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I’m your man: trailer del film di Maria Schrader

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I’m your man: trailer del film di Maria Schrader

Kock Media ha diffuso il trailer di I’m Your Man, il film scritto e diretto da Maria Schrader in arrivo al cinema dal 14 ottobre. I’m Your Man sarà distribuito in Italia da Koch Media a partire da giovedì 14 ottobre 2021 e sarà presentato in anteprima nazionale il 27 settembre 2021 alla XXI Edizione degli Incontri del Cinema d’Essai di Mantova organizzati dalla FICE.

Dopo aver conquistato la critica e il pubblico dell’ultima edizione del Festival Internazionale del Cinema di Berlino, arriva nelle sale italiane I’m Your Man, scritto e diretto da Maria Schrader, regista della serie rivelazione di NetflixUnorthodox, e attrice vincitrice di un Orso d’Argento per il film Aimée & Jaguar. A vestire i panni dei due protagonisti – una ricercatrice e un umanoide costruito per diventare il suo partner ideale – Maren Eggert, che per questo ruolo si è aggiudicata il premio per la miglior interpretazione alla Berlinale, e Dan Stevens, interprete di film come La bella e la bestia e della serie Downton Abbey. A completare il cast, Sandra Hüller (Orso d’argento come miglior attrice per Requiem) e Hans Löw (Va tutto beneBye Bye Germany).

La trama di I’m Your Man

Alma (Maren Eggert) è una scienziata del famoso Museo Pergamon di Berlino. Al fine di ottenere dei fondi per il suo lavoro di ricercatrice, si fa convincere a partecipare a uno studio alquanto particolare. Per tre settimane dovrà vivere con un robot umanoide creato su misura in base al suo carattere e ai suoi bisogni, e la cui intelligenza artificiale è progettata appositamente per essere il suo compagno di vita perfetto. E così, Alma incontra Tom (Dan Stevens) una macchina dalle sembianze umane unica nel suo genere, creata esclusivamente per renderla felice. I’M YOUR MAN è un divertente racconto tragicomico sui temi dell’amore, del desiderio e su ciò che rende umano un essere umano.

Venom: La furia di Carnage, in cosa saranno diversi i due simbionti?

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In una recente intervista con IGN, il regista Andy Serkis ha parlato di Venom: La furia di Carnage e del processo attraverso il quale lui e il suo team hanno dato vita al personaggio di Carnage, che a quanto pare avrà un aspetto molto diverso da Venom, anche in relazione al movimento.

Come spiegato da Serkis, lui e il suo team hanno sperimento diversi stili diversi, chiedendo anche il pare di numerosi artisti e ballerini di parkour. A quanto pare, l’obiettivo è sempre stato quello di dare vita ad una fisicità contorta e malevola, che apportasse un’energia assai diversa dal modo in cui Venom si muove e combatte.

“Per quanto riguarda Carnage, abbiamo analizzato ogni singolo fumetto che lo riguardava e abbiamo esaminato tutti i diversi modi in cui si muoveva fisicamente, il modo in cui era in grado di cambiare forma, di manifestarsi in modi diversi”, ha spiegato Andy Serkis. “È lì che abbiamo usato la performance capture per dare vita a Carnage, già nella fase di test.”

“Abbiamo coinvolto nel processo artisti e ballerini di parkour e poi abbiamo sperimentato in modo fluido… Volevamo un modo diverso di muoversi rispetto a Venom, e quindi abbiamo usato i loro movimenti come un modo per generare una sorta di energia contorta, malevola, ben diversa dal modo in cui Venom si muove e combatte”, ha aggiunto il regista.

Quello che sappiamo su Venom: La furia di Carnage

Tom Hardy ritorna sul grande schermo nel ruolo del “protettore letale” Venom, uno dei personaggi Marvel più enigmatici e complessi. In Venom: La furia di Carnage assisteremo allo scontro tra il simbionte e Cletus Kasady, aka Carnage, uno degli antagonisti più celebri dei fumetti su Spider-Man, interpretato da Woody Harrelson.

Nel cast del sequel anche Michelle Williams (Fosse/Verdon) nei panni di Anne Weying, Naomie Harris (No Time to Die) nei panni di Shriek e l’attore inglese Stephen Graham (Boardwalk Empire, Taboo). Il film uscirà in autunno al cinema.

Shang-Chi: ecco come sono stati scelti i colori dei Dieci Anelli

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Shang-Chi: ecco come sono stati scelti i colori dei Dieci Anelli

La rappresentazione sul grande schermo dei Dieci Anelli in Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli è molto diversa rispetto a quella dei fumetti. Oltre ad essere dei veri e propri bracciali nel film (e non degli anelli come accade nei fumetti), bisogna anche sapere che i colori dell’arma cambiano in base a chi la impugna.

In una speciale featurette diffusa attraverso il canale YouTube della Marvel, il supervisore agli effetti visivi Christopher Townsend ha parlato della correlazione tra i personaggi e il colore dell’energia sprigionata dai Dieci Anelli. “Trovare i colori giusti per Shang-Chi e Wenwu, quando usano rispettivamente gli anelli, è stato alquanto complicato”, ha spiegato Townsend.

“Alla fine abbiamo optato per dei colori oro per Shang-Chi e per una specie di blu violaceo per Wenwu”, ha aggiunto. “Questo perché, fondamentalmente, Wenwu non è un vero cattivo, ma un personaggio ricco di sfumature, carico di rabbia, e la caratterizzazione degli anelli doveva essere un’estensione della sua personalità tormentata. Al contrario, quando è Shang-Chi ad usare gli anelli, è come se attorno a lui s’intravedesse una sorta di aura di bontà. Il suo potere trasmette serenità e gentilezza, in netto contrasto con quello di suo padre, che tende invece a mettere in risalto il suo animo spigoloso e aggressivo.”

L’uscita nelle sale di Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli è fissata al 3 settembre 2021. Destin Daniel Cretton, acclamato regista di Short Term 12The Glass Castle e Il Diritto di Opporsi con Michael B. JordanJamie Foxx e Brie Larson, è stato scelto per dirigere il film, che vanta la sceneggiatura di Dave Callaham (The Expendables, Godzilla, Wonder Woman 1984).

Vi ricordiamo che nei panni del protagonista ci sarà l’attore canadese Simu Liu, visto di recente nella commedia di Netflix Kim’s Convenience. Insieme a lui, nel cast, figureranno anche Tony Leung nei panni del Mandarino, e Awkwafina, che dovrebbe interpretare un “leale soldato” del Mandarino, e se è vero che il villain qui sarà il padre di Shang-Chi, in tal caso ci sono ottime possibilità che si tratti di Fah Lo Suee. Chi ha letto i fumetti saprà che è la sorella dell’eroe del titolo e che il suo superpotere è l’ipnosi.

Emmy Awards 2021: The Crown e Ted Lasso vincono tutto

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Emmy Awards 2021: The Crown e Ted Lasso vincono tutto

Sono stati assegnati gli Emmy Awards 2021, mai come quest’anno solo poche serie hanno fatto piazza pulita di tutti i riconoscimenti disponibili. The Crown (Netflix) e Ted Lasso (Apple tv+) hanno portato a casa la maggioranza dei premi, dividendosi le categorie comedy e dramma, mentre per le miniserie, se il premio principale è andato a La regina degli scacchi (Netflix), è stato Omicidio a Easttown (HBO) a portare a casa tutti i premi agli attori, meritatissimi.

Ecco di seguito tutti i vincitori degli Emmy Awards 2021

Qui la lista completa dei vincitori degli Emmy Awards 2021:

  • Miglior serie drammatica – The Crown
  • Miglior serie comedy – Ted Lasso
  • Miglior miniserie – La regina degli scacchi
  • Miglior attore protagonista in una serie drammatica – Josh O’Connor (The Crown)
  • Miglior attrice protagonista in una serie drammatica – Olivia Colman (The Crown)
  • Miglior attore protagonista in una serie comedy – Jason Sudeikis (Ted Lasso)
  • Miglior attrice protagonista in una serie comedy – Jean Smart (Hacks)
  • Miglior attore protagonista in una miniserie o in un film per la tv – Ewan McGregor (Halston)
  • Miglior attrice protagonista in una miniserie o in un film per la tv – Kate Winslet (Omicidio a Easttown)
  • Miglior attore protagonista in una serie comedy – Brett Goldstein (Ted Lasso)
  •  Miglior attore non protagonista in una serie comedy – Hannah Waddingham (Ted Lasso)
  • Miglior attore non protagonista in una serie drammatica – Tobias Menzies (The Crown)
  • Miglior attrice non protagonista in una serie drammatica – Gillian Anderson (The Crown)
  • Miglior attore non protagonista in una miniserie o in un film per la tv. Evan Peters (Omicidio a Easttown)
  • Miglior attrice non protagonista in una miniserie o in un film per la tv. Julianne Nicholson (Omicidio a Easttown)
  • Miglior film per la tv – Dolly Parton’s Christmas on the Square

Guardiani della Galassia Vol. 3: due membri del cast hanno pianto leggendo lo script

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C’è ovviamente molta eccitazione in merito al ritorno di James Gunn nel Marvel Cinematic Universe. Anche se prima rivedremo i Guardiani in Thor: Love and Thunder, spetterà comunque al regista di The Suicide Squad riaccendere i riflettori sull’amatissimo team grazie a Guardiani della Galassia Vol. 3.

Il film dovrà affrontare le conseguenze del finale di Avengers: Endgame, inclusa la “nuova” Gamora e come si sente Nebula ora che ha perso sua sorella e chiuso definitivamente con il suo passato. Durante una recente intervista con Yahoo Entertainment, l’attrice Karen Gillan ha parlato proprio di ciò che ha provato dopo aver letto per la prima volta la sceneggiatura di Vol. 3.

“L’abbiamo letto la sceneggiatura insieme, nella stessa stanza, e poi ci siamo guardate l’un l’altra ed eravamo inondate di lacrime”, ha detto l’attrice scozzese riferendosi alla sua co-protagonista Pom Klementieff (interprete di Mantis). “Impareremo molte più cose sui personaggi che già conosciamo, ad un livello veramente più profondo. Sono davvero entusiasta di esplorare Nebula dopo Thanos.”

In seguito alle dichiarazioni dell’attrice, il regista James Gunn ha voluto ironizzare sulla questione, scrivendo su Twitter: “Forse si sono semplicemente tagliate con la carta. Ad ogni modo, spero che non sia perché pensavano di avere troppe poche battute, perché onestamente i loro ruoli sono entrambi piuttosto grandi. Sarebbe da avidi.”

Clicca qui per vedere il post originale

Scritto e diretto da James GunnGuardiani della Galassia Vol. 3 arriverà nelle sale nel 2023, anche se una data di uscita ufficiale non è stata ancora comunicata. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente entro la fine del 2021. Torneranno nel cast Chris PrattZoe SaldanaDave BautistaPom Klementieff e Karen Gillan, insieme a Vin Diesel e Bradley Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel film è atteso anche Chris Hemsworth nei panni di Thor.

Kit Harington aveva rifutato un altro film di supereroi prima di Eternals

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Kit Harington farà il suo debutto nel MCU nei panni di Dane Whitman nell’attesissimo Eternals, anche se ancora non sappiamo se il personaggio diventerà effettivamente Black Knight nel film. Eppure, l’ex star di Game of Thrones ha rischiato di debuttare nel mondo dei supereroi molto prima dell’opportunità offertagli dal cinecomic di Chloé Zhao.

L’attore, infatti, ha dichiarato che quando era ancora impegnato con le riprese della popolare serie tv in cui ha interpretato Jon Snow, gli era stato offerto un altro ruolo in un altro film di supereroi. Kit Harington non ha rivelato di quale progetto si trattasse, limitandosi a spiegare: “Il mondo dei fumetti e dei supereroi aveva già cercato di avermi in passato, ma non mi piaceva il ruolo e non credevo che fosse il momento giusto per farlo. Così ho rifiutato”, ha detto parlando con Total Film.

“Poi è arrivato Eternals e mi è sembrato il momento giusto. Mi piaceva che il personaggio che mi stavano offrendo non fosse necessariamente un Eterno. Era un umano e la cosa mi piaceva”, ha aggiunto. “Sentivo che avrei potuto mettermi alla prova, soprattutto perché ci sarebbero stati tutti i classici difetti umani da esplorare. È stato il personaggio che mi ha attratto e che mi ha spinto ad accettare, oltre chiaramente a voler far parte del MCU, che è davvero eccitante.”

Kit Harington ha interpretato Jon Snow in Game of Thrones per quasi un decennio, quindi è piuttosto difficile provare a indovinare quale altro film di supereroi gli è stato proposto. Tuttavia, all’epoca del reboot dei Fantastici Quattro del 2015 ad opera di Josh Trank, alcune voci volevano che l’attore fosse stato considerato per il ruolo di Reed Richards, quindi è probabile che sia stata proprio quella l’occasione mancata.

Eternals, il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy Award Chloé Zhao, arriverà il 3 novembre nelle sale italiane. Il film targato Marvel Studios Eternals presenta un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.

