Home Blog Pagina 906

Visione: Joss Whedon voleva mostrare i genitali del sintezoide in Age of Ultron

0

I genitali di Visione sarebbero dovuti apparire in Avengers: Age of Ultron. Paul Bettany è stato parte del MCU sin dal suo inizio nel lontano 2008, prestando al sua voce all’I.A. di Tony Stark, Jarvis. Tuttavia, nel 2015 ha debuttato ufficialmente nei panni dell’androide sintezoide Visione, portato in vita grazie alla Gemma della Mente. Da allora, è apparso in altri due film, Captain America: Civil War e Avengers: Infinity War, e adesso è il co-protagonista della serie WandaVision insieme alla Scarlet Witch di Elizabeth Olsen.

Tecnicamente, Visione è già morto in Infinity War, quando Thanos ha spietatamente strappato la Gemma della Mente dalla testa dell’androide, lasciando una cavità nel suo cranio e provocandone la morte. Proprio per questo, il suo coinvolgimento in WandaVision è uno dei più grandi misteri della serie Disney+. La coppia sta cercando di vivere un’esistenza normale a Westview senza rivelare a nessuno la loro natura di supereroi, cosa che costringe Visione a cambiare il suo aspetto per sembrare un essere umano a tutti gli effetti. Tuttavia, molto prima che sposasse Wanda e che insieme avessero due figli, pare ci fosse un po’ di confusione riguardo a quale sarebbe dovuto essere l’aspetto “anatomico” del personaggio in Age of Ultron.

Parlando con Lights, Camera, Pod del suo viaggio nel MCU dagli inizi fino ad oggi, Paul Bettany ha ricordato come Visione è stato portato in vita in Avengers: Age of Ultron e come il regista Joss Whedon voleva mostrare i genitali del sintezoide. Alla fine, il regista ha cambiato idea dopo aver realizzato quanto sarebbe stato strano “vederli” sullo schermo. “So che Joss Whedon voleva a tutti i costi che Visione avesse un pene”, ha spiegato Bettany. “E tutti – incluso Kevin Feige – erano parecchio scettici. Ma Joss continuava a dire: ‘Deve avere un pene! Voglio vedere le bozze di un pene!’. Quindi, da qualche parte, ci sarà sicuramente qualche bozza sulla nascita di Visione in cui l’androide ha effettivamente un pene. Alla fine, però, Joss ha capito di essersi sbagliato e che non ne aveva affatto bisogno.”

Nonostante il grande successo di The Avengers, Joss Whedon e i Marvel Studios hanno avuto non pochi dissapori durante la lavorazione di Avengers: Age of Ultron. Il regista ha espresso chiaramente le sue frustrazioni durante la produzione del sequel, citando quanto Kevin Feige e il suo team volessero mettere a punto dettagli che non avevano nulla a che fare con la storia del film. In realtà, erano semplicemente più affini a progetti futuri, inclusa la bizzarra visione di Thor che alla fine ha acquisito maggiore senso grazie ad Infinity War. A parte i genitali di Visione, Whedon ha anche insistito su un design diverso per Ultron che alla fine Feige ha scartato.

FBI: Most Wanted 2: Jen Landon nel cast

0
FBI: Most Wanted 2: Jen Landon nel cast

Arriva da Deadline la notizia che Jen Landon è entrata a far parte del cast di FBI: Most Wanted 2, l’attesa seconda stagione di FBI: Most Wanted.

Jen Landon (Yellowstone, Animal Kingdom) ha un ruolo ricorrente accanto a Yaya Gosselin nella seconda stagione della serie drammatica della CBS FBI: Most Wanted. Landon interpreterà Sarah Allen, l’istruttrice di equitazione di Tali (Gosselin).

FBI: Most Wanted 2

FBI: Most Wanted 2 è la seconda stagione della serie FBI: Most Wanted ideata da Dick Wolf e segue  il dipartimento dell’FBI incaricato di tracciare e catturare i criminali nella sua lista dei Most Wanted. Jess LaCroix è descritto come un “agente dell’agenzia che è al vertice di comando della sua unità e sovrintende la squadra dell’Unità Most Wanted dell’FBI, a cui vengono assegnati i casi più estremi ed eclatanti.

FBI: Most Wanted è ideata da Dick Wolf (Chicago Fire, Chicago PD, Chicago Med, Chicago Justice, FBI), Rene Balcer (Law & Order True Crime, FBI, Law & Order), Peter Jankowski, Arthur W. Forney, Universal Television e CBS Studi TV Wolf e Balcer metteranno insieme la sceneggiatura e la produzione esecutiva. Fred Berner (Law & Order, Chicago PD, Chicago Med, FBI) ​​dirigerà l’episodio pilota.

Spider-Man: il “segreto” dell’interpretazione di Tom Holland è nella fisicità

0

Tom Holland, interprete di Spider-Man nel MCU, ha rivelato qual è il suo segreto per assicurarsi che la sua versione di Peter Parker mantenga sempre un comportamento distintivo. Il giovane attore ha debuttato nel MCU grazie a Captain America: Civil War del 2016. Da allora, è apparso in Spider-Man: Homecoming e Spider-Man: Far From Home, i due film in solitaria dedicati all’Uomo Ragno, ma anche in Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame.

Ora che l’attore ha assunto il pieno controllo del ruolo (ricordiamo che è attualmente impegnato con le riprese di Spider-Man 3), molti fan sostengono che Holland sia effettivamente la miglior iterazione di Peter ParkSpider-Man: il “segreto” dell’interpretazione di Tom Holland è nella fisicitàer mai apparsa al cinema. Ciò deriva principalmente dalla sua capacità di catturare l’esuberanza e la relativa innocenza del protagonista. Di recente, l’attore ha spiegato come fa ad assicurarsi che Peter mantenga lo stesso comportamento – e quindi appaia sempre allo stesso modo agli occhi del pubblico – in diversi film.

Intervistato dal Los Angeles Times in occasione della promozione del suo nuovo film Cherry, Tom Holland ha fatto luce su come riesce a distinguersi tra le sue interpretazioni. L’attore ha citato la fisicità come componente chiave del suo approccio, usando Peter come esempio di come un certo tipo di movimento possa essere utilizzato per trasmettere alcuni tratti caratteriali specifici. “La fisicità per me è il modo più grande con cui cerco di distinguere i personaggi che interpreto. Se guardi Peter Parker, è parecchio frizzante e faccio questa cosa in cui lascio che le braccia quasi si sciolgano. Gli dà questa fisicità giovanile, quasi da bambino.”

Le osservazioni di Holland sono in linea con uno dei principali motivi sul perché sia ​​un otttimo interprete di Spider-Man. Data la sua formazione come ginnasta e la sua esperienza come ballerino, l’attore aggiunge un elemento non verbale che diventa cruciale nel suo lavoro sull’arrampicamuri: gli permette, infatti, di esprimere ciò che Peter sta provando non solo attraverso le sue espressioni, ma anche attraverso una postura apatica e movimenti nervosi delle mani.

Dato che Peter indossa spesso la sua maschera e spesso cerca di nascondere come si sente davvero, questi cambiamenti fisici apparentemente insignificanti possono invece fare molto per migliorare la sua personalità. Ciò è evidente nella memorabile scena di Spider-Man: Homecoming in cui Peter è intrappolato sotto le macerie. La disperazione e la resilienza dell’eroe possono essere testimoniate nei movimenti leggeri ma precisi dell’attore tanto quanto nelle sue parole.

Cosa sappiamo di Spider-Man 3?

Di Spider-Man 3 – che arriverà al cinema il 17 Dicembre 2021 – si sa ancora molto poco, sebbene la teoria più accredita è quella secondo cui il simpatico arrampicamuri sarà costretto alla fuga dopo essere stato incastrato per l’omicidio di Mysterio (e con il personaggio di Kraven il Cacciatore che sarebbe sulle sue tracce). Naturalmente, soltanto il tempo sarà in grado di fornirci maggiori dettagli sulla trama, ma a quanto pare il terzo film dovrebbe catapultare il nostro Spidey in un’avventura molto diversa dalle precedenti…

Tom Holland si è unito al MCU nei panni di Peter Parker nel 2016: da allora, è diventato un supereroe chiave all’interno del franchise. Non solo è apparso in ben tre film dedicati ai Vendicatori della Marvel, ma anche in due standalone: Spider-Man: Homecoming e Spider-Man: Far From Home. La scorsa estate, un nuovo accordo siglato tra Marvel e Sony ha permesso al personaggio dell’Uomo Ragno di restare nel MCU per ancora un altro film a lui dedicato – l’annunciato Spider-Man 3 – e per un altro film in cui lo ritroveremo al fianco degli altri eroi del MCU.

Black Panther 2: Michael B. Jordan sarebbe pronto a tornare

0
Black Panther 2: Michael B. Jordan sarebbe pronto a tornare

Michael B. Jordan sarebbe disposto a tornare in Black Panther 2. L’attore si è unito al MCU proprio grazie a Black Panther del 2018, interpretando il villain del film, Erik “Killmonger” Stevens, un esule wakandiano alleato di Ulysses Klaue che vuole destituire T’Challa. Nonostante il ruolo da cattivo, il pubblico ha accolto Killmonger in maniera positiva: sono in molti, infatti, a considerarlo uno dei migliori cattivi del MCU. Ecco perché molti sono rimasti delusi quando è morto alla fine del film. Sebbene Jordan tornerà per doppiare Killmonger nella serie animata What If …?, al momento non ci sono piani per riportarlo all’interno del sequel.

Attualmente, gran parte del progetto Black Panther 2 rimane avvolto nel mistero. La scomparsa della star Chadwick Boseman nell’agosto dello scorso anno ha lasciato nello sconforto sia i fan che i co-protagonisti del primo film, con la Marvel che ha dovuto valutare attentamente come procedere al meglio con Black Panther 2. Ad oggi, l’unica cosa cerrta è che Boseman non verrà ricreato in CGI e che nessun altro attore interpreterà T’Challa. Oltre a ciò, sappiamo anche che l’uscita di Black Panther 2 è prevista per luglio 2022, con gran parte del cast di supporto del film originale che dovrebbe fare ritorno.

Resta da capire se anche Michael B. Jordan possa fare ritorno in qualche modo; sicuramente, l’attore sarebbe ben felice di tornare nei panni di Killmonger. Jordan ha recentemente parlato con People e ha ammesso che sarebbe felice di interpretare Killmonger ancora una volta e di rivisitare il mondo di Wakanda. Jordan riconosce che la perdita di Boseman ha influenzato tutti coloro che hanno lavorato al film, ma al tempo stesso sarebbe stato felice di tornare dalla “famiglia” che sono stati in grado di creare.

“Si tratta di qualcosa che mi sta molto a cuore, per ovvie ragioni. È stato un anno veramente difficile, perché ho perso una persona che mi era molto vicino. Inoltre, per ciò che significava per quel franchise, è stato ancora più devastante. Interpretare quel personaggio, essere parte di quel mondo, lavorare con Ryan Coogler… mi hanno fatto davvero sentire parte di una famiglia. Abbiamo davvero creato una famiglia quando abbiamo girato il primo film. Ecco perché credo che tornare a far parte di quel mondo sarà sempre qualcosa che valuterò.”

Black Panther 2, che sarà ancora una volta scritto e diretto da Ryan Coogler, arriverà nelle sale l’8 luglio 2022. Di recente è stato annunciato che l’attore Tenoch Huerta è in trattative con i Marvel Studios per interpretare il villain principale del sequel. Huerta è noto per il ruolo di Rafale Caro Quintero nella serie Narcos: Mexico; il prossimo anno sarà tra i protagonisti di The Forever Purge, quinto e ultimo capitolo del celebre franchise horror/distopico. Al momento i dettagli sul personaggio che l’attore interpreterà nel sequel di Black Panther non sono stati svelati.

Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha confermato che T’Challa, il personaggio interpretato al compianto Chadwick Boseman nel primo film, non verrà interpretato da un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI. Il sequel si concentrerà sulle parti inesplorate di Wakanda e sugli altri personaggi precedentemente introdotti nei fumetti Marvel.  Letitia Wright (Shuri), Angela Bassett (Ramonda), Lupita Nyong’o (Nakia), Danai Gurira (Okoye), Winston Duke (M’Baku) e Martin Freeman (Everett Ross) torneranno nei panni dei rispettivi personaggi interpretati già nel primo film.

The Batman: la produzione dovrebbe terminare a marzo

0
The Batman: la produzione dovrebbe terminare a marzo

La produzione di The Batman, l’atteso film di Matt Reeves con Robert Pattinson nei panni del Cavaliere Oscuro, dovrebbe ufficialmente terminare a marzo. Reeves è subentrato nel progetto al posto di Ben Affleck: a causa di alcuni motivi personali, l’attore e regista ha deciso di non dedicarsi più al film sull’iconico eroe DC che avrebbe dovuto scrivere, dirigere, interpretare e produrre. In seguito, Pattinson è stato ingaggiato per assumere il ruolo del protagonista nel film, che secondo le prime rivelazione dovrebbe raccontare del periodo successivo al primo anno di Bruce Wayne in qualità di Batman, prima che diventasse il principale vigilante della città di Gotham.

