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Enslaved: la crudele tratta atlantica degli schiavi afroamericani con Samuel L. Jackson i

Enslaved: la crudele tratta atlantica degli schiavi afroamericani

“Si parla sempre solo delle navi che sono arrivate a destinazione, non di quelle che non sono mai arrivate. C’erano navi che affondavano con i nostri antenati e noi vogliamo raccontare le loro storie. Enslaved è molto più di una serie tv; per me è il tentativo di ridare la voce a milioni di persone: voce che era stata messa a tacere”. Così l’attore Samuel L. Jackson introduce Enslaved:  la crudele tratta atlantica degli schiavi afroamericani, la docu- serie tv in sei episodi condotta dallo stesso Jackson, insieme ai giornalisti e documentaristi Afua Hirsch e Simcha Jacobovici, in onda in esclusiva su History Channel (canale 407 di Sky) dal 22 febbraio alle 21.00 (due episodi a serata). È la drammatica ricostruzione della tratta – durata 400 anni – di esseri umani dai Paesi africani al nuovo mondo: oltre 12 milioni di persone rapite e vendute in schiavitù, di cui almeno 2 milioni morti durante il viaggio.

Nella serie per la prima volta la nuova tecnologia subacquea – come la mappatura 3D avanzata e il radar penetrante nel terreno – ha permesso di individuare ed esaminare numerose navi negriere affondate, rivelando una prospettiva completamente nuova sulla storia della tratta transatlantica degli schiavi. In diversi siti di immersione, tra Regno Unito, Giamaica e Florida, un team esperto di subacquei ha localizzato sei navi che affondarono con gli schiavi a bordo. Nel frattempo, sulla terraferma, gli esperti hanno indagato sulle storie che legano gli schiavi del Ghana, le case signorili dell’Inghilterra e le piantagioni americane.

Il lavoro investigativo e scientifico, gli indizi recuperati in fondo al mare, il reportage e le ricostruzioni delineano l’ideologia, l’economia e la politica della schiavitù, e restituiscono alla luce i particolari perduti di eventi del passato e le storie dimenticate delle sofferenze di milioni di persone.

Enslaved è coprodotta da Associated Producers (Toronto) e Cornelia Street Productions (Londra). Diretta da Simcha Jacobovici, la serie è prodotta da Ric Esther Bienstock, Sarah Sapper e Felix Golubev, mentre produttori esecutivi sono Samuel L. Jackson, LaTanya Jackson, Eli Selden, Rob Lee, Simcha Jacobovici, Ric Esther Bienstock, Sarah Sapper e Yaron Niski.

GLI EPISODI

Storia sommersa

Samuel L. Jackson intraprende un viaggio personale, dopo aver scoperto che il suo DNA risale alla tribù Benga del Gabon. Accolto come un figlio perduto da tempo che è tornato a casa, partecipa ad un rito di iniziazione. Ma Jackson fa un ulteriore passo avanti: trasforma il suo personale viaggio in uno sforzo per sensibilizzare gli spettatori sulla storia della tratta transatlantica degli schiavi afroamericani.

A tal fine coinvolge l’associazione di subacquei “Diving With a Purpose” (DWP) per andare alla ricerca di navi negriere affondate nell’Oceano Atlantico. DWP è un’organizzazione dedicata alla conservazione e protezione delle risorse del patrimonio sommerso, per esempio dei coralli, attiva nel campo dell’archeologia marittima e della conservazione dell’oceano, con un focus speciale sulla protezione, la documentazione e lo studio dei relitti della tratta degli schiavi. DWP collabora con la National Association of Black Scuba Divers (NABS). In questo episodio vedremo quindi Samuel Jackson andare quindi alla ricerca di una nave affondata al largo della costa della Florida. L’episodio stato girato sul posto in Gabon, Ghana e Florida.

I perché della tratta

Nella sua ricerca per raccontare la storia della tratta degli schiavi, Samuel L. Jackson recluta due giornalisti e documentaristi pluripremiati, Simcha Jacobovici e Afua. In che modo gli schiavisti hanno provato a giustificare 400 anni di tratta e lo sfruttamento e l’omicidio di milioni di persone provenienti dai paesi africani? Nel mondo antico il colore non era un criterio in base al quale le persone si giudicavano a vicenda.

Allora come è nata l’ideologia del razzismo? Jackson invia Jacobovici e Hirsch in missione per comprendere il processo che ha portato gli europei a ritenere la schiavitù non solo redditizia economicamente ma anche fondata razionalmente. Parallelamente a questa indagine, nel Canale della Manica, i subacquei  di DWP individuano uno  dei relitti più antichi di navi negriere, recuperando un oggetto risalente a 350 anni fa. Questo episodio è stato girato in Ghana, Regno Unito e Spagna.

Segui i soldi

L’episodio indaga sulle ragioni economiche della schiavitù seguendo la ricerca della nave, “The Leusden“, in Suriname. Questa nave olandese rappresenta la più grande perdita di vite umane durante l’intera tratta degli schiavi. Mentre la nave stava affondando, l’equipaggio inchiodò i boccaporti, impedendo ad oltre 640 persone provenienti di salvarsi. I proprietari della nave non tennero nascosta la tragedia. Tutt’altro: fecero richiesta di rimborso all’assicurazione per “carico smarrito”. Jackson, Jacobovici e Hirsch ritrovano i crediti dell’assicurazione ma anche  fosse comuni e manufatti rari, che permettono di mettere insieme i motivi economici della schiavitù. L’episodio è stato girato in Suriname, Brasile, Portogallo e Regno Unito.

Le culture del Nuovo Mondo

Esplorando cibo, musica e scienza, scopriremo che gran parte della cultura del Nuovo Mondo è nata all’interno delle navi, dove africani di diversi Paesi e tribù interagivano tra loro e con gli europei che li commerciavano. La tipica cucina del sud degli Stati Uniti è di origine africana. Samuel L. Jackson visita Africatown in Alabama., l’unica città africana fondata in America da schiavi liberati. Qui incontra l’artista vincitore del Grammy Rhiannon Giddens, che esplora le origini africane del banjo. I subacquei di DWP aiutano alcuni giovani in Costa Rica a scoprire le loro origini africane, identificando una nave di schiavi affondata al largo del Paese Come i giovani costaricani, gli spettatori saranno sorpresi di scoprire quanto della nostra cultura globale – dal reggae ai frattali matematici – sia legata alla storia della schiavitù. L’episodio è stato girato in Costa Rica, Giamaica, Etiopia e Stati Uniti.

Resistenza

Questo episodio illustra la resistenza alla tratta da parte degli schiavi sia in Africa sia durante la diaspora – dal Ghana al Regno Unito all’America. I sommozzatori di DWP intraprendono un’indagine senza precedenti per individuare il relitto perfettamente conservato della “Freedom Boat” nei Grandi Laghi nel nord degli USA, una goletta che h traghettò gli afroamericani verso la libertà in Canada. Identificano persino i nomi di alcuni degli schiavi che furono salvati dal capitano della nave. Jackson, Jacobovici e Hirsch approfondiscono inoltre il ruolo ricoperto da africani nella lotta alla schiavitù nel proprio continente o durante la Guerra Civile americana.

Abolizione

La politica ha favorito la schiavitù. Ma è stata la politica a porre fine ad essa come è successo in Gran Bretagna e negli Stati Uniti. E proprio negli USA di oggi viene intervistato il deputato John Lewis, una delle più importanti figure nella lotta contro la segregazione razziale  e recentemente scomparso. L’episodio proverà a risolvere infine il mistero della nave “The London“, affondata al largo della Cornovaglia, mentre trasportava illegalmente  decine di africani che, erano stati liberati per poi essere ridotti nuovamente in schiavitù. L’episodio è stato girato nel Regno Unito, negli Stati Uniti e in Ghana.

 
 

Omicidio al Cairo: trama, cast e la vera storia dietro il film

Omicidio al Cairo film

I moti della Primavera Araba sono stati una delle più importanti rivoluzioni del nuovo millennio, ed hanno coinvolto quasi tutti i paesi del Nord Africa e non solo. Inevitabile che simili eventi venissero toccati, seppur anche in modo marginale, da quel potente mezzo di comunicazione di massa che è il cinema. Uno dei titoli più interessanti a riguardo è Omicidio al Cairo, diretto dal regista svedese di origini egiziane Tarik Saleh. Già noto per film come Gitmo – The New Rules of War e Metropia, questi ha nel 2017 portato al cinema questa sua nuova opera, ad oggi la più apprezzata e premiata della sua filmografia.

Con questo, il regista ricostruisce con grande fedeltà alcuni degli eventi che portarono alle prime rivolte verificatesi in Egitto a partire dal 2008. Il suo è un film di denuncia contro le autorità e la situazione politica di quegli anni, e attraverso l’adattamento di un episodio realmente accaduto riesce a raccontare ancor di più i retroscena di tali ambienti. Trattando tematiche simili, Saleh ebbe non poche difficoltà a realizzare il film. Fu infatti costretto a spostare le riprese dal Cairo a Casablanca, poiché il governo non concesse di girare nella capitale. Il film riuscì in ogni modo a prendere forma, ottenendo poi riconoscimenti da tutto il mondo.

Presentato al Sundance Film Festival, questo ricevette il premio World Cinema Grand Jury Prize. In Svezia, ai prestigiosi Guldbagge Awards vinse invece cinque premi, tra cui quello di miglior film. Omicidio al Cairo è un gioiello da riscoprire assolutamente per poter aprire una finestra su luoghi del mondo normalmente non frequentati. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla vera storia a cui è ispirato. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Omicidio al Cairo: la trama del film

La storia si svolge in Egitto, nel 2011, più precisamente nella capitale Il Cairo. In quel periodo la città è sconvolta dalle prime agitazioni e proteste contro il trentennale regime del presidente Mubarak. A margine di ciò, si segue la vicenda del detective della polizia Noredin Mostafa, il quale, come vuole la norma, è corrotto come tutti i suoi colleghi. Mustafa è infatti solito chiedere una ricca tangente ai commercianti per garantire loro protezione da eventuali attacchi. A cambiare il suo modo di agire arriva però l’insolito caso di una cantante trovata morta nella sua stanza d’albergo. La cameriera Salwa sembra l’unica a sapere cosa sia accaduto.

Sospettando qualcosa di grosso, che potrebbe garantirgli un avanzamento di carriera, il poliziotto inizia così ad indagare. Più si avvicina alla verità però, più scoprirà il coinvolgimento nell’omicidio di nomi importanti, alcuni dei quali appartenenti alla classe politica. Sarà a quel punto che gli verrà ordinato di archiviare il caso e insabbiare quanto scoperto. Mostafa però, pur essendo corrotto, non è privo di coscienza. Frustrato dai soprusi contro il popolo egiziano, decide di andare fino in fondo alla questione, sfidando i potenti e mettendo a rischio la propria vita pur di ottenere la verità.

Omicidio al Cairo cast

Omicidio al Cairo: il cast del film

Interpreti del film sono prevalentemente attori di origini africane o francesi, forse poco noti al pubblico internazionale ma divenuti poi particolarmente celebri anche grazie a questo film. Ad interpretare il ruolo del protagonista, il poliziotto Noredin Mostafa, vi è l’attore Fares Fares, divenuto celebre a livello internazionale grazie a film come Zero Dark Thirty, Child 44 e Rogue One: A Star Wars Story. Ad interpretare la cameriera Salwa vi è l’attrice Mari Malek, mentre Yasser Ali Maher è Kammal Mostafa. Slimane Dazi, noto per il film Il profeta, è invece presente nel ruolo del misterioso uomo dagli occhi verdi. Hichem Yacoubi, visto sia in Munich che in Il profeta, interpreta Nagui, mentre Ger Duany, noto per Restless City e The Good Lie, dà vita al personaggio di Clinton.

Omicidio al Cairo: la vera storia dietro il film

La storia narrata nel film è la rielaborazione che il regista ha fatto di un evento realmente accaduto in Egitto, nel 2008. Si tratta dell’assassinio della cantante libanese Suzanne Tamim. Questa era divenuta particolarmente celebre dopo aver vinto nel 1996 il talent show libanese Studio El Fan, all’età di soli 19 anni. Questa intraprese così una fortunata carriera nel mondo della musica, dando vita a brani che univano le sonorità del pop a quelle della tradizione araba. Il 28 luglio del 2008, all’età di 30 anni, la cantante venne però ritrovata morta nel suo appartamento. Inizialmente si diffuse la notizie che Tamim era stata decapitata, ma in seguito venne rivelato che era morta per uno sgozzamento. Data la sua popolarità, il caso fece estremamente scalpore e in breve si arrivò ad arrestare alcuni sospettati.

