Dopo otto film che hanno incassato
quasi 5 miliardi di dollari in tutto il mondo, la serie
cinematografica Fast & Furious presenta ora il suo
primo film che non è un capitolo della stessa, ma una nuova storia
indipendente con Dwayne Johnson e Jason Statham
che tornano nei loro ruoli di Luke Hobbs e Deckard Shaw in
Fast & Furious – Hobbs & Shaw.
Da quando il corpulento veterano
del dipartimento di polizia Hobbs (Johnson), fedele agente del
Diplomatic Security Service americano, e il fuorilegge Shaw
(Statham), ex membro delle forze speciali britanniche, si sono
affrontati per la prima volta nel film Fast & Furious 7 del 2015, i
due si sono scambiati battute e non si sono risparmiati colpi bassi
nel tentativo di annientarsi a vicenda.
Ma quando l’anarchico Brixton
(Idris Elba), cyber-geneticamente potenziato,
ottiene il controllo di una insidiosa arma biologica che potrebbe
modificare per sempre l’umanità – e riesce a surclassare una
brillante e indomita agente del MI6 (Vanessa Kirby della serie TV The
Crown), che oltretutto è la sorella di Shaw – questi due nemici
giurati saranno costretti ad allearsi per annientare l’unico
cattivo che potrebbe essere ancor più cattivo di loro.
Fast & Furious – Hobbs & Shaw spalanca una nuova porta
nell’universo di Fast propagando l’azione tipica della serie in
tutto il mondo, da Los Angeles a Londra e dalle desolate e tossiche
lande di Chernobyl, alla lussureggiante bellezza delle Isole
Samoa.
Diretto da David
Leitch (Deadpool 2) da una sceneggiatura
del navigato architetto della narrativa di Fast & Furious Chris
Morgan, il film è prodotto da Morgan, Johnson, Statham e Hiram
Garcia. I produttori esecutivi sono Kelly McCormick, Dany Garcia,
Steven Chasman, Ethan Smith e Ainsley Davies.
Ecco la prima
attesissima immagine del nuovo look di
Chucky, l’icona horror più spietata della storia del
cinema. La
Bambola assassina, reboot della pellicola cult
del 1989, sarà nelle sale cinematografiche da mercoledì 19 giugno, distribuito
in anteprima mondiale da Midnight Factory, etichetta horror
di proprietà di Koch Media. Il film, realizzato dai
produttori di IT, è diretto da Lars
Klevberg (Polaroid) e targato Orion
Pictures Corporation, società MGM.
Chucky è molto più di un giocattolo…è il tuo migliore amico.
La bambola
assassina che sarà nelle sale cinematografiche da
mercoledì 19 giugno, distribuito in anteprima
mondiale da Midnight Factory, etichetta horror di proprietà di Koch
Media.
Countdown già innescato, quindi,
per l’arrivo di Chucky, la bambola icona horror
più spietata della storia del cinema. Il film, targato
MGM e realizzato dai produttori di IT, è il reboot
dell’omonima pellicola di successo uscita in Italia nel 1989 e
arricchita da nuovi spaventosi elementi.
Sinossi: Karen
(Aubrey Plaza), una mamma single, regala a suo figlio Andy (Gabriel
Bateman) una bambola “Buddi” per il suo compleanno, ignara della
sua natura sinistra.
La bambola
assassina, Child’s Play in originale, è
diretto da Lars Klevberg (Polaroid) da una
sceneggiatura di Tyler Burton Smith (Kung Fury 2).
I protagonisti saranno Aubrey Plaza, Brian Tyree
Henry e Gabriel Bateman. Il film uscirà
nelle sale il 21 giugno.
Uscito nelle sale il 9
novembre 1988, ha come personaggio principale una bambola di
nome Chucky, all’interno della quale un serial-killer ha
riversato la propria anima in punto di morte; il suo scopo è quello
di rientrare in un corpo umano, precisamente il corpo della prima
persona alla quale ha rivelato la sua vera identità, ed in breve
tempo, altrimenti rimarrà intrappolato per sempre nel pupazzo. Per
tale obiettivo dovrà scegliere Andy, un bambino che riceve la
bambola come regalo di compleanno.
Sergio
Rubini (Dobbiamo parlare, L’uomo nero, L’anima
gemella) presenterà in anteprima al Bif&st 2019 Il
Grande Spirito, la sua nuova commedia che racconta il
rocambolesco incontro sui tetti della periferia di Taranto tra un
rapinatore malmesso, lo stesso Rubini, e un eccentrico individuo
che vede il mondo a suo modo, interpretato da Rocco
Papaleo (Moschettieri del re – La penultima
Missione, The Place, Basilicata coast to coast).
Dopo il successo del film Dobbiamo
parlare Rubini dirige un’originale action comedy in cui due anime
molto diverse, ma entrambe emarginate, cercano una via di fuga. A
fare da cornice i vecchi lavatoi e le terrazze dei palazzi di
periferia che diventano un insolito rifugio e il teatro di
un’amicizia inaspettata. Nel cast anche Ivana Lotito,
Bianca Guaccero e Geno Diana.
In un quartiere della periferia
di Taranto, durante una rapina, uno dei tre complici, un
cinquantenne dall’aria malmessa, Tonino (Sergio Rubini)
approfittando della distrazione degli altri due, ruba tutto il
malloppo e scappa.
La corsa di Tonino, inseguito
dai suoi complici sempre più infuriati, procede verso l’alto, di
tetto in tetto fino a raggiungere la terrazza più elevata, oltre la
quale c’è lo strapiombo, che lo costringe a cercare rifugio in un
vecchio lavatoio. Lì trova uno strano individuo (Rocco Papaleo)
dall’aspetto eccentrico: porta una piuma d’uccello dietro
l’orecchio, sostiene di chiamarsi Cervo Nero, di appartenere alla
tribù dei Sioux.
Tonino si trova sotto assedio:
il quartiere è presidiato dai suoi inseguitori e gli angoli delle
strade controllate. In questa immobilità forzata a Tonino rimane
un’unica disperata alternativa: allearsi con lo squilibrato che si
comporta come un pellerossa e che, proprio perché guarda il mondo
da un’altra prospettiva, potrà forse fornirgli la chiave per uscire
dal vicolo cieco in cui è finito.
Anche Aquaman
sarà presente al Comicon di Napoli dal 25 al 28
Aprile per celebrare l’arrivo del film con Jason
Momoa in DVD, Blu-rayTM e nelle
Edizioni Limitate. Tra queste, anche l’edizione
Comic Book con il Blu-ray e il l fumetto
Aquaman vol. 1 – Annegamento di RW
Edizioni, che pubblica in Italia tutti i fumetti
dell’universo DC.
Proprio presso lo stand RW Edizioni
al padiglione 3, oltre a poter acquistare tutte le edizioni home
video di Aquaman, i fan del mondo DC avranno la possibilità di
mettersi in posa per un selfie con le statue degli eroi atlantidei
Aquaman e Mera. E le sorprese non finiscono qui:
per la prima volta il mondo subacqueo di Aquaman
e l’universo di Mortal Kombat si incontreranno per
un cross-over firmato dagli artisti Manuel Simeoni e
Pasquale Qualano che realizzeranno live un murales durante
la mattina di venerdì 26 Aprile, presso lo stand RW Edizioni. Il
murales amovibile sarà messo in palio per tutti coloro che
acquisteranno un prodotto del mondo DC attraverso un’estrazione
finale l’ultimo giorno di fiera.
Per una full immersion nel mondo DC
tra fumetto e film, non lasciatevi sfuggire la nuova ed originale
collezione DC Movie Poster che include Batman v Superman – Dawn
of Justice, Justice League, Wonder Woman, Suicide Squad e L’Uomo d’Acciaio. Cinque grandi
film dell’universo DC raccolti in un’edizione DVD perfetta per i
collezionisti e gli appassionati di fumetti: ogni film della
collana contiene infatti un esclusivo poster illustrato dal
leggendario Jim Lee, uno tra i disegnatori di
punta della squadra DC Comics.
I Wonder Pictures e Unipol
Biografilm Collection hanno messo on line le clip italiane di
ANCORA UN GIORNO di Raúl de la
Fuente e Damian Nenow, adattamento del
reportage-capolavoro “Another Day of Life” sul viaggio in Angola
nel 1975 del maestro del giornalismo Ryszard
Kapuściński premiato come miglior film d’animazione agli
European Film Awards 2018.
In ANCORA UN
GIORNO, al cinema dal 24 aprile, è un racconto emozionante
e coinvolgente, in cui spettacolari sequenze animate si alternano a
interviste in live action ai veri protagonisti. E se i
sopravvissuti parlano alle telecamere, i caduti non sono perduti
per sempre: la memoria di chi era con loro, gli scritti di chi li
ha raccontati, quell’ultima foto che li ritrae fanno sì che chi è
scomparso non sia dimenticato. E permettono alle molte vittime
della Storia di vivere ancora un giorno.
«Fai in modo che non ci
dimentichino». È questo l’imperativo che risuona nella mente del
reporter Ryszard Kapuściński mentre percorre le strade sterrate e i
villaggi dell’Angola in piena guerra civile per raccontare al mondo
le storie di chi sta vivendo quei tragici giorni; come il
riluttante comandante Farrusco, che ha deciso di schierarsi con i
più deboli, o l’affascinante guerrigliera Carlota, che anziché
sparare alle persone vorrebbe guarirle… Finché, nei suoi
peregrinaggi, il giornalista entra in possesso di una notizia che,
se divulgata, potrebbe cambiare le sorti della guerra fredda e
causare la morte di migliaia di persone. Il suo dovere di cronista
gli imporrebbe di diffonderla, ma come può la sua coscienza
sopportare un simile peso?
ANCORA UN GIORNO sarà distribuito
nei cinema italiani a partire dal 24 aprile da I Wonder Pictures e
Unipol Biografilm Collection e l’edizione italiana del film sarà
arricchita dal brano originale “Ancora un giorno”, scritto per
l’occasione da The Bluebeaters e Willie Peyote. Prodotto da
Garrincha Dischi, “Ancora un giorno” uscirà nei prossimi giorni
supportato dal videoclip curato dal regista Davide Spina (già
dietro la macchina da presa con Lo Stato Sociale, Luca Carboni,
etc.) e farà parte della colonna sonora originale in uscita per la
nota label bolognese.