A questo punto, Pattinson diventerà il principale Batman cinematografico della DC, anche se il film non fa parte del DCEU (un po’ come accaduto con Joker di Todd Phillips). Sia Affleck che Michael Keaton (interprete di Batman nei due film diretti da Tim Burton tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90) tornano nei panni del Crociato di Gotham in The Flash, che introdurrà ufficialmente il Multiverso. La produzione di The Batman è iniziata il 27 gennaio 2020, esattamente un anno fa, ma è stata interrotta a marzo a causa della pandemia di Coronavirus. La produzione è iniziata di nuovo alla fine dell’estate, nel Regno Unito, ma è stata nuovamente interrotta quando Pattinson è risultato positivo al Covid-19. Da allora, le riprese del film sono continuate senza ulteriori problemi, nonostante nel Regno Unito continui un rigoroso lockdown a causa dell’aumento dei contagi.

Ora, un nuovo report di Screen Daily afferma che la produzione di The Batman è finalmente vicina alla conclusione. Secondo la fonte, la Warner Bros. avrebbe confermato che le riprese dell’attesissimo film termineranno entro marzo, quasi 14 mesi dopo l’inizio della produzione. Questa tempistica dipenderà ovviamente dall’andamento della produzione nel corso delle settimane a venire, quindi dall’assenza di eventuali contagiati. Ad ogni modo, considerato l’andamento generale, le possibilità che The Batman riesca a rispettare le tempistiche stabilite sono piuttosto alte. Ciò offrirà alla troupe un intero anno per poter lavorare alla post-produzione del film prima dell’arrivo della data di uscita ufficiale, attualmente fissata per il 4 marzo 2022.

Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul Dano (Enigmista) e Andy Serkis (Alfred). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.

The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

Morgan: trama, cast e curiosità sul film con Anya Taylor-Joy

Morgan: trama, cast e curiosità sul film con Anya Taylor-Joy

Grazie alla fantascienza applicata al cinema, l’essere umano ha modo di sperimentare realtà e mondi appartenenti ancora ad un futuro non di sua competenza. Uno dei temi ricorrenti, a riguardo, è il rapporto che l’uomo può intraprendere con esseri ibridi, progettati e realizzati in maniera artificiale. Sono numerosi i titoli che esplorano tale possibilità, declinandola nei modi più variegati. Uno dei più brillanti esempi recenti è quello rappresentato dal film Morgan, diretto nel 2016 dall’esordiente Luke Scott. Questi, come suggerisce il nome, è il figlio del celebre Ridley Scott, che figura qui nelle vesti di produttore.

Con questa sua opera prima, il neo regista ha dato prova di possedere una visione sul genere fantascientifico particolarmente affascinante. La sua fortuna è stata anche quella di imbattersi nella sceneggiatura firmata da Seth W. Owen, inserita all’ottavo posto nella Black List delle migliori sceneggiature non ancora prodotte. In seguito a tale riconoscimento, questa è stata notata dalla 20th Century Fox, che ne ha acquisito i diritti. A quel punto, Scott ha avuto modo di dar vita al suo primo lungometraggio, puntando molto su un’atmosfera particolarmente cupa e minacciosa, che conferisce un carattere non indifferente al film.

Nonostante ciò, Morgan è passato quasi inosservato al momento della sua uscita. A distanza di qualche anno, risulta però essere un film da recuperare necessariamente, sia per il modo in cui si affronta la storia quanto per scoprire ulteriormente le capacità registiche di Scott. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Morgan: la trama del film

Il film racconta del prototipo di ibrido umano L9, chiamato Morgan, il quale però presenta dei non indifferenti difetti. Sebbene il nuovo modello sia stato creato per provare e mostrare sentimenti umani, l’emotività di Morgan è troppo sviluppata e rappresenta un grave rischio. A seguito dell’aggressione ai danni della dottoressa Kathy Grieff, l’impassibile Lea Wathers si reca sul posto con il compito di valutare il progetto. Mentre la Grieff accusa Lea di essere responsabile dell’ira di Morgan, la dottoressa comportamentista Amy Menser promette alla ragazzina ibrido che l’avrebbe portata in gita al lago per calmare il suo stato d’animo. Morgan, infatti, si mostra molto pentita del suo gesto e prova un sincero affetto per Kathy e per Amy.

Quando il dottor Alan Shapiro, incaricato di effettuare un test di valutazione su Morgan, mette però fortemente sotto pressione la giovane, questa esplode nuovamente in un attacco di ira. Persuasa dal fallimento del progetto, Lea ordina la soppressione di Morgan. Sentendosi tradita, la ragazza cercherà da subito una spietata vendetta. Sfuggita al controllo dei suoi padrone, questa diventerà in breve un pericolo per quanti si trovano nelle sue vicinanze. Dotata di una forza sovrumana, Morgan è infatti una vera e propria arma di morte. Per la Wathers catturarla potrebbe dunque rivelarsi molto più complesso del previsto.

Morgan cast

Morgan: il cast del film

Uno degli elementi di maggior forza del film è il suo cast, composto da grandi attori di Hollywood e giovani interpreti dal promettente talento. Tra questi ultimi rientra l’attrice Anya Taylor-Joy, oggi celebre grazie alla miniserie La regina di scacchi. All’epoca delle riprese questa aveva all’attivo solo un film da protagonista, ovvero The Witch. Con Morgan ebbe così modo di dare ulteriormente prova della propria grande presenza scenica. Per prepararsi al ruolo, l’attrice dovette però sottoporsi ad una radicale trasformazione fisica ed estetica, che l’ha resa quasi irriconoscibile. Accanto a lei, nei pani della dottoressa Amy Menser vi è invece l’attrice Rose Leslie.

L’attore Paul Giamatti è invece presente nei panni del dottor Alan Shapiro, mentre la candidata all’Oscar Jennifer Jason Leigh è la dottoressa Kathy Grieff. Boyd Holbrook, è il nutrizionista Skip Vronsky, mentre Toby Jones dà volto al dottor Simon Ziegler. L’attore Brian Cox è invece presente nei panni di Jim Bryce, un ruolo particolarmente simile a quello da lui interpretato nel film X-Men 2. Ad interpretare l’agente Lee Weathers vi è invece l’attrice Kate Mara. Questa è stata scelta per la sua somiglianza con la Taylor-Joy. Le due attrici, infatti, hanno lavorato a stretto contatto, giocando sull’ambiguità che lega i loro due personaggi. Per prepararsi al ruolo, Mara ha inoltre dovuto sottoporsi ad un lungo allenamento fisico, al fine di poter interpretare personalmente molte delle scene più complesse del film

Morgan: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Morgan grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 27 gennaio alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb

Festival di Cannes 2021, annunciate le nuove date

Festival di Cannes 2021, annunciate le nuove date

Il Festival di Cannes 2021 ha confermato le nuove date per l’evento di quest’anno che è stato nuovamente posticipato a causa della pandemia. La decisione ha visto coinvolto il consiglio plenario del festival che, lo ricordiamo, lo scorso anno ha dovuto rinunciare del tutto all’edizione.

Le date iniziali del festival, 11-22 maggio, non sono sembrate proponibili, visto che la Francia è sull’orlo di un nuovo lockdown per cercare di arginare la diffusione del COVID-19 e di nuove varianti del virus. Adesso, il Festival di Cannes 2021 si svolgerà dal 6 al 17 luglio.

Il festival dedicato al cinema si dovrebbe svolgere dopo il Cannes Lions, ovvero l’evento dedicato alla pubblicità e al mercato, che invece si svolgerà tra il 21 e il 25 giugno. Speriamo questa volta che la pandemia sia clemente e che, per il prossimo luglio, sia soltanto un brutto ricordo.

Noir in Festival 2021: annunciati i primi ospiti

0
Noir in Festival 2021: annunciati i primi ospiti

La XXX edizione di NOIR IN FESTIVAL si svolgerà dall’8 al 12 marzo con una maratona speciale di pre-apertura nella giornata di domenica 7 marzo. Il programma completo del più celebre festival di genere in Italia verrà annunciato dalla direzione (Giorgio Gosetti, Marina Fabbri e Gianni Canova per l’Università IULM di Milano) tra un mese, ma le attività e i festeggiamenti per il trentennale sono già cominciati alla fine dello scorso dicembre con la presentazione dei finalisti del Premio Giorgio Scerbanenco che per il 2020 ha visto vincitore Tullio Avoledo con il romanzo Nero come la notte (Editore Marsilio).

Dopo una carrellata di incontri con alcuni “campioni” della narrativa italiana di genere, sarà la volta, durante il mese di febbraio, della presentazione dei sei finalisti del Premio Claudio Caligari per il miglior film italiano di genere dell’anno 2020, promosso da Noir in Festival insieme a IULM.

“Siamo però orgogliosi”, dicono Giorgio Gosetti e Marina Fabbri, “di anticipare già oggi due degli appuntamenti imperdibili dell’edizione di marzo. Saranno con noi due maestri del cinema del mistero come Kiyoshi Kurosawa (vincitore del Leone d’argento alla scorsa Mostra del Cinema di Venezia) e Brian Yuzna, vincitore del Premio Luca Svizzeretto per il miglior “maverick” del genere. Li vogliamo celebrare come due formidabili “irregolari” del cinema mondiale che hanno esteso i confini del noir oltre la tradizione classica, ai confini dell’horror. L’uno fin dal 1997 con un capolavoro come Cure, l’altro celebre per la sua collaborazione con Stuart Gordon e poi talento multiforme come regista, produttore, scopritore di talenti tra America, Spagna, Indonesia tra gli anni ’90 e gli anni 2000”. 

Per tutto il mese di febbraio sui canali social di Noir In Festival si vedranno poi gli “auguri” per il Trentennale inviatici da amici, scrittori, registi e sceneggiatori che in questi anni hanno accompagnato la crescita del Festival facendone un punto di riferimento per gli amanti del noir in tutto il mondo. Seguiteci per scoprirli tutti!

Kristen Stewart è Lady Diana nella prima foto da Spencer

0
Kristen Stewart è Lady Diana nella prima foto da Spencer

Deadline ha diffuso la prima immagine di Kristen Stewart nei panni di Lady Diana nel biopic sulla principessa del Galles che si intitolerà Spencer e sarà diretto da Pablo Larraìn. Ecco l’immagine:

spencer Kristen Stewart

Spencer sarà ambientato nell’arco di un fine settimana, e racconterà il momento in cui Lady D. decise che il suo matrimonio con il principe Carlo era finito e sarà sicuramente destinato a far discutere, come accade ogni volta che il cinema racconta la storia della “principessa triste”. In merito al film, Larraìn ha dichiarato:

“Siamo tutti cresciuti, almeno la mia generazione, sapendo cosa fosse una fiaba. In genere, il principe arriva e trova la principessa, la invita a diventare la sua moglie e poi lei diventa regina. Questa è una fiaba. Quando qualcuno però decide di non essere regina, e dice che preferisce andarsene ed essere se stessa, prende una decisione molto importante, e la fiaba si capovolge. Sono sempre rimasto impressionato da decisioni così, pensando anche a quanto deve essere difficile. Questo è il cuore del film.  Come e perché decidi di farlo? È una storia universale che può toccare milioni e milioni di persone, e noi vogliamo fare questo. Vogliamo fare un film che possa andare a fondo, connettersi con il pubblico di tutto il mondo che prova interesse verso una vita tanto affascinante.” 

Pablo Larraìn ha presentato nel 2019 al Festival di Venezia il suo ultimo film, Ema, con una straordinaria protagonista femminile (interpretata da Mariana DI Girolamo) e sempre a Venezia, due anni prima, aveva portato Jackie, in cui raccontava un pezzo della vita di Jackie Kennedy/Natalie Portman.

Kristen Stewart è invece reduce dal flop di Charlie’s Angels, diretto da Elizabeth Banks e finito direttamente in VOD qui in Italia. Insieme a Stewart, nel cast di Spencer sono stati confermati Timothy Spall (Mr. Turner), Sally Hawkins (The Shape of Water) e Sean Harris (Mission: Impossible – Fallout).

Sky, le grandi serie tv in arrivo: Gomorra 5, Domina, Speravo de morì prima

0

Titoli cult, serie evento e nuove storie, italiane e internazionali, fanno ricchissima la nuova stagione di serie tv disponibili su Sky e in streaming su NOW TV. Se il 2021 è partito in grande con The Undoing – Le verità non dette con Nicole Kidman e Hugh Grant, i prossimi mesi non saranno da meno e vedranno alternarsi su Sky le nuove stagioni di serie tv attesissime (Gomorra, Succession, Euphoria o Yellowstone) e novità assolute come le Sky Original Domina, con Kasia Smutniak, Anna, la nuova serie di Niccolò Ammaniti, e Speravo de morì prima – La serie su Francesco Totti, o le prossime Raised by wolves – Una nuova umanità, la prima serie tv non solo prodotta ma anche diretta da Ridley Scott, Your Honor, con Bryan Cranston al primo grande ruolo dopo Breaking Bad, o The Fligh Attendant, crime comedy targata HBO Max con Kaley Cuoco (The Big Bang Theory).

