muoiono: la spiegazione del film

Come accennato in apertura, anche Jarmusch utilizza la figura dello zombie come una metafora per raccontare le masse omologate e rese passive al punto da non distinguersi più per un pensiero individuale. I suoi zombie sono inoltre caratterizzati dai vizi avuti in vita, che siano questi relativi a sostanze stupefacenti o a strumenti tecnologici come gli smartphone. Più che incutere timore, dunque, i suoi zombie diventano specchio di ciò che l’essere umano è già, perso nelle tante distrazioni che vengono oggi propinate. Inoltre, ogni personaggio va ad incarnare un preciso aspetto dell’america, da chi si dimostra conservatore e razzista a chi risolverebbe tutto con la violenza.

Da chi è vigliacco e rifugge ogni decisione fino alle comunità hipster e nerd, colpevoli di essere gi ignavi di questo secolo. Ognuno viene dal regista messo alla berlina e solo chi si dimostra capace di vivere al di fuori degli schemi della società può aspirare a mantenere intatta la propria testa, il proprio pensiero, e a sopravvivere. Nel monologo che l’eremita del film recita alla fine del film tutto ciò diviene ancor più esplicito e I morti non muoiono si svela essere una pungente critica metacinematografica con cui Jarmusch costringe lo spettatore (non solo statunitense) a confrontarsi con un vero e proprio specchio dell’attuale società e delle sue derive.

Il trailer di I morti non muoiono e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di I morti non muoiono grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 16 marzo alle ore 21:15 sul canale Italia 2.

Fonte: IMDb

Wonder Woman: trama, cast e sequel del film con Gal Gadot

Wonder Woman: trama, cast e sequel del film con Gal Gadot

Da sempre rivale della Marvel, la DC Comics Comics ha negli ultimi anni portato al cinema alcuni dei suoi supereroi migliori. Insieme a Batman, Superman e Aquaman, ha così preso vita anche Wonder Woman. Per la prima volta la più celebre delle supereroine ha calcato il grande schermo con un film tutto per sé, apprezzato da critica e pubblico. Intitolato, naturalmente, Wonder Woman (qui la recensione), questo è arrivato in sala nel 2017 per la regia di Patty Jenkins, già affermatasi grazie al film Monster. Con lei al comando ha preso vita un film capace di ribadire la forza del femminile al cinema, qui coniugato con tanto intrattenimento di qualità.

Nata nel 1941, Wonder Woman è da sempre stata indicata come una delle priorità della Warner Bros. per il DC Extended Universe, e i lavori per portare il personaggio al cinema ebbero inizio già verso la fine degli anni Novanta. A causa di numerosi ritardi, però, il progettò prese realmente vita soltanto dopo il 2010. Ideato come un prequel di Batman v Superman: Dawn of Justice, il film è poi stato accolto in maniera estremamente positiva dai fan, che lo hanno portato ad essere uno dei titoli di maggior successo del suo anno. A fronte di un budget di circa 150 milioni di dollari, Wonder Woman è infatti arrivato a guadagnarne ben 822 in tutto il mondo.

Inserito anche nell’elenco dei dieci migliori film del 2017 dall’American Film Institute, questo rappresenta una delle vette più alte per la DC al cinema. Era dunque lecito aspettarsi un sequel, da poco distribuito. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al suo sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Wonder Woman: la trama del film

Al tempo degli dei dell’Olimpo, Ares complottava segretamente contro Zeus e le sue Amazzoni, donne guerriere dotate di straordinaria forza e di prodigiosa bontà. Per proteggerle dall’ira del dio della guerra, Zeus donò loro l’unica arma in grado di uccidere Ares, nascondendole sulla pacifica isola di Themyscira. Secoli dopo, la regina amazzone Ippolita vorrebbe che sua figlia Diana non sviluppasse le sue incredibili doti fisiche, sperando così di proteggerla dal fardello della loro stirpe. La bambina, tuttavia, è decisa a seguire le orme della zia Antiope, fiero generale delle Amazzoni che allena segretamente la nipote, preparandola all’incontro con Ares.

Anni dopo, la pace di Themyscira è bruscamente interrotta dall’arrivo del capitano Steve Trevor, salvato da Diana da morte certa. L’uomo è inseguito dalle spietate truppe tedesche, che vogliono impedirgli di compiere la sua missione. Il racconto della devastazione provocata dalla guerra turba molto Diana che, ricordando gli insegnamenti di Antiope, è convinta che il conflitto sia opera di Ares, tornato sulla Terra per concludere la sua opera di distruzione. Contro il volere di sua madre, Diana decide di seguire i soldati e porre fine alla guerra, chiedendo a Steve di accompagnarla al fronte.