Il cast del film comprende Richard Madden, che interpreta l’onnipotente Ikaris; Gemma Chan, che interpreta Sersi, amante dell’umanità; Kumail Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che interpreta l’intelligente inventore Phastos; Salma Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite, eternamente giovane e al tempo stesso piena di saggezza; Don Lee, che interpreta il potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario Druig; e Angelina Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera Thena. Kit Harington interpreta Dane Whitman.

Ant-Man and the Wasp: Quantumania, l’attore di Kang parla del suo ruolo

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Il finale della prima stagione di Loki ha ufficialmente introdotto Colui che rimane, una potente variante di Kang il Conquistatore che è riuscita a trasformare il Multiverso in un’unica linea temporale facilmente controllabile. Quando Sylvie lo ha ucciso, tutte quelle realtà alternative hanno fatto ritorno e, con esse, anche le innumerevoli versioni di Kang.

Una Guerra Multiversale è dunque in atto, ma la realtà è che non abbiamo ancora incontrato Kang il Conquistatore, che farà il suo debutto nell’atteso Ant-Man and the Wasp: Quantumania, anche se ancora non sappiamo quale delle varianti di Kang vedremo nel threequel. L’ipotesi più accreditata è che nel film l’attore Jonathan Majors vestirà i panni di Nathaniel Richards, scienziato del 31° secolo che ha viaggiato indietro nel tempo per chiedere a Hank Pym di aiutarlo nella sua ricerca.

Durante una recente intervista con Total Film (via CBM), Majors ha parlato delle differenze che potrebbero esserci tra questo Kang e Colui che rimane, limitandosi a dire che ogni variante è diversa e che il personaggio che vedremo nel terzo Ant-Man sarà davvero cattivo, ammettendo anche che non vede l’ora che il film arrivi al cinema e che il pubblico possa finalmente scoprire di più. Quando gli è stato chiesto se Kang potrebbe essere la prossima grande minaccia del MCU, al pari di Thanos, l’attore ha risposto: “È meglio concentrarsi su un film alla volta”. 

L’attore ha poi rivelato com’è stato ingaggiato per il ruolo: “Immagino che abbiano pensato a me dopo avermi visto in The Last Back Man in San Francisco, anche se non posso dire con assoluta certezza di essere riuscito ad ottenere la parte grazie a quel film. Alla Marvel hanno i loro metodi. È come ottenere un ruolo alla scuola d’arte drammatica. Semplicemente, ti osservano. Non fai un provino per quel determinato ruoli. Entri nella scuola e poi il preside controlla quello che fai. Se ti vogliono, viene contattato. È un po’ quello che è successo con la Marvel.”

Le info su Ant-Man and the Wasp: Quantumania

Ant-Man and the Wasp: Quantumania sarà diretto ancora una volta da Peyton Reed, che già aveva diretto i primi due film. Nel cast tornano Paul RuddEvangeline LillyMichael Douglas Michelle Pfeiffer. In più Kathryn Newton sarà Cassie Lang e Jonathan Majors sarà Kang il Conquistatore. 

Pigneto Film Festival 2021: dal 19 al 25 settembre

Pigneto Film Festival 2021: dal 19 al 25 settembre

Dopo il successo degli anni passati, è in arrivo un nuovo imperdibile appuntamento con il festival del quartiere più irriverente della città di Roma.

Si parte domenica 19 settembre con la quarta edizione del Pigneto Film Festival, organizzato e prodotto da Waldo Event Network e Preneste Pop.  

Il padrino Francesco Montanari è tra i volti più noti del panorama romano ed italiano. Attore di successo di teatro, televisione e cinema. Diplomatosi all’Accademia d’Arte drammatica, nel 2008 raggiunge presto il successo per il ruolo de “Il libanese” in “Romanzo criminale – la serie”.

Premiato a Venezia come attore emergente 2011, consolida il successo in diverse produzioni quali Oggi sposi”, Tutti al mare”, Sotto il vestito niente – lultima sfilata”, Sole, cuore, amore”, Come non detto”, Regina”.

Negli ultimi anni lo abbiamo visto protagonista della serie Il cacciatore”, con cui vince nel 2018 il premio come miglior interprete maschile del Cannes International Series Festival. Nel 2019 ha partecipato alla produzione internazionale in onda su Rai 1 I Medici”.

A valutare le opere in concorso, una giuria composta da importanti esponenti del cinema e della cultura: lo sceneggiatore Nicola Guaglianone (Lo chiamavano Jeeg Robot, Indivisibili, Freaks Out), il critico cinematografico Steve Della Casa, il musicista e compositore Theo Teardo (Lavorare con lentezza, Il divo, Diaz- Don’t clean up this blood),  la regista e sceneggiatrice Paola Randi (Tito e gli alieni, Zero), il regista Enrico Rosati (Gomorra – La serie, Masantonio, Nero a metà), l’attrice Valentina Bellè (Una questione privata, I Medici, Fabrizio de Andè – principe libero, Il Divin codino, Volevo fare la Rockstar), l’attrice Elda Alvigini (L’odore della notte, La verità vi prego sull’amore, I Cesaroni), il direttore della fotografia Fabio Zamarion (Respiro, La migliore offerta, Tolo Tolo).

Il Pigneto film festival è un festival dedicato alla cinematografia italiana ed internazionale, che vede protagonisti cinque giovani filmmaker provenienti da tutto il mondo impegnati per sei giorni di riprese all’interno del quartiere Pigneto.

IL CONTEST

I partecipanti dovranno sviluppare un corto su un tema che gli sarà comunicato solo il giorno prima delle riprese, i lavori dei filmmaker saranno esaminati da una giuria tecnica che assegnerà pubblicamente il premio al vincitore. 

Durante la settimana del festival, proiezioni di cortometraggi, incontri d’autore, anteprime cinematografiche, tutto rigorosamente gratuito.

IL PROGRAMMA 

Tantissime e importanti le novità di questa quarta edizione, degne di nota in apertura il 19 settembre l’anteprima del cortometraggio Bauli In Piazza – Il Racconto (Italia, 2021, 21’) dell’associazione di promozione sociale Bauli In Piazza, formata dai professionisti del mondo dello spettacolo e degli eventi che da marzo 2020 non possono più svolgere la loro professione.

Per la serata The winner is, il 21 Settembre al Nuovo Cinema Aquila, saranno presenti i direttori artistici di alcuni dei più importanti festival italiani di cinema, Italian film festival, Festival del cinema africano, Visioni corte film festival, Animaphiix, Clorofilla film festival, Corti sonanti film festival, Umbria film festival, Adriatic film festival, Sicilia queer film festival saranno proiettati i cortometraggi vincitori delle passate edizioni insieme a momenti di confronto e riflessione con gli organizzatori dei rispettivi festival.

Il 22 Settembre altra importante anteprima: al Nuovo Cinema Aquila il Pigneto Film Festival ospiterà l’anteprima di Karawan Fest con il lungometraggio “Easy living” di Orso e Peter Miyakawa

Confermata anche quest’anno la fortunata collaborazione con un’importante realtà del cinema romano: “Le mujers del cinema”, dinamico e importante collettivo femminile che supporta tutte le donne che lavorano nel mondo dello spettacolo e che il 23 Settembre al Cinema Avorio proietterà 6 cortometraggi.

Non mancheranno i corti d’autore il 24 Settembre al Cinema Avorio tra cui  i pluripremiati “Klod” di Giuseppe Marco Albano, “Ape Regina” di Nicola Sorcinelli e “Mother” di Antonio Costa. 

Immancabile la sezione “Incontri d’autore”, tra i quali parteciperanno  Mattia Zecca che presenterà il suo libro Lo capisce anche un bambino, Nicola Manuppelli con A Roma con Nino Manfredi, Cathy La Torre con Nessuna causa è persa, Valentina Mira con il suo esordio letterario X.

Saranno organizzati degli street art tour con l’associazione Muri Lab, per due visite guidate alla scoperta della street art del Pigneto e Tor Pignattara.

Ricca anche la sezione del Fuorifestival che si aprirà il 19 settembre con “RE: BLUE UN’ESPERIENZA IMMERSIVA” RE act di Francesco Thérèse, continuando dal 20 al 25 Settembre con “ANIMALI SOTTO VETRO” di Moby Dick presso la Nero Gallery e COSPLAY di Filippo Trojano che inaugurerà il nuovo spazio IPOGEO di Necci.

NOVITÀ 2021

Due importanti novità per questa nuova edizione sono la sezione GREEN ZONE contenitore per tutti di progetti a tematica ambientale, degno di nota la proiezione di “Intrecci Etici” di Lorenzo Malavota e Lucia Mauri il 24 settembre alle 19:30 presso Largo Venue, e per i più piccoli la sezione CORTI PISCHELLI sabato 25 settembre alle 11:00 sempre presso Largo Venue.

I LUOGHI del PFF 2021

Nuovo Cinema Aquila – Libreria Marini – Largo Venue – Cinema Avorio – Nero Gallery – Necci – Fortezza Est.

Il PFF è una produzione Waldo Event Network e Preneste Pop, ideato da Simone Vesco, con la direzione artistica di Andrea Lanfredi, Paola Guarnieri come responsabile filmmaker e Chiara Leone che ne cura la direzione artistica musicale.

Il progetto, promosso da Roma Culture, è vincitore dell’Avviso pubblico Estate Romana 2020-2021-2022 curato dal Dipartimento Attività Culturali ed è realizzato in collaborazione con SIAE.

Il corto vincitore dell’edizione 2021 sarà proiettato durante la Festa del Cinema di Roma, grazie alla collaborazione con Alice nella città. Sponsor della quarta edizione JAMESON IRISH WISKEY e PIGNETO HOME.

L’ingesso a tutti gli eventi sarà gratuito, ma solo ed esclusivamente prenotando il proprio posto sul sito https://www.prenotaunposto.it/pignetofilmfestival/. Saranno adottate tutte le misure e procedure per il controllo e il contenimento del virus SARS-COV-2

Il ricatto: trama, cast e spiegazione del film

Il ricatto: trama, cast e spiegazione del film

Molto spesso la musica è stata raccontata al cinema, continuamente trattata sotto punti di vista diversi che la rendevano più o meno importante ai fini della storia. Se in Whiplash la musica è ciò che spinge il giovane protagonista ad oltrepassare i propri limiti, nel film del 2013 Il ricatto (il cui titolo originale è Grand Piano), questa svolge invece una funzione strettamente legata alle sorti del personaggio principale. Ad unire i due film appena citati, inoltre, vi è la presenza dello stesso sceneggiatore, ovvero Damien Chazelle, meglio noto anche come regista di La La Land.

Il ricatto (qui la recensione), è però diretto dal regista spagnolo Eugenio Mira, noto per film come Agnosia e The Birthday, mentre a produrlo si può ritrovare Rodrigo Cortés, celebre per Buried – Sepolto, un film ambientato interamente all’interno di una bara. Anche per questo loro progetto insieme i due si trovano a misurarsi con un unico ambiente e un unico punto fermo da cui il protagonista non si muove mai. Si costruisce così una tensione che strizza l’occhio ad Alfred Hitchcock e che porta avanti un vero e proprio duetto tra due personaggi opposti e con ambizioni diverse.

Apprezzato dalla critica e dal pubblico, Il ricatto si è dunque affermato come un progetto che assume il meglio dei tre nomi poc’anzi citati, dando vita ad un racconto ricco di suspence che non mancherà di entusiasmare chi è in cerca di una visione diversa su questo genere. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Il ricatto: la trama del film

Protagonista del film è Tom Selznick, un giovane e brillante pianista ritiratosi dalle scene da anni a causa di un forte attacco di panico da palcoscenico, esploso improvvisamente durante un’esibizione dal vivo. Dopo cinque anni decide di tornare ad esibirsi a Chicago per rendere omaggio al suo maestro recentemente scomparso. Per questo evento speciale sceglie dunque di mettere in scaletta uno dei brani tanto amati dal suo mentore defunto, “La Cinquette” anche conosciuto come “il brano impossibile” per la sua complessità tecnica.

Nel momento in cui sta per dare il via al concerto, che segna il suo ritorno tanto atteso sul palcoscenico, accade però qualcosa d’imprevedibile che influenzerà l’intera performance. Infatti appena apre lo spartito per iniziare a suonare davanti a migliaia di persone, Tom trova scritto il messaggio “suona una nota sbagliata e morirai”. Seduto al pianoforte, il giovane pianista capisce che la sua vita è in pericolo e l’unico modo per salvarsi è continuare a suonare quel brano difficilissimo senza commettere nessun errore, mentre è tenuto sotto tiro da un cecchino invisibile che gli parla attraverso l’auricolare e che è pronto ad intervenire.

Il ricatto: il cast del film

Ad interpretare il protagonista Tom Selznick vi è l’attore Elijah Wood, globalmente conosciuto per aver interpretato Frodo nella trilogia di Il Signore degli Anelli. Benché egli sapesse già suonare il piano prima di recitare nel film, si avvalse ugualmente di un insegnante. Wood doveva infatti suonare e parlare allo stesso tempo, cosa che gli risultò molto difficile e richiese grande pratica. Accanto a lui, nel cast, si ritrova poi l’attrice Kerry Bishé, celebre per aver interpretato Lucy nella nona stagione di Scrubs, è qui presente nel ruolo di Emma Selznick.