Nell’appena pubblicato nuovo promo della stagione, realizzato da Sky Creative Agency Italia, non solo le immagini già edite del meglio delle serie tv in arrivo, ma anche in anteprima le immagini di alcuni tra i titoli Sky Original più attesi: la stagione finale di Gomorra 5 – LA SERIE, produzione TV dei record prodotta da Sky con Cattleya e appena approdata su HBO Max negli Stati Uniti; per la prima volta le immagini di DOMINA con Kasia Smutniak nei panni (e con gli abiti firmati dal premio Oscar Gabriella Pescucci) di Livia Drusilla in una grande coproduzione internazionale in costume in arrivo prossimamente; il promo svela alcune scene inedite di SPERAVO DE MORÌ PRIMA, il dramedy sugli ultimi due anni di carriera di Francesco Totti realizzato con Wildside e Capri Entertainment, in arrivo a marzo; la prima serie TV Sky Original a tema sci-fi, INTERGALACTIC, di cui nel promo vengono mostrate alcune scene mai viste prima.

E ancora le suggestive immagini di ANNA, la serie di Niccolò Ammaniti che torna alla regia di un prodotto per la TV dopo il successo de Il Miracolo; HAUSEN, produzione Sky tedesca, un horror su un complesso residenziale maledetto in arrivo a febbraio; BRITANNIA, che tornerà entro l’anno con la terza stagione.

Una selezione variegata e in grado di assecondare i gusti più diversi, che passa anche per le nuove stagioni dei titoli più premiati e amati dal pubblico degli ultimi anni, come SUCCESSION ed EUPHORIA, gioielli HBO i cui episodi già andati in onda sono disponibili On Demand su Sky e in streaming su NOW TV e di cui nel corso del 2021 arriveranno rispettivamente la terza e la seconda stagione. WARRIOR, la serie prodotta da Shannon Lee a partire dagli scritti ritrovati per caso di suo padre, la leggenda delle arti marziali Bruce Lee, che torna con una seconda stagione come CITY ON A HILL, crime con Kevin Bacon targato SHOWTIME. E ancora BILLIONS, l’amato financial drama con Paul Giamatti e Damian Lewis, di ritorno su Sky entro l’anno con la seconda parte della quinta e poi con la sesta stagione.

MCU: le 10 creature più pericolose della galassia

MCU: le 10 creature più pericolose della galassia

Il MCU è in costante crescita ed espansione, ed ogni nuova uscita cinematografica introduce sempre nuovi personaggi. Sebbene la maggior parte dei film e delle serie siano ambientati sulla Terra e soltanto pochi siano ambientati nello spazio, il lato cosmico dell’universo è pieno di interessanti creature ultraterrene. Ecco quali sono le 10 più pericolose secondo Screen Rant:

Flerken

I Flerkens sono alieni che assomigliano a normali gatti domestici, ma possiedono tentacoli che escono dalla loro bocca che possono portare a dimensioni tascabili. L’unico Flerken che i fan hanno visto finora nel MCU è stato quello chiamato “Goose”, che apparteneva alla dottoressa Wendy Lawson: è stato curato da Carol durante la sua permanenza sulla Terra in Captain Marvel ed è stato successivamente adottato da Nick Fury.

Goose è stata in grado di ingoiare due soldati Kree che stavano attaccando Fury e persino il Tesseract, che in seguito ha vomitato, consentendo allo SHIELD di eseguire dei test su di esso. Ha anche graffiato l’occhio di Fury mentre giocava con lui, il che ha generato la ferita che lo ha poi costretto ad indossare la sua famosa benda sull’occhio.

Abilisk

L’Abilisk era un essere multidimensionale che i Guardiani hanno combattuto all’inizio di Guardiani della Galassia Vol. 2 per evitare che consumasse le fonti di energia del loro pianeta.

Ha molti tentacoli sul suo corpo e può emettere onde di materia trans-dimensionale dalla sua bocca ed è stato in grado di resistere alle esplosioni della maggior parte delle armi della squadra, inclusi i blaster di Quill e i coltelli di Drax, sia dall’esterno che dall’interno. È stato sconfitto solo quando Star-Lord ha notato un taglio sul collo, Gamora ha conficcato la sua spada e l’ha aperto, facendogli perdere sangue e portandolo alla morte.

Vrellnexiani

I Vrellnexiani, comunemente indicati come “scarafaggi”, vivono sulla superficie della Terra distrutta nella linea temporale in cui viaggiano gli Agenti nella quinta stagione di Agents of SHIELD. Sono creature a quattro zampe che sembrano simili agli Xenomorfi della serie Alien, hanno zanne e artigli affilati e possono strisciare lungo pareti e soffitti.

Mentre la maggior parte di essi vaga per il pianeta morto nell’anno 2091, una discreta quantità abita anche nelle aree del faro. Quelli che l’hanno fatto sono stati infine tutti distrutti da Yo-Yo, Mack e Flint quando Elena li ha portati ad un piano e ha usato le bombe scheggiate che Fitz aveva lasciato loro per disintegrarli.

I gorilla Chitauri

I gorilla Chitauri sembrano simili ai gorilla terrestri ma hanno impianti cibernetici, in particolare sui loro volti. Sono stati usati dall’esercito Chitauri in Avengers: Endgame durante la Battaglia al complesso dei Vendicatori.

Camminano a quattro zampe e indossano armature sui loro corpi come protezione extra. Proprio come gli Outrider, servono i Chitauri e non hanno un proprio scopo oltre a essere usati per il combattimento, il che li rende estremamente pericolosi.

I draghi

I draghi sono creature mistiche sputafuoco che hanno avuto ruoli sia nei film che nelle serie del MCU. Dal punto di vista degli show tv, anche se non sono stati mostrati direttamente, sono stati citati numerose volte in Iron Fist e The Defenders.

La prima vera apparizione di un drago vivente è arrivata all’inizio di Thor: Ragnarok, quando Thor viene attaccato da uno dopo aver ucciso Surtur e si prepara a portare la sua testa ad Asgard dopo essere andato a Muspelheim, soltanto per sfuggire per un pelo usando il potere del Bifrost.

Le bestie di ghiaccio

Le bestie di ghiaccio sono creature con quattro zampe, denti affilati e dorsi e code appuntiti che sono apparse un paio di volte. La prima volta è stata in Thor quando una è stata svegliata da Laufey per uccidere il Dio del Tuono, Sif, Loki e i Tre Guerrieri, ma è stato ucciso da Thor quando ha volato attraverso la sua testa.

Un altro è stato mostrato durante Thor: The Dark World quando Thor e Malekith stavano saltando tra le dimensioni e uno è fuggito da Jotunheim ed è finito a Londra, che era l’ultimo posto in cui è stato visto.

Leviatani

I Leviatani sono bestie volanti che furono usate dai Chitauri durante i loro numerosi attacchi sotto la direzione di Thanos. Sono apparsi in ogni singolo film degli Avengers, e sono stati usati in The Avengers durante la battaglia di New York e in Avengers: Endgame durante la battaglia nel complesso degli Avengers.

È stato anche dimostrato che sono stati usati da Thanos in un flashback nel suo attacco a Zen-Whoberi quando ha adottato Gamora per la prima volta, e uno è stato recuperato dall’HYDRA in Avengers: Age of Ultron. Sono enormi, hanno denti massicci e sono in grado di distruggere completamente gli edifici. Hanno un’armatura che protegge la loro pelle dai tessuti molli e possono essere distrutti solo da avversari più potenti come Thor, Hulk e Ant-Man quando era nella sua forma gigante.

I lupi asgardiani

I lupi asgardiani sembrano simili ai lupi normali, a parte le loro dimensioni. L’unico lupo asgardiano mostrato ai fan era l’animale domestico personale di Hela, Fenris, che morì dopo essere stata esiliata, ma che fu resuscitata da lei stessa in Thor: Ragnarok dopo il suo ritorno.

Era alta 23 piedi e aveva denti affilati in grado di perforare la pelle di Hulk e farlo sanguinare durante una battaglia in cui i due erano abbastanza alla pari. Tuttavia, nonostante la sua forza, fu sconfitta dal Gigante Verde, che la gettò fuori dalla cascata Asgardiana.

Shrike

Gli Shrike erano una razza di parassiti alati dal becco alieno, creati e controllati dall’essere conosciuto come Izel. Queste creature simili a pipistrelli furono usate da Izel nella distruzione di molti altri pianeti prima di arrivare sulla Terra nella stagione 6 di Agents of SHIELD.

Entrano dalla bocca delle loro vittime e poi prendono il controllo del loro sistema nervoso. Fanno emergere punte cristallizzate dal loro corpo quando vengono attaccati e possono essere sconfitti solo usando pugnali specializzati o freddo estremo. Daisy Johnson è stata anche in grado di ridurli in polvere usando i suoi poteri sismici, e sono stati tutti distrutti quando Izel è stata uccisa dall’agente Mack.

Outrider

Gli Outrider erano creature a sei zampe che servono come membri dell’esercito di Thanos in Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame e furono usati principalmente durante l’invasione di Wakanda.

Hanno denti affilati come rasoi, pelle nera e gialla e sono apparentemente senza cervello, poiché erano disposti ad uccidersi per tentare di sfondare la barriera del campo di forza di Wakanda prima che fosse aperta. Sono abbastanza forti da sconfiggere Black Panther, Captain America e Bruce Banner mentre era nell’Hulkbuster, prima che venissero salvati da Thor.

Pacific Rim: Guillermo del Toro conferma che non ci sono piani per un terzo film

0

Tre anni dopo il secondo episodio, Guillermo del Toro insiste nel dire che non ha piani per un Pacific Rim 3. L’acclamato regista è entrato nell’acclamato universo dei monstri nel 2013, proprio grazie al primo Pacific Rim, un racconto fantascientifico originale che ha introdotto il concetto di Jaegers, robot giganti controllati da due piloti umani che combattono una guerra contro i Kaiju. Il film è stato interpretato da Charlie Hunnam, Rinko Kikuchi e Idris Elba. Sebbene non sia stato un travolgente successo al botteghino, Pacific Rim è stato comunque accolto bene sia dalla critica sia dal pubblico. Un sequel, Pacific Rim: La rivolta, è stato rilasciato cinque anni dopo l’originale e ha visto nel cast anche John Boyega.

Pacific Rim: La rivolta ha ottenuto una risposta decisamente più tiepida da parte di critica e pubblico e ha lottato per eguagliare il suo predecessore in termini di incassi al botteghino. Di conseguenza, è diventato poco chiaro se il franchise di Pacific Rim avrebbe mai avuto un terzo capitolo. Nei mesi successivi all’uscita di Pacific Rim: La rivolta nelle sale, il regista Steven S. DeKnight (che è subentrato a del Toro alla regia), aveva accennato ad alcune idee per la storia di un possibile terzo Pacific Rim, dicendo che si sarebbe trattato di “rimettere insieme la band”. Anche allora, però, ha ammesso di non sapere cosa sarebbe effettivamente successo con Pacific Rim 3.

Ora, è stato proprio Guillermo del Toro ad intervenire sulla questione, anche se le sue parole non lasciano certamente ben sperare. Dopo aver condiviso via Twitter – sulla scia della release del primo trailer ufficiale di Godzilla vs. Kong – il suo interesse nel vedere sul grande schermo un crossover tra Pacific Rim e il MonsterVerse (che ospita appunto i film  dedicati a Godzilla e King Kong di Legendary), il regista messicano ha chiarito che quella non era assolutamente un’idea per un terzo film del suo franchise. In effetti, al momento non ha intenzione di rivisitare Pacific Rim, come ha scritto pubblicamente: “Parlavo soltanto da fan. Non ci sono piani per un Pacific Rim 3.”

Questa sarà sicuramente una delusione per i fan di Pacific Rim, soprattutto perché sembrava che ci fosse ancora della storia da raccontare in quell’universo. Il finale di Pacific Rim: La rivolta ha lasciato diverse cose in sospeso, con DeKnight che aveva persino confermato che l’arco narrativo del personaggio preferito dai fan, ossisa Mako Mori (interpretato da Rinko Kikuchi), era rimasto incompleta. Sembra quindi che la mancanza di progettualità attorno a Pacific Rim 3 non sia dovuta a problemi legati alla storia, ma è più probabile che sia causata dalla scarsa risonanza che il franchise ha ottenuto attraverso i primi due film. In questo senso, è parecchio triste che un universo con così tanto potenziale debba essere interrotto a causa degli incassi.

Sky Kids: ufficiale il reboot, Robert Rodriguez scriverà e dirigerà il nuovo film

0

Il franchise di Spy Kids verrà ufficialmente riavviato, con Robert Rodriguez – il creatore originale – pronto a scrivere e dirigere un nuovo film per conto di Skydance Media. L’ultimo film di Spy Kids, uscito nel 2011, è stato accolto negativamente tanto dal pubblico quanto dalla critica. Tuttavia, l’ultima fatica di Rodriguez, We Can Be Heroes (disponibile su Netflix), ha dimostrato che c’è ancora spazio per le storie dedicate ai piccoli eroi che mescolano azione e fantascienza.

L’originale Spy Kids, uscito nel 2001, è stato un enorme successo all’epoca della sua distribuzione in sala, grazie al suo mix di azione frenetica, commedia per famiglie e divertenti effetti speciali realizzati con un budget ridotto. Il film ha generato ben due sequel diretti nel 2002 e 2003 e un quarto film, una sorta di soft-reboot uscito nel 2011. Tuttavia, dopo la scarsa accoglienza riservata al quarto film su più fronti, la serie è finita nel dimenticatoio.

Tuttavia, sembra che le cose stiano per cambiare. Come riportato infatti da Deadline, Spyglass Media Group, che possiede i diritti di Spy Kids, ha accettato un accordo che concede in licenza i diritti del franchise a Skydance Media. Robert Rodriguez tornerà a scrivere e dirigere il primo film di quella che dovrebbe essere una nuova saga a tutti gli effetti. Gary Barber e Peter Oillataguerre di Spyglass figureranno in qualità di produttori esecutivi.