La Warner Bros
Italia dopo
l’annuncio ufficiale del programma di Cannes 2019 ha diffuso il
trailer di Dolor y Gloria, il nuovo film di
Pedro Almodovar con Antonio
Banderas, Asier
Etxeandia, Leonardo
Sbaraglia, Nora Navas e con
la partecipazione speciale di Penélope
Cruz.
Dolor y Gloria sarà presentato al
Festival di Cannes 2019 e arriverà nei
cinema italiani da venerdì 17 maggio.
Dolor y Gloria, la trama
Dolor y Gloria
racconta una serie di ricongiungimenti di Salvador Mallo, un
regista cinematografico oramai sul viale del tramonto. Alcuni sono
fisici, altri ricordati: la sua infanzia negli anni ‘60 quando
emigrò con i suoi genitori a Paterna, un comune situato nella
provincia di Valencia, in cerca di fortuna; il primo
desiderio; il suo primo amore da adulto nella Madrid degli anni
‘80; il dolore della rottura di questo amore quando era ancora vivo
e palpitante; la scrittura come unica terapia per dimenticare
l’indimenticabile; la precoce scoperta del cinema ed il senso del
vuoto, l’incommensurabile vuoto causato dall’impossibilità di
continuare a girare film. “Dolor y Gloria” parla della creazione
artistica, della difficoltà di separarla dalla propria vita e dalle
passioni che le danno significato e speranza. Nel recupero del suo
passato, Salvador sente l’urgente necessità di narrarlo, e in quel
bisogno, trova anche la sua salvezza.
IN occasione della conferenza stampa
di presentazione del Festival di Cannes 2019, è
stato annunciato il programma completo della 72°
edizione, che ha visto confermati i nomi di prestigio che
erano già stati ipotizzati in un articolo di Variety di
qualche giorno fa.
Nella selezione ufficiale, ben 13
film sono stati diretti da donne, e quattro di questi concorrono
per la Palma d’Oro. Si tratta del numero più alto dal 2011 a oggi.
Sonos tati confermati Pedro Almodóvar, Terrence
Malick e Ira Sachs, ma la selezione
appare ricca di titoli interessanti.
Ecco di seguito il programma di Cannes 2019
Apertura
“The Dead Don’t Die” (Jim Jarmusch) — in concorso
Concorso
“Atlantique” (Mati Diop)
“Bacarau” (Kleber Mendonça Filho & Juliano
Dornelles)
“Frankie” (Ira Sachs)
“A Hidden Life” (Terrence Malick)
“It Must Be Heaven” (Elia Suleiman)
“Les Misérables” (Ladj Ly)
“Little Joe” (Jessica Hausner)
“Matthias and Maxime” (Xavier Dolan)
“Oh Mercy!” (Arnaud Desplechin)
“Parasite” OR “Gisaengchung” (Bong Joon
Ho)
“Portrait of the Young Girl on Fire” OR “Portrait de la
jeune fille en feu” (Céline Sciamma)
“Sibyl” (Justine Triet)
“Sorry We Missed You” (Ken Loach)
“Pain and Glory” OR “Dolor y Gloria” (Pedro
Almodóvar)
“The Traitor” OR “Il Traditore” (Marco
Bellocchio)
“The Whistlers” OR “La Gomera” (Corneliu
Porumboiu)
“The Wild Goose Lake” OR “Nan Fang Che Zhan De Ju Hui”
(Diao Yinan)
“The Young Ahmed” (Jean-Pierre Dardenne & Luc
Dardenne)
Un Certain Regard
“Adam” (Maryam Touzani)
“Beanpole” OR “Dylda” (Kantemir Balagov)
“A Brother’s Love” (Monia Chokri)
“Bull” (Annie Silverstein)
“The Climb” (Michael Covino)
“Evge” (Nariman Aliev)
“Freedom” OR “Liberté” (Albert Serra)
“Invisible Life” OR “Vida Invisivel” (Karim
Aïnouz)
“Joan of Arc” OR “Jeanne” (Bruno Dumont)
“Chambre 212” OR “Room 212” (Christophe
Honoré)
“Papicha” (Mounia Meddour)
“Port Authority” (Danielle Lessovitz)
“Summer of Changsha” OR “Liu Yu Tian” (Zu
Feng)
“The Swallows of Kabul” (Zabou Breitman & Eléa Gobé
Mévellec)
“A Sun That Never Sets” OR “O Que Arde” (Olivier
Laxe)
Il grande assente di Infinity War,
Occhio di Falco, tornerà in azione
in Avengers: Endgame,
capitolo conclusivo della Fase 3 che calerà il sipario sulla
Infinity Saga.
Ecco di seguito tutto quello che
sappiamo su Occhio di Falco in relazione al film:
Sopravviverà a Endgame (?)
Come annunciato pochi giorni fa,
Disney + è al lavoro
su una serie tv dedicata a
Occhio di Falco che vedrà Jeremy
Renner di nuovo protagonista nei panni del supereroe
Marvel. E mentre alcuni ipotizzano
che lo spin-off possa svolgersi prima degli eventi di Avengers:
Endgame, è ancora più probabile che lo studio si
focalizzerà sul futuro.
Questo significa che Clint
sopravviverà a Endgame per continuare con la serie?
Il rapporto con la figlia (o Kate
Bishop?)
Molti credono che la ragazza che
interagisce con Clint Barton nel nuovo trailer
di Avengers:
Endgame sia Kate
Bishop, personaggio più recente della storia dei
fumetti a raccogliere l’eredità dell’arciere e membro
degli Young
Avengers. Questa teoria è stata suggerita da vari
dettagli del footage finora disponibile e dalla notizia, riportata
pochi giorni fa, che i Marvel Studios produrranno una serie
dedicata a Occhio di Falco per Disney + dove
si racconterà appunto del passaggio di testimone fra l’eroe e la
giovane eroina.
Possibile allora che Lila Barton (o
la versione del MCU di Kate
Bishop) sopravviva alla Decimazione, torni in scena
dopo aver imparato l’arte del combattimento in assenza del padre, e
decida di unirsi ai Vendicatori nella lotta contro Thanos? Così
facendo i Marvel Studios avrebbero introdotto l’eroina da
adolescente e sarebbero in grado di sviluppare meglio il
personaggio nella serie televisiva di Disney +…
I nuovi tatuaggi
Chiunque abbia visto i trailer di
Endgame sa già che
Occhio di Falco sfoggerà una serie di nuovi e misteriosi tatuaggi.
E qualunque sia stato il viaggio interiore dell’eroe, questi
disegni dovranno pur dirci qualcosa sul suo recente passato…
Forse l’esperienza in Giappone e la
perdita della sua famiglia possono aver portato il personaggio ad
adottare uno stile stile ben preciso…ma ne sapremo di più una volta
visto al cinema il film.
Di ritorno da un viaggio
I fratelli Russo avevano rivelato
che durante gli eventi di Infinity
War Clint Barton si trovava in viaggio in qualche
parte del mondo per “reagire” alla frattura apparentemente
insanabile della Guerra Civile tra Vendicatori.
Naturalmente questo “viaggio” si
riferisce alla sua trasformazione in Ronan, ma nasconde a livello
implicito le ragioni che gli hanno impedito di partecipare alla
battaglia del Wakanda contro Thanos…
Il nuovo costume
Essere Ronin significa indossare un
costume molto più cool e accessoriato di quello di Occhio di Falco,
il cui completo nero con finiture gialle dona all’eroe un aspetto
più sobrio ed elegante.
L’abito di Ronin riflette inoltre la
mentalità e i cambiamenti di Barton dall’ultima volta che l’abbiamo
visto, dotato di una maschera che nasconde le espressioni del viso
e crea ulteriore mistero intorno alla figura del personaggio.
Cambio di personalità
Tradizionalmente, Ronin è un samurai
senza padrone o un guerriero solitario e questa descrizione
potrebbe avere pesanti implicazioni sulla mentalità di Clint Barton
in Avengers:
Endgame. Ciò implicherebbe che l’eroe si trovi da
solo, forse a causa della probabile scomparsa della sua famiglia
dopo lo schiocco di Thanos.
Inoltre il fatto che Ronin usi armi
diverse indicherebbe anche una svolta più violenta per l’arciere:
Barton potrebbe trovarsi in uno stato disperato e aggressivo, in
cerca di vendetta o di risposte riguardanti la morte dei suoi cari;
anzi, potrebbe addirittura incolpare i Vendicatori per aver fermato
Thanos e prendere le distanze dagli ex amici e colleghi.
Le nuove armi
Per Clint Barton, uno dei vantaggi
della trasformazione in Ronin saranno le
armi in più a disposizione a cui unirà la solita e impeccabile
precisione; ma oltre ad usare arco e frecce, l’eroe potrà mettere
in mostra la sua attitudine – finora inedita nel MCU – per oggetti
diversi.
Clint è un combattente corpo a corpo
estremamente talentuoso, in possesso della padronanza di tutti i
tipi di equipaggiamento. È infatti in grado di scontrarsi
fisicamente con qualsiasi avversario, come quando ha sfidato Black
Panther in Captain America:
Civil War, ma anche di armeggiare lame, nunchaku,
bastoni e pugnali.
Ronin
Il primo trailer
di Avengers: Endgame ha finalmente
confermato una delle teorie più gettonata sul film, ovvero quella
riguardante la “trasformazione” di Occhio di
Falco in Ronin. L’eroe,
grande assente di Infinity War, tornerà in
azione nei panni di un samurai spietato e verrà presumibilmente
richiamato al quartier generale dei Vendicatori da Vedova Nera (che
nel trailer vediamo alle spalle di Clint Barton, forse in
Giappone).
Questa “versione” fu introdotta sui
fumetti nel 2005 in New Avengers # 11, creata da
Brian Michael Bendis e Joe Quesada e sulla sua identità si
scatenarono diverse ipotesi: chi c’era sotto la maschera?
Daredevil? O Maya Lopez, nota come Echo? I
nuovi Vendicatori fanno la sua conoscenza in Giappone quando
si mettono alla ricerca del Silver Samurai,
aka Ronin; più avanti nella storia Maya Lopez torna in Giappone per
spiare Electra Natchios, ora nuovo leader della Mano, e rimane
uccisa.