Questi erano un noto milionario e Hisham Talaat Moustafa, anche legislatore della camera alta del Parlamento egiziano. Accusati di aver assunto un sicario per uccidere la cantante, nel 2009 vennero ritenuti colpevoli e condannati all’impiccagione. Nel marzo del 2010, tuttavia, la Corte suprema chiese di rivedere la sentenza, e con il nuovo processo Moustafa e il milionario vennero condannati a 15 anni di carcere, mentre il killer all’ergastolo. Questo era stato identificato in Al-Sukkari, ex poliziotto. Nel 2011, tuttavia, si è diffusa la notizia che, a causa dei disordini popolari, il misterioso milionari era evaso di prigione. Di questi, amico del presidente Mubarak, si proibì inoltre di parlare pubblicamente. Ad oggi, ancora molti sono i misteri rimasti irrisolti sul caso.

Omicidio al Cairo: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Omicidio al Cairo grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Rai Play, YouTube e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente, in prima visione assoluta, nel palinsesto televisivo di sabato 20 febbraio alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb

 
 

Res Creata, recensione del film di Alessandro Cattaneo

res creata recensione

Ha visto la luce nel 2019 Res Creata – Esseri umani e altri animali, il documentario di Alessandro Cattaneo presentato in vari festival, tra cui Toronto 2020 e il Festival Internazionale Visioni dal Mondo, dove si è aggiudicato il Premio Giuria Giovani e la Menzione del pubblico. Ha poi ricevuto la nomination ai Nastri d’Argento 2021. L’edizione 2021 del premio assegnato dalla critica cinematografica prevede ampio spazio dedicato al documentario nelle sue diverse forme, articolandone la presenza in tre sezioni:  Cinema spettacolo cultura, Docufiction e Cinema del reale, della quale fa parte appunto Res Creata, che si contenderà il premio con lavori come  Mi chiamo Francesco Totti di Alex Infascelli,  Fuori era primavera di Gabriele Salvatores e Molecole di Andrea Segre. 

Alessandro Cattaneo e il racconto del reale 

E’ proprio il racconto della realtà la passione del regista Alessandro Cattaneo, che esordisce dietro la macchina da presa con Wide blue delivery nel 2015. Un documentario autoprodotto, girato su una nave mercantile in viaggio tra Italia e Africa, che ritrae la vita dell’equipaggio con le sue problematiche. Il film si aggiudica il Best Film Award al Napoli Film Festival 2016 e partecipa al concorso svizzero Visions du Reel, vincendo il Premio Buyens-Chagoll. Ciò che questo primo lavoro ha in comune con Res Creata è la riflessione sulla parte più istintuale dell’uomo, spesso trascurata, ma portatrice di esigenze imprescindibili. Nel 2017 Cattaneo inizia la collaborazione con Silvia della Sala. Assieme a lei è autore del mediometraggio Mutu. La collaborazione prosegue con Res Creata.

Le storie di Res Creata

Inizia con il pellegrinaggio spontaneo a una balena spiaggiata sulla battigia di Platamona, in Sardegna, Res Creata. Prosegue con il viaggio verso passato e futuro di un cantautore simbolo della scena punk italiana, intelligenza tra le più lucide e feconde, che oggi vive con i suoi cavalli sull’appennino tosco-emiliano. Ecco poi il pastore in simbiosi con le sue pecore e il giovane falconiere con i suoi uccelli. Quindi, uno psicanalista, un filosofo e uno zoomusicologo, un poeta e un’apicultrice. Si aprono squarci su come l’uomo si sia allontanato dalla sua parte istintuale. Si riflette sulla differenza tra collaborazione e sfruttamento nel rapporto tra uomini e animali, si osservano riti religiosi in cui gli animali sono protagonisti e si assiste a uno spettacolo acrobatico a cavallo. Una è la costante: l’esplorazione di una relazione così atavica come quella con gli animali, ancora assai feconda per l’uomo e tutta da riscoprire.

Esseri umani e altri animali 

È proprio nella parola “altri” la chiave di Res Creata. È nel suo approccio non gerarchico alla relazione uomo-animale che si racchiude l’essenza del lavoro di Cattaneo. Come afferma il filosofo Felice Cimatti, quando sostiene che occorre mettere da parte l’antropocentrismo, far si che il punto di vista dal quale si ragiona non sia sempre ed esclusivamente l’umano. E invita a riflettere sul concetto di “divenire animale”, ovvero cercare di far proprio il modo in cui gli animali stanno al mondo, vivendo il presente, l’istante, in armonia con la natura. Di recupero da parte dell’uomo dell’istinto e dell’aspetto sensoriale, della relazione profonda col mondo che lo circonda, di cui è parte, parla anche lo psicanalista Daniele Ribola. Accanto a loro lo zoomusicologo Dario Martinelli, il poeta Franco Marcoaldi.

Il regista alterna i loro contributi di riflessione a quelli di chi racconta la sua esperienza quotidiana con gli altri animali e più in generale nella natura, in un rapporto di mutuo scambio. Giovanni Lindo Ferretti, tra le menti e le voci più acute della musica e della cultura italiana contemporanea, oggi alleva cavalli sull’appennino e vive grazie a quello che ha chiamato “teatro barbarico”: una forma di commistione tra parola e spettacolo della natura. Colpisce la vicenda di quest’uomo che dopo tante esperienze diverse, urbane, di ribellione e trasgressione, ha trovato una sua dimensione riconnettendosi a un passato rurale, più “semplice”, di cui ha sofferto a lungo la mancanza, trasformandolo nel suo presente e futuro. 

Il pastore Piero Tomei racconta invece del rapporto con il suo gregge, senza tralasciare l’esperienza della morte, comunicando un senso di profondo rispetto per questo suo compagno di vita. Lo stesso rispetto che lega il giovane falconiere Gregorio Tinteri ai suoi animali, falchi e gufi e l’apicultrice Enrica Lucchelli alle sue api. Tutti rapporti improntati il meno possibile allo sfruttamento, il più possibile invece ad un’ottica di cooperazione tra uomo e animale, ove, auspicabilmente, non vi sia coercizione, e dunque non vi sia un vero “possesso”. Perchè, come ben sintetizza Dario Martinelli, più capiamo gli animali, più li rispettiamo, più “diventa difficile abusarne a cuor leggero”. Non mancano poi le antiche tradizioni che vedono protagonisti uomini e animali, come la Festa di San Domenico, detta “dei serpari”, nel piccolo comune di Cocullo in Abruzzo, che sposa il cattolicesimo con l’antico culto di Angizia, dea dei Marsi, incantatrice di serpenti e dea della fertilità. O la tradizione sarda della pariglia: la tipica corsa acrobatica a cavallo.

Esempi questi che interessano il regista e Silvia della Sala, autrice con lui del soggetto e della sceneggiatura del film, in quanto testimonianze di un legame profondissimo e atavico tra uomo e animale, quasi una vera fusione. Aspetto questo evidenziato nelle inquadrature scelte dal regista, che si occupa anche della fotografia: i contorni dell’uomo si fondono con quelli dell’animale, come nella locandina del film, in cui la testa del giovane falconiere diventa tutt’uno con quella del gufo che lo segue ovunque vada. Immagine e fotografia veicolano il rispetto che può nascere solo dalla constatazione di una similitudine, dal riconoscimento dell’essere l’uomo stesso animale e dell’essere tutti, uomini e altri animali, appartenenti alla natura e rispondenti alle sue leggi, senza gerarchie o presunzioni di superiorità.

Immagini poetiche ed evocative, in cui la natura è protagonista e, d’altro canto, immagini in grado di evidenziare come l’uomo spesso tenda a razionalizzare, a studiare, a classificare, a pensare la natura, anziché semplicemente ricordarsi di farne parte e viverla concretamente, assieme agli altri animali.

Res Creata è dunque un invito a riscoprire la parte istintiva nell’uomo, non già nel senso deteriore del termine, che conduce alla brutalità e alla disumanizzazione, bensì nella sua accezione più nobile, che induce a recuperare l’elemento sensoriale, capace di riconnettere l’uomo agli altri esseri viventi e di farlo sentire pienamente parte della natura, in grado di apprezzare l’istante e la bellezza che lo circonda. Questa parte è oggi spesso disconosciuta e soffocata in favore di un vivere artificiale e ultra tecnologico, che rischia di far perdere il contatto con sé stessi. 

Res Creata nominato ai Nastri d’Argento

Ai prossimo Nastri d’Argento lavori pregevoli come questo Res Creata di Alessandro Cattaneo e come anche Molecole di Andrea Segre meriterebbero un riconoscimento, senza nulla togliere a un gioiellino nazional popolare assolutamente trasversale come Mi chiamo Francesco Totti. Ad ogni modo, in un anno in cui il cinema ha subito i colpi della pandemia tutt’ora in corso, si può almeno gioire dell’ottima salute del documentario italiano. 

 
 

Tutta colpa di Freud, i realizzatori presentano la serie Amazon Prime Video

Tutta colpa di Freud

Arriverà su Amazon Prime Video il 26 febbraio Tutta Colpa di Freud, la serie tv co-prodotta da RTI LOTUS PRODUCTION, una società LEONE FILM GROUP COMPANY, in collaborazione con AMAZON PRIME VIDEO e prodotta da MARCO BELARDI. La serie si basa sul film di Paolo Genovese del 2014, e infatti lo stesso autore racconta: “Quando abbiamo scritto Tutta colpa di Freud, il film, ci siamo accorti che il materiale era tantissimo, avevamo una sceneggiatura lunghissima, c’era tanto da dire sull’argomento e quindi già a film finito ci siamo detti che il materiale era ancora abbondante e ci sembrava giusto avere più tempo per raccontare le storie e approfondire i personaggi, raccontare meglio le tre figlie. L’idea è venuta subito, ma poi ognuno ha i suoi progetti e la cosa è rimasta in stand by. Poi tre anni fa, quando Mediaset cercava un family, abbiamo proposto questa idea e hanno deciso di provare a raccontare questa storia in una serie invece che nella due ore del film.” Ma sulle differenze tra film e serie, Genovese specifica: “Le storie prendono la loro strada, per cui ritroverete l’idea ma rispetto al film la serie prende una sua strada e si discosta molto dall’originale.”

Ma perché l’autore di Tutta colpa di Freud non ha voluto mettere la sua firma sulla regia della serie? “Ho scelto di non dirigere perché io quella storia l’avevo già raccontata, mi sarei seduto sul lavoro già fatto. Invece Rolando è un regista estremamente capace di raccontare i rapporti tra le persone, le emozioni, i legami, tutto quello che racconta la serie, alla luce di questo è molto stimolante per un autore vedere come qualcun’altra racconta le tue storie.”

Alla regia infatti c’è Rolando Ravello, che firma con il suo stile piano e rassicurante dialoghi e vicende in una Milano inedita. “Raccontare Milano è desueto, ormai si gira tutto a Roma o in Puglia. Girare a Milano è stata una novità, ma soprattutto ha consentito di introdurre un personaggio come quello di Max Tortora. Ho amato lavorare con queste quattro attrici fantastiche, è stato bello dirigere Luca Bizzarri, ma la cosa bella della serie sono stati Claudio Bisio e Max Tortora che non si conoscevano prima, e in un attimo, dalla prima scena, hanno dimostrato una chimica fenomenale. Sono riusciti a raccontarci Milano e Roma in maniera insolita e sornione, sono stati fantastici.”

La serie è interpretata da Claudio Bisio, Caterina Shulha, Marta Gastini, Demetra Bellina, Luca Bizzarri, Stefania Rocca, Claudia Pandolfi e Max Tortora, diretta da Rolando Ravello. Sarà disponibile su Amazon Prime Video a partire dal 26 febbraio prossimo.

 
 

Zack Snyder’s Justice League, in esclusiva digitale in Italia dal 18 marzo

Justice League Snyder Cut

Warner Bros. Entertainment Italia annuncia l’arrivo in Italia di Zack Snyder’s Justice League in esclusiva digitale da giovedì 18 marzo, in contemporanea con gli USA, disponibile per l’acquisto su Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft Film & TV. Dal 1° aprile, il film sarà inoltre disponibile per il noleggio su Sky Primafila e Infinity.

In Zack Snyder’s Justice League, determinato ad assicurarsi che il sacrificio finale di Superman (Henry Cavill) non sia stato vano, Bruce Wayne (Ben Affleck) unisce le forze con Diana Prince (Gal Gadot) con lo scopo di reclutare una squadra di metaumani, al fine di proteggere il mondo da un minaccia imminente di proporzioni catastrofiche. Il compito si rivela più difficile di quanto Bruce immaginasse, poiché ogni componente deve affrontare i demoni del proprio passato, per trascendere da ciò che li ha bloccati, permettendo loro di unirsi e formare finalmente una lega di eroi senza precedenti. Finalmente insieme, Batman (Affleck), Wonder Woman (Gadot), Aquaman (Jason Momoa), Cyborg (Ray Fisher) e Flash (Ezra Miller) potrebbero essere in ritardo per salvare il pianeta da Steppenwolf, DeSaad e Darkseid e dalle loro terribili intenzioni.

Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. La sceneggiatura è di Chris Terrio, da una storia di Chris Terrio, Zack Snyder e Will Beall, basata sui personaggi della DC, Superman creati da Jerry Siegel e Joe Shuster. I produttori del film sono Charles Roven, Deborah Snyder, mentre i produttori esecutivi sono Christopher Nolan, Emma Thomas, Wesley Coller, Jim Rowe, Curtis Kanemoto, Chris Terrio e Ben Affleck.

https://www.youtube.com/watch?v=T1h1X7ws_PI&feature=youtu.be

 
 

Music: prima clip del film con Maddie Ziegler

Music clip

MUSIC è una potente, originale e celebrativa dichiarazione artistica. Nel suo lungometraggio di esordio come sceneggiatrice e regista, la leggendaria artista musicale mondiale Sia ha reinventato in modo audace e avvincente il genere cinematografico musical.

Star mondiale multi-platino nominata nove volte ai Grammy Award, due ai BRIT Awards e due ai Golden Globe, Sia è stata più volte definita regina del pop e una delle più importanti iconiche popstar del nuovo millennio, grazie a un ricercato songwriting e ad incredibili performance live. Protagoniste del film, Maddie Ziegler, musa della cantante e protagonista di molti suoi video (tra cui l’acclamato “Chandelier”) e Kate Hudson, candidata agli Oscar e vincitrice del Golden Globe per il film Quasi famosi.

Music parla della magia che può nascere quando chi non è in grado di esprimersi a parole incontra persone capaci di ascoltare col cuore. 

La storia ha inizio quando Zu (Hudson), in rotta con la propria famiglia e con una propensione a rovinarsi la vita con le proprie mani, si ritrova a essere nominata unica tutrice della sorellastra adolescente, Music (Ziegler). Music è una ragazza con un disturbo dello spettro autistico non verbale e Zu entra immediatamente in conflitto con le sue nuove responsabilità di tutrice. Presto conosce Ebo (Odom), un vicino di casa premuroso e dall’animo gentile che la sorprende manifestando non solo compassione, ma anche una profonda comprensione nei confronti di Music. Zu si rende conto che Ebo è una persona su cui può fare affidamento e dalla quale può imparare molto. 

Music fonde un sentito racconto sulla forza dell’amore con sequenze musicali dai toni fluo e immaginifici, tipici di Sia, che offrono al pubblico un vivace scorcio della vita interiore dei personaggi.

 
 

Joaquin Phoenix protagonista per Ari Aster, regista di Hereditary e Midsommar

Joaquin Phoenix

Il premio Oscar Joaquin Phoenix (Joker) sarà il protagonista di Disappointment Blvd., il nuovo progetto cinematografico di Ari Aster (regista di Hereditary e Midsommar) che sarà prodotto e finanziato da A24. La notizia è stata riportata da Deadline.

Aster si occuperà anche della sceneggiatura. I dettagli sulla trama del film non sono ancora stati svelati, nonostante il film sia già stato descritto come “il ritratto intimo e lungo decenni di uno degli imprenditori di maggior successo di tutti i tempi”. 

Aster sarà coinvolto anche in qualità di produttore insieme a Lars Knudsen e alla loro società Square Peg. Al momento non sappiamo quando inizieranno le riprese, anche se è molto probabile che Phoenix si dedicherà prima alla produzione di Kitbag di Ridley Scott, in cui vestirà i panni di Napoleone Bonaparte.

Tra i prossimi progetti di Joaquin Phoenix figura anche C’mon C’mon, il nuovo dramma di Mike Mills, regista di Beginners con Ewan McGregor e il compianto Christopher Plummer. Le riprese del film sono terminate da oltre un anno, ma ad oggi non sappiamo ancora quando verrà distribuito.

 
 

Harry Potter: gli attori dei gemelli Weasley “confusi” in merito ai loro ruoli

James e Oliver Phelps, gli attori che hanno interpretato Fred e George Weasley nei film della saga di Harry Potter, hanno rivelato che all’inizio delle riprese non erano a conoscenza di quale personaggio avrebbero interpretato.

Il 2021 segna il 20° anniversario dell’uscita del primo capitolo di Harry Potter, ed ancora oggi l’entusiasmo dei fan nei confronti del personaggio non è minimamente calato. Sebbene l’autrice J.K. Rowling sia stata al centro di alcune polemiche negli ultimi mesi a causa delle sue dichiarazioni anti-trans, la fanbase di Harry Potter continua ad essere molto forte, grazie anche alla serie prequel di Animali Fantastici e alla tanto chiacchierata serie tv che dovrebbe arrivare su HBO Max.

Solo una manciata di attori può essere annoverata tra coloro che figurano in ogni singolo film di Harry Potter, e tra questi ci sono anche i fratelli Phelps. Interpreti di Fred e George Weasley, i Phelps hanno spesso rappresentato l’aspetto più divertente del franchise, qualcosa di estremamente necessario per riuscire a bilanciare un raccontato che diventava a mano a mano sempre più oscuro. Una battuta comune in tutta la serie di Harry Potter è che le persone fanno sempre confusione tra Fred e George, inclusa la loro madre Molly (interpretata da Julie Walters). La cosa divertente, però, è che quella confusione si è estesa per un breve periodo anche alla realtà…

James e Oliver gestiscono insieme un podcast chiamato Normal Not Normal, e nell’ultimo episodio hanno chiacchierato con la collega Evanna Lynch (interprete di Luna Lovegood nella saga). A un certo punto, Lynch ha chiesto ai due come fossero riusciti ad ottenere i rispettivi ruoli, il che ha portato i fratelli ad ammettere che ci è voluto un po’ per capire chi stessero interpretando.

“Stavamo parlando prima che dovessero partire le riprese e non avevamo ancora idea di chi fosse Fred e chi fosse George”, ha spiegato Oliver. Poco prima della prima lettura della sceneggiatura di Harry Potter e la pietra filosofale, infatti, si sono rivolti al direttore del casting Janet Hirshenson per avere dei chiarimenti. Hirshenson, che ha chiesto loro se stessero “scherzando”, ha coinvolto la Rowling, il regista Chris Columbus e il produttore David Heyman in una “discussione di 20 secondi”. Poi ha spiegato loro che James avrebbe interpretato Fred e Oliver sarebbe stato George.

 
 

MCU: le 5 migliori e le 5 peggiori scene post-credits

captain america

Fin dal primo Iron Man del 2008, ogni film del MCU ha incluso almeno una scena extra durante o dopo i titoli di coda. Tali scene hanno sempre avuto la funzione di anticipare ciò che il futuro del franchise aveva in serbo per i suoi numerosissimi fan. Ma sono davvero state tutte all’altezza delle aspettative? Screen Rant ha raccolto le 5 migliori e le 5 peggiori scene post-credits dell’Universo Cinematografico Marvel:

1Nick invita Steve Rogers ad unirsi agli Avengers

captain america

Dopo l’entusiasmo di Nick Fury che raccontava a Tony Stark dell’Iniziativa Avengers nella scena post-crediti di Iron Man, Captain America: Il primo vendicatore ha fatto la stessa cosa, ma con risultati diametralmente opposti.

Fury fa visita  Steve Rogers nel 21° secolo e lo invita a far parte della squadra. Non era nemmeno una scena originale: è stata semplicemente usata una scena tagliata di The Avengers.

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Gran Torino: l’attore Bee Vang contro gli insulti anti-asiatici presenti nel film

Gran Torino film

Uno dei protagonisti del film Gran Torino diretto da Clint Eastwood nel 2008 si è scagliato contro l’impiego di insulti anti-asiatici presenti nel film, che dal suo punto di vista hanno contribuito a rendere il razzismo un sentimento ancora più mainstream. Gran Torino racconta la storia di un veterano della guerra di Corea (interpretato da Eastwood) che viene allontanato dalla sua famiglia dopo essere rimasto vedovo. L’uomo è in realtà un burbero razzista che sfoga la sua ira nei confronti dei suoi vicini di casa, di etnia Hmong.

Tuttavia, alla fine del film, Walt riesce a stabilire un’improbabile ed inatteso rapporto con uno di loro, il giovane adolescente Thao, interpretato dall’attore Bee Vang, riuscendo così a superare il suo disprezzo nei confronti del “diverso”. Uscito nel 2008, il film è stato un successo al botteghino, arrivando a conquistare 148 milioni di dollari negli Stati Uniti e 270 milioni nel resto del mondo. Ciononostante, il film è stato anche ampiamente criticato per l’uso massiccio di insulti razzisti.

In un editoriale scritto per NBC News, è stato proprio Vang ad esprimersi in prima persona contro il linguaggio razzista usato dal personaggio principale interpretato da Eastwood. Anche se Vang riconosce che Gran Torino ha contribuito ad aumentare la rappresentanza degli asiatici americani, al tempo stesso è convinto che il film abbia contribuito a rendere il razzismo nei confronti degli asioamericani ancora più mainstream.

Nell’editoriale scritto a 13 anni di distanza dall’uscita del film, Vang scrive: “All’epoca, si discusse molto se gli insulti del film fossero insensibili e gratuiti o semplicemente degli ‘scherzi innocui’. Ho trovato snervante le risate che gli insulti suscitano nei cinema con un pubblico prevalentemente bianco. Ed erano sempre i bianchi che dicevano: ‘Non sai accettare una battuta?’.”

Vang ha poi citato la pandemia di Coronavirus come motivo che lo ha spinto a parlare adesso. “Il razzismo anti-asiatico che una volta era camuffato da umorismo bonario si è rivelato per quello che è grazie al Covid-19. Pur incrementando la presenza asiatico-americana, è preoccupante la maniera in cui Gran Torno ha reso mainstream il razzismo anti-asiatico. Sono ancora tormentato dalle risate del pubblico bianco. Scherzi innocui, giusto? Fino a quando non sono più degli scherzi, ma piuttosto una scusa in più per ignorare la supremazia bianca e il razzismo.”

 
 

Quicksilver: Peters vs Taylor-Johnson, qual è la migliore iterazione?

Avengers: Age of Ultron

Evan Peters è ufficialmente entrato a far parte del MCU dopo la sua sconvolgente apparizione alla fine del quinto episodio di WandaVision. Peters ha interpretato Quicksilver nel franchise di Fox dedicato agli X-Men, mentre Aaron Taylor-Johnson è stato il personaggio nel MCU, nonostante sia apparso soltanto nella scena post-credits di Captain America: The Winter Soldier e in Avengers: Age of Ultron (film in cui è stato ufficialmente ucciso).

Naturalmente, ogni fan della Marvel ha la sua iterazione preferita, ma confrontando le abilità e l’uso di entrambi i personaggi nei rispettivi franchise, quale versione potrebbe davvero definirsi la migliore? Un nuovo report di Screen Rant ha provato a rispondere a questa domanda, sostenendo la tesi che la versione di Quicksilver ad opera di Peters sia quella vincente.

Essendo i diritti cinematografici della Marvel divisi, in origine, tra 20th Century Fox e Disney, i franchise di X-Men e degli Avengers hanno presentato due diverse versioni del velocista. Il MCU, non potendo utilizzare la tradizione mutante, e ha dato a Pietro un nuovo background, rendendolo un orfano dilaniato dalla guerra che riceve i suoi poteri dalla sperimentazione dell’HYDRA tramite la Gemma della mente. Dall’altra parte, il franchise di X-Men non poteva includere l’associazione di Peter con gli Avengers, ma aveva la possibilità di utilizzare senza problemi l’origine mutante per costruire il personaggio e rivelare, alla fine, che Magneto era suo padre.

Pietro ha regalato al pubblico un Quicksilver più cupo e minaccioso in Avengers: Age of Ultron; un personaggio che aveva certamente del potenziale, ma che forse è stato ucciso troppo presto. Introdotto per la prima volta in X-Men: Giorni di un Futuro Passato, Peters è stato decisamente più riconoscibile, anche in termini di comicità, al punto che anche i detrattori del franchise hanno apprezzato l’iterazione. Si potrebbe quindi dire che, in termini di simpatia, è sempre stato il Quicksilver di Peters il favorito del pubblico.

Il dibattito sul design dei personaggi, invece, è molto più soggettivo, nonostante anche in questo caso i fan si sono schierati apertamente. Alcuni trovano il costume di Pietro molto più realistico e conforme ai canoni, mentre altri sostengono che il personaggio, se messo a paragone con gli altri Vendicatori, appaia decisamente più anonimo. Anche se alcuni erano titubanti in merito allo stile anni ’80 di Peters, le sue ciocche d’argento, la giacca metallica e il merchandising dei Pink Floyd avevano sicuramente uno stile retrò che è riuscito a lasciare il segno.

Quicksilver nel MCU: cosa non ha funzionato?

Probabilmente, l’aspetto che ha deluso di più del Quicksilver di MCU è stato il poco tempo che gli è stato concesso sullo schermo. Al di là del breve cameo in Captain America: The Winter Soldier, Taylor-Johnson viene presentato e poi ucciso nell’arco di un solo film, così che ha rovinato ogni eventuale potenziale in merito allo sviluppo del suo personaggio. Sebbene non sia un personaggio canonico per i fumetti, il nuovo retroscena di Pietro avrebbe potuto creare un arco parecchio interessante. Invece, è stato utilizzato principalmente come escamotage narrativo, al fine di portare avanti le storyline di Wanda e Occhio di Falco. Anche l’uso delle sue abilità in Avengers: Age of Ultron era piuttosto privo di fantasia: correva veloce, correva bene, ma il contributo più emozionante che ha dato al film è stato – purtroppo – la sua morte.

