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Il Buco: la recensione del nuovo film Netflix

Il Buco: la recensione del nuovo film Netflix

Un libro ed un coltello, sono questi i due oggetti che meglio descrivono Il Buco, nuovo film Netflix che segna l’esordio alla regia dello spagnolo Galder Gaztelu-Urrutia. Due oggetti che si pongono in contrapposizione per il loro valore metaforico, e che possono essere facilmente utilizzati per riassumere le due forze che si danno battaglia all’interno di un discorso sulla lotta di classe qui particolarmente esplicito. Presentato in anteprima mondiale al Toronto International Film Festival, la pellicola spagnola si è infatti distinta per il suo intreccio tra fantascienza distopica e horror, ed è ora disponibile al pubblico sulla celebre piattaforma streaming.

Protagonista del film è un uomo di nome Goreng (Iván Massagué), il quale si risveglia in quello che viene chiamato il buco. Questo edificio, che si estende in verticale, è composto di innumerevoli livelli, i quali presentano un foro rettangolare al centro. Da qui, una volta al giorno, passa una piattaforma che si rivela essere una tavola imbandita. Il meccanismo è semplice: chi sta più in alto ha la possibilità di sfamarsi, chi si trova ai livelli inferiori finirà invece con l’avere da mangiare solamente gli scarti.

Il Buco: la legge del coltello e la sapienza del libro

All’interno del film non esiste altra ambientazione se non quella rinominata il buco. Questo non è altro se non una prigione infernale, dove i detenuti possono portare con sé un solo oggetto di propria scelta. Per Goreng, il protagonista, si tratta del romanzo Don Chisciotte de la Mancia, per il suo compagno di livello, il viscido Trimagasi, è invece un affilatissimo coltello. Nella loro scelta si ritrova così da subito la lotta tra la forza bruta e l’intelletto, in una dialettica che si articolerà per l’intera narrazione. Compreso infatti il meccanismo che porta chi sta sopra a vivere a discapito di chi sta sotto, il protagonista cercherà di usare il cervello per cambiare quell’ordine innaturale delle cose, ottenendo tuttavia scarso successo.

Si parla di lotta di classe, dunque, e l’esordiente regista e sceneggiatore spagnolo sceglie di farlo attraverso un ambiente probabilmente fin troppo esplicito a riguardo, ma che viene arricchito da quei dettagli che rendono la visione più interessante di tante altre opere a riguardo. Questo perché all’interno di un film che fa della metafora il proprio strumento di comunicazione prediletto, Gatzelu-Urrutia costruisce una serie di indizi, riferimenti e chiavi di lettura che stimolano lo spettatore, introducendolo in una serie di perversi meccanismi dai quali è difficile uscire.

Se Il Buco è in modo anche ovvio una gigantesca rappresentazione dell’inferno dantesco, con i suoi gironi e personaggi raccapriccianti, ciò che emerge realmente è l’utilizzo di un genere popolare per trattare un tema sociale oggi particolarmente presente al cinema. Difficile non pensare all’ormai iconico Parasite, di Bong Joon-Ho, mentre in questa variante spagnola del tema si ritrova un occhio meno imparziale e più pronto al giudizio di quanti fanno prevalere la propria individualità a discapito dei meno fortunati.

Il buco film

Il Buco: la recensione del film

Il nuovo film Netflix si inserisce all’interno di un catalogo dove distopia e tematiche sociali non mancano di certo, e sembrano anzi essere particolarmente sostenute dall’azienda di streaming. Ciò che, al di là dei diversi riferimenti biblici, letterari o sociali, appare interessante all’interno della pellicola è l’abilità dell’autore nell’affermare la propria regia. Pur trovandosi all’interno di un unico, minimale ambiente, risulta infatti difficile avvertire una sensazione di stanchezza nel corso della visione.

Gatzelu-Urrutia è attento a costruire una grande varietà nelle inquadrature, permettendo così allo spettatore di non assistere a qualcosa di troppo ripetitivo, ma al contrario catturandone l’attenzione con una messa in scena stimolante, dove non manca una generale claustrofobia, essenziale per sostenere il tono orrorifico che il film assume con il procedere della narrazione.

Con Il Buco, lo spettatore ha sul piatto molto di cui poter riflettere, con la pellicola che non manca di arrivare a proporre una propria interpretazione del problema e delle sue possibili soluzioni. E se in parte a penalizzare il film può essere la costruzione visiva della metafora trattata, che rischia di essere didascalica per il tema, è nella costruzione della messa in scena che si possono fortunatamente ritrovare le idee più brillanti, che conferiscono un carattere unico all’intero lungometraggio.

Black Panther: un Killmonger fedele ai fumetti nei nuovi concept

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Black Panther: un Killmonger fedele ai fumetti nei nuovi concept

I nuovi concept art di Black Panther mostrano dei bozzetti non utilizzati per il costume di Erik Killmonger, interpretato da Michael B. Jordan.

Black Panther / T’Challa (con il volto di Chadwick Boseman) è stato presentato nel MCU in Captain America: Civil War, nel 2016, e due anni dopo ha avuto il suo film da protagonista. Black Panther è stato un enorme successo per la Marvel, incassando oltre $ 1,3 miliardi in tutto il mondo e diventando il primo film basato su un personaggi dei fumetti ad essere nominato agli Oscar nella categoria miglior film.

La storia segue le peripezie di T’Challa all’indomani di Civil War e della morte del re, suo padre, nel momento in cui si trova lui a dover gestire il regno e ad imparare ad essere re.  Lo scorso anno è stato annunciato ufficialmente un sequel previsto per maggio 2022, che riporterà Boseman nei panni del protagonista e alla regia di nuovo Ryan Coogler.

Uno dei punti più alti di Black Panther è stato senza dubbio la rappresentazione del villain, Killmonger. Jordan è stato ampiamente elogiato per la sua interpretazione e Killmonger è diventato istantaneamente uno dei migliori cattivi dell’MCU.

Questo perché questo villain in particolare ha delle motivazioni comprensibili a tutti e con lui si può entrare in relazione. Alla fine, Killmonger muore dopo uno scontro con T’Challa, e sebbene T’Challa si sia offerto di salvarlo, lui rifiuta il suo aiuto per irmanere fedele ai suoi ideali. Molti sperano che Killmonger tornerà in qualche modo in Black Panther 2, anche se nulla è stato confermato. Tuttavia, Jordan riprenderà il ruolo nella serie animata Disney+ What If …? che ci mostrerà un futuro alternativo per il personaggio.

Il concept artist in forze alla Marvel, Rodney Fuentebella, ha condiviso due progetti inutilizzati per Killmonger su Instagram. Il primo mostra una versione accurata rispetto ai fumetti della maschera e il secondo un costume tattico di Killmonger che Fuentebella ha descritto come un “look mimetico avanzato”.

Sebbene non siano del tutto uguali al suo outfit su carta, i due disegni presentano alcune somiglianze con l’originale. Eccoli di seguito:

Ant-Man 3: la Marvel assume lo sceneggiatore di Rick e Morty

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Ant-Man 3: la Marvel assume lo sceneggiatore di Rick e Morty

La Marvel ha assunto Jeff Loveness per lavorare alla sceneggiatura di Ant-Man 3, a riferirlo è  THR. Secondo il report, lo sceneggiatore della serie del blocco Adult Swim, Rick e Morty, affiancherà Paul Rudd nella stesura del copione di quello che dovrebbe confermarsi essere il franchise più leggero trai vari titoli che compongono il MCU.

Già in precedenza, le avventure di Scott Lang sono state applaudite dal pubblico come un leggero divertissement, che ha aiutato a stemperare l’emozione forte di titoli come Infinity War, ad esempio, che si conclude con la sconfitta degli Avengers.

Anche se Ant-Man 3 è attualmente senza una data di uscita ufficiale, i Marvel Studios stanno facendo delle mosse per spingere in avanti la produzione del titolo in cui Lang e la sua banda torneranno a fare danni.

Ant-Man 3: Michael Peña sulle riprese e sul ritorno di Luis

Secondo quanto riferisce The Hollywood Reporter, Leveness ha firmato questo accordo proprio nel momento in cui il mondo del cinema è completamente bloccato, a testimonianza che nonostante la difficoltà del momento, si pensa già al futuro.

L’ultimo film di questo franchise che abbiamo visto al cinema è stato Ant-Man and the Wasp, diretto da Peyton Reed. Il cast del film comprende Paul Rudd, Evangeline Lilly, Bobby Cannavale, Michael Pena, Judy Greer, Michael Douglas, Michelle Pfeiffer, Laurence Fishbourne, Hannah John-Kamen e Walton Goggins.

Scott Derrickson favorevole alla posticipazione dei blockbuster del prossimo anno

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Ieri la Disney ha annunciato tutte le nuove date di uscita dei prossimi titoli blockbuster. L’emergenza coronavirus ha ovviamente imposto allo Studio di posticiparne le uscite ma anche di posticipare la lavorazione di molti degli altri progetti in cantiere.

In particolare, tutti i nuovi film Marvel Studios, sotto l’enorme ombrello Disney, sono stati posticipati e sembra che Scott Derrickson, regista di Doctor Strange che però ha lasciato la regia del sequel, sia molto felice di questo spostamento.

La ragione è presto detta: posticipare la produzione effettiva del film significa lasciare più tempo e spazio alla scrittura che, non importa quanto sia grande il film, dovrebbe rimanere la parte più importante del processo.

Ecco cosa scrive su Twitter il regista: “Il ritardo dell’uscita di tutti questi grandi film blockbuster migliorerà la loro qualità, ci sarà più tempo per la sceneggiatura e per lo sviluppo dell’aspetto visivo. 

Blade Runner ha quell’aspetto incredibile perché Ridley Scott e il suo team lavorarono un intero anno, dal ’80 al ’81 con gli attori e gli sceneggiatori per perfezionare l’aspetto visivo del film.”

E poi aggiunge: “Inoltre, abbiamo ritardato l’uscita di Doctor Strange di cinque mesi pur di avere Benedict Cumberbatch. Se non lo avessimo fatto, non avremmo avuto quel tempo per la sceneggiatura o per capire come gestire al meglio gli effetti visivi”

https://twitter.com/scottderrickson/status/1246188776587776002?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1246188776587776002&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Fdoctor-strange-director-scott-derrickson-movie-release-delays-better%2F

Senza dubbio la posizione del regista è artisticamente condivisibile, ma resta sicuramente difficile per Disney e Marvel Studios gestire questa situazione senza precedenti che mette in ginocchio l’industria cinematografica.

Tutti i film Marvel in programma saranno spostati. Ecco le nuove date: Black Widow 6 novembre, Gli Eterni 12 febbraio 2021, Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli 7 maggio 2021, Doctor Strange 2 5 novembre 2021. Questi spostamento spingono Thor: Love And Thunder al 18 febbraio 2022. La data del 6 maggio 2022 di Black Panther 2 è invariata, mentre il Capitano Marvel 2 si sposta di due settimane all’8 luglio 2022.

William Hurt: 10 cose che non sai sull’attore

William Hurt: 10 cose che non sai sull’attore

Affermatosi come uno dei più interessanti interpreti degli anni Ottanta, William Hurt ha guadagnato celebrità ruolo dopo ruolo, arrivando ad ottenere alcuni dei più prestigiosi riconoscimenti dell’industria statunitense. Negli anni non ha mai smesso di prendere parte a quelli che si sono rivelati grandi successi cinematografici, mettendo continuamente in mostra la sua duttilità d’interprete. Ecco 10 cose che non sai di William Hurt.

Parte delle cose che non sai sull’attore

William Hurt figli

William Hurt: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attore debutta al cinema nel 1980 con il film Stati di allucinazione, con cui ottiene una prima notorietà. Si afferma poi come interprete grazie a pellicole come Brivido caldo (1981), Il grande freddo (1983), Il bacio della donna ragno (1985), Dentro la notizia (1987) e Alice (1990). Successivamente recita anche in La peste (1992), Jane Eyre (1996), Dark City (1998), Sunshine (1999), A.I. – Intelligenza artificiale (2001), Ipotesi di reato (2002), A History of Violence (2005), con Viggo Mortensen, Syriana (2005), Into the Wild (2007), di Sean Penn, L’incredibile Hulk (2008), Robin Hood (2010), Captain America: Civil War (2016), con Chris Evans e Robert Downey Jr., Avenger: Infinity War (2018), Avengers: Endgame (2019) e Black Widow (2020), con Scarlett Johansson.

9. Ha preso parte a produzioni televisive. Nel corso della sua carriera Hurt non ha mancato di recitare anche per il piccolo schermo, comparendo ad esempio in film come Varian Fry – Un eroe dimenticato (2001) e Too Big to Fail – Il crollo dei giganti (2011), con anche l’attore Paul Giamatti. Negli ultimi anni ha invece recitato nelle serie Frankenstein (2004), Incubi e deliri (2006), Damages (2009), Moby Dick (2011), Bonnie & Clyde (2013), Humans (2015), Golia (2016) e Beowulf: Return to the Shieldlands (2016).

8. È stato più volte nominato all’Oscar. Ad oggi Hurt vanta ben quattro nomination al premio Oscar. Alla sua prima candidatura, nel 1986, ha vinto il prestigioso premio come miglior attore per Il bacio della donna ragno. Viene nominato nella medesima categoria anche nel 1987 per Figlio di un dio minore, e nel 1988 per Dentro la notizia. Nel 2006 viene invece nominato come miglior attore non protagonista per A History of Violence.

William Hurt: i figli dell’attore

7. Ha avuto diversi figli da più relazioni. L’attore diventa padre per la prima volta nel 1982, quando dà alla luce un bambino dalla relazione avuta con la sceneggiatrice Sandra Jennings. Successivamente, dal matrimonio con Heidi Henderson, diventa padre di altri due figli, nati rispettivamente nel 1989 e nel 1991. Nel 1994 nasce l’ultima figlia, avuta dalla sua relazione con l’attrice Sandrine Bonnaire, conosciuta sul set del film La peste.

William Hurt: il suo 2019

6. Ha recitato in diversi film. Il 2019 è stato un anno particolarmente ricco per l’attore. Non solo questi è apparso sul grande schermo nuovamente nei panni del Generale Ross in Avengers: Endgame, ma ha anche preso parte alle riprese del film Black Widow, con Scarlett Johansson, dove comparirà nuovamente nei panni del personaggio.