Wonder Woman cast

Wonder Woman: il cast del film

Ad interpretare la celebre supereroina vi è l’attrice di origini israeliane Gal Gadot. Questa ricevette la notizia di aver ottenuto la parte proprio nello stesso periodo in cui meditava di abbandonare la recitazione, insoddisfatta dalle poche opportunità fino a quel momento trovate. Inizialmente, la regista non credeva che la Gadot fosse adatta al ruolo, ma dopo averla vista in azione dovette ricredersi immediatamente, avendola trovata perfetta. Per prepararsi al film e al personaggio, l’attrice si è allenata per oltre nove mesi, acquisendo circa dieci chili di muscoli. A causa della scelta dell’attrice, la quale vanta un passato come soldatessa dell’esercito israeliano, il film è stato bandito in Libano, da sempre in guerra con l’Israele.

Accanto a lei, nei panni di Ippolita vi è Robin Wright, mentre Connie Nielsen è la regina Ippolita, madre di Diana. L’attore Chris Pine, celebre per aver interpretato il capitano Kirk nei nuovi film di Star Trek, è il soldato Steve Trevor. Rimasto affascinato dalla storia narrata, fece di tutto per ottenere il ruolo, arrivando a recitare l’intero film durante un pranzo con la regista. Ottenuta la parte, anche lui si sottopose ad un rigido allenamento, raggiungendo una forma fisica impeccabile, che gli permise di poter dar vita anche ad una memorabile scena di nudo. Danny Houston interpreta invece Erich Ludendorff, spietato e ambizioso generale dell’esercito tedesco. Il vero villain è però Ares, qui interpretato da David Thewlis. Un personaggio da lui costruito approfondendo molto i principali miti legati al dio greco della guerra.

Il sequel di Wonder Woman, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Da sempre pensato per essere il primo di più film dedicati al personaggio, Wonder Woman ha stupito tutti con i numerosi traguardi raggiunti. Ciò ha così permesso di mantenere fede ai piani originali, ponendo subito in sviluppo un primo sequel. Nuovamente diretto dalla Jenkins e interpretato dalla Gadot, questo è infine arrivato in sala nel dicembre del 2020, mentre in Italia è stato distribuito direttamente in streaming nel febbraio del 2021. Intitolato Wonder Woman: 1984, questo è ambientato negli anni Ottanta, portando avanti le gesta della supereroina. Contro di lei, stavolta, ci sono due villain interpretati rispettivamente da Pedro Pascal e Kristen Wiig. Attualmente, con i nuovi piani per il DC Universe, non è ancora stato chiarito se ci sarà o meno un terzo capitolo dedicato a Wonder Woman.

In attesa di vedere il sequel già uscito, è possibile fruire di Wonder Woman grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Infinity, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 16 marzo alle ore 21:20 su Italia 1.

Fonte: IMDb

Carbonia Film Festival: annunciate le date della nuova edizione: dal 4 al 7 maggio 2023

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Dal 4 al 7 maggio torna il Carbonia Film Festival: quattro giorni di grande cinema, eventi e masterclass declinati attraverso il progetto How to Film the World. Organizzata dalla Società Umanitaria di Carbonia per la direzione artistica diFrancesco Giai Via, la rassegna continua il suo lavoro di indagine sul cinema del reale attraverso due nodi centrali della contemporaneità capaci di legare la città e il suo territorio con il resto del mondo: le migrazioni e il lavoro.

Ospite internazionale di questa edizione sarà la cineasta francese Claire Simon, che con i suoi film “Récréations” e “Coûte que coûte” ha contribuito alla rivoluzione documentaristica del cinema d’oltralpe. Da allora, ha alternato documentari e film di finzione, presentati in tutti i principali festival del mondo.

Claire Simon è un’autrice capace di raccontare la grande epopea contemporanea delle persone normali e di quelle marginali. I suoi personaggi sono una vasta galleria di eroi del quotidiano, le sue tematiche abbracciano la vita, riflettono sul corpo della donna, si interrogano su cosa sia una storia.