Nel film si ritrovano poi anche Allen Leech nel ruolo di Wayne e Tamsin Egerton in quelli di Ashley, due amici di Tom presenti anche loro nel teatro. L’attore Alex Winter interpreta l’assistente del pericoloso cecchino. Per lui si è trattato del primo ruolo di rilievo dai tempi di Freaked, film del 1993. Infine, nel ruolo del cecchino di nome Clem, vi è il noto attore John Cusack. Egli non compare in carne ed ossa che alla fine del film, recitando fino a quel momento come sola voce fuori campo.

Il ricatto spiegazione

Il ricatto: la spiegazione del finale

Come anticipato, l’intero film si svolge all’interno di un teatro, con particolare attenzione a quanto avviene sul palcoscenico dove si trova Tom, costretto a suonare dal misterioso cecchino. Progredendo nella storia, emergono poi i dettagli sul perché l’uomo vuole che Tom suoni fino alla fine senza errori. Completare il brano infatti, farà sbloccare un meccanismo all’interno del quale è contenuta una chiave che conduce ad un ricco bottino. Dopo lo scontro finale tra Tom e Clem, nel quale il pianista avrà la meglio, egli deciderà di completare il brano non tanto per ottenere la chiave, quanto per gettarsi alle spalle il suo traumatico passato e iniziare un nuovo capitolo della sua vita.

Il ricatto: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Il ricatto è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili, Google Play, Apple iTunes, Tim Vision, Infinity e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 18 settembre alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

Dolceroma: trama, cast e curiosità sul film

Dolceroma: trama, cast e curiosità sul film

La dolcevita del cinema italiano è stata raccontata in più occasioni e sotto punti di vista sempre diversi. Se ogni titolo dedicato a questo mondo lo descrive sempre con un misto tra magia e fascino, diversamente fa invece il film del 2019 di Fabio Resinaro intitolato Dolceroma (qui la recensione). Si tratta in questo caso di un racconto che, mischiando generi e toni diversi, mette alla berlina tutta una serie di spiacevoli aspetti che, in un modo o nell’altro, non sembrano poi essere tanto distanti dalla realtà.

Scritto con il supporto di Fausto Brizzi e prodotto da Luca Barbareschi, il film propone dunque una storia apertamente sopra le righe, che offre uno sguardo disincantato sulle dinamiche di un mondo meraviglioso all’apparenza ma molto più complesso di quello che potrebbe sembrare. Tra citazioni e sequenze pulp, Dolceroma si è affermato dunque come una brillante opera seconda del regista di Ride, che ha poi recentemente realizzato la trasposizione di Appunti di un venditore di donne, basato sull’omonimo libro di Giorgio Faletti.

E anche quello di Dolceroma è in realtà un adattamento, in questo caso del romanzo Dormiremo da vecchi, scritto da Pino Corrias. Un’opera che sembra tornare molto utile a Resinaro per proporre la sua visione di un mondo tanto magico quanto violento. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Dolceroma: la trama del film

Protagonista del film è Andrea Serrano, un aspirante scrittore che è costretto a lavorare in un obitorio in attesa della grande occasione della sua vita, la quale però finalmente arriva. Un grande produttore cinematografico, Oscar Martello, ha infatti deciso di portare sul grande schermo il suo romanzo Non finisce qui. Ma i capitali a disposizione sono modesti, il regista è incompetente e il risultato è disastroso. La protagonista, Jacaranda Ponti istigata dalla sua agente Milly, temendo ripercussioni alla sua carriera, distrugge tutti gli hard disk che contengono il montato del film. Ma Oscar Martello non può permettersi un fallimento.

Il film deve uscire. Il distributore Remo Golia gli fa pesanti pressioni e anche la sua affascinante e facoltosa consorte gli fa capire che non può permettersi di andare in bancarotta. Così, con l’aiuto di Andrea, concepisce un piano diabolico: il rapimento da parte della criminalità organizzata della protagonista del film. I media impazziranno e il film sarà leggenda ancor prima di arrivare in sala. Il piano sembra funzionare, nonostante il poliziotto Raul Ventura si metta sulle tracce di Oscar sospettando una truffa. Ma l’improvvisa e inaspettata vera scomparsa di Jacaranda farà precipitare la situazione.

Dolceroma cast

Dolceroma: il cast del film

Ad interpretare il protagonista Andrea Serrano vi è l’attore Lorenzo Richelmy, visto anche in La ragazza nella nebbia, Una vita spericolata e in Ride. Ad affascinare Richelmy di Dolceroma è in particolare stata la capacità di mettere alla berlina tutti i vizi e le virtù del cinema. Proprio per questo si è subito gettato nel progetto, iniziando insieme al regista a costruire il suo personaggio e il suo arco di trasformazione all’interno del film. Accanto a lui, Valentina Bellè, nota per Una questione privata e L’uomo nel labirinto, interpreta invece l’attrice Jacaranda. Per la Bellè, questo si è trattato di un ruolo molto complesso, che le ha richiesto di calarsi nel ruolo di una donna che è vittima delle situazioni che le capitano.

Di particolare rilievo nel film è poi il personaggio di Oscar Martello, il cinico produttore interpretato da Luca Barbareschi. L’attore ha dichiarato la parte come la più grande occasione della sua vita e della sua carriera, che gli ha dato la possibilità di giocare con il personaggio e sbizzarrirsi nella sua caratterizzazione. Completano il cast gli attori Claudia Gerini, nel ruolo di Helga, la moglie di Oscar, Armando De Razza nei panni di Remo Golia e Francesco Montanari in quelli dell’ispettore Raul Ventura. Iaia Forte interpreta Milly, l’agente di Jacaranda, mentre Luca Vecchi del gruppo The Pills è il regista. Infine, Libero De Rienzo dà vita a Lello Iovine.

Dolceroma: gli effetti speciali, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Costato 4 milioni di euro, con Dolceroma Resinaro ambiva a dimostrare che anche il cinema italiano può dar vita a validi effetti speciali e sequenze di grande impatto. Il regista ha infatti dichiarato di aver da sempre immaginato per questo film una serie di complesse immagini o effetti, attraverso le quali poter dimostrare che realizzare opere di questo tipo in Italia è possibile. Provenendo da ambiti del videomaking particolarmente indipendenti, poi, è riuscito con quanti hanno collaborato al film ad ottenere grandi risultati pur con mezzi economici nella media. Tra grandi esplosioni o complesse acrobazie, Dolceroma trova nei suoi effetti speciali un altro punto di merito.

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Dolceroma è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili, Apple iTunes, Netflix, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 17 settembre alle ore 21:20 sul canale Rai 3.

Fonte: IMDb

Emmy Awards 2021 andrà su Sky e in streaming su NOW

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Emmy Awards 2021 andrà su Sky e in streaming su NOW

Sarà trasmessa da Sky e andrà in streaming su NOW, in esclusiva per l’Italia, la diretta degli Emmy Awards 2021, gli ambitissimi premi al meglio della TV americana. La cerimonia di consegna delle prestigiose statuette, considerate gli Oscar della TV, sarà visibile su Sky Atlantic e in simulcast su Sky Serie a partire dalle 00.30 della notte fra domenica 19 e lunedì 20 settembre. La sera di lunedì, invece, dalle 19.40 su Sky Serie e dalle 22.15 su Sky Atlantic un ri-edit con tutti gli highlights della serata.

Emmy Awards 2021 in streaming

la diretta degli EMMY AWARDS, gli ambitissimi premi al meglio della TV americana andrà in streaming su NOW.

Iscriviti a soli 3 euro per il primo mese e guarda la diretta degli EMMY AWARDS e molto altro.

Fra i titoli in lizza, candidati per i premi principali, molte delle serie – con rispettivi protagonisti e non protagonisti – disponibili on demand su Sky e in streaming su NOWOmicidio a Easttown, apprezzatissimo small town mistery con Kate Winslet, oltre a essere nominata come miglior miniserie dell’anno vede il cast sugli scudi nelle rispettive categorie: dalla Winslet candidata come miglior protagonista in una miniserie ai non protagonisti, da Julianne Nicholson e Evan Peters a Jean Smart. A contendersi il titolo di miglior serie drama dell’anno Lovecraft Country – La terra dei demoni, l’epico viaggio fra i generi cinematografici e gli orrori dell’America razzista degli Anni ’50 creato da Misha Green e prodotto, tra gli altri, da Jordan Peele e J.J. Abrams. La serie vede candidato tutto il suo straordinario cast principale, Jonathan Mayors e Jurnee Smollett fra i protagonisti e il compianto Michael K. Williams e Aunjanue Ellis fra i non protagonisti.

Fra le serie protagoniste di questa edizione senza dubbio anche L’Assistente di Volo – The Flight Attendant – il thriller dai risvolti da black comedy che ha riportato in TV l’amatissima Penny di The Big Bang Theory, Kaley Cuoco, anche produttrice, candidata come miglior attrice – e The Undoing – Le verità non dette, il thriller con Nicole Kidman che vede candidato Hugh Grant come miglior attore protagonista. E ancora Perry Mason e In Treatment, con i protagonisti – e i non protagonisti – di ciascun titolo candidati nelle rispettive categorie, da Matthew Rhys a Uzo Aduba fino a John Lithgow.

Presentata dall’attore e comico Cedric The Entertainer da Los Angeles, la notte degli Emmy Awards 2021 verrà commentata dagli studi Sky a partire dalle 00.30 dal giornalista Federico Chiarini, volto di Sky Atlantic che condurrà il dibattito in studio, e dai suoi ospiti: i giornalisti Guia Soncini e Mattia Carzaniga, la content creator Giulia Valentina e, collegata da Los Angeles, Alessandra Venezia, membro della Hollywood Foreign Press Association (HFPA) che intervisterà i protagonisti di questa edizione dei premi. Alle 00.30 avrà inizio il pre-show che condurrà al red carpet, dall’1.00, e poi alla cerimonia di premiazione, in onda dalle 2 di notte fra domenica e lunedì.

Guia Soncini è nata a Bologna, è emigrata a Roma per fare l’attrice, e invece ha scritto tutta la vita ovunque: alla tv, alla radio, sui giornali, nei libri, persino per il cinema. Giura di non avere mai scritto poesie, ma forse ha solo distrutto le prove. Nel 2021 ha pubblicato L’era della suscettibilità (Marsilio).

Mattia Carzaniga è un giornalista esperto in cinema che ha collaborato e collabora con diverse testate (Vanity Fair, Rivista Studio, Il Sole 24 Ore) e ora principalmente con Rolling Stone. Ha pubblicato i saggi “L’amore ai tempi di Facebook” (Baldini & Castoldi) e “Facce da schiaffi” (Add Editore). 

Giulia Valentina è una nota content creator di Torino che vive a Milano. La sua passione per l’intrattenimento e lo showcase l’hanno resa un punto di riferimento per la sua audience. Grazie all’ironia e all’eleganza che contraddistinguono i suoi contenuti, oggi conta oltre 1 milione di follower sui principali social network.

Synchronic: il nuovo sci-fi con Jamie Dornan in arrivo su SKY e NOW

Da sabato 18 a venerdì 30 settembre, Sky Cinema Collection (canale 303) diventa Sky Cinema SCI–FI, con una collezione che raccoglie oltre 70 titoli, tra i film di fantascienza più recenti e i grandi cult di uno dei genieri più amati. Da non perdere la prima visione di Synchronic, sabato 18 settembre alle 21.15 su Sky Cinema Uno, alle 21.45 su Sky Cinema Sci-Fi e in streaming su NOW.

Iscriviti a soli 3 euro per il primo mese e guarda Synchronic e molto altro.

Synchronic, la trama

Scritto e diretto da Justin Benson (The Endless) e dal suo partner creativo Aaron Moorhead, è un thriller sci-fi ad altissima tensione che stravolge lo spazio e il tempo. Nel cast Anthony Mackie (The Avengers, 8 Mile) e Jamie Dornan (Cinquanta sfumature di grigio) che interpretano Steve e Dennis, due paramedici, amici da una vita, che vengono chiamati a occuparsi di una serie di incidenti e morti raccapriccianti legati a una nuova droga, chiamata Synchronic. La scomparsa improvvisa della figlia maggiore di Dennis, porterà Steve a confrontarsi con una terrificante e complessa verità riguardo la Synchronic.

Synchronic film 2019Nella collezione Sci–FI più di 70 titoli di questo genere cinematografico che ha contribuito a ridefinire il nostro scenario culturale e a immaginare il nostro futuro. Tra gli appuntamenti da non perdere, TENET, di Cristopher Nolan, Oscar® ai migliori effetti speciali visivi, con John D. Washington, Robert Pattinson e Kenneth Branagh e le pellicole di Steven Spielberg READY PLAYER ONE, adattamento del romanzo di Ernest Cline, MINORITY REPORT, tratta da un racconto di Philip K. Dick e LA GUERRA DEI MONDI remake di un classico della fantascienza.  Ricordiamo poi il blockbuster fantascientifico di Luc Besson, VALERIAN E LA CITTÀ DEI MILLE PIANETI protagonista Cara Delevingne.

