I Festival cinematografici di
Venezia, Telluride, Toronto e New
York uniscono le loro forze e inviano la seguente
comunicazione in cui annunciano la loro intenzione di collaborare
per le edizioni del prossimo autunno.
Quest’anno abbiamo visto come la
pandemia COVID-19 abbia devastato le comunità in
tutto il mondo e che la vita, così come la conoscevamo, è stata
portata a fermarsi. Come sostenitori del cinema globale,
abbiamo visto il lavoro degli artisti fermarsi e la stessa cultura
cinematografica messa in discussione. I film prendono vita con
il pubblico, che non è più riuscito a riunirsi come aveva
fatto per oltre un secolo.
La forma d’arte che amiamo è in
crisi. Le nostre organizzazioni hanno affrontato sfide senza
precedenti per il lavoro e la sicurezza finanziaria. La pandemia ci
ha colti mentre ci preparavamo per le nostre manifestazioni
dell’autunno 2020. Sapevamo che dovevamo adattarci. Abbiamo
deciso di collaborare come mai prima d’ora.
Venezia è l’origine di ogni
festival cinematografico nel mondo. Telluride è uno dei festival
più influenti al mondo. Toronto ospita il più grande festival
cinematografico pubblico del mondo. E il New York Film
Festival si occupa di una delle città del cinema più famose e
importanti del mondo. I nostri quattro festival condividono
l’amore per il cinema e la devozione per i registi.
Condividiamo anche un breve periodo di sei settimane ogni
autunno.
Quest’anno ci siamo allontanati
dalla competizione con i nostri colleghi dei festival autunnali e
ci siamo impegnati invece a collaborare. Stiamo condividendo
idee e informazioni. Stiamo offrendo i nostri festival come
piattaforma unita per ottenere il miglior cinema che si possa
trovare. Siamo qui per essere al servizio dei registi, del
pubblico, dei giornalisti e dei protagonisti del settore
affinché mantengano in vita l’ecosistema cinematografico.
Dobbiamo farlo insieme.
Crediamo che il cinema abbia un
potere unico di illuminare sia il mondo che ci circonda, sia
le nostre percezioni più intime. In una crisi, i film
possono metterci in movimento. Possono incantare, informare,
provocare e guarire. Mentre lavoriamo in circostanze difficili
per organizzare i nostri festival, questa estate
lavoreremo insieme, a sostegno dei film.
Cameron Bailey, Toronto International Film Festival
Alberto Barbera, Venice International Film Festival
Eugene Hernandez, New York Film Festival
Julie Huntsinger, Telluride Film Festival
Tom Luddy, Telluride Film Festival
Joana Vicente, Toronto International Film Festival
Arriva da
Variety la notizia che Paolo
Sorrentino dirigerà per conto di Netflix un nuovo film originale dal titolo È
stata la mano di Dio. Il film verrà girato a Napoli, città
natale del regista premio Oscar per
La grande bellezza.
In una nota ufficiale Sorrentino,
che si occuperà di produrre la pellicola insieme a Lorenzo
Mieli di The Apartment Pictures, ha dichiarato: “Sono
emozionato all’idea di tornare a girare a Napoli, esattamente a
vent’anni dal mio primo film. È stata la mano di Dio rappresenta,
per la prima volta nella mia carriera, un film intimo e personale,
un romanzo di formazione allegro e doloroso.”
“La sintonia con Teresa Moneo,
David Kosse e Scott Stuber di Netflix, sul significato di questo
film, è stata immediata e folgorante. Mi hanno fatto sentire a
casa, una condizione ideale, perché questo film, per me, significa
esattamente questo: tornare a casa.”, ha continuato il
regista.
Paolo Sorrentino torna alla sua Napoli grazie a Netflix
Al momento sulla trama non sono
stati svelati dettagli. Lorenzo Mieli di The
Apartment Pictures ha dichiarato: “Lavorare con Paolo è sempre
un immenso piacere. E questa volta, produrre un film con lui mi
rende ancora più felice ed emozionato. Quando affrontiamo un nuovo
progetto insieme, ogni volta succede che Paolo mi sorprende per la
capacità che ha di sparigliare le carte e di approcciarsi alle cose
in maniera sempre diversa. Una capacità di guardare ostinatamente
avanti che ci ha fatto trovare in Netflix – protagonista assoluto
dell’innovazione – il partner ideale per affrontare insieme questo
nuovo, emozionante, viaggio.”
Sky e Sony Pictures
Television (SPT) hanno siglato una nuova partnership a
lungo termine, che riguarda il Regno Unito, Irlanda, Italia,
Germania, Austria e Svizzera, volta a garantire agli abbonati Sky
l’accesso ad un numero ancora maggiore di contenuti di qualità,
tutti in un unico posto.
Nell’ambito di questo accordo,
tutte le nuove e future uscite dei film Sony Pictures
Entertainment (SPE), inclusi i recenti successi
Jumanji:
The Next Level, Piccole
Donne, Bad Boys For
Life e il sequel di prossima uscita
Peter Rabbit 2, saranno disponibili su Sky
Cinema, insieme al nuovo film di animazione per tutta la famiglia
di Lin-Manuel Miranda, Vivo e i film della Sony Pictures
Universe basati sui personaggi MarvelVenom
2 e Morbius.
Le parti hanno inoltre esteso il perimetro dei propri accordi
per rendere disponibili i titoli su tutti i servizi pay per
view di Sky in tutti i suoi mercati – Sky Store e Sky
Primafila, nonché i servizi di streaming – NOW TV, Sky Ticket, Sky
Show e Sky X – offrendo ai clienti l’accesso ai contenuti sia in
diretta che on demand.
La nuova partnership copre anche la
vasta library di lungometraggi della SPE che comprende le saghe di
Hotel
Transylvania, Ghostbusters, Karate Kid e Spider-Man.
Nel Regno Unito la partnership includerà anche il nuovissimo show
di successo For Life (che sarà presentato in anteprima su
Sky Witness) e i futuri rinnovi delle serie SPT per Sky
Entertainment con le prossime stagioni delle serie di successo
Blacklist, The Good Doctor e S.W.A.T.
Stephen van Rooyen, Chief Executive
Officer, UK & Europe, Sky ha affermato: “Siamo lieti che questo
accordo appena siglato con Sony Pictures permetterà ai clienti Sky
in tutta Europa di avere accesso a un numero ancora maggiore di
contenuti di qualità tutti in un unico posto su Sky Q insieme a
Discovery, HBO, Netflix e Showtime, il miglior sport in Europa e le
nostre premiate produzioni originali”.
Mark Young, Regional Executive Vice
President, Western Europe, Sony Pictures Television ha dichiarato:
“Siamo lieti di estendere la nostra speciale
collaborazione con Sky attraverso questo nuovo accordo, migliorato
rispetto al precedente, relativo ai contenuti di serie TV e film.
Il settore sta attraversando un momento dinamico e stimolante e la
nostra continua collaborazione rappresenta un’occasione
straordinaria per presentare tutta la potenza della nostra library,
insieme ai nostri titoli più popolari, ai clienti Sky in tutta
Europa”.
Molti attori il cui lavoro è oggi
universalmente amato e riconosciuto grazie alle loro incarnazioni
di celebri personaggi dei fumetti Marvel o
DC,
hanno in realtà dovuto lavorare tanto per allontanare la loro
immagine da alcune passate esperienze – non propriamente felici –
con il mondo dei cinecomics
(come, ad esempio, Ryan Reynolds, che prima di interpretare
Deadpool
aveva recitato nel disastroso
Lanterna Verde).
ComicBookMovie ha raccolto 10 attori che, dopo aver recitato in
adattamenti da fumetti e/o graphic novel non particolarmente
riusciti, sono stati in grado di riscattare le loro carriere ed
occupare un posto d’onore all’interno del genere
supereroistico:
Scarlett Johansson
Prima di assumere il ruolo
di Vedova Nera nel MCU
e debuttare ufficialmente nei panni del personaggio in
Iron Man 2 del 2010, Scarlett
Johansson aveva interpretato il ruolo di Silken
Floss, scienziata femme fatale, nell’adattamento di The
Spirit di Frank Miller. Il film, che può essere
tranquillamente annoverato tra i più grandi passi falsi della
carriera dell’attrice, fu un totale disastro.
Per fortuna, il suo salto di
qualità che l’attrice avrebbe compiuto di lì a pochissimi anni,
proprio grazie al suo ingresso nell’Universo Cinematografico
Marvel, ha dato i suoi frutti: oggi
Vedova Nera è uno dei personaggi più amati del MCU e proprio grazie
all’interpretazione della Johansson è impossibile immaginare
un’altra attrice nei panni di Natasha Romanoff. Black
Widow, lo stand-alone dedicato al personaggio, arriverà
nelle sale a novembre.
Idris Elba
Idris
Elba ha avuto un ruolo decisamente minore in Thor
del 20221; quando l’attore britannico noto soprattutto per la serie
Luther ha accettato di recitare in
Ghost Rider: Spirito di Vendetta, probabilmente si aspetta
che il suo Moreau avrebbe avuto molto più spazio a disposizione. Il
film venne letteralmente bombardato da pubblico e critica, con i
diritti sul personaggio che tornarono immediatamente ai Marvel
Studios.
Naturalmente, come la maggior parte
dei membri del cast, neanche Elba ha evitato di condividere la sua
insoddisfazione per il ruolo secondario di Heimdall in
Thor: The Dark World. Le cose sono poi cambiate con
Thor: Ragnarok, lo ha redento agli occhi di tantissimi fan
(è un peccato, però, che il personaggio sia morto in Avengers:
Infinity War).
Josh Brolin
Nel corso degli anni,
Josh Brolin ha avuto certamente un rapporto
con il mondo degli adattamenti tratti da fumetti decisamente
contrastante, visti gli insuccessi di film come Jonah Hex
e
Sin City: Una donna per cui uccidere.
Tuttavia, il 2018 è stato
sicuramente il suo anno, dato che l’attore ha regalato un
incredibile performance in motion capture grazie al ruolo
di Thanos in Avengers:
Infinity War, e ha poi vestito i panni di uno dei
mutanti preferiti dai fan, ossia Cable, in Deadpool
2. Si è distinto in entrambi i ruoli ed il suo lavoro in
Avengers:
Endgame è stato altrettanto impressionante. Tutti questi
film hanno avuto un enorme successo, contribuendo a cementare
Brolin come una delle migliori star di Hollywood.
Chris Evans
Nonostante i film non
fossero all’altezza delle aspettative, Chris Evans ha interpretato un memorabile
Johnny Storm nei due film della Fox dedicati ai Fantastici Quattro,
ed ha regalato una performance abbastanza godibile anche nel film
The Losers (di cui probabilmente nessuno ha memoria!).
Tuttavia, anche se
aveva già dimostrato di essere in grado di rubare la scena in
Scott Pilgrim vs. The World, è stato grazie al ruolo
di Capitan America che la carriera dell’attore è cambiata
radicalmente. Grazie al suo ingresso nel MCU, Evans non è solo
diventato una star a livello mondiale, ma anche un attore di serie
A che non è più costretto ad accettare ruoli in progetti minori o
dalla dubbia riuscita (basti pensare al grande successo riscosso da
Cena con Delitto – Knives Out di Rian Johson). Se Captain America: Il primo vendicatore non fosse mai
arrivato, chissà a che punto sarebbe la carriera di Evans
oggi…
Michael B. Jordan
Ci sono state molte
polemiche intorno al casting di Michael B. Jordan nei panni di Johnny Storm
per il
reboot dei Fantastici Quattro ad opera di Josh Trank. La cosa,
però, è stata rapidamente messa da parte quando sono emersi tutti
quei succosi retroscena su ciò che è realmente accaduto tra il
regista e la Fox dietro le quinte.
Alcuni anni dopo,
Jordan riuscì a riscattarsi interpretando il ruolo di Erik
Killmonger in Black
Panther di Ryan Coogler. È stata una performance
incredibile grazie alla quale, dopo il suo lavoro in Creed
– Nato per combattere, l’attore ha dimostrato di essere
uno dei migliori in circolazione.
Ryan Reynolds
Prima di trovare il meritato
successo con Deadpool,Ryan Reynolds ha provato più volte a
legare la sua immagine a quella del genere supereroistico, con
scarso successo. È stato divertente guardarlo in Blade:
Trinity, ma di quel film non importava a nessuno, soprattutto
dopo la delusione dei primi due episodi.
Poi c’è stato
X-Men le origini: Wolverine, in cui ha vestito per la
prima volta i panni di Wade Wilson (versione che i fan e lo stesso
Reynolds vogliono dimenticare). Prima dello spin-off dedicato al
Mercenario Chiacchierone, però, l’attore ha interpretato Lanterna Verde nell’omonimo film del 2011: un tale
flop che lo stesso Reynolds pensò all’epoca che la sua carriera
fosse finita per sempre. Fortunatamente, le cose sono cambiate
proprio grazie a Deadpool,
con i fan che non vedono l’ora di vedere l’ingresso del personaggio
nel MCU.