Simon – che dirige il dipartimento di regia della Femis e insegna all’Università di Parigi 8 e Parigi 7 e agli Ateliers Varan – sarà a Carbonia per incontrare il pubblico e confrontarsi con i giovani che parteciperanno al programma del festival. Il pubblico avrà inoltre la possibilità di vedere sul grande schermo “Il figlio del droghiere, il sindaco, il paese e il mondo”, film del 2020 in cui la regista racconta la vita agricola del paese di Lussas, divenuto punto di riferimento per il cinema documentario in tutta Europa e nel mondo.

Il percorso di formazione passa attraverso il bando Carbonia Cinema Giovani, che permetterà a 8 tra ragazze e ragazzi di essere ospiti della rassegna e partecipare – gratuitamente e con un ruolo da protagonisti – a tutte le attività.

Possono partecipare al bando tutti gli interessati di età compresa tra i 19 e i 30 anni, residenti o domiciliati in Italia. L’iniziativa si rivolge a quanti si interessano di cinema o delle tematiche su cui si concentra il Festival, provenienti da facoltà di Cinema, Media e Spettacolo, ma anche Scienze Politiche, Relazioni Internazionali, Mediazione Interculturale eccetera; gli operatori culturali; aspiranti filmmaker e critici cinematografici.

Per partecipare è sufficiente compilare il form sul sito del Carbonia Film Festival, a partire da giovedì 16 marzo. Due degli 8 partecipanti arriveranno direttamente dalla rete UCCA – Unione Circoli Cinematografici Arci, attraverso una partnership con Ucca Nazionale e il Circolo di Cultura Cinematografica Agorà di Pontedera. La scadenza per presentare le candidature è fissata per il 14 aprile 2023.

L’illustratrice Camilla Falsini firma il poster 2023 rinnovando completamente l’immagine del festival con un nuovo lettering e un nuovo concept grafico. È una Carbonia immaginaria quella rappresentata: come in un collage emerge nell’immagine uno skyline surreale e surrealista, che parte da alcuni elementi architettonici iconici della città e del suo territorio, mentre nel cielo fluttua un enorme diamante nero che richiama il carbone sulla cui epopea Carbonia si è fondata.

Un paesaggio urbano con un gigantesco minerale, lieve e che fluttua nel cielo, come nel famoso dipinto di Magritte, un’eredità storica che è al contempo destino e possibilità. Se è vero che Carbonia esiste perché è stata fondata in funzione del carbone, è altrettanto vero che il peso della realtà storica può diventare un progetto e un’ipotesi di riscatto e sviluppo culturale. Un pezzo di carbone può essere prezioso come un diamante e leggero come aria.

Camilla Falsini è nata a Roma, dove vive e lavora. Diplomata in illustrazione allo IED di Roma, ha iniziato a lavorare come illustratrice collaborando con agenzie, case editrici italiane e straniere, aziende, quotidiani e riviste. Si occupa di interventi di arte pubblica e urbana e di rigenerazione creativa attraverso interventi di urbanistica tattica, installazioni murali, affissioni di opere grafiche all’interno di campagne pubblicitarie, murales. Le sue opere murali in esterno si trovano a Roma, Milano, Torino, Palermo, Napoli, Padova, Bormio, Brescia, Monza, Ravenna, Bologna, in Toscana, in Molise, nelle Marche, in Basilicata, a Viterbo.

“Carbonia Film Festival presenta How to Film the World” è organizzato dal Centro Servizi Culturali Carbonia della Società Umanitaria – La Fabbrica del Cinema e CSC Cagliari della Società Umanitaria – Cineteca Sarda, insieme alla Regione Autonoma della Sardegna e al Comune di Carbonia, con il sostegno di Fondazione Sardegna Film Commission.

Ruby Gillman, la ragazza con i tentacoli: trailer del film d’animazione

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La Universal Pictures Italia ha diffuso il trailer di Ruby Gillman, la ragazza con i tentacoli, il film d’animazione diretto da Kirk DeMicco e prossimamente al cinema! Quest’estate, DreamWorks Animation si tuffa nelle turbolente acque del liceo con una commedia d’azione esilarante e commovente su una timida adolescente che scopre di far parte di una leggendaria stirpe reale di mitici Kraken e che il suo destino, nelle profondità degli oceani, è più grande di quanto abbia mai immaginato.

La dolce e imbranata sedicenne Ruby Gillman (Lana Condor, della serie Tutte le volte che ho scritto ti amo) cerca disperatamente di integrarsi alla Oceanside High, ma si sente invisibile. Fa da tutor di matematica al ragazzo che le piace (Jaboukie Young-White, Ralph spacca Internet), che sembra apprezzarla solo per i frattali, Ruby non può frequentare i ragazzi più fighi della spiaggia perché la sua supermamma iperprotettiva (la candidata all’Oscar Toni Collette, Knives Out) le ha proibito a di avvicinarsi all’acqua.

