Uscirà al cinema il 25, 26 e 27
ottobre Time Is Up, il nuovo film di Elisa
Amoruso che torna alla fiction dopo Maledetta Primavera, lei che da anni ci ha
regalato interessantissimi documentari (Strane
Straniere, Bellissime).
Il film, scritto da Amoruso stessa
con Lorenzo Ura e Patrizia Fiorellini, è una produzione
Lotus Production una società di Leone Film
Group con Rai Cinema e sarà distribuito
da01 Distribution. Nel cast
Bella Thorne e Benjamin Mascolo.
La trama di Time Is Up
Vivien (Bella Thorne) e Roy
(Benjamin Mascolo) sono due adolescenti dalle personalità
apparentemente opposte. Vivien è una studentessa talentuosa con la
passione per la fisica e il desiderio di entrare in una prestigiosa
università americana. Vive la sua vita come una formula matematica
che la spinge a rimandare al futuro la propria felicità. Roy invece
è un ragazzo problematico, tormentato da un trauma vissuto da
bambino, che sembra rincorrerlo inesorabilmente e mandare
continuamente in fumo tutti i suoi sogni. Ma anche le
scienze esatte hanno le loro variabili e, come sempre accade,
la vita riesce a intrecciare i suoi eventi in modi
sorprendenti e inaspettati.
Nel cast insieme a Bella
Thorne (Il sole di mezzanotte – Midnight Sun, Sei ancora qui – I
Still See You, The babysitter, Famous in love) e Benjamin Mascolo,
al suo debutto come attore, Sebastiano Pigazzi (We are who we are)
Bonnie Baddoo (Ruthless, Doctors), Giampiero Judica (The App, Uno
di famiglia, Succede, All the Money in the World), Roberto Davide
(Dr. Who, Rome), Nikolay Moss (vincitore di un Emmy Award per il
suo ruolo da protagonista nella serie TV The Cobblestone Corridor)
e Giulio Brizzi (Curon).
Ecco il sguardo ufficiale a
Stranger Things 4, la quarta
stagione di Stranger
Things, la serie rivelazione Netflix dei fratelli Duffer. Nel cast della serie
tornano tutti i protagonisti dello show, insieme ad una folta ed
interessante schiera di
new entry.
Ambientata nella cittadina di Hawkins in Indiana, Stranger
Thingsè
una dichiarazione d’amore per i classici degli anni ’80 che hanno
entusiasmato un’intera generazione. La serie racconta la storia di
un ragazzino che scompare nel nulla. I suoi amici, la famiglia e la
polizia locale si mettono alla ricerca di indizi, ma vengono presto
coinvolti in una trama misteriosa, con esperimenti governativi top
secret, terrificanti poteri soprannaturali, una ragazzina molto
particolare e una pericolosa porta che collega il nostro mondo a un
regno potente ma sinistro. Le amicizie dei protagonisti saranno
messe alla prova e le loro vite cambieranno mentre ciò che
scopriranno trasformerà Hawkins e forse il mondo, per
sempre.
Dalla sua uscita nel 2016, il
fenomeno globale Stranger
Things ha ottenuto oltre 65
premi e 175 nomination alle più importanti
manifestazioni e festival, tra cui gli Emmy Awards, Golden Globes,
Grammy Awards, SAG Awards, DGA Awards, PGA Awards, WGA Awards,
BAFTA, Peabody Award, AFI Awards, People’s Choice Awards, MTV Movie
& TV Awards, Teen Choice Awards e molti altri. La serie candidata
tre volte agli Emmy Awards come miglior serie tv drammatica è uno
dei titoli Netflix più visti. La sola stagione 3 è
stata vista nei primi quattro giorni dal debutto in 40,7
milioni di case, più di qualsiasi altro film o serie
Netflix in quel periodo, e in 64 milioni
nelle prime quattro settimane.
Stranger
Things è creata dai fratelli Duffer e prodotta da
Monkey Massacre Productions e 21 Laps Entertainment. I fratelli
Duffer sono anche i produttori televisivi della serie, insieme a
Shawn Levy e Dan Cohen di 21 Laps Entertainment, e a Iain
Paterson.
Free Guy – Eroe per gioco ha ricevuto molte
recensioni positive da parte critica (attualmente è all’87% su
Rotten Tomatoes), quindi è chiaro che la Disney vorrà continuare a
lavorare con il regista Shawn Levy.
Il regista non ha mai lavorato a un
film di supereroi, ma la sua filmografia include titoli come
Una notte al museo, Real Steel e l’amatissima
serieStranger
Things. Di conseguenza, il suo nome viene spesso suggerito
per vari progetti da moltissimi fan dei fumetti, incluso il tanto
agognato Deadpool 3, che segnerà finalmente il debutto
del Mercenario Chiacchierone nel MCU.
Parlando con
Inverse, il regista ha dato una risposta alquanto intrigante
sulla possibilità di dirigere Deadpool 3. “Ho intenzione di evitare di
rispondere a questa domanda, e lo so che già questo potrebbe
risultare come una risposta”, ha detto. “Risponderò
all’ultima parte, ossia: sono un fan! Sono un fan di Deadpool, un
grande fan. E, ovviamente, sono un fan dell’Universo Marvel e del modo in cui sempre più
registi di rilievo ormai possono creare la propria visione ed
esprimere la propria voce attraverso quell’enorme franchise, che
sia ciò che Taika Waititi ha fatto con Thor: Ragnarok, o quello che ha fatto James
Gunn con Guardiani della Galassia o quello
che rappresenterà Eternals.”
“Questi sono veri film e sono
anche film Marvel”, ha continuato Levy.
“Quindi, se si presentasse il titolo giusto lo farei, perché mi
propongo solo per cose in cui so di potermela cavare, e ce ne sono
alcune in cui sento di sapere cosa poter fare. Quindi
vedremo”.
Wendy Molyneux e
Lizzie Molyneux-Loeglin stanno attualmente
scrivendo la sceneggiatura di Deadpool 3 insieme a Ryan Reynolds, ed è difficile credere che i
Marvel Studios non abbiano già qualcuno in
mente a cui affidare la regia del film. Shawn Levy
sarebbe probabilmente una buona scelta, e considerata la mole di
easter egg e cameo presenti in
Free Guy… chissà, forse potrebbe essere proprio lui la
persona giusta per portare Wade Wilson nel MCU.
Il futuro di Deadpool al
cinema
Dopo l’uscita di Deadpool
2 e l’acquisizione di Fox da parte di Disney, il
futuro di Deadpool è
stato per lungo tempo appeso al filo dell’incertezza. Tuttavia, lo
scorso gennaio è stato confermato che Deadpool
3 si farà e che sarà ufficialmente collegato
al MCU. Al momento le
uniche informazioni sul film riguardano gli sceneggiatori: la
Marvel, infatti, ha affidato
a Wendy Molyneux e Lizzie
Molyneux-Logelin (che andranno a sostituire i
veterani Rhett Reese e Paul Wernick) il compito di scrivere il
nuovo film.
L’uscita di The Suicide
Squad di James Gunn è stata accompagnata da
un’accoglienza estremamente positiva: il nuovo film dedicato alla
Task Force X, infatti, ha conquistato la critica di tutto il
mondo. Suicide
Squad di David Ayer, invece, ha avuto una risposta
ampiamente negativa all’epoca dell’uscita in sala, ma sappiamo che
l’intromissione della Warner Bros. durante la produzione ha portato
ad una versione diversa da quella pensata in origine dal
regista.
Tutto sommato, l’originale Suicide
Squad non è poi così male, e di certo la qualità del film
sembrerà molto più elevata agli occhi degli spettatori che lo
guardano oggi per la prima volta. Ciò è dovuto a una serie di
fattori, come ha provato a spiegare Screen
Rant:
La dinamica familiare
La squadra potrebbe anche essere stata messa insieme per una
missione ben precisa, ma il film ha dimostrato che, alla fine, si
sono sempre considerati come membri di una grande famiglia. El
Diablo ha menzionato proprio questo come motivo del suo sacrificio,
poiché i personaggi assomigliano a una famiglia disfunzionale che
unisce le forze quando è necessario.
Con
il successo di altri franchise come Fast & Furious e
Deadpool che portano avanti questo concetto, Suicide
Squad regge bene l’adattamento dei personaggi da
questo punto di vista. Guardare il film attraverso questa lente, in
realtà, mostra quanto fossero simili tra loro i rispettivi membri
del team.
L’umorismo involontario
Nonostante i toni tipici della
commedia siano risultati essenzialmente piatti, il film si è
comunque avventurato in una sorta di territorio satirico. Può
essere divertente, infatti, ridere di cose come il Joker che urla
“Hunka-Hunka!” senza motivo, o magari per la morte di
Slipknot pochi istanti dopo la sua introduzione, poiché gli
spettatori non si aspetteranno niente di particolare da questi
momenti.
Alla fine, servono a dare al film
una buona rigiocabilità, anche perché sono tipologie di scene che
compiano più e più volte, conferendo al film un aspetto gigionesco
che potrebbe comunque fare leva sugli spettatori.
Il debutto di Margot Robbie nei panni di Harley Quinn
Margot Robbie è emersa come
la punta di diamante all’interno del cast di Suicide
Squad, anche se la sua Harley Quinn non è sempre
stata fedele ai fumetti. Dal momento che il suo debutto è stato in
questo film, lo stesso sarà sempre collegato alla sua performance,
in quanto è servito proprio da trampolino di lancio per la
Mattacchiona.
Coloro che vogliono seguire lo
sviluppo del personaggio di Harley devono per forza dare
un’occhiata alla sua prima apparizione, concedendo a Suicide
Squad una prima, doverosa, possibilità. Si distingue anche
meglio ora di quanto non abbia fatto in passato, a causa di quanto
sia lampante che Harley sia il personaggio di spicco del film.
Il primo titolo vantaggioso per il DCEU
Sebbene il risultato finale lasciasse più a desiderare che
altro, Suicide
Squad sarà sempre il film che ha cambiato le sorti
del DCEU. Sia L’uomo d’acciaio che Batman v Superman erano abbastanza
stereotipati in termini di rappresentazione, mentre questo film
aveva comunque un suo stile nel raccontare di questi personaggi,
antieroi con decisioni moralmente discutibili da
prendere.
La
dark comedy è anche invecchiata bene grazie a film simili come
Deadpool, mentre la riuscita rappresentazione del
materiale più affilato e ironico in The Suicide
Squad ha comunque aiutato l’originale con il senno di
poi.
Impostare un modello per il sequel
The Suicide
Squad ha introdotto molti nuovi personaggi come Peacemaker e Bloodsport, ma il modello per la
struttura del film è stato fissato dall’originale. Aspetti come il
ruolo di Amanda Waller nella preparazione e nel tradimento della
Task Force X, il tema dei personaggi che formano legami familiari e
l’impostazione generale di una squadra di criminali vengono tutti
portati avanti nel film di James
Gunn.
Dal
momento che il sequel è stato accolto così bene, il primo film
verrà ora visto in maniera diversa dai fan, poiché si presenterà
come una materia decisamente familiare. Inoltre, il film dovrebbe
essere apprezzato anche solo per aver posto le basi per un seguito
così degno.
Evitare di ripetere gli stessi
errori
Riguardare Suicide
Squad significa anche rivedere tutti quei difetti che il
DCEU, da allora, ha provato a correggere. Ciò include cose come
incorporare nella storia un cattivo come Incantatrice, concentrarsi
troppo sulle presentazioni dei personaggi e inserire Joker quando
non era necessario.
Con
il DCEU che ora sta facendo un grande sforzo per non ripetere
questi errori, Suicide
Squad può essere visto come il film che ha incassato il
colpo al fine di capire come migliorare il franchise. Ora che la
frustrazione dei fan per i difetti del DCEU è quasi del tutto
svanita, il film non sembra poi così pieno di difetti e tutti quei
punti deboli possono essere tranquillamente perdonati.