IL PIANETA DELLE SCIMMIE, primo della saga tratta dal romanzo di Pierre Boulle, con Charlton Heston e a seguire i quattro successivi titoli della serie: L’ALTRA FACCIA DEL PIANETA DELLE SCIMMIE, FUGA DAL PIANETA DELLE SCIMMIE, 1999: CONQUISTA DELLA TERRA e BATTLE FOR THE PLANET OF THE APES – ANNO 2670: ULTIMO ATTO. Altra amatissima saga sci-fi è quella ispirata alla linea di giocattoli nata nel 1984 in Giappone: TRANSFORMERS, TRANSFORMERS – LA VENDETTA DEL CADUTO e TRANSFORMERS 4 – L’ERA DELL’ESTINZIONE.

Tra gli altri numerosissimi titoli: GATTACA – LA PORTA DELL’UNIVERSO con Ethan Hawke, Uma Thurman e Jude Law. TERMINATOR SALVATION, quarto capitolo della saga di Terminator, con Christian Bale e Sam Worthington e TERMINATOR 3 – LE MACCHINE RIBELLI con Arnold Schwarzenegger. Inoltre, NEXT il thriller sci-fi con Nicolas Cage e Jessica Biel e il più recente IN TIME con Justin Timberlake e Amanda Seyfried, un action adrenalinico in cui il tempo di vita individuale sulla terra è moneta di scambio. BABYLON AD di Matthieu Kassovitz con Vin Diesel e Michelle Yeoh in cui un veterano di guerra accetta di accompagnare una donna dalla Russia a New York senza sapere che la sua compagna di viaggio ha subito delle inquietanti manipolazioni genetiche. Infine, il cult del 1997, CONTACT, il remake del celebre romanzo di Carl Sagan diretto da Robert Zemekis con Jodie Foster, che ipotizza il primo contatto tra umani e alieni.

Baby Boss 2 – Affari di Famiglia: nuovo trailer ufficiale

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Baby Boss 2 – Affari di Famiglia: nuovo trailer ufficiale

La Universal ha diffuso un nuovo trailer ufficiale di Baby Boss 2 – Affari di Famiglia, sequel della commedia campione d’incassi di DreamWorks Animation nominata agli Oscar, i fratelli Templeton – Tim (James Marsden, noto per il franchise di X-Men) e il suo fratello minore Baby Boss Ted (Alec Baldwin) – sono diventati adulti e si sono allontanati. Tim è un papà e marito pantofolaio a tempo pieno. Ted è un CEO di fondi speculativi. Ma un nuovo baby boss dall’approccio innovativo e dall’atteggiamento positivo li riunirà e sarà d’ispirazione per un nuovo affare di famiglia.

Baby Boss 2 – Affari di Famiglia, la trama

In Baby Boss 2 – Affari di Famiglia Tim e sua moglie, Carol (Eva Longoria), la vera capofamiglia, vivono nella periferia con la loro super-intelligente figlia Tabitha (Ariana Greenblatt, Avengers: Infinity War) e l’adorabile nuova bambina Tina (Amy Sedaris, BoJack Horseman – Netflix). Tabitha, che è la migliore della sua classe al Centro Acorn per Bambini Dotati, idolatra suo zio Ted e vorrebbe diventare come lui, ma Tim, ancora in contatto con la sua iperattiva immaginazione giovanile, è preoccupato che lei si stia impegnando troppo a discapito di un’infanzia normale.

Quando la piccola Tina rivela di essere (SORPRESA!) un agente segreto tra i migliori della BabyCorp in missione per scoprire gli oscuri segreti della scuola di Tabitha e del suo misterioso fondatore Dr. Edwin Armstrong (Jeff Goldblum), i fratelli Templeton si trovano riuniti nei modi più inaspettati e sono portati a rivalutare il significato di famiglia e a scoprire cosa conta veramente. Lisa Kudrow e Jimmy Kimmel riprenderanno i loro ruoli come genitori di Ted e Tim. Ereditando il successo del primo film, che ha guadagnato più di 500 milioni di dollari nel Mondo, Baby Boss 2 – Affari di Famiglia  è diretto nuovamente da Tom McGrath e prodotto da Jeff Hermann (Kung Fu Panda 3).

Le Bal Des Folles, recensione del nuovo film di Mélanie Laurent

Le Bal Des Folles, recensione del nuovo film di Mélanie Laurent

Le Bal Des Folles è tratto dal romanzo omonimo di Victoria Mas ed è la prima produzione francese targata Amazon Prime Video, nonché quinto lungometraggio diretto dell’attrice Mélanie Laurent, che si mette in prima linea in questa produzione anche davanti alla macchina da presa, grazie al suo consueto carisma magnetico. Le Bal Des Folles  è stato presentato in anteprima al Toronto Film Festival 2021 ed è disponibile su Amazon Prime Video dal 17 Settembre.

Le Ball Des Folles: la cinepresa psichica di Mélanie Laurent

Nella Francia del 1885 la giovane Eugénie è una ragazza di buona famiglia, studiosa e piuttosto spigliata, che si scontra molto spesso col padre retrogrado e conservatore. Eugénie cela però anche un segreto incomprensibile: è infatti vittima di un potere soprannaturale che la rende capace di vedere fantasmi dal passato e interagirci, il che le causa svariati attacchi di panico. Proprio per questa ragione e per il suo carattere libertino e la volontà di indipendenza da sempre anelata dalla giovane, viene rinchiusa forzatamente nell’ospedale psichiatrico di Salpêtrière: qui Eugénie dovrà interfacciarsi con altre giovani donne internate in quanto considerate troppo emancipate, che fungono da cavie di laboratorio per il dottor Charcot, rude professionista immerso in studi ipnotici. Al manicomio Eugénie farà inoltre la conoscenza  dell’infermiera Genevieve, che la aiuterà a ordire un piano per fuggire e garantirsi la libertà.

Laurent è anche sceneggiatrice di Le Bal Des Folles, assieme a Chris Deslandes e sceglie per sé la parte della deuteragonista Genevieve, mentre affida il ruolo di protagonista alla giovane Lou de Laâge, che incarna il ruolo della spigliata e indipendente Eugénie Cléry che in apertura vediamo al maestoso funerale di Victor Hugo. La sequenza iniziale non solo svolge la funzione di traslare l’attenzione dello spettatore alla poetica romantica e nostalgica dell’artista, nota chiave dello svolgimento narrativo, che verte sui temi quale l’inadeguatezza e l’amarezza nei confronti dell’amoralità gerarchica, ma evoca anche indirettamente la figura di Adele Hugo, la figlia del romanziere malata di schizofrenia omaggiata dal capolavoro di François Truffaut (L’histoire d’Adèle H).

Le Bal Des Folles si focalizza sullo spunto narrativo che vede i personaggi maschili percepire come minaccioso ciò che ritengono essere indecifrabile o incomprensibile all’apparenza: prima fra tutte, la figura femminile. Il vero Charcot insisteva con veemenza sul fatto che anche gli uomini potessero soffrire di isteria, ma Laurent preferisce cogliere la dinamica di potere incentrata sulla presunzione di poter guarire, risolvere la mente e il corpo femminile.

Con Charcot troppo in alto nella catena di comando per essere coinvolto, sono in primo luogo le donne accanto a lui a farsi carico del nuovo caso clinico, Eugénie; la spietata toruratrice (Emmanuelle Bercot), e la capo infermiera meno sociopatica che fa da collegamento diretto con Charcot, Geneviéve. Laurent interpreta Geneviève in persona, incarnando il personaggio con la stessa metodicità clinica che apporta al lavoro della macchina da presa del film.

Le ball des folles film amazon

Le Bal Des Folles: una miscellanea di elementi che non trovano degna risoluzione

L’inadeguatezza apparente di Eugénie risiede anche nel suo mondo interiore che la fa dialogare con gli spiriti dell’aldilà. Ben presto scoprirà però di non essere l’unica donna vessata dalla famiglia e dalla comunità, dato che l’ospedale psichiatrico pullula di donne che sono state frettolosamente diagnosticate come isteriche e vittime di quotidiani abusi e umiliazioni promosse dal primario, che ipnotizza i pazienti, li sottopone ad atroci e fasulle terapie (il bagno di ghiaccio, per esempio) e organizza un macabro ballo per far divertire la comunità scientifica.

Pur configurando delle premesse potenzialmente interessanti, Le Bal Des Folles perde di potenza narrativa nella miscellanea di elementi che non trovano una degna risoluzione, come la questione del potere soprannaturale della protagonista. L’impianto da thriller psichiatrico funziona solo a tratti e vacilla nel proporre un’allegoria claustrofobica della vita tra estremi vissuta dalle pazienti: libertà e costrizione, libero arbitrio e manipolazione, sfera paranormale e assiomi scientifici e clinici.

Se l’attenzione smaccata di Laurent sulle indegnità della vita a Salpêtrière trasmette in modo straziante gli orrori della loro epoca, questo focus eccessivo su tali torture non sempre si accorda con le vaste attitudini della sceneggiatura verso un’ideale di emancipazione femminile. Quello che inizia come un profilo storico del protofemminismo francese si deteriora presto; Le Bal Des Folles vende abilmente il fatto che Salpêtrière era un nudo riflesso del sessismo istituzionale che esisteva fuori dalle sue mura, ma l’attenzione maniacale di Laurent di affrontare la barbarie dell’ospedale di Charcot tende a soffocare i dettagli più fini di una storia che si impernia sull’emancipazione femminile.

Laurent vuole riportare in vita i fantasmi di Salpêtrière, accontentandosi invece meramente dei fantasmi dei loro fantasmi. Quando Le Bal Des Folles arriva alla festa dell’alta società evocata dal titolo – uno spettacolo sgargiante in cui i membri del pubblico si mescolano alle pazienti bambole di Charcot, rendendo scandalosamente facile confondere li due estremi – è difficile scuotersi dalla sensazione che il film di Laurent abbia percorso una strada inutilmente brutale e bizzarra per tornare alla verità sempre presente che la misoginia è una follia più grande di qualsiasi cosa le sue stesse medicine possano mai sperare di curare.

Hawkeye, teoria: e se la vera missione di Yelena fosse reclutare Kate Bishop?

Nella scena post-credit di Black Widow, abbiamo visto che Valentina Allegra de Fontaine (Julia Louis Dreyfuss) affida a Yelena Belova (Florence Pugh) il compito di uccidere Clint Barton (Jeremy Renner). Sappiamo già che Yelena tornerà nella serie Hawkeye, ma a questo punto una domanda è lecita: e se il vero obiettivo di Yelena non fosse Occhio di Falco, ma bensì reclutare Kate Bishop all’interno della squadra che la Contessa sta cercando di mettere in piedi? Approfondiamo insieme quest’interessante teoria…

Cosa ha da guadagnare Val uccidendo Occhio di Falco?

the falcon and the winter soldierA giudicare dalle scelte prese finora, Valentina sta reclutando nuovi eroi che possano in qualche modo essere un riflesso dei Vendicatori. Tuttavia, mandare Yelena a uccidere Clint Barton è una mossa assai curiosa che deve essere esaminata con attenzione. Soprattutto per quanto riguarda il diverso approccio di Val con John Walker: dopotutto, la Contessa non ha cercato di far assassinare Sam Wilson, anche dopo che questi era diventato il nuovo Captain America del MCU. Non sembra comunque esserci alcun dubbio nella direttiva di Val che Occhio di Falco deve essere ucciso: la vera domanda è cosa ci guadagnerebbero lei o i suoi mandanti dalla morte di Clint.

Uccidere Barton vorrebbe dire eliminare uno dei Vendicatori originali, il che sarebbe in linea con un’organizzazione che cerca di sostituire la squadra precedentemente sponsorizzata dal governo. Volendo trovare un motivo ancora più valido, Occhio di Falco ha delle note rosse nel suo registro: le attività svolte in qualità di Ronin, infatti, non solo lo hanno reso un potenziale nemico da fare fuori, ma anche un vigilante difficile da catturare. Gli Accordi di Sokovia vennero sanciti come mezzo per controllare i Vendicatori, per coloro che temevano che gli eroi non regolamentati facessero quello che volevano. Occhio di Falco che se ne va da solo per vendicarsi dello schiocco di Thanos senza dover rispondere a nessuno, è chiaramente una sorta di incubo per la propaganda, e ciò potrebbe essere il motivo per cui non è più un Vendicatore, cosa che, di riflesso, lo ha reso un bersaglio per chiunque cerchi di influenzare l’opinione pubblica.

C’è anche dell’ironia nel fatto che Val incarica Yelena di far fuori Clint Barton, dal momento che crede che Occhio di Falco è responsabile della morte di Natasha. Tuttavia, il fatto che Barton e Kate Bishop stiano già lavorando insieme quando Yelena si presenterà, rende le cose ancora più intriganti. Avrebbe più senso che la missione di Yelena fosse parte di una duplice strategia per eliminare il mentore di Kate in modo che quest’ultima possa entrare a far parte della squadra di Valentina.

I genitori di Kate Bishop hanno legami con Val?

Nei fumetti Marvel, Kate Bishop ha una storia consolidata come membro dei Giovani Vendicatori, come partner di Clint Barton in qualità di Occhio di Falco, come investigatore privato a Los Angeles e anche come parte della versione dei Vendicatori della West Coast. Ma parte di ciò che motiva Kate come supereroe è ribellarsi ai suoi genitori insidiosi, che hanno legami criminali. È già noto che Occhio di Falco introdurrà Eleanor Bishop (Vera Farmiga), la madre di Kate, che sembra essere coinvolta in loschi affari commerciali.