Ma quando Ruby infrange la regola n. 1 di sua madre, scoprirà di essere una discendente diretta delle regine guerriere Kraken e di essere destinata a ereditare il trono della nonna (la vincitrice di un premio Oscar Jane Fonda), la Regina Guerriera dei Sette Mari. I Kraken hanno giurato di proteggere gli oceani dalle vanitose e ambiziose sirene che combattono contro i Kraken da eoni. C’è però un grosso e inatteso, problema: la bella e popolare nuova ragazza della scuola, Chelsea (la vincitrice Emmy Annie Murphy, Schitt’s Creek) è proprio una sirena. Ruby dovrà alla fine accettare chi è e affrontare grandi imprese per proteggere chi ama di più.

Ruby Gillman, la ragazza con i tentacoli vanta un cast straordinario che include il vincitore Emmy Colman Domingo (Fear the Walking Dead) nel ruolo del padre di Ruby, il candidato Emmy Sam Richardson (Veep – Vicepresidente incompetente) nel ruolo dello zio entusiasta di Ruby e Blue Chapman (Council of Dads) che interpreta il fratellino di Ruby.

Diretto dal candidato all’Oscar Kirk DeMicco (Vivo, I Croods) e prodotto da Kelly Cooney Cilella (Trolls World Tour, Trolls), con Faryn Pearl (I Croods 2 – Una nuova era, Trolls World Tour) come co-regista, il film si avvale di un cast comico straordinario, tra cui il candidato Emmy Will Forte (The Last Man on Earth), il candidato Emmy Nicole Byer (Nailed It!), gli YouTube Diamond creator Liza Koshy (Liza on Demand), Ramona Young (Non ho mai…), Eduardo Franco (Stranger Things) ed Echo Kellum (Arrow).

Era Ora: intervista a Edoardo Leo e Barbara Ronchi

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Era Ora: intervista a Edoardo Leo e Barbara Ronchi

Ecco la nostra intervista a Edoardo Leo e Barbara Ronchi, protagonisti di Era Ora, film di Alessandro Aronadio disponibile su Netflix dal 16 marzo. E se un anno della vostra vita durasse un solo giorno? La commedia romantica, prodotta da BIM Produzione (una società del Gruppo Wild Bunch), Palomar (Mediawan Group) e Vision Distribution, dopo il passaggio all’ultima Festa del Cinema di Roma (sezione Grand Public), è in arrivo in Italia e contemporaneamente nei 190 Paesi in cui è disponibile il servizio.

La trama di Era Ora

In “Era Ora”, Dante (Edoardo Leo) e Alice (Barbara Ronchi) si amano alla follia. Peccato che lui sia la tipica persona a cui una giornata non basta mai, che arriva sempre in ritardo e si barcamena a fatica tra i mille impegni quotidiani di lavoro e vita privata. Succede anche il primo giorno dei suoi quarant’anni, quando Dante si presenta in ritardo di ore alla sua festa di compleanno. A detta sua, la soluzione sembra a portata di mano: se lavorerà abbastanza, magari tra qualche anno sarà riuscito a comprarsi un po’ di tempo. Ma cosa succede quando l’indomani si sveglia e si ritrova un anno in avanti? Come è possibile che sia già il giorno del suo quarantunesimo compleanno? E come fa Alice a essere incinta di quattro mesi? Cosa ne è stato del resto del suo anno?

Quando, a un suo nuovo risveglio, Alice gli mette tra le braccia una bella bambina di qualche mese augurandogli buon quarantaduesimo compleanno, Dante realizza definitivamente di essere stato catapultato in un incubo a occhi aperti: per qualche inspiegabile motivo sta vivendo una vita accelerata, di cui non ha memoria né controllo. Riuscirà a comprendere il valore del tempo prima che la sua vita vada a rotoli?

ERA ORA, tratta dal film “Long Story Short” (scritto e diretto da Josh Lawson), è un’esilarante e commovente romantic comedy su quella stravagante avventura che ci ostiniamo a chiamare tempo. Prodotto da Carlo Degli Esposti, Nicola Serra, Riccardo Russo, vede nel cast anche Mario Sgueglia, Francesca Cavallin, Raz Degan, Massimo Wertmüller e Andrea Purgatori.