Risorge e viene sottoposta al
lavaggio del cervello dopo la conclusione della Guerra Civile,
mentre i Vendicatori accolgono nel team un ospite a
sorpresa: Ronin. In pratica è Clint Barton a
rivelarsi sotto la maschera e ad assumere il costume del samurai
per liberare Maya Lopez dal controllo della Mano.
Il nuovo taglio di capelli
Quello visto nei trailer di Avengers:
Endgame è stato già soprannominato “Mohawkeye”, per il
caratteristico taglio di capelli con i lati rasati e la cresta
centrale di Clint. E chi voleva delle spiegazioni è stato presto
accontentato dalle parole di Jeremy Renner:
“È un po’ un look da carcerato
alla Paul Mitchell, e i capelli cambiano come cambiano i costumi…è
un processo naturale“.
Qualche settimana fa era
stato Andy Park, concept artist
per i Marvel Studios, a rivelare che un
dettaglio del costume originale di Captain Marvel era stato escluso
dal film con Brie Larson per “motivi
pratici”, riferendosi all’iconica fascia rossa legata in vita che
abbiamo conosciuto nei fumetti. Ora però sembra che questa
soluzione sarà presente in Avengers: Endgame, dove rivedremo l’eroina al
fianco dei Vendicatori, come suggerito da una scena dell’ultimo
spot diffuso online.
L’immagine estrapolata
dalla clip mostra infatti Carol Danvers in volo con una divisa
leggermente diversa da quella indossata nello standalone uscito a
Marzo. C’è la fascia blu e sembra che anche il resto abbia subito
un significativo upgrade rispetto al racconto delle sue
origini.
Park aveva spiegato che
se nei fumetti “Quell’oggetto viene riprodotto con una grafica
in 2D, riprodurlo nel MCU non era molto pratico, così è optato per
altro. Ed è un dettaglio molto bello da vedere proprio come un
mantello che fluttua nello spazio quando qualcuno vola.”
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Come confermato da alcune immagini
leak del merchandise del film, Valchiria
dovrebbe tornare in Avengers:
Endgame, ultimo capitolo dell’Infinity Saga in uscita
tra pochi giorni. Il personaggio, che avevamo smarrito dopo la fine
di Thor:
Ragnarok, è quindi sopravvissuto alla Decimazione di
Infinity
War, e a rivelarlo è la stessa Tessa
Thompson in un’intervista con il Los Angeles Times.
Ma dov’è stata la guerriera
asgardiana tra gli eventi del terzo film sui Vendicatori e Endgame?
Ecco cosa ha risposto l’attrice:
“Spesso dico che Valchiria era
al bar. So che è viva, perché i registi, Anthony e Joe Russo, me
l’hanno detto, dunque non è morta dopo lo schiocco“.
Teoria confermata allora: l’eroina
non risulta tra le vittime del piano di Thanos che ha spazzato via
metà dell’universo. Ora il mistero riguarda il suo reintegro nella
trama di Endgame, e non è chiaro in che modo si
unirà ai Vendicatori né in quale piano temporale, visto che diversi
indizi suggeriscono i viaggi nel tempo e la discesa nel Regno
Quantico. È anche possibile che Valchiria compaia in una sequenza
di flashback e nei ricordi di Thor, che aveva lasciato sul finale
di Ragnarok a bordo della nave che trasportava il
suo popolo esodato.
E sempre a proposito di
Thor e del futuro del franchise, la Thompson
sembra avere qualche informazione a riguardo (ovviamente non
ufficiale):
“Ho sentito che si sta parlando
di un altro film di Thor. Non so quanto sia reale questa voce, ma
so che è successo, e che Taika Waititi tornerebbe
a dirigerlo“.
Non giunge nuova la volontà di
Waititi di tornare dietro la macchina da presa di un ipotetico
quarto film, perché il regista aveva già chiarito in alcune
interviste che c’erano state delle discussioni con Chris
Hemsworth e sul destino del Dio del Tuono nella
prossima Fase 4.
“La gente mi chiede se ne farei
un altro, e la mia risposta sarebbe si” aveva commentato
l’attore, “perché non sarebbe nemmeno Thor 4, ma un sequel di
Ragnarok“. Lo stesso Waititi aveva spiegato che “Questa
rivoluzione del tono è eccitante, e non sembra che Chris sia lo
stesso per l’ottava volta, ma che sia un personaggio del tutto
diverso, proprio come Mark Ruffalo“.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
A Marzo era stato That Hashtag Show a
riportare il rumor secondo cui i Marvel Studios avrebbero introdotto
nel film sugli Eterni il primo eroe apertamente
gay della storia del MCU e del cinefumetto in generale. Ovviamente
la notizia non era stata confermata dallo studio, ma l’ipotesi
rientrava perfettamente nella discussione posta
da Kevin Feige lo scorso dicembre
riguardante il bisogno di una rappresentazione diversificata della
società sullo schermo.
Ora è invece The Wrap a riportare
che Ma Dong-seok, l’attore visto nel thriller
apocalittico Train To Busan, sarebbe entrato in
trattative per ottenere un ruolo primario nel film che sarà diretto
da Chloe Zhao, l’acclamata regista indipendente di
The Rider. Possibile allora che sia proprio il
sudcoreano a interpretare il personaggio citato sopra?
Per quanto riguarda il cast degli
Eterni, Kumail Nanjiani e Angelina
Jolie dovrebbero essere stati confermati. E se non è
chiaro che panni vestirà Nanjiani, si ipotizza che la Jolie si
calerà in quelli di Sersi, eroina creata da Jack
Kirby nel 1963 e membro della quarta generazione degli Eterni.
Sersi è figlia di Helios e Perse,
nacque ad Olimpia, in Grecia, qualche tempo dopo il Grande
Cataclisma che distrusse i continenti di Atlantide e Lemuria
durante l’era glaciale conosciuta come l’Era Hyborea. Durante il
periodo trascorso nell’antica Mesopotamia, la donna incontra per la
prima volta Captain America, che aveva viaggiato indietro nel
tempo.
Insieme a lei potrebbe comparire
anche Hercules, personaggio creato nel 1940 e
pubblicato all’epoca dalla Timely Comics (divenuta più tardi la
Marvel Comics), rilettura della mitologia del
Dio Greco attraverso la storia dello scienziato idealista Dottor
David, che abbandona la civiltà per allevare suo figlio in nome
della perfezione fisica e mentale. Il ragazzo crescerà sull’Isola
Artica, fortificando il proprio corpo e imparando a sopportare la
fatica, il clima rigido, e sviluppando un’intelligenza pari a
quella del padre. E dopo la morte di quest’ultimo, il personaggio
viene rintracciato da circensi che lo catturano e lo portano in
America per farlo esibire nei loro spettacoli come Hercules, il
titano più alto di tutti i tempi.
Il progetto, secondo gli ultimi
aggiornamenti, includerà nel MCU gli esseri superpotenti e quasi
immortali conosciuti dai lettori
come Eterni e i
mostruosi Devianti, creati da esseri
cosmici conosciuti come Celestiali. Le
fonti hanno inoltre rivelato al The Hollywood
Reporter che un aspetto della storia riguarderà la storia
d’amore tra Ikaris, un uomo alimentato dall’energia cosmica, e
Sersi, eroina che ama muoversi tra gli umani.
La sceneggiatura è stata scritta
da Matthew e Ryan
Firpo mentre l’uscita nelle sale dovrebbe essere
stata fissata al 2020, con il cinecomic che potrebbe vedere in
azione il primo eroe apertamente gay della storia.
Il Festival di Cannes
2019 ha deciso di assegnare ad Alain
Delon la Palma onoraria per rendere omaggio alla sua
meravigliosa presenza nella storia del cinema.
Dopo Jeanne Moreau, Woody
Allen, Bernardo Bertolucci, Jane Fonda, Clint Eastwood, Jean-Paul
Belmondo, Manoel de Oliveira, Agnès Varda e
Jean-Pierre Léaud, il Festival di Cannes è
orgoglioso di comunicare che il leggendario attore, che ha recitato
ne Il Gattopardo di Luchino
Visconti (Palma d’oro nel 1963), ha accettato questo onore
dalla comunità internazionale.
“Pierre Lescure ed io siamo
lieti che Alain Delon abbia accettato di essere onorato dal
Festival”, dice Thierry Frémaux, Delegato
Generale. Ha esitato a lungo, essendo stato a lungo riluttante a
questa Palma d’oro, perché pensava che sarebbe dovuto venire a
Cannes solo per festeggiare i registi con cui aveva lavorato.
Stiamo parlando di un gigante, una
leggenda vivente e un’icona globale. In Giappone, dove è venerato,
è anche conosciuto come Samurai di primavera. Più di 80 film,
innumerevoli capolavori testimoniano la portata artistica e l’aura
internazionale di un uomo che è ha esordito con Purple
Noon (1960). René Clément ha inventato
Delon in questo film. Un diamante grezzo, aveva solo 25 anni
all’epoca.
Il riconoscimento verrà assegnato
durante la 72° edizione della kermesse, che si svolgerà dal 14 al
25 maggio 2019.
Arrivano nuovi aggiornamenti su
The
Suicide Squad, il film che riavvierà il franchise e
che sarà scritto e diretto da James
Gunn: stavolta è Variety a riportare che John Cena si trova attualmente in trattative
per unirsi a Idris Elba, Margot Robbie, Jai
Courtney e Viola Davis, ma non è chiaro
in quale ruolo. Ovviamente si attendono conferme ufficiali da parte
della Warner Bros.
Sempre sul reboot Justin Kroll di
Variety fa sapere, basandosi su alcune voci piuttosto attendibili,
che Dave Bautista non parteciperà al progetto come
ipotizzato nei mesi scorsi a causa di un’agenda di lavoro troppo
piena e impossibile da conciliare con gli impegni sul set del
cinecomic. A quanto pare Cena dovrebbe sostituire proprio Bautista
nel posto lasciato vacante, e i primi rumor suggeriscono che si
tratti di Peacemaker, alter-ego di Christopher
Smith.
Nei fumetti il personaggio è un
diplomatico impegnato per la pace che non rinuncia alla forza da
supereroe per portare avanti la sua causa, usando una serie di armi
speciali e non mortali. I suoi nemici sono soprattutto dittatori e
signori della guerra.