Brandon Routh
Superman
Returns avrebbe dovuto fare di Brandon Routh una celebrità, ma l’insistenza
di Bryan Singer sul fatto che l’attore potesse in qualche modo
replicare i fasti di Christopher Reeve nel medesimo ruolo (anche
grazie alla profonda somiglianza con il compianto attore) ha
probabilmente fatto più male che bene alla sua carriera. Per
fortuna, Edgar Wright gli ha dato l’opportunità di mostrare un lato
molto diverso del suo talento in Scott Pilgrim vs. The World, e da
allora ha trovato successo grazie al ruolo di Ray Palmer in
Arrow e nello spin-off Legends of Tomorrow.
Sfortunatamente, il suo tempo nei
panni di Atomo si è concluso prematuramente, qualcosa per cui sia i
fan che lo stesso Routh hanno espresso profonda delusione. Prima
che ciò accadesse, però, ebbe un’altra possibilità di interpretare
Superman nel crossover
dell’Arrowverse, Crisis on Infinite Earths,
congedandosi così dal ruolo dell’Uomo d’Acciaio in modo
sorprendente e soddisfacente.
Dominic Purcell
Parlando sempre
dell’Arrowverse, Dominic Purcell ha usato la
serialità per cercare di dare una sferzata alla sua carriera.
Inizialmente ha attirato l’attenzione di pubblico e critica quando
ha accettato di recitare al fianco di Wentworth Miller nella
popolarissima Prison Break; parallelamente, ha tentato di
sfondare a Hollywood con un ruolo come quello di Dracula in
Blade: Trinity.
Sfortunatamente,
quel ruolo non riuscì a regalarsi la fama sperata e Purcell svanì
rapidamente nell’oscurità. Le cose sono però cambiate quando ha
ottenuto il ruolo di Heatwave in The
Flash, ed ora è una delle star principali di Legends
of Tomorrow: siamo ceti che i fan si ribellerebbero se il
personaggio dovesse mai essere eliminato dalla
serie…
Samuel L. Jackson
Samuel
L. Jackson ha cambiato il MCU per sempre quando è
apparso nei panni di Nick Fury alla fine di Iron
Man, anche se l’attore ha preso molte decisioni strane nel
corso degli anni, con The Spirit che è stata probabilmente
quella più discutibile. Nel ruolo del cattivo principale, The
Octopus, è probabilmente una delle performance meno riuscite di
tutta la sua storica carriera.
Probabilmente, se i fan avessero
saputo che era stato scelto per il ruolo di Nick Fury all’epoca
dell’uscita del film di Frank Miller, non avrebbe mai accettato di
vederlo entrare a far parte del MCU. Fortunatamente, Jackson – da
vero fuoriclasse qual è – non ha impiegato molto tempo per lasciare
un’impronta duratura interpretando Fury, un ruolo che è riuscito a
fare suo sotto molti punti di vista.
Mark Strong
Mark
Strong ha effettivamente riscosso un grande successo
grazie a film come Kick-Ass
e ai due capitoli della saga di Kingsman, ma il
suo ruolo in Lanterna Verde lo ha perseguitato per diversi anni. Se
da un lato è stata un’ottima scelta per interpretare Sinestro,
dall’altro è risultato poco credibile quanto Ryan Reynolds, e
questo soprattutto a causa della CGI.
Ci è voluto un po’, ma Strong ha
avuto la sua rivincita grazie alla possibilità di unirsi al
DC
Universe, dove in Shazam! ha
interpretato il temibile Dottor Sivana, un cattivo di gran lung più
memorabile del Sinestro che abbiamo avuto nel 2011.
In una recente intervista con
Empire, il regista Cary Joji Fukunaga ha
parlato di No Time To Die, il nuovo attesissimo
capitolo della saga di James
Bond che sarebbe dovuto arrivare nelle sale lo scorso aprile e
che, a causa della pandemia di Covid-19, è stato posticipato al
prossimo novembre.
In merito allo slittamento
dell’uscita del film nelle sale, Fukunaga ha spiegato: “Il mio
primo film, Sin Nombre, uscì proprio durante la pandemia di suina
del 2009 e arrivo nei cinema del Messico proprio mentre il
Presidente Messicano diceva ‘Non andate al cinema’. Sono
rimasto abbastanza traumatizzato da quell’esperienza, tanto che ho
seguito con attenzione gli aggiornamenti sul Covid-19. Ogni giorni
chiedevo ai produttori: ‘Quali sono i piani? Perché questa cosa non
si fermerà’.”
“Non credo che qualcuno avrebbe
potuto prevedere come il mondo si sarebbe fermato completamente, ma
pensavo comunque che il pubblico non sarebbe andato al
cinema”, ha continuato il regista. “Arrivati a questo
punto, potresti solo modificare qualcosa, giocare con altre, ma non
miglioreresti mai il film. Lo abbiamo finito, a tutti gli effetti.
Avevamo finito mentalmente il film. Sia mentalmente che
emotivamente.”
La teoria sul villain di Rami Malek in No Time to Die
Oltre alle dichiarazioni di Cary
Joji Fukunaga,
Empire ha diffuso online anche un nuovo scatto inedito del
premio Oscar Rami Malek nei panni del misterioso
villain Safin.
Secondo un’interessante teoria emerse online diverso tempo fa,
il personaggio di Malek sarebbe già noto ai fan del franchise: non
sarebbe altri che il Dr. Julius No, celebre nemesi di 007 creata da
Ian Fleming nel romanzo “Licenza di uccidere” del 1958 e
interpretata dall’attore Joseph
Wiseman nel film Agente 007 –
Licenza di uccidere del 1962. Potete ammirare la
nuova immagine di seguito:
In No Time To Die, Bond si
gode una vita tranquilla in Giamaica dopo essersi ritirato dal
servizio attivo. Il suo quieto vivere viene però bruscamente
interrotto quando Felix Leiter, un vecchio amico ed agente della
CIA, ricompare chiedendogli aiuto. La missione per liberare uno
scienziato dai suoi sequestratori si rivela essere più insidiosa
del previsto, portando Bond sulle tracce di un misterioso villain
armato di una nuova e pericolosa tecnologia.
Come apprendiamo grazie a
ComicBookMovie, POW! Entertainment e Genius Brands
International hanno stretto un accordo per creare
l’Universo di Stan Lee, un nuovo progetto che
riunirà tutte le opere create dal leggendario fumettista scomparso
nel 2018 al di fuori della Marvel Entertainment.
Andy Heyward, capo
di Genius Brands, ha dichiarato in una nota ufficiale: “In
tutta Hollywood, non c’è premio migliore. Questo è il nostro Santo
Graal. L’Universo di Stan Lee è un prodotto unico fatto di 100
proprietà originali, proprietà mai sfruttate e nate dalla mente del
creatore di proprietà intellettuali di maggiore successo dei nostri
tempi.Dopo aver lavorato con Stan ed esser stato suo
intimo amico per quasi 30 anni, nulla potrebbe rendermi più fiero
del fatto che Genius Brands sia diventato il protettore del suo
brand e del suo operato.”
Secondo la fonte, la joint
venture assumerà i diritti su tutte le creazioni del prolifico
autore successive alla sua attività con la Marvel.
L’Universo di Stan Lee attingerà, dunque, al
vastissimo catalogo di proprietà intellettuali che il celebre
fumettista ha creato dopo la fine della sua collaborazione con la
Casa delle Idee. “Non ho dubbi sul fatto che i più grandi
personaggi, le più grandi storie e i più grandi successi partoriti
dalla mente di Stan Lee debbano ancora essere raccontati”, ha
aggiunto Heyward. “Grandi quanto sono oggi Spider-Man, Black
Panther, gli X Men e gli Avengers. Domani sentiremo parlare di
Tomorrow Men, Stringbean, Black Fury e Virus.”
Il fumettista è morto nella mattina
di Lunedì 12 novembre al Cedars-Sinai Medical Center di Los
Angeles. Gli ultimi anni di Stan
Lee sono stati di grande tumulto. Dopo la morte
di sua moglie Joan, che ha condiviso con lui un matrimonio lungo 69
anni, nel luglio del 2017, ha fatto causa alla POW! Entertainment
per una fronde da un miliardo di dollari.
Da solo e attraverso il suo lavoro
con i frequenti collaboratori artisti-scrittori Jack Kirby, Steve
Ditko e altri, Lee ha catapultato la Marvel da una piccola
avventura editoriale nell’editore numero 1 al mondo di fumetti, e
in seguito un gigante multimediale.
Una delle sue ultime dichiarazioni
pubbliche era stato un commento a seguito della fusione tra Disney
e Fox, a seguito della quale i supoi X-Men e i Fantastici Quattro
sarebbero tornati “a casa”, in seno alla Marvel.
Jojo
Rabbit è un film di satira sulla Seconda Guerra
Mondiale che segue le imprese di un ragazzo tedesco un po’
solitario (Roman Griffin Davis nei panni di JoJo), la cui visione
del mondo viene sconvolta quando scopre che sua madre
(Scarlett
Johansson) tiene nascosta in soffitta una giovane
ragazza ebrea (Thomasin McKenzie). Aiutato solo
dal suo amico immaginario, Adolf Hitler (Taika
Waititi), JoJo è costretto a confrontarsi con il suo
cieco nazionalismo.
Il regista e sceneggiatore
Taika Waititi ha impresso al film il suo stile
distintivo, caratterizzato da umorismo e pathos, offrendo
attraverso gli occhi di un bambino la visione acutamente
divertente, ma profondamente conturbante, di una società divenuta
preda dell’intolleranza.
Jojo
Rabbit è interpretato da Roman Griffin Davis,
Scarlett Johansson,
Taika Waititi,
Sam Rockwell,
Rebel Wilson e Thomasin McKenzie. Di
recente il cast ha conquistato l’attenzione del pubblico grazie ai
numerosi riconoscimenti guadagnati, tra cui una nomination agli
Oscar come miglior film, una nomination ai Golden Globe come
miglior film musical o commedia e una ai Critics’ Choice Award come
miglior film. Il giovanissimo Roman Griffin Davis,
alla sua prima esperienza da attore, è stato premiato come miglior
Giovane Attore ai Critics’ Choice Award, mentre
Scarlett Johansson, nel ruolo di Rosie, ha ottenuto la
nomination agli Oscar come miglior attrice non protagonista.
Taika Waititi, regista, sceneggiatore, interprete e
produttore del film, ha ricevuto due nomination agli Oscar per la
miglior sceneggiatura non originale e miglior film. Il film è stato
anche inserito nella lista dei migliori 10 film del 2019
dall’American Film Institute.
Jojo
Rabbit è ora disponibile in Home Video in formato
Blu-Ray e DVD. Il Blu-Ray include anche tanti contenuti extra che
porteranno gli spettatori direttamente dietro le quinte del film
per scoprirne curiosità e retroscena.
Jojo Rabbit Contenuti extra:
Commento audio di Taika
Waititi
Scene tagliate
Fuoriscena
Dentro al film
Trailer cinematografici
DURATA:
108 minuti circa
RATING:
Per tutti
ASPECT RATIO:
1.85:1
AUDIO:
Blu-Ray = Inglese DTS-HD MA 5.1;
Italiano, Francese, Spagnolo, Tedesco, Giapponese e Cinese
tradizionale DTS Digital Surround 5.1; Inglese audio descrittivo
Dolby Digital 5.1; Inglese Dolby 2.0 DVD = Italiano, Inglese, Tedesco e Francese
Dolby Digital 5.1
SOTTOTITOLI:
Blu-Ray =
Italiano, Inglese per non udenti, Francese, Spagnolo, Danese,
Olandese, Finlandese, Tedesco, Giapponese, Norvegese, Svedese,
Cinese tradizionale DVD = Italiano, Inglese per non udenti,
Tedesco, Francese e Olandese
Intervistata da
Empire in occasione della promozione del suo ultimo film
Antebellum, l’attrice Janelle Monáe ha
rivelato che le piacerebbe entrare a far parte del cast
dell’annunciato sequel di Black
Panther, il cinecomic Marvel diretto da Ryan
Coogler nel 2018, grande successo di pubblica e critica,
nonché il primo film di supereroi ad essere candidato agli Oscar
nella categoria miglior film.