Real Madrid – ¡Hasta el final! una clip dalla serie Apple TV+

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Real Madrid – ¡Hasta el final! una clip dalla serie Apple TV+

Tratta da Real Madrid – ¡Hasta el final!, la nuova docu serie Apple TV+, ecco una clip che ricostruisce l‘esultanza molto particolare del difensore austriaco Alaba (diventata poi un tormentone social), quando sollevò una sedia destinata alla security a bordo campo per festeggiare la rimonta del Real Madrid sul PSG.

Presentata da David Beckham, è una serie in tre parti che, per la prima volta in assoluto, va dietro le quinte dell’iconico club calcistico per offrire uno sguardo inedito sulla sorprendente stagione 2021-2022, ricca di vittorie epiche e di atti di eroismo in campo, compiuti sia da parte dei veterani della squadra, che dei nuovi arrivati. Sostenuti dai loro ferventi tifosi, sfidano i pronostici e gli scettici sulla via di uno dei finali più memorabili della storia del calcio che culmina con il record del 14° titolo conquistato in Champions League.

Il tatuatore di Auschwitz: Sky annuncia la nuova serie originale dal bestseller di Heather Morri

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Sky e Peacock annunciano oggi che Jonah Hauer-King (The Little Mermaid, World on Fire) e Anna Próchniak (Baptiste, Warsaw 44), rispettivamente nei panni dei giovani Lale Sokolov e Gita Furman, saranno i protagonisti dell’atteso adattamento Sky e Peacock Original Il tatuatore di Auschwit, dal best seller di Heather Morris venduto in oltre 12 milioni di copie in tutto il mondo.

Prodotta da Synchronicity Films, Il tatuatore di Auschwit vedrà nel cast la vincitrice dei Critics Choice Awards Melanie Lynskey (The Last of Us, Yellowjackets) nel ruolo di Heather Morris, autrice del romanzo e Jonas Nay (Deutschland 83, 86, 89) nel ruolo di Stefan Baretzki. Alla regia di tutti e sei gli episodi la pluripremiata regista Tali Shalom-Ezer (My Days of Mercy, Princess).

Una storia di coraggio e amore nei luoghi più oscuri, per una serie che racconta l’esperienza nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau di Lale Sokolov, un prigioniero ebreo a cui viene affidato il compito di tatuare i numeri di matricola sulle braccia dei compagni di prigionia nel più famigerato dei campi di sterminio nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale. Un giorno incontra Gita, in fila insieme a decine di altre donne per farsi tatuare il numero di matricola sul braccio. Per i due sarà amore a prima vista, e avrà così inizio una storia di vita, coraggiosa, indimenticabile e umana, raccontata attraverso i ricordi e l’esperienza di un uomo ad Auschwitz-Birkenau; una storia di grande umanità nelle peggiori circostanze.

Attualmente in produzione, la serie è una coproduzione Sky Studios e Peacock.  NBCUniversal Global Distribution e All3Media International sono i distributori internazionali della serie.

STAN, il principale streamer locale australiano, detiene i diritti originali della serie nel proprio territorio, mentre VIAPLAY detiene i diritti della serie per i paesi Nordici (Svezia, Norvegia, Danimarca, Finlandia, Islanda), nei paesi del Mar Baltico (Estonia, Lettonia, Lituania), Paesi Bassi e Polonia.

Jonah Hauer-King, ha commentato: “È un enorme privilegio raccontare l’incredibile storia di Lale – una storia che lui ha avuto il coraggio di condividere. Ho il massimo rispetto e ammirazione per la sua capacità di trovare l’umanità e la gentilezza nei luoghi più disumani. Questi script descrivono in modo vivido e straziante questo periodo terribile della nostra storia e sono orgoglioso di onorare lo straordinario viaggio di Lale e Gita”.

Anna Próchniak, ha detto:“Portare Gita Sokolov e la sua storia sullo schermo è uno dei più grandi onori della mia carriera finora, oltre che un’esperienza struggente. So che non sarà una storia facile da raccontare, ma tratterò la loro storia con il massimo rispetto”.

Melanie Lynskey, ha aggiunto:Dopo gli orrori vissuti ad Auschwitz-Birkenau, la continuazione della storia di Lale e Gita Sokolov ha trovato una nuova casa e ci sono voluti anni prima che, in Australia, Lale si sia sentito tanto a suo agio da condividere la sua storia con l’autrice neozelandese Heather Morris. Anche io, a mio modo, sono una narratrice neozelandese, ed è un privilegio per me partecipare alla continuazione della storia di Lale e Gita, una storia che spezza ed insieme scalda il cuore”.