Couple things I forgot to add on this:
First this was the role originally intended by for Bautista but
due to his massive work schedule, he had to pass.
Also I couldn't confirm but believe Cena would be playing
Peacemaker in the film
Nei giorni scorsi il regista
potrebbe aver svelato sul suo profilo Instagram la vera ispirazione
del film, ovvero la serie scritta da Ostrander, già importante
influenza del precedente Suicide
Squad di David Ayer, che
presenta la versione definitiva della moderna task force in
collaborazione con gli sceneggiatori Kim Yale, Karl Kesel, Luke
McDonnell e Tom Mandrake. È in questa run che Barbara Gordon
diventa Oracle, e in cui i membri della squadra si creano la
reputazione di supercriminali.
Per quanto riguarda The
Suicide Squad, è stato confermato il ritorno nel cast
di Viola Davis (che interpreterà di
nuovo Amanda Waller) insieme a Joel Kinnaman,
che riprenderà il ruolo di Rick Flag (il leader della task force),
così come Jai Courtney sarà ancora
Captain Boomerang e Margot Robbie Harley
Quinn, anche solo per un piccolo cameo. Parlando invece delle
novità del reboot, Variety fa sapere che Idris
Elba, contrariamente alle notizie delle ultime settimane,
non sostituirà Will Smith per
interpretare Deadshot ma che la produzione ha eliminato il
personaggio e ne affiderà un altro (per ora ignoto) all’attore.
Secondo quanto riferito nelle
ultime settimane, la lineup dei personaggi del cinecomic non subirà
molti stravolgimenti rispetto all’originale, ma è chiaro che il
riavvio del franchise abbia comunque bisogno di nuove figure da
introdurre in linea con la visione di Gunn e con le run originali
dei fumetti a cui si ispira.
Guarda il trailer non censurato
della serie Amazon Original The
Boys è stato svelato oggi su Reddit da
Garth Ennis, autore e co-creatore dell’originale
saga a fumetti. La serie sovversiva sui supereroi debutterà in
esclusiva su Amazon Prime Video in più di 200 paesi il 26
Luglio. The
Boys sarà presentato in anteprima al
Tribeca Film Festival il 29 Aprile.
The
Boys offre una versione divertente e irriverente di
ciò che potrebbe succedere se i supereroi, famosi come celebrity,
influenti come politici e venerati come fossero dei, abusassero dei
loro poteri al posto di usarli per fare del bene. La storia narra
dei “senza-potere” contro i potentissimi, The Boys che si lanciano
in un’eroica avventura per rivelare la verità sui The Seven e
Vought – la società multi miliardaria a che fa capo a questi
supereroi e che riesce a coprire tutti i loro sporchi segreti. The
Boys sono Hughie (Jack Quaid, The Hunger Games), Billy Butcher
(Karl Urban, Star Trek), Mother’s Milk (Laz Alonso, Detroit),
Frenchie (Tomer Capon, Hostages), e The Female (Karen Fukuhara,
Suicide Squad). Simon Pegg (Mission:
Impossible – Fallout) interpreter come guest star il padre di
Hughie.
I Supes di “The Seven” sono A-TRAIN
(Jessie T. Usher,
Independence Day: Resurgence), HOMELANDER (Antony Starr,
Banshee), STARLIGHT (Erin Moriarty,
Captain Fantastic), QUEEN MAEVE (Dominique McElligott, House of
Cards) , THE DEEP (Chace
Crawford,
Gossip Girl) e BLACK NOIR (Nathan Mitchell, Supernatural).
Insieme a Quaid, completano il
gruppo BUTCHER (Karl Urban, Star Trek), LATTE DI MADRE (Laz Alonso,
Detroit),
FRENCHIE (Tomer Kapon, Ostaggi) e LA FEMMINA (Karen Fukuhara,
Suicide Squad). Simon Pegg sarà una delle guest star.
L’attrice nominata ad un premio
Oscar Elisabeth Shue (Leaving Las Vegas) interpreta Madelyn
Stillwell, la Senior Vice President del dipartimento di Hero
Management della Vought.
Basato sul fumetto best-seller del
New York Times creato da Garth Ennis e Darick
Robertson,The Boys è stato sviluppato
dallo showrunner Eric Kripke (Supernatural), di cui è anche autore,
produttore esecutivo e regista dell’ultimo episodio. Al fianco di
Kripke, ci sono produttori esecutivi Seth Rogen
(Preacher) ed Evan Goldberg (Preacher), e
James Weaver (Preacher) di Point Grey
Pictures, Neal H. Moritz (Prison Break), Pavun Shetty (New
Girl) e Ori Marmur (Preacher) di Original Film, come anche Ken
Levin e Jason Netter. Ennis e Robertson sono anche co-produttori
esecutivi. Il pilot è stato diretto da Dan Trachtenberg (10
Cloverfield Lane).
La serie originale di
Amazon Prime Video in otto episodi è co-prodotta
da Amazon Studios e Sony Pictures Television Studios con Point Grey
Pictures, Kripke Enterprises e Original Film.
Warner Bros. Pictures
diventa azionista di Spyglass Media Group, società indipendente di
contenuti, che eredita l’iconico marchio Spyglass è
stata creata dai Co-Presidenti di Lantern
Entertainment Andy Mitchell e Milos Brajovic che avevano
precedentemente acquistato tutti gli asset della Weinstein Company
e da Gary Barber e si propone di diventare un primario fornitore di
contenuti di intrattenimento.
Del gruppo fanno già
parte Eagle Pictures, il primo distributore e
produttore indipendente italiano, e
il GruppoCineworld, la seconda più grande
catena di cinema al mondo, che sono presenti nel capitale come
investitori strategici.
Eagle Pictures, grazie alla
sua partecipazione in SPYGLASS Media Group, diventa il distributore
di riferimento in Italia dei progetti realizzati dalla società e si
conferma l’unico player indipendente italiano in grado di portare
all’attenzione del mercato mondiale progetti e contenuti italiani
ed europei.
Barber collabora con Warner
Bros. da più di 30 anni, sin dai tempi in cui con la
Morgan Creek ha realizzato film di successo come Robin
Hood: Principe dei ladri e Ace Ventura e
i titoli SPYGLASS Tutti insieme
inevitabilmente e Invictus. Più
recentemente con MGM ha coprodotto le franchise Lo Hobbit e
Creed e il film Io Prima di Te.
“Per molti anni, Warner
Bros. è stato un partner strategico e abbiamo condiviso
numerosi successi insieme”, ha affermato Barber. “La loro
fiducia nel brand e nella visione di SPYGLASS ha un valore
inestimabile nella creazione di una società di contenuti. Sono
emozionato all’idea di proseguire questa collaborazione”.
Il presidente della Warner
Bros. Pictures Group, Toby Emmerich, ha dichiarato: “Con
Gary, abbiamo alle spalle una lunga relazione di successi e siamo
entusiasti di lavorare con lui in SPYGLASS. Non vediamo l’ora di
esplorare le opportunità creative che questa nuova realtà ha da
offrire”.
Oltre agli asset di Weinstein
Company provenienti da Lantern e che
comprendonoProject Runway e i
vincitori del Premio Oscar Il Discorso del
Ree The
Artist e film come Bastardi
senza gloria e Django
Unchained, SPYGLASS possiede una
library di oltre 250 titoli cinematografici e serie tv.
La 20th Century FOX ha diffuso il final trailer
di X-Men: Dark Phoenix, l’atteso nuovo film sui
mutanti Marvel targato FOX.
X-Men: Dark Phoenix, l’ultimo capitolo
della saga dedicata ai celebri mutanti che hanno popolato i fumetti
Marvel, arriva al cinema il 6 giugno distribuito da 20 Century
Fox.
Dark Phoenix
tratterà la storia di uno dei personaggi più amati della saga degli
X-Men, Jean Grey, che si evolve nell’iconica DARK PHOENIX.
Nel corso di una pericolosa missione nello spazio, Jean viene
colpita da una potente forza cosmica che la trasforma in uno dei
più potenti mutanti di tutti i tempi. Lottando con questo potere
sempre più instabile e con i suoi demoni personali, Jean perde il
controllo e strappa qualsiasi legame con la famiglia degli X-Men,
minacciando di distruggere il pianeta. Il film è il più intenso ed
emozionante della saga, mai realizzato prima. È il culmine di
vent’anni di film dedicati agli X-Men, la famiglia di mutanti che
abbiamo amato e conosciuto deve affrontare il nemico più
devastante: uno di loro.
Da oggi è disponibile su NetflixHomecoming: A Film by
Beyoncé, un film interamente dedicato alla celebre
performance di Beyoncé in occasione del Coachella Music Festival
del 2018, un omaggio ai college e alle università storicamente
frequentate da persone di colore negli Stati Uniti (HBCU).
Partendo dal concetto creativo
all’origine dello show, talmente grande da generare un movimento
culturale, Homecoming: A Film by
Beyoncérivela il percorso emotivo
dietro a questa incredibile performance tramite immagini
straordinarie e interviste di approfondimento. Homecoming:
A Film by Beyoncé è anche un album live disponibile
sempre da oggi in digitale per Parkwood Entertainment e Columbia
Records.
In qualità di prima donna di colore
ad aprire il Coachella Festival, in Homecoming: A Film by
Beyoncé, Beyoncé omaggia i visionari rappresentanti della
cultura afroamericana che sono stati per lei fonte d’ispirazione,
tra cui gli alunni HBCU Toni Morrison e Alice Walker, l’attivista
Marian Wright Edelman e i ricercatori W.E.B. Du Bois, oltre a
luminari della cultura come Nina Simone, Maya Angelou, Chimamanda
Ngozi Adichie e Audre Lorde. Alla base del desiderio di Beyoncé di
celebrare l’importanza delle HBCU suo padre Mathew Knowles, alunno
della Fisk University.
Girato nel corso di otto mesi, il
film segue la star della musica mondiale nel momento in cui torna
sul palco dopo la nascita dei suoi gemelli, prestando particolare
attenzione alla sua preparazione personale. La rivoluzionaria
performance ha richiesto quattro mesi di prove musicali, seguite da
quattro mesi di prove di danza, che hanno coinvolto oltre 150
musicisti, ballerini e personalità creative – tutti scelti in prima
persona dall’artista stessa.