Parte delle cose che non sai sull’attore

William Hurt Hulk

William Hurt in L’incredibile Hulk

5. Ha interpretato un celebre personaggio. L’attore diventa noto all’interno del Marvel Cinematic Universe per aver dato vita al Generale Ross, uno dei principali opponenti di Bruce Banner e Hulk. Originariamente l’attore Sam Elliott chiese di poter ricoprire nuovamente il ruolo, avendolo interpretato nell’Hulk del 2003, ma la produzione preferì assegnarlo ad un nuovo volto, scegliendo quello di Hurt.

4. Si è ispirato ad un celebre personaggio della letteratura. Per dar vita al suo Generale Ross, l’attore ha affermato di essersi ispirato al celebre capitano Achab, che nel romanzo Moby Dick dà la caccia alla celebre balena bianca. Per Hurt, Ross dà vita allo stesso modo ad un’ossessiva caccia al celebre gigante verde.

3. È l’unico attore del film ad aver ripreso il suo ruolo. Del cast del film, composto tra gli altri dall’attore Edward Norton, Hurt è l’unico che avrebbe ripreso il proprio ruolo anche per successivi film Marvel. È infatti poi ricomparso in Captain America: Civil War, in Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame.

William Hurt in Avengers

2. I registi lo hanno voluto nel film. Dopo essere comparso in L’incredibile Hulk, Hurt torna a vestire i panni del Generale Ross soltanto dopo diversi anni. I registi Anthony e Joe Russo hanno infatti espresso il desiderio di poter includere l’attore nei film Marvel da loro diretti, poiché pensavano che il personaggio fosse stato ingiustamente dimenticato.

William Hurt: età e altezza

1. William Hurt è nato a Washington, Stati Uniti, il 20 marzo 1950. L’attore è alto complessivamente 188 centimetri.

Fonte: IMDb

Mickey Rourke: 10 cose che non sai sull’attore

Mickey Rourke: 10 cose che non sai sull’attore

Mickey Rourke è stato uno degli attori più popolari degli anni ’80, caduto però poi nel silenzio anche per via della sua turbolenta vita al di fuori dello schermo. Riportato a nuova vita dal film The Wrestler, Rourke è riuscito ad affermare nuovamente la propria figura, fondata sul ruolo dell’antieroe dal carattere ruvido e solitario. Si è così trovato a vivere una seconda giovinezza cinematografica, dimostrando ancora di poter essere quell’interprete drammatico di grande levatura, il quale nasconde talento dietro ad ogni cicatrice.

Ecco 10 cose che non sai di Mickey Rourke.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Mickey Rourke pugile

Mickey Rourke: i film in cui ha recitato

10. Ha avuto una lunga carriera con celebri lungometraggi. Rourke esordisce al cinema con un ruolo nel film 1941 – Allarme a Hollywood (1979), per poi prendere parte a celebri pellicole come I cancelli del cielo (1980), Brivido caldo (1981), Rusty il selvaggio (1983), L’anno del dragone (1985), 9 settimane e ½ (1986) e Angel Heart (1987), con Robert De Niro. Negli anni successivi l’attore vive un forte declino, che lo porterà anche ad abbandonare temporaneamente le scene. Torna alla ribalta soltanto nel 2008, quando viene scelto come protagonista del film The Wrestler, dove recita accanto a Marisa Tomei e Evan Rachel Wood. Da quel momento vive una nuova parentesi di popolarità, che lo porta ad apparire in film come Iron Man 2 (2010), con Robert Downey Jr., I Mercenari (2010), di Sylvester Stallone, Immortals (2011) e Sin City – Una donna per cui uccidere (2014), con Eva Green.

9. Ha scritto alcune sceneggiature. Nel corso della sua carriera Rourke non si è limitato soltanto alla recitazione, collaborando anche alla scrittura di alcuni soggetti e sceneggiature di film a cui si è dichiarato particolarmente legato. Tra queste si annoverano il drammatico Homeboy (1988), incentrato sul pugile Johnny Walker, F.T.W. – Fuck The World (1994), la cui vicenda ruota intorno ad un cowboy accusato d’omicidio, e Bullet (1995), con protagonista un ex detenuto in cerca di riscatto. Rourke è poi apparso in qualità di protagonista all’interno di questi film.

8. È stato nominato all’Oscar. Nel 2008 l’attore ottiene grandi attenzioni all’interno di Hollywood per il suo ruolo in The Wrestler. Grazie a questo film non solo rilancia la propria carriera, ma inizia a ricevere sempre più riconoscimenti durante la stagione dei premi. Arriva infine ad ottenere la sua prima nomination come miglior attore ai prestigiosi premi Oscar. Qui viene tuttavia sconfitto dall’amico Sean Penn, ma grazie a tale fortunata stagione Rourke ottiene la possibilità di rientrare a far parte dell’industria, ottenendo nuovi ruoli di rilievo in importanti film.

Mickey Rourke: chi è sua moglie

7. Si è sposato due volte. Nel 1981 l’attore sposa Debra Feuer, con la quale reciterà insieme nel film Homeboy. Poco dopo aver girato la pellicola, tuttavia, i due annunciano il divorzio nel 1989. Successivamente si sposa una seconda volta con l’attrice Carré Otis, conosciuta sul set del film softcore Orchidea selvaggia. Dopo una turbolenta relazione, anche il secondo matrimonio di Rourke finisce con il divorzio, annunciato nel 1998. Attualmente non è noto se l’attore si impegnato in una relazione sentimentale o meno.

Mickey Rourke e la carriera da pugile

6. Ha avuto una promettente carriera nel pugilato. Prima di entrare nel mondo della recitazione Rourke si è costruito una certa fama come pugile, con un’attività dilettantistica che vantava 17 incontri vinti per KO su 20 totali. L’attore abbandona però lo sport, salvo riprenderlo nei primi anni Novanta. Qui si riconferma ancora come un pugile particolarmente forte, ma non riesce a raggiungere una caratura sportiva di livello nazionale. Per tale motivo, dopo poco decide di abbandonare per sempre la disciplina, affermando che tale periodo gli è però servito per ritrovare la grinta giusta per recitare.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Mickey Rourke The Wreslter

Mickey Rourke in The Wrestler

5. Si è realmente procurato delle ferite. Nel mondo del wrestling è pratica diffusa quella di procurarsi delle piccole ferite con dei rasoi per aggiungere “colore” all’incontro, spargendo così del sangue sul ring. Anche Rourke, nel ricoprire il ruolo del lottatore Randy Robinson, decise di adottare tale stratagemma, ferendosi realmente la fronte per aggiungere realismo alla scena. I tagli da lui eseguiti sono sempre stati sotto controllo, ma hanno certamente sconvolto gli spettatori per via della loro cruda realisticità.

4. Era la prima e unica scelta per il ruolo. Quando il regista Darren Aronofsky propose il film ai produttori, questi non erano d’accordo con la scelta di Rourke per il protagonista, considerando questi un attore ormai fuori dai radar dell’industria. Al suo posto suggerirono l’attore Nicolas Cage. Il regista, tuttavia, si oppose però in modo ferreo a tale proposta, insistendo e infine riuscendo ad ottenere che fosse chi diceva lui a ricoprire la parte. La scelta si rivelò poi ovviamente vincente, e la performance di Rourke ha certamente contribuito al successo del film.

3. Non era convinto di voler accettare la parte. Nonostante fosse la prima ed unica scelta del regista, Rourke si era inizialmente dimostrato restio all’idea di accettare la parte, non apprezzando particolarmente né la sceneggiatura né il mondo del wrestling. Pur di convincerlo, Aronofsky gli permise allora di riscrivere insieme alcuni dialoghi e scene, così da spingerlo ad accettare la parte. Rourke si dedicò dunque a perfezionare il personaggio, rendendolo più vicino alle proprie corde e al proprio vissuto. In seguito a ciò, si convinse ad accettare la parte.

Mickey Rourke in Iron Man 2

2. Ha partecipato alla costruzione del personaggio. Per ricoprire il ruolo del villain Whiplash in Iron Man 2, l’attore ha richiesto di poter lavorare personalmente sull’aspetto estetico del personaggio. Diede così il suo parere su alcuni dei tatuaggi previsti per la parte, così come sulla dentiera dorata e perfino sul pappagallino che il personaggio porta sempre con sé. Ha poi preteso di poter recitare metà delle sue battute in russo, sostenendo che questo avrebbe conferito ulteriore carattere al personaggio e alla sua interpretazione.

Mickey Rourke: età, altezza e dov’è oggi

1. Mickey Rourke è nato a Schenectady, New York, Stati Uniti, il 16 settembre 1952. L’attore è alto complessivamente 180 centimetri. Dopo aver vissuto una seconda possibilità all’interno di Hollywood, ad oggi l’attore sembra essere tornato ad apparire prevalentemente in progetti di scarso rilievo, mantenendo però una certa prolificità.

Fonte: IMDb

 

David Dastmalchian: 10 cose che non sai sull’attore

David Dastmalchian: 10 cose che non sai sull’attore

L’attore David Dastmalchian ha negli anni collezionato partecipazioni da caratterista in diversi celebri film. Così facendo ha potuto guadagnare una buona notorietà agli occhi di pubblico e critica, dimostrando inoltre la sua versatilità attraverso i generi, con una particolare predilezione per il l’action e i cinecomic. Ecco 10 cose che non sai di David Dastmalchian.

Parte delle cose che non sai sull’attore

David Dastmalchian Il cavaliere oscuro

David Dastmalchian: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. Dastmalchian esordisce al cinema nel 2008, ricoprendo un piccolo ruolo nel film Il cavaliere oscuro, con protagonista Christian Bale. Successivamente recita in The Horsemen (2009), Prisoners (2013), con Hugh Jackman, Angry Video Game Nerd: The Movie (2014), Animals (2014), Chronic (2015), Ant-Man (2015), con Paul Rudd, The Belko Experiment (2016), Blade Runner 2049 (2017), Ant-Man and the Wasp (2018), A Million Little Pieces (2018) e Bird Box (2018), con Sandra Bullock. Prossimamente l’attore reciterà nei film Dune (2020) e The Suicide Squad (2021).

9. Ha preso parte a produzioni televisive. Nel corso della sua carriera l’attore non ha perso occasione di comparire anche sul piccolo schermo, partecipando ad alcune puntate di serie come E.R. – Medici in prima linea (2008), Ray Donovan (2013), CSI – Scena del crimine (2014), L’esercito delle 12 scimmie (2016) e MacGyver (2016-2019), dove ha ricoperto il ruolo di Murdoc. Negli ultimi anni ha invece recitato in Gotham (2017), The Flash (2017), Twin Peaks (2017) e Reprisal (2019).

8. Ha scritto e prodotto un film. Nel 2014 l’attore si mette alla prova come sceneggiatore e produttore del film indipendente Animals, di cui è anche interprete. Questo narra la storia di Jude e Bobbie, una giovane coppia divisa tra il vagabondaggio e la fantasia della loro immaginazione. Nel momento in cui, per cercare di soddisfare la propria dipendenza, uno dei due finisce in ospedale, la coppia si troverà a fare i conti con la realtà della propria situazione.

David Dastmalchian è su Instagram

7. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 52,8 mila persone. All’interno di questo Dastmalchian è solito condividere fotografie promozionali dei suoi progetti da interprete, ma non mancano anche immagini ritraenti momenti di svago, dove l’attore è in compagnia di amici, colleghi o celebrità.

David Dastmalchian: il suo patrimonio

6. È un attore ben pagato. Nel corso degli ultimi anni l’attore ha partecipato a sempre più progetti per il cinema o la televisione, rendendosi particolarmente prolifico. Quest’accresciuta presenza sullo schermo gli ha così permesso di raggiungere dei buoni compensi, arrivando ad ottenere un patrimonio stimato tra l’uno e i cinque milioni di dollari.

Parte delle cose che non sai sull’attore

David Dastmalchian Gotham

David Dastmalchian in Il cavaliere oscuro

5. Ha un piccolo ruolo nel celebre film su Batman. Per il suo debutto cinematografico l’attore ottiene una parte che gli permette di recitare a contatto con i protagonisti del film. Egli è infatti uno degli scagnozzi del Joker, personaggio interpretato da Heath Ledger. Pur comparendo relativamente poco, Dastmalchian ha potuto farsi notare anche grazie al suo caratteristico volto.

David Dastmalchian in Gotham

4. Ha recitato nella serie prequel sul cavaliere oscuro. Gotham è la serie dedicata all’universo narrativo di Batman, ma ambientata quando il celebre supereroe era ancora solo un bambino. In tutto ciò, Dastmalchian fa la sua comparsa nel dodicesimo episodio della terza stagione, ricoprendo il ruolo di Dwight Pollard. Il personaggio è stato descritto dall’attore come una sorta di dr. Frankenstein, impegnato nel dar nuova vita al deforme Jerome.

David Dastmalchian in Ant-Man

3. È uno degli aiutanti del protagonista. L’attore è diventato poi noto grazie al personaggio di Kurt nel film Marvel Ant-Man. Questi è uno degli aiutanti del protagonista, Paul Rudd, e nel lavorare con lui l’attore ha affermato di aver vissuto una delle esperienze più stimolanti della sua carriera, continuamente sorpreso dall’inventiva del collega.

David Dastmalchian sarà in Dune

2. È entrato a far parte del cast dell’atteso film di fantascienza. Dopo Blade Runner 2049, l’attore tornerà a collaborare con il regista Denis Villeneuve per l’atteso Dune. Qui ricoprirà il ruolo di Peter De Vries. Questi si rivelerà essere un mentat malvagio, ovvero un essere umano in grado di mettere in atto nella propria mente funzioni di norma affidate ai soli computer.