Tali Shalom-Ezer, la regista, diceAd Auschwitz, una fabbrica di morte e disumanizzazione, la storia d’amore di Lale e Gita è un atto di sfida. È la scelta di rimanere umani. Sono ispirata e onorata di poter dare vita a questa storia, insieme ad una talentuosa squadra di professionisti”.

Prodotto da Synchronicity Films in associazione con Sky Studios, Il tatuatore di Auschwitz è supervisionato da Serena Thompson, Executive Producer di Sky Studios per Zai Bennett, Managing Director of Content di Sky UK. Claire Mundell è produttrice esecutiva per Synchronicity Films. La sceneggiatrice Jacquelin Perske è anche produttrice esecutiva del progetto, che si avvale della consulenza di Heather Morris. Evan Placey e Gabbie Asher sono gli autori della sceneggiatura. Il tatuatore di Auschwitz è attualmente in produzione e sarà disponibile su Sky e in streaming su NOW nel 2024 in tutti i territori Sky in Europa.

Volo MH370: recensione della nuova docuserie Netflix

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Volo MH370: recensione della nuova docuserie Netflix

E’ affascinante notare come l’essere umano sia sempre così particolarmente attratto dai misteri, come se non riuscisse ad accettare che certe cose non possono semplicemente essere spiegate in maniera chiara e razionale. Uno dei maggiori misteri irrisolti dell’ultimo decennio è proprio la sparizione del Volo MH370 della Malaysia Airlines l’otto marzo del 2014; l’aereo portava a bordo 239 persone, anch’esse svanite nel nulla. A nove anni dall’accaduto, Netflix punta a ricostruire l’accaduto, riportando alla luce tre delle teorie più plausibili per la scomparsa dell’aereo. La docuserie è composta da soli tre episodi, ognuno da circa cinquanta minuti.

Volo MH370: la ricerca di una spiegazione

Volo MH370 si apre con un analisi dettagliata, ora per ora, del giorno della sparizione dell’aereo. Vengono intervistati mariti, mogli, figli dei passeggeri del volo scomparso, i quali, riportando le loro singole storie, sono costretti a rivivere momenti strazianti.

Ogni episodio  presenta una teoria diversa sulla sparizione del MH370: il primo episodio, Il Pilota, si concentra proprio sulla figura di Zaharie Ahmad Shah, esperto pilota della compagnia aerea.  L’ipotesi di un omicidio suicidio sembra da subito essere la più probabile e plausibile. Pur essendo stati disattivati i dispositivi di localizzazione una volta lasciato lo spazio aereo malese alla volta di una zona grigia di confine con il vicino Vietnam, è presto emerso come l’aereo abbia continuato l’attività di volo per diverse altre ore, fino ad esaurimento carburante. Questo elemento sembra essere da subito controverso: se l’intendo di Zaharie era il suicidio, perché aspettare così tante ore?  Ciononostante, questa sembra essere inizialmente la spiegazione dell’accaduto.

Tutto sembra risolto, fin quando un altro Boeing 777, in partenza da Amsterdam, non registra un nuovo incidente aereo in territorio ucraino, al confine con la Russia. I primi mesi del 2014 nel panorama internazionale sono caratterizzati anche da un altro importante avvenimento: l’invasione della Crimea da parte della Russia il 23 febbraio. Le cause di questo secondo incidente risultano essere da subito più chiare: si è trattato di un abbattimento. A questo punto, si riconsiderano anche i possibili eventi che abbiano potuto portare alla sparizione mesi prima del MH370. Essendo stato individuato un cambio di rotta durante il volo, dopo la disattivazione dei dispositivi di localizzazione, viene considerata la possibilità di un  dirottamento dell’aereo da parte della Russia. Considerando la nuova rotta, individuata tramite satelliti, l’aereo sarebbe   potuto andare a nord, atterrando in Kazakistan.  La teoria viene ideate dal giornalista di aviazione Jeff Wise, ma è accolta da pochi. La scoperta di detriti, resti dell’aereo, nei mesi seguenti, renderà il tutto sempre più confusionario: cosa è accaduto realmente al MH370?

Una storia tragica di persone vere

Troppo spesso, ascoltando le news o leggendo i giornali, si finisce per dimenticarsi che le vicende che ascoltiamo, sono storie di persone reali. Nella docuserie volo MH370 si recupera il contatto con le singole vittime, tramite le testimonianze di vari parenti e cari; questo è un elemento che rende il documentario più autentico, e permette allo spettatore di vedere questo semplice avvenimento di cronaca, noto a molti, sotto un nuovo differente punto di vista.