Al contrario, il Quicksilver di Peters è partito come personaggio minore, ma ha rapidamente rubato la scena con sequenze al rallentatore che sono diventate tra le più amate e apprezzate nella storia recente dei film di supereroi. Gli X-Men hanno anche utilizzato le abilità di Quicksilver in modi veramente unici. Quando si tratta dell’uso dei suoi poteri, è facile intuire quanto il Quicksilver di Peters vinca decisamente a mani basse, dal momento che in Age of Ultron i poteri di Pietro sono meno appariscenti e impressionanti rispetto a quelli del Quicksilver di Peters. Anche nei pochi momenti in slow-motion, il Quicksilver del MCU non sembra mai raggiungere il suo pieno potenziale.

 
 

Batman v Superman, Zack Snyder torna sulla scena di Martha: “È il fulcro del film”

In Batman v Superman, il Cavaliere Oscuro (Ben Affleck) interrompe il suo brutale accanimento nei confronti dell’Uomo d’Acciaio (Henry Cavill) e decide di risparmiargli la vita quando l’eroe kryptoniano pronuncia l’ormai famigerata battuta: “Salva Martha”.

È un momento che ha generato un’ondata infinita di meme ed è ancora oggi fonte di ilarità sul web, nonostante siano passati ormai diversi anni dall’uscita del film. Pare che in molti (forse deliberatamente?) abbiano voluto sorvolare sulle implicazioni più profonde della scena, e ricondurre la decisione di Batman di lasciar vivere Superman al semplice fatto che le loro madri hanno lo stesso nome.

Durante un’intervista con I Minutemen in occasione della promozione della Snyder Cut di Justice League, il regista Zack Snyder è tornato a difendere la sequenza, rivelando di considerarla il “fulcro” dell’intero film. “Chiaramente sono un fan di quel personaggio e sono molto interessato a come Martha… a come quel concetto sia centrale per il film”, spiega il regista. “È al 100% il perno che tiene insieme l’intero film. Penso che sia indicativo del modo in cui Batman v Superman è stato accolto, ossia che il suo principio centrale è stato in qualche modo sminuito e preso in giro. Personalmente ritengo che questa sia un’idea bellissima e incredibilmente simmetrica che completa nella sua interezza questo concetto.”

Batman v Superman: in arrivo una nuova versione IMAX rimasterizzata

A proposito di Batman v Superman, di recente Zack Snyder ha confermato di essere a lavoro su una nuova versione IMAX rimasterizzata del film, che arriverà direttamente in home video. Non è chiaro se questa nuova versione includerà filmati inediti, ma una cosa è certa: non ci saranno riprese aggiuntive, al contrario di quanto avvenuto con il suo attesissimo taglio di Justice League (in arrivo su HBO il prossimo 18 marzo), che ha potuto contare su un budget – senza precedenti per dei reshoot – di 70 milioni di dollari.

 
 

Il processo ai Chicago 7 disponibile su Netflix

Il processo ai Chicago 7

Il Processo ai Chicago 7, l’acclamato film di Aaron Sorkin, candidato a 5 Golden Globes tra cui miglior film e regia e uscito lo scorso ottobre su Netflix, sarà disponibile da venerdì 19 febbraio ore 9.00 (e per 48 ore) gratuitamente sul canale Youtube di Netflix US. 

Questo perché proprio in questi giorni cade lo storico anniversario della sentenza del processo di Chicago 7, conclusosi nel febbraio 1970. Da oggi, Venerdì 19 Febbraio (ore 9.00) a Domenica 21 Febbraio (ore 9.00) il film sarà disponibile in lingua originale e sarà possibile attivare i sottotitoli in otto lingue, tra le quali l’italiano.

Il processo ai Chicago 7, recensione del film di Aaron Sorkin

 

 
 

Il Signore degli Anelli: Jackson fece trapelare lo script originale per liberarsi di Weinstein

il signore degli anelli

Il regista Peter Jackson aveva fatto trapelare la sceneggiatura originale dei due film de Il Signore degli Anelli deliberatamente, nella speranza di potersi liberare di Harvey Weinstein. Il viaggio del cineasta neozelandese per portare sullo schermo la sua visione della trilogia de Il Signore degli Anelli è stato raccontato innumerevoli volte ed è risaputo che Miramax, di proprietà di Bob e Harvey Weinstein, (l’ex produttore caduto in disgrazia dopo le molteplici accuse di aggressione), voleva inizialmente realizzare solo due film.

Alla fine Jackson è riuscito a trasferire il suo accordo relativo a Il Signore degli Anelli alla New Line Cinema, che gli ha concesso di realizzare tre film e di includere una serie di scene (come la sua preferita, quella con Gollum e Smeagol) che erano invece state tagliate nella versione originale, quella composta esclusivamente da due film. Il resto è storia del cinema, con la trilogia considerata ancora oggi un punto culminante per il genere fantasy e al tempo stesso un punto di volta nell’era dei grandi blockbuster realizzati in CGI che hanno cambiato per sempre il volto del cinema.

In seguito Jackson si dedicò alla realizzazione della trilogia prequel, Lo Hobbit, che non venne accolto bene come l’originale. Tuttavia, proprio grazie ai film della saga de Il Signore degli Anelli, la sua eredità di grande regista è rimasta comunque inalterata. Adesso, grazie ad un nuovo report di Polygon, viene a sapere che Jackson aveva fatto trapelare la sua sceneggiatura originale de Il Signore degli Anelli, quella basata esclusivamente su due film, attraverso il sito Ain’t It Cool come un modo per attirare l’attenzione sul progetto.

La versione originale de Il Signore degli Anelli e il tentativo di tenere lontano Harvey Weinstein

A quanto pare, Jackson si assicurò indirettamente che una copia di quella sceneggiatura finisse nelle mani dello scrittore Drew McWeeny, che in breve tempo realizzò una recensione sul potenziale dittico. Alla fine l’adattamento de Il Signore degli Anelli era già sulla bocca di tutti, cosa che alla fine portò i Weinstein a condere a Jackson la possibilità di presentare il progetto alla New Line Cinema.

Nel resoconto degli eventi esposto da McWeeny si legge: “Jackson aveva già avuto qualche contatto con Ain’t It Cool a quel punto e c’erano molte persone all’interno di WingNut e WETA che stavano provando a contattare la rivista. Si sentivano come se stessero creando qualcosa di eccezionale ed erano preoccupati di non essere in grado di trovare uno studio disposto a farsi avanti. Quindi è stata presa la decisione di far trapelare gli script ad Ain’t It Cool in un modo che sarebbe stato negato da tutti in seguito. Non lo hanno fatto in modo diretto e nessuno ci ha mai chiesto ufficialmente di coprirli, così se mai fossi stato pressato da qualcuno, avrei potuto dire onestamente che non erano stati né Peter né Fran Walsh. Tuttavia, è chiaro che mi sia stato dato l’accesso agli script in modo da poter dire di ciò che pensavo nel momento esatto in cui New Line stava cercando di prendere una decisione.”

 
 

Doctor Strange 2: Danny Elfman si occuperà della colonna sonora

Doctor Strange nel Multiverso della Pazzia Doctor Strange 2: nel Multiverso della Pazzia

Danny Elfman, autore delle musiche di Batman di Tim Burton e Spider-Man di Sam Raimi, si occuperà della colonna sonora di Doctor Strange in the Multiverse of Madness, tornando così a collaborare di nuovo con Raimi, scelto ormai da tempo come regista dell’attesissimo sequel. La prima colonna sonora composta da Elfman per uno studio importante è stata quella di Pee-Wee’s Big Adventure di Burton. La collaborazione tra i due è continuata nel corso degli anni, con Elfman che ha composto anche le musiche di Beetlejuice – Spiritello porcello, Batman, Edward mani di forbice e Batman – Il ritorno.

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In passato, Elfman aveva già lavorato con Raimi alle colonne sonore dei primi due capitoli della trilogia di Spider-Man. Anni dopo, il duo è tornato a collaborare insieme per le musiche de Il grande e potente Oz del 2011. Più di recente, Eflman si è occupato di curare la colonna sonora della versione cinematografica di Justice League (nonostante nell’attesissima Snyder Cut le stesse siano invece opera di Junkie XL, storico collaboratore di Zack Snyder). Per quanto riguarda il MCU, invece, Elfman aveva si era già occupato delle musiche di Avengers: Age of Ultron del 2015.

In una recente intervista con Inverse, è stato proprio Danny Elfman a confermare che sarà lui ad occuparsi della colonna sonora di Doctor Strange in the Multiverse of Madness, rivelando di essere già al lavoro su alcuni brani necessari alle riprese del cinecomic. Inoltre, nonostante non abbia potuto rivelare nulla in merito alla trama del film, a confermato che inizierà a scrivere l’intera colonna sonora nel giro di pochi mesi.

“Sto iniziando a fare un po’ di pre-lavoro per Doctor Strange 2 diretto da Sam Raimi”, ha dichiarato Elfman. “Anche se ci inizierò a lavorare soltanto nei prossimi mesi, ci sono già delle registrazioni pronte, dal momento che ne hanno bisogno per i set.”

Annunciato ufficialmente questa estate al Comic-Con di San Diego, Doctor Strange 2 vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff alias Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

Secondo Collider, la produzione ha fatto già un passo in avanti assumendo lo sceneggiatore Jade Bartlett. Il suo ruolo non è stato ancora chiarito, visto che lo script dovrebbe essere firmato da Derrickson in persona e quindi Bartlett dovrebbe intervenire solo a limare il testo o magari a scrivere a quattro mani con il regista.

Il primo film su Doctor Strange è uscito nel 2016 e ha raccontato la nascita dell’eroe, dall’incidente di Stepehn Strange fino al confronto con Dormammu. Nel film c’erano anche Benedict Wong, Tilda Swinton Chiwetel EjioforRachel McAdams non tornerà nei panni di Christine Palmer. Abbiamo rivisto Strange in Infinity War e in EndgameDoctor Strange in the Multiverse of Madness arriverà al cinema il 25 marzo 2022.

 
 

El internado: Las Cumbres, la recensione della serie Prime Video

El internado: Las Cumbres serie tv netflix

Arriva il 19 febbraio su Prime Video El internado: Las Cumbres, una serie spagnola, che mescola teen drama e horror, remoto di una famosa serie trasmessa da Antenna 3 all’inizio degli anni 2000. La serie è prodotta da Globomedia insieme ad Atresmedia Studios e si candida a diventare uno dei prodotti di punta della piattaforma streaming per la fine dell’inverno, dato il suo innegabile appeal sul pubblico dei più giovane e l’importante impronta horror/mistery che attira un pubblico più adulto.

El Interando: Las Cumbres, la trama

La storia è ambientata all’intero del collegio Las Cumbres, situato nell’imponente edificio di un vecchio monastero, a picco su una rupe. L’edificio è circondato da un bosco che sembra nascondere segreti e insidie. Incentrato sulle vicende di un ristretto gruppo di ragazzi, El Interando: Las Cumbres vede dei giovani turbolenti rinchiusi in questo istituto dove la disciplina è ferrea e le punizioni sono anche corporali. Ma naturalmente questo non basta a sedare l’animo naturalmente ribelle dei protagonisti che, tra una festa clandestina e un furbo contrabbando con l’esterno grazie al quale riescono ad ottenere sigarette o altri beni proibiti in collegio, progettano addirittura la fuga. Tuttavia, queste scorribande e infrazioni delle regole non solo verranno scoperte e punite, ma si intrecceranno con un mistero che aleggia su tutto l’edificio, un mistero che arriva da lontano, quando quel posto era un luogo monastico. Presto i ragazzi capiranno che in pericolo ci sono le loro vite e che le presenze misteriose di quelle storie non sono soltanto spauracchi, ma minacce concrete alla loro sicurezza. Si faranno quindi carico di svelare i misteri dell’istituto. 

Creato e sviluppato da Laura Belloso e Asier Andueza sulla serie originale andata in onda tra il 2007 e il 2010, El internado: Las Cumbres è un ottimo prodotto di intrattenimento che riesce a fare della mescolanza dei generi il suo punto di forza. La serie ha per protagonisti degli adolescenti, che quindi portano con sé tutte le problematiche e i turbamenti da cui è caratterizzata quell’età. Primi amori, prime esperienze sessuali, ma anche invidie, vendette, legami viscerali, sentimenti ed emozioni polarizzanti, che solo l’adolescenza conosce. Parallelamente a questa macro trama, si sviluppa l’aspetto mistery, il sangue, le leggende, le maledizioni, una componente thriller e horror che si sviluppa in maniera preponderante man mano che la serie va avanti, nel corso dei suoi otto episodi, e assume il massimo della rilevanza a metà stagione. 