Anche se il padre di Kate non sembra che apparirà nella serie, Derek Bishop è un uomo ricco e violento nei fumetti della Marvel Comics, in combutta con truffatori e supercriminali, inclusa l’arcinemica di Kate, Madame Masque. Potrebbe anche essere possibile che Derek Bishop faccia parte dell’organizzazione segreta che impiega Valentina. Ciò potrebbe significare che l’eliminazione di Clint Barton è un ordine che potrebbe essere arrivato dal padre di Kate per facilitare l’inserimento di sua figlia nell’ovile. Qualunque sia la composizione specifica della sua famiglia – e il loro potenziale passato criminale – sembra probabile che Kate via votata all’eroismo a causa della loro influenza su di lei. Non può essere un caso che, quando la vediamo la prima volta, indossa l’abito Ronin di Clint Barton già visto in Endgame: è un chiaro segnale di vendetta, almeno in termini simbolici.

Perché i Dark Avengers vorrebbero Kate Bishop?

La nuova Occhio di Falco, Kate Bishop, è un prodigio ed è l’altro miglior tiratore al mondo oltre a Clint Barton. Ma Kate è anche giovane, testarda, idealista, molto sicura di sé e, presumibilmente, può essere manipolata, soprattutto se viene separata dal suo mentore. Nei fumetti, Clint e Kate hanno una sorta di relazione di amore-odio in cui la ragazza è spesso esasperata nei confronti di Occhio di Falco: tale relazione potrebbe essere trasposta anche nella serie Disney+. Indipendentemente da ciò, Kate Bishop è il futuro ed è una parte importante della prossima generazione di eroi del MCU, quindi avrebbe senso che Valentina voglia reclutarla nei Dark Avengers.

Inoltre, Kate Bishop è interpretata da Hailee Steinfeld, attrice candidata all’Oscar molto apprezzata e di grande talento. È improbabile che Steinfeld sia stata assunta dai Marvel Studios per recitare solo nei sei episodi della prima stagione di Hawkeye. Ha più senso che ci sia un piano più grande per lei nel MCU ed entrare a far parte dei Dark Avengers creerebbe un ruolo maggiore per Kate Bishop nella Fase 4. La missione di Yelena Belova potrebbe essere qualcosa che va oltre uccidere Clint Barton: il suo vero obiettivo potrebbe essere la sua giovane protetta. Kate Bishop potrebbe benissimo rivelarsi il vero “trofeo” a cui ambisce la Contesssa.

Lovely Boy, tutto quello che non sai sul primo film sulla trap

Lovely Boy, tutto quello che non sai sul primo film sulla trap

Può sembrare un altro film sulla giovinezza bruciata, quello di Francesco Lettieri, che torna al cinema dopo una prima esperienza “monca” (spiegheremo poi cosa vuol dire), eppure Lovely Boy è un film unico nel suo genere. Disponibile su Sky e in streaming su NOW, il film con protagonista Andrea Carpenzano ha tanti segreti, e di seguito proveremo a rivelarvene qualcuno.

Lovely Boy è disponibile su NOW e anche on demand su Sky. Iscriviti a soli 3 euro per il primo mese e guarda il film e molto altro.

Il primo film sulla trap

Lovely boy - Il primo film sulla trap
Foto di Glauco Canalis

La musica trap, possa piacere o meno, è una delle tendenze che ormai hanno saldamente preso piede nel mondo dei giovani artisti. Apparentemente sempre stanchi e superficiali, i trapper cantano di donne, droga, prive in discoteca, soldi e tutto ciò che valorizza l’apparire piuttosto che l’essere. Lovely Boy è il primo film nella scena italiana a raccontare quel mondo, attraverso il protagonista che è proprio un giovane trapper che però trova la strada della droga mentre cercava quella per il successo. Questa particolarità lo rende interessante e, appunto, unico, un documento di grande valore che accosta ad una analisi sul presente, un vero e proprio punto di partenza per una riflessione sull’arte, la vita e i giovani fino a questo momento inedita.

Il protagonista è Andrea Carpenzano

Giovanissimo eppure già molto conosciuto nell’ambito del cinema italiano di un certo livello, Andrea Carpenzano è un giovane di talento, classe 1995, che esordisce nel 2017 diretto da Claudio Amendola in Il Permesso – 48 ore fuori. Dopo questo dramma sulla vita carceraria, Carpenzano viene chiamato da Francesco Bruni che lo vuole come suo co-protagonista al fianco di un meraviglioso Giuliano Montaldo in Tutto quello che vuoi. La commedia mette in luce note più leggere dell’attore, le stesse note che ritroveremo ne Il Campione del 2019, quando ero era già arrivata la grande consacrazione con La terra dell’abbastanza, dei Fratelli D’Innocenzo.

Lovely Boy è per lui il primo grande ruolo da protagonista assoluto, laddove in tutti gli altri film a cui aveva partecipato aveva avuto co-protagonisti accanto ai quali non aveva mai sfigurato, come il citato Montaldo, oppure Stefano Accorsi, ne Il Campione.

Dove l’ho già vista?

Ludovica Martino @Glauco Canalis
Foto di Glauco Canalis

In Lovely Boy Nic, il nostro protagonista, ha una fidanzata. Trucco scuro sugli occhi, piercing al labbro, ma assennata e precisa, che proprio non riesce a stare accanto ad un disfattista autolesionista come Nic. La loro storia d’amore farà il suo corso, ma il volto di questa bella ragazza rimane impresso, perché altri non è che Ludovica Martino, la protagonista di Skam Italia. Lanciatissima verso il successo cinematografico, Eva Brighi che abbiamo visto su Netflix è cresciuta, ha momentaneamente messo da parte la sua folta chioma rossa e si è calata per la prima volta in un personaggio che le ha richiesto una trasformazione fisica. È sicuramente una giovane attrice che per fascino e bravura si posiziona molto in alto nel panorama delle sue coetanee e che andrebbe tenuta d’occhio.

Chi è il regista

Francesco Lettieri ha firmato questo film che segna a tutti gli effetti il suo esordio sul grande schermo. Il film finirà direttamente su Sky e in streaming su NOW, è vero, ma è stato pensato per la sala, tanto che la sua premiere ha avuto una location molto prestigiosa. Lettieri si è fatto un nome grazie ai videoclip, in particolare la sua collaborazione con Liberato, il misterioso cantante partenopeo, lo ha fatto conoscere alle produzioni che gli hanno dato fiducia, in primis Netflix, con cui Lettieri firma l’esordio al lungometraggio e che, a memoria, è stato il primo film ad essere presentato in streaming, con uscita diretta sulla piattaforma della grande N rossa.

Esordio a Venezia 78

Il film è stato selezionato come film di chiusura fuori concorso a Giornate degli Autori, la sezione collaterale della Mostra Internazionale d’Arte cinematografica di Venezia. In quella location è stato proiettato su grande schermo alla presenza del cast. Per vede Lovely Boy basterà andare su Sky o in streaming su NOW.

https://www.cinefilos.it/tutto-film/recensioni/lovely-boy-recensione-del-film-di-francesco-lettieri-499526

Venezia 78: intervista ai protagonisti di Lovely Boy

What If… ?: le più grandi domande che ci lascia l’episodio su Killmonger

Il sesto episodio di What If…? ha riportato Erik Killmonger nel MCU. L’episodio mostra una versione di Tony Stark che non diventa mai Iron Man, ponendo una serie di interrogativi alquanto interessanti. Scopriamo grazie a Screen Rant quali sono i principali…

Quanto è potente Killmonger?

Quando appare per la prima volta, Killmonger afferra una testata militare e la lancia in aria come se niente fosse, rivelando una forza superiore rispetto a quella mostrata in Black Panther. Il personaggio non ha superpoteri prima di diventare Pantera Nera, ma è chiaramente forte quanto un normale essere umano potrebbe essere. Tuttavia, l’episodio mostra qualcosa in più dei suoi poteri, ossia i suoi intrighi.

Con le risorse delle Stark Industries a sua disposizione, Killmonger escogita rapidamente ed efficacemente un piano per prendere il controllo di Wakanda, eseguendolo alla perfezione. Erik era un formidabile nemico in Black Panther, ma il sesto episodio di What If…? suggerisce che, in realtà, è ancora più pericoloso. È un soldato perfetto, un brillante stratega e infine anche il possessore dell’armatura di Pantera Nera: insomma, Killmonger è davvero una forza da non sottovalutare; sicuramente un personaggio i cui limiti devono ancora essere davvero mostrati nel MCU.

E se Iron Man avesse una tuta di vibranio?

iron man 3Tony Stark è un genio e durante le prime tre Fasi del MCU mette la sua mente al servizio della creazione di ogni sorta di tecnologia avanzata. Questo sesto episodio aggiunge un’ulteriore piega alla storia di Tony, dandogli accesso ad una vasta scorta di vibranio. Grazie a ciò, aiuta Killmonger a progettare un micidiale esercito di robot, persino più forte dell’Iron Legion della linea temporale principale del MCU.

Iron Man sembrava essere sempre soddisfatto della tecnologia a sua disposizione, ma What If…? suggerisce che avrebbe potuto essere ancora più potente con l’accesso al vibranio. La combinazione del design Iron Man e il potenziale quasi illimitato del metallo di Wakanda sarebbe stato qualcosa di davvero interessante da esplorare.

Quanto è forte l’armatura di Black Panther?

Il T’Challa di Chadwick Boseman appare in un breve cameo in questo episodio, ma alla fine viene ucciso da Killmonger in un attacco a sorpresa. Killmonger usa un’arma a onde sonore della Stark Industries per compiere le sue azioni: l’arma trapassa la tuta di Black Panther e lo debilita all’istante.

Si tratta della più grande debolezza che la tuta di vibranio abbia mai dimostrato di avere, e pone la domanda se Black Panther possa avere altre debolezze ancora in attesa di essere scoperte. Ovviamente, il tipo di arma usata da Killmonger in What If…? non è un’arma comune, ma con tutta la tecnologia avanzata di Wakanda a disposizione, è chiaro che appaia ancora come una debolezza piuttosto evidente.

Tony Stark era destinato a morire?

La Saga dell’Infinito si conclude con Iron Man che si sacrifica per salvare l’universo. Nell’episodio di What If…?, Tony muore in modo molto meno eroico, tradito da Killmonger e lasciato a morire prima di diventare un supereroe. Ovviamente, il tradimento di Killmonger è una causa di morte con una valenza molto specifica, ma la serie suggerisce che anche senza Iron Man lo stile di vita di Tony Stark avrebbe comunque potuto condurlo, inevitabilmente, ad una fine prematura.

Tutto il bene che fa nel MCU principale, incluso il suo ultimo sacrificio, è inteso come espiazione per tutta la violenza commessa con le sue risorse e sotto il suo nome. E a causa della sua colpa, non si sarebbe mai fermato prima di dare tutto quello che aveva. Quindi, se non diventare Iron Man porta Tony ad un pericolo inevitabile, e diventare Iron Man richiede un eventuale sacrificio, vuol dire che era comunque sempre destinato a morire prematuramente?

Come funziona il Piano Astrale di Black Panther?

Introdotto per la prima volta in Doctor Strange, il Piano Astrale è diventato il fulcro della tradizione dominante del MCU. Black Panther ha introdotto alcuni misteri aggiuntivi in quella dimensione alternativa, che persistono in What If…?. Nel film, Killmonger è stato in grado di parlare con lo spirito di suo padre dopo aver ingerito l’erba a forma di cuore, ma nella serie si reca all’albero di Pantera Nera, dove si confronta con T’Challa.

È risaputo che l’erba a forma di cuore è legata al suolo arricchito di vibranio del Wakanda e che concede abilità sovrumane, ma i suoi esatti legami con il Piano Astrale e la linea di Pantera Nera rimangono poco chiari. E poiché quelle parti della storia sono intenzionalmente soprannaturali, è probabile che nessuna vera spiegazione verrà mai fornita. 

Wakanda è imbattibile?

Il Wakanda è sempre stato presentato come la nazione più avanzata della Terra, e anche What If…? continua a supportare questa teoria. Sebbene la battaglia contro i droni Liberatori sia organizzata da Killmonger, è comunque una vera battaglia, e i wakandiani portano a termine il loro lavoro con i robot mietendo poche vittime.

In Avengers: Infinity War, Wakanda è stato spinto al limite da Thanos e dal suo esercito, ma non si è mai veramente distrutto. Alla fine dell’episodio, Wakanda deve affrontare un nuovo problema: l’ira dell’intero complesso militare-industriale degli Stati Uniti, ormai incontenibile. Basterà questo per distruggere Wakanda? Sicuramente no.

Shuri diventerà il nuovo Black Panther?

L’episodio termina con Shuri che affronta Pepper Potts: le due escogitano un piano per sconfiggere Killmonger e salvare Wakanda dal suo governo. Sebbene non ingerisca nessuna delle erbe a forma di cuore o indossi l’armatura di Pantera Nera, Shuri è chiaramente uno dei possibili successori di T’Challa, portando la sua eredità verso il futuro.