Quando ha stato chiesto all’attrice
se avesse già espresso il suo desidero di prendere parte al sequel
a Coogler, Monáe ha risposto: “L’ho fatto notare
decisamente”, per poi aggiungere: “Uno dei miei sogni è
sempre stato di interpretare Tempesta. Non so se ha un ruolo in
Black Panther, ma sarebbe un sogno se ci fosse. Non so a che punto
siano in questo senso. Molte donne hanno interpretato Tempesta e
hanno svolto un lavoro eccezionale. Mi piacerebbe unirmi al coro e
rendere giustizia a Tempesta.”
Se Kevin Feige & co. volessero introdurre
singolarmente i personaggi degli X-Men nel MCU prima di riunirli in
un nuovo film a loro dedicato, Black
Panther 2 potrebbe rappresentare la giusta occasione
in cui far debuttare il personaggio di Tempesta; al momento, però,
non sappiamo neanche se i Marvel Studios stiano considerando o meno
l’idea.
Un possibile ruolo per Janelle Monáe in Black Panther 2
Un’attrice come Monáe potrebbe
tranquillamente essere coinvolta nell’annunciato sequel di
Black
Panther, ma potrebbe anche non ritrovarsi ad interpretare
l’iconica Ororo Monroe. Alcuni rumor passati hanno suggerito che
T’Challa potrebbe trovarsi ad affrontare un villain femminile nel
sequel: se la voce dovesse rivelarsi fondata, è certo Monáe
sarebbe una candidata ideale.
Successo planetario capace di
incassare 1,3 miliardi in tutto il mondo, secondo film Marvel con
il maggior risultato domestico di sempre secondo solo
ad Avengers:
Endgame e vincitore di tre premi Oscar, Black
Panther tornerà con un nuovo capitolo
– Black Panther
2 – inserito nella Fase 5 del MCU, come confermato da
Kevin Feige. Il film arriverà in sala il 6 maggio 2022 e sarà
scritto e diretto anche da Ryan Coogler.
Tra gli aspetti dell’attesissimo
The
Batman di Matt Reeves a destare maggiore curiosità,
figura sicuramente il tono che avrà il nuovo cinecomic dedicato al
Crociato di Gotham e, di conseguenza, le atmosfere che pervaderanno
la pellicola. Sulla questione è stato interrogato da
Collider il direttore della fotografia del film, Greig
Fraser, che però non ha potuto anticipare nulla a
proposito del cinecomic.
“Niente, niente, niente,
niente”, ha detto Fraser quando la celebre rivista gli ha
chiesto di anticipare qualche dettaglio sul cinecomic. “Posso
dire, però, quello che hanno già detto alcuni attori del cast. Sarà
un film basato sui personaggi: personaggi come quello di Robert Pattinson e come quello di Andy
Serkis. La sceneggiatura è ottima, come tutte le sceneggiatura dei
film di Matt. È davvero ben strutturata.”
Parlando nel dettaglio
dell’atmosfera del film, Fraser ha spiegato: “C’è oscurià nel
personaggio e ovviamente c’è bisogno di creare atmosfera. Una cosa
abbastanza ovvia trattandosi di un film di Batman. Non credo però
che visivamente sarà opprimente. Non è quello il nostro obiettivo.
Non è una gara a chi realizza il film più cupo di tutti. Ciò che
vogliamo è creare qualcosa di affascinante. Adoro l’atmosfera di
alcuni fumetti e di alcune graphic novel… dove si vede tutto molto
chiaramente. Mi diverto molto quando devo preparare l’illuminazione
dei set. È dura, ma è anche soddisfacente.”
La rinnovata collaborazione tra
Matt Reeves e il direttore della fotografia Creig Fraser per The
Batman
A proposito della rinnovata
collaborazione con Reeves (con cui aveva già lavorato per l’horror
Let Me In), ha poi aggiunto: “Ovviamente il casting
ricopre una parte importantissima nel processo, ma è il lavoro di
un regista veramente, veramente bravo che alla fine riesce a farti
provare emozioni anche parlando di cose che naturalmente sono prive
di qualsiasi emozione. Parlo di animali, di scimmie… Matt ha fatto
un lavoro incredibile in quel senso. Ecco perché sono veramente
eccitato in merito alla possibilità di poter lavorare di nuovo con
lui su Batman.”
“The
Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono
le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi
strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per
trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa
alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la
Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a
quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più
villain, poiché sono tutti sospettati“.
In una recente intervista con
Empire, il regista Colin Trevorrow ha parlato
di Jurassic
World: Dominion, riflettendo in particolare sulla
sospensione delle riprese e sull’imminente ripartenza: proprio
questo mese, infatti, grazie alle nuove regole imposte dal governo
UK in materia di Covid-19, la produzione del film potrà finalmente
tornare sul set.
Trevorrow ha parlato prima dello
stop obbligatorio a cui hanno dovuto sottostare tantissime
produzioni a livello internazionale, sia cinematografiche che
televisive, sottolineando qual è stato – dal suo punto di vista –
l’unico aspetto positivo dell’intera vicenda: “Per molti di
noi, Dominion era già la sfida creativa più difficile della
nostra vita prima del lockdown. Il programma di riprese è andato a
nostro vantaggio. Durante le prime quattro settimane abbiamo girato
principalmente sequenze che coinvolgevano dinosauri. Perciò la cosa
ci ha dato modo di iniziare a lavorare agli effetti visivi e a
tutta una serie nuovi elementi senza la pressione di una scadenza
all’orizzonte.”
Il regista ha poi fatto riferimento
al tanto agognato ritorno sul set, dichiarando: “Sono certo che
le linee guida ci possano tenere al sicuro. La parte difficile sarà
costruire un ambiente creativo nell’ambito di tutte le precauzioni.
Ogni volta che ci troveremo a girare, dovremo dimenticare il nostro
mondo e vivere in quello del film. Potrebbe volerci un po’ di
pratica. Mi ha davvero commosso il modo in cui ci siamo supportati
a vicenda in questo periodo. Siamo tutti entusiasti di poter
finalmente tornare al lavoro. Questo è ciò che facciamo e non
vediamo l’ora di tornare a farlo.”
Le riprese di Jurassic World: Dominion
Le riprese di Jurassic
World: Dominiondovrebbero
ripartire a breve ai Pinewood Studios di Londra. La Universal
Pictures dovrà implementare sul set tutta una serie di
rigidi protocolli sanitari per permettere a tutti i membri
coinvolti nella produzione di poter lavorare in sicurezza. Tra i
protocolli che entreranno in vigore, figura anche un’area dedicata
che gestirà tutti i requisiti medici della produzione, inclusi test
sierologici e tamponi.
Jurassic
World: Dominion vedrà sia Chris
Pratt che Bryce
Dallas Howard tornare nei loro ruoli. Insieme a
loro, ritroveremo anche Justice Smith, Daniella
Pineda, Jake Johnson e Omar
Sy. Laura
Dern e Sam
Neill riprenderanno rispettivamente i ruoli che
avevano in Jurassic
Park, rispettivamente la Dr. Ellie Sattler e il Dr. Alan
Grant. I personaggi sono stati visti per l’ultima volta nel
Jurassic Park 3 del 2001. Un altro eroe originale, Ian Malcolm,
interpretato da Jeff Goldblum, ha firmato per
tornare in Jurassic
World 3. Goldblum è stato visto l’ultima volta
in Jurassic World:
Il Regno Distrutto.
Un nuovo report di
The Playlist (via Disney
Insider) suggerisce che il tanto chiacchierato Tron
3, sequel di Tron: Legacy del 2010, è
ufficialmente tornato in sviluppo e che il premio Oscar
Jared Leto(Suicide
Squad, Morbius) è
ancora collegato al progetto. Secondo la fonte, la Disney sarebbe
impegnata nella ricerca di un regista a cui affidare il film.
Come si legge nel report,
Tron 3 dovrebbe essere un vero e proprio sequel e
non un reboot del franchise iniziato nel lontano 1982. Secondo la
fonte, il cast principale di Tron: Legacy, composto da
Jeff Bridges,
Garrett Hedlund e Olivia Wilde,
potrebbe tornare. Già lo scorso aprile si erano riaccese le
speranze in merito al tanto auspicato Tron 3, grazie ad
alcune dichiarazioni di Joseph Kosinski, regista di Legacy,
che aveva dichiarato: “La Disney sta soltanto aspettando il
momento giusto!”
La veridicità di quanto riportato
prima da Disney
Insider e poi da
The Playlist è stata supportata anche da una serie di
dichiarazioni di Mitchell Leib, presidente del
reparto musiche della Disney, che ha parlato del lavoro fatto dai
Daft Punk per la colonna sonora di
Legacy, spiegando di essere intenzionato a ricontattare il
gruppo per affidarli anche le musiche del terzo film.
I Daft Punk coinvolti ancora una volta in Tron 3?
“Stiamo pensando di
fare Tron 3”, ha dichiarato Leib. “Abbiamo una grande
sceneggiatura. Una sceneggiatura davvero fenomenale di cui siamo
felicissimi. Se anni fa non era il momento giusto per farlo, adesso
lo è. Abbiamo imparato diverse lezioni da Tron: Legacy. La
prima cosa giusta da fare è riavere i Daft Punk e sentire
se sono interessati. Ancora non sappiamo chi dirigerà il film.
Speriamo che Joe Kosinski tornerà per fare un nuovo film.
Molte cose devono andare al posto giusto”.
In attesa di nuovi dettagli,
ricordiamo che Tron: Legacy è un film del 2010 diretto
da Joseph Kosinski, seguito del
film Tron del 1982. Il film, prodotto dal regista
di Tron Steven Lisberger, è incentrato su un soggetto
originale di Brian Klugman e Lee Sternthal. I protagonisti
originali, Bruce Boxleitner e
Jeff Bridges, riprendono i loro ruoli,
mentre Garrett
Hedlund interpreta il figlio adulto di Flynn. Tra
gli altri nel cast appaiono anche Olivia Wilde,
Michael Sheen e James
Frain.
Arriva da
Variety la notizia che Jude Law è in trattative con i Walt Disney
Studios per interpretare il ruolo di Capitan Uncino nell’annunciato
live action di Peter Pan, il cui titolo
ufficiale sarà Peter Pan and Wendy. Se le
trattative dovessero andare a buon fine, Law raccoglierà l’eredità
di attori quali
Dustin Hoffman, Jason Isaacs e
Hugh Jackman, che prima di lui avevano interpretato il
celebre antagonista al cinema.
Secondo un rumor emerso diversi
mesi fa, inizialmente la Disney aveva offerto la parte a
Joaquin Phoenix: ad oggi non sappiamo se l’attore
premio Oscar per Joker abbia
davvero mai discusso con la Casa di Topolino del progetto. Come
riportato da Justin Kroll su
Twitter, prima che il ruolo venisse ufficialmente offerto a
Law, pare che la multinazionale avesse considerato un altro attore
per la parte, ossia Will Smith, che aveva già interpretato il
Genio nel live action di Aladdin.
Peter Pan and
Wendy sarà diretto da David
Lowery, già regista del live action deIl
Drago Invisibile.
L’esordiente Alexander Molony avrà il
ruolo di Peter, mentre l’esordiente Ever
Anderson sarà Wendy. La Anderson è la figlia
di Milla Jovovich e del
regista Paul W.S. Anderson, ed è apparsa
brevemente in Resident
Evil: The Final Chapter nei panni di una giovanissima
Alice.
Peter Pan and
Wendy dovrebbe arrivare al cinema: al contrario di quanto
accaduto con Lilli e il
Vagabondo, dunque, non sarà destinato a
Disney+. Il film d’animazione originale, prodotto da Walt
Disney e basato sull’opera teatrale “Peter e
Wendy” di J. M. Barrie, è il 14°
Classico Disney e venne distribuito nei cinema americani il 5
febbraio 1953.
Attrice di nazionalità tedesca,
Maja Schöne ha sempre lavorato nel proprio paese
di origine, costruendo lì la sua fama e la sua carriera. A partire
dagli ultimi anni si è però resa celebre grazie ad una popolare
serie Netflix, la quale le ha permesso di oltrepassare i
confini nazionali, ricevendo apprezzamenti da ogni parte del mondo
per il suo carisma e le sue doti interpretative.
Ecco 10 cose che non sai di
Maja Schöne.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Maja Schöne. i suoi film e le
serie TV
10. Ha recitato in noti
film tedeschi. L’attrice debutta per la prima volta sul
grande schermo grazie al film Cowgirl (2004), commedia che
le permette di farsi notare con un ruolo di rilievo. Tornerà poi al
cinema con il dramma 1. Mai (2008) e in seguito con i
titoli Buddenbooks (2008), Summertime Blues
(2009) e Zarte Parasiten (2009).
9. È nota per i ruoli
televisivi. A partire dal 2005 l’attrice ottiene grande
popolarità grazie al ruolo di Julia Bootz nella serie
Tatort, a cui prenderà parte fino al 2020 recitando
complessivamente in 15 episodi. Si distingue poi in titoli come
Stubbe – Von Fall zu Fall (2006), Polizeiruf 110
(2007-2011), e Blochin: Die Lebenden un die Toten (2015).