El Internado: Las Cumbres trama e castInterpreti carismatici e convincenti

Questo fa dello show un interessante crocevia di generi, caratteristica che desterà sicuramente interesse. Unitamente a questa componente narrativa, c’è anche quella qualitativa: la serie si presenta realizzata con cura, sia da un punto di vista della messa in scena che della concezione di regia e fotografia, nonostante qualche ingenuità nel reparto degli effetti visivi. Tutto però viene messo sulla retta via dalle interpretazioni dei protagonisti; gli attori scelti hanno tutti volti bellissimi e riescono a caratterizzare al meglio i personaggi che portano in scena. Volti giovani ma molto carismatici, capaci di bucare lo schermo e far affezionare lo spettatore immediatamente alle loro vicende. 

El internado: Las Cumbres è certamente un prodotto che si porta dietro l’eredità di precedenti show spagnoli, che se da una parte hanno avuto grande successo, hanno anche raccolto opinioni negative molto feroci. Tuttavia dare una possibilità a questa serie è d’obbligo, perché riesce a intrattenere, a incuriosire, a portare lo spettatore in un altra dimensione, quella ristretta e claustrofobia del collegio, e mantiene sempre l’equilibrio tra l’aspetto da soap opera e quello legato al mistero sanguinoso da risolvere. 

El Internado: Las Cumbres

 
 

Mortal Kombat: il trailer italiano del film basato sul videogioco

Da New Line Cinema arriva l’esplosiva avventura cinematografica di “Mortal Kombat”, ispirato alla saga di videogame campione di vendite, che di recente ha visto il miglior lancio di un videogioco nella sua storia, con Mortal Kombat 11. Il film è diretto dal premiato regista australiano Simon McQuoid, al suo debutto nel cinema, e prodotto da James Wan (i film di “The Conjuring”, “Aquaman”), Todd Garner (“Into the Storm”, “Tag”), McQuoid e E. Bennett Walsh (“Men in Black: International”, “The Amazing Spider-Man 2”).

mortal kombat trailer

In “Mortal Kombat”, il campione di MMA Cole Young, abituato a farsi picchiare per soldi, è ignaro della sua eredità—e anche del perché l’Imperatore dell’Outworld Shang Tsung abbia mandato il suo guerriero migliore, Sub-Zero, e altri Cryomancer ultraterreni, per dargli la caccia.  Preoccupato per la sicurezza della sua famiglia, Cole parte alla ricerca di Sonya Blade responsabile della Jax, Maggiore delle Forze Speciali che porta anche lei sulla pelle lo stesso marchio del drago con cui Cole è nato.  Molto presto, si ritrova nel tempio di Lord Raiden, Antico Dio e Protettore di Earthrealm, che assicura riparo a tutti coloro che portano un marchio come il suo. Qui, Cole si allena con guerrieri esperti come Liu Kang, Kung Lao e l’implacabile mercenario Kano, preparandosi a combattere con i più grandi campioni della Terra, contro i nemici dell’Outworld, in una battaglia in cui è in gioco il destino dell’universo. Riuscirà Cole ad essere abbastanza motivato da scatenare il suo arcana—l’immenso potere custodito nella sua anima—in tempo non solo per salvare la sua famiglia, ma anche per sconfiggere Outworld una volta per tutte?

Il variegato cast internazionale riflette la natura del brand, con talenti che spaziano dal mondo del cinema, fino alla televisione e alle arti marziali. Il gruppo include Lewis Tan (“Deadpool 2”, “Wu Assassins” per Netflix) come Cole Young; Jessica McNamee (“The Meg”) è Sonya Blade; Josh Lawson (“Bombshell”) è Kano; Tadanobu Asano (“Midway”) come Lord Raiden; Mehcad Brooks ( “Supergirl” per la TV) nel ruolo di Jackson “Jax” Bridges; Ludi Lin (“Aquaman”) è Liu Kang; Chin Han (“Skyscraper”) è Shang Tsung; Joe Taslim (“Star Trek Beyond”) è Bi-Han e Sub-Zero; e Hiroyuki Sanada (“Skyscraper”) come Hanzo Hasashi e Scorpion. Inoltre troviamo Max Huang come Kung Lao; Sisi Stringer come Mileena; Matilda Kimber è la giovane Emily; e Laura Brent in quello della giovane Allison.

McQuoid ha diretto da una sceneggiatura di Greg Russo e Dave Callaham (“Wonder Woman 1984”), da un soggetto di Oren Uziel (“Mortal Kombat: Rebirth”) e Russo, basato sul videogame creato da Ed Boon e John Tobias.  Richard Brener, Dave Neustadter, Victoria Palmeri, Michael Clear, Jeremy Stein e Larry Kasanoff sono i produttori esecutivi.

Per trasporre la popolarissima franchise sul grande schermo, McQuoid ha guidato un team di cineasti australiani ed americani, tra cui il direttore della fotografia Germain McMicking (“True Detective”, “Top of the Lake: China Girl”), lo scenografo Naaman Marshall (“Underwater”, “Servant”), i montatori Dan Lebental (“Spider-Man: Far From Home”) e Scott Gray (“Top of the Lake”, “Daffodils”), il supervisore agli effetti visivi Chris Godfrey (“Hacksaw Ridge”) e la costumista Cappi Ireland (“Lion”, “The Rover”). Le musiche sono di Benjamin Wallfisch (“Blade Runner 2049”, i film di “IT”).

 
 

Batman v Superman, Deborah Snyder sulle critiche: “Colpa dei preconcetti”

batman v superman 10

La co-produttrice di Batman v Superman: Dawn of Justice, Deborah Snyder, ha parlato per la prima volta delle critiche al film, affermando che erano basate esclusivamente su alcuni preconcetti da parte del pubblico. Uscito nel 2016, il film è stato il secondo capitolo del DCEU dopo L’uomo d’acciaio del 2013 che ha ufficialmente introdotto il Superman di Henry Cavill. C’era molta attesa per il film, dal momento che era la prima volta che i due eroi più famosi della DC condividevano lo schermo insieme.

Sfortunatamente, il film non è stato accolto come speravano i suoi realizzatori. È un eufemismo riconoscere che Batman v Superman è uno dei film più polarizzanti della memoria recente. Anche se alcuni fan hanno elogiato il tentativo di Snyder di reinventare i più grandi personaggi della DC, altri non erano entusiasti delle scelte creative che ha fatto nel film. Alcune delle critiche più notevoli includevano il fatto che il film fosse troppo cupo e che avesse una narrativa parecchio contorta (per non parlare della famigerata scena di “Martha”!).

Ciò ha portato la Warner Bros. ad apportare alcuni grandi cambiamenti al futuro del DCEU, incluso un approccio più pratico ai progetti successivi, in particolare Suicide Squad di David Ayer e Justice League di Zack Snyder/Joss Whedon, che sono stati comunque oggetto di numerose controversie. A quasi cinque anni da quando Batman v Superman è uscito nelle sale, la produttrice Deborah Snyder ha parlato per la prima volta dei commenti negativi che il film ha ricevuto all’indomani dell’uscita in sala.

Parlando con LightCast Podcast, ha spiegato che alcune delle più grandi critiche mosse al film non erano davvero colpa dello stesso prodotto. Piuttosto, erano dovute ad alcuni preconcetti di un certo tipo di pubblico, che appena ha visto non soddisfatte le proprie aspettative, si è sentito immediatamente deluso dal risultato finale. “Abbiamo avuto anche noi la nostra parte di stampa… contraria al film”, ha spiegato Snyder. “Batman v Superman è l’esempio perfetto di affermazioni del tipo: ‘È troppo dark!’. Ma troppo dark paragonato a cosa? Alcune delle critiche riguardavano il fatto che non fosse divertente. Per molti non era il film che si aspettavano. Questa è colpa del film? O è colpa dei preconcetti della gente? È stato comunque interessante leggere quel genere di cose.”

Batman v Superman: in arrivo una nuova versione IMAX rimasterizzata

A proposito di Batman v Superman, di recente Zack Snyder ha confermato di essere a lavoro su una nuova versione IMAX rimasterizzata del film, che arriverà direttamente in home video. Non è chiaro se questa nuova versione includerà filmati inediti, ma una cosa è certa: non ci saranno riprese aggiuntive, al contrario di quanto avvenuto con il suo attesissimo taglio di Justice League (in arrivo su HBO il prossimo 18 marzo), che ha potuto contare su un budget – senza precedenti per dei reshoot – di 70 milioni di dollari.

 
 

Captain America: 10 personaggi che dovrebbero apparire in una serie a lui dedicata

Nonostante il finale di Avengers: Endgame, in cui abbiamo visto una versione anziana di Steve Rogers consegnare lo scudo di Captain America a Sam Wilson, sappiamo che Chris Evans è in trattative con i Marvel Studios per riprendere il ruolo dell’eroe in alcuni progetti futuri. Al momento non ci sono ulteriori dettagli, ma ipotizzando che Evans possa fare ritorno in una serie tv a lui interamente dedicata, Screen Rant ha raccolto 10 personaggi che in uno show dedicato a Captain America non possono di certo mancare:

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1Howard Stark

Ultimo, ma certamente non meno importante, è Howard Stark. Lui e Cap sono diventati amici durante gli eventi de Il primo vendicatore ed è possibile che le loro strade si incontrino di nuovo quando Steve Rogers dovrà riportare la Gemma dello Spazio alla base militare nel 1970.

Potrebbe essere piuttosto imbarazzante ma potrebbero offrire un’ulteriore degna chiusura sul personaggio di Tony Stark, facendo anticipare a Steve tutte le cose incredibili che Iron Man farà in futuro. Forse causerebbe problemi alla timeline, ma sarebbe comunque una scena soddisfacente da vedere.

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Stanley Kubrick: Lunatic at Large, film mai realizzato, entrerà in produzione

Un progetto incompiuto di Stanley Kubrick entrerà presto in produzione, a circa due decenni di distanza dalla morte del celebre regista, avvenuta nel marzo del 1999. Kubrick è considerato uno dei più grandi registi della storia, autore di classici immortali come 2001: Odissea nello spazio, Arancia meccanica e Shining. Con una carriera lunga quasi mezzo secolo, Kubrick è noto per la meticolosa attenzione ai dettagli e per le produzioni lunghe e rigorose. In vita, ha realizzato un totale di 13 lungometraggi, prendendosi lunghe pause dopo il completamento di ogni film.

Ora, secondo quanto riportato da Variety, Kubrick tornerà nuovamente alla ribalta, poiché una delle sue sceneggiature archiviate, co-scritta insieme a Jim Thompson, sarà ufficialmente adattata in un lungometraggio. Kubrick aveva collaborato con Thompson durante gli inizi della sua carriera, a pellicole quali con Rapina a mano armata, Orizzonti di gloria e Spartacus. Il progetto in questione è un thriller noir dal titolo Lunatic at Large: i diritti sono stati opzionati dai produttori Bruce Hendricks e Galen Walker. La produzione del film inizierà in autunno. I dettagli sulla trama e sugli altri membri coinvolti non sono ancora stati rivelati.

Kubrick ha lasciato molti progetti incompiuti al momento della sua morte, incluso il film di fantascienza A.I. Intelligenza artificiale, che Steven Spielberg ha in qualche modo “riscoperto” e portato sullo schermo nel 2001. Nel corso degli anni, molti produttori hanno anche tentato di far risorgere dalle ceneri la sua epopea storica dedicata alla vita di Napoleone, senza però mai riuscirci. I produttori Hendricks e Walker hanno entrambi alle spalle decenni di esperienza nell’industria cinematografica, quindi il progetto è decisamente in buone mani. Tuttavia, essere all’altezza degli ambiziosi standard di Kubrick sarà senza dubbio un’ardua impresa…

 
 

Justice League Snyder Cut: il vero motivo dietro il ritorno del Joker di Jared Leto

Jared-Leto è Joker Justice League Snyder Cut

Zack Snyder ha spiegato perché ha voluto inserire il Joker di Jared Leto nella Snyder Cut di Justice League. Snyder aveva abbandonato il film nel 2017, poco prima dell’inizio della post-produzione. Sappiamo che oltre ad utilizzare quanto girato in passato, Snyder ha anche effettuato una serie di riprese aggiuntive per l’imminente taglio di quattro ore che arriverà su HBO Max il prossimo 18 marzo.

Henry Cavill, Ben Affleck e Ray Fisher sono tornati per i reshoot che hanno avuto luogo alla fine dello scorso anno, ma la sorpresa più grande di tutte è stata senza dubbio il coinvolgimento di Jared Leto, che sarebbe tornato nei panni del Clown Principe del Crimine per la prima volta dall’uscita di  Suicide Squad nel 2016. Grazie al nuovo trailer della Snyder Cut diffuso online lo scorso weekend, sappiamo che il Joker sarà il protagonista di un faccia a faccia con Batman ambientato nell’universo distopico del Knightmare.