I ritratti di Deadshot e El Diablo
Poiché i difetti del film
sono stati messi ampiamente in risalto negli ultimi cinque anni, è
giusto concentrarsi anche sui punti di forza. El Diablo e Deadshot
sono stati elogiati anche all’epoca per avere portato nella storia
una genuina caratterizzazione del senso di colpa, con entrambi che
cercavano di redimersi per aver fatto del male alle loro
famiglie.
I fan hanno sempre sottolineato
quanto sia accurato rispetto ai fumetti il Deadshot di Will Smith,
mentre il comportamento tranquillo ma mortale di El Diablo è sempre
stato visto come estremamente coinvolgente. Guardare il primo film
è l’unico modo per godere di questi due personaggi nel DCEU, e vale
sicuramente la pena dare un’occhiata al film per godere di questi
due ruoli.
La violenza esagerata
Il numero di morti raccapriccianti, come la testa di Slipknot
che viene fatta esplodere e Killer Croc che mastica le persone, è
stato visto come un tentativo estremo di essere violenti all’epoca,
ma oggi è un qualcosa in realtà all’ordine del giorno. Film come
Logan e The Suicide
Squad sono pieni di momenti violenti esagerati che si
legano bene all’estetica generale del film.
Per
questo motivo, gli spettatori ora sono ben disposti a considerare
allo stesso modo la violenza di Suicide
Squad, poiché hanno avuto il tempo di capire che
può davvero funzionare nei film di supereroi.
La colonna sonora
A causa dell’accoglienza
negativa che ha circondato il film, la decisione di incorporare
alcuni brani come “Sucker for Pain” e “Gangsta”, è stata criticata
per aver favorito la rappresentazione dei personaggi piuttosto che
la qualità della storia. Tuttavia, rimuovere il peso delle
aspettative consente alla colonna sonora di brillare, poiché si
lega – appunto – ai tratti distintivi di ogni personaggio.
La colonna sonora che accompagna la
squadra emana quel senso di terrore e minaccia che ognuno sembra
portare con sé e crea la giusta atmosfera per tutte le loro
buffonate dispettose. La qualità della colonna sonora non è ancora
così enfatizzata nel genere supereroistico, rendendo Suicide
Squad una degna eccezione per coloro che preferiscono
che la musica vada di pari passo con il gusto per l’immagine.
I cameo di altri eroi del DCEU
Il DCEU si è allontanato
dallo stile tipico dell’universo condiviso che aveva fino
all’uscita di Justice League. Ora, i film presentano
molto raramente crossover tra supereroi, cosa che rende Suicide
Squad l’ultimo grande esempio in tal senso, dal momento
che contiene molto materiale che evidenzia il fatto che più eroi
sono presenti all’interno di un universo più ampio.
I cameo di Batman e Flash
funzionano, soprattutto perché gli eroi non si sono fatti vedere
molto negli anni a venire. Aiuta anche ad avere una buona chimica
con i cattivi nelle loro scene, dando a queste apparizioni speciali
una qualità sempre valida. Queste scene servono come promemoria,
per i fan del DCEU di oggi, del potenziale per tutti questi
personaggi di incrociarsi ancora in futuro.
Ryan Reynolds è attualmente impegnato con la
promozione di Free Guy – Ero per gioco, ma ovviamente i
giornalisti sfruttano l’occasione per chiedere all’attore
aggiornamenti in merito a Deadpool 3. Ad ottenere il più grosso
aggiornamento in merito al film è stato
Collider, al quale l’attore ha confermato che, nonostante il
film non abbia ancora un regista, è molto probabile che le riprese
inizieranno già il prossimo anno.
Alla domanda sulla possibilità che
la produzione inizi nel 2022, Reynolds ha risposto: “La
percentuale di possibilità? Non lo so. Non potrei assegnare una
percentuale a una cosa del genere. Direi 50/50, forse? Siamo
coinvolti in maniera attiva nello sviluppo del film. Stiamo
cercando di dargli la migliore forma possibile. In che mese siamo?
Agosto? Allora, l’anno prossimo? Direi che ci sono circa il 70% di
possibilità che entri in produzione il prossimo anno.”
L’attore ha continuato parlando
della sua collaborazione con Wendy Molyneux e Lizzie
Molyneux-Loeglin alla sceneggiatura (probabilmente Reynolds
figurerà nei crediti in qualità di autore del soggetto). “È una
sorta di processo quotidiano”, ha aggiunto, “Scrivere è un
così: devi dedicargli tempo, andartene e poi rimetterti al lavoro.
Sto collaborando con i Molyneux alla sceneggiatura ed è fantastico.
Sono incredibilmente talentuosi e molto intelligenti. Comprendono
alla grande quest’universo. Sanno come fare una cosa quando tutti
si aspettano l’esatto contrario. Quindi è un processo molto, molto
divertente.”
Il futuro di Deadpool al
cinema
Dopo l’uscita di Deadpool
2 e l’acquisizione di Fox da parte di Disney, il
futuro di Deadpool è
stato per lungo tempo appeso al filo dell’incertezza. Tuttavia, lo
scorso gennaio è stato confermato che Deadpool
3 si farà e che sarà ufficialmente collegato
al MCU. Al momento le
uniche informazioni sul film riguardano gli sceneggiatori: la
Marvel, infatti, ha affidato
a Wendy Molyneux e Lizzie
Molyneux-Logelin (che andranno a sostituire i
veterani Rhett Reese e Paul Wernick) il compito di scrivere il
nuovo film.
L’assenza di un trailer ufficiale di
Spider-Man: No Way Home, che continua a latitare, sta
costringendo i fan e le principali testate che si occupano di
cinema a continuare a speculare su ciò che verrà raccontato
nell’attesissimo threequel dedicato alle avventure di Peter
Parker.
Tuttavia, sappiamo già che il nuovo
film esplorerà il famigerato Multiverso, con l’Uomo Ragno che unirà
le forze con Doctor Strange e un paio di altri volti noti
del MCU per combattere – probabilmente
– una versione interdimensionale dei Sinistri Sei (ma quest’ultima,
purtroppo, è soltanto l’ennesima voce senza alcuna conferma
ufficiale).
Michael Waldron, head writer di Loki che ha anche riscritto la sceneggiatura
di Doctor
Strange in the Multiverse of Madness dopo il
coinvolgimento di Sam Raimi, ha recentemente parlato con
The
Playlist (via
CBM) di quanto la lavorazione dei due progetti sia stata, in
realtà, estremamente interconnessa. Anche se non ha menzionato
specificamente il Multiverso, Waldron ha spiegato di essere stato
sempre in contatto con il team del film mentre lavorava alla serie
con Tom Hiddleston. Ma a quale scopo?
“Il nostro team di produzione
comunicava costantemente con il team di produzione del film per
assicurarsi che non ci stessimo rovinando le cose a vicenda”,
ha spiegato Waldron. “Sono stato avvantaggiato su Spider-Man:
No Way Home, perché l’hanno scritto Chris McKenna ed Erik Sommers,
e sono stato l’assistente del loro sceneggiatore durante la quinta
stagione di Community, quindi ho potuto chiamare McKenna e farmi
non solo bullizzare da lui quando volevo, ma anche dirgli: ‘Ehi,
che diavolo state facendo? Fammi essere sicuro di non rovinare
nulla’.”
“Quindi c’è stata questa sorta
di comunicazione ininterrotta che ha permesso ai team creativi, ai
registi, agli sceneggiatori, a chiunque, di comprendere meglio ciò
a cui ognuno stava lavorando”, ha aggiunto Waldron.
“Sicuramente è un modo di lavorare che avvantaggia i
progetti.”
Questo livello di collaborazione tra
le parti è sicuramente interessante, e sappiamo che Waldron ha
avuto rapporti lavorativi anche con Jeff Loveness, sceneggiatore di
Ant-Man and The Wasp: Quantumania. È chiaro
che questi film avranno tutti a che fare con la versione del
Multiverso del MCU, ma sarà di certo Spider-Man:
No Way Home ad offrire il primo assaggio di ciò che
significherà per il futuro di Spidey nell’universo condiviso.
Wade Wilson farà il suo debutto
ufficiale nell’Universo Cinematografico Marvel soltanto con l’arrivo di
Deadpool 3, ma di recente è stato diffuso
online
un breve video promozionale di Free Guy – Ero per gioco, parecchio divertente, in cui
il Mercenario Chiacchierone è apparso insieme a Korg, l’amico di
Thor.
Ora, Ryan Reynolds ha rivelato di aver inizialmente
proposto alla Disney un crossover decisamente più oscuro!
“Volevo realizzare un cortometraggio di Deadpool in cui il mio
personaggio interrogava il cacciatore che ha ucciso la mamma di
Bambi”, ha spiegato l’attore a IGN.
“Deadpool era un suo grande fan, ma non lo avrebbe realmente
interrogato… voleva solo sapere da lui come fare per diventare il
personaggio Disney più odiato nella storia della Disney.
Ovviamente, lo studio non era assolutamente d’accordo.”
Le cose sono andate diversamente,
invece, per l’idea di uno sketch con Deadpool e Korg in occasione
della promozione di Free Guy (film che arriverà nelle sale italiane
dall’11 agosto). Reynolds ha così subito contattato Taika Waititi (che interpreta l’alieno di
roccia nel MCU e che ha anche un ruolo nel
film di Shawn Levy distribuito dai Watl Disney Studios) per
ottenere il via libera.
“Allora siamo tornati da loro
con questo pezzo su Deadpool e Korg. Lo abbiamo inviato e hanno
subito detto sì”, ha spiegato Reynolds. “Quindi ho
chiamata Taika e ha subito accettato. È un vero genio ed ero
entusiasta all’idea di collaborare con lui nelle vesti di quel
personaggio.”
Il futuro di Deadpool al
cinema
Dopo l’uscita di Deadpool
2 e l’acquisizione di Fox da parte di Disney, il
futuro di Deadpool è
stato per lungo tempo appeso al filo dell’incertezza. Tuttavia, lo
scorso gennaio è stato confermato che Deadpool
3 si farà e che sarà ufficialmente collegato
al MCU. Al momento le
uniche informazioni sul film riguardano gli sceneggiatori: la
Marvel, infatti, ha affidato
a Wendy Molyneux e Lizzie
Molyneux-Logelin (che andranno a sostituire i
veterani Rhett Reese e Paul Wernick) il compito di scrivere il
nuovo film.
Il franchise cinematografico
di Hunger
Games, basato sulla saga letteraria di Suzanne
Collins, è uno dei più amati dell’ultimo decennio. Adesso,
per la gioia di tutti i fan delle avventure di Katniss Everdeen e
dell’universo di Panem, la saga si prepara a tornare nuovamente sul
grande schermo, con l’annuncio che la Lionsgate porterà al cinema
il romanzo prequel, The
Ballad of Songbirds and Snakes, uscito a maggio del
2020.
Ora,
Deadline riporta che la produzione del film partirà
ufficialmente nella prima metà del 2022. A confermare la notizia è
stato Joe Drake, chairman di Lionsgate, che ha
anche confermato che l’obiettivo dello studio è quello di
distribuire il film entro la fine del 2023, o al massimo all’inizio
del 2024. Francis Lawrence, che ha diretto
tre dei film che compongono la saga principale, tornerà a
Panem per occuparsi anche dell’adattamento di The Ballad of Songbirds and
Snakes.
Nina Jacobson tornerà a produrre
con Brad Simpson, suo partner di Color Force, mentre
Michael Arndt (Hunger
Games: La ragazza di fuoco) adatterà la sceneggiatura da
un trattamento scritto dalla stessa Collins, la quale fungerà anche
da produttore esecutivo. Ambientato circa 64 anni prima dei fatti
raccontati nella trilogia originale, il romanzo prequel
segue un diciottenne Coriolanus Snow (il personaggio interpretato
da
Donald Sutherland nella tetralogia
cinematografica), che alla fine si erge a diventare il sovrano
autoritario della nazione distopica di Panem.