A partire dal 2017 ricopre il ruolo di Hannah Kahnwald nella
celebre serie Netflix Dark, che le
permette di ottenere estrema popolarità anche al di fuori del
proprio paese.
Maja Schöne non è presente su
Instagram
8. Non possiede un account
personale. Ricercando l’attrice sul social network
Instagram, non ci si imbatterà in nessun profilo verificato o
ufficiale, poiché la Schöne non ne possiede alcuno. Questa sembra
infatti restia all’idea di condividere con il pubblico anche la
propria vita al di fuori del set, preferendo mantenere un netto
distacco tra il lavoro e il privato. La notorietà fino ad ora
limitata al suo paese l’ha certamente aiutata in questo, ma ora che
è una star internazionale sarà sempre più difficile mantenere tale
equilibrio.
7. Vi sono numerose fan
page a lei dedicate. Proprio per via della popolarità oggi
raggiunta dall’attrice, si possono ritrovare numerose fan page su
Instagram a lei dedicate, che tentano di sopperire alla mancanza di
account ufficiale. La più seguita di queste, vanta oltre 12 mila
follower e permette ai fan dell’attrice di rimanere aggiornati su
tutte le novità a lei legate. Vengono infatti pubblicati
aggiornamenti relativi ai suoi progetti da interprete, ma anche le
foto più recenti scattate all’attrice.
Maja Schöne e Carlo Ljubek
6. È sposata con un noto
attore. Anche se molto riservata, l’attrice non ha
nascosto il legame con l’attore tedesco Carlo
Ljubek. I due si sono poi sposati, senza però rivelare la
data in cui ciò è avvenuto. La coppia ha in diverse occasioni avuto
anche modo di recitare insieme, come per la serie Stubbe – Von
Fall zu Fall. Hanno poi avuto una figlia, ma anche di tale
evento non si conosce l’anno in cui è avvenuto. I due attori
cercano infatti di rimanere il più riservati possibile, evitando
l’ingresso di riflettori nella loro vita privata.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Maja Schöne in Dark
5. È la madre del
protagonista. Nella complessa serie Dark,
l’attrice ricopre il ruolo di Hannah Kahnwald. Questa è la madre di
Jonas, il protagonista, e la moglie di Michael. La Schöne
interpreta la versione adulta del personaggio, poiché quella più
giovane mostrata in alcuni segmenti della serie è affidata ad
un’altra attrice. Il suo personaggio si è inoltre fanno notare
anche per i sentimenti provati nei confronti di Ulrich Nielsen, un
altro dei personaggi principali della serie.
4. Non ha mai giudicato il
suo personaggio. Proprio per questa sua relazione segreta,
sarebbe stato facile giudicare il personaggio incolpandolo di
tradimento. La Schöne ha però scelto di non cadere in tale
trappola, preferendo lavorare sul cercare di capire le azioni del
personaggio per poterlo comprendere e interpretare meglio. L’idea
che ne ha generato è quella di una donna sola, che si abbandona
istintivamente a ciò che sente possa darle una maggiore stabilità
nella propria vita.
3. Era emozionata all’idea
di far parte della serie. L’attrice ha raccontato di
essere stata da subito particolarmente entusiasta di far parte
della serie, affermando che leggendone il copione sentiva che
possedeva il potenziale per affermarsi a livello internazionale. In
quanto prima grande produzione televisiva tedesca per Netflix,
inoltre, è convinta che possa portare nuova luce sulle produzioni
del suo paese, permettendo uno sviluppo dell’industria.
2. L’esperienza del set è
stata estremamente positiva per lei. Nell’intraprendere le
riprese della serie, l’attrice ha affermato che i lunghi tempi di
lavorazione l’avevano inizialmente preoccupata, temendo di
ritrovarsi sottopressione. Ciò fortunatamente non si è verificato,
e se anche il clima di Dark è
particolarmente cupo, la Schöne ha raccontato che sul set si è
instaurato un’atmosfera di positività che ha aiutato tutti gli
attori a vivere al meglio l’esperienza.
Maja Schöne: età e altezza
1.Maja
Schöne è nata a Stuttgart, in Germania, nel 1976.
L’attrice è alta complessivamente 165 centimetri.
Pur essendo giovanissima, l’attrice
tedesca Lisa Vicari vanta già alcuni importanti
titoli relativi al cinema e alla televisione del proprio paese. Di
recente ha poi preso parte ad una celebre serie televisiva che le
ha permesso di ottenere successo anche a livello internazionale.
Grazie ad essa ha infatti potuto sfoggiare il suo talento e un
promettente carisma.
Ecco 10 cose che non sai di
Lisa Vicari.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Lisa Vicari: i suoi film e le
serie TV
10. Ha recitato in noti
lungometraggi tedeschi. Il primo ruolo per il grande
schermo per la Vicari è quello per il film Hanni & Nanni
(2010). Successivamente, guadagna popolarità all’interno del suo
paese con titoli come Hell (2)011), Doktorspiele
(2014), La vendetta di Luna (2017), e Schwimmen
(2018). Nel 2020 è protagonista della commedia sentimentale
Isi& Ossi, distribuita il 14 febbraio sulla
piattaforma Netflix, diventando il primo film in lingua tedesca
prodotto dal colosso di streaming.
9. È nota per una celebre
serie televisiva. Parallelamente all’attività
cinematografica, l’attrice prende parte anche a diverse produzioni
televisive nazionali. Tra queste si annoverano le serie Unter
Verdacht (2013), Il commissario Lanz (2014), SOKO
München (2016) e Tatort (2017). Nel 2017 acquista
popolarità a livello mondiale grazie al ruolo di Martha Nielsen in
Dark,
celebre serie distribuita su Netflix e composta di tre
stagioni.
Lisa Vicari è su Instagram
8. Ha un account
personale. L’attrice è presente sul social network
Instagram con un profilo ufficiale seguito da 911 mila persone.
All’interno di questo la Vicari è solita condividere immagini
relative a suoi momenti di svago, in compagnia di amici o colleghi.
Non mancano poi anche foto di curiosità a lei legate o di luoghi
visitati, in aggiunta a post relativi a cause sociali da lei
supportate. L’attrice ha inoltre conferito al proprio account un
look particolarmente curato, condividendo sempre immagini
particolarmente artistiche.
7. Utilizza il social per
promuovere il proprio lavoro. Tramite il proprio profilo,
inoltre, l’attrice è solita condividere con i propri follower
immagini promozionali dei suoi progetti da interprete. Sono
presenti infatti numerose foto di backstage tratte dai set a cui ha
preso parte. Queste permettono di avere uno sguardo inedito su tali
progetti, generando grande attesa nei confronti di essi.
Lisa Vicari ha un fidanzato?
6. È molto
riservata. L’attrice, ancora molto giovane, dimostra già
la volontà di tenere ben separata vita privata e lavoro. Anche
tramite i propri profili social non accenna a rilasciare indizi che
potrebbero suggerire qualcosa riguardo la sua vita sentimentale.
Ciò è stato fino ad ora possibile data anche la sua popolarità
ristretta al suo solo paese d’origine, ma ora che la Vicari è una
star a livello internazionale dovrà impegnarsi ulteriormente per
riuscire a mantenere tale distinzione. Attualmente, tuttavia,
l’attrice sembra essere single.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Lisa Vicari parla italiano
5. Ha origini
italiane. Nata in Germania, l’attrice vanta comunque
origini italiane da parte dei suoi famigliari. Ciò è, ovviamente,
suggerito anche dal nome e dal cognome dell’attrice. Nonostante
ciò, la Vicari non ha ancora avuto occasione di recitare per il
cinema italiano, pur esprimendone il desiderio. Anche se non in
modo fluente, ha infatti dimostrato di poter parlare
tranquillamente la lingua del Bel Paese.
Lisa Vicari: chi è la sua
doppiatrice
4. Ha una celebre
doppiatrice. Per doppiare la Vicari nella serie
Dark è stata chiamata Veronica Puccio,
nota per aver prestato la propria voce anche al personaggio di Luna
Lovegood nella saga di Harry Potter. Tra le altre attrici
da lei doppiate si annoverano Emma
Roberts e Chloe Grace
Moretz. Per il film Isi & Ossi, invece, la
Vicari è stata doppiata da Emanuela Ionica.
Lisa Vicari in Dark
3. Interpreta uno dei
personaggi principali. Nell’acclamata serie tedesca
Dark,
l’attrice ricopre il ruolo Martha Nielsen, come anche una delle
versioni alternative di questa, chiamata Ava. La versione ricoperta
dall’attrice è quella relativa all’anno 2020. Dalla prima stagione
ad oggi, l’attrice è comparsa in quasi tutti gli episodi della
serie, per un totale di 20 su 26.
2. È rimasta entusiasta
della sceneggiatura. Nel leggere la sceneggiatura della
serie, l’attrice ha affermato di essere rimasta sorpresa dalla
complessità della trama, trovando avvincente proseguire nella
lettura per scoprirne il finale. Ad attrarla verso il progetto è
stata poi l’occasione di poter recitare in un prodotto tedesco di
portata internazionale, che avrebbe così portato ulteriore
prestigio all’industria del proprio paese.
Lisa Vicari: età e altezza
1. Lisa Vicari è nata a
Monaco di Baviera, in Germania, l’11 febbraio del 1997.
L’attrice è alta complessivamente 175 centimetri.
Halle Berry è nella bufera a causa di un
annuncio di qualche giorno fa. L’attrice premio Oscar aveva infatti
annunciato che aveva in programma di interpretare un uomo
transgender e che era intenta a immergersi nello studio e
nella ricerca per dare giustizia al personaggio che le era stato
affidato. Tuttavia, la valanga di critiche arrivate all’attrice,
l’hanno spinta a rinunciare al ruolo con il seguente messaggio:
“Durante il fine settimana ho
avuto l’opportunità di discutere la possibilità di interpretare un
uomo transgender, e volevo chiedere scusa per i miei commenti.
Capisco ora che non avrei dovuto accettare la parte, cosa che
spetta alla comunità transgeder, che merita l’opportunità di
raccontare la propria storia. Sono grata per tutte le critiche
costruttive dei giorni scorsi che sto continuando a seguire con
attenzione, per migliorarmi dopo questo errore. Voglio essere
un’alleata e usare la mia voce per promuovere una migliore
rappresentazione sia fuori che sullo schermo.”
Halle Berry si scusa per aver accettato il ruolo di un
transgender
Non è la prima volta che capita una
situazione del genere, qualche tempo fa anche Scarlett Johansson si era vista costretta a
rinunciare ad un ruolo per una ragione simile, anche se la
sua reazione è stata decisamente differente, visto che a poco
tempo dall’accaduto, aveva dichiarato che il politicamente corretto
nell’arte era una pratica nociva. L’attrice si fece all’epoca
sostenitrice del lavoro dell’interprete a tutti i livelli.
“Personalmente ritengo che, in
un mondo ideale, qualsiasi attore dovrebbe essere in grado di
interpretare chiunque e che l’arte, in tutte le sue forme, dovrebbe
essere immune dal politicamente corretto. Questo è il punto che
stavo sottolineando, anche se forse non mi sono spiegata così bene.
Riconosco che, in realtà, c’è una discrepanza diffusa nella mia
industria che favorisce gli attori di caucasici cis gendered, e che
non a tutti gli attori vengono state date le stesse opportunità che
io ho avuto il privilegio di avere. Continuo a sostenere la
diversità in ogni settore e continuerò a lottare per progetti in
cui tutti vengano inclusi.” Aveva dichiarato.
Il gruppo editoriale
NetAddiction è lieto di annunciare la prima
edizione di UltraPop Festival, il nuovo evento
digitale dedicato all’intrattenimento, nato con l’idea raccontare e
di vivere insieme gli aspetti più salienti di questa prima,
atipica, metà del 2020 e di analizzare quello che
succederà nella seconda metà dell’anno. Un
festival gratuito aperto a tutti che, con la sospensione
momentanea degli eventi fisici, vuole dare il suo contributo ed
intrattenere gli appassionati di cinema, serie TV,
videogiochi, scienza e cultura nerd con appuntamenti che
possono essere seguiti comodamente da casa, dal
lavoro e dalle vacanze.
Le dirette si svolgeranno dal 13
luglio al 19 luglio, tutti i giorni, dalle 15.00 alle 22.00 sui
canali Twitch di
NetAddiction.
Siamo onesti, la maggior parte dei
film con Chris Hemsworth, che non siano parte
dell’universo Marvel, non è stata
grandiosa. In effetti, ci sono solo due di quei film che sono stati
accolti con favore e sono Rush e
Tyler Rake.