Con Black Panther 2: Wakanda Forever in arrivo nei cinema nel 2022, il MCU dovrà affrontare la difficile sfida di portare avanti il franchise e allo stesso tempo rendere il giusto tributo a Chadwick Boseman. Resta da vedere se Shuri diventerà effettivamente Pantera Nera in quel film, ma almeno What If…? sembra cementarla come una parte fondamentale del futuro di Wakanda e una naturale estensione dell’impatto di suo fratello in futuro.

Space Jam New Legends: Boomerang celebra l’arrivo del film con i Looney Tunes

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Per celebrare l’attesissima uscita del film SPACE JAM NEW LEGENDS, andrà in onda su Boomerang (canale 609 di Sky) una programmazione speciale interamente dedicata ai LOONEY TUNES, lo show cult targato Warner Bros Animation.

Il film, nelle sale italiane dal 23 settembre, è diretto dal regista Malcom D. Lee e vede protagonista il famoso e amatissimo centrista LeBron James insieme a Bugs Bunny e l’intera, scalmanata più che mai, banda dei Looney Tunes. SPACE JAM NEW LEGENDS è il sequel del film diventato un cult per grandi e piccoli, SPACE JAM, con protagonista l’amatissimo Michael Jordan, sempre insieme a Bugs e i Looney.

L’appuntamento con la programmazione speciale di Boomerang è dal 13 settembre all’8 ottobre, dalle 19.20.

Tutti i giorni tanti spassosi episodi tratti dalle serie che hanno fatto la storia dello show: dalle più classiche aThe Looney Tunes Show, Baby Looney Tunes, New Looney Tunes e la nuovissima Looney Tunes Cartoons.

Saranno molte le avventure da vivere – e rivivere! – in compagnia dell’esilarante, eroico e mascalzone Bugs Bunny con al suo fianco gli immancabili Taz, Yosemite Sam, il bandito ricercato per antonomasia, sempre in cerca di una banca da derubare e vittima preferita per gli scherzi di Bugs; il maiale Pallino, Willy il Coyote e Beep Beep, Duffy Duck, Marvin Il Marziano e ancora l’amatissimo uccellino Titti, il suo acerrimo rivale Silvestro e Speedy- Gonzales.

Ogni sera, inoltre, non mancherà l’appuntamento cinematografico con un movie che vedrà coinvolti i mitici personaggi in storie e gag imperdibili: Bugs Bunny Show, Tiny Toon Adventure: Galleria di Mostri, Tiny Toon Adventure: Viva le vacanze!, e ancora  Titti turista tutto fare, Le 1001 favole di Bugs Bunny, e i movie con protagonista il papero Duffy Duck e l’Isola fantastica e Duffy Duck Acchiappafantasmi.

Un’occasione unica, quindi, per gustarsi un classico dell’animazione che continua ad intrattenere e divertire grandi e piccoli.

SPACE JAM NEW LEGENDS sarà distribuito in tutto il mondo da Warner Bros. Pictures e arriverà in Italia al cinema dal 23 settembre.

Andrew Garfield spiega cosa ha significato per lui il ruolo di Spider-Man

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Andrew Garfield è apparso per la prima volta nei panni di Spider-Man in The Amazing Spider-Man, prima episodio del dittico che ha riavviato il celebre franchise dopo la serie di film guidata da Tobey Maguire. Sfortunatamente, a causa del flop del sequel, The Amazing Spider-Man 2, tutti i piani relativi a quella saga vennero ufficialmente cancellati.

Nonostante i problemi che hanno caratterizzato il franchise, però, quello di Spider-Man era un ruolo a cui Garfield teneva in modo particolare. Parlando con Total Film (via GamesRadar), infatti, l’attore ha avuto modo di riflettere su quelli che erano i suoi intenti iniziali quando è stato scelto per interpretare l’iconico supereroe. Garfield ha visto concepito la storia di Peter Parker come qualcosa di più profondo rispetto ad un mero franchise il cui unico obiettivo è quello di generare profitti.

“La mia intenzione era quella di… Ho iniziato studiando la mitologia, che è alla base dei film basati sui fumetti e dei fumetti in generale”, ha spiegato l’attore. “Le storie sono ciò che ci ricordano chi siamo come esseri umani e tramite esse ci viene data l’opportunità di infondere profonda saggezza, di lanciare un messaggio. Per me la questione era: come posso contribuire a infondere tutta l’universalità possibile, sapendo che milioni di giovani spettatori mi guarderanno?”

“Non si tratta di contribuire ad incrementare un business, dei profitti o cose del genere. Volevo che attraverso quel personaggio i giovani capissero che è importante percepire la propria unicità e la propria straordinarietà”, ha aggiunto. “Soprattutto, era importante che vedessero qualcuno come loro combattere per cercare di raggiungere quel livello di consapevolezza. Una lotta che ci accomuna tutti. Per me si trattava di questo.”

No Time to Die: la casting director rivela che non è stato facile avere Rami Malek

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In una recente intervista con Entertainment Weekly, la casting director Debbie McWilliams, che ha scelto attori per più di dieci film della saga di 007, ha parlato del difficile processo di casting di Rami Malek, che nell’attesissimo No Time to Die interpreterà l’enigmatico villain Safin.

McWilliams ha spiegato che provare ad avere l’attore premio Oscar nel film non è stato un processo facile. Dopo aver contattato i suoi agenti e non aver ricevuto alcuna risposta, la casting director ha raccontato di essersi presentata ad una proiezione di Bohemian Rhapsody dove era presente Malek, rivolgendosi direttamente a lui per discutere dell’opportunità di interpretare un ruolo in Bond 25.

L’approccio diretto sembra aver funzionato, poiché Malek non era neanche stato informato che i produttori di Bond erano interessati a lui. Il giorno successivo, Rami si è recato negli uffici della produzione e si è assicurato il ruolo del nuovo cattivo. “Con tutto il rispetto per gli agenti di Rami Malek, ma non mi hanno neanche risposto quando ho detto loro che eravamo interessanti a lui per un ruolo nel film”, ha spiegato Debbie. “Anche perché, ogni attore che ha preso parte alla saga di Bond non ha mai ricevuto il suo contratto senza prima aver incontrato il team e discusso del suo coinvolgimento.

“Ad ogni modo, mi sono trovata ancora una volta al posto giusto nel momento giusto”, ha aggiunto. “Sono andata ad una proiezione di Bohemian Rhapsody e ho parlato direttamente con Rami. Il giorno dopo era già in ufficio. Ho imparato che bisogna essere piuttosto audaci in certe situazioni. Se vuoi qualcosa, devi andare e prendertela.”

Tutto quello che sappiamo su No Time to Die

No Time to Die, atteso nelle sale italiane il 30 settembre 2021, vede nel cast Daniel Craig (James Bond), Léa Seydoux (Madeleine Swann), Ralph Fiennes (M), Naomie Harris (Eve Moneypenny), Ben Whishaw (Q), Rory Kinnear (Bill Tanner) e Jeffrey Wrigh (Felix Leiter). Le new entry del cast sono invece Rami Malek, Billy Magnussen, Lashana Lynch Ana de Armas.

In No Time to Die, Bond si gode una vita tranquilla in Giamaica dopo essersi ritirato dal servizio attivo. Il suo quieto vivere viene però bruscamente interrotto quando Felix Leiter, un vecchio amico ed agente della CIA, ricompare chiedendogli aiuto. La missione per liberare uno scienziato dai suoi sequestratori si rivela essere più insidiosa del previsto, portando Bond sulle tracce di un misterioso villain armato di una nuova e pericolosa tecnologia.

Sex Education 3: recensione della serie Netflix

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Sex Education 3: recensione della serie Netflix

Netflix non è certo un’azienda che perde tempo, quando indovina un prodotto, lo alimenta e lo sostiene con grande trasporto tanto che a soli due anni dall’arrivo della prima stagione sulla piattaforma, Sex Education è già al terzo ciclo di episodi, disponibili tutti insieme dal 17 settembre 2021. La serie, creata da Laurie Nunn e diretta da Kate Herron e Ben Taylor, che aveva portato una boccata d’aria fresca nel panorama seriale, si replica, con un discreto risultato finale, ma cambiando la sua anima. Dalla commedia adolescenziale di esplorazione di sé, Sex Education 3 si sposta definitivamente su un terreno politico, di militanza attiva, di impegno, un territorio “adulto” che non vede più i giovani protagonisti guardarsi allo specchio per capirsi e scoprirsi, ma li vede tutti fianco a fianco, rivolti verso un mondo al quale loro non vedono l’ora di raccontarsi e spiegarsi.

Sex Education 3, la trama

L’intreccio narrativo di Sex Education 3 è corposo e conta diverse new entry che danno un certo spessore alla storia. Ma partiamo dai nostri beniamini: Otis si trova a gestire una relazione particolare, di solo sesso, lui che è la persona che più di tutte desidera una storia solida e duratura, ma deve anche gestire un conflitto con la madre che è rimasta incita di Jakob, papà di Orla; Maeve invece si trova sempre più legata al suo vicino Isaac che, lo ricordiamo, è artefice del suo allontanamento da Otis (chi ha visto la fine della seconda stagione capirà), allo stesso tempo deve gestire anche la confusionaria esistenza di Erin, la madre, la sorellina data in affidamento ad una donna di cui non si fida, Anna, e la sua cronica mancanza di risorse per continuare a studiare e sfruttare la brillante intelligenza che possiede; Eric invece sembra vivere con molta serenità la sua storia con Adam, che invece gestisce con più difficoltà il suo nuovo sé, se il primo è un giovane omosessuale sicuro di sé, maturo e libero, il secondo deve ancora imparare ad abitarsi.

Ma le vicende del terzetto protagonista è solo una parte di tutto quello che succede in Sex Education 3, tra nuovi personaggi, come la preside Hope, la prima studentessa queer Cal, lo sgradevole fratello dell’ex preside Groff, e storie apparentemente secondarie che arricchiscono tanto lo spettro della rappresentazione e delle possibilità nel corso di tutta la serie.

Sex Education 3
Sex Education Season 3. Mimi Keene as Ruby Matthews in Episode 1 of Sex Education Season 3. Cr. Sam Taylor/NETFLIX © 2020

All’insegna dell’inclusività

Se proprio c’è una parola sola con la quale si può definire questa terza stagione di Sex Education è l’”inclusività”, e questo rappresenta un plus e un minus, allo stesso tempo, di una storia che si fa sempre più stratificata. Se da una parte la varietà e la rappresentazione di ogni spettro della sessualità e dell’identità di genere è chiaramente una ricchezza e un modo per la serie di entrare in connessione con tutti gli spettatori, dall’altro proprio questa varietà sembra svelare l’esigenza non organica e narrativa ma “politica” di raccontare tutto e tutto insieme. Non c’è niente di male in questo, ovviamente, ma viene da chiedersi se non si tratti dell’esigenza di dover “spuntare delle caselle” e non di una necessità narrativa più alta.

Mettendo da parte questo interrogativo, sembra invece molto più interessante approfondire il senso di quanto si diceva all’inizio, ovvero che Sex Education 3 cambia completamente il punto di vista dei giovani protagonisti, portandoli su un piano più alto di consapevolezza, politicizzandoli contro ciò che va contro la loro libertà di espressione e di autodeterminazione, incarnato dalla Preside Hope. Il personaggio, che intende riportare in alto il nome della scuola dopo gli scandali sessuali (la scabrosa rappresentazione di fine anno su cui si chiude il secondo ciclo), rientra anch’esso in una casella, quello della giovane donna in carriera, sola, che dietro ad una facciata di integerrimo rigore e disciplina nasconde la sua fragilità di donna sola. Insomma una figura di cartone funzionale a dare coesione alla compagine studentesca in modo tale che la consapevolezza sessuale sviluppata nelle prime due stagioni possa trasformarsi anche in consapevolezza sociale adulta, politica appunto. Si tratta di un cambio di prospettiva molto importante per la crescita dei personaggi che sicuramente dovrà portare, nelle stagioni successive, la storia in altri lidi.

Sex Education Season 3. Ncuti Gatwa as Eric Effiong, Connor Swindells as Adam Groff in Episode 2 of Sex Education Season 3. Cr. Sam Taylor/NETFLIX © 2020

Un look inconfondibile

Da un punto di vista della messa in scena, dei costumi e delle ambientazioni che in Sex Education sono sempre state caratterizzanti e inconfondibili con altri show adolescenziali dello stesso genere, anche in questo terzo appuntamento la serie si tinge di mille colori che strano messi a tacere per un po’, soltanto per poi esplodere di nuovo. Insomma, il look di Sex Education rimane invariato e vincente. Così come invariata è la qualità della scrittura, che si concentra sempre più sugli intrecci e sempre meno sui personaggi che ormai hanno conquistato il loro posto nell’economia del racconto.

Arrivati a questa terza stagione, con consapevolezza e personalità, i protagonisti possono finalmente godere di se stessi, e sembra essere questo l’invito che si rivolge allo spettatore: accettarsi, accettare, conoscersi e scegliere il proprio posto nel mondo. Questi ragazzi non sono più spaesati e spaventati, ma sanno perfettamente da che parte schierarsi e non hanno paura di farlo.