Il grande successo della saga di Hunger Games
Nella saga cinematografica di
Hunger Games (che ha portato al cinema i
romanzi di Collins in quattro film di successo dal 2012-2015,
incassando $ 2,97 miliardi in tutto il mondo), i protagonisti erano
interpretati dal premio Oscar Jennifer Lawrence, affiancata da Josh
Hutcherson, Liam Hemsworth, Sam Claflin, Jena Malone, Woody
Harrelson e Elizabeth Banks.
Chi ha già avuto modo di vedere il film,
probabilmente sa a quale attore ci stiamo riferendo. Tuttavia, il
cameo non è così facile da scovare.“La gente sa che avevo quasi scelto Dave
Bautista per un ruolo nel film e che alla fine ha dovuto rifiutare,
quindi la cosa è saltata”,ha detto il regista, alludendo all’attore che
ha scelto invece di apparire inArmy of the Dead.“Ma
a parte questo, beh, potrebbe esserci un altro membro dei
Guardiani, da qualche parte nel film, che nessuno ha ancora
notato…”
Per tutti coloro che vogliono sapere di quale
attore si tratta e, soprattutto, dov’è possibile scovare il cameo,
quando la Task Force X si dirige in un bar a Corto Maltese,
l’attricePom
Klementieff, che
interpreta Mantis nel franchise dei Marvel Studios, appare brevemente nei panni di
una cantante.
Nel 2019, nel bel mezzo della produzione del
film, l’attrice era stata avvistata a cena fuori con l’intero cast,
quindi per molti questo cameo non dovrebbe rappresentare una vera e
propria sorpresa. Sfortunatamente, Gunn non ha rivelato quale
personaggio avrebbe invece dovuto interpretare
Bautista.
“Benvenuti all’inferno, ossia a
Belle Reve, la prigione con il più alto tasso di mortalità negli
Stati Uniti d’America. Qui sono confinati i peggiori
supercriminali, disposti a tutto pur di evadere, anche unirsi
all’oscura e super segreta missione della Task Force X. L’incarico
del giorno? Metti insieme una serie di truffatori (tra cui
Bloodsport, Peacemaker, Captain Boomerang, Ratcatcher 2,
Savant, King Shark, Blackguard, Javelin e la psicopatica preferita
di tutti, Harley Quinn). Armali pesantemente e abbandonali sulla
remota isola di Corto Maltese infusa dal nemico. Mettili alla prova
grazie ad una giungla brulicante di avversari militanti e forze di
guerriglia ad ogni angolo. La squadra è impegnata in una ‘search
and destroy’ guidata dal colonnello Rick Flag, mentre i tecnici del
governo di Amanda Waller seguono ogni loro movimento grazie a dei
sistemi impiantati nelle loro orecchie. Come sempre… una sola mossa
falsa e chiunque può morire (per mano degli avversari, di un
compagno di squadra o della stessa Waller).”
Ryan Reynolds ha rivelato che sua moglie
Blake Lively ha contribuito alla creazione di
alcune delle sue battute di Deadpool.
In una recente intervista con Sirius XM (via
EW), l’attore ha parlato della fase di scrittura di alcuni dei
suoi film, rivelando che Blake ha scritto alcune delle cose più
brillanti che abbia mai recitato, incluse alcune delle battute del
Mercenario Chiacchierone.
Tuttavia, all’attrice non è mai
stato dato alcun credito per il suo contribuito, cosa che Reynolds
attribuisce al sessismo che, purtroppo, dilaga ancora oggi a
Hollywood. “Contribuisco alla sceneggiatura di molti dei miei
film. Per molto tempo, è stato un meccanismo di
sopravvivenza”, ha spiegato Ryan. “A volte vengo
accreditato, altre volte no. Ci sono un sacco di battute che, in
realtà, sono opera di Blake. Mi diceva: “Che ne dici di questa?’. E
io rispondevo: ‘È incredibile.'”
“È stato divertente. Ma forse
c’è un sessismo intrinseco nel business. Ho detto un sacco di volte
che certe battute le aveva scritte lei e non io. Ma ogni volta la
storia si ripete e puntualmente risultava come se fossero una mia
idea”, ha aggiunto l’attore. “Blake è davvero talentuosa.
Mi ha aiutato veramente tanto non solo con Deadpool, ma anche con
tantissimi altri miei film che sono stati dei grandi
successi.”
Il futuro di Deadpool al
cinema
Dopo l’uscita di Deadpool
2 e l’acquisizione di Fox da parte di Disney, il
futuro di Deadpool è
stato per lungo tempo appeso al filo dell’incertezza. Tuttavia, lo
scorso gennaio è stato confermato che Deadpool
3 si farà e che sarà ufficialmente collegato al
MCU. Al momento le uniche
informazioni sul film riguardano gli sceneggiatori: la Marvel, infatti, ha affidato
a Wendy Molyneux e Lizzie
Molyneux-Logelin (che andranno a sostituire i
veterani Rhett Reese e Paul Wernick) il compito di scrivere il
nuovo film.
ATTENZIONE L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SU
THE SUICIDE SQUAD – MISSIONE SUICIDA
The
Suicide Squad – Missione Suicida di James Gunn è appena arrivato in sala, negli
USA anche su HBO Max, e ci sembra importante segnalare che il film
prevede due scene post-credits. La prima riguarda Weasle e la
seconda invece Peacemaker.
All’inizio del film, gran parte
della Task Force X viene eliminata in modo sanguinoso subito dopo
che la squadra che si rende conto che Weasel non sa nuotare, ed è
troppo tardi per donnola gigante. La creatura raccapricciante
sembra annegare e viene trascinata a riva da Savant che prontamente
dichiarata morta. Nella prima scena post credits, tuttavia, Weasel
si sveglia, sputa un po’ d’acqua e poi corre nella giungla per
godersi la sua ritrovata libertà.
Nella seconda scena post credits, ci
troviamo in un ospedale con degli agenti A.R.G.U.S. John Economos
(Steve Agee) ed Emilia Harcourt (Jennifer
Holland). Alla fine del film, Peacemaker di John
Cena viene ucciso da Bloodsport dopo che
ha ucciso Rick Flagg e aver tentato di eliminare
Ratcatcher 2 (tutto in nome della libertà per
volere di Amanda Waller). Tuttavia nella scena si
scopre che Peacemaker è sopravvissuto ed è stato tirato fuori dalle
macerie perché hanno bisogno di lui per qualcosa. Come mai? “Per
salvare il fottuto mondo.”
Qual è il significato di queste due
scene post-credits?
La prima non significa proprio
niente. Sì, potremmo vedere ancora Weasel se James
Gunn decidesse di tornare nel DC
Extended Universe per un sequel di The
Suicide Squad, ma la scena è davvero solo un pretesto
per ridere.
La seconda, tuttavia, pone le basi per la serie
Peacemaker in otto parti di HBO Max. Ora sappiamo
che la serie sarà un sequel piuttosto che un prequel, ed esplorerà
le conseguenze che il tempo ha avuto sul personaggio, con la Task
Force X promette di essere ora più interessante del previsto. La
performance di Cena è una delle cose migliori del film e sebbene
Peacemaker non sia esattamente un personaggio equilibrato, non è di
certo completamente cattivo.
Abbiamo anche la sensazione che la
il senso di colpa dopo aver ucciso un eroe come Flag lo
perseguiterà, soprattutto perché la sua controparte nei fumetti è
perseguitata da coloro che ha ucciso in nome della pace.
Negli anni Novanta Jim
Carrey era l’attore più popolare del mondo, nonché il
primo a ricevere compensi per i suoi film campioni di incassi.
Titoli come The Mask, Scemo & più scemo e Bugiardo
bugiardo lo hanno consacrato come una delle icone della
commedia statunitense. Prima di questi, a dare inizio alla sua
notorietà è stato il film del 1994 Ace Ventura –
L’acchiappanimali, diretto da Tom
Shadyac (regista che avrebbe poi lavorato con Carrey anche
per Una settimana da Dio). Con il personaggio di Ace
Ventura, l’attore inizia così a dar prova delle sue doti comiche e
della sua grande versatilità.
Il film è infatti una delirante
commedia che scena dopo scena dà vita ad una serie sempre più
imprevedibile di risvolti e assurdità. Per Carrey, il personaggio è
da considerarsi come lo 007 dei detective per animali, senza
ovviamente la serietà che contraddistingue il celebre James
Bond. Tra satira e parodia, Ace Ventura fu un successo
fenomenale al momento della sua uscita. Pur se accolto in modo
molto negativo della critica, il film ottenne incassi straordinari
e negli anni ha guadagnato lo status di cult. Oggi è dunque
ricordato come uno dei film comici più celebri degli anni
Novanta.
Il film, inoltre, non ha solo reso
celebre Carrey, ma ha anche permesso di dar vita ad un intero
franchise dedicato al personaggio di Ace Ventura. L’influenza di
questo è ancora forte oggi tanto al cinema quanto in altri media.
Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente
utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a
questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e
al cast di attori. Infine, si elencheranno anche
le principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Ace Ventura – L’acchiappanimali: la trama del film
Protagonista del film è Ace
Ventura, un bizzarro investigatore privato incredibilmente
abile nel suo mestiere. Egli è specializzato nel ritrovamento di
animali domestici o in cattività, rapiti o smarriti che sia. I suoi
metodi poco ortodossi generano non poche perplessità in quanti lo
vedono all’opera, ma la risoluzione del caso è sempre garantita.
Ace si trova però ora alle prese con una vicenda particolarmente
complessa: quella della scomparsa di Fiocco di
Neve, il delfino masscotte dei Miami Dolphins. Egli viene
dunque incaricato di ritrovare l’animale prima che si svolga il
prestigioso Super Bowl di football.
Al caso collaborano anche la capo
pubblicista Melissa Robinson e al capo delle
operazioni Roger Podacter. Le varie piste
individuate da Ventura si rivelano tuttavia ben poco proficue e il
caso sembra trovarsi subito ad un punto morto. Il ritrovamento di
un anello targato 1984 donato ai giocatori della squadra del
campionato di quell’anno è però un indizio significativo. Ventura
inizia così a condurre una serie di indagini sui membri di quella
formazione, individuando in Ray Finkle un perfetto
sospettato. Proprio mentre la risoluzione sembra essere a portata
di mano, una serie di imprevedibili eventi daranno vita a
complicazioni a dir poco comiche.
Ace Ventura – L’acchiappanimali: il cast del film
Originariamente per il ruolo del
protagonista si era pensato all’attore Rick
Moranis, celebre per i film Ghostbusters e
Balle spaziali. Dopo che i produttori notarono però
Jim Carrey in
alcuni sketch nello show In Living Color, decisero di
affidarsi a lui ed alla sua comicità. Entrato a far parte del
progetto, Carrey chiese di poter riscrivere personalmente alcune
scene della storia. Egli esasperò così l’azione del suo personaggio
al fine di farla risultare irrealisticamente divertente e grazie
alla sua capacità di improvvisazione diede vita ad un personaggio
sopra le righe perfettamente congeniale al film. Carrey ha così
curato ogni aspetto possibile del personaggio, dalla capigliatura
ai movimenti, per cui si è ispirato a quelli degli uccelli.
Accanto a lui, nel ruolo di Melissa
Robinson, vi è invece l’attrice Courteney Cox,
celebre per essere stata Monica Geller nella sitcom
Friends. Per l’attrice non fu però affatto facile recitare
nel film, essendovi stati sul set animali di cui ha paura, come ad
esempio le scimmie. L’attrice Sean Young
interpreta la tenente Lois Einhorn, mentre Dan
Marino, ex giocatore di football, interpreta qui sé
stesso. Troy Evans ricopre il ruolo di Roger
Podacter, Tone Lōc quello di Emilio e
Noble Willingham veste i panni di Riffle. Il
celebre attore tedesco Udo Kier, noto per i
tantissimi film horror in cui ha recitato, è il miliardario Ronald
Camp, tra i sospettati di Ventura.