Da Blackhat a In the Heart of the Sea passando per Men in Black: International, Hemsworth ha
cercato di differenziare la sua carriera, virando qualche volta
anche sul registro comedy, con Come ti rovino le vacanze e
Ghostbusters in cui, nonostante il film non
abbia avuto grande successo, lui è riuscito ad emergere con il suo
talento per quel genere.
Anche se il suo futuro come Thor non
è chiarissimo, Chris Hemsworth sta lavorando già per il suo
prossimo progetto, che sarà un biopic su Hulk
Hogan che è attualmente in lavorazione. Pochi attori sono
fisicamente imponenti come Hemsworth, il che lo rende un perfetto
interprete per il wrestler. Ma è anche vero che l’attore dovrà
costruire il suo corpo ad un livello completamente nuovo, data la
massa fisica del soggetto del film.
In un’intervista a Total
Film (via ComicBook), la star
di Thor ha parlato di quanto questo ruolo presenterà nuove sfide
per lui e il suo fisico, spiegando: “Questo film sarà un
progetto davvero divertente. Come puoi immaginare, la preparazione
per il ruolo sarà follemente fisica. Dovrò mettere su più
dimensioni di quanto abbia mai fatto prima, anche più di quanto
abbia messo su per Thor. C’è l’accento del personaggio da
costruire, ma anche la fisicità e l’atteggiamento. Dovrò anche fare
un tuffo profondo nella tana del coniglio, ovvero il mondo del
wrestling, che non vedo davvero l’ora di fare!”.
Oltre ai muscoli, Hogan ha anche un
aspetto molto distinto, compresi i baffi a manubrio e un taglio di
capelli caratteristico, oltre ad un colore specifico. Il film
biografico,
annunciato più di un anno fa, sarà diretto da Todd
Phillips. Mentre è principalmente noto come regista di
commedie, i suoi ultimi due film, War Dogs e Joker, sono più orientati verso temi più
impegnativi.
La prossima edizione della Mostra
del Cinema di Venezia 77, in programma dal 2 al 12 settembre,
prevede alcune novità, rese necessarie a seguito
dei protocolli sanitari imposti dall’emergenza Covid-19. Per
consentire l’assunzione delle misure intese a garantire lo
svolgimento della Mostra in piena sicurezza per tutti i
partecipanti – prima fra tutte il distanziamento fisico – il numero
complessivo dei film della selezione ufficiale sarà ridotto, benché
in misura contenuta.
Il programma prevede infatti la
conferma delle sezioni competitive Venezia 77 e
Orizzonti, che si terranno secondo le
modalità e le dimensioni consuete, allo stesso modo della
sezione Fuori Concorso, come pure
Biennale College Cinema. Le proiezioni si terranno nelle
sale tradizionalmente allestite al Lido, con l’adozione di tutte le
misure di sicurezza sanitaria stabilite dalle autorità competenti
alla data dell’evento. Il concorso Venezia Virtual
Reality invece, anziché sull’isola del Lazzaretto Vecchio,
sarà interamente fruibile online, grazie a una piattaforma
innovativa a esso dedicata, accessibile a tutti gli accreditati, in
collaborazione con VRChat e HTC Vive Pro.
Venezia 77 in tempo di Covid
Per quanto riguarda la sezione
Venezia Classici, sarà ospitata all’interno del
programma del festival Il Cinema Ritrovato,
promosso dalla Cineteca di Bologna, che si
svolgerà dal 25 al 31 agosto nella città emiliana.
Questa collaborazione tra i due festival offre una soluzione senza
precedenti a una situazione straordinaria. La selezione di Classici
restaurati, arricchita di ulteriori titoli, verrà poi replicata a
Venezia nei mesi successivi.
La 77. Mostra del Cinema rinuncia
invece per quest’anno a organizzare la sezione
Sconfini, allo scopo di garantire il maggior
numero di posti disponibili alle repliche dei film delle sezioni
principali testé confermate.
Si segnala infine che saranno
disponibili anche due arene all’aperto, una ai
Giardini della Biennale e una al pattinodromo del
Lido. La maggior parte dei film del programma
ufficiale sarà inoltre replicata ai Cinema Rossini
di Venezia e al Centro Culturale Candiani di
Mestre, nell’ambito del programma Esterno Notte
organizzato dal Circuito Cinema del Comune
di Venezia. La Biennale di Venezia, per far svolgere la
Mostra in sicurezza, seguirà tutti protocolli anti Covid-19 sulle
procedure sanitarie, nel pieno rispetto della salute del
pubblico.
In merito a questa riorganizzazione
temporanea del programma della Mostra, il Direttore artistico
Alberto Barbera ha dichiarato: “Sono estremamente
lieto che la Biennale Cinema possa tenersi con una minima riduzione
di titoli e sezioni. Senza dimenticare le tante vittime di questi
ultimi mesi, il primo festival internazionale dopo la forzata
interruzione imposta dalla pandemia assume il significato di
un’auspicata celebrazione della ripartenza, e di messaggio di
concreto ottimismo per l’intero mondo del cinema duramente colpito
dalla crisi”. Ha poi aggiunto: “La Selezione Ufficiale di Venezia
77, con i suoi 50-55 film provenienti da tutto il mondo, offrirà la
consueta panoramica di quanto di meglio l’industria cinematografica
ha prodotto negli ultimi mesi, grazie alla risposta straordinaria
che registi e produttori hanno saputo dare, pur nelle difficili
condizioni di lavoro di questi ultimi mesi. Una nutrita presenza di
autori e attori accompagnerà i film al Lido, mentre collegamenti
via internet consentiranno la realizzazione di conferenze stampa
per tutti coloro che non potranno partecipare di persona, a seguito
delle restrizioni di viaggio tuttora attive”.
Per quanto riguarda il
Venice Production Bridge, la 5a edizione (3 – 11
settembre 2020) si terrà sia in presenza al Lido con le strutture
abituali al terzo piano dell’Hotel Excelsior, sia online con
progetti specifici. Incontri one-to-one saranno
organizzati anche online, permettendo che alcuni progetti in
presenza siano seguiti anche da quegli accreditati che non potranno
raggiungere Venezia.
E’ confermata l’organizzazione in
presenza del Venice Gap Financing Market (VGFM,
lungometraggi) e del Book Adaptation Rights
Market, che offriranno anche molte possibilità di
partecipare da remoto (VGFM per tutti i progetti di Realtà
Virtuale, Final Cut in Venice, le proiezioni del Mercato e
l’European Film Forum). Convegni ed eventi si terranno fisicamente
all’Hotel Excelsior e saranno per la prima volta visibili in
streaming sul sito web del Venice Production
Bridge, sul quale potrà essere trovato ogni altro
dettaglio sul programma.
Il pubblico di Venezia 77 potrà
scoprire il programma completo, con maggiori dettagli sulla Mostra,
in occasione della conferenza stampa del 28 luglio
pv.
Dopo il grande successo al Festival
di Berlino nel 2019 e dopo essere stato presentato in anteprima
nazionale allo scorso Bif&st Bari International Film Festival,
l’emozionante film Il
corpo della sposa arriva su MioCinema.
Come di consueto, la presentazione
potrà essere seguita sul sito e sulla pagina Facebook di
Miocinema, senza alcun bisogno di registrazione. A seguire, il
film sarà disponibile sulla piattaforma a pagamento.
Attraverso la storia di una
donna che arriva persino a mettere a rischio la propria salute per
soddisfare un canone estetico imposto da altri, Il corpo della
sposa, vuole raccontare la complessità del rapporto tra le
donne e i loro corpi su una scala molto più ampia. Fino a che punto
i modelli sociali, spesso costruiti per soddisfare i desideri
maschili, influenzano e condizionano le donne nel mondo? La
Mauritania nel film funziona come un “altrove”, in opposizione al
mondo da cui provengo e vivo, e tuttavia, nella sua paradossale
inversione di una serie di rapporti, si trasforma in uno specchio
che mostra il modo distorto in cui il corpo delle donne viene
sempre percepito.
Michela Occhipinti
SINOSSI de Il corpo della
sposa
Ambientato in un’inedita
Mauritania, Il corpo della sposa – Flesh out racconta la
storia di Verida (l’esordiente Verida Beitta Ahmed Deiche), una
ragazza moderna che lavora in un salone di bellezza, frequenta i
social network, si diverte con le amiche. Quando la famiglia
sceglie per lei un futuro sposo, Verida – come molte sue coetanee –
si vede costretta a prendere peso affrontando il “gavage”, per
raggiungere l’ideale di bellezza e lo status sociale che la
tradizione del suo Paese le impone. Mentre il matrimonio si
avvicina a grandi passi, pasto dopo pasto, Verida mette in
discussione tutto ciò che ha sempre dato per scontato: i suoi cari,
il suo modo di vivere e – non ultimo – il suo stesso corpo.
La prossima uscita,
su HBO Max, di Justice League Snyder Cut è una
grande vittoria dei fan che da tanto chiedono di vedere il film
sugli eroi DC Comics così come lo aveva pensato il regista del
progetto.
Snyder ha dovuto abbandonare il suo
ruolo di regista di Justice League a metà della
produzione per motivi personali. La Warner Bros. ha poi assunto il
regista di The Avengers, Joss
Whedon per finire il film, ma ciò che è stato distribuito
è stata una versione drasticamente diversa da ciò che Snyder aveva
immaginato. Da allora molti hanno supportato un’uscita del cut
originale di Snyder, inclusi i membri del cast, molti fan e, a
quanto pare, anche altri registi.
In un’intervista con Comic Book Movie,
Joe Russo, uno dei due registi di Avengers: Endgame, ha condiviso i
suoi pensieri sulla versione di Snyder in arrivo, dicendo:
“Penso che sia sempre bello quando la visione originale di un
regista riesce a farsi strada sullo schermo”.
Russo ha anche commentato
l’esperienza che ha avuto lavorando come regista per la Marvel: “Siamo stati molto,
molto fortunati nelle nostre carriere perché tutto ciò che abbiamo
fatto per la Marvel. Erano molto gentili e deferenti e molto
favorevoli alla nostra visione per quei film, e non c’è niente di
quello che è stato deciso in sala di montaggio che non sia stato
condiviso. Abbiamo lavorato molto duramente su quello che è
l’attuale versione di quei film, quindi siamo molto fortunati ad
aver visto distribuita la nostra visione dei quattro film che
abbiamo diretto.”
Come ha giustamente commentato
Joe Russo, un regista lavora molto duramente per
realizzare la sua visione del film ed è bello vedere che Snyder ha
il supporto dei suoi pari nel completare la sua visione. Se la
versione di Snyder sarà migliore della Justice
League di Whedon è ancora da vedere, ma lo scopriremo
nel 2021.
Non sappiamo esattamente quando
accadrà, ma prima o poi gli X-Men faranno il loro debutto nell’Universo
Cinematografico Marvel. Naturlamente, ci sono molti
“mutanti” che non vediamo l’ora di vedere nell’universo condiviso,
al fianco degli eroi più potenti della Terra. Tra questi, Wolverine
è sicuramente in cima alla lista. In attesa di scoprirà quale sarà
l’attore che raccoglierà l’eredità di Hugh Jackman (che ha interpretato il
personaggio per circa 20 anni nella saga degli X-Men targata Fox),
ComicBookMovie ha raccolto 10 storyline relative al mutante
dagli artigli d’adamantio che meriterebbero di essere raccontata
nel MCU:
Alpha Flight
Perché non introdurre Wolverine
nell’Universo Cinematografico Marvel come parte del team di
supereroi canadesi Alpha Flight? La Fox ha perso l’occasione quando
si è trattato di esplorare i primi anni del personaggio in
X-Men
Le origini: Wolverine, ma la sua connessione con questo
gruppo rappresenta una storia che potrebbe avere luogo tanto nel
passato passato (estrapolando così le origini di Logan ancora una
volta) quanto nel presente.
Con un cast eclettico di personaggi
tra cui Guardian, Northstar, Aurora, Sasquatch, Shaman e Snowbird,
includere gli Alpha Flight nel prossimo film dedicato a Wolverine,
non solo ci darebbe la possibilità di vedere l’iconico personaggio
collaborare con un team molto diversa di supereroi, ma sarebbe
anche l’occasione per scoprire di più sul suo passato con il
governo canadese.
Mister X
Mister X è un ricco uomo d’affari
con una dipendenza dall’omicidio che ogni volta che uccide
qualcuno, si procura una cicatrice sul proprio corpo (cosa che non
lo rende molto diverso dal malvagio Victor Zsasz della DC).
Wolverine lo incontra quando i due si affrontano in un torneo a cui
Logan è costretto a prendere parte; dopo essere stato sopraffatto
da X, l’eroe si rende presto conto che anche lui è un mutante (con
la capacità di prevedere il prossimo movimento dei suoi avversari)
e decide di fermarlo una volta per tutte.