La relazione tra Batman e il Joker è stata a lungo accennata, non soltanto al cinema ma anche, e soprattutto, nei fumetti, e ora Zack Snyder ha spiegato durante un’intervista con I Minutemen di aver voluto riportare sullo schermo l’iterazione di Leto proprio per arricchire quel rapporto, dal momento che quasi sicuramente non avrà più la possibilità di affrontarlo. Secondo il regista, il conflitto tra i due personaggi è assolutamente centrale per l’universo DC, ancora di più per la storia del DCEU. Per Snyder, riportare indietro il Joker di Leto è stato un modo per regalare ai fan un piccolo assaggio di questo conflitto, che in origine aveva in mente di raccontare in una maniera totalmente diversa, sicuramente più ampia.

“Per me era importante che Batman e Joker avessero una scena insieme. Siamo onesti, Batman e Joker sono una specie di… quel conflitto è centrale per l’universo. Francamente, era un conflitto che avevo già pianificato per la sequenza del Knightmare. E quindi… sai, ero eccitato all’idea di avere l’opportunità di farlo, di regalare un piccolo assaggio di quel momento. Quindi, ho pensato che fosse importante per i fan vedere il Batman e il Joker di questo universo cinematografico arrivare ad un conflitto, seppur breve.”

Zack Snyder’s Justice League uscirà in streaming uscirà il 18 marzo 2021 in esclusiva digitale, disponibile per l’acquisto su Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft Film & TV.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

 
 

Django: la nuova serie Sky Original con Matthias Schoenaerts

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Francesca Comencini_ph. credit Gianni Fiorito copia

Il classico del cinema western Django verrà rivisitato in una serie internazionale liberamente tratta dal film di Sergio Corbucci, in 10 episodi da 60’. Django le cui riprese inizieranno a maggio, è una serie Sky Original e una Création Originale CANAL+, prodotta in inglese da Cattleya (ZeroZeroZero, Gomorra – La Serie), parte di ITV Studios, e da Atlantique Productions (Midnight Sun, The Eddy), nota casa di produzione francese che fa parte del gruppo Mediawan. I primi episodi saranno diretti da Francesca Comencini (Gomorra – La Serie), che sarà anche direttrice artistica della serie; protagonista il pluripremiato attore Matthias Schoenaerts (The Danish Girl, Red Sparrow, Via dalla pazza folla, Un sapore di ruggine e ossa).

Questo ambizioso progetto offre un approccio inedito al genere western, con un taglio contemporaneo e psicologico. Django arriverà su Sky in Italia, Regno Unito, Irlanda, Austria e Germania e sui canali CANAL+ in Francia, Benelux e Africa.

Francesca Comencini ha dichiarato: «Questo progetto mi ha catturata fin da subito, anche grazie a personaggi femminili estremamente forti. “Django” offre un nuovo e interessante punto di vista sull’idea di mascolinità nel genere western. È una storia universale che celebra la diversità e le minoranze. Sono sicura che “Django” incuriosirà e affascinerà gli spettatori di tutto il mondo».

«Siamo orgogliosi di annunciare, con “Django”, un nuovo, ambizioso progetto – ha dichiarato Nicola Maccanico EVP Programming Sky Italia – che si inserisce perfettamente nel solco della missione di Sky Studios di sviluppare e produrre i migliori contenuti originali in Europa e che, ancora una volta, conferma l’ambizione di sperimentare sempre nuovi territori attraverso le storie dei nostri Sky Originals. Il western è tra i generi più tradizionali e popolari, e Django è tra i film più amati in Italia e nel mondo. Questa serie rilegge quel cult assoluto in chiave contemporanea, fornendo agli spettatori un approccio al genere e un punto di vista inediti e attuali. Siamo inoltre entusiasti di tornare a collaborare con Francesca Comencini, Leonardo Fasoli e Maddalena Ravagli, un team creativo davvero eccellente con cui condividiamo il successo di acclamate serie Sky come “Gomorra” e “ZeroZeroZero”. Insieme a CANAL+, Cattleya e Atlantique non vediamo l’ora di dare vita a questo racconto per il pubblico di Sky in tutta Europa».

Fabrice de la Patellière, Head of CANAL+ Drama, ha dichiarato: «Siamo davvero entusiasti di poter iniziare la produzione di “Django”. Condividiamo con creatori, produttori e partner la volontà di offrire una versione originale ed europea del western, genere mitico e molto popolare. Con queste grandi serie, CANAL + Création Originale sta perseguendo l’ambizione di diventare un attore principale nelle coproduzioni europee. Leonardo Fasoli e Maddalena Ravagli hanno scritto sceneggiature potentissime. Riccardo Tozzi e Olivier Bibas, esperti nel settore delle produzioni, hanno costruito un team artistico eccezionale intorno alla talentuosa Francesca Comencini. Auguriamo a tutti loro il meglio per questa fantastica avventura». 

Riccardo Tozzi, fondatore e CEO di Cattleya, aggiunge: «Nella nostra ricerca sul genere, non potevamo non arrivare al western, in cui il nostro cinema ha una tradizione altissima. Django è un western all’italiana nel senso che usa il genere per raccontare il presente: nei suoi aspetti sociali e politici, così come nelle problematiche individuali».

Anne Chérel, EVP Global Sales and Distribution, e Beatriz Campos, SVP Global Sales and Production Financing, TV Series STUDIOCANAL hanno commentato: «Con un team così illustre di sceneggiatori, produttori e registi, ci siamo innamorati immediatamente di “Django” per il punto di vista unico applicato ad un genere molto tradizionale. Evidenziando temi moderni all’interno di un western classico, i creatori ripenseranno il genere ed esploreranno narrazioni complesse da una forte prospettiva femminile. Era chiaro per noi che con personaggi così potenti e diversi, “Django” non potrà che essere una storia avvincente che appassionerà il pubblico di tutto il mondo».

 
 

Matrix 4, Neil Patrick Harris sulle riprese: “Non sembrava un blockbuster”

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Neil Patrick Harris, tra le new entry dell’attesissimo Matrix 4, ha dichiarato di essere rimasto molto sorpreso durante le riprese del film, spiegando che non sembrava stesse girando un grande blockbuster. Ad oggi non sappiamo ancora il ruolo che Harris avrà nel nuovo capitolo della celebre saga fantascientifica, ma sappiamo che reciterà al fianco dei veterani Keanu Reeves (Neo), Carrie-Ann Moss (Trinity) e Jada Pinkett-Smith (Niobe).

Tra le altre new entry figurano Priyanka Chopra, Yahya Abdul-Mateen II, Jessica Henwick e Jonathan Groff, che reciteranno tutti in ruoli che non sono stati ancora confermati. Le riprese del film sono iniziate nel 2020, ma ovviamente sono state interrotte a causa della pandemia di Coronavirus. Secondo quanto riferito, sono comunque già state completate, giusto in tempo per l’arrivo in sala e su HBO Max il prossimo 22 dicembre. Ad oggi, sappiamo ancora poco circa Matrix 4, dal momento che – a parte il logo – non è ancora stato diffuso alcun materiale promozionale ufficiale.

Tuttavia, nel corso degli ultimi mesi, le star del film hanno iniziato a sviscerare i primissimi dettagli sulla storia, anticipando che questo nuovo episodio della saga sarà molto diverso – almeno visivamente – dai capitoli precedenti. Questo potrebbe avere a che fare – almeno in parte – con il modo in cui il film è stato girato. Parlando con Variety, infatti, Neil Patrick Harris ha spiegato che – contrariamente a quanto accade sui set dei grandi blockbuster – lavorare a Matrix 4 è stata un’esperienza più “intima”.

Parlando del lavoro della regista Lana Wachowski, Harris ha detto: “Non sembrava di essere sul set di un grande blockbuster, perché Lana era nel suo punto debole: spesso si girava al volo, usando la luce naturale. A volte rimanevi seduto per un’ora aspettando che le nuvole si schiarissero e si riprenda a girare velocemente. Si giravano scene molto lunghe in 30 minuti, poi avevi finito. Si potrebbe pensare che una produzione del genere sia fatta al 100% da storyboard, che si abbia il controllo su ogni minima inquadratura, ecc. Penso che Lana abbia già vissuto quella situazione tre volte, e la mia idea è che ora voglia fare le cose a modo suo. Non capitava mai di sentirsi sul set di un film gigantesco, perché lei ha avuto la capacità di far sembrare tutto davvero molto intimo.”

Matrix 4 vedrà nel cast il ritorno di Keanu ReevesCarrie-Ann Moss e Jada Pinkett-Smith al fianco delle new entry Yahya Abdul-Mateen II, Neil Patrick Harris, Jonathan Groff, Jessica Henwick Toby Onwumere. L’uscita nelle sale è fissata per il 1 aprile 2022. Il nuovo capitolo del franchise sarà diretto da Lana Wachowski. La sceneggiatura del film è stata firmata a sei mani con Aleksandar Hemon e David Mitchell.

 
 

Justice League: Mortal, Jay Baruchel torna sul film mai realizzato: “Sarebbe stato folle”

justice league mortal

Jay Baruchel, che avrebbe dovuto interpretare Maxwell Lord in Justice League: Mortal di George Miller, ha dichiarato che il film mai realizzato sarebbe stato totalmente folle. Baruchel avrebbe dovuto interpretare lo stesso personaggio portato sullo schermo di recente da Pedro Pascal in Wonder Woman 1984.

All’epoca ea stato scelto insieme ad un gruppo di giovani attore che includeva Armie Hammer nel ruolo di Batman, Megan Gale nel ruolo di Wonder Woman, Adam Brody nel ruolo di Flash, D.J. Cotrona nel ruolo di Superman, Common nel fruolo di Lanterna Verde e Anton Yelchin nei panni di Kid Flash. Nel corso degli anni, Baruchel ha parlato spesso della sua esperienza con Miller durante la pre-produzione di Justice League: Mortal. In passato aveva rivelato che il miglior costume di Superman che avesse mai visto era proprio quello usato che avrebbe dovuto indossare Cotrona nel film, senza però mai scendere troppo in profondità su come sarebbe stato effettivamente il film. Tuttavia, ora l’attore ha rivelato qualche dettaglio in più.

Parlando con Variety, Baruchel ha ammesso di non poter paragonare la sua versione di Maxwell Lord a quella di Pascal, dal momento che non ha ancora visto Wonder Woman 1984. Più in generale, l’attore ha parlato di come sarebbe stato Justice League: Mortal, definendolo una corsa sfrenata sulle montagne russe, una sorta di “folle sogno febbrile”, aggiungendo che sarebbe stato “un vero spasso” riuscire a realizzarlo.

Jay Baruchel su Justice League: Mortal: “Era arte fine a sé stessa”

“Non ho visto Wonder Woman 1984. So che il personaggio di Maxwell è nel film, ma non posso parlare di quello che hanno fatto e metterlo a paragone con quello che stavamo per fare”, ha spiegato Jay Baruchel. “Posso dire, però, che Justice League: Mortal di George Miller sarebbe stato un folle sogno febbrile. Ho appena trascorso dieci minuti a parlare di recitazione, ma il tempo che ho trascorso con lui in Australia è stato, in realtà, tutto ciò che adoro a proposito di questo mestiere. Trattava quel film come fossimo a teatro. Ci abbiamo lavorato tantissimo, fatto prove su prove, analizzato la sceneggiatura nel dettaglio. Era davvero arte fine a se stessa.”

Parlando nello specifico di Miller, ha poi aggiunto: “George è uno dei registi più importanti di tutti i tempi e parte del motivo per cui volevo essere nel film era perché volevo lavorare con il regista di Mad Max. Non ho idea di cosa abbiano fatto in WW84, ma nel nostro film c’era la psicocinesi, il sangue che usciva dai miei condotti lacrimali e un sacco di altre cose folli e al tempo stesso fantastiche, che sarebbe stato un vero spasso poter realizzare.”

 
 

Black Adam: scelto l’interprete del villain principale

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Il cast di Black Adam si arricchisce della presenza di Marwan Kenzari, attore olandese noto per aver interpretato Jafar nel live action di Aladdin diretto da Guy Ritchie. Il tanto atteso Black Adam vedrà Dwayne Johnson nel panni dell’anti-eroe del titolo: si tratta di un progetto che l’ex wrestler statunitense sta cercando di realizzare ormai da anni.

Lo scorso anno, Black Adam aveva finalmente ricevuto la sua data di uscita, fissata per dicembre di quest’anno. Tuttavia, i problemi legati alla pandemia di Covid-19 hanno costretto Warner Bros. e DC Films a rivedere i piani relativi ai loro progetti futuri, e da quel momento al film non è stata più associata nessuna uscita. Ad oggi non sappiamo ancora quando arriverà nelle sale, ma sappiamo però che il progetto è vivo e vegeto.

Negli ultimi mesi, infatti, numerosi sono stati i membri del cast annunciati: al fianco di Johnson ci saranno diversi membri della Justice Society of America, come Atom Smasher, Cyclone e Hawkman, che saranno interpretati rispettivamente da Noah Centineo, Quintessa Swindell e Aldis Hodge. Sappiamo, inoltre, che nel film reciterà anche Sarah Shahi (in un ruolo non ancora svelato) e che all’interno della storia ci sarà spazio anche per il personaggio di Doctor Fate (sebben nessun attore sia ancora stato scelto per la parte).