David Dastmalchian: età e altezza

1. David Dastmalchian è nato in Kansas, Stati Uniti, il 21 luglio 1977. L’attore è alto complessivamente 185 centimetri.

Fonte: IMDb

Hugo Weaving: 10 cose che non sai sull’attore

Hugo Weaving: 10 cose che non sai sull’attore

Hugo Weaving è uno di quei pochi attori a poter vantare nella propria filmografia una serie di personaggi divenuti particolarmente iconici. Dal fantasy alla fantascienza, senza dimenticarsi degli altri generi, Weaving ha conquistato generazioni di spettatori, dimostrando una certa predilezione per personaggi spietati o psicologicamente complessi. Ecco 10 cose che non sai di Hugo Weaving.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Hugo Weaving Il signore degli anelli

Hugo Weaving: i film in cui ha recitato

10. Ha recitato in celebri saghe cinematografiche. L’attore debutta al cinema nel 1980 con The City’s Edge, piccolo film australiano. La vera notorietà arriverà poi con il film Priscilla – La regina del deserto (1994), per poi consacrarsi definitivamente grazie al ruolo dell’agente Smith in Matrix (1999), Matrix Reloaded (2003) e Matrix Revolutions (2003), dove recita accanto a Keanu Reeves, Laurence Fishburne e Carrie-Anne Moss. Contemporaneamente diventa celebre per il personaggio di re Elrond nella trilogia fantasy Il Signore degli Anelli – La Compagnia dell’Anello (2001), Il Signore degli AnelliLe due torri (2002) e Il Signore degli AnelliIl ritorno del re (2003). Negli anni successivi recita nei film V per Vendetta (2005), con Natalie Portman, Captain America – Il primo vendicatore (2011), Cloud Atlas (2012), The Dressmaker (2015), La battaglia di Hacksaw Ridge (2016), con Andrew Garfield, e Macchine mortali (2018).

9. Ha recitato in una miniserie televisiva. Nel corso degli anni Weaving non ha mancato di partecipare ad alcuni prodotti televisivi, ma la sua incursione più significativa sul piccolo schermo è senza dubbio quella per la miniserie Patrick Melrose (2018), liberamente tratta dal ciclo narrativo I Melrose. All’interno di questa, l’attore ricopre il ruolo di David Melrose, padre del protagonista interpretato dall’attore Benedict Cumberbatch.

8. Si è distinto come doppiatore. In diverse occasioni Weaving si è dimostrato un doppiatore di gran livello, ricoprendo per la prima volta il ruolo per il film Babe, maialino coraggioso (1995). Presterà poi la voce al personaggio di Noè l’anziano per i film d’animazione Happy Feet (2006) e Happy Feet 2 (2011). Si è poi distinto per aver doppiato il personaggio di Megatron in Transformers (2007), Transformers – La vendetta del caduto (2009) e Transformers 3 (2011).

Hugo Weaving è Teschio Rosso

7. Non è entusiasta del personaggio. Weaving ha ricoperto il ruolo di Teschio Rosso, storico villain di Captain America nel film a lui dedicato. Parlando della pellicola, l’attore si è detto felice per l’esperienza ma che questo non è il genere di film che preferisce. Ha inoltre affermato di non nutrire particolare interesse nel personaggio ricoperto, e che per tanto non avrebbe voluto riprendere il ruolo.

Hugo Weaving in Priscilla – La regina del deserto

6. Il suo personaggio è ispirato ad una persona realmente esistente. Nel 1994 l’attore ottiene fama internazionale recitando nel film Priscilla – La regina del deserto. Qui ricopre il ruolo di Anthony “Tick” Belrose, il quale assume i panni e il nome d’arte di Mitzi Del Bra. Per la sua figura l’attore si è ispirato ad una drag-queen realmente esistente a Sydney.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Hugo Weaving Matrix

Hugo Weaving in Matrix

5. Ha lavorato molto sulla voce del personaggio. Per dar vita all’agente Smith, forse il suo ruolo più celebre, l’attore ha speso molto tempo nella ricerca della giusta voce. Ha infatti lavorato per ottenere un tono privo di qualunque accento, che non sembrasse né umano né robotico. Tra le fonti di ispirazione vi è stata quella di un cronista degli anni ’50.

4. Ha rischiato di perdere il ruolo. Impossibile immaginare oggi un volto diverso per l’agente Smith, eppure Weaving stava per essere sostituito in seguito ad una frattura alla gamba subita durante il primo giorno di riprese. Per sua fortuna, i registi decisero di rivedere il calendario delle riprese, spostando le scene con l’attore alla fine, così che egli avesse il tempo di rimettersi.

Hugo Weaving in Il Signore degli Anelli

3. Aveva un’agguerrita concorrenza per il ruolo. All’interno della trilogia di Il Signore degli Anelli, l’attore ricopre il ruolo di Elrond, signore di Gran Burrone e tra i più potenti Elfi dei Tempi Antichi ad essere rimasto nella Terra di Mezzo. Il ruolo era ovviamente molto ambito, e tra i candidati desiderosi di ricoprirlo vi era anche David Bowie. Quest’ultimo fu tuttavia bocciato dal regista, che preferì il volto di Weaving.

2. Ha avuto problemi con la voce. Durante parte delle riprese l’attore era sotto convalescenza da un’influenza. Riguardandosi in seguito, ha notato come questa gli abbia fatto ottenere un’insolita voce roca. Il regista decise tuttavia di non farlo doppiare trovando che questo particolare tono esaltava le qualità della sua voce.

Hugo Weaving: età e altezza

1. Hugo Weaving è nato a Ibadan, Nigeria, il 4 aprile 1960. L’attore è alto complessivamente 188 centimetri.

Fonte: IMDb

 

 

Corey Stoll: 10 cose che non sai sull’attore

Corey Stoll: 10 cose che non sai sull’attore

L’attore Corey Stoll è diventato negli ultimi anni un volto noto del cinema e della televisione statunitense. Egli vanta infatti la partecipazione a celebri film d’autore come anche ad alcuni blockbuster, e in poco tempo si è affermato come caratterista ma anche come interprete di alto livello. Tra le sue interpretazioni più memorabili si annoverano quella nel film Midnight in Paris Ant-Man. Ecco 10 cose che non sai di Corey Stoll.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Corey Stoll altezza

Corey Stoll: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attore debutta al cinema nel 2005 con il film North Country – Storia di Josey, per poi recitare in Slevin – Patto criminale (2006) e Number 23 (2007). Ottiene popolarità recitando nel ruolo di Ernest Hemingway nel film Midnight in Paris (2011), con Owen Wilson. Successivamente recita in film come The Bourne Legacy (2012), Non-Stop (2014), Dark Places – Nei luoghi oscuri (2015), Ant-Man (2015), con Paul Rudd, Black Mass – L’ultimo gangster (2015), con Johnny Depp, Café Society (2016), con Jesse Eisenberg, Gold – La grande truffa (2016), First Man – Il primo uomo (2018), con Ryan Gosling, e The Report (2019).

9. È stato protagonista di alcune serie TV. Nel corso della sua carriera Stoll non ha mai smesso di recitare anche per la televisione, comparendo in alcuni episodi di serie come CSI – Scena del crimine (2004), Law & Order – I due volti della giustizia (2006), The Good Wife (2009) e Law & Order: LA (2010-2011). A partire dal 2013 al 2016 ricopre il ruolo di Peter Russo in House of Cards, con Kevin Spacey, mentre diventa ulteriormente popolare recitando nel ruolo del protagonista nella serie horror The Strain (2014-2017). Negli ultimi anni ha invece recitato in The Deuce: La via del porno (2019), Baghdad Central (2020), Billions (2020) e Ratched (2020).

8. È stato nominato per prestigiosi premi. Grazie al suo ruolo nella serie House of Cards, l’attore ha ricevuto alcuni dei riconoscimenti più importanti per un attore hollywoodiano. È infatti stato nominato ai Critics Choice Television Awards, ai Satellite Awards e ai Golden Globe come miglior attore non protagonista per una serie televisiva. Pur non riportando la vittoria, l’attore ha avuto così modo di ottenere una maggiore visibilità.

Corey Stoll in House of Cards

7. Rimase stregato dal personaggio. Stoll ha più volte dichiarato che quando sostenne il provino per il personaggio pensava si trattasse del solito ruolo stereotipato, e che ne capì la vera natura soltanto in seguito. Nei mesi successivi all’audizione l’attore continuò infatti a pensare e ripensare alla parte, convincendosi di dover ottenere la possibilità di interpretarla. Decise così di richiamare la produzione per avere notizie, scoprendo di aver vinto il ruolo.

6. Conosceva le sorti del personaggio. L’attore ha affermato di aver sempre saputo quale sarebbe stato il destino del personaggio, ma di non sapere concretamente come questo si sarebbe verificato. Quando gli poi spiegato come si sarebbe concluso il suo arco narrativo, Stoll affermò che era perfettamente coerente con il personaggio e particolarmente emozionante.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Corey Stoll Midnight in Paris

Corey Stoll in Midnight in Paris

5. Ha ricevuto i complimenti da parte del regista. All’idea di interpretare il celebre Ernest Hemingway l’attore era particolarmente nervoso, indeciso su come affrontare la parte. Al termine della sua prima ripresa, tuttavia, Stoll ricevette i complimenti del regista Woody Allen, il quale è invece noto per non complimentarsi mai con i propri attori.

4. Ha indossato una parrucca. L’attore è notoriamente calvo, motivo per cui per ricoprire il ruolo assegnatogli ha dovuto indossare una parrucca, sottoponendosi ad un lavoro di trucco che rendesse la cosa il più realistica possibile. Questo è stato uno dei pochi ruoli in cui Stoll è stato chiamato a coprire la propria calvizie.

Corey Stoll in Ant-Man

3. Non indossava un vero costume. Nel film Marvel Ant-Man l’attore ricopre il ruolo del villain Darren Cross, il quale acquisisce poi l’alias di Calabrone. Rispetto al protagonista, tuttavia, durante le riprese l’attore non indossava il costume del proprio personaggio, poiché troppo complesso da riprodurre. Stoll indossava invece una tuta per la motion capture, e il resto venne ricostruito in seguito grazie alla CGI.

2. Considera il carattere del suo personaggio molto simile a quello di uno dei protagonisti. Nel descrivere Darren Cross, che si rivelerà essere il villain del film, l’attore ha affermato che dal suo punto di vista egli è una versione più oscura del personaggio di Hank Pym, interpretato da Michael Douglas. Entrambi sono infatti brillanti scienziati che si spingono ai confini dell’etica.

Corey Stoll: età e altezza

1. Corey Stoll è nato a New York, Stati Uniti, il 14 marzo 1976. L’attore è alto complessivamente 188 centimetri.

Fonte: IMDb

 

Cyborg: Zack Snyder celebra l’iniziale data d’uscita del film

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Cyborg: Zack Snyder celebra l’iniziale data d’uscita del film

Zack Snyder ha pubblicato sui suoi social una nuova foto di Cyborg, il 3 aprile 2020, la data che dall’inizio della pianificazione del naufragato DCEU doveva vedere sbarcare al cinema il film con Ray Fisher protagonista.

Come didascalia, il regista ha scelto una frase molto semplice, ma che descrive bene il personaggio: “Metà uomo e metà macchina, tutto cuore”.

Parallelamente, anche l’interprete del personaggio, Ray Fisher, ha celebrato la data della mancata uscita del film mai realizzato. Su Twitter, Fisher ha ringraziato tutti quelli che hanno supportato il progetto, non importa quanto complicato sin dall’inizio.

“Grazie a tutti quelli che hanno condiviso amore e supporto per me e per tutto il progetto di Cyborg, oggi! Nonostante l’esito del viaggio, sono fiero della strada che abbiamo fatto insieme.”

https://twitter.com/rehsifyar/status/1246248750735130632?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1246248750735130632&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Fcyborg-ray-fisher-thanks-fans-release-date-dceu%2F

Justice League: una nuova scena con Cyborg dalla Snyder Cut

Abbiamo visto il personaggio in Justice League. Nella versione cinematografica del film, tutta la storia d’origine del personaggio si risolve in un racconto, ma questa storia doveva essere approfondita in un film da solista che poi non è mai stato realizzato ed è stato uno dei primi progetti del DCEU a venire accantonato.

Black Widow, Mulan e gli altri: nuove date d’uscita per i film Disney

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Le uscite di Mulan e Black Widow erano state spostate a data da destinarsi, e ora la Disney ha annunciato la nuova schedule. I due film usciranno, rispettivamente, il 24 luglio e il 6 novembre 2020, mentre un altro film della casa di Topolino, previsto per la prima parte di quest’anno, Jungle Cruise, è stato spostato addirittura al 2021, il 30 luglio.

La conferenza dei vertici Disney di questo pomeriggio ha svelato il destino dei film che sarebbero dovuti uscire nei prossimi mesi e che sono stati ritirati dal mercato a causa dell’emergenza da coronavirus.

Tra questi titoli, Artemis Fowl, per esempio, uscirà direttamente su Disney+, una mossa che non piace certamente agli esercenti, ma che sembra condizionata dall’esigenza dello studio di far uscire comunque dei prodotti.

Purtroppo la remunerativa stagione estiva sarà pesantemente “tagliata” a causa della situazione attuale e molte uscite saranno rimandate o dirottate sui canali digitali.

Di conseguenza, anche tutti i film Marvel in programma saranno spostati. Ecco le nuove date: Black Widow 6 novembre, Gli Eterni 12 febbraio 2021, Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli 7 maggio 2021, Doctor Strange 2 5 novembre 2021. Questi spostamento spingono Thor: Love And Thunder al 18 febbraio 2022. La data del 6 maggio 2022 di Black Panther 2 è invariata, mentre il Capitano Marvel 2 si sposta di due settimane all’8 luglio 2022.

Tra gli altri cambiamenti nell’impero cinematografico Disney, il film con Ryan Reynolds Free Guy della Fox è stati spostato dal 3 luglio all’11 dicembre di quest’anno. Anche West Side Story di Steven Spielberg e The Last Duel di Ridley Scott sono stati spostati, rispettivamente il 18 dicembre e il 25 dicembre.

The French Dispatch di Wes Anderson uscirà il 16 ottobre invece del 14 luglio, in prossimità della stagione dei premi. Anche la produzione di Indiana Jones 5 si sposta, con l’uscita ora prevista per il 29 luglio 2022. David Copperfield, Antlers, Woman in the Window e The New Mutants non hanno ancora altre date ufficiali.