Tuttavia, la loro rivalità è
tutt’altro che finita a questo punto e quella appena descritta è
soltanto la prima di molte altre epiche battaglie che si ci sono
state tra i due. Il torneo di Madripoor farebbe da sfondo ad un
possibile film basato sugli “scontri” di Wolverine con Mister X,
con quest’ultimo che potrebbe anche fare il suo debutto in uno dei
prossimi film del MCU, come ad esempio
Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings.
Savage Wolverine
Savage
Wolverine è una serie a fumetti scritta e disegnata da Frank Cho.
Incagliato nella Terra Selvaggia (un’iconica location della Marvel
di cui nessuno studio ha ancora approfittato), Logan trova
un’improbabile alleata in Shanna. Tuttavia, il colpo di scena nella
serie risiede nel fatto che, invece di essere legati da un punto di
vista romantico, durante le loro avventure i due personaggio non si
sopportano (il che potrebbe dare vita a dinamiche molto divertenti
sul grande schermo).
È una storia
divertente che offrirebbe una visione unica del noto mutante,
offrendo allo stesso tempo ai Marvel Studios del materiale
fantastico su cui lavorare. Un’impostazione del genere significa
anche che Wolverine potrebbe farsi strada tra nemici mostruosi
senza che la sua potenziale prima avventura nel MCU finisca per
essere classificata in base ai “gusti” della
Disney.
Enemy Of The State
Dopo essere
stato sottoposto al lavaggio del cervello da parte dell’HYDRA,
Logan viene inviato in una serie di missioni che lo spingono ad
andare a caccia di altri supereroi e persino ad uccidere un altro
membro degli X-Men! Quando finalmente riacquista i suoi sensi,
Wolverine parte per una missione di vendetta, usando una Sentinella
per eliminare un gruppo di ninja e affrontare Gorgon in una
battaglia epica e sanguinosa.
Wolverine rimane un
personaggio popolare, ma non sarà facile per i Marvel Studios
suscitare di nuovo l’interesse dei fan per gli X-Men. Tuttavia,
introdurre Wolverine nell’Universo Cinematografico Marvel e farlo
incontrare con tutti, da Capitan America ai Fantastici Quattro,
renderebbe questo film un evento che si rivelerebbe imperdibile per
qualsiasi spettatore. “Enemy Of The State” è una grande serie a fumetti e potrebbe persino portare
all’introduzione di Daredevil ed Elektra nel MCU, dati i ruoli
chiave che giocano nella storia.
Get Mystique
Mystica è stata una parte importante
di quasi tutti i film degli X-Men targati Fox, e i fan hanno
conosciuto abbastanza di lei in questa fase. Tuttavia, ci sono
ancora diversi modi in cui il MCU potrebbe reinventarla. Partendo
da questo presupposto, perché non darle un ruolo nella prossima
avventura in solitaria di Wolverine?
In “Get Mystique”, Logan dà la
caccia a Mystica dopo che questa ha tradito gli X-Men; oltre ad
essere una storia che presenta i due mutanti che si scontrano l’uno
contro l’altro, rivela anche alcuni dei loro momenti condivisi
durante gli anni ’20, come ad esempio una folle rapina alla Bonnie
& Clyde in Kansas. Potrebbe essere un modo divertente per esplorare
la storia di Wolverine e del più ampio Universo Cinematografico
Marvel.
Wolverine & Kitty Pryde
Una volta
la Fox aveva dei piani per uno spin-off dedicato a Kitty Pryde, poi
c’è stata la fusione con la Disney e di quel progetto non abbiamo
più avuto notizie. Eppure, un film che la unisce alla figura del
padre/mentore Wolverine darebbe ai Marvel Studios una grande
opportunità per mettere in risalto uno dei i personaggi femminili
più forti dei fumetti.
Dopo che Kitty segue
il suo vero padre a Tokyo, dove crede che sia stato molestato dallo
Yakuza, Wolverine insegue la giovane mutante. Tuttavia, scopre che
Kitty ha subito il lavaggio del cervello da uno dei samurai che una
volta lo hanno addestrato, Ogun. Approfondendo la loro relazione,
un film (o una serie tv destinata a Disney+, magari!) basato su questa run
sarebbe un’assoluta ventata d’aria fresca. Kitty, ora noto come
Kate, è uno dei migliori personaggi degli X-Men, e siamo
decisamente ottimisti sul fatto che l’eroina avrà un futuro
luminoso nell’Universo Cinematografico Marvel.
New Mutants
Non stiamo ovviamente parlando del
travagliatissimo film di
Josh Boone che dovrebbe arrivare in sala ad agosto. Stiamo parlando
della one-shot story che contiene la versione Ultimate di
Wolverine. Un giovane scopre che la sua famiglia e i suoi vicini
sono tutti scomparsi. Wolverine raggiunge il ragazzo e gli spiega
che il suo potere mutante è quello di uccidere qualsiasi forma di
vita organica nelle vicinanze.
Wolverine è immune per via suo
fattore di guarigione, ma non ha altra scelta che uccidere
l’adolescente. È una storia oscura e sconvolgente che enfatizza
cosa può significare essere un mutante e, sebbene non possa
funzionare come standalone, potrebbe rivelarsi una sottotrama
avvincente da utilizzare in uno dei prossimi film del MCU.
Patch
Madripoor è
un’isola immaginaria dell’universo Marvel situata nel sud-est
asiatico e un luogo che Wolverine ha definito casa in più di
un’occasione. Pieno di teppisti e criminali, Logan indossò una
benda sull’occhio e si nascose dietro l’identità di “Patch” per un
po ‘di tempo(poiché gli X-Men, in quel
momento, stavano tentando di tenere nascoste le loro resurrezioni
più recenti).
Ci sono un certo
numero di storie che i Marvel Studios potrebbe scegliere per
un film basato sugli anni di Wolverine a Madripoor, ma la caccia
alla spada Muramasa (una lama la cui essenza demoniaca nascosta al
suo interno, possedeva tutti tutti quelli che la brandivano, ad
eccezione dell’unico guerriero destinato ad esserne il vero
maestro) potrebbe essere un ottimo punto di partenza, soprattutto
perché potrebbe anche essere combinato con l’avventura di Kitty
Pryde. Madripoor verrà introdotto in
The Falcon e The Winter Soldier, quindi potenzialmente si
stanno già gettando le basi affinché Wolverine passi un po ‘di
tempo in questo angolo del MCU.
Nitro
Mentre gli
X-Men decisero di tenersi fuori dalla sovrumana Civil War nei
fumetti, Wolverine si prese ancora il compito di rintracciare il
cattivo responsabile dell’esplosione che uccise sessanta bambini in
una scuola elementare vicina e circa 600 persone nei dintorni del
quartiere di Stamford, nel Connecticut, ossia Nitro. Ovviamente
abbiamo già avuto una Civil
War nell’Universo Cinematografico Marvel, ma Nitro
potrebbe comunque essere un mutante a cui Wolverine decide di dare
la caccia per provocare un’altra guerra simile (uno che forse
uccide un giovane gruppo di supereroi mutanti piuttosto che i New
Warriors).
Wolverine è sempre
al suo meglio quando si tratta di dare la caccia ad un nemico, e
questa è una storia con un grande potenziale. Un film basato su
queste premesse potrebbe anche legarsi al concetto dei mutanti
visti come una minaccia nel MCU, specialmente se uno di loro uccide
centinaia di persone mentre combatte un gruppo come i New
Mutants.
Old Man Logan
“Old Man Logan” è giustamente
considerata una delle più grandi storie di Wolverine di tutti i
tempi, e portare un adattamento fedele del celebre arco di Mark
Millar e Steve McNiven sul grande schermo è qualcosa che i Marvel
Studios potrebbero realizzare solo nell’Universo Cinematografico
Marvel.
Personaggi come Hulk, Venom (che è
di proprietà della Sony Pictures, quindi probabilmente non
accadrà), Occhio di Falco e Teschio Rosso recitano tutti un ruolo
chiave in questa storia. Con Logan
– The Wolverine i fan hanno già avuto un assaggio
potenziale di come quella storia potrebbe essere adattata. La
domanda adesso è: come funzionerebbe nel MCU? Con i viaggi nel
tempo e le realtà alternative che diventeranno un luogo comune,
dirigersi verso il futuro remoto di questo mondo condiviso
sicuramente non sarà una possibilità che verrà esclusa.
Matteo Garrone ha diretto il nuovo spot di
Dior, per la promozione della nuova collezione
Autunno/Inverno 2020-2021 Haute Couture firmata da
Maria Grazia Chiuri. Il regista ha realizzato un
piccolo racconto di ninfe, muse e divinità boschive, tutte donne
eteree e immerse in un ambiente naturale. Creature mitologiche a
volte donne solo a metà che indistintamente avvertono il fascino
della collezione Dior e chiedono di poter indossare quegli abiti
sontuosi.
Matteo Garrone è reduce da una grande serata,
quella dei Nastri d’Argento 2020, che ha premiato il suo Pinocchio con ben sei riconoscimenti, tra cui
proprio quello alla regia.
Una nuova inserzione su Amazon
rivela un nuovo sguardo al film inaugurale della Fase 4 del
MCU: Black
Widow. Sul portale di shopping on-line è stato
infatti messo in vendita un libro dettagliato sulla produzione del
film, disponibile per $ 19,99 USD e che contiene interviste con i
più grandi nomi del cast e della troupe, tra questi la
regista Cate Shortland e Scarlett Johansson, protagonista
e produttore esecutivo. L’elenco su Amazon include anche quattro
immagini che offrono non solo dettagli dal libro, ma anche uno
sguardo ravvicinato a quelli che saranno i costumi di Natahsa,
Yelena e di Taskmaster:
1 di 4
A Scarlett Johansson è stato chiesto
nella sua intervista su come lei e il team della Marvel hanno
deciso il tono del film, e ha risposto: “Non c’era un
fumetto o una trama specifici che volevamo davvero adattare. La
Vedova Nera come personaggio ha migliaia di storie diverse nel
corso degli anni, quindi non era ovvio cosa avremmo raccontato.
Doveva essere una continuazione di qualcosa che avevamo già
iniziato e che stavamo completando”.
Florence Pugh ha
anche fornito alcune informazioni sul film, approfondendo il suo
personaggio, Yelena Belova, con questa
dichiarazione: “Quando incontra il personaggio di
Scarlett, Natasha, Yelena sta in qualche modo riscoprendo chi è
dopo essere stata nella Stanza Rossa per così tanto tempo. Così
insieme si rendono conto che entrambe soffrono in modo molto
simile. C’è un’amicizia adorabile e unica tra loro due perché alla
fine sono sorelle perdute da tempo.”
La regia di Black Widow è stata
affidata a Cate Shortland, seconda donna
(dopo Anna Boden di Captain
Marvel) a dirigere un titolo dell’universo
cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta
nei mesi scorsi da Ned Benson(The
Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett
Johansson ci saranno anche David
Harbour, Florence
Pugh e Rachel
Weisz.
In Black Widow, quando sorgerà
una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha
Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue
origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla
pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in
qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni
prima che diventasse un membro degli Avengers.
Rispondendo alle domande dei suoi
fan su Vero, il regista Zack
Snyderha
promesso che la versione di Justice
League che vedremo su HBO Max il prossimo anno
non sarà compromessa in alcun modo. La versione del film arrivata
in sala nel 2017 è stata sottoposta ad una massiccia sessione di
riprese aggiuntive e rimaneggiata da Joss
Whedon (regista di
The Avengers), dal momento che Snyder aveva dovuto
abbandonare il progetto a causa di un lutto familiare.
Alla domanda di un fan che ha voluto
sapere quanto sarà diversa la Snyder Cut di Justice
League dalla versione cinematografica, Snyder ha
risposto: “Non ci sarà alcun compromesso. Nella versione del
2017, tutto è stato compromesso”. Sembra dunque che la Warner
Bros. abbia finalmente concesso a Zack
Snyder la possibilità di rappresentare la sua
versione degli iconici supereroi della DC: una mossa sicuramente
intelligente, che promette entro la prima metà del prossimo anni
(periodo in cui la Snyder Cut dovrebbe essere rilasciata) di far
aumentare in maniera esponenziale il numero di abbonati a HBO
Max.
Un altro fan ha invece chiesto a
Snyder se il trailer ufficiale della Snyder Cut utilizzerà ancora
una volta la canzone “Come Together” dei Beatles, che
abbiamo già avuto modo di sentire nel primissimo teaser trailer;
Snyder ha risposto che per il trailer ci sarà “qualcosa di
meglio”. Ancora non sappiamo quando avremo la possibilità
di vedere il filmato, ma è probabile che sarà in occasione del
DC FanDome, l’annunciato evento virtuale e gratuito
dedicato all’Universo DC, che si svolgerà il prossimo 22
agosto.