Ora, come riportato da The Wrap, arriva la notizia che anche Marwan Kenzari si è unito al cast di Black Adam. Al momento il ruolo dell’attore non è stato confermato, ma sappiamo che interpreterà il villain principale. Oltre al ruolo di Jafar in Aladdin, Kenzari è noto anche per aver recitato nell’action thriller The Old Guard, al fianco di Charlize Theron e Luca Marinelli. Le riprese di Black Adam dovrebbero partire il prossimo aprile ad Atlanta.

Tutto quello che sappiamo su Black Adam

Black Adam, affidato alla regia di Jaume Collet-Serra (Orphan, Paradise Beach – Dentro l’incubo), arriverà nelle sale il 22 Dicembre 2021. Il progetto originale della Warner Bros. su Shazam! aveva previsto l’epico scontro tra il supereroe e la sua nemesi, Black Adam, una soluzione esclusa dalla sceneggiatura per dedicarsi con più attenzione al protagonista e alla sua origin story. E come annunciato nei mesi scorsi, i piani per portare al cinema uno standalone con Dwayne Johnson sono ancora vivi, e a quanto pare il film dovrebbe ispirarsi ai lavori di Geoff Johns dei primi anni duemila.

“Questo progetto ha comportato dei rischi, ed è stato una sfida. Anni fa volevamo introdurre due origin story in un’unica sceneggiatura, e chi conosce i fumetti e la mitologia dei fumetti saprà che Shazam è collegato a Black Adam“, aveva raccontato l’attore in un video. “Questo personaggio è un antieroe, o villain, e non vedo l’ora di interpretarlo. Stiamo sviluppando il progetto che è nel mio DNA da oltre dieci anni. Dovremmo iniziare a girare in un anno e non potrei essere più eccitato all’idea.”

 
 

Gli Eterni: come Chloé Zhao ha scelto il cast del film

gli eterni

Chloé Zhao, regista dell’attesissimo cinecomic Gli Eterni, ha parlato del tipo di approccio utilizzato durante la scelta del cast. In origine, il film sarebbero dovuto essere il secondo titolo della Fase 4 del MCU ed arrivare nelle sale lo scorso novembre. Purtroppo, la pandemia di Coronavirus ha stravolto i piani dei Marvel Studios: la Fase 4 è stata ufficialmente inaugurata dalla serie WandaVision, disponibile su Disney+, mentre Gli Eterni è stato posticipato a novembre di quest’anno.

Tuttavia, se l’emergenza sanitaria non dovesse rientrare quanto prima, è probabile che nei prossimi messi assisteremo ad un nuovo stravolgimento del calendario delle uscite Marvel (e non solo!), e di conseguenza ad un nuovo rinvio de Gli Eterni. Proprio a causa di questi continui ritardi, il film è ancora avvolto nel più fitto mistero, nonostante le riprese siano ormai terminate da tempo. Sappiamo soltanto che ognuno dei membro del gruppo di esseri immortali con abilità incredibili, che hanno vegliato sull’umanità per migliaia di anni (agendo nell’ombra), sarà interpretato da un cast di tutto rispetto che include nomi quali Angelina Jolie, Kit Harington, Richard Madden, Salma Hayek, Brian Tyree Henry e Kumail Nanjiani.

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Ad oggi Gli Eterni è uno dei progetti più ambiziosi che la Marvel abbia mai realizzato, e proprio di recente è stato Nanjiani (che nel film interpreterà Kingo) a parlare con Vulture di un strategia di casting ben precisa messa in atto dalla regista Chloé Zhao. In base a quanto spiegato dall’attore, la regista ha scelto ogni singolo attore in base a ciò che credeva potesse aggiungere al personaggio che avrebbe dovuto interpretare. “Voleva che tutti mettessero un po’ di sé nei loro perse deonaggi. È così che ha scelto l’intero cast”, ha spiegato l’attore pakistano. Sembra, quindi, che i personaggi del film manterranno alcuni elementi chiave dei loro interpreti, cosa che sicuramente aggiungerà un ulteriore livello di autenticità al film.

Gli Eterni, diretto da Chloe Zhao, vedrà nel cast Angelina Jolie (Thena), Richard Madden (Ikaris), Kit Harington (Black Knight), Kumail Nanjiani (Kingo), Lauren Ridloff (Makkari), Brian Tyree Henry (Phastos), Salma Hayek (Ajak), Lia McHugh (Sprite), Gemma Chan (Sersi) e Don Lee (Gilgamesh). La sceneggiatura è stata scritta da Matthew Ryan Firpo, mentre l’uscita nelle sale è stata fissata al 12 febbraio 2021.

Secondo gli ultimi aggiornamenti, il cinecomic includerà nel MCU gli esseri superpotenti e quasi immortali conosciuti dai lettori come Eterni e i mostruosi Devianti, creati da esseri cosmici conosciuti come Celestiali. Le fonti hanno inoltre rivelato a The Hollywood Reporter che un aspetto della storia riguarderà la storia d’amore tra Ikaris, un uomo alimentato dall’energia cosmica, e Sersi, eroina che ama muoversi tra gli umani.

 
 

Mercoledì: la serie live-action spin-off di Tim Burton

Jenna-Ortega-Mercoledì

Mercoledì è la serie tv originale Netflix scritta dai creatori di Smallville Al Gough e Miles Millar e che sarà diretta da Tim Burton, è un mistero inquietante e soprannaturale che racconta gli anni di mercoledì di Addams come studente alla Nevermore Academy. La serie sarà incentrata sul personaggio iconico di Wednesday Addams.

Mercoledì: quando esce e dove vederla in streaming

Mercoledì in streaming uscirà in autunno in esclusiva su Netflix.

Mercoledì serie tv uscita

Mercoledì: trama e cast

Intitolata Mercoledì, la commedia di formazione, scritta dai creatori di Smallville Al Gough e Miles Millar e che sarà diretta da Tim Burton, è un mistero inquietante e soprannaturale che racconta gli anni di mercoledì di Addams come studente alla Nevermore Academy. I tentativi di Wednesday di padroneggiare la sua abilità psichica emergente, contrastare una mostruosa follia omicida che ha terrorizzato la città locale e risolvere il mistero soprannaturale che ha coinvolto i suoi genitori 25 anni fa, il tutto mentre navigava nelle sue nuove e intricate relazioni a Nevermore.

La trama ufficiale

La serie è un giallo con toni investigativi e soprannaturali che ripercorre gli anni di Mercoledì Addams come studentessa presso la Nevermore Academy, descrivendo i tentativi di controllare i suoi poteri paranormali, di sventare una mostruosa serie di omicidi che terrorizzano la comunità locale e di risolvere il mistero che ha coinvolto i suoi genitori 25 anni prima… tutto ciò mentre esplora le nuove e complicate relazioni alla Nevermore.

Mercoledì
Cr. Courtesy Of Netflix © 2022

In cast della serie Mercoledì di Tim Burton

In Mercoledì protagonisti sono Jenna Ortega come Mercoledì Addams, Luis Guzman nel ruolo di Gomez Addams, Catherine Zeta-Jones nel ruolo di Morticia Addams, Ricky Lindhome nel ruolo del Dr. Valeria Kinbott, Jamie McShane nel ruolo dello sceriffo Donovan Galpin, Hunter Doohan nel ruolo di Tyler Galpin, Georgie Farmer come Ajax Petropolus, Moosa Mostafa nel ruolo di Eugene Otinger, Emma Myers nel ruolo di Enid Sinclair, Naomi J. Ogawa nel ruolo di Yoko Tanaka, Joy Sunday come Bianca Barclay, Percy Hynes White nel ruolo di Xavier Thorpe, Gwendoline Christie nel ruolo di Larissa Weems. 

Nel cast anche  Victor Dorobantu come Cosa, Isaac Ordonez nel ruolo di Pugsley Addams, George Burcea nel ruolo di Lurch, Tommie Earl Jenkins nel ruolo del sindaco Walker, Iman Marson nel ruolo di Lucas Walker, William Houston nel ruolo di Joseph Crackstone, Luyanda Unati Lewis-Nyawo nel ruolo del vice Santiago, Oliver Watson nel ruolo di Kent, Calum Ross nel ruolo di Rowan, Johnna Dias Watson nel ruolo di Divina, Murray McArthur nel ruolo di Fabian e Christina Ricci.

La serie tv Mercoledì

Quando abbiamo ascoltato per la prima volta il lancio di Al Gough e Miles Millar per mercoledì siamo stati colpiti, come una freccia di una balestra, proprio nel cuore. Hanno inchiodato il tono, lo spirito ei personaggi, ma ci hanno dato un nuovo modo in questa storia”, ha detto Teddy Biaselli, regista della serie originale di Netflix, definendo mercoledì” il personaggio del lupo solitario definitivo “. “Abbiamo poi ricevuto la chiamata che il regista visionario e fan da sempre della Famiglia Addams Tim Burton voleva fare il suo debutto alla regia televisiva con questa serie. Tim ha avuto una storia nel raccontare storie su outsider sociali come Edward mani di forbice, Lydia Deitz e Batman. E ora porta la sua visione unica a Wednesday e ai suoi inquietanti compagni di classe alla Nevermore Academy “.

Mercoledì

Anche i produttori esecutivi della serie sono la scrittrice e produttrice televisiva Kayla Alpert ( Code Black, Up All Night ) e diversi produttori associati all’IP della famiglia Addams: Andrew Mittman per 1.21 ( The Addams Family, Alphas ), Kevin Miserocchi (Tee e Charles Addams Foundation), Jonathan Glickman per Glickmania ( Respect, Addams Family 2 ) e Gail Berman ( The Addams Family, Alpha ).

La storia della  famiglia Addams , una famiglia immaginaria creata dal fumettista americano Charles Addams nel 1938, ha avuto una serie di iterazioni sullo schermo nel corso degli anni, tra cui due serie TV live-action; un franchise di film live-action e, più recentemente, un film d’animazione della MGM con il sequel in uscita nel 2021. Christina Ricci, l’attrice più strettamente associata al personaggio, ha recitato mercoledì in entrambi i film, The Addams Family nel 1991 e il sequel Addams Family Values nel 1993.

Curiosità sulla serie tv

Durante la pre-produzione del film del 1991 , Tim Burton è stato assegnato alla regia, ma ha finito per cederlo a causa di conflitti di programmazione con Batman Returns , con il risultato che Barry Sonnenfeld ha accettato il lavoro. Nel marzo 2010, è stato annunciato che Illumination Entertainment , in collaborazione con la Universal Pictures , aveva acquisito i diritti sottostanti ai disegni della famiglia Addams.  Il film doveva essere un film d’animazione in stop-motion basato sui disegni originali di Charles Addams. Burton doveva co-scrivere e co-produrre il film, con la possibilità di dirigere. Nel luglio 2013 è stato riferito che il film è stato cancellato. 

Nell’ottobre 2020, mercoledì è stato inizialmente annunciato come un progetto senza nome della famiglia Addams guidato da Burton. La produzione della serie sarebbe stata gestita dalla MGM Television , con Burton come regista. Alfred Gough e Miles Millar sarebbero stati gli showrunner; mentre Gough, Millar e Burton sarebbero anche produttori esecutivi insieme a Gail Berman , Jon Glickman e Andrew Mittman.  Nel febbraio 2021, Netflix ha dato alla produzione un ordine per una serie, composta da otto episodi.  Nell’agosto 2021, Kayla Alpert è stata aggiunta come produttrice esecutiva e anche 1.21, Tee e Charles Addams Foundation e Glickmania stavano producendo la serie. Nel dicembre 2021, è stato riferito che Danny Elfman si è unito alla serie per comporre il tema e la colonna sonora originali. 

 
 

Pandorum – L’universo parallelo: trama, cast e curiosità sul film

Pandorum - L'universo parallelo film

Lo spazio profondo è da sempre luogo ideale per storie di carattere thriller o horror. Lo sa bene Ridley Scott, che con il suo Alien ha reso evidenti le potenzialità di tale ambientazione. Negli anni sono così stati realizzati numerosi film incentrati sullo scontro tra umani e creature mostruose nell’oscurità dello spazio, da Doom al più recente Life – Non oltrepassare il limite. Uno dei titoli che ancora oggi entusiasma i fan del genere è però Pandorum – L’universo parallelo. Questo è stato diretto nel 2009 dal regista tedesco Christian Alvart, mentre a produrlo vi è Paul W.S. Anderson, celebre per essere stato il regista della saga di Resident Evil e dei film Alien vs. Predator e Death Race.