Nel destreggiarsi tra due ruoli,
regista sia della sua live performance che del film che ha ripreso
il processo che porta alla sua realizzazione, Beyoncé ha affermato:
«È stato uno dei lavori più difficili che abbia portato a
termine ma sapevo che dovevo spingere me stessa e il mio team oltre
i limiti, l’obiettivo era il passaggio da fantastico a leggendario.
Sapevamo che niente del genere era mai stato realizzato in un
festival musicale, la performance doveva essere iconica, oltre ogni
possibile paragone. Lo show era un omaggio ad un’importante parte
della cultura afroamericana. Doveva essere fedele per chi già
conosceva la sua storia, ma al tempo stesso divertente e
illuminante per le persone che invece avevano ancora bisogno di
imparare. Durante la realizzazione del film, raccontando questa
storia una seconda volta, il proposito è rimasto esattamente lo
stesso».
Molti cantanti e ballerini del cast
sono stati studenti HBCU, cresciuti nella tradizione delle
marching band tipiche di questi istituti e si sono uniti
al gruppo di performer che si esibiscono al fianco di Beyoncé da
anni. Dal documentario emergono l’intensità delle prove di danza e
il talento di questi artisti, è inoltre possibile assistere al
viaggio personale che li porta dall’essere normali studenti HBCU
all’esibizione, che non dimenticheranno mai in tutta la loro vita,
su un palco importantissimo e dall’alto valore storico come quello
di Beyoncé.
«Moltissime persone con
grande ricchezza culturale e intellettuale sono diplomate alle
HBCU, tra loro anche mio padre», racconta Beyoncé nel film,
«c’è qualcosa di incredibilmente importante all’interno
dell’esperienza HBCU, che deve essere celebrato e
protetto».
Come premio per i fan, nel film è
presente sui titoli di coda la versione di Beyoncé di “Before I
Let Go” di Frankie Beverly e Maze, un classico R&B del
1981, che viene spesso proposto ai giochi delle HBCU.
Homecoming: A Film by
Beyoncé è diretto e prodotto dalla stessa Beyoncé
Knowles-Carter, aiutata alla regia dal collaboratore di lunga data
Ed Burke. Steve Pamon e Erinn Williams sono produttori
esecutivi.
Intervistato da Variety in
occasione dell’imminente uscita di Avengers:
Endgame (il capitolo che conclude la Infinity Saga
iniziata dieci anni fa con Iron Man), Kevin Feige ha avuto modo di parlare del
futuro dei Marvel Studios, dei progetti in
cantiere – come le serie tv destinate alla piattaforma streaming di
Disney + –
e dell’ingresso nel MCU dei personaggi che appartenevano alla Fox e
che ora, in seguito alla fusione con la casa di Topolino, saranno
pienamente a disposizione dell’universo condiviso.
Per quanto riguarda lo sviluppo
della Fase 4, non abbiamo molti dettagli nonostante le notizie
continuino a rimbalzare da una parte all’altra del web. Si,
Endgame segnerà la fine di un importante capitolo
(per il MCU e per la storia del cinema), ma anche un nuovo inizio
per il franchise multimiliardario. E come ogni finale che si
rispetti potremmo dire addio ad alcuni dei nostri supereroi
preferiti.
“Alcuni dei nuovi film
presenteranno personaggi che già conoscete“, ha spiegato Feige
a Variety, “Altri personaggi secondari assumeranno ruoli
principali, e introdurremo personaggi del tutto nuovi. La
ricompensa più grande, dopo il successo ottenuto negli ultimi dieci
anni, è il volerci riprovare in un modo diverso, imparando dai
nostri errori e provando qualcosa che non abbiamo mai provato
prima“.
La prima sfida, per i Marvel
Studios, è rappresentata dall’approccio alla tv. In passato,
l’universo condiviso ha aperto le sue porte al piccolo schermo con
le serie prodotte dalla Marvel TV (vedi The Defenders, Luke
Cage, Daredevil, Iron Fist e Jessica Jones su Netflix, o Agents of SHIELD e Agent
Carter su ABC, Runaways su Hulu e
Cloak & Dagger su Freeform), tuttavia i titoli
originali che arriveranno su Disney + porteranno il concetto di
“condivisione” ad un livello successivo.
“Questi episodi si
intersecheranno con i film in un modo importante“, ha detto
Feige. “Si tratta di una forma totalmente nuova di narrazione
con cui possiamo giocare ed esplorare“. Sappiamo già Disney ha
confermato le serie spin-off su Loki, Soldato d’Inverno e
Falcon e Scarlet Witch e Visione, con il ritorno degli
attori che avevano interpretato gli eroi al cinema.
In materia di novità è impossibile
non menzionare l’acquisizione dei diritti sui personaggi Marvel
della Fox da parte della Disney, con i Marvel Studios che avranno
accesso a tutta una galleria di possibilità finora inaccessibili.
Questo significa che in futuro potrebbero portare nel proprio
universo gli X-Men, i Fantastici
Quattro e l’irriverente Deadpool.
“Tutto resta da vedere” ha
confessato Feige. “Quando l’accordo è stato firmato, Bob
Iger [CEO di Disney] ci ha detto che se qualcosa non è rotto, non
serve aggiustarlo. E non c’è dubbio che Deadpool abbia funzionato,
quindi perché dovremmo cambiarlo?“
Sulla questione era intervenuto lo
stesso Iger settimane fa, spiegando che lo studio
avrebbe “continuato il franchise nello stesso modo in cui
l’abbiamo conosciuto, e pensiamo ci sia spazio per
dell’altro”. Questo significa che non sarà attuato alcun
cambiamento di linguaggio e che Deadpool 3 rimarrà R-rated? Molto
più che probabile stando alle sue parole.
Star Wars: The Rise Of
Skywalker chiuderà definitivamente la saga familiare
iniziata nel 1977 da George Lucas con Una Nuova Speranza, aprendo
le porte a infinite possibilità di trama per quanto riguarda il
futuro del franchise e le prossime trilogie.
E in occasione della Star
Wars Celebration di Chicago che si è tenuta lo scorso weekend,
la presidente della Lucasfilm Kathleen Kennedy
sembra aver confermato che lo studio lavorerà ad un progetto
dedicato ai Cavalieri della Vecchia Repubblica,
senza specificare se si tratterà di un prodotto destinato al grande
o al piccolo schermo:
“Si, ne parliamo continuamente.
Stiamo sviluppando qualcosa e valutando se possa funzionare. Al
momento non ho idea di quando metteremo in moto il progetto, ma
dobbiamo essere cauti e assicurarci che ci sia una certa cadenza
per le uscite dei film di Star Wars che non inizi a sembrare
eccessiva.”
Ovviamente la Kennedy si riferiva al
risultato poco convincente ottenuto al box office da Solo: A Star Wars
Story, uscito a pochi mesi di distanza da Star Wars: Gli
Ultimi Jedi. E sempre sull’argomento ha
commentato:
“Purtroppo non abbiamo la sfera
di cristallo. Abbiamo fatto un tentativo con Solo per vedere se
riuscivamo con due film all’anno, e solo dopo ci siamo resi conto
che non è andata bene, quindi abbiamo fatto qualche passo
indietro.“
Per chi non lo sapesse, le
Cronache Jedi: I Cavalieri della Vecchia Repubblica
(in originale Tales of the Jedi: Knights of the Old
Repubblic) è uno spin-off della serie a fumetti Cronache
Jedi, la cui storia è ambientata circa 4.000 o 3.000 anni
prima degli eventi narrati in La Minaccia
Fantasma.
#Lucasfilm president Kathleen Kennedy talked to us about the
future of
#StarWars – including a Knights of the Old Republic movie and
female filmmakers taking the helm, as well as Palpatine’s surprise
return in the trailer for @StarWars
#EpisodeIXpic.twitter.com/HCjEhdlRv7
Star Wars: The
Rise Of Skywalker, le teorie sul significato del titolo
Vi ricordiamo che Star Wars:
The Rise Of Sywalker, capitolo conclusivo della nuova
trilogia del franchise diretto da J.J.
Abrams, arriverà nelle sale a dicembre
2019.
Nel
cast Daisy Ridley, Oscar
Isaac, John
Boyega, Kelly Marie
Tran, Naomi
Ackie, Joonas Suotamo,Adam
Driver, Anthony Daniels, Billy
Dee Williams Lupita Nyong’o, Domhnall
Gleeson, Billie Lourd e il veterano del
franchise Mark Hamill. Tra le new entry
c’è Richard E. Grant.
Il ruolo di Leia Organa
sarà interpretato di nuovo da Carrie Fisher, usando del
girato mai visto prima da Star Wars: Il Risveglio della
Forza. “Tutti noi amiamo disperatamente Carrie
Fisher – ha dichiarato Abrams – Abbiamo cercato
una perfetta conclusione alla saga degli Skywalker nonostante la
sua assenza. Non sceglieremo mai un altra attrice per il ruolo, né
mai potremmo usare la computer grafica. Con il supporto e la
benedizione della figlia, Billie, abbiamo trovato il modo di
onorare l’eredità di Carrie e il ruolo di Leia in Episodio IX,
usando del girato mai visto che abbiamo girato insieme per Episodio
VII.”
Avengers:
Endgame potrebbe segnare l’ultima apparizione nel
MCU di Iron Man,
il “primo” vero eroe introdotto dai Marvel Studios al cinema nel
2008. Tony Stark si sacrificherà per il bene dei compagni,
oppure sopravviverà e lascerà il team ad un nuovo leader?
In attesa di rispondere a queste
domande, ripassiamo i migliori momenti di Iron Man nell’universo
cinematografico Marvel fino a Infinity
War:
Il “sacrificio” in The
Avengers
Il primo grande evento del
MCU, The
Avengers, ha visto trionfare i nostri eroi non senza
qualche sacrificio e gesti eclatanti. Come quello compiuto da Iron
Man sul finale che rimarrà nella storia del personaggio e
dell’universo condiviso.
I Vendicatori sono a New
York e stanno avendo la meglio sugli invasori
Chitauri, ma finché il portale spaziale rimarrà
aperto i rinforzi alieni continueranno ad affluire. Nel frattempo,
il consiglio ha deciso di inviare un missile nucleare per
distruggere i nemici insieme alla popolazione residente: è qui che
Tony Stark usa tutte le forze per deviare il
missile verso il portale e lo attraversa, colpendo la nave madre
dei Chitauri.