Ace Ventura – L’acchiappanimali: i
sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Dato il grandissimo successo del
film, nel 1995 è stato realizzato Ace Ventura –
Missione Africa, in cui Carrey torna a ricoprire il
ruolo dell’improbabile detective di animali. Questo sequel
ripropose le principali caratteristiche del primo film e pur
presentando una nuova ambientazione e nuovi personaggi, il successo
fu ancora maggiore del primo film. Per anni si è parlato di dar
vita anche ad un terzo capitolo, ma ad oggi è stato realizzato solo
uno spin-off per la TV intitolato Ace Ventura 3, con
protagonista il giovane figlio del detective. Nel marzo del 2021 è
però stato annunciato un vero terzo capitolo, prodotto dagli Amazon
Studios. Non è però ancora stato confermato o meno il ritorno di
Carrey nel suo iconico ruolo.
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Ace Ventura –
L’acchiappanimali è infatti disponibile nei cataloghi
di Rakuten TV, Google Play, Apple iTunes, Tim Vision e
Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un
dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è
inoltre presente nel palinsesto televisivo di
giovedì 5 agosto alle ore
21:10 sul canale Paramount Channel.
Il regista Lucio
Fulci è unanimemente considerato uno dei grandi maestri
del cinema di genere italiano, avendo affrontato nel corso della
sua carriera ogni tipologia di racconto, dal comico al horror.
Particolarmente celebri sono però i suoi film gialli, tra cui
spicca quello che è ancora oggi considerato il suo capolavoro,
Non si sevizia un paperino,
uscito nel 1972. Cinque anni dopo, Fulci ha poi portato al cinema
un nuovo appassionante racconto di questo genere con il film
Sette note in nero. Anch’esso è
considerato uno dei suoi gialli più importanti, tanto per la
costruzione narrativa quanto per le scelte estetiche.
Inizialmente Fulci voleva in realtà
adattare il romanzo Terapia mortale dello scrittore
Vieri Razzini. Non riuscendo però a trovare
sbocchi sulla sceneggiatura, però, decise di modificare il racconto
con l’aiuto di Dardano Sacchetti. I due, traendo
grande ispiazione da Profondo rosso di Dario
Argento, diedero così vita ad un giallo con elementi
paranormali ed un assillante ritornello musicale che diviene un
ossessione tanto per i personaggi quanto per gli spettatori.
Rispetto ai suoi precedenti film, Fulci limita inoltre gli effetti
splatter per concentrarsi maggiormente sugli aspetti onirici e
parapsicologici della vicenda.
Ancora oggi Sette note in
nero è considerato un classico del giallo italiano nonché uno
dei suoi esempi migliori. Citato e omaggiato in ogni modo, questo
riconferma l’indiscutibile capacità di Fulci di fare di necessità
virtù, adattando quanto a sua disposizione per una resa
cinematografica di grande impatto. Prima di intraprendere una
visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune
delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di
attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Sette note in nero: la trama del film
Protagonista del film è
Virginia Ducci, una donna che sin da bambina ha
dimostrato di possedere delle doti di chiaroveggenza. La prima
manifestazione di ciò l’ha avuta il giorno in cui sua madre si
uccise a Dover gettandosi da un dirupo mentre Virginia era in un
collegio a Firenze, riuscendo nonostante la distanza a vedere
l’intera scena. Divenuta adulta, questa ha poi spostato
Francesco Ducci, uomo d’affari toscano. Proprio al
suo partner è legata una nuova visione che si manifesta a Virginia.
La donna intravede infatti tutti i dettagli di un delitto svoltosi
nella villa di campagna del marito.
Fatte delle ricerche, Virginia
scopre così il cadavere di una certa Agnese
Bignardi, uccisa nel 1972 e murata nella casa. Ritrovato
lo scheletro di questa, la polizia incrimina Francesco, già amante
della ragazza scomparsa, e lo arresta. Virginia, però, frugando
nella visione avuta, con l’aiuto della cognata
Gloria, dell’amico parapsicologo Luca
Fattori e della segretaria di questi,
Paola, indirizza i sospetti su Emilio
Rospini, a sua volta amante di Agnese e professionalmente
nei pasticci. Così facendo tenta di far scagionare il marito,
inconsapevole però dei tanti misteri e pericoli che ancora
avvolgono il delitto e la visione avuta.
Sette note in nero: il cast del film
Insolitamente per un film italiano
dell’epoca, tutti gli attori hanno recitato i loro dialoghi in
inglese indipendentemente dalla nazionalità, invece di essere
doppiati in seguito. La traccia italiana, invece, è doppiata da
altri interpreti che doppiano i personaggi, anche nel caso degli
attori italiani del film. Per quanto riguarda il cast di attori
stranieri, ad interpretare il ruolo di Virginia Ducci vi è
l’attrice brasiliana Jennifer O’Neill, già apparsa
nei film italiani Gente di rispetto e
L’innocente. L’attore francese Marc Porel
è il parapsicologo Luca, mentre Elizabeth Turner
comprare nel ruolo della madre di Virginia.
Gianni Garko, noto
per diversi western e commedie italiane, recita invece nel ruolo di
Francesco Ducci. Ida Galli, celebre attrice
caratterista del cinema italiano, interpreta invece Gloria Ducci,
sorella di Francesco. Sono poi presenti Gabriele
Ferzetti, celebre per il film L’avventura, è il
professor Emilio Rospini, mentre Loredana Savelli
è sua moglie Giovana. L’attrice e showgirl Jenny
Tamburi interpreta Paola, la segretaria di Luca, mentre
Lugi Diberti è il giudice. La giovanissima
Fasta Avelli interpreta invece Virginia da
bambina. L’attrice aveva già recitato per Fulci in Non si
sevizia un paperino, ed ha abbandonato la recitazione negli
anni Ottanta.
Sette note in nero: il trailer e
dove vedere il film in streaming e in TV
Sette note in
nero è un titolo assolutamente imprescindibile del
cinema italiano e per gli amanti del genere. Per vederlo, è
possibile fruire del film grazie alla sua presenza sulla
piattaforma YouTube. Sfortunatamente il film non è
attualmente presente su altri servizi di streaming, rendendo dunque
limitata la sua disponibilità. È però possibile ritrovarlo nel
palinsesto televisivo di giovedì 5 agosto alle
ore 23:00 sul canale Cine 34.
Distintosi tra cinema e serie TV,
l’attore Brenton Thwaites è riuscito nel corso di
pochi anni ad affermarsi come un giovane e promettente volto della
recitazione. Grazie alla sua partecipazione a grandi blockbuster ha
potuto ottenere grande popolarità, confermando poi il suo talento
anche attraverso prodotti più piccoli e di vario genere. Oggi è
protagonista di una popolare serie televisiva, riconfermandosi come
una personalità ancora particolarmente sulla cresta dell’onda.
Ecco 10 cose che non sai su Brenton
Thwaites.
Brenton Thwaites: i film e le serie TV
1. Ha recitato in diversi
film. La carriera cinematografica di Thwaites ha avuto
inizio con i film Save Your Legs!, Oculus – Il riflesso del
male e The Signal, girati tra il 2012 e il 2014.
Sempre nel 2014 recita in Maleficent accanto ad
Angelina Jolie e
Elle Fanning,
ottenendo grande popolarità. Successivamente recita in The Giver – Il mondo di
Jonas (2014), Son of a Gun (2014), Ride –
Ricomincio da me (2014) e Gods of Egypt (2016).
Ulteriore popolarità arriva nel 2017 grazie al film Pirati dei Caraibi – La vendetta
di Salazar, dove recita accanto a Johnny Depp e
Kaya
Scodelario. Da quel momento ha poi recitato nei film
An Interview with God (2018), A Violent
Separation (2019) e Ghosts of War (2020).
2. È noto per alcune serie
televisive. Prima di ottenere grande popolarità al cinema,
Thwaites ha recitato nella serie australiana SLiDE (2011)
e nella soap opera Home and Away (2011-2012), dove ha
ricoperto il ruolo di Stu Henderson. Ottiene poi una prima
notorietà grazie al film televisivo Laguna blu – Il
risveglio, remake dell’omonimo titolo cinematografico del
1980. Dopo essersi dedicato esclusivamente al cinema per diversi
anni, Thwaites torna infine sul piccolo schermo per recitare nella
serie supereroistica Titans.
Brenton Thwaites è Dick Grayson
3. Ha riportato sullo
schermo il celebre personaggio. Dal gennaio 2019 in Italia
sulla piattaforma Netflix è disponibile la serie Titans,
basata sui Giovani Titani, supereroi della DC Comics. Protagonista
e leader del gruppo è Richard “Dick” Grayson, alias Robin. Il
personaggio è notoriamente la spalla di Batman, che decide però qui
di mettersi in proprio e gestire il proprio gruppo di supereroi. Ad
interpretare tale ruolo vi è proprio Thwaites, che ha così
riportato sul piccolo schermo il celebre Robin a distanza di 49
anni dalla sua ultima comparsa nella serie Batman. Si
tratta inoltre anche della prima versione live-action del
personaggio dopo quella data da Chris
O’Donnell nel film Batman & Robin.
4. È affascinato dagli
aspetti psicologici del personaggio. Nel raccontare il suo
Robin, Thwaites ha dichiarato di essere maggiormente attratto dai
suoi aspetti psicologici che non dal suo indossare un costume per
combattere il crimine. Per lui, Dick Grayson è un leader
riluttante, ancora in cerca di risposte sulla sua identità e su ciò
che davvero desidera ottenere. Allo stesso tempo, si trova a dover
gestire anche un gruppo di altri supereroi che dipendono da lui.
Tutto ciò lo porta a vivere una serie di conflitti che per l’attore
sono il vero elemento interessante del personaggio.
Brenton Thwaites in Pirati dei Caraibi
5. Ha interpretato il
figlio di un celebre personaggio. Quella di Pirati dei
Caraibi è una delle saghe cinematografiche più apprezzate
dall’inizio del nuovo secolo. Oltre all’iconico capitan Jack
Sparrow, uno dei personaggi più apprezzati è Will Turner,
interpretato nei primi tre film da Orlando Bloom.
Nel quinto film, Pirati dei Caraibi – La vendetta di
Salazar, viene invece introdotto il figlio di questi, Henry
Turner. Ad interpretarlo è proprio Thwaites, che grazie a questo
ruolo ha ottenuto definitiva consacrazione. L’attore, in realtà, ha
solo 12 anni in meno a Bloom e 4 in meno a Keira
Knightley, che interpreta sua madre.
6. Per ottenere il ruolo ha
dovuto battere un’agguerrita concorrenza. Un ruolo come
quello di Henry Turner è un occasione d’oro per tutti i giovani
attori in cerca di popolarità nel mondo del cinema. Sono dunque
stati molti i candidati al ruolo, da Ansel Elgort e Taron Egerton,
da George MacKay a
Sam Keeley. Ognuno di questi ha poi ottenuto
grande successo recitato in acclamati film diretti da celebri
registi. Ad ottenere il ruolo di Henry Turner è però stato
Thwaites, ritenuto dai produttori più simile a Bloom in quanto a
fisico e recitazione.
Brenton Thwaites in Maleficent
7. Ha avuto un ruolo
fondamentale nel film. Nel film del 2014
Maleficent, incentrato sulla celebre Malefica, una delle
fate più cattive del mondo Disney, Thwaites ha ricoperto uno dei
primi ruoli di rilievo della sua carriera. Interpreta infatti qui
il principe Filippo, segretamente innamorato della principessa
Aurora. Grazie a questo ruolo in un film di grandissimo successo,
l’attore ha potuto ottenere una prima notorietà che lo ha poi
portato ad ottenere sempre più ruoli all’interno di Hollywood.