È passato circa un decennio da quando l’ultimo Spy Kids è uscito nei cinema, quindi il momento potrebbe essere favorevole per un ritorno della serie. We Can Be Heroes ha re-introdotto Sharkboy e Lavagirl a tutti i fan del film di Rodriguez del 2005 (Le avventure di Sharkboy e Lavagirl in 3-D) e al tempo stesso gli ha presentati ad una nuova generazione di piccoli spettatori alla ricerca di avventure leggere ed emozionanti. La stessa formula potrebbe funzionare anche per il riavvio di Spy Kids. L’attenzione da parte di film originali su personaggi e famiglie latinoamericane sarebbe senza dubbio accolta molto bene in un panorama hollywoodiano moderno che ha ancora molta strada da fare in termini di diversità, sia davanti che dietro la macchina da presa.

Captain Marvel 2: un team-up fra tre supereroine nel sequel?

0
Captain Marvel 2: un team-up fra tre supereroine nel sequel?

Captain Marvel 2 potrebbe vedere schierate tre diverse supereroine del MCU, come anticipato da Teyonah Parris. Nel 2019, con Captain Marvel, Brie Larson è diventata la prima donna protagonista di un cinecomic del MCU interamente dedicato ad un personaggio femminile. Quell’avventura ambientata negli anni ’90 ha consacrato Carol come uno degli eroi più potenti del MCU e l’ha preparata a svolgere un ruolo chiave nel futuro del franchise. Captain Marvel 2 è stato annunciato nel gennaio 2020 ed è attualmente previsto per essere distribuito a novembre 2022. Tuttavia, la produzione non ha ancora una data di inizio ufficiale.

Questa volta, sarà Nia DaCosta (Candyman) ad occuparsi della regia del film, andando così a prendere il posto di Anna Boden e Ryan Fleck, registi del primo Captain Marvel. I dettagli sulla trama – ovviamente – non sono stati ancora svelati, anche se pare che Captain Marvel 2 sarà ambientato ai giorni nostri. In occasione dell’Investor Day di Disney dello scorso dicembre, è stato ufficialmente annunciato che Carol Danvers, nel sequel, sarà affiancata da Kamala Khan (Iman Vellani), alias Ms. Marvel, e da Monica Rambeau (Teyonah Parris), dando così vita ad un trio di supereroine che i fan non vedono l’ora di vedere.

Proprio di recente, Parris è stata intervistata da Rotten Tomatoes TV (via Screen Rant) in occasione della promozione di WandaVision. Naturalmente, la notizia che Parris sarà anche in Captain Marvel 2 ha spianato la strada a tutta una serie di domande, mentre l’attrice è stata davvero felice di condividere la sua eccitazione per il progetto. Sebbene non potesse condividere alcun dettagli, ha anticipato che le tre supereroine faranno effettivamente squadra nel sequel.

“Sono entusiasta, da attrice, di unirmi a Brie e Iman e vedere cosa saranno in grado di creare queste tre supereroine – Captain Marvel, Ms. Marvel e Monica Rambeau – e vedere cosa succederà in quel film. Per il resto, dovremo solo aspettare qualche settimana prima di poterne davvero parlare…”

Nei panni di una Monica adulta, Parris ha preso il posto della giovane attrice Akira Akbar, che ha interpretata la versione bambina del personaggio nel primo Captain Marvel. Parris è apparsa in due dei tre episodi finora disponibili di WandaVision, anche se il personaggio è stato fino a questo momento etichettato col nome di Geraldine. Gli eventi del terzo episodio di WandaVision hanno lasciato il pubblico con molte domande e ci si aspetta che nella prossima puntata i primi nodi si inizieranno a sciogliere. Andando avanti, i fan presumono che Monica assumerà l’identità di supereroe come nei fumetti.

Tutto ciò che sappiamo sul sequel di Captain Marvel

Captain Marvel 2, il sequel del cinecomic con protagonista il premio Oscar Brie Larson che ha incassato 1 miliardo di dollari al box office mondiale, sarà sceneggiato da Megan McDonnell, sceneggiatrice dell’attesa serie WandaVision.

Sfortunatamente, Anna Boden e Ryan Fleck, registi del primo film, non torneranno dietro la macchina da presa: a quanto pare, i Marvel Studios sarebbero interessati ad affidare la regia del nuovo film ad una sola regista donna. Secondo la fonte, Boden e Fleck potrebbero essere comunque coinvolti in una delle serie Marvel attualmente in sviluppo e destinate a Disney+.

Nessun dettaglio sulla trama del sequel è stato rivelato, ma l’ambientazione del film dovrebbe spostarsi dagli anni ’90 ai giorni nostri. Naturalmente, Brie Larson tornerà nei panni di Carol Danvers. Il sequel di Captain Marvel arriverà l’11 novembre 2022.

Spider-Man 3: Dane DeHaan nega il coinvolgimento del suo Green Goblin

0

Dane DeHaan ha negato le voci circa il possibile ritorno di Green Goblin nell’attesissimo Spider-Man 3 con Tom Holland, attualmente in fase di produzione. Nonostante i precedenti conflitti tra Sony e Marvel che hanno quasi messo fine alla corsa di dell’Uomo Ragno nel MCU, l’imminente terzo episodio (ancora senza titolo) del franchise di Spider-Man collegato al MCU darà a Holland la possibilità di interpretare per la terza volta (senza considerare i film “di gruppo” dell’universo condiviso in cui è apparso) il celebre eroe dei fumetti.

Dane DeHaan ha interpretato il famigerato Green Goblin in The Amazing Spider-Man 2 del 2014, diretto da Marc Webb e interpretato da Andrew Garfield nei panni del simpatico arrampicamuri. Quando è stato annunciato che Jamie Foxx avrebbe ripreso il ruolo di Electro in Spider-Man 3, i fan hanno iniziato a speculare sul possibile ritorno del Green Goblin di DeHaan. Green Goblin, uno dei più noti cattivi di Spider-Man, è uno dei preferiti dai fan grazie alla sua coinvolgente storia: si tratta, infatti, dell’alter ego di Harry Osborn, il migliore amico di Peter Parker, che seguendo le orme di suo padre (Norman Osborn) si trasforma in uno dei più importanti nemici di Spidey. Anche James Franco ha interpretato il personaggio nella trilogia di Spider-Man ad opera di Sam Raimi.

Intervistato da RadioTimes in occasione della promozione della serie ZeroZeroZero, Dane DeHaan ha respinto qualsiasi voce sul suo eventuale coinvolgimento nel prossimo film di Spider-Man. Pur ammettendo che gli sarebbe piaciuto realizzare un altro film dopo The Amazing Spider-Man 2, ha dichiarato di essere alquanto “confuso” in merito all’attuale traiettoria del franchise. “Non c’è nulla di vero in quelle voci. Non so nemmeno come siano uscite fuori”, ha spiegato l’attore. “Sicuramente, mi piacerebbe fare di nuovo un film del genere. Mi piace fare film di supereroi o comunque ambientati in quel tipo di mondo e sono sicuro che mi ritroverò di nuovo a farne parte. Ma non ho assolutamente idea di cosa stiano facendo con i film di Spider-Man oggi. Non capisco nemmeno come sarebbe possibile un ritorno del mio personaggio.”

Dane DeHaan ha poi ironizzato su Twitter in merito alle voci del suo ritorno in Spider-Man 3, condividendo un post di Fandom in cui viene appunto riportato che lo stesso ha smentito il suo coinvolgimento nel film di Jon Watts, commentando attraverso la didascalia: “Qualcuno potrebbe informare mia madre, così smetterà anche lei di chiedermelo?”

Cosa sappiamo di Spider-Man 3?

Di Spider-Man 3 – che arriverà al cinema il 17 Dicembre 2021 – si sa ancora molto poco, sebbene la teoria più accredita è quella secondo cui il simpatico arrampicamuri sarà costretto alla fuga dopo essere stato incastrato per l’omicidio di Mysterio (e con il personaggio di Kraven il Cacciatore che sarebbe sulle sue tracce). Naturalmente, soltanto il tempo sarà in grado di fornirci maggiori dettagli sulla trama, ma a quanto pare il terzo film dovrebbe catapultare il nostro Spidey in un’avventura molto diversa dalle precedenti…

Tom Holland si è unito al MCU nei panni di Peter Parker nel 2016: da allora, è diventato un supereroe chiave all’interno del franchise. Non solo è apparso in ben tre film dedicati ai Vendicatori della Marvel, ma anche in due standalone: Spider-Man: Homecoming e Spider-Man: Far From Home. La scorsa estate, un nuovo accordo siglato tra Marvel e Sony ha permesso al personaggio dell’Uomo Ragno di restare nel MCU per ancora un altro film a lui dedicato – l’annunciato Spider-Man 3 – e per un altro film in cui lo ritroveremo al fianco degli altri eroi del MCU.

Indiana Jones 5: James Mangold ha anticipato l’ambientazione del film?

0

James Mangold, regista di Indiana Jones 5, ha anticipato che l’attesissimo nuovo capitolo della celebre saga potrebbe essere ambientato negli anni ’60. La trilogia originale ad opera di Steven Spielberg ha consegnato alla fama l’avventuriero interpretato da Harrison Ford. Tuttavia, dopo l’uscita di Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo, molti fan hanno sempre sperato in un canto del cigno migliore per il franchise.

Indiana Jones 5 è in cantiere da diversi anni ormai. Inizialmente, Spielberg sarebbe dovuto tornare dietro la macchina da presa. Tuttavia, lo scorso anno il regista ha abbandonato il progetto e Lucasfilm ha annunciato che sarebbe stato sostituito da James Mangold, regista di Logan – The Wolverine. Mangold è al lavoro sul film da circa un anno ormai, ma ad oggi non si conosce nessun dettaglio sulla storia del nuovo capitolo. Il film dovrebbe arrivare al cinema nell’estate 2022.

Tuttavia, sembra che ora sia stato proprio Mangold a fornire – in maniera neanche troppo velata – un dettaglio assai curioso su Indiana Jones 5. In un recente tweet, il regista ha svelato di essere un grande fan dei Velvet Underground e che, in questo momento, vive con la mente negli anni ’60. La ragione? Pare che tutti i progetti a cui sta attualmente lavorando si svolgono in quel periodo. Anche se Mangold non ha citato espressamente Indiana Jones 5, il film è certamente fra quei progetti menzionati dal regista: ciò dovrebbe quindi confermare che Indiana Jones 5 sarà ambientato negli anni ’60.

La data di uscita di Indiana Jones 5

La cosa non dovrebbe sorprendere più di tanto, dal momento che Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo era ambientato nel 1957. Ricordiamo che le riprese di Indiana Jones 5 dovrebbero partire in primavera. Prima dell’ingaggio di Mangold, la sceneggiatura era stata affidata a David Koepp,  he ha poi lasciato il progetto insieme a Spielberg. Prima di Koepp, anche Jonathan Kasdan (figlio dello sceneggiatore de I predatori dell’arca perduta, Lawrence Kasdan) aveva messo le mani sullo script. L’uscita nelle sale del film è già stata posticipata diverse volte: inizialmente previsto per il 19 Luglio 2019, il film è stato rinviato prima al 10 Luglio 2020, poi al 9 Luglio 2021 e infine al 29 Luglio 2022.

Indiana Jones è una saga cinematografica basata sulle avventure dell’immaginario archeologo ideato da George Lucas. La saga, con Harrison Ford nel ruolo di Indiana Jones, è iniziata nel 1981 con la distribuzione del film I predatori dell’arca perduta. Un prequel intitolato Indiana Jones e il tempio maledetto è uscito nel 1984, mentre il sequel Indiana Jones e l’ultima crociata nel 1989. Un quarto film, Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo, è uscito nei cinema nel 2008. I film sono stati tutti diretti da Steven Spielberg.

Black Widow: svelata finalmente la durata del film

0
Black Widow: svelata finalmente la durata del film

È stata finalmente rivelata la durata di Black Widow, l’atteso cinecomic dei Marvel Studios che dovrebbe arrivare nelle sale cinematografiche il prossimo 7 maggio (anche se è altamente probabile che venga posticipato ancora una volta). Il film esplorerà il passato di uno dei personaggi più amati del MCU, ossia Natasha Romanoff (Scarlett Johansson), che si riunirà con la “famiglia” che si era lasciata alle spalle, in Russia, prima di diventare a tutti gli effetti un membro degli Avengers.

Il film, diretto da Cate Shorland, vedrà nel cast anche Rachel Weisz nei panni di Melina Vostokoff, Florence Pugh nei panni di Yelena Belova e David Harbour nei panni di Alexei Shostakov, ossia Red Guardian. In origine, Black Widow sarebbe dovuto arrivare nelle sale a maggio 2020: successivamente, è stato posticipato diverse volte a causa della pandemia di Coronavirus. Secondo gli ultimi report in materia di uscite al cinema, Black Widow potrebbe essere il prossimo grande blockbuster ad essere nuovamente posticipato, dal momento che Disney e Marvel sembrano essere riluttanti a distribuire il film direttamente su Disney+ (come già accaduto con Mulan, Soul e come accadrà prossimamente anche con Raya e l’ultimo drago).