La colonna sonora di Junkie XL per
la Snyder Cut di Justice Leauge
Vi ricordiamo che
la Snyder
Cut di Justice
League uscirà nel 2021 sulla piattaforma
streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA
dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la
versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO
MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in
Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere
una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere
programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima
è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori
notizie.
Il primo capitolo della saga
cinematografica di Jack Reacher, dal titolo
Jack Reacher – La prova decisiva, è uscito nel 2012 ed è
stato diretto da Christopher McQuarrie, che
avrebbe poi ritrovato il protagonista Tom Cruise per la saga di Mission
Impossibile (ha infatti diretto gli episodi Rogue Nation e Fallout,
e sarà anche il regista degli annunciati capitoli 7 e 8).
Sfortunatamente, il franchise di
Jack Reacher non ha riscosso molto successo, al
punto che dopo il sequel del 2016 Jack Reacher – Punto di non ritorno (soltanto prodotto
da McQUarrie e diretto invece da Edward Zwick), il
franchise basato sul personaggio creato da Lee Child non è più
andato avanti. Adesso, in una recente intervista con
Empire, è stato proprio Christopher McQuarrie
a rivelare che lui e Cruise avevano (e in realtà, hanno ancora) in
cantiere di realizzare un terzo capitolo della saga.
In base alle dichiarazioni del
regista e sceneggiatore, sembra che il terzo ipotetico film avrebbe
fatto sembrare i primi due film “roba per bambini”: “Tom e io
abbiamo discusso del fatto che, se la serie fosse continuata,
avremmo potuto portare Jack Reacher in un posto dove, in un mondo
post Deadpool e post Joker, sarebbe potuto diventare un franchise
vietato ai minori capace di attingere da tutta la brutalità dei
libri. Eravamo pronti ad addentrarci in quel territorio.”
Christopher McQuarrie sul futuro di
Jack Reacher: “Sono davvero, davvero eccitato.”
McQuarrie ha poi aggiunto: “È un
personaggio poco in linea con i classici interpretati da Tom, ed io
e lui potremmo avere qualcos’altro in serbo… Un film molto poco in
linea con i soliti personaggi di Tom. Ne stiamo parlando e sono
speranzoso. Il franchise è andato avanti, ma noi no. E adesso
abbiamo qualcosa che bolle in pentola. La roba di Jack Reacher di
cui stavo parlando è roba da bambini al confronto. Sono davvero,
davvero eccitato.”
In attesa di nuovi dettagli,
ricordiamo che a breve, dopo le
nuove eccezioni varate dal governo UK in materia di quarantena,
Christopher McQuarrie e
Tom Cruise avranno la possibilità di tornare sul
set per dedicarsi alla realizzazione di Mission
Impossible 7 e Mission Impossible 8,
che arriveranno nelle sale rispettivamente il 19 novembre 2021 e il
4 novembre 2022.
Indicata come una delle commedie
chiave degli anni Novanta, Tutti pazzi per
Mary andò contro ogni aspettative, rivelandosi un
punto di svolta tanto nella carriera dei due registi quanto in
quella degli attori protagonisti. Bobby e
Peter Farrelly, infatti, conobbero grazie a
tale titolo ulteriore popolarità, raggiungendo lo status di maestri
della commedia. Il film poi, si rivelò un grandissimo successo di
critica e box office, arrivando ad incassare circa 370 milioni di
dollari in tutto il mondo.
Merito di tale successo è la natura
politicamente scorretta dell’opera, ricca di personaggi dissacranti
e situazioni spesso al limite tanto per contenuti quanto per stile
di comicità. I due autori, infatti, volevano distaccarsi dalla
tipica commedia per grandi e piccini, realizzando invece un film
pensato esclusivamente per un pubblico più adulto. Ciò gli permise
di utilizzare gag comiche altrimenti impensabili, donando all’opera
un’atmosfera più sessualmente esplicita.
Gli sceneggiatori, inoltre, si
basarono un reale fatto di cronaca. Questo riguardava un uomo che
aveva ingaggiato un detective privato per ritrovare una sua
compagna del liceo del quale era stato innamorato. Il gruppo di
autori iniziò dunque a immaginare cosa sarebbe potuto succedere se
quell’investigatore fosse risultato più perverso del previsto,
innamorandosi egli stesso della ragazza in questione. A partire da
tale suggestione si costruì così la vicenda del film, arricchita
poi di dettagli, personaggi e situazioni comiche.
Tutti pazzi per Mary: la trama del
film
La vicenda del film si apre nel
1985, quando il liceale Ted Stroehmann è in procinto di andare ad
un appuntamento con la ragazza dei suoi sogni, Mary Jensen. Una
volta recatosi da lei, però, rimane vittima di un incidente,
venendo di conseguenza ricoverato in ospedale. Nel frattempo, Mary
si trasferisce a Miami e il ragazzo la perde di vista. Tredici anni
dopo, Ted sta ancora cercando di dimenticare la ragazza, ma non
riuscendovi decide di accettare il consiglio del suo migliore
amico, ingaggiando un detective per ritrovarla. Il caso viene così
affidato all’investigatore Patrick “Pat” Healy, il quale dopo aver
ritrovato Mary, e averla osservata per alcuni giorni, se ne
innamora perdutamente.
Decide perciò di mentire a Ted,
affermando che la donna è in sovrappeso e ha quattro figli di tre
uomini diversi. Dopodiché, Patrick lascia il suo lavoro e torna a
Miami per conquistare Mary grazie ai pedinamenti e all’ascolto
delle sue conversazioni private, che gli forniscono tutte le
informazioni su gusti e passioni della ragazza. Scoperto però
l’inganno del detective, Ted decide di partire a sua volta per
Miami. Qui si ritrova però costretto a fare i conti con più
spasimanti di quello che avrebbe mai immaginato. Per riuscire a
prevalere su questi, finirà così con il cacciarsi in situazioni
sempre più assurde.
Tutti pazzi per Mary: il cast del
film
Il film contribuì a lanciare
definitivamente la carriera dell’attrice Cameron
Diaz, che dà qui vita alla Mary del titolo. Questa fu
da sempre la prima scelta per i Farrelly, i quali la consideravano
la “donna perfetta”. Questa fu entusiasta della sceneggiatura e
accettò da subito di partecipare al film, nonostante il suo agente
glielo avesse sconsigliato ritenendolo deprecabile. Per prepararsi
al ruolo, l’attrice decise poi di fare visita al suo vecchio liceo
per cercare la giusta ispirazione per potersi comportare come una
teenager. La sua interpretazione fu poi premiata con diversi
riconoscimenti, tra cui l’MTV Movie Awards per la miglior
performance femminile.
Nel ruolo di Ted vi è invece
Ben
Stiller, anch’egli all’epoca poco conosciuto. Per via
di ciò, infatti, i produttori erano contrari alla sua scelta,
suggerendo invece un attore più popolare come Jim
Carrey. I Farrelly decisero allora di proporre l’ancor
meno noto Owen
Wilson, e a quel punto i produttori accettarono
l’opzione di Stiller. Ricordando anni dopo la sua partecipazione al
film, l’attore affermò di essersi raramente divertito come in
quell’occasione, e che quella è stata l’opera che gli ha permesso
di raggiungere una popolarità internazionale. Stiller ha inoltre
indicato Tutti pazzi per
Marycome il suo film preferito
tra quelli a cui ha partecipato.
L’altro personaggio principale del
film è quello del detective Patrick, interpretato dall’attore
Matt
Dillon. Anche per lui i produttori furono inizialmente
scettici, non convinti che l’attore potesse risultare idoneo in una
commedia, non avendone fatte negli anni precedenti. Dopo il suo
provino furono però tutti certi delle sue potenzialità. Dillon, dal
canto suo, ha lodato il progetto esprimendo particolare entusiasmo
per la libertà d’improvvisazione lasciatagli dai due registi. Anche
per lui il film si rivelò un decisivo punto di svolta,
permettendogli di ottenere una più ampia gamma di ruoli e diversi
prestigiosi riconoscimenti.
Tutti pazzi per Mary: le scene più
celebri
Quando si pensa a questo film, la
prima scena che viene in mente è molto probabilmente quella con il
famoso “gel” che Mary utilizza per pettinarsi i capelli. Tale scena
rischiò tuttavia di non rientrare nel montato finale, poiché tutti
si dichiararono scettici nei suoi confronti. I due attori
coinvolti, Stiller e la Diaz, affermarono infatti che poteva
risultare eccessiva, rovinando il film e le loro carriere. Allo
stesso tempo, i Farrelly realizzarono venti versioni di tale scena,
essendo anche loro incerti sulla sua realizzazione. Dopo circa sei
mesi di dibattito con la produzione, questa venne però inserita nel
film, divenendo immediatamente iconica.
Altra famosissima scena del film è
una di quelle poste ad apertura del film, dove si mostra
l’incidente che impedisce a Ted di uscire con Mary. Divenuta
celebre come “la scena della zip”, questa è stata in seguito
descritta dai due registi come basata su un fatto realmente
avvenuto. Stando a quanto da loro raccontato, un amico della loro
sorella minore si ritrovò infatti invischiato in tale problema. Una
volta venuti a conoscenza di tale evento, estremamente doloroso e
comico allo stesso tempo, i due registi si convinsero sulla
necessità di riutilizzarlo in qualche loro film.
Tutti pazzi per Mary: il trailer e
dove vedere il film in streaming
Per chi ha amato il film, o per chi
non l’avesse ancora visto e desidera poter recuperare tale titolo,
è possibile fruirne grazie alla sua presenza in alcune tra le
principali piattaforme streaming oggi presenti in rete.
Tutti pazzi per Mary è infatti
disponibile su Rakuten TV, Infinity, Chili Cinema, Apple iTunes e
Google Play. Per vederlo, in base alla piattaforma prescelta,
basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento
generale. Ciò permetterà di riprodurlo in modo pratico e al meglio
della qualità video.
La giovane attrice britannica
Dominique Provost-Chalkley sta ancora costruendo
la propria carriera ma già vanta alcuni titoli particolarmente
importanti. Primo tra tutti è la serie Wynonna Earp, dove
ricopre uno dei ruoli principali. Oltre a questo, si è divista tra
cinema e televisione dando prova di versatilità e un carisma sempre
crescente. Ad oggi le aspettative nei suoi confronti sono
particolarmente alte, in attesa di poterla vedere in un ruolo da
protagonista assoluta.
Ecco 10 cose che non sai di
Dominique Provost-Chalkley.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Dominique Provost-Chalkley: i suoi
film e le serie TV
10. Ha recitato nel
Marvel Cinematic Universe.
Dopo aver debuttato al cinema con l’horror The Seasoning
House (2012), l’attrice ricopre il ruolo di Zrinka nel film
Avengers: Age of
Ultron (2015), con Robert Downey Jr.,
Chris Evans
e James
Spader. Successivamente prende parte a titoli come
Beautiful Devils (2017), The Carmilla Movie
(2017), Buckout Road (2017) e Season of Love
(2019). Nel 2020 tornerà al cinema con il film Like a House on
Fire, dove figurerà tra i protagonisti.
9. È nota per i ruoli
televisivi. La carriera dell’attrice ha inizio nel 2008,
quando recita nella serie Britannia High. In seguito,
prende parte ad alcuni episodi di titoli come The Midnight
Beast (2012), I misteri di Murdoch (2016), e 12
Monkeys (2017). Il ruolo che la rende celebre è però quello di
Waverly Earp nella serie western horror Wynonna Earp
(2016-in corso), dove recita accanto a Melanie
Scrofano. Prossimamente inizierà invece le riprese
della serie The No Hopers, di cui sarà protagonista.
Dominique Provost-Chalkley è su
Instagram
8. Ha un account
personale. L’attrice è presente sul social network
Instagram con un profilo ufficiale seguito da 276 mila persone.
All’interno di questo è solita condividere immagini relative a suoi
momenti di svago, in compagnia di amici o colleghi. Non mancano poi
anche foto di curiosità a lei legate, in aggiunta a post relativi a
cause sociali da lei supportate.
7. Utilizza il social per
promuovere il proprio lavoro. Tramite il proprio profilo,
inoltre, l’attrice è solita condividere con i propri follower
immagini promozionali dei suoi progetti da interprete. Sono
presenti anche interviste da lei rilasciate e foto di backstage
tratte dai set a cui ha preso parte. Vengono inoltre sponsorizzati
anche altri progetti supportati dall’attrice, ma che non hanno a
che fare con il mondo cinematografico.