Brenton Thwaites: la vita privata dell’attore
8. Ha conosciuto la sua
partner sul set di un film. Mentre nel 2015 era impegnato
nelle riprese di Pirati dei Caraibi – La vendetta di
Salazar in Australia, Thwaites ha conosciuto Chloe
Pacey, con la quale ha convissuto per l’intero periodo del
set. Successivamente, i due hanno portato avanti la loro relazione
che dura ancora oggi. La coppia ha poi avuto anche due figli. Sui
rispettivi account Instagram si possono ritrovare diversi post in
cui i due si mostrano in loro momenti famigliari, stando però
attenti a non esporsi troppo. Ad oggi Thwaites e la Pacey non sono
ufficialmente sposati.
Brenton Thwaites è su Instagram
9. Ha un profilo sul social
network. L’attore è presente su Instagram con un proprio
account verificato. All’interno di questo Jackson vanta oltre 741
mila follower, ed è solito pubblicare post di vario genere. Questi
ad oggi sono più di 136 e spaziano da momenti di svago in compagna
di amici o della sua famiglia sino alla promozione dei suoi
progetti cinematografici e televisivi. Seguendo il suo profilo,
dunque, si potrà essere sempre aggiornati sulle sue
attività.
Brenton Thwaites: età e altezza dell’attore
10. Brenton Thwaites è nato
a Cairns, in Australia, il 10 agosto del 1989. L’attore è
alto complessivamente 1,82 metri.
Il Gruppo LEGO, in occasione del
20° anniversario di LEGO® Harry Potter™, svela il
meraviglioso set LEGO Harry Potter™
Icone di Hogwarts™ – Edizione del collezionista, un
coinvolgente modello da esposizione che rende omaggio all’universo
del maghetto più famoso al mondo.
Lo splendido set è ricco di
dettagli e segue le avventure di Harry Potter™ e dei suoi
amici, immortalando alcuni dei personaggi e dei momenti più iconici
in un unico modellino. All’interno, inoltre, sono riprodotti
alcuni degli oggetti più famosi del Wizarding World™, che hanno
scandito gli ultimi decenni.
Seduta orgogliosamente al centro del
set, troviamo la fedele civetta di Harry, Edvige™,
che stringe la tanto desiderata lettera di
Hogwarts™. Per entusiasmare i fan, ci sono anche la
bacchetta e gli occhiali di
Harry, una rana di cioccolato, un
vassoio di pozioni con cinque ampolle e vari
ingredienti, il diario di Tom Riddle™, il
Boccino d’Oro™ e la sciarpa della
scuola, personalizzabile a seconda della Casa di Hogwarts™
preferita.
Il modellino completo è composto da
3010 pezzi e misura oltre 44 cm in altezza, 50 cm
in larghezza e 33 cm di profondità. A completare il set, un
supporto su misura e una targa celebrativa per il
20° anniversario di LEGO Harry Potter™.
A rendere ancora più magico e unico
il set, un trio di esclusive minifigure LEGO
d’oro, create per la celebrazione del ventennale:
Albus Silente™, Minerva McGranitt™ e
Rubeus Hagrid™, che rievocano la prima scena di
Harry Potter e la Pietra Filosofale™.
Nel descrivere il progetto, il
designer LEGO Marcos Bessa ha commentato: “La
magia senza tempo di Harry Potter™ continua
ad emozionare grandi e piccini, e questo nuovo set LEGO è il nostro
modo per celebrare i 20 anni di LEGO Harry Potter e i meravigliosi
personaggi e oggetti magici che li hanno rappresentati. Ogni
oggetto nel set è pieno di ricordi: dalle vittorie nelle partite di
Quidditch™, agli ingredienti iconici delle pozioni, per non parlare
dell’importante lettera di ammissione. Costruire il set Icone di
Hogwarts™ – Edizione del collezionista, farà emergere nei fan LEGO
i tanti e affettuosi ricordi legati al Wizarding World™, pronti a
venir fuori ogni volta che si ammirerà questo bellissimo
modellino”.
Giusto in tempo per il nuovo
trimestre a Hogwarts™, il set LEGO Harry Potter Icone di
Hogwarts™ – Edizione del collezionista sarà
disponibile dal 2 settembre 2021 presso i
LEGO Store e su LEGO.com al prezzo
consigliato di 249.99 €.
Con un’uscita programmata
per l’estate 2020 e poi rimandata a causa della pandemia, arriva
finalmente al cinema, l’11 agosto 2021, Free Guy – Eroe per
gioco, il
film diretto da Shawn Levy con protagonista Ryan
Reynolds. Una commedia ambientata nel mondo dei gamer e
dei videogiochi, o più esattamente, all’interno di un videogioco,
in cui le più ambiziose volontà umane prendono forma e un nuovo
mondo diventa possibile.
La trama di Free Guy – Eroe per gioco
La storia comincia
mentre, per le strade di Free City, seguiamo Guy, un impiegato di
banca che nella sua vita ordinaria e perfetta avverte la mancanza
di qualcosa, di una donna che possa essere al suo fianco, che ami
la musica pop e che sia esattamente come la immagina. Questo suo
vagheggiare romantico è esclusivamente teorico, fino a che, un
giorno, per caso, incontra una ragazza che sembra rispecchiare
tutte le caratteristiche della donna dei suoi sogni. Innescato da
questo incontro, Guy comincerà ad “osare”, a fare cose inaspettate,
ad uscire dalla sua routine. Questa scelta lo catapulterà in una
nuova realtà, ad un livello completamente nuovo dell’esistenza,
fino a farlo interrogare della sua stessa realtà. Diventerà un
“eroe per gioco”, come recita il titolo italiano del film, chiamato
a salvare il suo mondo e tutti quelli che lo popolano.
Interpretato da
Ryan Reynolds,
Jodie Comer, Lil Rel Howery, Joe Keery, Utkarsh
Ambudkar e
Taika Waititi, Free Guy – Eroe per gioco è una vera e
propria boccata d’aria fresca, un blockbuster ad alto budget con
una storia originale, che non appartiene a nessun franchise
esistente, quindi economicamente rischioso, e che anzi prende in
giro proprio l’atteggiamento cauto di chi vorrebbe produrre
soltanto sequel per mantenere tranquilli e appagati i
consumatori.
Una boccata d’aria
fresca
Ambientato nel mondo dei
gamer, il film presenta un linguaggio specifico che in italiano
suonerà bizzarro se non per i frequentatori di Twitch o per i gamer
stessi che forse si possono identificare meglio dentro ai
personaggi, giocanti o meno che siano. Non solo i gamer,
Free Guy racconta anche di programmatori, di
coloro che attraverso codici e numeri riescono a vedere mondo
bellissimi e avventure stellari, un vero e proprio regalo che i
giocatori di tutto il mondo e di tutte le età.
Ambientato in una realtà
virtuale, il film sembra porre in sottofondo tutte le tematiche
legate a queste esistenze parallele e non tangibili che non si
possono più definire finte, dal momento che generano relazioni e
sentimenti e che toccano corde di “realtà reale” assolutamente
concrete. Non solo, l’idea alla base del film è che le intelligenze
artificiali possano esistere davvero e si possano evolvere in base
alla loro esperienza di gioco, come accade a Guy, come accade alla
cameriera del bar dove Guy va a fare colazione.
Uscire dalla propria confort zone
Non solo, Free
Guy sembra anche rivolgersi alle persone reali, agli
spettatori normali, invitandoli ad uscire dalla loro confort zone,
a mettersi in gioco e a fare nuove esperienze per arricchire la
propria vita.
Tuttavia l’idea brillante
di partenza di Free Guy – Eroe per gioco, non
sarebbe niente senza gli interpreti che l’hanno postata in vita.
Partendo dall’affermato protagonista Reynolds, fino a Taika
Waititi che si destreggia con agilità nei panni del
villain, passando per il delizioso Joe Keery che
abbiamo amato in Stranger Things e adoreremo in
questo film, ogni singolo personaggio ha delle sfumature
particolari, un linguaggio, un carattere che non appartengono solo
alla sceneggiatura, ma che sono frutto di grandi interpretazioni,
che troppo spesso vengono sottovalutate quando si parla di
commedia. Su tutti però brilla la splendida Jodie Comer, ancora sconosciuta ai più (o
almeno a quelli che non l’hanno già adorata in Killing
Eve). Con un viso grazioso da bambina, una fisicità decisa
e uno sguardo grintoso, Comer è perfettamente a suo agio sia nei
panni di Molotov Girl, l’agguerrito avatar che incarna in Free
City, sia in quelli di Millie, brillante programmatrice, romantica
e volitiva, tenace e con un fortissimo senso di giustizia.
Free Guy – Eroe
per gioco è un grande giocattolo che gronda Easter Eggs e
che non mancherà di divertire tantissimo gli spettatori, trasporta
in un mondo assurdo e violento e ci mostra quali sono le
potenzialità dell’intelletto umano e dell’uomo stesso di
determinare il proprio destino con un po’ di coraggio e di rischio.
Soprattutto per la performance di, si consiglia la visione in
lingua originale.
Vi ricordiamo che nei panni del
protagonista ci sarà l’attore canadese Simu
Liu, visto di recente nella commedia di NetflixKim’s Convenience. Insieme a
lui, nel cast, figureranno anche Tony
LeungChiu-wai nei panni del
Mandarino, e Awkwafina,
che dovrebbe interpretare un “leale soldato” del Mandarino, e se è
vero che il villain qui sarà il padre di Shang-Chi, in tal caso ci
sono ottime possibilità che si tratti di Fah Lo Suee. Chi ha letto
i fumetti saprà che è la sorella dell’eroe del titolo e che il suo
superpotere è l’ipnosi.
È trapelato su Twitter un breve
bootleg del teaser trailer di Don’t Look Up, il
nuovo atteso film di Adam McKay, la commedia
satirica con protagonisti Leonardo DiCaprio e Jennifer Lawrence. Nelle immagini, oltre ai
protagonisti, vediamo anche Jonah Hill e Meryl Streep.
Arriva direttamente su
NetflixVIVO, il film d’animazione
co-prodotto dallo streamer con Sony Animation che porterà allegria,
colori, e tanta tanta musica nelle case degli abbonati. Il film
presenta una cast tecnico di grande pregio, a partire dal regista
nominato agli Oscar per I Croods, Kirk
DeMicco (guarda
la nostra intervista), insieme a Brandon
Jeffords. Nome di spicco della produzione è quello di
Lin-Manuel Miranda, una vera e propria gallina dalle uova d’oro per
Hollywood, negli ultimi anni, e che è in sala con Sognando a New York – In the Heights, film
basato sull’omonimo musical da lui creato.
Anche in questa
occasione, Miranda mette il suo talento a servizio di una storia
musicale, che racconta appunto la musica come principale tramite
per legami fondamentali nella vita di ognuno: che sia quello tra
padre e figlia, tra due silenziosi amanti che non hanno mai avuto
il coraggio di dichiararsi reciprocamente, o che sia addirittura la
sintonia tra uomini e animali, che pur non parlando la stessa
lingua si capiscono.
La trama di VIVO
VIVO è
il nome di un simpatico cercoletto (un piccolo abitante delle
foreste tropicali), che trascorre le sue giornate suonando
musica in una vivace piazza a L’Avana insieme al suo amato
padrone/amico Andrés. Sebbene non parlino la stessa lingua, Vivo e
Andrés sono un duo perfetto grazie alla passione per la musica che
li accomuna. Ma una tragedia li colpisce poco dopo l’arrivo di un
invito della celebre Marta Sandoval ad assistere al proprio
concerto di addio che si terrà a Miami, con la speranza di rivedere
il suo vecchio partner. Toccherà a Vivo consegnare il messaggio che
Andrés ha sempre tenuto segreto: una lettera d’amore per Marta,
scritta molto tempo fa sotto forma di canzone. Per riuscire a
raggiungere Miami, Vivo dovrà accettare l’aiuto di Gabi,
un’energica ragazzina con un ritmo tutto suo.
VIVO è
un on the road particolare, anarchico per certi versi, perché
imbevuto dello spirito di questa simpatica protagonista, Gabi, una
ragazzina che non riesce a trovare il suo posto nel mondo, ma che
troverà un amico in questo simpatico animaletto. L’elaborazione del
lutto, la ricerca di se stessi, la capacità di amare e di
ascoltarsi sono i grandi temi che scorrono sotto alla superficie
chiassosa, variopinta e spericolata della storia.