La storia è invece stata scritta da Travis Milloy, il quale iniziò a svilupparla già verso la fine degli anni Novanta. Questi era tuttavia convinto che nessuno studios cinematografico avrebbe accettato di produrre il film, e pertanto decise di scriverlo pensandolo come un low-budget, con poche location e per attori non necessariamente noti. Con sua grande sorpresa, la sceneggiatura suscitò l’interesse di Anderson e del produttore Jeremy Bolt, che accettarono di finanziare il film. La storia scritta da Milloy, inoltre, era particolarmente simile ad una già scritta dal regista Alvart e i due decisero così di unirle per dar vita ad un unico film.

Girato con un budget di circa 33 milioni di dollari, Pandorum – L’universo parallelo non ricevette però l’accoglienza di critica e pubblico sperata, arrivando infatti ad un incasso di appena 20 milioni. Quello di Alvart è però un’opera che non manca di offrire, pur con i suoi difetti, buon intrattenimento e suspence e che vanta oggi lo status di cult. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e ai suoi potenziali sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Pandorum – L’universo parallelo: la trama del film

La storia qui narrata si svolge nell’anno XXII secolo, all’interno di una navicella spaziale chiamata Elysium. Qui, due astronauti si risvegliano improvvisamente da un sonno profondo. Si tratta del tenente Payton e del caporale Bower. I due, particolarmente confusi, non riescono a ricordare né perché si trovino lì, né quale sia la loro missione. Circondati dalle tenebre, inizieranno a perlustrare la navicella in cerca di indizi, imbattendosi però in ben altro. Uno strano rumore si rivela infatti essere la prova di un’ulteriore presenza a bordo, che non sembra però avere caratteristiche umane.

Nel tentativo di sfuggire alla misteriosa bestia, Payton e Bower incontreranno anche altri due astronauti, i biologi Nadia e Manh. Con loro, dovranno anche cercare risposte al senso della loro presenza nello spazio. Cercare queste, però, li porterà a scoprire verità particolarmente sconvolgenti, e la loro sopravvivenza si rivelerà a quel punto più importante che mai. A minacciarla vi è però l’oscura creatura, ormai sempre più vicina. Impossibilitati a scappare o nascondersi in eterno, il gruppo dovrà trovare il modo di fronteggiare l’ignoto, nel tentativo di uscirne vincitori.

Pandorum - L'universo parallelo cast

Pandorum – L’universo parallelo: il cast del film

Ad interpretare i personaggi principali, contrariamente a quanto Milloy immaginava, vi sono effettivamente attori particolarmente noti del panorama cinematografico statunitense. A vestire i panni del tenente Payton vi è l’attore Dennis Quaid, il quale si disse affascinato dalle tematiche e dall’atmosfera generale. Ben Foster, noto per film come Hell or High Water e The Program, era invece da subito la prima scelta per il ruolo del caporale Bower. A causa dei continui ritardi nella produzione, tuttavia, Foster ha quasi rischiato di dover rinunciare al film. Egli si è poi dimostrato talmente devoto al personaggio da richiedere, per una particolare scena, di poter mangiare insetti vivi invece di quelli finti, avendo così modo di risultare più realistico.

L’attore Cam Gigandet, noto per aver ricoperto il ruolo di Kevin Volchok nelle ultime due stagioni della serie televisiva The O.C., è invece il caporale Gallo, un altro membro dell’equipaggio dal misterioso comportamento. Ad interpretare i biologi Nadia e Manh vi sono gli attori Antjie Traue, qui al suo primo film statunitense, e Cung Le, noto per essere stato un lottatore di arti marziali miste nella prestigiosa federazione UFC. Il tedesco André Hennicke interpreta il leader delle creature presenti sull’astronave. Lo si può tuttavia vedere ad inizio film senza il trucco prostetico sfoggiato in seguito. La creatura bambina è interpretata invece da Asia Luna Mohmand, figlia del regista. Infine, nei panni di Shepard si ritrova l’attore Norman Reedus, celebre per il ruolo di Darryl in The Walking Dead.

Pandorum – L’universo parallelo: i sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Nonostante il finale del film sia a suo modo conclusivo, questo lascia aperte una serie di questioni che nei piani originali avrebbero dovuto essere affrontate in almeno due sequel. Milloy e Alvart, infatti, avevano ipotizzato il film come il primo di una trilogia. A causa dello scarso risultato al box office, tuttavia, questa non si è mai concretizzata. Esiste però un gruppo Facebook, di cui fanno parte anche lo sceneggiatore e il regista, dove si sostiene ancora oggi la realizzazione di tali film. Alvart ha inoltre confermato l’esistenza di una director’s cut non censurata, la quale tuttavia non è mai stata resa pubblica.

Nella speranza di poter un giorno vedere tali sequel, è intanto possibile fruire di Pandorum – L’universo parallelo grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema, Infinity, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 17 febbraio alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb

 
 

9-1-1: intervista a Oliver Stark

9-1-1- intervista a Oliver Stark

In occasione dell’arrivo di 9-1-1 su Star, nuovo canale di Disney+, ecco la nostra intervista a Oliver Stark, protagonista della serie che segue le vicende di poliziotti, paramedici e vigili del fuoco di Los Angeles, sia sul lavoro che nella vita privata.

9-1-1

9-1-1 è la nuova serie tv creata da Ryan Murphy e Tim Minear prodotta e trasmessa per il network americano della FOX. La serie 9-1-1 in streaming è disponibile su Disney+.

9-1-1 racconterà le esperienze ad alta pressione della polizia, paramedici e i vigili del fuoco che vengono spinti nelle situazioni più spaventose, scioccanti e toccanti. Questi soccorritori devono cercare di bilanciare il salvataggio di coloro che sono più vulnerabili nel risolvere i problemi della propria vita. La serie è attualmente alla quarta stagione.

In 9-1-1 protagonisti sono Athena Carter Nash, (stagione 1-in corso), interpretata da Angela Bassett, Robert “Bobby” Nash (stagione 1-in corso), interpretato da Peter Krause, Evan “Buck” Buckley (stagione 1-in corso), interpretato da Oliver Stark, Henrietta “Hen” Wilson (stagione 1-in corso), interpretata da Aisha Hinds, Howard “Howie”/”Chimney” Han (stagione 1-in corso), interpretato da Kenneth Choi, Michael Grant (stagione 1-in corso), interpretato da Rockmond Dunbar, Abigail “Abby” Clark (stagione 1, guest star stagione 3), interpretata da Connie Britton, Madeline “Maddie” Buckley Kendall (stagione 2-in corso), interpretata da Jennifer Love HewittEdmundo “Eddie” Diaz (stagione 2-in corso), interpretato da Ryan Guzman, May Grant (ricorrente stagione 1, stagioni 2-in corso), interpretata da Corinne Massiah, Harry Grant (ricorrente stagione 1, stagioni 2-in corso), interpretato da Marcanthonee Jon Reis e Christopher Diaz (ricorrente stagione 2, stagioni 3-in corso), interpretato da Gavin McHugh.

 
 

Flora & Ulisse: intervista al cast del nuovo film Disney+

Flora & Ulisse film 2021

Arriverà il 18 febbraio su Disney+ la commedia basata sul libro vincitore della Newbery Medal “Flora & Ulisse”. Flora è una bambina di 10 anni, cinica e amante dei supereroi, che sta vivendo la separazione dei genitori. Un giorno salva uno scoiattolo che era finito dentro un’aspirapolvere e lo adotta dandogli il nome di Ulisse. Scoprirà presto che l’animale ha dei superpoteri e insieme vivranno delle fantastiche avventure grazie alle quali riuscirà anche a sistemare la situazione familiare riscoprendo l’amore.

Fra i volti della pellicola la famosa Alyson Hannigan, Lily di How I Met You Mother e Willow di Buffy, che qui interpreta una mamma di 36 anni un po’ svampita che cerca di scrivere il suo secondo romanzo dopo il grande successo del primo che l’ha portata a vincere anche il Rose D’oro (una statuetta di Titanic), ambito premio letterario per scrittrici di romanzi rosa. Nel film diretto da Lena Khan ci sono moltissimi riferimenti alla cultura pop e simpatiche citazioni di evergreen cinematografici. 

La piccola Flora è interpretata da Matilda Lawler, nel cast anche: Ben Schwartz, Anna Deavere Smith, Danny Pudi, Benjamin Evans Ainsworth, Janeane Garofolo e Kate McCucci. 

Il film è prodotto da Gil Netter. Basato sul romanzo “Flora e Ulisse. Le avventure illustrate” di Kate Di Camillo, edito in Italia da Il Castoro.

Qualche settimana fa abbiamo partecipato all’incontro stampa con i protagonisti del film che ci hanno raccontato questa meravigliosa esperienza.

Flora & Ulisse, l’incontro con il cast

Come hai reagito quando ti hanno detto che saresti stata la protagonista di questo film?

Matilda Lawler: “È stato folle ma al tempo stesso fantastico! Stavo facendo uno spettacolo a Broadway, e quando ho ricevuto la telefonata di Lena che mi chiedeva se avessi voluto partecipare al film e sarei stato in mezzo a tantissima gente. Ho urlato e mi sono messa a saltare ovunque!”

Come è stato recitare interagendo con un pupazzo?

Matilda: “Avevo questo piccolo scoiattolo di peluche che mi dava il riferimento per le scene, così potevo avere un’idea di come sarebbe stato. E poi, per la maggior parte, tipo, durante le scene dal vivo, ho avuto un riferimento grigio che sembrava un po’ un topo e era parecchio inquietante e dovevo fingere che ci fosse qualcosa lì quando non c’era niente. Quindi, sì, è stato decisamente interessante e un po’ impegnativo.”

Come è stato lavorare con uno scoiattolo?

Lena Khan: “Abbiamo avuto modo di giocare con tutti i tipi di cose, le acrobazie su edifici e incidenti automobilistici e poi il nostro scrittore Brad, che ha scritto per Arrested Development, ha messo tutto quel tipo di stranezza e divertimento nel film, e poi è stato solo rendere tutto un po’ strano, cosa che il nostro adorabile cast ha fatto. È stato molto divertente rendere le cose un po’ più folli. Abbiamo usato due scoiattoli, erano addestrati e facevano acrobazie, ma non potevano fare tutto quello che faceva Ulisse, quindi abbiamo dovuto creare Ulisse in computer grafica.”

Come hai gestito il riferimento al mondo dei fumetti?

Lena: “Ce ne sono così tanti. C’è un intero mondo solo per i nerd dei fumetti dentro il film. Sono cresciuta con i miei fratelli, dove, se vai al Comic C-uh, la Grotta dei fumetti, che è il negozio di fumetti, vedrai Mysterio con il pesce rosso, alcune persone sapranno chi è il manichino ventriloquo, il manichino mafioso, accanto alla TV. Quindi, ci sono tutti i riferimenti al mondo dei fumetti per le persone che li sapranno riconoscere. E poi ci sono un sacco di cose su DuckTales, come ho detto. C’è molto amore per Alyson Hannigan, ci sono cose di Buffy nascoste sullo sfondo. E poi ci sono un sacco di altre cose, come i libri di Kate che sono nascosti dappertutto, un sacco di sorprese ovunque per chi saprà guardare bene.”

È vero che hai visto il film con i tuoi bambini la prima volta?

Alyson Hannigan: “È stata un’attesa molto, molto lunga, i miei figli erano così eccitati, ed ero preoccupata perché non sapevo come avrebbero reagito vedendo me all’interno della pellicola. Ma dal momento in cui è iniziata mi sono quasi dimenticata che ne facevo parte, guardavo loro e li vedevo così felici. Ci sono state tante risate ad alta voce, talmente tanto che avevo paura si potessero perdere la scena successiva. È stato bellissimo vedere la loro reazione e non preoccuparmi solo di tutte le dinamiche d’attore in cui pensi “Avrei potuto fare quella scena in modo differente”, ma ti ritrovi a godere del film e nient’altro.”

Alyson come ti sei preparata tu nel recitare con un pupazzo?

Alyson:Devo dire che Lena è stata fantastica nello stabilire la fisicità di tutti con i loro personaggi durante le prove, io mi sono divertita tantissimo anche a provare scene che sono risultate imbarazzanti, come quando con Ben non sapevamo se abbracciarci, stringerci la mano. Amo tutto quello che posso fare divertendomi, e onestamente su questo set è stato tutto meraviglioso e semplicemente diverso.”

Come nasce questa storia?

Kate Di Camillo: “Quando ho scritto il libro su Flora non c’era un supereroe, è stato il mio editore a suggerirlo, così sono tornata indietro e ho ricominciato la preparazione leggendo tantissimi fumetti.”

Cosa è cambiato dal libro al film?

Kate: “Non è la mia prima esperienza avere un libro trasformato in un film, avevo letto il copione di Brad e mi è piaciuto molto. Ma quando mi sono seduta e ho guardato il film, l’ho guardato come se fossi la me stessa di otto anni, non l’ho paragonato al libro o altro. Ero così coinvolta che mi è sembrato come se la sceneggiatura e il cast e la regia abbiano amplificato i temi del libro. La storia, la stravaganza, l’amore e tutto più grande in questo modo, il potere della connessione è stato di per sé amplificato. Anche se diverso è stato migliore.”