Inoltre, per mantenere una sempre maggiore autenticità, vengono riportate foto e video anche dei parenti disperati durante le varie conferenze stampa ed anche nell’aeroporto di Pechino-Capitale, in Cina, destinazione a cui l’aereo MH370 non giunse mai.

Altri elementi interessanti ed anche determinanti nella diffusione di informazioni furono i canali social. Sull’allora molto utilizzato Twitter si riversarono testimonianze dei parenti delle vittime, con una marcata frustrazione col passare dei giorni dalla scomparsa dell’aereo; ad esse si affiancarono tutta una bufera di commenti, like e nuove teorie e fake news. Vennero date le spiegazioni più disparate dell’accaduto, fino ad incolparne anche gli alieni!

La ricerca di un capro espiatorio

Un fattore rilevante in volo MH370 è la continua ricerca, in tutti e tre gli episodi, non solo di una spiegazione della sparizione dell’aereo, ma anche di un colpevole. In una tale situazione tragica e catastrofica, è come se l’essere umano puntasse non solo a trovarne delle cause, ma anche dei soggetti da accusare. Il primo capro espiatorio fu proprio il defunto pilota Zaharie, nell’ipotesi di un omicidio suicidio. Nella seconda ipotesi la  Russia ed i tre passeggeri russi a bordo vennero considerati responsabili dell’accaduto, mentre nel terzo episodio si ipotizza un coinvolgimento americano nell’accaduto.

Rennervations: in arrivo la serie di e con Jeremy Renner

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Rennervations: in arrivo la serie di e con Jeremy Renner

Il due volte candidato all’Oscar e supereroe Marvel Jeremy Renner si unisce ancora una volta a Disney+ per l’attesissimo debutto della sua serie originale in quattro episodi Rennervations, di Disney Branded Television. Renner e il suo gruppo di esperti costruttori usano le loro abilità per rielaborare veicoli dismessi, ricostruirli e farne delle creazioni strabilianti al servizio delle comunità di tutto il mondo. Ogni costruzione ha uno scopo. Tutti gli episodi di Rennervations debutteranno mercoledì 12 aprile in esclusiva su Disney+.

Ho intrapreso questo percorso ormai da molti anni e ho iniziato nella mia comunità costruendo veicoli per le persone bisognose. Ma qualche anno fa ho pensato: ‘Come posso fare per aumentare il mio impegno e creare un impatto più grande su un’intera comunità?’, e questo è ciò che fa questo show”, ha dichiarato Renner. “È una delle mie più grandi passioni, una forza trainante per la mia guarigione e non vedo l’ora che tutti possano guardarlo”.

Al di là del grande schermo, Renner è un veterano dell’edilizia con una passione per l’acquisto e la reimmaginazione di grandi veicoli, con l’aiuto delle sue conoscenze nella cultura mondiale dei costruttori. Con il suo migliore amico e socio in affari, Rory Millikin, e una squadra di costruttori di tutto rispetto, Renner viaggia in tutto il mondo per rielaborare veicoli dismessi e ricostruirli per un nuovo scopo, come ad esempio trasformare un autobus da turismo in uno studio musicale mobile, un camion per le consegne in un impianto mobile per il trattamento delle acque, un bus navetta in un centro ricreativo mobile e un autobus urbano in una scuola di danza mobile. Lungo il percorso, Renner fa squadra con l’attore e produttore Anthony Mackie (The Falcon and the Winter Soldier dei Marvel Studios), l’attrice e cantante Vanessa Hudgens (Nei panni di una principessa), l’attore e produttore Anil Kapoor (Mission: Impossible, The Millionaire) e il cantante e cantautore Sebastián Yatra (Encanto), che condividono l’entusiasmo di Renner e si uniscono a lui per consegnare i veicoli finiti a ogni organizzazione.

La serie porta Jeremy Renner in giro per il mondo, dalla sua città natale, Reno, Nevada, fino a Chicago, Illinois, passando per Cabo San Lucas, Messico, fino ad arrivare a Rajasthan, India. In ogni località, Jeremy entra in contatto con organizzazioni importanti come Big Brothers Big Sisters, BASE Chicago, Uva Jagriti Sansthan e Casa Hogar di Cabo San Lucas per conoscere le esigenze delle comunità locali. Jeremy e Rory si incontrano con i leader delle organizzazioni per comprendere meglio le esigenze più urgenti della comunità, dopodiché utilizzano ciò che hanno imparato per costruire qualcosa di incredibile che avrà un grande impatto.