E naturalmente le canzoni
del film sono il cuore pulsante della storia. Lin-Manuel Miranda si
sbizzarrisce, creando un pastiche musicale che spazia trai generi,
adeguandosi non solo alle personalità dei personaggi che di volta
in volta cantano e interpretano i brani, ma omaggiando anche i
ritmi tipici delle aree geografiche in cui si muove. Il risultato è
ricco e vario, curato e originale, proprio come VIVO.
Se da un punto di vista
tecnico e visivo il film si assesta su standard molto buoni ma
ormai consolidati, senza particolari guizzi, è lo spirito di VIVO a
determinarne la bellezza e il carattere.
Un cast di doppiatori stallare
La versione italiana di VIVO presenta alcune voci
d’eccezione: Stash, frontaman della band multiplatino The
Kolors (voce e chitarra), cantautore e produttore, interpreta tutte
le canzoni dell’originale protagonista Vivo, Massimo Lopez,
attore, doppiatore, show man, conduttore televisivo e componente
del noto trio “Lopez, Marchesini, Solenghi”, doppia il personaggio
di Andrés nelle canzoni e nei dialoghi, mentre Simona
Bencini, cantante e storica front woman dei “Dirotta su Cuba”,
è l’interprete delle canzoni di Marta Sandoval, a cui è dedicata la
canzone di Andrés.
Per quanto riguarda
invece la versione originale,
Lin-Manuel Miranda la fa invece da padrone, doppiando, canto e
voce, il simpatico protagonista peloso, e con lui ci sono Zoe
Saldaña (Rosa), Juan de Marcos (Andrés), Brian Tyree
Henry (Dancarino), Michael Rooker (Lutador), Nicole
Byer (Valentina), Gloria Estefan (Marta) e, per la prima
volta sugli schermi, Ynairaly Simo (Gabi).
Ballando e cantando su
melodie sudamericane, a ritmo sfrenato, VIVO
regala un’esperienza visiva divertente e leggera con una buona dose
di cuore, un ottimo modo per stare insieme in famiglia.
L’attesissima serie What If… ? aiuterà ad espandere il concetto di
Multiverso all’interno del MCU portando sullo schermo la
classica serie a fumetti della Marvel Comics. Ogni numero della serie ha
esplorato una nuova linea temporale in cui le cose sono andate
diversamente rispetto a quanto accaduto nell’universo Marvel, dando così vita ad alcune
delle realtà più strane e avvincenti dei fumetti.
La serie a fumetti What If…
? è iniziata nel 1977 e da allora è stata pubblicata in
volumi, con ogni nuova iterazione che aveva come idea centrale
quella di presentare un importante momento della storia della
Marvel da una nuova prospettiva.
Alcune di queste storie alternative sono diventate dei veri e
propri classici, regalando ai fan delle realtà strane ma
altrettanto eccitanti come quelle l’universo Marvel principale.
Gwen Stacy non è mai morta
La morte inaspettata di Gwen Stacy in
“The Amazing Spider-Man #121” è una
delle morti più strazianti dei fumetti di Spider-Man, se non
addirittura dei fumetti in generale. Come raccontato in quel numero
divenuto storico, Gwen è stata spinta giù dal ponte George
Washington da uno dei nemici più pericolosi di Spider-Man, Green
Goblin.
Il
numero 24 della serie “What If… ?” immagina se Gwen fosse
sopravvissuta invece di morire quella fatidica notte. Spider-Man la
salva, ma ciò non significa che Peter e Gwen vivranno per sempre
felici e contenti. Alla fine, i due si sposano, ma la vera identità
di Peter viene rivelata al mondo intero da J. Jonah Jameson, che lo
costringe a nascondersi per tutto il resto della sua carriera da
supereroe.
Jane Foster diventa Thor
Anticipando l’ascesa, nel
2014, di Jane Foster come una delle migliori varianti alternative
di Thor, “What If..? #10” immagina Jane che trova il Mjolnir al
posto del dottor Donald Blake, che si trasforma nel dio nordico
quando tocca il mistico martello.
Lo stesso succede a Jane, che
diventa Thor e deve combattere abbastanza in fretta contro il Dio
dell’Inganno in persona, Loki. La sconfitta di quest’ultimo, alla
fine, si traduce in Jane che sposa Odino, mentre il martello va a
Blake, come previsto. Questa non è stata l’unica istanza della
serie a fumetti “What If..?” che ha anticipato futuri sviluppi. La
serie considerava anche la sopravvivenza del clone di Spider-Man,
idea poi sviluppata in “The Clone Saga” all’interno dei fumetti
degli anni ’90 dedicati all’Uomo Ragno.
Zio Ben sopravvive
Uno degli eventi
fondamentali nella tradizione Marvel Comics è la morte di zio Ben, che porta
direttamente Peter Parker a diventare Spider-Man. Ogni volta che
Peter incontra difficoltà nei panni dell’arrampicamuri, ricorda le
ultime parole pronunciate dallo zio: “Da grandi poteri,
derivano grandi responsabilità!”
Il numero 46 della serie “What If…
?” immagina che Ben è sopravvissuto, mentre è zia May ad essere
morta per mano del ladro. Piuttosto che diventare un eroe,
Spider-Man diventa qualcosa di più di un vigilante. Ben deduce il
segreto di Peter e si confronta con J. Jonah Jameson sul
trattamento che la stampa riserva all’Uomo Ragno, portando l’eroe a
trovare una vita migliore di quella che aveva all’inizio di
Terra-616.
Blink diventa In-Betweener
Blink era un personaggio
minore degli X-Men introdotto e poi ucciso nel crossover “The
Phalanx Covenant” a metà degli anni ’90. Tuttavia, era molto
popolare tra i fan, cosa che ha portato al suo ritorno in “What
If..? #75”.
In quella storia, si trasporta nel
regno cosmico di In-Betweener. L’abilità di Blink di
teletrasportarsi assume dimensioni terrificanti quando assorbe il
potere dell’essere cosmico e diventa lei stessa In-Betweener. In
seguito, Blink sarebbe tornata alla continuity in modo indiretto,
attraverso la trama di “Age Of Apocalypse”, una delle linee
temporali più oscure della Marvel Comics.
Capitan America durante la guerra civile
Le storie successive della
serie diventarono più simili al concetto di “Elseworlds” della DC
Comics, concentrandosi di meno sui singoli momenti – come Jane
Foster che diventa Thor – e di più su nuovi scenari in blocco che
collocano i supereroi all’interno di nuove trame ed eventi.
Una delle realtà migliori e più
strane di questo volume ha immaginato Capitan America vivo durante
la guerra civile americana. La storia del 2005 ha reinventato Bucky
Barnes come Teschio Bianco – una terrificante reinterpretazione del
classico cattivo di Captain America, Teschio Rosso – e come Steve
Rogers ha combattuto i mali del razzismo nell’America del 19°
secolo.
Scarlet Witch cancella tutti i poteri
Scarlet Witch ha cancellato
dall’esistenza la maggior parte dei mutanti in “House Of M”,
un’importante trama di fumetti che ha ispirato anche WandaVision. Attraverso l’uso di solo tre
parole, ossia “Basta mutanti”, Wanda ha cambiato radicalmente
l’Universo Marvel negli anni a venire.
“What
If… ? House of M” ha immaginato che l’atto disperato di Wanda
avesse conseguenze ancora più distruttive. Questa storia del 2008
vede Wanda privare tutti gli esseri con superpoteri delle loro
qualità speciali, non solo i mutanti, portando a conseguenze
disastrose. Teschio Rosso conquista il mondo, uccidendo numerosi
eroi e portando a una conseguente battaglia tra lui e
Spider-Man.
La Fenice non è mai morta
La Saga di Fenice Nera è
una delle storie che coinvolgono gli X-Men più famose e amate di
sempre, con la scomparsa di Jean Gray che è stata una delle morti
più scioccanti dei fumetti Marvel.
Il numero 27 del primo volume della
serie “What If… ?” immagina che Jean non sia morta in “Uncanny
X-Men #137”. Tuttavia, le cose vanno ancora peggio. Jean è viva, ma
viene poi consumata da Fenice Nera in una battaglia contro
Galactus. Questo porta ad una furia orribile in cui Fenice uccide
tutti gli X-Men e distrugge l’intera Terra e tutta l’umanità.
Captain America non è mai stato
congelato
Il numero 5 del primo volume della serie “What If… ?” affronta
un importante punto di divergenza per la Marvel Comics. In questo numero, Captain
America non viene mai congelato nel ghiaccio durante la seconda
guerra mondiale, alterando in modo sostanziale la storia.Steve Rogers, alla fine, diventa il
direttore dello S.H.I.E.L.D. dopo la morte di Nick Fury.
I fan
dei fumetti sanno che Bucky Barnes diventa Captain America per un
breve periodo nella continuity principale della Marvel, ma lo diventa anche in
questa strana realtà, assumendo il ruolo e combattendo contro il
Barone Zemo e le forze dell’HYDRA.
Tempesta diventa Thor
Poche persone nell’Universo
Marvel sono degne di sollevare il
Mjolnir, il martello di Thor. Tra i pochi eletti ci sono Captain
America, Beta Ray Bill, Jane Foster e, stranamente, anche Superman,
che ha alzato il martello quando i due personaggi si sono scontrati
in “JLA/Avengers”.
Anche Tempesta sembra una candidata
ideale: il suo diventare Thor, infatti, è stato esplorato nel
volume due, numero #12. Questa storia fa capo a una precedente del
canone, in cui gli X-Men si recavano ad Asgard e Tempesta brandisce
un martello forgiato da Loki. In questa storia, diventa a tutti gli
effetti Thor e in realtà combatte contro una versione di Throg,
ossia Thor trasformato in una rana dalla magia di suo fratello
Loki.
Spider-Man si unisce ai Fantastici Quattro
La prima strana realtà visitata nella serie a
fumetti “What If.. ?” è ancora oggi considerata una delle migliori.
Il primissimo numero immagina che Spider-Man si sia unito ai
Fantastici Quattro in “The Amazing Spider-Man #1” invece di essere
rifiutato dal team.
La squadra diventa quindi nota come
i Fantastici Cinque, con Peter Parker che applica un nuovo simbolo,
quello del 5, alla sua uniforme invece dell’icona del ragno.
Spider-Man aiuta la squadra a combattere contro Namor in questa
avventura, ma finisce con Sue Storm che parte con Namor per
Atlantide dopo essersi sentita trascurata dalla nuova formzione.
Uno dei matrimoni più leggendari e duraturi della Marvel quindi non accade mai in
questa realtà, con Reed Richards con il cuore spezzato per la
diserzione di Sue.
Lucky Red è lieta di annunciare
l’arrivo nelle sale cinematografiche dal 3 settembre de Il
collezionista di carte, scritto e diretto da Paul
Schrader con Oscar Isaac, Tye Sheridan, Tiffany
Haddish e Willem Dafoe.
Dei fantasmi del passato non ci si
libera così facilmente. Prodotto da Martin Scorsese e in concorso
al Festival di Venezia, il nuovo film di Paul Schrader vede
Oscar Isaac nel ruolo di William Tell, un ex militare che vive come
giocatore d’azzardo professionista e attira l’interesse di una
misteriosa finanziatrice.
La vita ordinaria di Tell viene però
sconvolta dall’incontro con Kirk (Tye Sheridan), un giovane in
cerca di vendetta contro un nemico comune.
The Suicide
Squad, nelle sale italiane da oggi, segna la prima
esperienza ufficiale di James Gunn, regista di Guardiani
della Galassia, con il DCEU, ma sappiamo già che non sarà
l’ultima. Uno serie tv spin-off del film, dal titolo
Peacemaker, è in arrivo prossimamente su
HBO Max e, a quanto pare, Gunn tornerà per dirigere altri cinecomic
basati sulle proprietà DC in futuro.