Dominique Provost-Chalkley su
Twitter
6. È presente anche su
Twitter. L’attrice non ha mai nascosto di apprezzare i
social network oggi presenti, utilizzandoli tano per promuovere il
proprio lavoro quanto tematiche a lei care. Oltre ad Instagram, la
Provost-Chalkley ha anche un profilo su Twitter, con un totale di
oltre 114 mila follower, dove condivide novità e curiosità sui
propri progetti, intrattenendo i propri fan e rendendoli partecipi
delle proprie novità.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Dominique Provost-Chalkley è
fidanzata?
5. È molto
riservata. L’attrice si è dimostrata particolarmente
restia a condividere dettagli circa la propria vita privata,
rendendo particolarmente difficile sapere quale sia il suo status
sentimentale. Attualmente, tuttavia, sembra essere single. Nel
marzo 2020, in seguito al suo coming out come queer, si è parlato
di conseguenza di un’ipotetica fidanzata per l’attrice. Ma nessuna
delle voci a riguardo e stata da lei confermata.
Dominique Provost-Chalkley e
Katherine Barrell
4. Ha stretto un ottimo
rapporto con la sua collega. In Wynonna Earp
l’attrice ricopre il ruolo di Waverly Earp, che scopertasi
omosessuale sviluppa sentimenti verso l’agente Nicole Haught.
Quest’ultima è interpretata dall’attrice KatherineBarrell, con la quale la Provost-Chalkley ha
realmente stretto un buon rapporto al di la del set. Le due,
infatti, si sono dichiarate in più occasioni ottime amiche e tale
legame le ha aiutate nel rendere ulteriormente credibile il
rapporto che si sviluppa tra i loro personaggi.
Dominique Provost-Chalkley in
Wynonna Earp
3. Si era presentata per il
ruolo della protagonista. Ad oggi l’attrice è conosciuta
per il ruolo di Waverly Earp, sorella minore della protagonista
Wynonna. Inizialmente, però, l’attrice si era presentata a
sostenere il provino proprio per tale ruolo, finendo però con
l’essere scartata in favore di Melanie Scrofano.
Tuttavia, la produzione rimase particolarmente colpita dalle doti
della giovane e decise di richiamarla per assegnarle il ruolo di
Waverly.
Dominique Provost-Chalkley in
Avengers: Age of Ultron
2. Ha avuto un piccolo
ruolo nel film Marvel. Nel 2015 l’attrice si fa notare per
un piccolo ma rilevante ruolo nel film Marvel Avengers: Age of Ultron. Qui ha
infatti interpretato il personaggio di Zrinka, una donna che viveva
in Sokovia con il fratello minore durante l’attacco di Ultron e del
suo esercito. Il personaggio si fa in particolare notare per il suo
desiderio di protezione nei confronti del fratellino, fornendo così
anche il punto di vista degli abitanti della città riguardo
all’attacco subito.
Dominique Provost-Chalkley: età e
altezza
1. Dominique
Provost-Chalkley è nata a Bristol, in Inghilterra, il 24
marzo 1990. L’attrice è alta complessivamente 161 centimetri.
Joe e Anthony Russo hanno sicuramente lasciato
il segno nel Marvel Cinematic Universe
firmando la regia di alcuni dei migliori capitoli della saga
decennale, tra cui Captain America: The Winter
Soldier e Avengers:
Infinity War. Nelle scene conclusive di
Endgame, Captain America fa un viaggio indietro
nel tempo per riportare le Gemme dell’Infinito nei loro luoghi
legittimi (prima di fare una sosta di mezzo secolo per vivere la
sua vita con il suo primo amore, Peggy Carter).
I fan hanno spesso fatto congetture
su questo viaggio nel tempo: esiste o no il progetto di un film o
una serie tv su questo momento della vita di Steve Rogers? Adesso a
parlarne sono gli stessi Joe e Anthony Russo, che sembrano accarezzare
l’idea di un racconto dettagliato di questa ultima missione di
Captain America.
ComicBookMovie ha recentemente intervistato i Russo e ha
chiesto loro informazioni su un potenziale racconto del viaggio nel
tempo di Cap. Joe Russo ha dichiarato questo sulla questione:
“Sarebbe una bella storia da raccontare, nessun dubbio. Non so
se debba essere raccontata, ma sarebbe una bella storia da
raccontare, e ci piacerebbe farlo, ma penso che ci siano altre
storie su cui soffermarci, ora.”
La probabilità che i Marvel Studios
raccontino quella particolare storia sembra piuttosto bassa.
Avengers:
Endgame sembra aver quasi chiuso la storia di Captain
America nel MCU dopo averlo mostrato anziano, che ha passato il suo
iconico scudo a Sam Wilson, aka Falcon. Per non parlare poi del
coinvolgimento di Chris Evans, che ha più volte dichiarato di
aver finito con il ruolo.
Detto questo, sarebbe interessante
sapere esattamente cosa è successo durante il viaggio di Rogers
attraverso il continuum spazio-temporale. Come è andato ad Asgard
sotto lo sguardo di Heimdall che vede tutto mentre restituisce la
Gemma della Realtà? E poi c’è “l’elefante nella
stanza”, ovvero com’è stato l’incontro dopo tanto tempo con Teschio
Rosso, su Vormir, quando Steve è andato a restituire la
Gemma dell’Anima. Forse è meglio lasciare
questi scenari all’immaginazione e all’interpretazione dei fan,
aspettando il momento giusto per raccontare anche quest’altra
storia.
All’inizio dell’anno abbiamo
appreso la notizia che la Warner Bros. svilupperà film e serie tv
basati sulla serie a fumetti
Justice League Dark, che saranno destinati alla
piattaforma di streaming HBO Max. A quanto pare, però, sembra che i
piani della major sul gruppo di supereroi DC con con poteri
soprannaturali siano ancora più ambiziosi…
Come riportato da
The Direct, infatti, “una fonte affidabile” avrebbe rivelato al
sito che la Warner avrebbe messo in cantiere lo sviluppo di un
nuovo film dedicato al personaggio di Constantine,
creato da Alan Moore, John Totleben e Stephen
Bissette nel 1985, e già portato al cinema nel 2005 da
Francis Lawrence, attraverso l’omonimo film che aveva come
protagonista Keanu Reeves.
Secondo quanto riferito, la
Bad Robot di J.J. Abrams figurerà in qualità di produttore.
Ricordiamo che il regista delle saghe di Star Trek e
Star
Wars sarà coinvolto con la sua compagnia anche nei
sopracitati film e serie tv basati sulla
Justice League Dark. Al momento non sappiamo se il
nuovo film sarà un possibile sequel della pellicola uscita nel 2005
(con Reeves che potrebbe tornare nei panni del detective
dell’occulto), o se sarà un vero e proprio reboot.
Il personaggio di Constantine sul piccolo schermo
In attesa di nuovi dettagli,
ricordiamo che il personaggio di John Constantine è stato
protagonista anche della serie tv Constantine,
trasmessa durante la stagione
televisiva 2014-2015 dalla NBC. A vestire i panni
del protagonista c’era l’attore Matt Ryan. La
serie è stata cancellata dopo una sola stagione. Il personaggio di
Constantine è poi apparso in un episodio della quarta stagione di
Arrow e nella terza stagione di Legends of
Tomorrow: dalla quarta stagione, è diventato un personaggio
regolare nello show.
Nel corso dell’ultimo decennio
l’attrice Jamie Chung ha conquistato una notevole
popolarità grazie alla sua partecipazione ad alcuni titoli per il
grande schermo di grande successo. Attiva anche in televisione,
l’attrice è oggi protagonista di apprezzate serie televisive,
grazie alle quali ha potuto confermare il proprio talento e la
capacità di passare con naturalezza da un genere ad un altro.
Ecco 10 cose che non sai di
Jamie Chung.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Jamie Chung: i suoi film e le serie
TV
10. Ha recitato in celebri
lungometraggi. L’attrice debutta al cinema con la commedia
Io vi dichiaro marito e… marito (2007), con Adam
Sandler. Successivamente recita in titoli come
Dragonball Evolution (2009), Patto di sangue
(2009) e Un Weekend da bamboccioni (2010). Ottiene poi
maggior popolarità grazie a film come Sucker Punch
(2011), Una notte da leoni
2 (2011), con BradleyCooper, L’uomo con i pugni di ferro
(2012), Una notte da leoni
3 (2013), Ti lascio la mia canzone (2014), con
Billy
Crudup,Sin City – Una donna
per cui uccidere (2014), con Eva
Green, La festa prima delle feste (2016),
1985 (2018) e Dangerous
Lies (2020), con Camila
Mendes.
9. Ha preso parte a note
serie televisive. La Chung guadagna popolarità anche sul
piccolo schermo, partecipando ad alcuni episodi di serie come I
giorni della nostra vita (2007), Greek – La
confraternita (2007-2008), Samurai Girl (2008) e
Grey’s Anatomy (2010). Ricopre poi il
ruolo di Mulan in C’era una volta (2012-2016), con
Jennifer
Morrison. Successivamente prende parte a titoli come
Believe (2014), Gotham (2016), e The Gifted
(2017-2019). Nel 2020 è poi nel cast della serie Lovecraft Country.
8. È anche
doppiatrice. A partire dal 2014 l’attrice inizia a
cimentarsi anche nel doppiaggio, attività che porterà avanti negli
anni seguenti. In quell’anno, infatti, presta la voce al
personaggio di Go Go nel film d’animazione premiato con l’Oscar
Big Hero 6.
Riprenderà poi il personaggio per la serie animata tratta dal film,
andata in onda dal 2017 al 2020. Nel 2019 ha invece dato voce al
personaggio di Rose Trefgarne nella serie Sherwood.
Jamie Chung è su Instagram
7. Ha un account
personale. L’attrice è presente sul social network
Instagram con un profilo ufficiale seguito da 1,4 milioni di
persone. All’interno di questo è solita condividere immagini
relative a suoi momenti di svago, in compagnia di amici o colleghi.
Non mancano poi anche foto di curiosità a lei legate, come anche di
serate di gala o eventi a cui ha preso parte. La Chung non manca
poi di promuovere tramite il social cause sociali a lei care.
6. Utilizza il social per
promuovere il proprio lavoro. Tramite il proprio profilo,
inoltre, l’attrice condivide con i propri follower immagini o video
promozionali dei suoi progetti da interprete. Sono presenti anche
interviste da lei rilasciate e foto di backstage tratte dai set a
cui ha preso parte. Così facendo, la Chung utilizza il social anche
per un fine più strettamente legato al proprio lavoro.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Jamie Chung e Bryan Greenberg
5. Ha sposato un
attore. Anche se particolarmente riservata circa la
propria vita privata, l’attrice ha reso pubblica la propria
relazione, iniziata nel 2012, con l’attore Bryan
Greenberg, noto prevalentemente per la serie One Tree
Hill. I due si fidanzano poi ufficialmente l’anno successivo,
arrivando al matrimonio nell’ottobre del 2015. Per l’occasione
hanno scelto la località di Santa Barbara in California. Ad oggi,
la coppia non ha ancora avuto figli, e tende ad essere riservata su
aspetti privati della propria relazione.
Jamie Chung in Gotham
4. Ha interpretato un
personaggio ricorrente nella serie. L’attrice è entrata a
far parte della terza stagione della serie Gotham,
incentrata sulle vicende criminali della celebre città prima
dell’avvento di Batman, ricoprendo il ruolo di Valerie Vale per un
totale di sei episodi. Questa è una giornalista pronta a tutto pur
di ottenere uno scoop, e la Chung si è dimostrata particolarmente
credibile nell’esprimere la sua fame di notizie. Pur essendo
comparsa per poco, è diventato uno dei personaggi più apprezzati
della stagione.
Jamie Chung in C’era una volta
3. Ha interpretato la
celebre guerriera. L’attrice ha fatto la sua comparsa
nella serie C’era una volta a partire dal primo episodio
della seconda stagione, ricoprendo il ruolo della celebre guerriera
Mulan. Con il suo ingresso, la Chung è diventata la prima attrice a
dar vita ad un personaggio non tratto dalle favole ma da una reale
leggenda dell’Oriente. Il personaggio è diventato uno dei più
apprezzati della sua carriera fino ad ora, con i fan che hanno
giudicato perfetta la scelta dell’attrice per il ruolo.
2. Si è allenata molto per
il ruolo. Per dar vita alla guerriera cinese, l’attrice ha
dovuto sottoporsi a diverse settimane di allenamento in differenti
discipline. Questo le ha permesso di acquisire le competenze e la
disinvoltura richiesta per la parte. Il personaggio, infatti, nella
serie è solito dar vita a complesse sequenze di combattimento, che
hanno richiesto alla Chung quanta più preparazione fisica
possibile.
Jamie Chung: età e altezza
1. Jamie Chung è nata a San
Francisco, in California, il 10 aprile 1983. L’attrice è
alta complessivamente 168 centimetri.