Tra i progetti, le celebrità e le organizzazioni presenti ci sono:

Chicago: costruire uno studio musicale mobile (con Vanessa Hudgens)

Jeremy Renner e il suo migliore amico Rory trasformano un autobus da turismo in uno studio musicale mobile per The BASE Chicago, un’organizzazione che offre vari programmi post-scolastici per aiutare a tenere lontani i giovani dalla strada nel quartiere di West Garfield Park a Chicago, Illinois. Jeremy vuole offrire ai ragazzi di The BASE Chicago un nuovo sbocco musicale per incoraggiarli a sognare in grande, a esprimersi e a scoprire la loro voce interiore. Lui e il suo team d’élite di costruttori e meccanici danno nuova vita a un autobus da turismo, reimmaginandolo, riadattandolo e ristrutturandolo in uno studio musicale mobile dove i ragazzi possono registrare la loro musica, suonare strumenti e far esprimere la loro creatività. Infine, consegnano lo studio musicale con l’aiuto dell’attrice e cantante Vanessa Hudgens.

India: costruire un impianto mobile per il filtraggio dell’acqua (con Anil Kapoor)

Jeremy Renner e il suo migliore amico Rory si recano per la prima volta in India, dove ricostruiscono un camion per le consegne trasformandolo in un impianto mobile per il trattamento delle acque per conto di Uva Jagriti Sansthan, un’organizzazione senza scopo di lucro che cerca di fornire acqua pulita e potabile alle comunità indiane. Jeremy vuole fornire un impianto mobile di filtraggio dell’acqua a diverse comunità e scuole, in modo che possano bere l’acqua di falda che attualmente non è potabile. Insieme a una squadra di costruttori locali, trasforma un camion per le consegne in un impianto mobile per il trattamento dell’acqua che può raggiungere le comunità locali e filtrare e pulire le falde acquifere esistenti, anziché far arrivare l’acqua pulita alle comunità attraverso un camion. Infine, consegnano l’impianto mobile di trattamento dell’acqua con l’aiuto della superstar del cinema indiano Anil Kapoor, co-protagonista di Renner in Mission: Impossible.

Messico: costruire una scuola di danza mobile (con Sebastián Yatra)

Jeremy Renner e il suo migliore amico Rory si recano a Los Cabos, in Messico, dove ricostruiscono un autobus urbano trasformandolo in una scuola di danza mobile per la Casa Hogar di Cabo San Lucas, un’organizzazione senza scopo di lucro che offre assistenza e genitorialità a tempo pieno a bambini meno fortunati che non possono vivere con le loro famiglie. Dopo aver saputo che i bambini di Casa Hogar hanno perso la loro scuola di danza, Jeremy vuole creare un nuovo spazio in cui possano prendere lezioni e fare di nuovo dei saggi. Lui e il suo team di costruttori di alto livello riutilizzano un ex autobus urbano e lo restaurano trasformandolo in una scuola di danza mobile da utilizzare come aula e come spazio mobile per eventi in città. Infine, consegnano la scuola di danza mobile con l’aiuto del due volte vincitore del Latin GRAMMY Award® Sebastián Yatra.

Reno: costruire un centro ricreativo mobile (con Anthony Mackie)

Jeremy Renner e il suo migliore amico Rory trasformano un bus navetta in un centro ricreativo mobile per Big Brothers Big Sisters of Northern Nevada, un’associazione di beneficenza con sede a Reno che crea e sostiene rapporti di tutoraggio individuali tra volontari adulti e ragazzi locali. Jeremy e il suo team di costruttori danno nuova vita a un bus navetta, trasformandolo in un centro ricreativo mobile che comprende un canestro, una porta da calcio e un laboratorio di informatica, in grado di raggiungere le comunità rurali meno servite. Infine, consegnano il nuovo centro ricreativo mobile con l’aiuto di Anthony Mackie, co-protagonista di Jeremy in Avengers e The Hurt Locker.

Rennervations è prodotta da Boardwalk Pictures per Disney+. Jeremy Renner, Rory Millikin, Romilda De Luca, Andrew Fried, Dane Lillegard, Sarina Roma e Patrick Costello sono i produttori esecutivi. Per Disney Branded Television, Marc Buhaj è vice president, Unscripted and Nonfiction, e Nicole Silveira è vice president, Unscripted.