La vie en rose: vita e musica di Édit Piaf

La vie en rose: vita e musica di Édit Piaf

Marion Cotillard nel ritirare l’Oscar come miglior attrice protagonista per La vie en rose nel 2007 ha ringraziato con parole commosse il regista Olivier Dahan: “Maestro Olivier, hai davvero sconvolto la mia vita!”. Dal canto suo, anche Dahan deve molto all’attrice che gli ha permesso di emergere nettamente dopo I fiumi di porpora 2 – Gli angeli dell’apocalisse ed ha aperto la strada alle sue future esplorazioni dell’universo femminile, come quella in Grace di Monaco. L’Academy ha premiato anche il trucco di Didier Lavergne e Jan Arcibald, che ha trasformato il volto dell’interprete affinché si avvicinasse il più possibile alla Piaf.

La vie en rose, i premi vinti

Non è stata solo l’Academy a premiare Cotillard, che ha ottenuto il Golden Globe e il BAFTA per la sua potente performance di attrice. BAFTA anche per il trucco, i costumi di Marit Allen e la colonna sonora di Christopher Gunning. In patria il film ha fatto incetta di César con il premio per Marion Cotillard come miglior attrice protagonista, per la fotografia di Tetsuo Nagata , la scenografia di Olivier Raoux e i costumi.

Olivier Dahan e la sua Piaf lontana dal mito

Dahan non vuole fare della Piaf un mito. La sua Piaf è una donna minuta nel fisico, fragile dal punto di vista emotivo, proprio come il suo nome d’arte suggerisce – Piaf: passerotto. Una donna che ha sperimentato il dolore, le difficoltà di un’infanzia e una giovinezza difficili, la vita di strada. La sua età adulta è segnata da grandi amori – nel film soprattutto di quello per il pugile Marcel Cerdan (Jean -Pierre Martins), morto tragicamente – e grandi delusioni, oltre che dalla malattia e dalla conseguente dipendenza da farmaci. Tuttavia, Piaf è anche una donna piena di energia, di passione che mette al servizio della sua dote più grande: il canto, magnetico e intenso grazie a una voce potente e ad una capacità di interpretare che proprio dalla sua travagliata esistenza trae forza.

Dahan coglie e palesa questo contrasto, conducendo lo spettatore tra gli alti e bassi della vita della cantante, cui attinge liberamente. Mai schiavo dell’ordine cronologico, ma neppure vittima di un errare caotico, sceglie accuratamente i momenti e le figure più significativi, posizionandoli ad hoc con abile uso del flashback. Tra le figure centrali, Gerard Depardieu nel ruolo di Louis Leplée, primo impresario della giovane Edith, che sceglierà per lei il nome di “Piaf”.

L’interpretazione di Marion Cotillard ne La vie en rose

Una prova difficile ed emotivamente intensa per l’attrice francese, che però ha saputo condurla con sicurezza, svolgendo un grande lavoro sul corpo: non solo sul volto, che ha richiesto lunghe sedute di trucco, senza però intaccare la capacità espressiva dell’attrice, ma sulla postura, via via sempre più curva a causa dell’artrite deformante di cui Piaf soffriva, sulle movenze, che ha reso estremamente credibile il personaggio. Lavoro che non ha risparmiato la voce, con la scelta di  un timbro piuttosto sporco, retaggio dei bassi da cui la cantante proveniva.

L’adesione di Cotillard al personaggio l’ha condotta, come ha dichiarato, alla difficoltà ad abbandonarlo: “E’ stata la prima volta in cui ho avuto problemi nel liberarmi dal personaggio”. “ Avevo trascorso sei mesi con lei e sono entrata davvero in un’altra dimensione”. “Quando fai un film passi tanto tempo con questa persona (il personaggio ndr). In un certo senso te ne innamori. Poi, arriva l’ultimo ciack e non condividerai più la tua vita con lui. A volte può essere brutale”.

Piaf e Jil Aigrot cantano Piaf

L’interpretazione dell’attrice non è per nulla sminuita dal fatto che non sia lei a cantare. A darle voce al microfono con straordinaria adesione è l’interprete francese Jil Aigrot, in tutti i brani di cui non è stato possibile utilizzare una versione cantata dalla stessa Piaf. La voce originale della Piaf si può apprezzare in brani come La vie en rose, L’hymne a l’amour, Non, je ne regrette rien, Milord tra gli altri. Così Cotillard parla di questo aspetto del lavoro in un’intervista: “E’ stata la parte più dura della preparazione”. “Ho voluto prendere lezioni di canto, anche se nel film non avrei cantato. Volevo imparare la sua tecnica, come posizionare la lingua, come posizionarmi sul palco, la respirazione e così via. Perché doveva essere realistico. Se non credi che io stia cantando, allora puoi gettare il film nella spazzatura”.  Un rischio che La vie en rose non corre.

Non, je ne regrette rien e l’invito ad amare

Non, je ne regrette rien è indubbiamente il brano più toccante, vero e proprio testamento di Edith Piaf, che guardando indietro alla propria vita, segnata dal dolore ma anche dal successo e da una popolarità senza precedenti, rivendica le proprie scelte con forza, sempre confidando nell’amore. E’ proprio questo il messaggio che la protagonista lascia in una delle sue ultime interviste: “Che consiglio darebbe a una donna?” “Ama” “A una ragazza?” “Ama” “A una bambina?” “Ama”.

Sull’onda di questo invito, Olivier Dahan affida a Marion Cotillard la costruzione di un finale commovente per La vie en rose, un film che svela la Piaf donna accanto all’idolo della canzone, coinvolgendo lo spettatore con la sua umanità.

Emma, recensione del film con Anya Taylor-Joy

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Emma, recensione del film con Anya Taylor-Joy

Emma è bella, intelligente e ricca. Emma non sbaglia mai, è sempre gentile e spiritosa e trova divertente “combinare” matrimoni, visto che, tra le altre doti, si attribuisce anche un acume fuori dal comune e grande intuito. Emma è una delle protagonista austeniane più singolari ma anche leggere, oseremmo dire frivole, se non fosse che dietro di lei si nasconde pure sempre una delle autrici più dotate e importanti della storia della letteratura.

Emma è disponibile on demand

Emma sarebbe dovuto arrivare al cinema, purtroppo l’emergenza sanitaria mondiale ha spinto il film direttamente in streaming, su Chili dal 20 marzo, e disponibile per la visione a tutti i quarantenati che cercano, ogni giorno, diversivi e intrattenimento per andare avanti, senza impazzire, un giorno alla volta.

Come da originale, il film racconta la storia di Emma Woodhouse, una giovane donna di buona famiglia, molto bella, intelligente, ma un pò viziata, che vede l’amore romantico come un’idea molto lontana da lei. La giovane donna non mostra alcun interesse per i sentimenti dell’altro sesso, troppo impegnata, invece, a combinare matrimoni per gli altri. Questa sua convinzione di possedere un talento per accoppiare le persone la porterà a commettere alcuni errori che, alla fine della sua parabola nella storia, la porteranno a rivedere molte delle sue posizioni.

emma

A dirigere questo ennesimo adattamento austeniano c’è Autumn de Wilde, talentuosa fotografa ritrattista che nella messa ins cena e nella scelta delle inquadrature riversa tutto il suo talento e il suo gusto per l’immagine. Coadiuvata da una scenografia e dei costumi che non rispecchiano perfettamente l’epoca me che conferiscono un tocco di modernità e audacia ai personaggi, la regista confeziona un’opera prima davvero elegante, che paga il suo tributo a chi, prima di lei, si è cimentato negli adattamenti dai romanzi di Jane Austen, primo tra tutti Joe Wright.

Nel cast, ad interpretare i giovani alle prese con corteggiamenti goffi, delusioni e primi palpiti, ci sono un gruppo di attori dal sicuro fascino, tra cui spicca, ovviamente, Anya Taylor-Joy, vista in Split e Glass e che con i suoi lineamenti aggraziati e insoliti ci regala un ritratto moderno e frizzante di Emma. Accanto a lei il sempre istrionico Bill Nighy, nei panni di suo padre, il Signor Woodhouse, Mia Goth, che abbiamo visto in Suspiria, insieme a Josh O’Connor, lo splendido Carlo di The CrownCallum Turner, il fratelli di Newt Scamander in Animali Fantastici: i Crimini di GrindelwaldGemma Whelan, una irriconoscibile Yara Greyjoy di Game of Thornes.

Emma è un adattamento fedele e intelligente

Emma di Autumn de Wilde è un adattamento fedele, intelligente e scritto con grande acume dalla sceneggiatrice, anche lei al suo primo lungometraggio, Eleanor Catton. Nella sua semplicità, Emma (e con lei la Austen) ha ancora qualcosa da insegnare a chi sa guardare a questo tipo di storie con occhio acuto, a chi si prende troppo sul serio, a chi non riesce a guardare oltre il suo naso, a chi, convinto delle proprie posizioni, perde delle opportunità che avrebbero potuto arricchirlo.

Disney: quando la spalla è meglio dell’eroe, e viceversa

Disney: quando la spalla è meglio dell’eroe, e viceversa

La Disney ha sempre fatto un ottimo lavoro quando si è trattato di definire narrativamente i personaggi principali dei suoi film d’animazione, ma ciò non significa che tali personaggi siano sempre stati i più memorabili. Molto spesso, infatti, sono state le loro spalle a rubare la scena.

Ecco 5 volte in cui le spalle di un classico Disney hanno superato – in termini di caratterizzazione – l’eroe principale e 5 volte in cui, purtroppo, non sono state all’altezza di brillare al pari del protagonista:

Grillo Parlante – Pinocchio

Pinocchio è uno dei primi titoli realizzati dalla Disney, nonché uno dei Classici più amati. Il burattino di legno è sicuramente un personaggio eccezionale, ma è innegabile come venga oscurato in numerosi passaggi narrativi dal saggio Grillo Parlante, personificazione della voce della coscienza di Pinocchio, che cerca di orientare l’ingenuo burattino verso le scelte giuste. La lealtà del personaggio e l’iconica canzone che contraddistingue la sua figura nonché la sua filosofia (“Give A Little Whistle”) hanno contribuito ad accrescere la sua popolarità tra i fan della Casa di Topolino e all’interno della stessa multinazionale, che ha spesso usato la sua voce e il suo personaggio in numerosissimi altri media. 

Flounder – La sirenetta

Da un classico all’altro: La sirenetta è l’ennesimo esempio di quanto la Disney ami inserire al fianco dei personaggi principali delle spalle indimenticabili, anche quando la storia riguarda una Principessa. Sfortunatamente per Flounder, però, il tenero pesciolino combinaguai finisce per essere offuscato da un fatto molto semplice: ci sono tantissimi altri grandi personaggi secondari nel film. Inoltre, nel film Ariel può contare non su una, ma su ben tre spalle: oltre a Flounder, infatti, ci sono anche Sebastian e Scuttle, le cui personalità sono di gran lunga più incisive. Flounder occuperà sempre un posticino speciale nel cuore di tutti noi, ma come riescono a brillare nella storia Sebastian e Scuttle è un’altra storia…

B.E.N. – Il pianeta del tesoro 

Il pianeta del tesoro è sicuramente uno dei titoli meno popolari del vastissimo catalog Disney, il che è un grandissimo peccato. Il film contiene al suo interno diversi grandi aiutanti che intervengono a sostegno del protagonista: tra questi, a rubare la scena è indubbiamente il robot B.E.N., rendendosi da solo il centro di alcuni grandi momenti. Porta un sacco di umorismo e di cuore alla storia, e la amicizia con Jim è davvero in grado di alzare la qualità del livello narrativo.

Pascal – Rapunzel: L’intreccio della torre

Pascal è un personaggio molto divertente all’interno di Rapunzel – L’intreccio della torre, specialmente all’inizio del film, quando si prende gioco di Flynn Rider. Tuttavia, a mano a mano che la storia si evolve, Pascal viene coinvolto sempre meno, con altri personaggi che scavalcano ed oscurano la sua presenza. È infatti Maximus, il cavallo capo della Guardia Reale, a risultare – alla fine – la spalla migliore del film, nonostante neanche lui sia in grado mettere in ombra il carisma, la gioia di vivere e la comicità di Rapunzel.

Terk – Tarzan 

Tarzan è un altro fantastico Classico Disney che presenta alcuni dei più grandi personaggi di tutto l’intero canone, anche se il vero protagonista è il giovane gorilla Terk. È il migliore amico di Tarzan: l’ignoranza del giovane uomo è ciò che gli impedisce di parlare; paradossalmente, la parola non è certamente ciò che manca a Terk. Dispettosa, arrogante e maleducata, ma dotata di un grande cuore, il personaggio apporta una quantità sconfinata di energia al film; ciò che in fondo manca a Tarzan, semplicemente a causa della natura del suo personaggio. Proprio per questo, non sorprende che Terk sia diventato un personaggio così amato, divenuto col tempo – forse – anche più popolare dello stesso protagonista. 

HeiHei – Oceania

Un’altra spalla che non ha avuto chissà quale impatto, tanto a livello narrativo quanto a livello culturale, è sicuramente Hei Hei, il gallo presente in Oceania. Nonostante contribuisca al lato più comico della storia grazie al suo essere eccessivamente svampito, in realtà il personaggio aggiunge molto poco all’avventura della protagonista. Non fa che combinarne una dopo l’altra: sicuramente è protagonista di alcuni momenti molto divertenti, ma è innegabile quanto non abbia l’impatto che hanno avuto altre spalle decisamente più leggendarie.

Ray – La principessa e il ranocchio

Nessuna spalla ha avuto un impatto emotivo paragonabile a quello della lucciola Ray ne La principessa e il ranocchio. Nonostante sia un personaggio piccolissimo da un punto di vista di dimensioni, Ray è pieno di vita ed ha un cuore enorme. Fin da subito è utilissimo a Tiana e Naveen, e non avrebbe nessuna ragione per essere così disponibile. Il fatto che abbia perso l’amore della sua vita aggiunge ancora più carica emotiva al suo personaggio. Il suo essere così estroso, il suo romanticismo e la sua dolcezza finisco davvero per rubare la scena…

Cri-Kee – Mulan

Mulan è un Classico che vanta al suo interno una delle più grandi spalle di sempre: il draghetto Mushu, così amato dai fan anche grazie al bellissimo lavoro di doppiaggio svolto da Eddie Murphy nella versione originale. Purtroppo, lo stesso non si può dire di Cri-Kee, il grillo consegnato a Mulan dalla nonna come portafortuna, che diventa un fedele compagno di avventura per Mulan e, soprattutto, anche per Mushu. Tuttavia, Cri-Kee ha sempre faticato ad imporsi nell’immaginario collettivo, non apportando davvero alcun momento significato o memorabile alla storia.