Prossimamente il regista sarà
impegnato con le riprese di Guardiani
della Galassia Vol. 3, ma parlando con
The Hollywood Reporter, il presidente della DC Films,
Walter Hamada, ha confermato che Gunn e la DC
torneranno presto a collaborare insieme. “Gunn è sempre il
bentornato, qualunque cosa voglia fare. Ha davvero una visione
specifica ed è un ottimo partner per noi. Quando vorrà tornare, noi
saremo pronti per lui”, ha detto Hamada. “In effetti,
tornerà. Abbiamo già diverse cose in programma.”
A cosa potrebbe riferirsi quel
“cose” generico usato da Amada? Un sequel di The Suicide
Squad è certamente una possibilità (ma tutto dipenderà
dai risultati del box office). Tuttavia, lo stesso James Gunn ha rivelato in passato di aver
discusso di tantissimi progetti con lo studio prima di arrivare
alla scelta di un nuovo film sulla Task Force X. È probabile,
dunque, che quando sarà il momento, Gunn avrà già le idee chiare in
merito a quale nuova storia vorrà raccontare.
“Benvenuti all’inferno, ossia a
Belle Reve, la prigione con il più alto tasso di mortalità negli
Stati Uniti d’America. Qui sono confinati i peggiori
supercriminali, disposti a tutto pur di evadere, anche unirsi
all’oscura e super segreta missione della Task Force X. L’incarico
del giorno? Metti insieme una serie di truffatori (tra cui
Bloodsport, Peacemaker, Captain Boomerang, Ratcatcher 2, Savant,
King Shark, Blackguard, Javelin e la psicopatica preferita di
tutti, Harley Quinn). Armali pesantemente e abbandonali sulla
remota isola di Corto Maltese infusa dal nemico. Mettili alla prova
grazie ad una giungla brulicante di avversari militanti e forze di
guerriglia ad ogni angolo. La squadra è impegnata in una ‘search
and destroy’ guidata dal colonnello Rick Flag, mentre i tecnici del
governo di Amanda Waller seguono ogni loro movimento grazie a dei
sistemi impiantati nelle loro orecchie. Come sempre… una sola mossa
falsa e chiunque può morire (per mano degli avversari, di un
compagno di squadra o della stessa Waller).”
Sebbene si conosca ancora poco
della trama di What
If…?, la nuova attesissima serie dei Marvel Studios che debutterà su Disney+ il prossimo 11 agosto, c’è già
un enorme quantità di entusiasmo da parte del pubblico nei
confronti dello show, che promette di far esplorare loro una
versione molto diversa del MCU.
Sebbene alcuni fan sostengano che
alcuni personaggi – come Captain Carter – sia “sprecati” per una
serie animata, durante una recente intervista con
Inverse, il produttore esecutivo di What
If…?, Brad Winderbaum, veterano dei
Marvel Studios, ha anticipato che i
personaggi e le storie dello show potrebbero tranquillamente essere
impiegati per eventuali progetti live action.
“Volevamo che ogni storia
potesse essere aperta e chiusa in quel lasso di tempo di mezz’ora,
ma è difficile non immaginare più capitoli con alcuni di questi
personaggi”, ha anticipato Winderbaum. “Spero che un
giorno potremo vedere più avventure in alcune di queste linee
temporali alternative.”
“Tutto quello che devi fare per
dimostrarlo è guardare indietro a quante storie dei fumetti
What
If…? sono finite nella continuità principale
dell’universo dei fumetti”, ha aggiunto Winderbaum. “La
mia previsione è che una cosa simile potrebbe accadere anche sul
lato cinematografico”.
È certamente eccitante pensare a
che tipo di impatto la serie What If… ? potrebbe avere sul futuro del
MCU: magari questi personaggi
animati potrebbe essere trasposti in adattamenti live-action o, più
semplicemente, i Marvel Studios potrebbero
utilizzare la serie come base per eventuali progetti futuri
dell’universo condiviso.
Fino a quando i Marvel Studios non annunceranno i
loro piani futuri, è normale che continueranno a circolare
tantissime voci su quello che sarà il prosieguo del longevo
franchise – in termini narrativi – dopo gli eventi di Avengers:
Endgame. Partendo da questo presupposto, nelle ultime ore
è arrivato online un nuovo rumor – da prendere ovviamente con le
pinze! – in merito all’attesissimo Black
Panther: Wakanda Forever.
Lo scorso mese, era stato riferito
che il sequel di Ryan Coogler sarebbe stato girato sia nei
pressi che all’interno del Massachusetts Institute of Technology di
Cambridge. All’epoca, in molti ipotizzarono che ciò avrebbe portato
ad un cameo di Riri Williams, personaggio che indosserà il costume
di Iron Man nell’annunciata serie Ironheart in
arrivo prossimamente su Disney+ (la sua controparte a fumetti
frequenta proprio il MIT).
Ora, KC
Walsh di The GWW ha scritto su Twitter quanto segue: “Una
fonte di cui mi fido ha apparentemente confermato le recenti
speculazioni: Riri Williams apparirà davvero in Black Panther: Wakanda
Forever”. La cosa potrebbe avere senso e se la voce
venisse confermata, vorrà dire che potremmo vedere la storia di
Riri svolgersi non solo nel sequel, ma anche nella sua serie da
solista e persino in Armor
Wars.
Licantropus è pronto a fare il suo debutto nel MCU?
E sempre a proposto del servizio di
streaming della Casa di Topolino,
The Cosmic Circus ha appena pubblicato un nuovo report che
afferma che sarebbe in arrivo una serie su Licantropus (Werewolf by Night in originale),
attualmente in fase di sviluppo con il titolo provvisorio “Buzz
Cut”.
A quanto pare, le riprese dovrebbero
iniziare già il prossimo febbraio, ma al momento non è trapelata
alcuna indiscrezione in merito al possibile casting. Ovviamente, in
riferimento ai vecchi rumor secondo cui Licantropus avrebbe fatto
il suo debutto in Moon
Knight, è possibile che l’attore per il ruolo sia già
stato scelto in gran segreto.
Black
Panther: Wakanda Forever arriverà nelle sale l’8
luglio 2022. Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha
confermato che T’Challa, il personaggio interpretato al
compianto Chadwick
Boseman nel primo film, non verrà interpretato da
un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI. Il sequel si
concentrerà sulle parti inesplorate di Wakanda e sugli altri
personaggi precedentemente introdotti nei fumetti Marvel.
Letitia Wright (Shuri), Angela
Bassett (Ramonda), Lupita
Nyong’o (Nakia), Danai
Gurira (Okoye), Winston
Duke (M’Baku) e Martin
Freeman (Everett Ross) torneranno nei panni dei
rispettivi personaggi interpretati già nel primo film.
L’attore Tenoch Huerta è in trattative con i
Marvel Studios per interpretare il
villain principale del sequel.
Il prossimo anno Dwayne
Johnson farà ufficialmente il suo debutto nel
DCEU grazie all’attesissimo Black
Adam, in cui interpreterà l’antieroe del titolo.
Tuttavia, prima che l’ex wrestler venisse ufficializzato come
protagonista del cinecomic, erano molti i fan che speravano di
vederlo in un ruolo nel MCU.
In realtà, parlando con
Collider, Hirama Garcia, presidente di
produzione della Seven Bucks Productions e socio di “The Rock”, si
è lasciato sfuggire che in realtà l’attore aveva parlato con i
Marvel Studios in passato. Quando gli è stato
chiesto se Johnson e il suo team, incluso Garcia, siano mai stati
contattati dalla Marvel, Garcia ha spiegato che
Johnson e il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige si sono incontrati in passato, ma
che alla fine nulla si è mai evoluto in discussioni più serie e
concrete.
“DJ e Kevin Feige hanno un
ottimo rapporto e abbiamo flirtato circa alcune idee in passato, ma
niente di serio”, ha detto Garcia. “C’è un’ammirazione
reciproca per ciò che ognuno di noi ha fatto e ciò che Kevin ha
costruito è davvero incredibile. Alla fine, però, siamo sempre
stati molto impegnati in ciò che volevamo costruire con Black
Adam”
“Black Adam era il personaggio
che volevamo portare in vita e che sentivamo fosse destinato a
interpretare DJ”, ha aggiunto. “Una volta che abbiamo
impostato la nostra attenzione su questo personaggio più di dieci
anni fa, era difficile immaginare DJ che interpretasse qualcun
altro.”
Tutto quello che sappiamo su Black
Adam
Il cast completo
di Black
Adam, oltre a Dwayne
Johnson nei panni dell’anti-eroe del titolo,
annovera anche Noah
Centineo (Atom Smasher), Quintessa
Swindell (Cyclone), Aldis
Hodge (Hawkman) e Pierce
Brosnan (Doctor Fate). Insieme a loro ci saranno
anche Sarah Shahi, che interpreterà Isis,
e Marwan Kenzari, che sarà invece
l’antagonista principale (anche se il personaggio non è stato
ancora svelato).
Black
Adam, che sarà diretto da Jaume
Collet-Serra (già dietro Jungle
Cruise, sempre con Johnson), ha dovuto far fronte a
non pochi problemi durante il suo travagliatissimo sviluppo.
Inoltre, la pandemia di Coronavirus ha ulteriormente complicate le
cose e costretto la produzione del film all’ennesimo rinvio.
L’uscita del film nelle sale americane è fissata per il 29 luglio
2022.
Il progetto originale della Warner
Bros. su Shazam!aveva
previsto l’epico scontro tra il supereroe e la sua
nemesi, Black
Adam appunto, una soluzione esclusa dalla sceneggiatura
per dedicarsi con più attenzione al protagonista e alla
sua origin story. A quanto pare, il film
su Black Adam
dovrebbe ispirarsi ai lavori di Geoff Johns dei primi anni
duemila.
Il canale americano
FX dopo
la season premiere ha diffuso le anticipazioni di What
We Do In The Shadows 3×02, il secondo episodio della terza
stagione di What We
Do In The Shadows.
In What We Do In The Shadows 3×01
che si intitolerà “The Cloak of Duplication” Un artefatto proibito
viene utilizzato per aiutare Nandor a corteggiare un dipendente di
un centro benessere. Scritto da Sam Johnson e Chris Marcil; Regia
di Yana Gorskaja.
What We Do In The Shadows 3×02
What We Do In The Shadows
3 è l’annunciata terza stagione della serie comica
What We
Do In The Shadows creata da Jemaine Clement per
il canale FX e basata sull’omonimo film del 2014 scritto da Clement
e Taika Waititi. What We Do in the Shadows è ambientato a Staten
Island e segue quattro vampiri che sono stati coinquilini per
centinaia di anni.
Nella terza stagione di
What We
Do In The Shadowsritorneranno i
protagonisti Kayvan Novak nel ruolo di Nandor the
Relentless, un vampiro che ha 757 anni e che una volta era un
soldato dell’Impero ottomano. Matt Berry nei panni
di Laszlo Cravensworth, un vampiro nobile inglese trasformato da
Nadja e ora sposato con lei. Natasia Demetriou nel
ruolo di Nadja, una vampira romana, sposata con Laszlo.
Harvey Guillén nel ruolo di Guillermo, familiare
“paziente” di Nandor. Mark Proksch nel ruolo di
Colin Robinson, un vampiro energetico che vive con il trio.
Nei ruoli ricorrenti troviamo
Doug Jones nel ruolo del barone Afanas, un antico
vampiro del Vecchio Paese che crede che i vampiri dovrebbero
governare il mondo. Beanie Feldstein nei panni di
Jenna, una LARPer e vergine che Guillermo ha attirato per i
banchetti dei vampiri. Jake McDorman nel ruolo di
Jeff Suckler, una reincarnazionedell’ex amante umano di Nadja,
Gregor, un cavaliere che è stato ucciso dalla decapitazione in
ciascuna delle sue vite.