In attesa di capire quale sarà il destino di Black Widow, arriva finalmente una conferma in merito all’attesissimo cinecomic. Disney UK, infatti, riporta la durata effettiva del film: 133 minuti, quindi 2 ore e 13 minuti. Black Widow durerà di più dei precedenti film da solista di Captain America, Thor, Iron Man, Doctor Strange, Ant-Man, Captain Americal e persino di Spider-Man: Homecoming. Tuttavia, è significativamente più breve rispetto ai recenti titoli del MCU: ricordiamo, infatti, che Avengers: Infinity War durava due ore e mezza, mentre Avengers: Endgame più di tre ore.

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh e Rachel Weisz.

In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.

Gli Eterni: il pitch è stato il migliore che sia mai stato proposto a Kevin Feige

0

Il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige ha dichiarato che il pitch della regista e sceneggiatrice Chloé Zhao per Gli Eterni, è stato il migliore che gli sia mai stato presentato. La Fase 4 del MCU introdurrà una nuova razza cosmica sovrumana, nota appunto come gli Eterni. Anche se la maggior parte del pubblico non ha idea di chi siano questi personaggi, la Marvel sembra aver puntato molto sul film, pronta a trasformarlo nel prossimo gigantesco franchise dell’universo condiviso, come già fatto in passato con i Guardiani della Galassia. Per alzare ulteriormente l’hype attorno al progetto, la Casa delle Idee ha riunito un cast e una troupe di incredibile talento.

L’ensemble de Gli Eterni, comprende attori del calibro di Angelina Jolie, Richard Madden, Salma Hayek, Kit Harington, Kumail Nanjiani e molti altri. Anche se i Marvel Studios non hanno ancora mostrato nulla del film (fatta eccezione per alcuni concept art ufficiali), una delle ragioni per cui il film suscita così interesse è sicuramente il coinvolgimento di Chloé Zhao alla regia, regista attiva soprattutto all’interno del circuito americano indipendente, salita alla ribalta internazionale grazie a The Rider del 2017 e tra le protagoniste indiscusse dell’attuale stagione dei premi grazie al suo ultimo lavoro, Nomadland, già vincitore del Leone d’Oro all’ultima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

In un lungo articolo che Rolling Stone ha dedicato proprio a Chloé Zhao, viene riportato proprio una dichiarazione di Kevin Feige, il boss dei Marvel Studios, a proposito del lavoro della regista all’interno del MCU. Feige ha elogiato la capacità di Zhao di creare piccoli film dal taglio assolutamente unico e personale, e di pensare che, in “termini giganteschi”, possano adattarsi anche a ciò che fa la Marvel. Feige ha anche rivelato che il pitch presentato dalla regista allo studio era davvero incredibile. La fonte riporta che il produttore ha definito “il pitch di Zhao per il film il migliore che gli sia mai stato proposto” e che il film sarà “una storia davvero grande, travolgente, che si espande attraverso molti anni.”

Gli Eterni, diretto da Chloe Zhao, vedrà nel cast Angelina Jolie (Thena), Richard Madden (Ikaris), Kit Harington (Black Knight), Kumail Nanjiani (Kingo), Lauren Ridloff (Makkari), Brian Tyree Henry (Phastos), Salma Hayek (Ajak), Lia McHugh (Sprite), Gemma Chan (Sersi) e Don Lee (Gilgamesh). La sceneggiatura è stata scritta da Matthew Ryan Firpo, mentre l’uscita nelle sale è stata fissata al 12 febbraio 2021.

Secondo gli ultimi aggiornamenti, il cinecomic includerà nel MCU gli esseri superpotenti e quasi immortali conosciuti dai lettori come Eterni e i mostruosi Devianti, creati da esseri cosmici conosciuti come Celestiali. Le fonti hanno inoltre rivelato a The Hollywood Reporter che un aspetto della storia riguarderà la storia d’amore tra Ikaris, un uomo alimentato dall’energia cosmica, e Sersi, eroina che ama muoversi tra gli umani.

Arctic: trama, cast e curiosità sul film con Mads Mikkelsen

Arctic: trama, cast e curiosità sul film con Mads Mikkelsen

Sono molti i film in cui l’essere umano è costretto a misurarsi con le dure condizioni imposte dalla natura. Si tratta di una sfida quantomai impari, più volte raccontata in titoli come Jungle, All Is Lost e 127 ore. Una delle opere più brillanti a riguardo è però Arctic, film scritto e diretto nel 2018 da Joe Penna. Contrariamente ai titoli citati, questo non si svolge in una giungla, in mare aperto o nel deserto, bensì nelle fredde terre di ghiaccio del circolo polare artico. Un luogo che porta il protagonista a vivere sul confine tra la vita e la morte, obbligandolo a misurarsi con una serie di scelte che richiedono un enorme coraggio per essere prese.

Girato nelle fredde terre dell’Islanda in soli 19 giorni, con una troupe ridotta e quasi un unico attore presente in scena, il film è in seguito stato presentato con successo al Festival di Cannes. Originariamente, però, Penna aveva immaginato di ambientare il tutto su un territorio ancor più estremo: il pianeta marte. La realizzazione del film The Martian lo ha però spinto a riconsiderare tale idea, spostandosi altrove. Il risultato non è stato da meno, anzi. Arctic è infatti stato definito come uno dei più grandi film di tensione di questo tipo, dimostrando che per intrattenere non è necessario affidarsi al dialogo.

Si tratta dunque di un film estremo, che richiede allo spettatore una certa dose di pazienza e predisposizione ad essere portato in territorio nuovi. Se si accetta ciò, Arctic garantisce un’esperienza unica, che ci ricorda una volta di più del potenziale che il cinema da sempre vanta. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Arctic: la trama del film

Protagonista della vicenda è l’uomo noto come Overgård, del quale non vengono forniti dettagli su chi sia o come sia arrivato dove si trovi. Egli è infatti bloccato nel circolo polare artico, in attesa di soccorsi che potrebbero non arrivare mai. Nel frattempo, la sua routine quotidiana consiste nel controllare le lenze da pesca, mappare l’ambiente circostante e far funzionare un segnale di soccorso alimentato da una dinamo a manovella. Il più delle volte è inoltre costretto a doversi confrontare con la durezza dell’ambiente circostante, in particolare proteggendosi dagli attacchi di orsi polari in cerca di cibo.

La sua sorte sembra cambiare nel momento in cui un elicottero riceve la sua richiesta di soccorso. Nell’atterraggio, però, il velivolo si schianta uccidendo il pilota e ferendo gravemente l’altra passeggera. Overgård si prende cura di questa portandola nel suo rifugio, cercando di medicarle la ferita. Il fatto di parlare lingue diverse, inoltre, non aiuta a risolvere la situazione. Entrato in possesso di una mappa, questa rivela all’uomo la presenza di un altro rifugio non molto distante. Arrivare lì e cercare ulteriore soccorso sarà dunque la sola possibilità per entrambi di avere salva la vita. Per riuscirci, però, dovranno affrontare numerosi pericoli lungo il percorso.

Arctic cast

Arctic: il cast del film

A dar volto al silenzioso protagonista maschile del film, H. Overgård, è l’attore danese Mads Mikkelsen. Celebre per aver recitato nella serie Hannibal, e recentemente visto in Another Round, questi ha definito Arctic come il film più difficile della sua carriera. L’attore si è infatti trovato a dover dar vita ad un personaggio dal passato ignoto, che gli ha pertanto richiesto di dar sfogo alla sua immaginazione per darvi vita e poter da questa base costruirne il carattere. A metterlo ulteriormente in difficoltà, però, sono state ovviamente le difficili condizioni climatiche dei luoghi scelte per le riprese. Mikkelsen si è infatti trovato in più occasioni a dover sopportare temperature ben al di sotto lo zero.

In aggiunta a ciò, ha realmente dovuto far pratica con le varie attività compiute dal personaggio. Non utilizzando controfigure, questi ha perciò dovuto risultare convincente nelle prove di sopravvivenza che lo vedevano coinvolto. Accanto a lui, nel ruolo della ragazza ferita, vi è l’attrice Maria Thelma Smáradóttir. Allo stesso modo, anche questa ha dovuto cimentarsi con le difficili prove di resistenza richieste per il film. I due attori, pressoché gli unici a comparire nel film, si sono dovuti inoltre misurarsi con la presenza sul set di un vero orso polare. Il regista realizzò infatti che, dato lo scarso budget, sarebbe stato più semplice utilizzare un vero orso piuttosto che ricrearne uno tramite CGI.

Arctic: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Arctic grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema, Google Play, Infinity e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 26 gennaio alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

https://www.youtube.com/watch?v=46rWqbLpH5w

Fonte: IMDb

Golden Globes 2021: Jane Fonda riceverà il Cecil B. DeMille

0

Jane Fonda riceverà il Cecil B. DeMille Award, il premio alla carriera, ai Golden Globes di quest’anno.

Il premio riconosce l’illustre carriera di Fonda nel cinema, che l’ha vista in cima al botteghino e ha consolidato il suo nome nella storia della settima arte recitando in classici come Una squillo per l’ispettore Klute, Sindrome Cinese e Dalle 9 alle 5… orario continuato.

Più recentemente, Fonda è apparsa nelle serie Netflix Grace & Frankie, in Book Club – Tutto può succedere e Youth – La Giovinezza. I suoi altri film includono A piedi nudi nel parco, Il cavaliere elettrico, Tornando a casa e Giulia. Uno dei suoi più grandi successi commerciali fu l’uscita nel 1982 del suo primo video di esercizi, “Jane Fonda’s Workout”, che vendette 17 milioni di copie e generò diversi follow-up.

Fonda è stata altrettanto famosa per le sue posizioni politiche: protestare contro la guerra del Vietnam, fare campagne per i diritti civili e sostenere cause femministe. Attualmente, Fonda guida i venerdì delle esercitazioni antincendio come parte di un movimento nazionale per aumentare la consapevolezza sulla crisi climatica.

Il Cecil B. DeMille Award è il più alto riconoscimento conferito dalla Hollywood Foreign Press Association, l’organizzazione dietro i Globes. Trai vincitori dei passati anni ci sono Robert De Niro, Sophia Loren, Sean Connery, Oprah Winfrey, Martin Scorsese, Jodie Foster, Steven Spielberg e Meryl Streep. Il vincitore dello scorso anno è stato Tom Hanks.

“La Hollywood Foreign Press Association è molto orgogliosa di conferire il Cecil B. DeMille Award 2021 a Jane Fonda”, ha dichiarato in una dichiarazione il presidente dell’HFPA Ali Sar. “Per più di cinque decenni, l’ampiezza del lavoro di Jane è stato ancorato al suo implacabile attivismo, utilizzando la sua piattaforma per affrontare alcune delle più importanti questioni sociali del nostro tempo. Il suo innegabile talento le ha fatto guadagnare il più alto livello di riconoscimento e, sebbene la sua vita professionale abbia preso molte svolte, il suo impegno incrollabile nell’evocare il cambiamento è rimasto. Siamo onorati di celebrare i suoi successi ai Golden Globe Awards 2021”.

Jane Fonda ha vinto sette Golden Globes ed è stata candidata 15 volte. La trasmissione televisiva della cerimonia dei Golden Globes andrà in onda il 28 febbraio. La cerimonia di quest’anno sarà probabilmente molto diversa rispetto alle passate edizioni a causa della pandemia in corso.

Fonte: Variety

Fate: The Winx Saga, la recensione della serie Netflix

0
Fate: The Winx Saga, la recensione della serie Netflix

Dopo il successo planetario della serie animata di Iginio Straffi, Winx Club, Netflix ha realizzato, in collaborazione con Rainbow, Fate: The Winx Saga, produzione statunitense che parte proprio dalla creatura di Straffi e ne racconta di nuovo la storia, traducendola per un pubblico leggermente più adulto e modernizzandone tempi e situazioni.

Nascosta in un mistico mondo parallelo, la scuola di Alfea addestra le fate nelle arti magiche da migliaia di anni. Bloom, studentessa della scuola, è una fata diversa dalle altre: la ragazza è infatti cresciuta nel mondo degli esseri umani, e, nonostante abbia un animo gentile, dentro di sé nasconde un forte potere magico in grado di distruggere entrambi i mondi. Per gestirlo, Bloom deve controllare le proprie emozioni, ma la cosa si potrebbe rivelare complicata dovendo anche fare i conti con le questioni adolescenziali. Con lei ci sono la brillante Aisha, l’estroversa Terra, Musa, una fata delle emozioni, e Stella, vera e propria principessa delle fate e particolarmente ostile, all’inizio, alla nuova arrivata. 

Fate: The Winx Saga – fate, sì, ma nel mondo reale

Fate: The Winx Saga è il primo ciclo di episodi di uno show che, a giudicare dal successo che sta avendo sulla piattaforma, sarà rinnovato per continuare a raccontare una vicenda che riesce a mescolare tanti linguaggi e che si è chiusa, alla fine del sesto e ultimo episodio, con un colpo di scena che non ha proprio niente a che vedere con le serie colorata e rassicurante per bambini, che guardavamo sui canali Rai qualche anno fa.