Il Genio – Aladdin

A scanso di equivoci, Aladdin è un personaggio straordinario ed è senza alcun dubbio il Principe più carismatico della Disney. Tuttavia, non si può negare che alla fine venga oscurato dal Genio, diventato uno dei migliori personaggi della Disney, se non uno dei più iconici (forse). Gran parte di ciò è da attribuire principalmente all’incredibile performance che Robin Williams, che ha regalato al personaggio tutta la sua creatività, passione e – soprattutto – le due doti d’improvvisazione. L’energia, i numerosi colorati e sfarzeschi, il suo ego sconfinato… tutte questi elementi sono talmente grandi e travolgenti che a volte risulta davvero difficile non vedere Aladdin senza pensare al film come ad un unico e grande one-man-show del Genio.

Giac e Gas – Cenerentola

Cenerentola è considerato un classico Disney immortale, ma al tempo stesso è un film che manca di spalle che possano davvero ritenersi tali. Se è vero che Giac e Gas fanno sicuramente la loro figura, soprattutto nell’aiutare Cenerentola a raggiungere il ballo, è altrettanto vero che il loro reale scopo si esaurisce quasi subito. È la Fata Madrina, probabilmente, la migliore spalla del film, ma anche in questo caso le sue azioni sono abbastanza limitate. Probabilmente, a ben rifletterci, Cenerentola è semplicemente una storia che non necessita di grandissimi personaggi secondari…

Fonte: ScreenRant

Avengers: Endgame, i Vendicatori uniti contro il Covid-19

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Avengers: Endgame, i Vendicatori uniti contro il Covid-19

Il celebre artista BossLogic ha voluto celebrare attraverso Avengers: Endgame tutti gli sforzi dei medici e del personale sanitario che, a livello mondiale, si stanno impegnando e sacrificando in prima linea per cercare di arginare il più possibile i contagi da Coronavirus e per assistere la popolazione colpita dalla terribile malattia.

BossLogic ha chiamato in causa proprio i Vendicatori, reimmaginando la celebre ed epica scena del cinecomic di Anthony e Joe Russo in cui, attraverso i portali di Doctor Strange, tutti i vendicatori si schierano accanto a Steve Rogers, sul campo di battaglia, per fronteggiare l’esercito di Thanos.

Ecco la nuova fan art al grido “Avengers, uniti!”: 

LEGGI ANCHE – Avengers: Endgame, “Vendicatori Uniti!”, la scena con tecnologia 8D

CORRELATE: 

Ricordiamo che Endgame è il film di maggiore incasso dell’anno, nonché il più grande successo dei Marvel Studios, che con l’avventura diretta da Anthony e Joe Russo hanno chiuso un arco narrativo lungo 22 film e 11 anni, portando a termine un esperimento produttivo senza pari.

Endgame ha ottenuto un grande successo di critica e pubblico, stabilendo numerosi record al botteghino, diventando il maggior incasso nella storia del cinema, e venendo candidato a svariati premi cinematografici, tra i quali l’Oscar ai migliori effetti speciali.

Fonte: ScreenRant

Shadowed: ecco il nuovo corto horror del regista di Shazam!

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Shadowed: ecco il nuovo corto horror del regista di Shazam!

In queste settimane di reclusione forzata a causa della pandemia di Coronavirus, il regista David F. Sandberg non sta soltanto completando i lavori sulla sceneggiatura di Shazam 2 (come rivelato dallo stesso), ma si è anche dedicato alla realizzazione di un nuovo corto horror insieme alla moglie Lotta Losten.

Il corto, intitolato Shadowed, è stato definito da David F. Sandberg via Twitter una sorta di “fratello” di Lights Out (corto dello stesso regista che aveva riscosso un incredibile successo sul web e che aveva ispirato anche il film omonimo). Il regista ha anche promesso che a breve pubblicherà un backstage per spiegare come il corto è stato realizzato durante la quarantena.

Shadowed, della durata di circa tre minuti, ha come protagonista una donna (interpretata dalla Losten, la moglie di Sandberg) che continua a vedere alcune strane e misteriose “ombre” nella sua casa. Queste ombre non sembrano appartenere ad una creatura reale e ben presto le cose diventeranno sempre più spaventose…

Potete gustarvi il corto di seguito:

Shadowed, il nuovo corto horror del regista di Shazam!, realizzato durante la quarantena

A proposito di Shazam 2, il regista David F. Sanberg ha aggiornato di recente sui lavori attorno al sequel e parlato di un ipotetico slittamento dell’inizio della produzione. Sandberg ha rivelato che lui e il suo team creativo sono ancora alle prese con la pre-produzione, impegnati a terminare la sceneggiatura: “Vedremo come si metteranno le cose… dovremmo iniziare a girare quest’anno”, ha dichiarato il regista.

Il primo Shazam! è uscito nelle sale ad aprile 2019. Nel cast Zachary Levi, Asher Angel, Mark Strong, Jack Dylan Grazer, Grace Fulton, Faithe Herman, Ian Chen, Jovan Armand, Cooper Andrews, Marta Milans Djimon Hounsou.

Fonte: ScreenRant

A Quiet Place 2: annunciata la nuova data di uscita

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A Quiet Place 2: annunciata la nuova data di uscita

La Paramount Pictures ha annunciato la nuova data di uscita di A Quiet Place 2, inizialmente previsto per lo scorso 20 marzo e posticipato a causa della pandemia di Covid-19. L’attesissimo sequel arriverà adesso nelle sale americane il prossimo 4 settembre.

Insieme alla nuova uscita di A Quiet Place 2, la Paramount ha anche annunciato di aver posticipato da giugno a dicembre 2020 l’uscita al cinema di Top Gun: Maverick, l’attesissimo sequel del cult con protagonista Tom Cruise.

La stampa americana aveva già avuto modo di vedere A Quiet Place 2, proprio in vista della release originale fissata per marzo. Le reazioni emerse online all’inizio del mese scorso hanno parlato di un sequel ancora più entusiasmante del predecessore: sono stati elogiati i toni e le atmosfere del film, il ritmo, le interpretazioni del cast e il lavoro di John Krasinski tanto in qualità di sceneggiatore quanto in quello di regista.

LEGGI ANCHE – A Quiet Place 2: il trailer del film con Emily Blunt

Le vicende del primo capitolo seguivano il viaggio di una famiglia costretta a vivere nel silenzio per non cadere vittima di misteriose creature che vengono attirate dai suoni. Consapevoli che ogni minimo sussurro, ogni minimo passo, significa la morte, Evelyn (Emily Blunt) e Lee (John Krasinski) sono determinate a trovare un modo per proteggere i loro figli mentre tentano disperatamente di contrattaccare.

John Krasinski ha spiegato che il sequel affronterà le stesse tematiche del suo predecessore: “Amo l’idea del primo film, in cui il mio personaggio e quello di Emily combattono contro il desiderio di sopravvivere e la voglia di vivere. Tutto quello che il mio personaggio voleva era sopravvivere. Il suo personaggio invece diceva: ‘Non è abbastanza. Dobbiamo vivere. Dobbiamo permettere a questi ragazzi di vivere come esseri umani’. Dopo la mia morte, ho amato vedere Emily combattere con tutto questo, con l’idea che la sopravvivenza sia forse l’unico modo per affrontare le cose. Forse quella voglia di vivere era davvero troppo pericolosa…”

Fonte: ScreenRant

Star Wars IX: nuovi dettagli sull’addestramento Jedi di Leia

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Star Wars IX: nuovi dettagli sull’addestramento Jedi di Leia

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker contiene una scena flashback con i giovani Luke e Leia intenti ad allenarsi con le spade laser. Inizialmente, Leia era destinata a diventare un Jedi come suo fratello e suo padre: le cose cambiarono quando una sorta di premonizione le suggerì che suo figlio Ben sarebbe morto se avesse portato a termine il suo addestramento.

La storia dell’addestramento Jedi di Leia è iniziata nel romanzo antologico “From A Certain Point of View”, che rivelava che Yoda volesse in realtà addestrare Leia, non Luke. Yoda preferiva Leia, in parte, perché credeva che la Principessa di Alderaan avesse l’autocontrollo necessario per diventare un grande Jedi, mentre non era così sicuro di Luke. Purtroppo, Luke fu l’ultimo Jedi addestrato dal Gran Maestro prima della sua morte ne Il Ritorno dello Jedi.

Il film di J.J. Abrams ha poi rivelato che Luke aveva fatto sua l’eredità di Yoda e trasmesso così alla sorella tutto ciò che aveva davvero imparato. Adesso, il romanzo di Rae Carson basato su L’Ascesa di Skywalker aggiunge un ulteriore dettaglio alla backstory dell’addestramento del Generale, rivelando che Leia ha ricevuto un addestramento aggiuntivo dai Fantasmi di Forza sia di Yoda che di Obi-Wan Kenobi.

Un estratto dal romanzo, infatti, recita: “Leia non era un maestro Jedi, ma aveva imparato dai migliori. E non solo da Luke; negli anni aveva sentito di tanto in tanto la voce di Obi-Wan Kenobi attraverso la Forza e, ancora più raramente, quella di Yoda. Alcuni giorni sembrava che avesse imparato dalla Forza stessa.”

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Lucasfilm e il regista J.J. Abrams uniscono ancora una volta le forze per condurre gli spettatori in un epico viaggio verso una galassia lontana lontana con Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente conclusione dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno nuove leggende e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.

Il cast del film comprende Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam DriverDaisy RidleyJohn Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi Ackie, Domhnall Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri Russell, Joonas Suotamo, Kelly Marie Tran, con Ian McDiarmid Billy Dee Williams.

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Diretto da J.J. Abrams e prodotto da Kathleen Kennedy, Abrams e Michelle Rejwan, Star Wars: L’Ascesa di Skywalker è scritto da J.J. Abrams e Chris Terrio, mentre Callum Greene, Tommy Gormley e Jason McGatlin sono i produttori esecutivi.

Fonte: ScreenRant

Grey’s Anatomy 16×21: promo e trama dall’episodio

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Grey’s Anatomy 16×21: promo e trama dall’episodio

Il network americano della ABC ha diffuso promo e trama di Grey’s Anatomy 16×21, il  ventunesimo episodio della sedicesimo stagione di Grey’s Anatomy.

In Grey’s Anatomy 16×21 che si intitolerà “Put on a Happy Face” Link cerca di convincere Amelia a prendersela comoda durante l’ultima fase della sua gravidanza. Hayes pone a Meredith una domanda sorprendente, e Owen fa una scoperta scioccante, in un episodio completamente nuovo di Grey’s Anatomy, che andrà in onda giovedì  9 APRILE sulla ABC.

In Grey’s Anatomy 16×20 protagonisti sono Ellen Pompeo nei panni di Meredith Grey, Chandra Wilson nei panni di Miranda Bailey, James Pickens Jr. nei panni di Richard Webber, Kevin McKidd nei panni di Owen Hunt, Jesse Williams nei panni di Jackson Avery, Caterina Scorsone nei panni di Amelia Shepherd, Camilla Luddington nei panni di Jo Wilson, Kelly McCreary come Maggie Pierce, Kim Raver come Teddy Altman, Giacomo Gianniotti come Andrew DeLuca, Greg Germann come Tom Koracick, Chris Carmack come Atticus “Link” Lincoln e Jake Borelli come Levi Schmitt.

Le guest star di Grey’s Anatomy 16×21 sono Debbie Allen nel ruolo di Catherine Fox, Stephanie Spampinato nel ruolo di Carina DeLuca, Richard Flood come Cormac Hayes, Jaicy Elliot come Taryn Helm, Caroline Basu come Daya, Raoul Bhaneja come Samar e Chris Meyer come CJ Madison. “Put on a Happy Face” è stato scritto da Mark Driscoll e Tameson Duffy e diretto da Deborah Pratt.

Iscriviti a Disney+ per guardare Grey’s Anatomy e le più belle storie Disney, Pixar, Marvel, Star Wars, National Geographic e molto altro. Dove vuoi, quando vuoi.

Grey’s Anatomy 16×21

Grey’s Anatomy 16 è la sedicesima stagione della serie creata Grey’s Anatomy da creata da Shonda Rhimes per la ABC Studios.

Nella sedicesima stagione di Grey’s Anatomy ritorneranno i personaggi Meredith Grey (stagioni 1-in corso), interpretata da Ellen Pompeo, Alexander “Alex” Michael Karev (stagioni 1-in corso), interpretato da Justin Chambers, Miranda Bailey (stagioni 1-in corso), interpretata da Chandra Wilson, Richard Webber (stagioni 1-in corso), interpretato da James Pickens, Jr., Owen Hunt (stagioni 5-in corso), interpretato da Kevin McKidd, Teddy Altman (stagioni 6-8, 15-in corso, ricorrente 14), interpretata da Kim Raver, Jackson Avery (stagione 7-in corso, ricorrente 6), interpretato da Jesse Williams, Josephine “Jo” Alice Wilson (stagione 10-in corso, ricorrente 9), interpretata da Camilla Luddington, Margaret “Maggie” Pierce (stagione 11-in corso, guest 10), interpretata da Kelly McCreary, Greg Germann come Tom Koracick, Benjamin Warren (stagioni 12-14, ricorrente 6-in corso, guest 7), interpretato da Jason George,  Andrew DeLuca (stagione 12-in corso, guest 11), interpretato da Giacomo Gianniotti e Caterina Scorsone nei panni di Amelia Shepherd.