Padre e figlio
Tony
Stark sarà anche un soggetto egocentrico, pieno di sé e
preoccupato solo dei suoi affetti più vicini, ma è impossibile
negare che abbia fatto da mentore a Peter
Parker e che la morte del ragazzo alla fine
di Infinity
War sia stato uno dei momenti più toccanti di
tutto il franchise.
Innanzitutto l’ha
scelto per combattere nel Team Iron Man in Civil
War, donandogli il suo primo vero costume
da Spider-Man, poi l’ha aiutato a
capire chi era e cosa significasse essere un supereroe, infine ha
cercato di proteggerlo dall’attacco di Thanos, senza
successo.
Una visione da dimenticare
Infinity
War può essere letto come la fine del peggior
incubo di Tony Stark. Ricordate la scena
di Avengers: Age of
Ultron in cui Tony “sogna” (sotto effetto delle
manipolazioni mentali di Scarlet Witch) la
morte dei Vendicatori mentre la Terra è invasa da conquistatori
alieni? Ecco, è come se l’eroe abbia vissuto gli ultimi anni con la
paura che questo scenario si avverasse, fino a quando Thanos non si
è manifestato.
Che sia stata una sorta di
premonizione per ciò che vedremo nel futuro del franchise,
soprattutto sul destino di Iron Man e Captain America?
Io sono Iron Man
Molti supereroi nascondono la
propria identità sotto una maschera, ma non Iron
Man. Tony Stark ha scelto di non
vivere dietro una bugia, alzandosi in piedi ed esclamando “Io
sono Iron Man.”, certo causando problemi (come
il Mandarino che ha fatto saltare in
aria la sua casa e Pepper
Potts costantemente in pericolo), tuttavia Tony Stark
ha sempre rifiutato di celarsi dietro l’anonimato, rendendosi così
responsabile di ogni decisione che prende.
Civil War
Captain America:
Civil War è sicuramente uno dei film più significativi
nella storia del MCU, avendo mostrato la rottura all’interno del
team dei Vendicatori dopo gli Accordi di Sokovia e la scoperta, da
parte di Tony, che i suoi genitori sono stati uccisi da Bucky.
Questo evento scatena in lui una rabbia repressa che lo porta a
scontrarsi con Steve in un confronto memorabile.
Vediamo quindi Iron Man vs Captain
America e il Soldato d’Inverno mentre se le danno di santa ragione,
mettendo fine ad un’amicizia profonda. Una scena che rivela il lato
oscuro di Tony e complica l’equilibrio del gruppo in previsione di
Infinity War.
Avengers Initiative
La prima scena post credits del MCU,
quella inserita alla fine di Iron Man, ha posto le
basi di tutta la costruzione dell’universo condiviso, facendo
incontrare Tony e Nick Fury, il direttore di S.H.I.E.L.D, ed
esponendo la misteriosa Avenger Initiative. Un
momento cruciale in cui il pubblico ha capito questo non sarebbe
stato un normale franchise…
Per Tony Stark invece, questo
coincide con la realizzazione di non essere l’unico supereroe del
mondo, e senza questa consapevolezza avrebbe continuato a
vagabondare comportandosi da milionario egocentrico.
Il confronto finale con Thanos
Da anni Tony Stark aveva predetto
l’arrivo di una minaccia più grande di Loki o Ultron, e quando
Thanos è finalmente arrivato le paure maturate nel tempo si sono
dimostrate vere. Dunque possiamo dire che Infinity
War ha messo l’eroe di fronte ai suoi demoni,
culminando con la battaglia su Titano.
Thanos conosce Stark, i suoi
movimenti, e probabilmente le grandi ambizioni che hanno li rendono
molto più simili di quanto pensiamo….
Pepper Potts
Arriviamo alla cosa più preziosa per
il percorso di Tony Stark nel MCU, la sua motivazione a diventare
un uomo migliore e un eroe: l’amore di Pepper
Potts. Nel corso degli anni questo rapporto è cresciuto,
evolvendo da una semplice amicizia di lavoro (dove lei era quasi
invisibile agli occhi del capo) ad una solida realtà.
Nel trailer di Endgame
abbiamo visto Tony registrare un messaggio a Pepper senza alcuna
speranza di sopravvivere, e chissà quali sorprese ci riserverà il
film…
La morte di Peter
La devastante morte di Peter Parker
in Infinity
Warha lasciato in lacrime i fan. E se il film è
ricco di momenti spensierati, quel “I do not wanna go”
pronunciato da Tom
Holland fra le braccia di Robert Downey
Jr. rappresenta l’altro lato di un racconto ben
più maturo delle aspettative.
Ciò che rende così incredibile la
scena è il fatto che l’attore abbia improvvisato l’intera battuta.
I fratelli Russo volevano che fosse o emozionante e gli avevano
dato un solo consiglio: “Pensa che sei un ragazzo e non vuoi
morire“. Così Holland ha preso questo suggerimento alla
lettera e il gioco è fatto…
Mark 1
Il viaggio di Iron
Man inizia nel 2008, in quella caverna dove Tony Stark è
tenuto prigioniero e nella quale progetta la sua prima armatura: la
Mark I. Grazie a questa fugge dall’Afghanistan e raccoglie la sfida
di cambiare per sempre la sua vita.
Sacrificarsi per un bene più grande
è il campanello d’allarme per un uomo che stava sprecando le sue
energie per nulla, e che doveva iniziare a fare qualcosa di meglio:
essere un eroe.
Si intitola semplicemente
Edmond in originale, Cyrano, mon
amour, il nuovo film di Alexis Michalik
che racconta proprio la storia di Edmond Rostand,
l’autore della tragedia in versi sul grande spadaccino guascone,
innamorato di Rossana, uno dei testi teatrali più famosi in tutto
il mondo.
In molti hanno portato al cinema e
in tv le avventure e l’amore tragico di Cyrano,
Guccini ha addirittura scritto una struggente
canzone sul personaggio, ma Michalik torna a prima di quando la
tragedia venisse scritta e ne racconta la genesi, romanzandola e
proponendo un film che ricorda molto da vicino Shakespeare
in Love, che invece ripercorreva la composizione di
Romeo e Giulietta.
Come nel film con Gwyneth Paltrow, anche in Cyrano, mon
amour l’arte imita la vita: Edmond è un poeta senza più
ispirazione, profondamente innamorato della moglie eppure in un
momento arido della sua esistenza, e sul quale viene fatta
pressione per comporre una nuova commedia per il grande
Monsieur Coquelin (quello che poi è diventato il
primo Cyrano della scena teatrale).
L’incontro fortuito con la bella
Jeanne, innamorata di un suo avvenente ma grezzo amico attore, fa
riscoprire ad Edmond sentimenti e emozioni dimenticate, che si
rivelato necessarie per comporre in sole tre settimane la sua opera
più grande, destinata a rimanere nei secoli. Inoltre, a imitazione
dell’opera, lui stesso intesse una relazione clandestina,
epistolare e platonica, con Jeanne, che invece è convinta di avere
una corrispondenza con il suo bell’attore. Uno specchio di quello
che accade in Cyrano, appunto, e un espediente drammaturgico
elementare ed efficace, per proporre in maniera romanzata la
nascita dell’opera.
Il doppio filo che lega realtà e
finzione è una forzatura alla storia vera che risulta
sufficientemente divertente e leggera da rendere il film un
piacevolissimo intrattenimento, un divertente gioco di specchi, un
susseguirsi di equivoci e situazioni esilaranti che contribuiscono
a rendere l’esperienza dello spettatore gustosa e coinvolgente.
Senza troppe sorprese, ci si avvia
verso un finale convenzionale, in cui però la regia svela il suo
guizzo più personale, trasformando la rappresentazione teatrale per
gli spettatori del teatro in una scena da film per chi guarda il
film in sala, un’intersezione di piani e linguaggi che sembra voler
indicare l’universalità raggiunta dal Cyrano de
Bergerac.
E così poco importa che il film
sciolga in maniera semplicistica i suoi nodi, perché il centro
forte della storia rimane proprio il valore condiviso, universale
dell’opera di Rostand, che arriva a noi intatta nella sua
potenza.
Una delle location chiave di
Dark
Phoenix, già mostrata nel trailer, sarà l’isola
di Genosha, un paradiso per i mutanti governato
da Magneto dove Jean Grey si recherà portando
con sé tutta la sua rabbia.
Nei fumetti originali Genosha è
un’isola del Madagascar, descritta come un’intelligente allegoria
dell’apartheid e palcoscenico di una lunga guerra; diventerà in
seguito un rifugio sicuro per mutanti sotto il dominio di Magneto,
ed è plausibile che il film si sia adattato a questa versione.
Del luogo ha parlato anche il
regista di Dark Phoenix Simon Kinberg con Empire,
allegando la nuova foto ufficiale che vede protagonisti
Michael Fassbender e Sophie
Turner:
“Genosha è qualcosa che mi ha
sempre affascinato. Una sorta di Oz per i mutanti, e come ebreo, i
suoi parallelismi con Israele e la nozione implicita della terra
promessa sono stati fonte di curiosità fin da bambino. Cercavo solo
un modo per incorporarla nel franchise, e doveva accadere in
Apocalisse ma poi tutto è andato in una direzione
diversa“.
In Dark Phoenix Genosha sarà il
paradiso mutante di Eric, costruito usando i rifiuti metallici
evocati dal mare. È qui che si recherà nel momento del bisogno
Jean, trovando risposte ai suoi dubbi esistenziali.
Dark Phoenix è
stato descritto da Kinberg come l’inizio di un nuovo capitolo per
la serie di film di X-Men.
“Lo vedo come un nuovo capitolo.
Lo vedo come qualcosa che prende il franchise e lo lancia in una
direzione diversa con toni diversi. E questo non significa che il
prossimo avrà lo stesso tono, significa solo che il prossimo può
avere un tono diverso. Penso che per molti anni, gli X-Men di Bryan
[Singer] abbiano davvero trasformato il genere dei supereroi nel
2000 o 2001 quando è uscito il primo. Questo arriva quasi 20 anni
dopo. È molto tempo fa. E a quel tempo, i film sui supereroi non
erano molto popolari, in realtà. C’erano stati alcuni fallimenti a
metà degli anni ’90, e non c’erano stati molti film sui
supereroi, e in quel periodo l’approccio sugli X-Men era
davvero rivoluzionario.”