Paramount+ annuncia
il cast di 1883,
l’annunciata serie prequel di Yellowstone,
l’acclamato show in corso che vede protagonista Kevin Costner. Ebbene nella nuova serie
Sam Elliott reciterà al fianco delle superstar
Tim McGraw e Faith Hill nella
prossima serie originale 1883.
Creata da Taylor Sheridan, 1883 è
l’attesissimo prequel di Yellowstone,
la serie nominata agli Emmy. 101 Studios e Bosque Ranch Productions
serviranno come partner di produzione della serie.
Elliott
interpreterà Shea Brennan, un cowboy bello e duro come le unghie
con un’immensa tristezza nel suo passato. Ha il compito
titanico di guidare un gruppo dal Texas al Montana, e non si lascia
prendere dagli sciocchi. McGraw e Hill interpreteranno
rispettivamente James e Margaret Dutton, il patriarca e la
matriarca della famiglia Dutton. Altro cast sarà annunciato nelle
prossime settimane.
“Tutto inizia con la scrittura
e Taylor Sheridan è una scrittrice brillante”, ha commentato
l’attore Sam Elliott. “Penso che il genere western parli
chiaramente a entrambi. Le classiche lotte dell’uomo contro
l’uomo, dell’uomo contro la natura e dell’uomo contro se
stesso. È tutto lì, nel 1883, e sono onorato di farne
parte”.
“Questo è davvero un lavoro da
sogno”, ha detto Tim McGraw. “Taylor ha trovato un
modo di raccontare storie che crea brillantemente questi drammi
epici e saghe familiari con tanta profondità e creatività. I
Dutton sono personaggi straordinari ed è così emozionante poterli
portare in vita. Da bambino che cresce a cavallo, pensi a
lavori da sogno come questo e io sono così entusiasta di lavorare
con questo cast e una troupe fantastici”.
“Questa è l’opportunità di una
vita”, ha detto Faith Hill. “I Dutton sono una
famiglia formidabile ed è un sogno assoluto dare vita a un
personaggio femminile così forte come Margaret Dutton. Sono
onorato e onorato di lavorare con Taylor e tutta la sua
squadra”.
“‘Yellowstone’ è uno spettacolo di grande successo
con decine di milioni di fan – con ‘1883″, stiamo riportando quei
fan alla storia delle origini e, nel processo, trasformando il
mondo di ‘Yellowstone’ in un franchise di successo globale per
alimentare la crescita di Paramount+”, ha affermato Chris McCarthy,
Presidente/CEO, MTV Entertainment Group. “Siamo entusiasti di
avere Sam, Tim e Faith come protagonisti della nuova serie di
Taylor Sheridan in esclusiva per Paramount+ in tutto il mondo.”
“Siamo entusiasti di avere il
candidato all’Oscar e la leggenda della recitazione Sam e gli
artisti pluripremiati e di grande talento Faith e Tim si uniscono
all’universo di Taylor Sheridan”, ha affermato David Glasser, CEO
di 101 Studios. “Taylor ha dimostrato la sua immensa capacità
di creare personaggi accattivanti e mondi immersivi e non c’è
eccezione qui con 1883 ei personaggi di Sam, Faith e Tim. Non
vediamo l’ora di questa ulteriore espansione del mondo di
Yellowstone e di portarla al pubblico di tutto il mondo”.
1883, la serie tv
1883
è la nuova serie tv prequel di Yellowstonecreata
e prodotta da Taylor Sheridan e basata
sull’universo della famiglia Dutton, il cui ultimo erede è stato
interpretato da Kevin Costner nella serie madre.
1883
segue la famiglia Dutton mentre intraprendono un viaggio a ovest
attraverso le Grandi Pianure verso l’ultimo baluardo dell’America
selvaggia. È una forte rivisitazione dell’espansione occidentale e
un intenso studio di una famiglia in fuga dalla povertà per cercare
un futuro migliore nella terra promessa dell’America: il
Montana.
Nel cast di 1883
protagonisti saranno
Sam Elliott interpreterà Shea Brennan, un cowboy
bello e duro come le unghie con un’immensa tristezza nel suo
passato. Ha il compito titanico di guidare un gruppo dal Texas al
Montana, e non si lascia prendere dagli sciocchi. Tim
McGraw e Faith Hill interpreteranno
rispettivamente James e Margaret Dutton, il patriarca e la
matriarca della famiglia Dutton. Altro cast sarà annunciato nelle
prossime settimane.
Margot Robbie afferma di essere pronta a
continuare a interpretare la folle antieroina Harley Quinn nel
DC
Extended Universe, chiarendo i precedenti commenti che aveva
fatto sul bisogno di prendersi una pausa dal personaggio.
“No, mi sono riposata
abbastanza”, ha detto Robbie a
ET. “Ho girato Birds of Prey e The Suicide Squad uno dietro l’altro, quindi sono
stata molto tempo nei panni di Harley, ma ormai è acqua passata.
Sono pronta a tornare nei panni di Harley. Sono sempre pronta per
lei!”
Il mese scorso, Robbie aveva
affermato che le riprese consecutive di Birds of Prey di Cathy Yen e The Suicide
Squad di James
Gunn nel 2019 e nel 2020 erano state alquanto impegnative. Di
conseguenza, aveva spiegato che aveva bisogno di una pausa da
Harley Quinn, perché si tratta di un personaggio “estenuante” da
interpretare. Tuttavia, Robbie non ha mai negato di essere
“incuriosita quanto il resto del pubblico” di scoprirà quale sarà
il futuro della Mattacchiona nel DCEU.
Robbie ha continuato spiegando come
l’Harley che avremmo visto in The Suicide
Squad fosse cresciuta rispetto alla sua più recente
apparizione in
Birds of Prey, sottolineando che fosse ormai totalmente
libera dall’influenza del suo ex fidanzato, il Joker.
“È decisamente indipendente da
Mister J per la prima volta”, aveva detto Robbie. “Anche
se in Birds of Prey si erano lasciati all’inizio, non era ancora
pronta a non stare con lui. In questo nuovo film, invece, non sta
nemmeno pensando a lui, il che è davvero divertente. Ha finalmente
trovato un nuovo punto d’inizio. Sta cercando un nuovo amore, ma
sta cercando in tutti i posti sbagliati.”
Margot Robbie vuole Harley Quinn e
Batgirl insieme sul grande schermo
Alla domanda sui futuri progetti del
DCEU, incluso il recente casting di Leslie Grace nei panni di Batgirl nell’annunciato film HBO Max, Robbie
ha scherzato sul fatto che i due personaggi dovrebbero apparire
sullo schermo insieme. Ha definito Grace “incredibile” e ha chiesto
scherzosamente alla Warner Bros. di “metterla in contatto con la
DC”.
Anche se il sogno di vedere Harley
Quinn e Batgirl insieme sul grande schermo potrebbe rimane tale per
ancora molti anni, James Gunn, il regista di The Suicide
Squad, ha lasciato intendere di recente che “sarebbe
sicuramente disposto” a dirigere uno standalone su Harley in futuro
(dopotutto, il regista e sceneggiatore non ha mai nascosto il suo
amore incondizionato per il personaggio).
Nel gran finale di Loki è stato finalmente introdotto Colui che
rimane, che abbiamo scoperto essere la mente creativa dietro la
TVA. In realtà, il suo arrivo ha preparato il terreno al debutto di
una delle sue varianti più malvage, ossia Kang il Conquistatore,
che giocherà il ruolo di principale antagonista in Ant-Man and the Wasp: Quantumania.
Sono in molti a credere che Kang
sarà il nuovo grande cattivo del MCU, quindi un paragone con Thanos
è quasi inevitabile. Potrebbe volerci ancora molto tempo prima di
scoprire realmente quale sarà il ruolo di Kang nel futuro del
franchise di successo, eppure sembra che delle differenze
sostanziali tra lui e il Titano Pazzo esistano già.
Durante un’ospitata all’interno del
podcast di
The Playlist, Michael Waldron, head writer di
Loki e sceneggiatore dell’attesissimo Doctor Strange
in the Multiverse of Madness, ha parlato proprio delle
principali differenze che esistono tra Kang il Conquistatore e
Thanos. Secondo lo sceneggiatore, i fan dovranno aspettarsi un
nuovo cattivo del MCU molto più irregolare (nel senso
di più caotico) rispetto al suo predecessore.
“La cosa più eccitante dell’aver dato origine a quel
personaggio sulla pagina del MCU è stata creare un’energia
completamente diversa da quella che rappresenta Thanos, che è
misurata e basata su dei principi, quasi come un monaco alle prese
con le sue aspirazioni malvagie. E ovviamente, Colui che rimane è
una presenza molto più disordinata, caotica e narcisistica. Quindi
è stato molto divertente.”
Non sappiamo cosa accadrà quando
Kang il Conquistatore inizierà a far sentire davvero la sua
presenza nel MCU, ma quel che è certo è che le
cose non si metteranno bene per gli eroi più potenti della Terra.
Senza dubbio, Kang è un cattivo che ha tutto il potenziale per
diventare il nuovo Thanos dell’universo condiviso, nonché la mente
dietro gli eventi che potrebbero condurre, chissà… forse
a Secret
Wars?
Il regista sembra in parte essere
d’accordo con l’illustre collega, in quanto Gunn ha ribadito ancora
una volta che ci sono tantissimi film di supereroi che non
sperimentano e che rischiano di rappresentare uno stereotipo
all’interno del genere. Tuttavia, ha anche lasciato intendere –
almeno apparentemente – che le dichiarazioni di Scorsese potrebbero
essere state fatte al solo fine di promuovere The
Irishman.
“Penso solo che sia
terribilmente cinico il fatto che, quando se l’è presa con la
Marvel, ha fatto notizia e quindi
ha fatto parlare del suo film in uscita. Allora ha continuato a
prendersela con la Marvel solo per dare visibilità al
suo film. Stava cercando di promuovere il suo film all’ombra dei
film Marvel, e quindi ha usato questa
cosa per attirare l’attenzione che forse il suo film, da solo, non
avrebbe ricevuto”, ha dichiarato
James Gunn.
“Martin Scorsese è uno dei più
grandi registi che siano mai esistiti”, ha aggiunto poi il
regista. “Amo i suoi film e li guardo senza problemi. Ha detto
un sacco di cose con cui sono d’accordo. Ci sono molte cose vere in
quello che ha detto. Ci sono un sacco di film senza cuore, senza
anima, esclusivamente spettacolari, che non riflettono ciò che
dovrebbe riflettere. Non posso dirvi quante volte ho parlato con
dei registi prima che andassero a fare un grande film, dicendo
loro: ‘Ehi, ci siamo dentro allo stesso modo, facciamo qualcosa di
diverso con questi grandi film. Rendiamoli qualcosa di diverso da
tutto ciò che è venuto prima di loro’. E poi li ho visti soddisfare
ogni singolo capriccio dello studio, e la cosa francamente mi ha
disgustato”.
James Gunn costretto a chiarire i
suoi commenti su Martin Scorsese
Le parole di James Gunnsu
Martin Scorsese, però, hanno scatenato numerose
reazioni sui social e una quantità innumerevole di titoli di
articoli all’apparenza fuorvianti, tant’è che il regista si è visto
costretto a chiarire la sua posizione attraverso il suo profilo
Twitter ufficiale. Tutto è partito proprio da
Josh Horowitz, il quale ha scritto: “Per la
cronaca, non stavo cercando di innescare una guerra tra questi due
registi che ammiro. Se guardi/ascolti, ci sono molte più sfumature
rispetto a molti dei titoli emersi in queste ore. James
Gunn regna, esattamente come Martin Scorsese.”
Alle parole di Horowitz hanno poi
fatto seguito quelle di Gunn: “Sempre per la cronosca, Martin
Scorsese è probabilmente il più grande regista americano vivente al
mondo. Amo e studio i suoi film e continuerò ad amare e studiare i
suoi film. Non sono d’accordo con lui solo su un punto: che i film
basati sui fumetti non sono intrinsecamente cinema, tutto
qui.”