Top Gun: Maverick, l’atteso sequel slitta a dicembre

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Top Gun: Maverick, l’atteso sequel slitta a dicembre

Top Gun: Maverick è l’ultimo film in ordine di tempo a subire gli effetti della pandemia di Covid-19: anche l’uscita dell’attesissimo sequel del cult con Tom Cruise è stata posticipata a dicembre. Come apprendiamo grazie a ScreenRant, infatti, la Paramount Pictures ha fatto slittare la data di uscita del film nelle sale americane dal 24 giugno al prossimo 23 dicembre, giusto in tempo per Natale.

Lo stesso Tom Cruise ha commentato la notizia della nuova release del film attraverso il suo account Twitter, indirizzando il seguente messaggio a tutti i suoi fan: “Lo so che molti di voi hanno aspettato 34 anni. Sfortunatamente, dovrete aspettare ancora un po’. Topo Gun: Maverick arriverà nelle sale a Dicembre. Restate al sicuro, tutti.”

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Dopo più di trent’anni di servizio come aviatore della Marina, Pete “Maverick” Mitchell (Tom Cruise) è nel posto che gli appartiene, spingendo l’acceleratore nelle vesti di un coraggioso pilota collaudatore, mentre ha schivato l’avanzamento di grado che lo avrebbe radicato nel corpo. Quando si ritrova ad addestrare un distaccamento dei diplomati di Top Gun per una missione specializzata che nessun pilota vivente ha mai visto, Maverick incontra il tenente Bradley Bradshaw (Miles Teller), segnale di chiamata: “Rooster”, il figlio del defunto amico di Maverick e ufficiale di intercettazione radar Ten. Nick Bradshaw, alias “Goose”. Di fronte a un futuro incerto e confrontandosi con i fantasmi del suo passato, Maverick viene coinvolto in uno scontro con le sue paure più profonde, che culmina in una missione che richiede il massimo sacrificio a coloro che saranno scelti per volarci incontro.

Tom Cruise e Val Kilmer torneranno nei rispettivi ruoli del capitolo originale, ovvero Pete “Maverick” Mitchell e Tom “Iceman” Kazinsky. Insieme a loro anche Jennifer Connelly, Jon Hamm e Miles Teller.

Zachary Levi spera in un epico scontro tra Shazam e Black Adam

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Zachary Levi spera in un epico scontro tra Shazam e Black Adam

Zachary Levi, star di Shazam! che ritroveremo nell’annunciato sequel, spera in un epico combattimento con il Black Adam di Dwayne Johnson. Antico guerriero dagli antichi poteri, Black Adam ha una lunga storia con Shazam all’interno delle pagine dei fumetti DC. I due personaggi condividono quasi gli stessi poteri, con Black Adam che funge da simbolo di corruzione e Shazam che rappresenta invece la speranza e la giustizia. Prima di volgersi al male e di essere bandito attraverso il cosmo, Black Adam ricevette persino i poteri che alla fine andarono al giovane Billy Baston.

Più volte in passato Zachary Levi aveva dichiarato di non essere molto fiducioso circa uno scontro immediato tra Shazam e Black Adam sul grande schermo. Tuttavia, l’attore è sicuramente entusiasta al pensiero di un’ipotetica resa dei conti cinematografica, come rivelato dallo stesso durante una diretta su Instagram. Levi ha sottolineato ancor auna volta che non apparirà in Black Adam e che adesso è totalmente concentrato sullo sviluppo di Shazam 2, le cui riprese dovrebbero partire quest’anno (salvo slittamenti dell’ultima ora causa pandemia di Coronavirus).

Ciononostante, l’attore ha continuato ad esprimere tutto il suo entusiasmo per la possibilità che, un giorno, i due personaggi possano essere i protagonisti di un grande scontro: “Forse potremo trarre qualche vantaggio da tutte quelle battaglie epiche e da tutte quelle storyline su Captain Marvel/Black Adam tratte dai fumetti”, ha detto l’attore.

Il riferimento di Levi è al fatto che la versione originale di Black Adam esordì in una storia di Capitan Marvel, l’originale alter ego di Billy Batson apparso nei fumetti della Fawcett Comics, prima che il personaggio venisse acquistato dalla DC Comics: quest’ultima poi decise di cambiarne il nome in Shazam per via dell’omonimia con il personaggio della Marvel Comics.

Nonostante le perplessità di Levi, non è da escludere che uno scontro tra Shazam e Black Adam possa avvenire dopo l’uscita dello standalone con “The Rock” e del sequel del cinecomic di David F. Sandberg, magari in un eventuale Shazam 3 che potrebbe vedere la luce sulla scia di un eventuale successo al box office del nuovo film.

LEGGI ANCHE – Shazam! Zachary Levi confessa: il costume era un po’… imbottito!

Shazam! è uscito nelle sale ad aprile 2019. Nel cast Zachary Levi, Asher Angel, Mark Strong, Jack Dylan Grazer, Grace Fulton, Faithe Herman, Ian Chen, Jovan Armand, Cooper Andrews, Marta Milans Djimon Hounsou.

Abbiamo tutti un supereroe dentro di noi, ci vuole solo un po’ di magia per tirarlo fuori. Nel caso di Billy Batson, basterà gridare una sola parola – SHAZAM! – affinché questo ragazzo adottato di 14 anni si trasformi nel Supereroe per gentile concessione di un antico mago. Ancora bambino all’interno di un corpo divino, Shazam si diverte nella versione adulta di se stesso facendo ciò che qualsiasi adolescente farebbe con i superpoteri: divertirsi! Volare? Vedere a raggi X? Saltare i compiti a scuola? Shazam vuole testare i limiti delle sue capacità con la gioiosa imprudenza di un bambino, ma dovrà padroneggiare rapidamente questi poteri per combattere le forze mortali del male controllate dal Dr. Thaddeus Sivana.

Fonte: ScreenRant

Venom 2: il fan poster con Carnage e Eddie che omaggia i fumetti

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Venom 2: il fan poster con Carnage e Eddie che omaggia i fumetti

In attesa dei primi materiali ufficiali di Venom 2, è arrivato online un bellissimo fan poster del sequel che omaggia i fumetti attraverso i personaggi di Carnage e di Eddie Brock. Il sequel è stato ufficializzato in seguito al grande successo al botteghino del primo Venom, che è riuscito a conquistare 855 milioni di dollari a livello mondiale. Il personaggio condivide lo stesso universo narrativo del Morbius di Jared Leto e dello Spider-Man di Tom Holland.

Nonostante l’attuale pandemia di Covid-19 che ha costretto tante distribuzioni a posticipare le uscite dei film e a bloccare le riprese dei titoli in produzione, al momento la data di uscita di Venom 2 sembra confermata per il prossimo 2 ottobre. In attesa di poter dare uno sguardo ai primi materiali ufficiali, ecco che via Instagram è arrivato un nuovo fan poster ispirato al sequel grazie all’utente Yadvender Singh Rana.

Come fatto notare dall’utente, il fan poster – che ritrae i personaggio di Carnage e di Eddie Brock nelle fattezze di Tom Hardy – è un omaggio alla cover del fumetto “Venom: Carnage Unleashed” realizzata da Andrew Wildman.

Potete ammirarlo di seguito:

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Come già annunciato dal finale del precedente capitolo, in Venom 2 assisteremo allo scontro tra il simbionte e Cletus Kasady, aka Carnage, uno degli antagonisti più celebri dei fumetti su Spider-Man. Nel cast del sequel anche Michelle Williams (Fosse/Verdon) nei panni di Anne Weying, Woody Harrelson (Zombieland: Doppio colpo) nei panni di Cletus Kasady/Carnage, Naomie Harris (No Time to Die) nei panni di Shriek e l’attore inglese Stephen Graham.

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Nel frattempo è stato ufficializzato anche il nome di Robert Richardson in qualità di direttore della fotografia. “Ciò che era rimasto inesplorato nel primo film esploderà nel secondo, soprattutto grazie al personaggio centrale” ha dichiarato Richardson, “Ma ora abbiamo Woody Harrelson, che ovviamente farà la sua grande entrata, vedremo cos’altro accadrà con la collaborazione tra Sony e Marvel.”

Vi ricordiamo che Tom Hardy tornerà a interpretare Eddie Brock anche nel sequel di Venom, progetto già in sviluppo dopo l’inaspettato successo al box office dello scorso autunno, e a confermarlo è stata la produttrice Amy Pascal.

Fonte: ScreenRant

Black Widow avrà un tono diverso dagli altri film del MCU

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Black Widow avrà un tono diverso dagli altri film del MCU

La Fase 4 del MCU ritarderà ufficialmente a partire, dal momento che Black Widow è stato posticipato a data da destinarsi (il film era inizialmente previsto per il 1° maggio nelle sale americane). Nonostante le numerose voci di una possibile release del film direttamente in digitale e in streaming su Disney+, sono in molti ad essere ancora fermamente convinti che il primo film interamente dedicato a Vedova Nera arriverà comunque nelle sale.

Per adesso, il marketing e la promozione del film continuano, con Scarlett Johansson che ha rilasciato una recente intervista a Total Film in cui ha parlato del tono del film: sappiamo ormai da diverso tempo che Black Widow affronterà le “dinamiche familiari” che intercorrono tra Natasha e i suoi ex collaboratori della Stanza Rossa, e l’attrice candidata all’Oscar per Storia di un matrimonio e JoJo Rabbit ha anticipato che il tono del film sarà molto diverso rispetto a tutti gli altri titoli del MCU che abbiamo visto fino ad ora. Queste le sue dichiarazioni:

“Penso che parte del genio di Kevin Feige sia che pensa sempre a ciò che i fan si aspettano da questi film e poi dà loro qualcosa che non avrebbero mai potuto sognare”, ha detto la Johansson. “L’idea di Natasha Romanoff al centro di un dramma familiare è la cosa meno attesa di tutte. Ho dovuto abituarmi all’idea di ciò che sarebbe successo, perché c’è un cambiamento nel tono di questo film davvero importante.”

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La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme alla Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh, e Rachel Weisz.

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Gli Eterni: Kro, il leader dei Devianti, sarà nel film?

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Gli Eterni: Kro, il leader dei Devianti, sarà nel film?

Una lista dei Funko Pop che verranno prodotti in occasione dell’uscita nelle sale de Gli Eterni potrebbe aver anticipato che nel film vedremo anche il personaggio di Kro, il leader dei Devianti. Al momento non sappiamo quando la Fase 4 del MCU partirà ufficialmente, dal momento che l’uscita di Black Widow è stata posticipata a data da definirsi. Ciononostante, l’uscita de Gli Eterni sembra confermata per il prossimo novembre.

Grazie ad una lista dei possibili Funko Pop che verranno realizzati per la promozione del film – diffusa online da Pop O’Clock (via Full Circle) – sembra che nel film farà la sua apparizione anche il personaggio di Kro, il leader dei Devianti, gli esseri sovrumani e quasi immortali che si oppongono agli Eterni del titolo, entrambi creati dai Celestiali.

Nella lista di possibili Funko che arriveranno entro la fine del 2020 – proprio in concomitanza con l’arrivo del film in sala – figura anche il nome di Kro, che nei fumetti è uno degli antagonisti principali degli Eterni; ciò potrebbe indicare che il personaggio avrà lo stesso ruolo anche nel cinecomic con protagonisti – tra gli altri – Gemma Chan, Angelina Jolie e Richard Madden.

Kro è stato creato da Jack Kirby nel 1976. Nonostante la sua eredità Deviante, possiede una serie di tratti sovrumani caratteristici di un Eterno: mantiene un controllo mentale praticamente indistruttibile sui processi e sulla struttura del suo corpo, anche quando è addormentato o incosciente. Di conseguenza, la sua aspettativa di vita – che dura già da 20.000 anni – è molto alta. È anche immune alle malattie e all’invecchiamento.

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Gli Eterni, diretto da Chloe Zhao, vedrà nel cast Angelina Jolie (Thena), Richard Madden (Ikaris), Kit Harington (Black Knight), Kumail Nanjiani (Kingo), Lauren Ridloff (Makkari), Brian Tyree Henry (Phastos), Salma Hayek (Ajak), Lia McHugh (Sprite), Gemma Chan (Sersi) e Don Lee (Gilgamesh).

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Secondo gli ultimi aggiornamenti, il cinecomic includerà nel MCU gli esseri superpotenti e quasi immortali conosciuti dai lettori come Eterni e i mostruosi Devianti, creati da esseri cosmici conosciuti come Celestiali. Le fonti hanno inoltre rivelato a The Hollywood Reporter che un aspetto della storia riguarderà la storia d’amore tra Ikaris, un uomo alimentato dall’energia cosmica, e Sersi, eroina che ama muoversi tra gli umani.

La sceneggiatura è stata scritta da Matthew Ryan Firpo, mentre l’uscita nelle sale è stata fissata al 6 novembre 2020.

Spider-Man trilogia di Sam Raimi: quello che ha fatto meglio di tutti

Nonostante siano passati 18 anni dall’uscita del primo film, la trilogia di Spider-Man di Sam Raimi continua a rappresentare per gli appassionati di cinema e fumetti un esempio da seguire.

Spider-Man: 10 cose che non sapevi sulla trilogia di Sam Raimi

Certo non si tratta di film privi di difetti, ma ci sono alcune cose che Sam Raimi, con l’aiuto di Tobey Maguire, Kirsten Dunst e James Franco, ha fatto meglio di chiunque altro. Ecco alcuni esempi:

Spider-Man 3

Lo humor

Sebbene molte persone considerino Spider-Man 3 un disastro, ci sono molti che credono che sia un film divertente una volta che lo si guarda con il giusto atteggiamento. Con un occhio più rilassato e permissivo, il terzo film di Raimi è molto divertente.

Ad esempio, quell’imbarazzante scena di ballo di Peter potrebbe effettivamente essere abbastanza divertente se ci pensiamo ora, soprattutto alla luce di un linguaggio da cinecomic consolidato nella parte più leggera del Marvel Cinematic Universe! Alcune scene e situazioni in cui si trovano i personaggi sembrano essere state tratte per una commedia, quindi è logico vederle in quel modo.

L’amicizia

Quando si tratta di persone importanti nella vita di Peter Parker, Harry Osborn è uno dei primi nomi che viene in mente, dopo gli zii e gli amori storici. Sebbene Harry possa sembrare a prima vista un tipico ragazzino ricco e viziato, in realtà in lui c’è molto di più, e questo lo scopriamo nel corso della trilogia.