Sex Education 3
Sex Education Season 3. Aimee Lou Wood as Aimee Gibbs, Emma Mackey as Maeve Wiley in Episode 1 of Sex Education Season 3. Cr. Sam Taylor/NETFLIX © 2020

Sex Education 3: secondo trailer ufficiale

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Sex Education 3: secondo trailer ufficiale

Netflix ha diffuso il secondo trailer ufficiale di Sex Education 3, la terza stagione di Sex Education che sarà disponibile dal 17 settembre 2021 con otto nuovi episodi, in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo.

È un nuovo anno: Otis fa sesso occasionale, Eric e Adam hanno ufficializzato la loro relazione e Jean sta per avere un bambino. Nel frattempo, la nuova preside Hope (interpretata da Jemima Kirke) cerca di ripristinare gli standard di eccellenza della Moordale, Aimee scopre il femminismo, Jackson si prende una cotta, mentre un messaggio vocale perduto incombe ancora.

Tra i nuovi membri del cast anche: Jason Isaacs nel ruolo di Peter Groff, il fratello maggiore, di maggior successo e decisamente poco modesto del padre di Adam; l’artista Dua Saleh, al debutto attoriale nel ruolo di Cal, un nuovo studente non binario della Moordale; e Indra Ové nel ruolo di Anna, la madre adottiva di Elsie, la sorellina di Maeve.

Sex Education 3 è interpretata da: Asa Butterfield, Gillian Anderson, Emma Mackey, Ncuti Gatwa, Connor Swindells, Aimee-Lou Wood, Kedar Williams-Stirling, Chaneil Kular, Simone Ashley, Mimi Keene, Tanya Reynolds, Mikael Persbrandt, Patricia Allison, Sami Outalbali, Anne-Marie Duff, George Robinson, Chinenye Ezeudu, Alistair Petrie, Samantha Spiro, Rakhee Thakrar e Jim Howick.

Big Sky 2: trailer della seconda stagione

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Big Sky 2: trailer della seconda stagione

Star Original e Disney+ hanno diffuso il trailer di Big Sky 2, l’attesaseconda stagione della serie tv Big Sky in arrivo questo autunno.

Dal narratore visionario David E. Kelley (“Big Little Lies”) arriva “Big Sky”, un thriller creato da Kelley, che scriverà più episodi e fungerà da showrunner nella sua prima stagione. Gli investigatori privati ​​Cassie Dewell e Cody Hoyt uniscono le forze con la sua ex moglie ed ex poliziotto, Jenny Hoyt, per cercare due sorelle che sono state rapite da un camionista su una remota autostrada nel Montana. Ma quando scoprono che queste non sono le uniche ragazze scomparse nella zona, devono correre contro il tempo per fermare l’assassino prima che un’altra donna venga catturata.

Iscriviti a Disney+ per guardare gli episodi di Big Sky

Big Sky 2

Big Sky 2

Big Sky 2 è la seconda stagione della serie tv Big Sky creata da David E. Kelley per il network americano ABC. David E. Kelley sarà lo showrunner della prima stagione. Basato sulla serie di libri di CJ Box, “Big Sky” è prodotto da David E. Kelley, Ross Fineman, Matthew Gross, Paul McGuigan, CJ Box e Gwyneth Horder-Payton, ed è prodotto da 20th Television. 20th Television fa parte dei Disney Television Studios, insieme a ABC Signature e Touchstone Television. Big Sky in streaming è disponibile su Star, il nuovo canale per adulti di Disney+.

Quando i detective privati ​​Cassie Dewell e Jenny Hoyt si riuniscono per indagare su un incidente d’auto fuori Helena, nel Montana, scoprono presto che il caso potrebbe non essere così semplice come sembra. Mentre svelano il mistero dell’incidente, i loro mondi si scontreranno con una banda di adolescenti ignari, un volto civettuolo del passato di Jenny e un feroce outsider deciso a trovare risposte. Basato sulla serie di libri di CJ Box e interpretato da Kylie Bunbury e Katheryn Winnick, “Big Sky” va in onda il GIOVEDI (10:01-11:00 EDT) su ABC.

La serie racconta degli investigatori privati ​​Cassie Dewell e Cody Hoyt uniscono le forze con la sua ex moglie ed ex poliziotta, Jenny Hoyt, per cercare due sorelle che sono state rapite da un camionista su una remota autostrada nel Montana. Ma quando scoprono che queste non sono le uniche ragazze scomparse nella zona, devono correre contro il tempo per fermare l’assassino prima che un’altra donna venga rapita. Big Sky vede protagonisti Katheryn Winnick nei panni di Jenny Hoyt, Kylie Bunbury nei panni di Cassie Dewell, Brian Geraghty nei panni di Ronald Pergman, Dedee Pfeiffer nei panni di Denise Brisbane, Natalie Alyn Lind nei panni di Danielle Sullivan, Jade Pettyjohn nei panni di Grace Sullivan, Jesse James Keitel nei panni di Jerrie Kennedy, Valerie Mahaffey come Helen Pergman con John Carroll Lynch come Rick Legarski e Ryan Phillippe come Cody Hoyt.

Eternals: Salma Hayek rivela un interessante dettaglio su Ajak

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Eternals: Salma Hayek rivela un interessante dettaglio su Ajak

In una recente intervista con Total Film (via The Direct), Salma Hayek ha rivelato nuovi dettagli in merito al personaggio di Ajak in Eternals, l’attesissimo cinecomic Marvel diretto da Chloé Zhao, che arriverà nelle sale a novembre.

Eravamo già a conoscenza di alcuni dettagli in merito ad Ajak, che sarà a tutti gli effetti il leader spirituale degli Eterni. La sua saggezza ha guidato la squadra di eroi fin da quando sono arrivati ​​sulla Terra, dal loro pianeta natale, per difendere ’umanità dai Devianti e per aiutare gli umani ad abbracciare sempre più la moderna civiltà in cui vivono oggi. Ajak non solo può curare sia gli umani che gli Eterni, ma è anche in grado di comunicare con i Celestiali.

Ora, Salma Hayek ha rivelato un nuovo dettaglio decisamente interessante in merito a Ajak. L’attrice, che insieme alla regista ha discusso di affrontare il concetto di leadership dal punto di vista della maternità, ha rivelato che il suo personaggio non può avere figli.

“Chloé ha deciso di affrontare il concetto di leadership dal punto di vista della maternità”, ha spiegato l’attrice. “Non sono una madre. Sono un alieno. Non posso avere figli. Tuttavia, il mio personaggio era un uomo nei fumetti, ora è una donna. Quindi, invece di cambiare solo il genere, ho proposto a Chloé di portare nella storia, attraverso questo personaggio, qualcosa di davvero molto specifico per la femminilità.”

Eternals, il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy Award Chloé Zhao, arriverà il 3 novembre nelle sale italiane. Il film targato Marvel Studios Eternals presenta un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.

Il cast del film comprende Richard Madden, che interpreta l’onnipotente Ikaris; Gemma Chan, che interpreta Sersi, amante dell’umanità; Kumail Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che interpreta l’intelligente inventore Phastos; Salma Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite, eternamente giovane e al tempo stesso piena di saggezza; Don Lee, che interpreta il potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario Druig; e Angelina Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera Thena. Kit Harington interpreta Dane Whitman.

Shang-Chi ha anticipato il ritorno di Extremis e Aldrich Killian nel MCU?

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Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli potrebbe aver anticipato il ritorno dei veterani di guerra potenziati dalla tecnologia Extremis visti in Iron Man 3. Il 25esimo film del Marvel Cinematic Universe è una storia indipendente che racconta le origini del Maestro di Kung Fu interpretato da Simu Liu.

Tuttavia, in qualità di secondo film della Fase 4, svolge anche un ruolo di primo piano nell’impostazione di come sarà il futuro del MCU dopo Avengers: Endgame. Inoltre, alla fine del film ritorno alcuni volti familiari, con la storia principale che è piena di diversi riferimenti al più ampio universo condiviso e al suo passato.

Uno dei momenti del film ad essere pieno di Easter Eggs e di connessioni al MUC è sicuramente il torneo di combattimento orchestrato da Xialing, in cui è possibile vedere Wong (Benedict Wong) e Abominio (Tim Roth) che si scontrano sul ring. Nell’arena sotterranea in cui si svolge il torneo è presente anche una delle Vedove Nere di Black Widow che si scontra con un altro personaggio che i fan del MCU dovrebbero conoscere molto bene.

Mentre Shang-Chi e Katy (Awkwafina) si addentrano nel Golden Daggers Club, assistono ad altri combattimenti di livello inferiore, organizzati sempre da Xialing ha orchestrato. L’avversario della Vedova Nera, a torso nudo, una una sorta di luce di colore rosso/arancione che brilla attraverso la sua pelle. I fan del MCU snno bene che questo tipo di bagliore è caratteristico delle persone a cui è stato iniettato il siero Extremis sviluppato da Maya Hansen (Rebecca Hall) e usato come un’arma da Aldrich Killian (Guy Pearce) in Iron Man 3.

Quel bagliore rossastro delle pelle è un chiaro segno che Extremis sta guarendo il corpo del suo ospite, o che lo stesso è instabile, il che si traduce, alla fine, nell’esplosione della persona. Considerando che questo soldato Extremis non identificato sta combattendo nel film, è lecito ritenere che, in questo caso, il siero stia guarendo le sue ferite.

I film del MCU hanno utilizzato Extremis solo in Iron Man 3 prima di questo Easter Egg in Shang-Chi. È curioso vedere, a questo punto nella timeline, i soldati che sono stati potenziati dal siero, poiché Iron Man 3 aveva lasciato intendere che nessuno degli uomini di Killian fosse sopravvissuto. Tuttavia, la serie Agents of SHIELD ha fatto rivivere il progetto Extremis come parte del programma Centipede, combinandolo con le radiazioni gamma e la tecnologia Chiaturi per cercare di creare un nuovo tipo di supersoldato. Nonostante sia stato stabilito che quella serie non è canonica, questo sarebbe comunque un modo alquanto sorprendente per i Marvel Studios di basarsi su ciò che è stato raccontato in quello show.

Ora che Shang-Chi ha riportato il programma Extremis nel MCU, lo stesso potrebbe far parte di un piano più ampio dei Marvel Studios. Poiché era un prodotto della ricerca dell’AIM, il riemergere di Extremis potrebbe suggerire che l’organizzazione di Killian è tornata in qualche forma. Ciò potrebbe essere avvenuto sotto la nuova guida dell’AIM, ossia MODOK. C’è anche la possibilità che questo possa essere un seme piantato per consentire un eventuale ritorno di Aldrich Killian. Guy Pearce ha già lasciato intendere di essere disposto a tornare nei panni del personaggio, quindi è probabile che non sia davvero morto per la bomba di Pepper Potts; al contrario, è probabile che stia già ricostruendo il suo esercito di soldati Extremis.

MAX3MIN: Very Short Film Festival, la 2° edizione dall’11 al 22 marzo 2022

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Dopo il successo della prima edizione, con oltre 2700 film ricevuti, torna dall’11 al 22 marzo MAX3MIN, festival di cortometraggi con film di breve durata, per un massimo di 3 minuti. Ideato e diretto dalla scenografa italo-argentina Martina Schmied, MAX3MIN è un festival playlist che anche per la seconda edizione ricerca in tutto il mondo storie che possano essere raccontate nel breve tempo di una canzone.

Si è aperto ieri il bando di selezione che si chiuderà il 13 dicembre 2021, ad eccezione dei film prodotti nel 2022, per cui il bando rimarrà aperto fino al 20 gennaio 2022. Anche per quest’anno non ci saranno suddivisioni in categorie, stili o tecniche, alla ricerca, in tutto il mondo, di cortometraggi girati in ogni formato, in qualsiasi luogo e in ogni tempo, prodotti a partire dal 1° gennaio 2019.

MAX3MIN: Very Short Film Festival

La seconda edizione si svolgerà dall’11 al 22 marzo 2022 e, anche quest’anno, il festival ospiterà film di ogni genere, con il solo limite della durata, ma senza limiti geografici: la programmazione di MAX3MIN, infatti, sarà disponibile gratuitamente non solo entro i confini nazionali ma worldwide. La formula del festival resterà invariata, ma con tante novità: più formazione attraverso una serie di webinar; più arti visive, new media e più tecnologia, con il coinvolgimento di realtà e professionisti in una sezione dedicata; più spettacolo e performance per una serata conclusiva ricca di contenuti e ospiti.

Tra le novità di quest’anno, MAX3MIN lancia un’iniziativa collaterale con 3SHOTS – The Triptych Photography Festival, un festival di fotografia on-line, internazionale, disponibile in tutto il mondo, che nasce per portare all’estremo il concept che ha caratterizzato il festival di cortometraggi MAX3MIN. C’è tempo fino al 30 settembre per poter inviare i progetti fotografici e partecipare al bando di concorso.

Partendo dalla sfida lanciata da MAX3MIN di raccontare una storia in soli 3 minuti, 3SHOTS ricerca progetti fotografici che in tre foto possano condensare una storia. 3SHOTS si svolgerà online dal 18 al 20 novembre, con una cerimonia di premiazione in live streaming il 21 novembre. I trittici selezionati verranno presentati all’interno del vernissage on-line sulla piattaforma di MAX3MIN in una sezione dedicata a 3SHOTS. L’ultima sera del vernissage – della durata tre giorni – la giuria internazionale, composta da professionisti del mondo della fotografia, decreterà il vincitore al quale verrà assegnato un premio in denaro.