Il produttore Hutch
Parker l’ha inoltre inscritto nella categoria “thriller
hitchcockiano”, in omaggio al maestro del genere, parlandone in
un’intervista con ScreenRant durante il WonderCon di Anaheim,
California, confermando la linea editoriale del franchise che ha
sempre dato un tono specifico ad ogni film.
Il mistero si era insinuato nella
testa di milioni di fan dopo l’uscita, quattro anni fa, di Episodio
VII:Il Risveglio della Forza: chi
sono i genitori di Rey? Quali sono le sue
origini? Da dove viene questa eroina senza legami né passato? E chi
si aspettava una risposta già in Gli Ultimi
Jedi, è rimasto rimasto deluso da quanto dichiarato da
Kylo
Ren quando pronuncia queste parole alla ragazza:
“Sei soltanto la figlia di due mercanti di Jakku che ti hanno
venduta in cambio di soldi“.
Forse Star Wars: The Rise Of
Skywalker riuscirà a sciogliere ogni dubbio? Sulla
questione è tornato J.J. Abrams parlandone in
un’intervista con ABC News in occasione della Celebration annuale
in quel di Chicago lo scorso weekend:
“Dirò solo che sapevamo, una
volta approcciato questo film, che Episodio IX doveva essere una
conclusione soddisfacente della saga ed eravamo ben consapevoli che
le origini di Rey è uno degli argomenti più discussi…ora non voglio
dire che ciò che è successo in Episodio VIII non conta, ma posso
affermare che il prossimo capitolo racconterà molto di più della
storia di quello che avete visto.“
Durante la Star
Wars Celebration Abrams ha poi spiegato perché, secondo lui,
The Rise Of Skywalker avrebbe dovuto funzionare anche come
standalone separato dal resto del franchise:
“Questo film segna la fine di
una saga, ma c’era comunque il bisogno di farlo lavorare come
un’entità a sé. È stata parte del divertimento, parte della sfida.
Raccontare di questa nuova generazione e di ciò che hanno
ereditato: la luce e il buio. E la domanda che ci poniamo mentre li
vediamo affrontare il male più grande è: sono preparati? Sono
pronti?“
Star Wars: The Rise Of
Sywalker, capitolo conclusivo della nuova trilogia del
franchise diretto da J.J. Abrams, arriverà
nelle sale a dicembre 2019.
Nel
cast Daisy Ridley, Oscar
Isaac, John
Boyega, Kelly Marie
Tran, Naomi
Ackie, Joonas Suotamo,Adam
Driver, Anthony Daniels, Billy
Dee Williams Lupita Nyong’o, Domhnall
Gleeson, Billie Lourd e il veterano del
franchise Mark Hamill. Tra le new entry
c’è Richard E. Grant.
Il ruolo di Leia Organa
sarà interpretato di nuovo da Carrie Fisher, usando del
girato mai visto prima da Star Wars: Il Risveglio della
Forza. “Tutti noi amiamo disperatamente Carrie
Fisher – ha dichiarato Abrams – Abbiamo cercato
una perfetta conclusione alla saga degli Skywalker nonostante la
sua assenza. Non sceglieremo mai un altra attrice per il ruolo, né
mai potremmo usare la computer grafica. Con il supporto e la
benedizione della figlia, Billie, abbiamo trovato il modo di
onorare l’eredità di Carrie e il ruolo di Leia in Episodio IX,
usando del girato mai visto che abbiamo girato insieme per Episodio
VII.”
Dopo le anticipazioni fornite
dalla nuova collezione di Funko Pop dedicata al film, sembra che
stavolta siano i Lego a rivelare qualche interessante spoiler sugli
eventi di Spider-Man: Far
From Home, sequel di Homecoming che
porterà in giro per l’Europa Peter Parker e i compagni di scuola e
che rivelerà al pubblico Mysterio, il villain
interpretato da Jake
Gyllenhaal.
Intitolato Stark Jet e Drone
Attack, il set di costruzioni include le miniature di
Spider-Man, Mysterio, Nick Fury e Happy Hogan insieme a due droni
con cui gli eroi possono combattere. E se la descrizione ufficiale
non mente, i personaggi dovranno difendere la città di Venezia
dall’attacco dei nemici proprio a bordo di questo mezzo.
Già il primo trailer di
Spider-Man: Far From Home aveva mostrato l’arrivo
degli Elementali
sulla laguna, ma ovviamente in forma di fuoco e acqua e non come
vere persone in realtà non li ha mostrati come persone. Qui invece
i Lego sembrano suggerire che gli antagonisti di Spidey
compariranno anche in carne e ossa, come Hydro-Man, ed è possibile
che questa sequenza con l’aereo coinvolgerà alcuni di loro nella
maniera più inaspettata.
E a quanto pare anche il ruolo di
Happy sarà sorprendentemente più in vista rispetto al primo film,
forse per “sostituire” l’assenza del vero mentore di Peter, Tony
Stark, impegnato chissà dove con Pepper Potts…
Diretto ancora una volta da Jon
Watts, Spider-Man: Far From
Home arriverà nelle sale il 5
luglio 2019. Confermati nel cast del
film il protagonista Tom
Holland nei panni di Peter
Parker, Marisa Tomei in quelli di zia
May e Zendaya in quelli di
Michelle, Samuel L. Jackson in quelli di
Nick Fury e Cobie Smulders in quelli
di Maria Hill.
Le riprese del film sono durate
circa tre mesi, e nella maggior parte delle foto circolate in rete
abbiamo visto Peter Parker alle prese con Michelle. Naturalmente il
film vedrà tornare anche Flash Thompson (Tony
Revolori) e Ned Leeds (Jacob Batalon),
gli altri compagni di scuola di Peter. Ma cosa conosciamo realmente
della trama e quali teorie circolano intorno al nuovo titolo dei
Marvel Studios?
Per quanto riguarda le novità del
sequel, la tuta di metallo di Peter dovrebbe essere una
versione rimodellata di quella di Iron
Spider. vista in Avengers: Infinity War.
Questa nuova tuta, prevede anche una nuova maschera, con degli
occhiali al posto delle orbite bianche, come da tradizione, questo
perché è ovvio che il personaggio abbia bisogno di una nuova
maschera dopo che la sua precedente è andata distrutta su Titano,
durante il confronto con Thanos e prima della sua
disintegrazione.
Dieci anni e ventidue film dopo
l’Infinity Saga si avvia alla sua conclusione: tutte le trame
costruite finora dal MCU verranno sciolte da Avengers:
Endgame, il culmine narrativo di un universo condiviso
che ha fatto la storia del cinema.
Per celebrare questa importantissima
tappa e in previsione dell’imminente uscita del quarto capitolo sui
Vendicatori fissata la prossima settimana, i Marvel Studios hanno
diffuso il trailer finale di Endgame che ripercorre tutti i film,
da Iron Man ad Infinity
War, i momenti più toccanti, l’ingresso in scena dei
personaggi e molto altro in un tributo che farà commuovere i
fan.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Il film con Robert Downey Jr. che riporta sul
grande schermo il Dottor Doolittle è in fase di
massicce riprese aggiuntive. Dopo aver spostato tre volte la data
d’uscita, la Universal vuole assicurarsi di realizzare il film che
tutti i fan stanno aspettando, aggiungendo altre date ai reshooting
già previsti e sperando che il film possa prendere la forma
desiderata.
Stando a quanto riferisce Collider,
quando i produttori Joe Roth, Jeff
Kirschenbaum e Susan Downey hanno visto
il primo cut del film, hanno riscontrato problemi con gli effetti
visivi e con l’aspetto comico del film. Così hanno deciso di
rinnovare il prodotto. Chris McKay (The
LEGO Movie – Batman) è stato aggiunto al progetto per
salvare il film, scrivendo nuovo materiale.
McKay si è dimostrato allineato con
le intenzioni produttive, data la sua esperienza e l’irriverente
approccio alla commedia di Robert Downey Jr. Dal momento che però
non era disponibile anche per supervisionare le riprese aggiuntive,
McKay ha raccomandato Jonathan Liebesman come suo sostituto sul
set, anche se Stephen Gaghan rimarrà accreditato come
regista.
Nel cast
vocale del film ci sono Rami Malek, Emma
Thompson, Michael Sheen, Selena Gomez, Octavia Spencer, Antonio
Banderas, John Cena, Marion Cotillard e Tom
Holland.
Robert Downey
Jr. è impegnato al momento nel press tour di Avengers:
Endgame, che si concluderà il 26 aprile con l’uscita
del film in tutto il mondo (da noi in Italia il film è programmato
per il 24 aprile).
Il Dottor Dolittle
è stato creato dall’autore britannico Hugh
Lofting nel 1920. L’epoca Vittoriana, un medico decide di
curare animali invece che persone perché si scopre in grado di
parlare con loro.
Già nel 1967 c’era stato un
adattamento per il cinema, con Rex Harrison
che interpretò il personaggio e il film che vinse due Oscar, per la
migliore canzone e per gli effetti visivi.
Screen Junkies ha dedicato
il suo nuovo capitolo di Honest Trailer a Glass,
il film di M. Night Shyamalan che ha riportato sul
grande schermo David Dunne e Elijah Price, i protagonisti di
Unbreakable, del 2000. Con loro anche Kevin Crumb,
protagonista di Split.
Con questi tre film, il regista de
Il Sesto Senso ha realizzato la sua trilogia
supereroistica. Di seguito, il divertente trailer che si prende
gioco della pellicola con Bruce Willis, Samuel L.
Jackson e James McAvoy.
Uscito al cinema il 17 gennaio 2019,
Glass è il nuovo film di M. Night
Shyamalan, il regista de Il Sesto Senso e
The Village.
Interpretato da Samuel L.
Jackson, James Mcavoy, Bruce Willis e dall’attrice
vincitrice del Golden Globe®
Sarah Paulson, il film porta avanti le
vicende narrate in Unbreakable – Il
Predestinato(2000)
e Split (2016), entrambi scritti e
diretti dallo stesso Shyamalan.