Ma il film che dà davvero alla sua storia la conclusione di cui ha bisogno è il terzo, in cui l’amicizia tra Peter e Harry si fa critica. Harry si sacrifica per lasciare vivere Peter dopo aver combattuto contro di lui.

Il lato oscuro di Peter

Uno degli errori più comuni che si possa commettere, nel ritrarre un eroe dei fumetti, è quello di proporre un personaggio senza lati oscuri, un uomo o una donna intoccabile, integro e puro. Ecco perché vedere il lato oscuro di Peter è così importante per capire che tipo di persona avrebbe potuto essere se avesse ceduto a cattive tendenze.

Vediamo la sua relazione con MJ sotto pressione anche nel secondo film, ma la sua vita assume una svolta molto negativa nel terzo film dopo che si è lasciato controllare dal simbionte. Sembra più sicuro di sé, ma la fiducia non va di pari passo con la buona natura, quindi Peter diventa praticamente un “coglione”.

Spider-Man 2

Spider-Man-2 marvel

La storia d’amore

Parlando della relazione di Peter con MJ, il secondo film è stato senza dubbio quello che ha raccontato meglio la loro storia d’amore. Questo è il film in cui finalmente si rendono conto di ciò che provano veramente l’uno verso l’altra – o meglio, finalmente danno via libera ai propri sentimenti reciproci.

Nonostante sia fidanzata con un altro uomo che può garantirle una vita sicura, MJ sceglie di stare con Peter che si rivela anche essere Spider-Man. Ciò non significa solo che probabilmente avranno problemi economici, ma anche che dovranno preoccuparsi costantemente l’uno dell’altro più di quanto farebbero le persone normali.

L’azione

Un altro motivo per cui Spider-Man 2 è il più amato della trilogia è che l’azione in questo film è senza dubbio superiore alle altre due pellicole. Sicuramente, i combattimenti nel primo film sono grandiosi e il terzo ha cercato di renderli ancora più articolati e coinvolgenti, ma l’azione nel secondo film è quella che davvero resta impressa nella memoria.

Si prenda come esempio la scena del treno e la battaglia tra Pietro e Octopus che la precede. Un altro buon esempio sarebbe la scena in cui i medici tentano di rimuovere i tentacoli meccanici dalla schiena di Otto, i quali però si difendono e attaccano gli stessi medici.

Il villain

C’è un consenso generale sul fatto che Doctor Octopus sia il miglior cattivo della trilogia, anche se la rappresentazione di Green Goblin di Willem Dafoe è ormai divenuta leggendaria.

Sia Green Goblin che Doctor Octopus hanno un legame personale con Peter, ma Otto Octavius ​​è anche la persona a cui Peter guarda e ammira in molti modi, un legame molto più profondo rispetto a quello che il ragazzo ha con Norman Osborn, che invece è di rispetto e riguardo. Oltre a tutto ciò, Doctor Octopus ha anche un arco narrativo di redenzione tutto personale, motivo per cui alla fine è un cattivo pienamente sviluppato e per il quale, nel finale, si simpatizza.

Spider-Man

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Zio Ben

Dato che per la maggior parte della sua vita non ha avuto i suoi genitori naturali (essendo rimasto orfano molto piccolo), Peter considera zio Ben e zia May, a tutti gli effetti, suoi genitori. Sono la cosa più vicina a una famiglia che abbia mai conosciuto, quindi è ovvio che lo zio Ben ha un ruolo così importante nella vita di Peter. E sebbene sia stato raccontato in ogni film, in qualche forma, l’originale rimane quello che lo ha ritratto al meglio.

Nel film di Raimi e proprio zio Ben che insegna a Peter il valore della responsabilità in relazione alle proprie capacità, e questo, per il personaggio di Spider-Man, è fondativo.

Green Goblin

Quando si tratta di grandi personaggi della trilogia di Spider-Man di Sam Raimi, la maggior parte di essi si concentra nei primi due film. Norman Osborn, in seguito noto come Green Goblin, è uno dei personaggi più memorabili, principalmente grazie a ciò che i costumisti sono riusciti a fare e grazie alla recitazione di Willem Dafoe.

Il motivo principale per cui il Green Goblin è considerato un classico villain di Spider-Man è a causa della sua iconicità. Inoltre, Norman è anche il padre del migliore amico di Peter, il che rende più intrigante lo sviluppo del personaggio di Harry e delle sue relazioni con l’eroe.

Storia d’origine

Cosa sarebbe un supereroe senza una storia di origine ben sviluppata? Più si vuole che l’eroe protagonista sia interessante, più sarà complesso mettere in scena la sua storia d’origine. Ecco perché Spider-Man fa un ottimo lavoro nel raccontare la storia delle origini dell’eroe.

Vediamo Peter prima e a dopo la sua trasformazione in supereroe. Vediamo cambiare il suo rapporto con le persone intorno a lui. Diventa una persona più matura e responsabile che non sogna più di impressionare MJ con una bella macchina e decide invece di concentrarsi sulle cose importanti, tipo salvare il mondo. Questo è un vero eroe.

Chi ha incastrato Roger Rabbit?: quello che non sai sul film

Chi ha incastrato Roger Rabbit?: quello che non sai sul film

Disponibile su Disney+, Chi ha incastrato Roger Rabbit? è uno di quei titoli culto che, con il passare degli anni, non sono invecchiati di un giorno. E se questo è vero per molti film contemporanei al capolavoro di Robert Zemeckis, vale ancora oggi per un film in cui lo sforzo tecnico per rendere su pellicola la coesistenza di cartoni animati e elementi reali in carne ed ossa è ancora credibile.

Gli effetti speciali del film, e anche molti elementi al suo interno, come la conturbante Jessica Rabbit, hanno fatto la storia del cinema e della cultura popolare, ma di seguito, ecco alcuni segreti, storie e curiosità sul Chi ha incastrato Roger Rabbit?, disponibile su Disney+.

Bob Hoskins non è stata la prima scelta

I fan di Chi ha incastrato Roger Rabbit? possono essere tutti d’accordo sul fatto che Bob Hoskins è stato l’attore perfetto per interpretare il ruolo dell’investigatore privato Eddie Valiant, in quanto il suo aspetto burbero nasconde un’indole molto divertente, e questo mix si è rivelato perfetto per il personaggio. È difficile immaginare come sarebbe stato il film con un altro Eddie Valiant.

Bob Hoskins non è stata però la prima scelta a interpretare il ruolo del protagonista in carne e ossa. I creatori di Chi ha incastrato Roger Rabbit? stavano cercando di ingaggiare Harrison Ford, che però alla fine degli anni ’80 era decisamente troppo costoso per una produzione che già avrebbe investito tantissimo in effetti speciali. Oltre a Ford, la produzione tentò di contattare Bill Murray, che però non fu raggiungibile.

È basato sul libro Chi ha censurato Roger Rabbit?

Quando hanno visto per la prima volta Chi ha incastrato Roger Rabbit?, non tutti gli spettatori sapevano che non si tratta di una storia originale, ma si basa su un libro.

Si tratta del romanzo del 1981 Who Censored Roger Rabbit? scritto da Gary Wolf. Spoiler Alert: Roger in realtà muore nel libro. Probabilmente non si tratta della trama più adatta ai bambini. Quindi i creatori hanno dovuto modificare un po’ la storia in diversi punti.

Bob Hoskins è diventato un po’ matto

Ogni grande artista deve soffrire per il suo lavoro ad un certo punto. Mentre i fan possono vedere a tutti gli effetti, grazie all’incredibile lavoro di post produzione, tutti i personaggi dei cartoni animati nel prodotto finito, per otto mesi Bob Hoskins ha dovuto semplicemente immaginare che questi fossero lì.

L’attore ha dichiarato che dopo aver fatto finta di parlare e vedere personaggi dei cartoni animati per otto mesi, ha sentito alterata la sua salute mentale quando, dopo molto tempo, ha visto i personaggi nel prodotto finito. Ha raccontato che per un certo periodo era come se avesse avuto un certo numero di amici immaginari.

Christopher Lloyd non è stata la prima scelta

Il giudice Doom è uno dei personaggi più minacciosi della storia di Cartoonia, con i suoi folli occhi rossi e la sua voce terribilmente acuta. Christopher Lloyd ha fatto un ottimo lavoro nell’interpretare il giudice Doom, dal momento che è risultato inquietante ma non eccessivamente spaventoso da impedire ai bambini di guardare e godersi il film.

Anche se Christoper Lloyd è stato un ottimo interprete, non è stata la prima scelta dei creatori. Prima di scegliere la star di Ritorno al futuro, hanno considerato Tim Curry, che però era troppo spaventoso (e di lì a poco, con il film tv su IT lo sarebbe diventato ancora di più per i bimbi di tutto il mondo) e John Cleese che non lo era abbastanza spaventoso. Gli spettatori sono tutti d’accordo sul fatto che i creatori abbiano fatto la scelta giusta con Christopher Lloyd.

Non c’erano immagini di computer

Chi ha incastrato Roger Rabbit? ha segnato il record del film più costoso della storia del cinema fino a quel momento. Nel 1988, è costato 70 milioni di dollari, ovvero circa 150 milioni di dollari nel mondo di oggi. Una grande quantità di lavoro è stata dedicata all’integrazione tra parti animate e parti in live action, in quanto non sono stati utilizzati molti mezzi e trucchi per ottenere l’effetto finale.

Ci sono volute quasi 800 persone per portare Chi ha incastrato Roger Rabbit? sul grande schermo in quanto non c’è una sola immagine computerizzata in tutto il film, il che significa che ogni volta c’era un movimento fatto da uno dei personaggi dei cartoni animati, anche se si trattava di un piccolo gesto come cambiamento di luce a causa di un urto di una lampada, c’è stato un disegnatore che lo ha disegnato a mano. I creatori pensavano che le immagini generate al computer avrebbero danneggiato l’effetto Anni ’40 che volevano invece conservare per il look del film.

La prima collaborazione tra Disney e Warner Bros

Chi ha incastrato Roger Rabbit? rappresenta un passo enorme in avanti nella tecnologia da film e nella produzione dei cartoni animati, ma non solo. Il film è anche il risultato della prima titanica collaborazione tra Warner Bros e Walt Disney. Il film include infatti personaggi animati di entrambi gli universi cartooneschi, ma anche altre proprietà intellettuali appartenenti ad altri studi, come Paramount Pictures, MGM, Universal Studios.

Oltre 30 anni dopo, Chi ha incastrato Roger Rabbit? è ancora l’unico film ad avere il personaggi simbolo della Disney, Topolino, e Bugs Bunny, icona di Warner Bros. non solo nello stesso film, ma anche nella stessa inquadratura. Questo non è stato un compito facile in quanto ha richiesto molto lavoro da parte di Steven Spielberg, poiché è stato lui a contattare personalmente gli studi per convincere tutti ad accettare di concedere i propri personaggi per il film.

Charles Fleischer è davvero entrato nel personaggio

Bob Hoskins può aver sofferto di allucinazioni a causa delle riprese di Chi ha incastrato Roger Rabbit?, ma non è detto che fosse il più folle sul set del film. Charles Fleischer, che ha doppiato il protagonista animato, ha preso molto sul serio il suo ruolo di Roger Rabbit. Talmente sul serio che, sebbene non viene mai stato visto in macchina, ha insistito per avere un costume da Roger Rabbit.

Charles Fleischer era così devoto al film che sembra abbia indossato il suo costume di Roger Rabbit ogni giorno per riuscire ad entrare nel personaggio e doppiare al meglio le sue battute. Credeva che non solo lo aiutasse ad entrare nel personaggio, ma aiutava anche la sua costar Bob Hoskins a immaginare che un coniglio bianco in tuta rossa fosse reale.

La Salamoia uccide i personaggi dei cartoni animati

Per decenni, i fan dei cartoni animati hanno visto i loro personaggi preferiti sfuggire alla morte innumerevoli volte. Quante volte il Coyote è caduto da una scogliera o si è fatto esplodere per tentare di acchiappare il suo Road Runner? I cartoni animati sono noti per essere in grado di sopravvivere a qualsiasi cosa e questo include un frigorifero caduto in testa 23 volte.

Tuttavia, in Chi ha incastrato Roger Rabbit? sembra che i cartoni non siano così invincibili come si pensa. Il minaccioso intruglio soprannominato Salamoia (Dip in originale) può distruggere qualsiasi personaggio a cartoni animati, e questo è un dato di fatto. Si tratta di una miscela di trementina, acetone e benzene che in realtà sono diluenti per vernici. Questo significa che la Salamoia può davvero “uccidere” i personaggi dei cartoni, cancellandoli dalla pagina.

Roger Rabbit è un miscuglio di diversi personaggi

Roger Rabbit è un personaggio piuttosto unico non solo per la sua personalità originale, ma anche per il suo comportamento completamente fuori dagli schemi. Questo famoso coniglio ha il suo stile che è in realtà una combinazione di molti altri stili di personaggi dei cartoni animati.

L’animatore di Roger, Richard Williams, è stato ispirato dai grandi nomi dei personaggi dei cartoni animati degli anni ’40, tra cui Tex Avery, Disney e Warner Bros. La faccia di Roger è come quella di un Looney Toones mentre i suoi capelli arancioni imitano Droopy Dog e le sue guance sono in stile Bugs Bunny. Mentre il suo vestito rappresenta più classici della Disney come i suoi guanti gialli simili a Topolino e le sue tute oversize ispirate a Pippo.

Ha vinto diversi premi Oscar

Chi ha incastrato Roger Rabbit è un film prezioso in quanto la trama è divertente ed accattivante, e mesi di duro lavoro di quasi 800 persone hanno permesso la realizzazione di uno dei film più amati degli anni ’80, ancora oggi. Questo duro lavoro non è passato inosservato.

Nel 1989, Chi ha incastrato Roger Rabbit? ha portato a casa 4 premi Oscar per il miglior montaggio cinematografico, i migliori effetti speciali, montaggio sonoro. Insieme a questi premi, l’animatore di Roger Rabbit, Richard Williams, ha vinto lo Special Achievement Award. I fan possono essere tutti d’accordo sul fatto che questi prestigiosi premi cinematografici siano stati meritati dalla talentuosa e laboriosa troupe del film!