Venom: Tom Hardy sul futuro del franchise e sulle possibilità offerte dal Multiverso

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Manca ormai sempre meno all’arrivo di Venom: La furia di Carnage nelle sale. Il film promette uno scontro tra Eddie Brock e Cletus Kasady davvero epico. Tuttavia, nulla esclude che possa anche anticipare, in qualche modo, un eventuale scontro futuro tra il simbionte e Spider-Man (e di cui ormai si parla da tantissimo tempo).

Nonostante molti fan preferirebbero che il Peter Parker di Tom Holland restasse ancorata al MCU, è chiaro che la Sony Pictures utilizzerà prima o poi il personaggio nel proprio universo. Ora, in una recente intervista con Entertainment Tonight, è stato proprio Tom Hardy a parlare del potenziale incontro sul grande schermo tra i due iconici personaggi.

“Si deve guardare all’intera operazione in generale”, ha spiegato l’attore. “In primo luogo, bisogna stabilire un personaggio. Se al pubblico piace, allora puoi permettersi di esplorare vari territori e introdurre anche altri personaggi. C’è un Venom-Verse, uno Spider-Verse, un Multiverso… Ci sono tutti i tipi di canoni, tradizioni e mitologie possibili da esplorare sia parallelamente che in futuro.”

“Penso che si tratti di avere le persone giuste e la giusta pianificazione. E ovviamente anche il feedback del pubblico è importante”, ha aggiunto. “In sostanza, si tratta di fare le scelte giuste al momento giusto. Bisogna avere la lungimiranza di capire dove le cose possono andare o devono andare. È una combinazione di tutti questi elementi. Se ci sarà la giusta alchimia fra tutti questi fattori, allora forse un giorno accadrà.”

Quello che sappiamo su Venom: La furia di Carnage

Tom Hardy ritorna sul grande schermo nel ruolo del “protettore letale” Venom, uno dei personaggi Marvel più enigmatici e complessi. In Venom: La furia di Carnage assisteremo allo scontro tra il simbionte e Cletus Kasady, aka Carnage, uno degli antagonisti più celebri dei fumetti su Spider-Man, interpretato da Woody Harrelson.

Nel cast del sequel anche Michelle Williams (Fosse/Verdon) nei panni di Anne Weying, Naomie Harris (No Time to Die) nei panni di Shriek e l’attore inglese Stephen Graham (Boardwalk Empire, Taboo). Il film uscirà in autunno al cinema.

Denis Villeneuve sui film Marvel: “Realizzati con lo stampino”

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Denis Villeneuve sui film Marvel: “Realizzati con lo stampino”

Denis Villeneuve è sicuramente il regista più chiacchierato del momento, visto che il suo attesissimo Dune si prepara ad arrivare nelle sale di tutto il mondo (in Italia è uscito al cinema giusto ieri). Tuttavia, nelle ultime ore Villeneuve è passato all’attenzione del web per un altro motivo.

Durante un’intervista con Elmundo, al regista di Sicario e Blade Runner 2049 è stato chiesto il suo punto di vista in merito a tutta la questione legata ai film di supereroi. “Ci sono troppi film Marvel che non sono altro che un copia e incolla di altri film”, ha dichiarato Villeneuve, per poi elaborare meglio il suo pensiero in un’altra intervista con Premiere.

“Il problema oggi… beh, se parliamo della Marvel, il fatto è che tutti questi film sono realizzati con lo stesso stampo. Alcuni registi possono aggiungere un po’ di colore, ma alla fine vengono sempre tutti prodotti nella stessa fabbrica. Questo non toglie nulla ai film, ma è come se fossero già formattati.”

La realtà è che siamo ormai abituati a dichiarazioni del genere quando ci parla di cinecomic Marvel. La cosa davvero sorprendente, tuttavia, è stata la reazione di Neill Blomkamp, regista di District 9 ed Elysium, che via Twitter ha commentato duramente le parole del collega, dichiarando senza mezzi termini: “Che str**zo”.

Dune è interpretato da un cast stellare composto da Timothée ChalametRebecca FergusonDave Bautista, Oscar IsaacJason MomoaZendayaJosh BrolinJavier BardemStellan Skarsgård, Sharon Duncan Brewster, Stephen McKinley Henderson, Chang Chen, David Dastmalchian e Charlotte Rampling.

Viaggio mitico ed emozionante di un eroe, Dune narra la storia di Paul Atreides, giovane brillante e dotato di talento, nato per andare incontro a un destino più grande della sua immaginazione, che deve raggiungere il più pericoloso pianeta dell’universo per assicurare un futuro alla sua famiglia e al suo popolo. Mentre forze malvage combattono per l’esclusivo possesso della più preziosa risorsa esistente sul pianeta — una spezia capace di liberare tutte le potenzialità della mente umana — solo coloro i quali sapranno sconfiggere le proprie paure sopravviveranno.

Denis Villeneuve ha diretto Dune e ha scritto la sceneggiatura insieme a Jon Spaihts ed Eric Roth, basata sul romanzo omonimo scritto da Frank Herbert. Il film è prodotto da Mary Parent, Denis Villeneuve, Cale Boyter e Joe Caracciolo, Jr. I produttori esecutivi sono Tanya Lapointe, Joshua Grode, Herbert W. Gains, Jon Spaihts, Thomas Tull, Brian Herbert, Byron Merritt e Kim Herbert.

Nightmare Alley: il primo trailer del film di Guillermo Del Toro

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Nightmare Alley: il primo trailer del film di Guillermo Del Toro

Ecco il primo trailer di Nightmare Alley, il nuovo film di Guillermo del Toro. Il film è interpretato dal candidato all’Academy Award Bradley Cooper (A Star is Born, American Sniper), dall’attrice premio Oscar Cate Blanchett (Blue Jasmine, Elizabeth), dalla candidata all’Oscar Toni Collette (Cena con delitto – Knives Out, Unbelievable), dal candidato all’Oscar Willem Dafoe (The Lighthouse, Van Gogh – Sulla soglia dell’eternità), dal candidato all’Oscar Richard Jenkins (La Forma dell’Acqua – The Shape of Water, L’Ospite Inatteso), dalla candidata all’Oscar Rooney Mara (Carol, Millennium – Uomini che odiano le donne), Ron Perlman (Pacific Rim, Hellboy) e dal candidato all’Academy Award David Strathairn (Lincoln, Good Night, and Good Luck.).

Nightmare Alley è diretto dal premio Oscar Guillermo del Toro (La Forma dell’Acqua – The Shape of Water, Il Labirinto del Fauno) e scritto dallo stesso del Toro insieme a Kim Morgan (The Forbidden Room). Il film è prodotto da Guillermo del Toro e dal vincitore dell’Academy Award J. Miles Dale (Antlers, La Forma dell’Acqua – The Shape of Water) ed è basato sul romanzo di William Lindsay Gresham. Il film sarà supervisionato dai Presidents of Production for Film and Television di Searchlight Pictures David Greenbaum e Matthew Greenfield e dal Vicepresidente Senior DanTram Nguyen.

Il regista e sceneggiatore Guillermo del Toro ha dichiarato: “Sono ispirato e felice di lavorare con questo magnifico cast. Io e Kim Morgan abbiamo lavorato con grande passione per portare sullo schermo il mondo oscuro e crudo e il linguaggio di William Gresham e ora siamo affiancati da un eccezionale gruppo di artisti e tecnici per dargli vita”.

“Considerato lo spessore di questo incredibile cast, è per me un privilegio lavorare a fianco di tutti loro con il supporto dei nostri partner di Searchlight. Sarà una gioia vedere questi attori di fama mondiale e Guillermo migliorarsi a vicenda in questa nuova interpretazione del romanzo di Gresham”, ha affermato il produttore Dale.

Nightmare Alley: la trama del film

In Nightmare Alley, un giovane e ambizioso giostraio (Bradley Cooper) con un talento nel manipolare le persone con poche parole ben scelte frequenta una psichiatra (Cate Blanchett) che è ancora più pericolosa di lui.  Al luna park lavorano anche Molly (Rooney Mara), il capo imbonitore Clem (Willem Dafoe) e Ron Perlman nei panni di Bruno the Strongman. Richard Jenkins fa parte del pubblico dell’alta società nel ruolo del ricco industriale Ezra Grindle.

È per noi un’emozione fortissima nonché un onore collaborare ancora una volta con Guillermo. Ha creato quella che è a tutti gli effetti una squadra di attori e talenti creativi da sogno, per contribuire a portare la sua eccezionale visione di Nightmare Alley sul grande schermo”, hanno dichiarato Greenbaum e Greenfield.

Si uniscono a del Toro anche alcuni dei suoi collaboratori di lunga data come lo scenografo Luis Sequeira (La Forma dell’Acqua – The Shape of Water, La madre), il direttore della fotografia Dan Laustsen, ASC, DFF (La Forma dell’Acqua – The Shape of Water, John Wick 3 – Parabellum), il supervisore agli effetti speciali Dennis Berardi (La Forma dell’Acqua – The Shape of Water, Crimson Peak), la production designer Tamara Deverell (Star Trek: Discovery, The Strain) e il montatore Cam McLauchlin (La Forma dell’Acqua – The Shape of Water, The Strain).  Searchlight distribuirà la pellicola in tutto il mondo.

Searchlight Pictures è una società cinematografica specializzata che finanzia e acquisisce film e che fa parte di The Walt Disney Studios.

The Children Act – Il verdetto: trama, cast e curiosità sul film

The Children Act – Il verdetto: trama, cast e curiosità sul film

Molto spesso il compito del cinema è anche quello di porre il suo pubblico dinanzi a riflessioni e domande a cui spesso è difficile trovare una risposta sempre valida. Sta allo spettatore il compito di formulare un proprio personalissimo giudizio, basato ovviamente sulle proprie influenze culturali e sociali. Un recente titolo che punta a fare proprio questo è The Children Act – Il verdetto, diretto nel 2017 da Richard Eyre, regista già noto per aver realizzato Iris – Un amore vero e Diario di uno scandalo. All’interno di questo si affrontano in particolare tematiche legate al contrasto tra la vita e le proprie scelte religiose.

Il film, sceneggiato da Ian McEwan, è la trasposizione del romanzo del 2014 La ballata di Adam Henry, scritto proprio dallo stesso McEwan. Questo prende spunto dal Children Act del 1989, una legge con cui il Parlamento inglese definisce le funzioni attribuite agli enti locali, ai tribunali, ai genitori e alle agenzie del Regno Unito, al fine di garantire e promuovere il benessere dei minori. Nel racconto di McEwan, tale legge entra in contrasto con il credo religioso del protagonista, dando vita ad una serie di riflessioni etiche particolarmente attuali. Presentato in anteprima al Toronto International Film Festival, il film ha ricevuto una buona accoglienza critica.

In particolare ha ottenuto lodi per le interpretazioni dei protagonisti. Per quanti amano quei film che spingono al di fuori della propria comfort zone, misurandosi con questioni umane, The Children Act – Il verdetto è il film che fa al proprio caso. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

The Children Act – Il verdetto: la trama del film

Protagonista del film è Fiona Maye, giudice dell’Alta Corte britannica molto stimata e professionale, la cui vita privata non è però all’altezza di quella pubblica. Sposata con Jack, il matrimonio tra di loro sta ora attraversando una profonda crisi legata semplicemente a ingranaggi che non sembrano più funzionare come un tempo. Mentre si trova a dover fare i conti con ciò, Fiona viene chiamata a prendere una decisione cruciale su un caso estremamente delicato che sta attirando l’attenzione dei media e del popolo: quello del giovane Adam Henry.

L’adolescente, essendo cresciuto in una famiglia di Testimoni di Geova, non vuole accettare una trasfusione di sangue che potrebbe salvargli la vita. In deroga all’ortodossia dell’etica professionale, Fiona sceglie di andare a far visita ad Adam in ospedale, nel tentativo di convincerlo a cambiare idea. Quell’incontro avrà un profondo impatto su entrambi, suscitando nuove e potenti emozioni nel ragazzo e sentimenti rimasti a lungo sepolti nella donna. Appellandosi alla legge Children Act, Fiona dovrà prendere una decisione che potrebbe cambiare per sempre la vita di lei e di Adam.

The Children Act - Il verdetto cast

The Children Act – Il verdetto: il cast del film

Ad interpretare la giudice Fiona Maye vi è l’attrice premio Oscar Emma Thompson, celebre per i film Casa Howard, Quel che resta del giorno e Ragione e sentimento. L’attore Stanley Tucci, noto invece per aver interpretato Cesar Flickerman nella saga di Hunger Games, è qui il marito di Fiona, Jack. Il giovane Adam Henry è qui interpretato da Fionn Whitehead, noto per aver recitato anche in Dunkirk e Black Mirror: Bandersnatch. I suoi genitori, Naomi e Kevin, sono infine interpretati da Eileen Walsh e Ben Chaplin. Quest’ultimo è noto per aver preso parte a film come La sottile linea rossa, Formula per un delitto e Snowden.

The Children Act – Il verdetto: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. The Children Act – Il verdetto è infatti disponibile nei cataloghi di Chili e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 16 settembre alle ore 21:20 sul canale Rai 3.

Fonte: IMDb

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