La prima caratteristica dello show che balza agli occhi, soprattutto a quelli di chi ha visto e amato la serie animata e i successivi film, è che l’ideatore Brian Young si è reso conto che, parlando di adolescenti, era necessario che i protagonisti fossero rappresentati come veri quindicenni e sedicenni, e così è stato. Gli studenti di Alfea, fate e specialisti, hanno a che fare con sesso, droghe, bullismo, conflitti, piccole vendette, e tutto rappresentato a dimensione di adolescente, diretto e ingenuo, assolutamente efficace e realistico. E non c’è compiacimento “a là Lolita” che invece si trova in abbondante quantità nella serie dedicata alla streghetta Sabrina. Gli adolescenti che frequentano Alfea sono preda di se stessi, spaventati dalla trasformazione dei loro corpi e delle loro pulsioni, ma sempre pronti ad affrontare con coraggio e spregiudicatezza l’ignoto. 

Fate: The Winx Saga recensioneUna storia di formazione magica… e non solo

Queste giovani fate sono coraggiose e sconsiderate e sono tutte alla cerca di un proprio posto, di una propria dimensione e tutte vogliono raggiungere l’armonia con i propri poteri, che poi altro non rappresenta che un momento fondamentale per la crescita di persone ordinarie. Fate: The Winx Saga è quindi un efficace racconto di formazione che accompagna le protagoniste (ma anche i giovani protagonisti) attraverso i turbamenti, fisici e psicologici, che li porteranno ad entrare nell’età adulta.

Lo stesso realismo viene applicato in maniera coerente e precisa alla messa in scena: storia, ambientazione, i poteri delle protagoniste, la rappresentazione dei cattivi, il tono che senza paura vira su sfumature orrorifiche e gore. Il tono della serie riesce ad essere allegro, spensierato, come una feste tra adolescenti, ma allo stesso tempo è anche oscuro e molto serio, quando in campo scendono non solo forze magiche maligne, ma anche un passato oscuro, colpe e peccati per i quali si deve scontare una pena nel presente, e legami antichi e misteriosi.

Tra dialoghi brillanti e momenti ottimamente scritti, Fate: The Winx Saga si presenta come un prodotto molto più che dignitoso, soprattutto nella scansione in episodi. Le sei puntate che compongono la prima stagione, sono dei mini racconti, mostrano una unità narrativa che riesce in ogni momento, anche nell’episodio finale, ad offrire un gancio per l’episodio (o la stagione) successiva, una scena in sospeso, una rivelazione.

Ecco le nuove Winx

Il cast è guidato da Abigail Cowen, già vista in Sabrina e in Stranger Things, e che adesso, sempre su Netflix, trova il suo spazio come protagonista, dotata di una bellezza non convenzionale di carisma, è lei la rossa protagonista, potentissima fata del fuoco. Al suo fianco ci sono le altre quattro Winx: Stella, interpretata da Hannah van Der Westhuysen, fata della luce e la principessa ereditaria di Solaria, bella e alla moda, molto snob, ma anche molto fragile, come si scoprirà; Musa, Elisha Applebaum, è una fata della mente, empatica ma introversa, riesce a percepire le emozioni e gli stati d’animo degli altri e questo la rende particolarmente schiva, perché non vuole soffrire attraverso gli altri, ma imparerà a sfruttare il suo potere; Terra, Eliot Salt, corpulenta e socievole, che nasconde una grande insicurezza ma anche una profonda consapevolezza del suo potere (è una fata della terra) che usa diventando anche letale, riuscirà a trovare il suo spazio nel gruppo di amiche e si rivelerà fondamentale; Aisha, Precious Mustapha, è una fata dell’acqua, è diligente e ambiziosa, non mente mai e questo le causerà qualche problema con le amiche, tuttavia imparerà a scegliere con il cuore e anche lei sarà un membro fondamentale del Winx Club.

Fate: The WInx Saga recensioneIntorno a loro un gruppo di amici, nemici e personaggi ambigui che danno grande dinamicità e colore alla storia, dagli specialisti Sky e River, al personale della scuola, fino alla infida Beatrix (Sadie Soverall), una strega dell’aria molto giovane ma già molto potente.

Per quello che riguarda gli effetti visivi che ovviamente hanno un ruolo importante nella storia, data la natura magica delle abilità delle protagoniste, sono usati con parsimonia, molto discretamente, e con un risultato finale che rimane sempre credibile anche nei momenti di maggiore esposizione, come nel finale a sorpresa con Bloom al centro della scena. 

Fate: The Winx Club è inoltre una storia molto inclusiva, sia da un punto di vista etnico e dell’orientamento sessuale, che da quello tematico e soprattutto di genere, che abbraccia il teen drama, il fantasy puro, ma anche l’azione e l’avventura. È un felice miscuglio di diversi toni che si fa anche, alla fine, inno all’amicizia, che appare come l’unico strumento che gli adolescenti possiedono per sopravvivere alle difficoltà, che siano esse la scuola, dei mostri terrificanti, il controllo delle proprie abilità magiche o delle scorribande illecite che finiscono male.

Il suo nome è Lattuada: la Retrospettiva di Locarno74

0
Il suo nome è Lattuada: la Retrospettiva di Locarno74

La Retrospettiva della 74esima edizione del Locarno Film Festival (4-14 agosto), voluta dal nuovo direttore artistico Giona A. Nazzaro e curata da Roberto Turigliatto, sarà dedicata al regista Alberto Lattuada. Figura centrale, eppure spesso sottovalutata, ha attraversato nel corso della sua ricca e affascinante carriera oltre 40 anni di storia del cinema italiano, dall’esordio nel 1943 con Giacomo l’idealista, fino a Una spina nel cuore (1986). Nel primo dopoguerra, inoltre, il “formalista” Lattuada è riuscito a inserirsi nel cinema neorealista conservando però le radici colte e raffinate della sua formazione, coniugandole con il gusto per i generi e le narrazioni popolari.

Dopo le Retrospettive storiche dedicate in passato alla Lux e alla Titanus, il Locarno Film Festival torna dunque a esplorare la storia del cinema italiano, attraverso Alberto Lattuada, un regista che proprio in quelle due case di produzione ha lavorato nella prima parte della sua carriera. Grazie alla presentazione della sua filmografia completa (con molte opere ancora poco esplorate anche dagli addetti ai lavori) si proverà a fare nuova luce su un autore a tutt’oggi poco conosciuto, soprattutto fuori dall’Italia, apparso spesso eccentrico e inclassificabile, e invece artefice di un cinema di estrema modernità, colto e popolare al tempo stesso. Intellettuale, architetto, critico e fotografo negli anni della formazione, Lattuada è rimasto fedele al modernismo che caratterizzava il vivace contesto culturale milanese, restando sempre un osservatore lucido e anticipatore delle grandi trasformazioni collettive del secondo Novecento. Grande regista, ha lavorato con diversi degli attori italiani e internazionali più importanti del periodo ed è stato anche scopritore di molti interpreti talentuosi – in particolare, attrici come Jacqueline Sassard, Catherine Spaak, Nastassja Kinski e Clio Goldsmith.

Nulla è in grado di rivelare come il cinematografo i fondamenti di una nazione”: così Alberto Lattuada definiva ciò che per lui era la settima arte nel 1945 quando, con altri registi contribuiva a fare della sala cinematografica un luogo di partecipazione civile, politica e morale. La passione per il cinema era nata durante gli anni di studio, grazie alle collaborazioni in qualità di cinefilo e critico e all’organizzazione di rassegne cinematografiche. Esperienze che lo porteranno presto tra i promotori della raccolta di film che diventerà nel dopoguerra la Cineteca Italiana di Milano e a lavorare con autori come Soldati e Poggioli. Dopo l’esordio alla regia nel 1943 con Giacomo l’idealista, in Il bandito (1946) Lattuada ha dimostrato in un primo tempo un’adesione al neorealismo del tutto personale, aperta alle contaminazioni e alle influenze del cinema di genere hollywoodiano, con una particolare predilezione per il poliziesco e il mélo, come testimonia il successivo Senza pietà (1948). Allo stesso tempo, anche nelle molte opere di matrice letteraria come Il mulino del Po (1949), Lattuada ha saputo imprimere quell’attenzione all’individuo e alle sue connotazioni sociali che trascende dalla sensibilità neorealista. Negli anni Cinquanta, dopo la co-regia di Luci del varietà (1950) con Federico Fellini, il suo sguardo si è fatto più disincantato e attento all’umanità umiliata dalle dinamiche economiche di quegli stessi anni, tratteggiata con precisione in Il cappotto (1952), La spiaggia (1954) e Mafioso (1962). Allo stesso tempo, tuttavia, si è anche aperto al vitalismo e alla sensualità come scoperta di sé che caratterizza le protagoniste di Anna (1951), Guendalina (1957) e Dolci inganni (1960). La capacità di rinnovarsi con costante freschezza creativa ha portato Lattuada a mettere in scena altri adattamenti letterari, a solcare i territori della satira di costume, del giallo, del film di guerra, fino agli sceneggiati e ai film per la TV, come Cristoforo Colombo(1985) e l’ultimo lavoro, Mano rubata (1989).

Verso Lattuada e Locarno74

Per accompagnare il pubblico di Locarno verso la Retrospettiva, nel corso dei prossimi mesi sui canali ufficiali del Festival verranno pubblicate delle video pillole realizzate con alcuni degli studiosi e delle personalità del cinema italiano e internazionale che maggiormente si sono confrontati con Lattuada e la sua opera, andando così a comporre una collezione di spunti e punti di vista che apriranno il dibattito dal vivo che si svilupperà ad agosto. “Verso Lattuada”, questo il titolo dell’iniziativa, verrà inaugurata nel mese di febbraio con le riflessioni dei critici cinematografici italiani Paolo Mereghetti e Maurizio Porro, protagonisti delle prime due video pillole.

La Retrospettiva è organizzata dal Locarno Film Festival in collaborazione con la Cinémathèque suisse, la Cineteca Nazionale – Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia, la Fondazione Cineteca di Bologna, la Fondazione Cineteca Italiana e l’Istituto Luce-Cinecittà. Il progetto vede inoltre coinvolte prestigiose istituzioni svizzere e internazionali che assicureranno una circuitazione che farà viaggiare la Retrospettiva fino al 2022. Fra le istituzioni già confermate: Cinémathèque suisse; Cineteca Madrid; EYE Filmmuseum Amsterdam; Filmpodium Zürich; I Mille Occhi a Trieste; Les Cinémas du Grütli a Ginevra; Museo Nazionale del Cinema a Torino; National Gallery of Art a Washington.

La 74esima edizione del Locarno Festival si terrà dal 4 al 14 agosto 2021. Il team del Festival sta lavorando, nel pieno e rigoroso rispetto delle norme sanitarie, nell’ottica di realizzare un’edizione completa della manifestazione. Qualora le stesse norme lo imponessero, il Festival si riserva la possibilità di apportare delle modifiche organizzative, che verranno comunicate a tempo debito ai media e al pubblico.

Independent Spirit Award 2021, le nomination

0
Independent Spirit Award 2021, le nomination

Sono state annunciate le nomination agli Independent Spirit Award 2021, la cui cerimonia di premiazione si svolgerà quest’anno il 22 Aprile prossimo. Ecco di seguito tutta la lista dei nominati:

Best Feature
“First Cow”
“Ma Rainey’s Black Bottom”
“Minari”
“Never Rarely Sometimes Always”
“Nomadland”

Best Director
Lee Isaac Chung (“Minari”)
Emerald Fennell (“Promising Young Woman”)
Eliza Hittman (“Never Rarely Sometimes Always”)
Kelly Reichardt (“First Cow”)
Chloé Zhao (“Nomadland”)

Best First Feature
“I Carry You With Me”
“The 40-Year-Old Version”
“The Sound of Metal”
“Miss Juneteenth”
“Nine Days”

Best Female Lead
Nicole Beharie (“Miss Juneteenth”)
Viola Davis (“Ma Rainey’s Black Bottom”)
Sidney Flanigan (“Never Rarely Sometimes Always”)
Julia Garner (“The Assistant”)
Frances McDormand (“Nomadland”)
Carey Mulligan (“Promising Young Woman”)

Best Male Lead
Riz Ahmed (“The Sound of Metal”)
Chadwick Boseman (“Ma Rainey’s Black Bottom”)
Rob Morgan (“Bull”)
Steven Yeun (“Minari”)
Adarsh Gourav (“The White Tiger”)

Best Supporting Female
Alexis Chikaeze (“Miss Juneteenth”)
Yeri Han (“Minari”)
Valerie Mahaffey (“French Exit”)
Talia Ryder (“Never Rarely Sometimes Always”)
Yuh-jung Youn (“Minari”)

Best Supporting Male
Colman Domingo (“Ma Rainey’s Black Bottom”)
Orion Lee (“First Cow”)
Paul Raci (“Sound of Metal”)
Glynn Turman (“Ma Rainey’s Black Bottom”)
Benedict Wong (“Nine Days”)

Best Screenplay
“Bad Education”
“Minari”
“The Half of It”
“Never Rarely Sometimes Always”
“Promising Young Woman”

Best First Screenplay
Kitty Green (“The Assistant”)
Noah Hutton (“Lapsis”)
Channing Godfrey Peoples (“Miss Juneteenth”)
Andy Siara (“Palm Springs”)
James Sweeney (“Straight Up”)

Best Cinematography
Jay Keitel (“She Dies Tomorrow”)
Shabier Kirchner (“Bull”)
Michael Latham (“The Assistant”)
Hélène Louvart (“Never Rarely Sometimes Always”)
Joshua James Richards (“Nomadland”)

Best Editing
“I Carry You With Me”
“The Invisible Man”
“Residue”
“Never Rarely Sometimes Always”
“Nomadland”

John Cassavetes Award
“The Killing of Two Lovers”
“La Leyenda Negra”
“Lingua Franca”
“Residue”
“Saint Frances”

Robert Altman Award
“One Night in Miami”

Best Documentary
“Collective”
“Crip Camp”
“Dick Johnson Is Dead”
“Time”
“The Mole Agent”

Best International Film
“Bacurau”
“The Disciple”
“Night of the Kings”
“Preparations to be Together for an Unknown Period of Time”
“Quo Vadis, Aida?”