Stephen King: i 10 peggiori adattamenti dai suoi romanzi

Stephen King: i 10 peggiori adattamenti dai suoi romanzi

Stephen King è universalmente riconosciuto come il “maestro del brivido”, autore di romanzi che, oltre ad aver riscosso un incredibile successo, si sono trasformati negli anni in veri e proprio cult letterari. Molto spesso, i suoi romanzi sono stati oggetto di trasposizioni cinematografiche che – seppur non sempre fedelissime al materiale di partenza – sono state comunque molto apprezzate da critica e pubblico, basti pensare a Carrie – Lo sguardo di Satana, Shining, Stand by Me – Ricordo di un’estate, Misery non deve morire, Le ali della libertà, Il miglio verde e il più recente IT

Altre volte, purtroppo, alcuni adattamenti delle sue opere si sono rivelati estremamente deludenti, lasciando un’impronta tutt’altro che duratura nella storia della settima arte. Ecco di seguito i 10 peggiori adattamenti cinematografici – secondo IMDb – tratti dall’opera del prolifico scrittore del Maine:

A Good Marriage

A Good MarriageA Good Marriage è una delle opere relativamente più recenti di King. Appare nella sua raccolta di romanzi del 2010, “Notte buia, niente stelle”, e racconta – come si può facilmente intuire dal titolo – la storia di un matrimonio apparentemente perfetto. Naturalmente, com’è nello stile dello scrittore americano, ben presto arriva una grande svolta narrativa: la protagonista Darcy scopre, infatti, che suo marito è ossessionato dal sadomasochismo e che potrebbe essere un serial killer. Una base ovviamente molto interessante per un film, con lo stesso King che ha accettato di scriverne la sceneggiatura. Sfortunatamente, il film si è rivelato una cocente delusione, soprattutto se paragonato al racconto originale.

Mercy

MercyUn altro film relativamente recente, anche se il materiale di partenza si rifà alla prima parte della carriera di King. Mercy è l’adattamento del racconto “La nonna” del 1984, incluso nella raccolta “Scheletri”, nonostante si distacchi parecchio dalla storia originale. Il tessuto narrativo di base viene comunque mantenuto: due ragazzi scoprono che in realtà la loro nonna materna, presso la quale si sono trasferiti insieme alla madre single, è in realtà una strega. Il film è passato decisamente inosservato, tanto da essere rilasciato soltanto in home video. Nel cast figura anche Chandler Riggs, il celebre Carl di The Walking Dead. 

I racconti di Quicksilver

I racconti di QuicksilverUn adattamento – destinato al piccolo schermo – che unisce il lavoro di due autori all’interno di un unico film. È infatti basato su  Libertà agli oppressi di Clive Barker e Denti chiacchierini di Stephen King. Si tratta di un film a episodi legati tramite una una storia principale che serve come presentazione ai due segmenti basati sulle opere citate poc’anzi e che vede Christopher Lloyd (il celebre Doc della saga di Ritorno al futuro) nel ruolo di un uomo che lavora ad uno spettacolo itinerante e che racconta storie dell’orrore alla gente che incontra. Assolutamente dimenticabile… 

La creatura del cimitero

Adattamento del 1990 che si basa sull’omonimo racconto di Stephen King del 1970. Il film segue le disavventure di una strana creatura invisibile omicida. Nonostante all’epoca della sua uscita abbiamo performato abbastanza decentemente al botteghino, il film è stato stroncato dalla critica. Voi ricordavate questo adattamento? Probabilmente un film che sono i fan duri e puri di King ricordano… 

Il tagliaerbe

Mentre gran parte degli adattamenti delle opere di King ricevono la benedizione del maestro – e talvolta prevedono anche il suo diretto coinvolgimento -, nel caso de Il tagliaerbe le cose sono andate diversamente. Il film, infatti, trae vaga ispirazione da un racconto omonimo di King, e lo scrittore intentò una causa per essere rimosso dai crediti, visto che il tema trattato era completamente differente. Un adattamento non autorizzato, quindi, ed una mossa alquanto saggia da parte di King, dal momento che il film – nonostante il successo al botteghino – venne pesantemente stroncato dalla critica.

The Mangler – La macchina infernale

Per qualsiasi scrittore, l’adattamento cinematografico di una propria creatura letteraria deve rappresentare sicuramente un sogno. Per Stephen King, invece, è solo un giorno di lavoro come un altro. The Mangler – La macchina infernale è basato sull’omonimo racconto contenuta nella prima raccolta dello scrittore “A volte ritornano”,  la stessa che contiene anche La creatura del cimitero. I critici considerarono il film altamente ridicolo, nonché un pessimo adattamento del racconto originale. Per qualche misteriosa ragione, il film ha comunque generato due sequel, naturalmente anche peggiori del capostipite. 

Cell

È impressionante come un film, nonostante la presenza di attori del calibro di Samuel L. Jackson e John Cusack, possa rivelarsi una totale delusione. Questo è il caso di Cell, basato sull’omonimo romanzo del 2006. Già le premesse non sono delle più entusiasmanti: un misterioso segnale, diramato attraverso la rete dei telefoni cellulari, penetra nelle menti di quasi tutti gli esseri umani trasformandoli in bestie assassine. A ciò vanno unite la terribile regia di Todd Williams e la mediocre sceneggiatura scritta dallo stesso King, per un risultato finale davvero disastroso… 

Trucks – Trasporto infernale

Ricordate Brivido? L’unico film che Stephen King abbia mai diretto, nonché il film che gli ha fatto giurare che non si sarebbe mai più cimentato nella regia? Ecco: nel 1997 è stato realizzato un film tv che ha adattato per il piccolo schermo quella medesima storia, ossia il racconto breve Camion contenuto nella raccolta “A volte ritornano”. I risultati sono stati, ovviamente, i medesimi raggiunti dal film scritto diretto da King nel 1986: critica e pubblico che stroncano senza mezzi termini la follia della storia e la resa dell’adattamento.

Grano rosso sangue

Nonostante sia noto come il peggior adattamento di Stephen King di tutti i tempi, Grano rosso sangue ha dato vita ad un franchise composto da ben dieci film. Naturalmente, soltanto il primo film, uscito nel 1984, è basato sul racconto omonimo di Stephen King, contenuto nella raccolta “A volte ritornano”. La storia del film è quella di un’entità non fisica che costringe i bambini a uccidere tutti gli adulti nella loro città per ottenere un buon raccolto di mais. Sebbene la critica e lo stesso King abbiano aspramente criticato il film, nel corso degli anni si è creata una folta schiera di appassionati attorno alla saga…

Il dono del diavolo

Il dono del diavolo occupa il posto d’onore di questa Top 10. Nell’adattamento non si fa alcun riferimento al racconto originale di King “La scimmia”, con il quale il film ha molti punti di contatto. Si tratta, in effetti, di un trasposizione non autorizzata, che si ispira soltanto all’opera di King senza riprodurne fedelmente la storia. Il racconto originale di King risale al 1980, ma venne pubblicato soltanto nel 1985 nella raccolta “Scheletri”: erroneamente, infatti, molti hanno creduto per lungo tempo che fosse stato lo scrittore del Maine a “rubare” l’idea dal film, e non il contrario.

Fonte: ScreenRant

Piccole Donne: scovato un errore in una scena con Timothée Chalamet

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Molto spesso, i fan si rivelano essere degli osservatori particolarmente acuti, a volte molto più di quanto lo siano i registi e tutto il team che lavora sul set di un film. Nelle ultime ore, una fan particolarmente attenta di Piccole Donne ha scovato un errore nascosto nel bellissimo adattamento di Greta Gerwig uscito nelle nostre sale lo scorso gennaio.

Com’era già accaduto con il “famoso” bicchiere di Starbucks in un episodio di Game of Thrones, anche in Piccole Donne sono state scovate una bottiglietta e una borraccia di plastica in una scena con protagonista Timothée Chalamet: si tratta di due oggetti dimenticati sul set per pura coincidenza e che, sfortunatamente, sono finiti all’interno dell’inquadratura; naturalmente, le due bottigliette sono assolutamente fuori contesto e non hanno nulla a che vedere con il periodo storico che fa da sfondo alle vicende narrate.

La scena incriminata ha fatto ovviamente il giro del web, e su Twitter diversi utenti si sono divertiti a parlare della svista di qualche set manager e, ovviamente, a mettere a paragone l’errore con quello accaduto sul set de Il Trono di Spade.

Potete vedere il frame con l’evidente errore di seguito:

LEGGI ANCHE – Piccole Donne, recensione del film di Greta Gerwig

Nel cast di Piccole Donne figurano Saoirse RonanEmma Watson, Florence Pugh, Eliza Scanlen, Laura DernTimothée Chalamet, Tracy Letts, Bob Odenkirk, James Norton, Louis Garrel, Chris Cooper e Meryl Streep.

La sceneggiatrice e regista Greta Gerwig (Lady Bird) ha realizzato il film di Piccole Donne basandosi sia sul romanzo di Louisa May Alcott che sui suoi scritti, ripercorrendo avanti e indietro nel tempo la vita dell’alter ego dell’autrice, Jo March. Secondo la Gerwig, la tanto amata storia dellesorelle March – quattro giovani donne ognuna determinata a inseguire i proprisogni – è al tempo stesso intramontabile e attuale.

Jo, Meg, Amy e Beth March, nel film sono interpretate da Saoirse Ronan, Emma Watson, Florence Pugh, ed Eliza Scanlen, con Timothee Chalamet nei panni del loro vicino Laurie, Laura Dern in quelli di Marmee, e Meryl Streep nel ruolo della Zia March.

Fonte: ComicBook

Justice League: una grande scena con le Amazzoni tagliata dal film

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Nella giornata di ieri vi abbiamo riportato le dichiarazioni rilasciate a ComingSoon.net dall’attrice Connie Nielsen a proposito di un possibile spin-off di Wonder Woman dedicato alle Amazzoni. Nel corso della medesima intervista, però, l’interprete della regina Ippolita nel film di Patty Jenkins ha anche parlato di una grande scena tagliata da Justice League, il travagliato cinecomic di Zack Snyder, che avrebbe dovuto avere come protagoniste proprio le guerriere di Themyscira.

Anche se alcune scene di Ippolita su Themyscira sono finite nella versione del film arrivata in sala, uno degli stunt preferiti della Nielsen è stato invece tagliato. Come molti dei fan che sono rimasti delusi dalla resa finale di Justice League, anche la Nielsen ha ammesso un certo dispiacere quando ha scoperto che quella scena non era stata inclusa nel montaggio finale. Queste le sue dichiarazioni: 

“È una scena davvero fantastica. Correvo su un muro e ruotavo in aria, e mentre scendevo verso il basso, lanciavo uno dei mostri. Mi sono allenata per settimane per fare quella scena, e alla fine non l’hanno inserita. L’hanno girata, l’hanno inserita, poi l’hanno eliminato… È un mio grande rimpianto, perché adoro gli stunt, adoro fare la parte della dura in un film del genere, e mi dispiace che il pubblico non sia riuscito a vedere quella parte in cui emergevano le fantastiche tecniche di combattimento delle Amazzoni.”

LEGGI ANCHE – Justice League #SnyderCut: il trailer onesto si prende gioco del fandom

Nelle ultime settimane sono emersi ulteriori dettagli circa la lavorazione “travagliata” di Justice League, con Zack Snyder che ha spiegato che i cambiamenti apportati in itinere sono stati causati da varie interferenze con lo studio:

“Partivamo con l’idea che una minoranza di persone non aveva amato Batman v Superman, e questo ha avuto un effetto anche sul film successivo. La mia versione originale del film, che avevo scritto insieme a Chris Terrio, non è mai stata girata. L’idea reale, difficile, e spaventosa, non è mai stata realizzata per le paure dello studio, e io e miei collaboratori eravamo insicuri proprio a causa della reazione scatenata da Batman v Superman […]

Sarebbe stata una lunga storia da raccontaresaremmo finiti in un futuro a distanza dove Darkseid conquistava la Terra e dove Superman cedeva all’equazione dell’anti vita. Alcuni membri della Justice League sopravvivevano in quel mondo combattendo, Batman rompeva il suo patto con Cyborg e Flash tornava indietro nel tempo per dire qualcosa a Bruce…

What We Do in the Shadows 2: nuovo promo “Cursed”

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What We Do in the Shadows 2: nuovo promo “Cursed”

Il canale americano FX ha diffuso l’inedito promo “Cursed” di What We Do In The Shadows 2, l’attesa seconda stagione di What We Do In The Shadows.

What We Do In The Shadows 2

What We Do In The Shadows 2 è l’annunciata seconda stagione della serie What We Do In The Shadows creata da Jemaine Clement per il canale FX e basata sull’omonimo film del 2014 scritto da Clement e Taika Waititi. What We Do in the Shadows è ambientato a Staten Island e segue quattro vampiri che sono stati coinquilini per centinaia di anni.

Nella seconda stagione di What We Do In The Shadows ritorneranno i protagonisti Kayvan Novak nel ruolo di Nandor the Relentless, un vampiro che ha 757 anni e che una volta era un soldato dell’Impero ottomano. Matt Berry nei panni di Laszlo Cravensworth, un vampiro nobile inglese trasformato da Nadja e ora sposato con lei. Natasia Demetriou nel ruolo di Nadja, una vampira romana, sposata con Laszlo. Harvey Guillén nel ruolo di Guillermo, familiare “paziente” di Nandor. Mark Proksch nel ruolo di Colin Robinson, un vampiro energetico che vive con il trio.

Nei ruoli ricorrenti troviamo Doug Jones nel ruolo del barone Afanas, un antico vampiro del Vecchio Paese che crede che i vampiri dovrebbero governare il mondo. Beanie Feldstein nei panni di Jenna, una LARPer e vergine che Guillermo ha attirato per i banchetti dei vampiri. Jake McDorman nel ruolo di Jeff Suckler, una reincarnazionedell’ex amante umano di Nadja, Gregor, un cavaliere che è stato ucciso dalla decapitazione in ciascuna delle sue vite.

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