Glass vede David Dunn all’inseguimento
dell’identità sovrumana di Kevin Wendell Crumb, ovvero la Bestia,
in un susseguirsi di incontri sempre
più pericolosi. Elijah Price, noto anche con lo
pseudonimo de “l’Uomo di Vetro”, emergerà dall’ombra in possesso di
segreti decisivi per entrambi gli uomini.
Si uniscono al cast anche
Spencer Treat Clark (Unbreakable – Il
Predestinato) e da Charlayne
Woodard (Unbreakable – Il
Predestinato), che interpretano nuovamente il figlio di
Dunn e la madre di Price.
Così come accaduto per
Infinity War, anche con l’approssimarsi
dell’uscita di Avengers: Endgame la Marvel chiede ai propri fan di non
fare spoiler dal film, cosa che purtroppo è già accaduta con un
breve video leak che però è
stato oscurato dalla rete nelle ultime ore.
Se per IW l’hashtag era
#ThanosDemandsYourSilence (Thanos chiede il vostro silenzio),
questa volta sono i registi del film, i Fratelli Russo, a dire:
#DontspoilEndgame. Ecco di seguito la traduzione della
lettera che i Russo hanno condiviso su Instagram:
Eccoci, Questa è la fine. La fine di un mosaico narrativo
senza precedenti, durato undici anni e undici
franchise.
Per tutti quelli che hanno fatto questo viaggio con noi
dall’inizio, condividendo gioie e dolori con la vostra famiglia, i
vostri amici, i vostri compagni di classe, i vostri colleghi.
Investendo così tanto in ogni personaggio e in ogni storia.
Ridendo, esultando, piangendo. Dando così tanto liberamente i
vostri pensieri ed emozioni in conversazioni accese, teorie, fan
art, e fan fiction. Per favore, sappiate che noi due, insieme a
tutti quelli coinvolti in Endgame, abbiamo lavorato senza sosta per
gli ultimi tre anni con la sola intenzione di consegnarvi una
sorprendente, emozionante, potente conclusione della Infinity
Saga.
Poiché così tanti di voi hanno investito il loro tempo, il
loro cuore, le loro anime in queste storie, siamo qui a chiedere
ancora una volta il vostro aiuto.
Quando vedrete nelle prossime settimane Endgame, per favore
non lo rovinate agli altri, allo stesso modo in cui vorreste non
venisse rovinato a voi.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Sembra che il Festival di
Cannes 2019 abbia cominciato a calare i propri assi per il
concorso. Non solo Refn e Jarmusch, ma anche Xavier
Dolan, Pedro Almodovar, Terrence Malick, Bong
Joon-ho e Ken Loach sembrano molto
vicini alla selezione ufficiale del concorso per la 72° edizione
del festival francese.
Matthias & Maxime
di Dolan, Dolor y Gloria di Almodovar,
Sorry We Missed You di Loach dovrebbero unirsi a
The Dead Don’t Die di Jarmusch per il concorso
ufficiale. A questi si aggiungono anche A Hidden
Life di Malick (precedentemente noto come Radegund);
Parasite di Bong; Traitor di Marco Bellocchio; Ahmed di Jean-Pierre
e Luc Dardenne; Nighthawk di Kleber Mendonça Filho.
L’annuncio della line-up è prevista
per giovedì a Parigi dal direttore artistico di Cannes Thierry
Fremaux. La lista è ancora in fase di definizione, ma molti titoli
sono abbastanza sicuri. Due titoli appaiono praticamente certi:
Frankie, del regista statunitense vincitore di
Sundance Ira Sachs, con Isabelle Huppert
(Elle), e Portrait of a Lady on Fire, un
dramma femminile ambientato nel 18 ° secolo, diretto da Celine
Sciamma.
Il film di Quentin
Tarantino ambientati nel 1969, C’era una volta a
Hollywood, con Leonardo DiCaprio, Brad
Pitt e Margot Robbie, è ancora in
post-produzione e potrebbe non essere annunciato alla conferenza
stampa di giovedì, ma dovrebbe essere aggiunto alla line-up della
competizione in un secondo momento.
Si dice che Tarantino sia desideroso
di presentare il film al festival il 21 maggio per celebrare il 25
° anniversario della prima mondiale di Pulp Fiction proprio sulla
Croisette, ma la post-produzione sta prendendo più tempo di quanto
inizialmente previsto. Se il film di Tarantino non dovesse essere
pronto per il festival, Sony ha un’altra opzione glamour per la
competizione: le Piccole donne di Greta
Gerwig, che pure è in post, ma dovrebbe essere pronto in
tempo per la premiere di Cannes.
Il festival di Cannes 2019 si
svolgerà dal 14 al 25 maggio.
I Marvel Studios hanno messo in piedi
una strategica campagna marketing (quasi) perfetta per conservare
tutti i segreti relativi alla trama di Avengers:
Engame, ma alcuni dettagli sono comunque trapelati
grazie a diversi immagini leak del merchandise.
Ecco di seguito i migliori spoiler rivelati da giocattoli, set
Lego e action figure:
Il ritorno di Valchiria
Le foto leak
del merchandise sembrano aver confermato il
ritorno in scena di un personaggio che avevamo smarrito
dopo la fine di Thor: Ragnarok e
che quindi potrebbe essere sopravvissuto alla Decimazione
di Infinity
War: Valchiria, la guerriera
asgardiana interpretata nel MCU da Tessa
Thompson.
Ma non finisce qui:
anche Star-Lord e Black
Panther fanno parte del gruppo, entrambi vittime
dello schiocco…ciò significa che rivedremo anche loro?
La nuova arma di Thanos
Ora che Thanos ha
collezionato tutte le gemme dell’infinito sembra quasi impossibile
batterlo. Thor ha avuto la sua occasione con la Stormbreaker in
Infinity
War, ma non ha puntato alla testa, e le abilità del
Titano Pazzo sono, al momento, limitate solo dalla sua
immaginazione.
Forse in Endgame non chiederà aiuto
soltanto al Guanto, ma ad una nuova arma (una lama doppia) svelata
dall’action figure della Marvel Legends e che lo rende ancora più
minaccioso.
L’attacco al quartier generale degli Avengers
I trailer di Avengers:
Endgame ci hanno mostrato gli eroi sopravvissuti
riuniti al quartier generale dei Vendicatori mentre pianificano il
contrattacco su Thanos. Pronti ad avventurarsi nello spazio, i
protagonisti potrebbero essere attaccati da un esercito di
Outriders e da Thanos stesso, come rivelato da uno dei set
lego.
“Avengers Compound Battle” include
infatti Captain Marvel, Iron Man, Nebula, Ant-Man e Hulk, con il
Titano che indossa sia il suo guanto che la sua armatura da
battaglia. Sarà davvero così?
L’update dell’armatura di Iron Man
Sempre a proposito del supereroe
interpretato da Robert Downey
Jr., le immagini ufficiali dell’action figure firmata
Hot Toys hanno rivelato tutti i dettagli della nuova Mark
85.
Tra questi ci sono due versioni
dell’elmetto intercambiabili e una funzione di illuminazione a LED
che rendono il design dell’armatura di Iron Man ancora più
complessa delle versioni precedenti. Rimane intatto l’Arc Reactor
sul petto e il Nano Lightning Refocuser posizionato sulla schiena
più altri accessori la cui funzione verrà probabilmente rivelata
nel film.
Tony Stark torna sulla Terra
Avevamo lasciato Tony
Stark ferito, bloccato sul pianeta Titano e sconvolto per
la morte di Peter Parker e dei colleghi eroi, e soltanto grazie
all’ultimo trailer abbiamo scoperto che tornerà sano e salvo sulla
Terra.
Prima però, grazie alle immagini
leak dei giocattoli dedicati al film, avevamo già capito che Iron
Man avrebbe fatto ritorno a casa indossando lo stesso abito da
Regno Quantico degli altri Avengers…
La battaglia nella base di Iron Man
Sebbene i Marvel Studios facciano
del loro meglio per mantenere segrete le più importanti sequenze di
battaglia dei film, un set lego relativo a Endgame
potrebbe aver rivelato lo scontro fra Iron Man e
gli Outriders di Thanos all’interno della “Iron Man Hall of
Armour”, il luogo dove sono custodite tutte le armature
dell’eroe.
Sarà davvero così o è solo un modo
per confonderci le idee? Di certo c’è che rivisiteremo eventi del
passato…
Il primo costume di Hulk
Arriviamo a Hulk,
che a differenza degli altri Vendicatori non ha mai avuto un
costume vero e proprio da indossare in battaglia. Ma a quanto pare
in Endgame sfoggerà
un’uniforme mai vista prima nel MCU.
Il look presenta un costume viola e
nero slim-fit con il gigante di giada impegnato a utilizzare dei
pezzi di metallo affilato come armi. Chissà in che occasione
verranno fuori…
Il ritorno di Ebony Maw
La Marvel lancerà le nuove action
figure della linea Marvel Legends nel corso di quest’anno, e
insieme a quelle degli eroi e di Thanos è spuntata anche quella
dedicata a Ebony Maw, il potente stregone
dell’Ordine Nero morto in Infinity
War.
Questo significa che il braccio
destro del Titano Pazzo tornerà in Endgame?
Altamente probabile, e forse sarà proprio Thanos con una delle
gemme dell’infinito a riportarlo in vita.
Lo scudo originale di Cap
Lo scontro fra Steve Rogers e Tony
Stark in Civil War era culminato con Cap che
rinunciava al suo scudo forgiato da Howard Stark negli anni
Quaranta appositamente per lui. Un momento indimenticabile che
fatichiamo a cancellare dalla memoria.
Tuttavia il merchandise sembra
confermare che dopo la battaglia di Wakanda in Infinity
War Steve tornerà al vecchio Shield del passato…sarà
davvero così?
Steve in moto contro gli Outriders
Vendicatori, eroi e guerrieri
wakandiani hanno combattuto con onore nelle terre africane contro
Proxima Midnight e l’esercito di Thanos nel finale di Infinity
War, neutralizzando innumerevoli Outriders, ma diversi
indizi ci confermano che questi mostri torneranno anche in Endgame per
la rivincita.
E se fosse Captain
America ad affrontarli, da solo a bordo della sua moto?
Questo set Lego sembra suggerirlo…Inoltre noterete il costume
bianco da Regno Quantico indossato da Steve per l’occasione: in
quale anno ci troviamo?