Piaget Producers Award
Kara Durrett
Lucas Joaquin
Gerry Kim

Someone to Watch Award
David Midell (“The Killing of Kenneth Chamberlain”)
Ekwa Msangi “( Farewell Amor”)
Annie Silverstein (“Bull”)

Truer Than Fiction Award
Cecilia Aldarondo (“Landfall”)
Elegance Bratton (“Pier Kids”)

Best New Non-Scripted or Documentary Series
“Atlanta’s Missing and Murdered: The Lost Children”
“City So Real”
“Immigration Nation”
“Love Fraud”
“We’re Here”

Best Scripted Series
“I May Destroy You”
“Little America”
“Small Axe”
“A Teacher”
“Unorthodox”

Best Female Performance in a Scripted Series
Elle Fanning (“The Great”)
Shira Haas (“Unorthodox”)
Abby McEnany (“Work in Progress”)
Maitreyi Ramakrishnan (“Never Have I Ever”)
Jordan Kristine Seamón (“We Are Who We Are”)

Best Male Performance in a Scripted Series
Conphidance (“Little America”)
Adam Ali (“Little America”)
Nicco Annan (“P-Valley”)
Amit Rahav (“Unorthodox”)
Harold Torre (“Zero, Zero, Zero”)

Best Ensemble Cast in a New Scripted Series
“I May Destroy You”

Jurassic World: Dominion, Colin Trevorrow parla di un nuovo tipo di esperienza sul set

0

In una recente intervista con ComicBook in occasione della promozione della seconda stagione di Jurassic World: Nuova Avventure, la serie animata disponibile su Netflix, Colin Trevorrow ha parlato dell’esperienza sul set dell’attesissimo Jurassic World: Dominion, sicuramente cambiata in maniera radicale in seguito allo scoppio della pandemia di Covid-19.

Trevorrow ha iniziato definendola “diversa da qualsiasi esperienza che io abbia mai vissuto e probabilmente mai vivrò”, affermando che tutto è dipeso dal fatto che i membri del cast e della troupe si sono ritrovati a lavorare a distanza ravvicinata per la maggior parte delle riprese. Tuttavia, come sottolineato dal regista, ciò ha permesso agli attori di scavare ancora più a fondo nei loro personaggi.

“Ho vissuto con il mio cast per quattro mesi mentre giravamo questo film e ci siamo conosciuti tutti molto, molto bene. Siamo stati in grado di approfondire il film e lavorare su ciascuno di questi personaggi in un modo che non avrei mai avuto l’opportunità di fare. Quel tipo di immersione costante non è proprio il modo in cui sono fatti i film, dove le persone vivono tutte in luoghi separati e poi le vedi direttamente sul set”, ha spiegato Trevorrow.

“È un film ricco di emozioni e anche di tematiche. Ha molte cose all’interno della sua struttura narrativa, e tutti noi abbiamo in qualche modo contribuito. Penso che questo film capisca ognuno di questi personaggi meglio di quanto abbiamo mai fatto, perché ognuno di questi attori li interpreta da così tanto tempo che sono l’autorità suprema sul proprio personaggio.”

Poi ha aggiunto: “In un modo molto simile a quello che ho fatto in Safety Not Guaranteed, ho davvero dato a tutti gli attori l’opportunità – attraverso diversi livelli – di scrivere, di scavare e trovare la verità in ciascuno di questi personaggi. E il prodotto finale è qualcosa che non avrei mai potuto fare da solo. È davvero un film speciale.”

Jurassic World: Dominion vedrà sia Chris Pratt che Bryce Dallas Howard tornare nei loro ruoli. Insieme a loro, ritroveremo anche Justice Smith, Daniella Pineda, Jake Johnson e Omar SyLaura Dern e Sam Neill riprenderanno rispettivamente i ruoli che avevano in Jurassic Park, rispettivamente la Dr. Ellie Sattler e il Dr. Alan Grant. I personaggi sono stati visti per l’ultima volta nel Jurassic Park 3 del 2001. Un altro eroe originale, Ian Malcolm, interpretato da Jeff Goldblum, ha firmato per tornare in Jurassic World 3. Goldblum è stato visto l’ultima volta in Jurassic World: Il Regno Distrutto.

MCU: 10 personaggi che potrebbero lavorare per lo SWORD

MCU: 10 personaggi che potrebbero lavorare per lo SWORD

Settimana dopo settimana, WandaVision si avvicina sempre più alla rivelazione dell’esistenza della versione dello SWORD del MCU. Nei fumetti, si tratta di una divisione dello SHIELD che ha il compito di proteggere la Terra dalle minacce intergalattiche. Sembra che la versione dell’organizzazione che vedremo nel MCU possa essere basata su tutto ciò che viene considerato “anormale” o “disumano”.

La serie ha già mostrato che alcuni membri del MCU si sono uniti al gruppo. Jimmy Woo, Monica Rambeau e Darcy Lewis sono stati tutti presenti nel materiale promozionale collegato allo SWORD. Sebbene ci siano molti agenti dei fumetti che devono ancora essere utilizzati sul grande schermo, al tempo stesso ci sono anche molti eroi del MCU che potrebbero tranquillamente essere dei membri dell’organizzazione, come sottolineato da Screen Rant:

Jesse Fletcher

Jesse Fletcher potrebbe essere uno di quei personaggi con cui la maggior parte del pubblico non ha molta familiarità. Apparso nella prima stagione di Agents of Shield, Jesse è sempre stato una sorta di genio della tecnologia. Probabilmente è stato preso dallo SHIELD, diventando uno dei suoi agenti nel corso degli anni, dopo il suo incontro con loro.

Ciò che è interessante notare è che lo stesso attore interpreta Norm in WandaVision. Potrebbe ovviamente essere una semplice coincidenza, ma con altri attori di Agents of Shield che compariranno nella serie dei Marvel Studios, potrebbe anche essere che vecchie reclute si siano unite a questa nuova divisione.

Daisy Johnson

I fan hanno chiesto a gran voce di assistere al ritorno di Daisy Johnson nel MCU in qualche modo. Grazie al nome in codice Quake, questo ex Secret Warrior è diventato un membro significativo dello SHIELD, essendo un esperto nell’affrontare minacce soprannaturali ed extraterrestri.

Sarebbe stato molto divertente vedere Daisy tornare in scena: sicuramente avrebbe lavorato bene insieme ai membri affermati dello SWORD. Le sue abilità testimoniano che la sua potenza di fuoco, insieme alla sua mente tattica, potrebbero essere un’aggiunta al gruppo particolarmente utile.

Phil Coulson

Phil Coulson è un altro personaggio che per ora è esistito principalmente al di fuori del MCU, ma questo certamente non potrebbe impedirgli di tornare. Il superpotere di Coulson sembra essere uno soltanto: non può mai morire. Trova sempre il modo per tornare in una forma diversa.

La versione meccanica dell’ex agente SHIELD potrebbe essere utile per la squadra. Potrebbe essere coinvolto in situazioni troppo pericolose per gli umani; inoltre, possiede una sconfinata conoscenza in termini di alieni, realtà alternative e persino del sapone blu dell’Hydra. Il personaggio si è evoluto davvero tanto da quando è stato visto l’ultima volta nel MCU.

Gli Inumani

Gli Inumani sono stati quasi dimenticati nel MCU. Tuttavia, nonostante il flop rappresentato dalla serie tv a loro dedicata, c’è ancora speranza per questo gruppo di esperimenti di Kree nel futuro del franchise. Dopotutto, ci sono alcuni personaggi veramente interessanti nel gruppo.

L’idea che forse qualcuno possa tornare come consigliere è sicuramente convincente. Medusa, ad esempio, era un leader saggio e forte. Avrebbe molto da offrire riguardo ad altri individui superpotenti e inumani in tutta la Terra.

Everett Ross

Everett Ross è un fedele funzionario del governo. Ha visto come il governo ha gestito una serie di minacce significative per la Terra e potrebbe desiderare di avere un ruolo ancora più significato. Ha anche sperimentato diversi lati dell’Universo Marvel.

Ross potrebbe tranquillamente essere l’uomo a capo dello SWORD. L’organizzazione ha bisogno di un leader per guidarlo davvero e Ross potrebbe essere l’uomo giusto. Tra tutte le opzioni del MCU, Ross è forse quella che più probabilmente verrà aggiunta allo SWORD.

Jane Foster

Taika Waititi sta ringiovanendo il personaggio di Jane Foster. Potrebbe ancora fare un cameo più piccolo nel MCU prima di assumere il ruolo di Mighty Thor. È la migliore amica di Darcy e una scienziata estremamente esperta.

Foster potrebbe essere in grado di offrire una guida su ciò che sta accadendo con Wanda. In un ruolo di consulenza con lo SWORD, Jane Foster potrebbe fare un cameo per organizzare il suo ritorno molto più grande e dimostrare quando possa ancora essere il “cervello” della situazione.

Talos

Gli Skrull non sono esattamente ritratti come nei fumetti. I film del MCU hanno infatti messo da parte la loro vena malvagia, anche se potrebbero aver influenzato un possibile futuro adattamento di Secret Invasion. Tuttavia, con Talos ancora sulla Terra, che aiuta Nick Fury mentre è nello spazio, lo SWORD potrebbe essere il suo nuovo incarico.

La maggior parte delle volte potrebbe anche impersonare qualcun altro per mantenere la sua copertura. Ci sono molti collegamenti con Captain Marvel grazie alla presenza di Monica Rambeau, che avrebbe già familiarizzato con lo Skrull.

Samuel Sterns

Sembra che la serie She-Hulk riporterà in vita molti personaggi dimenticati dal passato del MCU. Uno dei grandi dettagli che i fan conoscono a proposito della serie è che la presenza di Abominio è già stata confermata. E forse, chissà… anche il suo creatore tornerà sullo schermo?

Samuel Sterns era già una delle persone più intelligenti al mondo. La sua trasformazione nel Leader potrebbe averlo reso ancora più intelligente. Nonostante sia stato probabilmente rinchiuso per i crimini commessi contro l’umanità, potrebbe essere coinvolto nello SWORD per condividere la sua profonda e sconfinata conoscenza. 

Lady Sif

Lady Sif non si vede da un po’ di tempo. Asgard è stata distrutta, il che significa che potrebbe dover trovare un nuovo ruolo da interpretare. Probabilmente non ha molta familiarità con il sovrano della Nuova Asgard, quindi potrebbe non fare la sua prima rinnovata apparizione nella sua nuova casa.

Invece, Sif è sempre stata appassionata nel tentativo di aiutare l’umanità. In quanto ex alleata dello SHIELD, è ragionevole suggerire che abbia trattato lo SWORD con un rispetto simile. La squadra ha bisogno di più eroi per rafforzare le sue difese e Sif potrebbe essere la donna giusta, essendo sia una guerriera che una custode della conoscenza galattica.

Carol Danvers

Nick Fury probabilmente avrebbe dovuto contattare Captain Marvel innumerevoli volte nel corso degli anni. Lo SWORD potrebbe essere l’occasione che stava cercando per riportarla sulla Terra, un’organizzazione che – tra l’altro – vede coinvolta anche la sua amica di lunga data Monica Rambeau.

laSarebbe abbastanza facile immaginare l’ex pilota militare Carol Danvers collegarsi a un altro progetto governativo che cerca di proteggere la Terra dalle minacce che di solito affronta da sola.

Donnie Darko: il regista Richard Kelly allude a un possibile sequel

0

Richard Kelly, lo sceneggiatore e regista di Donnie Darko , ha anticipato in maniera alquanto velata un possibile sequel del film. Considerato in origine un fallimento al botteghino, il thriller psicologico di fantascienza uscito nel 2001 è diventato da allora un vero e proprio cult.

Donnie Darko è incentrato su un adolescente di nome Donnie, interpretato da un giovanissimo Jake Gyllenhaal, che è ossessionato dalle visioni di un coniglio demoniaco di nome Frank che lo avverte circa un imminente giorno del giudizio. Frank guida Donnie a commettere vari crimini, mentre uno psichiatra gli diagnostica una schizofrenia paranoica. Mentre i crimini di Donnie si intensificano, le previsioni di Frank sembrano avverarsi, anche se il film è noto per la sua complessa narrativa e il suo finale decisamente ambiguo.

In una recente intervista con ComingSoon.net, Richard Kelly ha parlato di un possibile sequiel di Donnie Darko. Il regista e sceneggiatore ha fatto riferimento allo sviluppo di un’altra storia ambientata nello stesso universo, il che significa che il nuovo eventuale film potrebbe parlare di una storia completamente diversa, piuttosto che essere un riavvio o un prosieguo con lo stesso personaggio. Kelly non ha potuto condividere molto dettagli in merito, ma ha lasciato comunque intendere che qualcosa bolle in pentola.

“Beh, probabilmente non mi è permesso dire molto. Tutto quello che posso dire è che è completata un’enorme quantità di lavoro. Spero che potremmo esplorare nuovamente quel mondo in un modo ancora più grande ed emozionante. Ma vedremo cosa succederà. Ma è stato fatto molto lavoro. È stato fatto davvero molto lavoro.”

I 20 anni di Donnie Darko

Di recente, Jake Gyllenhaal ha celebrato il ventesimo anniversario di Donnie Darko condividendo le foto della sceneggiatura originale e di altri fantastici reperti. Ad oggi, esistono dei veri e propri devoti di Donnie Darko, che oltre ad aver reso celebri alcune citazioni presenti all’interno del film, si sono divertiti anche a condividere le loro strambe teorie sul vero significato della pellicola.

Tom Holland ricorda il provino per Civil War con Robert Downey Jr.

0

Sembra sia trascorsa davvero un’eternità da quando Tom Holland ha ottenuto il ruolo di Spider-Man nel MCU. Sicuramente, l’attore e la sua iterazione dell’iconico arrampicamuri hanno avuto un impatto notevole sull’universo condiviso, fin dalla prima entusiasmante apparizione in Captain America: Civil War.

Sappiamo che per ottenere la parte, Holland ha sostenuto un provino insieme a Robert Downey Jr. e ora, in occasione del recente format “Actors on Actors” di Variety, il giovane attore ha ricordato com’è stato quell’esperienza. “Eravamo io e altri sei ragazzini. C’era anche Robert Downey Jr. e ognuno di noi ha provato con lui. È stata una cosa pazzesca”, ha spiegato Holland.

Iscriviti a Disney+ e inizia a guardare le più belle storie Marvel e molto altro!

“È stato il miglior provino che abbia mai fatto. Io e Robert eravamo davvero in sintonia. I miei agenti mi avevano detto che alla Marvel vogliono che tu impari le battute a memoria… non amano l’improvvisazione. E poi, al primo ciak, Robert aveva semplicemente cambiato tutta la scena. Così abbiamo iniziato a improvvisare e, nonostante mi sentissi un coglione, poi ho chiamato mia madre e le ho detto che credevo di aver ottenuto la parte.”

Nel corso della medesima intervista, Tom Holland ha anche spiegato che, dopo aver finito di lavorare a Civil War, ha avuto la sensazione che avrebbe perso la possibilità di continuare a recitare nel MCU. Naturalmente, c’è un motivo ben preciso per cui si sono scatenati questi pensieri nella mente di Holland:

“Dal momento delle riprese di Captain America: Civil War fino a Spider-Man: Homecoming, ero convinto che mi avrebbero licenziato. Non so perché. Civil War non era ancora uscito e non avevo sentito niente da nessuno. Non riesco davvero a spiegarlo. Era orribile, ma non lo fecero – ovviamente. È stato pazzesco, amico. Ho amato ogni minuto di quell’esperienza.”

Tom Holland sarà ancora Peter Parker in Spider-Man 3

Di Spider-Man 3 – che arriverà al cinema il 17 Dicembre 2021 – si sa ancora molto poco, sebbene la teoria più accredita è quella secondo cui il simpatico arrampicamuri sarà costretto alla fuga dopo essere stato incastrato per l’omicidio di Mysterio (e con il personaggio di Kraven il Cacciatore che sarebbe sulle sue tracce). Naturalmente, soltanto il tempo sarà in grado di fornirci maggiori dettagli sulla trama, ma a quanto pare il terzo film dovrebbe catapultare il nostro Spidey in un’avventura molto diversa dalle precedenti…

Tom Holland si è unito al MCU nei panni di Peter Parker nel 2016: da allora, è diventato un supereroe chiave all’interno del franchise. Non solo è apparso in ben tre film dedicati ai Vendicatori della Marvel, ma anche in due standalone: Spider-Man: Homecoming e Spider-Man: Far From Home. La scorsa estate, un nuovo accordo siglato tra Marvel e Sony ha permesso al personaggio dell’Uomo Ragno di restare nel MCU per ancora un altro film a lui dedicato – l’annunciato Spider-Man 3 – e per un altro film in cui lo ritroveremo al fianco degli altri eroi del MCU.

Tomb Raider 2: la creatrice di Lovecraft Country scriverà e dirigerà il film

0

Secondo quanto riportato da Deadline, Misha Green è stata ingaggiata per scrivere e dirigere Tomb Raider 2, attesissimo sequel del film del 2018 con protagonista il premio Oscar Alicia Vikander nei panni di Lara Croft, la celebre esploratrice al centro delle avventure della serie di videogiochi nata nel lontano 1996.

Misha Green è nota per aver ideato la serie Lovecraft Country – La terra dei demoni, basata sull’omonimo romanzo di Matt Ruff e prodotta da J.J. Abrams e Jordan Peele. La serie, che annovera nel cast anche Jurnee Smollett (Birds of Prey), ha debuttato ad agosto dello scorso anno su HBO negli Stati Uniti e ad ottobre su Sky Atlantic e NOW TV in Italia.

Tomb Raider 2 rappresenterà il debutto di Green alla regia di un lungometraggio. La regista e sceneggiatrice ha confermato il suo coinvolgimento nel progetto attraverso il suo profilo Twitter ufficiale. Green andrà così a sostituire Ben Wheatley, regista di High-Rise, Free Fire e del più recente Rebecca, che sarà invece impegnato con la regia del sequel di Shark – Il primo squalo con Jason Statham.

Lo scorso ottobre la MGM aveva ufficialmente rimosso Tomb Raider 2 dal proprio calendario delle uscite, lasciando presagire che il sequel era forse stato accantonato. Considerato l’annuncio del coinvolgimento di Misha Green, ad oggi sembra che il progetto sia ufficialmente tornato in sviluppo e che un data di uscita ufficiale verrà annunciata a breve.

Di cosa parlerà il sequel di Tomb Raider?

In merito alla trama del sequel, ad oggi sappiamo davvero poco riguardo la direzione delle prossime avventure di Lara Croft al cinema. Vi ricordiamo che il film del 2018 si era chiuso con un cliffhanger, quindi aspettiamoci il ritorno della protagonista contro l’oscura organizzazione Trinity che si è infiltrata nella Croft Holdings, l’azienda di famiglia lasciatole in eredità dal padre.

Keira Knightley dice basta alle scene di nudo dirette da uomini

0
Keira Knightley dice basta alle scene di nudo dirette da uomini

La candidata all’Oscar Keira Knightley ha dichiarato che non reciterà più in scene di nudo in nessuno dei suoi film, clausola che – a quanto pare – è stata inserita nei suoi contratti a partire già dal 2015. Avendo interpretato una verità di ruoli (alcuni anche molto acclamati) nel corso della sua carriera, è probabile che l’esperienza della maternità o anche del #MeToo abbiano modificato la percezione che l’attrice ha di sé stessa e di cosa è accettabile, per lei, sul grande schermo.

Sebbene Hollywood abbia ancora molta strada da fare in termini di uguaglianza e di inclusività, negli ultimi anni sono stati comunque apportati molti cambiamenti, certamente in positivo. L’impatto del movimento #MeToo è stato molto importante e ha sicuramente accesso una nuova luce sul modo in cui le donne vengono trattate sia dentro che fuori dalle produzioni cinematografiche; tutto questo, a sua volta, ha contribuito a garantire che sentimenti come la sensibilità e il rispetto siano componenti essenziali all’interno dell’industria dell’intrattenimento.

Non c’è dubbio che Hollywood stia cambiando, e anche se alcuni potrebbero pensare che le cose non stiano accadendo in maniera rapida, le differenze tra come stanno le cose attualmente e come erano anche solo cinque anni fa sono davvero sostanziali. La condanna e l’incarcerazione del magnate del cinema Harvey Weinstein è stata a tutti gli effetti un monito, un avvertimento per tutti coloro che potrebbero abusare del loro potere e della loro posizione privilegiata. Ad oggi, la vita post-Weinstein offre sicuramente uno scenario aperto al cambiamento.

Keira Knightley: “Oggi, preferisco non trovarmi nuda di fronte ad un gruppo di uomini.”

Essendo una delle attrici più famose di Hollywood, Keira Knightley non è estranea ad assumere ruoli impegnativi. Ma quando si tratta di nudità sullo schermo, la celebre star non sembra essere più interessata alla cosa. Come riportato da BBC, Knightley ha rivelato di recente che non girerà mai più scene di nudo con un regista maschio. La scelta è probabilmente parte di una clausola in vigore nei suoi contratti dal 2015, da quando cioè l’attrice è diventata madre. Nello specifico, ecco cosa ha dichiarato Knightley al riguardo:

“In parte è vanità, in parte si tratta dello sguardo maschile. Mi sento molto a disagio ora. Non voglio prendere parte a quelle orribili scene di sesso in cui sei tutto sudato e dove tutti grugniscono. Non mi interessa più farlo. Sono consapevole che i registi siano alla ricerca di qualcuno che sembri sexy per girare determinate scene che potrebbero anche essere belle, ma la verità è che possono usare semplicemente qualcun altro. Sono troppo vanitosa e il mio corpo ha già affrontato due gravidanze. Oggi, preferisco non trovarmi nuda di fronte ad un gruppo di uomini. Naturalmente, non è un divieto assoluto, ma sicuramente non voglio più farlo con registi uomini.”

John Boyega sui franchise come Star Wars: “Una prigione di lusso per gli attori”

0

Secondo John Boyega, i principali franchise cinematografici come Star Wars possono essere una sorta di prigione di lusso per gli attori. Nonostante l’attore britannico-nigeriano sia salito alla ribalta per la prima volta grazie alla sua interpretazione nella commedia fantascientifica del 2011 Attack the Block, è diventato una star a livello mondiale interpretando Finn nella trilogia del sequel di Star Wars. Introdotto ne Il Risveglio della Forza del 2015, Boyega ha interpretato l’ex Stormtrooper che si trasforma in combattente della Resistenza fino a L’ascesa di Skywalker, episodio che nel 2019 ha ufficialmente concluso la Saga degli Skywalker.

Nel corso degli ultimi mesi, John Boyega ha compiuto uno sforzo cosciente per cercare di alimentare le discussioni attorno al tema dell’inclusività nei franchise di Hollywood, partendo proprio dalla sua esperienza e iniziando a muovere tutta una serie di critiche all’arco narrativo del personaggio di Finn nella saga di Star Wars. Narrativamente, Boyega ritiene che la trilogia sequel non sia mai stata realmente consapevole del potenziale di alcuni suoi personaggi, tra cui il Poe Dameron di Oscar Isaac e la Rose Tico di Kelly Marie Tran, nonostante abbia fatto un uso massiccio delle loro immagini nel materiale promozionale.

Inoltre, Boyega ha anche criticato la Disney per non aver fatto di più per proteggere i suoi attori dalle reazioni negative e dai commenti razzisti di una fetta di pubblico: secondo l’attore, la multinazionale avrebbe dovuto difendere i suoi artisti e non cedere alle pressioni minimizzando i loro ruoli nei film. Questi commenti hanno portato a lunghe discussioni tra Boyega e Kathleen Kennedy (il presidente di Lucasfilm) che, per ammissione dello stesso attore, sono state state costruttive, “oneste e trasparenti”.

Tuttavia, essere soddisfatto di come la Disney ha risposto alle sue opinioni e al suo malcontento non sembra aver cambiato l’insoddisfazione di John Boyega nei confronti dei franchise in generale. In un recente Q&A in occasine della promozione della serie antologica Small Axe di Steve McQueen, Boyega ha detto a CinemaBlend che il suo coinvolgimento in Star Wars è stato accompagnato da tutta una serie di svantaggi creativi.

“Essere in un grande franchise, a volte è un po’ come essere in una prigione di lusso per un attore, soprattutto quando vuoi fare qualcos’altro. Perché ricorda, in un franchise lavori su un personaggio per molti anni, il che può far morire di fame gli altri muscoli. Nel frattempo c’era la voglia di voler essere parte di qualcosa in cui sapevo che avrei interpretato un diverso tipo di ruolo, un diverso tipo di uomo. Così ho conosciuto Steve McQueen… siamo tutti parte della stessa industria, quindi ho sentito parlare del suo stile di regia… Ero davvero molto curioso ed entusiasta di avere comunque l’opportunità di farne parte. E quando è uscito ho pensato: ‘Questo è il mio momento’.”

John Boyega e la sua esperienza con Star Wars

Questi commenti offrono la possibilità di leggere le precedenti critiche di Boyega a Star Wars sotto una luce differente, critiche che – a quanto pare – non riguardavano soltato l’approccio al tema della diversità da parte della saga. Lavorare in un franchise richiede un impegno per diversi anni anni, che non si esaurisce certamente una volta che la produzione di quel determinato film è terminata.

Anche se alcuni attori potrebbero apprezzare l’opportunità di interpretare un personaggio per così tanto tempo, altri potrebbero invece sentirsi soffocati da esso, specialmente quando il suo arco narrativo rimane per gran parte del tempo stagnante. Per questo è importante considerare le ragioni dietro l’emarginazione di Finn ne L’ascesa di Skywalker: quanto accaduto è stato probabilmente abbastanza per far sentire frustrato Boyega da un punto di vista creativo, cosa che ha sicuramente contribuito a fargli percepire l’esperienza con la saga come negativa.

Pubblicità
Pubblicità
Pubblicità